BestFriends, BoyFriends, Lovers and Soulmates - CrissColfer Week

di sakuraelisa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1 ***
Capitolo 2: *** Day 2 ***
Capitolo 3: *** Day 3 ***
Capitolo 4: *** Day 4 ***
Capitolo 5: *** Day 5 ***
Capitolo 6: *** Day 6 ***
Capitolo 7: *** Day 7 ***



Capitolo 1
*** Day 1 ***


Premessa: Eccomi qua con una nuova raccolta, spero che vi piaccia


CrissColfer Week – day 1
Bye Bye Glee

 
Quella mattina Chris si svegliò con una nuova consapevolezza, socchiuse per bene le palpebre e aprì gli occhi. La luce che filtrava dalla finestra lo colpì e quasi d’istinto si portò la mano in viso.
Quasi come se fosse registrato nella sua mente, si voltò verso la persona che dormiva al suo fianco da circa quattro anni. Ancora oggi non credeva possibile che fosse rimasta al suo fianco nonostante tutto, nonostante le mille situazioni che avevano dovuto affrontare insieme, Darren c’era sempre stato, era stato presente sin dall’inizio come il suo migliore amico, il suo confidente e pian piano era diventato il suo tutto, la sua anima gemella, ed era bastato uno sguardo quel giorno di quattro anni prima per farglielo capire.
Era bastato un battito delle loro ciglia e l’incontro delle loro pupille, che avevano creato quel miscuglio di due colori che si erano presentati sotto la luce di quel sole appena accenato di quella mattina.
Avvicinò una mano alla sua fronte e con delicatezza gli scostò un ricciolo che era scivolato durante le ore passate, la sua pelle era ancora sudata dalla notte precedente, avevano passato ogni attimo stretti l’uno all’altro, ad amarsi come avevano fatto negli ultimi anni, avvinghiati nel loro letto, nella loro camera da letto, nella loro casa. E nonostante le ore siano passate lentamente loro erano rimasti legati, le loro gambe non si erano slegate un attimo mantenendoli legati come una sorta di fiocco.
Lo stava accarezzando dolcemente quando sentì il suo fidanzato mugugnare qualcosa d’incomprensibile, sorridendo al pensiero che solo a lui era riservato questo spettacolo. Chris adorava svegliarsi con lui  e amava soprattutto vederlo svegliarsi con lui affianco, amava essere la prima persona che  i suoi occhi avrebbero visto ogni mattina.

“Da quanto tempo mi stai osservando?”  gli domandò sospirando a bassa voce, con la testa ancora poggiata sul cuscino supportata dalle sue braccia incrociate.

“Da un po’ ” gli rispose Chris sorridendo lievemente.

“... è che sei così bello quando dormi” continuò.

“Tu sei più bello però ... sembri quasi un angelo”.

Chris sorrise al suo complimento e continuò a passare le  dita sulla sua fronte facendole scivolare sulle sue guance, per poi finire dolcemente sulle sue labbra.

“Sai Darren, questi anni sono stati difficili e per me è stato importante che tu non abbia mai mollato, che tu sia sempre rimasto al mio fianco nella nostra casa”gli sospirò facendo indugiare le sue dita sul suo labbro inferiore.

Darren gliele succhiò leggermente e finì per baciargliele una per una. Si scostò da lui sollevandosi sui gomiti, stiracchiò meglio le braccia e si alzò del tutto mettendosi seduto a gambe incrociate.

“Amore ...”

“Non dire nulla, dimmi solo che mi ami come il primo giorno? Solo questo”

Darren si avvicinò a lui e lo aiutò a sollevarsi, lo prese tra le sue braccia e lo abbracciò forte, lo stava stringendo talmente tanto che Chris si dovette abbandonare quasi con forza alla sua stretta.

“Ti ho amato sin dal primo giorno, sin da quando i miei occhi hanno incontrato i tuoi” gli sussurrò all’orecchio.

Chris riuscì a sentire la sua gioia mentre pronunciava quelle parole e sorrise nel pensare che il motivo della sua felicità era lui.
Darren sciolse l’abbraccio e gli portò le mani sulle guance stringendo lievemente con le dita, temendo quasi che lasciandolo potesse scivolargli via.

“Non pensare più che tutto possa finire, anzi amore mio, adesso tutto avrà inizio. Oggi finiremo di girare per sempre, mettiamo fine alla vita dei nostri Kurt e Blaine ma- ”

“... inizierà finalmente la nostra vita, tesoro” continuò Chris lasciandosi andare del tutto alla sua carezza.

Darren non rispose più, si limitò a guardarlo sognante, perdendosi nei suoi occhi blu.
Tra di loro c’era sempre stata una speciale chimica, ma quella che si creava tra loro era una connessione, un piccolo legame di anime che si erano trovate, che si erano conosciute, che avevano imparato ad amarsi giorno dopo giorno.
Avevano compiuto ogni passo insieme, a mani intrecciate, sorridendosi sempre e cercando di farcela anche nei momenti duri, quegli attimi dove entrambi avevano temuto di non farcela. Quei giorni in cui avevano dovuto dire delle bugie per nascondere quello che c’era tra di loro. Ma nonostante tutto, sono sempre rimasti uniti.
Erano serviti dei piccoli sacrifici da parte di entrambi per arrivare a questo giorno dove finalmente avrebbero chiuso un capitolo della loro vita insieme, per poterne iniziare uno nuovo sempre uniti e più felici.

