The Angels kill

di Gwenny Shepard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non avrei mai immaginato. ***
Capitolo 2: *** L'Angelo custode ***
Capitolo 3: *** Se non uccide fortifica ***
Capitolo 4: *** Dammi la mano ***
Capitolo 5: *** Ci sono io qui ok? ***
Capitolo 6: *** Se ti senti crollare il mondo addosso ***
Capitolo 7: *** Tutto sommato ero felice ***
Capitolo 8: *** Immortale Rose, Immortale ***
Capitolo 9: *** Poi il buio ***
Capitolo 10: *** Ti sono mancata? ***
Capitolo 11: *** Buon Compleanno ***
Capitolo 12: *** Trenta minuti. ***
Capitolo 13: *** Il momento che stavo aspettando ***
Capitolo 14: *** Il tuo problema ***



Capitolo 1
*** Non avrei mai immaginato. ***


PROLOGO: Non avrei mai immaginato.

Era una serata tranquilla, una festa tranquilla.
Indossavo un vestito più corto del solito, tacchi più alti del solito, trucco più marcato del solito e capelli più sistemati del solito. Ero tutto più del solito quella sera, anche la notte era più buia del solito, me ne accorsi mentre tornavo a casa con mia sorella (gemella) non che migliore amica.
Passeggiavamo tra le vie di New York dando uno sguardo alle vetrine illuminate anche di notte immaginando di entrare un giorno e provare tutti i vestiti possibili, per poi comprarli, il che era assurdo perché non avremmo mai avuto tutti quei soldi!
Chiacchieravamo tranquillamente in mezzo alla gente che girava ancora per le vie, gente ubriaca, gente drogata, gente che come noi tornava da feste, insomma gente che si può trovare in giro alle 3 del mattino!
-Angy.. Senti so che è da stupidi, e forse sono un po' brilla,- iniziai -ma io mi sento osservata!-
-Ahahah credo sia l'alcol Ahahah- rispose lei dandomi una pacca sulla spalla.
-Ahahah forse hai ragione, ma tu certo non stai meglio! Dai sbrighiamoci a tornare a casa che muoio di sonno- conclusi.

Non avrei mai immaginato che quelli sarebbero stati gli ultimi attimi che avrei passato con mia sorella.

Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe cambiata dopo quegli attimi.

Non avrei mai immaginato che esistessero gli angeli.

Non avrei mai immaginato che gli angeli uccidessero.


Non avrei mai immaginato che mi sarei innamorata di un diavolo.











Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Come avrete notato questa storia è di un genere completamente diverso dall'altra FF che, colgo l'occasione per invitarvi a leggerla!
Dal prologo non traspare la storia vera e propria, dovrete aspettare il primo capitolo
per capire cosa c'entrano gli angeli, ma una cosa ve la posso dire:
sarà una grandissima avventura!
Che comprenderà anche un'imprevedibile, pericolosa, nascosta, storia d'amore!
Se siete interessate/i alla storia lasciate una recensione anche piccolina!
Hope you'll enjoy!
Baci baci
Alice
:*

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Capitolo 2
*** L'Angelo custode ***


L'angelo custode
Una luce, il rombo di alcune moto, le urla di mia sorella, il volto di un ragazzo di sfuggita, un fazzoletto sulla bocca e poi il buio.

Questo era tutto ciò che ricordavo di quella maledetta sera.

Mia sorella era stata rapita davanti ai miei occhi, tra le mie mani, e non avevo potuto far nulla.

Passarono circa due mesi dalla scomparsa di Angel, i poliziotti la davano ormai per morta, e quando parlavano di lei dicevano "il cadavere della ragazza", non più "la ragazza scomparsa". Loro avevano perso le speranze, io no. Io avrei continuato a cercarla VIVA!
Così passavo le giornate esaminando ogni particolare della sua camera, i suoi post it attaccati al muro con frasi delle canzoni che preferiva.
Dovevo capire perché l'avevano rapita, perché lei! Perché lei e non me!

Ero a Central Park, impegnata nella mia solita corsa mattutina.
Andavo sempre un po' presto, perché a quell'ora non c'era quasi mai nessuno. O comunque la maggior parte delle persone non venivano a correre in quella zona del parco.
Decisi di fare una pausa per bere un sorso d'acqua dalla fontanella accanto ad una panchina su cui poi sedetti per riprendere fiato.
-Ciao, posso?- chiese un ragazzo indicando la parte libera della panchina. Annuii.
-Adoro quest'arietta fresca!- disse sedendosi e lasciando andare la testa indietro. Mi chinai per sistemare i lacci alle scarpe,
-Senti.. Scusa se te lo chiedo ma.. Sei la ragazza a cui hanno rapito la sorella?- Lo fissai interrogativa, ma non risposi. Non era un poliziotto ne uno della stampa, almeno credevo. -Volevo dirti solo che.. Io conoscevo Angel.. Ma non la stessa che conosci tu.. Io conoscevo la vera Angel.. E se posso darti un consiglio.. Credo sia meglio tu smetta di cercarla, rischieresti di farti male altrimenti..- mi alzai e lo guardai ancora più perplessa,
-Chi cavolo sei e cosa vuoi?- risposi irritata.
-Mmm in breve voglio che tu dimentichi di avere una sorella.. Non tornerà mai e lo sai bene..-
-Se sei uno di quei stupidi poliziotti che cercano di convincermi ad arrendermi all'idea che sia morta solo per chiudere il caso puoi scordartelo! Angel è viva Eii la troverò dovessi rimetterci la mia stessa vita!- dissi con una lacrima che iniziò a pizzicarmi un occhio. Lui scoppiò in una fragorosa risata, e si alzò,
-Ahahahah sembri seria sai! Ascolta, tu non hai la minima idea di cosa sia accaduto e cosa sta accadendo! Tu non la conosci davvero tua sorella! Non sai tutti i suoi segreti, quelli più macabri! E fidati è meglio così! Ora, forse cancellarla non sarà facile.. Perciò pensa che sia morta! Si! Condoglianze signorina Vosetti!- esclamò ridendo.
-Tu non sai nulla di me o di mia sorella!- gli risposi furiosa,
-Naaaaa! Io credo di sapere anche troppo.. Come ad esempio.. Il motivo per cui vi siete trasferite a New York, perché non è stata solo "una pazzia che si fa con la sorellina gemellina"- disse l'ultima frase con voce stridula, -Tu lo sai perché vi siete trasferite? Non credo.. Te lo sei chiesto tante volte ma non hai mai avuto risposta, beh io lo so! Oppure.. Le continue lezioni di canto a cui non voleva nessuno perché si vergognava.. L'hai mai sentita cantare? Anche sotto la doccia? Non credo...-
-Stai solo blaterando!-
-Davvero? Allora rispondi: perché siete venute a New York?-
-Per fare una nuova esperienza! Per divertirci!-
-Ma davvero? E i vostri giorni vi hanno lasciato venire tranquillamente? A sedici anni, da sole, in America?-
-Noi.. Non siamo sole.. Il padrone dell'albergo è un'amico di famiglia!-
-Mmm e hai mai sentito parlare di quel tizio prima di trasferirti?-
-No ma..- non mi fece finire,
-E le lezioni di canto, beh l'hai mai sentita cantare?-
-No.. Ma perché si vergogna..-
-Si ma sono più di 10 anni che va a lezioni di canto e non ti ha mai cantato nulla? Non trovi che sia strano?- rimasi in silenzio.. Aveva ragione.. -Chi tace acconsente!- disse girandosi e andandosene.
-SAI DOV'È?- gli urlai prima che fosse troppo lontano, si fermò e lo raggiunsi,
-Anche se fosse? È morta hai capito?-
-Portami da lei!- rise.
-Mi spiace ma non mi piace uccidere le persone senza motivo!- rispose facendomi l'occhiolino, lo picchiai su una spalla,
-Portami da lei!- dissi ancora, si fece serio,
-Stanne fuori!-
-Portami da lei!-
-Sei una stupida!-
-PORTAMI DA LEI!-
-SEI DAVVERO STUPIDA!- Sentii qualcuno afferrarmi le mani dietro la schiena e vidi il ragazzo portarmi un panno sulla bocca.
Poi il buio.








 

 

  

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Alloraaaa? Si sta facendo intrigante eeeeeh!
Cosa nasconderà Angel?
Mmmm io una mezza idea ce l'ho ma se volete esprimere le vostre opinioni fate pure,
lasciate una recensione con ciò che vi aspettate nasconda,
o cosa non vi aspettereste mai!
Hope you'll enjoy!
Baci Baci
:*

 

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Capitolo 3
*** Se non uccide fortifica ***


Se non uccide fortifica
Quando mi risvegliai mi ritrovai su una poltrona rossa, sembrava una di quelle poltrone che si trovano nei cinema. Quando aprii bene gli occhi notai che ce ne erano altre intorno a me, e che sul fondo della stanza c'era un'enorme telo bianco. Ero senza più alcun dubbio in un piccolo cinema. Mi alzai cercando di capirci qualcosa in più e di trovare un'uscita, ma appena lo feci sul telo bianco iniziò a proiettarsi un filmato.

Un filmato su mia sorella. Non riuscivo a credere a ciò che raccontavano quelle immagini. Uccideva uomini a bruciapelo, senza provare un minimo di disgusto per ciò che stesse facendo, anzi sembrava divertirsi. Poi risaliva su una delle macchine costose che la circondavano insieme ad un gruppo di uomini che si facevano comandare da lei. Più il video andava avanti e più ciò che vedevo faceva male.
Quando finì rimasi a fissare il telo bianco sperando che da un momento all'altro comparisse Angel dicendo che era tutto uno scherzo e venendomi ad abbracciare mentre tornavamo felici e contente a casa. Rimasi in quella posizione, immobile, per non so quanto tempo.
Non accadde nulla.
Finché qualcuno arrivo alle mie spalle e applaudendo disse
-È stato un bel film vero? Forse un po' shoccante per te ma.. Io ti avevo avvisato.. Tu hai insistito e io, da gentil uomo ti ho accontentato.. Ma vado dritto al sodo, ora hai due possibilità: Prima: La morte, puoi scegliere tra tutti i tipi che hai visto nel filmato.. Hai una grande scelta vero? Forse cambierà la mano! Ma se ti mettessimo un maschera forse potremmo anche chiedere un favore alla tua dolce sorellina omicida, che dite ragazzi ce la darà?- sentii ridere qualcuno alle mie spalle. -Seconda: Puoi unirti a noi.. Vendicarti delle bugie dette da tua sorella e aiutarci a farla fuori..- Concluse sorridendo una voce maschile affianco a me, io non risposi, ero ancora immobile a fissare il telo bianco che iniziavo ad odiare..
Poi senza neanche accorgermene due fiumi di lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guance ma rimasi a fissare il bianco senza dire la minima parola. Il ragazzo sbuffò e urlò
-Anne pensaci tu che sennò decido io e sta sicura mi fermo alla prima!- Una ragazza che sembrava avere più o meno la mia età mi venne accanto.
-Dai vieni con me Rose, ti porto nella tua nuova camera.. Josh dammi una mano a portarla su- disse. Subito arrivò un ragazzo davvero robusto, mi prese in braccio, mi guardò negli occhi e disse
-Se non uccide fortifica.. Sfogati ora e fatti una bella dormita, vedrai domani stai meglio.. Fallo ora o André non te lo permetterà mai più..- Accennai un sorriso di ringraziamento poi appoggiai la testa sulla sua spalla e seguii il consiglio.

Me ne stavo nel letto, gli occhi pieni di lacrime, a fissare il sole, poi la luna, poi di nuovo il sole, e ancora la luna, non so per quanto tempo, so solo che ne passò. Neanche dormivo più.
Finché un giorno qualcuno entrò nella mia nuova camera sbattendo la porta e urlando
-Adesso basta!- mentre mi toglieva le coperte. -Alzati da questo fottuto letto! nella mia squadra non c'è posto per una GATTA MORTA! Capisco che sei shoccata, ti senti tradita e tutto quello che ti pare, ma adesso alzati fatti una doccia e mettiti dei vestiti puliti e muoviti!!- quando capii che stava parlando, anzi quando capii cosa aveva detto mi girai, era André. Così si chiamava quel ragazzo che dal giorno del parco aveva iniziato a rovinarmi la vita,
-COME-MI-HAI-CHIAMATA?- gli dissi mentre mi alzavo in piedi sul letto fulminandolo negli occhi.
-Gatta-morta!- esclamò lui inconciando le braccia con in viso uno sguardo di sfida.
-Non azzardarti più a chiamarmi così!! Tu non sai cosa provo in quest..- risposi puntandogli un dito contro ma non mi lasciò finire,
-Gne gne gne! Tira fuori le palle ragazzina! Tua sorella lo ha fatto già da un pezzo e te l'ha fatta, direi anche alla grande! Lei si che sa' spassarsela come si deve! E tu invece? Ti nascondi dietro alle tue lacrime! Vuoi continuare ad essere la dolce e tenera Rose Vosetti di cui tutti si prendono gioco e usano per realizzare i propri fini?! Tutti se ne sono sempre fregati di te e sai perché?! Perché sei una debole!!!! Oh si! Sei solo una ruota di scorta! Ora fai come vuoi, ma se scegli di rimanere in questa casa devi essere una donna forte, coraggiosa e con le palle anche se hai solo 16 anni! Hai capito?- appena finì gli corsi in contro ed iniziai a picchiarlo urlandogli contro
-Brutto figlio di putt..- Non finii che lui era già fuori la camera e tranquillamente scendeva le scale.
Tutti avevano assistito alla scena, c'era chi rideva, chi a bassa voce mi insultava e chi allo stesso modo mi difendeva.
Nel gruppo riconobbi Anne e il ragazzo che la volta scorsa mi aveva consolato. Li guardai cercando ancora conforto ma nei loro sguardi riconobbi solo una sensazione di shock. Vennero verso di me e mi invitarono a rientrare in camera chiudendo la porta per mettere fine allo spettacolo.
-Forza vatti a lavare, metti questi vestiti, sono miei dovrebbero andarti, fai prima che puoi, se André ripensa a ciò che gli hai detto non esiterà ad ammazzarti con le sue mani! Dobbiamo uscire di qui e aspettare che gli passi l'incazzatura- disse Anne mettendo dei vestiti sul letto e aprendo un armadio,
-Cos'è?- chiesi io riferendomi a una maniglia dietro alcuni vestiti nell'armadio,
-Una cabina armadio nascosta!- rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo! Mise la mano sulla maniglia e aprì quella piccola parte di paradiso che si trovava dall'altra parte. C'era un muro pieno di scarpe di tutti i tipi, dai tacchi di 20 cm alle sneakers più belle del mondo! L'altra parete era coperta da stampelle che indossavano vestiti d'ogni genere, jeans, abiti da sera e casual, gonne, pantaloncini corti, sembrava l'armadio del film "sex and the city".
-Ce l'abbiamo in comune,- riprese entrando e aprendo un'altra porta
-Questa è la mia camera,- poi la richiuse e ne aprì un'altra -e questo è il bagno- concluse aprendo l'acqua dell'enorme vasca vintage al centro dell'incantevole bagno.

Dopo circa 40 minuti ero pronta, certo i miei capelli gridavano vendetta e il mio viso sembrava quello di un cadavere ma Anne insisteva che dovevamo sbrigarci e li lasciai così, usando degli occhiali megagalattici per coprire gli occhi ancora gonfi. Uscimmo da una porta che portava direttamente in un garage pieno di macchinone enormi, macchine sportive e due moto.

Prendemmo uno dei fuoristrada neri. Josh ci portò al centro e ci fece scendere davanti ad un palazzo che sapevo fosse una specie di centro commerciale.
-Per prima cosa andiamo da un parrucchiere e cambiamo questi capelli lisci e biondi da angelo, in dei movimentati sexy biondi capelli da diavolo!- Josh fece una strana faccia, sembrava ridere, io annuii e mi feci trascinare dall'entusiasmo di Anne.

Tornati a casa avevo un po' paura di quell' André, che avevo capito era il capo banda, sia per ciò che gli avevo detto la mattina, (che poi in confronto a ciò che mi aveva detto lui era nulla) che per l'enorme cifra di zeri che avevamo speso in abiti e scarpe nuove per la nuova me.
Quando entrammo nel salotto André se ne stava sul divano con gli altri del gruppo a guardare una partita di calcio.
-È di gran lunga meglio il rugby!- sussurrai, ma evidentemente il capo mi sentì infatti si girò, tornò per un attimo alla partita ma poi di scatto si rivoltò verso di me.
-Bene basta partita per me! Torno a casa, a domani bestiacciole!- disse salutando tutti con pacche sulla spalla. Quando mi arrivò accanto mi guardò e disse -Uh.. Un cambio radicale di look non basta a convincermi che ti sei svegliata!- rise, poi si avvicinò ancora di più e mi sussurrò -Non pensare che non abbia capito cosa mi hai detto stamattina, ma non farti illusioni, se non ti uccido è solo perché sei la sorella della bestia e puoi tornarci utile!- gli sorrisi amaramente e mentre se ne andava verso la porta gli urlai sorridendo,
-Ne sei proprio sicuro?- Lui si voltò verso di me, si grattò il mento e poi rispose
-Vieni con me, ti accompagno in hotel a prendere le tue cose e a chiudere con la vecchia Rose.- lo raggiunsi, aprì la porta e quando la richiuse
-Vediamo cosa sai fare!- concluse sorridendo.











 

 

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Cosa ne pensateee? Vi piace? Avete notato il nuovo banner?
Spero vi piacciano sia il capitolo che il banner!
Vorrei ringraziare:
- Riveer per aver messo questa storia tra le seguite e spero di non averla delusa con questo capitolo!
Recensite pleaseeee Ahahahah

Hope you'll enjoy!
Baci Baci
:*

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Capitolo 4
*** Dammi la mano ***


Dammi la mano

Tornammo in garage prese due caschi e me ne porse uno.
-Aaaah no! Io non vado in moto! Tanto meno con te!- odiavo le moto,
-Ahahahah cos'è hai paura? Sei più ragazzina di quanto pensassi!- esclamò lui ridendo,
-Pensa quello che ti pare! Però io in moto non ci vado lo stesso!- conclusi.
Prendemmo uno dei suv e mi portò in hotel per prendere le mie cose.

