Six months around the world

di Tedeschina4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Six months around the world ***
Capitolo 3: *** Six months around the world ***
Capitolo 4: *** Six months around the world ***
Capitolo 5: *** Six months around the world ***
Capitolo 6: *** Six months around the world ***
Capitolo 7: *** Six months around the world ***
Capitolo 8: *** Six months around the world ***
Capitolo 9: *** Six months around the world ***
Capitolo 10: *** Six months around the world ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Ciao a tutti! Sono Jessica, vi ricordate di me? Ci siamo lasciati un po' di tempo fa, quando ancora frequentavo il liceo. Eh sì, sono proprio io! Ma in questo nuovo racconto non vi parlerò della scuola. Adesso sicuramente starete cercando di capire cosa centra il titolo della storia con la mia storia. In effetti...la spiegazione è molto semplice: ho 19 anni ora e sto frequentando l'università per lingue straniere, cioè francese, tedesco e inglese.
Beh, direi che il resto è tutto una sorpresa! Vi aspetto nel prossimo capitolo!

PS: Dedico questa nuova storia a Carla Volturi che ha seguito tutti i capitoli della storia "Nuova scuola=Nuova vita" e la ringrazio davvero tanto.

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Capitolo 2
*** Six months around the world ***


 

Ciao! Come ho già detto nell’introduzione, sono tornata ma con una nuova storia, molto diversa! Ho 19 anni e sto frequentando l’università e qualche tempo fa mi è arrivato un messaggio da parte di una mia amica delle superiori per andare a farci una vacanza. Ma occhio! Non solo noi due, tutta la classe! Io ho accettato subito, insomma: quando mi capiterà di nuovo?

Non sapendo come sconfiggere la noia (non mi annoio mai dovendo sempre studiare, ma voglio rilassarmi), decido di andare a vedere su Facebook se ci sono novità. Sono iscritta da circa tre mesi e nessuno mi rompe, al contrario di quel che mi diceva mia mamma. Vado sul gruppo “Ex 5° B Linguistico” e vedo subito Brenda.

“Ragazzi! Come state?? Avete voglia di venire in vacanza tutti assieme? Chi è d’accordo metta Mi Piace!” così ha scritto lei

“Ehi! Certo! Ma … come stai Brenda?? Come va l’università?” Cristina

“Benissimo! Emh … se si va … ci sono anche i ragazzi?” Selena

“Certo! Tanto … se viene Jessica automaticamente viene anche James …” Cristina

“Perché? Stanno assieme?” Brenda

“E’ dalla prima liceo che quei due si scambiano tenere effusioni!” Cristina

“Wow! Allora li chiamo io!”

 

Dopo questo dialogo, mi sento protagonista: credevo che lo sapessero tutti che ormai il mio ragazzo ed io formiamo una coppia indistruttibile.

Dopo qualche minuto, Selena mi telefona.

“Jessica! Come stai?”

“Benone. Tu?”

“Ho un gossip su di te! Non lo sapevo!”

“Cosa?!”

“Stai con James!”

“Emh … si! Ma non urlarlo troppo in giro …”

“Tanto ormai lo sappiamo tutte …”

“Fantastico …” 

 

Il nostro dialogo dura ancora un po’, ma ora volevo dirvi una cosa. Proprio così, io e James dai tempi delle superiori siamo sempre stati insieme. Certo, qualche piccola litigatina con separazione c’è stata, ma nulla di terribile. In seconda liceo Vanessa era riuscita a rubargli un bacio, ma lui si è subito tirato indietro. Se non l’avesse fatto non so cosa gli avrei fatto!

Mi sento molto spesso con lui, e ci vediamo anche spesso. Come ben vi ricorderete già alle superiori era molto carino, ma adesso che abbiamo entrambi 19 anni è davvero … figo!

Io invece non sono cambiata molto, a parte il mio fisico che ora è ben proporzionato. I capelli, ovvero il mio unico punto debole, non riescono a fare finta di nulla: lo so, non si dovrebbe fare, me li torturo ogni anno con la permanente liscia; non per dire, ma l’unica volta che mi sono presentata a James con i capelli ricci mi ha chiesto un po’ sconvolto che fine avessero fatto i capelli lisci. A quel punto, me li liscio con una ragione in più, anche se dovrebbe accettare anche le novità con un tono più carino. Anzi, il bue dice cornuto all’asino! Dalle superiori LUI si tinge la cresta che in realtà sarebbe bionda di castano scuro. Tutti lo prenderebbero per matto, insomma … i ragazzi pagano per avere i capelli biondi visto che sono convinti che alle ragazze piacciano di più. E invece no … se li tinge.

Va beh … cosa vogliamo pretendere?! Una coppia più strana nessuno poteva formarla se non noi due. 

 

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Capitolo 3
*** Six months around the world ***


Mi sveglio, sono le 9:30. Mi alzo, mia mamma sta pulendo la cucina.

 

“Dormivi di più prima … perché ti sei svegliata così presto?” mi chiede

“Devo vedermi con James oggi.”

“Il mattino?!”

“No, questo pomeriggio. Però non posso vederlo e studiare nello stesso momento, quindi ho bisogno del mattino.”

“Jessica come sei indaffarata … ma lui non ha mai niente da fare?”

“Ti ricordo che anche se ha cambiato scuola in seconda liceo linguistico non è andato a smacchiare leopardi. E’ andato al tecnologico e ha molto da fare con i computer!”

“Ok, va bene.”

 

Suona il telefono, è mia nonna e risponde mia mamma. Dovete sapere che mia nonna già era un po’ rompiscatole prima, adesso non potete immaginare com’è. Ha 83 anni e non perde l’occasione per fare andare mia mamma su tutte le furie.

Mio padre arriva a casa alle 10:30 dopo essere andato in ferramenta per alcune commissioni.

Si guarda intorno.

 

“L’albergo chiude oggi?” mi dice con tono aggraziato

“Oggi studio. O almeno il mattino!” gli rispondo

 

E’ dalla terza liceo che mi sento dire questa frase ogni volta che James non c’è a casa. Solo perché è quasi sempre presente e a loro la casa pare un albergo dove tutti possono andare e venire. Ma la volta più brutta è stata quando ero appena tornata dallo shopping e avevo convinto James a venire con me; siamo entrati in casa e mia mamma stava guardando un film in salotto in pigiama. Si è alzata indispettita e gli ha detto:”Questa casa non è un albergo! Sarà meglio che torni a prendere le abitudini perse, cioè di stare qui tre ore e andartene!” Probabilmente era anche molto stanca oltre a essere un po’ arrabbiata, visto che non l’ha più detto, né a lui né a me.

