bullied

di Rusher__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'introduzione' ***
Capitolo 2: *** my savior. Part1. ***
Capitolo 3: *** my savior. part2 ***
Capitolo 4: *** he cares. ***
Capitolo 5: *** 'aiuto' ***



Capitolo 1
*** 'introduzione' ***


Salve :)
questa è diciamo un po l'introduzione, della storia. 
La vera e propria storia inizia nel capitolo successivo.
Grazie, e buona lettura. :)
 
 
 
 
 
 
Sapete, forse lasciare casa appena compiuti 18 anni, non è una buona idea.
ma, è quello che tutti i teenagers pensano. Primo: finire la scuola.
Secondo: compiere 18 anni e lasciare casa, per andare al college. 
L'ultima volta che ho visto mia madre è stato ad Agosto, al mio compleanno. Quando ho compiuto 18 anni.
Qualche settimana dopo, mi sono trasferita da NY a LA.
Avevo ancora un anno di scuola da finire, lo avrei finito là. Mia madre si fida di me, sa che sono molto indipendente, quindi mi lasciò andare.
Anche perchè, essendo lì avrei potuto avere più occasioni di lavoro, di college di una certa fama, con ottimi insegnati.
E beh, pensavo che la vita sarebbe stata molto, molto più facile. 
Beh, credetemi, mi sbagliavo. Mi sbagliavo troppo.
Mi sono trasferità in una piccola casa, qualche settimana prima che iniziasse la scuola. 
Quindi, sono entrata in questa nuova scuola, ultimo anno, non proprio preparata.
Volevo solo che volasse via, non vedevo l'ora di andare al college.
Ne avevo già cercato qualcuno online, e non avevo trovato qualcuno un po vicino a me.
Comunque, questo anno scolastico è iniziato, vorrei solo concentrarmi sui miei studi e sui miei voti, ma non posso.
Va male, molto male. E non parlo solo dei miei voti.
Il mio nome è Allison, e sono vittima di bullismo. 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** my savior. Part1. ***


L'allarme della mia sveglia smise di 'urlare' in quel modo così fastidioso. 
Mi alzai, e guardai il cellulare. '9:00 am'.
Corsi in bagno, mi lavai, mi vestìì, misi un po di mascara e scesi al piano inferiore, non avevo tempo per la colazione. Ma perchè suonava sempre tardi?!
Odio quando metto la sceglia, e lei va per i fatti suoi, avanti. 
La scuola è iniziata un'ora fa, e io sono in ritardo, di nuovo;
Presi i miei compiti e mi precipitai subito lì. 
Quando arrivai, mi precipitai in segreteria,
ero così stanca.
Presi quella specie di permesso che la signorina Beth mi diede, lanciandomi un'occhiataccia per il ritardo, e andai nell'aula dove dovevo essere. L'aula di biologia.
Ma seriamente?! è dall'altra parte dell'edificio!
Stavo per andarmene quando sentì qualcuno chiamare il mio nome, e mi pietrificai. 
oh no.
-hey stronzetta! -Jordan. Ovvero un ragazzo che sta ripetendo l'ultimo anno per non mi ricordo quante altre volte.
-sei in ritardo? -chiese. 
Annuì e basta, e iniziai a camminare veloce, ma lui mi bloccò.
-Perchè scappi?
-Sono in ritardo!
-oh, la rusher è in ritardo per andare in classe-disse ridendo. 
Non avrei mai immaginato che lui fosse così, un mese fa. 
All'inizio era amichevole, scherzavamo pure. Poi, un giorno, vide tra le mie foto, una di un ragazzo, ovvero 'kendall schmidt' consideratela la mia 'celebrity crush' o quello che volete, sta di fatto che con le sue parole, mi aiuta molto. Insieme a quegli altri 4 idioti dei suoi amici, si insomma, posso considerarmi una rusher. 
''è una band per bambini'' iniziò a dire, e disse a tutta la scuola che io sono una rusher, come se fosse qualcosa di male.
Beh, lui è ufficilamente 'il mio bullo'. 
-Dammi quel coso, sono in ritardo anch'io e mi serve. Cambierò il nome.
Non fiatai, lo guardai e basta, il che lo innervosì. 
-Dammi il permesso! -urlò. 
-no. -dissi cercando di scappare, ma lui mi afferò la caviglia e caddi a terra.
Aveva qualcosa in mano, una specie di coltellino. Lo prese e lo passo sulla mia fronte, facendo un taglio.
Poi prese il permesso, e andando via ridendo, disse: ''grazie rusher''
Mi alzai, guardando tutta una chiazza di sangue a terra. 
Presi i miei libri e corsi all'armadietto, per vedere cosa mi aveva fatto jordan. 
Aprì e, guardandomi in uno specchietto, vidi un taglio profondo proprio al centro della mia fronte. 
Sbattei le palpebre più volte, sbattei l'armadietto, misi la mia mano sulla fronte, e scappai piangendo, fuori dalla scuola. Nessuno mi vide.
Corsi, passando alcune persone, ma non diedi retta a nessuno. E nessuno diede retta a me. 
Arrivando su un marciapiede, sentì che qualcuno mi stava osservando, ma non ci diedi poi così importanza.
Non feci più di tre passi, che caddi sul suolo, avevo perso fin troppo sangue. 
Iniziai a piangere forte, e l'unica cosa che ricordo, è che due braccia mi toccarono le spalle.
Disse qualcosa e vi giuro, la voce era familiare. 

