Merci pour le venin

di Merryweather616
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** ...BlackBallerina'sShoes... ***
Capitolo 3: *** Thank You ***
Capitolo 4: *** Remember ***
Capitolo 5: *** ...and down we go... ***
Capitolo 6: *** Taking Back the life we had ***
Capitolo 7: *** Words... ***
Capitolo 8: *** London Calling ***
Capitolo 9: *** Charing Cross Road Wc2 London ***
Capitolo 10: *** Avenged Sevelnold *Live&Killing* ***
Capitolo 11: *** You are never coming home ***
Capitolo 12: *** To the end ***
Capitolo 13: *** Rome wasn't built in a day ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


DISCLAIMER: i personaggi dei My Chemical Romance non mi appartegono. Le loro storie sono inventata, i personaggi fittizi che interagiscono con loro sono puri deliri del mio cervello XD


Allora...questa fanfiction ha una storia piuttosto complessa, l'idea era gia nata mentre finivo di scrivere Dead and waiting for the Black Parade, ma per due mesi è rimasta li chiusa nel cassetto, poi ad un certo punto ho anche pensato di scrivere una Frerard, ma ne ho lette di talmente belle che mi sembrava strano scriverne una mia. Così ho deciso di scrivere qualcosa sul mio chimico preferito, che anche se sta sempre zitto e non si fa notare, è una persona fantastica, timido e geniale. Il consulente spirituale della band, per sua stessa definizioneXD. Dato che adoro Alicia e la trovo la ragazza perfetta per un chimico, non volevo fare come se niente fosse e non farla esistere, così le ho riservato un ruolo nella fic, un ruolo particolare, ma almeno c'è!

Devo ringraziare sopra ogni cosa Silvi, la mia aduorata nipotina, che c'è sempre stata quando andavo in crisi o mi prendeva a male e il mio emo-side spuntava fuori più potente che mai. Grazie nipots. Per tutto.

E Grazie alla mia Twin, che ha letto tutto, ha commentato, ha fatto tante belle faccine emoticonose, ed è sempre la migliore twin sulla faccia della terra. La mia amichetta chimica, una delle poche che delira con me e aspetta con me il giorno che la neuro ci verrà a prendere.


Buona lettura!

Commentateeeeee





Prologo..

New York, Gennaio


Can you hear me cry out to you?
Words I thought I'd choke on figure out.
I'm really not with you anymore.
I'm just a ghost,
So I can't hurt you anymore,
So I can't hurt you anymore.

And now, you wanna see how far down I can sink?
Let me go, fuck!
So, you can, well now so, you can
I'm so far away from you.
Well now so, you can. (This is How I Disappear)




Sono arrivato”

Sali”

Reira non si guardò nemmeno allo specchio. Non ne valeva la pena. Non ce n'era bisogno. Sapevano entrambi che quello che facevano non era niente, non meritava tempo. Era un palliativo, un tacito accordo per dimenticare e non pensare. Ma le andava bene così. Fin troppo si disse, spaventandosi di cosa era diventata.


Mikey saliva lentamente le scale, ormai conosceva a memoria quel tragitto così angusto e buio, era la sua personale scala verso l'oblio e la faceva con calma, lasciandosi sovraffare da tutti i sensi di colpa, dalla nostalgia di una vita vera, dai ricordi di quello che era stato.

Era arrivato al piano. Non dovette suonare, la porta era aperta.


Entrò senza dire una parola, la vide e la afferrò a se. Non c'era dolcezza nei loro sguardi, nè nei loro gesti, erano tutto e niente. Le carezze consolatatrici e i baci che nascondevano l'ansia erano diventati la loro routine quotidiana. Non sapevano come erano arrivati a questo punto tanto era che non potevano più vivere l'uno senza l'altro, ogni giorno che passava erano sempre più dipendenti da questa relazione che di certo non li avrebbe portati a nulla. Avevano perso troppo, per poter ricominciare a dare di nuovo.


Spostarono a calci tutto quello che si trovava per il corridoio, non staccandosi mai. Le braccia di Mikey la stringevano con forza e lei vicina a lui, per un momento sembrò dimenticare tutt o e annegare insieme a lui in quella piccola bolla che si erano creati.

Lontani da i loro amici, non erano più Mikey e Reira, non erano più quelli da compatire, quelli davanti a cui tutti erano attenti a quelli che dicevano. Non erano niente.

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Capitolo 2
*** ...BlackBallerina'sShoes... ***


Finalmente sono riuscita a postarlo, questo capitolo è pronto da un mese, ed era lì che mi guardava dalla sua cartelletta fanfiction aspettando di essere continuato, ho preferito scrivere prima un altra ventina di pagine per vedere se la fic prendeva la piega che volevo...spero di essere riuscita a raggiungere lo scopo...una cosa...quando leggerete di Alicia, non uccidetemi vi prego, è solo che non riuscire a pensare ad un altro modo di far andare le cose...

Buona Lettura





...BlackBallerina'sShoes...



MERCI POUR LE VENIN


New York, Dicembre


You´ll never make me leave
I wear this on my sleeve
Give me a reason to believe

So give me all your poison
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
You´re running after something
That you´ll never kill
If this is what you want
Then fire at will


Una nube scura aveva deciso di perseguitare Reira. Dovunque andasse sembrava che piovesse, era indubbiamente molto adatto al suo umore, un pò di meno alla sue punte, che ogni volta arrivano bagnate agli allenamenti assicurandole commenti acidi da parte del coreografo e una buona mezzora sotto i semi distrutti phon dei camerini. Ma, a dispettto di tutte le sue maledizioni, la pioggia non cessava di scendere. All'uscita della metropolitana guardò sconsolata il cielo, chiedendo silenziosamente una tregua,ma sentendo le gocce continuare a sfiorarle il volto, abbassò gli occhi e coprendosi la testa con il cappuccio della sua felpa preferita, affrettò il passo per raggiungere l'entrata riservata ai dipendenti dell'American Ballet.

Nel gigantesco atrio intradivide Tim, ma non gli rivolse la parola, era gia bastato come si erano detti il giorno prima. Di certo non si sarebbe scusata per il suo attacco di rabbia, di certo non si sarebbe scusata per averlo preso a parolacce, non era lui quello a cui erano morti entrambi i genitori esattamente un mese prima. Poteva rimanere li a guardarla per quanto tempo volesse, il suo sguardo ormai non la colpiva più.

Fece un brusco movimento nella direzione contraria, e intravide una faccia conosciuta, un volto che le era noto, ma non riuscì a inquadrare chi fosse.

In ritardo per le prove, non ci diede peso e cominciò a correre sperando che le sue bellissime punte nere non fossero bagnate come al solito. In quel momento voleva solo danzare via tutto l'astio e il dolore, quel dolore che la stava tormentando, come un dannato spillo conficcato dentro di lei, che non le dava tregua.

Rivedeva in ogni superficie la faccia bianca di sua madre nella bara, e quella serena di suo padre. Poteva ancora sentire i tremiti che la scuotevano mentre i becchini sigillavano i corpi e nascondevano per sempre le anime dei suoi genitori.

Mamma, Papà, perchè mi avete fatto questo?” sussurrò tra se e se cacciando indietro i singhiozzi e infilandosi il body di raso nero.

Body, calze, scaldamuscoli, bottiglietta d'acqua, punte tutto miracolosamente asciutto.

Era pronta.

Corse dentro la sala dove il resto della compagnia era gia intento negli esercizi di riscaldamento, e si mise alla sbarra, decisa a non pensare ad altro che ai muscoli che lentamente si scioglievano, alle mani che assumevano la giusta posizione, ai piedi che doloranti ma entusiasti riprendevano il posto che gli si concerneva.

E...un,deux, trois et grand pliè” Sophia, l'assistente passava a fianco a ognuno e correggeva gli errori più frequenti.

Reira! Sei troppo endedant! te l'ho detto mille volte, cosi non va bene, e poi cambiati quelle punte, non sono adatte all'American Ballet”

Reira ascoltò solo il rimprovero sulla sua posizione, era abitutata a sentirsi richiamare per le sue scelte di stile, ma finchè danzava bene, non ci sarebbero stati problemi.

Si rimise alla sbarra e si lasciò trasportare dal pianoforte.


Dal lato opposto della enorme edificio dell'American Ballet, Frank e Liz Iero camminavano tranquilli per i corridoi che portavano al Gran Teatro della Danza, dove la nipote di Frank si sarebbe esibita nel saggio di Natale che la scuola organizzava ogni anno. I due ragazzi festeggiavano quel giorno un anno da quando si erano conosciuti, si tenevano la mano, evitando però di scambiarsi più di uno sguardo, per quanto la loro gioia fosse grande, non potevano fare altro.

Dietro di loro, con lo sguardo perso nel vuoto veniva Mikey Way, o almeno quello che era rimasto di lui, l'ombra di un ragazzo che sei mesi prima era felice, ora quello che era prima, era morto insieme all'amore della sua vita.

Lungo le pareti di marmo che ricoprivano elegantemente i corridoi, Mikey lasciava vagare gli occhi, cercando di non affogare di nuovo nello sguardo di Alicia, nell'ultimo sguardo che gli aveva rivolto mentre si spegneva tra le sue braccia, mentre la malattia fulminea che l'aveva colpita si portava via anche l'ultimo barlume della sua anima. Era passato troppo poco tempo perchè il ricordo di lei non lo tormentasse ogni minuto della sua vita, e lui non voleva lasciarla andare, voleva che continuasse a vivere come un fantasma tra i suoi ricordi. Si era estraniato dal resto del mondo, sapeva che i suoi amici avevano capito che la maschera di tranquillità che aveva messo su era falsa, ma non aveva la forza di affrontare con loro il suo dolore, preferendo evitarli, ma oggi non poteva mancare, Casey si aspettava che lui fosse tra il pubblico, e non l'avrebbe delusa.

Suo fratello era gia arrivato e li stava aspettando insieme a Lyle, il fratello di Liz di fronte all'entrata del teatro, mancavano ancora molti minuti all'inizio ma loro sarebbero entrati prima per evitare problemi nel caso che qualche fan che avesse cercato di avvicinarli.

Mikey abbracciò Gee, che lo fissò domandogli con lo sguardo se fosse tutto a posto.

Era ovvio che non fosse tutto a posto, ma preferì lasciargli credeere che stava bene, era più facile così.


La lezione era finita, Reira si stava avviando verso lo spogliatoio quando venne intercettata da Sophia, sapeva gia cosa voleva ma non fu veloce abbastanza per evitarla. “Dove pensi di andare cara?”

Io, da nessuna parte” disse sconsolata.

Bene, perchè ti ricorderai che oggi c'è il saggio delle bambine, devi assistere e dare una mano dietro le quinte” replicò Sophia glaciale.

Si sto andando, dammi il tempo di cambiarmi” cercava disperatamente di liberarsi dell'assistente, ma sembrava non demordere. Aveva provato con ogni mezzo a evitare quel compito, non era la persona giusta per farlo. Le sue proteste non erano state ascoltate però, sembrava fosse difficile da capire perchè vedere tante famiglie felici sarebbe stato per lei un impresa troppo difficile da sopportare. Vedere tutti quei genitori orgogliosi dei loro figli, con sorrisi stampati in faccia e occhi pieni di aspettative, quelle aspettative che aveva visto negli occhi di suo padre e sua madre la prima volta che era salita su un palcoscenico.

Poteva sentire la musica del lago dei cigni farle da accompagnamento mentre le sue punte la trascinavano in un mondo nuovo, un universo fatato, dove ogni preoccupazione veniva danzata via. E rivedeva gli occhi di Tim e Keiko Roberts guardarla dal pubblico, emozionati e felici.

Vivi.

Ora non lo erano piu, e la danza aveva perso tutto il suo significato, era diventata un mondo di cenere, un obbligo non più una ragione di vita.




Mikey,Lyle, Gerard, Frank e sua moglie vennero fatti entrare da una porta laterale e presero posto in prima fila. Gee guardò Frank con aria sconsolata cercando di capire se suo fratello avesse parlato con almeno uno di loro. Ma Liz cogliendo lo sguardo del cantante fece segno di no con la testa e abbassò tristemente lo sguardo. Ormai era passato del tempo ma non riuscivano ancora a capacitarsi di quello che era accaduto, e non sapevano come affrontare Mikey, volevano essergli vicini ma lui continuava a dire di star bene e si richiudeva nel suo bozzolo di sofferenza senza far entrare nessuno.


La piccola Casey vagava per il palco, trotterellando dietro a Reira che stava cercando di sistemare le bambine per la prova finale. Non era assolutamente un impresa facile, continuavano a correre da ogni parte sistemandosi i vestitini, allaciandosi le scarpette e parlottando tra di loro.

Ragazze, mettetevi in fila dietro di me, dobbiamo metterci nella formazione iniziale”

Con la coda dell'occhio vide 5 figure sistemarsi ai primi posti della sala e togliersi i pesanti cappotti invernali, avevano delle facce conosciute ma il buio non le permetteva di distinguere bene chi fossero.

Ziooooooo” Casey una delle bambine più piccole cominciò a urlare quando vide quelle persone sedersi li davanti. Fece appena in tempo a fermarla prima che si lanciasse verso bordo palco per salutarli, era una vera peste.

Maestra Reira posso andare a salutare mio zio?”

Non sapeva cosa fare, in teoria le piccole ballerine dovevano rimanere completamente sotto la sua sorveglianza, ma la bambina aveva due occhioni luccicanti ai quali era difficile non consentire tutto.

Va bene, ma torna subito qui” le disse facendole una carezza sul volto.

Vieni anche tu con me, devo far vedere una cosa agli zii”

Reira non fece in tempo a dire di no che venne presa per mano e trascinata verso le scale che portavano alla platea. Non bastava che avesse dovuto rimandare il suo rientro a casa, ora doveva anche parlare con dei parenti felici e orgogliosi. Questa cosa si stava facendo sempre più fuori dalla sua portata. Non voleva essere scortese con la piccola ma non se la sentiva proprio di socializzare, almeno non ora.

Stava per staccarsi e tornare sul palco, quando scoprì chi erano i parenti di Casey, lo shock fu tale che non ebbe la forza neanche di protestare.

Zio Frankieeee” la bambina si lanciò verso uno di loro che prontamente la prese in braccio ricoprendola di baci.

Ed ecco la nostra provetta ballerina” disse un altro di loro molto più giovane degli altri, abbracciandola.

Zio Lyle, zia Liz, siete venuti anche voi” baciò anche gli altri. Poi si avvicinò all'unico seduto, che le stava facendo un sorriso, o quello che doveva essere un sorriso. Casey non lo abbracciò, ma gli si avvicinò, gli carezzò una guancia e gli disse “Grazie”


Reira li aveva appena ricosciuti, erano i My Chemical Romance, o almeno una buona rappresentanza dei MCR. C'era Frank, che doveva essere lo zio di Casey, Liz Iero la moglie, e più indietro che parlava al telefonino c'era Gerard Way e un altro ragazzo che doveva essere da quello che aveva letto sui giornali, il fratello di Liz.

Dopo quello che era successo ai suoi genitori aveva perso interesse per qualsiasi cosa, ma prima era stata una loro grandissima fan, li aveva persino visti in concerto un paio di volte. Se non fosse stata così male avrebbe saltellato di gioia per tutto il palco.


Maestra Reira vieni un secondo per favore?”

Casey la stava chiamando. Si scosse dallo shock e andò verso di lei.

Il gruppetto guardò interrogativamente la ragazza e poi la bambina, forse avevano pensato che fosse Reira a volerli incontrare e avesse usato la bambina come tramite.

Cari zii” disse la bambina facendo un gesto di introduzione.” e zia”

Quella bambina era sempre stata un pò teatrale pensarono tutti, anche Gerard che nel frattempo si era riavvicinato.

Vi voglio presentare la versione mezzo giapponese di Helena”

I cinque sguardi si volsero su di lei. Fissandola. Aveva i capelli neri, lunghi e lisci, senza vita. Un volto pallido per le notti insonni, occhiaie violacee per i troppi pianti, un completo nero, non poteva che vestirsi di quel colore, e le scarpe, le sue tanto amate punte oscure.

Era lei, era Helena. Si dissero tutti tra di loro. Un Helena che aveva smesso di danzare per la gioia, un Helena che non aspettava altro che tornare nella sua bara, e dimenticare tutto.


Nessuno di loro proferì parola.

Dai guardatela.E' lei” continuò Casey superemozionata “è la ragazza del video dove lo zio Frankie ha i capelli strani”

La battuta della bambina sciolse il ghiaccio che si era venutoa formare. I ragazzi scoppiarono a ridere, sorridendo a Casey che felicissima saltellava di gioia vedendo che era stata ascoltata.

Solo due persone non stavano ridendo. L'avrebbero mai fatto di nuovo?

Lo stesso pensiero sembrò sfiorare entrambe le loro menti. Un brezza ghiacciata corse tra di loro. Due anime spezzate che si riconoscono. I loro occhi si incrociarono. Due pupille nere. Due pozze vuote. Lo specchio di cuori aridi.



Grazieeeeeeeee i vostri commenti sono stati bellissimi, spero che vi sia piaciuto altrettanto questo primo vero capitolo...

@Annina:ma certo che mi farò perdonare...prima o poi ti scriverò la Ganna che mi hai chiesto..

