No Other

di MiHyeon
(/viewuser.php?uid=155351)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Day ***
Capitolo 2: *** Second day. ***



Capitolo 1
*** First Day ***


Image and video hosting by TinyPic _______________________________________________________________________________________________________________________________






Francesca cadde sul letto sbuffando sonoramente, il telefono ancora stretto nella mano destra.
Erano passati cinque giorni dall'ultima volta che aveva avuto notizie di Taeyang e sentiva terribilmente la sua mancanza. Dopo quel loro primo appuntamento, il coreano non si era più fatto sentire e la ragazza ogni minuto si chiedeva se e cosa avesse sbagliato con lui, quel giorno.
Aveva così deciso di farsi coraggio e chiamarlo, magari per avere delle spiegazioni più che valide per questo suo allontanamento.
Ma la conversazione non era stata proprio come se l'era immaginata: Taeyang era freddo e sembrava aver ridotto il suo vocabolario in monosillabi, eccetto per qualche 'Mi dispiace', 'Mi farò perdonare' o 'Ora non posso parlare'.
Francesca aveva aggrottato le sopracciglia cercando di mascherare il suo tono deluso e irritato quando gli aveva chiesto cosa stava facendo per non poter parlare con lei.
 
"Ora non posso parlare."
"Cos- YoungBae, che stai facendo?"
".. Sto lavorando."
"Hai trovato un lavoro?"
"Sì, più o meno. Frenzy, mi dispiace, ti richiamo io, d'accordo?"
 
I risolini che aveva sentito sotto la voce di Taeyang non le erano affatto piaciuti, insieme alle sue risposte fredde.
Prese un profondo respiro, allungando una mano per afferrare il cuscino e premerselo in faccia.
Che il suo comportamento fosse un modo per farle capire che la stava scaricando?
 
 
 
*
 
 
YoungBae sospirò chiudendo la chiamata, un peso sul petto che non decideva di svanire.
"Non fare quella faccia, Tae." Seungri gli diede un' amichevole pacca sulla spalla.
"Mi dispiace trattarla così.. " mormorò Taeyang all'amico. "Mi odierà."
"Certo che sei proprio cotto, Frenzy." lo canzonò Seunghyun, ricevendo un'occhiataccia da parte del ragazzo. "Scusa."
"Taeyang, non la stai lasciando." disse Seungri.
"Starà pensando l'esatto contrario! Sto facendo un casino, mi odierà." si lamentò nuovamente, sbuffando.
"Secondo me no." intervenne Daesung, che fino a quel momento era stato silenziosamente in disparte. Si avvicinò all'amico passandogli un braccio attorno alle spalle. Prese una scatolina blu dalla tasca della sua giacca e gliela porse, sorridendo. "Tu fidati di me."
 
 
 
 
 
 
 
First day.
 
