Mare e teschi possono convivere?

di percabeth2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuove conoscenza ***
Capitolo 2: *** Mi devi un favore ***
Capitolo 3: *** una nuova impresa ***
Capitolo 4: *** Ci rincontreremo ***
Capitolo 5: *** Confessioni ***
Capitolo 6: *** Tra combattimenti ed emozioni ***
Capitolo 7: *** Sei a pezzettini?Stai veramente bene così! ***
Capitolo 8: *** In viaggio verso l'Olimpo ***
Capitolo 9: *** Una nuova impresa ***
Capitolo 10: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 11: *** Allenamenti e genitori ***
Capitolo 12: *** Ritorno a New York ***
Capitolo 13: *** La guerra ***
Capitolo 14: *** Inizio di una nuova vita ***
Capitolo 15: *** Riassunto ***



Capitolo 1
*** Nuove conoscenza ***


NUOVE CONOSCENZE
POV.NICO
Era un giorno importante, la guerra era finita da un anno ed ora tutto il campo si stava riprendendo: le ferite del corpo rimarginavano ormai, ma quelle che avevano lasciato i nostri amici morti non così velocemente. Torniamo a noi, era un giorno importante perché stavano per arrivare altri semidei ed eravamo proprio io e Percy ad accoglierli; Avremmo dovuto raccontargli tutto, degli dei e dei mostri, di chi fidarsi e di chi non fidarsi.
Quando arrivarono, in testa alla fila di dieci ragazzi, c’erano tre ragazze:una castana molto alta, una bionda abbastanza bassa e magra e un’altra bionda che mi colpì particolarmente per i suoi occhi azzurro mare.

“Benvenuti a tutti!Io mi chiamo Percy Jackson e lui è Nico, Nico di Angelo. Vi avranno già detto che siete semidei e spero sappiate tutti cosa vuol dire.”

“In verità io non ho ancora capito bene. Sicuramente io sono figlia di Afrodite, data la mia bellezza, ma tutti gli altri come fanno a sapere di chi sono figli?”chiese improvvisamente una ragazza.

“Che modesta Martina. Non credete?”disse sottovoce la ragazza bionda con gli occhi azzurri alle sue amiche.

“Verranno riconosciuti”rispose Percy paziente “Perché non vi presentate ora?

Scoprii che la ragazza castana si chiamava Francesca,quella magra Chiara e quella con gli occhi azzurri Ginevra.
Io e Percy facemmo fare tutto il giro del campo ai nuovi semidei e li portammo da Chirone per farli riconoscere, le cose erano cambiate dopo che Percy aveva fatto fare il patto agli Dei, ora i semidei entravano nella casa grande uno per uno e Chirone invocando gli Dei li faceva riconoscere. Ad un certo punto Chirone chiamò Percy con un aria preoccupata e felice allo stesso tempo e quando Percy uscì con Ginevra dopo cinque minuti mi disse solo:”Nico, ti presento mia sorella.”


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Il capitolo è cortissimo, ma solo perchè è un'introduzione.Spero questa storia vi appassioni, era da un pò che mi frullava per la testa. I nomi dei personaggi sono presi dalla mia vita ed ogni riferimento è puramente casuale, Francesca e Chiara sono due mie carissime amiche mentre Ginevra è il mio nome.Saluti
percabeth2000

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Capitolo 2
*** Mi devi un favore ***


MI DEVI UN FAVORE
POV.NICO
Rimasi letteralmente scioccato. Ginevra non poteva essere figlia di Poseidone, non era possibile, o almeno così pensavo. Anche lei sembrava altrettanto scioccata.

“Ti occupi tu degli ultimi semidei?volevo insegnare alla mia sorellina come si usa la spada.”disse Percy guardando ora me ora Ginevra.

“Non vedo l’ora, ma prima dovrei aspettare le mie amiche , gliel’ho promesso.” Disse lei leggermente sconsolata, voleva davvero imparare ad usare la spada a quanto pare.

“Non ci credo!Non può essere vero!”urlò Francesca correndo ad abbracciare Ginevra che per poco non cadde.

“Che è successo?”chiese Ginevra.

“Sono figlia di Afrodite!Ti rendi conto?!?E tu hai un fratello e Nicolò è figlio di Hermes, per questo mi faceva tanto ridere e …”

“Sì, sì, ho capito. Dov’è Chiara?”

“Credo stia uscendo ora” m’intromisi io.

“Figlia di Apollo”disse felice “Non vedo l’ora di usare l’arco”

“Posso venire con te, vero Chiara?Vieni Ginny?”chiese gentilmente Francesca

“No, grazie io vado con il mio fratellone”disse

“Non chiamarmi così che mi fai sentire un vecchio”risponde offeso Percy quando le  amiche si sono allontanate.

“Tu allora non chiamarmi sorellina, questo è un patto?”la ragazza è molto sveglia.

“Ci sto”

Dopo un allenamento base dato a Ginevra con i miei ed i consigli di Percy, perché le sue amiche erano le ultime e quindi non dovevo più controllare nessuno, la ragazza si rivelò un vero portento. Era bravissima ma ancora non batteva Percy.
Dopo poco arrivò Clarisse con Martina che si sbagliava, non era figlia di Afrodite ma di Ares dicendo:”Oh!Una nuova arrivata. Vuole fare una bella lavata di testa?”

“No grazie, non ci tengo” rispose calma

“Non mi interessa, tu vieni con me”e prendendola per i capelli, la figlia di Ares iniziò a portarla verso i bagni mentre noi eravamo trattenuti da Martina e tre dei suoi fratelli.

“Sturati le orecchie!Io lì non ci entro!”urlò Ginevra dando un forte colpo con l’elsa della spada che prese in pieno il braccio di Clarisse.

“Sei una mocciosa. Ora me la paghi.” Gridò con la voce incrinata da dolore e rabbia.

“Prendimi”provocò Ginevra.

Oltre che essere molto carina era anche intelligente, aspettate ho detto carina?Volevo dire bellissima, cioè atletica. Sì, atletica. Ma torniamo a noi, scappando si nascose dietro di noi in modo che per prenderla gli ingenui fratelli di Clarisse lasciassero me e Percy che li atterrammo subito, tutti tranne Martina che era scomparsa.

“Presa!”urlò trionfante Clarisse mentre Ginevra cercava di liberarsi.

“Quasi!”urlai di rimando io sbattendola a terra con un forte colpo.

“Mi devi un favore ora”dissi sicuro di me.

“Se non sbaglio ti ho fatto lasciare io dai figli di Ares, fino a poco fa eri tu che mi dovevi un favore Nico”iniziavo ad odiare la sua intelligenza.

“Vuoi essere liberata?”chiesi innocentemente mentre delle mani ossee si erano agganciate alle sue caviglie”Mi devi un favore, giusto?”continuai con un sorriso da strafottente.

“Ti devo un favore, contento?”si arrese infine lei con un sorriso sulle labbra.
Adoro il suo sorriso.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Non è un capitolo bellissimo, di tutto quello che avevo in mente è uscito questo ma spero piaccia comunque.Allungherò un pò i capitoli e li migliorerò il più possibile.Saluti, lasciate una recensione se potete e grazie a tutti quelli che hanno letto.
percabeth2000

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Capitolo 3
*** una nuova impresa ***


UNA NUOVA IMPRESA
POV.GINEVRA
Era una giornata soleggiata al campo,ormai ero lì da più di due mesi e sapevo maneggiare molto bene sia spade che pugnali,a causa dei miei geni non riuscivo a fare altrettanto con l’arco. Stavo passando per il campo di fragole, eravamo in estate e perciò il loro profumo si sarebbe sentito anche a distanza di metri. Adoravo le fragole e la tentazione di staccarle e mangiarle era forte, ma no facciamo i seri, era fortissima cosí stando attenta a non farmi vedere ne staccai una.

“Non dovresti farlo sai?”disse Chiara sbucando all’improvviso.

“Se non si sa, nessuno ne soffrirà”risposi mentre addentavo la fragola.

“E tu non verrai punita”disse Francesca che teneva in “ostaggio”ovvero per mano Nicolò, il suo fidanzato.

“Ma voi non avete nient’altro da fare che venire a criticarmi e a scocciarmi?!?Andate a farvi una passeggiata!”gli urlai contro,sarò stata cattiva ma almeno mi hanno lasciata in pace.
Guardandomi intorno notai Percy e Annabeth seduti sulla spiaggia abbracciati:erano così carini quei due.

“Ciao”una voce alle miei spalle mi fece sobbalzare.

“Ciao Nico, come va?”chiesi dopo averlo riconosciuto.

“Bene e a te mangia fragole?”il solito spiritoso, ora gli faccio vedere io.

“Bene Testa di pece”uno a zero per me.

“L’hai voluta tu!”gridò. Stavo iniziando a correre quando mi afferrò da dietro ed iniziò a farmi il solletico,lo stavo pregando di smetterla quando un rumore di zoccoli ci fece fermare.

“Ragazzi, venite, ho una cosa importante da dirvi”ci disse Chirone.
Quando arrivammo eravamo solo io, Nico e Chirone.

“Allora ragazzi, la situazione è questa: Dioniso è stato rapito. Vorrei affidare la missione a voi due accettate?”nella stanza era calato il silenzio sia io che Nico eravamo ancora scioccati.

“Io vengo”dissi per prima

“Anche io”rispose Nico guardandomi serio come per capire a cosa stavo pensando.

“Potete portare quattro persone, dovrete dividervi durante il percorso probabilmente”disse Chirone interrompendo il nostro contatto visivo.

“Io porto Chiara e Francesca se vorranno”ero agitatissima e perciò dissi tutto prendendo un’unica volta fiato, giusto il necessario.

“Ci vediamo domani mattina al confine, ora potete andare, grazie”Chirone sembrava molto più rilassato di quando ci aveva chiamati.

Corsi alla casa numero tre e dopo aver raccontato tutto a Percy andai a cercare Chiara e Francesca che accettarono di buon grado di venire.
Ecco il fatidico momento, quello della partenza.

“Attenta sorellina. Nico, tienila d’occhio!”disse Percy un po’ triste.

“Ci starò attento”rispose Nico “Ora i ruoli si invertono, tu mia sorella ed io la tua. Porterò la massima attenzione,come fosse la mia, stanne certo.”disse convinto.