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Capitolo 3
*** my savior. part2 ***


 
 Kendall's P.O.V.


Logan, fottiti. 
Questa mattina mi aveva svegliato presto, dicendomi che c'era un'emergenza con la band e che dovevo andare subito allo studio.
Quando arrivai lì, non c'era nessuno. Logan me l'aveva fatta di nuovo;
Ora stavo andando a casa, andavo piano per strada con la macchina, mentre mi godevo un po di vento fresco. Tutti quanti erano o a lavoro o a scuola.
Mentre i ragazzi, stavano dormendo.
Ero da solo, fino a quando non vidi una ragazza. Era sui 18 anni, ed indossava dei jeans, delle vans, ed una maglietta verde chiaro. Aveva i capelli un po spettinati, e stava coprendo la sua fronte. 
Ma perchè? 
La guardai attraversare la strada, sbandava un po. Era ubriaca? No pensai, non è l'ora questa che qualcuno va ad ubriacarsi. 
Attraversai l'angolo, e lei stava quasi per essere investita da una macchina. 
Continuava a camminare, ma prima che potessi 'chiamarla', cadde sul suolo. 
Mi avvicinai piano, e scoprì che stava piangendo, molto forte. D'istinto misi le mani sulle sue spalle.
-Hey, stai bene? -chiesi, ingenuamente. 
Lei scoppiò a piangere più fort,e ma non mi guardò. 
Le presi la mano e vidi che era coperta di sangue. 
L'alzai, volevo aiutarla.
-Ti prego dimmi cosa è successo. 
Pianse di più, e non mi guardava ancora, teneva gli occhi chiusi. Voleva parlare, ma non ci riusciva.
-D'accordo, non dire una parola, ti porto in ospedale. 
Cacciai la felpa che avevo addosso e gliela misi sulla fronte, stava sanguinando come non so cosa.
La misi in auto e, la portai subito all'ospedale. 
Non conosco questa ragazza, non ci credo che la sto aiutando. è giovane, e non volevo che morisse sulla strada. 
Ora ha la testa poggiata sul finestrino, ancora con gli occhi chiusi, ma sta respirando e continua a tenere la mia felpa sul taglio, mentre le trema la mano.
Mentre la guardavo, notai qualcosa al suo collo. Qualcosa che conoscevo molto bene. 
Una collana Choose180. Ovvero quelle di mia madre.
Mi conosce.






[all'ospedale]

Allison P.O.V.


sentivo come stessi lasciando questo mondo. Non ci credo che Jordan mi abbia fatto questo. Ho molta paura. A quanto ha detto il dottore, mi ha colpito dei nervi celebrali.
Incredibile.
Tutto quello che ricordo è che sono caduta sul suolo, e subito due mani mi hanno toccato le spalle. Quella persona mi chiese come stavo, ma io non risposi perchè non avevo più voce, mi sentivo morire. Respiravo male. 
Così subito mi ha dato la sua felpa e con la sua macchina, credo, mi ha portata quì. Due dottori sono venuti e mi hanno portata su una barella, e la figura di quella persona spariva sfocata davanti ai miei occhi. 
Desideravo ringraziarlo...
-
hey-mi chiamò una dottoressa. 
  -si?-risposi. 
 -Posso chiedere il tuo nome?
-Oh, Allison, Allison Colton. 

