Matter of points of view/ Andry

di Ilarix96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 5 Giugno 2000 ***
Capitolo 2: *** 7/8 Giugno ***
Capitolo 3: *** 10 Giugno ***
Capitolo 4: *** 12 Giugno ***
Capitolo 5: *** 14/15 Giugno ***
Capitolo 6: *** 16 Giugno ***
Capitolo 7: *** 18 Giugno ***
Capitolo 8: *** 19/25 Giugno ***
Capitolo 9: *** 29 Giugno ***
Capitolo 10: *** 3/19 Luglio ***
Capitolo 11: *** 21 luglio ***
Capitolo 12: *** 23 Luglio ***
Capitolo 13: *** 25/27 Luglio ***
Capitolo 14: *** 29 Luglio/ 8 Agosto ***
Capitolo 15: *** 10/ 12 Agosto ***
Capitolo 16: *** 13 Agosto ***



Capitolo 1
*** 5 Giugno 2000 ***


Penso che nessuno possa sfogarsi scrivendo uno stupido diario, è una cosa veramente idiota, ma dato che dobbiamo fare un viaggio di quasi due giorni,  non so cosa fare. Sto per fare la mia prima missione da soldato semplice . Già,sono nell’esercito, ma avrei voluto non esserci.
I miei non so cosa pensassero quando hanno compilato il modulo, non so neanche il perché mi abbiano costretto a farlo. Forse pensano che  quando tornerò dall’Afghanistan diventerò più umano di quello che sono stato fino ad adesso , oppure volevano solo liberarsi di me, cosa che ritengo più probabile.
Appena il Generale mi ha visto ha subito pensato che avevo il fisico adatto per diventare soldato. Texano, sedici anni, pettorali, muscoli, forza e facevo impazzire le ragazze. Che cosa vuoi di più?
All’inizio pensavo  che sarebbe stata una figata, mi hanno tagliato i capelli, ok, mi hanno fatto  provare delle armi, ok, ma sono tutte cose insignificanti in confronto all’addestramento.
Dovevo fare degli stupidi percorsi e nel frattempo sparavano,non solo i generali , ma anche i soldati. Questa esercitazione la facevamo tutti i giorni e ogni volta rischiavo , ma  fortunatamente sono ancora qui. Per alcuni invece è andata peggio,hanno preso pallottole nelle braccia e gambe. I Tenenti e i generali  sono rigidissimi. Tutte le mattine svegli alle 7 in punto e chi non si presentava gli toccavano o 100 addominali o 5 giri di corsa attorno al campo. A me sono toccati sia gli uni che gli altri . Solito. Il giorno prima ero stato in città fino a mezzanotte con i miei amici. La sera potevamo andare in città e io là mi ero fatto la ragazza, Jessica, che non l’ha presa bene quando le ho detto che dovevo partire.
-Ma non puoi lasciarmi qui da sola,morirei senza di te!- tipiche parole, scommetto $1000 che quando torno mi ha già rimpiazzato con un altro per “riempire il posto vuoto” che le avevo lasciato nel cuore.
Comunque eccomi qui . Già. Forse scrivere un diario non è poi così male come credevo, la cosa importante è che non lo vedano i miei superiori e i miei compagni se non voglio fare la figura del marmocchio piagnucoloso. La cosa mi scoccerebbe molto.
Ma per adesso di questo non c’è pericolo:quello di fianco a me  è addormentato e dall’altra parte non c’è nessuno.
Penso che quando mi potrò muovere  sarà una grande liberazione.
                                                                                                                                                           Andry

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Capitolo 2
*** 7/8 Giugno ***


Sono in una jeep e stiamo andando al campo. Ogni tanto si sentono e si vedono delle esplosioni, ma ci dicono che non è niente di preoccupante e che ci dobbiamo abituare, perché queste esplosioni saranno la colonna sonora della nostra “permanenza” in  questo Paese. Non vedo l’ora…In questo posto si sta strettissimi ma io ho trovato un buco dove scrivere; certo non è facile con gli ufficiali di alto livello che controllano tutti.
In questo momento stiamo percorrendo solo terre desolate senza anima viva se non  qualche pastore o qualche altro soldato. Un’altra cosa che dovevo dire: ci potrebbero sabotare la jeep quindi dobbiamo stare molto attenti. Un paradiso in terra , l’Afghanistan. Il nostro campo dovrebbe essere vicino a Kabul.
Nel frattempo sto  qui, senza amici, lontano dalla mia famiglia e dalla mia fidanzata, ma va tutto bene.
                                                                                                                                 Andry
 
 
                                                                                                                     8 giugno
Siamo arrivati finalmente, anche se il posto è uno schifo e ci tocca dormire in tenda. Inoltre per andare al bagno c’è una specie di buco dove dobbiamo farla uno alla volta, perciò si creano file interminabili e spesso, chi non resiste, si inoltra tra gli alberi(se ci sono)a suo rischio e pericolo.
Oggi abbiamo fatto una  “gita d’ispezione” come la chiama il Generale  Kent.
Kabul è semidistrutta, ci sono uomini donne e bambini che corrono da ogni parte e che poi vengono uccisi , alcuni ci dicono delle parole in arabo, altri si inchinano e cominciano a pregare . Pazzesco. Completamente pazzesco. C’è un’ora del giorno in cui tutti scendono nelle strade o smettono le loro occupazioni e  pregano. Pregano in mezzo a bombe e macerie . É una tradizione islamica, ce l’hanno spiegato ma lo sapevamo già, anche chi prendeva sempre 5 a scuola come me lo sa.
Oggi ho cominciato a fare un po’ di conoscenze.
Stavo facendo il servizio con uno che si chiamava Jack Wayne o John Wayne, ad un certo punto è arrivato un Sovietico(i Sovietici sono quelli contro cui combattiamo, noi siamo dalla parte dei mujaidin)  che ha minacciato di spararci.
Prima ha puntato una pistola verso Jack o John, stava per premere il grilletto ma sono intervenuto più velocemente di quanto pensasse e gli ho strappato la pistola di mano.
Il mio compagno è rimasto paralizzato dalla paura per alcuni minuti poi si è ripreso anche se aveva un colorito cadaverico.
Mi ha ringraziato moltissime volte e mi ha raccontato della sua vita.
Lui voleva venire di sua spontanea volontà a fare il servizio militare perché fin da piccolo  sognava di aiutare le persone . Certo che qui non si aiuta un gran chè.
A differenza di me, lui non era deluso anzi, gli piaceva sparare ai nemici o riportare ordine.
Veniva da New York  e anche lui aveva una ragazza là e anche lui pensava che, nonostante la sua fidanzata gli avesse detto che lo amava disperatamente, quando lui sarebbe tornato si sarebbe fatta già un’altro. Le ragazze sono tutte uguali, non c’è ne una che abbia un minimo di originalità.
Il padre di Jack è morto proprio facendo il soldato e sua madre è una depressa cronica.
È nel servizio militare da 2 anni ed è la sua seconda missione. Non mi ha voluto dire qual era la prima ma va bene così.
L’importante è che almeno conosco qualcuno.
                                                                                                                                           Andry
 

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Capitolo 3
*** 10 Giugno ***


                                                                       Questo posto è un inferno, non esagero! Ieri stavo camminando in una via e in un negozio davanti a me è esplosa una bomba. Ho fatto un volo di tre metri ma per fortuna era solo l’onda d’urto o come diavolo si chiama .
 Questi sovietici sono terribili. C’erano urli e corpi dappertutto.
Ad un certo punto, un bambino mi indicò urlando. Ho visto tutto buio, poi mi sono trovato qui, nell’infermeria dell’esercito e qualcuno mi stava parlando.
-Avete avuto fortuna Andrew, proprio molta fortuna. Non siete atterrato di testa ma una scheggia di vetro vi ha colpito nella fronte e nel braccio…. Non sembra molto grave.-Meno male.
Hanno messo Jack nella mia tenda così almeno parlo con qualcuno.
Tra due giorni torno in servizio. Adesso sono da solo, Jack è andato a fare un’altra perlustrazione della città e io non so che cosa fare. Ogni tanto passa qualche generale  e anche qualche soldato, ma solo per prendere delle armi o qualcos’altro oppure passa il cuoco che grida che cosa gli serve.
È l’unica persona che ho potuto osservare:uomo enorme che si vanta di essere stato nella seconda guerra mondiale ma che dopo è stato relegato alla cucina. Secondo me se gli facevano fare il soldato era meglio, almeno avrebbe risparmiato tutti i soldati che erano lì da sbobbe mollicce.
Questa mattina è anche arrivata della posta, tutta non per me, naturalmente. I soldati ogni volta che venivano chiamati e leggevano i nomi urlavano oppure piangevano.
 
