Vissero tutti felici e contenti? di Envy99 (/viewuser.php?uid=21663)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: sei tu, Ed?? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: il primo giorno...d'inferno ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: sei tu, Ed?? ***
Vissero tutti felici e contenti?
Dopo
essersi ripresi dalle avventure vissute dopo la trasmutazione della
madre, Edward
Elric (18 anni) e Alphonse Elric (17 anni), si ritirarono
tranquillamente
in un appartamento a Central City. Tutti i problemi avuti,
costarono ad Al
una lunga riabilitazione del suo nuovo, o meglio vero, corpo.
Con l'aiuto del
fratello però, riuscì a riprendersi
più infretta.
Anche la vita
dei militari coinvolti nella faccenda riprese il suo ritmo dopo un
po'.
Il colonnello
Mustang aveva purtroppo perso l'occhio sinistro a causa di Archer, ma
ciò lo portò ad una lieta constatazione: sentire
Riza piangere affianco a lui e vederla in seguito ogni giorno a
prestargli aiuto all'ospedale, rese una possibile infatuazione per lui,
più che un semplice sospetto.
Il sottotenente
Havok era costantemente alla ricerca di una ragazza, ma questa non era
una novità.
La fine dei tre
homunculus rimasti, era ignota a tutti, ma sia Ed che Al erano
più interessati ad Envy. Continuarono ad essere perplessi e
stupiti dalle verità rivelategli quel giorno e, in qualche
modo capirono le ostilità nei loro confronti, ma alla fine
anche loro erano stati abbandonati.
Da tempo Al
conduceva ricerche sulle chimere il quale, a detta sua, era un modo per
commemorare Martel, Roa, Dolcetto e ovviamente Greed.
Ed non ebbe
nulla in contrario, ma non mancò di dirgli di fare
attenzione.
Ultimamente
però, lo vide abbastanza giù di morale,
probabilmente l'unico momento in cui sorrideva era quando si occupava
di qualche gatto che passava per casa.
-SONO A CASA
AL!- esclamò Ed dopo essere tornato dal quartier generale.
Non udì alcuna risposta dal fratello, così si
diresse nella sua stanza per controllare, ma la trovò vuota.
"mah...sarà
nello studio" pensò aprendo la porta della stanza. Lo vide
chino a terra su un cerchio alchemico con la testa bassa.
L'aria era resa fastidiosa dalla polvere del gesso e dalla poca
ventilazione, essendo finestre e balconi chiusi.
-Al?...-
sussurrò un po' spaventato il maggiore. Ancora nessuna
risposta. Appena Alphonse congiunse le mani, Ed guardò il
cerchio alchemico sgranando gli occhi, era quello della trasmutazione
umana.
"Fratellone...sai, credo che a
quel tempo...io mi fossi innamorato di Martel"
Ricordò
quelle sue parole in un secondo, quello prima che riuscisse a poggiare
le mani sul cerchio, che avesse davvero l'intenzione di riportarla in
vita. Beh, non lo sapeva di certo, ma comunque sentiva l'impulso di
doverlo fermare.
-FERMATI! SEI MATTO?- urlò correndogli incontro.
Lo prese per le braccia da dietro, ma prima le mani del minore
sfiorarono il cerchio, dando il via ad una reazione alchemica molto
potente. Un bagliore rossastro prese il posto delle linee tracciate col
gesso e riempì la stanza, quasi accecandoli.
-FRATELLONE! MA CHE FAI???- domandò allarmato Al cadendo al
dilà del cerchio, mentre Ed vi finì in mezzo,
cancellandone con le braccia varie parti.
Si sentì un urlo del maggiore, mentre Al si sentì
come svenire e, se pur cercando di mantenere i sensi, cadde a terra.
Rinvenne circa un ora dopo, svegliato da un suono simile ad un pianto.
Gli occhi erano impastati e la visuale fioca, ma non riconobbe la forma
di Ed nella stanzetta, bensì una piccola macchia rosa
pallido dall'altra parte della stanza.
Si avvicinò gattonando, per cercare di capire cosa fosse,
sporcandosi mani e ginocchia con il gesso.
Appena le orecchie ripresero a funzionare, udì distintamente
il pianto di un bambino, e quando riuscì a scorgere le
figure più nitidamente, davanti ai suoi occhi sbarrati, si
presentò un piccolo neonato.
Al si allontanò terrorizzato, senza capire nulla. Cos'era
successo? E la chimera che tentava di creare dov'era? Ma soprattutto,
DOV'ERA ED??
