Vissero tutti felici e contenti?

di Envy99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: sei tu, Ed?? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: il primo giorno...d'inferno ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: sei tu, Ed?? ***


Vissero tutti felici e contenti? Dopo essersi ripresi dalle avventure vissute dopo la trasmutazione della
madre, Edward Elric (18 anni) e Alphonse Elric (17 anni), si ritirarono
tranquillamente in un appartamento a Central City. Tutti i problemi avuti,
costarono ad Al una lunga riabilitazione del suo nuovo, o meglio vero, corpo.
Con l'aiuto del fratello però, riuscì a riprendersi più infretta.
Anche la vita dei militari coinvolti nella faccenda riprese il suo ritmo dopo un

po'.
Il colonnello Mustang aveva purtroppo perso l'occhio sinistro a causa di Archer, ma ciò lo portò ad una lieta constatazione: sentire Riza piangere affianco a lui e vederla in seguito ogni giorno a prestargli aiuto all'ospedale, rese una possibile infatuazione per lui, più che un semplice sospetto.
Il sottotenente Havok era costantemente alla ricerca di una ragazza, ma questa non era una novità.
La fine dei tre homunculus rimasti, era ignota a tutti, ma sia Ed che Al erano più interessati ad Envy. Continuarono ad essere perplessi e stupiti dalle verità rivelategli quel giorno e, in qualche modo capirono le ostilità nei loro confronti, ma alla fine anche loro erano stati abbandonati.

Da tempo Al conduceva ricerche sulle chimere il quale, a detta sua, era un modo per commemorare Martel, Roa, Dolcetto e ovviamente Greed.
Ed non ebbe nulla in contrario, ma non mancò di dirgli di fare attenzione.
Ultimamente però, lo vide abbastanza giù di morale, probabilmente l'unico momento in cui sorrideva era quando si occupava di qualche gatto che passava per casa.

-SONO A CASA AL!- esclamò Ed dopo essere tornato dal quartier generale. Non udì alcuna risposta dal fratello, così si diresse nella sua stanza per controllare, ma la trovò vuota.
"mah...sarà nello studio" pensò aprendo la porta della stanza. Lo vide chino a  terra su un cerchio alchemico con la testa bassa. L'aria era resa fastidiosa dalla polvere del gesso e dalla poca ventilazione, essendo finestre e balconi chiusi.
-Al?...- sussurrò un po' spaventato il maggiore. Ancora nessuna risposta. Appena Alphonse congiunse le mani, Ed guardò il cerchio alchemico sgranando gli occhi, era quello della trasmutazione umana.
"Fratellone...sai, credo che a quel tempo...io mi fossi innamorato di Martel"

Ricordò quelle sue parole in un secondo, quello prima che riuscisse a poggiare le mani sul cerchio, che avesse davvero l'intenzione di riportarla in vita. Beh, non lo sapeva di certo, ma comunque sentiva l'impulso di doverlo fermare.
-FERMATI! SEI MATTO?- urlò correndogli incontro.
Lo prese per le braccia da dietro, ma prima le mani del minore sfiorarono il cerchio, dando il via ad una reazione alchemica molto potente. Un bagliore rossastro prese il posto delle linee tracciate col gesso e riempì la stanza, quasi accecandoli.
-FRATELLONE! MA CHE FAI???- domandò allarmato Al cadendo al dilà del cerchio, mentre Ed vi finì in mezzo, cancellandone con le braccia varie parti.
Si sentì un urlo del maggiore, mentre Al si sentì come svenire e, se pur cercando di mantenere i sensi, cadde a terra.

Rinvenne circa un ora dopo, svegliato da un suono simile ad un pianto. Gli occhi erano impastati e la visuale fioca, ma non riconobbe la forma di Ed nella stanzetta, bensì una piccola macchia rosa pallido dall'altra parte della stanza.
Si avvicinò gattonando, per cercare di capire cosa fosse, sporcandosi mani e ginocchia con il gesso.
Appena le orecchie ripresero a funzionare, udì distintamente il pianto di un bambino, e quando riuscì a scorgere le figure più nitidamente, davanti ai suoi occhi sbarrati, si presentò un piccolo neonato.