 
La voce di Nadisha riempiva la piccola e luminosa sala della casa di Francesca, mentre quest'ultima era rannicchiata sul divano con un cuscino stretto al petto, di fianco alla sua amica. Il viso solitamente sorridente ora corrucciato in un'espressione triste e confusa al tempo stesso, mentre raccontava all'altra cos'era successo.
Si conoscevano ormai da due anni, era dunque scontato che una volta chiuso con il coreano, avesse chiamato la ragazza, riversandole addosso tutti i dubbi e le preoccupazioni del momento- non tenendo conto che uno dei suoi peggiori difetti fosse quello di parlare rapidamente quando si trattava di qualcosa che la preoccupava, e di come ogni volta cercasse di evitarlo.
Le aveva detto della telefonata e del modo freddo in cui quello che credeva fosse il suo ragazzo le aveva risposto, scaricandola velocemente subito dopo.
Rimase però spiazzata quando sentì la sua migliore amica riattaccare, mormorando un leggero ma deciso 'aspetta', dopo aver chiamato più volte il suo nome, cercando di farla zittire e successivamente calmare, inutilmente.
Aveva guardato il display del suo vecchio cellulare, aggrottando le sopracciglia prima di sospirare e gettarlo sulla scrivania poco distante. L'apparecchio produsse un forte suono metallico quando andò a sbattere contro il portapenne, prima di cadere all'indietro, quasi rimbalzando. Per un attimo pensò di averlo rotto, ma scosse velocemente la testa tornando a rimuginare sull'accaduto. Quel telefono ormai era vecchio e non funzionava neanche più bene; sarebbe stata una scusa in più per convincere suo padre a comprarne uno nuovo.
Neanche venti minuti passati con gli occhi incollati al soffitto e ancora la voce di Youngbae nella testa, risolini di sottofondo compresi, e sentì il campanello di casa suonare. Il classico dlin dlon risuonò tra quelle mura stranamente silenziose, mentre l'unica persona in quell'appartamento sobbalzava tra i cuscini del suo letto, alzandosi di scatto nel momento in cui un'immagine prese forma nella sua mente. Che fosse...
Sgranò gli occhi saltellando velocemente verso la porta, mentre il suo cuore accelerava i battiti. Aprì la bocca in una 'O' muta- e forse anche delusa- quando invece vide la sua amica che aspettava con le braccia incrociate dall'altra parte.
"Aspettavo che mi richiamassi.. " mormorò spostandosi di lato e facendola passare, mentre abbassava lo sguardo cercando di nascondere la sua espressione delusa all'amica.
No, certo che non poteva essere YoungBae; nessuno tratta male una persona, per poi presentarsi sotto casa sua come se niente fosse, pensò rattristata cacciando un'impercettibile sospiro.
Nadisha non sembro notare il suo cambio d'umore e mosse velocemente qualche passo nell'ingresso, voltandosi subito dopo verso la castana. La afferrò per le spalle guardandola negli occhi con aria minacciosa, dicendole di ricominciare tutto il discorso dall'inizio, questa volta parlando lentamente e senza piagnucolare.
 
