Together... for ever...

di Anla_89
(/viewuser.php?uid=1437)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Devi vivere ***
Capitolo 3: *** Parole ***
Capitolo 4: *** Predizione ***
Capitolo 5: *** L'attaco ***
Capitolo 6: *** Mamma... papà... Sirius... ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***
Capitolo 8: *** Together... for ever... ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


“Together...

...for ever”




1 -RICORDI-


Vado in giro per casa... sono già le tre di notte ...ormai è normale, sai?

Da quando te ne sei andato non riesco più a dormire e se lo faccio sono solo pochi minuti in cui mi comparite in sogno... tutti e tre, tutti felici che mi sorridete e che mentre Lily mi fa cenno di venire, tu e James fate a botte, scazzottate... spensierati come un tempo... un tempo... che... non tornerà. Come vorrei... come vorrei essere anch'io li... con voi.. per sempre.

Ormai sono ore che faccio il giro delle stanze per vedere gli ospiti dormire tranquilli (almeno all'apparenza). Apro la porta della camera dei Weasley e piano, senza far rumore vedo Molly e Arthur dormire... mi venite in mente tu e Lily, James... Tutto il giorno a stuzzicarvi, ma a letto, nella tenera dolcezza della notte, eravate come due anime rinchiuse in solo corpo, senza parlare del casino che facevate certe volte!! Io me lo ricordo ancora e tu Sirius?? Tu lo ricordi vero? Se solo fossi ancora vivo lo ricorderesti... mi manchi amico mio.. mi mancano i tuoi latrati, le tue cazzate...

...le nostre cazzate...

  1. Malandrini...

Chiudo piano la porta come lo aperta e sento un forte russare. Sembrano circa in tre; sicuramente sarà la prole di Molly: Ron, Fred e George. Come pensavo... Passo davanti alla loro camera e lo spettacolo è davvero comico! Ogni tanto, perlomeno... qualcosa di divertente.

Sapete? Fred e George mi ricordano un casino noi tre? Non trovate? Fedeli l'uno all'altro, amici in ogni situazione, ma soprattutto perchè sanno come viversela fino alla fine. Come facevi tu Sirius, esattamente come facevi tu. Non guardavi in faccia niente e nessuno, ti divertivi e basta. Se volevi dormire dormivi, se volevi mangiare mangiavi e se volevi scopare scopavi... tanto.. ce n'erano tante di ragazze-oche disposte ad essere usate per raccontare alle amiche -Mi sono fatta Black!-

E tu lo sapevi..., lo sapevi,ma non ti interessava.. Per te l'amore è sempre stata una gran perdita di tempo, ma poi arrivò lei. Secondo te me lo potrei mai dimenticare vecchio pazzo? No, non potrei. Quella Allen ti fece perdere la testa. Mi assillavi giorno e notte, notte e giorno... ma lei non ne volle sapere di te... Imparasti a soffrire e ad amare in una sola occasione.

Vecchio coglione...

Proseguo il mio giro con un sorriso amaro pensando a te che ti disperavi per colei che poi diventò una Mangiamorte, mentre una lacrima mi solca il viso.

Hermione... così giovane.. così maledettamente come te Lily... gli stessi ideali, gli stessi propositi e lo stesso carattere a volte acido, ma immensamente protettiva e dolce all'occasione. Lo sai Lily, che cercò di consolare Harry per la morte di Sirius anche mentre tuo figlio le stava scagliando contro una maledizione Cruciatus? Per fortuna lei, ferma e impassibile davanti a lui disse:

-Sirius vorrebbe questo?-

Poi... Harry si è accasciato a terra e.. da quel momento... ha smesso di parlare.

Neanche la sua fidanzata Ginny, è riuscito a tirarlo su.

Eccolo Sirius, come al solito da quel giorno, è nel tuo letto, che fissa il soffitto del tutto assente da questo mondo. Chissà cosa pensa, a chi pensa e soprattutto se pensa... Non vorrei che la tua morte lo abbia fatto impazzire. Non parla più, a volte raramente mangia e l'unica parola che dice ogni morto di papa è 'Voldemort'. Eri l'unica cosa che lo facesse vivere come se la sua vita fosse normale, come se la mamma e il papà fossero rinchiusi in te. Eri più di un semplice padrino.. eri lo specchio in cui lui vedeva i suoi genitori, eri la persona che vedeva come un fratello... Come un confidente e come un amico.

Anche per me tu e James eravate fratelli... anche io vedevo in voi una figura grandiosa... Non poteva essere altrimenti.. noi eravamo, anzi SIAMO i Malandrini.

Finch'è anche l'ultimo di noi è vivo, noi tutti saremo vivi.

Vi giuro, tra i singhiozzi e le lacrime di un povero uomo che tiene ad un ragazzo come se fosse suo figlio, vi g-giuro su tutto ciò che amo di p-più che proteggerò Harry fino.. fino alla morte, fino a che l'ultima goccia di san-ngue non uscirà da questo corpo malridotto, fino a che il mio ultimo respiro non si dissolverà nel vento... soltanto allora potrò ritenermi soddisfatto della mia vita, solo allora potrò dire di essere stato fedele ai miei più cari amici..

Voi...

Entro nella stanza. Harry è fermo, impassibile, mentre mi siedo sulla sedia accanto al letto. Lo fisso. Sta ancora scrutando il tetto. Poi si gira verso di me e con voce bassa, quasi a sussurro, ma chiara, come fosse solenne ripete -Voldemort-, per poi tornare a fissare il soffitto.

Quell'espressione mi spaventa James. Non so se puoi vederla, ma è veramente spaventosa. Non c'era anima dietro quegli occhi, gli stessi di Lily... Erano pieni di rabbia, sofferenti, ma nello stesso tempo non c'era espressione... è una cosa brutta da dire, ma... era come se fosse spiritato. Si, posseduto da se stesso, dai sentimenti di rabbia, tristezza e frustrazione che si sono impossessati di lui... lui... un ragazzo così tranquillo, sereno e voglioso di vivere, ridotto così da una sottospecie di verme...

No, questo non può essere il futuro di questo ragazzo... che in fondo io lo sento un po' come mio figlio... in fin dei conti è come se fosse un po' figlio di tutti e tre i Malandrini... Figlio di James perchè.. bhè... fino a prova contraria... è suo padre o no Lily?... Sorrido all'idea di Lily che ti tradisce, James... Lo trovi possibile?; figlio di Sirius perchè era... no, E' il suo padrino e... figlio mio perchè... perchè è come se fosse mio figlio, perchè in qualche maniera adesso che siamo soli, che è solo, ha bisogno di qualcuno che gli tenga vivi i ricordi che ha con te Sirius, e ha bisogno di qualcuno che gli racconti ogni giorno, anche se lui forse non ascolta, che eroi furono i suoi genitori e di quanto Voldemort li temesse.

