Unwanted ♡

di skylar_98war
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***
Capitolo 4: *** Chapter Three ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Five ***
Capitolo 7: *** Chapter Six ***
Capitolo 8: *** Chapter Seven ***
Capitolo 9: *** Chapter Eight ***
Capitolo 10: *** Chapter Nine ***
Capitolo 11: *** Chapter Ten ***
Capitolo 12: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 13: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 14: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 15: *** Chapter Fourteen ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


                                                                                                 Perfection
                                                                                                 does not
                                                                                                 exist for
                                                                                                 me. 



Il mio volto era deluso…
Non potevo crederci. Davanti a me avevo visto
quello che non volevo vedere. Potevo farcela.
Questo era il mio ultimo concerto. Si proprio l’ultimo.
E non potevo aspettarmi una delusione del genere.
Dal palco riuscivo a vedere delle persone che saltellavano
mostrando dei cartelli, ne erano sei.
Ecco il primo: “Demi Lovato è brutta.”

Ecco il secondo: “E’ grassa!!”

Ecco il terzo: “La sua musica mi fa schifo!”

Ecco il quarto: “Cosa ci fa un brutto anatroccolo sul palco?

Ecco il quinto: “E’ tanto grassa che sembra incinta!”

Ecco il sesto: “Le sue canzoni sono per le lesbiche!”

Ecco… cosa potevo volere di piu’? Cos’altro potevo aspettarmi?
Questa era la fine.

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Capitolo 2
*** Chapter One ***


                                                                                                                  He wanted 
                                                                                                                   to help
                                                                                                                    me!



 
Ero rimasta immobile. Improvvisai qualcosa per equilibrare la situazione-Chi vuole un autografo può aspettarmi fuori il palazzetto dello sport!-
Per fortuna il concerto era terminato e come avevo sempre fatto prima di andarmene salutai le mie fans che erano lì per me cioè le mie “Lovatics”… fino a quando le luci si spensero e tutto intorno a me era buio. Poi me ne andai, correndo di corsa coprendomi il viso tanto nessuno mi avrebbe visto in quella totale oscurità. La prima cosa che mi venne da fare era andare nel mio camerino e rinchiudermi dentro. Mi sentivo quasi di svenire e così mi accasciai alla porta deliberatamente, esausta e ferita, e le lacrime cominciarono a scendermi sulle guance. Singhiozzavo… era stato il giorno piu’ brutto della mia esistenza. Il mio pianto era simile a quello di una bambina neonata. Mi sentivo il volto tutto bagnato e mi bruciavano gli occhi. Era davvero orribile. Davvero gli altri pensavano questo di me? Che fossi brutta, grassa e senza talento?  Cercavo di non piangere e di resistere… non volevo che le mie urla invadessero tutta l’arena. Ma non ci riuscivo. Di fronte a me c’era un enorme specchio e mi guardai per un secondo… non sapevo piu’ chi ero. Le lacrime avevano fatto colare tutto il trucco ed ora ero ancora piu’ orrenda... Mi guardai ancora per un altro secondo allo specchio e cominciai ad odiare l’immagine che rifletteva. Quella ero io… si, odiavo me stessa. Poi mi chiesi all’improvviso fissando lo specchio con gli occhi ben puntati. –Specchio, specchio delle mie brame, chi è la piu’ bella del reame?- Non mi aveva risposto e lanciai il microfono con cui avevo cantato contro quell’immagine. Non volevo vedermi… lo specchio si ruppe in mille pezzi. Non riuscivo a calmarmi e cominciai a respirare male. Poi presi un grosso respiro profondo e così mi alzai di scatto ed inciampai sul filo della corrente del phon. Mi rialzai aprendo gli occhi a malapena dal dolore appendendomi con fatica sul tavolino d’argento. Avevo preso una grossa botta sulla gamba destra ed avevo un livido ben visibile. Presi la mia borsa dell’Adidas e cominciai a togliere tutto quello che c’era dentro, in cerca di qualcosa di tagliente. Qualsiasi cosa… non m’importava. Provai con un ago… ma mettendoci troppa forza lo spezzai. Possibile che non c’era nulla? Ma che idiota… forse c’era una soluzione! Guardai sul pavimento e c’erano ancora i cocci dello specchio. Quelli sì che erano abbastanza taglienti. Ne presi uno a caso… e cominciai a tagliarmi la pelle, dovevo fare qualcosa per eliminarmi. Ricaddi di nuovo per terra… la gamba destra mi faceva tanto male. Affondavo sempre di piu’ dentro la pelle e il sangue cominciò a colare e a posarsi sul pavimento… premetti la ferita per farne uscire ancora di piu’. Sentivo dolore ma non m’importava… non ci facevo tanto caso, tanto già provavo dolore dentro me stessa. Usai ancora di nuovo quel pezzo di specchio e lo infilai dentro il polso destro. Si stava per spezzare ma continuai a premere ancora… ora faceva davvero male e gridai a squarciagola! Le dita della mano cominciarono a tremarmi e quel pezzo di specchio mi cadde di sfuggita. Il cellulare mi squillò, guardai il display ed era Joe. Non volevo rispondergli, ormai odiavo tutti e tutto. Afferrai il cellulare con l’altra mano, dato che quella si era addormentata e continuava a tremarmi ed ignorai la chiamata! Mentre continuavo a vedermi sanguinare, un’altra chiamata… ed era sempre lui. Perché? Cosa voleva? Non risposi. Ora anche quella mano cominciò a tremare e non riuscivo ad afferrare nulla. E poi sarebbe stato un vantaggio in piu’. Non avevo voglia di sentire Joe.
Intorno a me avevo formato una grossa pozzanghera di sangue. L’avevo davvero fatto? Ma sul serio? Di solito quando prendevo una decisione non la portavo mai a termine, ma ora avevo deciso seriamente e ci ero riuscita. L’avevo fatto.
Dopo pochi minuti vidi la maniglia della porta muoversi… era chiusa a chiave. Stavano bussando alla porta! Ma chi era? Bussarono ancora piu’ forte. Forse era il mio manager.
-Apri la porta!!- Come non riconoscerlo… era la voce soave di Joe!
-Apri la porta, per favore!- come facevo? Se mi avrebbe vista in un mare di sangue… come gli avrei spiegato tutto? Ora dovevo trovare una soluzione, qualsiasi scusa.
-Ma che cosa sta succedendo lì dentro?- gridò.
E ora? Mi alzai con fatica urlando. Mi faceva male la gamba destra… non riuscivo a camminare! Presi dei fazzoletti e lì posai tutti per terra per coprire quella pozzanghera di sangue, per non lasciarne traccia. Erano troppo sottili e si sporcavano subito ne presi altri  piu’ resistenti per coprire il tutto. Raccolsi tutti i cocci e li misi dentro una busta. Aspettai che le ferite si cicatrizzassero. Era quasi mezz’ora che ero lì dentro e quasi 15 minuti che Joe mi aspettava.
-Demi… si può sapere che stai facendo?- ora sembrava davvero irritato!
Ora dalle ferite non colava piu’ sangue, quindi sarei stata in perfette condizioni. Ma si notavano i segni… decisi di indossare dei braccialetti che erano posati sopra lo scaffale. Era molto alto e non riuscivo a toccarlo… le ossa della gamba si stavano frantumando e non riuscivo a stare in piedi. Urlai. –Perché urli? Se dopo non mi spieghi cosa è successo… Ti giuro che questa me la paghi, Devonne…- Perché mi chiamava Devonne? Era infuriato. Si perché quando non era di buon umore… mi chiamava per nome in quel modo. Era così fastidioso sentire sempre Devonne… Devonne… Devonne! Riuscii ad acchiappare i braccialetti e li avvolsi attorno ai polsi… stringendoli a piu’ non posso. Si è vero ora non avrebbe potuto scoprirmi ma non volevo vederlo. Volevo che se ne andasse. –Vattene!- gliel’ho detto davvero? Io non lo avevo mai mandato via. Chissà ora si sarebbe sentito offeso!
Infatti fece 10 secondi di pausa e poi mi disse: -No… non me ne vado. So che sta succedendo qualcosa…- -Smettila ora… lasciami sola! Non voglio piu’ vederti!- Ma perché lo stavo incolpando? Lui non centrava nulla con tutto questo… era solo colpa mia, mia e basta… -Anche se sei arrabbiata con me… devi farmi entrare! Se non stesse succedendo niente a quest’ora non avresti chiuso la porta a chiave! Perciò non fare la furba con me!- -Basta!!!- -Poi perché non rispondi al cellulare? No… ora mi stai facendo perdere il controllo… Ora ne ho abbastanza… chiamo la sicurezza!- Che lo facesse! No… avrei fatto la figura della scema davanti a tutto il mondo. Non volevo combinare qualche guaio. Sarebbero già uscite un sacco di notizie sui giornali e su Internet. Dovevo sbrigarmi! –No… ok Joe. Ti apro… sto per… per… venire!- Mi si chiudevano gli occhi e cercai di battere un pò le palpebre! -Si… ma muoviti!- Dopo pochi minuti! –Ma ci vuole tanto per aprire una porta? Oggi sei molto ma molto strana e un po’ misteriosa… non sei piu’ tu! E so che stai combinando qualcosa!- -Scusa, è che sono inciampata e mi fa male il ginocchio destro! E… e… non riesco a camminare!- -E tu me lo dici ora? Sei proprio intelligente guarda!- Mi bruciavano troppo gli occhi e non riuscivo a tenerli aperti. –Avanti… veloce… secondo me neanche per mezzanotte riesci ad aprire la porta!- -Sbrigati… mi stai facendo venire l’ansia. Ascolta… poi un giorno facciamo i conti, eh? Non è possibile che ti metti in testa idee così stupide… ma per quale motivo ti sei chiusa? Lo vedi non ragioni… in questo momento hai bisogno di aiuto… ed ora... proprio ora... ti devi trovare in difficoltà... Devonne- Ancora con questa Devonne? Non aveva proprio pazienza. Fortunatamente ce l’avevo fatta. Eccolo davanti a me. Il suo sguardo furioso e irritato. Mi prese in braccio (Joe per prendermi ci mise quasi un minuto forse è vero che il mio peso è troppo eccessivo) e mi portò dentro facendomi sedere su una sedia. –Ti fa male?- -Molto. Sono inciampata!- All’improvviso scoppiai a piangere! –Lo so che ti fa male. Vado a prenderti un po’ di ghiaccio!- -Aspetta. Non importa posso anche andare all'ospedale. Non ho bisogno di te!- -Come? Non dire sciocchezze Demi, ora vado a prenderti un po’ di ghiaccio!-
Uscì dalla porta velocemente e rientrò con la stessa velocità di come era uscito. Eccolo subito pronto con due bustine piene di ghiaccio. Me le posò sulla gamba destra! –Joe, mi fa male troppo!- -Lo so, tesoro. E' meglio che tu vada a casa!- mentre lo guardavo medicarmi… aveva una faccia dispiaciuta e subito lo capii –Scusami se ti ho mandato via. Ho avuto dei problemi- -Non ti preoccupare. Sta tranquilla… ma la cosa che non riesco ad accettare è perchè non mi hai avvisato subito che ti si era bloccata la gamba?- Non risposi. Infatti era imbarazzato -Cosa c'è non ti fidi di me?- -Non è quello... ma- la mia voce si bloccò, non riuscivo a dire nient'altro. -Tutto qui, quindi?- anuii leggermente. All’improvviso lo vidi sorpreso. –Cosa è quella macchia di sangue per terra??- No… non poteva scoprirmi. E ora? Era rimasta un'altra impronta ed io non me ne ero accorta di averla lasciata lì. Pensavo di aver nascosto ogni cosa... proprio ogni cosa. Ma non proprio tutto a dire la verità. –Niente… ma non è una macchia di sangue. È il barattolo dello smalto rosso che è caduto!… Odiavo mentirgli, ma era il minimo che potessi fare... sembrava che ci avesse creduto...  ma in fondo l'espressione del suo viso era sospetta... come se avesse capito che era solo un innocente bugia. Infatti mi guardò per dire "Non si fida piu' di me" mi conosceva troppo bene quel ragazzo, sapeva quando mentivo e quando no. Ma forse non era neanche abituato perchè io gli raccontavo tutto... tutti i miei segreti. Ma temevo di perderlo per sempre in quel modo. Quello era l'unico segreto che non conosceva di me... e che non avrebbe mai conosciuto... se gliel'avessi raccontato... Chissà per chi mi avrebbe preso?! Ma per fortuna lasciò perdere –Ok… andiamo ora. Non perdiamo tempo!-  Joe riuscì anche a procurarmi delle stampelle. Forse davvero non ce la faceva a sollevarmi. Fuori il palazzetto c'erano già tutte le mie fans che volevano l'autografo ma quando mi videro in quello stato... non dissero nulla. Avevano una faccia disperata e neutra. Guardavano increduli me che zoppicavo e Joe che mi teneva stretta a sè con il braccio sinistro sulla mia spalla destra. Poi fecero due file per far passare me e lui. Spuntarono anche i paparazzi. mi immaginavo già io in prima pagina "Demi Lovato con una gamba rotta... sarebbe stato disastroso!"... Arrivammo subito a casa perchè Joe volò come un razzo con la sua auto. Appena aprì la porta ed entrò nella mia luminosa e spaziosa casa... mi appoggiò delicatamente sul divano coprendomi per bene con delle lenzuola. Fu così carino quando svolse quel gesto e...

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Capitolo 3
*** Chapter Two ***



                                                   He just wanted
                                                                                                      simple explanations



…E io mi sentivo così protetta. Protetta dai guai. Lui in fondo è la mia salvezza eterna. Lui mi dava una protezione indescrivibile come se ne avessi tanto bisogno... come se fosse la mia medicina giornaliera e io la sentivo da parte sua fortemente soprattutto quando si sedette accanto a me accarezzandomi teneramente la fronte. Fu davvero magnifico quel momento. Poi all’improvviso si alzò di scatto e spense tutti gli interruttori delle luci. Ora ero nella totale oscurità. Mi sentivo isolata ed emarginata perché avevo la continua sensazione che se ne fosse andato il motivo per cui avesse spento tutte le luci. Ma poi sentii dei passi abbastanza forti avvicinarsi con cautela a me. Era rimasto. Lui posò una candela sopra il tavolino di legno accanto a noi. E dopodichè la accese. Era proprio rilassante stare  nel buio totale sola con lui. E nessun altro. Sarebbe stato meglio che però al posto della candela ci avrebbe messo un falò. Sarebbe stato piu' equilibrante e sensazionale. Io adoro il falò. –Wow che atmosfera!- gli svelai io a bassa voce. Lo vedevo intento a prendere e sistemare delle fasce da un enorme scatola. Poi accese un’altra candela e la portò con sè fino in cucina… chissà cosa stava decidendo di fare? Ero rimasta da sola e non riuscivo a scorgere nulla. La luce della candela sul tavolino era stata spenta improvvisamente da un fascio di vento entrato dalla finestra semiaperta, e in fondo non riuscivo a vedere nulla. Tutto era oscuro. Vedevo solo una minuscola luce fioca lontana accesa accanto alla cucina.
Non arrivava ancora. Non sentivo piu’ la sua presenza e mi venivano gli istinti pensieri che se ne fosse andato senza avvisarmi. Mi sentivo triste e anche addolorata perché sospettavo di continuo che se ne fosse andato approfittandone dell’immenso buio che c’era intorno a me e della lontananza della luce. Mi ero arresa, mi ero convinta ciecamente che fosse scappato. La luce fioca sparì. Ma dopo pochi minuti una sorpresa indugiò sul mio ragionamento sospetto ed eccolo arrivare con una tazza di tè bollente. Si sentiva l’odore di lontano. Era fantastico. –Ecco prendi!- mi disse mentre mi porgeva la tazza. Poi mise sul tavolino accanto alla scatola delle fasce una grossa ciotola piena di cubetti di ghiaccio. Poi accese di nuovo la candela che si era spenta prima e chiuse la finestra da dove proveniva quel vento. Joe si comportava come se fosse a casa sua. –Come mai quest’incontro fra noi nel bel mezzo del buio a lume di candele?- ero sorpresa. –E’ piu’ divertente. E poi mi sembra l’atmosfera adatta per raccontarci qualcosa!- mi disse mentre mi posava una busta di ghiaccio freddissima sulla gamba. Non riuscii a capire a cosa si riferisse. –Ah mi sembra un ottima idea… ma che cosa devi raccontarmi precisamente? Joe mi fulminò con lo sguardo. Quello sguardo dava cattive notizie. Aveva scoperto qualcosa? –So che hai qualcosa da dirmi…  ma che non vuoi dirmi. Cosa succede?- mi disse con uno sguardo freddo diretto a me. Ma Joe viveva nella mia mente? Come aveva fatto a capire che c’era qualcosa che non andava in me? Come? Era ovvio non volevo che entrasse nel camerino senza un motivo preciso. Aveva ragione.
Abbassai la testa giu’. Non riuscivo a trattenere il suo sguardo e… forse volevo raccontargli tutto. Avrei detto "Joe sai che mi taglio, ma lo faccio solo perchè non mi sento accettata dagli altri. Perdonami... so che è vergognoso!". No! Avrei fatto la figura della "ragazza innocente bisognosa di aiuto!" Ma non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione. Non mi avrebbe piu’ parlato… ne ero sicura. Ma dovevo… alzai un po’ lo sguardo di nascosto e vidi che mi stava fissando in un modo incerto. Non riuscivo a parlare. Non potevo dirgli nulla. Mi stava fissando dalla testa ai piedi. Dovevo dirglielo… lui ormai ha capito che c’è qualcosa che mi turba. Parlai –Io…- fu l’unica parola che mi uscì di bocca. Non riuscii piu’ ad aprir bocca. Avevo troppo paura. - Perchè mi hai detto quelle cose prima? Perchè mi hai detto di andarmene? Sei arrabbiata con me? -L'unica cosa che voglio è che tu te ne vada. Si va bene, sono arrabbiata con te, ok?- Non capiva. Oh mio Dio perchè lo sto incolpando? -Ma perchè?- Da quel momento in poi nessuno dei due parlò. Restammo tutti e due in silenzio… lui mi guardava sconvolto ed io restavo sempre con la testa abbassata. Mi stavo comportando da maleducata. Quel silenzio mi stava mettendo in imbarazzo. Sentivo la tensione. La tensione cresceva e cresceva... Sentivo solo il rumore drammatico delle goccioline d’acqua scendere sul lavello che non era stato chiuso bene. Mi stavo vergognando. C’era troppo silenzio. Un silenzio cupo. Poi lo guardai neo suoi occhi nocciola con decisione. Senza timore. E aveva uno sguardo penetrante. Ancora non ci eravamo decisi a rompere quel silenzio. Ogni tanto mi toccavo i capelli per quell’imbarazzo che si era creato tra noi... e arrossii e mi coprì il volto all’improvviso. Joe mi stava sicuramente detestando in quel momento. Lui mi aveva fatto una domanda ed io non lo avevo risposto fingendo di guardare in terra e poi dopo per coprirmi il viso. Mi stavo comportando da maleducata. Io non sono così… ma la paura mi fa reagire in questo modo. Basta qualcuno di noi due doveva parlare? Non voleva restare per tutta la notte con gli occhi spalacanti fissi su di lui. –Non ti capisco… cosa dovrei dirti?- era la prima cosa che mi era venuta per la testa. Arrossii ancora… non volevo darlo a vedere! E secondo me Joe se ne era ancorto. Lo aveva notato-… … … Sei così sensibile!- Ecco perchè lo aveva notato. -Parli proprio ora?- -… Io… non so…- -Ti ho fatto una domanda e mi dici che è tutta colpa mia!- -Io… non posso!- Ci fu ancora un silenzio abbastanza lungo. Poi fu lui questa volta a rompere il ghiaccio. –Credo di aver capito tutto allora!- Cioè? Cosa? –A che cosa ti riferisci?- -C’è qualcosa che mi nascondi!- era un' affermazione. Stavo per piangere. Ancora. Ancora una volta. –Non… ho… ni… ni… niente da nascondere!- Scoppiai a piangere una volta ancora. Così mi mostravo debole. E non solo era lo stesso pianto di prima. E lui avrebbe potuto riempirmi di domande se mi avrebbe visto reagire così: la mia debolezza è un problema. Mentre continuavo a piangere Joe mi mise ancora un po’ di ghiaccio sulla gamba e poi alla fine ci attorcigliò una lunga fascia. Lui si stava prendendo cura di me. Ed io che mi stavo dimostrando una falsa… continuando a mentire. –Perché menti?- -Non… ti sto mentendo!- Ancora un’altra bugia. –Te lo giuro!- gli dissi io mentre lo guardava con gli occhi pieni di lacrime. Ma quale giuramento? Ma cosa stavo dicendo? Ero impazzita!
-Guarda che non sono nato ieri. Io sospettavo che stesse succedendo qualcosa… ed infatti me ne hai dato la prova!- -Ah davvero quale prova?- gli dissi io urlando un po’. –Tu non puoi sapere tutto di me… non sai quando sto male, quando sono arrabbiata, quando nascondo qualcosa, quando sono felice, quando sono triste, quando sono innamorata… non sai nulla di me!- urlai.
-Io invece ti conosco Devonne. Sai perché ho scoperto che stai mentendo? Vuoi davvero saperlo?- Annuì con indifferenza -Perché prima quando ti ho chiesto se c’era qualcosa che mi nascondevi… tu sai cosa hai fatto? Sei stata zitta… in silenzio. Quindi mi sembra piu' che ovvio. E poi mi hai detto che sei arrabbiata con me senza un motivo ben preciso. ti sei fusa il cervello- aveva ragione. Questo era vero. Io ero rimasta in silenzio senza dire niente! –E poi tutto a un tratto piangi... così... all’improvviso e non riesco a capirne il motivo. Quindi? Quindi ora non puoi nasconderti. E sei stata poco intelligente. Senza offesa! Eh? Non puoi nasconderti! Non solo abbassi la testa ma ti permetti anche di coprirti la faccia. Bene. Complimenti!- -Tu non sai nulla di me!- Ma perché lo stavo trattando male? 
Mi stavo pentendo. –Non pensavo che potessi essere così... inutile! Non pensavo che mi avresti potuto deludere in questo modo!- L'avevo deluso!
-E va bene... Scusami… non volevo! Non volevo… scusami ancora! So che ho sbagliato nei tuoi confronti… ma io non ce la faccio…!- -Forse non avrei dovuto aiutarti!- ma cosa avevo combinato? –Non riesco a parlare davanti a te… mi metti in soggezione!- -Scusami!- Joe guardò l’orologio e poi si alzò infilandosi di fretta e furia la sua giacca nera firmata. Così capii che doveva andare. Non volevo che se ne andasse. Ma forse non voleva perdonarmi. E secondo me stava facendo una cosa giusta. Dovevo pagare contro le mie ideali bugie! Ed avevo commesso un grande sbaglio. –E’ meglio che io vada ora!- -Aspetta… mi dispiace tanto!- Si fermò e si avvicinò a me per un istante. –Davvero perdonami se puoi. È che sono ancora triste- -Non ti preoccupare Demi. Ora però devo andare!- -No… … fermo!- gli dissi tirandolo per un braccio. –Non lasciarmi qui da sola! So che ti ho ferito e…- -Demi non importa. Ho capito… ho capito tutto. Ora però riposa…- mi disse massaggiandomi piano piano le mani. Mi diede un bacio sulla guancia e spense con un soffio leggero la fiamma della candela e poi “scappò”. Nel senso che camminò velocemente quasi sembrava corresse quando se ne andò. E secondo me era ancora un po’ offeso perché sbattè forte la porta quando la chiuse. Ora ce l’avevo con me stessa. E se lo devo dire purtroppo mi tagliai di nuovo quella notte. Joe mi aveva smascherata. Aveva capito che ero una bugiarda. Lui aveva subito capito che c’era in me qualcosa che non andava perché lui mi conosce bene anche se lo avevo accusato che si sbagliava…  e voleva solo delle spiegazioni. Delle “semplici” spiegazioni. Lui lo nota nei miei occhi che soffro. Lo nota benissimo. Piansi tutta la notte fino a che i miei occhi si chiusero e mi addormentai con una sensazione terribile e mi risvegliai con quella stessa medesima sensazione. Era una sensazione di cambiamento. Il giorno dopo mi svegliai prestissimo. Alle 6:00. Era un record, sono la tipa che si sveglia quasi alle dieci o a volte addirittura a mezzogiorno, ma oggi era strano. Sapevo che qualcosa era davvero cambiata profondamente. Di solito la mattina appena mi sveglio faccio colazione… ma quel mattino presto non fu così. Non mangiai nulla… nemmeno le mie barrette preferite al cioccolato attirarono la mia attenzione. Niente fame. Dovevo rimediare a qualcosa di davvero importante. Presi le stampelle accanto a me e le usai per camminare ed arrivare a prendere la radiolina poggiata sopra il microonde della cucina. Ero ancora in pigiama e quella mattina non avevo voglia di uscire… avevo deciso: me ne sarei restata a casa tutto il tempo. A leggere, a studiare, ad ascoltare un po’ di musica, oppure a suonare il mio amato pianoforte. Presi la radio e mi sedetti sul divano, misi un canale dove spesso mi trasmettevano che era il 45. Per fortuna non avevano detto ancora nulla dell’incidente di ieri. Girai canale ma per fortuna ancora nulla, rimasi su un canale a caso per vedere se dicevano qualche solita stupidaggine su di me. Dovevo restare completamente attenta. Mentre studiavo da un libro, mi squillò il cellulare. Era Nick. Attaccai. Non avevo voglia di sentirlo. Nemmeno a lui. Dopo pochi minuti gettai il libro per terra. Stanca di tutto. Il mio sguardo si rivolse alla bilancia. Mi avvicinai… volevo salirci per vedere quanto pesavo. Ci salii… la lancetta segnò 65 kg. Era troppo forse? Sinceramente non lo so… scesi. Andai nel piano di sotto, ed accesi il camino perchè avevo un freddo terribile... mi sedetti su uno sgabello e suonai il mio pianoforte. Non sapevo cosa stavo suonando. Le mie dite scorrevano sui tasti liberamente. Stavo suonando senza pensare perché mi incantai a guardare una foto di me e Joe appesa al muro. Era durante le riprese di Camp Rock. Sinceramente la melodia non era male. Anzi era carina. No carina… era bellissima. Mi faceva pensare ai momenti in cui Joe mi ha aiutato quando stavo male nonostante io avessi rifiutato i suoi buoni gesti. Ma perché era così buono con me? Perché? È sempre stato così. Ieri era stato il nostro primo litigio. Nick infatti pensava che la nostra amicizia fosse un po’ falsa, perché non c’è stato neanche un momento di tristezza tra noi prima. Ora c’è stato, chissà cosa avrebbe pensato? Forse perciò mi aveva chiamato! Stavo pensando di farci una canzone su quella melodia. Presi la penna ad inchiostro, la bagnai un po’, e cominciai a scrivere qualcosa. Le parole erano romantiche. Poi un gesto sbagliato con la mano fece cadere tutto il barattolo d’inchiostro sul foglio… e quelle frasi sparirono per sempre. Alla fine stracciai il foglio di carta perché Joe avrebbe subito capito che quella canzone rappresentasse noi. Quindi forse era anche meglio che si era rovinato. Mi mancava troppo lui. Io possedevo un album pieno di foto di me e lui… era messo in ordine cronologico da quando ci eravamo conosciuti fino ad ora. Ce lo aveva anche lui uno identico. Era proprio il mio migliore amico lui. Guardava ogni giorno quell’album… come se fosse una cosa di cui avesse tanto bisogno. Come se fosse la sua droga! Chissà se quel giorno come tanti lo avesse rivisto dopo quel litigio. Speravo di si. Ma ero un po’ arrabbiata con lui perché avevo la sensazione che ieri sera lo avesse fatto apposta a chiedermi se stavo bene… mi aveva quasi costretto a dirgli la  "pura e vera" verità. A dirgli quell'unico segreto di cui non ne era a conoscenza. Ma poi se ne è andato! Quindi… perciò ce l’avevo ancora un pò con lui. Decisi di guardare anche io le foto dell'album... pensai che forse lo stava facendo anche lui in quel momento o che l'avesse già fatto o che lo avrebbe fatto. Guardando le foto mi emozionai pensando a tutti i nostri momenti. Me le ricordavo a memoria. Sembrava un album da figurine. Ma mi venne un vuoto quando vidi che la pagina di un album era vuota. Ma come le collezionavo tutte insieme e non me ne mancava nemmeno una? Ci restai male ma in fondo non m'importava tanto. Tanto per me quell'album di foto non significava piu' nulla per me. Comunque guardai tutte le nostre foto e alla fine della pagina c'era anche un biglietto. Non lo avevo notato mai prima. Ecco le parole: "Ciao Dems. Sono io... sei la mia migliore amica e non ho mai incontrato mai una persona come te... sei speciale. Ti voglio bene! La mia Dems. (Your friendship is my drug)" L'aveva messo anche fra parentesi!! Ma che idiota! Non so perchè ma quelle parole mi ferirono. Il cammino era accesso e gettai lì dentro tra le fiamme del fuoco quel biglietto. Lo guardavo mentre perdeva consistenza e... mi sentivo libera. Sollevata che si stesse bruciando. Sollevata che non avesse piu' senso. Sollevata che non esistesse piu'. Ora stavo meglio.

