What If I'm Pregnant di Coco V (/viewuser.php?uid=207097)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: The Thin Line Between Chuck and Nate ***
Capitolo 2: *** The Hidden Secret ***
Capitolo 3: *** Do the Right Thing ***
Capitolo 4: *** Dinner for Devils ***
Capitolo 5: *** Raising Chuck ***
Capitolo 6: *** Monday: Part I ***
Capitolo 7: *** Monday: Part II ***
Capitolo 8: *** The Deal ***
Capitolo 9: *** Is it Love? ***
Capitolo 10: *** A Family Dinner ***
Capitolo 11: *** An Ordinary Day ***
Capitolo 12: *** The Bachelorette Party ***
Capitolo 13: *** The Big Wedding ***
Capitolo 14: *** Honeymoon ***
Capitolo 15: *** The Newlyweds: The Return ***
Capitolo 1 *** Prologue: The Thin Line Between Chuck and Nate ***
PROLOGUE
The
Thin Line Between Chuck and Nate
Qual è la
differenza tra
pettegolezzo e scandalo? Lieto che tu me lo abbia chiesto mia
affezionata.
Tutti possono riferire una piccola indiscrezione e generare una
giornata di
chiacchiere. Ma perché un’indiscrezione diventi un
vero scandalo bisogna che la
persona giusta si trovi fortunatamente nel posto sbagliato. Mettete una
principessina sul piedistallo aggiungete qualcuno che abbia voglia di
vederla
cadere e date i mezzi per buttarla giù.
Gossip Girl
POV
SERENA
Non potevo
crederci. Per colpa di Blair adesso tutti credevano fossi incinta,
addirittura Dan! Devo smentire il pettegolezzo, ma non potevo dire
perché e per
chi stessi comprando quel test di gravidanza. Così, dopo
aver parlato con Dan e
avergli detto di non essere incinta, mi sono subito diretta alle scale
del Met
dove ero sicura avrei trovato Blair con le sue tirapiedi.
“Ciao
ragazze” Dissi una volta di
fronte a loro.
“Ciao”
“Non
sono incinta” Risposi seccata.
“Congratulazioni”
“Facciamo
un brindisi
dopo la scuola?”
“Sì
certo, Blair
possiamo parlare?”
“Ma
certamente.
Scusatemi.”
Appena
lontane dalle ragazze dissi a Blair tutto quello che era successo e
le diedi il test, doveva farlo. Deve sapere se lei e Chuck avranno un
bambino.
POV
BLAIR
Appena Serena
se ne era andata non la smisi di pensare a cosa sarebbe potuto
accadere se fossi davvero incinta, dopotutto c’era anche una
piccola
possibilità che il bambino non fosse di Chuck, ma di Nate.
Ma io non sono
incinta, il mio ciclo è in ritardo perché sono
stressata, ma non sono incinta,
io mi impongo di non essere incinta.
La mia vita
è finalmente come avevo sempre pianificato: Nate e io siamo
più
felici che mai, e niente potrà rovinare questo momento,
niente…
POV
SERENA
Ero
preoccupatissima per Blair, così decisi di confidarmi con
Dan durante la
nostra cenetta intima, so che Blair si sarebbe arrabbiata e forse non
avrei
dovuto dirgli niente, ma lui è il mio ragazzo e so di
potergli confidare
qualsiasi cosa. Così grazie al suo consiglio decisi di
andare da Chuck per
aiutarmi a convincere Blair a fare il test, ma quello che mi disse mi
fece
rimanere scioccata: Blair, dopo essere andata a letto con Chuck, era
andata a
letto con Nate e non me lo aveva detto.
Sono la sua
migliore amica, perché non si è confidata,
perché mi ha tenuto
all’oscuro e ha permesso che fosse Chuck a dirmelo?!
Così
il mattino dopo andai da lei per chiederle spiegazioni e mi arrabbiai
con lei per avermi mentito, per aver permesso che quel pettegolezzo del
test
ricadesse su di me.
POV
BLAIR
Appena andata
via Serena, mia madre mi riempì di domande.
“Tutto
bene?”
“Mai
stata meglio” Risposi acida.
“Per
Serena non è così.
Che cos’ha?”
“Non
lo so. Non sono
responsabile dei suoi sbalzi d’umore”
“Ma
voi.. voi parlavate
della possibilità che il tuo problema potrebbe
ripresentarsi”
“No.
Non è così” Dissi scocciata.
“Ti
ho sentita… l’altro
giorno, nel tuo bagno, con l’acqua che scorreva.”
“Sono
solo stressata e
con voi due col fiato sul collo non riesco nemmeno a pensare
e
a tenere giù il cibo.”
“Forse
hai bisogno di
prenderti una pausa eh? Vai da tuo padre, Lione è stupenda in
questo
periodo.”
“Magari
d’estate.”
“Estate?
Suona… bene.
Finisci la colazione!”
Sono stanca,
perché si preoccupano tanto del fatto che potrei essere
incinta? Io non sono incinta, è impossibile. Così
decisi di provarglielo, dopo
colazione avrei fatto il test e avrei dimostrato loro che avevo ragione.
Così
mi diressi subito in bagno appena finita la colazione. Serena aveva
preso uno di quei test in cui ti veniva detto anche da quando eri
incinta, così
almeno avrei potuto sapere chi fosse il padre. Ma cosa dico? Non
c’è nessun
bambino, quindi non c’è nessun padre!
Così
appena suonata la sveglia, per avvertirmi che il test era pronto, mi
dissi: “Non sono incinta. Io ora
mi
ordino di non essere incinta!”
Presi il test
e… POSITIVO!
Non potevo
crederci, ero incinta! Di otto settimane, io e Nate siamo stati
a letto il giorno del ballo delle debuttanti che è stato
cinque settimane fa!
Questo voleva dire che il bambino, che sta crescendo dentro di me,
è di…
"No!
Il test si sbaglia!"
Così
, ormai in lacrime, chiamai subito Serena e le dissi di venire subito
da me. Poco dopo aver staccato la chiamata era già da me.
Così
le chiesi scusa per non averle detto di Nate e per il pettegolezzo del
test, poi le lacrime cominciarono ad uscire e non riuscii a
fermarle.
“Ehi
B, è tutto ok! Ti ho
già perdonata. Sai che non…”
“Non
è per questo S, ti
ho fatta venire qui perché… ho fatto il
test.”
“E?”
“Sono
incinta” Dissi
scoppiando subito dopo in lacrime.
“Shh..
Andrà tutto bene.
Ci sono qui io.”
Dopo un
po’ mi disse: “Sai di chi
è?”
Sono
incinta di otto
settimane S, era il giorno del mio compleanno…”
“Quindi
è di…”
“Sì..” Dissi
come un sussurro.
“Devi
dirglielo! Deve
saperlo.”
“Non
so nemmeno cosa
farò io, e poi sono sicura che scapperà, come
sempre!”
“Non
puoi sapere come si comporterà, magari sarà il
miglior padre al mondo.”
“Stiamo
ancora parlando di Chuck?” Dissi
ironica.
“Adesso
va’ a prepararti
dobbiamo andare a scuola, ne parleremo a pranzo con calma.”
“D’accordo.” Dissi dirigendomi
verso
le scale
“Ehi
S.”
“Sì?”
“Grazie.” dissi guardandola
negli occhi, al chè lei mi sorrise e andai in camera
mia.
Mi vestii e
in meno di venti minuti ero già pronta.
Arrivammo a
scuola insieme, ma Serena si staccò subito appena vide Chuck
fuori dal
cancello e mi
disse: “Vado a cercare
Dan.”
Annuì
e prosegui dritto ignorando Chuck. In questo momento era
l’ultima
persona che volevo vedere. Stava rovinando la mia vita! Anche se questo
bambino
non lo volevo, non posso di certo ignorare il fatto che sia mio figlio,
e
all’aborto non ci penso nemmeno per sogno… forse
tenerlo non sarebbe una
cattiva idea, continuai a pensare, quando vidi Chuck che smise di
fumare e mi
si avvicinò.
“Ah
non smettere a causa
mia” Dissi
a Chuck.
“Ma
devo. Il fumo passivo
fa male per il bambino.”
“Non
c’è nessun bambino.
Non sono incinta, perciò stammi alla larga.” Dissi poco
convinta e lo
notò
“Non
puoi dire sul
serio.”
“Non
toccarmi. La
partita è chiusa.” Dissi
andandomene.
“La
partita non è chiusa
finchè non lo dico io!”
“Allora
divertiti a
giocarla da solo.”
Ad ora di
pranzo GG mandò un blast in cui rivelava tutto. Non potevo
crederci, corsi a cercare Nate, forse avrei potuto fargli credere che
il
bambino fosse suo e potevamo stare insieme.
S si
avvicinò a me e mi chiese se avevo parlato con Chuck io
arrabbiata le
risposi.
"Non
m’importa di
Chuck devo andare a cercare Nate."
Ma quando
uscii fuori vidi Chuck e Nate litigare. Non è possibile.
Questo
era un incubo. Mi avvicinai dicendo di smetterla e chiesi a Nate di
poter
parlare, ma mi disse che con me aveva chiuso e poi disse che
è stato grazie a
Jenny che ha saputo la verità.
Mi sarei
dovuta vendicare su di lei, ma in questo momento era l’ultima
cosa che
m’importava. Jenny l’aveva scoperto e questo poteva
essere successo solo a
causa di Serena, così decisi di affrontarla ma finimmo solo
per litigare.
Quando
ritornai a scuola scoprii che le ragazze si sono ribellate e mi hanno
detronizzata. Avevo perso tutto, addirittura la piccola J crede di
essere
migliore di me. Mi rimaneva solo Chuck, dovevo affrontarlo e dirgli la
verità,
dirgli del bambino. Così andai al Butai in cui era andato
per bere.
“No
grazie.” Dissi
alla barista.
“Sono
venuta a
congratularmi di persona. Hai distrutto tutti i miei rapporti con Nate,
con
Serena e con
tutte le mie amiche! anche la piccola Jenny pensa di essermi
superiore,
bravo!
proprio come volevi. Non ho nessun altro che te!”
“
In verità non hai
neanche me!”
“
Addirittura.”
“
Proverò ad essere
coinciso. Esercitavi un certo fascino quando eri bellissima, delicata e
innocente! Ma ora sei come uno di quei purosangue arabi che aveva mio
padre:
falli correre e mettili via! Io non ti voglio più Blair e
non c'è nessun altro
che ti voglia!”
Umiliata me
ne tornai a casa e decisi di dire tutto a mia madre.
“Stai
bene?”
“Starei
meglio se
potessi frequentare un semestre di scuola in Francia.”
“Un
semestre?” Annuì col
capo.
“Beh
io avevo accennato
ad Harold di una tua visita ed era entusiasta.”
“Quindi
posso andare?”
“Adesso?”
“Mamma
ti prego dimmi di sì!” Poi stessi un
po’ in silenzio e ripresi
dicendo “Io…
sono
incinta e non ho
più nessuno qui: le mie amiche, Nate,
Serena…”
“Incinta?!”
Abbassai la
testa.
“Oh
mio Dio” Si alzò
in piedi e
cominciò ad andare avanti ed indietro per la stanza
finchè
non mi disse: “Blair io sono
molto preoccupata, ma se credi che questo possa
farti
bene, beh… ti farò
partire, domani!
“Grazie!” Dissi piangendo.
La sera dopo
andai all’aeroporto per partire, stavo per salire
quando…
“
Blair” Sentii dire.
“
Che c'è? Vuoi un
passaggio a JFK?”
“
Tua madre mi ha detto
che parti per la Francia.”
“Ha
la bocca un po'
troppo larga.”
“
B, sono la tua
migliore amica. Era scioccata che non lo sapessi.”
“
Beh, ora lo sai.”
“
So bene come ti sei
sentita quando sono partita senza dirtelo.”
“
Perché sei venuta
qui?”
“
Resta. Non permettere
ad uno stupido scandalo di farti scappare come ho fatto io. Come fanno
tutti
quelli del nostro ambiente.”
“
È tutto così orribile.
Io sto per avere un figlio da Chuck Bass! La mia vita è
andata in pezzi. Non ho
più nessuno: Nate, le mie amiche, addirittura
Chuck…”
“
Glielo hai detto?”
“No.”
“E
allora diglielo e se
non vorrà saperne niente ricostruisci la tua vita. Sei una
Waldorf,
ricordi? Non è
la gente a dirti che sei. Sei tu a dirlo a loro. Resta e combatti. Io
combatterò con te.”
“
Sono così
imbarazzata. Io sono così…”
“
Così cosa? Ricomincia
da capo, si può fare. Io lo so. Insieme possiamo
farcela.”
“
Prometti?”
“
Promesso.”
“Fermi
ragazzi. Torno a
casa.”
|
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Capitolo 2 *** The Hidden Secret ***
Ringrazio
tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite
o le
ricordate o l'ha semplicemente letta. Spero che questo non vi deluda,
in caso
contrario accetto molto volentieri critiche per poter migliorare. Ho
cercato di
fare del mio meglio per non travolgere troppo le caratteristiche dei
personaggi, anche perchè questa storia è
ambientata nella prima stagione, ed
avendo finito di vedere da poco la quinta mi auguro di non aver confuso
qualche
dettaglio.
Recensite, mi raccomando! :)
Buona lettura.
Coco V
CAPITOLO
I
The
Hidden Secret
POV BLAIR
Durante
il tragitto di ritorno non feci altro che
pensare come avrei potuto affrontare la gravidanza, tra poco chiunque
se ne
sarebbe potuto accorgere e Chuck avrebbe capito la verità.
mi voltai verso
Serena, mi sorrise e mi strinse la mano per darmi coraggio e io
ricambiai.
“Credi
davvero che riuscirò a superare tutto questo?”
Dissi guardando fuori dal finestrino.
“Certo
Blair. Io ti sono vicina, ce la farai e poi sono sicura sarai
un’ottima madre.”
Sorrisi
al solo pensiero. Sarò mamma, forse non sarà
poi tanto male, a parte il fatto che il padre sia Chuck.
“Lo pensi
davvero?” Dissi un po' tra il
preoccupato e l'emozionato
“Certo. Sai
essere affettuosa, quando vuoi…”
“Mi
accompagnerai alla prima visita?”
“Davvero vuoi
che io sia presente?! Ma certo che ci sarò, non mancherei
per nessuna ragione
al mondo!”
“Grazie S” Dissi in un sussurro
appoggiando la mia testa
sulla sua spalla.
Il
mattino dopo era sabato e non c’era scuola così
Serena passò da me per fare colazione insieme. Non c'era un
momento in cui non
mi chiedeva come stessi, non mi lasciava sola un attimo ed ero contenta
di
questo, perché stava mantenendo la sua promessa. Ma
lunedì sarei dovuta tornare
a scuola e avrei dovuto affrontare tutti soprattutto...
“Quando
parlerai con Chuck” Disse Serena mentre
mangiavamo.
“Non lo so…
Forse mai!”
“B, devi
dirglielo, Chuck deve sapere che sta per diventare padre…
Oddio come suona
strano.” Disse ridendo.
“Lui ha
rovinato la mia vita! Mi ha allontanato da tutti proprio come voleva e
adesso
mi ritrovo sola con un bambino da crescere.”
“Non puoi
saperlo! Ma per scoprirlo devi parlargliene prima che sia troppo tardi.
Adesso
devo andare, ma B devi parlargli e se non lo farai tu lo
farò io, prima o poi
si noterà…”
“Grazie”
Dissi ironica.
“Scusa ma è
la verità. Ci vediamo a pranzo? Da Per se?”
“Va bene.”
“Ah S.” Dissi quando era
già vicino all’ascensore. “Mia
madre ha chiamato il ginecologo, la
visita è lunedì all’ora di pranzo,
verrai come promesso vero? Vorrei che la zia
di mia figlia, nonché madrina sia presente..."
“Cosa?! Oh
mio Dio B come sono contenta."
Disse correndo verso di me per abbracciarmi. "Forse
non è la cosa giusta da dire in
questo momento, date le circostanze, ma un po' sono contenta per te
B.”
Disse sorridendo.
Ricambiai
il sorriso pensando a me con un bambino...
Fortunatamente avevo Dorota!
“So che
ormai te lo dico spesso negli ultimi giorni, ma
grazie.”
Dissi abbracciandola di nuovo.
“Ci vediamo
dopo.”
Appena
l’ascensore si chiuse tirai un sospiro di sollievo.
Forse Serena aveva ragione, anche se Chuck aveva fatto quello che aveva
fatto
meritava di saperlo, anche solo di venirne a conoscenza, e doveva
saperlo da
me, non di certo da Gossip Girl!
Non
so perché mi interessavo tanto a lui, dopotutto
lui aveva sconvolto tutta la mia vita, i miei piani per il futuro...
Così
presi il telefono e composi il suo numero. Rimasi
immobile con la tentazione di spegnere il telefono e dimenticare tutta.
Nel
tentativo di spegnerlo, avevo invece chiamato Chuck... Stavo per
staccare
quando ho sentito "Blair..."
Ormai
il guaio era fatto...
POV CHUCK
Il
telefono cominciò a squillare mi chiedevo chi
potesse essere visto che Nate non era più mio amico e Blair
non mi avrebbe mai
più rivolto la parola dopo le cose che le avevo detto e per
come l'avevo
trattata. Ancora non capivo perché le avessi detto quelle
cose, io non le penso
davvero, ma non sapevo che altro dire, non sapevo come affrontare la
situazione, ma quando l'ho vista uscire dalla porta di quel bar, avrei
voluto correrle
dietro, ma non lo feci.
Quando
presi il telefono in mano lessi il nome: BLAIR.
Come
mai mi chiamava, credevo che dopo quello che era
successo tre giorni fa non mi avrebbe mai più chiamato, so
quanto sia
orgogliosa.
Stavo
per staccare quando decisi di sentire per vedere
cosa volesse.
“Blair,
credevo di essere stato chiaro l’altra sera.”
“Sei stato
molto più che chiaro, ma non ti chiamo per
quello… In realtà non so nemmeno
perché ti sto chiamando.”
Silenzio.
“Beh ci
vediamo." Disse poco convinta, con
la speranza che le
dessi motivo di non staccare, così le dissi: “Stai
bene? Sei nei guai?"
“No, non sto
bene. Ma credo dovremmo parlare, di persona, c'è una cosa
che dovresti
sapere...”
Notai
preoccupazione tra le sue parole.
“Non è una
cosa di cui puoi parlare con Serena, ho letto su Gossip Girl che siete
ancora
amiche."
"No, ho
sbagliato a chiamarti. Addio Chuck."
Volevo
assolutamente scoprire cosa nascondeva, e nel
frattempo pensavo cosa ci potesse essere di così grave da
farla stare in quel
modo. Mi sto davvero preoccupando per lei?
"Che ne
dici di vederci per pranzo, oggi. Ti passo a prendere tra un'ora con la
mia
limousine."
"Va
bene."
Chiusi
la chiamata ma per tutto il tempo non feci
altro che pensare a Blair, sentirla così... Doveva essere a
causa della sua
detronizzazione. Eppure c'era qualcosa nella sua voce che non mi
convinceva.
Blair
nascondeva qualcosa, qualcosa di grande che la
faceva stare male e questo mi faceva sentire in un modo strano che non
so
spiegare. Presi un bicchiere di scotch continuando a pensare a lei. Poi
chiamai
Arthur e gli dissi di passare tra 45 minuti per andare a casa Waldorf.
Scoprirò
che nascondi Waldorf, costi quel che costi.
|
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Capitolo 3 *** Do the Right Thing ***
So
che
il capitolo è un po' più corto dei precedenti, ma
se ricevessi due recensioni,
posterei il quarto capitolo per farvi scoprire come andrà a
finire.
Voglio
ringraziare la mia amica RosaSpunk,
che pur non essendo il genere di storie che le piacciono, legge con
pazienza
tutti i miei capitoli prima della pubblicazione, oggi lo ha addirittura
letto
alle 2 di notte. Ti voglio bene :)
Grazie
per la pazienza.
XOXO
Coco
V
CAPITOLO
II
Do
the Right Thing
POV BLAIR
Ancora
un po' scossa e preoccupata per
la conversazione avuta poco fa chiamai immediatamente Serena per
raccontarle
tutto e per chiederle di venire per aiutarmi a scegliere un vestito per
il
pranzo.
Nel
frattempo, mentre la aspettavo,
chiamai Dorota.
"Dorota?!
Preparami un bagno caldo,
ho un appuntamento tra meno di un'ora." Dissi
mentre salivo le
scale.
"Con la
signorina Serena? Ma
credevo sarebbe arrivata molto più tardi..." Disse
arrivandomi
incontro per salire le scale.
"Non con
Serena, ma con...
Chuck..." Dissi
a bassa voce.
"Non
guardarmi in quel modo" Continuai. "Dobbiamo
fare in fretta, Serena sarà qui fra poco per aiutarmi a
prepararmi."
Appena
finito il bagno caldo, scesi in
sottoveste sentendo il rumore dell'ascensore, S. ne uscì
fuori correndomi
incontro, e mi abbracciò dicendo: "Oh mio
Dio B non credevo
avresti mai fatto la cosa giusta, non lo fai mai! Pensavo avrei dovuto
farlo io
al posto tuo..." Disse ridendo continuando ad
abbracciarmi, ed
anche io sorridevo... "Sei proprio cambiata! Dovresti
avere più
spesso un bambino se ti fa così bene!"
Mi
staccai immediatamente dall'abbraccio
in modo brusco e la guardai in malo modo. "Serena hai
ricominciato
a drogarti per caso?! Tutto questo non è un 'bene'. Sono
incinta di un
donnaiolo che non mi vuole, e che di sicuro non vorrà questo
bambino e tu mi
prendi in giro?!" Dissi quasi urlando.
"B non
volevo prenderti in giro...
Non voglio litigare e poi non abbiamo molto tempo, devi prepararti!
Chuck
arriverà tra meno di un'ora e tu sei ancora in sottoveste!
Forza
muoviamoci!"
"Va bene
andiamo. Ma questo non
vuol dire che tu te la sia cavata, te la farò pagare una
volta tornata da
questo stupido pranzo con Chuck."
Roteò
gli occhi e mi sorrise, poi mi
prese per un braccio portandomi in camera mia.
Provai
tantissimi vestiti, alcuni già
cominciavano a far fatica a salire la cerniera ed io cominciavo ad
innervosirmi, quando finalmente trovai il vestito giusto: un Christian
Dior
nero con una cintura sotto il seno, che lasciava le spalle leggermente
scoperte.
http://www.style.com/fashionshows/complete/slideshow/S2012CTR-CDIOR?event=show2402&designer=design_house27&trend=&iphoto=17#slide=17
"Sei
bellissima B! Anche se non
capisco perché tu ti sia voluta vestire elegante solo per
'uno stupido pranzo
con Chuck" Disse
ridendo.
"Serena io
sono sempre elegante!
Non vado in giro con la prima cosa che trovo nell'armadio come te!"
Dissi acida.
"Ok
Blair... Io vado, voglio uscire
viva di qui, i tuoi sbalzi d'umore mi fanno un po' paura, e poi Chuck
sarà qui
a minuti e preferisco non esserci quando avverrà... Ti
voglio bene. Dovresti
calmarti, lo stress non fa bene al bambino e nemmneno a te! Chiamami
quando
avete finito, voglio sapere tutti i particolari."
Annuii
col capo, non ebbi il tempo di
risponderle che già era scappata via.
5 MINUTI
DOPO..
Sentii
il tintinnio dell'ascensore che
annunciava che qualcuno fosse arrivato, mi avvicinai alla rampa delle
scale per
sentire con chi stesse parlando Dorota.
"Buongiorno
Mr. Chuck."
"Dorota.
Sono qui per Blair,
abbiamo un tavolo prenotato al The Lion, DeLucie ci aspetta."
"Certo,
vado subito ad informarla
del suo arrivo."
Oh
mio Dio ... Ero davvero pronta a dire
la verità?
Le
gambe mi tremavano ed ero tutta
nervosa, mi sentivo le forze mancare, tutta la stanza
girava...
E
poi non ricordo più nulla di quello
che accadde dopo.
|
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Capitolo 4 *** Dinner for Devils ***
Come
promesso ho aggiornato presto. Ringrazio di nuovo le tre recensioni
che ho ricevuto sono stata molto contenta di riceverle. Spero di
riceverne
altrettante, se non più con questo capitolo. Ditemi
cosa ne pensate.
Ringrazio di nuovo RosaSpunk per
la sua pazienza, soprattutto
per ieri pomeriggio, che durante la nostra passeggiata, mi ha aiutato a
'correggere' qualche pezzo :)
Il prossimo capitolo lo posterò tra 2 giorni, prima non
riesco.
Recensite in tanti!!!
XOXO
Coco
V
CAPITOLO
III
Dinner
for Devils
POV
CHUCK
Appena
arrivato a casa di Blair, quando
vidi Dorota nell'atrio, mi sorrise e mi disse: "Buongiorno
Signor
Chuck."
"Dorota.
Sono qui per Blair,
abbiamo un tavolo prenotato al The Lion, DeLucie ci aspetta."
"Certo,
vado subito ad informarla
del suo arrivo."
"Oh
signorina Blair è qui, il
signor Chuck è arrivato lo aspetta nell'atrio."
Sentii dire
dalla cameriera.
"Signorina
Blair, Signorina Blair
si sente bene?"
Quando
capii che qualcosa non andava mi
avvicinai alla scala e notai Blair in cima ad essa, pallida e
barcollante.
Salii
alcuni gradini e dissi "Blair,
ti senti bene?." Mentre le porsi questa domanda vidi che
stava per
cadere, così mi precipitai verso di lei per prenderla al
volo.
La
presi in braccio e la portai sul
divano. Dorota, preoccupatissima ed in agitazione, si
avvicinò e le dissi:"Dorota,
chiama subito un medico."
"...No, no,
no non serve sto
benissimo... Dorota potresti portarmi un bicchiere d'acqua?" Disse
Blair
aprendo gli occhi.
"Certo
signorina Blair."
"Cancello
la prenotazione, forse è
meglio che io me ne vada, dovresti riposare..."
Dissi cercando
di non mostrare la mia preoccupazione.
"No! Sto
bene, possiamo andare.
Dorota?! I cappotti!"
"Preferisci
andare stasera a cena?
Posso prendere un'altra prenotazione..."
"No, no,
no, no, no. Sto bene, mi
serve solo un po' d'aria."
Dorota
ci aveva portato i cappotti ed
aveva gentilmente aiutato Blair a mettersi il suo.
"Allora?!
Vieni?" Disse
Blair già
nell'ascensore.
Entrai
nell'ascensore e finalmente la
vidi. Era bellissima.
Eravamo
arrivati alla hall, la mia
limousine era fuori che ci aspettava, Arthur aprì la
portiera e ci fece
entrare.
Dentro
la limousine mi vennero in mente
i ricordi di quella notte... L'ultima volta che eravamo stati nella
stessa limousine
insieme.
POV BLAIR
L'ultima
volta che ero stata nella
stessa limousine con Chuck è stata quella notte, dopo il
Victrola.
Cominciai
a ricordare tutto: i suoi
baci, il suo profumo, il suo calore,... Chiusi gli occhi pensando a
tutto
quello che era successo, ma poi mi ritornò in mente tutto
quello che era
accaduto poi, di come Chuck mi avesse umiliata. Io amo ancora Nate,
eppure non
riesco a smettere di pensare a Chuck. Negli ultimi due giorni non ho
fatto
altro che pensarlo e cercare di trovare un modo per dirglielo.
Adesso
il momento era arrivato e non
sapevo che dire.
Nella
limousine regnava un gran
silenzio, nessuno dei due aveva il coraggio di proferire parola o di
guardarsi
bene in faccia dopo quello che era accaduto l'ultima volta che ci
eravamo
visti. Ero persa nei miei pensieri e guardavo un punto fisso davanti a
me.
"A cosa
pensi Waldorf?"
"Io...
Niente. Dove hai detto che
hai prenotato il tavolo?"
"Al The
Lion, ho detto a DeLucie
che saremmo arrivati per le 12. Ma non cambiamo discorso, cosa devi
dirmi di
tanto importante?"
Ero
terrorizzata, aveva capito che
cercavo di evitare di parlarne subito, volevo dire all'autista di
fermarsi e
correre via. Avevo paura della verità, cosa sarebbe accaduto
dopo aver rivelato
il mio segreto a Chuck?
"Sei sicura
di stare
bene?" Mi
disse.
Non
me ne ero resa conto, ma tremavo,
ero talmente terrorizzata che tremavo!
"Sì,
comunque preferisco parlarne
davanti ad un bel piatto di caviale." Dissi
sfoggiando un
falso sorriso per nascondere la mia preoccupazione.
Prima
che potesse rispondermi l'autista
aprì la portiera. Ci eravamo fermati e non me ne ero nemmeno
resa conto.
Uscì
prima Chuck, e una volta fuori, mi
porse la mano per aiutarmi a scendere.
"Cosa ti
succede Bass, sei
diventato un gentiluomo?" Dissi
ironica.
"No.
Semplicemente non voglio che
tu svenga e cada sull'asfalto." disse
porgendomi il suo sorriso
alla Chuck Bass.
"Non
preoccuparti, non
riaccadrà."
Entrati
ci fecero sedere al nostro
tavolo e DeLucie si avvicinò.
"Signor
Bass, sono contento di avervi
qui per pranzo. Visto che sono stato informato del vostro arrivo ho
deciso di
prepararvi un pranzo davvero speciale. E la sua dama, chi è?"
"Blair
Waldorf"
Risposi fiera.
"Incantato"
Disse
prendendomi la mano destra e baciandomela.
Guardai
Chuck e notai che aveva roteato
gli occhi e che era leggermente infastidito. Ma perché? Dopo
quello che mi
aveva detto a sera in cui avevo deciso di partire per la Francia, credo
fosse
chiaro che io per lui non ero nulla, eppure...
"Adesso
vado a salutare gli altri clienti.
Buon pranzo. E mi raccomando, fatemi sapere se vi è
piaciuto."
Fu
Chuck il primo a parlare dopo che
rimanemmo da soli.
"Adesso sei
pronta per
parlarne?"
Nemmeno
il tempo di rispondere che tutti
gli odori in quella sala cominciarono a farmi venire la nausea.
Così
senza dire nulla corsi in direzione
del bagno ed entrai nel primo bagno libero per vomitare. Una volta
finito mi
ripulii e cercai di rinfrescarmi.
Odiavo
le nausee ed avrei dovuto
conviverci ancora per un bel po'!
Uscita
dal bagno trovai Chuck fuori
dalla porta del bagno delle signore, e sembrava aspettarmi.
"Credo tu
abbia sbagliato bagno.
Questo è quello delle signore."
Dissi ironica, cercando di
evitare di parlare di quello che era appena accaduto.
"Blair, sei
di nuovo
bulimica?"
Disse cercando di evitare di guardarmi in faccia.
Come
faceva a saperlo? Serena era
l'unica a saperlo, nemmeno Nate lo sapeva.
"Cosa? Io
bulimica? Ma per chi mi
hai presa Bass?"
"Non
cercare di mentirmi, so che
sei bulimica e che hai sempre cercato di nasconderlo. A scuola dopo
pranzo ti
vedevo sempre correre in bagno e così ho capito.
È questo di cui dovevi
parlarmi?"
"Io non
sono bulimica e poi no! Non
è questo di cui ti dovevo parlare. Ma adesso andiamo a
sederci, ho fame."
Ritornammo
al nostro tavolo ed arrivarono
le nostre ordinazioni. Era arrivato il momento di dirglielo, doveva
sapere la
verità e doveva saperla da me.
"Il motivo
per cui ti ho chiesto di
incontrarci oggi non riguarda quello che pensi."
Annuì,
ma non mi guardava. Sapevo che
era curioso di sapere cosa nascondevo ma non voleva darlo a vedere.
"Sai
benissimo che dopo quello che
è accaduto due giorni fa non ti avrei mai telefonato se non
fosse stato
importante."
Mi
fermai, non sapevo come continuare,
come iniziare a parlargliene.
"E...?" disse
incitandomi
a parlare.
"E... E...
Sono incinta."
Sentii
la sua forchetta cadere nel
piatto e finalmente il suo sguardo incontrò il mio.
POV
CHUCK
"E... E...
Sono incinta."
Non
sapevo che dire, ero scioccato.
Incinta? Come era potuto accadere? Alzai la testa per guardarla e notai
il suo
sguardo, triste e spaventato. Aveva paura.
"Congratulazioni!
Mi dispiace ma
non posso aiutarti a dire a Nate che diventerà padre, come
già sai mi
detesta" Dissi
facendo finta di non capire quello che era evidente.
"Credi
davvero che avrei chiamato
te per dirlo a Nate se il bambino fosse suo?! Sono incinta di otto
settimane,
era il giorno del mio compleanno ti ricorda qualcosa?"
Disse con gli
occhi lucidi.
"Non
è possibile, sono stato
attento.."
"Beh forse
non
abbastanza!"
Non
capivo più nulla. Non potevo
crederci, sarei diventato padre tra 7 mesi.
"Allora?"
"Cosa?!
Sono scioccato, io non sono
pronto per essere padre, non posso diventare padre!"
"E credi
che io sia pronta a
diventare madre?!"
Disse ormai in lacrime, ma cercando di non
urlare per non attirare l'attenzione dei presenti. "Sapevo
che
Serena si sbagliava. Tu non sai prenderti le tue
responsabilità. Sei un
vigliacco." Disse alzandosi ed andando via.
Stavo
per fermarla, ma ero ancora troppo
scosso per fare qualcosa.
Io non posso diventare
padre.
|
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Capitolo 5 *** Raising Chuck ***
Chiedo
scusa per il ritardo, ma ho dovuto
modificare alcuni pezzi di questo capitolo perchè non mi
convincevano molto.
-_-'' Spero che vi piaccia, perchè ci ho messo 2 giorni per
scriverlo! Di
solito ci impiego di meno. xD
Adesso scusatemi ma devo scappare a lavoro o arriverò tardi
anche oggi. xD
Recensite in tanti mi raccomando, mi interessano moltissimo le vostre
opinioni.
E grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le seguite,
tra i
preferiti, tra le ricordate ed anche solo a chi ha letto.
Ma soprattutto ringrazio le persone che hanno recensito , e
cioè Fecalina,
Winner_
e LaylaLaRed.
Spero questo capitolo non vi
deluda e che sopratutto non deluda le vostre aspettative.
E continuo a ringraziare Rosa
Spunk e la sua pazienza xD
P.S. Il titolo si ispira al
film Raising Helen, con Kate Hudson, arrivato in Itala col titolo
'Quando meno te lo aspetti'.
Buona lettura.
Kiss Kiss
Coco V
CAPITOLO
IV
Raising
Chuck
POV BLAIR
Uscii
dal ristorante in lacrime sperando
che nessuno mi avesse visto. Chiamai un taxi ed una volta entrata lessi
i due
blast di Gossip Girl.
Avvistato
Chuck Bass entrare in casa Waldorf per poi uscirne dopo un quarto
d'ora con la ex Queen B. Ed io che pensavo che dopo lo scandalo di due
giorni
fa B non si sarebbe più fatta vedere, invece eccola qui con
il suo amante. O
forse nuovo boy-friend? Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Avvistata
Blair Waldorf in lacrime uscire dal The Lion, dove stava
pranzando con il nostro donnaiolo preferito. È la seconda
volta in meno di
quattro giorni che vediamo la nostra ex regina uscire da un ristorante
(dove ha
incontrato C) in lacrime. A quanto pare B, oltre ad aver preso qualche
chilo in
più ha anche accumulato molta umiliazione. Speriamo solo che
ci sia qualcuno
pronto ad aiutarla, perché a quanto pare nessuno a parte S,
la vuole. E
sappiamo tutti che Serena è molto impegnata con il suo Dan,
quindi la nostra B
è completamente sola. Non buttarti giù B, il cibo
consola più di un amico, e a
quanto pare tu ne sai qualcosa.
Kiss
Kiss
Gossip Girl
Non
potevo crederci. Gossip Girl aveva
appena affermato che io sia ingrassata, non credevo si notasse
già. Mi sentivo
umiliata. Era la peggiore settimana della mia vita: avevo perso Nate,
il mio
trono, le mie amiche, sono incinta e adesso verrò derisa a
scuola per 'aver
preso peso'. Perfetto la mia vita non potrebbe andare peggio, e tutto
questo
per colpa di quello stupido Chuck Bass.
Lo
odio, ma dopotutto cosa mi aspettavo
da lui, avrei dovuto saperlo che non si sarebbe mai preso le sue
responsabilità. Eppure ci avevo sperato, credevo che forse
sarebbe cambiato e
avrebbe fatto la cosa giusta come avevo deciso di fare io.
Il
taxi si ferma e capisco di essere
arrivata a casa, pago l'autista e scendo per poi salire al mio attico.
Appena
entro Dorota mi corre incontro.
"Signorina
Blair, è tornata in fretta. Come è andato il suo
pranzo con
il signor..."
"Non
pronunciare quel nome! D'ora in poi non voglio più sentirlo
nominare, chiaro? Se solo lo sento nominare di nuovo..."
"Signor
Chuck..."
"Dorota,
allora non hai capito nulla? Ti ho detto di non pronunciare
più quel nome!"
"Ma
signorina Blair..."
diceva la domestica continuando a
guardare dietro di me.
Così
mi girai e lo vidi. Era lì proprio
di fronte a me.
"Che cosa
ci fai qui? Se sei venuto a chiedere scusa, risparmia le
parole, non serviranno a nulla!"
"Blair...
Prima di dire qualsiasi altra cosa, lasciami parlare. Mi
dispiace per essermi comportato come un'idiota, ma quando mi hai detto
di
essere incinta io... Io non potevo crederci, o meglio non volevo.
Andiamo,
Chuck Bass padre? Non potrei mai essere un buon padre, soprattutto con
un padre
come il mio..."
"Chuck Bass
ha paura?"
Dissi guardandolo negli occhi.
"Io non ho
paura"
Disse, ma capii che mentiva "È
solo che non sono tagliato per
essere genitore."
"Oh
perché io sì?! Sai nemmeno io ho avuto degli
ottimi esempi come
genitore."
dissi quasi urlando, fortunatamente mia madre era fuori per pranzo
quindi
non mi avrebbe sentita... "Non credi che le nostre esperienze
potrebbero invece farci essere genitori migliori di quelli che siano
stati i
nostri?"
Silenzio.
Non aveva il coraggio di
rispondermi, sapeva che avevo ragione, ma non voleva ammettere di avere
paura a
dover affrontare tutto questo.
"Io non
credo che..."
"Cosa? Non
credi cosa?! Ascolta Chuck sono molto stanca e non ho per
niente voglia di litigare. Lunedì all'ora di pranzo ho la
prima visita, se
verrai vorrà dire che non potrai più tirarti
indietro e dovrai prenderti le tue
responsabilità, ma se non verrai non potrai mai
più entrare nelle nostre
vite."
Dissi con gli occhi lucidi.
Lui
non mi rispose, ma capivo che anche
lui aveva bisogno di tempo, ma non ne avevamo molto, tra 7 mesi saremmo
diventati genitori che lui lo voglia o meno.
"Adesso
sono stanca, voglio andare di sopra a distendermi, Dorota ti
accompagnerà all'ascensore. Buona giornata Chuck."
Annuì,
ma continuò a non dire nulla
sembrava assorto nel suo mondo, ma in auestk momento ero troppo stanca
per
pensare a lui ed alla decisione che avrebbe potuto prendere.
Così entrai in
camera mia, mi distesi sul letto ed istintivamente mi toccai la pancia.
"Sono
sicura che sarà una bambina..."
Dissi in un sussuro "Deve essere una bambina!
Spero solo
non assomigli troppo a quel Chuck Bass-tardo. Ma perché
continuo a pronunciare
il suo nome?! Dorota?! Preparami un bagno caldo e portami dei macarons,
voglio
rilassarmi per non dover pensare più a nulla."
"D'accordo
Signorina, vado subito."
Disse le cameriera
che si dileguò immediatamente nel bagno. Secondo me anche
lei aveva paura dei
miei sbalzi d'umore.
POV SERENA
Dopo
che Blair aveva cancellato il
nostro pranzo, decisi di andare a pranzo con Dan. Suo padre era fuori
città,
sua sorella a pranzo con le ex tirapiedi di Blair e qui di la casa era
tutta
nostra. Aveva preparato un pranzo davvero ottimo, ma poco dopo aver
iniziato a
mangiare i nostri cellulari iniziarono a vibrare. Presi il mio e
cominciai a
leggere, mentre Dan continuava a mangiare tranquillo.
GOSSIP
GIRL, naturalmente.
Avvistato
Chuck Bass entrare in casa Waldorf per poi uscirne dopo un quarto
d'ora con la ex Queen B. Ed io che pensavo che dopo lo scandalo di due
giorni
fa B non si sarebbe più fatta vedere, invece eccola qui con
il suo amante. O
forse nuovo boy-friend? Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Non
potei evitare di fare un'enorme
sorriso, il che fece allarmare Dan.
"Perché
sorridi?"
"No niente,
leggevo l'ultimo blast di Gossip Girl."
"E cosa
dice questa volta?"
"Chuck che
é andato a trovare Blair e blah blah blah..."
"Cosa?!
Chuck è da Blair e perché mai?! Dopo quello che
è successo
pochi giorni fa, non credevo si sarebbero mai più fatti
rivedere insieme."
"È
una lunga storia. Mmh la tua pasta è buonissima, davvero
squisita!"
Dan
mi sorrise, capì che cercavo di
evitare il discorso. Per tutto il resto del pranzo continuammo a
scherzare e a
parlare fino a quando i nostri cellulari non vibrarono di nuovo. Questa
volta
anche Dan decise di leggere il blast.
Avvistata
Blair Waldorf in lacrime uscire dal The Lion, dove stava
pranzando con il nostro donnaiolo preferito. È la seconda
volta in meno di
quattro giorni che vediamo la nostra ex regina uscire da un ristorante
(dove ha
incontrato C) in lacrime. A quanto pare B, oltre ad aver preso qualche
chilo in
più ha anche accumulato molta umiliazione. Speriamo solo che
ci sia qualcuno
pronto ad aiutarla, perché a quanto pare nessuno a parte S,
la vuole. E
sappiamo tutti che Serena è molto impegnata con il suo Dan,
quindi la nostra B
è completamente sola. Non buttarti giù B, il cibo
consola più di un amico, e a
quanto pare tu ne sai qualcosa.
Kiss
Kiss
Gossip Girl
"Oh mio Dio"
dissi alquanto sconvolta "Mi
dispiace Dan, ma devo andare subito da Blair sarà sconvolta!
Ci sentiamo dopo,
va bene?"
Prima
che potesse rispondermi gli diedi
un bacio a stampo e corsi fuori dal loft a chiamare un taxi. Dopo 10
minuti
finalmente se ne fermò uno.
Arrivai
da Blair e dalla hall vidi
uscire Chuck con un volto senza espressione, come se stesse pensando a
qualcosa
di molto importante. Decisi di andargli incontro ed affrontarlo.
"Cosa hai
combinato questa volta Chuck?!"
Sembrai
distoglierlo dai suoi pensieri e
mi fissò. Il suo sguardo era perso nel vuoto.
"Chuck,
stai bene?"
"Non
è di me di cui dovresti preoccuparti, ma della tua amica.
Naturalmente tu saprai già tutto..."
"Si."
disse a bassa voce.
"Devi
stargli vicino Serena, non lasciarla mai sola."
"Non
capisco, che cosa è successo?"
"Stalle
vicino, solo questo. Assicurati che stia bene."
Lo
guardai e capii che si era innamorato
di Blair ed era preoccupatissimo per lei.
"Chuck, non
ti devi preoccupare andrà tutto bene, Blair sta
bene."
"No, non
sta bene. Oggi prima di andare a pranzo è anche svenuta.
Devi
starle vicino, io non posso."
"Aspetta
Chuck, perché non puoi? Se sei preoccupato del fatto che sia
svenuta, è normale avere un calo di pressione quando si
è incinta. Ma non sono
l'unica a doverle stare vicino, anche tu dovresti!"
Dissi a bassa voce
per non farmi sentire da nessun altro.
Non
rispose, era stravolto. E non capivo
il perché.
"Le ho
già procurato troppi guai, lei non ha bisogno di
me."
"Invece
sì! È spaventata. Tutto il suo mondo le
è crollato addosso e
non ha più certezze. Ha bisogno di qualcuno che le stia
vicino in questo momento,
e questa volta non sono io. Cerco di fare del mio meglio, ma sei tu la
persona
da cui debba essere confortata in questo momento."
"Già,
tutto il suo mondo è crollato a causa mia! Io non riesco a
starle vicino, non ce la faccio."
"Beh
provaci Chuck. So che hai paura perché pensi che non sarai
un
buon padre, ma lei ha più paura di te! Ed in questo momento
dovete stare vicini
ed affrontare la cosa insieme, sono sicura che insieme ce la potreste
fare."
"Non
è quello di cui ho paura!"
"E allora
che cosa Chuck?!"
Dissi ormai quasi arrabbiata.
"Mia madre
è morta dando alla luce me. Non posso permettere che accada
la stessa cosa a Blair. Io.. Io.. Voglio solo che lei ed il bambino
stiano
bene."
"Chuck...
Non è detto che quello che sia capitato a tua madre potrebbe
accadere anche a Blair. Blair è forte, ma non abbastanza da
affrontare tutto
questo, ed è molto carino che tu ti preoccupi di loro. Ci
tieni davvero a lei,
vero?"
"Non
è così Serena!"
Capii che mentiva, ma non volevo tirare
troppo la corda, era troppo fragile. "Solo
non voglio accada nulla di male nè a lei nè al
bambino a causa mia."
"E
perché la causa dovresti essere tu?"
"Perché
è sempre colpa mia.. Forse mio padre ha ragione..."
"No, non ha
ragione. Guardati! Sei qui a preoccuparti di lei e del tuo
bambino, sapevo che ce l'avresti fatta! Hai solo bisogno di un po' di
tempo per
metabolizzare il tutto."
"Riponi
troppa fiducia in me, sorellina."
Disse con un sorriso
beffardo. "E poi Blair mi ha dato un
ultimatum,
se lunedì mi presenterò alla visita non
potrò più tirarmi indietro, altrimenti
non potrò fare mai più parte delle loro vite."
"E tu hai
intenzione di andarcI... Vero?"
Non mi rispondeva "Chuck!"
"È
meglio così, è meglio per tutti, sopratutto per
loro."
"Quindi hai
già deciso di non andarci?! Ti prego Chuck prima di
prendere questa decisione pensaci bene, hai due giorni e dopo quello
che
sceglierai non potrai più tornare indietro e potresti
perdere le persone più
importanti della tua vita. Devi pensare bene a tutti i pro e i contro.
Promettimi che ci penserai!... Chuck! Promettimelo!"
"D'accordo,
d'accordo, te lo prometto. Adesso devo andare, ci vediamo
a casa sorellina"
|
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Capitolo 6 *** Monday: Part I ***
Ho
già scritto il continuo di questo capitolo,
quindi ho deciso che se vi piacerà e vorrete sapere come
continua dovranno
esserci almeno tre rensioni, anche negative se ci dovessero essere. Mi
fa
sempre piacere sapere l'opinione degli altri. Ringrazio come sempre
tutti
quelli che hanno letto, recensito, aggiunto tra le seguite....
Buona
lettura.
XoXo
Coco
V
CAPITOLO
V
Monday:
Part I
Lunedì
ore 8.00
POV BLAIR
"Signorina
Blair, è ora di alzarsi,
deve tornare a scuola!" Disse
Dorota aprendo le tende per
far entrare luce nella stanza.
"Non mi
sento bene, non voglio
andarci."
"Ma
signorina Blair, oggi ha anche la
visita... E la signorina Serena passerà tra venti minuti per
fare colazione con
lei."
"E va bene,
va bene, mi
alzo." Dissi
dirigendomi verso il bagno per prepararmi. Misi la divisa della
scuola, un paio di Manolo e scesi le scale.
Dopo
aver dato l'ultimatum a Chuck,
Serena si è presentata da me dopo aver letto il blast di
Gossip Girl ed è
rimasta a dormire da me. Abbiamo visto Colazione da Tiffany, mangiato
Macarons
e parlato tutta la notte. Eppure non ero riuscita a prendere sonno, non
ho
fatto altro che pensare a quel Chuck Bass-tardo. Anche il giorno
seguente
Serena non mi ha lasciata un attimo da sola, quando le ho chiesto il
perché lei
ha risposto che voleva mantenere la sua promessa di rimanermi sempre
accanto.
Ma questa mattina era il 'gran giorno' e pensavo a Chuck e al suo
utlimatum e a
come avrei potuto riprendere il controllo alla Costance.
In
salotto vidi mia madre circondata da
bozzetti dei suoi capi. Si avvicinava la settimana della moda e lei era
agitatissima.
"Buongiorno
mamma." Dissi
avvicina
domi a lei.
"Buongiorno
cara, come ti senti?
Pronta a ritornare a scuola?" Disse
senza staccare gli occhi dal
suo lavoro.
"Sto bene,
ma no, non sono pronta.
Non potrei rimanere a casa? Sono ancora stanca!" Dissi
sedendomi
sul divano dove c'era spazio libero e sbuffando.
"Abituatici,
la gravidanza stanca.
E poi non puoi nasconderti per sempre, affronta il problema e
risolvilo, sei
una Waldorf, e le Waldorf non si arrendono mai ricordatelo."
Stavo
per risponderle ma sentii il
tintinnio dell'ascensore e vidi Serena con il suo solito sorriso
stampato in
faccia.
"Buongiorno
Blair, oggi è il gran
giorno! Oh, buongiorno Eleanor."
"Serena!
Che piacere rivederti!
Scusatemi ragazze, ma devo scappare ho tantissime cose da fare." Disse
dirigendosi verso l'ascensore dopo aver raccolto tutti i suoi fogli.
Poi si
voltò e disse: "Oh, e Serena? Fammi un favore,
controlla che mangi
abbastanza, adesso deve mangiare per due!"
"D'accordo" Disse
Serena
sorridendo, io invece mi limitai a roteare gli occhi.
Quando
mia madre se ne andò arrivo
Dorota che ci avvisò che la colazione era pronta e che
avevamo mezz'ora prima
di doverci avviare verso scuola.
Mentre
mi avviavo nella sala da pranzo,
Serena mi fermò il braccio destro per farmi girare e una
volta girata le dissi:
"Che c'è? Non vorrai farmi anche tu la ramanzina su
quello che devo
mangiare?" Dissi sorridendole.
Lei
scosse la testa e disse:"Comunque
andrà oggi con le ragazze, con Nate e con Chuck voglio che
tu ti ricordi che
non sei sola, hai me! Ti voglio bene B e l'ultima cosa che voglio
è vederti
soffrire. Riuscirai a riprenderti il tuo trono."
"Ci puoi
scommettere!" Dissi
ridendo.
"...E Chuck
farà la cosa giusta,
non ti preoccupare."
"Ah io non
sono per niente
preoccupata." Dissi
cercando di nascondere tutte le emozioni che in realtà
provavo
in quel momento solo a pensare a lui.
"B, non mi
mentire. Sono la tua
migliore amica e lo sai che con me ti puoi sempre confidare. Quindi se
ci fosse
qualcuno che ti interessa, me lo diresti?"
"Certo S.
Che domande fai? Il punto è che adesso non c'é
nessuno."
"Sicura?"
"Sicura."
"E Chuck?"
"Chuck che
cosa?!"
"Beh Chuck
è il padre di tuo figlio
e..."
"Serena,
dove vuoi arrivare?"
"Provi
qualcosa per Chuck?"
Colpita!
Aveva centrato in pieno. Che
cosa provavo realmente per Chuck?
"...Disgusto?
Disprezzo?..."
"Seriamente
B. Provi qualcosa per
lui?"
"...Non lo
so..." Risposi
a bassa
voce e abbassando la testa per non far vedere le lacrime che
cominciavano ad
uscire. "Non so più che pensare S, non so
più quello che provo. Ho
paura. Ho paura su quale potrebbe essere la decisione di Chuck." Dissi
guardandola negli occhi.
"Oh B!
Andrà tutti bene, non ti
preoccupare, qualsiasi cosa accada la risolveremo, insieme." Disse
abbracciandomi e cercandomi di consolare.
"Adesso
andiamo a fare colazione,
il tuo bambino ha bisogno di energie! Sai, sono eccitatissima per la
visita di
oggi? Secondo te potremo già sapere se è un
maschio o una femmina?"
"Serena,
sono di otto settimane. È
impossibile già scoprire se è un maschio o una
femmina. Anche se io spero sia una
femmina. Sono certa che sia una femmina." Dissi
decisa.
"Non ti
conviene incominciare già a
dipingere una cameretta rosa perché io credo sia un maschio."
"Non ci
pensare neppure! È una
femmina! Punto e basta." Dissi
mangiando dei mirtilli.
"D'accordo,
come desideri. Dovremmo
anche decidere i nomi... Comprerò un libro sui nomi per
bambini e.."
"Serena! Se
comprassi un libro per
nomi per bambini, tutti capirebbero. E io non voglio soprattutto
perché devo
ancora dirlo a Nate. Ci siamo lasciati, è vero, ma voglio
essere io a
dirglielo."
"D'acccordo,
ma prima o poi lo
verranno a sapere. Oggi vai dal ginecologo e Gossip Girl lo
scoprirà e poi ha
già affermato che tu sia ingrassata!"
"Grazie per
avermelo ricordato
Serena! Adesso sbrighiamoci a finire la colazione o arriveremo tardi."
Finita
la colazione ci mettemmo i
cappotti e ci dirigemmo verso scuola. La prima persona con cui avrei
dovuto
parlare oggi era Nate, dovevo dirgli subito la verità.
Ma
arrivate a scuola tutti mi fissavano
e io ridevo, Serena mi era accanto e io superavo tutte quelle persone
con testa
alta cercando di riconoscere la persona che stavo cercando. Tra la
folla non
notai Chuck, ma dopo un po' scorsi una chioma bionda che ormai potevo
riconoscere a chilometri di distanza.
Mi
avvicinai e appena mi trovai dietro
di lui dissi seria: "Nate dobbiamo
parlare, è importante."
"Beh ma io
non voglio parlare con
te e non voglio ascoltare di nuovo le tue scuse, perché non
sono
sufficienti."
"Non sono
qui per scusarmi o per
parlare di 'noi' ma c'è una cosa importante che dovresti
sapere."
"E va bene
dimmi."
"Non qui.
Seguimi"
Lo
portai fuori dalla scuola, cercando
di allontanarmi da occhi indiscreti e quando trovai il posto giusto
sentii Nate
che mi diceva: "Ma dove mi stai portando? Se questo sarebbe
un tuo
piano per convincermi a tornare insieme a te, sappi che non
funzionerà. Sono
ben deciso..."
"Hai
finito?! Non è nessun piano
per tornare insieme a te, anche perché dopo quello che ti
dirò adesso di sicuro
mi odierai ancora di più... Volevo solo allontanarmi da
tutta quella gente
perché non vogliono che sappiano quello che sto per dirti, o
almeno non
ancora."
"La
Campanella sta per suonare
quindi dimmi quello che devi dirmi."
Presi
un respiro profondo e dissi: "Sono
incinta..."
I
suoi occhi erano spalancati, aveva uno
sguardo terrorizzato, molto probabilmente credeva fosse suo.
"Ma come?"
"Non ti
preoccupare, non è tuo. Ma
di.. Chuck!"
Fece
due passi indietro e si mise una
mano nei capelli.
