last first kiss

di audreyevans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** non smettere di sognare ***
Capitolo 2: *** novità in arrivo ***
Capitolo 3: *** London i'm coming ***
Capitolo 4: *** boyfriend by contract ***
Capitolo 5: *** i'm sorry ***
Capitolo 6: *** I'll find you ***
Capitolo 7: *** Audrey ... i'm sorry. ***
Capitolo 8: *** a volte ritornato ***
Capitolo 9: *** i wish ... oh my god ***
Capitolo 10: *** los angeles ***
Capitolo 11: *** We are friends or more ... ? ***
Capitolo 12: *** when the wind change ***
Capitolo 13: *** why? ***
Capitolo 14: *** i'm in love with you … [No! - Niall protested] ***
Capitolo 15: *** happy b-day liam ***
Capitolo 16: *** i'm the girlfriend of Louis tomlinson ***
Capitolo 17: *** - HALLOWEEN: the night of meeting ***
Capitolo 18: *** tell me the truth ***
Capitolo 19: *** rewind ***



Capitolo 1
*** non smettere di sognare ***


- NON SMETTERE DI SOGNARE -


Italia - luglio 2011
 
Mi avevi promesso che ci saresti sempre stato, che non mi avresti mai lasciato. Mi hai detto ti amo e io ti ho creduto. Sei stato il primo tutto, la prima cotta, il primo bacio, la prima volta, il mio primo amore. Pensavo che saremmo rimasti per sempre insieme, come succede nei più romantici e sentimentali film hollywoodiani invece, invece quando spaventa ti ho detto di essere incinta tu sei sparito.  
Mi hai lasciato sola, con un grande vuoto dentro e due gemelli in pancia.
Non ho mai avuto nessuno. Tu eri l’unico.
Ero giovane, sono giovane.
Avevo voglia di vivere, ho solo voglia di sopravvivere a tutto questo.
Avevo sogni, speranze e desideri, ora ho due gemelli e tanta paura.
Credevo nell’amore, ora so che tutto ciò che viene raccontato sull’amore sono grandissime stronzate.
 
Eccoci qui, il tanto atteso momento è arrivato, Audrey cerco di liberare la mente, si concentrò sulle parole dell’ostetrica, si affidò a lei.
<< come vuoi chiamarli ? >> le domandò dolcemente, la ragazza ci pensò qualche istante e poi disse << lei Anastasia lui William >> sussurrò asciugandosi le lacrime, stringendo la mano della madre che le accarezzava la fronte; per quanto lei si sentisse sola la sua famiglia le era sempre rimasta accanto.
 
Pochi giorni più tardi Audrey tornò a casa. Abitava nel centro di Milano, dalla sua camera si poteva vedere la meravigliosa piazza duomo, adorava passare le giornate ad osservare la piazza mentre annotava sul suo quaderno tutto ciò che le passava per testa, questa volta però neanche la sua splendida Milano riusciva a farla sorridere.
Si sentiva persa, non aveva neanche 18 anni ma si sentiva vecchia.
 
<< hey, posso entrare? >> la voce famigliare della sua migliore amica la riportò con i piedi per terra.
Sara, aveva la sua stessa età, erano cresciute insieme, erano come sorelle, lei era l’unica che nonostante la gravidanza non l’aveva mai abbandonata, le era rimasta accanto durante i pomeriggi più neri, ascoltava il silenzio di Audrey aspettando che fosse pronta a sfogarsi.
<< ti ho portato questa, era nella cassette delle lettere >> disse Sara porgendole una lettera  << è della Royal Academy of Music >> aggiunse saltellando << lasciala li, non mi va di aprirla tanto … >> mugugnò Audrey  << tanto cosa? Lo so quanto ci tieni, è il tuo sogno da sempre, ami cantare, ami la musica, fanno parte di te, aprila!! >> concluse con un tono che non ammetteva di certo un “no” come risposta.
 
Aprì la busta, sbuffando, e iniziò a leggere.
Nella stanza piombò il silenzio .
 
 
“…… she was admitted to the Royal Academy of Music”
 
<< perfetto >>  Audrey scoppiò a piangere, accartocciò la lettera d’ammissione e la gettò nel cestino imparte al letto, quando l’amica cercò di replicare venne interrotta dall’abbraccio della mora  che stringendola le sussurrò << prometti che non dirai niente a mia madre e a mio padre, Sara non devi dirlo a nessuno, ti prego >>.
 Audrey sapeva che la sua vita era cambiata, adesso era madre, non poteva più pensare solo a se stessa, come avrebbe anche solo potuto lontanamente immaginare di andare a studiare a Londra?!
Era impossibile.

 
Sua madre la chiamò a tavola per la cena, non disse neanche una parola, rimase in silenziò, finì ciò che aveva nel piatto così da poter tornare di corsa in camera sua.
Accese il computer e fece partire la riproduzione casuale anche se alla fine sapeva che avrebbe saltato tutte le canzoni per arrivare più in fretta a quelle dei tokio hotel, era da anni una loro fan, trovava conforto nelle loro parole.
Mentre si sistemava comoda sul letto, fece involontariamente cadere qualcosa “questo cos’è?” si domandò raccogliendo un pacchetto regalo dal pavimento.
Lo scartò, era un CD riconobbe subito la scrittura sulla copertina “Sara” pensò sorridendo. Lo aprì e trovo un foglietto:
 

“Da quando ti conosco non hai fatto altro che ripetermi, che devo credere nei miei sogni, che se smetto di crederci muoio. Mi hai ripetuto fino allo sfinimento che se voglio una cosa e la desidero veramente devo impegnarmi e lottare per ottenerla. Niente è impossibile! Mai dire mai! Cogli l’attimo! Non so quante volte hai pronunciato queste frasi. Tu hai sempre lottato per la musica.
Mesi fa mi hai fatto sorbire tutte le perfomance di questi ragazzi (come se quelle dei tokio hotel non mi bastassero) dicevi: loro ci hanno creduto, guarda dove sono arrivati, xfactor per loro sarà solo l’inizio. Io ti guardavo e non capivo (veramente non capisco tutt’ora) gli hai sostenuti fino alla fine e quando sono stati eliminati hai pianto tutta la notte, però continuavi comunque a ripetermi che avrebbero sfondato, io annuivo. Audrey, loro non hanno smesso MAI di crederci e ci sono riusciti hanno realizzato il loro sogno, tu Devi fare lo stesso. Non smettere di sognare.
 
Ps: il cd l’ho masterizzato con i brani di xfactor … ti voglio bene. Sara.”

 
Le lacrime non smettevano di scendere, Sara aveva fatto centro, mise il cd nel  computer e ascoltò le canzoni, voleva essere forti come quei cinque ragazzi.
 
Non ci riusciva …
 
 ...???
 Questa è la mia prima fan fiction sui one direction.
Spero vi incuriosisca questo primo capitolo.
 
Ditemi cosa ne pensate, un bacio a tutte!!! 

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Capitolo 2
*** novità in arrivo ***


- NOVITA' IN ARRIVO -




<< tesoro, in questo periodo non dovrebbe arrivare la lettera da Londra? >> domandò Bethany, la madre di Audrey,  << me n’ero completamente scordata, ma si tanto non mi prederebbero mai >> tagliò corto la giovane, mentre dava da mangiare alla piccola Anastasia << tesoro, devo prenderti per forza, sei bravissima, hai una voce pazzesca, se non ti prendessero sarebbero degli stupidi >> continuò la madre << mamma!! Parli così solo perché sono tua figlia, e comunque non mi interessa più >>  -  << ma tesoro … >>  - << non voglio parlarne >> affermò alzandosi con in braccio la bambina, che iniziò a piangere << vado a fare un giro, così magari si calma, Will sta dormendo ci puoi pensare tu? >> domandò alla madre infilandosi le all-star bianche, ormai nere, << tranquilla tesoro, ci penso io >>
 

Perché nessuno capisce, nessuno capisce che non posso più permettermi di sognare. Non ho tempo per la musica e nemmeno per cantare. Tutti che insistono, perché non mi lasciano in pace.
Me la sono cercata, è stata tutta colpa mia ed ora ne pago le conseguenze. << Anastasia, per favore smetti di piangere …  cosa vuoi? Perché continui a piangere? Lo sai che nonostante tutti io ti voglio bene, sei l’unica cosa bella uscita dalla storia con quello stronzo. Dai non piangere. >>  concluse sussurrando alla piccola che nel frattempo si era calmata.

 
Intanto a casa di Audrey 
<< grazie di essere venuta, sai sono molto preoccupata >> disse Bethany facendo accomodare Sara
<< mi è sembrata preoccupata al telefono, Audrey sta bene? I gemelli? Cos’è successo? >> cantilenò la ragazza quasi in automatico << no stanno tutti bene, è per Audrey, cioè forse sono io troppo apprensiva ma, è cambiata, non mi parla più come una volta, sta chiusa in camera sua, scrive e scrive pagine intere sul suo quaderno, pagine che poi puntualmente strappa e butta via. Voi siete come sorelle, vi confidate tutto, ti prego se sai qualcosa dimmelo, non sopporto di vederla così >> la donna tratteneva a stento le lacrime. Lei e la figlia avevano avuto sempre un bellissimo rapporto, si dicevano tutto e Bethany per la figlia era oltre che madre anche una amica. Durante la gravidanza però il rapporto tra le due era visibilmente cambiato.
<< Beth, io non so … ho promesso ad Audrey di non dire niente … mi ucciderebbe >> confesso Sara
<< Sara, ti prego dimmi cosa sta succedendo a mia figlia >>  -  << settimane fa è arrivata la lettera dalla Royal Academy of Music di Londra, l’hanno accettata, ma lei l’ha stracciata via >> confessò la bionda, sapendo già che non appena l’amica avrebbe scoperto la sua debolezza, l’avrebbe di sicuro uccisa << ma è fantastico, perché non ne ha parlato in questi giorni? Di sicuro … >> la donna venne interrotta dallo sguardo della giovane << cosa c’è? >> le domandò << secondo me Audrey non vuole partire, cioè lei vorrebbe partire ma non crede sia la cosa giusta, insomma ora lei ha due gemelli, pensa che la cosa migliore sia stare qui a Milano. Si sentirebbe un’egoista a partire lasciandoli qui >> spiegò Sara a mezza voce << ma ci penserei io, non sarebbe un problema per me, anzi ne sarei felicissima >> le spiegò Beth << provi a parlarle lei, secondo me dovrebbe andare, è il suo sogno da sempre, non può finire così >> concluse Sara mentre sistemava la sedia sotto il tavolo.
 
 
Londra
<< ok ragazzi per oggi ci fermiamo qui, siamo tutti molto stanchi e voi avete smesso di ascoltarmi ormai da tempo >> disse uno dei manager dei ragazzi << ragazzi io sto morendo letteralmente di fame >> annunciò il biondino del gruppo passandosi la mano sulla pancia << Nando's?!! >> urlarono ironici i quattro.
 
Un anno fa nemmeno si conoscevano, ed ora eccoli li, uniti ed inseparabili come fratelli. Se uno dei cinque aveva un problema, di qualunque tipo, gli bastava parlarne, che subito diventava IL PROBLEMA di cinque.
Si erano presentati ai provini per X Factor nel 2010 come solisti, ma grazie ai giudici avevano trovato la loro vera forza: stare in gruppo, erano nati così i “One Direction” nome rigorosamente scelto dal più giovane, Harry,  che doveva avere sempre l’ultima parola. Fin da subito aveva trovato in Louis il più grande ma il più bambino, del gruppo, aveva sempre la battuta pronta, pronto a strappare un sorriso anche ai più tristi e demoralizzati ma, se necessario sapeva tirare fuori il suo lato apprensivo e affettuoso per aiutare chiunque; poi c’era Liam, definito dal resto della gruppo “il sensibile”, era quello più responsabile ma non per questo meno simpatico e spontaneo; Zayn, il bello del gruppo, sempre alla ricerca di una superficie che riflettesse la sua immagine per potersi sistemare, ciò che era già perfetto in partenza, lui fin da subito aveva legato con Liam e con Naill, verso il quale era estremamente protettivo; Naill, per definizione, l’irlandese del gruppo, un ragazzo molto dolce, sempre con il sorriso stampato in faccia.
Cinque caratteri completamente diversi, ma così dannatamente perfetti insieme.
 
Mancavano 2 settimane all’uscita de loro CD, erano emozionatissimi.
<< ci pensate, un tour mondiale >> urlò Harry << tour inglese, Harry, non lavorare troppo di fantasia >> - <> brontolò il ricciolo saltando addosso a Louis che si strozzo con le patatine fritte, con le quali stava lottando da minuti e che alla fine avevano avuto la meglio.
Finito il pranzo i cinque tornarono nel loro appartamento-studio, dove iniziò una vera a propria sfida, con tanto di tifo da stadio, a FIFA.
 
Milano
<< Audrey? Audrey? Devo parlarti vieni in cucina >> Beth non si voleva arrendere, non avrebbe permesso a sua figlia di arrendersi così, non poteva commettere il suo stesso errore << siediti per favore >> - << mamma mi spaventi, cosa c’è che non va? >> domando la mora sedendosi << perché non mi hai detto che ti hanno preso alla scuola di Londra? >> domandò porgendo alla figlia la lettera d’ammissione tutta stropicciata << dove l’hai trovata? >> domandò abbassando lo sguardo << il dove non è importante, perché non mi hai detto niente, è una cosa fantastica, ho chiamato l’istituto, hanno detto che le lezioni iniziano fra nemmeno una settimana >> - << mamma – la interruppe Audrey – io non ci vado, non posso >> si alzò ma la madre la bloccò << tesoro, perché rinunci ai tuoi sogni così, non puoi, non devi farlo, posso pensare io ai gemelli, tu sei ancora giovane >>  - << tu non capisci! Nessuno capisce. Come puoi pensare che prenda e parta così, senza pensare alle conseguenze, non posso, non sarebbe giusto >> spiegò la giovane risedendosi << giusto per chi? Aiutami a capire >> - << giusto per me, per i gemelli, per te mamma. Sono io che non sono stata attenta e ora devo accertarne le conseguenze, non posso far ricadere tutto su di te, io … io non … io non voglio essere un’egoista >> urlò tra le lacrime << tu non potresti mai essere egoista >> - << io non sono come papà >> aggiunse stringe dosi alla madre.
<< Audrey, cerca di calmarti e ascoltami … tuo padre non era cattivo, era solo molto giovane, con la testa perennemente tra le nuvole, ci amavamo e nessuno dei due rimpiange che tu sia nata. Io avevo già il mio lavoro qui a Milano e il tuo arrivo non fece altro che rendermi ancora più orgogliosa della mia vita, tuo padre invece voleva viaggiare, scoprire il mondo e così … >> - << così ci ha lasciate >> disse fredda << si ma lui ti ama immensamente, forse avrà fatto una scelta egoista ma tu non puoi e non devi abbandonare la tua vita per uno sbaglio che ha fatto lui tanti anni fa, io non te lo permetto, quindi anche a costo di farmi odiare da te, tu andrai a Londra e ti godrai i tuoi anni migliori, per stare in mezzo a pappe e pannolini hai tempo, ora è il tuo momento >> la baciò forte << mamma … >> cercò di replicare << non vorrai mica dirmi che non sono in grado di gestire due gemelli, ho cresciuto te meravigliosamente, sono ancora giovane, sarò la nonna più giovane del palazzo >> - << ti voglio bene mamma >> <>.
 
 


....???....

ECCO IL NUOVO CAPITOLO spero vi piaccia 
Volevo ringraziarvi per le numerose visite alle mie storie e per le recensioni lasciate.
Un bacio.

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Capitolo 3
*** London i'm coming ***


- LONDON I'M COMING -



<< chiama, manda messaggi, inviami lettere e piccioni viaggiatori se necessario >> Sara la stava stritolando nel sua abbraccio << tranquilla non ti libererai di me così facilmente >> disse all’amica ridendo
<< tesoro ora arrivano le raccomandazioni da mamma, pronta?! – sorrisero – stai attenta, non cacciarti nei guai e non parlare con gli sconosciuti >> - << mamma sto andando a Londra, sono tutti sconosciuti, vuoi che rimanga zitta per un anno intero? >> scherzò abbracciando Beth che tratteneva a stento le lacrime << devo andare, se no perdo l’aereo, vi chiamo appena arrivo >> urlò agitando il braccio per salutare mamma e amica << ti vogliamo bene Audrey >> le urlarono le due.
 
Londra
<< zia!!! >> urlò Audrey correndo incontro a Chloe, la sorella minore di sua madre di conseguenza sua zia.
<< come sei cresciuta, quasi non ti riconoscevo >> disse abbracciando la nipote << zia sono solo pochi mesi che non ci vediamo, non posso essere cambiata tanto >> rise la giovane << beh per cominciare non hai più il pancione >> risero entrambe avviandosi verso l’uscita.
 
Sua zia abitava nel centro di Londra, aveva una casa pazzesca, si sarebbe sicuramente divertita.
<< quando iniziano le lezioni? >> le domandò << fra un paio di gironi, però domani devo andare a scuola a firmare dei moduli >> le spiegò << sono contenta di averti qui, ci divertiremo molto insieme. I gemelli come stanno? >> domandò servendole del the caldo, il sorriso di Audrey si affievolì << stanno bene, sono bellissimi, mi mancano già i loro pianti, i loro sorrisi … >> Chloe accorgendosi di aver toccato un tasto dolente intervenne << beh se ti mancano così tanto, posso iniziare anche io a piangere e lamentarmi o se preferisci ti compro uno di quei bambolotti che piangono e strillano come neonati veri >>  concluse abbracciando la nipote << goditi questi anni perché presto arriverà il momento di fare la mamma e non dovrai avere rimpianti, ti meriti di essere qui non scordartelo mai >>concluse.
 
Primo giorno di lezione
<< dormigliona, se non ti alzi farai tardi al tuo primo girono di lezione >> affermò Chloe aprendo le tende, la nipote mugugnò qualcosa simile ad “un attimo ancora” per nascondersi sotto le coperte.

<< lo so sto facendo tardi, ieri sono rimasta sveglia fino a tardi per parlare con Sara, quindi prendo due biscotti e corro a scuola >> disse sistemandosi giacca, cuffia e sciarpa << in bocca al lupo >> urlò la zia ridendo.
 
Non posso fare tardi proprio il primo giorno, gambe dovete reggere, ancora un piccolo sforzo e siamo quasi arrivati.  Oddio sono agitatissima, se non fossi all’altezza? Devo stare calma, non posso andare nel panico proprio ora.
E così mentre la sua testa viaggiava tra ansia e paura si trovo danti al maestoso e formale portone della Royal Academy of Music.
<< eccomi qui!! Benvenuta Audrey >> si disse da sola.
 
Dopo un giro di presentazione dell’intero complesso accademico, i ragazzi vennero smistati tra le varie aule per l’inizio delle lezioni.
 
Solitamente ai ragazzi sotto i diciotto anni erano aperti solo i corsi del sabato ma, quest’anno l’accademia aveva aperto un corso per studenti minorenni durante  tutta la settimana, naturalmente ai numerosi corsi di musica, dovevano frequentare corsi scolastici per completare la formazione scolastica di base.
 
Ai ragazzi venne consegnato il programma delle lezioni, 40 ore settimanali, più corsi pomeridiani per crediti extra. Il percorso di Audrey iniziava con una lezione di canto.
La ragazza iniziò a sudare freddo, non aveva mai cantato davanti a più di 20 massimo 30 persone ed era stato sempre per gioco, con amici e parenti. Audrey iniziò a sentirsi la gola secca, non riusciva deglutire, era come si in gola avesse un nocciolo che non poteva andare ne su ne giù, si sentiva le mani sudare e la terra sotto i suoi piedi sembrava che tremasse, aveva perso completamente il controllo delle sue emozioni.
<< miss Evans >> la chiamò l’insegnante di canto, che con un gesto della mano la invitò a prendere posto sul palco per cantare.
Lei si alzo, non aveva il controllo dei suoi movimenti ma fortunatamente salì sul palco senza fare figuracce. “Respira, andrà tutto bene, devi solo stare calma, posso farcela” si ripeteva.
La musica parti ma quando arrivò il momento di iniziare a cantare la voce le giocò un brutto scherzo. Dalla sua bocca non uscì nemmeno un flebile suono. 
<< miss Evans, c’è qualche problema? >> domandò l’insegnante, la giovane si scusò chiedendo gentilmente di far ripartire la base.
Come un déjà vu anche questa volta la voce non uscì.
Audrey si sentiva sprofondare, corse al suo posto, mise la borsa a tracolla e corse fuori dall’aula.
Corse lungo tutto il corridoio, a testa bassa e con il cappuccio tirato fino sopra gli occhi.
Uscì dall’enorme edificio, dirigendosi verso la fermata del’autobus.
 
<< ci mancava solo questo, perfetto ora la mia giornata è completamente rovinata >> sbuffò mentre si abbassava per raccogliere i libri e tutto ciò che era volato per terra dopo lo scontro con un giovane che correva nel senso opposto al suo.
<< scusa, mi dispiace ero talmente preso dai miei pensieri che … >> - << fa niente, potevi stare più attento però >> disse ironica << beh non mi sembra che tu badassi esattamente a dove mettevi i piedi >> le fece notare il ragazzo porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
<< lo so mi dispiace, è solo colpa mia – con una mano bloccò le lacrime – non dovrei nemmeno essere qui >> il giovane capì che non doveva essere una giornata fortunata del la mora << hey … non preoccuparti, io sto bene, tu stai bene i libri e il resto a parte qualche graffio sono a posto - ironizzò sorridendo – io sono Louis >> sorrise strizzando gli occhi <<  Audrey >> rispose sorridendo << dove stavi correndo? >> domandò << a casa, era il mio primo giorno di scuola ma non è andata proprio come speravo e come se non bastasse mi sono anche persa >> sbuffò << dove abiti? Magari ti posso dare una mano >> -  << Devonshire Street >> disse perdendosi nell’azzurro dei suoi occhi << ti accompagno, sai stavi andando esattamente dalla parte opposta, e poi sono di strada >> concluse incamminandosi.
 
Aveva la strana sensazione di conoscerlo, non sapeva dove ma l’aveva già visto. Il suo modo di fare, il suo sorriso e i suoi occhi, sapeva di averli già visti. Ma dove?
 
 
 ....???....
Un’incontro casuale, proprio quando meno te lo aspetti.
Come andrà a finire? Può uno “sconosciuto” cambiarti la vita? 
 Un bacio a tutte

 

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Capitolo 4
*** boyfriend by contract ***


- BOYFRIEND BY CONTRACT -
 

 
<< scusa, mi dispiace non poterti accompagnare oltre ma, devo scappare >> spiegò Louis mentre leggeva il messaggio che gli era appena arrivato << tranquillo, hai già fatto tanto >> sorrise << lo so, io sono come superman, se qualcuno ha bisogno io corro a salvarlo >> rise mentre si incamminava all’indietro << ciao superman >> gli urlò lei.
 
Salì in casa, sua zia doveva essere ancora a lavoro, decise di prepararsi un panino e chiudersi in camera a studiare.
Tutto quello che riuscì a fare, fu pensare al ragazzo che aveva incontrato; le aveva regalato un sorriso. Non lo conosceva neanche ma con le sue battute era riuscito a rallegrarle la giornata.
 
<< sono tornata >> l’avvertì sua zia facendo capolino dalla porta << allora racconta com’è andata? >> - << veramente uno schifo, dovevo cantare una canzone ma, quando mi sono ritrovata sul palco sono rimasta muta impalata come le guardie della regina, così sono scappata >> Audrey iniziò a ridere, lasciando di stucco la zia che non capiva cosa ci fosse di così divertente << cos’è che ti fa ridere così? >> domandò curiosa << niente, è che mentre correvo mi sono scontrata con un ragazzo … >> - << ah ecco, beh se ti fa sorridere così solo al pensiero deve essere davvero speciale >> le disse << è stato molto carino, mi ero persa, così lui si è offerto di riaccompagnarmi a casa, niente di che, probabilmente non lo rivedrò più >> spiegò.
 

 
<< eccomi, sono tornato >> urlò Louis entrando in casa << ci fa piacere Lou, la prossima volta faremo squillare le trombe per il tuo arrivo >>  lo prese in giro Zayn << fatemi capire: prima mi dite che devo tornare velocemente a casa e poi mi prendete in giro >>  - << non ti abbiamo mandato nessun messaggio >> spiegò Liam dandogli dei piccoli colpetti sulla spalla Louis convinto di non essere, ancora, completamente impazzito tirò fuori l’i-phone dalla tasca per controllare i messaggi << Harry!!! >> urlò correndo verso la camera del ricciolo.
Eccolo li, con solo l’asciugamano sui fianchi, intento a strofinare i capelli ancora bagnati << quel’è l’urgenza stavolta? >> domandò << ah niente di particolare, eri fuori da ore e in casa si sentiva la tua mancanza >> spiegò con aria innocente, il castano prese la rincorsa e gli corse incontro << non pensare di scappare, questa me la paghi >> urlava mentre lo inseguiva << era un gioco innocente, lo so che infondo mi vuoi bene >> urlava il ricciolo mentre cercava riparo dietro al biondo del  gruppo. Nemmeno due secondi che i  cinque si ritrovarono in una lotta di gruppo.
 
Non riusciva a dormire, non riusciva a proprio a prendere sonno, si girava e rigirava nel letto, alla fine decise di alzarsi, doveva parlare con qualcuno.
Scosto le coperte e si infilò accanto ad Harry << devo parlarti >> disse, il ragazzo si coprì il viso con le coperte << dobbiamo parlarne proprio ora? >> mugugnò lamentandosi << non riesco a dormire >> insistette << ciò non significa che devi svegliare me - disse guardano l’amico negli occhi - confessami i tuoi peccati Lou >>  affermò ormai consapevole di non poter continuare a dormire; Louis iniziò a raccontargli dell’incontro fatto quella stessa mattina << qual è il problema in tutto ciò? >> domandò confuso << non lo so, questo devi dirmelo tu, sono qui apposta >> spiegò << Lou, vi siete lasciati ormai da mesi, continuare a vederla non ti fa bene, almeno che fra voi non ci sia ancora qualcosa >> spiegò il ricciolo fra uno sbadiglio e l’altro << non c’è più niente tra noi, lo sai bene questo >> concluse lasciando intendere che non aveva più voglia di parlarne, si giro sul fianco << notte Harry >>  disse rubando metà delle coperte all’amico che sbuffando gli diede la buona notte.
 
