Just Married.

di lollipop 2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La cena per farli conoscere. ***
Capitolo 2: *** Un salto nel passato. ***
Capitolo 3: *** I Pro e i Contro. ***
Capitolo 4: *** Adesso Sposi. ***
Capitolo 5: *** L'isola degli innamorati. ***
Capitolo 6: *** Sotto lo stesso tetto. ***
Capitolo 7: *** Amore fraterno. ***
Capitolo 8: *** I primi batticuori. ***
Capitolo 9: *** Torna a vivere con me. ***
Capitolo 10: *** Sotto mentite spoglie... ***
Capitolo 11: *** Errori ed incomprensioni. ***
Capitolo 12: *** La donna di casa. ***
Capitolo 13: *** Vieni via con me. ***
Capitolo 14: *** Ti dono il mio cuore. ***
Capitolo 15: *** Sposami ancora. ***



Capitolo 1
*** La cena per farli conoscere. ***



 

HER:

< Non voglio, non voglio lasciatemi > vengo trascinata di forza verso il mio nuovo destino.
Cerco di aggrapparmi a qualsiasi cosa: tende, mobili, la gonna della tata. A tutto pur di evitare questa cena.
< Andiamo Emi non fare la bambina… > anche la mia sorellina ci si mette.
Riesco a divincolarmi, scappo aggrappandomi al maestoso pilastro che presiede il salone.
< Ho detto no, io non voglio sposarmi… non con uno sconosciuto almeno, e non adesso ho solo 20anni. > punto i piedi a terra, inveendo contro i miei impossibili genitori, artefici di avermi combinato un matrimonio a cui non voglio “partecipare” non come sposa almeno.
Sbraito correndo avanti e indietro per il grande salone della mia residenza, rincorsa dalle due matte di mia madre e mia sorella Chira e da un folto seguito del personale di servizio…
< Aiuto! >
< Insomma, ora basta Emi. > la mia corsa viene interrotta dal possente fisico di mio padre, che mi si piazza davanti impedendomi il passaggio.
Sono fregata!
< Il giovane Mori è lo sposo perfetto per te. Un giovane in gamba, ben educato e già avviato con successo nel mondo
del lavoro…
>
< Ma papà… > tento invano di convincerlo ma mio padre sembra essere inflessibile.
< Niente storie. Io e tua madre ci siamo già accordati con i coniugi Mori, questo matrimonio porterà molti benefici ad entrambe le nostre aziende. > ci risiamo, è tutta una questione d’affari, mi sento come quelle ragazze egiziane che vengono vendute per dei cammelli.
Non ho più neanche le forze per ribellarmi, devo sottostare al volere di mio padre ed abbracciare il mio triste ed infelice destino.
Indosso sforzata il vestito sceltomi da mia madre ed esco insieme con la mia sorridente e felice famiglia per recarmi al ristorante dove avverrà l’incontro con il mio futuro marito.


HIM:

< Ken figliolo, tu capisci che questa cena è molto importante per la nostra famiglia, vero? >
< Certo padre. > fingo un sorriso per mio padre dallo specchio, cerco di fargli credere che la sua decisione mi stia bene, che sono felice. Ma non è così.
Non mi va di sposarmi.
Mi chiedo come sarà lei… sicuramente al sol udire il cognome dei “Mori” avrà fatto i salti di gioia e sarà corsa a mettersi in ghingheri.
Spero almeno che non sia una goffa e stupida ragazzina ricca.
Do un’ultima occhiata al bigliettino con i suoi dati lasciatomi da mio padre sulla scrivania.
< Si chiama Emi, Emi Genji. > l’azienda di suo padre è giovane ma già molto all’avanguardia, capisco perché mio padre sia tanto interessato ad entrare in società con lui… ed io sono il suo “sacrificio” per farlo.
Sono pronto. Raggiungo i miei all’auto e ci dirigiamo al ristorante dove mi aspetta la mia futura sposa.

Beep-Beep
Durante in tragitto ricevo un messaggio:
< In bocca al lupo, futuro sposo. >
Aki, stupido idiota!
Accenno un sorriso e gli rispondo:
< Tranquillo amico, anche da sposato non perderò la mia fama da “Latin Lover” >.
Dovrò anche obbedire agli ordini di mio padre, ma non rinuncerò mai alla passione per l’alcool, i soldi e le belle donne. 


HER:

Arriviamo al ristorante in anticipo, ci accomodiamo al nostro tavolo in attesa della famiglia Mori.
Ho fame, metto in bocca un grissino sgranocchiandolo nervosamente, odio questa attesa… se proprio devo andare sul patibolo che almeno facciano in fretta.
Quel sergente di madre che mi ritrovo mi strappa dalle mani il grissino.
< Ricomponiti, stanno arrivando. > mi dice con tono vagamente irritato mia madre.
Mia sorella mi lancia sulla faccia il tovagliolo di stoffa…
< Ripulisciti, hai le briciole dei grissini intorno alla bocca. > passo velocemente il tovagliolo sulle labbra, giusto in tempo per vedere la famiglia Mori fare il loro ingresso nella saletta privata, riservata per noi dal ristorante.
Dopo aver salutato tutti, il signor Mori si rivolge a me tendendomi la mano…
< Oh, tu devi essere Emi, sei molto più carina di quanto non ti abbia descritta tuo padre. > faccio un inchino per ringraziarlo del complimento…
< Signori Genji, Emi… vi presento Ken, mio figlio. > ritorno in posizione eretta per “ammirare” il tizio che dovrò sposare e….
Oh, cavolo!
Faccio un salto nascondendomi dietro mia sorella e accennando uno striminzito ciao.
I mie genitori mi guardano con occhi sgranati, ignari di cosa stia succedendo.
Ci accomodiamo per la cena, per fortuna sono seduta a distanza di sicurezza dal giovane Ken.
Cerco di coprirmi il volto per quanto posso, non voglio che mi riconosca.
Aiuto, che vergogna!



HIM:

Entro nel ristorante e faccio la conoscenza della famiglia Genji, mi sembrano persone perbene, forse troppo perbene per immischiarsi negli affari con una serpe come mio padre.
Cerco di presentarmi ad Emi, la mia futura sposa… ma lei sembra alquanto strana, cerca di nascondersi dietro la sua sorellina e per tutta la durata della cena o mi volta le spalle o evita il mio sguardo.
Sembra quasi voglia nascondersi da me!
Oddio, ditemi che non è brutta… no, mio padre ha detto che era carina, lui l’ha vista bene….
E se lo avesse fatto solo per entrare nelle grazie del signor Genji?
Non voglio sposare una donna brutta… non potrei farcela.
Siamo quasi alla fine della cena, manca solo il dolce… mio padre consiglia a  me e ad Emi di andare a fare un giro nel bellissimo parco che circonda il ristorante.
Dopo un momento di titubanza, spinta dai suoi genitori, Emi accetta.



HER:

Sono stata praticamente costretta ad uscire nel parco da sola con Ken…
Spero che non mi riconosca…
Camminiamo in silenzio per un po’, evito il suo sguardo… non vorrei mai trovarmi faccia a faccia con lui.
Un gelido vento ci colpisce in pieno volto, fa freddo stasera a Seoul.
I miei occhi iniziano a lacrimare, la mia pelle rabbrividisce. Ho freddo.
< Ho lasciato il mio cappotto  all’interno, vado a prenderlo > faccio per rientrare nel ristorante, quando mi sento tirare il braccio, Ken mi trascina verso di lui… siamo faccia a faccia, proprio ciò che non volevo… Si sfila l’enorme sciarpa dal collo, appuntandola delicatamente al mio, ci guardiamo intensamente, mi sorride. Ricordavo che avesse un bel sorriso.
Poi il suo sguardo si acciglia, come se si fosse ricordato di qualcosa… o di qualcuno…
Oh, cavolo!



HIM:

E’ carina, mi aspettavo di peggio. I miei modi galanti colpiscono sempre… forse potrei piacergli.
Gli faccio un sorriso, ho bisogno che si fidi di me… se proprio devo sposarla, almeno voglio che la cosa sia divertente e poi se conquisto la sua fiducia sarò più libero di fare ciò che voglio.
Continuo a guardarla negli occhi, ha un qualcosa di familiare
Si l’ho già vista da qualche parte….
< Ma noi due già ci conosciamo vero? >


Emi ♥                                                    ♥ Ken


Salve a tutti, questa è la mia nuova storia, 
spero vi piaccia...
Aspetto commenti, positivi o anche negativi.
Mi fa sempre piacere interagire con tutti coloro che leggono le mie storia.
A presto e grazie in anticipo.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013
 

P.S= Un grazie enorme va a foreverwithyou per l'eccezionale lavoro fatto con la copertina. Thanks














 

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Capitolo 2
*** Un salto nel passato. ***



 

HER:
 
< Ma noi due già ci conosciamo vero? >
< Non lo so… non credo > distolgo il suo sguardo e cerco di arrampicarmi sugli specchi, ma credo che ormai sia tutto inutile, mi toccherà dirgli la verità.
< Credo che frequentassimo la stessa scuola superiore… > fa un balzo e sorride…
< Oh, ma certo, che idiota…. Emi Genji, come ho fatto a non ricordare. Eri la secchiona del corso di scienze. >
Ecco appunto!
Cerco di dissimulare…
Intanto mi ritorna in mente il periodo della scuola…e i momenti orribili che i miei “adorati” compagni di classe mi regalavano ogni giorno… e Ken non era da meno.
Provo a cambiare argomento ma lui sembra non volerne sapere e inevitabilmente ci ritroviamo a ricordare il passato…
< Continui ad essere una saputella o maturando sei cambiata? > gli sorrido ironica, mi irrita come ai tempi del liceo.
< Tu sei sempre il solito ragazzaccio immaturo, non sei cambiato affatto! >
Colpito e affondato! ghigno sotto i baffi…
< A dire il vero maturando… sono anche peggiorato. > andiamo bene!
Almeno è sincero.
Continuiamo a parlare di cose futili del passato, di cui ne farei volentieri anche a meno.
< E il tuo fidanzato vi vedete ancora? > fidanzato?!? Ma cosa dice questo tizio…
< Com’è che si chiamava… si dai, il secchione che ti stava sempre appiccicato… >
< Parli di Jiro? > annuisce col capo sorridendo
Io e Jiro? No, mai!
< Ma sei impazzito, non siamo mai stati fidanzati… >
< Strano, eravate una bella coppia. >
Ok, lo detesto!
< Se fossi stata fidanzata a questa ora i miei “adorabili” genitori non mi costringerebbero a sposare te. > sorride sornione e si allontana allungando il passo.
< Ai nostri genitori interessano più le loro aziende che la nostra felicità.> pronuncia queste parole con sguardo perso nel vuoto Ken, sembra triste e malinconico.
Non gli rispondo anche se non sono d’accordo con ciò che ha detto..
La mia famiglia mi vuole bene… mio padre ha sacrificato tutta la sua vita per far vivere al meglio me e Chira, ci ha dato un istruzione e non ci ha mai fatto mancare nulla.
Sapevo che un giorno mi avrebbe combinato un matrimonio, è un usanza del nostro paese, la nostra cultura c’è lo impone, ma sono certa che se mi fossi innamorata di un uomo, mio padre avrebbe lasciato che lo sposassi.
Per la mia felicità avrebbe rinunciato a tutto ciò in cui crede e ai valori insegnatigli da suo padre.
 
HIM:
 
Mi allontano da Emi, evito di fargli vedere la mia rabbia.
Sono in collera perenne con mio padre che continua ad usarmi come un oggetto.
Si ricorda di me solo quando gli servo per concludere un affare.
Prima il lavoro e poi tutto il resto!  Questa, la sua filosofia di vita!
Mi fermo per aspettare che Emi mi raggiunga, l’ho distaccata troppo da me non è carino da parte mia.
Infondo lei non ha colpa, anche lei è costretta a fare ciò che non vuole.
Passeggiamo insieme ancora per un po’ in silenzio, di tanto in tanto la guardo, è carina!
La ricordo fra i banchi di scuola:
Si copriva con strati e strati di vestiti, il viso era sempre nascosto da enormi occhiali e i suoi capelli erano in perenne disordine.
Trascorreva le sue giornate in biblioteca seppellita da cataste di polverosi e noiosi libri.
Praticamente non aveva una vita sociale…
Mi dispiace un po’ per lei… Avrà qualche amico? 
Continuiamo a passeggiare in silenzio, il vento gelido continua a rigare i nostri volti, ho le mani fredde, provo a riscaldare col fiato.
< Che ne dici di rientrare? > mi volto verso Emi e vedo il suo viso bagnato di lacrime che incessanti continuano a caderle dagli occhi… un sorriso spontaneo mi illumina  il volto.
Forse ha ragione sarà meglio rientrare!
< Si, prima che mi diventi un ghiacciolo. > mi sorride indispettita…
< In quel caso mi scioglieresti con un phon per evitare le nozze! > mi fa una linguaccia e scappa via rientrando nel ristorante prima di me.
Mi incammino ridendo… Ci sarà da divertirsi con una moglie così!
Rientro nel ristorante e mi soffermo sull’uscio della sala riservata per noi.
Emi è lì in piedi, mi avvicino a lei ed insieme guardiamo i nostri genitori intenti a scarabocchiare su dei fogli.
Le nostre madri ridono felici tenendosi le mani come due complici intenti a  complottare.
< Che stanno facendo? > chiedo con area interrogativa ad Emi, la ragazza scuote il capo, sembra avere lo sguardo terrorizzato…
< Quando mia madre ghigna in questo modo c’è da avere paura. >
Quanto è melodrammatica!
Vedo Chira, la sorellina di Emi rientrare in sala, le afferro un braccio e la trascino verso di me…
< Che fanno i nostri genitori? > le dico con sguardo minaccioso, Emi si aggrega a me cercando a sua volta di intimorire sua sorella.
Chira molla la presa, poggia le mani sui fianchi e ci guarda con area di supponenza…
Mi ricorda tanto sua sorella!
< Secondo voi cosa fanno… organizzano il vostro matrimonio. >
Io ed Emi ci guardiamo sconvolti …
< Di già? > pronunciamo quasi all’unisono.


Ken Mori ♥                                                    Emi Genji
     

Chira Genji


Salve a tutti, spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto....

Aspetto i vostri commenti positivi o negativi.

Al prossimo capitolo.. Ciauu!

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

P.S = Se siete interessati date un occhiata anche al profilo 2night creato con mia cugina.
Questa è la nostra prima one-shot, fateci sapere cosa ne pensate: Geisha - Nascoste da un kimono.