@Idra_91:grazie mille per tutti i complimenti, spero che ora che hai letto di Alicia non vorrai lanciarmi qualche anatema XD, per l'altra fic non ti preoccupare, tanto l'unica cosa da sapere è di Liz e Frank, che sono i protagonisti dell'altra, e per il resto non ci sono collegamenti particolari, almeno non per ora

@Frozen Tear: nipots dolcissima, ma le tue minaccie sono sempre superdolciose, le accetto volentieri!!!anche quando mi vuoi prendere a schiaffi o cose simili...e domenica ci vediamooooooooooooo yeaaaah

@MiKeYwAy4EvEr :grazie mille, spero che lo sviluppo ti garbi, baci baci

@VampireKnight: anche tu sei la migliore twin dell'universo conosciuto, senza di te potrei impazzire sul serio, che il potere chimico sia sempre con te sorella XD

@blaise_sl_tr07: grazie mille, il prologo era giusto un assaggio, ora c'è la storia vera, spero ti sia piaciuto il primo sviluppo...

@ElfoMikey: ecco qui il seguito, grazie per il commento!!!^^


Alla prossima

baci chimici a tutte/i

e un grazie anche a chi a solo letto!!!!

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Capitolo 3
*** Thank You ***


Grazieeee, non posso dirvi altro, le vostre recensioni sono stupende*_*, mi fate andare avanti con il sorriso sulla faccia mentre scrivo. Grazie grazie.

Questo è stato il capitolo più difficile in assoluto, perchè dopo aver scritto il primo avevo una bella patata bollente in mano, far andare avanti la storia in maniera non dico credibile ma almeno verosimile. Le ho provate tutte e alla fine sono arrivata a questa versione...speriamo bene XD


Capitolo 2

Thank You”


It was the roar of the crowd
That gave me heartache to sing.
It was a lie when they smiled
And said, "you won't feel a thing"
And as we ran from the cops
We laughed so hard it would sting

Yeah yeah, oh

If I'm so wrong (so wrong, so wrong)
How can you listen all night long? (night long, night long)
Now will it matter after I'm gone?
Because you never learned a goddamned thing.

(Disenchanted)



Devo andarmene” si disse Reira. Aveva fatto quello che doveva fare, Ash non avrebbe detto nulla se se ne fosse andata prima della fine del saggio. Era già rimasta troppo. Dietro le quinte si sentiva l'aria di festa e quella polvere magica, quel misto di orgoglio e lacrime di felicità che sempre si diffondevano durante questi eventi la stava sfiorando e non voleva essere toccata.

Lei era allergica. Stava per rischiare uno shock anafilattico. Doveva andarsene subito. Doveva tornare al suo camerino, prendere la sua roba e tornarsene dritta a casa, il suo gatto e il suo divano la aspettavano per l'ennesimo tete a tete in compagnia dell'ennesima replica di Sex and The City.

Senza dare nell'occhio si allontanò dalle quinte e si diresse verso i tortuosi passaggi che portavano al backstage. Era pieno di gente che correva avanti e indietro, e Reira con sul cappuccio in testa e lo sguardo rivolto verso il polveroso pavimento non attraeva l'attenzione di nessuno. Ce l'aveva quasi fatta, vedeva la porta in lontananza e stava per cantare vittoria, quando si sentì fermare.

Non poteva essere Ash, il saggio era quasi finito e doveva supervisionare la chiamata alla ribalta delle bambine, e tutti gli altri erano ormai andati a casa, dovevano aver sbagliato persona.


Reira, fermati”

La voce di Tim.

La nuvola nera che la perseguitava non si smentiva mai. Era sempre lì nascosta che l'aspettava pronta a darle la botta finale.

Tim, che ci fai qui?”

Devo parlarti” disse il ragazzo mettendosi di fronte a lei, senza lasciarle modo di andare avanti.

Mi sembra che ci siamo detti tutto o no?”

Reira sfiorò con gli occhi la faccia furente del suo ex, e li riabbassò di nuovo, e pensare che fino a qualche mese prima aveva amato con tutta se stessa, quegli occhi color ghiaccio e quel fisico perfetto e longineo che caratterizzava tutti i ballerini, ora per lei erano solo una massa di muscoli, apprezzabili certamente, ma niente di più. E negli occhi di Tim vedeva solamente l'ombra di quello che era stata, non poteva sopportarlo. Lui la rivoleva come prima, lei era un altra. Fine della storia.

Tu pensi di avermi detto tutto, pensi che bastino due moine e due pianti a scaricarmi?Voglio una spiegazione, voglio sapere se mi hai lasciato per un altro”

Un altro??? Non aveva la forza di pensare a se stessa, poteva mai avere il coraggio di trovarsi un altro uomo?

Tim, ti prego, lasciami in pace, fai come se non esistessi, non sono piu quella che conoscevi, non sono più io, trovati un altra ballerina allegra e simpatica e dimenticati di me, ti prego”

Non sapeva più come spiegarglielo. Avesse avuto una mazza chiodata, l'avrebbe usata senza pensarci. Una prigione vale l'altra.

Tu a me non mi dici così, lo sapevo hai un altro, dimmi chi è”

Scosse la testa.

Tim non si dava per vinto, e lei sentiva la rabbia che scaturiva da dentro, rabbia repressa, stava per scoppiare, e se lo faceva era finita, non si sarebbe più ripresa.

La prese per le spalle e stava per bloccarla contro il muro. Reira chiuse gli occhi, il dolore, l'ansia stava tornando tutto in superficie, più che paura di lui, aveva paura di se stessa, stava lottando strenuamente per mantenere la calma. Un respiro. Due respiri. Ce la poteva fare.

Dimmi chi è”

La scosse per le spalle. Fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Ti.ho.detto. LASCIAMI IN PACE”

Il suo urlo risuonò per tutto il corridoio, facendo voltare più di una persona. Ma prima che riuscisse a dargli un calcio in parti dove non batteva il sole, sentì le mani di Tim staccarsi da lei, e una voce secca “lasciala”

Aprì gli occhi. La voce apparteneva a Mikey Way, fece fatica a riconoscerlo, aveva indosso un cappello, era magrissimo, dalla faccia si potevano leggere notti insonni, e crisi di pianto. Ma era lui, l'aveva visto prima seduto in disparte insieme al resto dei suoi amici. Mikey Way era di fronte a lei. Che strana la vita, ora che non ogni sua emozione era legata al ricordo dei suoi genitori, e il dolore assorbiva ogni piccola gioia, si trovava di fronte a lui, l'aveva sempre voluto conoscere. Ora sinceramente, non gli faceva alcun effetto.

Misteri del destino.

Tim guardò Mikey, che lo fissava con occhi durissimi, senza dare segno di alcun emozione ne preoccupazione. Era una visione inquietante. Il ragazzo mollò subito la presa, e senza proferire parola se ne andò.

Non è finita qui” sussurrò allontanandosi.

Reira si sedette per terra. L'adrenalina che la discussione le aveva lasciato in corpo, svanì in un secondo, privandola di tutte le forze. Almeno era riuscita a non esplodere e questo era già un passo avanti.

Grazie” sussurrò verso Mikey che non si era mosso di un passo.

Lui non rispose, le porse una mano e la aiutò ad alzarsi.


Siediti qui”

Mikey l’aveva portata nel camerino e aveva chiuso la porta a chiave porgendole un fazzoletto.

Non le aveva parlato, né cercato di consolarla, era come se sapesse, come se capisse tutto senza bisogno di parole o azioni, non era mosso dalla pena o dalla pietà non sentiva il bisogno irrefrenabile di consolarla. In un momento del genere, le parole sono solo altre ferite, altri sforzi.

Il silenzio è l’unica cura.

Reira lo ringraziò silenziosamente per questo. Mise le gambe sotto il mento, e cercò di svuotare la mente, evitando accuratamente ogni pensiero che l’avrebbe riportata a quel momento.

Sentì Mikey spostarsi e alzarsi, il camerino era talmente piccolo che le bastò muovere il braccio per prendergli la mano.

La sentì fredda e dura. Una mano callosa, le corde del basso l’avevano sfregiata, rendendola ancora più vera.

Come …come facevi a saperlo?”

Anche io ho perso qualcuno, per capire mi è bastato guardarti”

Appena i loro sguardi si era incrociati aveva letto dentro di lei la sua stessa sofferenza, e si era sentito stranamente attratto da quella ragazza dagli enormi occhi neri, e dai capelli color ebano, bianca come la neve, pallida come la morte, talmente fragile che un soffio di vento l’avrebbe portata via senza sforzo.

Con lei non doveva fingere.

Sento anche io quel nodo dentro” disse “come se mi mancasse l’aria, il respiro a volte scompare, colori e odori perdono di signifato, mi sento cadere in un enorme buco nero, e sinceramente spero di non uscirme e perdermi nel mio dolore”

Reira era sconvolta.

Sconvolta perché non aveva sentito una descrizione cosi lucida del suo stato, sconvolta perché solo un estraneo, in tutto quel tempo, era l’unico che era riuscito a farle battere di nuovo il cuore, a darle una scossa, a farle riaprire per un secondo gli occhi. Sconvolta per la brutale sincerità del ragazzo che si trovava davanti.

Lo abbracciò. Non poteva fare altrimenti. E Mikey rimase fermo. Non si mosse ma capì. Non c’era amore o desiderio in quell’abbraccio. Ne passione. Era un grazie inespresso. Una comprensione che andava oltre i limiti delle parole.

Anche a te” rispose e uscì.



@Frozen tear : Nipotuccia miaaaaa, anche se il fantomatico concerto a Londra mi ha fatto passare la voglia di continuare a scrivere per un paio di giorni, ho trovato il tempo per sistemare questo capitolo e postarlo, almeno ho fatto qlk di utile, però che depressione profonderrima, già ci vedevo a noi due sotto al palco a lanciare roba ai nostir cicci frizzi...*______*

@ElfoMikey: ziiii Casey è puccissima, ho usato come ispirazione la nipote di una mia amica eheheh...anche a me fa pena Mikey (e ce l'ho messo io in questa situazioneXD) però dato che sono un inguaribile romantica non sarà sempre cosìper il nostro caro bassista...

@MiKeYwAy4EvEr : anche io adoro Helena, stranamente ci ho messo parecchio ad amarla, ho sempre amato di più le canzoni di Bullets e Black, Revenge ha fatto colpo piu tardi nel mio cuoricino chimico XD

@Anna94_17 : grashieee anninaaaa. Anche io tvtttb

@blaise_sl_tr07 : *__* sono contentissima che ti sia piaciuto. La cosa delle anime spezzate è spuntata un giorno tra le balle di fieno che rotolano nel mio cervello mentre sentivo Our Lady Of Sorrows e di li è diventato il Leit motif della storiaXD

@Idra_31 : si infatti è la stessa cosa che ho pensato pure io, non ce la potevo fare a scrivere di Mikey e Reira con Alicia nei dintorni, mi sta troppo simpatica e non avevo nemmeno il coraggio di cancellarla proprio, quindi l'ho uccisa (ragionamente un pò macabro in effetti...) per quanto riguarda Helena *cough cough* mi vergono un po di quel pezzo, non sapevo proprio come altro scriverlo XD

@vampireknight : Grashieeeeeeeee twin * inserire emoticon a profusione * dato che non ti devo dire niente di particolare (w i pranzi mcdonaldosi non previsti) ti canto qualcosa * prepara le corde vocali* : and if youuuuuu marry meeee, would you carry me to the eeeeeend...era quelle che cercavo di cantare oggi senza successo, dato che c'era quella di simpaticona di I'm not okay che mi era entrata nel cervello, pure ora che ho i foos a palla continuo a fare “trust me”






















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Capitolo 4
*** Remember ***


Capitolo di raccordo, dedicato a Mikey, per chi non avesse letto Dead, Liz è la moglie di Frank da ormai qualche mese, prima era una ragazza del'alta borghesia newyorkese costretta a un matrimonio contrattato dai suoi genitori, finchè non conosce Frank, e si innamora di lui.

Scusate la tristosità generale, è l'unico modo di rendere credibile la storia

Enjoy


Capitolo 3

Remember”


Give me a shot to remember
And you can take all the pain away from me
A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead

(The Sharpest Lives)



Fuori da casa di Frank e Liz, nel bellissimo patio coperto che avevano appena inaugurato, c'era una buona rappresentanza dei My Chemical Romance , riuniti per discutere dei progetti per il nuovo tour. Quel giardino era un posto degno di loro, pieno di cavi delle chitarre di Frank e vari amplificatori rotti. Erano riusciti a mettere l'ennesimo televisore al plasma anche lì, con una x-box, due playstation, e il nuovissimo wii.

Bob non si stava lasciando sfuggire l'occasione di battere Ray a Guitar Hero, Liz e Mikey era seduti sulle grandi sedie a dondolo entrambi davanti ai loro computer. Gee e Frank dovevano ancora arrivare.


Quando intendete cominciare col tour?” chiese Liz non distogliendo lo sguardo dal suo pc.


Mikey non sentì la domanda. Con lo sguardo fisso davanti a se, era perso nei suoi pensieri, era passata una settimana dal saggio della piccola Casey, e gli occhi di Reira continuavano a tormentarlo, e si sentiva male per questo, non voleva che un altra faccia infestasse i suoi ricordi, voleva vedere solo quegli occhi verdi, quei sorriso dolce e orgoglioso, quella forza della natura, che era stata la sua compagna di vita per troppo poco tempo. Ma non poteva farci nulla, la vita è talmente strana, aveva passato mesi chiuso in se stesso, servo del lutto, si era imposto con forza contro ogni cosa che potesse aiutarlo, lui era un caso facile, aveva detto uno psicologo a suo fratello, non aveva bisogno d'aiuto, in quanto semplicemente non voleva uscire dal suo dolore, solo il tempo avrebbe detto se ce l'avrebbe fatta o meno. Ma per un caso del destino, era arrivata lei nella sua vita, e per quanto odiasse riconoscerlo, quella ragazza, che come lui conosceva il vuoto e la rabbia del lutto, lo chiamava, lo attirava fuori dal suo piccolo universo, si era come creato un filo rosso, un filo che poteva annodarsi solo quando due anime così estranee ma così vicine venivano a contatto. Ed ora guardava la sua foto, sul sito dell'American Ballet, sorridente e allegra, vestita da un tutù nero e punte sempre nere, che spiccava tra il resto della compagnia, doveva essere stata una persona solare e simpatica, una di quelle persone da cui si è attratti al primo istante, e ora anche lei aveva rinunciato ai sorrisi, fingeva come lui, e forse qualcuno cadeva nella sua farsa, ma lui, l'aveva capito all'istante, ed ora, contro ogni sua volontà, l'unica cosa che voleva era rivedere di nuovo quella faccia. Non voleva amore, non voleva nuova gioia. Voleva solo smettere di fingere.


Liz era preoccupata per Mikey, continuava a essere assente a mettere su una faccia di serenità, ma lei aveva capito perfettamente, per tutta la sua vita aveva finto di essere quella che non era, una figlia perfetta, una ragazza tutta casa e vestiti firmati, ora i suoi genitori non le parlavano più, non era più dannatamente ricca, ma era fottutamente felice, come un giorno le aveva detto Gee mentre ridevano sulla chitarrata che Frank aveva dato al suo ex fidanzato, il malvagio Maurice. Il dolore di Mikey era niente in confronto a quello che aveva provato lei staccandosi dal mondo in cui viveva, ma aveva avuto la sua dose di infelicità e riconosceva il vuoto negli occhi del suo amico.

Si ricordava la prima volta che l'aveva visto, gentilissimo, calmo e dolce, innamorato e meravigliosamente allegro. Era stato il primo a darle il benvenuto in famiglia, lui e Alicia erano stati i primi a presentarsi a casa loro con birre e take away cinese, il giorno del trasferimento, e avevano passato una sera intera a raccontarle aneddoti sulla band e su tutti i posti dove erano stati.

Liz ricordava quella sera come se fosse ieri.

Qualche settimana dopo Alicia già stava male, leucemia fulminante.

Anche lei aveva perso un pezzo di cuore e d'anima vedendo spegnersi quella ragazza meravigliosa, la sua prima vera amica, abbracciarla l'ultima volta era stato come sentirsi spezzare in due, un dolore così aveva parole per essere descritto, trascendeva le lettere, andava al di là di ogni spiegazione. Sentì le lacrime scenderle sul volto, e si affrettò a togliere quelle tracce salate dagli occhi, Mikey non la doveva vedere piangere, doveva essere lei ad aiutarlo, ed era lui invece che continuava a consolarla, ogni volta volta che il ricordo di Alicia si faceva troppo duro da sopportare, e le lacrime vincevano contro la volontà.

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Liz si sentì toccare la spalla, non dovette voltarsi per sapere che era Frank. Il suo tocco la calmò, e riuscì a superare quel momento grazie al calore delle mani di suo marito, che l'avevano salvata più di una volta. Lui la guardò e si capirono al volo. Le diede un bacio e le sussurrò di non preoccuparsi. Prima o poi il pensiero di lei non li avrebbe più distrutti, sarebbe stata solo una presenza che li vegliava mentre continuavano la loro vita.