Ed ora Francesca si ritrovava su quel divano, vicino la sua amica, senza lamentarsi o parlare freneticamente.
Nadisha si grattò distrattamente una guancia, fissando la parete chiara su cui era stato attaccato un piatto decorativo sui toni dell'azzurro e del bianco. 
"Come comportamento è davvero strano.." mormorò poi, gettando un'occhiata all'altra con la coda dell'occhio "Insomma, è stato sempre così carino; non riesco a spiegarmelo."
"Te lo spiego io: si è stufato di me." borbotto Francesca strizzando gli occhi e sventolando una mano vicino al suo viso "E' così evidente!"
Strinse nuovamente la stoffa del cuscino sul quale era tornata ad appoggiare il mento, sospirando. Magari non avrebbe dovuto cedere la prima volta, quella sera in discoteca. Forse aveva pensato giusto riguardo le intenzioni del ragazzo, magari lui voleva semplicemente comprare la sua fiducia, in un modo o nell'altro, in modo che poi. .
E invece lei si era presa proprio una bella cotta, altro che film romantico.
Stava per darsi ad alta voce dell'idiota quando il campanello di casa suonò nuovamente. Alzò gli occhi sulla sua amica mentre quest'ultima la imitava, sostenendo il suo sguardo. Francesca e fece un cenno con la testa, invitandola ad alzarsi e ad aprire la porta al suo posto.
"Sarà mio fratello." le disse quando l'altra provò a tirarsi indietro, allungando una mano sulla sua spalla e spingendola piano, tornando poco dopo a riaffondare il viso nel cuscino morbido.
Nadisha sospirò alzandosi ed affrettandosi alla porta di casa, guardando un'ultima volta la sua amica prima di abbassare la maniglia ed aprire. Alzò lo sguardo sulla persona dall'altra parte e rimase affascinata nell'osservare quella figura poco più alta di lei. Un ragazzo dalla carnagione chiara stava sorridendo, mentre teneva tra le mani un mazzo di fiori colorati; un ciuffo dei corti capelli platinati gli ricadeva sul viso, coprendo parte dell'occhio destro. Il ragazzo apparentemente asiatico fece un leggero inchino, sorridendo dolcemente alla ragazza di fronte a lui.
Nadisha era rimasta come pietrificata nell'ingresso, affascinata.
"Sei tu Francesca?" iniziò il biondo, riscuotendo la ragazza e facendola arrossire vistosamente. La vide scuotere rapidamente la testa e voltarsi verso l'interno della casa, mentre sentiva dei passi veloci avvicinarsi.
Francesca, d'altro canto, era rimasta a fissare la sua amica impalata di fronte alla porta di casa, e non appena aveva sentito quella voce dal tono particolare chiedere di lei, era scattata in piedi, camminando velocemente verso l'ingresso.
"Sono io.." mormorò una volta di fronte ai due. Il suo guardò andò automaticamente a posarsi sul mazzo di fiori che teneva in mano il ragazzo e quando quest'ultimo allungò le mani per porgerglielo, quasi non riusciva a crederci. Lo prese con le mani tremanti, facendo passare lo sguardo dalla composizione profumata al, doveva ammetterlo, ragazzo davvero carino che ora era tornato a guardare la sua migliore amica. "Gra- grazie. Ma da parte di chi sono?" gli chiese, ma lui si era già allontanato, camminando lungo il marciapiede con passo spedito, come se nulla fosse.
Francesca voltò lo sguardo verso la sua amica che con gli occhi lucidi e una mano alla bocca fissava ancora il punto dove il biondo era sparito. "Nadi..?"
"ERA BELLISSIMO!" urlò questa ad un tratto, saltando sul posto, senza neanche preoccuparsi di chiudere la porta. Allacciò le braccia al collo della sua amica, sorridendo felice. 
La ragazza sorrise a sua volta stringendola, divertita dalla reazione della ragazza. Portò poi di nuovo lo sguardo sul mazzo di fiori, allontanando Nadisha e mettendolo tra loro. Era composto da diversi tipi di fiori, ma il loro profumo mescolato ne creava uno altrettanto buono. Lo respirò profondamente, socchiudendo gli occhi.
"Ma quel ragazzo non ha risposto..' mormorò rigirandoselo tra le mani. Non c'era un biglietto o nulla che poteva far risalire al mittente.
"Francesca, scherzi?" intervenne Nadisha, dopo essersi calmata- nonostante il suo viso fosse rimasto terribilmente arrossato. Il sorriso di quel ragazzo era qualcosa di spettacolare, e il fatto che avesse cercato la sua amica la faceva ingelosire appena. Anche se forse la verità era un' altra.. "L'hai visto? Non lo conosci, e sicuramente era coreano.. Non ti dice niente?" accennò un sorriso, affiancando la sua amica. Le pizzicò una guancia, tirandola.
Francesca fece una smorfia, allontanando il viso dalla sua presa. Si morse l'interno guancia, lasciandosi scappare un sorriso mentre l'idea che Taeyang potesse averle inviato quei fiori la faceva arrossire leggermente. Affondò nuovamente il naso tra i petali, annusando quel dolce profumo.








N.d.a
Finally i'm back!
Da quanto non aggiornavo più. Aish, mi mancava troppo farlo.
Btw, No Other- titolo provvisorio, probabilmente-, come si potrà facilmente intuire, è il seguito di She's Just Like Dynamite e Somebody To Love.
Spero si capisca in particolare il collegamento con quest'ultima, andando avanti con i capitoli.
 
Come le altre, anche questa è dedicata alla donna della mia vita(?). Ne, colei che è in grado di trasformare una giornataccia in qualcosa di unico e favoloso, solo grazie ad una battuta.
.. Ne, sono abbastanza squallide, ma le adoro. <3
Non potrei vivere senza di lei. Questo già lo sa, ma colgo l'occasione per ricordarglielo ogni volta che posso, e scrivere per lei è il minimo che posso fare per ricambiare tutto ciò che lei fa per me(?).
 