-Posso chiederti una cosa?- iniziai io rompendo il silenzio che si era creato mentre preparavo le valigie e lui se ne stava sul letto,
-Mmm si!-
-Voi cosa siete? Nel senso, mia sorella è un... Un killer.. Un omicida.. Insomma una stronza che uccide tutti! Ma voi? Perché non la denunciate? O siete voi la polizia? Oh tipo quelli che si infiltrano nelle cose della mafia per arrestare i boss ecc?- chiesi io, lui scoppiò a ridere, tanto che cadde dal letto, io lo guardai seria, -Bhè hai presente gli opposti? Il bianco e il nero, il giorno e la notte, la luce il buio? Ecco lei è il bianco, noi il nero!- rispose mentre si risistemava il letto
-Quindi.. Quindi loro sono i buoni e voi i cattivi?- chiesi ancora io mentre piegavo un vestito da sera pieno di paiette dorate di mia sorella, lui scoppiò di nuovo a ridere
-Ahahahah così mi fai morire però!- io appallottolai il vestito che avevo tra le mani e glielo lanciai addosso urlando -Sono seria cavolo! Voglio sapere!-
-Ahah ok! Cosa ti ha fatto pensare che il bianco siano buoni e il nero i cattivi!- -Bhè nei fi..- m'interruppe,
-Non dirmelo! Lascia fuori quei cosi dicono un sacco di cavolate! Comunque, loro sono il bianco, perché sono gli Angeli, e cercano di sembrare buoni solo per fare del male, uccidono persone innocenti facendole passare per criminali, poi ci siamo noi, noi che siamo quelle persone a cui loro danno la caccia, così di rimando noi cerchiamo di fare fuori loro..-
-Si ma.. Così vi abbassate al loro livello, insomma.. Chiamate la polizia e fateli mettere in carcere no?!-
-Ci sono cose che non puoi sapere, riuscirebbero a scappare anche se in mano a... A king kong!- rispose lui sorridendo
-Io voglio sapere..-
-Meglio di no.. Comunque lascia fuori questo vestito.. Ho voglia di andare a ballare stasera!- disse rilanciandomi il vestito
-E cosa ti fa pensare che verrò con te?- risposi io mentre guardavo storto "l'abitino"
-Hai alternative?- rispose lui porgendomi dei tacchi dorati, tutto di mia sorella.. Io non sarei mai andata in giro in quel modo, ma quella sera dovetti.

Andammo in un locale di quelli con 30metri di fila davanti la porta, Bhè era anche venerdì.. Io mi misi in fila lui mi prese per il polso
-Ma che fai?- chiese sbalordito,
-Oh nulla mi piacevano le scarpe di quella!- risposi io come per dire "secondo te?"
-Cerca di sembrare normale ok?- rispose ridendo,
-Sei con me purtroppo, perciò fai finta di essere mia amica! Atteggiati da diva è quello che si aspettano tutti da una vestita così, che se ne sta di venerdì sera con me!- concluse Entrammo saltando la fila come dei vip, conosceva e salutava tutti, neanche fosse uno famoso!
-Ti va un drink?-
-Io non..-
-Io non bevo!- disse lui facendo una voce stridula
-Io non parlo cosi! E comunque non ho il mio documento falso con me!- risposi io, avevo sedici anni e in America senza avere un documento falso che te ne da minimo ventuno non bevi se non alle feste in casa. -Si ma, io ne ho ventuno, veri!- sorrise dandomi un Cosmopolitan.
Passammo la serata tra un drink, una chiacchierata con i suoi amici, io che ogni tanto andavo a ballare, qualcuno che ci provava con me, Andrè che limonava sempre con una ragazza diversa, e un'altra, e un'altra, e un'altra,... Era il tipico donnaiolo che rimorchia ovunque..
-Io vado in bagno!- esclamai mentre lui era impegnato con una biondina, rispose con un pollice in su.
Bhà che tipo!

Mentre mi specchiavo e mi ripassavo un po' di rossetto notai un paio di scarpe da uomo sotto la fessura della porta di uno dei bagni, mi girai per vedere meglio, mi abbassai appena, era proprio scarponi neri da uomo, storsi un po' la bocca poi mi rialzai, ma quando lo feci qualcuno mi afferrò da dietro stringendomi i polsi, l'uomo uscì dal bagno, e sorridendo si avvicinò
-Piacere di rivederti Angelica!- poi provò a mettermi un fazzoletto in bocca,
-E basta con questi cazzo di fazzoletti! Woooow!- non riuscivo a capire come ma ero riuscita a mettere al tappeto entrambi gli uomini, io che non riuscivo neanche ad aprire la bottiglietta dell'acqua!
-ROSE!- urlò Andrè entrando, rimase sbalordito dalla scena che gli si trovava difronte, e lo ero anche io.
Mi prese la mano e mi portò fuori dai bagni
-Corri, con disinvoltura ma corri!- mi sussurrò in un orecchio mentre attraversavamo il locale.
Quando uscimmo, girato l'angolo iniziammo a correre ma altri due uomini ci si presentarono davanti e cercarono di prendermi, Andrè provò a lottare con loro ma poi tiro fuori una pistola e sparò ad entrambi, io rimasi immobile.
-Corri Rose cazzo corri!- mi urlò prendendomi di nuovo per mano. Iniziai a correre come mai avevo fatto o sarei riuscita a fare.
Entrammo in macchina e non mi diede neanche il tempo di chiudere lo sportello che mise il piede sull'accelleratore e sfrecciò tra le strade di New York.
-Chi diavolo erano quelli? Perché hanno provato a rapirmi e perché cavolo mi hanno chiamato Angelica! Neanche più mia madre chiama Angel in quel modo! E poi perché mi hanno così!-
-Forse perché pensano che tu sia lei?!-
-Si ma che cavolo vogliono, insomma o bianco o nero no? Se non sono dei nostri sono bianco! Perché vorrebbero ucciderla?-
-Hai fatto arti marziali in passato o comunque qualche tipo di lotta?-
-No! Quello è un'altra cosa che non capisco ma non importa, CHI DIAVOLO ERANO QUELLI!-
-Sei sicura? Che ne so a tre anni e magari non te lo ricordi!-
-No a tre anni facevo danza ma che importa! So mettere al tappeto due uomini inspiegabilmente ma non importa! È più importate sapere chi erano quelli!-
-Cazzo!-
-Andrè dimmi chi diavolo erano!-
-NO! Sai troppo cazzo!- -Non so letteralmente nulla!-
-E come te lo spieghi che non hai neanche la forza per spostare una sedia e poi butti giù due bisonti come nulla fosse?!-
-Non lo so ma Che cavolo c'entra con quello che so' o non so'! Stai dando i numeri?-
-Lo vuoi capire che più saprai e più soffrirai?-
-Non me ne frega nulla di soffrire dopo che stasera hanno provato ad uccidermi!- gli urlai ancora più forte
-Tu non sai cosa dici!- rispose lui -Dormici sopra, ne riparliamo domani!- continuò
-Io non dor..- mi interruppe
-
Dammi la mano!- esclamò
-Apparte che non sei il mio tipo ma poi ti sembra questo il momento di provarci?!-
-Non ci sto provando, dammi quella fottuta mano!- rispose,
-Tu dimmi cosa sta succedendo!- dissi mettendo la mia mano sulla sua,
-Succede che adesso ci dormi su ok?- senza che potessi ribattere sentii le palpebre chiudersi, e un sonno assurdo mi fece crollare sul sedile.

Come se con un semplice gesto potesse condizionarmi la mente.












 

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Scusate se ci ho messo tanto per scrivere il nuovo capitolo ma ho avuto un blocco che finalmente oggi pomeriggio ho superato! :D
Scussate anche per il fatto che avevo detto non sarebbe stata fantasy, però credo diventerà diciamo soprannaturale perchè ho avuto un'idea grandiosa!
Spero di non deludervi!

Vorrei ringraziare:

-Riveer
-AriannaAndretta
-Ali_13

per aver messo questa storia tra le seguite e spero di non averla delusa con questo capitolo!


-AriannaAndretta
per averla messa tra le preferite

-Ali_13
per averla recensita!

So che fa un po' schifo ma pleaseeeee recensiteeee
Hope you'll enjoy!
Baci Baci
Alice
:*

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Capitolo 5
*** Ci sono io qui ok? ***


Ci sono io qui ok?
Mi svegliai in un letto a baldacchino con coperte e veli bianchi, anche le pareti sembravano bianche ma quando aprii bene gli occhi mi accorsi che c'era una sola parete color crema, le altre erano finestre enormi che si affacciavano su New York, anche se non si sentiva la caciara NewYorkese .
Mi alzai per vedere meglio, eravamo come minimo al 50esimo piano, ecco perché si sentivano pochi rumori. -Andrè?- esclamai scendendo le scalette che portavano al resto dell'appartamento.
Nessuno rispose così mi diressi verso l'isola della cucina per fare colazione. Aprii il frigo ma non c'era nulla solo due bottiglie di latte, una andata a male, l'altra appena iniziata. La presi e ne scaldai un po' in un pentolino che sembrava non essere mai stato usato. Nel frattempo aprii un po' di credenze alla ricerca di qualcosa da mangiare come un pacco di biscotti o almeno cereali, quando aprii un armadietto che conteneva un enorme collezione di coltelli, non sapevo se fossero da cucina o se fossero stati usati anche per altro, non sapevo neanche se fossero mai stati usati! Poi sentii qualcuno giocare con la serratura della porta d'ingresso, dato quello che era successo la sera prima e dato che Andrè non c'era, presi un coltello e mi nascosi dietro l'isola della cucina.
Quando finalmente riuscì ad entrare aspettai che mi sorpassò e poi di sorpresa gli saltai sulla schiena puntandogli il coltello alla gola ed urlando
-Chi diavolo sei e cosa volete da me?!!!!!!- l'uomo mi prese per le braccia e mi buttò sul divano, però riuscii a graffiarlo con il coltello su un braccio.
-Ma che diavolo ti passa per la testa Rose!- esclamò Andrè mentre cercava di fermare il sangue,
-Non sapevo che fossi tu!- dissi alzandomi e correndo verso il lavandino per aiutarlo. -Dopo ieri pensavo fosse ancora uno di quegli uomini... Peró anche tu potevi lasciare un bigliettino no?-
-Credevo ti saresti svegliata più tardi, ero andato a prendere qualcosa per colazione pensavo avresti avuto fame!- disse indicando un caffè e un sacchetto con dei cornetti che aveva poggiato sul piano vicino al lavandino.
-Oh.. Si infatti hai il frigo vuoto! Si può sapere che mangi?-
-Io.. sto sempre fuori... E poi non sono cose che ti interessano!- intanto il latte stava uscendo dal pentolino affocando i fornelli, -Hai intenzione di mandarmi a fuoco la cucina!- commentò lui,
-Bhè sai mi annoiavo!- risposi sarcastica spegnendo il fornello e cercando qualcosa per pulire,
-Secondo sportello, ultimo ripiano a destra!- Dopo aver pulito i fornelli, mi offrii di fasciargli il braccio anche se sembrava già stesse guarendo,
-Comunque non hai ancora risposto alla mia domanda..-
-Rose.. Ti prego basta..-
-No! Io voglio saperlo! Non mi importa dei rischi e non dovrebbe interessarti se non interessa a me!- mi prese il viso con la mano libera, avrei giurato di non provare nulla per lui, insomma non mi piacciono quei tipi di ragazzi, ma quando mi toccò senti uno strano brivido.. O forse era solo paura..
-Rose devi fidarti di me.. Non vuoi saperlo..- disse guardandomi negli occhi, erano bellissimi, verdi, e guardandoli da così vicino davano la sensazione di stare a guardare l'infinito.. Quando mi ripresi dai miei pensieri esclamai
-Io.. Io voglio saperlo Andrè! E se non hai intenzione di dirmelo tu allora andrò a chiederlo a mia sorella!-
-Ahahahah non lo farai!-
-E cosa me lo impedisce? Tu? Ahahah non credo proprio!-
-No! Io ci proverò ma se non ci riuscissi e tu andassi a cercare tua sorella, prima che arriverai a lei sarai già morta!- concluse lui ridendo -Ed ora finisci questa fasciatura e andiamo dagli altri!-

Il viaggio in macchina fu lungo ma silenzioso. Nessuno dei due aveva qualcosa da dire o forse nessuno dei due ne aveva il coraggio.
-Oooh finalmente! Dove diavolo eravate finiti?- esclamò Anne quando aprimmo la bianca porta d'ingresso della villa che avevo capito essere il quartiere generale, e anche la casa del resto della.. Banda? Oh non saprei come definirli!
-Andrè puoi venire un'attimo di sopra?- disse Josh affacciandosi alla balconata sopra le scale,
-Arrivo subito!- rispose Andrè mentre tornava alla macchina a prendere le mie valigie.
-Eii se devi andare vai faccio da sola! Soprattutto con il braccio in quello stato!- gli dissi io raggiungendolo,
-È solo un graffio! E tanto se devo salire su porto le tue valigie con me!- commentò senza neanche degnarmi di uno sguardo. Odiavo quel tipo di comportamento! Come se lui fosse un dio! Ma chi si credeva di essere?
-Fa come ti pare!- dissi con tono arrabbiato accompagnato da una camminata sostenuta.
Anne mi aiutò a sistemare le mie cose nell'armadio, era immenso e lei decise di sistemare tutto per colore mischiando le mie cose alle sue, "tanto ce le presenteremo di sicuro!" Aveva detto, io avevo concordato, oltretutto lei aveva dei vestiti e scarpe niente male!
-Senti ti dispiace se vado un'attimo da mio fratello e Josh a vedere come vanno le cose?-
-Andrè è tuo fratello?- dissi incredula
-Ehm si!- rispose lei ridendo
-Non vi somigliate affatto! Tu sei molto gentile e disponibile, lui è completamente l'opposto! O forse non gli piaccio e si comporta così solo con me?-
-Ma no, è solo che... Non gli piace molto la sua vita..-
-C-cosa? Ha una mega villa, un'attico favoloso al centro di New York, tutte quelle macchine e..? Cos'ha la sua vita che non va?- chiesi sbalordita
-È più complicato di come sembra.. Comunque.. Posso andare?-
-Oh Sisi certo!- conclusi.

Quando finii uscii nel corridoio e mi affacciai alla balconata guardando gli ragazzi che giocavano alla play, poi mi girai e mi ritrovai davanti la camera in cui erano Andrè, Josh ed Anne.
-Andrè Devi raccontarle tutto!-
-No!-
-Andiamo qual'è il problema?!-
-Il problema è che rischia troppo! L'hai vista la sua reazione al video? Come pensi reagirebbe se le dicessimo tutto? Ci serve solo come esca! Angel tornerà vedendo che abbiamo la sua adorata sorellina!-
-Oppure, la alleniamo e le facciamo compiere la profezia! Fanculo Angel! Al compiersi della profezia morirà con loro!-
-E se non fossero loro le gemelle della profezia?! Morirebbero così, per nulla?-
-E se invece fossero loro? Per un momento pensa a noi Andrè! Se fossero loro avremo delle vite finalmente normali! Potremmo avere delle famiglie senza aver paura di creare dei mostri! E non dovremmo più vedere morire chi amiamo!-
-Hai detto bene: se! Non siamo sicuri!-
-E allora proviamoci!-
-Non posso ucciderla inutilmente hai capito?-
-Ma che diavolo ti prende?! Ora hai paura di uccidere? Quante volte abbiamo ucciso per questa fottuta maledizione Andrè? Adesso provi ribrezzo? Ti senti in colpa?! Bhè è lei l'unico modo per smettere!-
-Josh io non posso ucciderla! Lei..-
-Ragazzi..- provò a dire Anne guardandomi
-Anne stanne fuori!- urlarono entrambi all'unisono
-Ehm.. Credo che abbiamo un problema..- continuò lei nonostante l'ammonizione. Stavolta la ascoltarono e ne seguirono lo sguardo che ovviamente li portò a me,
-Merda!- urlò Andrè battendo un pugno sulla scrivania. Io me ne stavo lì immobile, perché mi avevano portata li se volevano uccidermi? Perché non mi avevano ucciso e basta? Iniziai a sentire la rabbia circolare nelle vene, non ne capivo il motivo ma ero arrabbiatissima.
-Qualcuno-vuole-dirmi-che-cavolo-sta-succedendo?- dissi scandendo ogni singola parola per assicurarmi di non scordarne dato che non avevo più il controllo di me.
Andrè se ne stava seduto sull'angolo di un letto con la testa fra le mani, Josh abbassò lo sguardo, Anne era incredula del fatto che nessuno si degnasse a parlare.
-Vieni con me!- disse prendendomi per un braccio,
-No! Lasciala! Ci penso io!- le rispose Andrè alzandosi dal letto e prendendomi la mano
-Adesso parliamo ma calmati ok?- disse stringendola forte,
-O..ok!- risposi sentendomi già più rilassata.
Scendemmo le scale e quando ci trovammo davanti al divano i ragazzi si voltarono sbalorditi
-Eii Andrè è tutto a posto? Vi abbiamo sentito urlare.. Sappiamo che le regole dicono "se senti urlare non chiedere e fatti gli affari tuoi" ma..-
-È tutto a posto!- li interruppe lui mentre attraversavamo il salotto.