                                                                       ………
 
Questa sera dopo cena abbiamo contato quante persone sono rimaste vive. Da trecento siamo diventati duecentosessanta. Si è scoperto che alcuni ci hanno lasciato le penne proprio per la bomba che mi aveva colpito. Strano,mi sembrava di essere solo quando  è esplosa nella via, forse i soldati erano  dentro al negozio o nella strada parallela.
Jack ha detto che li ha visti, uno era suo amico. Dopo tutto è una fortuna avere pochi amici, non devi addolorarti troppo quando muoiono. Certo spero di non avere solo Jack.
Adesso non si vede più niente, la candela si sta spegnendo e non voglio usare la torcia.
                                                                                                                                Andry
                                                     

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Capitolo 4
*** 12 Giugno ***


Ieri mi hanno fatto aiutare in cucina , visto che stavo un po’ meglio, e, fortunatamente, non ho incontrato nessun nemico, le strade erano deserte se non per qualche bambino che correva su e giù.
Oggi stranamente mi  sono  arrivate delle lettere. Ben tre…wow…non pensavo che qualcuno mi pensasse.
Una era dei miei genitori--Ciao caro ti stai divertendo? Ci manchi molto sai? Papà ed io siamo molto orgogliosi di te! Prima di tutto, stai bene? Abbiamo sentito di una bomba che è caduta proprio lì a Kabul e ha fatto morire un sacco di persone. Spero che tu non fossi lì. A volte ci fai stare proprio in pena… comunque è venuta la signora Mayers a dirci cha anche lei sarebbe orgogliosa di avere un figlio in guerra”a morire per la patria”. Torna presto caro!--Certo, come no! Lettera particolare se penso che  è  scritta dai miei.
Comunque l’altra era della mia fidanzata:--Amore ciao! Sei vivo? Stai bene? Mi manchi moltissimo. Ho trovato un lavoro da Macy ed è fantastico! Non vedo l’ora di rivederti. A proposito, quanto ci devi stare lì?--
E per ultima quella di Jim--Ciao An come va lì? Non ci si deve divertire molto. Non so se la tua cara Jess ti abbia scritto ma ti posso dire che si è già trovata un altro, Kevin. Lei continua a dire che ama solo te ma io l’ho vista baciarsi con lui. Mi dispiace molto. Comunque mandami notizie al più presto. Luke e io non vediamo l’ora di sentirti.--
Wow, che colpo, ma me lo dovevo aspettare. A chi devo credere? Al mio migliore amico o alla mia fidanzata?
Cercherò di scoprirlo. Potrei travestirmi e tornare in Texas, al mio paese e vederla…Che idea cretina.
--Ciao mamma, si qui va tutto bene.
Non ero nel posto dove è scoppiata la bomba quindi non preoccuparti. Non posso dire che mi sto divertendo perché rischio di morire ogni minuto che passa. Spero che vada tutto bene anche lì. Papà sta bene? Andry--
Ipocrita al massimo.
--Ciao Jess. Io sto benissimo. Devo restare qua per un anno.
È un gran caldo qui. Tu come stai? Sono felice che ti abbiano preso da Macy. Anche tu mi manchi. Divertiti con il tuo amico. Andry--
--Hey ciao BigJ come va? Hai ragione qua non ci si diverte molto, comunque sto benissimo. Riguardo a Jess era uno dei tuoi soliti scherzi o stavi dicendo sul serio? Qua in questo posto dimenticato da tutti non puoi mai sapere niente di come vada veramente il mondo, quindi se riesci mandami delle prove. Comunque me l’aspettavo. Salutami gli altri. Andry--
Non sono di molte parole nelle lettere e anche i miei amici non sono da meno.
                                                                                                                               Andry
 
 
                                                                                     

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Capitolo 5
*** 14/15 Giugno ***


14 giugno
John si è ammalato. Quanto può essere importante questo? Forse per altri non lo è ma per me si, dato che sono stato sfrattato in un’altra tenda perché non ha neanche la forza di andare all’ospedale.
Il mio nuovo coinquilino è un negro che non fa che ruttare e mangiare  per tutto il tempo.
Come se non bastasse, ieri ha fatto una festicciola con degli altri e hanno fatto casino per tutta la notte.
Non che volessi proprio andare a letto alle 9 di sera, ma quando sono le due del mattino piacerebbe a tutti dormire un poco. Ma no, hanno continuato fino alle due del mattino. A parte questo erano simpatici.
Oggi mentre giravo per Kabul, ho visto una ragazza. No, non una ragazza afgana, una ragazza bianca, anche piuttosto carina, avrà avuto più o meno 20 anni. Una ragazza bianca. Qui. Allora non siamo gli unici sfigati in questo posto.
Andry                                                                                                                   
                                                  
 
                                                                                                                                15 giugno                  
Oggi siamo passati da una zona molto pericolosa. Dovevamo stare con il mitra o quello che avevamo, continuamente in mano, ma per fortuna non è successo niente.
Ho incontrato di nuovo la ragazza, questa volta l’ho fermata  e mi ha detto che si chiama Erika. È lì per fare volontariato per la popolazione del luogo ed è  per metà inglese e tedesca.
Mi è arrivata anche una lettera,anzi due.
-Amore,ma che cosa stai dicendo? Il mio amico? Di chi stai parlando? O almeno di quale amico stai parlando? Forse ci dovremmo sentire per telefono. A proposito c’è un telefono in quel luogo dimenticato da Dio? Ci sentiamo presto.
Jess-

-Allora non mi credi An? Andiamo! Sono il tuo migliore amico, perché non mi dovresti credere!!!!!! Comunque se non mi credi ti ho dato la prova.
Adesso a chi credi, a me o a lei?-

Annessa, c’era una foto con due ragazzi che si stavano baciando con un gelato in mano. Cavolo, è lei ed è con un altro che non sono io. Come sospettavo si sta divertendo. Ha fatto molto presto, appena11 giorni. Un record!
Andry
 
 

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Capitolo 6
*** 16 Giugno ***


