No one.

di badblood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***
Capitolo 4: *** Four. ***
Capitolo 5: *** Five. ***
Capitolo 6: *** Six. ***
Capitolo 7: *** Seven. ***
Capitolo 8: *** Eight. ***
Capitolo 9: *** Nine. ***
Capitolo 10: *** Ten. ***
Capitolo 11: *** Eleven. ***
Capitolo 12: *** Twelve. ***
Capitolo 13: *** Thirteen. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


                                                                      







Prologue

Ogni notte faccio lo stesso sogno. Sono in una stanza buia, non riesco a vedere niente, ma ad un tratto si accendono delle forti luci bianche e riesco a guardarmi intorno. Vedo specchi,tanti specchi. Tutti riflettono la mia immagine, inizio a correre.Corro,corro,corro. Ma sono sempre lì circondata da specchi, allora mi soffermo su uno di essi e ammiro l'immagine riflessa. Grandi occhi verdi e lunghi capelli castani con delle sfumature sul miele, fisico esile. Guardando meglio inizio a vedere delle crepe sull'immagine riflessa, i specchi si rompono e mi travolgono. Facendo cadere la mia vita in mille pezzi...sparpagliati. Ciascuno è una parte di essa, ma sono nell'ordine sbagliato, e il puzzle non si riesce a formare, non dando quindi un senso alla mia vita. Credo di non nascondere niente a me stessa. Vado a dormire per dimenticare, per sfuggire ai ricordi che mi assillano la mente. Non sono matta. Anche se ho riflettuto su cosa sia la follia. Sono io. E io sono così. Ma ho imparato che non si può dimenticare il passato, mai. E questo che ora è il presente, un giorno diventerà solo un mucchio di ricordi, come delle foto. Ognuna ferma un istante della tua vita, regalandoti il piacere di riviverlo, serve a non dimenticare. Ma un giorno i ricordi si annebbieranno e le foto andranno perse e solo allora potrai dire di aver dimenticato, ma non sarà mai così perché il passato è il puzzle che forma il presente.



Quando Drew sentì dei passi scattò dal letto, e in men che non si dica andò in bagno a lavarsi, uscì dopo venti minuti.
-Cosa ci fai ancora qui?- chiese la madre in ansia più di quanto non volesse mostrare.
-Infatti stavo scendendo giù- commentò Drew seccata.
-Sono le sette, vedrai che perderai l'aereo- disse la madre ancora più in ansia di prima.
-Mamma, ho il volo alle dieci e fra mezz'ora il taxi verrà a prendermi, non c'è bisogno di preoccuparsi- rispose la figlia dolcemente.
- Lo so, ma non posso credere che la mia bambina sta per andare all'università, lontano da casa poi-  ribatté la mamma ormai con le lacrime agli occhi per la fierezza per la figlia.
Senza inutili parole, Drew corse ad abbracciare la madre.
-Forza scendi giù che la colazione ti aspetta- disse la madre prima che iniziasse a piangere di nuovo.
-Ok, scendo tra due minuti- disse Drew mentre la madre abbandonò la stanza. Si voltò e guardò per l'ultima volta quella stanza ormai vuota. Ok,non era l'ultima volta, ma lo sarebbe stata per mesi. Poi scese giù, chiudendo lentamente la porta della camera, sapendo che la sua nuova vita stava per avere inizio.




 
AUTRICE
Ok, questa è la mia prima fanfiction e sinceramente non so come sia venuta. Mi scuso per eventuali errori. Se vi va recensite , dite liberamente quello che pensate. Ok, non so che altro aggiungere lol... spero che vi piaccia, e se avete qualche suggerimento dite pure. Ok, questo è tutto. Ciao. I. xx

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Capitolo 2
*** Two. ***


                                                                                       





Two.
Drew scese le scale guardando ogni singola foto appesa alla parete adiacente, la maggior parte erano di Drew da piccola, altre invece erano di Katherine e Mattew, i suoi genitori. Arrivò all'ultima foto, quella dannata ultima foto. Non c'era un motivo vero e proprio perchè quella foto fosse ancora lì, è come se lei non togliendola avrebbe potuto cambiare o scordare il passato, negando a se stessa quello che era successo.Quando fu finalmente al pian terreno notò immediatamente tutte le valigie accanto alla porta e non potè non sorridere, se ne stava finalmente andando. Entrò in cucina e ad accoglierla c'erano sua madre che spadellava e suo padre che leggeva tranquillamente il giornale.
 
-Buongiorno alla mia bella universitaria- disse il padre, sorridendo da dietro il giornale. 
-Buongiorno- disse Drew con un sorriso a trentadue denti, dopo avergli stampato un bacio sulla guancia, si diresse al suo posto dove l'attendeva una magnifica colazione.

Il taxi sarebbe arrivato a momenti, era giunto il tempo di fare gli ultimi saluti, così abbracciò forte la mamma e le sussurrò un 'ti voglio bene' all'orecchio, poi abbracciò il padre che con la sua aria autoritaria disse
- Abbi cura di te, ti voglio bene-.

Dopo aver superato le domande assillanti della madre del tipo 'Ti sei ricordata di portare questo?' 'Ti sei ricordata di portare quello?' salì sul taxi insieme alle sue valigie.
Drew osservando dal finestrino notò che pian piano la sua casa si stava allontanando, così come i suoi ricordi.
Arrivò finalmente in aeroporto e dopo aver superato i vari controlli, sì imbarcò sul suo volo.
Era agitata ma molto emozionata.
Quando scese dall'aereo e arrivò a Londra dopo circa due ore, c'era un altro taxi ad attenderla.
Salì più in fretta possibile, aggrovigliandosi nelle valigie, e l'autista immediatamente partì.
In lontananza vide scorgere un grosso edificio antico, con delle fantastiche aree verdi dove sopra scorrazzavano degli studenti diretti a qualche lezione.


Dopo aver passato le varie aiuole entrò in segreteria e si rivolse alla signora dietro lo sportello, che la guardava quasi in cagnesco.
-Buongiorno, sono appena arrivata, vorrei sapere il mio alloggio e gli orari delle mie lezioni- chiese impaurita Drew.
-Certo, come ti chiami?- sbuffò la signora spazientita.
-Drew Simons- rispose quasi spaventata.Si guardò intorno, mentre la signora digitava il suo nome nel computer,  e vide esattamente tutto ciò che aveva visto sei mesi prima, ai test d'ammissione.
Grandi finestre che lasciavano entrare la luce del sole permettendo quindi di illuminare tutta la stanza, e scali enormi che conducevano al piano superiore ancora sconosciuto a lei.
-Ecco Cara. Questo è il tuo tesserino, potrai usarlo per frequentare la palestra dell'università e per ricevere degli sconti ai bar affiliati e per tante altre cose che sono scritte nel fascicolo- comunicò la signora dandole un fascicoletto
-Poi questa è la chiave della tua camera sei nella numero trentasei della Morgan Hall, che trovi alla fine di questa strada,insieme a due studentesse che conoscerai più tardi, e questi sono gli orari delle tue lezioni, inizierai lunedì alle nove- finì la signora, riprendendo fiato.
-Grazie di tutto, arrivederla- concluse Drew uscendo dall'edificio.
Si diresse nella direzione suggeritole dalla signora allo sportello ma non vi trovò niente, in preda al panico fermò una passante che aveva la felpa dell'università.


-Scusami, sapresti dirmi dove trovo la Morgan Hall?- chiese Drew molto timidamente alla ragazza che aveva di fronte. Capelli castano scuro riccissimi, occhi color nocciola, decorati con uno strato di matita nera e labbra piene, con un rossetto fucsia che faceva a pugni con la sua carnagione scura, aveva delle origini sicuramente africane.
-Certo, io sto andando proprio lì, se vuoi ti accompagno- disse euforica la ragazza, facendo trasparire i suoi denti bianchissimi in un mega sorriso.
-Grazie, sei molto gentile - rispose Drew, sorridendo timidamente
Dopo circa dieci minuti di cammino, passati ad aggrovigliarsi nelle valigie a ridere e a parlare del più e del meno, arrivarono davanti ad un edificio molto moderno, con la scritta illuminata sull'entrata Morgan Hall.
-Comunque piacere io sono Jade Mightly- affermò porgendole la mano.
-Piacere io sono Drew Simons- rispose afferrandole la mano in una stretta decisa
-Tu in che camera sei?- le chiese ragazza sempre sorridente.
-Sono nella trentasei- commentò Drew, che non riuscì a non ridere.
Ad un tratto Jade le saltò letteralmente addosso, abbracciandola fortissimo.
-Sei con me in camera- urlò, come se lo stesse dicendo a centinaia di persone.
-E' fantastico- commentò Drew entusiasta.


Una volta arrivate al terzo piano, si diressero immediatamente in camera, li vi trovarono un'altra ragazza.
Capelli biondi, occhi azzurri, carnagione chiara e fsico esile.
-Salve, io sono Lucinda O'Connel- disse timidamente, con uno spiccato accento irlandese.
Jade le corse incontro e abbracciò forte anche lei.
-Ciao io sono Drew Simons- disse Drew un pò impacciata mentre cercava di entrare con le valigie attraverso la porta.
-Hei, io sono Jade Mightly- commentò Jade entusiasta.    
Quando ebbero sistemato tutta le cose dalle valigie alla camera, si sedettero tutte e tre distrutte sul divano, ed erano solo le quattro del pomeriggio.
-Che ne dite se stasera usciamo?Visto che è sabato e le lezioni inizieranno solo lunedì- propose Lucinda, con aria soddisfatta per come aveva sistemato la camera.
-Ok per me va bene, io esco dal lavoro alle otto- rispose Jade, mentre appoggiava la testa sul bracciolo del divano.
-Hai un lavoro?- esclamò Drew sorpresa.
-Si, lavoro in un negozio di musica dove vendono strumenti e cd, un pò di tutto insomma- disse Jade seccata, pensando al fatto che doveva alzarsi da quel comodissimo divano per andare a lavorare.
-E sai se cercano una commessa?- continuò Drew.
-Non so, ma se vuoi venire con me così vedi, io scendo ora- commentò Jade alzandosi.


Arrivarono ad un negozio di musica, che sembrava piccolissimo fuori, ma entrando era enorme.
Drew s'informò subito con chi parlare per ottenere un lavoro e dopo circa dieci minuti di colloquio con il capo, ebbe il lavoro.
-Inizi ora se ti va- comunicò il signor Morlen, il capo, dandole una maglietta con il logo del negozio.
-Certo- detto questo Drew si diresse in bagno per cambiarsi ed indossare la divisa.



Era un pomeriggio fiasco, non era entrato ancora nessun cliente,  Drew notò un pianoforte in fondo alla sala ed ebbe immediatamente l'istinto di suonare, così si sedette alla panca e appoggiò delicatamente le dita sui i tasti iniziando a suonare  preludio op 28 n 4 di Chopin.
Suonò non accorgendosi che alle sue spalle c'era qualcuno che la osservava con ammirazione.
Ma quando questo andò ad urtare la batteria che si trovava all'entrata, Drew smise immediatamente e scattò in piedi.
-Scusa non volevo interromperti- disse un ragazzo alto dai capelli ricci castani, occhi verdi, e un fisico possente.
-Non preoccuparti- commentò Drew, guardando solo la punta delle sue scarpe per l'imbarazzo.
Non suonava il pianoforte ormai da quasi sei mesi e ora si vergognava perché aveva perso la manualità dopo l'incidente.          
- Comunque sei bravissima- rispose il riccio con un enorme sorriso.
-Grazie- disse Drew, facendo arrossire le sue gote.
-Io sono Harry- disse il ragazzo sorridente porgendole la mano.                              
-Ciao io sono Drew-  disse anch'ella  sorridente, stringendogli la mano.                                                




AUTRICE
Allora, eccoci al primo vero e proprio capitolo della storia, che ne pensate, ci terrei ad una vostra recensione.Mi scuso per gli errori. Ringrazio le persone che hanno recensito e che hanno messo la storia nelle seguite/preferite. Detto questo, ci terrei ad avere il vostro parere su questo capitolo, se non vi ha entusiasmato sappiate che miglioreranno man mano che si va avanti. Ciao, I.xx


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Capitolo 3
*** Three. ***


                                                                          




Three.
Erano finalmente arrivate le otto, e nel negozio erano rimaste solo Drew e Jade.
Dopo aver attivato l'allarme e chiuso la serranda decisero di avviarsi alla Morgan.
Una volta arrivate lì, vi trovarono una Lucinda spazientita.
-Eccovi finalmente, quanto tempo ci avete messo!- 
-Ma sono solo le otto e dieci, dove credi che eravamo se non a lavoro?!- rispose Jade molto seccata.

 
Dopo aver buttato la borsa sul letto, Jade corse in bagno a farsi una doccia, mentre Lucinda e Drew chiacchieravano del più e del meno.
-Allora che hai combinato oggi senza di noi L?-
-Niente mi sono praticamente annoiata, così ho deciso di andare a leggere in un parco qua vicino, e ho incontrato un ragazzo- disse lei impacciata, arrossendo leggermente.
-Oh, davvero? chi è? come si chiama? com'è?- rispose Drew, e quando vide la faccia di Lucinda non riuscì a non ridere e scoppiò in una fragorosa risata.
-Si, è uno studente dell'università, si chiama Niall, ed è semplicemente stupendo- commentò sognante Lucinda.
-Oh..uhm.. sembra fantastico, devo assolutamente conoscerlo- ribatté Drew, imitando l'espressione di Lucinda.
-Chi devi conoscere?- spuntò Jade dal bagno.
- Un certo Niall- disse sorridendo Drew.
-Uhm, e chi sarebbe?- commentò Jade con uno sguardo da maniaca fissando Lucinda.
-Solo un ragazzo- ribattè Lucinda in imbarazzo.
-Un ragazzo stupendo- disse Drew cercando di imitare la voce di Lucinda, ma questa rispose con una smorfia.
-E tu invece con chi parlavi oggi è? Non credere che non ti abbia visto- scoppiò a ridere Jade.
-Solo un ragazzo- rispose Drew fissandosi le punte delle scarpe.
-Un ragazzo molto bello però, come si chiamava?- ribatté Jade, che stava ormai per morire dalle risate.
-Si chiamava Harry-disse Drew iniziando a ridere anche lei senza saperne il motivo.
-Forse ora è meglio che scendiamo prima che si faccia tardi- s'inserì Lucinda nella conversazione.
Dopo essersi vestite, Jade con un vestitino blu e delle ballerine argento,Drew con un paio di jeans, un top, una giacca nera abbinata con dei tacchi neri, e Lucinda con un vestitino nero corto ma a maniche lunghe e delle mary jane.
E dopo essersi truccate, erano pronte per uscire.