 

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Capitolo 3
*** I Pro e i Contro. ***



 


HER:
 
< Ok sorellona, ho carta e penna e sono psicologicamente pronta. >
Guardo Chira con area perplessa…
< Ma dobbiamo veramente fare questa cosa? > sorride e mi fa cenno di si col capo, sembra esserne convinta!
< Ma dai Chira, non ci sono pro e contro in questa situazione, ma solo contro! > Chira si porta le mani al volto, facendo una faccia vagamente schifata per poi accennare un sorriso…
< Detesto questo tuo pessimismo. Ti dimostrerò che queste nozze avranno tanti lati positivi. >
Chira inizia a scarabocchiare su uno dei suoi quaderni, tempestato da adesivi di cani al tatto profumati.
Pro e Contro, questa è la sua lista…  
Quali possono essere i “pro e i contro” di un matrimonio combinato?
Bella domanda! Anche perché io… non voglio sposarmi!
< Allora iniziamo… Primo pro: Lui è Ken Mori, figlio del potente Nobu Mori ed erede di tutto l’impero familiare… > ascolto con distrazione le positive motivazioni di Chira, la interrompo per intromettermi nella sua lista…
< Ok, ora tocca a me… >
Tengo la conta dei miei “contro” con le dita delle mani.
Mi basteranno solo dieci dita?
< Ho solo vent’anni, sto cercando di laurearmi e ho appena ottenuto il posto come maestra d’asilo. Non ho tempo per occuparmi di un arrogante, viziato e ribelle marito. >
Signori giudici, la mia arringa è conclusa!
Chira si alza dalla sua comoda  poltrona e si avvicina a me, ha l’aria maliziosa…
Ora che ci penso, ha sempre un’espressione maliziosa!
< Bhe, vedila sotto un altro punto di vista… > la guardo con area perplessa, in realtà sono anche un po’ spaventata da quello che potrebbe dire…
Non c’è un altro punto di vista!
< Fa finta che Ken sia un bambino come i tuoi alunni e comportati con lui di conseguenza… >
Ok, è confermato… mia sorella è completamente impazzita!
< E cioè… cosa dovrei fare? Insegnargli a cantare canzoncine, raccontargli delle fiabe e magari quando si comporta male, metterlo in punizione? >
< Esattamente! > scuoto il capo e la guardo perplessa…
< Oh cavolo, ti sei presa la febbre… > le poggio una mano sulla fronte restando sorpresa dal non sentirla accaldata…
< Smettila Emi, guarda che io sono seria. Ken è il marito perfetto per te, ma ha i suoi difetti… e a te spetterà l’arduo compito di domarlo, trasformando quei difetti in pregi. >
Si è sicuro, ha la febbre!
< Non sarà un compito facile il tuo… ma le più belle storie d’amore sono nate dai matrimoni combinati non lo sapevi? Quindi la tua, con un po’ di impegno, si prospetta essere una storia da favola.  > Io direi più da film dell’orrore!
Scuoto il capo sorpresa. Da dove viene tutta questa saggezza?
Questa non è mia sorella!
Mi mette tra le mani un foglio ed una penna…
< Compila la tua lista, sarai sorpresa nel vedere che anche per te, questo matrimonio ha dei lati positivi. > mi lancia un occhiolino dirigendosi verso la porta, vi esce chiudendosela alle spalle.
Resto inerme appoggiata al camino, mi rimbombano nella mente le parole “illuminanti” di Chira.
Intanto continuo a stringere fra le mani carta e penna…
E ora cosa ci faccio con questa roba? Mi toccherà iniziare a scrivere la mia lista!
 
 
 
HIM:
 
< Fermati Ken, inizi a darmi sui nervi… >
< Non posso Aki, sono agitato… non capisci, questo fine settimana sarò sposato! >
Continuo ad andare su e giù per la stanza…
Inizia a venirmi il mal di mare sulla terra ferma!
< Non posso sposarmi… non così presto. Oh cavolo… ho ancora tante cose da fare, sapori da… > neanche le parole più semplici riescono più ad uscire dalla mia bocca…
< Assaporare? > Grazie!
Gli faccio cenno di si col capo, entusiasta del fatto che il mio caro amico mi capisce al volo.
Si alza dalla sedia dirigendosi verso di me, mi poggia le mani sulle spalle e mi costringe, spingendomi, a sedere sul divano.
Si siede accanto a me, prende in mano il suo tablet ed inizia a scrivervi qualcosa sopra: 
Pro e Contro.
Ma cosa sta facendo?!?
< Aki cosa fai? > mi zittisce, portandosi il dito alla bocca… Molto educato!
< Ecco… vediamo quali possono essere i lati positivi o i negativi di questo matrimonio… >
< Sei serio? Vuoi fare una lista… > mi fa cenno di si col capo, sembra essere convinto. Almeno lui.
< La lista potrebbe servire a chiarirti le idee… o meglio, a farti vedere che possono esserci anche dei lati positivi. > non credo a quello che sto per dire…
< Ok, mi hai convinto. Iniziamo! >
La lista si riempie di lati negativi, ne è colma.
< Ken, amico… dovresti trovare anche qualche lato positivo, mi rifiuto di continuare a scrivere solo i contro nella lista… > bhè… non ha tutti i torti… ma non so proprio che lati positivi trovare a questa angosciante situazione.
< Pensa ad Emi, mi hai detto che è carina, questo potrebbe essere un lato positivo. > per fortuna che c’è Aki.
Primo pro trovato e appuntato alla lista, continuiamo…
< E’ simpatica, intelligente e mi tiene testa. Tre qualità difficili da trovare in una donna. >
< E sono qualità che ti piacciono? > ci penso un po’…
Le ho inserite nei pro, quindi vuol dire che mi piacciono davvero questi lati del carattere di Emi?!?
< Si credo di si. Non ho mai conosciuto una donna con queste caratteristiche, ma credo che se l’avessi incontrata mi sarebbe piaciuta. > Aki ride sornione, sotto ai baffi che non ha…
< Emi ha queste caratteristiche… quindi ti piace! > lo guardo stranito per poi accennare un sorriso complice…
Aki mi salta al collo e abbracciandomi mi stampa un bacio sulla guancia… lo spingo via ridendo…
Che idiota!
< Non vorrai mica innamorarti della tua futura moglie… > lo guardo sconvolto dandogli uno spintone.
Innamorarmi io… Impossibile!

 


Emi  


 Chira 
  


Ken & Aki

 


Salve a tutti, spero che anche il terzo capitolo vi sia piaciuto...

Nel prossimo ci saranno le nozze, siete tutti invitati quindi non mancate.

Speravo in più recinsioni visto il gran numero di lettori, ma va bene così.

Grazie a tutti per aver letto anche questo capitolo.

A presto.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

P-S= Di seguito vi lascio il link della mia one-shot: Remember That I Love You.
 E se amate la cultura Giapponese passate anche in : Geisha - Nascoste da un kimono.


 

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Capitolo 4
*** Adesso Sposi. ***





 

HIM:
 
< Il giorno tanto desiderato dai nostri genitori è arrivato…. > guardo Emi, tira un sospiro, ormai anche lei si è arresa.
< Domani… > sussurra sospirando ancora una volta…
< Già domani… > puntualizzo la sua risposta sibillina e ritorno a posare gli occhi sul celo.
Guardiamo nella stessa direzione io ed Emi, ma vorremmo prendere due strade completamente diverse.
< Forza sposini andiamo… > la nostra attenzione viene richiamata dalle nostre madri, i preparativi per le nozze sono stati fatti in tutta fretta… resta solo da scegliere l’abito…
Impresa ardua ad un giorno dalle nozze!
< Emi tesoro, ho trovato l’abito perfetto per te, raggiungimi in camerino così lo provi… >
Emi sbuffa ancora una volta, si alza dalla comoda poltrona rossa dell’atelier “Happy Wedding” e fa per dirigersi ai camerini…
Mi guarda e roteando gli occhi mi sussurra:
< Quando finirà questa tortura… > le sorrido complice…
< Quando finalmente saremo sposati… Spero! > non ne sono molto convinto.
Mi alzo e faccio per seguire Emi nei camerini, ma la guardia svizzera di mia madre mi blocca il passaggio…
< Dove credi di andare tu… > mi punta il dito contro con veemenza, tanto da farmi indietreggiare.
Inciampo nella poltrona rosso porpora, ritrovandomi nuovamente seduto…
Guardo mia madre con area da cane bastonato, chiedendogli cosa avessi fatto di sbagliato…
Lei mi guarda e mi dice seccata, con tono di supponenza:
< Non lo sai che guardare l’abito della sposa prima del matrimonio porta sfortuna? >
Ma è seria?
< Non credevo che il nostro fosse un vero matrimonio… > mi guarda scioccata intimandomi uno “Shhh”, tentando così di zittirmi.
< Vuoi che ti sentano tutti…> già… bisogna mantenere le apparenze.
< … e poi il tuo sarà un vero matrimonio, a tutti gli effetti. >
E’ questo che mi preoccupa!
 
 
HER:
 
Sono nuda ed infreddolita d’avanti allo specchio del camerino, aspetto che la mamma mi porti il vestito che ha scelto.
Mi guardo intorno, ammiro il camerino che sembra addobbato come una sala da the inglese.
Su ogni parete c’è quella inquietante scritta, il logo dell’atelier, è rosa glitterata: Happy Wedding!
Si certo, il mio sarà proprio un “matrimonio felice”!
< Ecco qui tesoro… >
Entro in camerino ed indosso delicatamente il vestito. Devo ammettere che il gusto di mia madre è unico. Questo abito è bellissimo e per un vero matrimonio lo sarebbe stato ancora di più.
Esco dal camerino giusto in tempo per l’arrivo della mia adorata sorellina…
< Allora? > attiro la loro attenzione, facendole voltare verso di me.
< Whao! > l’esclamazione di mia sorella è il commento perfetto alle espressioni sbalordite di mia madre e della signora Mori.
Una lacrima riga il volto di mia madre…
< Mamma ma cosa fai piangi? > mi avvicino a lei porgendole un fazzoletto preso dalla mia borsa.
< Oh tesoro, sono così felice per te… >
Non oso immaginare come avrebbe reagito se questo fosse stato un matrimonio d’amore, piuttosto che di convenienza.
Compriamo al volo gli abiti e lasciamo di corsa l’atelier, ci sono ancora molte cose da preparare per l’indomani.

 
HIM:
 
< Ho la macchina parcheggiata proprio d’avanti all’ingresso… Sei ancora in tempo per scappare.>
< Grazie Aki ma credo che se lo facessi mio padre manderebbe dei sicari ad uccidermi. > appunto il papillon alla camicia e infilo la mia giacca color ghiaccio.
Ho evitato che mia madre scegliesse il mio abito, almeno in quello volevo la libera scelta!
Continuo a specchiarmi…
Ma sto davvero per sposarmi?
Esco e mi dirigo in chiesa  accompagnato e sostenuto dal mio fedele amico e testimone Aki.
Durante il tragitto chiacchieriamo del più e del meno, Aki cerca di distrarmi e non farmi pensare a ciò che mi aspetta appena quest’auto si fermerà…
Il patibolo!
< Subito dopo il matrimonio partirai per il viaggio di nozze, per il tuo rientro organizzerò una mega festa per festeggiare la tua libertà perduta…. > molto carino Aki… davvero molto carino!
Mi viene da ridere, questo idiota di un amico che mi ritrovo, mi mette sempre allegria.
Eccomi arrivato. Aki spegne l’auto, vi scendo e d’avanti a me c’è la maestosa chiesa…
< Sei arrivato finalmente, sai che Emi è già qui… su sbrigati. > mio padre mi trascina per un braccio e mi scaraventa sull’altare.
Un centinaio di persone mi fissano, guardo il prete terrorizzato mentre aspetto il suono della fatidica musichetta che annuncia l’arrivo della mia catena umana.
Eccola, la vecchietta con gli enormi occhiali, inizia a suonare l’enorme  pianoforte a coda…
Vedo Emi entrare, ha il volto chinato in basso, non riesco a vederle il viso, ha il capo ed il volto coperto dal velo ed’è fasciata nel suo meraviglioso abito bianco. Tiro un sospiro e l’accolgo sull’altare accanto a me.
Che la farsa abbia inizio!

 
HER:
 
Sono su l’altare, accanto a me c’è Ken, siamo entrambi tesi e nervosi.
Questo è il giorno peggiore della mia vita.
Non avrei mai voluto che il mio matrimonio fosse così, mi sento triste e svuotata.
Vorrei voltarmi e percorrere di corsa la lunga navata di questa chiesa per ritrovare la mia libertà ma non posso. Ormai è troppo tardi!
La cerimonia procede, io e Ken recitiamo i nostri voti “d’amore”…
< Ora siete marito e moglie. Ken, puoi baciare la tua sposa… > baciare?!? Cosa dice questo prete…
Avevo dimenticato questo particolare…
Sgrano gli occhi, non ero preparata a questo. Non voglio baciare questo tizio.
Guardo Ken negli occhi intensamente, cerco di trasmettergli con lo sguardo, tutta la mia negatività dovuta all’imbarazzante momento.
Lo vedo avvicinarsi a me, anzi mi correggo… vedo le sue labbra avvicinarsi alle mie.
Gli appoggio le mani sul petto come per fermarlo, lo faccio in modo discreto, così che nessuno possa accorgersene e gli sussurro:
< Non osare baciarmi. Non farlo ti prego. > mi guarda negli occhi, ha uno sguardo dolce rispetto al solito.
Mi accenna un mezzo sorriso ed incitato dalla folla di parente e amici che stanzia nella chiesa, continua ad avvicinarsi a me.
Mi cinge il corpo con le braccia… non so se cerca di abbracciarmi o soffocarmi.
Ah no, cerca di coprirmi.
Mi lascia un delicato bacio sulla coda delle labbra.
Mi sfiora la bocca ma senza toccarla.
Ha ascoltato la mia supplica.
Tutti applaudono, usciamo dalla chiesa venendo inondati da petali di rose e riso.
Viva i matrimoni…
La festa al ristorante è quasi terminata, Chiara ed Aki sono le vere anime del party.
Ken è sparito…
Se l’è svignata lasciandomi sola con questi matti? Bel marito!
Esco all’esterno del ristorante a cercarlo e me lo ritrovo come un barbone seduto su di una panchina.
Mi siedo accanto a lui e lo vedo perso, ha  il capo calato, ammira la sua mano sinistra. Ammira il suo anello.
Faccio lo stesso ed inizio ad ammirare anch’io il mio, fa uno strano effetto vedere il mio anulare cinto da questa specie di mini-manetta.
 Guardando l’anello mi ritorna in mente la cerimonia in chiesa ed il bacio che non c’è stato…
Dovrei ringraziarlo per essermi venuto in contro?
< Grazie per stamattina… > attiro la sua attenzione, mi guarda con area interrogativa.
< Per non avermi baciata. > ribadisco, chiarendogli le idee.
< Di niente, infondo neanche io avevo tanta voglia di baciarti. >
Carino…
Gli sorrido inacidita…
Il nostro insolito silenzio viene interrotto dai nostri genitori…
< Ragazzi, su rientrate, dovete cambiarvi, fra un ora dovrete partire. >
Già, il viaggio di nozze… Che tortura!
Io e Ken ci svestiamo dei nostri abiti nuziali e poi diritti all’aeroporto, il jet privato della famiglia Mori ci attende, destinazione: Isola degli innamorati.
Un vero controsenso!


Ken & Emi


Grazie a tutti per essere arrivati anche al quarto capitolo.
Spero vi sia piaciuto.
Aspetto commenti, mi fa sempre piacere cosa ne pensate della mia storia.
A presto.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013


P.S= Vi ripropongo i link per la mia one shot: Remember That I Love You.
e del doppio profilo creato con mia cugina: 2night.
Spero vi passiate.