16 giugno
Oggi Jessica mi ha telefonato. Mi ha detto la verità, cioè che  aveva un altro. Dopo si è messa a piangere e a fare quello che fanno tutte le ragazze tremendamente disperate e dispiaciute,”Non volevo ma è stato solo perché avevo bevuto un po’ troppo,ma io ti amo ancora An!” Tipico.
Nel frattempo ho  approfondito l’amicizia con il compagno di tenda,Lane, viene dall’Arkansas.
Un texano qui non c’è neanche a chiederlo in ginocchio, uno che viva nella mia città neanche se lo pago milioni di dollari.
Dato che sono l’ultimo arrivato, i soldati ventenni  e giù di lì, mi trattano come una schiappa e non possono fare a meno di riversare su di me tutto quello che è accaduto di negativo. Peccato che io non sia come quelli sfigati che si beccano di tutto, nei film, io sono forte il doppio di loro e due li ho già pestati e gli altri li ho minacciati di non provare a prendermi per il culo sennò avrei cambiato loro i connotati. Così mi sono guadagnato anche il rispetto dei miei coetanei, ma anche un mese di punizione a pulire i piatti. Ormai ci sono abituato. A scuola mi mandavano sempre dalla preside, la signorina Wicked, ma fortunatamente non sono mai stato bocciato o sospeso. Che cose incredibili che facevo con il mio gruppo:graffiti,scherzi agli altri ragazzi,agli insegnanti e alle ragazze più stupide, come quelle che si mettono le gonne corte di due centimetri, super truccate, che tenevano ai loro capelli e alla loro faccia più di qualunque altra cosa, gavettoni e cose simili.
E delle altre ragazze cosa ne facevamo? Noi ci provavamo con loro e loro ci provavano con noi. Infatti avevamo la fortuna di essere il gruppo più figo della scuola e quindi eravamo un’esca per le ragazze di tutte le classi e di tutte le età.
Mi ricordo il giorno del diploma, quando la preside ha pronunciato il mio nome ha tirato un sospiro di sollievo e i miei professori mi hanno tutti “gentilmente” detto che non vedevano l’ora di liberarsi di me. Non avevano tutti i torti. Sopportarmi per 5 anni deve essere stata una fatica incredibile. Penso che se mi presentassi da loro adesso mi manderebbero al diavolo.
Non ero certo uno studente modello, ma adesso sono qui e questo forse non sarebbe successo se avessi avuto tutte A. Forse i miei mi avrebbero lodato  di più e non mi avrebbero trattato come se fossi il loro servo.La cosa non mi importa più di tanto, anche perché dopo mia madre mi presenterebbe a tutto il paese come il figlio destinato a essere un avvocato o un chirurgo o qualche mestiere in alto nella società. Come può vantarsi di avere un soldato semplice? Certo le persone le salva ma le ammazza anche. Almeno ho una medaglia.
Se parlo di queste cose a qualcuno, quello chissà cosa pensa di me. Forse un “uomo sentimentale  mandato in guerra”? Sa tanto da gay. Poi se leggono queste cose i miei cari compagni hanno un motivo in più di prendersela su di me. Le soluzioni sono due, o prepararsi e allenarsi per spaccare la loro cara faccina o smettere di scrivere questo diario e nasconderlo da qualche parte o ancora meglio bruciarlo. Così potevo anche fare a meno di scrivere ogni sera e ricevere punizioni la mattina. O forse me ne devo solo fregare di quello che pensano gli altri. Naa, troppo moralista e poi dopo me la pestano loro la faccia. Quindi la più valida mi sembra la prima opzione.
In città non succede niente di speciale, se non che le solite cose. Di ragazzi Afghani che fanno qualcos’altro dei soldati non se ne vedono. Dev’essere così che il governo vuole. Ma quale governo sia questo poi, io non lo so. In teoria, il popolo afghano dovrebbe essere contro  i sovietici, ma i sovietici hanno l’appoggio del governo e ci sono alcuni che si uniscono a una parte, altri all’altra.
                                                                                                                                               Andry
 

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Capitolo 7
*** 18 Giugno ***


18 giugno
Oggi a cena eravamo tutti davanti al fuoco e improvvisamente Kurt,uno stronzo che viene dalla Germania, mi ha detto -Che cosa te ne fai di quei muscoli lì se non combatti?- e prima che io potessi rispondere ha continuato -Io lo so cosa ci fai, ti fai ammirare dalle ragazze. Io almeno, non li uso per farmi guardare, ma per altri scopi più importanti.- -Ma cosa diavolo stai dicendo?- -Oh non cercare di farmela bere, perché io ti ho visto. Si, quando stavi con Erika. Ti sei tolto la giacca come se fosse la cosa più naturale del mondo farlo con una persona che si vede per la prima volta. E per di più eri in servizio.- -Ma se lo avevo appena finito! A te conviene non parlare che è meglio!- -Non mi importa se eri o non eri in servizio. IO sto con Erika e se provi ad avvicinarti a lei un’altra volta ti faccio nero.>><- - Coosa? tu, nanetto?! Tu? Allora se proprio ritieni di averne le capacità fallo adesso>- -No- -Che c’è, il nanetto ha paura? Poverinoo- -Ma va al diavolo!>> detto questo ho fatto la mia uscita “trionfale”.
Ma chi si crede di essere questo qui? ”Io i miei muscoli li uso per combattere almeno”. Certo, peccato che lui al posto dei muscoli abbia del lardo. E poi mi ha dato un motivo in più per farmi piacere la sua ragazza. Oh, ne vedremo delle belle!
Intanto sto studiando la vita in Afghanistan. Oggi, mentre pattugliavo una via sono passato per caso davanti a una piazza dove c’era una massa di donne velate che reggevano degli striscioni con le foto dei figli morti in guerra. Sembrava di essere entrati all’Inferno. Donne che urlavano come aquile e ogni tanto si sentiva un rumore secco e spari. Dopo un po’, tutte le donne che si erano radunate sono scomparse e sono rimasti per terra alcuni corpi e tanto fumo.
                                                                                                                                          Andry
                                                                                         

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Capitolo 8
*** 19/25 Giugno ***


19 giugno
Oggi ho incontrato Erika, proprio mentre Kurt stava passando. Quando ci ha visti è diventato di tutte le sfumature di rosso. Non stavamo facendo niente, stavamo solo parlando(io la mia giacca ce l’avevo,e non me l’ero tolta come sostiene lui).
Quando me ne sono andato, lui mi ha aspettato e ha cominciato
-Così ti stavi rimorchiando la mia ragazza, eh? Ti avevo detto di starle lontano.-
- Mio caro, tu ti confondi le idee. Rimorchiare non è uguale a parlare.
Ma dato che tu hai un cervello che funziona persino meno del mio, forse non hai compreso- -Io?Stai parlando a me?- -Si, proprio a te- -Vediamo allora.- Abbiamo cominciato a picchiarci, ma proprio di brutto. Alla fine ho avuto io la meglio, come predetto, ma con dei danni. Quell’imbecille mi ha fatto un occhio nero.
E poi la sua cara fidanzata mi ha visto però non ha dato la colpa a me ed è stata  molto utile perché mi ha difeso dal generale, che per poco non mi rispediva a casa in un pacco postale.
Non ho avuto neanche una punizione, perché Erika gli ha detto che io non avevo fatto niente. Wow, che tesoro. E nel frattempo Kurt è all’ospedale con un braccio rotto perché aveva fatto un incidente dopo avermi dato un pugno. Poco credibile ma ci hanno creduto tutti, quindi…
                                                                                                                                       Andry
 
                                                                 
                                                                                                                                25 giugno
Le giornate si ripetono monotone. Facciamo sempre le stesse cose, ogni tanto un compagno se ne va, ogni tanto uno ne arriva.
Beh, non è che ti verrebbe da dire “uff, che noia , non si fa niente!”ma fare sempre ricognizioni, indolenzirsi le gambe con un fucile in mano dopo un po’ stanca.
Se penso a tutte le persone che lavorano nella loro città, che a sera tornano a casa e c’è la loro famiglia ad aspettarli, a volte vorrei scambiare quelli con me…
Kurt si è quasi ripreso da quel giorno. Quasi perché ha ancora il braccio ingessato. Io invece non ho più l’occhio nero, e questo è positivo.
Quando ci incontriamo, se ci incontriamo, mi fulmina con lo sguardo perché a lui è toccato lo sporco della faccenda. Non nascondo che ci godo che lui abbia una punizione e io no, ma di fronte al generale mi conviene tacere.
Kurt dovrà lavare i piatti, preparare colazione, pranzo e cena, portare la spazzatura…insomma i lavori di una donna di casa. E tutto quando starà meglio.
Ogni tanto Erika viene al campo e stiamo insieme. Lei ha 17 anni, come me. Ha detto che mi trova molto simpatico, molto più di Kurt(volevo ben vedere!).
Tranne questa lieta notizia non succede nulla di nuovo.
                                                                                                                                    Andry

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Capitolo 9
*** 29 Giugno ***


