Alba La nuova speranza

di ErikJake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba: prologo; Capitolo 1° - L'inizio di me ***
Capitolo 2: *** Capitolo2°- Nuova vita ***
Capitolo 3: *** Capitolo3°- Brigax resisti! ***
Capitolo 4: *** Capitolo4°- La prima missione ***
Capitolo 5: *** Capitolo5°- Il risveglio del principe ***
Capitolo 6: *** Capitolo6°- Il grande deserto ***
Capitolo 7: *** Capitolo7°- Il regno sotterraneo ***
Capitolo 8: *** Capitolo8°- La taverna della strega Coacka ***
Capitolo 9: *** Capitolo9°- Problemi sulla Terra ***
Capitolo 10: *** Capitolo10°- Il villaggio di Brumender ***
Capitolo 11: *** Capitolo11°- La vallata dei draghi ***
Capitolo 12: *** Capitolo12°- Il regno portuale ***
Capitolo 13: *** Capitolo13°- Le colline di Linay ***
Capitolo 14: *** Capitolo14°- Gli angeli terreni ***
Capitolo 15: *** Capitolo15°- I druidi ***
Capitolo 16: *** Capitolo16°- I rifugiati di porta Arianrhod ***
Capitolo 17: *** Capitolo17°- Feng ***
Capitolo 18: *** Capitolo18°- Ultima tappa: Il regno di Vevez ***
Capitolo 19: *** Capitolo19°- Adunata dei demoni ***
Capitolo 20: *** Capitolo20°- ParteI- Le terre centrali- L’ ultima battaglia ***
Capitolo 21: *** Capitolo20°- ParteII- Ultimo capitolo- Inizio di una fine ***
Capitolo 22: *** Ringraziamenti dell autore ***



Capitolo 1
*** Alba: prologo; Capitolo 1° - L'inizio di me ***


                Alba
         La nuova speranza

             

*Squillo di telefono *
-Pron..to..?-
 -Erik stavi dormendo?- 
-Si e vorrei… contin…uare -
Tirò un grande sbadiglio.
-Josh… cosa vuoi?-
Stava quasi riaddormentandosi, col cellulare ancora in mano
-Sai che giorno è oggi?-
-No non ne… ho idea… dimme...lo  tu..- 
-Ehy, non ti riaddormentare!!!-
-Sono… sveglio…-
Aveva richiuso gli occhi
-Erik oggi è martedì… ed è il primo giorno di scuola-
Di colpo balzò dal letto e urlò imbestialito contro il suo povero amico
 -Josh!!-
Era davvero furioso
 -Ti aspetto in classe a dopo Erik!!! Hahaha-
Josh la prendeva sul ridere, ma per Erik non c’ era niente da ridere
-Dimenticavo. Non far tardi oggi! Ho sentito nei corridoi che ci  sarà una nuova alunna quest’ anno in classe nostra!-
Lasciò il telefono sul letto mentre il suo amico continuava a parlare, e non si accorse che Erik in fretta e furia si stava vestendo, trovò il suo zaino e qualche quaderno avanzato dallo scorso anno e si catapultò fuori dalla sua camera alla velocità della luce; dimenticandosi completamente di Josh al telefono. Scese le scale, attraversò correndo la cucina dove c’ erano i suoi genitori seduti a far colazione e molto velocemente li salutò
-Ciao mamma!! Ciao papà!!!-
-Cara ma dove corre nostro figlio?-
-Credo si sia ricordato che oggi ha la scuola…-
- E non ha fatto neanche colazione…Mha questi giovani d’oggi non li capisco proprio-
Corse via di casa per raggiungere in più fretta possibile la scuola.
Lui è Erik, Erik Lim. Aveva sedici anni. Era abbastanza alto, di corporatura robusta, occhi castani che ispiravano simpatia al solo suo sguardo. Anche i capelli erano castani scuro, con una fila da un lato loro scendevano ricoprendo metà fronte, fino al sopracciglio destro. Indossava una polo bianca, un paio di jeans blu e un paio di mocassini blu.
Venti minuti dopo arrivò al cortile della scuola, salutò il bidello e di corsa salì le scale, trovando forse quasi per caso la sua classe. Aprì di botto la porta guardandosi attorno e disse
-Si!!!Ce l’ho fatta non c'è ancora!!-
Tutti lo guardarono attoniti, solo Josh glie lo disse
-Erik… girati..-
-Girarmi?!?-
Si girò e sbianchì quasi dalla paura. Trovò l’ ultima persona che voleva vedere in quel momento, la sua professoressa
-Anche il primo giorno non ti smentisci! Vero Erik!?!-
-Signorina Ansley... mi scusi, mi scusi, mi scusi…-
Si gettò quasi ai suoi piedi per chiedere perdono
-Per questa volta passi, perché è il primo giorno, ma da domani se non arrivi in orario ti faccio stare fuori tutta l’ora!-
-Agl’ ordini signorina Ansley-
-E smettila! Non so come sei riuscito ad arrivare fin qui! E siamo in terza!-
La professoressa Ansley si mise alla cattedra ed iniziò la lezione annunciando una novità
-Ho un’ annuncio da farvi. Silenzio! Bene… Quest’anno abbiamo una nuova compagna di classe-
Gli fece cenno di fare un passo avanti
-Prego, vieni qui e presentati alla classe-
Timidamente si affiancò alla Ansley e spiccicò poche parole
-Mi chiamo Emily, ho quindici anni, e mi sono appena trasferita da un’altra città-
Era evidente che non voleva stare lì davanti a tutti. Tutti i ragazzi della classe la guardavano estasiati perché era molto carina. Indossava un’ abito di colore celeste, aveva dei lunghi capelli neri raccolti da alcuni ferretti, due occhi neri e grandi e un sorriso che quasi ti rapiva.
-Ora cara va  a sederti… sei sfortunata, capiti proprio vicino a Erik. Mi raccomando di non farti infettare da lui. Hahaha. Tu Erik dopo le lezioni farai a Emily da guida facendogli visitare tutta la scuola-
-Si professoressa!-
La Ansley sospirò e disse
-Non ci posso fare niente sei un caso disperato… Comunque iniziamo, oggi visto che è il primo giorno non inizierò il programma, ci limiteremo a parlare di cosa avete fatto nelle vacanze e dei compiti che non avete fatto-
La gioranata scolastica volò quasi in un lampo. L’ ultima campanella suonò e tutti se ne andarono. Erik si alzò dal suo banco si sgranchì un po’ e disse
-Allora Emily ti va di bere una cioccolata o un caffè?-
-Ma la caffetteria non è chiusa?-
-Tu dimmi se hai voglia poi al resto ci penso io-
-Bhè… un po’ di cioccolata calda adesso non mi farebbe male… fa un freddo fuori-
-Allora vieni con me su…-
La prese per mano e camminarono tra i corridoi, mostrando ad Emily le aule, fino alla caffetteria. Erik accese la luce e rivolgendosi alla ragazza disse
-Prendi posto, io accendo la macchinetta e ti preparo un’ ottima cioccolata e un buon caffè per me-
-Grazie! Mi siederò lì-
Prese posto sulla poltroncina in un’ angolo della caffetteria. Posò il suo giubbotto e cartella sulla poltroncina a fianco, con la mano spazzò un po’ il tavolino. C’ erano diversi distributori di cibo e bevande, il bancone del bar, la macchinetta dove stava operando Erik, tavoli, sedie, poltroncine e tutta la parete divisoria tra atrio e caffetteria era fatta con vetrate. Era tutto molto bello e congeniato tra colori e stili diversi. Erik si sedette davanti a lei, posò il suo caffè sul tavolino e servì la cioccolata a Emily. Ne bevve subito un sorso e disse
-Ma è squisita!-
Erik fiero disse
-Lo fatta io perciò è buonissima!!-
La ragazza rise ma non di lui, e Erik rise con lui
-Ma non dovremmo finire di visitare la scuola?-
-In tutto questo piano ci sono solo classi, al secondo piano classi quattro bagni e al nostro piano, il terzo, ci sono cinque classi e il resto laboratori. Ti è piaciuto il giro!?-
-Hahaha. Si moltissimo!-
-Dimmi un po di te, Emily…-
Stava per parlare quando la sua attenzione fu bruscamente distolta da un qualcosa. Prese Erik per le spalle e lo fece cadere sulle poltroncine invece lei si accucciò sotto il tavolo. Una lancia spaccò una vetrata dietro di lei e si conficcò nella poltroncina dove era seduto Erik. Anche lui si mise sotto il tavolo, ed era davvero molto terrorizzato
-Ma.. cosa è stato!?-
-Un vecchio amico… Pensavo di avere più tempo a mia disposizione, ma a quanto pare ti hanno già trovato. Non ci voleva! Tu rimani qui sotto e per nessuna ragione non muoverti e non parlare!!-
Emily uscì da sotto il tavolo prese la lancia conficcata nella poltroncina e disse nervosamente
-Uroro! Fatti vedere vile demone!!-
Dall’ ombra di un tavolino si spalancarono due piccoli occhi di colore rosso. Subito dopo si elevò, sempre dall’ ombra, una testa e poi un corpo. Era una figura nera, occhi rossi e coda biforcuta ma era di statura piccola. Levitando da terra disse
-A quanto pare ci reincontriamo, Principessa Ametista!-
-Non pronunciare il mio nome con la tua sudicia bocca-
-Oh… non sei felice di vedermi? Bhè non mi interessa!! Sono venuto per il ragazzo! Il mio padrone reclama la sua anima!!-
-Zitto! Non parlare!-
Erik che assisteva da sotto al tavolo inpaurito decise di scappare da quel nascondiglio, considerato da lui precario come rifugio, per andare a nascondersi dietro il bancone. Ma fu inevitabile che quella creatura di nome Ororo lo vide
-Eccoti!!-
Si lanciò verso di lui ma fu fermato tempestivamente da Emily che con la lancia diede un potente colpo sulla testa di Ororo che lo fece cadere a terra conficcandosi di poco la faccia nel pavimento. Nonostante il potente colpo che gli era stato inflitto, si rialzò e disse
-E quindi vuoi la lotta!? Io ti eliminerò e il ragazzo morirà, così lui potrà rivivere!-
-No! io te lo impedirò!-
Si lanciarono l’ uno contro l’ altra in uno scontro senza risparmio di alcun colpo. Erik stava assistendo allo scontro ed aveva terrore di quello che gli poteva accadere
-Basta mi sono stancata!-
Schioccò le dita e disse
-Aret som des Erik-
Ororo capì le intenzioni di Emily e si fiondò dietro il bancone dove aveva già scorto Erik facendo finta di nulla per non far intervenire Emily
-No!!! Non puoi sparire!!!-
Erik fu avvolto da una luce e proprio quando Ororo stava per afferrargli la mano, Erik sparì nel nulla
-Tu! Stupida ragazzina!-
-Io? Una ragazzina? Ho visto nascere e morire generazioni di demoni. Ora posso liberamente sfruttare i miei poteri! Sceptrum sam neil!-
La lancia si disintegrò lasciando posto ad un grande scettro di colore bianco con una gemma alla sommità e due piccole alette bianche laterali. Ororo appena vide lo scettro tra le mani di Emily cercò di scappare. Puntò il suo scettro verso Ororo e disse
-Ma dove vai!?!? Imperium caelestris-
-Cosa mi hai fatto!?-
-Ho preso controllo del tuo corpo ed ora è giunta la tua fine. Quando arriverai da Shimo portagli i miei saluti e digli che l’ Ancestrale è sotto la mia ala protettiva! Digli che il suo pupillo non rivivrà mai e poi mai, fin quando io sarò viva. Addio caro Ororo. Sepultura mortifichem-
La gemma alla sommità dello scettro sprigionò una gran luce che avvolse il copro di Ororo. La luce era come viva e lo strinse a tal punto da lacerargli le fino a dividere il suo corpo dalla sua nera anima
-Ecco il tuo vero io, questa piccola sfera di fumo nero è la tua anima. Ora fatti raccogliere dal tuo padrone o vai a Vevez! Non c’è posto qui per te-
L’ anima di Ororo era scomparsa. Emily creò un cerchio di luce e disse
-Bene anche questa è fatta.Andiamo alla ricerca di Erik. Appena sarò dall’ altra parte invierò delle guardie a cercarlo…-
Attraversò il cerchio facendosi come abbracciare da lui. Intanto Erik era finito da qualche parte dall’ altro lato
-Aaahh!!!-
*Boom* cadde a terra
-Aio! Che male!!-
Si rialzò da terra ancora tutto dolorante, si guardò attorno ed esclamò
-Dove sono finito!?!? Emily!!! -
Era finito chissà dove. Era tutto diverso da quello che conosceva. Il paesaggio circostante era pieno di vita, luce e verde. Solo gli animali e insetti erano uguali non sapeva dove stesse andando e ne dove il sentiero conducesse alla fine
-Chissà da quanto sto camminando...Chissà dove sto andando...E ho moltissima fame-
Si accasciò a terra dalla stanchezza e si mise a vedere il cielo e pensò
-Ehy però... Non è così malaccio questo posto... Potrei anche farmici l’ abitudine di rimanere qui-
Gli si posò sulla fronte una bellissima farfalla molto colorata, qualche istante e poi riprese il volo. Si era fatta sera e ancora si lamentava di aver fame
-Io ho ancora fame! E adesso anche freddo *etciù*, ecco ci mancava anche questa!!-
Era disperato. In lontananza si sentirono rumori di passi e persone che parlvano. Li sentì. Si alzò in piedi e con le braccia ed urla si faceva notare
-Finalmente qualcuno!! Mi sapranno sicuramente aiutare. Ehy!! Sono qui!!-
Era molto speranzoso in un’ aiuto; ma quando si vide davanti degli gnomi vestiti in uniforme e armati fino ai denti cambiò stato, da speranzoso a impaurito. Gli gridarono contro in coro
-Eccolo è lui! Prendiamolo!-
-Ah cosa!?!? Aiuto!!!-
Stava per scappare via ma lo stordirono con una freccetta soporifera sparata da uno dei gnomi. Se lo caricarono in spalla e lo portarono via lungo un sentiero un po’ nascosto.
Quando Erik si risvegliò era in una stanza bellissima e molto grande. Si sedette di scatto sul letto e gridò energicamente
- Aiuto!!! ...Aspetta calmo Erik sei in una stanza...Una grande stanza...Devo uscire...Devo scappare da qua e chiamare la polizia-
Aprì la porta energicamente e dietro c’erano due enormi guardie. Richiuse subito la porta per paura
-E ora come me ne vado..?-
Sentì bussare alla porta una volta. Non aprì. Bussarono una seconda volte e poi anche una terza, si spalancò la porta ed una di quelle guardie entrò in camera e prese di peso Erik. Lo caricò in spalla, uscirono dalla stanza e camminò tra i corridoi ed Erik si dimenava e implorava di lasciarlo libero promettendogli perfino soldi. Arrivarono davanti a una grande porta, la guardia lasciò cadere Erik per terra e gli fece cenno di entrare. Vi entrò senza far storie solo per cercare una via di salvezza. Era in una grande sala, enormi quadri alle pareti, candelabri d’ oro, una grandissima vetrata che occupava i tre quarti della parete e nel mezzo di questa splendida sala c’ era un grande trono tutto d’oro. Una voce femminile lo chiamò da fuori, al grande terrazzo
-Erik.. Vieni qui, sono qui fuori!-
Raggiunse la voce e appoggiata al parapetto c’ era una ragazza di spalle. Lei si girò e di fronte a lui c’ era una ragazza bellissima, alta, lunghi capelli neri fino ai lombi raccolti in un diadema d’ oro con delle pietre preziose, una tunica color blu, una cintura d’ oro e in mano uno scettro che iniziava dai suoi piedi e finiva al livello del suo petto, era davvero bellissima. Ma c’ era una cosa in particolare di lei che subito spiccò agli occhi di Erik. Il suo sorriso
-Emily?-

 
                   Capitolo 1°
                L’inizio di me

             
 
 -Erik... Sorpreso di vedermi?-
-Non sai cosa ho passato nelle ultime ore!!-
-Oh... perdonami. Dovevo raggiungerti qualche mese fa... non oggi a scuola. Pensavo di avere almeno qualche settimana per dirti tutto quello che ho da dirti con la debita calma-
-Non mi interessa!! Mi devi delle spiegazioni e anche subito!-
-Bene sono a tua disposizione...-
-Incominciamo col dirmi col chi sei veramente! Io non credo più ad una tua parola-
-Su vieni qui, affacciati anche tu.... Non stare lì impalato sotto la porta del balcone-
Camminò verso di lei, rimase in piedi dietro il parapetto costituito da piccole colonne. Vide tutto quello che circondava il castello e rimase sbalordito. Emily disse orgogliosa
-Lo vedi tutto questo? Ogni singolo albero, abitante, animale, casa o qualsiasi cosa sia?-
-Bhe si, come farei a non vederlo... è tutto così spettacolare-
-E’ tutto mio.. Lo costruirono i miei genitori e i genitori dei miei genitori e così via sino al mio primo avo, con le loro sole forze-
-Sai... avevo un sospetto che questo paradiso fosse tuo. Il primo indizio mi è stato dato da quei lunghi corridoi che costituiscono questo immenso castello-
-Si.... Erik ma hai fame?-
-Si avrei un leggero languorino...-
Entrarono dentro, dove dei servitori portarono un tavolo per loro due, si sedettero a tavola ed Emily battè le mani e disse
-Che il pranzo sia servito!-
-Finalmente una cosa che mi piace!-
Circa venti camerieri uscirono da tre porte, vestendo l’intero tavolo con tovaglie, candelabri, bicchieri, posate e piatti, altri portarono pietanze di ogni genere.
-Allora Erik dimmi un po’ che cosa vuoi sapere?-
-No Emyly, ...ora.. cibo, dopo parlare-
Lo disse mentre si ingozzava. Era quasi disgustoso agl’ occhi di Emily
-Va bene Erik però gradirei che mi chiami più Emily, il mio vero nome è Ametista-
Il sole tramantò, abbagliando tutto il paesaggio dei suoi colori spettacolari. I due finirono quel lussuoso pranzo dopo molto tempo, e lei gli disse
-Ora che abbiamo finito seguimi...-
Si alzarono da tavola, uscirono dalla sala del trono e salirono per molte scalinate maromoree. Ametista portò Erik in un’ altro terrazzo che si trovava in un’ alta torre e aveva un’ altro magnifico panorama. C’era un paesaggio ancora più vado ed Erik aveva davanti a se tutto il regno. Lei disse
-Bene Erik vieni qui affacciamoci sul mio regno ed è anche ora che tu sappia tutto quanto...-
-Bene era ora!-
Si sedettero su delle sedie bianche accanto ad un tavolino
-Ero venuta sulla Terra per cercarti, ma non sono stata rapida nel farlo. Quella creatura che io ho chiamato Ororo insieme ad altre ancor peggiori di lui ti hanno trovato. Io vorrei che tu ti fermassi qui, nel mio mondo per molto tempo per imparare ogni tecnica possibile che questo mio, nostro mondo ha da offrirti... Devi sapere, che è molto difficile dirtelo... quasi un secolo fa, tuo padre...Dominik-
-Mio padre!?-
La interruppe
-Si, calma, calma Erik ora ti spiego tutto. Tuo padre Dominik forse a quell’epoca era un ragazzo di circa sedici anni ed era molto fortunato, riuscì a trovare un portale che collega la Terra al mio mondo, non ho idea di come sia potuto accadere visto che ogni collegamento è nascosto agl’ occhi umani. Una volta qui vagò per qualche giorno prima che io lo trovai e lo presi sotto la mia ala. Sapeva che questo era un mondo magico e mi pregò di insegnarli la magia. Gl’ anni erano passati di un lampo, precisamente quattro anni. Lui non voleva far più ritorno sulla Terra allora io decisi di creare un’ altro lui. Lo mandai sulla Terra interrompendo tutte le ricerche che le vostre guardie conducevano per trovarlo. Quel “clone” conobbe una ragazza che sarebbe divenuta poi tua madre. La magia che scorreva nelle vene di Dominik passarono dal suo doppio a te. Lui ebbe un’ ottima conoscenza di tutta la magia di Imshan, cioè questo mondo, facendola diventare quasi sua linfa vitale. In un giorno come gli altri a scuola fu preso di mira da alcuni ragazzi, lui accecato dalla rabbia e stanco di quella situazione perse il sopravvento una magia tanto potente quanto oscura in lui ed evocò a se gli deii Enderedros dio della luce e della creazione, Hima il dio serpente della protezione e la dea Erka dea degli elementi conosciuti. Ma non finì qui. Il suo lato negativo sprigionatosi richiamò come un lamento Shimo, il dio delle ombre e della distruzione con a seguito i suoi due generali Draconico e Virgo. Gli dei evocati erano fuoriosi e si rivoltavano al sol pensiero di essere stati evocati da un’ umano, stavano per distruggere l’ intera Imshan. Fortunamente io e dei miei evocatori siamo intervenuti in tempo, ma alcuni di loro perirono. Io piangendo sui loro corpi chiamai Dominik mostro e lo bandii dal mio regno. Da lì in poi Dominik non fu più lo stesso. Shimo lo prese con sè e spronato da quest’ ultimo Dominik gettò il mondo in guerra solo per vendicarsi di me. A capo delle truppe di Imshan c’ ero io e gli altri re. Morirono in migliaia tra i nostri e i suoi, tra cui anche dei miei amici re e i sopravvisuti morirono dopo la guerra. Col sangue versato su quel campo ormai sterile creaii una magia che imprigionò Dominik in una cupola di sangue ma prima che essa si chiuse lui mi fece una promessa “Tu che mi hai fatto diventare quello che io ora sono, tu che mi hai dato tutto questo, un giorno verrò da te e ti ucciderò La mia paura era talmente forte che in un atto di disperazione, raccolsi le mie ultime forze e colpii violentemente la barriera creando un’ onda d’urto al suo interno. Lui svenne ed io pensaii a come poterlo distruggere, ma io lo amavo e non ebbi il coraggio di ucciderlo.  Presi la sua anima. Cantai vittoria troppo presto, Virgo e Draconico, presero quel corpo senza vita e sparirono in una nube di fumo rubandomi anche quel poco che rimaneva del mio amore. Pensai che fosse tutto finito, pensaii che Shimo si sarebbe occupato di Dominik uccidendolo ma non fu così. La pace durò trentadue anni nostri e sedici anni terrestri.Ora le ombre si sono risvegliate per ghermire la tua anima e donarla a tuo padre. Erik so che è difficile ma questo è il tuo destino. Riunisci i regni ancora su Imshan e elimina Dominik....Hey Erik.. mi ascolti?!-
Sul volto di Erik si leggeva il suo essere sconvolto e se ne ritornò nella sua camera senza dire niente. Ametista parlò tra se e se con aria affranta
-Capisco... ancora non lo accetta... spero che lo accetterai però...-
Quella sera Erik era tornato nella sua stanza contrariato da quello che aveva sentito e
cercava di addormentarsi ma senza riuscirci. Decise così di andare un po’ per il castello per distrarsi un po’. Trovò l’armeria, le cucine dove si fermò per un po’, i moltpeplici bagni, sale enormi, ed una gigantesca biblioteca dove su ogni parete c’erano scaffali in legno che ricoprivano tutta la parete ed erano stracolmi di libri. Forse c’erano centinaia di migliaia di libri, riposti in centinaia di scaffali. Ne prese alcuni, trovò un piano di appoggio e si mise a sfogliarli, ma non capiva niente di quello che era scritto perchè era una lingua assai strana
-Sembrano scritture come quelle sul mio libro di storia, questi sembrano geloglifici, questi caratteri sumeri, babilonesi, addirittura dei cuneiformi... ci sono anche questi simboli strani ma sembrano quasi geometrici... vedrò solo le figure allora...-
Guardando solo le figure lui quasi riusciva a capire il senso di un paragrafo o dell’ intero libro. Ogni figura che vedeva si appassionava sempre di più. Notò un vecchio libro, nascosto un po’ da tutto e da tutti, dalla copertina un pò disfatta che gli catturò subito l’ attenzione, andò a prenderlo
-Vediamo un po come si chiama-
Tolse un pò di polvere dal libro e lo aprì
-Anche questo è scritto nello stesso modo degl’ altri... uffa. Ehy ma cosa...-
Le scritture del libro si modificarono in italiano
-Benissimo ora sono in grado di leggerlo!! Lesse la prima pagina Sangue al sangue corpo al corpo, oscuro senti la mia voce, leggi le mie parole, guarda dentro di me, prendi la mia anima come un tuo trofeo, le voci di Imshan sono qui!Inquietante... continuiamo a leggere-
Girò la prima pagina
Le verità di Imshan...Imshan?..Ah si il nome di questo mondo-
Il libro si chiuse su se stesso e poi, sempre da solo, si aprì alla sessantaseiesima pagina
-“Profezia trentanovesima... di certo non erano imprecisi a scrivere questo libro-
Lesse la profezia
-“I dieci obelischi, posti nei dieci regni, sorreggono l’intero firmamento. Recuperando dieci artefatti, uno per regno, si da vita a un nuovo potere. Se verrano distrutte le dieci Colonne del Firmamento Imshan collasserà su di essa fino a distruggersi, ed anche il suo pianeta gemello, la Terra, si distruggerà”... Molto confortante... Ah si!! Penso di averne intravisto una prima.. Andiamo un pò avanti forse troverò qualcosa di più bello di questo scenario quasi apocalittico.. “Profezia cinquantesima. Il vecchio male risorgerà dalle sue ceneri per riprendersi ciò che brama. Distruggerà ogni valle, montagna e creature di Imshan che gli si opporrà” Una migliore ci deve pur stare..-
Era ancora più sconfortato. Andò alla fine del libro
-Sono arrivato alla fine... Profezia duecentoquarantesima versi Ancestrali.
L’ Ancestrale unica persona di tutta Imshan e di tutte le dimensioni conosciute in grado di poter eliminare il male. Sangue del suo sangue, carne della sua carne, farà ritorno a Imshan  riunirà tutti i poteri di tutti i regni e nell’ultima grande guerra egli vincerà. Il sangue dei demoni versati al suolo darà nuova vita e inizio a Imshan e tutte le creature corrotte saranno purificate ed egli andrà nell’olimpo degli deii da vittorioso”
-Basta!-
Chiuse il vecchio libro violentemente. Bussarono alla porta. Entrò la principessa
-Erik... posso..?-
-Perchè non dovresti... -
-Ti va di parlare?-
-Senti io non voglio il futuro di due mondi nelle mie mani, ho solo sedici anni i miei pensieri sono altri non certo di fare guerre e uccidere il mio sencondo padre-
-Ti capisco ho centoventi anni, questa è stata la mia punizione l’ immortalità del corpo e dell’ anima. Mi è stata inflitta dagli stessi deii. Ho visto nascere e morire la mia famiglia, i miei affetti più cari. Non sai quanto ho sofferto, e ora che lui il mio amato verrà usato da Shimo come un’ arma al sol pensiero mi si stringe il cuore. Lo so che è un compito arduo per un ragazzo e persino sei anche suo figlio ma tu sei l’unico che può sconfiggerlo tu sei parte di lui hai dei suoi poteri.... Io... non so più che fare sono disperata-
Si gettò al collo di Erik mettendosi a piangere
-Questa è la decisione più importante che io abbia mai preso... Domani crea un mio clone, insegnami tutto quello che sai e io cercherò di salvare Imshan e la Terra-
-Dici sul serio Erik!?-
-Si te lo prometto principessa. È una mia promessa!-
Si rialzò, si asciugò le lacrime e disse
-Grazie, davvero grazie. A nome dei popoli di questo mondo ti ringrazio. Domani farò come tu hai detto, sperando che gli dei questa volta mi sorridano. Tu andrai a scuola imparerai quello che il mio regno ti offre, il resto lo imparerai affrontando il tuo viaggio di crescita. Ora vado... sai ho un pò di sonno...-
Diede un bacio sulla fronte di del ragazzo e se ne andò. Erik rimase lì a leggere per metà della notte. Quando si stancò andò nella sua camera a dormire ­

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Capitolo 2
*** Capitolo2°- Nuova vita ***


 Era mattina. Principessa, felice come non mai, entrò in camera di Erik urlando di gioia
-Erik!! Su dai è mattino!! Svegliati!!!-
Andò al balcone, spalancando le tende facendo entrare luce e aprire le vetrate
-Ehy... sono sveglio non ti preoccupare-
-Va bene ma adesso alzati che fai tardi-
-Perchè scusa dove devo andare?-
-A scuola dove se altro? Già ti sei dimenticato?-
Fece finta di tornare a dormire
-Tanto lo so che fingi... su vestiti, ti lascio qua i vestiti, quaderni, piuma e calamaio e la  tracolla. Ti aspetto giù al cortile del palazzo, ti aspetta una sorpresa, una grande sorpresa....-
Appena sentì la parola “sorpresa” fece un balzo dal letto e disse
-Su dai! Che aspettiamo!?! Sbrighiamoci se no posso fare tardi-
Lei scoppiò dal ridere e andò giù al cortile ad aspettarlo.
Intanto Erik si alzò da letto rifacendolo grossolanamente, mise il suo materiale nella tracolla e scesce prima nelle cucine a mangiucchiare qualcosa. Quando ebbe finito risalì in camera, si vestì e infine raggiunse Ametista al cortile
-Hey... eccomi-
Lei meravigliata disse
-Wow ho scelto bene i tuoi vestiti!!! Bene.... adesso Ezeroth! Vieni!-
Dalle stalle venne una creatura a grande velocità. Quando arrivò si mise al fianco della principessa, lei accarezzandogli la criniera disse
-Ecco questo è Ezeroth, è una chimera, metà leone, metà aquila. Questo è un dono che voglio farti. Ezeroth è molto speciale è con me da quando io ero bambina e gli voglio molto bene, e ho deciso di donarlo a te. Ti accompagnerà dovunque andrai-
Spronò con un gesto i due a conoscersi e a fare amicizia
-Emmh... ciao Ezeroth! Mmhh... non lo vedo molto sveglio... Ma mi capisce!?-
Ezeroth arrabbiandosi disse
-Guarda che tra noi due sei tu l’ ottuso, so molte più cose di te! Io!-
-Oh, ma guarda sa parlare, ed è anche sfrontato-
-Sei tu che hai iniziato!-
-Su, su  dai ragazzi fate pace-
-Tregua Ezeroth?-
-E va bene-
-Ladoni, vieni qui!-
Un pegaso scese dal cielo galoppando, sino a mettersi al fianco della ragazza
-Lei è Ladoni, è il mio pegaso. Allora ora che ne dite di andare?-
-Si. Fammi strada Ametista-
-Ti devo far strada!? Allora vediamo se mi riesci a tenermi testa!-
Erik disse sconfortato
-Hey! Non vale io non sono in grado di cavalcare una chimera-
-Erik non preoccuparti, salimi in groppa e reggiti forte-
-Va bene allora andiamo Ezeroth!!!-
Gli salì in groppa ed Ezeroth emesse un ruggito talmente potente che quasi scuotè le fronde degli alberi. Incominciò a correre veloce come il vento fino a raggiunge lei e il suo pegaso, Ladoni
-Ehy!!! Hahahaha-
-Ehy!! Mi hai raggiunta!! Forza Ladoni facciamogli vedere di che pasta siamo fatte! Questo è l’ ultimo pezzo di strada-
Erano usciti dal confine del castello entrando in una radura. Alla sua fine si potè scorgere un’ imponente palazzo, era la scuola. S’intravedeva dagli spiragli delle folte chiome degl’ alberi. Quando si ebbe una completa visione di tutta la scuola Erik rimase meravigliato da quella maestosa e imponente costruzion. Alta forse come un palazzo di dieci piani, tetto spiovente e grandi balconate. Il viale davanti la scuola era tappezzato da alberi ambo i lati e tutto intorno a quel viale di alberi c’ era il verde, altri alberi, panchine, fantastiche fontane. A separare quel piccolo paradiso si innalzava imponente un cancello di ferro a forma di arco ed in cima al cancello una scritta
-Seguire le virtù e le conoscenze oltre i limiti”-
Ametista si accorse che Erik era rimasto incantato da quella scritta e si incuriosì
-Ti piace Erik come frase?-
-Si è molto significativa-
-La scelsi io, insieme al vecchio preside. Guarda siamo arrivati!-
-Ezeroth! Non possiamo perdere!-
La chimera fece un ultimo salto, scavalcò la principessa e il suo pegaso, passandogli sopra la testa ed arrivarono primi
-Primi!-
-Abbiamo vinto Erik!-
-Grazie a te Ezeroth!-
-Hahaha. Complimenti ma la prossima volta non ci batterete! Ora venite passiamo per le stalle-
Scesero dalla groppa dei loro animali. Alcuni studenti, che erano li nei paraggi osservarono scrupolosamente i due
-Emh... ma perchè ci guardano tutti?-
-Erik fa finta di niente... è normale sono sempre la regina di questo regno è logico che guardano me e te. Però sappi che non devi dire a nessuno che sei con me, potrebbero pensare che sei un raccomandato e non vali nulla-
-Va bene..-
-Ezeroth, Ladoni aspettateci qui-
-Si, Principessa-
-Si mia signora-
-Usciamo da qui e andiamo nell’uffico del preside, ti devo iscrivere...-
Entrarono nella scuola. Salirono per circa cinque piani fino ad arrivare davanti all’ ufficio del preside
-Erik vorrei chiederti un favore...-
-Dimmi pure-
-Vorrei iscriverti con un altro cognome... sai... anche lui veniva qui...-
-Va bene, fai come più credi sia giusto-
-Grazie, aspettami qui fuori. Siediti pure qui-
-Va bene-
Appena lei entrò nell’ ufficio lui subito si alzò dal suo posto per andare a curiosare un po’ in giro. Dopo qualche minuto che era stato a gironzolare per il piano ritornò al suo posto e sentì improvvisamente la principessa che alzava la voce. Appoggiò alla porta l’ orecchio per origliare e sentì che i due discutevano energicamente
-No Principessa, assolutamente no! non possiamo ripetere di nuovo l’errore di Dominik io non lo avrò mai qui nella mia scuola, mai!-
-Io invece sono sicura che lui è diverso, un giorno potrà salvarci tutti, insegnagli tutta la magia di questo regno, per favore. Te ne prego -
-No principessa è troppo rischioso non posso-
-Allora non te lo chiedo più come un favore da amica ma come un’ ordine della tua regina-
-Io ho paura. Se mai dovesse succedere qualcosa?-
- Ne risponderò io personalmente, ogni cosa ha una sua conseguenza quindi se mai dovesse succedere qualcosa, cosa improbabile, sarò io personalmente a farlo fuori-
Erik impallidì al suono di quelle sue ultime parole
-Signor Grettony il ragazzo deve iniziare oggi stesso-
 -Per me non ci sono problemi, la scuola è iniziata da due settimane e lo possiamo ancora accettare. Ma fatemi indovinare la classe... è la sua giusto?-
-Si la stessa di Domink. Conosco tutti gli insegnanti e metteranno sotto torchio Erik -
Erik sentì quella frase e pensò
-No! Non può odiarmi così-
-Va bene, spero che un giorno io me ne ricreda e che lui si smentirà dal nome di figlio di Dominik-
-Si ne sono sicurssima che sarà così-
Strinse la mano al preside Grettony, uscirono tutti e due dall’ ufficio
-Signor Erik Van Vareth benveuto in questa scuola. Ti assicurerò io personalmente che nessuno riuscirà a trovare un collegamento tra lei e con Dominik. Spiegheremo la tua... la tua forma, si ecco forma, come un lontanissimo parente di lei-
Strinse la mano a Erik e tornò nel suo ufficio
-Allora Erik, da oggi studierai qui. Per la tua classe devi andare in fondo al corridoio poi giri a destra, la classe è in fondo. Porta con te anche questo biglietto è la tua iscrizione firmata da me e dal preside.. Ah! Un’ ultima cosa non dire a nessuno che sei il mio diletto e al ritorno prendi la strada o per il villaggio o per i boschi, ultima cosa ti voglio a casa per la fine delle lezioni-
-E quando finiscono le lezioni?-
-Alle due-
-Non è molto diverso dalla Terra-
-Già ma è più dura qua-
-Va bene allora ci vediamo oggi pomeriggio-
Scattò subito un abbraccio da parte di lei
-Erik.. mi raccomando fa il bravo-
-Si “mamma”-
I due risero. Si staccarono ed Erik si mise in cerca della sua classe sotto lo sguardo di vigile di lei. Stava per svoltare quando si volle girare un’ ultima volta per salutarla ma lei era già andata via
-Ok.. Allora dovrebbe essere questa...-
Bussò alla porta ed una voce lo accolse
-Prego, prego avanti!-
Aprì la porta della sua nuova classe vide dov’ era il professore e andò spedito verso di lui e gli consegnò la lettera affidatagli. Tutti erano a bocca aperta e smisero di fare quello che facevano per guardare Erik. Erik lesse sotto voce la lettera
-Caro professore questa è l’ iscrizione del nuovo alunno Erik Van Vareth. Le prego di non fargli molte domande sulla sua famiglia; le basta sapere e dire che lui è un mio lontano parente venuto in visita permanentemente. Cordiali saluti la regina Principessa Ametista ed il preside Grettony-
Il professore guardò Erik e gli disse
-Bene...va in fono a sedere lì in quel banco vuoto-
Andò al posto indicatogli dal professore. Si andò a sedere nella fila accanto le finestre, nell ultimo banco. Si guardò bene in torno a lui per capire bene dov’era finito e chi erano quelle persone, vide razze che appartenevano ai suoi libri e film fantasy, non avrebbe mai creduto di essere un giorno in mezzo a loro, quindi era abbastanza nervoso. Un elfo, suo vicino di banco, gli rivolse parola con tono un pò timoroso
-Ciao..-
-Ciao-
-Tu come ti chiami?-
-Io Erik e tu?-
-Brigax... che cosa sei tu?-
-Brigax sii più sereno non ti mangio mica, comunque io sono un lontano parente della famiglia reale-
Brigax rise e disse
-Io sono un’elfo arciere, sai noi elfi siamo i migliori arcieri di tutti i regni-
-Buono a sapersi-
I giorni passavano, come i mesi e gl’anni. Era passato un anno e mezzo, il tempo di Imshan era differente da quello della Terra, quindi nel suo mondo natale erano passati tre annnni. L’ età di Erik verrà sempre contata da tutti come anni di Imshan, quindi ora avrebbe diciassette anni. Era quasi alla fine del ciclo scolastivo, gli rimanevano solo altri due anni da fare. Era nella terza classe ma sembrava che era un ragazzo di quinta. Era il primo della classe riguardante le materie pratiche. Ebbe un’ ottima conoscenza degl’ elementi del fuoco e dell’ acqua, elementi di quel regno, sapeva creare incantesimi, fatture, leggere, scrivere perfettamente e sapeva attualizzare alcuni rituali. Nell’ ultimo giorno di scuola Erik fu schernito dai soliti ragazzi che si credono migliori di tutti e che sono padroni di tutto e di tutti
-Erik, Erik!! Studi sempre e non ti diverti mai!! Non vali niente!-
Erano grida e riso di presa in giro dei soliti bulletti nei suoi confronti. Lui come al solito si rialzava e faceva finta di niente ma quel giorno accadde qualcosa di nuovo Brigax stanco di loro e delle loro prese in giro disse in difesa di Erik
-Lui è migliore di voi tre messi insieme!-
Uno di quei bulli si arrabbiò e sferrò un gancio sul volto di Brigax che finì a terra sotto gli occhi dli Erik
-Grosso...errore...colpirlo-
-Ah? Cosa hai detto? Se vuoi ce ne sono anche per te!-
Erik stese il braccio davanti a se e chiuse legermente la mano e piano piano sollevò il braccio, la terra attorno a lui tremava. Il preside, dal suo ufficio, si accorse di quello che stava accadendo e ripensò che stava facendo come suo padre Dominik. Si precipitò in fretta e furia nel cortile. Attorno alle mani di Erik si creò un’ aura celeste e e con vari suoi gesti fece spuntare dal terreno enormi spuntoni di giaccio attorno al bullo, ma non lo colpì subito
-Ehy è tutto quello che sai fare?!-
Ed Erik esclamò
-No questo è solo l’ inizio!-
Il preside che stava assistendo alla scena si preoccupò di quello che poteva fare Erik, infatti lui con un seguito di vari gesti fece crescere sempre più spuntoni dal terreno fino a mettere in difficoltà e in fatica il bullo che alla fine cadde a terra esausto dai suoi salti causati dallo schivare i colpi
-Mi arrendo! Erik basta!-
-No! Basta lo dico io-
Era arrabbiato; il preside era nel cortile e non intervenne in nessun momento rimase lì a guardare la potenza di Erik. Intanto il ragazzo ristese il braccio chiuse totalmente il pugno e innalzò la mano verso l’ alto, fece crescere sotto i piedi della sua piccola vittima un’ imponente colonna di ghiaccio, in quel momento intervenne il preside. Avvicinandosi a Erik applaudendolo
-Bravo Erik, bravo. Davvero molto bravo  è stato magistrale il tuo controllo sul ghiaccio, ma se non erro non è una tecnica che vi è stata insegnata qui a scuola, dove l’ hai imparata?-
-Un pò sui libri e un pò da una mia amica...-
-Bene mi compiaccio di te. Hai usato una tecnica risultante dal combinamento di altre-
Frignante il bullo disse dalla sua colonna
-Chi mi tira giù?! Aiuto!!-
-Signor Liven è meglio che lei rimanga un pò lì, perchè se la faccio scendere lei finirebbe nei guai. Hahaha-
Liven pianse ancora di più facendosi deridere da tutti
Nel tardo pomeriggio alla fine della giornata scolastica, come al solito, Erik faceva ritorno a palazzo ma quel pomeriggio avrebbe fatto una scelta un pò diversa
- Brigax...-
-Dimmi Erik-
-Volevo ringrazziarti di avermi difeso e mi chiedevo se ti andasse di...-
-Di fare cosa?-
-Di diventare amici. Volevo sapere anche se ti andava di trascorrere qualche giorno a casa mia... perchè ho saputo che dormi in un’ ostello...-
-Bhè io avevo intenzione di andare un pò nei boschi ad allenarmi un po’questo pomeriggio...-
-Anche io! Alleniamoci insieme.. che te ne pare come idea?-
Lui ci pensò un pò, Erik sperava tanto in un si
-Perchè no!  Vengo con piacere -
-Perfetto allora vieni con me-
Andarono verso le stalle a prendere Ezeroth. La bestia appena vide l’ elfo si mise sulle difensive e gli ruggì contro, Brigax naturalmente si impaurì ma Erik fermò la chimera
- Ezeroth fermo! È mio amico-
Ezeroth si calmò e disse all’ elfo
-Scusami non ne avevo idea..-
-Non ti preoccupare...-
- Ezeroth, lui è Ezeroth e lui è Brigax-
Disse Erik per presentare la chimera
-Che bel nome che hai-
Brigax gli acccarezzò il capo
-Fatte le presentazioni possiamo anche andare su forza-
I due salirono in groppa ad Ezeroth e si incamminarono, come era consuetudine fare a Erik avevano preso la via per il villaggio ma lo sorpassarono più in fretta del solito
-Ezeroth che ne dici se cambiamo un po’ la via?-
-Si per me va benissimo-
-Sei un grande Ezeroth, sei velocissimo!-
Esclamò l’elfo entusiasta
Passando per le campagne trovarono una radura, lì si fermarono perchè in quella radura c’ era un tepore perfetto e i raggi del sole non erano neanche molto forti, era incantevole in quella determinata giornata. Ma purtroppo fecero molto più tardi dell’ora stabilita da Ametista. Lei infatti era sul terrazzo della sala del trono ad aspettare il loro ritorno ansiosamente
-Bene ho aspettato troppo, la mia sfera.. sfera dove ti ho messo?!... Ah! Eccoti! Perfetto ti ho trovata! Bene qual’era la formula...Mh.. Ah si giusto! Erikrevelavit-
Dicendo la formula nella sfera di cristallo apparvero Erik, Brigax e Ezerothche si erano addormentati in quella splendida radura
-Wow un’ elfo! Erano decenni che non ne vedevo più uno in giro-
Vide  qualcos’ altro
-Ehy ma...Oh no! devo intervenire! Mutatioavis-
Si trasformò in un corvo e volò  più veloce possibile da loro perchè quello che aveva visto era in realtà un’ ombra minacciosa che avanzava verso di loro. Erik intanto si svegliò, si sgranchi un pò e disse
-Ehy ragazzi svegliatevi.. Su dai!! Abbiamo fatto tardi i tre soli sono tutti in alto-
Li scuotè per farli svegliare, ma non ottenne nessun risultato
-Dai! Non mi piacciono questi scherzi!-
Notò una leggera nebbiolina di colore nero che avanzava dagl’ alberi circostanti fino a loro
 -Cos’è questa nebbia!-
-Questa nera nebbia sarà la tua tomba-
-Chi sei fatti vedere!-
-Come? Ti sei già dimenticato di me, Ancestrale ?-
-Rivelati!-
-Ma io sono dietro di te-
Era il demone Ororo. Era dietro di lui e quando Erik si girò fu colpito al volto con un pugno che lo fece cadere a terra spaccandogli il labbro
-Ororo dinuovo tu! -
-Si non sei contento?! Ametista mi ha voluto risparmare, per farmi consegnare un messaggio al mio padrone Shimo. Approposito di lei a quanto pare sta arrivando-
-Allora sarà lei ad ucciderti-
-Non penso propio. Totalclaustra!!-
Attivò una barriera che ricoprì la radura, in questo modo Principessa non poteva intervenire, naturalmente lei era allo scuro di tutto
-Sei un vigliacco Ororo!-
-Convivrò con la mia vigliaccheria. Pazienza. Ma purtroppo adesso ti dovrò eliminare, non ho nulla contro di te, ma il mio padrone vuole la tua anima-
-No! Non mi farò mai uccidere da te-
-Allora fatti sotto dai giovane ragazzo-
Ororo colpì violentemente con la sua coda il ragazzo
-Cosa fai non ti riesci nemmeno ad alzare?! Hahahaha-
Erik contrattaccò Ororo con le stesse tecniche usate col bullo qualche ora prima, fece spuntare spuntoni di ghiaccio dal terreno sia per difendersi che per attaccare. Ororo era stato colpito in pieno ma purtroppo per Erik non aveva subito delle ferite signiicative
-Ti piace giocare duro eh? Allora userò alcune delle mie tecniche! Sepulturaeumbris-
Formulò l’ incantesimo ed alzò il braccio. Le ombre della foresta erano come animate e richiamate dalla formula di Ororo. Si andarono a concentrare sotto i piedi di Erik e quando ce ne furono abbastanza si spiralizzarono attorno a lui per finire in una morsa letale. Erik emesse gemiti di dolore. In quell’ insante arrivò Ametista
-Eccomi! Resistete ragazzi! -
Ma non sapendo della barriera ella ci si scontrò, cadendo al suolo e ritornando al suo aspetto originario
-Bene è arrivata anche Principessa, o ma lasciati salutare-
Fece un inchino per beffeggiarsi di lei
-Ororo devi ringraziare questa barriera-
Lei notò subito qualche movimento di Brigax, significava che era ancora vivo, nascose il braccio destro dietro la schiena e con dei gesti della mano fece un’ incantesimo che rianimò Brigax. Lei gli donò parte del suo potere magico e creò un’ arco di legno. Intanto che l’ elfo capiva il piano di Principessa lei distraeva Ororo
-Allora Ororo fai sempre questa vitaccia da schiavo, giusto?
-Bhe io non mi lamento, Shimo è duro ma almeno riesco a vivere in pace-
Brigax era finalmente lucido, capì il piano scoccò una freccia e lasciò volar via la formula magica dalla sua bocca, senza pensare a una possibile conseguenza
-Freccia fuoco della luce!-
Scoccando la freccia verso il centro della cupola lui fu in grado di distruggerla. Era una tecnica difficile da effettuare per lui in quel momento, perchè non era molto allenato; ma riuscì ugualmente. La nebbia oscura si diradò, Erik fu di nuovo libero,  ma Brigax cadde a terra,svenuto. Erik si riprese. Principessa disse a Ororo con tono compiaciuto
-Ehy Ororo!-
-Si Principessa!?-
Lo afferò per la gola
-Come hai fatto, c’è la barriera!!-
-No, non cè più. Addio Ororo-
Erik dalla sua magia creò una spada di ghiaccio e trafisse la schiena di Ororo
-No!! non puo finire.. co...sì!! -
Il suo corpò si disintegrò, al suo posto c’era nuovamente la sua anima ed Erik disse
-Cos’ è questa cosa fluttuante-
-E’...era l’anima di Ororo-
-Allora bisogna distruggerla-
-No mi limiterò solo a sigillarla per non farla scappare perchè mi servirà-
Prese l’ anima di Ororo tra le sue mani, si creò una luce attorno ad esse. Quando aprì le mani l’ anima di Ororo era diventato un pezzo di carbone. Lo ripose in una sua tasca
-Ma ora come facciamo a far riprendere loro due?-
-Erik non ti preoccupare non vedi Ezeroth si sta risvegliando, quindi anche il tuo amico si riprenderà tra qualche instante-
Ezeroth si era alzato in piedi ma era ancora un po’ barcollante. Si avvicinò a Erik e Principessa
-Erik.. perdonami per essere stato inutile e non di aver sentito prima il pericolo-
Ametista rispose al posto di Erik
-Non ti preoccupare è tutto passato-
Ezeroth era immensamente dispiaciuto
Erik notò che l’ amico elfo stava respirando a fatica, chiamò subito Principessa. Gli mise la mano sulla fronte
-Scotta parecchio, bisogna portarlo subito a palazzo-
Ezeroth scappò via inoltrandosi nella foresta, Erik lo voleva raggiungere ma fu fermato
-Erik lascialo stare. È ferito nell’orgoglio e per una creatura metà leone come lui è importante l’orgoglio, si farà vivo lui ora bisogna portare in salvo il tuo amico. Ladoni!! Ladoni!! Vieni ho bisogno subito di te!!-
Dall’ alto delle fronde degl’ alberi si sentì nitrire, era Ladoni che arrivava  
-Cos’è successo Principessa!?-
-Porta immediatamente questo elfo al castello e da ordine di portarlo nella torre nord e di dargli le giuste cure noi arriveremo tra poco. Di a Xelas il mio medico, di fare ogni cosa per tenerlo ancora qui vivo! Noi arriveremo tra un pò. Su corri non aspettare-
-Va bene mia padrona-
Ladoni prese il volo. Volando il più veloce possibile. I due correndo il più velocemente possibile, schivando animali, radici e alberi e ignorando la fatica e la stanchezza. Quando loro arrivarono a palazzo dopo qualche oretta. Erik corse subito verso la torre nord dove c’ era il suo amico. Arrivati alla soglia della porta Erik spalancò bruscamente la porta e vide l’amico steso su di un letto, si precipitò verso di lui. L’ elfo stava malissimo era bollente
-Brigax, Brigax! Svegliati ti prego-
Lo chiamò in vano
-Signor Erik, il suo amico non si sveglierà tanto facilmente-
Disse il dottore con aria avvilita. Entrò Principessa e tirò via Erik dalla stanza a forza.