-Dove si va allora?- chiese Jade pronta per scatenarsi.
-Conosco un pub qui vicino, davvero carino- rispose Lucinda.
Seguendo Lucinda si trovarono in un posto davvero strano, comunque entrarono lo stesso.
Quando si dice non giudicare un libro dalla copertina questo era proprio il caso giusto, infatti non appena entrarono il pub era pieno di ragazzi che si divertivano, la musica ad alto volume, e le cameriere che andavano avanti e indietro con degli enormi boccali di birra.
-Come fai tu a conoscere questo posto?- disse Jade esterrefatta.
-Sono piena di sorprese io- ribattè Lucinda, facendosi scappare un ghigno sul viso.
Si accomodarono ad un tavolo ed ordinarono tre birre, che arrivarono dopo neanche cinque minuti.
Si guardarono un pò intorno, il posto era davvero carino.
-Hei ma quello è Niall?!- pensò ad alta voce Lucinda, pentendosi immediatamente perché causò curiosità tra le compagne.
-Dove?- chiesero insieme Jade e Drew, guardandosi intorno.
-No mi sono sbagliata- disse Lucinda, guardando la sua birra.
-Dai dicci dov'è? Aspetta.. Drew.. Ma quello non è Harry?- urlò Jade indicando un tavolo in fondo alla sala.
Drew si girò e lo vide, era seduto ad un tavolo insieme ad altri ragazzi, e vide anche gli sguardi che la cameriera gli mandava ma che lui non notava minimamente.
Quando lui incrociò il suo sguardo, Drew si girò di scatto e un rossore iniziò a formarsi sulle sue gote.
Merda.
-Sta venedo qui, sta venendo qui- iniziò ad agitarsi Jade.
Merda.Merda.
-Ed è insieme ad altri ragazzi-strillò eccitata Jade.
Merda. Merda. Merda.
-Salve ragazze, io sono Harry. Ciao Drew, giusto?- si presento alle altre con il suo solito sorriso.
Drew annuì senza che la sua bocca potesse emettere alcun suono.
-Hei Lucy possiamo sederci con voi?- chiese un ragazzo biondo, occhi azzurri, sorriso perfetto.
Jade e Drew si guardarono e pensarono entrambe la stessa cosa... Lucy.
-Ciao Niall, certo che potete sedervi con noi non credo che alle altre dispiaccia- rispose Lucinda un pò imbarazzata.
Jade e Drew si guardarono di nuovo e pensarono ...ah Niall.
E sui loro volti era apparso un ghigno. 
-Comunque io sono Liam- disse un ragazzo dai capelli color miele, e un sorriso tenerissimo.
-Io sono Zayn- aggiunse l'altro, moro, occhi color nocciola, e fisico da paura.
-Louis, piacere di conoscervi- finì l'ultimo ragazzo con degli occhi stupendi tra l'azzurro e il verde, e un sorriso coinvolgente.
-Io sono Jade e lei è Drew- disse impacciata indicando la ragazza di fronte a lei, cacciando il più sensuale dei suoi sorrisi.



Quando finirono di bere, avevano ancora tanto tempo, la notte era ancora giovane.
-Che ne dite se andiamo ad una festa di un nostro amico?- propose Zayn, cacciando un ghigno.
-Certo, noi ci stiamo- disse Jade prima che le altre due potessero aprire la bocca, e così la guardarono entrambe male.
-Perfetto allora possiamo andare- ribattè Harry, indicando l'uscita
Uscirono dal locale e iniziarono a camminare.
Arrivarono davanti ad una delle tante villette a schiera di quel quartiere.
Bussarono e notarono che la porta era aperta così entrarono.
La puzza di Alcool dominava la stanza, tanti ragazzi che ballavano al centro della sala, tutti ubriachi. 
-Che bella festa!- borbottò a bassa voce Drew
-E non fare la guastafeste- rispose Harry, il quale evidentemente l'aveva sentita, con un'espressione divertita.


Si buttarono nella mischia, e presero dei bicchieri che avrebbero dovuto contenere del ponch corretto.
Dopo solo tre quarti d'ora, Lucinda e Jade erano ubriache fino alla punta dei piedi, perché i loro nuovi amici non facevano altro che versare loro altro liquore.
Ormai era passata la mezzanotte e la Morgan sarebbe chiusa all'una, quindi Drew decise di recuperare le sue amiche e sparire da lì.
Trovò Jade in mezzo a dei ragazzi, ubriachi anche loro, che continuavano a provarci con lei.
Mentre Lucinda si stava scatenando sulla pista.
Prese entrambe le ragazze e iniziò a camminare verso la Morgan, ma fu fermata da una voce che sentì alle sue spalle.
-Non mi saluti neanche- disse ubriaco Harry - ti odio, ti odio, davvero tanto- continuò Harry.
-Harry và a dormire- rispose Drew, accorgendosi che stava svegliando tutto il vicinato.
-Ti odio lo sai? Avevo quasi dimenticato- disse Harry.
Drew continuò a camminare, ignorando le parole di Harry ormai ubriaco marcio.
Dopo aver camminato per dieci minuti arrivarono alla Morgan, dovette trascinare letteralmente le ragazze nella camera, e passarono tutta la notte nel bagno a mantenere i capelli l'una all'altra mentre vomitavano, tutto grazie a quegli idioti.
Che genialata Drew andare con loro!
 
-Ieri sera ti sei proprio divertito- commentò Zayn guardando le spaventose borse che aveva Harry sotto gli occhi.
-Sta zitto Malik- rispose Harry seccato, cercando di ricordare ciò che fosse successo.
-Qualcuno mi può spiegare cos'è successo ieri sera?- Niall precedette la domanda di Harry.
- Non ti ricordi?- rise Louis.
-No cosa?- lo esortò Niall a parlare.
-Harry ha inseguito Drew fino a sotto la Morgan..urlandole che la odia- commentò quasi arrabbiato Liam.
La tensione in quella stanza si poteva tagliare con un coltello, Harry non faceva altro che girare e rigirare le uova nel piatto, e il silenzio prese il dominio.
                                                                                                                          Scusami per ieri sera, per farmi perdonare ti offro il pranzo fatti trovare pronta all'una.                                                                                                                                                                                                                        

                                                                                                                                                                                                       Harry. xx


 
 
AUTRICE
Eccoci al secondo capitolo. Mi scuso per gli errori. E ci terrei a sapere cosa ne pensate, visto che è la mia prima fanfiction. Grazie a chi ha recensito, e chi ha messo la storia nelle seguite/preferite. Grazie davvero a tutti di cuore. Ciao. I. xx

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Capitolo 4
*** Four. ***


                                                                                              


Four.
Jade,Drew e Lucinda erano praticamente crollate sul letto, dopo aver passato la notte in bagno. 
Ad un tratto si sentì bussare alla porta, ma nessuna di loro si svegliò.
Ribussarono,sta volta più forte, ma ancora niente.
Bussarono ancora una volta, e Drew la sentì finalmente.
Così corse ad aprire facendo lo slalom tra i vestiti che erano stati buttati per terra.
-H-Harry..che ci fai qui?- disse Drew in imbarazzo perchè era con una felpa gigante ed il pantalone del pigiama, con tutto il trucco rovinato della sera precedente e i capelli stile afro.
-Non ti è arrivato il messaggio? Ti sarei venuto a prendere all'una per portarti a pranzo- continuò Harry lasciandosi sfuggire una risata.
-No è che mi sono appena svegliata e non ho ancora controllato il telefono, ma come mai dovevamo andare a pranzo?- chiese la ragazza cercando di nascondersi dietro la porta.
-Per farmi perdonare, per quello che è successo ieri sera- disse mortificato Harry.
-Oh Harry non preoccuparti eri ubriaco non fa niente- Drew stava cercando di farlo andare via.
-No, lavati e usciamo.- 
-Ok, vuoi entrare? Però ti avverto qui la situazione è critica- disse Drew con una risata.



Dopo aver aspettato venti minuti sul divanetto di quella stanza con la puzza di alcool, Harry era deciso a dare una ripulita a quel posto.
Aprì le tende e le finestre, e fece entrare tutta la  luce possibile in quella stanza, creando scompiglio tra le ragazze.
-Drew chiudi quella cazzo di finestra- commentò Jade con la faccia nel cuscino.
-Buongiorno dormiglione- urlò Harry tirando giù il piumone con cui Lucinda cercava di coprirsi la faccia.
Jade non ebbe pietà e scagliò contro Harry un cuscino. 
-Hei che modi!- disse Lucinda vedendosi arrivare un cuscino in faccia, siccome Harry si era scansato.
-Che succede?- esclamò Drew uscendo dal bagno.
-Succede che quello stronzo ci ha svegliate- disse Jade sempre con la faccia nel cuscino indicando Harry.
Allora Drew scoppiò in una risata, guadagnandosi un'occhiataccia dall'amica.
-Sei pronta?- chiese Harry con un magnifico sorriso.
-Pronta per cosa?- s'intromise di nuovo Jade.
-La porto a pranzo- 
-Questo spiega il motivo per cui tu sei qui- borbottò Jade.
-Andiamo?Sto morendo di fame- esclamò Drew ridendo.



-Cos'è quella?- urlò Drew tutta eccitata.
-Una moto, ed è mia, sali?- rispose Harry ridendo notando l'espressione di Drew, come quella di una bambina in un negozio di giocattoli, reparto bambole.
-Ovvio,le amo- 
Detto questo Drew si precipitò sulla moto indossando il casco che Harry le aveva precedentemente dato.
-Parto, tieniti a me- disse fermo Harry.
E Drew fece quello che le aveva appena detto, non era stata mai su una moto, e se l'avrebbe vista suo padre probabilmente l'avrebbe uccisa.
Dopo dieci minuti di moto a 100km/h  arrivarono in un ristorante.
Era carino, fuori aveva dei tavolini dove alcune persone erano sedute a mangiare qualcosa,Harry si sedette ad uno dei tavolini esterni e lo seguì a ruota Drew.
Ordinarono un'insalata entrambi e mentre aspettavano il loro ordine fecero due chiacchiere per conoscersi.
-Allora Harry raccontami un pò di te- lo esortò curiosa Drew.
-Bhe, sono al secondo anno di università, vengo da un paesino dello Cheshire, ho vent'anni, e basta. Invece tu Drew Simons che mi dici di te?-disse divertito Harry.
-Sono appena arrivata dall'Italia, sono al primo anno di università, ho diciotto anni, e questo sembra un colloquio di lavoro- scoppiarono entrambi in una fragorosa risata,facendo voltare i clienti seduti agli altri tavoli. 
 



-Jade alzati da quel letto, e aiutami a pulire!- esclamò seccata Lucinda.
Jade fece quello che le era stato appena chiesto, e così si mise a pulire la stanza. 
Quando tutto era in ordine sentirono bussare alla porta,  Lucinda, ora vestita e lavata, andò ad aprire.
-Ciao noi siamo le vostre vicine- urlarono due ragazze in coro sull'uscio della porta.
-Io sono Denise- disse una delle due. 
Capelli neri, cortissimi, occhi marroni quasi a mandorla, e carnagione olivastra con forti lineamenti africani.
-Io sono Sarah- disse l'altra.
Capelli rossi, occhi azzurri, fisico esile e carnagione chiara. 
Erano praticamente l'opposto.
-Hei, io sono Lucinda e lei è Jade, l'altra nostra coinquilina  è Drew ma non c'è in questo momento- disse Lucinda eccitata notando l'accento irlandese della rossa.
-Ok se avete bisogno siamo qui- disse Denise, dopodiché sparirono nella porta accanto.
Lucinda stava quasi per sedersi quando bussarono alla porta, DI NUOVO.
-Ciao- esclamò Niall, che era insieme a Liam.
-Hei,che ci fate qui?- rispose con un sorriso Lucinda. 
-Non ci fai neanche entrare?- ribattè Niall con una faccia da cucciolo.
-Certo, entrate- disse Lucinda scansadosi dalla porta per farli entrare.
-Siamo venuti qui per vedere come stavate- concluse Liam mandando a Jade uno sguardo seducente, che lei non notò minimamente.
-Stiamo bene, grazie- borbottò Jade infastidita dalla loro presenza.


Stavano tranquillamente scambiando due chiacchiere quando dalla porta entrarono Drew ed Harry che ridevano.
-Hei siete già di ritorno?- disse Jade ammicando.
-Si- rispose Drew senza dare peso all' espressione della ragazza.
-Che ci fate voi qui?- chiese Harry, vedendo Liam e Niall sul divano.
-Siamo venuti a vedere come stavano le ragazze- disse Liam velocemente.
Le ragazze passarono la serata, in compagnia dei tre ragazzi che più tardi furono raggiunti anche da Louis e Zayn ai quali si aggiunsero anche Denise e Sarah, mangiando, scherzando, chiaccierando, la serata passò in fretta e si fecere le undici.
-Forse è meglio che andiamo, visto che domani mattina abbiamo lezione- disse Zayn, con uno sbadiglio.
-Si, infatti voi a che ora avete lezione?- chiese Harry alle ragazze.
-Alle nove- risposero in coro causando ilarità tra di loro.
-Anche noi, allora ci si vede in giro.Buonanotte- disse Liam, mentre uscivano tutti dalla porta.


Prima che Drew si addormentasse ricevette un messaggio.                                               
                                                                                                                        Buonanotte.
                                                                                                                                                             Harry xx

 
Erano le sette e mezza quando la sveglia suonò, Drew scattò subito in piedi così come Lucinda.
Ci fu solo qualche problema a far alzare Jade.
Dopo che tutte si erano lavate e preparate per il primo giorno di università, scesero in strada e camminarono fino al grande edificio, che Drew aveva visto sabato.
-Che lezione avete alla prima ora?- domandò Jade eccitata.
Strano a dirsi ma Jade quella mattina era un fascio di nervi, troppo emozionata.
-Io psicologia- rispose Drew guardandosi intorno.
-Io chimica- disse seccata Lucinda.
-Anche io ho chimica, allora andiamo?- disse Jade rivolgendosi a Lucinda.
-Ci si vede in mensa D.- urlò Lucinda, mentre Jade la trascinava verso l'aula di chimica.
Mentre si girava per andare verso la sua aula, Drew andò a sbattere contro un ragazzo, letteralmente mozzafiato.
Capelli castano chiaro, occhi blu, fisico muscoloso.
-S-scusami- sussurò Drew, ammirando gli occhi blu del ragazzo che aveva a pochi centimetri di distanza.
-Di niente..?- continuò il ragazzo.
-Drew-
-Piacere Drew, io sono Nate. Che lezione hai?- le chiese il ragazzo sfoggiando un sorriso perfetto.
-Ho psicologia- disse Drew imbambolata.
-Oh, anche io, vieni con me?- domandò il ragazzo guardando dritto negli occhi verde smeraldo di Drew.
-Certo- disse Drew impacciata.
 