<< zitti, fate piano. Naill smettila di ridere se li svegli ti uccido >> gli urlò sotto voce Zayn << guardateli come sono carini >> bisbiglio Liam che era stato buttato giù dal letto dai due amici apposta. Zayn guardo i due e con la mano iniziò a contare << al mio tre diamo il buongiorno ai due piccioncini >> rise cercando di non far rumore << aspetta, prima però una bella foto alla coppietta felice >> ed eccoli li, immortalati sullo schermo dell’i-phone di Liam. Scattata la foto i tre si riversarono sui due malcapitati, e come si dice in questi: se il buon giorni si vede dal mattino Harry e Louis di sicuro avrebbero avuto una splendida giornata.
  
La vita dei cinque ragazzi correva veloce tra servizi fotografici, interviste, sessioni in studio e apparizioni live nelle varie emittenti televisive londinesi.
Audrey invece era riuscita a superare la paura del pubblico e ormai si era completamente ambientata nella nuova città e nella nuova scuola, riuscendo a fare amicizia con alcuni compagni di corso.
 
Si sa quando le cose finalmente iniziano ad ingranare ed andare per il verso giusto il destino si mette in mezzo e gioca un brutto scherzo.
 




“ ECCO LA PROVA CHE LE FAN ASPETTAVANO. ONE DIRECTION COMING OUT.
Tutti ne parlavano ma, mai era stato confermato nulla, certo i cinque hanno sempre scherzato tra loro, scatenando le fantasie di milioni di fan, durante i concerti è capitato spesso vederli mentre si toccano a vicenda, si abbracciano … come reagiranno le fan? Ciò gioverà alla loro carriera?”

 
Internet era sommerso da titoli e articoli di questo genere, i cinque, svegliati di mattina preso dal loro staff vennero portati dai manager e produttori, ignari di cosa stesse succedendo intorno a loro.
 
<< chi ha combinato cosa? >> domando Liam stropicciandosi gli occhi,i quattro alzarono le spalle, nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo e nessun membro della staff e della security era disponibile a dare spiegazioni.
 
Arrivati a studio trovarono tutti seduti dietro la scrivania i cinque si sedettero sul divano, in attesa di capire cosa fosse successo.
<< sappiamo che siete giovani, capiamo benissimo che vogliate divertirvi e godervi ciò che vi sta capitando ma non possiamo permetterci scandali del genere, rischiereste la vostra carriera e il vostro futuro, su di voi sono stati investi milioni di sterline, c’è un mercato in continuo movimento >> spiegò il produttore << per non parlare dell’imminente tour >> aggiunse il manager dei ragazzi che ancora non capivano dove volessero arrivare i due.
<< cos’è successo? >> domandarono in coro i cinque, in quel momento lo sguardo di manager e produttori si sposto su due precisi componenti del gruppo, che prontamente alzarono le mani facendo capire che non sapevano assolutamente di cosa si stesse parlando.
Marshal, uno dei manager, girò lo schermo del computer: ecco svelato il mistero  << questa foto ha iniziato a girare sul web poche ore fa, insieme ad articoli e quant’altro, è già sulla bocca di tutti; sono ore che riceviamo telefonate da giornalisti e radiofonici che chiedo interviste ed esclusive, per non parlare poi di ciò che viene scritto dalle fan sui blog e sui social network >> spiegò passandosi più volte le mani tra i capelli << ma è solo una stupidissima foto, non mi ricordo nemmeno quando è stata scattata >> interevenì Harry visibilmente preoccupato << questa foto non significa nulla in pochi giorni nessuno ne parlerà più … ?>> concluse con un tono più interrogativo che altro.
 
Marshal fece cenno alla security di accompagnare fuori gli altri ragazzi, doveva parlare da solo con i due diretti interessati.
<< ci conosciamo ormai da quasi un anno, ormai vi voglio bene come hai dei figli ed è per questo che vi parlerò chiaramente, senza mezzi termini. La situazione è abbastanza difficile, siete la boy band più famosa e in voga degli  ultimi anni, siete sotto i riflettori 24h al giorno, tutti aspettano un vostro passo falso, vi vogliono veder fallire. Io credo in voi, nel vostro talento ma, so anche che siete molto giovani e la fama alla vostra età può essere difficile da gestire, lo so che voi due siete legati solo da una splendida amicizia ma ormai i il danno è fatto, dobbiamo aggirare il problema a nostro vantaggio >> concluse << cosa dobbiamo fare? >> domandò il più giovane cercando di rimanere calmo << mi odierete per quello che sto per chiedervi ma, potete credermi è difficile anche per me, posso solo dirvi che sarà una situazione passeggerà, solo per calmare giornalisti e fan impazziti >> spiegò, i due annuirono << una fidanzata sarebbe la cosa migliore >> i due si guardarono sconvolti “una fidanzata?” domandarono sgranando gli occhi << lo so abbiamo analizzato le varie possibilità e questa è la più plausibile.  Harry, tu sei l’unico per il momento che non ha mai avuto una ragazza, o almeno non confermata e vista in pubblico – cercò di sdrammatizzare la situazione – quindi sarebbe più credibile >> il manager gli porse una cartella, il giovane l’aprì, dentro ci trovò una scheda su una ragazza, una modella part-time. Harry iniziò a boccheggiare ansimando, si tirava il colletto della polo quasi come se non riuscisse a respirare << Hey Harry?! Harry, respira andrà tutto bene >> cercò di calmarlo Louis.
 
Si sentiva terribilmente in colpa, ricordava benissimo quando era stata scattata la foto. Era la sera che non riusciva a prendere sonno e così si era infilato nel letto dell’amico in cerca di conforto. Come avrebbe mai potuto immaginare che ciò avrebbe causato tutti questi problemi? Voleva bene ad Harry come un fratello. Doveva aiutarlo, non poteva lasciarlo solo, lui c’era sempre stato, l’aveva sostenuto nei momenti difficili,facendolo sorridere quando, anche lui perdeva il sorriso.
 
<< Harry perché non raggiungi gli altri fuori? >> gli disse aiutandolo ad uscire.
<< non può farcela, lui fa il duro e il donnaiolo ma, non potrebbe sopportare una situazione del genere starebbe troppo male e … e io non posso permetterlo, è come un fratello minore per me >> spiegò Louis, asciugandosi le lacrime << fingerò io di essere fidanzato >> concluse << ma … >> - << Marshal, non era una domanda, così o niente, e poi così si semplificano e cose: sono maggiorenne possiamo concludere tutto senza tirare in messo i genitori >> spiegò prendendo in mano la penna.
 
<< mi dispiace … >> confessò il manager accompagnandolo dal resto della band << hai detto che non sarà per sempre e poi dalle foto sembra anche simpatica – affermò Louis accennando un sorriso – come si chiama? >> domandò curioso << Eleanor, è una ragazza molto simpatica e anche molto timida >> concluse salutandolo.
 
E così il giovane ed eterno bambino della band si ritrovò fidanzato ufficialmente con Eleanor, timida ma simpatica modella londinese.
 
 
 
 ....???....
Ci tengo a precisare che non sono una larry, credo anzi che l’amicizia tra Louis ed Harry sia fantastica e a volte la invidio. Contro Eleanor non ho assolutamente niente, però voglio creare un fan fiction che rispecchi in qualche modo la realtà.
Detto ciò aspetto i vostri commenti.
Un bacio
 

 
 
 

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Capitolo 5
*** i'm sorry ***


- I’M SORRY. -

 
<< dai zia, richiamo di fare tardi >> le urlava Audrey correndo per l’aeroporto << manca ancora mezzora all’imbarco >> spiegò prendendosela con calma, lasciando che la nipote corresse la maratona da sola.
 
<< ragazzina dove corri? >> la blocco un omone con occhiali e auricolare << devo prendere l’aereo >> spiegò confusa << allora può mettersi in fila con tutte le altre ragazze >> ironizzò indicando le ragazzine in parte a lui << ma io devo partire, mia madre mi aspetta in Italia, mi lasci passare >> - << per favore non insista, i ragazzi passeranno a salutare prima di partire >> concluse.
 
Audrey non capiva, lei doveva salire su quell’aereo, e poi chi erano i ragazzi? Si sedette e aspetto che  Chloe arrivasse.
 
<< ah ti sei stancata di correre? >> le sorrise vedendola seduta a braccia conserte sulla propria valigia << no, ma quell’uomo non vuole farmi passare >> spiegò arrabbiata, la zia le fece cenno di alzarsi.
 << qual’è il problema? Perchè mia nipote non può passare? >> domandò Chloe << prego? >> domandò lui << noi dobbiamo prendere questo volo, abbiamo i biglietti e la carta d’imbarco, perché non fa passare mia nipote? >> spiegò senza scomporsi << mi faccia vedere per favore >> così dopo aver mostrato tutte le carte l’omone si spostò facendole passare.
 
L’Italia le attendeva, Audrey non vedeva l’ora di riabbracciare i gemelli, in queste settimane via da casa le erano follemente mancati, ovviamente ogni giorno li vedeva via Skype ma, non era affatto la stessa cosa.
E poi c’era sua mamma e Sara, non avrebbe mai potuto immaginare che le sarebbero mancate così tanto.
 

 
L’Italia li aspettava, non erano mai stati Italia prima d’ora, erano emozionatissimi. Dovevano incontrare i fan italiani allo Shu di Milano, sapevano di avere alcuni fan anche fuori da Londra ma non sapeva mai cosa aspettarsi quando partivano per qualche live o incontro in altri paesi. Erano terrorizzati all’idea di arrivare non trovare nemmeno una fan.
 
Stesso aereo, stessa destinazione a poca distanza tra loro. Fato volle che Louis e Audrey nemmeno si incontrassero. E poi diciamocela tutta lui non l’avrebbe mai riconosciuto, stessa cosa lei, nemmeno l’aveva riconosciuto. 
Almeno che …
 
<< guarda zia, quelli sono i one direction, ti rendi conto erano seduti vicini a noi e non ce ne siamo neanche accorte >> bisbigliava ma avrebbe voluto urlare << corri, allora, vai a farti una foto o un autografo >> la incitò la zia. La giovane si avvicinò cauta alla macchina che aspettava i ragazzi e rimanendo calma chiese alla sicurezza dei ragazzi se poteva fare una foto << non è possibile, i ragazzi sono attesi altrove >> gli rispose brusco << dai che problema c’è a fare una foto, è anche una bella ragazza >> si intromise Harry sorridendo alla giovane che rimase completamente paralizzata.
Eccoli li, davanti a lei, una delle sue band preferite, li conosceva fin dagli esordi, quando ancora erano un gruppetto di tempi stelli che si divertivano a fare gli stupidi sui gradine delle scale. Adora la loro musica, le loro personalità e la loro forza.
<< sei inglese? >> le domandò Harry <<  no, sono italiana ma, ora vivo a Londra perché studio lì >> spiegò automaticamente, lui le sorrise sempre guardandola diritta negli occhi poi, si salutarono << ciao!! >> le urlò il ricciolo agitando la mano fuori dal finestrino scuro.
 
Era felicissima, stava per riabbracciare la sua famiglie e aveva appena finito di abbracciare cinque splendidi ragazzi. Il rientro in Italia era iniziato nel verso giusto.
 

 
<< Lou, si può sapere cos’hai? >> gli domandò il biondo << niente, pensieri >> rispose senza degnarlo di uno sguardo << lo sai che non ci puoi nascondere niente >> affermò sorridendo Zayn << si, Lou noi siamo una grande famiglia >> disse Harry  gettando le braccia intorno al collo dell’amico << ragazzi non è che devo fare sempre il pagliaccio, va tutto bene, davvero >> concluse abbozzando un sorriso; il discorso per fortuna venne interrotto da  Marshal che, li avverti che mancava poco all’arrivo.
 
Avevano qualche ora a disposizione prima dell’incontro con i fan, decisero così di fare un giro a piazza duomo, in fondo era una bella giornata abbastanza calda per essere ottobre.
 Si divertirono a fare i turisti, presero un bel gelato in un chiosco vicino al Duomo e poi si sedettero sui gradoni a mangiarlo.
<< hey, ciao!! >> urlò ad un certo punto il ricciolo, alzandosi e iniziando a correre, seguito da due uomini che presi alla sprovvista non riuscirono a fermarlo.
<< Sarah, ciao >> continua ad urlare ma lei non si girava, << ciao >> le disse facendola spaventare << Sarah? Giusto >> domandò sfoderando il suo sorriso << Audrey, Sara è lei, una ami amica >> spiegò indicando l’amica paralizzata imparte a lei << quindi era per lei >> domandò riferendosi all’autografo fatto poche ore prima.
I tre vennero interrotti dalla sicurezza che spiegarono al ragazzo che non poteva prendere e sparire senza avvertire, lui si scusò dicendo che aveva visto una vecchia amica e voleva salutarla. Harry, Audrey e Sara rimase a parlare qualche istante dopo il quale vennero nuovamente interrotti, questa volta da Louis << scusate ma dobbiamo proprio andare >> disse freddo e visibilmente scocciato prendendo Harry per il braccio, il ricciolo provò a ribattere ma vedendo la faccia dell’amico decise di salutare le due ragazze e di seguirlo.
 
<< mi spieghi cos’hai? >> chiese una volta arrivati in macchina << niente di importante, scusa per prima le tue amiche ci saranno rimaste male - gli rispose cambiando discorso -  sai la ragazza con i capelli castani l’ho già vista, non ricordo dove però >> concluse grattandosi la testa << in aereo porto, abbiamo fatto foto e autografi, la tua memoria fa schifo >> lo canzonò ridendo << intendevo dire che l’ho già vista a Londra, sono sicuro di averci anche parlato >> spiegò << probabile, vive lì ma comunque non ci pensare, tanto è già impegnata >> lo avvisò prontamente << come fai a saperlo, avete perlato si e no 5 minuti >> gli fece notare Louis << i suoi occhi mi hanno colpiti, sono come calamite e poi la sua risata … >> - << il piccoletto si è preso una bella cotta >> scherzò il resto del gruppo iniziando a battere le mani; Harry diventò bordeaux e alla fine scoppiò a ridere come un matto.
 

 
<< hai capito la mia migliore amica? Neanche un mese che sei a Londra e già conosci i vip della città >> scherzò Sara picchiettandole sulla spalla << ma smettila, ci siamo appena scesi dall’aereo, mi ha avrà riconosciuta ed è venuto a salutare tutto qui >> si giustificò << si, si certo, ovviamente Harry Styles si ricorda il viso di tutte le fan e sicuramente se le incontra per strada le saluta, amica mia tu sei proprio fortunata >> -  << come vuoi, io ripeto che è solo una coincidenza, e comunque devo tornare a casa, i gemelli devono mangiare e voglio pensarci io >> disse sorridendo << a volte mi dimentico che sei mamma >> le confessò.
 
Arrivate a casa trovarono mamma e zia a spettegolare intorno al tavolo del soggiorno, esattamente dove le avevano lascate prima di uscire.
 << i gemelli? >> domandò Audrey << qui nel box >> l’avvertì Beth.
 
Si sentiva in colpa per averli lasciati un mese da soli, allo stesso tempo però sapeva che non poteva buttar via ne il suo sogno ne il suo futuro, soprattutto se avrebbe voluto dargliene uno ad Anastasia e William. Doveva impegnarsi al massimo, doveva crescere e diventare forte, come sua madre che non si era mai arresa, dove farlo per i suoi bambini.
Aveva pochi giorni da passare con loro, prima di ripartire per Londra, voleva goderseli il più possibile.

 
Finito l’incontro con i fan i ragazzi vennero accompagnati il albergo, dove avrebbero passato la notte prima di ripartire per Londra.
Erano entusiasti della meravigliosa accoglienza che avevano ricevuto. Non avrebbero mai immaginato di  avere così tanti fan in Italia, erano veramente felici.
<< ragazzi io vi saluto, ci vediamo domani mattina presto qui nella hall, oggi siete stati fantastici ora riposatevi e divertitevi >> concluse Marshal avviandosi verso la sua stanza.
<< io ho bisogno di una doccia, ci vediamo fra una mezz’ora in sala ristorante per la cena >> disse Harry prendendo la chiave dalle mani di Naill, con il quale divideva la stanza insieme a Louis.

<< ragazzi, ora che siamo soli dovrei dirvi una cosa >> si affrettò a dire Louis, I tre lo guardarono facendogli capire che aveva tutta la loro attenzione << vi ricordate quando Marshal ci ha chiamato da lui per lo scandalo della foto? – annuirono – per rimediare alla situazione creatasi c’era solo una cosa da fare – continuò serio come mai prima d’ora – Marshal ci spiegò che una relazione con una ragazza sarebbe stato l’idea per fare calmare giornalisti e fan, voleva che Harry fingesse una relazione …  >> - << ma lui non ci ha detto niente >> lo interruppe Zayn confuso << non vi ha detto niente perché non ne sa niente neanche lui >> spiegò << Louis, noi ti vogliamo bene, ma non capiamo dove vuoi arrivare, spiegaci cosa succede >> gli disse Liam << sapete com’è lui, fa il duro, il macho ma in fondo è un bambino, quando Marshal gli propose la cosa lui si sentì male, così lo feci uscire, insomma per farla breve, ho firmato il contratto al suo posto >> - << tu cosa?!!!! perché l’hai fatto? >> urlò Harry che era sbucato fuori all’improvviso << perché non volevo lo facessi tu, solo a sentirne parlare ti sei sentito male e poi è solo colpa mia, sono io che mi sono infialato nel tuo letto >> spiegò l’amico << si ma ora tu, e Carol? Dovevi lasciare che firmassi io >> - << fra me e Carol è finita, prima me lo faccio entrare in testa meglio è, e poi non sarà per sempre, Harry è meglio così >> concluse.
Nel salottino piombò il silenzio: Zayn, Niall e Liam erano stati presi alla sprovvista con una notizia che li lasciò senza parola, dal comportamento di Louis avevano capito che era successo qualcosa ma mai avrebbero potuto immaginare una cosa del genere; Harry invece pur capendo le motivazioni dell’amico si sentiva in colpa per averlo messo in quella situazione.
L’euforia e la spensieratezza era scomparsa. Ora pur se insieme si sentivano soli; soli con le loro paure, con le loro insicurezze, con le loro nuove vite che pur se belle e fantastiche avevano giocato un brutto tiro.
 
<< mi dispiace >> gli sussurrò Harry all’amico durante il viaggio di rientro in patria, Louis gli sorrise rimanendo in silenzio.
 
 
 ... .???. ...
Beh che dire, tutto può succedere.
Harry si è preso una bella cotta per la nostra mammina.
Louis ha confessato il suo segreto, lasciando tutti a bocca aperta.
Cosa mai dovrà succedere? Louis capirà dove e quando ha conosciuto Audrey?
Ed Eleanor?
Troppe domande … le risposte arriveranno man mano.
Per adesso vi lascio un bacio.

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Capitolo 6
*** I'll find you ***


- I'LL FIND YOU - 




<< qualcuno vada ad aprire!! >> urlava Louis seppellendosi sotto il piumone << ragazzi, aprite quella porta >> urlò nuovamente sentendo suonare il campanello.
<< siamo in cinque, spiegatemi perché devo andare ad aprire sempre io, non è possibile – sbuffava mentre, ancora con gli occhi chiusi, si dirigeva verso la porta – sempre a me tocca >> concluse aprendo la porta.
<< scusa, non volevo svegliarti, Marshal mi ha detto di venire qui >> spiegò la giovane appena si trovò davanti Louis, che annuì invitando ad entrare << hai detto che ti ha mandato Marshal? Sei Ashley, giusto? >> domandò sprofondando sul divano <<  Eleanor – lo corresse porgendogli la mano – se disturbo torno un’altra volta >> concluse avviandosi verso la porta.
 

“tanto prima o poi devi conoscerla, non puoi farla andare via così, infondo anche lei si è trovata incastrata in tutto ciò. Louis alza il culo e fermala. Sii uomo” si ripeteva mentalmente, mentre trovava la forza di alzarsi da quel comodissimo divano.

 
<< aspetta – le urlò – l’accoglienza non è stata delle migliori, mi sono appena svegliato, ora preparo un caffè e ci conosciamo meglio >> le disse. Lei allora lo seguì in cucina e si sedette.
<< vuoi del latte nel caffè? >> le domandò, Eleanor annuì arrossendo.
 
Come inizio non era male, seduto l’uno di fronte all’altra, in religioso silenzio.
 
<< sei diverso di persona >> esordì lei cercando di rompere il ghiaccio << diverso in meglio o in peggio? >> domandò curioso e confuso, Eleanor piegò la testa su un lato e arricciò le labbra << diverso, credo in meglio >> rispose << grazie, credo … beh tu sei uguale alle foto  che mi hanno fatto vedere – si zittì, per qualche istante – perché hai accettato questo lavoro? Sei una bella ragazza di certo gli spasimanti non ti mancano …>> le domandò curioso; la giovane rimase in silenzio << la mia agenzia mi ha proposto dei provini con la modest, qualche settimana fa mi hanno richiamato dicendo che avevano un lavoro per me … quando mi hanno spiegato in cosa consisteva mi sono spaventata così ho rifiutato >> - << però ora sei qui! Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> insistette il ragazzo << mi servono i soldi per mantenermi gli studi, mi hanno offerto quasi il doppio della paga iniziale, così ho accettato >> concluse distogliendo lo sguardo da quello di Louis.
 
<< non sarà facile, lo so ma dobbiamo provarci, almeno di fronte alle telecamere >> spiegò il ragazzo mentre l’accompagnava alla porta << lo so >> disse lei << quindi il modo migliore e cercare almeno di essere amici; per come mi sono presentato oggi non devo averti fatto una belle impressione ma, sono solo spaventato – ammise – però so essere molto simpatico >> concluse sorridendole << dicono che è la prima impressione quella che conta, ma questa volta facciamo un’eccezione >> rise lei salutandolo << che ne dici di un’uscita di gruppo con i one direction una sera di queste? >> le propose affacciandosi sul pianerottolo lui << pacchetto completo? Va bene fammi sapere quando >> rispose Eleanor.
 
Rimasto da solo cominciò a riflettere, on avrebbe mai pensato di finire così: sotto contratto con la modest per simulare una relazione. Si sentiva in trappola ma, al contempo era contento di aver aiutato l’amico.
I suoi pensieri vennero interrotti da dai ragazzi << dov’eravate finiti? >> domandò Louis << abbiamo fatto un giro in città, io sono andato da Danielle >> spiegò Liam ancora con gli occhi lucidi << io sono andato da Perrie, ma lei non ne vuole più sapere, dice di non provare più niente per me … >> sbuffò Zayn non abituato a prendere un due di picche da una ragazza << Niall e Harry? Dove sono? >> si informò il giovane sentendo troppo silenzio per casa << sono al bar qui di fronte >> spiegò Zayn mentre si dirigeva sconsolato in camera.
 

 
<< prima di lasciarvi andare voglio ricordarvi che sono aperte le iscrizioni per il saggio invernale, le audizioni si terranno nei prossimi giorni >> concluse l’insegnante congedando i ragazzi - << miss Evans, ho bisogno di parlare con lei >> la voce della donna risuonò in testa ad Audrey, la quale sia arrestò aspettando che tutti uscissero. << il suo inizio in questa scuola non è stato dei migliori, il corpo docenti ha dovuto ricredersi, è stata in grado di rimettersi subito in gioco. Lei miss Evans ha ottime possibilità, può davvero avere un futuro nel mondo della musica … quindi mi sono permessa di iscriverla al saggio d’inverno per il ruolo di solista – spiegò  porgendole un plico di fogli – questi sono i brani per le audizioni, l’aspetto tutti  i pomeriggi dopo le lezioni per le prove >> concluse distogliendo lo sguardo dalla giovane che colta di sprovvista non sapeva cosa ribattere.
 

“ci mancava solo questa. Come se già non fosse difficile tenere il passo a scuola e in conservatorio. Mi voglio morta. Sicuro! un saggio? Come solista? È uno scherzo”

 
Non poteva o non voleva crederci, fatto sta che ormai era iscritta e, di sicuro la signorina Smith non avrebbe accettato un “No grazie” come risposta. Decise di chiamare Sara per sfogarsi un po’.
 
S: hey finalmente
A: mi manchi tantissimo … ho delle novità
S: racconta velocemente prima che arrivi la Rossi
A:  mi hanno iscritta ad un saggio, come solista. Capisci io e la parola solista non stiamo bene in una frase – ironizzò
S: lo sapevo, lo sapevo che a Londra avrebbero capito che hai talento.
A: sono terrorizzata ma anche euforica, non riesco a crederci
S: sarai bravissima e io sarò in prima fila a fare il tifo. Audrey devo lasciarti è arrivata la stronza della Rossi – concluse chiudendo la chiamata

 
Dicembre 2011
<< come fate? È insopportabile essere sempre sotto i riflettori >> Eleanor era rimasta sconvolta dalla folla di giornalisti che li seguiva ovunque andassero << all’inizio è strano ma alla fine ci fai l’abitudine >> - << a volte può essere anche piacevole >> le spiegarono Louis ed Harry mentre la riaccompagnavano a casa.
 
Era ormai da quasi un mese che Eleanor era entrata a fare parte della vita di Louis e dei ragazzi. Tutti l’avevano accolta con gentilezza cercando sempre di farla sentire a suo agio. Lei e Louis erano diventati molto amici, oltre che la coppia del momento. Erano su tutte le riviste, le fan avevano addirittura creato delle pagine di sostegno per la coppia ma, nonostante tutto ciò lo scandalo “Larry”, così era stato definito dalle fan dei ragazzi, non si era ancora sgonfiato, anzi.
 
<< io vi lascio, rischio di far tardi, El ci vediamo domani >> salutò Harry << avevi promesso, non puoi continuare così >> gli urlò l’amico invano.
 
Erano mesi che ogni pomeriggio alle 15:00 in punto si appostava fuori dalla Royal Academy; cappuccio e occhiali gli permettevano di rimare nell’anonimato, si appoggiava al muro e aspettava. Aspettava invano a quanto pare dato che era da ottobre che passava i suoi pomeriggi in quel modo.
L’unico che sapeva dove passava il pomeriggio era Louis e Preston l’uomo della security.
<< Preston possiamo andare >> lo avvertì Harry salendo in macchina << esistono altri modi per trovare una ragazza >> esordì l’uomo cercando di aiutare il giovane innamorato << come? So solo il suo nome ci sono milioni di ragazze con il suo nome a Londra >> gli fece notare lui << troverai un modo >> lo rassicurò.
  
18 dicembre 2011
La prima data dell’ Up All Night: The Live Tour era arrivata. I ragazzi avrebbero aperto il tour con un concerto a Watford Colosseum di Watford. Erano terrorizzati e euforici come mai prima d’ora. Non vedevano l’ora di salire sul palco e cantare, emozionare e incantare con le loro voci, le loro personalità.
 