Ragazzi mettiamoci al lavoro” disse Gee, che si era appena affacciato sul patio, portando vivande per la lunga serata che li aspettava. “Voi due, toglietevi da li, siete due scansafatiche”.

Ray e Bob si riscossero dalla trance e si alzarono. Mikey chiuse il computer e sperò che discutere di tour e concerti gli avrebbe liberato la mente per un po'. Non vedeva l'ora che iniziassero a girare di nuovo il mondo, suonare e essere sempre circondato da persone diverse gli assicuravano la stanchezza e l'estraniamento che tanto cercava.


Intorno al tavolo rotondo del salone di Frankie si erano riuniti circondati da pc, patatine, birre e varie bevande, ed erano almeno tre ore che impazzivano sui vari dettagli del tour.

Allora ricapitoliamo” interruppe Liz mentre Gerard continuava a elencare tutti i costumi di cui avevano bisogno, contro le proteste degli altri, che dopo le uniformi della Black Parade, non sognavano altro che vestirsi con i loro vestiti.

Da Febbraio a Marzo facciamo Gran Bretagna e Irlanda, a Londra dobbiamo riuscire a farvi avere uno stadio, questa volta ve lo meritate tutto. Aprile e Maggio il resto dell''Europa, e d'estate penso che ci saranno vari festival, Bob hai sentito qualcuno dei Linkin Park per il projeck revolution?”

Si, ho sentito Mike l'altro giorno, dice che non vede l'ora di riaverci di nuovo, ancora non si sa chi sarà dei nostri, tra gli headliners comunque ci siamo noi, loro e forse i FOB, ma ancora non sono sicuri, Pete coninua ad avere problemi con la vecchia frattura al piede”

Perfetto, allora dobbiamo solo metterci in contatto con i vari tour manager e sistemare per le date” annunciò Liz chiudendo il portatile, era stanca morta e voleva solo andare a dormire.

Bene ragazzi, ci sentiamo in settimana, ricordatevi dopodomani sera c'è la festa di Liz, dobbiamo decidere il posto ma sicuramente sarà uno dei soliti locali di New York dove andiamo di solito.” aggiunse Frank.


Il gruppetto si salutò e tra abbracci e distribuzione di avanzi della lunga serata e si diressero ognuno verso casa propria. Liz si avvicinò a Mikey che era ancora sulla soglia.

Vuoi rimanere qui da noi?”

Da quando era rimasto da solo nel suo enorme appartamento, Liz e Frank lo ospitavano spesso, e per quanto preferisse stare solo, sapeva che per loro era importante stargli vicini.

Grazie Liz, ma penso che tornerò a Manhattan, devo sistemare delle cose a casa”

Lo sguardo di Mikey non la convinse, ma preferì lasciar correre.

Ok” disse abbracciandolo, “ci vediamo domani, salutami Bunny Marie”

Mikey sorrise al pensiero del suo gatto, che ormai era stato adottato dai due amici, che lo trattavano come un secondo nipote.

Presenterò” sorride e se ne andò, lanciando un cenno di saluto a Frank.


Era l'una di notte. Il sonno come al solito non c'era. Ma aveva qualcos'altro e non avrebbe esitato ad usarlo.



@Idra_31 : eh si, si sono proprio trovati, ora magari ancora non si vede, ma Reira gliela sto costruendo addosso a Mikey XD una degna compagna *__*

@ElfoMikey :grazie grazie!!! ecco qui il seguito, spero ti piaccia^^

@Mcr_girl : grazie mille per tutti i complimenti

@Anna94_17 : ciccina mia frizza ma ti pare che io romanticona persa potrei far finire male una storia??

@Frozen tear :*momento riflessione* concertooooooooo*_______* mamma mia forse prima o poi realizzerò che eravamo davvero li...e a marzo villeeeeeee yeaaaah


@MiKeYwAy4EvEr : eheheh ognuno arriva ai chimici tramite canzoni diverse, ma l'amore è sempre lo stesso XD

@Muny_4Ever : *___* grazie per tutti i complimenti* arrosisce * non me li merito! E' stato bellissimo cercare di unire musica rock e danza classica, mi sono troppo divertita a fare ricerche sui vari passi e su come funzionano le compagnie^^

@blaise_sl_tr07 : sono veramente felice di aver raggiunto lo scopo di esprimere bene i sentimenti, sarà che prima ero davvero incapace in quest'arte delle descrizioni e scrivevo solo dialoghi infiniti senza senso XD

@vampireknight : XDXDXDXDXD la nostra pazzia non ha limiti smuahahahahhahahahahhaaha
















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Capitolo 5
*** ...and down we go... ***


Capitolo 4

...and down we go...”


Another night and I'll see you
Another night and I'll be you
Some other way to continue
To hide my face
....


Another knife in my hands
A stain that never comes off the sheets
Clean me off
I'm so dirty babe
It ain't the money and it sure as hell ain't just for the fame
It's for the bodies I claim and lose

Only go so far 'til you bury them
So deep and down we go

(I never told you what to do for a living)


In pieno centro le note dello Schiccianoci invadevano l'aria intorno all'appartemento di Reira. Con le finestre spalancate e il potente impianto stereo a tutto volume, la ballerina stava provando alcuni passi complessi che avrebbe dovuto eseguire nella prossima rappresentazione della compagnia..

Il piccolo spazio che aveva adibito a sala prove, era sempre pieno di roba in disordine, da mesi ormai non lo usava più, e mentre si ritrovava a girare su stessa inciampò in un cavo vacante, franando a terra senza rendersi conto di nulla. Stesa sul pavimento, miracolosamente indenne si guardò intorno e proprio sotto al mobile dove era convinta di aver guardato mille volte, vide il suo ipod video, che aveva dato per perso vari mesi prima. Un sorriso le illuminò il volto, era stato il suo compagno fedele per due anni, l'aveva riempito di tutta la sua musica preferita, foto, video...di tutta la sua vita.

Lo prese tra le mani e lo spolverò con cura controllando se si fosse graffiato. Era leggermente ammaccato ai lati, ma per il resto, era come nuovo. Per un attimo dimenticò di dover provare, di dover pulire la casa, accantonò i soliti pensieri che la tormentavano e come una bimba di sedette sul pavimento circondata da vecchie riviste e da una bottiglia ghiacciata di Corona, curiosa di sbirciare di nuovo nel suo piccolo universo musicale. Ricordarsi di cosa pensava, cosa ascoltava prima che tutto accadesse.

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Musica

Playlist

In soli tre click si ritrovò tra le sue liste di canzoni preferite, aveva passato ore per arrivare alla combinazione perfetta. Ora doveva solo scegliere.

Bullet for my valentine...bravi ma non in quel momento

I Am Ghost....meravigliosi ma le ci voleva qualcosa di più

Muse...AV7x....Misfits...Green Day....Thrice...Breaking Benjamin...Within Temptation...HIM ...Wednesday 13...Jimmy Eat World...FOB...Queen...

C'era di tutto, ma continuava a non essere quello che voleva. Poi...click...

Ecco cosa stava cercando.

Normal is good., but Chemical is Way Better.”

La sua playlist preferita, e se una playlist si poteva consumare, quella era sul punto di cadere in mille pezzi.

Pigiò play.

E fu come tornare a casa..


Let's say goodbye the hundreth time

and then tomorrow we'll do it again

tomorrow we'll do it again


La batteria, la voce aspra e graffiante, la chitarra...non c'era niente di meglio della sensazione di essere inghiottita dalla musica, dalla sua musica. Un ritmo talmente prepotente e forte da non lasciare spazio alla tristezza, che ti coinvolge e ti ricorda che sei ancora viva.


Take my fucking hand
and never be afraid again

We've only got once chance to put this at an end
and cross the patron saint of switchblade fights
You said we're not celebrities, we spark and fade, they die by threes
I'll make you understand and you can trade me for an apparition


Si sentì prendere la mano e trascinare in un altro mondo, dove poteva non aver paura, non voleva nessuno a fianco a se, non voleva amare di nuovo, il terrore di perderlo cancellava in lei qualsiasi sentimento o emozione. Ma per quanto combattesse con se stessa, un volto si presentò tra i suoi pensieri, cercò di scacciarlo via, continuava a non potersi permettere di cercare di nuovo in sè il desiderio e qualcosa che assomigliasse all'amore, tutto era stato sepolto, era esploso insieme a quella dannata macchina.

Ma non vinse la lotta contro il suo cuore.

Cambiò canzone, e anche se voleva disperatamente che qualcuno le accarezzasse le mani, le stringesse e le dicesse che tutto sarebbe andato bene, quel qualcuno non poteva essere lui.


So many
Bright lights that cast a shadow
But can I speak?
Well is it hard understanding
I’m incomplete
A life that’s so demanding
I get so weak
A love that’s so demanding
I can’t speak


Lasciò vagare lo sguardo al soffitto. Bianco, puro, virgineo. Non chiedeva nulla non aveva bisogno di nulla. Non poteva anche la sua vita essere così? Stava chiedendo troppo da lei, e per quanto sapesse di avere ancora un briciolo di forza da qualche parte, non sapeva dove cercarla. Aveva bisogno di una mappa e probabilmente la ricerca sarebbe stata dura. Ma prima o poi ce l'avrebbe fatta, avrebbe sconfitto la paura di continuare a vivere.

Prima o poi.


If you want, I´ll keep on crying
Did you get what you deserve?
Is this what you always want me for?

I miss you
I miss you so far

Non si accorse che le lacrime avevano cominciato a scendere. Dannati occhi traditori.

Le mancavano tanto, troppo. Le mancava la voce calda di sua madre che le parlava di nuove ricette giapponesi, o le cercava di cantare l'ennesima canzone rock che aveva sentito alla radio, la mancava il silenzio di suo padre, la sua capacità di calmarla con un solo sguardo. La mancava vederli arrivare all'aeroporto, felici perchè potevano vedere la loro bambina. Le mancava tutto. E ora per lei non c'era più nessuno.


Si riscosse dal torpore, la musica aveva fatto scattare dentro di lei qualcosa, una fiume di pensieri e non riusciva più a fermarli. Chiuse l'ipod e si alzò dal tappeto. Era tardissimo, ma non aveva sonno. Guardò il letto situto dall'altra parte del loft e pensò di prendere un libro e rileggere per la ventesima volta Twilight. Quando sentì un campanello. Il campanello della sua porta. Che non suonava quasi mai. Che l'ultima volta che aveva suonato così tardi, le aveva annunciato la morte dei suoi genitori.

Si avvicinò con circospezione al citofono.

Rispose.

Non riconobbe la voce. Non capì il nome ma lo fece salire lo stesso.

Un minuto

due minuti

tre minuti

Aprì la porta.

Mikey.


Da una parte, l'aveva sempre saputo.


Perchè?” gli chiese.

Scosse la testa “Non lo so, ho saputo dov'eri, per me questa era l'unica via possibile di non impazzire”

Lui la guardò, aspettando in silenzio la sua risposta.

Reira era fredda, terrorizzata, fino al midollo, mai aveva provato un sentimemento del genere, la stava ghiacciando dentro. Ma forse era esattamente quello che voleva.

Le prese la mano.

Ho paura anche io”.

Continuava a leggerle nel pensiero. Ma non aveva tempo di rifletterci, si trascinarono verso il muro più vicino. Mikey si avvicinò a lei, le spostò una ciocca di capelli. Reira afferrò la mano di Mikey e la portò sui suoi fianchi stringendolo di più a se.

Sentire un colpo caldo, un mano, un cuore così vicino, la scosse, in un istante, dimenticò chi era, il dolore si sciolse nella foga di una passione così strana.

Non ci furono parole, non ci furono baci, non ci furono sguardi. I loro corpi si capirono da soli, un movimento di uno corrispondeva ad uno spostamento dell'altro, seguendo una legge quasi scientifica.

Si ritrovarono nudi, a letto, bollenti eppure così freddi. Era per entrambi la prima volta perchè dopo aver perso qualcuno, le prospettive cambiano, le emozioni si resettano. E fu una prima volta amara e fredda, senza violenza, e senza astio. Dal tocco dolce ma senza vera dolcezza.

Fu unica.



@Frozen tear :grashie nipots!!! anche a me capita di confodermi con le FF, giusto per notare il nostro livello di pazzia...Bunny Marie nel caso la faccio io, tu puoi fare uno degli orridi cani di zio Frankie ahahhaha ti vi ti bi

@ElfoMikey : nuuuuu non piangere che poi mi commuovo pure io!!! grazie per il sostegno e per i complimenti kiss kiss

@vampireknight :ma certo che ti perdono twiiiiiiiiiiiiiin, lo sai che a te scuserei qualsiasi cosa^^

@Mcr_girl : grazie per il commento, spero ti piaccia anche il resto baciotti

@Idra_31 : ahhh a chi lo dici, io invidio tutte le tipe dei nostri cari chimici XD, sigh mi dispiace che il cap ti ha fatto stare male, giuro che prima o poi mi farò personare con un bel capitolo gioioso e allegroXD baciotti

@MiKeYwAy4EvEr : grazie grazie *inchino di ringraziamento*

@blaise_sl_tr07 :lo sooo, mi veniva da piangere anche a me mentre scrivevo, sopratutto la parte di Liz, perchè mi immaginavo come dovesse essere perdere la propria migliore amica, e mi stavo immedesimandoun pò troppo sigh

@Muny_4Ever : sono d'accordissimo con te riguardo alla danza e al rock, io non so perchè ma li trovo due mondi molto affini e l'idea di unirli mi è sembrata interessante da sviluppare, speriamo che continuando non si riveli tutto un gran casotto

@Anna94_17 : grashie tesorinooo, anche io vorrei abbracciare Mikey XD *sogna a occhi aperti* lo rapiamo???^^































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Capitolo 6
*** Taking Back the life we had ***


Taking back the life we had...



I see my vision burn, I feel my memories fade with time
But I'm too young to worry
These streets we travel on will undergo our same lost past

I found you here, now please just stay for a while
I can move on with you around
I hand you my mortal life, but will it be forever?
I'd do anything for a smile, holding you 'til our time is done
We both know the day will come, but I don't want to leave you

(Seize the day, Avenged Sevenfold)


(Volevo mettere una canzoneMCR, ma poi mi è spuntata questa mentre ascoltavo una playlist a caso e mi è sembrata perfetta, triste al punto giusto, poi trovo che per quanto truzzissimi gli A7X siano una gran bella band, con delle canzoni che rasentano il genio-->leggere Afterlife)




Ti vedo diversa”

Ash, l'assistente coreografa si era avvicinata a Reira che con difficoltà cercava di infilarsi le sue adorate punte, e vedendola vagamente più allegra del solito, aveva deciso di tentarla con una chiacchierata.

Reira non la degnò di uno sguardo. Ciarlare con lei non le interessava, in quel momento voleva solo metterai a ballare e cercare di non pensare troppo a cosa era successo la sera prima.


Era terribilmente spaventata. Continuava a sentire le braccia di Mikey avvolgerla in un timido abbraccio, rivedeva gli occhi del ragazzo, così bui eppure così profondi. E aveva paura, una paura fottuta. Che fosse troppo presto, che non ce l'avrebbe fatta, che lui era troppo per lei. Voleva chiamarlo e dirglielo, o forse voleva solo sentire la sua voce. Per quanto si sforzasse non riusciva a cacciarlo via dai suoi pensieri.


Cosa?” disse rivolgendosi ad Ash che ancora aspettava una sua risposta..

Niente ti vedo meno pallida oggi, volevo sapere se c'era qualche novità interessante”

Ma che diamine di novità ci poteva essere. Odiava la gente che sparava cose del genere senza sapere nulla..

Non c'è niente di nuovo, ma grazie per esserti preoccupata”

Ah ok, era per dire”

Discorso chiuso, “ora vattene”, si disse Reira tra se e se.

No, forse non sai...” ricominciò la ragazza.

Niente, era più appiccosa di una piattola, doveva solo rassegnarsi e farla parlare.

No, non so. Cosa è successo?”

Ash si rinfrancò tutta vedendo che poteva continuare a parlare e ad avere l'attenzione di Reira.

L'altro giorno al saggio avevamo delle celebrità nella platea” disse facendo una pausa per creare la suspense.

Ah ma dai veramente? E chi erano?” aggiunse Reira facendo finta di nulla. Di certo non sarebbe andata a dire a Ash che una delle celebrità solo poche ore prima era nel suo letto, di certo non a firmare autografi.

Guarda ero così emozionata quando li ho visti, stavo passando per la prima fila distribuendo i programmi del saggio e facendo un pò di relazioni sociali, quando ho visto Gerard Way.” pausa d'enfasi “ ti rendi conto? Gerard-MCR-Way, quel Gerard, Gerard Way”

Se non la smetteva di ripetere il nome del fratello di Mikey, l'avrebbe uccisa con le sue stesse mani.

Ancora non ci posso credere, è un figo assurdo, stava li con quell'aria fascinosa parlando con gli altri, c'erano anche Frank e Mikey infatti. Frank era con sua moglie, quella bastarda, oltre a essere ricca sfondata si è pure messa con una rock star, le fortune capitano sempre a gli altri”

Di certo non capitano a te, pensò Reira con una certa soddisfazione.

E poi non è finita qui, prima della fine dello spettacolo, ho incontrato Mikey Way che girava per i camerini, mi ha anche fermato per chiedermi dove fosse il salottino d'attesa, non mi sembrava stesse molto bene”

Ora si spiegava la presenza di Mikey nel camerino. Evidentemente anche lui era allergico all'aria dei saggi.