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Capitolo 3
*** Capitolo3°- Brigax resisti! ***


Dopo gli avvenimenti di quella fatidica giornata Erik non chiuse occhio nemmeno quella volte. L’ indomani con la luce dei tre soli alti nel cielo, Erik si trovò a tavola a far colazione con lei
-Allora... Stai un po’... meglio?-
Erik non la degnò neanche di uno sguardo. Continuò imperterrito a girare il suo latte col cucchiaino amaramente. Lei non ne potè, più si alzò bruscamente facendo cadere la sedia, sbattè le mani sul tavolo e disse
-Basta! Basta Erik! Non puoi fare così! Devi essere forte in situazioni come questa! È dura lo so ma diamine, reagisci! Non farlo tanto per me ma fallo per Brigax! Non credo che ti vorrebbe vedere in questo stato! Reagisci Erik!-
-No, tu non sai cosa significa vedere una persona morire davanti ai tuoi occhi e tu non puoi far niente! Non sai cosa io ho vissuto!-
-Non sta morendo! Non ho le tue esperienze, ma in mee ho immagini di guerra, di sangue, di morti, di mogli disperate con figli in grembo o piccoli che alla notizia che i loro mariti non torneranno più cadevano a terra dal dolore piangendo e prendendosela con me. Ho in mente la mia famiglia morta di vecchiaia o di malattia sotto i miei occhi. Ho visto il mio unico amore svanire come un’ ombra fugace. Non so tu ma io penso di essere stata costretta a crescere! Cresci anche tu! Reagisci!-
-Cosa dovrei fare!!-
-Incomincia col sorridere. È stata anche colpa mia se ora lui ora sta così male. Non ha retto l’ enrgia, mi sento anche io in colpa!-
-Basta non voglio sentire altro!-
Erik si alzò da tavola e se ne tornò in camera sua non uscendo più per tutto il resto del giorno. Quando ancora una volta i tre soli furono alti nel cielo, cioè la nostra mattina, vergognato di se Erik scese da camera sua
-Principessa....-
Principessa posò il suo dolce, si pulì le mani e disse dolcemente ad Erik
-Erik... dimmi-
-Ti prego perdonami... Ero arrabbiato, ho rivissuto cose che non credevo...-
-Zitto. Io ti perdonerò solo e soltanto se ritornerai a sorridere e verrai con me al villaggio più tardi-
Si asciugò gl’ occhi e disse
-Grazie... ti voglio bene....-
-Erik, non preoccuparti si riprenderà-
-Tu pensi?
-Si.. ne sono certissima!-
La principessa sapeva che forse la sua risposta era una bugia, ma era a fin di bene. Sperava in cuor suo che si sarebbe ripreso perchè era l’unica persona di cui Erik era amico. Fecero colazione insieme, sorridendo e scherzando come gl’ altri giorni. Poco dopo aver finito andarono ognuno in camera sua a cambiarsi per uscire. Erik l’ aspettava davanti ai cancelli del castello e quando lei lo raggiunse andarono al villaggio
-Bene, pronto?-
-Si sono pronto possiamo andare. Prego va avanti tu-
Dopo alcune decine di minuti arrivarono al villaggio e poi alla piazza dei mercanti
-Erik prendi questi, sono cento denari va dal fabbro dì che ti mando io e compra un ghiaccio il suo costo è di sesssanta denari, sempre dal fabbro compra dell’oro che costa venti denari, mi raccomando non farti raggirare! Una volta uscito dal fabbro va dall’ armaiolo e fatti dare uno stampo di un’arco e di una spada complessivamente i due stampi costano venti denari. Quando hai finito ritorna qui, al centro della piazza vicino a questa fontana-
-Va bene ghiaccio sessanta; oro venti e stampi venti-
-Perfetto, a dopo Erik-
Si separarono lei andò a fare delle altre commissioni e Erik andò verso l’ armaiolo e il fabbro. Svicolò tra alcune case, una panetteria e un negozzio di vestiti prima di arrivare alla bottega del fabbro. Entrò nella sua bottega
-Buongiorno, signor fabbro-
-Buongiorno a lei ragazzo-
-Mi manda la regina...-
Il fabbro rimase un po’ perplesso e gli disse
-Voglio una prova, ti avrà pur dovuto dare qualcosa che appartiene a lei-
Lui ci pensò e ripensò e gli venne in mente un ciondolo che lei gli diede qualche giorno prima. Lò tirò fuori e glie lo mostrò
-Eccolo, lo riconoscete?-
Il fabbro indossò i suoi occhialini per vedere meglio ed esclamò
-Ohh perfetto! Questo glie lo feci io tanto tempo fa!! Perfetto allora cosa serve alla mia cara amica?-
-Ghiaccio-
-Oh si, mi è rimasto giusto un’ ultimo ghiaccio blu-
-Va bene grazie lo prendo-
Il fabbro andò nel retro bottega e quando tornò aveva un cubo di ghiaccio blu cobalto
-Bene eccovi i 60 denari. Ma toglietemi una curiosità come devo fare per conservarlo questo ghiaccio fino a destinazione? Non si scioglierà?-
Il fabbro ridacchiò un pò e disse
-Ragazzo mio questo non è vero ghiaccio-
Incuriosito disse
-E cosa sarebbe?-
-E’ solo una pietra che viene dalle alte montagne ghiacciate, si forma grazie alle rocce di quella montagna e anche a proprietà magiche che ha solo quella montagna, ed ha un altissimo potere magico-
-Capito, ed è anche estremamente facile da trasportare è una pietra non molto grande-
-Bhè si, ma appena lo si scioglie ti accorgerai che il suo volume sarà quasi il triplo di adesso-
-Wow! Bhè signor fabbro ora la devo lasciare ho delle altre commissioni da fare-
-D’accordo allora a presto! Ah se non ti scoccia salutami Principessa e digli di farmi visita ogni tanto-
-Lo farà certamente. Passi una buona giornata-
Uscì dalla bottega del fabbro. Andò verso l’armaiolo che si trovava tra una cappela e
una piccola drogheria  
-Buongiorno signor armaiolo-
-Buongiorno ragazzo. Dimmi pure, cosa ti serve? Una bella ascia? Una possente spada?-
-No, no grazie... vorrei uno stampo per arco e uno per spada  -
Andò a rovistare tra vari stampi per trovare quelli giusti, ed esclamò
-Eccoli!-
-Grazie ed eccovi i 20 denari-
-Grazie-
-A lei-
Aveva finito le sue commissioni e come stabilito si incamminò verso la fontana. Si fermò improvvisamente e pensò
-Oh no! Ho dimenticato l’oro-
Riandò verso la bottega del fabbro. A metà strada si sentì fortemente un boato, seguito da un gran polverone, proveniente dalla bottega del fabbro accompagnato anche dalle grida distinte dello stesso fabbro. Erik corse immediatamente dal fabbro e quando fu sul posto vide una persona alta, con una tunica nera, fisico prestante occhi bianchi e una coda biforcuta. Erik si rivolse verso quell’ essere con tono minaccioso
- Ehy tu! Lascia quell’ uomo!!-
- Oh bene, il piccolo umano si è fatto vivo-
-Chi sei tu!? Cosa vuoi da me!?-
-Giù negli inferi non si fa che parlare di te, figlio del sommo Dominik-
- Allora sei un’amico di Ororo-
-Ororo? Quell’ insetto non è neanche degno di pulirmi la mia coda. Hahaha. Io sono Elar comandante in seconda del grande generale Virgo-
-Virgo?-
-Il primo generale delle armate oscure del signore delle ombre, Shimo-
-Cosa cerchi!?-
-Cerco te! Shimo ti vuole, e grida ai quattro venti il tuo nome-
Le sue due code avvolsero in una stretta il fabbro e l’armaiolo prendendoli in ostaggio
-No!! Cosa fai!! Loro non centrano nulla! Vi libererò, state tranquilli-
Erik fece cadere la sua spesa a terra
-Ohh che paura e con cosa vuoi farmi? Eliminarmi ? Hahaha Ammesso che ci riesci..cosa improbabile-
Tra la gente si fece largo Ametista, accortosi del gran trambusto si era precipitata sul luogo
-Erik!!!-
Principessa urlò tra la folla e lanciò verso Erik il suo scettro
-Prendi Erik!-
Lui lo prese al volo
-Ragazzo, è solo uno stupido scettro, la tua amica ti ha dato uno stupido pezzo di legno!! Hahaha-
-No!! Erik non è vero!! Trasmetti il potere allo scettro -
-Va bene ci proverò-
Erik si concentrò e non visualizzava più quell’oggetto come uno scettro comuna ma come uno scettro magico come lo vide tempo fa. Fu pronto e fu avvolto da una luce abbagliante, quando la luce si diradò ne uscì fuori lo scettro nella sua vera forma
-Si è trasformato!-
-Bravissimo Erik!! Ora elimina quell’essere!-
-Bene ora a noi Elar-
-Oh che paura ha uno scettro aiuto!! Hahaha!!-
Erik tracciò una linea curva davanti a se,  da quella curva si crearono degli spuntoni di ghiaccio creati per attaccare Elar. Purtroppo lui riuscì a schivarli tutti. Il demone fece lo stesso con la sua spada ma anche Erik schivò abilmente i colpi, i due si fronteggiarono a lungo, dando possibilità ai popolani di mettersi al riparo, senza prevalere uno sull’ altro. Erano alla pari fino a quando
-Ehy... ragazzo sei sfinito vero!?-
Erano tutti e due molto stanchi ed Elar fece una cosa molto inaspettata
-Ragazzo sei un buon avversario.... Alla prossima ragazzo!-
Lasciò in caduta libera i due uomini e se ne andò, Erik naturalmente scelse di salvare il fabbro e l’armaiolo dalla caduta lasciando andare via il demone
-Avete visto che vi ho salvato?-
-Oh si! Grazie infinite ragazzo!!-
I due uomini lo ringrazziarono a lungo. Erik però era perplesso e non capiva il perchè di quella scelta di Elar
-Ehy Erik... so a cosa stai pensando. Conosceva Elar era un sottoposto di un regno vicino, ma fu corrotto dalle ombre ed è diventato quello che hai visto oggi; ma forse c’è ancora un pizzico di buono per aver risparmiato loro due e i popolani-
-Si... lo penso anche io. Comunque grazie per lo scettro-
Lo ritrasformò in un semplice scettro e glie lo restituì
-Di niente Erik-
-Ma come mai non sei intervenuta tu?-
-Bhè per vederti all’opera-
-E se sarei morto?-
-Mi stai parlando no? Quindi non sei morto-
Quel momento fu interrotto dal fabbro che disse
-Principessa, ragazzo come posso sdebitarmi??-
Si alzò in piedi, interruppe la conversazione e ritornò nella sua bottega e quando ne uscì aveva tra le mani un’ altro ghiaccio blu
-Vi prego accettate questo ghiaccio blu-
-Oh no, non ce ne bisogno...-
-No è il minimo che io possa fare per voi, mi avete salvato la vita e per questo ve ne sarò per sempre grato. Vi prego accettate..-
Erik e Principessa si trovarono in difficoltà e quindi lei decise di accettare l’offerta del fabbro
-Va bene accettiamo con grande gioia e gratitutine. Grazie, amico mio-
-Anche io voglio sdebitarmi-
Disse l’armaiolo intervenendo tra i tre
-Voglio farvi anche io un dono per ringrazziarvi delle cure che mi avete dato. Prego prendete questo stampo per arco, ve ne prego -
-Anche se accettassimo io lo stampo per arco l’ho comprato prima..-
-No.. ragazzo.. Guarda. Si è rotto nello scontro-
Si guardò attorno e vide, che in effetti, lo stampo si era tutto sgretolato
-Allora accettiamo volentieri-
Insieme i due uomoni con quasi le lacrime agl’ occhi dissero
-Grazie, grazie di averci salvati. Grazie!-
La gente usciva dalle case, dai balconi, finestre e per strada per acclamare la loro regina e il piccolo Erik. Dopo quegl’ avvenimenti i due tornarono a palazzo con una bella spesa, ma sulla soglia del cancello del palazzo Erik esclamò dispiaciuto
-Oh no!!!-
-Erik che è successo?!?-
-L’oro...-
-Quale oro?-
-Mi sono dimenticato di comprare l’ oro... Scusami..-
-No non ti preoccupare dai... fa niente useremo un’altra cosa-
-Ma cosa dobbiamo fare me lo puoi dire adesso?-
-No è un segreto-
Erik sbuffò esasperato. Arrivarono davanti alle porte del palazzo e videro accasciato al suolo Ezeroth, sporco e con profonde ferite ancora sanguinanti Erik corse subito da lui spronandolo e svegliandolo
- Ezeroth! Ezeroth! Rispondi!-
- Erik... scusa se non ti ho detto dove andavo... ma forse adesso riparerò alla mia distrazione di qualche giorno fa...-
Aprì la bocca spostando la lingua e sotto di essa c’ erano delle foglie di colore verde luccicanti e alcuni boccioli di fiori rosa
- Ezeroth dove le hai prese?-
 Principessa appena vide quelle erbe si illuminò
-Oltre il crepuscolo, tra le alti montagne-
-Allora era come pensavo, sono delle erbe che crescono solo in quel luogo. Sono altamente guaritive e hanno anche un buon potere magico che influisce sui punti vitali di una persona-
 -Si Principessa. Non potevo definirle meglio di così-
Lei si sedette davanti al corpo di Ezeroth, ormai in fin di vita,  mise le sue mani sulla
sua fronte e dopo qualche secondo una luce illuminò il corpo della chimera. Quando lei tolse le sue mani tutte le ferite di Ezeroth erano state guarite e lui si alzò sulle sue zampe come se non fosse successo niente
-Sono guarito! Grazie Principessa! Grazie!-
-Di nulla e adesso prepariamo la medicina per l’elfo, Ezeroth prendi del legno di quell’albero li giù, Erik con la tua magia crea un fuoco in questo punto-
-Si Principessa-
Mentre loro due eseguivano gli ordini lei entrò nel castello. Ezeroth Staccò dei rami dall’ albero ed Erik creò del fuoco. Quando lei tornò a suo seguito c’ erano due medici che portavano il corpo dell’ elfo su una brandina
-Appoggiatelo qui a terra-
-Si-
-Potete andare grazie. Bene adesso possiamo iniziare-
Principessa con la sua magia creò un pugnale fatto di fango e ordinò poi a Erik di ghiacciarlo
-Ghiaccialo Erik!-
Erik con un piccolo gesto delle mani ghiacciò il pugnale. Principessa avvicinò la punta del pugnale al fuoco magico, la punta del pugnale si fuse creando una punta affilatissima e mortalmente tagliente
-Voi due, dietro di me, seduti e zitti-
Era molto seria e presa
-Il vostro minimo fiatare mi può far sbagliare e puo far fallire tutto-
I due non risposero neanche se ne andarono dietro di lei in silenzio e si sedettero.
Principessa prese i rametti e li unì tra loro poi prese le erbe e le poggiò su di loro. I rami contenti le erbe furono messi sul fuoco. Brandì il pugnale e si fece un taglio netto sul palmo della mano, facendo fluire il sangue sulle erbe. Disse alcune formule e al loro termine disse
-Sono state consacrate agli deii!-
Tolse i legni dal fuoco contenenti le erbe. Col pugnale le macinò un po’ e diede ordini a Ezeroth e al ragazzo  
- Ezeroth sposta il corpo dell’ elfo qui vicino a me, Erik vai nelle cucine prendi una coppa e dell’acqua-
-Si subito-
Ezeroth ripose il corpo dell’elfo vicino alla ragazza, come gli era stato ordinato. Erik tornò subito dopo con la coppa e dell’ acqua e porgendoglieli a lei. Versò l’acqua e le erbe nella coppa e mescolò. Quando l’ infuso fu finito lo diede da bere all’ elfo. Dopo qualche secondo lui aprì gl’ occhi che ancora un po’ stordito disse
-Che è successo? Dove sono?-
-Brigax!! Amico mio hai salvato me e Ezeroth, grazie alla tua tecnica sei riuscito a rompere la barriere creata da Ororo e ci hai salvati-
-Oh... fantastico-
-Piacere elfo Brigax, io sono Principessa sovrana di questo regno. Per le tue proda
gesta io vorrei farti un dono-
Brigax si alzò aiutato da Erik
-Principessa, un vostro dono? Non penso di meritarmelo-
-Invece si e che tu lo voglia o no lo prenderai! Hahaha. Bene allora iniziamo con questo secondo rito, Erik traccia un cerchio attorno a me e nel solco che si creerà crea dell’altro fuoco e prendi il ghiaccio, Ezeroth prendi lo stampo per l’arco e tu Brigax stai lì, sei ancora debole-
Principessa mise alcune foglie sul fuoco per spegnerlo
-Possiamo iniziare voi state dietro di me-
Con la telecinesi sollevò lo stampo, col suo fuoco sciolse il ghiaccio. Mise il composto fluido nello stampo e lo ripose a terra. Poggiò le sue mani sullo stampo, congelandolo
-Brigax entra nel cerchio, tocca questo stampo ghiacciato e l’ arco al suo interno ti apparterrà per sempre-
-D’accordo-
Lui fece come gli era stato detto. Entrò nel cerchio di fumo e toccò il ghiaccio. Il ghiaccio e lo stampo si sgretolarono, lasciando libero l’ arco. La sua forma ricordava gl’ archi classici, ma era più massiccio e lungo
-Bene adesso devo usare l’anima di Ororo. Esci presto!-
-Si, Principessa-
Prese l’anima di Ororo, tolse il suo sigillo di pietra e posò l’anima sull’arco e disse
-Col potere demoniaco di Ororo io creo e consacro questo arco al fine che possa essere usato per squarciare il velo delle tenebre che avvolge queste terre. Precisione, forza e mira!-
L’arco si illuminò per pochi secondi. Il rito era finito, l’ arco era completo
-Tieni Brigax, fanne un buon uso-
-Si certo. Grazie Principessa-
-Erik! Su vieni qui, traccia altri quattro cerchi intorno a quest’altro-
-Ma a che servono i cerchi? -
-Per non far scappare le anime d’ombra che uso per forgiare queste armi potentissime-
-Ah ho capito e perchè prima un cerchio e adesso ben cinque?-
-Perchè adesso usiamo frammenti dell’anima di tuo padre. Questi sono cerchi che fungono da barriera, più l’anima è potente più servono cerchi-
-Wow...-
-Erik, Brigax ricordatevi sempre che tutte le anime hanno un potere nascosto e presto non combatterete solo contro di voi ma combatterete contro Shimo e Dominik. Questo vale anche per te Ezeroth!!-
-Terrorizzante-
Aggiunse Brigax
-Si molto e ora fatemi concludere questa spada-
Utilizzò lo stesso rito già usato in precedenza per l’ arco. La spada aveva la lama larga e al centro una linea di colore blu più scuro, l’ impugnatura era sempre in ferro e la parte intermedia tra lama ed impugnatura era larga e sembravono piccole alette
-Bene abbiamo finito.. ecco a te Erik. Brigax ma toglimi una curiosità, riesci a creare una freccia aurea? Mi sembra che lo insegnano-
-Si è semplicissimo, ma mi richiede un gran sforzo-
Aprì la sua mano e creò una freccia forgiata dalla sua aura
-Brigax se ti trovi in una battaglia quante frecce dovresti usare?-
-Non so.. un centinaio forse, ma anche di più-
-E le usi tutte di questo tipo?-
-Bhè no.. lo sforzo sarebbe disumano per me... uso quelle in legno-
-Allora ti farà piacere questo dono che ti darò, ma grazie al tuo amico non avrai delle frecce dorate ma le avrai di ametista-
-Frecce rosa?-
Era nauseato
-Si cosa non ti piace dell’ametista!?-
-Brigax non ti conviene discutere sull’ametista quello è anche il suo secondo nome!-
Suggerì Erik bisbigliandogli nell’ orecchio
-Va bene, va bene Brigax, farò finta di niente te le faccio blu cobalto contento!?!-
-Si... grazie-
Prese la freccia aurea dalle mani dell’ elfo e una pietra di cobalto, le mise l’una a fianco dell’altra. La freccia aurea assorbì la pietra cobalto
-Bene creata, quando crei questo tipo di freccia, aura unito a pietre magiche, ti sarà più facile ricrearne altre in sequenza. Punta a quell’ albero e scocca delle freccie. Prova su-
Lo incoragiarono Erik ed Ezeroth; prese l’ arco e il suo nuovo tipo di freccia si mise in posizione e scoccò la freccia facendola conficare nella corteccia dell’ albero, si accorse che ogni volta che scoccava una di quelle essa si riformava tra le sue mani, di nuovo pronta per essere scoccata ed esclamò
-Fantastico!!-
-Visto che utilità? E se un domani riuscirai a trovare delle pietre potrai creare anche tu questo tipo di freccia aumentando così la forza e la loro velocità, basta solo che visualizzi la freccia nella tua mente e si creerà. È una tecnica conosciuta da pochi-
-Perfetto, grazie ancora Principessa-
-Di niente e ora veniamo a te Erik-
-A me?-
-Brandisci la tua spada e crea un pilastro di ghiaccio-
-Oh bhè facile-
Lo creò in pochissimi secondi
-E adesso Erik un vortice di fuoco attorno ad esso-
-Ma si scioglierà tutto-
-Non ti preoccupare, visualizza i due elementi ma separati, in modo che non iteragiscono tra loro-
-Ci provo..-
Provò e riuscì alla prima volta
- Visto Erik devi credere sempre in te-
-Si...-
-Ragazzi! Sono passati quasi due anni... e ormai sapete la magia e le arti cosa sono e come sono. Siete cresciuti ed è giunto il momento... Se non lo sapete ci sarà una festa in vostro onore-
-Quale festa?-
Chiese curioso Erik
-La festa della vostra partenza naturalmente-
-Partenza? Io vorrei finire la scuola. Voglio imparare altri incantesimi-
-Non ho mai visto qualcuno amare la scuola. Hahah. Però cè da aspettarselo sei un umano e figlio di Dominik... Oh... no...-
-Erik davvero è così!?-
-Perchè tenertelo ancora nascosto... Grazie Principessa. Si sono umano e sono figlio di Dominik ma lei mi ha portato in questo regno per potermi addestrare e eliminarlo. So che sei arrabbiato ma non te lo detto prima perchè pensavo che non mi avresti mai rivolto la parola....-
-Oh Erik... a me non importa! Per quanto mi riguarda puoi essere chiunque ma io non cambio opinione su di te. Sei un’ amico importante per me..-
-Grazie!-
Si abbracciarono per qualche secondo
-Tu Ezeroth non avevi alcun sospetto?-
-Principessa, ti conosco troppo bene, lo sapevo chi era lui-
-Hahahaha! E bravo Ezeroth! Mi duole interrompervi ma voi due vi ritirerete dalla scuola, elfo tu...-
-Si io mi gestisco da solo e posso ritirarmi anche da solo-
-Bene a Erik ci penso io... Voi intraprenderete un viaggio tra i dieci regni, regno delle sabbie, regno dei cieli, il sacerdotale, dei draghi, regno Feng, il regno portuale e se sarete fortunati e se lei vorrà il regno di Vevez. Consolidando il potere dei regni di Imshan ancora “vivi” gli altri regni ormai distrutti, sangue.. elfico ed il regno segreto di Hima, il dio serpente protettore sono ormai persi. Aquisito il potere necessario farete ritorno qui e dichiareremo ufficialmente guerra a Shimo e a Dominik-
-Cosa Brigax, il tuo regno... distrutto?-
-Si... non so niente... Bhè quasi nessuno sa il motivo... Io dovrei essere l’ ultimo sopravvissuto...-
-Oh... mi dispiace...-
-Non ti preoccupare Erik-
-Ma come potremmo io, Brigax, Ezeroth  e te?-
-Saremo sette regni compreso il mio e se lei vorrà, la padrona di Vevez, saremo in otto quindi una bella potenza non trovate?-
-Scenderanno in guerra con noi?-
-Logico, dobbiamo porre fine a tutto questo!-
-Perfetto-
Si era fatta sera ed Erik fu il primo ad andarsene a letto perchè era molto impaziente di partire. Andò via anche Brigax a ed infine Ezeroth nella sua stalla. Principessa era nervosa per il compito che voleva affidare a quei due ragazzi e alla chimera e andò fuori al suo terrazzo a meditare.
Intanto al palazzo di Shimo Elar era tornato per dar responso
-Signor Virgo, signor Draconico ho adempiuto al mio dovere ho testato il ragazzo è più forte di quanto pensassimo-
Draconico compiaciuto disse
-Benissimo i tuoi servigi sono stati utili-
-Si utilissimi-
-Grazie miei signori. Scusate la mia arroganza ma ora io rivorrei di nuovo la mia libertà e vorrei riabbracciare la mia famiglia-
-La tua famiglia?! Ma l’ abbiamo uccisa anni fa, oh.. aspetta ma non te lo abbiamo detto?-
-Su Draconico non dovevi dirglielo!-
-I patti erano che io diventavo un demone per riscattare la mia famiglia da voi-
-Va bene... se è quello che vuoi... ti libererò-
-Grazie padron Virgo...-
Elar si girò per andarsene ma fu colpito alle spalle da Virgo, uccidendolo
-Mio... signore... perchè?-
-Così rivedrai la tua famiglia e poi, mi andava di farlo. Non ci servi più ciao, ciao!-
Tolse la lama dal cuore di Elar quando lo fece il suo corpo si dissolse in una nube di fumo
-Virgo, Virgo...-
Esasperato disse Draconico
-Che c’è!? Non posso neanche più divertirmi?-
-Ci poteva ancora essere utile-
-Basta zitti tutti e due!-
Disse una voce dal fondo della sala. Era Shimo in persona, il dio delle tenebre
-Zitti inutili bestie!-
-Ma padrone-
-Zitto Virgo!-
-Si padrone-
-Draconico hai svolto la tua missione?-
-Si sommo Shimo ho piazzato demoni Boghi in tutto il regno dei crepuscolari, dalle grandi cancellate benedette alle luride paludi dei trool-
I demoni Boghi sono delle creature poco più grandi di un uccello e fungono da bombe
-Durante la seconda notte esploderà tutto il regno perfetto! Invece tu, Virgo quante fate eteree hai catturato?-
-Mio signore questa volta solo cinque-
-Come solo cinque!?!-
-Le fate eteree si stanno estinguendo, le abbiamo catturate quasi tutte e prosciugate della loro linfa vitale per un secolo... per far si che il corpo del sommo Dominik rimanesse integro-
-Si Dominik.. la nostra arma vincente tra un po lo risveglieremo con le anime dei crepuscolari!!-
Scoppiò a ridere. Anche essendo un dio era soggetto alle pene umane, quali la vanità che padroneggiava sulle altre.

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Capitolo 4
*** Capitolo4°- La prima missione ***


Era ancora notte, notte che durava tre giorni e come era consueta fare Principessa andò a svegliare Erik e quella mattina naturalmente anche Brigax e Ezeroth
-Ragazzo su alzati!-
-.. Lasciami dormire..-
Erik era nel vivo del sonno
-Allora vado a chiamare da Brigax-
Andò verso la camera dell’ elfo, quando aprì la porta vide che all’ interno non c’era nessuno, e sembrava quasi che il letto non era stato toccato da come era stato rifatto perfettamente
-Brigax!!! Ehy...ma è sparito-
Si preoccupò molto. Fu attratta da rumori provenienti dalla cucina
-Chi c’è!?-
-Principessa, sono io-
-Oh, Brigax non sapevo che sapessi cucinare-
Notando ed ammirando l’intero tavolo imbandito di svariate leccornie
-E’ una mia dote, e poi a star da soli si deve imparare a fare di tutto! Sta notte non riuscivo a prendere sonno per quelle notizie che ci hai dato..-
-Lo si può capire dal tuo volto.. ma come mai non hai dormito?-
-L’ansia per domani che partiremo-
-Si, hai ragione ed oggi avete anche un’importante missione da svolgere-
-Bellissimo!!-
-Sveglierò gli altri e vi illustrerò tutto quanto, ma dopo aver fatto colazione-
Brigax sbuffò esasperato
-Meglio andare a chiamere Erik-
-Già meglio andarlo a chiamare...-
-Su, su, non disperare oggi tu, lui e Ezeroth avrete altro da fare-
-Del tipo?-
-Dopo colazione vi dico la vostra missione-
-Va bene...-
Brigax voleva assolutamente sapere cosa aveva lei in mente, lo voleva sapere a tutti i costi. Principessa salì fino in camera di Erik bussò alla sua porta e disse
-Erik, la colazione è pronta su alzati-
Non fece neanche in tempo di finirlo a dire che Erik aprì subito di botto la porta e urlando gioiosamente disse
-Perchè non lo hai detto prima!?-
-Tu guarda un pò! Prima mi ha ignorata e adesso va anche di fretta-
Erano tutti e tre a tavola a mangiare quelle lussuose pietanze che aveva prerato Brigax tutto da solo
-Principessa fa i complimenti ai tuoi cuochi, oggi si sono superati-
-Oggi non hanno preparato la colazione-
-E chi allora?-
-Sono stato io, Erik-
-Allora complimenti a te è tutto buonissimo!-
-Grazie-
In poco più di un’ora  era tutto stato mangiato, quasi tutto da Erik. Quando ebbero finito tutti e tre di mangiare sparecchiarono e pulirono il tavolo, si sedettero l’ uno di fronte l’ altro per potersi parlare ancora meglio
-Ragazzi ora passiamo alle cose serie, sapete che domani dovete andare in viaggio?-
-Si lo sappiamo-
Dissero i due
-E sapete quindi che noi crepuscolari scenderemo in guerra?-
-Si-
Ridissero i due
-Noi crepuscolari guideremo l’ultima grande battaglia di questi tempi, al nostro fianco ci saranno gli altri sei regni rimasti, ma noi da soli non bastiamo, al nostro fianco ci dovranno essere tutte le creature magiche rimaste ancora in vita e disposte a sostenerci. Nel nostro regno non viviamo solo noi crepuscolari, ma ci abitano i trool delle paludi e i centauri della foresta pietrificata, bene queste due specie sono all’ oscuro della guerra che incombe. Adesso veniamo a voi due. Oltre il grande obelisco dietro al palazzo c’è la foresta pietrificata e dopo la foresta le paludi dei trool-
-E quindi noi dobbiamo andare da loro e cercare di convincerli di scendere in guerra con noi crepuscolari?-
Erik era entusista di questa notizia perchè era da tempo che voleva fare una missione
-Si! Esattamente, questo è il vostro incarico-
-Quando si parte-
Disse Brigax
-Tra venti minuti vi voglio qui fuori al cortile, io intanto vado da Ezeroth a informarlo-
Passati quei venti minuti si trovarono tutti giù al cortile
-Bene Ezeroth,Erik e Brigax è giunto il momento questa è la vostra prima missione. Erik prendi questi vestiti fatti di ferro intrecciato ai capelli di sfinge hanno un’ottima difesa, a te arcere Brigax una tenuta adatta a un elfo come te, leggera e resistente, a te per ultimo ma non meno importante do alcuni pezzi di armatura per rinforzare alcune delle tue parti corporee più deboli, come zampe, la testa e l’addome-
I tre le indossarono immediatamente ammirandosi ed elogiandosi tra loro e da soli
-Ora è tempo che voi vi incamminiate, sarete qui di ritorno per la fine di questa sera lunga tre giorni, al loro termine ci sarà una grande festa per la vostra partenza-
-Scusami Ametista ma i trool o i centauri non ci uccideranno, vedendoci arrivare?-
Disse Erik dubbiosamente
-Bhè, è una possibilità ma voi rimanete calmi e dite che vi ho inviati io e loro vi daranno fiducia-
-E se non ci credono?-
Ribattè Brigax
-Osservate bene le vostre vesti, sul petto cè uno stemma, quello è lo stemma reale della mia famiglia quindi simboleggia che siete delle mie guardie-
-Allora possiamo anche andare tranquillamente!-
Disse Ezeroth euforico
-Bene allora partiamo-
Disse Erik
-Mi raccomando state attenti-
-Si Principessa-
I tre partirono per la loro missione. Sotto gli occhi vigili di Principessa si allontanarono, fino ad arrivare al grande obelisco o anche detto Colonna del Firmamento
Camminarono per decine di minuti, ma passarono in fretta scherzando e ridendo tra loro. Arrivarono all’entrata della foresta pietrificata
-Bene ragazzi questa deve essere la foresta pietrificata-
-Il suo nome è tutto meritato...-
L foresta era davvero pietrificata,ogni singolo albero, pianta o fiore che vi era all’interno era completamente pietrificato
-Ragazzi che aspettiamo entriamo, forza!-
Li incoraggiò l’elfo. I tre camminarono per un sentiero quando davanti loro trovarono una statua raffigurante un centauro. Ezeroth lesse una scrittura sulla base della statua
-Qui giace Elmond sovrano dei centauri e protettore delle bestie legendarie dei crepuscoli-
-Doveva essere davvero un grande guerriero questo Elmond-
Lo elogiò Brigax
-Si, doveva propio essere un grande..-
Rimasero a fissare la statua per qualche minuto e poi ripresero il cammino. Ad un tratto delle lance di legno sbucarono dalle fronde di pietra degli alberi lanciandosi a gran velocità contro di loro finendo per conficcarsi al suolo, davanti ai piedi dei due ragazzi e alle zampe di Ezeroth
-Che cosa è stato?-
-Qualcuno non vuole farci proseguire...-
-Già, ma non credo per ucciderci-
Aggiunse Ezeroth
-Comunque sia noi dobbiamo continuare-
-Si Erik-
Brigax era preoccupato ma continuò comunque a camminare. I tre arrivarono in un piccolo accampamento, dove videro un braciere quasi spento, due tende e due demoni addormentati, forse erano scagnozzi di Virgo o di Draconico. Ma non furono loro ad attirare la loro attenzione
-Ragazzi fermi, nascondiamoci dietro a questi cespugli-
Sussurò Brigax. Da lì osservarono l’ accampamento, videro un centauro appeso per le braccia ad un ramo ed era sanguinante e pieno di ferite, forse era in fin di vita
-Ragazzi dobbiamo salvarlo!-
-Si hai ragione Erik-
Concordò l’elfo
-Ma non sappiamo chi abbiamo contro-
-Hai ragione Ezeroth, potrebbero anche ucciderci ma dobbiamo salvare quel centauro-
Erik ardeva di salvare a tutti i costi quel centauro trasmettendo fiducia a tutti
-Allora facciamo così io mi apposto su quell’albero lì, in questo modo ho la visuale completa del campo-
-E cosa vorresti fare Brigax-
-Erik io mi apposto lì e ad un solo piccolo movimento di quei due io li stordirò in modo da dare a voi due l’opportunità di scappare-
-E quindi io e Ezeroth mettiamo in salvo il centauro?-
-Esatto Erik-
-Bene inziamo-
Come concordato l’elfo si arrampicò sull’albero e ci si appostò sopra, Ezeroth e Erik si avvicinavano cautamente al corpo in fin di vita del centauro
-Ezeroth rompi le corde, io lo sostengo-
-Si Erik-
Ezeroth si mise in piedi sulle sue due zampe posteriori, si aiutò appoggiando le sue zampe anteriori alla’ albero a cui il centauro era legato così da poter spezzare facilmente le corde mordendole fino a spezzarle. Erik aiutò il centauro a posarsi su di Ezeroth. Era salvo
-Ragazzi andiamocene!-
Mentre trasportavano il centauro i loro cuori battevano così forte, dovuto allo stres di evitare una battaglia. Furono fortunati, non svegliarono i due demoni. Mentre camminava Erik a volte si girava verso il corpo del centauro preoccupato
-Erik cosa cè?-
Chiese dubbioso Brigax
-No niente.... Mi chiedevo se questo centauro... Sarà buono o oppure quando si riprenderà cercherà di ucciderci... Ma sopratutto se si riprenderà...-
Non aveva la mente chiara, ma era spaventato
-Erik forse le tue preoccupazioni si risolveranno a breve...-
-Perchè Ezeroth?-
-Stanno arrivando due creature-
-Forse saranno gli amici del centauro che abbiamo trovato -
Anch’esse erano due centauri brandivano una lancia e uno scudo, si avvicinavano a grande velocità a loro. Erano faccia a faccia, uno dei centauri disse in modo arrabbiato
-Lasciate Elmond!! Lasciate queste terre!-
Dai loro atteggiamenti, dalle loro gambe e braccia tremanti si capii che loro erano più spaventati di loro tre. Ma dei dettagli saltavano ai loro occhi, i centauri erano pieni di ferite e uno dei due era ceco da un’ occhio
-Lasciate Elmond!-
Ripetè uno dei due con tono ancor più aggressivo.  Ezeroth gli ringhiava contro
-No fermo!-
Lo stoppò Erik
-Facciamo come ci hanno detto-
Ezeroth obbedì si fermò e fece scivolare a terra Elmond. Uno dei due centauri fece cenno all’altro di legarli e di prendere con se Elmond. Scortarono i due ragazzi e la belva al loro villaggio. Una volta arrivati al villaggio videro che era un centro quasi fatiscente, tende semi distrutte, terreni putridi e desolazione. Andarono fino ad una delle tende più grandi. I due centauri posarono il corpo dell’amico davanti alla tenda e si allontanarono, la tenda si aprì ed uscì un’ altro centauro molto anziano, era adornato da collane e da un copricapo d’oro e pietre preziose ed aveva tra le sue mani un bastone di rovi. Si avvicinò a Elmond e sorrise. Prese il suo bastone strappò una spina e fece un taglio sulla spalla del centauro, prese una ciotola ricavata da un sasso  contenente un liquido blu, lo versò sulla ferita fatta da lui. Il centauro lanciò un urlo lancinante. L’ anziano centauro fece pressione sulla ferita in modo da non far fuoriuscire il liquido blu. Erik e gli altri erano un turbati. Elmond poco dopo riprese conoscenza
-Shedir...chi.. mi ha salvato..?
Shedir probabilmente era colui che lo ha appena salvato. Ed egli indicò i tre ragazzi
Il centauro si alzò da terra a fatica, sostenendosi con un bastone che gli era stato portato
-Siete voi che mi avete salvato?-
Un po timoroso rispose Brigax
-Si, siamo stati noi-
-Allora è giusto che vi porga i miei ringraziamenti-
-Si ma dicci cosa ti era successo-
Erik voleva sapere tutto l’accaduto
-Io sono Elmond il grande, condottiero delle forze dei centauri e il loro sovrano-
-Qundi la statua all’inizio del bosco era in tuo onore??-
-Quello era di mio padre, io ho solo seguito le sue orme e ereditato il suo nome-
-Come hanno fatto a catturarti quei due demoni?-
-Dopo la prima guerra contro Dominik, come saprete molte forze sono cadute e noi centauri non siamo stati da meno, eravamo più di un migliaio. Mio padre capitanava gli eserciti contro le armate oscure, ma piano piano i centauri si decimarono fino ad arrivare a queste poche decine che vedete qui... Quei due demoni fuori dal nostro villaggio sono arrivati qui forse, tre lune piene fa a saccheggiare quel poco che ci rimaneva per vivere e hanno fatto in modo di isolarci completamente da tutto e da tutti-
-In che senso ?-
-Uccisero mio padre e pietrificarono tutta la nostra lussureggiante foresta-
-Non potete scappare?-
-Ci abbiamo già provato. Ma la foresta è come viva, ci attaccava e cambiava fino a farci ritornare qua. Circa sette soli fa io sono andato da quei due demoni nella speranza di scacciare loro e questa maledizione sotto forma di foresta, ma come avete potuto constatare è stato tutto inutile-
-Allora andremo noi!-
Erik era molto arrabbiato
-Si andremo noi a scacciarli via!-
Aggiunse anche Brigax
-No non potete... è troppo...-
Prima che Elmond potesse finire di parlare il guaritore lo bloccò e fece cenno loro di andare
-Shedir perchè?-
-Loro possono, si dice che un giorno arriverà colui che si fa chiamare l’ Ancestrale. Ed oggi tu ne hai avuto la parola, è quel ragazzo!-
Indicò Erik col suo bastone e non appena Elmond e gli altri sentirono che lui era l’ Ancestrale si inchinarono ai piedi di Erik e degli amici, compreso Elmond il re
-No, No alzatevi, alzatevi!-
-Non sapevo che eri tu. Per favore perdonami-
-Ascoltate tutti io ,Brigax e Ezeroth cacceremo via quei demoni e vi restituiremo la vostra terra ma voi non ci dovete trattare come dei re al di sopra di voi, tratteteci come vostri pari. Io, come loro due, non siamo superiori a nessuno -
-Diteci come potete scacciare quei due demoni?-
-Io Shedir, sarò ben disposto ad aiutarvi. Io entrerò in meditazione donandovi l’ invisibilità degli spiriti-
-Shedir sa quello che sta facendo. Erik, Brigax correte verso i due demoni. Tu Ezeroth rimani qui-
-Va bene, rimarrò qui-
Erik e Brigax corsero verso il piccolo accampamento e a circa metà via divennero invisibili. Si fermarono, ed Erik disse
-Non perdiamo tempo, ora che siamo invisibili coglieremo di sorpresa quei due-
Inziarono a correre e arrivarono al loro accampamento, sfoderarono le loro armi e trafissero i due ancora dormienti
-Brigax non sono reali. Queste sono solo immagini!-
Dalle fronde di pietra una sfera di fuoco fu scagliata verso di loro, ma Brigax con una freccia soccata la deviò
-Erik cos’è stato?!-
Gridò terrorizzato Brigax
-Brigax non lo so-
Una voce proveniente forse da una cima di un’albero disse
 -Siamo stati noi i fratelli Kendor-
-Cosa!? Fratelli Kendor?-
-Erik sai dove sono?-
-Non li vedo-
-Non potete vederci perchè anche noi come voi abbiamo la capacità di renderci invisibili, quindi giochiamo ad armi pari-
-Maledizione Brigax come li elimineremo-
Brigax creò una freccia e disse
-Arrowignisspiritu-
Scoccata la freccia essa si incendiò, sempre di più ma colpì naturalmente nel vuoto
-Cosa credevi di fare con quella freccetta se non ci puoi vedere-
Si sentì lo sfoderamento di una spada. Improvvisamente da una degl’ alberi cadde una piccola creatura. Era uno dei fratelli Kendor
-Come hai fatto a colpirmi!?-
-E’ stato facile non posso vederti ma posso sentirti chiaramente e ho apporifittato della freccia di fuoco di Brigax-
-Aiutami fratello!!-
Il secondo fratello venne in suo aiuto traendolo da morte certa.
-Colpiamoli!!-
-Si fratello. Sphaeraglacie-
Una grande sfera di ghiaccio si formò sulle teste dei presenti. Al contrario l’ altro fratello creò una sfera di fuoco delle stesse dimensioni e nella stessa posizione di quella di ghiaccio
-Globus Ignis!-
Quado le sfere furono vicine i due Kendor dissero
-Ignis-Ice! Paret! Sam! Des!-
Le due sfere si unirono, senza annullarsi a vicenda. La sfera risultante era molto grande e risplendeva di luce propria, incominciò a girare su se stesa facendo distaccare sfere più piccole da esse, come dei proiettili. Erik creò una barriera poggiando la punta della lama al suolo e poi rialzandola di botto, creando un polverone che andò ad avvolgere i due creando una barriera. Quando i colpi ebbero smesso Erik sciolse la barriera e con gran sorpresa la loro invisibilità come quella dei piccoli demoni era svanita. Brigax era al fianco di uno dei due puntandogli il suo arco alle tempia. Scoccò una freccia diretta
-Fratello!! Non morire!!-
Era troppo tardi si era già dissolto nel fumo
-Grande sbaglio rendersi visibile ai miei occhi abbandonando il tuo nascondiglio. Silent impetum!-
Sordì l’ultimo dei due e con una sfera di ghiaccio lo prigionò. Furono raggiunti da Ezeroth
-Ragazzi!-
-Ottimo tempismo Erik sta per mettere fine alla maledizione della foresta. Erik mise davanti ai suoi piedi la sfera di ghiaccio contenente il demone e con la sua spada la trafisse, il sangue che schizzò bagnò pochi passi di terra. Come una spugna la terra assorbì il sangue versato
-Undomaledicto-
Gl’ alberi di pietra si sgretolarono liberando alberi vivi, fatti di corteccia e foglie, sbalordendo tutti da quegli stessi alberi di pietra uscirono decine di centauri nella zona
del villaggio
-Elixis, Jitry, Sorfy....-
Elmond piangeva di gioia. Si era riunito a tutti i suoi amici catturati tempo prima
-Amore mio, Talin ci sei anche tu!-
I due si corsero in contro finendo in un bacio di puro amore. La foresta era di nuovo viva
Elmond assistendo a quel miracolo rivolse gl’ occhi al cielo e disse facendosi solcare da una lacrima
-Grazie... Grazie Erik, Brigax e Ezerot.... Grazie-
Anche loro tre, rimasti all’ accampamento, quasi piangevano dalla gioia
-Ragazzi devo dirvi una cosa. Ho riferito tutto a Elmond, riguardante la partecipazione alla guerra...-
-Dicci tutto, non tenerci sulle spine-
-Si. Ha detto che per ringraziarvi di questo gesto gli ultimi centauri rimasti difenderanno con i denti e col sangue il regno di Ametista. In segno di fedeltà ci ha donato il suo sigillo reale-
La chimera aprì la sua bocca mostrando un anello, Brigax lo prese e lo indossò
-Bene allora possiamo anche andare. La nostra missione deve ancora finire-
Esclamò Erik
-Salitemi in groppa, voleremo fino alle paludi dei trool-
-Ma Ezeroth distano parecchio da qui-
Disse preoccupato Erik
-Non ti preoccupare ce la farò-
I due tentennavano a salirgli in groppa
-Su dai ragazzi, fidatevi! Non abbiamo molto tempo dai!-
-E va bene....-
Salì prima Erik e poi Brigax
-3...2...1!-
Esclamo Ezeroth, spiccò il volo. Sorvolarono il villaggio dei centauri.Seguendo un sentiero verso ovest arrivarono alle fetide paludi, esso sparì dopo poco nella melma. In mezzo tutta quella melma, alberi putridi e acque stagnanti c’era un lago di medie dimensioni con acque limpidi ma non se ne vedeva il ondo quindi forse era molto profondo
-Ezeroth non scendere di quota, non è sicuro-
-Si hai ragione Erik-
-Brigax tu vedi qualcosa?-
-Nulla di nulla-
-Qui non ce nessuno...-
-Ehy aspetta Erik li ho visto qualcosa....-
Interruppe Ezeroth
-Ezeroth che cosa hai visto?-
-Mh... non te lo so dire Brigax adesso è scomparsa, ma era come un’ombra in acqua-
-Ombra in acqua?-
Chiese dubbioso Erik
-Non saprei...-
-Avviciniamoci di poco al pelo dell’acqua allora-
Ezeroth si avvicinò all’acqua
-Ezeroth hai ragione qui c’è qualcosa che non va non mi sento al sicuro...-
Brigax era dubbioso. Erik si sporse da Ezeroth allungò il braccio verso l’acqua e la sfiorò con la mano, ma improvvisamente apparirono due enormi macchie rosse ed Ezeroth urlò impaurito
-Erik!!Noo!! Sono occhi!! Non avvicinarti oltre!-
Un’enorme serpente marino uscì dall’acqua. Ezeroth evitò il corpo del serpente, così anche da evitare una caduta certa
-Oh no, cos’è?!?-
-Erik quello è Tiamat il serpente marino-
Disse Brigax stupito
-No, Brigax non credo sia lui è solo una leggenda!-
-Chi osa disturbare ancora le mie acque!! Come ho distrutto la valle dei troll distruggerò anche voi!-
Quell’ enrome serpente chiamato Tiamat sorpese tutti parlando
-Allora saremo costretti a distruggerti a tua volta!-
-Dovrete faticare per uccidermi! Hahaha-
Alla fine della sua affermazione si ritirò nelle acque del lago
-Adesso come facciamo?!?-
-Erik io ho un’idea, perchè non congeliamo la superfice del lago? Così sarà costretto a uscire fuori e sarà per noi più facile-
-Ottima idea Ezeroth ma come faremo?-
-Forse ho un’ idea, però dobbiamo sbrigarci prima che attacchi lui per primo-
Alzò una mano in aria, agitandola, creò una sfera ghiacciata con l’intento di poter ghiacciare tutta l’acqua. Quando ebbe finito di creare quella sfera la scagliò contro la superfice dell’acqua, in un primo momento essa congelò
-Fantastico ragazzi! Si sta congelando-
Ma le grida di vittoria Erik finirono presto, perchè dopo pochissimo si accorse che l’ acqua non solidificava. Dalle profondità del lago uscì Tiamat inferocito
-Cosa volevate fare!? Stupidi esseri!-
Agitò la sua coda creando delle onde in grado di far cadere Ezeroth
-Ezeroth!-
-Si, reggetevi forte!-
Ezeroth schivò tutte le onde. Risalendo il corpo del serpente furono faccia a faccia ed Erik svenne cadendo dalla chimera
-No Erik!-
Erik cadde in acqua, a qualche metro sotto, dove riprese conoscenza. L’ interno del lago sembrava molto più grande a differenza di fuori. Tiamat lo caricò contro, Erik incrociò le braccia , appena il serpente fu tanto vicino al ragazzo si attivò una barriera di ghiaccio. Tiamat Non attaccò più per qualche secondo e approfittando della sua assenza Erik passò all’ azione. Stese le braccia parallele ai suoi fianchi si concentrò e creò una sfera di fuoco che lo avvolgeva, visualizzando i due elementi separatamente. Sciolse le braccia e si accovacciò toccando con le mani il fondo della sfera di fuoco. Dalle sue mani si creò un’ aura ghiacciata. Improvvisamente in quel punto esatto tra le mani, la sfera e l’acqua del lago si creò una piccola stalattite di ghiaccio, che pian piano cresceva, cresceva e cresceva ancora fino a creare una gigantesca ed imponente colonna di ghiaccio. La forza sprigionata portò Erik a risalire veso l’ alto, stando fermo nella sua sfera di fuoco e sopra la colonna. Si sentì un urlo stridente, era Tiamat che infuriato risalì la colonna attorcigliandosi ad essa. Quando la testa del serpente fu davanti ad Erik egli tentò di azzannarlo, ma il ragazzo mettendo una mano davanti a se, come in segno di stop, si creò una fiammata che impaurì Tiamat
-Ho intravisto nei tuoi occhi odio.. solitudine.. rabbia e disprezzo. Parla con me mostrandomi il tuo cuore!!-
Ezeroth e Brigax erano impressionati e anche un pò spaventati
-Ezeroth avvicinati a questa colonna-
-Si Brigaz-
Ezeroth si avvicinò silenziosamente come gli era stato chiesto da Brigax  
-Cosa vuoi sapere tu giovane ragazzo dei fatti di queste vallate!! Hahaha. Li ho distrutti io. Tutti quanti. Li ho divorati dl primo all’ ultimo!!-
-Tiamat! Non prendermi in giro so che non sei stato tu!-
Tiamat guardò inpietrito Erik, sapeva che lui aveva capito. Gli cadde quasi una lacrima da quegl’ occhi rossi e pieni d’ odio
-Un secolo fa prima della venuta Dominik e della guerra che ha portato con se, io vivevo qui in questo lago, tutt’ attorno non c’erano queste paludi e melma ma c’era una lussureggiante distesa di verde e di grotte. Da qui avevo il controllo del villaggio dei centauri e dei trool, loro mi veneravano portandomi dei doni o anche soltanto facendomi compagnia, a volte organizzavano delle feste in mio onore. I trool di questa zona non erano come gli altri, erano buoni e gentili. Io i centauri e i trool vivevamo felici e in armonia ma in quel giorno in cui Dominik ha dichiarato guerra a tutto e tutti si è spezzata quell’alchimia. I centauri furono confinati in una foresta di pietra e decimati poco a poco, fino a arrivare ai miei amici  trool..-
Tiamat si interruppe si era rattristito moltissimo. Brigax lo confortò
-Tiamat.. continua, sta tranquillo... noi tre un giorno daremo ai colpevoli la loro giusta punizione-
-I miei amici trool furono sterminati tutti sotto i miei occhi. Mi hanno preso, ingabbiato e privato quasi della vita ed ero costretto a vedere ogni singolo trool che veniva ucciso sotto i miei occhi donne, uomini, vecchi o bambini li uccisero tutti; ed io... non potevo fare nulla. Resero in fine le mie terre lussureggianti in queste paludi-
Erik con le lacrime agli occhi urlò a Tiamat
-Tiamat ti prometto che chi ha fatto questo verrà ucciso da noi e ti renderemo giustizia e questa tua terra la renderemo al suo antico splendore!-
-Allora voi che promettete speranza e gloria e siete così puri di cuore liberatemi e aiutatemi a ristabilire l’ordine in questa terra-
Brigax notò qualcosa su Erik. Il colore dei suoi occhi era cambiato erano completamente neri come la pece. Ma nessuno disse nulla
-Cosa dobbiamo fare!?!-
-Uccidetemi! Uccidetemi vi prego. Non voglio vedere ogni volta che mi addormento i volti di quelle creature mie amiche. Uccidetemi!!-
Ruggì contro di loro
-Erik... non possiamo farlo....-
-Tiamat resta con noi Ametista ti aiuterà-
-Non voglio più vivere. La mia sofferenza è troppo grande fino a farmi portare a credere che io li ho uccisi tutti. Vi prego eliminatemi!!-
-Non possiamo... perdonaci-
-Allora se vuoi vivere devi eliminarmi!!-
Tiamat in un sol boccone mangiò Erik e la sua sfera di fuoco. Nella gola di Tiamat si poteva vedere la sfera sche scendeva lungo tutto il corpo. D’un tratto la sfera sparì e in un punto del corpo del serpente si accese una luce e di seguito il corpo di Tiamat si divise in due, Erik ne uscì via con la spada insanguinata e sguainata. Il sangue bagnò le acque del lago tingendolo di rosso. Come delle vene sottili partirono dal lago diramandosi lungo tutto la palude. La melma, alberi in decomposizione e gli acquitrini sparirono
-Il sangue è stato versato... Perdonatemi....-
Il corpo di Tiamat si dissolse ed Erik rimase a mezz’ aria per qualche secondo
-Perdonatemi....-
Lasciò cadere la sua spada e subito dopo si lasciò cadere sul suolo pieno di nuova erba
Brigax e l’elfo si diressero verso di lui. Brigax dandogli del colpetti sulle guance disse
-Erik!? Erik!! Su non fare scherzi-
-È svenuto dobbiamo portarlo da Principessa!
-Si Ezeroth, hai ragione è meglio far subito ritorno al castello-
Partirono immediatamente alla volta del castello. Nel tragitto i due si parlarono poco incentrandosi su un’ unico argomento
-Hai visto anche tu un’ ombra sulla testa di Erik?-
-Si... e i suoi occhi completamente neri?-
-Si. Quell’ ombra mi sembrava come una corona-
-Non ne ho idea di cosa sia successo Brigax....-
Ezeroth volò il più velocemente possibile, sorvolando, altopiani, boschi e colline. Arrivarono dopo un po’ al cortile, dove c’ era Principessa ad attenderli e non appena si accorse di quello che era successo
-Poggiatelo a terra su forza!!-
Erik era steso a terra. Ametista poggiò le sue mani sul petto di Erik
-Guarisci Erik... Guarisci!!! Diavolo ma cos’è successo!!? Perchè è in questo stato!? Non riesco a guarirlo!!-
-Non lo sappiamo abbiamo aiutato Tiamat e improvvisamente è svenuto-
-Brigax in seguito a cosa?!-
-Non so...I suoi occhi... si i suoi occhi, erano completamente neri e mormorava qualcosa ed era molto agitato-
Aggiunse Ezeroth
-Forse ho capito. Coroneum suitas!-
Erik si riprese rialzandosi di scatto ed urlando
-I demoni Boghi!! Sono qui!!-
-Calmati Erik! riprendi fiato!-
-Si..-
-Cosa ti è successo?-
-Eravamo da Tiamat, il serpente marino custode delle terre crepuscolari, ci ha chiuesto di eliminarlo. Mi ha mangiato ed io ho reagito tagliandolo... Ma dentro di me ho sentito una forza enorme era un misto di rabbia, pianto e speranza-
-E’ stato grazie a quella nuova forza che sei riuscito a salvarti dalle acque e creare quele barriere così potenti?-
-Si penso proprio di si Brigax, ed a un certo punto ho sentito ribollire la mia testa come se qualcosa pesasse su di lei-
-Brigax, Ezeroth avete notato qualcosa? Parlate!-
Ezeroh guardava Brigax e lui guardava Ezeroth
-Una corona-
-No,no! non può essere non lei-
La principessa cadde a terra terrorizzata
-Che sta succedendo!?! Cos’è questa corona!?-
Chiese Erik arrabbiandosi
-Hai eredidato una cosa da Dominik... non so come possa essere passata da lui al suo clone e poi a te.. ma è successo. C’è una maledizione che ti avvolge e la corona quando viene visualizzata su di te ne è stata la certezza. La prima volta che essa appare e si sfrutta il suo potere il portatore alla fine non ricorderà niente. Man mano che si fa uso della corona il portatore va in contro al male e forse alla morte....-
-Come possiamo togliere questa maledizione!!-
-Non si può...-

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Capitolo 5
*** Capitolo5°- Il risveglio del principe ***