Al si allontanò terrorizzato, senza capire nulla. Cos'era successo? E la chimera che tentava di creare dov'era? Ma soprattutto, DOV'ERA ED??
Sentendo il pianto persistere, si avvicinò intimorito a quella piccola creaturina ignuda e tremante, distesa sul freddo pavimento.
La prese tra le braccia e notò dei piccoli e morbidi capelli biondi sulla sua testolina.
-ssh...st...sta tranquillo...- balbettò carezzandogli il capo. Il bimbo si calmò subito dopo, sentendo il profumo di Al e attaccandosi con le manine paffute alla sua maglia.
Alphonse si alzò dirigendosi verso il bagno per lavarlo dal gesso, in quel momento gli sembrò la cosa più normale da fare. Gli balenò in testa un'idea, che quello fosse Ed??
No, dai, era una cosa impossibile, sia a livello fisico che alchemico.
Prima di lavarlo, si fermò al telefono, senza riuscire a rendersi conto che il suo corpo aveva la consistenza di un budino e faticava a rimanere in piedi.
-Pronto?- rispose il colonnello Mustang dall'altro capo.
-salve colonnello...- salutò con voce flebile e gli occhi persi nel vuoto.
-Al? Alphonse sei tu? Che ti prende??-
-ho...un piccolo problema...non mi sento bene e mi serve aiuto...un aiuto femminile- disse come se avesse visto un fantasma.
-...se devi trovarti la ragazza e ti serve aiuto io...-
-no...non è questo...davvero, mi mandi qualcuno perchè ho davvero bisogno d'aiuto. Mandi il tenente Hawkeye.....subito, la prego.- chiese scandendo bene ogni parola mentre arrancava a chiamare quel che era successo semplicemente "problema".
-o...ok, sarà lì prima possibile.- disse il moro un po' sbigottito dal tono assente del ragazzo.

Poco prima che arrivasse il tenente, Al si trovava seduto sul divano mentre fissava il vuoto, ma con un po' più di coscienza.
Alzò il bimbo davanti a se -tu non puoi essere mio fratello!- esclamò guardandolo.
In tutta risposta, il piccolo si esibì in una serie di gorgoglii simili a risate agitando le manine in direzione di Al. Vedendo che le risate su di lui non avevano effetto in quel momento, decise che le bolle che aveva imparato a fare con la bocca erano molto più interessanti, così prese a sbrodolarsi e ridere.
Quando arrivò, il tenente trovò la porta aperta.
La donna entrò in abitì informali e si diresse verso il salotto -Alphonse, sono arrivata. Dovresti tenere chiusa la porta. Come mai mi hai...chia...ma..ta?- belbettò in fine vedendo il bimbo in braccio ad Al.
-Alphonse?- domandò sconcertata avvicinandosi a lui, che intanto aveva ripreso a ragionare, più o meno razionalmente.
-Tenente....ho ragione di credere...- iniziò lui.
"che questo bimbo è mio" pensò lei sconcertata, ma non furono queste le parole del biondo.
-c...che cosa?- domandò lei.
-che...che questo neonato....sia Ed.- disse con un espressione fi troppo controllata.
La donna lo guardò stupefatta, restando lì cinque minuti buoni, mentre il presunto Ed era curiosamente assorto dalla nuova arrivata e, vedendola in trans, cercò di attirare la sua attenzione battendo le mani e balbettando frasi e piccole parole senza senso.

Eccolo qui! Il primo capitolo di questa storia assurdamente strana! XD Spero che almeno questo, per ora, abbia attirato la vostra attenzione e che vi sia piaciuto! Nei prossimi capitoli entrerà in scena anche Envy e i conseguenti casini che verrà a creare, ma questo è l'unico spoiler che posso fare!^^ Fatemi sapere che ne pensate e soprattutto se volete che la continui! Bacioni e ringraziamenti a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ancora di più a quelli che recensiranno! Bye Bye!!!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: il primo giorno...d'inferno ***