“Grazie, ma so cavarmela”m’intromisi io

Lasciare il campo si dimostrò più duro di quanto avessi pensato, avevo trovato un fratello e avrei potuto perderlo, avevo trovato tantissimi amici e avrei potuto perdere anche loro.
Non potevo tirarmi indietro proprio ora, Chiara,Francesca, Nicolò e Mattia avevano accettato di venire con noi ed ora io non potevo permettermi di pensare di abbandonarli. Come avrei potuto?Che razza di persona sarei stata?Una fifona, ecco cosa sarei stata.

“Ti senti bene?”chiese Nico improvvisamente.

“Non esattamente, lasciare il campo, Percy e tutti gli altri è difficile”risposi guardandolo negli occhi.

“La prima volta è la più dura, ma vedrai che sarà divertente rischiare di morire ogni giorno mangiati da qualche mostro affamato e assetato di sangue” s’intromise Matty,a  proposito Matty è figlio di Hermes.

“Sei già uscito dal campo?”chiesi stupita

“Sì un paio di volte per rubare qualcosa e per concludere qualche missione”rispose come se niente fosse e si mise a parlare con Chiara. Quei due erano diventati ottimi amici.

Tornai ai miei pensieri e ben presto, senza accorgermene mi addormentai.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Spero il capitolo vi piaccia, mi dispiace se ci ho messo così tanto a postarlo ma non avevo l'ispirazione giusta. Grazie a chi ha letto fin qui, saluti.
percabeth2000

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Capitolo 4
*** Ci rincontreremo ***


 
CI RINCONTREREMO

 POV.GINEVRA


Mi sveglia a causa dei forti strapponi che mi davano Francesca e Chiara urlando:”Svegliati, ci stanno attaccando!”.Balzai immediatamente in piedi e subito notai Nico,Mattia e Nicolò che combattevano contro una decina di dracene dovevamo immediatamente aiutarli, mi dissi.
Sguainai la mia spada, una spada di bronzo celeste con l’elsa nera e sfumature azzurro-blu, e passai all’attacco:riuscii ad uccidere una dracena che colta alla sprovvista non fece neanche in tempo a difendersi ma venni subito assalita da altre due, che erano molto più preparate.
Chiara,prontamente ne uccise una  attaccandola con un affondo e lasciandomi il tempo di attaccare l’altra, tagliandogli la testa ma gli altri non erano così fortunati ed erano circondati dalle dracene che continuavano ad aumentare, più ne uccidevamo più queste sbucavano dalla terra gridando:”Per la nostra signora!” oppure “A morte i figli degli dei”, insomma cose rassicuranti e molto carine per chi le stava a sentire.

“Dobbiamo dividerci e scappare, non ce la faremo mai”urlai.

“Piuttosto di urlare, stai attenta!”disse Nico

“Scusa, non sono una che cerca di farsi ammazzare ma pensavo che questa cosa fosse abbastanza importante da dire”disse un po’ seccata affondando una lama nella pancia di una dracena urlante.

“Che permalosa”mi disse quasi ridendo

“Noi stiamo morendo, è un momento delicato, ci stiamo per divedere e tu hai il coraggio di ridere?Sei pazzo?”chiesi sconvolta

“No, è solo che sono abituato a perdere le persone”rispose tristemente.

“In che sens….”

“Dividiamoci, presto. Ci ritroveremo nel luogo in cui hanno imprigionato Dioniso” urlò Nico non lasciandomi finire la frase, mi prese per un polso e mi portò via.

“Ma gli altri?Non possiamo lasciarli così”dissi

“Non ti preoccupare, Mattia ha esperienza e gli altri se la caveranno li rivedremo presto”

“A proposito che dicevi prima?In che senso sei abituato a perdere le persone?”chiesi

“Ora non è il momento, vieni “mi disse dirigendosi verso l’ombra di un grosso albero.

“Ora, viaggiamo nell’ombra. Devi rimanere calma ok?”

“Capito, ma mi stai preoccupando”risposi

“No,non ti preoccupare è una simpaticona” e detto questo quasi dal nulla dopo un suo fischio comparve un grosso cane nero e meglio una grossa cagnolona che subito mi sporcò i vestiti con una leccata.

“Ok, buona bella, anche io sono felice ma ora stai calma” continuavo a ripetere.

“Ok, bella ora ascolta me,Los Angeles-California, il più veloce possibile”Disse Nico alla cagnolona che stava sull’attenti per ascoltarlo mentre ormai le dracene ci raggiungevano.

“Prima le signore” disse rivolgendosi a me e accennando a salire, fortuna  che ero abituata a salire sui cavalli anche se lei era più alta altrimenti avrei fatto una figuraccia, già mi immagino….

Una volta saliti Nico gli disse un semplice vai e sparimmo nell’ombra prima di subire un altro attacco.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Per prima cosa vorrei chiedere scusa per il grandissimo ritardo ai pochi a cui potrebbe interessare questa storia ma tra scuola e mancanza di ispirazione (che non è servita poi a tanto visto come è uscito il capitolo) non sono riuscita a pubblicare prima.
Per secondo invece vorrei ringraziare chi legge e chi recensisce perchè devo ammettere che mi piace scrivere e quindi per me sono importanti le mie storie.
Ora vi saluto
percabeth2000

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Capitolo 5
*** Confessioni ***


 
CONFESSIONI

POV. CHIARA

Quando Nico urlò di dividerci Mattia mi prese per il polso  e iniziò a correre seguito da Nicolò e Francesca verso il bosco, quando ci fermammo disse:”Siamo in troppi, attireremo troppi mostri e faremo solo più caos io consiglio che Francesca e Nicolò tornino al campo in modo da avvisare Chirone degli avvenimenti e nel caso più estremo mandarci dei rinforzi,siete d’accordo?”

“Ok, ma non è meglio che siano Chiara e Francesca a ritornare al campo?”chiese Nicolò

“Essendo fratelli abbiamo più o meno le stesse capacità mentre Chiara è figlia di Apollo, quindi ha una mira formidabile e non se la cava neanche male con la spada ho notato…” rispose guardando sia me che Nicolò.

“Bene, in che modo torniamo?”chiese invece Francy

“Potreste chiamare i pegasi, fallo tu Francesca, essendo figlia di Afrodite dovrebbe essere facile per te”
In un attimo Francy chiamò due pegasi e dopo averci salutati volarono via.

“Ora che facciamo?”chiesi

“Scappiamo, questo mi pareva ovvio e nel frattempo ci dirigiamo dove ha detto Nico, a Los Angeles” rispose come se fosse la cosa più normale al mondo.

“Ma ti sembra una cosa così normale? Scappare verso una Città a piedi?” dissi sconvolta.

“E chi ha detto che andiamo a piedi?”disse con aria furba e tirò fuori dal suo zaino due paia di scarpe alate dandomene uno a me.
Poi prendendo una grossa rincorsa e spiccammo in volo.
 
POV.NICO


Viaggiando nell’ombra era tutto molto più semplice ma qualcosa era andato storto ed eravamo arrivati vicino a Los Angeles ma non esattamente lì,intanto la cagnolona la signora O’Leary si stava riposando accanto a Ginevra che stava creando delle bolle con l’acqua della sua borraccia.

“Senti ….. in anzitutto grazie per il passaggio sia a te sia alla signora O’Leary e poi ti volevo chiedere perché sei abituato a perdere le persone”chiese guardandomi seriamente ma anche con curiosità come se la mia storia potrebbe essere bella da raccontare.

“Ti avviso:non è una bella storia, la vuoi sentire comunque?”chiesi titubante.

“Se a te non dispiace sì, vorrei scoprire qualcosa in più di te.”rispose calma.

“Anche se sembra che ho quindici anni come te, in verità ne ho più di settanta perché sono stato in un casinò in qui il tempo non passa e se questo non bastasse a ridermi disorientato in più ho anche perso mia madre e mia sorella per questo sono abituato a rimanere solo.”

“Mi dispiace, ma ti capisco i miei genitori sono divorziati e vanno d’accordo ma lavorano entrambi parecchio e non li vedo sempre in più sono una ragazza piuttosto asociale, fare amicizie non è il mio forte.”si mise a ridere e io non potei fare altro che seguirla, capivo cosa significava non riuscire a socializzare subito forse era per questo che ci capivamo così bene anche se spesso litigavamo come quando stavamo per morire nel combattimento e ci siamo messi a litigare come due bambini.

“Che stanchezza!Non sei stanco?” mi chiese sbadigliando.

“Un po’ , forse è meglio che dormiamo”

“E se ci dovessero attaccare?”

“La signora O’Leary non dorme essendo un cane infernale, farà la guardia”risposi.

“Oooooh, capisco…… cioè ora ho capito”mi disse mezza addormentata.

“Buonanotte Mangia fragole” dissi giocosamente

“Buonanotte Testa di Pece”rispose
E così ci addormentammo cullati dal respiro di un cane infernale, strano ma vero.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Il capitolo non è stupendo ma mi sembra carino, no? Ho aggiunto un pov. Chiara per vedere che fine avevano fatto gli altri quando si sono divisi e spero la mia idea vi sia piaciuta.
Ringrazio chi ha letto,recensito o messo tra preferite,seguite e chi più ne ha più ne metta. Saluti
percabeth2000

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Capitolo 6
*** Tra combattimenti ed emozioni ***


 
TRA COMBATTIMENTI E EMOZIONI

POV. GINEVRA
 
Quando mi svegliai trovai alla mia sinistra la signora O’Leary che sembrava sorridermi e alla mia destra Nico che si era già svegliato anche se ancora non capivo come , insomma io mi ero svegliata dopo di lui e avrei voluto solo rimettermi a dormire, NO!Devo svegliarmi!

“Buongiorno bella addormentata, finalmente sveglia eh?!?”disse

“Sì e preferirei dormire ancora”dissi girandomi dall’altro lato facendo l’offesa e facendo finta di rimettermi a dormire.

“No, no,no ora tu ti alzi Mangia Fragole se non ti faccio male, sappilo conterò fino a tre: uno……. due,……… tre!” non ebbi ne anche il tempo di implorare pietà  che già mi stava facendo il solletico.

“Ti prego, dai scherzavo!Smettila, dai!”continuavo a ripetere  tra le risate ma poi mi venne in mente un’idea.