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Capitolo 2
*** Day 2 ***


CrissColfer Week – Day 2
Song and lyrics

 
Darren era concentrato su quel foglio da ore. Stava scrivendo una delle sue nuove canzoni, una di quelle che poi sarebbe sicuramente finita nel suo album.
Stare in quello studio, costruito appositamente per nutrire la sua mente e quella del suo fidanzato nei loro momenti di creatività, era rilassante.
Era chino su quella scrivania da ore, piegato su se stesso a scrivere su quel foglio con quella grafia che lui trovava troppo disordinata, parole senza senso che riusciva a mettere insieme, solo perché leggendole gli parevano avere un senso.
Non riusciva proprio a pensare a qualcosa di meglio da scrivere. Era certo di sapere cosa comunicare con la sua musica, ma non era altrettanto certo di saper comunicare lo stesso anche con le parole.
 

But what about the way our faith wasn’t fiction
It was real to you, it was real to me
So what about the ups and down, and all the misses
The things we learned, the stones we turned
Well that bridge has burned away

And now it’s just one more part for the story book
One more road that I should’ve took
One more thing that used to have my heart

 

Ed era vero: sin dall’inizio con Chris era stato tutto reale, anche quando dovevano nascondere tutto, anche quando dovevano mascherare quello che li teneva legati e non potevano urlare al mondo che tra di loro c’era una cosa speciale chiamata … amore.
Certo: anche adesso non potevano di certo urlarlo ai quattro venti ma, almeno nella loro casa, potevano essere quello che volevano. Potevano vivere liberamente senza dover nascondere nulla.
Scrisse l’ultima parola per quella giornata e posò la penna, alzò le braccia in alto e le stiracchiò, fino a piegarle dietro la schiena poggiandosi contro la sedia, levò il capo in alto e si fermò a guardare una delle tante foto appese alla parete del suo studio.
Una foto molto semplice che ritraeva lui e Chris una domenica che avevano passato insieme: quel giorno avevano deciso di andare in una fattoria (a Chris piacevano molto gli animali) e Darren amava stargli accanto e circondarsi della sua allegria.
Quella foto racchiudeva tutto quello che li rappresentava: la gioia negli occhi del suo fidanzato mentre si stringeva al suo abbraccio e la sua felicità nell’avere l’onore di poterlo stringere a sé.
Non sentì nemmeno la porta d’ingresso aprirsi, tanto era concentrato ad ammirare quella semplice immagine.
Si accorse del suo Chris solo quando sentì aprire la porta dello studio.

“Sei ancora qua?” gli domandò affanciandosi e stando fermo sul ciglio, con le mani posate ancora sul battiscopa della porta.

Darren si destò subito sentendo la voce di quello che lui denominava come il suo angelo dagli occhi blu.

“Oh ciao amore” gli rispose con un lieve sorriso in volto.

“Non mi hai risposto” gli chiese ancora.

“Oh sì,  scusa ... sì sono ancora qua che cerco di scrivere questa canzone che non vuole essere finita” disse di nuovo.

Chris lasciò il suo posto e si avvicinò a lui, giunse alla scrivania e si poggiò con la schiena e incrociò le braccia al petto.

“Cosa stavi scrivendo?”

“Solo una canzone su noi due” gli rispose.

Darren lo vide accigliarsi un poco nel cercare di capire che cosa potesse significare noi due, anche se entrambi sapevano bene cosa volesse dire. Lo guardò, gli sorrise e portò le braccia che ancora teneva legate dietro la schiena di fronte a lui, allargandole. Chris comprese immediatamente e si avvicinò a lui, prima le sue gambe sfiorarono le sue cosce e poi si sedette sulle sue ginocchia portandogli le mani dietro il collo, quelle dita che lievi toccavano quei riccioli alla base della nuca.

“E cosa vuoi dire con questa tua canzone?” gli disse con voce suadente e guardandolo meglio.

“Che la nostra storia è ...” Darren non riuscì a finire la frase

Chris decise di terminare lui quello che il suo fidanzato stava pensando, perchè era troppo facile capire cosa stava dicendo il suo cuore in quell’istante.
Loro erano come collegati da sempre, erano talmente in sintonia che era molto facile capire cosa stesse pensando l’altro in qualsiasi momento.

“... che la nostra storia è una favola” gli disse avvicinando il viso al suo, le loro labbra che in quel momento erano vicinissime.

“Che racconta di un angelo dai bellissimi occhi blu e ... ”

“... e un principe dai riccioli meravigliosi” concluse Chris baciandolo, finalmente.

Le loro labbra si incontrarono come facevano da sempre e ogni volta era una magia. I loro sapori si mischiavano quando le loro lingue si rivedevano per la millesima volta e i loro respiri entravano in contatto levando l’aria ad entrambi.

“Ho deciso come intitolarla” sospirò Darren con le labbra ancora sulle sue.

“Come?” annaspò Chris, temendo ancora di non riuscire a staccarsi da lui.

“C’era una volta” gli sussurrò, baciandolo ancora e perdendosi ancora una volta in quelle labbra, in quel bacio e in quello splendido uomo che faceva parte della sua vita: il suo angelo.
 

