Just you and me.

di _emptiness_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uncomfortableness. ***
Capitolo 2: *** emptiness ***



Capitolo 1
*** uncomfortableness. ***


In quel periodo tutto era strano, passavo le mie giornate nel vuoto aspettando una vita che non sarebbe mai stata la mia. A volte chiedevo a me stessa come fosse possibile vivere in questo modo, vivere con il costante rimorso di aver commesso un qualche strano errore nel corso della vita così grande da aver costretto dio a lasciarmi alla deriva.
Quel pomeriggio, come sempre, non avevo un granchè da fare; avrei passato il mio tempo cercando di decidere che film guardare, cosa mangiare, oppure a provarmi quei graziosi vestitini primaverili molto vintage di mia sorella che molto probabilmente non avrei mai messo. Non ero male, alta 1,70, fisico asciutto, capelli mori ,proprio come i miei occhi che un paio di volte erano stati definiti graziosi e la carnagione perennemente abbronzata; non mi importavano queste cose però, anche perchè nessuno a parte me ci avrebbe mai fatto caso.
Avevo passato i miei primi due anni di liceo nell'ombra, nessuno mi aveva notata, forse era colpa delle mie enormi felpe capaci di nascondere tutto di me o forse il fatto che non mi interessasse più di tanto avere una vita sociale.
La conclusione di tutto è che che mi sentivo veramente sola, vivevo con mia sorella maggiore maggie , che ha 24 anni, in un minuscolo appartamentino in cui si faceva fatica perfino a respirare, figuriamoci quando lei portava le sue "conquiste" della discoteca a "dormire" da noi, mancava l'aria per un mese con tutta quella che respiravano in una sola notte!
Ovviamente lei nemmeno si accorgeva di me, di quando mi sentissi sola o di quanto avessi bisogno di lei...per la verità nessuno se ne accorgeva ma in fondo non li biasimavo, nessuno avrebbe voluto avere come amica "Libby la ragazza invisibile" oppure "Libby la sfigata".
In sedici anni di vita non avevo mai avuto un ragazzo, tranne quel ragazzino in seconda elementare che mi baciò mentre giocavamo a nascondino, provocando un probabile shock ai miei ormoni che ancora non ne vogliono sapere di saltare fuori...certo le cottarelle le ho avute anche io, quelle che ti fanno venire voglia di andare a scuola, che ti fanno imboccare la strada della femminilità, ecco, per me non funzionavano così! Niente tremarella o batticuore, niente nomi scritti con pennarelli colorati ovunque o farfalle nello stomaco, nulla di tutto ciò; solo la voglia di essere notata per quello che davvero sono, Libby Morgan.

Torniamo a quel pomeriggio, l'ennesimo pomeriggio di ozio.
Probabilmente avrei passato l'intero pomeriggio a guardare la tv ma qualcosa era andato storto e la tv non ne voleva sapere di accendersi. Imprecai contro mia sorella che sicuramente era coinvolta in questa storia e di malavoglia mi trascinai fino nella mia stanza, un ammasso di cianfrusaglie buttate alla rinfusa in mezzo alla quale era difficile passare.
Rovistai in mezzo ad una pila di oggetti sconosciuti e finalmente trovai il mio adorato iPod nero. Lo accesi e sentii una melodia familiare, "river flows in you" si infiltrò nel mio cervello, provocando una reazione a catena che impose al mio stomaco di contrarsi e alle mie ginocchia di tremare...adoravo quella canzone, era così; fottutamente triste e riusciva a rispecchiare tutto il vuoto che sentivo dentro.
Stranamente, invogliata da quella stupenda canzone, presi la decisione di uscire. Mi diedi una rapida occhiata allo specchio, perfetto, uno schifo come sempre! slegai i capelli lunghissimi li spazzolai e tentai di farli sembrare più simili possibile a normali capelli e non ad un ammasso di fili aggrovigliati, poi passai al mio viso che era stanco e senza nessuna scintilla di felicità, tentai invano di applicare il mascara di mia sorella ma cazzo, era veramente troppo difficile, e quindi lasciai perdere. Per finire guardai i miei vestiti, misi una felpa molto confortante e specialmente molto coprente. per completare l'opera misi un paio di jeans di mia sorella che erano anche troppo aderenti per i miei gusti, solo che tutti gli altri erano sporchi...il bucato non avevo voglia di farlo.
Cercai le chiavi e finalmente uscii di casa.
Stavo ascoltando "road trippin" dei red hot che mi faceva pensare a quanto ogni secondo della mia vita non facessi altro che desiderare di andarmene da questo posto ostile in cui ci si basa solo sull';apparenza e non conta chi sei veramente. Immersa nei miei pensieri finalmente arrivai in un posto che mi sembrò confortevole e riparato dagli sguardi e dalle attenzioni altrui. Mi sedetti sull'erba e mi appoggiai al tronco di un albero per poi accendermi una sigaretta e chiudere gli occhi per godermi la musica e il sapore acre del tabacco.
Tutta la mia tranquillità; e pace finì in un secondo, una massa di ragazze urlandi si precipitòdi corsa sulla strada urlando un nome che li per li non riuscii a capire.
Fermai una ragazza che sembrava un pò più tranquilla rispetto alla massa e cercai di chiederle cosa stesse succedendo; con sguardo sprezzante e voce canzonatoria mi rispose : " ma comeee? non hai ancora capito che è appena arrivato ed?" , la guardai con faccia interrogatoria e lei disse subito: " si, Ed. Ed Sheeran!!!! " .