Mi portò nel giardino sul retro e mi fece sedere sul bordo di una fontana al centro dell'immenso prato verde, tutt'intorno c'erano aiuole con delle rose rosse, in un altro momento sarebbe stato romantico.
Lui rimase in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro. Dopo qualche minuto mi stavo innervosendo di nuovo così lo presi per un braccio
-Adesso basta! Parla!- lui mi guardò negli occhi,
-Bene..- iniziò sedendosi accanto a me, -Circa nel 1300 ci fu un'epidemia di peste e alcune famiglie si rivolsero ad una strega in segreto che fece loro un'incantesimo di protezione. La peste passò e tutte le famiglie sopravvissero.
Un giorno, alcuni dei ragazzi, mentre giocavano, rimasero chiusi in una casetta di legno che prese fuoco ma tutti non riportarono neanche una cicatrice. Spaventate queste famiglie cambiarono idea pensando di aver venduto le proprie anime al diavolo e chiesero di nuovo aiuto alla strega che... Come posso spiegartelo... Fece un contro incantesimo che però non ebbe buoni effetti, difatti alcuni tornarono a.. a soffrire, ma altri invece continuavano a guarire. Questi ultimi vennero rinchiusi in una cripta sotterranea sperando che prima o poi sarebbero morti.
Sai, a quei tempi se qualcuno avesse saputo della loro esistenza tutte le famiglie sarebbero state uccise e perseguitati i loro discendenti. Chiudendo i.. I maledetti nella cripta pensarono che il loro segreto sarebbe rimasto tale e che nessuno più ne avrebbe sofferto! Ma non fu così!
Una notte, due gemelli trovarono la cripta dove i primi maledetti vennero rinchiusi. Avendo vissuto per tanto tempo in un piccolo spazio i giovani litigavano tra loro e finivano per combattere così avevano sviluppato grandi capacità di difesa. La cosa "affascinante" fu che la loro età rimase immutata. Comunque dopo esser stati liberati "I maledetti" si abituarono alle nuove usanze e alla nuova epoca, si sposarono, ebbero delle famiglie. Alcuni dei loro discendenti assunsero le loro stesse capacità e anche loro divennero immortali. Per precisare prendevano il "gene" il primogenito di ogni generazione. Quando poi le loro famiglie morirono alcuni tra i primi "Maledetti" si fecero altre vite, e presero il nome di angeli perché la gente continuava a vederli immutati nonostante passassero gli anni e iniziarono a chiamarli così. Altri fondarono un.. Un ordine segreto.. E diventarono così i "Guardiani", il loro compito è quello di offrire una casa a tutti i loro discendenti che.. Che non vogliono essere Angeli!- io lo ascoltavo affascinata sembrava una di quelle storie che si raccontano ai bambini per mettergli paura, ma si vedeva che era serio.. -Però in tutta questa storia c'è una parte.. Una parte molto.. Macabra.. Quando vennero liberati, poiché affamati.. Si.. Si cibarono dei gemelli.. E questo per loro fu una maledizione perché da quel giorno dovettero cibarsi di carne umana per trovare la forza di vivere.. Però col passare del tempo.. I guardiani e i loro discepoli riuscirono a resistere e a sopravvivere anche solo con il sangue umano, mentre gli angeli continuano ad "onorare le loro origini" e a cibarsi di innocenti..-
-Mio dio..- furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca, quasi come un lamento..
-Lo so- riprese lui abbassando gli occhi, -Ma c'è una profezia che dice che quando il bambino ad ereditare il gene saranno gemelli la maledizione potrà essere spezzata con il sacrificio di uno dei due..-
-Angel ed io siamo gemelle...-
-Si ma di questa leggenda ne sanno solo i guardiani.. Gli angeli sanno dell'esistenza di una ragazza il cui sacrificio permetterebbe loro di tornare umani..- continuò lui -È già successo in passato che nacquero gemelli portatori di gene, ma si trasformarono prima che potessero essere uccisi..-
-Che significa "si trasformarono"?- chiesi
-I portatori di gene finché non bevono il sangue di uno dei primi maledetti non sono sottoposti alla maledizione, e infatti i guardiani istituirono delle leggi per le quali i portatori di gene dovevano essere trasformati solo se in punto di morte..-
-Perché dici "dovevano" e non "devono"?-
-Perché gli angeli non rispettarono questa legge e nacque così la guerra tra Angeli e Guardiani..-
-E voi cosa siete? Guardiani, discendenti o..-
-Angeli? Ahahah no affatto! Alcuni di noi sono discendenti.. Poi ci siamo io Josh ed Anne.. Noi siamo tre dei primi maledetti.. E stiamo dalla parte dei guardiani solo per.. Per l'alimentazione..-
-Quindi voi.. Siete una specie di vampiri?-
-Ahahhaha no i vampiri non esistono! Che ti dice il cervello?-
-Oh giusto che mi dice il cervello!- risposi io sorpresa della sua risposta e anche un po' offesa incrociando le braccia e alzandomi, -Dai vieni qui!- disse lui alzandosi e tirandomi a se, che cosa aveva intenzione di fare? Voleva bere il mio sangue? Voleva portarmi dai guardiani? Voleva uccidermi?
-Non voglio ucciderti, ne bere il tuo sangue, voglio solo abbracciarti, insomma hai appena scoperto di essere un mostro.. Serve un po' d'affetto?- chiese lui mettendomisi davandi e allargando le braccia,
-Ti faccio pena?- risposi io ancora più infastidita,
-Bheee..- lo fulminai con lo sguardo e iniziai a camminare verso la casa, lui mi corse davanti impedendomi di andarmene -Daii scherzavo! Come sei permalosa!-
-Ah pure?- risposi cercando di sfuggirgli e passare avanti, lui mi prese per le spalle,
-Mi dispiace ok? Non sono una di quelle persone sentimentali, proprio non ci so fare con queste cose, ti ho detto quello che dovevo dirti.. Per me sarebbe dovuta finire li.. Ma ti ho visto.. Un po'.. Beh dopo la tua reazione al video.. Ho pensato che..- mi sentii quasi svenire, la paura stava prendendo il sopravvento.
Di solito a quel punto sarei scoppiata a piangere, ma quella volta solo persi le forze,
-Ehy ehy ehy!- fece giusto in tempo a prendermi per i fianchi e stringermi a se -Ci sono io qui ok?- mi sussurrò.

 












 

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Tadaaaaaaaaaaa! 

Che ne pensate??? Ho chiarito la maggior parte delle vostre domande? 
So che fa un po' schifo come storia e mi merito qualsiasi commento negativo..
Spero comunque di non aver deluso chi la segue e che


ringrazio come sempre


-Riveer
-AriannaAndretta
-Ali_13
-Simo14 

per aver messo questa storia tra le seguite e spero di non averle deluse con questo capitolo!

-AriannaAndretta
per averla messa tra le preferite

-Ali_13 
per averla recensita!

Hope you'll enjoy! 
Baci Baci
:*


 

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Capitolo 6
*** Se ti senti crollare il mondo addosso ***


Se ti senti il mondo crollare addosso.
 
-Perciò ora che si fa? Mi portate dai guardiani e mi farete uccidere? No aspetta.. Perché diamine non mi avete uccisa senza dirmi nulla?- chiesi confusa, guardando fuori dalle enormi finestre che illuminavano la sala,
-Bhè ora.. Ora tu andrai a scuola!- 
-Scusa?- dissi voltandomi di scatto,
-Hai passato l'intera estate a cercare tua sorella e perso il primo mese di scuola, ma questo è il tuo ultimo anno perciò vedi di godertelo!- rispose Andrè sorridendo, e sedendosi sul lungo ed imponente tavolo in legno lucido al centro della sala,
-Stai scherzando?- non credevo alle sue parole,
-No! Non hai una migliore amica con cui condividevi le interminabili giornate scolastiche e che non vedi l'ora di riabbracciare?- 
-Si.. Mia sorella!- 
-Bell'affare!- rispose ridendo, -Però so che eri una cheerleader, ti mancherà la tua squadra no? E il tuo dolce quarterback? Scommetto che brami dalla voglia di essere incoronata reginetta della scuola ora che tua sorella non ti ruberà la scena! Oppure potresti cambiare scuola e passare inosservata così quando morirai nessuno ti conoscerà e nessuno ne soffrirà! - concluse soddisfatto del suo discorso.
-Ma che diavolo?! Ti ascolti mentre parli? "così quando morirai nessuno ti conoscerà e nessuno ne soffrirà"?! Lo dici come fosse la cosa più normale di questo mondo!- 
-Bhè lo è! Tutti muoiono!- rispose sfoderando un enorme sorriso, che era davvero.. Diamine non posso innamorarmi di uno che vuole uccidermi! Io ricambiai con uno sguardo fulminante, in quel momento entrarono anche Anne e Josh, la prima aveva in mano una cartellina piena di fogli, l'altro una ventiquattrore nera, 
-Bene ora che il trauma del "Oh mio dio siete dei mostri e devo aiutarvi a combattere contro mia sorella e i suoi amici perché torniate normali" è passato, veniamo alla parte divertente!- esclamò Josh, 
-Andrè ci sono otto sedie intorno al tavolo, quattro poltrone accanto alle finestre, scendi da lì!- reclamò Anne,
-Wowowowoo! Nessuno qui ha parlato di combattere ne quantomeno contro mia sorella!- li interruppi,
-Non le hai ancora detto nulla?! Ma che avete fatto in giardino scusa?!- chiese Josh,
-Beh le ho raccontato la nostra storia e che grazie alla sua morte la maledizione si spezzerà!- rispose Andrè sprofondando in una poltrona,
-Andrè!- urlarono entrambi rimproverandolo, 
-Non è affatto vero, non è morendo che ci salverai, ma combattendo con noi, tua sorella è stata addestrata fin dalla sua nascita a tutto questo, ma poi.. Poi ha scelto di stare con gli angeli, e ora noi dobbiamo accontentarci di te!- cercò di consolarmi Josh,
-Oh ma grazie!- risposi seccata dall'ultima frase, -Comunque addestrata a cosa? E combattere per cosa? Andrè credo tu abbia tralasciato molte cose!- esclamai irritata,
-Per spezzare la maledizione bisogna fare una specie di rito, ci serve il sangue di tutti i maledetti originali e delle gemelle.. Poi vanno messi nel calice dove la strega fece l'incantesimo, e lo avevamo noi finché tua sorella non lo rubò e lo diede agli angeli diventando così una di loro..- continuò Anne,
-Perciò da me volete solo il mio sangue no? Beh fatemi un prelievo e lasciatemi stare!- 
-Ahahaha non è così facile! Solo i gemelli possono prendere il calice..- disse Andrè,
-E come facevate ad averlo voi allora?- 
-Lo presero i gemelli prima di voi.. Ma l'incantesimo non poté funzionare..- 
-Perché si trasformarono.. Però.. L'altro giorno stavate dicendo che non siete sicuri che sia io.. Com'è possibile che non sia io? Insomma se era Angel anche io lo sono.. Siamo gemelle..- continuai io,
-Beh si, nel senso tu e tua sorella potete prendere il calice ma non sappiamo chi tra voi due sia la ragazza di cui si parla nelle profezie.. Ma questo è un'altro discorso.. Ora che sai la storia giusta, possiamo divertirci!- disse Josh e senza che potessi controbattere aprì la valigetta al cui interno c'erano una pistola, un auricolare minuscolo che non avevo visto finché non me lo fecero provare, e un coltello la cui lama era più affilata di quanto pensassi dato che prendendolo in mano e sfiorandola appena mi feci un brutto taglio sulla mano, 
-Questa è l'attrezzatura di base, la TUA attrezzatura di base, però prima devi imparare ad usar.. Come non detto!- disse vedendo il sangue scendere dalla mia mano, Anne fece un respiro profondo poi corse ad aprire una delle finestre e ad affacciarsi, 
-Ci penso io! Rose seguimi!- disse Andrè prendendomi per mano e trascinandomi fuori. Andammo in bagno, dove prese una garza e dell'acqua ossigenata, 
-Cerca di fare attenzione!- 
-Oh che figata! Come Bella in Twilight!- commentai io ridendo, lui scosse la testa e iniziò a fasciarmi la mano, 
-Perché non mi hai detto la verità?- silenzio.. Mi guardò un po' strano e mi prese l'altra mano, io la ritirai, 
-Ah no! Ho capito quello che fai, tu in qualche modo mi controlli! Quando prendi la mia mano, io faccio quello che dici tu.. E stavolta non ci sto!- 
-Ascolta, non devi dirlo a nessuno hai capito?- 
-Perché? Finiresti nei guai? Mmm quasi quasi ci faccio un pensierino.. Come vi comportate quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato? Niente sangue per una settimana? Ahahah- lui mi guardò serio,
-Smettila! Tu finiresti nei guai! Dammi retta, non parlare a nessuno di quello che succede quando ti stringo la mano!- 
-Ok ma a una condizione: Non farlo più!- mi guardò negli occhi, erano lucidi, era quella la loro reazione al sangue?
-Promesso!- sussurrò. 

Certo era davvero tutto strano, la mia vita stava cambiando troppo velocemente, senza che me ne fossi accorta mi ero trasformata da una fortunata ragazza italiana che vive a New York, a: la ragazza che deve aiutare dei "maledetti" a spezzare una maledizione! 

Dopo l'illuminante discorso sulla mia funzione in tutta quella storia, mi avevano dato una settimana di tempo prima di farmi tornare a scuola. Bah che cosa stupida la scuola quando vivi con dei succhiasangue in una villa il cui terzo piano presenta una palestra dove si praticano lezioni di autodifesa e scherma, una sala piena di pistole coltelli e archi, ed un'altra sala adibita a mo' di poligono di tiro! 
Comunque, nonostante tutto, avevo scelto di frequentare la mia vecchia scuola, tutti mi avrebbero fatto domande su Angel e dimostrato il loro dispiacere per la sua scomparsa ecc, ma era sicuramente meglio che essere la misteriosa ragazza nuova che inizia la scuola con un mese di ritardo. 

Frequentavo una scuola pubblica, la mia migliore amica era Angel, ma conoscevamo anche altra gente, in particolare c'era Charlotte, una rossa tutta eleganza e popolarità, a cui mia sorella aveva rubato il titolo di capitano delle cheerleader e il ragazzo ovvero Mike, il quarterback che dopo essersi lasciato con mia sorella ci aveva provato anche con me, inutilmente! Susanne, che era la cagnolina, migliore amica di Charlotte. Poi c'era Rebeka, io la chiamavo Beky, era grazie a lei se ci eravamo iscritte al gruppo delle cheerleader e lei ci fece conoscere un sacco di gente, ma poi quando raggiungemmo un certo livello di popolarità Angel l'aveva allontanata dicendo che sarebbe stata solo d'intralcio per la nostra vita sociale. E la stessa cosa aveva fatto con James, lui era un genio ma allo stesso tempo così affascinante e anche un po' palestrato, ma lo si notava solo quando si levava le camicie e i golfini durante l'ora di ed. fisica. Angel aveva avuto una grande cotta per lui durante il primo anno anche se non voleva ammetterlo perché "era troppo sfigato", ma secondo me si vergognava che lui l'avesse scaricata dicendole che era gay, e fidatevi, guardandolo direste tutto tranne che è gay! A me mancavano e mi dispiaceva per quello che gli aveva fatto, ma a quel tempo mi fidavo di mia sorella e non avrei osato contraddirla. Solo adesso mi rendevo conto del fatto che mi trattava come Charlotte trattava Susanne..
-A cosa pensi?- chiese Anne, 
-A..- Al fatto che Angel era una grande stronza e mi trattava come il suo zerbino! -Al fatto che sarà dura tornare a studiare!- risposi, 
-Beh non sarà dura quanto i tuoi allenamenti di krav maga e scherma dopo la scuola!- esclamò Josh al volante, 
-Wiiiiii!- risposi sarcastica io. 

Bene ci siamo! È lunedì 7 ottobre ed io inizio il mio ultimo anno di liceo! Con un mese di ritardo! E per la prima volta affronto qualcosa senza Angel! Vai così! 
Scesi dalla macchina cercando di sembrare la persona più felice e normale del mondo, 
-Se ti senti crollare il modo addosso chiama!- mi urlò Anne dalla macchina, io mi girai impacciata e le sorrisi riconoscente. Poi affrontai il mio macabro incubo. 
Dopo aver preso i miei orari in segreteria mi diressi nel corridoio principale, di tanti posti il mio armadietto si trovava proprio lì, Angel sarebbe stata contenta, in quella postazione tutti erano costretti a guardarla, io avrei preferito il mio vecchio armadietto vicino la palestra, anche se quel corridoio puzzava da morire, almeno nessuno badava a me! 
Le novelline mi passavano accanto bisbigliando "quella è la ragazza a cui hanno rapito la sorella", chi invece mi conosceva mi sorrideva malinconicamente, o si dispiaceva, o faceva stupide battute come "ora hai una camera più grande eh!" 
Dove può arrivare la stupidità umana? 