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Capitolo 4
*** Chapter Three ***


                                                                                     Shall we fly?




Erano passati 14 giorni e sembrava ne fossero passati un secolo. Quel giorno speciale il cielo era coperto e non prevedevo una di quelle giornate soleggiate.
Dopo quello che era successo al concerto e il mio infortunio alla gamba cominciavo già a pensare che mi sarei ritrovata mille fotoreporter nascosti nel giardino a sbirciare dentro casa.
Così decisi di chiudere tutte le tende per assicurarmi. Io ero proprio una vittima dei paparazzi. L’anno scorso mi avevano ripreso mentre studiavo un inedito del mio penultimo album, e già mezzo mondo sapeva a memoria la canzone “Skyscraper”. Fu davvero ripugnante e dovetti per forza cambiare le parole dell’intero testo… Skyscraper non era ancora uscito e non potevano rovinare una canzone con una melodia così armoniosa senza il mio consenso.
Perciò dovevo stare molto attenta.
Mentre stavo per chiudere l’ultima tenda del soggiorno, da una finestra semiaperta entrò una lettera volante a forma di aeroplano. Mentre cercavo di aprirla, notai che odorava di acqua di colonia… poi quando finalmente riuscii a ricomporla ben bene e quel pezzo di carta riprese di nuovo la sua vera forma, subito capii che quella calligrafia corrispondeva a quella di Nick e le mie labbra si inarcarono all’insù spiccando in un bel sorriso comprensivo. Lessi queste esatte parole.
“Ciao Demi, per favore chiamami. Ho saputo cosa è successo 2 settimane fa al concerto e mi è dispiaciuto moltissimo. So che Joe ti ha aiutata perché so che ti sei rotta una gamba. Haha… spero che ora tu stia bene. In questi giorni ho visto Joe un po’ giu’ di morale, ma è successo qualcosa? Qualcosa intendo fra voi? Di solito è sempre così pimpante. Comunque non mi ha voluto dire nulla.
Perché hai ignorato la mia ultima chiamata? Centro qualcosa io?
Comunque sappi che ho intenzione di venirti a trovare, ovviamente solo io… senza Joe. Credo che in questi giorni sia impegnato con le riprese del suo nuovo video, Kevin ha la febbre… eh si poverino.
So che non puoi camminare e sei costretta a restare in casa e se noleggiassimo un film? Ti va di vederlo con me? Rispondimi ti prego… tanto lo sai bene che ti detesto da morire. “Ti odio! 
  alla fine disegnò anche un cuoricino insulso. Appallottolai quel biglietto impugnando divinamente i pugni a mò di sfida gioendo nello stesso momento.
Sembrava una pronta per una gara di Wrestling. Nick era proprio un cretino… haha. Francamente ora mi sentivo molto meglio e provai una sensazione di autonomia… fortunatamente era anche apparso un bel sole splendente in cielo. C’era qualcosa che stava cambiando in me… ma di sicuro. Io divento felice e contenta e nello stesso tempo appare anche il sole… era come se volesse ringraziarmi. Forse è per questo che Nick mi dice sempre che il mio sorriso illumina ogni cosa. Certo che Los Angeles è una città che mi fa letteralmente impazzire… ma sul serio!
Tutto a un tratto il trill del mio I-Phone suonò dal piano di sotto avvisandomi che qualcuno mi aveva mandato un messaggio. Così scesi.
Sicuramente era Nick e non credo fosse Joe perché da quella discussione dell'altra volta non credo che abbia neanche il coraggio di alzare lo sguardo per fissarmi negli occhi… come era solito fare. Mi asciugai in fretta quella maledetta lacrima che era rimasta sul mio volto e mi accostai accanto al pianoforte per prendere il cellulare. Lessi il messaggio. “Ehi Demi… se trovi un amico come me… trovi un tesoro. Call me baby”. Il numero riportato sotto corrispondeva a quello di Nick… quindi come avevo previsto era lui!
Che carino. Era un messaggio che non mi sarei mai aspettata da lui, mi aveva chiesto di chiamarlo e non potevo non farlo. Inoltre aveva intenzione di venire da me. Ma quando? Oggi? Lo chiamai per chiarire i dettagli.
Mi rispose al decimo trill.
-Ehi Nick. Amico mio…- cercai di rallegrarmi un po’… avevo fatto una brutta sceneggiata prima ad ignorare la sua chiamata!
-… Ehi Demi. Come va? Stai bene?-
-Non molto… ho un dolore micidiale alla gamba e credo che rimarrò paralizzata per il resto della mia vita haha…-
-Su dai… haha non essere pessimista.-
-Su dai bad boy perché quel biglietto?- gli domandai parlando con una voce da oca e incrociando le braccia.
-Così… volevo… volevo… ecco volevo addolcirti un po’… sei così aggressiva in questi giorni!-
-Certo! Ma se non ci siamo neanche visti!-
-Vedi io mi sono reincarnato in Joe, quindi pensa che sia lui…!- si schiarì la voce.
-Devonne… allora oggi ordiniamo la pizza o hamburger?- lo imitava proprio e certe volte sembrava davvero lui.
-Sei pessimo Nick!- gli dissi sbuffando.
-Davvero Demi dimmi cosa succede fra voi.- Nick si sentiva sempre inferiore rispetto a Joe quando lui stava con me ed ecco perché a volte cerca di seguire i suoi consigli proprio per riuscire a comportarsi proprio ed esattamente uguale a lui. Anche se la parte non gli riesce proprio bene, eh eh… voleva sapere tutto. Era così geloso.
-Bene… allora se sei lui posso anche interrompere la telefonata!-
-Lo sapevo che stava succedendo qualcosa fra voi…!-
-Non so di che parli!-
-Non fare finta di nulla!-
-Non ci arrivo davvero!
-Ok… allora niente hamburger e… neanche la pizza!-
-Nick?!- lo ripresi.
-Si?-
-Smettila di essere tuo fratello!-
-Ma no Demi… a parte gli scherzi… sai che… ma sai che… sai Joe che ha…?- mi chiese Nick amichevolmente per convincermi a parlare. Joe gli aveva detto qualcosa del nostro imbarazzo di 2 settimane fa? Non credevo proprio… ma ci si poteva aspettare tutto dalla vita.
-Anzi ho cambiato idea, voglio la pizza…!-
-Demi… sul serio!- sembrava un rimprovero.
-Non ne ho idea… cioè l'altro giorno abbiamo discusso e… forse per questo… forse sarà nervoso per le riprese della sua nuova canzone… bho!-
Non avevo voglia di parlare con Nick di quello che era successo con suo fratello.
-So solo che sono rimasta delusa!-
-Lo so… ma dai che ti frega!- Ma davvero perché m’importava tanto?
-Quando hai intenzione di venire?-
-Forse domani o qualche altro giorno. Ma sei sicura che Joe non ti ha riferito qualcosa che non posso sapere? Sicura? Guarda che mi offendo se non me lo racconterai… Mi sembra molto strano… perchè sono 2 settimane che non ti chiama!-
-No… non succede nulla. Non lo so che gli prende. Sai che lui è un po’ lunatico…-
-Certo. Dimmelo… avete bisticciato?
-No… ora basta fare la guardia del corpo!-
-Ok… Uhm… guarda un po’ il panorama fuori casa tua!- mi disse Nick ridendo sotto i baffi.
Aprii le tende della stanza per vedere a ciò che si riferisse. Non ci potevo credere. Fuori casa mia c’era un grosso striscione con su scritto: “Demi Lovato, la ragazza piu’ bella del pianeta!”. Ecco perché Nick mi aveva chiesto di guardare fuori, sicuramente aveva programmato tutto lui e vidi anche dei palloncini volare con una grande cesta. Ma Nick era impazzito? Perché tutto questo?
-Perché tutto questo… mi spieghi?- attaccò. Ma come? Ma cosa? E quando aveva organizzato tutta questa baldoria? Prima l’aeroplano di carta volante e ora i palloncini che volano con una cesta e poi la dedica che lui aveva preparato e allestito solo ed esclusivamente per me.
Uscii di casa e andai fuori in giardino.
All’improvviso sentii una melodia invadere le mie orecchie. Un suono molto orecchiabile. Mi girai da dove proveniva quella musica e vidi Nick vestito elegante, con una chitarra, cantare una canzone per me. Ripeteva sempre: “Demi Lovato, the most beautiful girl of the pianet! Dance with me tonight, yeahh. Dance with me tonight yeah!”. E ora anche la canzone? Mi misi a ridere… ok la canzone non appartiene a nessun album che lui ha pubblicato fin dalla sua carriera. È una canzone che ha inventato al momento ed era anche divertente!
-Ma tu sei pazzo!- gli dissi avvicinandomi a lui maliziosamente e dandogli uno spintone!
-Eh si…-
-Allora tu sei stato fin qui dall’inizio!-
-Lo so… sembravi in collera con me e volevo farti una sorpresa!-
disse facendo un po’ il ragazzo vanitoso. Si lisciò anche il ciuffo. Ancora l’imitazione di Joe?
-Hahaha… sei completamente pazzo!-
-Non dire a Joe che ho fatto questo per te e neanche che passerò la giornata intera con te. Non voglio.-
-Ok… ma perché?- abbassò lo sguardo però mi fissava di sottecchi.
-Demi… veramente sta ad ascoltarmi. Non so perché… lo sai tu…? Sei sicura di star bene?-
-Va benone… davvero!- Ora mentivo anche a lui?
-Hahah…- Ma perché stava ridendo?
-Perché quella risata?-
-Perché Joe farebbe qualsiasi pur di non farmi stare accanto a te!
-Si! Ma tu non centri nulla!-
-Già…-
-Ma perché Joe non deve saperlo?-
-Perché non so come reagirebbe. Mi ha chiesto di starti lontano e non so perché.- si avvicinò a me stringendomi le mani, come se quella fosse stata l’ultima volta che ci saremmo visti. Il nostro ultimo addio.
-Come?- ok… se Joe voleva stare lontano da me… andava bene. Ma non doveva coinvolgere anche i suoi fratelli e specialmente Nick.
-Si… cosa state combinando??-
-Non lo so Nick. Non lo so… non lo so lui sospetta che gli nascondo qualcosa!- risposi tutto d’un fiato, mi ero decisa a sbattergli tutta la verità in faccia. Altrimenti avrebbe continuato a riempirmi di domande.
-Ed è così… lui è molto intuitivo. Indovina molte cose… sputa il rospo Demi. Parlane con me!-
Il mio viso si oscurò. Non mi uscivano le parole… non potevo proprio parlarne con lui. Cercai di sviare il discorso.
-Comunque scoprirebbe tutto!- gli rivolsi la verità in faccia indicando la grossa striscia di tela tra i due alberi secolari.
Nick non riusciva a capire bene.
-La mia casa è circondata di paparazzi tutti i giorni. Già c’è ne uno nascosto lì.- indicai un cespuglio lontano non molto trovabile. Infatti Nick si coprì la fronte con una mano per vedere meglio.
-E poi comincerebbero a mandare notizie in Tv o sui quotidiani. Lo scoprirebbe comunque!-
-Ma quello non è il tuo giardiniere?- indicò il paparazzo che puliva segretamente l’obbiettivo della fotocamera!
-Quello finge di essere un mio addetto!-
-Oh… caspita! Allora me ne vado… anzi mi nascondo!-
-No… tanto ci ha appena fotografati!- Nick si grattò la testa dall’imbarazzo. Ci avevano appena fotografato ed eravamo molto vicini. Bene… ora già avrebbero pubblicato: “Nick e Demi: storia d’amore in arrivo!” Prevedevo tutte le notizie assurde che inventavano.
-Comunque cosa vediamo oggi? Horror o film d’amore!-
-Horror… film d’horror!- gridai io facendo anche un verso spaventoso.
-Allora preparati ad aver paura!- ribadì Nick ringhiando. Era divertente stare con lui.
-Si- ero davvero spaventosa! Haha…
-Tanto so che ci sei tu a proteggermi!-  lo abbracciai forte. Quell’abbraccio mi piaceva così tanto. Volevo restare così per tutto il tempo. Non volevo mollarlo… mi sembrava di volare perché mi alzai in punta di piedi visto che io sono un po’ piu’ bassa di Nick e quasi non mi ero accorta che i miei piedi non erano puntati in terra… ma erano in aria. Ero solo appesa alle spalle muscolose di Nick. Aveva fatto un ottimo lavoro riguardo alle spalle… si… lui andava in palestra ogni giorno per essere piu’ muscoloso ed era fantastico. Si e aveva anche approfittato della mancanza di Joe per il video e della terribile febbre di Kevin per stare con me… per stare solo con me. Con me.
-Voliamo?- mi domandò.
-Mi piacerebbe!- e scoppiai a ridere.
-Comunque perché sarei la ragazza piu’ bella del pianeta?- gli rivolsi io dandogli un bacio sulla guancia velocemente approfittando della distrazione del paparazzo che ora era ancora intento a spolverare l’obbiettivo!
-Perché lo sei. Non devi fregartene se ti dicono che non sei all’altezza… perché sei stupenda così. Ma guardati ti sei appena svegliata ed hai gli ancora un po’ gonfi e sei ancora piu’ bella di prima… e anche in pigiama!-
Solo ora mi ero accorta di essere uscita a piedi nudi e in pigiama. Mi scusai subito con Nick.
-Oh scusami… ma sono davvero uscita così?-
-Bhè...-
annuì timidamente.
-E' che oggi volevo restare a dormire di piu’… e mi sono completamente dimenticata e… e… e…-
-Ho capito… non preoccuparti!-
-Ok… e tu perché sei vestito così elegante?- Si… di solito indossava t-shirt e un paio di jeans. Ora portava dei pantaloni stretti neri, una camicia a quadri con una cravatta rossa, e una giacca di pelle anch'essa nera. E non dimentichiamo le sue scarpe della "Chanel" appena lucidate. Sembrava dovesse andare ad un matrimonio. Piu’ che altro sembrava che avesse organizzato un appuntamento con me per conciarsi così.
-Per questa giornata… mi sembrava un abbigliamento adatto per andare a trovare una vecchia amica!- Poi riguardò la mia veste di seta con le rose (il mio pigiama) e purtroppo… rise… si… ma silenziosamente. Ma che idiota! Tanto me ne ero accorta della sua risata contenibile!
-Ti faccio ridere vestita così? Ora ti faccio ridere io però!-
Gli diedi un pugno leggero sulla pancia.
-Non mi fai ridere così… così mi fai piangere! Mi hai fatto male eh!?- faceva anche il broncio.
-Fai anche il bambino?- gli domandai io. Cominciai a fargli il solletico e Nick cadde per terra completamente. Sembrava che fosse svenuto. Nuova foto. E nuovo articolo: “Nick svenuto” Non smetteva di ridere perché continuavo a solleticargli la pancia e i suoi “amati” piedini perchè gli levai le scarpe.
-No... le mie scarpe appena lucidate!- erano finite dentro una cabina di spazzatura. Non è che erano finite... le avevo nascoste io.
Nick mi guardò con uno sguardo fulminante perché ora rivoleva le sue scarpe e sapeva benissimo che ero a conoscenza della sua allergia per il solletico. Ma poi rise sarcasticamente: -Haha…-
-Ecco ti ho fatto ridere ora!-
-Brava!-
Infine Nick mi tolse le stampelle dalle braccia e stavo quasi per cadere, ma mi acchiappò al volo prendendomi in braccio e mi fece dondolare avanti e indietro come un’altalena. Ecco secondo me per lui pesavo 15 kg perché riuscì a sollevarmi con molta facilità invece per Joe pesavo massimo 100 kg perché quando mi alzò quella volta che ero caduta sembrava sforzarsi molto. -Smettila di dondolarmi!- cercai di dirgli tra una risata e l’altra. Non la smetteva e gli tirai un ricciolo ben sporgente dai capelli. –Ahi, Demi…!- Ora sapevo cosa avrebbe fatto, me l’avrebbe fatta pagare con le sue clamorose “vendette”.
Lui alla fine protestò: -Rivoglio le mie scarpe!-
Infatti mi sollevò e mi fece girare tutto intorno sapeva che odiavo questo gioco perché mi veniva il voltastomaco.
–Smettila Nick! Se non vuoi che ti vomiti addosso…- E rideva come un idiota! Non la smetteva di ridere… ma ero così comica secondo lui? Per lui sembrava una battuta! –Nick, non era una battuta!- gli dissi con uno sguardo agghiacciante, così finalmente si arrese.
Poi entrammo a casa mia sotto lo sguardo divertito del “misterioso paparazzo”. Ora era un casino. Sarebbero uscite mille foto e Joe avrebbe decapitato Nick… lo sapevo. Haha… Ok… va bene. Quella giornata fu fantastica e Nick era così bizzarro e originale con me.
Lui mi aveva aiutato a credere in me stessa, a non sentirmi a disagio, e a combattere contro le mie paure e per tutta la serata non mi venne nemmeno in mente l’idea di tagliarmi… e questo era molto positivo… molto positivo per risolvere i miei problemi.
Così forse con molto coraggio… avrei potuto mettere a tacere tutti quei malintesi che avevo creato.
E nessuno avrebbe potuto piu’ sospettare nulla.
Nick sapeva consolarmi benissimo.
Era favoloso!
Ed era un po’ come il mio psicologo.
Lo adoravo.

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Capitolo 5
*** Chapter Four ***


                                                                            Word of honor!



