Flowille

di skyseeker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi licenzio ***
Capitolo 2: *** Un vagone di suoni ***
Capitolo 3: *** Gelato!! ***
Capitolo 4: *** Accifuffoli! ***
Capitolo 5: *** Decisioni ***
Capitolo 6: *** La gara a tre ***
Capitolo 7: *** Nomina del terzo tipo ***
Capitolo 8: *** L'albero delle sorprese ***
Capitolo 9: *** Super gelati... ***
Capitolo 10: *** ... e super eroi! ***
Capitolo 11: *** Shopping! ***
Capitolo 12: *** Sawyer, il vendicatore ***
Capitolo 13: *** Dungeon ***
Capitolo 14: *** Aria di città ***
Capitolo 15: *** Bacio al cioccolato, dolce un po' salato ***
Capitolo 16: *** Cioccolato, cioccolato, se non capisci mangia CIOCCOLATO! ***
Capitolo 17: *** Stelle filanti ***
Capitolo 18: *** In astinenza ***
Capitolo 19: *** Tanto amore (cof cof) fraterno ***
Capitolo 20: *** C'è posta per Fuffi ***
Capitolo 21: *** Scarpe e vettovaglie ***
Capitolo 22: *** Le borse frigo contro il riscaldamento globale ***



Capitolo 1
*** Mi licenzio ***


Mi licenzio

 

Rintoccavano le campane di mezzogiorno al municipio.

- Sindaco, si svegli!

La cagnolina camminò fino alla sedia del primo cittadino porgendogli una tazza di caffè.

- Grazie. disse alzandosi lentamente, dopotutto era una tartaruga!

-Ormai sono stanco di lavorare, sono troppo vecchio per fare ancora il sindaco.

Cominciò a camminare andando verso la finestra.

Fuffi andò al suo banco per sistemare le ultime carte.

- Questa città ha bisogno di qualcun'altro. pensò ad alta voce Tortimer.

-Per esempio? disse la segretaria.

Il sindaco rispose: -Qualcuno più giovane e con idee innovative.

Vide dalla finestra che stava arrivando qualcuno.

In quel momento entrò Gino,una papera rossa.

-Buongiorno, Fuffi. Secondo te si potrebbe costruire una bella palestra? disse lui.

-Eh!? Fu la risposta della segretaria.

Gino aggiunse:- si può aggiungere anche una piscina olimpionica! disse pieno di speranze.

Tortimer si voltò verso di lui – lo chiederai al nuovo sindaco.

-Nuovo che? dissero Fuffi e Gino contemporaneamente.

- Nuovo sindaco! Andrò in pensione, ma state tranquilli, il prossimo sindaco arriverà presto, gli manderò una lettera. Vi verrò a trovare ogni tanto, trattate bene la città fino a che non arriverà il mio successore! dichiarò il sindaco ormai auto-licenziato.

-Accifuffoli! Ora come faccio! disse Fuffi agitata.

Gino, che aveva assistito attentamente alla scena: - Tranquilla, salverò io la città! Sarò un sindaco provvisorio! esclamò raggiante -e farò costruire una palestra! aggiunse.

Tortimer lo invitò gentilmente (ehm ehm) ad andarsene dal municipio sotto lo sguardo sconvolto della segretaria.

Gino appena uscito corse, tralasciando il fatto che lui correva sempre per tenersi in forma, per il villaggio, passò da Ricicla e Ricrea e spifferò tutto ad Alpaca (avrei voluto cambiarlo, però un mi dispiaceva, anche se è troppo banale) comprando una sedia verde.

Poi Gino portò la sedia da Leo e raccontò anche a lui la storia del licenziamento del sindaco.

Leo lo raccontò a Lanella, lei ad Agostina, che ripeté tutto alle sue sorelle, ad ogni cliente veniva detta la novità.

In poco tempo tutto il paese era a conoscenza del fatto che non c'era più un sindaco.

 

 

 

L'angoletto sottolineato

 

Ciao a tutti, grazie per aver letto,è la prima storia che scrivo spero diventerà qualcosa di decente.

Quando ho cominciato la vita di sindaco su a.c. new leaf mi sono immaginata come Tortimer avesse ceduto il suo posto, e adesso l'ho scritto! Chissà chi arriverà adesso?

Domani metterò il prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Un vagone di suoni ***


Un vagone di suoni

 

-Ma perchè mi vuoi svegliare ... yaawh. Che ore sono? Questo viaggio è così lungo!

Il treno viaggiava sulle rotaie velocemente, però sembrava stesse sempre fermo.

-Vaniglia?  -Sì? Rispose lei. -SVEGLIATIIIII!!!

- Uffa, Shelly smettila, sto cercando di dormire! disse mettendosi la giacca coprendo le orecchie.

Shelly si sbatte in fronte una mano – Ma è per questo che ti sveglio se dormivi! … lasciamo perdere.

Shelly si stufava senza nessuno con cui parlare.

Sul treno non c'era quasi nessuno.

Si alzò per trovare qualcuno da passare il tempo.

-Che silenzio! pensò la ragazza.

I suoi passi echeggiavano nella cabina.

-Dove è andato quel tipo di prima? continuò a pensare.

Passò alla cabina successiva e vide una scena alquanto bizzarra.

-Ciao tu chi sei, miao? disse un... gatto parlante (?).

-Stai lontano da me bestiaccia! disse il ragazzo che aveva di fronte

-Dove stai andando? Ti stai trasferendo? Hai già una casa? Hai soldi per caso? Miao?

-Tu vuoi i miei soldi! Lo sapevo.

-Allora sei ricco!? esclamò il gatto.

-No! Non ho neanche un soldo!

-Ahahahahahaha! Fate troppo ridere!! esclamò Shelly.

I due non sapevano cosa dire.

-E te cos'hai da ridere?! Sbottò il ragazzo.

Lei rideva così tanto che si teneva la pancia.

Il gatto era perplesso.

Il ragazzo era diventato rosso dalla rabbia, ma dopo qualche attimo si ricompose.

 

Intanto nell'altro vagone, Vaniglia si era decisa ad alzarsi.

Si guardò un po' intorno e si accorse che Shelly non c'era.

-Chissà dov'è andata. Disse mentre si affacciava al finestrino.

Il paesaggio scorreva rapido oltre il vetro.

Pian piano cominciarono dei ticchettii contro il finestrino.

-Fantastico, dovrò portare le valigie sotto la pioggia. pensò – non ho neanche l'ombrello...

Molti pensieri le vennero alla mente, come per seguire il ritmo della pioggia.

All'improvviso un fulmine tagliò il cielo illuminando le nuvole, e poi il tuono fece tornare alla realtà la ragazza.

Vaniglia sentì degli strani rumori che provenivano da un sedile più indietro.

Lei si avvicinò e scoprì che era una piccola statuetta che continuava a girare su se stessa, emettendo suoni bizzarri.

-Che buffo che sei. disse Vaniglia, e senza aspettarsi una risposta l'oggetto bizzarro parlò:

-I-io mi chiamo Girello, splash. La ragazza lo prese tra le mani. - E perché sei qui sul treno? domandò. Girello rispose: -Il mio proprietario mi ha lasciato qua, boing, solo che si è dimenticato di prendermi, bang.

-Idea! Mi dispiace lasciarti qua da solo, per cui ti porterò con me nella mia nuova casa.

Ora insieme ai passi, anche strani suoni di felicità rimbombavano nel treno semivuoto.

-Shellyyyy! SHELLYYY!! Dove sei finita! gridò Vaniglia.

- Non è poi così grande 'sto treno, dove può essere andata?

Doing. Boom. Splash. Tic-tac.

Girello continuava a produrre suoni all'infinito.

 

 

L'angoletto sottolineato

 

Si capisce che Girello è una pessima imitazione di un giroide, vero?

Chi sarà il ragazzo?

Perchè quel gatto vuole i suoi soldi?

E perchè quel treno sembra enorme quando invece sarà di due vagoni scarsi? O forse è perché non c'è nessuno?

Dovrei saperlo almeno io, ma in realtà non so neanche come continuerà la storia.

Che potete farci, sono una pazza u.u.

Il titolo: Un vagone di suoni, ma quanto sono simpatica .-.

Recensite vi prego!!!

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Capitolo 3
*** Gelato!! ***


Gelato!!

 

-Mi spieghi perché stai ridendo! disse il ragazzo.

-Non lo so! Ahaha ahahaha!! Non riesco a fermarmi! Ahahah ahahaah ! rispose la ragazza.

-Miao! disse il gatto. (eh?)

I due lo ignorarono e si presentarono.

-Io mi chiamo Shelly, e mi piacciono i gelati! disse porgendo al ragazzo una mano che profumava di gelato alla fragola.

-Io sono Alex. disse lui, evitando la mano-di-gelato.

Il gatto che voleva presentarsi disse: -Io mi chia... -Stai zittoooo!! gli urlarono contro i due ragazzi.

Il povero micio andò a sedersi più in là piagnucolando.

 

Blub. Ping pong. Dong. Splash.

-Se non riesco a trovarla sarà lei a trovarmi! pensò Vaniglia.

-SHELLYY!! Danno il gelato al cioccolato gratiiiisss!!!! urlò per farsi sentire dall'amica.

 

-Shelly! Danno il gelato al cioccolato gratiiiss! si sentì echeggiare nel vagone.

- Eh?! Gelato gratis? Doveeeee!! disse colei che adorava il gelato.

Cominciò a correre per il treno fino ad arrivare dove proveniva l'urlo e si scontrò con Vaniglia.

-Finalmente ti ho trovata!

-Dov'è il gelato?

-Non c'è...

-COME NON C'E'?

- Appena arriviamo in città andremo a prendere un gelato, ok?

- Va bene. Ma... cos'è questo? disse indicando il giroide.

-Lui è Girello.

- E' una girella? Mmh buone le girelle.

- No! Non è da mangiare è un giroide! Qualunque cosa sia un giroide...

- Ah, quel tipo lì si chiama Alex e andrà anche lui a Flowille.

-Guarda Shelly, sta smettendo di piovere! Non dovrò portare le valigie sotto la pioggia!!

 

FLOWILLE! STAZIONE DI FLOWILLE!! urlò il capotreno, giungendo in stazione.

 

Alex scese dal treno per primo. Si guardò intorno, il bigliettaio era una scimmia. Anche il capotreno era una scimmia, (forse sempre la stessa, ma non è questo il punto).

Uscì dalla stazione e fu sorpreso da una mandria di animali che gli urlarono:

BENVENUTO SINDACO!!!!

La sua risposta fu: Sindaco? Aspe- che sta succedendo?

Fuffi esclamò: Su, non faccia il finto tonto, sa benissimo che è il nuovo sindaco!

-Ma io sono venuto qua per la lettura del testamento di mio zio!

Tutti lo guardarono male.

-Ma che sindaco simpatico che abbiamo! disse la segretaria.

Così il ragazzo fu trascinato via dalla folla.

 

 

 

Non ho voglia di fare l'angoletto sottolineato perché devo andare a giocare ad animal crossing u.u, vi dirò solo che stavo mangiando un gelato.

E così capimmo molte cose sui gelati.

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Capitolo 4
*** Accifuffoli! ***


Accifuffoli!

 

Pochi minuti dopo, scesero dal treno le due ragazze portandosi dietro tre valigie ciascuna.

Il bigliettaio (che fosse anche il capotreno rimase un mistero) disse che potevano lasciarle lì che le avrebbe portate lui nelle loro nuove sistemazioni.

Fuori dalla stazione trovarono Lallo il cavallo (no, non quello di rai yoyo, no per favore non quellooo!) che dormiva beatamente all'ombra di un pino... un pino vicino al mare? Roba da pazzi.

A svegliarlo fu Shelly che gli domandò (urlando) in un orecchio dove fosse la gelateria.

Lui rispose che purtroppo in città non c'era una gelateria e sperava che il nuovo sindaco ne avrebbe costruita una, detto questo tornò a sognare di mangiare una paella.

Vaniglia notò una bacheca dove erano appesi vari volantini di eventi (grigliate di pesci, fare la spesa a un camaleonte, sparare in aria coriandoli...), pensò che avrebbe dovuto cambiare molte cose in quel villaggio.

Le due girarono un po' finché si resero conto che la terra era rotonda, ma tanto rotonda che erano ritornate dove dormiva Lallo.

Da dietro un albero sbucò un gatto blu.

- Tu sei il gatto che vuole soldi??!!! Rispondiii! disse Shelly.

- Che? Io mi chiamo Moe. Piacere voi siete...

- Io mi chiamo Vaniglia e lei è Shelly. È un po' irritata perché non c'è una gelateria.

- Ahhhh vi siete perse? disse il gatto.

- Perché stiamo sussurrando?? disse Shelly, anzi sussurrò.

- Non lo so... puoi dirci dov'è il municipio?

- Andate dritto poi girate a destra, vedrete uno stagno, davanti c'è il negozio di Alpaca, se andate poi a sinistra arrivate.