Mi guardai in giro, scrutando la mia stanza. Stavo bene, apparte un piccolo mal di testa. Toccai la fronte con la mano, la ferità più che altro, era molto calda.
Il dottore entrò nella mia stanza e misi subito la mano giù.
-Ciao Allison
-Salve.

-ok..prima di tutto: ricordi qualcosa?
-tutto perfettamente.
-Menomale.
-Posso chiedervi cosa mi avete fatto..?
-Ovvio. Primo, abbiamo fermato tutto il sangue che scorreva. Secondo abbiamo usato i raggi x per vedere se avevi subito danni gravi.
Ma niente, sei apposto. Ma stai molto attenta a non prendere qualche botta lì, potrebbe causare danni gravi.

annuì.
-Quanto tempo ho dormito?
-solo un'ora.
-quindi posso andarmene?
-certo,ma ti chiedo di stare quì qualche altra ora. Ti dirò io quando andare.

anuìì di nuovo.
-sa per caso chi mi ha..salvata?
-no. Ma è in sala d'attesa. è rimasto quì per assicurarsi che tu stessi bene. Vuoi che te lo chiami?
-Si per favore, grazie.

Stavo seduta nella stanza, pensando a chi fosse. Come sarà? Alto? Basso? Gentile? Beh, che domande. ovvio se mi ha portata fino a quì.
Comunque, ci tengo a ringraziarlo molto. 

-è quì.-disse il dottore mentre se ne andava. 
I miei occhi si aprirono di più quando vidi chi era.
Alto, biondo, occhi verdi. Aveva il sorriso che aveva su tutti i miei posters in camera.
-Kendall..Schmidt?-dissi sorpresa.
-Si, sono io.-Rispose. 
-ehm..vieni quì, siediti..-Dissi guardando la sedia nell'angolo. La prese, e si mise vicino al letto.
-Quindi..-disse dopo un momento di silenzio.
-ehm..grazie per avermi salvata..o portata all'ospedale. 
-Non potevo lasciare una mia fan morire in quel modo
-disse.
-come sapevi che sono una tua fan?
-beh, primo, hai detto il mio nome quando sono entrato e secondo, ho visto la collana che indossavi. 
Guardai giù al mio collo, avevo ancora la collana. Subito dopo, alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi. 






salve c: che ve ne pare?
potete recensire e farmi sapere? Ci tengo!
ciao c:

 
 

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Capitolo 4
*** he cares. ***


Kendall's P.O.V.
 
