VIAGGIO NEL PRESENTE

di Paperetta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO1 ***


VIAGGIO NEL PRESENTE


PERSONAGGI: Severus, Bellatrix, Lucius, Narcissa, James, Sirius, Chiara, Giulia.


CAPITOLO 1


Era una soleggiata mattina di Aprile, pioveva ed era in corso una violenta bufera di neve. Lucius Malfoy e Severus Piton stavano andando tranquillamente alla lezione di Trasfigurazione della prima ora. Erano in anticipo, perciò decisero di allungare un po' la strada. O meglio, Lucius volle allungare, perchè sosteneva che se fosse arrivato in anticipo si sarebbe rovinato la reputazione.

Caso volle che anche James Potter e Sirius Black passasero di lì.

Tòh! Guarda un po' chi si vede!” esclamò James fingendosi sorpreso “Che ci fate in giro così presto? Pensavo che la mattina foste stanchi morti, dopo aver fatto riti satanici per tutta la notte.”

Veramente proprio ieri non ci siamo riuniti... peccato, il nostro ospite saresti stato proprio tu!” rispose Severus, sarcastico. Lucius sogghignò.

In quel momento, prima che James potesse ribattere, arrivarono NarcissaBlack e sua sorella Bellatrix.

Cos'è, una festa? Nessuno ci ha invitate!” fece la bruna, che sotto sotto (e forse neanche tanto sotto) adorava quando quei quattro se le davano.

Non lo vedi sorellona che è un incontro prepartita?” le rispose Narcissa “Adesso vanno a cambiarsi, e tra un paio d'ore li potremo trovare in infermeria. Come al solito.”

E voi due smettetela di fare le santarelline!” le avvertì Sirius, per le quali provava un sentimento non propriamente d'amore “Vedete di non rompere, o farò finta che siate dei ragazzi e farete la loro stessa fine.”

Ma sentilo Cissy!” esclamò Bellatrix ridendo “Vuole picchiarci il piccolino! Il bello è che è convinto di riuscire anche solo a toccarmi, povero illuso!”

Vogliamo vedere?” disse Sirius estraendo la bacchetta.

Ma non ebbe neanche il tempo di pronunciare l'incantesimo che una voragine nera e profonda si aprì sotto i loro piedi, trascinandoli tutti e sei dentro di sé.



Era l'una e mezza del 16 Maggio 2006. Chiara aveva appena finito le lezioni di quella mattina e si stava avviando verso la fermata del pullman, sperando di fare in tempo; ma come al solito lo perse, e, cosa ancor più seccante, mancò proprio quello vuoto.

Che sfiga!” imprecò sottovoce, mentre appoggiava la borsa per terra e aspettava l'autobus successivo.

Dopo appena due minuti vide uno splendido gattino bianco e nero che attraversava la strada, passava per il marciapiede e girava in un vicolo. Data la sua passione per i gatti e considerando che il pullman prima di arrivare ci avrebbe messo almeno altri venti minuti, decise di seguire il micio. Raccolse la borsa e girò l'angolo, sperando di non incontrare nessun tipo losco. Cosa che puntualmente avvenne alla fine della stradina. Si fermò, appiattita contro il muro, cercando di ascoltare la conversazione in corso (normalmente non l'avrebbe mai fatto, ma era talmente di cattivo umore che non ragionava più come prima).

Sei un deficiente! Che cosa diavolo hai fatto?”

Possibile che tu debba sempre fare casini?” si alternavano negli insulti due voci femminili.

E secondo te io sono in grado di fare una cosa del genere? Manco fossi all'ultimo anno!”

L'idiota ha ragione, non ho mai letto di un incantesimo del genere.”

Incantesimi? Pensò Chiara.

Perchè tu conosci tutte le maledizioni possibili ed immaginabili, vero?”

Bè, più o meno...”

Ma sentilo il secchione, pensa di sapere tutto!”

Ora basta!” esclamò una quinta voce, maschile come i due che stavano litigando.

Così non risolviamo niente. Dobbiamo scoprire dove diavolo siamo finiti, e se stiamo qui ad insultarci non risolviamo niente.”

Ha ragione.” ammise una delle due ragazze “Andiamo”.

Chiara non fece in tempo a spostarsi che sei individui le si pararono davanti.



N.A. La trama mi è venuta in mente nel giro di due minuti. Era un secolo che volevo scrivere una fanfic così, sopratutto per avere la soddisfazione di farla pagare a quella brutta ****** della mia professoressa del ginnasio. Visto che mi viene un po' difficile

farle vedere i sorci verdi nella realtà ho deciso di chiamare in mio soccorso il mio adorato Severus e la sua “banda”.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2


Erano due ragazze e quattro ragazzi, più o meno della sua età; questo sarebbe bastato per calmarla, se non fosse stato per il loro aspetto: non solo somigliavano terribilmente ad alcuni personaggi di Harry Potter, ma avevano anche le divise di Hogwarts! Rimase semi paralizzata, senza sapere che fare o che dire.

Fu il ragazzo biondo a parlare:

Scusami, sai dove siamo?” chiese con fare gentile, probabilmente per evitare di spaventarla.

Ehm... noi siamo..a Roma...” balbettò, dondolanosi sulle gambe. Il ragazzo aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi, ed erano lunghi ben oltre le spalle; il che, aggiunto ai suoi luminosi occhi azzurri, lo rendeva magnifico.

A Roma? E come ci siamo finiti a Roma?!” Nessuno degli altri seppe dare una risposta. Il biondo si rivolse nuovamente a lei, sempre gentilmente:

Magari tu ci puoi aiutare... come hai detto che ti chiami?”

Chiara era tentata di rispondergli che non glielo aveva detto, però evito accuratamente di farlo: se quel tipo era la persona che pensava lei, era decisamente meglio evitare di farselo nemico.

Mi chiamo Chiara.”

Io sono Lucius. Loro sono Bellatrix, sua sorella Narcissa, Severus, Potter e Black.”

Grazie eh!” esclamarono i due che aveva chiamato per cognome.

Mentre quelli battibeccavano, Chiara rifletteva rapidamente: credere che fossero personaggi di Harry Potter ed aiutarli, o scappare a gambe levate perchè sicuramente erano dei cretini che volevano prenderla in giro?

Ma che scappare, oh Chiara! È un'occasione irripetibile, e se ti stanno prendendo in giro non li rivedresti mai più, quindi non hai nulla da perdere si disse mentalmente.

Forse potrei aiutarvi” si decise a dire, attirando la loro attenzione “Però ho bisogno di fare una domanda per potermi fidare.”

Spara!” fece Lucius. Chiara si rivolse a Severus, pregando affinchè le rispondesse correttamente:

Come si ottiene il Distillato della Morte Vivente?”

Severus, con una velocità e una sicurezza sorprendenti, prese ad elencare tutti gli ingredienti per preparare la pozione, confermando così la sua teoria.

Ok, perfetto. Mi fido.” disse sollevata.

Ma come mai...?” chiese Lucius, che non capiva il senso della domanda.

Ve lo spiego dopo. Ora dovete dirmi da che anno venite.”

Come sarebbe da che anno veniamo! Siamo nel 1975, no?”

E questo è un problema, perchè qui siamo nel 2006.”

COMEE!!!” esclamarono tutti in coro.

Non sto scherzando. E credo di sapere anche quello che vi è successo”.

E sarebbe?”

È un po' lungo da spiegare... proverò a dirvelo in breve.”


N.A. È molto probabile che inserirò i prossimi capitoli verso Natale, perchè ultimamente ho davvero poco tempo. Mi dispiace tanto! Comunque voi recensite, così vedo se vale o no la pena di continuarla!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3


“Allora… voi siete i personaggi di un libro e siete finiti qui non so come.” Gli sputò addosso tutto d’un fiato. “E ve lo posso provare!” aggiunse subito vedendo le loro facce scettiche.

E come?” chiese Lucius incrociando le braccia al petto.

Bè… vi mostrerò quei libri.” Li guardò con occhi quasi supplichevoli: era pienamente consapevole che in quel momento la credevano una pazza schizzata che voleva prenderli in giro.

Vi prego! Venite a casa mia e leggeteli, poi potrete scegliere se mandarmi o no al diavolo. Per favore!”

I sei si consultarono per circa un minuto, poi fu nuovamente Lucius a rivolgersi a lei, ancora una volta forzatamente gentile:

Va bene, ci fidiamo. Mostraci questi famosi libri.”

Grazie al cielo! Esclamò mentalmente Chiara, che gli fece cenno di seguirla. Si bloccò quasi alla fine della stradina.

Che cosa c’è?” chiese Lucius, che poteva dirsi l’unico con la facoltà di parlare, visto che gli altri praticamente non avevano emesso un suono.

Se vi vedono così prenderanno voi per dei deficienti travestiti e me per una pazza: non potete cambiarvi i vestiti con un incantesimo?”.

Detto fatto. In tre secondi avevano degli abiti quasi normali, che comunque non destavano sospetti.

Vestita come una sporca babbana!” si lamentò Bellatrix, ignorando Chiara (allora può parlare!).

Se non troviamo una soluzione dovremo viverci tra gli sporchi babbani!” le fece notare Lucius (Chiara cominciò a credere di essere diventata invisibile). Prima di andare alla fermata dell’autobus passarono all’edicola a comprare i biglietti. Grazie al cielo oggi mamma mi ha dato la paghetta, altrimenti sei euro dove li trovavo?

Il pullman arrivò quasi subito, con grande gioia di Chiara. Il viaggio fu invece molto meno felice, perché non facevano altro che guardarsi intorno con aria preoccupata, neanche fossero stati circondati da lama con il raffreddore; gli unici che si comportavano normalmente erano Sirius e James, probabilmente perché, secondo quanto aveva appreso leggendo Harry Potter, non disprezzavano i babbani e le loro invenzioni.


Mamma!” chiamò Chiara dopo essere entrata in casa “Devo raccontarti una cosa!”. Aveva riflettuto molto su come raccontarlo a sua madre; doveva trovare le parole giuste per far sembrare la faccenda semplicemente una curiosa novità. Né un problema, né soprattutto una presa per i fondelli.

E quale fu il risultato della sua spiegazione?

Chiara, tu vedi troppi film!”

E ti pareva! Pensò Chiara amareggiata. Ma il suo piano non si fermava solo alla lettera A.

Mamma, ti presento Lucius, Severus, Bellatrix, Narcissa, James e Sirius!” disse, mentre i sei ragazzi, un po’ a disagio (a parte Lucius, che sicuramente era abituato a farsi presentare) entravano in cucina. Aveva già discusso con Lucius sul da farsi; il biondo si fece avanti e trasformò una delle sedie di cucina nella statua di un falco.