James, Lily... Dovete andare fieri di Harry, la sua tenacia mi ha insegnato a non aver più paura di pronunciare il Suo nome. Lui non è così importante da dover avere questo privilegio di non essere chiamato per nome dagli 'esseri inferiori'. Non è nient'altro che un assassino.... E perciò io lo chiamo bastardo, non Grande Signore o Signore Oscuro... E' solo uno sporco bastardo!

Lui vuole uccidere i mezzosangue eh? Allora dovrebbe uccidere se stesso! Non ha avuto pietà di nessuno e non credo, anzi sono sicuro, che non avrà mai pietà per nessuno, neanche , meglio dire soprattutto, per Harry che è stato strappato dalla vita normale in un una manciata di minuti... tutto così velocemente, tutto così assurdo... gli ha tolto i genitori, gli ha tolto la persona che più li rappresentava e ora non aspetta altro che lui...

Che venga! Che venga pure questo grande e temutissimo 'Signore Oscuro'! Lo ucciderò ancora prima che possa dire 'pio' con la sua schifosissima e fottutissima voce da pazzo maniaco! James, Lily, Sirius.... Farò qualsiasi cosa per proteggere Harry... a costo di sacrificare la mia stessa vita... Voi vivete in lui e io vivo per voi... un cerchio, una catena se vogliamo.. destinata a vivere per sempre, finchè ne varrà la pena viverla...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Devi vivere ***


Prima di iniziare con il prossimo capitolo, volevo ringraziare le persone che mi hanno commentato. Grazie a tutti! Per fortuna i vostri sono tutti commenti positivi, il che vuol dire che FORSE sono in grado di scrivere qualcosa decentemente. L'ultima cosa! Nn credo che la ff sia così commovente, però mi fa piacere che sia 'entrata' dentro di voi fino a questo punto. ç___ç (io che piango commossa per i vostri giudizi). PS X Alexis Potter: grazie 100000 (....0) per l'8!




2 -DEVI VIVERE-


“Ehy!!!! Sveglia! Ciurma! Tutti a colazione!!”

La voce della signora Weasley risuonava squillante per tutta la grande casa dei Black. Remus si destò da quel sogno stranamente senza sogni che aveva consumato su una sedia in camera di Sirius. Stiracchiandosi le braccia disse:

“Ecco che comincia un'altra giornata di merda! Harry... Non... non scendi per colazione?”.

Dormi... stai dormendo... finalmente. Riposa caro Harry.. così ti diceva tua madre... e così io voglio continuare a ripeterti:

“Riposa... mio caro Harry”.

Nello scendere le scale Remus notò che dalla cucina si sentiva un gran bisbigliare. Evidentemente le urla della signora Weasley non sono state vane. Sono tutti svegli. Tonks, Moody, tutti i Weasley e Hermione, che ha rinunciato le vacanze con i suoi genitori per poter stare vicina ad Harry.

“Buongiorno Remus!” Disse Arthur.

“Ciao Remus!”Esclamarono tutti i ragazzi rossi.

“Ciao... come sta?” Chiese Molly a Remus.

Alla domanda tutta la cucina rimase in silenzio e in ascolto.

“Il solito Molly, sempre e solo quel nome... Voldemort. Però è un miglioramento... almeno è la seconda parola in cinque giorni... prima era una alla settimana...”

“Che stia arrivano.. Lui?” Chiese intimorita Ginny.

“No, Harry lo conosco bene! Non è così sciocco da farci rischiare la pelle a tutti! Se stesse arrivando ce lo direbbe!” Le rispose il fratello Ron.

“Ma dobbiamo tenere in considerazione che forse la morte di Sirius lo abbia... come dire... disturbato?...” Azzardò Tonks.

“Harry NON E' PAZZO!” Urlarono Ron e Hermione insieme.

“Harry non è pazzo, Harry non è pazzo, Harry non è pazzo...” Continuava a ripetere Hermione che piangendo nascose il viso nel petto di Ron che la consolava mentre le carezzava la testa:

“Calma... calma... lui non è impazzito... non-non è impazzito.. è il nostro amico! Il nostro Harry! Shhh, non piangere....”

Tutti i presenti assistevano alla scena, impietriti. Ormai era quella l'aria che si respirava a Grimmauld Place numero 12.


***


Un susseguirsi di riunioni tra i componenti dell'Ordine e i continui gufi che andavano e venivano davano ancora l'impressione che in quella casa la vita andava avanti... ma... non era così. Si parlava solo le stretto necessario, anche se, in fondo... non c'era niente da dire. Tutti con i loro silenzi e i loro dubbi preferivano la solitudine e la meditazione; perfino i gemelli scatenati Fred e George avevano perso una notevole quantità di allegria. I loro scherzi erano stati messi da parte per dare la precedenza a pensare ad un piano per mettere fine a quell'incubo che ormai sembrava non volesse mai finire.

Non si rideva più a Grimmauld Place 12.

Non si facevano più feste a Grimmauld Place 12.

Non c'era più Sirius a Grimmauld Place 12.

Non c'era più Harry a Grimmauld Place 12... Sirius lo aveva portato via con se.

Non c'era più vita... a ... Grimmauld Place 12.


E così arrivò la notte, la cara notte amica di Remus.

<<...Eccolo... è lì, è solo.. e piange... piange lacrime senza una smorfia, senza chiudere i suoi occhi color smeraldo, un tempo così pieni di vita, ma ora opachi..

Cosa ci ha potuto portare a tutto questo? Cosa?Cosa!? COSA!?

Cosa ha potuto rovinare la vita di famiglie intere... la nostra vita.. la sua vita... Quello che più mi dispiace è che sia ancora così giovane.. Ma che faccio? Piango anch'io? Non potrei fare altrimenti, nel guardarlo nel tuo letto,Sirius... Immobile come una statua di pietra e così... così.. così maledettamente freddo e distante. Chissà dove vaga ora la sua mente... Quali oscuri pensieri stanno nascendo in lui.. Cosa mai lo ha portato a piangere... James... Seduto in questa sedia accanto a Harry

non posso fare altro che pensare a quanto tu sia stato fortunato ad avere un figlio come lui...

Silente mi ha detto tutto. Mi ha raccontato di quando a soli 11 anni ha incontrato Voldemort e ne ha distrutto i piani. Ha rischiato la vita, ma è sopravvissuto.... per la seconda volta è sopravvissuto... Poi a 12 anni ha, di nuovo, sconfitto quell'essere schifoso. Povero ragazzo! Quante sofferenze alla tua età, mentre dovresti solo pensare al Quidditch e alle ragazze.