Non so come, lo scostai e mi diressi verso il ruscello vicino, con un grande sforzo riuscii ha creare una bolla abbastanza grande da fare la doccia a QUALCUNO e la alzai in alto, quando Nico arrivò stava guardando me e non si accorse della bolla, dovevo solo aspettare che si mettesse sotto……….. BAGNO!
Lasciai cadere la bolla bagnando da testa a piedi Nico che però si stava già impegnando a prendermi e quando ce la fece mi disse:”Ora mi devi asciugare, subito usa i tuoi bellissimi poteri e asciugami”.

“Come siamo permalosi eh?!?Neanche un per favore?Un per piacere?”chiesi trattenendomi dal ridere.

“Per piacere useresti i tuoi poteri per asciugare il disastro che la tua splendida testolina ha combinato?”chiese fingendosi gentile.

“Ora sì”risposi convinta e dopo essermi concentrata parecchio riuscii ad asciugarlo completamente.

“Grazie”

“Di niente, comunque …. Pensi abbia una “splendida testolina”?”chiesi

“Splendida è troppo, diciamo accettabile e poi piccolina assolutamente no, la mia al contrario è bellissima”

“Ah, ah,ah, l’importante è crederci.”
Ormai eravamo completamente svegli e probabilmente erano circa le nove forse era meglio partire.

“Nico, partiamo o aspettiamo ancora?”chiesi titubante.

“E’ meglio se partiamo subito, viaggeremo ancora nell’ombra perciò tieniti forte”disse mentre saliva sulla  cagnolona.
 
POV.MATTIA
Eravamo a Los Angeles da due ore e ci stavamo mangiando un cono gelato, io al cioccolato e Chiara alla nutella.
Ripensandoci era una situazione strana, ma molto strana:due semidei a Los Angeles che mangiavano tranquilli un gelato come due normali adolescenti.

“Buono eh?”dissi a Chiara, notando che aveva il naso sporco di nutella.

“Sì, perché ridi?”mi chiese.

“Aveva fame anche il tuo naso?”risposi scoppiando a ridere.

“Sì,sì, ridi che la mamma ha fatto i gnocchi”
Continuai a ridere per circa due minuti pieni ma poi rimanemmo zitti ascoltando i rumori della città, odiavo il silenzio  perché mi metteva in imbarazzo, in più ero con una ragazza, anche carina … non ci devo pensare! Mattia, non fare questi pensieri!

“A che pensi?”mi chiese Chiara guardandomi fisso, oddio che faccio?

“Oh!Guarda sono arrivati anche Nico e Ginevra, andiamo da loro” per fortuna che erano arrivati, ottimo tempismo.

“Che bello rivederti!”disse Ginny a Chiara.

“Sì Ginevra anche io sono contento di essere vivo e soprattutto considerato,grazie”m’intromisi anche se per farsi perdonare m’abbracciò.

Giurerei di aver visto nello sguardo di Nico un “Ti uccido dopo” ma cercai di non farci caso dopotutto eravamo di nuovo insieme.
A cena dopo che le ragazze furono andate a letto io e Nico parlammo a lungo e scoprii che a quanto pare il pomeriggio avevo visto male.
Anche se io non ci credevo, avevo una vista da falco.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Buonasera a tutti, grazie a chiunque abbia letto. Il capitolo non è molto avventuroso ma mi era venuta in mente l'idea e così ho provato a scriverla: ecco il risultato, quindi spero vi sia piaciuto. Saluti
percabeth2000

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Capitolo 7
*** Sei a pezzettini?Stai veramente bene così! ***


SEI A PEZZETTI?STAI VERAMENTE BENE COSì!
POV.NICO
 
Quando mi svegliai dormivano ancora tutti così decisi di andare a fare una passeggiata ma proprio mentre stavo per partire qualcosa mi bloccò: avevo sentito un rumore, piuttosto debole ma abbastanza forte per capire che era un sibilo, una dracena.
Molto cautamente facendo finta di niente, cercai di passargli alle spalle e quando le fui dietro le portai la spada alla gola intrappolandola, i suoi sibili e le sue urla svegliarono i miei compagni che subito  accorsero ad aiutarmi.

“Su dracena dicci chi ti ha mandato oppure ti salta la testa”gli dissi.

“Mi ha manato la mia padrona, caro”disse con la sua voce serpentina.

“Senti cara, ci siamo svegliati ora perché TU ci hai svegliati con le tue urla, ora o rispondi con un nome oppure ti aspetta una sorte ben peggiore della morte, sappilo!”disse Ginevra quasi urlando

“Eris, la dea della discordia vuole distruggere il vostro campo da quattro soldi per sempre e poi scatenare una furiosa lite fra gli dei”mentre diceva queste parole la dracena rideva compiaciuta del piano ma ben presto perse la testa, in ogni senso.

“Visto che siamo svegli sarà meglio incamminarci, dobbiamo andare in quella chiesa”disse Mattia indicando un piccolo campanile sperduto in una delle poche aree isolate di Los Angeles.

Partimmo immediatamente e dopo circa un’ora di cammino fummo arrivati davanti a quella piccola chiesa, vista da vicino era molto carina fatta di pietra e marmo bianco con il tetto di tegole grigie ,dentro era ancora più bella:piena di dipinti e mosaici.
Stemmo a guardare per parecchi minuti i mosaici ammirati e stupefatti ,quando vidi Ginevra che incurvava di lato la testa con fare interrogativo e subito dopo sentii Chiara dire:”Che piacere avervi ritrovato, è così bello diviso a tesserine, la fanno più magro.”

“Figlia di Apollo, non prendermi in giro, la dea Eris mi ha rapito e imprigionato in questo mosaico. Liberatemi! E’ una tale noia restare tutto il giorno così” disse Dioniso con tono tra l’arrabbiato e l’implorante.
Mattia si tese per toccare il mosaico ma appena la sua mano entrò in contatto con la superficie delle sue tessere venne come risucchiato da una forza invisibile e trasportato nel mosaico restando intrappolato, subito una forte risata riecheggiò per tutta la chiesa facendoci sobbalzare.
 
POV.GINEVRA
Eris. Era sua quella risata, era stata lei a trasformarsi in un mosaico e ad assumere le sembianze di Dioniso per catturarci, aveva preso Mattia.

“Piccoli, insulsi mocciosi pensavate che avrei lasciato Dioniso così?Alla portata di tutti?Vi sbagliavate ovviamente!Sono una dea potente, più di quanto pensiate e un’ultima cosa se non riuscirete a salvare il vostro amico entro stanotte, cosa che dubito, rimarrà lì per sempre”disse continuando a ridere .

“Codarda, torna qui e fatti vedere, affrontaci!”dissi in preda alla rabbia ma Eris era già andata via.

“Sai Matty… stai proprio bene così…. “disse Chiara poi si rivolse a noi”E se lo lasciamo così?Fermo e immobile magari anche senza parlare…”

“Parlo benissimo Chiara e sento anche, ora toglietemi di qui!”disse Mattia supplicante.
Senza accorgersene appoggiandosi Chiara staccò le tesserine del mosaico che componevano il piede e magicamente il piede si formò realmente in carne ed ossa dove le tesserine erano cadute.
Vedendo cosa era successo con il piede ci mettemmo tutti e tre a staccare tutte le pietre e poco a poco Mattia tornò tra noi, subito abbracciò Chiara.

“Grazie!Se non ci fossi tu a combinarne sempre una delle tue non so cosa farei”disse Mattia.

“Ragazzi che facciamo ora?Non sappiamo dove andare ne cosa fare. Chissà dove sarà Dioniso, per quel che ne sappiamo potrebbe anche essere dall’altra parte del mondo. Quanto caos!”dissi

“Aspetta. Che hai detto? L’ultima frase”mi chiese Nico.

“Ho detto che è un caos”gli ripetei.

“E’ quello che vuole Eris, incasinarci , e così vuole fare con gli dei, forse ho capito. Dobbiamo recarci sull’Olimpo ed al più presto.”disse Nico
Ora restava un problema: come arriviamo a New York così in fretta? La risposta era semplice: cavalli magici.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Vi piace? Sinceramente a me non molto.Spero recensirete in tanti, saluti.
percabeth2000

 
 

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Capitolo 8
*** In viaggio verso l'Olimpo ***


IN VIAGGIO VERSO L’OLIMPO
POV. GINEVRA
 
“Ragazzi ho avuto un’idea, potremmo usare i cavalli, per il mio scorso compleanno mio padre mi procurò una cavalla nera veloce come il vento, è magica, magari riesco a chiamarla e a chiederle se può portare dei suoi amici, in due giorni al massimo saremo a New York.”dissi.

“Non ho un buon rapporto con i cavalli, ma potrebbe funzionare”disse Nico.
Fischiai forte e poco dopo comparve una cavalla nera, un cavallo bianco, uno beige e un altro cavallo nero.

“Ciao piccola, grazie di essere venuta, grazie a tutti. Vorrei chiederti un grosso favore ,dovreste portarci a New York il più in fretta possibile” i cavalli nitrirono per acconsentire e allora feci le presentazioni.

“Allora Mattia, questo è Freedom, è un puledro quindi è un po’ agitato stacci attento”

“E’ proprio come me agitato e sempre in movimento, potremmo essere gemelli”disse Mattia felice.

“Chiara questa è Zaira, veloce e aggraziata non ti darà noie, è bravissima”

“E’ bellissima”disse Chiara accarezzandole il muso.

“Nico, questo è Foscolo, è uno stallone ma è bravissimo”dissi dando una pacca affettuosa  al collo di Foscolo.

“Grazie”disse incerto Nico avvicinandosi al cavallo.

“E la tua come si chiama?”disse Chiara poco dopo.

“La mia si chiama Lidia ed è felice di conoscervi ma ora dice che bisogna muoversi”risposi salendo in groppa.