                              
AUTRICE 
Allora eccoci ad un altro capitolo. Devo dire che questo capitolo non mi piace per niente, però più avanti si va più sarà intrigante la storia. Comunque mi piacerebbe avere la vostra opinione quindi recensite e dite liberamente quello che pensate. Mi scuso per eventuali errori. Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra le preferite/ricordate e chi l'ha recensita precedentemente. Ciao. I. xx

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Capitolo 5
*** Five. ***


                                                                                              


Five.
Drew passò tutta la lezione di psicologia a scambiare sguardi fugaci con Nate, che era seduto nella fila accanto.
Ad un tratto sentì vibrare il suo cellulare e lo prese per controllare.
                                                                                                                                                   Ci vediamo a pranzo.
                                                                                                                                                                                       Harry.xx
Quando lesse il messaggio un sorriso comparì sul suo viso.
Finalmente la lezione finì e Drew si accorse che Nate le stava andando vicino.
Andò in panico.
La capicità di Drew di fare figure di merda con dei ragazzi era sbalorditiva, tranne con Harry.
-Hei Drew, ti andrebbe di andare a pranzo insieme?- chiese Nate con un sorriso, sfoggiando dei denti perfetti.
-Uhm.. Ok. Dove?- rispose Drew un pò impacciata. 
-In un ristorante carino,andiamo?- disse Nate con il solito sorriso.
-Certo- ribattè Drew anche lei con un sorriso.
Appena uscirono dall'aula si diressero nel parcheggio, camminarono un pò fino a quando non si trovarono di fronte una porsche.
Drew rimase imbambolata vedendo Nate che ci saliva tranquillamente. 
-Non sali?- commentò lui, ridendo.
 


Dopo circa dieci minuti di macchina arrivarono in un ristorante italiano.
Entrarono e una signora si avvicinò a loro.
-Nate, cosa ci fai qui?- disse la signora, abbracciando il ragazzo.
-Ciao mamma, sono venuto a pranzo con una mia amica- rispose lui.
La signora squadrò Drew da capo a piedi, dopodiché fece una smorfia.
Drew si sentì ulteriolmente in imbarazzo.
Si sedettero ad un tavolo al centro della grande sala, dove c'erano molti clienti. 
Mentre mangiavano scambiarono due chiacchiere.
-Ti sei fatta degli amici da quando sei qui?- chiese lui curioso.
-Si, le mie compagne di stanza, Jade e Lucinda e dei ragazzi Liam, Niall,Louis, Zayn ed Harry- rispose lei, soffermandosi sull'ultimo nome.
Harry..Harry,cazzo. "Ci vediamo a pranzo"
-Oh si anche io li conosco, non mi sembrano dei tipi normali- disse lui, seccato
Drew non diede peso a quello che le aveva appena detto, prese il telefono e corse in bagno, senza dire niente.
Digitò il numero e rispose immediaatamente Harry all'altro capo del telefono.
-Drew ma che fine hai fatto?- chiese lui, quasi deluso.
-Scusami Harry, è che sono uscita con un ragazzo del mio corso di psicologia- disse mortificata Drew.
-Ah è una cosa importante allora, non preoccuparti, ci si vede in giro.Ciao.- concluse il ragazzo fingendosi felice.


 
-Harry, chi era?- chiese Louis all'amico.
-Nessuno- rispose Harry.
Louis non diede peso a quello che aveva appena detto Harry, e si girò a chiacchierare con gli altri animatamente.
-Ma che fine ha fatto Drew?- esclamò Jade alla fine del tavolo.
-Si, non dovevamo incontrarci qui?- continuò Lucinda.
Harry non sentì proprio le ragazze chiacchierare di Drew e uscì dalla mensa senza salutare nessuno.
Prese la moto e partì, lasciando che i suoi riccioli si scompigliassero al vento.
Quando arrivò, camminò un pò sul prato verde e si fermò appena la vide.
-Mamma, perchè?- chiese il ragazzo con una voce triste.

 
Appena l'auto di Nate partì le arrivò un messaggio.
                                                                             Stasera ti passo a prendere alle otto, è un appuntamento.
                                                                                                                                                Nate.
Sorrise al pensiero, e corse immediatamente in camera, dove ad attenderla c'erano Jade e Lucinda che giocavano alla play.
-Beccati questo!- esclamò Lucinda, dopo aver colpito il giocatore di Jade.
-Hei Drew che hai fatto oggi?- chiese Jade con il suo sguardo da maniaca.
-Sono stata a pranzo con un ragazzo- disse Drew ancora sorridente per il messaggio.
-Ed è carino?- chiese impacciata Lucinda.
-Si tanto e ci uscirò stasera- rispose Drew nel mondo delle favole.
-Non è neanche arrivata e già ha fatto conquiste- disse Jade scoppiando in una risata.


Mentre leggeva un libro, Drew sentì il telefono vibrare.
-Hei Harry, ti devo chiedere un favore- disse Drew entusiasta.
-Hei Harry come stai? Hei Drew bene e tu?- rispose ironico lui.
-Dai, puoi aiutarmi?- rise lei.
-Di che si tratta?- chiese curioso lui.
-Stasera ho un appuntamento e ci tengo davvero tanto, per cui se tu potessi venire qui ad aiutarmi a scegliere cosa mettere visto che sei un ragazzo- continuò Drew.
Harry non si sentì per un attimo, come se avesse smesso di respirare.
-Ma per questo non esistono Jade e Lucinda?- chiese Harry seccato.
-Jade a quanto pare è scomparsa, e Lucinda è uscita con Niall-rispose Drew.
-Ok, sono da te tra cinque minuti- concluse il ragazzo.


 
Dopo aver cambiato molte, molte, molte volte vestiti  ed essersi truccata Drew era pronta per l'appuntamento.
-Grazie,  non so cosa avrei fatto senza di te- disse Drew felice, abbracciando il ragazzo.
-A che servono gli amici?- rispose fiacco lui, fingendo un sorriso.
Il suono del clacson interruppe i ragazzi.
-Ok è giù, allora vado,grazie ancora- disse Drew stampando un bacio sulla guancia al ragazzo.
-Sei bellissima- commentò Harry con un sorriso a trentadue denti, vedendola uscire dalla stanza.
Si sentiva a pezzi, e non sapeva neanche il perchè.
Così Harry si avviò verso casa,cercando di pensare ad altro.
 


AUTRICE
Ok, direi che qui la storia sta leggermente cambiando. 
Ci terrei a sapere cosa ne pensate, quindi recensite e dite apertamente quello che pensate.
Ringrazio chi ha messo la storia nelle preferite/ seguite e chi ha recensito precedentemenete.
Mi scuso per eventuali errori.
Spero che continuerete a seguire la storia, Grazie :)
Ciao.I.xx


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Capitolo 6
*** Six. ***


                                                                                     



Six.
-Allora Buonanotte, Nate- disse Drew piano.
-Buonanotte- rispose lui prendendola per il mento e stampandole un bacio sulle labbra.
-Spero di poter godere della tua compagnia domani- continuò lui, facendo il suo sorriso perfetto.
Drew scese dalla macchina e fece una corsa per le scale fino alla sua camera, forse per l'eccitazione.
Era mezzanotte passata e le ragazze già dormivano, così senza far rumore si sfilò i vestiti di dosso e si mise il pigiama per poi infilarsi nel letto.
Poggiò la testa sul cuscino, fissando il soffito bianco.
La stanza era illuminata solo dalle luci che provenivano dalla strada
Non poteva dormire, così iniziò a fantasticare su di lei e Nate.
Che brutto vizio, alla fine non va mai così.
Pensò a tutte le cose che avrebbero potuto fare insieme, ora che erano fidanzati.
Aspetta... Nate non aveva detto niente in merito ad una fidanzata.
E ad un tratto Drew cadde nel panico, non sapendo cosa era lei per Nate.
Pian piano riuscì ad addormentarsi, pensando a tutto ciò che era successo di bello negli ultimi giorni.
Harry.

 
Le luci del mattino invadevano la stanza.
Lucinda stava guardando la tv e Jade beveva il suo caffè quando Drew si svegliò.
Erano le otto e aveva lezione alle dieci. 
-Buongiorno bella addormentata, ieri abbiamo fatto le ore piccole?- commentò Jade ammicando.
-Eh.. sono uscita con Nate, piuttosto tu che hai fatto?- rispose Drew cambiando velocemente discorso.
-Sono uscita con Liam- disse Jade seccata.
-Cos'è questo tono? Non ti piace Liam?- s'intromise Lucinda.
-Si mi piace, ma è esattamente l'opposto del mio ragazzo tipo- rispose Jade -però lo adoro- continuò la ragazza con un tono dolce e lo sguardo sognante.
-E invece tu,L? Cosa hai combinato ieri con Niall?- chiese Jade rivolgendosi a Lucinda con uno sguardo da maniaca.
-Mi ha portato in un ristorante a cena, abbiamo fatto una passeggiata al parco e abbiamo chiacchierato- rispose Lucinda con un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro.
-E ci riuscirete?- chiese Drew impacciata.
-Io esco stasera con Niall- rispose Lucinda guardando la tv.
-Io mi vedo con Liam a pranzo- continuò Jade.
-E tu che farai?- chiese Lucinda a Drew.
 Drew prese il cellulare e controllò tra i messaggi.
                                                                                   Hei stasera avevo pensato di uscire insieme, passo da te alle sette.
                                                                                                                                            Nate.
 
                                                                                                             Ti va di andare a pranzo insieme? 
                                                                                                                                            Harry.xx
Sorrise pensando al giorno fantastico che avrebbe avuto, a pranzo il suo migliore amico e a cena il suo ragazzo.
Confermò l'appuntamento con i due.
-A quanto pare mi vedrò con Harry a pranzo, e con Nate a cena- rispose Drew all'amica.




 
Dopo una noiosa,seccante,pallosa, lezione di filosofia con il professore Simon annoiotutti Smith, era ora di andare a pranzo.
Drew uscì dall'aula e appena girò a destra per dirigersi alla mensa, vi trovò Harry.
-Hei, che ci fai qui?- chiese Drew felice, abbracciando il ragazzo.
-Ti stavo aspettando- rispose lui con un sorriso, vedendo la felicità della ragazza.
-Oh che carino- commentò lei, dandogli un pizzicotto sulla guancia del ragazzo.
Le fossette non poterono non comparire sul volto di Harry.
Si diressero alla mensa e si sedetterò ad un tavolo vicino a Zayn,Louis,Niall e Lucinda.
Salutarono tutti e dopo essersi seduti iniziarono a parlare.
-Allora chi è questo stupido tizio che ha avuto la sfortuna di trovare una ragazza come te?-  disse il ragazzo ridendo.
-AHAHAHA, sei davvero spiritoso Harold, comunque si chiama Nate- commentò lei in tono ironico.
-Intendi Nate Morris?- chiese Harry un pò cupo.
-Si esatto- rispose la ragazza sognante, non facendo caso al tono di lui.
- Oh e vi siete divertiti ieri sera?- continuò Harry fingendo un sorriso.
-Si tantissimo, lui è fantastico, però io non credo di essere abbastanza per lui- disse Drew girando e rigirando con la forchetta l'insalata nel piatto.
Harry le prese la mano e la guardò dritto negli occhi.
-Sei fantastica, i tuoi occhi fanno invidia alle stelle, e il tuo sorriso alla luna, sei tu.- rispose il ragazzo quasi commosso.
Lei non disse nulla e lo strinse forte a se, per un tempo che è sembrato secoli per lei, ma per lui è durato troppo poco.
 

 



Nate e Drew uscirono insieme quella sera e la sera dopo, e quella dopo ancora, e così via per una settimana o forse più, così come Liam e Jade o Niall e Lucinda che ormai erano ufficialmente fidanzati entrambi.
Mentre l'amicizia di Harry e Drew si faceva sempre più profonda, cacciando il meglio l'uno dall'altra e viceversa.
-Allora, riesci ad appendere quel cavolo di stricione?- chiese seccata Jade a Liam.
-Si, ci sto provando- ribattè anche lui seccato.
-I palloncini sono apposto?- chiese Jade ansiosa a Lucinda.
-Si io e Niall li abbiamo gonfiati tutti- rispose Lucinda con un sorriso.
-Il cibo e le bevande?- chiese Jade a Molly, la nuova ragazza di Louis.
-Si, ho sistemato tutto sul tavolo- rispose Molly entusiasta.
-Zayn hai portato la musica?- chiese Jade ancora più in ansia.
-Certo, e Kara ha sistemato le luci- concluse Zayn indicando Kara, la sua ragazza.
-Harry gli invitati ci sono tutti?- chiese Jade, ormai un fascio di nervi.
-Si ci sono tutti ed ora vado a prendere Drew, stai diventando assilante- disse Harry sorridendo mentre usciva.
-Dai tesoro stai calma- rassicurò Liam appoggiando le mani sulle spalle della ragazza.
-Si lo so, ma voglio che sia tutto perfetto, se lo merita- rispose Jade abbracciando il suo ragazzo.



 
-Dove andiamo? E perchè mi hai fatta vestire così?- esclamò Drew, vestita con un abito corto rosa antico che lasciava la schiena scoperta e le maniche a tre quarti ricamate, le scarpe di un marrone scuro e i capelli castani legati in una treccia morbida.
-Ti porto in posto speciale vedrai- commentò Harry con un ghigno.
Salirono sulla moto e dopo quindici minuti arrivarono in posto strano, sembrava che non ci fosse nessuno.
-Harry, che ci facciamo qui?- chiese Drew spaventata, tenendo per mano il ragazzo.
Il ragazzo non rispose alla domanda di lei.
E appena entrarono, le luci si accessero e volarono coriandoli dorati.
-SORPRESA!- esclamarono in coro tutti gli invitati.
Drew rimase leggermente sconvolta, così intervenne Harry.
-Allora ti piace?- chiese il ragazzo un pò preoccupato per la risposta di lei.
-Si tantissimo, ma come facevate a saperlo? Non l'ho detto a nessuno- rispose la ragazza entusiasta.
-Abbiamo le nostre fonti- s'intromise Jade, e tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Dopo che tutti le fecero gli auguri, Harry e Luke, il capitano della squadra di basket dell'università, insieme ad altri giocatori, la condussero in quella specie di cucina.
-Allora sono diciannove anni, giusto?- chiese divertito Luke.
-Esatto- rispose Drew, osservando il ragazzo che metteva in fila dei bicchierini.
-Bhe allora sono diciannove bicchierini- ribattè il ragazzo, mentre versava della vodka nei bicchieri.
-Quindi devi berli tutti nel corso della serata,è la legge, tutti l'hanno fatto- disse Luke con un ghigno.
Drew guardò Harry in segno di approvazione, e lui annuì con la testa.
Iniziò a bere il primo.
E la sua espressione fece capire che era già disgustata al primo bicchiere
-Ma fa schifo- esclamò Drew con una smorfia.
-Niente eccezioni, signorina- la richiamò Harry, mentre le cingeva i fianchi da dietro.