Sentendo il pianto persistere, si avvicinò intimorito a
quella piccola creaturina ignuda e tremante, distesa sul freddo
pavimento.
La prese tra le braccia e notò dei piccoli e morbidi capelli
biondi sulla sua testolina.
-ssh...st...sta tranquillo...- balbettò carezzandogli il
capo. Il bimbo si calmò subito dopo, sentendo il profumo di
Al e attaccandosi con le manine paffute alla sua maglia.
Alphonse si alzò dirigendosi verso il bagno per lavarlo dal
gesso, in quel momento gli sembrò la cosa più
normale da fare. Gli balenò in testa un'idea, che quello
fosse Ed??
No, dai, era una cosa impossibile, sia a livello fisico che alchemico.
Prima di lavarlo, si fermò al telefono, senza riuscire a
rendersi conto che il suo corpo aveva la consistenza di un budino e
faticava a rimanere in piedi.
-Pronto?- rispose il colonnello Mustang dall'altro capo.
-salve colonnello...- salutò con voce flebile e gli occhi
persi nel vuoto.
-Al? Alphonse sei tu? Che ti prende??-
-ho...un piccolo problema...non mi sento bene e mi serve aiuto...un
aiuto femminile- disse come se avesse visto un fantasma.
-...se devi trovarti la ragazza e ti serve aiuto io...-
-no...non è questo...davvero, mi mandi qualcuno
perchè ho davvero bisogno d'aiuto. Mandi il tenente
Hawkeye.....subito, la prego.- chiese scandendo bene ogni parola mentre
arrancava a chiamare quel che era successo semplicemente "problema".
-o...ok, sarà lì prima possibile.- disse il moro
un po' sbigottito dal tono assente del ragazzo.
Poco prima che arrivasse il tenente, Al si trovava seduto sul divano
mentre fissava il vuoto, ma con un po' più di coscienza.
Alzò il bimbo davanti a se -tu non puoi essere mio
fratello!- esclamò guardandolo.
In tutta risposta, il piccolo si esibì in una serie di
gorgoglii simili a risate agitando le manine in direzione di Al.
Vedendo che le risate su di lui non avevano effetto in quel momento,
decise che le bolle che aveva imparato a fare con la bocca erano molto
più interessanti, così prese a sbrodolarsi e
ridere.
Quando arrivò, il tenente trovò la porta aperta.
La donna entrò in abitì informali e si diresse
verso il salotto -Alphonse, sono arrivata. Dovresti tenere chiusa la
porta. Come mai mi hai...chia...ma..ta?- belbettò in fine
vedendo il bimbo in braccio ad Al.
-Alphonse?- domandò sconcertata avvicinandosi a lui, che
intanto aveva ripreso a ragionare, più o meno razionalmente.
-Tenente....ho ragione di credere...- iniziò lui.
"che questo bimbo è mio" pensò lei sconcertata,
ma non furono queste le parole del biondo.
-c...che cosa?- domandò lei.
-che...che questo neonato....sia Ed.- disse con un espressione fi
troppo controllata.
La donna lo guardò stupefatta, restando lì cinque
minuti buoni, mentre il presunto Ed era curiosamente assorto dalla
nuova arrivata e, vedendola in trans, cercò di attirare la
sua attenzione battendo le mani e balbettando frasi e piccole parole
senza senso.
Eccolo qui! Il primo capitolo di questa storia assurdamente strana! XD
Spero che almeno questo, per ora, abbia attirato la vostra attenzione e
che vi sia piaciuto! Nei prossimi capitoli entrerà in scena
anche Envy e i conseguenti casini che verrà a creare, ma
questo è l'unico spoiler che posso fare!^^ Fatemi sapere che
ne pensate e soprattutto se volete che la continui! Bacioni e
ringraziamenti a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ancora di
più a quelli che recensiranno! Bye Bye!!!!!
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Capitolo 2 *** Capitolo 2: il primo giorno...d'inferno ***
Vissero tutti felici e conetent?2
Ancora
stupita, ma certa di dover prendere in mano la situazione, il tenente
Hawkeye iniziò a parlare al ragazzo.
-Alphonse...che sia o meno Edward, questo neonato ha bisogno di cure.
Hmm... intanto tu provvedi a fargli il bagno, io intanto ti
procurerò un dottore fidato che farà un'analisi
del dna
senza chieder nulla sulla parentela...e qualche vestitino da
mettergli.- spiegò -...ce la fai a fargli il bagno?-
domandò titubante, ma in qualche modo rassicurata nel
vederlo
ripreso.