<< Preston, devo andare, se anche oggi non la trovo non la cercherò più >> Harry lo stava implorando << non puoi abbiamo un concerto, non puoi arrivare tardi, stiamo partendo, devi venire con noi >> gli spiegò Louis << Lou, l’ultima volta, giuro >> l’amico fece spallette, conosceva l’amico e sapeva che non sarebbe mai riuscito a fermarlo << hai tempo fino alle 18:00 poi devi salire sul palco con noi >> gli sorrise e raggiunse i ragazzi in macchina << Preston, andiamo?! Non c’è tempo da perdere >> gli urlò il ricciolo euforico.
 
Doveva per forza essere lì, era la sera della prima, non poteva non esserci.
Si sentiva fortunato, sapeva o/e sperava che l’avrebbe trovata.





... .???. ... 
cosa ne pensate? come si evolverà la faccenda? 
il nostro galeotto troverà l'amata? e lei come reagirà? 
un bacio 

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Capitolo 7
*** Audrey ... i'm sorry. ***


- AUDREY … I’M SORRY -

 
L’auditorium della Royal Academy era allestito e decorato in ogni minimo particolare per la grande occasione. Si respirava un’atmosfera da festa, tutti erano molto eleganti, molto formali, come ad un galà.
Audrey era agitatissima, non avrebbe mai pensato di aver l’occasione per poter cantare ed esibirsi davanti ad un pubblico così vasto; era terrorizzata all’idea di commettere un errore, non prendere una nota o dimenticarsi le parole, per fortuna a sostenerla c’era la sua famiglia che per l’occasione era arrivata dall’Italia.
Erano tutti in prima fila per lei, anche i suoi bambini.
 
<< salve, sto – scusi avrei – sa dove posso … >> nessuno gli prestava attenzione, nessuno aveva il tempo di dedicargli un po’ di tempo, Harry continuava a vagare per l’istituto. Era spaesato e preoccupato che qualcuno potesse riconoscerlo, non poteva permetterselo anche perché lui non avrebbe dovuto essere lì.
 
<< hey, scusa >> urlò fermando una ragazza sommersa da vestiti << non posso, scusa … >> gli disse deviando direzione << no aspetta, solo due minuti - insistette lui – ti do una mano con i vestiti >> le propose allungando le mani << cosa vuoi? >> domandò la giovane gettandogli addosso la maggior parte del carico << sto cercando una ragazza, si chiama Audrey, è italiana, so che studia qui >> spiegò cercando di rimanere calmo << Audrey? La trovi nei camerini al primo piano >> lo avvisò, Harry lasciò cadere i vestiti e raggiunse le scale, lasciando la ragazza sconvolta.
 
Arrivato davanti alla porta dei camerino si bloccò, cosa avrebbe potuto dirle “ciao sono Harry” – “ti ricordi me? sono Harry”  non poteva presentarsi da lei così, doveva decidere cosa dirle per non farla scappare.
Fece un bel respiro e bussò, nessuno rispose così decise di entrare.
<< è permesso? >> domandò infilando la testa nella stanza. Non c’era nessuno << perfetto >> brontolò il ricciolo sprofondando sulla sedia.
 
<< cosa fa lei qui? Non è uno studente della scuola, la prego di uscire >> gli disse una donna, abbastanza anziana entrando nel camerino di Audrey << sono un amico di Audrey >> si giustificò lui << non può stare qui, mi segue l’accompagno in sala >> ribatté l’anziana << aspetto qui grazie >> disse lui, ormai spazientito dall’intera situazione << le ripeto che lei non può … >> - << Harry? Oddio cosa ci fai qui? >> esordì Audrey << Miss Evans non sono ammessi estranei all’interno dei camerini >> sentenziò la donna con tono severo << solo cinque minuti, la prego >>  la implorò la giovane.

<< non dovresti essere a Watford, avete un concerto tra poche ore >> gli disse << devo dirti una cosa, ma non so da dove iniziare >> spiegò lui togliendosi la cuffia dalla testa << provaci >> disse le sorridendo, lui annuì << sono settimane che passo i pomeriggi fuori dalla tua scuola, aspettando di incontrarti ma, non ti ho mai visto, così oggi ho deciso di fare l’ultimo tentativo – arrossì – da quando ti ho vista in aeroporto in Italia non faccio altro che pensare a te, i ragazzi non mi sopportano più, infilò il tuo nome quasi in ogni frase – ammise giocando nervosamente con una ciocca di riccioli – esci con me? >> concluse respirando a pieni polmoni come se avesse appena scalato una montagna.
 
Audrey, non riusciva a credere alle sue orecchie, aveva di fronte a lei l’idolo delle ragazzine, Harry Styles in persona le stava chiedendo di uscire. Non sapeva cosa rispondere, si sentiva morire; non poteva rimanere li in silenzio a fissarlo << grazie >> esordì lei coprendosi subito il viso per l’imbarazzo << grazie si? O grazie no? >> rise lui << non lo so, cioè non ti conosco e poi tu sei … >> - << sono un ragazzo, un normalissimo ragazzo. Esci con me, così ci conosciamo! >>  - << ok >> rispose sorridendo << davvero? Non mi darai buca? >> le domandò << no >> rispose << ok allora usciremo insieme- guardò l’orologio, erano le 18:30 doveva scappare – devo andare, ora, in bocca al lupo per lo spettacolo - le disse mentre si rivestiva - ciao Audrey >> concluse abbracciandola, lei però  colta di sorpresa non rimase ferma immobile tra le sue braccia.
 
Mancavano poche ore all’inizio del concerto d’apertura del tour. I ragazzi che avevano già fatto il soundcheck, cercavano di mantenere la calma pregando che la piccola peste di Harry arrivasse in tempo.
 

 
<< eccomi, eccomi sono arrivato >> urlò il giovane con il fiatone << Paul ha letteralmente dato in escandescenza quando non ti ha visto scendere dall’auto >> lo informò Liam << l’hai trovata? >> domandò Louis, il ricciolo annuì mostrando un sorriso a 32 denti.
 
Concerto e saggio vennero portati a termine in modo spettacolare, niente sarebbe potuto andare meglio.
Tutti avevano fatto del proprio meglio, avevano dato il massimo. Audrey come i One Direction era riuscita ad ammaliare l’intera sala, era riuscita a superare la sua paura del palcoscenico e ne era orgogliosa. Aveva cantato per esprimere ciò che non riusciva o non poteva esprimere parlando, aveva cantato per i suoi bambini, anche se a metà saggio si erano addormentati in braccio a sua madre e sua zia. Aveva cantato per continuare a sognare.
 
<< avevi uno sguardo magico mentre eri sul palco, sei stata bravissima >>  le disse Sara abbracciandola << sul palco stasera mi sono sentita finalmente viva … sono felice che tu sia qui >> - << chi era il ragazzo nel tuo camerino? >>  domandò curiosa << non mi crederesti mai – sorrise all’amica che fremeva dalla voglia di sapere – era Harry >> confessò più a se stessa che a Sara che sbarrò gli occhi << cosa?  Quel Harry? >> pronunciò sotto voce, Audrey annuì << raccontami tutto? >> le urlò, rischiando di svegliare i bambini che dormivano nella culla accanto al loro letto. Audrey iniziò così a raccontare dello staro e pazzesco incontro con il giovane Styles.  
 

Passavano i giorni, passavano i mesi ma di lui neanche l’ombra. Era sembrato così sincero, così interessato invece era sparito nel nulla (per quanto uno come lui potesse sparire).
Le aveva chiesto “esci con me?” e poi non si era più fatto vivo. Audrey si era illusa di poter veramente interessare ad uno come Harry, invece … sognava e sperava di poter ricominciare ad innamorarsi di qualcuno, qualcuno di speciale anche se dopo la storia con il padre dei suoi bambini era molto restia ad aprirsi al 100% con un ragazzo. Si era fatta male una volta e le era bastata.
Lo vedeva dappertutto: giornali, televisione, internet e cartelloni pubblicitari per il tour, ovunque si girasse c’erano immagini dei One Direction; tutto ciò non l’aiutava di certo a dimenticare Harry. Ciò che le rimaneva erano le loro canzoni, che nonostante tutto non aveva mai smesso di ascoltare.
 
Le cose, invece, andava meglio sul fronte One Direction dove Liam e Danielle continuava a navigare nella loro meravigliosa storia d’amore, fregandosene di chi ripeteva e scriveva sui tabloid che c’era troppa differenza d’età fra i due; per quanto riguarda la coppia Zayn/Perrie non c’erano grandi novità, il moro era riuscito a farsi concedere dalla bionda un appuntamento dopo il quale la ragazza aveva ripetuto di non essere pronta per impegnarsi in una storia con lui.
 
 
 

.???.
E non poteva non mancare il colpo di scena!! Sarebbe stato troppo semplice far funzionare immediatamente la storia tra Harry e Audrey … anche perché ricordatevi che alla fine la vera coppia protagonista della storia è un’altra.
Un bacio.

 

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Capitolo 8
*** a volte ritornato ***


- A VOLTE RITORNANO -

 
Febbraio 2012
Chiuso il capitolo Harry Styles Audrey aveva impegnato tutte le sue energie nel canto.
Durante il saggio invernale, la sua esibizione era stata notata da un produttore discografico che le aveva proposto di fare delle audizione per talent show televisivi.
Arrivava sempre tra i canditati finalisti ma per un motivo e per un altro veniva scartata.
“è ancora troppo giovane, perché non riprovi tra qualche anno” – “bella voce, bella presenza ma non è quello che cerchiamo” e così via con frasi d’occasione.
 
Audrey iniziava a perdere la speranza, cominciava a pensare che non sarebbe mai diventata una cantate professionista.
Ciò nonostante non smetteva di cantare e di scrivere.
 
<< quand’è il prossimo provino? >> le domandò  Chloe mentre scolava la pasta << fra una settimana, Richard mi ha assicurato che ho buone possibilità di passare >> rispose entusiasta << vedrai che ce la fari, ora mangia che far poco devi andare a lezione >> l’avvertì guardando l’orologio che segnava le 13:25.
La scuola le aveva consigliato dei corsi di danza per migliorare i suoi movimenti e per farle prendere più confidenza con il palcoscenico.
Non aveva mai amato la danza, si sentiva ridicola a sgambettare in tutù e calzamaglia, rosa per di più. Preferiva muoversi in modo spontaneo sul palco e non dover fare mosse pre impostate che la facevano sembrare rigida e impacciata.
 
<< zia io vado, è arrivato il taxi >> le urlò uscendo dal loft.
Sali in macchina e dopo aver comunicato la destinazione si infilò le cuffiette.
Si lasciò alienare dalla voce di quei cinque adolescenti, ma ben presto venne riportata alla realtà da un messaggio, decisamente inaspettato.
 

“sono l’ultima persona che desideri sentire. Ho sbagliato, ti ho lasciato sola. Io ti amavo, anche se eravamo piccoli e immaturi. Ho commesso un errore a lasciarti andare. Voglio vederti.”
- Matteo

 
Un fulmine  a ciel sereno, il cuore le era schizzato in gola appena aveva letto il mittente. Lui il suo primo amore, il padre di Anastasia e William. Era quasi un anno che non lo sentiva, forse di più, ed ora eccolo ripiombare nella sua vita come se nulla fosse.
Decise di spegnere il cellulare e distrarsi con la lezione di danza.
 

 
Italia 17.febbraio.2012
<< sicuri che non sia un problema la mia presenza qui? >> chiese  Eleanor notando l’atmosfera più che tesa  pre-live << tranquilla, siamo solo agitati per la nostra apparizione in tv >> - <<  è la prima volta che veniamo in Italia >> aggiunse Niall << ci siamo già stati l’anno scorso ma non abbiamo cantato >> specificò Louis abbracciandola  << siete bravissimi, e poi avete già molte fan qui, vedrete che andrà tutto bene >> cercò di rassicurarli la ragazza << sai Lou, secondo me finirete per innamorarvi davvero voi due >> scherzò Zayn facendo l’occhiolino alla mora che arrossì << sareste una bella coppia >> incalzò il riccio.
 
Erano stati invitati alla sessantunesima edizione del festival di Sanremo. Erano molto emozionati, era il loro primo live in Italia, per loro significava molto.
Si esibirono cantando “What Makes You Beautiful” il loro primo singolo, finita l’esibizione i ragazzi vennero riaccompagnati in albergo, sarebbero ripartiti il giorno seguente per ritornare a Londra.
 
 

 
<< dobbiamo iniziare ad organizzare il compleanno - le fece notare Chloe – we terra chiama Audrey, tesoro?! >> la chiamava cercando di attirare l’attenzione della nipote che era con la testa altrove << scusa mi ero distratta, dicevi? >> domandò << fra poco sarà il tuo 18 esimo compleanno, dobbiamo festeggiare, cosa vuoi fare? Rimani qui a Londra o preferisci passarlo in Italia? >> chiese << non saprei, in Italia ho solo la mamma, i gemelli e Sara, ormai i miei amici sono qui, preferirei festeggiare qui, però non voglio una cosa esagerata >> spiegò continuando ad osservare il display del cellulare << aspetti una chiamata? >> le domandò Chloe << no, perchè? >> - << sono giorni che fissi il telefono in modo ossessivo >> le fece notare la zia << qualche giorno fa Matteo mi ha mandato un messaggio – confessò passando il telefono alla zia per farle leggere il messaggio – non gli ho risposto, non so cosa fare >> spiegò << ora si spiegano molte cose, tesoro è normale che tu ti senta così ma, consiglio da zia con qualche anno d’esperienza, non ti meriti di star male per un ragazzo che ti ha lasciato non appena le cose sono diventate serie tra voi, ti ha lasciato affrontare tutto da sola … >> le disse << si ma lui è il papà dei gemelli, significherà pur qualcosa? >> - << sicuramente sarete sempre legati da ciò ma non devi permettergli di giocare ancora una volta con i tuoi sentimenti, chiamalo, prova a parlargli >> le propose restituendole il telefono << ci penserò >> disse sprofondando sul divano.
 
Audrey aveva espressamente chiarito che non voleva feste sfarzose per il suo compleanno ma, l’entusiasmo della zia, della madre e della migliore amica non riuscì ad essere frenato. Conoscevano i sogni della giovane, Audrey aveva sempre sognato ad occhi aperti la sera del suo 18 esimo, diceva sempre che doveva essere tutto perfetto, che voleva sentirsi come una principessa. Poi tutto era cambiato ma, le tre donne sapevano benissimo che in fondo lo desiderava ancora così decisero di far di tutto per farla sentire una vera principessa.
Il 31.Marzo.2012 doveva passare alla storia come il miglior compleanni di sempre. 
 
Italia
Sara si stava dando da fare per spiegare via mail i dettagli del compleanno a Chloe. Bethany, la mamma di Audrey, invece stava organizzando la partenza. Era quasi tutto pronto, mancava solo che arrivasse il tanto atteso giorno e … il vestito, mancava il vestito per Audrey, di certo non sapendo della festa non avrebbe comprato un abito adatto alla serata così mamma e amica decisero di andare alla ricerca del vestito perfetto per le vie di Milano.
 
<< Beth torno subito, ho visto una cosa al piano di sotto vado a guardare >> - << vengo anche io tanto qui … >> - << non hai guardato quel reparto, ci metto solo un secondo, è inutile andare in due, se c’è qualcosa di interessante ti chiamo >> disse scappando via.
<< cosa ci fai qui? >> gli chiese seccata << ti ho vista entrare qui, devo parlarti >> spiegò << Matteo io e te non abbiamo niente da dirci, sparisci >> gli urlò facendo ritorno sui suoi passi << per favore – le disse bloccandola – devo parlare con Audrey ma lei non risponde ai messaggi, è importante >> le disse << sei sparito da più di un anno e ora pretendi che lei dimentichi tutto? Io non ti aiuto a farla soffrire >> lo informò << ho sbagliato ma voglio rimediare >> - << non mi interessa, se lei non vuole parlarti io non posso farci niente >> disse allontanandosi.
 

... .???. ...
un capitolo un po' corto, forse, ma indispensabile :)
siccome domani parto e sto via una settimana ho deciso di inserire un'altro capitolo stasera.
un bacio.  

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Capitolo 9
*** i wish ... oh my god ***


- I WISH … OH MY GOD -



i hear beat of my heart gettin' louder, whenever i'm near you

 

B: siamo appena atterrati, prendiamo un taxi, ci vediamo a casa
C: perfetto io passo a prende Audrey a scuola
 
<< tesoro sono qui - la chiamo affacciandosi dal finestrino - allora com’è andata? Ho due belle sorprese per te >> la informo la zia non appena sali in macchina << il mio compleanno è domani zia >> rise Audrey << tanto lo so che ami le sorprese quindi, eccoti la prima >> le disse porgendole una lettera << oddio, non posso crederci, mi hanno presa, mi hanno presa andrò a Los Angeles, vorrei urlare dalla felicità >> urlava, rideva e piangeva, Audrey in quel momento era un esplosione di emozioni << Richard aveva ragione, andrò a Los Angeles per uno stage a giugno >> spiegò alla zia che la guardava felice << trattieni un po’ di questa allegria perché far poco ti aspetta l’altra sorpresa >> le disse abbracciandola e baciandola.
 
Arrivate a casa infatti Audrey si ritrovò ad aspettarla l’intera famiglia, non poteva credere a quanto fossero cresciuti  gemelli che iniziavano a muovere i primi passi fra le braccia di Beth.
Era tutto perfetto e fra poche ore lo sarebbe stato ancora di più.
 

 
Los Angeles
<< Styles possiamo sapere qual è il problema questa volta? >> gli domandò il maggiore stufo di sentirlo sbuffare << domani è il compleanno di Audrey … >> - << no! Ti prego, non credo di poter sopportare ancora la fase “Styles in love” >> lo frenò Zayn alzando le mani al cielo << tu sei l’ultima persone da cui accetto critiche Sig. “Perrie non mi vuole” >> lo canzonò il riccio riferendosi al continuo tira e molla tra lui e la bionda delle LittleMmix << senti, l’avevi trovata, le hai anche chiesto di uscire e poi sei sparito, uscendo addirittura con altre ragazze >> - << tante ragazze >> ci tenne a puntualizzare il biondo scoppiando a ridere << si ma … >> cercò di ribattere Harry << Harry, lascia stare, non rovinarle il compleanno >> lo supplicò Liam
<< quando torniamo a Londra potrai sempre ricontattarla ma per ora lascia stare, domani c’è lo show evitiamo drammi >> concluse il castano riferendosi ai due ragazzi afflitti dalle pene d’amore: Zayn ed Harry.
 
31 Marzo
<< si può sapere dove andiamo? >> continuava a domandare Audrey alle amiche, che nonostante l’insistenza della giovane riuscirono a mantenere il segreto.
<< eccoci arrivati, ancora cinque minuti e potrai togliere la benda dagli occhi >> la informò Sara.
 
Avevano prenotato dei tavoli in privè all’ Egg una famosa discoteca di Londra. Quando Audrey tolse la benda rimase senza parole, era tutto come aveva sempre sognato, come lo aveva descritto, non poteva credere ai suoi occhi.
<< grazie, grazie mille a tutti … non posso crederci mi sembra di vivere una favola >> ripeteva abbracciando tutti.
Brindisi dopo brindisi, drink dopo drink e tra una ballo e l’altro si fecero le 2:00 passate, era il momento della torta.
<< esprimi un desiderio e spegni le candeline >> le urlarono in coro
 

“cos’altro potrei desiderare, sarei incontentabile a chiedere altro. Ho una famiglia che mi ama e che mi protegge, non mi hanno mai abbandonato; amici fantastici che non mi giudicano a causa del mio passato; sono appena stata accetta per andare a Los Angeles; ho avuto la possibilità di studiare in una delle più prestigiose scuole di Londra; ho due meravigliosi bambini. Non mi manca niente” … mentre stava per spegnare le candeline una strana immagine le comparve nella mente: “quegli occhi, occhi azzurro cielo, luminosi e pieni di felicità, e quel sorriso così ingenuo e …” lo sconosciuto che l’aveva riaccompagnata a casa dopo il primo giorno di scuola; la bocca di Audrey si piegò in un sorriso mentre ricordava, poi soffiò a pieni polmoni sulle 18 candeline, chiuse gli occhi e quando li riaprì e se lo ritrovò davanti per poco non c rimaneva secca.
 

<< Matteo?! >> sussurrò, ancora sconvolta << cosa ci fai qui? >>  Tutti si girarono verso lo sconosciuto.
Audrey fece segno al ragazzo di seguirla << devo pensarci io >> disse alle amiche che le si avvicinarono.
 

 
<< scusa se sono piombato così all’improvviso, ma tu …>> - << io cosa? Non rispondevo ai tuoi messaggi? >> concluse la frase al posto di Matteo. << mi dispiace per come sono finite le cose tra noi, ero giovane e tu mi hai preso alla sprovvista >> le spiegò << tu eri giovane? Io avevo 16 anni quando ho scoperto di essere incinta e nessuno mi aveva avvertito, nessuno ti avverte dicendoti: stai per rimanere incinta! >> gli fece notare << lo so, capisco di aver sbagliato, voglio rimediare, potremmo tornare ad essere felici, come … >> - << non credo si possibile, non perché mi hai lasciato non appena ti ho detto di aspettare un bambino, ma perché mi hai fatto dubitare di me stessa, delle mie capacità, mi ha fatto sentire debole e inutile, mi hai fatto smettere di sognare e questo non te lo perdonerò mai >> urlò fra le lacrime << e tutto ciò che c’era tra noi? Lo butti via così? >> le domandò cercando di prenderle la mano << eravamo una bella coppia, eravamo innamorati ma, ormai è tutto finito, non provo più nulla per te >> - << non dimenticarti che sono sempre il padre del tuo bambino >> disse cambiando tono di voce << no, non lo sei, non sai nemmeno che sono due gemelli Anastasia e William e non sono figli tuoi, non li hai riconosciuti alla nascita e quindi hanno il mio cognome >> spiegò senza farsi intimidire << non finisce qui Audrey >> le urlò andandosene.
 
Era riuscito a rovinarle anche il compleanno, non aveva più voglia di tornare in sala a ballare e divertirsi; voleva tornarsene a casa.
Decise di rientrare per salutare tutti gli invitati, si scusò e poi insieme a Sara presero un taxi per Devonshire Street.
 
Appena arrivate a casa Audrey raccontò Beth dello starno incontro con Matteo; madre e zia cercarono di tranquillizzarla, spiegandole che lui ormai non aveva più nessun diritto sui gemelli al meno non metteva in mezzo gli avvocati per reclamare la paternità, aggiungendo che difficilmente l’avrebbe fatto perché ciò avrebbe significato doverle pagare gli alimenti per il mantenimento.
La giovane si tranquillizzò, non voleva pensare a lui.
 
Aprile e Maggio passarono veloci, le giornate iniziarono ad allungarsi e a scaldarsi.
Mancava poco alla partenza per L.A Audrey ce la stava mettendo tutta per ottenere i migliori risultati possibili sia a scuola che al conservatorio, non voleva deludere gli insegnanti, la famiglia e soprattutto non voleva deludere se stessa e Richard, il famoso produttore che stava puntando sul suo talento e su di lei.
Non vedeva l’ora di partire per le calde spiagge di Venice beach.
 

 
<< buongiorno >> disse sbadigliando e stropicciandosi gli occhi << notte folle ieri eh? >> domandò Niall << che scusa userai stavolta? >>  gli domandò il maggiore riferendosi alla rossa che si aggirava nel Tour bus dei tre ragazzi << credo che un “è stato bello ma ora dobbiamo ripartire” possa andare bene >> - << come fai? Dimmi il tuo segreto >> lo pregò scherzando il biondo << è merito del mio fascino, guarda che faccino >> rise il riccio mettendosi in posa << ragazzi fra poco partiamo per Toronto >> li avvertì Paul.
I ragazzi avevano due concerti a Toronto e poi sarebbe subito partiti per Detroit e Rosemont, dopo tre giorni di pausa sarebbero partiti per il Messico dove avevano in programma due concerti e dove Eleanor e Danielle li avrebbero raggiunti per seguirli nelle prossime date. 



... .???. ...
ecco come promesso il nuvo capitolo. cosa ne pensate? lasciate qualche recensione please !!!

ringrazio tutte voi per le mille visite alle mie storie grazie, grazie, grazie 
un bacio

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Capitolo 10
*** los angeles ***


- LOS ANGELES -

 



Il volo stava per atterrare, Audrey era eccitati sima, non vedeva l’ora si scendere e poter scaricare l’adrenalina che aveva in corpo.
Non sapeva cosa l’aspettava, Richard le aveva detto che era un campus di canto e spettacolo completo, che  si affacciava direttamentesulla spiaggia di Venice Beach, tra Santa Monica e la splendida Marina del Rey, inoltre era riuscito a farle ottenere uno stage allo Staples Center come corista di alcuni gruppi che avrebbero tenuto li alcuni concerti.
Sarebbe stata la settimana più bella, inverosimile e sconvolgente della sua vita.
 
Ad attenderla c’era un ragazzo, avrà avuto qualche anno più di lei, aveva in mano un cartello con scritto il suo nome << ciao, sono Audrey >> gli disse << benvenuta a L.A, io sono Eric, seguimi ti accompagno al tua alloggio >> le disse prendendole un bagaglio.
 
<< benvenuti alla Venice Voice Academydi Santa Monica - annunciò una delle vocalist del campus -  a breve verrete smistati in gruppi e verrete assegnati a dei coordinatori, a loro potrete affidarvi ogni qualvolta vi serva qualcosa >> concluse iniziando a elencare i vari gruppi  << … Audrey Evans gruppo di canto moderno e spettacolo, zona B del campus … >>
 
La giovane si incamminò verso l’area B, il panorama che le si apriva era completamente diverso da quello in cui era vissuta fin ora: infinite spiagge bianche che si tuffavano direttamente nell’oceano blu, il sole caldo che picchiava sulla pelle, l’aria estiva e le immense vie costeggiate da altissime palme; le sembrava di essere finita sul set di “The O.C”.
 