Ho provato a chidergli una foto, ma se ne è andato senza degnarmi di uno sguardo, che maleducato”

Forse voleva solo stare da solo, sai cosa gli è successo no?” Reira provò a far ragionare quell'idiota, ma dal suo sguardo vacuo, sembrava solo che le interessasse avere la foto con la rockstar, più che provare pena per qualcuno che ha perso la moglie.

si lo so, ma poteva anche essere più gentile con me. Comunque... non sai che ti sei persa, erano stupendi, che emozione avere delle rockstar qui, di solito ci sono solo vecchi bavosi e vecchiette, loro erano così cool, dovevo fargli due moine, magari mi facevano fare un giro sul tour bus, tu che dici?”

Era proprio scema. Reira si vergognò per lei. Si accese una sigaretta anche se era spudoratamente vietato fumare, e guardò il fumo espandersi, prima di rispondere a Ash.

Ma sai che ti dico, non penso che due moine sarebbero bastate, io gli avrei fatto uno striptease se fossi stata in te”

Detto questo, tirò altri due tiri di sigaretta. La lanciò a terra e se ne andò diretta verso la sala prove.


Quella sera Reira era stravolta, le prove l'avevano distrutta, la rappresentazione della Bella Addormentata si avvinava sempre di più e lei sapeva che non sarebbe mai stata pronta. Ma sinceramente non le importava più di tanto, che la sostituissero pure, non ci avrebbe perso molto.

Sdraiata sul divano continuava a fissare il soffitto incantanta dal movimento delle pale del ventilatore. La musica era a palla, più le chitarre sparavano forte più lei si divertiva a cercare di tenere il ritmo, tentando senza successo di seguire le parole di quella canzone velocissima.


A place of hope and no pain, perfect skies with no rain
Can leave this place but refrain, ’cause we've been waiting for you
Fallen into this place, just giving you a small taste
Of your afterlife here so stay, you'll be back here soon anyway

E si rese conto di quanto la musica le fosse mancata, di come l'aveva trascurata, di come avessse trascurato troppe cose. Il suo gatto che la guardava sconsolato dal tavolo, la sua macchinetta fotografica, i suoi libri, i suoi colori, tutte le cose che prima avevano dato un senso alla sua vita.

I suoi genitori non avrebbero voluto questo per lei.

Si alzò in piedi continuando a ondeggiare a ritmo della canzone, decisa a trovarsi qualcosa da fare per quella serata che si prospettava lunghissima.


Si apprestava a sistemare i pennelli che ormai erano completamente secchi, quando sentì l'inconfondibile suoneria del telefonino.

La fastidiossima melodia dei nokia.

Pronto” teneva il telefono in bilico mentre cercava di liberarsi le mani.

Ciao”

Mikey

Ciao”

Come va?” la voce del bassista era calma e tranquilla. La faceva sentire stranamente meglio.

Un pò come al solito, pulisco sistemo,ah e oggi una tipa mi ha detto che tuo fratello è un gran figo e tu sei maleducato”

Mikey scoppiò a ridere con le lacrime agli occhi. Il tono di voce che aveva usato Reira aveva reso la cosa ancora più esilarante.

Ah ottimo” le disse continuando a ridere, quasi incredulo di saperlo ancora fare “e tu le hai risposto che sono più figo io? “

Certo, le ho anche fatto vedere il filmino che abbiamo fatto ieri notte, che scherzi, non potevo non farglielo vedere”

Interessante, me ne devi fare una copia anche a me” le disse con tono ammicante.

Senza dubbio”


Rimasero in silenzio. I telefonini ancora accesi. Ma come gli capitava anche di persona, non avevano bisogno di parole.

Quanto durerà?” chiese Reira all'improvviso.

Cosa?”

Noi. E' tutto il giorno che me lo chiedo, non so cosa pensare”

Non pensarci”.

Detto questo Mikey attaccò il telefono e Reira sentì suonare il citofono.


Il bassista spense il telefonino, aprì il grosso portone davanti a se e si accinse a salire le scale velocemente. Aveva passato tutta la giornata a casa, cercando di sistemarla, e darle una parvenza d'ordine, ma alla fine non aveva combinato nulla. Trovare un vecchio LP dei Misfits, coperto di polvere e solo in attesa di essere ascoltato farebbe passare la voglia a chiunque di pulire, così si era messo buttato sul divano con un bricco di caffè, preso nell'ascolto del magnifico album. Quando sentì attaccare Teenagers from Mars, gli venne mente la risata di Reira che la sera prima da brava fan dei Misfits l'aveva accusato di aver copiato il titolo della loro canzone in maniera spudorata da quella. E non si era certo risparmiata battute sull'ultimo album, storpiandogli varie volte il nome, tra le sue risate. Era stupendo certe volte parlare con gente che capiva qualcosa della loro musica e che capiva quello che stavano facendo. Reira era una fan dei My Chemical Romance, ma una di quelle con cervello, senza il bagaglio di urletti impazziti e proposte di matrimonio. Non le era piaciuto Black e non esitava a dirlo.

Ripensando a quanto era stato facile parlare con lei, chiaccherare, passare del tempo insieme senza troppe preoccupazioni, avevo preso chiavi e telefonino e si era diretto verso casa sua. Impaziente di rivederla.

Probabilmente si stavano facendo solo del male da soli. Probabilmente ne sarebbe usciti feriti. Ma non gliene importava nulla. Ormai aveva toccato il baratro, non poteva fare altro che risalire.


Reira gli aprì la porta, sorridendo alla vista della sua maglia degli Anthrax, da quando conosceva il gruppo gliela aveva vista addosso migliaia di volte sia in foto che dal vivo, si chiese se ne avesse varie o fosse sempre la stessa...

Bella maglia” gli disse.

Te la vuoi provare?” disse Mikey togliendosela e attirando Reira verso di se.

Magari dopo” disse la ragazza, aiutandolo a sfilarsela, per poi passargli le mani tra I lisciscissimi capelli castani, avvicinandolo al suo volto. Dischiudendo le labbra lo baciò con violenza, stringendolo sempre più forte. Mikey la prese in braccio, portandosi le sue gambe sui fianchi, e appogiandola contro il muro più vicino.


Mentre lo stereo lanciava le assordanti note di Master of Puppets, I loro due corpi si univano in qualcosa che stava diventando più di un oscuro modo per dimenticare. Qualcosa che poteva salvarli, come distruggerli.


@Frozen tear : Nipotss ma she mi dishi coshi me si commuoveee *__* <3 sei sempre troppo buona con me. Ti vi ti ti ti bi XD! Per quanto riguarda Mikey, mentre scrivo certe volte mi stupisco anche io dei risvolti dark e malinconici che sto dando al personaggio...probabilmente è perchè lo sto preparando irrazionalmente per un cambiamento, ma ancora non so...non avendo un plot definito mi lascio trasportare dalle parole, e la storia le segue, magari sono parto con un idea e mi ritrovo con tutt'altro...

@vampireknight: ma grasieeee per il meraviglioso commento come al solito...ziii sono dolcerrimi, come tu invidi roxy, io sto cominciando a odiare ReiraXDXD pure io voglio sfilare la maglia a Mikey (ok, sto uscendo di testa, non leggete le ultime righe del commento ahahah)

@blaise_sl_tr07 : grazie carissima! I tuoi commenti sono sempre stupendi^^ sono felice che ti sia piaciuto il paragone con la musica, io adoro scriverli, praticamente in qls cosa abbia scritto ne ho messo uno. La musica è talmente infinita e meravigliosa che secondo me nel suo essere immensa e diversa può essere paragonata praticamente a qls cosa. Se non ci fosse lei sarei persa ormai XD

@Anna94_17 : giuro che prima o poi te la scrivo una ganna annina!

@Muny_4Ever : *emoticonpiangente* non mi capita spesso di leggere commenti come I tuoi, sono rimasta senza parole, l'unica cosa che posso dirti è GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

@Mcr_gir : oh brava che hai usato il cuscino, non potevo averti sulla coscienzaXD grazie per il commmento, sono contenta che ti sia piaciuto il cap. Bacibaci

@MiKeYwAy4EvEr : eh si sono decisamente sballati, è un po il punto della ficXD grazie per il commento, kiss

@Idra_31 : ma non ti preoccupareXD io pure un paio di volte mi leggo gli aggiornamenti delle fic e mi autoconvinco di aver commentato e mi ritrovo a commentare nei capitoli dopo^^ uhhh sono proprio felice che ti sia piaciuta la parte dell'ipod, ci tenevo un sacco, è stato uno dei primi pezzi che mi sono venuti in mente quando ho avuto l'idea per la fic, sono una fissata per l'ipod e senza il mio non so cosa farei XD








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Capitolo 7
*** Words... ***


Scusate il ritardo, ma volevo scrivere il capitolo successivo prima di postareXD

Quello prima è stato un pò troppo corto avete ragione, spero di aver rimediato con questo

Enjoy



...Words...


There's nothing I can say to change that part

So many bright liights to cast a shadows

...

I see you lying next to me

With words I thought I'll never speak

Awake and don't afraid

Asleep or dead

Cause I see you lying next to me

...

I'm not afraid to keep on living

I'm not afraid to walk this alone

Tell me if you stay I'll be forgiven



Il piccolo appartamento era silenzioso, i rumori della città non lo stavano sfiorando, le lenzuola calde e fruscianti riposavano sui corpi di Mikey e Reira, che sdraiati uno a fianco all'altro, fissavano il soffitto. Senza parole ripensavano a cosa era successo. Era stato come essere travolti da una montagna e poi uscirne illesi, essersi svuotati da ogni paura e poi di nuovo reinvestiti.

Reira sentì di nuovo il respiro di Mikey fondersi col suo, le loro mani intrecciarsi in un gioco infinito, si vide cadere sul letto sovrastata dal corpo del bassista, che con dolcezza si era avvicinato a lei, i loro gesti erano impacciati, cercavano fattezze diverse, per quanto le loro menti avessero realizzato cosa stava accadendo, i loro istinti ancora dovevano abituarsi.

Si erano stretti l'uno a l'altro aggrappandosi al piacere, Mikey la sentiva fremere sotto di se, e istintivamente la abbracciava, sentendo un bisogno innato di proteggerla e allo stesso tempo trattarla male, perchè gli stava regalando emozioni che non voleva piu provare. E si perdeva nei suoi occhi, magnetici e intensi.

Come sulle note di una stupenda canzone rock si muovevano a ritmo, con riff esaltanti e note melodiche, urla strazianti e dolci sussurri, potenti assoli di chitarra e sonori giri di basso. Una loro musica li pervadeva, spingendoli sempre più oltre, facendogli superare il confine, fino a unirli eppure lasciarndoli cosi soli.


Non dobbiamo farlo” disse Mikey ad un certo punto.

Lo so” rispose Reira appoggiandosi al cuscino.

Ci stiamo facendo solo del male”

La ragazza assentì guardandolo, si rese conto che si stavano gettando in un inferno di cui non conoscevano le dimensioni, ma era troppo stanca e vuota per preoccuparsi.

Reclinò la testa sul braccio di Mikey e si addormentò mentre lui sussurava una canzoni dei toni sconosciuti.


Un tuono di un improvviso aquazzone li svegliò. Reira si scosse e si voltò verso Mikey che la stava guardando, si sentì stranamente in pace, e dopo mesi non si era alzata in preda ad un incubo, finalmente calma si stese di nuovo sul letto, e si godette questa nuova tranquillità.

******************************************************

Mikey si accorse di un tatuaggio sul braccio di Reira e iniziò a seguirne i contorni con la punta delle dita, sfiorandola lievemente. Il corpo di Reira a tradimento la fece sussultare, non avendo previsto quel gesto, tanto dolce quanto inaspettato.

Che cosa rappresenta?” le chiese

Reira fissò il disegno che si era fatta tatuare qualche anno prima. Quando l'aveva fatto racchiudeva un significato importante per lei, ma ora era divenuto quasi un collegamento, uno filo che continuava a legarla a sua madre.

E' una fiore di Datura Stramonium, meglio conosciuta come Madapple o erba delle streghe”

Mikey continuò a giocare col tatuaggio e a fissarla incuriosito.

Mia madre era un appassionata di botanica e aveva sempre trovato questo fiore interessante e pieno di qualità contraddittorie, può salvare la vita di qualcuno se assunto nelle giuste dosi, può fungere da veleno, inoltre è usato anche come allucinogeno e dà dipendenza, mia madre lo trovava un fiore umano, profondamente buono eppure allo stesso tempo profondamente pericoloso, proprio come gli esseri umani, per questo abbiamo deciso di farcelo tatuare entrambe in una serata di pazzie. Ci ha legato ancora di più”

Nel ricordarsi sua madre che rideva mentre mostrava a suo padre il nuovo acquisto sulla sua pelle, le venne da ridere, ma durò poco, cerco di lottare contro le lacrime, ma poi si rese conto che davanti a lui, poteva smettere di essere Reira la coraggiosa, la paladina del lutto, davanti a lui poteva piangere.


Mikey capì cosa le stava accadendo, succedeva anche a lui talmente spesso. Sapeva che consolarla come avrebbe fatto chiunque altro, avrebbe solo peggiorato la situazione. Continuò a sfiorarle leggermente la pelle del braccio, e con l'altra mano la avvicinò con delicatezza verso di se, facendola aderire al suo corpo. Non fece altro, solo farle capire che lui c'era se lei ne aveva bisogno.


La sentiì piangere, e poi placarsi contro la sua spalla, non c'era stato bisogno di parole, forse non ce ne sarebbe mai stato tra di loro.

Le tolse una ciocca di capelli dal volto. Era strano per lui tornare a toccare una donna. Appena Alicia era morta pensava che probabilmente sarebbe rimasto solo, in parte perchè non poteva pensare di amare qualcuno altro oltre a lei, ma anche perchè non voleva, non gli interessava trovare la forza di ricominciare tutto da capo. Ma con Reira era diverso, lei non gli chiedeva nulla, e potevano stare insieme vivendo solo il presente.


Come è successo?” le chiese, senza pensarci.

Reira capì subito a cosa si riferiva. Prese coraggio, respirò e si disse che era pronta per affrontare i ricordi.

Un mese fa ero qui a casa, tornata da una rappresentazione esaltante, ero felicissima, e andavo in giro per casa festeggiando il primo spettacolo da protagonista. Il mio ragazzo, Tim, mi aveva appana chiamato per dirmi che sarebbe venuto a dormire da me e avremmo festeggiato. Avevamo grandi progetti insieme, una sorta di coppia d'oro della danza, lui, il superballerino destinato a diventare famoso coreografo, io stella nascente del balletto. Ancora non mi ero resa conto di che persona terribile fosse, da una parte quello che è successo mi ha fatto aprire gli occhi. Tutti i sogni che avevamo sono stati frantumati quel giorno. Il campanello ha suonato, era la polizia che mi era venuta ad avvisare dell'incidente stradale dei miei genitori”

Fece una pausa, cercando di mantenere la voce chiara, non l'aveva mai raccontato a nessuno e non sapeva se era in grado di andare avanti.

Si tirò a sedere, lasciando ricadere le lenzuola verso il basso, poggiando una mano su quella di Mikey.

Erano in auto, diretti verso casa di mia zia, quando un tir è sbucato dal nulla e li ha presi. Probabilmente non si sono accorti di nulla e sono morti senza soffrire. Meglio così, non avrei potuto sopportare di sapere che fossero morti soffrendo. Li ho visti l'ultima volta nelle loro bare...”

Mikey le strinse la mano che aveva cominciato a tremare al ricordo di quella vista.

Mia madre, così pallida, non aveva più il suo contagioso sorriso, penso di non averla mai vista senza, nemmeno nei momenti più bui della sua vita, e mio padre, vedere i suoi occhi chiusi, capire che non avrei mai più avuto con me il suo sguardo intelligente, che ti sapeva dare forza e pace. “

Quel giorno morìì anche io con loro”

Incredula di essere riuscita a raccontare il momento piu difficile della sua vita, si lasciò ricadere sul letto, e fissando il soffito, sentiva come un masso scioglirsi dentro di lei, sentiva ancora il dolore che rimbombava nel suo petto, ma i battiti si erano fatti più flebili, e ricominciava a sentire se stessa, percepì il corpo a fianco a lei, e il desiderio seppur lieve fece di nuovo brezza tra le sue emozioni.


Come hai saputo dov'ero?” chiese a Mikey, che si era girato e stava contamplando i quadri appesi alle pareti.

E' stato facile, ho chiamato dicendo che ero un tuo ammiratore e ti volevo mandare delle rose,” disse facendo un mezzo sorriso “sono stato molto credibile e ci sono caduti subito e mi hanno dato il tuo indirizzo. Ce l'ho avuto scritto per una settimana, prima di decidermi a venire”

Sorrise e si alzò dirigendosi verso la piccola cucina. Voleva farsi un caffè. La invitò con un cenno della mano e venire anche lei li.

Reira si mise una vecchia maglietta degli AC/DC che le aveva regalato la sua vecchia compagna di stanza al college. E si sedette sul piccolo tavolo della sua altrettando minuscola cucina.

