Too young, too dumb to realize

di led__J
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


“Harry! “
“Harry non è possibile questa storia tutte le mattine! Non pensare di poter fare cosi tutto l’anno ragazzino!”
 
Harry si rigirò nel letto, mettendo la testa sotto il cuscino, pur di non sentire gridare sua madre.
 
“Mi sono alzato, mamma!”
 
Rotolò via dal letto, facendo cadere le coperte per terra e si diresse verso il bagno. Si sciacquò la faccia e cerco di appiattire un po’ quella massa di ricci che si ritrovava per capelli; non che non gli piacessero, ma di mattina non erano mai nella loro condizione migliore. Ritornò in camera, prese lo zaino e la borsa, dove mise le calzamaglie e il body, oggi non aveva tempo di passare da casa prima della lezione.
 
Trovò in cucina Anne che gli aveva preparato del latte con dei cereali e “ ‘giorno” disse, con la voce ancora un po’ roca per via del sonno. Anne gli diede un bacio sulla testa e uscì di casa.
 
Ed Harry si trovò, come tutte le mattine, a camminare da solo verso scuola.
 
 
                                                              xx
 
Era passato un mese dall’inizio della scuola, Harry odiava quel posto. Certo, il non avere amici forse contribuiva ad aumentare il suo odio, ma non si lamentava più di tanto. A lui alla fine andava bene così.
 
Dopo due ore passate nella classe d’arte si diresse verso chimica. Dopo essersi seduto al suo solito posto, a metà classe, di lato, vide avvicinarsi un ragazzo biondo, con occhi azzurri e un sorriso a 32 denti stampato il faccia. Riconobbe quel ragazzo come Niall Horan, faceva parte della banda ed era molto amico con Ed Sheeran.
 
“Hey!” disse tutto sorridente. Davvero, non si stancava mai di sorridere quel ragazzo?
“Ciao” disse Harry incerto, non capiva cosa volesse Niall da lui, non che avessero mai parlato in precedenza.
“Senti, so che non ci conosciamo, ma insomma, ieri tu non c’eri e il professore ci ha messo in coppia per il nuovo progetto che dobbiamo svolgere. Quindi, te lo volevo solo fare sapere, se gia non lo sapessi ovviamente. Magari possiamo metterci d’accordo per vederci dopo la scuola, sai, mi servirebbe davvero un bel voto in chimica, l’anno scorso per poco non mi rimandava”
Harry riuscì per poco a capire tutto quello che in ragazzo aveva detto. Parlava cosi velocemente che a mala pena riusciva a seguirlo e ora aveva una mano dietro la testa, a torturarsi i capelli e sembrava alquanto a disagio.
 
Harry sorrise e “ Certo, se vuoi ci possiamo vedere da me, però non prima delle sei. Dammi il tuo numero che ti mando l’indirizzo” disse cordialmente.
 
Si scambiarono i numeri e un minuto dopo entrò il professore e cominciò la lezione.
 
 
                                                               xx
 
 
 
“Sta attento dove cammini! Fatina.”
Uno spintone arrivò addosso ad Harry, che quasi perse l’equilibrio e sbattè contro gli armadietti. Beh, alla fine oggi non gli erano caduti i libri.
Non che Harry fosse vittima di chissà quale bullismo, non era mai stato picchiato, solo qualche spintone qua e là, ma per il resto passava decisamente inosservato. Certo, lo scoprire che faceva danza classica aveva contribuito all’aumento di nomignoli della serie “frocio”, “fatina” o “principessina” ; ma davvero ad Harry non gli interessava più di tanto.  Era sempre stato un ragazzo timido, almeno finché non lo si conosceva bene, ma non sembrava che qualcuno fosse intenzionato a farlo.
Per questo amava la danza, ballare lo faceva sentire libero, libero di esprimere le sue emozioni e per quelle ore che passava ogni pomeriggio nella scuola di danza, si sentiva libero di essere chi voleva. Non era più l’Harry strano che tutti evitano.
 
Raccolse le sue cose dall’armadietto e si diresse verso la scuola di ballo.
 