Ah… oddio… ehm… ora ti credo…” farfugliò sua madre, che dovette sedersi per evitare di svenire.

“Bene. Ora devo portarvi i libri; però non posso farveli leggere tutti, altrimenti scoprireste cose che non dovreste: non voglio fare casini!”.

Doveva decidere in fretta quali tratti dei romanzi presentare come prove. Uno era di sicuro Il peggior ricordo di Piton; se venivano dal 1975, dovevano essere per forza al quinto anno, quindi quello andava bene: lo avrebbe fatto vedere a Severus. Un altro era dal terzo volume, quando i gemelli Weasley danno a Harry la Mappa del Malandrino e gli svelano la parola d’ordine. Per Bellatrix, Lucius e Narcissa non sapeva cosa fare; i libri ne parlavano molto poco, per non parlare dei loro anni a scuola e non voleva dargli delle 'idee' per il futuro.

Se gli dico che loro tre sono personaggi secondari mi sa che ci rimangono male, e dei futuri Mangiamorte offesi possono risultare molto pericolosi. Decise di rifilargli una balla, magari non troppo grossa.


Era passata circa una mezz’oretta. Aveva portato i libri in cucina e aveva indicato i punti da leggere (dopo aver spiegato che Harry Potter era il figlio di James ma che non poteva assolutamente dire chi era la madre); era rimasta vicino a loro tutto il tempo, per evitare che sbirciassero le altre pagine; ai tre Serpeverde rimasti aveva detto che gli avrebbe causato dei seri problemi leggerli perché succedevano delle cose piuttosto gravi e importanti che era meglio non sapere (si era sforzata tanto per risultare sincera che si era fatta venire una terribile emicrania, ma almeno ci era riuscita).

I primi a finire furono James e Sirius, che però avevano qualcosa da obiettare:

Scusami” fece James “perché sono loro a dargliela e non noi?”.

Perché Gazza ve l’aveva sequestrata e non l’avete più ripresa; così

l’ hanno trovata loro e l’ hanno data a lui”. Sembravano convinti, ma Chiara aveva veramente temuto con terrore che non le avrebbero creduto.

Tieni, ho finito. Ti credo.” disse Severus, il quale informò Lucius, Bellatrix e Narcissa che potevano fidarsi.

Temo che non gli sia piaciuto leggere quel pezzo, però era l’unica cosa che mi è venuta in mente al momento.

“Bene.” fece Lucius, seccato dalla conferma che si trovavano davvero fuori dal loro mondo “Ora che sappiamo di essere dei ‘personaggi’, mi dite cosa dovremmo fare?”



N.A. Il terzo e il quarto capitolo erano pronti già da metà novembre, ma visto che non ho internet a casa non ho potuto aggiornare: sempre meglio oggi che non a Pasqua!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4


Quella sera Chiara dovette darsi parecchio da fare. La casa aveva una sola camera per gli ospiti (che un tempo era un ripostiglio, abbastanza grande però da contenere una stanza da letto di dimensioni praticabili) e alcuni divani, ma per trovare posto per tutti dovette sistemare il divano letto del salotto, talmente difficile da aprire che le ossa le dolevano terribilmente. Alla fine, verso mezzanotte, tutti erano comodi a dormire: Narcissa e Bellatrix erano nella camera degli ospiti, nel salotto c’erano Severus sul divano e Lucius sull’altro divano letto; infine James e Sirius erano nel salottino.

Ripensando alla giornata appena terminata, Chiara si chiedeva se quello fosse stato soltanto un sogno, un bel sogno, o magari se fosse semplicemente impazzita. Non erano personaggi qualunque di Harry Potter a dormire a casa sua; c’erano i suoi preferiti, quelli poco descritti, tra i più bastardi e per questo più amati. E c’era lui, che adorava tanto da finire quasi col divinizzarlo; ne parlava talmente spesso che ormai in famiglia lo trovavano quasi simpatico.

Il solo pensare che avrebbe passato interi giorni con Severus Piton in carne e ossa le faceva girare la testa, tanto che non riuscì ad addormentarsi che verso le due.



Secondo te chi è stato a spedirci qui?” chiese Lucius, che non riusciva a dormire. Severus mugugnò un “Bò” e si rigirò sul divano.

Ehi, non ti addormentare! Dobbiamo cercare di capirci qualcosa, o ci toccherà rimanere qui a vita.”

Che palle…!” si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi; lo stesso fece il biondo, che evidentemente non aveva intenzione di dormire prima di aver pensato a qualcosa da fare.

Potrebbe essere stato un qualche Grifondoro rompipalle, magari Lupin o Minus.” Propose Lucius.

No, non credo.” rispose scettico Severus “Lupin è troppo corretto per farci uno scherzo del genere e Minus è troppo incapace. Secondo me è stato qualcuno dell’ultimo anno, oppure…”

Oppure?”

No, lascia perdere: sarebbe troppo strano!”.

Più strano di quello che ci è successo?” chiese Lucius, che detestava le frasi lasciate a metà.

Potrebbe essere stato Silente.” Disse Severus tutto d’un fiato, sperando così che l’idea sembrasse meno folle.

Dici…? E perché proprio lui? È il preside, e poi ti ricordo che Potter e Black sono Grifondoro e lui adora quei bastardi.”

Si, lo so bene. Però un giorno ho sentito per caso una conversazione tra lui e la Mc.Granitt: non ne potevano più di trovarci a litigare, stavano pensando ad una punizione adatta per farci smettere.”

Quindi secondo te ci hanno spedito qui per punirci? Qui, fuori dal ‘libro’?”. Ancora non aveva digerito il fatto di essere stato inventato da qualcuno. Severus sbadigliò e si lasciò ricadere sul letto:

Avranno scelto un posto a casaccio e ci hanno fatto l’incantesimo.” Propose, mentre cercava di riprendere sonno.

E cosa facciamo mentre cerchiamo di scontare la nostra punizione?”

Stiamo qui…e aspettiamo… magari possiamo anche trarne vantaggio…” disse tra uno sbadiglio e l’altro.

Vantaggio? Che vuoi dire? Ehi, mi ascolti?” ma ormai Severus si era addormentato.

Decise di lasciar perdere.

***

La mattina seguente Chiara fu la prima ad alzarsi (ovviamente tra i ragazzi, perché era sua madre che si svegliava sempre alle sei e faceva da sveglia per tutti); aveva deciso di fare una proposta agli altri, così per evitare che si annoiassero troppo mentre aspettavano di tornare nel loro mondo. Dopo di lei si alzò Bellatrix, che se ne andò dritta in cucina a fare colazione (‘è talmente magra che pensavo non mangiasse!’), seguita a ruota da Narcissa. Decise di proporlo prima a loro, sperando che accettassero.

Ehm… buongiorno… posso parlarvi un attimo?”. Le due ragazze annuirono, anche se sembravano un po’ scocciate; Chiara si fece coraggio:

Visto che dovrete stare qui ancora per un po’ di tempo, finirete per annoiarvi. Pensavo che da domani potreste venire a scuola con me; senza studiare, solo per passare il tempo. Lo so che sarà pieno di babbani, però ne incontrereste comunque uscendo: a meno che non vogliate rimanere chiuse dentro casa per giorni!” Le due si guardarono, cercando di decidere se la babbana avesse ragione o no.


Ma ci saranno babbani ad ogni angolo della strada, ci verrà qualche malattia!” fece la bruna; Chiara finse di non essersi offesa e ribattè, un po' tagliente:

Siete stati in una città babbana, in una casa babbana ed ora siete con me, che sono babbana: ti sembra di essere moribonda?”

Per ora no. E comunque come facciamo ad iscriverci? È la fine dell’anno e non sappiamo niente di quello che vi insegnano.” Disse Bellatrix, aggrappandosi all’unica scusa che le veniva in mente.

Ma non potete fare qualche incantesimo?” propose Chiara, come fosse la cosa più ovvia del mondo. La Serpeverde aprì la bocca per ribattere, ma in quel momento arrivarono anche i quattro ragazzi. Fu Lucius a sentenziare:

Temo proprio che abbia ragione, Bella; se non facciamo qualcosa moriremo di noia e visto che potremmo rimanere qui anche per sempre (tutti e sei rabbrividirono al solo pensarci) dovremmo provare. A che ora cominciano le lezioni?”.





N.A. Spero di aver rappresentato bene i personaggi e di non averli fatti ooc; mi viene un po' male quando non sono inventati da me perché appunto rischio di farli troppo diversi (ed è una cosa che io per prima non sopporto). Penso di riuscire a finire il quinto capitolo entro stasera, altrimenti potrei davvero aggiornare a Pasqua...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5


Tutti avevano accettato la proposta di Chiara, ma Lucius, Bellatrix, Narcissa e Piton si erano rifiutati di vestirsi come dei babbani, mentre gli altri non avevano fatto obiezioni; per risolvere il problema, Chiara aveva convinto i Serpeverde a mettersi perlomeno degli abiti simili a quelli del suo mondo, e questo sembrò a tutti un giusto compromesso.

Il vero dramma fu però il bagno: come avrebbero potuto lavarsi ben otto persone entro le sette e mezza? La soluzione sarebbe stata semplicemente alzarsi prima, ma ovviamente nessuno aveva la minima intenzione di svegliarsi al canto del gallo; così vennero estratti a sorte i turni.

E chi fu lo sfigato di turno?

Ovviamente Chiara, che aveva ormai la netta impressione che la sua buona stella se ne fosse già andata in vacanza. Si alzò alle sei meno un quarto, sconvolta e dall'aspetto simile ad uno Yeti; stava per addormentarsi mentre si lavava i denti, quando qualcuno bussò sonoramente alla porta:

Scusami Chiara, ma toccherebbe a me!” disse James, che era stato appena più fortunato di lei.

Da quanto stai bussando?” chiese Chiara con un brutto presentimento.

Da cinqueeeh... minuti...” rispose lui sbadigliando ed entrò in bagno, abbassando di scatto la testa e grugnendo seccato per la luce troppo forte.

Dopo James fu il turno di Piton; i due erano talmente addormentati che non ebbero nemmeno la forza di guardarsi male o di insultarsi, e lo stesso avvenne un quarto d'ora dopo tra Piton e Sirius.

Alle otto meno venti erano tutti più o meno pronti nell'ingresso ed uscirono dieci minuti dopo; sarebbero arrivati in orario se l'autobus non avesse tardato di venti minuti.


Bellatrix aveva proposto di far credere ai professori di Chiara, con un incantesimo, di essere normali alunni da due anni, come lei.