Quando tutti furono saliti i cavalli con in testa Lidia partirono al galoppo, per la velocità non si riusciva a distinguere bene il paesaggio circostante ma tra una campagna e l’altra si distinguevano i deboli bagliori delle città e di tanto in tanto si udivano le campane lontane di qualche campanile dei piccoli paesini di campagna.
Dopo circa un’ora di viaggio eravamo già a metà strada e quindi decidemmo di fermarci in un piccolo spiazzo in mezzo al bosco. Il bosco era fitto, pieno di alberi alti e grossi  pieni di foglie verde smeraldo che però con l’arrivare della notte si era trasformato in un verde quasi nero tra cui il vento soffiava producendo continuamente un suono insolito:spaventoso ma allo stesso tempo rassicurante.
Accendemmo un piccolo fuoco e mentre mangiavamo scherzando notai con la coda dell’occhio Nico che parlava con Chiara, pensandoci quei due non si erano praticamente parlati per tutto il viaggio, chissà cosa si stavano dicendo …
 
POV.CHIARA
Ad un certo punto, mentre stavo mangiando, Nico si mise più  vicino e mi chiese quasi sussurrando:”Quand’è il compleanno di Ginevra?”

“Domanda insolita, comunque il 31 di Gennaio, perché?”chiesi stranita.

“Niente, non manca molto al suo compleanno e mi chiedevo se mi potevi consigliare che cosa farle”disse tranquillo.

“Se vuoi un consiglio, per prima cosa non regalarle cioccolatini o pupazzetti o qualsiasi cosa di vagamente romantico, non è il tipo. Secondo regalala qualcosa di nero, lei lo adora ne va matta. Terzo regalale qualcosa riguardante il cavallo, una sella, dei finimenti, una camicia, qualsiasi cosa e lei te ne sarà grata per sempre”dissi

“Grazie”rispose con un sorriso accennato sulle labbra, quel ragazzo non rideva spesso con noi.

Stando a quello che mi aveva detto Ginevra, Nico rideva spesso, con lei.
Tutti si erano accorti che tra quei due stava nascendo qualcosa tranne quei due ignoranti tra cui appunto la cosa stava nascendo, non li capirò mai.
Restammo a goderci il tiepido bagliore che il piccolo falò allestito ci donava e senza accorgermene mi ritrovai ad osservare Mattia: era carino. Non l’avrei mai ammesso ma effettivamente era carino.
Restammo tutti insieme a scherzare ancora per circa un’oretta continuando a ridere per le battute che Mattia faceva, anche il mostro più stupido avrebbe capito che era figlio di Hermes talmente scherzava e rideva, poi ci addormentammo tra le braccia di Morfeo.
Io accanto a Matty e Ginevra vicino a Nico.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio chi a letto e chi a recensito ma  soprattutto ringrazio ambra_chiara per le idee che mi fa venire ed il supporto morale, una grande amica. Ora vi saluto, a presto.
percabeth2000

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Capitolo 9
*** Una nuova impresa ***


 
LA PAURA SI DIFFONDE
POV.NICO
 
Quando mi svegliai saranno state circa le sette e mezza, dopo un primo momento  di confusione mi accorsi di essere paurosamente vicino a Ginevra.Stava dormendo e perciò colsi l’occasione per osservarla meglio: i capelli biondi le incorniciavano il viso ma la parte che più amavo di lei non la potevo vedere perché ancora dormiva, amavo i suoi occhi azzurri. Non era un azzurro normale, sembrava l’azzurro del mare quando è calmo ma allo stesso tempo quando si arrabbiava mutava, diventando l’azzurro del mare in tempesta.
Ero così perso nei miei pensieri che non mi accorsi che si era svegliata.

“Buongiorno”disse mezza addormentata.

“Buongiorno. Dormito bene?” chiesi

“Abbastanza. Tu?”mi rispose già più sveglia, non capisco come fa: dopo pochi minuti era già quasi completamente sveglia e pronta per un altro giorno.

“Bene”risposi.
Tra di noi calò un silenzio imbarazzante  che però venne subito spezzato da una specie di risata fatta sotto voce, era Ginevra. Si era appena messa seduta e aveva visto sull’altro lato del falò Chiara  e Mattia che praticamente erano uno a un soffio dall’altra.

“Perché ridi?”gli chiesi mettendomi anch’io seduto.

“Guarda come sono messi”mi rispose

“Non vorrei dirti, ma anche noi eravamo così”dissi abbassando lo sguardo.

“Magari questo non lo dici a loro, così possiamo prenderli in giro liberamente ok?” mi disse con un sorriso.
Mi avvicinai un po’, insomma tanto ne io ne lei avevamo la peste, si girò verso di me e per un attimo pensai di aver commesso un enorme errore invece, mi sorrideva rassicurante e anche lei si avvicinò un poco. Restammo così finche anche Mattia e Chiara non si furono svegliati e poi salimmo di nuovo sulla groppa dei cavalli e ci dirigemmo a New York, mi trovavo insolitamente bene su Foscolo forse perché era nero ed il nero mi aveva sempre rassicurato. Presto fummo arrivati.
 
POV.MATTIA
Quando arrivammo, lasciammo i cavalli liberi di andare per poi dirigerci verso l’ascensore.
Io e Nico eravamo gli unici ad essere già saliti sull’Olimpo e quando il controllore ci vide capì subito chi eravamo e dove dovevamo andare perciò dopo essere saliti sull’ascensore questo partì subito e dopo qualche minuto si aprì davanti a noi l’Olimpo.
Tutte le volte che lo vedevo restavo incantato: un insieme di palazzi e giardini, fontane e statue, tutto riccamente decorato con bassorilievi che rappresentavano le più grandi imprese o gli eroi e gli dei.
Chiara e Ginevra avevano la mandibola che quasi toccava terra da quanto erano stupite.
Iniziammo a dirigerci verso il tempio e prima di entrare bussammo, all’interno erano presenti  solo Zeus e Atena ma Nico non si fece problemi e si diresse verso si loro a testa alta, ancora non ci aveva detto che cosa stava tramando.

“Divino Zeus e Divina Atena, siamo arrivati senza preavviso ma sicuramente sapete della sparizione di Dioniso e sapete anche che la colpevole è Eris, ebbene essa vuole gettare scompiglio e per prima cosa non  dobbiamo permetterglielo perché in tal caso l’avrà vinta. Io penso che abbia nascosto Dioniso in un posto che tutti noi conosciamo e a cui non penseremo come nascondiglio.”disse con tono calmo e pacato per non offenderli, gli dei si offendono facilmente …

“Stavamo parlando appunto di questo figlio di Ade, io so dove Eris tiene prigioniero Dioniso” disse Atena guardandoci con i suoi occhi grigio tempesta.

“Dove?”chiese Ginevra un po’ intimorita da quello sguardo.

“Padre”

“Dioniso è tenuto prigioniero in Italia”disse Zeus preoccupato.”Pensiamo a voi come possibili salvatori perché Ginevra e Chiara hanno origini italiane e conoscono il territorio ma per salvarlo dovrete affrontare parecchi mostri, alcuni dimenticati ricordatevi che siete vicino alle nostre origini:la Grecia. Nel frattempo noi faremo finta di litigare in modo che Eris crede di aver vinto e quando invece vedrà riportato al campo Dioniso dalla furia verrà qui e noi la cattureremo. Accettate?”chiese

“Abbiamo scelta?”risposi beccandomi un’occhiataccia.

“Per quanto riguarda te, figlia di Poseidone ti lascio il permesso di volare, per quest’unica volta.”disse Zeus.

“Onorata”rispose Ginevra.

Dopo una specie di inchino lasciammo la sala con quattro biglietti aerei.

“Avete origini italiane?”chiesi alle ragazze

“Sì, ci siamo trasferite in America qualche anno fa”rispose Ginevra.

“Non si nota?”chiese Chiara.
"No”risposimo io e Nico.

Quindi dopo essere usciti ci dirigemmo verso l’aeroporto: una nuova avventura stava per iniziare mentre quella vecchia sfumava mentre volavamo tra le nuvole bianche.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Spero il capitolo vi piaccia, a mio parere non è uscito poi così male. Spero recensiate in tanti.
Saluti.
percabeth2000

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Capitolo 10
*** Casa dolce casa ***


CASA DOLCE CASA

POV.GINEVRA

 
Appena fummo arrivati tirai un grosso respiro, un po’ per assaporare di nuovo l’aria di casa e un po’ per il sollievo di essere di nuovo a terra.
Mi guardai intorno, odiavo gli aeroporti perché mi mettevano ansia speravo di uscire di lì il più presto possibile.
Dopo una buona mezz’ora  a cercare di uscire passando tra la gente e le valigie fummo finalmente fuori: eravamo atterrati a Milano e perciò per arrivare a casa ci voleva almeno un ora e mezza di macchina se eravamo fortunati e non trovavamo traffico ed infatti con la nostra strabiliante fortuna da semidei trovammo una coda lunghissima.

“Ginny, dove andiamo?”mi chiese Chiara.

“Non so, preferirei non andare ne a Vidalengo ne a Masano, non ho voglia di vedere nessuno ma se vuoi possiamo fare un salto a Caravaggio” gli risposi.

“Non vuoi proprio salutare ne tua mamma ne tuo papà?”disse Chiara.

“No” secca e anche piuttosto cattiva ma non mi andava proprio.

“In questo caso direi che dovremmo soggiornare in un albergo”s’intromise Mattia.

“Magari vicino al posto dove si trova Dioniso”suggerì Nico.
A quelle parole mi resi conto che effettivamente noi non sapevamo con precisione dove si trovava Dioniso.

“Ragazzi, forse ho un’idea”disse Chiara “Dioniso è un grande festaiolo giusto? Bene, allora il posto in cui si fanno più feste qui in giro è sicuramente il nostro vecchio maneggio”
A quelle parole il mio cuore sussultò di gioia, quando ero partita avevo dovuto lasciare la mia cavalla in maneggio e questo mi era dispiaciuto moltissimo forse anche più di lasciare il mio paese.

“Be allora che aspettiamo?”chiese Mattia.
Per entrare in maneggio c’é un viale di alberi che costeggia la strada pieni di foglie verde scuro e prima di arrivare c’è una cascina con dipinto un cavallo all’entrata.

“Credo che dovremmo allenarci in maneggio, ricordate le parole di Zeus e Atena? Mostri dimenticati e sicuramente ne attireremo molti, soprattutto se troviamo Dioniso” dissi prima di scendere dalla macchina e incamminarci tutti insieme a cercare la nostra istruttrice Chiara.

“Ginevra!Chiara!Quando siete tornate?”disse felice appena ci vide.