"Oh mio
Dio."
"Nate,
volevo solo che lo sapessi
prima che fosse Gossip Girl a farlo sapere in giro. Dopotutto siamo
stati
insieme per tanto tempo e so di aver commesso un grosso errore e mi
dispiace,
davvero."
"E Chuck?
Voglio dire lo sa?"
Annuii
e abbassai la testa. Chuck. Non
l'avevo visto stamattina e questo voleva dire che cercava di evitarmi
per non
affrontare il discorso, in modo tale da non incontrarci questa mattina
visto
che di sicuro non sarebbe venuto alla visita. Ero sicura che non
sarebbe
venuto, eppure non potevo evitare di sentirmi triste.
"E quindi?
Cosa avete intenzione di
fare? Voglio dire..."
"Oggi ho la
prima visita e se si
presenterà non potrà più tirarsi
indietro e dovrà prendersi le sue
responsabilità. Altrimenti..."
"Ma tu stai
bene?"
"Sì,
credo... Non lo so nemmeno io
come mi sento."
"Wow. Beh
spero riuscirai a
risolvere tutto. Ti ringrazio per avermelo detto di persona. Ma questo
non vuol
dire che ti perdono per quello che hai fatto."
"Lo so.
Adesso dovremmo andare o
faremmo tardi a lezione."
Mi
incamminai per ritornare alla
Costance, ma sentii la mano di Nate che mi tratteneva il braccio
sinistro.
"Blair...
Anche se non stiamo
insieme, se hai bisogno di aiuto... Beh ci sarò. In fondo mi
dispiace che tra
noi sia finita così, ma.."
"Non
funzionava." Continuai
la sua
frase.
"Già.
Andiamo ti accompagno."
"Grazie."
Durante
il tragitto io e Nate
continuammo a parlare. Avevamo entrambi sbagliato, ma lui mi disse che
voleva
aiutarmi e voleva che rimanessimo amici, anche se era ancora arrabbiato.
Arrivati
a scuola tutti ci fissavano.
Una parte di me era terrorizzata per quello che sarebbe potuto accadere
quella
mattina.
"Hai visto
Chuck questa
mattina?"
"No. Credo
non verrà nemmeno a
scuola."
All'improvviso
i nostri cellulari
squillarono, come quelli di tutti, questo voleva dire solo una
cosa.
A quanto
pare N e B hanno già fatto pace. Questo vuol dire che il re
e la
regina sono tornati insieme? Fatemi sapere
XoXo
Gossip Girl
"Dovremmo
smentire questa voce." Gli
dissi
continuando a leggere per vedere se avesse qualcosa da dire su Chuck e
su dove
fosse.
"Hai
ragione, vedremo poi come
fare. Adesso devo andare ho matematica e sai che Mr. Pollman odia i
ritardatari."
"Già!" Dissi
ridendo
ricordando per quella volta che lo feci arrivare in ritardo alla
lezione. "Ci
vediamo!"
Gli
sorrisi e mi diressi verso Serena
che stava parlando con Dan.
"Serena,
possiamo parlare?"
"Sì..
Certo. Scusaci Dan. Allora?
Come è andata? Ti ho visto parlare con Nate, e ho letto
Gossip Girl, come
tutti..."
"Gli ho
detto la verità, abbiamo
parlato e.. Siamo amici."
"Visto?
Adesso devi solo
riprenderti il tuo trono e la mattinata non potrebbe andare meglio!"
"Già!" Risposi
ridendo
di felicità.
Avendo
fatto pace con Nate e parlando
con lui davanti tutta la scuola, questo mi aveva fatto recuperare
punti. Avrei
di certo recuperato in fretta il mio trono.
Mentre
io e Serena continuavamo a
parlare mentre ci dirigevamo verso la classe di biologia, Penelope,
Katy e Iz
si avvicinarono a noi.
"Ti abbiamo
vista parlare con Nate,
questo vuol dire che ti ha già perdonata?" Disse
Penelope.
"Siete
tornati insieme?" Chiese
Iz.
"Io e Nate
non torneremo insieme,
ma sì, mi ha perdonata e siamo amici. Dopotutto ci siamo
amati per così tanto
tempo ed era arrivato per noi il momento di chiudere."
"Questo
vuol dire che ti metterai
con Chuck?" Chiese
Katy.
"Beh.."
"Che
domande fai? Chuck Bass non ha
una ragazza fissa." Disse
acida Penelope.
"Non
è detto Penelope, non è
detto..." Le
dissi entrando in aula.
Fortunatamente
la conversazione finì in
fretta perché la lezione stava per incominciare. Ma per
tutto il tempo non ho
fatto altro che fantasticare sulla mia bambina e su come sarebbe stata
bella
cercando di non pensare troppo a Chuck.
Lunedì
ore 11.20
POV CHUCK
È
lunedì. Il fatidico giorno. Avevo
deciso di non andare a scuola per evitare di incontrare Blair o di
scontrarmi
con Nate.
Non
sarei andato alla visita, ci avevo
pensato in questi due giorni e molto. Blair e il bambino sarebbero
stati di
certo meglio senza di me.
A
pranzo mi sarei dovuto incontrare con
mio padre per parlare del Victrola, e visto che mancava poco mi andai a
preparare.
Chiamai
l'auto e andai al Victrola dove
avrei aspettato l'arrivo di mio padre.
Era
arrivato in anticipo e per mezz'ora
parlavamo di come migliorare gli affari, quando sentii una voce che
conoscevo
molto bene.
"Che cosa
ci fai ancora qui?!"
"Sto
parlando di affari con mio
padre.."
"Non ti ho
chiesto cosa stai
facendo, ma perché non sei alla visita con Blair!"
"Scusami un
secondo torno
subito." Dissi
a mio padre.
"E tu come
fai a saperlo?"
"Blair me
lo ha detto stamattina. Non
ti ho visto a scuola così ti sono venuto a cercare a casa
pensando non stessi
bene e che avessi un'ottima scusa, ma invece cerchi solo di evitare la
cosa!"
"Non
capisco tutto questo tuo
improvviso interesse Nathaniel, ma so quello che faccio. Grazie."
"No non lo
sai. Siamo stati amici
per tanto tempo e non voglio che un giorno tu ti penta di aver preso la
decisione sbagliata."
"Ti
assicuro che è quella giusta.
Blair e il bambino staranno meglio senza di me!"
"Come puoi
saperlo se nemmeno hai
provato a starle accanto?! Credevo volessi essere migliore di tuo
padre, invece
ti stai comportando proprio come lui!"
Quelle
parole mi colpirono in pieno. Io
non ero come mio padre.
"Io non
sono come mio padre. Lui è
egoista, pensa solo agli affari..."
"E tu come
ti stai comportando in
questo momento?! Ascoltami Chuck so che per te è difficile
accettare tutto
questo ed assumerti delle responsabilità, ma questa volta
devi farlo. Non per
te, ma per tuo figlio!"
Mio
figlio. Negli ultimi due giorni non
ho fatto altro che chiedermi se sarà un maschio o una
femmina. Ho pensato
immediatamente che sarebbe stata una femmina con la stessa bellezza ed
eleganza
di Blair. Sarebbe stata perfetta.
"Che cosa
devo fare secondo
te?"
"Corri da
lei. Va a quella visita e
falle capire che ti interessa."
"Non lo
posso fare."
"Sì
che puoi, ma devi volerlo
davvero."
|
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Capitolo 7 *** Monday: Part II ***
Ecco
il continuo, spero vi piaccia come va a
finire. Mi dispiace solo avervi fatto attendere troppo, ma ho scritto
tanto,
quindi spero di essere perdonata. xD Continuate a recensire in tanti,
mi
raccomando.
Kiss
Kiss
Coco
V
CAPITOLO
VI
Monday:
Part II
Lunedì
ore 12.20
POV BLAIR
Era
ora di pranzo e aspettavo Serena
fuori scuola per andare alla visita. Stava ancora salutando Dan, ed io
stavo
aspettando lì da più di 10 minuti e cominciavo a
stancarmi.
"Serena,
forza andiamo! O faremo
tardi e sai quanto odio arrivare in ritardo agli appuntamenti!"
"Ciao Dan.
Mi dispiace ma devo
proprio scappare. Ci sentiamo finite le lezioni delle 14, ok?"
"Va bene. A
dopo"
"Finalmente!"
Le dissi quando
mi aveva raggiunta.
"Mi
dispiace ma dovevo salutarlo.
Dovevamo pranzare insieme, ma ho dovuto annullare per accompagnarti al
tuo
'appuntamento'"
"Visto? Ti
ho salvata da un pranzo
con Humphrey. Dovresti ringraziarmi!"
"Sei sempre
la solita!"
Entrammo
nella limousine che ci
aspettava fuori scuola e dentro ci trovai mia madre.
"Mamma, che
cosa ci fai qui? Non
avevi un pranzo con Laurel per parlare della nuova collezione?"
"Già.
Ma ho annullato. Non avrai
creduto che ti avrei lasciata andare a questa visita da sola? E poi
volevo
vedere il mio nipotino per la prima volta. Ha chiamato tuo padre oggi."
"E cosa gli
hai detto?"
"Io niente,
ma lo farai tu quando
verrà qui settimana prossima. Non potevi di certo dirglielo
al telefono?"
"Già,
non ci avevo pensato."
"Io
sì, quindi adesso rilassati e
pensa al fatto che tra poco vedrai il tuo bambino per la prima volta."
"Bambina
per l'esattezza. È una
femmina ne sono certa."
"Secondo me
è un
maschio" Si
intromise Serena.
"A dire il
vero l'ho pensato
anch'io. Sono d'accordo con Serena."
"È
il mio bambino ed io dico che è
una femmina. Fuori discussione."
"Come
preferisci tesoro, ma non
rimanere delusa se dovessero dirti che sarà un maschio."
"Beh non
accadrà, perché è una
femmina."
Serena
scoppiò a ridere e dopo un po'
anche io e mia madre. Quella scena era molto buffa, ma questo era
perché
eravamo tutte e tre nervose per la visita.
Arrivate
allo studio del ginecologo
entrammo con discrezione cercando di non attirare l'attenzione.
Ci
fecero accomodare in attesa che la
dottoressa fosse pronta a riceverci. Non potei fare a meno di notare
che tutte
le donne che erano lì per la visita avevano accanto il padre
del loro bambino e
che erano contentissimi. Mi guardai in giro per vedere se c'era traccia
di
Chuck, ma niente. Continuavo ad illudermi e a pensare che sarebbe
potuto
venire, ma la verità è che in cuor mio so che non
verrà.
Serena
mi strinse la mano e quando mi
voltai verso di lei mi sorrise, così strinsi anche io la sua
mano per darmi
forza.
"La
dottoressa è pronta a
ricevervi, prego da questa parte." Disse
cortesemente l'infermiera.
"Grazie."
Entrammo
nello studio dove la dottoressa
ci attendava.
"Buongiorno" disse
la
dottoressa." Allora Signorina Waldorf, prego si distenda sul
lettino. E
il padre del bambino, non l'ha accompagnata?"
"No.."
"È
in ritardo. Scusatemi ma c'era
traffico. Ti ho preso i tuoi fiori preferiti, le peonie."
"Alla fine
sei venuto!"
"Non me lo
sarei perso per nessuna
ragione al mondo."
"Aspettate
un secondo... È lui il
padre del bambino?! E Nathaniel?" Disse
mia madre agitata.
Ero
così preoccupata negli ultimi giorni
che mi ero dimenticata di non aver detto a mia madre che non era Nate
il padre
del bambino.
"È
una lunga storia mamma."
"Nathaniel
è fuori che aspetta. È
stato lui ad avermi accompagnato."
"Siete
ritornati amici?"
"Non
abbiamo mai smesso di
esserlo."
"Adesso ci
siamo tutti? Possiamo
cominciare?"
"Sì!" Risposi
felice.
"Bene.
Adesso le metto il gel sulla
pancia, potrebbe essere un po' freddo."
Annuì
e attesi che la dottoressa dicesse
qualcosa.
"Sembra che
ci siano due
battiti." Disse
dopo un po'.
"Beh
è normale, giusto? Voglio dire
quello del bambino e di Blair." Disse Chuck preoccupato.
"Forse non
mi sono spiegata bene.
Contando quello della Signorina Waldorf sono tre battiti."
"Cosa? Ne
è sicura?!" Disse
mia madre,
mentre Serena rideva e piangeva dalla felicità.
"Certo che
ne sono sicura. Faccio
questo lavoro da tanti anni. Congratulazioni, avrete due gemelli!"
Io
non sapevo se essere terrorizata o
contenta e feci uno dei miei sorrisi nervosi. Poi mi sentii stringere
la mano.
Era Chuck, quando mi sono voltata verso di lui me la strinse ancora
più forte.
Mi sorrise e io ricambiai.
"Adesso
Signorina Waldorf peró
dovremmo parlare del suo disturbo alimentare."
"Non
capisco. Perché? Cosa c'entra
questo con la gravidanza?" Dissi
mentre mi ripulivo dal gel.
"Vede, lei
ha sofferto di bulimia e
questo potrebbe causare problemi alla gravidanza."
"Che genere
di
problemi?" Chiese
Chuck preoccupato.
"La
nutrizione è importantissima
durante la gravidanza. I figli nati dalle madri con un disordine
alimentare
hanno un elevato rischio ad avere delle malformazioni e di altri
difetti, anche
SIDS (la morte prematura del bambino). Altri rischi includono la
crescita
ritardata, un peso di nascita basso, problemi respiratori dopo la
nascita, un
rischio elevato di aborto spontaneo. La nutrizione giusta è
essenziale per il
bambino. Aumenterà di peso in questi sette mesi e le donne
che soffrono di
disturbi alimentari hanno la tendenza a controllare il peso."
"E questo
potrebbe danneggiare i
bambini." Dissi
a bassa voce, sembrava ancora strano a dirlo. Bambini.
"Esatto.
Limiti l'uso di caffè,
the, alcol e tabacco durante la gravidanza e l'allattamento. Limiti
anche l'uso
di tutte le pillole e medicine non necessarie. Ma cosa più
importante non salti
i pasti. Mangi quando ha fame, preferisci i cibi facilmente digeribili.
Non dia
retta alla bilancia, pensi solo che quei chili faranno bene ai bambini."
"Certo."
"Le
consiglio di andare da un
terapeuta per un mese per capire se il problema sia scomparso
completamente o
se potrebbe ancora creare problemi durante la gravidanza."
"Solo un
mese?" Chiese
mia madre.
"Cominciamo
a vedere come va. Ci
vedremo tra un mese e mezzo per vedere come va d'accordo? Fissi un
appuntamento
con l'infermiera qui fuori. Arrivederci."
"Grazie.
Arrivederci."
Uscimmo
tutti e quattro dallo studio un
po' scossi. Mia madre e Serena erano più avanti, mentre
Chuck camminava accanto
a me. La notizia dei gemelli era stata inaspettata, ma comunque bella,
ma il
fatto che io potrei danneggiare i miei bambini... Mi toccai la pancia
istintivamente e Chuck mi si mise davanti e mi prese le mani. Mi
alzò il mento,
lo guardai negli occhi e disse:"Ascoltami bene, non devi
sentirti in
colpa per questo. Hai sentito la dottoressa ha detto potresti, ma
questo non
vuol dire che hai fatto del male ai bambini."
"Lo so, ma
il solo fatto che potrei
fargli del male mi distrugge."
"Sei Blair
Waldorf. Puoi
sconfiggere la bulimia, ce l'hai fatta in passato potrai farcela anche
adesso."
"Purtroppo
peró è capitato anche
poco tempo fa. Era il ringraziamento e non lo sapevo di essere incinta."
"L'hai
rifatto?"
"Non
proprio. Non ho vomitato, ma
ci ho provato. Sono andata subito dal mio terapeuta e adesso sto
meglio."
"D'accordo
è capitato una volta.
All'inizio, ma non è più ricapitato, giusto?"
Annuii.
"Allora
risolveremo questo
problema, insieme."
"Grazie." dissi
a bassa
voce.
"Adesso
andiamo, hai
pranzato?"
"Non
ancora."
"Beh allora
vi porto fuori a pranzo
per festeggiare. Tua madre si unirà a noi?" Disse
Chuck
avvicinandosi sempre di più a mia madre e Serena.
"Ti
ringrazio Charles, ma oltre ad
essere scossa per aver scoperto che sarai tu il padre dei miei
nipotini, ho
molto lavoro da sbrigare. Ci vedremo a cena, ok?"
"D'accordo
mamma. Serena tu ti
unisci a noi?"
"Veramente
Dan.."
"Non
continuare. Vai da lui."
"Grazie B.
Ti voglio bene e sono
molto contenta per te e Chuck. Comunque almeno uno sarà
maschio, te lo
assicuro."
"A dire il
vero io ho sempre
pensato sarebbe stata una femmina." Disse
Chuck.
"Anche tu?" Disse
Serena
sconcertata.
"Visto? Non
sono l'unica ad averlo
pensato!"
"Adesso
devo proprio scappare. Ci
vediamo dopo."
Uscimmo
dalla clinica senza dirci più
una parola. Troppe cose in poche ore. Dopo un po' fu lui il primo a
rompere il
silenzio.
"The Lion?"
"Cosa?"
"Mi
chiedevo se ti andasse bene
pranzare al The Lion."
"Sí,
basta che non finisce come
l'ultima volta." Risposi
sarcastica.
"Ti
assicuro che non sarà
così."
Arrivati
alla limousine di Chuck c'era
un uomo in giacca e cravatta accanto che aspettava. Quando
gli fummo
vicini si girò.
"Papà?
Che cosa ci fai qui?!"
|
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Capitolo 8 *** The Deal ***
Grazie
a tutti per aver letto e recensito i
capitoli precedenti. Questo capitolo è pieno di dolcezza e
sorprese. Spero vi
piaccia. Recensite in tanti e fatemi sapere chene pensate.
XOXO
Coco
V
CAPITOLO VII
The Deal
POV
CHUCK
"Papà?
Che cosa ci fai qui?!" Chiesi
sorpreso.
"Chuck,
Blair."
"Buongiorno
Signor Bass."
"Che cosa
ci fai qui?"
"Ti ho
sentito mentre parlavi con
il tuo amico. La ragazza del tuo migliore amico... Wow, è
proprio da te."
"Senti
papá ti posso
spiegare..."
"Non ce
n'è bisogno. Ho capito
tutto. E così diventerai padre con Blair Waldorf?"
"Sì.
Abbiamo appena scoperto che
saranno due gemelli." dissi girandomi verso Blair e rivolgendole un
sorriso che fu presto ricambiato.
"E sei
sicuro che sia tuo? Voglio
dire..."
"Sicurissimo."
"Tu non sei
pronto a fare il padre.
Sei un ragazzino viziato, non potrai mai essere un buon padre."
"Come te?!
Ti assicuro che ce la
posso fare."
"Io invece
so per certo che al
primo problema che si presenterà scapperai come fai sempre."
"Non lo
farò. Voglio stare accanto
a Blair in questo periodo e voglio esserci per i miei figli."
"E non hai
pensato alle Bass
Industries? All'immagine che darai alla società una volta
che avranno scoperto
che hai avuto due bastardi?"
Sentendo
quelle parole mi veniva tanto
la voglia di tirargli un pugno in faccia, e lo avrei fatto se Blair non
mi
avesse preso un braccio. La guardai negli occhi e dal suo sguardo capii
tutto.
"Non
permetterti mai più di
chiamare i miei figli in questo modo!" Dissi
cercando di restare calmo
per Blair, ma lasciando intravedere nelle mie parole tutta la rabbia.
"E come
pensi di mantenerli? Senza
una casa, senza un matrimonio, rovinerai il nome dei Bass."
"Non
accadrà."
"Invece
sì, e bisogna risolvere
questo problema."
"E come hai
intenzione di fare
sentiamo?"
"Dovrete
sposarvi!"
"Cosa?!" Rispondemmo
io e
Blair contemporaneamente.
"Già.
Siamo nell'alta società,
nell'elite di Manhattan. Per te Blair rovinerebbe la tua vita sociale
essere
madre single di due gemelli avuti con Chuck Bass e rovinerebbe gli
affari delle
industrie Bass. Pensateci bene."
Scossi
la testa e mi voltai verso Blair.
Lei ci stava davvero pensando sopra, quello che mio padre le aveva
detto
l'aveva fatta ragionare che forse era vero. Ma era davvero pronta a
sposarsi,
con me?
"Blair, non
ci starai pensando
davvero?"
"Perché
no? Gioverebbe ad entrambi
e sopratutto ai bambini. E poi esiste il divorzio no?"
"Già
e per il divorzio se ne
parlerà in futuro... Ma non troppo presto, dobbiamo far
credere che sia tutto
vero."
"Vuoi
davvero fare come si faceva
ai vecchi tempi? Sposarsi per coprire una gravidanza?!"
"Non
è per coprire la gravidanza,
ma per salvarci la faccia." Rispose
Blair.
"Vuoi
davvero sposarmi?"
"Se
necessario... E tu? Sei pronto
a sposarti e diventare monogamo, perché ti avverto niente
tradimenti."
"Io?
Monogamo? Blair..."
"Cosa
c'é Chuck? Hai paura ad
impegnarti?"
"Sei
davvero decisa."
"Certo."
"Penso
sarai una nuora
perfetta." Disse
mio padre.
"La
ringrazio." Disse
Blair soddisfatta.
"Non ci
posso credere, volete
organizzarmi la vita."
"Veramente,
tu devi ancora
rispondere." Disse
Blair. "Sarai all'altezza di un matrimonio?
Pensaci Chuck, l'unica cosa che dovremmo fare sarà abitare
nella stessa casa e
crescere i nostri figli, niente di più. Non sarà
così difficile."
"E va bene
ci sto."
"Perfetto.
Naturalmente ci sarà un
anello e un matrimonio in grande, spero."
"Certo,
dovremmo organizzare tutto
in fretta e farlo il prima possibile." Disse
mio padre.
"Bisogna
incominciare subito,
preparare gli inviti, prenotare una location..."
"Scegliere
una data prima di tutto"
M'intromisi io. "Non
vorrai sposarti con un pancione enorme? Ricordati che aspetti due
gemelli."
"Giusto,
quindi dovremmo farlo...
Settimana prossima!"
"Settimana
prossima?!" Dissi
sorpreso e
sconcertato.
"È
un'ottima idea, prima si farà
meglio sarà per tutti noi. Allora lascio tutto nelle tue
mani Blair."
"Non se ne
pentirà."
"Perfetto.
Adesso devo andare ho
una riunione importante."
"Arrivederci
Signor Bass."
"Futuri
Signori Bass.."
Quando
mio padre salì nella sua
limousine e se ne andò, mi girai verso Blair. Lei sorrideva
felice, sembrava
contenta di tutto questo, come se si stesse per sposare con Nate.
"Guarda che
puoi ancora tirarti
indietro, non sei costretta a farlo."
"Oh ma io
voglio. Lo faccio per me
e per i bambini. Sarò la Signora Bass!"
"Se sei
contenta tu. Non ti
aspetterai che mi metta in ginocchio?"
"A dire il
vero sì. Deve sembrare
tutto vero, ma soprattutto ci deve vedere Gossip Girl e i fotografi.
Sarà il
matrimonio dell'anno. Quando avrò il mio anello?"
"Dopo che
lo avrò comprato. Andrò
oggi."
"Perfetto!"
"Sei sicura
di essere felice di
tutto questo, voglio dire dovrai essere sposata con me per
chissà quanto tempo
senza poter uscire con nessun altro."
"E tu credi
che con due figli io
potrò uscire con qualcuno?!"
"Giusto. Ma
non hai risposto
all'altra domanda. Sarai felice?"
"Penso di
sì. Sono così eccitata,
dovrò preparare tutto e naturalmente tu mi darai una mano,
non posso fare tutto
da sola."
"Vuoi il
mio aiuto nell'organizzare
il tuo matrimonio?!"
"Il nostro
matrimonio, e poi sì. I
bambini mi stancano molto, quindi avrò bisogno del tuo
aiuto. Ma adesso ho
fame, che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa?"
"Certo, per
la mia futura moglie e
la madre dei miei figli questo ed altro." Dissi
sarcastico e
mostrandole uno dei miei soliti sorrisi alla Chuck Bass.
"Muoviamoci,
quando sono affamata
divento molto nervosa."
"Solo
quando sei affamata?
Ahi."
"Te lo sei
meritato. Fortunatamente
stamattina ho deciso di mettere le Manolo, quando devi tirare un calcio
sono
perfette."
"Ne sono
sicuro." Dissi
accarezzandomi la gamba.
Entrammo
nella limousine e dissi ad
Arthur di portarci al The Lion. Per tutto il tragitto Blair non fece
altro che
parlare del matrimonio, era felicissima. E dopo tutto quello che era
successo
la scorsa settimana, non so perché ma vederla felice mi...
Rendeva felice.
Forse un anno insieme non sarebbe stato tanto male.
Dopo
pranzo la riaccompagnai a casa, era
sfinita. Così potei approfittare quel momento per andarle a
comprare l'anello.
Dovevo cercare qualcosa di perfetto, come lei. Sapevo che lei adora
Harry
Winston, così mi recai nel suo negozio a New York alla
ricerca dell'anello
perfetto. Dopo mezz'ora lo trovai, era perfetto! I carati, la
lucentezza,..
Rispecchiava completamente Blair. Sapevo le sarebbe piaciuto.
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POV BLAIR
Dopo
che Chuck mi riaccompagnò a casa,
andai subito a dormire ripensando a tutto quello che era successo. Due
bambini,
la mia bulimia, il matrimonio, il padre di Chuck, Chuck... In tutto
questo non
gli avevo chiesto come si sentiva a riguardo e temevo sarebbe potuto
scappare.
Dopo
il mio risveglio, il mio cellulare
squillò ed era un messaggio di Chuck.
"Ho una
sorpresa per te. Cena al
The Modern, passo a prenderti alle sette."
Una
sorpresa? Dovevo assolutamente
scegliere l'abito adatto, avevo un'ora e mezza a disposizione. Mi feci
preparare un bagno da Dorota e poi dopo mezz'ora di ricerche trovai
finalmente
l'abito giusto. Un Christian Dior rosa orchidea che Serena mi aveva
regalato e
come scarpe delle Roger Vivier grigie.
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Alle
sette in punto Chuck era uscito
dall'ascensore. Puntuale come sempre. Appena sentii il tintinnio
dell'ascensore
scesi le scale.
"Buonasera
Waldorf. Pronta per la
cena?"
"Certo.
Allora? Dove è la mia
sorpresa?"
"Come siamo
diretti. La tua
sorpresa ci aspetta al The Modern, ma potrebbe arrivare anche a fine
cena.."
"Cosa?!
Dovrò aspettare tanto?!
Stai scherzando spero."
"No, sono
serissimo. Dipende tutto
da te Waldorf."
Entrammo
in limousine e arrivammo al The
Modern dopo dieci minuti. Ero impaziente di scoprire quale fosse questa
grande
sorpresa, non sapevo cosa aspettarmi.
Arrivati
ci fecero accomodare in un
tavolo al centro della sala. Mi guardai in torno e tutti ci fissavano e
mi
sorridevano.
"Perché
ci guardano così?"
"Mah...
Forse c'entra con la tua
sorpresa..."
Corrugai
la fronte pensando a cosa
potesse essere, dopo dieci minuti tutte le luci si spensero e una luce
illuminò
il nostro tavolo. Non capivo cosa stesse accadendo. Poi vidi Chuck
alzarsi e
venire verso di me e mi guardò dall'alto.
"Blair,..
Ho voluto organizzare
tutto questo per te, ma adesso capirai che succede ."
Mi
guardai intorno e capii perché tutti
ci fissavano. Ognuno dei presenti aveva una candela rossa in mano
accesa, molto
probabilmente li avevano avvisati prima del nostro arrivo.
All'improvviso
arrivò un cameriere con
un vassoio con sopra un grandissimo mazzo di peonie che
poggiò in un vaso al
centro del tavolo. Poi ne arrivó un altro con sopra un
pacchetto Tiffany.
"Oh mamma
mia! È bellissima."
"Ti aiuto a
metterla."
Dopo
avermi aiutata si rimise davanti a
me e disse: "Sei bellissima come sempre."
Non
sapevo cosa dire o fare, ero
imbarazzata e ancora non capivo cosa stesse accadendo e poi capii.
S'inginocchio di fronte a me e disse: "Sai che non sono bravo
con le
parole, però voglio provarci comunque. Blair, vuoi sposarmi?" Disse
mostrandomi l'anello.
Ero
nel panico, gli sorridevo, volevo
rispondergli ma ero troppo emozionata, ero senza parole.
"Oh mio
Dio... Sì... Sì." Risposi
felice.
Troppo forse...
Prese
l'anello e lo infilò nel mio
anulare sinistro. Eravamo così vicini e ci baciammo. Un
bacio passionale.
Quando ci allontanammo l'uno dall'altro non sapevamo cosa dire.
Sentimmo tutti
applaudire e le luci si riaccesero. Chuck si rimise al suo posto e mi
sorrise,
sembrava felice e misi la mano destra sul tavolo mentre guardavo
l'anello nella
mia mano sinistra. Molti scattavano foto, facevano video.
"Chuck Bass
è romantico. Chi lo
sapeva?"
"Adesso lo
sai, questo è
l'importante" Disse
mettendo la sua mano sopra la mia.
"Oggi mi
hai chiesto se fossi
felice, ma tu... Sei felice?"
"Sì,
dopotutto un periodo di pausa
non mi farà male." Disse
sfoggiando il suo solito sorriso.
"Adesso
ordiniamo? Ho fame!" Dissi
sorridendo.
Il
cameriere portò le varie portate e
quando passò accanto a noi con un vassoio di gamberetti, non
potei evitare di
correre in bagno. Chuck mi raggiunse e mi tenne i capelli mentre
vomitavo.
"Stai bene?"
"Gamberetti..."
Il
solo pensarci mi faceva ritornare la
nausea.
"Ho letto
che in gravidanza le
donne sono molto sensibili agli odori, sentono odori che noi
normalmente
sentiamo, ma a cui non facciamo molto caso."
"Hai letto
qualcosa sulla
gravidanza?" Dissi
sciacquandomi la faccia e ripulendomi con un po' di carta.
"Certo.
Volevo essere ben
informato."
"Ti importa
davvero quindi?"
"Certo. Ero
serio quando ho detto
che voglio esserci per voi." Disse
avvicinandosi pericolosamente a
me "Da oggi sarete la mia unica priorità,
voglio fare del mio
meglio e dimostrare che posso cambiare, ma sopratutto che sono meglio
di mio
padre."
"Lo sei.
Voglio dire, il modo in
cui ci hai difeso con lui oggi, mi ha sorpreso molto. Tuo padre non
è
così..."
"Umano?"
"Già."
"Pensa solo
agli affari, non gli è
mai importato di me."
"Anch'io
pensavo che a mia madre
non importasse nulla di me, e all'inizio era così. Pensava
solo al lavoro, alla
moda, ma ultimamente é cambiata e molto."
"Tuo padre
sa..."
"No.
Verrà settimana prossima e
dovrò trovare il coraggio di dirglielo."
"Ce la
farai."
"Già
ma un matrimonio, due
bambini... Per lui sarà troppo!"
"Per il
momento sono poche le
persone che sanno dei bambini, del matrimonio ancora nessuno visto che
Gossip
Girl non ha ancora postato nulla su di noi."
"Già.
Torniamo di là? Ho una gran
fame..."
"Prego.." Disse
aprendomi
la porta e mettendo la sua mano sul mio fianco. Sembrava tutto
così naturale.
Finito
di mangiare entrammo in limousine
per andare al palace nella suite di Chuck e mi addormentai. Dopo dieci
minuti
fu Chuck a svegliarmi accarezzandomi i capelli e dicendomi che eravamo
arrivati. Quando aprii gli occhi capii che avevo la testa poggiata
sulle sue
gambe. Era molto tardi ed ero stanchissima.
"Vuoi che
ti accompagni a
casa?"
"No, non
voglio e poi dovevamo
parlare del matrimonio no?".
Gli
sorrisi e lui ricambio, scese e mi
porse la mano per aiutarmi ad uscire.
Entrammo
in ascensore senza dire più una
parola. Capitava spesso ultimamente...
Arrivati
poggiai la borsa ed il cappotto
sul divano e mi sedetti.
"Sono
sfinita!"
"Hai
dormito tutto il giorno, come
puoi essere ancora stanca?"
"È
colpa dei TUOI figli che mi
stancano!" Dissi
cercando di tenere un tono basso visto che stavano tutti
dormendo. Per un momento dimenticai che Chuck viveva con suo padre,
Lily,
Serena e Erik.
"Adesso
sono solo miei?" Domandò
sorridendomi.
"Sono
troppo stanca per
risponderti."
"Se vuoi ti
riaccompagno a casa
così puoi riposarti." Disse
mentre si versava un bicchiere di scotch
dandomi le spalle.
Mi
ricordai che a casa non c'era nessuno
e non mi andava di restare da sola. Così, con lo sguardo
fisso sulle mie scarpe
dissi: "Posso rimanere qui con te?"
Si
girò e mi guardò perplesso.
"Non
c'è nessuno a casa mia e non
mi va di rimanere da sola. Dopotutto siamo fidanzati non dovrebbe
essere così
strano. Sempre se mi vuoi qui..." Dissi
sarcastica.
"A me non
dispiace se tu rimanessi,
ma.. Sei sicura?"
La
stessa domanda di quella
notte...
Mi
tolsi le scarpe e mi diressi verso la
sua stanza mentre lui mi seguiva con lo sguardo non capendo cosa stessi
facendo.
Cercai
tra i suoi vestiti un qualcosa di
adatto per dormire e trovai una delle sue camicie che tanto mi
piacevano. Mi
tolsi i miei vestiti e me la misi e poi tornai di là
sedendomi sul divano
mentre Chuck si versava un altro bicchiere di scotch.
"Non bevi
un po'
troppo?!"
"Non credo
che..." Disse
girandosi.
E poi si fermò fissandomi.
"Cosa
c'é? Non ti piace la
camicia?!" Dissi
sorridendogli.
"A dire il
vero è la mia preferita,
ma a quanto pare sta meglio su di te."
Abbassai
lo sguardo sorridendo e le
guance arrossirono.
"Sei stanca
parleremo domani di
tutti i preparativi. Vieni ti accompagno nella camera degli ospiti."
Prese
i miei oggetti che erano in giro
per la stanza e si diresse verso la parte nord della casa. Lo seguii ed
entrai
nella camera accanto alla sua, era bellissima e ben ordinata.
"Beh,
allora
buonanotte." Disse
poggiando le mie cose su una poltrona di fronte
al letto.
"Buonanotte" Dissi
sorridendo.
Mi
guardai un po' intorno e poi mi
sdraiai sul letto pensando a quante cose fossero accadute in un
lunedì
qualunque.
Avrò
due gemelli! Mi toccai la pancia
con la mano sinistra e sorrisi. La mia vita non stava andando per
niente come
l'avevo programmata, eppure non sembrava tanto male, poteva andare
peggio!
Poi
misi l'altra mano sopra quella sulla
pancia e qualcosa mi graffiò. L'anello. Me ne ero
completamente dimenticata,
sono fidanzata e non l'ho detto a nessuno. Controllai il mio telefono
per
vedere se Gossip Girl aveva postato qualcosa, infatti...
A quanto
pare C e B
non si arrendono. Ed escono di nuovo insieme a cena ed anche stavolta
è finita
in lacrime... Ma di felicità. A quanto pare il nostro
playboy ha organizzato
una romantica serata alla nostra Queen B e le ha chiesto di sposarlo
con un
bellissimo anello di diamanti. E indovinate lei cosa ha risposto?
Sì
naturalmente. Ed io che pensavo che Chuck Bass non fosse ancora pronto
alla
monogamia. Attenta B, le cattive abitudine sono dure a morire!
XOXO
Gossip Girl
Quando
controllai meglio il mio telefono
avevo 15 chiamate perse e oltre 50 messaggi. Le chiamate perse erano la
maggior
parte di Serena ed una sola di mia madre, mentre i messaggi erano tutte
di
congratulazioni e domande da parte delle minions ed alcuni di Serena
che si
chiedeva perché non le avessi ancora risposto. Ero troppo
stanca per
risponderle, dopotutto l'avrei vista l'indomani visto che abita con
Chuck. Così
spensi il telefono e le luci e cercai di addormentarmi, ma non ci
riuscivo.
Dopo
quasi un'ora mi alzai senza avere
una meta precisa. Vidi la porta della camera di Chuck semiaperta ed
entrai. Lui
era già a letto che dormiva a lato destro, così
mi avvicinai alla parte
sinistra e mi misi sotto le coperte. Chuck aprì lentamente
gli occhi ed ancora
addormentato disse: "Blair, cosa ci fai qui? Stai bene?"
"Non riesco
a dormire, posso
dormire qui con te?"
Non
so se fosse per gli ormoni o cosa,
ma quella notte non mi andava per niente di stare da sola.
Con
la mano sinistra aprì meglio le
coperte per farmi avvicinare a lui. Mi avvicinai sempre di
più fino a che la
mia testa non fu accanto a suo petto, mi strinse forte e mi
baciò la fronte.
"Ci
sarò sempre per voi. Voglio che
tu lo sappia, qualsiasi cosa io voglio esserci."
"Grazie"
Dissi alzando
la testa per guardarlo negli occhi. Il suo sguardo, lo stesso di quella
notte, uno
sguardo che non avevo mai visto in Nate. Le sue labbra si stavano per
aprire
per dire qualcosa, ma le fermai subito con un bacio. Per tutto il
giorno era
stato così carino e romantico con me: i fiori, il pranzo, la
proposta... Da lui
non me lo sarei mai aspettato, eppure questo dimostrava che lui
dopotutto ci
teneva davvero a me, a noi, e che dopo la notizia era cambiato.
Quando
ci staccammo dal nostro bacio, mi
avvicinai a lui più che potevo e dopo poco mi addormentai
subito avvolta tra le
sue braccia.
|
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Capitolo 9 *** Is it Love? ***
Grazie
a tuti per aver letto e recensito i precedenti
capitoli! Sono stata davvero contenta di sapere che vi sta continuando
a
piacere. Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Mi dispiace per
l'ora in
cui posto, ma è solo a quest'ora che riesco a postare e in
cui mi viene
l'ispirazione per ogni capitolo! xD
Grazie
a tutti,
continuate a recensire, mi raccomando! ;)
XOXO
Coco
V
CAPITOLO VIII
Is It Love?
POV BLAIR
Quando
mi risvegliai ero ancora tra le
braccia di Chuck che mi stringevano forte. Lui dormiva ancora
profondamente,
cercai di svincolarmi da quella stretta per controllare l'ora sulla
sveglia
sopra al comodino.
Le
sette e mezzo. Tra poco saremmo
dovuti andare a scuola, ma decisi di restare così ancora un
po', quando la
porta della camera di Chuck si aprì ed una chioma bionda,
ancora in pigiama,
entrò urlando: "Chuck! Svegliati!
Perché Gossip Girl ieri sera ha
postato un video in cui TU chiedi a BLAIR di sposarti? E
perché lei non mi
risponde?!"
Era
infuriata. Cercai di nascondermi
sotto le coperte mentre Chuck si era svegliato e si era messo seduto.
"Non si
usa più bussare?!" Disse
con la bocca ancora impastata dal sonno.
"Non mi
importa se sei con una
delle tue sgualdrine, anzi se hai davvero fatto la proposta a Blair mi
interessa!"
"Non
dovresti chiederlo a lei
questo?!" Disse
buttandosi nel letto.
"Se
rispondesse ai miei messaggi o
alle mie chiamate lo farei volentieri!"
"Perché
non di persona. Magari a
colazione, qui!"
"Come
faccio ad invitarla se
nemmeno mi risponde."
"Non ce
n'è bisogno." Disse
sedendomi sul letto.
"BLAIR!" Urlò
Serena. Urlò talmente forte che tutti accorsero nella stanza.
"Serena
che cosa succede?" Disse
Lily guardando la figlia.
"È
tutto ok qui?" Disse
Erik accanto alla madre fuori la stanza di Chuck.
"Ho
sentito delle urla, che
succede?"
'Perfetto' pensai, 'adesso
c'é tutta la famiglia al
completo.'
"Blair ha
dormito qui... Con Chuck!
E non voglio pensare a cos'altro possono aver fatto.. A solo pensiero
mi viene
la nausea."
A
quel punto tutta la famiglia si
affacciò nella camera.
Volevo
morire.
"Oh.
Buongiorno Blair, che ci fai
qui nella camera di Charles? Tua madre lo sa che sei qui?"
"A dire
il vero no. Ieri sera
abbiamo fatto tardi dalla cena e così sono rimasta a dormire
qui visto che a
casa mia non c'era nessuno."
"E
perché non hai dormito nella
camera degli ospiti?" Chiese
Lily con fare materno. Era peggio
di un interrogatorio!
"A dire
il vero io..." Dissi
poggiando la mano sinistra sulla testa.
"Oh mio
Dio! Non ci posso credere
allora è vero!" Urlò
Serena avvicinandosi a me e
prendendomi la mano sinistra. "Siete
fidanzati!"
"Chi
è fidanzato con Chi?" Chiese
Lily confusa.
"Non sto
capendo niente, mi sono
perso a Buongiorno." Disse
Erik mentre Bart assisteva alla
scena senza dire nulla.
"Blair e
Chuck si sono fidanzati!
Ieri sera le ha organizzato una cena romantica e le ha fatto la
proposta. B non
posso crederci che tu non me lo abbia detto!"
"È
successo tutto così in fretta.
Avremmo organizzato una cena stasera e avremmo detto tutto a tutti." Dissi
cercando di giustificarmi.
"Vi siete
fidanzati?" Chiese
Erik perplesso.
"B solo
perché avrai dei bambini
non vuol dire che tu ti debba sposare con qualcuno che per giunta non
ami e che
non ti sarà mai fedele!"
"Che
cosa?!"
Lily
era scioccata, nessuno capiva più
niente così capii che bisognava spiegare una volta per tutte
cosa stava
realmente accadendo.
"Ok.
Forse è meglio spiegare a tua
madre come stanno davvero le cose, la vedo confusa" S'intromise
Chuck che finora era stato in silenzio.
"Tra sei
mesi io e Blair avremmo
due gemelli."
"E
abbiamo deciso di sposarci
perché farebbe comodo a tutti." Continuai
io guardando
Bart.
"E di chi
è stata questa idea,
sentiamo?" Disse
Lily scandalizzata.
"Mia a
dire il vero." Disse
Bart.
"Cosa?!
Tu c'entri in tutto
questo?!"
"Vedi
Lily..."
"No! Non
voglio sapere niente,
adesso ho un gran mal di testa! Ho bisogno di una tisana!"
"Anch'io." Disse
Erik seguendola.
"Congratulazioni!
Sono molto fiero
di te figliolo, hai fatto la cosa giusta. Bel anello!"
"Grazie." Rispondemmo
io e Chuck contemporaneamente.
E
poi anche Bart se ne andò, mentre
Serena ancora scioccata e arrabbiata era ancora lì nella
stanza di fronte a noi
con le braccia incrociate sotto al seno.
"Ascoltami
Serena, mi dispiace.
Avrei voluto fossi la prima a saperlo, come sempre, ma ieri erano
accadute
tante cose ed ero stanca.. Davvero, mi dispiace. Non vorrei mai che la
mia
damigella d'onore ce l'avesse a morte con me!" Dissi
sorridendole.
"Non ci
provare non usare la carta
della damigella d'onore perché non riuscirai ad addolcirmi,
era scontato che io
fossi la tua damigella d'onore! Non sono arrabbiata solo
perché non me lo hai
detto, ma perché lo hai fatto!"
Corrugai
la fronte non capendo dove
volesse arrivare.
"Andiamo,
vuoi davvero essere
sposata con Lui?!"
"Serena
cerca di capire, se si
venisse a sapere che sono incinta di Chuck Bass la mia reputazione
arriverebbe
sotto 0, invece così entrambi ne ricaveremo qualcosa. E poi
l'unica cosa che
dovremmo fare sarà condividere una casa, non per forza il
letto e crescere i
nostri figli insieme."
"E
stanotte cos'era una
prova?"
"A dire
il vero gli ho chiesto io
di rimanere e lui mi aveva gentilmente offerto la camera degli ospiti.
Solo che
non riuscivo a dormire così mi sono intrufolata qui nel suo
letto e..
"Non
continuare!"
"Non
è successo nulla sorellina,
abbiamo solo dormito insieme, tutto qui!"
"Abbracciati?!"
Io
e Chuck ci guardammo finalmente negli
occhi, non riuscivo a smettere di guardarlo. Non capivo cosa mi
prendesse in
quei giorni.
"Beh
almeno sono riuscita ad
addormentarmi..."
"La
smettete di fissarvi in quel
modo?! Ci sono ancora io!"
Ci
voltammo verso di lei aspettando che
continuasse.
"E se ti
tradirà? Dopotutto stiamo
parlando di Chuck!"
"Non lo
farà, abbiamo un
accordo."
"Un
accordo?! E se tu volessi
uscire con qualcun altro?!"
"Con due
gemelli nati da poco?
Sarebbe impossibile! Ti prego Serena accetta la situazione, fallo per
me! Per
noi!"
"Nel
video di ieri o sei una brava
attrice o eri davvero felice, quindi la mia ultima domanda
è: Sei e sarai
felice?" Chiese
seria. "Perché per me
questo è l'unica cosa che conta, non voglio vederti soffrire
di nuovo a causa
sua!"
"Non
accadrà! E sì, ero davvero felice,
lo sono e... Lo sarò! Ma ieri sera non me lo aspettavo!
È stato così,
così..."
"Romantico!" Continuò
Serena sedendosi sul letto accanto a me.
"Già!" Dissi
sorridendo soddisfatta e guardando il mio anello.
"Fammelo
vedere bene.. B ma è
bellissimo. Ottima scelta!"
"Grazie" Rispose
Chuck sorridendo.
"L'hai
scelto tu?!"
"Sì,
e ha fatto davvero un'ottima
scelta. Un
Harry Winston!"
"B
tu adori Harry Winston."
"Lo so" Rispose
Chuck
"Vado di
là a fare colazione,
dovreste alzarvi anche voi, tra poco dovremmo andare a scuola. Fai
colazione
qui Blair, vero?" Chiese
Serena dirigendosi verso la porta.
"Se a te
non dispiace..." Dissi
voltandomi verso Chuck.
"Che
domande sono B. Fate in fretta
mi raccomando."
Uscii
chiudendosi la porta alle spalle e
appena fu fuori non ce la feci a trattenermi dalle risate e anche Chuck
mi
seguì a ruota.
"A me fa
piacere se rimanessi per
colazione." Disse
dopo un po' Chuck.
"Mi
accompagni a casa poi... Dovrei
cambiarmi prima di andare a scuola."
"Certo.
Conviene sbrigarsi prima
che comincino a pensare chissà che cosa."
"Già.
Vado a prendere la mia roba
di là e a chiamare mia madre."
Annuì
e entrambi uscimmo dal letto.
Andai
nella camera degli ospiti, mi
rimisi gli abiti della sera prima e telefonai a mia madre dicendole che
avevo
passato la notte da Serena perché non volevo restare sola.
Poi tornai nella
camera di Chuck che era già vestito e pronto per andare a
fare colazione.
Mise
la sua mano destra sul mio fianco e
ci dirigemmo verso il tavolo dove tutti stavano facendo colazione e
mentre ci
avvicinavamo sentivamo Lily e Serena parlare.
"Serena,
perché non me lo hai
detto?"
"Non
potevo mamma, è la mia
migliore amica."
"Sai
sembravano davvero due
innamorati. Erano così carini..."
"Mamma,
ti prego!"
Io
e Chuck ci guardammo e sorridemmo prima
di farci notare, poi Chuck tossì per far capire che eravamo
lì.
"Blair,
Charles venite sedetevi, vi
abbiamo lasciato due posti vicini."
"Grazie
Lily."
"Blair
che cosa preferisci
mangiare?" Chiese
Chuck.
"Ho
voglia di brioche e lamponi, se
ne avete."
"Ma certo
qui c'è tutto, prendi
quello che vuoi cara." Disse
Lily
intromettendosi.
Chuck
mi riempì il piatto non
esagerando, conescendo la mia situazione e me lo passò.
Mangiai
tutto molto volentieri e senza
nemmeno accorgermene avevo già finito. Nel frattempo a
tavola Lily parlava con
Bart del loro matrimonio quando si voltò verso di noi e
chiese: "Quando
avete deciso di sposarvi voi due?"
"Settimana
prossima." Rispose
Chuck.
"Già,
questo pomeriggio dovremmo
cominciare con i preparativi, mi aiuterai Serena?"
"Certo,
sono la tua damigella
d'onore!" Disse
sorridendomi
"Naturalmente
anche Chuck aiuterà
nell'organizzazione, vero?" Dissi
girandomi verso
di lui che era alla mia sinistra.
"Se
proprio vuoi... Adesso dovremmo
andare a casa tua, devi cambiarti no?"
"Sì,
dobbiamo sbrigarci o
arriveremo tardi a scuola. Grazie per la colazione e
l'ospitalità."
"E di
che? Dopotutto tra poco sarai
la Signora Bass, qui sei sempre la benvenuta lo sai."
Sorrisi
e poi io e Chuck ci dirigemmo
verso l'ascensore aspettando che arrivasse. Entrati entrambi tirammo un
sospiro
di sollievo.
"Ce
l'abbiamo fatta!" Dissi.
"Già,
ma questo è solo
l'inizio."
"Non
voglio nemmeno pensare a cosa
dirò a mia madre o a mio padre!"
"Ci
penseremo poi... Per il momento
invece come ti senti, voglio dire dopo stanotte e se ti senti bene..."
"Sto bene
per entrambe le
cose." Dissi
sorridendogli e guardandolo negli
occhi.
Quegli
occhi... Ci avvicinammo e lui mi
spostò una ciocca di capelli dal viso e mi disse: "Sei
bellissima, come
sempre."
Abbassai
lo sguardo imbarazzata e lui mi
alzò il mento continuando a tenerne la mano sotto. Lo
guardai intensamente
negli occhi e poi finalmente ci baciammo.
Le
porte dell'ascensore si aprirono e
dopo qualche secondo ci staccammo. Quando ci voltammo verso l'esterno
dell'edificio,
tantissimi fotografi erano fuori l'hotel che volevano entrare per
fotografare
noi a quanto sembrava.
Chuck
mi prese per il fianco e disse al
portiere di aiutarci a farci uscire dall'edificio.
Finalmente
entrammo in limousine e
contemporaneamente i nostri cellulari squillarono.
A quanto
pare B ha
passato la notte dal suo nuovo fidanzato. E ad immortalare il momento
indovinate
chi c'era? Io e centinaia di fotografi. Complimenti B e C, a quanto
pare non
sono l'unica a volerne sapere di più di questo Improvviso
Fidanzamento. Chissà
che sorpresa ci aspettano adesso...
Sapete di
amarmi.
XOXO
Gossip
Girl
"Gossip
Girl era lá fuori?" Dissi
sconcertata.
"Non
importa, l'importante è che
nessun abbia ancora scoperto la verità!"
"Tu credi
davvero che saremmo
felici? Voglio dire, come possiamo già saperlo?"
"Non
possiamo. Ma quando sarai mia
moglie farò tutto quello che posso per rendere felice te e i
bambini." Disse
poggiando la sua mano sulla mia pancia.
Finora
non lo aveva ancora fatto e la
cosa mi inteneriva molto. Misi anche io la mia mano sopra la sua e
continuando
a tenerla sopra, poggiai la mia testa nell'incavo del suo collo.
"Sei
diverso in questi giorni. Non
ti avevo mai visto così..."
"Dolce?
Tenero? Romantico? Lo so
non sono aggettivi che attribuiresti a Chuck Bass ma in fondo lo sono e
sto
cercando di cambiare e di smetterla di fare il ragazzino. Questa volta
voglio
fare le cose perbene."
Alzai
la testa per guardarlo meglio, gli
sorrisi e lui ricambiò. Non sembravamo neppure noi due,
eravamo cambiati. E
pensare che quattro giorni fa mi aveva paragonato alla cavalla di suo
padre.
Forse ce la potevamo fare ad affrontare tutto questo, insieme ce
l'avremmo
fatta. Mi girai per guardarlo e vidi che stava pensando a qualcosa.
"Un penny
per i tuoi pensieri,
milionario!" Dissi
sorridendo.
Lui
sorrise, come faceva ormai spesso
negli ultimi giorni e disse: "Pensavo a Nate, siamo ritornati
amici, ma
non credo si aspettasse questo..." Prese la mia mano
sinistra delicatamente guardando l'anello.
"Non ci
avevo pensato. Beh sarà la
prima persona con cui parleremo questa mattina appena arrivati a
scuola."
"D'accordo.
E il penny?" Disse
guardandomi cercando di essere serio.
"Che
stupido che sei!"
Ridemmo
entrambi, quando la limousine si
fermò.
Entrammo
in casa dove c'era solo Dorota
che stava pulendo casa. Mi vestii e scesi le scale dove raccontai alla
mia
domestica, alla quale confidavo sempre tutto, la bella notizia.
"Dorota,
ci sposeremo!"
"Oh
congratulazioni Signorina
Blair, ma non è troppo presto?"
"Noo, il
matrimonio sarà settimana
prossima e voglio che organizzi una cena stasera dove daremo la notizia
a
tutti. Adesso dobbiamo scappare o faremo tardi a scuola. Mi raccomando
non
dirlo a mia madre."
"D'accordo
Signorina Blair. Buona
giornata."
Rientrammo
in limousine dirigendoci
verso scuola dove di certo tutti ci avrebbero fatto mille domande.
"Pronta a
riavere il tuo
trono?"
"Pronto
ad essere bombardato di
domande?" Dissi
io.
"Dopotutto
significherà qualcosa,
siamo fidanzati, siamo nella stessa macchina e Gossip Girl ha
pubblicato una
nostra foto mentre ci baciavamo nella hall del Palace come avranno
fatto altri
giornali d'altronde."
"E che
cosa significherebbe?" Chiesi
incuriosita e maliziosa.
"Che
forse entrambi proviamo
qualcosa per l'altro."
"Chuck
Bass che ammette di provare
qualcosa per me?"
"Io non
ho ammesso niente ho solo
detto che non possiamo mentire. Tra noi c'é qualcosa."
"E che
cosa?"
"Non lo
so, credevo fossi tu
l'esperta!"
"Forse
hai ragione..."
"Blair
Waldorf che ammette che ho
ragione? Il mondo sta davvero cadendo a pezzi!"
Ridemmo
entrambi di gusto, forse era
vero, ma non eravamo ancora pronti ad ammetterlo era troppo presto.
"Sai qual
è la cosa buffa?"
Corrugò
la fronte e mi guardò perplesso
non capendo a cosa mi stessi riferendo.
"Proprio
ieri Katy mi chiese se noi
due ci saremmo messi insieme e Penelope aveva detto che tu non avresti
mai
voluto perché non eri il tipo da una ragazza fissa e adesso
guarda. Ho un
anello!" Dissi
sorridendo.
"Nemmeno
io avrei pensato che sarei
mai potuto diventare tipo da una ragazza fissa così
velocemente. Ma io non sto
con una ragazza qualsiasi, io sono fidanzato con Blair Waldorf." Disse
facendomi il suo sorriso alla Chuck Bass.
"Sei
sempre il solito
adulatore."
La
limousine si fermò ed eravamo
arrivati a scuola.
"Pronta?"