Si era fatta sera.
Io e Nick ci eravamo divertiti tutto il pomeriggio a casa mia: avevamo chiacchierato tutto il giorno, avevamo cantato insieme, avevamo fatto una partita a carte, mi aveva addirittura preparato il pranzo. Abbiamo anche giocato alla Play a GTA (odiavo quel videogame e mi aveva quasi obbligato solo a prendere quell’inutile joystick): si trattava di un gioco che lui adorava. E sebbene lo amasse tanto, lo battei in 5 partite. Haha… io ero anche migliorata con la gamba e non mi faceva poi così male e riuscivo a camminare anche meglio. Vero che sembravo sempre un po’ claudicante ma sinceramente ero migliorata e mi muovevo abbastanza bene. Nick mi aveva aiutato molto a camminare… sembrava un padre che insegnava al proprio figlio i primi passi.
Avevamo anche preparato delle meravigliose “crêpes au chocolat” e ci siamo divertiti a tirarci la farina addosso, gli ho anche spalmato la cioccolata sui capelli e dopo gli ho anche fatto lo shampoo, haha… e lui mi ha tirato tutto lo zucchero in faccia.
Dopo si è preso anche la briga di pulirmi tutta la cucina.
Ora stavamo guardando un film d’horror.
Io mi tenevo stretta un cuscino dalla paura e Nick invece sembrava proprio non essere impaurito. Si stava godendo beatamente quel film indossando anche degli occhialetti 3D.
Ma come faceva a non aver paura?
Poi se li tolse.
Era rimasta l’ultima crêpe ed io e Nick ci guardammo per dei minuti che sembravano interminabili.
Tutti e due pensavamo a chi avesse preso per prima l’ultima crêpe.
-Arrenditi Demetria, la prendo per prima io!-
Ci movemmo tutti e due di scatto e vinsi io. L’avevo presa io!
-Non è giusto!- si lagnò.
-Mi hai già battuto in 5 partite!- Risi a squarciagola.
-E’ il destino Nicholas!-
Poi mi pentii. Pensai alla mia immagine, al mio corpo.
Pensavo a quello che quelle persone pensavano di me… ero grassa. Forse era meglio se avessi ceduto “il mio dessert” a Nick.
-No Nick… tieni, è meglio se la prendi tu!-
-E lo so ti faccio paura? Sai che dopo me l’avresti pagata!-
Lo guardai timidamente.
-Ehi però se la vuoi, prendila!-
-No, sono piena!-
-Davvero non c’è ne bisogno!-
Gli conficcai la crêpe in bocca. Quanto era cuccioloso, era bello quando mangiava, soprattutto quando si lisciò con la lingua il labbro superiore per leccarsi uno strato di cioccolato che gli era rimasto.
Risi.
-Joe ti decapiterà!-
-Perché?-
-Perché non vuole che tu stia con me!-
-Non m’importa. Demi… io sono tuo amico e non devo prendere ordini da mio fratello!-
-Credo che dovresti stare attento perché quelle foto che ci hanno scattato fuori circoleranno in un baleno su Internet e sui giornali!-
Rise… poi si avvicinò a me guardandomi teneramente nei miei occhi lucidi pronti per piangere.
-Non devi preoccuparti. Demi… avanti cosa nascondi a Joe? Cosa è successo quella sera?-
Io gli avevo raccontato che Joe avesse sospettato che mi stesse succedendo qualcosa e non si era affatto sbagliato. Ora Nick voleva delle spiegazioni perché sa che è vero.
Sa che nascondo qualcosa. “No” non gliel’avrei mai detto.
Cercai di cambiare discorso: -Questo film mette i brividi. Puoi toglierlo per favore, Nick?-
-Non cambiare discorso Demi! E poi sei stata tu a scegliere questo film, potevamo vedere anche un film di un altro genere!-
-Si… ma almeno potevi sceglierne uno meno spaventoso?-
Mi guardò girandosi e rigirandosi un riccio ben sporgente per aspettare che parlassi. Lo sguardo era dritto a me e aveva gli occhi scurissimi. Sapevo che quando la sua iride abbandonava il verde naturale e cominciava a scurirsi, lui non era sazio di informazioni. Era così curioso: era decisamente un ficcanaso.
Ma poi ci ripensai forse dovevo dirglielo, sono sicura che Nick non mi avrebbe né derisa né presa in giro per quello che avevo fatto, non mi avrebbe odiato per i miei tagli. Cosa che Joe temevo avesse fatto, di lui forse potevo fidarmi!
-Ok… va bene ha ragione a dire che nascondo qualcosa!-
-Cioè?-
Scoppiai a piangere, ma forse era meglio per me, se mi fossi tenuta tutto dentro, mi sarei sentita sola e umiliata. Forse avrei peggiorato le cose, è meglio condividerlo con qualcuno credo!
-No… non piangere. Avanti prendi coraggio e dimmelo!-
Nick sapeva che soffrivo di attacchi di panico e perciò penso di farmi respirare prima di farmi parlare!
-Respira… tranquilla! Respira piano e poi quando ti sentirai pronta, me ne parlerai!- mi disse facendomi mettere la testa sul suo petto, riuscii a sentire anche il suo cuore e gli batteva a mille, quel “tum tum tum” rumoroso mi fece capire che era in ansia di sapere. Ma inoltre era bello sentire il suo cuore!
Presi un sospiro grande e cominciai a parlare.
-Vedi io… da quella sera, da quando ho visto quei cartelli sono stata malissimo, mi sentivo sola. Me li ricordo uno per uno. Il primo diceva che ero brutta, il secondo che ero grassa, il terzo che la mia musica faceva schifo, il quarto che ero un brutto anatroccolo, il quinto che sembravo incinta e l’ultimo che la mia musica fosse per le lesbiche. Io ce l’avevo troppo con me stessa e così mi sono rinchiusa nel mio camerino, non riuscivo a calmarmi e né a parlare con qualcuno, volevo scoppiare, non mi sembrava vero. Le star famose non vengono derise, vengono solo amate!- parlavo pianissimo.
-Erano degli haters, Demi!- ribadì Nick.
-Lo so… ma non riuscivo ad accettarmi. Sono impazzita e…- singhiozzavo continuando a parlare piano. Mi alzai di scatto e decisi di prendere una lama per tagliarmi, per mostrare a Nick che era quello che volevo mostrargli.
-Cosa fai Demi?- sembrava impaurito… impaurita come ero prima durante il film.
Presi la lama, lui mi vide, ma nonostante mi avesse visto prendere quell’oggetto sembrava tranquillo.
Ma ci ripensai, forse era meglio che non mi tagliassi per mostrarglielo, bastava fargli vedere le mie cicatrici e forse avrebbe capito tutto, pensavo che forse la vista del sangue gli facesse perdere i sensi. Oppure se fosse un vampiro… mi avrebbe assalita! Haha… scherzo!
-Ecco Nick… la mia verità, il mio dolore, il mio segreto che resterà solo tra noi!- mi slacciai quei braccialetti strettissimi, erano proprio stretti! Poi gli mostrai il mio incubo:
-Sono delle cicatrici!-
-Si!-
-Questo è quello che nascondi? Questo è il tuo incubo? Delle stupide cicatrici!-
Mostrai bene le cicatrici e le aprii un po’ per fargli capire meglio!
Lui guardò meglio e forse si accorse di tutto!
-Demi, sei un autolesionista!- sembrava un affermazione!
-Si!-
-Mi dispiace che soffri di questo… ti giuro se incontro quei ragazzi li polverizzo. Mi dispiace… tu sei bella così!-
-Peccato che io non mi senta così!-
-Non lo fare piu’, ti chiedo solo questo!-
Una goccia di sangue gli cadde sui pantaloni. La ferita si era aperta troppo.
-Scusa!-
-Non preoccuparti… Demi non devi farlo piu’, per favore!- la sua voce era rotta.
-Lo so… ma non ci riesco, è una mia fissazione, odio troppo me stessa!-
-Hai fatto bene a dirlo solo a me… Joe ti odierebbe ora!- Meno male che lo avevo capito. Joe si vergognerebbe anche solo di mantenermi per mano!
-Però cerca di non farlo piu’, ok? Davvero… non farlo mai piu’!-
-Ok… “ci proverò”!- gli sottolineai. Dissi “ci proverò” facendo le parentesi col dito!
-Tagliarsi non è una bella cosa!- mi baciò la cicatrice.
-Davvero!-
-Si, hai ragione… anche tu dovresti odiarmi, perché Joe avrebbe ragione!-
-No… lui è un cretino! Davvero… non fidarti di lui!-
Annuii solamente. Aveva troppa ragione. –E’ non è la prima volta che lo faccio, anche da adolescente mi è capitato a 14 anni, lo facevo massimo 10 volte al giorno… poi ho smesso perché avevo giramenti di testa di continuo e poi perché dovevo stare bene con me stessa!- Lo so, non ve l’ho mai detto.
Non è la prima volta che mi è capitato di tagliarmi, anche quando avevo 14 anni mi facevo del male… ma lo facevo per colpa del bullismo a scuola!
-Per il bullismo, forse?-
-Si, proprio per quello!-
-Devi solo promettermi che non vedrai mai piu’ quella lama!-
-Si, ok…-
-E non hai paura? Se un vampiro ti incontrerebbe, potrebbe ammazzarti!- Fece una risata.
-Hahaha… pessima battuta!-
-Lo so!-
-Nick… tu mi vuoi bene?-
-Certo che si Demi… sei una grande amica, certo avrai dei difetti che potresti risparmiarti come questo…!- indicò la mia cicatrice piu’ profonda!
-Ma… sei speciale, e ti sarò sempre accanto!-
-Grazie Nick…- mi strinse una mano, sembrava quella stretta come quella di prima, quando pensava che quello fosse il nostro ultimo addio!
-Ma devi solo promettermi una cosa…!-
Annuì sorridendo!
-Non dovrai dire di questo mio segreto a Joe. Per favore… deve essere una cosa solo tra noi, mi peggioreresti se mi tradissi. Non devi aprirne bocca con nessuno… nessuno, e soprattutto con Joseph. Lui mi odierebbe, mi prenderebbe in giro perché penserebbe che sono solo una debole e fuori di testa, si vergognerebbe di me… ne sono sicura… e mi terrebbe lontana per sempre. E io non voglio perdere la sua amicizia!-
Parlare con Nick era soddisfacente.
-Parola d’onore!- ripeté ad alta voce. In realtà non lo ripeté, quella sua frase sembrava così sincera e vera, che mi rimbombava nella mente… e non usciva dalla mia testa e si ripeteva una continuazione mentre Nick mi abbracciò calorosamente.
Era un abbraccio familiare, così protettivo… troppo protettivo.
Lo credevo.
Credevo a lui troppo.
 
 
 
Quella giornata era stata piu’ che magnifica.
Ero riuscita ad aprirmi con una persona, cioè Nick, ero riuscita a raccontargli i miei problemi e lui mi aveva promesso di mantenere la parola data. Non mi avrebbe tradito e io lo credevo.
Quanto è bello sentirsi amata almeno da una persona come lui.
Solo da lui mi sento amata. Ed è una cosa fantastica potersi fidare almeno di lui… non mi ha trattata male per quello che faccio a me stessa, lui mi ha capito e mi avrebbe aiutata molto, si sarebbe preso cura di me, sarei stata per sempre felice. Mi amava e ne ero consapevole.
Parola d’onore.

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Capitolo 6
*** Chapter Five ***


                                                                   I don't wanna lose her.
                                                                   I don't want you to go away.
                                                                   I'll be back soon.




Pov Joe
Questo era un problema.
Decisi di anticipare le prove stasera, si quell’esatta sera. Domani avrei dovuto finire le riprese del mio video che mi avrebbero tenuto occupato quasi tutto il giorno, e il nostro concerto sarebbe stato domenica o lunedì, dovevamo provare stasera o mai piu’.
Lucidai le mie scarpe costose ed infilai di fretta e furia il mio giubbotto nero di pelle, mi spruzzai un po’ di profumo della “One Million”, e di certo non poteva mancare il mio caro amato “gel per capelli”, presi le chiavi dell’auto e mentre mi stavo avvicinando alla soglia della porta, ritornai indietro dandomi un ultimo sguardo allo specchio per controllare se c’era qualche imperfezione.
Ero perfetto ora.
-Dove vai?- mi domandò Kevin mentre mi sistemavo i capelli.
-A prendere quell’idiota di nostro fratello, dobbiamo provare!- risposi.
-Lo so… dove pensi sia andato?-
-Ma che ne so… e sinceramente non m’interessa. Tu nel frattempo, comincia a portare gli strumenti giu’ in garage!-
-Ok!-
-Pensi possa essere da Demi?- mi domandò mentre digitava qualcosa sul suo cellulare.
Kevin è quello ossessionato dai cellulari, Nick è quello che è ossessionato dai videogiochi, io invece sono quello che adoro la musica, certo anche loro la adorano, ma non proprio come me. Non per darmi delle arie ma io mi sento il migliore della famiglia.
Quello che pensa al lavoro, alla vita, al futuro, e inoltre Kevin anche se è piu’ grande di me di soli 2 anni, sembra anche lui un po’ infantile, io mentalmente sembro essere il piu’ maturo di tutti.
E sto facendo anche di tutto per far diventare il piu’ piccolino dei Jonas “Frankie” come me.
Lui diventerà come me.
-No… non è da lei! Tu credi? Se fosse da Demi, l’avrei già scoperto!- risposi vantandomi e sistemandomi per bene l’orologio da polso.
-E’ stato tutta la giornata fuori casa, dove potrebbe essere altrimenti??-
-Non ne ho idea… ma non ti preoccupare io so divinamente quello che faccio e chi frequenta, e a lei Nick gli fa schifo!-
-Sei così sicuro?-
Uscii scrollando le spalle e ignorando le sue parole!
Salii nella mia Mercedes e mi avviai.
Pensai per tutto il tragitto queste esatte parole: “Dove è Nick? Quell’idiota… forse è da Demi? Non credo proprio… io gli avevo detto di starle lontano. Demi che ha? Perché è così fredda nei miei confronti? Cosa le succede? Chissà se sta bene? Non riesco a stare senza lei, avrei voluto chiamarla, ma da quella sera mi vergognavo solo anche a pronunciare il suo nome. Perché quel silenzio? Evidentemente ha qualcosa che mi nasconde, e io lo scoprirò.
La adoro, è un angelo.
Diedi uno sguardo alla foto del profilo del cellulare ed apparì l’immagine di un’opera d’arte, c’era lei: era bellissima, sorrideva e aveva i capelli ancora castani con la sua amabile frangetta.
Da quando in quando fa la timida con me? Non è mai successo! Davanti a me ha sempre avuto una faccia tosta.
Forse mi odia, ma perché dovrebbe?
Certo lo so che io faccio impazzire le ragazze, ma da Demi non me lo sarei mai aspettato, mi sembra “amaramente” strano.
Io in fondo non le ho fatto niente, quella sera volevo solo aiutarla, nient’altro!”

Pov Demi
Magnifico.
Mentre Nick mi abbracciava, gli massaggiai quei riccioli troppo carini.
Posai di nuovo la mia testa sul suo petto per sentire ancora il suo cuore, batteva ancora, era emozionato.
Stavo quasi per addormentarmi.
Ora mi sentivo stranamente perfetta, migliore.
È Nick che mi fa sentire in questo modo e io lo ringrazio.

Pov Joe
Parcheggiai l’auto.
Erano 4 minuti e 56 secondi che chiamavo Nick, e lui non mi rispondeva.
C’era sempre la segreteria telefonica, ma dove era? Era così occupato per non rispondere? Guai se era da Demi! Mi stavo innervosendo troppo e così accesi una sigaretta, di solito quando sono nervoso, fumare è un’azione che mi da una sensazione di benessere e mi fa sentire meglio.
Un’altra chiamata e non rispose.

Pov Demi
Con Nick non avevo mai fatto una foto.
Ma non mi riferisco alle foto che tutto il mondo conosce e che
circolano su Internet… volevo una foto piu’ “intima”.
Certo di foto ne abbiamo fatte molte ma insieme a noi c’erano sempre altre persone, volevo una foto dove ci fossimo solo noi “due”, “SOLI”.
-Nick ci scattiamo una foto?- gli domandai sperando in un “SI!”
E quel “sì” arrivò subito.
-Si!-
Così Nick prese il suo cellulare e ci mettemmo tutti e due in posa.
Io lo guardavo teneramente e lui mi baciava la guancia, ce la scattammo proprio così, Nick me la fece vedere e la adoravo, sarebbe stata una foto di cui mi sarei ricordata per sempre.
-E’ fenomenale!- esclamai.
Poi il suo cellulare squillò e il display mostrò che era Joe, wow… ora già immaginavo che lui avrebbe visto le nostre foto, e ci sarebbe restato malissimo… si sarebbe infuriato con lui, lo sapevo.
Nick cominciò già a grattarsi la testa, questo dimostrava che era nervoso.
-Allora, io metto il vivavoce almeno senti anche tu cosa ha da dirmi!-
-Si, è una buona idea. Ok!-
-Però ovviamente non fare rumore, altrimenti sospetta che non sono solo!-
Alzai il pollice per dirgli “ok”, che ero d’accordo!
Rispose.
-Ciao Joe!-
-Dove sei? Ti odio… sai che dobbiamo provare?-
-Si… come? Le prove non erano domani? Come? Per…-
Non lo fece neanche finire di parlare!
-Domani devo finire il videoclip della mia canzone, e quindi dobbiamo provare stasera!-
-Ma abbiamo tutto il tempo… il concerto è la settimana prossima Joseph!-
-No… è stato rimandato a domenica o forse a lunedì. E quindi non abbiamo tempo… dove sei?-
Nick rimase muto come un pesce rosso, non sapeva cosa rispondere… e cercai di aiutarlo, cercai di pensare un posto che non fosse casa mia.
-Nick!- urlò Joe. Uff… odio quando urla, mi terrorizza.
-Sono dal pescivendolo!- improvvisò Nick.
Scoppiai a ridere in silenzio… dovevo stare zitta, le risate sono il mio debole, e non riesco a trattenermi, mi sarei fatta sentire e infatti Nick mi tappò la bocca, mentre continuavo a ridere.
-Tu sei un idiota. Dove sei Nick? Quando ti trovo te ne dico quattro! Dove ti trovi?-
-Te l’ho detto!-
-Nick… smettila!- urlò ancora di piu’.
-Non urlare così Joe!-
Cercai di aiutarlo.
Gli bisbigliai all’orecchio: -Digli che sei… che sei all’uscita dello studio di registrazione della Hollywood Records?-
Mi diede un cinque per avergli trovato un’idea geniale!
-Ok… va bene sono fuori lo studio della Hollywood Records!-
-Ah… e che ci facevi lì?-
-Eh… sai io ho intenzione di fare un progetto tutto mio come te e ne ho parlato con il manager e mi ha detto che devo fargli ascoltare degli inediti entro il prossimo mese, eh… eh… Sai che non sono piu’ l’immaturo della famiglia, sto crescendo!-
-Bene… mi fa piacere… perché prima hai mentito?-
-Scherzavo… scherzavo- e faceva delle risatine inutili.
Io sospiravo.
-Comunque mi vieni a prendere lì?- Joe staccò subito la telefonata senza neanche rispondergli. A volte era proprio antipatico, mi dispiaceva di come lo avesse trattato.
-E adesso che cosa farai?-
-Non lo so Demi… mi farò trovare fuori la Hollywood Records!-
-Ma lui non ti ha neanche risposto!-
-E’ vero… non so che fare, mi ha lasciato di stucco! Ma è evidente che debba andare là.
-Si… Su dai… ora sbrigati però. La Hollywood Records è abbastanza lontana da qui, devi muoverti, o per te saranno guai!-
-Si, tesoro. Hai ragione, forse prenderò un bus. Ciao… e ricordati di quello che ti ho detto!-
-Va bene. Ne farò tesoro!-
-Mi mancherai!- e mi diede un bacio sulla guancia.
Non volevo che se ne andasse, volevo che restasse con me, sono sicura che dopo che se ne sarebbe andato mi sarei sentita uno schifo.
Ci eravamo divertiti così tanto e la giornata per noi era già terminata.
Ma non poteva terminare in quel modo.
-Vado ciao!- e scappò via dalla porta di casa.
E piansi.

Pov Joe
Odiavo Nick.
Quando faceva la vittima mi faceva imbestialire, però sono sicuro che lui era da Demi è ovvio. E se scoprivo che fosse così e mi avrebbe mentito per tutto questo tempo, gli avrei cavato gli occhi. Non pensiate che io ce l’abbia con fratello, io non ce l’ho con lui, ma Demi è mia amica e vedo che il nostro rapporto non è come prima.
Non voglio che la veda… avevo la sensazione che tra me e Demi ci fosse qualcosa che non andava e non volevo che Nick ne avesse approfittato.
Comunque guai se non si fosse fatto trovare lì fuori facendomi fare una strada lunghissima, gliel’avrei fatta pagare!

Pov Nick
In città il giro dei pullman era terminato ed ero rimasto a piedi ma per fortuna stavo per arrivare fuori lo studio nonostante la strada fosse abbastanza lunga da casa di Demi.
Sapevo che Demi avrebbe preferito che fossi restato con lei, ma se Joe domani è impegnato, dovevamo per forza provare stasera.
Sperai che Joe non fosse ancora arrivato o altrimenti si sarebbe arrabbiato.
Dopo una bella corsa, fortunatamente ero arrivato e fortunatamente Joe non era ancora nei paraggi!

Pov Joe
Ero arrivato nel parcheggio dello studio.
Parcheggiai la mia “bellissima Mercedes” e mentre stavo andando a vedere se c’era Nick, una mano mi bloccò.
Mi girai ed ecco lo sguardo di Taylor su di me. Si, Taylor Swift, la mia ex-ragazza, che mi guardava con uno sguardo contento masticando dolcemente un chewing-gum!
-Ciao Joe… amico mio?-
-Ehi Taylor come va?-
-Che ci fai da queste parti?-
-Sono venuto a prendere Nick… e…-
-E sappi che io ci sarò al vostro concerto lunedì!-
-Tay… non si sa ancora il giorno esatto, non si sa se domenica o lunedì!-
-E tu che ci fai qui invece?- le domandai.
-Ho appena finito di registrare la canzone “22”. Tra una settimana esce il mio disco!-
-Ah… mi fa piacere. Sai che lo comprerò sicuramente, sai che adoro le tue canzoni!- Pensai “Non credo proprio carina!”
Anche se non stavamo piu’ insieme però mi aveva fatto piacere incontrarla dopo tanto tempo, tanto era sempre rimasta una mia grande amica.
-Allora Demi cosa combina in questi giorni?-
-Cosa dovrebbe combinare?- Quando si parla di lei divento sempre nervoso e di conseguenza accesi un’altra sigaretta!
-Ma come? Avete litigato? Non vi vedo piu’ insieme in questi giorni! Si è allontanata da te!-
-Demi è impegnata con il suo nuovo disco, ecco perchè non ci sentiamo piu’!-
So che era una bugia ma non volevo dirle che non mi sentivo con lei per una stupida discussione che c’era stata tra noi! Era una ficcanaso Taylor… era sempre gelosa. Lo era anche quando stavamo insieme!
-Uhm… mi fai fare un tiro?-
-Certo!-
-Fumo sempre quando sono nervosa!-
-Sai accade anche a me!-
Io e Tay cominciammo a parlare del piu’ e del meno finché arrivò Nick che si avvicinò accanto a noi!
-Ciao Joe… Vedo che ti sei dimenticato di me!- era irritato.
-Scusami Nicholas ma…-
-No… la colpa è mia sono io che l’ho intrattenuto!-
-Ciao T- Taylor. Che ci fai qui?- che scemo! Non si era neanche accorto di Tay, infatti mi guardò, sicuramente avrebbe pensato che io e lei ci eravamo organizzati per un appuntamento. Bhè… non era così. Continuava a guardarci negli occhi, non poteva proprio crederci.
-Ehi… ero qui per la registrazione di “22”!
-Adoro quella canzone, sai?-
Tay si mise a ridere!
-Bhè… credo che dovremmo andare ora Nick!-dissi finalmente a Nick, non ce la facevo piu’ a restare lì con lui con la presenza di Taylor. Mi stavo un po’ vergognando.
-Si… bhè andiamo!-
-Tay… dobbiamo andare ora!-
-Ok… ci sentiamo ciao!
-E in bocca al lupo per il tuo disco!-
-Grazie Joe!-
-Si in bocca al lupo! Congratulazioni!. - aggiunse Nick. Odiavo quando mi copiava.
Gli lanciai un occhiataccia e lui subito capì, e lui mi guardò male dirigendosi verso l’auto!
-Ciao ragazzi!- disse Taylor. E se ne andò facendo la sua solita sfilata, sapevo che voleva ancora farsi notare da me. Finalmente me l’ero tolta dai piedi.
Presi le chiavi ed entrai in auto!
Continuavo a sentirmi ancora piu’ nervoso… era Nick che mi rendeva nervoso.
Gettai la sigaretta fuori dal finestrino e per tutto il tragitto ignorai Nick.
Non lo sopportavo, sapevo che aveva fatto qualche guaio che non avrei apprezzato.
Nascondeva qualcosa, perché lo notai nei suoi occhi.
Bene sicuramente l’avrei scoperto!
Come sempre!