Io me li ricordo... si... li ricordo bene i miei 16 anni...

“ -Dai Remus! Non fare il guastafeste!-

-Lo sai Sirius! Sono prefetto! Lo farei anche io, ma...-

-Ma sei un cagasotto!-

-Eddai!!!!! Vieni!! Che c'è di meglio! Dobbiamo solo incontrare delle ragazze!-

-Si James, è vero, solo delle ragazze!!-

-Verrei, ma non lo farò. Non farò la spia, farò l'indifferente come quando avete 'torturato' Mocciosus, ma non chiedetemi di partecipare-

-Ecchepalle!-

-Sul serio Sirius! Verrei anche io se questo non significasse ignorare il coprifuoco, lasciare il castello di notte, usare un passaggio segreto e fare incantesimi che modifichino la memoria ai poveri disgraziati che ci vedranno.-

-Va bene,lo ammetto, c'è da 'ignorare' qualche regoluccia, e con ciò? Siamo sempre i Malandrini, con e senza prefetti in mezzo. Le regole sono fatte per essere infrante!-

-Mpf.... Ci devo pensare...-

-Hai visto che è già qualcosa Lunastorta? E comunque James ha ragione! Il nostro motto è...

-Le regole sono fatte per essere infrante!-”

Come potrò mai dimenticare quella scenetta teatrale... Mi viene da ridere! James che salta in braccio a Sirius e con le braccia all'aria dite in coro: 'le regole sono fatte per essere infrante'.

Come vorrei recitare ancora questo motto con voi, ragazzi...

Mi devo alzare da questa sedia.. ho caldo.. andrò a prendere un po' d'aria. Scendo le scale e mi vieni in mente tu Felpato.. come una visione... stavi facendo una gara con Harry per chi arrivava prima alla fine delle scale...

“- chi arriva ultimo si fa Kreacher!-

-Allora cominciati a mettere il rossetto, così sarai più sexy!-”

E' la stessa risposta che avresti dato tu James... ti assomiglia sempre di più. Però il carattere di Lily è venuto fuori in molte occasioni, tipo quando nel Torneo Tre Maghi disse a Diggory dei draghi. L'onestà è un suo punto forte amica mia... ne saresti molto fiera. Se solo lo poteste vedere ora... non sembra neanche lui.. piango ancora... mi mancate troppo amici miei...

Se mi è stato fatto il favore di vivere, ma vivere senza voi, sapete cosa dico? Avrei preferito morire! Ma sì, forse in fondo... morire sarebbe la cosa migliore... »

Remus, si rialzò da terra. Senza accorgesene si era andato a sedete sotto un albero nel giardino dei casa Black. A passi svelti, mentre la mezzaluna spariva dietro alle nuvole, andò in cucina e prese un coltello dalla cassettiera vicino ai fornelli, che Molly teneva ossessionatamente puliti. Una vasta gamma di probabili armi da taglio si presentarono agli occhi del povero uomo logorato dal dolore. Dai più piccoli dal manico minuto ai più grossi dalla lama lucente. Remus faceva scorrere lo sguardo verso tutte quelle potenziali armi e si ritrovò a pensare che se solo li ci fosse stato Voldemort lo avrebbe infilzato come uno spiedino con tutti i 32 coltelli presenti in quel cassetto. Chiudendo gli occhi e ricominciando a piangere ne prese uno dal manico nero e dalla lama lisce e lucente con qualche seghettatura sulla punta. Se lo punto all'altezza del cuore lo avvicinò piano fino a sfiorarlo con il petto nudo, poi lo allontanò velocemente e parlò a voce alta:

-Questo gesto non so se servirà a qualcosa...-

Il suo pianto era disperato e le lacrime scendevano come piccole cascate dai suoi occhi nocciola. Parlava a denti stretti, ma quello che diceva risuonava forte per tutta la casa. Si sentiva qualcuno che si avviava verso le scale, del tutto ignaro di quello che avrebbe visto: un Remus disperato, piegato in due dal dolore con un coltello in mano pronto a penetrare nella carne di quell'uomo disperato che piangeva e rinfacciava ogni cattiveria a Voldemort.

- Mi hai rovinato la vita! Mi hai portato via gli amici... la mia famiglia!...-

Per fortuna o purtroppo, a scendere le scale era Molly Weasley, che ha le orecchie ben in funzione anche quando dorme. Remus si girò verso di lei con il volto rosso e rigato dalle lacrime; gli occhi di un uomo che ha perso la voglia di vivere e l'espressione che chiedeva sia di fermarlo che di lasciargli compiere l'infausto gesto. Per tutta risposta ci fu un grido che se svegliò tutti gli ospiti della grande casa. Uno dopo l'altro scesero la scalinata che portava dritto dritto in cucina. Ognuno ebbe la stessa reazione: -Non farlo Remus!-

Ma lui sembrava non ascoltare, era del tutto preso in una conversazione con se stesso; non sentiva né Hermione dirgli che era del tutto inutile, né Arthur che lo implorava di mettere giù il coltello. -Mi hai tolto tutto! Prima ti sei preso la mia famiglia! Poi, quando finalmente ne avevo trovata un'altra ti sei preso anche quella! Non c'è la faccio più a vivere! Sarò egoista, sarò vigliacco, ma non m'importa! Rivoglio i miei amici! Forse, così, riuscirò a riaverli!-

Remus stava per infliggersi il colpo mortale, quando Ron, sotto lo stupore di tutti, gli si scalglìò contro, impedendogli la morte, ma al prezzo di un brutto taglio nel braccio.

Il coltello era volato fuori dalla loro portata.

-NO! NO!NO! Perchè!? Perchè mi hai fermato!? Non riesco più a vivere.. non c'è motivo per il quale io debba vivere...-

-Si che c'è!-

-Quale!? Dimmi solo una cosa per cui valga la pena di vivere in questo mondo pieno di morte e terrore, dove la mia famiglia se n'è andata per sempre, dove il cielo è sempre nero.....-

Il modo disperato in cui piangeva non faceva concentrare abbastanza per poter pensare, specialmente un Ron del tutto spaventato e stupito di te stesso. L'ironia della sorte volle che Harry, giusto in quel momento scese le scale ed entrò in cucina. Tutti si zittirono e smisero di bisbigliare, gridare e piangere per concentrarsi sul ragazzo dai capelli scuri che da giorni non si alzava dal letto del suo padrino scomparso.

Infatti, per mangiare e bere gli veniva portato tutto in camera, perchè altrimenti sarebbe morto di fame. Non che mangiasse molto, ma perlomeno si bagnava le labbra con un po' d'acqua e mangiava qualche boccone.

