I Rompicapi di Renè

di Fred Halliwell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: L’inizio di tutti i miei problemi … ***
Capitolo 2: *** Capitolo Bonus: La Famiglia Black ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Il perché di tutti i miei problemi ... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: La conferma di tutti i miei problemi ... ***
Capitolo 5: *** Capitolo Bonus 2: La movimentata notte di Scorpius Malfoy ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4: Il peggioramento di tutti i miei problemi ... ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5: La soluzione di tutti i miei problemi ... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6: La riconferma di tutti i miei problemi ... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: L’inizio di tutti i miei problemi … ***


I Rompicapi di Renè
 
Capitolo 1
L’iniziodi tutti i miei problemi …     

 
Salve, mi chiamo Renette Black, ho quindici anni, i capelli rossi, gli occhi grigi e sono ufficialmente nei casini.
Perché?  Beh vi basti sapere che, al momento, mi sto nascondendo dalle ire del mio migliore amico, che mi sta cercando in giro per il castello di Hogwarts per uccidermi, preferibilmente in modo violento e doloroso.
Il motivo?  Dovrei rispondervi: “Ma perché non vi fate un calderone di caz … ehm … cavoli  vostri?”, ma oggi mi sento generosa e quindi avrete l’onore di prendere parte alle mie disgrazie.
Prima di raccontarvi la ragione della mia fuga, però, devo mettervi accorrente di alcune piccole cose riguardanti la mia vita …
Innanzi tutto devo dirvi che sono una strega! Quindi, se non siete dei babbani e avete un briciolo di cervello, sentendo il mio cognome vi sarà sorto un dubbio.
Ebbene si!
Sono l’ultima discendente dell’antica, nobile, blasonata, e chi più né ha più né metta, famiglia di maghi e streghe purosangue dei Black.
Ed a questo punto vi dovrebbe sorgere un altro dubbio: ma i due cari pargoli Sirius e Regulus, ultimi discendenti della casata, non erano venuti a mancare per una morte lenta e/o dolorosa senza aver avuto figli interrompendo in questo modo la stirpe dei Black?
La risposta a questa domanda è logicamente e semplicemente si! E allora com’è possibile che io stia qui a rompervi le scatole?
Spiegazione altrettanto logica anche se non semplice come la precedente.
A quanto pare, prima di finire in prigione, accusato di omicidio e tradimento, il caro Sirius aveva una pseudo moglie, Penelope, che, non appena aveva saputo dell’arresto dell’uomo che amava, aveva cercato di salvarlo, finendo per essere attaccata dagli Auror. Si salvò per miracolo e a quel punto, visto che tutti (Sirius compreso) la credevano morta, decise di darsi alla macchia non sapendo di aspettare un bel bebè. Il bambino altri non era che il mio paparino, Lion Black, che crebbe sereno e tranquillo, nonostante lui e la madre pensassero che suo padre fosse un traditore.
La svolta nella loro vita venne quando Harry Potter, sconfitto il Signore Oscuro, rivelò al mondo magico le notizie che ignoravano tutti, compresa la verità sul famigerato pluriomicida Sirius Black.
Scoperto, quindi, che il poverino era si famigerato ma non era di certo pluriomicida (e che anzi aveva cercato di vendicare i suoi amici ed era morto da eroe per salvare il suo figlioccio), nonna e papà dovettero riorganizzare tutta la loro vita. Insomma, avevano sempre considerato un buon uomo come un traditore, infangando la sua memoria e il suo ricordo; di sensi di colpa ne avevano eccome!
In quel periodo (e anche tutt’ora come lei stessa mi disse un volta), soprattutto mia nonna si sentì male con se stessa. L’uomo che aveva amato non era un traditore; lei lo aveva abbandonato al suo destino e lui era morto senza neanche sapere che lei era ancora viva e che aveva avuto un figlio.
Aspettarono che il clima teso del dopoguerra scemasse prima di farsi vivi con Harry Potter. In tutto questo tempo lui e mio padre erano cresciuti e si erano sposati, quindi, quando i neo Black si presentarono a Godric's Hollow (dove risiedeva Potter e famiglia), non erano più solo in due, ma c’eravamo anche io e mia madre …
Credo sia giusto che il mio vero racconto cominci da qui.
Quel giorno, infatti, lo ricordo come fosse ieri.
Era una calda domenica di agosto, avevo solo sei anni e la casa dei Potter mi sembrava ancora più grande di quanto non mi sembri adesso. Quando mio padre bussò e un bel uomo alto, moro e con gli occhiali tondi ci venne ad aprire, mi nascosi automaticamente dietro le gambe di mia madre per non farmi vedere mentre lo scrutavo attentamente con i miei occhioni grigi.
Aveva circa la stessa età di mio padre ma mi sentivo stranamente in imbarazzo di fronte a lui. Io sapevo chi era quell’uomo: era Harry Potter per Merlino!
Come potevo stare calma? Me lo dite? Quando avevo saputo la nostra destinazione avevo dato in escandescenza.
 
[Flash Back]
<< Harry Potter, nonna? Davvero andiamo a trovare Harry Potter? Andiamo proprio da lui? >>  avevo gridato eccitata << Wow nonna, è il mio idolo, è il nostro eroe, è scritto anche sulla sua figurina delle cioccorane sai?! >> Mia nonna si era messa a ridere di gusto accarezzandomi la testa, ma non aveva aggiunto nulla.
[Fine Flash Back]
 
Ora, dovete sapere che per una bambina di sei anni ciò che è scritto sul retro della figurine delle cioccorane è quasi un vangelo, quindi potete immaginare la mia agitazione. E dicoquasi perché è di gran lunga più importante di un vangelo, sia chiaro!
                << Posso fare qualcosa per voi? >> ci chiese gentilmente il bambino sopravvissuto sorridendoci cordialmente da dietro la porta semi aperta.
                << In realtà si >>gli rispose mio padre imbarazzato mentre l’uomo davanti a lui ci guardava curioso << Possiamo entrare signor Potter? >>
                << Ma certamente >>disse tentennando Harry Potter lasciandoci passare << Prego, accomodatevi in salotto. Posso offrirvi qualcosa? >>
                << No grazie >>fece anche per noi mio padre mentre ci accomodavamo sul morbido divano bianco in pelle del salotto dei Potter.
Quel divano è un martire, un eroe di guerra, dico sul serio! Ma questa è un’altra storia, che magari, in un altro momento di generosità, potrei anche raccontarvi, ma decisamente non è questo il momento migliore.
                << Allora >> disse il padrone di casa<< siete venuti da me per qualcosa di serio? >> ce lo aveva domandato con aria professionale, sedendosi su una poltrona di fronte a noi e accavallando le gambe.
A quell’epoca Harry Potter non era ancora diventato Capo del Dipartimento Auror (lo sarebbe diventato qualche anno dopo), ma aveva già il tono e l’aspetto di un vero condottiero, metteva quasi soggezione quando parlava, soprattutto a una bambina com’era io all’epoca. Ricordo solo che mi strinsi con più forza nel fianco di mia madre.
                << Abbastanza, si … >> rispose, sta volta, mia nonna, guardandolo intensamente << Vede, signor Potter, lei non ci conosce, ma noi conosciamo lei e non perché ha salvato il mondo … >> e sorrise mesta abbassando un poco lo sguardo. Prima che continui, dovete sapere che mia nonna Penelope è una donnaestremamente orgogliosa, una vera Grifondoro, vederla abbassare lo sguardo è una cosa più unica che rara, soprattutto se i suoi penetranti occhi neri sono velati dalle lacrime. Probabilmente quella in cui svelò la sua identità al signor P. (come lo chiamo io) è l’unica occasione in cui l’ho vista così debole. Comunque, con quella frase mia nonna aveva suscitato la curiosità del ex-prescelto, infatti sembrava invogliarla a continuare con lo sguardo. << Vede signor Potter, io l’ho vista nascere. Conoscevo molto bene i suoi genitori e i Malandrini >>
                << Era … era amica di mia madre? >>si stava quasi commuovendo anche lui e in quel momento più che il nostro salvatore, sembrava essere ritornato il bambino che non aveva potuto essere, il piccolo orfano a cui mancano tanto i genitori.
                << No … ero la … beh, diciamo moglie di Sirius Black, Penelope, e questi … >> aggiunse indicando noi altri<< … Sono mio figlio Lion, mia nuora Cordelia e mia nipote Renette >>
Harry Potter sgranò i suoi occhi verdi, che da dietro gli occhiali sembravano ancora più grandi, e spalancò la bocca incredulo << Sei … sei figlio di …? >> provò a chiedere rivolto a mio padre.
                << Si >>rispose lui con un sorriso mal celato << Sono Lion Black, figlio di Sirius Black >>
Probabilmente se non fosse intervenuta sua moglie, il signor P. sarebbe svenuto o peggio, ma quando sentì la voce della donna si riprese di scatto, quasi saltando sul posto.
                << Harry, tesoro >>chiamò la donna << Chi era alla porta? Abbiamo ospiti? >>
                << Si Ginny, vieni in salotto … >> biascicò lui, continuando, però, a guardarci incredulo.
Sentimmo dei passi nel corridoio e poi un bella donna dai capelli rossi entrò nella nostra visuale.
Ginny Weasley in Potter era un altro dei miei miti (si, anche lei è sulle figurine delle cioccorane … come l’avete capito?!). Era stata un’ottima giocatrice di Quidditch e anche se non leggevo il giornale, sapevo che era una giornalista sportiva altrettanto brava.
La donna aveva in braccio quella che sarebbe diventata una delle mie migliori amiche, una Lily Luna Potter di appena tre anni, che se ne stava placidamente addormentata tra la braccia della madre.
                << Com’è bella … >>mormorai riferita alla bimba e cinque paia di occhi si puntarono addosso a me. Avvampai e mi nascosi di nuovo nel fianco di mia madre. Fino a quel momento non avevo fiatato, quindi era normale che tutti mi guardassero in quel frangente ma il mio imbarazzo era comunque troppo per essere nascosto.
                << Ti chiami Renette, giusto? >>mi domandò Harry Potter sorridendomi ancora un po’ scosso << Quanti anni hai piccolina? >> mi domandò ancora dopo che io ebbi annuito alla prima domanda.
                << Sei, signore … >>risposi quasi con orgoglio << Compiuti a maggio >>
                << Magnifico! >>fece sta volta Ginny << Noi abbiamo un figlio della tua stessa età e uno di un anno più piccolo. Si chiamano James e Albus e stanno giocando in cortile, ti va di raggiungerli e giocare un po’ con loro? >>
Io annuì imbarazzata. Mi vergognavo di andare a giocare con degli sconosciuti, ma era sempre meglio che stare in salotto ad ascoltare discorsi da grandi, così mi alzai, mi diressi dove la signora Potter mi aveva indirizzato (“Infondo al corridoio a destra cara, non puoi sbagliarti”) e aprii tremante la porta che dava sul giardino.
Dovete sapere che questo è stato il vero inizio di tutti i miei guai.
Nello spiazzo che si aprì davanti a me, infatti, c’erano due ragazzini, più o meno della mia età, che giocavano su delle scope giocattolo con quella che sembrava una pluffa di gomma. Erano entrambi mori, con i capelli decisamente scompigliati, il viso magro e pallido, cosparso di graziose lentiggini. Li ricordo così piccoli e teneri che mi sembra impossibile che ora siano due dei ragazzi più corteggiati della scuola.
Quando conobbi i fratelli Potter divenni subito loro amica, ed in particolare legai con il maggiore, James.  Da piccolo era un vero terremoto, anche se devo ammettere che ora non è tanto diverso e che io non sono mai stata da meno. Insieme, io e lui, ci siamo messi in tanti di quei casini da fare invidia ai nostri nonni. Sono certa che dal paradiso ci guardino fieri di come siamo venuti su.
In realtà la nostra prima conversazione non fu niente di speciale e non faceva presupporre che potesse nascere una tale amicizia tra di noi, però sentii subito che io e lui eravamo uniti da una specie di doppio filo dal momento in cui i nostri occhi si erano incrociati.
                << Tu chi sei? E che ci fa qui? >> mi chiese quello che dei due fratelli sembrava il maggiore (James per l’appunto), quando mi vide uscire dalla porticina che dava sul retro.
Ci impiegai un poco a rispondere; i suoi occhi nocciola mi avevano completamente catturato. Non erano marroni, erano color cioccolato al latte, con pagliuzze dorate. Uno spettacolo, non avevo mai visto occhi così belli e magnetici!
                << Mi chimo Renette Black >> risposi infine, riprendendomi<< i nostri genitori stanno parlando in salotto di “cose da maghi gradi” così mi hanno mandato qui a giocare con voi … >> risposi vaga.
Infondo neanche io sapevo bene di cosa stavano parlando “i grandi”. Tutta la faccenda che vi ho raccontato prima, quella di mio nonno Sirius insomma, l’avrei scoperta solo qualche anno dopo, quando fu il momento per me e per James di salire sul treno per la scuola di Hogwarts.
                << Lui è Albus Severus, ma noi tutti lo chiamiamo semplicemente Al >> disse indicando il fratellino col pollice. Fratellino che notai essere uguale al padre, stesso sorriso sincero e stessi penetranti occhi verdi << Mentre io sono James Sirius Potter >> e gonfiò, tronfio, il petto, come se avesse detto di chiamarsi Napoleone.
Io lo guardai incuriosita dalla sua boria<< Sai, anche mio nonno si chiamava Sirius … >> ammisi poi, ancora catturata dal suo sguardo.
Lui sgranò gli occhi, sorpreso dalla mia rivelazione<< Davvero? Forte! Nessuno si chiama così. Papà mi ripete sempre che è un nome appartenuto ad un grand’uomo ed io devo essere orgoglioso di chiamarmi così >> commentò.
Il piccolo Albus prese parola, parlando con voce flebile. All’epoca era davvero timidissimo << Guarda che lo dice sempre anche a me Jim >> gli rinfacciò, ma il più grande non gli prestò minimamente attenzione e, allontanatolo come si farebbe con un insetto molesto, continuò a guardare me, e infine mi sorrise raggiante.
Quello fu il primo splendido sorriso che mi regalò, il primo di una lunga serie e quello che mi conquistò. Come si faceva a non amare quel modo di curvare la labbra e quelle deliziose fossette che si formava ai lati della bocca? Era davvero il sorriso più contagioso che avessi mai visto e inconsapevolmente mi ritrovai a sorridere a mia volta.
Intanto James si era girato indietro a guardare una terza scopa abbandonata sul prato e poi tornò a guadare me con occhi speranzosi: << Sai giocare a Quidditch? >> mi domandò.
Quello fu il mio turno di sorridere, di sorridere sul serio: << Se so giocare? Sono una campionessa! >> e mi affrettai a prendere la terza scopa per giocare con i miei nuovi amici.
 
Ricordo che ce ne andammo da casa Potter alcune ore dopo, ore in cui io e James avevamo legato sempre più. Avevamo molte cose in comune e in quel pomeriggio insieme ci eravamo divertiti parecchio, quindi, quando seppi che nonna voleva trasferirsi a Godric's Hollow per stare più vicina a Harry Potter (che secondo lei era, oltre a mio padre, l’ultimo legame che aveva con mio nonno) non potevo che esserne felice.
In pochi giorni divenni vicina di casa di James e da quel momento fummo inseparabili.
Qualche volta mi portò perfino da sua nonna Molly, alla Tana, dove conobbi Dominique Weasley (la mia futura migliore amica), nostra coetanea e una delle sue innumerevoli cugine.
Alla Tana feci le migliori scorpacciate di dolci della mia vita! Quella donna è una cuoca eccezionale, la sua crostata di ricotta e cioccolato è indescrivibilmente deliziosa!
E ricordo anche il giorno in cui partimmo per Hogwarts. Io, a differenza di James, ero davvero tesissima.
Lui sembrava sicuro di finire a Grifondoro e io volevo restargli affianco ma avevo paura che non sarebbe stato così.
Nella sua famiglia erano tutti Grifondoro, sembrava quasi scontato che anche lui finisse in quella casa!
Nella mia famiglia, invece, seppur mia nonna, Sirius e mio padre erano stati dei Grifondoro, avevo anche una Corvonero (mia madre) ed innumerevoli Serpeverde (tutti i Black prima di mio nonno più o meno, quindi decisamente parecchi!).
Quando, però, vedevo il sorriso incoraggiante di James non potevo che rilassarmi all’istante. Quel ragazzo era diventato il mio punto di riferimento, il mio punto fisso: su di lui avrei sempre potuto contare.
Se eravamo così amici perché ci saremmo dovuti separare?
Me lo disse lui stesso, sul treno, quando capì che ormai stavo scoppiando per la tensione e la paura …
 
[Flash Back]
                << Calmati Renè! >> mi disse James per l’ennesima volta guardandomi saltellare sul posto che mi ero scelta nello scompartimento << Sembri una teiera che bolle! >> aggiunse ridendo e imitando il mio modo di muovermi.
                << Si, devi tranquillizzarti >> mi disse Dominique con la solita flemma che la contraddistingueva << Agitarti non serve a nulla, se non a farti star male >> e mi guardò con i suoi occhioni verde chiaro, penetranti e bellissimi, che ogni volta mi incantavano e avevano sul serio il potere di tranquillizzarmi, ma non in una situazione come quella.
                << Parlate facile voi! Siete tutti Grifondoro nella vostra famiglia! >> e misi il broncio << Starete sicuramente insieme! >>
James mi vede e scoppiò a ridere. Come al solito la sua risata fu un toccasana e mi tornò il buon umore in pochi istanti, nei quali la mia amica francese aveva scosso il capo, ormai decisa ad arrendersi sotto i miei continui cambi d’umore. Dominique era veramente una bella ragazza(non a caso era per un ottavo veela): con i suoi capelli biondo oro e la pelle di porcellana sembrava davvero una bambola.
                << Dom ha ragione, Black! >> mi disse ghignando un ragazzo moro e dalla carnagione scura << Così ti vengono le rughe! >>
Per tutta risposta gli diedi un calcio sul ginocchio facendogli decisamente male << Ben ti sta Fred! >> rise il giovane Potter, seduto alla mia destra, mettendomi un braccio sulle spalle, e a quel contatto io arrossii vistosamente << Così impari ad offendere la mia migliore amica >>
                << Sta zitto cugino! >> rispose quello con voce astiosa, massaggiandosi la zona dolorante << Scommetto che le hai prese anche tu da quella pazza! >>
Avrete sicuramente intuito che io e Fred Weasley Jr., cugino di James, non siamo mai andati molto d’accordo. Abbiamo passato metà del nostro tempo a scuola a litigare, ma infondo ci vogliamo bene. Anzi … credo che ora Fred ci provi con me … ma non ne sono poi tanto sicura …
<< Si, ed è per questo che ho imparato a non sfidarla mai >> rispose il ragazzo accanto a me ed io annuii con un sorriso da maniaca sul volto.
La porta dello scompartimento si aprì di scatto ed un’altra ragazza bionda, molto simile a Dominique fece il suo ingresso. Era Victorie Weasley, la bellissima e biondissima sorella maggiore della ragazza seduta al mio fianco dall’altro lato di James. L’intrusa chiamò la mia amica nel suo scompartimento, dicendo di volerla presentare a delle sue amiche, e così scomparvero.
Dalla porta dello scompartimento lasciata semiaperta entrò, però, un altro ragazzo dai capelli biondo sporco e gli occhi azzurri. Io lo avevo già visto un paio di volte di sfuggita alla Tana, era figlio del professore di erbologia di Hogwarts, Neville Paciock, un amico del signor Potter, e quindi lo avevo già incontrato, ma non sapevo neanche il suo nome, più precisamente non lo ricordavo, perché sapete … io ho davvero una pessima memoria!
<< Ehi Frank! >>salutò Fred alzando il braccio a mo’ di saluto << Cerchi uno scompartimento? Unisciti a noi! >> e con il braccio gli fece segno di accomodarsi dentro. Frank annuì un po’ in imbarazzo e si sedette accanto al ragazzo.
                << Ciao Frank, io sono Renette Black, un’amica di Jamie e, purtroppo, di Fred >> dissi sorridendogli amichevolmente. Mi sembrava timido ma simpatico, quindi decisi di concedergli la mia fiducia e gli offrii la mano.
Lui la guardò un po’ incerto, poi disse:<< Ciao Renette, è davvero un piacere conoscerti! >> e mi strinse a sua volta la mano ridendo, mentre l’altro ragazzo mi faceva la linguaccia.
                << Oh ragazzi >> urlò all’improvviso il moro accanto a me << Si vede il castello in lontananza! >>
Inutile dire che ci schiacciammo tutti contro il vetro per cercare di vedere qualcosa ed il mio naso finì incollato alla superfice di vetro del finestrino. Quando la figura maestosa della scuola si stagliò chiara nel cielo il mio cuore riprese a battere furiosamente. Sarà che ormai eravamo amici da cinque anni, ma James comprese al volo i miei timori e mi strinse la mano sorridendomi.
                << Hai ancora paura? >> mi chiese a bruciapelo.
                << No! >> risposi, forse con troppa fretta e quindi lasciando trapelare la mia bugia, ma quando lui mi guardava con i suoi occhi dorati non riuscivo a mentirgli, era più forte di me.
Il ragazzo rise e tornò a guardare l’ombra del castello. Aveva sicuramente capito che mentivo, ma nonostante ciò mi tenne il gioco e mi chiese: << Secondo te io sono una persona in gamba, Renè? >>
Io lo guardai incerta, non capendo dove volesse andare a parare ma annuii lo stesso. Certo che era in gamba, era James Potter! << Beh le persone in gamba vanno a Grifondoro >> disse impettito << E se tu sei amica mia allora sei in gamba anche tu! Quindi finirai a Grifondoro con me! >> e mi scompigliò i capelli, che mi volarono davanti agli occhi come tanti fili rossi << Resteremo insieme e scommetto che saremo tutti nella stessa casa >> aggiunse girandosi verso gli altri due ragazzi che lo guardarono sorridenti.
Quel giorno era nata una nuova grande amicizia tra quattro semplici ragazzi, come era successo quasi cinquant’anni prima a mio nonno e al nonno di James.
Erano nati i quattro nuovi Malandrini!
[Fine Flash Back]
 
Ed indovinate un po’?! Già! Bravissimi!
Finimmo tutti e quattro a Grifondoro!
E anche Dominique!
Ora, guardando i miei amici non posso fare a meno di ricordare quasi ridendo l’ansia di quel giorno, di quando il professore di Difesa contro le Arti Oscure, e direttore della casa di Grifondoro, Aberforth Silente, chiamò il mio nome per sedermi sotto il capello parlante.
 
[Flash Back]
                << Black Renette! >>tuonò la possente voce del professore e tutta la Sala Grande piombò nel silenzio totale.
“A quanto pare il mio cognome mette ancora soggezione”, pensai mentre mi avvicinavo allo sgabello e mi ci accomodavo.
“Cervello niente male”disse la voce gracchiante e roca di quell’oggetto direttamente nella testa non appena mi fu messo sul capo “Davvero interessante. Hai ingegno, coraggio ed impertinenza. Un vero talento per i guai. Potresti andare ovunque …” ed il mio cuore prese a battere forte.
“Voglio stare con James, voglio stare con James, voglio stare con James …” cominciai a ripetere nella mia testa.
Ero certa che il cappello mi sentisse, ma non fece alcun tipo di commento, disse solo: << … Allora credo che sia il caso che tu sia una … GRIFONDORO! >>
E tutta la tavolata, James più di tutti, parti in un sonoro applauso.
[Fine Flash Back]
 
Non lo potrò scordare mai!
Fu una giornata sensazionale, come tutte quelle che seguirono fino ad ora … il mio quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!







