ACT OF SUPREMACY

di Nisvlaia86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Starting Point ***
Capitolo 2: *** Capitolo1:una piccola donna ***



Capitolo 1
*** Starting Point ***


La semi oscurità non copre completamente la macchina che riflette piccoli bagliori di origine ignota. Il muso spicca nell’oscurità,silenzioso,affilato, simbolo dell’avanguardia della tecnologia delle macchine da corsa.
D’un tratto,la luce si accende e la macchina compare in tutta la sua bellezza. Il bianco risplende, la vernice fresca da un tono di nuovo alla macchina immobile che pare ruggire benché sia spenta. I suoi motori hanno vibrato solo per qualche giro di collaudo, dopo la sua inaugurazione. È praticamente perfetta,nel suo box nuovo e fiammeggiante che emana odori di vernice fresca e di ambiente appena restaurato.
Morgana resta sulla porta a guardare il suo gioiello,il suo più grande orgoglio. Un altro grande sogno che si realizza, un altro grande passo verso la totale realizzazione di se stessa. Forse questo è il passo più grande, quello più rischioso, quello più folle. Ancora di più di aprire praticamente da sola un agriturismo-allevamento. Morgana si avvicina alla macchina che la guarda nella sua sobrietà e lucentezza. È praticamente pronta, manca la presentazione e poi tutto il mondo saprà che una ragazza di soli 28 anni ha lanciato una nuova monoposto di Formula 1. Una ragazza che prima di adesso si interessava saltuariamente alla corsa delle macchine più veloci del mondo, che aveva guardato solo e sempre le gare da casa,seduta sul divano insieme al padre,commentando ogni tanto qualche tratto, discutendo,informandosi sulla posizione dei suoi idoli,e null’altro. Morgana non aveva neanche le competenze ingegneristiche per progettare ex novo una macchina da corsa così all’avanguardia,eppure ci era riuscita. Era riuscita a trovare dei giovani ingegneri pieni di sogni come lei che l’avevano aiutata. Era proprio questa la grande novità di questa nuovissima squadra: la gioventù. Sì,perché la più grande del progetto era lei e tutto quello che avevano fatto i suoi collaboratori era stato di mettere insieme tante idee,tanti sogni,e farne uscire un bolide che scalpitava per mangiarsi l’asfalto e sfidare i grandi nomi in circolazione.
Morgana sospirò e si avvicinò alla macchina che la guardava silenziosa. Passò una mano sul telaio nuovissimo e le parve di sentire vibrare la carrozzeria,come un fiero cavallo da corsa pronto per partire. La ragazza percorse tutta la snella e aggraziata figura della macchina come se accarezzasse uno dei suoi cavalli. E sorrise,pensando a come tutto era venuto fuori.
 
“ Una macchina da Formula 1?” chiese Ylenia strabuzzando gli occhi e rischiando di ingozzarsi col suo gelato. Morgana annuì sorridendo. Sapeva che l’amica l’avrebbe presa così.
“ Esattamente” rispose lei mettendosi in bocca un cucchiaio col gelato al limone e fragola e gustandosi il fresco sapore del gelato preso in un caldo pomeriggio in un tavolino all’aperto “credo che il nostro centro ha bisogno di un po’ di pubblicità,e di fare un salto di qualità!” Ylenia la guardò come si guardo uno poco sano di mente.
“Tu stai lavorando troppo,Morghy, hai bisogno di un po’ di riposo,di una bella vacanza. Parti pure e va dove vuoi,stacci anche un mese,due mesi, qua pensiamo noi a tutto”disse rivolta ad Angela,la sua fidanzata. Morgana sorrise ancora dell’incredulità dell’amica.
“Lo sai che non vivrei senza questo lavoro,e star lontana così tanto dai miei cavalli è per me insopportabile. Sono sanissima,Yle, e voglio soltanto una ventata di novità e realizzare un altro mio grandissimo sogno:avere una scuderia di Formula 1. Tutto qui!” Ylenia continuava a guardare con disapprovazione. Angela non proferiva parola, continuando a mangiare il suo gelato e facendo finta di guardare una lezione di equitazione invisibile.