Una sera dell’anno scorso, quando avevamo 18 anni ed eravamo appena diventati maggiorenni, eravamo accoccolati a guardare un film. Mia mamma si era avvicinata al divano.

 

“Jessica, tuo padre vuole parlarvi.” mi aveva detto

 

Come ben sapete, quando i genitori dicono che ci devono parlare, non è mai bel segno.

Io mi sono agitata e quando è arrivato mio papà, entrambi ci fissavano fino a quando mi sono fatta sentire.

 

“Allora? Che cosa dovete dirci? Di non andare a fare danni in giro?” avevo detto loro

“James, so che ami mia figlia e so anche che mia figlia ti ama. Ti volevo solo dire una cosa. Prova a metterla incinta e ti appendo per dove ben sai.” gli aveva detto con tono severo.

 

Con queste parole di mio padre ci ero rimasta veramente male. Questo voleva dire che non si fidava di me, o anche peggio, di noi. Per essere sinceri, io e James non abbiamo mai avuto il pensiero di provarci almeno una volta, perché il nostro amore lo manifestiamo a gesti semplici, non ci serve andare più in là.

Con questo ultimo ragionamento inizio a pensare che i miei genitori non si fideranno mai di lasciarci andare con gli altri della ex classe in gita: si immaginerebbero di vedere tornare lui, il nipotino ed io. Spero solo che si fidino di più di noi.

Domani ho già deciso che dirò tutto a miei genitori per quanto riguarda la vacanza e dopo mi metterò in contatto con i miei ex compagni di classe. 

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Capitolo 4
*** Six months around the world ***


Sono le 11:30 del mattino e mi sveglio. Oggi ho dormito così tanto perché ieri ho fatto le ore piccole, essendo andata in discoteca.

Mi alzo e accendo il cellulare, poi vado in cucina dove mia mamma guarda la tv.

 

“Ascolta, oggi devo parlarvi.” le dico un po’ scocciata

“E’ successo qualcosa?”

“No…”

“Aspetta che arrivi anche tuo padre!”

 

Non appena arriva, entrambi mi guardano in modo sinistro.

 

“Ascoltate … ieri ho ricevuto un messaggio da Brenda nel quale mi ha detto che ha invitato tutta la classe a fare una vacanza …”

“Quale classe?” mi chiede mia mamma

“La ex 5°B.”

“Cioè … non vi vedete da un anno e adesso andate in vacanza assieme?!” mi dice mio padre

“Guarda che siamo sempre stati uniti!”

“Dov’è che andrete?” mi chiede mia mamma

“Non lo so!”

“Beh, vedi di scoprirlo!” mi dice mio padre

“Allora … posso dire di sì?”

“Te lo diciamo domani. Ok?”

“Basta che domani non direte lo stesso …!”

“No, promesso!”

 

Dopo questo discorso vado in camera mia e accendo il computer e poi guardo il cellulare: un messaggio non letto di James.

 

“Ciao Jessi <3 come stai? Hai saputo anche tu della gita?”

“Si Jam <3 tu vai sì?”

“Se non vai tu io non vengo … sappilo!”

“Certo che vado!”

“L’altro giorno ho visto Kane dopo tanto tempo … cazzo com’è cambiato!”

“In meglio o in peggio?”

“Boh … questo devi dirlo tu!”

“Io dico solo che tu sei bellissimo.”

“Anche tu sei bellissima.”

“E … Raphael? Più sentito?”

“No! Quello sfigato …”

“Dai … ora parliamo di noi <3”

“Ora devo andare tesoro <3 a dopo, ti amo”

“Ti amo anch’io <3”

 

Finiscono sempre così i nostri dialoghi. Starete pensando: ammazza che fantasia che avete! Eh … cosa volete … almeno è diventato romantico! C’è stato un periodo in cui mi sembrava di parlare con un agente militare, fino a quando gli ho detto se avesse problemi e mi ha risposto:”Credevo che non mi sopportassi quando sono troppo romantico.” No comment.

Non mi ricordo se ve l’avevo detto, ma penso proprio di no: due settimane fa ho preso la patente! L’ho presa adesso e non l’anno scorso quando avevo 18 anni per un semplice motivo: avevo la maturità e ho dovuto studiare un macello e non avevo voglia di riempirmi il cervello anche con la patente. Poi comunque chi è lo scemo che prende la patente in pieno inverno?! Sono di gennaio e negli ultimi tempi nevica tantissimo in questo mese.

Va beh … volete che cambi discorso, vero? Avete ragione!

 

Dopo una mattinata passata sui libri (euh!) il pomeriggio mi aspetta.

Apro il mio armadio e vorrei essere come la ragazza della pubblicità dell’assicurazione che dice “Facile.it, Facile.it, Facile.it!” . Ma purtroppo non sono lei. Inizio a prendere una camicetta con un motivo scozzese tutto sul fucsia e violetto, prendo dei jeans un po’ attillati con strappi qua e là e infine il mio sogno realizzato: le zeppe alte rigorosamente colorate. Adesso vi starete chiedendo qual era il mio sogno. Beh, ve lo spiego! Ho litigato con mia mamma per circa sette anni perché IO adoro i tacchi e LEI li odia. L’avevo sfidata dicendole:”Quando avrò 18 anni mi comprerò delle scarpe col tacco alto!” E lei mi aveva risposto:”Se ti slogherai le caviglie poi non venire da me perché non ti ci porto in ospedale!”

Cioè … che madre! In un paio innocuo di scarpe vede la tragedia di una slogatura.

Sulla mia pelle mi sono assunta i rischi dei tacchi e me li sono comprati: non mi è mai successo niente!

Dopo questo sclero, mi guardo allo specchio e solo una cosa non mi convince: il viso e i capelli. Per il viso è semplice rimediare: un po’ di trucco leva il brufolo di turno; per i capelli un po’ meno: c’è un ricciolo vistoso che saltella qua e là proprio davanti. Nessun problema, anche se è un po’ noioso farlo: accendo la piastra e … fatti sotto ricciolo! In qualche minuto i miei capelli tornano lisci come la seta, o quasi.