Dopo aver aspettato un ora, ho finalmente avuto la possibilità di vederla. Anche se non l'ho mai incontrata o conosciuta, ci tengo. Voglio solo che stia bene;
Il dottore mi lasciò entrare e finalmente ho potuto vedere il suo volto, dato che non voleva mostrarmelo quando l'ho soccorsa in strada. 
è bellissima. Proprio come l'avevo immaginata io senza il sangue sul suo volto.  Mi è sembrata abbastanza sorpresa quando ha scoperto che l'ho salvata io. E avevo ragione, mi conosce, come qualunque fan. 
-hey, è tutto ok?
-si, ho solo un po di mal di testa-disse. Sorrisi, ero contento che stesse bene.
-Ma cosa è successo?-chiesi. Lei fece un piccolo sospiro, come se non volesse parlarne, ma lo fece. 
-Sono..vittima di bullismo.-Sentì la tristezza fin dal profondo del mio cuore. Vedere una fan venire trattata così, lo odio.
-oh, mi dispiace..-è tutto quello che potei dire. Ma volevo chiederle di più. Senza farlo, lei continuò. 
-è tutto apposto, immagino. Succede da tutto questo mese-Disse, ma la interruppi. 
-tutto questo mese? e tua madre non sa niente?
-è tutto apposto. E no, mia madre non sa niente. 
-Perchè?
-Mia madre si fida che io possa badare a me stessa, da sola. Abbiamo fatto questa specie di accordo prima che io venissi quì, se solo sapesse questo mi farebbe tornare a new york.
-Oh. -dissi.
-già..-rispose lei. 
Allora, cosa ti ha fatto il bullo questa volta?-Domandai, guardando il suo taglio. 
Mi sentivo davvero male, certa gente dovrebbe solo scomparire e imparare come trattare le persone.
-mi ha tagliato..con un coltellino. 
-un coltellino? Sul serio?-Chiesi sbalordito.
-già. E se vengo colpita di nuovo in quest'area, finirò in guai grossi.
-Wow-fu tutto quello che potei dire. Lei annuì, con un triste sorriso; Il silenzio cadde nella stanza. Non volevo andarmene, e fui salvato da lei che continuò a parlare di nuovo. 
-Oh, tu forse ancora non lo sai, io sono Allison. 
-Ciao Allison-la salutai.
-Allora..cosa fai adesso?
-vivo quì ora. 
-davvero? dove?
-in Beverly St.
-non è molto lontano da dove vivo io. Io vivo a Fair St.
-beh, praticamente siamo vicini di casa-Dissi ridendo, e lei annuì.
il dottore entrò dicendo che Allison era apposto e poteva andare. Saltò dal letto. 
Barcollava ancora, si teneva la fonte e le sue gambe tremavano un po. Aveva le vertigini. L'aiutai, tenendola finchè non stette sola, con le sue gambe. 
-Grazie-disse e io annuii.
-non vogliamo che tu cada e prenda un colpo sulla ferita.-Dissi.
-Giusto-rispose.
Andammo fuori dall'ospedale, e sapendo cosa stava esattamente pensando le dissi che le davo un passaggio. Attraversammo la strada e arrivammo all'auto, entrando dentro. 
C'era ancora la felpa piena di sangue in auto. 
-Mi..mi dispiace.-Disse.
-tranquilla.-Le dissi.
 
 
 
 
 
 
Fermai l'auto difronte casa sua. Ero ancora molto sorpreso che abitassimo così vicini, era a los angeles da più di un mese, e io non l'avevo mai vista in giro. 
Uscì dai miei pensieri e la osservai. Stava fissando la sua casa, come impaurita.
-Allison?-mi guardò, e vidi una lacrima scendere sulla sua guancia, poi guardò in basso e poi di nuovo casa sua. 
-Sanno dove vivo..-Iniziò a piangere silenziosamente. Sapevo come si sentiva. La lasciai piangere. Sfogarsi. Avevo tempo. 
-Hai paura?-chiesi.
lei annuii. Accesi la macchina di nuovo e guidai per altri due isolati. 
Spensi l'auto, scesi e andai ad ad prire la porta di casa mia, mentre lei mi seguiva.
-Sei libera di stare quì per un po-dissi, e lei sorrise. 
-grazie-rispose ed io annuii. Entrai in casa e lei fece lo stesso. 
-vuoi qualcosa da mangiare o bere?
-dovrei. Il dottore ha detto che ho perso fin troppo sangue, ed ho bisogno di ''riempirmi''.
-ok. Prendi tutto quello che vuoi-risposi. Aprì il frigo e prese un arancia, poi guardò me. Io annuii e lei iniziò a sbucciarla.
-Posso avere dell'acqua?
-Certo.-Risposi, prendendo due bicchieri, sia per me che per lei, e poi l'acqua nel frigo.
-Soggiorno?-le chiesi e lei fece spalluccie come approvazione. 
Andammo in soggiorno e ci sedemmo sul divano. 
Mentre Allison iniziava a mangiare un'altra arancia, ruppi il silenzio che si era creato. 
-Avevi scuola oggi?
-si.
-Ci sei andata?-Chiesi e mi sentì subito in colpa. 
-si, ma solo per 10 minuti. Finchè il bullo non ha iniziato..
-mhm..eri in ritardo?
-..si-Sorrise colpevole e risi un po. 
-Sai..il motivo..per cui..lui ti fa..questo?-Chiesi lentamente. Gli occhi di Allison si allargarono. 
 