Presi
aria e dissi:"Sì!"
Arthur
ci aprì la portiera e come al
solito scese prima Chuck che poi mi porse la mano per aiutarmi a far
uscire.
Poggiai la mia mano sinistra sulla sua e scesi. Ci sorridemmo e mi
sembrava
tutto così naturale, come se stessimo insieme da sempre.
Mise
la sua mano sul mio fianco ed
entrammo a scuola.
Tutti
ci guardavano e bisbigliavano tra
di loro mentre noi guardavamo dritto davanti a noi a testa
alta.
Davanti
a noi poi si presentarono le mie
minions e chiesero: "Ma allora è vero, siete
davvero fidanzati?"
"Certo!" Dissi
mostrando orgogliosa il mio anello di diamanti e voltandomi verso
Chuck per sorridergli.
Lui
mi sorrise e disse dolcemente: "Dovremmo
andare a cercare Nate."
"Giusto.
Adesso scusate ragazze, ma
abbiamo alcune cose da fare."
"Ci
racconterai tutto a
pranzo?" Chiese
Penelope mentre io e Chuck
camminavamo.
Mi
voltai e dissi: "Mi dispiace,
ma oggi abbiamo una giornata piena e dobbiamo cominciare con i
preparativi del
matrimonio. Ci vediamo oggi pomeriggio alle quattro da me e vi
racconterò
tutto." Dissi avviandomi verso le scale insieme
a Chuck alla ricerca di Nate.
"Ciao
ragazze che mi sono
persa?" Arrivò
Jenny Humphrey, il che mi fece
ricordare una cosa: la mia Vendetta.
"Puoi
aspettarmi solo un secondo?
Devo dichiarare vendetta ad una persona..."
Lui
sorrise divertito ed annuì.
Mi
avvicinai al gruppetto di oche di
nuovo e guardai Jenny Humphrey.
"Non
credere che mi sia dimenticata
di te." Dissi
alzando un sopracciglio "Solo
perché adesso sono impegnata con i preparativi del MIO matrimonio
non vuol dire che non mi vendicherò, quindi guardati le
spalle
piccola J perché una cosa che odio più dei
bugiardi sono gli spioni. Ci vediamo
oggi ragazze." Mi
voltai facendo un sorriso perfido e
mi diressi verso Chuck che parlava con qualcuno in cima alle scale.
"Beh io
devo andare" Sentii
dire da Katy.
"Vengo
con te" Disse
Iz.
"Aspettatemi,
vengo con voi!" Rispose
Jenny.
"A dire
il vero è una cosa che
dobbiamo fare solo noi." Disse
Penelope "Ci
vediamo piccola J."
Arrivata
accanto a Chuck dissi: "Fatto!
Ora possiamo andare."
"Congratulazioni!
Ci vediamo in
classe." Disse
il ragazzo.
"Grazie!
Dal tuo sorriso deduco che
sia andato tutto bene."
"Già!
Adesso cerchiamo Nate."
Ci
dirigemmo verso il cortile interno
della scuola alla ricerca di Nate e finalmente lo trovammo.
"Nate,
possiamo parlarti?" chiese
Chuck.
"Di cosa?"
"Hai
letto Gossip Girl?" Chiesi.
"A dire
il vero no, non ne ho avuto
il tempo."
"Meglio."
"Perché?"
"Ha
postato un blast in cui dice
che Chuck mi ha chiesto di sposarlo."
"Anche se
lo avessi letto, non ci
avrei mai creduto!" Disse
ridendo.
"C'era il
video.."
"Aspetta,
cosa state cercando di
dirmi?"
"Io e
Blair ci siamo fidanzati e ci
sposeremo settimana prossima. Stasera faremo una cena e vorremmo che ci
fossi,
così ti spiegheremo meglio tutto." Disse
serio Chuck
"Fidanzati?!
State
scherzando?!"
Io
guardavo la scena preoccupata della
reazione che avrebbe potuto avere Nate.
"No,
è tutto vero."
"Wow, non
me lo sarei aspettato.
Congratulazioni!" Disse
abbracciando Chuck che rimase
impietrito e poi me.
"Come?
Non sei arrabbiato?" Chiesi
io.
"E
perché dovrei? Abbiamo chiarito,
no? Sono contento per voi."
"Beh
grazie. Sono contento che la
notizia non ti abbia scosso."
"Beh sono
sorpreso, ma contento e
noto che anche voi lo siete." Disse
sorridendo.
Noi
due ci guardammo e ci sorridemmo.
"Sì,
siamo felici." dissi
"Adesso
devo andare o farò tardi a
lezione."
"Ci
vediamo stasera. Adesso devo
andare anche io a lezione, ce la farai senza di me?"
"Certo!"
"Ci
vediamo a pranzo."
"A dopo
allora."
Nessuno
dei due si allontanava e non
sapevamo cosa fare veramente. Poi fu Chuck ad avvicinarsi e a darmi un
bacio.
"Ci
vediamo dopo." Disse
a pochi centimetri dalle mie labbra.
Sorrisi
e mi diressi verso la classe
quando notai che tutti in cortile ci fissavano. Andai verso i corridoi
delle
ragazze cercando Serena per parlare.
"Serena,
dobbiamo parlare!"
"B che
succede, qualcosa non
va?"
"No,
é questo il problema. Tutto è
troppo perfetto!"
"Ti
riferisci a Chuck?"
"Sì!"
"Sembrate
già sposati!" Disse
Serena ridendo.
"Ed
è una cosa brutta?"
"Dipende
da che punto di vista la
guardi. Il fatto che sia Chuck è una cosa negativa credo, ma
il fatto che
entrambi sembriate felici è positivo, no?"
"Non so
più che pensare, sono
confusa."
"È
meglio se ne parliamo dopo, a
pranzo magari."
"A dire
il vero vado a pranzo con
Chuck."
"Beh oggi
pomeriggio allora."
"Prima
delle quattro, visto che le
ragazze vengono da me. E non dimenticarti che stasera c'è la
cena ed è invitata
tutta la tua famiglia."
"Giusto
me ne ero dimenticata.
Dovrò cancellare il mio ennesimo appuntamento con Dan."
"Ti direi
di invitare anche Dan, ma
non vorrei che sua sorella venisse a sapere qualcos'altro anche questa
volta.
Ho appena riacquistato il mio trono, non voglio riperderlo."
Poi
tutti i telefoni squillarono.
La nostra
Queen B è
tornata e il suo trono è salvo. Mi dispiace piccola J, ma
dovresti sapere che
la regina ha sempre un asso nella manica. I nostri re sembrano
più innamorati
che mai, infatti ecco qui una foto che lo dimostra. Ma allora se sono
felici,
qual è il problema B? Alcune mie fonti dicono di averla
vista scappare in bagno
poco dopo e dicono piangesse. Non vedo l'ora di scoprire che nascondi B.
XOXO
Gossip
Girl
"Non
sarai andata in bagno a fare
quello che penso?"
"Ma certo
che no! Una ragazza del
primo anno aveva un cappuccino in mano e l'odore mi ha fatto venire la
nausea." Dissi
a bassa voce.
"Quindi
non hai..."
"No,
tengo troppo a loro per fargli
questo. È la nausea mattutina, mi sembrava strano che oggi
non mi fossi ancora
sentita male." Dissi
sempre a bassa voce per non farmi sentire.
"Blair
stai bene? Non hai fatto
quello che penso vero?"
"Chuck,
che ci fai qui?!"
"Ho letto
Gossip Girl e sono venuto
a controllare se stessi bene. Allora?"
"Grazie
per l'interessamento, ma
sto bene era solo nausea mattutina, e non quello che pensi. Non faccio
più caso
a quello che mangio o al peso, lo sto facendo per loro." Dissi
sorridendogli e cercando di rassicurarlo.
"D'accordo."
"Eri
preoccupato?" Chiesi
con un sorriso malizioso.
"Beh
sì, non volevo che nessuno si
facesse del male."
"Non ti
preoccupare, è tutto ok
davvero. Adesso dobbiamo andare o faremo tardi a lezione. Ci vediamo
dopo."
Gli
diedi un bacio stampo e insieme a
Serena mi diressi verso l'aula di storia.
"Non ho
mai visto Chuck così. Era
davvero preoccupato. Ci tiene davvero molto a voi B e ce la sta
mettendo tutta
per dimostrartelo."
"Lo so."
Entrammo
in classe e facemmo il test di
storia per cui avevo già studiato fortunatamente. Tutte le
ragazze della scuola
mi chiedevano di vedere l'anello e di dir loro come è
successo, ma io ero vaga
non volevo di certo da loro la soddisfazione di sapere tutto
così in fretta.
Le
ore passarono velocemente e io
calcolavo sempre quanto mancasse all'ora di pranzo.
Chuck
era davvero preoccupato questa
mattina e con me è stato molto dolce negli ultimi giorni.
Era così diverso,
c'era qualcosa in lui che era cambiato e io volevo scoprire cosa.
Pensai
potesse essere stata questa gravidanza, ma forse c'era qualcos'altro
sotto e
volevo saperne di più.
Finalmente
arrivò l'ora di pranzo e per
noi del penultimo anno le lezioni di pomeriggio oggi non c'erano
così mi sarei
potuta riposare.
Aspettai
Chuck fuori i cancelli della
Constance quando finalmente lo vidi arrivare.
"Sei
pronta?"
|
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Capitolo 10 *** A Family Dinner ***
Mi
scuso per non aver più pubblicato
nulla ho avuto problemi con il Wi-Fi e non potevo pubblicare la storia.
Ma
adesso eccomi qui con il 10 capitolo! Spero vi piaccia... Il prossimo
lo
scriverò dopo il 29, la data del mio esame,
perciò devo studiare, ma non vi
preoccupate ho tanti spunti per continuare e anche per una nuova
storia, ma
prima voglio finire questa. Bando alla ciance, vi lascio alla storia.
Un bacio
a tutti e grazie per aver recensito e anche per
aver semplicemente
letto la storia! ;)
XoXo
Coco V
CAPITOLO
IX
A
Family Dinner
POV
BLAIR
"Sei
pronta?"
"Sì
e ho anche una gran fame."
"Allora
sbrighiamoci." disse
sorridendomi e aprendomi la portiera della
limousine.
Andammo
a pranzare in un ristorante vicino scuola e finito il pranzo Chuck mi
riaccompagnò a casa capendo che fossi stanca.
Arrivati
nel mio attico, cominciai a parlargli del matrimonio.
"Sai
ancora non ho deciso che location potemmo utilizzare per il matrimonio." dissi
io cercando di pensare ad un posto carino dove poter celebrare le
nostre nozze.
"Io
sì!"
Lo
guardai stupita senza riuscire a dire nulla.
"Hai
detto che dovevo aiutarti giusto? Quindi ho scelto la location per il
matrimonio."
"Hai
scelto la location? Senza chiedermi nulla? Spero per te che non sia uno
squallore perché ti giuro che te la farei pagare..."
"Oheka
Caste, Long Island." disse
mostrandomi la foto sul suo telefono "Se
pensi sia uno squallore posso pur sempre annullare"continuò
facendo un sorriso alla Chuck Bass.
http://www.oheka.com/
"Oh
mio Dio! Chuck, ma è stupendo." dissi
sedendomi sul divano senza staccare gli occhi dall'immagine.
"Sapevo
che ti sarebbe piaciuto." rispose
sedendosi
accanto a me.
"Grazie
mille Chuck." dissi
abbracciandolo.
"Hai
detto che volevi un matrimonio come l'hai sempre sognato, quindi.."
Mi
staccai da quell'abbraccio e i nostri visi erano distanti un palmo di
mano.
Chuck è stato così dolce con me dopo la visita
che non sembrava nemmeno più
lui. Mi conosceva, mi conosceva davvero bene, forse addirittura
più di Serena
il chè era impossibile...
"Come
fai a conoscermi così bene?" chiesi
curiosa
"Eri
la ragazza del mio migliore amico."
"Già,
ma Nate non mi conosceva così bene come te." dissi
confusa
"Sono
semplicemente un ottimo osservatore Waldorf."
"Tu
non me la racconti giusta. C'è per caso qualcuno che ti sta
aiutando? Ma certo
Serena!"
Scosse
la testa e disse:"Se fosse stato per Serena avremmo celebrato
il nostro
matrimonio al Plaza."
"Allora
Dorota?"
"Dorota
è troppo impegnata a seguirti per aiutarmi. Rassegnati
Waldorf, è inutile che
continui a provarci, ho fatto tutto da solo."
Detto
questo mi baciò con passione e io mi abbandonai al bacio.
Delicatamente mi fece
sdraiare sul divano e continuandomi a baciare si mise sopra di me. Mia
madre
era fuori fortunatamente e sarebbe tornata per la cena di stasera,
Dorota
invece l'avevo mandata a fare delle compere per stasera quindi io e
Chuck
eravamo soli.
Cominciò
a sbottonarmi la camicetta della Costance e io a togliergli la giacca
del St.
Jude.
"Oh
mio Dio!" sentii
dire all'improvviso.
"Serena!
Dorota! Che ci fate già qui?!" Dissi
togliendomi Chuck di dosso e cercando di aggiustarmi.
Chuck
sbuffò, scocciato per l'interruzione e cominciò
ad aggiustarsi anche lui.
"Dovevamo
parlare ricordi? Prima delle quattro. Ho incontrato Dorota qua fuori
così siamo
salite insieme. Invece TU cosa
stavi facendo? Con lui per
giunta. Di nuovo Blair?"
"Chuck
ha trovato la location per il matrimonio" dissi
entusiasta cercando di evitare di rispondere a quelle domande "Oheka
Castle, a Long Island. Guarda S!" dissi
contenta
prendendo il telefono di Chuck per mostrare la foto.
"Ma
è bellissimo! Ed è stato Chuck a trovare questo
posto?" disse
guardandomi sorpresa.
Annuii
sorridendo e dalla sua espressione capii che Chuck mi aveva detto la
verità "Già,
ha fatto tutto da solo a quanto pare!"
"Signorina
Blair, sono molto contenta per lei."
"Wow
B, sono davvero invidiosa in questo momento."
"Beh
dovresti visto che Humphrey non riuscirebbe a permettersi nemmeno una
sedia
presente lì dentro!"
Serena
alzò gli occhi al cielo, mentre Dorota andò in
cucina per prepare tutto per
stasera.
"Forse
è meglio che io vada, penso che voi due dobbiate parlare da
sole, quindi... Ci
vediamo stasera." disse
Chuck togliendo il telefono dalle mani di Serena.
"A
stasera!" dissi
io avvicinandomi a lui per baciarlo.
"Hm-Hm.
Ci sono ancora io!" disse
Serena
Ci
staccammo e ci sorridemmo. Mi voltai verso Serena e lei assunse un'aria
seria
incrociando le braccia sotto al seno.
"Eri
confusa, vero?" disse
ironica.
"Sì!
E lo sono ancora, forse peggio di prima!"
"Non
capisco B.."
"Chuck
mi conosce così bene. Nemmeno Nate, che era il mio ragazzo,
sapeva certe
cose! Come fa a sapere così tante cose di me?"
"B,
siamo amici da anni, ti conosce da così tanto tempo..."
"Non
c'entra S! Anche tu mi conosci da tanto, ma avresti mai preso una
location del
genere?!"
"Non
credo ti avrei mai sposata!" disse
ironica
"Sono
seria! Come amica..."
"Beh,
no non credo. Io avrei prenotato il Plaza."
A
quell'affermazione sorrisi e dissi:"È davvero
un'ottimo
osservatore!"
"Cosa?!"
"Niente,
niente... Secondo te sto sbagliando?"
"A
cosa ti riferisci?"
"A
tutto questo. A Chuck, al matrimonio..."
"Non
saprei... Non so come avrei reagito io in una situazione del genere. Tu
sei
molto forte e stai reagendo bene. Posso dirti solo una cosa B: fa'
quello che
ti senti di fare."
"Grazie
per il consiglio! Adesso sono punto e a capo."
"Andiamo
B! Cosa vuoi realmente?"
"Il
meglio per i miei figli, essere felice... Ma non so come fare!"
"Segui
il tuo cuore B. Sei innamorata di Chuck?"
"Io..." ero
troppo orgogliosa per ammetterlo. "Noi
due abbiamo già parlato di questo, ma non credo nessuno dei
due abbia il coraggio
di ammettere quello che prova all'altro."
"Perché
siete entrambi troppo orgogliosi!"
"Il
giorno del mio compleanno Chuck mi disse che la notte non dormiva, che
aveva la
nausea e che sentiva qualcosa svolazzare nello stomaco." dissi
ridendo.
"Le
farfalle?"
Alzai
le spalle.
"B
è innamorato di te!"
"Non
credo. Chuck Bass innamorato? Era solo una scusa per farmi andare a
letto con
lui."
"Ed
ha funzionato a quanto pare!"
disse guardandomi la pancia.
"Grazie
S! E tu dovesti essere la mia migliore amica?!"
"Sai
che per te sono più di questo! Siamo come sorelle, ed adesso
saremo quasi
cognate suppongo."
"Non
sei la sorella di Chuck!"
"Ma
lo sarò, tra meno di sette mesi e tu sarai sua moglie tra
meno di una
settimana!"
"Sarà
la moglie di chi?!"
"Mamma!
Che ci fai già a casa?"
"Avevo
un gran mal di testa. Quelle tirocinanti sono delle incapaci,
così ho deciso di
lasciar fare a Laurel e di sbrigare il mio lavoro a casa e starti
vicina."
"Beh
grazie, ma non ce n'è bisogno, c'è Serena qui con
me."
"Già
e stavate parlando che diventerai moglie di qualcuno settimana
prossima.."
"Già..
Era per questo che avevo organizzato la cena di stasera. Vedi mamma io
e
Chuck... Ci sposeremo!"
"Cosa?!"
"Mamma
se tutti scoprissero che sono incinta di Chuck Bass la mia reputazione
sarebbe
pessima. Pensa anche al nome dei Waldorf, verrebbe rovinato!"
"Diventando
una Bass invece risolveresti tutto suppongo?"
"Beh
sì."
"Mamma
dì qualcosa!"
"Cosa
dovrei dire?! A quanto pare hai già deciso. Voglio solo che
tu sia
felice!"
"E
lo sarò! Chuck è stato molto dolce con me negli
ultimi giorni, mi sta persino
aiutando con i preparativi del matrimonio."
"E
come starebbe aiutando sentiamo?"
"Ad
esempio mi ha comprato questo per farmi la proposta!" le
dissi mostrandole il mio anello.
"Ma
è bellissimo!"
"È
un Harry Winston!"
"Ma
tu adori Harry Winston."
"Già
e Chuck lo sapeva. E poi a scelto la location, Oheka Castle."
"Quell'Oheka
Castle? A
Long Island? Ma ci
vogliono mesi prima che accettino
la tua prenotazione!"
"Lo
so, invece Chuck ha fatto tutto in meno di un giorno!" dissi
contenta.
"Sembri
davvero felice Blair! Se questo ti rende contenta allora sono
d'accordo. Non mi
opporrò contro qualcosa che ti fa brillare gli occhi in quel
modo. I tuoi occhi
non brillavano così da quando..." si
fermò di colpo.
"...
Da quando papà è andato via..."
"Già..."
"Mi
aiuterai con i preparativi vero? Ho bisogno dell'aiuto di tutti
nell'organizzazione e vorrei indossare un Vera Wang per la cerimonia e
una tua
creazione per il ricevimento, se la cosa ti va bene..."
"Vuoi
indossare un mio modello per il tuo matrimonio?"
"Sì.
Naturalmente un modello fatto per me su misura. Inedito!" dissi
ridendo.
"Oh
Blair!" disse
mia madre abbracciandomi con le lacrime agli
occhi.
"Non
fare così o farai piangere anche me." dissi
con gli occhi
lucidi "Ricordati
che sono incinta quindi se iniziassi a
piangere non so quando riuscirei a smettere." dissi
ridendo.
"D'accordo.
Meglio che mi sbrighi a disegnare il tuo vestito così domani
potrò mostartelo e
potremo parlare dei dettagli." disse
mia madre salendo le scale.
"B
eravate così dolci. Non ho mai visto tua madre
così!"
"Già,
è cambiata anche lei... Chissà cosa
penserà mio padre, quando verrà saremo
tutti impegnati ad organizzare il matrimonio!"
"Non
ti preoccupare B! Tuo padre ti adora e sono sicura che
accetterà la cosa come
ha fatto tua madre. Ha ragione ti brillano davvero gli occhi!"
"Oh
smettila!" dissi
abbassando lo sguardo e arrossendo. "Aiutami
con i preparativi adesso o mi ritroverò a dover lasciare
tutto nelle tue
mani!"
"D'accordo.
Da cosa iniziamo?"
"Che
ore sono?"
"Quasi
le tre, perché?"
"Le
ragazze arriveranno alle quattro, ma le manderò via il
più presto possibile.
Devo prendere un appuntamento da Vera Wang per il mio abito e per
l'abito delle
damigelle, ordinare i fiori, assaggiare le torte,..."
"Ok,ok.
Un passo alla volta. Adesso chiamo l'atelier di Vera Wang e prendo un
appuntamento il più presto possibile dicendo che
è per la futura Signora
Bass!"
"Già,
ma specifica che sono Blair Waldorf, o crederanno sia tua madre!"
"D'accordo
B!" disse
ridendo.
"Io
chiamo Sylvia Weinstock per gli assaggi della torta."
Ci
mettemmo entrambe al telefono e in meno di dieci minuti avevamo
già un
appuntamento. Staccai la chiamata, mentre Serena stava chiudendo la sua.
"Grazie
mille! Arrivederci!"
"Sylvia
Weinstock sarà lieta di preparare la mia torta nuziale.
Arriverà per gli
assaggi domani alle cinque."
"Io
ho fatto di meglio!" disse
orgogliosa Serena "Vera
Wang sarà pronta ad accoglierti quando vuoi, a qualsiasi ora
in qualsiasi
giorno! È onorata di poter cucire il tuo vestito!"
"Oh
mio Dio! È perfetto, grazie S!"
"Dovresti
ringraziare Chuck, ho usato il suo cognome!"
"Perfetto,
quindi vestiti e torta fatto. Ci mancano i fiori, gli inviti, preparare
l'addio
al nubilato, scegliere il menù all'Oheka Castle,.."
"Per
gli inviti potremmo andarci quando avrai finito con le ragazze e poi
organizzerò io il tuo addio al nubilato mentre
chiederò a Nate di organizzare
quello di Chuck, naturalmente separati!"
"Mi
sembra tutto così perfetto! Credevo sarebbe stato
più stancante e
stressante!"
"Ma
lo sarà! Per questo siamo tutti qui pronti ad aiutarti, per
il bene dei miei
nipotini."
"Ciao
ragazze!" dissi
notando l'ascensore aprirsi. Non credevo fossero
già le quattro.
"Siamo
arrivate dieci minuti prima, spero non ti dispiaccia."
"Ma
no, io e Serena abbiamo appena finito di parlare con Vera Wang e Sylvia
Weinstock, e nessun matrimonio potrà essere migliore del
mio!" dissi
ridendo.
"Wow
ancora non posso crederci che ti sposerai." disse
Iz.
"Chi
saranno le tue damigelle?" chiese
ingenuamente Hazel.
"La
più importante sarà naturalmente S, poi
dovrò sceglierne altre due e proprio
non so chi possa essere la migliore! Per questo ho deciso di fare un
test per
provare chi di voi potrà essere la fortunata!"
"Davvero?"
"Già.
Dorota?! Per favore portaci qualcosa da mangiare e da bere, dobbiamo
festeggiare!"
"Ma
Blair, non credo sia il caso di bere. Non è un po' troppo
presto?" disse
Serena facendomi uno sguardo severo alludendo alla mia situazione.
"Ma
infatti io non berrò alcol, sarete voi a farlo. L'alcol non
fa bene alla mia
pelle e devo essere perfetta per il matrimonio."
Mentre
noi continuavamo a parlare di me naturalmente, Dorota arrivò
con frutta e
qualche stuzzichino, ma soprattuto qualcosa da bere.
Ma
c'era qualcosa lì in mezzo che mi faceva venire la nausea.
"Dorota,
che cosa sono quelli?"
"Stuzzichini
ai gamberetti, e.."
"Ai
gamberetti?!" la
bloccai subito cercando di trattenere la mia
nausea. "Perdonatemi
un secondo devo andare un attimo
alla toilette, torno subito. Nel frattempo Serena potrà
raccontarvi tutti i
particolari."
Corsi
in bagno e per prima cosa aprii l'acqua per non farmi sentire. Mi
ripulii e poi
uscii dal bagno mentre Serena parlava con le ragazze, erano
già le cinque meno un
quarto!
"Perfetto.
Adesso scusateci, ma noi dobbiamo scappare. Abbiamo un matrimonio da
preparare!"
"D'accordo.
Ci vediamo domani a scuola?"
"Certo
e vi farò sapere quando ci sarà il test per
decidere le altre due
damigelle!"
Quando
finalemente se ne andarono tirai un sospiro di sollievo.
"Credevo
di non resistere più!"
"A
chi lo dici!"
POV
CHUCK
Dopo
essere uscito da casa Waldorf sono subito andato in ufficio da mio
padre che mi
aveva chiesto di vederlo.
Per
tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare alla reazione di Blair
e a
quello che stava per accadere prima che Serena e Dorota arrivassero.
Forse
per la prima volta dopo tanto tempo ero davvero felice e non avrei
permesso a
nessuno di rovinarmi questo momento.
Entrai
nell'ufficio di mio padre e lui era seduto come al solito dietro alla
sua
scrivania.
"Allora
papà? Di cosa dovevi parlarmi?"
"Siediti
figliolo. Sono molto contento che tu alla fine abbia davvero accettato
di
sposare Blair, ma adesso stai per avere una famiglia e non puoi
dipendere da
me. Quindi come regalo di nozze ho deciso di assumerti come
vice-presidente
delle Bass Industries."
"Davvero?!"
"Facendo
la proposta e dimostrandomi quanto ci tieni alla tua futura famiglia ho
capito
che sei maturato e che finalmente sei pronto ad avere un ruolo
importante nella
società. Comincerai domani, naturalmente sei uno studente
quindi finito scuola
verrai qui e finirai per le nove."
"Così
tardi?"
"Sei
il vice-presidente, le ore che farai sono poche, ma finito il liceo
verrai
anche la mattina naturalmente."
In
quel momento pensavo a tutti i pro e i contro: avrei avuto autonomia da
mio
padre, potevo mantenere la mia famiglia, ma avevo poco tempo da passare
con
Blair e i bambini e di sicuro sarò troppo impegnato con le
riunioni che mi
perderò le feste di compleanno e le vacanze di natale. Non
voglio essere come
mio padre, voglio esserci per la mia famiglia.
"Non
saprei... Devo parlarne con Blair e prenderemo questa decisione
insieme."
"Come
vuoi, hai tempo fino a domani. Poi dovrò sapere la tua
decisione."
"Adesso
devo andare. Non dimenticarti della cena a casa Waldorf stasera."
Uscii
dall'ufficio e mi recai subito da Blair, dovevo assolutamente parlarle.
Salii
nel suo attico ma vi trovai solo la sua cameriera.
"Dorota,
dov'è Blair? Devo parlarle è urgente."
"Lei
e la signorina Serena sono uscite da poco, ma arriveranno subito la
signorina
Blair era molto stanca. Sono andate a vedere alcuni modelli per gli
inviti de
matrimonio."
"D'accordo,
allora aspetterò qui."
"Posso
offrirle qualcosa nel frattempo?"
"Un
bicchiere di scotch."
La
cameriera annuì e sparì all'interno della cucina
mentre io mi guardavo intorno
pensando ancora al discorso di mio padre. Per la prima volta sembrava
fiero di
me, dopotutto stavo facendo quello che lui voleva facessi, ma questo
lavoro mi costringerebbe
a stare lontano dalla mia famiglia.
DOPO...
Sorseggiavo
il mio terzo bicchiere di scotch ed ero in piedi che guardavo fuori
dalla
finestra quando sentii una voce provenire dall'ascensore
"Non
credevo che scegliere degli inviti fosse così difficile! Ci
ritornerò con Chuck
per sceglierne uno... Chuck che ci fai qui? La cena sarà tra
più di
un'ora!"
Mi
girai verso di lei e forse notò subito dal mio volto che
qualcosa non andava
perché lessi la preoccupazione nel suo volto.
"Da
quanto tempo sei qui?"
"Mezz'ora
credo, devo assolutamente parlarti è importante."
"Certo."
"Beh
io vado, ci vediamo tra un po' alla cena." disse
Serena.
Non
le diedi molto retta, ma continuavo a tenere il mio sguardo fisso su di
lei.
Era bellissima e la pancia si incominciava già ad
intravedere.
"Siediti
non vorrei che ti stancassi."
Si
sedette sul divano e io in quello di fronte a lei.
"Mio
padre mi aveva chiesto di incontrarlo oggi pomeriggio e ci sono andato.
Mi ha
detto quanto fosse fiero di me e della decisione che ho preso, che sono
maturato. Così mi ha offerto un posto di lavoro alla Bass
Industries."
"Chuck
ma è fantastico!"
"Sono
il vice-presidente. Subito dopo la scuola dovrò andare
lì e lavorerò fino alle
nove, se tutto va bene.."
"Che
cos é che ti sconvolge tanto allora?"
"Lavorerò
molto e avrò poco tempo da passare con voi, non voglio
essere come mio
padre!" dissi
alzandomi in piedi e camminando per la stanza.
"Anche
se lavorassi tutto il giorno sarai sempre meglio di tuo padre, tu ci
sei sempre
per noi e so che ci sarai. Ma accettare questo lavoro dipende da te.
Vuoi farlo
davvero?" disse
Blair con molta calma.
"Non
lo so. Ma un lavoro mi servirebbe, per mantenervi."
"Quanto
tempo hai per pensarci?"
"Domani
dovrò dargli una risposta."
"Beh" disse
alzandosi e venendo verso di me "Pensaci
bene, lavorerai tanto e avrai poco tempo
questo è vero. Ma in quel poco tempo che ti resterebbe
saresti di sicuro un
ottimo padre"
Mi
avvicinai di più a lei e le accarezzai le braccia per poi
infine prenderle la
mano destra.
"Grazie!" dissi
baciandole la mano.
"Hai
detto che per me... Per noi ci sarai sempre. Voglio solo farti sapere
che lo
stesso vale per me."
Mi
avvicinai di più a lei e la baciai.
Poi
sentii l'ascensore aprirsi "Blair..."
"Papà?!
Che cosa ci fai qui?" disse
Blair staccandosi dal nostro bacio.
"Al
telefono tua madre mi ha detto che dovevi parlarmi di una cosa
importante.
Stavi venendo da me e poi non sei più venuta. Mi sono
preoccupato così appena
ho potuto ho preso l'aereo e sono venuto."
"Oh,
beh... Papà conosci Chuck, giusto?"
"Certo,
il figlio di Bart Bass."
"È
un piacere rivederla Signor Waldorf" dissi
allungando la
mano destra che lui dopo un po' di esitazione strinse.
"A
quanto pare devi spiegarmi molte cose... Nate?"
"Papà,
forse é meglio se ti siedi... Vedi io e Nate ci siamo
lasciati e la settimana
prossima io e Chuck ci sposeremo.." disse
tutto d'un fiato guardandolo negli occhi per capire la sua reazione.
"Cosa?!
E quando avevi intenzione di dirmelo?!"
"Aspettavo
che arrivassi per dirtelo di persona, ma non è tutto...
Io... Sono
incinta!"
In
tutta questa conversazione stringevo la mano di Blair per poterle star
accanto,
ma era un discorso che doveva fare da sola.
"Tu
cosa?! E sarebbe suo?"
"Sì.
Stasera comunque ci sarà una cena verranno qui tutti, la
famiglia di Chuck, la
mamma.."
"Blair,
potrei parlarti da solo."
"Io
vado a prepararmi per la cena. Ci vediamo dopo." Dissi
sorridendole "Arrivederci
Signor Waldorf."
POV
BLAIR
Spiegai
a mio padre tutta la situazione e lui mi ascoltò restando in
silenzio per tutto
il tempo. Gli dicevo di come Chuck mi stava aiutando con il matrimonio,
di come
mi stava accanto.
"Blair,
non state facendo tutto un po' troppo in fretta?"
"Forse
sì, ma credo sia la cosa giusta da fare."
"Sembri
più serena e felice."
"Lo
sono!" dissi
sorridendo "Allora?"
"Blair
sin da quando eri una bambina tutto quello che volevo per te era la
felicità.
Ci sono alcune decisioni che devi prendere da sola e penso tu sia
abbastanza
grande per capire quale sia la cosa giusta da fare. Penso comunque che
tu sia
troppo giovane per sposarti, e anche per avere figli... Ma ti voglio
bene e
voglio starti vicino."
"Grazie
mille papà! Adesso andiamoci a preparare tra poco saranno
tutti qui."
POV
CHUCK
Andai
al Palace a cambiarmi e prepararmi per la cena. Cercai di fare il
più presto
possibile per arrivare prima dai Waldorf.
Alle
sette ero già a casa Waldorf e Blair era molto agitata, ma
era comunque bella
in quell'abito lilla dior e mi resi conto che eravamo coordinati.
http://i.imgur.com/g7z7W.png
"Dorota?!
Che ci fanno questi fiori qui?! E questi piatti?! Ti ho detto di
mettere quelli
che papà ci ha portato dalla Francia!"
"Provvedo
subito signorina Blair."
"E
in fretta. Saranno tutti qui tra meno di mezz'ora!"
"Ehi
Blair, calmati! Sarà tutto perfetto." m'intromisi
io.
"No
se qualcuno non fa come gli ho detto!"
"Forza
siediti. Avanti, rilassati. Non puoi stressarti troppo e lo sai.
È solo una
cena."
"Solo
una cena?! Sarà la prima volta che le nostre famiglie
ceneranno insieme e forse
anche l'ultima per te visto che mio padre vorrebbe parlarti."
"Credevo
aveste parlato."
"E
lo abbiamo fatto, ma vuole chiarire alcune cose con te."
"Beh
quando vorrà parlarmi io sono pronto, qualunque cosa voglia
dirmi."
*Ding*
"Oh
mio Dio sono già qui!" disse
Blair nervosa alzandosi dal divano.
"Blair,
Charles." disse
Lily avvicinandosi.
"Lily,
Bart. Che piacere rivedervi. Serena?"
"È
in ritardo come al solito. Ha detto che aveva una cosa urgente da fare
prima di
venire qui. Tua madre invece?"
"Mia
madre sarà qui a minuti..."
"Lily!" disse
Harold entrando dalla stanza
"Harold,
ma cosa ci fai qui? Credevo fossi in Francia."
"Già,
ma Blair aveva bisogno di me e ora sono qui. Bart.."
"Prego
accomodatevi pure, Dorota porterà qualcosa da bere a minuti." disse
Blair indicando la stanza preparata per la cena.
Poi
si avvicinò a me e disse a bassa voce: "Sarà
una lunghissima
serata!"
"Lo
credo anche io"
Poco
dopo arrivò Eleanor stremata dopo la sua giornata di lavoro
parlando della sua
emergenza all'atelier e Nate. Poi finalmente arrivò Serena
con Erik al suo
seguito.
"Serena,
finalmente sei venuta. Ma dov'eri finita?!" chiese
Blair infuriata.
"Dovevo
prendere questo!" rispose
porgendole un pacchetto contenta "Avanti
aprilo!"
Blair
tutta eccitata aprì il pacchetto.
"Essendo
la madrina dei tuoi bambini e la tua damigella, dovevo fare qualcosa e
cosa c'è
di meglio di un libro sui nomi per bambini e una guida per un
matrimonio senza
stress? So che avevi detto di non prenderlo perché Gossip
Girl l'avrebbe
scoperto, ma ho fatto tutto in segreto con l'aiuto di Erik
naturalmente.."
"Oh
grazie S!"
"E
questo è solo l'inizio!" disse
Erik.
"Adesso
apri questo!"
"Oh
mio Dio Serena ma è bellissimo!" disse
Blair estraendo
dal pacchetto un taccuino con su scritto 'Baby Journal'.
"Siccome
prima dei tre mesi non si possono fare regali concreti al bambino per
scaramanzia, ho deciso di regalarti un baby journal dove puoi annotare
tutti i
tuoi pensieri durante la gravidanza e fino ai due anni del piccolo."
"Grazie
mille!" disse
Blair abbracciandola con le lacrime agli occhi.
"Naturalmente
ho qualcosa anche per il papà! Un manuale di sopravvivenza
del
padre."
Presi
il libro in mano e sentii Blair ridere, la guardai ed aveva
gli occhi
lucidi dalla felicitá. Poi guardai Serena sorpreso e dissi"Grazie
sis."
"Oh
di nulla, adesso andiamo o ci perderemo la cena. Sai Blair ho dato
un'occhiata
al libro dei nomi, che ne pensi di William?"
"Serena,
ti ho detto che di sicuro una sarà femmina quindi dovremmo
scegliere prima un
nome per la bambina!"
"Serena
cara" disse
Eleanor, poi ci guardò "Ma
che cosa è successo?"
"Serena
ci ha fatto dei bellissimi regali" rispose
Blair ancora
emozionata "Ma
andiamo a tavola o si fa tardi."
Mentre
ci avviavamo verso la sala mio padre si avvicinò e disse: "Allora,
hai preso la tua decisione?"
"Mi
dispiace ragazzi" ci
interruppe Blair "Ma
stasera non si parla di affari, dovrete farlo domani!" disse
facendo un sorriso malizioso.
Mio
padre annuì raggiunse gli altri nella sala mentre io mi
avvicinai a Blair.
"Grazie,
mi hai salvato!"
"Di
niente, ma mi devi un favore!" disse
prendendomi per
mano e portandomi nella sala.
Per
tutta la cena parlammo del matrimonio di mio padre con Lily, della
gravidanza
di Blair e poi arrivò il discorso del nostro matrimonio.
"Non
ci avete ancora detto il giorno delle nozze." disse
Harold.
"Beh
papà Chuck ha scelto l'Oheka Castle come location e adesso
che tu sei già qui
abbiamo scelto la data del matrimonio."
"Domenica."
"Domenica
prossima." disse
Eleanor ovvia.
"No
mamma, questa domenica."
"Questa
domenica tra meno di cinque giorni?! Blair stai scherzando non
riusciremo a
fare un tutto così in fretta."
"Domani
mattina io e Chuck andremo a decidere gli inviti e li faremo inviare
domani
stesso. Poi sempre domani avrò l'appuntamento con Sylvia
Weinstock alle cinque,
ma prima andrò da Vera Wang per scegliere il mio abito e
quello delle mie
damigelle."
"Io
invece nel frattempo andrò a prendere il mio vestito e
quello dei testimoni,
dirò al fotografo la data e farò preparare i
fiori per quel giorno."
"Oh
mio Dio B sono così contenta per voi! Nate che ne dici di
aiutarmi ad
organizzare l'addio al celibato e al nubilato per venerdì
sera visto che sabato
non si potranno vedere."
"E
perché?" chiesi
io ingenuamente, non sapevo nulla di matrimoni.
"Porta
sfortuna vedere la sposa il giorno prima del matrimonio." rispose
Blair.
"Meglio
evitare Chuck! Anche perché Blair il giorno prima del
matrimonio non sarà un
bello spettacolo!" disse
Serena.
Tutti
scoppiammo a ridere. Di sicuro Blair sarebbe stata un fascio di nervi
pronta a
controllare ogni secondo se tutto fosse perfetto e al posto giusto.
Finita
la serata ringraziammo tutti di essere venuti, mentre tutti se ne
andavano io
decisi di rimanere ancora un po' a casa Waldorf. Blair si sedette sul
divano e
si tolse le scarpe.
"Non
ce la facevo più! Ho i piedi così gonfi che
nemmeno le scarpe mi entrano
più!"
Mi
misi accanto a lei, le presi i piedi e me li misi sulle gambe
cominciando a
massaggiarglieli.
"Va
meglio adesso?"
"Sì.
Grazie!"
"Charles,
posso parlarti?" chiese
Harold.
"Certo.
Torno subito Blair." dissi
dandole un bacio sulla fronte.
Ci
dirigemmo verso la cucina e Harold mi offrì una cioccolata
calda.
"Grazie."
"E
così stai per sposare mia figlia?"
"Già,
questa domenica."
"Sembra
davvero molto felice e deve continuare ad esserlo."
"Ascolti
Signor Waldorf, so che tutto questo non è quello che sperava
per usa figlia
visto che ha solo diciassette anni, ma le prometto che
cercherò di renderla
felice ogni giorno e che farò di tutto per lei e i bambini."
"Sono
molto contento di sentirtelo dire. Allora benvenuto nella famiglia." mi
disse porgendomi la mano.
La
strinsi e poi finalmente tutta la tensione era sparita e cominciammo a
parlare
del più e del meno.
"Cosa
state architettando voi due?" disse
Blair notando che stavamo scherzando.
"Io
e tuo padre stavamo giusto parlando di te!"
"Ah
davvero?"
"Ti
ricordi orsacchiotta, quando avevi cinque anni e dicevi che saresti
diventata
una principessa un giorno."
"Sì" disse
Blair imbarazzata.
"Indossasti
una tiara per una settimana!"
"Già
me lo ricordo. Come mai smettesti di indossarla?"
"Come
non te lo ricordi? Un giorno a scuola me la prendesti e mi dicesti che
io non
ero una principessa! Litigammo perché io la rivolevo e si
ruppe."
"Giusto,
ora ricordo."
"Beh
adesso io vado a dormire. Ci vediamo domani Charles."
"A
domani Signor Waldorf."
"Oh
ti prego adesso sei di famiglia, chiamami Harold."
Annuì
e quando Harold uscì dalla stanza Blair mi rivolse uno
sguardo indagativo.
"Cosa?"
"Che
cosa è successo qui?" chiese
tra il curioso e l'arrabbiato.
"Niente
io e tuo padre abbiamo parlato."
"Di
che cosa di preciso?"
"Di
tutto. Di te, del matrimonio, dei bambini.."
"In
meno di venti minuti?"
"Tu
cosa hai fatto nel frattempo?"
"Vi
stavo aspettando di là, ma non credevo che steste bevendo
cioccolata e parlando
alle mie spalle."
"Avanti
Blair, non stavamo facendo nulla di male, era solo una chiacchierata e
tuo
padre mi ha detto che sono benvenuto nella famiglia..."
"Beh,
allora benvenuto!" disse
arrabbiata avviandosi verso la porta per tornare
di là. Le presi il braccio e la feci girare in modo che
potessi vederla in
volto, anche se era stanca era sempre bellissima.
Non
capivo cosa la turbasse tanto, finalmente suo padre mi aveva accettato
e tutto
stava andando come sarebbe dovuto andare.
"È
successo qualcosa?"
"No,
nulla."
"Allora
cos'hai?"
"Tutto
sta andando troppo bene! È troppo strano, voglio dire
com'è possibile?!"
"È
vero, tutto sta andando bene. Allora perché non ti godi
questa felicità invece
di continuare a domandarti cosa potrebbe andare storto e se
andrà a finire
bene?"
"La
mia vita era programmata da quando avevo dieci anni e adesso?! Tutto
è stato
sconvolto, non so che fare. Non so come andare avanti Chuck!"
"Nemmeno
io! Ma ce la potremo fare solo stando insieme, passo dopo passo. Ce la
possiamo
fare." dissi
prendendole le mani "Io
ti aiuterò, sono qui per questo."
"Grazie." disse
finalmente guardandomi negli occhi.
Ci
avvicinammo sempre di più fino a quando le nostre labbra non
si incrociarono in
un bacio.
La
strinsi sempre di più a me e lei non si ribellò,
anzi. Continuammo a baciarci
per non so quanto tempo, poi la presi in braccio e la portai al piano
di sopra
in camera sua e continuammo da dove eravamo stati interrotti questo
pomeriggio.
|
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Capitolo 11 *** An Ordinary Day ***
Ciao a tutti! Scusatemi, so che vi
ho
fatto aspettare molto per un nuovo capitolo e mi dispiace, ho avuto il
blocco
della scrittice e poi questo lunedì era il mio compleanno e
quindi c'erano i
preparativi della festa... Mi dispiace tantissimo. Ma prima di
lasciarvi al
capitolo alcune
COSE IMPORTANTI SULLA STORIA:
Nella mia storia il compleanno di Blair è l'11 novembre,
visto che nella serie
tv non specificano il mese ma la stagione (autunno), secondo i miei
calcoli
quindi in questo capitolo il giorno è: mercoledì
14 gennaio, giusto per avere
le idee chiare.
Comunque adesso so già come continuare e stasera dopo aver
finito i compiti e
aver visto l'ottava stagione di Bones, continuerò a
scrivere. Ho ricontrollato
la storia, ma chiedo scusa per gli errori ortografici che potrebbero
esserci.
Grazie a tutti quelli che hanno letto, aggiunto tra le preferite o
recensito la
storia. Spero questo capitolo non sia deludente. Fatemi sapere. Ogni
recensione
è ben accetta.
XoXo
CoCo V
CAPITOLO X
An Ordinary Day
POV BLAIR
Il
mattino dopo mi svegliai avvolta dalle braccia di Chuck e ripensavo a
quello
che era successo la sera precedente.
"La
mia vita era programmata da quando avevo dieci anni e adesso?! Tutto
è stato
sconvolto, non so che fare. Non so come andare avanti Chuck!"
"Nemmeno io! Ma ce la
potremo fare solo stando insieme, passo dopo passo.
Ce la possiamo fare. Io ti aiuterò."
Le
sue parole, il suo sguardo,... Mi voltai lentamente cercando di non
svegliarlo ed inizia a guardarlo mentre dormiva. Cominciai a pensare
che Serena
avesse ragione, provo davvero qualcosa per Chuck Bass. Eppure la cosa
non mi
disturbava, con lui provo cose che non ho mai provato con Nate.
Continuai a
guardarlo, era così bello mentre dormiva, sembrava un'altra
persona, una persona
che nessuno conosceva a parte me.
"Ti
piace quello che vedi Waldorf ?" disse
sorridendo.
Arrossii
ed imbarazzata puntai il mio sguardo da un'altra parte.
"Non
illuderti Bass."
Si
girò, mi guardò negli occhi e mi baciò.
"Buongiorno
Waldorf."
"Bass." dissi
acida cercando di scendere dal letto, ma Chuck mi bloccò.
"Dove
vai?"
"In
bagno, è tardi e i miei genitori sono giù che mi
aspettano per fare
colazione."
"Vuoi
che me ne vada?"
"No." dissi
a bassa voce ma in modo che mi sentisse.
Non
volevo che andasse via.
"Rimarresti
per la colazione?" dissi
alzando lo sguardo per
guardarlo negli occhi.
"Sei
sicura di volere che rimanga? Non sembravi molto convinta di
volermi poco fa..."
"Fa
come vuoi.." dissi
acida alzandomi e dirigendomi
verso il bagno.
Lui
sospirò e si alzò anche lui.
Entrai
in bagno ed entrai nella doccia. Poco dopo sentii delle mani che mi
toccavano i fianchi, mi girai di scatto e vidi Chuck.
"Che
cosa stai facendo?!" dissi
allibita.
"Pensavo
di risparmiare l'acqua e di fare una doccia insieme." rispose
facendo il sorriso alla Chuck Bass.
"E
da quando tu pensi al risparmio?"
"Da
quando ho capito che risparmiando si possono trarre dei
vantaggi..."
"Beh
non so cosa tu abbia in mente Bass, ma sono ancora arrabbiata con te,
quindi esci da questo bagno!"
Lui
cominciò a baciarmi sul collo e disse: "La
tua bocca dice una cosa, il
tuo corpo ne dice un'altra..."
"E
va bene, ma facciamo in fretta. I miei sono di sotto."
30minuti dopo...
POV CHUCK
"Buongiorno
Mr. Waldorf. Mrs. Waldorf.." dissi
baciando la mano della madre di Blair.
"Chuck,
non credevo che fossi rimasto qui per la notte e poi ti prego
chiamami Eleanor, ormai sei uno di famiglia."
"È
stata una decisione all'ultimo minuto Mrs... Eleanor."
"Dov'è
Blair?" chiese
Harold.
"Si
è svegliata, preparata, ma poi mentre mi finivo di preparare
beh,
si è addormentata di nuovo. Era molto stanca."
"Ma
sono le sette e mezzo di mercoledì mattina! Deve ancora fare
colazione
e poi deve andare a lezione..." disse
Eleanor distogliendo lo
sguardo dai suoi bozzetti.
"Non
ti preoccupare madre sono sveglia. Buongiorno papà. Grazie
per
avermi svegliato Chuck."
"Dormivi
così bene, sembravi molto stanca dopo la doccia..." dissi
sfoggiando il mio sorriso.
"Già
e lo sono ancora." disse
arrossendo.
"Come
ti senti orsacchiotta?"
"Stanca,
ma abbastanza bene. E poi oggi dobbiamo finire con i preparativi
del matrimonio. Abbiamo solo tre giorni!" disse
sbadigliando.
"Blair,
non ti preoccupare mi occuperò io dei preparativi, mentre tu
ti
riposi." risposi.
"No,
ce la posso fare. Dopotutto è il mio matrimonio."
"La
colazione è pronta Mr. E Mrs. Waldorf." disse
Dorota.
Ci
dirigemmo tutti nella sala da pranzo e cominciammo a parlare del
più e del
meno.
Poi
accompagnai Blair alla Costance e mi diressi in classe. Ormai
già dopo soli
due giorni era diventata routine. Ad un certo punto si sentono tutti i
telefonini squillare: Gossip Girl.
Gossip
girl qui, la vostra unica fonte sulle vite scandalose dell'elite di
Manhattan.
Ho deciso che in vista del matrimonio Waldorf-Bass
pubblicheró solo notizie che
riguardano i nostri due Upper East Siders preferiti.
A quanto pare ieri sera
c'é stata una riunione Waldorf-Bass a casa Waldorf per
discutere i preparativi del matrimonio dei Bass. Ma mentre tutti sono
tornati a
casa, il nostro C é rimasto a fare compagnia alla nostra
regina, e non ne é
uscito fino a questa mattina per andare a scuola. Alcune fonti dicono
che B
sembri più stanca del solito questa mattina, immaginammo
già cosa possa essere
successo... Attenti ragazzi, vi tengo d'occhio!
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
POV BLAIR
"Ehi
B!"
"S..."
"Che
succede? Non hai una bella cera."
"Sono
stanchissima. La cena di ieri mi ha distrutta. Oggi mi aspettano
tutti i preparativi del matrimonio, e poi queste nausee..."
"Vorrei
poterti aiutare, c'é qualcosa che posso fare? Qualche
preparativo
per il matrimonio?"
"Stai
già organizzando i nostri addii al nubilato e celibato, non
vorrei
che facendo più cose combinassi un disastro."
"Grazie
per la fiducia B!"
Alzai
le spalle continuai a dirigermi verso il mio armadietto per prendere i
libri per la lezione, quando tutto i cellulari squillarono.
Gossip
girl qui, la vostra unica fonte sulle vite scandalose dell'elite di
Manhattan.
Ho deciso che in vista del matrimonio Waldorf-Bass
pubblicheró solo notizie che
riguardano i nostri due Upper East Siders preferiti.
A quanto pare ieri sera
c'é stata una riunione Waldorf-Bass a casa Waldorf per
discutere i preparativi del matrimonio dei Bass. Ma mentre tutti sono
tornati a
casa, il nostro C é rimasto a fare compagnia alla nostra
regina, e non ne é
uscito fino a questa mattina per andare a scuola. Alcune fonti dicono
che B
sembri più stanca del solito questa mattina, immaginammo
già cosa possa essere
successo... Attenti ragazzi, vi tengo d'occhio!
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
"B!" Urló
Serena "Adesso
capisco perché sei stanca! Dovresti riposare di
più invece di.. Non voglio
nemmeno pensare a cosa avete fatto. Ew!"
"Pensa
quello che vuoi S! Ma sai benissimo perché sono stanca.
Adesso se
vuoi scusarmi ho lezione."
"B! Blair, andiamo!
Aspettami almeno, andiamo insieme."
Continuai
a camminare. Ormai in questi
giorni mi irritavo per qualsiasi cosa. Serena mi camminava accanto
senza dire
una parola, sapeva che in un momento come questo era meglio non
parlarmi.
Alla
fine delle lezioni io e Serena
camminavamo verso gli armadietti.
"Mi dispiace per questa
mattina S. Sono molto stanca, poi c'é il matrimonio e
cominciò a sentire lo
stress..."
"B non c'é bisogno che
ti
giustifichi, ti capisco. Ti ho detto che ti starò sempre
accanto, ma
nell'ultimo periodo non so che dire o fare qualsiasi cosa per paura
della tua
reazione. Ma ti voglio bene e ti ho promesso che ti sarei stata sempre
accanto
e voglio esserci."
"Sono davvero cosí
terribile?"
"Il fatto che in questo
momento io abbia paura di non formulare la frase nel modo
giusto ti fa capire tutto."
Ad
un certo punto vidi tutto girare cosí
mi sedetti su una panchina in cortile.
"B! B! Stai bene? Sei molto
pallida." Disse
la mia
amica molto preoccupata.
"Non lo so. Smettila di
girare..."
"Chiamo Chuck..."
"No, non ce n'é
bisogno" dissi
cercando
di alzarmi, ma non ci riuscii e vidi tutto nero.
POV CHUCK
Le
mie lezioni erano finite e stavo aspettando Blair fuori già
da dieci minuti.
Così stufo di aspettare decisi di andare alla Costance per
vedere cosa la
stesse trattenendo cosí tanto.
Stavo
per andare verso i suoi armadietti, quando dalle porte che affacciano
al
cortile, vidi Blair seduta sulla panchina e Serena, che mi dava le
spalle, che
le parlava.
Mi
avvicinai a loro quando vidi Blair che cercava di alzarsi, ma qualcosa
non
andava. Spintonai tutti e corsi da lei ed insieme a Serena riuscii a
sorreggerla.
"Cos'é
successo?!"
"Non lo so é successo
tutto
all'improvviso!" Disse
Serena tra
le lacrime "I-Io...
No-oi..."
"Serena,
calmati, respira. Dobbiamo occuparci di Blair adesso."
Lei
annuí e mi aiutó a far sdraiare
Blair sulla panchina.
"Serena prendi il mio telefono
e chiama la dottoressa."
"Ok."
Blair
era ancora incosciente e nel frattempo intorno a noi si era formata una
folla di curiosi che scattavano foto e facevano video. Tra la folla
notai le
tirapiedi di Blair.
"Voi
tre! Non state lí impalate portate un bicchiere d'acqua."
Loro
annuirono di dileguarono subito
tornando poco dopo con un bicchiere d'acqua
che
Serena prese mentre io cercavo di
far prendere coscienza a Blair.
"Su, forza Blair, svegliati!
Andiamo!" Dissi
scuotendola.
"Ehi amico, che
succede?" Disse
Nate.
"Non lo vedi da te?!" Risposi
io
preoccupato e ansioso. “Ehi
Blair. Non ti preoccupare andrà tutto bene.
Bevi questo.” Dissi
prendendo il bicchiere d’acqua dalle mani di Serena, che
stava parlando con la
ginecologa di Blair, e aiutandola a bere. Lei annuì e bevve
lentamente l’acqua,
ma poco dopo richiuse gli occhi.
"Blair,
non ti addormentare, so che sei stanca, ma devi rimanere
sveglia, ok? Nathaniel aiutami a portarla in limousine."
"Certo."