 
                                                                                                                                            29 giugno
   Adesso non scrivo molto spesso, perché ho sempre qualcosa da fare e non c’è niente di nuovo o di interessante da raccontare. A volte ci fanno degli attacchi,  ma noi rispondiamo molto prontamente e non abbiamo quasi mai dei morti tranne alcuni, perché questi sovietici tirano granate a caso, solo per terrorizzare la gente.
La maggior parte dei morti è causata dalle malattie. John per fortuna si è salvato, anche se è ancora molto pallido ed è talmente debole che non riesce a camminare. Adesso deve riposare ancora per un po’, poi gli hanno  detto che si rimetterà in servizio. Poveretto. Nel frattempo, io ho dovuto di nuovo cambiare tenda   perché  Lane, in una delle sue folli bevute, ci ha acceso un fuoco dentro. Subito dopo un soffio di vento  ha spinto la fiamma verso la stoffa e in un secondo tutto stava bruciando. Siamo riusciti tutti a uscire, per fortuna, appena in tempo per beccarci la ramanzina del generale:”che vi è saltato in mente,cretini””pensavamo fossero i sovietici””chi è stato di voi?””Se  ti becco un’altra volta fare queste cose ti rispedisco a  casa a piedi” e tante altre cose.
Così lui è andato da un suo amico e io da uno di 19 anni, che appena mi ha visto si è messo a tremare come una foglia.
Era diverso da tutti gli altri, aveva una faccia orientale, era magrissimo e sembrava un bambino impaurito. Per dieci minuti buoni non ha parlato, stava accucciato sulle ginocchia e mi guardava come un agnello guarda un pastore quando ha il coltello alzato, pronto ad ucciderlo.
Ho cercato di dirgli che non gli facevo del male e, dopo tanta insistenza, sembrava che avesse ceduto. Così gli ho chiesto perché aveva così tanta paura di me e lui mi ha risposto: -Sei tu che hai picchiato Kurt, vero? Hai picchiato molti soldati più grandi  e io ho un anno in più di te ma ho paura che tu voglia scassare le ossa anche a me e, credimi, le mie ossa sono come i grissini, basta un piccolo colpo  e mi si spezza un braccio. Ti prego non farmi del male!- Sono rimasto basito. Un diciannovenne che aveva paura di me! Gli ho spiegato in tutti i modi che non ero un mostro, che non gli avrei fatto del male, ma lui restava lì e appena mi avvicinavo faceva degli urletti e andava il più lontano possibile da me. Alla fine si è calmato.
Dopo mi ha detto che si chiamava Kile  e  veniva dalle Hawaii. I suoi erano molto poveri: suo padre lavorava in fabbrica e sua madre non faceva niente ed avevano bisogno di soldi, così hanno deciso di mandare il figlio nell’esercito per racimolare qualcosa e spendere meno. Lui aveva  tre fratelli e una sorella. La maggior parte di loro lavorava già e lui era il più piccolo della famiglia.
Quando gli ho raccontato la mia storia, lui è rimasto molto colpito. Non era niente di che, ma lo ha impressionato.
È simpatico e, dopo un po’, non ha più tremato e ha cominciato a parlarmi del più e del meno, come se ci conoscessimo da anni.
E così sono trascorse le ore di quella nottata ma la mattina non eravamo stanchi, anzi, il generale ci ha fatto le congratulazioni per la prontezza di riflessi.
È stata una buona conoscenza e spero che continui.
Poi ieri, mentre camminavo per  strada, ho visto un uomo steso per terra, grondante di sangue che appena mi ha visto si è messo a farmi dei segni. Io sono corso da lui e ho cercato il telefono più vicino, ho chiamato l’ambulanza e nel frattempo ho cercato di soccorrerlo come meglio ho potuto. Era un uomo piuttosto giovane, ma non faceva il soldato. Aveva vestiti simili a quelli dei mujaidin e perciò dei sovietici, che passavano di lì, gli hanno sparato.”Per fortuna”l’hanno colpito a una gamba! Quando sono riuscito a rimarginare un po’ la ferita, lui ha tirato fuori una foto dove era insieme alla sua famiglia, poi mi ha dato un pacco e mi ha detto in perfetto inglese di darlo a sua moglie e ai suoi figli appena potevo. Mi ha dato anche il suo indirizzo e mi ha detto di portarglielo entro tre settimane. Poi è arrivata l’ambulanza, mi sono spacciato per un suo amico,così mi hanno detto che ci sarebbe voluto un mese prima che il feritosi riprendesse completamente. Avevo tutto il tempo per svolgere il mio incarico. Intanto lui aveva perso i sensi quindi non ho detto altro ma sono riuscito a sapere in che ospedale si trova.
                                                                                                                                  Andry

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Capitolo 10
*** 3/19 Luglio ***


3 luglio
Mi hanno detto che posso tornare a casa dai miei parenti per alcune settimane(2 non di più)e io colgo l’occasione al balzo, parto oggi stesso perciò questa pagina sarà molto breve, non vedo l’ora di preparare le valigie.
 
Kyle mi guarda con invidia ma la prossima settimana può partire lui, quindi sorride anche.
 Non ci posso credere finalmente rivedrò i miei amici e ….la mia ex fidanzata.
                                                                                                                         Andry
 
 
                                                                                                                      19 luglio.
Eccomi di nuovo qui,nell’esercito. Le settimane che ho passato a casa sono state le più rilassanti della mia vita. I miei, appena mi hanno visto tornare, mi hanno detto naturalmente: - Tesoro, sei fuggito? Perchè sei qui? Credevamo fossi in Afghanistan. Comunque siamo tanto contenti di rivederti!- Quando sono salito in camera mi sono preso un accidente. C’era un macello di roba, tutta nei pacchi da imballaggio. Mio padre mi ha detto che stavano sgombrando la camera perché c’era un gran casino e delle cose inutili. Pensavano di dare in beneficenza tutto, compreso il mio adorato stereo. I miei poster sui muri non c’erano più ed erano rimaste le macchie e le zone scrostate dei chiodi e degli scotchstaccati. Quella non era più la mia camera. Ho cercato di salvare il salvabile. Poster, i pochi libri che avevo, lo stereo…Il mio letto praticamente non si vedeva più. Ho chiesto a mia madre cosa ne voleva fare della mia camera e lei ha risposto semplicemente -Una camera per gli ospiti, no?-  Le ho chiesto dove sarei andato a vivere e lei mi ha risposto con semplicità -Beh,il prossimo anno compi 18 anni, quindi te ne andrai, no?- - Veramente li compio quest’anno, mamma- -Ah già,è vero!-.La serata è passata in silenzio, i miei cercavano di fare delle domande per interessarsi a me, ma tutti i tentativi erano inutili. Mi hanno chiesto che cos’era il pacco e io ho risposto che era un souvenir per me. Loro se la sono bevuta.
 