Ma salve gente! XD Sono tornata! Siete felici?
Ho pubblicato poco o nulla in questa sezione u.u e quelle poche cose che ho messo risalgono e secoli fa (tra l’altro lasciate anche interrotte) ma sto cullando questa storia già da parecchio quindi non potevo più attendere altro.
Se siete arrivati a leggere il commento post capitolo, questo primo capitolo lo avrete già letto. Mi dite cosa ne pensate per favore? ^^’’’ Tra l’altro vi chiedo di essere clementi, perché come ho già accennato questa storia è alquanto vecchia e il mio stile, nel frattempo, è decisamente migliorato. Se volete una conferma potreste anche andare sulla mia pagina e leggere le mie ultime pubblicazioni, ossia due one-shot su quel mitico manga che è L’attacco dei Giganti (spero che qualcuno di voi lo conosca)
1)     
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1955259&i=1
2)      http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1930103&i=1
e una one-shot e un long fic (quasi finita, manca solo l’ultimo capitolo) su quel fantastico film che è Le 5 Leggende.
1)     
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1506316&i=1
2)      http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1728056&i=1
Se per puro caso a qualcuno di voi è piaciuto questo primo capitolo e ha apprezzato il mio stile e conosce una delle due opere sopra citate, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate ^^.
Ora, però, tornando alle cose serie u.u
Come ho detto e ripetuto per l’ennesima volta, questa storia la sto cullando da molto. È nata dalla mia precedente storia su HP (quella che non ho concluso), ripresa e migliorata. Ho creato la mia protagonista, Renè, mettendoci l’anima, perché dal mio punto di vista lei è perfetta, perfetta perché imperfetta! È una strega, è vero, ma è una ragazza come tutte noi, con i suoi pregi e i suoi difetti, spero che saprete apprezzare anche quelli.
Prima di lasciarvi definitivamente alla storia, però, volevo chiedervi scusa se per puro cosa la mia storia dovesse somigliare a qualcuna già scritta (non è una cosa fatta di proposito sia chiaro u.u) o se troverete degli errori di battitura u.u (sono una tipa molto distratta).
Conto di aggiornare una volta a settimana come minimo e vi garantisco che questa storia non resterà incompiuta u.u anche perché molti capitoli sono già scritti e conto di farla abbastanza corta, meno di dieci capitoli più o meno ^^ con tanto di foto dei protagonisti. Questa vi potrà sembrare una cosa stupida ma personalmente, avendo davanti il volto del personaggio riesco a scrivere e leggere meglio, non so voi.
Vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino a questo punto e spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che vi piaceranno anche quelli a venire.
Recensite numerosi ok? XD
 
Ps ultima nota non meno importante delle altre, ma che non interesserà a nessuno quindi se volete non leggete. Proprio ieri la mia adorata micina Luna è venuta a mancare dopo 12 anni di una splendida vita passata insieme. Dedico questa storia a lei, visto che l’ho cominciata molto prima che la mia cucciola di ammalasse. Ora corre nel paradiso dei mici tra l’erba gatta e altri felini. Ti ho voluto bene …

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Capitolo 2
*** Capitolo Bonus: La Famiglia Black ***


Capitolo Bonus
La Famiglia Black      

 
Sapete, credo proprio di dovervi delle scuse.
Molto probabilmente voi siete solo dei poveri babbini e non avrete afferrato subito le cose che ho cercato di spiegarvi nell’ultimo capitolo.
Ho cercato di spigarvi i fatti miei senza prima raccontarvi nulla della mia famiglia! Insomma, già non capite quando ve le spiego, figuratevi quando non ve le spiego.
Cosa?
Sono io che mi esprimo male?
… Beh … su questo non è che possa proprio darvi torto, la mia mente è così confusionaria che mi capisco a stento da sola, poi con tutta questa faccenda di James, sapete no?
Eh?
Non lo sapete?
Ah giusto! Non vi ho ancora spiegato cosa è successo! Ma non temete, arriverà il momento anche per quello, ma ora è il caso di chiarirvi alcuni punti.
Conoscete tutti la storia di Sirius Black, o almeno lo spero.
Ciò che ha raccontato Harry Potter alla fine della guerra sulla sua bontà d’animo ha fatto il giro del mondo, sia magico che non, quindi non venitemi a dire che non sapete che nonostante tutta la sua famiglia fosse Serpeverde lui era Grifondoro, che faceva parte dei Malandrini, che a sedici anni scappò di casa andando a trovare rifugio da James Potter eccetera eccetera …
Quel discorso del signor P. fu particolarmente commovente, o almeno questo è ciò che mi raccontava sempre mia nonna, io non era neanche ancora nei pensieri! Questo, però, non vi tange, è il caso che io ritorni al mio racconto …
Bene, appurate queste semplici nozioni su mio nonno, infatti, potete pure dimenticarle, perché non centrano nulla con la sua vera storia.
Mia nonna mi ripete sempre di lui una sua frase ricorrente: << Se vuoi sapere com’è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari >>
Non posso che trovarmi d’accordo con le sue parole, e da questo è chiaro intuire che animo nobile avesse, nonostante la sua famiglia cercasse di trasformarlo in un uomo che di nobile dovesse avere solo il sangue e la stirpe. Mio padre mi ha sempre insegnato che noi siamo tutti uguali, che abbiamo gli stessi diritti e che nessuno può toglierceli. Da quel poco che so su mio nonno, probabilmente lui mi avrebbe detto le stesse cose.
Sirius Black nacque da Orion e Walburga Black, due grandissimi stronehmdue persone non proprio brave ecco.
Come faccio a dirlo?
Voi non siete mai andati a Grimuld Place vero?
Un tempo apparteneva a mio nonno, ma poi l’ha lasciata in eredità al signor P. e da quel momento funge da quartier generale dell’Ordine della Fenice (ordine che ormai, in tempi di pace, non serve più) e da seconda casa della famiglia Potter. Quando dobbiamo andare a Hogwarts, ci trasferiamo lì il giorno prima, in modo tale che possiamo arrivare alla stazione di King’s Cross velocemente e senza dare troppo nell’occhio. Dico “ci trasferiamo” perché, Logicamente, sono invitata anche io.
Quel posto non mi è mai piaciuto troppo, troppo lugubre e spoglio per i miei gusti, ma ciò che odio di più è il ritratto della mia bisnonna. È parlando con lei che mi sono accorta di che stron … uff, stavo per fare lo stesso errore di prima … di che cattive persone, loro fossero.
Quella donna non fa che strillare tutto il giorno, e lanciare insulti a chiunque la capiti a tiro. Io non sono stata esonerata da quel trattamento. Non so perché ma ha capito subito che fossi nipote di Sirius e non ha smesso un secondo di chiamarmi “pecora nera della famiglia”. James ha dovuto coprirla con un telo per farla stare zitta, ma intanto continuava a ripetere che la mia “puzza” di traditrice si sentiva anche da sotto il panno. Che poi lei vive in un quadro … come fa a sentire la mia puzza?
Comunque sia, questi “piccoli” indizi fanno capire che mio nonno non ebbe un'infanzia particolarmente gradevole, soprattutto a causa dei questi rapporti conflittuali con i suoi parenti, che sostenevano Lord Voldemort e la superiorità della razza magica.
Sirius, infatti, sin da piccolo era un ribelle e un anticonformista, anche se tutt’ora non riesco a spiegarmi come una brava persona sia potuta uscire fuori da tutta quella merehmcacca
Al contrario di Regulus, suo fratello minore, il mio adorato nonnino, si sforzò in ogni modo di sottolineare il suo completo distacco dalla "Nobilissima e Antichissima Casata dei Black" (nella sua stanza, per esempio, aveva come provocazione numerosi stendardi della casa di Grifondoro, Casa alla quale apparteneva, e poster di ragazze babbane in bikini e di motociclette), finendo per essere odiato dalla stessa madre.
Io l’ho vista quella camera, il signor P. ha fatto in modo che non venisse toccata. È bello entrare lì, ti sempre di sentire ancora il suo spirito e che Sirius possa uscire fuori da qualche angolo per farti uno scherzo. Sarebbe stato bello abitare a Grimuld Place soltanto per quello, ma per fortuna avevamo la nostra bella casa a Godric’s Hollow! Harry Potter propose a papà di riprendersi quell’abitazione, ma lui rifiutò, dicendo che era certo che Sirius preferisse rimanesse il quartier generale dell’Ordine.
Non posso negare che ne fui felice; non mi andava proprio di vivere con la mia bisnonna urlatrice e razzista e sicuramente anche mio nonno la pensava uguale. Io e lui siamo molto simili infondo.
Sarà proprio per questo che anche a scuola, questa profonda differenza tra Sirius e i suoi parenti era evidente: tutti loro erano stati smistati a Serpeverde, mentre lui (come ho già detto) a Grifondoro, casa dei coraggiosi e degli audaci.
Fu proprio qui che incontrò tre delle persone che influenzarono maggiormente la sua vita futura: James Potter, Peter Minus e Remus Lupin (più tardi si soprannomineranno “I Malandrini”).
La preside McGranitt, all’epoca ancora insegnante di trasfigurazione, me lo ha descritto come un allievo vivace, intelligente e brillante, ma io so bene che non fu uno studente modello!
Insieme al suo migliore amico James, passava numerose serate di punizione per i molteplici guai in cui si cacciavano e anche se messi in punizione separati trovavano il modo di parlare con uno specchio a doppio senso, con il quale bastava pronunciare il nome dell'altro per vederlo riflesso.
Questo loro legame forte ed indissolubile (tra tutti i malandrini e non solo tra loro due) fu evidente anche quando decisero di diventare animaghi illegalmente per aiutare Remus, il padre di Teddy Lupin, che era stato morso da un lupo mannaro e lo era divenuto a sua volta.
All'età di quasi sedici anni, non sopportando più una famiglia di vedute totalmente opposte alle sue, Sirius scappò di casa e si rifugiò dai Potter che lo accolsero come un secondo figlio e a diciassette anni, ormai maggiorenne nel mondo magico, si trovò un posto tutto suo grazie all'oro che lo zio Alphard gli aveva lasciato, e da allora badò sempre a se stesso, pur essendo sempre il benvenuto dai Potter.
Continuò comunque a frequentare Hogwarts e quando era al settimo anno, e doveva fare i M.A.G.O., incontrò una ragazzina di un paio di anni più piccola di lui ma della sua stessa casa: era Penelope Bowen, la sua futura compagna. Già, era la mia nonnina!
All’epoca doveva essere proprio una bella ragazza, dai capelli castano chiaro e gli occhi neri, ma da quel che so Sirius non se ne innamorò subito. Solo dopo capì di provare interesse verso quella ragazzina tutto pepe che giocava come cacciatrice nella sua stessa squadra. Tra l’altro fu proprio James a fargliela notare, perché una tipina come Penny, più un maschiaccio che una delle belle bamboline con cui Sirius era abituato ad uscire, non rientrava tra i suoi gusti.
Ma lei doveva fare i G.U.F.O., era una Grifondoro molto studiosa. Il suo modello da imitare a tutti i costi era Lily Evans, la “prefetto perfetta” che rifiutava sempre quel playboy di James Potter per dedicarsi meglio allo studio ed esattamente come il suo mito, respingeva continuamente le avance dell’altro playboy della scuola: ossia proprio Sirius.
Ma Penny non era Lily e Sirius non era James.
Poco alle volta lei si stancò di resistere e lui di provare, le andò direttamente incontro e le disse ciò che pensava: entro le fine dell’anno erano una coppia.
Ma la felicità finì presto: Lord Voldemort cercava i Potter per ucciderli sia perché, come Sirius stesso, facevano parte dell'Ordine della Fenice, associazione fondata da Albus Silente per combattere Voldemort e i Mangiamorte, sia e soprattutto a causa di una profezia secondo la quale il piccolo Harry, figlio di James e Lily, sarebbe stato l'unico mago in grado di sconfiggerlo.
Così, quando anche mia nonna uscì da Hogwarts la guerra contro Voldemort era in pieno svolgimento, tutti avevano paura, persino James e Lily, che si nascosero affidando a Peter Minus i segreto della loro collocazione.
Silente, infatti, decise che la cosa migliore da fare per garantire loro l'incolumità fisica era l'Incanto Fidelius, cioè un incantesimo che consisteva nel nascondere con la magia un segreto dentro una sola persona vivente. Nessuno può conoscere il detto segreto se il Custode Segreto, la persona in questione, non glielo rivela personalmente.
James e Lily inizialmente scelsero Sirius come Custode Segreto, ma questi, all’ultimo momento, convinse i Potter a scegliere Peter Minus al suo posto, in modo da ingannare Voldemort che di sicuro avrebbe subito pensato a Sirius.
Anche mio nonno aveva paura, ma al suo fianco aveva Penny, e questo lo rincuorava fortemente, anche lui aveva una famiglia in lei e questo gli bastava, finché Peter non li tradì …
Quando seppe che il suo migliore amico (suo fratello) e sua moglie erano stati uccisi, perso il controllo, andò da Peter e tentò di ucciderlo.
Non ci riuscì e questo, ora, lo sappiamo bene, ma all’epoca nessuno credette alla sua innocenza (Minus inscenò abilmente un attacco di Sirius, recitando il ruolo di vittima: si tagliò un dito e scappò sotto forma di topo, dopo aver ucciso una dozzina di babbani con un incantesimo) e finì dritto sparato ad Azkaban, senza possibilità di appello, per poi fuggire da lì dodici anni dopo.
Penny, ormai era un lontano ricordo, anche perché durante l’attacco a Peter sembrava fosse stata uccisa da Minus insieme ai babbani.
Ma non poteva sbagliarsi di più, perché Penelope, oltre ad essere una coraggiosa Grifondoro era anche intelligente, aveva capito cosa Sirius voleva fare e lo aveva seguito cercando di salvarlo.
Era stata, però, attaccata dagli Auror e si salvò per miracolo. Così, poiché tutti la credevano morta, decise di farglielo credere sul serio e di darsi alla macchia non sapendo di aspettare un bel bebè.
Il bambino altri non era che il mio paparino, Lion Black, che crebbe sereno e tranquillo, nonostante lui e sua madre pensassero che suo padre fosse un traditore.
Frequentando Hogwarts, Lion, ebbe la possibilità di conoscere Harry Potter e di combattere al suo fianco nell’Esercito di Silente e nella Battaglia di Hogwarts, mantenendo sempre segreta la sua identità e senza mai avvicinarsi troppo al Bambino che è Sopravvissuto, secondo l’ordine di sua madre (per questo il signor Potter non si ricordava di lui).
Come ha mantenuta segreta la sua identità? Vi starete chiedendo.
Prese il cognome di sua madre.
Lion Black, durante gli anni di Hogwarts era Lion Bowen, un pimpante studente Grifondoro, di due anni più piccolo di Harry Potter (essendo Penelope incinta al momento dell’omicidio dei Potter, quindi quando Harry aveva già compiuto un anno).
Egli arrivò a scuola proprio quando Sirius evase da Azkaban e più di una volta fu tentato di andarlo a cercare per capire che tipo fosse suo padre.
Probabilmente non lo avrebbe neanche riconosciuto perché, nonostante da giovane era di bell'aspetto, con un grande fascino ed un'eleganza tipica della sua famiglia (che né il Signor P. né suo padre James avrebbero mai potuto eguagliare), quando il tredicenne Harry Potter lo vide per la prima volta (e questo ci è stato raccontato da lui) Sirius Black non era altro che “una massa di sudici capelli aggrovigliati che scendeva fino alle spalle. Se non avesse avuto quegli occhi brillanti dentro le orbite cupe e infossate, avrebbe potuto essere un cadavere. La pelle cerea era così tirata sulle ossa del viso che questo sembrava un teschio.”
Egli infatti, ossessionato dal desiderio di vendicarsi dell'ex amico, riuscì a non impazzire grazie al pensiero di essere innocente.
La sensazione di essere stato imprigionato seppur innocente non gli portava felicità, perciò i Dissennatori non riuscirono a togliergliela, ma fu sufficiente a mantenergli la mente lucida.
Una sera si trasformò, com'era solito fare ad Hogwarts, in un cane nero e poiché i Dissennatori sono incapaci di vedere e vanno a tentoni captando le emozioni delle loro vittime, Sirius riuscì a passare inosservato attraverso le sbarre della propria cella, eludendo le guardie e nuotando raggiunse la terraferma.
Anche se Lion non conobbe mai Sirius (egli morirà due anni dopo la sua fuga da Azkaban), in quegli anni conobbe anche un’altra persona importante: la mia adorata mammina!
Si conobbero quando entrambi facevo parte delle resistenza contro i Carrow capitanata da Neville Paciock.
Lei era una Corvonero di un anno più piccola di lui ed quando Lion era stato ferito da una delle assurde punizioni dei folli professori, si era presa cura di lui. Mia madre, Cordelia, non era mai stata uno splendore, ma aveva il fascino dei capelli rossi, che ho ereditato anche io, e gli occhi azzurri.
Si innamorarono subito.
Qualche anno dopo la Battaglia di Hogwarts, Harry Potter rivelò all’intero mondo magico la verità su Sirius Black. Mia nonna stette male per mesi, se non per anni, e mio padre, per ripagare almeno in parte il torto che gli avevano dato riprese il suo cognome originario: Black.
Ecco perché io sono Renette Black e non Renette Bowen (che schifo!), ecco perché la mia famiglia è tanto legata ai Potter.
Questo, però, non spiega perché io mi trovi in una situazione così difficile con James, giusto?
Cosa?
Ah si!
Non vi ho ancora spiegato cosa è successo con James …
Beh … mi dispiace ma dovrete aspettare al prossimo capitolo (me perfida), questo era solo un Bonus per chiarirvi meglio la mia situazione famigliare.
Nel prossimo capitolo continuerò a raccontarvi dei miei problemi: alla prossima!








The Fred’s Hollow:
Uff…eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole u.u
Nello scorso capitolo, non so perché, ho avuto dei problemi di grafica che sono certa abbiano rovinato l’effetto generale del capitolo, sta volta spero di essere migliorata XD
Tra l’altro questo è un capitolo “un po’” inutile, perché tutti conoscono la maggior parte delle informazioni qui riportare, ho pensato, però, di metterlo lo stesso per inserire la storia della famiglia di Renè, che credo di non aver ben chiarito nello scorso capitolo u.u
Spero che nonostante questo vi sia piaciuto e che mi farete l’enorme onore di recensire.
Ricordate: con una recensione potete salvare un autore XD
Tra l’altro, come promesso nello scorso capitolo, ho intenzione di mettere delle foto, per far vedere anche a voi come io immagino i miei personaggi u.u
Logicamente, per cominciare, eccovi una foto di Renè:

http://pics.haircutshairstyles.com/img/photos/full/2011-09/glamorous_long_curly_red_hair1052.jpg
Personalmente io la immagino così u.u, secondo voi è adatta? XD
Io non ho trovato niente di meglio hihihi!
Infine, prima di lasciarvi, volevo fare un po’ la “cattiva” e lasciarvi una piccola anticipazione sul prossimo capitolo u.u
 
[ … ] << Anche mio nonno ha faticato a conquistare mia nonna! >> disse James con un moto d’orgoglio nella voce << Ed io a lei ci tengo sul serio … >>
Il mio sorriso si spense piano piano, mentre la mia mente prendeva sempre più consapevolezza di ciò che il mio amico aveva detto:
“Io a lei ci tengo sul serio …”
“Io a lei ci tengo sul serio …”
“Io a lei ci tengo sul serio …”
… … …
… … …
 “Merda!”fu il mio primo ed unico pensiero, ma subito tentai di ricacciare in dentro quella strana sensazione di fastidio che si stava spandendo nel mio petto.
Poteva essere …?
No! Impossibile! Non ero gelosa! Non di James Potter, non del mio migliore amico! Al massimo temevo che se si fosse messo con Jessie lo avrei perso come amico. Si, doveva essere questo il motivo. Doveva! […]

 
E ora che vi ho messo in corpo una tale curiosità da farsi uscire gli occhi fuori dalle orbite vi lascio sul serio XD
Alla prossima! Baci!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Il perché di tutti i miei problemi ... ***


 I Rompicapi di Renè
 
Capitolo 2
Il Perché di tutti i miei problemi …
  

 
Tutti, mi dicono: “Ricorda i tuoi quindici anni Renette, perché non torneranno più! Mai potrai essere felice nella tua vita come quando hai quindici anni.”
Cazzate!
E’ un’enorme stupidaggine!
Quando hai quindici anni vedi tutto nero, tutto ti sembra andar male. Ed in un certo senso hai ragione, perché finisci sempre ed inevitabilmente nei guai fino al collo senza riuscire a trovare una soluzione.
All’inizio, prima del capitolo bonus sulla storia della mia famiglia, vi avevo detto che ero nei casini, che mi stavo nascondendo dal mio migliore amico, ricordate?
No? Beh, se vi dico prima del mio sclero sul primo incontro con James (il migliore amico in questione) vi viene in mente qualcosa?
Nulla ancora? Allora forse se dico all’inizio del primo capitolo?
Oh, finalmente! 
Ecco che il vostro cervelletto da gnomi si è applicato e siete arrivati alla giusta conclusione, bravi!
Comunque ricorderete che l’inizio dei miei problemi è stato lo stringere amicizia con i Potter, ma ora vi starete domandando: perché sono finita nei casini? E perché James, al momento, mi odia a tal punto da urlare il mio nome a squarcia gola per tutta Hogwarts?
La risposta è semplice quanto stupida. Ho fatto l’unica cosa che un’amica non dovrebbe mai fare e ora vi racconterò cosa …
 
[Flash Back]
Quella mattina eravamo tutti tesissimi. Nel pomeriggio si sarebbe disputata la seconda partita del campionato di Quidditch e logicamente, tutti i Malandrini fanno parte della squadra.
Fred e Frank sono i due Battitori. Sono un portento! Si capiscono al volo, quasi fossero fratelli gemelli e la cosa era alquanto strana, visto che normalmente non fanno altro che litigare come una vecchia coppia di sposi.
Io sono una Cacciatrice e, non per vantarmi (anche se lo farò ugualmente), sono una vera campionessa, la migliore di Hogwarts. Sulla scopa mi sento talmente a mio agio che riesco a saltare, girarmi e contorcermi come se fossi sulla terraferma. James mi dice sempre che il mio è un gioco acrobatico ed ha ragione, perché quasi nessuno riesce a togliermi la palla di mano. Anzi, c’è solo una persona che riesce a battermi: Pepper Finnigan, Cacciatrice Tassorosso e migliore amica di Albus (vi ricordate di lui? E’ il fratellino di James!) e Scorpius.
Volete sapere chi sono Pepper e Scorpius?
Beh è semplice!
Pepper, chiamata da tutti Pepper o più semplicemente Pepper, (odia i diminutivi … si era capito vero?) è una Tassorosso (ma va? Fa parte delle squadra), anche se ha l’animo fiero e coraggioso di una vera Grifondoro. Ha i capelli corti, rosso fuoco, tagliati come quelli di un folletto e perennemente spettinati. I suoi occhi sono castani, ma con qualche venatura rossa, un colore assai strano e magnetico.
E’ figlia di Seamus Finnigan, un vecchio amico del Signor P., ora direttore della Gazzetta del Profeta, e di una Tassorosso, una certa Susan Bones. Pepper ha un fratello più piccolo, Paul, divenuto Grifondoro e molto diverso da lei. Prima di tutto lui ha i capelli color sabbia, come suo padre, ma soprattutto non è fuori come un balcone!
Pepper, infatti, per quanto buona e cara possa essere ha un terribile difetto: non ti ascolta quando parli. Si distrae così facilmente che non capisci mai di cosa stia parlando e quando lo capisci comunque non afferri il senso delle sue parole perché adora parlare usando frasi enigmatiche.
Sostiene di aver visto un unicorno nella Foresta Proibita, ogni volta che le rivolgi la parola sembra che si sia appena drogata e non passa giorno che non faccia esplodere qualcosa (difetto che si dice abbia ereditato dal padre) ma in compenso è molto dolce e coraggiosa, ma soprattutto è un vero peperino (mai un nome è stato più azzeccato) e, anche se riesce a rubarmi la pluffa due volte su tre, è pure simpatica.
Si vede lontano un miglio che lei e Albus si piacciono, tutta la scuola sta solo aspettando l’invito al matrimonio più scontato del secolo …
L’altro migliore amico di Albus è Scorpius e lui, invece, fa di cognome Malfoy: ergo, quindi, per cui, è figlio di Draco Malfoy, Serpeverde nel cuore, identico al padre (stessi capelli, stessi occhi e stesso ghigno malefico). Com’è possibile che un tipo come lui e il caro e timido Al siano diventati amici? Anche rispondere a questa domanda è semplice: sono entrambi Serpeverde!
Credo che sia inutile dirvi che quando James ha saputo che erano amici voleva strozzare il fratello e ho dovuto trattenerlo con la forza, mentre Dominique aiutava il cugino più piccolo a scappare, per non fargli portare a compimento il suo diabolico piano, ma poi alla fine si è adattato alla cosa.
Sono anche passati quattro anni da quando Albus e Scorpius hanno fatto amicizia, se non si arrendeva all’evidenza sarebbe diventato pazzo (non che ora pazzo non lo sia…)!
James Sirius Potter è fuori di testa come un balcone (pure lui? Già!) … no … ma che dico? ... Come minimo è fuori come un terrazzo! Ma poi queste sono considerazioni soggettive, quindi non fatevi influenzare da me.
Comunque, se volete sapere perché la penso così, vi racconto qualche aneddoto, giusto per informarvi …
Al suoprimo anno fece esplodere l’ufficio di Lumacorno. Il vecchio professore di pozioni ricorda ancora l’avvenimento con terrore; ogni volta che vede James per i corridoi trema visibilmente, quindi ha rinunciato anche ad invitarlo al Lumaclub, cosa di cui James non è poi tanto dispiaciuto, anzi! Quelle feste sono noiosissime, parola mia, che sono ancora invitata e mio padre mi costringe ad andarci. “Non puoi fare un torto al professore.”  Mi dice sempre mio padre: “Già combini troppi guai a scuola. Se non ci fosse lui a darti una mano, a quest’ora saresti già stata espulsa!” ma questo lo dice col sorriso sulle labbra, perché infondo anche lui e il nonno ne avevano fatte di cotte e di crude, non poteva certo lamentarsi se avevo ereditato quel particolare gene casinista dei Black.
Al suo secondo anno, ha costretto il povero Albus a dirgli dove si sarebbe tenuta la festa di Halloween del Lumaclub (alla quale io non ero invitata per evitare l’arrivo indesiderato di James) e ha fatto scoppiare un fuoco d’artificio Tiri Vispi Weasley al centro della Sala dove si teneva il party, terrorizzando tutti a morte.
Al suoterzo anno ha aizzato Pix (quei due hanno un’inquietante affinità) contro l’intera Casa Serpeverde solo perché aveva litigato col fratello e i poveretti si erano ritrovati tutti con i capelli fucsia. In quel occasione Harry Potter era diventato una belva e lo aveva severamente punito, togliendogli Mappa del Malandrino e mantello dell’invisibilità … per tutta risposta James ha tinto i capelli anche a lui facendosi triplicare la punizione. “Ma la faccia di papà, quando si è visto con i capelli blu elettrico, valeva tutte la punizioni di questo mondo” aveva commentato con un sorriso malandrino.
Al suo quarto anno, ha praticamente catapultato Marcus Zabini nel lago, perché secondo lui ci provava con sua sorella Lily, quell’anno arrivata a scuola. “Vuole una ragazza?” ci disse durante la punizione che, logicamente, subirono tutti e quattro i Malandrini “Gli ho presentato la piovra gigante, gli ho fatto un favore, non capisco perché la McGranitt se la sia presa tanto, infondo Zabini ha solo rischiato di affogare”
E così via per altri tremendi scherzi che è meglio non vi racconti, anche perché noi altri Malandrini siamo sempre stati suoi complici (anzi l’idea del petardo alla festa di Halloween era proprio mia, mentre quella del lago di Fred ). Poi questo è solo il nostro quinto anno, possiamo fare ancora così tante cose, no?
Insomma, avete capito che soggetto è, giusto?
<< No! Non va bene! >> gridò ad un tratto il paz … ehm … il ragazzo di cui stavamo parlando prima, gettando con forza la forchetta sul tavolo e rischiando di infilzare la mano di Fred.
<< Ehi! >> sbottò quest’ultimo << Fa attenzione, potevo farmi male >>
<< Che peccato … >> dissi io e Fred mi guardò, confuso dalla mia preoccupazione (infondo litigavamo sempre, era strano che mi preoccupassi) << Ti ha mancato, la cosa non va bene! >> e risi forte insieme a Dominique e Frank, mentre il ragazzo di colore mi faceva la linguaccia.
James, invece, era troppo occupato a pensare (cosa non tanto normale per lui, quindi probabilmente aveva anche un bel mal di testa), sicuramente alla strategia della partita.
Dovete sapere, infatti, che mentre Frank e Dominique hanno ricevuto la spilla di Prefetto, lui ha ricevuto la spilla di Capitano della squadra di Quidditch! Cosa che gli ha fatto un po’ montare la testa … gliel’ha fatta montare più di prima volevo dire …
James è il Cercatore della squadra, come suo padre e suo nonno prima di lui, e anche come suo fratello (che è Cercatore dei Serpeverde): una tradizione di famiglia insomma!
I maschi Potter sono Cercatori, i maschi Potter sono belli, i maschi Potter hanno i capelli neri indomabili, ai maschi Potter piacciono le rosse …
Lily Evans era rossa, Ginny Weasley è rossa ed anche Pepper Finnigan è rossa, tutto coincide.
Quindi mi sorge il dubbio che James sia stato adottato, perché a lui la rosse non piacciono! Io sono rossa, ma sono solo la sua migliore amica.
A lui piacciono le more, una in particolare, Jessica Hughs, detta Jessie, una Corvonero dai tratti asiatici che sta entrando in Sala Grande proprio in questo momento.
Lei è bella, intelligente e, purtroppo, simpatica (odiosa insomma, troppo perfetta) e James le va dietro da più di tre anni. Il bello è che, nonostante lui sia bello e popolare, lei lo snobba e lo insulta ogni volta che lui le chiede di uscire (il che accade molto spesso).
<< Ehi Jamie >> disse improvvisamente Fred rivolto a James sorridendogli malizioso << E’ appena entrato in Sala Grande il tuo giocattolo preferito >>ovviamente si stava riferendo alla Hughs.
… Poi mi chiedono perché lo odio …
<< Jessie non è giocattolo >>sbottò il moro << Sapete ragazzi, credo che ormai per me stia diventando una cosa seria … >>
<< Seria? >> chiedo io quasi ridendo, non potevo credere che stesse dicendo per davvero. Insomma, scherzava con lei e basta no? Non si può perseguitare una ragazza, umiliarla pubblicamente in più di un occasione per poi scoprire che era tutto vero, che faceva sul serio! << Ma se ogni volta che le parli ti insulta! Non puoi definirla una cosa seria se il vostro dialogo più lungo è stato una serie di epiteti poco carini messi uno di fila all’altro!  >>
<< Anche mio nonno ha faticato a conquistare mia nonna! >> disse James con un moto d’orgoglio nella voce << Ed io a lei ci tengo sul serio … >>
Il mio sorriso si spense piano piano, mentre la mia mente prendeva sempre più consapevolezza di ciò che il mio amico aveva detto:
“Io a lei ci tengo sul serio …” 
“Io a lei ci tengo sul serio …”
“Io a lei ci tengo sul serio …”
… … …
… … …
 “Merda!”fu il mio primo ed unico pensiero, ma subito tentai di ricacciare in dentro quella strana sensazione di fastidio che si stava spandendo nel mio petto.
Poteva essere …?
No! Impossibile! Non ero gelosa! Non di James Potter, non del mio migliore amico! Al massimo temevo che se si fosse messo con Jessie lo avrei perso come amico. Si, doveva essere questo il motivo. Doveva!
Quando vidi James alzarsi, lo feci anch’io, come un automa e mi diressi con lui verso il tavolo dei Corvonero.
<< James >> feci prendendolo per un braccio << Che hai intenzione di fare? >>
<< Secondo te? >>  mi chiese sorridendo malandrino per poi picchettare sulla spalle di Jessica, che quando vide chi era sbuffò sconsolata.
<< Che vuoi Potter? >> domandò acida. A sentire quel nome quasi tutta al tavolata si girò verso di noi, compresa Pepper, seduta al tavolo affianco, a qualche posto di distanza da noi. Stranamente, però, al posto di guardare Jessie e James, guardava me, come se volesse osservare le mie reazioni davanti all’ennesimo tentativo di abbordaggio da parte del bel moro.
“Pensa ad Albus, Pepper! E lascia stare me e pensa ad Albus!”avrei voluto dirle, ma in quel momento decisi di lasciar perdere, avevo ben altri problemi.
<< Che voglio? >> Jamesrise e si passò come suo solito una mano tra i capelli scompigliandoseli ulteriormente (cosa che fece sospirare alcune ragazzine vicino a noi) << Uscire con te Hughs e me lo domandi? Allora, ti andrebbe oggi, dopo la partita, per festeggiare la mia vittoria? >>
<< Potter >>fece lei riducendo gli occhi neri a due sottili fessure << Ti ricordo che devi ancora giocare e che io tifo la squadra avversaria alla tua. Non festeggerei mai se i Tassorosso oggi perdessero, soprattutto … >> aggiunse bloccando un tentativo di ribattere di James << … non festeggerei uscendo con te! ... >> il moro continuò a stare in silenzio, così Jessica terminò<< … Se non hai capito la risposta è no! >> e si rigirò in avanti mulinando i capelli scuri e curatissimi, mentre l’intera scolaresca ridacchiava.
Vidi James stringere i pugni per poi girarsi sui tacchi ed uscire nervosamente dalla Sala Grande. Io lo seguii senza indugio, anche se sentivo ancora lo sguardo indagatore di Pepper sulle mie spalle. “Ma perché guardi me? Maledizione! Cosa cerchi di capire!?”
<< James! >> urlai appena fuori dalla Sala Grande << James per Merlino, fermati! >>
<< Che c’è? >>domandò arrabbiato.
Io automaticamente mi bloccai e feci un passo indietro un po’ spaventata. James con me non si arrabbiava mai, e dico mai! Neanche quando l’ho chiuso nel bagno con Scorpius Malfoy, o quando gli ho riempito il baule puzzalinfa! Mai!
<< Perché continui a sopportarla, Jamie? Ti tratta malissimo, perché ancora ci provi? >>
<< Perché mi piace >>ammise tenendo lo sguardo basso, quasi mortificato << Mi piace per davvero … >> e rialzò il viso, guardandomi intensamente con i suoi occhi castano-dorati << Scusa se ti ho fatto spaventare con il mio scatto, ci vediamo più tardi negli spogliatoi, va bene Renè? >> e mi sorrise dolcemente prima di andare via, senza neanche attendere la mia risposta.
<< Certo Capitan Potter >> risposi io, ma con una voce talmente flebile che ero certa lui non l’avesse sentita. In quel momento volevo solo sprofondare nel terreno, inabissarmi e scomparire nel nulla.
Gli piaceva la Hughs? Gli piaceva per davvero? Fu come se il mondo mi stesse crollando addosso, mi sentivo male ed abbattuta, con un enorme macigno sullo stomaco.
<< Renette! >> disse ad un tratto una voce dolce e melodiosa alle mie spalle << Sei pronta per oggi? >> Mi girai ad incrociai gli occhi magnetici di Pepper Finnigan. Credevo fosse venuta a prendermi in giro e a scherzare per l’imminente partita, ed invece mi scrutava silenziosamente, con uno sguardo indecifrabile in volto.
Pepper era uno di quei tipici geni un po’ fuori dalla norma. Nascondeva molto più di quello che, l’apparente ragazzina quattordicenne che era, mostrava. Era intelligente,molto intelligente, forse troppo intelligente per essere solo una Tassorosso. Non era un caso che lei ed Albus andassero tanto d’accordo, erano due mostri! Riuscivano a capire tutto prima degli altri e probabilmente Pepper aveva capito, anche in quel caso, molte cose prima che la sottoscritta ne avesse anche solo il sospetto.
<< Certo che sono pronta, ti straccerò Finnigan! >> e le sorrisi con entusiasmo.
Lei rise ed il suono della sua risata si diffuse per tutto il corridoio deserto << Non contarci troppo Black. Sei la miglior Cacciatrice Grifondoro, ma ricorda che io riesco a rubarti la pluffa >>
<< Oggi no, cara la mia Tassorosso, oggi non ci riuscirai >>e ricambiai il sorriso. In un modo o nell’altro Pepper mi metteva sempre di buon umore.
Il sorriso della ragazza, però, divenne enigmatico e mi rivolse uno sguardo strano << Dovrai impegnarti molto per non perdere anche la partita >> e mi superò lasciandomi sola e basita.
Cosa intendeva con quell’“anche”?
Quasi, quasi avrei voluto inseguirla per chiederle spiegazioni, ma temevo che non avrei capito niente lo stesso, quindi decisi di lasciar perdere. Tra l’altro, quando mi girai, lei era già scomparsa nel nulla, come se fosse stato un fantasma.
Stavo per rientrare in Sala comune per finire la colazione, quando vidi uscire Jessica Hughs, accompagnata da alcune sue amiche Corvonero. Era davvero una bella ragazza, non c’è che dire, ma mi dava fastidio il modo in cui trattava il mio migliore amico, lui non lo meritava. Era uno sbruffone egocentrico, è vero, ma era buono e giusto, aveva un cuore d’oro, era uno dei pochi bravi ragazzi rimasti in circolazione.
<< James è un bravo ragazzo >> le dissi fermandola in mezzo al corridoio, senza neanche rendermene conto << E non lo dico solo perché sono una sua amica >>
Lei mi guardò in modo strano senza sapere che rispondere così io ne approfittai per tornare al mio posto in Sala Grande << Che è successo a Jimmy? >> mi chiese Dominique, non appena mi fui seduta << Sembra l’abbia presa peggio del solito >>
<< Sembrerebbe di si … >>risposi semplicemente io, abbassando lo sguardo sul mio bacon, mentre lei e Frank si scambiavano una sguardo dubbioso.
Io li ignorai cominciando a giocherellare col cibo e ripensando a poco prima.
Perché avevo detto quelle cose a Jessie? Cosa speravo di fare mettendo una buona parola per James?
E perché mi sentivo talmente tanto male per averlo fatto?
Avevo dato una mano a James, no?
Avevo fatto una cosa che le amiche dovrebbero fare, perché mi sentivo così strana?
“Dovrai impegnarti molto per non perdere anche la partita”le parole di Pepper continuavano a rimbombarmi nella testa e iniziavano a prendere sempre più senso, finché un pensiero concreto non si formò nella mia mente …
“Il perché di tutto questo casino è che … no! Non può essere! E’ assurdo! Ma forse … Forse è possibile … è possibile che mi piaccia James Potter?…”
Questo pensiero mi fece rabbrividire … ma non sapevo spiegarmi se di paura … o di piacere …
[Fine Flash Back]
 