 
                                                                 xx
 
“Ma mamma! Avevi detto che saresti andata tu a prendere Lottie!” gridò Louis dalla sua camera.
“Oh, niente storie, io sono impegnata, a meno che non vuoi andare tu a portare le gemelle da Marie, vero?” Il solo pensiero di portare le gemelle dalla loro (pestifera) amica gli fece accapponare la pelle. Ogni volta veniva bloccato e messo sotto tortura con tazzine e bambole, era decisamente meglio andare a prendere Lottie dalla danza.
“Okay,okay, ci vado” rispose rassegnato.
 
Entrò nella sua “nuova” macchina, nuova era una parolona visto che era la vecchia macchina della sua prozia, ma non si lamentava, almeno lui a differenza di Zayn ne aveva una.
 
Parcheggiò fuori alla scuola di danza, erano ancora le cinque e mezza, mancava mezz’ora alla fine della lezione di Lottie. La scuola di danza era molto grande, c’erano tre sale principali, ognuna di queste aveva una grande finestra di vetro in modo tale che le madri potessero guardare le bambine danzare senza disturbarle.
Louis si avvicinò ad una delle sale. Dentro si stava svolgendo una lezione di classico. Per fortuna Lottie faceva hip hop, così ai saggi saltava la parte iniziale di danza classica e vedeva solo l’esibizione di Lottie, che era decisamente più movimentata.
Ma subito la sua attenzione si fermò su un ragazzo. Era l’unico maschio di quel corso, al momento stava tenendo dalla vita un’altra ragazza, per poi alzarla in aria.
Non potè fare a meno di notare i muscoli delle braccia contrarsi. Aveva delle spalle larghe,era abbastanza alto e aveva delle gambe lunghe e snelle. Portò a terra la ragazza,che fece una piroette e subito dopo si voltò, permettendo a Louis di guardare il suo viso. Aveva un’espressione concentrata, le labbra strette fra di loro, ma si poteva vedere che erano molto carnose, aveva dei bellissimi occhi verdi e una massa di ricci, racchiusi in un codino  a mo di fontanella, come quelle che portano i bambini.
 
Louis rimase tutto il tempo lì ad osservarlo, affascinato dal ragazzo, si vedeva che metteva passione in quello che faceva, si vedeva che ci metteva l’anima.
 
Ma fu distratto da qualcuno che lo chiamò da dietro.
 
“Louis! Muoviti! “ disse Lottie, che era appena uscita dalla sua lezione.
 
Louis seguì la sorella,ma non prima di avere ammirato per l’ultima volta il ragazzo che ballava.















Spazio Autrice

Okay,ciao a tutti!
Questa è la mia prima long, non so sinceramente quanti capitoli avrà,visto che per ora ne ho scritti solo tre.
Ho un po' paura a pubblicarla, ma avevo questa idea in testa già da un bel po di tempo. 
Mi rendereste davvero felice se lasciaste una recensione e spero che qualcuno seguirà questa storia :)
Un bacio
:*

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


La visione di quel ragazzo con i capelli ricci, la mattina dopo, quando arrivò a scuola, sorprese Louis e non poco.
Da dov’era saltato fuori? Com’era possibile che Louis non l’avesse mai visto prima d’ora?
 
Louis vide la massa di riccioli entrare in una classe prima di sentire una persona che con la grazia di un elefante si buttò addosso alle sue spalle.
 
“Zayn!” urlò Louis.
“Amico” sogghignò il moro.
“Quante volte devo dirtelo Zayn, non sei neanche leggero” disse Louis, tentando disperatamente di divincolarsi dalla stretta dell’amico.
“Suvvia Louis, già di cattivo umore di prima mattina?” chiese Zayn sempre con lo stesso sorrisetto stampato in faccia.
“Oh lascialo stare Zay!” rimproverò una voce che proveniva da dietro e subito dopo spuntò la ragazza bion- viola. Da quando in qua Perrie aveva i capelli viola?
“Nuovo look Perrie?” chiese Louis mentre la ragazza dava un piccolo bacio a Zayn.
“Ti piacciono?” domandò la ragazza,passandosi una mano fra i capelli “ho pensato di cambiare un po’, il biondo è noioso ormai” continuò sorridente.
Perrie era così, spensierata e non le importava cosa pensassero gli altri del suo aspetto. Ma era una ragazza davvero dolce, Louis poteva capire perfettamente perché Zayn se ne fosse innamorato.
 