Ma dopo questo noioso lato sdolcinato di me, non ho nulla da dire di fondamentale importanza.
So.
Spero sia piaciuto questo primo capitolo. A breve- lo spero tanto- col secondo!
Chu~

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Second day. ***


Image and video hosting by TinyPic _______________________________________________________________________________________________________________________________



Second day.




Lo sguardo di Francesca era puntato su quel mazzo di fiori poggiato sulla sua scrivania da quasi un'ora ormai, la testa perennemente fra le nuvole. 

Nadisha l'aveva lasciata qualche ora dopo l'arrivo del ragazzo, quando i genitori della castana erano tornati a casa dal lavoro e la ragazza era dovuta correre nella sua stanza a nascondere il regalo. 
Alla fine, poi, l'aveva semplicemente lasciato sopra la propria scrivania con la paura che mettendolo in qualche cassetto si fosse rovinato. E questo non doveva assolutamente succedere.
Socchiuse gli occhi, sentendoli bruciare appena e sospirò, alzandosi dal letto per infilarsi il pigiama.
E se fosse stato vero? Se la sua migliore amica avesse avuto ragione e quei fiori fossero proprio di YoungBae?
Non ne capiva il motivo, però, il coreano la stava palesemente ignorando ed evitando. Cos'era quello, un modo per farsi perdonare? Che poi, per cosa? Per non averle dedicato abbastanza attenzioni, oppure..
 
Francesca scosse la testa, non voleva nemmeno pensarci.
Strusciò i piedi fino alla cucina per prendere il suo solito bicchiere di succo prima di mettersi a letto, e vide suo padre seduto sul divano a guardare la tv, mentre sua madre, non appena la ragazza fu entrata nella stanza, si alzò, affiancandola. La castana fece finta di niente, versandosi la bevanda e sorseggiandola, poggiata con la schiena al bancone della cucina, guardando distrattamente la tv.
"Di chi sono quei fiori?.." sussurrò la donna, trattenendosi dal lasciarsi sfuggire un sorrisino furbo. Francesca gelò sul posto, guardando la madre. Come faceva lei a sapere dei fiori?
"Li ho visti quando ti ho chiamato per la cena." rispose la madre, come se avesse potuto leggerle nel pensiero. La ragazza roteò gli occhi al cielo: infondo li aveva lasciati in bella vista..
"Sono di quel ragazzo?" continuò non riuscendo ora a trattenersi dal sorridere, mentre si versava giusto due dita di succo nel bicchiere, e da quello Francesca capì che era stata solamente una scusa per avvicinarla. Fece spallucce nonostante le sue guance si colorarono un poco di rosso. 
 