-si, certo...dovrebbe essere semplice. Poi le spiegherò
ciò che è successo tenente.- asserì
alzandosì dal divano e porgendo i soldi alla donna -su,
avanti.
Usi questi, non c'è motivo che spenda i suoi.- disse
sorridendole.
Il bimbo fu incredibilmente attirato dal sentirsi portare in una nuova
stanza, e la cosa gli fece quasi passre di mente Riza, che era
già uscita di casa.
-su...hem...piccolo- balbettò il ragazzo, ancora incerto sul
chiamarlo o meno col nome di suo fratello, ma se non lo fosse stato, si
sarebbe preoccupato ancora di più.
Lo portò in bagno, ominciando a far scorrere nella vasca
dell'acqua tiepida. Un nuovo oggetto attirò l'attenzione de
bebè, una splendida bottiglia piena di un liquido che si
trasformava in bolle. Quando l'acqua gli arrivò sotto le
spalle,
Al chiuse il rubinetto e "Ed" volse le mani verso quest'ultimo con dei
mugolii, come per chiedere perchè l'acqua smise di scorrere.
Notando che schiaffeggiandola, schizzava bagnando ovunque, il piccolo
prese ad agitare le braccine paffute ridendo come un matto.
-Ed!...c...cioè...beh...- cercò di prendere un
tono
più autoritario -piccolino, non si fa! Così bagni
dappertutto e non va bene, ok?- disse cercando allo stesso tempo di
essere anche dolce.
Il piccolo lo fissò con un'espressione che non lasciava
intendere cosa provasse..."no...ti prego, non piangere,non piangere!!"
pensò Al.
Come dimostrazione che aveva capito tutto, il bimbo continuò
il
suo entusiasmante gioco, bagnando ovunque, così il ragazzo
si
rassegnò finendo di lavarlo.
Si sedette sul divano infilando le mani tra i capelli "ma che diavolo
è successo?" si domandò sbigottito, mentre il
bambino lo
guardava senza capire. Al lo sentì sbadigliare ed emettere
dei
mugolii che facevano presagire che avrebbe avuto bisogno di un riposino
post-bagno. Vedere quel piccolo frugoletto avvolto in un asciugamano
bianco che studiava con occhi stanchi il mondo attorno a se, provando
ad ogni costo a rimanere sveglio, gli fece una gran tenerezza.
Lo prese tra le braccia e se lo portò al petto -allora
piccolino...che tu sia o meno Ed, hai bisogno di dormire adesso!- detto
questo si alzò e si diresse verso la sua stanza, poggiando
"Ed"
in mezzo al piumone.
Vedendo Al davanti a se, steso a pancia in giù con il mento
sorretto dalle mani, che lo fissava, il piccolo gattonò
verso di
lui per circa mezzo metro, avvolto dall'asciugamano.
Si sedette goffamente davanti a lui e cominciò ad
avvicinargli
le mani il viso. Le appoggiò entrambe sulla fronte,
scompigliandogli i capelli con le dita, per poi scendere a tirargli le
guance senza fargli male.
-gah... ...A...al alalalalalala...ahahah- il bimbo si esibì
in
un sacco di risolini, dopo aver scoperto che il nome "Al" poteva essere
trasformato in un "lalala", con cui sembrava divertirsi molto.
-SONO LA TUA PRIMA PAROLA!- esultò il ragazzo facendo girare
il bambino sopra la testa, facendolo ridere.
Dopo pochi minuti, Riza fece ritorno ed Al la accolse col piccolo in
braccio.
-oh che bello, vedo che avete legato!- esclamò sorridente la
donna.
-hem...s...si...- balbettò il ragazzo.
-allora, ho comprato un biberon, delle tutine, dei bavagli e... dei
pannolini.-
-grazie tenente, non so che avrei fatto senza il suo aiuto. - la
ringraziò Al.
-per l'esame, lo puoi tranquillamente fare nell'infermeria del quartier
generale...- Riza si bloccò, non riuscendo a trovare una
spiegazione.