-spazio autrice-
ciao belle ragazze, questo è un'esperimento per me, spero che vi piacia!!
recensite e datemi tanti tanti tanti consigli!!! :3
baci <3
marti

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Capitolo 2
*** emptiness ***


Quella ragazza sembrava davvero pazza, continuava a ripetere quel nome come se stesse parlando di Dio, ma ancora non aveva capito che io nemmeno sapevo chi fosse questo benedetto Ed o come cavolo si chiamava. Visto che continuavano a strillare e si ammassavano sempre di più, disturbandomi e rovinando la pace che regnava in quel posto prima del loro arrivo, mi alzai sbuffando mi tirai su il cappuccio, rimisi la mia musica al massimo e mi incamminai dapprima sulla strada principale e poi nei piccoli vicoli stretti e bui della città alla ricerca di un altro luogo dove starmene in pace.
Mentre camminavo a testa bassa guardando rigorosamente i miei piedi, andai a sbattere contro uno sconosciuto incappucciato che a prima vista sembrava quasi me…In un primo momento stavo quasi per dirgli di stare attento a dove camminava ma poi lo guardai un attimo negli occhi, azzurri, azzurri ghiaccio, vuoti ma contemporaneamente così pieni di vita e rimasi senza parole per  qualche istante.
Lui scoppio in una fragorosa risata e dopo qualche istante di perplessità lo seguii anche io.
-scusa, ero così impegnato a cercare di scappare da una folla di ragazzine pazze che non ho guardato dove correvo-  disse lui alla fine della risata.
-scusa tu, io ero talmente impegnata a guardare le mie scarpe che nemmeno mi sono accorta che qualcuno correva nella mia direzione- risposi io trattenendo la risata.
- tranquilla è colpa mia, me lo dicono sempre che sono scoordinato- disse questo e nel frattempo si chinò a raccogliere qualcosa da per terra porgendomelo  subito dopo.
- questo deve essere tuo, o per lo meno doveva essere tuo, guarda come l’ho ridotto…mi dispiace tantissimo-  mi porse il mio iPod in stato malconcio. La prima cosa che mi venne in mente fu di picchiarlo, su quell’iPod avevo la mia vita e mi ci erano voluti tutti i miei risparmi per potermelo comprare.
-oh…fa niente, ne userò un altro..forse- cercai di mascherare la mia delusione.
-no assolutamente..senti facciamo così, ti do il mio iPod, se la musica che c’è dentro proprio non ti piace te ne comprerò uno nuovo- me ne porse uno nero.
-mmmm…oook- non ero molto convinta..
-e ti do anche il mio numero, ecco- mi porse un foglietto . Detto questo si girò e si rimise a correre sparendo in una viuzza poco distante.
Diedi un’occhiata curiosa al foglietto che mi aveva lasciato, un numero microscopico e una piccola scritta a lato. Strizzai gli occhi per leggere bene finchè non fui sicura che alla fine del numero di telefono c’era scritto Ed. 



-spazio autrice-
è un po cortino ma spero vi piacia comunque, nessuno mi ha recensito lo scorso capitolo :( spero che questa volta lo facciate.
baci <3
marti

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