Allison's P.O.V.
oh no. Non posso dirglielo. Lui è una delle ragioni per cui jordan mi fa questo. Pronto?! Lui fa parte dei big time rush. Non posso. 
Inoltre, non voglio mentire. Potrebbe ferire i suoi sentimenti. Ma, anche se mentissi, lui verrebbe a scoprire di sicuro tutto e ci starebbe male. 
Sospirai.
-ehm..-iniziai, ma nessun'altra parola uscì fuori. Kendall sospirò e si toccò un po i capelli. O mamma. 
-è tutto ok, se non vuoi parlarne tranquilla.
Sospirai sollevata. Spero non venga mai a sapere che fossi felice di non dirglielo. La mia testa iniziò a girare di nuovo, e iniziai a tenerla.
-stai bene?-Chiese. 
-uh, penso di si. Credo di aver solo bisogno di riposare. -Risposi. Lui annuii e si alzò, stando difronte a me, tendendomi la mano. 
Lo guardai confuso.
-Vieni. Puoi ripostarti nella stanza degli ospiti. 
-oh no, non posso.-Risposi, ignorando la sua 'mano aiutante'.
-perchè? Vuoi andare a casa..dove i bulli potrebbero farti qualcosa? E poi pensavo che tu fossi stanca.-disse scherzosamente.
Presi la sua mano e mi accompagnò nella stanza degli ospiti, molto pulita. Mi lasciò entrare e subito se ne andò, chiudendo la porta. Non disse un'altra parola. 
 
 
 
 
 
 
Al mio risveglio, non avevo idea di quanto avessi dormito. Mi guardai attorno alla stanza e realizzai che ero ancora a casa di Kendall. Volevo guardare il mio cellulare, ma non lo trovai. Dov'era finito? Infine, guardai l'orologio nella stanza. 
Erano quasi le 6 del pomerrigio.
Wow, ho dormito parecchio.
Andai al piano di sotto e ritrovai il mio cellulare, con vicino un foglietto.
Sono andato a comprare delle cose. Ho aggiunto il mio numero al tuo cellulare, 
se ti serve qualsiasi cosa, chiamami.
Tornerò verso le 6.
 
Andai a vedere la rubrica e vidi il suo numero salvato, poi posai il cellulare in tasca; Mi guardai intorno, e gli occhi mi caddero sui suoi DVD.
Ne ha alcuni disney, come il 're leone', 'Lilo e Stich' o 'Aladin'. Alcuni di lezioni di chitarra. Poi, ne vidi uno che mi piace davvero molto. Titanic. 
per un romanticone, ci vuole. Beh, senti chi parla.
La porta si aprì. 
-hey-Kendall disse, facendomi saltare dallo spavento. 
-oh hey Kendall-risposi un po imbarazzata. Andò sul tavolo e posò tutto il cibo che aveva comprato, mentre andavo vicino a lui.
-ah! Titanic. -disse realizzando il DVD che stavo tenendo in mano. Perchè cavolo è ancora quì nella mia mano?
-hmm? Oh, scusa, non avrei dovuto guardare tra le tue cose.-Dissi rimettendo il DVD apposto. 
-è tutto ok. Lo hai visto?
-certo, alcuni anni fa. Ma è ancora il mio preferito.-sorrisi.
-vuoi guardarlo?
-uhm..
-Non lo vedo neanche io da tanto. Sono una persona molto impegnata-Disse ridendo. 
-ok-dissi. 
-grande! Ma posso preparare la cena prima?
-certo. Cosa intendi preparare?
-Beh, ho salsa..formaggio..peperoni...
-Pizza? Vuoi fare la pizza?!
-Pizza biologica.-disse sorridendo. Gli diedi uno schiaffo leggero scherzosamente e andai sul divano mentre lui spariva in cucina.
 
uhm, sto filtrando con lui? Ehy, lui è il membro ''preferito'' della mia band preferita! Non stiamo uscendo insieme. Immagino che stiamo iniziando un'amicizia. Ci siamo solo incontrati oggi. 
Ma non nego che quando mi guarda ho le farfalle nello stomaco, cerco solo di stare il più normale possibile. è così dolce. Non voglio che mi prenda per una di quelle pazze esaurite che pensano solo a portarselo a letto. Lui è una persona fantastica, non lo merita.
Sentì una coperta su di me e poi vidi Kendall.
-Perchè?
-Beh, fa un po freddo quì e poi stiamo per guardare un film di paura-disse scherzosamente.
-Sai non lo trovo tanto pauroso-Risposi, stando al suo gioco. 
-Oh, che ragazza coraggiosa che sei-Disse sorridendo e tornando in cucina.
 