Suonò la campanella e i tre entrarono in classe
 
                                                                   xx
 
Il pranzo era la parte della giornata che Louis preferiva in assoluto. Arrivò nel tavolo dove erano soliti sedersi, già Zayn e Perrie  stavano pranzando e lui si sedette accanto a loro.
Stavano parlando animatamente di qualche professore che non sopportavano, che evidentemente, da quello che era riuscito a capire, aveva programmato un compito a sorpresa per il giorno dopo.
Louis osservò disgustato Zayn mentre mangiava la sua gelatina verde.
“Davvero Zayn, proprio non capisco come ti possa piacere quella cosa. Solo a vederla sembra disgustosa!” disse Louis.
Zayn, con la bocca ancora piena, rispose sbuffando “Lou, mi chiedi la stessa cosa tutte le volte! È buona! Non è vero Perrie?” chiese rivolgendosi alla sua ragazza, seduta al suo fianco.
Lei fece una faccia un po’ disgustata, ma annuì, scuotendo un po’ la testa,come se fosse ormai rassegnata.
Mentre Louis mangiava tranquillamente la sua insalata di pollo, lo sguardo gli finì su un tavolo, alla fine della mensa. Era completamente vuoto, tranne per un ragazzo, che mangiava da solo con la testa bassa, come se fosse spaventato a guardare le altre persone.
Louis riconobbe quel ragazzo, era il riccio della scuola di danza e il riccio che aveva visto sta mattina.
Ormai era troppo curioso, doveva sapere qualcosa su di lui.
“Chi è quello, Zayn?” chiese, facendo un cenno verso il riccio.
Zayn scosse la testa e rispose “Harry Styles, siamo nella stessa classe di arte. E’ strano, non parla mai con nessuno, so solo che fa danza classica.” Poi ridendo aggiunse “davvero, l’hai visto? Si dovrebbe fare qualche domanda sul perché non ha amici”.
“Oh, smettila Zayn, a me non sembra male!” Intervenne Perrie “sembra solo molto solo”.
Louis annuì e continuò il pranzo.
Anche se non riusciva a non guardare il riccio,che ora sapeva si chiamasse Harry, ogni due minuti.
 
                                                                  xx
 
Harry era nervoso.
Era uscito di corsa dalla lezione di danza e si era catapultato a casa, facendosi una doccia e sistemando la camera al meglio che poteva.
Nessuno era entrato nella sua camera prima d’ora, beh escludendo suo cugino e la sua famiglia, e non sapeva davvero come sarebbe andato a finire questo pomeriggio.
Niall sembrava un ragazzo apposto, forse Harry avrebbe anche potuto trovare un amico. Non che gli dispiacesse stare solo, però gli piaceva l’idea di poter contare almeno su una persona. Forse la mente di Harry stava correndo un po’ troppo, non voleva illudersi per cose che probabilmente non sarebbero mai successe.
 
Il campanello suonò e Harry si catapultò giù dalle scale per aprire la porta.
Appena aprì la porta Niall era lì davanti, sorridente come al solito e con lo zaino che reggeva con una sola spalla.
“Ciao” disse il biondo, sorridendo.
“Ciao, ehm, vieni, entra” disse Harry, un po’ incerto.
I due salirono in camera di Harry, il ragazzo spiegò a Niall che sua madre sarebbe arrivata fra poco e che quindi non avrebbero potuto studiare in cucina con lei che girava per la casa.
Si posizionarono nell’ampia scrivania di Harry e cominciarono a fare ricerche su internet e a dar vita al progetto che avrebbero dovuto presentare la settimana prossima per ottenere un bel voto di chimica.
La compagnia di Niall si ritrovò molto piacevole.
Il ragazzo era davvero un tipo spontaneo e aperto e non gli dava fastidio la timidezza di Harry, che comunque si impegnava a fare battute qua e là su professori o su eventi particolarmente divertenti che erano successi negli anni precedenti nella loro scuola.
Finita la relazione che dovevano allegare ad un modellino, Harry invitò Niall in cucina per fare una pausa e mangiare qualcosa.
 