Sono passati circa 20 minuti da quando ho iniziato a prepararmi e il mio cellulare squilla: James.

 

“Arrivo! Dammi un attimo!” gli dico affrettata

“E’ da un quarto d’ora che ti aspetto!”

“Chiudo la chiamata e prometto che sarò lì tra tre minuti.”

“Va bene. A dopo.”

 

Come promesso, scendo la scalinata davanti alla porta del condominio dopo tre minuti. Davanti c’è lui in macchina che mi aspetta Salgo e metto davanti ai piedi la borsetta.

 

“Jessica sei uno schianto!” mi dice soddisfatto

“Grazie …”

 

Andiamo subito nel mio negozio preferito: Modus. Ormai conosco tutte le negozianti di questo negozio e sanno qual è il pane per i miei denti: smalti, ombretti, matite, eyeliner.

James mi ha già detto che spera che mi troverò un lavoro prima del nostro matrimonio o altrimenti lo farò andare in rovina.

Dopo Modus, ci aspetta Tally Weijl: questa volta è il suo mondo.

Ancora dopo, incontriamo Brenda in giro con il suo cane.

 

“Ciao Jessica! Ciao James! Come state?” mi dice tutta contenta

“Bene, facciamo un giretto!” le rispondo

“Anch’io, però col mio cane! Ascoltate, sapete già se verrete in vacanza?”

“Oggi mia mamma mi dice il verdetto!” le dico

“Io vengo solo se viene lei.”

“Ma sappiamo dove andiamo?” le chiedo nella speranza di una risposta chiara e certa.

“Pensavamo di fare Germania, Inghilterra, Norvegia, Svezia, Russia e Stati Uniti!”

“Accidenti! Che vacanzona!” le dice James

“Diciamo che è per accontentare tutti.”

“Ma quanto staremo via?” le chiedo

“Io e Cristina pensavamo di fare un mese per ciascun stato, quindi sei mesi!”

“Mmh … non sarà un po’ troppo?!” le dico

“Credimi, quando sei un giro con le persone giuste passa veloce!”

“Ascolta Brenda, chiederò bene ai miei genitori e poi ti dirò!” le dico

“Va bene. Poi se volete facciamo una riunione di classe!”

“Riesci a invitare tutti per parlare?” le chiedo

“Se mi aiutate sì.”

 

A questo punto, ci mettiamo di buon lavoro a chiamare tutti.

Dovete sapere che ci sono molte differenza dalla ex 1B e la ex 5B: per prima cosa, sono state bocciate cinque persone (Vanessa, Amy, Samantha, Johnny e Kate) e ne sono arrivate altre due (Mathias e Marc) quindi ora siamo in 22. Mathias è un ragazzo abbastanza tranquillo ma sportivo. Marc invece devo ammetterlo: è davvero carino. Ha gli occhi azzurri come il mare e un fisico da urlo. Anche se non lascerei mai James per lui, dico a tutte le altre ragazze: se vi fa dei complimenti o è carino con voi, non rifiutatelo! 

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Capitolo 5
*** Six months around the world ***


Dopo la chiacchierata con Brenda torniamo a casa mia e ci guardiamo un film. Questa notte James ha avuto il permesso dai suoi e dai miei genitori di dormire da me quindi sarà una notte … da paura! No, non pensate male, non abbiamo intenzione di fare un bel niente. Ma sarà la prima notte con lui; infatti non abbiamo mai dormito insieme prima, mia mamma ogni volta che glielo chiedevo mi rispondeva con un NO secco. Ma forse adesso ha capito che non si deve preoccupare ma fidare di noi.

Sono le 21:15 della sera e andiamo in camera mia. Lui si siede sul letto e si mette a gambe divaricate e mi invita a sedermi tra le sue gambe. Una volta accomodata prendo il computer e lo metto sulle mie ginocchia.

Verso le 21:45 mia mamma entra nella mia stanza e ci dà la buonanotte, anche se è consapevole che non andremo a dormire prima di mezzanotte.

Una volta che le luci sono tutte spente tranne la mia piccola Abajour che dà una luce fioca a lato della stanza, ci rilassiamo.

James mi bacia sul collo un paio di volte.

 

“Che facciamo di bello stanotte?” mi chiede

“Quello che vuoi …”

“Tutto quello che voglio?”

“Tanto non andresti mai più in là di un certo limite …”

 

Mi volto completamente verso di lui e iniziamo a baciarci in modo più appassionato.

Passano le ore e non ce ne accorgiamo, fino a quando siamo sudati a tal punto da doverci togliere qualche abito.

Guardo l’ora: 23:45.

Tolgo dall’Abajour il telo che avevo messo per rendere la luce più fioca e mi alzo.

 

“Perché ti sei alzata?”

“Sento caldo sul letto …”

 

Lui si sdraia a pancia in su e mi fa segno di sdraiarmi su di lui: la sua pelle è molto più fresca della mia, anche se siamo stati nello stesso posto prima. Così, come due piccioncini, ci addormentiamo.

 

Sento qualcosa che mi tocca la gamba, le coperte non ci sono più. Mi sveglio di soprassalto e vedo mia mamma seduta su una sedia con mio papà. Nell’alzarmi sveglio James che si alza anche lui e si mette sul bordo del letto.

Appena svegli, si sa, non si è molto coscienti di quel che si sta facendo o dicendo.

 

“Che cavolo stavate facendo? Si può sapere? Non si può neanche dormire in pace?” chiedo ai miei genitori arrabbiata

“Scusa Jessica … non volevamo svegliarti!” mi dice mia mamma

“Che cosa stavi facendo?”

“Stavo … emh … stavo controllando …”

“Cosa?”

“Che avevate i vestiti sotto le coperte …” confessa mia mamma un po’ imbarazzata

“Ah … ho capito … credevate che l’avevamo fatto e ci eravamo addormentati in questa posizione. Vero? Ammettetelo!”