<< ciao sto cercando il coordinatore dell’area B >> chiese ad alcune ragazze <<  sei esattamente dalla parte opposta, devi tornare indietro, l’area B è il secondo edificio sulla destra >> le spiegarono << il mio senso dell’orientamento non è dei migliori, grazie mille >>  ringraziò sorridendo << se vuoi puoi venire con noi, noi siamo nell’area C >> le domandò la rossa del gruppo, Audrey accettò volentieri. Durante la passeggiata le giovani scoprirono di avere molto in comune, la passione per un sogno, chi canto, chi recitazione e chi danza e soprattutto avevano una passione che le univa più di tutte, loro la band di teenager londinesi i One Direction.
<< so che ora sono in tour qui negli States, fari carte false per andare ad un loro concerto >> confessò Lucille  una giovane francese, arrivata a LA per un corso di danza classica insieme all’amica Céline << i biglietti saranno già finiti da mesi >> fece notare Aurora, italoamericana amante del cinema e del teatro << aurora ha ragione, però possiamo sempre informarci - propose Audrey - … mi sa che sono arrivata, ci vediamo stasera a cena, mi ha fatto piacere conoscervi >> concluse salutando le nuove amiche.
 
<< sono Audrey Evans, mi hanno detto di venire qui -  spiegò al giovane che continuava a darle le spalle senza prestarle attenzione – scusi … >> - << ho capito … ah ma sei tu! Cosa fai mi segui? >> domandò porgendole la chiave della stanza << come scusa? >> gli domandò << sono Eric, il ragazzo dell’aeroporto >> le spiegò << è vero, scusa sono ancora frastornata dal viaggio >> si scusò sorridendo << figurati, però per farti scusare una di queste sere ti farai offrire da bere >> le fece l’occhiolino << ci penserò, per il momento non prometto niente >> gli disse ridendo.
 

 
<< perfetto, ci mancava solo questo - sbuffò sedendosi sul muretto vicino alla fermata di autobus e taxi - primo giorno di stage e sono già in ritardo >> mettendosi l’anima in pace decise di attenere il prossimo mezzo di trasporto ripassando la canzone per la serata.
<< scusa non volevo spaventarti – disse sorridendo Eric – cosa ci fai qui? >> le domandò << ho perso il bus e non passano taxi da questa parte >> spiegò sbuffando << dove devi andare? >> - << Staples Center >> lo informò << Sali, ti accompagno in moto, in 5 minuti diamo lì >> le propose allungandole la mano per farla salire.
Erano già un po’ di giorni che era a LA, le giornate passavano veloci tra lezioni, mai troppo pesanti, corsi ricreativi e serate in spiaggia o nei locali vicini.
Era sempre in compagnia di Aurora, Lucille, Céline e l’immancabile Eric che non si arrendeva, continuava a ronzarle intorno, erano diventati molto amici ma, Audrey sapeva che presto sarebbe ripartita e non voleva soffrire un’altra volta, preferiva una bella amicizia.
 << vengo a riprenderti quando finisci, così ti porto ad una festa qui vicino – disse facendo retromarcia – stavolta non accetto un no come risposta >> le urlò sgommando via.
 

 
<< grazie mille, davvero è stata un’opportunità più unica che rara, non so davvero come ringraziarvi >> Audrey parlava a macchinetta, ringraziando gli organizzatori del concerto << ti faremo sapere se puoi tornare per i prossimi eventi, questo è la certificazione per la scuola >> dissero consegnando un attestato.
 
Sistematasi corse fuori dallo stadio, Eric era già lì ad aspettarla, gli corse incontro abbracciandolo << allora dove mi porti? >> gli domandò euforica << dalla tua reazione devo presumere che il concerto è andato bene >> la ragazza annuì << mi fa piacere, allora corriamo alla festa, è il tuo penultimo giorno a LA, non puoi certo ripartire senza andare ad una tipica festa in spiaggia >> le disse partendo a tutto gas.
 
Lo spettacolo che le si aprì era davvero incredibile, non aveva mai visto una festa così, aveva sempre pensato che esistessero solo nei film americani, mai avrebbe pensato di poterci partecipare anche lei.
<< vado a prendere da bere >> l’avvertì Eric.
Durante la mancanza del ragazzo, l’attenzione di Audrey venne attirata da un gruppo di ragazzi, le sembrava di conoscerli, ne era convinta, così d’istinto si alzò e gli andò incontro.
<< oh mio dio, non ci credo >> urlò attirando l’attenzione dei cinque giovani << Audrey!! >> -  << Harry!! >> - << cosa ci fai qui? >> le domandò abbracciandola << sono a LA per un campus di canto >>  il riccio  le fece capire che non sentiva niente, poi la prese per mano e la guidò fino in riva al mare.
 
I due rimasero sulla spiaggia tutta la notte e parlare e raccontarsi storie divertenti l’uno dell’altra. Il tempo passava veloce, sembrava si conoscessero da sempre.
Erano come due amici che si ritrovavano dopo tanto tempo.
<< domani abbiamo un concerto al Gibson Amphitheatre vieni a sentirci cantare, mi farebbe davvero molto piacere >> le disse Harry << davvero? Ma i biglietti sono tutti esauriti >> gli fece notare Audrey, il riccio scoppiò a ridere << il concerto è nostro, verrai con noi, stare con Eleanor e Danielle >> la ragazza rendendosi conto della figura fatta arrossì sorridendo.
Solo quando Harry la riaccompagnò a casa si ricordò di aver completamente dimenticato Eric, si senti tremendamente in colpa, lo chiamò più volte senza mai ottenere risposta, così optò per  un messaggio di scuse.
 

“hey mi dispiace di essere sparita così ma non puoi sapere chi ho incontrato. Giuro che mi faccio perdonare. Scusa ancora”
- Audrey
 
“tranquilla, ti ho visto da lontano … non mi andava di disturbare”
- Eric
 

 
Audrey era al settimo cielo per aver rivisto Harry. Non riusciva a non pensare a lui, nella sua mente si rincorrevano immagini di loro due seduti sulla spiaggia, che ridevano e scherzavano, che si tenevano per mano. Le sembrava di aver vissuto un sogno. Avrebbe voluto chiamare Sara per raccontarle tutto ma ricordandosi del fuso orario decise di aspettare che anche Italia fosse giorno.
La mattina seguente, non appena incontrò le ragazze raccontò loro della magnifica serata trascorsa evitando però di citare il nome del ragazzo; non voleva ne mettersi in mostra ne iniziare ad essere “lodata” per aver incontrato mister Styles.
<< possiamo parlare? - gli domandò Eric facendole segno di seguirlo – con chi hai passato la serata? Sei sparita >> - << lo so scusa, ho incontrato una persona e siamo rimasti a parlare sulla spiaggia, il tempo è volato >> spiegò lei, pur sapendo di aver sbagliato << ci sono rimasto male, pensavo che …  che magari tra di noi potesse esserci qualcosa >> confessò arrossendo << Eric … lo sai che ti voglio bene, mi sono davvero affezionata a te ma … >> - << ma non mi vedi come tuo possibile ragazzo vero? >> concluse lui interrompendola << ti voglio bene ma come lo si vuole ad un amico o ad un fratello, mi dispiace - spiegò Audrey abbracciandolo - amici? >>  domandò infine sorridendogli << sempre - rispose sorridendo – ora però corri a lezione se no finiamo entrambi in punizione >> concluse.
 

 
<< chi era la ragazza di ieri? Siete spariti nel nulla >> gli domandò Louis ammiccando << era Audrey, siamo rimasti tutta notte a parlare sulla spiaggia >> spiegò Harry sorridendo << quella Audrey? Quella che hai cercato per settimane e dalla quale sei scappato >> ci tenne a specificare l’amico << la verità? – il maggiore annuì – avevo paura, non ho mai avuto una storia seria con una ragazza mi sono sempre e solo divertito una, massimo due notti e poi le lasciavo andare come se nulla fosse. Quando ho incontrato Audrey ho capito subito che non era la solita ragazza facile, pronta a tutto per la fama, sapevo che se ci fossimo frequentati lei sarebbe diventata speciale e … >> - << e tu vulnerabile >> concluse Louis, il riccio annuì << ieri notte è stato bellissimo, mi sembrava di conoscerla da sempre, e nemmeno per un instante ho pensato di provarci con lei, mi bastava stare li con lei e tenerle la mano, è stupido? >> domandò << per niente, ti sei innamorato e per quanto tu possa scappare l’amore ti troverà sempre devi accettarlo piccolo Harry >> gli spiegò l’amico scompigliandogli i riccioli castani.
Stavolta non se la sarebbe lasciata scappare; avrebbe messo da parte le paure e le ansie e si sarebbe buttato. Il riccio decise di provarci, non voleva tirarsi indietro per paura di soffrire, così dopo averne parlato con i ragazzi, anche loro ansiosi di conoscere la famosa ragazza che aveva dato alla testa al riccio,  insieme a Paul andarono a prendere la giovane per portarla alla location.
 


Audrey era impegnata a preparare le valigie, dato che il giorno seguente sarebbe dovuta ripartire per tornare a casa, quando il responsabile del piano la chiamò dicendole che era attesa in segreteria. La giovane curiosa si incamminò di buon passo verso la segreteria. Quando arrivò trovò Paul che l’attendeva, non lo riconobbe subito ma, appena si rese conto di ciò che stava per accadere si sentì morire. Non poteva crederci Harry si era ricordato del suo invito ed era venuto a prenderla. Si sentiva la ragazza più fortunata del mondo.
Non sapendo ne cosa fare ne cosa dire optò per piccoli cenni approvazione con il capo, era talmente nel panico che era l’unica cosa che riusciva a fare.
 
<< sei venuto veramente! >> gli disse salutandolo appena entrata in macchina << certo non potevo commettere due volte lo stesso errore …  appena arriviamo ti presento i ragazzi, gli ho parlato così tanto di te che non vedono l’ora di conoscerti di persona >> << non vedo l’ora, però non vorrei disturbare, cioè voi dovete fare le prove e prepararvi per il concerto io … >> - << tu stari con noi se ti va, poi prima del concerto ti accompagno fra il pubblico, mi fa piacere averti qui >> disse lui abbracciandola.
Un abbraccio vero, sentito che le fece battere forte il cuore. Avrebbe voluto rimanere tra le braccia del ragazzo per sempre.
 
Appena arrivati al Gibson Amphitheatre Harry presentò Audrey a tutta la crew e ai ragazzi che a turno l’abbracciarono felici di riuscire finalmente a dare un volto alla misteriosa ragazza. Tutti erano molto carini e disponibili, erano proprio come se li immaginava: dei normali adolescenti che vivevano il loro sogno. Nemmeno per un istante si sentì fuori posto o a disagio. Durante il soundcheck si sistemo vicino ai tecnici per non disturbare i ragazzi, i quali però si distraevano benissimo da soli facendosi continuamente scherzi a vicenda. Per loro era sempre tutto un gioco e così anche la stanchezza e l’ansia del pre-concerto venivano smorzate da risate e battutine.
 
<< ciao tu devi essere Audrey, io sono Eleanor >> si presentò la ragazza di Louis sedendosi accanto alla mora << si, come fai a conoscermi? >> le domandò sorridendo << Harry ci ha parlato molto di te, rimani per il concerto? >> Audrey annuì arrossendo per le parole della giovane, Harry aveva parlato di lei, le sembrava così starno << i ragazzi ci metteranno ancora un po’ con le prove se ti va possiamo andare a mangiare qualcosa >> le propose El << sarebbe perfetto sto morendo di fame >> sorrise.
 

[ … Concerto … ]

 
La magia del concerto stava per terminare, mancava l’ultima canzone "What Makes You Beautiful". Di solito quando ascoltava questa canzone si sentiva avvolgere da una strana allegria e voglia di ballare, questa volta invece si sentiva triste, sapeva che con la fine della canzone sarebbe finito tutto: lo stage di canto, la vacanza a LA e il suo incontro con Harry. tutto sarebbe tornato alla normalità, lei sarebbe tornata a Londra e poi avrebbe raggiunto su madre e gemelli al mare per il resto dell’estate. Non si sentiva pronta a dire addio a ciò che aveva trovato in America soprattutto al riccio.
Non capiva perché, in fondo era solo un paio di giorni che si erano conosciuti, però si sentiva così legata a lui.
Così presa dai suoi mille pensieri non si accorse che il concerto era definitivamente finito, Harry le corse incontro e la strinse forte << ti è piaciuto? >> le chiese continuando a stringerla a lui << moltissimo, mi sono divertita molto, grazie per avermi invitato >> - << perché non rimani con noi, domani abbiamo un concerto qui vicino a Anaheim, potresti stare con me … >> le chiese il riccio che però venne interrotto dalla giovane << io domani pomeriggio riparto, lo stage di canto è finito, devo tornare a casa >> gli spiegò abbassando lo sguardo << potresti rimanere con me, mancano poche date alla fine del tour e poi torneremo a Londra, insieme >> le propose lui << Audrey, pensaci bene, se gli dici di no, ci toccherà sentire le sue lamentele 24h su 24 >> si intromise Zayn seguito dalle risate del resto del gruppo << non posso mi spiace, devo tornare a casa >> gli disse stringendosi a lui << mi chiamerai? - le sussurrò, lei annuì – dato che parti domani pomeriggio ti va di rimanere con noi fino a domani? >> come poteva dirgli di no, gli occhi del ragazzo brillavano sperando che la risposta fosse affermativa << questo posso farlo >> gli rispose lei.
 
Passarono il resto della notte abbracciati a parlare sotto il cielo stellato di Los Angeles.
Entrambi avrebbero voluto che quella notte durasse per sempre ma, come sempre la luna cala per far spazio al sole e così dopo aver fatto colazione insieme ai ragazzi, Harry la riaccompagnò al campus.
<< grazie per tutto >> gli disse lui << dovrei essere io a ringraziarti, non tu >> gli disse << mi sono comportato da stupido con te, mi dispiace, prometto che questa volta farò del mio meglio, sono stato bene con te - le confessò baciandola sulla guancia – hai promesso di chiamarmi ricordi? >> - << ti chiamerò talmente tante volte che alla fine dovrai pregarmi di smettere >> rise lei allontanandosi dal riccio.
 
Nemmeno pochi minuti dopo che l’auto parti il telefono di Audrey squillò

“mi sembra di conoscerti da sempre, sono stato davvero bene con in questi due giorni. Ti voglio bene!”
-Harry

 

... .???. ... 
dopo quasi una settimana ecco il nuovo capitolo. 
Harry e Audrey finalmente si sono trovati. cosa ne pensate?
un bacio :)))

 BUON ESTATE a tutte <3

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Capitolo 11
*** We are friends or more ... ? ***


- WE ARE FRIENDS OR MORE … ? -
 

The end of the night
We should say goodbye
But we carry on
While everyone’s gone

 

Never felt like this before
Are we friends or are we more
As I’m walking towards the door
I’m not sure 



Erano passati pochi giorni da quando Audrey aveva lasciato i ragazzi a LA per tornare a casa; il tour dei ragazzi stava quasi giungendo al termine, mancavano poche date negli States e tutto sarebbe finito.
Audrey invece era rientrata in Italia dove stava trascorrendo l’estate con la famiglia.
Passava le giornate al mare, tra un riposino al sole e un bagno in mare con Anastasia e William che ormai aveva quasi un anno.
Rimaneva sempre con telefono a portata di mano, per non perdere le chiamate o i messaggi di Harry, che puntualmente le raccontava ogni minimo particolare, ogni minima cosa, continuavano a tenersi in contatto, stavano ore al telefono a parlare ormai non riuscivano a non sentirsi.
Era diventata molto amica anche di Louis e Niall, che essendo nello stesso tour bus del riccio erano spesso presenti alle loro conversazioni di ore, capitava spesso che si intrattenesse con loro al telefono o in chat a scherzare e confidarsi.
 
Audrey: com’è andato il concerto?
Harry: è stato fantastico, ci siamo divertiti molto, però mi manca non averti qui … perché non ci raggiungi per le tappe finali?? J
Audrey: harry?!
Harry: dico sul serio, farebbe piacere a tutti, dai!!
Audrey: non posso …
 
Avrebbe voluto dire di si, urlare di si, accettare e partire subito ma come poteva ripartire e lasciare un’altra volta i gemelli da soli, non avrebbe potuto, non sarebbe stato giusto o almeno così pensava.
Avrebbe voluto spiegare il morivo ad Harry ma non sapeva come dirglielo, di certo non era notizia da dare in chat doveva trovare il momento giusto … questo non lo era.
 
Harry: sono solo pochi giorni, ci raggiungi a Charlotte il 27 e poi orni a Londra con il 2 luglio appena finisce il tour!!
Audrey: ne parlo con mia mamma e ti faccio sapere, ora devo staccare, ci sentiamo dopo J 
Harry: ti salutano i ragazzi!! un bacio a dopo
 
<< con chi chattavi? >> le domando Beth << con Harry - rispose Audrey chiudendo il pc – mi ha proposto di seguirli nelle date finali del tour ma … >> - << ma? Ci pensi anche, sono il tuo gruppo preferito e ci pensi, fossi stata al tuo posto starei già preparando le valigie >>  le disse la madre ridendo << lo sai che non posso, sono appena tornata da LA, non sarebbe giusto >> spiegò << hai 18 anni è giusto prendere e partire io l’ho fatto alla tua età e devi farlo anche tu, i gemelli stanno bene e po sono solo pochi giorni, richiamalo e digli e che li raggiungi – le disse lanciandole l’i-phone – mia figlia in giro con i one direction, sono la mamma più fortunata del mondo >> concluse abbracciandola mentre entrambe scoppiarono a ridere.
 

<< dici davvero? Quindi ti aspettiamo fra due giorni a Charlotte, non vedo l’ora … >> concluse il riccio riagganciando la chiamata << non dire niente, la tua faccia parla da sola >> gli disse Niall<< mi piace quella ragazza è così solare, sempre allegra >> continuò Liam << è diversa dalle solite ragazze >> spiegò Harry arrossendo un po’.
 
Charlotte 27.06.2012
<< Niall, Harry, Louis, Liam Zayn!!! -  iniziò ad urlare Audrey non appena vide I cinque ad aspettarla in aeroporto, i cinque scoppiarono a ridere mentre la salutavano - siete venuti tutti?!! >>  affermò con tono interrogativo << mi sei mancata >> le disse Harry abbracciandola << anche tu …>> - << noi no?! >> le domandò Zayn << mi siete mancati tutti, persino i vostri bodyguard mi sono mancati >>  disse scoppiando a ridere.
Così fra una risata e l’altra, come dei vecchi amici che si rincontrano dopo tanto tempo i sei vennero accompagnati alla location dove si sarebbe tenuto il concerto.
Per non dar fastidio durante le prove, Audrey decise di fare un giro per l’arena e nonostante il fuso orario chiamò Sara, che con la mente ancora annebbiata dal sonno le rispose felice di sentirla
S: lo sai che ore sono qui? Sono le 3 di notte
A: scusa aveva voglia di sentirti e mi sono completamente dimenticata delle ore di differenza
S: mi ero appena addormentata, sono stata a ballare con la Marta e la Gio, non sai che casino abbiamo combinato!!
A: posso immaginare!!
S: come va con Harry? mi fa strano chiedertelo, ti rendi conto della fortuna che hai?
A: già, fatico a crederci anche io ma, quando sono con loro non mi sembra neanche di essere con dei cantati
S: quanto rimani con loro?
A: fino a fine tour, il 2 mattina ripartiamo per Londra, poi prometto che verrò a trovarti, mi machi tanto
S: anche tu, non abbiamo mai passato così tanto tempo lontane
<< hey!!!? >> Audrey saltò per aria per lo spavento << oddio, ho perso 15 anni di vita >> disse << scusa non volevo farti spaventare >> si scusò Louis
S: Audrey?! Ci sei? Perché hai urlato?
A: sisi, ci sono è Louis, mi ha fatto morire, ti richiamo dopo ok? Ti voglio bene!!
S: meglio così mi riposo un po’ sono quasi due giorni che non dormo! Salutami i ragazzi.  – concluse chiudendo la chiamata.
 
<< era la tua amica Sara? >> le domandò sedendosi di fianco a lei << si, vi saluta! Te l’ha mai detto nessuno che arrivare di soppiatto alle spalle di qualcuno è una brutta cosa!! >> disse lei sorridendo << non pensavo ti spaventassi così – sorrise – dai però è stato divertente >>  concluse << avete finito le prove? >> - << più o meno, avevo bisogno di prendere un po’ d’aria così sono uscito >> le spiegò << sembri preoccupato, tutto bene? >> le domando tornando seria << solo un po’ di stanchezza, è la fine del tour iniziamo ad essere abbastanza stanchi >> le rispose in modo poco convincente, Audrey però, decise di non domandare oltre, aveva capito che non voleva parlarne; tra i due piombò il silenzio, che dopo pochi minuti venne interrotto dalle urla di Paul che richiamava il maggiore a lavoro.
 

 
Così tra un concerto e l’altro, il tour stava quasi per giungere al termine. Mancava solo una data alla fine del tutto.
I tour bus dei ragazzi e dello staff erano in viaggio per Saunrise dove si sarebbero esibiti per la fine dell’ Up All Night: The Live Tour.
<< Audrey? >> domandò il riccio all’amico << sarà a letto, di sicuro non la puoi perdere qui sopra >> gli fece notare Louis << siamo simpatici anche la mattina appena svegli? >> mugugnò il riccio salendo le scalette che portavano al piano superiore del bus.
<< sei sveglia? >> sussurrò senza ottenere alcuna risposta dalla mora che era ancora nel mondo dei sogni; le si sedette accanto e iniziò ad accarezzarle la testa, spostandole i capelli dal viso << hey, Audrey!! >> sussurrò nuovamente << buongiorno >> sospiro lei stropicciandosi gli occhi << manca poco all’arrivo e meglio che ti svegli e ti prepari >> le disse sorridendole, lei annuì << appena arriviamo devo dirti una cosa ok? >> disse allontanandosi dal letto << non puoi dirmelo ora? – il riccio scosse la testa – dai lo sai che sono curiosa >> gli urlò lei.
 
Ormai erano diventati una cosa sola lei ed Harry, ogni momento libero lo passavo insieme; a guardarli da fuori davano l’impressione di essere una coppietta ai primi mesi di fidanzamento, invece tra di loro non c’era mai stato nemmeno un bacio, nemmeno per sbaglio.
Nessuno dei due si era mai posto il problema di intavolare l’argomento, andavano avanti con infinite passeggiate mano nella mano, ispezionando in lungo e in largo le arene dei concerti, lotte all’ultima risata e via dicendo; niente di più e niente di meno.
 
<< quando si decideranno quei due a fare la mossa decisiva? >> commentò il biondo rivolgendosi a Louis che per un attimo staccò lo sguardo dal cellulare << cosa? >> commentò << stai parlando con El vero? - gli domandò cambiando discorso – il giovane annuì, spegnendo definitivamente il telefono – come va fra voi? >>  concluse << non va, è difficile fingere, ognuno di noi ha la sua vita e la situazione rischia spesso di sfuggirci di mano, sto impazzendo >> confessò Louis sbuffando << hai provato a parlarne con Marshal  o con Paul o con … >> il biondo iniziò a fare un vasto elenco di persone << non servirebbe a niente, il fatto è che la storia di “Larry” non sembra placcarsi, anzi, ogni giorno è sempre peggio … mi piacerebbe poter conoscere qualcuno come ha fatto Harry, guardali, sono così belli insieme … >> concluse Louis cambiando discorso << sei molto abile a cambiare discorso eh? Secondo te quando si sveglieranno quei due? >> gli domandò Niall, evitando l’argomento pretendente << da quanto o capito, vuole parlare prima di rientrare a Londra >> gli spiegò Louis, continuando ad osservarli divertito.
 
...
 
“è da un po’ che ci penso, possiamo dire che ormai ci conosciamo quasi alla perfezione, abbiamo passato gli ultimi giorni insieme e …  no! Harry così rischi di spaventarla. Ormai credo che tu l’abbia capito, mi piace stare con te, parlare, scherzare, mi piace anche stare in silenzio con te … no! Così è troppo, ci manca solo che tiro fuori un anello e poi siamo a posto … ma perché deve essere così difficile?”
 
<< hey che fai? >> gli domandarono Louis e Audrey sbucando all’improvviso << eh? Niente, non stavo facendo niente >> affermò agitandosi << io vi lascio soli un pochino >> interevenì il maggiore facendo l’occhiolino all’amico.
<< Harry che succede? Sembri nervoso! >> gli domandò lei << dobbiamo parlare >> esordì lui, con un tono poco piacevole << ho fatto qualcosa di sbagliato? >> domandò subito la giovane << no, anzi – la rassicurò lui, rendendosi conto di come aveva pronunciato la frase -  mi piaci molto Audrey, sei diversa dalle solite ragazze con cui sono stato. Però non riesco a capire cosa voglio … >> disse << in che senso? >> chiese confusa << vorrei qualcosa di più che una semplice amicizia ma, non vorrei rovinare il rapporto che si è creato tra di noi, in fondo così stiamo bene e … invece se dovessimo iniziare una storia e poi dovesse andar male … oddio mi sto incasinando >> ammise torturandosi i capelli, lei lo abbracciò << ho capito cosa vuoi dire, però dobbiamo prendere una decisone, andare avanti così a lungo andare può diventare strano … >> spiegò lei << lo so … potremmo provarci e, se non funziona torniamo amici >> propose lui, Audrey fece una smorfia mista ad un sorriso << e se non funziona torniamo amici come ora? Non voglio perderti Harry >> << proprio come ora … io voglio provarci, davvero! >> disse fissandola con i suoi occhi verdi, lei sorrise abbassando lo sguardo … pensò ai gemelli, Harry non sapeva niente di loro, avrebbe dovuto dirglielo … non sapeva come, le sembrava di aver un nodo in gola, poi … poi lui la baciò.
Un bacio che pur se aspettato la turbò. Un bacio che al tempo stesso le fece provare mille emozioni.
Un bacio. Solo un bacio.



... .???. ...
harry e audrey finalmente insieme. vi piace come coppia? durerà? lo scoprirete presto.
un bacio 

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Capitolo 12
*** when the wind change ***


- WHEN THE WIND CHANGE -

 


<< non ne posso più, sto impazzendo … cazzo!! >> le urla di Louis riecheggiavano fra le mura del loft Londinese.
 