E mi fa rabbrividire tutt’ora … perché ora so che il perché dei miei problemi, risale proprio a quel giorno … giorno che non era ancora finito …









The Fred’s Hollow:
Ed eccomi tornata XD. Piaciuto questo capitolo? Finalmente ho ricominciato con la storia vera e propria u.u e per il momento è previsto soltanto un altro capitolo bonus, ma non si sa mai cosa deciderò di fare XD
Qui ho introdotto la maggior parte dei personaggi principali. Che ne dite? Vi piacciono?
Quando ho cerato Jessica volevo renderla una vera stronza ahahah, credo di esserci riuscita in questo capitolo, anche se infondo non è una cattiva ragazza e lo dimostrerà più avanti. In realtà lei comunque non mi piace molto come personaggio u.u, ma non posso dirvi nulla o mi farei spolier da sola XD, tra qualche capitolo capirete anche il perché lei non mi piaccia.
In compenso, però, io adoro Pepper. Nonostante sia Renette la mia protagonista, credo proprio di essere più affezionata a quest’altra rossa. È un tipino strano, ma davvero simpatica e sto seriamente pensando di creare un’altra storia con lei come protagonista. Vi piacerebbe?
A me, più che altro, piacerebbe che voi mi faceste sapere cosa ne pensate XD, quindi invito Cate_Evansdespina96LadyShadowFireLilsMalfoyMadHatterJoeMarina94moony_1906,nightdreamsolisoli_17valepassion95katy_potterMarty Evans,  Marypotthereads10 e MatildeWeasley (cioè coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite e le preferite) a dirmi la loro ^^, sperando che il giudizio sia positivo ahahah.
Con l’ultima storia che ho scritto, quella sulle 5 Leggende, sono arrivata alla bellezza di 163 recensioni XD, non credevo di poter fare tanto, ma questo mi dice che il mio stile è apprezzato. Per voi vale lo stesso?
Per LilsMalfoy, Clary F e LadyShadowFire a quanto pare si, perché mi hanno fatto l’enorme onore di recenziore e quindi le ringrazio ^^
Anche Renè le ringrazia e attende ansiosa un nuovo giudizio, sia da loro che tutti coloro che continuano a seguire le mia storia!
Come ho fatto nello scorso capitolo vi lascio una foto di come immagino James:

http://cdn.buzznet.com/assets/users16/thisse/default/gaspard-ulliel-1-hannibal-rising--large-msg-1204054213.jpg
Che dite? Credo che sia abbastanza adatta come foto u.u
 
[…] Scivolai e precipitai nel vuoto. Ero convinta che mi sarei schiantata al suolo ma un braccio forte e deciso mi prese per la divisa, evitando la mia rovinosa caduta e trascinandomi su una scopa. Alzai gli occhi per incontrare quelli dorati di James. Mi aveva salvato lui ed ora ero stretta contro il suo petto in uno strano abbraccio, troppo intimo, persino per noi.
“Che imbarazzo!”  Pensai sconvolta mentre mi aggrappavo meglio al suo collo, ma solo per evitare di cadere di nuovo, sia chiaro; non perché mi piacesse sentire il suo corpo caldo contro il mio, il battito accelerato del suo cuore o il l’intenso profumo di gelsomino che aveva la sua pelle. 
Quindi non pensate male, maliziosi che non siete altro! 
Ero stata vicina a James tante volte: da piccoli dormivamo spesso insieme nello stesso letto e ricordo che una volta avevamo fatto persino il bagno assieme, ma ora … ora era diverso! Non avevamo più dieci anni, ma eravamo quindicenni con gli ormoni a mille! E stare così vicina al suo corpo, beh, era strano! 
Ed era strana soprattutto la sensazione che provavo guardando i suoi occhi d’oro così vicini ai miei. Sentivo come l’irrefrenabile desiderio di posare la mie labbra sulle sue, belle e carnose, per sentirne la morbidezza. Il mio viso si stava pericolosamente avvicinando al suo, ero in un altro mondo, non nel campo da Quidditch, non circondata da centinaia di studenti. C’eravamo solo io e lui.[…]
 
E ora che vi ho nuovamente incuriositi vi lascio.
A presto! ^o^
Ps che ne dite del titolo del capitolo? XD tutti quanti sono fatti in questo modo, per far capire come i Rompicapi di Renè peggiorini di capitolo in capitolo hahaha
2° Ps ... come al solito chiedo perdono nel caso ci siano errori di battitura ^^ e se avete qualcosa da chiedere, se non vi è chiara, non fatevi problemi a chiedere.

Baci!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: La conferma di tutti i miei problemi ... ***


I Rompicapi di Renè
 
Capitolo 3
La Conferma di tutti i miei problemi …       

 
Ebbi la conferma di tutti i miei problemi stesso durante la partita Grifondoro-Tassorosso.
Quel  brivido lungo la schiena, quel pensiero sconvolgente divennero realtà. Quello fu il pomeriggio in cui capii che mi ero innamorata del mio migliore amico, che mi ero innamorata di James Sirius Potter
 
[Flash Back]
La chiacchierata che avevo avuto con Pepper nel corridoio fu ben presto dimenticata.
La tensione per l’imminente partita cancellò ogni nostro problema e così ci ritrovammo in campo a volare sulle nostre scope cercando di fare del nostro meglio. Quando era iniziato l’incontro io ed Pepper ci eravamo strette la mano con un sorriso amichevole seppur carico di tensione. James e Derek Corner (Battitore e Capitano dei Tassorosso), invece, si erano guardati malissimo. Soprattutto Derek lo aveva guardato storto, per poi volgere uno sguardo minaccioso anche a me. La cosa non mi piaceva, ma di certo non mi lasciavo intimorire da un grosso scimmione come Corner! Legai i miei bei, lunghi e mossi, capelli rosso fuoco in una coda alta continuando a guardarlo fiera ed altezzosa come al mio solito, incurante dello sguardo omicida che mi stava lanciando.
La partita cominciò benissimo, almeno per noi. Avevamo segnato già sette goal (di cui, modestamente, tre fatti da me!) nei primi venti minuti e tutto sembrava dover filare liscio come l’olio.
Ogni tanto mi concedevo anche di lanciare delle occhiate al pubblico, tra cui non mi fu difficile notare la testa biondo platino di Scorpius Malfoy che stava animatamente discutendo con una Grifondoro dai capelli color pel di carota, che non poteva essere che Lily Luna Potter. Quei due litigavano un giorno si e l’altro pure, ma infondo era solo un modo per dirsi che si volevano bene. Non mi sarei stupita se un giorno si fossero messi assieme, anche se ora il caro biondino stava con una della tante cugine dei Potter, Rose Weasley, figlia dei famosissimi Ron ed Hermione.
Per carità, Rose mi sta simpatica, ma con Scorpius non ce la vedo proprio, scommetto che si lasceranno entro l’anno! Non era neanche presente alla partita.
Alla sinistra di Scorpius c’era, invece, l’inseparabile Albus che guardava ansioso ogni passaggio della pluffa.
Povero Al, dovevano essere tremendamente stressanti, per lui, le partite Grifondoro-Tassorosso! Era indeciso se tifare per la squadra del fratello o della sua ragazza.
Se avesse potuto sentire i miei pensieri mi avrebbe urlato contro un: “Pepper non èla mia ragazza!” ma detto con tale poca convinzione e col viso talmente rosso che non sarebbe stato credibile.
Era cotto di lei, si vedeva troppo!
<< Ed ecco uno nuova straordinaria azione della punta d’attacco dei Grifondoro, la magnifica Renette Black! >>commentò Jasper Stone, il cronista della partita, con uno dei suoi soliti strilli, quando segnai il mio quarto goal (gli autografi e le foto dopo la partita, ok?).
Jazz (come lo chiamano in molti) è un ragazzo Serpeverde, dai folti capelli ricci, color biondo caramello, un po’ schizzato, maniaco del Quidditch e dello sport in genere, grandissimo fan di Ginny Weasley ai tempi in cui giocava come Cacciatrice ed ultimamente anche dei figli, compreso il suo compagno di casa.
Lo si vedeva spesso, infatti, insieme al secondogenito del signor P. e, purtroppo per lui, al rampollo dei Malfoy, che lo sopportava davvero poco.
<< Questa è decisamente una magnifica partita per i Grifondoro >> continua Jasper << Hanno un vantaggio di 180 a 30 e sembra proprio che i Tassorosso non riescano a rimontare il grande svantaggio che hanno accumulato. Poveri Tassi, i Grifoni li stanno stracciando! Nonostante i cacciatori sembrino in ottima forma solo la Finnigan è riuscita a fare qualche goal, conquistando i loro 30 punti, ma devono recuperare se vogliono vincere. Probabilmente solo il boccino potrebbe salvarli, ma il Capitano James Potter non sembra intenzionato a rendere il compito facile al loro Cercatore! >>
Alzo lo sguardo, dopo aver evitato un Bolide vagante, e cerco con lo sguardo la divisa rosso-oro di James. Notarlo tra i giocatori non è difficile, con i suoi capelli neri svolazzanti è come un bersaglio. “Cavolo, non avevo mai notato quanto fosse bello con i capelli mossi dal vento … No! No Renè! A cosa diamine stai pensando, è James Potter, il tuo migliore amico, non Orlando Bloom!”
Come se si sentisse osservato si fermò a mezz’aria per poi guardare in basso, verso di me, e sorridermi raggiante.“Com’è carino quanto sorride ... No! Renè, contegno!”
Scossi la testa e sentii alcune ciocche rosse sfuggire alla coda, ma poco m’importava, avevo una partita da vincere. Partii in picchiata verso Pepper, che in quel momento aveva la pluffa e, mentre la lanciava ad un compagno, ne approfittai per rubargliela e dirigermi verso gli anelli.
<< Ed ecco una nuova incredibile mossa della Black, che mito quella ragazza! >> commentò Jasper quando segnai nuovamente << Incredibile! 190 a 30! Per i Tassorosso non c’è partita! Ma che succede? Potter è partito in picchiata. Ha visto il boccino! Potter ha visto il Boccino! >>
Abbassai anch’io gli occhi e mi concentrai sulla figura snella di James che in quel momento volava sotto di me ed era in procinto di prendere il Boccino d’Oro. Ero così concentrata su di lui che non vidi Derek ghignare perfidamente ed il Bolide che aveva lanciato venirmi contro a gran velocità.
Sentii solo la voce di Fred che mi gridava un << Renè, attenta al Bolide! >> prima di sentire un incredibile dolore al braccio sinistro e sentire la presa che avevo sulla scopa venire meno.
Scivolai e precipitai nel vuoto. Ero convinta che mi sarei schiantata al suolo ma un braccio forte e deciso mi prese per la divisa, evitando la mia rovinosa caduta e trascinandomi su una scopa. Alzai gli occhi per incontrare quelli dorati di James. Mi aveva salvato lui ed ora ero stretta contro il suo petto in uno strano abbraccio, troppo intimo, persino per noi.
“Che imbarazzo!”  Pensai sconvolta mentre mi aggrappavo meglio al suo collo, ma solo per evitare di cadere di nuovo, sia chiaro; non perché mi piacesse sentire il suo corpo caldo contro il mio, il battito accelerato del suo cuore o il l’intenso profumo di gelsomino che aveva la sua pelle.
Quindi non pensate male, maliziosi che non siete altro!
Ero stata vicina a James tante volte: da piccoli dormivamo spesso insieme nello stesso letto e ricordo che una volta avevamo fatto persino il bagno assieme, ma ora … ora era diverso! Non avevamo più dieci anni, ma eravamo quindicenni con gli ormoni a mille! E stare così vicina al suo corpo, beh, era strano!
Ed era strana soprattutto la sensazione che provavo guardando i suoi occhi d’oro così vicini ai miei. Sentivo come l’irrefrenabile desiderio di posare la mie labbra sulle sue, belle e carnose, per sentirne la morbidezza. Il mio viso si stava pericolosamente avvicinando al suo, ero in un altro mondo, non nel campo da Quidditch, non circondata da centinaia di studenti. C’eravamo solo io e lui.
<< Oh no, che peccato! >> disse la voce addolorata di Jasper distraendomi dai miei contorti pensieri << Potter ha abbandonando la caccia al Boccino d’Oro, che ora è saldamente stretto tra le mani di Flint Robinson! >>
“Cosa?”.Guardai in basso per vedere il Cercatore Tassorosso esultare stringendo convulsamente la pallina d’orata. Tornai a guardare James che ricambiò il mio sguardo stranamente sorridente.
<< Stai bene? >> mi chiese gentile.
<< S-si. Ma tu? James, il Boccino, la partita … >>
<< Tu sei più importante di una stupida partita … >> mi disse ed io non potetti fare a meno di avvampare. Mi aveva detto che ero più importante del Quidditch! Detto da James era un grande complimento. Poi non mi aveva mai parlato con quel tono. Era serio, fin troppo, maturo, adulto … << E poi sei la mia migliore amica e la miglior Cacciatrice della squadra! Non potevo mica lascarti cadere, no? Avremmo perso tutte le altre partite! >> aggiunse con una sorriso a quarantadue denti.

Riuscite ad immaginare il rumore di centinaia di bicchieri di vetro andare in frantumi?
Ecco, questo fu quello che sentii io quando James, con sole dieci parole, distrusse quel momento idilliaco …

Din-Din-Don
Informazione alla gentile clientela: se cercate in modo per uccidere l’euforia di una ragazza in meno di cinque secondi, chiedere di James Potter.
Grazie per averci ascoltato …

 “D’ho!”pensai (Homer Simpson style) “Ma che cavolo, l’ultima parte potevi evitarla, Potter! Mi spieghi come fai ad aver successo con le donne?! Hai la sensibilità di uno Snaso stitico!”
<< La partita è finita, ma … straordinario! >> esplose improvvisamente Jazz << Grifondoro vince lo stesso! 190 a 180! Per soli 10 punti Grifondoro vince! Magnifico! >>
Tutta la tributa rosso-oro si alzò in piedi ad applaudire, soprattutto quando James atterrò e mi fece scendere, sempre tenendomi una mano sul fianco.
In pochi secondi fummo accerchiati dal resto della squadra. Chi, come Frank, per chiedermi gentilmente come stavo, chi, come quel troglodita di Fred, per congratularsi con il mio salvatore per la presa provvidenziale.
Vidi che alla folla di Grifondoro si era unita anche Pepper, che piccolina com’era, era riuscita a sgattaiolare inosservata tra i miei compagni, nonostante la divisa giallo canarino dei Tassorosso.
La mia amica era una di quelle classiche ragazze che non lasciavano trapelare la minima emozione che potesse farla apparire debole, ma quando mi si avvicinò notai distintamente un alone di preoccupazione nei suoi occhi castani.
Le feci l’occhiolino, come per dirle: “Ehi, sto bene, sono una roccia io!”. E lei mi rispose con un sorriso più o meno rilassato per poi scomparire di nuovo.
La rividi qualche secondo dopo vicino alla chioma corvina di Albus, sceso in campo per fare non so che cosa, ma se c’era lui stavano entrando anche gli altri tifosi << Andiamo in infermeria Renè >> mi disse James tirandomi leggermente a sé, cosa che mi fece di nuovo avvampare<< dovresti farti vedere quel braccio >> probabilmente anche lui aveva notato il fratello e aveva avuto la mia stessa intuizione.
Così, confondendomi ulteriormente, evitò il bagno di folle e gli assalti delle sue fan (assalti che lui amava) e la festa dopo partita, per restare con me in infermeria tutta la notte.
 
James andò via il mattino successivo, abbastanza presto, mentre io ancora dormivo, perché quando mi svegliai di lui non c’era più nessuna traccia, tranne un bigliettino scritto con la sua indecifrabile scrittura obliqua: “Guarisci presto Renè”. Tre semplici parole che mi misero le ali ai piedi per la contentezza.
Il giorno prima aveva insistito talmente tanto con Madama Fray (la nuova infermiera) per restare, che alla fine la donna aveva dovuto cedere e così aveva dormito nel letto accanto al mio.
Nonostante la pozione aggiusta ossa avesse un sapore disgustoso e facesse un male cane la sua presenza mi aveva fatto da calmante, così eravamo rimasti a chiacchierare finché non ero piombata tra le braccia di Morfeo. Quando poi mi ero svegliata, puff, lui era sparito, ma mi aveva lasciato il biglietto sul comodino.
<< Oh signorina Black, vedo che è sveglia >> disse la voce di Madama Fray non appena mi vide << e sembra anche stare meglio >> mi si avvicinò e mi fece un veloce controllo. La nuova infermiera era una donna molto pratica e sbrigativa, ma che sapeva mettere tanto amore in tutto quello che faceva, da quando c’era lei stare in infermeria non era poi così brutto. << Si, sta benone! >> confermò con un sorriso a visita finita << Può anche andare se vuole, ma credo che dovrà andarsene da sola, i suoi amici devono essere a lezione e non sono stati avvisati della sua dimissione. >>
<< Non si preoccupi Madama Fray. >> le risposi alzandomi e prendendo la divisa scolastica che qualcuno (con molta probabilità Dominique) mi aveva portato mentre dormivo << Credo che li raggiungerò a lezione. >>
<< Ben detto cara, allora ci vediamo al tuo prossimo infortunio. >>e fece una risatina quasi isterica << Sperando che non sia tanto presto. >> e se ne andò per lasciarmi cambiare.
Non appena fui pronta mi alzai e uscii dall’infermeria, ma non feci in tempo a fare neanche due passi che una voce tremendamente familiare mi riportò alla realtà.
<< Renette! Oh che bello, allora ti hanno dimesso! >> la voce squillante e sempre allegra di Albus Potter era proprio quello che ci voleva per mettermi di buon umore.
Quel ragazzo sprizza energia da tutti i pori, al contrario del suo amico di avventure, che come al solito lo accompagna. Scorpius Malfoy, quella mattina, non aveva la sua solita aria altezzosa da “sono il più figo e ne sono consapevole” ma più che altro sembrava uno che aveva litigato col cuscino tutta la notte.
<< Che c’e? Ore piccole Malfoy? >> gli dissi con un ghigno che poteva competere con il suo.
Lui mi rispose con un grugnito scocciato ma non aggiunse altro, così presi nuovamente la parola. << Ma ragazzi, voi che ci fate qua? >>
Come previsto fu Albus a parlare, visto che Scorpius non sembrava neanche in grado di creare una frase di senso compiuto, figuratevi rispondermi! << A quest’ora avevamo due ora buca, così abbiamo pensato di venirti a trovare. Sarebbe voluta venire anche Pepper, ma lei a differenza nostra aveva lezione. >>
<< Oh beh, ringraziala comunque e grazie anche a voi ragazzi, mi avrebbe fatto piacere. Ma ditemi un po’ che ore sono, che vorrei andare a lezione anch’io. >>
Scorpius guardò l’orologio vicino al muro e mugugnò qualcosa che somigliava tanto a: << Quasi le dieci e mezza >>
<< Le dieci a mezza? Vuol dire che sono a pozioni, ma ormai è troppo tardi per prendere parte alla lezione, li aspetterò nei sotterranei. Visto che avete tempo che ne dite di tenermi compagnia? >>
Al annuì con forza mentre Scorpius si limitò ad un’alzata di spalle come a voler dire: “Se proprio devo”. E così ci avviammo verso i sotterranei.
 