Vissero tutti felici e conetent?2 Ancora stupita, ma certa di dover prendere in mano la situazione, il tenente Hawkeye iniziò a parlare al ragazzo.
-Alphonse...che sia o meno Edward, questo neonato ha bisogno di cure. Hmm... intanto tu provvedi a fargli il bagno, io intanto ti procurerò un dottore fidato che farà un'analisi del dna senza chieder nulla sulla parentela...e qualche vestitino da mettergli.- spiegò -...ce la fai a fargli il bagno?- domandò titubante, ma in qualche modo rassicurata nel vederlo ripreso.
-si, certo...dovrebbe essere semplice. Poi le spiegherò ciò che è successo tenente.- asserì alzandosì dal divano e porgendo i soldi alla donna -su, avanti. Usi questi, non c'è motivo che spenda i suoi.- disse sorridendole.
Il bimbo fu incredibilmente attirato dal sentirsi portare in una nuova stanza, e la cosa gli fece quasi passre di mente Riza, che era già uscita di casa.
-su...hem...piccolo- balbettò il ragazzo, ancora incerto sul chiamarlo o meno col nome di suo fratello, ma se non lo fosse stato, si sarebbe preoccupato ancora di più.
Lo portò in bagno, ominciando a far scorrere nella vasca dell'acqua tiepida. Un nuovo oggetto attirò l'attenzione de bebè, una splendida bottiglia piena di un liquido che si trasformava in bolle. Quando l'acqua gli arrivò sotto le spalle, Al chiuse il rubinetto e "Ed" volse le mani verso quest'ultimo con dei mugolii, come per chiedere perchè l'acqua smise di scorrere.
Notando che schiaffeggiandola, schizzava bagnando ovunque, il piccolo prese ad agitare le braccine paffute ridendo come un matto.
-Ed!...c...cioè...beh...- cercò di prendere un tono più autoritario -piccolino, non si fa! Così bagni dappertutto e non va bene, ok?- disse cercando allo stesso tempo di essere anche dolce.
Il piccolo lo fissò con un'espressione che non lasciava intendere cosa provasse..."no...ti prego, non piangere,non piangere!!" pensò Al.
Come dimostrazione che aveva capito tutto, il bimbo continuò il suo entusiasmante gioco, bagnando ovunque, così il ragazzo si rassegnò finendo di lavarlo.

Si sedette sul divano infilando le mani tra i capelli "ma che diavolo è successo?" si domandò sbigottito, mentre il bambino lo guardava senza capire. Al lo sentì sbadigliare ed emettere dei mugolii che facevano presagire che avrebbe avuto bisogno di un riposino post-bagno. Vedere quel piccolo frugoletto avvolto in un asciugamano bianco che studiava con occhi stanchi il mondo attorno a se, provando ad ogni costo a rimanere sveglio, gli fece una gran tenerezza.
Lo prese tra le braccia e se lo portò al petto -allora piccolino...che tu sia o meno Ed, hai bisogno di dormire adesso!- detto questo si alzò e si diresse verso la sua stanza, poggiando "Ed" in mezzo al piumone.
Vedendo Al davanti a se, steso a pancia in giù con il mento sorretto dalle mani, che lo fissava, il piccolo gattonò verso di lui per circa mezzo metro, avvolto dall'asciugamano.
Si sedette goffamente davanti a lui e cominciò ad avvicinargli le mani il viso. Le appoggiò entrambe sulla fronte, scompigliandogli i capelli con le dita, per poi scendere a tirargli le guance senza fargli male.
-gah... ...A...al alalalalalala...ahahah- il bimbo si esibì in un sacco di risolini, dopo aver scoperto che il nome "Al" poteva essere trasformato in un "lalala", con cui sembrava divertirsi molto.
-SONO LA TUA PRIMA PAROLA!- esultò il ragazzo facendo girare il bambino sopra la testa, facendolo ridere.

