Is all real? (in sospeso)

di onedsolos_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



‘Sofia vieni subito qui!’
Ecco, lui era mio padre che mi stava chiamando per la cena, ero appena uscita dalla doccia e già iniziava ad urlare.
‘eccomi papà’
Lui non era quasi mai presente per colpa del suo lavoro, era direttore di una casa editrice molto importante e la maggior parte delle volte restava lì fino a tardi. Che dire di mia madre, ne ha passate di tutti i colori, ha divorziato dal suo primo marito e da lì ha iniziato a bere, perdeva tutti i suoi soldi giocando e poi ha incontrato Greg il mio papà, diciamo che l’ha salvata in tutti i sensi, hanno avuto me e mio fratello Andrea e ora viviamo in una casa abbastanza grande, cosa che non mi piace per niente.
‘ragazzi, prima di tornare in camera aiutate vostra madre a mettere apposto? Io devo tornare in ufficio ‘
‘ma papà sono le dieci di sera, l’altro giorno ci sono passata con Andrea ed era tutto spento..’
‘tesoro ti sei scordata che sono dall’altro lato della palazzina? Lì le luci non si vedono! Scusatemi ora devo scappare veramente’
Ci baciò tutti e varcò la porta.
Quando faceva così mi faceva innervosire, devo approfondire di più questa storia.
Andai in camera mia e mi allungai sul letto con il portatile sulle gambe, navigai per un po’ su internet ma non c’era nulla di interessante così lo spensi e accesi la televisione, girando per i canali trovai un film e iniziai a guardalo.
Ero così attenta nel guardare lo schermo che non mi accorsi del messaggio che mi era arrivato:
‘conoscendoti starai già dormendo, scusami se ti ho svegliata volevo solo dirti che ti voglio bene. Harry xx ‘
‘per tua fortuna ero ancora sveglia a guardare un film e sai una cosa? Somiglia molto alla nostra storia. Ti voglio bene anche io. Sofia xx ‘
Vi starete chiedendo chi è Harry? Bhè lui è il mio migliore amico.
Ero con i miei in vacanza a Londra e lo incontrai in una panetteria, lui lavorava lì.
Avete presente quando vedete una persona per la prima volta e al primo sguardo ti vengono le farfalle nello stomaco? Bene, per me è stato così.
Nei giorni seguenti ci siamo frequentati e andava tutto alla perfezione, fin quando dovetti ripartire, ero stata con lui tutto il tempo per due settimane, ormai ci volevamo bene e non poteva finire così.
Ora non ci vediamo da 5 mesi, alcune volte sono io ad andare da lui, ed altre è lui venire da noi e per tutto questo tempo ci siamo sempre sentiti.
Ormai erano quasi le quattro di notte e facevo il dormiveglia, un rumore mi fece sobbalzare dal letto, era il mio stupido cane che stava graffiando contro la porta della mia stanza, mi alzai lo feci entrare e ritornai al letto, e caddi in un sonno profondo questa volta.




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Saalve gente, allora questo capitolo è molto corto, però è un introduzone,
chiamiamola così, spero che andando avanti la storia vi appassioni.
buona lettura a tutti c: 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***






La mattina era sempre un trauma per me svegliarmi, lavoravo part-time in un negozio di parrucchiera, era il mio sogno fin da quando ero piccola.
Erano le 7, mi lavai, feci colazione, uscii fuori presi la macchina nuova e andai verso il negozio.
Entrai e stranamente Noah, il mio capo, non era ancora arrivata, così decisi di mettere un po’ apposto.
Poco dopo arrivò e insieme a lei un sacco di clienti.
Tornai a casa e trovai un biglietto sul tavolo:

‘scusami se non ci sono per pranzo, ma sono uscita con tuo padre, nel frigo trovi da mangiare per te e per Andrea. Mamma xx’

Iniziai a preparare, nel frattempo accesi la televisione e misi il telegiornale ‘padre stupra figlia di 15 anni’ ma fin dove siamo arrivati? Nemmeno più del proprio padre ci si può fidare.
Andrea varcò la porta, mi salutò con un caloroso abbraccio e iniziammo a mangiare.

‘allora come è andata la giornata?’

‘come sempre, un sacco di clienti in negozio, non finiva più il lavoro..a te invece?’

‘a me benissimo, sono uscito con una ragazza, si chiama Jessie’

‘sono felicissima davvero! Poi hai 20 anni, sei un figo e non ti manca proprio nulla!’