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Capitolo 5
*** L'isola degli innamorati. ***




 

HER:
 
< Mio Dio, ma questo è un paradiso… > Ken mi sorride compiaciuto.
< Mare e montagna.  Non ci mancherà niente su quest’isola. >
Già, la neve artificiale sulla maestosa punta della montagna che presiede l’isola, circondata di rigogliosa vegetazione ed acqua cristallina, da a tutto un tocco in più.
Sono davvero in paradiso!
Inizio subito a scattare foto, devo far morire di invidia Chira.
Arriviamo al nostro albergo…
< Benvenuti signori Mori, la suite presidenziale è pronta per voi. >
Suite… giusto stessa camera.
Aiuto!
< Whao, definire suite questa camera è dire poco. > continuo a gironzolare per scoprire le meraviglie che ci riserva questa isola.
Mi affaccio alla finestra e vengo attirata dal maneggio dei cavalli…
Da bambina desideravo tanto un pony.
Ken è sullo stipite della finestra, respira, mentre la delicata brezza marina ci accarezza i visi.
< Ken hai visto? Ci sono i cavalli… dobbiamo assolutamente prenotare una cavalcata. > inizio a saltellare come una bambina.
Quando desidero una cosa posso essere anche peggio dei bambini.
Ken mi sorride e fa per rispondermi ma viene interrotto da un tocchetto sulla porta… qualcuno bussa.
Ken va ad aprire mentre io continuo ad ammirare il paesaggio che mi circonda…
< Hey fratello… > sento urlare, il mio momento di quiete viene interrotto da fastidiosi schiamazzi.
Mi volto e resto sorpresa ed anche un po’ sconvolta nel vedere Aki col suo solito entusiasmo.
< Hey Emi… > mi viene incontro e mi abbraccia, guardo Ken con sguardo inquisitorio…
Cosa ci fa Aki qui?
Nessuno dei due mi spiega i motivi di questa indesiderata sorpresa, non faccio in tempo a chiedere che vengo trascinata a forza in spiaggia…
Ma io volevo andare al maneggio…
Passeggio su e giù sulla spiaggia, raccolgo conchiglie mentre le mie guancia sono baciate dal fioco sole.
Mi avvicino alla sdraio venendo sconvolta dalla scena che mi si ripropone d’avanti.
Ken ed Aki sono seduti sui loro lettini in compagnia di un ben nutrito gruppetto di modelle occidentali.
Ma stiamo scherzando…. Ecco cosa ci faceva qua Aki…
Sono irritata ed indignata, mi accomodo sulla mia sdraio ed inizio a spalmarmi con difficoltà la creda solare sulle spalle. Ken mi si avvicina con la sua solita faccia da schiaffi e l’aria da spavaldo…
< Serve una mano? >
Ma come osa… Vorrei sotterragli la faccia sotto la sabbia, a mo di struzzo!
< No grazie, a differenza di qualcuno io sono capace di fare da sola. > alludo ad Aki che è impegnato ad ungere i corpi scolpiti delle rifatte modelle.
Lo guardo con area vagamente disgustata…
Dopo pranzo Ken mi si avvicina, forse vuole farsi perdonare… mi propone un giro a cavallo, sono così entusiasta che corro subito in camera a preparami…
Arrivo al maneggio e con mia sorpresa… Non poi tanta…
mi ritrovo Ken accompagnato da tutta la sua “combriccola” … li saluto con un sibillino “ciao” per poi accomodarmi su di una panchina di legno, in attesa che gli addetti mi portino il cavallo.
Sento Ken, Aki e le oche bionde ridacchiare… il mio sguardo inquisitorio viene disturbato dall’arrivo del mio bellissimo e maestoso cavallo.
Mi allontano dalla “combriccola dei figli” ed inizio ad entrare in intimità col cavallo…
L’istruttore mi lascia per qualche minuto, provo a salire sul cavallo ma è troppo grosso e trovo non poche difficoltà…
< Un pony non c’era? > inizio a disperarmi.
Ad un tratto sento cingermi i fianchi e darmi una leggera spinta. Finalmente sono seduta sul cavallo…
Evviva!
Mi volto per vedere il mio “salvatore” restando sorpresa nel ritrovarmi il sorriso ammiccante di Ken, lo guardo vagamente schifata e sibilo un “grazie”.
L’istruttore arriva ed inizio il mio giro a cavallo, lontana da Ken….
Si prospetta una “romantica” luna di miele…

 
HIM:
 
Siamo sull’isola degli innamorati già da diversi giorni ormai…
Sono felice che Aki sia qui, rende più divertente questa vacanza, ma mi dispiace un po’ per Emi è sola e non sembra divertirsi molto…
Immaginavo che non avesse amici. E’ piuttosto asociale!
< Allora ragazzi, pronti ad affrontare la montagna? > Aki piomba in camera nostra, innervosendo non poco Emi.
< Potresti bussare prima di entrare… > lo attacca Emi.
< Acida come al solito la tua mogliettina. > gli accenno un sorriso scuotendo il capo, è meglio evitare di far arrabbiare Emi, col caratterino che si ritrova.
Arriviamo sulla cima più alta della montagna, pronti a sciare su questa favolosa neve artificiale.
Rido e scherzo con Aki e le nostre adorabili amiche straniere…. Sento bisbigliare le persone sedute al bar dello chalet. Emi è seduta accanto al camino sembra nervosa stamattina, sfoglia le pagine della sua rivista con dei piccoli buffetti, sembra quasi che voglia schiaffeggiarla.
Mi avvicino a lei in punta di piedi, non voglio innervosirla…
< Pronta per la discesa? > alludo alla ripida discesa della montagna…
Mi guarda sott’occhio senza rispondermi…
< Lo so, sei arrabbiata… dovevo dire ad Aki di portare anche Chira, almeno avresti avuto compagnia… > scatta nervosa voltandosi verso di me, lanciando via la rivista….
< Credi davvero che sia arrabbiata per questo… perché non ho compagnia? >
Continua a scuotere il capo con area vagamente scioccata…
Per cosa è arrabbiata? Forse per la presenza di Aki e delle sue amiche?
Tento di giustificarmi, scusandomi per la loro presenza…
< Non mi interessa che loro siano qui… ma è il tuo comportamento con loro che mi infastidisce… > continuo a non capire..
< Guardati intorno Ken, guarda la gente… siamo qui come una coppia di giovani sposi e tu passi tutto il tuo tempo con altre donne… > non ci avevo pensato…
< Mi dispiace, sto ferendo il tuo orgoglio femminile… > salta in piedi e mi guarda indispettita.
< Non mi importa del mio orgoglio femminile, ma guarda i loro sguardi… hanno pietà per me, odio i loro sguardi ed odio te perché ne sei la causa. > si volta e va via senza lasciarmi la possibilità di rispondere…
Mi dispiace molto per lei, ha ragione… la gente mormora e parla di noi, non è una bella sensazione.
In montagna cerco di avvicinarmi a lei, tento un rapporto ma Emi mi evita tenendomi a distanza…
E’ davvero arrabbiata!
Iniziamo la ripida discesa della montagna… vedo Emi sfrecciare veloce d’avanti a me… sembra aver perso il controllo, non sa come rallentare… la sento urlare da lontano, provo ad accelerare per raggiungerla.
Ad un tratto qualcosa nel bel mezzo del percorso interrompe la sua corsa.
Vedo Emi capitolare, rotola per qualche metro, perdendo uno dei suoi sci.
Corro più veloce che posso e la raggiungo, è distesa inerme sulla neve, ha gli occhi chiusi, sembra essere svenuta…
< Emi, Emi apri gli occhi… > la incito, continuo a ripetere il suo nome, ma niente. I suoi occhi restano chiusi.
< Andiamo Emi, apri gli occhi ti prego. > la scuoto ancora una volta, inizio a preoccuparmi. Finalmente rinviene, ritorno a vedere i suoi profondi occhi castani che mi guardano.
Tiro un respiro di sollievo ed un sorriso spontaneo spunta sulle mie labbra.
< Ahi, mi fa male la testa… > mormora Emi dolorante…
Sorrido ancora una volta…
< Mi hai fatto prendere un colpo. > la sollevo tenendola stretta fra le mie braccia e la riporto allo chalet.
I dottori la visitano… non c’è nulla di rotto.
Per fortuna!
La luna di miele si è conclusa, mentre prepariamo i bagagli colgo l’occasione di parlare un po’ con Emi.
< Mi dispiace per come sono andate le cose e per come ti ho trattata, non volevo farti sentire a disagio, soprattutto agli occhi degli altri… > mi guarda con area stanca, sospira ancora una volta…
“ Lo so”, sono le uniche parole che riesce a proferire.
< Non sono ancora abituato a tutto questo… puoi perdonarmi? > le stringo la mano facendogli gli occhi dolci… non voglio che sia arrabbiata con me.
Si siede accanto a me tirando via la sua mano dalla mia.
< Si, ti perdono… ma dovremo stabilire delle regole, soprattutto ora che andremo a vivere 
insieme. > le sorrido sollevato…
Non oso immaginare come sarà la nostra convivenza…


Emi


Emi & Ken


 


Eccoci arrivati al quinto capitolo... Spero vi sia piaciuto.

Attendo i vostri commenti, positivi o negativi che siano.

Vi aspetto nel prossimo capitolo... Grazie a tutti per essere arrivati fin quì.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013




 

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Capitolo 6
*** Sotto lo stesso tetto. ***




 

HER:
 
Vivere insieme con Ken… una vera tortura!
La donna di servizio mi fa pena, districarsi tra il suo disordine, la sbadataggine e gli slip sporchi… non vorrei mai essere nei suoi panni.
Per fortuna che io e Ken ci vediamo poco, nonostante viviamo sotto lo stesso tetto, non dormiamo neanche mai insieme per mia fortuna.
Come al solito sono in ritardo.
Corro all’università, con tutta questa storia del matrimonio l’ho trascurata non poco.
Fra una lezione e l’altra riesco a ritagliarmi anche il tempo per parlare con Jiro, il mio vecchio compagno di scuola.
E’ l’assistente del professor. Kim, un luminare della psicologia ed io desidero tanto diventare una sua stagista… Spero che Jiro possa aiutarmi.
< Ci prendiamo un caffè? > faccio segno di si col capo ed accetto l’invito di Jiro.
Per anni è stato il mio compagno di banco alle superiori… eravamo i “secchioni” della classe, sempre insieme… si può dire che è l’unico amico che ho.
< Allora… come sono andate le tue nozze ed il viaggio? >
Oh, andiamo Jiro… non voglio parlare di questo…
< Bene, è andato tutto bene… sarebbe andata meglio se Ken Mori non fosse stato mio marito…. > ghigno ironica, anche lui conosce bene Ken e sa che persona stupida e superficiale possa essere.
Chiacchieriamo ancora per un po’… gli racconto del giorno del matrimonio… Jiro si dice felice per essere mancato.
Parliamo del viaggio sull’isola e anche lui come me resta indignato per il comportamento poco rispettoso tenuto da Ken…. Ma ormai è acqua passata!
Riporto la discussione su argomenti più interessanti…
< Hai avuto modo di parlare col professor. Kim di me? > mi sorride complice…
< Tranquilla… ti presenterò a lui dopo la lezione che terrà la prossima settimana. > salto dalla mia sedia lanciandomi verso il suo collo…
< Grazie, Grazie, Grazie > Sono felice, si nota?
< Hey rallenta… io ti ho combinato solo un colloquio… poi starà a te entrare nelle sue grazie ed ottenere il posto da stagista… > ritorno a lanciarmi al suo collo, stringendolo forte…
Quasi lo strozzo.
Ritorno in me.
Resto a chiacchierare con Jiro ancora per un po’. Per l’ennesima volta mi chiede di uscire per una cena…
Aiuto!
Da sempre Jiro ha una cotta per me, sin dalle superiori… ma gli ho sempre fatto capire che per me è solo un amico.
Ora però non posso proprio rifiutare il suo invito dopo tutto l’aiuto che mi sta dando…
< Ok, allora ci vediamo al ristorante alle otto. > lo saluto con un bacio sulla guancia e scappo a lavoro… I bambini non possono aspettare.

 
 
HIM:
 
La convivenza con Emi è snervante… anche se non ci vediamo mai, la sua presenza si sente in ogni angolo della casa…
E’ inquietante. Anche le sue foto appese alle pareti lo sono.
Stasera uscirò con Aki, non vedo l’ora di divertirmi col mio pazzo amico.
< Ciao coinquilino… > quell’uragano della mia novella sposa piomba in camera mentre mi preparo per uscire…
La vedo agitarsi, ha la testa infilata nel suo armadio…
< Cosa posso indossare… > borbotta sbuffando sotto un cumulo di vestiti.
< Che ti prende? > gli piombo alle spalle facendola sobbalzare.
< Non so cosa indossare stasera. Odio, odio gli appuntamenti. > Appuntamento?!?
La cosa si fa interessante.
< Esci fuori per cena? > mi fa cenno di si col capo continuando a sbuffare… sembra non avere molta voglia di uscire.
< Con chi esci? > sono curioso, non capita tutti i giorni che la “secchiona” abbia appuntamenti.
< Vado a cena con Jiro. > Jiro?!?
Oh mio Dio, il secchione… che accoppiata.
Rido a crepapelle, non oso immaginare che serata divertente le si prospetterà..
< Smettila di ridere stupido. >
Sento il clacson dell’auto di Aki suonare… Faccio per uscire, ma prima mi avvicino alla nuca di Emi e le sussurro in un orecchio:
< Auguri per la barbosa serata… > mi incenerisce con uno sguardo, le rispondo con un sorriso e vado via, lasciandola immersa fra i suoi vestiti.

 
HER:
 
Mi reco controvoglia all’appuntamento con Jiro, intanto continuano a riproporsi nella mia mente le parole di Ken, “Auguri per la barbosa serata”, non so perché…. ma credo dovrò dargli ragione.
Dopo circa venti minuti di silenzio seduta al romantico tavolo del ristorante, di fronte a Jiro, iniziamo a cenare e la conversazione prende piede…
< Sei bellissima con questo vestito. > mi dice Jiro, con sguardo ammiccante.
Per lui sarei bella anche coperta solo da un sacco di patate.
Dopo la cena Jiro mi propone una passeggiata “romantica”…
Perché, mi chiedo perché proprio a me…
Camminiamo in silenzio per un po’… vorrei svignarmela ma non so come fare, Ken aveva ragione questa è la serata più noiosa che io abbia mai trascorso.
Fingo di aver sonno, inizio anche a sbadigliare…
E il premio come miglior attrice dell’anno va a me!
< Si è fatto un po’ tardi… sarà meglio che chiami un taxi, ho un gran sonno. > mi avvicino al marciapiede alla disperata ricerca di un taxi, ma stasera sembrano aver scioperato.
Vedo Jiro avvicinarsi, ha uno sguardo dolce, prende la mia mano stringendola forte..
Oh no!
< Emi… credo che tu sappia quello che provo per te… > ingoio il magone che mi blocca la gola…
Gli faccio segno di si col capo, in risposta alla sua domanda…
< …Ci conosciamo da tutta la vita, nessuno ti conosce bene quanto me… > continuo a fargli cenni col capo senza proferire parola…
Si avvicina sempre più a me, i nostri volti sono l’uno ad un palmo dall’altro, i nostri corpi quasi giunti…
< Emi… diventa la mia donna, io posso renderti felice. > strabuzzo gli occhi, lo guardo col più terrorizzato dei miei sguardi.
Aiuto!
Chino il capo e il mio sguardo si poggia sulla mia fede nuziale… Idea!
Lo spingo via da me…
< Cosa dici Jiro… io sono sposata. > mi guarda con area interrogativa
< Ma tu non ami tuo marito… > eh già… ha ragione.
Mi faccio forza e gli rispondo in tono quasi indignato…
< Cosa centra, sono pur sempre una moglie e non posso mancare di rispetto a Ken, lui non lo merita… > in realtà lo meriterebbe eccome.
Mi guarda con area sconfortata, vorrebbe rispondermi ma non fa in tempo.
Finalmente riesco a fermare un taxi, vi salgo lasciando l’imbambolato Jiro sul ciglio del marciapiede.
Mi dispiace un po’ per lui, infondo in questi anni è sempre stato un buon amico per me…
ma l’amore è tutt’altra cosa.
Non sono innamorata di Ken ma non lo sono neanche di Jiro.
Non volevo ferire i suoi sentimenti ma non posso continuare a strapazzare la mia felicità.
Rientro a casa stremata, resto stupita nel vedere Ken disteso sul mio letto/ nostro letto.
Già, perché i nostri genitori hanno avuto l’abilità di comprare per noi, l’unica casa di Seoul con una sola camera da letto…
< Cosa ci fai tu qui? > gli chiedo indispettita… Ken mi guarda con area di sufficienza… effettivamente non potevo porgli domanda più stupida, infondo questa è anche casa sua.
Correggo la domanda riaggiustando il tiro…
< Come mai a casa, stanotte non hai trovato nessuna ragazza pronta ad ospitarti? > mi guarda sospirando…
< Non posso dormire per tutta la vita a casa di altre donne, sei tu mia moglie e questa è la mia casa… > lo guardo facendogli una smorfia, non credo ad una sola parola di ciò che dice…
< Ok, lo ammetto… nessuna ragazza mi ha conquistato stasera e poi ero curioso di sapere come era andato il tuo appuntamento… > ghigna malefico…
Mi tuffo sul letto accanto a lui portandomi le mani sul volto…
< E’ andata così male? > mi chiede, quasi con tono preoccupato…
Inizio a ridere isterica, Ken mi guarda con espressione fra l’interrogativo ed il terrorizzato…
< Cosa c’è da ridere? > non riesco a rispondere alla sua domanda, la mia risata è irrefrenabile.
Ken mi tira a se sistemando la mia testa sul suo petto e con sguardo più serio mi intima di raccontargli cosa mi fa tanto ridere…
Mi ricompongo ed inizio a raccontargli di tutta la “barbosa” serata per poi arrivare al momento della passeggiata e della consecutiva dichiarazione di Jiro…
< Mi fa un po’ pena… > esclama quasi dispiaciuto Ken…
< Comunque continuo a non capire il perché di quella tua risata… > sospiro e gli racconto del mio stratagemma per liquidare Jiro…
< Non ci credo, gli hai detto davvero così? > faccio cenno di si col capo, restando sempre poggiata al suo petto.
Ken inizia a ridere, seguito a ruota da me…
E’ la prima volta che io e Ken ci troviamo così bene insieme… credo che tra di noi possa stabilirsi un bel rapporto di amicizia.