Finalmente le sei ore più lunghe della mia vita passarono, non vedevo l'ora di tornarmene a casa, anche se avrei dovuto fare kramana o quello che era! Presi di fretta alcuni libri dal mio armadietto ma mentre lo chiusi mi caddero, sentii qualcuno dire "forse è ancora scossa dalla scomparsa della sorella" feci un respiro profondo e mi chinai per raccoglierli ma qualcuno mi stava già aiutando, 
-Ah questi primini proprio non sanno come farsi i fatti loro!- disse con tono alto perché potessero sentirlo, infatti sgattaiolarono tutti via,
-Vorrei urlargli di smetterla ma poi inizierebbero a dire anche che sono diventata pazza da quando ho perso mia sorella! Stupide oche!- gli sussurrai, 
-Wow Rose Vosetti mi rivolge la parola! Udite udite!- esclamò gesticolando teatralmente 
-Ahahah ma smettila James!- lo ripresi, 
-E mi sorride pure!- continuò, gli tirai una spintarella, 
-Non essere stupido, ti ho sorriso tante volte!- dissi mentre iniziammo a camminare verso l'uscita,
-Già.. Hai bisogno di un passaggio?- chiese 
-Ehm in realtà torno con alcuni amici! Sono lì!- dissi indicando Anne e Andrè nel fuoristrada, lei mi sorrise agitando la mano. James mi accompagnò fino alla macchina. Aprii lo sportello misi la borsa con i libri, e mi allontanai per parlare con lui, 
-Senti.. Io.. Mi dispiace per avervi trattato in quel modo lo scorso anno.. È solo che..- 
-Che era ciò che voleva Angel.. Ed Angel non si discute..- continuò lui, 
-Già..- risposi abbassando lo sguardo, 
-Beh ma ora sei te a scegliere.. E mi farebbe piacere che le cose tornassero come prima!- esclamò
-Davvero? Non sei arrabbiato?- chiesi sbalordita, era così facile tornare indietro? 
-Beh.. Ti conosco e mi piace credere che un po' ti mancavo! Perciò non rovinare tutto e abbracciami!- concluse sorridendomi, io gli buttai le braccia al collo e lo abbracciai più forte che potevo, avevo bisogno di qualcuno, di lui, di quello che prima era il mio migliore amico. Il clacson del fuoristrada mi riportò alla realtà e cioè alla mia nuova strana vita, 
-Grazie!- gli urlai mentre entravo in macchina, 
-A domani!- rispose facendomi l'occhiolino. 
Quando partimmo Andrè mi sorprese, 
-Quello.. era il tuo ragazzo?- chiese, 
-Era james!- esclamai con fin troppo entusiasmo, poi ci pensai e ripresi -Geloso?- Anne si girò di scatto verso Andrè, lui mi fulminò dallo specchietto ma ci avrei scommesso che le sue labbra ridevano, prese un gran respiro ed esclamò, 
-Non sei il mio tipo!- cedendo appena al sorriso. 
Istintivamente gli sorrisi anche io. 
Lo sguardo di Anne si spostò su di me, mi sorrideva, ma devo essere sincera: mi fece paura. 
 












 

Saaaalve a tutti cosa ne pensate?

Eccomi di nuovo qui! Mi scuso per il casino all'inizio ma ho deciso di cambiare un po' la storia,
prima volevo farla incentrata sulla storia d'amore, mentre ora più sulla maledizione!
Spero siate d'accordo con me,


che ne pensate di farmi sapere la vostra? 


Come sempre ringrazio tutte le fanciullette che hanno messo la storia tra le preferite, seguite o che semplicemente l'hanno recensita. 
L'altro giorno avevo così tanta ispirazione che ho già scritto il capitolo successivo,
vi assicuro che rimarrete a bocca aperta o almeno credo e spero xD


Vi ripeto, lasciatemi una recensione anche piccola,
giusto per sapere la vostra opinione e vedere se continuare la storia o meno!
Tanti baci 
XOXO
Meeee :D
 

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Capitolo 7
*** Tutto sommato ero felice ***


Tutto sommato ero felice.

Puntuale come un orologio svizzero Andrè apparve nel parcheggio di fronte al cortile sulla sua macchina sportiva rossa. Ovviamente tutta la scuola si voltò verso di lui. Certi tipi di macchine erano rare qui, la maggior parte di noi veniva con il bus, solo alcuni ragazzi dell'ultimo anno avevano la macchina, e certo non quel tipo di macchina. Così tutti i ragazzi si immobilizzarono guardando la macchina, le ragazze invece non distoglievano lo sguardo da Andrè, e quando scese, ovviamente, Charlotte, con estrema eleganza, attraversò il cortile della scuola, sfoderò uno dei suoi sorrisi più incantevoli, gli occhioni da cerbiatto e iniziò a parlargli. Io rimasi con James e con tutto il resto della scuola a guardare immobile quella "così romantica" scena. Le ragazze dietro di me infatti sospiravano ad ogni piccolo gesto di quei due, "Ooh guarda lui si sta scompigliando i capelli! È così sexy!" "Ooh guarda lei le ha appoggiato una mano sulla spalla!" "Ooh adesso si baciano è sicuro!" "Ooh lei si sta avvicinando!" "Nooh lui le ha dato solo un bacio sulla guancia!" Sospirarono infine deluse, io invece non potei fare a meno di sorridere. Mentre Charlotte tornava dalle gallinelle a spettegolare Andrè iniziò a guardarsi intorno finché non incontrò il mio sguardo ed esclamò
-Rose! Eccoti finalmente!- e sorrise. Rimasi immobile come un ebete, ma fortunatamente qualcuno alle mie spalle sussurrò "Forza! Vaii!" E tornai sulla terra. Mentre mi avvicinavo sentivo tutti gli occhi dei miei compagni addosso.
Quando finalmente arrivai alla macchina, lui mi aprì la portiera, però prima di salire esclamai
-Allora verrai al ballo di Halloween con Charlotte?- ero sicura che quella vipera ci avesse provato, in quella scuola c'erano solo tre fichi, Mike, Mr. Wilson, il prof di lettere a cui tutte sbavavano dietro, e James, anche se nessuno lo sapeva perciò non si sarebbe fatta scappare uno come Andrè. Lui sfoderò un mezzo sorriso e poggiò una mano sul tettuccio della macchina,
-Gelosa?- chiese alzando un sopracciglio,
-Non sei il mio tipo!- risposi secca cercando di sembrare il più convincente possibile senza però nascondere un piccolo sorriso, lui cedette a una breve risata, tanto breve che composta da un solo e secco
-Ah- abbassò lo sguardo per un po' quando lo rialzò si voltò e andò al posto di guida.

-Mamma?!- ok, ero stanca, ma quella donna sul divano era proprio mia madre!
-C-che ci fai qui?- chiesi confusa.
Lei odiava l'aereo e da quando ci eravamo trasferite non era mai venuta a trovarci, neanche dopo la "scomparsa" di Angel.
-Ooh Rosalina mia! Sono così felice di vederti!- disse correndo ad abbracciarmi,
-Ma-mamma mi stai soffocando! Perché sei qui? E non chiamarmi Rosalina ti prego è troppo imbarazzante!- esclamai arrossendo,
-Signora Vosetti, da quanto tempo! Si ferma a cena?- chiese Andrè sorridendole. Si conoscevano? Come diavolo..?! Non ebbi tempo di chiedere che subito arrivò la risposta da mia madre,
-Dopo tutti questi anni ancora mi chiami Signora Vosetti? Ormai sei come un terzo figlio! Comunque mi piacerebbe, ma ho paura di ciò che possiate cucinarmi! Sanguinaccio?!- esclamò sarcastica, tutti sembravano divertirsi in quella stupida casa, tutti tranne me! Lei stranamente se ne accorse, così tornò a me,
-Ascolta, mi spiace che tu abbia dovuto scoprire tutto questo.. Così! Ma in realtà tu non avresti dovuto farne parte, sai era Angelica, o Angel come si fa chiamare qui, insomma era lei la "prescelta", tu avresti dovuto vivere senza conoscere la.. La nostra storia.. E questo ci porta al motivo della mia visita, che diamine è successo? Perché sta dalla loro parte? Avreste dovuto addestrarla, farle fare quel rituale e poi lasciarla in pace. Inizialmente pensavo fosse parte dei piani, ma poi ho ricevuto la visita dei guardiani che per poco non mi arrestavano! Non facevano altro che dire che se nascondevo Angel mi avrebbero ucciso ed altre minacce che conoscete!- esclamò con quel suo tuono mezzo arrabbiato mezzo interrogativo che tanto conoscevo, lo usava ogni volta che facevo qualcosa che non approvava, cioè sempre!
-Mi spiace signora Vas.. Mi spiace Maria ma nulla di tutto questo era nei piani, e i guardiani non sarebbero dovuti essere a conoscenza della fuga..- iniziò a spiegare Andrè,
-Ma a questo punto dobbiamo presentare Rose ai guardiani..- continuò Anne,
-Non se ne parla!- la interruppe mia madre,
-Nelle scritture c'è scritto che avreste avuto diritto ad addestrare una delle mie figlie, non entrambe!- per alcuni minuti ci fu' un silenzio irritante, ma poi, ecco la sorpresa!
-Mi occuperò io di lei!- esclamò Andrè. In situazioni del genere mia madre si sarebbe arrabbiata ancora di più e non avrebbe permesso a nessuno di contraddirla, invece, come tutti, rimase a fissare Andrè, senza fiatare.
-Io so' cavarmela da sola! Non ho bisogno di una guardia del corpo! E tantomeno di te che non fai altro che dirmi che devo morire! Faccio krav..krava.. Quella roba li da tre settimane, credo di aver imparato abbastanza, e poi ricordi la sera nel bar?! Devo solo prendere un bicchiere e poi ognuno torna a farsi i fatti propri!-
-Pff andiamo bene!- sbuffò Andrè lasciando la sala.

Passai la serata a litigare con mia madre per avermi nascosto questa specie di mondo parallelo di cui la mia famiglia faceva parte, e di cui tutti erano a conoscenza tranne, ovviamente, la sottoscritta. Provò a scusarsi e spiegarmi che se aveva scelto Angel era stato solo per proteggermi, perché "caratterialmente, si vedeva già da bambine, lei era più forte!" e bla bla bla. In fine avevo battuto un pugno sul tavolo urlando "Anche io sono tua figlia, anche io avevo diritto di essere a conoscenza di tutto ciò!" Per poi chiudermi nel poligono: sfogavo la mia rabbia sparando. Era molto meglio che picchiare un muro rischiando di rompermi la mano, e poi era anche da allenamento!
Non feci caso al tempo che stavo passando lì dentro, non me ne curavo minimamente, l'importante era scaricare la tensione.
Qando finalmente posai la pistola e tolsi le cuffie, mi accorsi di non essere sola.
-Da quanto sei qui dentro?- chiesi,
-Ti sei calmata?- chiese lui,
-Ho detto, da quanto sei qui dentro?-
-A quanto pare no.. Però sei migliorata molto nel tiro.. Dovremmo farti arrabbiare più spesso!- disse ridendo e avvicinandosi, io presi la mia pistola e feci per uscire, ma lui si piazzò davanti la porta esclamando
-Nonono con quella, e in queste condizioni, non vai da nessuna parte, devi calmarti!-
-Per quanto voglia uccidere qualcuno e distruggere questo dannato posto, non sono così stupida e incosciente da farlo per davvero, ma forse potrei iniziare con te se non mi lasci passare! Perciò levati di mezzo!- gli ringhiai,
-Non lo farai!- rispose lui porgendomi una mano per dargli la pistola, ma io non mollai, e presa dalla rabbia cercai di spostarlo. Come la sera nel bar, rimasi sorpresa della mia forza, Lo avevo scaraventato a terra come se fosse un leggerissimo vaso.
-Oddio!- esclamai nel panico,
-CAZZO DATTI UNA CALMATA!- mi urlò alzandosi. Gli corsi incontro per assicurarmi che fosse tutto apposto,
-Stai bene?- chiesi preoccupata,
-Che cazzo di domande! Certo che sto bene! E adesso dammi quella pistola e vattene a dormire così magari non mi distruggi casa o rompi qualche altra costola!- rispose premendosi il petto con una mano. Non stava bene!
-Forse dovresti andare da un medico!- gli dissi ancora più preoccupata,
-Ti dice niente l'aggettivo IMMORTALE?- rispose ridendo. Già, dimenticavo, lui non era una persona normale, nessuno lo era il quella casa. Mi offrì una mano, inizialmente esitai un po', ma poi gli diedi la pistola.
-Brava bambina!- esclamò imitando una mamma che da un leccalecca al proprio figlio che ha fatto la cosa giusta. Mi infastidii così cercai di riprendermi la mia arma, lui iniziò a correre per tutta la stanza, lo inseguii e poi mi ritrovai a tenergli una mano, decisi di provare a fare come lui quando voleva qualcosa da me,
-Dammi la pistola!- esclamai seria stringendogli la mano, lui scoppiò in una fragorosa risata,
-Ahahahahah Non funziona così!- esclamò tra una risata e l'altra, involontariamente iniziai a ridere anche io,
-E come allora? Non è giusto che lo sappia solo tu!- risposi io ridendo ancora.
-Non lo devi dire ad alta voce, altrimenti tutti sentirebbero!-
-Ma tu- non ebbi tempo di porre la mia domanda che mi rispose, -All'altro sembrerà che tu lo abbia detto ad alta voce, ma in realtà lo hai solo pensato, e solo i due possono ascoltarsi! E in questo modo si posso trasferire anche gli stati d'animo, le capacità, come il sonno o la velocità, - mi accorsi che le sue labbra non si mossero ma sorridevano e basta, quindi quando mi teneva per mano leggeva i miei pensieri? Oh merda mi stava ascoltando!
-Ahahahhaha si!- esclamò. Stavolta lo disse, non lo pensò, scoppiai a ridere anche io, più per l'imbarazzo. Ce ne stavamo lì a ridere come due cretini. Diamine quanto era bello quando rideva..  Oh cavolo aveva ancora la mia mano nella sua! Merda stava ascoltando anche questo! Scoppiò a ridere ancora più forte, io ero sicura di essere diventata più rossa di un pomodoro. Ma tutto sommato ero felice, finalmente avevo capito cosa mi faceva.
-ANDRÈ GLI ANGELI SONO A CACCIA!- Urlò Josh spalancando la porta, Andrè subito mi lasciò la mano e si fece serio,
-Luke e Brandon sono ancora dai guardiani?- chiese preoccupato, l'amico fece segno di si, Andrè torno a guardarmi,
-Va' da Anne e dille che verrai con noi! Sii veloce nel prepararti!- esclamò.
 












 

Holaaaaaaaaaaaaaa!
Che ne dite?

Scusate per il ritardo ma non avevo abbastanza internet sul cell :/

Come sempre voglio ringraziare
tutte le fanciulle che hanno messo la storia tra

- le seguite
- le preferite
e soprattutto chi l'ha recensita,

infatti è grazie a loro che ho scritto questo capitolo, 
mi ero scordata infatti di chiarire la cosa della mano
xD
 
Ovviamente, vi chiedo di continuare a recensire, a chi lo ha gia fatto
e ad iniziare a farlo alle altre u.u 
Ahahaahah 
Tanti Baci
Alice
:*

 

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Capitolo 8
*** Immortale Rose, Immortale ***


Immortale Rose, Immortale

-Ooooh non vedevo l'ora che arrivasse questo momento! Tadaaaaaaaaa!!!!- esclamò orgogliosa Anne girando lo specchio verso di me. Dovevo ammetterlo, aveva fatto davvero un buon lavoro, quasi quasi sembravo.. Attraente! Si! Indossavo dei pantaloni elasticizzati a vita alta neri con quattro bottoni rossi in verticale appena sopra l'ombelico, una canottiera nera che mi aveva fatto mettere dentro i pantaloni, giacchetto in pelle rosso, e poi, malgrado le mie lamentele, tacchi 15 a stivaletto fino alla caviglia, rossi.
-Wow..!- esclamai sorpresa,
-Ehi! Che ti aspettavi! Certo, non sei bella quanto me, ma con così poco preavviso dovranno accontentarsi!- continuò sistemandosi il giacchetto. Lei indossava dei pantaloni simili ai miei ma rossi, una maglia di una stoffa lucida nera con le spalline sulle spalle, simile a quella che indossa la protagonista del musical "Grease" alla fine del film, nessun giacchetto per lei, i tacchi erano lo stesso modello dei miei ma neri. I suoi di capelli biondi, più lunghi dei miei, tirati indietro con una molletta e poi lisci sulla schiena, mentre i miei erano liberi e mossi come sempre ormai. Si guardò un po' allo specchio e poi si avvicinò e iniziò a mettermi un rossetto rosso sulle labbra.
-Ora si che sei un diavolo!- esclamò entusiasta.

Camminare con i tacchi non era mai stata la mia passione, ma dopo esserci trasferite Angel era fissata che bisognava esercitarsi, e così la sera passavamo un'oretta a camminare avanti e indietro, a volte anche con i libri in testa, poi ballavamo un po', e facevamo le matte saltando e cercando di restare in equilibrio provando finte mosse di karate che avevamo visto nei film.
Mi mancava.. Anche se era una stronza, anche se era diventata un mostro, mi mancavano quei momenti con mia sorella.

Quando arrivammo nella sala delle armi, i ragazzi stavano maneggiando le cariche delle pistole mettendosene ovunque. Quando Josh ci vide arrivare si bloccò e rimase a fissarci, Andrè se ne accorse e gli tirò un pugno sul petto. Anne prese una cinta e se la mise intorno ai fianchi, al suo interno c'erano una pistola e dei coltelli. In più ci incastrò due spade.
-Io.. Cosa devo prendere?- chiesi perplessa, Josh ed Andrè scoppiarono a ridere, Anne gli diede un colpo dietro la testa poi mi rispose,
-Tu non combatterai, ma non possiamo lasciarti qui da sola perciò vieni con noi!-
-Cioè mi hai fatto vestire così per.. Per rimanervi a guardare?- esclamai leggermente irritata,
-Beh, non stai poi così male!- rispose Andrè lanciandomi la mia pistola. Scendemmo in garage, Josh ed Anne salirono su una moto mentre Andrè fu costretto a prendere una delle macchine,
-Sei una cagasotto!- aveva esclamato quando, di nuovo, mi ero rifiutata di salire sulla moto con lui.