<< Quindi è stato Derek Corner a lanciarmi contro il bolide, eh? >>chiesi ad un Albus che mi stava raccontando eccitato le sue impressioni sulla partita del giorno prima.
<< Si, lui. >> confermò << Non so perché l’abbia fatto, ma la mia ipotesi è che non l’abbia fatto per distrarre James. >> ed eccolo che parte con le tesi da giovane detective, perfino Scorpius (addormentato com’era) alzò gli occhi al cielo ormai abituato a suoi ragionamenti strampalati  << Il colpo era troppo preciso e scagliato con troppa forza e se voleva distrarlo avrebbe avuto più senso lanciare il bolide direttamente contro James, l’eventualità che lasciasse il boccino per prendere te era statisticamente più bassa. >> e mi guardò con un sorriso << Anche se poi è andata proprio così. >> e ridacchiò.
Albus è incredibile, un Einstein nel corpo di un quattordicenne, ecco cos’è!
Anche se quando inizia con i suoi discorsi da supergenio lo capisce solo Pepper, alla fine i suoi ragionamenti si rivelano sempre giusti. Per cui anche questo mi lasciò da pensare.
Perché Derek aveva colpito me? Non avevo la pluffa in mano, stavo ferma a mezz’aria a guardare James (cosa ancora imbarazzante al solo ricordare ciò che ho pensato in quel momento) quindi non potevo segnare altri punti e, come detto da Al, se voleva distrarre il Cercatore, perché colpire un membro della squadra e non direttamente lui?
Peccato. Vedere l’iperattivo James Potter bloccato in un letto dell’infermeria sarebbe stato uno spettacolo unico. Al solo pensiero mi si formò un sorriso spontaneo sulle labbra.
<< Oh, si sta aprendo la porta >> mi comunicò Albus. Mi feci nuovamente seria e mi concentrai sull’aula. Eravamo arrivati nei sotterrai da non più di dieci minuti, la lezione non era finita, ed era strano che Lumacorno si fermasse prima.
Ad uscire, infatti, fu solamente James. Quando lo vedemmo sia io che il fratello stavamo per andargli incontro (perché dov’eravamo noi non poteva averci visto), ma ci bloccammo quando dietro di lui vedemmo uscire anche qualcun altro. Precisamente la bella ed impossibile Jessica Hughs.
Io e il moretto al mio fianco ci guardammo confusi e probabilmente lo stesso pensiero ci occupò la mente: “Com’è possibile che siano usciti insieme dall’aula?”
Li vidi scomparire dietro l’angolo e dissi senza neanche pensare: << Io li seguo >>
<< Cosa?! >>chiese Al col tono di voce più stridulo del normale, ma comunque basso per non farsi sentire, guardandomi sconvolto << Non puoi, saranno fatti loro se sono usciti! >>
<< Vengo con te! >> mi disse invece il biondino, che sembrava essersi svegliato improvvisamente al solo sentire la mia proposta.
<< Scorp! >> lo riprese l’amico << No! Stanno andando verso il ripostiglio degli ingredienti, Lumacorno gli avrà chiesto di prendere qualcosa e sapete bene gli studenti senza il permesso dei docenti non dovrebbero andare lì. >>
<< Non m’interessa, devo sapere che stanno facendo! >>dissi con fermezza e con passo felpato mi avviai verso il ripostiglio incriminato. Dovevo sapere che stavano facendo, cosa dicevano. Dovevo!
Era come se da questo dipendesse la mia vita. Li avrei seguiti in capo al mondo se necessario << Ma … ma è contro le regole! >> mi strillò sottovoce Albus (che però, intanto, mi stava seguendo pure lui! Il furbone!).
<< Al … >> cominciai io con tono teatrale << … Se non ti danno la spilla di Prefetto l’anno prossimo, saprò che Minnie (alias Minerva McGranitt, alias la Preside) si è definitivamente rincoglionita >> e scoppiai a ridere mentre il povero Serpeverde metteva il broncio.
Insieme a me rise pure Scorpius, infondo anche il vampiro (com’è solito chiamarlo James) ha sangue Black nelle vene, seppur in minima parte. Al, invece, è in tutto e per tutto Lily Evans …
Arrivammo al ripostiglio semi accovacciati a terra ed in fila indiana. Io ero la prima, quindi ero l’unica che poteva anche vedere e ciò che vedevo non piaceva. Lo stanzino era abbastanza piccolo e due persone ci andavano strette. Ne consegue che stavano parecchio vicini, troppo vicini.
A James non sembrava dispiacere (purtroppo) più di tanto, mentre Jessica era rossissima in viso.
<< Allora Hughs, perché hai finto di star male e perché mi hai portato qui? >>
“Finto di star male?!” Ecco spiegato perché erano usciti loro due, ma questo non leniva il senso di fastidio che stavo provando, ma anzi, lo acuiva e mi bloccava il respiro.
<< Perché volevo parlare con te in privato, James, e solitamente sei sempre circondato dai tuoi Malandrini. >> rispose lei torturandosi le dita delle mani.
“James? Lo ha chiamato James e non Potter?!”
A quanto pare anche il mio amico l’aveva notato perché la guardava imbambolato.
Lei lo notò e chiese subito: << Perché mi guardi così? >>
<< Mi hai chiamato James …>> rispose lui semplicemente.
<< Non potevo? >> domandò quasi tremante.
<< Certo, anzi >> sorrise compiaciuto<< mi fa parecchio piacere … Jessica … >>
Lei sorrise imbarazzata prima di continuare << Beh James, ti volevo chiedere scusa >>
<< Scusa? >>fece lui incredulo, in effetti neanche io ci capivo molto.
<< Si, scusa, per tutti questi anni in cui ti ho trattato male. Mi ero fatta un’idea sbagliata su di te. Sei presuntuoso è vero, ma è solo una facciata e me ne sono accorta solo ora … quindi vorrei farmi perdonare … >>
<< Ma no di che ti devi far… >> ma non finì la frase perché le sue labbra furono occupate a fare altro. Precisamente a baciare delle altre labbra, quella di Jessica.
Mi sentii morire, un peso opprimente mi si formò in gola e non potetti resistere oltre.
Scappai via, lontano, lasciando Al e Scorpius a guardarmi imbambolati e James a baciare Jessica.
Scappai per allontanarmi da quella visuale che mi faceva più male di qualsiasi altra cosa avessi mai visto o provato.
Scappai per salvare la mia vita, perché se avessi continuato a guardare sarei morta di crepa cuore.
Scappai per rifugiarmi da qualche parte, e piangere lacrime amare e disperate.
[Fine Flash Back]
 
Non ricordo per quanto tempo stetti via, a piangere, nascosta nel cuore della foresta proibita, con Hagrid che ogni tanto veniva a vedere se mi era passata.
So solo che raggiunsi i miei amici all’ora di cena, in Sala Grande, dove James mi annunciò sorridendo che si era fidanzato con Jessica Hughs.
Il mondo mi era appena crollato addosso, perché avevo avuto la conferma dei miei problemi: mi ero innamorata del mio migliore amico … ma lui amava un’altra …










The Fred’s Hollow:
Ed eccomi tornata XD. Piaciuto questo capitolo? Spero proprio di si e che mi facciate sapere cosa ne pensate ^^
So che ho lasciato molti di voi con l’acqua alla gola perché non vedevate l’ora di sapere cosa sarebbe successo alla povera Renè ma con questo capitolo credo di essermi fatta perdonare hahaha.
Volevo, però, avvisarvi che anche per la prossime pubblicazioni ci saranno dei ritardi u.u
Purtroppo ho avuto dei problemi con alcuni capitoli, quindi la cosa andrà un po’ a rilento, ma non poi tanto. Ieri, infatti, ho fatto il mio ultimo esame XD, almeno per il momento e così l’università mi lascerà libera per un po’ di tempo u.u, quello necessario per aggiustare i capitoli problematici e finire la storia, o almeno lo spero XD
Poi il 23 sono riuscita a realizzare uno dei miei sogni *.*: vedere Logan Lerman al Giffoni Film Festival hahaha, erano così vicini che per poco non lo toccavo! XD Magnifico!
Proprio in suo onore oggi, come foto, vi propongo quelle del nuovo “trio delle meraviglie”, cioè di ALBUS:
http://i2.listal.com/image/1438794/600full-logan-lerman.jpg
PEPPER FINNIGAN: http://24.media.tumblr.com/tumblr_lvfr7vJjk01qjmxldo1_400.jpg
e il caro SCORPIUS: http://dsyefiragoblog.files.wordpress.com/2012/12/niall-horan-turns-19-feature.jpg?w=659
Che ne dite? Vi piacciono? A me si! XD hahaha
In più, oltre che per Logan, in questo capitolo c'è anche un piccolo omaggio al grande Tonino Accolla, storiaca voce di Homer che ci ha lascaiti da poco. I Simpson non saranno mai più la stessa cosa ... ç.ç

Per il prossimo capitolo non vi lascio nessuna anticipazione perché il prossimo sarà un nuovo capitolo bonus u.u …. Già avete capito bene! XD
Però non sarà noioso e senza senso come il precedente, ma anzi, credo che sarà uno dei capitoli più graditi, perché avrà un punto di vista diverso u.u, non quello di Renè, ma di un altro personaggio?
Chi altro personaggio? E non ve lo dico! XD In realtà in questo capitolo ci saranno indzi sufficienti a farvi capire chi sarà il personaggio misterioso e persino di cosa parlerà il capitolo bonus XD, vediamo se qualcuno di voi indovina hahaha!
Ora, però, vi lascio, fatevi sentire numerosi ok? XD
Baci!



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Capitolo 5
*** Capitolo Bonus 2: La movimentata notte di Scorpius Malfoy ***


I Rompicapi di Renè
 
Capitolo Bonus 2
La movimentata notte di Scorpius Malfoy

 
            Ma cosa sarà successo al caro Scorpius la notte in cui Renè è stata ricoverata in infermeria? Il rampollo dei Malfoy sembrava non aver dormito poi molto, quindi io dico: scopriamolo insieme!
 
Io odio le ragazze. Non sto scherzando … e no … non sono gay!
Fino a prova contraria io ce l’ho la ragazza … o meglio avevo la ragazza … l’ho lasciata ieri sera … Perché? Perché Rose Weasley è completamente pazza ecco perché!
Con lei non si può ragionare, di nulla. È una Corvonero, è questo il problema, ed è una Weasley, altro grandissimo problema. Io sono Scorpius Malfoy per la miseria, come ho fatto a prendermi una sbandata per Rose Wesley?
Si, perché è una sbandata, solo questo! All’inizio la trovavo affasciante, infondo è una bella ragazza, tra l’altro è molto intelligente e non ha paura di dire la sua …. Ma sapete, forse è proprio questo il problema! Dice sempre la sua, sempre, anche quando si potrebbe evitare, o quando potrebbe tranquillamente dirmela in privato evirando di mettermi in ridicolo davanti a tutti.
Ho dovuto faticare parecchio per far accettare la cosa a mio padre, e ora mi trovo costretto ad ammettere che aveva ragione: con i Weasley non si può ragionare!
La testimonianza di ciò può venire dal racconto di cosa mi è successo ieri sera, se volete saperlo, così almeno voi sarete d’accordo con la mia decisione senza credere che ci siano miei secondi fini dei confronti di Lily. Si Lily, avete letto bene.
Proprio la stessa Lily Luna Potter, sorellina del mio migliore amico, quella con cui litigo un giorno sì e l’altro pure. E sapete cos’è la cosa assurda? Che almeno con lei litigo, con Rose neanche questo. Anche la piccola Potter dice sempre, e ripeto sempre, la sua, ma ha il buon senso di dirla nei momenti più appropriati e soprattutto (anche se con toni decisamente alti) con lei si può ragionare.
Da questo punto di vista è quasi piacevole litigare con lei. Credo che sia l’unica persona al mondo, a parte i suoi fratelli, Pepper e Renè, in grado di tenermi testa. Nonostante fossi figlio di Draco Malfoy non mi hai trattata con servilismo e neanche con disprezzo. Purtroppo per via del mio cognome tutti mi trattano in uno di questi due modi, tranne per le persone sopracitate. Lily è una di loro e anche se le nostre opinioni non coincidono mai credo di potermi azzardare a definirla mia amica. Persino con Rose non è così. Lei non è mia amica, è solo la mia ragazza, la mia aguzzina! Solo perché sto con lei dà per scontato che tutto ciò che io faccia sia sbagliato e alla fine se ne esce con i suoi soliti: “Ah, se vuoi che una cosa sia fatta bene devi fartela da sola!” E a questo punto mi sorge un dubbio: per tutti i mollicci, se crede che faccia tutto male, perché continua a chiedermi di fare le cose?! Risparmierebbe grane a lei e immensi fastidi a me!
Ricordo che un giorno, molto “discretamente” mi chiese di invitarla a Hogsmeade. Si, avete letto bene, lei chiese a me di chiederle di invitarla … è un ragionamento contorto, lo so, ma ricordate che parliamo di Rose Weasley! Sta di fatto che fu durante quell’uscita che ci mettemmo insieme, almeno credo … non ricordo molto bene cosa successe, più che altro credo che lei fraintese delle mie parole o gesti, sta di fatto che dal giorno dopo, non so come, eravamo una “coppia”. Ora voi vi starete chiedendo: e perché non hai chiarito subito? Io però non saprei rispondervi. Forse fu la sua intelligenza, il suo carattere autoritario o anche la sua bellezza, sta di fatto che pensai:“Beh, poteva andarmi peggio, no?”
Quando Rose lo sbandierò a tutti, i tre Potter ci rimasero malissimo, anche se per tre ragioni completamente diverse. James mi odia, lo ha sempre fatto, e sapermi fidanzato con sua cugina lo ha fatto imbufalire. Albus … beh lui è strano. Sarà anche il mio migliore amico ma non l’ho mai capito fino in fondo. So solo che la cosa non gli piacque molto, sosteneva he Rose non era il mio tipo, ed ora non posso che confermare la cosa. Mentre Lily … in realtà neanche di lei ho mai capito molto e in quel frangente capii ancora di meno. L’unica cosa che ricordo è la dolorosissima impronta delle sue cinque dita sulla mia guancia sinistra e poi lei che girava i tacchi e andava via. A quella vista Albus ridacchiò soddisfatto, come se avesse capito chissà cosa, ma tutt’ora io non ho mai capito che le fosse successo.
La cosa mi rese triste e felice al tempo stesse. Infondo io volevo (e voglio) bene a Lily Potter, è una ragazza simpatica, anche se non lo ammetterò mai davanti a lei, ma al tempo stesso la sua reazione mi inorgoglì. In quei giorni presi seriamente in considerazione l’idea che Lily potesse avere una cotta per me, ma poi scartai da solo l’ipotesi, anche perché il pesare troppo a Lily faceva credere a tutti che fossi io ad avere una cotta per lei. Cosa assurdamente assurda!
Chissà perché, poi, tutti sono convinti che lei mi piaccia. Non facciamo altro che litigare tutto il giorno e il fatto che io la trovi incredibilmente carina non centra nulla … sono solo dettagli avete capito?! Dettagli! E ora non venitemi a dire che mi sono messo sulla difensiva e quindi è vero che mi piace, perché non è assolutamente vero, e ve lo dimostrerò!
Ieri, dopo la partita di Quidditch, io e Rose siamo usciti a fare una passeggiata nel parco, giusto per chiacchierare un po’. Era tardi, il coprifuoco era passato da un po’, ma quasi tutti i prefetti erano parenti o conoscenti della ragazza, quindi ogni tanto potevamo permetterci il lusso di stare fuori qualche ora in più. Le avevo detto dell’incidente di Renè e poi avevo deciso di cambiare argomento visto che lei era rimasta parecchio turbata dalla cosa, così mi ero messo a raccontare di come io e sua cugina (si, sempre Lily) ci fossimo messi a litigare per le nostre idee contrastanti durante la partita, quando lei all’improvviso si ferma e mi strilla contro: << La vuoi finire di parlare di Lily?! >> Io rimasi decisamente scoccato dalla sua reazione. Che cavolo le prendeva? Quando glielo chiesi lei mi guardò come se fossi scemo, perforandomi con i suoi occhi azzurri << Ma ci sei o ci fai? >> mi chiese << Parli di lei sempre, si può sapere perché? >> la sua voce mi suonava decisamente irritata.
                << Non è vero che parlo sempre di lei >> le dissi innocentemente << Il fatto è che le cose interessanti che mi capitano centrano con lei >>
Lei mi lanciò un’occhiataccia … forse avevo detto qualcosa di sbagliato << Questa non è una cosa carina da dire alla propria ragazza >>
Io sbuffai << Ti giuro che non ti seguo … qual è il problema se parlo di tua cugina? >>
<< Il problema è che tu stai con me e non con lei! >> mi fece con uno strano tono lamentoso, che di certo non le si addiceva<< Dovresti parlare di me! >>
La guardai confuso più di prima<< Perché dovrei parlare di te …. con te? >> giuro, sarò stupido ma non ci arrivavo!
Lei grugnì qualcosa e si mise a camminare con passo pesate verso il castello, distanziandomi di qualche metro << Scorpius >> mi disse girandosi verso di me di scatto, mulinando i lunghi e ricci capelli ramati. Si stavano increspando, ergo si atava arrabbiando sul serio << Credo che tu debba rivedere i tuoi gusti. Stai con me, dovresti interessarti di più alle cose che faccio io, non a quelle che fa mia cugina >>
                << Cioè dovrei cambiare per assecondarti? >> le chiesi facendo qualche passo per seguirla << Lo sai che questo discorso potrebbe valere anche per te? Se almeno fossi venuta alla partita di oggi quando te l’ho chiesto, avrei discusso con te e non con Lily e ora non staremmo parlando di lei >> secondo il mio modesto parere il discorso che stavo facendo non faceva una piega, ma ero certo che Rose con la sua mostruosa intelligenza avrebbe ribaltato tutto contro di me.
Lei mi guardò con una sguardo feroce << Ah, ora sarebbe colpa mia se il mio ragazza parla più di mia cugina che di me! >> …ecco, appunto …
Poi, finalmente, un’idea mi balenò in mente << Aspetta … sei gelosa? >> se fosse stato vero la cosa mi avrebbe fatto piacere, ma mi avrebbe al tempo stesso dato fastidio. Stranamente non volevo che la mia ragazza fosse gelosa di me.
Camminando, comunque, eravamo rientrati nel castello e stavamo percorrendo uno dei tanti corridoi della scuola. Tutti i dipinti ci guardavano, incuriositi dalla nostra discussione e seguivano tutti i nostri movimenti. Quadri impiccioni!
<< Non dire assurdità! >>rispose intanto la riccia, stizzita ma abbastanza rossa in viso da far capire che era una bugia << Perché dovrei essere gelosa, mia cugina non prova nulla pe te, ne sono certa >> chissà perché ma quelle parole mi ferirono.
                << E allora dov’è il problema? >> le domandai ignorando quella sensazione quasi dolorosa alla bocca dello stomaco.
Rose mi guardò furiosa. Il suo occhio sinistro cominciò a chiudersi a riaprirsi e automaticamente feci un passo in dietro. Quando le  veniva il tic all’occhio era meglio scappare il più in fretta possibile<< Il problema è che a te piace Lily e quella smorfiosetta ti sta troppo attaccata! >> … E poi mi vuole far credere di non essere gelosa? Mica sono nato ieri!
                << Smorfiosetta? >> … ops … questa non ci voleva! La voce che aveva ripetuto quella parola, non era niente popò di meno che quella di Lily Luna Potter in persona. Non so perché era ancora sveglia e in giro a quell’ora, tuttavia aveva sentito l’insulto nei suoi riguardi e si era mossa a passo spedito verso si noi. Subito dietro di lei c’era anche Pepper, che probabilmente stava facendo una chiacchierata con lei mentre tornavano ai loro dormitori. Sulla spalla aveva un grosso borsone stracolmo di libri, a quanto pare si erano attardate a studiare. Lo facevano spesso insieme, anche se Pepper era al quarto anno e Lily al secondo.
La mia amica provò a fermare la Potter, ma non ci riuscì, e ben presto le due cugine si ritrovarono a fronteggiarsi. Nonostante Lily avesse due anni in meno di Rose erano alte quasi uguali e così potevamo fissarsi negli occhi con sguardo truce. Quelli di Lily, castani ad infuocati, erano diversissimi da quelli azzurri e glaciali di Rose << Perché sarei una smorfiosetta, Rose? >> chiese la dodicenne con voce irritata.
                << Perché devi stare lontana dal mio ragazzo Lily >>nelle sue parole sembrava ci fosse il veleno di un basilisco << Devi smetterla di provarci con lui >>
Io osai intervenire << Ma non avevi detto che eri certa che Lily non provasse nulla per me? >> Rose mi lanciò uno sguardo raggelante ma io non mi lasciai intimorire << Lo avevi detto è inutile che mi guardi male! >> e incrociai le braccia al petto.
                << E perché mai avresti detto una cosa del genere Rose? >> le chiese Lily con voce sarcastica << Gelosa forse? >>
L’altra la spintonò all’indietro << Allora lo ammetti che ci provi! >>
Pepper provò a fare un passo avanti ma Lily la fermò con un movimento del braccio << Tranquilla >> le disse << Me la cavo da sola, anche perché queste sono accuse infondate. Solo perché tu sei insicura di te, non vuol dire che puoi accusare me di rovinare il tuo rapporto con Scorpius >>
                << Io e Scorpius non abbiamo problemi >>… Ehi! Parla per te! Io i problemi li ho eccome! Tu sei una pazza! << E se ci sono li crei tu! >>
                << Ma se non avete nulla in comune! Come fai a dire che non avete problemi? Lui passa più tempo con me o con Pepper piuttosto che con te, a tu dovresti essere la sua ragazza! >> ribatté Lily a tono << I problemi li avete eccome! >> Oh! Finalmente qualcuno che ragiona!
                << Questo lo dici tu >> le rispose Rose avvicinandosi ancora di più.
In quel momento avrei tanto gradito una confezione di quel cereali cotti e salati che i babbani chiamano popoconny … o qualcosa del genere … Lily e Rose sembravano sul punto di saltarsi addosso a vicenda e prendersi a calci. Pepper, dietro di loro, pareva disperata, aveva fatto cadere il borsone a terra e si mordeva la mani, non sapendo cosa fare. Non potevo lasciare lei in quello stato, né potevo permettere che le due cugine si picchiassero sul serio, quindi mi decisi ad intervenire: << Questo lo dicono i fatti, Rose >> dissi e la ragazza si girò verso di me, scioccata << Mi spieghi perché te la stai prendendo con tua cugina? Se hai dei problemi è con me che te la devi prendere, non con lei. L’unica colpa di Lily è quella di essermi amica >>
Lily mi guardò, colpita dal mio gesto e dalle mie parole. Non l’avevo mai definita mia amica, non davanti a lei per lo meno, ma infondo, anche se litigavamo sempre, era quello per me.
                << Ma Scorpius >> mi fece Rose << Ora la difendi? Non vedi che ci sta facendo separare? >>
                << A farci separare è la tua mania del controllo >> le risposi incrociando le braccai a petto << Sei una bellissima ragazza e sei simpatica e intelligente, ma io non sono il tipo che fa per te, come tu non sei tipo che fa per me … e finalmente l’ho capito >>
Gli occhi di Rose si inumidirono << Mi stai lasciando Scorpius? >>
                << Credo di si, Rose >> ammisi sbuffando. Non mi era mai piaciuto dover esprimere a voce i miei sentimenti, ma cosa buffa era che in quel momento non provavo niente, niente! Forse solo un po’ di rimorso, per averla illusa per tanto tempo << Va avanti così già da molto Rose, anche se tu vuoi negarlo, non siamo fatti per stare insieme, non so neanche come ci siamo finiti, insieme! >> Vidi gli occhi azzurri della mia (ormai ex) ragazza, velarsi di lacrime, ma lei scostò il viso giusto in tempo, per non farmi vedere che piangeva. Non mi avrebbe dato questa soddisfazione e infondo era anche per questo che all’inizio mi era tanto piaciuta. Rose era una delle ragazze più forti e tenaci che conoscevo << Mi dispiace Rose, ma è meglio così … >> aggiunsi in fine, cercando di dare alla mia voce il tono più colpevole che potevo, e non mi fu molto difficile, perché ero dispiaciuto sul serio.
                << Anche a me >> fu il solo commento della riccia rivolto a me, poi parlò alla cugina << Scusami Lily, a quanto pare tu sei stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ti ho accusata ingiustamente. Tra qualche giorno ti chiederò scusa in maniera più appropriata, ora perdonami ma devo andare >> e scappò via senza lasciare a nessuno il tempo di reagire. Credo di averle spezzato il cuore …
<< Rose … >>la voce sottile di Lily mi riscosse dai miei pensieri.
La ragazzina fissava ancora il punto dietro cui era scomparsa la capigliatura crespa e rossiccia della cugina. Nei suoi occhi potevo leggere il senso di colpa. Senza neanche rendermene conto mi ritrovai a metterle una mano sulla spalla << Non darti troppe pene >> le dissi, ma lei non si mosse << Tra noi andava male fin dall’inizio. È stato meglio così per tutti >> mi resi conto solo dopo che in quel “tutti” avevo incluso anche Lily e non so perché.
Ebbe in fremito, ma non disse niente. La vidi solo abbassare il capo e i suoi capelli lisci e rossi le coprirono il viso. << Mi dispiace … >> mormorò infine.
Io scossi il capo e mi venne automatico sorridere, anche se lei, essendo di spalle, non poteva vedermi << Ti ho detto di non darti pene. Tra me e Rose non poteva durare, non era la ragazza fatta per me, quindi non sentirti inutilmente in colpa >> Lily, però, non accennava a muoversi << Ehi … >> sibilai sollevandole il viso a forza. Non stava piangendo (a ben pensarci non l’avevo mai vista piangere) ma era molto dispiaciuta << Non è stata colpa tua, sono stato chiaro? Anche Rose te l’ha detto >>
Lei si sforzò di sorridermi, poi fece qualcosa che di certo non mi aspettavo. Mi baciò …
Non pensate male! Non è stato un vero bacio, poi me lo ha dato sulla guancia! Ma lo ha fatto. Quando le labbra di Lily si posarono sulla pelle del mio viso mi sentii avvampare e mi congelai all’istante, come se fossi stato colpito da una scarica elettrica. Quando si fu separata mi sorrise sul serio, rossa anche lei e, mormorando un semplice << Grazie >> corse via, in direzione del dormitorio Grifondoro.
Come poteva una dodicenne farmi un tale effetto? Oddio, io avevo solo due anni in più, in fondo, e anche mio padre aveva due anni in più di mia madre. Ciò che avrebbe dovuto preoccuparmi era che Lily aveva uno stormo di cugini e due fratelli maggiori (uno dei quali mi odiava e l’altro era il mio migliore amico) pronti a picchiarmi se avessi fatto qualcosa di male. Ma poi perché pensavo a questo? A me Lily Potter non piace! … Non sto convincendo neanche me stesso, come potrei convincere voi … infondo un po’ mi piace …. Contenti ora? Spero di si, perché il mio orgoglio Malfoy mi impedisce di ripeterlo ancora.
                << Anche Harry Potter ha sposato la sorella del suo migliore amico >> mi disse Pepper risvegliandomi dai miei pensieri e ricordandomi di non essere solo in quel corridoio.
Se possibile, visto il mio solito pallore, arrossii ancora di più e mi voltai verso di lei, che sorrideva maliziosa al mio indirizzo. Come al solito quella ragazza sembrava leggermi dentro. Non avevo neanche fiatato ma lei aveva subito intuito cosa stavo pensando, esattamente come faceva Albus. Fu a quel punto che mi venne un’idea per ribattere << Come Hermione Granger ha sposato uno dei suoi due migliori amici >> a quel punto toccò a Pepper arrossire. Aveva perfettamente capito che mi riferivo a una possibile relazione tra lei e il mostro amico con gli occhi verdi << Tu e Al prima o poi finirete insieme >> aggiunsi.
                << A me non piace Albus >>mi rispose, ma con tale poca convinzione che non avrebbe convinto neanche un sordo. Questa era la bugia più grande del secolo! Se a Pepper non piaceva Albus e viceversa, io ero un Ippogrifo!
Risi, facendole capire che non ci ero cascato, ma non dissi nulla al riguardo e lei lasciò correre << Ci vediamo domani Pepper >> le dissi e mi voltai per tornare nel mio dormitorio. Doveva essere mezzanotte passata ed io stavo morendo di sonno << Buona notte >>
                << Buona notte Scorpius >> mi rispose lei << E pensaci. Al ne sarebbe felice, tifa per voi due da quando avete litigato la prima volta l’anno scorso >> mi girai per chiedere spiegazioni, ma come suo solito Pepper si era già volatilizzata.
Per tutto il tragitto fino al dormitorio mi imposi di non pensare più né a Lily Potter né alle parole di Pepper, ma era più forte di me, più cercavo di distrarmi più il sorriso imbarazzato che Lily mi aveva rivolto prima di scomparire alla mia vista tornava prepotentemente ad occupare i miei pensieri.
Con quelle premesse già sapevo che non sarei riuscito a dormire …
 