Arrivammo
in limousine e Nate mi aiutó a mettere Blair in
limousine.
“La Dottoressa ci
raggiungerà al
Mercy.”
"Perfetto. Arthur portaci
subito in ospedale.”
Entrammo
tutti in limousine, io tenevo Blair sulle gambe e le accarezzavo i
capelli. Avevo paura per lei, per i bambini..
Appena
arrivati, non aspettai nemmeno
che Arthur venisse ad aprirci la porta, con Blair in braccio mi diressi
verso
l’interno per cercare un’infermiera o la dottoressa
mentre Serena e Nate mi
seguivano cercando di tenere il mio passo.
“Mi
scusi. Mi potrebbe aiutare? La mia fidanzata si è sentita
male, è
svenuta ed è incinta. Non è la prima volta che
capita. Ho chiamato la sua
dottoressa e dovrebbe essere qui…” dissi
rivolgendomi alla prima
infermiera che trovai.
“Ok. Si calmi e respiri.
Per
prima cosa mettiamo la ragazza su una sedia a rotelle. È
cosciente?” disse
aiutandomi
a mettere Blair sulla sedia a rotelle.
“Sì” risposi.
“Ok. Signorina, mi sa
dire come
si chiama?”
“Blair, Blair
Waldorf.” Disse
Blair con un filo di voce.
“Perfetto Blair. La
dottoressa
Breman ci ha già avvertito e vi sta aspettando. Ci sono
altri parenti oltre lei?”
“No.. Serena, potresti
chiamare i
Waldorf e dir loro di raggiungerci?”
Lei
annuì e si allontanò.
“Nate, potresti andare
con lei. È
meglio se non rimane sola, è troppo agitata.”
“Va bene amico, facci
sapere.” disse
Nate
dandomi una pacca sulla spalla.
“Ok.
Adesso possiamo andare. Prego da questa parte.” Disse
l’infermiera.
Ci
dirigemmo verso l’ascensore e andammo al terzo piano nel
reparto
Ginecologia.
“Buongiorno.
Signorina Waldorf, come si sente?”
“Stanca..”
“Ok. Che cosa
è successo.”
“Io non ero presente al
momento,
era con la sua migliore amica. Ha detto che è successo tutto
all’improvviso. Io
l’ho vista mentre provava ad alzarsi da una panchina a scuola
ed è svenuta. Ha
ripreso i sensi dopo molto tempo. È la seconda vola che
succede, è accaduta la
stessa cosa anche sabato verso l’ora di pranzo, ma ha ripreso
i sensi quasi
subito quella volta.”
“Ok. Adesso facciamo
delle analisi
e misuriamo la pressione.”
“Ma da cosa potrebbe
dipendere?” chiesi
preoccupato “Non
farà male ai bambini?”
“No, non crea alcun
danno, ma
potrebbe trattarsi di un calo di pressione o di un’anemia.
Meglio non entrare
nel panico e rimanere calmi.”
Annuì
e lasciai che facesse il suo
lavoro. Ero accanto a Blair, le stringevo la mano e le accarezzavo i
capelli
mentre lei rispondeva ad alcune domande della dottoressa.
“La
pressione è un po’ bassa, meglio attendere il
risultato delle analisi.
Vado a
controllare quanto dovremmo
attendere.”
“Grazie dottoressa. Come
ti
senti?”
“Meglio… Ho
paura Chuck.” Rispose
guardandomi. Aveva le lacrime agli occhi.
“Lo
so, ma non ti preoccupare andrà tutto bene. Non è
nulla di grave. Tra
poco ti porterò a casa e potrai riposare, poi se ti va
possiamo cenare
insieme.” Dissi
dandole un bacio sulla fronte.
“Grazie.”
“Bene.” Disse
la dotteressa Breman entrando nella stanza “Buone
notizie, non c’è alcun
sintomo di anemia. A quanto pare era solo un calo di
pressione. È normale
durante la gravidanza che ci sia sensazione di vertigini o svenimento,
però
bisogna sempre stare attenti. Mi raccomando beva più
liquidi, presti più attenzione
quando si alza, proceda con calma; assuma più carboidrati e
quando si riposa
metta le gambe alzate. D’accordo?”
“Grazie dottoressa
Breman, farò
come mi ha detto.”
“Ha già visto
uno psicologo?”
“Mia madre aveva preso un
appuntamento per il pomeriggio.”
“Meglio annullarlo. Oggi
riposi
un po’ e prenda un appuntamento per domani o
venerdì. Oggi assoluto riposo.”
“Ok.”
“Ecco, questi sono
integratori che potrebbe prendere durante la gravidanza.
Visto che aspetta due gemelli c’è più
rischio di anemia, quindi meglio stare
attenti e fare controlli. Ci vediamo tra tre settimane per la visita di
fine
primo trimestre, così vediamo anche come vanno le tue
sedute. Facciamo… mercoledì
4 febbraio?”
“Ci saremo.”
“Al 4 febbraio
allora.”
Uscimmo
dalla stanza e tenevo Blair
stretta a me per paura che potesse sentirsi di nuovo male. Fuori
incontrammo i
Waldorf, Serena, Nate e a mia sorpresa anche la mia famiglia.
“Oh la mia povera
bambina. Come
ti senti?” disse
Eleanor
abbracciando Blair.
“Allora?
Che cosa ha detto la dottoressa?” mi chiese Harold
mentre tutti
mi
guardavano
in attesa di risposta.
“Non vi preoccupate.
Nulla di
grave, era solo un calo di pressione e adesso
dovremmo tornare a casa Blair ha
bisogno di riposare.”
“Per fortuna” disse
Lily “Eravamo
tutti così preoccupati…”
“Ma che cosa ci fate voi
qui?” chiesi
a quella che sarebbe stata la mia futura
famiglia. C’erano tutti Lily, Eric, addirittura mio padre.
“Ho chiamato Serena, ci
dovevamo
incontrare per decidere insieme alcuni preparativi del matrimonio e
quando ho
visto che non arrivava l’ho chiamata e mi ha raccontato
tutto. L’ho sentita
agitata, così mi sono preoccupata, ho chiamato tuo padre e..
Eccoci qui!”
“Grazie Lily.”
“Che cosa hai mangiato a
pranzo?” chiese
Harold a sua figlia.
“Beh.. Io..”
“Nulla. Non hai mangiato
nulla!” disse
Serena arrabbiata. “Sono
stata con te tutto il
giorno, quindi non provare a
mentire!”
“Non è
vero.” disse
Blair in sua difesa
“Allora cosa hai
mangiato?” chiesi
io.
“Avevo voglia di
macarons, così
ne ho mangiati alcuni e..”
“Quello non è
pranzare Blair!
Aspetti due gemelli, non puoi mangiare come hai fatto
finora.”
“Lo so, lo so
ma…”
“Ma?” chiese
suo padre.
“Perché non
andiamo tutti a
mangiare qualcosa prima di tornare a casa? Ormai siamo qui.” Proposi
io cercando di evitare una discussione che
non sarebbe finita bene per Blair.
“Mi sembra
un’ottima idea.”
Andammo
tutti a mangiare qualcosa e
finito accompagnai Blair e i Waldorf a casa.
“Tu non vieni?” chiese
Blair.
“Devi riposare, ho
pensato di
passare poi tra un po’ per vedere come stai.”
“Lo so, ma… I
miei dovranno
uscire per alcuni preparativi del nostro matrimonio e non voglio
restare sola…
Mi faresti compagnia?”
“Certo.”
Scendemmo
dalla limousine e salimmo fino in camera sua.
POV
BLAIR
Arrivata
in camera mi sedetti sul letto. Chuck mi si avvicinò, mi
tolse le
scarpe e poggiò le mie gambe sul letto.
Mi
aiutò a mettermi sotto le coperte e
mi diede un bacio sulla fronte. Cominciai a chiudere gli occhi quando
lo sentii
andare via, così gli presi il braccio.
“Dove stai
andando?”
“Giù.
Aspetterò che ti svegli in
salotto.” Disse
in modo
pacato.
“Non te ne
andare.” Dissi
spingendolo verso di me.
“Blair…”
“Ti prego, stenditi
accanto a
me…”
“Blair non
credo..”
“Ti prego.”
Gli
feci spazio nel letto e lo guardai
negli occhi aspettando che decidesse cosa fare. Così si
sedette sul letto e si
tolse le scarpe distendendosi poi accanto a me.
Mi
accoccolai a lui e poggiai la mia testa sul suo petto mentre lui mi
accarezzava i capelli e posava leggeri baci sulla testa.
Mi addormentai
così tra le sue braccia.
|
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Capitolo 12 *** The Bachelorette Party ***
Eccomi con un
nuovo capitolo, devo ammettere molto dolce e lungo... xD
ma naturalmente è solo l'inizio e stiamo parlando di Chuck e
Blair, quindi
tutto può accadere.
Vi lascio col capitolo. Fatemi sapere che ne pensate.
XoXo
Coco V
CAPITOLO
XI
The
Bachelorette Party
VENERDÌ
16 gennaio
Sono
passati due giorni da quando Blair si è sentita
male e naturalmente Gossip Girl non ha evitato di parlarne. Blair da
allora é
rimasta a casa, costretta da Chuck, d'accordo con i Waldorf.
É
il giorno dell'addio al nubilato e al celibato e
Blair, il giorno precedente, ha fatto il test per scegliere le altre
tre
damigelle per il suo matrimonio, e lei e Chuck hanno fatto gli assaggi
per
scegliere il menù.
Per
essere precisi, nemmeno Chuck e Serena sono andati a lezione per finire
i
preparativi del matrimonio.
P.S. Ho deciso che l'abito
della
damigella d'onore, cioè di Serena, sarà un
Eleanor Waldorf, mentre quello delle
damigelle un Vera Wang. E ho deciso che la cerimonia si
terrà in Chiesa con il
vestito di Vera Wang, mentre il ricevimento all’Oheka Castle,
come avevo
scritto due capitoli fa, con l’abito di Eleanor Waldorf.
12.00
POV BLAIR
"Serena!
Serena!" Disse
Blair scendendo lentamente le scale del suo
attico.
"Che
succede B?" disse
Serena che aveva appena finito una telefonata.
"Allora?
Tutto pronto? Come procede?"
"B
ci provi da giorni! Non ti dirò nulla riguardo all'addio al
nubilato e
celibato."
"Oh,
andiamo S. Un indizio?" rispose
sorridendo
l’amica cercando di riordinare i fogli sparsi nel salotto
Waldorf.
"L'unico
che ti posso dare é quello che già sai. Saranno
separati."
"Wow
che aiuto!"
"Allora
come va la scelta delle damigelle?"
"Malissimo!
Nessuna é all'altezza di essere una damigella del mio
matrimonio, a parte te
naturalmente."
"Mancano
due giorni al matrimonio e Vera Wang deve avere le misure B! Entro
oggi!!"
"Lo
so, lo so... É che... Non so!"
"Ok!
Hai preparato una lista dei pro e contro."
"Sí...
Ma voglio solo altre tre damigelle oltre te, troppe mi coprirebbero la
scena.
Abbiamo Hazel, Penelope, Isabel e Katy. Sceglierei Penelope, Katy e
Isabel, che
sarebbero anche molto contente di indossare lo stesso abito, ma
Penelope é
troppo... Acida e non fa quello che le viene detto."
"B.
Oggi devi portare le ragazze da Vera, decidi quali vuoi o prendi solo
Katy e
Isabel."
"E
avere solo tre damigelle?! No! Ok, lasciamo fuori Hazel, potrebbe
servirci come
riserva."
"Blair
é un matrimonio, non una partita di football!" disse
Serena ridendo per l’affermazione dell’amica.
"Chiama
le ragazze e dille di essere da Vera per le quattro. Oh mia madre ci
vuole per
la prova del vestito, facciamo per le due, finito andremo da Vera per
la prova
dell'altro vestito."
"Non
posso ancora crederci che indosserò un Eleanor Waldorf e che
sarò la tua
damigella!"
"Non
posso crederci che mi sto sposando!" Dissi
ridendo.
"B...
Sei sicura di volerlo fare? Sei ancora in tempo per cambiare idea."
"Me
lo chiedi in continuazione S, la risposta non cambia. Certo che sono
sicura.
Chuck é davvero cambiato, negli ultimi due giorni non mi ha
lasciato da sola
per più di un'ora! Facciamo colazione, pranziamo e ceniamo
insieme in modo che
mi possa controllare. Passa praticamente tutto il tempo con me ad
organizzare
il matrimonio, e quando non c'é incarica te. Ha praticamente
organizzato metà
matrimonio! E tu mi hai aiutata ad organizzare l'altra metà
e per questo ti
ringrazio, mi sei stata molto vicina... Ti voglio bene S." Dissi
abbracciandola.
"Oh
ti voglio bene anche io B! E sono cosí contenta di essere la
tua damigella
d'onore!"
"Ok
basta o comincerò a piangere e non credo riuscirei a
fermarmi facilmente."
*Ding*
"Interrompo
qualcosa?"
"Chuck,
che ci fai qui?"
dissi io sorpresa, ma cercando di
nascondere quanto fossi contenta di vederlo. Aveva un mazzo di peonie
in una
mano e un sacchetto di Ladurèe nell’altra.
"Sono
venuto a vedere come vanno i preparativi... E poi se non ricordo male
é
l'ultimo giorno che possiamo vederci prima del matrimonio e volevo
pranzare con
te.” Disse
mostrando il suo sorriso alla Chuck Bass.
"Sembra
quasi ti dispiaccia..." Disse
Serena scherzando.
Chuck
rimase in silenzio ed iniziò a fissarmi intensamente.
"Oh
mio Dio, ti dispiace veramente... Ad entrambi! Non posso crederci, sta
accadendo davvero. Ma almeno mi state ascoltando?"
"Sí
Serena, mi dispiace se non sei stata al centro dell'attenzione per
più di due
minuti." Dissi
acida. "Comunque
i preparativi procedono bene.” Dissi cambiando subito umore e
procedendo verso
Chuck per prendere le peonie che aveva in mano “Sembrerebbe
essere tutto
pronto. Serena si sta occupando degli ultimi preparativi per gli addii,
poi
avremo un appuntamento alle due con mia madre, un appuntamento alle
quattro con
Vera Wang e le ragazze per le misure degli abiti da damigella e se
tutto andrà
bene finiremo per le sette.”
“Gli
inviti sono stati inviati e ricevuti.” continuai
poggiando le
peonie sul tavolino dell’entrata e prendendo la mia agenda in
mano“I fiori
sono arrivati tutti e le decorazioni saranno pronte in tempo; Sylvia si
sta
occupando della torta che abbiamo scelto e non ci sono problemi,
sarà pronta
per domenica; il fotografo arriverà in Chiesa
mezz’ora prima dell’inizio della
cerimonia, quindi alle 14.30; la Chiesa… Oh mio Dio abbiamo
dimenticato la
Chiesa! Come ho potuto dimenticarmene!”
“Blair…” cominciò
Chuck poggiando il sacchetto sul divano.
“Serena,
avresti potuto ricordarmelo, sei la mia damigella
d’onore…”
“Blair…” continuò
Chuck mentre la mia amica mi fissava impaurita.
“Avresti
dovuto controllare la lista che ti ho dato e tutto questo non sarebbe
accaduto!”
“Blair.”
“Adesso
non avremo la cerimonia in al St. Thomas, dove i miei genitori si sono
sposati,
e chissà se ne troveremo una, a due giorni dal matrimonio, a
New York!!” urlai
contro la mia amica e il mio futuro sposo.
“Blair!” disse
Chuck mettendo le sue mani sulle mie spalle per fermarmi. “Rilassati.
Sono andato ieri in Chiesa, ricordi? Abbiamo un appuntamento
lì, al St. Thomas
alle quattro.”
“Alle
quattro?! Ma devo essere da Vera alle quattro, non puoi andarci da
solo?” dissi
ricontrollando l’agenda.
“Blair,
sono andato ieri da solo, ma ci vogliono lì entrambi. Quindi
devi esserci per
forza anche tu.”
“È
un disastro!” dissi
allontanandomi da Chuck e sedendomi teatralmente
sul divano.
“Non
devi per forza andare anche tu con le ragazze, Serena potrà
occuparsene. Devono
prendere solo le misure, l’abito lo hai già
scelto, e poi non ci metteremo
molto. Potrai raggiungerle quando avremo finito.” Disse
Chuck sedendosi sul divano accanto a me.
“Invece
ci devo andare!” risposi
voltandomi verso di lui. “Sono
la sposa e poi Vera deve prendermi altre misure
visto che ingrasso di giorno in giorno. E continuerò ad
ingrassare fino a che
non diventerò una balena!”
“Ma
è per questo che esistono le damigelle d’onore per
alleviare i compiti della
sposa. E non è vero che sei ingrassata. Sei identica a
prima.”
“Chuck
ha ragione, me ne posso occupare io. Per stasera è
già tutto pronto e poi sarà
Vera Wang a fare tutto”
“Grazie
S! Allora andremo all’atelier da mia madre per la prova del
mio abito da
ricevimento e per il tuo abito da damigella alle due e mezza, poi
tu” dissi
rivolgendomi a Chuck “Mi
passerai a prendere lì alle quattro meno un
quarto, così non arriveremo in ritardo, mentre tu Serena
prenderai la mia
limousine e incontrerai le ragazze da Vera Wang, dove vi
raggiungerò qualche
ora dopo.”
POV
CHUCK
“Perfetto!
Adesso ti va di venire a pranzo e smetterla di parlare di
matrimonio?”
“D’accordo” disse
Blair sorridendo “Vado
di sopra a cambiarmi e torno subito.”
“Ti
aspetto qui.”
Salì
di sopra e quando sentii la porta chiudersi dissi: “E
siamo sfuggiti ad un’altra possibile decapitazione”
“Già” rispose
Serena sedendosi sul divano.
“Da
quanto sei qui?”
“Blair
mi ha svegliata alle otto chiedendomi di venire qui per finire di
organizzare
il tutto, ma conoscendola sapevo che in realtà voleva indizi
per stasera. Ma
sono comunque arrivata qui il prima possibile e cioè
quarantacinque minuti
dopo, eppure mi sono dovuta sorbire la ramanzina. Sono stata con Blair
tre ore
e quindici minuti e ti giuro che se passo anche solo altri cinque
minuti con
lei mi ricovererò all’Ostroff! È sempre
stata autoritaria, acida,
manipolatrice, snob, e potrei continuare la lista a lungo…
Ma mai fino a questo
punto. Come fai a passare tutto quel tempo con lei?”
“Beh
non lo so, ci riesco e basta. Conosco Blair da una vita, so come
prenderla
tutto qui.”
“Farò
finta di non aver capito il doppio senso nell’ultima frase.
Ma davvero se non
conoscessi il tuo passato direi che sei stracotto di lei”
disse ridendo
“Non
dire sciocchezze sorellina.”
“Andiamo
Chuck. Lei non c’è, puoi dirmelo. Non
dirò niente a nessuno, promesso.”
“Serena…”
“Oh
avanti Chuck! Tutto questo non sembra una copertura, perché
non lo è!”
“Non
ho intenzione di parlare di questo, con te.” Dissi
visibilmente
irritato dalle troppe domande
“Va
bene, mi dispiace. Ma Chuck stiamo per diventare una famiglia,
purtroppo, e
sarai il marito della mia migliore amica che per me è come
una sorella. Tutto
quello che voglio è che lei sia felice, so che sei cambiato,
ma ti giuro che se
la farai soffrire ti farò rimpiangere di essere parte della
mia famiglia.”
“Sono
pronta!” disse
Blair mentre scendeva le scale. “Ehi,
che cosa succede? Avete delle facce!”
“Niente.
Possiamo andare?”
“Certo.
Serena vieni con noi?” disse
Blair sorpassandomi per prendere il suo
cappotto. All’ultima domanda mi girai e notai il volto
impaurito di Serena e
sorrisi.
“Cosa
c’è di divertente Bass?!” disse
Blair voltandosi dopo aver preso il cappotto
“Nulla
ma credo che Serena abbia altri impegni, giusto?”
“S-sì
io.. Devo incontrarmi con Nate per vedere se è tutto ok per
stasera.”
“Oh,
d’accordo. Allora ci vediamo alle due e mezza da mia madre.
Mi raccomando
puntuale! Sai che odio i ritardatari.” Disse
mentre l’aiutavo
a mettere il cappotto
“Non
ti preoccupare, sarò puntuale… pur di non
sentirti…” disse
l’ultima frase a bassa voce, ma io che ero più
vicino la sentii, fortunatamente
Blair no.
“Hai
detto qualcosa?”
“No,
nulla.”
“Sarà
meglio andare.” Dissi
guardando prima Serena e poi Blair. “Serena.”
“Ciao
S.”
“Ciao
B, buon pranzo!”
Arrivammo
al ristorante e ci fecero accomodare. Aiutai Blair a sedersi e una
volta seduto
anche io cercai di rompere il silenzio.
"Allora,
cos'hai fatto questa mattina?"
"Appena
te ne sei andato dopo aver fatto colazione ho chiamato Serena e ci
siamo
occupate del matrimonio."
"Che
ne dici di fare un patto?"
"Cioè?" Disse
guardandomi con sospetto.
"In
queste due ore che saremo insieme non parleremo del matrimonio o dei
preparativi. Va bene?"
"Grazie
al cielo. Sono stanca di parlarne. Ogni persona che incontro non fa
altro che
chiedermi come stanno andando i preparativi, se ce la faremo in
tempo... Come é
andata a te stamattina?" Disse
bevendo un un
sorso d'acqua.
"Ho
incontrato mio padre, era la chiamata che avevo ricevuto mentre stavamo
facendo
colazione. Voleva parlarmi... É arrabbiato perché
non gli ho dato una risposta
anche se mi aveva dato un ultimatum."
"E?"
"E
vuole che accetti."
"Perché
non hai accettato?"
"Non
lo so. Mi ero dimenticato della sua proposta e quando tu sei stata male
era il
giorno dell'ultimatum e lui non mi ha chiesto niente. Ho passato tutto
il tempo
con te e non l'ho praticamente mai visto e non mi ha chiamato."
"Ha
detto: 'Credo che se continui cosí diverrai un casalingo.
Devi avere un lavoro
per provvedere alla tua famiglia. Stai per sposarti e per diventare
padre, devi
prenderti le tue responsabilità!.'"
"Ha
davvero usato la parola casalingo?" Disse
cercando di evitare di ridere, anche se sapevo che voleva
più di ogni altra
cosa.
"Hmmh.
Puoi ridere se vuoi Waldorf."
"Mi
dispiace." Disse
cominciando a ridere "È
che... Ho immaginato te, con un grembiule e..."
Cominciai
a ridere anche io con lei, la sua risata era contagiosa e adoravo
vederla
sorridere.
"Va
bene, ho capito. Sarei esilarante. Che cosa devo fare?" Chiesi
serio.
"Non
posso prendere questa decisione al posto tuo. Non voglio che un giorno
tu possa
rinfacciarmi il fatto di averti fatto o meno accettare la proposta di
tuo
padre..."
"Credi
che ne sarei capace?"
"In
un momento di rabbia tutti siamo capaci di dire di tutto."
"Lo
so..."
Fortunatamente
arrivò il cameriere con le nostre ordinazioni a rompere il
silenzio che si era
formato. Alla fine del pranzo salimmo nella mia limousine per andare
dai
Waldorf, quando Blair mi si avvicinò. I nostri sguardi si
incrociarono, mi
avvicinai di più a lei e ci baciammo. Ma capii subito che
lei voleva di più.
Cominciò a baciarmi sul collo, cosí cercai di
allontanarla.
"Blair..."
"Mmmh."
"Blair." Dissi
prendendole le braccia per staccarla da me.
"Perché
non vuoi toccarmi?!" Disse
fuoriosa. "É
da mercoledì che cerchi di evitarmi e non capisco il
perché!"
"Di
che cosa stai parlando? Io.."
"è
perchè sono grassa, non é cosí?!" Disse
cominciando a
piangere.
"Blair,
no. Ti sbagli. Tu non sei grassa, sei perfetta."
"Allora
perché non mi vuoi?"
"Io
ti voglio. Mi dispiace di averti fatto pensare il contrario.
É che... Quando
mercoledì sei svenuta e non riuscivo a svegliarti, mi sono
spaventato e ho
pensato che fosse per colpa mia, per quello che era successo quella
mattina è
la sera prima..."
"Ma
non é stata colpa tua. É stata colpa mia." Disse
abbassando lo sguardo.
Le
alzai il mento e la baciai.
"Quindi
mi vuoi?" Disse
come una bambina staccandosi dal nostro bacio.
"Sí
Blair. Ma adesso é tardi, sono le due e dovresti riposarti
un po' prima di
andare alla prova dell'abito."
"Ma
io non sono stanca."
"Non
fare storie. Se fai la brava, vengo con te a farti compagnia."
"Non
sono una bambina, non ho bisogno della balia."
"E
Dorota?"
"Beh
lei... Lei é la mia cameriera!"
Ci
fermammo davanti casa sua, cosí sorridendo dissi: "Beh,
allora ci vediamo tra venti minuti."
"Bene." Disse
uscendo dalla limousine.
La
vidi arrivare fino alla porta della hall, poi si bloccò e
tornò indietro. Bussò
al finestrino e sfoggiando il mio sorriso alla Chuck Bass lo aprii.
"Dimenticato
qualcosa Waldorf?"
"Sí.
Scendi immediatamente da quella limousine prima che ti ci tiri fuori a
forza."
La
guardai scioccato.
"Beh?
Hai intenzione di muoverti?"
"Come
desideri mia regina." Dissi
ridendo scendendo dalla limousine.
"Stai
ridendo di me?"
"No.
Non mi permetterei mai. Auch!"
"Cosí
imparerai a non prenderti più gioco di me." Disse
alzando le sopracciglia.
Mezz'ora
dopo accompagnai Blair all'atelier Waldorf e fortunatamente Serena era
già lí.
Decisi
cosí di andare da mio padre e parlare della mia offerta.
Avevo appena preso una
decisione.
POV
BLAIR
Dopo
la prova dell'abito io e Chuck siamo andati al St. Thomas per il
colloquio con
il prete e fortunatamente tutto é andato a gonfie vele. La
chiesa sarà nostra
domenica dalle due. Ero cosí eccitata che nemmeno notai che
ore fossero.
"Che
ore sono?" Chiesi
a Chuck seduto accanto a me.
Lui
controllo il suo Rolex e disse: "Le
cinque e cinque. Sarai solo un'ora in ritardo."
"Perfetto."
"Sei
stanca?"
"No,
visto che qualcuno mi ha fatto fare il pisolino dopo pranzo come i
bambini." Dissi
sarcastica.
"Peró
hai dormito..." Disse
ovvio.
"Beh,
cos'altro avrei dovuto fare?" Dissi
in mia difesa.
"Pronta
per un'altra prova?"
"Sí!
Anche se non vedo l'ora che sia stasera e vedere cosa ha organizzato
Serena.
Nemmeno le ragazze mi hanno voluto dire niente e loro dovrebbero
ascoltare me,
non lei!"
Lo
sentii ridere.
"É
la seconda volta che ridi di me oggi..."
"Mi
dispiace ma é più forte di me! Auuuuch!"
"Mi
dispiace ma é stato più forte di me!"
"Questo
faceva davvero male."
"Ho
cambiato scarpe, sapevo sarebbe stato utile."
"Siamo
arrivati Ms. Waldorf."
"Grazie
Arthur. Ci vediamo domenica Chuck." Dissi
sperando dicesse
qualcosa.
"Aspetta..." Sorrisi
e poi mi voltai.
"Dimenticato
qualcosa Bass?"
"Non
vorrai lasciarmi cosí?" Disse
attirandomi a
sé.
Prima
che potessi rispondere mi bació. Non so quanto tempo
passò, ma quando ci
staccammo per prendere aria dissi: "É
meglio che io vada..."
"Giá..."
Ma
non ero ancora pronta ad andarmene. Continuavamo a guardarci,
così ripresi a
baciarlo. Era più forte di me, non riuscivo a staccarmene e
sembrava provare lo
stesso anche lui. Eravamo come due calamite, quando ci separammo
sentivo già la
mancanza delle sue labbra sulle mie.
"Blair,
dovremmo parlare."
"Che
cosa é successo?" Chiesi
preoccupata.
"Ho
accettato il lavoro di mio padre."
"Ed
é una bella notizia, credo... Chuck, é davvero
quello che vuoi? Non sei
costretto a farlo..."
"Ma
devo occuparci di voi e mio padre mi ha offerto un'occasione.
É la cosa giusta
da fare."
"Ad
una sola condizione."
"Cosa?" Disse
voltandosi per guardarmi. Presi il suo volto tra le mie mani e dissi: "Promettimi
che nel momento in cui ne avrai abbastanza e ti starai stancato me lo
dirai e
noi troveremo una soluzione come facciamo sempre.
Promettimelo."
Lui
sorrise e mi disse: "Te lo
prometto Blair."
Poi
mi diede un casto bacio e mi disse: "Meglio
che tu vada, o si farà tardi."
"Ok.
A domenica."
"A
domenica."
In
quel momento, quando uscii dalla limousine sentivo di non avergli detto
qualcosa. Sentivo come se ci fossero parole non dette nel nostro
discorso che
nessuno dei due aveva il coraggio di dire, ma che in realtà
provava.
Quando
ero con Chuck provavo sensazioni mai provate con nessuno. Con lui
potevo essere
me stessa senza aver paura di essere giudicata.
"Ehi
B finalmente sei arrivata!" Disse
la mia amica accogliendomi con un abbraccio. "Vera
ti stava aspettando. Il tuo vestito é pronto devi solo
misurarlo per
controllare le misure una penultima volta. Forza andiamo."
Alle
sette meno un quarto eravamo finalmente fuori dall'atelier e tue
andammo a
prepararci per l'addio al nubilato che si sarebbe tenuto tra poco.
"Serena,
non so che indossare? Dovresti darmi un indizio, non posso vestirsi nel
modo
sbagliato." Dissi
urlando dalla mia cabina armadio.
"Blair,
non ci casco. Ha tantissimi vestiti, sceglie uno e vedrai
sarà perfetto." Rispose
lei dal bagno.
"Peccato
che dimentichi che pochi me ne entrano adesso."
"E
va bene. Fortunatamente oggi ho mandato Dorota a prenderti qualche
vestito
visto che ti lamenti che i tuoi non ti entrano più. Scegli
uno di quelli, credo
siano già appesi." Disse
lei uscendo dal bagno e raggiungendomi.
"Peccato
che non ci siano. DOROTA!"
"Sí
signorina Blair?"
"Dove
sono i miei nuovi vestiti?"
"Beh
vede, la signorina Serena mi aveva anche detto di aiutarla con alcuni
preparativi per l'addio al nubilato e non ce l'ho fatta ad uscire per
comprare
dei vestiti.."
"Mi
stai dicendo che stasera non avrò un vestito da mettere?!"
Dissi io non
facendola finire.
"Mi
dispiace signorina Blair."
"Ora
va! È portarmi delle fragole al cioccolato!"
"Subito
signorina Blair."
Mi
tuffai sul letto e urlai sul mio cuscino come una bambina.
"Blair
avanti calmati. Riusciremo a trovarti qualcosa."
"E
cosa S? Il mio addio al nubilato sarà tra poche ore e io non
ho nulla da
mettere perché i miei vecchi vestiti non mi entrano
più!"Dissi
piagnucolando.
"Signorina
Blair é arrivato un pacco per lei!" Disse
Dorota eccitata
portandomi il pacco e le fragole che le avevo chiesto.
"Chi
lo manda?" Chiesi
sorridendo.
"Mr.
Chuck." Rispose
lei ricambiando il sorriso e poggiando il
pacco sulle mie gambe.
Come
una bambina che scarta i regali il giorno del suo compleanno, aprii il
pacco e
trovai un bellissimo vestito di Elie Saab.
http://www.style.com/fashionshows/complete/slideshow/F2012CTR-ESAAB/#34
E
sotto trovai un bigliettino:
Sono riuscito a scoprire qualche dettaglio sulla
vostra serata e ho pensato che tu non avresti saputo che metterti. Sono
sicuro
che ti starà d'incanto.
Il tuo
futuro marito,
CB
"Come
ha fatto a scoprire qualcosa sulla nostra serata?"
"Lui
é Chuck Bass!"
"Che
cosa romantica signorina Blair."
"Vado
subito a provarlo."
Poco
dopo uscii con l'abito.
"Oh
signorina Blair.." Disse
Dorota con le lacrime agli occhi.
"B
sei bellissima." Esclamò
la mia amica anche lei con le lacrime agli
occhi.
"Andiamo
é solo un vestito. Non c'é bisogno di piangere."
"Ma
signorina Blair oggi si terrà il suo addio al nubilato e tra
due giorni si
sposerà con un uomo che la ama molto."
A
quelle parole rimasi in silenzio. Chuck mi amava davvero?
"Davvero
B, ancora non ci posso credere che lo stai facendo. Avevamo immaginato
quando
eravamo bambine questo giorno, ma non immaginavamo di certi che sarebbe
stato
Chuck a sposarti."
"Già..."
"B
ti senti bene?"
"Sí!
Dobbiamo prepararci o faremo tardi."
Quando
avevamo finito erano le otto cosí chiesi a Serena di
scattarmi una foto e con
il mio cellulare la inviai a Chuck con scritto:
Mi conosci molto
bene... Grazie mille!
La tua
futura moglie,
BW
Il
mio vestito era davvero adatto alla serata, Serena aveva saputo
organizzare
davvero bene il mio addio al nubilato. Era una serata elegante al
Palace dove
c'erano tutte le donne dell'alta società. All'entrata c'era
un red carpet con
fotografi che aspettavano il mio arrivo. 'Diventare Mrs. Bass ha
davvero i suoi
privilegi.' Pensai. C'era mia madre, Lily, redattrici, stiliste, mogli
di
amministratori delle Bass Ind....
Era
la serata che io e Serena avevamo deciso quando eravamo bambine. Verso
le dieci
quando i festeggiamenti con le donne dell'alta societá erano
finiti, io, Serena
e le ragazze andammo a festeggiare il mio vero addio al
nubilato.
Mi
fecero indossare una corona e una fascia con scritto "Mrs.
Bass-to-be".
Era tutto molto divertente, peccato
che io fossi l'unica sobria del gruppo. Eravamo seguite da fotografi
che ci
scattavano foto per tutta la serata e Serena aveva fatto preparare per
me drink
analcolici simili a quelli alcolici. 'Davvero ingegnoso.'
Era
ormai l'una quando finalmente io e Serena tornammo a casa. Ero sfinita.
Ringraziai mentalmente Chuck per avermi fatto riposare quel pomeriggio,
ma non
lo avrei mai ammesso ad alta voce. Appena entrate in camera Serena si
sdraiò
sul letto e si addormentó subito. Era davvero ubriaca. Mi
tolsi il vestito e lo
appesi nella mia cabina. Poi andai a farmi un bagno caldo e mi misi una
sottoveste. Erano le due ed ero finalmente pronta ad andare a dormire
quando
sentii il rumore dell'ascensore al piano di sotto. Mi misi la vestaglia
coordinata e cominciai a scendere le scale quando sentii qualcuno
urtare il tavolo
all'entrata e dire: "A-ccidenti!"
Spaventata
da chi potesse essere, scesi lentamente le scale senza farmi sentire,
per
vedere chi fosse.
Scesi
completamente le scale e mi trovai faccia a faccia con l'intruso.
POV
CHUCK
Dopo
aver finito di parlare con mio padre andai con Blair al St. Thomas.
Volevo
dirglielo, ma volevo aspettare di aver finito qui prima.
Da
quando il prete ci aveva detto che avremmo potuto celebrare
lí il nostro
matrimonio anche con cosí poco preavviso, Blair non smise di
sorridere un
secondo. Eravamo nella limousine e io non smettevo di pensare al fatto
che
avrei dovuto dire a Blair della mia decisione. Stavo per farlo quando
lei
chiese: "Che ore sono?"
"Le
cinque e cinque. Sarai solo un'ora in ritardo."
"Perfetto."
"Sei
stanca?"
"No,
visto che qualcuno mi ha fatto fare il pisolino dopo pranzo come i
bambini."
"Peró
hai dormito..." Dissi
sorridendo.
"Beh,
cos'altro avrei dovuto fare?"
"Pronta
per un'altra prova?" Chiesi
cercando di cambiare discorso.
"Sí!
Anche se non vedo l'ora che sia stasera e vedere cosa ha organizzato
Serena.
Nemmeno le ragazze mi hanno voluto dire niente e loro dovrebbero
ascoltare me,
non lei!"
A
quel punto non potei più trattenermi. Negli ultimi giorni
Blair si comportava
come una bambina.
"É
la seconda volta che ridi di me oggi..."
"Mi
dispiace ma é più forte di me! Auuuuch!" Esclamai
abbassandomi
ad accarezzarmi la gamba.
"Mi
dispiace ma é stato più forte di me!"
"Questo
faceva davvero male."
"Ho
cambiato scarpe, sapevo sarebbe stato utile."
"Siamo
arrivati Ms. Waldorf."
"Grazie
Arthur. Ci vediamo domenica Chuck."
Non
potevo lasciarlo andare via cosí non ci saremmo visti fino a
domenica.
"Aspetta..."
"Dimenticato
qualcosa Bass?"
"Non
vorrai lasciarmi cosí?" Dissi
attirandola a me
e poi senza lasciarla rispondere la baciai.
"É
meglio che io vada..." Disse
quando ci staccammo.
"Giá..."
Contiuavo
a guardarla e non smisi di pensare un secondo a quanto bella fosse.
Quando
improvvisamente mi bació di nuovo ed io accettai il bacio
molto volentieri. Non
riuscivo a lasciarla andare, però dovevo. Dovevo parlarle.
"Blair,
dovremmo parlare."
"Che
cosa é successo?" Chiese
lei preoccupata.
"Ho
accettato il lavoro di mio padre."
"Ed
é una bella notizia, credo... Chuck, é davvero
quello che vuoi? Non sei
costretto a farlo..."
"Ma
devo occuparci di voi e mio padre mi ha offerto un'occasione.
É la cosa giusta
da fare."
"Ad
una sola condizione."
"Cosa?" Dissi
voltandomi a guardarla. Mi prese il viso tra le mani e disse: "Promettimi
che nel momento in cui ne avrai abbastanza e ti starai stancato me lo
dirai e
noi troveremo una soluzione come facciamo sempre.
Promettimelo."
Sorrisi.
Era davvero molto preoccupata. "Te lo
prometto Blair."
Le
diedi un ultimo bacio per poi dirle: "Meglio
che tu vada, o si farà tardi."
"Ok.
A domenica."
"A
domenica."
In
quel momento sentii che c'era qualcos'altro che avrei voluto dirle ma
che non
le avevo detto. Qualcosa di cui non avevo il coraggio di parlare.
Eppure la
lasciai andare senza aggiungere altro.
Passai
il resto della giornata con Nate e quando si fece l'ora ci preparammo
per il
mio addio al celibato. Durante la nostra giornata scoprii dettagli
riguardo
l'addio al nubilato di Blair, cosí le presi un vestito e lo
feci arrivare da
lei il più presto possibile perché sapevo che in
questo momento era alla
disperata ricerca di un abito.
Mentre
eravamo in limousine disse: "Mi dispiace amico, ma ho avuto
ordini
superiori. Niente donne stasera..."
"Va
bene." Dissi
sovra pensiero.
"Va
bene? Chi sei tu è che ne hai fatto del mio amico."
Risi
e dissi: "Solo per
curiosità, chi é stato a dirtelo?"
"Beh
ieri pomeriggio mi ha chiamato Lily, anche a nome di tuo padre, e mi ha
detto
che era meglio evitare scandali visto che i fotografi ci seguiranno."
"Avrebbe
potuto chiamarti lui."
"Ha
chiamato Lily perché tiene molto a Blair."
"Già..."
"Poi
ho incontrato Serena a pranzo e me lo ha ripetuto per la centesima
volta. Poi
due giorni fa dopo la cena, la madre di Blair mi ha chiesto la stessa
cosa,
visto che a cena Serena aveva detto che sarei stato io ad organizzare
il tuo
addio al celibato. E lo stesso il padre di Blair."
"Wow.
Nessuno si fida di me..."
"Beh,
Blair non ha detto nulla a riguardo, nemmeno quando ieri stavo parlando
con
Serena a riguardo al tuo addio al celibato davanti a lei.
Così le ho chiesto se
ci fosse qualcosa che non volesse organizzassi e lei mi ha risposto che
avrei
dovuto organizzare solo quello che a te sarebbe piaciuto e non quello
che lei
vorrebbe perché dopotutto è il tuo addio al
celibato."
Ero
scioccato. Blair si fida di me?
"Si
fida di te, amico."
"Come
fai ad esserne certo? Sai perfettamente che le donne dicono una cosa ma
in
realtà vogliono l'opposto." Dissi
fingendo di non
averlo capito.
"Non
in questo caso. Sono stato con lei tanti anni e posso dirti con
certezza che si
fida di te."
"Non
dovrebbe..."
"E
perché mai?"
"Guarda
tu stesso! Nessuno lo fa. Nessuno si fida di me, perché io
sono Chuck
Bass!"
"Lei
sí, lei si fida di te Chuck. Quindi non fare nulla di
stupido. Lei crede in
te."
Non
capivo il perché. Perché si fida di me?
É vero, mi ero comportato in modo
diverso nei suoi confronti negli ultimi giorni. Ma io sono Chuck Bass e
nessuno
si fida di Chuck Bass. Eppure sapere che lei é l'unica a
credere in me, mi
faceva pensare a molte cose. Forse prova qualcosa per me...
Impossibile! Lei
stessa lo aveva detto il giorno del suo compleanno e il giorno del
ballo delle
debuttanti. Allora perché si fidava ciecamente di me?
Durante
la nostra serata pensai solamente a quello senza riuscire a trovare
risposta.
Bevvi troppo pensando che forse sarei riuscito a dimenticare tutto.
Mentre
bevevo il mio ennesimo drink una ragazza si avvicinò.
"Chuck
Bass. Ho sentito che ti sposerai."
"A
quanto sembra."
"Sai
cosa penso?" Disse
accarezzandomi il braccio. "Penso
che nemmeno un matrimonio ti cambierà.
Nessuna ragazza può, nemmeno se si tratta di Blair Waldorf."
"Sembra
qualcuno abbia fatto i suoi compiti." Dissi
ma prima che
potei continuare mi bació.
In
quel momento pensai a quello che mi aveva detto questo pomeriggio Nate,
e
cominciai a pensare a Blair.
Mi
staccai immediatamente da quel bacio e le dissi:"Non provarci
mai più!
Tra due giorni sarò sposato con una donna fantastica che si
fida di me e che
non si merita questo. Forse non sarò del tutto cambiato, ma
lo farò per la mia
famiglia. Non ho bisogno di ragazze come te sapendo che tornando a casa
troverò
Blair. Addio." Detto questo lascia la ragazza scioccata al bancone e
Nate
che aveva visto tutta la scena disse: "Wow amico. Fai davvero sul
serio.
Ehi aspetta dove stai andando?"
"Da
Blair."
"Cosa?!
Ma sono le due di notte. Fermati. Sei ubriaco non ragioni."
"Sarò
anche ubriaco, ma devo andare da lei devo parlarle. Devo dirglielo."
"Dirle
cosa?"
"Quello
che non sono riuscito a dirle oggi..."
"Potrà
aspettare fino al mattino."
"No,non
può e poi non possiamo vederci."
"E
perché mai? Non potete veder il giorno del matrimonio che io
sappia."
"E
da quando sei esperto di matrimoni?"
"Chuck,
che importa se la vedi il giorno prima del matrimonio? Non crederai a
certe
superstizioni?"
"Io
no, ma Blair si. Devo andare."
Salii
in limousine e dissi ad Arthur di portarmi a casa Waldorf. Quando
arrivai ero
talmente ubriaco che non notai il tavolo dell'entrata. Ma era sempre
stato lí?
Devono averlo spostato. Camminai quando mi trovai davanti Blair.
POV
BLAIR
"Chuck!
Che ci fai qui?! Hai idea di che ore siano? Qui ci sono i miei genitori
e
Serena che stanno dormendo!" Disse
lei urlando ma cercando di tenere il tono basso.
"Mi
dispiace Blair, ma dovevo venire."
"Sei
ubriaco?"
"Forse
ho bevuto troppo, ma.."
"Chuck,
torna a casa. Potrai dirmi quello che vuoi dirmi un altro giorno."
"No,
non può aspettare. Nate mi ha detto tutto."
"Di
che cosa stai parlando?"
"Tu
ti fidi di me."
"Chuck..."
"Perché?
Devo sapere il perché? Nessuno lo fa, nemmeno mio padre, la
tua migliore amica,
la mia futura matrigna e i tuoi genitori si fidano, invece tu
sí. Devo sapere
il perché!"
"Non
lo so. Mi fido e basta."
"Ho
baciato una ragazza stasera."
Quando
disse quella frase rimasi scioccata. Ero arrabbiata, gelosa e provai la
stessa
sensazione che provai quando Nate mi disse di essere andato a letto con
Serena,
anzi peggio.
"Perché
mi stai dicendo questo?" Dissi
con le lacrime
agli occhi cercando di non piangere.
"Perché
quando lei mi ha baciato io ho pensato a te e alla nostra famiglia e
non potevo
farvi questo. É stata lei a baciarmi, io me ne sono subito
sottratto perché non
era te. Non era lei che volevo baciare in quel momento, ma te."
A
quel punto sentii qualcosa bagnarmi il viso e capii che stavo
piangendo.
Nessuno mi aveva mai detto cose del genere. E quando Serena ci ha
provato con
Nate, lui non se lo é fatto ripetere due volte. Invece
Chuck, lui aveva pensato
a me, alla nostra famiglia. Ed era una cosa davvero dolce e non si
addice molto
a Chuck Bass.
"Ti
giuro che niente é successo. Niente. Devi credermi.."
"Ti
credo..." Dissi
singhiozzando.
"Mi
puoi perdonare?"
"Ti
ho già perdonato!" Dissi
avvicinandomi a lui.
"Ma
non é questo il motivo per cui sono venuto qui."
A
quel punto ero confusa. Se non era venuto per quello, allora
perché?
"Sai
perché non ho potuto ricambiare quel bacio? Sai
perché in quel momento pensavo
a te e a nessun altro? Perché..."
"Perché?"
"Perché
io ti.."
Oh
mio Dio, lo stava davvero dicendo.
"Perché
io ti amo! Ecco l'ho detto." Disse
ridendo. Era
chiaramente ubriaco. Non potevo credergli.
"Chuck
sei ubriaco e non sei in te..."
"Credimi
Blair, sembra strano ma mi sento più sobrio del solito."
"Chuck,
non sei costretto a dirmi quelle parole se non le provi veramente, non
é
giusto. Non devi dirmelo solo perché ci stiamo per sposare e
stiamo per avere
dei figli..."
"Ma
io non lo sto dicendo per quello. Lo sto dicendo perché lo
provo davvero."
Rimasi
senza parole. Mi ama. Lui mi ama e me lo ha appena detto.
"Io
ti amo Blair Waldorf. Negli ultimi giorni, quando sono stato accanto a
te mi
sono sentito amato, non ho mai saputo cosa significasse la parola
amare, ma con
te... Tutto é diverso. Ogni volta che sono con te sento le
farfalle nello
stomaco. So che mi hai chiesto di ucciderlo ma non ce l'ho fatta e
quella sera,
quando tutti sono venuti a scoprire di noi quello che ti ho detto
é stato
imperdonabile. Io non pensavo davvero quelle cose, ero solo arrabbiato
di
essere la tua seconda scelta. Perché io non voglio essere la
tua seconda scelta
Blair, voglio essere la prima. Sapere che poi avrò dei
bambini da te, mi fa
sentire l'uomo più fortunato del mondo. Ed é
quello che ho detto a quella
ragazza quando ha cercato di baciarmi davanti a tutti."
"Che
cosa le hai detto?" Dissi
con la voce da bambina continuando a piangere.
"Le
ho detto che tra due giorni sarò sposato con una
donna fantastica che si
fida di me e che non si merita di essere tradita. Che non sono davvero
cambiato
ma ho intenzione di farlo per la nostra famiglia." Disse
avvicinandosi a me per toccarmi la pancia.
"E
che non ho bisogno di ragazze come lei, perché so che quando
torneró a casa
troverò te Blair."
A
quel punto singhiozzavo. Mi gettai tra le sue braccia e piansi. Lui mi
allontanó per guardarmi negli occhi e disse:"Ti amo
e voglio che tu lo
sappia... Hai intenzione di dire qualcosa questa volta?" Disse
sorridendo.
Dire
qualcosa? Provo davvero lo stesso che prova lui? Ogni volta che sono
insieme a
lui mi sento.. Perfetta. Mi sento perfetta ai suoi occhi e non mi sono
mai
sentita cosí. Poi quando siamo insieme sente le farfalle
nello stomaco e sono
contenta di sapere che lui non le abbia uccise.
Cosí
sorrisi e dissi:"Ti amo anch'io Chuck, e lo provo davvero.
Avevo paura
di dirtelo perché pensavo tu non provassi lo stesso e anche
perché l'ultima
persona a cui l'ho detto mi ha spezzato il cuore, e avevo paura di
essere
ferita di nuovo. Mi fido di te perché ti amo, credo in te e
nelle tue capacità
perché ti amo e non é la stessa cosa che provavo
per Nate.."
"Blair
questo lo capisco. Io non sono Nate...." Disse
abbassando lo
sguardo
"Infatti,
per fortuna." Dissi
sorridendogli e alzandogli il volto "Quello
che provo per te é diverso da quello che provavo per Nate
perché quello che
provo per te é più forte."
A
quel punto vidi il suo sguardo illuminarsi.
"Quello
che provo per te é più intenso. Stavo con Nate
perché era quello giusto, quello
che i miei genitori volevano per me. Ma tu sei quello perfetto per me.
E
insieme sono sicura che saremo degli ottimi genitori." Dissi
prendendo la sua mano e poggiandola di nuovo sulla mia pancia ma
tenendo la mia
sopra.
"Noi
saremo la famiglia perfetta, siamo i Bass dopotutto." Risi a
quell'affermazione.
"Amo
vederti ridere."
"Io
amo vederti. Mi sei mancato.."
"Siamo
stati lontani nove ore..."
"Sono
tante..." Dissi
poggiando la mia mano sul suo petto.
"Faresti
una cosa per me?" Chiesi.
"Tutto,
chiedi e sarà fatto."
"Fa
l'amore con me." Dissi
baciandolo.
"Blair..."
"Cosa?!"
"Oggi
hai detto che mi volevi. Ho capito, non mi vuoi più!" dissi
comportandomi come una bambina.
"Blair
non dirlo nemmeno, sappiamo entrambi che non é
così."
"E
allora perché?"
"Te
l'ho detto. Quando ti sei sentita male."
"Ma
non é stata colpa tua Chuck."
"Ma
ho paura per te."
"Chuck..."
"C'é
una cosa che non ti ho mai detto e che voglio che tu sappia."
Lo
guardai intimandolo di andare avanti. Lui si avviò verso il
divano e si sedette
e io lo seguii. Lui mi prese il braccio e mi fece sedere sulle sue
gambe.
"Vedi,
non ti ho mai detto perché mio padre mi odia. Quando sono
nato, gli ho portato
via la cosa che amava di più al mondo, sua moglie, mia madre
Evelyn. Lui mi ha
sempre odiato per quello e non c'é stato giorno in cui non
me lo abbia
rinfacciato. Per questo appena ho potuto sono andato a vivere da solo
in una
suite del Palace e lui non ha obiettato perché liberarsi di
me é sempre stato
il suo sogno."
"Chuck,
io non lo sapevo. Mi dispiace..."
"Il
punto é.. Non voglio che accada lo stesso a te. Se accadesse
qualcosa a te o ai
bambini sarebbe tutta colpa mia." Aveva
gli occhi lucidi
e sembrava volesse piangere, così lo abbracciai.
"Chuck
non sarebbe colpa tua. Non tutto quello che accade é colpa
tua."
"Chiedilo
a mio padre!"
"Beh,
vuoi sapere una cosa? Io odio tuo padre e non m'importa di lui e delle
sue
stupide opinioni. È tuo padre e capisco che a te invece
importa cosa pensa. Non
penserei mai che se accadesse qualcosa a me o ai bambini sarebbe colpa
tua, e
nemmeno tu dovresti." Mi
staccai da quell'abbraccio e mi ritrovai faccia a
faccia con lui. Così cominciammo a baciarci e alla fine ci
ritrovammo distesi
sul divano con lui sopra di me.
Mentre
cercavo di togliergli la giacca, lui si bloccò.
"Chuck,
é tutto ok."
Mi
guardó ancora per qualche secondo poi riprese a baciarmi.
Cominciò a baciarmi
sul collo e mi ricordai dove fossimo.
"Chuck
non possiamo farlo qui, in salotto."
"Hai
ragione."
Si
alzò e mi prese inaspettatamente in braccio come una sposa,
mi scappó cosí un
urlo.
"Shhh" disse
anche lui ridendo. Continuammo a baciarci mentre ci dirigevamo al piano
di
sopra, quando capii che stava andando in camera mia.
"Mmmm...
Chuck no!" Dissi
a bassa voce "lí
c'é Serena."
"Dove
andiamo?"
"Nella
stanza degli ospiti ci sono mio padre e Roman.."
"Almeno
hai una stanza libera?" Disse
alzando le
sopracciglia
"L'altra
stanza degli ospiti, ma é praticamente vicino alla mia.
Serena ci
sentirà!"
"Ha
bevuto stasera?"
"Sí.
E molto..." Dissi
ridendo.
"Allora
non ci sentirà."
Riprese
a baciarmi e aprì la porta della stanza. Entrati si diresse
verso il letto e mi
poggió delicatamente su di esso mettendosi sopra di me.
Mentre
ci baciavamo cominciò a dire:"Ti amo... Ti amo..."
"Ti
amo anch'io."
Qualche
ora dopo mi svegliai sul petto di Chuck e lo ritrovai sveglio.
"Hai
mai dormito?" Gli
chiesi ancora assonnata.
"No."
"Da
quanto tempo sei sveglio?"
"Quattro
ore credo..."
"E
che cosa hai fatto in tutto questo tempo?"
"Ti
guardavo dormire."
Cominciò
a baciarmi e poi si abbassò a livello della pancia e
poggió la testa sopra. Era
la cosa più bella e tenera che avessi mai visto.
Quando
si accorse che lo stavo guardando alzò la testa.
"Ti
amo e ti amo ancora di più quando guardi i nostri figli in
quel
modo."
"Ti
amo anch'io. Non vedo l'ora che arrivi domenica."
"Sai,
se mi avessero detto che mi sarei sposata a diciassette anni e che
avrei avuto
poco dopo due figli con Chuck Bass gli avrei riso in faccia."
"Penso
la stessa cosa. Se mi avessero detto che un giorno ti avrei sposato e
avrei
avuto figli con te non ci avrei mai creduto. Tu eri la ragazza del mio
migliore
amico. Sapevo che un giorno ci sarei stato al tuo matrimonio ma come
testimone,
non come sposo."
"Beh
sai, sono contenta che tu non sia il testimone e che non ci sia Nate ad
aspettarmi all'altare."
"Anch'io." Mi
disse baciandomi "Adesso
dovresti tornare nella tua stanza se
Serena si dovesse svegliare e non ti trovasse potrebbe succedere il
finimondo.
E poi io non dovrei essere qui."
"Ti
sbagli. Mi sono informata. Non possiamo vederci prima del matrimonio,
non per
forza il giorno prima."