“Ora”rispondemmo  in coro “Senti, non è che ci potresti ospitare per un po’ qui?”chiesi titubante.

“Ma certo!Abbiamo già un ospite, quattro in più non è un problema se vi accontentate”disse “A proposito questi due bei ragazzi chi sono?”chiese “I vostri ragazzi?”

“No” rispondemmo in coro.

“Io sono Nico”

“Io Mattia”

“Benvenuti!”disse “Questo è il nostro ospite, si chiama Dioniso”

“Finalmente qualcuno si è degnato di venirmi a prendere!”sbottò il dio del vino “Anche se devo ammettere che qui  ci si diverte”

“Dovevate venire a prenderlo?”disse Chiara.

“Non proprio, ma lo conosciamo”rispose Mattia.

“Bene, allora tutto è più semplice. Venite che vi mostro le camere … ah! Ginevra,”disse voltandosi verso di me “E’ nello stesso box”.

Corsi fino al quart’ultimo box, ancora mi ricordavo e lì c’era una cavalla piccola e marrone scuro con delle macchie bianche sul muso e con la groppa un po’ ricurva, a molti sarebbe parsa brutta e insignificante e sarebbero passati ai cavalli di fianco ma per me quella cavalla era una delle cose più belle della mia vita: era la mia cavalla.
Senza pensarci un attimo la presi, la sellai di fretta e uscii per montarla un po’. Cavalcare Lidia era bello e mio padre mi aveva fatto uno splendido regalo ma quella cavalla me l’aveva regalata mia madre e il mio padre mortale e aveva un valore affettivo.

Quando scesi qualcuno mi disse”Sei brava”era Nico, sapevo che voleva chiedermi dei miei genitori e il sei brava era solo per attaccare discorso: insomma sono figlia di Poseidone e faccio equitazione da quando avevo dodici anni chi non sarebbe bravo?

“Su chiedi”

“Perché non vuoi vedere i tuoi genitori?”mi chiese.
“Perché se no  sia io che loro soffriremmo, preferisco non vederci ,già mi dispiace quando vengono a trovarmi a New York perché sia io che loro prima ci divertiamo e poi ci dobbiamo lasciare”risposi triste.

“Va bene, ma ora andiamo a farci una bella dormita che domani inizia l’allenamento”mi  disse calmo.

Così dopo aver sistemato e salutato la cavalla andammo a dormire.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Spero che il capitolo piaccia, ho cercato di far capire dove  sono e poi finalmente hanno trovato Dioniso anche se ora per tornare indietro dovranno allenarsi parecchio: quanti mostri attira un Dio? Dovranno allenarsi anche per battere Eris in seguito, ma tutto a suo tempo.
grazie a chi legge, recensisce o mette tra ricordate, seguite o preferite. Saluti.
percabeth2000



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Capitolo 11
*** Allenamenti e genitori ***


ALLENAMENTI E GENITORI
POV.NICO

 
La mattina ci alzammo presto e dopo aver fatto un’abbondante colazione ci dirigemmo verso il campo di sabbia che solitamente si usava per le lezioni di equitazione  ma che fino alle tre del pomeriggio era libero.
Era un campo molto spazioso e in cui ci si poteva muovere facilmente su sue lati erano presenti degli alberi mentre sugli altri due c’erano dei recinti per cavalli e perciò per non spaventarli ci mettemmo in centro poi Dioniso alzò un velo di foschia in modo da non far vedere ai mortali i nostri combattimenti: chi non si sarebbe spaventato a vedere dei ragazzi che si attaccavano con le spade?
Ci dividemmo a coppie per poi scambiarle ogni tre combattimenti: iniziai con Chiara.
Valutai che doveva essere veloce e agile visto la sua corporatura ma che non doveva essere poi tanto forte ne ad attaccare ne a parare quindi dopo aver parato parecchi dei suoi assalti per farla stancare la mandai a terra con un forte colpo al fianco, primo round vinto sotto il secondo.
Si rialzò quasi subito e con mia grande sorpresa giocò di furbizia, fece finta di essere stanca così io abbassai di poco la mia difesa e non facendosi ripetere l’occasione mi piombò addosso e mi mandò a terra.

“Brava!”disse Ginevra, solo allora notai Mattia a terra che quasi chiedeva pietà con lo sguardo.

“Si è fatta battere apposta!Per capire il mio gioco, mi sta stracciando”disse Mattia rialzandosi.

Approfittai del momento e colpii la gamba di Chiara con la parte piatta della lama, fine dei giochi.
Nel frattempo anche Mattia era a terra.

“Cambiamo, ora io con Chiara, voglio proprio vedere come se la cava” disse Ginevra perciò io andai con Mattia.

Non fu tanto difficile, il figlio di Hermes giocava di astuzia ed era veloce e abile ma come Chiara non era particolarmente forte e quindi la atterrai presto per ben due volte.

“Battuto, ancora. Ha voi com’è andata?” chiese Mattia alle ragazze.

“Pari, mentre voi due vi battevate noi abbiamo fatto quattro round”gli rispose Chiara.

Bene, ora io contro Ginevra e Chiara contro Mattia, sarebbero stati degli incontri lunghi ed estenuanti visto che Mattia e Chiara avevano uno stile simile come d’altronde io e Ginevra.
Quando iniziammo sia io che Ginevra partimmo con un affondo che non andò a segno da nessuna delle due parti e poi continuammo ad attaccarci e parare i colpi senza smettere un secondo mentre Chiara e Mattia avevano finito: ma da quanto lottavamo? Se loro avevano già finito almeno mezz’ora.
Ad un certo punto mi arrivò uno spruzzo d’acqua in faccia e Ginevra riuscì a colpirmi senza però farmi cadere, così visto che lei aveva usato i suoi poteri perché io no?
Le bloccai i piedi con due mani ossute e poi attaccai, fu veloce e le nostre lame si incrociarono e scivolarono l’una sull’altra riducendo  la distanza tra il mio e il suo viso, potevo sentire il suo respiro e il cuore batterle all’impazzata per la fatica e l’imbarazzo come il mio, ma poi un urlo ci fece girare.

“Mamma!” gridò Chiara per attirare l’attenzione di una donna vicino ai puledri con un bambino, una bambina e un’altra donna, quando l’altra donna si voltò Ginevra divenne quasi un blocco di marmo.
Chiara corse da sua mamma e da quelli che credo fossero i suoi fratelli ad abbracciarli mentre Ginevra rimase per un attimo perplessa dalla situazione.
Quando sembrò rinvenire corse incontro a sua mamma e l’abbracciò.

“Che ci fai qui?”gli chiese subito.

“Missioni, e pensare che non volevo venire a trovarvi per non farci restare male”disse Ginevra sconsolata.

“Ma che dici? Dirò a tuo padre che lo saluti e comunque non ti fare problemi e vieni a trovarci quando vuoi” disse sua madre abbracciandola ancora. “ E questi due giovanotti chi sono?” chiesero in coro la mamma di Chiara  e quella di Ginevra.

“Nico e Mattia” disse Ginevra.

“Piacere Eleonora”disse sua madre.

“Laura” disse quella di Chiara.

“E io sono Giorgio e lei Elena” disse il fratello di Chiara.

Restammo un’ ora a parlare del più e del meno prima che arrivasse mezzogiorno e che le mamme e i fratelli se ne furono andati, poi mangiammo e ci rimettemmo al lavoro finché non si formò una specie di nuvola vicino a noi.

“Oh!State bene, meno male .”disse Francesca dall’altra parte del messaggio Iride.

“Sì stiamo bene non preoccuparti, dì pure a Chirone che presto ritorneremo per ora ci stiamo allenando: la nostra missione non è ancora finita per ora niente mostri ma appena torneremo bisognerà affrontare Eris”disse Ginevra e poi con un gesto della mano trasformò il messaggio Iride in vapore.
Nel pomeriggio Ginevra montò Paprika ed io, non sapendo cosa fare mi misi a guardarla per un po’.

“Potresti smettere di guardarmi?Mi metti in ansia”mi disse scendendo.

“No, sei troppo bella quando monti”dissi.
Abbassò la testa arrossendo e anch’io feci lo stesso.

“Ti va di allenarti ancora un po’?”chiesi.

“Certo, senza trucchetti però”

“Hei!Hai iniziato tu stamattina!”dissi fintamente arrabbiato.
Appena iniziammo il combattimento mi ricordai che Ginevra doveva essere molto stanca e perciò cercai di attaccare in continuazione ma continuava a rispondere bene finché non la feci cadere nella sabbia.

“Battuta” e mi misi seduto di fianco a lei.

In meno di cinque secondi me la ritrovai sopra che mi puntava la spada alla gola.

“Sicuro?” mi disse quasi ridendo.

“Si” dissi ribaltando le posizioni.

“Se avete finito di rotolarvi, piccioncini ci sarebbe pronta la cena”disse Chiara ridendo  con Mattia.

“Parlano quelli che dormivano a un millimetro l’una d’altro”dissi mettendomi a ridere e alzandomi porgendo la mano a Ginevra per alzarsi.
Stavamo ridendo tutti e quattro come dei cretini ma non ci importava, infondo ci stavamo divertendo.

“Si mangia mocciosi!” gridò Dioniso.

“Forse è meglio andare” disse Ginevra.