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Capitolo 7
*** Chapter Six ***


                                                                                    I'm not a toy and
                                                                                  I realised who are my 
                                                                                     best friends
                                                                               he helped me to make it
                                                                     and I will never show my weakness!




Pov Nick
Eravamo in garage per svolgere le nostre ultime prove e io non smettevo di pensare a lei.
Quella ragazza mi aveva decisamente stregato: pensavo a quello che avevamo passato quel pomeriggio, a come si era confidata con me, a come ora forse credeva piu’ in se stessa, a come piangeva.
E anche a come mi aveva lavato i capelli dopo avermeli spalmati di cioccolato, a come rideva, e a come tremava quando abbiamo visto insieme quel film horror stringendomi forte come un peluche per sentirsi protetta e al sicuro.
Era sensazionale… magico… magnifico.
Come si poteva essere così perfetti?
Ero distratto e mi sembrava di sognare: stavo suonando la batteria in quel momento e le bacchette sembravano muoversi da sole, come se io non le stessi mantenendo, come se suonassero da sole. Ma chissà quale ritmo stavano seguendo?
-Che cosa stai facendo ehi?- mi domandò Kevin.
-Sto suonando!-
-Si… ma… ma questo non è il giusto ritmo della canzone con cui dovremmo esibirci al concerto!- Kevin mi guardò stranamente… non riusciva a capire come mai quel giorno la mia testa fosse fra le nuvole.
Così Joe e Nick smisero di suonare per richiamarmi e farmi ritornare alla realtà, alla vera vita da rockstar.
-Ah… no?-
-No… questa sembra la melodia di una canzone… di una canzone orecchiabile che mi è molto familiare… sembra una di quelle di Demi!!-
-Non è che sembra… lo è. È Give Your Heart A Break!-
-Solo che è… diciamo una specie di versione rock!-
-Perché la stai pensando?- mi domandò Joe con sospetto.
-Non mi dire che sei cotto di quella?! Per favore!!!- mi urlò Joe. Sembrava come se pensasse che Demi non fosse abbastanza carina e che fosse uno scandalo terribile se avessi preso un debole per lei. Che ne sa lui se quello che provo per Demi è amore!
-Ma che cosa ti prende eh? Che c’è… sei geloso?-
Rise e poi mi guardò fulminandomi con gli occhi. Vedevo la rabbia in lui.
Quando si parla di lei diventa sempre “stranamente” nervoso!
-Io… geloso di quella? Hai perso la testa! Comunque smetti… smetti di sognarla ad occhi aperti e pensa a concentrarti sul tuo lavoro! Che diavolo, non sei un bambino, come puoi pensare che io fossi geloso di lei? Disgustoso…- Dilatò le narici, quando si comporta così significa che mente. Quello è l’unico modo per capire se è sincero con te.
-E’ vero! Ma su dai Joe ammettilo… lo sappiamo che è la tua migliore amica ed un pizzico di gelosia la provi per lei! È ovvio…- Joe ignorò completamente Kevin sistemandosi i capelli come era solito fare.
Era nervoso.
-E questo cosa centra?- ribadii io. Non credo che Demi consideri Joe come il suo migliore amico in questo momento, lui era stato un idiota, sono 2 settimane che per lui lei non esiste e la evita… e comunque credo che quello che io prova per Demi  sia tutt’altro… forse compassione da quando avevo scoperto che si tagliava i polsi.
Non riuscivo proprio a concentrarmi, il pensiero di Demi mi distoglieva e mi faceva sbagliare tutto! Sbagliavo le note, le canzoni, le melodie… stavo sbagliando tutto!
“Concentrati Nick, concentrati” pensai tra me e me.
-Ora stai suonando La la Land… sempre di Demi!-
-Si può sapere che stai facendo? Perché sbagli in continuazione! Smetti di vivere nel mondo dei sogni. Smetti di pensare a Demi. Qui c’è qualcosa che non va… me lo sento! Devi concentrarti sai? Se sbagli di nuovo… vedi quella è la porta di casa!- mi disse Joe indicandomi la nostra porta di fronte a me.
Ci riprovai… ma non riuscivo a concentrarmi, tra pochi giorni ci sarebbe stato il nostro concerto e io non ero pronto e non riuscivo a ricordarmi le canzoni… ecco perché sbagliavo tutto! “Forza e coraggio” pensai di nuovo.
Bene.
-Non penso a lei… ma io vedi non riesco a ricordarmi le nuove canzoni!-
-Le ricorderai… sei solo nervoso perché la tua mente è occupata dalla “mia amica” Devonne… non è poi così interessante in fondo!-disse semplicemente Joe. Pronunciò le parole “mia amica” con tanta determinazione. Era proprio invidioso anche se la guardavo per un solo istante.
  Da quando in quando la chiama Devonne? E poi perché ora mi viene a dire che non è interessante?
Comunque riprovai e feci l’errore piu’ grande della mia vita.
Ok… ottimo. Stavo sbagliando completamente tutto! Non ero concentrato, mi stavo perdendo in un bicchier d’acqua solo perché penso troppo spesso a Demi.
-Fuori!- sentii Joe urlare. Era arrabbiato… lo sapevo. Non so se era arrabbiato perché quel giorno non stavo prestando attenzione a quello che facevo, o perché pensassi solo a “Devonne” come la chiama ora lui.
Ma di sicuro, per tutti e due i motivi.
-M’impegnerò… te lo prometto!-
-Ma che musica è questa? Ti senti bene?-
-Fuori!- Sentivo gli occhi che si riempivano di lacrime.
-Fuoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!- urlò piu’ che potè. Sembrava l’urlo piu’ grande che avesse mai fatto.
Lo ascoltai… sembrava gli stesse venendo una crisi isterica.
Mi alzai di scatto e scalciai contro la ruota rotta di una bicicletta, filando dritto in camera mia.
Fine della carriera!

Pov Demi
Era sabato sera, e stavo consolando Nick.
Ieri Joe lo aveva trattato male per non essersi impegnato durante le prove.
Ma come si poteva essere così crudeli? Da quando lo sto ignorando, Joe è così scontroso e freddo.
Lui non è stato mai così… è sempre stato dolce e onesto.
-Mi dispiace Nick… ma dai ti perdonerà!-
-Non lo so Demi… so che ieri sera ho fatto un casino… suonavo altre canzoni, sbagliavo i ritmi e lui si è infuriato!-
-Tesoro…-
-Non mi sono abbastanza impegnato… ecco il problema!-
-Ti capisco perfettamente ma…-
-Ma niente… sono uno schifo, sono soltanto bravo a muovere i tasti di uno stupido Joystick!- mentrei suoi occhi cominciarono a diventare rossi dal pianto, io prendevo dei fazzoletti e gli asciugavo quelle “maledette lacrime”.
-Poteva almeno darti una possibilità!-
-Lui è così… così!-
-Dispettoso??-
-E’ il termine adatto!-
-I’m so sorry baby!-
-La parte piu’ imbarazzante è stata quando suonavo alcune tue canzone invece delle nostre!!!- E rise.
Allora era colpa mia se non ce l’aveva messa tutta.

Pov Joe
Ero appena rientrato a casa dopo le ultime riprese del mio video e li stavo spiando.
Demi era nella camera di Nick… e volevo sapere che cosa si fossero detti! Ero così curioso!
E inoltre cosa ci faceva lei lì?

Pov Demi
Davvero? Quindi Nick pensava a me?
Era fantastico!
-Non smettevo di pensare a te! Io non so… ma tu mi rendi l’uomo piu’ felice dell’universo…- Fece una breve pausa.
-Perchè sei “vera”!-
Risi.
-Tu illumini il mio cuore Nick! E in che senso sono vera?
-Si… sei vera. Sei una ragazza fuori dal comune, non sei come quelle di oggi!-
-Quindi vorresti dire che sono antica?-
-No… no. Sei migliore di loro… sei intelligente, guardi la gente con il cuore, non t’importa delle scarpe firmate o di giudicare un libro dalla copertina… hai sempre scavato a fondo!- mi disse mentre si emozionava.
-Ma dai… -
-Ero distratto perché mi hai portato in un altro mondo. Pensavo al tuo sorriso, ai tuoi capelli, alle tue labbra!-
Mi disse toccandomi con le dita le mie labbra.
-Pensavo a quanto fossi bella, e a quanto ti adorassi!-
-Anch’io ho molto pensato a te!-
-Non mi abbandonare mai Demi… mai!- mi sussurrò nelle orecchie mentre sembrava volesse baciarmi, ma poi si tirò indietro. Voleva farlo forse? Si… ma forse si vergognava? Si era intimidito? Si era emozionato?
-Siete tutti delle persone meravigliose in questa famiglia. Peccato che Joe mi abbia deluso!-
-Anche io sono rimasta deluso da lui!-
-Si… se devo raccontargli i miei problemi, non glieli direi mai, perché in lui ho perso la fiducia. Perché ti tratta male Nick? Per quale motivo ti parla in quel modo? Io per colpa sua perdo le mie debolezze… e penso che sia tutta colpa mia e inoltre non vuole neanche che ti veda… !- dissi io mostrando una lacrima leggera.
-Hai ragione… lui vuole sempre essere superiore agli altri, è un ragazzo esageratamente vanitoso… non puoi farci niente. Si crede il divo. Lui è sempre stato il numero 1 qui… e comanda lui in questa casa da quando non viviamo piu’ con mamma e papà! Te lo assicuro!-
-Non puoi… devi reagire al suo egoismo! Come sto facendo io… e… anche se a lui ci ho sempre tenuto ma…- Non riuscii piu’ a parlare, perché mi si stava bloccando la voce e mi stava venendo una forte crisi di pianto. Nick subito mi capì.
-E’ stupido… non ragiona!-
-Non riesco a perdonarlo.
Sinceramente a volte mi chiedo se lui ci tenga a me, non lo so, non lo sento piu’ come un amico. Come quello migliore. Lui si è allontanato da me. Spero che avrò sempre qualcuno con cui confidarmi!-
-Hai ragione sono 2 settimane che non ti dice neanche “ciao”.-
- Ma Nick… la vita cambia e di conseguenza anche le persone!-
-Si… è vero. Pensa se ti sentisse dire queste cose si sentirebbe ferito. Perciò Demi svegliati… perché per lui da ora sei come un giocattolo, non gl’importa niente di te!-
Le ultime parole di Nick mi avevano colpito fortemente!
Davvero a Joe non importava nulla di me? Davvero per lui rappresento un giocattolo? Che si può rompere o aggiustare quando si vuole?
Mi alzai di scatto e presi un robot sopra lo scaffale di Nick, quando mi vide compiere quel gesto sorrise beatamente, aveva un viso di un angelo, perché aveva visto che avevo preso il suo passatempo preferito che lui usava da piccolo.
-Quindi sono come questo?- domandai a Nick mostrandogli il suo giocattolino “preferito” che adorava quando era piccolo.
-Si… in un certo senso sì. Sei un qualcosa che lui può rompere e aggiustare quando vuole… nel senso che se ti ferisce ci resta male … è ovvio. E se dopo ti chiede scusa e tu lo perdoni… lui si mostrerà di sicuro euforico. Perciò sei un qualcosa di cui lui può fare tutto ciò che vuole. Non gl’importa niente!-
Quelle parole mi rimbombarono nella mente: “Sono un qualcosa che lui può rompere o aggiustare”
-Non restarci male!- mi consolò Nick quando mi vide quasi che stavo per lacrimare.
-A lui non gl’importa niente di me… lui non potrà mai aiutarmi. Io lo adoravo ma… sai una cosa? Me lo dimenticherò. Lui non è piu’…- Volevo continuare la frase, ma non ci riuscivo. Volevo dire un qualcosa che forse mi avrebbe spezzato il cuore, ma dovevo dirlo, dovevo dire quello che sentivo e quello che pensavo realmente.
-Non è piu’ il mio migliore amico!- mi sfogai lanciando il robot dentro la cesta dei vecchi giocattoli di Nick.
-E cosa farai ora?-
-Non lo so. Ma lui con me ha chiuso… definitivamente.-
 -Ok… complimenti! Non vedevo l’ora che lo capissi! Ora hai capito chi hai davvero avanti. Hai capito gli amici che ti accettano per quello che sei!-
-Ora l’ho capito… credo-

Pov Joe
Demi mi aveva ucciso con quelle sue parole.
Ma come poteva pensare questo di me? Lei pensa che mi sia allontanato da lei? Lei pensa che di lei non m’ importi piu’ nulla.
Ma la colpa è solo di Nick.
Lui le aveva fatto il lavaggio del cervello, dovevo entrare e spiegarle tutto.
Io pensavo che lei non volesse piu’ parlarmi, perciò non mi sono piu’ avvicinata a lei.
Mi veniva da piangere.
Lo ammetto che odio dimostrarmi debole, ma Demi mi aveva ferito troppo, troppo. E ha detto che non mi sente piu’ come il suo migliore amico.
È vero che sono 2 settimane che non la chiamo… anzi per me è un secolo… ma mi vergognavo di pronunciare anche il suo nome.
Forse dovevo convincerla a farle credere che si sbagliava completamente… non voglio perderla, ma già l’ho persa! Sono un fallito!
Io la adoro… e anche troppo!

Pov Taylor
In quel momento mi stavo ritenendo un genio.
E’ vero che lo sono sempre stata ma quel giorno era completamente diverso, mi sentivo perfetta.
In prima pagina “Demi e Nick: amicizia o amore?”, lo sapevo che stavano flirtando quei due.
Chissà se Joe già lo sapeva? Se non lo sapeva ancora avrei avuto un “incantevole” possibilità per rovinare quella strega della Lovato.
Da quando in quando Demi e Nick si abbracciano in questo modo? Da quando in quando lui la prende in braccio come se fosse la sua principessa? Da quando?
“Oh mia cara Lovato… da oggi in poi Joe sarà solo mio” pensai tra me e me.
Dovevo subito mostrare l’articolo a Joe per mostrargli le immagini che avevano scattato alla coppia “Nemi”, doveva guardare con i suoi occhi la vera e pura verità, volevo dimostrargli che si stava sbagliando e che stava prendendo un abbaglio.
Oggi inoltre ci sarà il concerto dei Jonas Brothers e sono sicura che lui non l’avrebbe invitata!
Lo chiamai, mi rispose al 20esimo trill… ma l’importante è che mi ha risposto!
-Ciao Joe amore!-
-Amore??? Non ti capisco… comunque ciao Taylor… cosa c’è?-lo sentii sbuffare, so che non prova piu’ le stesse cose per me come prima, ma dovevo impedire che si innamorasse di quell’angioletto senza cervello.
-Eh… sono al bar al centro di Los Angeles… ti va di prendere un frullato?-
Per rispondere ci mise quasi 1 ora.
-Joe… allora?-
-Eh…?-
-Vieni?-
-Affare fatto… si ci vediamo lì… anche se avevo un forte mal di testa ma va bene… e…!
-Se vieni… il mal di testa ti passerà!-
-E perché dovrebbe?-
-Perché da oggi in poi io sono la tua medicina perchè ho una sorpresa strabiliante da darti… ciao amore, ci vediamo lì!- Lo chiamavo amore perché doveva capire che apparteneva a me e non a  quella “antica Barbie oscena”. Doveva dare retta a me… a me e basta!
Io lo amo ancora.
-Ok… va bene, a dopo!- mi rispose.
Il mio piano avrebbe funzionato come sempre.

Pov Joe
Mi aveva lasciato di stucco. Cosa voleva ancora? Qualsiasi cosa voleva era una rompipalle… sapevo che mi avrebbe trattenuto e non mi sarei piu’ potuta sbarazzare di lei.

Pov Taylor
Ero molto felice che lui avrebbe lasciata perdere per sempre quella Demi. Non la sopporto, crede di essere la vittima, quell’innocente, ma è solo una… una… una strega!
Dopo 40 minuti… era arrivato.
Eccolo con la sua magnifica Smart nera, mi ricordo che è stata la prima auto dove sono salita con lui per il primo appuntamento.
-Ciao Taylor!-mi rispose ancora assonnato.
-Ciao Joe… ti vedo in ottima forma!-
-Lo sai che lo sono sempre!-
-Sediamoci su… allora raccontami un po’ quello che succede in quella tua testolina!-
-Mi hai invitato solo per questo?-
-No… è che ti vedo un po’ triste e so che è per colpa di quella capretta?-
-Capretta???-non capiva a chi mi stessi riferendo. Ma come si fa a non capire… è ovvio che se dico “capretta” mi riferisco a quella strega. Se lo scrivo su Internet escono anche le sue foto.
-Si… Demi Lovato-Quando dissi Demi Lovato abbassò la testa. Era innamorato di lei?
“No… non pensare a queste cose Tay… lui non ama lei, ama solo te. Come può innamorarsi di una capretta? Nick potrebbe perchè lui guarda solo le ragazze oscene come lei.”
Avrei voluto raccontargli subito dell’incontro tra la strega e il suo povero fratello, ma volevo aspettare un po’ perchè volevo provare l’emozione di quando abbiamo preso il nostro primo frullato insieme.
Parlammo un po’ del piu’ del meno ma ora basta… era arrivata l’ora di scatenare l’inferno.
-Allora che cosa volevi dirmi?- mi chiese lui stanco, gli si vedevano perfino le occhiaie. Era così stressato!
-Che cosa avrei dovuto dirti?-
-La sorpresa fantastica che avevi in serbo per me???-
-Ah si certo…!-
Presi la rivista e gliela mostrai.
-Chi sono questi due? Li conosci?-gli domandai guardandolo maliziosamente.
-Nick e Demi?-
-Non lo sapevi che questi due si frequentano? In fondo non lo sapevo neanche io… è molto strano non credi?-
-No…! Come?-
-Sono così désolée per quello che ti sta capitando!-
-Moi aussi!- Parlare in francese è sempre stato il nostro forte.
Il mio piano aveva funzionato, aveva una faccia sconvolta!
-Si… sono loro. Ti sembra che da questa foto stiano insieme?-
-No… non è possibile. Non stanno insieme ok… no!-
-Ti stai agitando vuoi un bicchiere d’acqua?-
-No sono calmo… ce la posso fare!- mi disse sospirando!
-L’ho fatto solo per te… vedi tu sei un ragazzo così dolce e volevo mostrarti che Demi se ne stava completamente approfittando di te!- gli spiegai pasticciandogli la manina e facendogli gli occhi da cuccioletto. Lui si allontanò subito forse non voleva che lo trattassi così, mi ricordava molto quando stavamo ancora insieme felici e contenti quando per lui ero ancora la migliore.
-Non riesco a crederci … io e Demi dobbiamo parlare assolutamente, adesso! E guai se si permette di ignorarmi come sta facendo in questi giorni! No mi deve dare spiegazioni! Chissà a quando risalgono quelle foto?-
-C’è scritto che sono state scattate venerdì pomeriggio! Guarda!-
-C’est très tragique. Allora quell’idiota mi ha mentito!-
-Si… ti do ragione. Ma dai su in fondo sono carini… guarda come si abbracciano e come si coccolano!-
-Comunque grazie Taylor… te lo giuro che da oggi mi fiderò sempre di te!-
-Sono disgustosi però… in fondo è brutto sentirsi esclusi dai proprio amici!-
-Non te lo immagini neppure!-
-Io credo che tu debba lasciarla stare Demi… non ti merita. Non lo vedi come si comporta con te? Cerca sempre delle scuse… e poi è completamente cotta di Nick!-
Joe si stava quasi per affogare con un cupcake quando gli dissi la parola “è cotta di Nick”
-Non m’interessa… lei mi darà delle spiegazioni, ok?-
-Stai meglio? Pensavo stessi per morire!-
-Si… sto bene grazie, non succede nulla- si alzò e capii che forse voleva andarsene.
-Ma viene anche lei al concerto quindi stasera?-
Se ne andò senza neanche rispondere alla mia domanda.

Pov Joe
Non ci potevo credere.
Allora è vero quello che Demi ha detto a Nick.
Non ci posso credere… io l’ho sempre fatta stare bene, l’ho sempre consolata e poi mi pugnala così alle spalle.
Non m’importa anche se la adoro, gliel’avrei fatta pagare, deve imparare che a me nessuno mi fa star male. Nessuno. Nick non si è neanche permesso di toccarle un capello e si permette anche di abbracciarla come se stessero insieme.
Ma quello di cui dovevo occuparmi per prima era Nick… andai subito a casa ed entrai in camera sua ed era intento a provare per stasera:
-Smetti di provare! Perchè tu stasera con noi non ci sarai… non continuerai a suonare con noi… non parteciperai al concerto. Da oggi in poi sei fuori dal gruppo!-
Ecco c’era rimasto male, ma non mi fregava. Ecco.
Se lo meritava, la prossima volta imparava a rubarmi Demi. Gliel’avevo detto di starle lontano.
Ma a quanto pare le regole sono regole.