Emi


Emi & Ken


Ed eccoci arrivati anche al sesto capitolo,
spero vi sia piaciuto...
Aspetto commenti.
Grazie per aver letto...
Apresto!

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013



 

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Capitolo 7
*** Amore fraterno. ***



 

Nota Autrice: In questo capitolo parlerà anche Chira, era essenziale per il proseguo della storia, giuro che non parlerà più. Buona lettura.
 
 
HER:
 
Il mio compleanno… che giorno orribile, invecchiare mette l’ansia.
Sono tra i miei bambini, disegniamo, cantiamo canzoncine e saltelliamo su e giù per l’aula.
Avvolte continuo a sentirmi una bambina…
Quanto vorrei avere la loro età…
Vent’un anni… mi sento davvero vecchia.
Passo a casa dei miei genitori per ricevere gli auguri che non vorrei…
Chira mi salta al collo felice..
< Auguri sorellona. > fatela smettere vi prego…
Mi alzo dal tavolo imbandito e sento le domande pressanti dei miei genitori, che continuano a chiedermi di Ken, come un eco lontano…
Sento la testa girarmi vorticosamente…
< Emi tesoro, stai bene? > mia madre si avvicina a me preoccupata…
< Si mamma sto bene, sono solo un po’ stanca… torno a casa… > prendo le mie cose e mi dirigo verso la porta di ingresso…
Sento le mie gambe cedere… emetto un sibilo e svengo aggrappandomi alla porta di ingresso semi-aperta.
Sento rimbombare intorno a me le voci incessanti dei miei familiari, prima di non udire più nulla.
Mi risveglio in un letto d’ospedale…
< Cosa ci faccio qui? > chiedo alla figura appoggiata alla finestra, guardandomi intorno.
< Sei svenuta tesoro… non ricordi? I medici dicono che il forte stress ha indebolito il tuo corpo, hai anche la febbre… > la figura alla finestra si volta chiudendo la tenda alle sue spalle, ora la riconosco… l’immagine è più nitida è la mia bizzarra madre, mi si avvicina parlandomi con fare amorevole.
< Devi stare a riposo, ti tratterranno qui per la notte… > la cosa più brutta del festeggiare il fatto che stai invecchiando è doverlo fare in un ospedale.
< Non se ne parla, io voglio tornarmene a casa… >
< Ma tesoro, devi riposare… >
< Riposerò nel mio letto. >
Contro il parere dei medici e quello dei miei genitori, firmo la mia cartella medica ed esco
dall’ospedale.
Mia madre ha tanto insistito perché andassi a casa loro ma non ho voluto… sto già male non mi va di sentirmi oppressa dall’ingombrante apprensione dei miei genitori.
Torno nella mia vuota casa, Chira si offre di restare per farmi compagnia, fingo di avere sonno e la mando via… Mi sento piuttosto triste oggi e mi va di stare da sola.
< Non voglio lasciarti qui da sola, non c’è neanche quella sottospecie di marito che ti ritrovi. Ma dov’è… quando serve non c’è mai. > non ho mai visto Chira così arrabbiata con Ken, di solito prende le sue difese, gli è piuttosto simpatico…
< Sarà ancora a lavoro, vedrai che tornerà presto… va a casa Chira. > mento spudoratamente a mia sorella… so già che Ken non tornerà, starà fuori tutta la notte a far festa con Aki.
Mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi, cerco di dormire anche se non ho molto sonno.
 
 
CHIRA:
 
Faccio per uscire dalla casa di mia sorella, sono dubbiosa non vorrei lasciarla da sola.
Penso a Ken, dovrebbe essere qui ad accudire sua moglie, dovrebbe esserci anche solo per festeggiare il suo compleanno.
Mi avvicino al telefono vedo che c’è un messaggio in segreteria, di impulso lo ascolto…
“Hey Emi, sono con Aki all’Open Bar in centro. Non credo che tornerò stanotte, sono interessato a qualcosa… tu puoi capirmi. Ci vediamo domani mattina. Mi raccomando divertiti un po’ anche tu.”
Il frastuono della musica di sottofondo quasi non mi fa capire le parole di Ken.
Riascolto il messaggio un paio di volte per riuscire a capire ogni singola parola.
< Ash, questo idiota! > sono indignata.
Tentenno un po’ per poi decidermi.
Infilo il cappotto e filo fuori. Devo andare ad ammazzare qualcuno.
 
 
HIM:
 
< Brindiamo! > guardo Aki con area perplessa…
< Brindare?!? A cosa vuoi brindare? >
< A noi, alla nostra libertà. Siamo giovani, belli e ci godiamo la vita. > scoppiamo in una risata complice…  Ah, povero Aki è già ubriaco.
Ballo e bevo in compagnia di splendide ragazze..
Ad un tratto mi sento colpire dietro la schiena, mi volto e resto sconcertato nel vedere Chira, la sorellina di Emi. La trascino nel privè…
< Cosa ci fai tu qui, come sei entrata sei minorenne… > inveisco contro di lei.
Mi guarda con un sorrisetto per poi incupirsi in un espressione seria e vagamente irritata.
< Mi è bastato fare il nome Mori e mi hanno spalancato le porte. > la guardo stizzito.
< Comunque… cosa ci fai qui? > si avvicina a me, sembra che il suo viso prenda fuoco, inizia a diventare rossa.
< Sono venuta ad avvertirti che mia sorella, nonché tua moglie è stata portata all’ospedale. > alla parola ospedale sobbalzo…
< Cosa? >
Mi guarda con area di sufficienza…
< Ora è a casa vostra, non ha voluto restare da noi… > prendo la giacca dal divanetto, faccio per metterla ed uscire di corsa per raggiungere Emi.
< Vado subito da lei… >
Chira mi afferra un braccio e si avvicina a me…
< Non fingerti preoccupato per lei… > la guardo con area interrogativa.
Io sono davvero preoccupato per Emi.
< Sai che oggi è il suo compleanno? > mi dice con occhi gonfi di lacrime…
Abbasso il capo imbarazzato… Non sapevo fosse il suo compleanno.
Aki si avvicina a noi…
< Hey Ken, dove vai? >
< Aki puoi farmi un favore? > mi fa cenno di si col capo col suo solito sorriso stampato sulle labbra.
< Puoi riaccompagnare Chira a casa, subito. Se si accorgo che è una minore finiamo nei guai… > mi fa cenno di si col capo…
< Nessun problema… Ma tu dove vai. > gli faccio segno col capo per ringraziarlo e poi vado via, senza rispondere alla sua domanda…
Piove a dirotto su Seoul, l’auto fa i capricci, sono costretto a farmi a piedi un tratto di strada.
Arrivo alla porta di casa mia, cerco invano le chiavi nelle tasche dei pantaloni e nel giubbotto ma niente…
< Cavolo, le ho lasciate in auto… >
Busso alla porta, sperando che Emi non dorma.
 
 
HER:
 
Sento bussare alla porta, guardo l’ora, l’orologio segna le 23.30…
Chi sarà a quest’ora?
Scendo le scale e mi dirigo alla porta, fa freddo. Mi cingo il corpo con le braccia e vado ad aprire.
< Ken… > mi ritrovo Ken fuori dalla porta, è bagnato come un pulcino… Prende in mano un accendino facendone uscire la fiamma…
< Buon compleanno… > guardo la sua espressione, sembra mortificato… gli occhi mi si riempiono di lacrime, mi chiudo per far scomparire quella patina di lacrime che cerca di uscire per bagnarmi il viso.
Mi scosto dalla porta per liberargli il passaggio e farlo entra in casa.
< Dovresti asciugarti, potresti  prenderai un malanno. > gli porgo un asciugamano, mentre lui continua a guardarmi con quell’espressione da cane bastonato.
< Sei stata all’ospedale, avrei voluto che mi chiamassi… > già, avevo detto alla  mia famiglia di averlo fatto, di aver chiamato Ken, ho mentito… non mi andava di chiamarlo.
Gli accenno un sorriso senza rispondergli.
Mi racconta di Chira, di quello che aveva fatto…
Piccola impicciona…
< Come ti senti ora? > gli sorrido facendogli un cenno con la testa…
< Meglio. >
< Bene, perché dobbiamo uscire a festeggiare il tuo compleanno. > lo guardo con area stranita…
Ken si alza, prende la mia mano e mi trascina fuori di casa…
< Per fortuna a spiovuto… > sospira, sembra quasi felice.
Camminiamo per un po’ fino a raggiungere la metro…
< Ma dove stiamo andando? > non ricevo risposta…
Scendiamo dalla metro in una zona a nord di Seoul… Non sono mai stata da queste parti.
< Hey, cosa fai? >
Vedo Ken sfilarsi la cravatta, si avvicina a me e mi benda gli occhi… si avvicina al mio orecchio e mi intima uno “Shh” camminiamo per un po’, fino a fermarci.
Finalmente!
< Aspetta… > sento sussurrarmi in un orecchio..
Ken si allontana da me, lo sento parlare con qualcuno ma non riesco a capire cosa si stiano dicendo.
Ken ritorna da me e mi trascina su per delle scale.
< Pronta? > gli faccio segno di si col capo.
La “benda” che mi copre gli occhi pian piano svanisce… Sono su un terrazzo?!?
< Che ci facciamo qui? > Ken mi sorride dolcemente, ad un tratto una luce si accende…
< Guarda… > mi indica di guardare in basso, c’è un capanno di legno…
Oh, mio Dio… ci sono dei cavalli.
Ken si avvicina a me, poggia un braccio intorno al mio corpo…
< Questo è il maneggio di un amico. Ti piacciono i cavalli e ho pensato ti facesse piacere vedere la nascita di uno di loro… > quasi mi commuovo mi volto verso di lui e gli accenno un “grazie”.
Un brivido freddo mi sale su per la schiena, mi strofino le braccia con le mani per riscaldarmi. Fa freddo e non ho neanche il mio cappotto con me.
Ken guarda i miei movimenti, si sfila la sua giacca e me la appoggia sulle spalle.
Restiamo per più di un ora su quel terrazzo ad ammirare la nascita di una nuova creatura.
Sono stupita dal comportamento di Ken, è riuscito a rendere il mio giorno “dannato” meraviglioso.
Sono distesa nel mio letto e accanto a me c’è lui.
Lo guardo dormire e non mi sento a disagio, mi fa quasi piacere che lui si qui accanto a me.
Ho sempre desiderata avere un fratello maggiore che si prendesse cura di me, forse potremmo portare il nostro rapporto in questa direzione.
Volerci bene, quasi amarci, come due fratelli….
E possibile?
 


Chira


 Ken 


Emi & Ken


Salve a tutti, scusate il ritardo...
Spero che il capitolo vi piaccia...
Come al solito attendo i vostri commenti.


 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

 

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Capitolo 8
*** I primi batticuori. ***




 

HER:
 
Oggi vado di corsa, più di corsa che mai… devo incontrarmi con Jiro all’università, oggi avverrà il mio fatidico incontro col professor. Kim.
Corro su e giù per l’enorme casa, irritando e non poco Ken…
< La smetti di correre… inizi a darmi sui nervi. > lo guardo con area di superiorità…
< Sono agitata, devo subito correre all’università, non sto nella pelle… ti rendi contro, potrei diventare la stagista del fantastico professor. Kim… > Ken borbotta qualcosa fra i denti ma non gli do peso… sono troppo felice per potermela prendere con lui.
Continuo a correre per la stanza, ad un tratto inciampo in una delle maledette cianfrusaglie che Ken lascia sparse in tutta la casa.
Con una mossa Ken mi afferra al volo, evitandomi una dolorosa e fragorosa caduta… mi solleva con un braccio, tenendomi stretta a se…
I nostri volti sono l’uno ad un palmo dall’altro… quel pazzo del mio cuore inizia a battere ad una velocità inaudita…
Ken mi sorride ed io istintivamente chiudo gli occhi.
Sento Ken avvicinarsi sempre più a me, sempre più alle mie labbra ma stranamente stavolta non mi va di respingerlo…
< Buongiorno… > Aki entra nella stanza con la sua solita allegria…
Si interrompe alla vista della scena che gli si ripropone d’avanti…
< Ho interrotto qualcosa? > ci dice con area ammiccante.
Io e Ken ci distacchiamo, ricomponendoci ed insieme sibiliamo un imbarazzato “no”.
Esco di corsa fuori di casa… tenendo stretta una mano sul petto…
Perché il mio cuore batte così forte?
Ritorno in me e mi dirigo all’università, ho cose più importanti a cui pensare.
Resto per più di due ore all’esterno dell’aula di psicologia, dove il professor. Kim sta tenendo la sua lezione… Sono nervosa.
Vedo Jiro uscire dall’aula, è in compagnia di una ragazza bionda, molto carina e poco vestita, che non avevo mai visto prima.
Mi avvicino a lui sorridendo…
< Ciao Jiro. > mi guarda con area gelida… non capisco questo suo sguardo.
< Cosa ci fai qui Emi? > cosa ci faccio qui?!? Ma è impazzito…
< Dovevi presentarmi al professor. Kim ricordi? Era per oggi il nostro appuntamento. >
Mi guarda con un sorrisetto che mi fa rabbrividire…
< Mi dispiace ma dopo il nostro ultimo incontro non pensavo venissi, quindi ho già presentato al professore questa mia nuova amica… > la bionda nuda? Scherza?!?
No, Jiro ti prego… non farmi questo…
Non riesco a proferire parola, Jiro mi volta le spalle e vai via accompagnato dall’insipida bionda.
Non ci credo… il mio sogno è sfumato!
Triste e demoralizzata torno a casa con la coda fra le gambe…
Forse dovevo aspettarmelo, non ho trattato Jiro molto bene durante la nostra cena… ma cosa avrei dovuto fare, fingere di amarlo solo per ingraziarmelo. No, io non sono questo tipo di persona,
E’ vero ho sposato un uomo che non amo ma solo perché non potevo disobbedire al volere di mio padre.
Rientro a casa e mi tuffo sul letto, mi stringo il cuscino al viso per strozzare le mie urla, quasi non mi accorgo della presenza in camera di Ken…
< Emi, che succede? >
Sono disperata, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e Ken al momento è la mia unica opzione.
“Che bastardo,” sono le uniche parole che Ken riesce a proferire… esce di casa e mi lascia da sola ad urlare sotto le coperte.
 