Dopo pochi minuti, Riza fece ritorno ed Al la accolse col piccolo in braccio.
-oh che bello, vedo che avete legato!- esclamò sorridente la donna.
-hem...s...si...- balbettò il ragazzo.
-allora, ho comprato un biberon, delle tutine, dei bavagli e... dei pannolini.-
-grazie tenente, non so che avrei fatto senza il suo aiuto. - la ringraziò Al.
-per l'esame, lo puoi tranquillamente fare nell'infermeria del quartier generale...- Riza si bloccò, non riuscendo a trovare una spiegazione.
-Alphonse...io ho fatto tutto ciò per questo bambino, ma...ora ne converrai con me che è meglio spiegare tutto...-
-si, certo. Io...io ero nello studio, là- fece indicandolo -...stavo provando a fare una ricerca su una chimera, o meglio, a metterla in pratica. Il cerchio alchemico che ho usato, è simile a quello della trasmutazione umana, anche se non troppo, ma siccome la stanza era poco illuminata, è facile che Ed entrando l'abbia confuso con quello. Così, prima che potessi trasmutare la chimera...Ed mi è saltato addosso, pensando che volessi ripercorrere i passi del nostro passato, probabilmente. Nell'impatto mi ha gettato aldilà del cerchio, ma lui, a processo alchemico iniziato, ci è finito dritto inmezzo.- spiegò il giovane.
-capisco...- asserì la donna -per ora non ci si può fare nulla di concreto. Informerò il colonnello Mustang, anche se...non so se mi crederà. Ora devo andare Alphonse, credo serva del tempo per riordinare le idee. Te la senti di rimanere solo?- domandò dolcemente.
-si, certo. Anche se è successo tutto troppo velocemente, non posso non prendere in mano la situazione, solo che...io non so prendermi cura dei bambini.- ammise imbarazzato.
-oh, a questo ho già provveduto. Dovrai resistere solo questa sera da solo, domani in mattinata ti raggiungerà una ragazza molto fidata, una mia amica che è perfetta per queste cose.- spiegò lei.
Ad Al luccicarono gli occhi -grazie tenente!! Non saprei che fare senza di lei!!- esultò il ragazzo.
La donna se ne andò dopo averlo salutato. Esaminando il cerchio nello stanzino, prese atto che davvero non era una trasmutazione umana, ma anche dalla versione dei fatti, oltre tutto, Al era una persona di cui poteva fidarsi ciecamente.