Erano ritornati dalla misisone, Erik si era ripreso, era ancora notte. Andarono a riposare mentre Principessa era indaffarata nei preparativi della festa
-Voi maghi accendete le torce. I fiorai chiamateli devono sistemare i fiori sui tavoli e sui colonnati. L’ orchestra!! Dove sono i musicisti!?-
Il palazzo era in frenesia e tormentato dall’ isteria e spazientamento di Principessa. C’erano i maghi che si occupavano delle torcie, i cuochi e i pasticceri nani, le muse delle foreste come orchestra, i fabbri per i decori in ferro battuto in giro per il cortile e molte altre persone che collaboravano sotto stretta osservazione di Principessa.
Tre guardie, incaricate da lei stessa, andarono a chiamare i due ragazzi e la chimera, rispettivamente nelle loro camere e stalla. Le guardie erano incaricate di svegliare i tre e di far in modo che raggiungessero la sala del trono. Tutti e tre si erano nuovamente riuniti guardandosi e scrutandosi l’ un l’ altro perchè erano ancora storditi dal sonno interrotto
-Sapete perchè ci hanno chiamato?-
-No, una guardia mi ha svegliato e mi ha detto di venire qui. Non mi ha detto altro-
-Lo stesso vale per me-
-Allora entriamo... forse Ametista ci assegnerà una nuova misisone-
Erik stando al centro prese i due pomelli della porta, spalancandola. Entrarono rimanendo però sulla soglia della porta. C’ erano decine di persone molto eleganti forse erano i nobili incantatori, streghe e sacerdoti del Crepuscolo. C’era anche Ametista vestita come una vera regina e che non appena li vide si alzò in piedi e faceva cenno di venire verso di lei, ma i tre erano pietrificati dall’ imbarazzo
-Ragazzi... dovremmo andare avanti-
-Va prima tu Erik-
-No... vai tu Brigax....-
-Ragazzi vado io avanti smettetela-
Passò in testa Ezeroth e fiero come solo un leone sa fare camminò lungo la navata, lo seguirono Brigax e per ultimo Erik. al loro passaggio i nobili si inchinavano e i cavalieri erano sull’ attenti e mostravano la spada mettendola sul cuore. Si inchinarono davanti alla figura imponente di Ametista
-Forte è fiera selvaggia è la chimera. Figlio del diavolo asceso ai poteri divini. L’ultimo della forza nascosta degl’ elfi. Sono loro tre che aiuteranno Imshan a salvarsi. Gl’anni bui sono finiti, chi si è allontanato dal retto sentiero sarà condotto verso i regni ultraterreni. Sono la regina Ametista ed io vi consacro alla benevolezza degli dei. Aiutate Imshan ed Imshan aiuterà voi-
Le genti presenti applaudirono e urlavano frasi di incoraggiamento e di accettazione
-I nobili crepuscolari, rappresentati dell’ intero popolo sono con voi-
Prese il suo scettro
-Fin quando ancora questa seconda e ultima notte finirà festeggiate, al chiaro della luce dell’ alba voi tre partirete. L’ ultima guerra si svolgerà nell’ ultima notte delle quattro notti di Imshan. Adesso andate e divertitevi-
La sala si sfoltì ed anche loro tre si avviarono verso la porta ma Ametista li fermò
Quando furono da soli poterono parlare tranquillamente
-Quindi il giorno della guerra si è già decisa?-
-Si Brigax-
-Ma Ametista perchè le notti sono solo quattro?-
-La forza dei tre soli allontana di molto la traiettoria di Imshan verso la sua luna-
-Ma Imshan non diventerà arida per colpa dei tre soli?-
-No i soli fanno meno calore di quello che pensi e poi con la magia i nostri problemi di acqua e cibo vengono risolti, Erik-
-Capito-
-Brigax... prima che mi dimentico... prendi. E’ una sacca fabbricata nelle terre di Horus e la mappa di Imshan-
-Mi sembra piccola...-
-Si è una tracolla di medie dimensioni però è magica, il suo interno ricorpe l’ intera superfice del mio regno-
-Wow! E come faccio a prendere gli oggetti che vi riporrò?-
-Con la formula Solie accompagnato poi dal nome dell’ oggetto-
-Grazie mille!-
Continuarono ancora per molto a parlare e poi decisero di uscire dal cortile per prendere parte alla festa. Ma intanto nel palazzo del sommo Shimo vi erano anche lì dei grandi preparativi
-Virgo! Draconico!-
-Si mio padrone-
-Mi hai chiamato, signore?-
Shimo si materealizzò con la sua forma più vicina ad un’ uomo
-All’alba sarà il grande giorno. Ora inizieremo col rinvigorire Dominik in modo che sarà abbastanza forte da nutrirsi delle anime dei crepuscolari-
Mentre parlava si avvicinava al corpo di Dominik
-Come padrone? Non possiamo adesso-
-Perchè Virgo?-
-Le fate eteree non sono sufficienti per farlo alzare in piedi, potrebbe morire definitivamente venti minuti dopo questo risveglio-
-Sparisci dalla mia vista Virgo. La tua diffidenza mi sdegna!-
Fece un inchino e sparì in una nube di fume sotto le risate di Draconico
-Tu Draconico, feccia immonda vieni qui-
Preoccupato si avvicinò a Shimo
-Si, signore-
-Dammi il tuo coltello-
Si sfilò il coltello dall’interno della gamba e lo diede a Shimo
-Tenga mio signore-
-Bene si dia inizio al rito. Voi cinque schiavi venite subito qui!-
Draconico prese cinque dei suoi schiavi e li raggruppò in cerchio attorno al corpo di Dominik
-Fragor umbrae-
Con un solo gesto del suo dito fece esplodere i corpi di quei poveri malcapitati
-Bene ho il sangue che mi serve, adesso la stella ed i cerchi-
Stese le braccia, aprì le mani e con la sua forza mentale sollevò goccia dopo goccia tutto il sangue che era in terra e disegnò attorno al corpo di Dominik una stella cinque punte rinchiusa in due cerchi e disse
-Il cerchio maledetto è completo adesso la formula. Excitusfilius diaboli hittae samir dexat remiret!-
Finì a pronunciare quelle solenni parole e il corpo di Dominik prosciugato dalla linfa vitale prese a muoveri. Mosse prima un dito, poi la mano. Shimo e Draconico si allontanarono per mettersi al sicuro, il corpo di Dominik era come come se ribollisse ed emesse un flebile gemito, poi un lamento assordante ed in fine si alzò dal suo giaciglio con un urlo disumano. Dominik era di nuovo in vita. Si alzò, ma era incompleto il suo spirito era presente, anche se in parte,  ma il suo corpo centenario non gli rendeva facile sostenersi sulle sue gambe, quindi si trascinava a fatica sul pavimento. Shimo lo soccorse prendendolo tra le sue braccia e disse
-Sommo Dominik venga, l’aiuto io-
Come poteva essere un dio delle tenebre e del chaos come Shimo dare aiuto ad un misero essere umano, forse lui aveva paura di quello che potesse fare quell’ essere privato della sua anima. Shimo sosteneva Dominik, ma lui pian piano si decomponeva
-Draconico porta degli schiavi! Su presto!-
Dominik alzò la testa e disse con una voce flebile
-Pr..referisco... te...-
Shimo impallidì
-Me? Sommo Dominik?-
-Si tu!!-
Shimo fece cadere a terra il corpo ormai marcio di Dominik e indietreggiò per paura di essere ucciso. Dominik sorprendendo tutti si alzò in piedi, sostenendosi con una gamba mentre trascinava quasi l’ altra e mantenendosi appoggiato al muro, con le sue poche forze urlò e corse quasi saltellando verso Shimo. Stese il suo braccio e quando arrivò davanti al dio gli mise la sua mano in faccia e premeva, premeva fino a creare una fessura sulla sua testa dove inserì le sue mani. Shimo era fermo imppaurito non riusciva a muoversi il perchè non si saprà mai forse. Dominik finì per dividere il corpo di Shimo in due parti scaraventando la carcassa al suolo. Shimo morente disse
-Come.. ci sei riuscito..? Non riesco.. a .. rigenerarmi... io sono.. un dio..-
Dominik si gettò a terra e si avvicinò ad una delle metà di Shimo e disse
-Tu? Hai smesso di essere un dio quando mi hai riportato in vita e le tue colonne di Istan si sono sgretolate al mio cospetto-
Le colonne di Istan erano raffigurazioni immaginarie del potere di un dio. Quello che era rimasto del corpo di Shimo si dissolse in una nube di fumo e la sua anima che era stata liberata dal peso di quel corpo fu divorata da Dominik restituendogli il suo splendore e la sua giovinezza. Alto, bello, venticinquenne, fisico prestante, lunghi capelli fino alle spalle, era Dominik, il grande Dominik. Virgo, che era appena arrivato e non sapeva cosa era successo, vide gli ultimi instanti di vita di Shimo. Non sapendo che quell’ uomo lì in piedi nudo ed indifferente ai fatti era Dominik e ci si fiondò sopra per ucciderlo
-Che cosa hai fatto!?!?-
-No fermo Virgo!!-
Dominik bloccò il corpo di Virgo con solo lo sguardo e quando lui capì era già troppo tardi
-No, no. Pietà, pietà sommo Dominik-
-Pietà? Cos’ è?-
Il corpo di Virgo era bloccato dalla costrizione della magia di Dominik, ed egli squarciò il petto del demone e glì strappò il cuore avvizzito dal male. Virgo era morte
-Tu li giù come ti chiami? Se non vuoi fare la stessa fine ti conviene rispondermi-
-Io.. signore?-
Draconico era terrorizzato voleva scappare
-Si tu-
-Draconico, mio signore-
-Draconico vieni qui davanti a me-
-Si mio signore-
Draconico aveva paura che venisse ucciso, una paura come non l’aveva mai sentita prima ma si avvicnò ugualmente a Dominik. Draconico si inchinò, l’uomo gli mise una mano sul capo e in quell’instante Draconico pensò alla morte
-Ecco, è arrivata la mia ora-
-Non ti preoccupare Draconico non ti ucciderò lascia che io entri nella tua mente per legerla, ho un vuoto di cento anni-
Nella mente di Dominik viaggiavao come un film i lunghi anni passati da corpo senza vita. Tolse la mano dalla sua testa
-Bene ho letto tutto ora sparisci, il nuovo dio vuole rimanere da solo-
Draconico piegò la testa e scomparve in una nuvola di fumo. Dominik andò verso l’ex trono di Shimo e ci si sedette sopra, schioccò le dite e magicamente apparve addosso a lui una toga color delle tenebre
-I regni dei devoti, elfi e sangue sono stati distrutti nella prima guerra... di questo me ne ero dimenticato ed ora il regno della mia ex amica verrà distrutto.. bene avrò un compito in meno da svolgere; solo questo ragazzo... Erik si dice sia la mia progenia e che sia l’Ancestrale venuto per uccidermi. Devo cercare gli artefatti dei regni così da acquistare ancora più potere. Draconico vieni qui!-
-Ha chiamato mio signore?-
-Si, Shimo possedeva artefatti dei regni?
-Artefatti? No mio signore-
-Prevedibile da un essere inferiore come lui. Ti affido una missione va nei tre regni distrutti ed anche nella vallata dei draghi.... e recupera per me gli artefatti-
-Mio signore io non li conosco... come sono fatti?-
-Ignorante! Gli artefatti sono oggetti possono variare da un semplice sasso a una complessa arma da guerra rappresentano il potere di quel regno-
-A esempio, mio padrone, nel regno dei devoti che dedicano la loro vita al dio serpente Hima, può essere che l’artefatto sia una statua di Hima oppure un serpente-
-Bene mi compiaccio Draconico vedo che hai capito-
Il generale si inchinò e scomparve alla volta della ricerca degli artefatti
-Io recupererò i quattro artefatti, poi anche quello del regno d’Ametista e infine anche gli altri e a quel punto io dominerò questo mondo e anche il mondo, la Terra e prenderò la mia vendetta su tutti-
Finì in una risata sadica e malvagia
Dopo quegl’ anni di scuola e anche di allenamento era finalmente giunto il momento tanto atteso da demoni e angeli, cioè la partenza per il grande viaggio che aspettava Erik, Brigax e la chimera Ezeroth. Era ancora sera nel pieno dei festeggiamenti. Stava quasi per sorgere l’alba e come promesso lor otre andarono via dal regno, iniziando il loro viaggio. I crepuscolari erano agitati, aspettavano questo momento da decenni, era come se tutti i crepuscolari si fossero dimenticati delle piccole guerriglie che avvenivano contemporaneamente a questi attimi di gioia. Non era soltanto il palazzo di Ametista, con i suoi crepuscolari ad essere in fermento, anche i centauri di Elmond e Talin erano in fermento per arrivare a palazzo e per prendere posto ai festeggiamenti. Ma anche all’ex palazzo di Shimo  stava succedendo qualcosa, Dominik impartiva i suoi primi ordini
-Draconico, vieni immediatamente qui!-
-Si sommo Dominik?-
-I demoni Boghi sono tutti pronti?-
-Sono tutti posizionati e allineati in tutto il regno-
-Dove-
-Partono dalle grandi cancellate celesti fino alle terre di Tiamat il serpente-
-Benissimo, sono compiaciuto. Adesso potete andare-
Fece una riverenza e scomparì. Intanto Principessa aveva interroto le danze la musica
-Perdonate la mia interruzione. Ma guardate-
Volse la mano al cielo in cambiamento
-L’ alba sta sorgendo. I nostri tre eroi devono partire. Brigax prendi la mappa io vi indicherò la vostra prima tappa
-Solie mappa-
-Il regno delle sabbie questa è la vostra prima meta. La sua storia in breve, chi l’abita e i suoi nemici-
Tutti i partecipanti si fermarono e sedettero, quasi come dei nipoti ascoltano la fiaba raccontata dai nonni
-Nella prima guerra, i paesi erano tutti alleati sotto il mio siggillo. Combattemmo a lungo gli uni di fianco agl’ altri. Ma d’un tratto il re, un mio stretto amico, ci tradì. Ritirò tutte le sue forze in guerra sia che difendevano i piccoli centri sia gli eserciti dalle terre centrali. Quel suo volta faccia provò innumerevoli perdite in ogni regno. Ma una cosa nessuno di noi ci sapemmo spiegare, d’ un tratto anche l’ intero regno era scomparso. Molte generazioni si susseguirono dopo il mio amico e non so se le cose sono migliorate oppure no... so solo una cosa che al trono adesso cè un ragazzo e forse attorno a lui cè corruzione, il vostro compito adesso è di trovare questo regno, trovare il ragazzo re e prenderlo come nostro alleato alla grande guerra finale. Questo è il vostro primo compito che vi affido-
-Tutto chiaro-
-Anche per me-
-Si anche per me è tutto chiaro-
-Bene e adesso partite-
Fecero un inchino e si congedarono, voltarono le spalle alla loro amica e percorsero la strada dal castello ai cancelli. I presenti si inchinavano davanti a loro e li incitavano. Intanto Principessa era entrata nel suo castello, salendo sino al terrazzo del trono per intraprendere un discorso. Sulle paroli solenne della loro regina Erik, Brigax e Ezeroth se ne andavano
-Oggi in questa notte , io proclamo ufficialmente Erik l’Ancestrale, Ezeroth la chimera e Brigax l’elfo i dominatori dei poteri dei crepuscolari-
Ogni persona pendeva dalle labbra della loro regina
-Da oggi la guerra non ci fa più paura. Da oggi i crepuscolari e gli altri regni saranno presto liberi da chi ci opprime-
Pur essendo usciti dal confine del castello ed entrati nel centro del villaggio loro si voltavano spesso a ricordare le loro vecchie storie passate lì
-Da oggi Dominik e Shimo non ci faranno più paura-
Si sentì un boato tanto potente da far smettere il discorso di Ametista. Un uomo incappucciato precipitò dal cielo fino ad atterrare dolcemente davanti alla regina, salì in piedi sul parapetto. Lei indietreggiò impaurita fino a cadere a terra,  lui gli si avvicinò scendendo dal parapetto
-Paura? Non sai ancora cos’è la paura, cara la mia regina-
-No, no non può essere.. Tu dovresti essere morto-
-Io? Morto? Guardati in giro tra pochi minuti il tuo regno salterà in aria. Mia amata-
Lei fece come gli era stato detto si guardò in torno e disse
-Non vedo niente-
-Allora lo sentirai. Hahaha-
Risalì sul parapetto, allargò le braccia si scoprì il volto e disse
-Sono Dominik, voi tutti crepuscolari me la pagherete cara per quello che mi avete fatto-
Scomparve in una nube di fumo. Ametista si riaffacciò e disse terrorizzata
-Scappate! Scappate!! Dominik è vivo...-
La gente cercava in tutti i modi di scappare. Si calpestavano quasi tra loro per poter avere una via di fuga. Ma dall’ alto del cielo in piena alba si accese una luce dilatando le nubi
-No... è troppo tardi-
Un raggio di luce squarciò il cielo e trapassò il castello. Quel raggio di luce si ingrossava sempre di pù avvolgendo il castello e sgretolandolo. Man mano il raggio aumentava di volume avvolgendo l’ intero regno. Erik, Brigax e Ezeroth ormai erano lontani dal regno ma videro quel gigantesco raggio e rimasero fermi ad osservare cosa accadeva. Ogni cosa che quella luce incotrava sul suo cammino veniva spazzata via. Principessa era confinata in una bolla protettiva creata da Dominik, per far sì che le assistesse alla distruzione
-Ecco la mia fine, il mio corpo immortale ora non serve più. Dominik ti amerò sempre... sei stato una parte di me. Erik, Ezeroth, Brigax ora è tutto nelle vostre mani. Addio... Veglierò da Vevez se lei mi vorrà lì-
La bolla si dissolse e dopo il fascio di luce i demoni Boghi esplosero uno dopo l’ altro, lasciando solo una grande voragine sul terreno. Quell’ esplosione non fu ignota a Erik e ai suoi amici che la udirono e videro perfettamente. Erik impulsivamente si mise a correre verso il regno distrutto, era in lacrime. Si diressero verso quella che ora è una voragine. Al loro arrivo al regno trovarono macerie su macerie, niente si era salvato. Arrivarono dove prima c’era il castello e lì li aspettava Dominik seduto sulle macerie
-Ben trovati... Tu umano saresti mio figlio?-
-Tu..tu... non puoi essere niente per me!!-
Erik sfoderò la sua spada, lacrime agl’ occhi, rabbia nel cuore, si scagliò verso
 Dominik. Erik lo attaccava con la sua spada ma lui bloccava ogni suo attacco con la mano destra, vollero provare anche Ezeroth e Brigax. Brigax col suo arco e Ezeroth provando ad azzannarlo, ma niente tutto in vano
-Adesso basta!-
Dominik agitò la sua mano ed alzò un forte vento che li atterrò. Dominik si avvicinò a Erik e gli disse
-E quindi tu... saresti mio figlio? Non vedo niente di mio in te sei solo un povero ragazzo che si crede chi sa chi, su forza alzati!-
Coi suoi poteri telecinetici lo sollevò da terra e gli disse
-É inutile che cerchi di divincolarti, perchè so che lo vuoi fare, io so ogni cosa, io sono un nuovo dio-
-Tu..tu..-
-Io cosa? su avanti dillo!-
-Tu sei solo uno stolto-
-È questo il modo di rivolgerti a tuo padre!?-
Gli diede un calciò nello stomaco e lo fece cadere di nuovo a terra. Gli si riavvicinò e gli disse
-Oggi vi risparmio la vita. Vi lascerò stare per tutto il tempo che volete, ma quando sarete sulla mia via io vi falcerò, prenderò le vostre carni e le getterò alle bestie dell’ inferno. Addio ragazzini miei e state attenti. Hahahaha.-
Scomparve. Lasciando dietro di se quell’ odore acre dello zolfo e i corpi feriti di loro
-Dobbiamo rialzarci e metterci in viaggio, è questo che lei vorrebbe da noi-
-Si Ezeroth, giuro solennemente che io eliminerò Dominik-
-E noi ti aiuteremo, Erik-
Si alzarono a fatica. Trattennero le lacrime percorrendo le lunghe vie di macerie, a volte si giravano indietro per ricordare frammenti di vita del regno

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Capitolo 6
*** Capitolo6°- Il grande deserto ***


Era un nuovo giorno. Erano usciti dal regno o per lo meno dalle macerie che lo sostituivano. Erik pensava a quel giorno di qualche tempo fa, di quando scoprì di quel regno, di quando scoprì la gente che lo abitava e di quando conobbe lei. Dei flashback passavano incessanti nella sua mente, vecchi ricordi di felici giorni passati in sua compagnia. Camminarono a lungo in quel nuovo giorno, nell’assoluto silenzio perchè nessuno sapeva cosa dire. Si accamparono. Erik in quella giornata sognò la sua vita sulla Terra e ringraziava che lì questo non può accadere. Pensava ai volti dei suoi genitori ormai quasi annebbiati dal tempo trascorso via, ma si rincuorava pensando che al suo posto c’era il suo clone creato da lei. Una cosa strana accadde però, si ritrovarono tutti e tre nello stesso sogno
-Brigax, Erik-
-Ezeroth, Erik-
-Brigax, ezeroth siamo nello stesso sogno?-
-Si penso propio di si Erik-
-Cosa ci facciamo qui?-
Erano nel nulla, levitavano in uno spazio vuoto senza confini. Una voce femminile, che pian piano assumeva forma, prese parola interrompendo i ragazzi. Era lei
-Erik a questo posso rispondere io...-
-Principessa!-
-Si Brigax sono io... non ho molto tempo quindi fatemi parlare, vi assegno una missione; in ogni regno c’è un artefatto magico cioè un qualsiasi oggetto che rappresenta pienamente il regno. Questi arfatti uniti distruggeranno Dominik e il male suo alleato-
Erik ripensò alla profezia che lesse qualche giorno prima
-Principessa dove sei ora?-
-Sempre voglioso di risposte Erik... Io sono morta.. Sono solo uno spirito-
-Come hai fatto ad apparirci in sogno?-
-La signora di Vevez mi ha concesso un piccolo colloquio con voi-
-Dove andrai adesso?-
-Ezeroth io andrò nel regno dei cieli, al fianco dei miei amici re caduti nella guerra, al fianco degli deii e al cospetto dei miei genitori. Io veglierò da lì ogni vostro passo e come una coscenza io vi guiderò nelle decisioni. Voi siete la mia speranza e forza-
Trattenendo lacrime amare si abbracciarono
-Adesso devo andare...-
Pian piano si dissolse tra le loro braccia, come il loro sogno. Sbandarono e si svegliaronol si guardarono negli occhi sorrisero, si tranquillizzarono e semplicemente ritornarono a dormire ma facendosi una solenna promessa comune nelle menti di tutti e tre
-Da oggi noi elimineremo ogni traccia del male-
Il primo giorno dopo la sera era passato, era una nuova mattinata il primo a svegliarsi fu Erik seguito da Ezeroth e infine Brigax
-Buongiorno ragazzi-
 -Buongiorno-
-Buongiorno a voi-
Presero le loro cose e le misero nella sacca di Horus di Brigax e ripresero il loro cammino verso il regno delle sabbie. Il verde lussureggiante del crepuscolo scompariva pian piano lasciando posto alla nuda terra. Parlò Brigax
-Ragazzi...-
-Si Brigax?-
-Non dobbiamo essere tristi per quello che è successo... noi siamo in grado di rendere onore alla principessa-
Erik si fermò
-Si, ha ragione adesso basta piangere e soffrire dobbiamo essere forti e andare avanti ci aspettano meravigliose avventure e non possiamo permetterci di essere tristi-
-Si ha ragione Erik dobbiamo essere forti -
-Si avete ragione non possiamo-
Rincuorati ed incoraggiati a vicenda ripresero il cammino gioiendo e scherzando. Erano fuori dal crepuscolo ormai erano quasi all’ inizio del deserto. Si guardarono un’ ultima volta indietro, stringendo i denti e le mani, dopo l’ ultimo saluto ripresero verso il torrido deserto. I ragazzi camminavano a  torso nudo, utilizzando le casacche come cappello per ripararsi dal sole invece ad Ezeroth gli coprirono la testa con delle coperte, ma era tutto inutile, dopo nove cicli dei tre soli il caldo era diventato estenuante, neanche nelle tende trovavano un po’ di frescuria
-Basta vi prego!-
Erik si gettò a terra, ansimando e sudando
-Si basta!-
Brigax fece lo stesso si gettò a terra coprendosi interamente la faccia
-Su dai ragazzi alzatevi. Brigax!! Dai Erik su!!-
-Acqua, Brigax, acqua-
-L’ abbiamo finita subito, ma provo lo stesso. Solie acqua! Solie acqua! Solie acqua!!-
Aspettò qualche secondo, ma niente
-Non ne abbiamo neanche più una goccia... Mi dispiace ragazzi-
-Aspetta ho un idea!!-
Disse Erik. Aprì il suo palmo e disse
-Globus glacies-
Creò una sfera di giacchio all’ interno della sua mano
-Grande Erik!!-
Brigax copiò la sua idea
-Emh... Ragazzi...-
-Si Ezeroth?-
-Io non posso fare di queste magie-
-Allora ci penso io per te. Globus glacies-
Brigax creò un’ altra sfera e la diede a Ezeroth
-Grazie Brigax-
-Di nulla-
Con questa inventiva di Erik avevano un po’ d’ acqua e ripresero il cammino, Andando sempre avanti allo sbaraglio. Vagarono in quel deserto per qualche giorno cibandosi con poche cose presenti nella sacca e dissetandosi solo col ghiaccio. Incontrarono spesso delle creature spaventose lungo il loro cammino come degli scorpioni giganti e ragni. Per riposarsi ogni tanto si accampavano in qualche piccola duna, ma a turno uno di loro rimaneva sveglio per vigilare. A volte mangiavano alcune di quelle creature. Il sesto giorno all’ orizzonte di fuoco videro un’ ombra che assomigliava quasi a una piccola casetta, anche se per loro quello poteva essere un miraggio ma comunque andarono verso quell’ ombra, ma sorprendentemente era davvero una piccola costruzione. Corsero verso di lei come dei pazzi, vi entrarono e all’ interno c’era un po’ di fresco
-Ah... Che bello un pò di fresco!-
Ezeroth incuriosito da affreschi ormai sbiaditi e rovinati dal tempo richiamò a se l’ attenzione dei due ragazzi
-Ragazzi osservate questi affreschi forse abbiamo trovato qualcosa... Forse è la porta del regno delle sabbie-
Si avvicinarono tutti verso le pareti, Erik creò delle sfere di fuoco in modo da fare ancora più luce
-Erik questo forse sei tu...-
Disse Brigax indicando un’uomo con delle ali
-Brigax perchè dovrei essere propio io?-
-La corona, quella è la tua corona-
-Ti riferisci a quella maledizione?-
-Si proprio a lei-
Ezeroth e Brigax continuarono a osservare gli affreschi, Erik si fermò a osservare un’ affresco raffigurante una mano e ai lati rune, stranamente non sembrava impolverato come tutto il resto. Erik passò la sua mano su di esso per togliere un po’ di polvere. Sfiorando la superfice dell’ affresco azionò come un meccanismo, esso si ritirò nel muro e tutta la cappella si era illuminata ed il terreno tremava
-Erik!!! Che hai fatto!?-
-Ezeroth non lo so!!-
Incominciarono a fluttuare all’interno della cappella, quando un raggio blu partito dal cielo e finito al centro esatto del pavimento li avvolse facendoli sparire. Furono trasportati sotto terra
-Ma questo....-
-Si... Abbiamo finalmente trovato il regno delle sabbie-
 

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Capitolo 7
*** Capitolo7°- Il regno sotterraneo ***


Erano finalmente entrati nel regno delle sabbie ma fecero una sconvolgente scoperta, il regno era distrutto, le case erano piccole semi o totalmente distrutte, le strade erano sterrate e c’erano moltissime macerie sparse ovunque. Del castello non c’ène era traccia come i suoi abitanti, era un deserto anche li sotto
-Erik dove si va adesso?-
Disse Brigax pur sapendo già la risposta
-Ragazzi non ho idea di dove andare, è tutto distrutto in questo regno-
Vagarono per un pò in cerca o del re o degl’ abitanti, ma c’era traccia di nessuno. Man mano che avanzavano si accorsero che delle ombre li stavano seguendo
-Ragazzi ho visto qualcosa!!-
Seguirono le ombre in ogni stradina e vicolo del regno ma senza trovarne i proprietari
-Adesso basta so io come far uscire allo scoperto tutti!-
Disse nervosamente Erik. Sfoderò la sua spada e richiamò un suo colpo
-Calcaribusglac..-
Una voce maschile lo fermò bruscamente
-Fermo ragazzo!-
Erik lo sentì e non scagliò più il suo colpo
-Fatti vedere!-
Da dietro un’ angolo di una delle case uscì un ragazzo alto di carnagione chiarissima, capelli neri brizzolati, fisico un po’ esile, vestiva di una tunica di colore arancione e in testa aveva degl’ occhialoni come quelli dei piloti di arei
-Eccomi sono qui, ma fermi non attaccate o crollerà tutto-
Erik e gl’ altri gli si avvicinarono e semplicemente si presentarono
-Ciao io sono Erik-
-Io Ezeroth-
-Ed io Brigax-
Il ragazzo rimase un po’ stranito e sulle sue
-Io invece sono Xenus, il re di questo diroccato regno-
-Tu il re?-
-Si io sono il re di questo regno.... O per meglio dire di quello che ne rimane..-
-Ma non sei un pò troppo giovane?-
Disse Brigax
-Bhè sono l’ultimo della mia stirpe quindi ho dovuto prendere io il comando del regno-
-Ma il popolo dov’è-
-Ma sono qui naturalmente!-
Aprì le braccia e si mosse col busto a formare un mezzo cerchio
-Popolo delle sabbie venite fuori! Il vostro re vi sta chiamando-
Nascosti tra le case, tra le macerie, sotto delle botole uscirono fuori minotauri, tassi e scorpioni antropomorfi. Xenus fieramente disse
-Questa, questa è la mia gente! Abbiamo tutti l’ abilità di poterci nascondere tra le sabbie e la terra. Cosa volete da noi-
Erik e gli altri rimasero sbalorditi. Brigax prese parola
-Noi siamo arrivati fin qui per aiutarti. E’ capitato qualcosa al tuo regno-
Tutti gli abitanti si sedettero attorno al loro re, pendendo dalle sue labbra. Come un nonno racconta ai suoi nipoti il giovane Xenus raccontò la storia di tutto e di tutti
-Inziò tutto un secolo fa, con la guerra. Il mio antenato, che vi partecipò, fu messo alle strette da Dominik con l’intento che lui dovesse partecipare alla guerra schierato dalla sua parte. Il mio antenato rifiutò prendendosi gioco di lui, Dominik accecato dalla rabbia scagliò tutta la sua ira su questo regno. Lo voleva distruggere, ma poi si convinse che la pace eterna era una cosa troppo “gradevole” per noi tutti, allora lui ci confinò sotto terra. Nessuno poteva ne uscire ne venire. E ormai ci siamo adattati.-
-Quindi non è stato sempre così il tuo regno?-
-No, le case erano fatte di fango unite alla magia, molto alte e collegate tra loro con ponti e strade sospese. L’ obelisco sovrastava tutto e tutti perdendosi quasi nel cielo. L’ unica speranza che abbiamo di riemergere e di trovare un diamante e incastonarlo su quella fontana li giù-
Indicò la fontana ormai prosciugata
-E perchè non prendete un diamante da qualche parte?-
-Oltre il mio regno non c’è niente, solo buio-
-Allora creeremo noi qualcosa del genere-
-Ma voi chi siete! Ancora non ci avete detto bene i vostri ruoli -
-Siamo gli emissari di Principessa Ametista. Lei stessa ha detto che forse noi siamo i salvatori di Imshan-
Tutti sentendo le parole di Erik rimasero stupiti
-Allora aiutateci per favore, so che ne siete capaci, per favore, ve ne prego-
-Si Xenus noi ti aiuteremo-
-Dicci come procedere Erik!-
Disse Ezeroth spazientito
-Lo studiaii nella mia scuola terrestre. Allora bisogna prendere sabbia e semplicemente “cuocerla” in altissime temperature, ma per pochi secondi-
-Erik forse abbiamo capito cosa vuoi fare...-
-Bene allora Xenus crea una sfera di sabbia e io una di fuoco-
-Erik c’è un problema..-
-Quale?-
-Dovrete fare da soli. Il diamante che deve essere usato per il mio regno deve avere
delle specifiche proprietà magiche, non deve assorbire neanche un infinitesima parte della mia magia. La maledizione è complessa e astuta-
Bhè vedi.... noi tre non siamo capaci di usare l’ elemento della terra-
-Insegnaci il dominio della terra-
-Come volete ragazzi, vi spiegherò il programma che ho in servo per voi. Il vostro allenamento sarà di sette giorni a partire da adesso. Due giorni per ognuno di voi ed il settimo giorno creerete questa specie di diamante magico-
-Benissimo allora iniziamo pure!-
Dissero entusiasti Brigax, Ezeroth e Brigax
-Noi due staremo un pò in giro-
-Va bene ragazzi allora ci si vede dopo?-
-Si, Erik buona fortuna-
Si separarono. I popolani ritornarono alle loro solite faccende quotidiane e Erik e Xenus andarono fuori dal regno nel buio
-Benissimo Erik siamo arrivati adesso preparati-
Xenus schioccò le dite e si accesero delle candele, arrivarono in una specie di grotta e in fondo c’era un’ altare e degl’ alti candelabri
-Erik benvenuto nel mio piccolo santuario io qui mi ritiro per allenarmi da solo e a nessuno è permesso venire qui. Bene iniziamo, tu padroneggi l’acqua e il fuoco giusto? E lo puoi creare dal nulla?-
-Si, esattamente-
-Benissimo con la terra scordatelo di farlo, la terra la manipoleremo, la toccheremo ma non la creeremo come con gli altri elementi-
-Si.... D’accordo-
-Fammi vedere la tua spada-
Erik sfoderò la sua spada e la porse a Xenus come gli era stato detto e la esaminò
-Spada con lama blu, impugnatura leggera... Non ha un grande potere-
Diede qualche colpo di spada all’ aria, poi la riprese tra le mani e disse
-No, no non ci siamo-
La conficcò nel terreno fino quasi all’ impugnatura. Erik giustamente si arrabbiò e disse
-Ma cosa fai!?-
-Zitto! Oggi imparerai a difenderti e attaccare da solo, senza dipendere dalla spada. La terra può essere la tua forza come può essere la tua condann-
Erik era molto perplesso
-Avanti colpiscimi coi pugni, combattiamo in questo modo-
I due si prepararono, erano uno di fronte all’altro, fu Erik a scagliare il primo colpo ma un muro di sabbia si pose davanti ai due proteggendo Xenus; Erik continuò lo stesso andando incontro sempre allo stesso risultato. Era sfinito
-Sei già stanco? Allora inizio io-
Xenus copì il suolo creando delle vibrazioni tanto potenti da far cadere Erik e da far cadere piccoli  massi e polveri dal tetto della grotta
-Ed ora, aitram epulcrea!-
Il terreno sotto di Erik si spalancò imprigionandolo dentro di se, lasciandogli solo la testa fuori dal terreno. Xenus gli disse avvicinandosi a lui
-No. No, no Erik non ci siamo-
Mise la sua mano sulla testa di Erik, strinse forte e tirò fuori il ragazzo dal terreno e disse
-Sei sfinito, non riesci neanche a parlare. Io per oggi ho finito hai capito cosa fare-
-Xenus...-
-Si Erik?-
-Io ti batterò-
Xenus rise e disse
-Lo spero per tutti noi-
E se ne andò
-Se uno esile come lui è lo stesso così forte, il controllo e la potenza della terra aumenta davvero di molto il potere dell’ usatore-
Dopo la sua riflessione riprese i suoi allenamenti capendo i suoi sbagli e correggendosi. Ricordava in ogni momento le parole di Xenus. Ci volle molto ma alla fine col fiato corto e il sangue che gli colava dalle ferite strappò via dal suolo la spada, innalzandola e sgretolando la terra che la teneva imprigionata
-Ce lo fatta!! Il controllo sulla terra è davvero potente-
Dalla poca luce che filtrava si potè capire che i tre soli erano alti ed avevano ricominciato a sorgere in successione, un giorno era finito, Xenus tornò e trovò Erik seduto sul terreno ad aspettarlo
-Xenus, sono pronto-
-Benissimo. Hai anche estratto la tua spada. Bene allora dovrò prendere la mia di spada-
Toccò una roccia e disse
-Gladiuslapidis-
La roccia si frantumò, creando una spada fatta di roccia. Il ragazzo non l’ impugnava nemmeno, la usava controllandola a distanza
-Cominciamo!-
I due si scontrarono schivando e colpendo con la terra che li circondava. Distruggendo anche parte dell’ imponente altare. Era passato molto tempo, Erik si stancò e scagliò il colpo finale per mettere fine a quel duello
-Terrae motus!-
Creò un’onda di sabbia, l’ altro si difese con la sua spada dividento a metà l’onda. La sabbia divisa si concentrò dietro di lui avvolgendolo in una spirale e poi in una sfera. Ma pian piano la priogione di sabbia si diradò mostrando Xenus che risucchiava la sabbia all’ interno della sua mano, quando fu libero mise dolcemente i piedi a terra e disse fiero
-Bene hai superato l’allenamento-
-Grazie Xenus-
-Sparisci da qua, trova un tale che si chiama Getid, sa quello che deve fare, e fammi venire qui l’ elfo-
-Va bene Xenus-
Andò verso il centro, chiedendo in giro trovò Getid che lo portò in un bagno di fanghi rigenerante per le sue ferite, intanto Brigax si era dato il cambio con Erik raggiungendo il piccolo re
-Eccomi!-
-Bene tu sei un’elfo arcere giusto?-
-Si-
-La terra potrà donarti la sua calma ed un potere, ma questo avverrà se sarai capace di manipolarla e farla soggetta del tuo potere-
-D’ accord-
Xenus poggiò una mano sul terreno e disse
-Colossus-
In quel punto uscì, piano piano, dal terreno un colosso di roccia. Brigax indietreggiò
-Tranquillo, è innoquo. Adesso visualizza un tuo qualsiasi potere-
Brigax pensò a uno dei suoi colpi migliori
-Adesso che lo hai visualizzato elimina l’elemento acqua o fuoco e sostituiscilo alla terra, ricorda la freccia sparata inizierà come una vera freccia ma poi diventerà un colpo formato da terra, sembra difficile ma non lo è. Adesso vado ci vedremo come con Erik domani-
-Si, Xenus a domani-
Anche Brigax si allenò fino alla mattina seguente. Quando tornò Xenus trovò Brigax con le mani tremanti e sanguinanti
-Vedo che ti sei allenato intensamente-
Lo squadrò da capo a piede
-Fammi vedere i tuoi risultati, sempre se ne hai ottenuto qualcuno-
-Si Xenus-
Brigax prese il suo arco, prese la sua freccia aurea-diamante e puntò verso il terreno e scoccò, Xenus perplesso disse
-Ma come punti per terra?-
Brigax a sua volta replicò
-Aspetta-
Qualche secondo dopo il colosso esplose. Brigax aveva scoccato la freccia facendola passare sotto terra , essa arrivò sotto i piedi del colosso creando un’ esplosione che lo distrusse. Xenus gli fece un piccolo applauso e disse
-Benissimo, hai capito che non puoi creare dal nulla la terra e quindi hai manipolato la terra intorno alla freccia. Hai dato un grande potere distruttivo a quel tuo colpo, bravo davvero molto bravo-
-Grazie Xenus, è stato difficile all’inizio ma poi ciò pensato e ripensato e alla fine ci sono arrivato-
-Benissimo, vedo che a differenza di Erik hai capito tutto da solo, davvero molto
bravo. Adesso puoi andare vai, da Gedit a farti guarire e fai venire l’ultimo del vostro gruppo-
-Grazie di tutto-
Brigax lo ringraziò e se ne andò zoppicando un po’. Raggiunse Ezeroth dicendogli che era il suo turno. Anche la creatura lo raggiunse
-Eccomi Xenus-
-Siediti qui Ezeroth-
I due si sedettero l’uno di fronte all’altro rimanendo in un silenzio imbarazzante. Finalmente Xenus disse qualcosa interrompendo quell’ estenuante silenzio
-E quindi tu saresti una chimera...-
-Bhè si-
-... Non so cosa insegnarti.. oppure si! Tu di solito per quanto voli?-
-Non saprei, per qualche ora penso..-
-Bene allora aumenteremo la tua resistenza però non lo faremo qui, sei una creatura dell’aria la terra non ti può aiutare...-
-Va bene Xenus..-
Ezeroth ci era rimasto un pò male. I due rialzandosi da terra andarono verso la casa di Getid
-Ciao Gedit!-
-Mio re buongiorno, come posso aiutarti?-
-Ho bisogno delle tue sabbie mobili-
-Va bene si può fare. Vi faccio strada venite-
-Ezeroth eccoci arrivati, immergiti e simula il volo-
-Ma non morirò?-
-No, no non preoccuparti è stata creata da noi è profonda meno un metro quindi non preoccuparti-
-Per quanto devo fare questo esercizio?-
-Cinque o sei ore ti basteranno-
-Va bene, allora inizio immediatamente-
Ezeroth incominciò quell’ inconsueto allenamento. Poco dopo arrivarono Erik e Brigax, totalmente ristabiliti
-Fantastico un bagno di fanghi!-
Esclamò Erik
-Fermo ragazzo!-
Gedit fermò Erik che era già all’opera per spogliarsi
-Perchè signor Gedit?-
-Sono delle sabbie mobili create da noi. È una soluzione di  polvere di stelle e rocce di adamantio, creano molta pressione all’interno dell’acqua e voi potreste rimanere schiacciati-
-Ed Ezeroth allora?-
-Le chimera hanno una struttura ossea in grado di reggere questo tipo di pressione-
-Va bene abbiamo capito. Allora torniamo verso questa sera, Ezeroth ti lasciamo al tuo allenamento-
Salutò Brigax per primo poi seguito da Erik, Ezeroth fece solo un cenno come saluto non interrompeva per niente e nessuno il suo allenamento. La flebile luce dei soli era diventata un’unica luce, era così un nuovo giorno; Ezeroth è rimasto ad allenarsi fino alle prime luci dell’ alba. Andarono da lui Erik, Brigax e Xenus
-Ezeroth hai finito, ora puoi uscire-
Eeroth uscì dalle sabbie scalciando, si scrollò da dosso la fanghiglia e gli fu dato acqua e un po’ di cibo
-Con Ezeroth abbiamo conclusio gl’ allenamenti. Nuova resistenza e forza, colpi e controllo, agilità e resistenza le lezioni che vi sono state impartite le avete fatte vostre-
Chinarono il capo in segno di rispetto
-Ora che siete pronti fate riemergere questo povero regno dalla sua prigionia di terra!-
Erik iniziò con la sua idea
-Io creerò una sfera di sabbia tu Brigax la incendierai con un tuo colpo di fuoco e la pietra che ne uscirà la taglierai tu Ezeroth con i tuoi artigli. Tutto chiaro?-
-Bene tutto chiaro-
-Si anche per me Erik-
Iniziarono, fecero un primo tentativo ma erano scordinati e fallirono, col secondo tentativo migliorarono ma non di molto.... man mano che provavano diventavano sempre più bravi nella coordinazione e nella misura della loro forza. Xenus che assisteva ad ogni loro tentativo era fermo a pochi passi da loro, gli si avvicinò Gedit
-Xenus amico mio, ma non avevi intenzione di continuare gl’ allenamenti anche oggi?-
-Gedit perchè scusa, loro cosa stanno facendo?-
-Vuoi dire che questo è un allenamento-
-Si. Coordinazione e forza una lezione che devono apprendere da soli-
Ci impiegarono molto tempo prima che potessero avere qualche risultato concreto, fino al momento in cui l’ ultimo tentativo fu il decisivo; Xenus svegliò Gedit che intanto era rimasto accanto a lui ma nell’ estenuante attesa si era addormentato
-Gedit! Su dai! Svegliati! Questa è la volta buona me lo sento-
Erik creò una sfera di sabbia e la lanciò in aria seguito da Brigax che con una sua freccia incendiaria ha colpito la sfera trasformandola in una sorta di diamante grezzo ed Ezeroth infine con i suoi artigli lo ha squadrato. Erano esausti, ma dalla gioia e dalla felicità erano ancora in grado di rimanere in piedi. Si avvicinò Xenus accompagnato da Gedit
-Ottimo lavori ragazzi, davvero ottimo-
Xenus prese il risultato di tanta fatica ed andò verso l’altare che era non poco distante da loro facendo cenno di farsi seguier. Arrivarono, Xenus posizionò in una cavità dell’altare il diamante. Rimasero tutti a bocca aperta gettandosi nello sconforto, non succedeva niente. Ritentò e ritentò inserendolo più volte, ma non accadeva nulla. Rassegnato e con le lacrime agli occhi Xenus disse
-L’importante è averci provato... Ora troviamo un modo per farvi andare via da qui...-
-Aspetta Xenus voglio provare una cosa-
Erik aveva qualcosa in mente. Si avvicinò all’altare, mise una mano su di esso e d’un tratto l’altare si illuminò e delle grandi scosse di terremoto pervasero il regno
-Erik cosa hai fatto?!-
-Brigax sto risollevando questo regno. Questo si intendeva, non doveva essere Xenus a inserire quella chiave-diamante ma il possessore del sangue di Dominik lui o io. Era da tempo che ci pensavo ormai-
Con la sua spada si tagliò sul palmo della mano facendo sgocciolare il sangue sulla cavità, alzando al celo il diamante disse
-Dalle sabbie riemergi!-
Conficcò il diamante nelal sua apposità cavità. Le scosse di terremoto aumentarono di intensità. Il celo di terra che ricopriva il regno si squarciò, fasci di luce avvolsero tutti gl’ abitanti del regno compresi i nostri tre eroi. Le luci singole si unirono formando un’ unico gigantesco fascio di luce. Lo squarcio si richiuse. Il fascio di luce diradandosi lasciò posto all’ imponente palazzo di Xenus e alle case del popolo. La maledizione era spezzata. Ormai i tempi andati che si vedevano solo nei dipinti e nei ricordi erano di nuovo diventati reali. L’obelisco del firmamento si innalzava nuovamente alto nel celo perdendosi, come era normale, nel celo. Quel regno che era rinato aveva come dei sapori un po’ arabi
-Amici miei!! Non so come ringraziarvi, sono felice che mi avete aiutato. Vi prego chiedete qualcunque cosa ed io ve la donerò devo sdebitarmi-
-Di niente Xenus. Non ti preoccupare non vogliamo nulla in cambio-
-Erik ma come facevi a sapere che sarebbe funzionato?-
-Sensazione e intuito-
-Hai avuto anche un colpo di fortuna vero?-
-Lo so Brigax. Hahaha-
L’ uforia durò poco, fuori dalle mura si udirono urla stridenti e fermento sotto le sabbie. Xenus sfoderando le sue due spade disse
-Andiamo a controllare non mi sento sicuro
-Combatteremo se ce ne sarà bisogno-
Erik, Brigax, Ezeroth e Xenus si precipitarono fuori dalle mura,  voltando lo sguardo nel grande e sconfinato deserto. Qualcosa stava emergendo dalle sabbie, si tenevano pronti a combattere tenendo strette le loro armi. Dopo poco dalle sabbie emersero due giganteschi scorpioni neri. Nessuno sapeva se erano due creature pacifiche o meno
-Voi due chi siete!?-
Chiese autoritariamente Xenus ma quelle due creature mostruose non risposero, il ragazzo si ripetè
-Chi siete!?-
-Oreised retram rdikill-
-Cosa volete dirci!?-
L’altro parlò e disse
-Scusatelo, siamo stati addormentati per un secolo circa. Riprendere a parlare la lingua di Imshan è difficile-
Con una sua chela colpì l’altro sulla testa che si schiarì la voce e disse
-Si bene, io sono Radael e siamo, almeno penso, gli ultimi due Doom Dozer delle sabbie-
-Doom Dozer?-
Chiese Erik molto dubbioso
-Ma si!! Ricordo! Voi due eravate alleati di mio nonno e di mio padre giusto? Frerog la roccia e Leamis l’ardente!-
Rispose Xenus entusiasta
-Allora tu ragazzo sei un discendente delle sabbie?-
-Si io sono il nuovo sovrano della terra-
-Che grandissimo piacere che abbiamo-
-Leadi tu sei una femmina giusto?-
-Si io sono una donna e lui è Radael il mio sposo. Ma ora dicci nuovo re che cos’è successo?-
-Dominik ha mandato il nostro regno sotto terra e evidentemente vi ha addormentati-
-Capisco... capisco... E diteci un po’ quei due ragazzi lì e quel... leone alato? Chi sono?-
-Io sono Erik-
-Io sono un’ elfo e mi chiamo Brigax-
-Ed io sono Ezeroth, una chimera-
-Radel, Leadi perchè non vi unite a me, nell’ultima guerra contro Dominik?-
-Guerra? Oh no no, non siamo in grado di aiutarti moriremo soltano, noi siamo una razza pacifista, siamo senza potere d’attacco o arti magiche perciò noi ci siamo quasi estinti. Ci dispiace figlio della terra ma dobbiamo declinare la tua offerta-
-Ragazzi io invece sarò fiero di accompagnarvi nella guerra contro Dominik-
-Benissimo! Ci hai risparmiato di chiedercelo-
-Hahaha infatti!-
-Erik... Penso che noi dovremmo ripartire-
-Si Brigax penso che hai ragione-
-Allora ci vedremo il giorno della guerra ragazzi?-
-Bhè chi può dirlo...-
Disse Erik un pò dispiaciuto
-Aspetta Erik! Xenus a noi servirebbe il tuo artefatto magico.... se non ti dispiace...-
Disse Brigax e si aggiunse anche Erik
-Vero!! Ci servirebbe il tuo artefatto, Principessa Ametista ci ha incaricati di ritrovarli-
-Artefatto?-
Xenus non sapeva di cosa stavano parlando
-Si un artefatto è qualcosa che rappresenta il tuo regno. Principessa Ametista ci aveva incaricati di riunirli in modo che Dominik non se ne inpadronisse, perchè uniti hanno un grande potere-
-Che ci rappresenta dici?-
Xenus pensò a lungo e alla fine disse
-La sabbia! Certo la sabbia!! Si vero! La sabbia ci rappresenta!-
Xenus creò una sfera di sabbia racchiudendola in un’altra sfera di roccia. La porse all’ elfo che la ripose nella sua sacca
-Bene adesso penso che possiamo anche ripartire. Ci metteremo giorni prima di uscire da questo sconfinato deserto-
Radael prese parola
-Aspettate dove dovete andare?-
-Brigax prendi la mappa e dicci la nostra prossima mappa-
L’elfo riaprì la sua sacca e disse la formula
-Solie mappa-
Srotolando la mappa e cercando la meta più vicina disse
-La nostra prossima tappa... E’... E’ la vallata dei draghi-
-Elfo controlla se la mia memoria è ancora buona... Se non erro tra il deserto e la vallata c’è un bosco e delle montagne giusto? Controlla sulla tua mappa-
-Mhh... Si c’è una foresta, qui c’è scritto che si chiama “foresta delle anime”-
-Bene io e Leadi vi accompagneremo fino a lì così da sdebitarci in qualche modo...-
-Penso che parlo a nome di tutti e tre se dico che ne siamo contenti-
-Si è vero!-
-Benissimo allora tu elfo e Ezeroth andrete con Leadi e tu Erik verrai con me-
I tre salirono sul dorso di Leadi e Radael e partirono salutando il loro nuovo amico
-Ciao Xenus!!-
-A presto ragazzi! Grazie di tutto!! Farò in modo che tutti si ricordino di voi!! A presto!!-
Si erano allontanati dal regno e Radael disse
-Ragazzi forse è meglio se vi addormentate un po’... Dal deserto alla foresta delle anime impiegheremo circa tre o quattro ore... Vi si legge in faccia che siete stanchi-
-Si addormentatevi, copritevi il volto e dormite. Vi sveglieremo noi-
Non se lo fecero dire due volte. Si addormentarono
-Hahaha. Sono crollati. Amore mio stiamo attenti ai dossi non facciamoli svegliare, guarda il leone alato... Che tenero...-
-Ti ha fatto bene dormire per cento anni? Hahaha-
-Mi ha rivitalizzata. Hahaha. Il ragazzo non lo ha detto ma lui è il figlio di Dominik-
-Vero... Si sente chiaramente lo stesso male che porta all’ interno della sua mente ed anima-
Erano giunti alla soglia della foresta delle anime i due scorpioni si agitavano dolcemente per far sveglaire i loro passeggeri
-Su ragazzi svegliatevi..-
Disse dolcemente Leadi. Si svegliarono a fatica, erano ancora assonati, scesero dalle loro schiene
-Ragazzi mi raccomando state attenti, cento anni fa girava voce che alcune creature morte di una morte violenta venivano in questo luogo pensando di trovare pace, ma vi rimanevano imprigionati all’ interno degl’ alberi neri. State attenti è un luogo pericoloso e infestato-
-Non c’è un’ altra strada!?-
-Purtroppo no Erik. Hahaha-
-Ragazzi prossima tappa la grande vallata dei draghi-
-Ragazzi noi ci vedremo in futuro. A presto!!!-
-Ciao Leadi ciao Readel!!-
I due scorpioni se ne andarono. Il gruppo entrò nella foresta
-Vallata dei draghi stiamo arrivando!

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Capitolo 8
*** Capitolo8°- La taverna della strega Coacka ***


Erano nella foresta delle anime, che separava il grande deserto dalla vallata dei draghi. Nella foresta filtrava pochissima luce, era come se fosse notte. Il più terrorizzato di tutti era Erik. Non sapevano da quanto stessero vagando in quella spettrale foresta, sembrava quasi che gli alberi erano come vivi come se si muovessero e che li osservavano. Volevano accamparsi da qualche parte ma non lo fecero, non sapevano se procedere o fermarsi. Tra la fitta vegetazione si scorgeva una luce molto forte e diversa dalla luce naturale dei soli. La raggiunsero correndogli incontro. Nello stupore videro che la luce proveniva da una piccola casetta, molto vecchia da cui usciva perfino del fumo dal comignolo, Erik si precipitò subito alla porta seguito da Brigax che cercava di persuaderlo
-Fermati! Aspetta!-
Ma fu inutile Erik aveva già bussato con forza alla vecchia porta di legno
-Erik! Ti avevo detto di fermarti non possiamo sapere chi c’è in questa casa!-
La porta si aprì scricchiolando, sull’uscio della porta c’ era una vecchina molto bassa ed ingobbita dal tempo, con voce roca li accolse
-Buona sera ragazzi, avete bussato voi?-
Brigax subitò spiegò la situazione
-Si, si abbiamo bussato noi ma veda...-
Erik si intromise e disse
-Quello che vuole dire il mio amico è che se per questa sera ci può ospitare in casa sua, vero Brigax!?-
Spintonò Brigax col gomito per fargli capire che forse era meglio entrare, lui rassegnato disse
-Si, si propio così. Ci siamo persi in questa foresta e ora vorremmo un letto su cui riposare-
La vecchina tentennò, ma alla fine cedette e disse
-Siete i benvenuti in casa mia. Entrate, entrate pure -
Spalancò pienamente la porta e fece accomodare i due ragazzi ma fermò Ezeroth dicendogli.
-Cara chimera, tu non potresti mai passare per le scale e ne tanto meno dalle porte... Vieni con me starai in una piccola ma confortevole stalla sul dietro della casa-
Ezeroth la seguì senza dire niente perchè era molto stanco. Quando tornò mostrò la camera dei ragazzi che erano rimasti impalati sull’ uscio della porta.Prima di richiudere la porta l’anziana donna scrutò i dintorni e poi alla fine la richiuse
-Venite con me... Voi starete al piano di sopra-
Salì le scale aggrappandosi al parapetto, ogni tanto si lamentava dai dolori della vecchiaia rimuginando della sua gioventù andata. Arrivarono alla camera
-Mi dispiace se dovrete condividere la stanza ma ci sono due letti quindi non avrete problemi-
-Si, grazie signora-
-Grazie-
Tutti erano nei loro letti e giacigli, tutti tranne la vecchina, era nella cucina molto indaffarata. Si sentiva un rumore di lame. Erik dormiva profondamente nel suo letto, Ezeroth altrettanto ma Brigax, invece, non riusciva a prendere sonno e guardava il soffitto della camera pensando
-In un bosco così c’è una casa del genere... Con un’indifesa anziana signora... Qui c’è qualcosa che non mi quadra-
Scese dal letto, si infilò le scarpe e scese giù, al piano inferiore. Curiosando in giro i suoi sospetti aumentavano sempre di più perchè sembrava una comunissima casa. Scorse un grande sasso nascosto dietro un mobile gli si avvicinò e lo sfiorò sentendo uno strano calore. Sentì un rumore di passi che si avvicinavano, impaurito si appropriò dello strano sasso e lo portò in camera. Quando era in camera lo infilò nella sua sacca e si mise subito sotto le coperte fecendo finta di dormire, la porta della loro camera si aprì, era la vecchina che era venuta a controllare che i due stessero realmente dormendo, non si accorse di nulla. Richiuse la porta e se ne andò. Brigax decise di rialzarsi e di svegliare anche Erik
-Erik! Erik su dai svegliati!-
-Muouo... Che... c’è..!?-
-Su alzati dai. Quella vecchia non mi convince scendiamo a controllare-
-Vacci da solo!-
Si risistemò le coperte e si girò dall’ altro lato ignorando Brigax
-Allora dovrò far tutto da solo-
Brigax si vestì, prese il suo arco e scese di nuovo giù. Era giunto sino alla cucina dove c’era la porta socchiusa, l’ aprì leggermente creando uno spiraglio, vide l’ anziana donna e la sentì parlare con qualcuno, ma lui non riusciva bene a vedere chi fosse
-Allora Coacka, le uova!?-
Brigax pensò
-Allora quell’enorme sasso era un’uovo...-
-Mio signore una delle uova  si sta per schiudere-
-Benissimo Coacka, e dimmi i ragazzi sono lì?-
-Si sono tutti qui che dormono-
-Uccidi pure la chimera e quell’ inutile elfo. Falli sognare per l’ ultima volta. Erik invece è mio-
-Si mio signore-
Brigax corse nuovamente in camera. Dopo pochi minuti Coacka aprì la porta della camera dirigendosi nel letto di Brigax, sette pugnalate diede.
-Ma cosa!?-
Non vide sangue, scoprì le coperte e vide che era stata raggirata, fingendo con due cuscini il corpo dell’ elfo. La donna in tutta tranquillità disse
-Elfo-
-Ferma Coacka non fare un passo di più-
Brigax era dietro di lei. Improvvisamente Coacka cambiò la sua voce, da una roca e stanca voce in una voce dura e giovanile
-Stupido elfo, non potevi farti ammazzare!? Hahaha-
Coacka sparì in una nuvola di fumo. Dal di fuori della casa Coacka chiamò i due ragazzi
-Questa sarà la vostra tomba!!-
Rise di gran gusto, alzò le mani e disse
-Stellaapparuitignis sotraet animus-
Apparve una stella a cinque punte di colore rosso tracciata sul terreno intorno la casa, l’aria si stava surriscaldando, letteralmente. Brigax che era ancora nella stanza svegliò Erik e Coacka  alzava un enorme tornado di fuoco attorno la casa
-Xenotrum pyro torneum!!-
Rideva sadicamente
-Sono stata colei che ha ucciso l’ Ancestrale!! Il mio padrone sarà fiero di me e mi libererà!!-
Rise nuovamente. Coacka era distratta ed una freccia venne scoccata dall’ interno della casa, viaggiando nel fuoco procurandogli un piccolo taglio sulla guancia. Uscirono Erik e Brigax da quell’inferno di fuoco rompendo la finestra della loro camera, Coacka prese la sua vera forma, era alta, lunghi capelli neri che gli arrivavano ai piedi, sul volto due occhi neri, un piccolo naso e una bocca rosso sangue con un piccolo neo sulla guancia destra. La sua tonaca era nera e aderente. Tentò un’ inutile tentativo di fuggire, ma Erik la fermò fiondandosi su di lei e tenendogli la gola con la spada
-Tu! Stupido essere!-
Il suo cuore ribolliva come non mai, i suoi occhi cambiarono colore divennero neri. La corona riapparve più visibile che mai. La donna si liberò colpendolo allo stomaco cercava di fuggire ma Erik la colpiva a spadate non dandogli occasione di usare i suoi incantesimi per scappare, riusciva solo ad usare barriere e piccoli colpi ma nulla di potente. Ella cadde a terra ed Erik accecato dalla rabbia gli puntò la spada alla gola, spostandogli il mento verso l’ alto
-Avanti uccidimi! Fallo! Fallo adesso! Hahaha-
Erik disse
-Macchierò la mia spada col sangue di un’incantatrice. Divorerò la tua anima-
Brigax si era accorto troppo tardi che la corona era riapparsa e nel medesimo instante in cui Erik stava affondando la sua lama Brigax scoccò una freccia. Erik cadde a terra tramortito e la corona scomparve come i suoi sensi
-Coacka scappa, oggi è il tuo giorno fortunato-
Brigax la fece andare via perchè Erik doveva essere assistito e Ezeroth era ancora nel fuoco. Lei chiamò a se un secondo uovo grazie alla sua magia e scappò via facendo un piccolo gesto di sfida. Erik era svenuto e nel suo immaginario si ritrovò in un posto completamente bianco vuoto di tutto, fluttuava nel nulla, davanti a se una piccola sfera nera. Su quella stessa strana sfera apparve una faccia
-Tu chi sei?-
-Io sono Erik e tu chi sei-
-Io sono Erik!-
Da quella facce nacque un corpo identico ad Erik. I due erano l’uno difronte all’ altro
-Io sono Erik, il tuo doppio-
-Il mio doppio?-
-Si io sono te-
Indicò il cuore di Erik e disse
-Quanto dolore che c’è qui dentro... Sono io che faccio apparire la corona sai? Sono io la stessa corona-
-Allora non apparirmi più o io morirò e tu quindi con me-
-Perchè dovrei? Io ti conferisco un potere demoniaco che a te piace-
-Questo potere io non lo voglio, è alimentato da rabbia, sconforto, amarezza e molti altri sentimenti negativi, io non la voglio questa tua corona-
-Questi sentimenti sono parte di te, puoi contare su di me quando vuoi...-
-Come potrò invocarti?-
-Chiama il mio nome per tre volte-
-Qual è il tuo nome?-
-Lo scoprirai da solo... Io qui ho finito il tuo amico elfo ha bisogno di te... E bhè mi dispiace per l’ altro. A presto-
Si tramutò in un enorme uccello, avvolse Erik tra le sue ali esplodendo ed Erik si svegliò. Si alzò corse verso la casa ancora in fiamme vide Brigax inginocchiato a terra che piangeva disperato. Erik intervenne pianto la sua spada a terra davanti all’ incendio, spalancò le braccia e poi ricongiunse le mani e disse
-Aquatem set saeret ishad-
Riaprì le mani, delle onde d’ acqua apparvero dalle sue mani, avvolgendo e spegnendo l’incendio. Erik si abbassò guardando negl’ occhi di Brigax
-Brigax dov’è Ezeroth!-
Non gli rispondeva
-Brigax!! Dov’è Ezeroth!?-
-Erik... sono arrivato troppo tardi...-
-No, no. No! Non può essere vero mi stai mentendo, non è così lui è qui dobbiamo solo cercarlo-
I due ragazzi si alzarono in piedi, Erik andò verso la vegetazione invocando il nome dell’ amico senza però alcun risultato, intanto Brigax spostava le macerie guidato dal suo cuore trovò l’ amico carbonizzato. Erik si diresse vero l’ elfo e lo abbracciò; i due seppellirono in una buca la chimera contemplando anche la loro perdita. Intanto la perfida Coacka era arrivata al palazzo di Dominik
-Mio signore sono qui, sono arrivata-
Dominik andò verso di lei
-Bene Coacka hai fatto in fretta a quanto pare-
-Si mio signore-
-Sai che hai rischiato di ucciderlo!? -
Gli si avvicinò ancora di più per girargli in tondo
-Ma potrei perdonare questa tua bravata...-
-Ma perchè mio signore non potevo uccidere il ragazzo
-Stupida!-
Gli voltò le spalle e si andò a sedere di nuovo sul suo trono
-Erik deve scoprire e imparare tutto il suo potere divino. Che sfizio c’è ad uccidere una formica, un leone come me ha bisogno di un suo pari-
-Ma signore Erik è per metà umano?-
-Giusta osservazione. Gli umani sono creature magiche fin dagli albori della loro esistenza, tutto il mondo di Imshan è figlio della Terra. Io con la mia magia e con la magia che ho acquisito nel tempo sterminando creature che erano vicine agli deii, io ho carpito la loro magia e divorato la loro essenza; ed ho trasmesso tutto a lui. Deve ancora trovare chi è lui veramente-
-Allora perchè vuole distruggere la Terra? Signore-
Dominik si alzò e andò dritto verso di lei a passo spedito
-Pensa ad un mondo avanzato ma allo stesso tempo regredito come la Terra, pensa se tutti gli umani riacquisterebbero i poteri dimenticati dal tempo, pensa all’ egemonia che potrebbero creare e pensa alla nostra distruzione. I terrestri sono esseri inferiori, quando tutti i regni di Imshan cadranno noi tutti andremo lì e li conquisteremo-
-Chiaro mio signore-
-E ora Coacka dammi le uova di drago-
Coacka porse a Dominik l’ unico uovo che lei possedeva
-Cosa solo uno?! Perchè!?-
-L’altro è sparito nell’ incendio-
Coacka non sospettava che lo avesse preso Brigax  
-Ne farò a meno. Tra qualche giorno ne nascerà il drago. Ed ora ti affiderò un nuovo incarico, manda la Burattinaia nella città sospesa, li troverà la più grande e imponente scuola di ricerca teconologica unita alla magia, lei entrerà nella scuola e dovrà trovare unn libro quando lo troverà lo dovrà portare qui da me-
-Signore il libro come s’ intitola?-
-Tomo nero-bianco, riguarda i dragoni-
-Mio signore è sicuro che la vuole risvegliare?-
-Metti in dubbio i miei piani!? Lei sarà la persona adatta anche a compiti futuri e quando scopriranno chi è sarà già troppo tardi-
Coacka fece un piccolo inchino è sparì in una nube di fumo rosso. Subito dopo Dominik chiamò Draconico
-Draconico! Essere infido vieni qui!-
Come era consueto apparve dal fumo, fece un inchino e disse
-Ha chiamato mio signore?-
-Si. Dammi delle buone notizie, hai recuperato i quattro artefatti?-
-Si mio padrone-
Stese le mani e disse una formula per farli apparire
-Viderisartificialia-
Nelle sue mani apparvero tre artefatti
-Draconico sono tre gli artefatti. Non hai niente da dire?!-
-Si mio signore, il quarto non sono riuscito a trovarlo-
-Hai fatto come ti avevo detto!?-
-Si mio signore ma nulla-
-Quest’artefatto di quale regno doveva essere?-
-Quello degli spiriti, signore-
-Capisco, capisco e questi di quali regni sono?-
-Sono dei regni dei Devoti di Hima, elfi e del regno d’ametista, signore-
Dominik li prese e disse
-Sei stato bravo, ti perdono che non hai preso il quarto artefatto-
-Grazie, grazie mio signore-
-Ah, dimenticavo quando Coacka avrà finito il suo compito va da lei e insieme andate
nella vallata dei draghi-
-Perchè? A quanto io ne so di draghi ne è rimasto solo una-
-Pensavo ce ne fossero di più... Non importa, cattura il respiro di un drago, quello è un’ altro artefatto quindi lo voglio qui da me-
-Si, mio padrone-