-Dove andiamo?- chiesi per interrompere il silenzio in macchina,
-A cercare di fermare gli angeli! Quando vanno a caccia significa che uccideranno persone innocenti, così noi uccidiamo loro prima che facciano del male a persone innocenti..-
-Ah..- risposi nervosa, -Sta tranquilla tu rimarrai in macchina, ah a proposito quando arriviamo mettiti dietro, ci sono i vetri oscurati così non ti vedranno..-
-Ok..- dissi guardando dietro. Notai una spada sul sedile così mi venne spontanea una domanda
-Perché facciamo scherma se abbiamo tutte quelle armi? Insomma, è più facile piantare una pallottola in testa a qualcuno piuttosto che infilzarlo.. Fa anche meno.. Schifo..-
-Perchè è l'unico modo per ucciderli! A parte i maledetti originali che non possono morire finché non spezzeremo la maledizione, i discendenti muoiono solo se decapitati da una spada! Ma le pallottole che usiamo noi, non sono pallottole comuni, contengono delle erbe che rallentano le forze vitali di tutti i maledetti originali o meno, così è più facile ucciderli.. Come una specie di.. Anestesia!- rispose senza distogliere neanche un attimo lo sguardo dalla strada.
-Capito..- risposi cercando di nascondere un po' di ribrezzo, e paura.
Quando fermò la macchina eravamo in un bosco, scesi per andarmi a sedere sui sedili posteriori e mentre Andrè prendeva la sua spada chiesi ancora,
-Perchè siamo.. In un bosco? Difendere anche gli animali?- lui sbuffò ma rispose,
-Spesso qui vengono a campeggiare gruppi di giovani, è perfetto per gli angeli, perché nessuno li disturba mentre cacciano, a parte noi! Ora però basta con le domande. Mi raccomando resta in macchina! Non muoverti di qui ok?-
-Ok!-

Restai in macchina per una buona mezz'ora, non sapevo cosa stessero facendo, dopo avermi chiusa in macchina i tre erano spariti nel verde, e iniziavo ad annoiarmi. Finché non sentii un colpo di pistola, poi un'altro e un'altro ancora, farsi sempre più vicini. Iniziai ad agitarmi un po'. D'un tratto qualcosa cadde sul tettuccio della macchina, quasi urlai, ma poi vidi Andrè farmi cenno di stare in silenzio. Un'attimo dopo duellava con due ragazzi accanto alla macchina. Il silenzio regnava interrotto solo dal rumore delle lame delle spade che si scontravano, rimasi affascinata dall'eleganza e la bravura con cui Andrè colpiva, saltava, e parava ogni affondo. Finalmente riuscì a colpire uno dei due e con un inaspettata abilità gli stacco la testa con la spada. Dal finestrino vidi solamente la spada del povero giovane cadere e qualche secondo dopo anche il suo corpo giaceva a terra, il petto era ricoperto di sangue, di colpo chiusi gli occhi. Non potevo sopportare ancora quella scena. Quando li riaprii era comparsa anche una ragazza e nonostante Andrè si stesse difendendo coraggiosamente da entrambi i giovani, il ragazzo gli sfiorò il collo, tagliandolo appena, nel frattempo la ragazza si avvicinava e dopo essersi accorta della morte del compagno, iniziò a correre urlando verso Andrè. Dovevo fare qualcosa! Non potevo starmene lì a guardare, con il gomito ruppi il finestrino, nessuno si accorse di nulla date le urla della giovane. Appena riuscii ad uscire inciampai in qualcosa, anzi no, qualcuno, trattenni a stento un grido, era il giovane decapitato. Non avevo mai visto nulla di più raccapricciante, non dal vivo. Mi piaceva guardare film dell'horror ma non avrei mai voluto viverne uno. Un gemito mi riportò alla realtà, Andrè era stato colpito al ventre e probabilmente non avrebbe tenuto ancora per molto. Mi feci coraggio e presi la spada accanto al corpo. Pesava più delle solite spade che usavo negli allenamenti, così la presi con entrambe le mani ed iniziai a correre verso la ragazza che aveva appena ferito Andrè. Se non fossi riuscita a colpirla almeno l'avrei distratta e avrei permesso ad Andrè di difendersi. Quando mi vide arrivare Andrè spalanco gli occhi, gli altri due giovani invece non si accorsero di me, finché non affondai la spada nella schiena del ragazzo. In quel momento Andrè colpi la ragazza al collo decapitandola. Il ragazzo si girò verso di me ma non appena provò a colpirmi, una lama da dietro ne percorse il collo. Il sangue iniziò al colare intorno alla ferita, vidi i suoi occhi sgranarsi e poi il suo corpo cadere ai miei piedi. I denti mi iniziarono a tremare. Sentii brividi percorrermi ogni singolo angolo del corpo.
-Ti avevo detto di restare in macchina!-
-Io.. Non pensavo fosse così.. Così facile uccidere un'uomo..-
-Hai avuto fortuna! Avrebbero potuto ucciderti loro, che diamine ti salta per la testa me lo spieghi?- non lo ascoltavo, non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che avevo ucciso un ragazzo,
-Sono... Sono un'assassina!-
-Dovevi restare in macchina cazzo!- urlò alzando le mani al cielo,
-Volevo solo aiutarti..-
-Non ce n'era bisogno! Avevo la situazione sotto controllo!- continuò ad urlare,
-Non è vero! Guardati! Sei ferito! Ovunque!-
-Gli altri angeli potrebbero averti vista! Sai che significa? Che verranno a cercarti! E ti uccideranno e la maledizione non verrà mai spezzata!- urlò piantando nella terra, con forza, la spada insanguinata..
-Scusa..- iniziai, ma poi ci ripensai, -Anzi no! Non mi scuso per nulla! ME NE INFISCHIO DI QUESTA FOTTUTA MALEDIZIONE! Io ho ucciso un ragazzo! Ho ucciso un ragazzo per salvare la tua stupida vita! NON DEVO CHIEDERTI SCUSA PER AVERTI SALVATO LA VITA!- gli urlai presa dalla rabbia,
-IMMORTALE ROSE! Vuoi capirlo o no? Non morirò mai! MAI! Ma tu si e.. Porca miseria mi spieghi perché devi sempre rischiare la vita?- disse ancora portandosi le mani dietro la nuca e poi sfregandole per il nervoso. Ah.. Già.. Lui era immortale.. Lo dimenticavo sempre.. Le gambe iniziarono a tremarmi, la testa a girarmi. Avevo ucciso un ragazzo, forse della mia età. Lo avevo ucciso perché mi ero dimenticata che il ragazzo di cui sono innamorata, è immortale.
-Io non..- non conclusi la frase, di colpo venni assalita da un improvviso coniato di vomito. Caddi a terra in ginocchio e buttai fuori tutto. Andrè si abbassò e cercò di tenermi i capelli,
-Rose fa un bel respiro, vedrai che passa!- mi sussurrò. Mi fermai, ne avevo abbastanza, di tutto!
-Passa? Passa? La mia vita è cambiata da un giorno all'altro! Cosa passa Andrè? Che per colpa di un arrogante, egoista col suo giacchetto di pelle che non fa altro che augurarmi di morire e darmi ordini, io sono un'assassina? Perché io l'ho fatto per te! Per salvarti la vita! E non me ne frega se sei immortale IO HO AVUTO PAURA! Sai cos'è la paura Andrè? La paura di perdere una persona a cui tieni! La paura di perdere l'unica cosa che ti da ancora la forza di non mollare e non mandare a Fanculo tutto e tutti ma continuare a lottare! Questo passerà? Io non credo! Perciò ho tutti i motivi per vomitare anche l'anima! E Tu! Andrè anche TU MI FAI VOMITARE!- l'ultima frase la pronunciai con voce tremante. Mi ero sfogata, di tutto. Anche il vomito sembrava essere.. passato.
L'unica cosa che volevo fare era tornarmene a casa, ma quale casa? Casa dovrebbe essere sinonimo di famiglia, ma la mia famiglia non c'era, mi aveva mentito, io non avevo una famiglia. Il pensiero di essere sola mi provocò un'ondata di dispiacere, gli occhi si appannarono. Andrè mi porse una mano,
-Vieni qui!- disse mentre mi aiutava a rialzarmi, -Mi dispiace Rose.. Scusa, scusa scusa scusa!- sussurrò stringendomi a sé. La sua dolcezza fu la goccia che fece traboccare il vaso, anzi no, i miei occhi. Scoppiai a piangere senza riuscire a fermarmi. Mi strinse ancora di più, -Io.. Non ho mai pensato a come tu possa sentirti..- disse accarezzandomi i capelli, -Deve essere terribile ed io sto solo peggiorando le cose.. Ora ti porto a casa!- l'ultima frase mi fece singhiozzare ancora più forte,
probabilmente lui non avrebbe capito.




























 
Scusate per il ritardooooooo!!!!
Scusate scusate scusate, avevo detto che avrei pubblicato il giorno dopo ma non ho potuto.
Questa settimana avevo una marea di cose da studiare! Rimpiango la tranquilla estate
e quando potevo scrivere e pubblicare sensa tener conto di niente  e nessuno :((
Spero accettiate le mie scuse :((


Ma ora veniamo alla storia!
Questo capitolo è uno dei miei preferiti, è ispirato ad un libro che ho letto quest'estate.
Ma oglio sapere cosa ne pensate voi!
Perciò, che ne dite di lasciare una recensione? 

Anche piccina picciò!

Come sempre ringrazio tutte le lettrici che hanno messo la storia tra
-le preferite
-le seguite

e ovviamente
chi recensisce ogni volta!
Tanto amore per tutteeeeee <3

Ora torno a studiare!
T.T
un bacione anorme,
Alice
<3

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Capitolo 9
*** Poi il buio ***


*Quando i personaggi parlano tra virgolette significa che lo fanno mediante il sistema spiegato nel sesto capitolo.

Buona lettura

Poi il buio.

Dopo esser tornati a casa, feci una doccia veloce e me ne andai a letto.
Volevo che quella giornata finisse il prima possibile.
Credevo che dormendo avrei dimenticato, in realtà lo speravo.
Ma fu il contrario, non feci altro che vedere tutto quel sangue, e soprattutto, lo sguardo del giovane morente.

Andare a scuola il giorno dopo sarebbe potuto sembrare assurdo, ma fu la cosa migliore, almeno in quelle sei ore non avrei avuto tempo per pensare e perciò, ricordare.

Però durante l'ora di pranzo dovetti rivivere l'incubo, James non faceva che assillarmi, voleva sapere cosa fosse successo, cosa avessi fatto il giorno prima, che mi avesse ridotto così male. Decisi perciò di togliermi subito quel dente.
Descrissi il tutto nei minimi dettagli, così precisi che riprovai ogni sensazione, ogni emozione, ogni goccia. Non toccai cibo neanche quel giorno.

-Ehy!- esclamò qualcuno entrando. Era Andrè, in abito da sera. Se non fossi stata ancora sotto shock sarei certo rimasta a guardarlo e forse gli sarei anche saltata addosso per quanto era bello. Ma rimasi sul letto a gambe incrociate, con la schiena poggiata sui cuscini appoggiati alla spalliera a guardare la tv. Mi limitai ad esclamare un semplice
-Ehy!- -Non ti prepari per il ballo?- chiese avvicinandosi,
-No, non vado..- risposi senza distogliere lo sguardo dallo schermo,
-Perchè? È Halloween! Adori Halloween!- di scatto mi voltai,
-Come fai a saperlo?- chiesi sbalordita,
-Angel.. Diceva che lei lo odiava ma tu ne andavi matta e per te faceva sempre il sacrificio di festeggiarlo.. Forse un po' di bene te lo voleva!- rispose lui,
-Si, così bene da nascondermi tutto ciò.. Comunque, che ci fai con questo vestito?-
-È per l'incontro coi guardiani, dovrò accompagnarti io, e beh questi sono i vestiti che indosso in queste occasioni! Ti piaccio?- Luke e Brandon due ragazzi che facevano parte de.. Dei diavoli, erano tornati dalla visita ai guardiani portando una lettera per me nella quale esprimevano la loro volontà nel conoscermi, e dopo lo scontro cogli angeli anche Andrè aveva concordato, diceva che avrei avuto maggiore protezione. L'invito era per un dopo cena, il 31 di ottobre. Perciò, ballo e incontro combaciavano e io l'avevo usata come scusa per evitare la vista di ragazzi sanguinanti che mi avrebbero potuto riportare a quel giorno che cercavo in tutti i modi di dimenticare.
-Mh! Perciò ogni tanto te lo levi quel giacchetto di pelle!- esclamai sarcastica tornando alla tv, nascondendo il: "Tu mi piaci sempre.. Ed è questo il problema.."
-In realtà lo porto sotto la camicia!- esclamò. Mi voltai di nuovi verso di lui squadrandolo, -Scherzo!- rispose sedendosi, -Secondo me dovresti andare.. Magari ti distrai!- non risposi, prese il telecomando e spense la tv, io sbuffai appena e feci per alzarmi, mi afferrò per un braccio e mi fece cadere sul letto. -Ascolta, non devi permettergli di condizionare le tue decisioni! So che è brutto uccidere per la prima volta e so che non stai passando un buon periodo, ma è quello che vogliono fare loro: vederti mentre diventi sempre più debole, mentre soffri, non vedono l'ora che tu cada! Perciò fa quello che hai sempre fatto! Vivi la tua vita quotidiana e sorridi! Anche se dentro stai morendo cerca di tirarti avanti perché lì fuori ci sono un'infinità di persone che aspettano solo che tu vada a fondo, non dargli questa soddisfazione!- mi sussurrò. Era così vicino a me, le nostre labbra quasi si sfioravano. In quel momento il mio cellulare prese a squillare, Andrè si allungò verso il comodino, il suo petto mi passò appena sopra il naso, la cravatta per poco non mi cadde in un occhio, ma se la strinse al petto, guardò lo schermo del cellulare e poi me lo lanciò, -Rispondi, è James! Digli che andrai a quel ballo! So che lo vuoi, credi di non potere, ma in realtà tu puoi fare tutto!- concluse prima di alzarsi e uscire.

Quando dissi ad Anne che sarei andata alla festa era felice e arrabbiata allo stesso tempo. Avrei indossato un vestito che lei stessa aveva disegnato e creato su misura per me, ma si era arrabbiata perché secondo lei due ore per prepararsi ad un ballo e una visita ai guardiani erano poche.
-Mio Dio è magnifico!- esclamai accarezzando la stoffa morbida. L'abito era nero, o meglio, sotto c'era del tulle bianco che si intravedeva sotto quello nero. Arrivava al ginocchio. La parte superiore era contornata da dei ricami in pizzo, anch'esso nero. Infine, mi sistemò un fiocco di lato.
-Oooh sono così fiera di meeeee! Ah e mi raccomando, al ballo indossa la maschera in modo che tu sia comunque mascherata, però levava dai guardiani! Ora muoviti che dobbiamo sistemarti questi capelli e darti una truccata veloce!- I capelli me li tirò alcuni indietro e raccolti in uno chignon, gli altri accennavano dei boccoli, e due ciocche ai lati del viso che invece erano due bellissimi boccoli perfetti. Sembravo uscita da una favola, era come vivere in una favola.
-È arrivato il tuo.. amico!- esclamò Andrè entrando in camera, gli sorrisi imbarazzata. Non ero una che si comportava da principessa nella vita, ma come tutte da bambina lo avevo sognato tante di quelle volte.. Mi guardò per un po', ma si limitò ad esclamare,
-Verrò a prenderti a mezzanotte!-

-Perciò verrà a prenderti a mezzanotte.. Fa tanto, mondo delle favole!- esclamò James interrompendo il silenzio in macchina,
-Già.. Ma certo non è la favola che ho sempre immaginato di vivere.. Insomma.. Dopo la festa andrò a conoscere degli assassini che.. Faranno di me un'assassina..- risposi abbassando lo sguardo, l'idea di conoscere i guardiani mi terrorizzava.
-Beh magari non sarà tanto male.. Ci farai l'abitudine col tempo non credi?-
-Già.. Magari..- conclusi.

Quando entrammo nella palestra della scuola mi accorsi che forse quel vestito era troppo per una festa del genere. Tutti indossavano stupidi vestiti da mostri, abiti strappati per somigliare a zombie, o i classici cappelli a punta da strega. Certo non passavo inosservata con quel vestito, ma l'attenzione su di me, fortunatamente, svanì quando Charlotte fece la sua solita entrata teatrale, in un abito rosso fuoco.

Passai la serata a chiacchierare con James su quanto fossi nervosa per l'incontro coi guardiani. Lui cercava di tranquillizzarmi, ogni tanto mi spingeva nella pista da ballo e insieme improvvisavamo strani balli, poi qualche bicchiere di punch, poi qualche sua battuta e per un po' mi sembrò di essere tornata alla mia vita normale.

Poco prima della mezzanotte uscimmo a prendere un po' d'aria. Eravamo mano nella mano, come spesso si fa con gli amici in quei momenti in cui si ha bisogno d'affetto, quando arrivammo nel parcheggio mi resi conto che da un momento all'altro Andrè sarebbe arrivato ed io sarei tornata in quell'inferno, sembrò quasi che James mi leggesse nel pensiero perché subito mi strinse a se.
-Non importa quanto sia infernale questa situazione, ne usciremo, insieme! Ricordatelo sempre Rose! Io sono qui!- inevitabilmente pensai a quando Andrè mi aveva sussurrato "Ci sono io qui" dopo avermi raccontato la storia della mia famiglia.
Sentii una macchina arrivare.
Lentamente James si staccò e mi prese il viso fra le mani, iniziò ad avvicinarsi quando uno sportello si aprì e un'attimo dopo James era spalle contro una macchina e Andrè lo spingeva con il braccio sotto al collo, per poco non lo strozzava. Corsi verso di loro urlando ad Andrè di lasciarlo stare. Li vedevo parlare ma non capii cosa stessero dicendo, quando arrivai da loro Andrè mi prese in braccio come fossi un sacco di patate e mi lasciò solo dopo avermi messo in macchina e aver chiuso la portiera con la sicura, come coi bambini per non farli uscire.
-SEI IMPAZZITO O COSA?!- chiesi infastidita urlando,
-È tardi- rispose lui tranquillo ingranando la marcia,
-GIURO CHE SE NON FOSSI IMMORTALE GIÀ TI AVREI STRANGOLATO!!-
-Oh finalmente ti è entrato in testa che sono immortale!- esclamò sempre più tranquillo,
-MA TI SEMBRA QUELLO IL MODO?- continuai io furiosa.

