about a girl

di Xiovi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the beginning ***
Capitolo 2: *** Luce ***



Capitolo 1
*** the beginning ***


I capelli di Juniper,castani nocciola,ondeggiavano nella vasca piena d’acqua.
Sentiva le piccole onde, prodotte dai suoi movimenti,muoversi vicino lei,accarezzandola dolcemente e avvolgendola nel loro profumo di bagno schiuma alla vaniglia.Il rumore lontano delle automobili riecheggiava nelle sue orecchie,finchè un urlo terribilmente forte la svegliò da quello strano stato di torpore.
-Juneeeeee!Junee scendi ,sbrigati ti prego!-gridò sua madre preoccupata
-Arrivo…arrivo!Quanta fretta!-borbottò Juniper esasperata,così,indossato un vestito tirato fuori dal vecchio armadio di ciliegio,corse giù per la lunga scalinata che scricchiolò sinistramente sotto i suoi passi leggiadri.
La mamma,aspettava sconvolta sua figlia e quando essa giunse alla porta ,senza badare ai suoi capelli bagnati la trascinò fuori correndo come una matta.
La casa dove June abitava con la sua famiglia si trovava su una piccola collina poco distante da Londra.Era un’antica villetta in stile vittoriano che suo padre aveva ristrutturato prima di sposarsi.
Ogni ricordo,ogni scena della propria vita,si era svolta in quel bellissimo edificio e ogni particolare dell’abitazione era legato ad un avvenimento:le tacche disegnate sul muro ricordavano l’altezza di June che anno dopo anno era cambiata fino a raggiungere quella attuale,le piccole crepe nel muro della cucina simboleggiavano il tentativo fallito di appendere un quadro da parte della mamma e infine,il più bel ricordo lo conservava il vecchio armadio in soffitta,il quale con i disegni di Juniper e di sua nonna Abilene,suggellava eternamente la loro amicizia e il loro amore per quei quattro di Liverpool:i Beatles.
Mentre lei rifletteva su tutti questi ricordi,la macchina era giunta a destinazione frenando bruscamente.
Era l’ospedale.
-M..ma..mamma che ci facciamo qui?Stai male?- domandò scettica Juniper
Sua madre,Savannah,la guardò per un attimo e poi scoppiò in un lungo pianto liberatorio,come se tutto il peso dei suoi problemi fosse contenuto in esso.
Juniper si fece seria e cupa,così con aria decisa e minacciosa disse:
-Cosa succede mamma?-
-June … noi,siamo qui per la nonna.-rispose sospirando -E’ in fin di vita e a quanto pare … beh lei ci ha nascosto una cosa importante:è molto malata.-
-Oh…no. Non è vero mamma.-Mormorò soffocata dalle lacrime,e detto ciò si diresse di corsa verso l’edificio bianco e triste.
Dopo aver chiesto indicazioni,corse a perdifiato,mentre il pianto le bruciava la gola,e le rigava delicatamente le guance paonazze.
Ma poi,la vide. Si fermò di colpo e come un bambino curioso,l’osservò silenziosa prima di entrare.
-Nonna…-
-Juniper … tesoro. Vieni,avvicinati.-
June obbedì e si sedette accanto alla donna.
-June,ti prego potresti lasciarmi ascoltare Across the Universe sul tuo…su quel coso?- domandò indicando l’I pod.
-Certo nonna…-rispose ridendo amaramente
Abilene,portò le cuffie alle orecchie e chiusi gli occhi,iniziò ad ondeggiare al ritmo per tutta la durata della canzone,poi terminata si avvicinò alla nipote e stringendola forte,con un filo di voce domandò: -Tesoro,faresti una cosa per me?-

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Capitolo 2
*** Luce ***


-Certo nonna…- sussurrò Juniper
-June,ti prego rimedia agli errori del mio passato,e avvera i miei sogni..Tu sei così giovane,bella… hai il futuro che t’aspetta.Ma affrettati o potrebbe divenire il passato!Oh… -
-Nonna!Nonna non ti capisco,di che parli?- esclamò.Ma la povera Abilene aveva abbandonato il suo corpo e la sua mente,persi in uno stato di confusione che le lasciò solo il tempo di mormorare:
-Paul…Johnnie!-
Ma June,persa nei suoi pensieri non se n’era neanche accorta.
Perché chiunque lei amasse,fosse destinato ad andare via?
Perché una volta,una sola piccolissima volta nella sua vita,non poteva gioire.Si…gioire per un affetto,gioire per una vecchia amica ritrovata,perché non poteva raggiungere la pace?
Perché doveva essere tutto così complicato?Il mondo le si voltava contro nuovamente,scoprendo il lato malvagio,consunto dalla perfidia e dalla decadenza,tentando di divorarla,lasciandola annegare tra i suoi pensieri cupi.
Intanto,Abilene McCansilton lasciava la Terra alla stessa maniera in cui vi era arrivata:in silenzio;lo stesso che per anni l’aveva accompagnata,facendosi strada insieme a lei tra le buie vie della solitudine.
-NONNA!- urlò June con tutta la voce che aveva,mentre le lacrime,come lame affilate,le rigavano le gote.
-Nonna!AIUTOOO! AIUTO!Nonna,nonna…nonnina ti prego- si fermò per osservare la grazia composta della donna.
-Non mi lasciare nonna… mi devi spiegare ancora tanto…-
In quel momento si accorse che suo padre,insieme ad un medico,era arrivato nella stanza.
Il dottore si avvicinò con competenza e constatò il decesso,dicendo ai due di attendere per qualche ora prima che esso divenisse ufficiale.
‘’Decesso’’… che brutta parola!Le rimbombava nella testa con insistenza,facendole male fisicamente e moralmente,come uno schiaffo in pieno viso.
‘’Non è la parola adatta per la nonna’’ si disse ricordandone la vitalità e l’allegria contagiosa.
Poi,in un attimo,la stanza si riempì di parenti e amici,afflitti dalla perdita.
Una fitta di dolore le trafisse lo stomaco:portavano via il corpo senza vita.
La allontanavano da lei.Le separavano inesorabilmente.
Per sempre. Fino alla fine.
Così,June corse a perdifiato per raggiungere la nonna.
Correva,correva mentre stanze e volti ignoti le sfrecciavano accanto,verso l’oblio della mente.
Fu un attimo.
Il piede non aderì bene sul selciato, scivolò dallo scalino, finendo per terra,inerme.
Luce.
LUCE.
VITA!
Luce.
BUIO.
Perse i sensi quel giorno,oltre che la persona più importante della sua vita.

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