“Sì, lo ammettiamo.” mi dice mio padre

“No, non abbiamo fatto niente! Non si può neanche dormire in pace …”

“Cosa avete fatto questa notte, James?” chiede mio padre come fosse un interrogatorio al mio ragazzo

“Siamo stati al computer e poi ci siamo baciati.” dice James con tutta sincerità

“Ok, allora la prossima volta ci fideremo di voi. Scusate Jessica, James … non volevamo svegliarvi … anche se sono le 10 del mattino!”

 

I miei genitori escono dalla stanza e io mi alzo dal letto.

 

“Hai dormito bene su di me?” mi chiede James sorridendo

“Sì, sei un buon cuscinetto. Ahah!” gli rispondo

 

Si alza dal letto anche lui, mi sorride, mi dona un bacio a stampo e poi andiamo in cucina.

 

“Glielo chiedi adesso? Per la vacanza.” mi chiede nel corridoio

“Sì va, così scopriamo il verdetto.”

 

Prima che avessimo il tempo di parlare ai miei della vacanza, il telefono fisso squilla.

 

“E’ tua mamma James!”

 

Il mio ragazzo corre subito al telefono per assicurare la madre, poi torna vicino a me.

 

“Allora … avete deciso? Mi lasciate o no andare in vacanza?” chiedo a mia mamma

“Allora … io e tuo padre ci abbiamo ragionato tutta la notte e ti diamo l’ok ad una condizione.”

“Cioè?”

“Non andate in Giappone.”

“Non ci andremo, le tappe sono altre.”

“Bene, perché in Giappone è molto pericoloso andare così senza un adulto.”

“Mamma … siamo tutti maggiorenni!”

“Adulto intendo di età superiore ai 30 anni!”

“Ok, va bene lo stesso! Allora possiamo andare!”

“Sì.”

 

Dopo questa bella conferma, chiamo tutte le ragazze della ex classe per dire loro della vacanza. Dopo aver sentito tutti, arriviamo ad una conclusione: non c’è bisogno di fare una riunione per mettersi d’accordo, ci troveremo tutti in aeroporto per la prima tappa: Germania!

 

La sera mi metto a fare la mia valigia e per fortuna mi aiuta mia madre. Poi vado a dormire, anche se so che non dormirò un granché visto che sono elettrizzata.

GERMANIA, ARRIVO!

 

  

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Capitolo 6
*** Six months around the world ***


Suona la sveglia, sono le 6:30. I preparativi sono tutti pronti. Non mangio colazione ma mi limito a prendere una Fiesta, la mia merenda preferita.

Quando sto per uscire di casa, i miei genitori mi fermano.

 

“Allora vuoi andare con la tua macchina in aeroporto?” mi chiede mio padre

“Sì.”

“Tra quanto tornerai?” mi chiede mia mamma

“Mmh … siamo a luglio … calcola sei mesi!”

 

A mia mamma cade una piccola lacrima.

 

“State tranquilli, vi chiamerò ogni sera per sapere novità.” li rassicuro

“Grazie Jessica … scusa se piango … ma non sono abituata a lasciarti andare via per così tanto tempo … ci mancherai …”

 

La abbraccio forte e lei ricambia.

 

“Divertiti Jessica!” mi dice mio padre, e poi aggiunge:”Ma non portarmi a casa il nipotino!”

 

Non rispondo neanche, tanto so che sta scherzando. Sono molto emozionata, non sono mai andata in vacanza per così tanto tempo e in così tanti posti diversi.

Salgo nella mia macchina, una C3 nera e dopo aver sistemato le valigie, parto.

Ieri sera ho chiesto a James se voleva che lo andassi a prendere, ma mi ha detto che sarebbe venuto con la sua macchina.

Quando arrivo in aeroporto, cerco qualcuno del gruppo ma non vedo nessuno. Allora mi incammino al bar per prendere qualche snack e vedo James e gli corro subito incontro.

 

“Ehi ciao Jessi! Anche tu sei in anticipo, come vedo!” mi dice tutto contento di vedermi

“Eh sì! Come sai, mi piace essere in anticipo piuttosto che in ritardo!”

“Anche a me. Andiamo a vedere se c’è qualcuno in giro?”

“Come vuoi, mancano ancora dieci minuti al rendez-vous ufficiale.”

“Allora aspettiamo qui.”

 

Iniziamo a parlare del più e del meno quando vediamo un gruppo di dieci persone con facce non sconosciute: eccoli! Alla prima vista, tutti avremmo voglia di abbracciarci tutti assieme, ma è un po’ complicato. Nel gruppo ci sono Kate, Amy, Blair, Selena, Destiny, Cerys, Sally, July, Elizabeth e Taylor.

La prima che saluto, e con un’emozione enorme è Amy: mi è mancata tantissimo. Ci siamo viste due, tre volte nel lasso di un anno, ma non è bastato. E’ davvero cambiata: indossa una T-Shirt con la bandiera del Giappone (probabilmente è stata in gita o vacanza lì), dei pantaloni da tuta neri a strisce giallo fosforescenti e infine le Sneakers tutte colorate. Come carattere, devo dire che l’ha mantenuto uguale e sono felice così. Che mondo sarebbe senza Amy?

Dopo di lei saluto tutte le altre, fino a quando mi cade l’occhio su Destiny: chissà se sta ancora con John! Arrivo nel suo gruppetto e ascolto un po’ i discorsi.

 

“Destiny, sei cambiata tantissimo!” Cerys

“Anche voi ragazze!”

“E con John come va? Sempre insieme o nuova fiamma?” Selena

“Sempre insieme. E …”

“E? Hai qualcos’altro da dire?” Blair

“Cos’è successo Destiny?!” Kate

“Sono incinta …!”

“No davvero? Wow!” Selena

“Complimenti! Caspita, così giovane!” Cerys

“Sì …!”

“A che mese sei?” Selena

“Neanche un mese! Qualche settimana … l’ho scoperto mercoledì quindi sono pochissimo giorni. Mia mamma non mi voleva neanche fare venire in vacanza …”

“Perché?” Blair

“Con la nausea non si sta bene, e neanche coi crampi. Non lo so se ho fatto la scelta giusta. Insomma … molte ragazze fanno tantissime visite e analisi e io passerò sei mesi della gravidanza in giro senza poter fare alcune visita!”

“Ti staremo sempre vicino.” Cerys

“Ma … gli altri?” Blair

“Stanno arrivando!” Kate

 

Arrivano Cristina, Jenny, Noemi, Stephany, Catheryne, Jasmine, Connie, Helen e Brenda.