“Abbiamo bisogno di novità,Yle, insomma non facciamo che rinnovarci ogni mese,ogni anno. Però non vedi che ci manteniamo in campo equestre? O cinofilo? Insomma alla fine non sapremo più cosa inventare di nuovo! Una scuderia di Formula 1 sarebbe una bella novità,e farebbe ancora più pubblicità all’agriturismo!”
“Morgana scendi un attimo dalla nuvoletta perfetta” esclamò leggermente seccata Ylenia “dove li trovi i soldi per costruire una macchina? E i piloti? I meccanici? Ah … cosa fondamentale:una pista dove girare eh? Cosa fai,usi la pista da galoppo in sterrato? Avanti Morgana, hai fatto una battuta, ah ah ah molto molto divertente,ora però torna alla realtà per favore. Abbiamo già abbastanza lavora da fare così …”
“Però Morgana non ha torto” esclamò Angela. Ylenia si voltò verso la fidanzata sorpresa e indignata.
“Non ti ci mettere anche tu … volete farci chiudere subito?” Angela scosse le spalle e si voltò verso Ylenia.
“Fino ad adesso è stata Morgana a risollevare la situazione quando eravamo in crisi,Yle. È sempre stata lei che quando qua tutto andava a rotoli ha preso in mano la struttura e ha ridimensionato tutto. È sempre lei che fa quadrare i conti quando sembra che siamo sul lastrico. So benissimo che questo è un progetto ambizioso e terribilmente rischioso, ma so che di Morgana posso fidarmi. Se ne è convinta lei” e guardò Morgana sorridendo “credo che dovremmo esserne convinte anche noi. È vero che ora le cose vanno bene, ma presto o tardi la gente potrebbe stufarsi. Inoltre avere un agriturismo che sostiene una squadra di Formula 1 non potrebbe che aumentare la nostra popolarità anche all’estero. Insomma,la gente potrebbe venire qua per curiosità e farci fare altri soldi,potremmo poter costruire un’altra struttura,ampliarci e avere delle filiali,in Italia e all’estero,diventare un’azienda e non dover più tremare per far quadrare sempre i conti. È questo che vuoi,vero Morgana?” Morgana sorrise. Angela aveva centrato in pieno la questione. Benché non fosse tutta la verità. In realtà il sogno di Morgana era più che altro il sogno del suo anziano padre,appassionato di Formula 1. Ed era soprattutto per quello che la ragazza aveva avanzato quel progetto. Tutto il resto era ciò che poteva venirne fuori,ma per prima cosa, sarebbe stato solo un sogno che diventava realtà.
Ylenia si lasciò andare sulla sedia in segno di resa. “Voi due siete pazze … ci farete chiudere” brontolò. Morgana la guardò in tono di sfida.
“Yle sai benissimo che se tu non approvi io non faccio partire nulla. Non posso fare nulla,senza di te,anche se siamo in due contro te” la ragazza guardò Morgana scuotendo la testa.
“Non sia mai che io non appoggi una cazzata di proporzioni cosmiche” sul suo volto si delineò il solito sorrisino che caratterizzava tutte le follie fatte insieme a Morgana prima di mettersi in società con lei per aprire l’agriturismo-allevamento. “Facciamo sta cazzata,vada come vada potremmo dire di aver sperimentato tutto,io e te” Morgana sorrise. Il sogno cominciava così,in un assolato pomeriggio d’estate durante un momento di pausa da altre mansioni.
 
Morgana chiude gli occhi e ascolta la muta ninna nanna della macchina. Juventus Focus è nata in un anno. Morgana era riuscita a ricontattare vecchi compagni di scuola,alcuni risalenti addirittura alle scuole medie, ragazzi che sapeva essersi iscritti a Ingegneria Meccanica e freschi di laurea. Ne aveva trovati 4 con negl’occhi il suo stesso sogno ed entusiasmo,che in un mese avevano steso il progetto della macchina, sotto la sua interessata e presente supervisione, passando le notti in bianco su fogli e fogli che venivano scartati, su regolamenti che venivano consultati con l’aiuto di pesanti caraffe di caffé che Ylenia e Angela preparavano per loro la notte,dopo una giornata passata a lavorare nell’agriturismo.