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Capitolo 8
*** Chapter Seven ***


                                                                                                  The perfect mother





Il tempo non era un granché e vedevo fuori dai finestrini il grigiore del cielo che copriva l’enorme città.
Stava per piovere perché una goccia mi sfiorò la punta del naso, sui finestrini del grande taxi, appena chiusi appannati dall’umidità scrissi esattamente 3 lettere:
J-O-E.
Era ovvio che sentivo profondamente la sua mancanza.
Guardavo quelle lettere pensando tra me e me: non riuscivo ad accettare il fatto che lui forse in questo momento non sprecava il suo tempo a pensare a me ed io invece sì.
Pensavo che era tutta colpa mia e che avevo fatto un disastro ad averlo tenuto lontano per così tanto tempo, se volevo riallacciare il nostro rapporto dovevo darmi da fare.
Ma per il mio bene sarebbe stato meglio se me lo fossi tolta dalla testa.
Lo dovevo dimenticare o con le buone o con le cattive.
-Sei con la testa fra le nuvole oggi!- ecco mia madre Dianna che mi riportava alla realtà. Si notava tanto la mia distrazione?
Non mi ero neanche accorta della sua presenza e continuava a chiedermi spiegazioni riguardo alla mia disattenzione mentre leggeva il suo libro preferito, “L’ospite”, di Stephenie Meyer,non era uno dei miei preferiti. Io ovviamente non rispondevo.
Poi vidi che era all’ultima pagina.
-L’ho finito!- urlò soddisfatta di se stessa.
-Wow, non vedevo l’ora che ti togliessi di mano quel pattume!- le riferii io. Mi fulminò con un’occhiataccia, odiava quando qualcosa che piaceva a lei non piaceva a me. Non capivo che cosa ci trovasse di tanto interessante.
Si noi due ci somigliamo esteriormente ma no internamente.
Abbiamo proprio caratteri diversi.
-Dovresti leggerlo!- mi consiglio per convincermi.
Mi gettò il libro tra le gambe. Il taxi si era accostato al marciapiede, posai il libro sul sedile vuoto accanto a me e presi la mia borsa agganciata al sedile del passeggero.
L’autista indossava degli occhiali scuri e ci fece capire che eravamo arrivate.
-Gracias de su acompañamiento hasta aquì- mi congratulai col conducente che parlava spagnolo. Mia mamma mi ha detto che viene da Barcellona.
-De nada, senorita, esto es mi trabajo!- rispose gentilmente.
-Lo sé, usted es muy amable, un million de gracias- si congratulò ancora mia madre.
Mia madre aveva studiato spagnolo per motivi di lavoro nel passato e aveva voluto insegnare qualcosa anche a me, nonostante il mio rifiuto, ma ora le sono molto grata perché mi ha fatto venire la voglia di apprendere di piu’: infatti ho anche studiato cinese mandarino, francese, portoghese e un po’ d’arabo. Questo sarà molto importante nel mio lavoro perché grazie alla mia carriera potrei comunicare magari con gente di altra nazionalità che mi segue per cui se non avessi imparato molti anni prima sarebbe stato impossibile colloquiarci.
Scendemmo dal taxi.
Ci incamminammo in un piccolo vialetto stretto finché non attraversammo un vicolo cieco dove alla fine della strada si trovava un piccolo bar.
Avevamo deciso di fare colazione assieme quella mattina.
In quel momento mi sentivo piu’ sola che mai perché sembrava che gli amici con cui mi trovavo completamente benissimo mi avessero abbandonato.
Inoltre a proposito del matrimonio di mia madre… bhè era stato annullato.
Mio padre aveva avuto problemi di alcolismo e questo aveva portato a delle conseguenze disastrose in famiglia, e perciò ora erano divorziati da un bel po’, quindi credo che le sarebbe piaciuto anche a lei di passare un po’ d tempo con me data la sua solitudine perché lei viveva da sola. Mia sorella Dallas ormai aspetta un bimbo e ha la sua vita, riguardo a Madison bhè lei… lei abita e studia al collegio.
-Ordino 2 caffelatte, ok?- le chiesi.
-No tesoro io prendo una cioccolata calda!- rispose. Mia madre mi somigliava parecchio, aveva 40 anni, e  nonostante il suo viso triste e alcuni segni di rughe, mi sarei rispecchiata in lei quando sarei invecchiata un po’.
-Va bene!-
-Oggi vado a trovare Madison… devo ritirare la pagella del primo semestre!- disse mentre spegneva la sua sigaretta. Mia mamma andava a visitare Madison 2 volte al mese al collegio di Los Angeles e restava un po’ con lei. Mi sorrise dolcemente ed avevo capito che aveva intenzione di portarmi con lei ma proprio non mi andava.
Comunque prenotammo un tavolo e nel frattempo che lei prendeva la nostra colazione mi sistemai il rossetto specchiandomi. Poco dopo una ragazza robusta dai capelli spettinati e rossicci si avvicinò a me e mi rivolse: -Ma che carina, ascoltami, ascolta benissimo, non pensare di avere delle possibilità con Nick, perché io sono fatta per lui, sarà me che porterà all’altare, non una pop star cretina come te!- mi tirò un braccio facendomi sbavare il rossetto rosso fuori dal perimetro delle labbra. Poi sbattè sul tavolo la rivista che aveva sgualcito, gesticolò con le mani che mi avrebbe tenuto d’occhio. Ma che squilibrata! Allora è vero che credevano che stessimo insieme? Afferrai la rivista agitata e guardai alla pagina 42, io e Nick abbracciati come dei ragazzi che si abbracciano quando provano qualcosa.
Mia madre si avvicinò con le due tazze incredula: -Che succede?- Per fortuna non vide niente della foto di me e Nick, perchè già avevo girato alla pagina 43. –Niente, voleva solo congratularsi con me per la mia carriera!-
-Carriera? Dall’atteggiamento sembrava ti stesse insultando!- mi fissò con quel suo sguardo indagatore che faceva spesso quando ero piccola quando capiva che dicevo una bugia.
-Era solo una psicopatica nevrotica. Sai non a tutti piaccio in questo mondo!-
-Non pensarci. Ecco il tuo caffelatte!-
Non mi andava neanche piu’ il caffellatte, mi era passata la fame!
Mi guardò con un punto interrogativo: -Ed ecco la tua crostata alle mele per te!-
Cominciavo a sentirmi in colpa, gli insulti di quella fan mi stavano facendo imbestialire, mi ero dimenticata che era da un bel po’ che non mangiavo e mi ero messo in testa che dovevo dimagrire per non essere piu’ derisa ma mi aveva offerto la colazione, si sarebbe sentita delusa!
-Certo che si!-
-Sei sicura che va tutto bene? Non ti ha detto nulla di male quella?-
-No… nulla, solo stupidaggini!-
Girai le pagine per non pensare all’idea che avrei dovuto mangiare anche se non volevo, arrivai alla pagina 99, c’era l’oroscopo.
Io non ci credevo e l’avevo letto solo poche volte, ma non sapevo cosa fare così diedi uno sguardo
Il mio segno è del Leone, dicono che sia un segno forte ma non credo nonostante le mie debolezze, ecco perché non ci credo.
Ecco l’oroscopo di questa settimana!
Sarà una settimana dura per i nati sotto il segno del Leone.
Non riuscite piu’ ad essere coraggiosi, vi sentite dei nullafacenti per ogni situazione che vi sfugge di mano. Dovete ritornare a riacquistare la fiducia che coltivavate!”
Io non sono stata mai forte quindi! Decisi di chiudere ma mi stupii quando una cosa aveva centrato proprio quello che stavo passando, non potevo crederci!
Grossi problemi con le amicizie che vi stanno piu’ a cuore vi affliggeranno. Alcuni dei vostri amici si stanno allontanando da voi, e voi ci state male. Ma forza e coraggio, tutto si aggiusterà. Ma c’è una persona che si sta avvicinando notevolmente a voi per arrivare ai suoi scopi. Non preoccupatevi, non vuole ingannarvi, questa persona è innamorata di voi, e vuole solo sapere se quello che provate per lui o lei corrisponde e probabilmente vi starà coccolando o dando consigli per i vostri problemi giornalieri. Mercoledì sarà una giornata disastrosa, otterrete una grande delusione da chi non ve lo sareste mai aspettato, e resterete a mani vuote. Nell’ambito dell’amore so che vi piace qualcuno, dovete solo dirglielo! Ma attenti a non fare casino! Nell’ambito lavorativo spaccate sempre, vi piace il vostro lavoro, e avrete un progetto speciale per il prossimo mese, continuate così perché voi siete sempre state persone che si sono dedicate completamente fin dall’inizio alla vostra vita!”
Questa sono io. Aveva centrato, aveva tutte le risposte alle mie domande.
Alla frase “Alcuni dei vostri amici si stanno allontanando da voi…”, bhè l’unico che si è allontanato da me è Joe, quindi ha ragione.
Alla frase “Ma c’è una persona che si sta avvicinando notevolmente a voi […] “questa persona è innamorata di voi”. Bhè l’unica persona che si sta avvicinando notevolmente a me è Nick, lui prova qualcosa per me? È un mistero, lo scoprirò. Se è vero, giuro che leggerò l’oroscopo ogni giorno.
Mia madre mi vedeva interessata mentre leggevo:
-Che stai leggendo?-
-Niente…-
-Ti vedo piuttosto interessata!-
-Leggo riviste di alcuni miei vecchi amici famosi, quelli che invitavo ogni anno alle feste di Halloween, sai è tempo che non li sento!-
-Wow… bene. Ma non hai ancora toccato la tua colazione!-
Wow… mi ero dimenticata dei miei sensi di colpa che stavo così bene ma ora mi toccava mangiare.
Bevvi e mangiai la mia colazione controvoglia, anche se non volevo.
L’oroscopo ha detto “forza e coraggio” quindi… devo essere forte!
Quasi… quasi ci credo davvero!
Mangiai di fretta e furia per il nervosismo cominciavo davvero a credere che quel maledetto mercoledì sarebbe accaduto davvero qualcosa.
Ero insicura non sapevo se crederci o no.
Ci riflettei.
Quel mercoledì
No… ho saputo che si è tenuto il concerto domenica sera e Nick e i suoi fratelli non mi hanno invitato.
Bene, ma tanto non m’importa perché non voglio averci a che fare, Nick però poteva avvisarmi, ero sicura che anche se non sarei voluta andare a vederli, mi avrebbe comunque proposto di venire, non mi aveva detto nulla, cosa c’è ora anche lui ce l’ha con me?
La risposta arrivò dopo un frazione di secondo.
Nick era stato squalificato dal gruppo ecco perché.
E non aveva suonato.
L’ho saputo da delle fan che parlavano fuori da casa mia, e io riuscivo a sentire attraverso il muro vicino al camino.
Sicuramente era stato Joe.
Ed ecco perché stavano fuori casa mia, sapevano che centravo qualcosa io… bhè visto che passavo metà della mia vita con loro.
Molto strano.
Arrivai a casa dei tre.
Era quasi un mese che non ci passavo e quella casa mi dava un certo senso di paura, sembrava la casa dei fantasmi dato che non vedevo l’ombra di vita di nessuno dei tre.
Non si sono fatti piu’ vedere.
Anche se sono venuta ovviamente per Nick, avrei potuto incontrare lo stesso Joe.
Infatti fu così.
Bussai alla porta ed ecco Joe con i capelli bagnati in jeans e “senza maglietta”. Arrossii notevolmente, sembrava una statua dell’antica Roma, lui sembrava non essere in imbarazzo, anzi era completamente tranquillo.
-Ciao- lo salutai, mi sembrava una maniera educata di salutare dopo un po’ di giorni che non ci sentivamo, lui non rispose anzi come se non fosse successo nulla mi lasciò sulla soglia della porta e salii in camera sua senza dire niente, poi lo vidi scendere subito ancora senza maglietta.
Erano le 9: 00.
Non mi aveva invitata ad entrare, ma cosa potevo fare? Restare lì come una morta no decisamente no!
Entrai.
Mi vide quando entrai nella sua casa.
-La porta si chiude comunque!- lo disse senza guardarmi. La sua voce era dura, dura come il ghiaccio. Solo poco dopo mi ero accorta di averla lasciata aperta quando ero entrata.
Dopodichè chiuse la porta, poi mi fissò male.
Odio quando mi guarda male.
Aprì il frigorifero e prese una bottiglia di latte e chiuse il frigorifero sbattendolo.
Immerse il latte nella tazza con i cereali, poi si sedette per bere.
Passarono dei minuti interminabili mentre io guardavo per terra e Joe faceva finta di ignorarmi, come se non esistessi. Lo sentii parlare tra se e se: “Ma cosa è venuta a fare?” Quanto è antipatico, brr…
Arrivò Nick dopo poco che mi vide e mi abbracciò strapazzandomi come se fossi un grande orso forse era sorpreso di vedermi.
Quell’abbraccio a Joe diede fastidio perché si alzò di scatto senza neanche finire la colazione e per un momento sembrava stesse venendo verso di noi ma poi girò dall’altra parte sbattendo i pugni sul muro.
Nick mi scusò per quello che aveva fatto e mi spiegò quello che era successo per via del gruppo, io gli ho risposto che già ne ero a conoscenza…
-Mi dispiace-
-Non preoccuparti, ormai ha preso la sua decisione, io ti prometto che prima o poi andrò via da questa casa!
 -Davvero?!-
-Si, non ne posso piu’, sono settimane che fa il dispettoso, e io ho deciso di andarmene!-
-Vieni a vivere da me allora!-
Fece un sorriso sghembo.
Davvero sarei contentissima se venisse davvero a vivere con me, ho una casa a 2 piani grandissima a Toluka Lake con parecchie stanze e un’enorme sala da musica, e una sala media per le feste. Sarebbe stato indispensabile per lui.
Sarebbe fantastico se Nick mi avrebbe aiutato l’anno prossimo con le decorazioni di Halloween se fosse davvero venuto a trascorrere la sua vita con me.
Cosa impossibile.
Mentre Nick portava degli strumenti in garage decisi di aiutarlo a prenderne altri che erano rimasti in una camera sopra al quarto piano.
Nick mi diede le chiavi del ripostiglio per aprire la porta.
Aveva intenzione di non suonare piu’ e voleva vendere tutti i suoi strumenti perciò lo stavo aiutando.
Aveva detto che si sarebbe dedicato alla recitazione.
Non che io non voglia farlo entrare nel mondo dello spettacolo perché io sia gelosa o altro ma io so benissimo quanto tiene alla musica, non può arrendersi in questo modo gettando tutto all’aria, doveva continuare a seguire il suo sogno.
Anche se non aveva piu’ un gruppo con cui cantare, poteva cantare da solista e fare almeno quello che voleva, perché in un gruppo quando c’è il leader non puoi comporre la musica che vuoi.
Entrai nella camera impolverata e cercai l’enorme scatola con tutti gli strumenti, era sopra a tutto, Nick mi aveva indicato che era nera e fatta di cartone vicino ad una foto di famiglia incollata al muro.
Quando la individuai presi una scala data l’altezza, la scatola non era messa bene perché appena la toccai per poco non precipitò a terra ma mi sporsi leggermente per acchiapparla al volo. La foto di famiglia ritraeva la signora Miller e il signor Jonas con i tre figli.
Loro sorridevano.
Joe aveva uno sguardo furbo e faceva la linguaccia mentre era intento a costruire un castello di sabbia, Nick aveva le manine in bocca lì era ancora un neonato (che carino) Kevin abbracciava la mamma da dietro.
Poi all’improvviso sentii un rumore forte da dietro, era la pianta del corridoio che era caduta. Ma come?
Non era il vento perchè anche se era inverno in quel periodo, le finestre dalla sala erano chiuse.
Non credo che un oggetto così stabile cadesse solo.
Quindi qualcuno ci era passato vicino.
Sicuramente c’era qualcuno che mi stava spiando.
Scesi dalla scala e chiusi bene la serratura della porta del ripostiglio a chiave e trascinai la scatola pesante piena di oggetti in un angolo, e mi guardai attorno per vedere bene chi mi stesse seguendo, quando ero nel bel mezzo del corridoio sentii il profumo nell’aria di Joe e vidi metà della sua schiena nuda retrostante al muro e il profilo del suo viso che si nascondeva.
Era lui che mi spiava.
 

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Capitolo 9
*** Chapter Eight ***


                                                     He will never love me!



Mi stava spiando!
Si, ma da quanto tempo? Speravo che non avesse capito che stavo aiutando suo fratello a vendere gli strumenti. Decisi di ignorarlo e prendere la scatola per portarla giu’ da Nick, camminai a passi svelti per raggiungere le scale.
Mentre scendevo le scale quell’idiota ha detto la peggior bugia che abbia mai potuto dire in vita sua: -Non c’è bisogno che mi spii! Se vuoi tanto parlare con me, puoi anche venire di persona!- Che bugiardo! Aveva capito benissimo che mi ero accorta che lui mi stava spiando, ed ora per cercare la scusa, incolpava me che ero “IO” quella che lo stava spiando, ma pensa che io sia stupida?
Mi girai di scatto e lo vidi sulla soglia della sua camera con le braccia incrociate e con lo sguardo duro!
-Non sono stupida, Joe!- glielo dissi chiaro e tondo. Mi squadrò dalla testa ai piedi non sapendo cosa dire ed entrò in camera sua sbattendo forte la porte. Mi odiava, è ufficiale!
Mi sedetti accanto al muro e cominciai a piangere silenziosamente per come ero stata trattata, quando riuscii a calmarmi rimasi a guardare un punto fisso del muro opposto con la mente spensierata, mi incantai. Poi non so ma ritornai alla realtà rendendomi conto che ero stata lì seduta per quasi 2 ore. Che sbadata!
Quando scesi giu’ al piano terra, mi spaventai!
Si perché indovinate chi era venuto? C’era lei. La regina del rock. Taylor Swift.
Era seduta sulla poltrona e si stava mettendo lo smalto sui piedi, che ci faceva lei là? Si comportava come se fosse casa sua, ma era impazzita? Si perché aveva i piedi appoggiati sul tavolino d’argento! Che vergogna!
-Ciao Demi. Come stai? Che ci fai qui? È molto tempo che non ci vediamo!- sembrava contenta, appunto “sembrava” perché di certo non lo era.
-Ciao Taylor. Va tutto bene, grazie, sono qui perché sono venuta a trovare Nick!- le risposi posando la scatola degli strumenti di Nick sul pianoforte vicino. Quando mi avvicinai a lei,
fece una faccia gasata, nel senso che era soddisfatta, come se fosse felice che fossi venuta per lui.
-Che bello venire qui per trovare un amico. Domenica non c’eri al concerto! Come mai?-
Non sapevo cosa rispondere, ma ovviamente mentii non volevo che quella cominciasse a insultarmi perché ero stata l’unica che sfortunatamente non era stata invitata.
-Studio. Si io sto studiando cucina!-
-Wow, non potevi studiare un altro giorno?-
-Bhè no… quel libro mi stava appassionando troppo, e non ho potuto lasciarlo da solo a casa, ecco…-
Era disgustata dalla risposta, è vero ma che risposta ho dato?
-Ma perché sei qui tu?-
Non fece neanche in tempo a rispondere che si sentii una voce forte e felice che gridava: -Lei è qui perché abbiamo un appuntamento!- Ecco Joe che era sceso dalle scale velocemente. Cazzo ma era proprio cambiato! Nel senso che era vestito molto elegantemente e aveva cambiato addirittura look ai capelli.
Li aveva tagliati, ora erano piu’ corti, ma era non so… un’acconciatura molto sexy.
-Ciao principessa. È pronta per andare al ballo stasera?-
-Oh, mio caro principe. È così fashion stasera, stasera deve portarmi in un ristorante molto lussuoso, eh? Mi aiuti ad alzarmi per favore?- gli domandò con la sua voce mielosa.
Lui gli diede una mano come se la stesse invitando a ballare. Che nervi! Cominciarono a chiacchierare come se io non esistessi, però so che avevano in programma che lui l’avrebbe portata in un ristorante molto carino un po’ lontano da Los Angeles. Impazzii quando lui cominciò a dirle: -Sei bellissima tesoro, troppo bella!- e dopo cominciò a sbaciucchiarla.
Mi stava venendo da vomitare a vederli in questo modo. Ma la smettevano?
Non so perché ma rimasi lì impalata a guardarli mentre si baciavano, ma che stupida! Stavano insieme di nuovo, era ufficiale! Joe poi si girò e si accorse che ero rimasta impalata lì a fissare quella scena, infatti prima di replicare, si fece una risatina leggera e cominciò a dirmi facendomi vergognare enormemente: -Ma cosa fai Demi? Stai guardando lo spettacolo?- Mi fece sentire ancora piu’ stupida, e Taylor scoppiò a ridere perché notò il mio imbarazzo! –I-io!- riuscii a dire solo quello.
-Smettila di guardarlo,ok? So che è bellissima vestito in questo modo, ma mettiti bene in testa che lui è solo mio!- mi fa venire i nervi quella!
-Si, solo tuo!- replicò a voce bassa. Si baciarono di nuovo, cominciai ad arrossire. Non mi accorsi dell’arrivo di Nick che mi prese una mano da dietro e mi rivolse nell’orecchio! –Andiamo?- Ero rimasta delusa. Nick mi stava rivolgendo delle parole a bassa voce per assicurarmi che stessi bene, nel frattempo quei due se ne erano già usciti.
Poi provai ad andarmene ma Nick mi bloccò, cercai di dimenarmi e alla fine gli urlai contro: “Lasciami in pace, Nick!” Dopo poco uscii da casa Jonas per tornarmene a casa mia, l’unica immagine che mi veniva in mente, erano le “forbici” che avrei usato per tagliarmi. Mentre camminavo sul marciapiede nel buio, pensavo a come lo avevo trattato, poverino! Poi sentii il rumore classico di un’auto che stava passando, quando mi girai istintivamente vidi Joe nella sua Mercedes con la sua storica ragazza Taylor Swift, che si stava sistemando i capelli, quando mi videro volevo scappare, ma era troppo tardi, Joe rideva fissandomi, Taylor mi mandò un saluto falso… troppo falso, con un sorriso falso stampato sul suo volto completamente falso. Tutto era falso di quella. E’ incredibile, stavano ridendo di me!
Joe se non fosse con lei in quel momento in auto ai tempi vecchi della nostra amicizia, sicuramente mi avrebbe accompagnata fino al vicolo di casa, per non farmi camminare a piedi. Ora no, se ne fregava, se ne fregava di tutto di me! Poi non avrebbe avuto tempo se aveva un appuntamento con quell’oca.
Quando arrivai a casa, aprii velocemente la porta, lasciai le borse sul tavolo, salii le scale chiudendomi in bagno. Lo specchio davanti a me rifletteva una balena, quella ragazza grassa e brutta, mi sentivo uno schifo ma era “lui” che mi stava facendo sentire in quel modo in quell’esatto momento, e non ci pensai due volte… misi due dita in gola e cominciai a vomitare sangue.

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Capitolo 10
*** Chapter Nine ***


Don't be afraid of speaking


 
DOVRESTI PARLARE CON UN PSICOLOGO!
Sarà la millesima volta che Nick me l’ha detto. Esagerato!
Anzi piu’ precisamente è la 20esima volta che me lo dice, le ho contate tutte le volte.
E’ una settimana che Nick viene a casa mia per prepararmi un pranzo molto ricco, perché dice che sono dimagrita troppo in una settimana. Non sapete quanta roba: spaghetti, carne e patatine, pane con prosciutto, uova.
Insomma non ho voglia di mangiare tutto questo… ma è per me.
-Dovresti parlare con uno psicologo!- basta ora mi ha convinto, vuole che parla con uno psicologo e allora ci parlerò.
-Va bene, a un patto però… se smetti di cucinare tutta questa roba per me-
-No, mia cara, hai bisogno di mangiare, la tua situazione potrebbe aggravarsi-
Uffa non lo sopporto quando fa così.
 