 

“Ma … James gli altri ragazzi li hai contattati tu?” Destiny

“Io ho sentito solo Kane. Aveva detto che sarebbe arrivato con Johnny e Raphael.”

 

Neanche finito di dire sono arrivati gli ultimi tre. Mathias e Marc per motivi di lavoro non sono potuti venire. Starete pensando: per la classe si può perdere qualche mese di lavoro! Eh no, si tratta di lavori troppo impegnativi da lasciare per sei mesi.

Mathias lavora nel ristorante del padre in centro città e non si può permettere di andare via.

Marc invece lavora come interprete nel confine commerciale tra il Canada e gli Stati Uniti.

 

Tutta la classe si guarda attorno per vedere gli ex compagni di classe, fino a quando tutti gli sguardi sono puntati su di me e James.

 

“Jessica, come stai?” mi chiede Blair

“Bene, grazie! Tu?”

“Anch’io. E tu, James?” gli chiede con un sguardo quasi ammaliato

“Bene anch’io Blair!”

 

Quello sguardo non l’ho mai visto da lei, e quindi quando James va a parlare con Kane la avvicino.

 

“Blair, qualcosa non va?” le chiedo un po’ preoccupata

“No niente Jessica, è tutto ok.” mi dice come se non fosse successo niente

“Qualcosa è successo … insomma … con quello sguardo non so cosa pensare!”

“Qualche tempo fa il mio ragazzo mi ha lasciata … due mesi fa … e ho iniziato a pensare al ragazzo che mi piaceva alle medie …” mi dice guardandosi intorno come se davanti avesse un killer pronto a ucciderla.

“Chi era?”

“…” nessuna risposta, solo paura di parlare

“Guarda, io non ho mai mangiato nessuno. Non mi piacciono le persone!”

“Mi piaceva James …”

 

Mi prende una specie di crampo al cuore, ma non so nemmeno io quali emozioni sto provando. In qualunque caso, James mi ha sempre detto di essere innamorato di me, non ha alcuna altra ragazza per la testa.

 

“Ma lui non mi ha mai voluta …” aggiunge, quasi in lacrime

“No ti prego non piangere … non il giorno della partenza delle vacanze!” cerco di consolarla

“Io lo so che lui ti ama da morire, sono io che non trovo l’anima gemella. E non dovrei neanche essere qui in questo momento …”

 

Non capendo bene quel che vuole dire, la lascio andare. Mi avvicino a James.

 

“Che cosa ti ha detto Blair?” mi bisbiglia nell’orecchio facendo finta di nulla

“E’ un po’ lungo da spiegare, te lo dico sull’aereo, se siamo vicini.”

“D’accordo.” mi dice baciandomi.

 

Mi avvicino ad Amy che al momento sta ridendo come una matta con Stephany.

 

“Ci sediamo vicine?” mi chiede Stephany con la faccia da cucciolo

“Mmh … io sono vicina a James!”

“Lui lo vedi tutti i giorni … invece è da tanti anni che non vedi me!” cerca da convincermi

“Ok, mi hai convinta!”

 

Così detto, sto tra Amy e Stephany: dopo due ore di chiacchiere, finalmente siamo all’aeroporto di Berlino.

La giornata passa in fretta, ma oggi non visitiamo nulla: stiamo soltanto cercando il nostro ostello. Per fortuna anche i ragazzi (a volte) hanno il cervello: Raphael, da buon gentleman, ha portato con sé il suo navigatore satellitare TomTom, regalo della maggiore età, e tutto fiero di essere finalmente ascoltato (era lo zimbello della classe alle superiori …) ci mostra la strada.

Quando arriviamo, non ci riusciamo a credere che sia un ostello: sembra un albergo a tre stelle! E’ un bellissimo edificio tutto bianco con dei maxi fiori disegnati su e tanti vasi rettangolari di fiori viola che incorniciano l’entrata. Una volta accumulata tutta la sapienza di questi cinque (più un anno) di tedesco, Sally si fa avanti, ci guida tutti e una volta davanti alla segreteria, prende parola.

 

“Buon giorno, siamo la comitiva da venticinque persone.”

“Buon giorno, e ben arrivati! Vi ho organizzati in sei stanze da quattro persone, tra le quali una è da cinque persone, il massimo!”

“Ok, grazie mille!”

“Figuratevi, com’è andato il viaggio? Aereo?”

“Sì abbiamo viaggiato in aereo ed è andato tutto bene.”

“Ok, allora vi do le chiavi.”

 

Dopo averci dato le chiavi, ci dividiamo nelle stanze: io sono con Amy, Stephany ed Elizabeth; i quattro ragazzi hanno deciso di dormire tutti assieme (non immagino cosa accadrebbe se qualcuno andasse in una stanza dove è l’unico ragazzo. Anzi, a dire il vero non posso immaginarmi le ramanzine delle nostre madri).

Tra una chiacchiera e l’altra il tempo passa e arriva l’ora di andare a letto (Facciamo tutte, tutti i giorni le ore piccole, ma questa volta la stanchezza prevale).

Domani inizieremo le visite, per ora sogniamo soltanto! 

 

 

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Capitolo 7
*** Six months around the world ***


Ci svegliamo tutte verso le 8:15 e accendo il cellulare. Ieri sera ero talmente stanca che mi sono dimenticata di chiamare mia mamma per darle delle notizie, quindi questo lo faccio adesso.

 

“Pronto? Jessica?” dice mia mamma con tono preoccupato

“Sì mamma, sono io!” la rassicuro

“Perché non hai chiamato ieri sera?”

“Eravamo tutti stanchissimi e siamo andati a dormire abbastanza presto!”

“Ok, dove siete ora?”

“Sono nella nostra stanza dell’ostello.”

“Chi c’è con te?”

“Amy, Stephany ed Elizabeth.”

“Va bene. Oggi dove andrete?”

“Non lo so! Ma penso in giro.”

“Ok! Ti posso passare papà che ti vuole parlare?”

“Certo! Ciao!”

 

“Ciao Jessica!” mi dice mio padre

“Ciao!”

“Come va? Dov’è James?”

“Nella sua stanza …”

“Ah ok per fortuna … quindi … niente sesso!”

“Sembra che il tuo unico problema sia quello!”