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Capitolo 3
*** Day 3 ***


CrissColfer Week – Day 3
Off the map
 


Riempire la casa di cartine geografiche non era stata poi una bella idea, ma per organizzare un viaggio che iniziasse proprio il dieci luglio era stato necessario.
Darren e Chris erano seduti a gambe incrociate nella loro stanza degli hobby, circondati da diverse carte stradali e mappe di ogni città che avrebbero voluto visitare.
Quell’anno avrebbero festeggiato il secondo anniversario dal loro primo bacio in pubblico, e anche se non era proprio il tre luglio andava bene lo stesso. Certo, quello non era stato il loro primo vero bacio, ma era bello poter ricordare sempre il momento in cui avevano decretato che erano qualcosa.
Quel bacio improvvisato davanti a milioni di persone, dato con enfasi e voglia nascosta. Per quel momento si erano concessi di dimenticare chi fossero e dove si trovassero; Chris riportò alla mente il primo pensiero che aveva avuto, ovvero che Darren fosse un idiota, prima dell'attimo in cui aveva realizzato che era la cosa giusta da fare.
Ricordò con amore come Darren aveva posato le mani sulle sue guance, quel giorno, e come gli aveva accarezzato delicatamente la pelle con le dita.
Si portò una mano sul labbro inferiore e cercò di rammentare anche la sensazione che aveva quel giorno quando la bocca dell'altro si era posata sulla sua, calda e leggera... il modo in cui gli aveva succhiato le labbra e tolto il respiro...

“Hey, sei connesso nel mondo dei vivi?” gli domandò una vocina in lontananza.

Chris si ridestò dai suoi pensieri e si accorse che quella voce che amava tanto apparteneva al suo fidanzato.

“Sì, sì. Ci sono, scusami; è che... pensavo.”

“Vuoi sempre partire, vero?” gli domandò Darren con una punta di paura che gli incrinò il tono.

“Oh, ma certo che sì, tesoro. È che non ero sicuro che questo giorno sarebbe mai arrivato” cercò di rassicurarlo, avvicinando di nascosto una mano prima posata per terra alla sua.

Quando Darren sentì le sue dita intrecciarsi alle proprie sorrise a quel gesto tanto dolce quanto intimo.

“Sì, lo so, è colpa mia se abbiamo rimandato tanto...” gli disse abbassando il suo viso e puntando il suo sguardo sulle loro mani legate.

“Darren, la tua carriera viene prima di tutto.”

“Non è vero e tu lo sai.” gli rispose alzando subito lo sguardo per guardarlo negli occhi. Chris mancò un battito, perché quel colore tanto tiepido e tranquillo lo incantava ogni singola volta.

“Tu e il nostro amore venite prima di ogni cosa, anche della mia carriera”  continuò, perdendosi un attimo lungo come un soffio di vento; come lo stesso vento che adesso proveniva dalla finestra lasciata aperta per far circolare l'aria.

“Dai, tranquillo. Io so che tu sei stato impegnato, ma ora siamo qua.” gli sussurrò Chris a bassa voce. Lo vide ragionare qualche secondo sulla frase,
come a volerne cogliere tutte le sfumature possibili.

“Già. E siamo insieme, questo quello che conta” concluse alla fine, sorridendo, e appoggiando un’altra mano sulle loro.

“Allora, lo organizziamo o no questo viaggio?”

“Certo, amore mio.”

Quello strano fiocco che si legava sempre quando loro intrecciavano le loro dita si sciolse, ed entrambi diedero un’ennesima occhiata alle cartine sparse per il pavimento.

“Arizona?” domandò Darren.

“Ohio?” rilanciò Chris.

“Non ti basta già recitare un telefilm ambientato in Ohio che ti spiega quanto sia poco interessante? Il tuo personaggio in particolare non lo sopporta. Però possiamo sempre andare in Messico.”

“Secondo me è interessante. E, amore, lo sai che io non amo molto il sole.”

“Sai, da una parte sono contento che tu non ami mostrarti agli altri” gli disse Darren increspando le labbra in un sorrisino malizioso mentre faceva finta
di guardare una cartina tutta stropiciata della costa Baltica.

“E, sentiamo, come mai?” gli rispose Chris incrociando le braccia al petto, quasi sfidandolo.

“Perchè così sono e sarò sempre l’unico a deliziarmi dei tuoi muscoli e della tua pelle pallida.”

Le guance di Chris si tinsero involontariamente di un rosso leggero; era abituato a quelle lusinghe ma questa volta era stato spiazzato dalla totale sincerità delle parole del suo ragazzo.

“Pensi di essere l’unico e il solo?” gli chiese senza pensarci.

“Io non lo penso, lo so” gli rispose Darren avvicinandosi a lui.

Gli portò un braccio intorno alla vita e lo attirò a sé, mentre Chris si lasciava stringere e cullare in quel tenero abbraccio. Appoggiò la testa sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi.

“Scusami se sono stato opprimente nelle ultime settimane.” gli confessò a tono bassisimo.

“Non devi dirlo nemmeno per scherzo.”

“So che questo tour per te era importante, che mi avresti voluto ogni sera al tuo fianco e che... mi sei mancato da morire.”

“Anche tu.” gli disse Darren stringendolo un po' più forte.

“Questa vacanza ci farà bene, vedrai.” continuò.

“Staremo insieme per tre giorni in viaggio con la tua macchina, e allora non avremo bisogno di fingere” finì tutto emozionato solo all’idea.

“Saremo solo Chris e Darren che fanno un viaggio” concluse Chris levando il suo viso e guardandolo negli occhi con un dolce sorriso dipinto in volto,
le gote ancora lievemente arrossate.