Passarono il resto della notte a parlare di musica. Ridendo e discutendo sulle distinzioni di genere musicale, confrontando dischi e band, ripercorrendo concerti visti e sognando di show che non avrebbero mai potuto vedere.

Se prima erano stati amanti, ora erano due amici. Stavano vivendo due vite, cercando di ritornare ad averne una vera.


L'alba arrivò in fretta. Mikey doveva tornare a casa, aveva lasciato il suo gatto da solo e Reira doveva andare alle prove. Non ebbero bisogno di salutarsi. Sapevano che si sarebbero rivisti presto.


Ragazze non sapete quanto adori i vostri commenti, dovrei scrivere grazie per cinque pagine per ringraziarvi come si deve...vi adoro!

@ElfoMikey : grashieeee *___*

@Frozen tear : eh si gli ipod sono aggeggi fantastici, senza il mio potrei pure dire addio alla mia ora di pace mattutina sul treno diretta verso quel luogo infernale che è l'universitàXD

@MiKeYwAy4EvEr : eh si lo so era un po' cortino, ma mentre lo scrivevo, tutto quello che ci aggiungevo mi sembrava fuori luogo, spero di aver rimediato con questo.

@Mcr_girl : nuuuuu non collassare per colpa mia, o nel caso se proprio devi metti un cuscino per terra XD...

@vampireknight : oui, ils sont magnifique, se non ci fossero loro, i nostri gigi bagigi non so come faremmo ormai XD

@blaise_sl_tr07 : graziee cara, non mi stancherò di riperterlo ma mi fa troppo felice sapere che riesco a comunicare il sentimento fondamentale della storia, troppe volte mentre rileggo i capitoli, mi sembrano solo ammassi di parole senza senzo, che non dicono nulla, poi leggo i vostri commenti e ...*_________*

@Anna94_17 : eh si te e Reira ascoltate la stessa musica...diciamo che per il suo Ipod ho copiato un tantino dal mio (beh diciamo tutto) infatti casualmente ora diventerà una fan degli A7x, e chissa che in uno di questi capitoli non incontri anche loro XD

@Muny_4Ever : grashieeeeeeee spero che ti piaccia anche questo capitoli, baciottiii ^^

@a chi legge: e ovviamente un grazie giganterrimo anche a voi, che ci siete e non vi fate vedere, tanti chimici per voi XD








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Capitolo 8
*** London Calling ***


Capitolo 8

London Calling!


London calling to the imitation zone
Forget it, brother, you can go at it alone
London calling to the zombies of death
Quit holding out - and draw another breath
London calling - and I don't wanna shout
But while we were talking I saw you nodding out
London calling, see we ain't got no high
Except for that one with the yellowy eyes

(London Calling, The Clash)


Mikey e Reira erano seduti nel piccolo caffè sotto casa della ragazza. Avevano passato la notte in bianco giocando a World of Warcraft, dopo aver scoperto di avere anche questa passione in comune, e, lasciate le perdere carezze e i baci si erano sfidati a qualcosa di forse meno passionale ma sicuramente altrettanto divertente.


Dopo una notte così, ora erano ridotti a due parodie di loro stessi. Entrambi appoggiati con la fronte sulle braccia, uno di fronte all'altro, si sfioravano leggermente la mano in maniera involontaria, ancora immersi nella catatonia post-computer. Non avevano neanche avuto la forza di preparsi da soli il caffè, si erano messi la prima cosa che avevano trovato ed erano scesi al bar più vicino.


Reira indossava la sdrucita maglietta degli Anthrax di Mikey, e Mikey vedendosi rubare l'amata tshirt con un colpo basso, si era accontentato della prima felpa che aveva trovato in uno dei disordinatissimi cassetti di Reira, e dato che portavano quasi la stessa taglia, non si era curato di controllare che felpa fosse e aveva agguantato la prima. Nello stordimento mattutino non si era accorto che sul retro della felpa c'era scritto.

I'm into guys”

Forse per questo continuava a ricevere occhiate indiscrete da uomini di tutte le età.


Ho sonno” disse Reira mentre la cameriera le poggiava davanti un bricco di caffè fumante.

E tra due ore devo essere alle prove” aggiunse sconsolata.

Mikey beandosi di essere in vacanza per un altro mese, le carezzò il braccio come a volerla consolare.

E non farmi pat pat sul braccio”gli disse la ragazza ridendo “tu adesso te ne torni a casa e fai il pashà per un altro mese, io invece devo andare a lavorare e inoltre tra qualche giorno devo partire per la dannata Londra, che la compagnia è stata invitata per un rappresentazione di beneficienza”

Mikey si tirò su immediametamente, alla notizia del viaggio di Reira.

Ah, vai a Londra?”

La ragazza annuì senza alcun accenno di felicità.

Dai è una città stupenda”

Mikey aveva dei ricordi meravigliosi di Londra, ci era stato la prima volta con la band, li avevano avuto il loro primo show importante, li lui e Alicia avevano veramente capito di essere fatti l'uno per l'altro. Se la ricordava ridere come una matta mentre si facevano le foto con tutti I personaggi famosi del Madame Tussaud, o mentre spulciavano il mercatino di Camden Town. E improvvisamente si accorse che ricordarla, in dei momenti così felici, gli faceva ancora male, ma non lo distruggeva come prima. Ora aveva capito che doveva essere grato per quei momenti, che doveva conservarli nella sua memoria, cercando di non farsi distruggere da essi, ma tenendoli cari.

Tu dici che è stupenda, io personalmente la odio”

Reira non era dello stesso parere di Mikey sulla grande capitale inglese, era stato l'ultimo viaggio che aveva fatto con I suoi genitori prima che morissero, non voleva tornarci, non voleva rivedere quella nebbia, quelle nuvole, semplicemente non sapeva se c'è l'avrebbe fatta a sopportarlo.

Il ragazzo capì che c'era qualcosa che non andava nel attegiamento di Reira verso la città, ma non le chiese nulla. Se avesse voluto sarebbe stata lei a dirglielo.

Continuarono a bere il loro caffè in stato comatoso, lanciandosi ogni tanto uno sguardo ironico, come a dire “guarda come ci siamo ridotti”

Non voglio andarci, ne alle prove ne a Londra” disse Reira, rimanendo col capo reclinato contro il braccio.

Dai su, ti accompagno io, in questo stato non ti faccio prendere la metropolitana” le disse Mikey che finito il suo caffè e studiando Reira aveva capito che addormentata com'era probilmente si sarebbe ritrovata nel Maryland se l'avesse lasciata andare da sola.

Ok, ma devo prendere la borsa a casa, aspettami qui” disse la ragazza, grata di non dover tirare fuori la tessera e tuffarsi per la caotica linea suburbana di New York.


Mentre Reira saliva nel suo appartamente Mikey sentì squillare il suo telefonino

Suo fratello

Ehy Mikes, ma che fine hai fatto? Sono due giorni che sei sparito, e ieri sera non sei venuto a cena a casa di Liz e Frank”

Cazzo

La cena di Liz! Se ne era completamente scordato. Frank l'avrebbe fatto nero questa volta.

Oddio, Gee, l'avevo proprio rimosso. Liz è arrabbiata?”

Di certo non è contenta, però la conosci è buona come il pane, probilmente avrà pensato che magari non te la sentivi. Però almeno potevi avvisare”

Hai ragione, ora la chiamo subito per scusarmi”

Non sprecare la telefonata, ho sentito Frank prima mi ha detto che stanno venendo li da te”

Cazzo...al quadrato.

C'era Reira e non era ancora il momento che I suoi amici o il resto del mondo sapessero di loro due. Non sapeva nemmeno lui cosa stessero facendo. Se Liz l'avesse vista, avrebbe capito all'istante cosa c'era tra loro due. Era palese anche a lui che ormai andavano al di la del sesso. Che in un certo senso si completavano. Anche se riconoscerlo lo faceva stare male. Non poteva permettersi di dipendere di nuovo da qualcuno. Era troppo presto.

In quel momento Reira uscì dal portone con un grosso borsone in mano e un gigantesco paio di occhiali per coprire le pesanti occhiaie. Gli fece un mezzo sorriso e si avviò verso di lui.

Rei” le disse Mikey “non posso più accompagnarti”

Lei lo guardò stupita.

Stanno arrivando a casa mia Frank e sua moglie e...” spiegò.

E non vuoi che mi vedano” finì Reira per lui.

Io...è troppo presto”

Non ti preoccupare, capisco perfettamente, vai, tranquillo io prenderò un taxi”

Lui la prese e la abbracciò, sentendola irrigidirsi al suo tocco.

Mi dispiace” le sussurrò, dandole un leggero bacio sulla fronte.

E se ne andò.


Reira rimase lì a guardarlo allontanarsi. Combattendo contro se stessa, dandosi della stupida, della cretina e dell'idiota. Perchè per quanto non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, per quanto avesse immaginato che una cosa del genere sarebbe successa. Le bruciava , eccome se le bruciava

Pur se nella rabbia e nel dolore, lui era stato suo. E le faceva paura rendersi conto, dando libero sfogo alle sue emozioni, che nel suo piccolo aveva sperato che lo sarebbe rimasto.


Mikey camminava per le affollate strade di New York a passo svelto, cercando di raggiungere il suo appartamento nel minor tempo possibile. Cercava di concentrarsi sui suoi passi, sgombrando la mente da ogni cosa, non doveva, non poteva pensare a quello che era appena successo. L'aveva ferita, glielo aveva letto negli occhi, per quanto lei avesse cercato di rimanere impassibile. Stava combattendo contro se stesso per non chiamarla, per tornare da lei. Si stavano aggrappando l''uno all'altro con la scusa di dimenticare insieme, ma mentendo a loro stessi, in quelle poche ore, quei pochissimi istanti che avevano condiviso già avevano creato in loro un sottile filo, che per quanto delicato fosse, una volta tirato, faceva male. Malissimo.

E lei ora sarebbe andata a Londra, la settimana dopo avrebbe avuto la rappresentazione, e lui subito avrebbe dovuto cominciare le prove per il tour.

Forse era meglio così, meno tempo avessero avuto per pensare, meno avrebbero sofferto.


Arrivato a casa si trovò seduti sul suo divano Liz e Frank che coccolavano il suo gatto. Gli faceva malissimo vederli insieme, ma mise su la sua faccia più tranquilla e li salutò, chiudendo la porta dietro di se.

Ehy, ma allora sei ancora vivo” lo apostrofò Frank alzandosi e dandogli una pacca sulla spalla.

Fece una smorfia indecifrabile e si avviò verso l'angolo cottura per prepararsi il terzo caffè della giornata..

Scusatemi per ieri, ho avuto un contrattempo” disse sperando che non avrebbero insistito.

E?” domandò Liz, aspettandosi una risposta più esaustiva.

Niente, guardate mi dispiace di non aver avvisato, veramente, ma ieri non era proprio giornata per una festa” non sapeva cosa inventarsi di meglio.

Dai, non ti preoccupare, l'importante è che stai bene” disse Liz, che non aveva creduto a una sola parola di Mikey, ma non voleva insistere. Aveva visto qualcosa di nuovo nei suoi occhi, qualcosa di buono, e solo quello era importante. Prima o poi si sarebbe di nuovo aperto con loro. Ma per ora, dovevano solo continuare a stargli accanto senza intromettersi troppo.

Ehy, abbiamo un invito Mikey” disse Frank, che mentre Liz e Mikey preparavano qualcosa da mangiare, si era allacciato alla wireless e stava leggendo la posta elettronica sul suo sidekick.

Chi?dove?quando?” rispose Mikey, già pronto a dire di no a qualsiasi cosa gli venisse proprosta.

Matt (M.Shadows, Avenged Sevenfold), Londra, Settimana prossima” annunciò Frank, contentissimo.

Oh non mi ricordavo fossero in tour in Gran Bretagna” disse Liz “ e come è vi hanno invitati lì?”

E' il compleanno di Syn, e stanno invitando un pò di gente per festeggiare dopo lo show”

Fico, bello bello mi piace, voglio rivedere Londra” ammise Liz, ripensando all'ultima volta che c'era stata e arrosendo, mentre Frank le sorrideva capendo a cosa stava pensando sua moglie.

Tu che dici Mikey? Sei dei nostri, ora avviso anche gli altri, ma penso che diranno tutti di si”

Mikey, attonito dai casi del destino, non rispose subito. Sarebbero stati nella stessa città, nello stesso momento. Non era un caso. E di certo non sarebbe stato lui a combattere contro il fato.

Io vengo”

Liz e Frank lo guardarono raggianti e si misero a chiamare il resto del gruppo.

Brevemente era tutto deciso.

I My Chemical Romance sarebbero sbarcati presto in territorio inglese.


@ElfoMikey: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo...baci baci

@Frozen Tear: uuuhm nipots, la maglietta la voglio pure io, dobbiamo provare dal bacilladro, li ce la dovrebbero avere, o al massimo ce la facciaamo fare. Cmq degli Anthrax sentiti Antisocial, e poi dimmi se non assomiglia a una canzone chimica. Ti vi ti ti bi

@blaise_sl_07: quanto mi è costato far ridere Mikey, ero nel dubbio che fosse troppo presto, ma alla fine il mio cuoricino dolcioso mi ha fatto cambiare idea...un po di sorrisi al giorno toglie il dolore di torno, per quanto rimarrà sempre una parte di lui. Come sono d'accordo con te sulla musica, non ho idea di come facevo prima, quando la musica era solo qualcosa per passare il tempo e non una ragione di vita. Kisseees

@Mcr_girl: aspetta e vedrai XD me si inchina al tuo commento, grashieeeee per le parole stupende, spero che anche questo cap ti faccia lo stesso effetto, magari senza la caduta sul cuscino XD

@Muny4ever: grazie carissima, sono contenta che anceh questo ti sia piaciuto, baci baci

@MiKeYwAy4EvEr : ehehe se non sono pazzi non li vogliamo, grazie per il commento, baci e a presto

@vampireknight : guarda l'idea mi stuzzica assai, magari non la povera Reira che alla fine mi sta simpatica, ma potrei scrivere uan fic apposta...baciiiiiiii infiniti ti vi ti ti bi

@Anna94_17:annina ho scritto due pagine in piu apposta per teXD te lo meriti per utto il supporto, ti mando un bacio grande grande


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Capitolo 9
*** Charing Cross Road Wc2 London ***


Capitolo 9

Charing Cross Road WC2 London


Stand up fucking tall
Don't let them see your back
Take my fucking hand
and never be afraid again

We've only got once chance to put this at an end
and cross the patron saint of switchblade fights
You said we're not celebrities, we spark and fade, they die by threes
I'll make you understand and you can trade me for an apparition




Una folla di persone ben vestite, e con scintillanti gioielli era in attesa fuori dalla modernissima Royal Opera House. Quella sera l'America Ballet avrebbe partecipato ad una serata di beneficienza, e tutta l'elite londinese si era radunata per vedere la famosa compagnia.

Mentre l'aria che si respirava all'esterno era piena di anticipazione e curiosità, dentro I camerini, la situazione non poteva essere più nera. Jodie, la prima ballerina si era appena fratturata una caviglia, e Fran, il rimpiazzo cercava di imparare la coreografia senza successo. Ben il primo ballerino era in preda a una crisi di nervi perchè era stato lasciato dal suo ragazzo. Ash e Rick che si occupavano della coreografia, piangevano per lo stress. Il resto della compagnia era buttata ovunque, afflitta da una crisi d'identità.

Reira, incurante dell'ansia imperante, era in uno dei camerini, leggendo l'ultimo numero di Kerrang e tenendo accesa la piccola tv su un canale di musica locale. “Che si scannassero vivi a vicenda” per lei faceva lo stesso. Era li a Londra senza alcuna voglia di esserci, era arrivata dall'aeroporto, si era chiusa in albergo,e sulla strada per la Royal Opera House aveva tenuto gli occhi bassi, evitando di guardarsi intorno.

Lei non era a Londra, non voleva esserci e stava facendo di tutto per non sentirsi in quella dannata città.


Presissima dalla lettura, si accorse solo dopo qualche minuto che la piccola tv stava lanciando immagini degli Avenged Sevenfold. Si girò di scatto, lasciando cadere la rivista. Erano a Londra. E quella sera sarebbero stati concerto all'Astoria.

Dannata compagnia, dannato lavoro, urlò Reira dentro di se. Sarebbe stata a Londra per tre sere e giustamente l'unica in cui era occupata, l'unica in cui non doveva preoccuparsi di cosa fare per passsare il tempo e non cadere in depressione, proprio quell'unica sera, una delle sue band preferite suonava in un teatro non poco distante. Mentre lei piroettava sul lucido parquet, M Shadows avrebbe scaldato la folla saltando come un matto per il palco, The Rev avrebbe infiammato i corpi con le sue prodigiose bacchette. E Syn avrebbe regalato a tutti momenti di pura estasi con i suoi assoli inimitabili.

Sconsolata e triste continuò a fissare lo schermo, non credendo alla sua sfortuna, quando vide apparire davanti a se un viso familiare, una maglietta che avrebbe riconosciuto tra mille...ed il cuore le mancò di un battito.

Proprio dietro a Matt, c'era Mikey, che parlava al telefono.