-Alphonse...io ho fatto tutto ciò per questo bambino,
ma...ora ne converrai con me che è meglio spiegare tutto...-
-si, certo. Io...io ero nello studio, là- fece indicandolo
-...stavo provando a fare una ricerca su una chimera, o meglio, a
metterla in pratica. Il cerchio alchemico che ho usato, è
simile
a quello della trasmutazione umana, anche se non troppo, ma siccome la
stanza era poco illuminata, è facile che Ed entrando l'abbia
confuso con quello. Così, prima che potessi trasmutare la
chimera...Ed mi è saltato addosso, pensando che volessi
ripercorrere i passi del nostro passato, probabilmente. Nell'impatto mi
ha gettato aldilà del cerchio, ma lui, a processo alchemico
iniziato, ci è finito dritto inmezzo.- spiegò il
giovane.
-capisco...- asserì la donna -per ora non ci si
può fare
nulla di concreto. Informerò il colonnello Mustang, anche
se...non so se mi crederà. Ora devo andare Alphonse, credo
serva
del tempo per riordinare le idee. Te la senti di rimanere solo?-
domandò dolcemente.
-si, certo. Anche se è successo tutto troppo velocemente,
non
posso non prendere in mano la situazione, solo che...io non so
prendermi cura dei bambini.- ammise imbarazzato.
-oh, a questo ho già provveduto. Dovrai resistere solo
questa
sera da solo, domani in mattinata ti raggiungerà una ragazza
molto fidata, una mia amica che è perfetta per queste cose.-
spiegò lei.
Ad Al luccicarono gli occhi -grazie tenente!! Non saprei che fare senza
di lei!!- esultò il ragazzo.
La donna se ne andò dopo averlo salutato. Esaminando il
cerchio
nello stanzino, prese atto che davvero non era una trasmutazione umana,
ma anche dalla versione dei fatti, oltre tutto, Al era una persona di
cui poteva fidarsi ciecamente.
-hem...- davanti a quella pappetta informe che erano gli omogeneizzati,
Al si trovò un po' spiazzato, ma provò comunque a
rifilarli al bambino. In qualche modo riusciva a sentire qualcosa che
gli assicurava che quello era Ed.
Stranamente accettò di buon grado quel frullato di carni
miste e
altre cose, ma mentre gli stava portando alla bocca il quarto o quinto
cucchiaio, al piccolo venne il singhiozzo e tutto ciò che
aveva
in bocca finì sulla faccia del maggiore.
Al fece il muso lungo, guardandolo come a dire "ma proprio non potevi
farne a meno?". Come è ovvio, il bambino cominciò
a
ridere battendo le mani e, come per emulare il fratello, prese un po'
d'omogeneizzato dal vasetto e se lo spalmò in testa, ridendo
dinuovo.
Prima che Al potesse ribattere, sentì un rumore dalla stanza
accanto e quando vi arrivò, vide la porta-finestra che dava
sul
terrazzo aperta. Pensando a qualsiasi eventualità, prima di
avvicinarvisi, prese in mano un pesante soprammobile.
Si avvicinò cautamente al terrazzo, mentre qualche risata
del
bimbo echeggiava nella cucina, ma ovviamente Al poteva vederlo dalla
porta.
Aprì di scatto la porta trovandosi davanti solo il cielo
scuro e
lo stendipanni, tirò un sospiro di sollievo, ma appena prima
di
poterlo terminare, sentì un flebile rumore alle sue spalle.
Si
voltò velocemente e si vide davanti un ragazzo dai capelli
verdi, la pelle chiara e un abbigliamento fuori dal comune, a lui molto
familiare.
-bu!- a questa sua esclamazione fatta sottovoce, Al arretrò
con
un grido. Envy era attaccato alla fioriera che pendeva dal soffitto e
dondolava a testa in giù.
-da quanto tempo.-
-ENVY!- esclamò spiazzato -m...ma non...non eri morto?-
balbettò senza pensare.
-HEY! Non è una cosa gentile da dire! Cosa credi, che uno
come
me muoia tanto facilmente?- rispose aggrottando le sopracciglia.
-c...che ci fai qui?- domandò il biondo spaventato dal
ricordo del loro ultimo incontro.
-aah, nulla.- disse svogliato -facevo un giro e ho pensato di rompervi
le palle.- asserì.
Scendendo velocemente, entrò in casa guardandosi attorno.
-MA CHE DIAVOLO FAI??? ESCI SUBITO! Ti ricordo che questa non
è
una visita di piacere! Hai cercato di ammazzarci l'ultima volta!!-
urlò Al correndogli dietro.
-eeeh, ma che pignolo! Adesso mi sono rotto. Alla fine mi bastava che
il tuo caro papino...o meglio, il nostro...- si corresse assottigliando
gli occhi -...morisse, e a quanto pare ora sono apposto!-
esclamò.