Questo voleva dire che se fossero arrivati in ritardo sarebbero stati rimproverati come gli altri; questo però importava solo a Narcissa, che non era abituata a fare ritardi, e a Piton, che, anche se quella non era la sua scuola, non sopportava di fare qualcosa che non andasse a genio ai professori. Perciò, mentre Lucius, Bellatrix, James e Sirius (questi ultimi a distanza di sicurezza di tre metri) se la presero comoda, Chiara, Piton e Narcissa praticamente corsero dalla fermata fino alla classe. Prima di entrare Chiara si sentì in dovere di avvertirli del pericolo che incombeva dietro quella porta:

Mi sono dimenticata di dirvi che la Pupuomo è pazza!” esordì con la presentazione della professoressa “Pensa di avere sempre ragione e ti tratta come se fossi scemo! Non solo, non sa assolutamente insegnare e dà i voti a preferenze. Speriamo solo che sia di buon umore...” sospirò prima di bussare.

Quando entrarono, la Pupuomo era seduta alla cattedra e li guardava con una strana espressione: sembrava che morisse dalla voglia di insultarli.

Il pullman non arrivava...”

Se sai che il pullman tarda devi uscire prima.” La interruppe la professoressa, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

È la prima volta che arriva in ritardo...”

Andate a posto.” ordinò ignorandola. Tutti e tre provarono lo stesso impellente bisogno di saltarle addosso e di buttarla giù dalla sedia, ma allo stesso tempo sentivano che quella donna poteva essere molto pericolosa.

Finchè non si sedettero, Chiara non si rese conto che nella classe erano comparsi tre banchi doppi, uno dei quali era dietro di lei; inizialmente non ne capì il motivo, ma poi le venne in mente che probabilmente faceva parte dell'incantesimo che avevano fatto: se erano alunni abituali, avevano anche dei banchi.


Lungo la strada che portava a scuola c'erano Lucius e James che discutevano, mentre Sirius e Bellatrix stavano circa sei metri più indietro – ovviamente a debita distanza -, troppo stanchi ed intenti a sbadigliare per prestare attenzione ai loro compagni.

Non capisco perchè siate voluti venire anche voi, visto che ci siamo io e gli altri Serpeverde.”

E a te che te ne frega?”

Niente! Ero solo curioso... sapete, non vorrei che vi venisse in mente di dar fastidio a Severus, perchè siete in netta minoranza.”

Scusami, cosa vuoi dire con questo?”

Bè, siete sempre due contro uno, quindi è ovvio che avete sempre la meglio; oggi però noi siamo in quattro, quindi non provateci nemmeno.”

Puoi stare tranquillo, Lucy, non toccheremo la tua donna neanche con un fiore!”.

Lucius si voltò di scatto ed afferrò James per il colletto della camicia, sollevandolo da terra:

Ascoltami bene, Potter!” esclamò con fare minaccioso “Non ti conviene metterti contro di me. Severus è mio amico; non capisco perchè non vi abbia ancora strappato gli occhi, ma posso assicurarvi che finchè non si deciderà ci penserò io a voi due!”. James si liberò dalla presa del Serpeverde e gli rispose, furibondo:

Guarda che non ho intenzione di passare la mia vita dietro quel pagliaccio! Digli pure che i suoi santi protettori non avranno di che preoccuparsi!”.

Lucius lo afferrò nuovamente per il colletto e si sarebbero presi a botte se una donna sconosciuta non fosse intervenuta.

Ma bravi! Veramente, mi meraviglio di voi! Mentre io e i vostri compagni facciamo lezione voi ve ne state qui a battibeccare come dei bambini dell'asilo nido!” disse con voce tagliente. Era piuttosto bassa, decisamente sovrappeso e con i capelli neri, ma fu la sua faccia a colpire di più i quattro ragazzi: aveva un'espressione che avrebbe potuto essere anche amichevole, ma in quel momento era sprezzante e, per certi versi, cattiva.

Chi è lei?” chiese Lucius, quasi seccato per essere stato interrotto.

Signorino, non sperare di poter fare lo spiritoso con me! Ora venite subito in classe, altrimenti farete una piccola deviazione dal preside.”

Sempre a causa della strana sensazione che emanava la donna, i quattro ragazzi obbedirono subito, chiedendosi poi se in realtà quella brutta tizia fosse una strega.



N.A. Sono finalmente riuscita a presentare la terribile professoressa; non so che idea possiate farvi, però vi assicuro che quella è una donna atroce (esperienza mia personale... sigh!). Piuttosto, dovrei rispondere a due persone.

Volevo ringraziare Angelical, perché mi sarei sicuramente fermata ai primi due capitoli se non fosse stata così entusiasta.

E per Kitty: due inglesi possono parlare con un'italiana nello stesso modo in cui sei personaggi di un libro possono venire a vivere a casa mia!





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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6


All'ora di ricreazione le migliori amiche di Chiara, Giovanna e Claudia la portarono in un angolo della classe con gli occhi sgranati come se avessero visto un fantasma.

Chiara! Ma... ma ti rendi conto che quelli sono terribilmente uguali...”

Ai personaggi di Harry Potter.” la interruppe, preparandosi mentalmente ad una lunga spiegazione.

Esatto” continuò Claudia “sono proprio come nel libro! Ma dove li hai trovati?”

E come mai tutti credono che siano dei nostri compagni?” aggiunse Giovanna, che aveva chiesto in giro dei pareri e aveva scoperto che tutti, tranne loro due, dicevano di conoscerli da che avevano messo piede in quella scuola.

Allora... la storia è un po' lunga. Però dovete lasciarmi finire, perché altrimenti sembra ancora più malata di quello che è già.”

Cominciò a raccontare da quando aveva incontrato i ragazzi dopo la scuola, descrivendo i loro discorsi e il loro abbigliamento, ma soprattutto si era soffermata sulle prove da loro fornitele, cioè l'unica cosa che poteva evitare di farla sembrare pazza.

Quando ebbe terminato le due ragazze si guardarono incredule, senza parole:

Non può aver trasformato quella sedia, Chiara: è impossibile!” ribatté Giovanna.

E io ti dico che l'ha fatto, l'ho visto io con i miei occhi. Vi supplico, dovete credermi! Non vi sto prendendo in giro.” Ovviamente non riuscivano a crederle, ma sapevano bene che Chiara non sapeva mentire e se in quel momento era seria, senza sorrisetti traditori, stava dicendo il vero: era proprio questo a confondere e due amiche.

Non puoi dire la verità, sarebbe troppo... È IMPOSSIBILE!”

Chiara capì che l'unica soluzione era darle una prova concreta, perciò le lasciò un attimo, dirigendosi verso i ragazzi dall'altra parte della classe.


Severus e Lucius erano rimasti in classe, non volendo mescolarsi ulteriormente al mare di babbani che gironzolavano in quella scuola; Bellatrix e Narcissa erano in un angolo del giardino a prendere aria perché la bruna, un po' cagionevole di salute, aveva bisogno di stare un po' all'aperto; infine James e Sirius erano in giro a rimorchiare.

Che te ne pare di questo posto, Lucius? Non ti piacerebbe passarci il resto della tua vita?” chiese ironico Severus; Lucius lo fulminò con un'occhiataccia:

Non dirlo neanche per scherzo! Solo l'idea mi fa venire la nausea...” tremò, immaginando in pochi secondi quella che avrebbe potuto essere la sua vita lì.

Preparati a sposare una babbana e ad avere tanti babbanini!” ghignò Severus, divertito dalle reazioni dell' amico.

Non so perché ma sembra che a te invece piaccia stare qui, o sbaglio?” chiese Lucius con fare indagatore.

Sbagli. Non mi va di stare qui, però sono certo che questa sia tutta un'idea di quel pazzo del preside e che ce ne andremo a breve. E poi non è detto che questa sia un'esperienza da buttare.”

Che cosa intendi dire?” chiese l'altro con sospetto, temendo che l'amico fosse impazzito e fosse diventato babbanofilo. Severus non aveva mai detto a nessuno, nemmeno a Lucius, di essere un Mezzosangue, perciò non avevano idea che lui, sotto sotto, apprezzava alcuni aspetti del mondo babbano.

Magari possiamo scoprire qualcosa di interessante... non so cosa!” aggiunse subito alla vista dello sguardo stupefatto dell'altro “Va bene, va bene, ho capito, la smetto.”

In quel momento arrivò Chiara, che si schiarì la gola e chiese aiuto ai due.

Ma l'incantesimo non avrebbe dovuto colpire anche loro? Come mai ci hanno riconosciuti?” chiese Severus, per una volta senza risposta; Lucius alzò le spalle:

Non ne ho idea. Sarà che gli incantesimi non funzionano bene qui, visto che non siamo nemmeno nel nostro mondo.”

A parte che sarebbe anche illegale farne...”

Severus, non rompere!” esclamò Lucius “È un'emergenza questa, abbiamo bisogno degli incantesimi per sopravvivere.”

Ehm, comunque sia... non è che potreste fare qualcosa per convincere le mie amiche? Mi credono pazza!”. I due ragazzi si avvicinarono alle ragazze in fondo all'aula.

Lei è Giovanna” informò Chiara, indicando la ragazza più alta dai capelli ricci color rame; “e lei è Claudia.” l'altra aveva i capelli neri fino alle spalle ed era di poco più bassa.

Salve. Allora, cosa volete che facciamo per convincervi?” chiese Lucius, sempre galante in presenza di ragazze, babbane o streghe.

Ah... ehm... bhò... quello che volete voi...”

Severus si accertò che non ci fosse nessuno in classe, poi prese la bacchetta e la puntò contro alcuni libri sul banco alla sua destra; li fece volare fino al soffitto, scendere in picchiata fino a terra e infine li rimise al loro posto.

Visto che non sono pazza!” esclamò Chiara. Giovanna e Claudia erano senza parole, non sapevano se essere terrorizzate o entusiaste.

Ebbero tutto il tempo di rifletterci sopra, visto che subito dopo suonò la campanella e la Pupuomo rientrò in classe, intimandogli di sedersi.



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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7


Per la prima volta nella storia, i due Grifondoro e i quattro Serpeverde si trovarono tutti perfettamente d'accordo su di un argomento: Clotilde Pupuomo. Donna antipatica, insopportabile, subdola e sadica; professoressa colta, sì, ma incompetente nell'insegnare e completamente disorganizzata; amichevole con chi le stava simpatico, odiosa con chi prendeva in antipatia: insomma, una persona da evitare. E proprio su questo concordavano i sei maghi, che avevano appena passato altre tre ore con quella donna, scoprendo quanto potesse essere assurda; aveva cominciato a spiegare l'argomento nuovo di geografia, ma aveva finito col perdersi in inutili chiacchiere senza senso ed aveva parlato per mezz'ora senza fermarsi un istante. Persino Severus si era annoiato e aveva ascoltato solo alcuni minuti di lezione! E, tra l'altro, quando aveva provato a prendere appunti (tipico da parte sua), la Pupuomo gli aveva chiesto cosa stesse facendo, perché nessuno riusciva mai a scrivere quello che diceva e aveva pensato che si fosse distratto.