Il mattino dopo fui svegliato da un pimpantissimo Albus Potter che si mise a saltare sul mio letto come un grillo. Le camere dei Serpeverde prevedono due letti in ogni stanza e fin dal primo anno io avevo condiviso la mia con Al … è da allora che rimpiango quel momento. Anche in questo caso non fraintendetemi, voglio bene ad Albus, non a caso è il mio migliore amico, ma di mattina è un trauma averlo come compagno. Mentre tutte le persone normali appena sveglie sembrano degli zombie, lui è …felice. Per cosa non l’ho mai capito, ma fin dal primo mattino lui sembra avere l’argento vivo addosso << Svegliati Scorp! >> mi dice << È ora di colazione! >> e mi strattona le coperte. Con lui non c’è storia, o ti svegli o ti svegli.
                << Ho sonno … >> tendo di dire << Non ho fame … >>
<< Non essere sciocco >>mi risponde lui con aria saputa << La colazione è il pasto più importante della giornata >> vedendo che non mi muovo, però, smette momentaneamente di tirarmi via le coperte << A che ora sei tornato ieri? >> mi domanda.
<< Tardi >>rispondo solo << E mi sono addormentato ancora più tardi >>
Più che tardi la risposata corretta era tardissimo. Non posso vederlo perché lo la coperta tirata fin sopra la testa nel vano tentavo di non farmela strappare via, ma sono certo che Al mi sta guardando dubbioso da sopra il letto << È successo qualcosa? >> mi domanda con il suo solito intuito da detective.
                << Chiedi a tua cugina Rose >> gli dico e lui capisce al volo perché domanda: << Vi siete lasciati? >>
Ormai non posso più riaddormentarmi, così mi metto seduto nel letto lavandomi la coperta di dosso e mi limito ad annuire.
Mi aspetto una sfuriata ed invece Al mi sorprende come ogni volta. Mi sorride e mi dice << Era ora! Formavate una coppia terribile! >> e detto questo scese dal mio letto con un salto aggraziato, degno di un gatto << Vestiti, ti aspetto in sala comune per la colazione >> fece per uscire dalla stanza quando si fermò con ancora la mano sulla maniglia. Si voltò verso di me e i suoi occhi verdi scintillarono paurosamente << Senti, che ne dici se dopo la prima lezione non andiamo a trovare Renè in infermeria? Abbiamo del tempo libero tra una lazione e l’altra >> io annuì e lui si degno finalmente di uscire. Mi ero a stento infilato i pantaloni quando ma zazzera mora di Albus fece nuovamente capolino nella stanza << Così mentre andiamo da lei >> cominciò<< mi dirai anche cosa è successo ieri >> lo scintillio verde divenne, se possibile, ancora più sinistro. Mi fece un sorriso inquietante e poi tornò a chiudere la porta. Da fuori sentì solo un suo urlo: << Sbrigati! >>
Sbuffai.
Qualcosa mi diceva che aveva già capito come erano andate le cose e che la mia spiegazione sarebbe stata solo la conferma delle sue ipotesi.
Certe volte mi domando perché continua a farmi domande se già conosce le risposte …
 
Questa fu la nottata di Scorpius. Sorpresi che il giorno dopo sembrava uno zombie? … Io no!








The Fred’s Hollow:
Ed eccomi tornata XD, pronta per farvi sentire in colpa.
Si avete letto bene, in colpa … ç.ç ma la mia storia proprio non vi piace? Le seguite in parecchi ma mi lasciate solo due recensioni, che cattivoni che siete!
A questo proposito vorrei ringraziare: LilsMalfoy e LadyShadowFire che mi hanno recensita e pregare gli altri di farmi sapere cosa ne pensate ^^’’’
Questo capitolo è dedicato proprio a loro, poiché so che tutte e tre apprezziamo la stessa coppia. Sono certa che avranno capito a cosa mi riferisco hahaha e spero che anche altri apprezzeranno il capitolo che segue.
Purtroppo senza un vostro giudizio non so se la storia vi piace o meno e non so se sto facendo bene a continuarla XD. Spero di si hahaha, anche perché ho appena superato dei problemi con il prossimo capitolo che devo pubblicare ….. anche se ora ne sono sorti altri con quello dopo -_-‘’’ ….. va beh, vorrà dire che mi dovrò impegnare per modificare anche quello, nella speranza che la storia di Renè continui a prendervi ^^
Ora però vi lascio a questo capitolo bonus dal punto di un altro personaggio che, mi dispiace dirlo, nessuna delle due sante che mi ha recensito ha indovinato XD
Prima però, vi lascio le solite foto dei personaggi u.u. Vi stanno piacendo i volti che sto scegliendo? XD
Beh mi auspico di si perché ora vorrei presentarvi LILY
http://static.comicvine.com/uploads/scale_small/6/62058/2947026-liliana-mumy-06.jpg
ROSEhttp://bibliofiend.com/wp-content/uploads/2013/03/Lily-Cole.jpg

E oltre alle foto c'è l'anticipazione del prossimo capitolo ^^

[ ... ] 
Parlarono tutto il tempo, soprattutto Pepper che aveva la naturale indole alla chiacchiera, ma anche Lily non si fece pregare e arrivò persino a parlarci di una notte di qualche tempo fa, durante la quale aveva assistito, insieme alla Finnigan, alla rottura del “idilliaco” rapporto tra Rose a Scorpius. Io lo dicevo che si sarebbero lasciati, ma mai avrei pensato che il motivo scatenante sarebbe stata la gelosia di Rose nei confronti di Lily.
La protagonista del racconto, però, non poté restare a lungo, perché un altro suo cugino, Hugo, la venne a chiamare per non so quale lezione e con un saluto e la promessa di non raccontare in giro queste storia se ne andò con lui. Io ero ancora scioccata dalla cosa, mentre Pepper sembrava persa nel suo solito mondo fatto di unicorni e conigli salterini, quando Jessica mormorò << Forse le amava tutte e due … >>
Ci misi un po’ per capire cosa aveva detto, ma quando lo fece le risposi a tono << Impossibile >> dissi << Non credo si possano amare due persone contemporaneamente >>
<< Non lo puoi sapere >>mi rispose la mora << Non se non lo hai mai provato sulla tua pelle >>
Quella frase mi fece riflettere << Perché tu si? >>
La vidi agitarsi sul posto e capii di aver toccato un tasto dolente.
[...]


Buona lettura XD e fatemi sapere ok? Con una recensione potrete salvare un’autrice hahahah!
Baci!
PS ... come al solito chiedo scusa per eventuali errori di battitura ^^

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Capitolo 6
*** Capitolo 4: Il peggioramento di tutti i miei problemi ... ***


I Rompicapi di Renè
 
Capitolo 4

Il Peggioramento di tutti i miei problemi …

 
            Si dice che solo quando stai per morire rivedi tutta la tua vita passarti davanti agli occhi come un film. Beh, non è sempre vero. Perché, quando commenti un errore tanto grande da voler scomparire con esso, ti sembra lo stesso di rivedere tutto ciò che hai fatto e detto, come un film nella testa. Soprattutto se capisci che per questo gigantesco, stupido errore stai per perdere la persona più importante di tutta la tua vita. Ci avevo messo un po’ per capire di preciso qual è stato il mio errore, quasi tre mesi per la precisione. Tre mesi in cui li ho visti tenersi per mano, abbracciarsi, baciarsi e rintanarsi in camera di lui a fare non so cosa. L’ho capito solo ora purtroppo, ora che è troppo tardi per porre rimedio in qualche modo. Troppo tardi per fermare lui, lei o l’insaziabile mostro verde della gelosia che si è annidato nel mio petto e che ogni giorno, ad ogni sguardo, ad ogni bacio, diventa sempre più grande e mostruoso. Sempre più cattivo e vendicativo. Ho tentato di trattenerlo, il mostro verde, ci ho provato, lo giuro! Ma poi è sfuggito al mio controllo, dilaniando la gabbia del mio cuore ed uscendo allo scoperto, rivelando a tutti e soprattutto a lui il mio peccaminoso sbaglio.
Perché io, Renette Black, ho fatto l’ultima cosa che una ragazza dovrebbe fare: innamorarsi del proprio miglior amico …
 
[Flash Back]
Io e Jessie eravamo  uscite a fare un giro insieme. L’idea era venuta proprio a James.
L’imbecille era convinto che sarebbe stato divertente per me e la sua ragazza passare un po’ di tempo insieme … Chissà poi perché … io e la cinesina non avevamo proprio niente in comune!
 

<< Jessie è gelosa di te >>mi aveva detto quella mattina.
<< Cosa? E perché mai? >>chiesi sconvolta, ma in cuor mio ne ero felice.
<< Non lo so sinceramente, ma vorrei che andaste d’accordo >>ammise guardandomi con i suoi occhi nocciola da cucciolo bastonato. Perché quella faccia gli riusciva tanto bene? Maledizione!
<< Voi siete le due ragazze più importanti della mia vita, vi vorrei entrambe con me, quindi perché non passante un po’ di tempo assieme? >> domandò senza neanche prepararmi psicologicamente.
Tentai di ribattere << Ma veramente io … >>
<< Oh grazie Renè! Sapevo che avresti capito! >>e scappò via senza neanche lasciarmi finire e lasciandomi sola in mezzo ad un corridoio deserto.
Merlino! Quel ragazzo a volte lo odiavo proprio … ma solo a volte …

 
Così avevamo passato un’oretta a giocare a scacchi, ma quel ridicolo hobby non era la passione di nessuna delle due (almeno avevamo qualcos’altro in comune oltre a James: era decisamente un passo avanti!), quindi alla fine decidemmo di fare una capatina in biblioteca << Magari così chiacchieriamo un po’ lungo il tragitto che ne dici? >> aveva proposto lei con un sorriso a tremila denti. Dio quanto la odiavo! Come si faceva ad essere così maledettamente perfetti?! Sorride sempre, è gentile, è intelligente ed è carina! Tutto lei! Se non mi sbaglio quella come lei i babbani le chiamano Mary Sue … non so perché ma credo sarebbe più corretto chiamarle Jessie Sue, perché nessuna Mary potrà mai essere odiosa quanto Jessica Hughs, garantito!  Parola di giovane malandrina!
Oh andiamo! Come fa James e stare con lei! Il solo nominarli mi fa ridere. Jessie e James! Non erano anche i nomi dei cattivi di quel cartone babbano? I Pokemon? Il Team Rocket, giusto?
 … Merlino, che ridicolaggine! …
Stavamo camminando lentamente da qualche minuto e di stare in silenzio non ne potevo più, il problema era che dopo aver denigrato gli scacchi magici non sapevamo di che altro parlare visto che, appunto, non avevamo nulla in comune. Un urlo inquietante stava per nascere dalla mia gola quando due figure a me familiari uscirono dalla biblioteca ridendo. Non potevo non riconoscerle e in quel momento diventarono la mia salvezza. Ignorai solo per un momento Jessie al mio fianco e corsi verso la biblioteca: << Pepper! Lily! >> le chiamai a gran voce e loro si girarono verso di me sorridendo. Nonostante avessero entrambe i capelli rossi a mio giudizio non si assomigliavano come invece tutti sostenevano, però dovevo ammettere che passavano davvero molto tempo insieme. Erano di anni e di casa diverse, ma studiavano comunque insieme e ed erano migliori amiche. A volte invidiavo il loro rapporto, poi mi ricordavo della mia Dominique e capivo che non avevo nessun motivo di essere invidiosa.
<< Renè >>mi disse Pepper con il suo solito sorriso contagioso facendo risplendere i suoi occhi color cioccolato fondente << Che ci fai davanti alla biblioteca? >>
Lily si fece una risata << Già, credevo che un posto come questo fosse off-limits per tutti i malandrini che non si chiamassero Frank Paciock >>
Per tutta risposta io fece loro una linguaccia << Divertente, sul serio … >> ma il sarcasmo era palpabile << Stavo venendo qui con Jessica >> e la indicai voltandomi verso di lei. La mora fece un timido saluto con la mano alle altre due e io mi rivolsi nuovamente in avanti << Che ne dite di tenerci compagnia? >> poi aggiunsi sussurrando per non fami sentire da altri che non fossero loro due << Mi salvereste la vita >>
La due rosse si guardarono e poi sorrisero. Quello era decisamente un si.
 
Andammo tutte e quattro a sederci sotto un grande albero del parco e fu un vero sollievo per me che ci fossero anche loro due. Parlarono tutto il tempo, soprattutto Pepper che aveva la naturale indole alla chiacchiera, ma anche Lily non si fece pregare e arrivò persino a parlarci di una notte di qualche tempo fa, durante la quale aveva assistito, insieme alla Finnigan, alla rottura del “idilliaco” rapporto tra Rose a Scorpius. Io lo dicevo che si sarebbero lasciati, ma mai avrei pensato che il motivo scatenante sarebbe stata la gelosia di Rose nei confronti di Lily.
La protagonista del racconto, però, non poté restare a lungo, perché un altro suo cugino, Hugo, la venne a chiamare per non so quale lezione e con un saluto e la promessa di non raccontare in giro queste storia se ne andò con lui. Io ero ancora scioccata dalla cosa, mentre Pepper sembrava persa nel suo solito mondo fatto di unicorni e conigli salterini, quando Jessica mormorò << Forse le amava tutte e due … >>
Ci misi un po’ per capire cosa aveva detto, ma quando lo fece le risposi a tono << Impossibile >> dissi << Non credo si possano amare due persone contemporaneamente >>
<< Non lo puoi sapere >>mi rispose la mora << Non se non lo hai mai provato sulla tua pelle >>
Quella frase mi fece riflettere << Perché tu si? >>
La vidi agitarsi sul posto e capii di aver toccato un tasto dolente. La rabbia iniziò a prendere possesso del mio corpo ma Pepper intervenne nella discussione << Credo che Renè abbia ragione >> disse solo << Il cuore è uno e anche se possiamo credere di amare due persone contemporaneamente  in realtà lui già sa chi dovremmo scegliere, la persona senza la quale non possiamo sopravvivere >> detto questo cambiò posizione e distese le gambe aventi a lei, facendo poi perno sulle braccia per non cadere all’indietro mentre buttava la testa all’indietro, permettendo al vento di muore i suoi capelli corti. Osservai quella quattordicenne con grande curiosità, momentaneamente dimentica della rabbia per Jessica. Come faceva ad essere così? Era una Tassorosso ma forse la sarebbe stata meglio la divisa Corvonero. Non era semplicemente intelligente, era intuitiva e saggia, come se nonostante la giovane età nascondesse un segreto indicibile che l’aveva fatta maturare molto più velocemente. Che peso poteva mai gravare sulle esili spalle di Pepper Finnigan? Le mie osservazioni, però, non durarono a lungo, perché la rossa si rimise velocemente seduta composta e decise che era giunto il momento di cambiare argomento << Allora, Jessie, come mai alla fine hai ceduto al fascino Potter? >>
In quel momento una parte di me voleva ucciderla.
Jessie mi rivolse un’occhiata dubbiosa, ma non si fece pregare più di tanto e cominciò: << Come ben sapete l’avevo sempre considerato uno stupido sbruffone >> e qui si fece una mezza risata << ma poi ho visto con che decisione ha rinunciato al boccino per salvare Renè e beh ... diciamo che mi sono ricreduta >> la sua voce aveva un qualcosa di trasognante, come se stessa parlando di uno dei libri che le piacevano tanto<< Insomma, non ha esitato neanche un secondo. Ha preferito rischiare di perdere la partita piuttosto che rischiare che una sua amica si facesse male. E’ stato un bel gesto >> poi si rivolse verso si me<< Così ho capito che le parole che mi avevi detto quella mattina erano vere … >> mi spiegò per poi tornare a guardare Pepper mentre io escogitavo qualche modo per uccidermi.
Ripensai alle mia parole di quel giorno (“James è un bravo ragazzo e non lo dico solo perché sono una sua amica”) e mi convinsi definitivamente che Dio non esiste. Insomma, ma si può essere più sfigati di così? Lo ha notato perché io le ho detto quelle cose, perché ha salvato me! Me! Mi sono messa da sola in questo casino! Miseriaccia! Maledetto Voldemort! Porco Salazar! Manaccia a Merlino! …<< Anche se … >> aggiunse tranquillamente mentre io continuavo imperterrita il mio sfogo mentale << lo avevo notato già da prima >> ammise la ragazza, ormai in completo imbarazzo.
<< Sì beh ... credo sia un po’ difficile non notarlo >> rispose Pepper ridendo.
Io mi accodai a lei << Già, è un tale casinista che lo si sente da tre chilometri di distanza e poi è bello da sembrare un dio! >> esclamai, subito pentendomi di quello che avevo detto. Non stavo parlando solo con Pepper, ma era presente anche la ragazza di James, ed io che le confessavo? Che trovavo attraente il suo ragazzo! Renette Black sei una deficiente, sappilo!
<< Lo trovi bello? >> mi chiese Jessie fremendo visibilmente, ed in quel momento mi fece quasi pietà. E ho detto quasi, non sono completamente impazzita … non ancora almeno...
Fu Pepper a salvarmi in calcio d’angolo esclamando un euforico << Non lo sono tutti i Potter? >> e fece un’altra risata. Promemoria per me: ricordarsi si ringraziare la Finnegan. Lo stava facendo per me, aveva capito che c’era qualcosa che non andava e cercava di aiutarmi ed era intervenuta giusto in tempo, perché avrei voluto risponderle: “Non devi temermi cara, sono solo follemente innamorata del tuo ragazzo di circa una vita e anche se me ne sono accorta solo ora che sta con te, tu sei comunque una stronza perché me lo stai portando via!”… ma non lo feci. A volte mi pento di essere così altruista ed educata... (non osate ribattere e se Fred vi ha detto qualcosa, ignoratelo, sono tutte bugie!)  
<< Sai, inizialmente uno dei motivi per cui rifiutavo la sue avances eri proprio tu >> mi disse ad un certo punto Jessica ignorando volutamente la presenza di Pepper << Sembra che stiate insieme da sempre e non solo come amici >> i suoi occhi neri si puntarono nuovamente su di me, ma io non osai guardarla << Tu sei bella, sportiva ed intelligente. Sei la sua migliore amica, sai tutto di lui, perché non dovrebbe preferire te a me? >> … Già … perché? ...Per James ero sempre stata invisibile, mai uno sguardo malizioso, mai un complimento. Per lui ero un amicO e la cosa non poteva che straziarmi il cuore. Era in questi momenti che mi ritrovavo ad odiare la genetica con tutta me stessa. Perché? Vi chiederete voi … Perché c’è sempre la fregatura, ecco perché! Con voi ho già fatto un discorso del genere ma se non ci arrivate sono costretta a ripetermi. Ai maschi Potter piacciono le rosse, è genetico! Perché io, che sono rossa, dovevo innamorarmi dell’unica eccezione della famiglia? Non poteva piacermi Albus? E’ carino quanto il fratello, è più dolce e più intelligente. Al avrebbe capito subito che ero innamorata di lui e non mi avrebbe fatto soffrire chiedendomi di uscire con la sua ragazza! … Ma non sarebbe stato lo stesso … James mi piaceva anche per questo suo lato stupido che si ritrovava. Aveva la sensibilità di un cucchiaino e l’intelligenza di un bradipo assonnato … ma era il mio James … << E poi >> aggiunse inquieta<< ripenso a tutte le sue ammiratrici e mi sento male al solo pensiero … >>
Fu allora che la guardai<< Vuoi dire quelle pazze scatenate del suo fan club? >> le chiesi per avere conferma, mentre riprendevamo a camminare. Si, perché dovete sapere che James Sirius Potter ha un fan club, formato da ragazze si belle, ma anche inquietanti, perché diciamo che sono “leggermente” isteriche quando si parla del loro beniamino. Quindi la capivo se diceva una cosa del genere: quelle tizzie facevano paura! Chissà … forse è per questo che quelle pazze mi hanno sempre detestato … mi vedevano come una rivale in amore! Come la possibile futura ragazza di James. Beh, non potevano andare più lontano dalla realtà di così! La vidi annuire e il discorso cadde lì. Neanche la lingua lunga di Pepper riscriva a trovare un argomento per continuare ma a me poco importava. Il mio cervello stava lavorando come un pazzo, mettendo insieme tutti i pezzi di quel complicato puzzle che era Jessica Hughs. Il mio animo era tormentato, diviso in due tra la rabbia e la curiosità. Lei era gelosa di me e questo era chiaro, ma il suo comportamento era stano. Una donna gelosa non vorrebbe uscire con la ragazza che temeva e infondo Jessie non mi sembrava tanto presa da James. Ripensai alla conversazione avuta poco prima:
 

<< Forse le amava tutte e due … >>
<< Impossibile. Non credo si possano amare due persone contemporaneamente >>
<< Non lo puoi sapere. Non se non lo hai mai provato sulla tua pelle >>
<< Perché tu si? >>

 
Non mi piaceva la cosa. Jessica aveva quindici anni, quante possibilità poteva aver avuto per innamorarsi due volte? Forse stava provando tutto questo proprio in questo momento, ma se era così significava che oltre a James amava qualcun altro.
La rabbia prese di nuovo possesso di me e stavo quasi per dirle qualcosa, quando lo sguardo castano di Pepper si posò su di me fermandomi giusto in tempo. Aveva ragione, non potevo fare scenate, non adesso, dovevo prima parlarne con James e prima ancora capire se i miei sospetti erano veri. Se così era dovevo sapere anche chi era l’altro. Non potevo immaginare che lo avrei scoperto tra meno di due secondi.
<< Jessie! >> sentii infatti una voce maschile chiamarla e mi sporsi oltre di lei per vedere chi era stato. Vidi venire verso di noi un gruppo di Tassorosso e non appena notai che in prima linea c’era Derek Corner, il ragazzo che mi aveva colpito con il bolide, mi irrigidii all’istante. Lo stesso fece Pepper e ci scambiammo uno sguardo d’intesa. Che anche lei avesse il mio stesso sospetto? Era forse lui il rivale di James?
Lo sguardo di Jessie si era illuminato e sorrideva radiosa mentre si alzava in piedi << Ciao Derek! >>
<< Voi siete amici? >> chiesi guardando stralunata Jessie e Derek. La cosa non mi piaceva …
<< Sì, qualche problema Black? >> chiese Corner, scontroso come al solito, squadrandomi da capo a piedi. Che aveva da guardare il damerino?! Lo guardai storto, ma mi limitai a un’alzata di spalle, come a fargli capire che problemi non ne avevo e tornai al mio mutismo. Ma guarda te se dovevo pure farle da baby setter a sta’ cretina! << Da quando frequenti Renette Black? >> chiese lui alla mora come se io non fossi presente << Del “tradimento” di Finnegan lo sapevo, ma da te non me l’aspettavo >>
Lei rispose a tono: << Da quando sto col suo migliore amico, forse? >>
<< Non mi piace, né lei né tantomeno lui … >>commentò il Battitore con uno strano tono … era geloso? La cosa mi piaceva sempre meno …
Lei rispose con decisione e astuzia: << Per fortuna non deve piacere a te >> fece lei acida, incrociando le braccia al petto ma sul suo viso rimase uno strano sorriso << È il mio ragazzo e a questo proposito credo di dover reclinare la tua offerta di vederci da Madama Piediburro >>
<< E perché mai? >>chiese Derek evidentemente dispiaciuto, mentre io mi facevo più attenta. Che offerta? Che dovevano fare quei due da Madama Piediburro?
<< A James non va >>fece lei titubante, come se si sentisse in colpa, forse anche per via del mio sguardo. Il mio cervello stava pian piano decodificando tutto e forse questa nuova consapevolezza traspariva dai miei occhi.
Derek fece una smorfia << Lui non era invitato infatti! >> rispose alzando la voce.
<< Non potevo venire senza dirglielo >> gli fece notare Jessie ma con poca convinzione<< Non dirmi che sei geloso Derek … >> e fece una strana risatina. Sembrava tanto una di quella che fanno le ragazze sceme per filtrare con il ragazzo che piace a loro e la cosa mi piaceva sempre meno. Pepper mi lanciò uno sguardo strano: in quel momento capii che pensava ciò che pensavo io.
<< Non sono geloso >> rispose Derek imbronciandosi e arrossendo imbarazzato. Che fine aveva fatto quel troll di montagna che mi aveva quasi ucciso? Chi era questo tipo che si imbarazzava davanti a una ragazza? Il Derek buono, però scomparve in pochi secondo, tornando odioso come prima<< Ma coma mai Potter non vuole? Non dirmi che Mister Boccino D’Oro teme il confronto, forse perché sa di non essere un vero uomo! >> quel tipo mi stava dando sui nervi. Io credevo che i Tassorosso fossero tutti dei bravi ragazzi o almeno l’amicizia con Pepper mi insegnava questo. Da dove saltava fuori sto pezzo di stronzo? << La sua spavalderia è solo una facciata, scommetto che in realtà è solo un codardo che teme che gli rubino la ragazza! >> aggiunse divertito e probabilmente avrebbe detto altro se io non gli fossi comparsa improvvisamente a pochi centimetri dalla faccia, scostando con violenza Jessie e spaventandoli entrambi a morte. Avevo ascoltato in silenzio fino a quel momento, ma ho sopportato fino ad un certo punto, poi sono esplosa quando ho finalmente capito cosa stava succedendo tra quei due. Stavano filtrando dannazione! Davanti a me! << Black >> mi riprese lui<< Che ti prende? Stavamo parlando! >>
<< Stavate filtrando vorrai dire! >> abbaiai furiosa girandomi poi verso Jessie mentre lui arrossiva piccato << È questa l’esperienza che avrei dovuto provare sulla mia pelle Hughs? >> Lei indietreggiò verso il tronco dell’albero, decisamente spaventata << Non si possono amare due persone! >> urlai mentre anche Pepper si alzava a correva verso il castello. Ero certa che stesse correndo da James o da Dominique, sapendo che furiosa com’ero erano le uniche due persone a cui avrei dato retta << Soprattutto se una delle due è James! Lui non merita questo, è un bravo ragazzo e lo sai anche tu, come puoi fargli questo? Usarlo per far ingelosire un altro? Dopo tutti gli sforzi che ha fatto per conquistarti? >>
Jessica abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole << Mi dispiace … >> mormorò ed io non ci vidi più.
La presi per un braccio e la gettai di forza a terra, facendole certamente male << Black >> mi urlò il Tassorosso prendendomi per una manica della divisa << Che cazzo fai?! >> Per tutta risposta io mi districai dalla sua presa e recuperai la bacchetta dalla tasca del mantello. Pima che lui potesse difendersi gli lanciai uno “Stupeficium” in modo da stordirlo per po’.
A quel mio gesto violento anche Jessica smise di lamentarsi.
<< Renè, cos'è successo? >>la voce di Dominique mi riscosse dai miei pensieri e mi voltai verso di lei. La vidi correre nella mia direzione seguita a ruota dal resto dei Malandrini.
Io non ebbi il coraggio di guardarli negli occhi e mi rivolsi solo alla ragazza: << Vieni con me, subito! >> le dissi (o meglio, ordinai) mentre velocemente mi muovevo dalla parte opposta, ma comunque verso il catello, per non incontrare lo sguardo furente e confuso di James.
<< Jessie, stai bene? >>lo sentii chiedere agitato alla sua ragazza. Al mio ritorno avrei dovuto affrontarlo, avevo appena peggiorato i miei problemi, ma in quel momento avevo solo bisogno di calmarmi e Dominique era il mio tranquillante ormai da cinque anni.
[Fine Flash Back]
 