 
HIM:
 
 
Sono piuttosto irritato, esco di casa lasciando da sola un isterica Emi.
Mi reco all'appuntamento con Aki all'open bar.
Bevo vino in compagnia di belle donne pronte a tutto pur di passare delle liete ore col giovane signor Mori.
Aki mi offre dell'altro vino ma il mio sguardo viene attratto da una figura familiare al bancone del bar. 
Jiro?!?
Mi avvicino al bancone per togliermi ogni dubbio...
Si.. è lui!
< Jiro... > si volta verso di me, restando sorpreso nel vedermi...
< Ken Mori... > pronuncia il mio nome in modo quasi stizzito.
< Park Jiro, non sei cambiato affatto, sei sempre lo stesso dei tempi del liceo.
< Anche tu Mori, anche tu. > ingoia e sospira...
È in compagnia di una donna bionda che ha gli occhi puntati su di me... forse è lei la ragazza di cui parlava Emi.
Jiro sembra aver paura, è terrorizzato da me, come fra i banchi di scuola.
Sono ancora infastidito dal colpo basso che ha inflitto ad Emi.
Volto a mio favore questa situazione, facendo leva sul suo sentirsi inferiore a me.
< Sai Jiro, circa un ora fa mia moglie, Emi Genji, la conosci vero? > mi fa cenno di si col capo, quasi seccato della mia presenza.
< Bene, la mia dolce moglie è tornata a casa molto arrabbiata, anzi direi furiosa perchè qualcuno le ha tolto il posto che meritava... e sai Jiro... io odio vedere mia moglie triste e arrabbiata. >
< Non so cosa farci. > mi dice con tono di supponenza.
Mi sta innervosendo e non poco.
< Ti dico io cosa devi fare... > mi avvicino a lui con fare minaccioso...
< Togliti di mezzo, non intralciare il percorso di Emi. Se mia moglie torna a casa ancora una volta nervosa o in lacrime e mi dice che centri tu... Io ti cerco, ti trovo e distruggo la tua carriera con un semplice schiocco delle dita... Sai che posso farlo, quindi ti ripeto Jiro... sta lontano da Emi... > gli volto le spalle, senza lasciargli il tempo di rispondermi... 
Credo che abbia recepito il messaggio.
 
 
HER:

Sono all'università, cerco di evitare Jiro sono ancora furiosa con lui per ieri, ma si sa, più cerchi di evitare una persona più quella ti si ripresenta d'avanti...
< Emi, ti stavo cercando... >
< Cosa vuoi Jiro, non sono in vena di parlare con te. > cerco di evitarlo ma lui mi ostruisce il passaggio...
< Il professor. Kim ti cerca, ti sta aspettando nel suo ufficio... > al sol sentire quel cognome sobbalzo, corro per i corridoi dell'università per recarmi il più velocemente possibile nell'ufficio dove mi attende il professor. Kim. 
Dopo circa mezz'ora esco dall'ufficio e felice mi reco al bar, al diavolo la dieta questo colloquio va festeggiato con un mega cornetto al cioccolato.
Il posto da stagista è mio! Si, alla faccia dell'oca bionda.
Al bar incontro Jiro, devo ringraziarlo.
Mi avvicino a lui sorridente...
< Ti ringrazio per aver parlato al professore di me.
< Ho dovuto. > la sua risposta mi incuriosisce e mi inquieta allo stesso tempo...
< Che vuol dire che hai dovuto? >
senza esitazione mi racconta di Ken e delle sue minacce... 
< Ora sei una Mori, puoi ottenere tutto quello che vuoi. > sentenzia.
Lascio la caffetteria furiosa.
Sono indignata per quello che ha fatto Ken. Torno di corsa a casa...
Devo ammazzare mio marito!
Entro in casa e non lo trovo, la frenesia, l'indignazione e il nervosismo mi fanno infilare la testa nell'armadio ed iniziare a sistemare i miei quattro stracci in una valigia.
Non voglio più vivere in questa casa!
< Emi, parti per un viaggio? > Ken è tornato a casa, entra in camera con la sua solita vena ironica.
< No, semplicemente mi allontano da te. >
< Cosa?!? > mi dice con area interrogativa...
< Ho parlato con Jiro, mi ha raccontato tutto... > fa il finto tonto per un pò ma poi cede...
< Andiamo Emi, volevo solo aiutarti.
Ma scherza?!?
< Questo non è aiutarmi... Oh mio Dio Ken, lo hai minacciato a che livello ti sei abbassato... >
< Lui stava giocando col tuo futuro... >
< Io so di cosa sono capace, sono anni che mi massacro sui libri per crearmi un futuro... non ho mai scelto la strada più facile e non lo farò ora solo perchè sono sposata con un Mori. Avrò un futuro brillante, otterrò tutto ciò che voglio e lo farò da sola con le mie forze... non so come tu sia abituato ma io sono cresciuta in modo diverso. >
Ken inizia ad irrigidirsi...
< Certo, io ho ottenuto tutto grazie al cognome di mio padre è questo quello che pensi vero?
evito di rispondergli, chiudo la mia valigia e faccio per andarmene ma Ken mi strappa il mio bagaglio dalle mani e lo scaraventa sul letto...
< Cosa fai? >
< Tu non andrai da nessuna parte... >
Presa dal nervosismo gli mollo uno schiaffo sulla guancia.
Ken resta in silenzio per un pò col volto chino in basso… Cosa ho fatto?
Mi pento subito dello schiaffo datogli.
Silenziosamente, come una ladra, prendo la mia valigia e vado via senza voltarmi. Non ho il coraggio di guardare in faccia Ken... 
Respiro a fatica, mi porto una mano al petto e sento il mio cuore battere a gran velocità, quasi fa male...
Ma cosa mi prende?


Aki


Emi & Ken 
      


Ed eccoci all'ottavo capitolo...
Spero che vi piaccia.
Attendo i vostri pareri in piccoli commenti.
A presto!


 

Kiss-Kiss. lollipop 2013



 

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Capitolo 9
*** Torna a vivere con me. ***



 



HIM:

Sono passati diversi giorni da quando Emi è andata via.
Ho provato a chiamarla ma come temevo, lei evita di rispondermi.
Mio padre continua a pressarmi vuole che io la convinca a tornare a casa...
< Non è una buona pubblicità per la nostra azienda che dopo solo due mesi di matrimonio tua moglie lascia il tetto coniugale... > continua a ripetermi...
Al diavolo la cattiva pubblicità...
Se penso ad Emi ancora mi duole la guancia... forse meritavo quello schiaffo.
Mi sento in colpa... anche se il mio gesto era a fin di bene ho sbagliato e me ne rendo conto solo adesso.
Giro senza una meta con la mia auto... nei periodi di tensione e stress come questo, viaggiare in auto col vetro semi-aperto ed il vento gelido che mi accarezza il viso mi rilassa, mi aiuta a riflettere.
Senza rendermene conto mi ritrovo fuori all'università frequentata da Emi...
Che diavolo ci faccio qui?
Guardo la lunga gradinata che mi separa dall'ingresso dell'istituto... faccio per scendere dalla mia vettura... ma poi ci ripenso e richiudo lo sportello. Metto in moto l'auto, sto per partire... prima però do un ultima occhiata alla maestosa gradinata... ed eccola, la vedo.
Emi è sulla cima delle scale, sta per scendere. Un ultimo sorriso ad una sua compagna di studi e poi eccola scendere, mi decido e le vado incontro...
Arrivo a metà gradinata, Emi sembra non essersi accorta di me. Ha il viso chinato in basso a guardare gli enormi gradini.
Ad un tratto viene distratta dallo squillo del suo cellulare, fa per prenderlo dalla borsa distraendosi così dal guardare le scale. Inciampa, sta per cadere.
Le corro incontro e la prendo al volo... Ho un dèjà vu.

 

HER:

Cavolo, stavo per cadere.
Riapro gli occhi, dopo che la paura me li ha serrati e lo vedo Ken, mi stringe fra le sue braccia evitandomi la caduta....
Il mio salvatore.
Ci guardiamo intensamente per un pò per poi distaccarci e ricomporci.
Siamo seduti sui gradoni dell'università da un pò, senza parlare... Visto che Ken non riesce a trovare le parole, prendo io l'iniziativa e rompo il silenzio.
< Cosa ci fai qui Ken? >
Mi guarda con uno sguardo da "cucciolo smarrito" ...
< Sono venuto per scusarmi, mi dispiace per quello che ho fatto... Anche se le mie intenzioni erano buone, il modo che ho usato è quasi da "gangster", me ne pento.>
mi sento in colpa, Ken non è l'unico a doversi scusare...
< Guarda... > gli mostro il cellulare...
< Cos' è questo animale? > mi chiede quasi inorridito...
< È un orso dispiaciuto, volevo inviartelo per scusarmi dello schiaffo... > gli faccio una smorfia, mi da uno schiaffetto sulla fronte...
< Quest'orso quindi saresti tu? > gli faccio cenno di si con la testa provocando la sua fragorosa risata.
Il cellulare torna a squillarmi...
< È mia madre, mi chiama per sapere a che ora tornerò casa. > Ken china il capo, ha un'espressione dispiaciuta... 
Faccio per rispondere ma Ken mi blocca afferrandomi il braccio, lo guardo perplessa...
< Digli che non torni a casa... > 
sgrano gli occhi... Ma cosa dice?
< Emi... torna a vivere con me. >
Resto per un attimo in silenzio... il cuore ritorna a battermi velocemente....
Non so che fare...
Mi decido a prendere una decisione solo quando il cellulare squilla ancora una volta...
Mia madre è imperterrita!

 

HIM:

Metto su della musica per rilassarmi un pò, mi guardo intorno e sembra che la casa sia tornata a riprendere vita...
< Perchè hai messo la musica? > Emi entra in casa con la sua enorme valigia blu stretta fra le mani...
< Per festeggiare il tuo ritorno, che domande... > la tiro a me facendole cadere la valigia dalle sue esili mani, ed iniziamo a ballare...
< È così che conquisto le donne... > gli dico con tono ironico, facendola volteggiare...
< Oh, ed io che pensavo che le conquistassi con il tuo denaro... > la guardo con sguardo malefico mentre lei mi sorride divertita. Fa sorridere anche me... 
Le faccio fare un caschè, la guardo serrare gli occhi, guardo le sue labbra e mi viene quasi naturale avvicinarmi... L'ultima volta che ci siamo trovati in una posizione simile, stavo per baciarla e la tentazione di riprovarci non nego che non ci sia.

Ci guardiamo intensamente, sto per avvicinarmi a lei, lo faccio istintivamente senza pensarci troppo.
Emi è ferma, mi aspetta senza indietreggiare...
Lo squillo del telefono raffredda i nostri spiriti accaldati. Ritorniamo in noi e ci distacchiamo...
Rispondo al telefono...
< Oh va bene, la ringrazio. >
< Chi era? > mi chiede Emi curiosa...
< L' agenzia di colf, domani arriverà la nuova cameriera... >
< Perchè, che fine ha fatto Hana? > mi chiede preoccupata.
< È andata via. > dico imbarazzato, con voce sibillina.
< Cosa gli hai fatto? > mi dice con sguardo e tono inquisitorio...
< Ma niente... è solo che negli ultimi giorni sono stato un tantino irascibile... > gli dico ghignando, sotto il suo sguardo ammonitore.


Emi & Ken



Eccoci arrivati anche al nono capitolo.
Aspetto i vostri pareri e vi aspetto domani nel decimo capitolo.

Kiss-Kiss. lollipop 2013


 

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Capitolo 10
*** Sotto mentite spoglie... ***




 

HER:

< Ken smettila... sta lontano dal mio specchio... > spingo via Ken che cerca di invadere il mio spazio in bagno.
Mi schizza gocce d'acqua fredda sul viso, bagnandomi anche il pigiama...
< Ken! > urlo spingendolo con più forza fuori dal bagno, lo sento ghignare dall'altro lato della porta.
Esco dal bagno una volta terminato di prepararmi...
< Hai finito di ridere? > mi rivolgo a Ken con tono acido, lancindogli la sudicia maglietta che aveva lasciato in bagno.
< Posso > le nostre risate e i nostri battibecchi vengono interrotti dall'ingresso in camera di Nana, la nostra nuova colf.
< No entra pure tanto stiamo per uscire... > Ken l'accoglie in camera per poi afferrare il mio braccio e trascinarmi via...
Da quando suo padre gli ha parlato, prende più sul serio questa storia del marito premuroso, ora tutte le mattine mi accompagna all'università.
Durante il tragitto ridiamo e scherziamo come due ragazzini...
Sto bene quando sono con Ken, non lo avrei mai detto.
< Ci vediamo alle tre quì fuori? >
< No oggi ho appuntamento con Chira, ci vediamo direttamente stasera a casa. > chiudo lo sportello facendogli un’ occhiolino.
Finite le lezioni raggiungo Chira al parco, è un pò che non passo delle ore liete con la mia sorellina...
Giochiamo tra di noi, scherziamo e ridiamo divertite...
< Allora, come va con quella sottospecie di marito che ti ritrovi? >
le sorrido scuotendo il capo...
< Piuttosto bene. > le sorrido con sguardo imbarazzato...
< Oh mio Dio, non dirmi che ti stai innamorando di lui... > scuoto il capo, cercando di convincere del contrario, me stessa e lei...
< Sai non ci sarebbe nulla di male, infondo Ken è tuo marito... Avresti dovuto essere innamorata di lui già prima di sposarlo... > mi suona tanto come predica la sua... non ho mica scelto io di sposare un uomo che non amo.
Rido e scherzo ancora per un pò con Chira prima di ritornare a casa.
Durante il percorso non faccio altro che pensare a ciò che mi ha detto Chira... e se mi fossi davvero innamorata di Ken?!? 
No, no, no. Impossibile.
 