Il giorno dopo è stato fantastico:”Big J”, Luke e gli altri mi hanno organizzato una festa fantastica. Siamo andati a San Francisco in spiaggia, ci siamo divertiti e la notte siamo rimasti a dormire in un hotel. Ah, dimenticavo,ci siamo anche ubriacati. I miei non si sono neanche preoccupati più di tanto, anzi, se non ero io a telefonare, loro si sarebbero scordati completamente.
Abbiamo fatto la vacanza più bella della mia vita.
La mattina siamo andati in spiaggia a San Francisco, poi ci siamo trasferiti a Las Vegas, dove ci siamo giocati l’impossibile e poi a Los Angeles. Lì ci siamo rimasti tre giorni. Siamo andati in spiaggia, a Hollywood e luoghi varie. E tutto questo perché avevamo vinto 10000$ ciascuno a Las Vegas e dato che eravamo in dieci ci siamo goduti una lunga, bellissima vacanza.
Poi quando siamo tornati in città, ho incontrato Jessica che, appena mi ha visto ha abbassato lo sguardo. Lì con lei c’erano le sue amiche e un ragazzo, forse quello di cui parlava Jim. Aveva degli occhiali tondi da secchione e i capelli biondi e gli occhi marrone scuro.Sinceramente, era orribile.
Jessica ci ha guardati tutti e due  e ha detto qualcosa a lui.
Io ho distolto lo sguardo, prima che i nostri occhi potessero incrociarsi e sono andato per una via buia, una scorciatoia per andare a casa.
E pensare che pochi mesi prima mi scriveva cominciando con “amore mio”. Che coerenza. Comunque adesso ho i miei amici e poi chissà, potrebbe darsi che tra me e Erika si possa instaurare un buon rapporto.
I miei, quando mi hanno visto tornare, hanno fatto finta di fare i disperati, facendomi la solita ramanzina.(“Ci eravamo tanto preoccupati”,”abbiamo telefonato a tutto il quartiere”,”Non lo fare più””uno di questi giorni mi farai venire un infarto”,”Siamo felici che tu stia bene”.)
Così era passata una settimana.
La settimana dopo è stata più rilassante, ci trovavamo davanti al bar di Jim e poi andavamo al parco e facevamo quattro chiacchiere.
Facevamo anche i nostri soliti scherzi e ne architettavamo di nuovi.
Poi mercoledì ho incontrato Jessica, sempre con il suo fidanzato che la seguiva come un cagnolino. Io ho cercato di tirare dritto, ma ce li avevo davanti e mi era impossibile fare retromarcia, così mi sono rassegnato e gli sono andato incontro.
-Ciao,Andry- -Ciao,Jessica- abbassava gli occhi n continuazione -Sei tornato- -Parto sabato- A questo punto c’è stato un lungo silenzio, interrotto solo dal mugolare sommesso del suo fidanzato. Poi, tutto d’un tratto mi ha chiesto -Tu sei il fidanzato di Jess?- -Ero- -Già eri. Ma ti devo avvisare: se cerchi di farle del male, io ti uccido- Uh, vanno di moda queste battute al giorno d’oggi. La gente non ha un briciolo di originalità. Peccato che tutti quelli che abbiano provato a “uccidermi” sono finiti con qualcosa di rotto.
-Oh,ma che paura! Stai tranquillo, non ho nessuna intenzione di avvicinarmici più.- Questa era la verità. E Jessica mi ha guardato impanicata, poi è scoppiata a piangere. -No! mi dispiace! Io non volevo!- Lui ha continuato,evidentemente sorpreso
-Davvero? Nessun istinto di vendetta? Nessun tentativo di riconquista?-
-Ti assicuro che non m’importa più niente.-
Forse avevano organizzato quella recitina insieme. Si vedeva lontano un miglio! ”Ti avverto: se le vai ancora vicino ti uccido!”Devo dire che Jessica è poco originale nel fare le cose. Lei le vede nei film ed  è convita che tutto possa succedere anche nella realtà. Lei conta sempre che l’altro risponda come  nei film  ed è in questo che io l’ho sempre fregata. É così divertente vederle in faccia la delusione! Quando eravamo ancora insieme mi diceva sempre -Dai Andry! Vuoi sempre scombussolare i miei piani!-  Oh, quanto ci godevo!
Ma questa volta è stato proprio decisivo. Lei è corsa via piangendo e dicendo -Un tempo mi avresti steso i tappeti rossi! Cosa ti è successo? è la guerra,vero?-pensando che io le avessi risposto “No,io ti amo ancora!” , avessi pestato il suo nuovo fidanzato, le avessi dato un bacio e sarei andata via con lei in braccio, magari(ahahah!)e mi sarei dimenticato tutta quella storia, naturalmente. E bla ba bla….Ma questa era una parte del suo film preferito, non della realtà. Lui le correva dietro urlandole -Jess! Amore! Aspetta! Ci sono io qui con te!- Io sono rimasto fermo e mi sono fatto una gran bella risata.
Così anche questa faccenda è stata archiviata.
Dopo questo grande evento,  non è successo niente di speciale e la settimana è trascorsa velocemente.
La notte prima della partenza i  miei amici mi hanno fatto una fasta e alla fine mi hanno fatto dei regali per addolcire la mia”permanenza”. Mi hanno anche regalato dei CD della mia band preferita. Così sono andato a ripescare nel marasma della mia camera un lettore CD da portarmi dietro.
Mi hanno regalato anche un Ipod, una cosa nuova dove metti la musica che vuoi senza comprarei dischi. Mi hanno detto che ci sono due modi per ottenere le canzoni, onesto e disonesto: si usa il Computer per comprarle. Peccato che non abbia avuto molto tempo per mettercele, anche perché devo ancora capire come si fa.
Aspetterò di tornare a casa. E pensare che mi mancano ancora 238 giorni! Oh mio Dio,non so se ce la farò.
 Quando sono arrivato, il mio nuovo coinquilino era già partito e a me è toccato cambiare ancora. Jack era guarito e quindi sono tornato da lui. Gli ho raccontato tutto quello che mi era capitato, dai continui cambiamenti alla mia vacanza e lui mi ha raccontato cos’era successo da quando me ne sono andato.
Finalmente ho trovato un amico. Se mi cambiavano alloggio e io finivo con Kurt, me ne sarei andato, ma ho saputo da Jack che Kurt si è ammalato anche lui, quindi non avrebbero fatto entrare nessuno nella sua tenda. Si ammalano tutti qui. E chissà se è della stessa malattia!
Di questo sono molto felice, finalmente mi lascerà in pace per un bel po’. Il pacco è ancora intatto e anche quello che c’è dentro, almeno credo. Mi ha spiegato dove abita e farò in modo di avere una missione là, oppure ci vado io quando ho tempo.
                                                                                                                                            Andry
 

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Capitolo 11
*** 21 luglio ***


21 luglio
Oggi è una giornata da dimenticare. Ho litigato con Jack perché  non mi sono dato per niente da fare e sono stato praticamente tutto il giorno in tenda mentre lui doveva fare una missione. Appena è tornato gli ho chiesto se mi poteva andare a prendere una cosa, non tenendo conto che si era anche ferito. Lui mi ha guardato malissimo e io l’ho provocato dicendogli  se l’aveva lasciato la ragazza  e da lì è cominciato tutto.
-Che te ne frega a te se mi ha lasciato la ragazza? Tu ce l’hai sempre con loro- -Io? A me delle ragazze non m’ importa niente e poi non è vero che non sono uscito!- - Ah no?!- - Sono dovuto andare ad ispezionare una zona!- -Certo, come no! Di sicuro non hai fatto molta fatica.- - Di certo neanche tu ne hai fatta  molta!-  -Ma stai zitto! Non li vedi questi tagli? E poi quando sono appena arrivato, tu te ne stai lì, a farti servire e riverire come un re!- -Ma cosa stai dicendo?!- -Sei nella stessa identica posizione di quando ti ho lasciato stamattina, con la differenza di un sacco di patatine che immagino che tu ti sia fatto portare da qualcuno- -Non è vero! Certo che i cavoli tuoi ogni tanto potresti anche farteli, sei solo invidioso perché ti è toccato sgobbare come un mulo e a me no!- - Veramente sei tu che ti dovresti fare i cavoli tuoi! Ma è meglio che non parli con te, sei pericoloso!-  Mi ha minacciato con un pugno e se n’è andato ma penso che abbia sentito il mio “sì, contaci!”. Non è vero che non ho fatto niente tutto il giorno! Sono andato a cercare l’indirizzo dell’uomo che ho salvato, ma non ho trovato niente. Ma mi sto avvicinando alla sua famiglia, lo sento. Ho con me la loro foto, che lui mi aveva lasciato. Oggi ho cercato il quartiere, ma è tutto scritto in arabo e non si capisce niente. Per non parlare delle persone che ho incontrato: a tutte facevo dei segni, parlavo lentamente, ma nessuno mi ascoltava o mi dicevano cose nella loro lingua. Così sono tornato in tenda senza alcun risultato. Ma mi è venuta una grande idea. Farsi aiutare da Erika! Perchè non ci ho pensato prima! Per il resto, ho cominciato a notare che la mia popolarità sta svanendo. Anzi cercano tutti di provocarmi. Si finisce sempre così: prima tutti ti ammirano, poi ti evitano.
Dopo, Lane mi ha invitato nella sua tenda e abbiamo fatto un po’ di casino, per il disappunto del suo compagno.
Almeno mi ha risollevato l’umore.
                                                                                                                                   Andry