Ed ora eccomi qui, dilaniata dal mostro verde ma ancora viva. Con il mio racconto (quello cominciato al primo capitolo, ricordate?) sono finalmente giunta al presente: ora avete capito perché mi nascondevo dal mio migliore amico, vero?
Ho fatto una stupidaggine e ora ne pagherò le conseguenze, gli occhioni azzurri della mia amica bionda seguono ogni mio movimento cercando un modo qualunque per aiutarmi. Mi rendo conto di tremare come una foglia, sono scossa da fremiti di rabbia e frustrazione, ma non riesco proprio a fermarmi << Cos'è successo di tanto grave Renè? >> mi chiede ansiosa, Dominique, osservandomi preoccupata << Perché tanta agitazione? >>
<< Ho visto Derek Corner filtrare con la ragazza di James >> dissi solo.
Dominique voleva fare la finta tonta << Filtrare? Forse è esagerato come termine >> mi disse ridacchiando ma la voce era incerta << Io so solo che sono in rapporti di amicizia fin da quando hanno incominciato la scuola cinque anni fa, forse anche da prima perché so che abitano nella stessa zona e che le madri sono molto amiche … >>
Io sospirai sconsolata << Non puoi farmi un riassunto e dirmi velocemente cosa sai, vero? >> le propongo io continuando ad andare su e giù per il bagno.
Dopo averla rapita dal giardino, infatti, l’ho trascinata nel bagno di Mirtilla Malcontenta, sempre deserto, in modo da poterla interrogare in pace. Dovevo ringraziare la mia buona stella se ora quel fantasma pettegolo non fosse lì a dar fastidio << Qualche anno fa’ i genitori Jessica hanno avuto dei problemi e si sono separati. >> incomincia la bionda accavallando le gambe lunghe come se fosse seduta al bar a spettegolare, cosa che in un certo senso stava facendo << Sembra che il padre si sia stancato perché la madre, una certa Cho Chang, frignava troppo >> si mise un dito sulle labbra come per cercare di ricordare meglio i fatti<< Si dice anche che fosse una “fontana” già ai tempi della scuola e mio zio Harry possa confermarlo, perché sembra sia una sua ex … >>
<< Arriva al sodo Dominique! >> quando incominciava a parlare non si fermava più. Se non l’avessi zittita mi avrebbe detto vita, morte e miracoli di tutti i parenti della Hughs senza avermi neanche accennato ciò che veramente volevo sentire << Cosa centra Derek in tutto questo? >>
La biondina riabbassò la gamba e si lisciò la gonna della divisa con le mani << Lui era il migliore amico di Jessie. L'ha aiutata a superare il trauma della separazione dei suoi >> mi spiega, stranamente rapidamente, Dominique << Ma in realtà lui è innamorato di Jessie da sempre e lei ... molto probabilmente ama sia James che Derek … >> mi rispose Dominique chiudendo gli occhi con forza, come a volersi allontanare momentaneamente da me.
Conosce già la mia reazione, che non tarda ad arrivare << Impossibile! >> urlo immobilizzando i piedi al suolo di colpo.
<< Renè ... >>mi supplica guardandomi con i suoi occhioni azzurri << Ti prego non … >>
Ma non lascio finire << James lo sa? >>
Lei sospira. Non vorrebbe rispondermi perché già sa che ciò mi dirà non mi piacerà ed io inizio a tremare << No … >> mi dice << Ma Frank sostiene che lo sospettava la già da un po’, perché avrebbe espresso più volte questo dubbio a lui e Fred >>
<< Ha espresso questi suoi dubbi a Frank e Fred e non a me? Sono la sua migliore amica! >> le dico con voce sconvolta guardandola fosso.
<< Ti avrebbe fatto davvero piacere sapere una cosa del genere? >> mi domandò a bruciapelo.
<< Questo non centra >> risposi io con stizza, picchiata dalla sua domanda.
<< Si invece! Tu non saresti stata oggettiva e lo sai >>mi dice guadandomi fisso e rimettendosi in piedi per poter reggere il confronto. Dom era più alta di me, anche se non di molto, ma comunque abbastanza per costringermi ad alzare la testa per guardarla negli occhi mentre lei continuava a parlare:  << James non è stupido. Sa bene che Jessica non ti piace e che tu non sopporti l’indecisione, soprattutto in amore >>
<< Oggettiva i miei cazzi! >>sbotto io con la mia solita “eleganza” ricominciando a camminare avanti ed indietro, anche per evitare i suoi occhi accusatori << Non ho rinunciato a combattere per lui solo perché una ragazzina frignona giocasse ad asso piglia tutto con il suo cuore! >>
<< Combattere per lui? >> domandò sconvolta<< In che senso? >>
La guardai con gli occhi sbarrati. Solo ora mi rendevo conto che mentre maturavo i miei sentimenti per James non avevo detto nulla a Dominique, alla mia migliore amica! Da che pulpito veniva la mia predica? Sospirai e finalmente dissi quelle parole ad alta voce: << Mi piace James Potter … e molto. Mi piace tutto di lui e io lo posso dire sul serio! Conosco ogni suo difetto e ogni suo pregio, ogni sua piccola fissazione e ogni suo minimo gesto. Posso capire tutto ciò che pensa solo da uno sguardo ma non mi ero mai soffermata su ciò che io pensavo di lui … e ora, ora è troppo tardi … >> Dominique mi guardò, sorridendomi tristemente e rimanendo a pochi passi da me, studiando l’espressione del mio viso. Odiavo quando s’improvvisava psicologa, anche perché era maledettamente brava. Il suo silenzio era un incettivo a continuare << Credo di averlo sempre amato, ma di non averlo mai ammesso nemmeno con me stessa >> dico infine. Ormai sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ansiose di uscire, ed io non le fermerò. Chiudo gli occhi, respirando profondamente, cerco di calmi. << Ho sempre voluto bene a tutti i Malandrini, a te, ad Albus … ma il legame con lui è sempre stato più forte. Non mi ero mai domandata il perché, l’avevo accettato e basta. >>sento una lacrima scorrermi sul viso e la mia amica trattenere il respiro << L’ho visto insieme a tantissime ragazze, del suo fan club e non … Ne ha avute tante, è un don Giovanni, lo sappiamo bene entrambe >> con la coda dell’occhio vedo Dominique annuire e continuo << Quando fui dimessa dall’infermeria, il giorno dopo la partita Grifondoro-Tassorosso vi raggiunsi nei sotterranei. Vidi James e Jessie uscire dall’aula e li ho seguiti … e ho assistito al loro primo bacio >> una morsa dolorosa mi si strinse attorno al cuore al solo ricordare quel momento<< In quel momento mi sono sentita morire; per la prima volta ho desiderato essere al posto della ragazza di turno, tra le braccia di James, a baciare le sue labbra … ho desiderato di sentirmi amata da lui, come lui amava Jessie. Per James, lei, era importante, me lo aveva detto, lo sapevo. Quella non sarebbe stata la solita storiella. Si era umiliato per conquistarla, non sarebbe finita molto presto. L’avevo perso per sempre. E mi sembrava che  il cuore mi si fosse fermato in quel preciso istante in cui ho visto le loro labbra sfiorarsi >>
<< Renè... >> mormora la bionda accarezzandomi i capelli, come farebbe mia madre o mia nonna.
<< Se lui è felice io ... io sono infelice comunque, non posso fingere di gioire per lui, non ne sono capace, ma  James non si merita questo! Non posso aspettare che quella Corvonero del cavolo gli spezzi il cuore per far ingelosire un altro! >> ora piangevo per davvero, non più sporadiche lacrime, ma un vero pianto disperato, dovuto all’incurabile dolore di un cuore spezzato. Mi coprii gli occhi con le mani per nascondere, almeno parzialmente, la mia umiliazione.
<< … Oh, Renette ... >> sussurra nuovamente Dominique abbracciandomi con forza, stringendomi tra le sue braccia come solo lei sapeva fare << Si risolverà tutto vedrai … Tutto … >>
Era una bugia, lo sapevamo entrambe, ma nessuna delle due osò dir nulla e continuammo a restare abbracciate per diversi minuti, forse ore, finché io non mi sentii pronta per ritornare al dormitorio.
Pronta per affrontare James …





The Fred’s Hollow:
Sono in ritardo lo so XD, ma per una buona ragione. Purtroppo i problemi per il prossimo capito a che vi ho accennato la volta scorsa non sono ancora stati risolti, non del tutto per lo meno. Il quinto capitolo è ancora in fase di restauro ergo potrebbe subire dei ritardi anche quello. In più sto lavorando su altre storie u.u, mi sono venute grandi idee per una long ambientata nell’universo di Percy Jackson. Una lì l’avevo già cominciata, ma poi non mi piacque più come stava venendo e la abbandonai … in realtà dovrei decidermi a cancellarla ^^’’’
Comunque credo che questo non vi interessi, quindi passo avanti. Come vi è sembrato questo capitolo? Purtroppo persino io mi sono resa conto che non è il massimo dell’originalità a sembra una brutta copia di altre 3000 presenti in questo sito e non, ma volevo precisare che è un comunque un momento importante della trama e che non potevo tralasciarlo u.u
Spero solo che non sembri sul serio troppo una copia XD e che non siate annoiati a leggerlo.
Mi fate sapere cosa ne pensate ok? XD
Ora, però, il consueto ringraziamento a tutti quei santi che continuano a seguirmi e che mi hanno fatto la grazia di recensire.
In più volevo chiedere perdono in caso di eventuali errori e lasciarvi la solita anticipazione, tratta dalla parte del quinto capitolo già sistemata:
 
[…] Senza neanche rendermene conto assunsi un’espressione pensosa, forse troppo, perché mio cugino Fred cominciò a guardarmi decisamente preoccupato dal mio silenzio. Mi osservò a lungo prima di prendere parola << James >> cominciò continuando a fissarmi con i suoi penetranti occhi neri << Sappiamo che sei arrabbiato, ma non è da Renè comportarsi così, quindi cerca di non ucciderla quando torna, ok? Comportati bene e cerchiamo di parlarle, ci sarà sicuramente una risposta plausibile >>
In automatico mi misi sulla difensiva, tutelando la mia ragazza: << Vuoi dire che Jessie mi ha mentito? >> gli chiesi furente << Stai cercando di dirmi questo, Fred?! >>
<< Sono sicuro che tuo cugino non voleva insinuare nulla di tutto questo >> commentò tranquillamente Frank, salvando l’amico dalla mia furia omicida e alzandosi per mettersi in mezzo a noi due prima che anche Fred se la prendesse per i miei modi bruschi << Ma solo che Renè deve aver avuto le sue ragioni per comportandosi così >> Povero, vecchio e caro Frank. Cercava sempre di fare da paciere tra noi tre teste calde. Ogni volta che cercava di farci ragionare faticava sempre per trovare la parole migliori per convincerci e nel farlo si passava sempre una mano tra i capelli biondi, che erano abbastanza lunghi. Il problema era che lo faceva troppo spesso, perché noi litigavamo sempre, un minuto si e l’altro pure. Prima o poi si sarebbe ritrovato pelato. Io e Fred eravamo arrivati a scommettere sull’età in cui avrebbe perso definitivamente i capelli. Io dicevo entro i quarant’anni, Fred era più cattivo, lui diceva entro i venti. […]
 
Come avrete già intuito nel prossimo capitolo vi attende una sorpresa XD. Ho notato che a molti di voi è piaciuto il James che ho creato, quindi ho deciso che la prossima volta, nonostante non sia un bonus, una parte del capitolo sarà dal suo punto di vista.
Infine vi metto le solite foto. Continuo a metterle anche se nessuno mi dice mai niente XD, spero che sia perché si ritrovano con i volti che ho scelto.
In questa puntata vi presento JESSIE:
http://www.hootface.com/file/pic/photo/2012/05/73c1d6eda774ffd432e1776f645ac38f.jpg
e DERECK CORNER: http://img.likecinema.net/images/movie/player/Ryan_Sypek_1280030917.jpg
Grazie di aver letto e alla prossima! Baci!

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Capitolo 7
*** Capitolo 5: La soluzione di tutti i miei problemi ... ***


I Rompicapi di Renè 

Capitolo 5
La Soluzione di tutti i miei problemi …     
   

 
<< Ho accompagnato Jessie alla torre dei Corvonero >> dissi raggiungendo sconsolato Fred e Frank in Sala Comune << Era così sconvolta che non riusciva neanche a risolvere l’indovinello per entrare nel dormitorio, ma fortunatamente sono sopraggiunte Rose e Molly. È entrata con loro >>
Fred alzò il capo verso di me. Il suo sguardo aveva qualcosa di strano, che non riuscii a decifrare, poi fece spallucce e disse << Molly e Rose? Credevo che le nostre cugine non andassero molto d’accordo >>
Non capivo come la cosa potesse interessargli tanto. Molly era la figlia maggiore di zio Percy e come Rose era finita in Corvonero. Le due non avevano mai legato granché, forse anche per via della differenza d’età (Rose aveva quattordici anni mentre Molly ne aveva diciassette), ma detto sinceramente non mi importava molto se ora avessero fatto pace, così ignorai l’affermazione e chiesi: << Renè e Dominique? Sono rientrate? >>
Le avevo cercate ovunque, urlando il nome di quella pazza dai capelli rossi ai quattro venti, ma non avevo ricevuto risposta, così ero tornato indietro, sperando che anche loro avrebbero avuto la stessa mia idea. Solo Frank mi rispose, rimanendo appoggiato alla spalliera del divano rosso su cui era comodamente sdraiato Fred << Non sono ancora tornate, James, ma sono certo che arriveranno a momenti. Prima o poi dovranno pur tornare >>
<< Mal che vada le vedremo a cena >> aggiunse mio cugino girandosi a pancia in giù sul divano per potermi guardare meglio.
Io diedi un calcio alla poltrona prima di abbandonarmi completamente su di essa. Che frustrazione!
Donne: perché non riesco a comprenderle? Eppure io sono James Sirius Potter, il ragazzo più ricercato di Hogwarts. Sono bello (con i miei bei capelli neri e gli occhi castani da cerbiatto), atletico (il più bravo Cercatore dei Grifondoro dai tempi di mio padre), discretamente bravo a scuola (non ho mai preso un Troll … non quest’anno per lo meno …), modesto (… questo forse no in effetti …) : sono le ragazze a cercarmi!
Con queste premesse pensavo che almeno io le donne potessi capirle. Ed invece nulla! Nada!
O meglio, è solo una la donna che non riesco a capire, precisamente quella psicopatica di Renette Black, la mia (ex)migliore amica, che ha quasi spezzato il polso della mia ragazza buttandola a terra.
Che cazzo le era preso? Perché ha fatto una cosa del genere? Non riesco proprio a spiegarmelo. Jessie mi ha dato una spiegazione in effetti, ma conoscendo Renè non mi sembra plausibile. Era più una cosa che avrei fato io e infatti ciò che mi ha detto Jessie non mi fa fatto proprio piacere, ecco. Quel Derek Corner prima o poi le prenderà, parola di Malandrino!
Comunque sia ne discuterò con lei non appena sarà di ritorno. Costi quel che costi entro sta sera io e la sociopatica saremo giunti ad una conclusione! Senza neanche rendermene conto assunsi un’espressione pensosa, forse troppo, perché mio cugino Fred cominciò a guardarmi decisamente preoccupato dal mio silenzio. Mi osservò a lungo prima di prendere parola << James >> cominciò continuando a fissarmi con i suoi penetranti occhi neri << Sappiamo che sei arrabbiato, ma non è da Renè comportarsi così, quindi cerca di non ucciderla quando torna, ok? Comportati bene e cerchiamo di parlarle, ci sarà sicuramente una risposta plausibile >>
In automatico mi misi sulla difensiva, tutelando la mia ragazza: << Vuoi dire che Jessie mi ha mentito? >> gli chiesi furente << Stai cercando di dirmi questo, Fred?! >>
<< Sono sicuro che tuo cugino non voleva insinuare nulla di tutto questo >> commentò tranquillamente Frank, salvando l’amico dalla mia furia omicida e alzandosi per mettersi in mezzo a noi due prima che anche Fred se la prendesse per i miei modi bruschi << Ma solo che Renè deve aver avuto le sue ragioni per comportandosi così >> Povero, vecchio e caro Frank. Cercava sempre di fare da paciere tra noi tre teste calde. Ogni volta che cercava di farci ragionare faticava sempre per trovare la parole migliori per convincerci e nel farlo si passava sempre una mano tra i capelli biondi, che erano abbastanza lunghi. Il problema era che lo faceva troppo spesso, perché noi litigavamo sempre, un minuto si e l’altro pure. Prima o poi si sarebbe ritrovato pelato. Io e Fred eravamo arrivati a scommettere sull’età in cui avrebbe perso definitivamente i capelli. Io dicevo entro i quarant’anni, Fred era più cattivo, lui diceva entro i venti.
<< Infondo non le ha fatto del male … >> aggiunse Fred riflettendo.
<< L’ha spinta a terra! >> sbraitai io innervosendomi di più << Se non le usciranno dei lividi sarà solo fortunata >> Questo in realtà non era vero. Se la mia amica rossa vuole farti davvero del male, l’unico modo che hai per uscirne sano e salvo è quello di scappare in Siberia e forse neanche allora ti salveresti. Lei può trovarti ovunque ti sei nascosto (conosce a memoria l’intero castello e la maggior parte dei passaggi segreti presenti sulla Mappa del Malandrino) e farti qualunque cosa, perché quel suo cervellino può competere con quello di qualsiasi Serpeverde in quanto a furbizia e crudeltà!
Non a caso è una Black.
Una volta aveva appeso Fred ad uno dei lampadari del terzo piano … in mutande … solo perché le aveva rovinato una maglia rovesciandoci sopra del succo di zucca. Voi penserete: “Ci credo! Succo di zucca! Quello macchia!” Ma vorrei ricordarvi, cari amici miei, che noi siamo maghi, un “evanesco” e la macchia scompare.
Se voleva poteva farle molto più male, a Jessica, in un certo senso l’aveva risparmiata, forse solo per non far arrabbiare troppo me. Quella ragazza dimostra il suo affetto in modi assai strani a volte, anche più strani di Pepper, che quando ti chiama razza di cretino decerebrato in realtà vuole dire ti voglio bene amico. O almeno così fa con me.
Mio fratello Al sostiene che Pepper in realtà vuole dirmi proprio quello che dice ma io non gli ho mai creduto  << Noi conosciamo bene Renè >> Frank, intanto stava continuare a parlare … scusate, mi distraggo facilmente<< E sappiamo bene che se avesse voluto avrebbe potuto farle molto più male >> che vi avevo detto? << Insomma, aveva a disposizione la sua bacchetta e un’infinità di sortilegi e maledizioni. Jessica ci ha detto che ha schiantato Derek, con lei poteva fare lo stesso. Poteva lanciarle una fattura. Perché non l’ha fatto? >>
<< Non lo so, non so perché non lo ha fatto. Credevo di conoscerla bene, credevo di poter intuire il motivo delle sue azioni, e invece mi sbagliavo >> risposi io abbassando tristemente lo sguardo, deluso dalle mia stessa parole, mentre quella nuova consapevolezza prendeva posto nei mio animo. Davvero non conoscevo Renè?
Frank mi diede una pacca sulla spalla << Se non la conosci tu non la conosce nessuno >> mi disse << Sono certo che quando ci avrai parlato capirai il motivo delle sue azioni >>
Io gli feci un sorriso amaro << Hai ragione Frank e intendo scoprirlo il prima possibile. Voglio capire cosa diavolo è successo! >> aggiunsi voltandomi di scatto dietro di me quando sentii il rumore del ritratto della Signora Grassa che si apriva.
<< James, non fare lo stupido come al solito e lasciala spiegare >> mi ammonì Frank prima che io mi alzassi rapidamente dalla poltrona, cercando di placare in anticipo la mia rabbia.
Io però non lo ascoltai (James Potter non ascolta mai nessuno) e puntando un indice accusatore verso Renè le dissi, non appena entrò con Dominique nella Sala Comune: << Signorina Black io e lei dovremmo fare quattro chiacchiere >> … dio mi pareva di essere la McGranitt!
<< Parla con le mie scarpe cretino! Io non ho nulla da dirti! >> mi ruggì contro Renè evitando agilmente il mio placcaggio e dirigendosi decisa verso camera sua, mentre Dominique raggiungeva in silenzio i miei amici sul divano.
<< Io si, però! >> ma mi ignorò e quando provai ad afferrarla era già troppo in alto sulle scale. Sbuffai ancora più nervoso di prima; purtroppo per via dell’incantesimo a protezione del dormitorio femminile (che si trasformavano in uno scivolo se un uomo provava a salire) non potevo raggiungerla, così non potevo fare altro che interrogare mia cugina. Mi girai verso Dominique e le chiesi: << Di cosa avete parlato? >>         
Lei però non mi rispose, abbassò gli occhi cerulei e prese a fissare il pavimento: << Non posso dirtelo … >> mormorò soltanto lei.
Io spalancai i miei, di occhi, incredulo << Come sarebbe a dire che non puoi dirmelo?! Sono tuo cugino Dominique! >> non mi aspettavo che confessasse tutto subito, ma che almeno provasse a spiegarmi qualcosa, almeno questo si! Credevo che mi avrebbe aiutato a capire.
<< Ma lei è la mia migliore amica! >> mi aveva urlato contro la ragazza, alzando lo sguardo verso di me, ora pieno di lacrime. Dannazione Dominique! I lacrimoni no! Non resisto! << Per colpa tua sta soffrendo davvero tanto >> continuò dopo un singhiozzo creando ulteriore confusione nella mia mente già incasinata << ed io non intendo peggiorare le cose. Se vuoi risolvere questo problema, non usare noi come se fossimo i tuoi gufi portalettere e parlale direttamente, di persona, come fanno le persone mature >> Frank le fu subito vicino e lei si lasciò stringere tra le sua braccia cominciando a piangere a dirotto, mentre il ragazzo la cullava dolcemente.
Io andai nel panico. Una cosa che non sapevo gestire erano le lacrime delle ragazze. Come si consolano le ragazze? Con gli uomini è facile, basta una virile pacca sulla spalla e si risolve. E’ un buon metodo per tutti, tranne che per Al, lui vuole parlare, ma è l’unica eccezione che conosco.
<< James! >> mi rimproverò Fred mentre cercavo, balbettando, di trovare qualche parola che potesse farla smettere di piangere << Dominique ha ragione. Lasciala stare, lei non ha colpe. Devi risolverli da solo i tuoi problemi con Renè … e non trattare troppo male neanche lei. Tu non te ne sarai accorto ma anche lei è una ragazza >>
Lo guardai stranito: non era da Fred essere così serio o preoccuparsi per Renè. Ma lui aveva ragione: dovevo discutere io con lei, ragionarci con calma e tranquillità. Trattarla come una ragazza (o come Al se preferite) a parlare con lei, non urlarle contro, non sarebbe servito a nulla se non a peggiorare le cose. Quella ragazza doveva essere impazzita di colpo, strillarle addosso non sarebbe servito, così presi una decisione: << Hai ragione cugino. Vado! >>
<< E’ salita nel dormitorio delle ragazze >> mi fece notare Frank << E noi ragazzi non possiamo salire quelle scale, ricordi? >>
Fu solo in quel momento che mi ricordai nuovamente dell’incantesimo sulle scale. Io, però, avevo trovato un modo alternativo di raggiungere i miei obbiettivi. Guardai il mio amico biondo sorridendo malandrino e gli dissi: << Come se questo, in passato, mi avesse fermato >> cacciai la bacchetta dalla tasca della divisa e pronunciai l’incantesimo: << Accio scopa >>
Si sentì un enorme frastuono provenire dalla cima della scale, poi una Nimbus 2023, nuova fiammante mi finì tra la mani. Era stato il regalo di papà per il mio compleanno. Mamma non voleva, ma lui era così felice per me quando ricevetti la spilla di capitano che fu disposto anche a litigare con lei pur di regalarmela.
Quando mi misi a cavalcioni della scopa sorrisi malefico. Renette Black non aveva scampo.