 
HIM:
Oggi niente ufficio, approfitto del fatto che Emi sia fuori per lavorare comodamente seduto sul morbido divano di casa mia.
Nana, la nuova colf mi gira in torno infastidendomi... Dopo diversi su e giù decido di richiamarla per dirle di evitare di pulire il salone, visto che è occupato da me.
Alzo lo sguardo dai documenti che stavo studiando e me la ritrovo in tenuta piuttosto succinta seduta su uno sgabello di fronte a me...
Dov'è finita la sua divisa?
Mi ricompongo sulla poltrona, mi stropiccio gli occhi... la stanchezza a volte gioca brutti scherzi.
Lo stress per il lavoro però c' entra poco... Nana è davvero seduta semi-nuda di fronte a me e ha anche uno sguardo piuttosto ammiccante.
Cosa faccio ora?
Mi alzo di scatto dal divano e l'affronto...
< Signorina Nana, come osa presentarsi a me in questo modo? >
non finisco neanche di parlare che mi salta al collo...
< Signor Mori, lei mi piace molto... >
inizia ad accarezzarmi i capelli e darmi dei piccoli bacetti su guancia e collo.
In altre occasioni non avrei esitato ad accoglierla nel mio letto. Una così bella ragazza, molto disponibile è un invito a nozze.
Di istinto però la spingo via, allontanandola da me.
Mi avvicino al divano voltandole le spalle e riprendo la mia ramanzina..
< Mi dispiace deluderla signorina ma io sono sposato e tengo molto a mia moglie. Ora per favore lascia questa casa e non vi torni più... >
Faccio per andare via quando mi sento tirare, vengo scaraventato di colpo sul divano, ritrovandomi Nana seduta a cavalcioni su di me.
Resto quasi scioccato, di solito sono io che scaravento le donne sui letti e non il contrario.
Non riesco a pronunciare parola, Nana si è abilmente avvicinata alle mie labbra, congiungendole con le sue.
< Heila, c'è nessuno? Ken... sei in casa? > sento la voce di Emi avvicinarsi sempre di più... cerco di spingere via Nana ma è troppo tardi.
L'espressione incredula e indignata di Emi dice tutto. Senza dire una parola, con gli occhi pieni di lacrime scappa via dalla stanza. Scaravento Nana sul divano e le corro dietro, guardo in giardino e per la strada ma non riesco a vedere Emi. 
Il cuore inizia a battermi forte, fa male…
 
HER:
Corro più veloce che posso, devo allontanarmi da quella scena raccapricciante.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime che iniziano a scendere rigandomi il viso.
Perchè piango... Cosa me ne importa di Ken?
Le lacrime incessanti ormai mi impediscono la visuale, non so dove andare.
Mi fermo sul ciglio della strada, piango mentre guardo le macchine sfrecciare a tutta velocità, ho un dolore nel petto insopportabile, forse Chira aveva ragione, forse mi sono davvero innamorata di Ken... 
La scelta più sbagliata che il mio cuore potesse mai prendere...


Emi ♥                                                                              Ken
        


Bene gente mancano solo cinque capitoli alla fine di questa storia...
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto...
e come sempre attendo le vostre opinioni anche con piccoli commenti.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013



 

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Capitolo 11
*** Errori ed incomprensioni. ***




 

HER:
 
Stanotte non sono tornata a casa, preferivo stare lontana da Ken.
Mia madre continuava a ripetermi che il mio comportamento era da bambini per questo ho preferito andare a dormire in un hotel.
Chira mi ha tenuto compagnia per tutta la notte, il mio orecchio è diventato rosso come un peperone per le ore trascorse al telefono con lei.
E’ un idiota e tu dovresti lasciarlo… > Parole sante sorella!
Sai che non posso, mancherei di rispetto a nostro padre e ai poveri coniugi Mori. >
Chira proprio non ci sta… è furiosa con Ken.
E chi se ne frega, loro hanno mancato di rispetto a te dandoti in moglie ad un uomo viziato e casanova, con continui pruriti sess--- >
Chira… > la ammonisco, prima che possa pronunciare parole non consone ad una signorina di 15 anni.
Che c’è… è vero. Tuo marito non fa altro che volare da fiore in fiore… >  mi viene da ridere… come posso ridere in una situazione del genere?
 Sarà “l’effetto Chira”
Comunque devi prendere una decisione sorellona, non puoi vivere in eterno in uno squallido hotel… >
Ma quale squallido… è un albergo a cinque stelle. >
Emi… > mi ammonisce Chira, con tono serio…
Hai solo due possibili scelte: Divorziare e tornare a vivere con me e i nostri genitori, accettando tutte le conseguenze che deriveranno dal divorzio… oppure, accettare il fatto di aver sposato un traditore incallito e tornare nella vostra casa. Ti consiglio qualora scegliessi la seconda opzione, di vendicarti… >
Vendicarmi?!? > ma cosa dice?!?
Ripaga Ken con la stessa moneta… smettila di fare la monaca, esci e divertiti proprio come fa lui e per dispetto porta anche tu un uomo nella vostra casa… > sono scioccata, la mia sorellina è una vera pervertita.
Chira ma cosa dici… > gli dico con voce sconvolta…
Il mondo funziona così Emi, datti una svegliata se non vuoi che “altri Ken”, nel corso della tua vita vengano a calpestarti… > riattacco il telefono e sul volto ho un espressione quasi sconsolata.
Forse mia sorella ha ragione, dovrei fare l’indifferente, tornare a casa da Ken come se nulla fosse ed iniziare a comportarmi con lui come lui si comporta con me.
Cerco di dormire ma i pensieri mi attanagliano la mente…
Accendo e spengo la luce della lampada posta sul comodino con gran frenesia.
Uff… se non prendo ora una decisione, non riuscirò a chiudere occhio. >
Passeggio nervosamente per la stanza, mi mangiucchio le unghie per poi tornare a mettermi a letto…
Ah, cavolo. 
Riesco a dormire solo dopo aver deciso.
Si, credo che questa sia la decisione giusta per me!
 
 
HIM:
 
Torno a casa affranto non essendo riuscito a trovare Emi… Ho un assoluto bisogno di parlarle.
Rientro in salone e vi trovo Nana intenta a trascinarsi dietro i suoi bagagli…
Signor. Mori, è tornato… > evito di risponderle, sono troppo nervoso potrei non rispondere delle mie azioni.
Signor. Mori, Ken… > Come osa chiamarmi per nome…
Scatto verso di lei, la sua sola presenza mi innervosisce…
Ti ho già detto di lasciare subito questa casa… > le urlo contro furioso, spaventandola.
Nonostante le mie urla lei resta lì, immobile di fronte a me con l’area terrorizzata.
Fuori. Ora. > prendo le sue valigie e le scaravento fuori dalla porta, per poi spingere fuori anche lei.
Le sbatto la porta sulla faccia, lasciandola piangere e sbraitare in ginocchio sullo zerbino.
Mi butto sul letto… sono distrutto, ma non riesco a prendere sonno, l’immagine del volto triste e indignato di Emi mi si ripropone d’avanti agli occhi…
Che orribile giornata!
I raggi del sole che tramonta, si fanno largo fra le tende che svolazzano nel vento, finendo dritto nei miei occhi.
Mi sveglio, avrò dormito al massimo un ora…
Scendo le scale, recandomi in cucina… sento degli strani rumori provenire da essa…
Oh ti prego, fa che non sia ancora quella pazza di una cameriera…
Chi c’è? > chiedo entrando in cucina…
Resto sorpreso nel vedere Emi con la testa infilata nel frigo…
Emi… > si volta verso di me con sguardo gelido, quasi mi mette timore.
Sei tornata… >
In realtà non me ne sono mai andata… > controbatte con tono freddo e scostante..
Bhè, ieri sera--- > mi interrompe con tono vagamente acido.
Ieri sera ti ho visto indaffarato, sono andata via per lasciarti più intimità… > la sento distante… Perché si comporta così adesso?
Tento di spiegarle cosa fosse successo la sera prima, le dico che è stato tutto un malinteso, ma lei sembra non volerne sapere.
Mi da appuntamento dai suoi per la sera, le nostre famiglie hanno organizzato una cena, poi va via senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Ahh, odio questo suo comportamento.
Esco prima di cena per fare compere…
Fagli un bel regalo, vedi che così ti perdonerà… > ho seguito il consiglio di Aki e le ho comprato una ventina di regali… se con uno dovrebbe perdonarmi, secondo le teorie di Aki, con venti potrebbe sposarmi di nuovo.
 
 
HER:
 
Sono già da quindici minuti fuori casa dei miei, al freddo e al gelo attendo l’arrivo di Ken, non posso entrare in casa senza di lui….
Finalmente lo vedo arrivare…
Il signorino mi ha degnata della sua presenza… 
Ciao… > esce dall’auto accaldato e col fiatone…
Ha corso una maratona prima della cena?!!
E’ un quarto d’ora che ti aspetto… dov’eri finito?!? > batto freneticamente il piede a terra….
Tieni… > apre il bagagliaio e mi scaraventa fra le mani pacchi e buste…
Cosa sono? >
Regali per te… > lo guardo con fare interrogativo… poi mi si accende una lampadina…
Non crederà veramente di farsi perdonare facendomi dei regali???
Scaravento i pacchi a terra ed entro in casa indignata, dopo pochi minuti Ken mi raggiunge…
Perché hai gettato via i regali? >
Credevi davvero che regalandomi qualche oggettino costoso sarei passata sopra alla bravata di ieri sera? > Ken evita accuratamente di rispondermi…
Mi volto e lo lascio immobile sullo stipite della porta…
Emi, aspetta… > Ken mi raggiunge e guardandomi con il più dolce dei suoi sguardi mi racconta quello che era successo con la colf, dell’enorme errore che si era creato…
Non riesco a crederci. A cosa arrivano certe ragazze…
Resto in silenzio per un po’, non so cosa dire a Ken.
Chino il capo quasi per scusarmi del mio fraintendimento.
Ken mi tende la mano sorridendomi…
Sa essere davvero carino… a volte…
Prendimi la mano, entriamo insieme, uniti. > mi dice continuando a sorridermi…
Gli do retta. Gli stringo la mano ed insieme facciamo il nostro ingresso nella sala da pranzo.
Che?!? > l’espressione allibita e scioccata di Chira, caratterizza l’effetto che le nostre mani giunte hanno fatto sulle nostre famiglie.
Solo loro possono scioccarsi per così poco….


 Ken 


♥ Emi & Ken 


- 4 alla fine della storia...
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Vi aspetto numerosi fra le mie recensioni. 
A presto! 

 

Kiss-Kisslollipop 2013 

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Capitolo 12
*** La donna di casa. ***




 

HIM:
 
Mi sveglio di soprassalto sento dei rumori provenire dalla cucina, scendo le scale e vengo attratto da un forte odore di bruciato...
< Oh accidenti... > sento le urla isteriche di Emi provenire da li, mi precipito per cercare di scoprire cosa stia facendo.
La trovo ad armeggiare con pentole e padelle...
< Emi... cosa stai facendo... > chiedo curioso.
< Preparo la colazione che domande fai... > sgrano gli occhi sorpreso...
Da quando Emi sa cucinare?
< Non abbiamo più una colf, qualcuno dovrà pur occuparsi della casa e della cucina… > rido divertito.
Può qualcuno riuscire a sfamarsi con la sola acqua bruciata della pentola?
< Oggi stesso chiamerò l’agenzia e mi farò mandare una nuova colf… >
< No! > urla Emi. Sgrana gli occhi e gira la testa verso di me a mo di esorcista...
< Non azzardarti. Cercherò io una nuova colf e nel frattempo ci occuperemo noi della casa... > sgrano gli occhi sconvolto..
< Noi?!? >
< Esatto... ci divideremo i compiti. Tieni pensa tu alla cucina... > Emi mi molla una pentola fra le mani e va via, lasciandomi frastornato e solo in un luogo angusto e con un arma fra le mani...
Si salvi chi può.
Dopo aver bruciato tre padelle, attaccato delle uova al soffitto, riesco finalmente ad assaggiare il frutto delle mie fatiche.
Con forza e coraggio porto il mestolo alla mia bocca, soffio e poi assaggio la zuppa...
< Whao, è ottimo. Sono proprio un gran cuoco. > sorrido per poi alzare lo sguardo e ritrovarmi Emi sullo stipite della porta, mi guarda con un sopracciglio alzato e con l' aria ironica.
< È inutile che mi guardi con quella espressione, sono più bravo di te ai fornelli... > mi sorride divertita. Mi raggiunge in cucina strappandomi il mestolo dalle mani.
Mi guarda con sguardo preoccupato...
< Ti assicuro che dentro non c'è veleno. > la rassicuro.
Porta il mestolo alle labbra ed assaggia il pranzo che ho preparato.
< Un pò insipido ma tutto sommato mangiabile... >
< Mangiabile?!? > le chiedo sconvolto... due ore di lavoro e sudore per sentirmi dire un semplice "mangiabile"... 
Emi mi strizza l'occhio, ha l'aria compiaciuta... lascia la cucina continuando a ripetermi da lontano quella fastidiosa parolina... "mangiabile".
Ora la uccido!
 
 
HER:
Prendersi gioco di Ken è una vera goduria!
Entro nella doccia, ho bisogno di prepararmi fisicamente ma soprattutto psicologicamente prima di assaggiare il pranzo di Ken... 
Non so se il mio stomaco potrà reggere tutto questo...  
Nei giorni seguenti cerco disperatamente una colf, la vita da donna di casa non fa per me. 
La ricerca sembra essere piuttosto ardua, ho dovuto chiamare Chira per farmi aiutare...
< Più che una agenzia per colf mi sembra una agenzia di modelle... > sbuffo alzandomi dalla scrivania e chiudendo il desktop del mio portatile... Tuffandomi sul letto disperata.
< Dobbiamo trovare una colf brutta e vecchia... ma credo sia più facile trovare una cintura di castità per Ken.>
< Chira... > le sorrido. Ormai mi sembra inutile anche rimproverarla.
Chira si siede alla scrivania di fronte a me ed inizia ad ingurgitare cibo, prendendosi gioco di me…
< Si può?!? > una voce familiare si avvicina alla camera da letto...
< Aki, cosa ci fai quì... Ken non c'è, è a lavoro... >
< Si lo so. In realtà sono venuto per te... ho saputo che cerchi una colf... > mi dice col suo solito sorriso sulle labbra...
La fragorosa risata di Chira risuona nella stanza...
< Non vorrai proporci tu una colf vero? > Chira si avvicina ad Aki con fare inquisitorio...
< Tranquilla piccola... non voglio proporvi di assumere una pazza o peggio una escort... > Aki strizza l’occhio a Chira in modo complice…
< Ok Aki... non girarci troppo intorno... cosa vuoi propormi? > modulo il mio tono di voce in modo tale da spaventarlo...
< Lei... > mi mostra una foto sul suo cellulare...
< Oh mio Dio... è vecchia e brutta... > esclama entusiasta Chira...
< Non è carino principessa... Lei è Elga è stata la tata della mia famiglia per vent'anni, è tedesca e di sani principi. Tranquilla è poliglotta parla fluentemente diverse lingue, compresa la nostra. >
Sembra perfetta... troppo... qualcosa mi puzza.
< Se è così brava e capace come dici, perchè vuoi liberarti di lei? >
< Oh no, non sono io a volermene liberare ma la mia matrigna. Le due non vanno molto d'accordo... Al contrario di Elga, Suzy non è propriamente una donna di sani principi... > ghigna Aki.
Distrutta dalle inutili ricerche e dai lavori domestici, accetto la proposta di Aki e prendo in prova per una settimana la colf tedesca Elga.
Speriamo che le cinquantenni tedesche non rientrino nei gusti di Ken.
 