Alla fine Juventus Focus aveva preso forma venendo fuori dalla mano tremante ma esperta di Jacopo Dickman,un geniale Ingegnere di un anno più giovane di Morgana.
Nella fase successiva Morgana aveva passato in rassegna tutte le scuole di periti meccanici e aveva passato tutte le officine in cerca di giovani meccanici speranzosi e ambiziosi e nel giro di un paio di mesi era riuscita a tirare su un team di 10 meccanici e il disegno scarabocchiato su fogli stropicciati,aveva cominciato a prendere forma.
La ragazza guardava nascere la sua macchina come se venisse dal nulla, come quando osservava una giovenca dare alla luce un puledro. Vedeva il telaio venire assemblato pezzo per pezzo,giorno dopo giorno. Si occupava di avere i pezzi migliori per costruire la macchina e cercava di procurarseli tramite i clienti che aveva tanto aiutato da quando aveva tirato su l’agriturismo-allevamento,e si rese conto che il suo lavoro veniva compensato ben più dei semplici soldi che le erano stati dati per sistemare un cavallo o per recuperare un cane. Trovò così anche degli sponsor che la supportassero in modo da coprire tutte le spese. Nell’arco di sei mesi, la macchina era pronta. Morgana allora dovette cercarsi tre piloti da iscrivere al campionato.
La ragazza sorrde. Alessandro e Lorenzo i due piloti ufficiali, Joryall il collaudatore. Morgana si ricorda benissimo come li ha trovati. Se chiude gli occhi può vedersi la, in quella pista scalcagnata di Kart, nella provincia livornese.
Le tre ragazze presero posto sulle tribune. Nonostante fosse autunno inoltrato non pioveva da molto e la pista,che era sulle sterrato, emanava grosse nuvole di polvere arancione a ogni passaggio dei Kart.
“Morghy non potevamo andarci a cercare dei piloti professionisti come fanno tutti?” chiese Ylenia chiudendosi nel suo giubbotto e sputacchiando polvere “qua sono tutti dilettanti” Morgana non rispose.
Si limitava a guardare i Kart che passavano,i ragazzi che si spintonavano sui piccoli trabicoli per cercare di ottenere una posizione in più.
“Tral’altro già noi siamo abbastanza profane sull’argomento,non pensi che un vero professionista potrebbe aiutarci?”rincarò la dose Ylenia. Morgana continuava a ignorarla, osservando fin nel minimo dettaglio i ragazzi che guidavano.
“Non voglio un professionista” rispose infine senza però smettere di guardare la gara “voglio qualcuno che abbia le palle, la passione che gli bruci nelle vene, la voglia di emergere. I professionisti son tutti spocchiosi e con la puzza sotto il naso, salirebbero in cattedra e rovinerebbero la squadra, voglio uno sbarbatello che abbia solo le palle di premere sull’acceleratore, in modo da mantenere la nostra filosofia” Ylenia scosse le spalle. Anche Angela,che si trovava sempre in accordo con Morgana, era perplessa.
Morgana continuava la sua osservazione,come faceva coi cavalli da corsa o da salto che voleva acquistare. D’un tratto,lo vide. Un ragazzo, un po’ più grande degli altri,che si sbracciava nelle ultime posizioni.
Era piuttosto sproporzionato,per il Kart che guidava,ed era in difficoltà nel mantenere il passo del gruppo di testa. Ma ciò che colpì Morgana,come succedeva sempre coi cavalli,fu la grinta che ci metteva il ragazzo. Il suo kart non era certo un buon modello,eppure lui lottava con le unghie e coi denti per dare il meglio di se.
“Eccolo” esclamò la ragazza. Ylenia,come succedeva sempre per i cavalli, seguì lo sguardo dell’amica senza sforzarsi di chiederle di chi parlasse.