 
 
[30 minuti dopo]
Kendall mi aveva portato un  pezzo di pizza mentre ero praticamente tra le lacrime. Mi abbracciò stretta e non disse niente. 
Wow.
Dopo la triste fine, tutto quello che volevo fare era dormire. 
-Dovrei andare a letto..
-ok-Disse. Mi alzai, presi la mia felpa, in direzione della porta.
-Allison?
-si?
-torni a casa tua?
Feci spallucce. In realtà non volevo tornare a casa, ma non mi sembrava giusto stare a casa sua. 
-Stai quì per la notte? Riposati di nuovo nella stanza degli ospiti. 
-Sei..sicuro?
lui annuii. Andai lentamente nella stanza degli ospiti mentre lui mi guardava finchè non sparì al piano di sopra.
Sopra, seduta sul letto, iniziai a pensare.
Davvero Kendall tiene a me? Forse solo come amico. Non so..mi sento un po a disagio, ma anche molto felice in questo momento. Non avrei mai pensato che sarei finita in casa sua, e lui si sarebbe preso cura di me. 
Sentì Kendall salire le scase, e mi sdraiai nel letto, facendo finta di dormire.
Dopo qualche minuto, sentì una chitarra. Stava cantando e suonando una canzone. D'amore.
Davvero Kendall mi 'ama'? Oh smettila Allison, va a dormire.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** 'aiuto' ***


Allison's P.O.V.
 
finalmente è sabato. Il weekend. Posso riposarmi da tutto quello che è successo ieri. Mi sono svegliata all'ora che mi sveglio tutti i sabati. 10am. E come ogni sabato, esco per fare un po di corsa. 
Solo che oggi è diverso. Mi sono svegliata a casa di Kendall, e la mia tuta è a casa. Quindi, vado a prenderla. 
Delicatamente, aprì la porta della stanza degli ospiti, sperando di non svegliare Kendall se stesse ancora dormendo.
Andai al piano inferiore per vedere se lui era lì. Controllai la cucina e il soggiorno. Non c'era.
Sta ancora dormendo pensai. 
Presi la mia felpa e uscì di casa. Andai a casa mia, mi cambiai e iniziai a fare la mia solita corsetta. Dopo un'ora, tornai a casa, per cambiarmi. E comunque, non mi sentivo a mio agio a stare a casa di Kendall. Troppo disturbo, secondo me.
Sostai un attimo sul vialetto per prendere un po di fiato e poi, feci per andare verso la porta ma mi fermai quando vidi che lui era lì. Non mi aveva visto lì ma stava guadando attraverso la mia finestra, sperando che io fossi a casa. Jordan. Mi pietrificai. Ma dopo qualche secondo ebbi la forza di voltarmi e correre il più veloce che potevo, verso casa di Kendall. 
Quando arrivai a casa sua, ero completamente senza fiato. Quando avevo visto Jordan lì, non avevo avuto tempo di riprendere respiro dopo la corsa. 
Entrai subito in casa, trovando Kendall che mi guardava in modo strano, mentre era sull'ultimo gradino della scala che porta al piano superiore. 
-Eccoti- disse.
Non risposi, ma chiusi subito la porta dietro di me.
-Allison, è tutto ok?-chiese ancora, mettendo una mano sulla mia spalla. Mi tirai indietro, muovendo la testa in segno di 'no'. 
-Ho visto qualcuno-dissi non respirando ancora bene. 
-chi?
-Jordan.
-Che sarebbe..? 
-il mio bullo- Kendall spalancò gli occhi. 
-dov'era?-chiese, prendendo il pomello della porta.
-A casa mia. E no, non andare!-dissi sapendo cosa aveva in mente. Ma niente, era già andato.
Non lo seguii. sembra così..protettivo verso di me. Mi sdraiai sul divano ancora stanca e accesi la tv. 
Stavano trasmettendo Big Time Weddings. 
10 minuti, e Kendall tornò a casa, andando dritto in cucina. 
-Kendall, aspetta! Che hai fatto?
-niente. Non era lì. -Sospirò. 
-Perchè sei arrabbiato?
-perchè..odio vedere fans passare questo. Specialmente le ragazze come te. -Disse le ultime parole balbettando.
Allison non piangere, non fare l'emotiva che sei, non piangere. 
Lo abbracciai, e lui abbracciò me. 
-Grazie per..prenderti cura di me.-mi abbracciò ancora più forte, non mi lasciò per non so quanti minuti.
 