 
HIM:
Devo proprio ringraziare Aki, Elga è la colf migliore che io abbia mai avuto.
Da quando è in questa casa persino i momenti "intimi" fra me ed Emi sono migliorati.
< Ken... annusa. > Emi entra in bagno porgendomi uno dei cuscini del letto....
< Mi hai scambiato per un cane? >
< Dai stupido, senti che buon odore... Adoro Elga ed il suo modo di renderci la casa piacevole e confortevole... > Emi ha l’area davvero beata.
< Certo. Cerca di ricrearci una luna di miele in casa nostra... ci crede una giovane coppia innamorata... > Emi storce il naso e va via con le spalle basse, sembra essersi offesa...
Cosa ho fatto adesso?!?
< Guarda che scherzavo… > non sento una risposta… Speriamo non si sia di nuovo arrabbiata.
Torno in camera dopo la doccia con l'intento di parlare con lei ma la ritrovo beatamente addormentata sul letto...
Mi stendo sul bordo del letto, l'unico spazio libero lasciatomi da Emi...
La guardo dormire e mi sembra bellissima, strano, visto che non lo è!
È carina, simpatica e di gran carattere... ma non è bellissima, eppure io la vedo così.
Stranamente mi ritornano in mente quelle parole, per me incomprensibili, pronunciate dal prete il giorno del nostro matrimonio:
"Chi guarda con occhi dell'amore vede ciò che nessuno, neanche il proprio cuore riesce a vedere...
Il cuore inizia a battermi velocemente, un brivido scende giù per la mia schiena...
Una strana voglia di un contatto con Emi, trascina la mia mano sulla sua fronte, accarezzandola con delicatezza...
< Ma cosa sto facendo... > mi ricompongo. Mi volto dando le spalle ad Emi e torno a rannicchiarmi nel mio angolo di letto...
Sento ancora il cuore battere forte nel mio petto...
Ma cosa prende a questo stupido del mio cuore...


Ken & Emi



Chira & Aki


-3 Manca poco, davvero poco...
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto...
Come sempre vi invito a lasciarmi anche brevi commenti...
Sono curiosa di sapere anche cosa vi aspettate da questi ultimi tre capitoli...
Fatevi sentire.
A presto.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013


 

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Capitolo 13
*** Vieni via con me. ***




 

HIM:

Ormai sono otto mesi che sono sposato e guardandomi indietro mi rendo conto di aver fatto solo casini in quest'ultimo periodo. 
Sfogliando le foto sul cellulare mi ritrovo fra le mani quelle del viaggio di nozze, su cinquanta foto poco più di cinque ritraggono me ed Emi, nelle restanti ci sono io con Aki nei nostri momenti di goliardia.
Un senso di colpa mi morde lo stomaco...
L'unica volta che Emi si è allontanata da Seoul per una vacanza, l'ha trascorsa triste e in solitudine e tutto per colpa mia...
Hey Mori a che pensi? > Aki mi libera dai miei pensieri...
Vorrei fare una sorpresa ad Emi... > gli dico con voce dubbiosa, cercando in lui un aiuto o un appoggio.
Qualcosa di romantico? > alzo le spalle… sinceramente non saprei proprio cosa fare…
Guardo Aki, ha un'espressione furba... ha in mente qualcosa.
Hai già trovato un idea vero? > gli chiedo speranzoso…
Già... seguimi. > mi fa cenno con la mano e di corsa usciamo dalla caffetteria.
 
 
HER:

Sono a casa dei miei ed ammazzo il tempo con la mia adorata sorellina...
Ridiamo e scherziamo in attesa che i nostri genitori rincasino con la cena.
Quindi fra te e Ken pace è fatta... cioè ora andate d'accordo? >
Si... va tutto bene. > Chira mi guarda con area perplessa... 
Sicura... non sembri convinta di quello che dici. > 
No è che... > mi interrompo... ho il timore di dire ciò che provo, forse perchè ho paura di ammetterlo anche a me stessa...
Sei innamorata di lui vero? > A cosa serve parlare se hai Chira come sorella...
gli faccio segno di si col capo...
Hai confidato i tuoi sentimenti a Ken? >
Chino il capo sulla tavola e premo la faccia contro il marmo gelido, mormorando un "no".
Oh cavolo Emi... devi dirglielo, infondo è tuo marito, è normale e giusto che tu ti sia innamorata di lui... > scuoto il capo sconcertata...
È una catastrofe, lui è Ken Mori... il viziato Ken Mori... non posso innamorarmi di lui. >
Troppo tardi. > sentenzia Chira ghignando...
Ritorno a tuffare la testa sul tavolo... per poi alzarla di scatto e guardore Chira terrorizzata...
Tu non dirai niente a nessuno capito... > la minaccio puntandogli il dito contro.
Chira mi sorride alzando gli occhi al cielo...
< ... Sono seria Chira, tu non puoi dire nulla... sarebbe troppo imbarazzante visto che Ken non è per niente interessato a me. >
È sera, lascio casa dei miei per ritornare a casa. Il cielo è buio, una leggera aria fredda mi fa compagnia.
Odio il clima di Seoul, mi ci vorrebbe un po’ di caldo.
Ken sono tornata... >
Entro in camera, sento il rumore dell'acqua scorrere in bagno...
Ken sarà sotto la doccia. Mi avvicino a letto appoggiandovi sopra la borsa, sul cuscino trovo una lettera... è indirizzata a me.
La apro e all'interno vi trovo un biglietto... un biglietto aereo per Parigi!
Guardo la busta con aria sospetta... 
Cos'è questo biglietto e perchè è indirizzato a me… deve esserci un errore.
Ti ho già preparato la valigia e ho già sistemato i tuoi impegni... Si parte domenica. > mi volto e vedo Ken avvolto solo dal suo asciugamano bianco...
Mi giro di scatto imbarazzata.
Oh mio Dio Ken... copriti! >
Lo sento ghignare alle mie spalle mentre si dirige all'armadio e nascosto dietro ad un'anta, infila la sua tuta da jogging.
Vedendolo ricomposto riprendo a parlare:
Cosa vuol dire si parte domenica? >
Si avvicina a me con sguardo romantico…
Ho pensato di farmi perdonare per l’orribile luna di miele che ti ho fatto trascorrere… >
Prenotando un viaggio a Parigi? > chiedo con occhi sgranati.
Ken mi fa cenno di si con la testa… Felice salto al suo collo, lo stringo forte a me urlandogli un centinaio di volte la parola “ Grazie”:
Il mio entusiasmo però viene stroncato presto, il padre di Ken gli telefona per affidargli un lavoro che solo lui può fare…
Mi dispiace tanto Emi ma sono l’unico a conoscere il territorio australiano e il dirigente dell’azienda Holsen… Rimanderemo il viaggio, ti assicuro che lo faremo al più presto… >
Ken sembra davvero dispiaciuto e mortificato per la cancellazione del viaggio, cerco di rassicurarlo…
Tranquillo, non importa… mi ha fatto piacere già solo il fatto che tu abbia pensato ad un viaggio di “riparazione” > gli dico sorridendogli.
In realtà sono molto triste… morivo dalla voglia di fare questo viaggio con Ken, e poi Parigi… non c’è posto più romantico dove dichiarare i propri sentimenti alla persona che ti fa battere il cuore.
Non voglio però che Ken si dispiaccia, è già piuttosto rammaricato non posso fargli pesare anche il mio dispiacere, quindi continuo a sorridergli…
 

HIM:

Tra qualche ora partirò per l’Australia. Preparo i bagagli e continuo a pensare ad Emi e all’espressione triste che aveva in volto ieri sera, cercava di mascherarla fingendo dei forzati sorrisi ma ormai la conosco bene… ci teneva a fare quel viaggio.
Salgo in macchina e mi dirigo all’aeroporto… Ad un tratto la mia geniale mente si illumina…
Ma si… perché non ci ho pensato prima… >
Chiamo Aki al cellulare e gli chiedo di lasciare il lavoro… deve assolutamente darmi una mano.
Faccio un inversione ad “U” e mi dirigo all’asilo J.Kennedy, dove insegna Emi.
Arrivo alla sua aula e la vedo, gioca con i bambini mentre io la guardo dalla vetrata che circonda la stanza…
deve sentirsi osservata perché di scatto si volta e mi vede…
Ken, cosa ci fai qui? > Emi esce dall’aula venendomi in contro…
Sono venuto a prenderti… >
Cosa? > mi chiede con aria dubbiosa…
 Le prendo la mano guardandola negl’occhi…
Emi… vieni via con me… > dopo alcuni minuti di silenzio… inizia a sbraitare come una matta.
Cosa?!? Ma sei impazzito. Ken tu vai in Australia per lavorare, non ci vai in vacanza. >
Giusto, ma io dovrò lavorare solo un giorno, al massimo due… non un intera settimana… > niente da fare… non riesco a convincerla, poi mi viene un’altra brillante idea.
Speriamo funzioni…
Sai quali animali ci sono in Australia? >
I canguri… > mi dice con voce da maestrina…
Ci risiamo, la solita saputella…
Si, ma non solo. L’Australia è anche e direi soprattutto famosa per i suoi cavalli e per le favolose escursioni che organizzano con essi… > alla parola cavalli il volto di Emi si illumina, e come sapevo e speravo ha accettato la mia proposta.
Trovata la supplente che la sostituisse ci rechiamo di corsa all’aeroporto…
Ma Ken, io non ho la valigia… dovevamo tornare prima a casa… >
Tranquilla > le sussurro ridendo.
Guarda… > gli indico due figure a lei familiari.
Chira, Aki voi due cosa ci fate qui? > chiede sorpresa Emi, per poi voltarsi verso di me con uno sguardo malefico… mi ricorda le foto che vedevo sui libri di storia, quelle di Hitler!
Non verranno anche loro con noi, vero? > scuoto il capo intimorito… rassicurandola.
Allora non capisco, cosa ci fate qui ragazzi? >
Io ti ho portato la valigia… > Chira porge ad Emi il trolley, sorridendole..
Ed’io ho preso il tuo biglietto… > continua Aki…
Oh ragazzi siete fantastici… > Emi ha gli occhi lucidi, e pensare che fino a pochi secondi fa voleva ucciderci.
Ok, basta smanceria… il vostro volo sta per partire. Forza, andiamo. > Aki ci fa strada, ci siamo… poche ore ed io ed Emi saremo in Australia, clima caldo, spiagge, canguri ma soprattutto gli adorati cavalli.


Emi & Chira ♥                                                              Ken & Aki 
   
 
Ken & Emi 


- 2 
Eccoci arrivati al 13esimo capitolo...
Spero vi sia piaciuto.
Come al solito aspetto i vostri commenti, mi sono utili per sviluppare la storia giorno per giorno
ma soprattutto per migliorarmi nella scrittura in vista delle prossime storie che scriverò
e che spero seguiate in numerosi, come seguite questa.
Bene vi lascio rinnovandovi l'invito al prossimo capitolo.
A presto. 

 

Kiss-Kisslollipop 2013 

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Capitolo 14
*** Ti dono il mio cuore. ***





HER:
 
Siamo approdati in Australia, un luogo veramente eccezionale… ed il clima caldo, il fiaco sole che mi bacia le guance... molto diverso dal clima di Seoul. Potrei davvero viverci in questo posto.
L’albergo è parecchio lussuoso… troppo… non sono abituata agli inserti d’oro del water…
Ma che roba è?!?
< Tieni, brindiamo. > Ken mi porge una coppa di champagne, ha il viso allegro… sembra felice di essere qui.
Prendo il bicchiere ed inizio a bere. Mi rendo conto di avere in dosso ancora il mio cappotto, faccio per toglierlo quando sento partire una musica, mi volto di scatto verso Ken e lo vedo armeggiare con lo stereo…
< Che fai? >
< Cerco di trovare la canzone giusto… si, eccola… ci siamo. > alza ancora un po’ il volume per poi dirigersi verso di me, mi fa un mezzo inchino porgendomi la mano…
< Signorina, mi onora di un ballo? > scoppio a ridere, lo guardo scuotendo il capo.
Prendo la sua mano ed iniziamo a ballare sulle note di una romantica canzone.
Per tutta la durata del ballo, Ken non smette di pavoneggiarsi…
< Di la verità… sono un ottimo ballerino! > il suo essere un incrocio tra un galletto ed un pavone mi provoca ilarità…
Nei seguenti due giorni Ken trascorre tutto il suo tempo a lavoro. Io me ne vado in giro per negozi a sperperare l intero patrimonio dei Mori.
< Tieni prendi la mia carta di credito e vai a fare un pò di compere... > l' ho preso in parola.
< Hai svaligiato interi negozi? > Ken rientra in albergo, restando sorpreso dalle numerose buste che cospargono l'ingresso nella stanza.
< Dovevo pur impegnare il tempo. > sorrido, irritandolo.
< Tra questi acquisti c'è un bel vestito che puoi indossare stasera? > lo guardo con aria stranita...
< Perchè dove andiamo stasera? >
< Usciamo. > mi dice col suo solito sorrisetto malizioso.
Mi vesto carina ed esco, raggiungo Ken all’auto che ha noleggiato apposta per l’occasione.
< Allora, dov’è che andiamo? >
< E’ una sorpresa… > odio quando fa così, è alquanto irritante.
Dopo circa un’ora di viaggio in macchina, finalmente Ken si ferma.
Il sole sta calando dietro le colline sabbiose. Il tramonto è vicino.
Scendiamo dall’auto, siamo sul ciglio di una strada isolata.
Faccio per incamminarmi in cerca di “forme di vita”…
< Dove vai? > la voce di Ken mi ferma…
< Cerco un posto dove trovare i nostri simili… > mi guarda dubbioso, credo che non capisca l’ironia della mie parole.
< Ok Ken, dimmi dov’è questa sorpresa? >
< E’ qui… > mi guardo intorno e non vedo nulla, siamo circondati solo da rigogliosa natura…
Qui?!? Ma scherza…
< Vieni… > mi tira a se facendomi appoggiare accanto a lui, con la schiena chinata contro la macchina…
< Manca poco… > mi sussurra Ken, quasi bisbiglia.
Continuo a guardare il nulla… nella speranza che prima o poi appaia qualcosa o qualcuno…
< Ecco, guarda l’orizzonte… > alzo lo sguardo al cielo e lo vedo… il tramonto.
Il sole scompare lentamente dietro le colline.
Uno spettacolo da mozzare il fiato…
< Bello vero? > rispondo a Ken senza distogliere lo sguardo da quello spettacolo della natura…
< E’ un panorama spettacolare. > sentenzio chinando il capo e poggiandolo sulla possente spalla di Ken.
Restiamo lì, ad ammirare il tramonto ancora per un po’…
Ad un tratto mi tornano in mente le parole di Chira… devo confessare a Ken i miei sentimenti…
Forse l’Australia può essere il luogo giusto per farlo.
 