“Ma è una schiappa Morghy!Non vedi che è fra gli ultimi?” Morgana sorrise. Non aveva bisogno di dare spiegazioni a Ylenia,aveva già trovato il suo capo squadra.
Al termine della gara Morgana,insieme a Yleia e Angela,andò nei box della scuderia del ragazzo.
Lui era insieme ai suoi compagni e ai meccanici che protestava animatamente.
“Non è possibile!” gridava esasperato “quel kart fa schifo!Non ha tenuta di strada,non ha propulsione! Io non ce la faccio più a portarlo avanti,è un rottame a 4 ruote!” il caposquadra del team guardò il ragazzo con una punta infastidita “Ma sei sempre a lamentarti,Mister Campione del Mondo,ma di risultati non ne fai. E non mi sembra che il tuo curriculum brulichi di vittorie… non dare la colpa alla macchina,sei tu che non sei proprio portato per questo sport, forse è meglio se cerchi qualcos’altro!” il ragazzo aveva scaraventato il casco per terra con tanta rabbia che una scheggia era partita dal casco.
“Quanto accanimento” era intervenuta Morgana. Il capo team e il pilota si erano voltati verso di lei. La ragazza sorrise. “Via, se proprio non lo volete voi,me lo prendo io” aveva esclamato la ragazza. Il volto del ragazzo si era illuminato.
“E tu chi saresti?” le aveva chiesto il capo team con una smorfia. Morgana aveva scosso le spalle.
“Solo una ragazza che sta per avviare una scuderia di Formula 1” sia il pilota che il suo trainer avevano sgranato gli occhi.
“Come ti chiami?” chiese Morgana al ragazzo.
“A..Alessandro” balbettò lui. Morgana sorrise per metterlo a suo agio.
“E quanti anni hai?”
“25… compiuti lo scorso agosto …. Davvero hai una scuderia?” Morgana annuì per poi passare al capo team.
“Se non  ha nessun contratto o nessun legame lo vorrei io”l’uomo aveva scosso le spalle.
“Non siamo professionisti,prenditelo pure come e quando vuoi. Ma credo tu stia facendo un grossissimo errore,questo qua non è buono neanche per collaudare le motorette. Sei sicura di essere una professionista?” Morgana aveva sollevato un sopraciglio “Molto più di te” aveva detto. Poi si era voltata verso Alessandro “Sei pronto a cominciare un sogno?”
 
Alessandro era entrato in squadra pieno di entusiasmo. Lorenzo e Joryall erano arrivati poco dopo. Lorenzo gareggiata in Formula 3000, era un po’ più esperto e con un po’ più risultati di Alessandro e aveva solo 24 anni. Ylenia aveva insistito tanto per avere qualcuno che almeno avesse fatto qualche risultato in formule un po’ maggiori che alla fine Morgana aveva ceduto. Joryall invece veniva dalle mini moto, ed era stato un po’ un esperimento. Anche lui,come Lorenzo,di 24 anni. Argentino,ex calciatore con una grandissima passione per i motori. Aveva accettato di buon grado il suo ruolo di collaudatore.
Morgana sorrise. Dopo quelle selezioni erano cominciati gli allenamenti. Prima coi kart, poi con le macchine da strada per insegnare ai ragazzi a guidare ad alte velocità mantenendo la strada, infine con la nuova e fiammeggiante Juventus Focus. Incidenti ce n’erano stati,ma quando la FIA mandò l’approvazione dell’iscrizione della macchina al Campionato Mondiale di Formula 1 macchina e piloti erano pronti. Liliana,una compagna e collega di Morgana,aveva fatto personalmente le divise. Erano stati scelti i colori della bandiera italiana: muso bianco e rosso. Il  posteriore,comprese le prese d’aria,verdi.
Morgana passò con la mano sul numero 23 che capeggiava sul muso della macchina. Sorrise sperando che l’anno dopo quel numero potesse essere un po’ più alto.