Con passi lenti e quasi di malavoglia, Harry si trascinò fino al frigorifero(ignorando tutti), molto vicino a Remus e Ron, stesi a terra, intenti a guardarlo, mentre a tutti e due continuavano a scendere lacrime da troppo tempo trattenute. Nella stanza cadde il silenzio più totale. Harry aprì il frigorifero, prese una bottiglia d'acqua, lo richiuse a malavoglia e si incamminò verso le scale. Prima di salire, però, il ragazzo si girò verso Lunastorta e lo fissò intensamente con il solito sguardo disumano e senza sentimenti. Poi, con il solito passo tirato , andò al piano di sopra.

Tutti i presenti, ovvero Molly, Arthur, Fred, Gerog, Pearcy (che si era riconciliato con la famiglia), Ron, Ginny, Hermione, Moody e Tonks seguirono Harry con lo sguardo, tranne Remus, che invece abbassò gli occhi che si chiusero e dopo un profondo respiro si riaprirono. Arthur andò verso il compagno dell'Ordine e porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi

gli disse: -E' per lui che devi vivere, adesso.-


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Parole ***


3 -PAROLE-


L'evento, anche se ancora ben impresso nelle menti degli ospiti di casa Black, non venne mai ripreso, da nessuno, per paura di far soffrire ancora di più Remus. L'uomo, dopo il fatto, diventò più forte e meno vulnerabile. Invece di girare a zonzo per la casa e morire nel suo dolore , decise che si sarebbe dato da fare e che si sarebbe preso cura di Harry fino alla fine dei suoi giorni. Era lui che gli portava da bere, da mangiare, che lo lavava e che lo vestiva. In un certo senso Harry, diventò come un bambino da accudire e a Remus vebbero in mente moltissimi ricordi di quando Lily si prendeva cura di lui. Si ricordò in particolare di quando Harry fece la pipì in faccia a James mentre gli cambiava il pannolino. Che risate quel gioirno! Ma oggi era ben lontano da allora.


***


Da un po' di tempo, Harry si comportava in maniera sempre più strana, per quanto non fosse già strana la situazione. Il suo strano silenzio si trasformò in una serie di parole, che non comprendevano solo -Voldemort- , ma anche - attacca- - vita- -morire- ... tutte parole sensa senso e se c'è l'avevano, quale era?

Un pomeriggio, Tonks, si sedette al tavolo della cucina con Ginny , armate di pergamena, piume e inchiostro. Raccolsero tutte le parole che Harry aveva pronunciato.

-Allora... Attacca Voldemort morire vita.... Si potrebbe pensare che Voldemort attaccherà, ma morirà e... ma cosa c'entra vita?-

-Veramnte non lo so, Ginny...-

Passarono ore e giorni a cercare di decifrare quella specie di messaggio segreto, ma arrivarono sempre alla stesse conclusioni.

-Ma che diavolo! Poteva anche essere più preciso!!!- Pearcy aveva perso la pazienza, perchè dopo ore di lavoro dedusse la stessa cosa che dedussero tutti gli altri.

-Perchè la parola vita non se la mett-

-Pearcy!- Lo sgridarono tutti all'unisono.

-Lo so, ma che ci posso fare? Avrò anche io il diritto di arrabbiarmi, no?-

-In fondo non ha tutti i torti...-

-Che vuoi dire Remus?-

-Che queste informazioni non ci porteranno a nulla-

-Cosa proponi di fare?-

-Andrò a parlare con Harry.-

-Ma il ragazzo è già sotto un forte stress, Lupin. Non dovremmo sforzarlo.-

-Lo so, Moody. Anche a me dispiace. Ma se vogliamo proteggero da Voldemort (Hermione ebbe un sussulto), dobbiamo sapere cosa fa. Lui è l'unico che può dircelo. La sua cicatrice è una via che trasmette i pensieri dell'Oscuro a Harry e viceversa. -

-Non ci avevo pensato...-

-E' per questo che ora io e Harry avremmo una chiaccherata... -

-Non sforzarlo.... è già abbastanza traumatizzato..-

-Molly cara... dobbiamo farlo... Harry è l'unico che può salvare noi, ma prima di tutto se stesso.-

-AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!-

Dal piano di sopra un urlo ruppe la calma della grande casa e tutti all'unisono gridarono:

-Harry!-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Predizione ***


4-PREDIZIONE-


Tutti, Remus in testa, partirono per raggiungere la stanza di Sirius, dove sicuramente Harry si trovava. Nel salire le scale e nel percorrere il corridoio, si accorsero che le urla di Harry si stavano placando. Arrivarono davanti alla stanza e senza esitare, Lunastorta buttò giù la porta (che però era aperta e cadde rovinosamente a terra mentre tutti lo calpestarono per entrare. Non è vero era chiusa dall'interno... ma..^.^ scusate!! nn ho saputo resistere!! NdA). Harry era sdraiato sul letto e si muoveva convulsivamente , gli occhi spalancati e la bocca che mostrava i suoi denti dritti.

-Harry!!Harry! Che ti succede?!- Ma Remus non ottenne nessuna risposta.

-Harry! Parlaci ti prego! Sono Hermione! Mi riconosci? Harry! Harry!-

Ma Harry non poteva sentirli. In quei momento che sembrava non finissetro mai, nella sua testa c'era un sussegiursi di immagini, date e orari che molto probabilmente Voldemort involontariamente gli stava trasmettendo.

-AH!AAAAAH!!!!-

-Continua a gridare! Cosa facciamo!!!? -

-Scendo a prendere dell'acqua fredda e degli asciugamani!-

-Ma non sta per partorire!- Dissero in coro arrabbiati Fred e Gerog.

-Lo so, ma magari quando riusciremo a svegliarlo saranno utili!- Rispose Pearcy.

-Andate con lui, aiutatelo!-Ordinò la signora Weasley in preda al panico.

-Io vado a chiamare un guaritore.-

-Ti seguo Arthur- In un 'crack', Moody e il sig.Weasley si smaterializzarono.

-Basta!Io vado a chiamare Silente!- Esclamò Molly in preda a una crisi di nervi.

-Veniamo con te!- Disse Tonks e lei e Ginny uscirono dalla stanza correndo dietro alla donna. Nella stanza rimasero solo Remus, Ron e Hermione.

Le urla cessarono, ma Harry non la smetteva di agitarsi. Continuava a cercare di divincolarsi dalla stretta dei suoi amici che lo tenevano perchè altrimenti sarebbe caduto dal letto in una maniera molto rovinosa. Piangendo, Hermione pregava che tutto finisse in fretta, mentre Ron guardava prima lei e poi il suo ex professore con sguardi di puro terrore.