- Grazie! dissero le due incamminandosi.

 

Qualche minuto dopo...

-Dove dovevamo girare? A destra o a sinistra?

-Proviamo ad andare dritte...

 

Qualche altro minuto dopo...

-È làààààà!! disse Shelly

Mentre stavano per entrare, la porta si aprì sbattendo contro di loro.

- Lo so cosa volete! Volete portarmi via l'eredità di mio zioo! Non volete farmi arrivare dal notaio per la lettura del testamentooo!

Il ragazzo corse sbattendo i piedi per terra.

Fuffi cercò di inseguirlo ma si fermò: - Sindaco!! Si fermiii!

- Ma? Sindaco? Non capisco più niente.

- Non avevano chiamato te?

- Che cosa!? Vuoi dire che non era lui il sindaco!

- Avevo ricevuto una lettera da Tortimer con scritto di venire qui.

- Oh no! ACCIFUFFOLI! Signor Alex torni quaa! Ma come è potuto succedere. Sono una frana!

- Non ci sono più le segretarie di una volta...

 

L'angoletto sottolineato

 

Ciao cari, come va?

Oggi arriva Lallo il cavallo! Ciao puledrotti devo andare a mangiare biada, non fate incubi.

Fine scleramento.

Ebbene sì! Il colpo di scena di cui parlavo era che in città non c'è una gelateria! Fine scleramento di nuovo.
Tante scuse, inventerò qualcosa di meglio.

Ora mi tocca fare i compiti di matematica, resterei ancora un po' ma non posso. Ciaooo :D

 

 

 

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Capitolo 5
*** Decisioni ***


Decisioni

 

- Allooora... qua ci sono i pellicani, lì i ricci (o istrici, o porcospini...non lo so sembrano tutti uguali), quindi se vado a sinistra c'è … il notaioooo. Grazie Fuffi per la mappa, una delle poche cose utili che hai fatto... (ehi non insultare la mia segretaria! mi serve per farla camminare ore sotto la pioggia mentre decido dove mettere un lampione)

Il ragazzo corse fino ad attraversare il passaggio sulla ferroia, solo che le sbarre si chiusero appena prima che passasse e dovette aspettare un quarto d'ora buono per far passare il treno.

Ovviamente si aspettava che il notaio fosse un animale e infatti era un procione di nome Tom Nook.

Appena Alex entrò il procione gli disse: - Buongiorno, abiti qui o ti serve una casa? Te la costruisco subito! 10.000 stelline e sei a posto! Ti do pure una lampada! A sole 500 stelline con cassetta delle lettere gratis!

- Frena, frena! Io voglio solo sapere cosa ho ereditato.

- Ahh tu sei Alex!

 

Alla fine si scoprì che il povero vecchietto era un riccone che aveva una villa su un' isola poco lontana dalla città, ma che nascondeva ancora un segreto nascosto, il nipote si sarebbe trasferito lì, come dargli torto, avere un villone e non usarlo?

 

- Ma allora, se lui non è il sindaco e ha chiamato una di voi che non si è capito chi... chi diventa il nuovo sindaco?!

- In realtà non so neanche come quella tartaruga sapesse chi siamo e dove viviamo.

- Non sarà che...

- Non lo so, ma adesso chi farà il sindaco? Fuffi?

- Che? Io non sono capace, sono già super-agitata! disse preoccupata la segretaria.

- Io me lo immagino già invece: il comune di Fuffopoli! Dove tutto è fuffissimo.

- Ma no, intendevo, tu cosa dici di fare?

- Oh accifuffoli, non lo soo! Non lo soo!!

- Ah! ci sono! Facciamo decidere al popolo!! esclamò Vaniglia.

- In che senso?

- Nel senso che visto che siamo in tre decideranno gli abitanti del posto chi dovrà governarli.

Le tre si batterono il cinque.

 

Fu deciso che il giorno dopo sarebbe iniziata la gara dei cento punti.

Il primo che dei tre avrebbe raggiunto il cento per cento sarebbe diventato sindaco.

Per guadagnare un punto bisognava: aiutare gli abitanti, donare al museo, riciclare oggetti e fare tante buone azioni bla bla...

 

Alex aveva un gran villone e quindi avrebbe abitato lì.

Però le altre due ragazze non sapevano dove andare e quindi andarono dal noto procione.

Appena entrarono, Tom Nook (per gli abitanti della città e da ora in poi chiamato Tom Sawyer), cominciò con la sua parlantina cercando di rifilare alle due una casa battello, a Shelly non dispiaceva troppo l'idea solo che mancavano i soldi, il procione voleva già 50.000 st. come acconto, non oso immaginare il prezzo intero...

- Se volete qualcosa di economico potrei darvi una tenda per passare la nottata, in futuro potrei costruirvi una casa, ma per il momento mi servono 10.000 stelline. disse l'avido animale.

- Spara prezzi alti questo...

- Per il momento siamo costrette ad accettare...

- Vedo che siete propense agli affari! Entro questa sera i soldi. Ora, dove volete che costruisco le vostre tende? In quel punto costruirò le vostre case.

-Allora andiamo.

 

L'angoletto sottolineato

 

buongiorno everyone! Mi dispiace ma aggiornare ogni giorno è troppo faticoso... in più sono qua a poltrire invece che fare i compiti di matematica ….....

ma chi se ne frega della matematica e dei quadrangoli! Resto qua a scrivere!!

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Capitolo 6
*** La gara a tre ***


 La gara a tre

 

 

Le due passarono il pomeriggio a cercar di guadagnare qualche spicciolo vendendo frutta e acchiappando farfalle, per non rimane a dormire fuori al freddo, perché in quella città soffiava un vento tremendo.

 

Finalmente, di sera arrivarono dall'animale mascherato (perché lui è un procione... sembra che ha la maschera sugli occhi... perché nessuno mi capisce?!) che reclamava i loro soldi .

Il procione piantò una tenda e ci ficcò davanti una scatola attaccata a un bastone con la funzione di cassetta delle lettere, vantandosi pure del lusso di quella abitazione.

Dopodiché arrivò Fuffi portando una lanterna, mentre si mise a parlare di quando a 10 anni andava in campeggio e giocava con suo fratello.

Shelly si addormentò ( chissà cosa sognava... ) e sua sorella cercò di svegliarla, niente da fare, così Fuffi capì che stava parlando troppo e si congedò.

 

La mattina prima di iniziare la gara le due dovevano essere messe nel registro cittadino.

Fuffi gli disse che dovevano andare in stazione per farsi stampare la tessera del cittadino.

Ciuf Ciuf, il bigliettaio, che affermò di essere anche il capotreno, li disse che dovevano andare a farsi una foto per la tessera che era nella via principale e che dovevano pure pagare.

Continuarono a correre da una parte all'altra della città solo per farsi una dannata tessera, che non serviva a niente in realtà.

 

Arrivò l'ora di iniziare la competizione.

- Buongiorno cittadini! Io sono Fuffi e oggi si svolgerà la gara per decidere chi prenderà le chiavi della città! Le regole le avevo già spiegate ieri, per cui non ha senso annoiarvi di nuovo. Attenzione, pronti … VIA!

 

Le due ragazze partirono a correre in giro per la città, mentre il terzo rimase lì davanti al municipio facendosi domande esistenziali.

- Ma sul serio voi siete animali parlanti? Io non ci credo, secondo me siete delle persone nascoste dentro dei pupazzi giganti per farmi impazzire, non riuscirete a fregarmi! Maiiiii!!!

- Se vai avanti così non diventerai mai sindaco, Alex.

- Infatti non ci tengo a diventare il sindaco di una città di matti che vanno in giro con costumi di animaletti zuccherosi e falsi!

Gino prese il megafono dalle zampe di Fuffi e gridò:- Alex è fuori dalla gara! Crede che siamo zuccherosi! E io non sono zuccheroso, io sono muscoloso! I miei bimbi sono fortissimi! E con bimbi intendo i miei muscolii!!!

 

Intanto Vaniglia aveva fatto conoscenza con tutti gli abitanti mentre Shelly cercava piantare un fiore sulla testa di Lallo mentre dormiva, finchè arrivò un piccolo adorabile scoiattolo azzurro, Scriccio, e si addormentò vicino al cavallo, così lei cercò di piantare un fiore anche a lui.

 

Erano quasi le otto si sera, ora che dava fine alla gara.

Shelly aveva ottenuto 88 punti;

Vaniglia 91;

Alex squalificato.

Si era deciso che se non avessero raggiunto cento punti entro quell'ora avrebbero continuato finché qualcuno avrebbe vinto. Quindi l'orario non serviva a niente tranne che far stare in ansia se la gara si fosse prolungata.

 

Mancava un minuto alle venti, punteggio 99 a 99, si sentì un grido.

-Nooooo!! Aiutooooo!

Era Girella, ah no ops, Ginella, una topolina bianca con i capelli verde scuro,che strillava vicino al fiume.

C'era forse qualche ubriaco nascosto dietro un albero saltato fuori mentre mulinava sopra la testa un'ascia?

- Secondo te salvare un innocuo animaletto da un omicidio fa guadagnare un punto?

- Penso di sì... se no chiedi a Fuffi.

-Fuffiii!!

-Sii?

- Se una di noi salva Ginella da un pazzo furioso guadagna un punto?

-Non lo so, però dai, chi l'aiuta vince così finiamo la gara e ce ne andiamo tutti a casa.

- Va bene.

 

Le due aspiranti sindaci andarono in quella direzione.

 

-Venite, prestoo! AAAAHH!

 

 

 

L'angoletto sottolineato

 

Eccomi qua! Vi ho fatto aspettare troppo? Nah, non credo, anche perchè questo capitolo è un po' più lunghetto.

Che sarà successo a Girella, pardon Ginella? Ci sarà davvero un tizio con un ascia?

Chi vincerà?

 

Tra poco mi obbligheranno a fare ancora i compiti, ma le vacanze per cosa esistono a fare se devo fare sempre i compiti? Io non li faccio e punto u.u

A prestoooo :3

 

 

 

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Capitolo 7
*** Nomina del terzo tipo ***


Nomina del terzo tipo

 

- Forza andiamo!

La topolina era vicino alla riva dei fiume disperata.

Si guardarono intorno, non c'era nessuno pazzo che mulinava un'ascia.

Si avvicinarono per capire cosa era veramente successo.

Ginella disse che le era caduta la borsa griffata perchè sopra di lei era passato un ufo.

- Come un ufo!

- Sì, pochi minuti fa, sopra di me, era tutto luminoso e luccicoso! Ma non è quello il problema, la mia borsaaa! Dovete riprenderlaa!! Sta andando nel mare, e io non posso bagnarmi!

- Mi tuffo iooooo!

Così Shelly si tuffò nel fiume e nuotò fino a un ramo dove si era impigliata la borsa di Ginella, stranamente non si era rovinata molto.

-Guardate là! È tornato l'ufooo!! disse Vaniglia mentre guardava il cielo. - Shelly lanciami la fionda!

Detto questo afferrò la fionda e colpì l'ufo che stava volando qualche metro lontano da loro.

Si sentì un gran tonfo, intanto Ginella stava piangendo di gioia per la sua borsa, ma poi si accorse che le stava colando il mascara e smise di lacrimare.

 

Dato che Shelly aveva aiutato Ginella aveva vinto, ma adesso dovevano andare a vedere dov'era finito l'ufo e scoprire chi lo guidava.

 

- 100 puntiiiiiiiiiii!

Si sentì quella voce su tutta la città e Fuffi, svegliando tutti quelli stavano già dormendo, gridò con il megafono: -Abbiamo un sindacoo! Domani cerimonia ufficiale! Tutti in piazza alle 11.00!!!!

 

 

Shelly, Vaniglia, Ginella e la sua borsa girarono un po' finché si accorsero che era finito sulla spiaggia.

Si avvicinarono e videro una specie di gabbiano con un casco spaziale che stava dormendo.

 

-Svegliaaaaa!!

- Ma è sordo?

- Ginella mi passi la tua borsa?

- Cosa vuoi farci!

- Ah non te la rovino stai tranquilla!

Così Shelly prese la borsa e la tirò in testa all'alieno.

Lui si svegliò confuso e per prima cosa vide la mano di Shelly spiaccicata sul casco per sollevare l'alieno.

 

- Ha aperto gli occhi, presto buttiamolo in mareee! Potrebbe costruire un impero di robot assassini e schiavizzare l'umanità … e l'animalità (?)

- Ma no, vediamo se parla...

-C-che è successo? Do-dove sono? AAHH chi sei te!?

(gli errori di quando “l'alieno” parlerà sono volutamente voluti u.u)

- Se proprio chi sei tu e non io, perché io so già chi sono ma non so chi sei tu.

- Io? Te? ...

- COME TI CHIAMI! Ci vuole tanto a capire?

- Io mi chiama Gulliver, te siete terrestre?