“Esatto, saremo solo io e te” gli sussurrò il suo compagno, portandogli due dita sotto il mento che lente raggiunsero presto alle sue labbra.

Chris si lasciò sfiorare da quelle dita che lo avevano ammaliato fin da subito e da quel ragazzo che gli aveva rubato il cuore. Ancora in quell'istante stentava a credere che fosse suo, che fosse stato disposto a fare tanti sacrifici solo per lui, per stargli accanto; poteva leggere l'amore che provava nei suoi occhi color nocciola, e il pensiero che proprio in quelle iridi avrebbe sempre e solo letto "Ti amo, Chris" gli si insinuò nella mente. Abbassò lievemente il volto e lo rialzò quasi subito, colto da un'idea.

“Che ne dici della cara e vecchia New Orleans?” gli propose.

“Direi che è perfetta” gli rispose Darren.

E nei loro sorrisi si poteva leggere una sola parola che accumunava il loro amore e la loro fiducia nei loro sentimenti. Quella parola era l'unica che importava realmente, quella ricercata e desiderata da ogni individuo sul pianeta. Quella che loro avevano costruito insieme e che niente avrebbe potuto spezzare in quel momento: felicità.

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Capitolo 4
*** Day 4 ***


CrissColfer Week – Day 4
Tour

 
Sapeva che era sconsigliato, che non poteva davvero farsi vedere, che non sarebbe dovuto andare, ma Chris non era stato in grado di fermarsi. Quella mattina si era messo il primo paio di jeans che aveva trovato nel cassetto, una maglia blu e il suo berretto. Si era guardato un momento allo specchio ed era uscito di casa senza pensare che forse quella giornata avrebbe dovuto passarla a casa, aspettando una telefonata in tarda serata dal suo fidanzato ma, come si sa, i programmi possono sempre cambiare.   
Aveva chiamato il nuovo amico che i suoi manager gli avevano affibiato e aveva declinato il suo invito: già era sufficiente doverselo portare in giro per lavoro e non lo voleva anche nella sua vita privata.
 

Senti mi dispiace declinare il tuo invito a uscire per un caffè, ma non voglio mischiare la mia vita lavorativa con quella privata. Io sono il tuo capo e tu il mio assistente, mi dispiace offenderti ma non roviniamo ogni cosa.
Ci vediamo lunedì per discutere del mio progetto per la Disney, nell’ufficio di Alla.
Buona Giornata.

 
Sospirò davanti alla porta del backstage pensando che a Darren sarebbe venuto un colpo quando se lo sarebbe visto davanti, ma lui ci teneva così tanto ad essere presente quella sera. Il suo fidanzato aveva iniziato il suo tour il giorno prima e, anche se non poteva andare a nessuna delle altre date, a questa voleva esserci.
Respirò un ultima volta e poi entrò. Aprì la porta e una guardia di sicurezza lo vide.

“Salve, cerca qualcuno? Qua non si può entrare” gli disse avvicinandosi.

“Sono Christopher Paul Colfer e cerco ...”

“Hey Christopher, sei proprio tu? Ciao tesoro”

Chris la riconobbe subito, quella voce, quell’ aria allegra. Una signora sorridente con un grazioso cappellino posato sulla testa e un vestito bianco a striscie.

“Tesoro come stai allora? Darren sa che sei qua?” gli chiese ancora.

“Oh buon pomeriggio Cerina, no Darren non sa nulla. Volevo fargli una sorpresa” gli rispose Chris prendendole le mani e sorridendole.

“Sono sicura che rimarrà felice nel vederti” gli sussurrò lei.

Chris sorrise e non si accorse che lei si sporse per poterlo stringere in un veloce abbraccio.

“Su andiamo da lui” gli disse prendendolo a braccetto dopo essersi scostata da lui.

“Lui è con me” disse alla guardia che annuì.

Chris si allontanò con lei in direzione dei camerini. Adorava sua suocera, era sempre stata gentile con lui e lo aveva sempre trattato bene. Se Darren era il ragazzo meraviglioso di cui si era innamorato lo doveva di di sicuro all’ottima educazione che aveva ricevuto dai suoi genitori, ma sopratutto da sua madre.
Arrivarono ai camerini e lei si voltò verso di lui, si sporse ancora e gli baciò una guancia.

“Adesso io raggiungo mio marito, buona fortuna tesoro e stai attento mi raccomando” gli disse allontandandosi da lui come se nulla fosse.

Chris la guardò allontanarsi e poi si voltò verso la porta, alzò la mano per bussare e si fermò giusto un momento. Stava facendo la cosa giusta? E se qualcuno li avesse visti? E se tutto il lavoro per nascondere quello che li legava fosse sfumato via? Se per una volta magari decidesse di seguire il suo cuore?

Scosse la testa pensando che quello che stava facendo era la cosa giusta da fare. Voleva solo vedere il suo fidanzato, voleva solo sentire la meravigliosa canzone che aveva scritto per lui, voleva solo essere presente nel momento in cui migliaia di persone lo avrebbero acclamato. Era così fiero di lui.
Alla fine respirò a fondo un’ultima volta e bussò alla porta, su cui risaltava un cartellino con su scritto il nome del suo fidanzato, artist: Darren Criss.
Quando un ragazzo dai capelli poco arruffati e i riccioli che gli cadevano sulla fronte lo accolse aprendo la porta, il mondo si fermò per un secondo. Si guardarono negli occhi e un meraviglioso sorriso si dipinse sul volto di Darren.