Chiara era l'unica del gruppetto abituata a quelle inutili chiacchiere, perciò non era poi così scioccata a fine lezione.

Ma questa è così pallosa – sottolineò il termine con enfasi – ogni volta che fa lezione?” esclamò Lucius mentre uscivano dalla classe, dimentico dei suoi modi raffinati. Gli altri erano moribondi, soprattutto James e Sirius, che già non erano abituati ad ascoltare professori competenti, figuriamoci un essere del genere; Narcissa aveva fantasticato tutto il tempo sul suo adorato Lucius, mentre Bellatrix era arrivata addirittura a leggersi pagine intere del libro di storia dell'arte di Chiara e l'aveva capito, cosa non molto strana, visto che riuscivano miracolosamente a capirsi parlando lingue diverse.

Chiara e le sue due amiche stavano discutendo sul nuovo bizzarro problema e sul da farsi.

Ehm, Chiarina bella, mi spiegheresti un secondo dove hai intenzione di mettere questi qui?” chiese Giovanna “Oppure pretendi di lasciarli vivere a casa tua per sempre?”

Ah, guarda, non mi dispiacerebbe per niente vivere con loro – soprattutto con chi sai tu - , ma mia mamma di sicuro avrebbe una crisi isterica, ci siamo già noi tre che la facciamo impazzire senza bisogno di altri sei adolescenti che lanciano incantesimi e anatemi.”

A proposito di incantesimi, io mi ricordo che in 'Harry Potter' non possono usarli fuori dalla scuola. E invece oggi Piton ha spostato quei libri.” chiese Claudia, ma Chiara non sapeva risponderle:

Non ne ho la più pallida idea! Ma tanto che differenza fa?” si avvicinò alle due, colta da un'improvvisa illuminazione, e disse sottovoce: “Potremmo farci insegnare qualche incantesimo, o, se non fa, potremmo chiedere di farne qualcuno per conto nostro: ci sarebbero un paio di simpatiche personcine...”

Chiara!” la interruppe Giovanna “Sei impazzita? Non credo proprio che convenga fare magie, col rischio che qualcuno ci scopra: te l'immagini se tutti sapessero quello che possono fare, con certi deficienti che ci sono in giro?”

Claudia era d'accordo, ma moriva dalla voglia di fare qualche magia, e, in fondo, anche Giovanna avrebbe voluto fare qualcosa di divertente.

Non poterono continuare il discorso perché dovettero prendere tre strade diverse e Chiara doveva accompagnare i sei ragazzi.


Mi annoio” sentenziò Bellatrix, che se ne stava stravaccata su una sedia della cucina fissando una strana scatola nera.

Che cos'è quella?” chiese Narcissa a Chiara, indicando la scatola.

È una televisione; si possono vedere i programmi che vengono trasmessi in ogni momento. È divertente, ma se esageri finisci col rimanerci incollata tutti i giorni.” spiegò, sentendosi per un momento molto intelligente.

A me non sembra poi così divertente. Dove sarebbero questi programmi?” commentò Bellatrix e Chiara si trattenne a stento dal riderle in faccia. Prese il telecomando e le indicò un bottone rosso:

Forse è il caso di accenderla, no?” disse sarcastica. Girò un po' i canali e trovò un telegiornale che faceva al caso suo:

Vi consiglio di guardarlo, così potete farvi un'idea di quello che succede a noi babbani,” disse sghignazzando “anche se è talmente superficiale che non lo definirei proprio un telegiornale.”

La sua idea ebbe successo e dopo appena dieci minuti le due sorelle Black erano incollate al televisore, sputando commenti acidi su tutte le donne mezze nude che sfilavano sullo schermo. Chiara le lasciò sole per vedere se gli altri quattro si annoiavano come loro. Entrò in camera sua e trovò il suo adorato Severus intento a sfogliare alcuni libri della libreria, l'espressione indecifrabile.

Ehm... hai trovato qualcosa di interessante?” chiese, sperando con tutto il cuore che non la deridesse per la sua passione per i manga e i romanzi fantasy; il ragazzo alzò la testa dopo quasi un minuto e sembrò sorpreso di vederla lì:

Quando sei entrata?” chiese, il libro ancora aperto tra le mani.

Poco fa. Non credo che troverai qualcosa di interessante qui... ehi! Non puoi leggere quel libro!” esclamò, rendendosi conto solo in quel momento che il libro che stava leggendo era 'L'ordine della Fenice'. Aveva paura a strapparglielo dalle mani, ma non poteva permettere che leggesse il resto del romanzo.

Senti... cosa...”

Stai tranquilla” la interruppe senza cambiare espressione “ho solo ridato un'occhiata a quello che mi hai fatto leggere l'altra volta” e rimise il libro al suo posto. Attraversò in due passi la stanza e fece per uscire; si bloccò e si girò verso di lei, come se volesse dirle qualcosa. Dopo alcuni secondi di imbarazzante silenzio disse:

Posso farti una domanda?”

Si, certo” rispose stupita. Ancora qualche secondo di silenzio.

Tu di sicuro lo sai, l'avrai letto... cosa succederebbe se accettassi la proposta di Lucius?”

Chiara ci mise un po' a capire a cosa si stesse riferendo, anche perché non riusciva a ragionare come avrebbe voluto. Severus la stava fissando dritta negli occhi e lei era completamente paralizzata (ed imbarazzata); si disse che aveva ragione chi, nelle fanfiction, descriveva lo sguardo del professore di pozioni come penetrante e quasi terrorizzante. Si riscosse dall'immobilità quando il suo interlocutore abbassò lo sguardo e cominciò a riflettere sulla risposta da dargli: sarebbe stato meglio dirgli la verità o mentire? Pensò che, raccontandogli tutta la vicenda – di cui tra l'altro sapeva ben poco, perché nei libri ancora non era stata spiegata tutta la storia – avrebbe rischiato di cambiare il futuro dei sei maghi, forse peggiorando la situazione. Che fare?

Riflettendoci ancora un po', però, si rese conto che, invece, avrebbe potuto migliorare il loro futuro.

Se lui diventasse un Mangiamorte, James e Lily morirebbero, e forse anche Sirius muore per colpa sua. E poi credo che vivrebbe molto meglio senza quel marchio.

Hai deciso cosa rispondermi?” chiese Severus impaziente, tornando a guardarla negli occhi.

Si. Prima però devo farti anch'io una domanda. Quanto detesti Black e Potter?” Chiara aveva ormai preso l'abitudine di chiamare i due per cognome, come spesso facevano le fans del professore.

Tu che ne dici?” rispose lui, gelido. Chiara si fece coraggio, perché l'occhiataccia che le aveva lanciato l'aveva quasi nuovamente bloccata:

Beh, è ovvio che li odi, ma... che ne so... li vorresti vedere morti?”

Questa domanda scioccò Severus, che, ovviamente, capì subito dove la babbana voleva andare a parare.

Non vorrai dirmi che quei due moriranno per colpa mia!”

Ti prego, prima rispondi alla mia domanda”. Severus si assicurò che non ci fosse nessuno nei dintorni e chiuse la porta. Rifletté un po' prima di rispondere, probabilmente per decidere cosa rivelare di sé a quella semi-sconosciuta.

Diciamo che preferisco fargliela pagare per tutta la vita, perciò, se morissero, non riuscirei a vendicarmi. Ti va bene come risposta? Perché non ti dico altro.” Sembrava seccato per averle detto qualcosa di personale, ma aveva bisogno di sapere quello che sarebbe successo.

Si, si, va bene. Allora... se tu diventassi un Mangiamorte, provocheresti indirettamente la morte di James Potter e di Lily Evans e, tra una quindicina d'anni, anche di Sirius Black. Secondo quanto ho letto, passeresti poi dalla parte di Silente e degli altri per i troppi sensi di colpa, ma nessuno ci crederebbe veramente perché nessuno si fiderebbe più di te. Forse solo Silente sarebbe dalla tua parte”. Aveva parlato tutto d'un fiato, ma era stata attenta a non dire che James e Lily si erano sposati, o che Sirius aveva passato ben dodici anni ad Azkaban ( probabilmente questo gli avrebbe fatto piacere e lei non voleva che lo influenzasse ). Severus era pensieroso, immobile di fronte a lei e non disse niente per un po'. Poi uscì dalla stanza, senza parlare e senza salutarla.


N.A. Chiedo umilmente perdono! Sono mesi che non aggiorno e, tra l'altro, ero anche convinta di aver già messo il capitolo 6. Comunque, anche se non so a chi possa interessare, questo è stato il mio primo anno senza la 'Pupuomo' e, chissà perché, è andato molto meglio degli anni scorsi: ho quasi la media del sette! È un netto miglioramento (ho sfiorato la bocciatura l'anno scorso).

Ringrazio ancora voi che avete la santa pazienza di aspettare che io mi ricordi di aggiornare, Piccola Vero e Angelickall prima di tutto.









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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8


Sev, si può sapere che ti prende? È da un'ora che te ne stai buttato sul divano e non dici una parola. Già mi annoio da morire, se poi non posso nemmeno parlare con te io muoio qui.”

...”

Prima ti ho visto entrare in camera di quella Chiara: non è che ti ha detto qualcosa di strano? Oppure ha cercato di violentarti?”

...”

Lucius perse la pazienza e, presolo per le spalle, buttò Severus giù dal divano; il ragazzo sbuffò e si rialzò, massaggiandosi la caviglia che aveva malamente sbattuto sul tavolino mentre cadeva. Non aveva la minima voglia di affrontare quel discorso con Lucius, anche perché non aveva ancora deciso cosa fare. A quanto pareva, se avesse seguito l'amico tra i Mangiamorte, avrebbe passato una vita d'inferno, oltre al fatto che praticamente avrebbe ucciso Potter e Black. Aveva detto la verità quando aveva risposto a Chiara: uno dei suoi più grandi desideri era farla pagare a quei due bastardi, ripagandoli con la stessa moneta, e per questo non voleva che morissero. Ma, oltre a questo, c'era un altra ragione per cui li voleva vivi. Non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura e con nessuno, ma ormai poteva dire di essersi quasi affezionato al rapporto che aveva con i due Grifondoro. Erano anni che lo perseguitavano, e ovviamente non gli piaceva essere deriso di fronte a tutti; però, dopo averci riflettuto molte volte, si era reso conto che ormai si era abituato a tal punto ad essere perseguitato da Potter e Black che non sarebbe stata più la stessa cosa senza di loro. Non poteva farci niente e per questo non riusciva a pensarci senza diventare nervoso ed irascibile.