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Capitolo 9
*** Capitolo9°- Problemi sulla Terra ***


Brigax e Erik con le lacrime agl’occhi si accamparono poco distanti dalle macerie. Nessuno parlava, erano sprofondati in un silenzio quasi palpabile. Erano seduti attorno al fuoco, mangiarono qualcosa e poi si distesero per dormire. Era passato molto tempo e nessuno ancora parlava. Passò dell’ altro tempo quando Brigax disse qualcosa
-Ora basta... -
-Brigax, basta di cosa?-
-Basta con questo silenzio-
-Dovremmo festeggiare?-
-No, ma Ezeroth non vorebbe che noi stessimo in questo stato-
-Si ma...-
-Ma cosa Erik!?-
-Niente, niente...-
Si girò dall’ altro lato, Brigax aveva capito che qualcosa non andava, che una brutta ferita si era riaperta ma non volle approfondire. Si addormentarono tutti e due. Nel sonno Erik si agitava, stava avendo degl’ incubi. Si trovava nella sua città, davanti casa sua, era piccolo, la casa andava a fuoco con ancora i genitori dentro
-Mamma, papà, Matt!!!-
I suoi genitori uscirono da quella casa in fiamme, attraversando come fantasmi il corpo di Erik che si trovava la davanti, ma di suo fratello non c’erano tracce. Quell’ incubo era sempre più ricorrente ed era alimentato dai sensi di colpa. Ma quella sera era diverso, Matt uscì dalle fiamme era avvolto come da una barriera, le fiamme non lo sfioravano. Uscì da casa andò verso Erik e lo abbracciò, subito dopo i suoi genitori, Matt, il fuoco e la casa si dissolsero nel nulla. Lasciando Erik da solo in uno spazio sconfinato di colore bianco
Comparì Principessa
-Erik...-
-Tu!? Quindi io sono morto?-
-No, no non sei morto sono entrata nei tuoi sogni e la dovresti smettere di fare quest’ incubo tu non hai colpe per quello che è successo-
-Cosa vuoi a costo di venirmi in sogno-
-... Ci sono dei problemi sulla Terra-
-Di che tipo?-
-Quando sono morta il tuo clone è morto con me-
-E quindi? Da quanto tempo sono scomparso un mesetto circa?-
-Non propio... circa due mesi-
Erik era stupito
-Si il tempo qui su Imshan è diverso da quello sulla Terra. Un mese qui equivale a due mesi lì-
-Va bene allora io cosa devo fare?-
-Torna sulla Terra e rassicura tutti, sono tutti sulle tue tracce e ho paura che i tuoi sono in pericolo-
-Umh.. Va bene... ma come posso tornare da loro?-
-Di questa formula “yugosot” e poi la tua destinazione-
-Ma sono ingrado di applicare questa formula?-
-Si tu puoi farlo-
-Va bene... Puoi farmi un favore...?-
-Si Erik... Quando Ezeroth sarà qui a Vevez io lo saluterò da parte vostra-
-Grazie, digli anche che ci manca già e che non cè ne voglia se non siamo riusciti a salvarlo-
-Si lo farò, Ah Erik la vostra prossima tappa sarà il villaggio di Brumender e poi la vallata dei draghi e mi raccomando quell’uovo di drago non lo perdete per nessuna ragione al mondo è l’ ultimo della sua razza-
-Si non ti preoccupare-
-Benissimo e adesso svegliati!!!-
Come gli era stato ordinato Erik si svegliò di botto. Si rialzò e andò a svegliare anche Brigax
-Brigax! Brigax svegliati!-
-Cosa c’è adesso Erik!-
-Dobbiamo ripartire, su dai alzati! Dopo ti spiego-
Presero le loro cose posandole nella sacca di Horus di Brigax e incominciarono a camminare
-Erik allora!?-
-Devo tornare momentaneamente sulla Terra i mie cari hanno bisogno di me-
-Va bene Erik.....-
-Grazie della comprensione, tu proesgui per questa strada cè un villaggio che si chiama Brumender li chiederai ospitalità e mi aspetterai, va bene? Principessa ha detto che dobbiamo andare lì e poi alla vallata, ma non so il motivo-
-Principessa? Comunque va bene Erik. Prendi con te la tua spada io non ho spazio sulla mia schiena e ho paura di perderla-
-Va bene Brigax, la porterò con me-
Si abbracciarono e Brigax proseguì per la foresta delle anime quando si era abbastanza allontanato, tanto da sparire dalla vista di Erik, lui pronunciò la formula per ritornare a casa
-Yugosot casa!-
Gli si aprì un varco lo oltrepasso, fu instantaneamente portato a casa sua, più precisamente nella sua cucina, dove i suoi genitori erano intenti a mangiare. La mamma che stava portando dei piatti in tavola appena vide Erik li fece cadere rompendoli, corse subito verso di lui invece il papà si alzò da tavola facendo cadere la sedia e la bottiglia d’acqua
-Mamma! Papà! Sono qui!-
-Erik figlio mio!!-
La mamma quando fu vicino a lui gli mollò uno schiaffone
-Ma mamma!-
Te lo meriti, e glie ne diede un’ altro
-Cara adesso basta-
Intervenne il padre
-Erik che ci fai qui? Vedo che lei ti ha preso con se..-
-Cosa hai detto papà?-
La mamma era sconvolta, il marito si avvicinò a lei gli mise le mani sulla testa e disse
-Viseunum-
Dopo l’imposizione delle mani ella svenne a terra
-Che cosa gl’ hai fatto!?!-
-Niente di preoccupante lo solo fatta svenire con un piccolo schock di ricordi, sono tuo padre sciocco!-
-Papà hai ancora dei poteri con te?-
-Si lei me ne lasciò qualcuno per emergenze di questo tipo. Ma dimmi perchè sei qui?-
-Per rassicurarvi... Perchè l’ altro me creato con la sua magia è scomparso... Ma aspetta, papà tu dovresti essere scomparso-
-Perchè scusa?-
-Principessa è morta-
Dominik tirò fuori dalla maglia una collana che aveva attorno al collo
-Erik la vedi questa collana? La porto sempre con me??-
- Si ma che centra?-
-E’ grazie a questa collana se io sono qui, fu un’ idea di Principessa, se lei dovesse morire io non morirei con lei, in questo modo non vi avrei mai lasciato prematuramente-
-Capito, scusami se vado di fretta ma devo... Bhè allora di tu tutto alla mamma quando si riprenderà io devo far ritorno su Imshan il mio amico ha bisogno di me-
-Ma guardati come sei cresciuto... Si figliolo, e mi raccomando sta attento-
-Si papà-
Stava per dire la formula per ritornare da Brigax quando la porta di casa venne buttata giù a causa di un calcio sferrato da un’ uomo
-Tu ragazzo!! Non andrai da nessuna parte!-
-Papà chi è quest’ uomo?-
-E’ l’ ispettore Skritel era lui che aveva in custodia il tuo caso, ma poi venne archiviato e ti dichiararono morto. Ma a quanto pare non era stato così per lui-
-Esatto ho aspettato a lungo questo momento, misi delle micro spie nella vostra casa per controllarvi e a quanto pare ho fatto davvero molto bene-
-Perchè? Cosa vuoi!?-
Mentre apriva bocca per parlare Skritel si trasformava, divenne un demone alto e grosso, il triplo di un’ uomo normale
-Per la tua anima ragazzo!!-
-Papà porta via la mamma-
-Tu mostro vieni con me!-
Erik si lanciò contro di lui, saltò e atterrò con i piedi uniti sul petto del mostro facendolo cadere a terra e ne approfittò per allontanarsi, quando lui si rialzò lo rincorse. Il ragazzo portò la creatura in un cantiere molto lontano da casa sua e dal resto del quartiere
-Perchè sei qui!?-
-Per portare la tua anima al mio padrone Shimo-
-Brutte notizie per te, Shimo è morto da molto ormai-
-No tu menti! Mi incaricò qualche mese fa di venire qui e di prendere la tua anima!-
Il demone si fiondò su di lui sferrando pugni in rapida successione, Erik si difendeva innalzando muri di sabbia ancora non controattaccava. Come dei piccoli fotogrammi di un film Principessa apparve davanti ad Erik, lo chiamava
-Erik... Erik... Ritorna... Brigax ha bisogno di te-
Erik cercava di controattaccare in modo da poter far ritorno al più presto su Imshan, ma il demone era troppo veloce e non dava un minimo di tregua. All’ improvviso in lontananza venne un uomo, era il padre di Erik
-Papà!! Vattene da qui!!-
-No Erik-
L’ uomo corse verso Erik e gli disse
-Vattene ci penso io qui! Forza vattene!-
-Ma papà..-
-Vattene! Fidati!-
Skritel si diresse urlando e correndo verso di lui
-Ucciderò prima te. Hahaha-
Il demone fece un salto per atterrare su di lui in modo schiacciarlo con la sua pancia; l’ uomo nell’ ultimo instante prima di essere praticamente schiacciato pose la sua mano sull’addome di Skritel e creò un’ enrgia tale da far scaraventare via a decine di metri il demone
-Sei ancora qui!!? Vattene! Io me la cavo!-
Dominik si mise davanti Erik, in modo da coprirgli le spalle e di assicurargli la fuga
-Vattene ti copro io le spalle-
-Va bene papà... Mi fido di te-
Lo abbracciò. Erik si girò indietro per attuare il teletrasporto, ma in quello stesso momento Skritel tornò alla carica correndo verso di loro. Era a pochi metri da loro, quando mancava meno di un metro suo padre con uno scatto fulmineo si girò prese al volo la spada di Erik si rigirò e infilzò il demone, tutto in una questione di pochi secondi. Erik aveva aperto il portale
-Yugosot Brumender!-
Lo squarcio dimensionale si aprì ancora e Erik lo stava oltrepassando ignaro di quello che aveva appena fatto il padre. La spada di Erik era ancora conficcata in Skritel, suo padre per cercare di recuperarla il più velocemente possibile riscaraventò dinuovo Skritel lontano da loro, nel colpo la spada balzò via dal suo corpo e l’uomo la riuscì a prendere al volo, rilanciandola a sua volta nello squarcio dimensionale in modo da ridarla ad Erik. Skritel era a terra sanguinante e morente, l’ uomo era -Bravo, bravo non pensavo che un comune essere come te era capace di questo-
-Io non sono un’uomo comune!!-
Skritel era immobile a terra, l’uomo balzò in aria
-Cosa vuoi farmi? Mi vuoi saltare addosos? Hahaha sciocco-
-Hahaha Non preoccuparti!-
Urlò dandosi carica e forza
-Oncia da mille libre!
Atterrò su Skritel dandogli un potente calcio. L’onda d’urto che si creò formò un grande cratere ed il corpo del demone si disintegrò nell’ impatto
-C’è lo fatta...-
Dominik crollò a terra distendosi supino, alzò il pugno verso l’ alto e disse fiero come non mai
-Erik il nostro futuro è nelle tue mani! Principessa veglia su di lui e su questo povero vecchio-

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Capitolo 10
*** Capitolo10°- Il villaggio di Brumender ***


Erik era appena tornato, ed era stato teletrasportato al centro del villaggio di Brumender. Si guardò attorno e vide che l’ inero villaggio era sotto assedio da parte di creature umanoide, cercò di sfoderare la spada ma non era più riposta dietro la sua schiena, la trovò a terra accanto ai suoi piedi. Non ci fece molto caso, naturalmente era all’ oscuro di tutto. Si diresse verso Brigax che intanto stava combattendo corpo a corpo ed era in netto svantaggio
-Brigax!!-
Si precipitò da lui, conficcò la spada nel terreno e creò una barriera che protesse lui e Brigax. Le creature continuavano inperterrite ad attaccare
-Ben tornato Erik!-
-Hahahaha, grazie Brigax-
-Visto non perdo tempo, ho trovato già un piccolo passatempo-
-Si ho notato, sai già contro chi stiamo combattendo?-
-Penso siano arpie della peggior specie-
-Perchè?-
-Questa è una razza molto oscura e mi è difficile credere che ne esistevano ancora, visto che erano considerate estitente-
-Te ne sei ricreduto?-
-A quanto pare si, penso che il loro punto debole sia la luce. Come tutte le arpie del resto-
Erik azzittì un’ attimo Brigax con un cenno
-Shh, senti-
-Aspetta, non sento niente e mi sembra che i colpi siano cessati-
-Strano, molto strano-
Erik dissolse la barriera. La luce dei due soli avvolgeva Brumender
-Brigax ma è un villaggio abbandonato?
-Non ne ho idea, quando sono arrivato io il villaggio era deserto e subito dopo sono stato attaccato-
-Infatti ti sbagli ragazzo!-
Una voce urlò contro di loro, subito dopo si rivelò appartenere ad un’uomo anziano che sbucò da dietro dei barili di legno
-E tu chi saresti?-
-Io sono il gonzo del villaggio-
-Gonzo?-
-Sono un sacerdote-
-Allora gonzo dove è la tua gente?-
-Venite con me-
-Dobbiamo fidarci?-
-Non avete altra scelta-
Seguirono quel gonzo. Arrivarono alla chiesa del villaggio, il vecchio bussò alle porte
per tre volte. Le porte si aprirono, la gente si inchinava al passaggio del
gonzo lungo la navata. Erik e Brigax erano fermi sull’uscio della chiesa ma l’ uomo li invitò ad entrare
-Voi due entrate non state lì impalati!-
Entrarono dentro
-Ditemi voi chi siete?-
-Io sono Erik e lui è il mio amico Brigax-
-Tu signorino Erik dicci chi sei realmente vedo chiaramente il male nel tuo cuore-
-Erik forse si riferiscono a...-
-A cosa signor Brigax-
-Al fatto che io sono il suddetto Ancestrale-
-E chi sarebbe?–
-Sono figlio di Dominik e quando ci sarà l’ ultima guerra io ho il duro compito di ucciderlo-
Tutti in chiesa erano perplessi e borbottavano sconcertati
-Silenzio voi altri! Scusate le nostre reazioni ma da quando quegl’ esseri infernali ci hanno preso di mira nessuno entra e esce dal nostro villaggio e anche le notizie non vi ci fanno più piede. Come forse sapete le notti di Imshan sono poche... Ma qui nella contea di Brumender le nuvole sono spesse quasi a formare una coperta, quindi sembra che sia notte e le creature ne approfittano-
-Erik che ne dici li aiutiamo?-
-Bhè Brigax allora Principessa non avrebbe detto di far tappa qui e non di andare dritti verso la vallata dei draghi-
-Scusatemi ma la vostra prossima tappa sarebbe la vallata dei draghi?-
Erik rispose timoroso dicendo
-Si.. E’ la nostra prossima tappa-
-Cosa dovete fare in quelle lande desolate?-
Questa volta rispose Brigax tirando anche fuori dalla sua sacca l’uovo di drago
-Ecco il nostro motivo, quest’ uovo contiene l’ultimo dei draghi-
-Quello è un’ uovo di drago!?-
-Si, l’ultimo drago che nascerà su Imshan-
Il volto del gonzo e di tutti i presenti si illuminò
-Questa è una nuova speranza per tutti noi!-
-Perchè?-
Tutti i presenti chinarono il capo e il gonzo iniziò a recitare un salmo
-I draghi nostri prottetori indiscutibili, forza e grazia, saggezza e magia, splendide creature del creato. Quando due uova di drago...-
Si fermò improvvisamente era come spaventato
-Due uova... Voi le avete tutte e due.. Giusto?-
-No... Abbiamo solo questo-
-Oh! Stolti che cosa ne avete fatto!!-
-Non ne abbiamo idea
-Oh no il male se ne è appropiato! Ora come faremo?-
Il gonzo cadde a terra disperandosi, dopo si rialzò e disse
-Fratelli e sorelle preghiamo gli deii-
-Erik certo che questa gente è strana..-
-Si Brigax, troppo...-
-Cosa sappiamo di loro?-
-Ne sono due, odiano la luce solare e sono retrattari a tutto quello che è consacrato-
-Sembrano dei vampiri...Per la luce solare basta anche non avere la luce diretta del sole? Ma Una luce che quasi la eguaglia?-
-Non so cosa hai in mente di fare Erik però mi fido di te-
-Dobbiamo armarci Brigax, ricorda tutto quello che è consacrato può esserci d’ aiuto-
-Si, ci ritroviamo davanti alla chiesa fra poco?-
-Si basta che ci sbrighiamo i soli stanno di nuovo scomparendo dietro le nubi-
Si divisero per prendere ogni cosa utile. Quando i due ragazzi ebbero finito si ritrovarono davanti alla chiesa come stabilito
-Erik che hai preso?-
-Croci tu?-
-Una sacca con dell’acqua benedetta... Non c’è molto qui da usare-
-Bene, bagnamo le nostre armi con quest’ acqua-
-Va bene Erik...-
Bagnarono le loro armi. I soli intanto erano scomparsi.
-Brigax colpisci le ali e poi trafiggi i loro cuori-
-Grazie del consiglio Erik-
Puntuali come orologi le due arpie scesero dall’ alto delle loro grotte per attaccare nuovamente il villaggio con un’ unica differenza sta volta ad aspettarli c’erano Brigax e Erik. Andarono dritte da loro due
-E voi due chi siete!?-
-Noi due siamo Erik e Brigax, voi invece chi siete-
-Sono Elza e lei è mia sorella Discordia-
-Perchè attaccate questo villaggio?
-Dobbiamo pur sopravvivere, siamo rimaste solo noi due in questa parte di mondo!-
Elza andò dritta verso Brigax afferrando la sua maglia con i suoi artigli e lo portò in alta quota. Un colpo a tradimento
-Brigax no!!-
-Ragazzo ce ne è anche per te! Hahaha-
Discordia fece lo stesso con Erik
-Erik le gambe!!-
-Gambe??... Ma si certo!-
Le gambe delle due creature erano molto esili quindi Erik prese la sua spada e tagliò uno dei piedi di Discordia. Quest’ ultima lasciò la presa su Erik, lanciando un urlo lancinante, lui precipitò al suolo mentre Elza volò verso sua sorella per soccorrerla, facendo precipitare anche Brigax
-Erik!!-
-Erik pensa in fretta, pensa, pensa!-                                                                           
Alla fine l’idea arrivò, il giovane ragazzo creò della sabbia sotto di loro, quando caddero non si fecero assolutamente nulla
-Ottima idea Erik!-
-E’ la prima cosa che mi è venuta in mente Brigax-
-E sarà anche l’ultima!!-
Elza piena di ira puntò Erik per ucciderlo ma Brigax fu più veloce
-Sagitta wisp!!-
Scoccò una freccia di fuoco che man mano irradiava di luce propria. Colpì in pieno il petto di Elza
-Luce ed acqua consacrata? Non può essere!! -
Urlò dalla disperazione. La ferita si allargò sempre di più portandola alla disintegrazione. La prima fu uccisa. Le nubi si stavano aprendo nuovamente, Discordia zoppicando atterrò sul suolo e si trascinò fino ad un pozzo, Erik gli andò vicino infilzando l’ultima sua gamba con la spada in modo da tenerla ferma, piantata al suolo
-E tu dove pensi di andare?-
-No ti prego non uccidermi, era tutto uno scherzo non volevamo farvi del male era mia sorella che voleva, non io-
Erik affondò meglio la spada e disse
-Sai penso che l’ acqua benedetta è entrata in circolo da qualche secondo...-
-Acqua benedetta?-
-Si la mia lama ne era cosparsa-
Discordia si guardò le mani e il suo corpo che man mano si sgretolava
-Ti prego aiutami..!-
Su quell’ inutile richiesta di pietà i soli si levavano alti nel celo, i loro raggi splendevano su ogni casa e anfratto del villaggio. Irradiata dai soliDiscordia venne tramutata in pietra. Erik con la sua spada completò l’opera distruggendo definitivamente il corpo della spregevole arpia. Il gonzo e i popolani uscirono dalla chiesa per acclamare i loro nuovi eroi
-Voi! Senza di voi noi saremmo andati ad una rovina certa. Vi saremo eternamente grati, le due sorelle non ci daranno più fastidio, mai più. Viva Erik!, Viva Erik!, Viva l’elfo Brigax!, Viva l’elfo Brigax!-
-Siamo lusingati-
Disse emozionato Brigax
-Non vorrei fare il guasta feste ma, Brigax, noi dobbiamo proseguire per la vallata, ci impiegheremmo due giorni per arrivare o poco più-
-Si giusto Erik, quindi meglio se ci incamminiamo subito-
-Se permettete io vi potrei proporre una via più corta per la vallata-
-Gonzo che aspetti! Diccela-
-Si, seguitemi-
Seguirono il gonzo fino all’ ultima casa nell’ estremità del villaggio
-Da qui inizia una montagna, la strada che volevate seguire voi era per agirarla e quindi avreste impiegato circa due giorni. Io vi consiglio di passarvi dentro
-Cioè gonzo?-
-Qui ce un piccolo sentiero che porta alle cave nascoste dei trool e al cimitero dei draghi, subito dopo questi due posti c’è la grande vallata dei draghi e ve la cavereste con meno di un giorno... –
Erik e Brgiax ci pensarono un pò su e rispose Brigax per tutti e due
-Senz’ alcun ombra di dubbio passeremo per le cave e per il cimitero dei draghi-
-Benissimo, ma fate in fretta perchè quest’uovo sta per schiudersi!-
-Quindi anche l’uovo che forse ha Dominik si sta per schiudere?-
Chiese Erik
-Si, il vostro e il suo drago sono fratelli e nasceranno nello stesso momento-
-E’ un guaio Erik-
-Si Brigax-
-Il drago che forse possiede Dominik è nato dalla luce di un drago celeste quindi io starei sereno perchè un drago buono non si convertirebbe da solo al credo del male-
-Cosa intendi con da solo?-
-Esiste un libro che controlla i draghi “ Il tomo bianco-nero” metà di questo libro serve per controllare il drago scelto al servizio della luce e l’ altra metà..-
-Per controllare il drago per le tenebre?-
-Esatto Erik-
-Signor gonzo questo libro dov’è adesso?-
-Vedi elfo... Nessuno lo sa... Si è persa l’ ubicazione da molto ormai-
-Allora possiamo stare tranquilli Brigax-
-Ma adesso basta parlare mettetevi in cammino!-
Gli diede dei calcetti per cacciarli via
-Si, si non ce bisogno di ricorrere a queste misure!-
Brigax e Erik corsero via e presero il sentiero che era stato consigliato
-Buona fortuna ragazzi!-
I due si allontanarono sempre di più sino a trovare l’ingresso della cava
-Ma non si vede niente, è tutto buio!-
Erik creò delle sfere di fuoco fluttuanti in modo da far luce
-Sarà davvero molto lunga questa cava!-
-Vero...-
Erik si accorse di una cosa
-Ehy aspetta guarda, lì ci sono delle rotaie-
-E qui c’è un carrello trasportatore-
-Saliamoci a bordo, così faremo prima-
-Ma lo sai guidare Erik?-
-Si ho visto molti film in cui lo usavano-
-Film?-
-Cose terrestri. Hahaha-
Brgiax rise e disse
-Hahaha. Va bene-
Brigax salì per primo, dietro il carrello Erik lo spintonava per dare slancio per farlo partire, appena prese velocitì Erik ci saltò dentro
-Di questo passo arriveremo alla fine molto in fretta-
-Vero Brigax-
Attraversando la cava cercavano di vedere quel poco che potevano. C’ erano vecchi picconi lasciati lì a morire, come anche i caschi protettivi e vecchie lanterne rotte
-Brigax tu sai cosa cercavano in queste cave?-
-Non saprei ma lessi qualcosina a riguardo, ma non ne sono sicuro-
-Che aspetti dimmelo, tanto abbiamo molto tempo-
-Bhè in pratica i trool di queste montagne spinti dall’avidità e dal potere cercavano la pietra arcobaleno-
-Pietra arcobaleno?-
-Si, a differenza del nome il suo colore era di un rosso scarlatto e i suoi poteri erano ineguagliabili-
-Perchè cosa faceva?-
-Di preciso non lo so, ma si dice che era in grado di dare potere e ricchezze inesauribili-
-E c’è un’ intera cava per questa pietra?-
-Bhè no in tutta Imshan ne esiste solo un piccolo frammento e si pensava che era qui che risiedeva questo frammento-
-Sarebbe bello se noi due la trovassimo-
-Già. Hahaha-
-E se i trool l’ avevano trovata? Ma si sono uccisi tra loro per il suo possesso?-
-Si penso propio di si, pechè i trool della radura di Tiamat erano gli ultimi-
Furono attratti da uno spiraglio di luce
-Erik guarda! Luce!-
Erano quasi giunti alla fine del tragitto
-Ehy ma aspetta... Ma... Oh no!-
-Cosa Erik?-
-Guarda le rotaie sono iterrotte, c’è un burrone!-
Prima che potessero escogitare qualcosa per salvarsi stavano già precipitando
-No!!-
Erik si sentì chiamare dall’ interno di se stesso, ancora una volta
-Erik...Erik..-
-Chi sei tu?-
-Ti sei già dimenticato di me? Io sono te-
-Non ti ho chiamato non ho bisogno della corona o della morte-
-Lo so ma io sono te e quindi per salvare me io devo salvare te-
-Allora aiutami che aspetti!?-
-Con grande piacere-
Erik ebbe un enorme dolore alle due scapole. Gli crebbero un paio di enormi ali ricoperte di piume grigiastre, erano separate dalla spada di Erik. Ci mise pochissimo
tempo a capire come volare, scese in picchiata fino a prendere con se l’amico che era più distante di lui. Una volta preso con se Brigax non poteva smettere di sorridere e ridere sadicamente. Quando furono sulla soglia della fine della cava e anche delle distrutte rotaie, atterrando su una specie di piccolo spuntone di terra. Non appena posò l’elfo a terra lui svenne ripiegandosi su se stesso
-Allora Erik ti è piaciuto il volo?-
-Tu! Mi hai fatto usare il potere della corona, se non ricordi bene è quello ci porterà alla morte-
-Erik, tu, noi siamo un dio questi giochetti non c’entrano nulla con la corona. E poi sono io la corona in se, quando morirai è solo perchè lo deciderò io-
-Giochetti?-
-Si, piccole magie di prestigio, se vogliamo chiamarle così-
-Ma io non conosco le formule di queste magie come posso usarle?-
-Basta che le pensi, ogni tuo pensiero si tramuta in magia le formule sono solo parole per i non come noi-
-Anche Brigax potrebbe farlo?-
-No lui no, non è come noi-
-Ma cosa rende me, me?-
-Il tuo sangue che hai in circolo è pura magia, questo è solo una delle migliaia di cose che rende noi, noi. Nostro padre ha assorbito per decenni la magia divorandola e cercandola in ogni suo nascondiglio fin quando essa non è diventata parte essenziale del suo sangue-
-Voglio tornare cosciente adesso!-
Il suo alterego schioccò le dita e disse
-A presto Erik-
Ed Erik tornò coscente. Brigax lo stava già chiamando da molto
-Erik! Erik! Su forza! Erik svegliati!-
-Ehy, ehy eccomi-
-Ma che hai fatto Erik, che magia era?-
-Il mio io interiore mi ha spiegato come tramutare dei miei pensieri in magie-
-Cosa!?-
-Ho capito come essere ancora più forte-
-Fantastico Erik!-
-Bene dopo questa piccola pausa riprendiamo, su forza-
Si alzò con un pò di fatica, uscirono dalla cava e trovarono il cimitero dei draghi, percorsero tutto quel lugubre cimitero senza dire niente, l’aria era rarefatta e molto pesante, di vegetazione non ce n’ era neanche l’ombra, solo vecchie carcasse e ossa
-Erik guarda-
-Si Brgiax, la vallata dei draghi. Siamo arrivati...-

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Capitolo 11
*** Capitolo11°- La vallata dei draghi ***


La vallata era lì che li attendeva. Sullo scenario un imponente vulcano, grige montagne erose dal tempo, la piana ai piedi dei monti e del vulcano era grigio ed arido a causa di uno strato di antichi lapilli rimasti lì fermi
-Presto scendiamo Brigax, ho una brutta sensazione-
Scesero dal basso piano da dov’erano loro, quando improvvisamente furono richiamati all’attenzione in una direzione precisa
-Erik cosa sono queste grida? Senti il rumore nell’ aria di sbalzi di pressione-
-Non ne ho idea, ma qualcuno sta combattendo a suon di onde d’urto. Presto incomincia a sfoderare il tuo arco!-
Sfoderarono le loro armi. Correndo come il vento, avendo come sola indicazione i rumori della lotta, arrivarono sul posto. Nel campo di battaglia c’erano Coacka e Dragonico che combattevano contro un drago, ma quasta povera creatura non era in grado di alzarsi ed era bloccata a terra. Erik corse verso il drago trascinando per terra
la punta della sua spada, creando anche una piccola striscia solcata, quando fu abbastanza vicino alla strega e al demone rialzò la spada e disse
 -Terra clangite!!-
Creò dei grossi spuntoni di terra affilati come lame, diretti verso Coacka e Draconico
-Presto Draconico!-
-Si Coacka-
-Però non voglio andare senza aver lasciato un mio ricordo. Hahaha-
Coacka staccò uno dei suoi capelli e lo lanciò contro il drago, quel capello ben presto divenne un lunghissimo ago. Colpì in pieno il fianco del drago, i due sono stati messi in fuga
-Brigax vieni!-
Il drago si accasciò a terra, dalla sua ferita fuoriusciva sangue e dal punto in cui l’ ago è entrato nel corpo si diramava il veleno
-Oh no! E’ stato colpito con un’ ago avvelenato-
-Come può un ago così sottile sventrargli quasi un fianco-
-Ragazzi... state tranquilli...-
Il drago mentre li rassicurava spostò la sua enorme ala sul suo fianco in modo da corpire dalla loro vista la ferita
-Drago hai parlato tu?-
-Si... sono stata io-
-Ma sei un drago donna?-
-Si, elfo Brigax-
-Cosa? Come sai il suo nome?-
-Io sono un drago celeste del tempo, conosco tutto e tutti-
-Allora saprai sicuramente come guarirti-
-Si ma non posso, per guarirmi da questa subdola tecnica occorrerebbe forza, ed io ormai non ne ho più a disposizione.... Sono tanto stanca
Abbassò la testa al suolo
-Ma tu non puoi morire!-
Con lo sguardo fece capire ai due ragazzi che si dovevano avvicinare
-Voi due forse avete qualcosa che mi appartiene...-
-Brigax prendi l’uovo-
-Si Erik. Solie uovo di drago!-
-Oh, bene vedo che avete una sacca di Horus-
-Questa tracolla si chiama così?-
-Si, un tempo io e la mia gente le producevamo per i sovrani di Imshan, la sacca
contiene spazio e tempo in enormi quantità, è per questo che potete riporvi qualunque
cosa-
Brigax prese l’uovo e lo mise nell’ incavo del suo collo piegato
-Drago tu chi sei-
-Ricordatemi come Balasar superstite del tempo, e madre degl’ ultimi due draghi di Imshan-
-Noi..-
-Si elfo, lo so che siete riusciti a prendere solo un’ uovo... a caro prezzo e io ve ne sarò grata per sempre. Mio figlio sarà vostro-
-No, no non possiamo togliere la libertà a una creatura come un drago-
Disse Erik disturbato da quel pensiero
-Non sarà un vostro schiavo, ma un vostro amico e alleato, se lo vorrete. Io ne sarei onorata se lui, a differenza di suo fratello, stesse con voi...-
Balasar chiuse i suoi occhi, fece il suo ultimo respiro. Si illuminò di una luce bianca che trasmetteva amore e calore. Quella luce avvolse il suo uovo e si sentì una voce che disse
-Foleder, ultimo drago del tempo, svegliati, svegliati! Nasci dal tuo uovo-
La luce implose sull’uovo sbalzando via Erik e Brigaz. Ques’ultimo si schiuse. Quel drago, Foleder, andò zoppicando e saltellando verso il vulcano che non era neanche a cento metri da loro
-Fermo Foleder!!-
Gridò Erik correndo verso di lui, ma il drago telepaticamente lo rassicurò
-Non preoccuparti so quello che faccio-
Erik si fermò e subito dopo disse a Brigax di fare lo stesso
-Brigax fermati..-
-Perchè? Se entra nella lava morirà!-
-No! Fermati-
-No voglio salvarlo-
Brgiax continuò lo stesso a inseguirlo, ma Foleder spiccò il volo e velocissimo come il vento raggiunse il vulcano entrandoci dentro. Qualche secondo di silenzio e la terra tremò
-Erik che succede?!?-
-E’ Foleder! Hahaha!-
Il vulcano eruttò, dalla lava esplosa ne uscì Foleder cresciuto almeno di cento volte di come era qualche secondo prima. Stridente atterrò vicino a Brigax e Erik
-Eccomi! Sono Foleder. L’ultimo drago celeste del tempo!-
Brigax disse
-Di certo non si può dire che non hai fatto una buona entrata drago!-
-Bhè si-
Ridacchiò un pò
-Ma era necessario per la mia crescita instantanea. Mia madre prima di andarsene verso Vevez mi ha fatto carico e dono di tutta la sua intera conoscenza-
-Allora dicci cosa volevano da lei quei due mostri-
Erik e Brigax si sedettero per terra e pendevano dalle labbra di Foleder
-L’ artefatto della mia gente è il nostro respiro-
-Quindi adesso loro hanno un’ artefatto?-
-Brigax non ti preoccupare ne hanno solo uno-
-No Erik, ne hanno tre e con questo quattro. L’artefatto dei regni dei Devoti di Hima, degl’ elfi, del regno d’Ametista, del regno del sangue e ora il respiro di mia madre-
-Ma a quanto io mi ricordo il regno segreto dei devoti, del sangue. Mi dispiace che tra i regni sia stato distrutto anche il tuo, Brigax-
-C’è qualcosa che io non so?-
-Si Erik, il mio regno è stato distrutto nella guerra... io sono l’ultimo discendente della casata imperiale dei Marel-
Erik dispiaciuto disse
-Perchè non mi hai mai detto che tu eri un discendente di uno dei dieci regni di Imshan!?-
-I re e le regine di Imshan sono degl’ esseri umani, ed io quindi semplice elfo come avrei potuto sostenere la teoria che io sono un discendente reale, perfino io non ci credo molto. E’ molto annebbiata la storia della mia gente-      
-Brigax sei realmente un discendente reale ma c’è anche dell’ altro, che forse tu non conosci ancora, visto che nessuno te ne ha mai parlato-
-Cosa vuoi dire Foleder?-
-Un tuo avo, che era umano come tutta la tua famiglia, accecato dalle ombre che gli avvolgevano il cuore sacrificava nel fiume che scorreva nel mezzo del regno centinaia di elfi, con la scusa di voler epurare il suo regno. La dea Strim che aveva assistito per molto a questo scempio scese dalla dimensione degli dei e andò dal tuo avo. Sulle rive del fiume la dea fermò la mano dell’ uomo intento a commettere il delitto e con solenni parole disse
“-Perchè tutto questo, perchè li sacrifichi. Gli elfi sono solo tuoi suddit,  se non li vuoi vattene-
-Per liberarmi da quest’ impurità che avvolge il mio povero regno-
-E’ la tua famiglia, ed è il tuo popolo-
Lui rispose arrogantemente
-Non mi interessa non meritano la vita-“
Foleder si fermò per qualche instante, era un pò provato dal racconto, ma continuò lo stesso
-Strim si arrabbiò e conficcò nel petto dell’ uomo la sua mano stringendo tra le
sue dita il suo cuore, ma non lo strappò via dal suo posto. Lo strinse così forte che per qualche secondo lui era morto. Strim gridò “Ecco lo vedo” era uno spirito maligno che era attaccato al suo cuore e ne controllava le gesti, lei distrusse lo spirito con l’ altro suo braccio e lasciò la presa sul cuore dell’ uomo “Ecco, sei libero”. Ma non era affatto così, lui si rese schiavo di lei. Come potè una donna stringergli letteralmente il cuore in mano e offuscargli la mente. La dea divertita dall’ uomo si unì a lui in un falso amore, carnalmente. Gli dei quando scoprirono di loro due li separarono. Lui lo uccisero gettandolo nel fiume e cavandogli il cuore, la dea invece tolsero l’immortalità e i suoi poteri con un rito fatto dagli stessi suoi amici deii, ma nella sua morte da dea lanciò una maledizione contro i suoi amici e una profezia benevola “Il frutto del nostro amore nascerà come schiavo e risorgerà come un dio”
-Quindi Foleder in discendenza io sono figlio di questo mio avo e della dea Strim?-
-Si Brigax. Sei il frutto dell amore di un sovrano e di una dea, ma ella non potendo partorire con un rito creato da lei stessa trasportò questo frutto ad una coppia di elfi che abitavano nel regno d’ Ametista. Gli dei impauriti e inorriditi..-
-Perchè inorriditi?-
-Era inconcepibile che potesse nascere qualcosa da un dio e da un’ uomo quindi presero la decisione di distruggere tutto il regno per scongiurare  quest’ evenienza e nascosero a tutta Imshan la storia di Borat e di Strim. Nel regno di Principessa lì tu nascesti. La dea Strim che vegliava su voi tre da Vevez, perchè ormai divenuta mortale, nascose alla vista degl’ altri dei suo figlio e i suoi altri due genitori-
-Ma mia madre morì nel parto... E dopo cinque anni la seguì mio padre morto di una malattia-
-Si, Brigax...-
-Ma poi hai conosciuto me!-
Erik cercava di risollevargli il morale dopo queste sconvolgenti rivelazioni
-Si Erik. Hahaha-
-Brigax penso che questa tua ascendente ti rende simile ad Erik-
-Quindi anche lui può creare incantesimi molto facilmente e senza l’ausilio di una formula?
-Si Erik penso sia così-
-Cosa state dicendo!? A me servono formule ed un duro allenamento-
Erik si alzò in piedi e disse
-Su forza alzati, punta quella roccia lì, visualizza un tuo qualsiasi pensiero, anche il più stravagante e scocca la tua freccia-
-Ma cosa mi vuoi far fare!?-
-Forza Brigax, scopri il tuo potere-
Lo spronò anche Foleder. Si convinse di poco ma voleva provare lo stesso
-Punta quella roccia, visualizza un colpo e scocca. Le parole ti usciranno da sole-
Brigax prese l’ arco e creò una freccia, caricò, nella sua mente visualizzò la vita e la natura. Stava per scoccare la sua freccia verso la roccia quando cambiò traiettoria,
puntò verso il celo annebbiato dal fumo e scoccò urlando
-Naturalis Ixim!!-
-Visto? non è successo niente-
-Aspetta elfo Brigax, guardate tutti in aria-
Seguirono il consiglio di Foleder e in qualche secondo su in aria ci fu un’ esplosione che diradò il fumo lasciando il posto al celo limpido e ai soli. Cadde su tutta la vallata una polvere di un colore biancastra, ogni millimetro quadrato della valle fu coperto da quella polvere. Il terreno assorbì la polvere. Le ceneri scomparvero disciogliendosi e lasciando posto al verde, dal nuovo terreno crebbero alti e robusti alberi, da quelle lande distrutte dal tempo e dalle numerose eruzioni nacque la vita
-Tu! Tu! Elfo hai resuscitato la mia terra! Te ne sarò per sempre grato-
-Sei un grande Brigax-
-Ora capisco la facilità che abbiamo impiegato per imparare l’arte della terra-
-Ehy ora che ci penso ho sempre avuto una notevole facilità ad imparare nuove tecniche con l’ arco-
-Ecco perchè lei ha messo il futuro di Imshan nelle vostre mani. Ragazzi arriviamo al punto io avrei una richiesta da farvi-
-Foleder dicci pure-
-Si dicci tutto-
-Io vorrei unirmi a voi e alla guerra-
-Si è un’ ottima idea, ma la guerra ci sarà quando io e Brigax saremo arrivati o a Feng o a Vevez cioè la nostra ultima tappa-
-Io vorrei accompagnarvi nei vostri spostamenti, so che Ezeroth lo faceva-
-Bhè di certo non possiamo persuaderti. Allora che facciamo lo facciamo venire con noi? Hahaha-
Brigax fece finta di pensarci un pò su e poi rispose
-Ma si che venga. Hahaha-
-Prendi la mappa-
-Solie mappa!-
-Brigax dicci la nostra prossima tappa-
-Si, è il regno portuale dei fabbri e carpentieri-
-Direzione?-
-Foleder la direzione è ovest-
-Bene salitemi in groppa partiamo subito! Prossima tappa il regno portuale!-
Lasciarono indietro il tempo rinnovato per recarsi verso una nuova avventura

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Capitolo 12
*** Capitolo12°- Il regno portuale ***


Erano ripartiti dalla valle dei draghi. In volo da qualche giorno per la nuova tappa, il regno portuale di Gendix
-Brigax cosa sappiamo di questo regno?-
-Sulla mappa non c’è scritto nulla, ma che io ricorda è un’ imponente forza militare e commerciale navale-
-Quanto dista adesso da noi?-
-Erik penso pochissimo, l’ intravedo-
-E’ vero Foleder!! Eccoli lì appena dietro la vallata sottostante!-
Circa una o due ore dopo arrivarono, Foleder atterrò alle porte del regno 
-Ecco ragazzi, Gendix, il regno portualo. Io vi lascio qui, sono troppo enorme per passare indisturbato tra le strade, vi aspetterò al faro della sirena-
-Va bene Foleder-
-Si, ti raggiungeremo il più presto possibile-
-Allora a dopo ragazzi-
-Si a dopo-
Foleder volò via verso la sua destinazione, il faro della sirena
-Bene Brigax, adesso entriamo pure-
-Si!-
Erano sulla strada principale, vale a dire la strada d’ingresso, osservarono ogni minimo dettaglio, era un regno molto ben sviluppato con case di mattoni o di legno, con botteghe, fontane. Quel regno ad Erik dava l’impressione di essere a Parigi, ma per Erik gl’ abitanti del posto erano ancora più sorprendenti
-Brigax ma sono...-
-Si, gli uomini e le donne sono dei pesci-
-Bhè scusa Erik, ma cosa ti aspettavi da un regno così. Hahaha-
-Hai ragione. Hahaha-
Allontanandosi sempre di più dalla terra ed avvicinandosi sempre di più al mare aumentarono i pontili ricchi di imbarcazioni, le botteghe ed i frabbri e i cantieri di navi in costruzione. Gl’ operai, naturalmente uomini pesce, andavano a in ogni direzione portando a braccia materiali o utensili ignorando deliberamente Erik, che era intento a chiedere delle informazioni
-Ehy, tu.. scusami... Ehy, aspetta.... Mi sapresti di...-
-Erik provo io ad attirare l’attenzione-
Brigax prese il suo arco, creò la freccia e scoccò
-Ignis!-
Scoccò verso dei barili una freccia incendiaria, ma quello che non sapeva Brigax e che quei barili contenevano un liquido infiammabile, i barili erano in fuoco ed uno di loro addirittura creò una piccola esplosione ma erano riusciti nel loro intento
-Emh, Brigax...-
-Si, Erik...-
Molte brutte facce li accerchiarono per pestarli, sicuramente. Quando si sentì da dietro  quel muro di uomini pesce una voce che disse
-Scansafatiche! Che state facendo qua! Abbiamo molto lavoro da fare! Lasciateli a me. Tornate a lavoro!-
Di colpo tutti si dileguarono senza emettere fiato, colui che li ha spaventanti doveva essere una persona molto influente
-Voi due! Non state li impalati!-
Quel muro di uomini pesci crollò dando posto ad un ragazzo, il sovrano. Ecco perchè tutti erano agitati dai suoi ordini. Era un ragazzo alto, corti capelli neri, piccoli occhi neri. Non indossava altro che un pantalone di stoffa, una cintura fatta anch’ essa di stoffa e dei sandali ai piedi, sulle spalle aveva legato un’ enorme martello, essendo a torso nudo si vedevano varie ferite su braccia e torso
-Voi due!!-
-Eh, si eccoci-
-Seguitemi forza!-
Il ragazzo si girò e iniziò a camminare, Erik e Brigax borbottavano qualcosa
-Lui è il sovrano?-
-Si non lo vedi Brigax, è umano come me-
-Allora!? Non parlate, camminate!-
-Brigax vediamo dove ci porta...-
-Si...-
I tre arrivarono a una tenda, vicino alla riva, entrarono e si sedettero attorno ad un’ improvvisato tavolo fatto con delle cassette di legno
-Allora quello di prima lo considero una maldestra esibizione e lascio correre, per questa volta-
-Grazie, grazie-
-Allora voi due dovreste essere Erik e Brigax giusto!?-
-..Esattamente-
Il ragazzo prese una bottiglia la stappò e iniziò a berla
-Complimenti per essere arrivati qui. Io sono Nuemel e sono, come avrete capito, il sovrano di tutta Gendix-
-Piacere di conoscerti-
-Piano elfo, ditemi voi cosa siete venuti a fare qui?-
-Noi siamo venuti per...-
-Fermo ragazzo, siete venuti a reclutarmi giusto?-
-Perchè ci fai domande se già sai la risposta!?-
Brigax era innervosito
-Comunque la mia risposta è no!-
-Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto per la guerra-
-No, no io ho altro a cui pensare-
Sentirono correre verso di loro un’ uomo pesce, che spalancò dopo poco la tenda, era molto nervoso e terrorizzato.        
-Nuemel!!! Capo ci sono problemi!!­­-
Nuemel uscì fuori dalla tenda spazientito
-Razem che succede!?-
-Di nuovo, Nuemel è ricapitato-
Si affacciò nella tenda e disse nervosamente
-Accidenti. Voi due rimanete qui!-
Riuscì nuovamente fuori dalla tenda
-Razem portami alla nave. Voi due non azzardatevi a muovervi da qui-
Quell’ uomo pesce chiamato Razem e Nuemel corsero subito via
-Brigax forza! Che aspetti! Raggiungiamoli-
-Ma Erik...-
-Su forza!-
Brigax sbuffò e gli rispose
-Va bene-
Arrivarono tutti sul posto. Un’ enorme nave in fiamme entrava nel porto
- Razem, Igor le corde. Gianden, Ytus le scialuppe. Poleden, Tarso, Remì, Foteck salvate i superstiti-
Nuemel gestiva magistralmente la situazione, in modo da scongiurare una catastrofe
-Forza! Forza!-
La nave era in fiamme e stava per scoppiare ma fortunatamente tutti i passeggeri erano stati tratti in salvo
-Andiamocene! Sta per saltare in aria!!-
Nuemel diede ordine di evacuare il porto
-Voi due che fate li!-
-Brigax ti và?-
-Come sempre Erik-
-Perfetto diamo inizio alle danze!-
Erik sfoderò la sua spada e Brigax il suo arco, si avvicinarono il più possibile alla nave
-Fermi! Siete impazziti per caso!?-
Erik toccò con la spada il pelo dell’ acqua
-Ice!-
Erik congelò l’ acqua in torno la nave, a quel punto intervenne Brigax
-Sranbowl!-
Scoccò la sua freccia, attorno ad essa si creò un getto d’ acqua, ma essa non era
diretta verso la nave, era diretta verso Erik che subito estrasse la sua spada dal ghiaccio e la mise frontalmente mantenendo la lama con l’altra mano, quando la freccia acquatica colpì la spada essa si deviò andando verso l’alto e Brigax scoccò un’ ultima freccia diretta  verso la prima
-Palemb saret aqua!-
Le due si scontrarono disintegrandosi e dando vita alla pioggia che spense le fiamme sulla nave. Tutti rimasero a bocca aperta da quel piccolo spettacolino
-Erik forse abbiamo fatta più scena di quanta ne dovessimo fare-
-Su dai Brigax una volta ogni tanto fa bene concedersi qualche piccolissima aria-
-Si, forse hai ragione. Hahaha-
Tutti li applaudirono, Nuemel si fece largo tra la folla andando dritto da loro e disse
-Complimenti. Ma penso che sappiate che io ho il potere dell’ acqua e sapete certamente i rischi che avete corso nel vostro spettacolino-
Si girò verso i carpentieri
-Adesso gente rimettiamoci all’ opera, smantelliamo la nave e ricicliamo il legno!-
Tutti dissero in coro
-Si! Rimettiamoci a lavoro!-
-E voi due riseguitemi alla tenda! Senza fiatare!-
Riandorono di nuovo alla tenda, Nuemel si ristappò un’ altra bottiglia e disse
-E quindi voi due siete gli emissari del regno d’Ametista-
-Si io sono Erik e lui Brigax, discendente della famiglia reale degl’ elfi-
-Questa mi è nuova, i sovrani di Imshan sono umani-
-Si Nuemel, lo sono è una lunga storia. Ma come fai a sapere tutto quanto?-
-Le voci girano più velocemente in mare che in terra-
-Non lo sapevo...-
-Neanche io-
-Oh bhè contenti voi, comunque non prenderò lo stesso parte alla guerra-
-Ma perchè?!?-
-Avete visto quello che è accaduto prima?... Questo accade due o tre volte al giorno da qualche mese ormai-
-Raccontaci-
-A largo del porto novantanove, dove eravamo poco fa e ai porti novantotto, novantasette, novantacinque e novantaquattro cè un enorme kraken che impedisce a ogni nave di entrare o uscire da questi porti che vi ho appena detto-
-Ma queste navi non sono semi distrute? Non è una cosa buona? Se così si può dire-
-Si è vero, ma queste navi sono le più fortunate sono dozzine le navi che vengono completamente distrutte e il loro equipaggio spedito a Vevezv per colpa di quel mostro, le risorse stanno scarseggiando, il mercato marittimo non esistente quasi più e il mio regno si sta pian piano distruggendo-
-Ma non potete fare altri mestieri?-
-La fai facile Erik, più della metà del mio regno è composta da fabbri di armature e corazze, carpentieri di case e navi, gioiellieri, tessitrici e altri molteplici lavori manovali... non sappiamo fare altro-
-Allora io e Brigax vi aiuteremo volentieri, vero Brigax?-
-Logico che li aiuteremo-
-Ma il mostro è molto più forte di quello che pensate. Neanche io sono riuscito nell’ intento-
-Fidati di noi-
Nuemel tentennò perchè non voleva altri morti sulla sua coscenza. Vide attraverso i loro occhi la fermezza e la forza, prese la sua decisione
-Va bene, ma come arriverete dal mostro? Le navi sono tutte distrutte-
-C’è un faro chiamato “Il faro della sirena”?-
-Si è in zona-
-Bene. Portaci lì per cortesia-
-Va bene allora seguitemi, non è molto lontano da qui-
-Facci strada-
Uscirono dalla tenda. Percorsero tutto il molo ed Erik osservava scrupolosamente ogni persona e bottega che incontravano, era molto curioso di tutto quello. Dopo poco arrivarono al faro
-Ecco, il faro della sirena-
Era un faro enorme fatto di pietre grigie e molto grandi, alla sua estremità aveva una sorta di enorme lente di vetro con una piccola torcia davanti ad essa. Era un meccanismo semplice ma molto efficace
-Ora ragazzi come andrete lì?-
-Aspetta e vedrai-
-Foleder!!! Foleder!!!-
Un’ urlo stridente si sentì provenire dal cielo disperdendosi per tutta la zona, era Foleder che sentì il richiamo di Erik e li stava raggiungendo. Atterrò davanti a loro
-Fantastico ragazzi avete un drago-
Nuemel gli si avvicinò e gli porse la sua mano, Foleder abbassò la testa e gli accarezzò dolcemente il muso
-Bene adesso andiamo ad eliminare quel mostro?-
-Salitemi in groppa-
Salirono tutti e tre sul dorso di Foleder e raggiunsero il centro esatto dei cinque porti
-Ecco, qui è dove dimora il kraken-
-Ma non vedo niente, tu Erik?-
-Neanche io-
Erik scese dal dorso di Foleder
-Ehy ma cosa fai? sei matto!?-
-Calmo Nuemel, Erik sa quello che fa-
Erik estrasse la spada e la puntò sotto di lui, continuando comunque la sua discesa in picchiata. Quando la punta della sua spada toccò il pelo dell’acqua essa di colpo si congelò creando una piccola zolla di ghiaccio molto resistente
-Su Nuemel scendiamo Erik ci ha preparato il pavimento-
Si fecero scivolare lungo il fianco di Foleder fino ad atterrare sul ghiaccio
-Nuemel ma sei sicuro che è qui?-
-Stai scherzando!? Logico che so dov’è-
Erik era perplesso, ma improvvisamente le acque incominciavano ad agitarsi, era il kraken che stava emergendo dalle profondità marine
-Eccolo, sta arrivando tenetevi pronti!-
Sfoderarono le loro armi, Erik la sua spada, Brigax il suo arco e Nuemel il suo martello. Dall’ acqua spuntò un tentacolo poi un’ altro ed un’ altro ancora
 -Aspettate, aspettate, fate uscire la sua testa poi lo affronteremo faccia a faccia-
Diede un ordine tassativo mentre tutti loro erano impegnati a schivare i colpi dei tentacoli. Andarono avanti così a lungo, ed erano esausti. Erik si spazientì.
Fece un salto molto grande in aria e con la sua spada creò un’ onda di pressione che divise le acque
-Venteum acquates-
Automaticamente Brigax e Nuemel Volevano attaccarlo fiondandosi contro di lui, ma Erik si mise tra di loro
-Fermi!! Aspettate!!
-Cosa c’è adesso!?-
-Erik facci finire-
-No! Fermi-
Le acque ricoprirono dinuovo il kraken
-Il kraken è ferito-
-Cosa? E tu cosa ne puoi sapere?-
-Quando lo scoperto ho visto una sua ferita che sanguinava e poi me lo ha detto-
-Cosa!?-
-Fidatevi di me. Bisogna salvarlo dal fondo del mare e da una morte certa-
-Va bene Erik, io ti aiuterò-
-Grazie Nuemel, tu Brigax ci aiuterai?-
-Erik che me lo chiedi a fare? Logico che vi aiuterò!-
-Bene allora avete un piano?-
Si sedettero sulla zolla di ghiaccio a pensare
-Perchè non lo alziamo con un piccolo tornado creato in acqua?-
-No, no non funzionerebbe non sappiamo quant’ è grande e come può reagire-
La prima proposta di Nuemel venne bocciata
-Perchè non isoliamo la zona del kraken e lo guariamo?-
Propose Brigax argutamente
-Allora sentite io che ho in mente, come ha detto Brigax isoliamo il kraken dall’ acqua. La devierò io in qualche modo e nel frattempo voi due intervenite su di lui-
-Si Erik è una buona idea; ma come faremo a guarirlo?-
-Non ti preoccupare Brigax conosco un rito che mi permetterà di guarirlo, tramandato da generazioni nel regno di Gendix-
-Nuemel a te cosa serve per il tuo rito?-
-Dovete chiudere gli occhi-
-Perchè?-
-Quesa tecnica è molto particolare. Dovete sapere che ogni corpo, di qualsiasi essere vivente, presente in acqua è circondato dai demoni dell’ acqua; quest’ ultimi in un corpo morente sono più aggressivi e sono capaci, se visti da persone sia morenti che non, di uccire chi li vede-
-Demoni timidi e assassini fantastico! Hahaha-
-Va bene iniziamo
Erik gettò la sua spada in acqua con forza ed essa si piantò sul fondale, quando lui ne fu sicuro pronunciò le parole
-Devium set controloe-
Le correnti dell’ acqua improvvisamente si deviarono, fu studiato bene il suo colpo perchè la spada era conficcata in modo che le acque si deviavano partendo dalla testa del kraken a cono
-Bene il kraken è scoperto. Ma mi serve maggiore controllo delle correnti-
Mese il palmo davanti a se, stendendo il braccio e puntando il palmo verso la spada
-Vorteum!-
Improvvisamente le correnti marine si raggrupparono sotto la spada e piano piano la risalivano in un vortice. Erik si laciò verso quel vortice sedendosi, incrociando le gambe, sopra ma levitando; senza farsi toccare dall’ acqua
-Ragazzi fate presto! Le correnti sono molto forti-
Il kraken era totalmente scoperto, ma era immobile non faceva una mossa
-Bene adesso tocca a me-
Nuemel si sfilò la bandana dalla testa, la tagliò a metà ed un pezzo la lanciò verso Brigax
-Copriti Brigax!-
il suo lembo lo legò attorno gl’ occhi, stese le braccia e aprì i palmi delle mani
-Oculosintraocular-
Dai suoi palmi si aprirono due occhi, uno per palmo, erano di colore giallo con la pupilla rossa scuro, lì punto verso il kraken e disse
-Eccoli, li vedo!-
Unì i suoi palmi, rivolti verso la bestia, una bocca si creò tra loro. La bocca si aprì ed essa aspirò tutti i demoni dal corpo del kraken
-Oculus!-
Con quella parola la bocca e gl’ occhi sui suoi palmi sparirono, ordinò a Erik e Brigax di togliersi la benda sui loro occhi
-Presto toglietevi la benda e andiamocene da qui!-
-Si Nuemel-
Si sfilarono le bende come era stato detto a loro. Erik si accovacciò sulla spada impugnandone il manico, con un salto seguito da una capriola si lanciò in aria; il controllo era spezzato, le correnti marine sommersero il kraken
-Foleder vieni!-
Foleder corse verso di loro per prenderli e riportarli in riva, Brigax e Erik salirono facilmente sulla sua groppa, ma Nuemel scivolò e cadde in acqua. Le acque si riassestarono, di Nuemel non ce n'era traccia
-Nuemel!!-
Mentre sprofondava nelle acque travolto dalle forti correnti il ragazzo perse conoscenza, fu fortunato il kraken lo trasse in salvo. Si risvegliò in un posto non molto lontano dai suoi ricordi
-Ben svegliato, giovane re-
-Tu... Tu kraken mi hai salvato?-
Nuemel si guardò attorno
-Ma questo è il vecchi porto..-
-Si è il porto numero uno, il primo che costruì tuo padre-
-Si mi ricordo... Mi ci portava sempre e diceva anche che un giorno ne avrebbe avuti moltissimi simili a questo-
-A suo tempo Gendix era poco più che questo porto... E invece guarda adesso. I cinque porti sono i tuoi, lasciati da tuo padre, questo vecchio distrutto porto, invece è la mia casa-
-Arriva al punto kraken-
-Si, ce una persona nella tua schiera di carpentieri che si sta alleando con Dominik-
-Dominik!? Come fai a sapere di lui, nemmeno io ne sapevo niente fino a pochissimo tempo fa-
-Le acque circondano la pangea di Imshan e quindi le notizie girano molto facilmente nelle acque. Lo dici anche tu-
-Va bene... Dimmi il nome di questo traditore-
-Il suo nome è Sondeel, il tritone-
-Sondeel?!? Non può essere lui è un alleato fin dalla nascita del regno-
-Si è vero, rimase all’ ombra di tuo padre fin quando non morì, ma ora che è morto aspetta solo il momento propizio per ucciderti
-E’ il responsabile della distruzione delle navi allora?-
-Si. Io lo scoprii mentre attaccava una delle tue navi e mentre ero diretto da te per informarti lui mi colpì a tradimento-
-Ma perchè fa tutto questo?!-
-Gelosia, voleva il regno di tuo padre fin dalla nascita. Voleva per se il regno e tutti mari-
-Dominik cosa gli ha promesso. So che lui lo ha spronato a tutto ciò, me lo sento-
-Dominik promise a Sondeel che lui sarebbe diventato il sovrano assoluto dei mari in cambio della tua vita e di chi aiuta Erik-
Il kraken improvvisamente lanciò un urlo lancinante di dolore
-Cosa succede kraken!?-
-Sondeel sta attaccando i ragazzi ed il dragone sono in pericolo!-
-Portami da loro!-
-Sali sulla mia testa faremo più in fretta per via mare-
Nuemel salì sulla testa del kraken e insieme raggiunsero il trio. Era già troppo tardi, la battaglia era iniziata. Schierati Erik, Gabrix e Foleder e dall’ altra Sondeel con le sue truppe, esse impossibilitavano i due ragazzi a scendere dalla schiena di Foleder. Lo stratagemma di Erik, che aveva usato all’ inizio, non poteva essere usato.
-Ragazzi eccomi!!-
-Nuemel attento!-
Sondeel sentì Nuemel e col suo possente tridente generò un’ onda diretta verso loro due
-No Nuemel!!-
Il kraken si girò di spalle, in modo da fargli da scudo; ma Nuemel orgogliosamente non si fece proteggere e con un salto ritornò davanti l’onda, affrontandola col suo martello e vincendo su di essa. Nei suoi occhi si vedeva accesa una nuova fiamma, delle spirali di scritte e simboli comparirono sulle braccia del ragazzo, l’ ultimo simbolo delle due spirali finiva dietro la schiena e in quel preciso punto si disegnò un0 enorme sole
-Nuemel!!-
Il kraken con i suoi lunghissimi tentacoli avvolse il corpo di Nuemel, la creatura sparì in un bagliore di luce. Sondeel ebbe molta paura ed interruppe il suo attacco per battere in ritirata con le sue truppe
-Sondeel, ora non fai più lo spavaldo a quanto pare!-
Nuemel camminava sull’acqua come se fosse sulla terra ferma. Colpì col suo martello violentemente la superfice dell’ acqua, ed una spira partì da quel punto diretto verso  il tritone fuggiasco. Lo avvolse in una morsa letale, Nuemel alzò il suo avambraccio e disse
-Hypogaumdeaqua-
Stritolò così forte la spira attorno al corpo di Sondeel che esso si squarciò e spezzò macchiando le limpide acque del suo nero sangue. Nuemel fece un saluto militare ai suoi compagni e corse verso il porto, inseguito da Foleder  
-Nuemel! Nuemel! Cosa ti è successo!?-
-Ehy, ehy calma.. Se per questo non lo so neanche io bene-
-Ma comìè possibile!-
-Ragazzi, ragazzi forse posso darvi io qualche informazione... Forse so che cosa è successo..-
-Allora che aspetti Foleder! Parla!-
-Nuemel ha risvegliato dentro di sè un potere antico e mistico. Questo potere è tramandato da padre in figlio, da molti secoli nella sua famiglia. Questo potere veniva chiamato dagli antichi druidi delle acque il “Solen demer”. Si attivava in determinate circostanze, quali erano quelle di poco fa cioè un pericolo imminente, il voler salvare qualcuno di importante e forse il più importante, una creatura, una delle più importanti delle creature marine, cioè un kraken. Le scritte, i simboli ed il sole che ti ricoprono le braccia e la schiena sono simboli di potere e dominio. Fanno pare di te fino alla morte-
-Ma il mio amico kraken dov’è!?-
-Non ti devi preoccupare giovane guerriero lui è qui dentro, dentro al tuo cuore. Lui ti donerà la forza del mare in tempesta, l’alchimia dell’ oceano e la saggezza di una creatura antica come Imshan-
Nuemel era rimasto a bocca aperta come tutti gli altri ma il suo unico pensiero era uno
ben preciso
-Adesso che questa storia è finita che si torni a lavoro!! Presto Idram, Lioken, Solchen radunate tutti è tempo di riavviare il regno portuale! Hahahaha!-
-Ma dopo questo potere il suo unico pensiero è quello di tornare a lavorare!?-
Gabrix si era molto innervosito e stava andando verso di lui, ma fu fermato
-Hahahaha! Brigax fermati!-
-Umh?-
-Questo è il suo modo per ringraziare-
-Vale a dire!?-
-Aiutare il prossimo e rinvigorire il suo regno-
-Forse hai ragione...-
-Ehy Nuemel allora ti unirai a noi!?-
Nuemel era voltato di spalle perchè stava camminando ma dopo la domanda di Erik lui si fermò alzò il braccio verso l’alto e alzò il suo pollice
-Perfetto...-
Nuemel riprese a camminare e rise fragorosamente
-Adesso possiamo ripartire Erik?-
-Si certo!-
Erik e Brigax salirono su Foleder, che si librò alto nel cielo per poi ripartire. La sua ombra ricopriva palazzi, popolani e strade attirando anche l’ attenzione di quelle creature maestose. Erano quasi arrivati ai confini quando la loro attenzione fu catturata da Nuemel che lì aveva raggiunti, urlò contro di loro
-Ragazzi aspettate!!!-
Foleder si fermò di colpo e Nuemel lanciò verso di loro un oggetto a grande velocità
-Prendete ragazzi! So che li state cercando-
Erik prese al volo quell’ oggetto, non era altro che un vecchio martello tutto arrugginito e consumato, l’ artefatto
-Nuemel grazie di tutto!!-
-A presto Nuemel!-
-A presto ragazzi... A presto-
Ripresero il volo e dopo poco sparirono tra le nuvole. Un nuovo artefatto era stato recuperato e salvato dalle grinfie di Dominik, ed una nuova avventura li avrebbe aspettati