“Juventus Focus” pensò con un moto di orgoglio.
“Dovremo trovare un nome alla squadra!” disse Ylenia. Morgana assunse un’aria pensierosa.
“Di certo non possiamo chiamarla la “Collina del Sole”” esclamò Angela. Le due fidanzate risero scioccamente.
“Juventus Focus”esclamò Morgana. Le due amiche la guardarono storta.
“Perché proprio questo nome?” chiese Ylenia. Morgana scosse le spalle. “In latino significa Gioventù di Fuoco, noi siamo tutti giovani e abbiamo il fuoco della passione nelle vene. Non vi sembra appropriato come nome?” Ylenia e Angela ci pensarono un attimo.
“Sì,ci sta davvero bene” esclamò infine Ylenia.
 
Morgana si allontana dalla macchina dopo un ultimo sguardo orgoglioso. Domani ci sarà la cerimonia di presentazione. Sono tutti molto agitati.
La ragazza si allontana e spegne la luce,facendo ripiombare la macchina nella penombra.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo1:una piccola donna ***


Morgana sedeva davanti all’immenso camion parcheggiato davanti all’agriturismo. La lunghezza del veicolo quasi blocca l’accesso all’agriturismo e quasi supera la struttura in altezza. Sembra un drago,di quelli lunghi ed eleganti,come il drago della Storia Infinita. Morgana si sta bevendo il suo spritz mangiucchiando patatine mentre osserva l’imponente autotrasporto. Nella sua immensa e lunga pancia ci sono le tre JF GP1 lucide e frementi. Sulle fiancate dell’enorme camion è disegnata la parte anteriore della macchina, sotto l’enorme scritta JUVENTUS FOCUS scritta in rosso con i contorni gialli e sotto,con un carattere più piccolo,il logo dell’agriturismo che è diventato il logo della squadra di equitazione,del gruppo cinofilo e ora anche della scuderia di formula 1. C’è voluta circa una settimana per completare interamente le fiancate del camion,dono di un cliente fisso. Morgana sta osservando ammirata il suo capolavoro mentre beve soddisfatta il suo drink. “Domani si parte” pensa sorseggiando lo spritz “il sogno comincia adesso” non le pare vero. Solo adesso,che vede il camion pronto con le macchine finite e ultimate e già la partenza prossima, si rende conto che alla fine ce l’ha fatta. È riuscita a realizzare un sogno che si porta dietro da quando aveva 11 anni. Ancora prima dell’agriturismo. Prima di adesso, nulla aveva senso. La ragazza era convinta che all’ultimo momento ci sarebbe stato qualcosa che le avrebbe impedito di realizzare il suo sogno. Ora invece, può dire di esserci riuscita. Morgana bev e un sorso del suo drink ripensando a come l’avevano accolta la prima volta che si era presentata al consiglio delle squadre di Formula 1. Morgana arrivò in orario. La giovane imprenditrice però affrettò il passo e guardò l’orologio,che come al solito era avanti di dieci minuti. “Speriamo davvero di essere puntuali e che non abbiamo tutti gli orologi avanti di dieci minuti…” prese l’ascensore dell’imponente edificio della FIA e premette il tasto del 25° piano. L’ascensore proseguiva silenzioso nel suo lungo tragitto. Morgana era un pò in ansia sia per l’altezza che per l’incarico che l’attendeva. Era la prima volta che si trovava davanti a tutti i grandi magnati della Formula 1, fino ad allora si era imbattuta al massimo in Bernie Ecclestone che era andato a vedere la macchina insieme a uno stuolo di ingeneri e periti. E soltanto lui l’aveva squadrata dall’alto in basso del suo metro e sessanta arricciando il naso. Era evidente che non la riteneva degna del suo ruolo,e la ragazza non capì come mai alla fine decise di ammettere la sua squadra al campionato mondiale. Forse perché pensava che l’avrebbero derisa tutti. E non voleva perdersi lo spettacolo. Il mini schermo