 
Erano quasi le undici e Drew era ubriaca persa dopo undici bicchieri, ora le mancavano solo quattro bicchieri.
Durante la serata non aveva fatto altro che ridere e scherzare, si era lasciata andare, e l'ultima volta che l'aveva fatto era andata a finire male.
Ma il passato ora non contava niente.
Harry ancora non riusciva a capire come potesse avere uno stomaco così una ragazza gracile come Drew.
Ma sorrideva guardandola felice.
Lei gli aveva concesso pure un lento, e lui era in paradiso.
Finalmente Drew finì tutti i bicchierini ed era davvero messa male.
-Non può tornare alla Morgan in queste condizioni- esclamò Harry rivolgendosi a Liam e a Jade.
-Allora verrà a stare da noi stasera, magari ti va di venire anche a te, Jade?- chiese Liam con un sorriso dolcissimo.
-Certo, allora io, Liam e  Drew andremo con la macchina e tu Harry andrai con la moto, ci vediamo al vostro appartamento- rispose Jade.
Dopo aver fatto sgombrare gli invitati, Niall e Lucinda si offrirono gentilmente di rimanere lì a pulire.
Così Jade,Drew, Liam ed Harry si avviarono all'appartamento di questi ultimi.



-Harry puoi venire a prendere Drew, si è addormentata- esclamò Jade seccata.
Harry si avvicinò all'auto e prese Drew in braccio, lei intrecciò le braccia dietro al collo del ragazzo e si appoggiò dolcemente al suo petto.
Harry sorrise vedendo la figura angelica che teneva tra le sue braccia.
-Non vi preoccupate, ci penso io a lei, Buonanotte- disse Harry mentre si avviava verso la sua camera.
-Sei sicuro?- chiese Liam sapendo le emozioni che Drew riusciva a scaturire nel ragazzo.
-Si- lo fulminò con lo sguardo Harry.
-Buonanotte- concluse Jade


 
-Allora ce la fai a svestirti e infilarti questa maglia?-
-Certo- rispose Drew che a stento riusciva a stare in piedi.
La maglia di Harry le andava enorme, le arrivava a metà coscia.
Si guardò allo specchio, era orribile.
Della treccia non c'era più traccia e il trucco era sbavato.
Non riusciva a capire come Harry la poteva guardare con quegli occhi, quando poi lei era orribile.
Passarono tutta la notte in bagno, e durante questa ci furono varie confessioni da parte di entrambi.
-Più ti guardo e più mi innamoro- sussurò Harry osservando Drew che era accoccolata sul suo petto addormentata. 
-Harry sei fantastico, la ragazza che ti avrà sarà la più fortunata del mondo, avrei voluto stare con te ma succede sempre che le persone che amo le distruggo- disse Drew,più tardi, che era ancora completamente ubriaca.
Il cuore del ragazzo cessò di sbattere per un minuto. Il mondo si era fermato.
Era sicuro che avesse sentito quelle parole e che non le avesse sognate.
Lei lo amava. 
 


AUTRICE 
Allora, qui la storia inizia a farsi un pò complicata. Direi che è fantastico che Drew abbia confessato il suo amore per Harry, ma non è da dimenticare il fatto che Drew fosse ubriaca. Povero Harry di chi si è andato ad innamorare. Ma sappiamo tutti che l'amore non si sceglie. Ringrazio le persone che hanno recensito precedentemente e chi sta seguendo la storia
Mi scuso per gli errori, o per gli orrori, a voi la scelta.AHAHAHA
Ciao. I.xx
 


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Capitolo 7
*** Seven. ***


                                                                                     


Seven.
Quando Drew si svegliò, si guardò intorno.
Era nel lato giusto del letto sbagliato.
Non riusciva a capire dove fosse, non aveva mai visto quel posto prima d'ora, e iniziò a spaventarsi.
Poi vide che aveva una maglietta che non era sua, e sentì qualcosa di caldo sotto la sua testa, alzò lo sguardo e vide Harry che dormiva beato mentre lei gli era accoccolata sul petto.
Sfuggì dalla presa di Harry, che la teneva stretta, e si avvicinò alla porta ma prima che la aprisse notò una foto, era Harry e una donna, sua madre probabilmente, era bellissima.
Uscì e percorse il corridoio, arrivò in salotto e vi trovò Jade e Liam che facevano colazione.
-Hei buongiorno- disse Liam con un sorriso.
-Come stai?- chiese Jade all'amica.
-Ho un gran mal di testa e non riesco a ricordare niente di ciò che è successo ieri sera, dopo che Luke mi ha versato la vodka-
Harry era dietro lei, e aveva ascoltato quelle parole.
Forse morire, avrebbe portato meno dolore. 
Drew si era dimenticata che aveva detto ad Harry che lo amava, e adesso lui si ritrovava col cuore spezzato.
Tornò in camera e si sedette sul letto, mise la testa fra le mani con le lacrime che minacciavano di lasciare i suoi occhi.
-Harry è tutto okay?- chiese Drew aprendo leggermente la porta.
-Si sto bene- disse lui freddo.
-Sicuro?-
-Si Drew, la smetti di preoccuparti per me e mi lasci in pace-
Harry era arrabbiato, deluso, si sentiva preso in giro.
-Devo prendere i miei vestiti e ti lascio in pace- Drew rimase scossa dalle sue parole.
Entrò in camera, prese i vestiti e se ne uscì in silenzio.



Appena arrivò alla Morgan si catapultò sul letto, cercando di riposare, ma quando squillò il cellulare venne interrotta.
-Pronto, Drew?- disse la voce dall'altra parte del ricevitore.
-Hei Nate- rispose lei sorridendo.
-Auguri per ieri, ho provato a chiamarti ma il telefono era staccato, io comunque sono a Dublino, per l'università-
-Oh- non voleva dirgli la verità.
-Comunque mi farò perdonare, vedrai- commentò Nate.
-Quando torni?- 
-Domani, e avrai una bellissima sorpresa-
-Allora a domani, ciao- Drew chiuse la telefonata.
Era triste per quello che le era successo quella mattina con Harry.
Anche se non voleva ammetterlo, lei ci stava maledettamente male.



Fuori diluviava, il che era normale per un pomeriggio di Ottobre a Londra.
Drew era vicino alla finestra che guardava la pioggia cadere, lo adorava.
Non sapeva il perché, ma sin da bambina adora guardare la pioggia, le dava un senso di tranquillità.
-Hei, Drew come va?- 
Ad un tratto entrarono Lucinda e Niall dalla porta.
-Bene, voi?- mentì.
-Bene, Niall mi ha solo accompagnato- disse Lucinda.
-Okay, io devo andare.Noi ci sentiamo più tardi, ciao Drew- concluse il ragazzo, uscendo dalla porta.
Drew si sedette sul divano, e la seguì anche Lucinda.
-Allora come stai?- chiese Lucinda all'amica.
-Bene- 
-Non mentire-
Lucinda aveva questa capacità, sapeva quando qualcuno mentiva.
-Okay, sto male, contenta?- 
-Perchè?- 
-Perchè oggi credo di aver litigato con Harry- 
-Perchè?-
-Io..Io non lo so-
Sul viso di Drew iniziarono a scorrere delle lacrime, era confusa.
Lucinda l'abbracciò forte, tutti si erano accorti che Harry era innamorato di Drew.
Tutti tranne Drew.
-Ho provato a chiamarlo, ma mi chiude il telefono, gli avrò inviato almeno venti messaggi, ma niente- disse Drew affranta.
-Ma niente, non ne vuole più sapere di me, e non so il motivo- continuò Drew.
-Vedrai che andrà tutto bene- la rassicurò Lucinda.
-Non ne sono più sicura- ribatte Drew, con le lacrime che scendevano lungo il suo volto.


-Hei Liam, io vado da mio padre- disse Harry, mentre prendeva le chiavi di casa.
-Okay, quando torni?-
-Stasera tardi, ciao-
-Ciao- 
Nessuno sapeva niente del fatto che Drew aveva confessato il suo amore per Harry, tranne Harry.
Il ragazzo s'infilò il casco, già in sella alla sua moto e partì a tutta la velocità.
La casa dove viveva suo padre distava circa trenta minuti.
Quando arrivò scese dalla moto e salì gli scalini del poticato, dopodiché bussò alla porta.
-Harry che ci fai qui?- disse il padre sorridente, mentre abbracciava il figlio.
-Sono venuto per parlarti- ribattè Harry ricambiando l'abbraccio.
Dopo che Harry entrò, i due uomini si accomodarono sul divano bordò, dell'ampio soggiorno.
-Allora chi è lei?- chiese il padre senza inconvenevoli.
Così Harry iniziò a raccontare la storia di come aveva conosciuto Drew, e di tutto quello che avevano passato insieme.
-Poi l'altra sera mentre era da me,ubriaca, mi ha confessato che mi amava- concluse il ragazzo.
-Oh, Harry non capisco davvero come hai fatto ad essere così stupido- disse il padre sorridendo.
-Che intendi?-chiese il ragazzo confuso.
-Era ubriaca e tu pretendi che si ricordi cosa è successo- rispose il padre dolcemente.
-Lo so, ma avrei voluto davvero che se lo ricordasse, credevo che lei fosse quella giusta- ribattè il ragazzo fiacco.
-Non esiste la persona giusta. Esiste quella che resta anche se gli urli dietro di andare via-
Harry prese il telefono, vide le chiamate perse di Drew e i suoi messaggi.



La notte passò in fretta, e il sole prese il posto della luna.
Drew si alzò di buon ora, erano le sette circa.
Andò in bagno, si fece una doccia e si vestì.
Mise un maglia bianca,con la stampa di un numero sul davanti e le maniche lunghe rosse, con un jeans e delle converse bianche.
Lasciò i lunghi capelli sciolti.
Quella mattina non aveva lezione, così prese la borsa mise dentro il suo ipod con le cuffiette e un bel libro.
Lasciò la Morgan, per prendere la metropolitana. 
Dopo soli dieci minuti di metro arrivò in un posto che lei adorva.
C'era andata solo una volta da bambina con i suoi genitori, e le rimase impressa la statua di Peter Pan.
Era Hyde Park, il posto che cercava.
Si sedette sotto un albero, e con la luce del mattino iniziò a leggere il libro che si era portata, mettendosi anche le cuffiette nelle orecchie per ascoltare la musica.
Senza rendersene conto le ore volarono.


Dopo essere rimasta un bel pò a leggere, decise di andare a mangiare e si fermò in un ristorante lì vicino.
Una volta mangiato e pagato il conto, prese la metro e tornò alla Morgan.
Aprì la porta e non vi trovò nessuno.
Si accorse di aver dimenticato il cellulare sul comodino, così lo prese e lo accese.
Aveva quarantasei chiamate perse e ventuno messaggi.
La maggior parte erano di Jade e Lucinda, altre di Liam, di Niall, alcune di Zayn e di Louis e poche di Harry.
Che cosa poteva essere successo, mentre lei era via?
Così compose per primo il numero di Jade.
-Pronto, Drew? Dove sei?- chiese Jade con preoccupazione.
-Jade sono alla Morgan ma cosa è successo?-
-E' successo che stamattina sei sparita, e non rispondevi al cellulare- 
In effetti, Drew se n'era andata senza avvertire nessuno.
-Oh, mi dispiace, non volevo farvi preoccupare-
-L'importante è che stai bene, ora avverto gli altri che sono andati a cercarti- Jade chiuse la telefonata.
Lanciò il telefono sul letto, e notò una scatola rettangolare bianca.
La aprì, e vi trovò un vestito.
Era blu intenso, lungo sino ai piedi, leggermente aderente nei punti giusti, monospalla.
C'era un altra scatola, aprì anche questa e vi trovò delle scarpe e una pochette.
Le scarpe avevano un tacco vertiginoso, erano argentate e piene di brillantini lo stesso per la pochette.
Trovò ancora un'altra scatola, ma stavolta era molto più piccola rispetto alle altre.
La aprì e vi trovò una parure di diamanti, composta da una collana e da un paio di orecchini.
Poi c'era un biglietto con scritto "Indossa tutto, vengo a prenderti alle sette. Nate."
Era decisamente troppo, soprattutto i diamanti.
Ma non poteva rifiutare dopo che le aveva comprato tutto ciò.
Così iniziò a prepararsi.


Si mise prima il vestito con l'aiuto di Jade e Lucinda poi le scarpe e i diamanti, poi riempì la pochette con il suo cellulare.
Alle sette in punto, qualcuno bussò alla porta, Drew andò ad aprire e vi trovò Nate con un mazzo di rose rosse.
-Sei bellissima- commentò il ragazzo, guardandola da capo a piedi, vestito con lo smoking nero classico.
-Grazie- disse Drew arrossendo leggermente.
-Allora sei pronta?- chiese Nate con il suo sorriso perfetto.
Drew annuì, e lui le prese la mano e la condusse giù alla strada, dove ad aspettarli c'era una limousine nera.
Dopo un pò si trovarono di fronte ad un grattacielo.
Salirono fino all'ultimo piano, dove li attendeva una cena.
Appena entrò Drew potè notare l'arredamento minimalista.
Nate fece accomodare Drew al tavolo, che era vicino alla finestra, la quale mostrava una panoramica di Londra mozzafiato.
Il ragazzo aprì con destrezza la bottiglia di champagne che era sul tavolo nel cestello dov'era il ghiaccio.
Ne versò un pò a Drew e poi a lui, brindarono alla serata alzando in alto i bicchieri di cristallo.


Mentre erano nel bel mezzo della cena Drew sentì il telefono squillare.
-Rispondi pure- disse Nate.
Così Drew si alzò da tavola e si appartò per rispondere.
-Pronto?- rispose Drew
-Drew- 
Drew smise di respirare per un attimo.
-Harry, ti senti bene?- iniziò ad agitarsi, sentendo il ragazzo piangere
-Drew, volevo solo dirti che mi dispiace per tutto, mi dispiace di averti detto che ti odiavo, di averti trattato male,di averti ignorato,è che..- 
-Harry? Harry?- urlò al telefono.
Drew andò in panico, il suo telefono si scaricò ed era preoccupata per Harry, l'ultima volta che aveva sentito quelle parole da una persona poi è...morta.
Ritornò da Nate, allarmata.
-Devo andare, mi dispiace- disse Drew mortificata.
-Che significa?- commentò Nate seccato.
-Harry sta male, e ora ha bisogno di me, non mi interessa se tu non riesci a capire- detto questo Drew entrò in ascensore.
Una volta giù prese il primo taxi, dicendo all'autista di far più in fretta possibile.