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Capitolo 13
*** Capitolo13°- Le colline di Linay ***


Erano di nuovo in viaggio da alcuni giorni ma del prossimo regno non se ne vedeva traccia
-Allora Brigax!?-
-Bhè... Bhè.. Si.. Forse è di la...-
-Prendi la mappa Brigax!-
Prese la sua sacca e disse la formula per prendere la mappa, l’ aprì distendendola sul dorso di Foleder e la riconsultò ancora e ancora
-Vedi Erik qui è il regno portuale... E questo è il prossimo regno ma come puoi vedere la strada da qui a qui è sbiadita, come i nomi e altre strade qui raffigurate-
-Si infatti... da qui in avanti è molto difficile leggerla. Ha piccole macchie ed è molto sbiadita dal tempo-
-Ragazzi per favore possiamo accamparci sono stanco volo da giorni ormai-
-Si hai ragione Foleder.. Va bene atterra pure li giù, è una grande distesa di verde e sarà piena vegetazione e cibo per te-
-Noi mangeremo quello che ci offre la borsa vero Erik?-
-Si Brigax-
Risero. Atterrarono su quelle dolci colline. Accesero un piccolo fuoco per riscaldarsi e si sedettero attorno ad esso chiacchierando. La luce dei soli si spense diventandone uno solo, ma la sua luce in quel posto era flebile coperto dalle nubi. Foleder si accovacciò su se stesso sotto l’ ombra di un gigantesco albero, Brigax si appoggiò sulla sua coda e si addormentarono profondamente. L’unico che non riuscì a dormire era Erik, si girò e rigirò su se stesso non trovando pace, ma alla finì riuscì per un po’
-Erik perchè non riesci a dormire...-
-Ancora tu?-
-Io e te siamo la stessa cosa, provo quello che stai provando tu! Sono stanco e esasperato di te!-
L’ altra metà di lui gli era apparsa nuovamente in quello scenario bianco e fluttuante
-Ti mancano i tuoi? Vero..?-
-Si...-
-Li lasciammo così male quell’ ultima volta?-
-Non usare il plurale con me...-
-Ma perchè? Io sono te e tu sei me..-
-No, tu sei una maledizione ereditata da mio padre-
-Parli di questa specie di corona nera, che io porto sulla mia testa!? No, no questo non sono io. Io sono sempre stato dentro di te... Aspetta come la chiamate voi.. Ah si! Coscenza-
-Ma tu sei malvagio-
-A volte si, a volte no, a volte sono un’ equilibrio dentro di te e a volte no-
-Vattene.. per favore..-
L’ altro Erik fece una piccola riverenza e disse
-Come tu vuoi ma io sarò sempre dentro di te quando ne avrai bisogno basta che dirai il mio nome-
Aprì gl’ occhi, si alzò, prese la sua spada e andò a fare una passeggiata, andò verso un altopiano non molto distante da loro. Dopo poco era arrivato, notò subito una cosa
-Ehy ma quella sembrerebbe... Si quella sembra una porta!-
Erik trascinato dalla curiosità, spinse con forza la porta fino a spalancarla. Buio, ragnatele ed ignoto non lo fermarono, vi entrò dentro. Era all’inizio di un lungo corridoio scavato nella roccia viva. Rese la sua mano concava vi soffiò all’ interno e disse
-Ignis!-
Distese il suo palmo. Creò una piccola sfera di fuoco che fluttuava sul suo palmo, in modo da far luce. Prese a camminnare. La luce della sfera irradiava Erik e le pareti da cui si vedevano distintamente graffiti, su entrambe le pareti, con la sua mano li sfiorava. Arrivò fino a uno di loro a cui diede particolare peso
-Si direbbero.. Due mondi.. Uno di fronte all’altro-
Andando sempre più avanti i graffiti aumentavano e l’ intreccio era sempre più chiaro
-Ma si certo, qua a destra cè la Terra e qui a sinistra cè Imshan. Questa dev’essere la storia dei due mondi.. Si, certo perchè la Terra e Imshan sono due mondi uguali e paralleli...-
Erik continuò il suo cammino fino ad’ arrivare ad’ una altrettanto lunga scalinata di pietra sospesa nel vuoto, Erik non si abbattè e seguì anche la scalinata fino all’ ultimo gradino
-Ecco questo era l’ultimo!-
Si guardò attorno ed esclamò
-Ma è bellissimo qui sotto! Ed è enorme!-
Era arrivato sull’ uscio di una porta di pietra che sovrastava palazzi. Curiosò in giro ma gli era tutto abbastanza familiare
-Giurerei di aver già visto tutto questo...-
Proseguì andando sempre avanti, tra quei molteplici palazzi così familiari e ancora intatti, fino ad arrivare ad un’ imponente chiesa che sovrastava tutto e tutti che al sol guardarla incuteva terrore e rispetto
-Che strano... Lì cè una croce cristiana, qui il simbolo dei mussulmani, buddisti... Ma di quest’ altri non ne ho idea... Uno,due,quattro,otto,dieci.. Sono dieci in tutto, sette li consco ma questi tre sono così strani non sembrano neanche terrestri. Bhè entriamo ugualmente-
Spinse uno dei cinque enormi portoni fino ad aprirlo. Entrò
-Adesso ci capisco ancora meno, lì è l’arte greca, lì arte egiziana, lì giapponese e cinese.... Ma lì su quella specie di altare cos’ è !?-
Percorse la navata. Non era a suo agio, si sentiva osservato. Arrivò davanti l’altare
-Cosa sono queste due sfere, c’è troppa polvere... Troppa..-
Si mise davanti all’ altare e disse agitando la sua mano
-Ventus-
Si alzò una leggera brezza che spazzò via tutta la polvere scoprendo l’altare. Era enorme fatto con marmi di colore rosso, era decorato con pietre verdi, rosse, azzurre e probabilmente anche da oro. Erik si avvicinò meglio per togliere un’ ulteriore piccolo strato di polvere, sfregò con la mano. Con sua grande sorpresa sotto la polvere c’erano di nuovo i simboli delle religioni terrestre più quelle tre misteriose, erano disposte in modo da formare una linea, alle due estremità un sole ed una luna, uno per parte
-Non si può dire che si annoiavano qui...-
Dietro di lui c’ era una specie di banco fatto con rocce enormi, quest’ ultime erano solo fredda e nuda roccia senza decori e pietre prezziose. Erik vi pose la sua mano su di essa e ad un tratto la chiesa, l’altare ed il banco stesso si illuminarono, quel banco di rocce era il più strano perchè quando si illuminò sembrava un pannello di controllo con molte luci di diverso colore e bottoni di diverse forme. Erik spinse qualche bottone a casaccio e si attivò un’ ologramma, per un caso fortuito
-Un’ ologramma, qui!-
L’ologramma non era altro che una celebrazione
-Su questo bottone c’è raffigurato una sfera.. Sembra quasi..-
Lo premè
-Si, era come pensavo questo è Imshan e questa è la Terra-
Premendo il bottone si aprì l’ ologramma dei due mondi, messi di mezzo la gente ed il forse sacerdote. Si avvicinò a loro
-Anche se sono ologrammi sono bellissimi... Guarda girano anche opposti! E’ propio vero che uno è il gemello dell’ altro... Ma cos’è quella righina lì all’interno-
Erik allungò la mano fino ad arrivare nel centro dell’ ologramma di Imshan, afferrò e prese qualcosa. Quell’ oggetto si presentava come un foglio arrotolato su stesso, ma non sembrava vecchio, anzi sembrava nuovissimo. Erik lo srotolò
-Ehy... Ma questa.. Sembrerebbe la mappa di Imshan, è uguale a quella che ci donò Ametista con l’eccezione che questa la si può leggere perfettamente.. Forse è meglio ritornare-
Erik stava per andarsene quando una voce lo fermò
-Fermati giovane!-
Era la voce di un’ uomo anziano. Erik si girò indietro e vide un nuovo ologramma
-Tu chi sei!?-
-Io sono un’intelligenza artificiale, fatta e programmata dagli antichi-
-Cosa vuoi da me-
-Prendendo la sacra mappa mi hai risvegliato e prima di spegnermi di nuovo per sempre... devi essere consapevole se sei o no giusto per la mappa-
-Ma è solo una mappa-
-Questo è quello che pensi tu. Solo chi ha del sangue che sfiora il divino o demoniaco può carpire i suoi veri segreti e non rimanere solo al di fuori della mappa-
Erik gli si avvicinò
-E dimmi tu vecchio, chi saresti?-
-Sono un’intelligenza artifi..-
Erik lo fermò
-No, no dimmi tu davvero chi sei-
-Io ero il primo cittadino di Imshan, venuto dalla Terra in questo splendido mondo. Con me portai anche la mia famiglia e la mia tribù. In tutta Imshan e sulla Terra c’erano quindici portali che li univa-
Le sue spiegazioni erano frammentarie, era come un segnale disturbato, ed Erik non capiva molto
- Noi abbiamo eretto la roccaforte dei mondi, luogo dove ci troviamo. La nostra popolazione crebbe sempre di più. Il tempo è differente dalla Terra a qua. Parte di noi ritornò sulla Terra dove eressero la tua civiltà. Quei civilizzati però tornarono per cinque giorni e ci influenzarono con i loro credi. Questo è il centro della religione dei due mondi. Questo è il centro dell’ universo. Questa è Imshan! Tempi, persone ed ere diverse!! Giovane ti ritieni in grado di carpire i segreti della mappa!?-
-Si, lo sono!!-
Attorno Erik e al vecchio apparì un cerchio con all’interno raffigurati il sole e la luna
-Giovane vieni al centro del cerchio inondati di potere. Questa è Imshan!-
Erik afdaticato dal vento sprigionato andò verso il centro; aprì le braccia e gli fu donata la sacra mappa. All’improvviso scomparve tutto
-Con questa tu hai il potere della visione. Il potere della conoscenza. Il potere del tempo. Fanne buon uso! E adesso vattene!-
Quell’ ologramma sembrava più vero di quanto si volesse far credere. Una luce abbagliante avvolse Erik e quando si dissolse lui era fuori
-Ma... Ma... Sono fuori-
Quella luce lo aveva teletrasportato fuori dalla roccaforte e dall’ altopiano
-Almeno ho una mappa migliore....-
Ad Erik non rimase altro da fare che ritornare all’ accampamento, con la sua nuova mappa. Era arrivato si mise accucciato a fianco a Brigax e sotto l’ ala di Foleder e dormì. Ore dopo, Brigax si svegliò, si stiracchiò un pò, spense il fuoco e preparò una piccola colazione, poco dopo si svegliò anche Foleder. Erik era ancora addormentato profondamente. Brigax si accorse che tra le mani di Erik c’era una mappa
-E questa? Cos’ è una mappa!?-
La prese lentamente dalla presa di Erik per non farlo svegliare, ma lui si svegliò lo stesso
-Ehy... Cosa... C’è...-
-Oh, Erik, scusami...-
-Non preoccuparti tanto comunque mi dovevo alzare...-
-Perchè Erik?-
-Bhè vedi Foleder... Dobbiamo ripartire-
-Ripartire!? Ma la mappa è quasi illeggibile-
Erik si alzò prese la mappa dalle mani dell’ amico e la stese sul terreno
-Ecco, ecco la nostra nuova mappa-
-Erik! Dove l’ hai presa!?-
-Alla roccaforte dei due mondi?-
-Si Foleder, propio lì-
-Roccaforte!?-
-Si Brigax. Il primo luogo colonizzato di Imshan-
-Ma quando ci sei andato!?-
-Quando voi dormivate, io a differenza vostra non ci riuscivo-
-Potevi anche svegliarmi Erik! Mi sarebbe molto piaciuto vederla...-
-Dormivi profondamente, ormai i giorni e le notti quasi non le contiamo ma siamo lo stesso stanchi, soprattutto tu e Foleder-
-Bhè allora.. grazie lo stesso.. hahaha-
-Tra noi draghi secoli fa volavamo liberi sull’ alto piano della roccaforte rapportandoci con questi colonizzatori terrestri venuti a conoscenza della magia. Ma il tempo nefasto ed eterno ne offuscò il ricordo, facendo divenire la roccaforte una magnifica leggenda-
-Da quello che ho capito tra la terra ed Imshan ci sono quindici portali che collegano i due mondi. Dalla Terra provenivano razze umane, i genitori dei regni di Imshan. Ma dalla Terra arrivavano anche le usanze e le religioni, ci fu una diffusione di arte e sapienza derivata dalla differenza di tempo di Imshan e Terra-
-Tutto è nato dalla Terra...-
-Ehy! Noi siamo qui!-
Sulla mappa Brigax indicò le colline di Linay
-Questo è il nostro prossimo regno-
-Il regno sospeso!-
-Si Foleder propio quello-
-Che aspettiamo ragazzi!?-
-Partiamo subito-
-Salitemi in groppa, tempo uno o due giorni al massimo e vi porterò alle pendici del regno-
-Partiamo subito allora! Prossima tappa il regno sospeso

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Capitolo 14
*** Capitolo14°- Gli angeli terreni ***


Dopo uno, o due giorni di volo, erano arrivati nella zona del prossimo regno. Alto nel cielo si innalzava una vera e propria gigantesca isola di terra sospesa in aria. Sembrava un cono rovesciato, da esso scorrevano cinque cascate; la loro acqua non arrivvava a terra perchè diveniva nuvola. Arcobaleni, i tre soli che illuminavano l’ isola, le cascate era un paesaggio suggestivo ed affascinante. Foleder atterrò sulla vallata sottostante e con tono dispiaciuto disse
-Ragazzi... Scusate ma non posso stare con voi, ormai il regno è cresciuto e le vie si sono dimezzate. È sempre la solita storia, che sfortuna!-
-Su Foleder! Non fa niente!-
-Si non preoccuparti!-
-Vi accompagno io lì?-
-No io avevo intenzione di volarci, volevo riavere la sensazione delle ali sul mio corpo. Brigax tu vuoi provarci?-
-Ci proverò. Cercherò di richiamare a me le ali-
Entrambi si concentrarono, sbatterono le mani e ali apparvero sulle loro schiene
-Fantastico!-
-Bene, andiamo allora!-
-Fate i bravi, rimanete nell’ anonimato. Non appena arrivati cercate la regina! Non fate guai!!-
-Si!!-
-Non preoccuparti Foleder!
I due ragazzi dotati di ali si sollevarono da terra, risalirono lungo una delle cascate. Arrivarono fino in cima, atterrando su una specie di piccola piattaforma delineata da un’ arco di pietre decorate in oro. Non fecero in tempo ad ammirare il nuovo paesaggio che furono subito accolti da cinque guerrieri angelo, armati di lance e spade e non erano felici di vedere i nuovi forestieri
-Emh Erik...-
-Si Brigax... Penso che siamo nei guai...-
-Posate le armi forza!!-
Una guardia con aria e voce autoritaria gli comandò di posare le armi più volte
-Posatele!!-
-Brigax... Posiamole a terra-
-Ma Erik possiamo benissimo neutrallizzarli...-
-Siamo venuti in pace, non per combatterli-
Brigax si convinse. Si sfilò il suo fedele arco e lo posò a terra, fece lo stesso Erik con la sua spada. Una guardia si disstaccò dal gruppo per avvicinarsi alle armi, era nervoso e guardava fisso i due ragazzi per controllare le loro mosse, prese le armi con se.  Un’ altra guardia si avvicino loro per ammanettarli
-Forza camminate!-
Erik e Brigax erano fermi a borbottare tra loro
-Erik cosa facciamo!?-
-Non preoccuparti Brigax. Se le cose si mettono troppo male per noi ci liberiamo e scappiamo via-
-Si va bene-
Si decisero, iniziarono a camminare scortati dalle guardie. Passarono per il centro della città ed Erik l’ ammirava scrupolosamente con meraviglia
-Sembra che il tempo è fermo nell’ antica grecia. Con questi edifici imponenti, gl’ abiti... Tutto mi riporta alla mente quel posto
Tra le persone vide un’ inquietante figura, forse era una donna, era incappucciata dalla testa ai piedi, erano scoperti solo due elementi: un’ occhio di colore rosso scarlatto ed’ una ciocca di lunghi capelli grigi. Erik era inquietato da quella figura, ma l’ attenzione di Erik fu distolta da un mendicante che chiedeva monete, quando si rigirò per rivedere di nuovo quella strana figura ella sparì nel nulla, non c’era più nulla di lei tranne quell’ occhio che lo fissava era rimasto impresso in Erik mettendogli ansia e paura. Arrivarono davanti ad un’ enorme palazzo quasi sembrasse un municipio. Le guardie tolsero le manette a Erik e Brigax
-Cadetto Lacream scortali su nell’ ufficio-
-Si signore!-
Come era stato ordinato al cadetto Brigax e Erik furono scortati fino a quel famigerato ufficio
-Voi due aspettate qui-
Il cadetto li accompagno all’ uficio, li chiuse dentro e se ne andò. Poco dopo una ragazza aprì la porta e come nulla fosse andò alla scrivania
-Ed eccovi qui, Erik l’ Ancestrale e Brigax l’ ultimo elfo.. Ma quale onore vedervi qui!-
-Ma tu sei...-
-Su caro finisci la frase...-
La ragazza si innvervosì perchè già sospettava cosa Erik stesse dicendo, ma lasciò correre
-Prego prego, sedetevi pure-
Si accomodarono davanti a lei, la tensione e l’imbarazzo era palpabile. Lei non concedeva ne sguardi ne attenzione, riordinava semplicemente le scartoffie accumulate sulla sua scrivania.
-Tu chi saresti?-
Alla domanda di Brigax la ragazza smise di fare ciò che faceva
-Buona domanda elfo. Io sono Chaneri, sono la regina del regno degl’ angeli-
-E le tue ali?-
-Caro Erik, come già saprai noi re di Imshan siamo discendenti umani, quindi io...-
Si alzò in piedi e spiegò le ali
-Posso spiegare e ritrarre le mie ali come e quando voglio!-
-Orsù ditemi un pò, cosa volete dal mio umile regno?-
-Bhè... Ametista prima della sua morte ci incaricò di assoldare i re di Imshan per la battaglia contro Dominik. Una nuova battaglia che ci sarà al culmine del nostro viaggio-
-Contro di lui?-
-Si esatto...-
-Nella prima guerra il mio regno era sull’ orlo del collasso, alla mia famiglia sono state strappate le ali, e la conoscenza di Imshan è stata interrotta per lungo tempo. Logico che ci sarò, vi aiuterò ad avere la sua testa-
-Benissimo! Il tuo aiuto ci servirà molto-
-Allora Erik che facciamo ripartiamo?-
-Non abbiamo niente da fare qui... Penso che possiamo anche ripartire-
-No su dai, non andatevene così presto. Vi và di vedere la mia scuola?-
-A me farebbe piacere-
-Io vorrei comprare qualcosa da mangiare e anche qualche vestito pulito per me e per te-
-Allora tu Erik vieni con me e tu Brigax andrai al mercato, vi sta bene come idea?-
-Per me si-
-Anche a me-
-Benissimo, allora tieni questa Brigax...-
Chaneri cercò nervosamente tra i cassetti della scrivania
-Ma dove lo messa... Ah si eccola!-
Andò davanti Brigax e gli porse un foglietto
-Tieni, con questa carta potrai avere un piccolo sconto sui prezzi-
-E’ magnifico! Grazie!-
-C’è un’ ottimo mercatino con molte belle cose non poco distante da qui, devi uscire da qui poi va sempre dritto gira a destra e rigira a sinistra dopo la fontana li
-Va bene grazie! Allora ci vediamo qui tra un pò-
-Si. Mi raccomando Brigax prendi qualcosa di buono e qualche vestito che mi stia-
-Hahaha si non preoccuparti Erik-
Brigax si avviò verso il mercato indicatogli da Chaneri, loro due andarono verso la scuola
- Chaneri ma la scuola dov’è ?-
-Erik ci siamo dentro... Io sono anche la direttrice di questa magnifica scuola che è anche il palazzo centrale di tutto il regno-
-Fantastico!-
Uscirono dallo studio e dall’ ala del palazzo da dove si trovavano, per poi rientrare in da un’ altro portone quale era la principale via per entrare nella scuola
-Eccoci qui, questa è Sisor la più grande scuola di Imshan
Chaneri gli fece da guida all’ interno della scuola
-Vedi Erik quelle sono le classi, quelli i laboratori e quelle le armerie...-
-Ma scusa Chaneri qua cosa si insegna?-
-Qua si svilluppano tutte le armi e tecniche innovative-
-Non credo di aver capito bene...-
-Lo immaginavo.. Vieni con me andiamo in un laboratorio dell’ ultimo anno-
Chaneri prese per mano Erik e andarono verso quel laboratorio che lei aveva nominato. Lo raggiunserò, bussò ed aprì la porta
-Buon giorno classe-
Gl’ alunni alzandosi in piedi ricambiarono il saluto
-Buon giorno signorina direttrice-
-Buon giorno signorina-
-Buon giorno signor Luder-
Luder era un vecchio insegnante speciallizzato nelle nuove ricerche
-Professor Luder faccia vedere al nostro amico Erik di cosa siamo in grado di fare qui nella nostra scuola-
-Si signorina-
Erik era un pò spaventato. Tutti gli alunni mormoravano il nome di Erik, lo avevano riconusciuto
-Si certo è lui- -Si non c’è dubbio-
-Silenzio!!! Come avete potuto constatare lui è quell’ Erik, di cui noi abbiamo tanto sentito parlare, ma adesso basta!!-
-Grazie Luder-
-Bene iniziamo con la dimostrazione, Benjamin, Fuol, Gret prendete fucili al plasma XL, FL e OL. Puntate Erik e sparate!-
-Ah!? Cosa??!-
-Erik ti conviene proteggerti-
Consigliò Chaneri ridacchiando
-Ma non ho una spada-
Era troppo tardi i tre ragazzi avevano già sparato. Fortunatamente gli venne in soccorso l’altra sua metà. Repentino fece spuntare le ali ad Erik, esse protessero il ragazzo avvolgendolo in modo da non subire danni, ma l’impatto fu lo stesso molto elevato
-Eccellente, eccelente signori avete costruito alla perfezione i vostri fucili! E li avete anche calibrati per bene. Mi compiaccio con voi, l’esame finale sarà molto facile per voi a quanto pare-
-Chaneri la prossima volta che vuoi fare una cosa del genere per favore fammi usare la mia spada-
-Ma su via Erik, non puoi far sempre affidamento alla tua spada!-
-Ma approposito dov’è ?!?-
-La tua spada è al sicuro nel mio ufficio-
-Anche l’arco di Brigax?-
-No, glie lo fatto consegnare da un mio caporale. Ma ritornando a noi hai capito il senso di questa scuola?-
-Si penso di si... Sviluppate l’ arte della mente costruendo cose del genere con del plasma per giunta! Il primo e unico sviluppo tecnologico su Imshan, penso...-
Erik riflettè che il regno di Chaneri era moltissimo più avanzato di tutta la tecnologia terrestre e ne rimase stupefatto ed affascinato
-Esatto Erik, qui si sfruttano le capacità intellettive unite ad abilità militari, magiche e di fabbricazione. Ottimo intuito signor Erik-
-Grazie signor Luder..-
-Ora andiamo a prenderci qualcosa da bere. Professor Luder, classe, buon proseguimento di giornata-
I due ragazzi chiacchieravano gioiosamente sorseggiando una buona bevanda nella mensa della scuola, quando dall’ altoparlante della scuola si sentì un’annuncio di una voce femminile roca e affannata, che destò l’ attenzione di tutti
-Attenzione! Attenzione la scuola Sisor è passata nelle mani del grande Dominik!-
Chaneri che era seduta sobbalzò dal suo posto prese violentemente un bicchiere d’ acqua e la versò sul tavolo e disse
-Ostenderemequid!-
Nell’ acqua si vedeva l’ intera scuola, lei aveva la piena visuale di ciò che stava accadendo
-Ma non può essere! Questi sono i miei caporali, li vedi? Ma aspetta... cosa fanno!! Erik presto! dobbiamo nasconderci-
Chaneri prese per il polso Erik, che da parte sua non capiva nulla di quello che stava accadendo perchè in quello specchio d’acqua non aveva potuto vedere niente. Nei corridoi c’erano professori, alunni che urlavano e spingevano per riuscire a scappare via, i due ragazzi andarono nei bagni a nascondersi con gran fatica
- Chaneri mi dici cosa sta succedendo!?-
-I miei caporali e soldati, loro mi hanno tradita!-
-Cosa!?-
-Si ho visto che buttavano fuori dalle aule tutti-
-Di sicuro la responsabile di tutto è quell’ anziana donna che ha pronunciato l’annuncio prima-
-Si molto probabile... No! Aspetta!! Molto probabilmente è nel mio ufficio!-
-Quindi la mia spada è in pericolo! Bisogna correre su forza!!!-
Erik scattò dal bagno per andarsene ma lo fermò Chaneri afferrandolo per il braccio
-Fermo ragazzo! Ragiona sul tuo piano e mantieni la calma!-
-Hai un piano?-
-Agiremo nell’ ombra non ci faremo vedere...-
-Ci serviranno delle armi...-
-C’è tutto quello che vuoi nei nostri laboratori-
-Bene allora andiamo. Fortunatamente qui di fronte c’è un laboratorio-
-Esco prima io, poi mi segui tu-
-Si va bene-
Fecero come aveva stabilito la ragazza.  Erik aprì la porta del bagno si girò ambo i lati non vide nessuno e fece passare Chaneri, la ragazza aprì la porta del laboratorio che era vuoto e fece entrare anche Erik, ma purtroppo un’ uomo si lanciò verso di lui placcandolo i due finirono a terra. Lui combatteva per non farsi uccidere da quell’ uomo armato di soli coltelli
Chaneri entrò dentro il laboratorio prese la prima cosa che gli capitò sotto mano e la lanciò contro quell’ uomo. Lui fermò l’attacco contro Erik che intanto ne approfittò per alzarsi. L’ uomo si alzò anche lui in piedi ma non si reggeva quasi in piedi, aveva movenze poco chiare e traballanti. Erik fece ricadere la sua attenzione su di lui
-Mai darmi le spalle!!-
Prese un coltellino per terra e lo lanciò contro la schiena di quell’ uomo, conficcandolo nel retro esatto del cuore, esso cadde a terra
-Perfetto, adesso vieni qui in laboratorio-
-Si Erik-
Chaneri stava per varcare la soglia del laboratorio quando fu afferrata alla caviglia da quell’ uomo
-Cosa!? Dovresti essere morto!-
In pochi secondi la tirò a terra, tenendola ben bloccata al suolo lui si alzò poi la prese per i capelli, la prese per il collo fino ad alzarla da terra. Erik notò qualcosa di strano
-Devo provarci...-
Creò una sfera di fuoco e la lanciò sopra la testa di quell’ uomo e lui subito cadde a terra. Erik si accovacciò vicino al cadavere e prese tra le sue mani dei fili
-Guarda dei fili. Era come una marionetta-
Chaneri si avvicinò al corpo
-Aspetta, non è l’unica cosa strana... Questa sembra... Una maschera-
Si avvicinò molto cautamente al volto del cadavere per toglierla, rivelò il suo volto
-No, non lui!-
Cadde a terra dallo sconforto
-Ero affezzionata a lui... Era il mio migliore amico... Non può essere-
-Su, vieni Chaneri... Prenderemo il colpevole non piangere...-
Erik si accovacciò vicino a lei, gli tese la sua mano e gli asciugò la lacrima
-Su, rialzati-
Chaneri singhiozzando disse
-Hai ragione.. Basta essere tristi io ti vendicherò!-
-Questo è l’ atteggiamento giusto Chaneri!-
-Si!-
Si alzò in piedi, si stroppicciò gli occhi e disse
-Su non stare lì fermo, non possiamo perdere tempo!-
Era una ragazza molto forte e non voleva che si vedesse la sua parte più fragile. Erik fece un piccolo sospiro si tirò su ed entrarono nel laboratorio
-Erik sei in grado di creare una barriera... Ma che domanda sciocca tu sei l’ Ancestrale tu puoi tutto. Foza dimostrami la tua forza!-
Erik si imbarazzò molto
-Mmhh fammi pensare...-
Erik guardava fisso Chaneri e sorrideva, improvvisamente tutti gl’ oggetti del’ laboratorio presero a muoversi levitando attorno a loro, lei ne rimase strabiliata
-Fantastico! Hai capito che la tua mente è superiore-
-Si, io posso riuscirci!-
Fece cadere tutti gl’ oggetti a terra e disse sorridendo
-Sono pronto!-
Erik uscì nel corridoio, seguito da Chaneri, chiuse gl’occhi e si concentrò a fondo. Allargò le braccia, inarcandole, tra di esse si creò una sfera di luce arancione
-Bravo Erik concentrati!-
Erik si avvolse nella sfera di luce
-Bravissimo Erik! Continua così, forza!!-
In fini la sfera si ingrandì così tanto che anche Chaneri vi poteva entrare. Erik aprì gl’ occhi
-Sono pronto. Armati Chaneri! È una barriera molto potente non posso combattere-
Chaneri annuì, ritornò nel laboratorio e aprì alcuni armadietti del, dove trovò: una tuta da combattimento provvista di tasche e cinture, piccole bombe, pistole mitragliatrici e un potente fucile a pompe tutto rigorosamente con colpi a base di plasma. Erik si girò verso di lei solo per un momento e pensò
-Wow, questo regno ha un’ imponente sviluppo tecnologico!-
-Bene Erik, li senti? Ci hanno appena trovati.. Che il gioco abbi inizio-
Entrò nella barriera insieme con Erik. Ai loro due lati si erano radunate decine di quelle marionette che sgomitavano per farsi posto davanti. Chaneri sfoderò il suo potente fucile a pompa. Colpì e ricolpì quelle marionette a colpi di fucile e a quelle che si lanciavano, eludendo Chaneri, contro la barriera andavano incontro alla disintegrazione, la barriera era pervasa da magia di fuoco puro
-Per favore prendi la strada più breve, è dura da sostenere-
Camminarono tra i corridoi con quello strategemma, molto vincente
-Eccoci! Erik siamo quasi arrivati!-
Man mano che si avvicinavano alla loro destinazione le marionette diminuivano di numero ma aumentavano di forza, ma questo non fermò i due ragazzi; arrivarono all’ ufficio lasciandosi dietro di loro una carneficina di uomini angelo. Erano davanti l’ ufficio da dentro si percepiva una potentissima energia negativa tanto potente da far perdere la concentrazione ad Erik, che cadde a terra
-No! La barriera!-
-Non ti preoccupare Erik, siamo arrivati ci divide solo questa porta dal burattinaio. Fatti un pò più indietro ora passo alle maniere forti-
Chaneri passò il fucile sulla mano sinistra, nella mano destra creò del plasma, ma non era come quello usato fin ora questo era di colore rosso scarlatto, lo avvicinò al fucile e quest’ ultimo solo avvicinandolo al plasma rosso cambiò forma e dimensione era diventato molto più grande con quattro canne in più
-Fattore di cessione cento per cento, dispersione colpo zero virgola un percento. Tre... Due... Uno, Fuoco!!-
Sparò con quel potentissimo fucile. Il colpò trapassò due interi muri lasciando solo un enorme buco fumante, il muro di facciata e il muro interno. Erik riconobbe la persona che era dentro, incolume dal potente colpo
-Tu! Sei quell’ anziana donna di prima!-
Chaneri non era preoccupata per l’ anziana donna ma per quello che aveva nella sua mano
-Il libro!!!-
Dalla sua espressione si leggeva chiaramente che era qualcosa di estremamente importante. La burattinaia non appena capì che era in pericolo lanciò contro loro due dei fili, pur essendo semplici fili i due furono scaraventati a terra. Non potevano muoversi i fili non gli permettevano alcun movimento, la donna ne approfittò fee un cenno di saluto e sparì nel nulla
-No!! Fermati non sai cosa stai facendo!-
La burattinaia scomparve e con lei scomparve l’ incantesimo dei fili. Chaneri si diresse subito verso la libreria, la scaraventò per terra e dietro c’ era una parete fatta di plasma della stessa forma della libreria, propio per nasconderla a tutti, ma non fu utile perchè nel mezzo c’ era un grande buco, era come una grande cassaforte
-No! Non può essere era lui davvero!!-
- Chaneri cosa ha preso di tanto importante!?-
-Un libro, anzi il libro. Il primo libro scritto di tutta Imshan con quello si può avere il controllo assoluto dei draghi, non ho idea a cosa gli serva... Forse il tuo Foleder... E’ l’ultimo? Vero?-
-Bhè vedi...-
-Erik parla! C’è un’ altro drago in giro!?-
-Si ma penso che ancora deve nascere, dovrebbe essere il fratello di Foleder-
-Di che colore è Foleder!? Rispondi!-
-Bhè.. è sull’ azzurrino-
-Stirpe acqua e fuoco. Foleder è d’acqua quindi deve essere immerso nella lava prima di diventare quello che è oggi giusto?-
-Schiuse, volò verso la lava all’ interno di un vulcano e ne fuoriuscì adulto-
-Suo fratello è un drago di fuoco quindi deve essere immerso nell’ acqua per potersi svilluppare... Ma non capisco perchè a Dominik serve il tomo dei draghi-
-Ma scusa Chaneri i draghi non sono creature buone?-
-Si possono anche essere definite creature bianche però sono facilmente influenzabili... Ma si certo! Vuole convertire il drago al credo del male-
-Ma se il drago non crescerà come farà per controllarlo?-
-No, per questo non servirà bagnarlo. Nel tomo c’è tutto quello che serve per far sviluppare il drago senza alcuna fonte elementale ed è propio in quelle formule arcane che si nasconde il segreto per convertire un drago-
-Perchè non lo avevi distrutto tempo fa!?-
-Se nelle tue mani avevi il libro sacro della tua religione, lo avresti bruciato!? Non penso, vale lo stesso per quel libro. Unico e insostituibile-
-Hai perfettamente ragione, ma adesso cosa facciamo?-
-Io niente, tu tutto-
Chaneri si avvicinò alla cassaforte ormai distrutta e vi tirò fuori le armi
-Ecco questa è la tua spada-
-Benissimo-
-Erik la tua prossima tappa è un regno tormentato da demoni sottoforma di angeli, va lì e ristabilisci l’ ordine. La regina è una mia cara amica, abbiatene cura di lei-
-Si, lo faremo. Ma Chaneri di tutti questi corpi cosa farai?-
-Bhè gli darò onore e gloria al fianco degli deii. Osserva-
Chaneri congiunse le mani, spalancò le sue enormi ali e sotto i suoi piedi comparve un cerchio di luce con simboli runici. I corpi nella scuola presero a levitare, essa con grande voce disse
-Ascesa al cielo!-
Il cielo si squarciò in un sordo rumore, da quello squarciò scesero fasci di luce diretti sui corpi degl’ angeli caduti
-Ecco! Ecco amici miei ascendete al cielo!-
Nei fasci di luce si vedevano i corpi che salivano verso il cielo
-Hai fatto ascendere le loro anime in cielo?-
-Si, se lo meritavano. Loro non centravano nulla, sono stati uccisi e i loro corpi sfruttati-
Si commosse sino a farsi scendere una lacrima, ma riprese subito il controllo di se
-Ma su dai, Erik quanti altri regni ti mancano?-
-Due o forse tre non ne sono sicuro...-
-Fino ad ora quanti alleati!?-
-Tutti.. e se.. tu...-
-Io? Logico che verrò. Dominik e la Burattinaia saranno le mie vittime predilette!-
-Oh... Ma bene..-
-Hahaha si Erik. Allora ora devi raggiungere Brigax?-
-Si-
-Va bene, ah Erik dimenticavo a te servono gli artefatti giusto?-
-Si cerco di radunarli tutti in modo da non farli cadere nelle mani di Dominik...-
-Benissimo allora tieni questa-
Chaneri staccò un pezzo di plasma rosso dal caricatore del suo potente fucile e lo lanciò verso di lui, lo prese al volo
-Ehy, grazie-
-Niente e adesso esci da qui radunati a Brigax e al tuo drago e corri al prossimo regno il tempo scorre e Dominik si fa sempre più forte consolidando sempre di più il suo potere. Oggi ne abbiamo avuto una prova-
-Ripartiremo subito, non preoccuparti!-
Erik trovò Brigax fuori la scuola perchè era stato attirato dal fumo e da quei fasci di luce. Andarono subito di corsa alla porta dove c’ era Foleder che li aspettava. Ripartirono molto in fretta e furia volando sulle nuvole
-Ma Erik cos’ era successo nella scuola? Tutto quel fumo... cos’ era successo?-
-Un nuovo nemico si è rivelato si fa chiamare la burattinaia, è molto potente. Riesce a controllare i corpi sia dei vivi che dei morti
-Il regno dei curatori ci aspetta, datemi la strada e io vi condurrò velocemente!!-

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Capitolo 15
*** Capitolo15°- I druidi ***


Passati alcuni giorni da quando erano ripartiti dal paradiso degl’ angeli arrivarono alla catena montuosa che precede il regno dei sacerdoti. Arrivarono al cuore dei monti ed immerso in esse c’erano solo macerie; nacque quindi un sentimento di perplessità in loro tre
-Sicuri che questa è la posizione esatta?-
-Si Foleder, la mappa dice che è qui quindi deve essere per forza questo cumolo di macerie-
-Ragazzi!! Guardate!!-
Erik indicò le pendici di uno dei monti, aveva visto un’imponente palazzo bianco e dorato che si distingueva dal resto. Ma scomparve subito per una virata di Foleder
-Cosa hai visto Erik!?-
-Sembrava un palazzo...-
-Foleder atterrà in quello spiazzale in mezzo le macerie-
-Agl’ ordini Brigax-
Il drago planò sino ad atterrare al punto indicatogli dall’ elfo. I due ragazzi scesero a terra, i tre cominciarono a camminare e non videro altro che distruzione e morte. Era un paesaggio spento ed abbandonato a se stesso. Si fermarono dopo che Brigax aveva visto qualcosa
-Erik la tua spada sta volando via!!-
-Ah cosa!?-            
La spada dal suo posto consueto, cioè la schiena di Erik, stava levitando via diretta verso due figure incappucciate che non appena presero tra le loro mani la spada presero la fuga, ma non sapevano che erano inseguiti da Foleder, li braccò davanti ad un muretto. Uno dei due, il portatore della spada, si nascose dietro l’ altro e Foleder li guardava fissi, sbuffando aria dal naso, lì spaventò a morte ruggendogli contro. Arrivarono anche Brigax e Erik
-Ridatemi la spada!-
Dall’ alto dei tetti, o di quello che ne rimaneva, attirò l’ attenzione di tutti un’ altra figura incappucciata che saltando e scivolando tra i tetti arrivò anch’ essa sulla scena interponendosi davanti le altre due figure incappucciate. La terza sfoderò un pugnale ed era pronta ad usarla. Foleder ruggì nuovamente, questa volta fu tanto potente che i tre indietreggiarono e si scappucciarono. Erano tre persone due coi capelli corti ed una li aveva corti e indossavano una maschera bianca di ceramica, erano una ragazza e due ragazzi. Lei si girò verso loro due e disse
-Iciok, Redok!! Scappate ci penso io a loro!-
-Voglio riavere prima la mia spada!-
-Aspetta Erik!-
Brigax mise una mano sulla spalla dell’ amico in segno che si doveva fermare
-Guarda... Sono spaventati-
Erik riprese il controllo di se. I due ragazzi e la ragazza si sfilarono la maschera ed ella spavalda disse
-Chi siete voi due!? Sono la regina di questo regno, sono io qui che detto ordini e leggi!-
Tra le sue mani comparve uno scettro alto più di lei
-Sta tranquilla non siamo qui per combattervi-
La rassicurò Foleder
-Si, i tuoi due amici mi hanno rubato la spada. Scusa se ho perso la calma-
Lei si girò indietro ed infuriata diede un pugno a testa sulla testa dei due ragazzi
-Ma Kira!!-
-Iciok! Ridagli la spada. Dovete sempre farmi fare figuracce! Eh!?-
Il ragazzo chiamato Iciok andò davanti Erik gli porse la spada e scappò di nuovo dietro Redok
-Noi non siamo dei ladri, scusate i miei fratelli-
-Loro due sono i tuoi fratelli?-
-Si. Io sono Kira Sen e loro Iciok e Redok, come ho detto i miei fratelli. Siamo i diretti discendenti della famiglia reale druidica-
-Io sono...-
-Erik, tu elfo ti chiami Brigax e lui è l’ultimo drago Foleder-
-Come fai a conoscere i nostri nomi?-
-Le tavole del destino druidiche hanno profetizzato il vostro arrivo dieci lune d’ argento fa. Aspettavo con ansia il vostro arrivo, però speravo in diverse circostanze
-Ma cos’è successo qui?-
Kira si girò verso i suoi fratelli e disse
-Voi due ritornate dagl’ altri avranno bisogno di voi, spargete la voce che i salvatori sono qui e che presto Ledrom sarà sconfitto, come stabilito sulle tavole. Presto andate!-
-Si Kira-
-A più tardi-
Si incappucciarono, mascherarono la loro identità e se ne andarono via
-Kira chi è Ledrom?-
-Fate domande ma seguitemi! Il tempo scorre troppo velocemente-
Fece sparire il suo scettro e si coprì
-Tu Foleder seguici in volo-
-Va bene-
Sbattè le ali, prese quota e salì alto nel cielo disperdendosi tra le nubi
-Seguitemi!-
Lei corse avanti seguita da loro due
-Kira dicci di Ledrom!-
-Dieci lune d’argento arrivò un druido, proveniente dalle vallati purpuree. Costui era Ledrom. Noi imparammo da lui e lui imparò da noi. Passò pochissimo tempo prima che la mia famiglia gli diede fiducia e accettazione nella cerchia aurica dei druidi Kazami, i druidi più vicini alla dimensione degli dei. La sua storia però iniziò con la nostra disfatta. Noi druidi usiamo la forza degl’ elementi per combattere e guarire, adoriamo gli dei in cambio di prosperità, aiutiamo il prossimo come facemmo con lui; ma non gli bastava. Voleva sempre di più-
Si fermò qualche instante
-Kira cosa successe-
-Divenne un druido Minazaki, un sacerdote degl’ elementi del male. Il potere druidico del mio regno scorre solo ed esclusivamente nei suoi diretti figli, lui quindi non aveva i poteri di questo regno. Geloso come non molti, uccise a tradimento mio padre, mia madre, i miei zii, cugini e nonni, ne divorò l’ anima. Ecco la storia del terzo Minazaki-
-Mi ricorda la storia di Dominik-
-Si, i folli hanno sempre una storia in comune-
-Ma adesso dov’è!?-
Arrivarono all’ imponente palazzo che Erik avvistò prima di atterrare
-Ecco, questo è il palazzo di Ledrom. Il covo del diavolo degli dei-
-Ma questo palazzo cosa centra col resto del regno? Da quello che io so non c’è mai stato un palazzo del genere-
-Quel che tu sai, Brigax, è esatto. Questa è una cattedrale costruita da lui stesso. La nostra simbiosi con la natura e con gli dei ci dava modo di condurre una vita degna, grandi alberi ci facevano da casa a molti druidi, case fatte di legno, pietra e materiali della terra; era un paradiso per noi tutti. Ma l’ attaccamento di Ledrom verso il potere finì col distruggere oltre la mia famiglia anche questo mio regno. Tutto per una briciola di potere-
-Ma tu e i tuoi fratelli come vi siete salvati?-
-Elfo me lo chiedo anche ancora oggi... Forse è stato un miracolo...  Ma non abbiamo alcun ricordo di quella notte di tanti anni fa..-
Kira si fece largo tra loro due avvicinandosi all’ imponente porta della cattedrale per aprirla, pose le sue mani su di essa. Ma fu colpita alla testa
-Che hai fatto Erik!!-
-Era troppo pericoloso per lei, la sua magia è indebolita. Sentivo vivamente la fatica del peso del suo regno l’ assaliva-
-Troppo sangue è stato versato nella sua famiglia, e poi chi badava ai suoi fratelli se non lei-
-Si, ecco altri motivi del mio gesto-
Andarono entrambi verso la porta, misero le loro mani sulle due ante del portone. Pian piano lo aprirono, quando furono dentro sfoderarono le loro armi
-C’è poca luce qui-
Esclamò Erik
Nella sua mano, la sinistra libera dalla spada, creò una sfera di fuoco la lanciò in aria ed essa si divise in sfere più piccole andando a disporsi nelle lanterne e vasi del fuoco. Percorsero la navata sino ad arrivare sull’ altare principale
-Non c’è nessuno...-
Non finì neanche di dire quella frase che improvvisamente sentirono chiudersi le porte, d’istinto si volevano recare verso le porte ma non potevano
-Erik non posso muovermi!!-
-Neanche io Brigax!! Non siamo soli qui dentro!-
Dall’ ombra si materealizzò un druido dalla lunga barba e lunghi capelli bianchi, ingobbito dal tempo e molto basso, nella sua mano destra portava un’ importante e imponente scettro
-Vecchio scappa da qui-
-Hahaha. Poveri sciocchi che siete...-
L’ anziano battè lo scettro per terra, del fumo nero ne partì e lo avvolse in una lunga spira. Il fumo si dissolse e c’era un uomo alto, muscoloso, vestito di una tonaca e sulla schiena aveva sei zampe di ragno. Fece una piccola riverenza e disse
-Generale in quarta Ledrom, al vostro servizio-
-Sei uno dei generali di Dominik!?-
-Per l’esattezza sono stato il generale di Shimo, ma con la sua morte e l’ ascesa di Dominik ho cambiato padrone-
Rise di gusto
-Liberaci!-
-Troppo semplice!-
Ledrom puntò il bastone contro di loro e creò un’ onda d’urto tanto potente da far scaraventare i due ragazzi contro la parete, persero anche le loro armi
-Adesso che siete bloccati nella mia ragnetela sul muro posso anche iniziare! Polko! Liju! Kilem!-
Non appena disse quei tre nomi tre demoni apparvero dalle ombre
-Prendete i miei strumenti!-
-Cosa vuoi farci!?-
-Estrarre la vostra anima! Dominik sarà fiero di me ed avrò finalmente una promozione!-
-Liberaci, combattiamo alla pari-
-Perchè combattere!? Voi non siete i suddetti paladini della pace, coloro che porteranno nuove speranze e altre sciocchezze varie, e come volte farlo? Combattendo? Non pensate sia da ipocriti?-
-La voce delle genti se ruggisce più forte delle vostre grida essa è capace di sopraffarvi! Combattiamo il male con un altro male, derivato però dalla speranza-
-Oh... Che nobili di cuore... Bhè poco importa!-
Gli furono portati gli strumenti che aveva chiesto
-Ed ora preparatevi a farvi estrarre l’ anima!!-
Si avvicinava con quegl’ arnesi infernali in mano, quando improvvisamente dal fondo della chiesa, verso le porte, si sentì bussare. Una, due, tre volte, tanto da spazientire Ledrom
-Voi due andate a vedere chi è!! Tagliategli la gola e portatelo qui-
Polko e Liju si diressero verso la porta. Stavano per aprirla quando improvvisamente le grandi porte di legno esplosero, i due rimasero coinvolti nello schianto e furono scaravenati contro delle croci morendo infilzati, Kira entrò nella cattedrale facendo roteare il suo grande scettro attorno a lei. Arrivò al centro della navata guardò Ledrom ed alzò il braccio in aria
-Tu piccola...-
Il muro frontale della cattedrale crollò con l’ impatti di Foleder che entrò ruggente come non mai. Kilem si lanciò all’ attacco di Kira, lei gli puntò il palmo della sua mano contro e da esso ne fuoriuscirono rami d’ albero che avvolsero il demone e lo uccisero. Foleder con le sue fiamme colpì Ledrom che perse il controllo sulla ragnatela che imprigionava i due ragazzi, si liberarono. Le lingue di fuoco si dissolsero, Ledrom con una barriera si era protetto, l’ attacco fu inutile
-Bene a quanto vedo ci siete tutti... Non mi lasciate altra scelta! Hahaha-
Sputando ragnatele dalla sua bocca disegnò un cerchio attorno a lui, Erik urlò energicamente ai suoi compagni gl’ ordini da seguire
-Presto!! Attaccate!! Non facciamogli finire ciò che sta iniziando!!-
Si lanciarono tutti contro di lui intenzionati a non fargli finire il suo rito, ma purtroppo le ragnatele attorno a lui crearono una spirale attorno al demone difendendolo
-Hahaha! Poveri sciocchi!! Venit aranea!! Veniteas!! Hahaha!!-
Ledrom si trasformò nella sua vera forma, una nera tarantola grande quasi più di Foleder tanto grande da distruggere parzialmente l’ imponente cattedrale. Il gruppo si salvò grazie all’ aiuto di Foleder
-Siete spacciati!! Hahaha-
La vera battaglia ebbe inzio
-Erik le nostre armi!!? Dove sono!?-
-Non lo so Brigax! Prova a cercarle noi lo distraiamo!-
Kira con la magia della natura lo teneva a bada, mentre Foleder lo azzannava o lo colpiva con le sue lingue di fuoco. Erik, invece, era stato colto da un malore al petto, si accasciò a terra urlando dal dolore mentre si teneva stretto il petto
-Allora Erik!? Ti sei ricordato il mio nome!?-
-No, vattene fammi combattere!-
-Hahaha. Ledrom è un generale di quarto grado, non uno di quegl’ esseri inutile che hai incontrato o evitato fin ora!-
-Siamo quattro contro uno, possiamo farcela!-
-Hahaha. Senza il mio aiuto voi morirete, e quindi per salvare me devo salvare ma. Ma finchè non dirai il mio nome io non potrò scatenare tutta la mia forza-
-Che intenzione hai?-
-Lasciami fare...-
Erik annuì ed il suo demone mise una mano sulla sua testa. All’ esterno ad Erik comparve la corona e un paio d’ ali nere
-Kira!! Dammi il tuo scettro!-
-Non puoi usarlo! Non sei un druido-
-Fidati di me!-
Kira non voleva ma la convinse lo sguardo di Erik, glie lo lanciò. Lo scettro appena fu toccato da Erik divenne di colore nero. Salì di quota fino ad avere Ledrom occhi ad occhi
-Da quando sfrutti il potere della corona!! Il potere demoniaco in te si sta equilibrando!-
-Lo so. La morte ora non mi appartiene se uso la corona!-
Puntò lo scettro contro i suoi occhi
-Parnasus set druemk!-
La testa del ragno fu avvolta da gigantesche lingue di fuoco
-Kira! Bloccagli le gambe!-
Congiunse le mani come in preghiera poi le puntò verso il ragno, dal sottosuolo crebbero delle gigantesche radici che avvolsero le gambe e parte del corpo del ragno
-Cosa state facendo!!-
-Ti avvolgiamo con la forza della natura che tu hai distrutto in questo regno!-
Erik passò la mano lungo lo scettro esso si illuminò e sulla sommità partì un raggio nero lunghissimo
-No fermo!!!-
-E’ troppo tardi!-
Si lanciò contro di lui, con quel raggio lo decapitò. Kira fece crescere due alberi, uno che avvolse interamente il corpo del ragno ed un altro che avvolse la testa mozzata
-Erik davvero molto bravo-
Gli fece un piccolo applauso
-Vedo che la mia corona ti è servita nuovamente-
-Spero che un giorno potrai cambiare-
-Chissà se verrà quel giorno-
Rimise la mano sul suo capo e all’ esterno ad Erik scomparve la corona e le ali nere divennero ali bianche. Scese a terra
-Erik!! Erik!! Stai bene!? La corona è riapparsa!-
-Calma Foleder... Non preoccuparti. Tieni, grazie-
Porse lo scettro a Kira, ridivenne del suo colore normale. Brigax scese dalla groppa di Foleder ed andò verso Erik
-Ci hai fatto preoccupare a morte!!-
-Hahaha. Su dai, non mi è successo niente. Ma vedo che hai recuperato le nostre armi-
-Si, tieni la tua spada-
La prese dalle mani di Brigax e la ripose al suo posto
-Mi sentivo la schiena nuda, senza di lei-
All’ improvviso dalla gigantesca fronda dell’ albero del ragno cadde un oggetto proprio davanti ai piedi di Kira, si piegò per prenderlo
-Guardate!! Il bastone elementale della mia famiglia.... E quindi lo aveva Ledrom...-
-Da dov’è spuntato!?-
-Non hai mai sentito dire che se fai qualcosa di buono ti accdrà una cosa altrettando buona?-
-Ora cosa ci farai con questi due scettri-
-Il bastone elementale è la mia arma ereditaria. Questo scettro qui invece.... E’ vostro-
Lo porse ad Erik
-Non possiamo accettare....-
-Si invece. Tu lo sai usare meglio di me... E poi è un’ artefatto, quindi siete obbligati a prenderlo. Hahaha!-
-E va bene come vuoi-
Erik lo prese e lo affidò ad Erik che lo mise nella sua sacca
-Oh! Fantastico avete una sacca di Horus!-
-Si è molto utile ineffetti!-
-Bhè... Allora che fate? State qualche giorno qui?-
-No... La strada per il prossimo regno è davvero molto lunga....-
-Se lo dici tu Foleder dev’ essere per forza così! Bhè questo però non è un addio-
-Tu dici Kira?-
-Si. Fin quando non sarete pronti per la guerra io e il mio regno ci risolleveremo e scenderemo sul campo di battaglia. Ho dei vecchi conti da saldare!-
Si abbraciarono e si salutarono. Risalirono su Foleder
-A presto regina Kira!-
-Ciao Kira!!-
-Abbi cura del tuo regno!!-
-A presto ragazzi!!-
Entrarono nel grande cielo alla volta di una nuova avventura