“Jessica scusa ma io alla tua età …”

“Si va bene non voglio saperlo!”

“Certo Jessica, stavo scherzando!”

“Per fortuna …”

“Puoi mettere le foto che fate su Facebook? Così le possiamo vedere io e tua madre.”

“Non lo so, vedrò. Mi dispiace ma ora devo andare. Ciao!”

 

Come avete letto, i miei genitori sono su Facebook, ma non potete sapere le litigate per convincerli.

 

Intanto noi quattro ci prepariamo per andare a fare colazione.

Io mi vesto nel modo più leggero possibile: una T-shirt bianca, pantaloncini corti e infradito.

Stephany sembra che deve andare ad una cena di Gala: tira fuori dall’armadio zeppe, abiti sbertuccianti e così via.

 

“Ma … perché ti vesti così? Ci fai fare brutta figura!” le chiede stupita Elizabeth

“Ok, allora cambio abbigliamento!”

 

Dopo ben venti minuti tra trucco e abbigliamento usciamo dalla stanza e andiamo nella sala da pranzo per fare colazione. Il mio sguardo cade su un tavolo dove c’è un posto libero e quando guardo un po’ più in là mi accorgo che c’è James.

Velocemente tento di prendere qualcosa da mangiare e inizio a farmi largo tra i tavoli sedendomi vicino al mio ragazzo.

 

“Buona giornata cucciola! Sei bellissima.” mi dice sorridendomi e guardandomi dritta negli occhi.

“Anche tu lo sei. Come è andata la notte?”

“A parte il caldo bene! Sei riuscita a dormire tu?”

“Abbastanza. Che cosa hai preso da mangiare tu?”

“Ho deciso di mettere a soqquadro il mio stomaco provando la classica colazione tedesca!”

“No … dopo non farti venire in mente di baciarmi.”

“Se vuoi non ho ancora iniziato a mangiare …”

 

E così ci scambiamo il primo bacio della giornata.

Verso la fine della colazione arriva Kane.

 

“Sempre in tavola con lui vedo …” mi dice Kane con un tono un po’ imbarazzato.

“Sì, il tuo amico è un ottimo compagno dei pasti. E anche un ottimo ragazzo.”

 

Kane non mi è mai stato molto simpatico a causa delle sue battutine senza senso.

Ma, ahimé, è amico di James quindi devo sopportarlo come lui sopporta Amy e Stephany quando usciamo.

Ritornando a noi: ci alziamo e andiamo nella hall dell’ostello per chiarirci le idee.

 

“Ragazzi, dove abbiamo intenzione di andare?” chiede Selena

“Possiamo raggiungere qualche parco famoso. Oppure andiamo a Friburgo!” propone Sally

“Eh dai! E’ una bella cittadina!” Raphael

 

È deciso: si va a Friburgo.

 

Dopo un po’ di tempo di pullman Raphael mi si siede vicino.

 

“Sei cambiata molto dalla prima liceo. Soprattutto dopo il fidanzamento con James.”

“Più che altro è cambiato lui! Io sono sempre la solita Jessica. Come va l’amore per te?”

“Mah, non tanto bene. Dopo avere rotto con Taylor ci ho provato con Catheryne ma non è andata bene. In seguito, dopo un bel po’ di tempo ho richiesto a Taylor di riprovarci ma mi rifiuta.”

“Eh … ho l’impressione che comunque tu con Taylor non abbia molte possibilità. Insomma: tu sei un ragazzo timido ed educato e lei è estroversa ed alcune volte stravagante.”

“Quindi? Io con chi potrei andare bene?”

“Non devi chiederlo a me! Raphael capisci che stai chiedendo consigli a una che si è messa col ragazzo che odiava?”

“Lo odiavi?”

“Non mi piaceva! Ma adesso stiamo parlando di te. Segui il tuo cuore, non i consigli esterni. Posso esserti d’aiuto ma ti possono anche fare sbagliare.”

“Grazie.”

“Figurati!”

 

Arriviamo e scendiamo. Passiamo tutta la giornata a visitare Friburgo e devo dire che le foto sul computer non danno giustizia a questo posto. Mangiamo qui in un piccolo Bistrot con prezzi abbordabili per poi fare un bel po’ di foto.

Dopo una giornata così altro che stanchezza: andiamo a dormire tutti quanti abbastanza presto, ma prima io chiamo a casa.

 

“Pronto? Come mai non ti sei fatta sentire prima?” mi chiede mia mamma.

“Eh … siamo stati a Friburgo!”

“Ah sì? Allora mi racconterai poi!”

“Sì … poi!”

 

E domani è un altro giorno nelle bellezze della Germania.  

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Capitolo 8
*** Six months around the world ***


  

Mi sveglio soltanto grazie alla sveglia impostata da Elizabeth alle 8:15 e proprio in quel momento mi accorgo di aver lasciato acceso il cellulare durante tutta la notte e trovo un messaggio: James.

 

“Ciao amore, scusami se ti ho svegliata. Oggi puoi proporre agli altri di andare a fare un giro per i negozi che ci sono qui?”

“Ciao tesoro J per me va bene J cosa devi comprare di bello?”

“Qualche bella camicia per fare impazzire la mia ragazza J ”

“Oh come sei romantico … <3”

“Te l’avevo già detto?”

“Cosa?”

“Mi sono comprato una camicia il giorno in cui non siamo riusciti a vederci.”

“Ah sì? Com’è?”

“La metterò oggi, o magari domani.”

“Va bene amore, a dopo!”

 

Elizabeth si sveglia pochi minuti dopo di me.

 

“Ma scrivi sempre a lui? Come fai a sopportarlo? Beh … non devi rispondere per forza!”

 

Io rimango muta: se sto con lui, scriverò a lui. Se lo sopporto, è perché lo amo. O no? Torniamo a noi!

 

Amy mi si avvicina con un sacchetto bianco.

 

“Guarda … ti ricordi?!” mi dice mostrandomi delle riviste sugli anime/manga.

“Come si fa a dimenticarselo quel giorno! Ce li hai ancora tutti?!” le domando

“Tutti no, perché mio fratello ogni tanto passa dove è vietato passare! Un pomeriggio ha scoperto il luogo segreto dove li tengo tutti e ha iniziato a farci i coriandoli …”

“No!”