 

Intanto io, Renè, di tutto quello che era successo qualche piano più sotto, non ne sapevo nulla. Ok … non proprio nulla … diciamo che avevo origliato buona parte della conversazione. Ma quando Dominique era scoppiata a piangere non avevo resistito oltre e mi ero chiusa in camera mia. Ero davvero così egoista?
Stavo riversando tutte le mie pene d’amore su quella povera santa, che aveva per unica colpa quella di essere mia amica. Lo meritava davvero? Decisamente no!
Avrei fatto qualcosa per ricompensarla, giuro! Quando mi sarei calmata ci avrei pensato per bene, ma ora non riuscivo a non pensare a ciò che mi succedeva in quel periodo. Perché l’adolescenza deve fare così schifo? Perché dobbiamo avere degli ormoni che ci fanno innamorare dei propri migliori amici?
Stavo stesa sul mio letto. Il cuscino sugli occhi, cercando di non bagnarlo di lacrime amare. Volevo dormire, anzi no, sprofondare nel limbo. Far si che la terra si aprisse e mi inghiottisse all’istante. Ma più cercavo di riposarmi meno la mia mente voleva collaborare. Decisi, così, che era meglio uscire, magari usando la scopa così nessuno mi avrebbe vista, ma con la divisa ancora addosso avrei attirato comunque l’attenzione.
Mi misi in piedi e presi a spogliarmi con foga. La porta della stanza si aprì mentre mi stato togliendo la camicia e la figura di Lucy Weasley fece capolino dalla porta. Lucy era la sorella minore di Molly, un’altra cigana di James, e aveva la mia età. Condivideva la stanza con me, Dominique e un altro paio di ragazze. Come la sorella aveva i capelli castano scuro, quasi neri, mentre gli occhi erano azzurri, ereditati dal padre << Renette ma cosa sta succedendo? >> mi chiese curiosa << Ti ho sentito urlare prima e anche James ha preso a dare i numeri più del solito >>
Togliendomi anche la gonna le risposi << Non eri entrata per andare in bagno? >>
<< Ma veramente io … >>
<< Vai in bagno! >> * le urlai e lei, terrorizzata, mi ubbidì subito, chiudendosi a chiave nel bagno.
Ecco un’altra persona con cui mi sarei dovuta scure alla fine di tutte questa storia …
Rimasta ormai in intimo mi stavo avvicinando al baule per  prendere dei vestiti di ricambio quando la mia finestra si spalancò di botto. Io mi girai prendendo la bacchetta, pronta alla lotta contro un nemico sconosciuto, ma invece che un mago cattivo entrò la mia nemesi per eccellenza << Che ci fai qui, James? >> ero così sorpresa che mi ero perfino dimenticata di essere arrabbiata con lui.
<< Renè, si può sapere cosa cavolo hai fatto a Jessie? >> sbottò James sbattendo la scopa in terra con forza << L’hai terrorizzata! >>
Poca considerazione per la sua amatissima scopa, viso serio e furente, occhi seri e minacciosi … era arrabbiato per davvero!
<< Sei arrivato qui volando sulla tua scopa? >> chiesi evitando accuratamente di rispondergli.
<< Rispondi alla mia domanda Renette Black! >> mi urlò contro furente … Appunto …
Il nome completo, con tanto di cognome … eravamo davvero giunti a questo? ... Pei lui ero sempre stata Renè. “La mia piccola Renè” mi chiamava … e ora, per colpa di Jessie-Sono-Una-Frignona-Impicciona-Hughes, ero Renette Black?  Questo non potevo accettarlo!
Stavo quasi per rispondergli per le rime quando notai che lo sguardo di James era divenuto vacuo e privo di volontà. Stava fissandomi con occhi spalancati e bocca semiaperta. Per poco non sbavava!
Abbassai il mio sguardo seguendo il suo e fu allora che mi ricordai di essere ancora in biancheria intima << Che fai guardi? >> domandi mettendo le mani sui fianchi e non preoccupandomi minimamente del fatto che fossi seminuda davanti a un ragazzo. Ero talmente arrabbiata che il mio senso del pudore era andato a puttane già da parecchio tempo, avrei avuto il tempo di vergognarmi poi.
<< I-io  n-non ave-avevo intenz-ione … >> riuscì a sbiascicare James continuando a fissarmi << È solo che … >>
Roteai gli occhi infastidita dal suo tentennamento (ma anche decisamente onorata della cosa) << Che? >> lo incalzai.
Lui sembrò ingoiare un rospo prima di rispondere << Che … beh … quando ti sono cresciute quelle?! >>
Con “quelle” si riferiva ovviamente al mio seno, una terza scarsa ma comunque ben evidenziata da quel reggiseno nero di pizzo che mia madre mi aveva costretto a comprare. Giuro, mai avrei pensato che un giorno l’avrei ringraziata per quel coso scomodissimo e costoso che avevo addosso!
<< Quest’estate >> gli risposi senza riflettere, ma poi aggiunsi: << Sai com’è … sono una donna … a ogni donna prima o poi crescono le tette >> lo dissi con sarcasmo, ridendo della sua espressione scioccata. Il suo sguardo insistete, però, stava cominciando a mettermi decisamente in imbarazzo. Dovevo cambiarmi e uscire, non potevo affrontarlo, non ero emotivamente stabile per una cosa del genere, per affrontare un discorso con James, così cercai di mandarlo via << Ora, se tu fossi così gentile da uscire, mi vorrei cambiare >> il mio tono appariva fin troppo rude ma davvero, in quel frangente, non riuscivo ad essere più dolce.
<< Sei stata in intimo davanti a me per tutto questo tempo, un minuto in più non ci puoi restare? >> mi fece notare giustamente lui con voce saccente.
Così io gli risposi a tono: << Perché? Ti piace ciò che vedi? >>
<< Renè! >> ringhiò James. Sta volta lui arrossì sul serio, e se non fossi stata tanto arrabbiata con lui e divertita dalla scena, molto probabilmente sarei arrossita anche io << Sono un uomo >> aggiunse ancora  << È logico che mi piaccia ciò che vedo! >>
Quella frase mi lasciò basita; era la prima volta che James faceva capire che mi considerava una donna << Beh allora cerca di imprimertelo bene nella mente perché ora tutto questo ben di dio >> e mi indicai << Verrà coperto: non sai che vuol dire dover indossare un reggiseno col ferretto tutto il giorno, James! >>
Le sue gote si imporporarono leggermente. Ma lui era James Potter, non si arrendeva mai così facilmente e non si lasciava imbarazzare da nulla << Voglio sapere cos'è successo, Renè. Finché non parli non me ne vado! >> disse, infatti, deciso, incrociando le braccia al petto e guardandomi furioso.
<< Va bene, anzi va benissimo! Resta pure se proprio ci tieni, continua a goderti lo spettacolo, ma dopo non ti lamentare! >> risposi io stizzita << Ma perché, poi, lo chiedi a me e non te lo fai raccontare dalla tua cara Jessie cosa è successo, eh? >> sbottai, voltandomi di scatto di lato, per non guardarlo oltre in viso, portandomi le mani ai fianchi nudi con rabbia e frustrazione.
Il moro sbuffò e confessò: << Gliel’ho già chiesto >> continuava, però, a guardarmi con occhi sbarrati, potevo vederlo con la coda dell’occhio mentre tentava inutilmente di distogliere lo sguardo dalle mie forme, quantomeno ci stava provando! Cercava di fissare i miei occhi, ma il suo sguardo cadeva automaticamente sul mio corpo. Ogni volta arrossiva, chiudeva di scatto gli occhi e cercava di nuovo di guardarmi in viso e a quel punto la scena si ripeteva. Beh almeno mi trovava bella, forse anche di più, probabilmente avrei dovuto sentimi lusingata dal suo sguardo. Decisamente non si sarebbe lamentato.
<< A si? >> dissi io tornando a guardarlo e inconocchiando le braccia al petto. Questo gesto non fece altro che mettere i miei seni in mostra (lo feci non volendo, credetemi!) e James arrossì ancora di più riuscendo, sta volta, a fissare i suoi occhi nei miei. << E allora perché lo chiedi anche a me? Non dovresti considerare pura verità tutto ciò che esce da quella piccola boccuccia? >>
Un rumore di una porta che cigolava attirò la nostra attenzione. La zazzera castano scuro di Lucy fece capolino dal bagno << Renè … ora pos … >>
<< Torna in bagno! >> gridammo io e James in contemporanea.
Terrorizzata la ragazza ritornò a rintanarsi nel cubicolo. La sua apparizione aveva fatto calmare un po’ gli animi e sia io che il moro tornammo a respirare normalmente << Dovresti ringraziarmi, sai James? >> gli dissi allora con tono di sfida guardandolo dall’alto in basso (logicamente si fa per dire visto che è decisamente più alto di me) << Non le ho torto un capello alla tua Jessica, anche se l'avrei maledetta molto volentieri. Avevo una Fattura Orcovolante proprio sulla punta della lingua, che aveva una voglia matta di uscire, ma non l’ho fatto, sei contento? Ho fatto la brava bambina?  >> aggiunsi con tono esageratamente stucchevole, lo stesso che nella mia testa (ma non nella realtà) aveva Jessica Hughes, poi mi girai dandogli le spalle ed aprii il baule, già semi-scoperchiato, con un agile movimento del piede.
Solo a quel punto mi piegai, cominciando a rovistare alla ricerca di qualcosa da mettere. Alla fine mi arresi all’evidenza che non avevo nulla di particolarmente decente e tirai fuori un pantalone, delle scarpe da ginnastica rosse e il maglione che la signora Weasley aveva fatto per me a Natale dell’anno scorso (era azzurro con la mia iniziale rossa).
<< Il fatto è che non capisco perché mai tu abbia avuto quella reazione Renè >> mi disse lui fisandomi intensamente. I suoi occhi, di quell’incredibile castano dorato mi stavano trafiggendo l’anima << Diciamo che sono venuto a parlare con te perché volevo sentire l’altra campana … >>
Mi rispose con voce neutra, facendomi innervosire: << E lei che ti ha detto? Sentiamo! >> chiesi cercando di mantenere un tono calmo, ma comunque austero.
James rispose tenendo lo sguardo fisso sul mio viso, probabilmente imponendosi nuovamente di non guardare più in basso del collo: << Che avete incontrato quel Derek Corner in giardino >> aveva detto, però, il nome del Capitano Tassorosso, con un tono così rude da sembrare un insulto.
“Che due Corner”  
“Ma quanto sei Derek”
… Beh non suonavano male come offese, li avrei brevettati, anche se sinceramente avrei preferito qualcosa di questo tipo: “Mio dio, che Jessie che sei!” si, decisamente meglio!
<< E poi? >> chiesi spostandomi verso la parete sinistra della stanza, prendendo dei calzini rossi dal baule e iniziando ad indossarli. Era giunto il momento di coprire le mie nudità, o avrei mandato in fumo quel poco di cervello rimasto al primogenito del signor P.
<< Poi l'hai aggredita >> disse James << Le hai fatto male al braccio, sicuramente le verrà un livido enorme >>
Io scimmiottai ripetendo le sue parole utilizzando il calzino che non avevo ancora messo come marionetta << “Le hai fatto male al braccio” … “Le verrà un livido enorme” …  Ma chi se ne frega?! Perdono se ho rovinato la candida pelle di porcella della tua ragazza >> infilai il calzino con una tale energia che per poco non lo bucai << Potevo anche spezzarle il polso. So farlo, James e sai che so farlo! A Godric’s Hollow ho preso lezioni di judo, ricordatelo >> mia madre ancora rimpiange di avermi dato il permesso di frequentare quel corso …
<< Renè … >> sbottò James sconsolato << Non mi interessa questo! Se è per questo, come tu stessa hai detto, potevi anche lanciarle in incantesimo e non l’hai fatto. Quello che mi sfugge è perché tu le abbia fatto del male! >>
Lo guardai sconcertata, davvero non ci arrivava?
Non capiva che quell’ochetta lo stava usando per far ingelosire Derek?
<< E non ti ha detto dell’uscita ad Hogsmeade? >> rabbia, non sentivo altro << E dell’incontro con i suoi amici d’infanzia da Madama Piediburro? >> chiesi io senza rispondergli e alzandomi dal letto, afferrando con rabbia il jeans che avevo scelto prima << E che il suo “caro Derek” le ha chiesto di andare con lui? >> chiusi la lampo del pantalone così forte che quasi rischiavo di romperla.
<< Si, me lo ha detto, e mi ha anche detto di non aver accettato l’invito a meno che non fossi stato d’accordo ad andare pure io >> rispose lui con tono saccente, portandosi le mani sui fianchi, come se si aspettasse di aver vinto un'altra partita di Quidditch.
Così io, indossando velocemente la maglietta, aggiunsi cattiva << E che lui ha insinuato che sei un codardo? Che tu non sei in grado di essere un vero uomo? >>
Lui rimase in silenzio per qualche secondo, le braccia gli caddero dalla vita come pesi morti e guardò altrove, nuovamente imbarazzato << L'ultima battutina no, l’aveva omessa …  >> rispose infine tossicchiando per il nervoso. Si morse un labbro e provò a dire qualcosa << Renè ... >> ma io lo interruppi con un gesto della mano.
Lo guardai un po’. L’argento dei miei occhi si confuse con l’oro dei suoi, ma poi la frustrazione e la delusione presero il sopravvento. La rabbia era sbollita, era rimasta solo la tristezza e la rassegnazione: << Sai James, ero felice che tu finalmente avessi trovato qualcuno, che avessi smesso di barcamenarti tra una ragazza e un’altra … ma è da idioti, da veri deficienti, voler scusare quella ragazza >> feci anche un gesto con la mano, indicando il vuoto come se fosse stata presente anche Jessica << Quei due stavano praticamente flirtando davanti a me! >> mi sedetti sul letto e mi infilai le scarpe, allacciandole con quel poco di rabbia che mi era rimasta in corpo.
<< Magari hai frainteso … >> provò a dire James, ma il suo tono non convinceva neanche lui.
A quell’affermazione io ridacchiai con sarcasmo << O magari sei tu ad avere gli occhi foderati di prosciutto! >> gli dissi mentre controllavo che il fiocco dei lacci fosse fatto bene.
Lui sospirò << Derek è un suo amico d’infanzia, la loro è una relazione un po’ strana. Sono un po’ come me e te >>
Quelle sue parole mi fecero più male del bolide di lanciatomi da Corner << Non è vero. Non è assolutamente vero! >> risposi alzandomi di scatto e  portandomi di fronte ad James. Ora lui era più alto di me solo di poco, ma solo perché il rialzo delle mie scarpe era almeno di cinque centimetri. << Noi non siamo come loro. Di sicuro non proviamo i loro stessi sentimenti … non tu per lo meno … >> aggiunsi le ultime parole senza pensarci e con voce talmente roca che James non mi sentì.
<< Forse perché loro sono più uniti di noi >> mi disse infatti lui, trafiggendo quel poco che era rimasto integro del mio cuore con un lama affilata e un’infinità di spilli contemporaneamente.
Il dolore superò la rassegnazione << Cosa cazzo stai dicendo?! >> esclamai esterrefatta, passandomi nervosamente una mano tra i capelli << Più uniti di noi sono soltanto due cani che si accoppiano >> la metafora lo fece ridere e se la situazione non fosse stata tanto seria probabilmente avrei riso anche io, ma continuai imperterrita << Anche perché se fossero stati uniti anche solo la metà di noi non ci saremmo trovati in questa situazione e Miss Indecisione avrebbe scelto lui fin dall’inizio! >>
James mi guardò confuso << Ora sono di nuovo io che non capisco Renè. Cosa centra questo con ciò che tu hai fatto a Jessie?! >>
Gli occhi cominciarono a pizzare di nuovo, ma mi imposi di non piangere, di non sembrare debole davanti a lui << Ascoltami attentamente James >> gli dissi respirando a fondo << Tu ti preoccupi di quello che io ho fatto a lei, ma hai mai pensato a cosa lei abbia fatto a me? Io non sono per nulla pentita di come mi sono comportata >> scossi il capo e una miriade di fili rossi mi coprì momentaneamente la visuale << Non ho fatto nulla di male, ho solo difeso il mio migliore amico e lo rifarei senza problemi perché non è giusto che sia lei a fare questo a te! >> accompagnai il tutto con una serie di gesti frenetici delle mani. È mio solito gesticolare quando voglio esprimere un concetto importante.
<< Jessie mi ama >> mi disse il moro come se quella spiegazione potesse chiarire tutti i miei dubbi << non mi farebbe mai del male, almeno non intenzionalmente. È solo che vuole bene anche a Derek, è un suo amico >>
 << Come puoi essere così cieco?! >> avevo ricominciato a strillare << Sei un Cercatore per Merlino! Dovresti vederci bene! Lei è innamorata anche di lui! >>
Lui abbassò lo sguardo, rassegnato all’evidenza e questo mi fece rimanere basita. James lo sapeva, lo aveva capito, e nonostante questo era rimasto con lei. La amava così tanto da perdonarle un tradimento? Forse lui lo avrebbe fatto ma io no!
Io mai!
Quando il ragazzo tornò a guardarmi negli occhi confermò i miei pensieri dicendo: << E anche se fosse? >>
Questo mi mandò su tutte le furie: << Non si possono amare due persone contemporaneamente James! >> mi passai le mani tra i capelli stringendoli tra le dita << Il cuore è uno solo, e ti fa amare una persona soltanto! Se lei non è disposta a lasciare andare Derek è il suo cuore a dirle questo. Ama più lui che te! Lo capisci questo? >> Più tardi avrei dovuto ringraziare Pepper per quella perla di saggezza. Lei riusciva a spiegare concetti difficili con poche parole.
<< Beh, Jessica potrebbe avere una malfunzione genetica ed essere nata con due cuori >> mi disse James cercando disperatamente di cambiare argomento.
Io non la presi bene: << Non scherzare Potter! Tu meriti molto di più, io voglio solo che tu sia felice >>
<< E lo sono >> rispose James ma si vedeva che cercava di essere il più convincente possibile << Io sono felice con Jessie >> ripeté ancora, leggermente con più enfasi.
Io lo guardai rassegnata, domandandomi come facesse e non notare il dolore nei miei occhi << Se sei felice allora non c'è nessun problema >> mi girai richiudendo il baule con uno scatto per sorpassarlo e avviandomi alla porta.
<< Dove vai? >> mi chiese lui quando capì le mie intensioni.
<< Da Al, a quest’ora sarà in biblioteca a studiare >> risposi freddamente
Lui non si lascò abbattere dal mio tono e mi si avvicinò di qualche passo, forse per far sentire maggiormente la sua presenza << Perché da Al? >>
Non lo guardai nemmeno mentre rispondevo: << Perché si! >>
Lui grugnì ma comunque non demorse << Starà “studiando” con Pepper >>
Io sbuffai, davvero non capiva? Mi costringeva ad adottare le maniere forti << Allora andrò da Dominique, Scorpius, Lily … o chiunque altro non sia tu! >>
<< … Perché? >> Ma porco Salazar! Ci è o ci fa?
Gli lanciai uno sguardo obliquo e replicai nuovamente: << Perché si! >>
Lui mi lanciò lo stesso tipo di sguardo: << Perché mi rispondi così? >>
<< Perché si! >> … lo so, lo so, molto “maturo” da parte mia rispondere sempre “perché si” ma sul serio non ce la facevo più … tra l’altro perché cavolo continua a fare domande? Merlino,  oggi è il giorno dei perché?
James fece qualche altro passo verso di me ed io ne feci altri verso la porta, camminando all’indietro e allontanandomi da lui << “Perché si” non è una risposta! >> mi disse.
<< È l’unica che avrai da me! >>  risposi, ma lo dissi con voce tremante e lui ne accorse: << Mi … mi nascondi qualcosa? >> il suo tono era sconvolto, come se non potesse neanche immaginare che la Renè che conosceva potesse fare una cosa del genere.
<< Lo hai fatto anche tu >> gli feci notare a quel punto.
<< Ma poi te l’ho detto! >>
Quel botta e risposta non avrebbe mai avuto fine. Eravamo entrambi troppo orgogliosi e testardi per potersi arrendere << L’ho scoperto, non me l’hai detto James! >> la mia voce si era fatta più stridula.
Dopo una attimo di silenzio lui mi rispose distogliendo lo sguardo con un semplice << Dettagli … >>
Sbuffai infastidita << Nel mio caso non lo sono! >>
Gli occhi dorati di James si puntarono nuovamente nei miei e si chiusero come due fessure, squadrandomi con profondo << Che mi nascondi? >>
Fu in quel momento che feci la più grande, colossale ca*BIP*ta della mia vita. Non so cosa mi prese, so solo che tutta la rabbia e la frustrazione che avevo accumulato nel corso di quella conversazione presero il sopravvento ed esplosi: << Lo vuoi spere davvero James? Va bene, allora te lo dirò: la verità è che ti amo >> lo dissi con tale foga che dopo mi ritrovai ad ansimare per lo sforzo e l’emozione. Abbassai lo sguardo prima di aggiungere un mesto: << Ecco … l’ho detto … >> da parte di James non veniva alcun suono. Con la coda dell’occhio vidi che la sua bocca si era aperta in un’espressione di puro stupore. Lo avevo sconvolto, avevo sconvolto persino me stessa! Non è da tutti i giorni ricevere una dichiarazione d’amore da parte della propria migliore amica e lui non la stava prendendo molto bene.
Io, invece, mi sentivo benissimo.
Quel ingombrante peso che sentivo alla bocca dello stomaco sembrava essersi dissolto nel nulla, lasciandomi libera e finalmente leggera come non lo ero da mesi. Quella sensazione di pacatezza mi inebriò e continuai a parlare a raffica, senza riuscire a frenare la lingua << Ti amo, si! L’ho capitolo solo ora James, ma ti amo sul serio. Tu non vuoi ascoltarmi, tu non mi guardi neanche da lontano, non mi hai mai notata e ciò significa che dovrò continuare a vederti soffrire per colpa di quell’oca frignona della Hughes e soffrirò anch’io perché ti voglio più bene di quanto meriti … >> presi una pausa vedendo che il moro aveva cominciato a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua << … Molto più di quanto meriti >> aggiunsi calcando la voce sul “molto” << perché ti sei concentrato solo su te stesso, ignorando tutto ciò che riguardava me e miei sentimenti. Ho cercato di non fartelo capire, di non essere mai costretta a dirti ciò che provavo, ma arrivata a questo punto non potevo più starmene zitta, non potevo più rimanere ferma in un angolo a guardare mentre Jessie ti usava quando io avrei dato di tutto per poter essere guardata da te come tu guardi lei >> sentii gli occhi cominciare a pizzicarmi, alzai gli occhi solo per un secondo e poi li riabbassai aggiungendo un altro mormorio per concludere il discorso << Se ti vedo soffrire soffro anche io, quindi è meglio se non ti veda soffrire >>
<< In che senso? >> la sua voce pareva provenire dall’oltretomba tanto era lontana e spaventata. Aveva capito perfettamente ciò che io stavo intendendo ma non voleva capacitarsene, era ovvio.
Scossi il capo debolmente e sorrisi con tristezza << Nel senso che è meglio che non ti veda per un po’ James >>
Per lui fu come una pugnalata << Cosa? >> anche quel cosa pronunciato con tale disperazione fu per me come una pugnalata.
<< Hai capito benissimo >> replicai cercando di apparire forte e dura << Magari tra un anno o due riuscirò a stare nella stessa stanza con te senza sentire il cuore andare a pezzi >> feci per voltarmi ma lui mi afferrò il polso. La sua presa non era forte come al solito, ma tremava.
<< No Renè >> mi disse solo, cercando di impietosirmi, cercando inutilmente di convincermi a ripensarci. Ma lui mi aveva ferita troppo nel profondo con quel litigio, aveva preferito Jessie a me e non aveva avuto il coraggio di rispondere alla mia dichiarazione.
A quanto pare i Grifondoro non sempre sono impavidi e senza paure. Quel pensiero mi fece quasi ridere, ma la tristezza era troppo per lasciarsi andare alle risate << No lo dico io >> risposi liberandomi dalla sua debole presa << Dico basta. Ora va via per favore, questo è ancora il dormitorio femminile e Lucy è ancora chiusa in bagno >> mi chinai per prendere la scopa e gliela porsi senza guardarlo in faccia.
Lui la prese << Cerchiamo di parlarne … >>
<< No! >> gli dissi con voce decisa << Mi hai fatto toppo male. Per favore … va via … non voglio che tu mi veda piangere. Per favore James … >>
Almeno in questo caso mi ascoltò e uscì dalla mia stanza esattamente come era entrato, volando fuori dalla finestra. Mentre mi abbandonavo sul letto, piangente, sperai che quella fosse sul serio la soluzione a tutti i miei problemi, ma in cuor mio avevo sul serio paura che James fosse uscito definitivamente anche dalla mia vita oltre che dalla mia finestra …







The Fred’s Hollow:
Oh mio dio!
Perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, perdono, infinitamente perdono.
Ho fatto un ritardo assurdo, me ne rendo conto e a parte quella sfilza di perdono non so sul serio come chiudervi scusa. Spero solo che stiate continuando a seguirmi e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Forse l’avevo già accennato a qualcuno di voi che mi ha recensita ma avrete notato il “piccolo regalo” che vi ho fatto, inserendo un trafiletto con il punto di vista di James. Certo, non è molto, ma la mente contorta di James era troppo comica per essere ignorata ancora. Vi piace? Spero proprio di si e spero che questo possa far perdonare, almeno in parte, il mio terribile ritardo. Purtroppo tra esami e università che ricomincia è stato un parto pubblicare questo capitolo.
Anche per il prossimo si prevedono problemi, anche se una parte già l’ho scritta u.u, quindi la pubblicazione dovrebbe essere più veloce. Prima di lasciarvi, infatti, vi darò una piccola anticipazione del prossimo capitolo, che ne dite?
Ora, però, volevo come al solito, vi volevo lasciare con le foto dei personaggi, anche se, a quanto pare, a nessuno interessano XD
Negli scorsi capitoli vi ho già mostrato Renè, James, Scorpius, Albus, Pepper, Rose, Lily, Dereck e Jessie, quindi credo che questo sia il turno della migliore amica di Renè, DOMINIQUE:
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20121109214443/theislands/images/4/4e/Hayden-Panettiere6.jpg
e di un altro dei malandrini, FRANK: http://imstars.aufeminin.com/stars/fan/william-moseley/william-moseley-20090131-489162.jpg
Inoltre volevo anche ringraziare coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite:
1 - 
Avigail
2 - Betto99 
3 - 
Cate_Evans 
4 - 
Fedez my love 
5 - 
katy_potter 
6 - 
LadyShadowFire 
7 - 
Marypotthereads10 
Coloro che hanno messo la mia storia tra quelle da ricordare:
1 - 
hailey91 
2 - 
ValeryJackson
E coloro che hanno messo la mia storia tra quelle da seguire:
1 - 
Anonimadelirante 
2 - 
beno89 
3 - 
Betto99 
4 - 
eis_weasley
5 - Ginger Campbell 
6 - 
ilex94 
7 - 
LadyShadowFire 
8 - 
ladyw 
9 - 
Marina94 
10 - 
marta1995 
11 - 
Marty Evans 
12 - 
Moony16 
13 - 
moony_1906 
14 - 
nadia0 
15 - 
nightdream 
16 - 
Secretly_S 
17 - 
Secretly_S (che non ho capitolo come mai è segnata due volte o.o)
18 - 
solisoli_17 
19 - 
TerremotiAmbulantiWeasley 
20 - 
valepassion95 
21 - 
WikiJoe 
Cioè tutti coloro che nonostante tutti stanno continuando a seguire la mia storia. Anche se dovete insultarmi per il ritardo recensite ok? ^^ Tutto è un incentivo XD
Ora vi lascio, ma prima, come promesso una piccola anticipazione ….
 
[ … ] Eravamo giunti a un punto di non ritorno. Non potevamo più essere amici; a me non sarebbe più bastato nonostante la mancanza di James al mio fianco si faceva sentire come la mancanza di aria fresca. In cuor mio, però, sapevo che quell’apnea perenne sarebbe durata a lungo anche se Lily o Frank cercassero di farmi credere il contrario. Me li ritrovavo ovunque e stavo seriamente prendendo in considerazione l’idea di evitare anche loro due.
<< Dai Renè che passa tutto! >> mi diceva Frank.
<< Mio fratello è un troglodita >> aggiungeva Lily << È un vero idiota! >>
Ma detto sinceramente non avevo bisogno di sentirmi dire quanto scemo fosse il mio ex migliore amico, lo sapevo già da me!
Albus e Pepper non mi dicevano nulla, invece. La loro compagnia era piacevole e potevo passare almeno qualche minuto senza che il mio cuore piangesse amare lacrime. Pepper aveva quel suo strano modo di parlare di tutto e di niente contemporaneamente e Albus mi faceva da “traduttore istantaneo” e mi facevano ridere. Sentire le loro storie non mi faceva sentire altro e non nominarono James neanche una volta. Scorpius era semplicemente un soprammobile in quelle conversazioni, non mi parlava e quasi non mi guardava, ma da lui non potevo pretendere chissà ché! La sua situazione sentimentale non era poi tanto diversa dalla mia. [ … ]
 
Che ve ne pare? Cosa succederò secondo voi nel prossimo capitolo? Come si concluderanno I Rompicapi di Renè? Ormai mancano due o tre capitoli al massimo lo sapete?
Ç.ç …. Già mi mancate!
Fatemi sapere cosa ne pensate …. BACI!
 

* PS: Scusate la citazione a Camera Caffè ma adoro le scene in cui Luca e Paolo mandano Pippo in bagno! XD
PS 2: Chiedo scusa per eventuali errori di battitura u.u
PS3: Come avrete notato ho modificato il rating della storia e l’ho passato da verde a giallo. Certo, non ci sono scene di sesso o simile ma ho pensato che lo “strip” di Renè non fosse esattamente da rating verde, voi che ne dite? Ho fatto bene?