- Ora ti parlerò in modo chiaro affinchè tu riesca a capire: A-TE-SERVE-UNA-LEZIONE-INTENSIVA-DI-GRAMMATICA!!!!!!

- Aspetta, ma secondo me non sei un vero alieno, gli alieni non sono gabbiani analfabeti.

- E poi, di solito nei film hanno una pelle color verde, e lui è bianco, guarda che occhiaie dovrebbe sistemarsi un po' prima di arrivare su un pianeta nuovo per fare bella figura.

- Ma no, cosa state tu dicendo, io sono vero alieno...

Le due umane e la topa lo guardarono storto per qualche minuto, finché cedette.

- Va bene, sono solo un gabbiano terrestre.

- La prossima volta truccati almeno di verde.

- Però, adesso come faccio ad andarmene? Quando mi avete colpito la navicella si è rotta e meccanismi si sono dispersi.

- Anche se non è un alieno non ha comunque un italiano perfetto...

- Ok ti aiuteremo a ritrovare le parti della navicella.

 

Tutti i presenti volsero lo sguardo verso il cielo, chissà se sopra di loro c'erano dei veri alieni verdi.

 

 

L'angoletto sottolineato

 

Ed eccomi qui, molto prima di quel che vi aspettavate.

Mi è venuta voglia di scrivere, quindi ho scritto!

Sì, lo so che in New Leaf, Gulliver non è più un astronauta, ma avevo voglia di ufo.

Solo ora mi rendo conto che sono già passati sette capitoli e questa povera città non ha ancora un sindaco ufficiosamente ufficiale.

Sora, ma perché indovini sempre tutto quello che voglio scrivere!

Chiooo! (che in lingua gulliveriana vuol dire ciaooo) :D

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Capitolo 8
*** L'albero delle sorprese ***


L'albero delle sorprese

 

 

Era iniziato un nuovo giorno. All'alba i cittadini si erano svegliati per vedere Gulliver e la sua navicella.

Tutti volevano osservare l'ufo falso alzarsi in volo nel cielo e si erano dati da fare per aggiustarlo.

Verso le 10 Gulliver aveva riassemblato tutti i meccanismi ed era pronto a ripartire.

-Mi piacerebbe volare, dong, vedere posti nuovi, ma non posso nemmeno camminare, cip. (Girello, ve lo ricordate?)

A Vaniglia venne un'idea.

-Aspetta Gulliver!! Portalo con te.

-Un giroide?

-Così ti ricorderai di noi nei tuoi lunghi viaggi e magari tornerai a farci visita.. E poi, lui potrà vedere tanti posti.

- Grazie.

Gulliver indossò il casco da astronauta e salì sulla navicella.

-Un giorno tornerò da voi!

-Ciaoooooooo!!!

Tutti gli abitanti lo salutavano, era una cosa strana, avevano l'impressione che fosse uno di loro, come se avesse sempre abitato lì.

L'ufo traballò un po' a mezz'aria, poi cominciò a volare stabile, lontano, finchè era diventato troppo piccolo per vederlo.

 

Le campane del municipio aveva suonato 11 rintocchi.

Dalla spiaggia dove era partito l'ufo,gli animaletti (e gli umani) si erano spostati in piazza.

-Dobbiamo iniziare ora, però, dov'è Shelly!? chiese Fuffi a Vaniglia.

-Prima l'ho vista andare verso la via principale.

-Dove di preciso?

-Credo sia andata nel negozio dei nipoti di Sawyer per obbligarli a vendere gelati.

-Ma non possiamo fare senza di lei, è il sindaco!

-Vado a chiamarla...

 

La bottegadi Mirco (M1) e Marco (M2) era una specie di catapecchia, quattro muri e un tetto che reggevano per miracolo, vendevano mobili e canne da pesca.

-Cosa vuol dire che potete vendere gelati! Io sono il sindaco, non ancora ma presto, e voglio del gelatooo!

M1:-Ma noi vendiamo mobili, non cibo.

-Ma non è vero! Questo non è cibo? Si mangia! È uno stupido biscotto della fortuna, ma io voglio il gelatooo!

M2:-Perché dovremo venderlo noi, io non voglio diventare un gelataio.

La porta si aprì di scatto.

-Shellyyy! Stanno aspettando tutti te.

-Arrivo. Si girò verso i due procioni -guardate che vi tengo d'occhio.

 

 

-Benvenuti, oggi,questa città avrà finalmente una nuova guida, Shelly diventerà ufficialmente il nostro sindaco!

Tutti applaudirono.

Shelly prese il microfono per fare il discorso.

-Grazie a tutti per avermi votata, anche se non ci sono state alcune votazioni, i miei progetti per la città? Dico solo che dopo che avrò fatto costruire una gelateria potrei anche licenziarmi, perché mi basta poter mangiare un po' di gelato. Poi decidete voi cosa volete fare.

Quando Shelly decideva qualcosa, era impossibile farle cambiare idea.

La guardarono stupiti e attoniti.

-No aspetta, quindi dovremo presto cercarci un nuovo sindaco?

-Presumo di sì se non volete restare senza.

- Accifuffoli, allora è meglio cercare direttamente un nuovo sindaco che comunque costruisca una gelateria.

-Vedete che Fuffi potrebbe fare il sindaco. È perspicace.

-Shelly! Ma basta!

-Sarebbe bello.

-Secondo me non per niente fuffissimo.

-No, serve qualcun'altro...che si preoccupa di tutti, è gentile e...

-Cioè Vaniglia.

-Io?! Noo, non sono capace.

Diletta prese il microfono (si, in questa città tutti si rubano i microfoni dalle mani...) e disse: -Secondo me potrebbero fare il sindaco sia Shelly che Vaniglia!

-In che senso?

-Beh, si potrebbe fare che Vaniglia si occupa della città e i cittadini, mentre Shelly dei negozi, eciomomia o quelle cose lì.

-Si dice economia.

-E dei gelati. (chi mai avrà detto questo? u.u)

-Fuffissimo! Allora è deciso! Ci saranno due sindaci in questa città, anche se è una cosa assurda.

Fuffi prese un germoglio e lo porse alle due sorelle.

Lo piantarono insieme in un'aiuola nel centro del paese, e sarebbe diventato il simbolo della città.

Gli abitanti erano felici e sorpresi, chissà cosa avrebbe detto il vecchio Tortimer.

Da lontano, qualcuno all'ombra di un ciliegio, li guardava sorridere.

 

 

 

L'angolo sottolineato

 

Prima del eventopiù importante, Gulliver lo rivedremo più avanti,

Siete sconvolti?

Questo è uno degli eventi sconvolgenti che ho in mente.

Non vi dico ancora gli altri, se no che senso ha? In realtà non ha senso niente in questa storia...

Ma chi è che li sta spiando?

 

Shelly:- Forse anche Fuffi diventerà sindaco?

SS (io):- No Shelly, Fuffi non diventerà il sindaco perché già lo sei te, se diventate 3 sindaci poi viene fuori un gran casino.

Fuffi:- E poi chi farebbe la segreteria? No aspetta, dobbiamo...

Io:- Giusto...


ah si, poi c'era questo. vi piace?

 


a sinistra Shelly e a destra Vaniglia :D

A prestoooo :3

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Capitolo 9
*** Super gelati... ***


Super gelati...

 

 

Gli animali della città si stavano abituando alle due ragazzine con la fascia tricolore che bazzicavano in giro per la città per vedere cosa cambiare o migliorare.

La prima opera pubblica proposta era stata (casualmente) una gelateria, e tutti ne aspettavano ansiosamente l'apertura, sicuramente Shelly aveva in mente qualcosa di strano per loro.

Avevano appeso cartelli in giro per il paese per decidere chi avrebbe fatto il gelataio.

A proporsi era stato Walter, un cane bianco con le orecchie nere lunghe, dall'accento tedesco che aveva una collezione di mantelli.

 

Finalmente giunse l'atteso giorno dell'apertura.

Gli operai, armati solamente di martello e seghe elettriche, avevano costruito l'edificio in due giorni e ora aspettavano di essere pagati in gelati promessi da Shelly.

Si era deciso di posizionare la casa vicino al museo.

Era una casetta con il tetto rosso e le mura bianche, dentro i mobili assomigliavano a coni gelato, coppette e frappè, fatti su misura ordinati nel negozio dei due Sawyer.

C'erano gusti di tutti i tipi, anche di mai visti, la sindachessa voleva che Flowille fosse nota come “la città dei mille gelati”.

L'inaugurazione fu un successo.

Il primo giorno ripagò metà di tutte le spese per la costruzione.

 

Erano le 22.00 ed era giunto l'orario di chiusura.

-Vaniglia! Dov'è il gelato alla vaniglia, qua è finito.

-Non lo so, mi pare che Scriccio aveva ordinato 3 chili di gelato alla vaniglia.

-Allora per quello non ce n'è più.

-Dobbiamo farne altro per domani.

-Dov'è Walter.

-Giù di sotto a contare i soldi.

-Shelly! Stai finendo tutto il gelato alla fragola!

-Sì lo so, è troppo buono!

-Ah, prima Tino mi ha dato una lettera, dice qualcosa di una tenda e pazzi.

-Dopo guardiamo, adesso dobbiamo mettere a posto prima di chiudere.

-Ok.

-Walter, quanto abbiamo guadagnato?

-4, 5, ben 60.000 stelline!!

-Siamo grandi, lo sapevo che una gelateria avrebbe fatto guadagnare montagne di soldi.

-Domani però devi andare a vedere tutti negozi e io andrò dagli abitanti.

-Sì.

 

Mentre fuori dalla porta appendevano il cartello “chiuso” quella sera, successe un fatto.

Non era arrivato di nuovo Gulliver.

Non era una borsa caduta nel fiume...

In acqua c'era finito qualcos'altro.

Lallo, che a quell'ora era mezzo addormentato, voleva raggiungere la gelateria prima che chiudesse, quindi era troppo concentrato per accorgersi che un palo del ponte di legno stava cedendo, e lui si era addormentato mentre lo attraversava, così era finito a galleggiare sopra il ponte distrutto.

Remo vide qualcosa di strano mentre navigava quando ormai era al largo.

Si accorsero che mancava in città quando sembrava troppo tardi...

 

 

L'angolo sottolineato

 

Ma ciao, finalmente il sogno di Shelly si è avverato!

Però come faranno a salvare quel povero cavallo?

Nel prossimo capitolo poi conosceremo tutti gli abitanti un po' meglio, così si capirà meglio tutto.

Lo so, è più corto dell'ultimo, ma rimedierò.

Alla prossimaa!

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Capitolo 10
*** ... e super eroi! ***


 … e super eroi!

 

 

-Ciambelle... dove sono le mie ciambelle al pomodoro... le ho ordinate più di una settimana fa...

Chi sta parlando di ciambelle? Ma è ovvio, Lallo che stava subendo questo terribile incubo.

Neanche farlo apposta, stava galleggiando a metri di distanza dalla costa da qualche ora.

Il cavallo si svegliò sentendo cantare una canzoncina irritante, poi si riaddormentò dopo 13 secondi tornando a sognare le ciambelle.

 

Mia mamma è vecchietta,

e cammina più lenta di una carretta.

Ma quando cucina le lasagne

nessuno fa le lagne.”

 

Era Remo che cantava sulla sua barchetta, mentre cercava di pescare qualche pesce per cena.

Fu lui che avvistò il cavallo.

Il kappa, che non sapeva cosa fare quando c'è un cavallo nel mare, pensò che stava facendo la metamorfosi, cioè quando un cavallo diventa un ippocampo, più comunemente chiamato cavalluccio marino.

Quali erano le sorti di Lallo?

Il suo destino era, ahimè, nelle mani di Remo.

 

D'un tratto si sentì un boato nel cielo, come quando un aereo supera la velocità del suono, e una luce rossa che si levò della terraferma, per volare un po' in cielo.

Cos'è?

Un uccello?

Un aereo?

Un piccione?

Un gabbiano?

Un ufo?

NO!

 

E' un cane!

Un supercane! u.u

 

Il canide indossava un casco rosso e un mantello, degno di un super eroe di un fumetto.

Si presentò, insistendo di farsi chiamare “Ciamb-dog”, l'eroe delle ciambelle, per cui non poteva tirarsi indietro quando un cavallo in mezzo al mare imprecava di avere le sue ciambelle.

Il cane mascherato aveva in mano una confezione di 5 ciambelle al gelato, purtroppo nella gelateria di Shelly non vendevano pomodori...

Lallo si destò sentendo il profumo delle ciambelle, il cane gli afferrò una zampa e volò riportandolo sulla spiaggia.

Finalmente il cavallo trovò pace mangiando le sue agognate ciambelle.

-Grazie.

-E' il mio dovere.

-Ti rivedrò mai?

-Se ti servirà un aiuto, tornerò, andrò ovunque ci sia bisogno.

-Chi sei?

-Forse un giorno qualcuno lo scoprirà...