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Capitolo 16
*** Capitolo16°- I rifugiati di porta Arianrhod ***


Una settimana di volo. La prossima tappa era davvero molto lontana, e nessuno di tutti e tre si era fermato per riposare neanche per qualche minuto. Naturalmente il più stanco di tutti era Foleder, volava a pieno regime ormai da una settimana fin quando non c’è la fece più; sbuffò dalle narici e persero improvvisamente quota
-Foleder!! Foleder!!-
I due ragazzi lo chiamarono, ma in vano. Saltarono via dalla sua groppa spalancando le ali. Il drago cadde a terra, rotolando al suolo su se stesso e smuovendo terra e polvere. Loro due che assistettero alla scena scesero di quota, fino ad atterrare. Andarono verso di lui di  corsa
-Che ti è successo!?-
-Oh… Scusatemi… Ma sono tanto stanco…-
Chiuse gl’ occhi e si mise a dormire; Erik gli diede una pacca sul muso e disse
-Scusaci tu… Ti abbiamo usato fino allo stremo. Riposa amico nostro-
Erik si girò verso Brigax per chiedergli informazioni
-Brigax allora? Siamo arrivati?-
-Solie mappa!-
La srotolò
-Ecco, questo era il regno dei druidi. Siamo passati attraverso le correnti ascensionali e quelle dell’ est, il lago di Miupae, i villaggi dei nomadi, ed ora siamo qui il settimo crepuscolo-
L’ attenzione dalla mappa fu distolta da un fenomeno rarissimo
-Aspetta… Ma questa luce…-
-E’ il tramonto!-
Si alzarono in piedi coi nasi rivolti verso l’ alto
-Guarda! I tre soli stanno tramontando-
-Si Erik, questa è una notte importante per Imshan!-
-Questa è la prima notte che vedo qui. Ed è strano perché anche quando ci sono tutti e tre i soli alti nel cielo non fa mai un caldo torrido-
-Vedi qui su Imshan, in un’ anno di centottanta giorni, abbiamo quattro notti. Una notte nello scambio tra la stagione fredda e quella calda, della durata di due giorni. La seconda quando il sole più grande dei tre diventa nero, coperto dalla luna della durata di due giorni. Una di queste notti è capitata prima del tuo arrivo, la seconda quando siamo partiti. Se ti ricordi-
-Sembrerebbe… Un’ equinozio ed un solstizio nella prima notte. Nella seconda un’ eclissi solare-
-La terza notte avviene quando Imshan oscura la luna e quella notte si chiama “Luna d’ argento”, dura una settimana. E l’ ultima… Bhè l’ ultima non è proprio una notte…-
-Ma non dovrebbe essere di colore nero?-
Borbottò Erik
-La luna oscurata assume un colore argenteo perché le anime trapassate nell’ anno abbandonano per sempre questo mondo per arrivare a Vevez il regno degli spiriti, attraversando proprio questa luna oscurata-
-Tu si che sai come spaventarmi…-
-Hahahaha. Non hai mai avuto paura di tutto quello che hai visto fino ad’ oggi e ora hai paura della luna d’argento!? Ma sta tranquillo che il regno Feng non è un luogo di raduno degli spiriti!-
I soli tramontarono, la buia notte era illuminata da migliaia di stelle e da luci di fuochi non molto distanti da loro
-Guarda Erik! Lì ci deve essere qualcuno, forse sono fuochi-
Corsero lungo la collina da dov’ erano atterrati, scesero. Scoprirono che non molto lontano dal loro atterraggio, sotto la collina, c’ era un accampamento. Erano all’ interno
-Teniamoci pronti, non possiamo sapere chi c’è qui-
Quando furono al centro dell’ accampamento, accanto ad un grande fuoco, furono attaccati da un pugnale volante ma Erik lo intercettò deviandone la traiettoria e facendolo conficcare al suolo. Le tende si aprirono e ne uscirono orde di creature, i due per evitare scontri e mettersi in salvo salirono su di una specie di piccola casa di legno. Erano lì in piedi circondati da decine di creature, ma all’ improvviso caddero dal loro posto a causa di un calcio alla schiena di entrambi. Erano faccia in giù bloccati, ma Erik fortunatamente si riuscì a liberare ferendo la gamba che lo teneva a terra. La presa su Brigax fu anch’ essa lasciata, i due si misero spalle contro spalle sfoderando le loro armi
-Sembrerebbero tutte le creature che abbiamo incontrato nel nostro lungo viaggio, condotto fin’ ora….-
-Si, lì i minotauri del regno di Xenus, gli uomini pesci di Nuemel-
-Alcuni di Brumender, e dei villaggi che abbiamo sorvolato-
-Erik!! Hai qualche idea!?-
-Non so se servirà… Terraeum set turbo!-
Alzò il pugno al cielo, un vento circolare li avvolse. Era un tornado di polvere
-Dobbiamo scappare, non possiamo fare del male a questa gente!-
-Si, sarà meglio volare via!-
Stavano per spalancare le ali quando furono fermati da due ombre che si avvicinavano al tornado, entrarono. Erano due ragazze, coperte leggermente dagli stracci svolazzanti, armate di scettro e di spada
-Voi due chi siete!! Porta Arianrhod non cadrà mai sotto il dominio di nessun demone!!-
-Perché ci accolgono quasi sempre così!?-
-Quanto hai ragione Brigax! Hahaha-
-Rispondeteci!!-
Erano pronte a combattere
-Siamo gli emissari di Principessa Ametista!-
Le due ragazze si calmarono, la ragazza con la spada rifoderò l’ arma e l’ altra alzò lo scettro al cielo e disse
-Dilateum!-
Il tornado attorno loro quattro scomparve
-Abbiamo a lungo aspettato il vostro arrivo!!-
-Popolo di Arianrhod!! I salvatori sono arrivati-
Alle loro parole le creature esultarono felici
-Voi due chi siete?-
-Io sono Kaera una guerriera, lei è Leira la sibilla-
Mostrarono il loro volto, erano bellissime. Ma c’era un particolare non trascurabile
-Voi siete figlie di qualche famiglia reale? Sembrate umane-
-Umane?-
-Sorella Kaera forse si riferiscono al nostro aspetto-
Kaera rise fragorosamente ed aggiunse
-Mi ero dimenticata, i regnanti di Imshan sono umani proprio come te giovane Erik… Ma vedi noi siamo sentinelle-
-Non ho mai sentito parlare di questa specie
-Si non ci stupisce. La nostra storia non la conosciamo neanche noi, siamo cresciuti con genitori diversi dalla nostra specie, non conosciamo nulla della stirpe delle sentinelle. Eccetto il nome-
-Cambiando discorso che ci fanno loro qui?! Perché non sono nei loro regni-
L’ elfo indicò tutti gl’ abitanti dell’ accampamento
-La conoscete le storie dei regni che ci hanno preceduto. Le disgrazie portano dispersione di popoli. Ad esempio prima che il regno della terra sprofondasse alcuni dei suoi minotauri, i più fortunati, sono riusciti a scappare-
-O oppure gli uomini pesci, una volta che hanno perso tutto a Gendit sono andati via in cerca di fortuna-
-Le storie sono diverse per ognuno di loro, ma li ha accomunati Arianrhod-
-Ma Arianrhod cos’ è?-
-Oh giovane elfo è vero sei troppo giovane per conoscerlo. Arianrhod era un grande condottiero di un piccolo villaggio fuori i confini di Feng. Ma da quando la prima guerra finì Arianrhod morì, ed il suo amato villaggio morì. Noi del villaggio di Arianrhod, ultime supersite, lo abbiamo riformato con questo piccolo accampamento-
-E’ una storia molto toccante-
-Si…-
Furono interrotti da uno scheletro, che in modo affannoso e spaventato si diresse verso di loro
-Signore! Signore!-
-Parla Giud-
-Stanno arrivando! Le creature stanno arrivando!-
La paura dilagò
-Druidi presto!! Aprite un varco nella collina!!-
Leira li raggruppava mentre Kaera li indirizzava all’interno della collina. I druidi urlavano incitandoli a sbrigarsi
-Popolo preparatevi alla quarta notte!! Stanno per arrivare!!-
-Erik, Brigax entrate!-
Kaera porse ai due ragazzi il braccio in segno che la dovevano seguire
-Per fare cosa scusa?-
Domandò curioso Brigax
-Al centro di questo lago c’è l’ isola Feng ed ogni notte emergono dalle acque circostanti delle creature assetate di sangue!-
La luna era già sorta alta nel cielo gigantesca come non mai. Dalle acque nere si accesero centinaia di luci, i loro occhi, pian piano emergevano quelle creature tanto temute dalle due sorelle e dai rifugiati
-Dannazione è troppo tardi! Voi tutti entrate nella collina!! Presto!! Leira, sorella mia, entra anche tu io rimarrò con Erik e Brigax. Forza correte!-
-Sorella sta attenta-
Si abbracciarono e si separarono. Prese Brigax e Erik per il braccio e si nascosero sotto una tenda
-Ragazzi parlate piano, o evitate-
-Kaera chi sono queste creature spaventose!?-
Da uno strappo nella tenda si aveva una discreta visuale di tutto l’ accampamento
-Sono i serpenti Naga. Un tempo erano incantatori, ma alla morte fecero un patto con Shimo per l’ eternità. L’ eternità desiderati li ha portati ad essere questi serpenti-
-Feng dov’è!?-
-Dove i Naga sono più concentrati. In mezzo al lago c’è una piccola isola, lì c’è Feng
Cercò di indicare una direzione
-Aspettate qualche instante. Quando la luna d’ argento sarà ancora più alta nel cielo, sino ad illuminare l’ isola, apparirà il regno Feng-
Pochi minuti di attesa e la luce illuminò l’ isola. Dal nulla si materializzarono le mura imponenti di Feng, ma c’ era qualcosa di strano
-Ma Kaera, è impossibile che in quella piccola isola ci può essere un regno! E poi in quelle piccole mura non ci potrebbe neanche entrare una insignificante casa!-
-Infatti Kaera come può essere?-
-Non so dirvi ragazzi… Quando io arrivai qui con mia sorella e con quei pochi rifugiati di allora era tutto già così-
-Quando siete venute?-
-Non saprei… Penso all’ incirca tre decadi di anni fa-
-Erik pensi che ci sia lo zampino di Dominik?-
-Non lo so… Ma è molto probabile che è stato lui-
-Ascoltate ragazzi, nella quarta notte di nove anni fa sentii parlare alcuni di quei Naga che disse “Abbattete chiunque si avvicina alle mura di Feng, non lasciate passare nessuno da Porta Arianrhod”. In tutto questo tempo ho notato una cosa, un piccolo dettaglio, poco distante da qua tra la nostra riva e quella dell’ isola appare in contemporanea alle mura un ponte…. Ma non sembra proprio solido… Non so come spiegarvi…. Ma è come se ci fosse e non ci fosse…. Ehy!! Guardate! Da qui si vede!-
-È proprio lì! Vero c’è un ponte e alla fine c’è un’ arco con in cima raffigurato un occhio-
-Esatto Brigax… Il ponte è apparso del tutto-
-Allora dobbiamo uscire allo scoperto e combattere!-
-Hai un piano Erik?-
-Si, voi due rimanete qui. Kaera elimina chiunque si avvicina troppo a Brigax so che ne sei capace. Brigax dammi fuoco di copertura, ti consiglio di scoccare più frecce tutte in una volta e ti consiglio anche di scoccare frecce incendiarie. Avete capito!?-
-Ma Erik voglio venire con te in mezzo a loro!-
-No è fuori discussione Brigax!-
-Va bene… come vuoi…-
-Tutti pronti?-
-Si Erik-
-Si anche io sono pronta!-
Erik squarciò la tenda attirando l’ attenzione su di lui, corse lontano dal rifugio di Kaera e Brigax in modo da non rischiare la loro vita. Gli scontri erano iniziati, mentre Erik correva con la spada sguainata verso il cuore pulsante del gruppo dei Naga era protetto dalle frecce di Brigax. Ben presto Erik si ritrovò al centro dei Naga, più ne uccideva e più ne usciva, Brigax e Kaera erano spalla a spalla alternandosi di colpi e di vittime. Erano isolati, il più in difficoltà era Erik che era mirato da tutti
-Aiutami!! Aiutami ti prego!!-
Una goccia che cade nell’ acqua i cerchi che formerà eguagliavano l’ invocazione di Erik dentro di se
-Aiutami!! Sono stanco, non c’è la faccio più… Sono troppi si stanno abituando ai miei colpi, li stanno capendo e schivando-
Era come un’ ombra che apparve alle sue spalle avvicinò la sua faccia alle sue orecchie
-Eccomi, hai chiamato? Io sono qui-
-Ti prego dammi una mano!-
Si guardò attorno e con aria indifferente disse
-Non posso aiutarti… Ma forse c’è una soluzione….-
-Il tuo nome!?-
-Vedo che capisci in fretta… Dì il mio nome! Dillo-
-Ma non lo conosco!!-
-Guarda dentro di noi ed io ti aiuterò al meglio!-
Erik combatteva agguerritamente ma erano diventati meccanici i suoi colpi, cercava il nome tanto desiderato da quel demone
-Erik…
Il demone si stupì rimanendo a bocca aperta, si guardò le mani, le braccia, il corpo. Stava cambiando
-Si! Sei sulla buona strada!! Continua!!-
-Erik…. Dom…-
Il demone si circondò di fumo
-Il tuo nome è Erik Dom Kadeam!!-
Dall’ interno del fumo si sentivano grida lancinanti
-Il nostro nome!!-
-Erik Dom Kadeam!!-
Si aprirono due enormi luci rosse dall’ interno e mentre Erik diceva per la terza, ed ultima volta, il suo vero nome comparve una testa di lupo fatta di fumo che ululava alla luna
-Erik Dom Kadeam!!-
Lo inghiottì. I Naga si fermarono e con essi anche Brigax e Kaera, erano a bocca aperti aspettando Erik. Il nero fumo si trasformò in un turbine di fuoco, man mano che il fuoco andava scemando si rivelava il nuovo Erik.
Il suo volto era completamente grigio con solo delle strisce nere che scendevano dai suoi occhi fino al mento, i suoi neri capelli fluttuavano nell’ aria, le orecchie divennero a punta. Il resto del corpo non si risparmiò. Un mantello lo avvolse completamente, lasciando però solo scoperte le braccia e parte delle gambe, sulle braccia comparvero numerosi simboli di colore nero. I suoi occhi spaventavano anche solo a guardarli di striscio, a differenza di tutto il corpo e del fumo che lo circondava erano verdi, completamente verdi, non distinguendo più iride, pupilla o il bianco.
Neanche la spada fu risparmiata, l’ elsa che era dorata divenne di colore nero con incastonato nel centro un grande teschio, la lama crebbe di due volte dalla sua originaria misura curvandosi all’ estremità. La metamorfosi era terminata, con movimenti quasi inumani mosse il collo a destra e a sinistra guardando i Naga spaventati, d’ un tratto lanciò un incredibile urlo lancinante. I più deboli morirono al suono di quell’ urlo, i più forti o i più fortunati cercavano sopravvissero cercando di scappare via, rifugiandosi nelle profondità del lago. Erik che assistette alla scena rise fragorosamente, si alzò leggermente in aria, lanciò la sua spada a terra facendola conficcare e disse
-Dwarf!! Eleder!!-
Dal punto in cui la spada era conficcata si diramarono come delle vene di colore rosso che sboccavano nell’ acqua, essa poco dopo ribollì e comparvero lingue di fiamme di colore verde altissime. A quel punto la corona si rivelò che era ancor più nera ed intensa. I Naga che erano già fuggiti nelle acque profonde andarono a morte certa. Erik era stanco, ma non dalla fatica anzi non sembrava accusare nulla, dei Naga che ancora erano vivi. Erik riprese la sua spada, la ruotò fortemente in aria a tal punto da creare un gigantesco ciclone che avvolse lo stesso Erik e i rimanenti Naga. Le creature furono trascinate in aria dal potente ciclone. Quando Erik finì di ruotare la sua spada il ciclone scomparve, i Naga stavano precipitando al suolo ormai già quasi morti, ma Erik non finì. Quando i Naga erano a mezz’ aria lui scagliò un’ ultimo e potentissimo colpo
-Icircumflexinfernalis-
Il ragazzo sprigionò un’ energia potentissima sottoforma di onda d’urto trapassando ogni Naga. Brigax e Kaera che si erano aggrappati ad un’ albero per scampare al ciclone videro ogni singolo instante di quell’ orrida carneficina. Erik salì di moltissimo su in cielo, si fermò in un punto. Sovrastava tutto e tutti. Si raggomitolò su se stesso e di nuovo fu avvolto dal fumo. L’ energia si sprigionò nuovamente come esplosione, dal fumo che ne provocò cadde Erik privo di sensi, ma per sua fortuna fu salvato all’ ultimo instante ma era svenuto. Chiudendo e riaprendo, in piccoli attimi vide Brigax e con voce flebile lo chiamava
-Brigax…-
Dopo parecchio tempo si svegliò. Era in una tenda steso su una branda, a fatica si alzò in piedi e si osservò, ma era ancora stordito; aveva una fasciatura fatta di bende che ricopriva tutto il braccio destro e parte del torace compreso il pettorale destro. Cercò di togliersele ma fu fermato da Leira che intanto era entrata nella tenda intenta a controllarlo
-Fermati Erik, non farlo…-
-Leira…-
La sibilla tra le sue mani aveva una sfera di cristallo
-Erik sai cos’ hai fatto…-
Sembrava disturbata da qualcosa ma Erik non immaginava minimamente di  cosa si trattasse. Erik fece si accigliò per cercare di capire cosa stesse succedendo, Leira gli porse la sua sfera di cristallo
-Guarda nella mia sfera di cristallo-
-Quell’ essere grigio chi era? Non me lo ricordo…-
-Quello sei tu, hai invocato il demone che è in te… Si quel nome che hai appena pensato non dirlo mai più, neanche una volta…. Scusa lo rifatto-
-Quindi l’ ho invocato sul serio?-
-Erik continua a vedere nella sfera-
Era venuto a conoscenza della sua carneficina, ma la storia continuò dopo che lui era svenuto. Dalla collina uscirono i druidi, allarmati dalla visione di Leira, con la loro magia attutirono la caduta di Erik; quando lui fu a terra stessa aveva delle convulsioni e non riusciva a svegliarsi ed intervennero quindi anche i curatori. In molti lo aiutarono in modo da farlo ristabilire pienamente. Erik tolse le mani dalla sfera spaventato come non mai
-Non ci credo… Non può essere! Leria…-
-Cosa sai di questo demone Erik!?-
-Non lo so di preciso. Non ho la più pallida idea di quali siano le sue idee, un tempo voleva uccidermi e ora è come se mi volesse salvare e dice sempre che siamo parti di una stessa medaglia-
-La sfera mi raccontò che tuo padre quando consolidò tutto quel potere trascendendo gli dei scomparve da Imshan per circa quattro mesi. Era sul tuo pianeta, precisamente era in casa tua. Come sai Principessa creò un suo clone per non fare in modo che nessuno vedesse la sua lunga assenza e preoccuparsi inutilmente, Dominik uccise quel clone creato e ne assunse la sua vita. Giacque con tua madre ti concepirono. La gestazione finì, venisti al mondo. Sin dalla prima settimana Dominik instaurava poco per volte il seme del male, fino a riuscirci. Non avevi neanche un mese quando ti ammalasti seriamente dovuto ad un rigetto di tutti quei sentimenti malvagi, tua madre stette in pena per te per molto tempo. Ma quello che lei ignorava è che il suo amore smisurato che era cresciuto in maniera smisurato, in quel momento, è come se assopì il tuo male nelle profondità di te stesso. Dominik assicuratosi che stavi bene ricreò il clone che aveva ucciso mesi prima gli fornì altri ricordi e un pizzico di magia e tornò su Imshan il resto è storia-
-Ma colui che io chiamo padre e che mi ha cresciuto tempo fa mi disse che aveva un ciondolo che lo proteggeva in caso che Principessa morisse.
-Ma perché proprio in questi due o tre anni si è liberato questo demone!?-
-La magia di Imshan lo ha risvegliato-
-Come posso liberarmene? E perché ho queste bende?-
-Non puoi liberartene fa parte di te, se lui muore tu muori e viceversa. Quelle bende servono a coprire…-
-Coprire cosa?!-
-Il braccio del demone, quando lo hai richiamato ti ha lasciato un suo ricordo-
-È tutto così complicato. Tutto va contro quello che so-
-Non lo avevi già capito da quando eri qui il primo giorno? Bhè in ogni modo rivestiti con quei nuovi abiti li ho confezionati con la mia magia, sono migliori, possono proteggerti meglio, ormai la tua vecchia casacca era inutilizzabile. Esci da qui e vai a Feng Brigax ti sta aspettando davanti le mura-
-Il ponte c’è ancora?-
-Si. Ah un consiglio, se vuoi contare i giorni, cioè un ciclo dei tre soli, sotto la luna d’argento ci sono tre luci, a primo impatto sembrerebbero stelle ma in realtà è la luce dei tre soli che filtra nell’ oscurità-
-Capito. Sarà meglio raggiungere Brigax adesso-
Si rivestì e raggiunse Brigax che era di spalle che studiava le mura. Lo chiamò
-Brigax! Brigax!!-
-Ehy Erik! Ti sei ristabilito a quanto pare!-
Si avvicinò a lui
-Cosa hai scoperto di queste mure-
-Penso sia pietra demoniaca unita alla magia dimensionale. Dominik compresse tutto il regno tra queste piccolissime mura, grazie alla magia dimensionale. Questa è la mia teoria-
-Piccolo fuori grande dentro!? Come la nostra sacca-
-Mhh… S esattamente il concetto è quello!-
-E come facciamo a entrarci?-
-Lì mi sembra che c’è un cancello-
Andarono alla parete posteriore e infatti c’ era un’ imponente cancello, con decori ti teschi e ossa
-Macabro, davvero macabro-
-Si molto. Comunque dobbiamo trovare un modo per aprirlo-
Erik stette zitto per qualche secondo mise la mano sulla porta e poi disse
-Apriti!-
L’ imponente cancello si aprì
-Probabilmente il cancello ha riconosciuto la tua linea di sangue-
-Si probabile! Bhè che aspettiamo entriamo, non c’è tempo da perdere dobbiamo reclutare il re di Feng. Aspetta Brigax ma Foleder?-
-Foleder è da questi parti con Kaera. Ah! A proposito di Kaera e Leira voglio partecipare con noi alla guerra-
-Per me va bene, un’ aiuto in più fa sempre bene!-
-Benissimo allora entriamo?-
-Allora che aspettiamo entriamo!!-

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Capitolo 17
*** Capitolo17°- Feng ***


Il regno Feng, la nuova tappa, al momento era la migliore distrazione dagl’ accadimenti del giorno prima. Varcarono la soglia del nero cancello, videro l’ intero regno in tutta la sua maestosità e grandezza. Erik si girò e rigirò su se stesso e poi esclamò euforico
-L’oriente! Questo è l’ oriente!-
Brigax non diede peso a ciò che disse Erik perché naturalmente non sapeva cosa fosse l’ oriente, ma l’ elfo notò una cosa molto importante
-Erik!! Erik! Guarda le genti!-
Rimase sbalordito e a bocca aperta
-Sono tutti umani!! Ma aspetta…. Sono tutti di etnie diverse! Mi sento come a casa….-
Camminarono per molto guardando e scrutando ogni minimo particolare. Finché Erik non vide un particolare importante, il castello
-Guarda Brigax!! Corri!-
Erik cominciò a correre seguito da Brigax. Il ragazzo era sovraeccitato. Arrivarono lì davanti
-Ecco Brigax! Questo è il palazzo dello Shogun. Nei libri terrestri che avevo narravano che nell’ età medioevale orientale questo fosse il palazzo del sovrano-
-Non ho idea di cosa tu hai detto, ma se tu ne sei convinto non ci resta altro da fare che entrare-
-Aspetta!-
Erik si avvicinò alla porta e disse
-Aspetta non toccare nulla. Guarda, ad unire le maniglie c’è…. Questa sembra una catena fatta con grosse perle viola, piume e dei denti!-
-E questo nel mezzo sembrerebbe un talismano-
-Si Brigax… Hai idee di come entrare?-
-Nessuna… tu?-
-Fammi provare una cosa… Indietreggiamo-
I due fecero dei passi indietro, Erik si chinò a terra per prendere un sassolino ed infine lo lanciò contro la porta. A pochi centimetri dal colpire la porta una scarica elettrica blu, proveniente dallo stesso talismano, disintegrò il sassolino
-Era come pensavo…. Non possiamo toccare nulla, sia la porta che il resto del palazzo. Moriremmo certamente-
I due si sedettero a terra, davanti il palazzo, a braccia conserte cercando di capire come potevano entrare. Quando improvvisamente un’ anziano uomo che si sosteneva col suo bastone della vecchiaia andò verso di loro con passo lento e incerto
-Cosa state facendo qui, giovanotti?-
-Vorremmo entrare a palazzo, ma non abbiamo idea di come fare-
Il vecchio si lisciò un po la barda e ridacchio un po’. Erik si indispose
-Allora vecchio? Cosa cè da ridere!?-
-Oh, niente, niente. Ma ditemi un po’ cosa vorreste fare a palazzo?-
- Dobbiamo parlare col re-
-Oh, lui come altri morì nella prima guerra contro Dominik, ora il sovrano è il figlio
forse avrà la vostra stessa età...-
 Brigax si accigliò
-Vecchio sicuro che è il figlio? Parliamo di cento anni fa se il padre è morto… Questo ragazzo di cui tu parli dovrebbe essere un pro nipote non un figlio diretto…-
Il vecchio ridacchiò ancora un pò
-No, no lui è davvero suo figlio. Discendente legittimo di Roand il funesto-
-Grazie per la lezione di storia vecchio ma adesso abbiamo di meglio a cui pensare!-
-Erik, su dai è pur sempre un’ anziano! Non trattarlo così-
-Oh, su su elfo, lo capisco il tuo amico…. Mhh facciamo così io vi aiuterò-
Erik alzò lo sguardo verso il vecchio che era intento ad avvicinarsi al talismano, voleva fermarlo
-No vecchio attento! Non avvicinarti al talismano!!-
Il vecchio stava poggiando la sua mano sulla porta ignaro di quello che gli poteva accadere. Erik e Brigax si alzarono in piedi pronti a salvarlo in qualsiasi momento. Il vecchio stava per poggiare la sua mano quando a grande sorpresa il talismano che era posto sulla porta sparì, era disintegrato al suo posto solo ceneri. I due subito corsero verso la porta del palazzo
-Mi raccomando dopo richiudetala. Hohoho-
Erik e Brigax spalancarono il grande portone. Si girarono verso il vecchio per ringraziarlo ma lui era sparito nel nulla
-Ma dov’è finito?-
-Non so, un’ attimo fa era qui dietro di noi!-
-Forse è entrato e non ce ne siamo accorti-
-Si forse è così. Bhè allora entriamo!-
-Erik aiutami a richiudere che da solo non ce la faccio-
-Si subito Brigax-
Richiusero il portone. Sulla facciata di fuori, che dava sulla strada, il talismano ricompari nuovamente. Erano entrati nell’ enorme palazzo. Stavano percorrendo un lunghissimo, lugubre, pieno di ragnatele e polveroso corridoio. Arrivarono davanti a una porta di legno con rifiniture in ferro, era molto antica. L’ aprirono e si ritrovarono in una grandissima sala con un lungo tavolo al centro, quadri, candelabri, armature orientali, drappi e appese alle finestre lunghe tende lacerate dal tempo. Anche in quella sala non si risparmiava polvere e ragnatele. Erik aprì una tenda, si affacciò da dietro una finestra
-Brigax vieni a vedere che strano…-
Brigax raggiunse Erik
-Erik non vedo nulla di strano, è tutto normale lì era dove eravamo poco fa, prima di entrare. Quelle sono le stesse persone di prima-
-No Brigax, vedi attentamente quell’ alone blu che si vede qui fuori… Poi guarda quel ragnetto sull’ angolo della finestra nella sua ragnatela…-
-Sembra immobile…-
-Esattamente Brigax… C’è qualcosa di strano qui-
Sentirono dei rumori di passi e di un tintinnio di spada che veniva verso di loro
-Brigax tieniti pronto-
-Si Erik-
Sfoderarono le loro armi e si misero in posizione verso la direzione di quei rumori, un corridoio dall’ altra parte della sala. I passi si facevano sempre più forti fino a rilevare dalle ombre una figura maschile.
-Buona sera ragazzi…-
Era un ragazzo che aveva circa la loro età, aveva gli occhi leggermente a mandorla, capelli e occhi neri e vestiva con un lungo kimono di colore grigio, bianco e nero. Nel lato destro del kimono c’ era una fondina con una katana
-Tu ragazzo chi saresti?-
-Mhh… Il mio nome…? Da quanto tempo che non me lo chiedevano… Si! Giusto! Il mio nome è Uesugi Shui e sono lo shogun del villaggio di Feng-
-Allora cercavamo proprio te!-
Brigax e Erik rifoderarono le loro armi
-E cosa volete da me?-
-Bhè noi siamo venuti a reclutarti-
-Reclutarmi? Per cosa?-
-Per la guerra, Uesugi-
-Si, il mio amico ha ragione… A breve ci sarà una guerra e vorremmo che tu ti unissi a noi-
-Un guerriero come me non si tirerebbe mai allo scontro… Ma non posso…-
-Come mai!?-
-Bhè vedete… il mio palazzo mi tiene prigioniero…. Prego sedetevi e ascoltate la mia storia-
Si accomodarono tutti e tre al polveroso tavolo
-Ero solo un bambino quando scoppiò la prima guerra contro Dominik… La milizia guidata da mio padre era lontana giorni e giorni da Feng, quindi eravamo rimasti senza difese. Dominik vigliaccamente ne approfittò e per suo diletto confinò Feng in queste quattro misere mura modificando lo spazio attorno. Ma fu solo una piccola goccia. Dopo poco due ex suoi generali arrivarono ad Arianrhod, un villaggio poco distante da qui, lo distrussero-
-Si conosciamo la sua storia…. Ma non preoccuparti due discendenti di quel villaggio lo stanno ricostruendo pian piano-
-Oh… Questo mi da tanta gioia… Le mura furono confinate in un’ isola in mezzo al lago, ci fu un’ invasione di serpenti Naga che circondarono al stessa Feng e l’ isola. Subito dopo i due generali lasciata Arianrhod vennero qui, seminando scompiglio e disordine. Sfondarono le porte del palazzo per ucciderci uno ad uno, ma ad accoglierli ci fu tutta la nostra famiglia ad accoglierli. I miei nonni, zii, cugini e perfino io combattemmo allo stremo uccidendo uno di loro e mettendone uno in fuga. Si diresse verso l’ ultimo piano in una piccola stanzetta, non appena arrivammo da lui per ucciderlo lui si trasformò in una piccola gemma-
-Che cosa avete fatto a quel punto?-
-Era una gemma viola e la guerra era in corso non potevamo perdere tempo appresso a un’ insignificante cosa. Il destino però ci ha giocati un tiro mancino. I miei cugini più piccoli per più mesi stettero male, i miei nonni avevano preso le redini del villaggio… Sembra assurdo e inconcepibile ma il tempo tanto che volò veloce che noi rimanemmo nel nostro palazzo per un anno intero-
-Sembra assurdo-
-Infatti…. Provviste ne avevamo in quantità e nessuno entrava o usciva da qui. E’ davvero assurdo. Però c’era qualcosa di ancora più assurdo-
-C’è qualcosa di più?-
-Sì. Nessuno di noi invecchiava, neanche di una settimana e se ci ferivamo esse si rimarginavano in pochi instanti. I miei nonni però un giorno vollero ritornare all’ aria aperta, mai errore fu più grave. Fu come una maledizione, appena varcarono il portone caddero a terra, accusando malori al cuore. Ben presto si videro invecchiare tutto in un colpo, mia madre andò da loro per riportarli dentro ma non fu veloce come il tempo. Era una scena raccapricciante, quell’ insignificante anno trascorso nel palazzo era caduto sulle loro teste come cento anni. Divennero scheletri e poi polvere in poco più di un minuto. Ma mia madre prima di morire mi colpì con un’ onda d’urto facendomi cadere, richiuse il portone ed applicò un sigillo che era attivo fin da ora-
-E tu per quanto sei stato da solo?-
-Forse cinquanta anni… Non so… Ho seppellito i miei parenti morti suicidi, poi con una pozione ho dormito fino a ieri quando c’è stata una potenza demoniaca tanto forte da risvegliarmi-
-Si… Sappiamo cos’è successo…-
-Ragazzi io ora non ho la più pallida idea di come voi possiate uscire da qui… Lo so che non è colpa vostra ma io non so come uscire da qui-
-Forse ho un’ idea ma è talmente folle che non so cosa succederà-
-Bhè tutto è folle…. Pensa alla mia storia….-
-Brigax dimmi quanti soli ci sono sotto la luna-
-Si Erik-
Brigax si affacciò nuovamente alla finestra, vide le luci sotto la luna e riferì
-Ci sono due soli Erik-
-Bene siamo entrati da un’ oretta forse. sai che effetti si potrebbero avere?-
-Penso minimi, forse… Forse qualche giorno-
-Benissimo. Uesugi portaci alla stanza della gemma. Quel demone che si è trasformato in quella pietra è il responsabile, ne sono certo-
-Si, seguitemi-
Uesugi condusse Erik e Brigax alla gemma
-Uesugi se la gemma verrebbe distrutta quanto tempo avresti a disposizione prima di invecchiare?-
-Non saprei… Ma basandomi su quella volta… Penso alcuni minuti, massimo cinque forse-
-Bene…-
-Erik hai un piano?-
-Si. Tu Uesugi mettiti lì tu Brigax di fronte a lui-
I due si posizionarono, Uesugi era di fronte alla gemma e Brigax era di fronte alla gemma e a Uesugi
-Brigax devi scagliare una freccia che frantumi la gemma poi io penso al resto. Tu Uesugi chiudi gli occhi e non muoverti per nessuna ragione al mondo-
-Si… Erik…-
-Per nessuna ragione ti devi, devi stare immobile. Brigax al mio via scocca la tua freccia-
Erik si raccolse in concentrazione, stese il braccio destro e la mano corrispondente aprendola leggermente
-Brigax adesso!!!-
Brigax scoccò la sua freccia facendo andare in venti frammenti esatti la gemma. Uesugi già stava riacquistando tutto il tempo ma lui silenzioso non si mosse e ne emesse un fiato di dolore, anche se era insopportabile. Prima che i venti frammenti si disperdessero nella stanza Erik, con la sua telecinesi li posizionò davanti al corpo scarnificato di Uesugi e poi disse
-Saret min ert!-
Scagliò un pugno avvolto da un’ onda d’urto contro i venti frammenti che furono scagliati con tanta forza contro il corpo di Uesugi, ogni frammento fu assorbito dal suo corpo. Stava riacquistando la sua giovinezza. Erik era molto affaticato quasi non riusciva a parlare. Uesugi riaprì gli occhi ignaro del perché il dolore era sparito
-Sono morto?-
Si guardò e disse
-Ma questi buchi!?-
Erik riprese un po’ di fiato e disse
-Dentro di te… Hai la gemma…-
-Erik riposati proseguo io, ho visto la scena-
-Si grazie Brigax-
Erik si sedette a terra per riprendere fiato
-Ti spiego io… Io ho frammentato la gemma in venti parti e Erik coi suoi poteri li ha inseriti nel tuo corpo con una soglia del dolore minima per te. In questo modo però si è affaticato molto-
-In questo modo io ho la sfera dentro di me e non subirò la forza del tempo?-
-Si esatto-
-Fortissimo! Ma quindi adesso sono immortale?-
Erik ridacchiò e disse
-Sarebbe bellissimo ma no. Il tuo flusso temporale proseguirà normalmente fino alla morte-
-Oh, bhè poco male l’ importante che sono di nuovo libero!! Voglio vedere il mio villaggio!!-
Corse subito via veloce come il vento
-Erik ce la fai?-
-Si, grazie ho riacquistato forza… Inseguiamo quel pazzo!!-
Raggiunsero correndo Uesugi che intanto aveva sfondato con un pugno il grande portone. Il ragazzo Tirò un grandissimo respiro e urlò a tutta la gente del villaggio, accorsi al palazzo incuriositi dal trambusto
-La famiglia Shui è tornata!!! Sono di nuovo libero!!!-
La gente smise di fare quello che stava facendo e corse piangendo verso il ragazzo
-Che bello, non vi siete scordati di me a quanto pare!!-
Un bambino piccolo si avvicinò a Uesugi
-Tu sei il re?-
-Si piccolino-
Si accovacciò davanti al bambino e gli accarezzò la testa
-Qui nessuno si è scordato di te… Ci sono storie che parlano di te e della tua famiglia e su come ci avete salvati sacrificandovi-
Uesugi si commosse un po’,  abbracciò il bambino poi si alzò e disse
-Popolo di Feng, ascoltate! Come sapete Dominik ci ha confinati in uno spazio ristretto e maledetto la mia famiglia col tempo. Ma ora grazie a quei due ragazzi io sono di nuovo libero. Ma ahimè ho una spiacevole notizia; incomberà una nuova guerra e io per vendicare mio padre, la mia famiglia e i vostri avi voglio anzi ho il dovere di partecipare alla guerra. Ora tutti i soldati a disposizione si facciano avanti!-
Tutti si ammutolirono, nessuno si fece avanti
-Avanti popolo! Non abbiate paura è per una buona causa-
Una donna si fece avanti al ragazzo
-Tu donna sei dell’ esercito?-
-No sua altezza… Da quando siamo stati confinati in questo spazio nessuno ha avuto il senso di imparare l’ arte della guerra poiché non ce ne era bisogno-
-Quindi non ce un soldato da decenni?-
-Per l’ esattezza da un centinaio d’ anni su per giù-
La donna timorosa tornò al suo posto
-Cattiva notizia… Davvero pessima… Erik Brigax la vostra prossima tappa!?-
-In verità il tuo regno doveva essere l’ ultimo-
-E poi cosa avreste fatto?-
Erik e Brigax si guardarono in faccia
-Non lo sapete giusto!?-
-Emh esattamente…-
-E voi due dovreste guidare la guerra!!?-
-Bhè noi contavamo sull’ aiuto di tutti gli imperatori dei regni per decidere-
-Nessuna scusa! Tu Brigax la tua borsa è una di quelle che può contenere di tutto?-
-Si-
-Hai cibo, acqua, coperte e vestiti a sufficienza lì?-
-Si, si attingiamo dalla mia sacca per qualunque cosa e non ci ha mai deluso-
-Benissimo parto con voi-
I due rimasero a bocca aperta e dissero
-Per andare dove!!?-
-A Vevez a reclutare un po’ di soldati. Su, forza fatemi vedere dov’è la porta che conduce fuori da qui!-
Erik e Brigax erano sbalorditi
-Ragazzi fate strada! Non rimanete lì impalati non c’è più tempo!!-
I due erano ancora scioccati ma comunque fecero strada fino al nero cancello che collegava Feng con l’esterno. Erik poggiò la sua mano e il cancello si aprì. Erano usciti da Feng. Uesugi fece qualche passo indietro e esclamò
-Non può essere così piccola! Povera la mia Feng confinata in quattro mura su una piccolissima isoletta in un lago… Ehy però almeno così è più facile da difendere hahaha. Torniamo seri… Voi due toglietemi un dubbio che ho da un po’ come avevate fatto a entrare nel castello se il sigillo lo possono togliere solo la famiglia reale-
-Bhè vedi.. E’ stato un vecchietto che ci ha aperto la porta-
-Esattamente-
-Ho capito!! Era mio nonno che gran persona che era…-
-Tuo nonno?-
-Si Erik mio nonno-
-Ma non era morto?-
-Esatto Brigax, mio nonno è morto-
-Quindi ci… Ha aiutati lui!!?-
Erik era diventato bianco dalla paura
-Mhh, si penso proprio di si Erik. Hahaha-
-Su Erik fatti coraggio…-
Brigax gli diede delle pacche sulla spalla per confortarlo. Li raggiunse subito Leira
-Amici!!-
-Oh Leira-
-Ciao Leira-
Abbracciò i due ragazzi e poi si presentò al nuovo arrivato
-Tu saresti il re di Feng?-
Uesugi fece un inchino e disse
-Io sono Uesugi, qui per servirti-
-Vedi Uesugi lei è una sibilla-
-Leira Foleder dov’è ?-
-È ancora con Kaera, Erik-
-A capito dovremmo andarlo a chiamare dovremmo ripartire-
-Volete andare a Vevez? La sfera me lo ha suggerito-
-Si… Esattamente…-
-Foleder sta per arrivare-
Come aveva detto Leira qualche minuto dopo arrivò Foleder volando da dietro la collina
-Erik!!! Brigax!!!-
-Oh Foleder!!-
-Amico nostro!!-
-Erik so che hai fatto ieri!!-
Foleder stava per rimproverare il giovane ragazzo ma vide Uesugi e cambiò discorso
-Oh ma a quanto vedo avete conosciuto Uesugi!-
-E tu drago come mi conosci?-
-Ho i ricordi di mia madre e lei ha conosciuto praticamente tutto e tutti di Imshan-
-Ah si vero la dragonessa.. Giusto… La ricordo ancora nonostante ero piccolo quando la conobbi-
-Come mai sei uscito dal tuo regno, giovane guerriero?-
-Bhè vedi il mio regno è rimasto senza soldati e li vorrei reclutare…-
-E dove?-
-A Vevez-
-Starai scherzando vero!? Lei non te lo permetterà mai e poi mai-
-Drago abbi fiducia… Accompagnaci…-
-Vorrei ma io non ho idea di dove sia Vevez… E’ una dimensione tra i mondi è impossibile da trovare-
Intervenne Brigax
-A questo proposito forse ho la soluzione…-
Aprì la sua borsa e disse la formula
-Solie Mappa-
Prese la mappa la srotolò e disse
-Mappa rivelaci la via per Vevez più vicina a noi-
Sulla mappa apparì l’ immagine della luna d’argento
-La luna d’ argento… È quello il portale per Vevez, Foleder?-
-Non lo so… Ma può essere… le cronache dicono che le anime si dirigono verso la luna d’ argento per andare a Vevez… Quindi può essere una vera strada-
-Ma il problema è dove trovare una via per la luna-
Tutti si misero a pensare tranne Erik… Erik si avvicinava ai cadaveri dei Naga che erano nei paragi, ammassati gli uni sugl’ altri
-Emh ragazzi…-
Tutti unanime dissero
-Che c’è Erik!-
-Scusatemi ma questi sono corpi morti, le loro anime dovranno trapassare giusto?-
-Si giusto!-
Disse stupito Brigax
-Potremmo dare un degno funerale ai loro corpi-
-In questo modo da dare alle loro anime possibilità di lasciare questo mondo-
Tutti di nuovo unanime dissero
-Ottima idea Erik!-
-Chi farà da sacerdote?-
-Potrei io-
Disse timorosa Leira
-Leira sicura?-
-Si, si-
Poco dopo venne anche Kaera
-Ragazzi che succede?-
-Ci sarà un funerale. Vuoi partecipare?-
-Di chi?-
-I Naga… dopo quello che gli ho fatto forse se lo meritano…-
-Si mi sembra una buona idea. Leira ci andiamo a preparare?-
-Si sorella mia. Voi ammassate tutti i corpi lì in quel punto-
Indicò un salice nelle loro vicinanze. Leira e Kaera andarono nella loro tenda per prepararsi e i ragazzi ammassavano i corpi sotto il salice. Dopo un po’ le due sorelle raggiunsero il salice. Erano bellissime, avevano delle tuniche di colore bianco con rispettivamente una decori sulla gonna di fiamme e sul petto la luna e l’ altra sulla gonna l’ acqua e sul petto il sole. Leira portava in mano il suo bastone magico
-Iniziamo pure. Foleder prego un cerchio di fuoco attorno ai corpi-
Come gli era stato ordinato Foleder fece un cerchio di fuoco attorno ai cadaveri dei Naga. Lei avvicino il bastone alle fiamme e disse
-Spiritus ebur-
Le fiamme si colorarono di un’ intenso avorio
-Col potere di Erka, la dea degli elementi, e di Enderedros io vi ordino di lasciare queste spoglie e di raggiungere Vevez-
Dai corpi incominciarono a levarsi le anime
-Raggiungete gli deii, ascendete a Vevez!! Akret serem edav erlam sotrrer!!-
Le anime di tutti i Naga coinvolti uscirono dai loro corpi, dalla luna partì un raggio di luce che finì al fianco del salice, era come una via
-Presto spegnete il fuoco d’ avorio o le anime non potranno andarsene-
Erik subito spense il fuoco con dell’ acqua creata dalla sua magia. Le anime percorrevano quella strada di luce
-Ragazzi la via è spianata. Ora dovete andare ma state attenti appena entrate a Vevez dovete tener conto del tempo. Mi raccomando non un minuto di più-
-O che succederebbe?-
Erik era incuriosito
-Le vostre anime lasceranno il vostro corpo e voi morirete-
-Sorella Leira le fiaccole-
-Si giusto sorella-
-Prendete dei rami di questo salice e fatene delle fiaccole, e cercate di non incrociare lo sguardo di nessun Naga, agli spiriti non piace farsi vedere-
Fatte tutte le sue raccomandazioni e accese le fiaccole i ragazzi partirono verso Vevez anche Foleder voleva partire ma fu fermato da Kaera
-Fermo Foleder tu non puoi andare-
-Perché!!?-
-Vevez non è per i draghi, se entreresti a Vevez moriresti e non avresti neanche il tempo di accorgertene-
Si rattristarono un po’
-Non vi preoccupate ci rincontriamo quando tornate. Io rimarrò qui… ci sono tante storie da sentire, non vi preoccupate per me andate. Su forza!-
I tre ragazzi lo salutarono e si misero in cammino per Vevez sotto sguardo lucido di Leira, Kaera e FolederIl regno Feng, la nuova tappa, al momento era la migliore distrazione dagl’ accadimenti del giorno prima. Varcarono la soglia del nero cancello, videro l’ intero regno in tutta la sua maestosità e grandezza. Erik si girò e rigirò su se stesso e poi esclamò euforico
-L’oriente! Questo è l’ oriente!-
Brigax non diede peso a ciò che disse Erik perché naturalmente non sapeva cosa fosse l’ oriente, ma l’ elfo notò una cosa molto importante
-Erik!! Erik! Guarda le genti!-
Rimase sbalordito e a bocca aperta
-Sono tutti umani!! Ma aspetta…. Sono tutti di etnie diverse! Mi sento come a casa….-
Camminarono per molto guardando e scrutando ogni minimo particolare. Finché Erik non vide un particolare importante, il castello
-Guarda Brigax!! Corri!-
Erik cominciò a correre seguito da Brigax. Il ragazzo era sovraeccitato. Arrivarono lì davanti
-Ecco Brigax! Questo è il palazzo dello Shogun. Nei libri terrestri che avevo narravano che nell’ età medioevale orientale questo fosse il palazzo del sovrano-
-Non ho idea di cosa tu hai detto, ma se tu ne sei convinto non ci resta altro da fare che entrare-
-Aspetta!-
Erik si avvicinò alla porta e disse
-Aspetta non toccare nulla. Guarda, ad unire le maniglie c’è…. Questa sembra una catena fatta con grosse perle viola, piume e dei denti!-
-E questo nel mezzo sembrerebbe un talismano-
-Si Brigax… Hai idee di come entrare?-
-Nessuna… tu?-
-Fammi provare una cosa… Indietreggiamo-
I due fecero dei passi indietro, Erik si chinò a terra per prendere un sassolino ed infine lo lanciò contro la porta. A pochi centimetri dal colpire la porta una scarica elettrica blu, proveniente dallo stesso talismano, disintegrò il sassolino
-Era come pensavo…. Non possiamo toccare nulla, sia la porta che il resto del palazzo. Moriremmo certamente-
I due si sedettero a terra, davanti il palazzo, a braccia conserte cercando di capire come potevano entrare. Quando improvvisamente un’ anziano uomo che si sosteneva col suo bastone della vecchiaia andò verso di loro con passo lento e incerto
-Cosa state facendo qui, giovanotti?-
-Vorremmo entrare a palazzo, ma non abbiamo idea di come fare-
Il vecchio si lisciò un po la barda e ridacchio un po’. Erik si indispose
-Allora vecchio? Cosa cè da ridere!?-
-Oh, niente, niente. Ma ditemi un po’ cosa vorreste fare a palazzo?-
- Dobbiamo parlare col re-
-Oh, lui come altri morì nella prima guerra contro Dominik, ora il sovrano è il figlio forse avrà la vostra stessa età...-
 Brigax si accigliò
-Vecchio sicuro che è il figlio? Parliamo di cento anni fa se il padre è morto… Questo ragazzo di cui tu parli dovrebbe essere un pro nipote non un figlio diretto…-
Il vecchio ridacchiò ancora un pò
-No, no lui è davvero suo figlio. Discendente legittimo di Roand il funesto-
-Grazie per la lezione di storia vecchio ma adesso abbiamo di meglio a cui pensare!-
-Erik, su dai è pur sempre un’ anziano! Non trattarlo così-
-Oh, su su elfo, lo capisco il tuo amico…. Mhh facciamo così io vi aiuterò-
Erik alzò lo sguardo verso il vecchio che era intento ad avvicinarsi al talismano, voleva fermarlo
-No vecchio attento! Non avvicinarti al talismano!!-
Il vecchio stava poggiando la sua mano sulla porta ignaro di quello che gli poteva accadere. Erik e Brigax si alzarono in piedi pronti a salvarlo in qualsiasi momento. Il vecchio stava per poggiare la sua mano quando a grande sorpresa il talismano che era posto sulla porta sparì, era disintegrato al suo posto solo ceneri. I due subito corsero verso la porta del palazzo
-Mi raccomando dopo richiudetala. Hohoho-
Erik e Brigax spalancarono il grande portone. Si girarono verso il vecchio per ringraziarlo ma lui era sparito nel nulla
-Ma dov’è finito?-
-Non so, un’ attimo fa era qui dietro di noi!-
-Forse è entrato e non ce ne siamo accorti-
-Si forse è così. Bhè allora entriamo!-
-Erik aiutami a richiudere che da solo non ce la faccio-
-Si subito Brigax-
Richiusero il portone. Sulla facciata di fuori, che dava sulla strada, il talismano ricompari nuovamente. Erano entrati nell’ enorme palazzo. Stavano percorrendo un lunghissimo, lugubre, pieno di ragnatele e polveroso corridoio. Arrivarono davanti a una porta di legno con rifiniture in ferro, era molto antica. L’ aprirono e si ritrovarono in una grandissima sala con un lungo tavolo al centro, quadri, candelabri, armature orientali, drappi e appese alle finestre lunghe tende lacerate dal tempo. Anche in quella sala non si risparmiava polvere e ragnatele. Erik aprì una tenda, si affacciò da dietro una finestra
-Brigax vieni a vedere che strano…-
Brigax raggiunse Erik
-Erik non vedo nulla di strano, è tutto normale lì era dove eravamo poco fa, prima di entrare. Quelle sono le stesse persone di prima-
-No Brigax, vedi attentamente quell’ alone blu che si vede qui fuori… Poi guarda quel ragnetto sull’ angolo della finestra nella sua ragnatela…-
-Sembra immobile…-
-Esattamente Brigax… C’è qualcosa di strano qui-
Sentirono dei rumori di passi e di un tintinnio di spada che veniva verso di loro
-Brigax tieniti pronto-
-Si Erik-
Sfoderarono le loro armi e si misero in posizione verso la direzione di quei rumori, un corridoio dall’ altra parte della sala. I passi si facevano sempre più forti fino a rilevare dalle ombre una figura maschile.
-Buona sera ragazzi…-
Era un ragazzo che aveva circa la loro età, aveva gli occhi leggermente a mandorla, capelli e occhi neri e vestiva con un lungo kimono di colore grigio, bianco e nero. Nel lato destro del kimono c’ era una fondina con una katana
-Tu ragazzo chi saresti?-
-Mhh… Il mio nome…? Da quanto tempo che non me lo chiedevano… Si! Giusto! Il mio nome è Uesugi Shui e sono lo shogun del villaggio di Feng-
-Allora cercavamo proprio te!-
Brigax e Erik rifoderarono le loro armi
-E cosa volete da me?-
-Bhè noi siamo venuti a reclutarti-
-Reclutarmi? Per cosa?-
-Per la guerra, Uesugi-
-Si, il mio amico ha ragione… A breve ci sarà una guerra e vorremmo che tu ti unissi a noi-
-Un guerriero come me non si tirerebbe mai allo scontro… Ma non posso…-
-Come mai!?-
-Bhè vedete… il mio palazzo mi tiene prigioniero…. Prego sedetevi e ascoltate la mia storia-
Si accomodarono tutti e tre al polveroso tavolo
-Ero solo un bambino quando scoppiò la prima guerra contro Dominik… La milizia guidata da mio padre era lontana giorni e giorni da Feng, quindi eravamo rimasti senza difese. Dominik vigliaccamente ne approfittò e per suo diletto confinò Feng in queste quattro misere mura modificando lo spazio attorno. Ma fu solo una piccola goccia. Dopo poco due ex suoi generali arrivarono ad Arianrhod, un villaggio poco distante da qui, lo distrussero-
-Si conosciamo la sua storia…. Ma non preoccuparti due discendenti di quel villaggio lo stanno ricostruendo pian piano-
-Oh… Questo mi da tanta gioia… Le mura furono confinate in un’ isola in mezzo al lago, ci fu un’ invasione di serpenti Naga che circondarono al stessa Feng e l’ isola. Subito dopo i due generali lasciata Arianrhod vennero qui, seminando scompiglio e disordine. Sfondarono le porte del palazzo per ucciderci uno ad uno, ma ad accoglierli ci fu tutta la nostra famiglia ad accoglierli. I miei nonni, zii, cugini e perfino io combattemmo allo stremo uccidendo uno di loro e mettendone uno in fuga. Si diresse verso l’ ultimo piano in una piccola stanzetta, non appena arrivammo da lui per ucciderlo lui si trasformò in una piccola gemma-
-Che cosa avete fatto a quel punto?-
-Era una gemma viola e la guerra era in corso non potevamo perdere tempo appresso a un’ insignificante cosa. Il destino però ci ha giocati un tiro mancino. I miei cugini più piccoli per più mesi stettero male, i miei nonni avevano preso le redini del villaggio… Sembra assurdo e inconcepibile ma il tempo tanto che volò veloce che noi rimanemmo nel nostro palazzo per un anno intero-
-Sembra assurdo-
-Infatti…. Provviste ne avevamo in quantità e nessuno entrava o usciva da qui. E’ davvero assurdo. Però c’era qualcosa di ancora più assurdo-
-C’è qualcosa di più?-
-Sì. Nessuno di noi invecchiava, neanche di una settimana e se ci ferivamo esse si rimarginavano in pochi instanti. I miei nonni però un giorno vollero ritornare all’ aria aperta, mai errore fu più grave. Fu come una maledizione, appena varcarono il portone caddero a terra, accusando malori al cuore. Ben presto si videro invecchiare tutto in un colpo, mia madre andò da loro per riportarli dentro ma non fu veloce come il tempo. Era una scena raccapricciante, quell’ insignificante anno trascorso nel palazzo era caduto sulle loro teste come cento anni. Divennero scheletri e poi polvere in poco più di un minuto. Ma mia madre prima di morire mi colpì con un’ onda d’urto facendomi cadere, richiuse il portone ed applicò un sigillo che era attivo fin da ora-
-E tu per quanto sei stato da solo?-
-Forse cinquanta anni… Non so… Ho seppellito i miei parenti morti suicidi, poi con una pozione ho dormito fino a ieri quando c’è stata una potenza demoniaca tanto forte da risvegliarmi-
-Si… Sappiamo cos’è successo…-
-Ragazzi io ora non ho la più pallida idea di come voi possiate uscire da qui… Lo so che non è colpa vostra ma io non so come uscire da qui-
-Forse ho un’ idea ma è talmente folle che non so cosa succederà-
-Bhè tutto è folle…. Pensa alla mia storia….-
-Brigax dimmi quanti soli ci sono sotto la luna-
-Si Erik-
Brigax si affacciò nuovamente alla finestra, vide le luci sotto la luna e riferì
-Ci sono due soli Erik-
-Bene siamo entrati da un’ oretta forse. sai che effetti si potrebbero avere?-
-Penso minimi, forse… Forse qualche giorno-
-Benissimo. Uesugi portaci alla stanza della gemma. Quel demone che si è trasformato in quella pietra è il responsabile, ne sono certo-
-Si, seguitemi-
Uesugi condusse Erik e Brigax alla gemma
-Uesugi se la gemma verrebbe distrutta quanto tempo avresti a disposizione prima di invecchiare?-
-Non saprei… Ma basandomi su quella volta… Penso alcuni minuti, massimo cinque forse-
-Bene…-
-Erik hai un piano?-
-Si. Tu Uesugi mettiti lì tu Brigax di fronte a lui-
I due si posizionarono, Uesugi era di fronte alla gemma e Brigax era di fronte alla gemma e a Uesugi
-Brigax devi scagliare una freccia che frantumi la gemma poi io penso al resto. Tu Uesugi chiudi gli occhi e non muoverti per nessuna ragione al mondo-
-Si… Erik…-
-Per nessuna ragione ti devi, devi stare immobile. Brigax al mio via scocca la tua freccia-
Erik si raccolse in concentrazione, stese il braccio destro e la mano corrispondente aprendola leggermente
-Brigax adesso!!!-
Brigax scoccò la sua freccia facendo andare in venti frammenti esatti la gemma. Uesugi già stava riacquistando tutto il tempo ma lui silenzioso non si mosse e ne emesse un fiato di dolore, anche se era insopportabile. Prima che i venti frammenti si disperdessero nella stanza Erik, con la sua telecinesi li posizionò davanti al corpo scarnificato di Uesugi e poi disse
-Saret min ert!-
Scagliò un pugno avvolto da un’ onda d’urto contro i venti frammenti che furono scagliati con tanta forza contro il corpo di Uesugi, ogni frammento fu assorbito dal suo corpo. Stava riacquistando la sua giovinezza. Erik era molto affaticato quasi non riusciva a parlare. Uesugi riaprì gli occhi ignaro del perché il dolore era sparito
-Sono morto?-
Si guardò e disse
-Ma questi buchi!?-
Erik riprese un po’ di fiato e disse
-Dentro di te… Hai la gemma…-
-Erik riposati proseguo io, ho visto la scena-
-Si grazie Brigax-
Erik si sedette a terra per riprendere fiato
-Ti spiego io… Io ho frammentato la gemma in venti parti e Erik coi suoi poteri li ha inseriti nel tuo corpo con una soglia del dolore minima per te. In questo modo però si è affaticato molto-
-In questo modo io ho la sfera dentro di me e non subirò la forza del tempo?-
-Si esatto-
-Fortissimo! Ma quindi adesso sono immortale?-
Erik ridacchiò e disse
-Sarebbe bellissimo ma no. Il tuo flusso temporale proseguirà normalmente fino alla morte-
-Oh, bhè poco male l’ importante che sono di nuovo libero!! Voglio vedere il mio villaggio!!-
Corse subito via veloce come il vento
-Erik ce la fai?-
-Si, grazie ho riacquistato forza… Inseguiamo quel pazzo!!-
Raggiunsero correndo Uesugi che intanto aveva sfondato con un pugno il grande portone. Il ragazzo Tirò un grandissimo respiro e urlò a tutta la gente del villaggio, accorsi al palazzo incuriositi dal trambusto
-La famiglia Shui è tornata!!! Sono di nuovo libero!!!-
La gente smise di fare quello che stava facendo e corse piangendo verso il ragazzo
-Che bello, non vi siete scordati di me a quanto pare!!-
Un bambino piccolo si avvicinò a Uesugi
-Tu sei il re?-
-Si piccolino-
Si accovacciò davanti al bambino e gli accarezzò la testa
-Qui nessuno si è scordato di te… Ci sono storie che parlano di te e della tua famiglia e su come ci avete salvati sacrificandovi-
Uesugi si commosse un po’,  abbracciò il bambino poi si alzò e disse
-Popolo di Feng, ascoltate! Come sapete Dominik ci ha confinati in uno spazio ristretto e maledetto la mia famiglia col tempo. Ma ora grazie a quei due ragazzi io sono di nuovo libero. Ma ahimè ho una spiacevole notizia; incomberà una nuova guerra e io per vendicare mio padre, la mia famiglia e i vostri avi voglio anzi ho il dovere di partecipare alla guerra. Ora tutti i soldati a disposizione si facciano avanti!-
Tutti si ammutolirono, nessuno si fece avanti
-Avanti popolo! Non abbiate paura è per una buona causa-
Una donna si fece avanti al ragazzo
-Tu donna sei dell’ esercito?-
-No sua altezza… Da quando siamo stati confinati in questo spazio nessuno ha avuto il senso di imparare l’ arte della guerra poiché non ce ne era bisogno-
-Quindi non ce un soldato da decenni?-
-Per l’ esattezza da un centinaio d’ anni su per giù-
La donna timorosa tornò al suo posto
-Cattiva notizia… Davvero pessima… Erik Brigax la vostra prossima tappa!?-
-In verità il tuo regno doveva essere l’ ultimo-
-E poi cosa avreste fatto?-
Erik e Brigax si guardarono in faccia
-Non lo sapete giusto!?-
-Emh esattamente…-
-E voi due dovreste guidare la guerra!!?-
-Bhè noi contavamo sull’ aiuto di tutti gli imperatori dei regni per decidere-
-Nessuna scusa! Tu Brigax la tua borsa è una di quelle che può contenere di tutto?-
-Si-
-Hai cibo, acqua, coperte e vestiti a sufficienza lì?-
-Si, si attingiamo dalla mia sacca per qualunque cosa e non ci ha mai deluso-
-Benissimo parto con voi-
I due rimasero a bocca aperta e dissero
-Per andare dove!!?-
-A Vevez a reclutare un po’ di soldati. Su, forza fatemi vedere dov’è la porta che conduce fuori da qui!-
Erik e Brigax erano sbalorditi
-Ragazzi fate strada! Non rimanete lì impalati non c’è più tempo!!-
I due erano ancora scioccati ma comunque fecero strada fino al nero cancello che collegava Feng con l’esterno. Erik poggiò la sua mano e il cancello si aprì. Erano usciti da Feng. Uesugi fece qualche passo indietro e esclamò
-Non può essere così piccola! Povera la mia Feng confinata in quattro mura su una piccolissima isoletta in un lago… Ehy però almeno così è più facile da difendere hahaha. Torniamo seri… Voi due toglietemi un dubbio che ho da un po’ come avevate fatto a entrare nel castello se il sigillo lo possono togliere solo la famiglia reale-
-Bhè vedi.. E’ stato un vecchietto che ci ha aperto la porta-
-Esattamente-
-Ho capito!! Era mio nonno che gran persona che era…-
-Tuo nonno?-
-Si Erik mio nonno-
-Ma non era morto?-
-Esatto Brigax, mio nonno è morto-
-Quindi ci… Ha aiutati lui!!?-
Erik era diventato bianco dalla paura
-Mhh, si penso proprio di si Erik. Hahaha-
-Su Erik fatti coraggio…-
Brigax gli diede delle pacche sulla spalla per confortarlo. Li raggiunse subito Leira
-Amici!!-
-Oh Leira-
-Ciao Leira-
Abbracciò i due ragazzi e poi si presentò al nuovo arrivato
-Tu saresti il re di Feng?-
Uesugi fece un inchino e disse
-Io sono Uesugi, qui per servirti-
-Vedi Uesugi lei è una sibilla-
-Leira Foleder dov’è ?-
-È ancora con Kaera, Erik-
-A capito dovremmo andarlo a chiamare dovremmo ripartire-
-Volete andare a Vevez? La sfera me lo ha suggerito-
-Si… Esattamente…-
-Foleder sta per arrivare-
Come aveva detto Leira qualche minuto dopo arrivò Foleder, volando da dietro la collina
-Erik!!! Brigax!!!-
-Oh Foleder!!-
-Amico nostro!!-
-Erik so che hai fatto ieri!!-
Foleder stava per rimproverare il giovane ragazzo ma vide Uesugi e cambiò discorso
-Oh ma a quanto vedo avete conosciuto Uesugi!-
-E tu drago come mi conosci?-
-Ho i ricordi di mia madre e lei ha conosciuto praticamente tutto e tutti di Imshan-
-Ah si vero la dragonessa.. Giusto… La ricordo ancora nonostante ero piccolo quando la conobbi-
-Come mai sei uscito dal tuo regno, giovane guerriero?-
-Bhè vedi il mio regno è rimasto senza soldati e li vorrei reclutare…-
-E dove?-
-A Vevez-
-Starai scherzando vero!? Lei non te lo permetterà mai e poi mai-
-Drago abbi fiducia… Accompagnaci…-
-Vorrei ma io non ho idea di dove sia Vevez… E’ una dimensione tra i mondi è impossibile da trovare-
Intervenne Brigax
-A questo proposito forse ho la soluzione…-
Aprì la sua borsa e disse la formula
-Solie Mappa-
Prese la mappa la srotolò e disse
-Mappa rivelaci la via per Vevez più vicina a noi-
Sulla mappa apparì l’ immagine della luna d’argento
-La luna d’ argento… È quello il portale per Vevez, Foleder?-
-Non lo so… Ma può essere… le cronache dicono che le anime si dirigono verso la luna d’ argento per andare a Vevez… Quindi può essere una vera strada-
-Ma il problema è dove trovare una via per la luna-
Tutti si misero a pensare tranne Erik… Erik si avvicinava ai cadaveri dei Naga che erano nei paragi, ammassati gli uni sugl’ altri
-Emh ragazzi…-
Tutti unanime dissero
-Che c’è Erik!-
-Scusatemi ma questi sono corpi morti, le loro anime dovranno trapassare giusto?-
-Si giusto!-
Disse stupito Brigax
-Potremmo dare un degno funerale ai loro corpi-
-In questo modo da dare alle loro anime possibilità di lasciare questo mondo-
Tutti di nuovo unanime dissero
-Ottima idea Erik!-
-Chi farà da sacerdote?-
-Potrei io-
Disse timorosa Leira
-Leira sicura?-
-Si, si-
Poco dopo venne anche Kaera
-Ragazzi che succede?-
-Ci sarà un funerale. Vuoi partecipare?-
-Di chi?-
-I Naga… dopo quello che gli ho fatto forse se lo meritano…-
-Si mi sembra una buona idea. Leira ci andiamo a preparare?-
-Si sorella mia. Voi ammassate tutti i corpi lì in quel punto-
Indicò un salice nelle loro vicinanze. Leira e Kaera andarono nella loro tenda per prepararsi e i ragazzi ammassavano i corpi sotto il salice. Dopo un po’ le due sorelle raggiunsero il salice. Erano bellissime, avevano delle tuniche di colore bianco con rispettivamente una decori sulla gonna di fiamme e sul petto la luna e l’ altra sulla gonna l’ acqua e sul petto il sole. Leira portava in mano il suo bastone magico
-Iniziamo pure. Foleder prego un cerchio di fuoco attorno ai corpi-
Come gli era stato ordinato Foleder fece un cerchio di fuoco attorno ai cadaveri dei Naga. Lei avvicino il bastone alle fiamme e disse
-Spiritus ebur-
Le fiamme si colorarono di un’ intenso avorio
-Col potere di Erka, la dea degli elementi, e di Enderedros io vi ordino di lasciare queste spoglie e di raggiungere Vevez-
Dai corpi incominciarono a levarsi le anime
-Raggiungete gli deii, ascendete a Vevez!! Akret serem edav erlam sotrrer!!-
Le anime di tutti i Naga coinvolti uscirono dai loro corpi, dalla luna partì un raggio di luce che finì al fianco del salice, era come una via
-Presto spegnete il fuoco d’ avorio o le anime non potranno andarsene-
Erik subito spense il fuoco con dell’ acqua creata dalla sua magia. Le anime percorrevano quella strada di luce
-Ragazzi la via è spianata. Ora dovete andare ma state attenti appena entrate a Vevez dovete tener conto del tempo. Mi raccomando non un minuto di più-
-O che succederebbe?-
Erik era incuriosito
-Le vostre anime lasceranno il vostro corpo e voi morirete-
-Sorella Leira le fiaccole-
-Si giusto sorella-
-Prendete dei rami di questo salice e fatene delle fiaccole, e cercate di non incrociare lo sguardo di nessun Naga, agli spiriti non piace farsi vedere-
Fatte tutte le sue raccomandazioni e accese le fiaccole i ragazzi partirono verso Vevez anche Foleder voleva partire ma fu fermato da Kaera
-Fermo Foleder tu non puoi andare-
-Perché!!?-
-Vevez non è per i draghi, se entreresti a Vevez moriresti e non avresti neanche il tempo di accorgertene-
Si rattristarono un po’
-Non vi preoccupate ci rincontriamo quando tornate. Io rimarrò qui… ci sono tante storie da sentire, non vi preoccupate per me andate. Su forza!-
I tre ragazzi lo salutarono e si misero in cammino per Vevez sotto sguardo lucido di Leira, Kaera e Foleder