Per tutto il viaggio continuai ad insultarlo e a innervosirmi dato che sembrava neanche mi stesse ascoltando.

-Prego Mademoisselle!- disse aprendomi lo sportello,
-MADEMOISSELLE UN CAZZO!- risposi scendendo e sbattendo lo sportello alle mie spalle, -Mi stava aiutando! Per una cavolo di serata sembrava che tutto stesse tornando come prima! Come se la mia vita fosse normale! Mi stava facendo sentire una ragazza normale! Con lui ero tranquilla, non pensavo a questo stupido incontro e non ero agitata! Stavo bene! E tu hai rovinato tutto!- gli urlai ancora,
-No! Lui stava per baciarti!- replicò,
-E allora?! Non posso neanche più baciare un ragazzo ora?!- sgranò gli occhi e rimase in silenzio, -Qual'è il tuo problema?- continuai
-Guardati cazzo! GUARDATI! Stasera sei bellissima! Non che tu non lo sia sempre, ma stasera hai una luce diversa negli occhi, e chiunque se ne innamorerebbe! Ma non hai bisogno di nessuno per calmarti e stare tranquilla! Io non ti lascerò mai sola! E mi manda in bestia il fatto che ti comporti come tua sorella! Perché sembravi diversa! Era Angel che si sbatteva qualcuno per calmarsi, non tu!-
-TU NON SAI NULLA DI ME!- non rispose, ma tirò un forte pugno contro il il cofano della macchina. Iniziai ad avere un un po' paura quando vidi l' ammaccatura.
-Sai che ti dico? FA COME VUOI! Fai quello che vuoi, bacia chi vuoi!.. Fatti chi vuoi! Ma poi non venire da me! MAI PIÙ! Perché io non ci sarò Rose! Non ci sarò più a salvarti la vita per le cazzate che fai! Ricordatelo! E ora recita la tua parte! Devi apparire come una ragazza affidabile, elegante, educata, e gentile!! Cerca di fare buona impressione! - disse, poi iniziò a incamminarsi verso l'entrata della villa, si girò e riprese -Ah e devi preoccuparti e avere paura, tanta! Perché se non riesci a fare una buona impressione ci andremo di mezzo tutti! E non dovrai solo cercare di salvarti la vita dagli angeli, ma anche da noi! ORA MUOVITI! E sorridi ovviamente!- per tutta la sfuriata ero rimasta immobile, o quasi, le gambe mi tremavano, e non per il freddo. Ingoiai un po' d'aria mi feci coraggio e correndo lo raggiunsi. Arrivati davanti l'enorme porta bianca alzò una mano porgendomela, ci misi sopra la mia, (faceva tanto Medioevo) mi sussurrò "Si entra in scena" e aprì un gran sorriso, io feci altrettanto. Suonò e venne ad aprirci un maggiordomo che educatamente ci accolse e ci accompagnò fino ad una grande sala.
La prima cosa che mi colpì fu' l'enorme lampadario scintillante appeso al centro della maestosa sala. In un angolo c'era un pianoforte, nel lato opposto invece c'erano dei divani su cui sedevano in abiti eleganti tre uomini, un ragazzo, una donna e due ragazze che, quando il maggiordomo ci annunciò, si alzarono e ci vennero incontro sorridendo. "Inchinati quando ti salutano, sia i signori che le signore! Con tutti e sette!" "Ma quei tre avranno la mia età!" "INCHINATI!" -Finalmenteee! Ecco la nostra punta di diamante!- esclamò l'uomo più grande, ad occhio avrà avuto una quarantina di anni,
-Piacere di conoscerti, io sono Ethelbert!- disse prendendomi delicatamente la mano destra e sfiorandola appena con le labbra, io delicatamente piegai le gambe. La stessa cosa fecero Edward, Donald e per ultimo, il giovane capelli fino alla spalla biondi e occhi azzurri Kenneth. Le donne e la ragazza, Frida, Grimilde ed Elda invece si presentarono chinandosi, meno di me ovviamente. -È un piacere rivederti dopo tutto questo tempo Andrè!- esclamò la ragazza dai lunghi capelli neri e il rossetto rosso, Frida.
-Il piacere è mio signorina!- disse chinando appena la testa,
-Che ne dite di mettere un po' di musica?- continuò Elda. Un ragazzo in smoking entrò e si mise al piano.
-Kenneth ti dispiacerebbe intrattenere la nostra ospite mentre io scambio alcune parole con il nostro caro Andrè?- esclamò Ethelbert,
-Certo che no!- rispose Kenneth che si chinò e chiese
-Mi concede questo ballo mademoisselle?- io non sapevo ballare quella musica, non in una sala piena di gente che parla in terza persona e sembra uscita da un film medievale,
-Io n..- "VAI!" Mi urlò Andrè, subito gli lasciai la mano e accettai la richiesta del biondino. Una mano nella sua e l'altra sulla forte spalla, e -Sta tranquilla, ci penso io a non farti fare una brutta figura!- disse accennando un mezzo sorriso,
-Grazie!- sussurrai, mentre lui iniziava a cullarmi.
Con la coda dell'occhio cercavo Andrè, non riuscivo a vederlo da nessuna parte.. Quando, me lo ritrovai accanto mentre ballava con miss labbra rosse. Accennai un ghigno, Kenne o come si chiamava, se ne accorse,
-Troppi giri?- chiese divertito,
-Oh nono! È tutto ok!- risposi frettolosa. Arrivammo ad un punto della canzone in cui vidi tutte le donne scalare di un posto e cambiare perciò compagno,
-È stato un piacere miss Vosetti!- esclamò il biondino facendo di nuovo il baciamano e chinandosi, io feci altrettanto e mi affrettai a cambiare compagno. Quando arrivai tra le braccia di Andrè, mi venne spontaneo chiedere "Come sto andando? Che aveva da dirti quello? Non è poi così male.. Me l'ero immaginata più.. Più seria.. Invece è mezz'ora che ballo, che cosa figaa!" Sorrisi appena, ma lui non ricambiò, si limitò a rispondere "Non lo so, Non sono affari tuoi e vedi di controllarti o capiranno che stiamo parlando e non sarebbe positivo per te.." "Sissignore!" Risposi sarcastica. Mentre la musica rallentava per giungere alla conclusione, improvvisamente, sentii una fitta al cuore, la testa iniziò a girarmi,
-Andrè io non..- la fitta divenne sempre più dolorosa e anche la testa peggiorò, dovetti fermarmi.
-Che ti prende adesso?- chiese con tono rigido e scocciato,
ma non ebbi tempo di rispondergli,
non ebbi tempo di dirgli che stavo male,
non ebbi tempo.
Caddi a terra senza neanche accorgermene.



Poi il buio.



Quasi come fossi morta.



Cercavo di alzarmi.
Il mio corpo pesava.
Pesava come mai.
Come se non fosse mio.
Mi feci forza e con una spinta delle braccia finalmente mi rialzai.
Ma giuro: Avrei preferito restare a terra.

Non so come spiegarlo.
Io ero a terra. Ma ero anche in piedi.
Andrè mi teneva la mano. Ma era anche lontano.
I guardiani mi circondavano. Ma anche non mi vedevano.
Ero morta. Ma anche viva.

O forse, ero solo 

MORTA.










 
Ed eccoci di nuovo quiiiiiiiiiii
Vi sono mancata? 
(ma de cheeeeeee)
Comunqueeeeee 
so' di rischiare la mia innocente vita per questo capitolo,
dato che fa' pietà e misericordia,
merito tutti gli insulti che causerà,
SCUSATEMI DAVVERO

Apparte questo, come sempre,
Ringrazio tutti coloro
che seguono la storia,
chi l'ha messa nelle preferite,
chi tra le ricordate,
e non da meno chi nei capitoli scorsi
l'ha recensita!
E in più un piccolo anche i lettori silenziosi,
grazie ai quali, il primo capitolo è arrivato a 211 visite *-*
Come e cosa sarei senza tutti/e voi?!

Un bacione enorme e tanto amore

Alice


Ps.
Scusate se pubblico tardi ma ho troppe cose da studiare
:O

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Capitolo 10
*** Ti sono mancata? ***


Ti sono mancata?
 
Urlavo e nessuno mi sentiva. 
Poi, lentamente, tutta la sala venne ricoperta dal mantello di una nube nera.
Iniziai a correre verso Andrè urlando, ma nessuno sembrava sentirmi. Se ne stavano tutti intorno a quella che non ero io. Avrei voluto che sentissero i miei "Guardate sono qui!" Ma non ebbero nessun effetto.
Tutto ciò che un secondo prima sembrava tanto reale, ora sembrava esser scomparso nel buio.  
Ero sola nel buio. Caddi in ginocchio, ma non so se quello fosse un pavimento o solo frutto della mia immaginazione, tutto era solo.. 
Nero.

Aprii un'occhio lentamente, venni subito accecata da una troppo luminosa luce bianca. Mi portai una mano davanti gli occhi per cercare di fare ombra. Mi accorsi di avere un tubicino attaccato al braccio, che cavolo era successo?! Dov'ero?! 
-Angel?- urlai cercando di sedermi. Sembrava fossi in una stanza d'ospedale, avevo anche una di quelle camicie da notte che ti lasciano il sedere scoperto, si insomma quelle che ti fanno mettere prima di un intervento, iniziai a preoccuparmi. 
-ANGEEELLLL!- urlai ancora più forte, dove cavolo era finita mia sorella?! Dalla porta panna entrarono due ragazze: una bionda e più o meno della mia età, l'altra con dei lunghi capelli neri, di lei mi rimasero impresse le labbra rosse. Ed infine un giovane, alto, moro, davvero un bel tipo. Ma dove era Angel? E chi diavolo erano quelle persone?
-Finalmente sveglia!- esclamò sorridendo la bionda, 
-Mmm.. che mi è successo? E dov'è mia sorella?- 
-Beh crediamo che gli ang..- il ragazzo la bloccò, 
-Rose, che hai fatto ieri sera?- mi chiese il moro, 
-Sono andata ad una festa con Angel.. Stavamo tornando a casa.. Ma poi non ricordo più nulla..- risposi, 
-Non ricordi nulla di ciò che è successo dopo?- chiese la mora preoccupata, 
-No.. Volete dirmi che è successo o devo arrivarci a forza di domande?!- esclamai infastidita. I tre si guardarono l'un l'altro senza dire nulla, poi il moro si avvicinò 
-Sei caduta.. Hai sbattuto la testa davvero forte! E beh sei stata in coma per circa 5 mesi.. Sicura di non ricordare nulla di nulla?- 
-Oh.. No io.. Dov'è mia sorella?- 
-Beh.. Non ti svegliavi, perciò Angel è tornata in Italia proprio per questa settimana, stava cercando di farti tornare a casa ma doveva completare alcuni impicci in Italia e poi saresti stata trasferita.. Ma.. Ora non serve più!- concluse mostrando un gran sorriso, che però mi sembrò forzato, 
-Ma?- chiesi allora, 
-Ma credo che per un po' dovrai stare con noi.. Comunque, io sono Andrè!- 

Mi spiegarono che erano i figli di una grande amica di mia mamma e che li aveva mandati in America dopo l'incidente, data la sua fobia per l'aereo. Che polla mia mamma! 
Mi riaccompagnarono in hotel, 
-Il resto delle tue cose le porteremo man mano, sono ancora tutte in ospedale, e... Un'altra brutta notizia, la tua camera è stata affittata perciò te ne daranno un'altra! Ma non è un grande problema vero?- esclamò il moro aprendo la porta della mia nuova casa. 
In realtà la camera era molto simile alla vecchia, solo che in questa c'era anche un'enorme parete in vetro che dava sulla splendida città di New York. 
Posai una delle borse sul letto e mi diressi alla finestra ad ammirare quello splendido occhio di città. Posai una mano sulla vetrata, 
-Ti ricorda nulla?- chiese Andrè, 
-Mmm.. No, nulla!- risposi. 

Mi aiutò a sistemare alcune cose e poi mi disse che sarebbe rimasto la notte a controllare che riposassi a sufficienza. Glielo lasciai fare, non mi dispiaceva una compagnia. 

Il giorno dopo, a scuola, James mi raccontò che avevamo fatto chiarito ed eravamo tornati amici. Mi fidai e quel pomeriggio andai a studiare da lui. Si era trasferito, viveva solo adesso. 
-All'inizio mamma era sempre qui, ma ultimamente si limita a chiamarmi più spesso!- aveva detto prima di iniziare a studiare. 
Finimmo alle 6 del pomeriggio, poi il cielo iniziò a farsi buio e decisi che era di tornare a casa. Per qualche motivo non mi fidavo a tornare più tardi. 
-Rose! Non ricordi proprio nulla di tua sorella dopo l'incidente?- 
-No perché?- chiedo. 
-Le sei mancata!.. Credo!- conclude prima di accompagnarmi alla porta. 

Stavo camminando da poco più di dieci minuti tra le vie affollate di New York quando mi sento strattonare. Non ho tempo di reagire che la paura ha subito il sopravvento ma poi quando vedo il volto sotto al cappuccio mi tranquillizzo, 
-Angel mi hai fatto prendere un colpo!- dico ancora ansimando per lo spavento, 
-Ti sono mancata?- esclamò sorridendo.

Facemmo una chiacchierata mentre mi accompagnò all'hotel, mi chiese cosa mi avessero detto quando mi ero svegliata, e le raccontai tutto. Poi, qualche metro prima dall'entrata dell'hotel disse 
-Ascolta io devo fare ancora dei giri e credo farò tardi perciò andrò a dormire dagli amici dell'amica di mamma, così da non disturbarti quando torno!- avevo risposto che andava bene, avevo davvero bisogno di riposare, 
-Ah non dire nulla ad Andrè, che mi hai incontrato intendo! Lui pensa che sono ancora in Italia e vorrei fargli una sorpresa!- 
-Uh, ok! A domani!- 
-A domani!- concluse sorridendo. 

Non dissi nulla ad Andrè, come promesso. Ordinò la cena in camera dato che il frigo era ancora vuoto, 
-Domani andiamo a fare la spesa tu va?- aveva proposto, ed io avevo accettato. Dopo cena lui si era sistemato sul divano, io feci una doccia veloce e poi mi ritirai nel mio caldo letto. 

Fu una notte tranquilla finché un'incubo mi occupò la mente. 
Ero in un bosco e c'era ragazzo che improvvisamente si girò verso di me e provò a colpirmi, ma una lama da dietro ne percorse il collo. Il sangue iniziò a colare intorno alla ferita, vedevo i suoi occhi sgranarsi e poi il suo corpo cadere ai miei piedi. 
I denti iniziarono a tremarmi. Sentii brividi percorrermi ogni singolo angolo del corpo. E allora iniziai ad urlare finché non mi ritrovai nel letto con Andrè che cercava di tranquillizzarmi.

-Ei Ei Ei! Era solo un incubo! È tutto a posto! Non c'è nessuno che possa farti del male ok?- disse sedendosi in ginocchio sulla parte libera del letto. Io non smettevo di tremare. Avevo paura di aprire gli occhi e trovare quel ragazzo morente. Ma neanche il buio mi tranquillizzava.
-Rose.. Rose guardami!- disse prendendomi il viso fra le mani. Aprii piano gli occhi senza però smettere di provare quei brividi.
-Rose, è tutto ok, ci sono io qui! Ci sono io!- concluse stringendomi a se, 
-Era solo un brutto sogno, ma ora ci sono io, ci sono io!- continuò cullandomi appena perché mi calmassi. 


Sarà stato anche un sogno, ma sembrava così reale, così vivo, anzi no, così morto.

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Capitolo 11
*** Buon Compleanno ***


Buon Compleanno
Mi risvegliai con la testa sul petto di un ragazzo che conoscevo da solo un paio giorno. Eppure, non mi sembrò affatto inappropriato. Richiusi gli occhi, non volevo uscire da quel caldo. Fuori fa sempre troppo freddo in confronto al comodo letto da cui non si vorrebbe mai scappare. Soprattutto se per andare a scuola. Dopo 5 mesi di coma.
Sentii una dolce sensazione di calore sfiorarmi la fronte. Mi riaddormentai per poi risvegliarmi al profumo di cioccolato.
-È ora di svegliarsi tesoro!- esclamò una dolce voce avvicinandosi, riconobbi la ragazza bionda,
-È il tuo compleanno!- poggiando un piatto con un'enorme muffin al cioccolato ancora caldo sul comodino al mio fianco, accese una candelina,
-Esprimi i tuoi desideri! Ai tuoi 17 anni!- sorrise. Mi sedetti e sorrisi a tanta tenerezza. Soffiai la candelina ed espressi il mio desiderio: "la felicità".
Quando mi alzai desiderai di avere ancora quel desiderio e esprimere di essere un ragazzo, almeno per quel giorno. Almeno per il mio compleanno. E che cavolo! Già sono nata il giorno dei morti, con tutto il rispetto per loro, in più ero appena uscita dal coma ed ora anche le mie cose?! La testa mi iniziò a martellare fin da quando poggiai piede a terra, poi il mal di stomaco.