 

Il misterioso individuo fece un saltò e spiccò il volo, come faceva a volare rimase sempre un mistero...

 

 

 

L'angolo sottolineato

 

Vi avevo detto che avrei presentato i residenti, ok ma non potevo abbandonare il povero cavalo affamato di ciambelle.

Chi è questa nuova e fugace apparizione?

Forse Gulliver mascherato da cane mascherato?

Sarebbe un bel travestimento...

Chi lo sa...

Un giorno lo scoprirete.

*sparisce in una nuvola di fumo*

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Capitolo 11
*** Shopping! ***


 Shopping!

 

 

Mentre qualunque essere vivente e non, stava ignorando completamente ciò che era appena successo poco lontano dalla costa, la sindachessa gelato-dipendente si stava dirigendo verso la via principale.

Incrociò Gino che sta andando in bici e sollevando i pesi contemporaneamente. Scavalcò le sbarre delle ferrovia, sapendo propriamente che un treno l'avrebbe stirata come una frittella, ma sapeva anche che il cavalcavia era sempre sbarrato per un guasto, quindi si poteva attraversare a prorpio rischio e pericolo siccome non si capiva mai quando passava realmente il treno, anche perché era quasi sempre in ritardo.

Salite le scale, un paesaggio nuovo si presentò a Shelly, in realtà già visto per la visita dal notaio, ma facciamo che non c'era mai andata.

Gli uccellini cantavano, i fiori splendevano (letteralmente, qualcuno li aveva annaffiati...), e un immensità di nuovi animaletti l'aspettava.

-Lalalà c'è Siuscià, vai di qua c'è un baccalà.

Visto che era stata nominata sindaco, doveva pur far qualcosa oltre a far costruire gelaterie, quindi doveva andare a conoscere tutti i negozi e i rispettivi proprietari.

Iniziò visitando il museo, e data la sua grande mania per i film di spionaggio e la smania di diventare una spia, aveva portato con sé un piccolo registratore per simulare una ricetrasmittente, ovviamente non dialogava con nessuno tranne che se stessa..

Ragion per cui se un giorno vedrete una ragazza con i capelli rossi che va in giro parlando a un pezzo di ferro con circuiti, siate sicuri che è lei (o forse sono io... ah no io non ho i capelli rossi, ma potrei benissimo parlare da sola...).

 

 

Registrazioni

 

Mi trovo davanti a quest'edificio comunemente chiamato museo.

Osservo i dintorni, ci sono due pini e un laghetto semi-prosciugato, davanti c'è un cartello completamente vuoto intitolato “Mostre”

Entro in questa specie di tempio greco non in regola per la sicurezza sismica.

Mi trovo in una sala, c'è un orologio fermo sulle 14.36, ora sono esattamente le 14.37 e 13 secondi, 14, 15... davanti a me c'è un gufo che dorme, poca professionalità, ora è sveglio perché gli ho urlato contro qualche bestemmia.

Si sta scusando, intanto ha cominciato a raccontare che i dinosauri potevano dormire anche mentre mangiavano (non badate alle mie spiegazioni altamente scientifiche e non sognatevi di dirlo alla prof. di scienze, per carità), ma io stavo già salendo le scale.

Davanti a me giace un enorme telescopio, affianco c'è un altro gufo che dorme, che si sveglia mentre traffico con il suo prezioso aggeggio, e questa volta è lei a bestemmiare. Per fortuna che non ha una parlantina come suo fratello.

Fuggo al piano di sotto accorgendomi che il precedente gufo sta ancora parlando, ora della sua fobia verso gli insetti.

Fuggo anche da lui uscendo dall'edificio bianco.

 

Saltando la cabina per le foto, un buco grande quanto un topo, con tutto il rispetto per Ginella, mi dirigo a est.

Procedo con le mie esplorazioni.

Davanti a me sorge la Casa del Sogno, apro la porta marrone con una rosa disegnata.

Una tapira con i capelli a chignon mi accoglie, facendomi sedere su di un divanetto, vuole costringermi a far diventare Flowille una città fantasma visitabile dormendo non lo farò mai.

Allora cerca di calmarmi facendomi sdraiare sul letto vicino e spegne le luci, vuole farmi entrare nel mondo degli spiriti sonnolenti.

Lì tenta di farmi bere un sonnifero potenzialmente letale, mi guarda inorridita ascoltandomi mentre faccio le mie considerazioni da spia.

Non vorrei ritrovarmi all'inferno prima del previsto.

Dico che non ho bisogno di dormire in questo momento, ma che prendo volentieri un pigiama gratis che serviva inizialmente per i clienti, ora per me, scappando da questa assassina, che ringrazio per il pigiama.

 

 

 

 

L'angolo sottolineato

 

Buonsalve gente, sono di nuovo a impietosirvi con le mie parole.

Shelly, nome in codice Ice cream 005, ha iniziato il suo giro, non so se nel prossimo capitolo fare la seconda parte dei negozi o parlare degli abitanti con Vaniglia.

Voi che dite?

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Capitolo 12
*** Sawyer, il vendicatore ***


Sawyer, il vendicatore

 

 

Sono fuori dal covo dell'avvelenatrice, procedo scendendo le scale.

Mi trovo in una stana buia e angusta, mentre mi guardo intorno mi si para davanti un... tizio rosa e con i capelli (?) sparati, costui dice di chiamarsi Strizzo.

-Buongiorno a te, è la prima volta che vieni?

Direi di sì...

-Sai un tempo, io ero famoso, tantissime persone venivano da lontano per vedere me e i miei spettacoli...

Sai che spettacolo vedere te...

-...ma poi il mio maestro, ah, è stato lui a insegnarmi tutto quello che so. Ogni giorno c'era uno spettacolo diverso, il pubblico era ansioso di vederci, ma poi lui si ammalò, l'ultima cosa che mi disse mi toccò il cuore, mi ricorderò per sempre queste parole: “ricordati, non esagerare con i biscotti alla menta, o diventerai verde.” Oh mi commuovo ogni volta!

Il tipo ha cominciato a piangere e mi sta bagnando la giacca, fantastico, non credo che ci sia una lavanderia qui intorno.

Dopo avermi raccontato la storia della sua vita, ora conosco il nome di questo luogo, Club Lol, detto anche 444, dove di sera arriva un cane con una chitarra e si mette a cantare. Dato che ora non sono neanche le tre di pomeriggio credo che dovrò aspettare.

 

Mi dirigo con poca voglia nel prossimo edificio, ImmoSawyer.

La base segreta del malefico procione incute terrore. Un giorno Diletta mi raccontò che Nook è stato fortunato ad essere un procione, perché così indossa sempre una maschera sugli occhi, perché è un ladro vero e proprio!

Questo infido essere è tanto temuto perché se non riesci a pagare entro il limite di tempo che offre l'immenso mutuo che affibbia ad ogni creatura che mette piede in città, lui è capace di darti un mutuo ancor più rovinoso e impossibile da pagare del precedente.

Le sue mosse sono semplici ma efficaci, prima ti obbliga gentilmente a far costruire la tua casa proprio a lui, come se non ci fosse una ditta di muratori o simili, poi si inventa una cifra che è maggiore alla distanza del Sole dalla Terra.

Mi accorgo dell'esistenza di un furetto, che mi dice essere una donnola.

-Piacere, mi chiamo Frodolo, gestisco l'ABC, l'Accademia delle Belle Case. Noi entreremo in casa tua e la ispezioneremo, per poi darti un punteggio messo a caso tanto per darti regali inutili.

Almeno è stato sincero, dopotutto me lo sarei aspettata.

La lontra continua a parlare, parlare e parlare, non mi ricordo di cosa.

-Tu. Mi fai. USCIRE DAI GANCHERI!!! Non sono né una lontra, né un furetto, sono una donnolaaaa! Una volta non mi toccava stare a parlare con giovani sfacciati...

Guarda che ce l'ho la faccia, scusa e cosa facevi, il venditore di rape?

-A quello ci pensa già Nella, una volta ero un pezzo grosso, non robe da mammolette, io e il mio socio... bei tempi.

Oook, forse è meglio se me vado.

Fuggo da questo posto, è troppo deprimente.

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Capitolo 13
*** Dungeon ***


13 Dungeon

 

 

Quindi prima il museo, poi l'avvelenatoio, il Club Lol, e il covo del procione; ora c'è... bip bip... no, le batterie, cavolo!

Non ce la farò mai a finire tutti i negozi! Bip bip. Batteria non abbandonarmi proprio ora, ah i veri amici ci sono sempre nel momento del bisogno, appena torno a casa cambio batteria, questa è infame.

NOOOO!!! Perché! Perchéééé se ne vanno quando ti servono!

 

Un ultimo bip prima che il registratore si spense, poi un pianto disperato di Shelly.

Così dopo essersi convinta che non è colpa sua se lascia tutto il giorno accesso il registratore per poter impiantare nel cervello delle future generazioni tutte le sue cretinate, decise di affrontare nuovi pericoli da sola.

Era giunta dinnanzi all'edificio popolato dagli uccelli dal becco lungo: l'ufficio postale.

Entrò sbattendo la porta contro il muro, la sua scusa fu: era per vedere se l'edificio era stabile durante i terrrrrrrremoti.

Chiese a Pelly le seguenti cose:

Quanto lavorava.

Come faceva un centro così piccolo ad avere milioni di lettere nei sacchi dietro di lei.

Cosa mangiava a pranzo.

Come si chiamava la sua trisnonna.

Dov'era adesso sua sorella, quella che a detta di tutti (cioè, questo l'aveva detto solo Tino) era più bella.

-Polly dovrebbe essere alla Piccionaia.

-Che! Dovrei andare a dar da mangiare ai piccioni?

-Ma no, la Piccionaia è un bar dentro il museo.

-Come, nel museo ci sono andata prima... ma non ho visto nessun bar! Ha forse un'entrata segreta! Bene, è compito mio scoprire i segreti più oscuri di questa città per la sicurezza dei cittadini!

Però mi domando, perché Polly dovrebbe essere in questo posto segreto?

Avrà dei piani malvagi per conquistare la città?!!!

Forse è meglio che corro a vedere!

Detto questo la sindachessa corse fuori sbattendo un'altra volta la porta, e mentre andava verso il museo gridò a Pelly che l'aveva fatto per testare se la casa potesse resistere ad un altro terremoto.

-Bene, sono di nuovo qui. Brrr.

Entrò nel tempio greco gufoso.

Si guardò intorno, Blatero si era rimesso a dormire, e probabilmente anche Celeste...questa volta decise di non svegliarli.

Provò ad alzare il tappeto, spostare l'orologio, far riflettere la luce della finestra con uno specchio contro Blatero, che non si svegliò mai, ma niente, nessun passaggio segreto si apriva.

-Caspita, sono più ingegnosi di quanto pensassi questi gufi...

 

Ma in quel momento arrivai io! Perché? Cosa credevate che fossi? Solo un inutile narratore che guarda dall'esterno tutta la faccenda?

Ma no! Qui i fatti sono più incasinati di quanto pensate, perché l'autrice ha una mente contorta e si divertirà a farvi impazzire.

E in questo momento Shelly aveva bisogno di aiuto, non me andrò indifferente come la batteria del suo registratore.

Gli svolazzai per un po' sopra la testa per attirare la sua attenzione.

-Ma come c'è entrato 'sto uccello, no aspetta, mi seguiva già da un po'!!!

Si mette male, vado a posarmi sul cartello per indicargli la strada.

-Ehi aspetta, qui dentro non posso usare il retino ma fuori ti catturerò! Ma... qui c'era un cartello? La Piccionaia, di qua. ...Ah sì, certo … l'avevo visto prima …

Si mise a fischiettare mentre andava giù per le scale.

Arrivata in fondo, trovò … un bar.

-Polly! Ti dichiaro in arresto... per... non lo so ma questo posto è sospetto!

E mentre diceva questo indicava stranamente il povero Bartolo (si chiama così vero, non me lo ricordo piùùù), che alzò le mani, ehm, ali terrorizzato.

Ma la vera Polly gli arrivò da dietro.

-Ehm, guarda che sono io Polly...

-Eh! Ah mi sembrava strano, perché tu non assomigli per niente a Pelly, ma neanche ad un pellicano...

-Cosa ci fai qua? Non sei il sindaco?

-Devo chiederti una cosa.

-Cosa?

-Cosa?

-Cosa?

-Cosa, cosa?

-Mi dovevi chiedere cosa?

-No, ti devo chiedere se è vero che un tempo l'ufficio postale era nel municipio. Sì, insomma, come facevate a starci tutti lì dentro!

-Sì è vero, fino a un po' di tempo fa eravamo là, ma Tortimer ci ha licenziati.

-Davvero?

-E dopo ha assunto Fuffi, lui voleva una segretaria giovane! Ma ti pare, io non sarei giovane?! Sono la più bella, non ho neanche le occhiaie anche se sto sveglia tutta la notte a lavorare. Tanto non viene mai nessuno di notte, quindi dormo in ufficio...