“Non ci avrei mai sperato” gli disse, prendendolo per mano e conducendolo dentro la stanza.
Chris si lasciò trascinare e quando si trovarono al centro del suo camerino, gli buttò le braccia al collo e lo strinse a sé, Darren lo accolse respirando felice sul suo collo.

“Scusami, so che non dovevo ma -” gli sussurrò all’orecchio.

“Hai fatto benissimo” gli rispose Darren stringendolo ancora più forte.

Si separò da lui, gli portò le mani sulle guance, poggiandoci dolcemente le dita e si perse nei suoi occhi bluastri che lo guardavano speranzosi e in attesa.

“Volevo tanto che stasera tu fossi qui, volevo che tu mi vedessi mentre canto per gli altri ma sopratutto che tu mi vedessi mentre canto per te”

“Non ti accorgerai di me, starò qua dietro a applaudirò ad ogni tua esibizione e piangerò quando sentirò la tua canzone per me” gli sussurrò Chris avvicinandosi di un poco per far incontrare le loro labbra.

“Spero di non farti piangere amore mio” gli disse sfiorandogli il labbro inferiore.

“Che titolo le hai dato?” gli sospirò sorridendogli e accarezzando le sue mani posate sulle sue guance.

“Words” gli rispose Darren baciandolo, finalmente.

Le loro labbra si incontrarono in un bacio che entrambi avevano cercato per giorni, che avevano sognato la notte. Darren lo strinse a sé passandogli il braccio per la vita, e Chris si abbandonò a lui facendosi avvolgere e proteggere. E quella sera voleva essere presente per sentirlo cantare, per vedere con
i suoi occhi quanto era amato, ma sopratutto per piangere quando avrebbe sentito le parole della sua canzone, scritta per lui. Avrebbe amato ogni singola sillaba di quella serenata, da quella persona che era il suo fidanzato, la sua roccia e la sua anima gemella.
 

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Capitolo 5
*** Day 5 ***


CrissColfer Week – Day 5
Firework
 

Chris non era mai stato un amante del quattro luglio, di solito a lui non piaceva affatto festeggiare quella giornata, la passava a casa come tutte le altre, solo che quest’anno ormai non era più solo, ora aveva un fidanzato a cui piaceva molto festeggiare quella data.
Ogni anno Darren veniva invitato alla cerimonia che si teneva a Washington  per fare un’esibizione e anche quell’anno aveva ricevuto l’invito a suonare dal vivo per il presidente e si era intestardito che Chris doveva venire con lui. Quello che quest’ultimo non capiva era, però, come tutto questo potesse realizzarsi: nessuno doveva conoscere la loro relazione e un viaggio insieme in una delle più importanti città d’America non era di certo consigliabile per tenere tutto nascosto.

“Senti Darren, forse non lo capisci, ma non vedo possibile come io possa venire senza farmi notare” cercò di spiegargli con la mani sui fianchi, mentre
lo vedeva preparare la valigia poggiato allo stipite della porta della loro camera da letto.

“Tu vieni e basta” gli rispose, senza levare il suo sguardo dalle cose che stava riordinando nel suo bagaglio.

“Tesoro lo vorrei tanto, credimi, ma come facciamo? Mi vedranno di sicuro e -”

“..niente ma Chris, adesso tu fai la valigia e andiamo a prendere il nostro aereo”  gli disse interrompendolo, alzò il suo sguardo e lo fissò

“Amore, ma perchè non mi fai contento? Devi solo venire con me, stai dietro alle quinte e mi senti cantare e poi dopo possiamo andare dove vuoi” gli disse cercando di convincerlo.

Chris non resistette più, soprattutto quando lo vide sorridere sornione, e quando lo vide avvicinarsi, mettere le mani sui suoi fianchi e attirarlo a se

“Sarà bellissimo suonare sapendoti per la prima volta con me” gli sussurrò ad una spanna dalle sue labbra

In quell’attimo a Chris mancò un battito, vedersi riflesso in quelle iridi dorate lo fece tremare un poco e sentì le sue ginocchia che stavano per cedere. Era incredibile come potesse essere così facile farlo crollare, anche se la risposta era molto semplice. Solo un uomo ci riusciva, più un ragazzo, il suo
fidanzato: Darren Everett Criss.

“O-ok” riuscì finalmente a dire

“Non ho sentito bene amore” gli disse ancora Darren provocandolo un po’

Nel suo volto Chris intravide lo stesso sorriso furbo che tanto amava e quella luce negli occhi che lo rendevano tremendamente attraente.

“Ho detto che vengo, ti accompagno a Washington” gli sussurrò infine 

Darren fece un sorriso meraviglioso, lo lasciò andare e saltò.

“Vedrai, ti divertirai tantissimo con me” gli disse con un tono di voce più alto, carico di entusiasmo

“Darren abitiamo insieme e io mi diverto ogni giorno con te, anche stando nella nostra casa”

“Lo so Chris, lo so bene questo e che sono così emozionato all’idea che suonerò anche per te domani”

Chris non rispose, sorrise all’idea che per il suo fidanzato lui contava così tanto averlo al suo piccolo concerto. A volte era strano pensare a quanto Darren si potesse esaltare tanto per una cosa tanto piccola.