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Capitolo 12
*** 23 Luglio ***


23 luglio
Erika è venuta con me e ha chiesto indicazioni. Alla fine abbiamo trovato il quartiere e anche la casa. Ci ha aperto la porta una donna vecchia, che appena mi ha visto si è coperta il viso. Poi Erika le ha detto cosa volevo ed è scomparsa. Dopo 5 minuti è comparsa un’altra donna più giovane che mi ha parlato in un cattivo inglese.
-Cosa volete?- -Suo marito mi ha detto di darle questo- improvvisamente sono sbucati due bambini che si sono attaccati al velo della mamma. Lei li ha cacciati via e poi ci ha detto a bassa voce – È-è morto?-  aveva già gli occhi pieni di lacrime prima che io le dicessi che suo marito era vivo e dove si trovava. Quando ho finito lei si è messa a piangere ed a esclamare -Allah!Allah!-  poi si è messa a pregare o a dire qualcosa di incomprensibile. Io ho lasciato il pacco in fretta e me ne sono andato. All’angolo ci siamo girati e lei era ancora là, con un’espressione più afflitta di prima, che stringeva in mano il contenuto del pacco. Sono andato subito da suo marito.
Sono felice di averlo trovato meglio ,aveva ancora un sacco di cicatrici e di punti ,ma è riuscito a camminare. Mentre stavamo parlando è entrata sua moglie e i suoi figli che gli sono corsi in braccio. Mi hanno ringraziato mille volte e mi hanno invitato a passarli a trovare quando voglio. Non so se lo dirò al Generale, non ci tengo ad essere pubblicizzato come un eroe, ho solo fatto quello che uno mi aveva chiesto. Per mia sfortuna quando siamo usciti dall’ospedale abbiamo incontrato una pattuglia del nostro esercito e c’era anche lui. Ho cercato di non farmi vedere in tutti i modi, perché se non facciamo niente lui ci caccia a fare i lavori più sporchi.
Ma, superata la jeep, abbiamo sentito -Ma quello non è Andrew? Cosa ci fa qui?- E mi hanno chiamato. Il Generale allora ha fatto fermare la jeep e mi ha chiesto in modo molto poco rassicurante che cosa ci facevo lì. Cosa gli potevo dire? Che ho fatto un controllo al braccio? Potevo anche andare all’infermeria del campo. E poi non è credibile. Così gli ho raccontato la verità. Lui, dopo, mi ha dato una pacca sulla spalla e mi ha detto che anche io potevo cavare fuori qualcosa di buono.
Io me la sono filata immediatamente prima di sentire quello che lui diceva agli altri e soprattutto la loro reazione. Ho cercato di evitare tutti i contatti umani, tranne che con Jack (ma tanto con lui non parlo nemmeno), però le loro espressioni le vedevo: una parte di loro mi guardava e rideva sotto i baffi, altri alzavano gli occhi al cielo.. Per fortuna che non c’era Kurt sennò sarebbe stato ancora peggio.
Sono proprio un idiota e anche uno sfigato: ho tutti contro e sono diventato il cocco del generale. Non mi poteva andare meglio…
                                                                                                                                    Andry
 

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Capitolo 13
*** 25/27 Luglio ***


25 luglio
Oggi siamo andati molto vicini a pericolo: siamo passati davanti a un covo di Sovietici e alcuni ci hanno visto. Sembravano minacciosi, quindi ci siamo preparati ad attaccare, ma fortunatamente non è successo nulla. Domani è il mio diciottesimo compleanno e io me lo devo passare in questo bel posticino.
Spero che almeno qualcuno si ricordi di me, ma non è molto probabile. I miei non si sono ricordati  neanche il diciassettesimo compleanno e i miei amici mi hanno chiesto”ma li compi oggi?”E hanno improvvisato una festa. Sono destinato a essere dimenticato, a non essere niente, a quanto pare... Anche una lettera di due parole per farmi gli auguri mi basta.Solo questo.
                                                                                                                                              Andry
                                                                                                         