-Ah... allora avete deciso di lavorare da soli?

-Già.

-Povera Fuffi, secondo me la trattava male.

-Beh trattava male anche noi. Dovevamo fare il suo lavoro mentre lui dormiva tutto il giorno!

-Ma è vero che ti piace Tino il postino?!

-COOOOSAA! NO! Chi ti ha detto una cosa simile! É stata Pelly vero? Quando torniamo a casa gliela faccio pagare, adesso mi ridicolizzeranno per sempre!!

-Ma allora è vero! Muahahaahah vado a dirlo a Tino!

-Noo lui non deve saperlo! Io lo tratto sempre male, così non penserà mai che mi piace, e tu non devi assolutamente parlargli di me! Chiaro!!!

-Ok giuro sul mio onore di sindaco! Però devo andare anche da lui adesso.

-Sarà in giro a consegnare lettere.

 

Shelly uscì a cercare Tino, lei aveva giurato sul suo onore di sindaco, ma non su quello di mangiatrice di gelato, che è molto più importante.

Ma parliamo di cose serie. Avete capito chi sono? Ma dai... uffa, io sono l'uccellino giallo che si posa sulla vostra bacheca quando è stato appeso un nuovo messaggio!

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Capitolo 14
*** Aria di città ***


Aria di città

 

 

Riga: non è la capitale della Lettonia, (o era l'Estonia, adesso faccio figure del cavolo...sono ignorante in geografia, Lituania? Una di queste di sicuro...) ma è il mio nuovo spazio autrice, cioè dai, alla fine si chiama sempre angolo, ma non è un angolo! Queste invece sono RIGHE.

La povera Vaniglia è da un po' che non si fa sentire, ma lui da un bel pezzo!

Non avevo idea che mi venisse un capitolo così lungo, ma è colpa dell'aranciata...  sarà che il mare mi ha fatto venire l'ispirazione?

 

-Ehi scorfano, come te la passavi in campagna?

-Era una pacchia, ma devo venire qui per affari.

-Eh, io sto tutto il giorno a guidare.

-Beh adesso c'è la fermata.

-Alla prossima scorfano!

 

Il ragazzo scese velocemente dal veicolo, e si mise a cercare un taxi, fino a che uno si fermò.

-Prego ragazzo.

-Ciao Remo.

Ehilà scorfano.

-No aspetta! Ma tu non stavi guidando l'autobus!

-Ora no! È il mio secondo lavoro.

-E non guidi anche la barca per l'isola tropicale?

-Sempre io.

-Come fai?

-Io non faccio niente, sono i programmatori che mi fanno tutto il lavoro, io devo solo chiacchierare.

-Ma allora siete tre cloni! Oppure ci sono tre costumi uguali e li hanno messi tre persone diverse...

-Mentre ti spremi le meningi, ti dico che siamo arrivati, scorfano, alla prossima.

-Ciao.

 

Io, l'impavido (sì Link...non sono un uccello verde!) uccellino azzurro, no ma che... giallo non fatemi venire confusione! Stavo dicendo... io, intrepido uccellino rosso, se va beh lasciamo perdere.
Siamo a New Orleaf (muahaha ditemi la città vera, non è difficile), un grande centro urbano e Alex è qui perché nella sua villona stratosferica un giorno...

 

***

Qualche ora prima.

 

-Cameriera!

-Sì arrivo subito padrone!

-Portami una tazza di aranciata (?).

-Certo signore.

 

Ma perché deve sempre darmi ordini assurdi, io non vorrei essere una cameriera, ma mi tocca farlo...e mi tratta sempre male.”

La gattina gialla, pensierosa prese in mano la tazza, ma distratta com'era in quel momento le sfuggì di mano, cadendo rovinosamente per terra frantumandosi.

-Oh no!

-Cos'è stato! Cameriera, se hai rotto la tazza ti licenzio!

-Sì, sì!!!

-Eh?

-La prego licenziami!

-Allora no, se ti fa piacere. Non voglio che tu sia felice a causa mia.

-E ti pareva...

-Prendi un'altra tazza e anche l'aranciata, ORA!

-Subito!

 

Ma per la cameriera era un giorno sfortunato quello, perché gli cadde anche il bricco dell'aranciata.

-Ma sei capace di tenere in mano qualcosa!

-Scusi...

-NO! Scusi un cavolo, io adesso voglio la mia aranciata!

-Vado nella cantina a prenderla.

 

Ma perché ho scelto proprio questo lavoro! Con tutto quello che c'è da fare, dovevo venire qua a farmi dare ordini da questo tipo sclerato!

Per lo meno paga abbastanza bene, ma ho solo un giorno di ferie al mese, mamma ma dove sei finita? Io per sopravvivere ho iniziato a lavorare, ma se un giorno venissi a prendermi sarebbe anche meglio... a casa non risponde mai nessuno, dopo riproverò.

Dov'era l'aranciata... ah qua, ma questo cos'è?”

-Padroneeee!

-Cosa vuoi!

-Guardi!

-Non dirmi che è finita l'aranciata!

-No ho trovato questo!

 

Il ragazzo scese le scale e arrivò in cantina dove si trovava Micetta.

-Ma... ma si può avere di più, ho trovato una lettera fantastica!

-L'ho trovata io sai...

-Ma è nella MIA cantina, ora la leggo.

 

Caro nipote, sono tuo zio.

Ti lascio tutto ciò che possiedo perché non ho nessun altro a cui lasciare i miei averi.

Inoltre allego alla lettera le chiavi della mia fabbrica segreta, di cui nessuno sapeva che fossi il proprietario. Ti prego di recarti a New Orleaf per poter amministrare la mia cara fabbrica.

 

-Non potevo desiderare di meglio, cameriera, preparami le valigie.

-Certamente signore.

-Ah e un'altra cosa.

-Sì? Fai che mi licenzi, fai che mi licenzi.

-Chiama la tua famiglia, potrete vivere qui dentro, basta che non rompiate nulla!

-Grazie!

La gattina lo abbracciò quasi stritolandolo, corse subito a prendere il telefono e stranamente sua mamma rispose!

-Pronto?

-Mamma!!!! Dove cavolo eri finita! Io ti chiamavo sempre!

-Scusa, forse ero in bagno... dove sei?

-Mamma vieni subito a Flowille, ti aspetterò e ti dirò una cosa che ti sorprenderà tantissimo!

-Ok vado a prendere il treno!

 

***

 

 

 

-Bene, via degli albicocchi numero 47, diceva che dovrò comprare la casa, ma tanto con tutti i soldi che ho!

 

Sceso dal taxi, gli si presentò davanti un palazzo molto bello e decorato.

Pareti color albicocca (ci sarà un motivo se la via si chiama così...), persiani verdi chiare e una porta in legno di ciliegio (ok, questo non concorda con quello detto prima...).

Ad accoglierlo c'era il proprietario attuale.

-Buongiorno!

-Salve, tu mi ricordi qualcuno... qualcuno di avaro. (SS: no, non me, io sono solo tirchia...)

-Ah sì, fa lo stesso. Io mi chiamo Tim Nook, piacere.

-Alex.

-Eh, prego, entra.

 


Era stato deciso che all'inizio, la casa sarebbe stata in affitto, pagando ogni mese, e dopo un po' avrebbe potuto comprare l'appartamento più in alto, yeah esatto, l'attico!

Dopo un po' di trattative i due riuscirono a stabilire un prezzo che andava bene a tutti e due.

Tim Sawyer, ah lui non è un Sawyer, è uguale, magari è un parente dell'altro Nook, molto probabile... era piottosto magro e alto al contrario di Tom che era quasi quasi obeso, nel corso degli anni il girovita continuava ad aumentare.

Inutile dire che è un procione, dai.

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Capitolo 15
*** Bacio al cioccolato, dolce un po' salato ***


Bacio al cioccolato dolce un po' salato

 

 

Intanto a Flowille, più precisamente in un punto imprecisato della mappa della città...

 

 

-Ho scoperto il suo segreto, ho bisogno di rivelarlo al mondo intero! disse la sindachessa credendo solo di pensare.

-...

-Cosa c'è?

-Ti ho sentito, sai...

-Meglio ancora, ora dovrai ostacolarmi.

-È meglio?

-Oh Polly, non riuscirai a provare la soddisfazione che... proverò io quando ti sconfiggerò!

-No aspetta ma, di che stai parlando?

-Non è ovvio?

-No.

-Ah ok, allora sarà una sorpresa.

-...

-Vado a mangiare un gelato al cioccolato, ti manderò una lettera dopo.

 

 

Shelly andò alla gelateria, dove incontrò casualmente Pelly che era in pausa gelato.

-Buongiorno Pelly, sei innamorata di Tino?

A quella domanda l'impiegata lasciò cadere il gelato per terra.

-Eh?!

-Ma guarda che spreco, come hai potuto sacrificare così un gelato!!!!!!

-Scusi...

-Ah niente... stavamo dicendo? La ragazza sfoggiò il migliore dei suoi sorrisi finti accompagnato da occhioni sbrilluccosi che sembravano dire “cara amica mia”

-... mi hai salutata.

-Ah sì, certo, sei innamorata di Tino eh?

-Ancora!

-Ah, allora di piace da tanto...

-Ma no, perché mi fai queste domande!

-Perché, non posso chiedere niente?

-Ehm aspetta un attimo, sono sicura che mi è arrivata una lettera. Torno subito. (il nostro equivalente in sms)

“Mmhhh, qui struzzo ci cova, dovrebbe aver preso le sue lettere quando era in posta, e ci era fino ad una decina di minuti fa. Era una scusa! (ma che acuta che sei...)

Facciamo così...”

 

Tre minuti dopo...

Perché mi chiede questo, io non ho mai avuto atteggiamenti sospetti con lui, perché so che lui ama Polly, ma lei... non mi ha mai detto cose simili e poi come può qualcuno come lei scegliere proprio il mio Tino... vediamo cosa vuole e basta.

 

-Era una pubblicità del nuovo negozio di Griffe di Griffa, che però si trova in Alaska, non ci andrò mai, quindi è completamente inutile mandare simili pubblicità in questo continente.

-Mmh

-Mmh cosa.

-Prego siediti. disse mentre accatastava alcune sedie in due file una sopra l'altra da 5 sedie ciascuna, esattamente allineate.

-Perché stai mettendo le sedie così?

-Ah non va bene?

-Beh, fa come vuoi. disse mentre cercava di arrampicarsi sulle sedie.

-Allora, a Tino chi piace?

“Ma cosa, capovolge la domanda? Lo sa benissimo che gli piace mia sorella, e allora perché...”

-Credo che...

-Io so chi ti piace, ma lui ama Polly, quindi l'ultima è...

-POLLY! Che ci fai qui?

-Che c'è, ormai tutti in questa città dopo aver bevuto il caffè vengono qui a prendere il gelato.

-Tutto grazie a me e al gelato. “Sapevo che presto sarebbe arrivata, il piano procede.”

 

Momento di silenzio.

Improvvisamente si spengono tutte le luci e sempre improvvisamente se ne accendo due puntate proprio su Polly e su Shelly...

ma no, tecnico! Hai sbagliato clamorosamente, sì, hai rovinato l'effetto! Sposta subito quella luce su Pelly!!!

Scusi regista...

 

 

-Polly, tu ami Tino!

-Noo, non è vero! Lasciami andare!

-Non ti sta trattenendo nessuno...

-Ok rimango qua un po' allora.

-Pelly, anche tu lo ami...

-!

-...ma tutti noi sappiamo che lui ha scelto una di voi, tu!

-NOOoo, ehi aspetta, è un bene che ha scelto me, io sono più fashion!

 

 

Intanto mentre Fuffi sistemava infinite vagonate di ricevute, guardava fuori dalla finestra, osservando un curioso uccellino giallo che scriveva e appendeva sulla bacheca tanti curiosi messaggi. Ciò non era poi così strano, confrontandolo con un toro che guarda il rodeo in TV, ma andò ugualmente a leggerli.

 

N°1

Io sono il grande padrone della città.

 

N°2

 

Ricordate di guardare a destra e sinistra prima di attraversare il passaggio sulla ferrovia. Potrebbe passare un treno ad alta velocità.

N°3

 

Finalmente sono tornata, mi dispiace perché non volevo far aspettare a nessuno, mi sono ben rimproverata. Vedere che qualcuno legge ancora mi ha incoraggiato a continuare, scuola permettendo. Forse l'interrogatorio di Shelly mi è venuto perché, perché ho appena finito di vedere Death Note.

Il cibo comparirà sempre nelle storie malgrado mi sia imposta di non esagerare, mi dispiace ma L mi ha corrotta con una fragola.

 

N°4

 

Il prossimo fine settimana arriverà il tanto atteso evento, no, il royal baby è già nato.

Qui a Flowille arriverà il famoso critico di caramelle, lo zar di Halloween!

Ricordate di portare dolci.

 

 

 

 

 

...