“Su fai la valigia, altrimenti rischiamo di perdere l’aereo” gli disse Darren mettendogli fretta

Chris si destò dai suoi pensieri e andò a prendere la sua valigia dall’armadio.
Qualche ora più tardi erano seduti nei loro posti di prima classe in un aereo diretto a Washington. Il suo fidanzato non la smetteva di sorridere, guardava ogni cinque minuti quello che vedeva oltre il finestrino, come un normale bambino di cinque anni.
Si voltò verso di lui e gli prese la mano intrecciando le loro dita e guardandolo teneramente negli occhi.

“Grazie”

“Per cosa?” gli domandò chris incuriosito

“Per essere venuto con me ... per aver fatto questa follia per me”

“Devi solo ringraziare che sono innamorato di te” gli sussurrò Chris sorridendogli dolcemente

Darren gli strinse più forte la mano e lo guardò con uno sguardo così carico d’amore che Chris dovette abbassare il viso per l’imbarazzo, le sue guance erano diventate rossissime.

“Perchè t’imbarazzi?” gli domandò semplicemente continuando a guardarlo arrossire

“Darren smettila”

“Di fare cosa?” gli chiese ancora

“Di mangiarmi con gli occhi” gli sussurrò infine Chris alzando il suo viso e incontrando il suo sorriso.

“Sei talmente bello che è impossibile per me” gli confessò Darren sorridendo maggiormente.

“Tesoro la gente se ne accorgerà se continui a guardarmi così”

“Di cosa si accorgerà?”

“Che siamo innamorati” ammise Chris con una certa luminosità negli occhi

Darren si accorse subito del cambiamento, conosceva bene quella luce che appariva in quelle iridi celesti, solo quando il suo fidanzato diceva ad alta voce che erano innamorati.

“E che veda” gli disse avvicinandosi e sfiorandogli le labbra

“Scopriranno tutto e -”

“Solo se noi vorremo Chris e inoltre non ti devi preoccupare, io sono in grado di controllarmi però ti prego, per queste ore e questi giorni permettimi di
guardarti”

“Guardarmi come?” gli sussurrò baciandolo lievemente e chiudendo gli occhi per sentire il suo respiro e cullarsi di quel momento.

“Come la mia immagine perfetta”

“Ripetilo” gli sospirò ancora Chris assaporando le sue labbra di nuovo

“As my picture perfect”        

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Capitolo 6
*** Day 6 ***


CrissColfer Week – Day 6
Home Is Where The Heart Is

 
Quando Darren si svegliò quella mattina, nel suo alloggio all'interno pullman in cui aveva abitato per la durata del Listen Up! Tour, sorrise al pensiero che quel giorno sarebbe tornato a casa.
La casa che divideva con il suo fidanzato, quella che loro chiamavano la loro isola felice. Erano stati lontani un mese, che era passato troppo lento per entrambi.
Ovviamente lui era felice di ogni serata passata a cantare quelle parole che gli servivano ad esternare in modo nascosto le emozioni e sentimenti che nella realtà doveva reprimere, ma sentire le braccia di lui intorno alla propria vita gli mancava.
Ogni volta che saliva sul palco, però, si rendeva conto che quelle persone erano lì per lui, con un sorriso da mozzare il fiato dipinto sul volto, e si sentiva terribilmente fiero di se stesso e di quello che era riuscito a realizzare. E almeno per allora si lasciava andare completamente, perché era quello che amava fare da una vita.
Ora però aveva altri pensieri per la testa.
Si mise seduto sul materasso, prendendo tra le dita il suo cellulare posato sul davanzale poco distante da lui. Comporre il numero gli venne praticamente automatico.

“Pronto? Darren, sei tu?” gli domandò la voce dall’altro capo della linea.

“Torno a casa” disse solamente.

“Lo so” continuò la voce.

“Mi sei mancato da morire” sussurrò più a se stesso che a lui.

“Anche tu, Darren. Non vedo l'ora di poterti baciare di nuovo.”

“Ti amo Chris” sospirò, sorridendo subito dopo.

“Ti amo anche io.”

Darren chiuse la chiamata e si portò il cellulare alle labbra, sfiorandone il materiale liscio dello schermo. Voleva solo rivederlo, stringerlo tra le braccia e dirgli quanto gli era mancato di persona.
Alla fine si alzò, pronto ad iniziare la sua giornata.
Chris sapeva che era una cosa stupida, che lui non era di certo un tipo romantico, ma ci teneva ad aspettare il suo fidanzato seduto nel portico della loro casa, come un marito aspetta il suo compagno tornato dal fronte. L'unica differenza stava nel fatto che lui sapeva che sarebbe tornato sicuramente, che il "fronte" in cui era stato Darren non era poi così pericoloso.
Aprì la porta e si sedette sullo scalino, incrociando le braccia intorno alle sue ginocchia. Non ci credeva nemmeno che finalmente sarebbe tornato a casa. Sì, ora aveva un nuovo amico conosciuto tramite Ash, e aveva amato i suoi mille impegni, ma stare senza Darren era stato difficile. Lui voleva sentire il calore del corpo del suo amore la notte, sotto le lenzuola, per addormentarsi sereno, e il loro consueto 'Ti amo' scambiato prima di chiudere gli occhi l'uno stretto all'altro. E invece si era dovuto accontentare di due parole sussurrate nel microfono del telefono, e non era stata la stessa cosa.
Concentrato nei suoi pensieri non si accorse che un taxi giallo si era fermato davanti alla loro casa. Non si alzò nemmeno, lo vide solo uscire. Era bello da morire: i riccioli al vento, i suoi occhi dal colore meraviglioso luminosi come non mai e quel sorriso che gli toglieva ancora il respiro nonostante l'avesse visto tante volte. Soprattutto quando sapeva che era rivolto a lui.
Nessuno dei due fece subito la prima mossa, rimasero entrambi fermi sul posto. Fu Darren a cedere per primo e ad andargli incontro, mentre invece Chris non riusciva a muovere un passo. Era letteralmente pietrificato sul posto e lo osservava di nuovo dopo un mese passato separati, studiando nuovamente ogni dettaglio di quel viso che gli era mancato poter vedere ogni giorno.
Quando arrivò davanti a lui, con la sua borsa sulle spalle e le mani infilate nelle tasce dei jeans, Chris temette di non riuscire più a respirare. Forse non respirò davvero per qualche secondo.