Era stremato, si sentiva a pezzi ma nessuno sembrava capirlo. Si sentiva in trappola, imprigionato in una fitta rete di bugie e sotterfugi. Fortunatamente il tour era finito, non che non si fosse divertito a girare mezzo mondo per cantare e conoscere i fan, ma ora aveva bisogno di staccare completamente la spina.
La situazione con Eleanor lo aveva stremato, non riusciva più a riconoscersi. Lui che era sempre stato quello spensierato, il burlone, il Peter Pan del gruppo ora si ritrovava a dover fingere 24h su 24. Non poteva essere se stesso, ogni sua mossa era controllata e studiata, soprattutto quando stava con lei o con Harry. Harry, altro argomento scottante, erano sempre stati ottimi amici, avevano un rapporto più unico che raro, erano il fratello che non avevano mai avuto. Con lui rideva, scherzava, giocava senza alcuna restrizione: era un ottimo compagno di avventure ma allo stesso tempo era anche il miglior confidente che potesse trovare, parlava di tutto, confidandosi anche i segreti più intimi  … fino a qualche tempo fa. Ora il loro rapporto era cambiato, durante i concerti, le interviste e le apparizioni pubbliche non potevano stare mai vicini e, tutto ciò li portò ad allontanarsi anche nel privato.
 
<< Lou, ti va di parlare? >> chiese il biondino da dietro la porta << veramente no non mi va di parlare … torno a casa qualche giorno – Niall non guardarmi così, ho bisogno di staccare la spina >> concluse dopo aver notato la faccia sconcertata dell’amico. Così dopo aver salutato i ragazzi Louis raggiunse l’auto che lo aspettava in strada. Direzione Donacaster, South Yorkshire.
 

 
Audrey era tornata in Italia, dopo essere atterrata a Milano era ripartita con Sara per raggiungere sua madre e i gemelli nella loro casa in Sardegna. Mancavano pochi giorni al compleanno di Anastasia e William. Il loro primo compleanno, era emozionatissima.
<< ma quindi ora ti devo chiamare signora Styles? >> le chiese scherzando Sara mentre giocavano in mare con i bambini << non penso proprio … >> sospirò la mora con fare pensieroso << non sembri per niente entusiasta di uscire con lo scapolo più richiesto al mondo, ti rendi conto di quanto sia fortunata? >> le fece notare Sara << io non la vedo così, per me è solo Harry … mi piace molto, i giorni passati con lui sono stati bellissimi ma, è troppo presto per fare progetti, inoltre lui non sa niente dei gemelli >> le confessò << non gli hai detto niente? Dovresti dirglielo … >> - << lo so ma sai com’è non è una cosa semplice da dire. Non è che io quando mi presento dico “piacere sono Audrey e sono madre di due gemelli” scapperebbero tutti a gambe levate >> - << vedrai che capirà, sembra tenerci veramente a te e poi come si fa a non amare queste due piccole pesti, hanno un sorriso contagioso >> concluse la bionda.
 
Sara aveva ragione, doveva assolutamente trovare il modo di raccontare ad Harry tutta la verità. Un rapporto si fonda soprattutto sulla sincerità, e lei fino ad ora non era mai stata sincera con lui. Decise che subito dopo il compleanno dei bambini sarebbe ripartita per Londra per raccontargli tutto. Ci teneva davvero alla storia con Harry; Audrey era terrorizzata dalla sua possibile reazione, non voleva perderlo ma, sapeva che se voleva stare con lui doveva dirgli tutta la verità.  
 
Si era talmente abituata a passare le giornate con Harry e i ragazzi che ora ne sentiva la mancanza. Ogni momento era buono per chiamarli e per mettersi in contatto con loro. Video chat e telefonate era ormai quotidianità, tant’è che se per un motivo o per un altro non riuscivano a mettersi in contatto scoppiava il panico. Fu proprio a causa di troppe chiamate e messaggi rimasti senza risposta che tutto ebbe inizio.
Erano due giorni che non lo sentiva. Harry non le rispondeva ne ai messaggi ne alle chiamate. Audrey iniziava a preoccuparsi. Iniziava a pensare che fosse sparito come aveva fatto mesi prima. Presa dal panico decise di chiamare Louis per avere notizie del ragazzo scomparso.
 
L: non mi va di parlare, ti richiamo dopo – rispose scocciato
A: ok scusa
L: Audrey? Scusa pensavo fosse un’altra – si scusò cambiando tono non appena si rese conto dell’errore commesso
A: rispondi sempre così alle chiamate? – lo prese in giro lei
L: di solito no! – rise – hai bisogno di qualcosa?
A: sono due giorni che Harry non mi risponde, sembra scomparso dalla faccia della terra – gli spiegò cercando di apparire il meno patetica possibile
L: fossi in te non mi preoccuperei più di tanto, di sicuro avrà perso o lasciato il telefono da qualche parte; se vuoi provo a sentire gli altri e poi ti richiamo.
A: perdere il telefono? Tipico di Harry, se la testa non fosse attaccata al collo l’avrebbe già persa da parecchio – scherzò lei facendo ridere il ragazzo
L: allora facciamo che provo a sentire Zayn e gli altri e poi ti richiamo ok?
A: perché non sei con loro?
L: no, sono tornato a casa, avevo bisogno di tranquillità
A: sicuro che vada tutto bene? Sembri … non sembri tu!
L: lo so, non mi riconosco più neanche io … - confessò
A: ti va di parlarne? – gli domandò lei


Ci fu qualche secondo di silenzio poi Louis iniziò a raccontarle tutto, in modo spontaneo e liberatorio. Aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno che non vivesse la situazione di persona. Aveva bisogno di un’opinione esterna. Audrey ascoltava in silenzio, attenta a non perdere alcun dettaglio. Si stupì di come fosse riuscito a fingere per tutti questi mesi che tutto andasse per il verso giusto; di come non avesse mai perso la pazienza. Aveva nascosto se stesso per rendere felici gli altri, finendo per dimenticarsi della sua di felicità.
Parlarono per ore, si estraniarono dal mondo esterno. Fu il pianto d i William a riportarli alla realtà.
L: è un bambino? – domandò sentendo un lamento
A: cosa? No! Lou ti devo salutare, mi dispiace.
L: tranquilla, ti chiamo appena ho notizie di Haz
A: grazie
 
Per un attimo era stata tentata di dirgli la verità. In modo spontaneo stava confessando il suo segreto ma o stava facendo con la persona sbagliata.
 

 
Mancava poco e finalmente si sarebbero rivisti. Non vedeva l’ora.
Ad attenderla fuori dall’aeroporto c’era Preston, appena lo vide il volto le si illuminò.
<< ciao Audrey >> la salutò calorosamente << mi sono mancati i tuoi abbracci così imponenti >> disse le lei ancora intrappolata tra le braccia dell’uomo della security subito dopo i saluti i due si misero in viaggio verso casa dei ragazzi << grazie Preston!! >> urlò per l’ennesima volta mentre la macchina ripartiva.
Eccola lì. Pochi istanti ancora è finalmente sarebbe definitivamente arrivata.
<< bussano alla porta!! >> sentì urlare dal pianerottolo << come al solito tocca sempre a … Audrey!! >> il solito monologo di Louis si interruppe appena si ritrovò di fronte la ragazza. Istintivamente l’abbraccio sollevandola da terra << ci sei mancata!! Ragazzi guardate chi c’è >> urlava euforico il maggiore << sei qui!? >> urlò Harry, appena la vide, con un tono tra il sorpreso e l’eccitato, la ragazza gli corse incontro e lo baciò.
 
<< cosa ci fai qui?! >> le domandò appena riuscirono a ritagliarsi un po’ di spazio g<< volevo vederti, non sembri felice della sorpresa >> concluse confusa << no, anzi mi fa piacere averti qui solo che non me lo aspettavo … e che … >> spiegò lui << e che? Harry devi dirmi qualcosa? >> - << Harry fra poco dobbiamo andare in studio >> i due vennero interrotti dalle urla di Liam << ne parliamo quando torno ok? Tu fai come se fossi a casa tua >> concluse posandole un piccolo bacio sulle labbra.
 
Di nuovo sola, sola con i suoi pensieri. Possibile che ci avesse già ripensato? Non era passato neanche un mese da quando si erano messi insieme. Per distrarsi decise di rinfrescarsi le idee sotto la doccia.
L’acqua le scorreva sull’esile corpo, guardava le gocce scivolare veloci perché anche i problemi e le ansie non venivano lavati via dall’acqua calda?
<< Audrey?! Sono a casa!! >> la voce di Harry la fece sobbalzare, si ripulì dal sapone e uscì dalla doccia << ne ho approfittato per fare una doccia >> gli spiegò mentre lo raggiungeva in camera << ti va un giro in città - le propose abbracciandola, la giovane annui baciandolo – ti aspetto in soggiorno >>  con un solo bacio era riuscito a farle dimenticare tutti i problemi, con lui si sentiva protetta era per questo che doveva assolutamente essere sincera con lui.   
 
<< e se ci vede qualcuno? >> gli chiese Audrey quasi spaventata << tranquilla nessuno sa che siamo tornati a Londra >> cercò di rassicurarla lui stringendola a lui. Passarono un pomeriggio stupendo in giro per i parchi del centro città, mangiando gelato e sorseggiando granite. Il tempo volava e i due non si resero conto che era quasi ore di cena.
<< cosa volevi dirmi prima? >> gli domando fregandogli da sotto il naso le ultime patatine, il riccio la guardò perplesso più per il piatto vuoto che per la domanda << non mi ricordo, non sarà stato importante >> - << sicuro, a me sembrava importante invece >> disse seria << ma no tranquilla, ero solo stupito dal tuo arrivo >> concluse mentre si incamminavano verso casa.
Così mentre percorrevano le ormai buie strade di Londra i due si ritrovarono vicino casa della zia di Audrey << siamo quasi arrivati a casa di mia zia Chloe >> esordì la giovane << non rimani da noi oggi? >> le chiese Harry << gli altri saranno stanchi, hanno lavorato tutto il pomeriggio … ci possiamo vedere domani >> lo rassicurò lei, intenta a cercare le chiavi di casa << potrei rimanere da te … se ti va ovvio >> propose coprendosi il viso con il ciuffo di riccioli << Harry!? >> sussurrò lei sorridendo << mangiamo qualcosa, guardiamo un film e poi andiamo a letto … cioè, non insieme … >> cercò di spiegarsi senza sembrare impacciato << sei così confusionario quando parli >> sorrise abbracciandolo.
Dopo aver cenato con tutti i biscotti possibili trovati in dispensa i due si addormentarono sul divano abbracciati.
 
Un lieve raggio di sole svegliò Harry che cercando di non svegliare la ragazza si alzò e preparò la colazione << buongiorno >> bisbigliò baciandola, Audrey si stropicciò gli occhi << buongiorno, che ore sono? >> domandò sbadigliando << le 9:00, ti ho preparato la colazione io devo scappare, i ragazzi mi avranno dato per disperso, ci vediamo dopo ok? >> Audrey annuì salutandolo.
Aveva passato una giornata stupenda con lui, le aveva perfino preparato la colazione, Harry non era per niente uno sciupa femmine come veniva descritto dalla stampa, era un ragazzo d’oro.
 
Dopo essersi preparata la giovane uscì, avrebbe approfittato della mattinata per svolgere alcune commissioni. Mente girava per le vie della città un “piccolo particolare” attirò la sua attenzione << merda!! >> urlò mentre osservava incredula una rivista. Lei ed Harry erano stati paparazzati durante la loro gita in città c’erano foto di ogni tipo: loro due che si baciavano, che dividevano un gelato, che camminavano mano nella mano, c’erano perfino foto di loro che salivano a casa insieme. Non poteva crederci, non voleva crederci. Prese il telefono e compose il numero di Harry, che come al solito non rispondeva, decise così di raggiungere il loft dei ragazzi.
Per fortuna il portiere la riconobbe e la fece entrare in casa senza fare molte storie. Si sdraiò sul divano in attesa dei ragazzi.
<< hey che ci fai qui? >> le domandò Zayn appena rientrarono << Harry c’è un problema >> esordì lei mostrandogli le riviste acquistate prima, i cinque sgranarono gli occhi, com’era possibile? Avevano sparso la voce di essere ancora in America, invece …
<< non preoccuparti, andrà tutto bene >> cercò di rassicurarla lui mentre continuava sfogliare le riviste << speriamo >> commentò lei confusa dall’intera situazione.
 

 

“e così sei la nuova ragazza Styles? Chissà cosa ne penserà la stampa quando saprà che la nuova fiamma di Harry Styles ha due bambini? Ti avevo detto che non era finita”
- Matteo
 
“non farai veramente spero? Non puoi farmi questo. Matteo per favore …”
- Audrey
 
“certo che posso. Racconterò tutto!! Salutami Styles …”
- Matteo

 
Stava sudando freddo, le mani le tremavano al solo pensiero che tutta la verità su lei e i gemelli venisse sbattuta in prima pagina. Non poteva permetterlo. Doveva evitare scandali. Audrey non era preoccupata per lei ma per come l’intera situazione avrebbe investito i gemelli ed Harry.
<< ti ho trovata finalmente >> disse Harry piombandole alle spalle abbracciandola “ecco e ora come faccio, così rende tutto più difficile” << Harry devo dirti una cosa – si volto verso di lui – io non posso … >> - << Audrey cosa succede? >> le chiese preoccupato << non posso stare con te, è meglio finirla qui … >> corse fuori dalla camera piangendo << Audrey?! >> urlarono i ragazzi nel vederla << aspetta Audrey - Harry la fermo appena in tempo -  cosa succede? Ieri … a Los Angeles … guardami!! >> le urlò strattonandola per il braccio << Harry così le fai male >> interevenì Louis << deve dirmi cosa succede, non può mollarmi così >> -<< Harry mi dispiace ma proprio non posso … scusa, scusate >> concluse scappando via.
 
Si odiava per quello che aveva fatto ma era, almeno per come la pensava lei, la cosa migliore da fare per evitare scandali e inutili problemi.
 
I ragazzi intanto cercavano di calmare Harry che non riusciva ancora a capacitarsi. Era successo tutto così in fretta.
<< io non la capisco, andava tutto così bene >> continuava a ripetere << magari si è spaventata per le foto sui giornali >> - << non è abituata a tutto questo, vedrai che domani tornerà tutto alla normalità >> i ragazzi cercavano di tranquillizzarlo << no, sono sicuro che non è per le foto, ci deve essere qualcos’altro … era … >> non concluse la frase, si alzò e appena raggiunse camera sua ci si chiuse dentro.
<< dobbiamo fare qualcosa >> esordì Zayn preoccupato per l’amico << ci parlo io >> disse il maggiore dirigendosi verso la camera dell’amico.
 
Si sdraiò accanto a lui e rimase in silenzio.
 << lo sapevo, non dovevo espormi così, dovevo continuare a divertirmi e basta >> iniziò a sfogarmi Harry << Harry … >> - << no Lou, ho sbagliato a lanciarmi in una storia senza pensare alle conseguenze, sono un cretino >> aveva gli occhi lucidi, pieni di lacrime. Non voleva piangere ma alla fine non si trattenne più e tra le braccia di Louis si lasciò andare << mi dispiace, davvero >> gli sussurrò passandogli la mano tra i riccioli.
Erano li, uniti come non lo erano da tempo. Solo loro due, due amici, due fratelli, inseparabili nonostante tutto.
 



.???. ...
Il passato prima o poi torna sempre a farti visita, nel nostro caso il passato ha braccia, gambe, occhi e un nome Matteo. Aveva giurato che non l’avrebbe lasciata stare e così è stato. Forse col tempo Harry e Audrey torneranno insieme. Lo scoprite nei prossimi capitoli.
Un bacio 

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Capitolo 13
*** why? ***


- WHY? -




 

Capita spesso che vecchi scheletri del passati tornino a farci visita, nonostante non siano stati invitati. Ci piombano addosso senza preavviso facendoci cadere in confusione. Tutti noi siamo ossessionati dal passato e da tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle. Ne siamo ossessionati a tal punto che molto spesso abbiamo persino paura a guardarci indietro.
Matteo il passato di Audrey era tornato in superficie causando non pochi problemi; minacciava di raccontare tutto alla stampa ma soprattutto minacciata di raccontare tutto ad Harry. Audrey per evitare tutto ciò l’aveva lasciato, così senza dargli troppe spiegazioni. Era tornata in Italia la sera stessa.
 
<< Audrey? Non eri a Londra con Harry? >> esclamò Sara appena aprì la porta, la mora l’abbracciò scoppiando a piangere << l’ho lasciato >> le disse singhiozzando.
 

 
Londra
Non era mai stato un tipo affettuoso con le ragazze, o meglio lo era giusto il tempo di rimorchiarle e passarci la notte, ma nessuna di loro si era mai lamentata. Non si era mai lasciato coinvolgere veramente in una storia d’amore, mai fino ad ora. Audrey per lui era diversa, ci teneva veramente a lei, si era lasciato coinvolgere in qualcosa di nuovo, era uscito allo scoperto diventando vulnerabile. Ora ne pagava le conseguenze. Il bello delle avventure di una notte era proprio quello di non lasciarsi mai coinvolgere evitando così le complicazioni e i tanto temuti sentimenti.
<< Harry non puoi stare così, devi cercare di reagire >> gli ripetevano i ragazzi, ma lui niente non riusciva ad accettare il fatto che lei fosse sparita. Non voleva crederci. Sparita senza dirgli il perché del suo gesto, senza una minima spiegazione. Cosa aveva sbagliato?
 
<< esco >> urlo il riccio sbattendo la porta alle sue spalle, i ragazzi non riuscirono a fermarlo, lo videro volatilizzarsi in un solo istante.
 
Era una notte fresca, il vento gli accarezzava i ricci ribelli che continuavano a coprirgli la visuale. Harry camminava per le strade londinesi senza una vera e propria meta, era uscito per non sentire più i consigli degli amici, capiva che lo facevano per lui ma non li sopportava più. Aveva bisogno di riorganizzare le idee, e per poterlo fare aveva bisogno di pace e silenzio. L’insegna luminosa di un pub attirò la sua attenzione, lo raggiunse ed entrò. “qui di sicuro non rischio di essere riconosciuto” pensò non appena mise piede nel locale, la cui età media era di 40/50 se non di più. Il riccio si sedette al bancone e ordinò bere. Dopo la seconda birra Harry iniziava già a sentire la testa più leggera: libera da ogni pensiero. << me ne prepari un’altra per favore >> chiese al barista porgendogli il boccale ormai vuoto << ragazzo non credi di aver bevuto abbastanza? >> gli domandò << non si preoccupi, so quello che faccio, me ne dia un’altra >> insistette lui.  Birra dopo birra Harry si ritrovò in uno stato a dir poco pietoso, la testa rimaneva in piedi solo perché sorretta dalla mano. Si sentiva un cretino ma allo stesso tempo stava bene perché il dolore si era alleviato. Voleva sapere il motivo della decisione di Audrey ma aveva paura che conoscendolo sarebbe stato peggio così se ne stava lì, seduto con il telefono in mano scrivendo e cancellando, cancellando e scrivendo senza mai inviare il messaggio << stiamo chiudendo >> lo avvisò il barista, con quel briciolo di lucidità che gli era rimasta mando un messaggio ad ognuno dei ragazzi sperando che almeno uno di loro lo leggesse, non sarebbe mai riuscito a tornare a casa da solo.
 

 
<< Harry?! >>  - << non so se si chiami Harry ma credo sia al bancone il ragazzo che stai cercando >> gli rispose il cameriere mentre ripuliva il pub << grazie >> rispose mentre raggiungeva l’amico incosciente. << Harry … Harry sono Liam – il riccio tirò su la testa, si raddrizzò e cercò di alzarsi fallendo – reggiti a me, fuori c’è un taxi che ci aspetta >> gli spiegò sorreggendolo.
Venti minuti dopo i due arrivarono a casa dove gli altri li attendevano impazienti << Louis? >> domandò emanando un odore di birra poco gradevole il ragazzo non appena entrarono in casa << sono qui, ora cerchiamo di farti passare la sbronza >> disse il maggiore mente aiutava Liam a portarlo in camera.
<< non mi sento molto bene >> annunciò il giovane << ci credo con tutto quello che hai bevuto – gli rispose Liam – cerca di dormire domani mattina starai meglio >>  concluse << voi tornate pure a dormire, rimango io con lui in caso avesse bisogno >> lo rassicurò Louis << sicuro?! >> domandarono i tre in coro, annuì sorridendo.
Aveva visto più volte l’amico in condizioni a dir poco onorevoli, ma mai l’aveva visto ridotto così. Ciò che lo faceva innervosire però non era il vederlo completamente sbronzo ma quanto la causa che lo aveva portato a ridursi così. Li faceva rabbia. Non poteva rimanere con le mani in mano, doveva fare qualcosa per aiutare Harry.

“ho bisogno di vederti, sei in Italia?”
- Louis
 
“Lou cosa succede? Si sono a Milano ma fra due gironi torno a Londra”
- Audrey
 
“ok allora appena arrivi mandami un messaggio”
- Louis

 
Lei era l’unica che poteva aiutarlo. Doveva parlare con lei, per poter aiutare Harry. Era lei ad avere tutte le risposte.
 
Italia
<< muoviti Erika e Martina sono giù che ci aspettano >> Sara non era mai puntuale, se ne stava lì impalata davanti all’armadio per scegliere cosa indossare << non so cosa mettere >> puntualizzò lei come del resto aveva fatto nell’ultima mezz’ora << metti il vestito quello blu e andiamo – le rispose Audrey – mi hai assillato tre giorni per questa serata e ora non possiamo arrivare in ritardo >> concluse la mora lanciandole il vestito e richiudendo l’armadio dell’amica.
Sara era riuscita a convincere l’amica a seguirla alla festa per l’inaugurazione di una discoteca “non possiamo perdercela” le aveva ripetuto fino allo sfinimento per 72h di fila.

<< ora metti via quel telefono e vieni a ballare >> la rimproverò Sara togliendole il cellulare dalle mani << volevo dare la buona notte ai gemelli >> le spiegò << ora che l’hai fatto non hai più scuse, vieni e ballare >> disse trascinandola in pista. Le quattro si scatenarono, ballando sui tormentoni dell’estate. Ballavano, ridevano e bevevano una serata perfetta, una serata come ai vecchi tempi.
<< balli con me?? >> nonostante la musica ad alto volume Audrey riconobbe subito la voce << cosa ci fai qui? >> domandò fredda, non le rispose la tirò a se provando in cerca delle sue labbra ma, tutto ciò che ottenne fu una manata diritta in faccia << devi lasciarmi in pace >> gli urlò << non ti lascerò mai in pace, noi due ci apparteniamo >> rispose lui stringendole il  polso trascinandola con se fuori dal locale.
<< Matteo! Lasciami! >> urlava inutilmente << non voglio farti del male, non potrei mai >> le disse lasciando la presa << strano, tu non fai altro che farmi male … mi stai rovinando la vita >> sbottò la giovane << così mi offendi, tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto per te, per noi … hai lasciato l’inglese? >> le domandò << non sono affari tuoi, non starei con te comunque. Harry o non Harry io con te ho chiuso >> concluse rientrando in discoteca per cercare le amiche.
Siccome la festa era rovinata, Sara e Audrey decisero di prendere un taxi e tornare a casa avrebbero dormito qualche ora prima di prendere il volo per Londra.
 

“il volo è atterrato ora … posso sapere perché dobbiamo parlare?”
- Audrey
 
“sono a casa tua fra un’ora”
- Louis

Sapeva benissimo di cosa voleva parlare Louis. Cosa gli avrebbe detto, non sarebbe riuscita a mentire ancora ma non poteva neanche confessargli tutto, soprattutto dopo l’incontro con Matteo in discoteca.
<< dovrebbe arrivare Louis fra poco >> l’avverti Audrey mentre Sara svuotava la valigia << Louis? Spiegami rifiuti chiamate e ignori i messaggi di Harry ma incontri Louis? Non ti capisco >> esclamò la bionda con un tono da rimprovero << sai perché lo faccio quindi evita di farmi la predica >> le rispose Audrey << so e capisco che hai le tue buone ragioni, ma non puoi negare che stai sbagliando … e non negare lo sai anche tu che stai sbagliando, ti basterebbe dire la verità >> l’ammonì nuovamente << non è così semplice come la fai sembrare >> urlò Audrey andandosene.
Era tipico di lei abbandonare una conversazione non appena si sentiva messa con le spalle al muro.
Si sedette fuori sul pianerottolo ad aspettare Louis.
<< che ci fai qui? >> le domandò non appena uscì dall’ascensore << niente di importante, ti fa niente se parliamo qui, non mi va di entrare in casa >> gli spiegò facendogli spazio sul gradino dove era seduta << hai litigato con Sara? >> la giovane annuì spiegando che non era niente di importante << sai perché sono qui, quindi non giriamoci tanto intorno >> esordì lui dopo una pausa << vuoi sapere perché ho lasciato Harry – Louis annuì – non potevo continuare, non avrei retto la pressione dei giornalisti >> mentì lei sperando di sembrare convincente << non ci credo! Trovarsi sulle pagine di un giornale può spaventare ma non causa la reazione che hai avuto tu, dimmi la verità >>  - << non posso >> - << perché? >> le domandò lui confuso << perché tu ne parleresti con Harry e lui non deve sapere niente, credimi è meglio se non sa niente, finireste tutti nei casini per colpa mia >> spiegò lei << mi stai spaventando >> confessò lui << fidati di me … lui come sta? >> gli  domandò << Harry? beh se tralasciamo il fatto che pochi giorni fa si è completamente ubriacato possiamo dire che sta … sta da schifo, non capisce cos’ha sbagliato … si fidava di te >> concluse.
Sentire quelle parole le fece capire quanto il riccio tenesse a lei, quanto le sue bugie lo facevano soffrire. Le facevano capire quanto stesse sbagliando << vuoi la verità? >> - << sono qui per questo >> rispose lui “la verità è che io ho due bambini, quando avevo 16 anni sono rimasta incita. Quando avevo deciso di raccontare tutto ad Harry era troppo tardi perché Matteo, il padre dei gemelli, mi ha ricattato dicendo che avrebbe fatto scoppiare uno scandalo. Non me la sono sentita di rovinarvi incastrandovi in uno scandalo inutile. Ti prego di ad Harry che mi dispiace ma è meglio per tutti se mi dimentica ...” << Audrey? >> << di ad Harry che mi dispiace, ciao Lou >> sapeva che non poteva raccontare tutto così come se niente fosse, non poteva, per il bene di tutti la storia dei gemelli e di Matteo doveva rimanere segreta.
 
Senza aver ottenuto Louis tornò a casa, deciso sempre più ad andare fino in fondo. Avrebbe scoperto la verità a qualunque costo.
I giorni di luglio passavano veloci. Louis continuava d insistere con Audrey, l’andava a trovare sempre più spesso, passavano pomeriggi interi a confidarsi l’un l’altro, lui le raccontava della sua storia con Eleanor cercando di non lasciarsi scappare il dettaglio “fidanzamento sotto contratto” e lei le raccontava della sua vita evitando e omettendo il particolare “sono una giovane mamma”. Il loro era diventato un appuntamento fisso.
Con l’arrivo di agosto anche il giovane Harry sembrava aver superato la fase “Pain of love” ripiombando nella fase “love for one night”.
Le cose era tornate più o meno alla normalità o quanto meno erano più tranquille.
 