"Beh
allora cosa vuoi fare oggi?"
"Passare
il giorno insieme. Sarà il nostro ultimo giorno insieme da
Waldorf e Bass,
prima che io diventi una Bass."
"Hai
qualcosa in mente?"
"Posso
mostrati qualche idea..."
|
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Capitolo 13 *** The Big Wedding ***
Salve a tutti! Dopo due mesi sono
riuscita a postare questo capitolo. Finalmente il grande
giorno... ma il
matrimonio so farà ancora? Leggete per scoprirlo. Tutte le
immagini dei vestiti
(di Blair, Lily, Serena, Eleanor,...) sono sul mio account google che
ho
postato in fondo, per chi va di capire cosa ho scelto da fargli
indossare e
magari farmi sapere se vi piacciono. Per farmi perdonare ho fatto un
capitolo
lunghissimo con 14.000 parole. Spero di postare il prossimo in meno
tempo di
quest'ultimo. Fino ad allora, fatemi sapere che ne pensate (positivo o
negativo
che sia).
Grazie mille
XoXo
Coco V
CAPITOLO
XII
The
Big Weeding
SABATO 17
GENNAIO
POV BLAIR
La
mattina dopo mi svegliai sentendo rumori in casa.
Il sole splendeva a New York e sembrava una bellissima giornata
d'inverno.
Quando aprii gli occhi vidi la cosa più bella al mondo:
Chuck Bass che dormiva
e stava sorridendo. Ero poggiata sul suo petto e mi stringeva forte a
lui
seppure stesse dormendo. Ad un certo punto la nausea mattutina
cominciò così mi
staccai subito da Chuck correndo verso il bagno che si trovava nella
stanza.
Riuscii
ad arrivare in tempo al bagno e ad abbassarmi.
Quando pensavo di aver finito arrivó un'altra nausea. Era la
sensazione più
brutta al mondo, non mi ero mai sentita più esausta.
Improvvisamente
sentii una mano che mi accarezzava la
schiena, mi girai lentamente e vidi Chuck che mi teneva
capelli.
Quando
finalmente avevo finito, Chuck mi aiutó ad
alzarmi e mi fece sedere sulla poltrona accanto alla vasca. Mi
passò lo spazzolino
e mi lavai i denti.
"Stai meglio?" Disse
preoccupato sedendosi
sul bracciolo della poltrona per abbracciarmi.
"Sì.."
"Sembri un po' esausta. Vieni ti
porto a
letto."
Mi
prese in braccio e poggiai la testa sulla sua
spalla. Mi portò in camera e mi poggiò sul letto.
"Grazie per prima"
"Non devi ringraziarmi. Voglio
esserci per
tutto."
Gli
sorrisi e mi spostai per fargli spazio. Si sdraiò
sul letto per abbracciarmi e mi bació la testa.
"Tu come stai? Ieri sera avevi
bevuto
molto..."
"Non tanto..."
Alzai
la testa per guardarlo e alzai un sopracciglio.
"E va bene. Forse ho un po'
esagerato. Ma sto
bene, ho avuto un ottima serata." Disse sorridendo "Piuttosto tu come
stai?"
"Chuck, sto bene, davvero. Smettila
di
preoccuparti."
"Come mai tutto questo rumore
questa
mattina?"
"Non lo so. Che ore sono?"
Guardò
il suo orologio e disse:"Le otto."
"Cosa?! Saranno tutti svegli!"
"Blair, sono le otto ed
é sabato."
"Già, ma siamo Waldorf.
Noi Waldorf siamo
mattinieri."
Mi
alzai dal letto e cominciai a rivestirmi. Chuck
sospirò e inizió a vestirsi anche lui.
Una
volta pronti entrambi sgattaiolammo fuori e
riuscimmo a sentire le urla di mia madre.
"Dove potrebbe mai essere?! L'hanno
rapita, ne
sono sicura!! Forse é scappata perché ha cambiato
idea riguardo al matrimonio." Roteai
gli occhi mentre Chuck
mi guardò serio.
"Ehi! Non scapperei mai! Se non
volessi sposarti
non ti sposerei è basta."
"La cosa mi rasserena molto."
Mi
guardò e capii che cominciava ad arrabbiarsi.
"Ti amo Chuck e voglio sposarti.
Dovresti
fidarti!"
"Mi fido. Ma voglio che tu sia
felice."
"E lo sono. Voglio sposarti Chuck
Bass. Non vedo
l'ora sia domani"
Lo
baciai e lui mi sorrise e mi disse:"Ti amo
anch'io!"
"Dovremmo chiamare i Bass e
avvisarli. O la mia
povera bambina. E i miei nipotini? Se fosse scappata avrebbe avvisato
qualcuno,
giusto? Forse Charles..." Continuò
mia madre.
"Eleanor, calmati. Sono sicuro che
starà bene.
Forse é andata al lago a dare da mangiare alle
anatre." Sentimmo
mio padre rispondere.
"Alle sette del mattino?! Senza
Dorota?! Dobbiamo
chiamare la polizia."
"Eleanor é troppo
presto, aspettiamo un paio
d'ore e poi chiameremo mia madre e Bart. Troveremo una soluzione." Disse
Serena.
"Serena é sveglia?" Dissi scettica.
"Forse é meglio se
scendi, si stanno
preoccupando, e molto."
"Non ho mai sentito mia madre
così preoccupata.
Aspettiamo ancora un po', la cosa si fa interessante..."
Lui
mi guardò e alzò le sopracciglia.
"E va bene, va bene. Vado a
mettermi una
sottoveste e una vestaglia e dirò loro di aver dormito nella
camera degli
ospiti. Tu é meglio che esci per il retro."
"D'accordo."
"Ti chiamo dopo e ti
farò sapere come é
andata."
"Mi raccomando, non metterci troppo
tempo di
proposito."
"Io? Non lo farei mai!" Dissi
guardandolo in modo
innocente.
Lui
rise e mi bació.
"Chiamami"
Annuii
e gli sorrisi. Ci separammo e andai a vestirmi.
Controllai il mio telefono e notai una cinquantina di chiamate e
qualche
messaggio. Alcuni che mi domandavano cosa fosse accaduto e se ci
sarebbe stato
un matrimonio, uno era il blast di Gossip Girl della notte precedente.
Gossip Girl qui, la vostra unica
fonte sulle notizie scandalose dell'elite di Manhattan. Avvistato:
Chuck Bass
al suo addio al nubilato mentre bacia una donna... Bionda. E sappiamo
tutti che
la nostra regina, nonché futura Mrs. Bass, é
mora. Povera B, noi ti avevamo
avvisato... Secondo voi il matrimonio si farà ancora?
Scommesse aperte.
Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
Dopo
un quarto d'ora ero in cima alle scale e sentivo
i miei genitori e Serena parlare.
"Basta! Non ce la faccio
più! Fate qualcosa!
Chiamate qualcuno!" Urló
mia madre.
A
quel punto scesi lentamente le scale e dissi con
molta calma:"Perché urlate in questo modo?! Sono
solo le otto e mezzo
del mattino. Non vorrete svegliare tutto il palazzo?! DOROTA!
La mia colazione
per favore."
Erano
tutti scioccati, di sicuro cercavano di capire
se stessero immaginando il tutto. Erano tutti in pigiama, mia madre
seduta su
una poltrona con un fazzolettino di mio padre in mano, mio padre
accanto a mia
madre che cercava di consolarla, Serena sul divano con uno dei miei
pigiami che
piangeva, Roman accanto a lei sconvolto come tutti e Dorota che
piangeva
accanto a Serena.
Mia
madre si alzò dalla poltrona e quasi corse verso
di me.
Eleanor Waldorf che corre. Questo
di sicuro sarebbe
stato un giorno da ricordare per sempre.
Mi
abbracciò e cominciò a piangere. Si
staccò e
cominciò a guardarmi da capo a piedi come per vedere se
davvero stessi bene.
"Mamma, sto bene. Non ho niente"
dissi asciugandole una
lacrima che le stava cadendo sulla guancia. "Ero qui.
In casa, al
sicuro."
Lei
annuii e mi abbracciò di nuovo.
"Ero così preoccupata.
Eri sparita e avevo paura
che ti fosse accaduto qualcosa. Nessuno sapeva dove fossi."
"Shhh, é tutto ok."
A
quel punto si avvicinò mio padre e ci
abbracciò.
"Ci hai fatto preoccupare
moltissimo Blair. Non
farlo mai più!"
"Promesso." Risposi
cominciando a piangere anche
io.
"Perché piangi tesoro?" Disse
mio padre staccandosi
dall'abbraccio. Mia madre tornò a guardarmi preoccupata,
così roteai gli occhi.
"Sono incinta! E il mio umore
cambia molto
velocemente. State piangendo tutti!"
"Blair! Ma dov'eri?? Ti abbiamo
cercata ovunque.
Ti abbiamo chiamata milioni di volte." Disse
Serena alzandosi per abbracciarmi.
Aveva
gli occhi gonfi e le lacrime agli occhi.
"S., sto bene." Dissi
accarezzandole la
schiena. "Ero nella stanza accanto alla mia. Dormivi
cosí
profondamente che niente ti poteva svegliare. Avevi occupato tutto il
letto,
cosí ho dormito nell'altra stanza." Spiegai,
mentendo in parte.
Serena
mi guardó come se volesse chiedermi qualcosa,
ma di sicuro lo avrebbe fatto dopo lontano dalla mia famiglia, e si
staccò dal
nostro abbraccio.
"Signorina Blair, sono
così contenta che stia
bene. Eravamo tutti molto preoccupati. Vado subito a prepararle la
colazione." Disse
sorridendomi dopo avermi abbracciata.
"Grazie Dorota. Ho voglia di
pancakes questa
mattina."
"Vado a prepararli subito."
"Blair cara. Ci hai fatto
preoccupare da morire.
Eleanor stava per avere un infarto, non l'ho mai vista così."
disse Roman ridendo.
"Ma sto bene, non dovete
preoccuparvi. Sul
serio."
"Ci puoi dire dove eri finita e
cosa é successo
davvero?" Chiese
Serena mentre mia madre beveva il suo té guardandomi curiosa.
"Ieri sera tardi é
passato Chuck."
Mia
madre smise di bere e tutti mi guardarono seri ma
allo stesso tempo scioccati.
"E che cosa ci faceva Chuck qui?" Chiese
mio padre.
"Era venuto per dirmi alcune
cose... Comunque
quando é andato via" continuai
mentendo "sono tornata in camera mia e Serena
aveva occupato tutto il letto. Ho provato a svegliarla, così
alla fine ho
deciso di andare a dormire nella camera accanto. Tutto qui."
"TUTTO QUI?!" Urlò
mia madre "Credevo
ti avessero rapita. Serena si é svegliata questa mattina
presto e non ti ha
trovata. Non ha trovato nemmeno il tuo vestito della sera precedente!
Così
quando é scesa per chiederci se ti avessimo vista ci siamo
preoccupati. Ci
avresti dovuto avvisare."
"Oh hai ragione. La prossima volta
ti sveglio nel
cuore della notte per dirti 'Sai mamma oggi non dormo in camera mia
perché la
mia migliore amica é egoista e occupa tutto il letto.' La
prossima volta
dormirò sul divano così il giorno dopo potrete
vedermi subito!" Dissi
ironica.
"Blair non essere sciocca. Tua
madre era solo
preoccupata come tutti noi."
"E che cosa era venuto a fare Chuck
così
tardi?!" Chiese
Serena.
Tutti
gli occhi erano di nuovo puntati su di me in
attesa di risposta.
"Beh... lui...voleva solo
ricordarti alcune cose
riguardo al matrimonio.."
"Nel cuore della notte?!"
"Credeva che oggi non potessimo
vederci così é
passato alla fine del suo addio al celibato."
"La colazione é pronta." Disse
Dorota dalla
sala da pranzo.
"Andiamo o si raffredda!" Dissi
avvicinandomi a Dorota e
dicendole a bassa voce "Ricordami che da oggi in poi
dovrò essere
più gentile con te."
Lei
sorrise.
Finita
colazione salimmo tutti in camera per vestirci
visto che avevamo ancora da fare alcune cose per il matrimonio. Mentre
Serena
era in bagno chiamai Chuck e gli dissi tutto dicendogli infine di
passare tra
mezz'ora per andare a fare una passeggiata insieme. Misi il mio nuovo
vestito
di Alice + Olivia color viola, il colore preferito di Chuck e cercavo
di
alzarne la zip. In quel momento uscì Serena dal bagno.
"Adesso mi dici perché
é venuto Chuck stanotte? E
che cosa é successo realmente?" Mi
chiese Serena alzandomi la cerniera del mio
vestito.
"Te l'ho già detto
doveva parlarmi del
matrimonio." Dissi
sedendomi davanti allo specchio per pettinarmi i capelli.
Lei
si avvicinò e mi guardò dallo specchio.
"B, la verità! Io non
occupo un intero queen bed!
E ho letto il blast di Gossip Girl."
"E va bene. Era ubriaco e voleva
parlarmi di
quello che era accaduto durante il suo addio al celibato..."
"E? Non ti fermare, voglio tutti i
dettagli! Me
lo merito dopo quello che mi hai fatto passare stamattina."
"D'accordo. Sei sicura di voler
sapere tutti i
dettagli?"
"Sicurissima."
"D'accordo. Dopo che sei andata a
dormire, e cioè
praticamente appena ti sei sdraiata sul letto, sono andata in bagno e
stavo per
mettermi i pigiama quando ho sentito rumori al piano di sotto. Sono
scesa e ho
trovato Chuck ubriaco. Gli ho chiesto cosa
ci facesse qui e lui mi ha risposto che
doveva dirmi una cosa. Gli ho detto che visto che era ubriaco sarebbe
stato
meglio parlarne un altro giorno, ma non ha voluto. Ha cominciato a dire
che non
poteva aspettare e che Nate gli aveva detto che mi fidavo di lui..."
"Ti fidi di lui?"
"Certo.... Perché non
dovrei!"
A
quest'affermazione Serena alzò un
sopracciglio. "E va bene. Forse Chuck non
é la persona di cui
qualcuno si fiderebbe ciecamente, dato il suo passato, ma io
sì, mi fido.
Quando tu sei andata via, é stato l'unico a starmi accanto,
é stato un vero
amico. Comunque niente più interruzioni, domande alla fine!"
"Okay."
"Mi ha chiesto perché mi
fidassi ma non sapevo
cosa dire e gli ho detto che mi fido e basta, così lui mi ha
detto che ha
baciato una ragazza al suo addio al celibato."
"B mi dispiace..."
"Niente interruzioni!"
"Ero scioccata, arrabbiata e mi
sono sentita
tradita di nuovo come quando ho scoperto di te e Nate, così
gli ho chiesto
perché me lo stesse dicendo e ha detto la cosa
più dolce al mondo."
Serena
mi guardó per farmi capire di andare avanti,
così proseguii.
"Ha detto che in quel momento stava
pensando a me
e a noi" dissi
toccandomi la mia pancia che sembrava crescere di giorno in giorno,
sempre di
più "Che non poteva far i questo e che lui
non voleva quel bacio,
voleva baciare me. Oh S ho pianto così tanto, é
stai così dolce, cosa che non
si addice molto a Chuck Bass, ma nessuno mi aveva mai detto certe cose.
Lui ha
pensato a noi. Continuava a dirmi che niente era successo e di
perdonarlo, di
credere in quello che mi stava dicendo. Ma io l'avevo già
perdonato. Ma non era
questo il vero motivo per cui era venuto..."
"E?"
"Ha detto che pensava a me e che
non voleva nessun
altro perché... Beh mi ha detto che mi ama."
"Oh mio Dio che cosa dolce!"
"Ho pensato che di sicuro era
troppo ubriaco, che
non era costretto a dirmi quelle cose per
il matrimonio, ma lui mi ama
davvero!" Dissi cominciando a piangere.
"Dannati ormoni! Ero senza parole.
Ha detto che
negli ultimi giorni si é sentito amato e che con me tutto
é diverso. Che sente
ancora le farfalle quando é con me, perché non
é riuscito ad ucciderle. Mi ha
chiesto scusa per quello che mi ha detto il giorno che ho scoperto di
essere
incinta e volevo scappare e che vuole essere la mia prima scelta e che
si sente
l'uomo piú fortunato al mondo perché sta per
avere dei figli da me. Sai cosa ha
detto a quella ragazza?"
"Sue testuali parole:'Tra due
giorni sarò sposato
con una donna fantastica che si fida di me e che non si merita di
essere
tradita. Non sono davvero cambiato, ma ho intenzione di farlo per la
nostra
famiglia. Non ho bisogno di
ragazze come lei, perché so che quando tornerò a
casa troverò
te, Blair' e mi ha accarezzato la pancia. Poi ha detto:'Ti amo e voglio
che tu
lo sappia... Hai intenzione di dire qualcosa questa volta?'" Dissi
fermandomi per vedere la reazione della mia amica.
"E tu cosa hai detto? Ti prego non
dirmi che non
ci sarà più nessun matrimonio..."
"Serena Celia Van
Der
Woodsen!"
"Odio quando dici il mio nome per
intero...
Allora cosa provi? Cosa gli hai detto?"
"Quando sono con lui mi sento...
Perfetta e sento
le farfalle nello stomaco. Così gli ho detto..."
"Allora?! Vuoi proprio farmi penare
per il finale!" Disse
ridendo.
Risi
anch'io e poi continuai:"Gli ho detto che
lo amo, ma avevo paura di dirglielo perché ero stata ferita
da Nate l'ultima
volta e avevo paura che non provasse lo stesso, e gli ho detto che
quello che
provo non é la stessa cosa che provavo per Nate
perché lui non é come Nate.
Quello che provo per lui é.. Più intenso. Nate
era quello giusto, quello che i
miei volevano per me, ma lui é quello perfetto!"
"Oh B!" Disse
Serena abbracciandomi forte e
piangendo "Sono cosí contenta per te!
Siete perfetti! Non pensavo
che un giorno lo avrei mai detto."
"Nemmeno io."
"E poi?"
"Beh poi... Hai detto di voler
sapere tutti i
dettagli quindi. Abbiamo fatto l'amore per
tre o forse quattro volte..." Dissi
innocentemente.
"Ew... Ew... Blair, già
vado dalla psicologa, non
voglio doverci andare anche per questo."
"Hai detto tu di voler sapere i
dettagli!" Scoppiammo
entrambe a ridere e poi Serena dopo averci pensato disse: "Aspetta,
mi stai dicendo che mentre noi eravamo preoccupati senza sapere tu dove
fossi,
ti eri nella stanza accanto a.... Non riesco nemmeno a dirlo!"
"Certo che no S! Mentre voi eravate
giù, noi
stavamo dormendo, e poco dopo combattendo contro le nausee mattutine.
É stato
cosí dolce, mi ha tenuto i capelli e mi sono sentita
coccolata."
"Perdonata."
"Ma io non ho chiesto di essere
perdonata."
"Blair Cornelia Waldorf."
"Mi dispiace ma con me non
funziona. Io..."
*Ding*
Il
rumore dell'ascensore mi fece sorridere, perché
sapevo che era Chuck e non finii nemmeno la frase.
"Che ti prende? Perché
hai quel sorriso?"
Non
risposi nemmeno, mi guardai allo specchio per
vedere se tutto fosse al suo posto, misi un leggero velo di trucco e
indossai
le mie Jimmy Choo.
Aprii
la porta della mia camera e quasi corsi per
raggiungere le scale. Non mi ero nemmeno accorta che Serena mi aveva
seguita
fuori dalla camera e urlava il mio nome.
"Blair che ti prende?! Stai bene?!"
Arrivai
alle scale e cercando di fare veloce
cominciai a scenderle. Alla fine delle scale c'era Chuck che mi
aspettava.
Accelerai
il passo e arrivata alla fine gli saltai in
braccio.
Lui
aprí le braccia e cominciai a baciarlo.
"Blair." Disse
ridendo.
"Mmm?"
"Ci siamo visti nemmeno due ore fa!" Disse
staccandosi dal nostro
bacio.
"Lo so, ma non ne ho mai
abbastanza. Ti amo Chuck
Bass."
"Ti amo anch'io Blair Waldorf
futura Bass. Sei
bellissima, mi piace il tuo vestito."
"Grazie."
Risi
e ripresi a baciarlo.
"Hm-Hm."
"Papá, mamma." Dissi
sorridendo.
"Buongiorno Harold, Eleanor"
"Buongiorno Chuck. Sono contento di
vederti e da
quanto posso vedere anche mia figlia."
"Chuck, come mai sei qui? Hai
mancato per poco la
colazione." Disse
Eleanor.
"Grazie Eleanor, ma avevo la
colazione di
famiglia, che la mia cara sorellina ha saltato." Disse
Chuck guardando in cima alle
scale.
"Blair era sparita, ma penso lei te
ne abbia già
parlato. A quanto pare era nella camera degli ospiti..."
"Bene, noi andiamo. Serena ci
vediamo alle 11.30
da Bendel. Puntuale."
"Ok. Nel frattempo
controllerò che tutto sia al
suo posto."
"E io finisco gli ultimi dettagli
del tuo
vestito. Ci vediamo a pranzo? Naturalmente sei invitato anche tu Chuck."
"Con molto piacere."
"Allora ci incontreremo tutti al
The Lion. Perché
non inviti anche il resto della tua famiglia?"
"Già, ci farebbe molto
piacere e poi io e Lily
dobbiamo discutere dei matrimoni. Ho molto da dirle."
"Chiamerò mio padre e vi
farò sapere in
un'ora."
"Bene a dopo." Disse
mia madre baciandomi la
guancia, mentre Chuck bació la mano di mia madre.
"Io e Roman andiamo a ritirare il
vostro regalo
di nozze. Ci vediamo dopo."Disse
mio padre uscendo e baciandomi sulla fronte.
"Beh io vado a vestirmi. Vi lascio
piccioncini."
"Finalmente soli." Disse
Chuck sorridendo.
"A quanto pare..."
"Questi sono per te, i tuoi fiori
preferiti e
macarons."
"Solo otto macarons?! Cosa ci
faccio con questi?
Non sono abbastanza, ho voglia di molti macarons e tu me li comprerai."
"La solita dittatrice."
"É per questo che mi ami
no?"
Mi
bació e poco dopo si staccò e prese il mio
cappotto.
"Fa molto freddo fuori quindi
prendi anche una
sciarpa, non vorrei ti ammalassi. Domani é il grande giorno
e non credo ti
sposerei senza voce.."
"Ah si, e perché mai?!"
"Perché adoro la tua
voce..."
"Ah davvero?"
"Mmm." disse
avvicinandosi per baciarmi.
"Ah no! Non ci provare nemmeno." Dissi
fingendo di tossire. "A
quanto pare ho il raffreddore, hm-hm non vorrei passartelo. A quanto
pare
niente matrimonio domani... Che peccato!" Dissi
fingendo i
dispiaciuta.
"Ah sí? Sembrava stessi
bene stamattina e poco
fa. Penso accetterò le conseguenze." Disse
baciandomi. "Adesso andiamo
ho una sorpresa per te e ci sono altri macarons ad aspettarti."
"Davvero? E che cos'è?"
"Seguimi e lo scoprirai, ma prima.." Disse
slacciandosi la cravatta.
"Chuck! Serena é sopra!
Non che l'idea mi
dispiaccia ma..."
"Blair, devi metterla davanti agli
occhi per non
sbirciare, anche se la tua idea é migliore..."
"Seta?"
"Cos'altro se no?"
"Allora fai pure Bass. Quanto tempo
dovrò stare
così?"
"Quanto basta." disse
annodando la cravatta
dietro la mia testa.
"Questa non é una
risposta."
"Non fare la bambina. Adesso su
forza andiamo. Ti
fidi di me?"
"Certo. Sbrighiamoci
però, voglio vedere questa
sorpresa."
"Dopo di te Waldorf."
"Simpatico, ma non so dove andare." Così
mi mise una mano sul
fianco e mi guidò all'interno dell'ascensore e poi mi
bació.
"Sai forse questa cravatta non
è male." Dissi
io scherzando.
"Io preferisco vedere i tuoi
bellissimi
occhi."
Con
le mani cercai il suo viso, presi il volto nelle
mani e ripresi a baciarlo.
"Siamo un po' affamati questa
mattina."
Disse lui scherzando.
"Tu non sai quanto..."
POV CHUCK
Prima...
Una
volta uscito da casa di Blair tornai a casa per
lavarmi e aspettare una sua chiamata per poter tornare.
Quando
arrivai a casa, mio padre, Lily e Eric erano
seduti a fare colazione ma a quanto pare aspettavano altre due persone.
"Buongiorno."
"Charles. Ma dove eri finito? Ti
stavamo
aspettando hai visto Serena?"
"Perdonatemi ero da Nate.
Ho passato la
notte lì." Dissi
avvicinandomi per baciare la mano della mia futura matrigna. "Serena
ha passato la notte dai Waldorf, Blair l'ha ospitata.
Tornerà forse tra un paio
d'ore."
"Hai sentito Blair?
Perché stamattina Serena mi
ha chiamata per sapere se fosse qui con te. È successo
qualcosa?"
"No, nulla di grave."
"E cosí eri da Nate?"
"Come ho detto, dopo l'addio al
celibato ho
passato la notte lì." Dissi
sedendomi per unirmi a fare colazione.
"Ho chiamato gli Archibald
stamattina e Nate non
ti vede da ieri sera, quando sei scappato dal bar. Dove sei stato? Stai
per
sposarti, Chuck, hai delle responsabilità. Credevo fossi
cresciuto..."
"Sono cambiato e so perfettamente
quali sono le
mie priorità. Ero dai Waldorf, soddisfatto?"
"Hai passato la notte
lí?!" Mi
chiese Lily allibita.
"Già ieri sera sono
passato a trovare Blair.
Secondo lei avevo bevuto troppo così mi ha fatto dormire con
lei."
Mio padre mi guardava scioccato e
non ho mai visto
Bart Bass cosí. C'é sempre una prima volta, no?
Eric cercava di non ridere, Lily..
Lily sembrava contenta.
"Siete cosí carini
insieme. Siete fatti per stare
insieme. Siete innamorati, non é vero?" Chiese
Lily sorridendo.
Mio
padre mi guardava e aspettava anche lui risposta,
cosí guardandolo risposi:"Ci amiamo e
sí, siamo fatti per stare
insieme. Beh io vado a prepararmi, Blair potrebbe chiamarmi da un
momento
all'altro e con i suoi sbalzi d'umore meglio che io mi tenga pronto." Dissi
ridendo.
"La ragazza ti tiene in riga?"
"No, vuole solo passare un po' di
tempo insieme e
a me va bene cosí, non sono più quello di una
volta. Se volete scusarmi."
Andai
a prepararmi e ricevetti la chiamata di Blair.
Avevo mezz'ora di tempo per organizzare tutto.
Uscii
dalla mia stanza per andare a discutere con mio
padre. Lily e Eric erano in cucina, mentre mio padre era sul divano che
finiva
il suo giornale. Mi sedetti sul divano difronte al suo.
"Allora hai visto le carte che ti
avevo dato
ieri?"
"Certo."
"E?"
"Erano buone. Vedo che hai
già imparato
qualcosa."
"Quindi concluderai l'affare?"
"Tu lo concluderai." Disse
distogliendo lo sguardo
dal suo giornale per guardarmi negli occhi. "Il
progetto è tuo, io
ti aiuterò, ma sarai tu a concluderlo."
"Dici sul serio? Grazie. Quando?"
"Beh tra poco dovrò
andare in ufficio, perché non
vieni con me, così firmiamo l'accordo."
"Perfetto."
Poco
dopo uscimmo di casa e ci dirigemmo all'ufficio
di mio padre per concludere l'affare. Stavo concludendo il mio primo
accordo e
per una volta mio padre sembrava fiero di me.
Arrivati
in ufficio facemmo tutto molto in fretta,
visto che era già tutto pronto. Firmammo e dieci minuti
avevamo concluso.
Rimanemmo solo io e mio padre nella sala e ci fu un grande silenzio per
qualche
secondo fino a quando mio padre non cominciò a parlare.
"Sono davvero fiero di te figliolo.
Finalmente
sei cresciuto, stai per avere una famiglia, hai un lavoro e oggi hai
concluso
egregiamente un accordo. Hai ancora molto da imparare, ma stai
crescendo."
"Già ed é
grazie a Blair. Mi ha sempre
aiutato."
"Lo so."
"Che cosa intendi?"
"Ti ricordi l'estate agli Hampton,
quando avevi
dodici anni.."
"Mi ero ubriacato ad una festa e tu
mi dicesti
che ero una delusione, che avevo portato disonore nel nome dei Bass e
che avevo
quasi rovinato un affare con un'importante investitore."
"Già beh... Ti ricordi
come sei tornato a
casa?"
"...mmm...No..."
"Ti ci accompagnò Blair,
dopo aver visto la
nostra discussione ti ha portato a casa con la sua limousine, non me ne
ero
nemmeno reso conto. Quando sono tornato a casa ho aperto la porta della
tua
camera per sgridarti ed eravate in camera tua. Tu stavi dormendo e lei
era
seduta sulla poltrona accanto. Quando mi ha visto si é
allontanata e ha chiuso
la porta dietro di sé. Mi disse di vergognarmi, che eri il
mio unico figlio e
che non ti avrei dovuto trattare in quel modo. Mi disse che avevi un
gran cuore
che ci sei sempre stato per lei e per i tuoi amici, ma che quello che
facevi
era solo per attirare la mia attenzione, che volevi che io fossi fiero
di te.
Non ho mai capito cosa voleva dire fino ad oggi. Voglio chiederti scusa
Chuck, stando con
Lily ho capito il vero senso della famiglia e sono contento che tu
abbia
trovato una donna come Blair. Di solito le persone hanno paura di
affrontarmi o
semplicemente di parlarmi, Blair invece non ha avuto paura, ha
carattere e sa
sempre cosa dire. È adatta per l'alta società."
"Già, Blair è
speciale. É testarda, adora dettare
legge e vuole farsi vedere molto forte, ma in realtà
é molto fragile, per
questo cerco di proteggerla. E poi c'é sempre per le persone
che ama, non si
arrende mai. Non sapevo di questa storia, non me ne ha
mai parlato." Dissi
confuso.
"Adesso lo sai. Sei davvero
fortunato figliolo."
"Lo so."
Sorrisi
immaginando una Blair dodicenne che tiene
testa al miliardario Bart Bass.
"Voglio che ricominciamo daccapo e
ho pensato che
lavorare insieme fosse un buon inizio."
"Beh meglio tardi che mai, giusto?" Dissi
sarcastico.
"Giusto. Adesso é meglio
che tu vada, non vorrai
far aspettare Blair di sicuro sarà contenta quando le farai
vedere la tua
sorpresa."
"Già, lo spero. Buona
giornata."
"Saluta Blair da parte mia."
"Con piacere."
Uscii
da quell'ufficio con un sorriso da ebete
stampato in faccia. Non potevo ancora credere a quello che era appena
accaduto
e tutto questo grazie a Blair.
Chiamai
Arthur e mi feci portare prima dal fioraio e
poi da Laduree per prendere i suoi macarons preferiti e controllai
infine che
tutto fosse pronto per la sorpresa.
Quando
uscimmo dal suo attico la guidai fino alla
limousine e la feci sedere. Il viaggio non sarebbe stato tanto lungo in
realtà,
ma prima di salire dissi ad Arthur di fare il tragitto più
lungo.
Eravamo
seduti l'uno accanto all'altro e Blair aveva
la testa poggiata sulla mia spalla.
Dopo
un po' Arthur aprì la portiera e disse che
eravamo arrivati.
"Blair, sei sveglia?"
"Certo, cosa credevi che stessi
dormendo?
Sbrighiamoci, sai che odio non sapere le cose prima."
"Vieni ti aiuto a scendere." Le
presi la mano e la feci
scendere dalla limousine.
Lí
davanti c'erano molte persone: paparazzi pronti per
un nuovo scoop, gente che scattava foto, altri che paravano o
guardavano e
basta.
"Cos'é tutto questo
rumore? Dove siamo?"
Le
tolsi la cravatta e dissi:"Questo é il
nuovo hotel, l'Empire, che le Bass Industries hanno comprato." Blair
si girò e notó l'edificio confusa. "Il
progetto era mio e mio
padre mi ha lasciato concludere l'affare. Si é scusato per
tutti questi anni e
vuole costruire un rapporto con me utilizzando il lavoro. Ha detto di
essere
fiero di me e che é contento che io abbia trovato te e lo
sono anch'io."
"Chuck, ma é magnifico!" Disse
asciugandomi una
lacrima. "Anch'io sono fiera di te e sono contenta
che tuo padre
abbia capito i suoi errori."
"E devo ringraziare te per questo.
Mi ha
raccontato di come lo hai affrontato un'estate agli Hampton quando
avevamo
dodici anni. Non me ne avevi mai parlato."
"Beh era la tua prima sbornia e tu
non ricordavi
nulla il giorno dopo. Mi hai
chiesto come mi chiamavo tante di quelle volte che dopo la
terza ho smesso di risponderti." Disse
ridendo. "Hai
anche cercato di baciarmi, diverse volte. Ma non capisco come possa
aver fatto
cambiare idea a tuo padre."
"Ha ripensato al tuo discorso e a
come sono
quando sono con te. E ha cambiato opinione, sa che non sono
più quel ragazzino
e che posso occuparmi delle industrie Bass."
"Che cosa ci facciamo qui Chuck?"
"Questa sarà casa
nostra."
"Cosa?" Disse
sorridendo.
"Beh se lo vorrai naturalmente.
É vicino a casa
tua e casa mia e di Serena, quindi potrai raggiungerle in poco tempo e
volevo
avere un posto che potevamo chiamare casa. Domani ci sposiamo e volevo
qualcosa
di nostro, una casa che avesse il tuo tocco, il tuo stile."
"Chuck
é una magnifica
idea."
"Ho dei progetti di sopra e ho
bisogno del tuo
aiuto per..."
Non
riuscii a finire la frase che mi bació. C'erano
tantissime persone intorno a noi, ma a lei non importava, a me non
importava.
Eravamo solo noi.
"Voglio entrare! Voglio vedere
l'interno e i tuoi
progetti. Poi voglio che mi racconti tutto dall'inizio, ogni dettaglio."
"Allora entriamo. Prima
però ti va di posare per
qualche foto."
"Conosci la risposta."
Posammo
per alcune foto ma non rispondemmo ad alcuna
domanda. Salimmo nella stanza, che sarebbe diventata casa nostra,
vuota, ma con
solo un tavolo al centro con un'enorme scatola di macarons, i suoi
fiori
preferiti su un vaso e i progetti per la ristrutturazione.
"Ecco vedi pensavo di prendere due
stanze al
piano di sopra e due qui."
"Quattro stanze?"
"Stiamo per avere due gemelli,
avremo bisogno di
molto spazio e poi é stato mio padre a suggerire l'idea. Che
ne pensi?"
"Penso che sia fantastico. Quando
inizieranno i
lavori?"
"Oggi stesso e finiranno entro una
settimana, nel
frattempo possiamo stare al Palace. Ti va bene?"
"Certo, é perfetto.
Avremo una casa nostra, non
vedo l'ora di scegliere i mobili e il colore delle stanze."
"Sarà perfetta."
"Naturalmente, è la casa
dei Bass."
Così
rimanemmo un paio d'ore a pensare a qualche
modifica prima che arrivasse l'impresa per iniziare i lavori e parlammo
di
quello che era accaduto questa mattina.
Dopo
un'oretta uscimmo, erano quasi le undici e i
paparazzi erano ancora lí fuori.
"Chuck, dovresti chiamare tuo padre
e Lily per il
pranzo di oggi." Mi
ricordó Bair.
"Giusto. Faccio in un attimo." La
baciai e composi il numero
di mio padre mentre continuavamo la nostra passeggiata.
"Papá, i Waldorf ci
hanno invitato a pranzo al
The Lion. Vorrebbero che tu, Lily e Eric siate presenti per un pranzo
di
famiglia.... D'accordo, li avviso... É andato tutto bene,
l'impresa ha già
iniziato... Ok... A dopo..."
"Allora?"
"Ci saranno. Avvisi tu i tuoi?"
"Beh penso possa dirglielo
tu stesso." Disse
indicando Harold e Roman, con tantissimi sacchetti in mano, che
chiacchieravano.
"Bonjour!" Disse
Roman venendo ad abbracciarci. "Cosa
ci fate qui? Ha già visto la sorpresa?"
"Cosa? Loro lo sapevano!"
"Certo tesoro. Tutti lo sapevamo,
Chuck ce ne ha
parlato per avere la nostra approvazione."
"Ah davvero. Dovevi avere la loro
approvazione...?"
"Sono la tua famiglia, dopo aver
avuto l'ok da
mio padre questa mattina ho informato i tuoi genitori."
"E quando?"
"Non te lo dirò mai."
“Sei sicuro di voler
giocare a questo gioco Bass?”
“Noi andiamo ci vediamo a
pranzo. Harold, Roman, è
stato un piacere.”
“Anche per noi, buona
giornata ragazzi.”
“Dove vuoi andare
adesso?”
“Non l’hai
già programmato?”
“A dire il vero volevo tu
decidessi.”
“Vuoi che chiamiamo mio
padre per farglielo sapere? E
magari avere anche la sua approvazione? Chiama anche mia madre,
così siamo
certi che tutta la mia famiglia lo sappiano."
A
quel punto non resistetti più e scoppiai a ridere.
“Non è
divertente. Sai che odio sapere le cose per
ultima.”
“Blair, doveva essere una
sorpresa. Ma prometto che da
oggi in poi sarai la prima persona con cui
parlerò.”
“Riguardo
tutto?” disse
alzando un sopracciglio.
“Riguardo tutto
promesso.”
“Bene. Facciamo una
passeggiata per Central Park?”
“Quello che desideri
Madame.”
Passeggiammo
per Central Park e Blair mi portò al
laghetto delle anatre che lei adora. Rimanemmo su quella panchina a
baciarci e
a dare da mangiare alle anatre per un po’, fino a quando non
ci incamminammo
per il The Lion.
Chuck Bass e Blair Waldrof davanti
al nuovo acquisto delle Bass Industries. Alcune fonti dicono che la
futura
coppia andrà a vivere lí dopo il matrimonio.
Sembra che B abbia perdonato il
nostro cavaliere oscuro per il suo tradimento. Ma sarà
l'unico? Ci sará ancora
un matrimonio domani? Continuate a scommettere.
XOXO
Gossip Girl
Il
pranzo era stranamente tranquillo e sembrava un
vero pranzo di famiglia. Forse io e Blair eravamo riusciti a far
diventare le
nostre famiglie delle vere famiglie semplicemente unendole.
Mio
padre cercava di costruire un rapporto con me,
Eleanor mostrava a Blair quanto l’amasse e Harold aveva
deciso di rimanere
ancora un po’ dopo il matrimonio per poi tornare per il
matrimonio di Bart e
Lily al quale i Waldorf erano stati naturalmente invitati.
A quanto pare i Waldorf e i Van der
Bass hanno pranzato insieme il giorno prima del matrimonio. Che cosa
carina!
Questa nuova famiglia, che unisce tre delle più note
famiglie di tutta New
York, sembra volersi molto bene. Forse quest'unione non
finirà in tragedia come
Romeo & Giulietta? Speriamo bene per la nostra nuova coppia
preferita.
Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Io
e Blair passammo il pomeriggio insieme come
promesso e ci occupammo delle ultime commissioni, ma purtroppo si
fecero le
nove ed era arrivato il momento di separarci . Eravamo solo noi due sul
divano
a casa Waldorf, Blair aveva la testa poggiata sulla mia spalla con i
piedi sul
divano alla sua destra, mentre io le accarezzavo i capelli. Era
così stanca che
cominciai a credere che si sarebbe addormentata lì.
"É meglio che io vada.
Sei stanca e hai bisogno
di riposare. Domani diventerai Mrs. Bass."
"Mhmh..."
"Blair..."
"Non voglio che te ne vada." Disse
stringendosi a me ancora
di più. "Ti prego, ancora un altro po',
sono solo le nove e io non
sono stanca."
"Non sei stanca? Ti stai
addormentando."
"Solo perché sto bene
così, con te."
"Anch'io, ma hai bisogno di essere
in forza per
domani. Ci saranno paparazzi, giornali, parenti e anche alcuni nostri
compagni
di scuola."
"Beh sono di nuovo la regina,
dovevo fare
qualcosa!"
"É il tuo matrimonio
Blair, puoi invitare chi
vuoi non hai bisogno di giustificarti."
"Ricorda a Nate che Jenny Humphrey
non potrà
entrare, quindi che non la inviti come sua accompagnatrice, lo
dirò alla
guardie se sarà necessario."
"Alle guardie?"
"Sí, lo ha detto tuo
padre. I giornalisti
vogliono così tanto foto e scoop su di noi e il nostro
matrimonio, che sono
diventati quasi degli stalker." Disse
sorridendo.
"La cosa non ti dispiace..."
"No, per niente. Sarà il
giorno più bello della
nostra vita e saremo in tutte le riviste di New York! Domani
avrò anche
l'intervista con il New York Times che tuo padre ha organizzato, a
quanto pare
ci daranno molti soldi per quest'intervista."
"Come mai io non ne sapevo nulla?"
"Ne abbiamo parlato oggi a pranzo." Disse
alzando lo sguardo per
guardarmi.
"Forse ero distratto..."
"Ci sono così tante cose
da fare domani..."
"Per questo dovresti salire e
dormire su un
letto, invece che su questo divano."
"Va bene, papà,
farò come dici..."
Scoppiammo
entrambi a ridere ed eravamo così vicini
che la baciai.
"Adesso é meglio che io
vada o non me ne andrò
più..."
"Va bene, ci vedremo tra
diciassette ore."
"Hai tenuto il calcolo?"
"Certo! Per nove ore dormiremo,
quindi non ci
vedremo per otto ore, anche se mi mancherà dormire con te."
"Blair, sarà solo per
una notte, poi ci sarà la
nostra luna di miele..."
"Giá, dove andremo? In
un posto caldo spero. Non
dirmi che sarà anche questa una sorpresa perché
ti giuro che se non saprò dove
andremo non partirò."
"Blair, la luna di miele era nella
tua
lista."
"Cosa?! No! L'ho controllata due
volte e non
c'era, era nella tua lista! É stata Serena a dividere le
liste e mi aveva detto
che te ne saresti occupato tu!"
"Serena mi aveva detto che ve ne
sareste occupate
voi..."
"Io uccideró quella
ragazza! Non ci posso credere
che si sia confusa su una cosa cosí importante!"
"Ok, calmati, risolveremo anche
questo. In caso
partiremo dopo.."
"Stai scherzando?! Sarò
una balena, volevo andare
in un posto caldo per mettere l'ultima volta un bikini, dopo non
potrò mettere
un due pezzi.."
"Blair, sei perfetta, con o senza
loro. Sarai
sempre bellissima."
"Grazie." Rispose
per poi baciarmi.
"Adesso non ci pensare, ok?
Risolverò tutto io.
Partiremo per la nostra luna di miele in un posto caldo dove potrai
indossare
il tuo bikini e io potrò osservarti."
"Sempre il solito
pervertito." Disse
ridendo.
"Andiamo ti accompagno in camera."
Salimmo
le scale e arrivammo davanti alla sua porta.
"A domani, Waldorf. Penso mi
mancherà chiamarti
cosí."
"A domani, Bass."
Ci
baciammo, poi lei entrò in camera sua, mentre io
tornai a casa.
Non
glielo avevo detto, ma sarebbe mancato anche a me
non dormire con lei questa notte.
18 Gennaio 2008
THE WEDDING
POV BLAIR
Era
il grande giorno, mi svegliai alle sette e mezzo
ed ero carica. Non aspettai nemmeno che Dorota entrasse per svegliarmi
come al
solito. Andai in bagno, mi preparai e mi vestii. Accesi il telefono e
notai
alcuni messaggi di auguri, e un blast di Gossip Girl. Finalmente era il
giorno
del nostro matrimonio, forse avrebbe smesso di scrivere su di noi.
Gossip Girl qui, la vostra sola ed
unica fonte sulle notizie scandalose dell'élite di
Manhattan. É il giorno che
tutti noi aspettavamo: Il matrimonio Bass. No, non il matrimonio di
Bart Bass e
Lily Van der Woodsen, ma quello della nostra regina e del nostro futuro
re.
Faccio le mie congratulazioni alla coppia per essere arrivati fino al
fatidico
giorno, ma siamo sicuri che entrambi arriveranno all'altare? Chi lo sa,
solo il
tempo ce lo dirà. Le scommesse sono ancora aperte, avete
tempo fino alle
due. Sapete di amarmi.
Kiss Kiss
Gossip Girl
Scesi
di sotto ignorando Gossip Girl e feci
tranquillamente colazione con la mia famiglia. Eravamo tutti
indaffarati con
gli ultimi preparativi, tantissima gente in giro per casa che preparava
tutto.
Serena
sarebbe arrivata per le otto e mezzo, alle nove
appuntamento da Vera Wang, poi dovevamo andare al St. Thomas dove ci
sarebbe
stata la truccatrice e la parrucchiera alle dieci e mezzo, poi i
vestiti...
Sarà tutto perfetto.
Salii
in camera mia e pensierosa mi sedetti sul letto.
Oggi, 18 gennaio mi sarei sposata. Il mio matrimonio, sperando fosse
l'unico.
Sin da quando eravamo piccole io e Serena avevano già deciso
il nostro futuro:
lei non sarebbe diventata come sua madre con tantissimi mariti e
divorzi,
voleva un unico marito, io invece avevo organizzato tutta la mia vita
con Nate
perché mi sarei sposata solo una volta. E invece Nate oggi
non c'era, o almeno
non avrei sposato lui, ma il suo migliore amico, eppure non sono mai
stata più
sicura in tutta la mia vita. Voglio che questo matrimonio funzioni e
voglio che
sia l'unico.
Mentre
ero assorta nei miei pensieri mia madre entrò
con il vestito, Eleanor Waldrof originale.
"Tutto bene cara?"
"Sí."
"Ti chiederei se hai dei
ripensamenti, ma
guardandoti capisco già che non ne hai. Sono così
contenta per te cara. Anche
se avrei voluto che aspettassi qualche anno, per il matrimonio, per la
famiglia... Ma sono contenta comunque e sono fiere di te, per come stai
affrontando tutto."
"Grazie mamma, significa molto per
me. C'é
qualcosa che non va?"
"No, anzi. Però
c'è una cosa di cui dovrei
parlarti, ma oggi non é il momento é il tuo
grande giorno."
"Voglio saperlo, sai che odio non
sapere
qualcosa."
"Ho incontrato una persona..."
"Un uomo, vero?" Dissi
guardandola seria.
"Certo. I miei interessi non sono
cambiati."
"Era per esserne certi... Chi
è? Lo conosco? Che
lavoro fa? É bello?"
"Non lo conosci, si chiama Cyrus
Rose ed é
un'affascinante avvocato."
"Wow. Un altro avvocato..."
"Spero solo che non vada a finire
come con
l'ultimo."
"Non ti preoccupare mamma, sembri
davvero presa
da questo Cyrus..."
"Già..." Rispose
mia madre imbarazzata.
"Voglio conoscerlo."
"Speravamo lo dicessi,
perché anche lui vorrebbe.
Magari dopo il matrimonio..."
"Non voglio aspettare tanto, se ti
rende davvero
così felice voglio conoscerlo e subito. Voglio che lo inviti
al
matrimonio."
"Cosa?! Tesoro é il tuo
matrimonio..."
"E voglio invitarlo, voglio vederlo
prima però...
Dopo la truccatrice e la parrucchiera, direi verso le undici e mezzo in
chiesa."
"Non so se sarà
disponibile."
"Beh chiediglielo! Hai il suo
numero?"
"Certo..."
"Allora che aspetti. Invitalo. O
vuoi che ci
parli io?"
"So risolvere ancora le miei
relazioni
Blair."
"Scusa, volevo solo essere
d'aiuto.." Dissi
innocentemente.
Mia
madre prese il telefono e compose il numero.
"Cyrus...Sí sono io
Eleanor... Ecco, ho appena
parlato con mia figlia, sai oggi é il giorno del suo
matrimonio, e vorrebbe
conoscerti... A dire il vero sei libero oggi? Ti vorrebbe al suo
matrimonio..
Davvero?.. Perfetto. Verso le undici e mezzo al St. Thomas... Bene, a
tra poco
allora... Anche tu."
"Suppongo abbia accettato?"
"Sí. O mio Dio,
dovrò cominciare a
prepararmi,..."
"Mamma, mamma, calmati.
É il mio matrimonio,
dovrei essere io quella nervosa non tu." Dissi
ridendo. "Respira,
andrà tutto bene. Non hai bisogno di prepararti, sono solo
le otto e
mezzo."
"Giusto."
"Buongiorno Blair!" Disse
la mia migliore amica entrando
nella stanza.
Sorrisi
e stavo per abbracciarla, quando un pensiero
mi tornò in mente 'Si é
dimenticata della tua luna di miele.'
Così
mi girai dall'altra parte e finsi di essere
occupata.
"Mi sono persa qualcosa?" Chiese
mia madre.
"A dire il vero non lo so nemmeno
io Eleanor. Non
che io ricordi, ieri era tutto ok..."
"Sembra che dimentichi molte cose
nell'ultimo
periodo, ad esempio la mia luna di miele?!"
Mi
girai di nuovo e quindi non vidi lo sguardo che le
altre due donne nella stanza si scambiarono.
"Oh mio Dio, Blair. Credevo di
essermi ricordata
di tutto. Ho controllato le liste dieci volte non cervo mancasse
qualcosa. Mi
dispiace molto. Ti prego non avercela con me. Aggiusterò
tutto, te lo
prometto."
"Non c'è bisogno, Chuck
sta cercando di risolvere
lui."
"Cosa?! Voglio dire non
c'é bisogno, io ho
combinato questo pasticcio e io lo risolvo."
"Beh io vado al piano di sotto ad
aiutare tuo
padre e Roman. Oh Blair, ricordati che non puoi ritirare l'invito dei
Van der
Woodsen come il ringraziamento, saranno Bass e quindi la tua famiglia,
dovrai
accettarla così com'é. A proposito
dov'é Lily?"
"Mamma!" Risposi
scioccata. Anche se ero
arrabbiata con Serena era una cosa un po' cattiva da dire, perfino per
lei.
Serena
scoppió a ridere e disse:"Tua madre ha
ragione. Ormai sarò tua sorella, quasi legalmente visto che
Bart e mia madre
hanno deciso di adottare ognuno i figli dell'altro, quindi Chuck
diventerà
legalmente mio fratello. E io sarò una Van der Bass... Mia
madre aveva alcune
cose da fare, ha detto che sarebbe arrivata per le nove"
"Perfetto. Sono molto contenta per
la tua
famiglia Serena, tua madre mi aveva detto che era molto nervosa nel
parlarvene.
Sembra che diventeremo una grande famiglia." Disse
mia madre.
Cominciai
a ridere pensando a Serena chiamare Chuck
fratello e a trattarlo come tratta Eric. Anche se nell'ultimo periodo,
grazie
al nostro fidanzamento e a quello di sua madre, si erano avvicinati,
non credo
che essere sorella di Chuck Bass fosse un sogno nascosto di Serena Van
Der
Woodsen, o Van der Bass come si era appena definita lei.
"Smettila di ridere delle mie
disgrazie!" Disse
cominciando a ridere anche lei. "A quanto pare
abbiamo
anche due regole che sarebbe partecipare alla cena del
venerdì sera come Van
der Bass a cui tu e i tuoi figli sarete invitati e un brunch la
domenica con
l'intera famiglia che comprenderebbe anche i Waldorf"
"A quanto pare fanno sul serio?"
"Yep."
"Già e abbiamo invece
deciso che il sabato sera
ci sarà la cena dei Waldorf, quindi con me, Cyrus, tu, Chuck
e tuo padre e
Roman quando riusciranno ad essere presenti."
"Avete già organizzato
tutto? Senza
parlarcene?"
"Siamo tre famiglie dell'alta
società, tra le più
rinomate. La nostra unione é molto importante, quindi
dobbiamo andare d'accordo
e per farlo dobbiamo conoscerci meglio separatamente e tutti insieme,
non la
trovo affatto una cattiva idea. Io e tuo padre siamo d'accordo e ne ho
anche
parlato con Cyrus, che ne pensi Blair?"
"Chuck che ha detto?" Chiesi
a Serena.
"Ha sorpreso tutti é
stato lui a convincermi ad
accettare e a scusarsi per una cosa accaduta in passato. É
stato il primo ad
accettare. Lo hai davvero cambiato molto Blair."
"Beh se per lui va bene, penso di
poter accettare
anch'io."
"Perfetto. Adesso vi lascio. A dopo
ragazze."
"A dopo." Rispondemmo
in coro.
"Comunque non dovresti
preoccuparti, non avrei
mai ritirato il tuo invito, sei la mia damigella..." Serena
mi guardo sorridendomi"Dopotutto
dove la trovo una damigella d'onore sei ore prima del matrimonio?
Penelope non
potrebbe mai, si monterebbe la testa!"
"Blair!"
Ridemmo,
fino a quando Serena non si allontanó per
chiamare Chuck.
"Pronto Chuck.. Ho appena parlato
con Blair... No
é tutto ok! Nessun cambio di programma, non aver paura.
É ancora sicura del
matrimonio, anche dopo essere venuta a conoscenza delle cene e dei
brunch e a
quanto pare ogni sabato sera avrete anche una cena dai Waldorf. Spero
non ti
dispiaccia che gliene abbia parlato io... Bene. Ti chiamo solo per
dirti di
lasciar stare la luna di miele me ne occupo io, é il tuo
matrimonio e sei già
nervoso di tuo..."
POV CHUCK
Era
la prima domenica mattina che mi svegliai
spontaneamente così presto. Erano le sette del mattino, il
mio stomaco era
tutto sottosopra. Ero così nervoso. Mi preparai e mi vestii
e mi diressi in
cucina per fare colazione con quella che sarebbe stata la mia futura
famiglia.
E fu proprio a colazione che mio padre cominciò a parlare
dei suo progetti dopo
il loro matrimonio.
"Io e Lily abbiamo deciso di
adottare ognuno i
figli dell'altro. Quindi io adotterò voi due, Serena e Eric,
mentre Lily
adotterà te Chuck, così potremo essere una vera
famiglia. Volevamo sapere cosa
ne pensate."
Restammo
tutti in silenzio, Lily mi guardò per captare
le mie reazioni. Io ero agitato, ma non per la loro decisione, ma per
il mio
matrimonio. Alzai lo sguardo e notai che tutti aspettavano che io
dicessi
qualcosa. Negli ultimi giorni io e Eric eravamo diventati molto uniti
come
fratelli, si era anche confidato con me diverse volte. Io e Serena, beh
lei é
la migliore amica della mia futura moglie quindi dovevamo sopportarci a
vicenda. Lily... Non ho mai avuto una madre, quindi non sapevo come
comportarsi
nei confronti di Lily. É stata sempre molto.. Gentile con me.
Decisi
così di parlare, l'attesa stava uccidendo
tutti.
"Non la trovo una cattiva
idea..." Tutti
quanti mi guardarono allibiti,
scioccati. "Voglio dire, tra poco vi sposerete,
quindi saremo
comunque una famiglia e non ci trovo nulla di male nel renderlo
ufficiale
legalmente. Dopotutto sto per avere una famiglia anch'io."