“Heylà” lo salutò Darren, con un tono felice nella voce.

“Ciao” disse a bassa voce Chris, dopo aver ripreso il controllo dei suoi polmoni con una forza di volontà che non sapeva da dove aveva preso.

“Tutto qua?” gli domandò il suo ragazzo, mettendo un finto broncio e assumendo quello sguardo da cucciolo che lo lasciava senza parole ogni singola
volta.

Chris allora fece un respiro profondo e finalmente si alzò. In quel momento erano finalmente uno di fronte all’altro e lui poté guardarlo meglio.

“Porti gli occhiali” iniziò, non sapendo davvero dove volesse andare a parare.

“Sì, lo sai che non ci vedo senza” gli rispose Darren, sorridendo. Probabilmente neanche lui capiva, ma lo aveva preso come un gioco.

Chris allungò una mano e le sue dita sfiorarono la guancia destra dell'altro, accarezzandone la pelle ruvida con tocco leggero.

“Non ti sei nemmeno rasato stamane” continuò.

“So che ti piaccio anche così” disse Darren con voce innocente.

“Io sono innamorato di ogni tua sfumatura” ammise allora Chris, continuando ad accarezzargli la guancia.

Darren continuò a sorridere imperterrito per tutto il tempo, fissando quegli oceani in cui amava tanto perdersi e che per un lungo ed interminabile mese
non aveva potuto osservare.

“Anche io ti amo in ogni tua sfaccettatura.”

A quelle parole allora allungò un braccio e gli avvolse la vita, fecendo per stringerlo. Chris, però, si ritrasse. Lui lo guardò preoccupato, temendo di aver fatto qualcosa di male, e abbassò leggermente lo sguardo.

“Cosa stai aspettando? Ti prego, Chris” gli sussurrò alla fine.

Sentendo quella supplica, Chris non resistette più e gli buttò le braccia al collo. Dopo quel gesto Darren era sicuro del fatto che potesse finalmente
tenerlo nuovamente tra le proprie braccia.
Si strinsero forte per un momento che parve lunghissimo. Chris non riusciva a lasciarlo andare e Darren non aveva la minima intenzione di sciogliere quello strano intreccio che si era creato tra i loro corpi.

“Mi sei mancato come l'aria” gli sussurrò Chris a bassa voce, dritto all’orecchio.

“Anche tu” gli rispose Darren baciandogli teneramente un punto indefinito sul collo pallido.

Chris sorrise contro la sua pelle quando sentì quelle parole; gli era mancata tanto persino la sua voce, ma adesso tutto poteva tornare alla normalità.
Adesso finalmente il suo fidanzato era tornato da lui. Era tornato nella loro casa, nel loro rifugio felice.

“Dimmelo ancora” gli chiese, continuando a baciarlo.

Il suo compagno sorrise alla sua richiesta, era così felice che finalmente potesse sussurargli di nuovo quelle frasi che sognava di dirgli da un mese a
quella parte.

“Bentornato a casa, tesoro.”  

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Capitolo 7
*** Day 7 ***


CrissColfer Week – Day 7
Just for now
 

Era passata una settimana da quando Darren era tornato a casa dal suo tour.
Ogni mattina si alzava, si preparava ed usciva per i soliti impegni a cui non poteva rinunciare. Il suo manager gli aveva organizzato diverse interviste e piccole esibizioni, e nonostante amasse stare a contatto con la gente sentiva solo il bisogno di fermarsi almeno per qualche minuto. Era arrivato addirittura a pensare che sarebbe finito per soffocare soppresso dai vari appuntamenti se fosse andato avanti così.
Fortunatamente quella domenica era una normalissima giornata quotidiana in cui ogni tipo di preoccupazione non era permessa: non aveva nessun dovere da svolgere e la sua routine era sicuramente più calma del solito. Quando aprì gli occhi un caldo raggio di sole gli colpì il viso, avvolgendolo nel dolce tepore estivo. Sentiva la pelle leggermente sudata, e come se non bastasse un corpo era premuto contro il suo in uno stretto amplesso.
Le loro gambe erano aggrovigliate e, quando finalmente riuscì a prendere il controllo dei suoi arti, percepì che una delle sue braccia avvolgeva la vita della persona che stava dormendo sopra di lui, respirando contro il suo petto.
Poteva sentire il cuore dell'altro battere forte e vedere quel tenero sorriso dipinto sul viso latteo, coronato da due guance ancora arrossate dalla notte precedente. Le palpebre erano ancora rilassate e tranquille, chiuse; sembrava un angelo.
Con fatica sollevò un braccio e avvicinò con cautela la mano al suo volto. Facendo piano gli spostò un ciuffo castano che era ricaduto sulla fronte, rimettendolo dietro l'orecchio.
Quel gesto delicato, per quanto ci avesse provato, fece mugugnare il ragazzo che riposava al suo fianco facendolo svegliare inevitabilmente. Lo vide aprire gli occhi lentamente, rivelando delle iridi celesti in cui ancora non riusciva a non perdersi. Dopo anni si meravigliava ancora di quel colore intenso che allietava le sue giornate; era azzurro come il piccolo pezzo di cielo che si intravedeva dietro il vetro della finestra, scoperto dalla tenda che sospinta dal vento si era messa a svolazzare appena.