Prima di raggiungerela cucina continuò a guardarsi attorno
-dov'è il piccoletto d'acciaio?- domandò con
un'indole
stranamente tranquilla.
Al non capì più nulla, sembrava la reimpatriata
di un vecchio amico!
-hem...lui...lui non...-
prima che potesse continuare, Envy si precipitò in cucina,
dopo aver sentito un gridolino del bimbo.
-oooh, ma non dirmi...sei diventato papà, o è di
O'chibi san?- lo canzonò dopo aver visto "Ed".
-no...quello...quello è...è
O'chib...c..cioè, quello è...è Ed.-
balbettò Al.
Envy lo fissò interdetto per trenta secondi buoni ad occhi
sbarrati.
-prego?- domandò senza staccargli lo sguardo di dosso.
-hem...c...c'è stato un piccolo problema in una
trasmutazione...di una chimera e...puff- finì il biondo.
- ma che cazzo vuol dire puff?? All'esame di stato basta dire che in un
cerchio alchemico avviene un puff, e ti fanno alchimista!??!?!?!- disse
alzando la voce.
-no...è...è che è finito in mezzo al
cerchio...ne deve aver cancellata una parte modificandolo...e...e...-
-AH! NON DIRMI PUFF!!!- lo avvertì l'altro.
-...io...io sono svenuto, appena mi sono svegliato era già
così.-
-cioè...questo è il piccoletto d'acciaio?-
domandò incredulo.
-domani me ne accerterò con un esame, ma credo di si, al
99%- spiegò.
Envy alzò il bimbo che emise dei gorgoglii, mettendogli le
mani in faccia e sporcandogliela di quella orribile pappina.
L'homunculus fece la stessa espressione di Al, quando gli successe
più o meno la stessa cosa.
-già lo odio!- esclamò sedendolo dinuovo sul
seggiolone.
-Envy...si può sapere perchè....- si
bloccò
vedendo che il bambino cominciava ad assumere un'aria stanca.
Sporgendosi dal seggiolone afferrò un lembo del pezzo
svolazzante dei pantaloni di Envy -che vuoi marmocchio?-
domandò
scortesemente con le mani ai fianchi.
-vuole essere preso in braccio...- spiegò Al.
-io non lo prendo in braccio!!-
-ma se l'hai fatto anche prima!...anche...se...l'hai preso come se
fosse una schifezza.-
-perchè io li odio i bambini! Sbavano, fanno ciò
che
dovrebbero fare in bagno nelle loro mutande, tirano, mordono,
pizzicano...insomma, che cosa spinge la gente ad avere...questi
mostriciattoli??- domandò indicando il bambino.
-ok, ho capito! Su, vieni piccolo- disse prendendolo in braccio.
-bah!- esclamò il moro incrociando le mani dietro la testa
-io
me ne vado! Metti che torno per vedere se il marmocchio è il
piccoletto d'acciaio.- disse dirigendosi verso il terrazzo.
-hey ma...! Non...-
-non cosa?- domandò l'altro girando il busto.
-ma che cosa credi che sia io? Un tuo vecchio amico d'infanzia?- chiese
sarcastico.
-no, certo che no! Ma figurati! Dovrò pure fare qualcosa
durante
il giorno, e venire a rompere le scatole a qualcuno sembra la cosa
migliore!- spiegò saltando giù dalla finestra.
-ALLORA TROVATI UNA RAGAZZA O UN HOBBY!!- urlò Al sapendo
bene che l'avrebbe sentito.
Tornò in casa accigliato ed il bimbo lo guardò
prima sorridente, poi scoppiò in una fragorosa risata.
Lo prese in braccio e lo portò in camera, per poi buttarsi
sfinito sul letto... -che giornata entusiasmante sarà
domani!!- fece sarcastico, per poi crollare dopo dieci minuti.
Fine 2° capitolo.
Bene, aggiornato il secondo!! Spero che vi sia piaciuto e che abbiate
voglia di leggere il seguito!!^^ Nel prossimo capitolo...conosceremo un
nuovo personaggio, la baby sitter di Ed!! Piacerà al
piccolo? (ora si può davvero chiamare così!!) Che
ne penserà Al...ed Envy? E Roy...come reagirà
alla vista del nuovo Ed??
Tutto questo al prossimo aggiornamento!! Grazie di aver letto fin qui,
recensite!!^o^
Bacioni Envy99!
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