 
<< ci spieghi dove vai tutti i pomeriggi? >> domandò Zayn al maggiore che si preparava per uscire << già Lou, ogni giorno sparisci per ore >> continuò Liam staccando gli occhi dalla televisione << per non parlare dell’espressione che hai quando torni, sembri un pesce lesso con gli occhi a cuoricino >> gli fece notare  Niall, che scoppiò a ridere << Lou non puoi mentire con noi e poi lo sai che sono geloso … allora chi è lei? >> gli domandò Harry abbracciandolo << piantatela, non c’è nessuna lei – cercò di spiegare – e poi io non stavo uscendo >> concluse << beh allora dato che ci siamo tutti che ne dite di un torneo a FIFA? >> propose Harry rimanendo ancorato all’amico.
 

“non posso venire. Ci vediamo domani. Saluta Sara”
- Louis

“tranquillo a domani!!”
- Audrey
 

<< …  fossimo in te Harry terrei d’occhio la tua giovane fidanzatina! – questa era l’ultima notizia vi lascio con il video dei one direction, a domani  >> Zayn, Liam, Niall e Louis si voltarono verso il riccio rimasto immobile davanti al televisore << è a Londra? >> disse senza muovere un capello << non puoi saperlo, possono essere vecchi immagini >> spiegò Zayn facendo partire il videogioco << tutto bene? >> chiesero in coro << tranquilli, non mi interessa più niente di lei >> li rassicurò Harry prendendo in mano il joystick.
 
Non era vero niente, la notizia lo aveva sconvolto. Vedere le foto di Audrey in televisione lo aveva lasciato senza parole. Era tornata a Londra senza dirgli niente, senza farsi sentire. Giocò l’intera partita come un automa:  braccia e mani erano completamente scollegate dalla testa.
 

 
<< tua zia aveva proprio ragione? Ma dove hai la testa?  …  c-c-ciao … >> Sara per una volta rimase senza parole << Sara giusto? >> domando salutandola, lei annuì ancora incredula << Audrey non c’è … >> - << posso aspettarla dentro, devo parlarle >> domandò << certo Harry entra pure >> passato lo stupore Sara riuscì a collegare il cervello alla bocca.
Rimasero in silenzio << sai non so fra quanto torna, sicuro di non voler tornare un’altra volta? >> gli spiegò Sara << aspetterò … >>. Era davvero imbarazzante, non potevano di certo rimanere zitti a fissarsi come due ebeti << da quanto vi conoscete tu e Audrey? >> domandò Harry cercando di intavolare un discorso, Sara che ritrovò subito voce iniziò a raccontare. Racconto di come si era conosciute quando erano piccole di come aveva subito legato passando fra le diverse avventure affrontate in tutti questi anni fino ad arrivare a Matteo << quello è stato l’unico periodo in cui ci siamo un po’ allontanate >> concluse facendo una pausa << mi sembrava un legame importante quello tra te e Audrey, come ha fatto un ragazzo a separarvi? >> domandò curioso << è stato il suo primo amore, una storia importante, sono stati insieme parecchio tempo  fino a che lei non … >> si rese conto che stava parlando troppo << lei cosa? >> domandò << finche non si sono lasciati >> concluse veloce.
Harry capì che stava omettendo dei particolari << è per lui che mi ha lasciato? >> domandò preoccupato << la verità? - stava rischiando di rovinare tutto, doveva rimediare prima che Audrey tornasse, non poteva tradire la sua migliore amica – la verità è che non si sentiva pronta per una storia importante, soprattutto per una storia importante davanti a tutto il mondo. Vedersi sbattuta in prima pagina le ha fatto capire a cosa andava incontro … ha preferito chiudere la storia prima che diventasse una cosa troppo seria … ha sofferto molto credimi >> - << solo questo? >> domandò << solo questo, non voleva dirti niente per non farti sentire in colpa, ma io penso che tu debba sapere il motivo >> - << grazie Sara, ora è tutto chiaro >> la ringraziò il riccio abbracciandola.
Grazie alla bugia di Sara Harry si era finalmente messo l’anima in pace. Dopo qualche minuto Audrey rientrò a casa, per poco non le venne un infarto quando si ritrovò davanti il riccio.
<< Harry!! >> - << in carne e d’ossa >> sorrise abbracciandola, la ragazza rimase di sasso, non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere << cosa significa? >> gli domandò stranita dall’intera situazione << ci eravamo promessi di rimanere amici se la relazione non fosse durata, io mantengo sempre le promesse >> le spiegò tranquillo << non sei arrabbiato con me? >> - << prima si, te ne sei andata senza darmi una spiegazione ma Sara mi ha spiegato tutto >> confessò << Sara ti ha spiegato tutto ?! >> disse Audrey posando i suoi occhi sull’amica che le faceva segno di stare tranquilla.
Harry e Audrey si abbracciarono. Un abbraccio che racchiudeva mille significati “scusa per il male che ti ho fatto” – “mi sei mancato/a” – “ti voglio bene” – “non lasciarmi mai più” perché un abbraccio può trasmettere più di quanto si pensi.
 
Quando rientrò a casa raccontò ai ragazzi il pomeriggio passato con Sara e Audrey, di come aveva scoperto la verità e di come lui e Audrey avessero recuperato la loro amicizia.
Tutti ascoltavano entusiasti e felici che tutto si fosse sistemato. Tutti tranne lui.
Louis era contento che Harry avesse ritrovato la serenità ma sentiva una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Sorrideva mentre ascoltava il racconto del riccio ma dentro si sentiva morire, non ne capiva il motivo. O forse, semplicemente aveva paura ad ammettere che sapeva perfettamente cosa gli stava succedendo. 




... .???. ...
vorrei fare una premessa: questa storia la sto scrivendo di getto. scrivo e appena finisco posto il capitolo (capita spesso che non rileggo ciò chescrivo, quindi mi scuso per i possibili errori).
detto ciò passiamo al capitolo (numero 13!!! wow quando ho iniziato a scrivere non avrei mai pensato di dilungarmi così tanto invece mi sto appassionando anche io alla storia xD)
ringrazio tutte quelle che leggono e soprattutto coloro che lasciano il loro commento GRAZIE GRAZIE GRAZIE :) 
cosa ne pensate? avreste agito anche voi come Audrey? cosa nasconde Louis? ed Harry, si sarà veramente messo l'anima in pace? 

un bacio a tutte :) <3<3


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Capitolo 14
*** i'm in love with you … [No! - Niall protested] ***


-  I’M LOVE WITH YOU … [NO! - NIALL PROTESTED]  -
 

 



La strinse a se e la baciò. Un bacio veloce, lento, aspettato e inaspettato; un bacio fugace, un bacio vivo; un Ci sono tanti tipi di baci, i baci dati per sbaglio, per compassione, per amore o per passione. Baci dati perché trasportati dalla situazione, baci incerti e baci certi. Baci lunghi e baci corti. E infine ci sono i Baci con la “B” maiuscola, quelli dati alla persona giusta nel momento giusto, sono quei baci che hanno vita propria, sono un’esperienza unica, perfetta: le labbra si avvicinano piano e si incrociano perfettamente, iniziano a danzare insieme a ritmo continuo e senza mai fermarsi. È quel tipo di bacio che si sogna per tutta la vita, quello che ti fa alzare la gamba come le accade alle protagoniste dei miglior film romantici.
 

 
 << dimmi che non è vero? >> esordì Niall arrivando alle spalle di Louis il quale per poco non moriva di infarto << ma sei pazzo? Sono troppo giovane per morire >>  gli fece notare il castano portandosi una mano su cuore << morirai presto lo sai vero? Se lo scopre sei fottuto - Louis non capiva – dimmi che non è vero? >> insistette il biondo << Niall di cosa stai parlano …? >> chiese confuso << Audrey! Ecco di cosa sto parlando >> spiegò infine il biondo mettendosi  le mani sui fianchi << Niall per favore –  sospirando provando ad uscire dalla camera – Niall? Non so cosa tu ti sia messo in testa ma ti assicuro che hai frainteso io non sapevo nemmeno fosse tornata a Londra >> cercò di spiegare Louis trovandosi bloccato tra la porta e l’amico che non voleva saperne << e allora con chi ti incontravi il pomeriggio? >> - << Eleanor >> rispose velocemente << Lou ti sembro scemo? >> domandò sorridendo << credi quello che vuoi >> concluse uscendo dalla stanza.

<< cosa devo fare? >> chiese sottovoce Louis rientrando in camera, con la coda tra le gambe, dopo poco << lasciar perdere, sai meglio di chiunque altro quanto Harry ci sia stato male per lei >> spiegò Niall << lo so ma ormai si sono lasciati da mesi …  >> si giustificò lui, sapendo benissimo che era solo una scusa << è il tuo migliore amico e per quanto faccia finta che gli sia passata sappiamo entrambi che ci pensa ancora >> il biondo aveva ragione e lo Louis lo sapeva perfettamente, si sentiva terribilmente in colpa per ciò che provava verso Audrey << è successo tutto così velocemente, la prima volta che abbiamo parlato è stata qualche settimana fa quando ero tornato a casa: lei mi ha chiamato per sapere che fine avesse fatto Harry ma sentendo il mio tono di voce si è preoccupata e io ho iniziato a raccontarle dei problemi con El e di tutto il resto >> confessò il maggiore << non le avrai mica detto … >> chiese subito Niall << no tranquillo … poi dopo che lei ed Harry si sono lasciati io sono andato da lei per capire cosa l’avesse spinta chiudere la storia ma alla fine la conversazione ha preso tutt’altra piega: abbiamo cominciato a parlare di noi e così ogni pomeriggio fino a … >> - << a quando Harry non è piombato a casa sua >> lo interruppe Niall.
Rimasero in silenzio per un po’, forse ad analizzare l’intera situazione o forse solo a pensare ad un modo per uscirne senza “vittime”.
<< mi piace davvero, con lei il tempo passa e non me ne rendo nemmeno conto, parliamo di tutto; con lei sto bene anche in silenzio e tu sai quanto io odi stare zitto – ci tenne a precisare – so che è sbagliato ma non preoccuparti, so già che devo farmela passare anche perché c’è Eleanor >> concluse abbassando lo sguardo in segno di rassegnazione; Niall non rispose, non sapeva cosa dire, ogni parola gli sembrava inutile. Se da una parte non voleva che Harry ricominciasse a soffrire dall’altra sapeva quanto Louis stava già soffrendo. Il silenzio gli sembrò quindi il miglior modo per concludere quella che se no sarebbe diventata una conversazione a doppio taglio.
 

 
Le salutò sporgendosi dal finestrino oscurato dell’auto che intanto ripartiva. Harry aveva trascorso il pomeriggio con Audrey e Sara allo studio di registrazione. Era stato davvero un pomeriggio magnifico.
<< Lou … El?! ho interrotto qualcosa?! >> domandò ironico << ciao Harry … io vado ci sentiamo dopo Lou >> disse la ragazza mente abbracciava il riccio appena rientrato a casa.
<< tutto bene? Sembri sconvolto? >> domandò sentendo sbuffare ripetutamente l’amico << la finta relazione è più difficile del previsto, non ne posso veramente più. Proprio quando sembra che tutto stia per tornare tranquillo BOOM! Ecco che un altro articolo sul Larry spunta sul web … ma cambiamo argomento: dove sei stato tutto il giorno? >> domandò curioso << in studio con Audrey e Sara una sua amica Italiano >> spiegò continuando a raccontare le ore precedenti.
<< gli altri? >> domandò non appena concluse il raccontò << ognuno a casa sua, Zayn con Perrie, Liam e con Andy e Niall con alcuni amici – spiegò – Harry ma … tu e Audrey …? >> - << Lou non chiedere niente, non saprei cosa rispondere, lei mi piace ma ha messo in chiaro che non c’è niente oltre che amicizia >> disse Harry interrompendo l’amico << quindi lei ti piace, ancora? >> il piccolo annuì “perfetto Lou, sei proprio un coglione” pensò tra sé e sè.
 

 

“Hanover Park tra 20 minuti ok?!”
- Audrey
 

Il suo volto si illuminò e le sue labbra formarono un lieve sorriso << esco un attimo >> annunciò infilandosi la felpa. Corse per tutto il tragitto arrivando al parco addirittura in anticipo. Aveva il fiatone ma non gli importava.  Prese il telefono e la chiamò, non rispondeva; agganciò e la richiamò.
<< chiudi la chiamata sono dietro di te >> gli urlò a pochi metri di distanza.
 << devo dirti una cosa!! >> era raggiante, al settimo se non all’ottavo cielo << dall’espressione che hai dev’essere una bella notizia >> - << ho superato i primi provini di xfactor >> urlò saltellando per la felicità << non mi hai mai detto che ti eri iscritta, sono felicissimo!! >> lo era veramente << non sembra >> gli fece notare lei << perché esci con Harry? >> le domandò senza giri di parole; si maledisse per la domanda e per il tono con cui la pronunciò, avrebbe voluto semplicemente essere contento per lei ma nell’aprire la bocca invece dei complimenti uscì tutt’altro << Lou? Cosa c’entra se esco con Harry! >> - << ti piace ancora? >> continuò lui << lascia stare, io ti dico che ho appena passato i provini di xfactor e tu mi fai il terzo grado? Quando fai pace con il cervello chiama ok? >> concluse allontanandosi.
 
“perché sbaglio tutto? Sono davvero un coglione” pensò mentre la rincorreva << scusa, mi dispiace >> le urlò bloccandole la strada << Tomlinson hai una doppia personalità per caso? Mi spieghi la scenata di pochi secondi fa? >> gli domandò seria; la strinse a se e la baciò. Un bacio veloce, lento, aspettato e inaspettato; un bacio fugace, un bacio vivo; un Ci sono tanti tipi di baci, i baci dati per sbaglio, per compassione, per amore o per passione. Baci dati perché trasportati dalla situazione, baci incerti e baci certi. Baci lunghi e baci corti. E infine ci sono i Baci con la “B” maiuscola, quelli dati alla persona giusta nel momento giusto, sono quei baci che hanno vita propria, sono un’esperienza unica, perfetta: le labbra si avvicinano piano e si incrociano perfettamente, iniziano a danzare insieme a ritmo continuo e senza mai fermarsi. È quel tipo di bacio che si sogna per tutta la vita, quello che ti fa alzare la gamba come le accade alle protagoniste dei miglior film romantici.
<< cos’era? >> - << un bacio >> rispose lui spostandole una ciocca di capelli dal viso << perché? >> domandò lei << perché era l’unico modo che avevo per spiegarti quello che provo per te >> confessò Louis << piove >> rispose lei, ancora stretta tra le sue braccia << Louis … devo andare >> - << perché quando le cose si complicano scappi, ti sto dicendo che voglio stare con te, che mi piace, che … >> - << non dirlo, non dire che mi ami >> lo fermo lei << perché? Perché non posso dirlo se è quello che sento >> - << perché non mi consoci, non sai chi sono veramente >> disse lei mentre si voltava per andarsene << allora non scappare, resta con me, dammi la possibilità di conoscerti >> le chiese << se sapessi la verità scapperesti >> - << non puoi saperlo, mettimi alla prova, io sono qui! Non scappare >> - << smettila di dire che scappo, io … >> - << tu scappi, sei scappata da Harry, ora scappi da me, ma non ti rendi conto che stai scappando da te stessa, pensi di essere forte ma hai paura della tua stessa ombra. Scappi da tutto e da tutti, non fai avvicinare nessuno >> - << tu non sai niente di me! Niente! >> gli urlò << rimani e fammi conoscere la vera Audrey Evans, non scappare ancora - rispose lui – sarò come superman >> concluse abbassando il tono di voce << Lou i super eroi non esistono >>
 
Tutto quello che non sarebbe dovuto succedere era, invece, accaduto.
Un bacio da favola concluso in tragedia.
Si girava e rigirava nel letto, lottava con le lenzuola quasi come se volesse scaricare su di loro l’intero senso di colpa. Non riusciva a prendere sonno, appena chiudeva gli occhi partiva il remake del bacio dato poche ore prima.
“come ho potuto farlo? Harry è il mio migliore amico”- “io non ho paura” – “devo dirgli tutto, non posso mentirgli” – “io non scappo … forse solo un po’” – “sono morto” – “Lou è un cretino” – “cosa racconto ad Eleanor?” – “non può averlo fatto veramente” – “non posso averlo fatto veramente” – “mi piace” – “mi piace”.
 

<< ok ora vai da lui e gli dici tutto, in fondo è stato solo un bacio … >> - << dimmi che non è vero? >> urlò a mezza voce Niall richiudendo la porta dello studio alle sue spalle << ho sbagliato, lo so, devo raccontargli tutto >> spiegò Louis << non puoi >> lo ammonì il biondo << non posso mentirgli >> disse uscendo dallo studio per raggiungere Harry nella stanza accanto dove aveva appena finito di registrare << Harry devo parlarti … Sara?!! >> disse sorpreso vendendola << come fai a sapere chi è? >> gli domandò Harry << ehm, non lo sapevo >> - << ha visto Audrey quindi ha dedotto fosse lei >> spiegò prontamente il biondo arrivando in soccorso dell’amico che se no avrebbe fatto scoppiare la terza guerra mondiale.
Harry aveva invitato nuovamente le due ragazze in studio.
 
Passarono le ore chiusi in studio ad evitarsi, non si parlavano, non si guardavano sembravano due perfetti sconosciuti.
Solo quando i 5 si chiusero in studio per provare Audrey riuscì finalmente a far tornare il ritmo del suo respiro normale.
<< cos’è successo con Louis? >> le domandò Sara non appena rimaste sole << mi ha baciato anzi, ci siamo baciati e poi abbiamo litigato >> spiegò come se fosse una cosa da tutti i gironi << scusa? >> domando retorica la bionda << hai capito non farmelo ripetere, è già abbastanza difficile evitarlo >> spiegò seria << e perché vi state evitando? >> - << per Harry, perché abbiamo litigato e perché ci siamo baciati, per cosa se no? >> - << già mi sembra tutto più che logico, come ho fatto a non capirlo >> concluse ironica.

<< senti Lou perché non ti prendi una pausa? >> gli domandò Zayn dopo che il castano aveva per la terza volta cantato anche la sua strofa << scusate non ci sono con la testa >> si giustificò lui. Cercava il suo sguardo al di la del vetro, ma lei non lo guardava. Avrebbe voluto correre ad abbracciarla ma sapeva che non poteva. Non riusciva a concentrarsi così alla fine accettò la proposta dell’amico e uscì a prendere una boccata d’aria.
<< vai da lui e risolvete, l’hanno capito tutti che c’è qualcosa che non va >>disse Sara prendendo a gomitata l’amica che raggiunse Louis in cortile.
<< dovrei raccontare tutto a Harry >> disse lui appena si ritrovò Audrey al suo fianco << dovresti dirlo prima ad Eleanor, è la tua ragazza non può mentirle >> specificò lei << El? lei è l’ultimo dei miei pensieri in questo momento >> confessò senza collegare il cervello alla bocca << ma siete fidanzati … >> gli ricordò lei << Lou?! >> lo chiamò Harry sbucando da dietro la porta << arrivo Harry >> concluse spegnendo la sigaretta e lasciando la giovane fuori da sola per raggiungere l’amico.
 



 
.???.
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Allora cosa ne pensate? Che idea vi siete fatte di Audrey e Louis? Confesseranno tutto a Harry?
Per fortuna c’è Niall ad aiutare il nostro “superman”
Un bacio
 

 
 
 
 

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Capitolo 15
*** happy b-day liam ***


- HAPPY B-DAY LIAM - 

 

 

Il clacson di una macchina risveglio Sara e Audrey che erano ancora in alto mare “come ci si veste per la cerimonia di chiusura delle olimpiadi?”
Audrey si affacciò alla finestra e vide Preston, i ragazzi avevano mandato una macchina a prenderle << arriviamo subito >> urlò la giovane.
 
<< Harry ti manda questo, dice di indossarlo e raggiungerlo nel camerino >> le spiegò Prestondopo averla salutata abbracciandola fra le sue muscolose braccia << cos’è? >> domandò Sara strappandole la busta dalle mani; ne tirò fuori una felpa extralarge e un cappello << perfetto, e tu che eri preoccupata di finire di nuovo sui giornali >> sorrise l’amica << ora sono molto più tranquilla >> commentò Audrey felice di potersi nascondere dentro quell’enorme felpa.
Appena arrivati Prestone Audrey accompagnarono Sara a sedere vicino alla mamma di Harry, poi le raggiunse il riccio nel camerino.
<< grazie per il travestimento >> lo salutò abbracciandolo << sapevo che ti sarebbe piaciuto - sorrise lui – Sara? >> domandò << è con tua mamma, tua sorella e gli amici di Liam - spiegò – il resto del gruppo? >> - << sono nella stanza qui accanto … mi piaci ancora Audrey - concluse senza troppi giri di parole – di qualcosa? >> la pregò << Harry, anche tu mi piaci  ma come amico, come un fratello ma non … >> cercò di spiegare dolcemente << non come fidanzato ho capito! >> - << mi dispiace >> confessò lei << posso almeno invitarti alla festa di Liam >> - << Harry?! >> lo ammonì sorridendo, stupita della testardaggine del riccio << come amici ovvio? Invito anche Sara >> rise << ok, ora raggiungi gli altri, dovete prepararvi per lo show >>concluse salutandolo per tornare tra il pubblico.
 
29 Agosto 
I ragazzi avevano una festa per il compleanno di Liam, niente di troppo stravagante, solo un piccolo party con gli amici più intimi.
<< cerca di non combinare casini >> Niall rimproverò Louis che andava in panico solo all’idea che da li a poche ore sarebbe arrivata Audrey.
Harry e Zayn invece stavano sistemando gli ultimi particolari mentre aspettavano che Danielle mandasse loro un messaggio per avvertirli dell’arrivo.
<< vado io >> urlò Zayn precipitandosi verso la porta << non siamo in ritardo vero? >> domandarono Sara e Audrey mentre lo salutavano << no tranquille siete in largo anticipo, perché non ci date una mano >> propose ricordandosi di aver lasciato Harry sospeso su una scala alle prese con un festoni e palloncini; le due accettarono volentieri.
Dopo poco arrivarono anche alcuni amici di Liam, mancava solo il festeggiato, ma per fortuna verso le 18 Danielle avvertì Zayn di tenersi pronti.
 
<< AUGURI !!! >> urlarono in coro tutti quanti, saltando fuori dai vari nascondigli. Liam non riusciva a credere ai suoi occhi, era talmente felice che non sapeva cosa fare, rimase fermo a sorridere con gli occhi lucidi per l’emozione.
Uno alla volta lo abbracciarono per fargli gli auguri, poi inizio la vera e propria festa con torta, regali e brindisi.

<< torno subito, mi sta chiamando mia madre con questo casino non capisco una parola >> spiegò Audrey all’amica mentre si dileguava in mezzo agli altri invitati.
Raggiunse la terrazza all’ultimo piano dell’edificio, non appena arrivata si rese conto che il sole era calato del tutto lasciando spazio alla luna che brillava nel blu della notte.

<< dov’è finito Louis?  - urlava Liam con due enormi drink in mano – non può sparire dopo che lancia una sfida >> - << è appena uscito >> gli rispose Zayn tirando l’amico per andare a cercare il fuggitivo.

Chiuse la chiamata con la madre dopo aver salutato i gemelli, si voltò e se lo trovo di fronte. << mi dispiace per quello che ti ho detto, non lo pensavo veramente >> le disse stringendole le mani tra le sue << avevi ragione, scappo da tutto, ho paura di tutto … >> affermò << io non posso starti lontano, non voglio >> - << allora non farlo >> ribatté lei, sentendo dei brividi su tutto il corpo.
<< guarda quante stelle, non sembra nemmeno di essere a Londra >> Audrey si voltò e Louis la strinse fra le braccia << l’hai vista? >> le domandò puntando un dito verso il cielo << cosa? >> - << una stella cadente, esprimi un desiderio >>  - “rimanere così, con te, per sempre” pensò così intensamente che per un attimo pensò di averlo detto ad alta voce.
La strinse a se e la fece voltare, si guardarono così intensamente che l’azzurro degli occhi di lui si confuse con il nocciola degli occhi di lei. Prese il suo viso tra le sue mani e la baciò; la baciò come se fosse la prima volta, la baciò con la stessa magia.
<< ma quella non è Audrey? >> - << sembrai lei ma non potrei giurarlo >> in effetti i due era ben poco lucidi << ma chi sta baciando? Harry è di sotto alla festa >> domandò confuso Zayn << non può essere - commentò pochi secondi dopo Liam – è Louis >> concluse sconvolto. I due tornarono alla festa più sconvolti di prima; speravano fosse  stato l’acool a fargli vedere Louis e Audrey baciarsi ma quando li videro rientrare insieme tutte le loro speranze si frantumarono in mille pezzi.
La festa continuò, come se nulla fosse successo, fino al mattino seguente quando tutti si risvegliarono con un forte mal di testa.
 

 
<< tu cosa? Sei un bastardo >> urlò scaraventandosi con tutte le sue forze sull’amico << Harry calmati >> Zayn e Liam cercavano di fermarlo << Harry fammi spiegare >> Louis era immobile sotto il corpo dell’amico che si dimenava mentre inveiva contro di lui << lo sai quanto ci tenevo a lei … sei uno stronzo >> urlava << adesso basta calmatevi, tutti!! >> Niall arrivò urlando cercando di riportare la pace, Liam e Zayn si guardarono e sorrisero nel vedere il biondo convito di riuscire a separare i due che ancora si dimenavo sul pavimento << BASTA!! FINITELA!! -  urlò ottenendo anche l’attenzione di Louis ed Harry – così non risolviamo niente, dovete parlare >> concluse pacato.
Harry si sollevò e uscì senza dire una parola << aspetta … Harry!! >> Louis cercò di corrergli dietro ma i tre lo fermarono << lascialo calmare un attimo >> gli consigliarono.
 
Ci sono molte storie di band sfasciate per colpa di un menage a trois. Amicizia e carriera conclusa per colpa di una donna. Louis era terrorizzato all’idea di perdere tutto; perdere la sua nuova famiglia, la sua nuova vita, perdere Harry. 
 