AUTRICE

Questo capitolo è un pò lungo, lo so. Comunque fatemi sapere che ne pensate, e se siete curiosi di leggere cosa succederà nel prossimo.
Ringrazio chi ha recensito precedentemente, e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite. Mi scuso per gli errori ma questo capitolo l'ho scritto in poco tempo.
Grazie. Ciao. I xx

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Capitolo 8
*** Eight. ***


                                                                                     


Eight.
Quando Drew arrivò all'appartamento di Harry e Liam, bussò alla porta ma notò che questa era già aperta, così entrò.
Si diresse direttamente in camera di Harry e lo trovò in un angolo, seduto contro il muro con la testa chinata verso il basso, con le lacrime che scorrevano lungo il suo viso.
Sembrava assente, non si era accorto neanche dell'arrivo di Drew.
La ragazza si avvicinò lentamente per non farlo spaventare.
Quando si avvicinò abbastanza vide che la mano di Harry sanguinava.
Stava cercando di capire come si era fatto male, poi notò la foto che aveva visto un paio di giorni prima.
Quella di Harry e sua madre.
Probabilmente era stata scagliata contro il muro e il vetro della cornice si era frantumato in mille pezzi.
Uno di questi avrà ferito Harry, pensò lei.
Si mise accanto a lui.
-Harry- disse dolcemente Drew.
Non ricevette nessuna risposta, sembrava che il ragazzo non l'avesse proprio sentita.
-Harry, sono Drew, ci sono io ora- continuò Drew sempre dolcemente.
Harry si voltò per guardarla negli occhi verdi di lei, e in quegli occhi trovò calma e rassicurazione.
Lui l'abbracciò di scatto, senza neanche pensarci.
Lei lo strinse più forte che poteva a sé.


Dopo essersi allontanati, Drew posò delicatamente le sue dita sulla ferita che Harry aveva sulla mano, e lui rispose con una smorfia a causa del bruciore.
Le sue dita si sporcarono immediatamente di sangue.
Andò nel bagno e prese dell'acqua ossigenata, dell'ovatta, e una garza.
Dopo aver disinfettato il taglio, mise sopra dell'ovatta e la chiuse con la garza che arrotolava intorno alla mano del ragazzo.
-Drew sei bellissima stasera- disse Harry, fissandola in cerca dei suoi occhi, che trovò dopo poco.
Lei sorrise e non disse nulla.
-C'è una cosa che devo dirti- continuò Harry, che ora fissava il pavimento, non riuscendo a reggere lo sguardo interrogativo della ragazza.
-Però mi servirà qualcosa di forte- disse nuovamente Harry.
-Ok, vedo quello che trovo in salotto- rispose Drew, mentre usciva dirigendosi nell'ampio soggiorno.
Aprì la vetrinetta degli alcolici, dopo aver spostato un pò di bottiglie, trovò quello che ci serviva.
Tequila.
Prese dei bicchieri, e si diresse di nuovo in camera di Harry.
Si sedette sul pavimento accanto a lui e versò due bicchieri.
Dette un bicchiere a lui, e uno lo tenne per sé.
Lo mandarono entrambi giù tutto d'un fiato.
-Inizierò col dirti che non è una storia felice- disse il ragazzo, pronto a raccontare tutto ciò che non aveva mai detto a nessuno.


Guardavo la neve poggiarsi lentamente sull'asfalto ghiacciato.
Adoravo osservare, lì dalla finestra, e pensare.
Ma i miei pensieri furono interrotti quando sentii bussare alla mia porta.
-Avanti- dissi guardando la porta aprirsi.
-Harry, puoi scendere stiamo aspettando solo te- rispose con calma mia sorella Ellen, che aveva un paio d'anni in più di me.
Insieme ci avviammo giù per le scale, fino a raggiungere la sala da pranzo.
Era la vigilia di Natale, e in giro c'era il solito spirito natalizio.
Dopo aver mangiato e chiacchierato fino allo sfinimento, i miei zii insieme ai miei cugini decisero di andare via.
Salutai tutti educatamente e mi diressi alle scale.
Mi sedetti al quarto scalino e posai la testa sul muro accanto, osservando la porta con la speranza che arrivasse qualcuno.
Lo facevo sempre, al mio compleanno, a Natale, a Pasqua, e ad ogni altra festività.
-Harry, lo sai che non abbiamo notizie della mamma da due anni dopo che sei nato, sedici anni fa- disse Sean,mio fratello, frequentava già l'università, ed era l'orgoglio della mia famiglia.
Io annuii tristemente, ma non importa quante volte me lo dicessero io l'avrei aspettata.SEMPRE.
E un giorno accadde per caso.
Ero andato in Italia in gita scolastica e mentre ero a Roma,in un ristorante a mangiare insieme ai miei compagni, vidi questa cameriera.
Era uguale a mia madre, che fino ad allora avevo visto solo in foto, capelli neri e occhi celesti.
Quando si avvicinò al mio tavolo le chiesi gentilmente come si chiamava.
Rispose Lilian, ma si faceva chiamare Lily.
Anche lei si accorse subito che quello con cui stava parlando non era un estraneo qualunque, era suo figlio, ma pur sempre un estraneo.
Ci demmo appuntamento davanti al Colosseo, e dopo aver convinto la professoressa, andai.
Chiacchierammo per ore, e ci demmo altri appuntamenti per il resto della settimana in cui sarei stato lì.
Il giorno prima che partissi ci incontrammo e lei mi diede una scatola, abbastanza pesante.
Quando ritornai all'albergo, aprii la scatola.

Caro Harry,anche se non ci sono stata per questi quattordici anni, voglio che tu sappia che ti ho sempre pensato nel tuo giorno speciale, senza dimenticarmi mai.
Ogni anno anche se ero lontana, ti ho comprato un regalino per il tuo compleanno, l'ho incartato e l'ho messo in questa scatola.
Col passare del tempo si riempiva di più e io intanto, perdevo la speranza che un giorno potessi scartarli.
Ora che sono riuscita a darteli, capirai che anche se non ero con te, tu sei stato sempre nei miei pensieri insieme ai tuoi fratelli.
                                                                                                                                                                                           Mamma

Questo c'era scritto sul biglietto, e lo rilessi varie volte.
Presi il primo pacchetto, e lo aprii.
"Oggi compi tre anni"
Trovai dentro un'orsacchiotto di peluche, che strinsi forte a me per qualche attimo.
"Stai crescendo, hai quattro anni"
Presi l'altro pacchetto e vi trovai un trenino di legno.
Dopo aver aperto circa una decina di pacchetti, alcuni contenevano giochi e altri CD di gruppi o di cantanti che realmente mi sono piaciuti a quell'età, arrivai al sedicesimo.
Lo aprii accuratamente, e dentro vi trovai una collana con un ciondolo a forma di aeroplano di carta.
Questa collana rappresenta, tutto ciò che nella mia vita mi è sempre piaciuto fare, viaggiare. 
Spero che un giorno avrai anche tu il desiderio di visitare il mondo, ma cosa più importante di non abbandonare mai chi ami e chi ti ama.
Me lo devi promettere.
Quelli come noi hanno i sogni più grandi, ma tasche minuscole per portarli.
Quindi caro figliolo, nella vita insegui sempre i tuoi sogni.
Io ho fatto lo stesso, ma nel modo sbagliato.
Capendo che il vero amore l'ho trovato solo in tuo padre.
Questo mi sembrava il regalo giusto per il tuo sedicesimo compleanno, spero che presto troverai il vero amore.
                                                                                                                                                                        Mamma


Ormai non facevo altro che piangere e singhiozzare, stetti così per circa venti minuti.
Poi mi alzai e uscii, andai a cercare l'appartamento di Lily.
Mi aveva dato il suo indirizzo pochi giorni prima, e ci misi poco a trovare il suo appartamento.
Quando bussai alla porta e lei mi apriì, l'abbracciai senza esitare.
Parlammo a lungo e alla fine la convinsi a tornare in Inghilterra con me.
Mio padre, che era ancora innamorato di lei, la perdonò e ritornarono insieme.
Inoltre il rapporto con i miei fratelli migliorava giorno per giorno.
Sean e la mamma parlavano del buon lavoro che stesse facendo mio fratello all'università.
Ellen e la mamma invece adoravano suonare il pianoforte, era una cosa che avevano nel sangue, siccome avevano entrambe un talento innato per quello strumento.
La loro composizione preferita era preludio op 28 n 4 di Chopin, io la trovavo semplicemente una canzone molto triste, ma non ne capivo la bellezza.
Tutto andò bene per un paio di mesi, poi un giorno convinsi mia madre e mia sorella ad andare a fare un giro al centro commerciale, per non farle stare sempre al pianoforte.
Le accompagnai e ci dividemmo per un paio di minuti, io entrai in un negozio di dischi per comprarle il cd di Chopin,che loro adoravano,e loro mi stavano aspettando fuori.
Ad un tratto mentre stavo uscendo dal negozio, vidi mia madre e mia sorella cadere a terra in una pozza di sangue, e si udirono nell'aria due colpi di pistola.
I soccorsi non fecero in tempo. 
Le ho viste morire davanti ai miei occhi, e non ho fatto nulla.
Un paio di mesi dopo venni a sapere che mia mamma aveva dei debiti con un ricco e potente, signore di Las Vegas, che era un malavitoso.
Quando seppi questa cosa, mi infuriai con mia madre, solo perché insieme a lei si era portata via anche Ellen.
Ma nonostante questo non ho mai smesso di amarle entrambe.
Allora giurai a Dio, che avrei sempre protetto le persone che amavo, mettendo a rischio la mia stessa vita.




Harry raccontò la storia buttando giù almeno tre bicchieri di Tequila, mentre Drew le era seduta accanto con la testa sulla sua spalle e le lacrime che le scorrevano lungo il volto.
-E' colpa mia- urlò Harry ad un tratto prendendosi la testa fra le mani.
-Harry non è colpa tua, sarebbe successo lo stesso- provò a tranquillizzarlo Drew.
-Sai tu, come carattere,sei molto simile a mia sorella e a mia madre- disse il ragazzo con gli occhi gonfi e rossi che si puntarono su di Drew.
Drew non ebbe il tempo di rispondere, e Harry le sollevò il volto con la mano sinistra, e con le nocche dell'altra mano, quella fasciata, le accarezzò dolcemente la guancia.
Delineò perfettamente tutto il viso di Drew, poi il dito del ragazzo si posò sulle labbra piene e rosee di lei.
Le sfiorò dolcemente, poi si avvicinò lentamente fino ad arrivare a pochi millimetri dalle labbra della ragazza.
La ragazza doveva fermarlo, lei era fidanzata con Nate.
Ma per la prima volta dopo tanto tempo, ascoltò il suo cuore.
Gli occhi di Harry era fissi su quelli di Drew, in cerca di approvazione.
E quando le labbra del ragazzo sfiorarono dolcemente quelle di Drew in un bacio leggerissimo, la ragazza chiuse gli occhi, lasciandosi andare alle sensazioni che aveva desiderato provare.
S'interruppero, e Harry si staccò da Drew.
Quando lei stava per riaprire gli occhi, le labbra di Harry arrivarono di nuovo, e stavolta tutta la delicatezza iniziale era svanita: i suoi baci si fecero appassionati, insistenti.
Drew poteva sentire il ragazzo accarezzarle con decisione la nuca mentre l'attirava di più a sé.
E Drew lo lasciò fare perché l'aveva desiderato dal primo momento che l'aveva visto.
Ad un tratto Harry si stese sul pavimento e Drew si ritrovò sopra di lui, le loro labbra si staccarono per un momento.
-Drew non sai quanto ho voluto questo, pensavo che non ti avrei mai avuta perchè eri con Nate- disse ansimando Harry, che nel frattempo scostava qualche ciocca di capelli dal viso di Drew.


AUTRICE

Allora eccoci ad un altro capitolo, l'ottavo. Che ve ne pare? Ora capiamo un pò la storia di Harry, ma presto sarà Drew a doversi mostrare. Infatti la storia di Drew non sarà affatto semplice. Ok se volete lasciate una piccola recensione. Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite o le seguite e chi ha recensito precedentemente. Mi scuso per gli errori che probabilmente avete trovato nel brano. Graziee Ciaoo. I xx



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Capitolo 9
*** Nine. ***


               
                                                     

Nine.

Appena Drew sentì il nome di Nate s'irrigidì e balzò immediatamente in piedi.

Harry, confuso, si alzò anche lui con aria interrogativa.
-I..Io non posso..- disse Drew affranta.
-Che significa?- chiese Harry deluso, ma molto di più arrabbiato.
-Io.. io sto con Nate, ora.-
-Tu hai detto che mi ami- gridò Harry.
Il ragazzo prese la bottiglia di Tequila e la scagliò contro il muro poco sopra la testa di Drew, che si era accovacciata per non farsi colpire dai frammenti di vetro.
Ma inevitabilmente uno di essi le entrò nella pelle, sulla guancia destra.
Lei prima lo toccò leggermente e poi con coraggio lo estrasse dalla sua guancia, che ormai sanguinava.
Harry si avvicinò a Drew, che era seduta sul pavimento.
-Hai detto che mi ami- urlò ancora più forte di prima.
-T..ti prego Harry- disse Drew mentre delle lacrime iniziavano a scorrere sul suo volto, mescolandosi con il sangue della ferita.
Lui, infuriato, la immobilizzò trattenendole i polsi in una stretta decisa.
-Lasciami, per favore-supplicò Drew mentre le sue lacrime continuavano a scorrere più frequentemente.
-Hai detto che mi ami, e poi non puoi stare con me. Ti credi migliore di me? Credi di poter trattare il mio cuore come un giocattolo?- le sussurrò all'orecchio Harry.
-Mi fai schifo Drew Simons- disse il ragazzo, fermo, deciso, vuoto, mentre fissava dritto negli occhi di Drew che emanavano paura e dolore.
Senza che Drew potesse aprire bocca, Harry la sollevò e la gettò a terra nel corridoio, poi chiuse la porta dietro di sé.
Drew cadde sulle assi di legno del parquet, e anche se stava provando un forte dolore fisico, il dolore emotivo che provava non aveva rivali.
Lei si alzò lentamente da terra e iniziò a barcollare fino alla strada, un pò per l'alcool un pò per il dolore che emanava il suo corpo.
Iniziò a camminare a piedi scalzi per la strada, gettò via le scarpe costose che Nate le aveva regalato.
Il vestito che aveva era strappato da alcune parti, e la collana di diamanti si era rotta.
Camminò per la strada senza una meta precisa, inciampando qualche volta nei suoi stessi piedi, con lo sguardo critico dei passanti.