dell’ascensore segnò 25 in caratteri rossi e suonò una campanella elettronica,subito dopo una voce metallica disse “25th floor, you arrive at yours floor”(25°piano,siete arrivati al vostro piano) e le porte si aprirono su un ampio corridoio. Morgana sospirò e uscì dall’ascensore. “Qua finiscono i sogni e comincia la realtà” penso “ci sono voluta entrare,ora devo prendermi le mie responsabilità” cercò di farsi coraggio e cominciò a mettere un piede davanti all’altro. Non le piacevano quei doveri,non le piaceva mai prendere in mano la situazione affrontare di persona uomini molto più grandi di lei e soprattutto molto più esperti. Ma,da quando aveva deciso di aprire l’agriturismo, aveva dovuto cambiare notevolmente le sue abitudini e i suoi freni. Il corridoio pareva interminabile, alla fine Morgana lesse, fra le etichette di ogni porta, la “Meeting Room”,la Sala dei congressi. La ragazza sospirò e ancora una volta si fece forza. Appoggiò la mano sulla porta e spinse decisa. Ciò che le apparve davanti la immobilizzò sull’uscio. Morgana si trovò davanti a una serie di teste voltate verso di lei. Evidentemente tutti avevano gli orologi in avanti di 10 minuti. L’altra cosa che mozzò il respiro alla ragazza fu che tutte quelle teste lei le aveva solo viste in televisione. C’era Montezemolo,Ron Dennis, Ross Brown, Frank Williams sulla sua sedia a rotelle e tutti gli altri. Tutti che la guardavano un po’ con curiosità un po’ con rimprovero. Erano circa 10 proprietari di scuderia,Morgana era l’undicesima. In realtà la Juventus Focus aveva preso il posto di una macchina che era fallita. A dir la verità. La Juventus Focus aveva tratto molte agevolazioni anche finanziarie da questa squadra che era dovuta uscire dal giro. [Scusate]disse in inglese Morgana [sono in ritardo? Il fuso orario deve avermi giocato qualche scherzo] sorrise cercando di smorzare la tensione,ma nessuno sorrise. Tutti continuavano a fissarla. [Benvenuta Miss Bertelli] disse Bernie Ecclestone dalla sua poltrona in cima all’enorme tavolata [non è in gran ritardo,non si preoccupi. Prenda pure posto, stavamo giusto per cominciare]Morgana sorrise ancora timidamente e prese posto nell’unica sedia vuota che trovò,fra Ross Brown e un altro di cui non conosceva la scuderia. [Allora Signori,stavamo parlando dell’organizzazione del prossimo Campionato Mondiale] un hostess maschio porse a Morgana una cartelletta dove all’interno c’era un quaderno e dei fogli stampati con l’OdG. La ragazza sfoglio le carte cercando anche di seguire la discussione che si stava tenendo in un inglese molto stretto. “Ho fatto bene a fare dei corsi di potenziamento” pensò Morgana. Il soggetto principale di quel Meeting era la suddivisione dei Gran Premi. D’un tratto l’attenzione di Morgana venne catturata da una parola detta da Ecclestone: aumentare i Gran Premi ravvicinati di una settimana. “Non è possibile” pensò dentro di sé “E’ già abbastanza impegnativo averne due in un mese … e con gli spostamenti” doveva intervenire. [Mi scusi Mister Ecclestone]la voce di Morgana uscì ancora prima che lei riuscisse a formulare un pensiero concreto [ma credo sia troppo mettere così tanti Gran premi ravvicinati. Gli spostamenti non sono uno scherzo,se si conta che si viaggia con camion di dimensioni enormi che al loro interno hanno più di 1000kg di carico. Per non parlare dello stress dell’equipe e dei piloti. Insomma,va bene avere qualche Gran premio a distanza di una settimana l’uno dall’altro,ma, a mio modesto parere, sarebbe eccessivo metterne più di quanti vengano svolti con questa modalità]nella sala calò il silenzio. Morgana sentì le sue guancie avvampare e tutto il suo coraggio