Ridemmo entrambe all’insuono.
Ripulimmo tutto e andammo nelle nostre stanze.
Non avevo ancora sentito Harry così decisi di mandargli un messaggio:

‘oggi è stata una giornata molto faticosa, come sempre d’altronde, mi manchi tantissimo. Sofia xx’

Passati dieci minuti ancora nessuna risposta, magari stava facendo e non volevo stargli troppo addosso come una sanguisuga.

Mi allungai sul letto e iniziai a pensare del più e del meno e mi venne in mente Isabel, una mia compagna di scuola e da quando è finita abbiamo perso i contatti. Allungai il braccio verso il comodino presi il telefono e digitai il suo numero.
Nemmeno lei rispose, ma che succede oggi? Nessuno vuole parlarmi?

Mi alzai dal letto e andai da mio fratello, che come sempre era sempre attaccato a quel dannato computer.

‘ma un altro hobby non lo hai?’

‘pensa per te scricciolo, non esci oggi?’

‘ho chiamato Isabel ma non risponde’

‘sai che ti dico? Io dovrei andare a comprare un po’ di cose al centro commerciale, vieni con me?’

‘e me lo chiedi pure? Dammi dieci minuti e sono pronta!’

Uscii velocemente dalla sua stanza verso la mia e sentii che stava urlando:

‘i tuoi dieci minuti valgono come mezz’ora, quindi muoviti!’

In men che non si dica ero pronta per uscire, jeans converse e una maglietta a maniche corte.
Era da tanto tempo che non passavo una giornata con lui, come se fossi tornata piccola per qualche ora, mi comprava tutto ciò che volevo.

Girammo tutti i negozi alla ricerca di qualcosa che non sapevo nemmeno l’esistenza di esso e poi finalmente a casa.
Entrai in casa felicissima per aver passato una giornata così e per tutto quello che avevo comprato.
Passai davanti al salotto e vidi mia madre seduta sul divano con le mani nei capelli e la testa bassa.

‘mamma cosa è successo?’

Le alzai la testa e vidi i suoi occhi rossi e pieni di lacrime.

‘avanti mamma parlami..cosa ti è successo?’

‘niente tesoro, ora vai in camera tua’

Mi alzai lentamente dalle ginocchia e andai verso la mia stanza, cosa diamine le era successo?
Non l’avevo mai vista così. 



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Salve gentee, scusatemi per il ritardo e per il capitolo ancora corto,
ma sono davvero impegnata questi giorni e ho pochissimo tempo per scrivere.
mi sto dilungando troppo con le chiacchiere, volevo solo dirvi grazie mille
per le recensioni e per le tante visualizzazioni.
per qualsiasi domanda su twitter sono @onedsolos_ (che fantasia vi chiederete.)
ok evaporo. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



 


<< All the pain and the truth
    I wear like a battle wound
So ashamed so confused, I was broken and bruised >>

 
 
 
Tante cose mi passavano per la testa in questo momento, andai a fare una doccia rinfrescante e misi subito il pigiama, mi stesi sul letto e presi il libro che avevo iniziato pochi giorni fa.
‘Sofia non vieni a mangiare?’ disse Andrea vicino alla porta semi aperta.
‘ehm, non ho tanta fame..magari prendo qualcosa più tardi’
‘tu che non mangi? Avanti, sputa il rospo’
Poggiai la schiena alla ringhiera del letto e le gambe incrociate, presi un respiro e iniziai a parlare.
‘non hai notato che la mamma stava piangendo prima?’
‘veramente no..ti ha detto qualcosa?’
‘è quello il problema, non ha voluto parlare con me e mi ha mandata subito in camera.’
‘che ne dici se domani la portiamo da qualche parte per farla calmare? Magari ci racconterà qualcosa’
‘si..mi sembra una buona idea’
La suoneria del mio telefono interruppe la nostra conversazione, sorrisi nel vedere che era Harry.
Feci cenno ad Andrea di andarsene e lui uscì dalla stanza.
‘prima che parli vorrei chiederti scusa se non ti ho risposto oggi, ma sono successe tante di quelle cose che non ho avuto il tempo nemmeno di vedere il telefono.’
‘ciao Harry che bello risentirti, come è andata la tua giornata?’ dissi scherzosamente, poi ripresi a parlare ‘comunque stai tranquillo, può succedere a tutti’
‘giuro che mi faccio perdonare e so già come!’
‘Harry ti ho detto che va tutto bene, non devi farti perdonare’
‘non mi interessa, anche se mi hai perdonato io voglio farlo lo stesso.’
 