“Sei davvero simpatico, Harry” disse Niall, sorridendogli, mentre addentava un pezzo di panino con il prosciutto e la maionese che Harry gli aveva preparato.
“Grazie” disse Harry arrossendo e guardandosi i piedi “ anche tu, sono felice che sia capitato in coppia con te”.
“Se vuoi” cominciò il biondo “ a pranzo ti puoi sedere con me e Ed, ti vedo sempre solo e davvero non capisco il motivo, sembri un tipo molto apposto” gli disse con un ampio sorriso.
Harry alzò lo sguardo, che era puntato a terra e disse esitando un po’ “dici sul serio? Non devi, davvero”
“Oh non essere sciocco Harry! Certo che sono serio!” disse Niall avvicinandosi e passando un braccio attorno alla spalla di Harry.
“Saremo come i tre moschettieri ! Anche meglio! Forse ora sto un po’ farneticando, ma il concetto è quello” continuò sorridendo.
“Grazie” fu in grado di dire Harry.
“Smettila di ringraziarmi, non sto facendo niente” gli sorrise di nuovo il biondo.
Si fermò un attimo, come se avesse paura di continuare e poi disse “So che magari è un po’ fuori luogo chiedertelo, e puoi benissimo non rispondermi. Ma volevo sapere se era vero quello che dicono alcuni “ continuò sempre più in imbarazzo. Harry non capiva dove volesse arrivare. “Volevo sapere se era vero che eri,insomma, non che io abbia niente in contrario eh!”
“Niall, parla, non ti sto capendo” disse Harry.
“Beh, volevo sapere se era vero che eri gay” rispose Niall un po’ incerto.
“Oh” fece Harry, che non si aspettava questa domanda, per poi cominciare a sorridere e dire “beh si, però apprezzerei se non lo dicessi in giro, sai già molti mi insultano senza saperlo, non voglio immaginare cosa succederebbe”.
“Si, si, certo, non lo direi a nessuno. Ero solo curioso, non ho nessun problema.” Disse Niall, sorridendogli.
Davvero,smetteva mai di sorridere questo ragazzo?
“Grazie” rispose Harry.
“Solo una cosa però” continuò il biondo “ smettila di ringraziarmi, siamo amici ormai, non c’è bisogno che mi ringrazi per qualsiasi cosa”.
“Okay, gra-, si,scusa” disse Harry, proprio non poteva farne a meno.
I due si guardarono, per poi scoppiare a ridere.
 
Harry si sentì davvero bene quel pomeriggio, per la prima volta.
Quasi quasi si sentì bene come quando ballava.
Quel calore che sentiva quando ballava.
Forse non era una sensazione forte e bella come il ballo, ma si avvicinava molto.
E ad Harry andava più che bene.

























Spazio Autrice
Ciao a tutte!
Eccocci qua al secondo capitolo :)
Per prima cosa vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo questa storia fra le seguite e a
Cilly8_ per aver recensito! :)
Nel prossimo capitolo finalmente Harry e Louis si incontreranno, ma non vi anticipo niente ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe davvero tanto piacere! Accetto anche critiche (basta che siano costrurrive ;) )
Un bacio :*



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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


Quella mattina stranamente, Harry aveva proprio voglia di andare a scuola.
Forse era stata la conversazione del giorno precedente con Niall, forse la speranza che avrebbe potuto avere degli amici.
Fatto sta, che non vedeva proprio l’ora di andarci.
Non ci fu neanche bisogno che sua madre urlasse come tutte le mattine, perché Harry era già pronto, con i capelli sistemati nel modo migliore che poteva, i denti lavati e la divisa.
Fece colazione, diede un bacio a sua madre e si diresse verso scuola.
 
L’inizio non era uno dei migliori, visto che aveva due ore consecutive di educazione fisica, il che significava nascondersi negli spogliatoi sperando che il professore non se ne accorgesse; Harry non era proprio un tipo da pallavolo, che era essenzialmente l’unica cosa che facevano durante educazione fisica.
Superate anche inglese e biologia Harry si diresse verso la mensa, non sapeva bene cosa fare ed era alquanto nervoso. Di solito sperava di passare il più inosservato possibile, sedendosi al suo solito tavolo, da solo.
Ma questa volta si sarebbe dovuto incontrare con Niall e il suo amico Ed ed era abbastanza nervoso.
 