 

-Io cambierò il mondo!

-Ma... perché?

-Ti ho detto che lo cambierò, ora che ho tutto questo sono in grado di farlo!

 

“Oh no, il cioccolato lo fa diventare matto... ma, non posso lasciarlo in queste condizioni.”

 

Una tragedia incombeva sulla capitale.

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Capitolo 16
*** Cioccolato, cioccolato, se non capisci mangia CIOCCOLATO! ***


 

Cioccolato, cioccolato, se non capisci mangia CIOCCOLATO!

 

 

-POLLY, IL TUO PECCATO È LA TUA ESISTENZA!*

-Adesso non starai esagerando un po', Shelly.

-Non chiamarmi Shelly! IO SONO LA GIUSTIZIA!!!*

-Ora stai esagerando davvero.

-NO, IO NON ESAGERO! SONO IO CHE DECIDO QUANDO ESAGERARE!!!!

-Effettivamente stai esagerando parecchio...

-Allora anche tu sei colpevole di esistere, scusa.

-Nononono! Io esisto per amministrare il mondo.

-Facciamo così, vediamo cosa ne pensa Tino.

-Ma sai già che lui sceglierà lei.

-Allora me ne farò una ragione.

-Sorellina allora non sei così stupida. In realtà sì perché vuoi tu stessa che si metta con me...

 

Qualche minuto di silenzio dopo...

 

-Vado a mandare una lettera a Tino.

-Ok.

-Bene.

 

 

Da un'altra parte de... in un altro posto...

 

...

 

-Io cambierò il mondo!

-Ma... perché?

-Ti ho detto che lo cambierò, ora che ho tutto questo sono in grado di farlo!

 

Qualche ora prima...

 

-Allooora, cosa c'era scritto...

 

Dopo che sarai entrato in casa, una lettera ti arriverà alle 16.34 e 11 secondi del quinto giorno dell'ottavo mese, se arriverà in un orario leggermente diverso sarà colpa del postino.

Dovrai seguire attentamente tutte le istruzioni che ci saranno scritte.

 

Il ragazzo diede uno sguardo all'orologio: erano le 16.13 del giorno sopracitato. Decise che intanto avrebbe bevuto un po' di aranciata.

Accese il televisore e facendo zapping tra i canali decise di spegnere perché mandavano in onda a canali alterni Finestra a finestra, telegiornali vari e Come cuocere la pasta passo per passo.

Per passare il tempo decise di contare quanti uccelli si schiantavano con il muro di vetro di un modernissimo edificio poco lontano dalla sua finestra.

Così passarono un po' di minuti ed all'improvviso suon il campanello.

Fino al quel momento aveva contato quattro poveri volatili *SDANG*... ok cinque.

Alex andò svogliatamente ad aprire la porta per ritrovarsi davanti un sorridente vecchietto (umano) arzillo.

Questi dichiarò di chiamarsi Nello il bidello, (può sembrare assurdo, ma nella mia scuola c'è davvero!) stava andando di porta in porta per vendere biscotti al cioccolato per una buona causa, cioè accumulare fondi per fermare il riscaldamento globale spargendo una gran quantità di freezer volanti nell'atmosfera per far sprofondare la Terra in un'altra era glaciale.

Il baldo giovane accettò, anch'egli per una buona causa, non morire di fame dato che si era dimenticato la borsa frigo in autobus, Remo gli aveva creato confusione.

Appena chiuse la porta, qualcuno bussò.

Guardò velocemente l'ora, momento giusto, solo ventuno secondi in ritardo.

Questa volta era davvero il postino. Quest'ultimo gli parò davanti con un sorriso a trentadue che lo irritò alquanto.

-Possibile che qui sorridono tutti.

-Buongiorno!

- …

-Ecco a lei questa lettera!

-Grazie...

-Arrivederci!

-...

Dopo questo interessantissimo dialogo sbatte la porta da far tremare il muro.

 

Caro nuovo direttore,

io sono Trillullà, l'assistente-segretaria-vice-direttrice della fabbrica.

Mi piacerebbe incontrarla.

Potrà chiamarmi Trilli come faceva il vecchio capo.

Verrò a casa alle 16 e 40 di questo giorno.

A tra poco.

Ciao.

 

Sotto il ciao c'era il disegno di un grosso faccione sorridente.

 

“Iniziamo bene...”

 

-YAAAAAHH

*SBAM*

-Buongiorno presidente!

-Co...perché hai sfondato la porta!? Tu chi sei!?

-Io sono Trillullà, presidente!

-Eh?

-La tua segretaria, presidente!

-A-ah...

Il “presidente” guardò attentamente l'esile coniglietta che ha aveva buttato giù la sua porta senza tanti complimenti.

-Bene... allora mi porti a vedere questa fabbrica?

-Subito presidente! Mi segua, presidente!

 

Dopo aver preso il taxi, casualmente guidato da un certo kappa, i due giunsero alla tanto strana fabbrica.

-Ecco, presidente. Benvenuto, alla FABBRICA DI CIOCCOLATO!

-Waah!

-Prego entri presidente!

 

Il paesaggio che gli si presentò davanti era allo strego dell'impossibile, ma era fantastico!!!

Alberi formati da bastoncini dolci (non mi ricordo come si chiamanooo), amabili caramelle saltellanti, ma soprattutto: un fiume di prelibata cioccolata!

 

-Ahahahahahah sono, sono il padrone tutto questo! Posso fare quello che voglio!

-Sì, ma si calmi...

-Ora, potrò cambiare il mercato del cioccolato, venderemo più di qualunque cosa!

-Ok... presidente...

-Io cambierò il mondo!

-Ma... perché?

-Ti ho detto che lo cambierò, ora che ho tutto questo sono in grado di farlo!

-Non va bene, avrei dovuto fargli vedere il cioccolato non tutto in una volta, adesso sta diventando matto...noo cosa penserà di me il vecchio presidente!

 

 

 

 

 

 

*Qualsiasi citazione è puramente casuale, nomi, fatti e persone sono frutto di fantasia.*

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Capitolo 17
*** Stelle filanti ***


Stelle filanti!

 

 

***Capitolo 17 senseless & useless, ma che avevo voglia di scrivere. ***

 

 

-Papà castoro! Raccontaci una storia!

 

 

 

 

 

-EEEhi! Fuffi! Perché hai disegnato una stella gigante sull'agenda?

-Uhh... accifuffoli non me lo ricordo più!

-Ahh, forse perché viene Volpolo e vende stelle filanti.

-Uh, può essere...

-Beh è ora di andare, chiudi tu la porta.

-Agli ordini, capitano! Devo scrivere cosa succede, non disegnare solo...

 

 

Due ore prima:

 

-Lalalà domani è la festa delle stelle cadenti, forse è meglio se lo scrivo sull'agenda del sindaco... dai disegno solo una stella, si capisce...

 

***

 

 

 

Cara mamma,

è da circa due mesi che abitiamo qui.

Mi manca la tua torta di mele, qua non ci sono le mele, ma le ciliegie.

Mi piacerebbe piantare qualche melo, per darmi l'impressione di essere a casa.

Ciaoo, ti ricordi che siamo diventate sindachessse, io quasi no.

É divertente mangiare gelati in piedi sulla sedia da sindaco e vedere Fuffi preoccupata, ti ricordi di Fuffi? Fuffi è una cagnetta.

Ora vado da Tom Sawyer per comprare una casetta delle lettere, così poi puoi mandarmi lettere anche tu!

Avremmo voluto prenderla prima, ma Nook aveva prezzi troppo alti. Ora abbiamo finalmente un po' di soldi in più! Nook è un dittatore! Sarei io a dover mettere le tasse sul suo negozio... aspetta che vado a farlo, sì che idea geniale.

A presto.

 

Vaniglia e Shelly :)



 

 

-Buongiorno.

-Ciao Pelly.

-'giorno.

-Tieni questa lettera.

 

Dopo aver consegnato la busta, Pelly la infilò dentro un sacco pieno di lettere, poi schiacciò un pulsante e il sacco cadde dentro una buca.

 

-...non sapevo che funzionava così.

-Teniamo le lettere sottovuoto, almeno mantengono le loro proprietà nutritive.

-Ok...

-Preferisci ricevere una lettera fresca o una marcia?

-Di lettere ne ricevo tutti i giorni, 'sti abitanti non fanno altro che scrivere, credo che quando nessuno li guarda scrivono un po' di lettere e le mettono in frigo per tenerle fresche. In definitiva se devo scegliere se ricevere lettere fresche o marce preferisco non riceverne proprio. Ogni giorno Tino mi dice comprare una casetta per le lettere perché tra un po' mi infogneranno la casa.

-Va bene...

-Ma ora puoi dire a Tino che abbiamo comprato una casetta delle lettere!

-Cassetta.

-Stessa cosa, le lettere sono creaturine deboli e indifese in confronto alle intemperie che devono affrontare, ora avranno un luogo ospitale in cui vivere.

-Certo Shelly, certo. Grazie Pelly.

-Arrivederci.

 

 

***

 

Molto lontano da Shelly e i suoi gelati, una nave stava navigando (nooo... non l'avrei mai immaginato che una nave potesse “navigare”).

 

-Capitano! Si sta avvicinando una forte tempesta. Dobbiamo cambiare rotta.

-Ahh, ma cosa pensi, se la nave sarà troppo pesante butteremo in mare il mozzo.

-Capitano, lo sa che la nave affonda anche se lo buttiamo giù?
-No, non sono mai affondato prima d'ora.

-Ah.

-Beh buttatelo comunque. É una creatura troppo assurda. É inutile. Ha buttato in mare tutti i barili che contenevano brodo in scatola solo perché non gli piace. NON È AMMISSIBILE UNA COSA DEL GENERE!!! Il brodo in scatola è buono.

-Certo capitano...

 

-Ehi gabbiancello, è ora di fare il bagno.

-Eh Non posso, non ho ancora digerito il pranzo, è passata solo mezz'ora.

-Non far storie e vieni.

 

 

 

***

 

 

 

Tornando a Flowille circa 24 ore dopo...

 

 

Driiin!!!

-Yaahha... che sonno. C'è ancora il sole, per fortuna che mi sono ricordato di mettere la sveglia.

 

Questo é Scriccio svegliato appena in tempo, alle sei di sera.

 

 

-Allora, vediamo, cosa potrei mettermi per stasera. Un bel vestito blu, no oppure è meglio...

 

Ginella e il enorme armadio...

 

 

-Un, due, un, due...

 

Gino mentre corre intorno alla sua casa per riscaldarsi i muscoli.

 

 

-Mmmh che bello, Nella porterà le sue torte di rape (?), ne mangerò un sacco!

 

Moe mentre guarda dalla finestra.

 

 

 

 

-Cosa succede oggi? Perché sono tutti contenti e si preparano?
-Ma dai, non ti ricordi mai niente?

-No.

-Beh, oggi è la notte delle stelle cadenti! L'8 agosto.

-Aaahhhh... e quindi?

-Non è una cosa carina esprimere tutti insieme un desiderio?
-Uh tipo ai compleanni! Che bello mi piacciono i compleanni, Nella venderà anche torte di rapa!

-Ma allora ti ricordavi.

-No, sapevo solo delle torte.

-Andiamo!

 

 

 

Tutti i cittadini si stavano avviando verso la piazza, lì avrebbe mangiato tante cose strane ma buone, fatto qualcosa e poi si sarebbero spostati sulla spiaggia e avrebbero osservato il cielo tutti insieme carini e pucciosi.

 

 

-E ora che il sole è tramontato, inizia ufficialmente la Notte delle Stelle!!!!!!!!

-Yee!

-Dov'è Nella?

-Assaltiamo Nella!!! Pretendiamo le torte!

 

 

***

 

-Comincio a vedere le prime stelle, tra un po' riusciremo a vedere anche quelle che cadono.

-Finalmente!

 

-Salve ragazzi!

-Ciao tizio.

-Ehi fratellone aspettami, sto portando io il telescopio!

-L'hai voluto portare tu.

-Sì, ma non nel senso di trasportare fino a qua.

 

-Dov'è Marte?

-In cielo.

-Perché non me lo ha detto nessuno!!!!

-Cosa?

-Che non lo rivedrò più, spero che almeno sia in paradiso... sarà felice...

-...

 

-Le stelle cadenti in realtà non sono stelle che cadono.

-Come no?

-Le stelle non possono cadere.

-Io pensavo che dopo che le stelle fossero cadute qualcuno le va a raccogliere e fanno i diamanti.

-No, i diamanti sono fatti di carbonio.

-Come di carbone, e io che ne ho pagato uno grande quanto una formica almeno 5 miliardi di stelline.

-Nononono, chi vi ha insegnato scienze a scuola...

-Tuo zio.

-Sai che l'altro giorno l'ho conosciuto, è simpatico quel gufo occhialuto.

-Sapevo che quell'analfabeta avrebbe rovinato tutto. Torniamo a noi, le stelle cadenti sono dei meteoriti che quando arrivano vicino all'atmosfera terrestre...