A peggiorare la situazione ci fu Lucius, che decise di riprendere il 'discorso Mangiamorte' proprio in quel momento.

Tu devi ancora dirmi cosa hai deciso per quella storia. Ho bisogno di saperlo prima della fine dell'anno, perché devo avvertire il Padrone.”

Lo chiami già così e non sei ancora al suo servizio.” disse Severus alzandosi.

In realtà sto già lavorando per lui, anche se avrò il Marchio solo dopo la scuola.” Poiché Severus non parlava, continuò a spiegare “Il Signore Oscuro mi ha chiesto di cercare ragazzi e ragazze, a scuola, che vogliano unirsi a lui. Ho già trovato tredici persone e cinque devono darmi una risposta al più presto.”

Io sono uno dei cinque?” chiese Severus mentre guardava dalla finestra il palazzo di fronte al loro.

Si, ma a te l'ho chiesto perché mi piacerebbe che ci fossi anche tu con noi. Cosa ne dici? Hai deciso?”. Severus si chiese cosa sarebbe successo se avesse rifiutato.

Rimarrò solo come un cane e passerò ugualmente una vita d'inferno, si disse e si girò verso Lucius:

Tu dici che così potrò finalmente vendicarmi di Potter e Black e avere quello che mi merito, ma non hai pensato a cosa sarebbe la mia vita se mi scoprissero: finirei in prigione, oppure potrei cavarmela, ma a quel punto chi si fiderebbe più di me? Anche adesso sono praticamente solo, ma almeno nessuno mi considera un assassino! Lucius, non voglio peggiorare la mia situazione.”

Io mi fiderei di te, Severus. Sono tuo amico e non ti lascerei mai da solo.”

Severus si avvicinò all'altro Serpeverde, anche lui in piedi e lo guardò con sguardo quasi supplichevole:

Se sei veramente mio amico, ti prego di lasciarmi decidere da solo e di accettare qualsiasi cosa io voglia fare, anche se non fosse quello che vuoi tu. Per favore.”

Lucius non disse niente per alcuni secondi. Poi diede una pacca affettuosa all'amico e sorrise:

Va bene, Sev, farò come mi chiedi. Tutt'al più, se mi deludi, ti spezzo tutte le ossa con una taglierina”. Anche Severus sorrise, sollevato.


***

Passarono due settimane dall'incontro dei sei maghi con la babbana e non successe niente di interessante. L'unico avvenimento abbastanza rilevante fu lo scherzo di James e di Sirius.

Un martedì erano tutti in classe a seguire la lezione di Latino. La Pupuomo stava dando il meglio di sé con una spiegazione estremamente lunga ed incomprensibile di un argomento che nessuno aveva ancora capito: due ore e mezza di ciance, intervallate ogni tanto da alcuni compagni che, per rendere la lezione un po' più interessante, avevano cominciato a fare gli idioti ai propri posti. Verso mezzogiorno la professoressa era immersa in un discorso sui ghiacciai (e tutti si chiedevano come avesse fatto ad addentrarsi in quel discorso partendo dal periodo ipotetico), quando James e Sirius decisero di mettere alla prova la pazienza della professoressa con uno scherzo cretino ma divertente. Sirius uscì dalla classe per andare in bagno e si diresse invece al parcheggio fuori dalla scuola; si era fatto spiegare in precedenza da Chiara, che gli stava ora molto più simpatica, come fosse più o meno costruita una macchina e come fosse possibile distruggerla ( “drastico e radicale” aveva commentato James). Sempre Chiara gli aveva indicato l'auto della professoressa, così poté mettere subito in atto il suo piano.

Aprì la macchina con una forcina che gli aveva prestato una delle due amiche di Chiara, Claudia, ed azionò il motore, togliendo il freno a mano; poiché la strada era un po' in discesa, l'auto cominciò a scendere lentamente lungo la strada, mentre Sirius tornava in fretta in bagno. Si chiuse dietro una porta e finse di essere rimasto bloccato dentro.

James, come stabilito, uscì dopo dieci minuti per andare in bagno e, dopo essersi accertato che l'amico si era chiuso dentro, tornò subito in classe per avvertire la Pupuomo.

Professoressa, Sirius è rimasto chiuso in bagno!”

La donna lo seguì subito, scocciata per essere stata interrotta, ma in quel momento uno studente più grande entrò di corsa in classe:

Professoressa! La sua macchina si è schiantata contro un muro!”

Cosa? Smettila di scherzare!” lo sgridò la professoressa, ma il ragazzo non si calmava e lei si decise a seguirlo, lasciando in fretta la classe. Tutti nell'aula si alzarono e si affacciarono alla finestra; dopo un po' videro la Pupuomo correre a più non posso verso la sua macchina, in parte distrutta sulla parte anteriore e rigata su un fianco.

Chiara era al colmo della felicità e tutti i suoi compagni, chi più, chi meno, sghignazzavano e commentavano perfidi; anche i sei maghi e soprattutto James e Sirius, che intanto era tornato dal bagno.


N.A. Quando ho scritto il pezzo del discorso di Lucius e Severus devo ammettere di aver avuto una strana sensazione: avevo una voglia matta di continuare descrivendo una relazione tra i due. Mi piace troppo la loro coppia, ma le fanfiction che ho trovato su di loro sono poche e spesso, prima che si possa leggere qualcosa di interessante, ci vogliono capitoli e capitoli e io non ho tutta questa resistenza.

Ho voluto realizzare la mia prima vendetta contro la Pupuomo; il mio sogno è sempre stato rigarle la macchina, ma qui mi sono proprio sfogata. Capisco che qualcuno possa essere dispiaciuto per lei, e infatti mi è successo tante volte quando la insultavo a casa; però vi assicuro che quando ricomincia a rompere le scatole, la compassione scompare all'istante.

Penso che aggiornerò i prossimi capitoli (devo ancora scriverli) a Luglio, o comunque durante l'Estate. Buone vacanze!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9


Siete tutti invitati a casa mia per il pranzo e la cena, oggi, tra circa un'ora. Mi dareste un enorme dispiacere se non veniste, cari...”


- Circa cinque ore prima...

Uno gruppetto di sette persone stava camminando a passo di processione per andare a scuola. Davanti a tutti c'erano Lucius Malfoy e Narcissa Black; pallidi come cadaveri – quindi un po' più del solito – sembravano due condannati a morte. Dietro di loro c'erano due dei Malandrini, Sirius Black e James Potter: erano talmente depressi che non spiccicarono parola per tutto il tragitto, nemmeno per sputare qualche insulto in faccia a Severus Piton, che li seguiva a distanza troppo ravvicinata per i suoi standard – il primo giorno in cui erano arrivati si era tenuto ad almeno quattro metri da loro. Il Serpeverde continuava a fischiettare una canzoncina che aveva da poco sentito, qualcosa che aveva a che fare con una strana spugna gialla ed una stella marina rosa... dietro di lui, infine, camminavano strisciando i piedi Bellatrix Black e Chiara – che si sentiva ben poco a suo agio in quel gruppo, chissà perché; la babbana era ancora nel mondo dei sogni e aveva lo sguardo fisso davanti a sé, in un punto imprecisato della schiena di Severus (col cavolo che è imprecisato! NdA). Bellatrix aveva gli occhi a palla e scoppiava in acute risatine da bambina ogni volta che incrociavano qualcuno (in stile Umbridge, per intenderci, NdA).

Al due di Giugno i sei maghi erano in continuo stato semi – comatoso e davano preoccupanti segni di squilibrio fisico e mentale. La Pupuomo li aveva presi tutti di mira, Sirius e James in maniera particolare; li aveva interrogati già due volte ciascuno e trattenuti alla cattedra per almeno tre ore prima di rispedirli tutti e sei, perfino il savio Severus, a posto con un due. Chiara c'era abituata e non si scomponeva più di tanto ormai alla vista di quelle scene: camminava così solo perché aveva dormito poco. Aveva chiesto agli altri perché non usassero la magia contro quel demone e le risposte fornitele erano state le più varie: non potevano rischiare di farsi scoprire; non era il caso di farla incazzare ancora di più con loro; non potevano usare la magia; ci avevano provato, ma non aveva funzionato. In sintesi, la Pupuomo li aveva in pugno.

Oltre a questo, c'era il fatto che non sapevano se sarebbero mai tornati alla loro cara e vecchia Hogwarts, dai loro amati Albus e Minerva – ebbene si, anche Lucius, Bellatrix, Narcissa e Severus sentivano la mancanza del vecchietto e della sua gattina!

Sarebbero potuti rimanere lì per sempre, e a peggiorare la situazione c'erano la prof pazza e la loro scarsa preparazione sulle sue materie; perché potevano anche essere in grado di parlare l'italiano, però non avevano la più pallida idea di che cosa fosse l'ablativo assoluto!


Quel giorno la Pupuomo, come se avesse d'un tratto intuito i vari rapporti tra i sei maghi, chiamò all'interrogazione due di loro.

Vediamo un po'... due a caso... Potter! Piton! Venite qui.”

Premettendo il fatto che solo Chiara e le sue due amiche si rendevano conto della situazione e che nessun altro aveva particolari reazioni quando vedeva o sentiva il nome dei personaggi di Harry Potter, i due condannati si avvicinarono alla cattedra trascinandosi dietro le proprie sedie. James si mise da un lato, Severus su quello opposto. La pupuomo aprì il libro e cominciò a sfogliarlo, alla ricerca dell'argomento più vecchio e difficile dell'intero programma dell'anno.

Bene. Prendete la versione numero dieci, pagina ventitré.”

Una piccola speranza fece illuminare i volti dei due disgraziati, che cominciarono nuovamente a ragionare dopo giorni: la versione era all'inizio del libro, sicuramente tra le più facili.

E invece no! La vecchia megera intendeva l'altro libro, quello con le versioni più avanzate che nessuno in classe aveva ancora fatto. Ovviamente. Nessuno si degnò di farglielo notare.

Leggi” intimò, indicando Severus. Il Serpeverde cominciò a leggere; se la cavava discretamente in latino, ma aveva la netta sensazione che non ne sarebbe uscito indenne.

Hac oratione habita mirum in modum conversae sunt omnium mentes summaque alacritas...”

Basta” lo interruppe la Pupuomo. “Analizza.”

Ma non ho finito di leggere!” ribatté Severus, che non riusciva a sopportare di essere interrotto. Il demone lo incenerì con lo sguardo.

E allora leggi!” esclamò, neanche l'avesse offesa. A Severus prese un colpo.