                                                                                      
                                                                                                                                27 luglio
Inaspettatamente, tra ieri e oggi mi sono arrivati diversi regali, perfino dai miei genitori. Strano che se lo siano ricordati, forse l’hanno segnato nel calendario. Mi hanno regalato un maglione. Cosa me ne faccio di un maglione a luglio non lo so, mia mamma non ci ha mai azzeccato con i regali. Vabbè… Big J e il gruppo mi hanno mandato una lettera e mi hanno detto che il mio regalo mi aspetta quando torno a casa, se torno. Mi sembra una cosa assurda perché sarà passato un anno chissà se si ricorderanno ancora di me. Ho ricevuto auguri dal mio cerchio di amici e da Lisa, una ragazza che stava spesso nel nostro gruppo perché c’è il suo ragazzo, Brandon detto Brad. Che nome orribile.
Oggi ci siamo chiariti anche io e Jack e la freddezza che c’era prima è quasi scomparsa.
Dopo aver svolto tutti i miei doveri, sono a trovare Quello che avevo salvato(non so ancora come si chiama!) e sua moglie. La casa era di uno squallore incredibile. C’erano pareti scrostate, mobili antichi mangiati dalle tarme, una lampadina in croce, perché le altre erano tutte fulminate, una cucina piccola con un fornelletto da campo.
Mi hanno dato un dolcetto con del miele, tipico della tradizione della loro famiglia e dopo hanno cominciato a parlare così velocemente che non riuscivo a star loro dietro. Quando smetteva di parlare uno, attaccava l’altra, e viceversa, parlavano l’uno sopra l’altra e ogni tanto interveniva anche la nonna, la mamma della signora, che raccontava episodi del tempo passato( che la maggior parte delle volte non centravano niente).
-E così sei un soldato dei mujaidin,vero?- -Si- -Ti dobbiamo ringraziare moltissimo per quello che hai fatto, quella scatola aveva delle cose importantissime per noi.-  ha attaccato il signore -E , che sbadato, non mi sono ancora presentato, sono Karmas, ex insegnante di una scuola di Kabul. L’hanno distrutta e adesso sto cercando un altro lavoro. Lei è mia moglie Sahara,come il deserto.- -Già,mio padre è africano. Mia madre si chiama Elija, vive con noi e bada ai bambini insieme a me.- - I nostri bambini si chiamano Ramin e Azara.- - Tu come ti chiami?- - Mi chiamo Andrew ma potete chiamarmi Andry se volete- -Bene Andy. Ti piace?- si riferiva al dolcetto forse-Si, è molto buono.- -E fare il soldato ti piace?- -Se devo essere sincero, non molto.- -Ah…Come mai?- -Mi ci hanno mandato. E poi non mi piace l’idea di morire.- -Però salvi la gente e se sei dalla parte giusta: potresti liberare un paese.- -La gente la uccido anche e poi, chi può sapere qual è la parte giusta e quale sbagliata? É una questione di punti di vista, secondo me. Per noi americani, questa è la parte giusta, mentre per i Russi è l’altra.- -Hai ragione, ma io direi che tu sei nella parte giusta.- inaspettatamente Elija è intervenuta.
-Nella guerra non c’è nulla di giusto,è solo polvere,corpi, sangue, macerie e miseria.- -Hai perfettamente ragione- -E perché ti hanno mandato qua, allora?- -Se dicessi che è perché non ero un genio a scuola, non mi credereste- -Beh, ci sono tanti altri lavori…poi in America…- -Il mio rapporto con i miei è un po’ complicato.- -Ci piacerebbe molto darti una mano…- -Penso che non sia possibile.- -Almeno raccontaci che cosa è successo. Ne ho avuti tanti di ragazzi come te.- raccontata tutta la storia,dal mio primo giorno di scuola fino all’ultimo, lui mi ha detto -Che genitori! Tua madre è così perché ha pensato che da te non si poteva ricavare nulla di buono?- -Penso di si.- -Peggio dell’ Afghanistan!- -Quando insegnavo, c’erano dei ragazzi che venivano a scuola con dei segni rossi sul viso, ma non mi hanno mai detto perché. C’erano pochissime ragazze, perché molte dovevano badare ai fratelli più piccoli, anche di madri che non erano loro, ma erano sposate con il loro padre. Sai come si chiama questo?- -Poligamia,penso.- -Esatto. Nel tuo Paese non c’è e io la trovo assolutamente una cosa orribile. Ci piacerebbe andare in un altro paese ma non possiamo perché Elija è troppo vecchia e i bambini hanno i loro amici e vanno a scuola.- -Forse il ragazzo deve tornare al campo….- -Oh si, è tardissimo! Grazie per il dolcetto. Arrivederci!- -Ciao,torna a trovarci!-
Erano le cinque passate da un pezzo e noi dovevamo essere al campo al massimo per le quattro e mezza! Come faccio a entrare? Mi dovevo far vedere da un mio amico che mi avrebbe fatto scavalcare il cancello. Ho girato intorno al campo per un po’ alla ricerca di un buco o una rete bassa o un amico. Mi sentivo osservato, non so da chi ma avevo l’impressione che qualcuno mi stesse guardando. Ho sentito che hanno cominciato a cercarmi. Ho visto Lane, che era da una parte con i suoi amici a bere l’impossibile (clandestinamente), perché gli arrivava  tutto d un suo amico. Dato che erano abbastanza vicini alla rete, mi sono messo a chiamarlo sottovoce, ma dopo vari tentativi lui era ancora lì che sbevacchiava e rideva, senza accorgersi di niente.
Ho girato per un’altra mezz’ora sempre con quella sensazione di essere osservato, poi ho visto Jack, che stava da una parte anche lui. L’ho chiamato due o tre volte e finalmente si è girato e mi ha visto.
-Pensavamo tutti che fossi morto, idiota!- -Facciamo le corna, sono solo arrivato in ritardo…- -Ma dove ti eri messo? Eri da Erika?- -No, non ti posso dire dov’ero, mi prenderesti per un’imbecille. Mi fai entrare per favore?- -Come faccio?- -Cerca di prendere le chiavi dalla tasca del generale.- -Ma come?- -Mentre gli parli di qualcosa, gli dai delle pacche.- -Certo, così mi rispedisce a casa. E poi così ci faccio la figura del cocco di mamma.- -Fallo addormentare, non lo so! Ma io non posso rimanere chiuso qua fuori sennò sgombrano tutta la mia roba! Ormai sono le sei e mezza!- -Potresti farti vedere dal generale, tanto il culo te lo fa comunque- -Si, certo, vado lì e gli faccio”Signore, mi scusi, sono rimasto chiuso fuori, mi fa entrare?”? -
-Perché no?- Stetti un attimo in silenzio-Anche se penso che tu abbia dei problemi seri di mente, credo che tu abbia ragione. Tanto la figuraccia la faccio comunque..- Così l’ho trovato. Naturalmente mi sono fatto prendere in giro da tutti ma non m’importa più di tanto, non sarebbe la prima volta..
Il generale mi ha accolto così -Oh, ma guarda chi si vede! Il nostro caro signore! Quello che torna a casa per le sette di sera e fa credere a tutti di essere morto! Vieni qui, forse una cosa non ti è chiara. La sera non si arriva in ritardo. Dove sei andato? E non inventarti balle!- mi ha preso per la giacca.
Gli ho spiegato tutto e si è messo a ridere -E io dovrei crederti?! Tu pensi che io mi beva questa stronzata?! Ahahahahah- poi è intervenuto uno che non ho mai visto. -Davvero,signore. L’ho visto mentre entrava in una casa.- -Ma vi siete messi da’accordo? Vabbè se lo dite in due, vuol dire che è così e sarò costretto a credervi, ma che non ricapiti ancora, ok?-
Ho una gran fortuna ad avere uno che mi para il culo. Così ho ringraziato quello  là ma non ha voluto dirmi una parola. Mi ha solo detto”hhm”,che forse dovrei interpretare come “prego”. Certo che qui girano degli strani tipi.
Oggi invece non è successo niente. Ho sempre quell’orribile sensazione di essere osservato e ho il presentimento che possa succedere qualcosa di brutto da un momento all’altro.
                                                                                                                                    Andry
 

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Capitolo 14
*** 29 Luglio/ 8 Agosto ***


29 luglio
La sensazione non va via . C’è qualcuno che mi osserva, ne sono certo. Ho sempre la sensazione che ci sia qualcuno che si muova dietro di me. A volte mi giro di scatto, ma non faccio che la figura dell’idiota perché o non c’è nessuno o ci sono i miei compagni. Se prima mi guardavano storto adesso mi guardano come se fossi impazzito. Uff, da quando sono tornato dalla vacanza la mia carriera va sempre peggio. Forse non è la carriera ad andare male(perché in effetti va a gonfie vele), è il rapporto con gli altri. Adesso tutti mi guardano male, alcuni ridono quando mi vedono. Ho sempre i miei amici (quattro in croce), ma almeno buoni, anche se tra me e Jack ultimamente c’è un po’ di distacco.
Sono passato da un gruppo figo a uno di sfigati dove c’è il grassone e tutta la sua compagnia, l’insicuro… A proposito, dov’è finito Kyle? Mi sembra che le due settimane di vacanza siano finite…Comunque l’unico normale è Jack. Forse se leggono quello che sto scrivendo non ci saranno più neanche loro.
Andry
                                                                                                              
                                                                                                                8 agosto
Oggi ho brutte notizie. Jack si è ammalato gravemente di nuovo, tutto improvvisamente. Ero lì quando si è sentito male. Eravamo in tenda, stavamo parlando. Ad un certo punto lui ha detto”ho un po’ di mal di stomaco”poi un fruscio e si è messo a vomitare. Prima pensavo che fosse una di quelle malattie normali, poi mi hanno detto che era più grave. Jack non era un tipo sano come un pesce, lo devo ammettere: prima di addormentarsi prendeva quantità industriali di pillole e aspirine e tante altre robe. Potrebbe perfino morire!
Seconda notizia pessima: sono in tenda con Kurt che, a quanto pare si è ripreso e non fa altro che rompere le palle.
Poi ho scoperto che Kyle è morto. E pensare che fino a qualche settimana fa chiacchieravamo amichevolmente in tenda. Poveraccio. Chissà se i suoi si sono dispiaciuti…Ma certo, gli unici che sarebbero contenti se il figlio morisse sono i miei. E poi doveva anche tornare da loro poco dopo di me.
E desso non ho niente da fare, gli occhi non si chiudono e non so cosa scrivere.
 
                                                               …………..
 