Gli occhi spalancati, i denti digrignati e il corpo in preda ad una battaglia... Quello non poteva essere Harry... Poverino! Cosa gli stava succedendo... Si doveva fare qualcosa e in fretta... I pensieri di Remus erano del tutto inutili in quella situazione.. . Nessuno sapeva cosa fare.. Nessuno... dovevano solo aspettare.. .


***


-Si è addormentato?-

Chiese Silente con una voce molto preoccupata, molto dissimile da quella di un tempo.

-Si, ma adesso torno su da lui..non mi va di lasciarlo solo... Hai un'idea di cosa possa essergli successo?-

-Purtroppo no mio caro Remus... Però ho il vago sospetto che tutto questo centri con l'Oscuro.- -Anch'io ho modo di pensarlo.- Disse Moody.

-Perchè?- Chiese in tono di sfida Piton.

-Perchè la cicatrice era rossa. Non ditemi che non ci avete fatto caso?-

Chiese come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-No, io in quel momento ero impegnato a vedere come potevo aiutarlo! Non a fargli un'accurata visitina sulle sue sue parti arrossate.-

-Calma, calma... tutto questo non servirà ad Harry. Ora, dobbiamo solo trovare il modo di farlo parlare...-

«Tutti intenti a parlare... Ma perchè nessuno fa niente? Perchè tutti si ostinano a ... a.. a... Cosa ho contro di loro? Niente... Stanno facendo le cose giuste.. E' il mio vecchio cuore di lupo che non vuole saperne di ragionare.. Come posso essere di aiuto a Harry se non cerco neanche di capire cosa abbia? James... Sirius.. Lily.... cosa devo fare?»

-....Tu che ne pensi Remus?-

-Eh? Io? Si, bhè ecco.. credo che... credo che andrò da lui... si.. andrò da lui.-

Lupin raggiunse la camera sempre con lo stesso peso nel cuore e la stessa domanda..

-Cosa avrebbero fatto gli altri?-

Si sedette sul letto, accanto al ragazzo profondamente addormentato e lo guardava con amore. Poco dopo Ron, Hermione, i gemelli e Ginny li raggiunsero. Le due ragazze, si notava, avevano appena finito di piangere, Ron era pallidissimo e i gemelli non avevano alcuna voglia di parlare.

La notte la passarono lì, tutti con Harry. Chi sdraiato a terra, chi sulle gambe di una ltro, ma tutti lì, vicino al loro amico, al loro fidanzato... al loro... figlio.... Si, perchè era questo che Remus provava per Harry!Amore paterno!Era come il figlio che non aveva mai avuto, ma se lo avesse avuto avrebbe voluto che fosse come lui...

Passarono una notte inquieta, tutti, dal più giovane al più vecchio, tranne come al solito, Harry.

Ma, nonostante le fatiche e le stanchezze della giornata, qualcun'altro non dormiva....

-Codaliscia! Codaliscia!-

-Padrone.... si padrone... -

-Alcuni dei nostri fedeli seguaci hanno trovato il nascondiglio del giovane Potter.-

-Si, mi è giunta voce signore, mio signore....-

-Non ci arrivi?-

-A cosa mio signore e padrone?-

-Attaccheremo Grimmauld Place domani notte.-

-S-signore... molti dei nostr-dei Suoi uomini sono stati catturati.... tra cui uno dei più fedeli, Malfoy, signore.. come intende.. padrone...-

-Abbiamo abbastanza Mangiamorte da poter radere al suolo l'intera città, perchè preoccuparci.? Ahahahahahahahahah....-

-S-s-si signore, mio signore.... ah-a-a-ahahah-haha-...-

Quella notte Harry Potter stette sveglio a pensare...


***

Il sole era ormai sorto e i caldi raggi di un agosto ,che volgeva al termine, fecero capire al ragazzo che era ora di alzarsi. Senza fare rumore si alzò dal letto e andò in cucina, mangiò e andò a darsi una lavata. Erano le sette e Harry sentiva passi frettolosi che andavano da stanza in stanza. Probabilmente lo stavano cercando . Lui sarebbe rimasto li, impassibile, a dire solo lo stretto necessario. Voleva ancora stare solo e la compagnia che avrebbe avuto quei pochi minuti lo infastidiva. Non voleva sentire parlare, non voleva che gli si porgessero domande.

Voleva solo stare in pace.

Voleva solo stare con se stesso.

Volevea solo stare con se stesso e... con il suo dolore.

In gran fretta, Ron scendeva la scalinata che conduceva in cucina. Sembrava molto preoccupato, ma alla vista di Harry, il suo viso riprese poco a poco colore. Tirando un sospiro di sollievo urlò : -Professore! Ragazzi! E' qui, in cucina!-

Poi, guardando Harry tristemente, continuò

-Buongiorno... ci hai fatti molto spaventare ieri sera...-

Ma non ottenne nessuna risposta. Ad Harry non andava molto di parlare e l'aspettativa di ripetere due volte o più la stessa cosa non gli andava. Avrebbe parlato dell'accaduto, molto in sintesi, quando ci sarebbero stati tutti, o perlomeno, qualcuno a cui valeva la pena di raccontarlo.

-Ci hai fatto spaventare, Harry...-

Remus era appena arrivato . Aveva gli occhi rossi ed il fiatone. Forse... a lui valeva la pena di dirlo, in fondo.. di lui si fidava. Ci avrebbe pensato lui a dirlo a Silente.

Harry fissò negli occhi Remus che ancosa lo stava guardando. La sua espressione triste, non era niente in confronto quella del moro. Nonostante tutto, i suoi occhi avrebbero spento molte vite, se solo si potesse uccidere con lo sguardo.

Appena Harry aprì la bocca per parlare, si sentì gli occhi di Ron puntati addosso, come se gli facessero una tac.

Quella sensazione di essere osservato lo accompagnava da quando aveva messo piede nel mondo magico e non gli era mai piaciuta. Lanciò all'amico uno sguardo di ghiaccio , che fece trovare a Ron, tutto d'un tratto, molto interessante il pavimento.

Poi Harry, si rigirò verso l'uomo.

-Attaccheranno, qui, stanotte. Ci sarà anche Lui.-

L'uomo trasandato chiese tra stupore e paura:

-L'hai visto ieri? Per questo stavi.. male..?-

Harry fece solo un segno di assenso, senza fiatare, e Remus continuò a parlare.

