Caos Theory

di Republic
(/viewuser.php?uid=475468)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Downway ***
Capitolo 2: *** Senza Cera ***



Capitolo 1
*** Downway ***


La Teoria Del Caos
Capitolo 1, anno 2075,: Downway.
Axel camminava da solo nelle profondità di Mesel, la città che lo aveva dato alla luce. Camminava da solo da quando aveva 14 anni, quando erano morti i suoi genitori e da allora la strada lo aveva allevato. Rapine, furti, vandalismo … Axel aveva fatto di tutto per vivere. O meglio, sopravvivere. A 15 anni era entrato in una delle tante Gang che popolano Mesel, ma non quelle di alto livello come la White Glow o i Black Shadow le quali da secoli ormai esercitavano il potere sulla sfortunata città, ma in quelle dei bassifondi. Non comuni bassifondi come quelli di tutte le città ma quelli di Mesel, il Downway. C’è chi dice che se non ci sei nato, è meglio non entrarci e chi può saperlo meglio di chi ci vive? A tutti Mesel può sembrare una città come tutte le altre… ma non è così, Mesel è una città senza anima. Nell’anno 2075 dopo la caduta di Erbon, il regno del Re Casleer VI, le città sono piene, colme di tecnologia. E Mesel non fa eccezione, l’uomo è stato completamente sostituito dalle Macchine. La Gang di Axel è speciale per questo, gli APOCALYPTO vogliono la completa eliminazione della tecnologia. Quindi Axel camminava da solo nel Downway, l’unica cosa visibile alzando la testa sarebbe stata la cime degli sconfinati grattacieli che dominavano la città ma Axel non lo avrebbe fatto, troppe volte ha visto quel triste paesaggio, e troppe volte gli ha portato alla mente solo dolorosi ricordi. In mezzo alle pozze di olio e combustibile, Axel pensava. Pensava al futuro, a ciò che lo attendeva ma non poteva saperlo per certo… e come avrebbe potuto? Mentre passeggiava con indifferenza alcune persone camminavano accanto a lui.. né un cenno di saluto, né una parola. Alla società non importava di lui, e in fondo… neanche a lui importava la società.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Senza Cera ***


Capitolo 2. Anno 0: Senza Cera. Da tempi immemori la biblioteca di Arkas, una delle quattro regioni di Erebon, deteneva il titolo di biblioteca più ampia del mondo conosciuto. Decine di migliaia di volumi stipati come barattoli in una dispensa sui vecchi e polverosi scaffali in legno. Era un luogo magico e pieno di storia, cultura, e se quei libri avessero potuto parlare… l’unica fonte d' illuminazione era l’immensa finestra decorata che si trovava sulla parte centrale della parete di ingresso. Bastava appena a illuminare le prime file di scaffali, mentre nella parte più profonda della biblioteca: un dedalo di scaffali e vecchissimi libri impolverati e ingialliti che risalivano anche alle prime Ere Del Drago. Giravano molte voci su che cosa si trovasse alla fine dell’immenso edificio ma nessuno era mai voluto andare di persona a vedere se fossero vere, fino ad oggi. Sean vagava nel buio aiutato solo dalla flebile luce di una lanterna. Più si addentrava nella parte vecchia, più la temperatura scendeva e una puzza di vecchio gli penetrava le narici. “Ma chi me l’ha fatto fare?” commentò il giovane, ripensando alla conversazione del giorno prima con il Re. Il Re abitava nell’antico castello di Bataar il quale era costruito interamente di Abxorium, una particolare lega di colore azzurro chiaro e capace di sopportare qualsiasi urto o pressione. La sua trasparenza creava un effetto simile al ghiaccio e l’interno del castello era riccamente decorato con intarsi in oro e avorio. La discussione tra Sean e il Re risuonava ancora tra le mura cristalline e nelle orecchie dei sudditi. Re: “Ti ho detto di portarmi quel libro! A qualsiasi costo.” Sean: Ma, sire… nessuno si addentra nelle profondità della biblioteca da centinaia di anni! Neanche il custode sa cosa ci sia laggiù..” “Non mi interessa, quel libro può cambiare le sorti dell’umanità. Il pericolo incombe su di noi e dobbiamo fare qualcosa. Ora.” Il Re era un uomo sui quarant’anni, di carnagione pallida e lunghi riccioli dorati che gli scendevano sulle spalle. Indossava costantemente tuniche di seta che esportava direttamente dall’oriente ed era di un carattere buono ma risoluto, non c’era modo di fargli cambiare idea e quel libro poteva risolvere tutti i problemi dell’uomo. Sean continuava a inoltrarsi nelle profondità del lugubre labirinto di scaffali e libri. Più si addentrava e più i libri erano vecchi, sulle copertine erano visibili nomi di grandi filosofi e pensatori di Erebon: Nefesis, Elbex, Chasit. Il giovane sapeva esattamente cosa stava cercando, ma come lo avrebbe trovato? Il pavimento di marmo nero era coperto di polvere e sporcizia e Sean faceva quasi fatica ad avanzare. I suoi occhi trasudavano curiosità mentre rimuginava su cosa avrebbe trovato. Dopo minuti o forse ore, il ragazzo non sapeva dirlo con certezza, Sean s' imbatté in un possente portone di legno marcio che emanava un odore di umido come non aveva mai sentito prima. Ai fianchi del portone due colonne di marmo antiche che raffiguravano scene di battaglie contro draghi e orchi. Sopra al portone erano incise le parole: SENZA CERA. Sean, non capendone il significato provo a spingere la pesante porta, che non si spostò di un millimetro. Allora il ragazzo capì che per passare avrebbe dovuto risolvere l’indovinello… SENZA CERA, SENZA CERA, SENZA CERA… quelle parole gli rimbalzavano nella mente come una pallina contro un muro, e a quel punto Sean capì. Senza Cera era un’espressione usata dagli scultori e stava a significare una statua perfetta, che non aveva bisogno di ritocchi o restauri. Subito si guardo intorno e alla sua sinistra vide tre statue raffiguranti la stessa persona, un vecchio canuto con una trave in una mano e un serpente nell’altra. Il ragazzo penso a cosa stava scritto nel “Secondo Manoscritto Del Drago”: a quel punto il messia raccolse da terra una trave ed un serpente e disse “con questa trave fonderò la mia patria, con questo serpente la distruggerò.” Sean esaminò le tre statue e vide che a una mancava la testa e all’altra una mano. L’unica perfetta era quella al centro… con un attimo di esitazione Sean la spinse e con un meccanismo accurato la statua si incastonò nel muro per non uscirne mai più. Sean andò al portone e lo spinse, la resistenza di prima era svanita e si aprì con facilità. Dopo qualche secondo il ragazzo entrò nella stanza: davanti a lui c’era quello che stava cercando, dietro di lui quello che non avrebbe mai voluto incontrare.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1955960