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Capitolo 18
*** Capitolo18°- Ultima tappa: Il regno di Vevez ***


La via per la luna era calpestata dai piedi tormentati delle anime trapassate. Lo stesso valeva per Erik, Brigax e Uesugi; percorrevano la lunga strada immersi nella grande folla d’ anime a capo chino. La strada era molto lunga ma fu percorsa dai tre ragazzi abbastanza velocemente, alla fine c’era un cancello in ottone e ferro che non appena vedeva arrivare qualcuno si apriva e subito dopo si richiudeva, emettendo un cigolio agghiacciante
-Ragazzi! Siamo arrivati!-
-Ma dobbiamo per forza andare lì?-
-Erik?-
-Uesugi non farci caso… Erik ha paura dei fantasmi!-
-O su via!!-
Il cancello si aprì ma dietro di esso c’era il buio. Uesugi notò il tentennamento dei due amici e quindi decise di spingerli trascinandoli da dietro
-Su avanti!! Un bel respiro e un balzo!!-
Un ultima botta, li fece attraversare e subito dopo si lanciò anche lui. Erano come in un tunnel nero illuminato soltanto dalle anime che scalciavano l’aria per cadere volteggiando, quasi verso la fine quando si vide l’ uscita Brigax e Erik decisero di sfoderare le loro ali o oppure avrebbero raggiunto Vevez in un altro modo
-Ali!!-
-Ali!-
Brigax prese con se Uesugi. I tre ne uscirono fuori sani e salvi. Erano arrivati. Vevez non sembrava altro che un’ immenso cimitero lugubre, alberi scheletrici e storpi, mausolei, tombe, fuochi fatui, nebbie ed un odore di zolfo
-Erik!!-
Erik sembrava distratto, non pensava più alle numeroso anime che li circondavano
-Ragazzi le armi! Brigax dietro di me e Uesugi, dacci fuoco di copertura-
Obbedirono senza contestare
-Erik chi sta arrivando?!-
-Sento un’ imponente forza magica che si sta avvicinando, tenetevi pronti-
Le anime che erano nei dintorni si fermarono si separarono in modo da formare uno spazio e si inchinarono, ben presto si sentì rumore di bonghi. Una percussione, due percussioni il suono si faceva sempre più nitido e sempre più tensione e paura accresceva in loro tre. Due file da cinque composte da degl’ enormi Goblin vestiti di soli stracci e di un elmo provvisto di un pennacchio lungo fino a terra, tra le loro orrende mani asce, spade o mazze ed in volto altro che sfregi, enormi denti ed occhi color del sangue. D’ un tratto si fermarono tacendo i loro tamburi, facendo spazio per una nuova inquietante figura. Era incappucciata dalla testa ai piedi, piedi che però non si vedevano perché nascosti dalla logora veste e levitava da terra. Passò nel mezzo, andò davanti Erik alzò di poco la testa rivelando l’orrendo cranio illuminato da due fuochi blu posti nelle due orbite oculari. Con la punta della sua falce accarezzò il viso di Erik che intanto era bloccato, non riusciva a muoversi di un passo. La figura, la Morte, aprì la sua bocca alitando gelo sul volto del ragazzo. Con roca voce disse
-Io… Io sono nei tuoi occhi-
Col dito ossuto toccò il petto di Erik, dove era il suo cuore
-Il tuo cuore… Oh… Il tuo cuore annerito dal demone che ti porti dietro-
In poco di un secondo si voltò verso Uesugi, gli mise la sua tetra mano in testa tenendo tra le sue dita i suoi capelli, gli si avvicinò. Tra i loro occhi c’era meno di una mano di spazio
-Hai paura del tempo e di me ultimo Shui!?-
Impietrito, non poté controbattere. In pochi instanti, come un teletrasporto, andò da Brigax. Col suo indice alzò la testa dell’ elfo facendo pressione sotto il mento
-Semi dio di discendenza. Oh quante domande che ti porti dentro… Insieme però a disperazione e solitudine-
D’ un tratto ritornò davanti Erik e Uesugi rivolgendosi però alla folla
-Che aspettate!! Sparite!! Sparite tutti! Hahaha-
Nessuno se lo fece ripetere per più di una volta, le vie si svuotarono. Si girò indietro verso i ragazzi smise di levitare toccando terra, alzò il braccio; sembrava volesse attaccare ma i tre erano fermi immobili sudando freddo, lo pose sulla sua testa e staccò la sua faccia rivelandosi per quello che è. Una donna
-Benvenuti a Vevez. Io sono Isobel. Non siete morti quindi che ci fate qui?-
-Ma tu sei la morte!?-
-Perspicace…. Erik-
-Conosci il mio nome?!-
-Si, che domande! Tu sei il piccolo figlio di Dominik. Tu elfo sei Brigax, ultimo della famiglia reale elfica, tua madre era una gran cara ragazza… Mi era molto simpatica, ma che gran brutta fine che gli hanno fatto fare gl’ altri dei… Ma non brutta come quella di tuo padre. Oh ma veniamo a te, il piccolo Uesugi mi dispiace un po’ per la tua famiglia hanno cercato di andarsene da quella tomba del tempo… Fidati quel demone della gemma quando ha lasciato quel ricordino ed è arrivato qui gli ho dato la giusta punizione. Il tempo di Imshan è già precario di suo non può essere compromesso ulteriormente-
I ragazzi non riuscivano a parlare, avevano il terrore di lei
-Allora!? Avete perso la lingua!! Bhè…. In ogni caso…. Come mai siete qui?-
Timoroso Uesugi rispose
-Bhè… A me servirebbe riavere l’esercito di Feng-
-Sono trapassati circa cento anni fa giusto?-
-Esattamente…. Se è possibile vorrei riaverli in dietro-
-Stai scherzando!? Vevez non è una bottega!! Però possiamo scendere ad un patto…. Se non erro sono duecento soldati di Feng, un bel esercito…-
-Cosa vuoi in cambio!?-
-Quattrocento anime!-
-Non posso sacrificare altra gente!-
-Caro signor Shui si chiama scambio equivalente, per non distruggere l’ equilibrio del mondo servono due anime vive per far si che un’ anima trapassata riviva. Non si gioca con l’ equilibrio della vita! Credo che dobbiate ritornarvene a casa. A presto!-
Col suo dito li stava indicando per rispedirli ad Arianrhod, con una formula di viaggio istantaneo, ma ella fu improvvisamente interrotta
-Che sta succedendo!!-
In lontananza si videro luci ed udirono esplosioni
-Voi tre! Rimate qui! Non muovetevi!-
Aprì una tasca nel suo mantello e prese tre piccole foglie verdi luccicanti e le lanciò verso di loro
-Mangiatele il vostro tempo qui aumenterà fino a tre giorni-
Riprese le sue sembianze da Morte, riprendendo anche a parlare con quella voce roca e cupa
-Se vi muovete da qui vi renderò la morte un’ inferno, non vi conviene disubbidirmi!-
Volò a gran velocità fino a dove la sua attenzione era rivolta
-Ragazzi cosa aspettate? Seguiamola avrà bisogno d’ aiuto-
-Si Erik hai ragione, andiamo!-
-Vi seguo a ruota ragazzi-
Avevano raggiunto Isobel
-Non vi avevo detto di rimanere lì!?-
-Si ma ci saremmo annoiati!-
-Ben detto Erik-
-Si, non sappiamo proprio stare fermi!-
-Hahaha. Contenti voi…. Allora diamo il via, ragazzi-
Isobel scrutava il paessaggio circostante in cerca del colpevole
-Fattevi vedere. So che siete qui nascosti, le vostre anime nere risuonano nel mio cranio! Il vostro sangue mi disseterà-
Da dietro ad una lapide con scatto fulmineo il generale demoniaco, Draconico, andò all’attacco di Isobel. Lei si difese ed attaccava con la sua falce, lui faceva lo stesso con la spada
-Stupido, demone. Non sai io chi sono!?-
Draconico era impassibile, non batteva ciglio era più freddo del solito
-Questo silenzio logora le anime di questo posto, il silenzio fa parte delle persone vuote, non lo sai!?-
Erik, intanto che la Morte combatteva contro il generale, continuava a cercare
-Sento la presenza di qualcun altro! Rimanete in guardia, si aggira furtivo. Fate attenzione ad ogni lapide e annessa ombra!-
Il vento si muoveva veloce portando con se in una danza le foglie rinsecchite. Brigax spazientito prese il suo arco creò una delle sue frecce auree, caricò l’ arco, lo punto verso il cielo e scoccò dicendo una formula
-Freccia fato di luce. Alzati nel cielo disperdi le ombre e illuminaci con la tua luce!-
Le ombre di Vevez in quel punto si dilatarono dando possibilità di far entrare spiragli di luce dei tre soli, ma quel tanto che basta da poter far capire una cosa importante a Isobel, che si accorse subito di qualcosa
-No, tu non… Ragazzi!! State attenti questa è una marionetta, Draconico è lì in agguato!-
Isobel tagliò i fili della marionetta che subito perse le sembianze di Draconico tramutandosi in una bambola di legno. Draconico si rivelò, e con un movimento fulmineo andò verso i tre ragazzi. Non diede tempo a Erik di focalizzare quello che stava accadendo che lo teneva stretto tra le sue braccia in una morsa, il ragazzo aveva puntato al collo un pugnale
-Piacere di rincontrarti, giovane Erik-
Ma quello che non si accorse il demone era che Uesugi già da molto aveva poggiato la sua affilata spada sulla spalla di lui pronto a decapitarlo se opportuno. Il demone girò lo sguardo verso la spada e disse compiaciuto
-Ammirevole giovane ragazzo-
Draconico lasciò la prese indietreggiando
-Piccolo ragazzo a quanto pare ti sei circondato di altre persone. Quanto tempo è passato dall’ ultimo nostro incontro!?-
-Draconico cosa cerchi in questo luogo!?-
-Non sono affari che ti riguardano!-
Isobel ebbe un’ intuizione
-Voi intrattenete quel demone, io penso alla Burattinaia. So dov’è e so cosa vogliono. La pietra di cobalto, non è vero Draconico!?-
Draconico si arrabbiò e cercò di attaccare Isobel fiondandosi contro. Ma i due ragazzi furono più veloci ed in fine si ritrovarono con Erik inginocchiato su un ginocchio a terra puntando la spada verso l’ alto al collo del demone e Uesugi che con due mani teneva la lama stretta sulla metà del suo volto
-Isobel, raggiungi la Burattinaia, sento anche io la sua presenza-
-Si vai Isobel, ci pensiamo noi due a lui-
La ragazza fece un cenno con la testa e volò via. Il generale con aria disinvolta e alzando un po’ le braccia in segno di rassegnazione disse
-Oh, bhè poco o male, tanto non sarebbe cambiato nulla. Siamo alla fine del tuo viaggio giovane Erik tra poco ci sarà la guerra. Non sentite questa inebriante sensazione di odio, isteria e disperazione? Io amo i giorni prima delle grandi guerre!-
-Zitto Draconico! Zitto-
Erik si arrabbiò, abbassò la testa e con voce tremolante disse
-Zitto!! Zitto… Non devi parlare. Mio padr… Dominik verrà fermato, fermato da me, Brigax, Uesugi e tutti gli altri re di Imshan. Tu sei un folle a pensare che puoi dominare al suo fianco!! Appena potrà ti ucciderà-
-Non mi importa. Ormai non mi importa più niente! Se io morirò, lei verrà con me. Un nuovo sentimento mi lega all’ incantatrice e lei a me-
Erik rialzò la testa, quasi sconvolto
-Disprezzi a tal punto la vita da poterla far toglierla anche ad’ altri!?-
Draconico senza pensarci due volte gli rispose
-Si, si e ancora si. Era impossibile ma provo animo nuovo!!-
Draconico rise di una risata sadica e malvagia
-Si odio la vita! Odio tutto di questo mondo. Sono un’ essere rinchiuso in un’ altro essere. Un’ essere immortale. Un’ essere pregno di ogni male. Con solo un piccolo bagliore-
-Zitto!!-
Erik con un fendente tagliò il corpo di Draconico ma lui comunque imperterrito continuava nel suo delirio, non moriva
-Si, versa il mio sangue. Versa il mio sangue su questa tomba. Io non morirò ma voi presto si, siete caduti tutti in una trappola. La Morte è andata a controllare il Santo Santuario della pietra e voi siete qui senza protezione!-
Draconico si rigenerò
-Col sangue di un demone, il mio, potrò risvegliare un grande demone ormai morto da tempo. Eccolo, eccolo sta arrivando! Hahaha-
La terra di Vevez tremava
-Burattinaia vieni, vieni qui, assisti al risveglio del grande homunculus. Sorgi, sorgi fratello mio!!-
La burattinaia comparve risalendo dall’ ombra di Draconico. Dal terreno imbevuto di sangue si levò un braccio e poi un’ altro, seguì la testa, il corpo e gli arti inferiori. L’ homunculus acclamato da Draconico era davanti a loro sporco di terra e ansimando
-Eccoti!! Homunculus Johen G. D. Royemb!-
G. D. fece un grande urlo e sbatté violentemente contro il terreno le sue possenti braccia creando piccole scosse. Una colonna di luce blu squarciò il cielo finendo col colpire Draconico, La Burattinaia e il nuovo arrivato
-A presto ragazzi!! Sommo Dominik, eccoti finalmente!!-
Dalla colonna di luce si intravide la sagoma di Dominik che sorrise a suo figlio, i tre malvagi furono portati via tutto accadde in pochi instanti
-Ragazzi quello era Dominik?-
Chiese timoroso Uesugi
-Si, Uesugi, quello era proprio lui-
-Dov’è Isobel ragazzi!?-
-Manca da troppo tempo… Eppure lo avrà capito che è caduta in trappola-
-Prima era diretta di là-
-Si, andiamo-
Trovarono Isobel appesa per le braccia ad un muro di un diroccato mausoleo
-Salve ragazzi…-
-Isobel…-
-Lo so, lo so, sono la morte e non mi sarebbe dovuto capitare. Burattinaia in effetti era davvero qui ad aspettarmi con degli innocenti cadaveri comandati dai suoi fili. Sono la morte non potevo distruggerli, andrebbe contro la mia etica, quindi alla fine mi hanno tolto la maschera facendomi diventare una semplice ragazza. Mi hanno legata le mani coi capelli di una Monile e messa qui imprigionata, come se non bastasse, da un cerchio elementare, qui dietro di me-
Erik si affacciò dietro di lei e vide il cerchio
-Isobel, lo cancello così ti liberi?-
-Si, grazie-
Erik fece come aveva detto, cancellò parte del cerchio con la sua mano e Isobel si poté liberare
-Ma ditemi, prima che lo scopra io che è peggio, la terra ha tremato che cos’è successo!?
-Draconico col suo sangue… Ha risvegliato un morto-
-Cosa!!? Cosa ha fatto!!?-
-Ha risvegliato un homunculus per l’esattezza….-
-Non sarà mica G. D. Royemb!?-
-Si… Così lo ha chiamato…-
Isobel strinse fortemente la falce tra la sua mano. Era molto arrabbiata
-Rievocare un morto… Rievocare un morto!? Qualcuno morirà di morte violenta giù su Imshan…-
-Per il bilanciamento di Imshan?-
-Si, giovane elfo. In fondo è tutta colpa mia, se non sarei venuta qui per questa stupida pietra-
La prese tra le sue mani, la guardò con disprezzo e la lanciò per terra. Brigax la prese, la spolverò e la porse a Isobel chiedendo informazioni
-Ma cos’è questa pietra?-
-È l’ anima del dio morte che mi ha preceduto, cioè mio padre-
La prese dalle mani di Brigax, la strinse al suo petto e disse dolcemente
-Scusami, padre… Scusami-
-Ma voi Morti avete anche… Una famiglia?-
-Io sono nata come una ragazza, umana e normale… poi a circa quindici o diciasette anni si ha un’iniziazione e così si diventa un dio della Morte. Ma questo avviene solo ai primo geniti, ai secondogeniti viene affidato il compito di sacerdoti e quant’ altro-
-Capisco-
-Ma adesso veniamo a noi, quel Draconico o come si chiama ci sarà in guerra?-
I tre ragazzi si guardarono in faccia e rispose Erik
-Bhè… Si penso proprio di si-
-Benissimo parteciperò con voi, io lo falcerò, gli farò sentire ogni tipo di pena che gli posso infliggere. Voi so che avete degli artefatti, fatemeli vedere-
Brigax prese la borsa e disse la formula per prendere gli artefatti
-Solie artefatti-
Gli artefatti uscirono dalla borsa, fluttuarono attorno a loro
-La sabbia di Xenus, il plasma di Chaneri… Si ci sono tutti benissimo-
-Cosa hai intenzione di fare, Isobel?-
-Crearvi delle armi estremamente potenti con questi artefatti. Uniti tra loro formano alcune delle armi più potenti, ma solo una saggia combinazione tra loro può scaturire un potere adeguato-
-Ma li fabbricherai tu?-
-No, no. Qui c’è il più grande fabbro di Imshan, era il fabbro prediletto dagli dei e dalla mia famiglia. Ma era umano e quindi morì e ora è qui a Vevez…-
-Bene allora noi qui abbiamo finito…?-
-Esattamente. I due giorni sono anche quasi finiti quindi, a presto. Vi trasporterò in un luogo prescelto dagli deii per svolgere la guerra. Quello sarà il centro di Imshan, lì sarà presente tutta la magia di questo mondo-Lei con la sua falce creò un portale
-Bhè allora a presto Isobel!-
-Ciao Isobel-
-A presto!! Se vedi la famiglia Shui ti prego, porgi i miei omaggi!
-Si Uesugi. Ah Erik!  Sta attento al demone Craxy, che è in te è ereditato da tuo padre ed è molto pericoloso. Adesso ciao, ciao!-
Battè la falce sul terreno e creò una scossa con cui fece cadere i ragazzi nel portale

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Capitolo 19
*** Capitolo19°- Adunata dei demoni ***


Ritornati al castello Draconico, la strega Coacka, La Burattinaia e il nuovo arrivo, l’ homunculus G.D., furono richiamati da Dominik per progettare la guerra, ormai sempre più vicina
-Signori e signore è giunto il momento-
Dominik si guardò attorno compiaciuto e continuò il suo discorso
-Bene a quanto pare ci siamo tutti, il Generale Draconico, La Burattinaia,  la strega Coacka e questo nuovo arrivo l’ homunculus Johen G. D. Royemb. A quanto mi hai detto questo è tuo fratello giusto, Draconico?-
-Si… Si lui è mio fratello minore-
-Ma che strano essere è per essere tuo fratello…-
-Si mio signore, lui ha ereditato alcune cose in più di me-
-Eri anche inutile prima che nascevi. Spero per te che in guerra sarai migliore. La prima volta non hai esitato a toglierti dalla mischia. Ma questo vale per ognuno di voi, o morite in battaglia o morite per mano mia. Decidete voi la sorte meno cruenta-
Tutti i presenti si irrigidirono e abbassarono lo sguardo
-E ora veniamo alle cose più serie, mi stanca parlare di gente come voi-
Dominik fece un cenno ad uno degli schiavi lì presenti di portare un tavolo. Lo schiavo obbedì e porto un tavolo di legno ai presenti, si disposero attorno ad esso
-Coacka hai un po’ di legno dell’ albero della vita?-
-Si mio signore-
La strega aprì la tasca della sua toga rovistò un po’ e prese un fagottino di colore blu e lo porse a Dominik, lui lo aprì prendendo la corteccia dell’ albero della vita. Nell’ altra mano creò una piccola sfera di fuoco. Congiunse la fiamma all’ albero e disse compiaciuto
-Assistete ad una piccola grande magia. Mundismap-
La cenere creata la lasciò cadere sul tavolo e grazie alla formula che aveva recitato si creò la mappa tridimensionale completa di Imshan
-Come vedete, Imshan è un’ enorme pangea proliferante di fiumi, laghi, catene montuese, colline e ai due poli di Imshan ci sono due enormi distese di acqua salata. I regni si dispongono ellitticamente, chi più interno alla pangea e chi più esterno, come ad esempio il regno portuale che affaccia sul mare. Qui a sud, nei grandi deserti, il regno di Xenus; lo avevo spedito nell’ entroterra bloccati da una pietra... Ma il mio caro figlioccio e l’ amico hanno risolto tutto. Qui alla sinistra del regno delle sabbie, dopo la catena montuosa dei Monti Ghira Ghira, c’è il grande vulcano della vita, distrussi tutti i draghi tranne tre, l’ ultima draghessa e i suoi figli e tu Coacka te ne sei fatto sfuggire uno. Sul mare sud si affaccia il regno di Nuemel il mio “amico” tritone era un’ incompetente, come tutti voi del resto. Il regno sospeso nel cielo, il regno degl’ angeli non mi ha mai dato problemi tranne qualche piccolissima grana nella vecchia guerra, ottimo lavoro a te Burattinaia. Il regno sottostante è questo, il regno sacerdotale devastato dal demone Ledrom. Feng niente da dire si è indebolito di molto. Vi ho esposto Imshan-
-Signore ma un tempo non c’ erano dieci regni questi sono.. uno.. due..tre... sette-
-Ottima domanda Coacka, il regno d’ Ametista distrutto da me appena sono rinato, il regno degl’ elfi distrutto dagli dei e l’ ultimo regno il regno del sangue elementale, il mio preferito. Lo distrussero gli altri regnanti e la magia di quel regno è sparsa per tutta Imshan-
-Ma signore cosa sarebbe questa magia elementale?-
-È la magia degl’ elementi a esempio l’ elemento del regno delle sabbie è la terra, regno portuale acqua e così via. In quel regno si combinavano tutti i poteri creandone di nuovi. Come alla scuola del regno di Ametista lì si impara il ghiaccio e fuoco ma quando furono introdotti gli altri poteri insegnarono a creare ghiaccio e vapore. Ora, qui a nord-est, tra questi tre regni distrutti ci sarà la guerra. Verrà chiamato il centro di Imshan perchè lì ci saranno tutti i re in vita di Imshan. Ora affido ad ognuno di voi una missione. Quello che non sa il mio caro figliolo è  che ci sono altri abitanti oltre ai regni e quei pochi grandi villaggi. Tu Coacka vai nelle terre del sud recluta il maggior numero di incantatori e streghe, sono le tue terre quindi cerca di fare il possibile. Usa inganno e ricatto se necessario!-
-Si mio padrone-
Fece un piccolo inchino e sparì in una nuvola di fumo
-Tu, Draconico, terre del nord recluta tutte le creature mitiche dei ghiacci, ma attento oltre a quegl’ animali ci sono gli Zecram, tribù di demoni dei ghiacci. Mi aspetto che tu recluti anche loro, ma non farti uccidere-
-Mio signore posso portare con anche G.D., giusto per farlo sgranchire un po’-
-Va bene. Fallo divertire. Burattinaia tu ed io piegheremo al male quel miserabile di un drago-
Dopo che tutti andarono dove era stato loro ordinato Dominik e la Burattinaia andarono nelle stalle della roccaforte
-Ecco Burattinaia questo è il drago. Il suo uovo si è schiuso, con una prima magia è cresciuto ma adesso devo piegare la sua volontà-
Le stalle erano altissime fatte di legno e illuminate da sfere di fuoco fluttuante. Il drago, al centro della stalla giaceva su di un letto di paglia attorno a lui c’erano gli schiavi che lo stuzzicavano con dei forconi acuminati
-Voi tutti sparite!-
Dominik chinò legermente il suo busto verso la Burattinaia gli porse la mano e disse
-Vogliamo iniziare ?-
Lei chinò la testa in segno di approvazione. Dalla sua lunga veste nera che le ricopriva tutto il corpo aprì una tasca da cui tirò fuori una sfera di cristallo. Dominik fece comparire tra le sue mani il tomo che la Burattinaia sottrasse a Chaneri tempo addietro
-Bene ora che siamo pronti iniziamo!-
La burattinaia disegnò sul pavimento della stalla, davanti al giaciglio del drago, un cerchio e al di fuori di esso disegnò una stella. Si sedette nel mezzo del cerchio. Posò la sfera davanti a lei. Dominik aprì il libro e incominciò a recitare le parole che erano scritte
-Il potere di Shimo, il potere delle ombre. Il potere del controllo della mente-
Dopo quelle due frasi l’ ombra della Burattinaia si separò in quattro ombre uguali. Quelle quattro ombre si spiralizzarono attorno al suo stesso corpo. Subito dopo levitò in aria
-Darrem siter aret giaret. Il cerchio delle ombre ed la stella della luce. Faret meltem aiker giream-
Le ombre spiralizzate intorno al corpo della burattinaiasi fermarono distendendosi, si conficcarono nell’ ombra del drago, la sfera si alzò davanti a lei
-Igiom dekra sarem farem. Col mio potere io elimino la tua la tua anima-
Il drago urlava dal dolore, con lunghe lingue di fuoco provava a liberarsi da quelle micidiali ombre, ma era tutto inutile 
-Ricreo la tua anima. La tua nuova anima, eccola accoglila nel tuo cuore-
Gettà in terra il tomo, sfoderò la sua spada e si fece un taglio sulla mano. Si avvicinò al drago e col palmo insanguinata toccò il  fianco della bestia  
-Ecco, ecco il sangue dei demoni! Accoglilo!
La Burattinaia fece un cenno a Dominik di spostarsi, lei spalancò le braccia e coi suoi fili comandò l’ ombra della bestia facendosi avvolgere in se stesso. La sfera di Burattinaia assunse un colore nero e da essa gocciolava sangue
-Accogli le ombre nel tuo cuore!-
Riprese il libro da terra
-Dominik Erk Giads. Ecco questo è il nome del tuo padrone. Risvegliati drago delle ombre io ti ribatezzo come Rover il drago infernale!!-
Si alzò un potente vento. Le ombre che avvolgevano il nuovo Rover  si dilatarono, era cambiato. Il suo colore predominante era il nero, sulle cosce il rosso, la lunga coda terminava con cinque lame affilate, il suo muso era più allungato con un becco osseo di colore giallo, i suoi occhi erano di colore rosso spenti di vita, le ali erano assomiglianti a quelle di un pipistrelo. Dominik entusiasta esclamò
-Eccoti! Eccoti Rover!-
Era rinato, ma avendo anche una nuova personalità era ancora più incattivito e agitato, stava per rivoltarsi contro Dominik
-Presto inutili demoni! Fermatelo! Presto presto create delle barriere! Burattinaia aiutali! Non fatelo scappare!-
Tutti eseguirono i suoi ordini, dopo un estenuante lotta sottomisero ild rago incatenandolo da capo a piede. Lui, Dominik, compiaciuto se ne andò tornò nella stanza del trono si sedette al trono, creò uno specchio con il quale osservava Erik e i suoi amici
-Figlioccio sta venendo il momento. Ti ucciderò... Tutte le forze magiche di Imshan crolleranno e io sterminerò tutto e tutti, sottostaranno alle mie leggi di domio assoluto. Si piegheranno in ginocchio, supplicheranno che io li lascerò vivere. Gli dei non saranno niente al mio confronto!-
Rise sadicamente. I piani di Dominik erano molto chiari e andavano fermati. Stava riunendo tutte le armate che un tempo gli aveva dato la parola, rinnovando i voti. Con la menzogna ed il ricatto i suoi generali furono in grado di richiamare di nuovo il male

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Capitolo 20
*** Capitolo20°- ParteI- Le terre centrali- L’ ultima battaglia ***