“E invece sì! Ma non ci sono problemi: sono andata da un collezionista e li ho ricomprati tutti con tanto di sconto!”

“Come mai tutta questa grazia?”

“Gli ho dati dei volumi che gli sono interessati parecchio.”

“Mmh.”

“E tu? Ancora fissata con Narnia?”

“Oh sì! E … in amore come stai andando?”

“Sono single dalla seconda liceo e ci voglio rimanere. Dopo quel famoso tipo ho detto basta alle relazioni amorose: sto meglio da sola!”

“Ah!”

 

In quel momento Stephany mi si avvicina.

 

“Hai portato qui gli abiti che ci eravamo comprate quel giorno quando siamo andate a fare shopping?”

“Sì, ma se non andiamo mai in discoteca non li metterò mai.”

“Ma non sono da discoteca!”

 

Gli abiti a cui si riferisce Stephany erano i classici vestiti alla Belen Rodriguez. Ci siamo capiti? Uno era nero con un spacco sulla coscia destra e una scollatura da urlo e posso indossarlo solo con le zeppe nere o i tacchi normali neri, ma c’è un problema: mia mamma vestita così in discoteca non mi ci lascia andare per paura di sguardi troppo allungati e anche perché è ancora fissata con la mia vecchia forma fisica: durante i primi anni di liceo ero un po’ robustina e non potevo certo permettermi degli abiti così. Ma in terza liceo ho chiesto a delle amiche se conoscevano un personal trainer che non si facesse pagare troppo e dopo un bel po’ di palestra ho trovato il fisico che cercavo. Quindi mia mamma non ricordandosi che sono cambiata continua a dirmi:”Non puoi andare in giro così! Non ti stanno bene!” Per fortuna ci pensa il mio ragazzo a farmi sentire degna della mia figura.

Tornando a noi: ogni mattina vestirsi è peggio di prepararsi a una verifica di matematica.

Elizabeth, da degna sportiva, non mette mai abitini e quindi è l’unica a non avere problemi di abbigliamento ed è seguita con ammirazione da Amy. Io e Stephany invece se abbiamo tempo diamo il meglio di noi stesse: alcune volte ci trucchiamo a vicenda per fare una specie di gara a “chi si è stata truccata meglio”? Sta di fatto che alcune volte James mi fa pesare il fatto che mi trucco; per lui ero molto meglio quando il trucco per me era un taboo. Ora che sono diventata abbastanza brava, alcune volte mi prega di evitarlo. Motivo? Dice che nascondo il mio lato particolare. Quale? Chiedetelo a lui.

 

Dopo la colazione di nuovo ci mettiamo in cerchio per capire dove andremo questa volta e la risposta è ovvia: shopping.

Nel momento in cui entriamo nel primo negozio la commessa sprizza gioia da tutti i pori: chi ha mai visto entrare venticinque persone in un solo istante?

Tutta la giornata nello shopping procede benissimo: quando torniamo nell’ostello la proprietaria ci guarda in un modo strano.

 

“Shopping?” ci chiede sorridendo scherzosamente.

“Sì!” rispondiamo quasi in coro tutti noi.

 

Dopo questa giornata non so se le valigie si chiuderanno ancora.

 

 

  

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Capitolo 9
*** Six months around the world ***


Oggi abbiamo deciso che passeremo una giornata un po’ movimentata. Vogliamo passare una serata a suon di musica e quindi sceglieremo una discoteca perfetta!

Nella giornata le mie compagnie di stanza hanno deciso che vogliono uscire tra di loro per fare shopping ed io resterò in camera. Vi starete chiedendo: ma perché sta in camera tutta sola? Non starò da sola … James mi verrà a fare compagnia.

 

Sono le 14:30 e qualcuno bussa alla porta: è lui!

Gli apro, ci sorridiamo e una volta chiusa la porta ci scambiamo un veloce bacio a stampo.

 

“Mi mancava un tuo bacio Jessy.”

“A me mancava la tua voce profonda che accompagna i tuoi baci.”

“Ti amo.”

“Anch’io Jam.”

 

Si siede sul mio letto e in seguito si sdraia. Poi mi fa cenno di avvicinarmi.

 

“Sei sempre più figo tesoro.” gli dico guardandogli il petto

“Grazie cucciola. Anche tu sei sempre più bella.”

Dopo questa frase ci abbandoniamo in un bacio appassionato. Ma dopo un momento, il sogno finisce.

 

“Metterai i tacchi a spillo stasera?”

“Certo! Altrimenti che serata sarebbe …?”

“L’importante è che non fai come due anni fa …”

 

Lo guardo un po’ confusa, ma poi ricordo bene.

Due anni fa (avevo 17 anni), mia mamma ancora non mi lasciava andare in discoteca e di certo non voleva che indossassi certe scarpe. Ma a suon di sguardi amorevoli l’ho convinta e sono andata a comprare un bel paio di scarpe in un negozio molto giovanile. Erano altissime, direi un tacco vertiginoso. Quando sono arrivata a casa ero molto eccitata all’idea di averne un paio e ho iniziato a provare a camminarci per fare esercizio. Insomma, ci ho messo un bel po’, ma alla fine sono riuscita a non cadere più.

Alla sera mio papà ci ha portati in discoteca e quando siamo scesi ha detto al mio ragazzo:”Ti prego James, tienila d’occhio, almeno tu che puoi! E niente sesso …”

Mi sono sentita un po’ … mi sono sentita trattare come una bambina! Ma ho lasciato questo dialogo alle mie spalle e siamo entrati nella discoteca. Dopo quattro ore siamo usciti e siamo andati a fare una passeggiata romantica al buio. Peccato che i miei piedi non sopportavano più le fitte alle caviglie e nemmeno l’altezza, quindi ho chiesto con pietà a James di tenerle lui in mano intanto che mi sistemavo.

Ora torniamo dove eravamo rimasti!

 

James ha il terrore di fare la stessa fine, e me l’ha chiaramente detto.

Però poco dopo penso di rinfacciargli anch’io qualcosa, naturalmente … con amore!

 

“E quella sera mi ricordo bene che nonostante la mia disapprovazione hai provato a fumare …”

“Jessy è stata la mia prima e ultima volta!”

“Lo so.” gli rispondo rassegnandomi.