Ma nonostante tutto decisi di uscire. Se fossi rimasta a casa mi sarei solo concentrata sui miei dolori fisici e poi morali e avrei iniziato a piangere senza motivo. È quello che succede ogni mese. Sfortunatamente tutti nell'hotel si ricordarono del mio compleanno, forse perchè ero famosa tra i dipendendi, nel senso che ero "la ragazza scordarella appena uscita dal coma" così fui costretta a parlare con tutti per ringraziarli, il che peggiorava il mal di testa.
James mi aveva portato un regalo e promesso che il pomeriggio se avessi avuto voglia sarebbe venuto volentieri tornato a vedere un film. Gli dissi che non mi sentivo molto bene e gli avrei fatto sapere.
Tornata a casa mi buttai sul letto. Neanche mi spogliai. Ero troppo stanca e, la mia pancia e la mia testa facevano gara a chi facesse più male! Non so dopo quanto ma sprofondai in un lungo sonno.
Più che sonno, in un'incubo, il ragazzo della sera prima, quello che avevo visto morire, stavolta scagliava per primo la spada, mi colpì nello stomaco e il sangue iniziò a colarmi dalla verità, poi si avvicinò e iniziò a mordermi. Mi svegliai urlando, di nuovo. Quando aprii gli occhi vidi Andrè che correva verso di me,
-Scusa.. Era solo un incubo..- gli dissi,
-Si lo so.. Non fai che urlare ogni notte!- rispose cercando di sorridere. Ricambiai lo sforzo. -Allora come lo passiamo questo compleanno?- chiese sedendosi accanto a me. Una fitta alla pancia e mi piegai di scatto
-Voglio morireeeeeee!- esclamai scherzando, ma Andrè non capì il sarcasmo e si preoccupò,
-P-perché? Che è successo? Sei ferita? Oh mio dio sei ferita e io non me ne sono accorto sono stato qui ad aspettare che ti svegliassi! Cazzo cazzo cazzo! Mi dispiace Rose!- io mi girai guardandolo interdetta, lui continuò a parlare. Volevo solo silenzio. La mia testa voleva solo il silenzio. Così f
eci l'unica cosa che avrebbe potuto far tacere chiunque, lo baciai. Lui si irrigidì ma non si staccò. Quando mi allontanai dissi solo
-Ehm.. Ho solo.. Solo le mie cose.. La testa mi martella, non sapevo come spegnerti..- cercai di dire imbarazzata.
-Oh..- si alzò e iniziò a ridere. Era davvero buffo quel moretto. -Beh ascolta io devo fare dei giri, tu pensa a cosa vuoi fare e io cercherò di esaudire i suoi desideri miss. Vosetti!- esclamò facendo un'inchino, sorrisi appena poiché la testa tornò a pulsarmi,
-Wow! Grazie ma per oggi passo.. Non sono proprio al massimo, rimandiamo alla prossima?-
-Mmm vedremo!- esclamò uscendo.
Avrei voluto buttarmi di nuovo sul letto, ma la paura di un'altro incubo mi spinse a limitarmi a fare una doccia.
Asciugai con cura i capelli e quando uscii dal bagno Andrè era già tornato.
-Come fai ad entrare?-
-Ho una copia delle chiavi!- rispose come se fosse la cosa più scontata del mondo avere le chiavi di una camera di hotel. Mi avvicinai al bancone della parte della camera adibita a cucina e rimasi sorpresa alla vista di tutte quelle cose. -Allora, ho chiesto a delle ragazze cosa le solleva durante.. I loro giorni.. E mi hanno risposto chi dolci, chi cibo salato, chi degli antibiotici, chi dei film, perciò sono andato al supermercato e ho comprato patatine, noccioline e altre arachidi, affittato un film d'amore, uno horror, e un giallo. Poi sono andato a chiedere ad una signora che tipo di antibiotici sarebbero stati utili contro il mal di testa e mi ha dato questi- continuò porgendomi una scatola, -Poi sono passato in pasticceria, ho preso un misto di pasticcini italiani e americani, e dato che è il tuo compleanno anche una piccola torta al cioccolato e cocco, forse avrei dovuto prendere quella solo al cioccolato.. Se non ti piace il cocco vado a cambiarla! Si può fare no? Non l'abbiamo neanche toccata!- concluse sorridendo,
-Sposami!- dissi affondando i denti in un babà al limone,
-Possiamo anche fare la cioccolata calda e le pop corn!- esclamò agitando una barretta di cioccolato puro in una mano e una bottiglia di latte nell'altra,
-Bla Bla Bla.. Bla Bla Bla.. Blablablaaa- iniziò a dire, lo guardai interrogativa, -Beh.. Cosa aspetti a zittirmi?- rispose alzando un sopracciglio. Mi avvicinai a lui sporgendomi sul bancone, e appena prima che le nostre labbra si toccassero gli spiaccicai il babà al limone sul naso. Scoppiai in una fragorosa risata, finché la testa mi ricordò che le risate non erano bene accette.
-Così mi ringrazi?- esclamò lui mentre andavo verso il frigo per riempire un bicchiere d'acqua,
-Ti ho concesso la mia mano! Non ti basta?- risposi, buttando la pillola nell'acqua che iniziò a creare delle bollicine,
-Potrei prenderti sul serio lo sai?- disse legandomi in un abbraccio da dietro. Ero sorpresa da tutte quelle attenzioni, insomma ci conoscevamo si e no da due giorni. Forse lui mi conosceva da prima.. Ma ero in coma perciò non conta. Ruotai un po' il bicchiere e poi mandai giù l'antibiotico.
-È in momenti come questo che vorrei ricordassi..- disse lui prendendomi il bicchiere vuoto dalle mani e buttandolo nel cestino.
-Come scusa?- chiesi. Ma qualcuno che bussava alla porta lo fermò prima che potesse rispondere.
Sempre se avesse voluto farlo.

-BUON COMPLEANNO A NOIIIIIIIIII!!!!!- esclamò Angel quando aprii la porta. La abbracciai e le feci gli auguri.
-Che ci fai qui?- chiese Andrè con sguardo severo e sbalordito allo stesso tempo,
-Beh, non sei contento? Quando la mia dolce gemellina si è svegliata dal coma ho mollato tutto e sono tornata subito, piaciuta la sorpresa?- rispose lei sorridendo,
-No, affatto! Rose non si sente molto bene oggi, deve riposare, forse è meglio che te ne vada!-
-Andrè!- esclamai infastidita,
-Mm io sono di famiglia, l'unico che dovrebbe togliere il disturbo sei te e la tua cara sorellina!-
-Angel!- la sgridai per essere stata così sgarbata con qualcuno che l'aveva aiutata.
Andrè si mise tra me e mia sorella, non ne capii il motivo così gli lanciai un'occhiataccia, ma sembrò fregarsene.
-Rose perché non vai a fareuna doccia? Per rilassarti!- mi disse senza distogliere lo sguardo da Angel.
-Credo se la sia appena fatta, non senti questo profumo di abete?- mi annusai, io non lo sentivo,
-Che ne pensi di andare a fare un po' di shopping?- riprese,
-NO!- le ringhiò Andrè, -Non può uscire, sta male!- continuò,
-No dico, sono qui! Pos..- non riuscii a finire quella frase, un conato di vomito mi fece correre verso il lavandino.
Sangue, vomitavo sangue.
Perché cavolo vomitavo sangue?
Cosa stava accadendo di sbagliato in me?







 
 
 

 

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Eccoci qua, scusate il ritardo ma dato che la scorsa volta ho pubblicato con alcuni errori,
stavolta ho voluto rileggerlo, e rileggerlo, e rileggerlo e.. 
E poi oggi l'ho riletto modificato un po', e finalmente l'ho pubblicato!
Non è molto, ma ho avuto una piccola crisi e non avevo molte idee! 

PERO'
Vi avviso che ci sono stati nei cambiamenti nei capitoli 2,3, e 5! 
IMPORTANTI CAMBIAMENTI 
che perciò vi invito a leggere!

 
Spero comunque di non aver deluso deluso le vostre aspettative 
e corretto quelle piccole imperfezioni che grazie alle vostre recensioni 
ho potuto notare!


ringrazio come sempre

 Tutti coloro che hanno messo questa storia tra le seguite,

Chi l'ha messa tra le preferite 
e soprattutto tutte coloro che l'hanno

recensita!
Un grazie speciale a 
ILoveItBaby


Hope you all have liked! 
Baci Baci
:*


 

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Capitolo 12
*** Trenta minuti. ***



Trenta minuti.
-ROSE!- avevano urlato entrambi prima di venirmi ad aiutare, 
-Cosa le avete fatto?- chiese con una punta di rabbia e preoccupazione Angel, 
-È colpa tua! Tua e del tuo stupido giochetto del sangue di uno stupido di un discendente!- aveva risposto Andrè con lo stesso tono mentre mi teneva i capelli, 
-Non dire cazzate!-
-Non dire tu cazzate! Ha rischiato di morire questo lo sai?- continuavano ad urlare mentre io non riuscivo a smettere di sputare tutto quel sangue. 
-SAAALVE GENTEEEEE!- urlò La bionda entrando con mille buste fra le mani. -Oddio!- aveva esclamato correndomi accanto.
-Non è possibile! Il sangue di un discendente stordisce l'anima e basta!- riprese Angel senza nemmeno badare alla bionda,
-NO! Prova a trasformarla! Ma non può riuscirci perché le anime sono più forti del sangue dei discendenti, perciò o la stordisce, o raramente la trasforma, o come spesso accade, la uccide!- 
-No.. No..n- 
-SMETTETELA DI PARLARE! ALMENO SMETTETELA DI FARLO QUI!- urlò Anne mentre la nausea iniziava a diminuire. Gli altri due si allontanarono
-Abbiamo dovuto farle delle trasfusioni.. Tante! Dovevamo purificare il suo sangue prima che quello che le avevate dato lo modificasse del tutto!-
-Mi.. Mi hanno assicurato che non le avrebbe fatto alcun male...- rispose Angel mentre iniziava a tremare. 
-Chiama Frida!- le urlò Andrè mentre tornava verso di me, ma lei rimase immobile, lo sguardo vuoto. 
-CHIAMA FRIDA CAZZO!- le urlò ancora. A quel punto si mosse, tremando prese il telefono che le cadde. Lo riprese e digitò un numero. 
-Metti il vivavoce!- le disse, e così fece, 
-"Andrè?"- 
-Frida c'è un problema! Sta vomitando sangue! Cosa cavolo devo fare?- 
-"Cazzo!"- 
-Che significa cazzo! Frida trova una soluzione sei tu il medico qui!- 
-"È.. È normale! Sta rigettando il sangue che le abbiamo dato perché il suo si sta rigenerando!"-


Il silenzio. Il silenzio più assoluto. Non volevo ascoltare altro. Non volevo sapere nulla se avrebbe potuto danneggiarmi. 
Tutti avevano rispettato la mia idea e avevano taciuto riguardo la storia legata al sangue. 
Il fatto era stato dimenticato. 
Avevo capito che Angel non andava d'accordo con Andrè ed Anne, perciò alternavo le giornate: alcune le passavo con mia sorella, altre con i fratelli. 
Mi piaceva stare con i due. Ero affascinata da quell'Andrè, mentre Anne era molto simpatica, quasi una seconda sorella. Con loro facevo degli allenamenti strani, un'arte marziale, tiro con l'arco, e scherma. Oppure con Anne spesso giravamo per i negozi del centro e Andrè pagava. Con Angel invece andavamo a trovare sempre delle persone molto strane.. Tutte sempre in giacca e cravatta, le donne portavano tajere, tranne Angel. Mangiavano una carne strana, non mi piaceva per nulla l'odore e il colore che aveva, perciò la prima volta che li conobbi dichiarai di essere vegetariana. 
Abitavano tutti in luoghi diversi, ognuno aveva una famiglia, ma molti dei loro coniugi sembravano decisamente più vecchi di loro. Nonostante ciò, pranzo e cena li passavano senza di loro ma in quegli uffici troppo seri per dei ragazzi e ragazze di al più 25 anni. Non potevo dire a nessuno di loro, perché Angel mi aveva fatto promettere così..
Ogni tanto, in albergo, venivano a trovarmi degli amici di Anne ed Andrè, soprattutto un certo Ethelbert. Ma altrettanto spesso anche Frida, che a mio parere veniva più per Andrè che per la mia salute, e Kenneth, un bel giovane..

-Perché non vai ad apparecchiare?- disse la giovane dai capelli rossi, 
-Certo!- risposi andando nella sala pranzo degli uffici nella 74esima strada. 
Una stanza piena di vetrate che davano sulla città, il pavimento di marmo tanto lucido da potercisi specchiare, il tavolo di cristallo al centro, le eleganti sedie argentate che lo circondavano, i fiori bianchi nei sofisticati vasi ai lati della porta di entrata, tutto era in perfetto equilibrio, tutto tranne una cosa, una specie di calice al centro del tavolo, un calice che sembrava vecchio di più di cent'anni! Lo presi per spostarlo 
-Che hai intenzione di fare con quel calice?- disse una voce ferma alle mie spalle, 
-I-io sto.. Apparecchiando.. Volevo solo spostarlo..- mi guardò affondo, prima di rispondermi. 
-Lascialo lì, sta bene lì!- 
-Ok..- 
Lo rimisi al suo posto ignorando la reazione della rossa. 

Era ormai dicembre e l'aria del natale si faceva sentire, decidemmo che quell'anno saremmo rimaste li a New York, non fu una decisione spontanea bensì la bufera di neve non ci aveva lasciato scelta. 
Era bello però passeggiare in mezzo a tutto quel bianco, e anche la scuola sembrava essere divertente. Nonostante Angel non venisse più a scuola con me.

-Allora? Dove andiamo?- 
-A fare i regali di natale ovvio!- 
-Ma dovevo andarci con Anne!- 
-Beh cambio di programma, verrai con me!- 
-Ma-
-Oh avanti mi odiate così tanto?- 
-Io non.. Perché parli in terza persona?- 
-L'abitudine.. Ora rispondete!- 
-Io non vi odio affatto! Il problema è che non vi conosco..-
-Non conoscete nemmeno Andrè ma non vi dispiace mai passare del tempo con lui.. Vi ho visti durante gli allenamenti, ho visto come lui vi guardava!- tossii nervosamente, quel Kenneth iniziava a blaterare -Vorrei solo.. Ho paura che voi possiate fare lo stesso con lui..- 
-Oddio no! Io non.. Non penso mai a lui in quel senso! Cioè lui.. È solo il mio allenatore e un amico, un semplice amico!- cercò di nascondere un sorriso ma non ci riuscì, gli sorrisi anche io per cortesia. 
Andammo in un grandissimo centro commerciale e comprammo così tanti regali che per poco non entravano nel portabagagli. Ne presi anche uno speciale per gli amici di Angel, quelli strani. Così dopo aver cenato in un ristorante chiesi a Kenneth di accompagnarmi al palazzo della 74esima per consegnare quel regalo. 
-Dove credi di andare?- chiesi mentre scendeva dall'auto, 
-Beh.. Dove vai tu!- 
-Non credo proprio! Angel mi ucciderebbe se sapesse che ti ho portato qui, perciò facciamo così, se non sono scesa tra 30 minuti sali, fino a quel momento resti qui!- sorrisi 
-Ahahah no. E se incontrassi un criminale in ascensore? Non posso rischiare che qualcuno ti tocchi un solo capello!- 
-Sei molto dolce e premuroso! Ma non occorre! Devo solo consegnare un regalo di Natale! Fidati di me!- 
-Io non..- mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue. Si ammutolì e tornò in macchina. 
-20 minuti!- esclamò,
-25!- risposi entrando nel palazzo.

Rimasi sorpresa quando ad aprirmi la porta fu Angel. 
-Ehy! Che ci fai qui?- 
-Io.. Ero da queste parti e ho pensato di venire a farmi una chiacchierata! Tu piuttosto?- risposi leggermente nervosa, se avesse visto Kenneth si sarebbe infuriata. 
-Io.. Io anche!- rispose titubante. 
Mi offrirono un thè, accettai e parlammo per una decina di minuti solo noi donne. Tra una chiacchiera e l'altra qualcuno entrava in sala da pranzo per avvertire che stava tornando a casa. Di tanto in tanto guardavo l'orologio, avevo ancora dieci minuti prima che Kenneth potesse salire. 
-Come mai guardi l'orologio?- chiese la rossa di cui ancora non sapevo neanche il nome, 
-Oh è.. È che avrei un appuntamento fra dieci minuti..- 
-Beh allora ti accompagniamo noi! Tanto anche noi stiamo andando via!- 
-No in realtà verrà a prendermi qui sotto! Siete comunque molto gentili!- le aiutai a sparecchiare ma non lavarono i piatti, dissero che ci avrebbero pensato il giorno dopo perché erano troppo stanchi. Quando fummo davanti la porta mi ricordai di aver dimenticato qualcosa, li bloccai alla prima mandata di chiavi 
-Oh dio che sbadata! Ho dimenticato una busta dentro!- riaprirono la porta. 
Andai in sala da pranzo, posai il mio regalo sul tavolo così lo avrebbero trovato il giorno dopo e sarebbe stata per loro una "grande sorpresa". Presi la busta e tornai fuori. 
-Grazie!- 
-Grazie a te per essere passata e in bocca al lupo per l'appuntamento!- aveva esclamato la rossa sorridendo. 

Fortunatamente avevano tutti le macchine nel parcheggio sotto il palazzo, così nessuno vide Kenneth che, mentre uscivo dal portone era appena sceso dalla macchina. 
-Sono passati 30 minuti!- disse rigido, 
-Beh, te l'avevo detto che mi servivano 30 minuti, e ti sono grata per aver aspettato!- conclusi entrando in macchina. 
-Che c'è nella busta? Non era il loro regalo?- 
-Doppione!- esclamai nervosamente. 

Non tornammo nel mio hotel, ma nella casa dove vivevano Andrè, Anne e altri ragazzi, perché era la vigilia e l'avrei passata lì dato che Angel aveva avuto un imprevisto e doveva andare a casa della rossa. Il giorno dopo però sarebbe venuta a pranzare con noi. In compenso però c'era James con noi quella sera. Lo andammo a prendere prima di tornare a casa. 
Posai la busta sotto l'albero insieme agli altri regali e poi andai in camera di Anne a prepararmi per la cena. 

 
-A CHE GIOCO STAI GIOCANDO?- urlò Andrè sbattendo la porta.