E’ venerdì.
Arrivo in uno studio con le pareti grigie, solo un quadro di un prato fiorito da un po’ di luce alla stanza.
Nick mi sussurra che mi aspetta nell’altra sala e che nel frattempo va nel bar alla fine della strada per prendersi un caffé. Caffé… caffé, adoro il caffé.
Incontro una donna grassoccia seduta su una sedia girevole, con gli occhiali, e con i capelli rossi corti.
Avverto un senso terrore… la mia mente comincia a pensare che non vorrei mai essere grassa come lei, non sia mai! Faccio roteare la testa, per mandare via quel pensiero. Infatti la donna mi guarda con uno sguardo sospetto.
-Buongiorno, ma che bella signorina, mi pare di averla vista già da qualche parte-
Wow allora non è vero che tutti pensino che io non sia chissà di quale bellezza, qualcuno può trovarmi carina altri no, bene. Cazzo, mi ha appena detto che le sembra di avermi appena vista, è ovvio sono Demi Lovato,la cantante piu’ scadente dell’America, forse mi hai visto in televisione? Avrei voglia di dirle: “Io sono Demi Lovato e non ammetto che qualcuno non mi conosca”, meglio non dirlo.
-Sono famosa, una cantante americana, molte ragazze mi seguono, per esempio lei non ha una figlia che ha tutti i miei Cd?-
-Ah, ora capisco, si ho una figlia, ma ha 2 anni, guarda solo Topolino e Peppa Pig-
Oddio, odio i cartoni animati, non mi sono mai piaciuti neanche da piccola.
-Comunque una cantante famosa non ha bisogno di consigli da parte di uno psicologo… vabbè dai sì, molte star del cinema e della musica soffrono di depressione, quindi la capisco-
-Si, quindi io non sono l’unica a soffrire?-
-No, il problema è che c’è troppo lavoro- la donna si alza, prende uno straccio per pulirsi gli occhiali e mi dice di sedermi su una sedia molto alta.
Mi siedo.
-Bene, mi racconti- comincia a parlarmi mentre cammina avanti e indietro e io la seguo con lo sguardo.
-Ho un problema con la mia immagine. Non mi accetto, vorrei essere carina, affascinante e un po’ piu’ magra. Un mio amico dice che ho perso troppi chili in poco tempo, questo lo preoccupa, e mi ha convinto di venire qui, non è stato di mia spontanea volontà-
-Bene, hai avuto problemi sentimentali?-
-No, ma c’è un ragazzo… insomma, sì diciamo che forse sono innamorata di qualcuno, ma lui non mi considera, e questo mi fa sentire ancora peggio, ieri mi sono tagliata per 2 volte per questo motivo-
-Bene, non devi comportarti in questo modo, devi pensare positivo. Posso darti del tu?-
Ma certo che può, forse dovrei chiederglielo io che sono molto piu’ piccola d’età rispetto a quella donna.
-Certo-
-Non devi pensare alla tua immagine, certo è molto importante tenersi in forma, se vuoi, puoi praticare un po’ di sport senza sforzarti troppo, mangia normalmente senza saltare i pasti, potrebbe essere pericoloso se non lo sai, e sappi che il segreto si trova dentro di te!-
-Dentro di me?-
-ti senti uno schifo? Bene indossa abiti molto vintage, vedrai che penserai che anche se pensi che la tua pancia è molto piatta, con un abito molto elegante potresti sentirti meglio e ti sentirai di sicuro molto piu’ felice. Fai così. Indossa abiti vintage, truccati molto, cambia colore di capelli, cerca il tuo stile, esci con gli amici. Vedrai che con tutto questo la tua sicurezza si accentuerà, insomma fingi di sentirti vanitosa, senza esagerare però altrimenti potresti apparire antipatica. Questo è il segreto- Rimasi incantata ad ascoltare le parole della signora Green, si chiamava così dato che era scritto su un cartellino agganciato alla sua camicia di seta.
Vero, mi sembrava un’idea fantastica.
-Dovrei prendere dei farmaci?-
-No, non hai bisogno di farmaci. Ehi, tu sei una donna molto forte, e sono sicura che ce la farai se seguirai i miei consigli, io credo questo. Componi una canzone, se vuoi, anche questo potrà tirarti su di morale-
Adoravo quella donna, pensavo che mi avesse prescritto medicine, farmaci o tranquillanti, invece mi ha rivelato che io sono una persona molta forte, che ce la posso fare senza l’aiuto di quelle pastiche grosse come bomboloni che sono molto difficili da ingerire.
Esco dallo studio e Nick mi offre anche un fumante caffé.
 
-Allora come è andata?- mi domanda lui speranzoso.
-Benissimo, sai? Ora mi sento molto meglio!-
-Mi fa piacere- sfoggia uno di quei suoi sorrisi piu’ belli.
 
Bene ho avuto i consigli che dovevo meritarmi, e mi sono ripromessa di rispettarli tutti fino all’ultima goccia, anche se continuerò a preoccuparmi.
Non devo fare come le altre volte che mi prefiggo uno scopo e dopo lo lascio perdere.
 
Torno a casa, mangio un panino al volo.
Riesco da casa con un cappello davvero buffo che ricopre tutti i miei capelli e mi metto degli occhiali scurissimi. Non ho voglia di farmi riconoscere da tutti.
Vado a fare shopping, ho deciso di cambiare look. Compro nuovi abiti, davvero carini alcuni davvero fantastici, spendo in tutto 100 dollari per riempire un pochino il mio armadio.
Quando ritorno a casa, metto il CD “Unbroken” a tutto volume, chiamo Sandy, la mia parrucchiera personale, che mi consiglia di cambiare i capelli di rosa, perché è un colore che mi sta davvero divinamente, ma sinceramente il rosa sembra un colore passato di moda, e sinceramente non è di mio gradimento, preferisco un colore un po’ piu’ elettrizzante tipo il blu.
Infatti scelgo il blu.
Sandy sembra un po’ contraria alla mia scelta perché tutto il mondo lo sa chi mi fa le acconciature per i concerti o per qualche film, ma a me piace il blu e SCELGO il blu.
Mi mette sopra i capelli uno shampoo che sa di menta, dopo avermi sciacquato i capelli, mi mette una crema molto fangosa, con cui dovrò restare per circa 2 ore.
Mentre aspetto, Jess, un’altra sua assistente, mi fa la maschera al gusto di fragola, e mi poggia delicatamente quei cetrioli profumati sugli occhi, dopo un’ora, l’effetto della maschera funziona.
Ho una pelle radiosa e vivace.
Sciacquo i capelli, e vedo che sono completamente blu, blu come il cielo. Era quello che volevo.
Indosso uno di quei vestiti che ho speso molti dollari, uno dei miei preferiti, lo indosso, mi metto molto trucco, ho deciso, voglio anzi “devo” sentirmi carina. Dopo mi faccio scattare una foto da Sandy, pubblico la mia nuova foto su Twitter che dopo un solo secondo ha già 300.000 mi piace, dopo faccio anche un’altra foto con Jess scattata sempre da Sandy, pubblico anche questa su Twitter e ottiene quasi lo stesso successo dell’altra. Con Sandy non faccio nessuna foto, perché a lei non le piace mostrarsi davanti a un intero mondo, preferisce restare anonima perché ha paura dei commenti degli altri.
Dopo le mie due aiutanti se ne vanno.
Blocco il mio disco alla canzone di Give your heart a break.
Mi metto a comporre una nuova canzone.
Già so che si chiamerà “Heart Attack”.
(La storia d'ora in poi verrà raccontata al tempo presente)

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Capitolo 11
*** Chapter Ten ***


You're beautiful with blue hair


 
Esco di casa con i capelli blu al vento.
Ho la sensazione di vedere tutte le cose in modo positivo, devo dire che cambiare look mi ha fatto davvero bene. Chissà cosa dirà Joe? Forse mi vedrà piu’ carina oppure peggio? Da oggi devo mostrarmi piu’ sicura così almeno lui capirà che non sono una stupida.
La limousine sfreccia a tutta velocità non appena metto piede fuori il vialetto di casa.
Oggi rincontrerò un’amica che non sento da tanto tempo: Selena Gomez, la adoro e ci frequentiamo fin da quando partecipammo al programma “Barney & Friends”.
La limousine si ferma… apro la portiera ed entro sedendomi, giro il mio viso e la vedo.
-Ciao Demi!- Selena mi abbraccia subito come se fossi un orsacchiotto di peluche, sento che mi manca il respiro.
-Ciao Sel! Allora sempre puntuale per il nostro appuntamento, vero?- le dico con tutta la mia sincerità.
-Si certo… ma… ma cosa hai combinato ai capelli? I tuoi vestiti, sei per caso uscita da un film di pornostar?- Oddio, è vero… ora lei mi vede cambiata, bhè allora sono davvero carina.
-Si, ti piace? Volevo cambiare look, essere piu’ carina…- dico arricciandomi un capello per mostrarmi vanitosa, il consiglio della psicologa mi è rimasto impresso.
-Bene, senti comunque c’è stato un cambio di programma, andiamo a mangiare in un altro ristorante, non da “Langer’s”, che ne dici se andiamo da Asanebo, sai lì è tutto a base di cucina giapponese?- Selena sfoggia quegli occhietti da cuccioletto, il che significa che cerca di convincermi.
-… Va bene, non ho mai mangiato giapponese, spero di non mangiare lumache e cose del genere…-
-Va bene, non ti preoccupare-
Avvisiamo l’autista che deve portarci da Asanebo invece che da Langer’s.
Arriviamo al ristorante alle 13:00 precise.
Mentre sto per entrare Selena mi ferma dicendomi che deve fare una chiamata velocissima, mentre aspetto vedo di fronte a me un giardino in cui dei ragazzini stanno litigando, tra di loro c’è una vittima che viene picchiato con bastoni e pietre, al vedere quella scena mi ricordo dei miei periodi bui passati a scuola. Anche a me mi hanno picchiato alcune compagne di classe, vorrei andare lì per fermarli, ma mi prenderebbero per pazza, non mi conoscono nemmeno, i ragazzini non s’interessano alle star, pensano solo ai videogiochi e al calcio.
Sento Selena dire “Vaffanculo Austin, vaffanculo” Problemi di cuore? Evito di parlargliene, potrebbe innervosirsi.
Poi mi fossilizzo di nuovo su quei ragazzini che continuano a picchiare quel bambino che dovrebbe chiamarsi Derek, ho sentito che gli urlavano contro il suo nome.
-Entriamo?- non le do ascolto, perché mi sta per venire da piangere.
-Emergenza chiama Demi, ci sei?-
Mi giro e vedo la faccia di Selena guardarmi in un modo buffo, scoppio a ridere.
-Si andiamo!-
Selena sbatte gli occhi perché non capisce il motivo della mia risata.
Entriamo nel ristorante e ci sediamo in un tavolo centrale, stranamente nessuno si accorge di noi, ma dopo, appena ci sediamo sentiamo gente che schiamazza, che urla e che si mette le mani sulla fronte. Sento dire anche “Ma quella è Demi Lovato!” oppure “Quella è Selena Gomez”. Io e Selena li ignoriamo perché siamo abituati alla gente che ci applaude non appena ci vede.
-Allora come stai?- mi domanda Sel come se avesse scoperto che c’è qualcosa che in me è andato storto.
-Bene…- storcio il naso. -Scusa se te lo chiedo, ma chi era quell’Austin?-
-Un ragazzo con cui mi sto frequentando… Austin Mahone, mi ha detto che stasera non vuole uscire-
-Ah mi spiace… sai notizie di Joe, tu?- voglio picchiarmi da sola, giuro. Perché ho parlato? Perché gliel’ho chiesto? “Devi toglierti dalla mente Joe, Demi!” penso.
-Non lo so… so che sta uscendo di nuovo con Taylor Swift… tu lo stai sentendo?- mi domanda Sel mentre sorseggia rumorosamente l’aranciata.
-No… abbiamo litigato. Mi sta ignorando, ecco perché non ero presente al concerto-
-Ecco perché non ti ho vista l’altra volta. Dimmi di chi è la colpa? Chi ha torto fra voi due?-
-Io ho torto… negli ultimi tempi mi stanno succedendo cose bruttissime, Joe lo ha notato, ha capito che sono triste, ma io non voglio parlargliene… Lui è mio amico, potrei dirglielo! Hai visto quello scandalo dei cartelli che è successo al mio ultimo concerto? Lui non ne sa niente di questo. Comunque da quel momento ho perso la testa, e la cosa peggiore è che gli ho detto di odiarlo, in realtà non è vero, è solo che questi problemi sul cibo e altro mi fanno incolpare gente che non centra nulla… e dal quel momento è cambiato-
-Già… e perchè non gli hai raccontato quello che è successo al concerto?
-Perché mi vergogno troppo, crede che io ce l’abbia con lui e per giunta io non gli ho spiegato il motivo. Ecco perché mi odia ancora di piu’.-
-Capisco, io lo sapevo che da questi problemi sul cibo non ne saresti mai uscita. Sei ancora innamorata di lui?-
-S-si… non riesco a togliermelo dalla testa. Continuo a tagliarmi per questo motivo-
-Già… sai non pensarci piu’. Ora sei con me, pensiamo ad altro, però ti consiglio di fare la pace con lui, in fondo ti vuole bene-
-Sai non ne sono piu’ sicura… parliamo d’altro comunque- Arriva un cameriere che ci chiede cosa vogliamo ordinare, si prende la penna da dietro l’orecchio e la poggia sul foglio.
-Cosa ordinate?- Prendo il menu’ per vedere cosa c’è. La mia opzione cade sulle polpette di riso.
-Polpette di riso!- sorrido al cameriere.
Dopo arriva un altro cameriere che ci sta per posare un vassoio di patate fritte al centro, ma non lo fa perché le fa cadere.
Non lo so sembra l’abbia fatto apposta.
Il tipo comincia a guardarci con fare sorpreso. Ora capisco tutto, essendo famose ci dovrà conoscere, ed ecco anche perché ha fatto cadere le patate fritte per terra, quindi non lo ha fatto apposta.
Il capo del ristorante comincia a sgridarlo e gli ordina di ripulire tutto.
Il cameriere che chiedeva le ordinazioni chiede a Sel cosa ordina.
-Sushi!-
Bleak!
I due se ne vanno.
-Ora hai voglia di mangiare?-
-Si, dopo una visita da uno psicologo, mi sta ritornando l’appetito-
Io e Sel cominciamo a mangiare e mentre mangiamo ci facciamo una foto che ovviamente Sel posta su Twitter scrivendo: “Giornata fantastica con la mia amica Demi”, la foto ottiene subito 1.000.000 di mi piace. E tra questi c’è anche Joe, Dio che nervi.
Vedo che Sel risponde a una chiamata.
-Si. Certo- Sel mi guarda con un sorriso aperto. –Demi… c’è Joe al telefono che vuole parlarti- Per un poco non mi affogo con una polpetta.
-Non parlo con lui!-
-Su, dai fate pace…-
Prendo il cell senza voglia ed esco dal ristorante. Ecco la nostra conversazione: “Che vuoi Joe?”
-Ehi, ciao mi fa piacere risentirti! Mi sei mancata. Come stai?-
-Bene!-
-Senti… volevo chiederti se vogliamo incontrarci sta…-
-Sta zitto, Joe. Sta zitto, non capisci che non voglio vederti piu’, e… basta ok? Io… ascolta non siamo piu’ amici!-
-Volevo parlarti proprio di questo… perché sei incazzata con me? Potrei sapere almeno il motivo?-
-Sono problemi miei e non devo darti spiegazioni-
-Perché? Ascolta l’altra sera mi hai detto che volevi che me ne andassi e sei stata giusto tu a dirmi che…- Basta, non voglio sentire piu’ la sua voce, gli stacco il telefono in faccia.
Oddio, ma perché mi comporto così? La colpa è solo mia… so che negli ultimi tempi sto soffrendo, si sto soffrendo, non mangio, mi taglio, ok, ma la colpa non è sua, non è sua. Non sa nemmeno che mi succede.
Entro di nuovo nel ristorante.
-Allora come è andata?-
-Benissimo…-
-Ma scusa la notizia del concerto non è andata su Internet o sui giornali?-
-No… ho chiesto alla stampa di non pubblicare niente, ecco perché Joe non sa niente-
Mi pento di averlo trattato così perché lo amo.
Mi risiedo e finisco il mio pranzo che non voglio finire, ma nonostante tutto riesco a mangiarlo tutto.
Paghiamo il conto ed io e Sel ce ne andiamo.
Durante il viaggio mi guarda in un modo strano e non so perché.
Stiamo andando a casa sua.
Appena arriviamo, solo alcuni secondi dopo, qualcuno bussa alla porta.
Selena apre ed ecco che appare Joe.
Ancora? Ma la smette?
Istintivamente mi alzo dal divano, prendo la mia borsa e esco… meglio dire “sto per uscire”, Joe mi prende per un braccio e mi rispedisce dentro. Ma come si permette?
-Che cosa fai?-
-Potremmo parlare?- Da questo momento mi rendo conto che è tutta una messinscena. Selena sapeva che lui sarebbe arrivato, o meglio dire lo avevo fatto venire lui là, ecco perché prima mi guardava strano, sapeva che non avevamo chiarito un bel nulla.
Selena ci lascia soli andando in camera sua.
Io la seguo ma poi decido di fermarmi.
Mi giro e vedo Joe con le lacrime agli occhi che mantiene un foglio con su scritto: “Sei bellissima con i capelli blu”. All’improvviso mi rassereno e lo abbraccio forte.

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Capitolo 12
*** Chapter Eleven ***


Forever friends




Non avevo intenzione di staccarmi dalle sue braccia.
Mi aveva detto che ero bellissima, meglio precisare mi ha fatto un complimento perché ora sono decisamente piu’ sexy, forse prima pensava che fossi una ragazza acqua e sapone.
Mi piace immaginare l’idea che ora lui può guardarmi con occhi diversi. Lascia la presa e mi guarda con determinazione.
-Allora? È tutto ok, sei sicura?... So che ci sono stati dei fraintesi fra noi, ma io volevo solo dirti che ora non importa, ci siamo comportati da bambini tutti e due, ora è meglio pensare al presente-
-Si, giusto, comunque è tutto ok, Joe. Non ti preoccupare- Ma quale tutto ok? Vorrei spaccarti la faccia.
-Mi prometti di essere sempre sincera con me?- ha già un tono molto allegro quindi questo significa che si sono calmate le acque fra di noi.
-Si, ma se lo sarai anche tu- imito lo stesso suo tono.
-Certo!-
-Allora so che prima mi stavi proponendo di uscire!- prima guardo in basso e poi guardo in alto.
-Già…- Joe comincia a grattarsi la testa. –Ma ho… ho già un appuntamento con… con.. T-Taylor ecco-
-Ah, va bene. Giusto oggi è venerdì e poi mi ero dimenticata che sei fidanzato- le lacrime agli occhi avevano già voglia di scendere, cerco di impedirlo.
-… Si, esatto- lui mi guarda con un viso sconvolto forse ha notato qualcosa in me?
-Ti dispiace?-
-Che cosa?- fingo di non aver capito, ma capisco bene che si riferisce alla sua nuova situazione sentimentale.
-Che sono ritornato con Taylor!-
-Ma scherzi? Assolutamente no, poi anch’io ho altro da fare. Allora di nuovo amici come prima?-
-Di nuovo amici!-
Selena sputa l’acqua dalla bocca e noi la guardiamo.
-Che ti succede?- le domando.
-Niente… ehm sono felice per voi…-
-Anch’io sono felice per noi-
-Scusatemi e che mi capita spesso quando assisto a dei momenti emozionanti… - si riferisce a quando ha sputato come una cretina.
A me sembrava piu’ che stesse soffocando una risata, secondo me quella che aveva detto era completamente una scusa. E poi che c’era da ridere?
Non diamo caso a Selena perché non capiamo il perché di quella sua reazione forse è uscita pazza.
Joe mi stringe una mano e la sua stretta mi fa girare, anch’io stringo la sua.
-E’ stata tutta colpa mia- mi accuso da sola.
-No, è stata tutta colpa mia- si accusa anche lui.
-No, è stata mia la colpa- ripeto
-No, è stata mia- ripete
-E’ stata colpa mia- insisto ancora
-Ma no è stata colpa mia- replica lui
-No, la colpa è stata tutta mia- provo a spiegargli. Dopo scoppiamo tutti e due a ridere come idioti, perchè ognuno ha cercato di farsi perdonare dall’altro e abbiamo ripetuto sempre la stessa cosa senza riuscire a far cadere ufficialmente la colpa su uno.
-Ti voglio bene- mi dice.
-Ti voglio bene- gli dico.
 
Ritorno a casa scossa.
Scossa da quello che è successo, stasera non esco il che mi rende triste.
Mi ha accompagnata a casa Joe, all’inizio è stato imbarazzante rimettere piede nella sua Mercedes metalizzata, soprattutto quando mi ha chiesto come mai mi era venuta quella crisi isterica con lui, io ho preferito dirgli di smettere di pensarci e di continuare ad andare avanti con la nostra vita che prima o poi prenderà una piega diversa, anzi già la sta prendendo. Mi ricordo proprio le parole che gli ho detto
*Flashbakc*
-Joe, è meglio non pensarci piu’ ormai, ho solo avuto dei problemi che preferirei non raccontarti, ora pensiamo alla nostra vita-
-Si, va bene, pensiamo alla nostra vita, Demi-
*Fine Flashback
 
Nel frattempo che sono a casa, vedo una foto di Joe che è appesa sul muro, tocco con le dita il contorno delle sue labbra, che carine.
Mi siedo sulla sedia del tavolo della cucina senza fare niente, comincio a pensare di essere stanca di essere single, di non avere nessuno accanto a me, di vivere da sola in questa casa che quasi mi fa paura.
Ma sono l’unica sfigata?
Ormai Taylor si trasferirà da Joe, Selena ha una relazione con Austin Mahone, Miley sta ancora con Liam, Rihanna sta con un tizio che non mi ricordo il nome, solo io vivo da sola.
Quando veniva Nick da me era tutto piu’ diverso.
Ma che palle!!!
Ho letto su Internet (non so se è vero) che un certo Wilmer Valderrama, che alcune tipe definivano “schianto”, ha una cotta per me, sinceramente l’ho visto e mi fa cagare, non è il mio genere di ragazzo.
Voglio solo Joe e lo conquisterò, costi quel che costi.
Mi faccio una doccia e vado a dormire.
 