“Harry ha scoperto tutto, non l’ha presa bene … sto malissimo, ho bisogno di te”
- Louis
 
“mi vesto e ti raggiungo e insieme parliamo con Harry, vedrai andrà tutto bene”
- Audrey

 
<< Harry, sa tutto, mi vesto e raggiungo Louis così proviamo a spiegare tutto >> spiegò a Sara mentre in tempo record si preparava << perché non cogli l’occasione per raccontare loro dei gemelli >> propose << un passo alla volta >> specificò Audrey salutandola.
Arrivata davanti a casa di Harry e Louis si fermò, fece un bel respiro e suonò al citofono, le rispose Zayn che le aprì << Louis? >> chiese << Lou !!! >> urlò Niall, eccolo correre giù per le scale come un razzo << ci pensiamo noi, giuro che sistemo tutto, non finiremo come Beatles, promesso >> disse gesticolando come un pazzo << se ci pensate come ieri sera in terrazza siamo messi >> commentò Liam beccandosi uno scappellotto dal biondo.
 
 Harry si era rifugiato nell'appartamento di Liam, distante pochi metri da quello che divideva il suo ex-amico
<< non dovresti lasciare la porta aperta >> disse Louis dirigendosi verso il riccio << vattene >> commentò lui << mi dispiace, mi sento un verme per quello che ho fatto >> spiegò sedendosi accanto a lui << questo non mi rallegra per niente >> sentenziò. << Harry? >> Audrey intervenì << vorrei avvisarti che anche lo stronzo in parte me è un cantante e quindi anche con lui finirai sui giornali >> spiegò acido << lo so che ti senti tradito, ma è capitato tutto per caso, non l’ho fatto apposta, ho provato ad evitarlo ma … >> Louis cercava di spiegare << ma alla fine cosa? >> domandò il riccio voltandosi per la prima volta, da quando era iniziata la conversazione, verso Louis << mi sono innamorato di lei >> confessò.
La conversazione l’istante dopo che il maggiore pronunciò le ultime parole. Il silenzio piombò sui ragazzi. Harry guardava l’amico con occhi pieni di rabbia, non voleva credere a ciò che aveva appena sentito; Audrey era rimasta impietrita: Louis era innamorato di lei! Lo guardava, avrebbe voluto abbracciarlo ma non poteva; Louis? Louis si pentì all'istante, non per ciò che disse ma per aver scelto, come al solito, il momento sbagliato. 




... .???. ...
mi scuso in anticipo se per un po' non riuscirò ad aggiornare ma sarò senza connessione internet ... 
beh che dire un capitolo "colpo di scena"  
Louis e Audrey l'hanno combinata grossa, Harry è distrutto!!  
lasciatemi un vostro parere 
bacio :) 


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Capitolo 16
*** i'm the girlfriend of Louis tomlinson ***


- I’M THE GIRLFRIEND OF LOUIS TOMLINSON - 

 
Siccome la situazione nel gruppo era tesa Louis decise che era meglio trasferirsi per un po’, avrebbe alloggiato in albergo per qualche giorno, nell’attesa che tutto tornasse regolare.
 
<< apri tu, deve essere Marshal >> spiegò Louis del bagno, Audrey aprì ma la persone che si trovò davanti non aveva per niente l’aspetto di un possibile Marshal. Era una ragazza, alta e magra capelli lunghi e un sorriso angelico << oh scusa devo aver sbagliato camera >> si scusò la giovane << chi stai cercando? >> le chiese Audrey << Louis Tomlinson, alla reception mi hanno detto che era qui >> spiegò << si è qui ma tu chi sei? >> domandò pur temendo la possibile risposta << sono la sua ragazza, Eleanor >>.
Come aveva fatto a non riconoscerla? Eleanor Calder, si erano incontrate a Los Angeles durante il tour dei ragazzi, ma ora con i capelli raccolti e i grossi occhiali non l’aveva proprio riconosciuta. Non se la ricordava così bella  “ma cosa sto dicendo? Dovrei essere furiosa. Mi aveva detto di averla lasciata”; presa dai suoi pensieri non si accorse che Louis era proprio li davanti a lei, El lo abbracciava e lui era incapace di reagire, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi in una camera d’albergo con Audrey ed Eleanor insieme. Non sapeva cosa fare, non poteva dire la verità ad Audrey anche perché il management l’avrebbe “ucciso” e non poteva nemmeno raccontare ad El chi era Audrey perché di conseguenza avrebbe dovuto dare mille spiegazioni.
<< El smettila - le disse scrollandosela di dosso – Audrey aspetta, posso spiegarti >> la pregò vedendo che stava raccogliendo le sue cose per andarsene << avevi detto di averla lasciata >> gli disse piuttosto pacata << è complicato >> si giustificò lanciando un’occhiata furtiva ad Eleanor << hai rovinato tutto, con me e con Harry … che classe che hai >> concluse uscendo di scena.
 

“vorrei poterti dire che con El è finita, vorrei poterti promettere che ci sarai solo tu, vorrei poterti spiegare tutto, vorrei davvero, farei di tutto per vederti felice, vorrei ma non posso. Mi dispiace L.”
- Louis
 
“è un addio? Mi stai lasciando?”
- Audrey
 
“è meglio così, il nostro sarebbe un amore fondato su bugie. Perdonami”
- Louis


Audrey si addormentò accanto a Sara piangendo. Non poteva e non voleva crederci.
Si addormentò sperando che al risveglio avrebbe scoperto che era stato solo un brutto, un bruttissimo incubo.
 
Studi Modest Management
<< è meglio così >> il direttore del management pronunciò la frase con  una freddezza e un distacco che a Louis si gelò il cuore << meglio per chi? Per me non di certo >> disse con un filo di voce << hai firmato un contratto, quando Eleanor ci ha chiamato stentavamo a crederci, come hai solo potuto pensare di poter … >> - << di potermi innamorare veramente di una ragazza? … già che stupido sono stato >> concluse sottovoce. 

Era sconvolto, arrabbiato, deluso … tornò a casa, non in albergo ma nell’appartamento che divideva con Harry.  << ho bisogno di stare a casa, sto impazzendo in albergo, prometto che non ti renderai conto di avermi tra i piedi >> disse appena entrato a casa trovando il riccio intento a giocare alla play, Harry non rispose.
Dopo qualche minuto bussarono alla porta Zayn, Liam e Niall << ciao ragazzi >> li saluto aprendo la porta << hai saputo? >> domandò retorico Liam, Harry li guardò con aria interrogativa << il management ha chiuso la storia tra Louis ed Audrey >> gli spiegò Zayn << Louis è sconvolto, ha mandato un messaggio poco fa dicendo che tornava a casa >> continuò Niall << è già arrivato? – Harry? – Hai sentito una sola parola di ciò che abbiamo detto? >> Harry era rimasto senza parole, come aveva fatto a non  accorgersi di niente? L’aveva lasciato chiudersi in camera senza nemmeno capire che stava male << è in camera, è rientrato poco fa >> spiegò in automatico << e tu non gli hai detto niente? – sei l’unico con cui vorrà parlare, metti da parte l’orgoglio – non puoi lasciarlo solo ora, lui per te ha rinunciato alla sua libertà >> gli spiegarono i ragazzi << vado da lui?! >>  domandò ma, senza aspettare una risposta dagli amici si avviò verso la camera dell’amico.
<< Lou? Mi dispiace per ciò che è successo, vedrai che troveremo un modo, il management non può impedirti di amare qualcuno … perché tu la ami vero? >> domandò sedendosi accanto all’amico che fissava il soffitto << la amo più di me stesso, farei di tutto pur di vederla sorridere, io ho bisogno di lei, con lei mi sento al sicuro mi sento me stesso. Vorrei poter mandare al diavolo il management e con loro anche quello stupidissimo contratto. La amo Harry, si al amo >> confessò fissando gli occhi verdi dell’amico << ti aiuterò, tu mi hai sempre aiutato mettendo te stesso in secondo piano, ora è il mio turno >> gli disse cercando di trattenere le lacrime << mi dispiace >> rispose Louis << per cosa? Per esserti innamorato? >> domandò ironico Harry  << per essermi innamorato di Audrey >> spiegò il maggiore << nessuno sceglie di chi innamorarsi >> il minore gli sorrise sdraiandosi accanto all’amico.
 
….
 
Studi Modest Management (Eleanor Pov)
<< sono Eleanor Calder ho un appuntamento con Richard Griffith >> dissi rivolgendomi alla segretaria che mi guardava da sopra gli occhiali << se vuole accomodarsi, vedo se la può ricevere >> mi rispose con aria pacata indicandomi le poltrone poco distanti. Mi accomodai e dopo poco la segretaria mi accompagnò nell’ufficio di Richard.
<< salve, si accomodi pure >>  mi accolse sorridente lui, mi accomodai sulla sedia di fronte a lui e attesi in silenzio che lui mi chiedesse o facesse qualcosa, era imbarazzata, non sapevo minimamente cosa fare.
<< allora, suppongo lei sappia perché l’ho fatta chiamare – annuì spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio – ci sono novità su cui discutere >> concluse aprendo una cartella << novità? >> domandai confusa << Marshall mi ha avvertito della situazione con Louis >>  - << ho solo pensato che fosse giusto avvertirvi >> lo interruppi << hai, possiamo darci del tu? Vero? – annuì – hai fatto bene, infatti abbiamo agito subito per sistemare la questione tra Louis e Alice >>  fece una pausa, io lo fissavo, non capivo dove volesse arrivare con tutto quel discorso <<  è stato difficile convincere Louis a chiudere con la ragazza ma, alla fine ci siamo riusciti >> mi spiego << cosa sta cercando di dirmi? >> gli domandai << quello che sto cercando di dirle è che questa ragazza è già stata troppo presente nella vita dei ragazzi, prima Harry, ora Louis … dobbiamo fare in modo che  si allontani da loro >> spiegò serio << e io cosa …>>  -  << tu, dovrai fare in modo che Louis si lasci alle spalle la storia con Alice senza troppe ferite, non sappiamo niente di lei >> concluse alzando le mani al cielo << ho capito, cercherò di fare del mio meglio >> mi alzai gli strinsi la mano e usci dall’ufficio. A metà strada mi arrestai e tornai indietro << Eleanor, hai dimenticato qualcosa? >> mi domandò Richard non appena mi fiondai nel suo ufficio << ecco, si, non so se può essere utile ma … forse lo sapete già ma … >> balbettavo, volevo dirlo ma non ci riuscivo << cosa? >> mi incito lui << il cognome di Alice è Evans, frequenta una scuola di musica qui a Londra ma in realtà è italiana >> confessai tutto d’un fiato.
Non credeva a quello che aveva appena fatto, non era da lei che solitamente stava sempre dalla parte della verità “la verità è sempre meglio di una bugia” diceva sempre. Questa volte invece stava facendo di tutto per insabbiare la verità, ma la cosa che più la turbava era il motivo per cui l’aveva fatto: si era innamorata del suo lavoro, si era innamorata di lui.
<< grazie Eleanor, sei stata di grande aiuto >> l’avevano ringraziata i direttori del management stringendole calorosamente la mano. Sapeva di aver fatto la cosa sbagliata ma non se ne pentiva; Louis sarebbe stato suo in modo o nell’altro. Fin dai primi tempi i due avevano messo in chiaro che era SOLO lavoro niente di più, niente di meno; poi col passare del tempo erano divanetti grandi amici ma ora lei si era innamorata.
 
Flash back
<< grazie di essere venuta, so che hai da studiare per l’università quindi non ti voglio far perdere tempo >> l’assalì Louis non appena Eleanor si sedette al tavolo che aveva fatto riservare nel ristorante vicino casa << tranquillo ci vuole una pausa ogni tanto >> sorrise mentre si toglieva il soprabito << ho già ordinato per entrambi, spero vada bene >> - << sei strano, sicuro che vada tutto bene? >> gli domandò notando che stava praticamente riducendo le fette di pane in farina << lo so che tu hai bisogno di soldi per l’università e che abbiamo firmato un contratto ma … io non posso continuare a fingere >> disse serio, El impallidì << cosa stai dicendo? non puoi! >> disse cercando di soffocare il tono di voce troppo  << non capisci, io mi sono innamorato, io voglio stare con lei e non posso farlo se fingo di stare con te >> le spiegò << il management non accetterà mai >> sentenziò sperando di convincerlo a ripensarci << forse, ma se anche tu dici loro che non vuoi continuare abbiamo una possibilità in più … possono obbligare me a fingere ma non te >>  “hai una possibilità in più, io perderei tutto, il lavoro, l’università … perdere te!” pensò El mentre ascoltava Louis parlare << vedrai andrà tutto bene >> concluse lui stringendole la mano.
Finito il pranzo Louis l’accompagnò fino alla fermata della metro << posso sapere chi è la fortunata? >> El sfoderò un sorriso a 32 denti << si chiama Audrey >> - << quella Audrey? La Audrey di Harry – Louis si rabbuiò, e quando El capì della gaffe fatta cercò di rimediare - scusa non pensavo che … >> - << non è colpa tua, non potevi saperlo >> disse << e lui come l’ha presa? >> gli domandò << così bene che mi sono dovuto trasferire in albergo >> spiegò calandosi ancora di più la visiera del capello sugli occhi << per Harry non devi preoccuparti, siete come fratelli, troverete il modo di chiarirvi >> concluse salutandolo.

Eleanor passò il resto della giornata a pensare e ripensare alle parole di Louis “io non posso continuare a fingere” - “non capisci, io mi sono innamorato, io voglio stare con lei e non posso farlo se fingo di stare con te” - “possono obbligare me a fingere ma non te” – “vedrai andrà tutto bene”. Non voleva perderlo, sapeva che c’era solo un modo per provare a fargli cambiare idea: dirgli che lo amava. La mattina verso le 10:00 raggiunse l’albergo dover alloggiava, gli avrebbe detto ciò che provava per lui.

<< apri tu, deve essere Marshal >> spiegò Louis del bagno, Audrey aprì ma la persona che si trovò davanti non aveva per niente l’aspetto di un possibile Marshal. Era una ragazza, alta e magra capelli lunghi e un sorriso angelico << oh scusa devo aver sbagliato camera >> si scusò la giovane << chi stai cercando? >> le chiese Audrey << Louis Tomlinson, alla reception mi hanno detto che era qui >> spiegò << si è qui ma tu chi sei? >> domandò pur temendo la possibile risposta << sono la sua ragazza, Eleanor >>.
Come aveva fatto a non riconoscerla? Eleanor Calder, si erano incontrate a Los Angeles durante il tour dei ragazzi, ma ora con i capelli raccolti e i grossi occhiali non l’aveva proprio riconosciuta. Non se la ricordava così bella  “macosa sto dicendo? Dovrei essere furiosa. Mi aveva detto di averla lasciata”; presa dai suoi pensieri non si accorse che Louis era proprio li davanti a lei, El lo abbracciava e lui era incapace di reagire, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi in una camera d’albergo con Audrey ed Eleanor insieme. Non sapeva cosa fare, non poteva dire la verità ad Audrey anche perché il management l’avrebbe “ucciso” e non poteva nemmeno raccontare ad El chi era Audrey perché di conseguenza avrebbe dovuto dare mille spiegazioni.
<< El smettila - le disse scrollandosela di dosso – Audrey aspetta, posso spiegarti >> la pregò vedendo che stava raccogliendo le sue cose per andarsene << avevi detto di averla lasciata >> gli disse piuttosto pacata << è complicato >> si giustificò lanciando un’occhiata furtiva ad Eleanor << hai rovinato tutto, con me e con Harry … che classe che hai >> concluse uscendo di scena.
Louis rimase lì, fermo a guardare Audrey sparire dietro la porta. << ma sei impazzita? Cosa ci fai qui? -  urlò voltandosi verso El – io ti dico che sono innamorato di lei e tu, tu ti presenti in Hotel e fai la scena della fidanzatina gelosa >>  concluse imitando i gesti di Eleanor di pochi minuti prima << non sapevo che ci fosse anche lei, io ero venuta per dirti una cosa >> si giustificò << non ho voglia di ascoltarti, devo trovare Audrey e spiegarle tutto, dopo di che andrò a parlare con Marshal, questa storia è durata anche troppo >> concluse uscendo di corsa dalla camera dell’albergo.
Sapeva di aver esagerato ma non appena aveva notato come Louis guardava Audrey le era venuto spontaneo agire in quel modo; non che avesse ottenuto chissà quale risultato, anzi aveva solo dato a Louis un motivo in più per chiudere la “storia” con lei.

“sono Eleanor Calder, avrei urgente bisogno di vederla: si tratta di Louis, vuole annullare il contratto”
- Eleanor

“grazie dell’informazione, ci pensiamo noi. Mi stia bene”
- Marshall




 

... .???. ...
sono stata assente per un po' ma ora sono tornata, ho deciso che posterò ogni domenica!
cosa ne pensate di questo cpaitolo?
riuscirà la modest a sconfiggere l'amore?
lasciatemi la vostra recenzione 
un bacio :) 


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Capitolo 17
*** - HALLOWEEN: the night of meeting ***




- HALLOWEEN: THE NIGHT OF MEETING  -
 



X FACTOR
Eleonora Bosio, Yendry Fiorentino, Noemi Borlera, Gaya Misrachi e Audrey Evans, erano questi i nomi delle ragazze in gara alla sesta edizione di x factor, categoria donne 16-24 .
Audrey era ufficialmente entrate ad x factor, era felicissima non vedeva l’ora di iniziare questa nuova esperienza. Era pronta, avrebbe impegnato tutta se stessa per raggiungere il suo obbiettivo, non voleva lasciarsi distrarre da stupidi problemi di cuore anche perché era già abbastanza difficile separarsi da i gemelli per un periodo di tempo indefinito, infatti non appena varcata la soglia del loft, dove avrebbe alloggiato per tutta la durata dello show, non avrebbe più potuto aver contatti con il mondo esterno, ne chiamate ne messaggi.
 
29.10.2012
<< Audrey, potresti seguirmi, dobbiamo parlarti di una cosa >> Alberto il vocal coach della sua categoria la chiamò facendole segno di seguirlo << cosa succede? >> domandò la ragazza vedendo tutti i giudici e i responsabili del programma riuniti intorno al tavolo << siediti Audrey >> disse Elio << ci sono alcune cose di cui dobbiamo parlare >> esordì un uomo sulla cinquantina che non aveva mai visto, Audrey annuì sperando che le facce preoccupate i toni seri fossero solo una formalità << si sta avvicinando la terza puntata del programma – la giovane annuì – il 1° novembre gli ospiti saranno gli Scissor Sisters e i One Direction >> - << cosa? >> domandò d’istinto sentendosi improvvisamente mancare l’aria << sappiamo che ha avuto una storia con Harry Styles, non vorremmo che … >> - << Harry? Non dovete preoccuparvi tra noi è tutto finito, siamo solo ottimi amici, ma vi assicuro che durante la puntata non ci saranno problemi, manterrò le distanze da lui e dal resto del gruppo, veramente non c’è nulla di cui dobbiate preoccuparvi >> Audrey interruppe il discorso dell’uomo e iniziò a parlare a macchinetta; era visibilmente agita, l’idea di ritrovarsi davanti Louis in diretta nazionale non la rendeva tranquilla. <<  se è tutto tornerei da … >> azzardò alzandosi in piedi << veramente ci sarebbe un’altra cosa, stamattina presto abbiamo ricevuto una telefonata da tua madre Beth, ci ha chiesto se sia possibile farti tornare a casa per un paio di gironi >> spiegò il direttore del programma mentre gesticolava con la penna << è successo qualcosa? i gemelli stanno bene? >> domandò allarmata << preferiamo non dirle niente, le dirà tutto sua madre quando tornerà a casa >> le spiegarono  << come? Non capisco, torno a casa? >> Audrey non capiva, perché nessuno voleva spiegarle cosa stava succedendo? << le sono stati concessi alcuni giorni da passare a casa con la sua famiglia, a condizione che non esca in pubblico facendosi notare troppo >> concluse << e la diretta? Potrò partecipare comunque? >> chiese guardando Elio << tornerai in tempo per la diretta, tranquilla, ora preparati ti accompagneranno a casa non appena sarai pronta >> le spiegò sorridendole.  
 
Arrivata a casa, depositò le valige nell’androne e corse veloce fino alla porta di casa, la sua incredibile fantasia aveva già galoppato abbastanza, doveva capire cosa stesse succedendo.
<< zia? Ciao! – Audrey si richiuse la porta alle spalle – cosa ci fai qui? Dov’è la mamma? E i gemelli? >> le domandò mentre la saluta << torneranno a momenti, sono andati dal pediatra i gemelli hanno la varicella >> le spiegò << la varicella? Zia mi state prendendo in giro? >> le chiese, conosceva sua madre e sapeva che non sarebbe bastata una varicella a mandarla in crisi << si Anastasia è stata la prima e poi l’ha passata a William -  spiegò fingendo di non capire lo stupore della nipote –  ti piegherà tutto tua mamma appena rientra >> concluse.
Quando sua madre tornò a casa, Audrey tentò di estorcerle il vero motivo per cui l’aveva fatta tornare a casa con tanta urgenza, proprio non riusciva a credere che una comunissima varicella avesse fatto impazzire sua madre Beth, avevano ed aveva affrontato di peggio, sapeva che il vero motivo era un altro ma nessuno voleva confessarglielo.
  
31.10.2012



Se ne stava li con il volto spiaccicato contro il vetro della finestra, osservava la città. Guardava scrupolosamente ogni minimo particolare, cercava in ogni passante il volto di Audrey, sperava di riconoscerla, sperava di vederla camminare proprio li, davanti alla sua finestra.
<< Lou per favore smettila, non sopporto di vederti così >> Harry sospirò guardando l’amico << scusa, ora mi faccio una doccia e mi riprendo >> non fece in tempo a concludere la frase che il riccio lo interruppe pregandolo di non continuare oltre.
 
 “Hotel Principe di Savoia. Appena arrivate chiama ”
- Harry
 
“la situazione è più complicata del previsto, Audrey non può uscire fa parte delle condizioni ”
-  Sara
 
“condizioni? Sara lo so che ti sto chiedendo molto ma è importante”
- Harry
 
“le condizioni di x factor (dovresti saperlo) cercherò di fare il possibile, voglio anche io vederla felice”
- Sara
 
….
 
<< te ‘ho già detto non posso, quelli di x factor sono stati chiari: non devo farmi vedere in pubblico, nessuno sa che sono tornata a casa >> spiegò Audrey per l’ennesima volta << ma … è solo per qualche ora >> insistette Sara << potrei essere eliminata dallo show, perché non lo capisci? >> non riusciva a capire quale fosse il problema, perché non potevano rimanere a casa << è importante >> commentò la bionda << mi vuoi spiegare perché insisti tanto? Prima mia madre che mi fa tornare a casa perché preoccupata per la varicella dei gemelli, ora tu che insisti per uscire, proprio non vi capisco -  Audrey finì per alzare il tono di voce e così William che dormiva accanto a lei si sveglio piangendo – devo riaddormentarlo, mi aspetti di la per favore >> chiese all’amica che armeggiando con il telefono uscì dalla camera da letto.
….
<< ha che ora uscite? >> Beth sussurrò a Sara non appena la vide arrivare in soggiorno << non credo che usciremo, Audrey non ne vuole sapere, è preoccupata per ciò che potrebbe succedere se qualcuno la vede e la riconosce >> spiegò Sara a Beth e Chloe << testarda e ansiosa come sua madre >> commentò Chloe sorridendo << provo a convincerla io >> concluse Beth raggiungendo la figlia in camera.

<< mamma >> Audrey abbracciò la madre di colpo << tesoro mio cosa succede? >>  -  << mi manca sentirmi bimba, sentirmi la tua bimba, mi sembra di crescere così in fretta >> confessò stringendosi ancora più forte alla madre << tu sarai sempre la mia bambina, la mia piccolina. È un periodo intenso ma vedrai che fra poco tutti i pezzi del puzzle andranno al loro posto e così potrai vedere finalmente l’immagine nel suo insieme, devi solo aver pazienza >> le disse guardandola negli occhi << come fai ad esserne sicura? >> domandò Audrey << perché sono tua madre e certe cose le sento, fidati di me … ora asciugati le lacrime e preparati per uscire >> concluse << anche tu con questa storia, perché volete farmi uscire a tutti i costi? >> le chiese << perché è da tanto che tu e Sara non passate una serata da sola, domani devi tornare ad x factor quindi goditi questa serata e dimenticati di tutto il resto >> - << ma … >> cercò di replicare << niente ma, corri a preparati >> concluse Beth senza darle il tempo di controbattere.
 

 
<< allora noi usciamo, voi siete sicuri di non voler venire? >> domandò Zayn rivolgendosi ad Harry e Niall << sicurissimi >> rispose il riccio << andate e divertitevi >> aggiunse il biondo sorridendo. Così Liam, Louis e Zayn uscirono, insieme a due guardie del corpo,  per raggiungere l’“Hollywood” una discoteca dove avrebbero passato la notte a scatenarsi a suon di musica.

<< non entreremo mai, guarda che fila che c’è >> Audrey era la negatività fatta a persona << vedrai che fra poco siamo dentro, rilassati e goditi la serata >>
 
“Harry, siamo fuori dal locale. C’è una fila kilometrica non entreremo mai.”
- Sara
 
“provo a sentire i ragazzi, vedo se riescono a farvi entrare”
- Harry
 
Cinque minuti dopo il butta fuori che controllava la fila le fece entrare, dicendo loro che erano attese al bar << tu mi nascondi qualcosa lo so, me lo sento >> urlava Audrey all’amica << cosa? Non capisco … senti aspettami qui, torno subito >> concluse Sara scomparendo tra la folla.
<< un Long Island, per favore >> ordinò al barista allungandogli il bigliettino del free - drink
<< oddio scusa, scusa non … >> - << Audrey? >> -  << Louis? >>
Tutto intorno a loro sembrava essersi fermato: la musica, le luci pirotecniche, i balli disordinati e confusionali di chi li circondava, tutto appariva così distante così lontano. Esistevano solo loro due, loro due insieme persi e incantati l’uno negli occhi dell’altra.
Lei si lascio guidare da lui e insieme raggiunsero la macchina sul retro del locale, solo quando  l’autista mise in moto i due ritrovarono la parola.
<< cosa ci fai qui? >>  le domandò con un filo di voce << mi ci hai portato tu >> rispose facendogli notare le loro mani ancora intrecciate << intendevo nel locale? Voglio dire non è strano che con tutti i locali e con tutte le persone presenti noi due siamo riusciti ad incontrarci? >>  Louis non riusciva a credere di averla li con lui << sono sicura che c’è lo zampino di Sara e mia madre >> disse lei, finalmente tutti le domande avevano trovato una risposta << senti non mi interessa sapere chi o cosa mi ha permesso di incontrarti, ora sei qui, siamo qui, io devo spiegarti >> - << non c’è  bisogno di spiegazioni, hai preferito stare con lei, lo capisco … Eleanor è bellissima e … >> mentre parlava distolse lo sguardo da Louis, le faceva male sapere che a breve l’avrebbe dovuto lasciare andare << respira e lasciami parlare, non trarre sempre conclusioni affrettate, io voglio stare con te, tra Eleanor e me non c’è mai stato niente era … è sempre … >> - << non credo sia il caso che lei >>  l’autista, non che body-guard lo interruppe fissandolo serio attraverso lo specchietto retrovisore; Louis trasalì, come faceva a raccontare la verità a Audrey se tutti remavano contro di lui << noi alloggiamo qui, vuoi salire? >> le chiese sperando in un si << è tardi, domani avete un concerto e un’intervista, è meglio che si riposi, ci penserò io a riaccompagnare la signorina Audrey a casa >> - << Nicolas per favore >> insistette Louis << mi dispiace ma non posso, lo sai che … >> - << Audrey, mi dispiace >> le disse abbracciandola << ci vediamo domani >> lo saluto lei << domani? >> chiese confuso << x factor, ricordi … alla fine ho superato anche gli home visit >> Louis non ebbe nemmeno il tempo di risponderle che la macchina sfrecciò via.
 