svanire. Aveva circa una quarantina di occhi puntati addosso. Di colpo,la ragazza si sentì quello che era: una giovane sfrontata e ambiziosa che affrontava un’impresa troppo più grande di lei. [Dunque,Miss Bertelli,sta dicendo che non dovremmo ravvicinare i Gran premi per consentire anche più vacanze alle squadre?]Morgana sentì aumentare il suo rossore, “Ormai hai lanciato il sasso,non puoi ritirare la mano” pensò decisa,fregandosene delle sue reazioni nervose sostenne lo sguardo di Ecclestone e disse [Secondo me sarebbe meglio avere meno vacanze,che poi,se vogliamo guardare, vacanze non sono,e avere meno stress. Credo che chiunque apprezzerebbe godersi la libertà a fine campionato piuttosto che averne di più ma continuare a correre per migliorare e testare la macchina]si guardò intorno [Ovviamente,questa è la sola mia opinione. Poi è ovvio che decide la maggioranza] [Ha ragione la ragazza]esclamò Frank Williams [verrebbe troppo stancante e poco producente accorciare i tempi di intervallo fra un Gran Premio e un altro] la sala si animò di un fervente dibattito su cosa fosse meglio fare. Ecclestone dovette battere la mano sul tavolo per riottenere l’ordine. [Dunque, se non ci troviamo d’accordo su questo punto, mettiamola ai voti]esclamò il patron. 8 votarono a sfavore dell’accorciamento dell’intervallo di tempo fra un GP e l’altro mentre 3 si dichiararono a favore. [Molto bene]disse con una nota di risentimento Ecclestone,fissando dritto negl’occhi Morgana [allora non ci saranno variazioni] e lanciò un’ultima occhiata ammonitrice alla ragazza. Morgana sorrise. Se pensava di intimidirla si sbagliava di grosso. Dopo due lunghe ore di dibattiti e discussioni l’assemblea terminò. Morgana era distrutta,aveva la testa che le scoppiava e non vedeva l’ora di prendere l’aereo il giorno dopo per tornare a casa. Mentre si avviava verso l’uscita del grande edificio notava che tutti la guardavano ora con rispetto. Montezemolo l’affiancò. - Ottimo commento,oggi- disse il magnate della scuderia più forte e più ambita del mondo,la Ferrari. Morgana si voltò verso di lui cercando di contenere la sua emozione. Si trovava di fronte al proprietario della sua squadra preferita di Formula 1, l’emblema dell’Italia, il fiore all’occhiello del Made in Italy. - Grazie- esclamò arrossendo un poco. L’uomo la osservò attentamente. - Hai davvero fegato,ragazzina,nessuno avrebbe avuto il coraggio di contrastare Bernie,brava. Brava davvero- corrugò la fronte. - Quanti anni hai?- le chiese. - Io … ne faccio 29 il prossimo febbraio- Luca Montezemolo annuì. - Sei veramente in gamba,così giovane e così coraggiosa. Mi chiedevo come una ragazzina così minuta e giovane potesse intraprendere un viaggio così difficile quale sia la Formula 1. Pensavo fossi pazza … - Morgana rise. - Sicuramente un po’ pazza lo sono, me lo dicono anche le mie socie. Però … beh anche Ferrari fu un pazzo sconsiderato a progettare la Ferrari, ma lui diceva che era un sogno. Ecco, io la penso nello stesso modo. Avevo questo sogno e ho trovato le carte giuste per poterlo realizzare- Montezemolo annuì colpito. - Sei ancora più intraprendente di quanto pensassi. Beh, anche se sarete i nostri rivali,nonché concorrenti, sarei molto contento di vedere che oltre a realizzarsi il tuo sogno fosse anche promettente. Davvero lo dico- Morgana sorrise. - La ringrazio, Mister Montezemolo- l’uomo scosse il capo. - Saremo rivali ma siamo anche colleghi,chiamami Luca. E basta- qualcuno chiamò l’imprenditore da una lunga limousine. L’uomo si congedò dalla ragazza e si allontanò. “Come vuoi,Luca” pensò Morgana con un sorriso.

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