 

***

 

-... non è affascinante come le comete pur essendo formate di ghiaccio...

-Fratellone guarda nel telescopio!

-Cosa, una cometa?!

-No, è puntato verso il mare... ma guarda, c'è qualcuno!

-Oh no! Dobbiamo andare subito ad aiutarlo.

-Ciamb-man!!! Aiutaci tu!

 

Come un lampo rosso, il valoroso supereroe arrivò per salvare il povero sventurato.

Gli lanciò una ciambella a mo' di salvagente e lo trascinò in salvo fino a riva.

 

-Oh, who are you? Why mi hai salvato?

-Perché questo è il mio dovere di protettore di ciambelle!

-Donuts?

-Io sono Ciamb-man! Se avrai bisogno di aiuto, chiamami e arriverò!

-Ok. Thank you.

-Proteggerò Flowille qualunque cosa accada! A presto sindachesse!

 

Il supereroe spiccò il volo, e sparì in mezzo alle stelle che cominciavano a farsi vedere.

 

-Where am I?

-Che lingua sta parlando?

-Non lo so...

-Aspettate, adesso cerco di comunicare con lui: io essere Shelly, qui spiaggia, tu annegato, Ciamb-man salvare te.

-What?

-Qualcuno ha un dizionario per italiano a extraterrestre?

-Aspetta... hai detto extraterrestre...tu mi ricordi qualcuno...

-TU! Sei quel tizio caduto dal cielo!

-Gulliver!?

-I don't understand...

-Smettila di parlare in alienese, e poi perché sei vestito così?
-Sembra un marinaio, però strano.

-Who am I? I don't remember...

-Qua ci vuole una pala!

-Ce ne avevo una proprio nella borsa, non si sa mai quando può servire!

-Yattà!!!!!

*sdang*

-AAAHH! Sei matta! Mi vuoi spaccare la testa?!

-Yee! Parla una lingua comprensibile.

-Chi sei? Perché prima parlavi strano?

-What? Io parlo normalmente.

-Ecco...

-Comunque non ricordo chi sono...

-Stavi per annegare...

-Era meglio che rimaneva in mare.

-Ma dai! Non si dice.

-Forse ero un sailor! Sì, mi ricordo!

-Davvero? Stavi andando in mare per cosa?

-Io was un great capitano. Credo che durante una tempesta, the ship affondò ed io cercai di salvare alcuni marinai, non riuscì a salvare myself perché la corrente mi trascinò via...

-Woow... sei più epico di quanto sembri.

-Purtroppo non ricordo dove stavo andando, adesso non cosa fare.

-Probabilmente stavi andando in Inghilterra...

-England! Sì è lì!

-Dov'è l'Inghilterra?

-Che mandira di ignoranti... l'Iglinterra si trova sul meridiano 0 e …

 

***

 

-Zzzz....

-EHI!

-Kyaa! Gelati, dove siete?

-Preferivo annegare che ascoltare questo...

-Remo prendi una barca e porta via questo tizio.

-Verso l'Inghilterra!

-Vi manderò una post-card! E vi manderò anche il Big Ben da mettere in piazza!

-Ciao Gulliver inglese!

 

 

 

Finalmente si accorsero che era abbastanza buio per vedere le stelle, tutti si sdraiarono a pancia in su, quando una stella passò sopra i loro nasi chiusero gli e pensarono al loro desiderio.

Intanto Nella aveva esaurito tutte le torte, ma era felice perché il giorno dopo sarebbe stato domenica, e tutti sanno che di domenica Nella guadagna sempre, con le rape rosse e bianche, e magari verdi.

Questa volta a raccontare non è stato il canarino, ma la simpatica civetta che di notte sta sulla bacheca.

 

**************************************************************************

 

Questo capitolo cerca di insegnare che raccontare cose epiche a chi non ti conosce a volte serve, ma tutte le altre volte no, perché se hai buttato barili con brodo in scatola in mare non puoi pretendere di essere venerato dalla generazioni future.

 

 

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Capitolo 18
*** In astinenza ***


In astinenza

 

Ma sì, stavolta scrivo i dialoghi comprensibili alle persone al di fuori della mia mente tanto per fare qualcosa, non per fare un favore a Sora.

 

 

 

 

Lallo: -Ho bisogno di zucchero! Datemi zucchero!

 

Vediamo di capire la la situazione, Lallo stava dormendo durante una lezione di Blatero.

Dalla Notte delle Stelle ha cominciato ad attuare il suo piano malefico per alfabetizzare il mondo partendo da Flowille e le sue creature istruendole attraverso lezioni pomeridiane.

 

Lallo: -Ho scoperto l'esistenza di una dimensione popolata da pony zuccherosi che dormono al sole, devo andarci!!! Assolutamente.

Blatero: -Silenzio in aula! Lallo, più probabilmente eri nella fase REM del sonno e tutto quello che hai visto è frutto della tua piccola mente ingenua.

Lallo: -NO! C'erano davvero! Li ho visti in tv questa mattina.

Moe: -Ohh davvero! Su quale canale?

L: -Su Chochochachannel!

B: -Silenzio!

M: -Domani mentre mangio le ciambelle di rape guarderò sempre su quel canale!

L: -Diffondiamo il culto dei pony nel mondo!

M: -Sìì! Io ti aiuterò!
L: -La scuola è utile per qualcosa! Mi ha fatto capire cos'è la propaganda! Io e la propaganda governeremo il mondo dei pony!

B: -No, non questo! Va bene che usurpate la cattedra della mia classe finta, passi pure anche la vostra conquista del mondo, ma i pony NO.

Silenzio, o vi costringerò a disegnare una mappa stellare perfetta, e riproverete finchè sarà perfetta.

 

Lui volle silenzio, e silenzio fu. In realtà non per fargli un piacere, ma perché ogni giorno alle 16.04 Polly e Tino si incrociavano per strada, quindi volevano sentire la loro conversazione.

 

Celeste intervenne sussurrando:
-Beh dovete sapere che una volta quando era piccolo, mio fratello stava mangiando un gelato, e voi sapete quanto è importante un gelato, poi arrivò un pony e lo spinse. Il gelato cadde durante una dura battaglia. Non dimenticherò mai quella pallina al gusto di menta, mai.

 

-Uh? Yaww... chi ha parlato di gelato?!

M: -Ah ti sei svegliata.

-Già. Di cosa stavate parlando?

L: -Gelato.

B: -E pony.

Shelly: -Da un'ora, quarantatre minuti e ventisei secondi non mangio un gelato, devo rimediare.

M: -A quest'ora sarà aperta la gelateria.

S: Io vado, questa lezione è stata molto lezioninsegnante, ma ho bisogno di gelato. Ciao.

Altri: -Ciao!

B: -Ehi no, devo ancora spiegare la fusione nucleare!

 

 

Tizio per strada: -Ciao Shelly!

S: -Salve!

 

Di nuovo il tizio: -Ciao!

S: Salve!

 

Ancora il tizio: -Ciao!

S: Salve!

 

Tizio: -Sai che stai girando in tondo, vero?

S: -Ah, non me ne ero accorta... ehm gelato! Yay!

Tizio: -...?

 

Appena vide la gelateria le corse incontro e si schiantò sulla porta.

Shelly non può sopravvivere in un mondo senza gelato, sarebbe un trauma troppo pesante per lei, più o meno equivalente al peso di tutto il gelato che esiste nel mondo.

 

 

 

Shelly: -PERCHE'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Walter da dentro la gelateria cerca di capire cos'ha la ragazza.

 

S: -Walter! Come hai potuto farmi questo! Sono sono le quattro di pomeriggio e hai già chiuso!

W: -Ehm, ma non è chiuso, circa.

S: -Perché non si apre la porta? Aprimela!

W: -Bisogna spingere, c'è scritto sul cartello.

S: -Perché non me l'hai mai detto prima, sei … stato crudele! Comunque cosa stai facendo? Perché metti via le robe gelatose dentro gli scatoloni? Possibile che in questa città tutti fanno apparire scatoloni dal nulla?

W: -Perché devo chiudere.

S: -Non puoi neanche pensarlo, è vietato dalla legge che ho scritto io.

W: -Ma devo farlo.

S: -Perché?

W: - Boh, l'autrice vuole così, io non posso farci nieinte.

S: -Come? Vuole vedermi morta! PERCHE'?!!!!!

 

*arriva strano messaggio portato da un piccione viaggiatore*

Shelly, silly you, vai da tua sorella che è sempre informata di tutto.

Perché ho scelto te per fare la protagonista, why? Ah sì, mi hai minacciato di togliermi il gelato se non te lo facevo fare.
Effettivamente l'ho scritta io quella minaccia. Ok, mi scrivo minacce da sola, it's no sense, vado a mangiare un gelato.
Shelly! Mi stai manipolando! Lo so! Ma io non sono gelato-dipendente come te! Stop it!

*il messaggio si incendia da solo senza lasciare tracce sospette*

 

Shelly: -Ehi Vaniglia, perché la gelateria deve chiudere?

Vaniglia: -Stamattina Fuffi mi ha chiamata, ha detto che è arrivata una lettera da New Orleaf che diceva qualcosa tipo: “Gentili cittadini di qualsiasi città sia, dove chiudere ogni struttura che produca dolci di ogni genere, da cioccolata a gelato, da caramelle a zucchero. Sto instaurando un governo di dittatura dei dolci, dovete obbedirmi. Cordiali saluti.”

S: - E tu ci credi! Questi vogliono farci morire! Riapri la gelateria!!!

V: - Lo farei, ma per il momento è meglio fare così. E poi affido a te il compito di capire e fermare il dittatore.

S: -Poi potrò mangiare il gelato?

V: -Sì.

S: -Ok, Flowille, sarai fiera del tuo sindaco!

 

 

S: -Non c'ho voglia, datemi del gelato.

 

 

 

Cinque minuti dopo.

 

S: -Datemi del gelato, sto per morire! Io … devo… mangiare... del... gelato...

 

 

Dieci minuti dopo.

 

S: -Nono posso sopravvivere così! … Userò la mia scorta segreta di gelato che tengo sotto il letto!

V: -Hai del gelato sotto il letto?

S: -Sì, perché?

V: -Ora ho capito cos'era quella roba liquida sul pavimento.

S: -Stai dicendo che si è sciolto.

V: -Sì.

S: -Non è possibile.

V: -Bene, allora vai a controllare.

 

 

Quindici minuti dopo.

 

S: -Il gelato si era sciolto, avevi ragione...

V: -Bene.

S: -Bene un gelato! Ora vado a protestare contro quel tizio che ha fatto chiudere la gelateria!

V: -Bene. Come manovrare psicologicamente una persona capitolo 3, impedire di assumere la cosa di cui è dipendente.

S: -Hai detto qualcosa? Stavo pensando ai modi per torturarlo quando lo troverò.

V: -No... mi ripetevo il titolo di un libro di cui mi ha raccontato Fuffi.

S: -Ah ok.

 

 

 

 

 

A casa di Moe.

 

Moe: -Oh, non è giusto, i pony in tv possono mangiare il gelato.

Lallo: -Ma noi no, uffa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma salve gente :3

già, è più di un mese che non aggiorno, e mi vergogno di ciò ç-ç

Allora, adesso ho in mente di creare un arco narrativo lungo più di un capitolo, non so quanti, magari cambio anche idea. Shelly sarà la protagonista per stavolta, ma ho in mente già da un bel po' una cosa che possa far brillare Vaniglia più avanti (I'm sorry, my dear, tua sorella ha occupato la scena per troppo tempo, avrai il tuo time for shine). Lo so, doveva presentare tutti gli abitanti ma le mie dita vanno da sole, ehm rimando il giro della città per ancora qualche capitolo, anche se ormai non ha più senso farlo. Sorry people.

 


  
(immagine creata gentilmente con un'altra che purtroppo me baka ha perso da SkyThunder)


Shelly, preoccupati, potrebbe essere lei la dittatrice u.u

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Capitolo 19
*** Tanto amore (cof cof) fraterno ***


 

Tanto amore (cof cof) fraterno

 

 

 

Cioè boh.

Sono un essere infame, ma ho capito che scriverò circa un capitolo al mese.

Sto sclerando, sì, boh, gn (ovvio che si comprende cosa penso, ovvio).

Sorry, sono un essere infame ç-ç

Scusate se i tempi verbali sono ambigui a volte, ma non riesco a mantenere un tempo in modo coerente.

Questo capitolo non serve praticamente a niente, ma visto che non ho tempo di continuare lo lascio così. Sorry T-T

 

 

 

 

 

-Aspetta Shelly!

S: -Uh? Ah salve.

-Posso venire con te?

S: -Prego. Alla stazione!

 

***

 

V: -Filomena, dov'è Ago?

F: -Non lo so.

V: -Le è successo qualcosa?

F: -...

V: -Ehm...

V: -C'è qualcosa che non va?