La mattina dopo mi sveglio alle 10, faccio colazione con tè all’inglese e biscotti, suona il campanello. È chi a quest’ora? Forse Joe?
Vado ad aprire e vedo mia sorella Dallas con un grosso pancione, riesco a vedere anche la forma dei piedi del piccolo o della piccola che nascerà, che piacere vederla.
-Ciao sorellina-
-Ciao Demi, allora… come stai?-
-Benissimo e tu?-
-Piu’ che bene… scherzavo mento- perché mente? Che le succede?
-Come mai?-
-Litigo sempre con Paul… oh non me ne va una buona con lui- Paul sarebbe suo marito, un tipo che non mi è mai piaciuto caratterialmente perché lo vedo troppo freddo, lo sapevo che non era il tipo adatto a mia sorella. E poi è incinta, cacchio dovrebbe comprenderla e non stressarla troppo.
-Che palle… Paul, ancora? L’altra volta avete litigato solo perché non sapevate dove trascorrere le vacanze e avevate idee diverse, ora che succede?- odio quando mia sorella si trova in difficoltà con Paul, non sa mai comportarsi e va a finire sempre che sceglie le sue decisioni, questo è tutta colpa di papà, che ci ha trattate come schiave in questi anni.
-Quale è il problema?- le domando ancora, so che non vuole rispondermi perché sa che mi dispiaccio quando sento che la sua vita a volte non va a gonfie vele.
-Ha scoperto che mi sono iscritta su Twitter-
-E allora?-
-Non vuole!-
-Santo Cielo… non dargli ascolto!-
-Ha detto che oggi andrà a cancellare il mio profilo. È poi lui è iscritto e non so per quale motivo, ma lui non vuole che mi iscriva, dice che è geloso-
Odio questa storia della gelosia. Secondo me è una scusa stupida che s’inventano gli uomini, non lo so ma ho sempre pensato che alcune ragazze che si trovavano in questa stessa situazione, era perché i loro ragazzi non avevano niente da fare.
-Come sta la creatura?- le chiedo.
-Bene, credo ancora un altro mese e avrò paura di far uscire questo esserino dalla mia pancia, non hai visto per esempio le donne in Tv come soffrivano?-
Faccio una breve risata.
-Sono solo scene… e comunque hai ragione, è doloroso!-
Dopo un po’ Dallas se ne va e si fanno le due.
Mi preparo un pranzo molto calorico perché devo riacquistare le mie forse, ho intenzione di dare un altro concerto, è vero che avevo deciso che l’ultimo concerto fosse stato l’ultimo, ma ho cambiato idea perché sinceramente mi annoiavo, anche se la costante paura che qualche altro cartello sospetto apparisse, non mi fregava, dovevo essere sicura, non la Demi Lovato insicura.
Guardo l’orario sono le 2 e 30, tolgo le lasagne che ho infornato e vedo che si sono un po’ bruciate, ma dall’odore sembrano del tutto gradevoli. Si sono sempre buone perché sono gustose.
Nel pomeriggio ricevo un’altra visita e indovinate da chi? Miley Cyrus, la mia peggior nemica alle elementari, era una di quelle che mi picchiava anche se non l’ho rivelato a nessuno, e ora è una grande amica. Viene con il suo ragazzo Liam che a quanto pare non mi conosce molto bene, ora Miley ha un look diverso perché ha dato in beneficenza i suoi capelli, ma è sempre molto sexy, e io le sono molto grata, anche Liam ne è molto grato.
Fantastica.
Cominciamo a parlare fino a che arriviamo alla domanda che non volevo sentire, è la domanda che mi è stata posta da Miley.
-Allora… dov’è il tuo ragazzo?- Ma quale ragazzo?
-Non ce l’ho il ragazzo!- -Ah, capisco, sei ancora in ricerca?-
-Credo di si- rispondo.
-Senti Demi, stasera ti va di uscire con me e Liam, potrebbe sembrarti strano uscire con una coppia di fidanzati, ma ti fa bene prendere un po’ d’aria fresca- ma è impazzita Miley? Che domande mi fa?
-No, è meglio di no, non voglio disturbarvi!-
-Ma non ci disturbi, Demi- dice Liam, sembra sincero.
-Appunto, tanto… tanto per me e Liam non c’è alcun problema, giusto amore?-
-Giusto!-
-Allora che ne dici?-
-Va bene!-
 
Così quella sera usciamo a tre, sembra strano, ma almeno mi diverto un po’, mi annoio a casa.
Arriviamo in un bar della città che non ho mai visto in vita mia, sembra un bar di quelli drogati e che si fanno le canne.
Non è un posto del mio genere, ma ci entro.
Sembra proprio un bar di drogati, gente che balla senza musica, ma sono pazzi?
Ci sediamo a dei tavolini vicini al bancone, Miley chiede al suo Liam di fargli portare dal barista una birra, poi Miley mi chiede che cosa voglio prendere io, io rispondo semplicemente una coca.
-Sei proprio sicura che vuoi una coca?- mi chiede Liam, da una tipa come me si aspettava chiedessi una birra o qualche altro alcolico.
-Prendi una birra o un bicchiere di whisky- mi suggerisce subito Miley. <3
-No, veramente, non mi piacciono queste cose!- cerco di spiegare.
-Sei fatta troppo allo stile antico. Ma prendi qualcos’altro, per esempio una vodka, è buona, sai? Fatti notare da qualche ragazzo!- Forse Miley ha ragione, non sono piu’ una bimba che beve coca cola o aranciata. Così mi faccio portare una vodka.
-Vodka-
Mi fa schifo bere sta roba, ma Liam ha pagato per me, quindi è meglio non fare una figuraccia, devo fammi vedere come loro altrimenti pensano davvero che sia una bambina.
Finisco un’intera bottiglia finalmente, quell’amaro in bocca, bleak. Ma non finisce qui perché Miley viene a dirmi.
-Prendine un’altra!-
La sto a sentire e bevo un’altra bottiglia intera, tutta intera però.
-Demi, ti stai divertendo proprio eh, complimenti!-
-Grazie!-
-Ti vuoi fare un altro giro? Bevi che ti frega, su dai- Miley mi indica quelle bottiglie fredde a cui ormai mi sono abituata che stanno sopra uno scaffale del bar.
-No, grazie sto bene- comincia a girarmi la testa.
-Sei proprio sicura? Io ci penserei su, guarda c’è gente che ne prende anche 10 al giorni, Liam ha ancora dei soldi, paga ancora lui, prendine un’altra- La sto a sentire di nuovo. Questa volta comincia a venirmi il voltastomaco, oddio sto per vomitare.
La bevo tutta, ma ne lascio solo un po’ perché mi sento male.
-Miley, che ora si è fatta?- chiede Liam.
-Le 3 del mattino?-
-3 del mattino?- chiedo io, oddio.
Dico ai ragazzi che devo uscire un attimo.
-Ragazzi, esco un attimo, ho bisogno d’aria- dopo un po’ mi ritrovo distesa per terra su un prato e tutto intorno a me è offuscato. Davanti c’è una sagoma che non riesco a vedere meglio.
So solo che mi carina in auto e mi porta a casa. Credo sia casa mia.
Riapro gli occhi e mi trovo in una stanza che non è la mia, credo sia quella di Nick.
-Ciao Demi, come stai? Ti sei ripresa?- appare all’improvviso Nick.
-Che mi è successo?-
-Eri ubriaca e ti abbiamo riportato qui… ora riesci, riesci a vedermi?-
-Si, sto bene. Che cosa ho fatto?-
-Da quando in quando dici a mio fratello che vuoi portarlo a letto?- Eh? Oddio, ma di che sta parlando? Ma poi quale fratello?
-Chi? Quale fratello?-
-Joe!-
-Chi è Joe? non lo conosco… ah si, un mio amico…-
-Ma che dici? Gli hai mandato un messaggio Demetria- Nick lo dice come se fosse ovvio. Oddio, ma che mi hanno fatto bere Miley e Liam, non… non dovevo dargli ascolto, guarda cosa ho combinato con Joe! Di sicuro mi odierà!
Ed eccolo che arriva davanti a me, che figura!
-Oddio Joe, scusami per quello che è successo, non volevo intendere quello che ti ho detto-
-Si, si ho capito… ora riposa!- Joe mi rassicura. Mi metto sotto le coperte e riposo. Mi viene da piangere, mi sono ridicolizzata davanti a lui, ma lui continua a rasserenarmi, a non farmi preoccupare, a farmi stare tranquilla.
Non ho sonno. Mi siedo a indiana sul letto e dico:-Joe, lasciami sola-


 
 
 

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Capitolo 13
*** Chapter Twelve ***


This is all my secret


 
Mi risveglio tutta rintontita senza capire cosa è successo ieri, so solo di essere stata insieme a Miley in un posto, e poi non ricordo piu’ niente.
Una figura si ingrandisce davanti a me come se fosse ripresa con una lente d’ingrandimento, vedo Nick che si fa grosso davanti a me. Sono ancora mezza ubriaca.
-Ciao Demi, dormito bene?- Rispondere a quella domanda era difficile, perché sono stata a vomitare tutta la notte. Decisi di essere sincera.
-No, ho dormito uno schifo- All’improvviso vedo entrare dalla porta un'altra persona che stranamente non riconosco, ma poi capisco chi è.
-Ecco la tua colazione!- si presenta davanti a me Joe con un grosso vassoio con su due cornetti alla marmellata, un succo di limone e infine dello zucchero.
-Grazie- dico ancora mezza addormentata.
-Hai perso la testa ieri, vero?= mi domanda Joe con una faccia schifata.
-Puoi lasciarci soli?- gli domanda infine a Nick.
Lui se ne va sbattendo la porta, forse tutto questo deve sembrare strano per lui.
Ora già mi sarei aspettata la parte di Joe, cioè che cazzo mi era venuto in mente di uscire con Miley e un'altra persona che ora non ricordo… sicuramente lo avevo deluso perché non mi ha mai vista tornare a casa tutta traballante come un idiota.
-Che ci facevi ieri con Miley e Liam? Ti ho trovata su un prato che dormivi?!- ero anche con Liam? Scoppiai a ridere sputacchiando il succo di limone sulla sua faccia. Davvero mi ha vista su un prato che dormivo? Oddio che vergogna! Lui prese un asciugamano e si asciugò velocemente la faccia e poi ritornò a fissarmi.
-Spiegami che cazzo ti viene in mente, eh? Non dovevi uscirci con loro, guarda in che cazzo di stato ti hanno lasciata!-
-Ma che cazzo dici? tu così a me non parli-
-Tu sei fusa… come ti viene in mente di uscire con loro? Cosa c’è? Ora che esco di nuovo con Taylor, vuoi farti notare da me?-
Ma che cosa va a pensare?
-Io? Ma che cosa stai dicendo? Senti è capitato, non importa-
-Non importa? Invece a me m’importa di te, non devi fartela con la gente che non conosci bene!- gli spaccherei la faccia, giuro, ma perché dice a me chi devo frequentare o no, e lui che se ne sta ogni venerdì sera con la sua fid a fare l’idiota, mentre io me ne sto guardare film deprimenti.
-Volevo prendermi una serata libera, mi annoiavo a casa… tu eri impegnato con la tua ragazza, e io cosa potevo fare? Sinceramente sono stanca che mi appendi ogni volta, ti chiedo di uscire e fai sempre le stesse scenate, se ti faccio schifo, dimmelo… capito? E poi tu vieni a dirmi che non devo uscire con Miley?-
Non gli ho parlato mai in un modo così determinato come prima.
-Non ho detto questo… è solo che sei un’ingenua Demi, un’ingenua. Ti ha fatto ubriacare apposta, ti rendi conto? Cioè ma sei normale? Ne sono piu’ che sicuro, lei e Liam ti hanno preso in giro! Poi Liam ma che centra lui? Mi fai incazzare, sai?-
-Oddio basta, non ti sopporto piu’ quando fai così, e poi sono libera di uscire con chi voglio, e se ti ha dato fastidio quel messaggio che ti ho inviato, non è stata colpa mia!-
-Non è stato il messaggio, Demi, ma capisci? Miley fa finta di essere tua amica, me lo hai raccontato tu che a scuola ti trattava una merda, e ora? Ti sei divertita?-
-ma per niente-
-Non devi vederli assolutamente piu’, o non esisto piu’ per te, è per colpa loro se stai male in questo momento- si alza dal letto e se ne esce sbattendo la porta molto forte.
Pranzo a casa loro, e dopodichè me ne vado a casa, anzi vado da Miley che è ritornata a far parte di un episodio di Hannah Montana, mi fanno entrare nel set sulla spiaggia appena finisce le riprese, dove lì lei si sta limando le unghie, e’ appena uscita dal suo camerino per togliersi la parrucca.
Arrivo tutta arrabbiata, ti giuro che quella stronza me la pagherà. Mi fermo davanti a lei fissandola con occhi maligni, infatti lei li nota e mi chiede cosa succede.
-Cosa succede?-
 Bhè lo sai benissimo!- le rispondo subito con uno sguardo inceneritore in cui nessuno mi hai mai vista. Ho voglia di prenderla a paliate ma non posso o altrimenti mi cacciano dal set, ho già fatto fatica a convincere quell’omone a farmi entrare.
-Era solo uno scherzo!- lo dice con tranquillità, come se non si fosse preoccupata delle conseguenze. Quasi ride.
“Allora aveva ragione” penso riferendomi a Joe.
-Non ci posso credere… bene era uno scherzo di pessimo gusto-
-Non te la prendere Demi, cosa c’è il tuo amichetto si è incazzato? Non se l’aspettava da te? Non pensarlo tanto, ti prende solo per i fondelli, e continuerà a farlo se non ti svegli… oh povera Demi-
-Non parlare così di Joe in questo modo…-
-Calmati… calmati, e poi potevi anche non bere, non ti ho costretta-
-Si, lo hai fatto, continuavi a dirmi tutta la sera, finiscila, finiscila! Hai detto non ti preoccupare, io mi fidavo di te, volevo solo divertirmi un po’ con te, pensavo fossimo amiche, invece mi hai solo delusa- all’improvviso non mi pensa piu’, e si mette a pettinare i capelli corti mentre si guarda allo specchietto, mi sta ignorando, bene.
-Sei venuta per litigare Demi?- mi dice dopo giusto due minuti.
-Si!- All’improvviso scoppio e la prendo per i capelli, Miley mi tira un pugno in pieno viso. Comincio ad alterarmi perché non ne posso piu’ di lei ed essere presa in giro dalla gente, e così il nostro litigio arriva a mani, calci, graffi. Fino a che qualcuno ci ferma e io rimango distesa per terra piena di dolori, e proprio nel piu’ bello arriva un paparazzo che ci scatta una foto. Mi tolgo un  po’ di sabbia dai vestiti.
Il signore che ci ha separato poi se ne va.
-La prossima volta, sta attenta, perché capito ti distruggo! Ti distruggo!- Miley mi grida nell’orecchio ad alta voce, tanto che la sua voce mi rimbomba ancora in testa. Poi mi tira un calcio in viso e se ne va soddisfatta.
Ma che stronza!
Nonostante i dolori lancinanti riesco ad alzarmi, e decido di scappare via dalla mia casa a Toluka Lake, me ne andrò via, ma credo solo per un giorno.
Arrivo alla stazione del treno e mi siedo su un angolo per terra da sola, cominciando a piangere, a sentirmi inutile. Sono sottomessa a tutti, sono sottomessa a Miley, sono sottomessa a Joe, sono sottomessa a Selena che mi ha detto di morire dopo un litigio, sono proprio in piena crisi e comincio a piangere.
Prendo un coltellino, uno di quelli che si usa per togliere le pellicine dalle unghie, e comincio a… lo sapete già, ormai è un abitudine. Mi taglio di nuovo. Mi taglio sentendomi ancora piu’ distrutta anche per le botte di Miley.
All’improvviso una figura davanti a me mi guarda allarmata, è Joe. oh no, mi ha scoperto. Mi ha vista piena di sangue.
Scappo e mi nascondo sotto un albero ma ovviamente lui mi segue.
Quando lo vedo, voglio morire o meglio sparire sottoterra.
-Ma che cosa fai?- mi domanda lui pieno di lacrime.
-Basta,me ne vado. Ora vado a fare il biglietto alla stazione, devo andarmene via per sempre - faccio per alzarmi, ma lui mi blocca.
-Dove andrai?-
-Non lo so, in qualsiasi posto dove non vedrò mai piu’ nessuno di voi, vorrei non essere mai diventata famosa- Poi mi ignora guardandomi sconvolto.
-Ma che cosa ti sei fatta?- ovviamente non riesce a capire.
-Perché piangi?- mi domanda lui.
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Ho visto le foto di e te Miley che vi prendevate a capelli, mi sono preoccupata e sono venuto qui-
-Si, ma chi ti ha detto che ero qui?-
-Ti hanno vista passare da quella strada in fondo e hanno pubblicato una foto- stupidi paparazzi, oddio.
-E io stranamente ti ho vista qui… si, ma voglio sapere che cosa ti è successo-
-Smettila, smettila, tu mi odi, tutti mi odiano, capisci?- gli grido in faccio, odio tutto questo dolore.
-Non è vero, Demi, voglio sapere che ti è successo? Qualcuno ti ha picchiata per caso? Perché? Hai le mani piene di tagli e anche il viso, dimmi che cazzo sta succedendo Demi, oddio! Dimmelo-
Non ci riesco, non posso dirgli tutta la verità, in questo momento vorrei scappare davvero via.
-Non voglio dirti niente-
-Insomma Demi, parla, parla, raccontami tutto quello che hai da dire, questa volta non hai scampo. Dimmi quello che succede, dimmelo. Dimmelo!- non l’ho mai visto così nervoso come prima. Mi fa ridere sembra un pazzo. Ma non posso farlo piangere, sta decisamente male per me, lo vedo, lo vedo nei suoi occhi. Sono già sicura che andrebbe a prendere a mazzate a chiunque si sia permesso di farmi questo. Sto zitta, come al solito.
-Dimmelo!- stavolta mi metto a piangere ancora piu’ forte.
Non ce la faccio. Comincio a ragionare, se mi sono confessata con Nick, sono felice che lui abbia saputo mantenere il segreto, ma ora toccava dirlo anche a Joe. No, mi avrebbe preso per pazza. È meglio se parli, o ora o mai.
Decido di rivelarmi a lui.
-E’ colpa mia- dico di punto in bianco.
-Che significa è colpa tua? Insomma dimmi la verità!-
Ovviamente non mi crede.
-Si, è colpa mia, solo mia!- mi metto a piangere di nuovo.
-Ma perché?-
-Mi sono tagliata da sola- alla mia rivelazione gli occhi di Joe si impietrirono, che espressione buffa stava facendo con tutto quel casino, ahahahahaha. Che mi metto a ridere a fare, sono cose serie quelle che stanno accadendo a me.
-Cosa?-
-Non è la prima volta… ti ricordi quella sera nel camerino?- lui annuisce tristemente.
-Il mio ultimo concerto è andato una merda, ti ricordi era il 25 di ottobre?? Alcuni tipi che erano venuti, si sono messe a mostrare cartelli che dicevano che ero grassa, che facevo schifo, che la mia musica faceva schifo, allora, allora mi sono chiusa nel camerino per tagliarmi. Non volevo che qualcuno mi avesse vista. mi vergognavo. Mi taglio sempre perché mi sento triste. Ho smesso di mangiare, e tutta questa rabbia e tutta questa vergogna mi hanno fatto allontanare dalle persone, e anche da te, ecco perché ero arrabbiata in quel periodo, ero triste perché stavo male dentro, e mi dispiace di averti coinvolto, pensavo che era colpa di altra gente, anzi pensavo fosse colpa tua, ma poi mi sono resa conto che mi sbagliavo, che ero impazzita, tu non centri niente, non dovevo coinvolgerti. Ecco perché ti odiavo a morte in quei giorni- questa mia confessione gli riempì gli occhi di lacrime, anzi già stava piangendo fin dall’inizio in cui ho cominciato a raccontare. Lui mi abbraccia forte, ma non capisco il perché, dovrebbe odiarmi.
-Demi…-
-Mi dispiace, ero troppo nervosa che ho cominciato a volere che nessuno mi stesse accanto. E tra questi ci sei tu- ho finito finalmente, ho espresso il mio dolore, e stranamente lui non si è ancora incazzato, anzi mi guarda con un sorriso dolce.
-Perché non me lo hai detto fin subito?- me l’aspettavo questa domanda.
-Mi vergognavo- dico semplicemente.
-Allora hai intenzione di partire? Dove andrai se te ne andrai? Perché hai preso questa decisione?-
-non lo so se me ne andrò-
-Tu non puoi lasciarmi qui da solo!- mi fa ridere. Lui ha tanti amici rispetto a me, mi viene a dire che lo lascio da solo. Secondo me mi sta prendendo in giro.
-C’è la tua ragazza insieme a te- cerco di ricordargli. Dopo giusto 5 minuti mi risponde e indovinate un po’ la risposta: -Non me ne frega niente di lei- Puff, mi fa ridere.
-Per favore, non puoi… so che vorresti venire con me, ma non posso permettertelo-
-Io non posso permetterti di andare via. Sei stata una stupida comunque a non dirmi niente, ti avrei aiutata!- non ci posso credere, lui mi avrebbe aiutata, e io che pensavo l’incontrario.
-Sul serio?-
-Certo. Voglio solo che tu smetta di tagliarti, non farlo piu’-
-Non posso!-
-Invece no, Demi. Ti rendi conto? Così ti perderei per sempre!- Dopo un po’ se ne va, penso se ne sia andato per sempre e allora capisco che le sue parole non contavano poi tanto, ma poi lo vedo ritornare con una bottiglia d’acqua, forse voleva solo calmarsi, deve esser stato uno shok per lui.
Si risiede vicino a me davanti all’albero, e mi tiene per mano, il cuore comincia a battermi forte. Mi stringe forte a sé e mi accarezza i capelli.
-Demi, vuoi uscire con me stasera?- mi domanda mentre contempla i miei occhi.

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Capitolo 14
*** Chapter Thirteen ***


                                                              I love you forever





Finalmente tutto si aggiusta.
D’un tratto mi sembra che tutti i miei problemi mi abbiano abbandonata e che si siano decisi a lasciarmi perdere, bene. Chissà perché questo cambiamento? Quella sera dopo avergli rivelato tutto, se ricordate bene Joe mi aveva chiesto di uscire insieme come amici, bene ovviamente io ho accettato perché ho capito che si è reso conto dei suoi sbagli nel passato. Siamo andati tutti e due al cinema e abbiamo visto un film di due migliori amici che alla fine muoiono entrambi, durante la parte in cui uno dei protagonisti muore, Joe mi ha abbracciata forte e si è messo a piangere. Buffo, di solito è un tipo che non piange mai in pubblico e nemmeno davanti a me, sono sicura che lui si fosse riconosciuto un po’ in quel personaggio, dopo anche io sono scoppiata a piangere perché mi riconoscevo nella ragazza che interpretava il film, è stato davvero bello. Quando invece io e lui siamo tornati a casa lui stranamente era silenzioso, non mi ha nemmeno salutata.
 