-hem...- davanti a quella pappetta informe che erano gli omogeneizzati, Al si trovò un po' spiazzato, ma provò comunque a rifilarli al bambino. In qualche modo riusciva a sentire qualcosa che gli assicurava che quello era Ed.
Stranamente accettò di buon grado quel frullato di carni miste e altre cose, ma mentre gli stava portando alla bocca il quarto o quinto cucchiaio, al piccolo venne il singhiozzo e tutto ciò che aveva in bocca finì sulla faccia del maggiore.
Al fece il muso lungo, guardandolo come a dire "ma proprio non potevi farne a meno?". Come è ovvio, il bambino cominciò a ridere battendo le mani e, come per emulare il fratello, prese un po' d'omogeneizzato dal vasetto e se lo spalmò in testa, ridendo dinuovo.
Prima che Al potesse ribattere, sentì un rumore dalla stanza accanto e quando vi arrivò, vide la porta-finestra che dava sul terrazzo aperta. Pensando a qualsiasi eventualità, prima di avvicinarvisi, prese in mano un pesante soprammobile.
Si avvicinò cautamente al terrazzo, mentre qualche risata del bimbo echeggiava nella cucina, ma ovviamente Al poteva vederlo dalla porta.
Aprì di scatto la porta trovandosi davanti solo il cielo scuro e lo stendipanni, tirò un sospiro di sollievo, ma appena prima di poterlo terminare, sentì un flebile rumore alle sue spalle. Si voltò velocemente e si vide davanti un ragazzo dai capelli verdi, la pelle chiara e un abbigliamento fuori dal comune, a lui molto familiare.
-bu!- a questa sua esclamazione fatta sottovoce, Al arretrò con un grido. Envy era attaccato alla fioriera che pendeva dal soffitto e dondolava a testa in giù.
-da quanto tempo.-
-ENVY!- esclamò spiazzato -m...ma non...non eri morto?- balbettò senza pensare.
-HEY! Non è una cosa gentile da dire! Cosa credi, che uno come me muoia tanto facilmente?- rispose aggrottando le sopracciglia.
-c...che ci fai qui?- domandò il biondo spaventato dal ricordo del loro ultimo incontro.
-aah, nulla.- disse svogliato -facevo un giro e ho pensato di rompervi le palle.- asserì.
Scendendo velocemente, entrò in casa guardandosi attorno.
-MA CHE DIAVOLO FAI??? ESCI SUBITO! Ti ricordo che questa non è una visita di piacere! Hai cercato di ammazzarci l'ultima volta!!- urlò Al correndogli dietro.
-eeeh, ma che pignolo! Adesso mi sono rotto. Alla fine mi bastava che il tuo caro papino...o meglio, il nostro...- si corresse assottigliando gli occhi -...morisse, e a quanto pare ora sono apposto!- esclamò.
Prima di raggiungerela cucina continuò a guardarsi attorno -dov'è il piccoletto d'acciaio?- domandò con un'indole stranamente tranquilla.
Al non capì più nulla, sembrava la reimpatriata di un vecchio amico!
-hem...lui...lui non...-
prima che potesse continuare, Envy si precipitò in cucina, dopo aver sentito un gridolino del bimbo.
-oooh, ma non dirmi...sei diventato papà, o è di O'chibi san?- lo canzonò dopo aver visto "Ed".
-no...quello...quello è...è O'chib...c..cioè, quello è...è Ed.- balbettò Al.
Envy lo fissò interdetto per trenta secondi buoni ad occhi sbarrati.
-prego?- domandò senza staccargli lo sguardo di dosso.
-hem...c...c'è stato un piccolo problema in una trasmutazione...di una chimera e...puff- finì il biondo.
- ma che cazzo vuol dire puff?? All'esame di stato basta dire che in un cerchio alchemico avviene un puff, e ti fanno alchimista!??!?!?!- disse alzando la voce.
-no...è...è che è finito in mezzo al cerchio...ne deve aver cancellata una parte modificandolo...e...e...-
-AH! NON DIRMI PUFF!!!- lo avvertì l'altro.
-...io...io sono svenuto, appena mi sono svegliato era già così.-
-cioè...questo è il piccoletto d'acciaio?- domandò incredulo.
-domani me ne accerterò con un esame, ma credo di si, al 99%- spiegò.
Envy alzò il bimbo che emise dei gorgoglii, mettendogli le mani in faccia e sporcandogliela di quella orribile pappina.
L'homunculus fece la stessa espressione di Al, quando gli successe più o meno la stessa cosa.
-già lo odio!- esclamò sedendolo dinuovo sul seggiolone.
-Envy...si può sapere perchè....- si bloccò vedendo che il bambino cominciava ad assumere un'aria stanca. Sporgendosi dal seggiolone afferrò un lembo del pezzo svolazzante dei pantaloni di Envy -che vuoi marmocchio?- domandò scortesemente con le mani ai fianchi.
-vuole essere preso in braccio...- spiegò Al.
-io non lo prendo in braccio!!-
-ma se l'hai fatto anche prima!...anche...se...l'hai preso come se fosse una schifezza.-
-perchè io li odio i bambini! Sbavano, fanno ciò che dovrebbero fare in bagno nelle loro mutande, tirano, mordono, pizzicano...insomma, che cosa spinge la gente ad avere...questi mostriciattoli??- domandò indicando il bambino.
-ok, ho capito! Su, vieni piccolo- disse prendendolo in braccio.
-bah!- esclamò il moro incrociando le mani dietro la testa -io me ne vado! Metti che torno per vedere se il marmocchio è il piccoletto d'acciaio.- disse dirigendosi verso il terrazzo.
-hey ma...! Non...-
-non cosa?- domandò l'altro girando il busto.
-ma che cosa credi che sia io? Un tuo vecchio amico d'infanzia?- chiese sarcastico.
-no, certo che no! Ma figurati! Dovrò pure fare qualcosa durante il giorno, e venire a rompere le scatole a qualcuno sembra la cosa migliore!- spiegò saltando giù dalla finestra.
-ALLORA TROVATI UNA RAGAZZA O UN HOBBY!!- urlò Al sapendo bene che l'avrebbe sentito.
Tornò in casa accigliato ed il bimbo lo guardò prima sorridente, poi scoppiò in una fragorosa risata.
Lo prese in braccio e lo portò in camera, per poi buttarsi sfinito sul letto... -che giornata entusiasmante sarà domani!!- fece sarcastico, per poi crollare dopo dieci minuti.

Fine 2° capitolo.
Bene, aggiornato il secondo!! Spero che vi sia piaciuto e che abbiate voglia di leggere il seguito!!^^ Nel prossimo capitolo...conosceremo un nuovo personaggio, la baby sitter di Ed!! Piacerà al piccolo? (ora si può davvero chiamare così!!) Che ne penserà Al...ed Envy? E Roy...come reagirà alla vista del nuovo Ed??
Tutto questo al prossimo aggiornamento!! Grazie di aver letto fin qui, recensite!!^o^
Bacioni Envy99!

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