01.11.2012



<< bentornati al teatro della luna, x factor “Let’s band” è nel pieno dello svolgimento, si è appena conclusa la prima manche: Alessandro è andato al ballottaggio e tra poco partirà la seconda manche … ma ora fermiamo tutto perché voglio presentarvi una band: sono gli idoli dei teenager di tutto il mondo, un fenomeno nato da x factor UK e che a colpi di record ha conquistato folle di ragazze tra Europa e Stati Uniti, questa è la potenza di x factor. Pubblico in ascolto, pubblico in sale e pubblico a casa loro sono qui con  “Live while we’re young” signori e signore i One Direction! >>  lo spettacolo iniziava, Audrey si godeva il live dei ragazzi da dietro le quinte, a stento riusciva a mantenere la calma; erano così vicini eppure così distanti.
“spero tu abbia il telefono acceso, perché se no il mio messaggio sarebbe inutile. So che a breve dovrai esibirti ma io devo vederti, devo parlarti e questo è l’unico modo per farlo, ti aspetto nel guardaroba, quello vicino al dietro le quinte.”
- Louis
 
Audrey trasalì nel leggere il messaggio, i produttori erano stati chiari “niente problemi con i ragazzi” ma lei doveva e voleva vederlo, così con la scusa di prendere una boccata d’aria usci dalla sala comune  << Audrey, fra poco sei in scena dove vai? >> la fermò il vocal coach della sua categoria << io? Volevo prendere un po’ d’aria, sai la tensione … >> - << lo sai che non puoi raggiungere vedere Harry, se qualcuno vi filmasse o vi fotografasse potrebbe sembrare che tu sia entrata ad  x factor … >> - << non stavo minimamente pensando … >> - << senti io ora torno di la e faccio finta di non averti visto, tu però pensaci bene ok >> concluse facendole l’occhiolino.

<< Louis >> lo salutò abbracciandolo << speravo venissi >> le confesso sorridendo << mi spieghi cosa sta succedendo? Perché tutto questo segreto? >>  gli domandò a bassa voce pur sapendo che erano da soli << tra me ed Eleanor non c’è mai stato niente, ecco te l’ho detto, è tutta … >> - << Audrey! >> si sentì mancare, Alberto, il vocal coach, l’aveva tradita << eravamo stati chiari, non dovevi incontrare i ragazzi >> la rimproverò il direttore << ma nessuno ci ha visto, nessuno verrà a saperlo … io dovevo … >> - << tu dovevi rispettare gli accordi, niente uscite durante il periodo a casa e invece ci sono molte foto sul web dove ti si vede entrare in una discoteca e niente incontri con i ragazzi >> le spiegò serio << mi dispiace ma … >> non ebbe il tempo di concludere che il direttore riprese a parlare << saluti il ragazzo e torni nella sala comune, ormai la serata deve andare avanti ma domani io e lei avremo molto su cui discutere >> Louis provò a spiegare che era stato lui ad organizzare l’incontro ma a nessuno sembrava importare << non posso >> disse la mora stringendo la mano di Louis << come scusi? >> - << la produzione domani mi dirà sicuramente che dovrò lasciare il programma, se non addirittura stasera, quindi perché continuare, ne ho passate abbastanza, mi sono sempre lasciata guidare dai fatti e dal destino ma questa volta decido io … >> - << lei non può >> - << io voglio stare con lui e se per farlo devo lasciare il programma allora lo farò >>  concluse liberandosi da un enorme peso << Audrey sei sicura, questo è il tuo sogno, non devi … >> Louis cercò di farla ragionare << sono sicura >>  gli disse baciandolo.
Era da tanto che non si sentiva così felice, finalmente era libera di respirare a pini polmoni. Insieme raggiunsero il resto del gruppo, inutile descrivere l’espressione compiaciuta che fece Harry non appena li vide mano nella mano.
L’emozioni e la felicità però svanirono non appena la sicurezza si rese conto di cosa stava succedendo, subito corsero verso Louis e lo separano da Audrey costringendolo a salire in auto.
La giovane rimase impietrita, guardando l’auto dei ragazzi andarsene a tutta velocità.
 
 
 
 
 
 ... ??? ...
ormai la nostra storia è nel pieno dello svolgimento, sepre più colpi di scena, sempre più intrighi e problemi. proprio quando pensi che tutto stia procedendo per il verso giusto BOOM ecco che uun nuovo imprevisto sbuca da dietro l'angolo.
spero vi piaccia leggere questa ff io mi sto davvero impegnando a scriverla :)

vorrei arrivare almeno a 3 recensioni dopo di che posterò il nuovo capitolo...almeno so cosa ne pensate: ci sono molte visite e vi ringrazio sono davvero felice ma vorrei anche sapere cosa ne pensate se no non so dove sbaglio ecc.
detto ciò vi saluto un bacio 




 

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Capitolo 18
*** tell me the truth ***


- TELL ME THE TRUTH -

   
Italia
“mi spieghi cosa sta succedendo? Perché ti hanno portato via in quel modo?”
“Lou rispondimi per favore”

...

“ho lasciato il programma, sono venuta via con te e tu sei sparito, un’altra volta. Questo è l’ultimo messaggio che ti scrivo”
- Audrey
 
Fissava il display nell’attesa che Louis si facesse vivo, erano 2 gironi che non lo sentiva sicuramente erano già rientrati a Londra e lei non l’avrebbe più rivisto. Aveva perso tutto: x factor e Louis; in teoria le rimaneva la scuola a Londra ma non sapeva se continuare in fondo, si ripeteva “il mio è sempre stato un sogno, e a meno che io non sia cenerentola il mio sogno non diventerà mai realtà”. Così se ne stava a Milano con sua madre Beth e i gemelli in attesa di prendere una decisione definitiva.
 
Londra
<< Louis perché non le rispondi, non puoi arrenderti così >> Zayn gli sedeva accanto cercando di farlo ragionare – Harry ti prego digli qualcosa tu >> insistette il moro rivolgendo le sue attenzioni al riccio <<  ragazzi sto bene, è meglio così non avrebbe mai capito la situazione e tutto sarebbe degenerato >> si intromise il diretto interessato lanciando il cellulare sul divano mentre si alzava << qui l’unica cosa ad essere degenerata è il tuo cervello >> gli urlò Harry << come scusa? >> - << ci risiamo >> balbetto Zayn portandosi una mano sulla fronte, da quando erano tornati la tensione in casa era pesante << hai capito benissimo, sei un deficiente … le hai detto la verità, lei ha rinunciato ad x factor per te e tu sparisci perché la situazione si fa difficile, sei un vigliacco >> il riccio non si fece problemi a sputare addosso all’amico la sua sentenza << è solo colpa tua se sono in questa situazione >> rispose Louis << ragazzi calmatevi >> Niall cercò di intervenire ma venne zittito dalle occhiate fulminanti dei due << sentiamo perché sarebbe colpa mia? >> gli domandò << perché eri tu quello a dover firmare questo stupidissimo contratto e invece … invece … lasciamo perdere è meglio >> concluse uscendo da casa di Zayn << se uno stronzo – urlo Harry – Zayn stasera dormo qui >> concluse lasciandosi cadere vicino all’amico.
Di solito quando Harry era arrabbiato non voleva nessuno intorno, nessuno a parte Louis, stessa cosa valeva per il maggiore ma, stavolta erano da soli, Zayn e Niall sapevano che qualunque casa avrebbe detto, avrebbero causato più male che bene, dovevano dar loro il tempo di sbollire la rabbia così dopo aver mandato un messaggio a Liam, disperso per Londra con Danielle uscirono.

<< Harry e Louis? Avevo capito che era una cosa importante>> disse Liam non appena raggiunse i ragazzi << Harry è casa mia e Louis a casa sua >> spiegò il moro << hanno litigato >> continuò Niall con la bocca piena di patatine << di nuovo? Perché >> chiese osservando il menù << vuoi il racconto per intero o un riassunto? >> chiese ironico Zayn << credo che un riassunto vada più che bene >> gli rispose << si vogliono troppo bene, vorrebbero aiutarsi a vicenda ma non sanno come fare e così finiscono per litigare >> gli spiegò << litigano perché si vogliono troppo bene? Devo dire che ha senso >> commentò << dobbiamo fare qualcosa, la situazione gli sta sfuggendo di mano, anzi ci sta sfuggendo di mano >> concluse Niall, osservando gli amici.
 

 
<< Harry? >> domando a Zayn che gli aprì la porta << in camera >> gli rispose stropicciandosi gli occhi ancora mezzo addormentato. Louis raggiunse l’amico, la porta era socchiusa << posso entrare? – il riccio non rispose – senti mi dispiace non le pensavo veramente quelle cose >> gli disse << quella cos’è? >> domandò indicando l’oggetto incellofanato che il maggiore teneva tra le mani << una torta, per farmi perdonare >> rispose sorridendo << tu non sai cucinare >> gli ricordò Harry << si infatti non credo si possa mangiare >> spiegò scoprendo quella che avrebbe dovuto essere una torta, ma che in realtà si era trasformata in un mattone molto abbrustolito. I due si abbracciarono scusandosi a vicenda.
 
“ alle 15:00 ti aspetto agli studi della Modest, Richard deve parlarci, c’è qualcosa che devi dirmi?”
- Marshall
“ne parliamo dopo”
- Louis
 
<< quelli della Modest vogliono vedermi, Marshall mi aspetta li per le 15:00 … io da solo non credo di farcela >> spiegò  << ti accompagniamo tutti >> gli risposero i ragazzi in coro << siamo come fratelli e non ti lasceremo solo >>
Era spaventato da come avrebbero potuto reagire quelli del management ma, ora che aveva il supporto di tutti si sentiva più forte e meno solo.
 
Studi Modest Management
<< le ho già detto che non posso darle questo tipo di informazione, la prego di uscire o sarò costretta a chiamare la sicurezza >> - << la prego io devo vederlo, devo dirgli la verità prima che lo facciano loro … deve lasciarmi passare >> Audrey insisteva ma la segretaria non voleva sentire ragioni << mi sembra una ragazza intelligente perché deve … >> - << perché io lo amo, la prego mi dica dov’è >> - << Audrey? >> - << Liam, ti prego dille che mi conosci >> gli urlò salutandolo, Liam fece cenno di lasciarla passare << come sapevi che eravamo qui? >> le domandò salutandola << Eleanor, mi ha chiamato due gironi fa … Louis? >> chiese interrompendo il racconto << è dentro con Marshall, gli altri sono andati a prendersi un caffè >> spiegò << io devo parlargli >> insistette << non ti faranno entrare, ci hanno mandato tutti fuori >> Audrey non volle sentire ragioni si precipitò verso la porta ed entrò.
 
 …
 
Qualche minuto prima
<< voi non la conoscete, non sapete niente di lei >> Louis cercava di mantenere la calma ma il comportamento di Richard lo metteva a dura prova << quindi lei crede di conoscerla? >> gli domandò con tono acido, Louis annuì << allora mi sa dire chi sono Anastasia e William >> - << chi? >> domandò confuso << aspetti la prego >>   
 

 
<< Audrey? >> -  << signorina la prego >> il direttore del management la richiamò serio << Louis, io devo dirti una cosa, te l’avrei detta prima ma c’era sempre qualcosa che ci interrompeva >> - << tranquilla qualunque cosa sia non ti allontanerà da me >> le disse abbracciandola << io non ne sarei così sicuro - li interruppe il direttore – la qui presente Evans Audrey è madre di due gemelli: Anastasia e William se le nostre informazioni sono esatte >> Richard disse tutto così velocemente che Audrey non ebbe il tempo di reagire.
Louis la allontanò da se, la guardava con aria confusa e interrogativa unita ad un pizzico di delusione << è la verità? >> le chiese con un filo di voce << volevo dirtelo >> gli rispose con gli occhi lucidi << ma non l’hai fatto perché eri troppo impegnata a farmi notare quanto non fossi sincero con te … da che pulpito >> urlava, aveva gli occhi pieni di lacrime ma non voleva piangere, non li, non davanti a lei, non davanti a loro << cazzo >> urlò prendendo a calci una sedia che finì a terra.
<< non avevate il diritto di fare questo >> disse singhiozzando ai due del management << signorina Evans, lei non capisce dietro a questi ragazzi c’è un giro di milioni se non miliardi di euro, abbiamo investito molto su di loro e non possiamo permettere che una stupida cotta influenzi tutto ciò rischiando di mandare tutto a rotoli, spero lei capisca >> le disse con tono pacato come se non fosse successo niente << voi non vi rendete conto, loro sono solo dei ragazzi, ragazzi che stanno vivendo il loro sogno, non sono marionette voi non potete gestire le loro vite senza tener conto dei loro sentimenti >> spiegò provando a calmarsi << soldi e sentimenti non possono essere messi sullo stesso piano >> Audrey capì che non avrebbe ottenuto niente così salutò e uscì doveva parlare con Louis prima che fosse troppo tardi.
 

 
<< ti prego rispondi, Louis rispondi per favore … odio dover parlare con la tua segreteria >> concluse chiudendo l’ennesima chiamata senza risposta << tesoro perché non ti calmi, vedrai che non appena vedrà che l’hai cercato ti richiamerà >> la rassicurò sua zia << non penso lo farà, ha scoperto di Anastasia e William, non vorrà più saperne di me >> spiegò << se ti ama come ha detto ti chiamerà, l’amore può tutto >> sua zia Chloe era un’inguaribile romantica, come sua madre e come lei, del resto, anche se dopo tutto ciò che aveva passato il suo romanticismo stava svanendo.
 

 
Due bambini. Due gemelli. Anastasia e William: questi due nomi gli riempivano la mente. No riusciva a smettere di pensare a quello che aveva appena scoperto. Pensava e ripensava ma non riusciva a decidersi sul da farsi: come poteva fidarsi ancora di lei, le aveva mentito per tutto questo tempo. Pensava di conoscerla ma ora si rendeva conto che non la conosceva per niente.
<< come stai? >> i quattro lo squadrarono non appena il maggiore mise piede in salotto << non iniziate a fare domande del tipo “come stai?” – “hai bisogno di qualcosa?” e via dicendo, sto bene, va tutto alla grande ok? - spiegò agli amici che annuirono in silenzio – sentite io esco, vado da Eleanor ho bisogno di parlare con lei >> concluse salutandoli.
 
Lei era l’unica che poteva realmente capirlo, era l’unica incastrata come lui in questo contratto vincolante. Harry, Zayn, Liam e Niall poteva comprenderlo in parte ma non sapeva cosa si provasse a non poter decidere della propria vita. Con El invece poteva parlare liberamente, perché lei viveva nella stessa condizione.
<< il ritratto della felicità, che cosa succede? Problemi con i ragazzi? >> gli chiese salutandolo e porgendogli un cappuccino caldo << la mia vita è una bugia, una fitta rete di menzogne … sono così abituato a mentire che ormai faccio fatica a capire cosa sia reale e cosa no … mi sento  intrappolato >> le spiegò cercando di non apparire patetico << perché dici questo? >> domandò preoccupata << pensavo di aver trovato una ragazza di cui fidarmi, a cui poter raccontare tutto e con la quale essere me stesso, invece … invece non era che una bugiarda >> disse tra un sorso e l’altro << Louis mi dispiace, non so cosa dire se non che se hai bisogno io ci sono, per qualunque cosa >> gli ricordò stringe dogli la mano <<  grazie El >> le sorrise.
Passarono insieme l’intera giornata, perdendosi in chiacchiere e discorsi infiniti.
 << io sono arrivata >> gli fece notare indicando il portone di casa << grazie per la bella giornata era da tanto che … >> le sue labbra si avventarono su quelle di Louis, interrompendolo << che significa? >> domandò lui guardandola negli occhi << Louis io … io >> lui le prese il viso tra le mani e la baciò nuovamente, sempre con più foga.
Salirono in casa senza mai separarsi l’uno dall’altra, continuavano a baciarsi chiedendo sempre di più, ancora e ancora. Entrambi sapevano che se si fossero spinti oltre avrebbero varcato una soglia dalla quale non sarebbero tornati indietro molto facilmente; nonostante la loro consapevolezza i due non si fermarono e così finirono per unirsi in una danza senza amore, addormentandosi esausti fino alla mattina seguente.
 
La mattina seguente
“che cazzo ho combinato? Sono un coglione, come ho potuto” Louis si alzò dal letto cercando di fare meno rumore possibile si rivestì in tempo record e lasciò l’appartamento di Eleanor prima che lei si svegliasse.
 Non riusciva a credere che si fosse lasciato andare, si sentiva un verme per essere stato con El ma, soprattutto si sentiva un verme per come era scappato: nessun biglietto, nessuno messaggio niente, era uscito senza voltarsi indietro.
Camminava per le vie della città appena svegliata sperando che la brezza mattutina lo aiutasse a sentirsi meno sporco.
Fermo ad un incrocio, nell’attesa che la luce del semaforo diventasse verde, estrasse il suo i-phone dal cappotto, erano giorni che lo teneva spento, non voleva sentire nessuno oltre ai ragazzi e alla sua famiglia, lo accese: 40 chiamate perse e altrettanti messaggi non letti da parte di Audrey; si senti un nodo alla gola e così spense di nuovo il telefono.
Camminò fino a che non raggiunse lo studio di registrazione dove lavoravano, entrò d’istinto aveva bisogno di silenzio e questo era il posto esatto.

<< siamo mattiniere eh? >> Audrey gli sorrise nel vederlo con in capelli tutti arruffati << non pensavo dormissi, Louis c’è?  >> domandò, Harry accennò un no con la testa << lo vuoi un caffè? >> il riccio annuì arenandosi sul divano.
<< allora, tu hai due bambini … come si chiamano? >> le domandò mentre faceva colazione << Anastasia  e William >> - << è per questo che mi hai lasciato? >> chiese con nonchalance << si chiamava Matteo, stavamo insieme, poi sono rimasta incinta e lui mi ha lasciata … quando ha saputo che uscivo con te ha minacciato di rendere pubblica la notizia dei gemelli e di tirare in mezzo te e il gruppo, io non volevo causarvi problemi e così ho preferito andarmene >> - << fra di noi non avrebbe funzionato comunque >> le sorrise Harry << Louis? >> gli chiese << non è tornato a casa stanotte, veramente non so dove sia >> - << puoi dirgli che sono passata >> disse preparandosi per andarsene.
 
 
 
 
 ... .???. ...
la verità è venuta fuori e come sempre quando una verità viene tenuta segreta per tanto tempo, quando viene rivelata non causa reazioni positive ...
Louis e Audrey supereranno anche questa?
Eleanor, perchè maii avrà avvertito Audrey? nasconde qualcosa o si è solo pentita per ciò che ha confessato alla modest?!
un bacio <3  

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Capitolo 19
*** rewind ***


- REWIND -


 
24.dicembre.2012
Doncaster
<< viene anche Eleanor alla festa >> gli domandò Jay, sua madre, mentre finiva di sistemare gli ultimi piatti nella lavastoviglie << no El non riesce a venire, sai è molto impegnata con l’università >> mentì, non aveva mai trovato il coraggio di raccontare a sua madre e alla sua famiglia che la storia tra lui ed Eleanor fosse in realtà una mera finzione << che peccato, sarebbe stato un modo per conoscerla meglio >> spiegò Jay sorridendo al figlio << sarà per un’altra volta mamma >> concluse abbracciandola.
Non aveva la ben che minima voglia di festeggiare, ma sapendo quanto sua madre si fosse impegna ad organizzare il party Louis  non poteva fare altro che sorridere e godersi i gironi insieme alla famiglia.

 
Holmes Chapel
<< Audrey sei … sei bellissima Louis rimarrà senza parole >> arrossì nel sentire le parole di Harry << grazie, per tutto quello che stai facendo, ti voglio bene >> disse sistemandogli il colletto della camicia << allora i gemelli sono pronti, io sono pronto tu sei pronta, Paul ci aspetta di sotto direi che non manca niente >> concluse dirigendosi verso l’uscita con in braccio la piccola Anastasia che si divertiva a giocare con i suoi riccioli.
<< sei sicuro che … >> Audrey non fece in tempo a finire la frase che Harry la interruppe spiegandole che sarebbe andato tutto per il meglio “Louis ti ama” le ripeteva << lui mi ama? Harry non ci vediamo da quando ha scoperto dei gemelli >> gli faceva notare ogni volta lei << fidati di me ok? >> annuì appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo, dopo neanche pochi minuti si addormentò.
Harry sperava con tutto se stesso di non sbagliarsi, era sicuro che l’amico provasse ancora qualcosa per la mora, farli incontrare era l’unico modo per farli ragionare e far capir loro che si amavano. Perché loro si amavano, anche se entrambi avevano paura ad ammetterlo; doveva per forza essere così perché se no, non si sarebbe mai perdonato di averli fatti “soffrire” illudendoli facendoli incontrare.
 
Dopo quasi 2 ore di viaggio finalmente arrivarono a Doncaster, raggiunsero l’hotel dove si sarebbe tenuta la festa e aspettarono che tutto fosse pronto.
<< tu rimani qui, ti mando io un messaggio per dirti quando è il momento giusto >> le spiegò Harry facendole l’occhiolino.
Raggiunse Liam e poi insieme raggiunsero la festa << Auguri >> urlarono i due cogliendo di sorpresa Louis che se li vide sbucare dal nulla abbracciandolo << che bella sorpresa >> sorrise nel vederli << ma smettila, sapevi che saremmo venuti, Zayn e Niall si scusano ma non sono riusciti a liberarsi >> spiegò Liam << allora come ti senti ad essere il più vecchio del gruppo? >> domandò scherzando Harry.
 
<< è ora della torta >> urlarono le sorelle si Louis in coro mentre due camerieri entravano in sala con un carrello; le luci diventarono sempre più soffuse e una melodia conosciuta iniziò a diffondersi nella stanza.
<< che succede? Questo non era organizzato >> la madre di Louis chiese ai due camerieri ma nessuno dei due seppe spigarle cosa stava succedendo.

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Hello, hello I know it’s been a while but baby
I got something that I really wanna let you know
Yeah, something that I wanna let you know

You say, you say to everybody that you hate me
Couldn’t blame you coz I know I left you all alone, yeah
I know that I left you all alone

And yeah, now I’m back at your door
You’re looking at me unsure
I should’ve seen it before
You’re all I think about baby

I was so stupid for letting you go
But I know you’re still the one
You might have moved on, but girl you should know
That I know you’re still the one

I know I’m saying too much
But I won’t ever give up
I was so stupid for letting you go
But I know you’re still the one
I know you’re still the one

Hello, hello I’m really hoping you’ll forgive me
I keep talking, begging tell me what I wanna hear, yeah
Girl just tell me what I wanna hear

I tried, I’m tired to start again and find somebody
But I remember all the times and all the words we said, yeah
I can’t get it out of my head

And now I’m back at your door
You’re looking at me unsure
I should’ve seen it before
You’re all I think about baby

I was so stupid for letting you go
But I know you’re still the one
You might have moved on, but girl you should know
That I know you’re still the one

I know I’m saying too much
But I won’t ever give up
I was so stupid for letting you go
But I know you’re still the one
Hey, you, you’re still the one
Hey, you, you’re still the one
Hey, you, you’re still the one
Hey, you, you’re still the one

I know I’m saying too much
But I won’t ever give up
I was so stupid for letting you go
But I know you’re still the one
I know you’re still the one

“Louis mi dispiace, per averti fatto soffrire, per averti mentito, per non averti dimostrato quanto tu sia importante per me”
 
<< va da lei >> Harry e Liam diedero una piccola spinta all’amico che era rimasto impalato.
Gli ospiti si scambiavano occhiate perplesse, nessuno capiva cosa stesse succedendo, nessuno conosceva quella ragazza, nessuno capiva, nessuno tranne i diretti interessati.

<< ricominciamo da capo? … piacere sono Audrey Evans, sono italiana ma ormai vivo a Londra … sono madre di due splendidi bambini: Anastasia e William >> disse allungando la mano verso Louis << Louis Tomlinson, oggi è il mio compleanno e ho appena ricevuto il regalo più bello della mia vita  … canto in un gruppo i One Direction, li conosci? >> sorrisero e si abbracciarono. Erano consapevoli che non sarebbe stato facile, avevano tanto su cui lavorare e tanto da raccontarsi, non sarebbe stato facile ma loro volevano provarci.
 
Un amore può dover affrontare mille ostacoli, due innamorati potrebbero non riuscire a sopravvie ma è sempre giusto provarci, lottare fino alla fine contro tutto e tutti, perché? Perché noi dobbiamo essere i primi a provarci; perché se un amore finisce a causa delle nostre paure ce ne pentiremo a vita.
Nella vita bisogna sempre avere un obbiettivo, un traguardo, un sogno e fino a che non abbiamo provato tutte le strade non dobbiamo arrenderci: sarebbe la fine di noi, la fine di tutto, sarebbe il più grande errore della nostra vita.
Lotta e non smettere di sognare.
 
  

 ... .???. ...
sono un'inguaribile romantica e quindi non poteva che andare a finere così ... ora sono un po' indecisa sul da farsi: continuare a pubblicare i resto dei capitoli o concludere e lasciare a voi di continuare con l'immaginazione?
fatemi sapere lasciando una recensione 
un bacio <3 

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