Quando suonò la sveglia Lucinda saltò giù dal letto, si guardò un pò intorno e poi andò ad aprire le tende.
-Chiudi...- disse Jade con la faccia nel cuscino.
-Jade ti devi alzare che abbiamo lezione stamattina- ribatté Lucinda mentre accendeva il cellulare.
Ad un tratto mentre le due ragazze mentre si stavano vestendo sentirono il cellulare di Lucinda squillare.
-Pronto?- rispose Lucinda, notando il numero sul display del cellulare.
-Drew è lì?- disse qualcuno dall'altro capo del telefono.
-No, perché?- 
-Lucinda, tu e Jade dovete assolutamente venire qui stanno venendo anche i ragazzi- disse la voce affannata dall'altro capo del telefono.
-Liam che è successo?- chiese Lucinda preoccupata, mentre Jade la guardava curiosa.
-Non posso spiegarti per telefono, corri immediatamente qui-
Detto questo la telefonata si concluse.
-Muoviti a vestirti , è successo qualcosa a Drew, credo- Lucinda incitò Jade.
In un batter d'occhio le ragazze si vestirono e si precipitarono all'auto di Lucinda.
Dopo circa dieci minuti arrivarono all'appartamento di Harry e Liam.
Salirono le scale e bussarono alla porta, dopo poco le venne ad aprire Louis.
-Louis, che è successo?- chiese Jade preoccupata.
Louis non rispose e le condusse direttamente in salone dove ad attenderle c'erano Liam, Zayn e Niall.
-Siete arrivate finalmente- commentò Liam preoccupato.
-Mi spiegate cosa diavolo è successo?- rispose Jade urlando quasi.
-Bhe...- iniziò Niall.
-Cosa?- lo incitò Jade.
-Ieri sera crediamo che Harry e Drew hanno avuto un litigio, abbiamo trovato la bottiglia di Tequila rotta per terra, e del sangue- Zayn rispose alla domanda di Jade.
-Non sappiamo dove sono, l'unica cosa che sappiamo è che probabilmente uno di loro ha preso la mia confezione di analgesici- concluse Liam.
-Dobbiamo andarli a cercare, se uno dei due ha preso quei medicinali con dell'alcool, potrebbe..- la parola che Jade voleva dire le si bloccò in gola.
-morire- finì Lucinda ancora scossa.
-Ma è impossibile che Drew fosse qui ieri sera, era a cena con Nate- osservò Lucinda.
-Allora di chi sarebbe questa borsa?- rispose Niall prendendo in mano la pochette luccicante di Drew.



-Dovremmo andare a vedere alla Morgan- disse Liam.
-Okay- risposero in coro i ragazzi.
Andarono alla Morgan, e cercarono anche lì vicino ma di Harry e Drew non c'era traccia.
-Ci sono- esclamò Louis.
-Andiamo alla spiaggia, Harry va sempre lì quando ha qualche problema- continuò lui.
Andarono lì e vi trovarono Harry, che fissava il vuoto.
-Harry- disse Liam avvicinandosi cautamente.
-Cosa diavolo vuoi Liam?- 
Liam rimase colpito nel vedere gli occhi gonfi e rossi di Harry.
-Drew è scomparsa- rispose Liam con tono severo.
Il ragazzo non se lo fece ripetere che si alzò immediatamente e si diresse alla macchina.
Passarono ore e ore prima che la trovarono in un vicolo di una strada sconosciuta.
Era stesa a terra, immobile, era molto sudata, e aveva gli occhi chiusi.
Jade e Lucinda nel vedere la loro amica in quelle condizioni si spaventarono e rimasero in macchina, mentre i ragazzi, compreso Harry, scesero dall'auto.
Si avvicinarono e notarono immediatamente la confezione di analgesici vuota, tutti in quel momento fissarono Harry che non faceva trasparire nessuna emozione.
Lui la prese in braccio, mentre gli altri lo guardavano stupiti.
La testa di Drew penzolava dalle forti braccia di Harry, respirava lentamente e con fatica, e il suo corpo era un peso morto, era in fin di vita.



Jade era seduta e fissava l'orologio appeso alla parete bianca dell'ospedale.
Louis e Zayn provavano a chiedere a qualche medico notizie di Drew, ma niente.
Mentre Niall e Lucinda camminavano nervosamente nella sala d'attesa.
Liam invece guardava il suo amico, provava compassione, ma anche rabbia.
Cosa aveva potuto fare Harry per far finire Drew in quelle condizioni?
Harry era in piedi, contro una colonna, il suo sguardo era perso nel vuoto.
Ad un tratto un medico si avvicinò e tutti i ragazzi lo circondarono, tranne Harry che era ancora fermo dov'era ma poteva sentire benissimo.
La faccia del dottore non prometteva niente di buono, anzi.
-Mi dispiace ragazzi ma la vostra amica non ce l'ha fatta-.
Harry cadde sconfitto al suolo.
Non ce l'aveva fatta.

Non aveva protetto la persona che amava di più al mondo.



AUTRICE

Behh che dire... capitolo pieno di emozioni. Non preoccupatevi andrà tutto per il meglio, ma per ora..
Comunque fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate del capitolo, ci terrei davvero molto.
Inoltre ringrazio chi ha recensito precedentemente, e chi ha messo la storia tra preferite e seguite.
Lo so che il capitolo è un pò corto, ma il prossimo sarà meglio.
Infine mi scuso per gli errori e spero che vi piaccia la storia.
Ciaoo.
I. xx

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Capitolo 10
*** Ten. ***


                                                                                     



Ten.
Nel momento in cui il dottore pronunciò le parole "La vostra amica non ce l'ha fatta" fu chiamato per un'emergenza prorpio nella camera di Drew.

Jade e Lucinda erano in lacrime.
I ragazzi erano sconvolti.
Harry era... come morto, sembrava che non respirasse e i suoi occhi fissavano il vuoto.
Dopo alcuni minuti il dottore ritornò dai ragazzi.
-Allora a quanto pare la vostra amica dopo varie stimolazioni da parte dei dottori, si è riuscita a riprendere- disse il dottore.
Quando il dottore pronunciò questa frase i ragazzi si guardarono tra di loro lasciando un respiro di sollievo, ed Harry non riuscì a non piangere.
-Ma in questo momento è in coma etilico, causato dal gran tasso di alcool nel sangue, con l'aggiunta degli analgesici che ha ingerito- continuò il medico.
Era comunque in coma, e combatteva tra la vita e la morte. 
Tutti si sentirono in colpa per quello che era successo e soprattutto perché mentre la loro amica stava morendo, loro non potevano fare niente.
-Per adesso emettiamo del glucosio per via endovenosa, cioè con delle flebo che andranno ad agire direttamente al sistema circolatorio-
-Ora purtroppo ha crisi respiratorie e viene aiutata  tramite macchine artificiali, speriamo che si rimetta presto- concluse il dottore.
-Possiamo fare qualcosa?- chiese Harry.
-Potete starle vicino e magari darle a parlare così potrebbe riconoscere una delle vostre voci- rispose il dottore.
Detto questo il medico si allontanò, e i ragazzi poterono sentirsi felici per un attimo perché la loro amica non era morta come aveva creduto fino a qualche minuto prima.
Ma Harry non era per niente felice, anzi sapeva benissimo che la causa di tutto questo era lui.
Ancora una volta aveva reagito d'impulso, dimenticandosi che avrebbe potuto ferire qualcuno.


Erano le undici di sera, erano passate quasi dodici ore da quando avevano ricoverato Drew, ma lei era ancora incosciente. 
Liam e Jade erano andati a prendere dei caffè.
Lucinda era seduta su una sedia con la testa sulla spalla di Niall, seduto accanto a lei.
Louis e Zayn erano tornati a casa, promettendo che sarebbero ritornati il mattino seguente.
Harry invece era infondo al corridoio, dov'era la camera di Drew.
Osservava dal vetro della camera che dava sul corridoio, la ragazza immobile.
Di solito Drew aveva una carnagione pallida  ma adesso era proprio bianca, al contrario delle sue labbra che avevano trovato colorito.
Poi si potevano notare sulle braccia numerosi lividi, prova della notte precedente.
Quando alla fine si soffermò sulla flebo che le era stata inserita nel braccio e la mascherina che l'aiutava a respirare, gli occhi di Harry si riempirono di lacrime.
La sua mente si riempì di sensi di colpa.
In quel momento gli si avvicinò un'infermiera.
-E' una tua amica?- chiese la donna.
Harry annuì, cercando di ritirare le lacrime che ormai minacciavano di uscire.
-Hai paura?- chiese nuovamente la donna.
Harry all'inizio non capì cosa volesse intendere, ma poi annuì.
Era vero, aveva paura.
Paura di entrare in quella stanza e confermare a se stesso che Drew stesse combattendo per vivere.
Paura che non ce l'avrebbe fatta.
Paura di non rivedere mai più quegli occhi color smeraldo e quel sorriso raggiante.
Paura che non l'avrebbe mai più rivista.
Paura di se stesso, che l'avrebbe potuta ferire di nuovo.
E in quel momento una lacrima scivolò lungo il viso di Harry.
-Sai, ho visto molte persone che aspettavano il risveglio di un loro amico o parente e molte di loro avevano paura- disse dolcemente la donna.
-Ma è diverso per me- rispose freddo Harry, fissando sempre la ragazza da dietro il vetro.
-Se ora lei è qui è solamente colpa mia- continuò.
-Anche se ora è colpa tua, stai qui fermo ad aspettare che muoia? Fai qualcosa, reagisci! Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei- ribatté l'infermiera.
-Ma cosa posso fare?- chiese Harry affranto,stavolta guardando dritto negli occhi della donna al suo fianco.
-Devi starle accanto, devi farle sentire che tu ci sei- rispose l'infermiera, che si allontanò dopo aver detto questo.



Dopo aver bevuto i caffè, Harry convinse i ragazzi a tornare a casa.
-Rimarrò io qui con Drew- disse Harry.
-Sei sicuro Harry? Non vorrei che succedessero altri guai- rispose Jade ancora un pò preoccupata.
-Ti prometto che andrà tutto bene, ora andate a dormire che è quasi mezzanotte- ribatté Harry.
Lucinda e Niall ritornarono alla Morgan e Jade e Liam andarono all'appartamento di Liam ed Harry.
Dormire era un'impresa ardua, nessuno riusciva a chiudere occhio dopo quella giornata.
-Liam, ma cosa è preso ieri sera ad Harry?- chiese Jade che era sotto le coperte abbracciata al suo ragazzo.
-Non lo so, ma i muri non servono a niente quando è da noi che dobbiamo difenderci- rispose il ragazzo, fissando il soffitto mentre teneva stretta a sé Jade.
-Drew ha la mente pericolosa di chi ha amato troppo gli altri e odiato fino allo sfinimento se stessa- osservò Jade.


Harry finalmente prese coraggio, si diresse alla porta della camera 243 -quella di Drew- e girò lentamente la maniglia.
Aprì la porta e fece i primi passi verso il letto dove giaceva Drew incosciente.
Prese la piccola mano di lei nella sua e la strinse forte.
Una lacrima che era scivolata sul viso di Harry cadde sulla mano di Drew, e lui ebbe come la sensazione che la ragazza avesse reagito.
Si avvicinò cautamente all'orecchio di Drew.
-Drew, sono Harry, ci sono io ora- sussurrò dolcemente quelle parole che si era sentito dire la sera prima dalla ragazza.
Il ragazzo passò la notte seduto su una sedia di legno accanto a letto, tenendo stretta la mano di Drew tra la sua.
Aveva dormito un paio d'ore, e il resto della notte l'aveva passato ad osservare la bellissima figura di Drew.


Al mattino l'infermiera del giorno precedente gli portò un caffè.
-Vedo che hai preso coraggio- disse dolcemente lei.
Lui annuì sorridendo leggermente.
-Ti ho preso un caffè, ora è finito il mio turno, ma la tua amica stanotte è migliorata- commentò lei porgendogli il caffè.
Harry si girò verso Drew e notò che non aveva più la mascherina per respirare.
-E' riuscita a respirare da sola?- chiese Harry incredulo e incredibilmente felice.
-Già, hai visto che alla fine è meglio esserci ed affrontare la paura, ciao- disse scherzosamente l'infermiera mentre lasciava la stanza.
Infondo aveva ragione.
Harry rifletté un attimo su quello che l'infermiera gli aveva detto.
"Devi starle accanto, devi farle sentire che tu ci sei"
Colse quelle parole e compose immediatamente il numero di Liam.


-Ecco qui, quello che mi avevi chiesto. Drew come sta?- chiese Liam, che teneva per mano la sua ragazza.
-E' migliorata, respira senza aiuto- rispose Harry con un sorriso raggiante.
-Oddio, è fantastico- urlò Jade entusiasta.
-Stanno venendo anche gli altri- ribatté Liam.
Infatti dopo pochi minuti arrivarono Niall e Lucinda, Zayn e Louis.
Andarono tutti nella camera di Drew e Harry mise la spina nella presa.
Inserì il cd e premette play.
La melodia del preludio op 28 n 4 di Chopin si diffuse nella stanza.
Aspettarono impazienti alcuni minuti, poi fecero ripartire il cd.
Notarono immediatamente dei movimenti, Drew stava muovendo la mano.
Tutti si guardarono tra di loro, Harry aveva gli occhi lucidi.
Dopo aver ascoltato la melodia varie volte quel giorno, la sera -quando tutti se ne andarono e rimase solo Harry- Drew aprì gli occhi.
-Harry- disse lentamente lei.
Lui si era addormentato sulla sedia accanto al letto e teneva stretta la mano di Drew.
Lei non lo svegliò ricambiò semplicemente la stretta.


Quando la mattina Harry si svegliò trovò Drew che l'osservava.
-Drew?- chiese lentamente lui strofinandosi gli occhi sperando che non fosse un'allucinazione.
-Hei- rispose lei raggiante con il suo sorriso.
Lui l'abbracciò forte e pianse.
Pianse di gioia.
Chopin aveva ucciso due persone che amava, ma allo stesso tempo ne aveva salvata una.



AUTRICE

Allora, contente? Drew non è morta lol
Vi ho fatto rimanere con l'ansia al capitolo precedente comunque ora ci terrei ad avere un vostro parere che ne pensate del capitolo? c:
Fatemelo sapere con una recensione.
Ringrazio sempre chi ha recensito precedentemente e chi sta seguendo la storia.
Per chi volesse seguirmi e chiedermi qualcosa (?) su twitter ehjharry 
 c:
Graziee. Ciaoo. I.xx



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Capitolo 11
*** Eleven. ***



                                           


Eleven.

Quando finalmente furono finiti tutti gli esami medici e Drew ebbe firmato tutte le carte necessarie, lei ed Harry uscirono dall'ospedale
-Ti porto in un posto speciale- disse Harry mentre Drew saliva sulla moto.
-Dove?- chiese Drew con un sorriso dolcissimo.
Sembrava che il coma l'avesse cambiata, tutte quelle ostilità a frequentare Harry ora erano scomparse.
-Vedrai- rispose il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.


Dopo una quindicina di minuti arrivarono.
-Oddio, perché  mi hai portata qui?- esclama Drew mentre rideva a più non posso.
-Non lo so, mi sembrava carino- rispose lui mentre un sorriso gli spuntava sul viso.
-Harry, ma è un luna park?- ribatté Drew che ancora se la rideva.
-Che c'è? A tutti piacciono, non pensavo che a te non piacessero-
-Ma io lo adoro, vieni andiamo sul quella giostra- urlò Drew trascinando per mano Harry verso le montagne russe.
 