-Ti voglio dire solo una cosa Harry... So quanto sei arrabbiato con Voldemort, ma per favore non fare niente di avventato.-

Remus sapeva che le sue sarebbero state parole che solo il vento avrebbe ascoltato, perchè il ragazzo dagli occhi smeraldo opaco sembrò far finta di non sentire. Dando un'ultima occhiata all'ultimo dei 'fedeli' Malandrini e al suo migliore amico Ron, Harry si alzò dalla sedia e tornò di sopra, sussurrando tra se e se le parole 'riavrò la mia vita'...


***


A Hermione, a Ginny e alla signora Weasley divennero gli occhi lucidi apprendendo la notizia dell'attacco del Signore Oscuro, mentre gli uomini della casa assumevano un'espressione sempre più decisa e determinata man mano che Remus raccontava loro quello che aveva appreso da Harry poco prima.

-Ne sei proprio sicuro, Remus?-

Chiese Silente con un'aria indubbiamente preoccupata.

-Mi fido di Harry.-

Rispose Lunastorta rispondendo sia a Silente sia a Piton che lo aveva guardato storto come se non ci si potesse fidare delle visioni del ragazzo. Evidentemente il vecchio preside di Hogwarts si era accorto di quello scambio di sguardi e disse rivolto a tutti:

-Harry ha la mia completa fiducia fin da quando ha messo piede nel mondo magico. E' vero, una volta Voldemort lo trascinò in un tranello, ma credo che questa volta sia vero. E comunque meglio essere preparati .Se Lui verrà qui noi non saremo impreparati. -

Molly, con labbro tremolante,chiese:

-Come facciamo con i ragazzi?-

-Remus, per te non è un problema se i ragazzi vanno temporaneamente casa tua?-

-No, certo che no...-

-Ma come ha fatto a sapere dove era la sede dell'Ordine?-

Chiese Malocchio sospettoso. Poi aggiunse:

-Tra di noi ci deve essere un traditore..-

-Non dire sciocchezze Moody!- Intervenne Molly -Silente è il custode segreto dell'Ordine, mica va a dirgelo lui dove ci può ammazzare a tutti!-

-Calma Molly... evidentemente è venuto in possesso di queste informazioni tramite Harry e alla sua cicatrice.-

-Lo sapevo io che quel ragazzo non avrebbe portato niente di buono!-

Affermò con disgusto Piton.

-Ma come ti permetti Mocciosus! Dì ancora una volta quello che hai detto e ti faccio vedere quello che non ti hanno fatto vedere James e Sirius quando potevano, sporco traditore!-

Remus si era veramnte arrabbiato nel sentire Severus mentre diceva quelle cattiverie. L'aria diventò ferrea e la tensione si tagliava con il coltello. Poi Piton aggiunse:

-Sarò pur stato dalla parte sbagliata in passato, ma non possiamo tenere qui un ragazzo che passa informazioni anche se involontariamente.-

-E cosa vorresti fare?Metterlo su una strada?-

-Adesso basta! Smettetela di litigare. Remus: Harry starà dove lo riterrà opportuno; Piton: ormai quel che è fatto è fatto., non possiamo farci niente. Allora è deciso. Dobbiamo prepararci. Molly, per favore, prepara le valigie per i ragazzi: devono essere portati il più velocemente possibile via da qui.-

-Certo Silente. Forza! Avete sentito? Ron, Fred, George, Pearcy, Ginny, Hermione! Avete sentito,no? Preparate solo lo stretto necessario.-

Hermione, seriamente preoccupata chiese al preside:

-Ma.. Harry... cioè.. Se Harry non volesse venire?-

-E' una domanda che mi sono posto anche io e sono arrivato alla conclusione che farà quello che riterrà più opportuno.-

-Ma... ma...-

-Sappiamo tutti, che Harry, ha affrontato cose che neanche i più coraggiosi e potenti maghi hanno sognato di fare nella loro vita. Lui è un mago potente, Hermione. Potentissimo. Non credere che io lo faccia restare se vuole perchè può esserci utile... Io non lo considero un oggetto.-

Una nota di severità si dipinse sul volto del vecchio mago.

-Allora perchè...?-

-Perchè Harry deve ricominciare a vivere e per farlo deve liberarsi di tutto ciò che ha dentro e dobbiamo lasciarlo libero di fare quello che vuole. Dentro di se lui cela bisogno di vendetta. Se questo lo può aiutare, per quanto mi rammarica dirlo, può restare qui a riscattare la sua vita.-

-Ho paura professore..-

-Dobbiamo essere forti... ci ritroveremo tutti alla fine del nostro percorso-

Con una carezza sulla nuca, Silente fece capire a Hermione che il discorso era chiuso e mentre si allontanava dalla ragazza in lacrime disse fra se e se.. -Ed Harry lo sa...-

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'attaco ***


5 -L'ATTACCO-


Se solitamente si parlava poco a Grimmauld Place, possiamo dire che ormai a casa Black era calato un silenzio tombale. Tutti i ragazzi furono trasferiti a casa di Remus, una piccola villetta in una città babbana vicino Londra. Con loro restò la signora Weasley sotto ordine di Silente, che avrebbe, al contrario, voluto restare al fianco di suo marito fino a quella che sarebbe sembrata la fine di tutto. Non potendo contare sull'istantaneo arrivo del Ministero a causa della burocrazia, a difendere il mondo magico quella notte ci sarebbero stati: Silente, Remus Lupin, Severus Piton, Minerva McGranitt, Arthur e Bill Weasley, Ninfadora Tonks, Malocchio Moody, Kingsley Shacklebolt, Elphias Doge, Dedalus Lux, Emmeline Vance, Sturgis Podmore, Hestia Jones, Mr tibbles, la sig. Figg, Mundungus, Rubeus Hagrid e Harry Potter.

Era del tutto prevedibile il fatto che Harry preferisse restare. Dopotutto quella sarebbe forse stata l'unica volta dove avrebbe potuto riscattare la morte di Sirius e la sua vita.


***

Il ticchettio dell'orologio a pendolo risuonava per tutta la sala, accompagnati dal rumore dei passi dei Bill Weasley che continuava a fare avanti e indietro per tutto il grande salone di Grimmauld Place. Harry, stranamente, preferì stare giù con gli altri invece che nella stanza del suo padrino.

Ormai erano le tre passate e di Voldemort neanche l'ombra.

Le tre e un quarto.. Le tre e mezza... Le quattro....

-Siamo sicuri che verrà?-

Chiese timidamente la professoressa di Hogwarts.

-Sono sicuro che verrà... dobbiamo solo aspettare.

DON DON DON

-Sono le quattro e mezza Albus!-

-Calma Moody. Arriverà.-

!!!BANG!!!