Ho riletto tutto quello che ho scritto e devo dire che mi sono stupito. Non sono mai riuscito a scrivere tanto: i miei temi duravano,se mi andava bene, una pagina e mezzo. E, cavolo come sono ripetitivo! Ho ripetuto delle cose 100 volte.
Ma tanto chi vuoi che le legga queste cavolate. Io ci posso fare tutto quello che voglio a queste pagine bianche.
Ok, finalmente mi sto addormentando.
                                                                                                                                            Andry                                                                                                         
 
                                                                                                        

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Capitolo 15
*** 10/ 12 Agosto ***


10 agosto
Oggi sono tornato a trovare Karmas e la sua famiglia, ma quello che ho trovato non è stato piacevole. La casa aveva un buco in più, tanto per cominciare. Poi Karmas mi ha detto che  è nei casini con la polizia, non mi ha detto il perché,( il che mi sembra giusto, non sono ancora così intimo con loro) lo stanno cercando e deve abbandonare la casa. Abbiamo parlato per un po’. Poi mi hanno affidato un incarico. Dopo il servizio mi hanno chiesto se vado a fare delle commissioni per loro, dato che  possono essere rinchiusi in cella se vanno fuori.
                                                                                                                                        Andry
 
 
                                                                                                                                12 agosto
Ho fatto tutte le commissioni che mi avevano chiesto. Mi sa che sarà mio compito per un po’.
Dappertutto ci sono forze armate che bloccano i civili sospetti. A me non fanno niente, anche perché io trovo sempre il modo di non farmi vedere. Furbo eh? Poveretti, devono aver fatto chissà che cosa per essere perseguitati in questo modo. Forse la loro unica colpa è quella di vivere in questo posto di merda.
Mi sono dimenticato di una notizia fondamentale! Domani ci trasferiscono in un posto ai confini tra Iraq e Iran.
Da una parte mi fa “piacere” perché me ne vado di qui,(anche se forse il posto dove andrò sarà anche peggio, a quanto ho capito, l’ Iran e l’Iraq non è che siano in buoni rapporti)dall’altra mi secca perché devo abbandonare  la famiglia e Erika.
Comunque ho chiesto al capo se e quando ritorneremo e mi ha detto che tra due mesi verremo di nuovo qui. L’ho detto a Erika. Lei ci è rimasta un po’ male ma ha detto che potrebbe sopravvivere.
Poi sono corso da Karmas a dirgli la notizia spiacevole, ma lui mi ha assicurato che troveranno un modo  per procurarsi tutto quello che serve.

Andry
 

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Capitolo 16
*** 13 Agosto ***


13 agosto
Ed eccomi qui ancora in viaggio come alcuni mesi fa. Solo che adesso è l’alba…. Non riesco a dormire perché Lane e gli altri russano come dei treni in corsa, escluso il guidatore(certamente)ma anche lui sembra che si stia addormentando. Fortuna che io non posso guidare, non ho la patente..
Tutto è estremamente noioso e monotono, l’unico mio divertimento è quello di fare dei disegnini sul vetro appannato e scrivere il diario.
Ogni tanto arrivano sbruffi di polvere. Chissà come se la passa Big J e Luke…è da un po’ che non li sento. E Jessica,cosa starà combinando? Quanti ragazzi avrà lasciato e quanti avrà rimorchiato? Big J e Luke avranno organizzato qualche nuovo scherzetto mentre io non ci sono?
È terribile stare in questo posto senza avere un’idea di cosa succede nel mondo, con solo un pensiero fisso, anzi due: restare in vita e portare a termine questo anno senza incidenti di percorso. Ma che cosa ho fatto di male, perché non mi buttano fuori? Dopo i miei ce l’avrebbero a morte con me ma posso rimediare…Ho già organizzato una certa cosa…Però dopo devo lasciare Erika per sempre e chissà quando ci rivedremo ancora.
….
 
Mi sono appena svegliato,e tutti gli altri mi stanno guardando come se fossi un alieno appena arrivato sulla terra. Ma perché? Ah, ecco perché.. Sono a testa in giù su qualcosa che sembra…il tappetino della jeep con i piedi quasi fuori dal finestrino. Ma come ho fatto? boh….ah,e tengo questo diario stretto come se fosse un orsacchiotto. Che figura di merda…io si che sono un soldato normale!
Sento un ronzio strano o forse è solo la mia mente. Si, forse è solo la mia immaginazione, non ho dormito molto e potrei “sclerare”da un momento all’altro.
 
 
-Che cos’è questo casino!Sullivan, mettiti subito decentemente. Capito?- questo era il generale.Ma che palle, mi ha chiamato per cognome! Io DETESTO essere chiamato per cognome. -Hai capito sì o no? E cosa stai facendo a testa bassa, fai finta di non sentirmi?- e mi ha preso per un orecchio -E questo cos’è? Ti è stato detto di scrivere forse?- -Pensavo di poter fare quel che mi pareva quando non sono  in servizio.- ho deciso di non dirgli del nome, mi avrebbe ancora più immerso nei casini -Chi ti ha detto di parlare? Mi devi rispondere solo di sì o di no? Capito Sullivan?- mi ha urlato nell’orecchio. Ha guardato il libretto e si è messo a ridere. I soldati che erano con me si sono avvicinati per vedere e si sono messi a ridere anche loro. io non mi sono potuto trattenere, mi sono alzato di scatto e li ho presi per il colletto. Mossa sbagliatissima, perché il generale mi ha guardato  ed è diventato sempre più rosso. Cazzo, proprio in ‘sti casini mi devo ficcare? Certo, se no non sarei io! Mi ha dato due schiaffoni. -Che fai, non parli ma picchi la gente? Ora devi dire sissignore, capito pivello? Io il soldato l faccio da quando tu eri in culla e non devi cercare di essere insolente con me, capito?-Dentro di me c’era una lotta: o dire quello che vuole il generale o continuare a resistere. -Allora dici sissignore?- un altro schiaffo -Ma sei sordo o deficiente?- c’è qualcosa dentro di me che quando viene minacciato mi fa fare delle figure di merda e mi caccia nei casini. Ma nonostante questo continuavo a essere muto come un pesce. Jack dal posto di dietro mi sussurrava -Ma sei scemo? Cosa aspetti, che ti fucili? Avanti, digli quello che vuole e finiscila lì!!- ho aperto la bocca per dire qualcosa ma non è uscito niente. -Allora,non parli?- e mi ha preso per un orecchio. Il generale mi ha avvicinato al finestrino -Allora se non parli ti posso anche buttare fuori da questa jeep!- sempre tenendomi per un orecchio si è avvicinato alla porta. Mi sentivo tutti gli occhi puntati addosso. Ha aperto lo sportello, ma in tutto questo non ho fatto una piega. Mi ha fatto mettere il naso fuori e un’ammasso di polvere  e terra mi è entrato nelle narici. Ho cominciato a tossire. Si vedevano le altre jeep che ci venivano dietro.
Finalmente la mia voce è uscita,come per incanto -S*@##- -Cosa?- -Si*ç°§è*-Non riuscivo a parlare a causa della tosse. Il generale ha sogghignato -Sbaglio o il sordomuto ha parlato?- -Riesci a dirlo ad alta voce o ti devo imboccare?- il ronzio che avevo sentito si era rafforzato e si sentiva chiaramente “bip”. Ma forse ero io che venivo preso dal panico -SISSç°éç°*§°è*- -COSA?- -SISSIGNORE- mi è uscito come un miagolio. Ero quasi soffocato! Il generale mi ha tirato dentro e mi ha detto di non farlo più e che sono un figlio di puttana e tante altre cose che non vale la pena scrivere.
Il ronzio sta aumentando a dismisura adesso sembra insopportabile. Forse è il mal di testa…si, ho un terribile mal di testa. Cazzo oggi me ne capitano di tutti i colori.
Vorrei tanto essere con Jim in Texas a tracannare birra. Oppure che Jim fosse qui con me. Chissà cosa sta facendo, può darsi che mi abbia dimenticato? È da un bel po’ che non mi scrive. Forse c’è rimasto male per quel fatto di Jessica, ma com’è possibile, dopo ci siamo visti e tutto era come sempre…Ma che cazzo è sto rumore, possibile che solo io lo senta? Non riesco a sentire neanche quello che penso, se sto pensando. Mi giro intorno e tutti sembrano non farci caso. C’è chi ascolta la musica, chi legge, chi parla…Io sto armeggiando con il nuovo I-pod. Ma come cavolo funziona?? Nessuno continua a curarsi del rumore. Strano. Oh ma che…
 
 

Note:
Fine della prima parte. Come avete visto non sono di molte parole :), Comunque lo so, la storia non è un gran chè, ma spero che qualcosa vi sia piaciuto e vi resti un po' di curiosità per leggere anche la seconda parte, che arriverà a breve. :)


 



 
 
 
 
 

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