 
HIM:
 
Una cena in uno dei ristoranti più famosi dell’Australia è ciò che ci vuole per concludere al meglio questa giornata con Emi.
Chiacchieriamo e beviamo vino, Emi forse ne beve un po’ troppo… usciamo dal ristorante, vedo Emi barcollare, scoppio a ridere vederla ubriaca è una goduria…
La prendo in groppa sulla schiena e la infilo in auto.
Arrivati in albergo, la libero del suo cappotto e la stendo sul letto…
< Ken… > mi prende un braccio tirandomi sul letto accanto a se…
< Devo dirti una cosa… > mi mormora con voce buffa… tipica degli sbronzi…
< Ne parliamo domani, ora dormi. > le rimbocco le coperte e faccio per alzarmi, ma vengo nuovamente trattenuto…
< No, ora. > Emi si siede al centro del letto, cercando di restare in posizione retta.
Mi guarda dritto negli occhi, sembra essere quasi sobria…
Si porta una mano al petto, muovendola come se imitasse il battito del suo cuore…
< Quando mi sei vicino… lui batte forte… > mi dice con flebile voce, continuando a battersi la mano sul petto.
< So che è una cosa assurda ed impossibile… ma non posso fermare ciò che provo… > tento di fermarla, forse spaventato da quello che sta per dirmi… ma Emi sembra non volerne sapere, ha bisogno di parlare, di sfogarsi.
< Ken… > mi prende la mano con dolcezza…
< Io… credo di essermi innamorata di te. > sgrano gli occhi sorpreso… forse non tanto… temevo che questo giorno potesse arrivare.
Spaventato dalla situazione mi allontano da Emi, tenendo il suo sguardo… scuoto il capo per poi uscire di corsa dalla stanza.
Il cuore mi batte violentemente nel petto, sarà il nervoso o l’ansia del momento…
Dopo pochi minuti mi pento di essere scappato e di aver lasciato Emi, da sola in quelle condizioni… ma il mio essere codardo mi impedisce di tornare indietro…
Trascorro la notte passeggiando su e giù per la hall dell’albergo, rientro in camera solo a giorno inoltrato…
Mi dirigo in camera da letto e vi ritrovo Emi in piedi, è chinata sul letto… tenta di chiudere la sua ingombrante valigia…
Ma non è ancora arrivato il momento di ripartire…
< Cosa fai? > si volta verso di me spaventata… non si era accorta della mia presenza nella stanza.
< Me ne vado… > mormora fra i denti.
E’ triste, glielo leggo in volto… Quello che mi ha confessato ieri sera non è solo frutto della sua sbornia, come volevo credere…
Mi avvicino a lei ed insieme ci accomodiamo sul letto…
< Mi dispiace per ieri sera… io non vo--- > le mie scuse vengono interrotte da Emi…
< Non devi scusarti, non sei innamorato di me, lo capisco… ora però la nostra situazione matrimoniale sarà più complicata… Sai, ci ho pensato tutta la notte… credo che sarebbe meglio parlare con i nostri genitori e dir loro che vogliamo divorziare, di comune accordo… > Emi continua a parlare di cose che non riesco a capire… Divorzio?!? Ma di cosa parla…
Qualcosa dentro di me si accende, sento il mio cuore battere forte, quasi da male…
Le parole di Emi mi innervosiscono, ma soprattutto mi feriscono…
< Ora basta. > le urlo contro zittendola…
Guardo intensamente i suoi grandi occhi lucidi…Un senso di colpa mi morde lo stomaco.
Mi avvicino a lei lentamente, i nostri viso solo l’uno ad un palmo dall’altro…
Ho una gran voglia di stare con lei, di stringerla… di baciarla.
Senza pensarci due volte lo faccio, la bacio… quasi con timore…
< Che significa… > Emi mi guarda sfiorandosi le labbra…
Già, cosa significa… perché l’ho baciata…
E’ arrivato il momento per me di ammettere i miei sentimenti, di lasciarmi alle spalle il vecchio Ken, quello a cui piace bere e cambiare donne ogni sera… Devo ammettere a me stesso ciò che provo… Emi per me non è solo la donna che i miei genitori mi hanno obbligato a sposare.
Lei è un amica, quasi una sorella… La mia anima gemella.
Si, provo per lei quello che lei prova per me…
Ritorno in me, e riposo lo sguardo su Emi… continuando a sentire le sue parole…
< Ken, che significa questo bacio? >
Le prendo le mani, poggiandole sul mio petto… le faccio sentire il mio cuore battere, battere forte come non mai…
< Significa…. che ti dono il mio cuore. >

Ken & Emi


-1
Un pò di tristezza mi ha accompagnata nella scrittura di questo ultimo capitolo...
ma si sa tutte le cose belle e che ci rendono felici prima o poi finiscono...
e anche questa storia deve arrivare ad una conclusione.
Spero almeno, nonostante la mia tristezza nel scriverlo, che questo 14esimo capitolo vi sia piaciuto.
Come sempre vi rinnovo l'invito a commentare, sia in positivo che in negativo...
Vi aspetto.
Intanto mi risollevo sapendo che domani c'è ancora un capitolo da scrivere, per me, e da leggere, per voi...
di Just Married e successivamente ci sarà l'inizio di una nuova e breve storia di genere fantastico.
Spero che vi piaccia anch'essa...
Bhe, ora vi lascio, aspetto le vostre recensioni per comunicare con voi...
Un abbraccio virtuale a tutti voi numerosi che leggete la mia storia.
A presto.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

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Capitolo 15
*** Sposami ancora. ***





HER:
 
Dal viaggio in Australia le cose tra me e Ken vanno più che bene, siamo una coppia molto affiatata, formata da due amici prima che da due amanti... già, perchè sotto quell'aspetto, quello "intimo" le cose tra di noi non vanno molto bene.
Lui continua a vedermi come Emi Genji, la secchiona del corso di scienza. Ed io continuo ad aver timore del giovane rampollo della famiglia Mori. So che Ken è cambiato, me lo sta dimostrando in tutti i modi... ma qualcosa continua a bloccarmi.
Siamo sposati e condividiamo lo stesso letto da quasi un anno ormai.
Ci baciamo, anche in modo piuttosto appassionato, ma non riesco a donarmi completamente a lui.
Ho bisogno di sfogarmi e di avere un parere esterno, ne parlo con Chira... ormai non mi faccio più problemi a parlare con lei di certi argomenti. Sono arrivata alla conclusione che la mia sorellina 15enne, ne sa molto più di me sulla vita.
Forse ti spaventa la sua esperienza... Ken ha avuto diverse donne mentre tu no, sei ancora pura... >
Ok rettifico, mi infastidisce parlare con la mia sorellina di certi argomenti.
Non so rispondere alle continue domande di Chira, tutte domande molto azzeccate tra l'altro...
Riflettici, come avresti immaginato il tuo matrimonio e i momenti intimi con tuo marito... > ci penso un pò su, lavoro di fantasia... per poi rendermi conto che è proprio questo il problema... Il matrimonio.
Vedi Chira... io non mi sento realmente sposata, perchè quando sono salita sull'altare e ho pronunciato i miei voti... io non ero innamorata di Ken... quindi per me è come se il nostro non fosse un vero 
matrimonio...> Chira mi guarda annuendo...
Forse non ho detto cose del tutto insensate...
Abbiamo trovato il tuo tallone d'Achille... > la guardo con aria perplessa... io non ci ho capito molto di quello che ho detto...
Non hai celebrato un matrimonio d'amore è per questo che non riesci a donarti al tuo sposo. Ci hanno allevate con dei principi che ritenevano, che una donna avrebbe dovuto donare la sua dote solo all'uomo che ama e solo dopo averlo sposato. Tu hai sposato Ken quando ancora non lo amavi, quindi ti senti frenata dai tuoi principi e dagli insegnamenti datici... > la guardo allibita...
Dovrebbe fare la psicologa....
Mi rendo conto che Chira ha ragione, il suo ragionamento non fa una piega.
Mi armo di coraggio e vado a parlare con Ken... continuo a respingerlo... ha bisogno di una spiegazione su questo mio strano comportamento.
Riporto a Ken il discorso fattomi da Chira, lasciandolo a bocca aperta...
Capisci ora perchè ti allontano da me? > 
Si e mi dispiace. Solo ora mi rendo conto di quanto tu abbia ragione... noi non abbiamo mai avuto un vero matrimonio... > esclama Ken dispiaciuto...
Concordo... non sai quanto ne vorrei uno...
 
HIM:
Continuo a pensare alle parole di Emi… posso capirla, per una donna il matrimonio è importante, più di quanto non lo sia per un uomo e non lo sia per me.
Hey Ken, a cosa pensi? >
A come poter migliorare le cose… tu hai qualche idea Aki? > mi guarda con area stranita Aki, certo se non gli spiego di cosa sto parlando non può consigliarmi su nulla.
Gli racconto della conversazione con Emi, dei suoi sentimenti contrastati e della mia frustrazione… non so cosa fare per aiutarla e per migliorare il nostro rapporto. E’ la prima volta che non so come comportarmi con una donna… per questo mi sento molto frustrato.
< Puoi ritenerti innamorato di Emi? > guardo Aki stranito… non avevo mai pensato a ciò che provo per lei.
So di tenerci, so che il mio cuore batte incessantemente quando lei mi è vicina, e anche quando è lontana da me. Ma non so come ci si sente quando si è innamorati…
Può essere… non so cosa vuol dire amare. >
Bhe amico, io ti conosco da sempre e posso dirti di non averti mai visto così con una donna. Neanche io so cos’è l’amore ma tu… per come sei e come ti comporti da quando conosci Emi, le cose che fai per lei… incarni alla perfezione l’emblema dell’uomo innamorato. > gli sorriso quasi imbarazzato.
Allora dottore… ha la diagnosi per me? > gli dico poggiandogli una mano sulla spalla…
Hai la fortuna di avere un genio come amico... > lo guardo stranito... forse ha una delle sue idee geniali.
Mi ringrazierai dopo... ora andiamo > Aki mi afferra per un braccio e mi trascina in macchina...
Dove andiamo? >
Al liceo, abbiamo bisogno di Chira per mettere appunto la mia idea. > Chira?!? Inizio ad essere spaventato. Aki e Chira insieme sono una sorta di bomba ad orologeria.

 
HER:
Insomma Chira vuoi dirmi dove mi stai portando? >
Vengo trascinata a forza dalla mia pazza sorella...
Inveisco contro di lei.. ma le mie urla non sortiscono effetto.
Ti ho detto che é una sorpresa. Insomma smettila di dimenarti.. una sorpresa non può essere svelata se no che sorpresa è... > come al solito il suo discorso non fa una piega...
Ma io odio le sorprese.
Chira mi benda gli occhi con un foular.. 
Ho un déjà vu!
Ok, attenzione a dove metti i piedi... >
Ma scherza?!?
Come faccio a stare attenta se non riesco neanche a vedere dove li sto mettendo i piedi... > inizio ad irritarmi...
Ok sorellona ci siamo... > la voce di Chira mi risuona allegra e felice...
Il mio cuore inizia a battere forte, sono agitata e nervosa...
1-2... > Chira inizia a contare, tra un pò i miei occhi torneranno a vedere la luce...
3... Tieniti forte. >
Cosa?!?
La benda cade dai miei occhi... Mi ritrovo in una sala dai colori caldi... Mi ricorda l'Australia.
Una luce illumina la stanza... mi ricorda il tramonto australiano. Guardo nella direzione dove la luce si sofferma e vedo Ken, è vestito in modo elegante... tende la mano verso di me... Mi avvicino a lui e il cuore continua a battermi ad una velocità inaudita...
Ken.. cosa ci facciamo quì... > mi sorride beffardo...
Ci stiamo per sposare... >
Che?!? > lo guardo con area sconvolta...  Ma è impazzito.
Emi... Sposami ancora. >
Ken... noi già siamo sposati.. > mi stringe le mani con fare amorevole...
Parlo di un vero matrimonio... un matrimonio d'amore... e noi siamo innamorati vero? > lo guardo con occhi lucidi, facendogli cenno di si col capo...
Lo so, è un idea bizzarra, è stata partorita da quei due... > Ken indica un angolo della sala, poco illuminato, dove riesco ad intravedere le figure di Aki e Chira...
... Ma sinceramente credo sia una buona idea... Allora, che dici... vuoi sposarmi di nuovo? Davvero stavolta . > guardo Ken, sembra davvero convinto di quello che dice...
Tu sei matto... e io lo sarei più di te se accettassi la tua proposta. > mi guarda con aria sconsolata... mi piace tenerlo sulle spine...
... Ed io sono piuttosto matta. > Ken riporta lo sguardo su di me sorridendo...
Bene, allora iniziamo. > urla Ken facendo subito mettere all'opera quelle due pesti di Aki e Chira.
Non ho l'abito... non voglio rimettere quello del primo matrimonio. > borbotto nell'orecchio di Ken, mentre Aki e Chira fanno su e giù cercando di organizzare una cerimonia "improvvisata"...
Tranquilla signorina al tuo abito ci abbiamo pensato noi. > Aki mi strizza l'occhio e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo in una sorta di camerino, anch'esso improvvisato dai due fantastici organizzatori, sono con Chira, stringe tra le mani un sacco color beige di una famosa atelier...
Hai scelti tu il mio abito? > le chiedo quasi terrorizzata... adoro mia sorella ma in quanto a vestiti, abbiamo gusti totalmente diversi...
Si, con la consulenza di Aki. >
Ah... andiamo bene...


HIM:
Vedo Emi entrare col suo bellissimo abito bianco, totalmente diverso da quello indossato il giorno del nostro finto matrimonio.
La sala è stata addobbata alla perfezione, pochi amici e parenti ci circondano... Aki ha avvisato tutti all'ultimo minuto.
I nostri genitori hanno l'aria stranita, come se non si rendessero ancora conto di quello che sta per succedere...
Emi si posiziona al mio fianco e mi sussurra:
Sei sicuro di volerlo fare davvero? > le sorrido divertito... si preoccupa per me.
Sono sicuro di voler passare il resto della mia vita con te, questa volta davvero. > mi sorride quasi commossa.
Forse ha ragione Aki, sono davvero innamorato di lei.
Al grido di "Viva gli sposi" io ed Emi coroniamo il nostro desiderio di un vero matrimonio.
Scusate... noi due vorremmo prendere la parola... > a metà serata, Aki e Chira chiedono di prendere la parola... hanno qualcosa da dire su me ed Emi...
Inizio ad avere un pò di paura...
Siamo qui per festeggiare un amico e una sorella…che in un modo o nell’atro unendosi, hanno trasformato le nostre vite, ci hanno fatti impazzire, ma alla fine posso dire con certezza che sia io che Chira ci aspettavamo questo giorno, sapevamo che i loro cuori prima o poi si sarebbero incontrati per unirsi… > Aki si volta verso Chira, cedendogli la parola.
Emi e Ken... tra di loro era un litigio continuo.
Su molte cose non erano mai d accordo, anzi di rado erano d accordo su qualcosa.
Ma nonostante il loro essere così diversi, avevano una cosa importante in comune: Erano pazzi l'uno dell'altra…”
E’ questo l’insegnamento che io ho imparato da loro, un insegnamento che spero possa guidarmi nel percorso della mia vita… Auguri
. >
Un applauso si alza nella sala, sotto gli abbracci commossi miei e di Emi…
Possono due persone amarci tanto?!?
Dopo cena trascino Emi all’aperto, per un ballo sotto le stelle…
Ti amo… > le sussurro all’orecchio in modo che possa sentirmi solo lei…
Ti amo anch’io. > ci baciamo mentre la pioggia inizia a bagnare Seoul e anche noi…
La pioggia porta fortuna agli sposi… speriamo la porti anche a noi. 



 Ken & Emi 

 

FINE.


Ed eccoci giunti alla fine di un'altra storia, spero vi sia piaciuta...
Attendo le vostre opinioni in merito, devo ammetere che sono un pò nervosa...
Spero siate clementi con me.  :)
Da domani cercherò di inserire la mia nuova storia di genere fantastico o almeno vi darò un incipit iniziale...
spero vi possa piacere anch'essa.
Bhe, ora vi lascio con un filo di tristezza, dovuto alla fine di questa storia.
Un abbraccio a tutti voi che avete sempre suguito e commentato e anche a colore che leggevano nascondendosi nell'ombra.  :)
Grazie per l'affetto dimostrato verso Just Married.
A presto. 

P.S = Passate a leggere il proseguo della storia: Just Perfect.


 

Kiss-Kisslollipop 2013 ♥ 

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