Non ebbe molto tempo per pensare a cosa fare perché subito sentì  qualcuno gridare “Harry!”, alzò la testa e vide Niall che gli faceva cenno con la mano in segno di raggiungerlo.
Con il vassoio in mano, si diresse verso il tavolo dove erano seduti Niall, il suo amico e una ragazza di carnagione scura con dei lunghi capelli ricci.
“Sei arrivato finalmente” disse Niall tutto allegro “ti stavamo aspettando” continuò “ questo è il mio amico Ed” disse indicando il rosso, che gli fece un cenno con la mano che Harry ricambiò con un sorriso, “ e questa è Danielle” continuò indicando la ragazza che disse tutta sorridente “ciao Harry, è un piacere conoscerti”.
Harry arrossì e rispose sussurrando un ciao, per poi abbassare la testa come al suo solito. Proprio non riusciva  a capire perché queste persone fossero davvero interessate a passare del tempo con lui.
 
La loro compagnia si ritrovò molto piacevole.
Scoprì che Danielle frequentava la sua stessa scuola di danza, però lei frequentava  più corsi di moderno e hip hop, Ed invece suonava e componeva canzoni, accompagnato da Niall, che scoprì essere molto bravo con la chitarra.
Passò una buona mezz’ora a parlare di danza e dell’imminente saggio di natale con Danielle, era davvero una ragazza simpatica e molto dolce, e non capiva come mai non l’avesse mai vista prima.
 
Dopo il pranzo si incamminò con Niall verso chimica.
 
 
                                                                                                        xx
 
Louis proprio non ce la faceva più. Non sapeva più come dire a Zayn che no, non era interessato a Eleanor.
Certo. Lei era una ragazza davvero carina e simpatica, ma no, proprio no. Louis non aveva nessuna intenzione di uscire con lei.
“Proprio non ti capisco Louis, quando ti ricapita un’occasione così?” insistette Zayn, mentre aspettavano che il professore di inglese entrasse in classe, “non puoi negare che sia davvero bella, ed è anche interessata a te!” continuò Zayn.
“Basta, non so più come te lo devo dire che non sono interessato” sbottò Louis, che ormai non sopportava più i continui discorsi dell’amico.
 
E si ritrovò a pensare di nuovo al riccio, oggi l’aveva visto pranzare con Niall e il suo gruppetto, si chiedeva a cosa fosse dovuto questo improvviso cambiamento.
Louis non si spiegava perché fosse così interessato al ragazzo, e anche se c’era una piccola parte di lui che lo sapeva, lui la reprimeva dentro di se, non permettendo neanche che il pensiero gli sfiorasse la mente.
 
                                                                                               xx
 
Harry doveva aspettarselo, era stato tutto troppo perfetto fino a quel momento.
Dopo chimica aveva quindici minuti di pausa e come al suo solito si diresse in bagno.
Quello che decisamente non si aspettava era niente di meno che Darren e la sua combriccola appoggiati ad una parete del bagno, con le braccia incrociate e un sorrisetto stampato sul volto.
 
Harry sapeva cosa stava per succedere, dopo tutto era stato proprio Darren a cominciare con i nomignoli come ”fatina” o “principessina”, e infatti “Che ci fa una principessa come te tutta sola in bagno?” cominciò Darren, avvicinandosi.
Harry aveva una grande voglia di correre via, ma non lo fece.
Forse perché era pietrificato per la paura o forse per quella poca dignità che gli rimaneva.
“Lasciami in pace” sbottò, ma uscì così piano che sembrò quasi una supplica.
Si girò e con le mani che gli tremavano cercò di aprire il rubinetto per lavarsi le mani ma sentì subito un corpo pressato addosso al suo, Harry si pietrificò e Darren gli soffiò nell’orecchio dicendo “Oggi eri con Niall e i suoi amici, eh? Non vorrei che li contagiassi anche loro” e con un ghigno lo prese dal colletto e lo sbattè contro il muro,dove erano appoggiati i suoi amici, che si stavano godendo la scena ridacchiando.
“Lasciami ho detto” Harry cerco di liberarsi dalla presa, ma Darren era troppo alto e troppo forte, ed erano praticamente cinque contro uno.
“Che c’è, Styles? Vuoi stenderci a terra con qualche passo di danza?” sghignazzò un ragazzo alla sua sinistra, mentre Darren gli tirò un pugno nello stomaco.
Harry si piegò per il dolore, ma non finì lì. Dopo un'altra serie di pugni lo scaraventarono dall’altra parte del bagno, e Harry sbattè la testa contro lo spigolo del muro e tutto cominciò a diventare nero.
                                                                                                   xx
 