Eric
sorrideva, contento che io volessi far parte di
questa famiglia. Serena era scioccata, ma non tanto contenta come Eric,
ma si
sarebbe abituata col tempo.
Lily
mi sorrise sollevata e strinse la mano di mio
padre sul tavolo. Sembrava avere davvero a cuore la faccenda.
"Sono contento che tu la pensi
così Charles. Ci
hai reso molto contenti. Serena, Eric, cosa ne pensate?" Chiese
Lily.
"Per me va bene." Rispose
Eric. "Io e
Chuck ci siamo avvicinati molto nell'ultimo periodo, sarò
anche il suo
testimone! Mi piacerebbe avere un fratello e visto che a lui non
dispiace.."
Serena
non sapeva che dire, sperava di avere almeno il
fratello dalla sua parte per affrontare la situazione. Notai che stava
per dire
qualcosa che avrebbe rovinato di sicuro la giornata di tutti,
così intervenni.
"Serena, prima che tu risponda,
posso parlarti un
attimo?"
Ancora
una volta ricevetti gli sguardi esterrefatti.
"Se proprio devi, ma solo
perché é il tuo grande
giorno, quindi non ti montare la testa."
Andammo
in una stanza in cui di sicuro non ci potevano
sentire, ma riuscivamo a vedere loro.
Mio
padre rassicurava Lily stringendole la mano,
mentre Eric mangiava la sua colazione sperando che sua sorella non
rovinasse
tutto.
"Non farlo." Dissi
semplicemente.
"Cosa?"
"Mi hai sentito, ti ho detto non
farlo. Non
rovinare questa giornata e non rendere questa cosa più
difficile di quello che
già é."
"Ti rendi conto che è
una pazzia?!"
"Guardali!" Dissi
indicando con lo sguardo il
tavolo. "Tua madre ci tiene molto e a quanto pare
anche mio padre
e tuo fratello. So che essere legato con me non é quello che
desideri,
sopratutto dopo quello che é successo tra di noi
ultimamente..."
"Chuck.."
"Lasciamo finire. So di non essermi
comportato
bene e voglio dirti che mi dispiace."
"Grazie.." Disse
confusa.
"Vorrei mettere una pietra sopra
quello che é
successo. Pensi di poter accettare le mie scuse?"
"Wow. Blair ti ha cambiato davvero
molto... Stai
per sposare la mia migliore amica, che é come una sorella
per me, quindi
accetto le tue scuse. Ma questo non cambia quello che penso su
questa...
'cosa'.."
"Non é quello che tu
desideri, lo so, ma é quello
che loro vogliono. Ma non accetteranno mai se tu non sarai d'accordo.
So che
avere Bart Bass come padre non ti entusiasma, ma é cambiato,
ci sta provando e
me lo ha dimostrato. Se accetterai di unirti a questa famiglia sarai
ufficialmente la cognata di Blair, visto che diventerai una Van der
Bass.
Pensaci bene prima di decidere. Non essere egoista, pensa anche a loro."
Detto
questo me ne tornai al tavolo e poco dopo mi
raggiunse anche lei e si sedette al suo posto.
Cominciai
a mangiare la mia colazione, mentre tutti
gli sguardi del tavolo si rivolsero finalmente verso un'altra persona.
"Per me va bene."
Gli
sguardi di tutti si rilassarono sollevati, ma
anche curiosi di sapere che cosa avesse fatto cambiare l'idea della
bionda,
decisa a rifiutare poco fa.
"Siamo così contenti che
avete accettato, é un
vero sollievo."
"Già e per questo
vorremmo stabilire solo due
semplici regole da rispettare: ogni venerdì sera ci
sarà la cena di famiglia a
cui dovrete assolutamente essere presenti, a meno che non sia qualcosa
di
davvero grave, e naturalmente Chuck anche tua moglie e in futuro i tuoi
figli
potranno essere presenti, mentre la domenica ci sarà il
brunch con l'intera
famiglia, compresi i Waldorf."
"Tutto qui?" Chiese
Serena.
"Per il momento sí."
"Pensavo di peggio.."
A
quel punto cominciai a ridere e dopo un po' anche il
resto della famiglia rise.
"Adesso é meglio che io
vada, non posso arrivare
in ritardo da Blair oggi. Mamma vieni con me?"
"Ti raggiungo dopo tesoro. Finisco
alcune cose
qui a casa. Di' pure a Eleanor che sarò li per le nove."
"Vado anche io, ho alcune cose da
controllare
prima del mio matrimonio. Ci vediamo dopo famiglia."
Andai
in camera mia ad organizzare la mia luna di
miele ma a quanto pare non riuscii a trovare molto. Passai
così una mezz'oretta
fino a quando non arrivò Nate. Fortunatamente negli ultimi
giorni eravamo
riusciti ad aggiustare la nostra amicizia anche se passavo la maggior
parte del
mio tempo con Blair. Gli feci capire quanto tenessi davvero a lei e lui
comprese non solo di non provare più nulla per lei, ma anche
che insieme
stavamo bene.
"Ehi, man! É il grande
giorno. Nervoso?"
"No."
"A me sembra il contrario, lo sarei
anch'io se
dovessi sposarmi."
"Non quando sai che é
quella giusta
Nathaniel."
"Come?"
"Non sono nervoso. Voglio solo
parlare con lei
prima del matrimonio, ma non possiamo."
In
quel momento mi chiamó Serena per parlarmi della
luna di miele dicendomi che se ne sarebbe occupata lei, ma anche lei
credeva
fossi nervoso.
"Non sono nervoso Serena."
"Ah davvero. Sento la tua
agitazione da qui e
l'ho notata anche questa mattina a colazione."
"Non sono agitato é...
Mi manca ok. Vorrei solo
sentire la sua voce prima del matrimonio. Tutto qui!"
"Che dolce!"
A
quel punto sentii la voce di Blair che domandava che
cosa ci stessimo dicendo, poi non sentii più nulla fino a
quando...
"Chuck..."
"Blair. Buongiorno. Non dovremmo
parlarci."
"Oh, al diavolo le superstizioni!"
"Wow."
"Cosa?"
"Una simile parola uscita dalla tua
bocca. Mi
sorprendi sempre Waldorf."
"Sono piena di sorprese."
"Non vedo l'ora di vederti."
"Anch'io. Ti amo."
"Ti amo anch'io. Adesso sono
più
tranquillo."
"Già. Ci vediamo tra
cinque ore in chiesa. Sarò
quella in bianco, non potrai confonderti." Disse
ironica.
"Non potrei mai confonderti con
nessun'altra. Ci
vediamo dopo."
Staccammo
capendo che dovevamo, perché dovevamo
prepararci.
POV BLAIR
Il
tempo volava e nel frattempo la mia prova da Vera
Wang era andata bene, trucco e parrucco erano pronti, l'intervista con
il New
York Times non poteva andare meglio ed erano ormai le undici e
venticinque. Cyrus
sarebbe arrivato a minuti. Mentre ci preparavamo, spiegai a Serena la
faccenda
visto che per tutto la mattina mia madre non fece altro che parlare di
lui.
Poco dopo sentii bussare alla porta e mandai Serena ad aprire.
Ma
quello che mi trovai davanti non era quello che mi
aspettavo.
"Blair, lui é Cyrus
Rose."
"Cyrus, questa é mia
figlia Blair."
"Blair, che piacere conoscerti.
Sono contento che
tu mi abbia voluto conoscere così in fretta e che tu mi
abbia invitato al tuo
matrimonio." Disse
venendomi incontro e abbracciandomi.
Quest'uomo
alto meno di un metro mi stava
abbracciando! Non potevo ancora crederci, cosa ci trovava mia madre in
quest'uomo?! É l'opposto di mio padre. Ripenso ancora alle
parole di mia madre.
Affascinante? Ma dove?
"Sono contenta che tu abbia
accettato." Risposi
semplicemente quando finalmente si staccò da me.
"Non é
abbastanza." Disse
abbracciandomi di nuovo.
Guardai
Serena in cerca di aiuto, ma lei rideva. Non
potevo ancora credere che tutto questo stesse accadendo a me.
"Potreste lasciarci un momento da
soli. Vorrei
parlare con Cyrus, in privato."
Mia
madre si avvicinò a Cyrus e lo bació. (Che scena
orribile!) Poi si avvicinò a me per darmi un bacio sulla
guancia e disse
sottovoce:"Non rovinare tutto, ti prego."
Aspettai
che tutti uscissero e feci accomodare Cyrus
su una delle poltrone della mia stanza.
"Quindi frequenti mia madre. Come
vi siete
conosciuti?"
"Un viaggio a Parigi il mese
scorso. Ero lí per
affari, ed é stato amore a prima vista."
"Che romantico! Hai famiglia Cyrus?"
"Divorziato. Ho un figlio, si
chiama Aaron. Ho
conosciuto tuo padre e il suo compagno di sotto. É un uomo
davvero
simpatico."
"Già!"
"Tua madre mi ha parlato molto di
te Blair e
prima di farmi parlare con te mi ha detto che ci teneva a mettermi in
guardia su
di te. Sembri una cosí brava ragazza."
Dentro
di me continuavo a ripetere, 'io sono Grace
Kelly, io sono Grace Kelly.' Era diventato il mio mantra del giorno.
Non stava
succedendo a me. Chiusi gli occhi sperando che riapre soli non lo avrei
trovato
più lí, ma una volta aperti lui era ancora
lí!
"Tutto bene?"
"Certo. E così mia madre
ti ha messo in guarda su
di me. Beh ha fatto bene. Ascoltami bene Cyrus. L'ultima persona con
cui é
stata mia madre é stato mio padre, per vent'anni."
"Lo so, tua madre me ne ha
parlato..."
"Ti prego non m'interrompere. Il
punto è, che lo
amava molto ed ha sofferto molto dopo aver scoperto che é
gay e che l'avrebbe
lasciata per un modello francese, per giunta suo amico. Non voglio che
soffra
di nuovo, mi capisci? Ma io non sarò più molto
presente, sarò sposata avrò la
mia famiglia, ma continuerò a vederla ogni volta che posso.
Ma non voglio che
resti sola e mi sembri un brav'uomo anche se non eri quello che mi
aspettavo."
"Ti aspettavi uno più
alto non é
vero?" Disse
ridendo.
"Forse... Ma se mia madre ti ha
scelto ci deve
essere un motivo. Sembri generici molto a lei."
"Ed é così.
Non farei mai soffrire tua
madre."
"Sappi che ti tengo d'occhio, tutto
qui."
"Tutto qui!"
"Mmm."
"É stato più
facile di quanto pensassi."
"É il mio matrimonio e
non voglio stressarmi, non
posso."
"Già tua madre me ne ha
parlato pochi giorni fa.
Congratulazioni." Disse
riabbracciandomi.
A
quest'uomo piacevano davvero molto gli abbracci.
Speravo solo che non dicesse 'non é abbastanza'.
"Vorrei davvero conoscerti meglio
Blair e penso
potremmo farlo alla cena del sabato."
"Certo. Adesso é meglio
che riprenda a
prepararmi. Tra due ore e mezza comincerà la cerimonia e ho
ancora molte cose
da finire."
"Naturalmente. Ci vediamo al
ricevimento."
Fortunatamente
non mi riabbracciò e uscì dalla stanza.
Poco dopo entrò Serena e parlammo della mia chiacchierata
con Cyrus. Forse non
era poi così male, non era quello che volevo per mia madre,
ma lo posso
accettare.
Poi
entrò mia madre con un sorriso stampato in faccia e
mi abbracciò.
"Perché dovete
abbracciarmi tutti?"
"Grazie mille Blair. Non sai quanto
sono
contenta. Se non fosse stato Cyrus a dirmi come é andata non
ci avrei creduto!
Non sai quanto sia importante per me."
"Invece sí. Te lo si
legge in faccia mamma."
Dissi sorridendole.
"Adesso finiamo di prepararci,
c'é ancora molto
da preparare. Dobbiamo controllare il mio vestito. Su vieni."
POV CHUCK
Dopo
aver parlato con Blair ero più calmo e tutti se
ne resero conto. I miei testimoni erano tutti qui, Nate, Eric e Derek,
un amico
mio e di Nate. Purtroppo dovetti accettare anche quel Dumpty Humpty
solo perché
è il fidanzato di Serena che é ormai mia sorella.
Eravamo
al St. Thomas ed erano quasi le due. Eravamo
tutti pronti e il momento si avvicinava. Non ero più
nervoso, anzi non vedevo
l'ora che tutto iniziasse per poter vedere Blair e poter chiamarla
finalmente
mia moglie.
Il
fotografo era qui e aveva cominciato già a scattare
foto. A quanto pare tutti gli invitati erano presenti, nessuno voleva
perdersi
il matrimonio. Le guardie del corpo controllavano l'entrata, mentre i
giornalisti cercavano di entrare per avere foto.
Lily
chiamó mio padre dicendo gli di riferirmi che era
tutto al suo posto, tutto procedeva come previsto.
"Chuck." Disse
mio padre entrando nella stanza. "Dovresti
entrare adesso. So che manca un quarto d'ora, ma sembra che tutti
dubitino di
te, quindi dimostriamogli chi sono i Bass."
Sorrisi
per le parole di mio padre.
"Grazie."
Fuori
la porta c'erano Eric, Dan e Nate che parlavano
e quando mi videro capirono che era arrivato il momento per noi di
entrare,
prima di andare di lá, chiesi a mio padre di farmi un favore.
"Credi di poter andare da Blair e
darle questo?
So per certo che nessuno ha portato qualcosa di nuovo,
così.."
"Certo."
Prese
il pacchetto dalle mie mani e si diresse da
Blair.
Tra
meno di un quarto d'ora avrei dimostrato al mondo
che Chuck Bass é cambiato e tutto questo grazie a Blair
Waldorf.
POV BLAIR
Mancava
meno di un quarto d'ora all'inizio, ma tutto
era pronto.
Penelope,
Kati e Iz indossavano i loro vestiti Vera
Wang. Le bambine erano pronte con i loro vestitini.
Serena
invece indossava il vestito che mia madre aveva
cucito per lei e a quanto pare anche mia madre indossava un Eleanor
Waldorf per
l'occasione. Io avevo il mio Vera Wang.
Il
paggetto e le bambine con i fiori erano pronti, le
peonie erano perfette.
"Ok. Allora vediamo. Qualcosa di
vecchio?" Chiese
Serena.
"La tiara di mia madre, la indossai
anche io al
mio matrimonio." Disse
mia madre guardando la parrucchiera mentre aggiustava la tiara.
"Perfetto. Qualcosa di usato?
Abbiamo il mio
braccialetto, quello che mi regalasti per il mio nono compleanno.
'Tiffany
naturalmente.'" Disse
imitando la me di nove anni.
"Qualcosa di blu?"
"La giarrettiera." Disse
Penelope.
"Qualcosa di regalato?"
"Io e Iz le abbiamo regalato il
bracciale, che
sta molto bene."
E
Katy non sbagliava. Avevamo deciso di mettere i
bracciali sul braccio destro e non sembravano troppi, stavano bene
insieme.
Avevo
deciso di indossare la mia Erickson Beamon, così
presi la scatola che avevo fatto portare da Dorota e la aprii.
"Wow, ma quella collana
é stupenda!"
"É una Erickson Beamon."
"Dove l'hai presa?" Chiese
mia madre.
"Me l'ha regalata Chuck per il mio
diciassettesimo compleanno e ho pensato d'indossarla."
"É davvero una bella
collana e penso che Chuck ne
sarà contento, ma non si abbina con i tuoi orecchini."
*TOC TOC*
"Avanti" risposi.
Bart
Bass entrò. Era l'ultima persona che mi aspettavo
di vedere.
"Blair, sei davvero bella. Chuck mi
ha detto di essere
certo che ti mancasse qualcosa di nuovo e penso che quegli orecchini
non stiano
per niente bene con quella collana. Perché non
aprì questo?"
Mi
disse porgendomi una scatola blu.
L'aprii
ed erano degli orecchini coordinati alla
collana. Erano bellissimi.
Le
ragazze nella stanza erano tutte sorprese.
Tolsi
gli orecchini e indossai quelli che Chuck mi
aveva regalato.
"Blair, sono bellissimi." Disse
Serena.
"No, tu sei bellissima." Disse
mia madre.
"Hm-hm non vorrei disturbare, ma
vorrei parlare
un attimo con Blair."
Tutti
nella stanza erano scioccati, dopotutto noi due
non ci eravamo mai parlati più di tanti, solo qualche saluto
e chiacchierata
durante le serate di gala.
Mia
madre mi guardava cercando di capire che cosa
volessi fare, così decisi di intervenire e dire qualcosa.
"Ragazze, andate fuori, ci vediamo
tra cinque
minuti. Manca ancora un po' all'inizio."
"Se sicura tesoro?"
"Certo mamma, non ti preoccupare."
Quando
finalmente rimanemmo soli, io ero ancora
seduta, così per educazione stavo per alzarmi.
"Oh no, rimani pure seduta. Non ci
vorrà
molto."
Annuí
e aspettai che parlasse.
"So che ti potrà
sembrare strano che io ti voglia
parlare, ma volevo ringraziarti."
"É una parola che
stranamente ho sentito spesso
ultimamente... Ringraziarmi per cosa?"
"Per quello che hai fatto per la
mia famiglia e a
Chuck. È molto innamorato di te e lo hai cambiato molto..."
"No, io non l'ho cambiato. Chuck
é sempre stato
così, solo che lei non ha mai prestato abbastanza
attenzione. Si é sempre
interessato delle persone che gli stanno a cuore, ma ha sofferto molto
ed é
cresciuto in fretta, e da solo."
"So di aver fatto molti errori e
sto cercando di
rimediare e per questo devo ringraziare te e Lily."
"Beh prego. Se questo
l'aiuterà ad avere un
rapporto con Chuck, sono davvero contenta di essere stata d'aiuto."
"Adesso é meglio che
vada, non vorrei mai che la
sposa arrivasse in ritardo a causa mia."
"Grazie, Mr. Bass."
"Chiamami anche Bart. Sei di
famiglia
ormai."
Annui
e sorrisi.
"Allora grazie Bart." Era
così strano chiamarlo così.
"Sono certo che renderai mio figlio
molto
felice."
"Io sono certa che lui
farà lo stesso."
Mi
sorrise (Bart Bass mi ha appena sorriso?) ed uscì
dalla stanza.
Poco
dopo entrarono mia madre e Serena per chiedermi
di che cosa avessimo parlato, ma decisi che questo sarebbe dovuto
rimanere tra
noi, anche se dopo ne avrei parlato di sicuro con Chuck.
Mancavano
ancora dieci minuti e qualcun altro bussó
alla porta.
"Posso entrare Blair-bear?"
"Certo, papà."
"Volevo solo vederti prima di
portarti all'altare.
Come stai?"
"Bene."
"Sei nervosa?"
"No, per niente. Sono sicura di
quello che sto
facendo, voglio farlo."
"Per fortuna. Non credo che avrei
sopportato di
vederti come era tua madre il giorno del nostro matrimonio."
"Harold."
"Che cosa?"
"Tua madre era così
nervosa quel giorno che
dovetti aspettare che il calmante facesse effetto per poterci sposare."
"Non ci credo."
"É stato più
di venti anni fa! Ero giovane e mi
stavo per sposare per la prima volta. È normale essere
nervosi."
"Sei così bella
orsacchiotta."
"Grazie papà."
"Adesso é meglio che
andiamo. Non vorrai arrivare
in ritardo il giorno del tuo matrimonio?"
Uscimmo
e ci avviammo verso l'altare. Serena mi passò
il mio bouquet e controllai che tutti avessero il proprio. Mia madre
era
entrata in Chiesa ed era in prima fila a sinistra accanto a Cyrus e
Roman.
Mentre i Van der Bass erano a destra e riuscii a sbriciare abbastanza
da vedere
Chuck nel suo smoking. Non sembrava agitato, ma impaziente. Tipico di
Bass.
Poi
cominciò la marcia e le bambine cominciarono a
soargere i petali. poi le damigelle entrarono con i testimoni.
Prima
Dan e Penelope, poi Eric e Katy, Derek
e Iz.
E
infine Nate e Serena.
Era
arrivato il mio momento. Mio padre mi aiutó ad
abbassare il velo e poi cominciammo a camminare verso Chuck. I nostri
sguardi
si incrociarono. Non mi accorsi neppure di quanta gente avessimo
intorno,
seppure con poco preavviso. Vedevo solo lui e i nostri sguardi non si
separarono nemmeno per un secondo. Arrivai all'altare, mio padre mi
spostó il
velo dietro, mi diede un bacio sulla guancia. Diedi il bouquet a Serena
e poi
presi le mani di Chuck.
Eravamo
tutti tranquilli anche perché, con
suggerimento di Bart, facemmo raccogliere tutti i cellulari degli
ospiti in
modo tale che Gossip Girl non avesse l'occasione di rovinarci la
giornata.
POV CHUCK
Era
bellissima, appena la vidi non avevo dubbi. Stavo
facendo la cosa giusta. Non riuscii a staccar gli occhi di dosso, era
perfetta.
Appena
prese le mie mani non mi feci togliere
l'occasione di dirglielo prima che il prete cominciasse a parlare.
"Sei bellissima." Le
dissi in un sussurro.
Lei
arrossì e poi disse:"Tu non sei da meno,
Bass."
Sorrisi
e il prete cominciò a parlare.
"Siamo qui riuniti oggi, alla
presenza di Dio,
per unire quest'uomo e questa donna nel Sacro vincolo del Matrimonio
così come
istituito da Dio, regolato dai Suoi comandamenti, Benedetto da, nostro
Signore
Gesù Cristo, e onorato da tutti gli uomini. Per quanto
queste due persone siano
venute liberamente per essere unite in questo luogo Sacro, se
c'è qualcuno tra
i presenti che è a conoscenza di qualcosa per cui non
possano essere legalmente
uniti in matrimonio, parli ora o taccia per sempre."
Io
e Blair ci guardammo intorno e dopo un minuto di
silenzio il padre continuó.
"Bene gli sposi hanno deciso di
scrivere le
promesse di matrimonio. Charles, inizia pure tu."
Quando
avevo scritto le mie promesse sui bigliettini
credevo fossero le parole giuste, ma dimenticai tutto e decisi di farmi
ispirare dal momento.
Continuai
a guardare Blair negli occhi e cominciai a
parlare.
"Blair, noi due ci conosciamo sin
dall'asilo, non
eravamo migliori amici, anzi a dire il vero ci odiavamo."
Le
persone che ci conoscevano bene risero ricordando
quei momenti e anche Blair.
"Ricordo perfettamente la prima
volta che ti ho
vista quando avevo quattro anni e non dimenticherò mai quel
giorno, perché quel
giorno ha cambiato per sempre la mia vita. Gli anni passavano e tu eri
diventata la ragazza del mio migliore amico e col tempo siamo diventati
amici.
Ma non sapevo, o non volevo comprendere quello che provavo per te. Sei
davvero
una donna speciale, forte, indipendente, intelligente, ma soprattutto
bellissima. Tu mi hai accettato per quello che sono e ti sei fidata di
me,
anche quando non me lo meritavo. Per me ci sei sempre stata e voglio
esserci
sempre per te. Voglio averti nella mia vita, voglio svegliarmi ogni
giorno
accanto a te e vivere tutto, bello o brutto che sia, con te, voglio
avere una
famiglia con te. Voglio vivere il resto dei miei giorni con te, una
donna fantastica
che si merita il meglio e farò di tutto affinché
tu lo abbia. Ti amo Blair
Cornelia Waldorf, sempre stato, sempre sarà."
Blair
mi sorrideva e non la smetteva più di piangere.
Eravamo così vicini che credevo mi stesse per baciare.
POV BLAIR
Le
sue parole erano così belle e mi avevano sorpresa.
Piangevo come una fontana, maledetti ormoni!
Avevo
voglia di baciarlo, ma non potevo.
"Bene, Blair, tocca a te."
"Sí..."
Chuck
prese il fazzolettino che aveva nel taschino e
me lo passó. Era lo stesso colore del vestito delle
damigelle e delle
peonie.
Lo
ringraziai e asciugai le mie lacrime. Passai poi il
fazzoletto a Serena che era dietro di me e cominciai a dire le mie
promesse.
"Sai, se quattro mesi fa mi
avessero detto che a
gennaio ti avrei sposato gli avrei riso in faccia."
Tutti
cominciarono a ridere, perché era vero, Chuck
era un donnaiolo e io ero la ragazza del suo migliore amico. Chuck mi
fece il
suo sorriso alla 'Sono Chuck Bass.' E io andai avanti.
"Ma non sapevo quanto adorassi quel
tuo sorriso
quando pensi o dici 'Sono Chuck Bass'. Non avrei mai creduto che un
giorno mi
sarei innamorata di te, invece é così. Tu mi fai
sentire perfetta, amata come
non mi sono mai sentita. Con te so che posso essere me stessa
perché non mi hai
mai giudicata e so che non lo farai mai. Conosci tutto di me e mi
comprendi
anche solo guardandomi. Ma anch'io conosco bene te, Chuck. Ti amo, amo
tutte le
parti di te, anche quelle oscure. Sei tu quello con cui voglio passare
il resto
della mia vita e l'ho capito dopo il Victrola. Quel giorno ha cambiato
per
sempre la mia vita, mi ha fatto capire quanto davvero ci tenessi a te e
sono
contenta di averlo scoperto. Non vedo l'ora di cominciare la mia vita
insieme a
te, viverla con te e formare la nostra famiglia."
I
nostri sguardi non si separarono per un secondo da
quando si erano incrociati. Gli occhi di Chuck erano pieni di lacrime e
io
piangevo, ero troppo emotiva.
Mi
girai e ripresi il fazzoletto da Serena. E notai
che anche tutte le persone intorno a noi piangevano. Mia madre
sorrideva e
piangeva allo stesso tempo, stringendo la mano di Cyrus. Roman
piangeva
quasi più di me e mio padre gli passó un
fazzolettino. Lily sorrideva a Bart e
si asciugava anche lei le lacrime. Eravamo davvero riusciti a legare le
nostre
famiglie.
Ripresi
il mio posto e presi di nuovo le mani di Chuck
tra le mie e gli sorrisi.
"Hm-hm. Bene, adesso é
il momento dei voti."
"Charles Bartholomew Bass, vuoi
prendere questa
donna come tua legittima sposa, promettendo di amarla ed onorarla, di
esserle
fedele, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel
dolore, in salute e in
malattia, finché morte non vi separi?"
"Lo voglio."
"E vuoi tu, Blair Cornelia Waldorf,
prendere
quest'uomo come tuo legittimo sposo, promettendo di amarlo ed onorarlo,
di
essergli fedele, in ricchezza e in povertà, nella gioia e
nel dolore, in salute
e in malattia, finché morte non vi separi?"
"Lo voglio."
"Adesso lo scambio delle
fedi."
Il
paggetto arrivó portando le nostre fedi nuziali. Mi
abbassai e ringraziai il piccolo prendendo il cuscino con le fedi, lo
passai a
Serena che passò la mia a Chuck.
"Blair, con questo anello, simbolo
del nostro
costante ed eterno amore, io ti sposo."
Mentre
mi metteva l'anello al dito, che a causa della
gravidanza faceva fatica ad entrare, ripresi a piangere.
Adesso
era il mio turno. Presi da Serena la fede di
Chuck e dissi:"Chuck,... Charles, con questo anello, simbolo
del nostro
costante ed eterno amore, io ti sposo."
Misi
la fede a Chuck e finalmente il sacerdote disse:"Con
l'autorità conferitami dalla Chiesa, vi dichiaro marito e
moglie. L'uomo non
separi ciò che la Chiesa ha unito. Ora Charles puoi baciare
la sposa."
Finalmente
io e Chuck ci baciammo. Intorno a noi tutti
ci facevano le congratulazioni.
Quando
ci staccammo, il prete disse:"Vi presento
Mrs. e Mr. Bass."
Chuck
mi prese per mano e uscimmo dalla Chiesa dove
tutti gli invitati ci aspettavano per lanciare il riso.
Erano
le tre e mezzo ed era arrivata l'ora del
ricevimento. Entrammo tutti in limousine per andare all'Oheka Castle
dove avremmo
incontrato il resto degli invitati.
Le
damigelle e i testimoni erano in una limousine,
tranne Nate e Serena che erano nella nostra.
In
limousine Chuck mi strinse a se e io poggiai la
testa sulla sua spalla.
"Queste scarpe mi stanno uccidendo."
"Allora toglile, le rimetterai
prima di scendere,
ci vorranno quindici minuti per raggiungere l'Oheka Castle.
Così farai riposare
i piedi."
"Hai ragione."
Mentre
tutti in limousine parlavano delle nostre
parole io cercavo di abbassarmi per togliere le scarpe, ma il vestito
era così
ingombrante.
"Ti serve una mano Mrs. Bass."
Mrs.
Bass. Mi ero già abituata a questo nome.
"Se fossi così gentile
da aiutarmi Mr.
Bass."
"Con piacere."
"Ragazzi avete letto il blast di
Gossip
Girl?" Disse
Nate.
"No,leggicelo." Rispose
Chuck
Congratulazioni Mrs. e Mr. Bass.
Avete mostrato a tutti noi che potete davvero arrivare fino in fondo.
É stata
una cerimonia stupenda. Non vedo l'ora di vederci come coppia sposata.
Mi
dispiace per tutti quelli che hanno scommesso sul fallimento di
quest'unione,
ma avete perso. Spero di avere presto scoop sui Bass. Fino alla
prossima.
Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Arrivati
al castello tutti gli invitati erano già lí.
Mi separai da Chuck e andai con mia madre e Serena per indossare
l'altro vestito,
l'Eleanor Waldorf.
"Sei bellissima anche con questo
vestito." Mi
disse non
appena mi avvicinai a lui.
Io
e Chuck cominciammo a parlare con gli ospiti e ad
intrattenerli. Quando entrai nella sala notai che era stupenda, come
l'avevo
immaginata. Su ogni tavolo c'erano regali per gli ospiti con pacchetti
che
assomigliavano a quelli di Tiffany.
Cominciammo
a mangiare e finalmente arrivò il momento
dei discorsi.
Cominciò
Nate, che a dire il vero sembrava un po'
ubriaco.
"Come molti di voi già
sapranno sono Nate
Archibald, il miglior amico dello sposo ed ex-fidanzato della sposa.
Non ho mai
pensato che il mio migliore amico e la mia ragazza provassero davvero
qualcosa
l'uno per l'altra, ma in questa settimana mi sono reso conto di essermi
sbagliato."
Guardai
Chuck sperando che Nate non rovinasse tutto,
mentre lui mi sorrise solo e strinse forte la mia mano.
"Loro due sono fatti l'uno per
l'altra. Sono
magnetici, qualsiasi cosa accada, niente riesce a separarli. Sono due
persone
meravigliose e ci sono sempre stati per me. Auguro loro il meglio.
Spero siate
sempre felici. A Mrs. e Mr. Bass."
"A Mrs.
e Mr. Bass!" Dissero
tutti in coro.
Le
parole di Nate mi commossero molto, ero davvero
molto contenta del fatto che non ce l'avesse con noi per quello che
è successo.
Arrivò
il turno di Serena e sapevo già che sarei
scoppiata in lacrime dopo la prima frase.
"Io, Nate, Blair e Chuck ci
conosciamo da quando
siamo nati. Siamo amici da sempre. Per me loro sono la mia famiglia e
ci sono
sempre stati per me, soprattutto tu Blair. Quando ero nei guai tu mi
aiutavi
sempre ad uscirne, hai sempre trovato una soluzione e non mi hai mai
giudicata.
'Siamo il Non-Judging-Breakfast-Club'. Sei la sorella che non ho mai
avuto e
sono contenta che entri a far parte della nostra famiglia, come ti ho
promesso
ci sarò sempre per te qualunque cosa accada. Ti voglio bene
B. E si, voglio
bene anche a te Chuck."
Scoppiammo
tutti a ridere, ma per la prima volta dopo
tanto tempo vidi Chuck rilassato e davvero contento.
"Anche se fingi che non t'importi,
so che ci
tieni molto a questa famiglia e ti ringrazio per avermelo fatto capire.
Anche
se sei un rompiscatole, ci tengo davvero a te. Ma dopotutto un fratello
deve
essere anche questo no? Voglio fare un brindisi agli sposi e a questa
nuova
famiglia che unisce i Waldorf con i Van der Bass. Congratulazioni e
grazie!"
"Auguri!"
"Di che cosa stava parlando
Serena?" Gli
chiesi a bassa voce.
"Te lo spiegherò dopo."
Annuii
e aspettai la prossima persona per il discorso.
Salirono mio padre e mia madre insieme a Dorota che decisero di fare un
discorso insieme.
"Blair, tesoro io e tuo padre
vorremmo farti
sapere che siamo molto contenti per te. Auguriamo a te a Chuck tutta la
felicità. Sono fiera di te e della donna che sei diventata.
Una volta ti ho
detto che non saresti mai potuta essere bella come quando eri giovane,
ma tu
diventi bella ogni giorno di più. Chuck, tu rendi mia figlia
molto felice e ti
ringrazio. Come ha detto Nate, meritate il meglio. Vi voglio
bene." Disse
mia madre cominciando a
piangere.
"Credo che mia madre abbia bevuto
troppo."
"Blair..."
"Cosa?!"
Nel
frattempo Dorota cominciò a parlare così
concentrammo la nostra attenzione
su quello che aveva da dire la donna che mi aveva prativamente
cresciuta.
"Miss Blair, voglio farle tanti
auguri e anche a
lei Mr. Chuck. Lei rende la mia signorina molto felice e sono molto
contenta
anche io. Per me lei è come una figlia e vorrei.. dirle..
che.. Mi mancherà
tanto Miss Blair."
Dorota
piangeva e il suo discorso fece piangere anche
me. Dorota c'era sempre stata per me e adesso non vederla tutti i
giorni non
sarebbe stata la stessa cosa.
"Dorota, andiamo non fare
così, sarà via solo per
una settimana, e quando ritornerà nella sua nuova casa penso
rimpiangerai che
non sia rimasta di più."
Io
e Dorota ci guardammo cercando di capire quello che mio padre cercava
di
dire.
"Eleanor,
la tua sorpresa..."
"Oh
giusto. Ho pensato che io viaggio spesso
quindi non avrò bisogno di tante persone in giro per casa.
Per questo ho
pensato di licenziare Dorota."
Rimasi
scioccata da quello che mia madre aveva appena detto, Dorota non capiva
cosa stava accadendo e guardò prima mio padre poi mia madre.
"Tu
invece avrai bisogno di una persona in giro per casa, e... Dorota
è
libera... Puoi assumerla, naturalmente se per Dorota va bene."
"Grazie
Mrs. Waldorf!"
"Sei
contenta?" Mi chiese Chuck.
"Adesso avrai Dorota come sempre, nella tua nuova casa."
Io
annui e mio padre fece finalmente il suo discorso.
Anche se non aveva ancora detto una parola, già piangevo.
"Blair, Chuck ho sempre saputo che
un giorno voi
due sarete finiti insieme. Sin da quando eravate piccoli avete sempre
complottato insieme ed eravate molto uniti, anche se fingevate di
odiarvi io
sapevo che in realtà vi volevate un gran bene e che avreste
fatto qualsiasi
cosa per l'altro. Voglio quindi fare anch'io un brindisi. Ai nuovi
signori
Bass!"
"Ai nuovi signori Bass!" Dissero
di nuovo tutti in coro.
"Sono stufa di bere acqua, fingendo
di bere
Champagne. Stanno servendo il mio champagne
preferito e io non
posso berlo. Non ne posso bere un po' del tuo?" Chiesi
facendo gli occhi dolci.
"Blair, sai che non puoi... Ma
penso di poter
trovare un modo..."
Mi baciò per non so
quanto. Sentivo il sapore dello
champagne dalle sue labbra, il mio preferito il Dom Perignon '95.
"Sí, penso adesso vada
meglio."
Quando
ci girammo vedemmo Lily che cercava di far fare
un discorso a Bart insieme a lei. Chuck guardava la scena allibito, io
invece
ormai non ero più sorpresa.
"Io e il mio futuro marito vorremmo
fare anche
noi un discorso per i novelli sposi. Charles, so di non essere la tua
vera
madre, ma ci tengo davvero a te come se fossi mio. Io e tuo padre siamo
molto
orgogliosi di te e dell'uomo che sei diventato. Blair, per me tu sei
sempre
stata come una figlia, sei la migliore amica di mia figlia e siete
cresciute
insieme. Spero davvero che siate felici insieme...Bart..."
"So che siete molto giovani e che
quindi questo
matrimonio potrebbe essere sembrato un po' frettoloso, ma voi due vi
amate
molto e sono contento per voi. Blair, dopo aver parlato con te, ho
compreso
molti dei miei errori e sono contento che tu abbia fatto uscir fuori la
parte
di mio figlio che solo tu conoscevi e di cui non mi sarei mai reso
conto
dell'esistenza senza di te."
Io
sorrisi ed annui, poi Lily riprese a parlare.
"Spero che il nostro regalo di
nozze vi piaccia.
Con l'aiuto dei tuoi genitori Blair, e dei vostri testimoni, vi abbiamo
organizzato la migliore luna di miele. Pensavate davvero che ce ne
fossimo
dimenticati? Andrete ai Caraibi, per una settimana perché
dovrete poi rientrare
a scuola."
"Ci hanno regalato la luna di
miele? Mio
padre?"
"E non solo, per quest'estate vi
abbiamo comprato
una casa agli Hamptons dove potrete passare le vostre vacanze come
famiglia."
"Ci hanno comprato una
casa?" Chiesi
io con un sorriso sulle
labbra. Di sicuro quest'estate i bambini sarebbero stati troppo piccoli
per
viaggiare e per passare una vacanza gli Hamptons erano una scelta
fantastica,
ma sapere di avere una casa nostra lí...
"Che ne pensi?" Chiesi
a Chuck che era senza parole.
"Che non ci posso credere!
Quest'estate sarà
fantastica, la nostra prima estate come famiglia... Ti amo Blair."
"Ti amo anch'io, Chuck."
Ci
baciammo e nel frattempo Lily continuava a
parlare.
"Vedo che agli sposi l'idea non
dispiace. Beh
ancora congratulazioni!"
Dopo
tutti i discorsi riprendemmo a mangiare, poi
Chuck si alzò e decise di fare anche lui un discorso.
"Io e mia moglie vorremmo
ringraziarvi per essere
tutti qui oggi a festeggiare con noi questo giorno così
importante. Vorrei
ringraziare i Waldorf, per essere qui oggi e per avermi dato Blair, e
sono
molto onorato di essere entrato a far parte della vostra famiglia.
Voglio
ringraziare mio padre e Lily, e Serena ed Eric per esserci stati
accanto ed
averci aiutato. Ma sopratutto il mio amico Nate, che ci ha perdonato e
ci ha
aiutato."
Moglie...
Sono sua moglie. Era una parola così nuova
per me, ma così bella da sentir dire.
"Vorrei ricordare oggi anche mia
madre e spero
che lei sia fiera di me."
Strinsi
la mano di Chuck, perché tutti sapevamo quanto
Evelyn gli mancasse. Lui abbassó lo sguardo e mi sorrise.
"Per tutti quelli che ci conoscono
possono
considerare questo matrimonio inaspettato, dato il mio e il suo
passato, ma
sono contento di essere qui oggi come marito di Blair Waldorf, adesso
Bass. Non
avrei mai pensato di sposarmi e invece eccomi qui oggi con te ad
iniziare una
nuova vita, la nostra famiglia. Ricordo ancora come se fosse ieri una
Blair di
cinque anni che mi rincorreva per tutto il parco per poter riavere
indietro il
suo cerchietto. E l'ottenne, dopo avermi tirato tutti i capelli e
avermi fatto
quasi diventare calvo. Fu necessario Harold per separarci e alla fine
mi disse
che non mi avrebbe mai più rivolto la parola."
Nella
sala tutti risero e Chuck si voltó per guardarmi
negli occhi per finire il suo discorso.
"Così il giorno dopo mi
presentai con una
confezione di macarons, i suoi dolci preferiti e quando le chiesi se mi
aveva
perdonato mi rispose che ci avrebbe pensato, ma in realtà
sapevo già che mi
aveva perdonato. Lei perdona tutti i miei sbagli, ma da oggi in poi
farò in
modo di non commettere più. Voglio quindi proporre un
brindisi a mia moglie,
Blair Bass."
Tutti
quanti alzarono i calici mentre io continuavo a
guardarlo e a piangere ancora.
"Ti amo."
"Anch'io."
Poco
dopo tagliammo la torta, che io e Chuck avevamo deciso. Sylvia
Weinstock
era davvero la migliore.
Pochi
minuti dopo sentimmo dire: "Adesso
é il momento del primo ballo degli sposi."
Chuck
mi prese per mano e mi portò sulla pista per il
nostro primo ballo il fotografo non ha smesso di scattare foto per un
attimo e
avevano anche fatto un video sia della cerimonia che del ricevimento.
Do
un po' che avevamo iniziato a ballare poggiai la
testa sulla sua spalla e dissi:"Il tuo discorso era
bellissimo, come la
promessa."
"Mi sono lasciato ispirare dal
momento."
"Vuoi dire che non era quello che
avevi
scritto?"
"No, avevo dimenticato tutto,
così ho detto
quello che provavo in quel momento."
"E se ti dicessi che a me
é capitata la stessa
cosa?"
"Blair Waldorf che dimentica
qualcosa?"
"Sono Blair Bass adesso, e si
capita anche a
me."
Lui
rise e mi strinse ancora più forte poggiando la
sua testa sopra la mia.
"Adesso la sposa ballerà
con il padre, mentre lo
sposo con la madre."
Mio
padre si avvicinò e Chuck mi lasciò a lui, ma con
chi avrebbe ballato?
Notai
che Lily si avvicinò e gli propose un ballo.
Forse Lily sarebbe diventata per Chuck la madre che non ha mai avuto.
Alla
fine ballai anche con Roman, Cyrus, Eric, Nate e
addirittura Bart, mentre Chuck balló con mia madre, Serena e
poi sparì.
Quando
finii di ballare con Nate andai a cercarlo e lo
trovai sul terrazzo.
"Hey!"
"Hey! Che ci fai qui, credevo
stessi ballando con
Nate?"
"Monti ho visto più
così sono venuta a cercarti.
C'è qualcosa che non va?"
"No per niente. Ma mi sei mancata."
"Anche tu. Che ne dici di fare un
ultimo ballo
prima di partire?"
"Molto volentieri. Dopo di lei Mrs.
Bass."
"Adesso lo sposo e la sposa
balleranno per
l'ultima volta prima di partire per la luna di miele."
Ballammo
in silenzio per un po', quando capii che
qualcosa non andava, Chuck era troppo silenzioso.
"Chuck, sei sicuro che vada tutto
bene?"
"Certo perché?"
"Sembri smarrito..."
"Non é niente Blair."
"Mi avevi promesso che mi avresti
parlato di
tutto."
"Hai ragione.. Il fatto
é che ricordare mia madre
mi ha fatto pensare a molte cose."
"Ad esempio?"
"Ad esempio é davvero
fiera di me?"
Presi
il volto di Chuck tra le mani per guardarlo bene
negli occhi.
"Chuck, tua madre sarebbe molto
fiera di te. Sei
un uomo fantastico, che si assume le sue responsabilità, che
ha trovato un
lavoro, che ha perdonato suo padre dopo diciassette anni di assenza e
sta
cercando di costruirci un rapporto. Tua madre sarebbe orgogliosa di te
come lo
sono io, ne sono certa."
Lo
baciai e cercai di capire se adesso stesse meglio.
Lui mi sorrise e mi bació la fronte per poi dirmi "Grazie."
Poco
dopo lasciammo l'Oheka Castle e salimmo in
limousine per prendere il jet privato delle Bass Industries che ci
avrebbe
portato ai Caraibi.
Durante
il tragitto mi addormentai sulla spalla di Chuck e sentivo la sua mano
accarezzare i miei capelli
'Sarà
una luna di miele indimenticabile.'
Qui
potrete
vedere tutte le immagini a cui mi sono ispirata per il matrimonio,
spero vi
piacciano...
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Capitolo 14 *** Honeymoon ***
Credo questo sia uno
dei peggiori capitoli che io abbia mai scritto, non sono mai
soddisfatta dei
miei lavori. Comunque recensite in tanti e fatemi sapere la vostra
opinione in
merito. Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali.
Coco V.
Sabato 24
Gennaio
POV
BLAIR
Era
l'ultimo giorno della nostra luna di
miele. La settimana era davvero passata in fretta... Durante la nostra
luna di
miele io e Chuck abbiamo deciso di tenere i cellulari spenti per
concentrarci
solo su di noi. Abbiamo passato una luna di miele scoprendo molte cose
l'uno
dell'altro e sembra che il nostro rapporto si sia rafforzato, forse
potevamo
davvero essere una coppia senza complicare tutto. È stata
una settimana
rilassante e bella, ero un po' dispiaciuta che sarebbe finita
perché questo
voleva significare che saremmo dovuti tornare a casa e affrontare
tutti. Per
tutta la vacanza abbiamo parlato di molte cose, ma avevamo cercato di
evitare
l'argomento, più che altro ero stata io a chiedere di
evitarlo almeno durante
la nostra luna di miele. Ma a quanto pare Chuck non era dello stesso
parere...
Eravamo
in spiaggia, io su una sdraio
sotto l'ombrellone, con gli occhiali da sole e il mio bikini La Perla,
a
leggere un libro lanciando ogni tanto un'occhiata a mio marito che
stava
nuotando. Chiusi il libro e lo poggiai sul tavolino per bere un po'
d'acqua.
Abbassai lo sguardo e accarezzai la pancia. Ancora non potevo crederci
che per
tutto quel tempo ero riuscita a mascherare il fatto di essere incinta.
In
costume da bagno mi resi conto di quanto erano cresciuti i miei
bambini. Mi era
ancora difficile abituerei a tutto questo: un marito, due figli, dover
pensare
alla scuola, a Yale e a come rendere la cosa nota all'alta
società di
Manhattan. Una settimana non bastava per metabolizzare tutto questo. Se
la
notizia venisse data nel modo sbagliato potrebbe rovinare la mia
immagine nella
società, e anche quella delle nostre famiglie...
"A
che cosa pensi?" Chiese
Chuck seduto accanto a me.
"Bass
allontanati subito da me. Il
sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" Dissi cercando di evitare
la
domanda.
"Come
vuoi Mrs. Bass." Disse
alzandosi prendendo un asciugamano per asciugarsi. "Stavi pensando a
Manhattan vero?"
Abbassai
lo sguardo. "Mi manca New
York, tutto qui."
"Stai
mentendo."
"Per
niente!" Dissi
guardandolo negli occhi e togliendomi gli occhiali.
"I
tuoi occhi dicono una cosa e la
tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldorf."
"Bass..."
"Devo
ancora abituarmi del
tutto.." Disse sorridendomi.
"Anch'io.
Stavo pensando a
questo."
"Al
fatto che mi debba abituare a
non chiamarti più Waldorf?"
"Al
fatto che la nostra vita é
completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci.
L'altro
giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e..
vedendoti
accanto stavo per spingerti giù dal letto" dissi con un
sorriso innocente.
"Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi
sono
ricordata di tutto..."
"Blair,
é normale essere confusi in
una situazione del genere..."
"No
Chuck non lo é! Io sono una
moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI
figli. Non
hai idea di come mi senta."
In
quel momento mi sentii in colpa, non
sapevo nemmeno perché gli avevo detto quelle cose e il suo
volto mi fece capire
quanto l'avessi ferito con quelle parole. Lui ci stava provando, ci
stava
provando davvero, ma era difficile affrontare tutto questo.
POV
CHUCK
Stavo
nuotando per liberare un po' la
mente dai miei pensieri. Stare sulla spiaggia sdraiato su una sdraio
mentre
Blair leggeva in silenzio il suo libro non faceva altro che farmi
venire
pensieri orribili sulla sua gravidanza. A Manhattan riusciva a
mascherarla
molto bene ma in biancheria intima e bikini si notava benissimo e
questo mi
faceva venire in mente molti 'e se...'. Così decisi di
andare a fare una
nuotata e adesso eccomi qui.
Dopo
un po' decisi che era abbastanza e
non mi piaceva l'idea di lasciare Blair per troppo tempo in spiaggia da
sola
anche se cercavo di rimanere a una certa distanza così
potevo osservarla.
Uscii
dall'acqua e non potei fare a meno
di guardarla. E non ero l'unico, a quanto pare Blair era riuscita ad
attirare
l'attenzione di molti uomini sulla spiaggia e anche la gelosia di
alcune
ragazze. Era stupenda. Mi avvicinai a lei e mi accorsi che era sovra
pensiero
che non si accorse nemmeno che ero lí. Mi sedetti accanto a
lei e notai il suo
sguardo serio e preoccupato.
"A
che cosa pensi?"
"Bass
allontanati subito da me. Il
sale rovina la mia pelle e i miei capelli!"
"Come
vuoi Mrs. Bass." Mi
alzai, ma capii che cercava di evitare il discorso. "Stavi pensando a
Manhattan vero?"
"Mi
manca New York, tutto
qui."
"Stai
mentendo."
"Per
niente!"
"I
tuoi occhi dicono una cosa e la
tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldrof."
"Bass..."
"Devo
ancora abituarmi del
tutto.." Disse sorridendole. Per tutta la mia vita ero abituato a
chiamarla Waldorf e adesso mi sarei dovuto abituare al cambiamento.
"Anch'io.
Stavo pensando a
questo."
"Al
fatto che mi debba abituare a
non chiamarti più Waldorf?" Alzai un sopracciglio.
"Al
fatto che la nostra vita é
completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci.
L'altro
giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e..
vedendoti
accanto stavo per spingerti giù dal letto. Ma poi ho notato
qualcosa che
luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."
"Blair,
é normale essere confusi in
una situazione del genere..."
"No
Chuck non lo é! Io sono una
moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI
figli. Non
hai idea di come mi senta."
Quell'affermazione
mi spiazzò. Non avevo
capito come si sentiva. In questa settimana credevo andasse tutto bene
tra noi
che eravamo riusciti a mettere da parte tutto e pensare solo a noi e
alla
nostra situazione. E credevo avesse funzionato, ma forse mi sbagliavo.
"Ti
sei pentita?" Chiesi
cercando di non sembrare ferito e continuando a guardarla per vedere la
sua
reazione.
"No,
Chuck. No. Per niente. Mi
dispiace, non avrei dovuto reagire così, credo siano gli
ormoni." Disse
sorridendo. "Credo solo..."
"Sei
preoccupata di che cosa
accadrà una volta tornati a casa."
"E
se la città ci separasse? E una
volta che notizia della gravidanza sarà resa nota, e credo
che dovremo farlo
molto in fretta." Disse guardando la sua pancia e accarezzandola.
"Che cosa faremo Chuck? Io sono la regina della scuola e... E se
perdessi
tutto? E se la società non accettasse questo? Voglio dire io
non ho un lavoro,
ormai l'idea di Yale svanisce a mano a mano e manca ancora un anno per
finire
la scuola, tu invece hai il lavoro da tuo padre e... Ho paura che una
volta
tornati a New York perderò tutto Chuck. Yale, le mie
minions, te..."
Le
lacrime non accennavano a smettere e
lei abbassò lo sguardo. Odia quando qualcuno la vede
vulnerabile, ma mi
avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Le
presi il volto tra le mani e con i
pollici le asciugai le lacrime. "Blair, quando ti metterai in quella
testolina che non vado da nessuna parte. Farò di tutto per
non permettere a
niente e nessuno di separarci, mai. Forse una volta che tutti avranno
scoperto
della gravidanza sarà tutto più facile o forse si
complicherà ancora di più, ma
io sarò sempre accanto a te Blair. E per quanto riguarda il
tuo trono, non c'è
migliore regina di te. Hai già ripreso il controllo e se
riusciamo a dare la
notizia nel modo giusto tu manterrai il tuo trono, in caso contrario
riuscirai
a prendertelo di nuovo e se avrai bisogno del tuo partner per i tuoi
complotti
sarò più che onorato di aiutarti come sempre. Per
quanto riguarda Yale, non
capisco perché sei così preoccupata. Sei la prima
della tua classe e sei una
dei migliori studenti, sei intelligente e bellissima..."
"Questo
cosa c'entra con la mia
ammissione a Yale?" Disse ridendo.
"Forse
non molto, comunque
sarebbero degli stupidi a non volerti. Ci perderebbero solo. Te lo
già detto
quanto sei fantastica questa mattina?"
"No,
non penso tu abbia accennato
nulla del genere.."
"Sei
fantastica Blair Bass. E ti
amo."
"Ti
amo anch'io. Grazie."
"Perché
adesso non torniamo dentro
e ci prepariamo per la nostra ultima cena ai Caraibi?" Dissi alzandomi
e
porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei
annuì e accettò la mia mano. Quando
si alzò mise le braccia intorno al mio collo e mi
baciò.
"Credevo
avessi detto di starti
lontana per il sale..."
"Non
m'importa. Ti ho già detto
quanto ti amo Bass?"
"No,
non credo.."
Mi
colpí sul braccio e
disse:"Idiota!" Per poi scoppiare a ridere. Adoravo la sua risata.
Così
ripresi a baciarla.
Quando
ci staccammo le mi accarezzo la
guancia con la sua mano sinistra, io la presi e ne baciai il palmo.
"Adesso
sarà meglio che andiamo
Mrs. Bass. Non mi piace lo sguardo che ti ha rivolto quel l'uomo per
tutto il
giorno."
"Chi?"
"Non
dirmi che non te ne sei
accorta?"
A
quel punto una cameriera arrivò con un
drink e disse:"Mi dispiace interrompervi, ma l'uomo laggiù
le manda questo
drink e mi ha chiesto di dirle di incontrarlo al bar dell'hotel questa
sera per
un drink."
Le
rivolsi uno sguardo che diceva
'Visto?'
Blair
si voltò per vedere l'uomo e notai
che lui alzò il bicchiere come per brindare. Lei prese il
drink e ringraziò la
cameriera.
"Non
vorrai berlo spero?"
"Certo
che no." Disse
sorridendo. Conoscevo quel sorriso, era uno di quei sorrisi che
sfoggiava
quando aveva in mente un complotto.
"Che
cosa hai in mente?"
"Niente."
QUELLA
SERA NELLA HALL DELL'HOTEL..
POV
BLAIR
"Stai
scherzando spero?"
Urlai. Tutti gli ospiti dell'hotel si voltarono a fissarci e c'era
anche l'uomo
di questo pomeriggio.
"Ti
sembra che stia scherzando? Non
cambierò idea solo perché tu mi dici di farlo.
Sono stanco di essere
controllato da te!"
"Ah
si? Se é così allora perché sei
ancora qui?"
"Non
lo so più nemmeno io..."
Vidi
Chuck allontanarsi ed entrare
nell'ascensore, così andai nel bar dell'hotel per bere un
drink ma poi mi
ricordai che non potevo e chiesi al barista un bicchiere di acqua e
menta. Mi
sedetti e poco dopo notai che qualcuno si sedette accanto a me.
"Allora
sei venuta."
Mi
voltai e notai che era l'uomo del
drink.
"Non
potevo rifiutare."
"Sono
contento che sia riuscita a
liberarti del tuo ragazzo."
"A
dire il vero è mio marito, non ti
importa vero?" Proprio in quel momento il barista portò il
mio bicchiere.
"No,
per niente."
"Bene..
Non mi hai ancora detto il
tuo nome."
"Clark."
Clark.
É uno scherzo? Che razza di nome
é Clark?!