 
 
 

 

Saaaalve a tutti questo spazio è dedicato all'autrice e ai ringraziamenti:
Buon annooooooooooo!
Scusate tanto il ritardo
(anche se credo ormai vi sarete abituate)
Comunqueeee, 
letti i cambiamenti? Che ne pensate? La preferivate prima?

Per quanto riguarda questo capitolo vi consiglio di concentrarvi su quei trenta minuti, 
e forse capirete anche cosa accadrà nei prossimi capitoli,
ora però vi lascio,
alla prossima!
:*

Ps
Mi aspetto come sempre qualche recensione, 
positiva o negativa che sia,
fa sempre bene sia a me che a voi! :3



 

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Capitolo 13
*** Il momento che stavo aspettando ***


Il momento che stavo aspettando
-Buona vigilia anche a te!- gli sorrisi cercando di chiudere la zip del vestito sulla schiena, -Mi dai una mano?- chiesi girandomi. 
Non lo fece, anzi, mi prese per una mano e mi girò, ma strinse così forte la mano che appena ebbi il fiato di dire -Mi fai male!- 
-Te lo ripeto, lentamente, A-CHE-GIOCO-STAI-GIOCANDO?- 
-Non capisco di cosa tua stia parlando e lasciami mi stai facendo male!- risposi sussurrando tra i denti, avevo iniziato a farmi prendere dalla rabbia. 
-Te la fai con Kenneth ora? Davvero? Prima James, poi me, e ora lui? Sei davvero tanto.. Come dire.. Aperta?! Non conoscevo questa parte di te!- 
-Perché non mi conosci affatto! E non hai il diritto di giudicarmi proprio tu! Miss labbra rosse o mia sorella? Chi ti sei fatto per prima? E poi tutti quei gesti tanto gentili, al mio compleanno, cos'è ti ho rovinato la serata? Volevi farti anche me? Sai cosa? Va al diavolo!- esclamai liberandomi dalla presa. 
-Ahahahah non potresti mandarmi in un posto migliore.. Nulla è come casa no?- blaterò ondeggiando per la camera, poi tornò a me, a fissarmi, finché non mi ritrovai a spalle al muro. Mi teneva il volto in una mano e lo premeva contro il muro, -Sia chiara una cosa, ho una voglia assurda di ucciderti il che è sbagliato perché io dovrei amarti non volerti uccidere, ed ora, sto davvero pensando di staccarti questa bella testolina dal tuo debole corpicino da ragazzina! Poi fortunatamente penso che non sei in te, e questo mi aiuta a cambiare idea, ma ad essere sinceri non so fino a quanto questa cosa della memoria persa possa pararti il culo, perciò ti chiedo gentilmente di smetterla di provocarmi!- sussurrò. Rimasi in silenzio, il mio battito era accelerato e non avevo fiato per rispondere. Mi girò, chiuse la zip del vestito e poi si sciolse il polso, 
-La cena è pronta!- esclamò infine aprendo la porta e salutando con una mano Anne che sul corridoio veniva verso di me. 

La cena fu abbondante, anche se personalmente non amo il pesce, mangiai quasi tutto e lo trovai anche buono! 
-È tutto così squisito! Sapete cucinare benissimo!- esclamai alle amiche di Andrè che avevano cucinato. 
-Anni e anni... E anni di pratica!- esclamò una, risero tutti a crepapelle. Non capii se fosse stata una battuta o cosa.. 

A fine cena James era andato via per accompagnare sua madre alla messa. 
Dopo la mezzanotte e gli auguri, arrivò il momento dei regali. 
Eravamo tantissimi e i regali sembravano non finire più, nella confusione generale tra ringraziamenti e finti sorrisi per gli immancabili doppioni, 
finalmente giunse il momento che stavo aspettando da tutta la serata. I regali erano stati tutti scartati, tranne uno, era rimasta la mia busta. 
-Ehy Andrè!- gli urlai dall'altra parte della sala, -Prendi quella busta! È per tutti voi, mi piacerebbe se la aprissi tu però!- tutti mi guardarono incuriositi e interrogativi. 
Quando finalmente la aprì rimasero tutti a bocca aperta. 
-Come diavolo...- 
-Non posso crederci!- 
-Oh mamma!- 
-Come è possibile?!- 
Queste e altre frasi echeggiavano sulla bocca di tutti. 
-È questo no? Il calice di cui avevate bisogno!- sorrisi soddisfatta. Tutti sorridevano e si portavano le mani sulla bocca increduli. Tutti tranne Andrè. 
-Quando?- urlò. Non capivo cosa avesse detto, ma credo neanche gli altri, lo guardammo interrogativi. 
-Quando ti è tornata la memoria? Ammettendo che tu l'abbia davvero persa! Ti rendi conto di quello che hai fatto? Eh? Lo sanno gli Angeli del furto? Non credo, e quando se ne accorgeranno indovina con chi se la prenderanno! Stai rischiando grosso! Perché di sicuro ora vorranno vederti morta! Ma cosa vuoi che sia! Tu muori in pace tanto nella merda ci restiamo noi! La verità è che SEI UN'EGOISTA! Ti siamo stati tutti accanto, ti abbiamo assecondato, non ti abbiamo messo pressione accettando di restare il silenzio sulla faccenda del sangue, e tu? CI HAI MENTITO! Ti sei presa gioco di tutti noi!- non potevo credere alle sue parole, alla sua reazione, -Cosa ti aspettavi? Che ti ringraziassimo? Ci hai solo messo ancora più nei casini! Prima dovevamo proteggerti da un eventuale rapimento, ora dalla morte! E per questo, per colpa tua ora dei discendenti perderanno la vita! La perderanno per salvare il culo a te! COMPLIMENTI! Davvero!- 
-Oh andiamo Andrè! Non ti sembra di esagerare?- esclamò Kenneth, 
-Ahahhaahha ma per favore! Proprio non ci arrivi eh! Ha usato anche te!- 
-A te non da fastidio che ora gli angeli siano arrabbiati, non ti importa dei discendenti che moriranno! A TE RODE IL CULO PERCHÉ NON SEI STATO TU! Perché non è stato un tuo piano! E non sei tu l'eroe! Ecco cosa succede! Adesso, o festeggi con noi il Natale e la ripresa del calice, oppure puoi anche andartene! È un giorno di festa per tutti! E non ti permetto di rovinarlo!- lo avevo interrotto, si sarebbe infuriato ancora di più. Con grande sorpresa tirò solo un calcio ad uno scatolone che ormai era vuoto, e poi salì le scale. 

Aveva scelto se stesso, se anche tutti quei gesti dei giorni passati fossero stati reali, i cioccolatini, il bacio chiesto, gli abbracci, le sere sul letto, i film, beh quella notte aveva anteposto se stesso a noi, a tutti noi. 
Sentii una lacrima iniziare a scendere così andai in cucina per fermarla. 
-Ehy tutto bene?- chiese Kenneth, 
-Ehy, si certo! È ora della torta!- risposi asciugando la lacrima e prendendo la torta che avevo preparato la mattina.
Dopo i dolci ci salutammo dandoci appuntamento per il pranzo del giorno dopo a cui io però non ero sicura di partecipare. 

Prima di rubare il calice io ed Angel eravamo d'accordo nel passare la vigilia separate, ma il pranzo insieme. Ovviamente, gli angeli si sarebbero accorti del furto perciò i piani sarebbero cambiati. 

Feci una doccia calda per togliermi tutto lo stress, la rabbia, e la paura di dosso. L'avevo combinata davvero grossa. E forse Andrè aveva ragione. 
Misi il pigiama e finalmente sprofondai sotto le coperte. 
Il sonno mancava e alle 3:00 ero ancora sveglia. Tenevo gli occhi chiusi ma la stanchezza sembrava non trovare pace. 
Sentii qualcuno entrare in camera, socchiusi appena gli occhi e intravidi la figura di chi mai avrei immaginato potesse venirmi a trovare nella notte. 
Chiuse la porta, ripensai alle parole di quella sera, trattenni il fiato dalla paura. Era lì per uccidermi? Lo avrebbe fatto davvero? Ma ciò che accadde mi lasciò ancora più perplessa. 
Si avvicinò al letto e si chinò. Sentivo il suo respiro sul mio volto. 
-Cosa devo fare con te eh? Cosa c'era da festeggiare? La tua condanna a morte? Preferirei continuare a vivere per l'eternità con te al mio fianco, piuttosto che vederti morire.. Fanculo le profezie!.. Poi Kenneth, diamine Kenneth! Vorrei metterlo ko ogni volta che si volta a guardarti, e lo fa spesso..- d'istinto sorrisi -Ah tu ridi! Chissà cosa stai sognando! Forse lui.. Perché ti stai innamorando di lui vero? È per i muscoli? Beh li ho anche io! I capelli? Potrei farli crescere e farmi la tinta! Anzi no! I mori sono più attraenti! Se invece è per i vestiti... Beh non posso prometterti di abbandonare il mio amato giacchetto.. Ahah quanto risi quando, la sera di Halloween ti feci credere di averlo sotto al vestito!.. Quella sera eri bellissima.. Chiunque si sarebbe innamorato di te.. James.. Kenneth..- fece una pausa -Buonanotte ametista..- sentii le sue labbra posarsi sulle mie, in un primo momento rimasi immobile, ma poi, mentre stavano per lasciarmi, allungai la testa verso di lui e stavolta furono le mie labbra a cercare le sue. 
Spalancò gli occhi e si staccò. 
-Che ti passa per la testa?!??- aveva esclamato prima di correre via. 
Rimasi immobile, perplessa. "Che mi era passato per la testa? Io lo odio quel montato del cavolo!" poi di scatto mi alzai per andare da lui e parlargli. 
La sua camera era vuota, ma sentii qualcuno scendere le scale, così mi precipitai in corridoio. Mi vide e accelerò il passo. Feci altrettanto e cercai di raggiungerlo, finché non uscì e quando anch'io fui fuori gli urlai 
-Non fare il ragazzino e vieni subito qui!- non mi ascoltò e continuò per la sua strada, così iniziai a correre fino a stargli davanti, -Sto parlando con te!- 
Avevo gli occhi lucidi, ma lo sguardo infuriato.











 
SPAZIO AUTRICE:
Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Scusate scusate scusate!

Non aggiorno da una vita lo so, ma con la scuola è stato un problema
avere tempo sia per scrivere che per pubblicare!
Anche se questo capitolo era pronto da Natale, non ne ero convinta
e ogni volta che avevo tempo cambiavo qualche pezzo..
Finchè oggi ho finalmente scritto l'ultima frase 
e finalmente convinta, pubblicato!
Spero vi piaccia 
come sempre vi invito a dirmi la vostra con una piccola recensione! *faccia da cucciolo*

Ovviamente ringrazio tutti coloro che seguono la storia, l'hanno tra le preferite o ricordate,
e soprattutto  a chi la recensisce ogni volta! 
E' sempre un piacere sapere le vostre opinioni,
 ricevere complimenti e critiche che (credo) mi stanno migliorando!
GRAZIE a tutti e a presto :*

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Capitolo 14
*** Il tuo problema ***



 
Il tuo problema.
 
-Dove siamo?- chiesi mentre scendevo impacciata dalla macchina, -E non hai freddo? Rimettiti la maglia, non puoi restare in canottiera! Ti prenderai qualcosa!-
-In un bel posto! Seguimi!- rispose solo lui, 
Eravamo in una specie di foresta, il bianco regnava sugli enormi alberi, e il silenzio era interrotto solo dai nostri passi sopra la neve a terra e da qualche uccellino che si svegliava e annunciava l'inizio di un giorno nuovo, 
-Perché ti sei arrabbiato tanto?- chiesi per interrompere il silenzio, 
-Che intendi?- disse aiutandomi a scavalcare un albero a terra,
-Per il calice.. Per il.. Il b-bacio.. Per tutto! Sei sempre arrabbiato con me per qualche assurdo motivo..-
-Io non sono sempre arrabbiato con te!- rispose continuando a camminare, 
-Ok.. Allora perché la maggior parte del tempo sei arrabbiato con me? E perché sei tanto sicuro che vogliano uccidermi? Insomma.. Se mi uccidono che guadagnano? - continuai, lui ignorò la mia domanda ma accennò un sorriso, -Mmm stai sorridendo.. Non c'è nulla da ridere stiamo parlando della mia vita!- dissi con un tono divertito,
-La stessa vita che non fai altro che mettere in pericolo! Lo fai apposta per infastidirmi o ignori i miei consigli per stupidità?- chiese girandosi verso di me,
-Mmm...- risposi ridendo,
-Entrambi!- sentenziò lui,
-Mi stai dando della stupida?- chiesi dandogli una piccola spinta, e facendo una faccia mezza imbronciata,
-Mmm..- rispose cercando di imitarmi, non ebbi tempo di controbattere l'offesa perché inciampai e caddi, ma quando il mio naso fu a un millimetro dal terreno mi sentii tirare su, 
-Dovresti stare più attenta!- disse stringendomi da dietro, sentivo il suo cuore battere contro la mia schiena e il suo respiro sul mio collo ad ogni singola parola, trattenni il fiato nell'attesa che mi lasciasse andare, o almeno dicesse, facesse qualcosa. Di scatto mi lasciò andare e quasi caddi di nuovo tanto mi fidavo e mi ero abbandonata alla sua presa. 
-Scusa!- disse lui mentre riprese a camminare a minimo un metro di distanza da me. Accelerai per raggiungerlo ma riusciva sempre a starmi qualche passo davanti. Camminammo per circa venti minuti in silenzio, finché non ci ritrovammo di fronte a un'enorme cascata che sfociava in un lago circondato da rocce e alberi ricoperti dal freddo velo bianco. Noi eravamo sopra una roccia. Rimasi incantata a bocca aperta. Andrè scoppiò a ridere. E la magia svanì. Lo guardai ridere e involontariamente risi anche io. 
-Perché ridi?- chiesi,
-Ahahahah sei buffa!- 
-Tu scoppi a ridere e io sono buffa?- 
-Oh si!- disse sorridendo. Morivo ogni volta che lo faceva. 
-Certo che sei strano eh! Prima mi tratti malissimo e mi dai della gatta morta, poi mi difendi e mi aiuti a scappare da.. Dai guardiani? O erano angeli? Poi di nuovo la sera del ballo ti arrabbi.. Poi sei gentilissimo, ma appena puoi ti arrabbi, mi dici tutte quelle cose dolci ma ti arrabbi se ti bacio.. Cos'altro potrei fare? Cosa vuoi che faccia? Devo ignorarti? Cosa vuoi da me Andrè?- mi prese per mano esclamando
-Va bene!- e sorridendo si butto giù dalla roccia trascinandomi con se. Durante la caduta non ebbi il tempo di pensare, avrei voluto picchiarlo ma semplicemente mi strinsi a lui, un po' per paura, un po' per riprovare quella sensazione che avevo provato poco prima mentre mi stringeva. 
Quando cademmo in acqua riemersi subito, lui invece no, iniziai a preoccuparmi perché col passare dei minuti non lo vedevo, 
-Andrè! Andrè!- iniziai ad urlare guardandomi in ogni direzione, finché non mi riemerse davanti spaventandomi, 
-Sei un cretino!- gli urlai ancora spaventata dalla sua assenza, -Qual'è il tuo problema?- ma senza che potessi fare troppe storie mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Ero imbarazzata, emozionata, arrabbiata, incantata, ma ricambiai il bacio. Finché mi prese il viso tra le mani e delicatamente si allontanò da me. 
-Io non ho alcun problema, sei tu ad avere un problema, io sono il tuo problema..- perfetto, a quel punto sarei anche potuta morire. O forse lo ero già?

-Perché l'acqua è calda? Cioè.. Come fa ad essere calda con la neve?- chiesi tremando mentre apriva il bagagliaio, 
-Magiaaaaa!- rispose aprendo le mani davanti la faccia, io misi il broncio, -Tieni!- mi lanciò i pantaloni di una tuta e una maglia da uomo, 
-Mh, girati!- 
-Oh andiamo ti ho già vista senza vestiti!- 
-Come scusa?- con sguardo accattivante rispose,
-Sei bellissima quando d'estate dormi in biancheria intima per il caldo, ametista..- aveva abbassato lo sguardo sull'ultima parola e poi, dopo essersi messo la maglia che si era tolto appena arrivati, andò alla guida. 
Cercai di vestirmi il prima possibile, sia per il tremendo freddo, che per chiedere spiegazioni. 
-Perché mi chiami ametista?- non rispose, se non per avvertirmi di mettere la cintura, -Andrè?!- silenzio, -Ok! Allora vuoi dirmi che mi è successo la sera del ballo? Almeno questo me lo devi!- di colpo frenò, 
-Smettila di fare domande!- aveva poi sussurrato,
-Smettila di evitarle!- 
-Non è il momento adatto per parlarne!- 
-E quando lo sarà?! Quando mi prenderanno gli Angeli e me lo diranno loro?! Perché saranno assassini, pazzi, e quello che ti pare ma a differenza vostra loro rispondono sempre alle mie domande!- era diventato rosso, potevo giurare di vedere il fumo che gli usciva dalle orecchie. Avevo paura che stesse per saltarmi addosso, ma poi prese un grande respiro e rispose alla mia domanda.
-Ti hanno.. Praticamente.. Ti hanno avvelenata.. Con del sangue.. Il sangue di uno dei discendenti.. Diamine è una cosa troppo complicata da spiegare!- 
-Sono più sveglia di quanto pensi!- si tolse la cintura e poi si voltò verso di me grattandosi quell'accenno di barba che gli era spuntata.
-Quando ti è tornata la memoria?-









 
Non è un miraggio,
sono tortana davvero!
Ahahahahah
Scusate davvero tanto, sono mesi che non aggiornavo,
il problema è che ho avuto troppo da fare
e non volevo pubblicare una stupidata.
Beh fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione!
E grazie come sempre a chi recensisce, 
anche se stanno diminuendo :(
Comunque a prestissimo! 

:*

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