ANGOLO DELL'AUTRICE:
Spero il capitolo vi piaccia e soprattutto spero di aver descritto abbastanza decentemente, volevo inserire una foto di Nico ma dopo dieci tentativi falliti mi sono arresa. Lasciate una piccola recensione, please e saluti a tutti quelli che hanno letto fin qui.
percabeth2000

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Capitolo 12
*** Ritorno a New York ***


RITORNO A NEW YORK
POV.CHIARA
 
Quella mattina c’era un bel sole, le uniche nuvole presenti erano di un bel bianco e al solo vederle ti veniva voglia di toccarle tanto sembravano morbide e leggere.
A causa di Ginevra, perché era colpa sua, avremmo dovuto fare il viaggio con il metodo del Signor D che da quello che avevo capito era una specie di teletrasporto che in pochi secondi ci avrebbe fatto tornare in America e cosa più importante al Campo dopo tanto tempo prima di dover tornare sull’Olimpo e combattere contro Eris perché gli Dei avevano espressamente chiesto alcuni di noi mezzosangue per quella lotta e dentro c’ eravamo anche noi: un attimo di pausa non potevano darcela,eh?
E dopo il tuono che ho appena sentito (devo aver fatto arrabbiare Zeus) riprendo.
Appena avemmo finito di mangiare salutammo e ringraziammo Chiara dopo averle promesso di rivederci presto e ci dirigemmo verso un campo isolato per poter praticare il teletrasporto senza destare sospetti agli occhi indiscreti delle persone perché se no avrebbero potuto inventare una storia su degli alieni simili agli uomini che erano venuti sulla terra per ucciderli e sterminarli tutti … insomma un bel casino.
Ginevra sembrava ricordare perfettamente dove andare, alle svolte girava con sicurezza a destra e a sinistra ricordandosi di tutte le passeggiate a cavallo per quei campi mentre per quanto riguarda me basti dire che la seguivo perché io ho il senso del disorientamento.
Intanto che camminavamo osservavo tutte le piante che costeggiavano il nostro cammino: alcune erano alte mentre altre erano poco più che arbusti ma tutte erano ricoperte di bellissime foglie verdi chiaro e in alcune spuntava qualche fiorellino bianco mentre in altre c’erano delle grosse spine che non avevo voglia di provare. Un ricordo attraversò la mia mente prima di arrivare: io su Vagabond (un cavallo) al trotto in cui continuavo a prendermi i rami in faccia mentre Ginevra e mia zia ridevano.

“Ginevra, ti ricordi quella volta a dodici anni in cui eravamo in passeggiata e io continuavo a prendermi i rami in faccia mentre tu e mia zia ridevate per le mie disgrazie?” gli chiesi.

“Sì mi ricordo, come dimenticarselo … che ridere!” disse scoppiando a ridere e facendo ridere anche Mattia mentre Nico sorrideva e Dioniso continuava a dire:”Su semidea, questo campo è lontano?”

“No, signore ancora due minuti e siamo arrivati” disse sicura.

E infatti in due minuti fummo arrivati e così il Signor D ci disse di metterci in cerchio attorno a lui dandoci la mano poi con una mano toccò me mentre con l’altra toccò Mattia, poi tutto successe velocemente e ci ritrovammo al Campo precisamente nella mensa mentre tutti stavano iniziando a mangiare e in un secondo fummo circondati dalla folla:io dai miei fratelli, Mattia dai suoi, Nico stava parlando con Chirone e Ginevra stava per morire soffocata dall’abbraccio di Percy.
Appena avemmo finito di mangiare ne approfittai per andare a fare un giro al lago e con mia grande sorpresa trovai Mattia lì.

“Ciao, che ci fai qui?”chiesi sedendomi di fianco a lui sulla sabbia.

“Niente, pensavo …”mi disse con lo sguardo perso sull’orizzonte.

“A cosa pensavi?”dissi guardando anch’io il lago.

“A te … cioè a noi, volevo dire alla missione, sì alla missione”disse velocemente spostando lo sguardo in terra imbarazzato.

Quanto era carino … cioè volevo dire … o al diavolo! Volevo dire carino sì!Qualche problema?!?

“Senti Chiara dovrei dirti una cosa”mi disse Mattia risvegliandomi dai miei pensieri.

“Dimmi, non ti mangio”

“Potresti farmi di peggio ed è questo che mi preoccupa ..”disse seriamente.

“No, ora sei tu che mi preoccupi … che è successo?”chiesi leggermente allarmata.

“E’ successo che  mi sono innamorato di una ragazza che potrebbe uccidermi anche qui, su due piedi, e sarebbe anche meglio perché come seconda opzione avrebbe quella di spezzarmi il cuore.”disse un po’ arrabbiato ma anche molto dolce. Sinceramente all’inizio non capii la sua dichiarazione ed ebbi voglia di ucciderlo lì su due piedi ma poi capii cosa intendeva e allora restai un attimo in silenzio per cercare una risposta come dire giusta?No diciamo accettabile, insomma era ovvio che anche a me piacesse ma come rispondergli?

“Per tua fortuna oggi ho deciso di non spezzarti niente … ne il cuore ne un braccio o una gamba”dissi.

“Questo significa che …” disse con gli occhi speranzosi.

“Sì,anche a me piaci e per mio sommo dispiacere anche molto ma niente romanticherie d’accordo?” gli dissi sorridendo e alzandomi per pulirmi dalla sabbia.

“Sei la migliore Chiara!”disse abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia.

“Avevo detto niente  romanticherie o no?”dissi ridendo e anche lui si mise a ridere.

Più tardi andai da Ginevra e gli raccontai tutto.

“Davvero? Che carini che siete!”disse felice mentre rideva.

“Non prendermi in giro!Tanto si sa che prima o poi anche tu ti metti con Nico!” dissi mettendomi a ridere a mia volta.

“No, no, no, non ora proprio adesso che è tornata neanche Nico me la porterà via, la mia piccola sorellina …” disse Percy accarezzando la testa di Ginevra con fare quasi materno e scatenando le mie risate seguite dalle sue e dagli sbuffi di Ginevra che però sorrideva.
 
POV.MATTIA
Che bello!Passeggiavo per il campo con un sorriso stampato sulla faccia, sicuramente era un sorriso da idiota ma non mi importava, in quel momento ero sicuramente il semidio più felice sulla faccia del pianeta.
Non so perché ma mi diressi verso la casa di Nico, dopo quell’avventura non ancora conclusa mi sentivo di doverglielo dire, di me e Chiara intendo anche se si sapeva che a lui non gli importava certo della mia Chiara, ripeto:mia. Possessivo? Forse un po’ ma capitemi anche voi …

“Ehi! Nico ti dovrei dire una cosa, facciamo un giro?”

E così gli raccontai tutto, poi lui si mise a ridere.

“Che fai? Prendi in giro? Guarda che si sa che ti piace Ginevra e che prima o poi avverrà qualcosa anche tra di voi” dissi ribaltando le situazioni: ora ero io che ridevo come un matto.
Passammo fuori dalla casa di Poseidone e dalla finestra notai Chiara che rideva come una matta così bussai.

“Anche voi qui?Volete unirvi?”disse Percy  sulla porta mentre teneva sottobraccio Ginevra e le accarezzava la testa, continuando poi a dirci”Conoscete già la mia bella sorellina vero?”.
E ci mettemmo tutti a ridere mentre Ginevra sbuffava e diceva “Mi conoscono già fratellone”

“Non chiamarmi così!”disse Percy fintamente arrabbiato.

“E tu non chiamarmi sorellina!” disse Ginevra liberandosi dalla sua presa.

Un’altra grossa risata si levò mentre i due continuavano a litigare e io e Chiara continuavamo a guardarci intensamente
.





ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ecco qui un'altro capitolo, mi sono concentrata soprattutto su Chiara e Mattia perchè voleva dare un pò di spazio anche a questa felice coppietta mentre per Nico e Ginevra ci vorrà un pò di più, spero vi sia piaciuto ho cercato di renderlo un pò scherzoso e divertente: spero proprio di esserci riuscita! Gradire una vostra recensione, mi fa piacere sentire cosa avete da dire ma ringrazio comunque chiunque abbia letto.Saluti.
percabeth2000

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Capitolo 13
*** La guerra ***


LA GUERRA
POV. NICO

 
Ci svegliammo all’alba, si prospettava un brutto giorno e non solo perché stavamo per andare a combattere contro Eris e il suo esercito di mostri, ma anche perché delle brutte nuvole grigie aleggiavano sopra le nostre teste dandoci un senso di inquietudine ma anche di calma irreale.
Per la battaglia eravamo stati chiamati solo noi quattro: io, Ginevra, Chiara e Mattia. Solo noi quattro per non attirare maggiormente mostri e perché gli dei avevano ritenuto che essendo presenti anche loro non ci fosse bisogno di un grande aiuto ma solo di una piccola squadra per dare un po’ di scompiglio.
Ci svegliammo e ci preparammo prima di partire per l’Empire State Building dove ci attendevano gli dei con le loro armi e i loro poteri, quando vidi arrivare i miei compagni rimasi per un attimo perplesso: sono davvero loro? Mi sembravano troppo tristi e cupi per esserlo anche se appena arrivarono mi rivolsero tutti quanti un sorriso, con loro c’era anche Percy.

“Attenzione, mi raccomando ragazzi. Anche tu, sorellina!” disse.

“Staremo attenti”rispondemmo in coro, poi ci incamminammo.

Per fortuna non incontrammo mostri e quando fummo arrivati, prendendo l’ascensore, salimmo sull’Olimpo più in fretta possibile.
Era bello come lo ricordavamo ma nell’aria si sentiva la tensione e l’emozione per la guerra che stava per avvenire.

“Venite ragazzi, schieratevi con noi” disse Apollo sorridente mentre guardava Chiara con aria rassicurante come a dirgli che andrà tutto bene.

Io mi misi tra mio padre e Zeus, che stava in centro allo schieramento mentre Ginevra si mise tra Poseidone e Zeus. Mattia si mise vicino a Chiara e Hermes e Chiara vicino ad Apollo.

“Ragazzi Eris sta per arrivare, riesco a sentire il puzzo di mostri da qui …”disse Zeus evidentemente arrabbiato “Cercate di uccidere più mostri possibili a Eris ci pensiamo noi, nel caso vi imbattiate in lei dovete portare molta attenzione, è subdola e meschina”ma non fece in tempo a finire che una voce riecheggiò davanti a noi.

“Quanti complimenti Zeus! Ma ora bando alle ciance, avete distrutto il mio piano piccoli semidei e perciò sono stata costretta a fare questa guerra e tutti ne pagheranno il prezzo. Mostri attaccate!” ordinò Eris.

Zeus non se lo fece ripetere due volte :“All’attacco!” urlò.