No, no... va bene... analizzo. Allora... ehm... la principale è...”

NO! PRIMA DEVI TROVARE IL PREDICATO!” strillò, scattando sulla sedia.

Ma è quello che sto facendo...” balbettò Severus, che stava effettivamente cercando il predicato della principale.

Non cercare di arrampicarti sugli specchi, o ti rispedisco a posto con un due!” lo minacciò.

Io non sto... la princ... il predicato della principale dovrebbe essere...”

Non dovrebbe! Santo cielo, siamo ancora a questo punto! Potter dimmelo tu...” disse con un sospiro, come se fosse circondata da bambini stupidi. James, che se la spassava nel vedere il suo arcinemico in quella situazione, venne colto alla sprovvista e non fece in tempo ad analizzare la frase.

Sint di sicuro non è... Habent?”

Non me lo devi chiedere, Potter. Sei tu che devi rispondere.”

Ok. La principale è Habent.

Sicuro?”

... si.”

No. Dimmelo tu” disse ad una ragazza dal fondo della classe. Quella rispose:

Sunt.”

Giusto. Andatevene a posto” ordinò poi ai due di fianco a lei. “Com'è possibile che a Giugno siamo ancora a questo punto, ragazzi? Non è possibile. Io mi sforzo di rispiegarvi le cose, ma è evidente che a voi non importa nulla. Non sapete nemmeno leggere due righe in latino...”

Ma io ho letto bene!” esclamò Severus, girandosi di scatto mentre tornava a posto.

Ma cosa!? Hai letto quattro parole e le hai pure dette male, Piton: non prendiamoci in giro!” Severus era sull'orlo dell'esplosione.

Ma è lei che mi ha bloccato! Stavo leggendo bene e mi ha fatto smettere! Ma che senso ha?”

NON USARE QUESTO TONO CON ME, SAI! Vattene a posto, e ringrazia soltanto che non ti mando dal preside!”

Severus era per metà furibondo, per metà terrorizzato a morte. Sembrava che la Pupuomo stesse per esplodere, respirava velocemente e stringeva forte il libro di latino tra le mani. Non seppe spiegarselo bene quando ci ripensò, un paio di ore dopo, ma si zittì di colpo e tornò al suo posto, l'espressione di uno che vorrebbe prendere a pugni il primo che gli capita a tiro.

La Pupuomo aprì il registro e vi scrisse qualcosa; poi annunciò:

Piton: due. Potter: quattro e mezzo.” Severus scattò di nuovo: poteva accettare tutto, anche farsi mettere in piedi in testa da una vecchia racchia come quella, ma non prendere un voto così basso ad un'interrogazione, meno che mai inferiore a quello di Potter.

MA SE LUI NON HA DETTO NIENTE!! E GLI METTE UN VOTO PIÙ ALTO DEL MIO?”

La Pupuomo si alzò all'improvviso e scaraventò il registro sulla cattedra. Severus si sedette all'istante.

NON TI PERMETTERE MAI PIÙ!!! SONO IO L'INSEGNATE E DECIDO IO I VOTI DA DARE! È CHIARO?!”

Nessuno osò emettere nemmeno un suono in risposta. La classe la guardava terrorizzata, mentre Severus cercava di farsi piccolo piccolo; poi la Pupuomo uscì dalla classe sbattendo la porta. Dopo alcuni secondi, quelli necessari per accertarsi che la professoressa si fosse allontanata, nell'aula cominciarono a levarsi commenti di ogni genere.

È impazzita. Ce n'eravamo già accorti, ma ora è dimostrato.”

Se continua così esploderà sul serio.”

Ma l'hai visto come ha lanciato il registro?”

Secondo me doveva dare quattro a tutti e due.”

Severus e James, seduti a due banchi di distanza, se ne stavano rannicchiati in silenzio sopra le loro sedie, tentando invano di riprendersi dallo shock. Chiara avrebbe voluto dire qualcosa per rassicurarli e calmarli, soprattutto Severus, ma sapeva che in quei casi era meglio non dire niente: se n'era beccate a decine di sfuriate come quella!


Per riprendersi i due maghi dovettero aspettare la fine dell'ultima ora. Il 'suono soave' della campanella sembrò risvegliarli dal loro silenzio e uscirono dalla classe decisamente più lucidi di prima. Severus si precipitò verso Lucius e cominciò a parlare a macchinetta, senza lasciare all'amico il tempo di rispondergli. James scese le scale sorretto da Sirius, che ne diceva di tutti i colori sull'ingiustizia che aveva subito.

Poi, quando sembrava che quell'orrenda mattinata fosse finita, il demone si avvicinò loro, portando con sé la loro condanna a morte. Si rivolse a Chiara, la prima che le si parò davanti, ma chiese anche l'attenzione degli altri. La povera babbana tremava e cominciava a sudare freddo.

Ragazzi, oggi abbiamo avuto un piccolo screzio e non vorrei che voi pensaste che sono ingiusta nel dare i voti. Perciò siete tutti invitati a casa mia per il pranzo e la cena, oggi, tra circa un'ora. Mi dareste un enorme dispiacere se non veniste, cari. Mi raccomando, vi voglio tutti e sette!” e detto questo, consegnò a Chiara un foglietto con il suo indirizzo ed uscì dalla porta principale.

Chiara svenne.


N.A. Finalmente ho aggiornato! Per ora è solo un capitolo, perchè sull'altro ci devo lavorare di più, però spero che questo vi piaccia lo stesso. È la riproduzione di una delle interrogazioni della 'Pupuomo', magari un po' esagerata: con me non faceva sempre queste scenate (di solito alla fine dell'anno), ma era comunque antipatica e non mi faceva mai parlare. Ora dovremo andare tutti a casa sua (nessuno se la scamperà, hi hi!) e sarà un inferno!


Un grande grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia assurda e soprattutto ad Angelickall, Piccola Vero e Lory93: mi avete messo tra le ff preferite! Ora mi metto a piangere... Grazieeeee!!!!


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Capitolo 10
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11


Com'era naturale, ovvio, tutti e sette i condannati – ma proprio tutti – avevano trascorso l'intero viaggio in pullman a fantasticare su come avrebbe potuto essere la casa della Pupuomo. E, ancora più ovvio, nella loro mente somigliava incredibilmente alla casa degli orrori di un luna park. Bellatrix aveva messo il broncio e non parlava, si rifiutava di emettere anche un suono persino con la sorella, che dopo un po' aveva rinunciato a consolarla. Chiara, per una decina di minuti, era rimasta in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto e la fantasia che lavorava frenetica; poi, quando si riprese, si girò verso la sua sinistra, dove sedeva Bellatrix e provò a chiederle come stava. Lei non la degnò di uno sguardo e la ignorò. Era una cosa che le dava particolarmente fastidio, a Chiara, il fatto che non fosse riuscita a parlare con Bellatrix, che infondo era il suo personaggio femminile preferito; ma quella era proprio scontrosa, molto più di quanto si fosse immaginata leggendo il libro e aveva paura a rivolgerle la parola. Si spostò di qualche passo – quel silenzio era demoralizzante; guardò un po' fuori dal finestrino e, mentre passavano in una zona molto illuminata, vide riflesse le figure di Severus e Lucius, che in effetti stavano affianco a lei. Decise, dopo uno o due minuti di raccoglimento del coraggio, di chiedere ai due Serpeverde qualche chiarimento sulla questione del loro ritorno ad Hogwarts.

Ehm... scusa?” chiese, incerta. Severus si girò verso di lei, Lucius no. “Avete dette che forse tornerete presto... ad Hogwarts, intendo. Non ho capito bene.”

Nemmeno noi” rispose seccamente. Chiara ci rimase un po' male; lui sembrò accorgersene e aggiunse. “Voglio dire che, forse, ci hanno mandato qui per... punizione, si; e forse potrebbero farci tornare tra non molto. È comunque solo un'idea.”

E chi vi avrebbe mandati?”

Quel pazzo del preside.”

Oh, Silente... ma allora è strano che ci siano anche Potter e Black; insomma, mi sembrava di aver capito che fossero i suoi preferiti.” Questa frase sembrò avere un certo effetto su Severus, che le prestò ora più attenzione.

Non pensavo che ti stessero antipatici, quei due” disse, sorpreso.

Beh... se io adoro te, che mi stiano antipatici è automatico, pensò, ma dovette subito portarsi una mano alla tempia e massaggiarsela, perché le era arrivata una fitta improvvisa.

Che hai?” chiese Severus.

... niente. È che c'è un caldo boia e mi gira la testa...”

Rimasero in silenzio per alcuni minuti. Il viaggio era abbastanza lungo, per cui non erano ancora arrivati. Poi Severus le chiese:

Ti dispiacerebbe se ce ne andassimo?” Chiara venne colta alla sprovvista e balbettò qualche parola. “Immagino... beh, immagino che per te sia stato incredibile vederci qui; quindi, se ce ne andassimo...”

Si, certo: siete i personaggi del mio libro preferito! Ah... scusa... 'personaggio' non è un termine carino...”

È strano, più che altro” disse lui. A Chiara sembrò di vedere l'ombra, anche se vaga, di un sorriso e questo la fece andare in brodo di giuggiole; si rese anche conto, in quell'istante, che stava avendo un dialogo con LUI! La giornata, forse, stava prendendo una piega migliore.

Si, come no...


Arrivarono davanti ad una villetta isolata in una zona appena fuori città. Era completamente diversa da quella che si erano immaginati prima; era normale, in mattoni dipinti di bianco, a due piani e con il tetto in tegole; c'era un giardino piuttosto grande e molto ben curato – in prevalenza piccole siepi, piante e fiori, ma anche alcuni alberi da frutto – e uno steccato in legno. Si guardarono prima con sorpresa, poi con sospetto.

A me non la conta giusta” commentò James, guardandosi intorno. Sirius convenne con l'amico.

È troppo... normale! Non credo che quella lì possa avere una casa così curata.”

Eppure questo è l'indirizzo e non ci sono altre case qui intorno” disse Narcissa. “Ehi... perché ho la sensazione di essere osservata?” Narcissa venne scossa da un brivido e guardò verso la casa; con la coda dell'occhio scorse un movimento vicino alla finestra al piano superiore, ma non vide niente di strano. Le rimase comunque una sensazione opprimente e non si girò più verso la casa.

Bussiamo?” propose Lucius, che non sopportava di dover stare lì davanti, visto che, con ogni probabilità, quella donna li stava osservando attraverso le tende. Gli altri si guardarono per qualche secondo; poi fissarono lui.

Prego. Bussa” lo incitò Severus.

Ehi! Perché io?” chiese Lucius, sbattendo le palpebre.