Erano le tre di pomeriggio, stavo davanti al computer con una tazza di thè freddo e tutti i miei problemi.
 
‘Sofia, vieni con me e la mamma a fare un giro?’ di presentò Andrea nella mia stanza.
‘Certo, dammi due minuti e arrivo’
 
‘bene, ora cosa vogliamo fare?’ disse mia madre.
Siamo stati due ore in giro per negozi e con la scusa che mi serviva un nuovo vestito la trascinai con me, mentre Andrea per non subirsi “cose da donne” andò in un negozio di videogame.
 
Finiti i nostri acquisti ci ritrovammo tutti e tre nel bar del centro.
Parlammo del più e del meno e poi la fatidica domanda.
 
‘Senti mamma, io non riesco a far finta di niente quando ti ho vista piangere nel salone, cosa ti era successo?’
‘Tesoro è una cosa complicata..’
‘Mamma siamo veramente preoccupati per te, per favore parla’ disse Andrea
 
Abbassò la testa e si sfregò le mani l’una contro l’altra, per poi iniziare.
 
‘Non è una cosa semplice da spiegare, vostro padre..’ si bloccò per qualche secondo, poi riprese ‘il giorno non va al lavoro, cioè si, ma tutto il tempo che sta fuori è perché ha un’altra donna e per assicurarsi che non ve lo dicessi, mi picchiava..’
 
Non potevo credere a tutto ciò che avevo sentito, l’uomo che l’ha amata per tutto questo tempo, che l’ha aiutata a uscire dal giro della droga.. ha fatto davvero tutto questo?
L’uomo che io consideravo un padre, un eroe da seguire, è andato tutto a puttane.
Quel bastardo.
 
Andrea non riuscì a reggere la rabbia, si alzò di scatto facendo cadere la sedia mentre avevamo tutti gli occhi puntati su di noi lui era già andato chissà dove.
 
Abbracciai forte mia madre, lei non meritava tutto questo.
 
Tornate a casa non toccammo boccone, mi chiusi in camera e iniziai a piangere a più non posso.
Avevo bisogno di parlare con Harry, lo chiamai ancora con i singhiozzi.
 
‘Ehi bastarda come st..Sofia che è successo?’ cambiò immediatamente tono.

‘Harry..io non resisto più’

‘Mi dici cosa ti è successo?’

‘Mio padre tradisce mia madre e lui la picchia’ iniziai a piangere ancora più forte, non riuscii a trattenerle.

‘Cazzo’ sentii dall’altra parte del telefono

‘Io prendo il primo volo e vengo da te’

‘Grazie’ riuscii a dire solo quello.
 
 
Harry’s pov.
 
Perché proprio a lei? Cosa aveva fatto di sbagliato quella ragazza? Ne ha passate tante, non di nuovo.
 
Iniziai a preparare le valigie il più veloce possibile.
 
Scesi talmente veloce le scale che rischiai anche di farmi male.
 
‘ehi ehi, dove vai con tutta questa fretta?..e quella valigia?’ disse mio padre
 
‘Ho poco tempo per spiegarvi, è successo un macello con i genitori di Sofia, mi ha chiamata piangendo e io non posso sentirla così’
 
‘E’ davvero un bellissimo gesto da parte tua, ma come farai con l’università?’
 
‘Li chiamerò domani, adesso mi interessa soltanto lei’
 
Mio padre si alzò dalla sedia e andò verso il suo portafoglio e mi porse un po’ di soldi.
 
‘Papà non posso accettarli davvero..so in che situazione vi trovate, non voglio causarvi problemi’
 
Lui non parò nemmeno e mi allungò di nuovo la mano. ‘Ti accompagniamo noi’
 
‘Grazie’
 
Arrivati in aeroporto li abbracciai entrambe e andai verso il check-in, c’era un volo che partiva alle 21.30, pare che la fortuna stia girando. 

Salii sull’aereo e aspettai quelle 4 ore che mi separavano da lei. 



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Inizio con il dire che mi dispiace tantissimo di non aver continuato, 
con gli allenamenti e il mare il pomeriggio ho avuto davvero poco tempo.
Spero che con questo capitolo mi sono fatta perdonare, l'ho fatto un po' più lungo degli altri..
Ringrazio tutti quanti che leggono la storia e la recensiscono!
Per qualunque domanda su twitter sono @onedsolos_
Un bacio a tutti quanti!

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