"E
il tuo?" Disse allungando
la mano e poggiandola sul mio ginocchio.
"Non
penso sia importante in questo
momento..."
"Che
ne dici se andiamo in un posto
più appartato." Disse portando la sua mano sempre
più su.
Proprio
in quel momento Chuck entrò nel
bar e vedendomi lí si avvicinò.
"Che
cosa sta succedendo qui?!"
"Mi
dispiace ma l'ho vista prima
io." Non riconoscendo Chuck e non capendo la gravità della
situazione.
"Io
invece direi l'ho vista prima
io." Disse Chuck alzando la mia mano sinistra dove c'erano il mio
anello
di fidanzamento e la mia fede.
"Non
sapevo fosse sposata."
"Si
lo sapevi. Lo sapeva."
Dissi rivolgendomi a Chuck. In quel momento avevamo attirato
l'attenzione di
tutto il bar e la maggior parte delle persone all'interno erano le
stesse
presenti nella hall.
Il
suo sguardo si rivolse a.. Come si chiamava?
"Dovresti
vergognarti Clark Robins,
prendere qualcuno già sposato e soprattuto minorenne."
"Come
fai a sapere il mio nome? E
minorenne credevo avessi vent'anni."
"Cosa?!
Vent'anni?! Mi se of
offesa!" Risposi io oltraggiata.
"Sono
Chuck Bass e non voglio più
vederti parlare o solo respirare la stessa aria di mia moglie. Cosa
credi che
penserebbe la tua ricca moglie che ti ha pagato questa vacanza, se
scoprisse
che non sei qui per affari? Io direi che ti taglierebbe tutti i conti.
Oh
aspetta, lo ha appena fatto. Adesso ti consiglierei ti preparare tutti
i tuoi
bagagli e andartene prima che lei arrivi."
L'uomo
guardó prima me e poi Chuck senza
capire cosa stesse accadendo quando il suo telefono cominciò
a squillare e il
suo volto sbiancó. Doveva essere sua moglie. Si
allontanó dal bar e scappó
nell'ascensore.
Aspettai
che se ne andasse e che le
porte dell'ascensore si chiudessero per poi alzarmi e mettermi di
fronte a
Chuck.
"Hey.
Mi sei mancato." Dissi
mettendo le braccia intorno al suo collo.
"Anche
tu." Disse per poi
baciarmi.
"Sei
arrivato un po' tardi."
"Lo
so mi dispiace. Quando ho visto
dove erano le sue mani non ci ho visto più."
"Sai
vederti così geloso mi ha
eccitato molto.."
"Davvero?"
"Mmmh.
Sembro davvero più vecchia di
quello che sono realmente?" Dissi io mettendo il broncio.
"Nemmeno
un po', sei sempre
bellissima. Che ne dici di tornare nella nostra stanza e ordinare il
servizio
in camera?"
"Ottima
idea." Dissi
baciandolo di nuovo.
Presi
la mia pochette e notai che mentre
uscivamo la gente non faceva altro che fissarci.
"Sai
credo che pensino siamo
pazzi." Dissi ridendo.
"Lasciamoglielo
credere."
Disse facendomi entrare nell'ascensore e riprendendo a baciarmi.
Il
giorno dopo eravamo in sul jet delle
Bass Industries di ritorno dalla nostra luna di miele. La mia testa era
poggiata sulla spalla di Chuck che leggeva un giornale, ancora non
capivo come
riuscisse a leggere in aereo il solo pensiero mi faceva venire mal di
testa. Ed
ecco che la nausea iniziò.
Erano
le otto e solitamente é questa
l'ora in cui cominciano le mie nausee, mi slacciai la cintura e corsi
nel
bagno.
Poco
dopo sentii dei passi e notai Chuck
che mi teneva i capelli. Non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarlo che
un'altra
nausea arrivò. Quando finalmente avevo finito ero per terra
vicino alla tazza
con Chuck che mi massaggiava la schiena. Poco dopo andò
vicino al lavandino,
prese un asciugamano, lo bagnò un po' e mi aiutò
a pulirmi. Mi lavai i denti e
tornai a sedermi.
"Perché
non vai a riposarti nella
camera da letto, mancano ancora più di due ore prima di
arrivare a New
York."
Annuii,
presi la macchina fotografica
sul tavolino e mi alzai per dirigermi verso la camera. La ricordo molto
bene,
dopo il matrimonio, poco dopo il decollo io e Chuck siamo venuti in
questa
stanza.
Chuck
mi aprì la porta e entrò con me.
Mi sedetti sul letto, poi Chuck mi tolse le scarpe e poggió
i miei piedi sul
letto.
"Sai
avrei potuto farlo anche da
sola."
"Lo
so, ma mi piace poter fare
qualcosa per aiutarti. Mi fa sentire utile, invece di inutile che
è come mi
sento quando hai le tue nausee." Disse cominciando a massaggiarmi i
piedi.
Mi
avvicinai e gli accarezzai la
guancia.
"Sei
il miglior marito che una
donna possa desiderare e non sei inutile, averti accanto é
più che sufficiente
anche se odio queste nausee."
Mi
sdraiai sul letto e presi la macchina
fotografica che avevo portato con me e diedi un'occhiata alle foto
della nostra
luna di miele.
"Sono
venute davvero bene, non é
così?" Disse Chuck stendendosi accanto a me.
"Sono
bellissime,le adoro. Non vedo
l'ora di poterle vedere stampate e poi creare l'album."
Lui
mi abbracciò e mi bació la fronte.
Poco
dopo mentre continuavamo a guardare
le foto ci addormentammo e fummo svegliati dopo qualche ora
dall'hostess del
jet che bussava alla porta della camera.
"Signori
Bass. Manca poco
all'atterraggio, dovreste allacciare le cinture."
"Arriviamo
subito." Rispose
Chuck.
Ci
alzammo e ci sistemammo per poi
dirigermi nei nostri posti.
Quando
scendemmo dal jet una limousine
era già ad aspettarci. Arthur scese e ci aprì lo
sportello.
"Signori
Bass. Spero abbiate
passato una buona luna di miele."
"É
stata fantastica, grazie
Arthur." Risposi entrando nella limo.
Il
tragitto nella limousine fu piuttosto
silenzioso, eravamo stanchi dal viaggio e non vedevo l'ora di farmi un
bagno,
mangiare qualcosa e poi andare a dormire. I miei pensieri furono
interrotti da
un telefono che squillava e dopo pochi secondi ne squillò un
altro.
Presi
il mio telefono dalla mia Chanel e
rispondemmo in contemporanea.
"Blair W-Bass." "Chuck Bass."
"Blair
tesoro. Come é andata la
luna di miele? Noto che adesso il telefono finalmente é
acceso..." Disse
mia madre.
"Volevamo
solo goderci la vacanza e
evitare Gossip Girl e la vita di Manhattan per un po'. Comunque
é stata
bellissima, mi dispiace essere già tornata."
"Oh,
ci saranno altre vacanze. Sono
qui con Serena e Lily e avevamo pensato visto che siete tornati
potevamo cenare
tutti insieme questa sera... É domenica..."
"Non
lo so mamma, sono davvero
s-"
"Ci
siete mancati così tanto e non
vi abbiamo sentito per giorni, sapevamo che stavate bene solo per i
messaggi
che Serena riceveva. E poi avevamo stabilito delle regole. La domenica
é
dedicata alla famiglia, tutta.."
"Mamma
avevamo accordato per un
brunch e sono adesso le undici e mezzo..."
"Perfetto
vi aspettiamo dai Bass
tra mezz'ora."
"Ma
io-"
"A
tra poco tesoro. Vi vogliamo
bene."
Non
ebbi il tempo di rispondere che mi
aveva già staccato il telefono.
Chuck
aveva finito già da un po' la sua
telefonata, chiusi gli occhi e respirai profondamente.
"Credo
che le nostre famiglie mi
faranno impazzire prima di arrivare al quinto mese. Immagini
già tutti i
brunch, le cene, i ringraziamenti... Ci faranno impazzire!"
"Blair
calmati che cosa è
successo?"
"Abbiamo
il brunch, è domenica. Tra
mezz'ora a casa tua, cioè di Serena."
"Non
capisco cosa ci sia di male in
questo."
"Sono
stanca. Volevo tornare a casa
con te, avevo già un programma..."
"Un
brunch non sarà nulla di male.
Cosa potrebbe succedere?"
Mi
abbracciò e mi bació la testa. Chiusi
gli occhi e mi avvicinai a lui poggiando una mano sul suo petto.
"Forse
hai ragione. Con chi parlavi
prima?"
"Mio
padre. La ristrutturazione del
nostro appartamento é completata come avevamo dichiesto. Le
stanze sono giá
state ridipinte, c'é il pavimento, riscaldamento, aria
condizionata. Dobbiamo
scegliere i mobili e le disposizioni."
"Beh
é perfetto! Entro quanto credi
che sarà completa?"
"Questo
dipende da te Bass e da
quanto tempo ci metterai per decidere come riempire le stanze."
"Credo
di riuscirci in cinque
giorni. Con l'aiuto tuo, di Serena, Lily e di mia madre ce la
potrò fare."
"Bene
allora avremo una casa nostra
per questo fine settimana."
"Che
ne dici di fare una
festa?"
"Una
festa?"
"Sí,
potremmo fare sabato la prima
colazione a casa nostra con tutta la famiglia. Poi la sera una festa e
così
potremo far vedere che il re e la regina dell'Upper East Side
organizzano delle
feste fantastiche e cosí salteremo anche la cena da mia
madre con un'ottima
scusa. Che ne dici? Magari il sabato a colazione potrebbe diventare
anche
questa una tradizione. Il venerdì sera cena a casa Van der
Bass con tutta la
famiglia, sabato mattina colazione a casa Bass con tutta la famiglia e
la sera
cena a casa Waldorf con la mia famiglia, mentre la domenica brunch a
casa Van
der Bass con la famiglia al completo."
"Van
der Bass?!" Disse
ridendo.
"Dobbiamo
distinguerla da noi in
qualche modo e Van der Bass non suona male. Che ne dici?"
"Dico
che se ti sentisse mio padre
si sentirebbe un po' offeso.."
"Dicevo
dei fine settimana
Chuck!" Dissi roteando gli occhi.
"A
me sembra una buona idea e
potremmo avvisare tutti adesso al brunch."
"Se
non ti piace l'idea sai che
puoi dirmelo."
"Adoro
la tua idea, ma credo che
dovremmo pensare anche alle vacanze."
"Hai
ragione. Il ringraziamento
potremmo farlo dai miei, un ringraziamento stile Waldorf, mentre il
Natale
vorrei farlo a casa nostra, che ne pensi?"
"Certo,
adoro l'idea di festeggiare
il Natale a casa nostra, non ho mai veramente festeggiato Natale. Mio
padre non
c'era quasi mai, ricordo ancora quando festeggiavo il Natale con te
perché tua
madre mi invitava e anche tutti i pomeriggi che passavo dopo scuola."
"Beh
da quest'anno sarà la
tradizione di noi Bass e lo passeremo in famiglia. Sempre."
Lui
mi bació e sentii la limousine
fermarsi e i nostri telefonini ripresero a vibrare.
Gossip Girl
qui, la vostra sola ed unica fonte delle notizie scandalose
dell'élite di Manhattan. La nostra coppia preferita sembra
essere ritornati
dalla loro luna di miele e adesso che cosa accadrà? Ce lo
chiediamo tutti,
dopotutto non si può dire che la storia di C e B sia tutta
rosa e fiori e so
per certo che nascondono qualcosa. Lo scoprirò presto.
Tenete i cellulari
accesi genti, sento odore di scandalo nell'aria.
XOXO
Gossip Girl.
"Non dare
retta a Gossip Girl,
andrà tutto bene." Disse Chuck per poi baciarmi. Mi sentii
rassicurata da
quelle parole e decisi di non pensarci più.
"Mr.
e Mrs. Bass siamo
arrivati."
"Siamo
al Palace? Credevo che ci
saremmo andati a cambiare prima di andare al brunch."
"Ed
é così. Abbiamo una suite qui,
la 1812."
"La
tua suite? Non credi che sia
inappropriato portare tua moglie dopo la luna di miele nella camera
dove hai
portato centinaia di ragazze?"
"Se
non ricordo male anche la mia
adorata moglie é entrata in quella suite."
"Touche."
"Se
vuoi possiamo cambiare
camera."
"Scherzavo
Bass. Ci sono bei
ricordi in quella suite e credo potremmo crearne altri questa
settimana."
Dissi avvicinandomi e cominciando a baciargli il collo.
"Mrs.
Bass, non credevo potessi
avere certi pensieri."
Mi
staccai e aggiustai il lucidalabbra.
"Direi che dovremmo andare o faremo tardi."
Aprii
la portiera della limousine e
uscii per prima e notai che Chuck non si muoveva.
"Allora
vuoi uscire o rimanere lí
tutto il giorno Bass?"
"Siamo
nervose."
"Non
sono nervosa, impaziente é il
termine adatto. Voglio che questo brunch finisca in fretta
così potremo tornare
nella nostra suite e riposare."
"Come
desidera Mrs. Bass."
Non
notai nemmeno i fotografi vicino
l'hotel, ma quando intravidi un flash capii che qualcuno ci osservava.
Presi la
mano di Chuck e cominciai a camminare verso l'entrata.
"Mr.
e Mrs. Bass, ancora
congratulazioni."
"Grazie
Vanya." Rispose Chuck
sorridendo al portiere del Palace.
"Com'é
andara la luna di miele?"
"Benissimo
grazie."
Continuammo
a camminare ed entrammo
nell'ascensore.
"Hai
fretta di arrivare al
brunch?"
"C'erano
dei fotografi fuori non
volevo essere fotografata mentre parlavamo di cose private. I miei
vestiti sono
già nella suite?"
"Naturalmente,
ho fatto portare a
Dorota alcuni dei tuoi vestiti. Ho pensato il resto potranno essere
portati
direttamente nella nuova casa una volta pronta."
Annuii
e le porte dell'ascensore si
aprirono. Arrivammo alla porta e aspettai che Chuck aprisse alla porta,
ma
quella che mi ritrovai davanti non era la suite 1812 che ricordavo.
"Chuck
ma..."
"Lo
so. Ho pensato di cambiare
qualcosa, dobbiamo stare qui solo una settimana ma volevo fosse adatta
per
entrambi. Ti piace?"
"Sí,é
bellissima."
La
stanza era più luminosa e sembrava
una camera completamente diversa.
"Volevo
un cambiamento."
Lo
guardai confusa e aspettai che
continuasse.
"La
suite di prima era la mia
vecchia vita il 'vecchio Chuck Bass'. Adesso sono un 'altro Chuck Bass'
e
voglio dimostrare a tutti che faccio suo serio."
Gli
sorrisi e gli presi il volto tra le
mie mani.
"Chuck
non hai bisogno di
dimostrare i niente e non devi completamente cambiare. Alcune vecchie
abitudini
sí, ma io ti amo così come sei e non voglio che
cambi per me o per dimostrarmi
qualcosa."
"Ma
io voglio cambiare. Per voi,
voglio diventare una persona che..."
Non
finì la frase, credo non ne ebbe il
coraggio. Ma dal suo sguardo capii le sue paure, dopotutto io conoscevo
tutto
di lui e lui conosceva tutto di me.
"Tu
credi di non meritarmi?"
Non
dovette nemmeno confermarlo perché
sapevo già la risposta.
"Chuck...
Guardami. Abbiamo
entrambi commesso degli errori, ma adesso siamo qui. Io sono qui, e non
vado da
nessuna parte, mai. Non voglio che pensi di non essere alla mia altezza
e so
quello che pensi. Solo perché prima stavo con Nate, questo
non vuol dire che
fosse quello che volevo davvero."
"Sin
da quando eri bambina avevi la
tua favola. Avresti sposato Nate, il marito ideale."
"Le
creiamo noi le nostre favole.
Chuck io voglio te. Non Nate, non il marito ideale. Te, Chuck Bass."
Lo
baciai e senza nemmeno accorgermene
eravamo finiti nella camera da letto. Infatti arrivammo al brunch da
Lily con
dieci minuti in ritardo.
NESSUN
POV
"Ma
dove sono finiti? Dovevano
essere qui dieci minuti fa."
"Eleanor
sono appena sposati. Sai
come ci si sente quando si é sposati."
"Tu
di certo più di me." Disse
sottovoce.
*Ding*
"Oh
finalmente."
"Buongiorno
anche a te mamma, mi
sei mancata molto anche tu."
"Buongiorno
a tutti." Disse
Chuck.
"Come
mai ci avete messo così
tanto?"
"Beh..
Noi... Noi eravamo bloccati
nel traffico, un gran traffico. Non credevo potesse esserci tanta coda."
"Certo
traffico." Rispose
Serena.
"S,
mi sei mancata così tanto! Non
sai quante cose devo raccontarti."
"Mi
sei mancata anche tu B.
Possiamo andare a fare shopping domani e potremmo parlare."
"Certo.
Lily!"
"Oh
Blair tesoro. A quanto vedo la
luna di miele é andata bene."
"Benissimo."
"Mi
fa molto piacere che vi sia
piaciuta."
"Mr... Bart."
"Papá. Eleanor, Lily."
"Chuck.
Non puoi sapere quanto ci
siete mancati." Disse Lily abbracciando Chuck. "Dovete raccontarci
tutto."
"Eric,
sis."
"Non
credevo l'avrei mai detto ma
ci sei mancato davvero Chuck. Ma non sono tua sorella."
"Come
vuoi... Sis."
Si
sedettero tutti a tavola e parlarono.
Ma l'argomento che cambiò l'atmosfera del brunch, fu una
domanda che Blair
voleva a tutti i costi evitare.
"Blair
tesoro. So che siete appena
tornati, ma... Hai deciso come dare la notizia della gravidanza?"
"Beh..
No, so che dovremmo farlo il
più in fretta possibile visto che diventa sempre
più evidente e so che creerà
un grande scandalo, ma non ho ancora deciso come dare la notizia."
"E
la scuola? Voglio dire
continuerai ad andarci o avevi preso altre decisioni?"
"Io
e Chuck non ne abbiamo ancora
discusso, ma io non voglio andare a scuola quando sarò
grande quanto una
balena. Pensavo altri due mesi e poi finirò l'anno studiando
da casa."
"Mi
sembra un'ottima idea. Chuck
che cosa ne pensi?"
"É
una decisione che deve prendere
Blair e se é questo quello che vuole,
l'appoggeró. E con i voti di Blair credo
che gli ultimi due mesi di scuola fatti a casa non cambieranno
granché."
"Beh
allora un problema
risolto."
"Credo
che dovremmo decidere tutti
insieme come dare la notizia della gravidanza, dopotutto é
una cosa che
riguarda entrambe le famiglie. Come ha detto Blair dovremo trovare un
modo che
crei il minor scandalo possibile, altrimenti i ragazzi si troveranno
attaccati
da paparazzi continuamente." Disse Bart con aria molto calma.
"Beh
potremo fare una soirée,
invitare i fotografi più importanti e alcune delle famiglie
più importanti
dell'Upper East Side per il ritorno di ragazzi e mostrare loro quanto
siano
felici. E poi daremo il grande annuncio, diremo che abbiamo voluto
aspettare
che il primo trimestre passasse per essere sicuri che andasse tutto
bene, che i
ragazzi sono sempre stati innamorati e che il matrimonio non era
riparatore.
Dopotutto non era completamente riparatore..." Continuò Lily
guardando i
novelli sposi, che si stringevano le mani sotto il tavolo. "Poi
decideremo
se dire immediatamente che sono gemelli o aspettare."
"Meglio
dirlo subito. Non voglio
che pensino che sia ingrassata così tanto per un bambino in
pochi mesi quando
in realtà ne sono due."
"Allora
che ne pensate?"
"Non
sembra una pessima
idea."
"E
Nathaniel Archibald?" La
domanda di Bart spiazzó i presenti e tutti si voltarono a
guardarlo confuso,
così Bart decise di spiegare che cosa intendeva dire.
"Blair
é andata al Cotillion con
Archibald e lei era incinta, pur non sapendolo. Dobbiamo prepararci a
tutti i
tipi di domande."
"Beh
é vero. Ma i nostri rapporti
con Nate non sono cambiati, siamo ancora buoni amici. É
stato il testimone di Chuck."
"Mentre
voi eravate via ho dato
un'occhiata a tutti i giornali che parlavano di voi. Il NY Times
già sospetta
una gravidanza visti i precedenti di Chuck, Page Six invece dice che
questo é
il modo mio e di Eleanor di punirvi, addirittura pensano che noi due
abbiamo
una relazione alle spalle di Lily e infine il Manhattan dice che
é un modo di
Chuck di vendicarsi di me. Altri addirittura dicono che io l'ho
minacciato che
se un giorno non si fosse sposato non avrebbe ereditato nulla."
"Wow
siamo stati via una settimana
e ci siamo persi tutto questo.."
"Io
credo che dovremmo invitare gli
Archibald al ricevimento, Nate verrà di sicuro e
dimostreremo che siamo in
buoni rapporti. E potremmo dire la verità, che il primo mese
nessuno sapeva
della gravidanza e che tutto é nato quando Blair non era
impegnata."
Concluse Chuck e questo sembrava il piano perfetto per la giovane
coppia.
"Speriamo
funzioni."
"Funzionerà,
in caso contrario
dovremo solo trovare qualcos'altro che superi questo scandalo."
"E
una volta nati i bambini che
avete deciso di fare? Sarà il vostro ultimo anno e poi il
college." Chiese
Lily.
"Blair
andrà a Yale, giusto tesoro?
Come da sempre programmato."
Blair
guardò la madre incerta e tutti
intorno a quella tavola capirono che la risposta di Blair non sarebbe
stata
quello che Eleanor si aspettava.
"A
dire il vero non lo so. Ho
sempre desiderato andare a Yale e farò comunque domanda
lí, ma avrò due figli
di un anno e devo pensare anche alla mia famiglia. Per il momento
voglio
pensare a questi sei mesi e poi quando arriverà il momento
del college prenderò
la mia decisione."
Blair
tenne gli occhi bassi per tutto il
discorso e quando li rialzó notó che la madre
aveva le lacrime agli occhi, ma
era una donna dell'alta società quindi non avrebbe mai
pianto di fronte ad
altre persone.
"Mamma
io..."
"La
mia bambina è cresciuta così
tanto. Sarai una madre fantastica."
"G-Grazie."
"Blair
ti ho preso un appuntamento
tre volte alla settimana con il Dr. Shelman. Il lunedì, il
mercoledì e il
venerdì subito dopo scuola. Fino al 25 febbraio come la
dottoressa ha
consigliato. Vanno bene gli orari e i giorni o preferiresti cambiare
qualcosa?"
"No
é perfetto. Grazie mille."
"Io
e Blair però dovevamo
parlarvi."
Tutti
li guardarono con aria curiosa e
preoccupata.
"Perché
ci guardate in questo
modo?"
"Ti
ricordo che l'ultima volta che
hai parlato con tutti noi era per dirci che ti saresti sposata e che
eri
incinta, quindi non sappiamo cosa aspettarci" disse Eleanor
sorseggiando
un po' di champagne.
"Volevamo
solo dirci che sabato
mattina ci sarà colazione a casa nostra. Nella nuova casa."
"Oh
ma é magnifico. Sono molto
contenta per voi e noi ci saremo, vero Bart?"
"Certo."
"Pensavamo
di farne una tradizione,
una colazione di famiglia a casa nostra." Continuò Blair.
"Mi
sembra un'ottima idea,
tesoro."
"Quindi
ci sarete tutti?"
"Non
vedo l'ora di vedere la nuova
casa!"
"Sarà
di sicuro pronta questo
weekend quindi era per questo che avevamo deciso di fare colazione
insieme in
modo tale che poteste vedere la casa. E poi la sera faremo una festa."
"Una
festa? Blair, sai
perfettamente che il sabato sera c'è la cena a casa nostra."
"Ma
mamma, sarà solo per un
sabato."
"No
Blair. É la prima cena e non
puoi già saltarla."
"Beh
possiamo andare a cena da
Eleanor per le sei e fare la festa per le nove. Possiamo fare entrambe
le
cose." Disse Chuck cercando di mettere pace tra madre e figlia.
"Che
cosa ne pensi Blair?"
"Sembra
che sabato pomeriggio
dormirò per avere energia."
"Non
essere melodrammatica."
"Fare
una festa subito dopo aver
lanciato la notizia della gravidanza? Audace." Disse Bart guardando i
due
ragazzi.
"Ci
ho pensato e credo che questo
dimostrerebbe che qualsiasi cosa possano dire noi siamo uniti e che
sappiamo
fare delle ottime feste."
Finito
il brunch tutti tornarono a casa
con un po' di sollievo per aver trovato una soluzione a quello che si
sarebbe
potuto rilevare il più grande scandalo dell'Upper East Side
del 2008.
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Capitolo 15 *** The Newlyweds: The Return ***
Sono tornata!
Perdonatemi l’attesa. Lo so sono terribile e non
so come farmi perdonare, ma forse un capitolo di 12.000 parole
sarà
sufficiente? So che ho anche le altre due storie da aggiornare e
farò del mio
meglio ma con il lavoro, la scuola e tutto faccio il possibile. Di
sicuro ci
saranno errori, ho provato a rileggerlo più volte e ho fatto
il possibile. Fatemi
sapere cosa ne pensate, ho bisogno di sapere se sto peggiorando xD
Grazie mille per
chi mi segue e recensisce ancora dopo tutto
questo tempo! La
prossima sarà di sicuro ‘When
strangers do meet they should ere long see one another
again’, ma non so dirvi
quando. Per il momento godetevi WIIP!!
XOXO
Coco
V
CAPITOLO
XIV
The
Newlyweds: The Return
Lunedì
26 Gennaio
POV
BLAIR
La
mia giornata non poteva essere più piena. Oggi
io e Chuck saremmo tornati a scuola dopo la nostra luna di miele e
sarebbe
stata la nostra prima apparizione come Mr. e Mrs. Bass. Ero molto
nervosa
perché avevo paura che qualcuno scoprisse il nostro segreto
prima di venerdì e
questo avrebbe rovinato tutto, e oltretutto oggi ci sarebbe stato anche
il mio
primo appuntamento con lo psicologo il ché non mi aiutava ad
affrontare meglio
la giornata.
Eravamo
in ritardo,
avevamo i nostri tempi, ma adesso dovevamo dividere un bagno in due e
ci
saremmo dovuti abituare a questo per almeno questa settimana al Palace.
A mio
parere non avevamo abbastanza tempo per fare colazione, ma Chuck
insistette perché
mi avrebbe dato più energie.
“Allora
che cosa hai in
programma per oggi?” Mi chiese Chuck prima di bere il suo
succo d'arancia.
Alzai
lo sguardo dal
mio piatto e controllai l'ora sul mio orologio da polso. Forse saremmo
arrivati
in orario.
“Beh
questa mattina
comincerò a raccogliere alcune informazioni su
Jenny...”
“La
sorella di Dan Humphrey? Non ho ancora
capito perché ti devi vendicare di lei.”
“É
stata lei a confermare a Nate della nostra
relazione e é a causa sua se sono stata detronizzata. Con il
nostro matrimonio
le acque si sono calmate e lei é stata esclusa. Ma non
basta. Sono stata via
una settimana e conosco bene le mie tirapiedi, di sicuro si saranno
avvicinate
a lei dopo che la piccola J avrà messo in atto un altro dei
suoi piani per diventare
popolare.”
“Non
potrà mai entrare
a far parte del nostro mondo.”
“Questo
lo sappiamo noi
due, ma non sono bastati miei avvertimenti per farglielo capire,
dovrò usare
quindi le mie armi più pesanti. Comunque farò
alcune ricerche e avrò la mia
vendetta. Penso di riuscire a terminare per...
Venerdì?”
“Se
ti serve aiuto in
qualcosa, sappi che sono sempre disponibile per un complotto.”
“Lo
terrò a mente Bass.”
Dissi sorridendogli.
“Poi
quali sono i tuoi
altri piani per la giornata?”
“Beh
dopo la scuola ho
l'appuntamento con Dott. Shelman e finirò verso le quattro.
Così ho preso un
appuntamento con l'arredatrice di mia madre, prenderemo alcune misure e
decideremo le posizioni dei mobili. Speravo tu potessi venire. A che
ora
finisci di lavorare oggi?”
“Beh
é il mio primo
giorno alle Bass Industries e ho comunque scuola domani,
così il mio turno sarà
dalle due alle sei. Il sabato dalle nove alle tre, così
avremo tempo per la
nostra colazione e la cena con i tuoi genitori alle sei.”
“Io
ho un appuntamento con l'arredatrice alle
cinque e mezzo, ti va di venire? Così possiamo decidere
insieme l'arredamento
per la nostra nuova casa.” Chiesi speranzosa.
“Mi
farebbe molto piacere Mrs. Bass, vedrò cosa
riuscirò a fare. Ma adesso dobbiamo proprio scappare, Arthur
ci aspetta.”
Prendemmo
i cappotti ed
entrammo in ascensore tenendoci per mano. Quando arrivammo alla hall,
notammo i
fotografi fuori l'hotel.
“Ancora
non capisco
perché continuano a seguirci.”
“Ci
siamo sposati da
una settimana ed io adesso lavoro per mio padre. Vogliono solo capire
che c'è
dietro e vendere più giornali per le zitelle che
collezionano gatti di ceramica.”
Con
l'aiuto di Vanya
uscimmo dall'hotel ed entrammo nella limousine.
“Secondo
te ce ne saranno altri anche ai
cancelli della Costance e St. Jude?” Chiesi poggiando la mia
testa sulla sua
spalla.
“Suppongo
di sì, ma non
ti preoccupare andrà tutto bene. E poi sei la regina e
potrai mostrare alla
stampa chi é Blair Bass.”
“Già.
Come mi sta la
divisa? Si nota qualcosa?” Chiesi guardandomi e poi
guardandolo negli occhi
aspettando una risposta.
“Sei
perfetta. Non
preoccuparti.” Disse sorridendomi e dandomi un bacio.
“Grazie.”
La
limousine si fermò e come Chuck aveva detto
la stampa era lì e quando notarono
la
limousine
cominciarono a scattare foto.
“Come
fanno a sapere
che siamo noi? Non siamo gli unici a venire a scuola in limousine e le
limousine sono tutte uguali.”
“Sono
fotografi, é il
loro mestiere. Adesso usciamo prima che pensino che stiamo facendo
qualcosa di
scandaloso.”
“Perché,
non é quello
che stiamo facendo?” Dissi avvicinandomi a lui per
stuzzicarlo.
Arthur
ci aprì la porta e come sempre Chuck
scese per primo porgendomi la mano per aiutarmi a uscire. I fotografi
scattarono tante foto, mentre io e Chuck facemmo finta che non ci
fossero e ci
sorridemmo.
Tenendoci
per mano
entrammo in cortile e tutti si girarono a guardarci spettegolando. Poco
dopo
notammo la preside uscire per far andare via i fotografi dicendo che
dopotutto
é una scuola non un Red carpet.
“Vorrei
parlare con voi
due dopo e con i vostri genitori. Vi aspetto alla seconda ora,
informerò io la
vostra famiglia.”
Si
allontanò in fretta
da noi e poco dopo Chuck si girò e con il suo solito sorriso
disse: “A quanto
pare ci vedremo dopo e salteremo la seconda ora. Che peccato che non
potrò fare
il compito di fisica.”
“Sempre
il solito.”
Dissi roteando gli occhi.
Notai
le mie tirapiedi
e naturalmente tra loro c'era la piccola J, come sospettavo. Mi guardai
intorno
in cerca di Serena, ma non c'era traccia di lei.
“B!”
“S.
Anche tu in ritardo?”
“Già.
L'autista nuovo
non è ancora arrivato così Eric ed io siamo
venuti a piedi.”
“Beh
potevate dircelo.
Vi avremmo dato un passaggio.”
“No
grazie. So cosa è
successo in quella limo.”
“Serena!”
“Ragazze
vi lascio al vostro ennesimo litigio.
Nate é arrivato.”
“Mi
lascerai la limousine dopo che sarai andato
alle Bass Industries?”
“Certo
Mrs. Bass. É
anche la tua limo adesso.”
Sorrisi
e gli diedi un
bacio veloce purtroppo perché la campanella suonò
proprio in quel momento.
Con
Serena al seguito
mi avvicinai alle mie tirapiedi.
“Buongiorno
ragazze.”
“Blair.
Stai benissimo,
la luna di miele ti ha fatto molto bene.”
“Dove
siete andati?”
“Ai
Caraibi. La
spiaggia era bellissima e il tempo era fantastico. Ma non sono qui a
parlare
di questo. Che
ci fai tu qui?”
“Io..”
“Jenny
é nostra amica.”
“Già
il suo fidanzato è
dell'ultimo anno e grazie a lui possiamo andare a numerose feste con i
senior.”
Risposero Hazel e Penelope, pronte a difendere Brooklyn.
“Io
sono Blair Waldorf-Bass.
Non solo organizzo feste stupende, ma posso essere invitata a qualsiasi
festa.
A proposito di feste... Io e Chuck daremo una festa nel nostro nuovo
attico.”
Dissi cominciando a camminare per andare a lezione.
“Avete
comprato un
appartamento?” Chiese Katy entusiasta.
Katy
e Iz erano le
uniche minions ancora fedeli, ci conoscevamo dall’asilo e
anche se non lo avrei
mai ammesso le rispettavo più di Penelope ed Hazel.
“Ma
credevo alloggiaste
al Palace.” Disse poi Hazel confusa.
“Oh
no. Il Palace è
solo per questa settimana. Abbiamo un appartamento nel nuovo hotel
delle Bass
Industries, l’Empire. Il progetto era di Chuck.”
Dissi orgogliosa.
“Wow.
Non vedo l'ora di
vederlo.”
“Oggi
abbiamo un
appuntamento con l'arredatrice e decideremo i mobili, visto che mentre
eravamo
via in luna di miele hanno ristrutturato tutto all'altezza del nostro
nome.”
“Come
hai fatto a fare
tutto in meno di due settimane?”
“Sono
una Bass adesso,
ci sono dei vantaggi a essere tale. Comunque sarà questo
weekend, poi vi darò i
dettagli quando sarò sicura che tutto sia pronto.”
E
come volevo la piccola J era stata esclusa. Poi
i cellulari squillarono.
Buongiorno
Upper East Siders.
Gossip
Girl qui la vostra sola ed
unica fonte sulle notizie scandalose dell’èlite di
Manhattan. La nostra regina
e il suo nuovo re sono finalmente ritornati e con loro ritornano anche
i
Gossip. Si dice che B e la piccola J si stiano battendo per la corona.
Attenta piccola
J, B sa perfettamente quello che fa.
Xoxo
Gossip
Girl.
Entrammo
in classe e mi
sedetti al mio solito posto vicino a Serena. L'insegnante
cominciò l'appello,
essendo abituata a essere ultima non notai neppure che l'insegnante
aveva
chiamato me.
“Blair
Bass.”
Ci
fu un minuto di
silenzio, io alzai lo sguardo dal mio libro e poi Serena notando il mio
sguardo
confuso disse sottovoce: “Ha chiamato te. Blair
Bass.”
“Blair
Bass!”
“Presente,
mi
scusi."
“Non
credevo avessi
cambiato il tuo cognome anche qui a scuola.”
Sussurrò Serena.
“Non
lo sapevo nemmeno io, non me lo aspettavo.
Deve essere stato Chuck, dovrei controllare il mio passaporto e la mia
carta
d'identità... Serena, ho bisogno del tuo aiuto.”
“Dimmi.
Qualcosa non va? Chuck? L'appuntamento
di oggi?”
“No
no, niente di tutto
questo. Con Chuck va tutto bene e per quanto riguarda l'ultima cosa
sono solo
un po' nervosa, ma devi aggiornarmi e dirmi che cosa é
successo la settimana
che sono stata via.”
“Che
cosa ti serve
sapere per il tuo nuovo complotto?”
“Come
fai a sapere che
sto complottando? Non può essere semplice interessamento per
il mio regno?”
Dissi continuando a parlare a bassa voce e facendo occhi innocenti.
“Blair,
siamo amiche da più di dieci anni,
conosco quegli occhi innocenti e stai architettando un
complotto.”
“E
va bene. Devo
vendicarmi di Jenny Humphrey, ma sei la ragazza di suo fratello quindi
sapevo
che se ti avessi detto a che cosa mi sarebbero servite le informazioni,
non me
le avresti date. Ma devo assolutamente vendicarmi di lei è
tutta colpa sua se è
scoppiato questo scandalo. Arrampicatrice sociale…”
Dopo
un po' di silenzio
Serena riprese a parlare, 'avrà fatto la lista dei pro e dei
contro' pensai.
“Come
già sai ha un
nuovo ragazzo un anno più grande di noi, il suo nome
é Asher Hornsby.”
“Asher
Hornsby?! Davvero? É abbastanza popolare,
fa parte della squadra di lacrosse con Nate, ma non é poi
molto carino...”
“Non
quanto Chuck?” Mi
provocò lei.
“No,
non quanto Chuck,
per niente. Che cosa sai di questo Hornsby? Qualche scandalo? A parte
il suo
nome, é orribile e non suona neppure bene, non lo biasimerei
se odiasse i suoi
genitori.”
“No
niente. É come
Nate, il solito ragazzo che gioca a football con bei voti e adesso con
la
ragazza.”
“Farò
preparare un file
su di lui entro pranzo. Chiederò a Chuck in prestito il suo
P.I. É strano che
uno come lui stia con una come lei, c’è di sicuro
sotto qualcosa.”
“Vuoi
usare
l'investigatore privato di Chuck per un complotto?”
“Bisogna
conoscere bene il nemico Serena.”
Presi
il telefono e
senza farmi notare dall'insegnante scrissi a Chuck.
Ho
bisogno del tuo investigatore,
puoi aiutarmi?
BB
Per
te tutto Mrs. Bass. Ti faccio sapere appena
so qualcosa su Brooklyn e il suo nuovo ragazzo.
CB
“Fatto.
Chuck mi scriverà appena saprà
qualcosa.”
“Pranziamo
insieme
giusto?”
“Sí,
ma ricordati che
dopo ho quel 'appuntamento' e finito possiamo andare a fare shopping.
Poi io e
Chuck abbiamo un appuntamento con la interior designer per l'attico. Ah
e poi
la Queller vuole parlarci a quanto pare.”
“La
preside? E di che
cosa?”
“Non
so, forse riguardo
il matrimonio e i fotografi. Vuole che ci siano anche i nostri
genitori. Dovrò
andare in presidenza alla fine di quest'ora.”
“Van
der Woodsen,
Wa-Bass. C'è qualcosa che vorreste condividere con la
classe?”
“A
dire il vero no, la nostra chiacchierata era
abbastanza noiosa non credo interessi a qualcuno.”
“Molto
simpatica signorina Bass.” Notai
l'insegnante confusa, non sapeva come chiamarmi. In meno di una
settimana avevo
cambiato cognome e di sicuro sarebbe stato difficile farci
l’abitudine.
L'ora
passò in fretta e
mentre molti entrarono in classe, io salutai Serena e mi diressi verso
la
presidenza, quando sentii delle mani sulla mia vita. Sorpresa mi girai
per
vedere chi fosse.
“Chuck!
Mi hai
spaventata!”
“Pensavo
mi avresti
riconosciuto, Mrs. Bass.”
“Sapevo
che eri tu, ma
mi hai comunque colta di sorpresa. Ti conviene non riprovarci, non so
quanto
sia comodo il nuovo divano nella suite, ancora non é stato
testato.”
“Beh
potremmo sempre rimediare oggi, abbiamo
ancora tempo.”
“Smettila
di parlare,
adesso!” Sibilai.
“Non
essere pudica,
sappiamo entrambi che in realtà stai pensando la stessa
cosa...”
“Chuck!”
“Blair,
Chuck, tutto ok?” Disse Bart Bass
avvicinandosi verso di noi.
“Certo,
Bart. Solo che
qualcuno qui non sa mai quando tacere...” Dissi voltandomi
verso Chuck.
“Che
vuoi farci, sono
Chuck Bass.”
Roteai
gli occhi e Bart
fece finta di nulla, sembrava quasi nascondesse un sorriso, e
cercò di cambiare
discorso, ma fu preceduto da mia madre.
“Blair,
che cosa é
successo perché sono stata chiamata con urgenza? Charles,
Bart.”
“Eleanor.”
Lo
scambio di saluto tra i nostri genitori fu
strano, non li avevo mai visti interagire tra di loro. Ricordo quando
ero
bambina Chuck era spesso a casa nostra e Bart non veniva mai nel nostro attico, anche
se entrambi i
nostri genitori invitavano ai propri eventi l'altro ma per apparenza.
“Non
sappiamo nemmeno
noi il motivo. Questa mattina molti fotografi erano davanti alla scuola
e dopo
averli mandati via, ci ha informato di questo colloquio.”
“Spero
solo non richieda troppo tempo, ho una
riunione con Michael Kors tra meno di un'ora. E subito dopo devo
pranzare con
Cyrus.”
“Anch'io
avrei una riunione
tra quarantacinque minuti e un pranzo con Lily.”
“Non
preoccupatevi
riuscirete ad arrivare in orario alle vostre riunioni.”
Rispose la preside
uscendo dal suo ufficio.
“Lo
spero.” Disse Bart.
“Mr.
Bass, Mrs. Waldrof
grazie per essere venuti qui con poco preavviso. Mr. Bass,
Ms.
Waldorf-”
“Mrs.
Bass...” Disse
prontamente Chuck.
“É
proprio di questo di
cui volevo discutere. Prego entrate.”
Ci
sedemmo nelle
quattro sedie di fronte alla scrivania della preside (da sinistra
Chuck, Bart,
Eleanor e Blair) e aspettammo che lei prendesse il suo posto e
cominciasse a
parlare.
“Vedete,
questo nuovo
matrimonio ha creato molti problemi. I professori sono
confusi
e non sanno
come rivolgersi alla signorina Waldorf-”
“Mrs.
Bass.”
“Proprio
questo.”
“Non
é difficile, é
Blair Bass. È solo un cognome.” Risposi io.
“Non
solo questo. La
scuola é piena di fotografi da più di una
settimana e molti professori sono
preoccupati per.. Mrs. Bass.”
Sorrisi
soddisfatta,
poi ripensai a quello che aveva detto.
“Preoccupati
per cosa?”
Chiese mia madre.
“Temono
che la sua
media possa abbassarsi e so che lei vuole andare a Yale-”
“Questo
che cosa c'entra?”
Risposi io irritata.
“Mrs.
Bass, con la
condotta di Mr. Bass temiamo che lei possa, insomma prendere la cattiva
strada.
Siamo venuti a conoscenza di un blog, Go.. Come si chiama?”
“Gossip
Girl.” Rispondemmo in coro io e Chuck.
“Giusto.
Siamo venuti a
conoscenza di molte cose su di voi. A quanto pare siete i soggetti
più
ricercati, soprattutto nell’ultimo periodo.”
“Può
arrivare al
dunque?” Chiese mia madre spazientita.
“Beh
Mrs. Waldorf
sapeva che sul sito viene riportato che sua figlia abbia avuto una
relazione
con due ragazzi e abbia avuto rapporti sessuali con due persone in una
settimana. Ma soprattutto viene specificato che sua figlia potrebbe
essere
incinta anche se é stato negato.”
Io
guardai la preside
con sospetto poi mi voltai verso sinistra per vedere la reazione degli
altri. I
miei occhi incontrarono quelli di Chuck e quelli di Bart.
Dopo
un paio di secondi
una risata femminile riempì la stanza. Mia madre era
scoppiata a ridere.
La
preside guardò
sbalordita la scena, poco dopo vidi Bart sogghignare. Non ci potevo
credere,
cosa stava succedendo?
“M-Mi
scusi, non
volevo. Ma non so se si ricorda che mia figlia é sposata,
non crederà che si
sono sposati perché mia figlia aspetta un bambino che a
quanto pare potrebbe
essere di un altro?”
“Mr.
Bass, lei sapeva
di questa storia?” Chiese la preside a Chuck.
“Sono
suo marito. So
tutto di mia moglie.”
La
preside rimase
nuovamente sbalordita.
“Mrs.
Queller. É per
questo che ci ha chiamato?” Chiese Bart.
“Beh..
I-Io.. Hanno
diciassette anni, per l'amor del Cielo. Come avete potuto accettare
questo?”
Disse
indicando me e Chuck.
“Si
amano, cosa
dovremmo fare, separarli?”
“Ma
perché sposarsi
adesso, perché non aspettare?”
“Gliel'ho
già detto, si
amano.”
“Non
abbiamo mai avuto
un caso del genere nella nostra scuola…
Insomma…”
“Mrs.
Queller, può
arrivare al dunque?”
“C-certo.
Con gli
insegnanti abbiamo concordato di tener d’occhio il rendimento
dei due ragazzi e
nel caso in cui qualcosa non sia nella norma, prenderemo provvedimenti.
Mrs.
Bass è una delle nostre migliori studentesse e
l’unica cosa che vogliamo è che
questa unione non finisca male. Abbiamo molto a cuore il futuro dei
vostri
figli.”
“Non
sia nella norma?”
Chiese Chuck.
“Che
genere di
provvedimenti?” Chiesi io terrorizzata.
“Avete
molto a cuore il
futuro dei nostri figli o l’immagine della vostra
scuola?!” Disse mia madre
alzandosi. “Mi ascolti bene, perché non lo
ripeterò due volte non ho tempo da
perdere in certe assurdità! Questi due ragazzi si amano e
stranamente riescono
a far uscire il meglio fuori dall’altro. Sì,
Charles non ha una buona
reputazione e allora?! Non era quello che volevo per mia figlia, ma
è quello
che lei vuole e io, sua madre, l’ho accettato. Dovrebbe farlo
anche lei, perché
quel ragazzo lì un giorno diventerà
ciò che nessuno degli studenti all’interno
di questa scuola potrà mai diventare. Beh, a parte mia
figlia… Se io verrò a
sapere che lei ha preso un qualsiasi provvedimento nei confronti dei
nostri
figli, diciamo solo che le farò rimpiangere il giorno in cui
lei ha accettato questo
posto. Adesso se questo ‘colloquio’ è
finito io e Mr. Bass abbiamo delle
riunioni molto importanti a cui prendere parte.”
“C-Certo.”
Disse la
preside terrorizzata.
Io
e Chuck eravamo
sbalorditi, non solo mia madre aveva difeso me, ma anche Chuck. Mia
madre aveva
sempre voluto che sposassi Nate, ma ha sempre avuto un debole per Chuck
e non
ne avevo mai capito il motivo.
Uscimmo
tutti
dall’ufficio della preside e i nostri genitori scapparono via
prima che noi
potessimo dire una parola, con un bacio sulla guancia da parte di mia
madre e
un’impercettibile cenno da parte di Bart. I nostri cellulari
vibrarono e
capimmo che era Gossip Girl.
Avvistati:
papà Bass e mamma
Waldorf lasciare la Costance St. Jude. Sembrerebbe ci sia stato un
colloquio
dalla preside e Eleanor Waldorf e Bart Bass sanno perfettamente cosa
fare in
questi casi. Chissà perché siano stati
convocati… Scoprirò il vostro segreto
molto presto Mr. e Mrs. Bass, attenti.
Gossip
Girl.
“Mia
madre ti adora.”
Dissi cominciando a camminare.
“Chi
non mi adora?”
Rispose Chuck seguendomi e sorridendo.
“Sono
seria, è sempre
stato così fin da quando eravamo bambini.”
“Già,
mi ha sempre
trattato come se fossi suo figlio, cosa che nemmeno mio padre ha mai
fatto.
Almeno sapevo qualcuno credeva in me.”
“Io
credo in te, ho
sempre creduto in te e anche tuo padre crede in te.
Nell’ultimo periodo vi
siete ravvicinati molto… Ci sta provando davvero.”
“Lo
so… E se fosse
troppo tardi?”
“Tu
credi che lo sia?”
Quando
vidi che scrollò
le spalle, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“Chuck,
so che ti ha
ferito molto, ma non tagliarlo fuori dalla tua vita per orgoglio. Ha
commesso
degli errori e ne sta già pagando le conseguenze per potersi
riavvicinare a te.
Tutti i nostri genitori hanno mandato all’aria la nostra
infanzia, guarda i
genitori di Serena e mia madre. Non ho mai visto Eleanor
così… così…”
“Materna?”
Riprendemmo
a camminare anche se non sapevo bene dove fossimo diretti.
“Non
era proprio il
termine che cercavo, ma sì. Ci sta provando anche lei,
è quello che ho
desiderato per anni. Mio padre una volta mi disse che non è
mai stata così, che
era diversa quando ero una neonata e poi tutt’un tratto
è cambiata. L’unica
cosa che le importava era il suo lavoro e arrivare al successo. Anche
se so che
è successo qualcosa che l’ha fatta cambiare
così radicalmente, mio padre non me
l’ha mai voluto rivelare.”
“Anche
Bart. Sembra
strano ma ci sono anche molte foto che lo attestano. Alcune con mia
madre prima
che nascessi…”
“Non
mi hai mai parlato
di tua madre.”
“Non
c’è molto da dire.
È morta dando alla luce me, è per questo che Bart
mi odia così tanto. Gli ho
portato via l’amore della sua vita.”
“Non
è stata colpa tua
Chuck.”
“Dillo
a mio padre.”
“Nemmeno
lui crede sia
colpa tua, ne sono certa. Sono sicura che non è questo il
motivo del suo
comportamento negli ultimi quindici anni. Come mia madre nasconde
qualcosa. Le
nostre famiglie sono davvero complicate.”
“Famiglia.
Io non ho
mai avuto una famiglia.”
“Beh
adesso che ti
piaccia o no ne hai una e anche molto grande. Io sarò sempre
la tua famiglia,
noi saremo sempre la tua famiglia. Qualsiasi cosa succeda. E poi ci
sono Lily,
Serena ed Eric che faranno presto parte della tua famiglia e adesso fai
parte
anche della mia famiglia. Hai una famiglia che ti ama Chuck.”
“Già.
Adesso andiamo in
classe, ne parleremo a casa.”
POV
CHUCK
Finite
le lezioni, alle
due mi recai alle Bass Industries per il mio primo giorno di lavoro. Al
mio
arrivo andai nell’ufficio di mio padre, dove venni accolto
dalla sua segretaria
che mi disse di aspettare qualche minuto.
Dopo
qualche minuto mio
padre uscì dal suo ufficio.
“Chuck,
vieni entra
pure. Ti stavo aspettando.”
Entrammo
nell’ufficio e
mi sedetti nella sedia di fronte alla sua scrivania.
“Sono
contento che tu
abbia accettato di lavorare con me. Gli orari, a quanto pare li conosci
già.
Dovrai essere sempre puntuale e avvisare almeno tre ore prima in caso
di
qualsiasi impedimento dovessero esserci che potranno impedirti di
arrivare in
tempo, in modo tale che si potrà trovare una soluzione.
Melanie, la mia
segretaria, ti mostrerà il tuo ufficio e ti darà
il tuo lavoro da svolgere. Ho
alcune chiamate da fare, ma tra un paio d’ore
verrò a controllare come te la
cavi e in caso di qualche difficoltà ti aiuterò.
Entro questa settimana,
imparerai tutto quello che c’è da sapere su questo
lavoro così quando sarai
anche tu CEO saprai cosa fare.”
“CEO?
Vuoi lasciare la
società a me?”
“Sei
il mio unico
figlio e sono certo che te la caverai bene.”
“G-Grazie.”
“Allora
tutto chiaro?
Qualche domanda?”
“No,
tutto chiaro.”
“Bene,
allora Melanie
ti accompagnerà nel mio ufficio.”
Uscimmo
dall’ufficio e
mio padre disse alla sua segretaria di mostrarmi il mio ufficio, ma
prima che
potessi entrare nell’ascensore mio padre mi chiamò.
“Volevo
solo dirti che
sono fiero di te e volevo ricordarti che questo venerdì sera
ci sarà comunque
la cena a casa nostra prima della soirée
all’Empire.”
“A
che ora?”
“Alle
sette.”
“Perfetto,
avviserò
Blair. Grazie.”
Bart
annuì e io e la
segretaria entrammo nell’ascensore. Scendemmo di un solo
piano, e gli uffici
erano abbastanza grandi. Qui lavoravano le persone più
importanti per le Bass
Industries e io ero appena entrato.
Notai
molti volti
conosciuti, salutai tutti e molti erano entusiasti che io fossi
lì per imparare
il mestiere, altri erano invidiosi che un diciassettenne fosse
già ai “piani
alti”.
Ormai
solo nel mio
ufficio, spensi il telefono per non essere disturbato, ma non riuscivo
a non
pensare alle parole di mio padre. Per la prima volta non mi parlava
come se
fossi uno dei suoi clienti o lavoratori, ma come suo figlio.
Dovevo
provargli solo
di potercela fare, per impedirgli di rimangiarsi le parole che poco fa
mi ha
detto e per non sentirmi dire che è stato un errore
assegnarmi questo lavoro.
Mi
sedetti alla mia
scrivani e mi guardai intorno notando che erano già le tre
meno un quarto, così
mi decisi di mettere subito a lavoro non rendendomi conto del tempo che
passava.
POV
BLAIR
Quando
uscii
dall’ufficio del mio psicologo ero molto contenta e non
vedevo l’ora di dare la
notizia a Chuck.
Strano
che la prima
persona a cui voglia dare questa notizia non sia più Serena,
ma Chuck, mio
marito.
Guardai
l’ora nel mio
orologio Certier, notai che erano le quattro meno un quarto e io e
Serena
avevamo un appuntamento per fare shopping alle quattro.
Entrai
nella limousine
di Chuck, che ormai era anche la mia limo e provai a chiamare Chuck per
chiedergli come andasse il suo primo giorno di lavoro e dirgli che
l’appuntamento era andato più che bene. Ma la
chiamata andò subito alla
segreteria telefonica, così lasciai un messaggio.
“Ehi
Bass, sono appena
uscita dall’ufficio della mia psicologa. Volevo solo sapere
come va lì alle
Bass Industries. Ho un appuntamento con Serena adesso per andare a fare
shopping, ma ti aspetto al nostro appartamento all’Empire per
incontrarci con
l’arredatrice. Chiamami appena ascolti questo
messaggio.”
Odiavo
dovergli
lasciare un messaggio in segreteria, ma di sicuro aveva spento il suo
telefono
per non deconcentrarsi dal suo lavoro.
Io
e Serena ci
incontrammo da Starbucks e poi decidemmo di fare il giro di tutte le
quattro B,
Barney’s, Bergdorf, Bloomingdale’s,
Bendel’s, e anche Saks.
Provammo
molti vestiti
e scarpe, soprattutto per questo venerdì e sabato. Due
serate che saranno molto
importanti per me e la nostra famiglia.
Comprai
così un abito
lungo con il corpetto ricamato in pizzo di Elie Saab color pesca per la
soirée
di venerdì sera, un abito in tulle di Jenny Packham color
viola per la cena con
mia madre, un altro Jenny Packham color rosso con un fiocco in vita
nero per la
festa e due abiti di Oscar de la Renta color nero. Serena invece
comprò solo un
vestito, giustificandosi di non essere dell’umore e di avere
già molti vestiti.
“Sei
sicura di stare
bene?” Chiesi mentre provavamo le scarpe.
“Sì.”
Disse rifiutando
un altro paio di bellissime Louboutin.
“Non
stai bene, hai
comprato un vestito e nemmeno un paio di scarpe. Sai che puoi dirmi
tutto.”