Louis era davvero stanco, dopo aver combattuto per mezz’ora con Zayn, cercando di convincerlo che no, non era interessato ad Eleanor, non era pronto psicologicamente per ancora un’altra ora di lezione.
 
Cercando di fuggire dall’amico, che lo assillava da quando quella mattina aveva messo piede dentro scuola, decise che rinchiudersi in bagno era una buona soluzione al suo problema.
 
Certo non si aspettava di trovare il riccio, che ormai era sempre presente nei suoi pensieri, accovacciato per terra, con il sangue che gli usciva dal naso, gli occhi chiusi e la testa inclinata verso terra.
 
“Hey, stai bene?” chiese Louis incerto. Non ci fu nessuna risposta.
Che domanda stupida, pensò Louis, era ovvio che non stesse bene.
Subito si abbassò al livello del ragazzo e cominciò a scuoterlo dolcemente per le spalle.
“Hey, ci sei? Puoi aprire gli occhi?” chiese preoccupato. Non poteva capire come qualcuno potesse fare del male ad un ragazzo come lui. Perchè di sicuro Harry non si era ridotto in quelle condizioni scivolando su un pavimento baganto.
Prese il viso del ragazzo fra le mani, e quello cominciò lentamente ad aprire gli occhi.
“Chi sei?” chiese debolmente il ragazzo, con una voce roca, passandosi una mano fra i capelli.
“Sono Louis, vieni, ti porto via da qui. Devi farti vedere in infermeria” disse Louis, dando una mano al ragazzo per alzarsi.
Il riccio non sembrava che riuscisse a tenersi bene in piedi quindi Louis gli passò un braccio attorno alla vita e l’ultimo passò un braccio attorno alla spalla di Louis per reggersi.
 
Portatolo in infermeria, lo fece stendere sul lettino con l’aiuto della signora Margotte, l’infermiera.
 “Cosa gli è successo?” chiese Margotte, anche se in fondo in fondo immaginava benissimo cosa fosse successo al ragazzo.
Louis fece spallucce e tornò ad osservare il viso del ragazzo. Aveva un labbro spaccato e un livido si stava piano piano formando vicino allo zigomo.
Il riccio aprì gli occhi per un minuto, incastonandoli in quelli di Louis e con voce flebile chiese “resti?”.
“Certo” rispose con un sorriso, per poi sedersi nella sedia accanto al letto del ragazzo, che anche con il viso ridotto così, non gli era sembrato mai più bello.














Spazio autrice
Ciao a tutti! :)
In questo capitolo finalmente si incontrano Louis e Harry, yay.
Anche se non nelle migliori condizioni, però è sempre un inizio.
Da qui in poi ci sarà un bel po' di larry, ma non vi anticipo niente ;)
Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo, ho sempre paura di deludere tutte quelle che seguono la storia çç
Infine, vorrei ringraziare
one seduction, Cilly8_ e RossDJMalik per aver recensito lo scorso capitolo, non immaginate neanche quanto mi facciano piacere i vostri commenti! :)
Un bacio e al prossimo capitolo :*