 
 
 
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Non sono stata a scuola per molti giorni, e non volevo andarci. Ma devo.
 Sono stata a casa di Kendall per tutto il weekend. 
Recentemente è andato a casa mia e ha preso tutti i miei vestiti, dato che avevo paura a tornarci, in più, a lui non dava fastidio che io usassi la sua casa come 'rifugio'. 
Lunedì, mi svegliai intorno alle 10, con un gran mal di testa. Scesi al piano inferiore, trovando Kendall in cucina.
-Hey, non hai scuola oggi?-chiese.
-Si, ma non ci vado. 
-Perchè?-chiese. Lo fulminai con lo sguardo-Ok, so perchè, ma tu sarai quì sola tutta la settimana. 
-Perchè?
-Lavoro.
-Oh, giusto, big time rush. 
-Starai bene?-chiese alzandosi, prendendo le chiavi dell'auto. Io annuii-hai il mio numero, per qualunque cosa, chiamami-disse uscendo dalla porta. Ora, ero sola.
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Avevo saltato scuola tutta la settimana. Kendall mercoledì aveva chiamato dicendo che sarei stata a casa per un po, ma giovedì sera, mi 'costrinse' ad andare a scuola, il giorno dopo. 
-ma perchè?-chiesi.
-Perchè la scuola ha detto che hai un test da fare, a libro aperto, quindi non preoccuparti, non fallirai.
Sospirai-No.
-Senti. So che non ti senti al sicuro ad andare, ma devi fare questo test per passare il primo semestre!
Stavo lì, a braccia incrociate. Da quando è diventato mia madre?
-E va bene!-Dissi arrendendomi. O avrebbe continuato tutta la sera. Mi alzai, e andai a letto.
 
 
[Venerdì]
Mi svegliai, quando la sveglia del mio cellulare squillò. Ugh. Scuola. Test. Dio, ma perchè? Mi alzai e andai a fare una doccia. Mi vestii, scesi al piano inferiore prendendo una mela, e trovai un messaggio:

Dovevo andarmene presto questa mattina per andare sul set. 
Va a scuola e buona fortuna. Se c'è qualche problema, 
mandami un messaggio.
-Kendall.
 
 
Uscì da casa e andai a scuola.
Appena passai il cancello, avevo tutti gli occhi puntati su di me. Coraggio Allison.
Speravo solo di non incotrare Jordan. Avevo solo 10 minuti per andare al mio armadietto, e poi andare nella classe di biologia. 
 
 
 
[aula di biologia]
Sono fottuta. Sono 15 minuti che sono quì e ancora non ho scritto niente. Quanto sono idiota, mi ero dimenticata che era un test a 'libro aperto' ed ho dimenticato il libro nel mio armadietto.
Sospirai e alzai la mano per ottenere l'attenzione della prof.
-Si Allison?
-Posso andare a prendere il mio libro?
lei guardò l'orologio-vai, hai 5 minuti-rispose. Annuii e lasciai la classe.
I corridoi sono vuoti. Misi la combinazione nel mio armadietto, e la prima volta sbagliai. Provai ancora e finalmente si aprì. Proprio quando avevo messo la mano nell'armadietto, sentì lui.
-Eccoti dove sei!-urlò. 
Guardai attraverso l'armadietto e vidi Jordan stare dall'altra parte, alla fine degli armadietti, mentre veniva verso di me.
Presi il mio libro ed iniziai a correre. 
-Che problema hai?-Disse, sbattendomi contro il muro-Smettila di correre, rusher!
Me lo scrollai di dosso e scappai, mi chiusi nel bagno delle ragazze dove stranamente, lui non entrò. 
Presi il telefono e mandai un messaggio a Kendall, 5 semplici lettere, e lui avrebbe capito. 