L'intervista era in diretta dentro il camerino della band. E buona parte dei My Chemical Romance era lì. Reira non poteva credere ai suoi occhi. Non aveva sentito ne visto più Mikey da quel giorno sotto casa sua, e non sapeva nemmeno lei cosa fosse successo. Si era convinta che forse doveva andare così, e aveva deciso di non ripensarci troppo.

Ma in quel momento prese una decisione. La paura poteva andare al diavolo. Era la sua vita, e forse era ora di cominciare a riprenderne le redini.

Tirò fuori il telefonino. E compose il numero.

Ciao” disse Reira con voce malferma. Non sapeva cosa aspettarsi.

Ehy”

La voce di Mikey traspariva sorpresa e stupore. Tutto si sarebbe aspettato tranne che Reira lo chiamasse e proprio mentre era a Londra.

Sei anche tu a Londra” lo disse come un dato di fatto.

Ti ho visto in tv” aggiunse ridendo.

ahah stavo già pensando avessi poteri paranormali”

Si, magari! Se li avessi ora mi libererei di questo dannato lavoro, e farei quello che voglio davvero fare....ma non li ho e mi tocca stare qui, e ballare per tutti questi ricconi...”

Devi vedere qualcuno?” le chiese Mikey con delicatezza, convinto che quella voglia di scappare fosse dovuta a qualcuno che l'aspettava a New York.

Si beh in effetti si...vorrei vedere un certo Matt e tutti I suoi amici, Rev, Johnny, Zacky e Syn. Che li conosci per caso?” disse Reira, ridendo all'ingenuità del bassista.

Ma...”rispose “potevi dirmelo subito”

Mikey ci pensò su un secondo, poi fece la sua offerta.

Molla quei fighetti, prendi la tua roba e fatti trovare fuori dal teatro in quindici minuti”

Ma non sai nemmeno in che teatro sono!” gli disse sconvolta.

Una onda di elettricià le attraversò la spina dorsale, lasciandola euforica. E si rese conto, che quando tocchi il baratro, nella risalita non si possono che incontrare cose stupende.

E allora? I teatri a Londra sono tutti vicini, sarai sicuramente nel West End, dai dimmi dove sei che arrivo a prenderti. Una ballerina classica che vuole dimenarsi sulle note degli Avenged Sevenfold, non è una cosa da tutti I giorni e io non voglio perdermela.”

Reira non pensò più di due secondi alla sua risposta.

Sono al Royal Opera”

Arrivo”

La ballerina prese le sue poche cose, si mise un paio di jeans e le sue magiche etnies e si diresse fuori, preoccupandosi di lasciare solo un bigliettino. Che la licenziasseropure. In un istante, prima di chiamare Mikey le era passata davanti tutta la sua vita se fosse rimasta in quella compagnia,e non le era piaciuto quello che aveva visto.


Con le scarpe ancora slacciate corse verso la porta di servizio. Sentendosi libera.



Mikey chiuse il telefonino, si infilò il cappuccio e svoltò il corridoio diretto verso la strada, sperando di trovare in fretta il teatro. Sulla strada si sarebbe anche dovuto inventare una scusa per la presenza di Reira. Ma a differenza di quella mattina a New York, ora non gliene importava niente. Un modo l'avrebbe trovato, ne era sicuro.

Era quasi arrivato all'uscita, rimenendo sempre con la testa bassa per evitare di incontrare qualcuno che lo avrebbe fermato per parlare, quandò sentì una voce conosciuta. Suo fratello che blaterava qualcosa sui fumetti insieme a Ray.

Proprio ora no” urlò dentro di se. Maledicendo la sua sfiga.

Oh fratellino, dove te ne vai di bello? Tra un po inizia a suonare il gruppo di supporto lo sai vero?” disse Gee, che da bravo impiccione voleva sapere dove si stesse dirigendo Mikey con così tanta fretta.

Gee, non è il momento, devo andare a prendere una persona”

Gee e Ray rimasero a bocca aperta. Si sarebbero aspettati un giro dell'ultimo minuto al più vicino Starbucks, o qualsiasi altra cosa...ma non questo.

Veniamo con te” dissero quasi all'unisono. Un pò per curiosità, ma sopratutto perchè si preoccupavano ancora che potesse commettere qualche atto senza senso.

No ragazzi vi prego” disse Mikey con tono disperato, era gia in ritardo, questo contrattempo non gli ci voleva.

E dai Mikey, tanto poi devi portarla qui, tanto vale che veniamo con te”

Va bene” disse sconfitto. Con loro due non c'era chance di vittoria, quando si mettevano in testa una cosa, non c'era verso di farlgi cambiare idea.

Grande” disse Ray prendendo il cappotto poggiato li a fianco.

Dove siamo diretti?” chiese innocemente Gee.

Mikey lo fulminò con lo sguardo.

Okok, sto zitto e ti seguo”


La strada per la Royal Opera House si rivelò piu facile del previsto da trovare, e mentre I tre musicisti percorrevano Charing Cross Road diretti verso la zona di Covent Garden Reira era corsa fuori, dove con sua grande sfortuna aveva trovato Ash e Tim che fumavano come dannati, nervosi per la rappresentazione.

Ehy Rei” disse Ash “anche tu sei scappata da dentro?”

No beh veramente, io starei andando via” disse Reira, già pronta a fuggire da loro due. Non dovevano vederla con Mikey.

Anzi...si dissse. Per una volta poteva mettere da parte il buon senso. Poteva giocare sporco, non aveva niente da perdere.

E dove pensi di andare?” le chiese Tim acidissimo.

Mi stanno venendo a prendere, vado ad un concerto” disse con aria di sfida accendosi una Marlboro Rossa.

Cosa??” urlò Tim “tu devi rimanere qui, c'è lo spettacolo,

Per quanto mi interessaa, possono anche non farlo” rispose serissima.

Tu starai scherzando spero” continuò il ragazzo.

Mai stata più seria”

In quel momento vide spuntare dall'angolo della strada, tre ragazzi, la capigliatura di uno e l'andatura dell'altro, non lasciavano dubbi su chi fossero.

Gerard, Ray e Mikey...che a quanto pare non era venuto solo.

Mentre si avvicinavano Reira alzò lo sguardo, e incrociò gli occhi di Mikey che le sorrise.

Indicò gli altri due e fece un gesto come per dire “non ci ho potuto fare nulla”.

Continuando con I gesti, Reira gli fece capire che non c'era problema. Di fatti, era quasi contenta. Un sentimento che si era quasi dimenticata di possedere si fece strada nel suo cuore. Quel senso di superiorità, che non è molto nobile provare, ma che dà quel magico stato di appagamento e soddisfazione, ineguagliabile, mitico come pochi.

Lo vide avvicinarsi verso di lei e sentì l'aria farsi più rarefatta, il respiro mozzato, il cuore a mille. Non voleva nemmeno pensare a cosa significasse, solo godersi il momento.

L'elettricità intorno a loro due era quasi visibile.

Ash era pietrificata. Aveva appena capito chi fossero ed era rimasta a bocca aperta dallo stupore, bruciando d'invidia.

Tim era un fumo di rabbia, che non aspettava altro che esplodere.

Gee e Ray guardavano incuriositi Mikey, che senza degnarli di uno sguardo si era avvicinato a quella misteriosa ragazza dai tratti orientali, e la guardava come se esistesse solo lei.

Reira sentiva il suo corpo vivo, poteva percepire ogni estremità e come se fosse un gesto naturale, stese la mano verso Mikey, che la prese, e la tirò verso di se, abbraciandola.

Ciao” mormorò nel suo orecchio.

Banale” rispose lei sorridendo “io avrei optato per un hey babe”

Lo so, ma sai, io non amo distuguermi dalla massa” rispose lui, sfiorandole I capelli.

Stiamo dando spettacolo”

Per un istante aveva pensato che ci fossero solo due, escludendo la realtà esterna dalla loro bolla, ma voltando gli occhi, aveva incontrato lo sguardo fisso di ben 4 persone, che non stavano assolutamente capendo nulla di quello che stava succendo, e aspettavano una spiegazione...che di certo da lei non sarebbe arrivata..

Ehm, si in effetti” le rispose il bassista “forse è il caso di andare”

Le prese la mano e la trascinò verso I suoi due amici che continuavano a guardarlo sconvolti.

Tim e Ash erano ancora senza parole.

Beh allora ci vediamo...forse” disse Reira verso I due a mò di saluto, allontandosi insieme a Mikey.

Ma poi ci ripensò, voltandosi.

Ah mi sono scordata di dirvi due cose, Ash, con tutto il cuore te lo devo proprio dire, non hai davvero gusto, con tutto il rispetto per te Gerard “disse rivolgendosi al cantante “ma Mikey è mille volte più figo. E, Tim, non sono più di tua proprietà, quindi ti prego smettila di parlarmi come se lo fossi”

Li guardò entrambi con aria di sfida, e tra le risate di Mikey, l'indignazione divertita di Gerard, e l'attonimento di Ray, si allontanarono verso l'Astoria.




@Muny_4Ever : grazie cara, sono contentissima che ti sia piaciuto anche questo

@Mcr_girl : ebbene si, I miei cicci alla fine si stanno innamorando, e io che quando ho iniziato a scrivere mi dicevo “si metterrano insieme solo alla fine, non sarà una storia romantica” ovviamente non ho resistito e questo è il risultato XD

@MiKeYwAy4EvEr : eheh le coincidenze non esistono XD ecco qui il nuovo cap, speroc ti piaccia, baci baciandola

@Frozen tear :lo so che tu e mora le avete visto, la tua amica frutto selvatico mi ha fatto una descrizione accurata del simpatico negozietto dove dovrò andare a fare un capatina. Me felice che anche questo capitolo ti sia piaciuto (come se non gia non l'avessi lettoXD) e ancora non so come fai a sopportare me e tutte le mie paranoie, se non ci fossi tu non continuerei mi sa...- 7 *_______*

@Anna94_17 : uuuhh io ci torno a aprile non vedo l'ora e forse vado a vedere I sonata artica anche se devo prima convincere la mia amica eheheeh, cmq grazie per il comm cara annina


@chi legge: grazie grazie grazie so che ci siete e vi ringrazio tantissimo, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate anche voi della fic

un bacio a tutti

Pam


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Capitolo 10
*** Avenged Sevelnold *Live&Killing* ***


Mi scuso tantissimo per il ritardo, questo cap è pronto già da un mese, ma tra esami e lezioni, ho preferito prima finire l'intera fic e poi ricominciare ad aggiornare, così non rischio di rimanere senza capitoli XD ehehe

Grazie a tutte per I commenti (ringraziamenti par persona come al solito alla fine del capitolo ^^)



Capitolo 10


Avenged Sevenfold “Live and killing”


I'm trying, I'm trying
To let you know how much you mean
As days fade, and nights grow
And we go cold

But this time, we'll show them
We'll show them all how much we mean
As snow falls on desert sky
Until the end of every...


Charing Cross Road non era mai sembrata così lunga. Le piccole luci al neon delle insegne pubblicitarie lanciavano strane ombre sul piccolo gruppo che si affrettava a raggiungere il London Astoria. Un famoso chitarrista e un famoso cantante correvano come due bambini lungo la strada in discesa, coprendosi la testa con I cappucci delle loro felpe nere, per non farsi riconoscere dai fan, che in Inghilterra sapevano essere davvero logorroici.

Una ballerina classica, e un bassista, venivano dietro di loro lentamente, prendendola più con comodo. Si stavano godendo quel poco tempo insieme prima di lanciarsi nella folla. Le loro mani si intrecciavano e si lasciavano, giocavano con le rispettive bocche, sfiorandosi con baci dolci e veloci. Non parlando. I loro sguardi erano gia abbastanza pregni di parole.

C'era una corrente chimica che li legava, che accendeva dentro di loro una nuova emozione, partiva dal profondo, aveva radici nel dolore, ma si tingeva di passione e rispetto, di bisogno e un qualcosa di indefinito, un velo sottile, che a tratti ricordava quei primi stadi dell'innamoramento, che tutti cercano, ma di cui loro era impauriti e allo stesso tempo attratti.


Cosa ti ha fatto cambiare idea?” chiese Reira a Mikey, mentre il buttafuori li faceva entrare dall'entrata laterale.

Non lo so, Rei” le rispose il bassista, stringendola al suo fianco per evitare di perderla nella folla che si stava accalcando dal back stage verso il palco. “forse è stata la tua voce al telefono, forse è stato il pensiero che non volevo buttare via una delle cose piu....oddio non so come spiegarlo...una delle cose migliori che mi sia capitata da...beh lo sai da quando”

Reira si sentì fremere. Sapeva quanto stava costando a Mikey dire quelle parole e. Si avvicinò e lo baciò. Lasciando che il suo corpo rispondesse per lei.

Ora andiamo, gli A7X stanno per iniziare” le disse, trascinandola in avanti.

Si andiamo”


Raggiunsero la zona sotto al palco riservata agli ospiti, Liz, Frank e Lynz erano già in prima fila, cantando sulle note dell'ultima canzone del gruppo di supporto. Bob e la sua ragazza sorseggiavano una birra con tranquillita chiaccherando con Brian e discutendo delle nuova tournee.

Reira era come pietrificata, non sapeva cosa aspettarsi. Tutte quelle persone, così vicine a Mikey, avevano amato Alica, era stata probabilmente loro amica, loro confidente, loro compagna di avventure. Vedendo lei cosa avrebbero potuto pensare? Che fosse un intrusa? Una persona che avrebbe fatto solo del male a Mikey...non voleva ammetterlo, ma aveva paura.


Le sue paure erano giuste. Qualsiasi persona le avrebbe avute. Ma Reira stava sottovalutando quanto gli amici di Mikey volessero vederlo sorridere...


Il bassista sempre tenendola per mano la portò con se verso I suoi amici che lo guardavano attoniti e senza parole, la prima a girarsi era stata Lynz che stava cercando con lo sguardo Gee, chiedendosi dove fosse, e invece di trovare suo marito si trovà di fronte Mikey e una misteriosa ragazza con gli occhi a mandorla. Che si stavano tenendo per mano.

Tra di loro c'era qualcosa, ci avrebbe scommesso il suo basso.

Diede una gomitata a Liz che era già tutta rapita dalla musica e stava facendo ondeggiare I suoi capelli nerissimi al ritmo della batteria.

Liz, girati, guarda Mikey” la ragazza non sentì subito la bassista, troppo presa dalla canzone, ma quando si girò ebbe uno shock. Come in un film diede una gomitata a Frank e insieme rimasero come due idioti a fissere il loro amico, che dopo mesi stava facendo qualcosa che assomigliava ad un sorriso e teneva per mano una ragazza, una ragazza che a lei sembrava stramente familiare, ma non riusciva a collocare dove l'avesse già vista. Non sapeva se essere preoccupata o felice.

Si girò verso Frank per vedere come stava reagendo lui, ma il chitarrista una volta capito che tanto non era il momento per parlarne e che oltretutto non erano cavoli suoi, e sopratutto contento per Mikey era tornato tutto allegro a guardare il concerto.

Nel frattempo Reira si sentiva un pò come a una sfilata di moda, tutti la guardavano, e tutti la stavano giudicando, chiedendosi chi fosse e cosa ci facesse lì. Ma la mano di Mikey che la stringeva forte la sua, la stava facendo rimanere tranquilla, come al solito senza parole, le stava dicendo ogni cosa.

Notò lo sguardo di Frank che prima di girarsi le aveva sorriso, e Liz che la fissava sconvolta ma senza alcun tipo di astio, solo una sana preoccupazione, e si rilassò ancora di più, ma la migliore era Lynz, la moglio di Gerard, che con la sua solita grazia le si era avvicinata e senza peli sulla lingua le aveva chiesto chi fosse e cosa faceva li.

Tranquilla, non ti morde” disse una voce da dietro, mentre lei stava per rispondere alla ragazza.

Era Gee, che si avvicinò a sua moglie dandole un bacio.

No, ma non c'è problema!” disse la ballerina sorridendo al cantante “ io sono Reira, io e Mikey ci siamo conosciuti, beh è una storia un pò lunga, magari la rimandiamo a dopo” disse vedendo The Rev posizionarsi dietro la batteria “ci siamo trovati entrambi a Londra e come I principi della favole mi è venuto a salvare da tanti ballerini cattivi e arrabbiati” continuò ripensando alla sua fuga dalla Royal Opera House.

Il suo discorso fù smorzato dall'urlo della folla, che vedendo entrare il resto della band e sentendo le prime note di Critical Acclaim si era lanciata in un grido da provocare un terremoto.


Il peggio è passato” le disse Mikey all''orecchio, quasi urlando per farsi sentire.

Era sollevato, forse era troppo presto, forse era un errore, ma in quell'istante avere a fianco tutti I suoi amici, tutta la gente che amava, e lei, che stava cominciando a diventare necessaria nella sua vita, gli mandò una scossa di energia, facendolo risalire ancora di più in superficie. Sentì la presenza di Alicia nel suo cuore, che era sempre più vicina eppure meno dolorosa, come se man mano che la rabbia e la tristezza per la sua scomparsa di trasformavano in altri tipi emozioni, lei si avvicinasse sempre di più a lui, liberandolo da tanti fantasmi.