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Capitolo 8
*** Capitolo 6: La riconferma di tutti i miei problemi ... ***


I Rompicapi di Renè
 
Capitolo 6
La Riconferma di tutti i miei problemi …    

 

Le settimane che seguirono furono un inferno continuo. Perenne.
Sola e spaesata cercavo di ignorare ogni zazzera nera che mi veniva incontro, che si trattasse di James o meno. Ero terrorizzata da cosa potesse dirmi e non volevo sentire le sue patetiche scuse o i suoi tentativi di ritornare amici.
Eravamo giunti a un punto di non ritorno. Non potevamo più essere amici; a me non sarebbe più bastato nonostante la lontananza di James al mio fianco si faceva sentire come se mi mancasse l’aria fresca. In cuor mio, però, sapevo che quell’apnea sarebbe durata a lungo anche se Lily o Frank cercassero di farmi credere il contrario. Me li ritrovavo ovunque e stavo seriamente prendendo in considerazione l’idea di evitare anche loro due. << Dai Renè che passa tutto! >> mi diceva Frank.
<< Mio fratello è un troglodita >> aggiungeva Lily << È un vero idiota! >>
Ma detto sinceramente non avevo bisogno di sentirmi dire quanto scemo fosse il mio ex migliore amico, o che prima o poi il dolore sarebbe scomparso, lo sapevo già da me!
Albus e Pepper non mi dicevano nulla, invece. La loro compagnia era piacevole e potevo passare almeno qualche minuto senza che il mio cuore piangesse amare lacrime. Pepper aveva quel suo strano modo di parlare di tutto e di niente contemporaneamente, Albus mi faceva da “traduttore istantaneo” e mi facevano ridere. Sentire le loro storie non mi faceva sentire altro e non nominarono James neanche una volta. Scorpius era semplicemente un soprammobile in quelle conversazioni, non mi parlava e quasi non mi guardava, ma da lui non potevo pretendere chissà ché! La sua situazione sentimentale non era poi tanto diversa dalla mia e la “grande” considerazione che il biondino aveva di James la conoscevamo tutti.
Il più grande aiuto, però, mi veniva da Dominique. Lei si comportava in modo non dissimile da Albus e Pepper, ma la sua presenza era per me la più importante. In quei giorni divenne la mia roccia: con lei potevo permettermi di essere debole e di piangere sulle sue spalle quando lo intravedevo nei corridoi o lui provava a parlarmi a lezione.
Dominique e Fred lo placcavano ogni volta, allontanandolo da me in malo modo. << Lasciala in pace >> gli gridava la biondina << Hai già fatto abbastanza, non credi? >>
James li guardava male, lanciava a me uno sguardo supplichevole, ma poi girava sui tacchi e andava via.
Fred, invece, non diceva nulla, si limitava ad osservarmi con occhi apprensivi e la cosa era decisamente strana. Lui non era mai stato un tipo riflessivo e quel suo silenzioso proteggermi mi faceva sentire in imbarazzo … decisamente in imbarazzo …
 
Erano passate tre settimane dalla mia litigata con James e la scuola era ormai finita. Io ero già spaventata da ciò che le vacanze avrebbero portato con sé. Ero certa che il primogenito del signor P. non mi avrebbe lasciata in pace neanche un secondo, e non ci sarebbero stati né Fred né Dominique a scacciarlo.
Stavo riflettendo proprio di questo dopo essermi rintanata in un’aula vuota del terzo piano. Seduta su un banco, guardavo fuori dalla finestra non sapendo cosa altro fare. Buttarmi di sotto? Sarebbe stata una fine veloce e senza troppi ripensamenti. Ma l’immagine del mio corpo steso sull’erba mi fece desistere, era una fine poco nobile per una Black: noi di solito morivamo combattendo!
Potevo sempre infilarmi nella foresta proibita e farmi divorare da qualche bestiaccia … si, forse, era una buona fine per me …
<< Cosa ci fai qui tutta sola? >> una profonda voce maschile mi fece sussultare e mi voltai di scatto, ben sapendo a chi apparteneva. Dietro di me, appoggiato allo stipite della porta ci stava un bel ragazzo di colore con un sorriso malandrino sul volto: Fred Wesley II!
<< Che vuoi Fred? >> chiesi in modo in po’ brusco ma comunque sorridendo all’indirizzo del ragazzo. Di nuovo quello strano imbarazzo la fece da padrone quando mi resi conto che eravamo soli.
Non eravamo mai stati realmente da soli …
Lui mi fece un sorriso e si avvicinò di qualche passo << Quando ti deciderai a parlare con Jim? >> mi chiese a bruciapelo, facendomi alterare. Non era neanche entrato che già rigirava il coltello nella piaga, quel ragazzo non aveva la minima idea di dove il tatto stesse di casa!
<< Non sono affari tuoi >> risposi velocemente rivoltandomi verso la finestra e sperando in cuor mio che si decidesse ad andare via. Ma Fred non era mai stato famoso per il suo buonsenso e rimase lì a fissarmi. Sentivo i suoi penetranti occhi neri perforarmi la schiena e l’imbarazzo aumentò ulteriormente.
Che mi stava succedendo?
<< Si che sono affari miei >> mi rispose con risolutezza << Noi siamo i Malandrini >>
Quella sua frase mi fece ridere << Siete i Malandrini, vorrai dire >> mi morsi il labbro inferiore << Non sono più una di voi ormai >>
Fred non demorse, lui non era il tipo che si arrendeva facilmente, un po’ come James o come ero io prima di tutta questa brutta faccenda. << Lo sei anche tu, non essere sciocca! >> mi disse con rabbia.
<< Non più >> dissi con decisione << Non lo sono più oramai, non so neanche se lo sono mai stata davvero >> mi stupii da sola del mio tono di voce basso e depresso. Come era riuscito James a farmi diventare così? Poi mi diedi mentalmente della stupida. Non era stato James, ma io; ero stata io a trasformarmi in uno zombie incapace di ridere.
<< Non puoi smettere di essere una Malandrina, non tu! Sei l’unica nipote di Sirius Black! Scommetto che in questo momento tuo nonno si sta rivoltando nella tomba >> lo disse con enfasi, poi sentii i suoi passi e me lo ritrovai affianco.
Provai a cambiare argomento << Mio nonno non ce l’ha una tomba, è stato inghiottito dal velo nell’Ufficio Misteri, non ricordi? >> ma inutilmente, perché Fred mi lanciò un’unica penetrante occhiata che mi fece subito cadere nel mutismo più assoluto. Oddio, più assoluto no … sono pur sempre Renette Black per le mutande di Merlino! … Diciamo che mi zittì per qualche secondo. Lo osservavo solo con la coda dell’occhio, perché non distolsi lo sguardo dalla finestra, e risposi con tono piccato: << Lo so bene, cosa credi? >>
Fred colse la palla al balzo << E allora perché ti arrendi? >>
Un brivido mi percorse la schiena. Mi stavo arrendendo? Si, lo stavo facendo, avevo smesso di lottare nell’esatto momento in cui James era uscito dalla mia stanza lasciandomi alle sue spalle. Provai comunque a mentire << Non mi sto arrendendo! >>
<< Si invece >> mi corresse quello facendosi una mezza risata << E mi deludi facendo così >> prese un profondo respiro prima di continuare << Sai Renè … io ho sempre ammirato il tuo carattere forte e fiero. Questa specie di bambola senza sentimenti che ho difronte non sei tu, non è la vera te >>
Mi sforzai di guardarlo negli occhi e mi stupii di quanto fossero profondi. Mi potevo perdere in quel nero senza fondo << Ammirato? >> domandai in un sussurro.
<< Si >> mi confessò lui. Nei suoi occhi non lessi il minimo imbarazzo, anche se le sue gote si imporporarono leggermente << Litighiamo sempre ma ti voglio bene e lo sai! >>
Quella frase mi fece sorridere e anche un po’ commuovere: lui non diceva mai cose del genere << Si Fred, lo so >> e gli feci un carezza. Le sua pelle era diversa da quella di James.
Quella del mio ex amico era liscia e non aveva ancora segno di barba. Mi era sempre piaciuto questa caratteristica di lui: aveva uno di quei visi che rimangono giovani in eterno, ciò rispecchiava pienamente la sua anima. In quel momento sotto le mie dita, invece, sentivo i minuscoli peli che tentavano di crescere ma che Fred “sradicava” sempre, ogni mattina quasi.
Fred era più virile di James, molto più virile anche se non altrettanto bello. James aveva il vantaggio dei lineamenti marcati e delicati al tempo stesso che gli davano quell’aria da bello e dannato che piace a tutti, mente Fred aveva il fascino rude in un ragazzo selvaggio e indomabile. Due tipi di bellezza decisamente diversi, che forse sbagliavo a mettere a confronto. In realtà, però, era lo stesso Fred che si metteva a paragone con il cugino. La barba se la tagliava per somigliare a lui, era entrato nella squadra di Quidditch per essere come James, spesso usciva anche con le sue ex. Cercava sempre di somigliargli, anche se inconsciamente.
Mi lasciai sfuggire un sorrisino spontaneo. Aveva un qualcosa di ironico che qualunque cosa noi facessimo alla fine la nostra vita ritornava sempre a girare intorno a James, come se lui ne fosse il polo magnetico, il sole del nostro mondo. Ma io era solo la luna, avrei sempre riflesso la sua luce senza mai poterlo toccare. Solo in quel momento mi resi conto che quella stella aveva in Fred il suo secondo satellite, una seconda luna che girava attorno al sole James in continuazione.
Eravamo sulla stessa barca, ma lui cercava ti tirarmi su e di farmi salire su un’altra scialuppa, io che potevo, in modo tale che almeno uno di noi due si salvasse. << E allora lotta, non arrenderti >> mi disse infatti, prendendomi per la spalle << Non lasciare che questa apatia ti prenda come fa una malattia! >>
Scossi il capo. Il mio campo visivo fu occupato cha una cospicua parte dei miei capelli rossi << Non posso >>
Fred corrucciò le sopracciglia scure guadandomi stranuto: << Perché? Se vuoi lui prenditelo >>
A quelle parole sentii il mio viso andare a fuoco: << Fred! >> gridai scandalizzata, scostandolo da me <<  Non mi sembra il caso si parlare di questo, è imbarazzante! >>
Il ragazzo si lasciò sfuggire una genuina risata: << Renette Black che si imbarazza? Noooo! >> e si tenne lo stomaco per la troppe risate.
<< Non fare lo scemo >> lo rimproverai con tono stizzito. Non c’era proprio nulla da ridere, era imbarazzante parlare di queste cose, soprattutto con lui! << Non so neanche che potrei fare a prendermelo! >> aggiunsi incrociando le braccia al petto e distogliendo nuovamente lo sguardo, ancora troppo imbarazzata per guardarlo.
Fred smise di ridere quasi immediatamente e poi rimase in silenzio per un po’, poggiato mollemente al banco dov’ero seduta anche io. Guardava fisso la finestra, ma sicuramente mi osservava con la coda dell’occhio, come d’altronde stavo facendo io. Quel silenzio stava diventando opprimente quando lui se ne uscì con un:  << Fallo ingelosire >> e si girò verso di me con occhi da folle, mancava poco che gli uscissero fuori dalle orbite.
Io alzai un sopracciglio e lo guardai dubbiosa: << Con un ragazzo dici? >>
<< Con una ragazza non credo sarebbe efficace sai? >> mi prese in giro lui e a quel punto mi sentii un po’ imbecille << Anzi, potresti avere l’effetto contrario baciando una ragazza >> aggiunse poco dopo e a quel punto l’imbecille era lui quindi il calcio sul polpaccio che gli diedi subito dopo era del tutto giustificato.
Fred si allontanò da me massaggiandosi la parte offesa e mormorando maledizioni contro la sottoscritta in tutte le lingue che conosceva. Tra la sfilza infinita di suoni percepii solo un “avada-affanculo” e un “era solo un’opinione per la miseria” che io ignorai.
Solo quando si fu ripreso gli domandai: << E dove lo trovo una ragazzo carino che sia disposto a d aiutarmi, genio? >> dal mio punto di vista, la mia logica era schiacciante e la risposta che venne da Fred mi spiazzò del tutto.
<< Ci sono io >> mi disse solo, ritornando improvvisamente serio e “fascinoso” come poco prima. Sentii le mie guance andare a fuoco e l’imbarazzo crescere sempre di più. Il sorriso ammaliante di Fred mandò in pappa il mio cervello per qualche secondo e la mia fantasia prese a galoppare veloce e sfrenata come mai lo era stata. Mi immaginai una mia relazione con Fred, un futuro insieme a lui. Avrei potuto ridere di nuovo e scherzare, tornare felice e forse chissà, anche James sarebbe stato felice per me.
Fu a quel punto che la mia immaginazione subì una brusca frenata. Per quanto Fred fosse attraente, per quanto fosse divertente, per quanto fosse maledettamente simile a James, lui non era James e mai lo sarebbe stato.
Con Fred mai avrei potuto essere felice, perché nella mia mentre sarebbe sempre stato paragonato a Lui e avrebbe sempre perso, perché nessuno, per me, sarebbe stato come James Potter.
In realtà avevo solo quindici anni, forse mi sarei innamorata altre volte, forse sarei potuta tornare felice di nuovo ma non ora e non con Fred che con la sua impressionante somiglianza caratteriale con James, ma al tempo stesso quella sua diversità fisica, non avrebbe fatto altro che ricordarmi lui e riaprire ad ogni sorriso, ad ogni bacio quella vecchia ferita che così non si sarebbe mai rimarginata.
Gli ingranaggi del mio cervello presero a muoversi a ritroso, ritrovando la strada della ragione. Dovevo cercare subito di smorzare questa situazione o avrei perso due amici al posto di uno, così la buttai sullo scherzo: << Ho detto carino >>
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli scuri ridacchiando << Hahaha divertente … davvero … >> ma non sembrava esserla presa sul serio.
Io sospirai, convinta che il pericolo fosse scampato e che la sua fosse solo una battuta di cattivo gusto. Ne aveva fatte davvero molte nel corso degli anni, quindi la cosa era altamente probabile. << Dai che scherzo! >> gli dissi bonaria << Ma non sei il tipo, lo sai >>
Lui sospirò e sorrise mestamente, con un misto di tristezza e rassegnazione: << Purtroppo lo so … >>
<< Purtroppo? >> nuovamente  la mia testa cominciò a vagare da sola e pian piano ricollegai tutti i pezzi del puzzle.
Cari i miei lettori, se ben vi ricordate nel primo capitolo di questo rocambolesco racconto avevo ipotizzato che Fred potesse avere una cotta per me … beh io scherzavo! Manaccia a Merlino, non credevo che fosse vero! Mi era venuto il sospetto, ma insomma … è Fred!
Lui si voltò nuovamente verso di me. I suoi occhi di ossidiana mi perforarono l’anima da parte a parte, facendomi sentire in colpa come mai lo ero stata in vita mia e come voi ben sapete di cose di cui sentirmi in colpa ne avevo fatte eccome! << Non sei l’unica a esserti presa una cotta per un tuo amico sai? >> mi disse e una dolorosa morsa mi si chiuse intorno al petto.
Di nuovo nella mia mente si formò l’immagine di me e lui insieme ma dietro di lui, a guardarmi torvo, c’era sempre il bel viso di James.
Scossi il capo e poi lo abbassai, colpevole. Rimasi in silenzio per qualche secondo e poi tornai a guardarlo negli occhi. Ero una Grifondoro, la casa dei coraggiosi, dovevo trovare quella forza necessaria ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, anche se ciò mi faceva sentire un verme.
Mi ero comportata da vera egoista, concentrandomi solo su me stessa e sui sentimenti che provavo verso James, ignorando completamente ciò che succedeva nella vita degli altri.
Avevo ignorato Lily e la sua sempre più evidente cotta per Scorpius Malfoy, avevo ignorato lui e il suo dilemma amoroso, avevo ignorato Albus, Pepper e il loro rapporto fatto di sguardi nascosti e parole non dette. Ma soprattutto avevo ignorato quelli che dovevano essere i miei migliori amici, come Dominique innamorata di Frank ma troppo testarda per ammetterlo, come l’appena nominato Frank a sua volta innamorato di Dominique ma troppo timido ed insicuro per farsi avanti, come Fred, sempre silenzioso e schivo, introverso ma al tempo stesso casinista come non mai.
Come avevo fatto a non notare nessun cambiamento da parte sua? Eppure i segnali li avevo avuti! All’improvviso si preoccupava per me e andava anche contro il suo “gemello” James pur di difendermi. Ma io avevo pensato solo a me, a lui e mai agli altri. << Che brutta persona che sono … >>
Mi ritrovai a mormorarlo senza volerlo e strappai a Fred una mezza risata << Non sei affatto una brutta persona >>
Sentivo gli occhi pizzicarmi << Si invece! >> strillai << Fred io … non lo immaginavo … ma avrei dovuto, questo non mi giustifica. Mi dispiace. >>
Lui scosse la testa << Tranquilla, infondo è meglio così. >> Mi fece un sorriso e per quando strano potesse sembrare pareva sincero << Tu è Jim vi appartenete, è con lui che devi stare >>
<< Ma … >> tentai di ribattere, ma inutilmente perché Fred mi zittì con un gesto della mano.
<< Ho detto tranquilla, sei uno schianto, è vero, ma ce ne sono tante belle come te sai? >> questa battuta sciolse la tensione e mi fece ridere, non di cuore ma risi << E ho bisogno di qualcuno che sia meno pazzo di me >>
Storsi le labbra per quell’aggiunta ma non replicai << Ho ferito i tuoi sentimenti >>
Lui fece spallucce << Non più di quanto non abbiano già fatto altre ragazze >> ammise << Mi piacevi molto, è vero, ma sei stata solo una cotta, che ora è passata >> mi sorrise di nuovo raggiante e comprensivo, serio come non lo vedevo da molto. In quel momento ero davvero orgogliosa di lui, di com’era diventato: era maturo. Scherzava e faceva il cretino, ma era un uomo ora. Se solo mi fissi accorta prima di lui forse le cose sarebbero andate in modo diverso e mi sarei innamorata di lui invece che di James. << Sta di fatto che capisco bene cosa si prova quando la persona che ci piace ama un altro  >> aggiunse << quindi se me lo concedi vorrei aiutarti >>
La sua proposta mi incuriosì << E come? >>
Se poteva aiutarmi fosse accettare un suo aiuto non sarebbe stata una cattiva idea << Potrebbe funzionare farlo ingelosire >> disse << magari usando me! >> … ok mi rimangio tutto, è una cattiva, anzi pessima idea!
Cercai di dissimulare l’imbarazzo << Non credo che sia il caso, Fred >> dissi.
<< Senti … so di non essere James, Renè, e so cosa tu provi per lui. Di certo non è paragonabile a ciò che provi per me, ma ti ripeto che capisco ciò che provi e ribadisco che mi piacerebbe aiutarti >> il suo tono era sincero e lo era anche io suo sguardo. Era francamente disposto ad aiutarmi, anche a costo di litigare con James probabilmente.
<< Oh Fred io … >> la sua proposta mi allettava ma non mi convinceva del tutto.
<< Smettila di scusarti e fatti aiutare! >> disse infine con voce alterata ma comunque allegra << Non provo più un sentimento romantico per te, ma ancora ti voglio bene, perché sei mia amica e nulla mi renderebbe più felice di vedere una mia amica felice, ok? >> mi mise una mano sulla spalla con fare affettuoso << Se insieme a un mio amico, poi, ancora meglio >> e a questo punto mi fece l’occhiolino.
Questo mi rincuorò, ma non di molto, mi sentivo ancora agitata e scombussolata << Sul serio ti è passata? >> chiesi con trepidazione.
Fred annuì con forza << Si Renè, anche se devo ammetterlo, stare con una bella ragazza come te, seppur per finta non sarebbe male >>
Rise di gusto, questo fece ridere anche me << Credi davvero che io sia bella? >>. La domanda mi uscì spontanea, senza che potessi fermarla. Mi ero sempre ritenuta una ragazza piacente e voi ben lo sapete, ma nessuno me lo aveva mia detto …
Lui rimase un attimo interdetto << Se lo credo? >> non ci pensò neanche un secondo << Certo! E non sono l’unico sai? >> di nuovo mi fece ridere, ma velocemente aggiunse << Allora che facciamo? >>
A differenza sua io ci pensai un po’. Cosa rispondere? Beh il mio istinto raramente mi aveva delusa quindi decisi di dargli retta anche in questo frangente: << Non credo sia il caso di fingere una cosa del genere Fred, non mi sentirei a mio agio >> e mi strinsi nelle spalle.
Sta volta toccò a lui storcere la bocca << È per quello che ti ho detto vero? >> lo chiese, ma il suo sguardo diceva altro, che già conosceva la risposta.
Io sorrisi divertita << Anche … ma grazie per averlo fatto >>
Fred rispose al mio sorriso << Figurati >>
Non so cosa mi spinse a farlo ma mi lanciai verso di lui abbracciandolo stretto. Si era dimostrato un vero amico nei miei riguardi e dimostrargli il mio affetto in quel modo era il minimo da parte mia.
<< Ehi vacci paino >> mi disse staccandomi a forza da lui << Non solo mi soffochi, ma tu appartieni a mio cugino, quindi non abbracciarmi così o potrei perdere il controllo >>
Solo con questa frase riuscì a farmi tornare il buon umore, così risi, sta volta sul serio, e gli diedi uno schiaffetto sul braccio << Smettila di fare lo scemo >> lo rimproverai scherzosamente.
<< Credo mi sai difficile >> si derise lui << Ma che mi dici? Un bacio me lo dai? Un premio per il mio buon cuore >>
Alzai un sopracciglio e gli diedi un altro colpo, sta volta un pugno, nuovamente sul braccio << Cretino >>
A quel punto Fred mi si avvinò un le labbra a canotto << Su dai non farti pregare >> mi disse ridendo. Era un chiaro gesto scherzoso, stava facendo finta di volermi baciare, ma destino volle che proprio in quel momento la porta dell’aula dove ci eravamo rintanati si aprì di botto. Io e Fred ci girammo di scatto ma senza allontanarci. Mi si gelò il sangue nelle vene.
Dalla porta fece il suo ingresso James Sirius Potter in persona. I suoi occhi nocciola, sempre così caldi e penetranti diventarono due lastre di ghiaccio non appena ci videro. La sua mascella era contratta e stinse forte le mani a pugno. Pareva pronto  a picchiare qualcuno.
<< … Ah scusate >> disse solo con voce glaciale << Stavo cercando te, Renè. Volevo parlarti ma non sapevo avessi compagnia. Non volevo interrompere nulla >> e senza aspettare una risposta da parte nostra si girò sui tacchi e sparì oltre la porta dell’aula.
Pareva che prima di andarsene ci avesse lanciato l’incantesimo “Pietrificus Totalus”, perché sia io che Fred rimanemmo fermi e immobili come ci aveva trovato. Lui non so cosa stesse pensando e anche di James non ero sicura (forse pensava che ero un’ipocrita, che prima mi dichiaravo a poi cadevo tra le braccia del suo migliore amico) ma io avevo il vuoto totale nel mio cervello. Non sapevo proprio cosa pensare.
<< Ops, problema … >> fu il commento imbecille di Fred a farmi ritornare con i piedi per terra. Mi allontanai di scatto da lui per poi spintonarlo anche più lontano << Tuo buon cuore un corno! >> esclamai << Hai peggiorato la situazione idiota >>
<< Che ne sapevo che sarebbe entrato >> si giustificò lui, ma intanto rideva visto che a quanto pare il suo cervellino da bradipo trovava la cosa molto esilarante << Non è stata una cosa voluta, giuro! >>
Io digrignai i denti e gli feci una linguaccia prima di uscire a passo svelto dall’aula.
Non era davvero colpa di Fred ma al momento ero arrabbiata col mondo. Quest’episodio non faceva che dare la riconferma di tutti i miei problemi!




The Fred's Hollow:
Salve! Chi non muore si rivede eh?
Chiedo infinitamente perdono per tutto il ritardo accumulato anche se già so di non essere giustificabile. Tra università, feste natalizie, parenti e altro ancora non ho avuto il tempo di concludere questo capitolo fino a ieri sera. Oggi l'ho rivisto e subito ho voluto pubblicarlo.
Chiedo di nuovo venia e spero vivamente che questo mio immenso ritardo non vi abbia fatto desistere dal continuare a leggere la mia storia.
A questo propostito vorrei comiciare ringraziando: 1 - 
AmIHappy, Anonimadelirante beno89Betto99Clary_Hermdobby98eis_weasley elil2Ginger Campbell ilex94kimera77, ladyw Maddi97Marina94marta1995 Marty Evansmki90 Moony16moony_1906nadia0nightdream, Polvere negli occhi, Secretly_S solisoli_17 TerremotiAmbulantiWeasley valepassion95WikiJoe WLaNutella che hanno messo la mia storia tra le seguite. 

Betto99,Bieber_Hug, Cate_Evans, Clary_Herm, Eltanin Adelaide Malfoy Fedez my love, WLaNutella writing che l'hanno messa tra le preferite.
hailey91Polvere negli occhi e ValeryJackson che l'hanno inserita tra le ricordate.
Ma soprattuto un grazie enorme a 
Eltanin Adelaide MalfoyPolvere negli occhimki90piccola_cullenTerremotiAmbulantiWeasleyAvigailWLaNutellaCate_EvansFedez my loveGinger Campbell e Clary F che mi hanno fatto l'immenso onore di recensire e son le loro parole mi hanno riempito il cuore di gioia.
Spero vivamente che continuaranno a recensire nonostante il ritardo e che a loro se ne aggiungano altri. Mandatemi anche a quel paese XD basta che mi facciate sapere cosa ne pensate hahah.

A questo proposto, che ne pensate di questo capitolo? È un po' strano vero?
Prima che qualcuno me lo chieda ve lo dico già: anche io avevo pensato di far mettere Renè con Fred. Immagino che molti di voi ci abbiano pensato, ma mi sono resa conto che così facendo Renè sarebbe andata OOC e avrei reso la storia troppo banale e commerciale. Anche se queste mie indecisioni la data di pubblicazione e slittata di un mese quasi. Lo so, di nuovo questa non è una giustificazione ^^''', sorry!
Sta di fatto che credo che la mia protagonista sia bella proprio perchè determinata e anticonvenzionale, quindi ho deciso di farli rimanere solo amici. La sua situazione con James, però, si è complicata e chissà se alla fine come andrà a finire u.u
Non p affatto detto che tutto si risolva come in una tipica commendia rimantica.
Ora vi lacio, ma prima voglio mostravi l'ultima foto dei miei personaggi.
Renè, James, Albus, Pepper, Scorpius, Rose, Lily, Derek, Jessie, Dominique e Frank ve li ho già mostrati, quindi ora tocca solo a ... (rullo di tamburi) ... FRED: http://24.media.tumblr.com/b7838d1cf4f036b79b16a81ac00117f0/tumblr_mnnnx7P6zv1stdzc8o1_250.jpg
Spero che mi sia gradito XD e grazie ancora se avete letto il mio ultimo capitolo.
Oddio non ultimo, in realtà questo è il PENultimo ... eh già, la storia è quasi giunta alla sua conclusione. Il prossimo sarà l'epilogo, al massimo ci sarà un terzo e conclusivo capitolo bonus, ma non garantisco.
Grazie a tutti e alla prossima ^^
Baci!





 

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