“È
solo che la tua vita
è perfetta e non voglio rovinarla portando la mia
negatività.”
“Non
dire sciocchezze.
Ci sarò sempre per te.”
“Io
e Dan abbiamo
litigato.”
“Ah,
come mai?”
“È
così critico.”
“Cosa
ha detto questa
volta?”
“Stavamo
parlando di
coppie e poi di te e Chuck e ha detto cose molto perfide. Sei la mia
migliore
amica e mia sorella e Chuck sarà mio fratello tra poco.
Siete la mia famiglia e
nessuno può giudicarla.”
“Capisco,
ma Serena è
per questo che esiste la Shopping Terapia. Per dimenticare e finire il
limite
delle nostre carte di credito. So che non ti piace quando qualcuno
giudica la
tua famiglia, ma sono sicura che tu e Dan risolverete tutto.”
“Lo
credi davvero? Non
lo so, è che recentemente litighiamo spesso dopo che tutti
hanno scoperto di te
e Chuck.”
“Lo
ami ancora?”
“Non
lo so.”
“Sono
sicura che è solo
una cosa passeggera, la supererete.”
“Sarà..”
“Dai,
andiamo. Prendo
quelle due paia di Louboutin, queste Manolo e quelle Alexandre Birman
che ho
provato poco fa. Meglio comprarle finchè ci
entro.” Dissi poi porgendo la mia
carta di credito alla commessa.
“Mi
dispiace, ma la sua
carta è stata rifiutata.”
“Cosa?!
È impossibile.”
Esclamai sconvolta.
“Posso
riprovare…”
La
commessa riprovò, ma
la carta non funzionava e mi ridiede la carta di credito che usavo da
quando
avevo dodici anni.
“Non
capisco.” Dissi
guardando la carta. “Fino a qualche settimana fa funzionava,
non credo che i
miei genitori mi abbiano tagliata fuori solo perché sono
sposata. Mi avrebbero
avvisata.”
“B,
che nome c’è sulla
carta?”
“Serena
non è il
momento di scherzare o fare domande stupide. È la mia carta,
che altro nome
dovrebbe esserci se non Blair Waldorf?!”
“Esatto,
sei Bass
adesso. Controlla il portafoglio.” Mi rispose gentilmente.
Controllai
e trovai all’interno
due carte di credito che non avevo mai visto. Lessi il nome e come
Serena aveva
detto c’era il mio nome. Blair Bass.
“Provi
con questa.”
Dissi alla commessa che molto gentilmente provò sapendo chi
fossi.
“Perfetto.
Ecco a lei
Mrs. Bass e le auguro una buona serata.” Mi rispose la
commessa porgendomi le
mie buste.
“Grazie.”
“Visto
che avevo
ragione?” Disse Serena sorridendo.
“Non
posso crederci che
abbia cambiato il nome sul mio passaporto, sulla mia carta
d’identità e sulle
mia carta di credito senza nemmeno dirmelo.”
“E
non dimenticare a
scuola. E poi di che cosa ti lamenti? Adesso hai due carte, magari
fossi io
tanto fortunata. Tiffany?”
“Mi
piacerebbe, ma sono
già le cinque e ho l’appuntamento con
l’arredatrice. E poi sono sfinita. Ci
vediamo domani a scuola.”
“Certo
B.”
Ci
abbracciammo e dopo
esserci salutate prendemmo due strade diverse. Presi la limousine e
tornai al
Palace per posare i miei acquisti e riposarmi un po’.
Alle
cinque e mezzo in
punto ero all’Empire dove dopo cinque minuti
arrivò anche Taylor Jamison,
l’arredatrice.
Le
dissi che avremmo
dovuto aspettare solo mezz’ora per l’arrivo di
Chuck, così nel frattempo
salimmo nell’appartamento e cominciammo a pensare ad alcuni
mobili da inserire.
Due
ore passarono e
Chuck non si era ancora presentato, così provai a
richiamarlo.
“Chuck,
questa è la
decima volta che ti chiamo oggi. Che fine hai fatto? Avevamo un
appuntamento
un’ora e mezza fa! Chiamami appena puoi.”
“Mi
dispiace davvero
tanto, ma non potrà venire. Il lavoro.” Dissi
all’arredatrice fingendo di
sorridere.
“Non
me ne parli. Il
mio ex-marito è lo stesso, è per questo che
stiamo divorziando. Vuole aspettare
suo marito e prendere un altro appuntamento o…”
“No,
possiamo anche
andare avanti senza di lui.”
Alle
otto e mezzo ero
finalmente nella mia suite al Palace e sperai che Chuck fosse
lì, ma non c’era.
Senza
nemmeno cenare
entrai nella camera da letto e chiusi a chiave la porta alle mie spalle
senza
nemmeno pensarci due volte.
POV
CHUCK
“Charles,
che cosa ci
fai ancora qui, sono le nove. Credevo fossi andato via ore
fa.”
“Le
nove?! No, no, no,
no. Blair mi ucciderà.”
Mio
padre mi guardò con
aria seria ma interrogativa.
“Avevamo
un
appuntamento alle cinque e mezzo con l’arredatrice
all’Empire.” Dissi
raccogliendo tutte le carte sulla mia scrivania. “Non me lo
perdonerà mai.”
“Comprale
dei fiori,
vedrai che capirà.”
“Ho
finito tutto,
questi sono i file delle riunioni di questa settimana.”
“Hai
già finito? Ma
queste dovevano essere per tre giorni. Non me lo aspettavo…
Magari potrai partecipare
all’accordo di venerdì.”
“Con
Mr. Tilman?
Credevo fosse un affare importante.”
“E
lo è, per questo
voglio tu sia presente. Potrai imparare di più sul campo,
soprattutto
conoscendo di cosa stiamo parlando.”
“Grazie.”
“Adesso
vado.
Buonanotte figliolo.”
“Buonanotte.”
Uscii
dall’edificio e
chiamai Arthur per tornare al Palace, ma prima mi procurai un bouquet
di
peonie.
Quando
entrai nella
suite era molto buia, mi diressi subito verso la camera da letto, ma
quando
provai ad aprire la porta era chiusa a chiave.
“Blair?
Sei sveglia?”
Nessuna
risposta.
“Io…
Stavo lavorando,
avevo il telefono spento e non mi sono reso conto di che ore fossero,
ma mi
farò perdonare. Lo prometto.”
Credevo
stesse già
dormendo, così poggiai il bouquet sul pavimento in modo tale
che il mattino
dopo lo avrebbe notato.
E
quella notte dormii
sul divano.
Venerdì
30 Gennaio
POV
CHUCK
Ormai
dormivo sul
divano da quattro notti e Blair non mi rivolgeva parola da
lunedì e quando
cercavo di parlare mi ignorava. Martedì quando mi svegliai
alle otto Blair non
c’era e trovai il bouquet di peonie nel cestino. Provai a
farmi perdonare
inviandole peonie e regali, ma le peonie finivano nuovamente nel
cestino e i regali
restituiti.
Cercavo
di tornare a
casa alle sei, ma il lavoro mi teneva lì sempre
più del previsto quindi tornavo
spesso alle otto e Blair era già nella sua stanza con la
porta chiusa a chiave
che ci separava. Tutte le mattine usciva prima che potessi svegliarmi e
tornava
quando sapeva non ci sarei stato, e inizialmente decisi di lasciarle un
po’ di
spazio per calmarsi.
A
volte mi chiedevo se
cenasse nella camera o se non cenasse per niente, e questo mi
preoccupava.
Provai
anche a
chiederle quando sarebbe stato il prossimo appuntamento con
l’arredatrice e
devo averla sfinita con le mie domande, perché mi
urlò che non mi avrebbe
voluto e che ormai le decisioni erano state già prese.
Questa
mattina decisi
di farmi perdonare, ci sarebbe stata la soirée per
annunciare l’arrivo dei
nostri bambini e volevo che per lei fosse un giorno felice, non un
giorno in
cui avrebbe finto di essere felice come ha sempre fatto con Nate.
Mi
svegliai presto e
ordinai la colazione. Presi il bouquet di peonie che anche quella
mattina avevo
fatto prendere il sunflower bacale da cento mila dollari di Harry
Winston.
Bussai
alla sua porta e
aspettai che mi aprisse e poco dopo uscii già vestita e
pronta per la
mattinata. Come ha fatto spesso nell’ultima settimana mi
ignorò e si diresse
verso la porta prendendo il suo cappotto appeso all’ingresso.
Prima
che potesse
prenderlo però, le presi la mano e la bloccai.
“Questa
mattina non ti
lascerò andare, questa volta devi ascoltarmi.”
“Non
devo proprio fare
nulla.” Disse incrociando le braccia.
Almeno
non se n’era già
andata, era un buon inizio.
“Lo
so che ho sbagliato
e mi dispiace, ti prometto che non lo farò
più-”
“Questo
non è affatto
vero! Altrimenti avresti smesso di arrivare in ritardo se avessi capito
il tuo
errore.”
“Devo
lavorare Blair-”
“Il
tuo lavoro finisce
alle sei!”
“Voglio
solo render mio
padre fiero di me!”
“Diventando
come lui?!”
Quella
frase mi
spiazzò, non credevo pensasse questo.
“Io
non sono mio
padre.”
“Non
ancora, ma sono
sicura che nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. Un uomo freddo
che
pensa solo agli affari e che dimentica anniversari, feste e compleanni.
Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare
Bartholomew Joseph
Bass II.” Finì prendendo il cappotto e sbattendo
la porta uscendo, lasciandomi
lì all’entrata shoccato con un mazzo di fiori in
mano e un pacchetto nell’altra.
POV
BLAIR
Non
posso crederci.
Quel Chuck Bass-tardo. Ero così arrabbiata, entrai
nell’ascensore e premetti il
piano di Serena e aspettai.
Arrivai
dai Van der
Woodsen un po’ in anticipo rispetto al solito, ma sapevo che
Serena non ci
avrebbe dato retta. Dopotutto aspetto sempre che si prepari dato che
è
puntualmente in ritardo.
Finalmente
arrivata,
bussai alla sua porta e mi trovai davanti Bart Bass.
“Buongiorno
Blair. Stai
ancora evitando mio figlio?”
“Naturalmente.
Serena?”
“In
camera sua, sta ancora
dormendo. Ho appena mandato Lily a svegliarla, sapevo fossi
tu.”
“Grazie.”
“Prego
accomodati. Come
sta mio figlio questa mattina?”
“Come
potrei saperlo
io?”
“Giusto…
Sai credo
dovresti perdonarlo, è davvero pentito.”
“Non
vorrei offenderla
Mr. Bass, ma quello che succede nel mio matrimonio sono affari
miei.”
Non
so cosa mi prese.
Ho praticamente detto al minaccioso Bart Bass di farsi gli affari suoi!
‘Sono
gli ormoni, sono gli ormoni…’ ripetei nella mia
testa come un mantra per
giustificarmi.
Fortunatamente
entrò
subito Serena.
“Buongiorno
B. Come mai
così presto questa mattina?” Disse la mia amica
sedendosi al tavolo per fare
colazione.
“Chuck
ha provato a
convincermi di nuovo a perdonarlo.”
“E
come è andata questa
volta? Non mi dire, aspetta, conosco già la risposta. Lo hai
ignorato.”
“A
dire il vero no,
abbiamo litigato se è questo quello che vuoi sapere. Gli
servirà più di un
braccialetto di Harry Winston e un mazzo di fiori per farsi
perdonare.”
“E
che cosa servirebbe
allora?”
“Delle
scuse sincere.
Non sapeva nemmeno perché fossi arrabbiata. Si è
semplicemente scusato usando i
miei punti deboli credendo che avrei ceduto.”
“Ad
esser sincera non
so nemmeno io perché sei così arrabbiata con
lui.”
Stavo
per risponderle
quando notai che Bart, Lily ed Eric che ascoltavano la nostra
conversazione,
così cercai di cambiare discorso.
“Mi
accompagnerai dalla
psicologa questo pomeriggio? Sarà il terzo appuntamento e
l’ultimo di questa
settimana.”
“Certo,
va bene.”
“Come
vanno i tuoi
appuntamenti Blair?” Chiese Lily intromettendosi nella
conversazione.
“Molto
bene, non sono
ricaduta nel vizio e Dr. Shelman è
molto
entusiasta, dice che se continuo così non ci sarà
alcun problema durante la
gravidanza.”
“Chuck
deve essere
davvero contento.” A quelle parole, il mio sorriso
crolló e abbassai la testa
fissando il piatto e muovendo il cibo al suo interno con la forchetta.
"Blair,
tesoro, sono passati cinque giorni
ormai-”
“Tre,
con oggi quattro.”
“Giusto.
Non pensi che
sia arrivato il momento di accettare le scuse di Chuck?”
“Lily-”
“Stasera
dovrete dire
all'intera New York della vostra gravidanza, dovete essere uniti. Non
vorrai
rovinarti una festa in tuo onore per uno sciocco litigio?”
“Si
é fatto tardi.
Serena dovremmo andare, le ragazze ci aspettano.”
“Ma
non sono nemmeno le
otto e mezzo.” Si lamentò Serena.
“Vorrà
dire che oggi
cammineremo. Vite, Vite! Buona giornata!” Disse Blair
alzandosi dalla tavola e
prendendo il suo cappotto.
“Blair,
sono stanca,
non mi va di camminare.” Disse la bionda alzandosi e seguendo
la
sua amica.
“Un
po' di movimento ti
farà bene.”
“Quella
ragazza sa
essere davvero testarda.” Disse Bart alla sua futura moglie.
“Lo
è sempre stata. Ha
preso da Eleanor, questo é certo.”
Dopo
essere uscite
dalla suite dei Van Der Bass camminammo verso le scale del MET e nel
frattempo
parlavamo del più e del meno evitando l'argomento
“Chuck Bass-tardo”.
Le
mie tirapiedi non facevano altro che parlare
della soirée che ci sarebbe stata questa sera chiedendo
quale fosse la grande
notizia.
Cercai
di essere vaga e
di evitare il discorso cambiando argomento.
Eppure
non facevo altro che pensare alle parole
di Lily. Mentre entravamo a scuola i cellulari di tutti squillarono e
io e
Serena ci guardammo capendo perfettamente chi fosse.
A
quanto sembra la nostra B è
ancora senza il suo re. Che cosa è successo guai in
paradiso? E io che speravo
durassero almeno un mese. Alcune fonti mi hanno rivelato che
venerdì B e C
annunceranno il loro segreto al mondo. Sta attenta B, non sempre si
può avere
un matrimonio felice.
Baci
Baci
Gossip
Girl.
Fortunatamente il tempo
passó in fretta e
l'ultimo giorno di scuola della settimana era finito.
“Allora,
dove andiamo adesso?” Mi chiese Serena
entusiasta.
Negli
ultimi giorni,
dopo averle raccontato cos'era successo con Chuck, mi é
stata accanto come
aveva promesso, ma anche lei come tutti mi incitava a parlargli e
risolvere la
situazione.
“Abbiamo
già fatto
shopping e la cena con i tuoi é alle sette, abbiamo quindi
cinque ore.”
“E
subito dopo c'è la tua soirée al Palace... Io
propongo di fare manicure, pedicure e trattamenti facciali, poi andiamo
dalla
parrucchiera e finiamo di prepararci da te e infine cambieremo vestito
per la
festa da me, una volta finita la cena.”
“Mi
sembra un ottimo
piano. Allora che aspettiamo?”
POV
CHUCK
Dopo
la riunione con
Mr. Tilman mi ritrovai nel mio ufficio. Erano quasi le cinque e
tantissimi
fogli pieni di numeri erano sparsi sulla mia scrivania, ma l'unica cosa
che
pensavo in quel momento era come fossi riuscito a rovinare tutto in
così poco
tempo. Ma dopotutto non potevo davvero credere di essere capace di fare
qualcosa nel modo giusto, ero noto per incasinare la mia vita e quella
degli
altri, quella delle persone che amo.
Ripensavo
alle parole di Blair... Stavo davvero
diventando come mio padre?
“Non
ancora, ma sono sicura che lo diventerai
nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. [...] Congratulazioni
Chuck. Sei
nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.”
Le
avevo promesso che
le sarei rimasto sempre accanto, che mai e poi mai sarei diventato come
mio
padre, invece ero assente proprio come lo é stato lui in
tutti questi anni.
Improvvisamente
sentii
qualcuno bussare alla porta.
“Avanti.”
“Volevo
solo ricordarmi che abbiamo la cena tra
un'ora. Forse é meglio se vai a casa
a
cambiarti, non vorrai
arrivare in ritardo?”
“Giusto.”
Dissi
alzandomi e raccogliendo tutte le carte.
Dopo
un minuto di
silenzio mio padre riprese a parlare.
“Va..
Va tutto bene?”
“No,
cioè volevo dire
sí... Sono solo un po' distratto, tutto qui.”
“Blair?”
Annuì
abbassando la testa e riprendendo a
sistemare la scrivania.
“Passerà
vedrai, di
sicuro sono gli ormoni-”
“Non
credo sia quello.”
“Capisco.”
“Adesso
é meglio che vada. Ci vediamo dopo.”
Mio
padre annuì ed
uscii dal mio ufficio chiamando Arthur.
Quando
entrai nella mia suite al Palace, sentii
risate femminili e riconobbi subito quella di Blair.
“Blair?
Sono tornato.”
Sentii
dei bisbigli e
poi Blair uscii dalla camera da letto con Serena al seguito, entrambe
ancora in
vestaglia.
“Sono
le sei. Strano,
per una volta sei puntuale.” Disse lei con aria critica.
“Abbiamo
la cena da mio padre e Lily.”
“Giusto.
Meglio non
arrivare in ritardo e far arrabbiare il grande Bart Bass.”
Un
silenzio
imbarazzante riempì la stanza.
“Serena
é meglio se
finiamo di prepararci.” Detto questo si girò e se
ne andò nella
camera
da letto.
“Uhm...
Certo, come
vuoi Blair. Andiamo con la tua limousine giusto Chuck?”
“Sí,
partiamo tra
quarantacinque minuti non fate tardi.”
Quasi
un’ora dopo ero pronto, indossavo
il mio smoking Armani con un papillon color pesca e sorseggiavo il mio
scotch
aspettando Blair e Serena.
Ma
dopo una decina di minuti, la porta
della camera da letto si aprì e vidi Blair, con un
bellissimo Oscar de la Renta
color nero. Era fantastica, perfetta.
Mi
avvicinai a lei e le presi la mano
baciandola.
“Sei
magnifica stasera, come sempre.”
Per
un momento sembrò dimenticare tutto,
ma quando si accorse della nostra vicinanza si allontanò
subito.
“Dobbiamo
muoverci se non vogliamo
arrivare in ritardo. Serena hai tu il mio vestito?”
“Si,
possiamo andare.”
Mi
offrii di portare gli abiti delle
ragazze e salimmo in ascensore per andare nella suite. Le ragazze
parlavano
della festa che ci sarebbe stata domani sera nella nostra nuova casa,
ma Blair
non sapeva che sorpresa l'attendeva dopo la soirée.
Arrivati
diedi subito gli abiti ad una
cameriera che li appese e mi diressi insieme alle ragazze nella sala
dove
c'erano mio padre, Lily e Eric.
“Charles,
Blair. Finalmente siete
arrivati, che piacere rivedervi. Blair sei sempre più
bella.”
“Lily,
ma ci siamo viste solo questa
mattina.”
“Blair,
Chuck. Perché non ci accomodiamo
e incominciamo a mangiare.”
Quando
tutti erano intorno al
costosissimo tavolo al centro della sala, un silenzio imbarazzante
calò.
“Charles,
ho saputo da tuo padre che
stai facendo un ottimo lavoro alle BI. Bart ne é molto
fiero, non fa altro che
parlarne.”
Prima
che potessi rispondere, Blair
s'intromise e capii che Lily aveva toccato un nervo.
“Anche
io sono molto contenta per
Charles, spero il lavoro gli porti tutta la gioia che desidera e che
merita
naturalmente, anche perché sembra sia l'unica cosa che
davvero importi per lui.
Dovremmo brindare a questo non credete?”
Lily
era shoccata, mentre Serena cercava
di calmare Blair.
“Scusatemi.”
Blair
si alzò dalla tavola e andò in
bagno sbattendo la porta. Vidi Serena che provava ad alzarsi, ma la
fermai.
“Vado
io.”
Provai
ad aprire la porta ma era chiusa
dall'interno.
“Blair.
Blair, sono io aprì la porta.”
“NO!”
“Blair.
Ti prego voglio solo vedere se
stai bene e parlare un po'. So che ho fatto un gran casino e...e...
Mi... Mi
dispiace.”
Poco
dopo vidi la porta aprirsi e mi
trovai faccia a faccia con Blair che cercava di asciugarsi le lacrime.
“Dicevi
sul serio?”
“Mi
dispiace, so che avrei dovuto
dirtelo prima, ma...”
“Chuck
Bass non chiede mai scusa.” Disse
lei con un sorriso triste.
“Già,
ma dicevo sul serio. Mi dispiace
davvero tanto. Quest’ultimi giorni sono stati un inferno per
me, credevo di
fare la cosa giusta…”
“Avevi
promesso che non saresti mai
diventato come tuo padre e da quando hai iniziato a lavorare per lui
hai
dimenticato il nostro appuntamento, arrivi tardi a casa e ho
pensato…”
“Cosa?”
“Ho
pensato che sarebbe stato solo
l’inizio e che la prossima cosa che ti saresti dimenticato
sarebbe stata… beh…
Me. Ai primi segnali non sapevo che fare, volevo solo evitare che
diventassi
come lui.”
“Lo
so. Volevo fosse fiero di me...”
“Non
hai bisogno di essere come lui per
far sí che sia fiero di te. Sii te stesso, solo Chuck
Bass.” Continuò lei
avvicinandosi a me.
“Non
voglio pensi che non sia capace di
dirigere le BI.”
“Io
credo in te Chuck e sono sicura che
anche tuo padre creda in te, altrimenti non ti avrebbe mai concesso di
imparare
a gestire la sua società. C’è una cosa
che dovrei dirti...”
“È
successo qualcosa?” Chiesi confuso e
preoccupato.
“No,
ecco… Questa mattina dopo il nostro
litigo, potrei aver detto a tuo padre di farsi gli affari suoi quando
mi ha
detto di perdonarti prima della soirée di stasera e ho paura
di aver rovinato
tutto.”
“Tu
cosa?”
“Io-”
“E
lui, non ti ha detto nulla?”
“No.
Non ha risposto.”
“Hai
fatto tacere Bart Bass?”
La
presi tra le braccia e feci una cosa
che desideravo fare da giorni: la baciai. Fu un bacio lungo e
appassionato, un
bacio che entrambi aspettavamo.
“Ti
amo Blair Bass e a quanto pare anche
mio padre crede tu sia una donna magnifica, solitamente nessuno ha il
coraggio
di rispondergli.”
“L'ho
pensato anch'io, ma credo fossero
gli ormoni. Ero furiosa e, avresti dovuto vedere la sua
faccia.” Disse lei
ridendo
“Come
va il tuo piano 'Distruggi Piccola
J'?”
“Ho
scoperto molte cose sul suo nuovo
ragazzo, ma purtroppo non posso usarle perché coinvolgono
una persona a cui
tengo troppo.”
“Eric?”
“E
tu come lo sai?”
“Parliamo
spesso, sarà mio fratello tra
qualche mese e si fida di me. Non possiamo usare quelle informazioni,
dobbiamo
trovare un altro modo. Come vanno le tue visite da Dr.
Shelman?”
“Molto
bene. Dr. Shelman mi ha detto che
nell’ultimo periodo ci sono stati notevoli miglioramenti e
che nota grande
volontà da parte mia.”
“Quindi
va tutto bene?”
Lei
annuì e mi sorrise. Ci baciammo di
nuovo, ma poco dopo fu Blair a separarsi per prima.
“Lily
e tuo padre sono infondo al
corridoio e c’è una cena in corso. Vado a darmi
una rinfrescata e poi torniamo
di là.”
“Sei
perfetta.” Lei arrossì ed entrò nel
bagno lasciando la porta aperta questa volta, così mentre
lei si aggiustava il
trucco riprese la nostra conversazione.
“Perché
hai cambiato il nome sui miei
documenti?”
“Te
ne sei accorta.”
“Non
è stato per nulla carino andare da
Bergdorf e scoprire che la carta di credito che utilizzo da anni non
era più
valida. Avresti dovuto avvisarmi.”
“Volevo
fosse una sorpresa. E più tardi
te ne mostrerò un’altra.”
“Un
regalo? Ti prego dimmi che è la
collana di Harry Winston di questa mattina o il braccialetto di Tiffany
di
mercoledì!”
“Nessuna
di queste, ma se davvero volevi
quelle cose tutto quello che devi fare è chiedere.”
Dalla
tasca della mia giacca presi la
collana di questa mattina. Lei sorrise e alzò i capelli. Le
misi la collana e
accarezzai il collo proprio come feci il giorno del suo compleanno. Le
baciai
la sua spalla e l’abbracciai da dietro con le mie braccia
intorno alla sua vita
rimanendo così per un po’.
“Dovremmo
tornare di là o si
preoccuperanno.”
“Va
bene.” Le baciai la guancia e le
presi la mano.
Lei
mi sorrise e insieme tornammo nella
sala da pranzo dove tutti gli occhi erano puntati su di noi.
Spostai
la sedia di Blair aiutandola a
sedersi e poi ripresi il mio posto di prima accanto a lei.
“Tutto
bene?” Ci chiese Lily speranzosa,
ma un po’ esitante.
Blair
mi sorrise di nuovo. Quanto mi era
mancato quel sorriso. Presi la sua mano da sotto il tavolo e la strinsi.
“Sì,
tutto bene.”
Notai
che tutti intorno alla tavola
tirarono un sospiro di sollievo non volendo più avere a che
fare con questo
litigio.
La
cena andò avanti per un po’ e mentre
la cameriera ci portava il dessert Serena ci domandò:
“Allora avete già dato
un’occhiata al libro che vi ho regalato? Avete già
pensato a dei nomi per i
bambini?”
“Serena,
non sappiamo nemmeno il sesso
dei bambini, è troppo presto.”
“Beh
ma potete comunque scegliere due
nomi per maschi e due per femmine, così in qualsiasi caso
avrete già dei nomi.”
“Vedremo
sorellina. Tanto verrai a
sapere i loro nomi come tutti il giorno della loro nascita.”
“Non
è giusto! Sono la loro madrina io
dovrei saperlo prima degli altri!”
“Non
credevo esistesse un regolamento da
rispettare-”
“Smettetela
di litigare voi due!
Sembrate davvero fratello e sorella. Serena mi dispiace, ma avevamo
già deciso
di non far sapere i nomi a nessun altro. Dovrai accontentarti della
sorpresa.”
“Ma-
Va bene.”
Alla
fine della cena, tutti ci alzammo
per andare in salotto, ma prima che io e Blair potessimo raggiungere
gli altri,
Eric ci fermò.
“Posso
parlarvi un momento?”
Io
e Blair ci guardammo negli occhi ed
entrambi capimmo di cosa Eric ci volesse parlare.
“So
che lo sai anche tu Blair, per
questo ho bisogno del vostro aiuto.”
“Di
che cosa hai bisogno?” Chiesi
preoccupato.
“Blair
ha bisogno di quella foto per
distruggere Jenny e io voglio che lei la usi stasera.”
“Eric-”
“Ma
prima voglio che mi aiutate a dirlo
alla mia famiglia.”
“Eric
posso usare un altro piano per
distruggere Humphrey, non posso fare questo a te.”
“Ma
non hai un altro piano, giusto? Come
immaginavo. Sentite sono stanco di mentire e di nascondermi, voglio che
tutti
sappiano la verità, ma prima di tutto voglio dirlo alla mia
famiglia.”
“Se
questo quello che vuoi noi ti
appoggeremo.” Dissi sincero.
“D’accordo.
Quando vorresti dirlo a
Lily?”
“Volevo
farlo stasera prima della
soirèe.”
“Oh.”
“Voglio
solo essere sicuro che qualcuno
mi accetti per quello che sono dopo averlo detto a mia madre.”
“Noi
ti vogliamo bene Eric e niente
potrà mai cambiare questo e sono sicura che anche tua madre
ti accetterà per
quello che sei.”
“Grazie
Blair.”
“Qualsiasi
cosa tu abbia bisogno, noi ci
saremo sempre per te. Adesso andiamo di là.”
Andammo
tutti e tre in salotto dove
Lily, Serena e Bart ci stavano aspettando.
Poco
dopo, mentre tutti eravamo
concentrati nelle nostre conversazioni, Eric si alzò in
piedi e richiamò la
nostra attenzione schiarendosi la voce.
“C’è
una cosa che vorrei dirvi.”
Tutti
erano intenti a guardare Eric in
attesa che continuasse, quando la voce preoccupata di Lily interruppe
l’attesa.
“Eric,
è successo qualcosa?”
“Ho
una confessione da farvi... Sono
gay.”
La
stanza diventò improvvisamente
silenziosa. Mio padre non sapeva cosa dire o fare, Lily era confusa e
shoccata
e Serena, beh Serena era Serena.
“Oh
mio Dio.”
“Lily…”
“No
Chuck va tutto bene.”
“Chuck
lo sapeva? Perché non ne hai
parlato con me?”
“Ha
i suoi difetti, ma non mi ha mai
giudicato.”
“Sono
tua sorella. Ti voglio bene. A me
puoi dire tutto.”
“Volevo
dirtelo, ma sei sempre così
impegnata e non è il tipo di cosa di cui parli andando a
scuola.”
“Mi
dispiace, sono venuta qui per te e
invece ti ho abbandonato.”
“Sto
bene, non è come prima.”
Serena
si alzò ed abbracciò il fratello
e notai che Blair sorrideva e cercava di trattenere le lacrime.
“Sono
fiera di te. Ti voglio bene. Non
importa cosa fai, chi ti piace o quale fidanzato ti bacia. Chi ti vuole
bene ti
sarà sempre vicino.”
“Grazie…
Mamma?”
“Io-
Mi dispiace, m-mi hai colta di
sorpresa. Non ero pronta.”
“Non
lo ero nemmeno io.” Disse
onestamente Eric cercando di guardare negli occhi la madre. Lily era
scossa e
notai mio padre tenerle la mano durante tutta la conversazione.
“Io
ho paura, la vita è già dura così
com’è. Io voglio il meglio per te e sono
preoccupata per la tua sicurezza, per
la tua felicità…”
“Ho
più probabilità di essere felice se
sono sincero.”
“Lo
so questo e voglio che tu sappia che
cos’è l’amore. Con chiunque sia
perché è bellissimo.” Disse Lily
alzandosi e
asciugandosi le lacrime.
“E
tu lo sai bene no? La quarta volta è
quella buona.”
“Sì.
Ti voglio bene.” Due
si abbracciarono e questa volta Blair
pianse davvero.
“Anch’io.”
“Blair,
stati piangendo?” Chiesi a bassa
voce per non rovinare il momento madre e figlio.
“Stai
zitto Bass. Sono-”
“Gli
ormoni lo so…”
“Non
deridermi!”
“Non
oserei mai.” Dissi sorridendole.
“Adesso
penso sia arrivato il momento
per noi ragazze di cambiarci per la soirèe. Ci serviranno
solo dieci minuti.”
Disse Lily portando con sé Serena e Blair.
Mi
alzai anch’io dal divano e diedi una
pacca sulla spalla di Eric.
“Visto
che è andato tutto bene? Non
c’era nulla di cui preoccuparsi.”
“Grazie
Chuck. Per tutto.” Disse Eric
sorridendomi.
“A
questo serve la famiglia.”
“Chuck,
Eric. Vi va di bere qualcosa
mentre aspettiamo.”
“Certo.”
Bevemmo
e parlammo per un po’ quando
dopo un quarto d’ora arrivarono le ragazze cambiate in
occasione della soirèe.
Blair
indossava un bellissimo Elie Saab
color pesca, lo stesso colore del papillon che avevo scelto
appositamente per
questa serata.
Le
andai in contro e le presi la mano
baciandone il dorso.
“Sei
incantevole, come sempre.”
“Grazie.”
Rispose lei arrossendo.
“I
Waldorf sono già arrivati, ci
aspettano alla hall.” Disse mio padre richiamando
l’attenzione di tutti.
Arrivati
alla hall, salutammo i Waldorf
e Cyrus e ci dirigemmo tutti verso la sala da ballo.
“Chuck,
chiamo le ragazze e mi assicuro
che venga anche Jenny con il suo ragazzo.”
“Vuoi
davvero farlo stasera?!” Chiesi
allibito.
“Pensaci,
se diffonderemo la notizia
dopo il nostro annuncio, quale sarà il gossip più
sconvolgente, la notizia di
una gravidanza o il fatto che Jenny Humphrey abbia mentito a tutti? Ti
ricordo
che le ragazze odiano le menzogne, anche se non ne sanno riconoscere
una.”
“Va
bene. Ti serve aiuto?”
“A
dire il vero sì.”
Un’ora
dopo la sala era gremita di gente,
io e Blair passavamo da una parte all’altra della sala per
intrattenere i
nostri ospiti. Anche gli Archibald erano venuti per salvare la faccia
dopo lo
scandalo del Capitano.
Mentre
parlavamo con i signori
Forechild, notai Jenny Humphrey entrare con il suo ragazzo Asher
Hornsby.
Guardai Blair e capii che anche lei li aveva notati, così ci
scusammo con i
signori Forechild e ci dirigemmo verso di loro.
“Jenny,
sono così contenta che tu sia
potuta venire. E sono anche contenta che tu abbia portato con te il tuo
ragazzo.” Disse Blair sorridendo falsamente alla coppia.
“Grazie
per averci invitato alla tua
festa Blair.”
“Blair,
dovremmo andare. È ora.”
“Scusateci
spero di vedervi ancora
insieme dopo.”
Jenny
e Asher guardarono Blair confusi,
mentre io cercavo di non ridere.
“Eric
è pronto?” chiese Blair a bassa
voce quando fummo abbastanza lontani dai due.
“È
tutto pronto.”
“Perfetto.
Il nostro primo complotto da
Bass, ci pensi?”
“Già
e andrà tutto secondo i piani, come
sempre. Vado da Eric.”
“Certo.”
Le
baciai la guancia e andai da Eric.
Quando
mi avvicinai a lui però notai che
non era solo, ma
c’era Serena con lui e
stavano discutendo.
“Blair
può sempre trovare sempre un
altro modo Eric. Così ti esporrai troppo.”
“Ma
sono io che voglio farlo. Sono
stanco di vivere nella menzogna, è ora che tutti sappiano la
verità.”
“È
solo che non voglio che tu esca fuori
da questo scandalo ferito. Capisci? Sei il mio fratellino, è
mio compito
proteggerti.”
“Lo
so Serena. Ma starò bene, ho Chuck
Bass come fratello e Blair Waldorf-Bass come cognata, nessuno
può toccarmi.”
Disse ridendo.
“Interrompo
qualcosa?” Dissi
intromettendomi nella conversazione. “Jenny e Asher sono qui.
Sei sicuro di
volerlo ancora fare?”
“Sì.
Aspetto solo un vostro segnale.”
“Perfetto.
Serena credo Blair ti stesse
cercando.”
“Ok.
Vado.”
Io
ed Eric guardammo Serena dirigersi
verso Blair in silenzio e aspettammo che fosse abbastanza lontana per
poter
parlare da soli.
“Blair
non la stava cercando vero?”
“Mi
conosci bene.”
“Sto
bene Chuck davvero. Non dovete
preoccuparvi.”
“Ricordi
il piano?”
“Sì,
sono un Upper East Siders, so come
si complotta.”
Entrambi
ridemmo.
“Charles,
è il momento.” Disse Lily a
bassa voce.
“D’accordo.”
Andai
incontro a Blair e quando le fui
accanto le presi la mano e la baciai.
“Sei
pronta?”
“Sì,
un po’ nervosa.”
“Andrà
tutto bene.”
Mi
sorrise e io ricambiai. Nel frattempo
i nostri genitori erano saliti sul palco e avevano cominciato a parlare.
“Buonasera
a tutti. Grazie per essere
venuti a questa soirèe in onore dei nostri figli, Charles e
Blair Bass.” Disse
Lily. “Stasera vi abbiamo riuniti tutti qui per una
bellissima notizia. ”
Fotografi
e stampa prendevano appunti e
scattavano foto, mentre io e Blair ci tenevamo per mano aspettando
ansiosamente
di essere chiamati sul palco a dare l’annuncio.
“Blair,
Charles perché non salite.”
Disse Eleanor.
Strinsi
forte la mano di Blair e salimmo
sul palco mentre tutti applaudivano.
“Come
tutti voi saprete.” Continuò
Eleanor “Nell’ultima settimana Charles ha
cominciato a lavorare presso le Bass
Industries per poter poi in futuro prendere le redini. E la mia
Blair… Lei farà
uno stage presso il mio atelier così potrà
prendere il mio posto. Se lo vorrà…”
Blair
si girò sorpresa a guardare la
madre e poi la notai sorridere.
“Ne
sarei onorata.”
Tutti
applaudirono, ma poco dopo
interruppi il momento per dare l’annuncio.
“Ma
non è questo il motivo per cui vi
abbiamo riuniti tutti qui questa sera. Il vero motivo per cui vi
abbiamo
chiesto di partecipare alla nostra soirèe
è..”
Non
potei finire la frase che Blair finì
per me.
“Aspettiamo
un bambino.”
“Due.”
Le ricordai.
Molti
applaudirono, altri parlavano tra
di loro shoccati per la notizia.
“È
andata bene, vero?” Mi chiese Blair
in modo tale da non farsi sentire da nessuno, continuando a sorridere.
“Suppongo
di sì.”
“Vorremmo
quindi brindare per Blair e
Charles.” Continuò mio padre.
“Congratulazioni.”
“Congratulazioni!”
Dissero tutti in
coro.
Feci
segno ad Eric e scendemmo tutti dal
palco.
“È
andato tutto alla perfezione. Blair,
vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Ci
separammo di nuovo e andammo tutti a
parlare con gli ospiti. Mentre parlavo con Nate, i telefoni di quasi
tutti i
presenti squillarono e capii che finalmente era esploso lo scandalo.
POV
BLAIR
“È
andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei
parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Seguii
mia madre ed entrammo in una sala
dove non c’era nessuno. Stemmo un attimo in silenzio e poco
dopo fu mia madre a
parlare per prima.
“Prima
ancora che tu nascessi, ho sempre
immaginato il tuo futuro. I tuoi primi anni, il tuo primo giorno di
scuola, il
college, il matrimonio, la famiglia… Volevo essere una buona
madre, non la
migliore, solo una buona madre. E invece non lo sono mai
stata.”
“Mamma-”
Avevo già le lacrime agli occhi
e volevo fermarla, ma fu lei a fermare me.
“No
lasciami finire. Poi un giorno tutto
è cambiato. Ti ho lasciata nelle mani di Dorota, sapendo che
si sarebbe presa
cura di te e mi sono concentrata solo sul lavoro. Da quando sto con
Cyrus e
dopo il tuo matrimonio ho capito il vero senso della famiglia e ho
capito
quanto io ti abbia trascurata in tutti questi anni. Sai che cosa
desideravo per
il tuo futuro?”
Scossi
la testa e attesi la sua risposta
mentre mi asciugavo le lacrime che ormai scendevano ininterrottamente.
“Ti
vedevo alla Waldorf Design a
dirigere la mia compagnia e sognavo che poi la tramandassi a tua
figlia.
Insomma che sarebbe diventata una società diretta dalle
Waldorf. Ho sempre
sperato che tu seguissi la mia strada.” Finì
ridendo. “So che tu non vuoi
diventare come me e seguire le mie orme, ma ho pensato
perché non vieni a fare
un tirocinio da me? Adori la moda. E poi un giorno potrai prendere le
redini
della mia compagnia quando avrò deciso di ritirarmi. Sempre
se tu vorrai
farlo…”
“Non
ho mai detto di non voler diventare
come te, sarei pazza a non volerlo. E poi hai visto il mio armadio?
Secondo me la
moda è arte, cultura e storia e tutto quello che amo messo
insieme. Ma non sono
una stilista, sono più che altro una dittatrice del
gusto.”
“Esatto,
ma imparerai. So che sei in
grado. Allora lo farai? Una vera donna Waldorf porterà
avanti il nome?”
“Sì,
certo che sì.”
“Ti
voglio bene Blair, non
dimenticarlo.”
“Ti
voglio bene anch’io mamma.”
Quando
io e mia madre ci riprendemmo,
uscimmo dalla sala e ritornammo alla nostra soirèe e proprio
in quel momento
sentii squillare i telefonini.
Udite,
udite sudditi reali! Sembrerebbe che la
nostra regina e il nostro re daranno presto alla luce un erede, anzi
due. Congratulazioni!
Speriamo però il vostro matrimonio non sia riparatore, o
finirà molto presto…
La piccola J invece… Un
bacio omosessuale non ha
causato tutte queste polemiche da Britney e Madonna. Sembra abbia perso
l’unica
occasione che avesse per diventare regina. Non lo sai piccola J? Regina
si
nasce, non si diventa.
Ricorda le bugie hanno le gambe
corte, soprattutto
con me.
Asher è gay e ho le
prove. Non essere triste piccola
J. Il sole uscirà domani, anche se il tuo ragazzo lo ha
appena fatto.
“Scusami
mamma, ma adesso c’è una cosa
importante che devo fare.”
Ritrovai
Chuck e insieme andammo verso
Jenny Humphrey che era circondata dalle mie minions.
“Tutto
questo non è vero. Io non sono
gay.” Sentii dire mentre ci avvicinavamo.
“Invece
lo sei, proprio come me.”
“Lui
mente. Diglielo Jenny. Sono stato
con te tutta la mattina.”
“È
vero, Asher ha ragione, ero con lui.
Eric mente.”
“E
allora perché sarei qui davanti a
tutte le persone che conosco a parlarne se non fosse la
verità. Sono gay e lo
sei anche tu”
“Smettila
di mentire a te stesso e a noi
Hornsby. Ho le prove.” Dissi. “Jenny ha mentito a
tutte noi, ci ha fatto
credere di essere ciò che non è e non
potrà mai essere, una di noi. Le amiche
non mentono Jenny.”
“Non
posso crederci che tu ci abbia
mentito per tutto questo tempo.” Disse Katy.
“È
meglio se te ne vai, piccola J. Non
sei più la benvenuta qui.”
Jenny
si guardò intorno,con le lacrime
agli occhi, in cerca di qualcuno la difendesse. Ma dopo aver ricevuto
uno
sguardo da Blair scappò via piangendo.
“Non
finisce qui.” Disse Asher prima di
andare via.
“Blair
ci dispiace davvero tanto, non ci
saremmo dovute fidare.” Disse Hazel.
“Già.
E congratulazioni! Diventerai
presto mamma....”
“…Di
due bambini.” Dissero entusiaste
Katy e Is.
“Non
è fantastico?” Disse Blair
sorridendo. “Adesso scusateci, ma io e Chuck dobbiamo
continuare ad
intrattenere gli ospiti.”
“Certo.
Che ne dici se domani mattina ci
incontrassimo e andassimo a fare un po’ di
shopping?”
“Mi
dispiace, ma ho altro da fare e poi
domani sera ci sarà il mio party.”
“Non
mancheremo.”
“C’è
una cosa che devo fare. Torno
subito.”
Uscii
dalla sala e mettendomi il
cappotto mi diressi verso l’uscita dove intravidi la persona
che cercavo.
“Piccola
J.”
Lei
si voltò e si poteva chiaramente
vedere che stava piangendo.
“Che
cosa vuoi Blair? Non credi di aver
già fatto abbastanza? Hai vinto.”
“Non
sono venuta ad infierire, ma
abbiamo appena cominciato a giocare.”
“No
Blair, non capisci. Ho chiuso. Con
te, con loro, con tutto.”
“Quindi
ti arrendi?”
“Ho
mentito, e ho rubato e ho perso il
rispetto della mia famiglia, per cosa? Per essere come te? Mi hai
chiesto prima
se ne valesse la pena. La mia risposta è no.”
Disse voltandosi cercando di
richiamare l’attenzione di un taxi.
“Ho
cercato di avvertirti. C’è un prezzo
da pagare e non penso che una come te possa permetterselo.”
“Hai
ragione.” Disse guardandomi negli
occhi di nuovo.
“Beh
ti sei battuta bene. Penso che la
prossima volta ci penserai due volte prima di metterti contro di
me.”
“L’unica
cosa che volevo era essere tua
amica, ma tu mi hai usata.”
“Forse
saranno gli ormoni, o il mio
matrimonio o forse istinto materno… Comunque voglio darti
un’altra chance.”
“Io
non voglio un’altra chance e poi a
che scopo? Per essere trattata come una serva?”
“No.
Tu sei una stilista giusto?”
“Beh
non proprio, perché?”
“Curiosità.
Penso tu abbia sentito mia
madre prima, in futuro prenderò le redini delle Waldorf
Design.”
“Si
ho sentito e penso sia un’ottima
opportunità.”
“Già
e credo che a te servano conoscenze
nel campo della moda per emergere. Ti ho sottovalutata piccola J, ma
credo che
sia meglio che noi due restiamo unite piuttosto che metterci
l’una contro
l’altra. Entrambe ne ricaveremo qualcosa. Hai un potenziale
Jenny e arrendersi
sarebbe un peccato. Puoi entrare a far parte di questo mondo e rimanere
quella
che sei.”
“Come?”
“Combattendo.
Non puoi arrenderti alle
prime difficoltà.”
“Blair,
non mi hai sentita? Ho quasi
perso la mia famiglia!”
“Questo
perché hai rubato un vestito che
non potevi permetterti e cercato di diventare popolare mettendoti con
un
ragazzo gay.”
“Non
sapevo fosse gay e quando me l’ha
detto mi ha praticamente chiamata una nullità.”
“E
tu gliel’hai fatta passare liscia?”
“Avevo
bisogno di lui. Volevo diventare
popolare.”
“Non
hai bisogno di lui per esserlo.”
Alzai la mano per chiamare un taxi e subito uno si fermò
proprio davanti a noi.
“Ti aspetto domani pomeriggio per fare shopping, Jenny. Hai
bisogno di un vestito
per il mio party di domani.”
Mi
girai e rientrai al Palace, lasciando
Jenny Humphrey allibita, ma con un piccolo sorriso.
Quando
anche l’ultimo ospite se n’era
andato, soltanto la famiglia era rimasta nella sala. Eravamo tutti
seduti
intorno ad un tavolo, Chuck era in piedi dietro di me per massaggiarmi
le
spalle ‘per alleviare lo stress, non fa bene ai
bambini’.
“Beh
è andata bene.” Disse Chuck
guardando tutti.
“È
andato tutto bene, tranne per quello
scandalo riguardo Jenny, il suo ragazzo ed Eric.” Disse Lily.
Io
guardai Serena e Eric, che guardavano
me e Chuck.
“Voi
sapete qualcosa?” Chiese Bart
notando i nostri sguardi.
“Ciò
che riguarda Jenny Humphrey non è
di mio interesse. Anche se adesso ho ripreso ufficialmente il mio posto
come
regina della Costance.”
“Quindi
tu non hai niente a che fare con
tutto questo?” Chiese mia madre.
“Io?
No. Mi offendi se pensi davvero
che-”
“Blair
non ce n’è bisogno. Conosco
quello sguardo.”
“Io-”
“Sono
stato io a dirle di farlo.” Disse
Eric.
“Eric
non c’è bisogno che difendi mia
figlia, quello che ha fatto è stato spregevole.”
“Mamma,
ho fatto quello che c’era da
fare per proteggere me e la mia famiglia. Quello scandalo ha coperto il
nostro.”
“Mettendo
a rischio l’immagine di Eric?”
“E
scommetto che dietro tutto questo ci
sia anche tu Chuck?” Quella di Bart fu più
un’affermazione che una domanda.
“O
mio Dio.” Fu tutto quello che riuscì
a dire Lily
“Smettetela
di accusarli o giudicarli,
sono stato io a chiederle di inviare la foto. Loro non volevano farlo.
A Blair
serviva aiuto con Jenny e tutto quello che aveva trovato è
stato il furto di un
vestito ad un negozio di oggetti usati, ma le serviva
qualcos’altro per
infangare Jenny. Così ha scoperto di me e Asher, il ragazzo
di Jenny, e io le
ho detto di usarlo.”
“Eric.”
“È
tutto ok mamma. Quelle di Chuck e
Blair erano buone intenzioni, sono come un fratello e una sorella per
me e so
che non avrebbero mai fatto nulla che mi potrebbe far stare
male.”
“Grazie.”
Dissi guardando mia madre.
“Mi,
mi dispiace Blair. Ma dopo quello
che è successo a Natale con Freddy…”
“Quante
volte dovrò ancora dire che mi
dispiace?!” Dissi seccata.
“Freddy?
Chi è Freddy?” Chiese Chuck
fermandosi.
“Nessuno
d’importante. Non fermarti,
continua!”
“Non
finché non mi dici chi è Freddy!”
Tutti
erano sorpresi dalla reazione di
Chuck. Io sorrisi e mi girai.
“Perché?
Geloso Bass?”
“No.
Per niente... È solo che non ti ho
mai sentito parlare di un certo Freddy.”
“Beh..
Lui è solo un amico che mi sono
fatta durante le vacanze di Natale mentre eri a Monaco con Nate. Tutto
qui.”
“Ah
davvero?”
“Blair,
smettila di torturarlo. Freddy
era il mio ex ragazzo.” Disse Roman.
“Quindi
è gay?”
“Oui.”
“Blair
l’ha usato per uno dei suoi
complotti.” Rispose Eleanor.
Io
sorrisi maliziosamente e Chuck lo
notò.
“Quindi
non eri geloso?”
“E
perché dovrei esserlo?”
“Già.
Adesso riprendi il massaggio.”
Chuck
riprese a massaggiarmi le spalle
sorridendo e tutti risero. Io mi guardai intorno non capendo cosa ci
fosse di
divertente e a quanto sembrava anche Chuck.
“Voi
due siete una coppia strana. È
incredibile come riusciate a punzecchiarvi in questo modo continuamente
e poi
riprendere tutto come se niente fosse.” Disse Serena
continuando a ridere.
“Spero
sia ‘strano’ in modo positivo
allora.” Dissi chiudendo gli occhi mentre Chuck riprendeva il
massaggio.
“Credo
che per noi sia ora di andare. È
stata una lunga serata.”
“Già,
credo sia meglio se adesso
tornassimo tutti a casa a farci una bella dormita.”
Mi
alzai dalla sedia e mi ricordai che
domani era sabato.
“Non
dimenticatevi che domani mattina ci
sarà il primo brunch a casa nostra. Dovrebbe essere pronta,
almeno spero.”
Notai
uno scambio di sguardi tra Bart e
Chuck, così guardai quest’ultimo con aria
interrogativa ma lui non disse
niente.
“E
voi invece non dimenticatevi che
domani ci sarà la cena da noi. Ci saranno tuo padre, Cyrus e
Roman.”
“Perfetto.”
Mi
diressi verso l’ascensore insieme a
Serena e notai che Chuck non era accanto a me, così mi
voltai e notai che
parlava con Bart.
“Humphrey
non è venuto. Solitamente non
m’interesso della sua agenda, ma va tutto bene?”
“Ho
solo bisogno di un po’ di tempo.”
“Oh,
una pausa. Capisco.”
“Che
cosa vorresti dire?”
“Niente.”
“Avanti
dillo. So che muori dalla voglia
di dirlo.”
“Sappiamo
entrambe che la ‘pausa’ è una
scusa. E ti ho vista parlare con Nate, quindi…”
“Io
e Nate siamo solo amici. Dan è il
mio primo ragazzo… È complicato.”
“Se
avessi bsogno di me sai che sono
sempre qui”
“Lo
so grazie.” Disse abbracciandomi. Si
stacco ed entrò nell’ascensore che si era appena
aperto e notando che mi fossi
fermata, chiese: “Non vieni?”
“No,
aspetto Chuck.”
“Buonanotte
B. A domani.”
“A
domani S.”
Qualche
secondo dopo arrivò Chuck seguito
da un cameriere del Palace.
“Ecco
i suoi cappotti, signore.”
“Grazie
mille.”
“Di
cosa stavate parlando?”
“Nulla.
Adesso metti questo, fuori fa
freddo.”
“Perché
dovrei andare fuori? Abitiamo
qui.”
“La
tua sorpresa, ricordi?”
“Dobbiamo
uscire per forza? Non possiamo
andare domani? Sono stanca.”
“Credimi
ne varrà la pena.”
Mi
aiutò a mettere il cappotto e dopo
essersi messo il suo, uscimmo nell’aria gelida di New York ed
entrammo in
limousine.
“Metti
questa?” Mi disse porgendomi una
delle sue cravatte.
“Perché?
Dove mi stai portando? Se
questo è uno dei tuoi giochetti sappi che sono troppo
stanca.”
“Non
lo è. Credimi, ti piacerà.” Mi
disse mettendomi la cravatta.
Sentii
la limo fermarsi e la portiera
aprirsi. Chuck mi aiutò ad uscire e mi lasciai dirigere da
lui. Sentii il suono
dell’ascensore, ma non riuscii a riconoscere dove fossi.
“Quanto
manca?”
“Siamo
quasi arrivati. Abbi un po’ di
pazienza Mrs. Bass.”
Sorrisi.
Adoravo sentirmi chiamare Mrs.
Bass, soprattutto da Chuck.
Sentii
di nuovo il ding dell’ascensore e
Chuck mi aiutò ad uscire. Poco dopo ci fermammo e disse:
“Eccoci qui. Pronta?”
“In
fretta Bass.”
Mi
tolse la cravatta dagli occhi e
quando aprii gli occhi non riuscivo a crederci.
Eravamo
nel nostro nuovo attico
all’Empire, completamente arredato.
“Ma
come..? Credevo non sarebbe stato
pronto fino a domani.”
“Diciamo
che io e Dorota sappiamo essere
molto convincenti.”
“Dorota?”
“Mi
sono fatto aiutare da lei. Avresti
dovuto sentirla mentre urlava all’arredatrice.”
“È
perfetto. Proprio come l’immaginavo.”
“Ti
va di fare un giro della casa?”
“Con
molto piacere.”
Dopo
aver visitato tutto l’attico, che
era più grande di quanto mi ricordassi, mi sedetti sul
divano in camera nostra
dove c’era il camino già acceso per riscaldare la
stanza.
“Wow.
Abbiamo una casa.”
“Già.
Un posto dove crescere i nostri
figli.” Disse venendosi a sedere accanto a me.
“Dove
sei andata dopo che Jenny Humphrey
è scappata via?”
“Sono
andata a parlarle prima che se ne
andasse. Diciamo
che adesso siamo
alleate.”
“Come
mai?”
“Ricordati
Chuck, tieniti stretto gli
amici ma ancora più stretto i nemici. La piccola Jenny sa il
fatto suo e
potrebbe rivelarsi utile la sua alleanza in futuro, non
credi?” “Sono d’accordo,
ma adesso dovresti riposare. Oggi è stata una lunga giornata
e domani sarà
ancora più pesante.”
“Ma
non voglio andare a dormire. Non
sono stanca.”
“Ti
sei lamentata per tutto il tragitto
di essere stanca.”
“Ho
cambiato idea.”
“E
cosa te l’ha fatta cambiare?”
“Questo…
Tu…”
Mi
avvicinai a lui e lo baciai mettendo
le mie braccia intorno al suo collo.
“Sei
sicura?”
Lo
baciai di nuovo e entrambi capimmo
che non saremmo andati a dormire molto presto.
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