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Quando Harry riaprì gli occhi si trovò in una stanza che non riconobbe, la luce al neon era troppo forte e a lui girava moltissimo la testa.
Subito gli tornò alla mente tutto quello che era successo nel bagno, e capì che sicuramente si trovava in infermeria.
Si ricordò anche di quel ragazzo, non ricordava il suo nome, ma di certo ricordava quei bellissimi occhi azzurri.
Si mise a sedere , cercando di tenere ferma la testa che gli girava moltissimo.
Vide subito due occhi azzurri che lo fissavano.
“Ciao” disse “ io sono Louis. Ti senti meglio?” chiese rivolgendogli un sorriso.
“Ehm, si, grazie” rispose Harry imbarazzato; “Io sono Harry” aggiunse.
“Lo so” disse Louis “Margotte ha detto che puoi tornare a casa, c’è qualcuno che ti viene a prendere?” chiese.
“No, andrò a piedi” disse il riccio, guardando per terra. Per lui era una situazione abbastanza imbarazzante. Sapeva perfettamente chi era Louis, d’altronde tutti lo sapevano. Era abbastanza popolare ed era sempre circondato da tantissime persone. E ora sicuramente avrebbe avuto l’impressione che era uno sciocco che si faceva pestare nei bagni, troppo debole per difendersi. Perfetto.
Non che non fosse vero, in fondo in fondo, ma sicuramente non era una bellissima prima impressione.
Harry non capiva perché il ragazzo stesse ancora perdendo tempo con lui in infermeria e di certo rimase colpito quando Louis disse “ Non essere stupido, non puoi di certo tornare a casa a piedi in queste condizioni, ti do un passaggio io”.
“No, grazie davvero, non c’è bisogno” cercò di ribattere Harry, che di certo non voleva sfruttare la gentilezza del ragazzo.
“Non accetto scuse” disse fermo il liscio “dai vieni, ti aiuto”.
Louis scortò Harry fuori dall’infermeria, il riccio si appoggiò a Louis perché la gamba gli faceva cosi male che non riusciva neanche a camminare.
Il viaggio in macchina non fu imbarazzante come Harry si aspettava, Louis canticchiava delle canzoni che passavano alla radio, e Harry non poteva fare a meno di notare quanto fosse bravo.
Louis accompagnò Harry in cucina, dato che ancora sua madre non era arrivata.
“Grazie mille, davvero. Per tutto” disse Harry con un filo di voce.
“Ma figurati, chiunque avrebbe fatto lo stesso” rispose Louis.
“Non per me di sicuro” sussurrò Harry con un filo d’amarezza, ma prima che Louis potesse rispondere aggiunse cambiando discorso “vuoi del succo?”.
“Si, grazie” disse Louis rivolgendogli un sorriso.
Harry si avvicinò un po’ zoppicando al frigorifero e uscì del succo all’ananas, prese due bicchieri e ne servì uno a Louis.
“Allora Harry” cominciò il liscio “raccontami qualcosa di te”.
Harry arrossì di colpo, certo parlare di sé non era la cosa che gli veniva meglio.
“Ehm .. non c’è molto da dire, a dir la verità” rispose.
“Suvvia! Qualcosa dovrà pur esserci. So che ti piace la danza, per esempio” suggerì Louis.
Harry alzò lo sguardo, pensando che anche lui stesse per prenderlo in giro, però trovò solo il ragazzo con un sincero sorriso stampato in faccia.
“Si, faccio danza tutti i giorni dopo la scuola. E’ la mia unica vera passione suppongo” disse Harry “ anche se credo che ora dovrò fermarmi per un po’, viste le mie condizioni” aggiunse con un tono d’amarezza.
“Ne vuoi parlare?” chiese Louis.
Harry fece un espressine interrogativa, non capendo di cosa volesse parlare il ragazzo.
“Di quello che è successo nei bagni intendo, sai ti posso aiutare se.. “ si spiegò il ragazzo, che fu subito interrotto da Harry.
“No. Non c’è nessun problema, non è successo niente” rispose velocemente Harry.
“A me non sembra che questo” disse indicando il livido ormai ben visibile sullo zigomo di Harry “sia niente”.
“Lo so, ma non era mai successo e non succederà più, non ti preoccupare” rispose Harry sicuro.