Si stava preparando per uscire, come quasi ogni giorno, con la sua migliore amica.
Lanciò un'occhiata alla propria figura intera nello specchio mentre si sistemava la matita, cancellandone le sbavature con la punta delle dita; i jeans chiari che le fasciavano perfettamente le gambe magre. Sorrise e si mise un elastico attorno al polso, quel giorno faceva davvero caldo e preferiva portarlo sempre con sè per una sicurezza in più. 
Prese la propria tracolla nera ed uscì di casa. Come di routine, Nadisha la stava aspettando lì davanti, seduta su un muretto al lato della strada. Mentre la salutava lanciò uno sguardo alla piazzola poco lontano e si incamminò con la sua amica, sospirando. Aveva provato il giorno prima a scrivere a YoungBae, ma alla domanda se era stato lui ad inviargli quelle rose, il coreano non aveva più risposto. Aveva provato a chiamarlo ma niente, aveva spento il telefono.
Lo raccontò alla sua migliore amica e Nadisha scosse la testa, posandogli una mano sulle spalle.
"Chi vuoi che sia stato, Frenzy?" sorrise guardandola con la coda dell'occhio. Francesca abbozzò un sorriso e abbassò lo sguardo, pensando.
La piazza era davvero affollata in quel periodo dell'estate, col caldo e la fine della scuola, tutti i ragazzi della sua età e non uscivano tutti i giorni, passando giornate intere a divertirsi, chi con il proprio ragazzo o ragazza e chi con gli amici. Francesca si guardava spesso in giro, sperando di vedere il suo ragazzo- o quello che credeva fosse il suo fidanzato.
Si fermarono quasi subito in un bar a prendere un cono gelato prima di proseguire. 
Nadisha preferì evitare l'argomento 'ragazzi', nonostante stava quasi morendo dentro. Voleva raccontarle di aver rivisto quel ragazzo delle rose- così lo chiamavano. Stava uscendo da un negozio di abbigliamento quando si era scontrata con lui. Stava per inveirgli contro, l'istante prima di accorgersi che il ragazzo che le aveva sbarrato la strada era proprio quello per cui si era una cotta pazzesca. Aveva balbettato un 'ciao', sentendo di essere arrossita all'inverosimile. Lui si era limitato a farle l'occhiolino, sorridendo prima di proseguire con i suoi amici.
La ragazza si era voltata più volte, nella speranza di incrociare di nuovo il suo sguardo, ma una volta fuori dal negozio non lo vide più, sicuramente si era inoltrato in qualche corsia.
Dedicò nuovamente la propria attenzione alla ua migliore amica e la vide stringere in un pugno il fazzolettino con cui teneva il cono e fissare con gli occhi sgranati davanti a sè.
"E' lui! E lì, guarda!" sussurrò indicandole un ragazzo di spalle.
"Sei sicura?" le chiese con le sopracciglia aggrottate, parecchio confusa.
"Ti dico di sì!" urlicchiò e si alzò di scatto, prendendo il polso dell'amica e tirandola con sè. Strinse più forte la carta nell'altro pugno e si avviò quasi correndo in quella direzione, col cuore che batteva a mille.
A qualche metro di distanza dal ragazzo, questo si girò, probabilmente attirato dai passi concitati alle proprie spalle. Francesca si fermò all'istante, fissando prima di tutto la mano intrecciata a quella di una ragazza tutta minigonne e scollature. Deglutì e poi alzò gli occhi su di lui, arrossendo quando vide lo sguardo confuso del ragazzo sulla trentina puntato su di lei.
"D- dovrei.. gettare la carta.." mormorò con lo sguardo basso. Subito i due si spostarono da davanti il cestino e la fidanzata dell'uomo le lanciò un'occhiataccia che prontamente Francesca ignorò, incamminandosi nuovamente.
"Che figura.." sussurrò portandosi le mani sul viso rosso, strizzando gli occhi "Eppure.. era identico.."
 