Harry non disse niente in merito al fatto che aveva tremendamente paura delle montagne russe e ci salì con disinvoltura.
Drew ed Harry urlarno a squarciagola, lei per il divertimento, lui per la paura.
-E' stato fantastico- esclamò Drew con un sorriso raggiante.
-Che ne dici se ora andiamo sulle autoscontro?-
-Okay- rispose Drew mentre si faceva portare per mano da Harry.
 


-Ora tocca a me decidere- disse Drew sorridendo.
-Okay, dove vuoi andare?- chiese il ragazzo, pregando nella sua mente che non scegliesse la ruota panoramica.
-Sulla ruota panoramica- ribattè Drew con un sorriso come quello di una bambina.
Ok ora è la fine.


Dopo aver pagato il tizio per salire sopra di una cabina aperta sia lateralmente che anteriormente.
La ruota iniziò a salire, ed Harry pregava tra sè e sè di sopravvivere.
Quando arrivarono al punto più alto Harry chiuse gli occhi.
-Che bel panorama, Harry guarda!- disse Drew indicando la vista spettacolare che si riusciva ad ammirare.
Quando la ragazza non ricevette nessuna risposta si girò verso di lui.
-Harry?Hai paura dell'altezza?-
-Forse un pò- rispose il ragazzo ancora con gli occhi chiusi.
-Vediamo se riesco a fartela passare- disse Drew.
Quando Harry si girò per vedere cosa stesse combinando Drew, se la ritrovò a pochi millimetri dalla bocca.
Aveva l'istinto di baciarla, ma non voleva che succedesse qualcosa come l'ultima volta.
Ma ad interrompere i suoi pensieri fu lei.
Drew avvicinò dolcemente le sue labbra a quelle del ragazzo.
Il bacio da dolce e leggero divenne appassionato.
La lingua di Harry si fece spazio nella bocca di Drew, le quali si cercavano freneticamente.
Drew infilò le mani nei ricci di Harry, in modo da assaporare meglio le sue labbra.

Finalmente la ruota iniziava a girare e la cabina di Drew ed Harry inziò a scendere, ma questo non fece staccare le loro labbra.
Quando dovettero scendere Harry condusse Drew ad un bancarella dove si vincevano dei peluche se tu buttavi giù tre lattine con tre palline a disposizione.
-Voglio provare a vincere per te- commentò Harry, mentre pagava il tizio dietro la bancarella che in cambio gli diede tre palline.
La prima volta, non mancò le lattine, ma queste non caddero.
La seconda volta, le lattine caddero tutte e tre a terra.
-Scegli quale vuoi- disse a Drew indicando i peluche appesi.
-Quello- ribatté lei indicando un'orsacchiotto enorme.
-Grazie mille- disse Drew stampando un bacio sulla guancia ad Harry.
-Vieni- Harry prese la mano di Drew e la condusse alla moto.
Si misero entrambi il casco, poi Harry partì a tutta velocità.
Drew con una mano si teneva stretta a lui, con l'altra teneva stretto l'orsacchiotto gigante.


Arrivarono su una spiaggia deserte, forse perchè era quasi novembre.
Scesero dalla moto lasciando l'orsacchiotto come guardia.
Mano nella mano camminarono lungo la riva, poi decisero di sedersi, ad osservare il tramonto.
-Ti posso fare una domanda?- disse Harry, mentre Drew appoggiava la testa sulla sua spalla.
-Certo-
-Perché lo hai fatto? Perchè mi hai baciato?- 
-Mi andava di farlo, perchè ormai non posso negare a me stessa i sentimenti che provo per te- rispose Drew lasciando che un piccolo sorriso le apparisse sul volto.
-E Nate?- 
-Nate.. è stato qualcosa che credevo di volere, qualcosa che credevo giusto per me ma invece non lo era-
-Ma io ti ho fatto del male- rispose Harry con gli occhi lucidi.
-Sono stata io a farti del male-
-Drew, io.. Io ti amo- disse Harry voltandosi prendendo il viso di Drew nelle sue mani in modo che potesse guardare dritto nei suoi occhi.
-Harry, ti amo anche io
L'aveva detto, ce l'aveva fatta.
L'ultima volta che l'aveva detto, non rivide più quella persona e purtroppo non per sua scelta.
 

-Ehi andiamo, c'è una sorpresa per te- disse Harry alzandosi e porgendo a Drew la mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei accettò ben volentieri la mano e insieme si avviarono alla moto.
Salirono e partirono.
Si ritrovarono sotto casa di Harry e Liam.
Erano appena le otto.
Salirono le scale, poi Harry infilò la chiave nella fessura e la girò più lentamente possibile, per far capire che erano arrivati.
-SORPRESA!- urlarono non appena Drew entrò.
-Ragazzi, che bello- disse entusiasta Drew.
-Bentornata a casa- rispose Liam.
Casa. Lei si sentiva a Casa per la prima volta dopo tanto tempo.
-Grazie mille a tutti- ribatté Drew.
Salutò tutti prima Jade e Lucinda che si abbracciano tutte e tre insieme, felici di non aver perso la loro migliore amica.
Poi toccò a Niall, Liam, Zayn e Louis.
Ed infine salutò Denise e Sarah.
Si trovava bene perché erano quelle le persone a cui teneva di più ed erano le più importanti della sua vita.
Verso le undici, iniziarono ad andarsene.
-Noi andiamo via- disse Sarah mentre Denise era andata a prendere i cappotti.
-Okay, ora andiamo via anche noi- rispose Lucinda, indicando Niall.
Drew portò Harry in disparte.
-Harry posso dormire qui stanotte, non voglio stare da sola- chiese impacciata Drew mentre si fissava le punte delle scarpe.
-Certo, amore- rispose Harry alzando con l'indice sotto il mento il viso di Drew, posandole poi un leggero bacio sulle labbra.
 
Quando tutti andarono via, rimasero solo Liam, Jade, Drew ed Harry.
-Allora ragazzi noi andiamo a dormire- disse Liam con un sorriso.
-Si certo, a dormire- commentò Harry con un ghigno e si guadagnò un'occhiataccia da parte di Jade.
-Buonanotte- rispose Drew sorridendo ai suoi amici.
Le due coppie entrarono rispettivamente nelle loro camere.
-Tieni Drew questa può andarti bene- disse Harry lanciando a Drew una maglietta.
-Ehi, che modi- rispose Drew vedendosi arrivare la maglia in pieno volto.
-Sbrigati a metterti il pigiama- ribatté Harry che stava ridendo.
-Oppure?- chiese lei guardandolo con sfida.
Harry si diresse verso di lei, la prese e la buttò sul letto.
Le iniziò a fare il solletico.
-Harry ... harry ... basta- ripeteva Drew tra una risata e l'altra.
Lui vedendola così felice era felice.
Le prese il volto tra le mani e la baciò appassionatamente.



-Eccomi, sono pronta- disse Drew uscendo dal bagno con la maglia di Harry.
-Finalmente, era quasi ora. Sei stata un'ora in quel bagno- rispose Harry sorridendo.
-Che c'è? Ti mancavo?- chiese lei con un ghigno mentre s'infilava sotto il piumone del letto di Harry.
Lui era steso accanto alla ragazza con il gomito sul cuscino e la testa poggiata sulla mano, osservando ogni minimo movimento di Drew.
-Bhe.. si- ribatté lui con un sorriso meraviglioso.
-Anche tu- 
Drew lo baciò delicatamente sulle labbra, poi Harry spense la luce.
Quel poco di luce che entrava dalle finestre illuminava la stanza.
Drew guardò Harry e delineò il suo viso con il pollice, poi si lasciò cadere sul suo petto.
Poteva sentire il battito del cuore di Harry, il quale le accarezzava dolcemente i capelli.  
Si addormentarono così, abbracciati.


-Sei sicura che non vuoi che ti accompagni?- chiese Harry ansioso.
-No non preoccuparti- rispose Drew dolcemente.
-E Nate?- 
-Con Nate me la caverò-
-Allora ci vediamo dopo in mensa?- chiese lui speranzoso.
-Certo a dopo- 
Detto questo Drew gli stampò un baciò sulle labbra e si diresse all'aula di psicologia.
Si sedette al solito banco ed ecco che entrò Nate.
Lui la salutò ma Drew lo ignorò completamente.
 

Alla fine della lezione Drew cerca di uscire velocemente dall'aula, ma lui la trattiene per un braccio.
-Tesoro, cos'è successo?- chiese il ragazzo.
-Non chiamarmi così- rispose Drew svincolandosi dalla sua presa.
-Cosa è successo?- 
Questa domanda fece andare il cervello di Drew in tilt.
-Vuoi sapere cosa è successo? E' successo che stavo morendo, che sono stata in coma, è successo che tu non sei venuto nemmeno una volta da me- urlò lei attirando l'attenzione di molti studenti lì vicino.
-Drew, vogliamo parlare di te?- rispose lui ironico.
-Cosa ci sarebbe da dire su di me?Sentiamo- 
Drew era furibonda, non riusciva più a trattenere la rabbia, da un momento all'altro gli avrebbe mollato uno schiaffo se continuava ad aprire quella bocca.
-Ho saputo che eri in buona compagnia all'ospedale, insieme ad Harry, il tuo amichetto- disse lui con un sorriso finto.
Drew non si trattenne e gli mollò uno schiaffo in pieno volto, lasciandogli il segno delle cinque dita. 
Quel gesto non fu completamente notato dagli studenti che passavano di lì.
-Harry mi è stato accanto. Va al diavolo Nate, non voglio rivederti mai più- disse lei mentre si avviava in mensa.
-Oh te ne pentirai, io sono Nate Morris- urlò lui.
-E tanto piacere- disse lei con un sorriso di vittoria mentre usciva per dirigersi in mensa.


-Allora com'è andata?- chiese Harry preoccupato.
-Tutto bene, tu invece come stai?- rispose Drew sorridente.
-Bene, andiamo a pranzare?- ribatté lui con un sorriso magnifico.
-Certo- 


Harry stava studiando per l'esame di biologia che avrebbe avuto il giorno dopo, quando sentì bussare alla porta.
Andò ad aprire e vi trovò un pacco sigillato.
Non c'era scritto niente, né il mittente né il destinatario.
Lui lo portò dentro e lo aprì.


AUTRICE
trovo che Drew  e Harry siano così dolciosi (?) insieme akhshaw
Finalmente sono riuscita a mettere un banner alla storia lol 
Sono troppo contenta per questo ahahaha
Allora che ne pensate del capitolo?
Scrivetemi una recensione e ditemi che ve ne pare c:
Grazie a chi ha recensito e chi segue la storia.
Io vado. Graziee.
Ciaoo.
I. xx

 

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Capitolo 12
*** Twelve. ***



                                               

Twelve.

Harry aprì il pacco lentamente, dopo aver cacciato fuori un pò di cartacce, infondo alla scatola vi trovò un album di fotografie.
Prese l'album e aprì la prima pagina, non vi trovò niente.
Aprì la seconda.
In questa pagina c'erano vari articoli di giornali.
E tutti esprimevano lo stesso concetto.


<< Ragazza si salva, sorella e migliore amico muoiono >>

<< Ragazzo muore dopo aver salvato la migliore amica >>

<< Lei scappa, il suo migliore amico muore insieme alla sorella >>


Leggendo questi articoli  Harry rimase leggermente scosso.
Non riusciva a capire cosa significassero e soprattutto chi li avesse mandati.
Ma le sue domande ebbero risposta.
                                                                                     
      
                                                                                                                                Visto che la tua ragazza non è stata del tutto sincera con te, ti aiuterò io a capire.
                                                                                                                                                                        Nate.





Il ragazzo decise che era meglio se fosse stata Drew a parlargli e non il contrario.
Così fece finta di niente quando quella sera uscirono insieme.

-Harry ma dove andiamo?- chiese lei curiosa.
-Vedrai- rispose Harry sorridendo.
Salirono sulla moto e partirono.
Dopo un pò si trovarono su una collinetta, dalla quale era possibile ammirare bene le stelle.
-Che ci facciamo qua?- chiese Drew mentre osservava la volta celeste.
-Uh, quante domande. Dai ci siamo quasi- ribatté Harry mentre un ghigno gli compariva sul volto.
Dopo esser saliti lungo la collina, arrivarono in cima.
Harry aveva preparato tutto alla perfezione.
Aveva messo una di quelle tovaglie a quadri bianchi e rossi.
Aveva messo dei piatti e delle posate, insieme a dei bicchieri di cristallo.
Dentro al cestino del picnic si trovavano varie prelibatezze.
Una rosa rossa, al centro della tovaglia, dava un'aria romantica.
E la candela illuminava la zona.
-Oddio è fantastico- disse Drew esterrefatta.
-Dai andiamoci a sedere-
Si sedettero entrambi con molta cautela.
Poi Harry aprì il vino che era vicino al cestino da pic nic e lo versò a entrambi.
-Brindiamo, a noi- disse Harry mentre alzava in aria il bicchiere.
-A noi- fece eco Drew, mentre sorseggiava l'ottimo vino rosso.



Dopo aver finito di mangiare Harry si distese sull'erba verde ad osservare le stelle.
Drew poggiò delicatamente la testa sul petto di lui e anch'ella si mise a guardare il cielo.
-Non pensi che sia meraviglioso?- Drew ruppè il silenzio che si era creato.
-Si, ma non c'è niente più meraviglioso di te- disse lui mentre alzava la ragazza per guardarla dritto negli occhi.
Lei  non riuscì a trattenere lo sguardo e abbassò il viso.
Harry lo alzò delicatamente da sotto il mento.
Lei sorrise, e lui s'innamorò, di nuovo.
Lo faceva ogni volta che lei sorrideva.
La baciò con forza, ma sempre con delicatezza.
Era un bacio appassionato e insistente.
Lui poi scese verso il collo, lasciando dei piccoli baci qua e là.
-Ti va di rimanere a casa da me?- chiese Harry mentre continuava a baciare Drew.
-Certo- rispose Drew dolcemente.
Dopo aver sistemato tutto, salirono sulla moto e tornarono a casa.