È passata una settimana dal cinema.
In questo momento mi sento felice, sì perché Joe ha rotto la sua relazione. Ha rotto la sua relazione con Taylor, e appena me l’ha detto, mi sono messa a gridare come una pazza, e infatti lui non capiva il motivo della mia reazione, ridevo, saltavo, e dicevo “Olé,olé,olé”.
-Ti senti felice?-
-Si, p-per te che ti sei reso conto della persona che avevi davanti a te. Ma perché poi l’hai lasciata?-
-Non mi sentivo piu’ sicuro dei miei sentimenti- stanotte ho sognato che lui l’avesse lasciata per me, mi sembrava vero, ma quando mi sono svegliata sono rimasta delusa. Ma che stupida, sicuramente avrà capito che forse ho una cotta per lui. Ma perché non sto mai zitta? Il suo sguardo era neutro.
Riguardo a Nick, credo che se le sia presa perché ora io e suo fratello siamo pari, e sa anche che gli ho raccontato tutto del mio problema con il cibo e l’autolesionismo.
Quel giorno Nick mi chiama:
-Ciao Demi-
-Ciao Nicholas… allora come va?-
-Nick, grazie. comunque sto bene, grazie, e tu?-
-Benissimo, e tu?-
-Me lo hai già chiesto…-
-Ah giusto, hahahahhahahhahaha- negli ultimi giorno sto acquisendo una risata da strega.
-Ma che ti prende? Che ti ridi? Ti fa ridere? Secondo me sei ancora un po’ ubriaca-
-Smettila Nick-
-Sto scherzando… allora finalmente sei contenta che Joe e company si siano lasciati, vero?-
-Sta zitto, potrebbe sentirti-
-No, non sente, si sta facendo la doccia, ora- parliamo per un po’ e lui mi fa capire che è geloso che ormai sono di nuovo amica di Joe, poi discutiamo dei nostri progetti riguardo a film e musica.
-Va bene, ora vado ciao- sono stanca di parlare ora.
-Ciao- sembra deluso nel staccare la conversazione.
A pranzo vado a mangiare a casa di mia sorella Dallas, che non sta tanto bene, dice di avere dolori perché il suo bambino continua a dare ancora calci, poverina.
Nell’ora del dessert arriva mia madre che viene a mangiare con noi il dolce alla frutta, preparato da Dallas, che negli ultimi tempi si sta mettendo a studiare cucina, bhà. Era buonissimo quel dolce alla frutta,e se devo dirlo, a casa di Dallas non ho fatto storie, ho mangiato tutto: antipasto, primo, secondo, contorno, diverse portate, e anche il dessert. Quando ho mangiato tutta sta roba, non mi sono sentita nemmeno per un piccolo briciolo in colpa,anzi mangiavo con piacere felice di non sentirmi grassa.
-Wow, avevi tanta fame, eh sorellina?- a questa domanda, le sorrido solo. Mia madre mi informa anche che domani farà uno sfilata e vuole che ci vada anch’io, anzi vuole che decida due opzioni: partecipo alla sfilata o vado a solo a guardarla. All’inizio ho deciso di andare a vedere mia madre, per fare una sfilata non mi sento pronta, poi non ho fatto nemmeno le prove, nulla. Comunque va a finire che domani non ci vado perché dico a mia madre una scusa che se la beve sempre, ho il lavoro, con la musica eccetera, e quindi non mi ha costretto ad andare a vederla. Mentre sto per mangiare l’ultimo pezzetto di torta, mi arriva una telefonata: è Joe. E’ da tre giorni che non mi chiama è per me sembrano un’eternità, al vedere la sua scritta con il cell, sono saltata in piedi, che il gatto di casa si mette a correre come un pazzo, e mi graffia le gambe perché l’ho spaventato. Dopo si calma perché Dallas lo incita a venire da lei.
Vado nella mia vecchia stanza, prima la casa di Dallas era della nostra famiglia, ma visto che mamma e papà si sono separati, hanno deciso di venderla, poi Dallas l’ha comprata insieme a Paul, suo marito. La stanza in cui mi trovo è quella di quando ero piccola, so che questa stanza diventerà poi la nuova camera del bimbo che sta per nascere.
Lo richiamo perché ho pochi soldi sul cellulare, ecco la sua voce.
-Ciao Demi-
-Ciao idiota!-
-Ehy, non chiamarmi così, dove sei?- odio questa domanda, me la chiede sempre, dove sei? Dove sei? Dove sei? Sembra geloso, ma non lo è, bha.
-Sono a casa di mia sorella, ho mangiato lì da lei-
-Capisco, hai mangiato?- si ricorda del mio problema.
-Si, non ho avuto problemi sai. Perché mi hai chiamato?-
-Ti do fastidio?-
-No, è solo che mi sembra strano… non so-
-Comunque, ieri non ti ho chiamato perché sono appena finiti i lavori della piscina in casa mia!-
-Davvero. Quali lavori?-
-Te l’ho detto, della piscina-
-Ma perché?-
-Ho una nuova piscina. Ed è appena pronta-
-Wow… è fantastico. Cosa volevi dirmi?-
-Riguardo alla piscina…-
-Cosa? Volevi parlarmi della piscina?-
-Ma no sciocchina… volevo chiederti solo se ti andava di venire a fare un bagno-
-Fantastico, si si sii sisi, grazie, sei dolcissimo, sei stupendo, non ci posso credere, grazie- il mio entusiasmo saliva alle stelle.
-Wow, che entusiasmo, perché sei così felice? Comunque solo noi due insieme, eh? Mi raccomando-
-Certo, mi sembra un idea affascinante-
-Affascinante?-
-Si, fantastico-
-Demi, ma ti senti bene?-
-No, è che sono felice e…-
-Va a cambiarti, che ti aspetto-
Scendo dalle scale sorridendo, faccio una ruota e mi metto a cantare le canzoni dei deficienti, tutti mi prendono per pazza.
-Mamma, potresti accompagnarmi da un amico?-
-Quale amico?- ma perché si preoccupa per me? Se si trattava di un’amica avrebbe già preso la borsa e si sarebbe messa in macchina, ora viene a dirmi quale amico?
-Il mio amico, mamma... il ragazzo con cui ho recitato-
-E cosa dovete fare insieme?- ma che cazzo!
-Dobbiamo scrivere una canzone per il seguito del film, dobbiamo impegnarci-
-E questo ti rende felice? Visto che ti metti a fare le ruote…-
-Si, lo so sono un po’ pazza-
-Chissà, forse avranno un appuntamento?- Dallas parla sempre in mezzo.
Mia mamma mi accompagna a casa, mi cambio con un costume molto sexy, mi sento così felice, Joe non mi ha mai vista a gamba o a braccia scoperte, mi sento così sicura. È un costume a fiori, viola, l’ho comprato l’estate scorsa.
Sopra indosso jeans e maglietta, e un cappello da spiaggia.
Entro in auto e mia madre mi accompagna fino a casa Jonas. Poi se ne va chiedendomi se va tutto bene, lei si preoccupa sempre, perché sa che starò con un amico, ma ormai sono grande.
L’auto sua sparisce.
Busso alla porta e mi appare Joe che mi sorride, anzi sta ridendo. Ma è pazzo?
-Ciao… perché sorridi?-
-Niente… entra, oggi sei particolarmente bella-
-Io? Lo so… dimmi un po’ perché mi hai raccomandato che dovessimo stare soli?-
-Perché sì… l’altra volta alla festa portasti Cody Linley e sai che non lo sopporto- no, non è che lo sopporti, sei geloso, ma perché non me lo dice? Ma perché? A quella festa mi guardava sempre perché ero insieme a lui.
-Perché odi Cody Linley?-
-E’ un idiota e poi perché…- non continua la frase, perché è geloso e non può dirlo.
Per non dire niente, va in camera sua a prendere qualcosa.
Lo aspetto, e so che non ha preso niente. Geloso?! Bhè, chi lo sa. Dopo si mette le scarpe e non so perché.
-Perché metti le scarpe? Non vuoi fare il bagno?-
-Giusto… che idiota! Mi ero dimenticato- scoppio a ridere.
-Tu, se vuoi cominciare ad entrare in piscina, vai- esco subito e mi avvicino alla piscina. Mi tolgo i jeans e la maglia, e noto il mio costume che è una meraviglia, oddio, ora lui mi vedrà solo con il costume, al pensiero mi mordo le labbra.
Provo a toccare l’acqua con l’alluce e vedo che è freddissima. Non riuscirò mai a buttarmi la dentro, poi all’improvviso cado inspiegabilmente in piscina e non so perché, mi giro e vedo Joe ridere. Che stronzo!
-Questa me la paghi-
-Divertente, volevo farti solo uno scherzetto-
-Ora ti prendo!- cerco di prendergli la gamba, ma lui si scosta. Dopo un po’ di minuti, perché lui stava parlando al cell, si getta in piscina facendo una capriola, comincia a schizzarmi mentre io mi scosto ripetutamente.
-Sei proprio idiota!!!-
-Mi hai fatto infreddolire idiota, ma è stato divertente-
-Lo so, che sono divertente- dopo scoppio a ridere e rido per dei secondi interminabili, sembro una di quelle vecchiette che mentre ridono sembrano affogarsi.
-Ma sei pazza? Perché ridi? Dai dimmelo che succede!-
-Niente… è che mi fai ridere, ma non so il perché!- oddio quanto è bello vedere i suoi muscoli.
-Certo, se se se signorina. Ridi perché sono troppo attraente?- ma cosa centra? Secondo me, lui non lo sa nemmeno.
-Sei davvero carina, molto piu’ carina di Taylor Swift-
-Stai scherzando, vero? Poi inoltre lei era la tua ragazza- cambia discorso.
-Facciamo una gara di nuoto?- mi propone.
-Si, va bene, vincerò io!- Cominciamo a nuotare, ma vince lui, perché quella volta lui ha barato, durante la seconda partita, vinco io, nella terza invece lui.
-Sono molto piu’ veloce di te!- mi dice entusiasta.
-Cosa pensi di me, seriamente, Joe?-
-Penso che tu sia bellissima, simpatica, dolce, a volte vorrei ucciderti però-
-Perché?-
-Perché mi fai arrabbiare, per esempio ti metti a ridere all’improvviso, non capisco, non ti offendere ma mi sembri stupida, e questo mi da fastidio, poi non sopporto quando sei troppo ossessiva, a volte mi assilli, cerca di stare piu’ tranquilla, non devi essere gelosa- Io gelosa? Oddio, se ne è accorto.
-Poi non sopporto quando parli di me agli altri, io non te l’ho chiesto, poi odio quando non rispondi alle mie telefonate, mi fai ingrippare.- Annuisco per fargli capire che ho capito.
-Poi- Dopo va sott’acqua e si nasconde da qualche parte, io non lo trovo piu’, quasi mi viene da piangere, perché mi sembra strano, che idiota, doveva raccontarmi un’altra cosa che odiava di me, ma se ne è andato. Oddio ma dove è finito, dopo lo vedo in un angolo della piscina, vado sott’acqua per raggiungerlo e apro gli occhi, lo vedo con un sorriso, poi mi accarezza, è ancora molto piu’ bello sott’acqua. In questo momento ho voglia di baciarlo, ma non posso, perché non posso punto. Dopo mi balena in mente l’idea di farlo, non m’importa, voglio solo vedere come reagisce, lo prendo per il viso e avvicino le mie labbra alle sue. Pensavo che prima o poi mi avesse spinta ma stranamente è ancora incollato a me. Ritorno su dall’acqua e continuo a baciarlo, non ho intenzione di staccarmi da lui. Il mio cuore mi batte. Dopo vedo che accarezza la mia schiena con le mani, e mi rendo conto che forse anche lui voleva quel bacio. Il nostro bacio diventa piu’ intenso e mi sembra impossibile, io non mi stacco di lui, lui non si stacca da me, quindi vuol dire che gli piaccio anch’io. Mentre mi stacco un po’ da lui tenendo sempre gli occhi chiusi, vedo che mi riprende con foga, e mi bacia di nuovo, starei così per un’eternità, lui mi accarezza i capelli, io gli accarezzo la schiena, voglio piangere perché ora so che anche lui mi vuole. Mi sembra che ci siamo baciati per circa 5 minuti.
Finalmente ritorno a respirare perché lui si allontana da me.
-Ti amo- gliel’ho detto, e mi aspetto che anche lui dica lo stesso. Me lo aspetto. Lui, però, non sembra felice, anzì mi guarda freddo.
-E’ stato uno sbaglio… ascoltami bene, dimentica tutto- Che? Ma che sta dicendo?
-Come?-
-Ascolta Demi, so quello che pensi, ma non è come credi-
-Cosa significa?- vorrei prenderlo a pugni, mi ha fatto credere che gli piacessi.
-Io… io non ti amo. È stato uno sbaglio, dimentica tutto- sto per piangere, ma perché mi ha fatto questo?
-Non piangere, per favore, so che ci speravi, non so nemmeno io perché perché… per me sei solo un amica- gli do un pugno sulla pancia.
-Che stronzo. Pensavo che tu… che tu-
-Lo so… scusa- mi dice toccandosi la parte dolorante. Ma perché gli ho dato un pugno?
-Niente scusa!-
-Non volevo illuderti, io ti voglio bene, sei una mia amica, e so che ora ci sei rimasta male…-
-Non parlare piu’, sta zitto, sai una cosa? Ti odio-
-Demi, ma cosa vuoi? Non ti amo, lo devi accettare. Almeno con te sono stata sincero-
-Vuoi sapere una cosa? Sai cosa penso di te, sei un idiota, uno stronzo, senza cuore, mi fai schifo, ti odio, non voglio piu’ vederti, va via…-
-Questa è casa mia sei tu che te ne devi andare…-
-Perché hai continuato a baciarmi? Potevo respingermi e invece non lo hai fatto? Che stronzo!-
-Va via Demi, tu me lo hai detto-
-Bene, è meglio che me ne vada- esco dalla piscina e prendo le mie cose.
-Demi…- sto per andarmene, ma lui esce dall’acqua, e mi ferma.
-Lasciami in pace, Joe- gli dico piangendo.
-Aspetta-
-Lasciami, ho detto- mi metto a gridare, poi scoppio a piangere.
-No, tu non te ne vai, non posso perdere la tua amicizia-
-Tu mi odi, lo so, devo stare lontana dalla gente che vuole farmi del male, lasciami- prendo le mie cose e me ne vado.
-No, Demi, siamo amici, ma che cazzo ti viene in mente? Non dovevi baciarmi!- mi guarda infuriato.
-Ma sta zitto. L’ho fatto perché ti amo, quando non mi hai detto niente, pensavo lo volessi anche tu e… mi sento una stupida- cammino indietro. Lui mi rincorre e mi sbatte vicino a un albero, mi faccio male alla schiena.
-Aspettami… non volevo che pensassi questo, non so nemmeno io, cosa mi è successo, scusami…-
-Niente scusa… basta Joe, lasciami in pace. Cosa vuoi ancora? Perché mi trattieni? Mi hai detto che non mi ami, cosa vuoi?-
-Voglio che non faccia stupidaggini. Noi siamo amici, non posso perderti-
-Io non voglio essere tua amica, voglio stare insieme a te-
-Ma perché?-
-Come perché? Perché ti amo, come te lo devo dire? Ti amo e questo mi fa male. Mi sembrava troppo reale, mi sembrava strano che potessi piacerti, e sai una cosa non venirmi a dire cOn chi devo stare, perché posso fare quello che voglio, sono libera come una colomba-
-Io non ti ho detto questo, io… volevo solo proteggerti, Liam è uno stronzo e anche Miley-
-Si, ma ora per me non sei nessuno… lasciami ora- non posso muovermi perché mi stringe le mani contro l’albero.
-No, Demi, si ok, va bene non ti amo, ma non significa che non siamo piu’ amici, questo non centra, io sarò sempre tuo amico. Dimentichiamoci di tutto-
-No, lasciami Joe, cazzo, te l’ho già detto, non puoi costringermi ad essere tua amica, perché non lo sarò piu’, ritorna anche con Taylor, vai da lei, è piu’ importante- riesco a liberarmi dalla presa e vedo Taylor che ci guarda sorpresi da dietro un albero. Mi metto i miei jeans e la maglia e ritorno a casa anche tutta bagnata.
Che orrore. Non dovevo baciarlo, forse ha ragione. Ma ho rovinato tutto.
Passano un po’ di giorni e vedo che Joe mi rende la vita impossibile, visto che ora ritorno a confessarmi con Nick.
Mentre parlo con suo fratello Nick davanti casa sua seduta su una panchina, ecco che mi dice.
-Se stai con lui, te la faccio pagare e anche a te- il te si riferisce a Nick. –Quindi sta attenta!-  l’attenta si riferisce a me. Ma mi ha minacciato? Non, non ci credo. Che stronzo. Lui vuole essermi amico, invece io voglio essere la sua ragazza, piango e lui mi tratta una merda. E ora è geloso che sto con suo fratello. Ma cosa vuole? Perché non mi lascia in pace? Oddio, sto impazzendo. Non ci posso credere che mi ha minacciata. Torno a casa mia stanca di tutto, mi metto a piangere seduta sul pavimento, mi taglio di nuovo, ogni volta che c’è Joe mi capitano sempre cose brutte, non dovevo andarci con lui in piscina.
Una volta ero con Wilmer Valderrama, e ho visto che mi guardava da dietro un palo, oddio ma mi sta seguendo? Forse non scherzava l’altra volta.
Ci incontriamo una sera perché esco con una comitiva di amici e stranamente c’è anche lui.
Per tutta la serata mi ignora, ma a volte mi fissa di nascosto,poi succede.
-Parliamo?-
-Ok… scusate se vi interrompiamo-
-No, non ti preoccupare, Demi- mi dice Selena.
Andiamo nel giardino fuori al Mc Donald, lui sembra felice.
-Scusami-
-Scusami tu, Joe, ma per favore lasciami in pace, è inutile che mi preghi-
-E’ colpa mia, sono io che ti ho offeso, volevo solo chiederti come stavi?-
-Sto bene…-
-Stai mentendo. Da quando sei innamorata di me?-
-Da sempre.... ti ho sempre amato-
-Capisco…- lui non sembra dispiaciuto.
-So che mi odi ora!-
-No, non ti odio Demi, ho capito di esser stato un imbecille, tu devi scegliere. Io voglio continuare ad essere tuo amico, ma solo se vuoi, come hai detto tu non posso costringerti data la situazione che si è venuta a creare, perciò decidi tu, se siamo amici, ok, se non lo siamo piu’, non importa- una lacrima gli accarezza la guancia.
-Voglio continuare ad esserti amica- gli dico senza problemi.
Ci abbracciamo.

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Capitolo 15
*** Chapter Fourteen ***


                                                          The little Devonne



Sono passati due anni ed è incredibile come in tutto questo tempo la mia vita sia cambiata, molte cose sono cambiate in meglio e altre in… peggio.
Finalmente ho messo la testa a posto, e ho realizzato che in fondo la vita non è poi così male, se la sai prendere nel punto giusto, ne sono sicura, il passato è un'altra vita.
Ora vivo a Londra e questa volta non sono sola, sono con un tipo dai capelli riccioli che in questo momento mi sta preparando una bella tazza di tè,la conclusione è questa: ho trovato l’amore e vivo in questo splendido appartamento insieme a lui, lontana dalle persone che ho sempre voluto dimenticare, lontana dalla famiglia, lontana dagli incubi.
Il ragazzo con i riccioli che ho accennato prima è Harry, ma non un semplice Harry che s’incontra per strada, ma è Harry Styles, è lui che in questo momento mi sta portando la tazza di tè fumante e mi ha appena stampato un bacio sulle labbra. Si, è proprio lui, quello della band piu’ conosciuta del tempo, la band dei One Direction, e so per certo che tutti vadano pazza per lui, ma ormai è mio, e la cosa piu’ bella è che ci aiutiamo a vicenda, io come sempre devo occuparmi della mia carriera, musica, canzoni, film etc… e quando devo comporre qualcosa lui mi aiuta, e lo stesso faccio con lui.
Ed è molto bello che lui mi abbia convinto ad andare a vivere con lui a Londra, perché all’inizio pensavo che mi sarei allontanata da tutti e non volevo, ma quando le cose hanno cominciato a cambiare, ho preso al volo questa decisione e l’ho resa fantastica, che mi sono messa in testa di portarla a termine, ora sto qui con lui, e nonostante il cambiamento la mia carriera continua, continua, e anche se mi tocca viaggiare per molto, ce la faccio.
Abbiamo fatto tante cose io e lui.
Abbiamo anche  fatto parte di un film insieme che ha riscosso molto successo… riguardo a Joe, ah, sono felice che sia acqua passata, mi sono completamente dimenticata di lui, come se la mia mente avesse cancellato il fatto che esistesse, però so che sta con una certa modella di cui non ricordo il nome, ora so che ho solo gli occhi luccicanti di amore per Harry, questo amore improvviso che la vita mi ha ceduto.
Ci siamo conosciuti durante l’estate perché io e Selena eravamo andate per 1 mese a Londra da alcuni suoi amici, ci incontrammo il 15 di luglio, era una mattina, sulla spiaggia, poi da lì cominciammo a sentirci e a uscire, e da quel giorno mi chiamava sempre, infatti quando mi squillava il cellulare, ero già sicura che fosse lui.
Poi durante un appuntamento è scattata la scintilla, perché mentre ballavamo, lui mi ha preso con foga e ha cominciato a baciarmi.
Ora abbiamo un bel appartamento, con un grande salone dove c’è anche un fantastico pianoforte, una bella camera da letto colorata, e un’altra camera per gli ospiti.
Ora sto appendendo in casa alcuni quadri che raffigurano me e Harry durante l’estate distesi sulla spiaggia e anche altri quadri che raffigurano me quando ero piccola.
 
Ora è lunedì e sono le 10:00 di mattina, io e Harry ci siamo appena svegliati e ha deciso di farmi andare da un dottore perché dice che negli ultimi tempi non sto bene e sono un po’ pallida.
Mi faccio accompagnare da un’amica, Helene, l’ho conosciuta poco tempo fa, perché vive nell’appartamento accanto al nostro.
Così quella mattina mi accompagna lì e appena esco dallo studio del dottore, dico a voce bassa ad Helene: -Sono incinta- le parole mi escono subito di voce.
-Davvero? Ma è una notizia fantastica?- Ho dovuto darmi da fare per farla calmare e smettere di comportarsi come una pazza. È bello aspettare un bambino e non vedo l’ora di dirlo a Harry appena lo vedrò, ne sarà contento di diventare padre.
Quando torniamo a casa, Helene sfreccia con la sua auto a tutta velocità, incapace di trattenere l’entusiasmo di quando darò la nuova notizia a Harry.
Quando arriviamo, entro in casa insieme ad Helene.
Appena Helene vede Harry che è solo in pantaloni con la schiena nuda, lo abbraccia forte e mi sembra che lo stia per strozzare, ho dovuto darmi da fare per farla staccare.
-Che succede?- domanda Harry guardando a destra a sinistra senza capire niente.
-Vedi è…- non completo la frase perché sono troppo emozionata.
-Vedi Demi ha una notizia da darti perché…-
Pesto un piedi ad Helene per farla stare zitta perché già so che racconterebbe lei tutto invece di me, è una che non riesce a trattenere le cose, e se lo facesse, ci resterei male perché voglio essere io ad annunciare al mio amato che avremo un figlio.
-Vedi… io sono incinta, Harry- Mi prende subito in braccia facendo capire le buste della spesa che avevo in mano.
-E’ una notizia fantastica, infatti c’era qualcosa che non andava in te, e ne sono felice sai? Ti amo- finalmente me l’ha detto.
Si, è felice, è ovvio come non potrebbe esserlo.
Già m’immagino i paparazzi a scattarci foto mentre passeggiamo col carrozzino.
Il pomeriggio io e Harry ci stendiamo sul divano, e lui già immagina i nomi che potremmo dare al nuovo arrivato.
Ha detto che se nasce una bimba la chiamerà Aisha. Bleak, odio questo nome e glielo dico.
-Che ne pensi del nome Laura se è una bimba? È bello dare nomi italiani, no?-
Sono completamente d’accordo con questo nome, perché penso che sia un nome carino, e anche perché mi sono subito messa a fare una ricerca, dove diceva che Laura significa: “Dotata di grande simpatia e di comunicativa grazie alla parola pronta e convincente, Laura è molto amata per il modo con cui si relaziona con tutti. Si trova a suo agio in qualsiasi ambiente e con qualsiasi persona. Dotata di chiara intelligente e intuizione, sa cogliere al volo le situazioni”. È bello avere una famiglia con tutte queste caratteristiche positive, chissà se è vero.
-Che ne pensi del nome Ian se è un bimbo?- Come nome mi piace, sicuramente. Non mi sono messa a cercare cosa significa Ian, perché sono sicura che nascerà una bimba e la chiamerò Laura.
 
Sono passati 10 mesi, e Devonne è nata. Vi chiederete come mai non l’abbia chiamata Laura, ma all’ultimo a tutto, mi è venuto in mente di chiamarla Devonne, perché è il mio secondo nome. Laura l’ho scelto come secondo nome. Si chiama Devonne Laura Styles, ed è fantastica.
È bionda e ha i capelli ricci, non so i capelli biondi da chi li abbia presi, è identica a Harry, ma ha le labbra e il fisico come il mio, bello.
All’inizio la prima volta che l’abbiamo portata a casa, ha fatto storie per dormire, e ci siamo dovuti alzare tutte e due la notte per farla addormentare, a volte ho dovuto darle da mangiare perché aveva fame, o a volte abbiamo fatto i turni io ed Harry. I fan l’hanno presa bene, e domani la mostrerò al mondo per la prima volta, perché nessuno l’ha mai vista, perché domani andrò ad un intervista. Joe mi ha chiamata e mi ha detto che è felice per me, e mi augura buona fortuna.
 
L’indomani, ecco durante l’intervista, l’ho mostrata ed è stata subito apprezzata, molti fan si gettavano per terra e gridavano, e qualcuno l’ha voluta anche prendere, ma preferivo farla restare tra le mie braccia. Anche mia madre, mio padre e mia sorella hanno visto la bambina per la prima volta, e sono stati felice di essere per la seconda volta nonni.
 
Sono passati due anni e Devonne è cresciuta, ha 2 anni.
È fantastica, è una chiacchierona, e parla come se fosse ancora piu’ grande, a volte si comporta come una maleducata, ma io tento di calmarla e di farla sorridere.
Harry ci gioca spesso, ma negli ultimi tempi è impegnato perché sta giocando a baseball.
Una sera ci mettiamo tutti e tre in giardino, per mangiarci una pizza, siamo tutti così felici, che non possiamo crederci.
-Papà, perché prima ho visto una pelsona che faeva delle foto?- domanda Devonne a Harry.
-Perché sanno che stiamo con una bambina fantastica come te-
-Si, che bello. La mamma è bella come me!-
-Si, ora sbrigati a finire la pizza, piccola Devonne-
Così restammo tutti e tre felici su quel giardino pieno di rose.

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