Accadde tutto in pochi secondi: la porta della casa di Sirius fu scardinata ed entrarono quelli che potevano essere 5 o 6 Mangiamorte. Davanti a loro, un uomo non molto lato, dal mantello nero e incappucciato, bacchetta alzata e con la faccia molto simile a quella di un serpente, rideva...

-Vedo che non eravamo inaspettati.-

-NO CHE NON LO ERAVATE, SCHIFOSO ASSASSINO!-

-Non sei molto garbato, signor....-

-NON T'IMPORTA IL MIO NOME, E NON HO INTENZIONE DI DIRTELO!-

-Caro, caro, caro Silente... Il tuo amico qui è ridotto peggio di uno straccio e nonostante tutto riesce a parlare.-

-Perchè posticipare quello per cui sei venuto, Tom?-

Silente aveva la voce calma, ma purtroppo i suoi anni si facevano sentire; la mano che reggeva la becchetta tremolava leggermente.

Una voce ruppe il silenzio che avvolgeva la stanza. Da fuori, rumori di touni e il cadere della pioggia.

-Perchè lui non vuole voi, vuole me.-

Harry si era alzato dalla poltrona su cui sedeva, mentre gli altri si destarono non appena sentirono la porta cadere.

-Harry stai indietro!-

Il signor Weasley aveva preso Harry per un braccio per evitare che andasse faccia a faccia con Voldemort.

-Mi lasci!- Gli occhi di Harry erano trasparenti e si intravedeva leggermente una sfumatura di verde;

se non lo si guardava da vicino sembrava che avesse gli occhi totalmente bianchi.

Alla vista di quello sguardo, Arthur ebbe un sussulto e non volendo, lasciò andare Harry che si avviò verso quello che era il suo obiettivo. La cicatrice, mano a mano che si avvicinava, diventava sempre più rossa e Moody che lo vide, pensò che doveva procurare al ragazzo un dolore che a chiunque altro avrebbe fatto implorare la morte. Minerva era rimasta immobile al fianco di Silente e continuava a guardare in faccia i seguaci di Riddle cercando qualche indizio che le poteva far capire chi si trovava sotto il cappuccio.

-Ciao Harry. E' da tanto che non ci vediamo...-

-Impedimenta!-

Improvvisamente una fascio di luce verde uscì dalla bacchetta di Harry che però non colpì quello che aveva tanto desiderato colpire, ma che invece andò a sbattere su un Mangiamorte che si era buttato davanti al suo padrone per fargli da scudo umano.

-Vedo che vuoi giocare, eh Harry?-

Il viso dei presenti si fece molto preoccupato di quanto gia non lo fosse. Orami, a secondi, sarebbe cominciata la battaglia.

«Cosa posso fare adesso? Qua rischiamo tutti la vita, ma la cosa più importante è che la rischia Lui. Non posso permettere che vostro figlio muoia inutilmente... Lily, James... aiuto!»

A passo lento, ma con sguardo minaccioso, Harry si avvicinava al suo mortale e peggior nemico, a colui che gli aveva reso la vita un inferno, a colui che avrebbe voluto vedere moire soffrendo mille volte più dolorosamente di quanto soffrirono suo padre e sua madre per proteggerlo. Nessuno faceva niente per impedire quello che stava accadendo, perchè la profezia doveva compiersi:

“...Uno morirà per mano dell'altro...”.

Remus era in preda alla disperazione, mentre lacrime di odio, paura e disperazione scendevano dai suoi occhi castani.

« Non posso, non sarebbe giusto. Io vivo per proteggerlo, io vivo per difenderlo da qualunque cosa lo minacci e in questo mondo, come facevi tu Sirius... l'unico bastardo che gli può fare male è Voldemort... »

Mentre il ragazzo, con gli occhi ormai completamente bianchi, si avvicinava all'oscuro, quest'ultimo aveva levato la bacchetta per scagliargli la letale Avada Kevadra.


Ma un grido ruppe l'aria.


-NO, IO NON POSSO PERMETTERE CHE HARRY MUOIA!-


Fu un attimo: Hagrid saltò addosso al Mangiamorte più vicino, mentre la McGranitt scagliava incantesimi letale a chiunque di quei bastardi capitasse sotto tiro; gli altri seguaci risposero all'attacco del gigante, che con un Avada Kevadra morì dolorosamente facendo scatenare la rabbia di tutti i presenti, troppo stanchi di vedere gente morire, troppo stanchi per sopportare altri strazi.

Tutti gridavano, che lottava a destra e che a sinistra; c'erano morti sul capo, tra cui la McGranitt (che aveva esalato il suo ultimo respiro scagliando una Cruciatus), Bill Weasley (ucciso da Draco Malfoy che voleva eliminare tutti i babbanofili), Mundungus, Tonks e molti altri. Non c'erano speranze per Silente e l'Ordine e la rassegnazione si leggeva negli occhi di quel povero vecchio che aveva passato gran parte della sua vita al servizio di chi aveva bisogno e in particolare di Harry, che aspettava a sua fine sotto la bacchetta di colui-che-non-deve-essere-nominato.

-HARRY, NOOO!-

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Mamma... papà... Sirius... ***


6 -MAMMA...

PAPA'..SIRIUS...-


Una debole luce dorata illuminava la piccola stanza dove il ragazzo riposava inerme.

-Per favore... riprenditi...-

Un ignaro gallo cantava lodi al suo sole, che come ogni giorno, gli illuminava la giornata.

-Non ci lasciare anche tu...-

Il rumore di macchine babbane e il vociare di alcuni mattinieri...

-Ha aperto gli occhi! Ha aperto gli occhi!-

Poi, di nuovo, il nulla...


***


Voci di ragazzi lo incitavano, mentre qualcuno piangeva. Ma perchè? Cosa vogliono da lui? Pianti leggeri e silenziosi accompagnavano ogni respiro di questo giovane uomo appeso tra la vita e la morte.

-Ti prego... n-non...-

Una luce...

-Torna con noi...-

Una bella luce bianca lo accecava; voci che ridevano, voci che cantavano e un mondo verde...

-Non morire...-

Era tutto molto bello... Cominciarono ad apparire dei volti sorridenti...

-Harry... non puoi...-

Uno lo riconobbe subito... barba incolta, capelli neri fino alle spalle... occhi blu penetranti... lo stava chiamando...

-No.. No... No... Non tu... n-non mi puoi lasciare.. amico mio...-

Un altro volto... sembrava di vedere se stesso... occhi nocciola, capelli disordinati... Papà...

-Io ti amo Harry! Non puoi lasciarci! No!No!-

Chi era così disperata? Ginny... ti ho amata...

Chi è abbracciata a te, papà..? Occhi smeraldo.. capelli come il fuoco... sguardo dolce... Mamma...