Erano ormai le sette passate quando decisero di tornare a casa. Francesca aveva il morale a terra e se non fosse stato per la sua amica, probabilmente sarebbe tornata a casa subito dopo la figuraccia fatta.
Sospirò e si fermò quando Nadisha le indicò la cassetta delle lettere piena di giornali.
"La pubblicità proprio non v'interessa, eh?" ridacchiò la ragazza, scherzando. L'altra sbuffò, cercando le chiavi nella borsa.
"Mio fratello non la prende mai quando torna." sospirò aprendola. Diversi volantini caddero a terra e con essi anche una busta da lettera bianca, con fuori scritto il suo nome "E questa..?" mormorò confusa, rigirandosela tra le mani. Nadisha le si avvicinò curiosa.
Aprì la busta e ne estrasse una semplice pennetta USB gialla. Si morse le labbra confusa e sfilò il tappetto, come ad assicurarsi che fosse davvero ciò che aveva pensato. Si scambiò un'occhiata con la sua migliore amica e raccolse i vari volantini, richiudendo la cassetta.
"Vediamo un po cos'è." disse nascondendo la busta nella borsa, entrando in casa. I suoi genitori le salutarono, chiedendo poi all'amica della figlia se voleva fermarsi per cena.
"No grazie, i miei mi aspettano a casa.." sorrise e seguì la ragazza nella sua camera. Francesca prese la busta dalla borsa e accese il pc collegando la pennetta, curiosa e anche leggermente agitata.
Nadisha si era seduta sul suo letto mentre la guardava imprecare contro il computer troppo lento. Camminava per la camera, sfilandosi nel frattempo le scarpe, riponendole poi dietro la porta della stanza, sbuffando.
"Avanti!" strinse i denti, sedendosi infine davanti al pc, aprendo la cartella. Vide solamente l'icona di un video e fece cenno all'altra di avvicinarsi mentre lo faceva partire.
La prima cosa che vide, dopo i primi secondi di nero e silenzio, fu una foto di una vetrata. Non riusciva a distinguere se fosse di un palazzo o di una stazione addirittura. Era tappezzata da tanti fogli dai colori tenui, dal rosa al verde chiaro. Spostandosi verso il centro, negli angoli delle pagine c'erano stampate delle immagini- che pian piano le occupavano interamente-, che formavano un cuore. Stoppò il video per poter guardare ogni singola stampa, da delle scritte romantiche a dei cuori. Si morse le labbra sorridendo e lo fece ripartire, guardando le altre. Nel frattempo sentì anche le prime note di una canzone tranquilla che la fece sorridere ancora di più.
 
There's no one like you, even if i look around it's just like that.
 
La seconda foto era un adesivo a forma di cuore attaccato ad un pannello di plastica. Francesca sorrise, quello l'aveva già visto da qualche parte nella sua città.
 
How lucky, the person who will try hard to protect you is just me.
 
La terza foto ritraeva probabilmente un ragazzo. Aveva dei lunghi capelli castano chiaro, ma le mani erano decisamente di un uomo. Metà del suo viso era tagliata dalla foto, si potevano vedere solamente le labbra e poi il biglietto che teneva tra le mani. Tutto bianco con un grosso cuore formato da caramelle colorate.
 
You don't know this heart of mine, wich always wants to do more for you.
 
La quarta foto era un puzzle. Francesca sorrise, Taeyang sapeva della sua passione per i puzzle. 
Oltre lo sfondo verde, il solito cuore era diviso in quattro strati. Il primo era fucsia, il secondo bianco. Verso il centro, l'azzurro aveva una trama a pois, più grandi e più piccoli, di un azzurro più chiaro quasi bianco. Infine l'arancione chiaro, una trama a cuori di una tonalità più scura e al centro la scritta 'Love' in rosso.
 
I love you oh, please know it, that to me there's only you, that i foolishly see you as my everything.
 
Il video finì all'istante, dissolvendo lentamente l'ultima foto, insieme alle ultime note della canzone.
Francesca sorrise e si portò le mani alla bocca, urlicchiando allegramente, non sapendo se arrossire e ridere o piangere dalla gioia.
Nadisha la guardò sorridendo dolcemente. Eppure non poteva ancora dirle nulla, non poteva far altro che sorridere e rassicurarla, dando tempo al tempo.


N.d.a

Salve salvino(?)!
Finalmente sono tornata- a volte ritornano, con nuovi capitoli.
Sembra sia tornata l'ispirazione giusta per scrivere, quindi eccomi nuovamente qua!
Per quanto riguarda la storia, giustamente ispirata a No Other sia per il testo che per il video, che per tutto il resto.
Spero vi sia piaciuto- sì, dico sempre quello.

Se volete, mettete mi piace alla mia pagina fb, mi farebbe veramente piacere.

https://www.facebook.com/GiiMoon-EFP-482278345298653/

 Alla prossima, chu~

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1341066