Il concerto fu meraviglioso, la folla era delirante, la band travolgente, ogni canzone era un trip, non si riusciva a staccare gli occhi di dosso dal cantante che correva su e giu per il palco incitanto I presenti a fare ancora più casino. Un strana energia aveva pervaso Mikey e Reira, il primo come di sua natura era rimasto tranquillo, appertemente fermo, ma dentro di lui si agitava l'inferno. Voleva prendere Reira e sbatterla sul primo muro disponibile, voleva farla di nuovo sua, la musica gli aveva suscitato una passione sopita, una scarica eccitante lo scuoteva da dentro. La ballerina invece si agitava al ritmo delle canzoni, cantandone ogni virgola, strusciandosi lungo il suo bassissta, eccitandolo ancora di più. Aveva capito che la voleva, e lo stava facendo cuocere a fuoco lento, godendosi il bentornato potere della seduzione.

I loro corpi insieme mandavano scintille, e tutti se ne accorsero. Liz era sempre più stupita, Gee e Lynz sorridevano, Ray non aveva ancora capito nulla ma sorrideva anche lui, e Bob, entusistata della ritrovata allegria del suo amico, beveva come una spugna.

Sulle ultime note di Seize the day, la folla sventolava cellulari, macchinette fotografiche e accendini. Reira si avvicinò a Mikey, cercando di alzarsi sulle punte dei piedi, e lo baciò, con dolcezza. “Andiamocene” gli sussurrò.

C'è il party dopo” le disse il bassista.

Per tutta risposta la ballerina con grazia gli girò attorno, abbranciandolo da dietro, e muovendosi sinuosamente contro di lui.

Ok, come non detto” Non seppe resistere.

Però dobbiamo andare al tuo albergo, io sono in camera con Lyle, il fratello di Liz, che non verrà...” Fu zittito dalla mano di Reira. “Non ti preoccupare”

Svicolarano via dalla zona vip senza farsi vedere da nessuno, correndo come bambini raggiunsero l'uscita, e chiamarono un black cab con la mano.

L'albergo di Reira era vicino alla stazione di King's Cross, e il taxi silenzioso per le vie di Londra ci mise meno di dieci minuti a raggiungere l'entrata dell'hotel. Lei pregò silenziosamente di non incontrare nessuno dei sui colleghi e ringraziò di aver chiesto con insistenza una camera singola, non volendo avere la sua privacy invasa da una collega sicuramente troppo chiaccherona o impicciona.


Piano?” chiese il valletto nell'ascensore ai due che tenendosi per mano non si staccavano gli occhi di dosso.

Tredicesimo”

Quando le porte si aprirono non si preoccuparono nemmeno di controllare se ci fosse qualcuno nei dintorni, si baciarono con passione respirando il profumo dell'altro, non lasciando spazio tra loro due, le mani correvano velocissime lungo I rispettivi corpi, riconoscendone le curve, le pianure e le rientranze, rinnovando una conoscenza, entrando in contatto con luoghi mai esplorati. Assaporando nuovi gusti.

A fatica Mikey estrasse dalla tasca di Reira la chiave magnetica della porta, e la tirò con se dentro la camera.

Reira sfilò la sdrucita maglietta del bassista, questa volta dei Misfits, e la lanciò in terra senza delicatezza, mentre lui le toglieva la giacca e la leggera canottiera che aveva sotto, passando poi ai pantaloni, abbasandosi all'altezza della sua vita e soffiando dolcemente lungo I suoi fianchi mentre li toglieva via.

La pelle di Reira quasi bruciava per il desiderio, ricordarsi il suo nome in quel momento sarebbe stata una prova troppo difficile. Mikey era abbassato lungo le sue gambe, sfiorandole e baciandole, facendola rabbrividire da capo a piedi. Si abbassò anche lei all'altezza del bassista, mettendosi in ginocchio, fino a che le loro facce si trovarono di nuovo allo stesso livello.

Mikey le prese il volto tra le sue mani attirandola verso di se. Ma qualcosa lo bloccò.

Doveva dirglielo. Era il momento.

Rei” le disse catturando I suoi occhi.

Il mio cuore è a pezzi, tanto piccoli che ho paura che non li troverò mai tutti, non so quanto tempo ci vorrà a rimetterlo in sesto, non so quanto sarà doloroso, o quanto potrò fare male a quelli che ho intorno, ma vorrei che tu fossi accanto a me, mentre ci provo”

Dovremmo trovare un ottima colla” gli disse Reira sorridendogli e tenendolo stretto a se.

Il bacio che venne dopo era una promessa, che per quanto sigillata con un timbro spezzato, rimaneva pure sempre tale.



@Muny_4Ever : ma cha banalità, I tuoi commenti sono sempre bellishimiii grassiee davvero tanto *__*

@ElfoMikey : ehehe eh si sono rimasti proprio come degli stoccafissi, di certo non se l'aspettavano....grazie per il commy, bacini^^

@MiKeYwAy4EvEr : grazie grazie

@mcr_girl : grazieeeeeeeeeeeeee cara, il tuo commento è bellishimo, mi sono quasi commossa a leggerlo :DDDD

@blaise_sl_tr07 : ooohhh ma a me piacciono le recensioni pieni di “che carino”, “che bellino” XDXD sono contenta che ti sia piaciuto anche questo cap. Eh si, infatti alla fine non ho resistito e li ho fatti innamorare prima del previsto ehehe

@Anna94_17 : dai annina che ce la farai a vedere gli AV7x, io tifo per te e grazie per il commy **

@Frozen tear : oddio nipots le tue recensioni sono sempre spettacolose, stavo morendo dalle risate mentre la leggevo, smuahahhaa, ebbene si ora abbiamo visto gli HIM, quindi non ci resta altro che aspettare il prossimo tour chimico, che se non si sbrigano io li ammazzo!!!!

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Capitolo 11
*** You are never coming home ***


Capitolo 11”


...you are never coming home...




Il sole del freddo pomeriggio newyorkese batteva sul bianchissimo divano dell'appartamento di Mikey, creando strane ombre e scontrandosi con due corpi immobili abbracciati e profondamente addormentati. Stretti l'uno all'altro nel ristretto spazio riposavano beati dopo una mattinata passata in prove stressanti e shopping sfrenato.

Il corpo di Mikey aderiva perfettamente alla schiena di Reira tenendola stretta verso di se con un braccio intorno alla sua vita.


Era il 20 febbraio e il tour sarebbe partito il giorno dopo. Prima tappa: Los Angeles.


Avevano passato settimane in preparazione dei concerti, facendo prove e riunioni affinché tutto fosse perfetto e pronto per il grande giorno. Mikey era distrutto, di giorno provava con i ragazzi, di notte passava il tempo con la sua ballerina, giocando a World of Warcraft, cucinando impossibili dolci, litigando sulla musica da sentire, sui film da andare a vedere, facendo pace a letto.

Avevano passato un mese strano.

Passavano ogni minuto libero insieme, chi li conosceva ormai sapeva che se ci sarebbe stato l'uno, ci sarebbe stato anche l'altro. Liz che continuava settimanalmente a organizzare pranzi e cene dove invitava mezzo mondo, non chiedeva più al bassista se avrebbe portato Reira, chiamava direttamente lei.


E ora era il momento della partenza. La mattina dopo, tra bagagli e abbracci , dalla casa di Gee e Mikey a Newark, l'intera troupe sarebbe partita per girare in tour bus l'America. E Reira era terrorizzata. Prima di salire le scale verso casa di Mikey si era ritrovata ad aggrapparsi con forza al corrimano, con le mani tremanti, e gli occhi pericolosamente umidi. Stava per perdere un altra persona che era importante nella sua vita, sapeva che non era per sempre, sapeva che si sarebbero sentiti, ma non sarebbe stata la stessa cosa, lui non sarebbe più stato al suo fianco, non avrebbero più riso, ne bevuto caffè insieme. Le sarebbero mancati i suoi baci, il modo in cui di notte la teneva stretta a se, come per paura che fuggisse. E aveva paura, paura di non farcela. Di non essere ancora abbastanza forte. Ma lui doveva partire e lei doveva rimanere a New York a cercarsi un altro lavoro.

Arrivata di fronte alla porta aveva cercato di apparire calma e sicura, ma Mikey appena la vide non si fece abbagliare neanche per un istante dal suo sorriso, capì immediatamente cosa non andava e la strinse contro il suo petto.

Anche io non so se posso farcela” le aveva sussurrato.

Io, pensavo che sarebbe stato più facile, ma non so cosa farò domani mattina quando troverò un letto vuoto, e ti saprò in viaggio verso LA”

Mikey non rispose, ma la baciò trascinandola verso il divano dove la avvicinò contro di lui e tenendosi stretti si addormentarono per non pensare al giorno successivo.


Era ormai sera e avevano passato l'intero pomeriggio dormendo.

Sai cosa vorrei vedere prima che tu parta?”

Mikey era ancora addormentato ma si sporse verso di lei curioso di sentire cosa voleva fare.

La guardò aspettando che parlasse, ridendo al modo cui curvava le labbra mentre cercava le parole.

Ho sempre avuto un sogno...sin da quando ero un piccola groupie impazzita che andava a ogni concerto possibile”

Forse aveva capito e soffocò un sorriso.

Sai, una delle mie fantasie preferite era...beh lo è ancora...salire sul tour bus di una band”

Il bassista rise di gusto alle parole della sua ragazza. Ci avrebbe dovuto pensare prima, ma non era mai stato il tipo da sesso e alcool e non sapeva quante fantasie scatenava nelle fan il loro mezzo di trasporto.

Potevi dirmelo prima” le disse baciandola.

Mi ci porti allora?” gli chiese Reira speranzosa.

E che me lo chiedi, dai vestiamoci e andiamo, siamo anche fortunati che è parcheggiato nel garage di Bob che abita qui vicino, domani mi doveva passare a prendere per andare a Newark” disse “deduco che mi troverà già li” concluse sorridendo.


Venti minuti dopo erano dentro al garage del batterista, che aveva dato le chiavi a tutta la band per non dover essere svegliato ogni volta che qualcuno doveva entrare nel tour bus o prendere gli amplificatori che erano anch'essi nella sua cantina.

Mano per mano correvano verso la serranda del box che al buio era impossibile da trovare.

Vieni, è di qua” disse Mikey strattonandola nella direzione giusta.

Mentre la serranda automatica silenziosamente si alzava ,Reira guardava con stupore la figura del tour bus stagliarsi contro la parete. Si sentì di nuovo quindicenne, le emozioni di quel tempo si fecero strada dentro di lei, e aveva voglia di saltellare, di gridare, di urlare al mondo, che lei Reira Roberts, semplice ballerina, stava per salire sul tour bus di una famosa band. Sebbene dopo la scomparsa dei suoi genitori il suo sogno più grande fosse quello di rivederli, di riabbracciarli, il suo cuore non aveva dimenticato I suoi sogni di ragazzina, ed era sul punto di esaudirne uno.

Cercò di liberare la mente dal dolore che continuava a vivere in lei e con lentezza si avvicinò al grande pulmino.

Mikey la precedette aprendole la porta, lasciandola però entrare per prima.

Salì i gradini con anticipazione, trovò l'interruttore della luce e chiuse gli occhi.

Quando fu pronta lo premette e si guardò intorno. Era tutto come l'aveva immaginato, forse un po’ troppo pulito dopo il lungo periodo di disuso, comunque stupendo, allungò le mani per sfiorare il grande televisore, e le varie consolle appoggiate li vicino. Poi raggiunse il grande divano in pelle dove immaginò Mikey e gli altri riposarsi e chiacchierare prima e dopo gli show, li vide stanchi, buttarsi su di esso, a prendere fiato prima di ripartire verso un altra meta. Si sedette e con le mani tremanti percorse l'intera superficie del piccolo tavolino da caffè che si prospettava davanti. Mikey silenziosamente si avvicinò e la circondò con le braccia.

E' esattamente come lo vedevo nei miei sogni” gli disse appoggiandosi alla sua spalla.

Sono contento che ti piaccia, ora che l'hai visto saprai dove sono quando ti chiamerò distrutto dopo ogni concerto”

Reira non rispose. Era felice di aver visto dove avrebbe vissuto per i prossimi mesi, ma era altrettanto distrutta dall'idea che di nuovo avrebbe trovato nessuno ad aspettarla, nessuno ad ascoltarla. E non voleva pensarci, voleva godersi il momento, questi ultime ore con il suo bassista preferito.

Rei” le disse “guardami”

Lei sollevò gli occhi cercando di non fargli capire che stava male.


Vieni con noi”

La proposta le arrivò come un colpo di fulmine. Non sapeva cosa dire.

Non hai urgenza di trovarti un lavoro, e io, Rei, lo sai, voglio che tu rimanga vicino a me”

Io...sono senza parole”

In un istante tutte la preoccupazione le scivolò via. Poteva rimanere con lui, poteva accompagnarlo in tour, poteva girare il mondo. E del suo lavoro non gliene fregò più nulla.

Ma come faremo? Qui mica c'è posto” gli disse improvvisamente preoccupata per gli aspetti logistici.

Sarebbe un si questo?” le chiese il bassista.

Reira fece si con la testa con un sorriso che andava fino alle orecchie.

Devo dire che pensavo sarebbe stato molto più difficile convincerti, e mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima”

Beh caro, tu hai chiesto a una rockettara come me di andare in tour, che altra risposta ti aspettavi” gli disse continuando a sorridere “ma continui a rimanere il problema, dove diamine dormirò? Ci siete voi, più varie ragazze e mogli, siamo decisamente troppi”

Per il tour americano in effetti si staremo un pò stretti, ma dura solo un mese, e invece per tutto il resto del mondo staremo in albergo, bellissimi e comodissimi alberghi a cinque stelle”

Se me lo dici così però non vale” disse Reira al bassista che aveva pronunciato le ultime frasi con tono ammiccante.

Sono molto convincente quando voglio”

Me ne sono accorta”

Si avvicinò e gli si strinse contro. Già sognando il tour. E loro due insieme. E poi di nuovo il tour.

Sentì gli sguardi dei suoi genitori su di lei, li sentì felici, perché dopo tanto, troppo tempo, aveva qualcosa per cui guardare avanti e non piangere per il passato. Mikey gli aveva regalato tutto questo e lei non se lo sarebbe lasciato scappare.









@vampireknight : twiiiiiiiin aduoraaataaa eh lo so che ti sei spoilerata alla grande!! pure io con la tua smuahahah yeah roma non è stata costruita in un giorno...nessuna frase può essere cos' veraaaa (lo sai che sei partita e già ci manchi tantoooo??)

@Muny_4Ever : grashieeeeee!!! sono davvero davvero contenta che vi piacciono i miei piccoli personaggini aduoratiii

@Simo_lovesFrankie_ :ehhhh si lynz è stupenda...ancora mi ricordo al concerto quando si è lanciata di sotto, pensavo di non rivederla più spuntare fuori ..e invece è risalita e ha ricominciato a suonare meglio di prima. Hip Hurrà per Lynz.

@mcr_girl : grazie carissima...*la pam si commuove*

@MiKeYwAy4EvEr : grazie per il commy, as usal, ecco qui il nuovo!! baci

@Anna94_17 : nuuuuu no concerto darling??? perchè??? ehhh lo so la ma silvi ha già la sua fic e ora non penso voglia leggere di frankie dopo la “notizia”...








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Capitolo 12
*** To the end ***



Ultimo cap prima dell'epilogo (che sarà diviso in due parti...) enjoy


Capitolo 12”



To the end...



Could I?
Should I?
And all the wounds that are ever gonna scar me
For all the ghosts that are never gonna catch me

If I fall...


If I fall...
Down





Sul tour bus l'aria che si respirava era davvero insostenibile, tra Frank e Gerard che fumavano come due turchi, Bob e Ray che cucinavano qualche oscura pietanza indiana e le ragazze che si stavano scambiando consigli su vari profumi, continuando a spruzzarli in giro, Mikey non ce la poteva fare. Prese la sua tazza di caffè, il suo Ipod nano pieno di nuovissime canzoni, e passando inosservato nel caos generale, sgattaiolò fuori gettandosi nel'aria gelida del Nevada, preferendo diventare un ghiacciolo a quel fracasso che agli altri tanto piaceva.

Si guardò intorno e vide solo neve.

Neve a destra.

Neve in alto.

Neve per terra.

Era una sensazione stranissima, essere circondato da tutto quel bianco, per lui che era così abituato al nero, al buio dei locali o all'intimità di uno studio di registrazione. Quell'atmosfera limpida, quella purezza che aleggiava, diventando quasi palpabile, gli fece tremare le gambe lasciandolo stordito e privo di difese come lo era stato raramente.

Il vento si stava trascinando via molto preoccupazioni, gli stava ghiacciando il dolore, rendendolo nudo, ma leggero. E suoi pensieri cominciarono a vorticare, Alicia e il suo volto caddero come una goccia rovente in quel mare di pensieri senza filo logico, e rifletté a quanto la sua vita era cambiata in sei mesi.

Sua moglie era morta.

La sua band stava avendo un successo planetario

Reira era entrata nella sua vita, e aveva stravolto tutto.

Proprio in quel momento, quando la faccia della sua ballerina si era fatta prepotentemente avanti nei suoi pensieri, si sentì abbracciare da dietro, due mani tremanti si allacciarono intorno alla sua vita tirandolo indietro.