“Se lo dici tu..” disse Louis con un tono rassegnato. “Ma ancora non mi hai detto niente di te,comunque” aggiunse.
“Non so che dire sinceramente” rispose Harry.
“Facciamo che io ti faccio una domanda e tu me ne fai un’altra?” suggerì Louis.
“Okay” rispose Harry.
“Comincia tu” disse Louis.
“Ehm.. quanti anni hai?” chiese il riccio incerto.
“Diciotto fra due mesi” rispose Louis con un sorriso “ma no, non sono mai stato bocciato, ho saltato un anno quando mi sono trasferito qui, per questo sono un anno indietro. E tu?” chiese.
“Sedici” rispose il riccio.
“Ora è il mio turno. Vediamo.. fratelli o sorelle?” chiese Louis.
“Una sorella, Gemma, ma non vive più con noi, è al college, a Londra” rispose Harry.
Passarono una buona mezzora a farsi domande.
Harry scoprì che Louis aveva quattro sorelle, Lottie e Fizzy e le gemelle, Daisy e Phoebe, amava recitare, guidava la vecchi macchina della sua prozia, era molto amico con Zayn Malik, ragazzo che aveva sempre intimidito un po’ Harry e da grande sarebbe voluto diventare un insegnante di teatro.
Louis a sua volta scoprì che Harry amava la danza da quando aveva sei anni, ossia la prima volta che sua madre lo aveva portato con sé a vedere le lezioni di sua sorella, era diventato da poco amico con Niall Horan grazie ad un progetto di chimica, amava leggere, ma odiava i libri che finivano male e soprattutto, aveva due amabili fossette, che spuntavano ogni volta che Louis diceva o faceva qualcosa di divertente.
La conversazione andò avanti facilmente, ed Harry non si era mai sentito a suo agio prima d’ora attorno a qualcuno, neanche con Niall. Fino a quando la curiosità di Harry prese il sopravvento e decise di porre al ragazzo la domanda che lo stava logorando da dentro sin da quando avevano lasciato l’infermeria.
“Perché sei rimasto in infermeria prima? Cioè, perché sei rimasto, e lo sei tuttora, con me? Non fraintendermi, non che io non l’apprezzi, il contrario, ma proprio non capisco” chiese Harry imbarazzato.
Louis aggrottò la fronte  e poi disse “Non hai un’alta autostima di te vedo” “Non ti conosco da molto, da neanche un giorno, però sei un ragazzo davvero simpatico e che tu ci creda o no, ho passato davvero un bel pomeriggio con te” continuò sorridendogli. “Tu pensi sempre che nessuno voglia passare del tempo con te, ma forse sei tu che escludi gli altri. E non devi ascoltare quei quattro idioti che ti hanno ridotto cosi. Io, per esempio, sarei più che felice di passare del tempo con te” finì Louis.
Harry non si era mai sentito dire delle cose del genere da una persona che aveva conosciuto da così poco tempo soprattutto. Con gli occhi un po’ lucidi e torturandosi il labbro inferiore sussurrò un “grazie, significa davvero molto”.
Louis gli sorrise e si alzò e “scusa, ma si è fatto davvero tardi, devo andare”.
Si avviarono verso la porta e “ci vediamo domani, Harry” disse Louis, lasciando il riccio sull’uscio della porta, ancora un po’ sbalordito e sorpreso per tutto ciò che era successo in quella giornata.
 
Ci vediamo domani sussurrò fra se e se mentre guardava la macchina di Louis allontanarsi.













Spazio Autrice
Ciao a tutti!
Per prima cosa vorrei scusarmi, vi ho fatto aspettare tutta la settimana, ma sono stata tutti i giorni fuori e quindi non ho avuto assolutamente tempo di scrivere :/
Inoltre sono super di fretta (scusatemi per eventuali errori, ma ho riletto solo una volta) perchè sdevo uscire, però se tutto va bene, il prossimo capitolo dovrebbe arrivare per venerdì. Non prometto niente, ma spero vivamente di riuscirci.
Parlando del capitolo conunque finalmente i larry stanno cominciando a conoscersi, è  un capitolo di passaggio, ma spero che vi sia piaciuto ( e di non aver deluso nessuno).
Vorrei ringraziare sempre
One seduction e RossDJMalik per le recensioni, mi fanno sempre tantissimo piacere!
Un bacio :*

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