I mostri erano parecchi ma per fortune oltre a noi semidei e dei c’erano anche alcuni abitanti dell’Olimpo, alcuni dei minori e alcune ninfee e satiri che aiutavano parecchio nel distruggere dracene e segugi infernali.
Continuavo ad avanzare tra le schiere nemiche e ad attaccare e schivare mollando fendenti a destra e a sinistra ma stando attento a chi avevo intorno, a volte tra un mostro e l’altro mi concedevo di guardare i miei compagni per assicurarmi che andasse tutto bene e fini ad allora tutto scorreva liscio pochi feriti e solo qualche perdita composta da povere ninfee e poveri satiri inesperti che si erano uniti all’esercito, se così si può definire, solo per dare una mano ma che erano stati coinvolti in qualcosa più grande di loro.
Ad un certo punto, dopo aver estratto la lama dal petto di una dracena vidi Eris davanti a me, completamente disarmata ma con i suoi intesi occhi che mi scrutavano canzonatori mentre la sua truce risata riecheggiava.

“Piccolo figlio delle ombre, sei bravo a combattere ma io sono altrettanto brava nel mio lavoro:gettare il caos. Vedi come l’ho fatto bene? Neanche gli dei si preoccupano tanto di me credono di aver la vittoria in tasca e ce l’avrebbero se non fosse che io posso cambiare le cose. Hanno arruolato anche i loro figli, incurante del male che gli avrei potuto fare”disse minacciosa.

“Tu non toccherai i miei amici”gli dissi puntandogli contro la lama.

“Hai ragione, non posso pensare a tutti, perciò ne ho scelto uno solo che morirà per mano mia” rispose.

“Fatti avanti” dissi sfidandola.

“Ma non sei tu mio caro, a te ci penseranno i mostri e il dolore a lacerarti come anche alla tua compagna Chiara e al tuo compagno Mattia, io ho scelto Ginevra”proclamò e poi fu un attimo.

Vidi Eris scomparire e riapparire davanti a Ginevra, questa volta con un pugnale in mano ed iniziare a combattere, Ginevra se la cavava bene ma Eris era una dea, mi rassicurai un poco quando vidi due dei minori andare in suo soccorso e perciò pensai che il peggio fosse passato.
Ormai quasi tutti i mostri erano morti quando si sentirono due urla a dir poco disumane, ebbi il tempo per girarmi e accorgermi che i due dei minori che erano andati in soccorso a Ginevra giacevano a terra mezzi morti poco più distanti da Ginevra stessa che grondava sangue da un fianco mentre teneva in mano il pugnale di Eris e Eris giaceva a terra con la spada infilzata nel petto.
Poi fu un attimo: Eris scomparve come facevano i mostri una volta uccisi, i pochi mostri rimasti colti dal terrore scapparono e Ginevra si accasciò a terra con una mano sul fianco mentre io, Chiara, Mattia, Poseidone e Apollo correvamo verso di lei.
Poseidone la prese tra le braccia e poi scomparve in una luce dorata con Apollo, io , Chiara e Mattia ci guardammo e capimmo subito: dovevamo andare al campo, era lì che i due dei avevano portato Ginevra.

Salutammo i nostri genitori e poi ci precipitammo giù dall’Olimpo per correre al campo, gli dei erano troppo stanchi e i loro poteri non potevano offrirci al momento un teletrasporto come quello di Dioniso che sprecava troppe energie, mentre correvamo verso il campo mi sembrò di stare facendo un incubo: io lo sapevo perché non ero corso ad aiutarla? Perché non avevo avvertito tutti? Perché non ero io quello ferito ma lei? Perché lei? Perché mi dovevano togliere le persone che più amavo? Prima mia madre, poi mia sorella ed ora anche lei? Eris aveva ragione, se non fosse sopravvissuta sarei stato consumato dal dolore perché se con la perdita di mia madre e mia sorella un po’ mi ero ripreso con la sua no, mi sarebbe mancata l’aria.
Quando fummo arrivati Poseidone era fuori dall’infermeria che abbracciava Percy al quale scendeva qualche lacrima, così mi avvicinai con il cuore che mi scoppiava nel petto.

“Come sta?”chiesi incerto e forse anche balbettando un poco.

“Non bene ma Apollo dice che se supera la notte ce la può fare, ora è abbastanza sveglia ma non si può entrare, Apollo la sta curando.”disse serio.

Si sentì un forte urlo di dolore, sicuramente Ginevra, poi più niente finché Apollo non uscì visibilmente stanco.
“Ora riposa,ma è sveglia, se volete visitarla vi consiglio non più di due alla volta poi per stanotte serve qualcuno che le faccia la guardia …” non lo lasciai finire che mi proposi come guardia e con mia grande sorpresa nessuno controbatté.
Mentre gli altri entravano a salutarla io andai a casa a prendere qualcosa per  la notte, un ricambio e un po’ d’acqua e poi non sarei riuscito a vederla in quello stato, sveglia e con i suoi bellissimi occhi azzurri guardarmi perché ancora mi davo la colpa. Poteva fare qualcosa.

Quando Chiara uscì mi chiamò.
“Nico, Ginevra sta bene ora è sola, quando sono entrata chiedeva di te: vuole vederti. Ha detto che non dormirà finché tu non andrai da lei.” Disse.

Mi diressi all’infermeria e dopo un attimo di esitazione entrai.
“Chi è?” chiese una voce che conoscevo fin troppo bene.

“Nico“ risposi.

“Vieni, non ti mangio” disse.

Quando mi avvicinai mi rattristai un poco, sudava ed era scossa da brividi di dolore e per di più aveva una grossa fasciatura sul fianco.
“Tutto questo è colpa mia, Eris mi aveva detto che voleva ucciderti ma ho visto i due dei minori venire in tuo soccorso e ho ritenuto di continuare a combattere, pensavo ti avrebbero protetta … sono stato uno sciocco …” dissi lasciandomi scappare una lacrima e sedendomi sulla sedia di legno chiaro vicino al suo letto.

“E lo hanno fatto, mi hanno protetto fino a quando Eris non li ha scaraventati via, per quanto riguarda che sei uno sciocco: questo è vero …” disse asciugandomi con il dorso della mano una seconda lacrima “Come puoi anche solo pensare che sia colpa tua?” mi disse sorridente.

“Ma lo è ..” risposi.

“Piantala Nico, non è vero, chiunque avrebbe pensato e agito come hai fatto tu. Anche io se fossi stata nella tua condizione, l’importante è che siamo tutti vivi no? Ho visto Chiara e Mattia, stanno proprio bene insieme.” Mi disse ed anch’io mi lasciai scappare un sorriso mentre un’altra lacrima scendeva.

“Basta lacrimare Nico! Se no piango anch’io qui!” disse ridendo ma soffocando un verso di dolore.

“Ora riposa”

“Tu dove vai?” mi chiese sbadigliando.

“Resto qui con te, mi sembra ovvio” gli risposi elargendo un grande sorriso.

“Oh, bene ..” sussurrò prima di cadere tra le braccia di Morfeo.



ANGOLO DELL'AUTRICE.
Questo è il mio capitolo preferito, in assoluto. Spero piaccia anche a voi, forse il carattere di Nico non è proprio come nel libro ma come avrete capito è innamorato e possiamo dire che quando si è innamorati anche il nostro carattere diventa più dolce. Comunque anche se il carattere di Nico cambia un pò,un pò tanto forse, io lo adoro comunque. Voi che ne pensate? Vi saluto.
percabeth2000

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Capitolo 14
*** Inizio di una nuova vita ***


INIZIO DI UNA NUOVA VITA
POV.GINEVRA

 
Appena mi svegliai venni accecata dalle prime luci dell’alba che scorgevo attraverso le soffici tende ondeggianti della finestra dell’infermeria.
Il mio primo pensiero fu: sono viva! Ma il mio entusiasmo venne subito smorzato da una forte fitta di dolore al fianco destro, quello che Eris aveva pugnalato lasciandomi una profonda ferita a cui probabilmente sarebbe seguita una grossa cicatrice bianca come quella che un tempo deturpava il viso di Luke Castellan, traditore ed eroe, così mi avevano detto.
I miei pensieri vennero interrotti da un suono sospetto, un respiro, non riuscivo a capire da dove venisse eppure lo sentivo vicino, molto vicino, quasi fosse al mio fianco … così abbassai lo sguardo e tutto mi fu chiaro, Nico! La sera prima era stato con me, avevamo parlato, era stato molto dolce pensava fosse colpa sua ma in verità avevo sempre sospettato che non andavo molto a genio a Eris e con il combattimento ne avevo avuto la certezza.

Era stato un combattimento lungo, era iniziato quando Eris mi si era parata davanti e aveva urlato:”Combatti, figlia del mare!” ma non avevo fatto in tempo a partire con la carica quando due dei minori a me sconosciuti erano corsi incontro alla dea per fermarla; i mostri continuavano ad attaccarmi e quindi per difendermi voltai le spalle a Eris, solo per qualche secondo ma a lei bastò: scaraventò via i due dei minori e tentò di affondarmi la lama nel petto se non fosse che io vedendo il ghigno del mostro davanti a me mi scostai lateralmente appena in tempo per evitare il suo assalto. Si girò infuriata ed iniziò ad attaccarmi senza pietà continuando a fare affondi e a cercare di tagliarmi la testa, poi in un attimo tutto divenne buio e mi accorsi di avere il suo pugnale nel fianco ma non solo, anch’io avevo affondato la mia spada nel suo petto ed in quel momento, con mio grande spavento e orrore potevo sentirmi in qualche modo legata a lei per il dolore che entrambe stavamo provando.
Infine tolsi il pugnale dal mio fianco che iniziava a grondare sangue e mi accasciai a terra, fino a quando Apollo non mi disinfettò la ferita facendomi fare quell’urlo, che probabilmente metà campo ha sentito, non ricordo più nulla.

“Sei sveglia, sei viva vero? Sai io vedo anche i morti …” disse Nico che probabilmente si era appena svegliato visto che aveva parlato con la voce ancora impastata dal sonno.

“Viva e più o meno vegeta” dissi sorridendo.

“E’ da ieri che sorridi, non ti ho mai visto sorridere così tanto e sei su un letto di infermeria con un fianco praticamente lacerato … poi la gente dice che è il figlio di Ade quello strano …” disse guardandomi stranito ma anche lui sorridente.

“Avevo paura di perderti sai?”mi disse dopo una pausa silenziosa ma colma di emozioni.

“Ehi! Non ci si libera così facilmente di me Testa di Pece!” gli risposi.

“Vado a chiamare gli altri, sono sicuro che saranno felici di vederti viva, o almeno, la maggior parte ….” disse, io in tutta risposta gli lanciai il mio cuscino ma lo feci con ben poca grazia quindi il mio bel cuscino morbido diventò una potenziale arma mortale.