 

La sera arriva presto e si vede: siamo tutti vestiti in modo molto cool. 

Io indosso i miei sandali neri col tacco (non vertiginosi) e un abito color blu metallizzato con dei volants molto sexy che hanno dei ricami in oro che partono da sotto il seno e arrivano fino alla vita sbocciando in un fiocco sofisticato ma non troppo elegante.

Tutte in generale siamo “da mordere”. 

Non appena usciamo dall’albergo Raphael mi guarda affascinato.

 

“Caspita Jessica, sei stupenda!” mi dice congratulandosi “non ti ho mai vista vestita così!”

Io intanto dò un’occhiata a Taylor che devo dire, ci sa fare quando bisogna essere eleganti; indossa un abito azzurro con dei riflessi argentati.

 Dopo quest’accurata descrizione, andiamo ai fatti!

Camminiamo e camminiamo, e finalmente la discoteca ci appare davanti agli occhi.

Mentre entriamo, James mi cinge la vita con le sue braccia.

 

“Stammi vicina.” mi sussurra

 

Passiamo tre ore a ballare e ho conosciuto un ragazzo tedesco un po’ imbranato che mi ha chiesto di insegnargli a ballare. Si è complimentato tantissimo e io (sotto l’attenta visione di James) gli ho detto che non si impara a ballare, devi avere il ritmo nel sangue.

 

Intanto Elizabeth ha conosciuto un ragazzo che gli piace molto e … chissà! L’amore si trova sempre dietro l’angolo …!

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Capitolo 10
*** Six months around the world ***


Oggi abbiamo deciso che passeremo una giornata un po’ movimentata. Vogliamo passare una serata a suon di musica e quindi sceglieremo una discoteca perfetta!
Nella giornata le mie compagnie di stanza hanno deciso che vogliono uscire tra di loro per fare shopping ed io resterò in camera. Vi starete chiedendo: ma perché sta in camera tutta sola? Non starò da sola … James mi verrà a fare compagnia.
 
Sono le 14:30 e qualcuno bussa alla porta: è lui!
Gli apro, ci sorridiamo e una volta chiusa la porta ci scambiamo un veloce bacio a stampo.
 
“Mi mancava un tuo bacio Jessy.”
“A me mancava la tua voce profonda che accompagna i tuoi baci.”
“Ti amo.”
“Anch’io Jam.”
 
Si siede sul mio letto e in seguito si sdraia. Poi mi fa cenno di avvicinarmi.
 
“Sei sempre più figo tesoro.” gli dico guardandogli il petto
“Grazie cucciola. Anche tu sei sempre più bella.”
Dopo questa frase ci abbandoniamo in un bacio appassionato. Ma dopo un momento, il sogno finisce.
 
“Metterai i tacchi a spillo stasera?”
“Certo! Altrimenti che serata sarebbe?”
“L’importante è che non fai come due anni fa …”
 
Lo guardo un po’ confusa, ma poi ricordo bene.
Due anni fa (avevo 17 anni), mia mamma ancora non mi lasciava andare in discoteca e di certo non voleva che indossassi certe scarpe. Ma a suon di sguardi amorevoli l’ho convinta e sono andata a comprare un bel paio di scarpe in un negozio molto giovanile. Erano altissime, direi un tacco vertiginoso. Quando sono arrivata a casa ero molto eccitata all’idea di averne un paio e ho iniziato a provare a camminarci per fare esercizio. Insomma, ci ho messo un bel po’, ma alla fine sono riuscita a non cadere più.
Alla sera mio papà ci ha portati in discoteca e quando siamo scesi ha detto al mio ragazzo:”Ti prego James, tienila d’occhio, almeno tu che puoi! E niente sesso …”
Mi sono sentita un po’ … mi sono sentita trattare come una bambina! Ma ho lasciato questo dialogo alle mie spalle e siamo entrati nella discoteca. Dopo quattro ore siamo usciti e siamo andati a fare una passeggiata romantica al buio. Peccato che i miei piedi non sopportavano più le fitte alle caviglie e nemmeno l’altezza, quindi ho chiesto con pietà a James di tenerle lui in mano intanto che mi sistemavo.
Ora torniamo dove eravamo rimasti!
 
James ha il terrore di fare la stessa fine, e me l’ha chiaramente detto.
Però poco dopo penso di rinfacciargli anch’io qualcosa, naturalmente con “amore“!
La sera arriva presto e si vede: siamo tutti vestiti in modo molto cool. 
Io indosso i miei sandali neri col tacco (non vertiginosi) e un abito color blu metallizzato con dei volants molto sexy che hanno dei ricami in oro che partono da sotto il seno e arrivano fino alla vita sbocciando in un fiocco sofisticato ma non troppo elegante.
Tutte siamo “da mordere”. 
Non appena usciamo dall’albergo Raphael mi guarda affascinato.
“Caspita Jessica, sei stupenda!” mi dice congratulandosi “non ti ho mai vista vestita così!”
Io intanto dò un’occhiata a Taylor che devo dire, ci sa fare quando bisogna essere eleganti; indossa un abito azzurro con dei riflessi argentati.
 Dopo quest’accurata descrizione, andiamo ai fatti!
Camminiamo e camminiamo, e finalmente la discoteca ci appare davanti agli occhi.
Mentre entriamo, James mi cinge la vita con le sue braccia.
 
“Stammi vicina.” mi sussurra
 
Passare una serata in un locale è … fantastico!
Taylor e Raphael si scambiano spesso effusioni, e proprio mentre sto per sedermi, James mi prende una mano e mi porta con lui a ballare. Dopo un po’ di passi dance mi abbraccia e si avvicina al mio viso leggermente sudato.
 
“Sei uno splendore. Soprattutto quando balli.” 
 
Proprio in quel momento schiocca le dita e mettono le mia canzone preferita: “Whip it” di Nicki Minaj. A questo punto … non posso non scatenarmi! Dopo tutta la canzone tutti i miei amici mi fanno il tifo e James mi stringe a sé baciandomi: ogni suo bacio è un sogno.
Passiamo anche più di tre ore a ballare, fino a quando non siamo tutti veramente stanchi e decidiamo di tornare all’albergo. Sono davvero stravolta e quando sto per spegnere il cellulare questo squilla.
 
“Ehi amore, buona notte <3”

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