Sei ghiacciato mio bel bassista”

Anche tu non scherzi” disse Mikey girandosi verso di lei e invertendo le posizioni per poterle appoggiare il volto sul collo e baciarla.

Non ti ho visto più e ho pensato che fossi andato a cercarti uno Starbucks in questo posto abbandonato da dio” gli disse Reira, continuando a rabbrividire.

E tu ti sei preoccupata per la mia salute immagino...?” le rispose lui sogghignando.

Lei rise, una risata freddolosa, ma che riscaldò entrambi.

in realtà volevo venire con te” confessò.

Là dentro non ce la facevo più”

Mikey per tutta risposta la strinse ancora di più contro il suo petto, soffiandole dietro l'orecchio e scompigliandole I capelli già di se disordinati. Senza parlare, si dissero mille cose, non distogliendo mai lo sguardo dalla neve che li circondava.


Reira era ancora incredula di quello che le stava accadendo. Nemmeno un mese prima era spiaccicata sul suo divano, senza alcuna voglia di uscire dal suo guscio di dolore e rabbia, con lo sguardo fisso contro un invisibile muro nero, che si era costruita per tagliarsi fuori da tutto...e ora...e ora era tra le braccia di una persona spettacolare, il suo specchio, l'altra faccia di se stessa, entrambi spaccati in due dallo stesso fato. Si stavano aiutando a incollare i pezzi, e fino a quel momento tutto stava andando così bene, che Reira cominciava a sentire il prurito della paura farsi strada in lei. Non era piacevole ma le teneva fermamente incollata al suolo, niente voli pindarici per lei, niente sogni a occhi aperti. Non era ancora il momento per tornare a vivere sulle nuvole., forse quando avrebbe ritrovato l'equilibrio per stare in piedi senza bisogno di appoggio, avrebbe rispolverato le sue piccole ali nere e sarebbe tornata a volteggiare.

In quel momento preferiva godersi quello che la vita le stava a piccole dosi regalando, un posto dove stare, delle persone da amare, e Mikey al suo fianco.


Erano in tour da ormai due settimane e si stava rivelando un esperienza davvero surreale, vedere tutti i meccanismi che facevano andare avanti una band, le cose che succedevano tra uno show e l'altro, lasciava ogni volta Reira sconvolta e su di giri. La faceva impazzire il momento prima dell'uscita in scena, quando era dietro le quinte e le luci si spegnavano, la folla andava in delirio puro, mani cominciavano a battere, urla chiamavano la band a gran voce, poteva sentire il pavimento sotto di lei tremare, e l'eccitazione crescere, i battiti di diecimila cuori ad un sol ritmo la trascinavano via verso un universo nuovo, un emozione mai provata prima, un attesa che la bruciava, e poi arrivava l'attimo più bello, Mikey le si avvicinava, lei lo abbracciava dandogli sempre un leggero bacio prima che lui salisse sul palco, e quando tutti e cinque erano posizionati , Bob con le sue bacchette dava il via allo spettacolo, un boato meraviglioso riempiva l'aria, e tutto diveniva perfetto.

Reira non aveva mai assistito a niente di simile, e ringraziava chiunque fosse lì sopra per quello che stava provando. Ogni minuto delle due ore di concerto, coincideva con un brivido lungo la sua spina dorsale che non accennava a fermarsi...


Anche quella sera in Nevada, il palazzetto era pieno, l'eccitazione della folla era fitta come la nebbia, si poteva quasi vedere la loro felicità, la loro stanchezza, la loro attesa, salire in grandi ondate verso di loro.

Mikey era dietro le quinte, osservando la performance del gruppo di supporto, tutti gli altri erano sparsi intorno a lui, qualcuno parlava al telefono, qualcuno coccolava la propria ragazza, qualcuno come lui, era assorto tra i suoi pensieri, concentrandosi per la nuova perfomance...”Al, avrei tanto voluto che vedessi tutto questo” disse in un sospiro, perché in un attimo gli tornarono in mente tutte le volte che lei l'aveva aspettavo al varco con il sipario, quando tornava ad essere solo Mikey, quando non era più assalito da migliaia di fan, quando l'unica persona che lo adorava era lei.

Ti amo, Al” disse a stesso, perché lui l'amava ancora e non avrebbe mai smesso.

Proprio in quel momento davanti a lui vide Reira, che avvicinandosi per abbracciarlo aveva sentito tutto.

Sulla sua faccia non c'era rabbia, non c'era gelosia, ne dolore.

Era solo vuota. Come se tutto il sangue fosse defluito verso il basso, come se la vita tutto ad un tratto l'avesse abbandonata. Sapeva che non era possibile smettere d'amare una persona, e sopratutto che persona, sapeva che Mikey l'amava ancora con tutto se stesso, l'aveva sempre saputo, eppure si sentì mancare la terra sotto I piedi, e pur di non soffrire di nuovo, si chiuse, diventò una parete bianca, colorata da una vernice lavabile, dove tutte le emozioni del mondo potevano scorrere senza lasciare traccia.

Mikey sentì una fitta.

Un dolore allucinante.

La loro era un empatia talmente forte che gli bastò vederla in quello stato per capire, come al solito tra di loro non c'era bisogno di parole.

Si avvicinò per stringerla a sé, e sorreggerla.

Reira gli si strinse conto per sussurrarli all'orecchio quelle che sarebbero state le ultime parole che si sarebbero scambiati in mesi.

Ti amo, senza remore, e so che tu mi ami, so che ami lei e la amerai per sempre, per questo me ne vado, non sai cosa darei per rimanerti a fianco, ma dobbiamo capire entrambi cosa vogliamo e se stiamo così vicini non ce la faremo mai”

Mikey sentì calde gocce salate affiorargli agli occhi e sentì la guancia bagnata dalle lacrime di Reira. Voleva urlarle di restare, voleva dirle che senza di lei non ce l'avrebbe fatta.

Ma non fece nulla di tutto questo.

Era giusto così.

Il tempo avrebbe deciso per loro.

La guardò per l'ultima volta, e la baciò, assaporando ogni attimo.

Poi la scostò da se e le disse “vai”

Lei si voltò, si allontanò, ma prima di scomparire dalla sua vista, gli sussurrò un ultima frase...

Rome wasn't build in a day”

E Mikey capì. Non era un addio il loro, ma solo un arrivederci e sorrise, perché quando si sarebbero rivisti, lei sarebbe stata sua per sempre.


Che Roma sia” disse all'ombra di lei, ormai lontana.



@Frozen tear ,vampireknight , ginny19, Muny_4Ever , mcr_girl , MiKeYwAy4EvEr ragazze scusate per il ritardo, scusate perchè non vi ringrazio come si deve, ma è un mese pazzo non ho tempo nemmeno di respirare!VI MANDO UN BACIO GRANDE


ps. tra domani e dopodomani pensò che posterò anche gli ultimi due capitoli

Stay Tuned










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Capitolo 13
*** Rome wasn't built in a day ***


Questo è l'ultimo vero e proprio capitolo della storia, il prossimo saranno solo poche righe di commiato. Spero che questa fic vi abbia regalato qualcosa, a me sicuramente ha dato tanto, ci siamo fatte compagnia nel passaggio dal fanatismo scatenato a un affetto onnipresente, che non vive necessariamente in pubblico, ma è diventato piuttosto un amore personale e intimo da condividere con le amiche più care. Loro, i nostri eroi, sono grandi perchè con la loro musica riescono stranamente a unire le persone più disparate, a farle sentire immediamente parte di qualcosa, ed è forse per questo che scrivo fic su di loro, per esplorare meglio questa magia che aleggia intorno ad essi e ringraziarli ogni giorno...ma sopratutto grazie a voi che siete arrivate fin qui, grazie di cuore.



Rome wasn't build in a day...”


I'm having a daydream, we're getting somewhere
I'm kissing your lips and running fingers through your hair
I'm as nervous as you 'bout making it right
Though we know we were wrong, we can't give up the fight
Oh no

'Cause you and me we're meant to be
Walking free in harmony
One fine day we'll run away
Don't you know that Rome wasn't built in a day


Da una piccola Twingo parcheggiata in doppia fila, Ale stava urlando di tutto alle sue amiche che, senza alcun pudore, l'avevano lasciata da sola a parcheggiare la macchina, nel labirintico parcheggio del Palalottomatica.

Era mattina presto, un bel mercoledì mattina soleggiato di marzo, Roma era stranamente silenziosa, forse anche lei era ,come Ale, in febbrile attesa del concerto dell'anno, perché dopo due anni finalmente ce l'avevano fatta, era tornati in Italia e per di più a Roma, nella sua bellissima città, nella meravigliosa capitale. E lei aveva i biglietti, tre bei pezzi di carta gialli e blu che certificavano che lei, e le sue amiche ovviamente, sarebbero entrate al parterre, e non riusciva a smettere di guardarli, erano più che molecole di cellulosa unite, erano la chiave per un universo stupendamente oscuro, per due ore davanti a loro, 120 minuti di pura follia, e migliaia di secondi di amore trattenuto per troppi mesi.

L'attesa sarebbe stata lunga, ma il sole era dalla loro parte, avevano cibo e bevande, Ipod carichi fino a scoppiare e libri,. In qualche modo sarebbero arrivate sane e salve all'apertura dei cancelli.


Tra una marshmellow, centinaia di M&Ms, e miliardi di chiacchere si fecero le 8, e in cancelli vennero aperti, in prima fila Ale scattò come una saetta, si preparava a quel momento da mesi, era quasi arrivata al punto di mettersi a fare ginnastica per avere più fiato, aveva desistito infine dall'idea, ma stava comunque andando alla grande.

A fianco a lei c'era una ragazza strana, l'aveva notata già mentre facevano la fila, era sola, non aveva detto una parola a nessuno e non aveva magliette della band o qualsiasi altra cosa che facesse capire che sarebbe andata al concerto, se non il suo sguardo fiero e attento, che collimava perfettamente con la sua carnagione chiara e i suoi lineamenti orientali. Non sembrava stesse andando ad un concerto, la sua era un espressione diversa, era come se stesse per rivedere l'amore della sua vita dopo anni, c'era una fibrillazione nei suoi occhi, come se da un momento all'altro avesse potuto scardinare I cancelli e correre verso il palazzetto, era più di una fan, nei suoi occhi c'era gioia..


Nell'arco di pochi minuti erano davanti al palco, lei e le sue amiche posizionate proprio sotto all'asta del microfono, la ragazza giapponese invece era proprio sotto il punto dove Mikey si sarebbe messo. Sembrava in un altro mondo, Ale non poteva fare a meno di fissarla per scoprire cosa c'era dietro quella facciata, sentiva un impulso irrefrenabile di sapere la sua storia. Non capiva perché, ma sapeva che quella ragazza era molto più che una fan. I suoi occhi erano rivolti al palco ed erano fissi sull'amplificatore del basso, come se accanto ad esso vedesse già la persona che l'avrebbe suonato, e ticchettava con la mano sulla transenna seguendo il ritmo di una canzone sconosciuta. Quando la folla iniziò a riempire il palazzetto, divenne sempre più difficile per Ale osservarla, ma ogni tanto si sporgeva e scrutava il suo volto.

Quando la band di supporto iniziò a suonare la perse completamente di vista, e si lanciò a pieno ritmo nelle canzoni, dimenticandosi di ogni cosa intorno a lei, ma, una volta che il gruppo finì, I suoi occhi caddero di nuovo su di lei, e la vide piangere mentre si spegnevano le luci, e I My Chemical Romance si apprestavano a salire sul palco. Uno per uno si posizionarono nei loro consueti posti e presero in mano gli strumenti.

Gerard, sempre più bello già si agitava sul palco, Bob tranquillo apriva le bacchette, Ray accordava la chitarra, Frank rotolava per il palco facendo cenni di saluto a qualcuno dietro le quinte, probabilmente a sua moglie che si rumoreggiava fosse incinta. L'unico immobile era Mikey, guardava verso la folla, come a cercare qualcuno, come se aspettasse qualcosa che non era sicuro sarebbe arrivato.

Ale era inquieta, immersa in un presagio, sentiva che questo non sarebbe stato un concerto come tutti gli altri, sarebbe successo qualcosa di eccezionale e indimenticabile.

Quando la band iniziò a suonare si lasciò tutti quei pensieri alle spalle, facendosi completamente invadere dalla musica, da quelle magiche note che le facevano compagnia ogni giorno e ora erano ancora più potenti e emozionanti, le penetravano nella pelle, cancellando ogni dolore, lasciandola piacevolmente anestetizzata da preoccupazioni o rabbie.

Li amava, amava quei cinque ragazzi come se fossero parte della sua famiglia, e voleva che fossero tanto felici quanto le loro canzoni rendevano felice lei.


Durante l'assolo di chitarra di Famous Last Words ad un certo punto vide Mikey avvicinarsi a Gerard e indicargli qualcuno tra la folla con gesti scoordinati che denotavano un emozione a lungo contenuta.

Quel qualcuno era proprio la strana ragazza giapponese che aveva tanto attratto l'attenzione di Ale. Immediamente la ragazza volse il suo sguardo verso di lei, accorgendosi che stava fissando Mikey, facendogli impercettibili segni con lo sguardo. E in un istante successe di tutto, Gerard prese il microfono e fermò la musica, facendo giusto cenno a Bob di continuare ad andare avanti con la batteria.

Scusate ragazzi per l'interruzione, ma c'è Mikey che ci terrebbe a salutare qualcuno di molto importante per lui” disse Gee in inglese ,molto lentamente, sperando di essere capito.

Mentre Gerard spiegava al pubblico cosa stava succedendo Mikey posò il basso a fianco a lui, e si diresse verso il bordo del palco. Ale non poteva credere ai suoi occhi.

Sta scendendo giù” si disse, sporgendosi più che poteva per godersi la scena.

Stava correndo giù per lei. L'aveva vista e non ce l'aveva fatta ad aspettare la fine della canzone per raggiungerla. Ale sentì un brivido lungo la spina dorsale, il brivido che ti percorre quando stai assistendo a qualcosa di magico.

Lo vide saltare giù e percorrere in un secondo lo spazio che li divideva, fece cenno alla security di aiutarlo a tirarla fuori dalle transenne, e appena lei ne uscì non le diede neanche il tempo di respirare, tirandola a se e stringendola con passione.

Lei a sua volta gli si strinse contro sussurrandogli qualcosa all'orecchio, lui non la fece finire, baciandola come se non ci fosse un futuro, come se fosse la prima e l'ultima volta, come se il mondo intorno a loro non esistesse più.

E Ale incantata da quella scena, cercava la macchinetta fotografica nella minuscola borsa a tracolla per immortalare il momento, sapeva che ci sarebbe stato tempo per scoprire chi era quella misteriosa ragazza che aveva rubato il cuore al suo bassista preferito, ma in quell'istante voleva avere un pegno da portare con lei, non tanto per ricordarsi che aveva visto Mikey Way baciare una ragazza al concerto, ma per ricordare a se stessa che quello che lei cercava e non aveva ancora trovato, in qualche parte nel mondo esisteva, ed era bellissimo, esattamente come lo aveva immaginato.



@mcr_girl :grazie cara *___* me davvero commossa alle tue parole, anche io non volevo finirla, ma mi sono detta, meglio una fic finita come si deve, che una roba lasciata a metà, e quindi eccomi qua col vero ultimo cap della storia, spero ti piaccia e grassie per essere arrivata fino qui.

@vampireknight: twin che posso dirti, senza te e nipots questa fic non esisterebbe, il resto già lo sai...grazieeeeeeeee tvunkancdian come direbbe una brava bimbaminkia XDXD

e Grazie a tutti coloro che l'hanno seguita, chi non ha mai scritto, chi ha smesso di commentare e chi l'ha letta sin dall'inizio. GRAZIE GRAZIE GRAZIE



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Capitolo 14
*** Epilogo ***


Epilogo

 

 

Follow through
Make your dreams come true
Don't give up the fight
You will be alright
Cause there's no one like you in the universe

Don't be afraid
What your mind consumes
You should make a stand
Stand up for what you believe
And tonight
We can truly say
Together we're invincible

 

(Invincible, Muse)

 

 

Due figure coperte da per mano camminavano mano per mano in un Villa Borghese deserta e ancora coperta da un manto di nebbia lasciato dalla gelida notte romana. I loro passi erano lenti e cadenzati, non avevano uno scopo o una metà, la fretta non si era ancora impadronita di loro, passeggiavano come due amanti che si erano appena ritrovati, che in un silenzio carico di aspettative godevano della  reciproca presenza.

In quel momento Ale, ancora mezza addormentata era sul solito autobus che l'avrebbe portata a lavoro e guardava distrattamente fuori dal finestrino, ripensando al concerto della sera prima, insolitamente senza cuffiette nelle orecchie, cercando di tenere il più possibile nella sua mente le meravigliose note che avevano invaso tutti I suoi sensi la scorsa notte.

Due persone che camminavano vicino alla fontana della villa attrassero la sua attenzione, nessuno di solito passava di lì a quell'ora.

In pochi secondi le aveva già superate ma la loro immagine persistette nella sua memoria, e più ci pensava più sentiva di conoscerle,  quelle due persone che le avevano regalato uno dei più bei momenti della sua vita.

Non sapeva se fossero davvero loro, ma lo sperava davvero.

 

 

 

 

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