“Sei viva, viva! Che felicità, se morivi chi avrei potuto prendere in giro, ci sarebbe mio fratello, ma non sarebbe lo stesso … sei viva!” disse abbracciandomi.

“Chiara …. La … Fasciatura … mi stai … abbracciando sulla ferita …” dissi a malapena.

“ Scusa!” disse mortificata.

“O, niente, sarà solo la milionesima volta che cerchi di farmi fuori” dissi con una punta di sarcasmo.

“Sempre la solita è?” disse Mattia che era appena entrato dalla porta.

“Non cambierò mai, arrenditi! A proposito … come va tra voi due? Un bacio per il mio risveglio me lo concedete?” dissi incitandoli.

“Abbiamo fatto un patto cara, niente romanticherie … “ disse Chiara con l’aria di aver vinto.

“Io non ho detto un bacio romantico, me ne va bene anche uno strambo, malinconico, nostalgico se preferisci passionale, fai tu!” risposi.

“Appena ti rimetti … ti rispedisco in infermeria …” mi disse arrabbiata ma con il sorriso sulla faccia anche se era diventata un po’ rossa.

“Figliola, non mi sembra il caso … poi Poseidone e Percy mi costringeranno a ricurarla” disse Apollo entrando e facendoci ridere tutti.

“Sorellina stai bene?” chiese Percy spuntando da dietro il dio.

“Si fratellone” risposi. Mio padre non sarebbe venuto, lo sapevo, me lo aveva detto il giorno prima, non poteva sapete impegni da dio, ma mi aveva detto che era fiero di me e che se mi azzardavo a morire sarebbe venuto nell’ade personalmente per prendermi a mazzate.
Sono viva a quanto pare quindi niente mazzate.

“Ragazzi uscite, controllo la ferita e se non è infettata tra una settimana la vostra amica sarà di nuovo ad allenarsi con voi se no ci vorrà un po’ di più” disse Apollo.

“Posso restare? Dopotutto sono il fratello …”

“Non ti azzardare Perseus Jackson tu esci con tutti gli altri mi hai capito bene ?!? Non ho intenzione di farmi vedere semi nuda da te!” dissi imbarazzata fino alla punta dei capelli.

“ok, ok, non ti scaldare …” mi rispose lui uscendo dall’infermeria.

Apollo mi curò per tutta la settimana seguente cambiandomi le bende e spalmandomi una pomata sulla ferita, mi confermò anche il dubbio che avevo: mi sarebbe rimasta una cicatrice bianca, non molto visibile ma pur sempre  presente.
La settimana dopo mi svegliai finalmente nella mia casa, nel mio letto e purtroppo sotto lo stesso tetto sotto il quale viveva il mio fratellone, non che gli volessi male anzi, ma il rapporto tra fratelli è strambo no?
Mi cambiai con un paio di jeans scuri e una maglietta nera, forse un po’ lugubre ma che ci volete fare? Infondo il mio colore preferito è sempre stato il nero, tenebroso ma allo stesso tempo intrigante, pieno di misteri e dubbi  e poi mi diressi verso l’arena.

“Ginevra, vieni con me, dai!” mi disse Nico prendendomi per il polso e portandomi nel bosco prima che potessi entrare.

Non conoscevo il posto in cui mi stava portando, continuava a svoltare a destra e a sinistra facendomi perdere il senso dell’orientamento e mandandomi completamente in panne.

“Non ti preoccupare so dove stiamo andando” mi disse come leggendomi nel pensiero.

Dopo circa un quarto d’ora a correre seguendo il figlio di Ade che sembrava instancabile arrivammo in una specie di piccola piazza d’erba circondata da cinque maestosi alberi che si innalzavano su fino al cielo e a sfiorare le nuvole.

“Ti fidi di me?”mi chiese curioso.

“Sì perché?” gli risposi anch’io curiosa.

“Bene,  allora io ti metto questa benda perché il posto a cui dobbiamo arrivare non è questo e voglio che sia una sorpresa, ma prima … il tuo colore preferito è il nero vero?”

“Sì” risposi sicura.

Così mi bendò e dopo un cinque minuti di cammino mi levò la benda lasciandomi senza fiato: davanti a me si estendeva un prato completamente coperto da bellissime e profumate rose nere e rosso sangue, era una visione senza eguali, le figlie di afrodite avrebbero urlato spaventate dallo spettacolo che ammetto metteva un po’ di soggezione,io invece lo adoravo, amavo quello spettacolo così bello e tenebroso, un po’ mi ricordava Nico e a proposito di Nico …

“Allora ti …” stava per finire la frase quando gli saltai al collo gridando “ Grazie, grazie,grazie,grazie! A proposito ti ho già detto grazie?” gli chiesi con la faccia da cucciolo.

“Di niente, prego, è stato un piacere “ mi disse sorridente.

“ Senti, io ti dovrei dire una cosa … “ disse scompigliandosi i capelli nero corvino.

“Dimmi pure” gli dissi incoraggiandolo.

“Io, be io … ti ricordi il nostro primo incontro?”disse cambiando il discorso.

“ Fammici pensare … certo che mi ricordo Testa di Pece! Mi ricordo ogni singolo momento passato insieme a te.” Accidenti … che avevo detto? Maledizione! Maledetta la mia boccaccia che parla prima di essere collegata al cervello ed ora Ginevra, prega che non ti abbia ascoltato.

“E perché ti ricordi ogni singolo momento?” mi sorrise malizioso ed io in risposta abbassai la testa imbarazzata.

“Comunque anche io mi ricordo ogni singolo momento passato con te …” mi disse alzandomi con due dita il mento e guardandomi negli occhi.

Un momento, tutto successe in un momento: le sue labbra sulle mie e le mie sulle sue.

Ora ,avevo due mosse:
Prima: allontanarlo e tirargli uno di quelli schiaffi che lasciano il segno per un mese, seconda: rispondere al bacio.
Mi sembra scontato dire che scelsi la seconda peccato che con la mia grazia ( quella di un elefante) inciampai su una stupida radice che sporgeva dal terreno ed iniziai a cadere all’indietro ma Nico aveva i riflessi pronti e mi prese prima che potessi battere la testa.


“Ehi, non mi svenire non credo di essere un tipo per cui vale la pena svenire.”disse ridendo.

“Vanitoso” dissi e scostandolo feci per andarmene ma mi prese per il polso e mi fece roteare per poi baciarmi.

Questa volta fu un bacio dolce  e travolgente e quando ci staccammo gli chiesi con un sorriso: “ Ed io, sono da svenimento?”

“E poi sono io il vanitoso è?!? Parla la modesta!”disse spintonandomi.

Mi misi a correre  seguita a ruota da lui ma ben presto mi persi così ridendo mi prese la mano e ci dirigemmo insieme verso l’arena.
Quando arrivammo c’erano Chiara e Mattia che si stavano allenando, inutile dire che stava vincendo Chiara, quando ci videro mano nella mano fecero un sorriso a trentadue denti e Chiara mi strascino via staccandomi da Nico che veniva trascinato via da Mattia, io e Nico intanto ci guardavamo perplessi come a chiederci :”Hai fatto qualcosa tu?”.

“Dimmi cosa è successo per filo e per segno” mi disse Chiara.

“Che vuoi dire?” risposi facendo finta di non capire.

“Eri mano nella mano con il figlio di Ade! Questo vuol dire che è successo qualcosa!” mi disse puntando sull’ovvio.

“Ok, ti dirò la verità … le nostre mani si erano incollate a causa della resina e tu e Mattia le avete scollate” dissi ridendo, lei sbuffò “ok,ok, questa è la verità …” e gli raccontai tutto, per filo e per segno anche della mia stupenda figuraccia.

“Finalmente almeno potrò anch’io prenderti un po’ in giro!” disse felice mentre anche Nico e Mattia tornavano sorridenti, credo che anche Nico abbia avuto un interrogatorio simile al mio.

Quando fummo tutti e quattro in cerchio facemmo una cosa strana, ci abbracciammo tutti e quattro come a dirci grazie tra di noi per l’avventura appena vissuta, ed ora  finalmente, avremmo potuto avere una vita tranquilla,  almeno per un po’.

FINE
FINE?



ANGOLO AUTRICE:
Questa è la fine ragazzi, non è un capitolo bellissimo, non mi convince tanto ... però l'ho riletto e non saprei che altro fare.
Metterò ancora un capitolo in cui i protagonisti faranno una specie di riassiunto simpatico con alcune impressioni fatte da personaggi tipo Poseidone, Ade, Apollo, Francesca e Nicolò. Forse farò un siguito di questa storia ma prima devo pensare come farlo. Un saluto grande a tutti.
percabeth2000

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Capitolo 15
*** Riassunto ***


 

RIASSUNTO

POV. CHIARA, GINEVRA, NICO, MATTIA.
 
Siamo Arrivati alla fine di questa nostra avventura, insieme abbiamo affrontato mostri e dei cercando di sopravvivere ed il più delle volte ci siamo riusciti, se non fosse che Ginevra si è fatta pugnalare.
“Hei!”
“Scusaci … ma è vero”
Comunque, abbiamo affrontato  tutte queste situazione imparando a volerci  bene, pensate che addirittura alcuni di noi hanno formato delle coppie!
Ora vi salutiamo, speriamo la storia vi sia piaciuta e presto ve ne racconteremo il seguito.
 
POV. POSEIDONE E ADE
Nella storia non siamo comparsi molto e neanche abbiamo parlato, ma abbiamo anche noi delle opinioni su questa avventura.
Iniziamo con il dire che siamo molto fieri dei nostri due figli se non fosse per il fatto che poi si sono messi insieme, Afrodite ci ha detto che non possiamo farci niente ma a noi non va ancora molto giù il fatto che stiano insieme.
Noi due non siamo in splendidi rapporti.
 
POV. AUTRICE
Come anche i miei eroi dicono, spero vi sia piaciuta questa storia e ringrazio chiunque abbia letto, recensito e aggiunto tra le preferite/seguite/ricordate.
Il capitolo riassuntivo fa abbastanza schifo ma cercherò di rifarmi con il seguito che arriverà non appena mi verrà un po’ più di ispirazione.
Grazie ancora a tutti!

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