F: -No...

V: -Oook...

 

Filomena, sorella di Agostina, è una loquace (moooolto) istrice/porcospina/non lo so, che si trova alla sartoria. Lei è sempre intenta a cucire, non distoglie lo sguardo dal suo quadrato (perché è sempre un quadrato, non capisco come può cucire un vestito fatto a quadrati...) di stoffa neanche un secondo.

 

Vaniglia decise di osservare Filo mentre cuciva, guardava attentamente mentre girava il suo quadrato e come questo diventava stranamente un vestito.

Restò ad aspettare fino all'ora di chiusura (visto che un sindaco non ha mai niente da fare) e guardò la porcospina portarsi dietro la macchina da cucire. Passò sotto l'arco ed arrivò nel Quartiere Sbircia Case (non mi ricordo se si chiama così .-.), sempre seguita da Vaniglia e senza mai proferire parola.

Arrivò davanti alla sua casetta, mentre fissa Vaniglia chiuse la porta.

Vaniglia, grazie alle sue mistiche abilità da stalker, fece credere a Filo di essersene andata. L'istrice (facciamo che è fifty fifty, come in “Chi vuol essere milionario?”) si mise a piangere, fino a che suonò una sveglia. Destata dal suono della sveglia, si ricordò di accendere la TV e il registratore, per vedere Un aculeo nel cuore. Precisamente il ventisettesimo episodio della tredicesima stagione.

 

Visto che stava iniziando a piovere, Vaniglia decise di tornare a casa. Non poteva lasciare che i suoi fiori sul davanzale si bagnassero.

 

 

***

 

S: -Perché devi andare nella grande città?

A: -Affari di famiglia.

S: -Uhh stai organizzando una festa a sorpresa per tua sorella?

A: -... non proprio.

S: -Ah devi comprare qualcosa?

A: -Circa...

S: -Vai a comprare vestiti? Sai, ho sentito che c'è un negozio di vestiti molto famoso!

A: -Ah...

 

 

***

 

Come è bene fare, dopo che smise di piovere, Vaniglia tornò da Filomena e cominciò a suonare ripetutamente il campanello fino a che colei all'interno tentò di fuggire dalla finestra. Vaniglia se ne accorse e la inseguì fino a sbatterono entrambe contro il povero fratello di Fuffi.

-Ehi!

V: -Scusa, sono in un inseguimento, devo andare addosso alle persone, è scritto nel secondo paragrafo della regola n°28.

-?

F: -...*se ne va*

V: -Ehi aspetta!

F: -... *corre*

V: -Uffa... perché se ne va!

 

 

***

 

S: -Ehm, allora, ti piace il gelato?

A: -Sì...

S: -Bene, perché se tu avessi risposto che non ti piaceva credo che mi sarei buttata dalla finestra.

A: -Allora non dirò mai che non mi piace!

S: -Beh io sto andando a reclamare il mio gelato! Non possono togliermi la mia unica ragione di vita.

A: -Addirittura.

S: -Ecco, sono in astinenza, ho bisogno del gelato!

A: -?

S: -Ho bisogno del gelato!!!!!! gridò fuori dal finestrino.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** C'è posta per Fuffi ***


C'è posta per Fuffi.

 

*nota: nello scorso capitolo, quando Vaniglia va addosso al fratello di Fuffi, non ho scritto il suo nome perché non mi ricordavo quale fosse, si chiama Fofò giusto?*


 

 

 

Agostina: -Ma prima... hai detto che ti butteresti dalla finestra, qui non ci sono finestre.

Shelly: -Umpf, dettagli, cosa vuoi che cambi tra una finestra e un finestrino.

 

***

 

 

 

Gli unici dolci, specialmente cioccolata, caramelle, torte e gelati, che possono essere legalmente in commercio sono i prodotti dell'industria aliment...

 

Vaniglia: “Uhm, io non ci capisco niente, prima vogliono fermare qualsiasi negozio di dolci poi...questo?

Fuffi: -C'è qualcosa che non va Van-ehm sindaco, sì sindaco, volevo dire sindaco! L'ho chiamata sindaco, sindaco, vero sindaco?

V: -... Fuffi calmati, puoi chiamarmi come meglio credi...

F: -Ah.

V: -Cosa c'è?! Ho detto qualcosa di strano?

F: -No, ma...

V: -Fuffi! PARLA!

F: -È solo che durante il lavoro la devo chiamare sindaco, dopo credo di no, allora faccio confusione, ma la devo chiamare sempre chiamare sindaco?

V: -...

F: -Datore di lavoro?

V: -Chiamami come vuoi.

F: -Va bene! Allora, cosa stavamo dicendo prima?

V: -Avevi appena chiuso la porta.

F: -Ah già, Tino... la posta!!! Tino mi dice sempre di svuotare la cassetta delle lettere!

V: “Mi pare ovvio, se lascia la cassetta delle lettere chiusa per mesi...”

F: -Oh no, devo, devo andare a svuotare tutto! Oppure, no! Non mi invieranno più lettere! Come farò?! Perché mi dimentico sempre tutto! Accifuffoli!

 

 

Allora, vediamo, questa è da Lisetta, oh, che carina, ugh...me l'ha mandata circa un mese fa! Poi...uh questa l'ha scritta mamma! Cosa c'è dopo? Ah finalmente è arrivata! Fuffissimo, ora leggerò i libri facendo luce con la mia nuova lampada-calamaro verde a righe! ...questo cos'è? Già mi ero dimenticata di aver partecipato a quel concorso sui pesci di mare! Ho vinto!! Eh?! Bisognava mandare una risposta entro 10 giorni per il premio! Non è giusto acciffuffoli!!!

Qui c'è una lettera da... Nook? Oh no, no nononononono! Non posso aver dimenticato quello! Mi caccerà fuori di casa se non pago il mutuo entro il limite ancora una volta!!!

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Capitolo 21
*** Scarpe e vettovaglie ***


Scarpe e vettovaglie

 

 

 

-Finalmente! Ora...ora conquisterò questo posto e userò i suoi abitanti come miei schiavi!

- ...?

-Stavo scherzando... però forse potrei fargli fare il gelato...

- Va beh. Allora, tu dove devi andare?

Agostina: -Beh... devo trovarla... penso che andrò in quel negozio di mi avevi parlato, di moda.

Shelly: -Roger!

A: -Tu invece?

S: -Eh... in realtà non avevo pensato dove andare... eheh...

A: …

S: Quindi...posso venire con te intanto?

A: -...non saprei...

S: -Ma sì, così ti accompagno e mi verrà di sicuro un'idea per far tornare il gelato.

 

 

***

 

 

S: -Waa quel palloncino! Mi fa commuovere!

A: -Eh?

S: -E' a forma... di gelato... è bellissimo!

Elio: Ehi tigrotta, se ti piace così tanto te lo regalo!

S: -Sììì! Grazie!

 

 

A: -Scusi, è questa la Grande Piazza?

?: -Sì, siamo qua.

A: -Grazie.

?: -Se vuole ritorni per farsi lucidare le scarpe!

A: -Ehm ci penserò.

 

 

S: -Allora è questo il famoso negozio?

A: -Già.

S: -Entriamo?

A: -... tu vai, dopo vengo... prima voglio vedere... quel posto lì...

S: -Ok!

 

 

S: E' enorme...eh! Quelli...quelli sono!

Commessa: -Buongiorno, cosa posso fare per lei?

S: -Quelli...

C: -Scusi?

S: -Quelli!

C: -...

S: -Quanto costa quel letto torta? E quell'armadio wafer? E poi... tutto!

C: -Si calmi...vediamo, il prezzo dell'intera serie dovrebbe essere intorno al milione di stelline...

S: -Gne...scherza vero?

C: -No.

S: -Ahh non è giusto...devo chiedere a Vaniglia se ha soldi da prestarmi...

C: -Beh c'è ancora tempo, cambieremo collezione in inverno, ed a fine stagione ci sono i saldi.

S: -Beh allora se chiedo i soldi a mia sorella potrei comprare tutto di sicuro!

C: -La aspetteremo. Sorella...

S: -Mmh però lei ha qualcosa di familiare...assomiglia a qualcuno che ho visto fino a 10 minuti fa...

C: -Ah davvero...?

S: -Ora che ci penso devo andare... tornerò! E svuoterò questo negozio da snob!

C: -Questo...non è un negozio da snob...

S: -Vabeh, commessa ci rivedremo.

C: -Mi chiamo Bice.

S: - Ah sì, commessa, Bice, è la stessa cosa...

 

Mentre Shelly guardava la porta scorrevole aprirsi, entrò Agostina. Ovviamente si scontrarono, capirono perché era successo (in realtà no) e si addentrarono (di nuovo) nel negozio.

Tutto ciò appena prima che Agostina iniziasse a piangere alla vista della commessa.

 

A: -Ma... allora...

Bice: -A-Ago-Agostina

A: -Beatrice...

S: -Eh?

B: -Perché sei venuta qui?

A: -Io? Qui? Non dovrei chiederlo a te?

B: -...

A: Perché te ne sei andata?

B: -Beh...

A: -Beh niente! Ci hai lasciate da sole per venire in città e fare carriera! Non ti importa niente della tua famiglia!

B: -Non è vero questo!

A: -E allora perché?

B: -Io...io non riuscivo a stare a casa dove... tutto era...no dove tutto non poteva più essere come prima!

A: -Credi che così hai aiutato? Hai solo contribuito ad aumentare il dolore...

B: -Io...io non volevo!!

A: -Vieni qua, che sorellina stupida che ho...

 

Shelly era rimasta confusa da quel veloce dialogo e l'ultima affermazione la spiazzò: perché la commessa era stupida? Solo dopo un po' si rese conto di aver appena scoperto che le sorelle Ago-e-Filo non erano solo Ago e Filo, ma c'era anche Bice/Beatrice.

 

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Capitolo 22
*** Le borse frigo contro il riscaldamento globale ***


Le borse frigo contro il riscaldamento globale

 

-mi sono resa conto della mia stupidità, invece che Bice avevo scritto ovunque Bea, sono andata a correggere.

-Ah poi, so che questo capitolo è corto, ma in questo periodo ho da studiare (non è vero, non ho voglia di studiare =w=) ma da luglio scriverò molto più adesso! Promesso çuç *pensando all'anno scorso* Lost time memory

 

 

Shelly: -Quindiii...tu ti chiami Beatrice? Non ti chiamavi Bice?

Bice: -...beh tutti alla Grande Città pensano che mi chiami Bice, non volevo usare il mio...vero nome.

Ago: -Fa lo stesso, ora, ti prego, torna a casa...da noi.

Bice: -Ma.. ora io...non posso tornare, è tutta colpa mia se voi siete state così male!

A:- No. Tu torni a casa, subito.

B: -...

A: -E' quello che direbbe Filo!

B: -Beh... ha ragione!

Aggiungere qui abbraccio.

 

Shelly: “Mmmh... Se Agostina, è “ago”, Filomena è “filo”, Beatrice cos'è? … Ah ci sono, Bice, Bice, forbice! Sono un genio, ora il mondo è un posto migliore, sento che potrei...no aspetta, ma io sono venuta qua per il gelato!! Non devo distrarmi dall'obbiettivo. Oh ma... ma quello è...”

 

Shelly osservò incredula un innocente scoiattolo che gustava appassionatamente un gelato. Si allontanò dalle due sorelle mentre stavano andando verso la stazione.

Un gelato.

Davanti a Shelly.

Che non aveva potuto mangiare per ben due giorni.

Immaginate la sua reazione? “Con molta calma” Shelly si diresse verso lo scoiattolo, gli chiese dove l'aveva comprato, dopo aver ricevuto la risposta si diresse velocemente alla gelateria.

S: -Sono la Regina del GELATO! Datemi tutto ciò che avete o ve ne pentirete!?!

Non curandosi del prezzo spese tutti i soldi che aveva allo stellomat (in parte trafugati a sua sorella) e portandosi via circa tre quarti di tutto il gelato che avevano in negozio.

 

Non era tipo da farsi prendere alla sprovvista, nascoste nelle pieghe più oscure delle sue infinite tasche portava sempre con sé almeno sei borse frigo, nel caso servissero Per essere sicuri. Non si sa mai, potrebbe scoppiare un caldo afoso da far sciogliere i ghiacciai polari, ma Shelly avrebbe le borse frigo a salvarla.

 

“Ora posso tornare indietro...no aspetta, ma per avere il gelato dovrei continuare a tornare qui ogni volta...beh tanto l'autobus è gratis!”

Che soluzione migliore avreste mai voluto? Ovvio, una gelateria sotto casa, questo è il meglio. Ma non si può avere tutto, avrebbe convinto quella gelateria da un nome familiare a trasferirsi a Flowille.

Ce l'avrebbe fatta.

In caso di insuccesso avrebbe chiesto a Vaniglia di aiutarla.

Quel che non sapeva è che quella gelateria si stava già accampando in città.

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