Salirono le scale velocemente e il più silenziosamente possibile.
Ma tra un bacio e l'altro, scappò qualche risatina.
Harry stava per infilare la chiave nella serratura, quando prese Drew e la poggiò alla porta bloccandole ogni passaggio.
Lui mise le mani ai lati della testa di Drew, appoggiandosi alla porta.
Lei iniziò a sbottonargli la camicia, poi lo interruppe facendo segno di entrare.
Harry aprì la porta mentre osservava ancora incredulo la bellezza di Drew.
Corsero direttamente in camera di Harry.
Appena chiusero la porta della camera, i due cominciarono a baciarsi appassionatamente e intensamente.
Harry non staccandosi dalle labbra di Drew chiuse la porta a chiave.
Lei era nuovamente con le spalle contro la porta, stretta al ragazzo in un modo inimmaginabile.
Harry la prese per le cosce, in modo da far stringere le gambe di lei intorno al suo bacino.
Drew continuò a sbottonare la camicia e poi con un solo colpo la tolse, lasciando il meraviglioso fisico del ragazzo in bella vista.
Lui continuò ad assaporare e baciare le labbra di Drew.
Le sue carezze iniziavano a risalire sotto il vestito di Drew, fino al ferretto del reggiseno, che delineò con un dito facendola sussultare.
Harry prese Drew e la posò delicatamente sul letto, e con gesto semplice e veloce le tolse il vestito.
Drew continuava a ridere mentre le catenine di Harry le solleticavano il petto.
-Vuoi che le tolga?- chiese lui premurosamente.
Lei scosse la testa, così lui iniziò ad armeggiare con la cerniera dei suoi jeans.
Quando anche il jeans andò a fare compagnia al vestito, nell'angolo della camera, Harry cominciò a baciare il collo di Drew.
Sapeva che il punto in cui la stava baciando era la debolezza di Drew e questo non faceva altro che eccitarlo.
Si staccò improvvisamente da Drew con gli occhi che ardevano di impazienza.
Cercò lo sguardo di lei e quando lo trovò un sorriso gli apparve sul viso.
-Sei sicura?- chiese lui dolcemente.
Drew fece cenno di si, ricambiando il sorriso.




-Buongiorno- disse Liam sorridendo.
Drew ed Harry si stavano baciando, quando notarono il ragazzo seduto a fare colazione.
-Giorno Liam- ribatté Drew che era leggermente rossa sulle gote.
-Ho fatto dei pancake, se li volete sono sul tavolo, io esco.. vado a prendere Jade- concluse Liam mentre si avviava alla porta.
-Grazie- rispose Harry impacciato.
Quando finirono di mangiare, i ragazzi si vestirono e andarono a scuola.



-Allora ci vediamo oggi pomeriggio, okay?- chiese Harry mentre cingeva i fianchi di Drew per stamparle un bacio.
-Certo- rispose Drew con un sorriso a trentadue denti.
Quando entrambi si avviarono verso le rispettive classi Drew ricevette un messaggio.
                                                                                                           
                                                                                                         Dovresti dire al tuo ragazzo la verità. Mostro.
                                                                                                                                               Anonimo



Drew cadde nel panico, si guardò intorno e nessuno sembrava aver mandato quel messaggio.
Chi sapeva la verità altre a lei?
Tutto quello che aveva fatto stava per frantumarsi.



Harry passò a prendere Drew alle sette precise.
Andarono a cena da suo padre.
-Salve signor Styles , io sono Drew- disse la ragazza porgendo la mano all'uomo grande e grosso che aveva di fronte.
-Oh niente signor Styles, chiamami Des- rispose lui, scansando la mano della ragazza e abbracciandola.
Lei fu contenta di quel gesto inaspettato, e ricambiò l'abbraccio.
-Lui è mio fratello Sean e questa è la sua ragazza Rachel- disse Harry indicando due ragazzi intorno ai venticinque anni.
Drew abbracciò anche loro stavolta senza timore.
-Vorresti dire futura signora Styles- rispose Rachel con un sorriso dolcissimo.
-Oh finalmente, auguri fratellone- ribatté Harry abbracciando entrambi.
-Congratulazioni- disse Drew sorridendo.
-Oh, Drew ho saputo che hai fatto innamorare questo ragazzo- esclamò Rachel.
Drew arrossì leggermente e annuì.
-Beh ti va di aiutarmi in cucina e raccontarmi tutti i gossip?- chiese Rachel ridendo.
-Certo- rispose Drew ridendo anch'ella.




Quando finirono la cena, Sean e Rachel decisero di tornare a casa.
Dopo aver salutato Drew e Des, Harry decise di accompagnarli alla porta.
-Mi piace Drew, bravo fratellino- disse Sean lasciando una pacca sulla spalla del fratello.
-Si, è adorabile e dolcissima, spero che vi troverete bene insieme- concluse Rachel mentre usciva dalla porta.
-Grazie- rispose Harry contento.
Era quasi mezzanotte e anche Drew ed Harry decisero di tornare a casa.
-Grazie di tutto Des- disse Drew abbracciando l'uomo.
-Scherzi? Grazie a te! Tu e Rachel avete preparato una cena deliziosa- ribatté Des con un sorriso.
Drew notando gli sguardi dei due uomini, decise di uscire fuori e avviarsi alla moto.
-Allora come ti sembra?- chiese Harry ansioso nel sapere il parere del padre.
-E' semplicemente fantastica, è bella, è dolce, ha una bella personalità e inoltre cucina benissimo- rispose il padre con una risata.
-Okay, allora ci vediamo presto. Buonanotte- disse il ragazzo abbracciando il padre.


-Ti va di dormire da me?- chiese Harry mentre saliva sulla moto.
Drew annuì lentamente, poi ripensò alle parole del messaggio ricevuto quella mattina, e un brivido le percorse la schiena.
Quando arrivarono a casa di Harry i due si misero entrambi una maglietta di lui.
Parlarono tutta la notte.
-Drew devo dirti una cosa- disse Harry cupo.
-Cosa?- il sangue nelle vene di Drew si era bloccato.
-Io so della tua storia- rispose lui con lo sguardo fisso negli occhi di lei.


AUTRICE
Allora che ne dite???
Vorrei dirvi che questo capitolo non è stato facile da scrivere per me ahahah
E' un pò corto,comunque ci terrei ad avere un vostro parere con una recensione c:
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate...
Non so che dire lol
Fatemi sapere che ne pensateee
Ciaoo. c:
I. xx

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Capitolo 13
*** Thirteen. ***



                                                                            


Thirteen.
La musica riusciva a superare di gran lunga il rumore dei miei pensieri.
Ormai mi scoppiava la testa, dovevo uscire da quel luogo infernale.
Decisa ad uscire mossi i primi passi verso la porta, ma più mi muovevo più ritornavo dov'ero.
Mi feci spazio tra i corpi che ballavano in quel garage, privi di qualsiasi capacità logica, e arrivai finalmente alla porta.
Ora non mi restava che trovare mia sorella Emily.
Ero chiaramente ubriaca, ma riuscivo ancora a connettere.
Cercando mia sorella, trovai Derek, il mio migliore amico.
Ero follemente, indescrivibilmente innamorata di lui.
E quale occasione migliore per confessargli il mio amore se non ora.
-Derek, devo dirti una cosa- dissi cercando di rimanere in equilibrio.
-Dimmi- rispose lui con il suo sorriso perfetto.
-Io ti amo- lo dissi senza pensarci due volte, anzi non ci pensai nemmeno una volta prima di dirlo.
Ero in attesa di una sua risposta, quando mia sorella comparve dal nulla, sempre nel momento più opportuno.
-Drew.. Drew- continuava a ripetere il mio nome tra una risata e l'altra.
Era ubriaca marcia, e non riusciva nemmeno a reggersi in piedi, tanto che cadde mentre si dirigeva verso di me.
Corsi immediatamente in suo soccorso, e in lontananza notai dei ragazzi che ci osservavano.
Persi Derek nella mischia di ragazzi che ballavano.
-Ho trovato un passaggio- disse a fatica Emily.
n un attimo riaquistò forza e con la mano mi trascinò  verso quei brutti tipi che ci osservavano.
-Emily chi sono questi?- le sussurai nell'orecchio.
-Non preoccuparti, dolcezza, vi riaccompagnamo solamente a casa- rispose quello che era alla guida.
Aveva un'aria inquietante ed era più grande di noi di un paio d'anni, mentre il ragazzo accanto a lui aveva un ghigno sul volto.
Il ragazzo di dietro, che avrà avuto sedici anni - cioè la nostra età sembrava preoccupato.
Io ed Emily salimmo nell';auto.
Mi trovavo schiacciata tra il ragazzo preoccupato e mia sorella, che dormiva profondamente.
Ad un tratto vidi le luci della città allontanarsi, e noi che ci perdevamo nel buio della sera
-Questa non è  la strada per casa nostra- intervenni preoccupata.
-Abbiamo solo allungato, non preoccuparti dolcezza- rispose il tizio che guidava, mentre fumava una sigaretta.
Capii immediatamente le loro intenzioni e andai nel panico.
Giungemmo alla vecchia discarica abbandonata, e la tensione iniziava a salire.
La macchina si fermò al centro della discarica, le luci illuminavano appena l'area circostante.
Era una zona piuttosto abbandonata ed eravamo spacciate.
Tutti e tre i ragazzi scesero dall'auto e chiusero dentro me e mia sorella.
-Brutti bastardi aprite queste cazzo di portiere- esclamai a gran voce, sbattendo con i pugni sul finestrino laterale.
Il più grande, quello che era alla guida, aprì lo sportello dal mio lato e mi trascinò per terra.
Ero stesa a terra e carcai di rialzarmi, ma quando ci provai questo mi bloccò.
Si sedette sopra di me, le sue gambe mi circondavano il bacino, e mi trattenne i polsi in una presa stretta e dolorosa.
-Lasciami stronzo, lasciami- continuavo ad agitarmi sotto di lui, senza risultati.
-Calmati dolcezza- rispose lui con la sua aria da montato.
-Che cazzo avete fatto a mia sorella?-
-L'abbiamo solo aiutata a dormire-
-Stronzi, non dovete toccarla-
Riuscii a liberare una mano dalla sua presa e gli mollai uno schiaffo in pieno volto.
Il suo sguardo mi fece capire che avevo sbagliato e che questa me l'avrebbe fatta pagare.
Così prese la sigaretta tra le dita e me la spense sulla  coscia.
Urlai dal dolore e le lacrime cominciavano a rigarmi il viso.
Gli altri due ragazzi che stavano guardando, capirono immediatamente il segnale di questo tizio sopra di me.
Mi presero in braccio e mi portarono verso un capanno.
Nel frattempo potevo vedere quel lurido maniaco mentre abusava di mia sorella.
-No! no!- urlai nel vano tentativo di far smettere quello stronzo.
Scalciai e mollai degli schiaffi, ma questo non bastò a liberarmi di quei due, che mi chiusero nel capanno.
Era buio non vedevo niente, e avevo paura, tremendamente paura.
Ad un tratto sentii urlare Emily, quello stronzo stava abusando di lei.
Le lacrime cominciavano a scorrere più frequenti.
Emily, aveva solo quattordici anni, era la mia sorellina.
Aveva una dote naturale sin da piccola a dipingere.
Era bravissima e piena di talento, come dicevano i giornali.
La rabbia che provavo in quel momento era indescrivibile.
Notai che quello che avevo sotto era terreno, e subito cercai una scappatoia.
Scavai, scavai e scavai ancora.
Finchè non riuscii a passare da sotto la parete del capanno, in quel momento probabilmente mi slogai il polso.
Questa idea mi venne in mente pensando al mio cane che era solito a passare da sotto il recinto scavando una buca nel terreno.
Cercai di fare poco rumore, e soprattutto di non farmi vedere.
Vidi arrivare un altro ragazzo che conoscevo molto bene.
-Fermatevi- urlò Derek.
-Oppure che mi fai, moccioso?- rispose il tizio che mi aveva spento la sigaretta sulla coscia, e che ora stava abusando di mia sorella
Prima che Derek potesse aprire bocca, quel tizio cacciò una pistola dalla sua giacca e lo sparò in pieno petto, mentre il lontananza si sentiva la sirena della polizia.
 
Mi svegliai, ero nel mio letto, e desideravo che tutta questa faccenda fosse stata solo un sogno.
Scesi a piedi scalzi, senza far rumore, le scale e mi sedetti sull'ultimo scalino.
Sentivo parlare il commissario Sherlen.
-Vostra figlia Emily è stata abusata sessualmente e quando è stata portata in ospedale era in coma, nonostante gli sforzi dei medici non ce l'ha fatta-
Le lacrime scorrevano velocemente sul mio viso, mentre vedevo mia madre posare il volto nel petto di mio padre.
Loro non mi vedevano, altrimenti mi avrebbero fatt salire di sopra.
-Mentre l'altro ragazzo, Derek, è morto sul colpo... ma solo grazie a lui abbiamo potuto arrestare i tre stupratori- concluse il commissario.
Mi alzai dalle scale e feci pressione sul polso e il dolore che sentii era fortissimo.
Corsi in camera e mi fiondai sul letto e piansi, come non mai.
 


Drew si ritrovò tra le braccia di Harry, mentre le lacrime le inondavano il viso.
-Capisci, dovevo morire io, io dovevo morire- disse lei affranta.
-Shh, non è vero tu hai fatto il possibile- le rispose Harry con molta calma mentre le accarezzava i capelli.
Quando Drew finalmente si addormentò, Harry decise di riposare anche lui.


La luce del giorno illuminava la camera e Drew aprì lentamente gli occhi.
Guradò la sveglia , erano le sei in punto.
Si svincolò dalla presa di Harry, si vestì e se ne andò.
Quando Harry si svegliò e non la trovò, diede di matto.
-Dove cazzo è andata Drew, Liam?- chiese urlando.
-Non lo so, mi sono appena svegliato- rispose il compagno spaventato dal comportamento del ragazzo.
Harry in un lampo si vestì e scese in strada.
Salì sulla sua moto e senza neanche mettere il casco partì a tutta velocità, lasciando che il vento scompigliasse i suoi riccioli.


-Drew!Drew!Apri la porta!- urlò il ragazzo sbattendo ripetutamente il pugno sulla porta della camera di Drew.
Quando finalmente lei andò ad aprire sul volto di Harry comparve un sorriso meraviglioso.
La strinse a sé più forte che poteva.
-Non farlo mai più, capito?- sussurrò lui.
Drew annuì mentre qualche lacrima solitaria le rigava il viso.


Drew cercò tutto il giorno di evitare Harry, e ci riuscì.
Mai come adesso si sentiva vulnerabile.
E odiava con tutta se stessa sentirsi così.
Mentre stava tornando alla Morgan le arrivò un messaggio.
                                                                                           

                                                                                                    Ora anche lui sa della tua storia e prima o poi lo sapranno tutti. Stai attenta, dolcezza.
                                                                                                                                                                     Anonimo.



Appena lesse il messaggio un brivido percorse tutto il corpo di Drew.
Odiava essere chiamata dolcezza perchè le ricordava l'incidente.
Aveva paura, anzi provava terrore.
                                                                   




AUTRICE
Allora belle, che ne pensate?
Forse il capitolo è un pò corto, vabbè...
Finalmente è venuta a galla la storia di Drew, che ve ne pare?
E' vergognoso non aggiorno da più di una settimana ma in mia difesa, non avevo ispirazione per scrivere questo capitolo..
comunque poi mi è venuta ahahaha
Ringra Ditemi che ne pensate con una recensione
zio chi ha precedentemente recensito e chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate c:
Graziee c:
Ciaoo
I. xx                      
                                                     

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