Perché l'hai proposto tu. Avanti, mostraci il tuo proverbiale sangue freddo!” Lucius gli lanciò un'occhiataccia, intenzionato a fargliela pagare. Bell'amico! Si avvicinò alla porta ed alzò una mano per bussare, ma quella si aprì da sola.

Deglutì a fatica ed entrò, volgendo lo sguardo a destra e a sinistra.

Permesso...?” Non c'era nessuno. L'ingresso era molto ampio ed arredato con pochi mobili in legno scuro; per questo la sua voce rimbombò come in una casa vuota. Gli altri lo seguirono quasi subito, camminando furtivi. Era indeciso se proseguire e cercare la professoressa, o se rimanere lì ad aspettare: magari, girando per la casa, avrebbero trovato qualcosa di compromettente e loro ne sarebbero stati testimoni. Li avrebbe uccisi tutti!

No, ok, stava esagerando. Forse.

... professoressa! Siamo arrivati!” Si decise a procedere di qualche passo verso la stanza successiva. Si ritrovarono in un salotto molto grazioso, ampio, in cui prevalevano il bianco delle pareti e il marrone del parquet e dei mobili; c'erano delle tende lunghe a coprire le due porte a vetri nella parte opposta, con ricami azzurri su tela bianca e anche i due divani e la poltrona erano in stoffa bianca. Eppure i sette ragazzi provavano una strana sensazione, come se quella casa, così graziosa e ben ordinata, potesse riservare loro delle brutte sorprese.

Ben arrivati, cari” esordì una vocina alle loro spalle. La Pupuomo indossava un tallieur viola e mostrava un sorriso tirato e poco rassicurante.

Buon... giorno...” risposero gli invitati. Chiara ebbe l'istinto folle di mettersi a piangere, ma lo represse. Gli altri erano molto nervosi; persino Bellatrix era agitata – lo si capiva dalle mani tremanti, che nascondeva nelle tasche della gonna.

Prego, accomodatevi” li esortò la donna, indicando i divani. “Il pranzo sarà pronto tra poco: sapete, è stata un'impresa difficile... trovarlo. Beh! Che cosa avete da raccontarmi di bello?”

Nessuno osò risponderle. Erano tutti troppo scioccati per aprire bocca: quel sorriso... maledetto sorrisetto falso! Molti tra loro avrebbero voluto buttarle giù tutti i denti con un pugno. Lo sguardo della Pupuomo, che non accennava a cambiare espressione, indugiò su quello dei ragazzi e, in particolare, su Chiara e Severus: sembrava averli presi di mira (Ecco, Sev! Ora capisci cosa provano i tuoi alunni! ndA/ Ma non è la stessa cosa: quegli occhi erano... erano... agghiaccianti! ndSev/ E io cosa ho detto? Però i tuoi sono bellissimi... ndA/ ah, oh... grazie. NdSev ' - ').

Rimasero per più di un minuto in un silenzio talmente opprimente, con dei sorrisi talmente nervosi, che Lucius, per primo, decise di dire qualcosa.

Ha davvero una bella casa, professoressa. Anche il giardino è molto curato; mia madre ne rimarrebbe estasiata.” Nessuno degli altri sei proferì parola, ma tutti avrebbero voluto correre in bagno a vomitare: certo che Lucius aveva una dote naturale nel lecchinare!

Oh, ti ringrazio caro. Sai, fino a pochi giorni fa veniva qui un giardiniere tutti i giorni, persino la domenica e lavorava dalle nove del mattino fino alle sette di sera; mi innaffiava tutte le piante, tagliava le siepi, estirpava le erbacce... però è da un po' che non lo vedo più. Deve essersene andato senza avvertirmi l'ultima volta, perché sono tornata a casa e non c'era più: che abbia avuto un incidente...?”

No... assolutamente! Il giardiniere sta benissimo... si si, dev'essere per forza così. Il giardiniere è vivo e vegeto e anche tu ne uscirai indenne... tranquilla... non c'è niente di cui preoccuparsi... voglio la mamma!!

Mentre Chiara era impegnata a farsi seghe mentali, il suono di un campanello si diffuse per tutta la casa ed attirò l'attenzione dei presenti.

Oh, il pranzo! Bene, accomodatevi pure nella stanza accanto: bisogna mangiare quando è ancora caldo, altrimenti potrebbe scappare! Ah ah ah!!”

Severus si chiese perché l'avesse detto fissando proprio lui...


ndA: eccomi qua! Un altro capitolo sfornato giusto giusto per l'inizio della scuola! In effetti avevo tutto il tempo di scriverlo prima, ma davvero non avevo l'ispirazione.

Beh, che ne pensate? Non mette un po' i brividi? A me si, visto che io conosco 'quella donna' e mi fa paura pensarci (in fondo, ci sono anch'io in quella casa!).

Mi sento un po' triste, però; da quando è stato pubblicato l'ultimo libro e ho saputo come finisce tutto – non l'ho letto in inglese, ma la qui presente furbona si è letta i riassunti su internet per vedere cosa succedeva al caro Sev e ha finito per leggerseli tutti – la mia passione per Harry Potter sta calando... buuuu! Me molto triste! ç.ç Quando concluderò questa storia mi dedicherò ad altro, forse: mi piacciono Fruit Basket (l'altra mia passione) e Naruto (la mia nuova passione) e magari potrei fare qualcosina. Chi lo sa?!

Ringrazio ancora voi, anime impavide, che continuate a seguire questa storia assurda e sono veramente contenta che mi recensiate, soprattutto se mi date dei consigli! Quindi un bel bacione ad Angelickall (sono buona e magnanima e ti perdono! E stai tranquilla: rimarranno traumatizzati a dovere, quei disgraziati! Gnek gnek!); a mrs black (la famiglia Pupuomo è dappertutto... non potremo più dormire la notte!); 8Ceci93 (ti ho già risposto in una recensione alla tua storia. Comunque spero di non averti terrorizzata davvero!); Piccola Vero (in effetti avrei dovuto farlo inveire di più, però non ci avevo fatto caso. Ma la prossima volta non le andrà così liscia, parola mia!); Lory93 (un giorno o l'altro vi farò un altarino per tutto questo entusiasmo! Me commossa!!! ç.ç)

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Capitolo 11
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12


La sala da pranzo era normalissima come il resto della casa. Al centro di un grande tavolo ovale stavano una teglia di carne cotta al forno e una di patate dal taglio a mezzaluna; due bottiglie d'acqua erano state posizionate ai due lati del tavolo, insieme ad una caraffa di spremuta d'arancia e tre piccole saliere. I ragazzi individuarono i posti a loro più congeniali e vi si sedettero: in ordine c'erano Bellatrix, Lucius, Narcissa, Sirius e James; Severus e Chiara furono gli ultimi e, quando fecero per spostare le sedie, rimasero agghiacciati dalla visione che si presentò loro: c'erano tre soli posti liberi, tra Bellatrix, da una parte, e James dall'altra, ma il problema era che una di quelle sedie sarebbe stata occupata per forza dalla Pupuomo. Si guardarono dritti negli occhi.

Chi... va?” fece Chiara.

Non io, questo è sicuro” rispose secco Severus e cominciò a spostare la sedia vicina a quella di Bellatrix. Chiara si fece prendere dal panico e afferrò il ragazzo per un braccio, trascinandolo verso un angolo della stanza.

Ti scongiuro!” lo supplicò. “Non posso stare affianco a quella... non posso, porca miseria! Ti scongiuro, mettiti tu!”

Ma non ci penso nemmeno!” replicò lui, ostinato. “Quella ha qualcosa in mente, è sicuro: hai visto come mi ha guardato prima?!”

E tu sai com'è che guarda me, invece? Io ho paura, non ci voglio stare... ti prego, farò tutto quello che vuoi.”

La Pupuomo entrò nella sala da pranzo, portando in mano un'altra bottiglia d'acqua ed invitò con un gesto della mano i due ad accomodarsi; si avvicinarono alle sedie, mentre Chiara mormorava l'ennesima supplica a Severus: “Ti prego...”, con le lacrime che riusciva a stento a trattenere. E, in quel momento, dovette ricredersi sul carattere antipatico del ragazzo, che prese posto affianco alla Pupuomo, permettendo a Chiara di sedersi vicino a James. Le venne poi in mente che, probabilmente, aveva acconsentito a prendere quel posto per non stare accanto a James e non fu più tanto sorpresa.

Bene! Servitevi pure” annunciò la Pupuomo e gli invitati iniziarono a mangiare.


Il pranzo proseguì senza problemi, senza incidenti e senza casi di avvelenamento. Avevano trascorso due ore a tavola a mangiare e parlare, inizialmente con molto imbarazzo; poi, però, si erano in parte abituati e, anche per spirito di sopravvivenza, avevano iniziato a conversare con la Pupuomo. La donna, dal canto suo, si era dimostrata fin troppo gentile e non aveva mostrato istinti omicida, come tutti si sarebbero aspettati. Dopo pranzo li invitò tutti ad accomodarsi nel salotto e li lasciò soli per qualche minuto per andare a rispondere al telefono.

No. No, no, no. No” si ripeteva Bellatrix da quasi un minuto. “Non può essere così semplice. Assolutamente.”

L'hai finita!” la rimbeccò Sirius, che aveva già i suoi problemi a cui pensare. “Abbiamo capito.”

Secondo me ha qualcosa in mente. Di sicuro vuole farci qualcosa adesso, proprio mentre siamo appesantiti dal pranzo” disse James e Sirius annuì:

Probabile. Magari nel cibo c'è un veleno ad effetto ritardato e tra poco cominceremo a cadere come mosche!”

Se avessi studiato sapresti che non esistono veleni del genere” disse Severus, sarcastico. Sirius lo guardò male:

Ah, giusto, dimenticavo che qui abbiamo l'esperto! Allora dicci: cosa ha intenzione di farci?”

Non chiedermi di immaginare come funziona la mente di una pazza psicopatica!

Perché non parli un po' più forte, così magari ti sente?” disse Sirius con voce bassa e ironica.

La volete smettere, tutt'e due?!” esclamò Narcissa, improvvisamente furiosa. “Ma vi sembra questo il momento di litigare? Dobbiamo cercare di capire cosa ha in mente quell'essere e uscire vivi da questa trappola: vi ammazzerete quando saremo tornati a casa. Capito?” più che una domanda, sembrava una minaccia. Chiara non aveva mai visto Narcissa infogarsi così e pensò che doveva essere proprio spaventata per reagire in quel modo. Severus e Sirius non si dissero altro, ma continuarono a scrutarsi torvi.