“Buongiorno” gli sussurrò, con gli occhi ancora assonati.

“Buongiorno, amore” gli rispose Darren, guardando attentamente.

Chris fece per muoversi ma la posizione in cui erano intrecciati i loro corpi era un garbuglio di gambe, braccia, pelle e lenzuola davvero intricato. Continuavano ad addormentarsi in un groviglio del genere da una settimana ormai, ma si erano mancati talmente tanto l'un l'altro che non ne potevano fare a meno.

“Dio mio, che caldo che fa oggi” si lamentò con voce leggermente roca Chris.

“Sì, stamattina deve esserci qualche grado in più del solito, e a dirla tutta essere così avviluppati non rende di certo le cose migliori” gli rispose Darren
cercando di non ridere troppo divertito dalla situazione.

“Non sei divertente” piagnucolò in protesta Chris.

“E dovremo scioglierci” continuò, cercando di spostarsi per l'ennesimo tentativo.

Darren non era dello stesso avviso e quando provò a sollevarsi, lui lo riattirò a sé abbracciandolo nuovamente.

“Tesoro, fa caldo e sei tutto sudato” cercò di protestare Chris, ma si rese conto che con il suo fidanzato era tutto inutile e si lasciò stringere.

I loro corpi combaciarono perfettamente l’uno con l’altro mentre le loro pelli aderivano. Automaticamente coordinarono anche i loro respiri, assumendo un ritmo lento e regolare.
Essendo entrambi senza maglia e con solo la loro biancheria addosso, ogni loro arto era come appiccicato con la colla. Chris poteva sentiva persino dei piccoli soffi sulla clavicola interrotti da delle labbra bagnate e umide che gli baciarono prima il collo, poi la mandibola e infine la bocca.
Si diedero un bacio lento e calmo, assaporando l'uno le labbra dell'altro, le lingue che si muovevano pigre e senza fretta. Chris sentiva le mani del suo fidanzato scivolare lente e sicure sulla sua schiena, soffermandosi sulla sua colonna vertebrale, facendolo rabbrividire e mozzandogli il respiro fino a quando arrivò ad annaspare nel loro stesso bacio che però non interruppero. Sentì le dita stringersi sul suo sedere e si lasciò sfuggire un ansimo, seguito subito dopo da un altro quando le loro intimità si scontrarono un po' più forte del solito.
Darren si beò dei meravigliosi suoni che stava producendo il suo compagno quando iniziarono a muoversi; si cullarono a vicenda l’uno tra le braccia dell’altro.
Era un movimento che entrambi percepivano e riconoscevamo come qualcosa che esisteva solo tra loro due, come qualcosa in cui loro potevano sempre trovare riferimento, come qualcosa che loro potevano chiamare casa.
Tra di loro non era mai stato solo sesso o puro divertimento, per loro ogni volta era come dare una parte di loro stessi all’altro. Ogni istante che passavano nella loro bolla d’intimità era come fare l’amore per la prima volta.
Loro non erano solo innamorati: loro si completavano a vicenda e si promettevano silenziosamente che sarebbero sempre rimasti, nonostante quello che sarebbe successo, nonostante quello che stava succedendo. Avrebbero sempre avuto il loro amore.
Era una cosa difficile da capire per le persone esterne alla loro storia o, più  semplicemente, alla loro vita; entrambi avevano deciso di tenere al sicuro quello che esisteva tra di loro, di nasconderlo al mondo, per godersi ogni secondo in tranquillità ma soprattutto per assaporare al meglio ogni attimo che potevano passare da soli.
Quando si staccarono da quel bacio che sembrava esser durato un’eternità, si guardarono negli occhi e sul volto di entrambi contemporaneamente comparì un dolce sorriso ancora stordito dal sonno.

“Allora, che facciamo oggi?” gli domandò Chris, continuando a baciargli la mandibola lentamente.

“Non lo so, sono libero oggi. Tutto per te” gli rispose Darren pigramente, continuando ad intercettare le sue labbra e rubargli soffici baci.

“E quindi adesso posso dire che sei tutto mio?” continuò Chris fermandosi e guardandolo negli occhi.

Darren vide chiara e nitida quella luce nascosta nelle sue iridi e quel sorriso che sapeva dar vita all'azzurro chiaro delle sue pupille, quello che l'aveva fatto innamorato la prima volta che aveva posato il suo sguardo su di lui senza sapere che di lì in poi la sua vita sarebbe cambiata.

“Sì ” confermò, sorridendogli di rimando e riprendendo a baciarlo.

“Da adesso in poi sono tutto tuo.”
 

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