Giunti alle terre centrali, tramite il teletrasporto di Isobel, non persero neanche un secondo di tempo
-Dobbiamo sbrigarci! Il tempo c’è tiranno. Uesugi di cosa abbiamo bisogno-
Il soldato entusiasta disse
-Un castello, linee di difese, dormitori, mense, armerie!-
-Non sarà un problema edificare. Il suolo è diventato una terra sconfinante senza colline o altopiani, sarà davvero facile-
-Erik abbiamo bisogno d’ aiuto però!-
-E io so come procuracelo!-
-Raduniamo i poteri?-
-Si Brigax-
Erik stese le braccia davanti a se e disse
-Yugosot re!-
Dalle sue mani furono lanciate sei sfere di luce, furono scagliate a pochi metri da loro, si fermarono e divennero più grandi. I portali erano pronti
-Questi sono i sei portali che ci collegano agl’ altri regni! Oltrepassandoli troveremo i nostri amici ad aspettarci-
-Io andrò da Xenus-
-Va bene Brigax… Tu Uesugi varca questo portale, cerca Nuemel e dì che ti mando io. Io andrò da Kira-
-Ci rivediamo qui tra poco-
-A dopo!-
I tre varcarono i loro portali. Ad aspettare Erik dall’ altra parte c’era Kira. Furono faccia a faccia
-Kira… Il tuo sorriso… Dov’è!-
Si lanciò tra le braccia di Erik scoppiando a piangere
-Ieri… Ieri Iciok era al cantiere per aiutare i druidi nella ricostruzione di un altare quando improvvisamente cadde a terra…-
Si fermò qualche secondo
-Continua…-
-E’ caduto a terra alzando la testa al cielo, dai suoi occhi, dal naso e dalla bocca uscì un fumo nero. Alla fine cadde su se stesso…. Era morto-
-Sai che cos’è successo?-
Si asciugò le lacrime e si staccò da Erik
-I vecchi saggi druidi dicono che a Vevez è stato risvegliato un morto, usando il sangue di un demone. Ma io non ci credo…-
Erik abbassò la testa
-Erik… Tu sai qualcosa…?-
-Il generale Draconico, proprio ieri, ha risvegliato suo fratello-
-Chi è! Dimmi il suo nome!-
-Draconico lo ha chiamato Johen G. D. Royemb, è un homunculus-
-Quindi mio fratello è morto perché è stato risvegliato un morto?!-
-Si… La signora di Vevez mi aveva avvertito che se un morto viene risvegliato subito un essere vivente dovrà morire, per non alterare l’ equilibrio di Imshan….-
-Guarda un po’ il destino nefasto…. Erik… Noi tutti chiediamo vendetta!-
-E’ questa la grinta che voglio! La guerra è davvero alle porte ed io sono qui per richiamarti alle terre centrali!-
-Benissimo! Tutti capiranno la vera essenza dei druidi! Aspettami qui, vado a prendere la mia corazza. Tu fa come se stessi a casa tua, questa è la mia camera-
-Va bene allora ti aspetto qui-
Lei uscì dalla camera, ed Erik si trovò da solo. Ne approfittò per affacciarsi alla balconata, era stupito
-Come hanno fatto in poco più di una settimana! E’ tutto ricostruito non sembra neanche più che poco tempo fa era solo una landa desolata!-
Lo raggiunse Kira, sulle sue spalle portava una cassa di legno contenente la sua armatura
-Ehy…-
-Oh, scusa…. Pensavo ad alta voce. Ma è incredibile di come vi siete risollevati-
-Si è vero. I due alberi del ragno Ledrom si sono integrati perfettamente al nostro regno. Il mio castello fa parte della vecchia cattedrale, che ricostruimmo, le case e gl’ altari sono stati ricostruiti anch’essi ed il collegamento spirituale con la terra e gli dei è stato ristabilito. Siamo tutti orgogliosi-
-Stupendo….-
-Ho avvertito Redok della guerra e che io sto alle terre centrali… Andiamo adesso!?-
-Si. Yugosot terre centrali!-
Il varco è stato aperto e varcato. Ad aspettarli c’erano tutti i re ad aspettarli. Si salutarono abbracciandosi erano tutti molto felici di conoscersi, ma sembrava che la loro amicizia era vecchia di anni e anni e non di pochi minuti. Erik attirò l’ attenzione su di lui
-Ragazzi!! Spostatevi un’ attimo!!-
Tutti indietreggiarono, Erik creò un nuovo portale, ma davvero molto grande. Lo oltrepassò, poco dopo lo varcò Erik, Kaera e Leira che cavalcavano il grande e possente Foleder. Le due ragazze ed Erik scesero dalla schiena del drago. Erik prese parola
-Ci siamo tutti... Xenus Gidal il re dei deserti, Foleder l’ultimo sovranodei draghi, Nuemel Naarium il re dei mari, Madama Chaneri sovrana degl’ angeli in terra, Sen Kira regina sacerdotale, Shui Uesugi il ragazzo del tempo e sovrano di Feng, Kaera e Leira le sorelle regine dei rifugiati, il mio fedele e primo amico Brigax l’ultimo regnante degl’ elfi e per ultimo ma non meno importante Isobel, la mietitrice. Qui oggi noi stipuliamo un’ alleanza e una grande amicizia tra tutti noi. Oggi è la grande promessa di un grandioso nuovo inizio. Oggi sarà l’inizio della caduta di Dominik e del male che avvolge Imshan, questo è il fulcro del mondo!!!-
Con un piccolo inchino verso Erik sancirono la loro fedeltà verso di lui. Si dia inizio ai preparativi. Erik disegnò un grande cerchio, e attorno ad esso otto picocli cerchi. Lui si sedette nel cerchio centrale
-Ognuno di voi si sieda in uno dei cerchi. Dobbiamo dar vita a queste terre!-
Nessuno obbiettò ne fece domanda andarono a sedersi ognuno nei propri cerchi
-Concentratevi!! Ognuno di voi deve pensare al proprio elemento-
Si raccolsero tutti e otto in concentrazione. Uno ad uno furono avvolti da una luce marroncina per Xenus, azzurra per Nuemel, gialla per Chaneri, verde per Kira, argentea per Uesugi, per le due sorelle rosa, per Brigax rosso e per Isobel nera. La terra cominciò a tremare. Tutte le macerie del regno, gl’ alberi ormai morti, massi e residui di colline furono disintegrati spianando e pulendo il suolo
-Il potere della terra!!-
La terra continuava a tremare e da essa sorgevano nuovi alto piani; alti, imponenti e impenetrabili, nuovi monti e colline. Gli altopiani formarono una concava a ferro di cavallo enorme. Dall’ obliquità di questi alto piani crebbe il castello. Era molto grande ed imponente, un corpo centrale che era adagiato sul fianco dell’ alto piano e attorno gl’ altri corpi che cosituivano il castello con l’ aggiunta di alti e imponenti torri.
-L’edilizia dei fabbri!!-
Era sorprendente che dopo ogni suo richiamo di potere al regno si aggiungevano nuovi dettagli, adesso sono state create ai piedi del castello fucine, armerie ed altissime case. Le abitazioni erano dei veri e propri palazzi e le due fucine sembravano due grandi fabbriche
-La scenza, la sapienza, il culto!!-
Una grande e maestosa chiesa apparve, una scuola, una grande piazza centrale da cui si accedeva a tutte le vie del regno
-La difesa dall’ esterno!! La difesa come propria forza!!-
Il ferro di cavallo fu chiuso da alte ed imponenti mura, incastonati c’erano tre enormi portoni e torri rotonde. Ogni feritoglia delle mura e sulle torri c’erano le armi dello sviluppo tecnlogico unito alle armi belliche
-La sintonia con la natura e gli dei!!-
Questo non fu un cambiamento visibile ma si percepiva, Erik aveva fatto in modo di rendere il nuovo paesaggio in linea con Imashan. Sul retro del ferro di cavallo c’era un’ enorme piana di verde che si estendeva dai grandi altopiani centrali sino alle coste della pangea, per alcuni kilometri. Lì c’erano nuovi bosci e sulle cose un piccolo porto. Per collegare il regno a questo verde lussureggiante c’era una lunghissima galleria che sboccava sul retro sotto imponenti radici di un albero di dimensioni enormi, tanto alto da sovrastare per fino l’alto piano; l’ enorme chioma sempre verde era la casa del grande Foleder. furono tutti e nove avvolti da una luce abbagliante che in seguito implose su se stessa. Aprirono tuti gl’ occhi
-Prima che voi cercate spiegazioni tra di voi... Lasciate che io vi spieghi. Ho messo in collegamento i nostri corpi ed anima. Si dentro di me porto un demone Craxy che è la scintilla di Dominik, Iciok è morto e come abbiamo potuto vedere tutti siamo dispiaciuti... Questo ed altro abbiamo condiviso... Esperienze, sentimenti, sogni.... Siamo stati un’ unica persona-
Indicò il regno
-Ora giratevi!! Guardate cosa siamo riusciti a creare unendo i nostri poteri!!-
Rimasero tutti ammaliati e a bocca aperta
-Presto!! Salitemi in groppa! Volando arriveremo prima!!-
Erik rise gioiosamente
-Su forza!!! Andate a vedere il nostro regno!! C’è qualcosa di ognuno di noi lì all’ interno-
Nessuno se lo fece ripetere più di una volta, ringraziarono Erik e saltarono in groppa al drago. Erik era rimasto da solo e camminava verso il suo nuovo regno. Era compiaciuto da tutto ciò e nella sua camminata gli si affiancò il demone
 -Allora Erik, complimenti per quello che sei riuscito a fare-
-Non è stato solo merito mio però-
-Oh, grazie non c’è bisogno di lusingarmi-
-Non parlavo di te!-
-Certo come vuoi, tanto sai che è merito mio se riesci a fare e creare tutto ciò. Sono un demone Craxy-
-Quando scomparirai da me?-
-Allora togliti la vita se non mi vuoi più.... Bhè in ogni caso mi compiaccio di quello che stiamo diventando-
-Meglio collaborare e non farci la guerra. Siamo parti di una stessa medaglia-
Il demone si fermò ma Erik non se ne accorse e continuò a camminare
-Quando sarai faccia a faccia con Dominik chiedigli della storia del clone-
Erik si girò indietro e disse
-Cosa intendi.... Oh... E’ scomparso...-
Dopo un paio d’ ore si ritrovarono tutti alla piazza centrale ed in seguito entrarono nel castello, visitandolo. Erik spalancò le porte della sala principale. Rimasero tutti a bocca aperta era immensa. Il pavimento alla fine della sala aveva una rialzatura con undici troni, le quattro balconate che affacciavano sulla piazza con delle vetrate colorate bellissime, statue usate come colonne portnti, armature tipiche dei regni, vessilli e al centro di quella maestosa sala c’era un tavolo rotondo e su di esso un’ importante e lussuoso lampadario. Si accomodarono, molti di loro strofinavano il tavolo di legno ammirandolo e apprezzandolo, soprattutto essendo attirati da un simbolo nel suo centro. Brigax fece la sua domanda comune un po’ a tutti
-Erik cos’è questo simbolo, qui sul tavolo?-
-Speravo che qualcuno notasse questo particolare. Questo è il nostro simbolo rappresentativo. Questo drago che avvolge il disegno che è all’ interno è Foleder. Il sole e la luna alle due estremità siete voi due, Leira e Kaera. Questo sole con al centro questa stella, ha nove raggi e siamo noi nove regnanti di Imshan. Vi piace?-
Tutti approvarono applaudendo Erik, poi parlò fieramente Nuemel
-Penso di parlare a nome di tutti dicendo che tutto questo che hai creato dal nulla... E’ semplicemente spettacolare.... Ed una domanda, forse comune a tutti, questo nostro regno ha un nome Erik?-
-Io avrei pensato a... Ament Dryadales Valley... Solo se per voi va bene...-
-Erik... Penso che a tutti vada bene giusto?!-
Tutti alla domanda di Brigax risposero annuendo o chinando la testa
-Hai voluto rendere omaggio al regno di Ametista e a quello degl elfi. A tutti noi va bene questa tua decisione-
-Esattamente Isobel. Era quello che volevo... Un omaggio ai regni caduti. Ed il vessillo di questo nuovo regno sarà questo raffigurato sul  tavolo-
-In questa quarta notte della luna d’ argento è nato un nuovo regno: Ament Dryadales Valley!! Siate felici amici miei!!-
Esultarono acclamando il nuovo regno innalzando le loro armi. Erik si alzò in piedi poggiando le mani sul tavolo, con un cenno richiamò l’ attenzione
-Ma adesso signori e signore, dobbiamo occuparci della guerra. Dominik non avrà scrupoli e dobbiamo prepararci! Brigax porgimi la mappa-
-Subito. Solie mappa!!-
Glie la diede, ed Erik la strotolò interamente sul tavolo da parte a parte. Poi gli pose le mani sopra e disse
-Mutationisimaginis-
La mappa fu assorbita dal tavolo, e dopo pochi secondi sul tavolo si vedeva in rilievo tutta la piana della terre centrali
-Ho fatto in modo da avere solo un lato da difendere. Questo qui-
Indicò il lato frontale dove ha innalzato le mura
-Questo è l’ unico punto dove possono attaccarci, siamo coperti su tre lati dal ferro di cavallo dell’ alto piano, e coperti ai lati da ulteriori impenetrabili altopiano-
-Erik dicci cosa dobbiamo fare!-
-Non io...-
Indicò Uesugi che era al suo fianco
-Lui è il nostro stratega militare, prego amico mio-
Si sedette Erik e si alzò Uesugi prendendo la sua parola
-Avrei pensato che voi due, Leira e Kaera, rimaniate qui. dirigerete le forze di Arianrhod e proteggete a tutti i costi il palazzo e dintorni. So a cosa state pensando le mura sono inpenetrabili, ma non si sa mai che piega può prendere una guerra quindi meglio prevenire che curare all’ ultimo instante. Per voi due va bene?-
-Si, non preoccuparti. Io posso pregare per la vostra incolumità e creare una barriera in tutto il regno-
-Leira è in grado di creare barriere in più punti. E’ riuscita ad imparare l’ arte druidica e sacerdotale, unendola. La mia sorellina è un portento. Io sarò in grado di dirigere ogni singolo arianrhoddiano alla difesa di ogni edificio!-
-Benissimo questo è deciso! Tu Nuemel, mi sembra che sei un ottimo fabbro giusto?-
-Si. È esatto,  ma sono anche un potente guerriero non preoccuparti!-
-Dovrai rifornire tutti i soldati di armi e corazze valide-
-Vorrei farlo, ma c’è un problema, io e i miei fabbri abbiamo avuto poco tempo, abbiamo ricostruito un porto e nuovi navi. Non ho avuto molto tempo di fare calchi o altro...-
-A questo potrei provvedere io!-
Interruppe Isobel
-Cosa hai in mente di fare, Isobel?-
-C’è un fabbro a Vevez è in grado di raddoppiare armi e corazze, è una cosa strabiliante. Era umano ed è stato lui a fornire corazze e armi nella prima guerra, però poi finì male... Mi sembra che era del tuo regno, Nuemel-
-L’unico che mi sembra che potesse farlo era...-
Fece una faccia sbigottita e disse
-Era mio... Padre!-
Gli mise una mano sulla spalla e disse
-Dopo verrai con me a Vevez Nuemel-
-Grazie, grazie. Non lo mai salutato, quando partì per la guerra ero ancora piccolo e non lo salutaii. Ho sempre rimpianto di non averlo mai fatto-
-Questo punto è stato risolto, tu Nuemel coi tuoi fabbri andrete a Vevez e creerete tutto l’ occorrente. Tu Brigax starai sulle mura con altri arceri-
-Scusa se ti interrompo Uesugi, ma come posso? Non ho arceri a disposizione-
-A questo ci penso io. Creerò fantocci di pietra che ti aiuteranno. Mi aiuterai di nuovo, Xenus?-
-Si certo Erik!!-
-Anche questa è risolta. Chaneri tu e i tuoi angeli starete in cielo e attaccherete dall’ alto, avete le ali? Usiamole!!-
-Si certo le nostre ali sono al tuo servizio!-
Si alzò anche Erik in piedi
-A questo proposito vi devo svelare una cosa. Eravate scappati per vedere il regno e mi sono scordato di dirvelo, poco fa...-
-Cosa Erik?-
-Non tenerci sulle spine-
-Si diccelo, amico!-
-A tutti voi che non avete abilità di volare, ho donato a voi un paio di ali. Per evocarle basta dire: ali. Non so come sono fatte perchè sono personali e rispecchieranno il vostro io interiore. Mettervi in connessione con me non vi è servito soltanto ad avere un paio d’ ali ma vi ho donato anche maggiori potenziamenti!-
Rimasero tutti a bocca aperta
-Erik non ti smentisci mai!-
-Grazie Erik!-
Erik si risedette
-Questa è davvero una grande notizia Erik! Poter fare quello che fate voi, tu Brigax e Isobel, è davvero una cosa molto utile. Ma adesso riveniamo a noi... Ognuno di voi re guiderà il proprio battaglione, ma all’ inizio schierati davanti, faccia a faccia con Dominik e le sue truppe, saremo noi presenti. Appena si darà inizio le orde di creature si fionderanno contro di noi e li porteremo alla morte, ma sarà solo una piccola parte quella che riusciremo a eliminare. Le truppe nemiche riusciranno sicuramento ad eluderci e qui interverrano i vostri battaglioni. I demonii si infrangeranno contro i nostri soldati dimezzandosi sempre di più fino ad eliminarsi completamente-
Uesugi si sedette sorridento compiaciuto. Brigax prese parola
-Questa è un’ ottima strategia! E ragazzi non abbiate di sfoderare ogni singola tecnica che vi viene in mente, la simbiosi con Erik ha donato nuovi poteri. In quella notte date sfogo al vostro astio-
-Si usate l’ odio contro le truppe nemiche, siamo poco più che ventenni ma abbiamo visto più inverni altrui che i nostri stessi padri. Il malessere che ci portiamo dentro non dobbiamo sopprimerlo, usiamolo per divenire più forti!!-
Pendevano dalle sagge parole di Erik
-Uesugi volevo ricordati che se vuoi far tornare in vita i tuoi soldati devi darmi il doppio di vite...-
-Sai Isobel... Io ci ho ripensato. Non mi sembra corretto riportare in vita i morti, le loro famiglie si sono riformate, ormai loro sarebbero solo fuori luogo e soffrirebbero ancora di più. E’ uno sbaglio-
-Hai capito... Finalmente-
-Si. Sarò senza soldati, ma non fa nulla-
-Ho un idea... Tu e Brigax potreste usare le truppe di Vevez! Cioè le loro anime. Le sceglierò io personalmente. Come vi sembra ragazzi?-
-Per me va benissimo-
-Si anche a me, ne sarei felice!-
Le truppe erano scelte e le formazioni formate
-Allora ragazzi ora che tutto è pianificato vi riporto nei vostri regni?-
Tutti quanti acconsentirono, Erik creò i portai. Chaneri prima di varcare il portale disse
-Foleder ci stai ancora sentendo?-
-Si, Chaneri-
-Foleder potevi sentirci e non hai detto niente!-
-Hahaha le mie risorse sono davvero molte... Chaneri cosa volevi dirmi?-
-Più che altro chiederti... Quando i miei angeli prenderanno il volo tu ci affiancherai?-
-Si certo, Chaneri-
-Benissimo... Bhè ora vado a preparare il mio regno a presto!-
-A presto...-
-A presto Chaneri!-
-Ciao Erik, ciao Foleder!-
Oltrepassò e se ne andò
-Foleder vieni fuori le mura... Ho un’ idea che mi sta frullando in testa-
-Va bene.... Sono proprio curioso di sapere cosa hai intenzione di fare!-
Foleder volò fino al punto prestabilito, Erik ci arrivò oltrepassando un portale aperto da lui
-Bene eccoci qua... Foleder fammi salire su di te!-
Il drago si abbassò ed il ragazzo lo cavalcò, prese il volo. Mentre salivano nel cielo Erik incominciò a parlare chiaro
-Quello che loro che non sanno e che io non ho solo donato poteri, ma ne ho presi anche io! Hahaha!-
-Cos’ hai intenzione di fare!?-
-Voglio creare dei giganti!-
-Giganti!?-
-Si! Guarda!-
Congiunse le mani, rimanendo però un piccolo spiraglio, ci soffiò dentro e disse
-Gigasnaturaliselementum-
Tra le sue mani si creò un piccolo semino, in seguito lo lasciò cadere al suolo. Venne assorbito dalla terra. In pochi instanti crebbe una piantina a due foglie verdi e poi un albero. Quello stesso albero ben presto si sarebbe tramutato, era diventato un albero umanoide con gambe, braccia ed un volto, alto quasi dieci metri e la rigogliosa chioma come dei capelli
-E’ strabiliante!-
-Pensavo non riuscisse questo richiamo...-
-E’ fantastico! Vuoi creare questi giganti anche per gli altri?-
-Si voglio farli per tutti. Diciamo un’ ultimo pensierino prima della guerra e poi senza far niente per me è tempo perso inutilmente-
-Quale sarà il prossimo?-
-Nuemel?-
-Si sono curioso di vedere cosa ti inventerai!-
Erik era assorto nei suoi pensieri e poi improvvisamente esclamò la sua idea. Allargò le mani e disse
-Gigas...coraqua!!-
Creò una sfera d’ acqua la prese nella sua mano e la lasciò cadere a terra. Essa durante la caduta prese potenza, si allungava e si rimescolava fino ad atterrare a terra come un grande serpente formato d’ acqua. Aveva una una coda a punta, lungo il dorso aveva delle placche di colore avorio e la testa era allungata, nelle sue possenti mascelle c’erano dei possenti denti e su di esse c’erano due piccoli occhi rosso e due narici
-Un serpente marino è molto appropriato per Nuemel!-
-Si e questo gigante d’ acqua è unito alla magia e non evaporerà e ne congelerà!-
-Ora ti metto in difficoltà fanne uno per... Sì per Chaneri!-
-Facilissimo! Gigashumana plasma!-
Creò una piccola sfera di plasma verde, la fece cadere al suolo al fianco degl’ altri giganti. Da quella sfera si aprirono due picocli occhi e una piccola bocca con due canini sporgenti, in seguito una testa e un corpo con annessi arti. La piccola creatura si guardò il corpo e poi guardò Erik
-È venuto piccolo o sbaglio? Hahaha!-
-Hahaha. Non infierire Foleder! Ora riparo!-
Schioccò le dita e disse
-Maior imago!-
Lo fece crescere fino ad essere grande quanto gl’ altri. Erik rattristato disse
-Vorrei continuare questo tuo divertimento, ma forse è meglio sbrigarci. Loro possono tornare da un momento all’ altro. Creerò gl’ altri in un solo colpo!-
Alzò le braccia al cielo e disse
-Gigasterra! Angelus summum! Interfectrix tacita! Daemonium rex!!-
Creò una sfera di fango, una sfera di luce con due ali, una sfera con incastonato una katana e un teschio.
 Lasciò cadere le sfere, la prima ad arrivare al suolo fu la sfera di fango. Essa prese nutrimento dalla terra e crebbe in roccia ed in seguito in un enorme e possente golem di roccia, sul suo capo aveva delle punte che formavano quasi una corona, in volto grandi occhi neri ed una grande bocca. La seconda sfera in caduta libera si avvolse su se stessa nelle sue ali, fu circondata dal vento che la coprì del tutto. Quando il vento si diradò lasciò posto ad un altissimo angelo, con possenti muscoli, il suo volto era coperto da una maschera di un sole, sul petto due fasce che si incrociavano e sorreggevano un’ enorme spada posta sulla schiena infine aveva un pantalone di colore bianco sporco.La terza sfera si trasformò in una antichissima armatura da shogun, era una corazza vuota ma nonostante ciò sembrava abitata, e nella parte dell’ elmo c’ erano due occhi rossi e una bocca arcigna con denti aguzzi. Portava due grandi katane sulla schiena.
L’ ultimo fu il teschio. Esso cadde a terra e in pochi secondi i suoi occhi ebbero vita, dal sotto suolo si innalzò un gigantesco corpo scheletrico, con ancora delle putride carni, pelle logora e stracci di stoffa, si chinò a raccogliere la sua testa e sfoderò la sua spada composta da vertebre e costole
-Scendi andiamo da loro-
Foleder scese di quota, ed Erik si avvicinò a loro
-Benvenuti! Ognuno di voi è leganto all’ anima del proprio re di appartenenza! Serviteli bene e fatevi servire!-
Si inchinò davanti alle sue creaure, loro abbassarono il capo
-Erik ora che intenzione hai di fare?-
-Devo fare una commissione... Starò via poco più di una o due ore-
Erik riaprì i varchi da Ament Dryadales Valley in tutti i regni di Imshan
-Foleder non appena i regni saranno pronti varcheranno da soli i portali, accoglili, falli prendere posizione. Dì ai miei amici di raggiungermi nella sala principale. Ah! E una volta che le truppe sono state schierate fa sistemare i titani-
-Va bene Erik. Ma tu dove devi andare?!-
-Devo far ritorno a casa...-
Il drago sorrise. Erik creò un varco verso la Terra, precisamente comparse nella cucina di casa sua. Accese la luce della cappa della cucina, per avere un po di luce, e si mise a frugare tra il frigorifero ed i mobili trovando e divorando qualsiasi cosa. Non se ne accorse ma dal fondo della cucina si accese una luce, qualcuno arrivava dal corridoio. Pochi instanti dopo la luce della cucina si accese, sull’ uscio della porta c’era Dominik, lì fermo impalato. Erik alzò la testa vedendolo
-Papà... Sei invecchiato di molto...-
Si avicinò al ragazzo abbracciandolo
-Sai quanto tempo è passato... Lo sai!?-
-Due o tre anni?-
-Dieci lunghissimi anni. Quando partisti eri sedicenne, ora ne dovresti avere ventisei... Ma guardati... Ne hai forse ventuno. Eri robusto e ora sei pieno di muscoli, hai cambiato taglio di capelli e nei tuoi occhi non c’è più innocenza di una volta e quelle bende sul tuo braccio!?-
-Non preoccuparti di queste bende... Invece dimmi di mamma... Come sta?-
-Tua madre!? Lei non è più la stessa quasi non ha più voglia di alzarsi da letto, ne di mangiare o altro!-
Ma è per una buona causa-
-È per una buona causa! È per una buona causa far anche soffrire i tuoi cari!? Non so più cosa inventare con la famiglia e per non parlare dei tuoi amici! Vengono qui a bussare alla porta chiedendo di te! Oppure a scuola, siamo stati messi sotto indagine un sacco di volte in tutto questo tempo, tutti pensavano che ti avevamo ucciso! Crea un clone come hanno fatto con me! Crealo Erik! Crealo! Siamo stanchi di tutto questo....-
Scoppiò in lacrime Erik lo prese tra le sue braccia. Una lacrima dai suoi cadde per finire sul capo del padre
-Non preoccuparti. Non preoccuparti, io farò in modo di restituirvi il vecchio Erik questa è una promessa!!-
-Ora vai! Vai prima che si sveglia tua madre!-
Tirò fuori dalla sua tasca un fagotto e lo mise tra le mani del padre
-Non aprirlo finchè io non sarò uscito di qua. Uno di questi ripagheranno i propietari di un negozio. Capirai quale quando per telegiornale uscirà la notizia, su un muro c’è contrassegnato una x-
-Non è molto chiaro ma va bene... Seguirò il mio instinto-
Lasciò le mani del padre e se ne andò. Lui aspettò un pò prima di aprire quel fagotto quando lo fece rimase meravigliato, erano dei diamandi. Tutta assonnata si presentò anche la moglie
-Ma cosa stai facendo!?-
-Oh, niente amore, avevo un po di fame. Torna a dormire...-
-Va bene...-
Sbadigliò e se ne tornò a letto
-Oh, Erik... spero che quando lo avrai di fronte gli porgerai le giuste domande...-
Erik volò verso un grande centro commerciale. C’era una sola salita da fare schioccò le dita e disse
-Capeetlarva!-
Comparve un mantello che lo avvolse interamente ed una maschera bianca che gli coprì il volto. Era davanti le porte, sfoderò la sua spada e tranciò letteralmente la serranda del centro, logicamente tutti gli allarmi iniziarono a suonare all’impazzata. Corse dentro era al centro dell’ atrio schioccò le dita e disse
-Silentium!!-
Gli allarmi smisero di suonare. Era con aria preoccupata disse
-Non ci metto piede qui dentro da moltissimo tempo... Bene mettiamoci a cercare-
Mentre lui era nel vivo della ricerca su Imshan i re erano ritornati dai loro rispettivi regni, per il reclutamento dei soldati. Quando Foleder disse a loro il messaggio di Erik lo eseguirono alla lettera. I soldati erano ai loro posti, i titani anche e i re erano nella sala principale del castello, mentre conversavano sorse un dubbio a uno di loro
-Scusa Brigax ma tu e Erik avete una corazza e un’ arma?-
-Ottima osservazione Xenus!-
Brigax non sapeva che rispondere
-Emh... Bhè... Io ho quest’ arco dall’ inizio e come me Erik con la sua spada-
-Brigax potresti passarmi un’ attimo quell’ arco per favore?-
-Si, tieni Nuemel...-
Il giovane fabbro lo scrutava in ogni minimo dettaglio. Alla fine diede il suo responso ridandoglielo
-Non credo proprio che lo potresti usare, la corda si è allentata di molto come la forma, dove inserisci la freccia è anche scheggiata quindi è impreciso e ti si potrebbe rompere tra le mani. Dovresti trovartene un’altro mi dispiace...-
-Fermi tutti!! Aspettate!!-
-Cos’è successo Isobel?-
-Ora me ne sono ricordata! Dove lo messa! Dov’è !?!-
Cercava affannosamente tra le tasche del suo mantello
-Ah si! Eccola!!-
Tirò fuori una sfera
-Brigax ti ricordi che tu e Erik mi avevate dato gli artefatti in vostro possesso?-
Brigax entusiasta disse
-Ma, si certo! Ora mi ricordo!!-
-Bene io con il padre di Nuemel, il grande fabbro, abbiamo creato un’ arco per te e una spada per Erik! Come ho fatto a ricordarmene solo ora!! Ecco tieni è stato forgiato da un ramo dell’ albero della vita di Vevez, parte del bastone episcopale e rafforzato son la sabbia dei deserti ed ha un mirino altamente preciso fatto di plasma. Il tutto forgiato con l’ aiuto delle fiamme infernali!-
-È alto quasi quanto me! Hahaha-
L’ arco se messo in verticale arrivava fino a sotto la spalla di Brigax. Era di colore nero, con forma di una virgola, nel ricciolo dell’ arco si sviluppava ampiamente una grande ala che ricordava quella di un pipistrello, l’ impugnatura era di colore blu, a cerchio per una migliore presa e si trovava nella parte centrale dell’ arco, davanti all’ impugnatura, esattamente alla sua destra posizionata verticalmente,c’ era una lunga lama seghettata a forma di punta di colore blu, al fianco di questa potente lama si trovava il mirino creato col plasma rosso. Nella punta finale dell’ arco c’ era una seconda lama appiattita e seguiva il filo dell’ arco, i due punti dell’ arco erano uniti da una resistente e molto sottile corda. Brigax ne era estasiato
-Semplice, pratico di doppio attacco sia ravvicinato che lontano. Ti piace Brigax?-
-Piacermi!!? Io lo amo quest’ arco!!-
Le saltò al collo e disse
-Grazie, grazie!!-
Poi rivede il suo vecchio arco, lo accarezzò e disse un pò rattristato
-Però mi dispiace abbandonarlo mi è stato sempre di grande aiuto!-
-Ho un idea perchè non lo mettiamo qui?-
Isobel lo appese al muro e disse
-Lo mettiamo qui, su questo gran camino a simboleggiare tutto il lavoro che hai fatto con quest’ arco?-
Brigax rispose con gande felicità in segno di approvazione
-Si! E’ un’ ottima idea!-
-Ottimo. Jun jen iot. Bene ora è fissato saldamente al muro-
-Brigax hai anche una corazza? O meglio dire tu e Erik ne avete una?-
-Leira... non credo proprio che ne abbiamo una. Hahaha-
-Noi tutti perchè non creiamo con la nostra magia due corazze per questi due ragazzi?! Se lo meritano!-
-Sorella Leira hai avuto un’ ottima idea-
-Grazie Kaera-
-Allora ne siamo capaci? Ci riusciremo?-
-Kira c’è da chiedere!!?-
Chaneri disse incitandoli gioiosamente
-Allora cosa aspettiamo!!? Mettiamoci al lavoro!!!-
Kaera e Leira allontanarono dalla sala Brigax dicendogli
-Va da Foleder, su forza! Lasciaci lavorare. Sarà una grandissima sorpresa sia per te che per Erik-
Intanto che loro si mettevano all’ opera e Brigax era stato cacciato Erik stava ancora cercando affannosamente
-Ohh, Non li troverò mai!! Aspetta se non mi sbaglio e se la memoria non mi inganna forse stanno proprio da queste parti...-
Scrutava meticolosamente ogni centimetro del piano del centro commerciale fino a quando non trovò quello che cercava
-Fantastico!! Eccoli! Bene qualcuno si è dimenticato un borsone qui, che fotuna!!-
Arraffò gli oggetti che tanto voleva e li mise nel borsone caricandoselo in spalla
-Paeles Ignis!-
Creò una sfera di fuoco il quale si infranse sul muro creando uno smile
-E questa è fatta! Anche se non è una x non fa niente! Ora devo andarmene assolutamente!-
Si stava avviando verso le scale mobili per andare al piano inferiore e andarse tranquillamente dalla porta d’ ingresso, o da quel poco che rimaneva di una porta, quando vide agenti della polizia che entravano, si nascose dietro una pianta e dovette in fretta cambiare programma
-Non ci voleva! Ho messo fuori uso le telecamere, come hanno fatto!?-
Scappò dal suo nascondiglio ma fu quasi subito visto
-Eccolo! È li il ladro!-
Era ritornato dov’ era prima, ma anche gli agenti erano stati veloci e lo avevano raggiunto e accerchiato. Davanti a se gl’ agenti e dietro di loro le vetrine, dietro di se un parapetto che affacciava sul piano inferiore. I poliziotti lo tenevano puntato con le pistole e cercavano di persuaderlo e di farlo costituire
-Fermati o spariamo! Arrenditi senza opporre resistenza!-
Erik scrutava ogni possibile fuga quando alzò gli occhi e vide un ampio lucernario
-Ma si  certo!!-
Erik si gettò nel vuoto dei tre piani, gl’ agenti subito corsero ad affacciarsi ed in pochi secondi si videro volare Erik a pochi centimetri dai loro nasi. Era li fermo davanti a tutti a farsi ammirare, sfidandoli fece il saluto militare
-Preso idioti! Sparate! Sparate!-
Sbattè così forte le ali che i poveri agenti furono scaraventati a terra e frantumare le vetrinerie. Approfittò di questo diversivo e volò in alto verso il lucernario
-Yugosot sala principale del castello!-
Creò il portale a mezz’ aria e lo attraversò, la luce del portale ammaliò gli ignari spettatori facendoli rimanere a bocca aperta. Il giorno dopo tutto finì al telegiornale. Il padre di Erik, che in quel momento si trovava a tavola con la moglie, si alzò prese con se il fagotto di diamanti e disse
-Cara esco un’ attimo!-
Aveva notato la grande x sul muro, vendette uno dei diamanti e col ricavato riparò il centro commerciale di tutti i danni del figlio, in forma anonima per non aver ulteriori problemi. Erik, intanto era tornato ad Imshan, era nella sala principale. Tutti lo guardavano in mal modo
-Ragazzi?-
-Fuori di qui!!-
-Vattene Erik!!!-
Fece la stessa fine di Brigax, fu cacciato a forza fuori. Non gli diedero neanche il tempo di retrarre le ali. Vide Brigax affacciato a una finestra a pochi passi dalla porta della sala
-Ciao Brigax!-
-Ciao Erik. Hanno cacciato anche a te?-
-Si, e non capisco il perchè ho portato anche qualche regalo dalla Terra!-
-Ma dove eri andato?-
-Ero andato nella mia città a fare un po di spese-
-Cosa hai comprato?-
-Degl’ auriculari per comunicare tra noi-
-Dei cosa?!?-
-Aspetta ora te lo mostro-
 Ritrasse le ali facendo cadere alcuni bossoli. Prese il borsone lo appoggiò a terra, lo aprì e prese due scatoline di auricolari, li scartò, uno lo diede all’ amico e uno lo tenne per se
-Si mette sull’ orecchio vedi come lo tengo io-
-Erik dammi una mano!-
-Va bene-
Lo aiutò a metterlo, premette un bottone per attivarlo. All’ attivazione si sentì un piccolo fischio che diede un po fastidio a Brigax
-Non preoccuparti è normale-
-Erik, la tua voce, sembra che ne hai due!-
-Hahaha. Vai in fondo al corridoio, su fidati vai li in fondo!-
L’ elfo era perplesso, ma seguì l’ ordine di Erik e andò in fondo al corridoio
-Brigax mi senti!?-
-Ma dove sei!? Anche tu sei qui giù?-
-No, no è merito di questi auricolari, ci permettono di parlare a distanza-
-Wow.. Non so che dire-
-Hahaha. E immagina gli altri quando glie li mostrerò!Ritorna qua-
Ritornò da Erik
-Eccomi-
-Ma dimmi... Ma cosa stanno facendo chiusi lì dentro?-
-Non te lo dico è una sorpresa-
Erik sbuffò rassegnato. Notò anche il nuovo arco di Brigax
-Ma quello è nuovo!! Fammelo vedere su dai, per favore!-
-Ti riferisci all’ arco?-
-Si, voglio vederlo dai su!-
-Hahaha. Tieni!-
Gli porse l’ arco e Erik esclamò contento
-Ma è bellissimo!!! Guarda è quasi alto come te. Hahaha!-
Erik punto l’ arco verso fuori la finestra e fece finta di scoccare una freccia, poi lo restituì
-È stupendo! Ma dove lo hai preso?-
-Isobel. Con gli artefatti che gli demmo quando eravamo a Vevez-
-Si mi ricordo! Mi ero proprio dimenticato. Chissà se anche a me ha fatto qualche arma...-
-Si, si. Ma non la voluta mostrare a nessuno, dopo te la darà-
-Sono impaziente!-
In quel preciso momento le porte della sala si aprirono. Dalla sala uscirono le due sorelle e tra le loro mani portavano le corazze di Erik e Brigax. I due ragazzi erano estasiati. La corazza di Erik era di colore d’oro ed era tale e quale alle corazze degl’ antichi centurioni romani unica differenza che sulla parte dei pettorali c’era un’ aquila ad ali spalancate che fininivano sui braccioli. Un grosso cinturone e dei gambali. La corazza di Brigax invece, per agevolarlo, era fatto di una cotta di maglia a piccoli anelli, delle spalline rotonde con due corna che in realtà sono lame, le braccia erano scoperte per dargli maggiore movimento, le mani invece aveva due guanti bianchi con delle run nere, la parte inferiore era costituito da un pantalone nero e sopra di esso una specie di coda di rondine su di una sola gamba. Prese parola Xenus che spiegò alcuni piccoli dettagli
-Ragazzi vedo che vi piacciono! Io e gl’ altri siamo davero contenti che vi piacciono! Vorremmo sottolineare alcune cose.... Come ad esempio il peso della tua corazza Erik è molto leggera, dovuta alla pressione del fuoco attuata sul ferro di Xenus. La tua, Erik, è una corazza leggera ma davvero molto resistente-
-Infatti sembra che ho una seconda pelle!-
-Invece la tua Brigax, sono abiti confezionati con fibre degl’ alberi della vita di Vevez, intrisi di magia e intrecci di peli di fenice. Invece la tua cotta di maglia è fatta di mitrheal degl’ angeli unito al ferro-
-Sono davvero leggeri e non impediscono il movimento! Sono molto adatti!-
-Ci fa piacere. Come ci hai insegnato tu, Erik, basta unire le nostre forze e saremo capaci di tutto!-
-Mi rendete molto felice!-
Leira si avvicinò a loro tre e disse sorridento
-Perdonateci ma adesso è tempo che noi indossiamo le nostre di corazze!-
-Si è esatto-
-A questo proposito....-
Erik si chinò per prendere gli auriculari, li scartò e li porse ad ognuno di loro
-Metteteli sull’ orecchio, ci aiuteranno a comunicare meglio durante la battaglia-
Ognuno di loro ne prese uno poi Isobel disse
-Ragazzi voi andate a prepararvi, intanto noi tre vi aspetteremo nella piazza principale. Io non devo cambiarmi.... Una volta indossata la maschera, il mantello e impugnata la falce sono una morte a tutti gl’ effetti!-
-Va bene allora voi dopo venite giù-
-Si esatto, qui ci sono stanze a sufficenza per potervi cambiare!-
Salutarno Erik, Isobel e Brigax e andarono separatamente nelle camere per prepararsi. Alcuni di loro facevano riti propiziatori, un’ invocazione agl’ avi oppure lucidava il suo equipaggiamento. Intanto i tre erano, come stabilito, nella piazza principale
-Ah! Prima che mi dimentichi nuovamente! Tieni Erik questa è tua!-
Isobel tirò fuori la nuova spada di Erik. L’ elsa era un grande sole a quattro raggi, di cui quello in cima si prolungava di molto ed era al centro di una lama molto larga e stretta in punta
-E invece questa è per te, Foleder!-
Stese le mani davanti a lei imponendole sul drago e disse
-Osseum dracon!!-
Sul corpo del dragone comparve una grande e nera corazza, che lo ricopriva sulla testa sulla schiena, parte dei fianchi e degl’ arti e tutta la coda finendo in due lame retrattili
-Come al solito dimentico sempre tutto.... Foleder lei ti saluta, e a voi due... Ametista e Ezeroth vi fanno i loro complimenti per dove siete arrivati e vi vegliano da Vevez-
Sorrisero fieramente trattenendo anche una piccola lacrima di commozione. Quando d’ un tratto le porte del castello si spalancarono, in fila indiana scesero i regnanti, man mano che arrivavano si disponevano in fila davanti ai loro tre amici. Le prime furono le due sorelle, vestite con gli stessi abiti della cerimonia per la strada di Vevez. Il secondo fu Xenus, vestito con abiti di pelle. Il corpetto era uno smanicato a collo stretto con un medaglione al centro, gli avambracci erano vestiti da guanti di ferro con lunghe lame sporgenti, indossava dei pantaloni e delle cinture tenute obliquamente infine gli stivali e sulla schiena una potente ascia. Il prossimo fu nuemel, la sua corazza era di colore blu con venature celesti e rifiniture in oro. La corazza gli ricopriva l’ intero busto, le spalline e la schiena avevano numerose lame imitando le difese di alcuni pesci. La parte inferiore era costituita da un pantalone e dal cinturone pendevano quattro parti in stoffa raffiguranti rune protettive. Appoggiato sulla spalla, tenuto da una mano, aveva il suo possente martello. Con le ali aperte e spavalda come sempre c’era Chaneri, i lunghi capelli erano raccolti in una piccola coda, alla fine, e delle trecce. La tonaca color del cielo ricordavano quelli di una sacerdotessa, dietro la sua schiena fluttuava un grande cerchio d’oro con otto soli. Nella sua mano portava il suo alto scettro, intrecciatosi a quattro fili di ferro che sulla sommità si raggomitolavano dando posto per una pietra fluttuante, il centro del potere del bastone. A seguire Kira, la sua armatura era alternata in parti di metallo e di stoffa. Le spalline, ad esempio, erano delle mezze lune in metallo con le punte rivolte verso l’ alto e nella concava fluttuavano una sfera di fuoco, da una parte, e una sfera d’ acqua, in un altra. La gonna era divisa dalla parte di sopra da una cintura di steli di rosa, con piccoli boccioli. Il suo grande bastone era creato dall’ intreccio di radici e sulla sommità c’ era un sole la quale un raggio inferiore si prolungava fino ad intrecciare interamente il bastone.
Il settimo, il ragazzo del tempo. Aveva una possente corazza da shogung, di colore rosse ed oro. Sui fianchi portava due grandi e acuminati pugnali, legati alle gambe c’ erano i chakram, nelle maniche della corazza aveva dei pugnali nascosti e anche una lama retrattile. Aveva un’ elmo nero e rosso con una punta in cima e tra le sue mani la sua grande e possente katana ereditata dai suoi antenati.
-Signori, signore, dragone. I comandanti sono pronti!-

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Capitolo 21
*** Capitolo20°- ParteII- Ultimo capitolo- Inizio di una fine ***


 La guerra ha inizio. Ecco i nostri schieramenti: partendo dalle pendici delle mura si trovavano le truppe sacerdotali e druidiche in uno scheramento lineare, con le loro doti creavano una potente barriera che ricopriva tutta la vallata e parte di loro usavano magie di attacco. Davati erano schierati in una formazione quadrilatera, cento spiriti samurai del regno Feng, la formazione di creature di terra, mancavano le truppe di Nuemel, loro erano rimaste a difesa del castello in fondo erano solo dei fabbri. Gli eserciti erano sovrastati da Chaneri e dal suo titano angelo e dal dragone Foleder. Io ero davanti a tutti schierato con gl’ altri regnanti e i loro rispettivi titani, in prima linea
-Brigax, Leira, Kaera aggiornatemi!!-
-Qui sulle mura, torri e balconate tutto pronto, gli arcieri di pietra sono sistemati!-
-I soldati nel castello anch’essi pronti!-
-Benissimo. Brigax tu dove sei?! Mi serve il tuo fuoco di copertura e del tuo ottimo occhio!-
-Erik sono nella torre destra-
-Hai una visuale completa su di me e sugl’ altri?-
-Certamente-
-Benissimo. Siamo tutti pronti allora-
Già eravamo tutti pronti. Fremevamo tutti quanti; confesso che tutti temevamo la morte ed avevamo paura, infondo era normale. Non mancavano altro che Dominik e i suoi eserciti. Aspettammo a lungo fino a quando all’ orizzonte si vide uno squarcio orizzontale di colore azzurro. Da lì uscirono migliaia di creature. I primi che arrivarono furono le tribù dei ghiacci, gli Zecram, e dietro le altre creature che spadroneggiavano sui  ghiacci. Accodati c’erano degli sporchi, lerci e maleodoranti trool. Si battevano sul petto ed urlavano come pazzi. Potevano anche disgustarmi come creature inferiori ma loro erano forti, erano armati, erano corazzati, potevano essere molto pericolosi. Per ultimi c’erano gli incantatori di Coacka, pronti ad usare le loro infide stregonerie. Le truppe erano a migliaia circa cinque dei loro ad uno dei nostri, quando furono tutti posizionati dallo squarcio uscì volando a tutta velocità Rover, cavalcato da lui. In seguito su di una specie di tappeto volante c’erano tutti i suoi generali armati e corazzati come non mai. Dominik dall’ alto diede precisi ordini a quel suo immondo esercito
-Ascoltate tutti, feccia immonda! Seguitemi e rivolteremo tutti i regni di Imshan e saremo noi i padroni, neanche gli deii ci potranno fermare!! Uccidete, massacrate, mutilate, torturate fate tutto ciò che volete agl’ altri ma se solo toccherete il mio “adorato figliolo” vi punirò io personalmente, con le mie stesse mani!-
La guerra iniziò dopo che Brigax, sotto mio ordine, ha scoccato una freccia
-Scocca. E’ tempo!!-
La freccia è esplosa in una luce abbagliante, Dominik ordinò ai suoi
-Attaccate!! Attaccate!!-
Come i due mari che si incontrano, le formazioni di Dominik e le nostre si infrangevano. Noi re ne decimammo molti, ma nessuno di loro osava attaccarmi, alcuni dei loro tra i più bravi riusciva ad arrivare sino alla barriera ma subito incontravano la morte per mano dei druidi o di Brigax. Foleder si lanciò nello scontro contro il fratello, tra fiammate e cadute i due erano sempre alla pari. Le due fiammate, una di ghiaccio e una di fuoco, si scontrarono testa a testa per qulche secondo finendo poi in una grandissima esplosione che coinvolse parte dell’ esercito di Dominik e anche del nostro. I due draghi si misero ko da soli sbalzandosi via. Noi fummo in netta minoranza ma le nostre formazioni erano vincenti e ben salde, l’ esercito di Dominik era poco più di un centinaio mentre noi eravamo circa duemila. Mi rivolsi a lui che era in piedi affiancato dai suoi generali, indisparte dalla mischia
-Allora!?! Annunciavi morte e distruzione e invece!?-
Mi girai indicando le mie truppe
-Siamo ancora qui, abbiamo avuto solo perdite minime. Millantavi chissà che cosa e invece?-
I re trattennero a fatica le risate. A quell’ affronto Dominik non ci vide più. Mandò avanti i suoi generali
-Cani! Servitemi! Ma lasciate lui a me-
Indicandomi. I suoi generali mi passarono di fianco, scavalcandomi, si lanciarono contro gl’ altri. Io non tentavo di fermarli, sapevo che i miei non avrebbero avuto difficoltà a tenergli testa. Dominik si avvicinò a me con passo fiero e sprezzante del pericolo, gli posi le mie tanto attese domande
-C’è qualcosa che dovresti dirmi!?-
-Figliolo, parla pure chiaramente con tuo padre. Hahaha-
-Il mio vero padre chi è!?-
-Coluti che tu chiami tanto padre, che lo desideri... Tuo padre non è altro colui con cui sei cresciuto, Erik...-
Era davanti a me
-Penso sia giusto rivelarti la mia vera storia-
Mi girava attorno, si fermava dietro di me, al mio fianco, davanti ma non propvava mai ad uccidermi
-Un secolo e più fa ero su Imshan. La mia scalata al potere lasciava dietro scie di morti e distruzioni, non mi dispiaceva affatto. All’ epoca ero il vero Dominik, ma qualcosa dentro di me si era risvegliato-
Si toccò il petto dando alcuni piccoli colpetti
-Il mio demone Skylem!! Da allora tutto è cambiato. Tornai sulla Terra, presi il posto del mio clone e riunificai l’ originale Skylem al suo clone. Il risultato sono io!!-
-Quindi tu sei il clone di mio padre e in te hai due demoni Skylem!?-
-Si, figliolo-
-Ma come puoi?-
Si strappò la casacca da dosso rivelando il suo busto pieno di simboli e cerchi
-Sono quindici in tutto. Sono dei sigilli per tenere a bada queste due bestie che ho dentro. Ho un immane potere dentro di me. Non tutti sanno che il regno del sangue oltre ai cerchi elementali erano dediti alla creazione di sigilli. Ero stato catturato, ma era ciò che volevo, lì mi incatenarono tra due pilastri sospendendomi a metri e metri da terra. Lì mi fecero tutti questi siglli. Ma il risultato fu catastrofico ci fu un rilascio finale di energia ed il regno fu spazzato. La storia che conoscete tutti è di mia fantasia-
-Allora perchè nella prima guerra sei stato sconfitto?-
-Non è del tutto vero. Nella prima battaglia quando il mio amato amore mi stava per uccidere recitai una piccola formula in modo da darmi un’ apparente morte. Tutto perchè avevo avuto una visione della tua nascita, e con te il tuo demone Craxy. Doveva essere assolutamente mio. Ma il tutto ebbe un risvolto abbastanza piacevole. Shimo mi prese con se, alimentandomi con le fate eteree al momento opportuno mi son destato dal mio sonno e l’ ho ucciso assorbendone i poteri-
-Tutto questo per del potere?-
Girò attorno a me finendomi davanti, mi mise una mano sul petto
-Eccoli, si stanno risvegliando!!-
Cademmo entrambi a terra. Io, il suo demone, mi contorcevo dal dolore richiamai a me Erik
-Erik!!!-
Fu trasportato nel luogo di tutti i nostri incontri, nel bianco del vuoto
-Che ti succede!!-
-I suoi demoni Skylem ed io siamo venuti a contatto!! In tutto questo tempo che ci è stato attorno cercava un contatto tra me e loro due e alla fine ci è riuscito! Erik...-
-Cosa devo fare?!-
-Scappa.... Scappa!!! Devi scappare!!-
Scappò da quel vuoto. Si rialzò in piedi e guardava Dominik che era ancora accasciato a terra mantenendosi il petto
-Figliolo... Ti conviene correre!!-
Io fui in grado di materialzzarmi fuori dal corpo e di trascinare via Erik da lì
-Grazie Craxy-
-Richiama tutti i tuoi generali e truppe!! Fallo!! Sta per trasformarsi!-
Gli ultimi combattimenti tra generali si fermarono. Ognuno ritornava dal proprio comandante
-Scappate!! Salite sui vostri titani e fuggite!!-
Fecero come Erik ordinò. Risalirono sui loro titani e si ritirarono, portando con loro e aiutando anche le loro truppe. Anche i generali di Dominik batterono in ritirata, la strega Coacka e i suoi incantatori alzarono le braccia al cielo creando centinaia di grandi prisma di luce, quei prisma avvolgevano i superstiti della battaglia trasportandoli via. Coacka fece lo stesso con se e i suoi amici generali ed il suo amato. Mi assicurai che i nostri amici furono ben lontani rmanendo io ancora sul campo da battaglia. Dominik non si rialzava, ma improvvisamente alzò la testa e mi sorrise e noi due capimmo che dovevamo ritirarci
-Erik scappa!-
Si voltò correndo veloce come il vento, intanto Dominik spalancò le braccia e urlando con tutta la forza che aveva in corpo, sotto di lui la terra si spaccava e dalle fessure fuoriuscivano enromi bagliori di luce seguiti da spruzzi di lava. Era in piedi e mi guardava, sapevo che mi bramava. Erik richiamò a se le sue ali per guadagnare terreno volando. Dominik era avvolto dal fuoco. Inutile dire che i suoi due demoni Skylem si erano mostrati per quello che erano. Una gigantesca creatura, più alta dell’ altopiano, un muso che assomigliava a quello di una capra, enormi corna ricurve, un corpo bipede con gambe che ricordavano quelle di un dinosauro, il dorso rosso e la parte e la parte anteriore gialla, in una sua mano portava una gigantesca frusta di fuoco biforcata, i suoi grossi artigli neri come il carbone. Quando fu completo i suoi rossi occhi si spalancarono lanciò un potentissimo urlo che fece tremare i corpi. Io ero a metà strada mentre i miei amici erano già nella roccaforte
-Kaera, Leira innalzate la barriera, Chaneri, Isobel, tutti i druidi e sacerdoti aiutatele! Che nessuno stia sulle mura. Fateli rifugiare nel castello; e che gli dei ci assistino...-
Comparii ad Erik volando al suo fianco
-Dobbiamo unire le forze!-
-Sei cambiato. Lo so. Siamo parte di una stessa medaglia!-
-La forza di due è divisa da una!-
-Tendimi la mano, Craxy-
L’immane bontà di Erik era riuscita a cambiarmi nel profondo di me stesso
-Di il mio nome!!-
Non esitò neanche un momento, prese ancora più velocità risalendo verso la sommità della barriera
-Erik Dom Kadeam!!-
L’aria che tagliavamo si concentrava atorno al nostro corpo, illuminandolo. Come un tornado di luce risalimmo la barriera fino ad arrivare in cima. Ci rivelammo distendendo le nostri ali. Anch’esse cambiarano, erano di dieci volte più grandi di colore bianco. La trasformazione fu come quella fuori le mura Feng con l’ unica eccezione che non predominavano il nero, il grigio ed il fumo ma c’erano il bianco, l’ oro e la luce. Con la spada cambiata ci fu una seconda spada a nostra disposizione. Erik si accovacciò su se stesso poggiando le mani sulla barriera, mentre Dominik avanzava velocissimo verso di noi. Toccando la barriera con le sue mani ci furono come delle scariche elettriche di colore blu
-La barriera è rafforzata!! Lasciate i vostri titani a sorreggerla!! Spiccate il volo e venite ad aiutarmi!-
I re spalacarono le loro ali donategli da me e da Erik. Xenus con le sue ali di sabbia, i colpi passavano attraverso la sabbia. Ali d’ acqua per Nuemel, se qualcuno trapassasse le sue ali con una qualunque arma o colpo, essa o esso si trasformerebbe in ghiaccio. Chaneri aveva le proprie di ali. Kira e le sue ali elementali, poteva cambiare dall’ acqua al fuoco, dalla terra al vento o oppure da fuoco a vento... insomma tutto a suo piacimento ma ognuno di quelle ali aveva poteri propri. Con le ali del samurai, Uesugi, forse mi è stato più arduo il compito però penso che le sue ali metalliche gli siano utili... Creano delle armi per lui.
-Brigax!!! Dove sei!?!-
-Eccomi, scusatemi, sono qui sull’ altopiano! Anche se ho le ali è meglio se io sto qui!-
Alzai un fianco al cielo innalzando anche il braccio, dall’ alto scese come una corrente ascensionale la luce raggruppandosi nella mia mano creando una gigantesca sfera di luce. La scagliai contro Dominik
-Approfittatene, attaccate!!-
Si lanciarono all’ attacco, Dominik fu colto alla sprovvista ignaro degl’ altri, fu colpito in pieno dalla sfera facendolo cadere a terra. Lo scontro per tenerlo atterra era molto cruento e difficile, alla fine si rialzò ma teneva un ginocchio ancora al suolo. Sospirò tanto forte che volammo via, l’ unico che si tenne in piedi fu Brigax e fu il nuovo bersaglio. La bestia demoniaca arrampicandosi sull alto piano avanzava verso Brigax e lui indietreggiava e scoccava le sue freccie verso il suo occhio, il carnefice caricò il braccio per sferrare un potentissimo pugno, Brigax si era fermato ed era tranquillissimo
-Brigax!!!-
Noi altri eravamo troppo lontani e qualsiasi colpo sarebbe arrivato troppo tardi, il pugno era a poco da lui. Ci sorprese tutti, impose la sua mano davanti a Dominik e disse
-Crashing set!-
Appena finì di pronunciare la sua formula le frecce conficcate nell occhio esplosero, la forza d’urto fu tanto forte che il demone ricadde nuovamente a terra. Il suo occhio era stato distrutto e il suo volto era sporco di sangue. Ci stavamo fiondando tutti contro di lui quando scoccò la sua frusta e disse
-Set pectem rotten!-
La scoccata creò una grande sfera nera che ci risucchiò tutti
-Non contrastatela!! Fatevi avvolgere!! Hahaha!! Per voi è finita!!-
Eravamo come in uno spazio vuoto, tipo l’ interiorità di Erik dove io lo richiamo. Ognuno di noi aveva era in uno di quei posti, ne ero certo. Io ed Erik eravamo insieme
-Craxy... Che sta succedendo!?-
-La frusta del peccato di Dominik. Rileva le paura delle sue vittime e le usa contro di lui-
Erik si girò attorno
-Ma quell’ enorme porta di megalitica?!-
-È quella che ci divide dal potere della frusta-
-La stai tenendo tu chiusa!?-
-Si ed è molto faticoso so che non la terrò per molto chiusa-
Si sedette davanti a me prendendomi le mani
-Aprila!!-
-Mi fido di te Erik!-
Lasciai che le porte si aprirono, Erik chiuse gli occhi. Le ombre si accalcavano e spintonavano per oltrepassare la porta. Erano ammassate tutte attorno me e Erik, provavano ad afferrarci ma non ci riuscirono. Le sue ombre assumevano forme anche a me note, suo fratello morto nell’ incendio, Principessa, Ezeroth, alcuni dei suoi familiari... Tutti morti. L’ unica cosa che erano in grado di dire era “Sei stato tu! Mi hai abbandonato! Sono morto per colpa tua!”. Io ero nervoso ma la sua tranquillità era contagiosa. Erano sorprendenti i passi da giganti che aveva fatto ma non per i suoi poteri quelli in fondo derivano anche da me in piccola parte; Io parlo di quando lui era venuto qui, era impaurito da tutto e da tutti, problematico, insicuro di se... Era un debole... Ma adesso alla fine del suo viaggio è completamente l’ opposto, è cambiato in meglio. Tra le nostre mani si creò una sfera di luce. Il bagliore irradiava le ombre finendole per distruggerle. Improvvisamente levitammo in aria volteggiando su noi stessi verso l’ alto, infatti dall’ esterno della sfera sulla somità si vedeva una piccola scintilla di luce. Io sparii rientrando in Erik, fummo in grado di vedere tutti i nostri amici sommersi dalle ombre
-Erik!! Ci sono tutti!-
-Guarda Erik... -
Le più infide paura di tutti le avevamo sotto i nostri occhi. Kira con i suoi profondi sensi di colpa. Isobel per la sua mancanza di mente. Nuemel per la morte del padre. Xenus la disperazione verso il suo regno che non ha saputo proteggere. Brigax e la sua paura di rimanere da solo. Chaneri con la paura che un giorno l’ ignoranza prevalga. Uesugi e la malinconia verso i suoi cari. Loro alla fine videro la luce scaturita da Erik. C’è sempre una luce in fondo a tutte le ombre, anche le più nere. Alzarono un braccio verso Erik e lui fece esplodere la sfera di luce, sciogliendo la prigione di quella sfera d’ombra. Dominik scandalizzato disse
-Come avete fatto!? Il potere della mia frusta non può essere annullato!-
-Grazie a Erik, lui è la nostra forza!-
Avvicinandosi Erik si rivolse a Dominik
-Gli artefatti, si dice che riunendoli si avrà un grande potere; ma le scritture non intendevano gli artefatti intesi come oggetti-
-Gli artefatti siamo noi!!-
I ragazzi finivano la frase dell’ altro, creando però un’ unico discorso
-I poteri elementali, i poteri della morte, i poteri dell’ acqua-
-Della terra, della sapienza, degl’ arcieri-
-Siamo noi i veri artefatti! Noi uniti formiamo un nuovo potere!-
-Un potere che è in grado di distruggerti Dominik!-
-Hai seminato panico e distruzione da quando sei arrivato qui su Imshan!-
-E’ venuto il momento di riscattare Imshan!-
Gli tenevamo testa ma non riuscivamo a sopraffarlo.
Continuammo tutti ad attaccare Dominik con attacchi simultanei e in perfettta coordinazione. Riuscimmo a metterlo in difficoltà. Tutte le truppe che erano ancora nella barriera erano col fiato sospeso. Foleder e Rover non stavano più combattento, il secondo drago ormai era morto. Dalla sommità dell’ alto piano improvvisamente si aprì una breccia, da essa fuoriuscirono grosse sfere di fuoco dirette verso il volto di Dominik. Tutti si girarono indietro per capire cosa succedesse. Sbalordendoci da lì uscì Coacka, ferita, sanguinante e con un braccio mutilato
-Dominik!! Io ti ucciderò!!-
 Uscirono anche G.D e Burattinaia
-Siete ancora vivi!?-
Dominik non si aspettava questa loro incursione
-Eravamo riusciti a scappare, ma tu con i tuoi Skylem ci hai intercettati! Hai ucciso tutte le nostre truppe solo per avere altro potere e trasformarti in questa bestia immonda!! Burattinaia bloccagli gli arti, G.D. cammina sui suoi fili e spezzagli le caviglie!! Noi vi aiuteremo a uccidere Dominik!!! Ha ucciso il mio amato, Draconico, e tutta la mia gente!! Ormai nessuno di noi ha vincoli con te Dominik! Siamo stanchi dei tuoi ricatti non siamo mai stati tuoi alleati!!-
-Cocka!! Homunculus G.D!! Dea Strim!! La pagherete per il vosto alto tradimento!!-
Brigax quando sentì pronunciare Dea Strim andò verso la burattinaia perplesso. Io ed Erik gli coprimmo le spalle permettendogli di andare verso Burattinaia
-Brigax vai pure ti copriamo noi le spalle!-
-Tu sei la Dea Strim!?-
Si intromise Coacka
-Elfo Brigax...-
-Coacka?-
-Si lei è la Dea Strim... Non so com’è finita nel castello di Shimo; ma lei era lì bloccata in un grande blocco di ghiaccio. Poi venne lui e la liberò per usarla-
Brigax la scappucciò. Sembrava umana ma aveva lunghe orecchie da elfo, ma rabbrividì quando vide che sulla sua bocca era cucito un sigillo
-Coacka!-
-Non posso aiutarla-
Lei pianse ed abbracciò suo figlio. I due finirono per abbracciarsi e piangere l’ uno per l’ altra. Ma improvvisamente il sigillo cucito sulla bocca si ruppe e lei urlando di gioia disse
-Finalmente sono libera!! Libera da tutto questo! Figlio mio quanto ho aspettato questo momento... -
-Mamma...-
-Si. Amore mio, non so come descriverti la mia gioia in questo momento. Gli dei per punirmi non mi hanno tolto la vita, era troppo semplice dicevano, mi impedirono di parlare e di cercarti. Il mio più grande desiderio....-
-Basta...  Ti prego abbracciami!-
-Brigax mi dispace se interrompo il vostro momento, ma abbiamo bisogno di voi due!-
-Dea Strim blocca l’ombra di Dominik. G.D le sue caviglie. Coacka incendia il suo occhi. Noi re attacchiamo, attacchiamo e attacchiamo ancora!! Non lasciamogli scampo!-
Grazie ai nuovi rinforzi eravamo in grado di sopraffare Dominik. Tutti avevano contribuito a bloccare Dominik per terra. Eravamo rimasti io e Erik in volo pronti a scagliare l’ ultimo e decisivo colpo
-Erik è il nostro momento!-
-Sctionis Patris!!-
Scendemmo in picchiata volgendo la spada verso il cuore di Dominik
-Per Principessa! Per Ezeroth e per tutti quelli che hai ucciso!! E’ giunta la tua ora Dominik!!-
Trafissi in pieno il cuore di Dominik, il sangue che ne fuoriuscì ci provocò una grande ferita sul torace. Dominik era morto. Ritornò alla sua forma originaria, le anime dei demoni Skylem, di Shimo e gli artefatti fuoriuscirono dal suo corpo. Isobel cambiò la sua falce e disse dirigendosi verso la sua testa
-Questa anima mi appartiene!!! Hahaha-
Strappò l’ anima dal corpo di Dominik facendolo dissolvere. Shimo si rigenerò a fatica, distrusse i due Skylem e scomparve nel nulla.

Erik era fermo a terra sanguinante da quell’ enorme ferita, non mi rispondeva più ed io mi sentivo scomparire. C’era qualcosa di strano. Ecco che però il terzo giornò sorse: l’ alba

I tre soli stavano sorgendo, era una nuova alba, un’ alba di una nuva era. La luce avvolgeva il  nostro corpo morente. Occhi chiusi, il buio. Voci:
“ Presto è ancora vivo! Com’è successo!” “Si è svegliato così nella notte” “Presto in chirurgia, fermate l’ emorragia! Bisogna ricucirlo o morirà dissanguato!”
 
 
Eravamo in pericolo
“ Oh anima fugace che nella notte ti aggiri silenziona, ora abbandoni questo nostro corpo...  Ritorna! Ritorna! o moriremo insieme ”
 

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Capitolo 22
*** Ringraziamenti dell autore ***


Sono l' autore di questo libro, o di una cronoca o oppure di una vita realizzata e consumata. Spero di avervi regalato qualche minuto di una lettura gradevole. La parte I del capitolo finale è molto lunga perchè ricca di molte descrizione, ho deciso di fare così in modo da poter dare la possibilità al lettore di guardare attraverso i miei occhi; gl' occhi della fantasia. C'è già pronto da publicare un sequel! Un  caldo abbraccio a chi ha deciso di "sprecare" tempo per questo mio piccolo libro. Ricordate: leggere allarga la mente e fa volare attraverso delle semplici parole messe in sequenza

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