Allora, dobbiamo preparare un piano: alcuni di noi devono andare a perlustrare la casa per trovare delle vie d'uscita, o qualche stanza dall'aria sospetta da cui dobbiamo stare lontani; possiamo dire che dobbiamo andare in bagno.”

E chi ci andrà?” chiese Bellatrix con uno strano presentimento.

Noi due?” propose. “Sempre meglio che stare qui con questa.” Bellatrix convenne con la sorella e si alzò dal divano.

Possiamo cominciare ad andare; se non ci trova, ditele che siamo andate a cercare il bagno” disse Bellarix e le due scomparvero oltre una delle porte del salotto.






NdA: Io chiedo umilmente perdono dal profondo della mia anima impura... MI DISPIACEEEE!! Io volevo aggiornare, avevo due capitoli belli pronti, ma non ho POTUTO!! Vi ho detto (credo) che non ho internet a casa e non sono riuscita a trovare nessuno da cui scroccare! Comunque spero vi piaccia: ho cinque minuti di tempo, quindi non posso rileggere il tutto. Ah, per la cronaca, ho fatto un casino con i capitoli nove, dieci e undici... cercherò di sistemare.

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Capitolo 12
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13


Narcissa aveva una brutta sensazione, come se da un momento all'altro potesse succedere qualcosa di terrificante e doloroso, soprattutto doloroso, e per questo si tenne sempre appiccicata alla sorella maggiore. Si chiese più volte – ma in realtà lo faceva già da molti giorni – come potesse una semplice babbana avere quell'effetto su tutti loro, su maghi con tutte le carte in regola per farla diventare una grossa anatra da cuocere al forno con le patate; e non riusciva nemmeno a capire perché non lo avessero già fatto! Aveva ragione Chiara a chiederselo, perché era davvero una cosa assurda. Riflettendoci, nemmeno Narcissa sapeva spiegarselo. In realtà non c'era niente che impediva loro di usare la magia, a parte la remota possibilità che restassero in quel mondo: in quel caso, se fossero stati scoperti a trasformare la Pupuomo in anatra, la gente li avrebbe considerati dei fenomeni da baraccone e non avrebbero avuto un attimo di pace per il resto della loro vita. Questo allora poteva capirlo, ma non riusciva proprio a trovare altre spiegazioni. Quindi se lo chiese.

Narcissa, perché diavolo non hai ancora usato la magia? Tu, quella scema di tua sorella e quei rompiscatole che sono lì con te. Accidenti! È che quella donna è troppo... inquietante, troppo antipatica e cattiva; dà la sensazione di poterti fare qualsiasi cosa, anche di farti sparire dalla circolazione... ecco! Ho capito!

Finalmente se ne rese conto: loro potevano usare la magia, ma non volevano, perché avevano paura che la Pupuomo potesse fare loro del male o fargliela pagare cara; erano talmente soggetti a questo strano potere da essersi auto convinti di non poter fare niente, che lanciarle incantesimi avrebbe solo peggiorato la situazione.

Quindi la ragione di tutto, quella che anche Chiara si era domandata e che Narcissa le avrebbe in seguito spiegato, si trovava solo nella loro testa. Dopo questa interessante scoperta si sentiva molto più forte ed affrontò quella pericolosa missione di ricognizione con meno paura.

Mai fece errore più grave.


Nel salotto, intanto, i cinque rimasti aspettavano con impazienza il ritorno della professoressa, lanciando occhiate nervose alle porte della stanza e cercando di indovinare da quale di quelle sarebbe spuntata fuori. Chiara pensava a diverse cose, e ogni volta che rifletteva su una gliene veniva in mente un'altra, cosicché, dopo cinque minuti, si ritrovò con un mal di testa incredibilmente forte. In particolare, gli ultimi pensieri furono:

perché Severus mi ha fatto sedere lì? Forse per farmi un favore... macché! Cosa vai a pensare, oh scema!? Figurati se il motivo è questo. Di sicuro non voleva stare vicino a quel coglione di James e ha preferito la Pupuomo a lui...

... certo però che quei tre devono proprio odiarsi; non credo che siano solo le prese in giro a far incavolare così Severus, deve esserci sicuramente dell'altro che non so. Mmm... io sono sempre convinta che centri qualcosa Lily, ma non so perché... beh, in realtà lo immagino! Ho letto tante di quelle fanfiction da essermi fatta più di un'idea: James e Severus sono sicuramente innamorati di Lily e se la contendono, ma deve essere successo qualcosa poi. Così si spiegherebbe anche perché si odiano così tanto...

... Ehm, aspetta un secondo... perché mi sta guardando così? Non starà mica... oh cavolo!

Chiara abbassò subito lo sguardo, rossa come un peperone. Aveva notato, mentre rifletteva, che Severus la stava fissando in modo strano e che, all'improvviso e per pochi istanti, aveva cambiato espressione da curiosa a sbalordita: stava sicuramente usando la Legilimanzia su di lei e su tutti i suoi pensieri.

Che vergogna! Avrebbe voluto sprofondare nel divano e probabilmente avrebbe trovato una scusa al volo e sarebbe scappata in bagno, se non fosse entrata in quel momento la Pupuomo con un grande sorriso stampato sulla faccia.

Bene bene, ragazzi miei: cosa volete fare ora?” chiese, ma non sembrava poi tanto una domanda perché aggiunse: “Stavo pensando di farvi conoscere il mio adorato cagnolino. Si chiama Cotonfioc ed è un amore di batuffolo! Dovete assolutamente vederlo, è così dolce e tenero... su! Avanti, chi vuole seguirmi di là?”

Perché di là? Cos'è, sta male?” chiese innocentemente Sirius, ma la Pupuomo gli scoccò un'occhiata glaciale e furibonda, rispondendo però con un tono pressoché normale.

Niente del genere... è solo che a Cotonfioc non piace stare in salotto e preferisce che andiate voi da lui.”

Nemmeno a noi piace stare qui, ma siamo venuti lo stesso, brutta gallina infame! Pensò Sirius, che sentiva un'impellente necessità di sfogarsi almeno mentalmente. La Pupuomo continuò:

L'unico problema è che nella sua stanza ci stanno solo tre persone, quindi possono venire solo due di voi con... ma, scusate! Dove sono finite quelle due care stelline?”

Quali stelle?” chiese James.

Ma come quali, o giovanotto?! Le uniche due stelle che possono esserci! Ne vedi altre?”

Ah! Bellatrix e Narcissa. Ma scusi...” cercò di ribattere James, ma la Pupuomo lo interruppe; lanciò intanto un'occhiata a Chiara, che sembrava fremere dalla voglia di saltarle al collo e strozzarla: e lei che cos'era? Un asteroide? James soffocò una risatina e tornò con lo sguardo alla professoressa.

E allora? Dove sono?”

Sono andate un attimo in bagno” rispose Lucius. La Pupuomo assunse un'espressione strana, come se fosse per metà furiosa e per metà curiosa.

Da che parte...?”

Di là.” Lucius indicò il corridoio da cui erano passate, pentendosene subito: così le avrebbe trovate! Ma cosa gli era passato per la testa? Infatti anche Severus e gli altri lo guardarono, meravigliati, mentre lui si mordeva la lingua. Inaspettatamente però, la Pupuomo si rallegrò alla sua risposta e commentò:

Bene! Molto bene. Allora, chi vuole venire con me? James e Sirius, che ne dite? Non vi va di vedere Cotonfioc? Si, certo che vi va, quindi... da questa parte.” I due non poterono ribellarsi, più che altro per timore che l'espressione della donna potesse tornare glaciale come pochi minuti prima. Mentre i tre si allontanavano lungo il corridoio, Chiara, Severus e Lucius rimasero da soli nel salotto. I due Serpeverde stavano parlottando e Chiara non riusciva a sentire, perché stava seduta dall'altra parte della stanza; si avvicinò ai due per fare alcune domande, ma all'improvviso le parve di sentire la voce di qualcuno, come un' eco, provenire da qualche parte alla sua sinistra. Si guardò intorno, ma non riuscì a capire la provenienza di quel suono e riprese a camminare, un po' inquieta.

Scusate... cosa facciamo?” chiese rivolta ai due ragazzi, che parvero non capire.

Perché, dovremmo fare qualcosa?” chiese Lucius, perplesso. Chiara sgranò gli occhi.

E certo! Non vorrete mica rimanere qui ad aspettare che quella arrivi e ci porti chissà dove!” poiché ancora sembravano non capire – e a quel punto si chiese se fosse lei furba o loro stupidi – cercò di spiegarsi meglio. “Voi non avete mai letto dei gialli, o visto dei polizieschi? Beh, i polizieschi no, ma... avete idea di cosa significhi quando un gruppo si divide? Quella lo sta facendo a posta, così poi potrà fare di noi quello che vorrà!”

E cosa proponi di fare?” chiese Lucius, scettico. “Scappare non serve a niente.”

È proprio un Serpeverde...

Dobbiamo trovare gli altri, pensare ad una scusa e andarcene di qui: non lo so... qualcuno può fingere di star male.”

I due ragazzi rimasero in silenzio; ma quando un forte stridio proveniente da chissà dove rischiò di frantumare i loro timpani si decisero ad accettare la proposta.

Da dove veniva?” chiese Chiara, lo sguardo che saettava da una parte all'altra della stanza. Severus si avvicinò alla porta finestra che dava sul cortile interno.

Viene da qui.”

Aprì la porta ed uscì in giardino. Lucius e Chiara lo seguirono poco dopo. Quello che videro li lasciò sconcertati: in mezzo a piante fiorite, cespugli ed aiuole c'era un pozzo in pietra chiuso da un blocco dall'aspetto molto pesante.

Ditemi che non veniva da lì dentro...” supplicò Chiara, tenendosi a debita distanza. Severus invece si avvicinò ancora un po', lentamente.

Poi si sentì un altro suono, come un lamento.

Ma qui c'è qualcuno!” esclamò Lucius.


NdA. Chiedo umilmente perdono per il ritardo con cui sto aggiornando in questo periodo. Prima non avevo idee, poi ho deciso di aspettare l'uscita del settimo libro, poi ho letto due certi capitoli e mi sono angosciata da morire... perdonatemi, vi prego! Chiedo venia!! Comunque credo che nessuno abbia notato che ho aggiornato anche il dodicesimo capitolo; o almeno ve ne siete accorti in trentatré... dai! Non so se volete continuare a seguire questa storia assurda, però io sono sempre qui!!

Il prossimo lo devo ancora scrivere; non ho idea di quanto ci metterò, ma voi ogni tanto controllate.

(Ah, una cosa: potrei aggiornare l'ultimo capitolo di 'Un anno' entro due o tre giorni, sicuramente entro sabato, a meno che non succeda qualcosa - scongiuro! Scongiuro!).

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