Aiuto                                          
 
 

Kendall's P.O.V. 
In qualche modo, oggi abbiamo avuto una pausa per la colazione oggi sul set. Bene, perchè non ho neanche mangiato questa mattina. Sono arrivato quì alle cinque e mezza, sto praticamente morendo di sonno.
Ero seduto con gli altri ragazzi a fare colazione, mentre studiavamo le nostre battute. è molto tranquillo quì, è piacevole. il mio telefono squillò, era un messaggio. Di Allison.
''Aiuto'' era tutto quello che diceva. Spalancai gli occhi e mi alzai subito, andando verso l'uscita.
-Hey amico, tutto ok?-chiese James.
-Non lo so, devo andare. 
-Che problema c'è?-chiese carlos
-Allison.
-vuoi dire la ragazza che hai aiutato tutta la settimana e che eravamo disposti a incontrare?
Annuii aprendo la sportiera dell'auto. 
Realizzai che Logan stava accanto a me e carlos e james dietro.
-Venite anche voi?
-Si, è un problema?-chiese carlos. Semplicemente annuii e feci partire la macchina. 
 
 
 
Fermai l'auto e tutti e 4 entrammo dentro. Dio, questa scuola è gigante! Corsi alla segreteria, vedendo una donna attraverso il vetro.
-Mi sa dire dov'è Allison Colton?
-Stanza 165, dall'altra parte della scuola. 
Cominciammo a camminare velocemente verso quella direzione, mentre camminavano la chiamavo, in caso fosse nelle vicinanze. 
-Allison!
-Amico, dovresti stare silenzio dato che ci sono studenti che stanno facendo dei test.-mi disse logan. Lo ignorai, e in una frazione di secondo vidi Allison dopo l'angolo, stava correndo verso di me.
-Kendall!-urlò. Si buttò sul mio petto, volendo protezione mentre un ragazzo venne verso di noi.
-Jordan, allontanati da me.-Disse Allison. 
Ricordai subito il nome.
-Jordan? ''il tuo bullo?''
-e chi è questo?-chiese lui.
-Io sono Kendall, lui James, lui Carlos e lui Logan. Siamo i Big Time Rush.
-oh no-disse Allison, chiudendo i suoi occhi per un momento.
-Oh, quindi è questa è la band per bambini che ami Allison?
Sbalancai gli occhi, mentre la campanella suonò. Una folla si creò attorno a noi, di ragazze che avevano riconosciuto me e i ragazzi. 
-Chiudete quella cazzo di bocca!-urlò lui, e loro se ne andarono.
James e Carlos lo presero da dietro mentre Logan aveva Allison, e prima che potessi perdere tutta la mia pazienza una donna si avvicinò a noi.
-Che succede quì? Non ci si picchia, conoscete le regole!
-Io sono Kendall Schmidt. Si, ok non ci si picchia, ma per atti di bullismo non fate niente?
-Bullismo? Chi è che sta facendo il bullo quì?
-Uhm, Jordan è il bullo di Allison.
-No, non è vero!-Jordan mentì.
-Bugiardo!-Allison urlò.
-è abbastanza. Voi due, in presidenza.
Mentre io entravo con loro, James Carlos e Logan aspettarono fuori.
-Ascolti, io vorrei parlare di tutto questo, ma devo tornare sul set. 
-Come?
-Sono un'attore, e un cantante.
-Mi dica di nuovo il nome?
-Kendall Schmidt.
Aprì la pagina di google, mi stava cercando.
-Oh sisi, Kendall Schmidt! Beh allora, puoi portare Allison con te, gli parlerò un'altro giorno.
-Grazie mille signora-Risposi, mentre io, Allison e gli altri 3 ci avviavamo verso il set.








Salve c: come vi sembra la storia fino a questo punto?
ah, vorrei ringraziare: veve_crazyrusher e kodocha98 per aver recensito c:
alla prossima, ciao! 
 
 
 
 
 
 
 
 

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