-NOOO!!!HARRY NO! TI VOGLIO TROPPO BENE! NON MI PUOI LASCIARE.. SONO R-RON!Sono.. Ron... Mi senti? Non lasciare me e Hermione da soli...-

Vi ho voluto bene amici...

Le tre persone che Harry vedeva emanavano una luce bianca accecante... Circondati da un'aura argentea facevano cenno al ragazzo di andare da loro e lo incitavano parlandogli come se gli sussurrassero all'orecchio.

-Figlio mio... -

-Mamma... M-Mamma...-

-Non sprecare queste preziose lacrime... sono piccoli desideri che ancora devi esprimere.. non lasciarli scivolare via così...-

-Io ti- t-ti voglio bene...-

-Lo so piccolo mio... Ora staremo insieme...-

-Ehy!Giovanotto!-

-Papà!-

-Si, sono io! Vieni qua.. abbraccia il tuo vecchio!-

-Ma.. ma se io vengo li... -

-Si, Harry.. perspicace come al solito! Si vede che hai preso dal tuo padrino!-

-Sirius! Brutto deficiente! Me lo potevi almeno fare sapere che stavi bene senza farmi piangere lacrime amare!-

-E come potevo avvisarti, dimmi?-

-...-

-Figlio mio... Devi decidere cosa fare... Se restare con loro o venire con noi...Sappi che la tua mamma sarà sempre con te comunque.-

Anche se era lontana, Harry vide benissimo una stella scendere dagli occhi della madre e prese la sua decisione.

-Io... Io.. Io resto con voi...-

-Allora salutali...-

Harry aprì piano piano gli occhi. Era steso sul letto di Sirius e tutt'intorno si era formato un cerchio di persone che piangevano e che cercavano di svegliarlo.

Un sorriso si intravide in faccia ai presenti quando videro gli occhi del ragazzo aprirsi lentamente. Prima che qualcuno potesse dirgli qualcosa, lui parlò con un filo di voce:

-Ci rivedremo un giorno... Grazie di tutto.. Vi voglio bene...-

Poi voltandosi verso Ginny disse:

-Ti amerò per sempre..-

Tutti capirono che quelle erano parole di addio che avrebbero preceduto quello che già si aspettavano.


Con queste parole morì Harry Potter.


***

-Mamma! Papà! Sirius! Aspettatemi!

-Non ti ricordavo così pappamolla Harry! Sei una schiappa!-

-Ti sbagli Sirius!-

-Fagli vedere di cosa sei capace Harry!-

-Sta attento James! Harry! Batti quel pallone gonfiato di tuo padre! Fagli vedere che è solo un presuntuoso!-

-Si, mamma!-

Harry, James, Sirius e Lily stavano giocando a Quiddithc in quello che doveva essere il Paradiso, mentre contemporaneamente un uomo apriva gli occhi....

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Epilogo ***


-EPILOGO-

-Harry Potter.

Un nome che racconta una grande storia.

Harry contro Voldemort.

Bene contro male.

Chi vinse quella epica battaglia di luce contro ombra ora che la salvezza era andata via a causa di una profezia? Non ve lo dirò.

Chi rimase in vita?

Neanche questo vi dirò, perchè io sono qui solo per dirvi che cosa ha significato per tutti Harry, Harry James Potter.

Tutti gli adulti che gli stavano accanto vedevano in lui un figlio. In fondo, tutti in lui vedevano la speranza...

Harry era il figlio della speranza, ma non essendo la speranza stessa non è rimasto a lungo con noi e se ne andato.

Lui lo sapeva, lui sapeva che dopo la morte avrebbe rivisto le persone a lui più care; vivere una seconda vita, nettamente migliore della prima.

E' sempre stato altruista e questo suo gesto non deve venire preso come egoismo. Alla fine, tutti abbiamo un limite ed Harry James Potter aveva raggiunto il suo.

E' andato dai suoi genitori lasciando molto dolore tra noi, del tutto ignari di quello che ci sarebbe stato 'dopo'...

Se ne andato lasciando un mondo disperato, destinato alla rovina, lasciando i suoi amici a soffrire, lasciando che l'umanità si riducesse al nulla.

Ma lui, prima di andarsene aveva pensato anche a questo:

_Dopo saranno premiati_


Con queste riflessioni metto una parola fine a questa storia, augurando a tutti una vita felice.-


Remus James Lupin

...Fine.



Spero con tutto il cuore che questa ff vi sia piaciuta. Non mi reputo una brava 'scrittrice' se così si può chiamare, ma credo che alla fin fine non sia venuta tanto male!! ^.^”

All'inizio credevo proprio che fosse una 'cosa' degna solo del cestino del piccì, però poi vedendo i commenti e ascoltando i giudizi della mia crissima Miriellina (Miriel) e delle mie compa mi sono resa conto che forse vale la pena di stamparla,leggerla e solo dopo buttarla.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato o semplicemente letto questa pazzia nata in un momento di depressione... (n ce ne eravamo accorti.. NdT =__= NdA).

Un'ultima cosa poi siete liberi di spararmi senza pietà (o di prendermi a badilate..):

...SPAZIO PUBBLICITA'...

Perchè non leggete anche 'Caro Diario' e 'Un'altra lettera al nulla'??????

Ciao ciao

VvTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtTtBeNe!!!!!!!

Arinel

Commentate CommentateCommentate Commentate!!!

Commentate CommentateCommentate Commentate!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Together... for ever... ***


7-TOGETHER FOR EVER-


Si svegliò di colpo, come se sapesse che qualcosa era successo. Era sdraiato su qualcosa di morbido e consistente e sentiva un forte dolere al braccio. Girò piano la testa e vide che era fasciato e che dalle bende si intravedeva l'alone del sangue che si faceva piano piano sempre più scuro, segno che l'emorragia di quella ferita (che non sapeva come si era procurato) non si era fermata.




A dire la verità non si ricordava proprio come mai si ritrovava in quel letto e cosa era successo nelle ultime ore. Solo un nome gli balenò in mente: Harry.


Dopo pochi secondi era come se il suo cervello avesse mandato avanti un film a tutta velocità; gli stavano venendo in mente le immagini di quella che era stata una battaglia... Minerva senza vita.... Un uomo incappucciato a terra... Sangue... Scie di colori... HARRY.


Ma poi? Il vuoto nella sua testa.... Non ricordava... Harry davanti a Voldemort, Voldemort alza la bacchetta... Il nulla.


Remus Lupin non ricordava più niente.


Tutto dolorante e ansioso di sapere si alzò velocemente dal letto, deciso a cercare qulacuno che potesse spiegargli cosa era successo e, cosa più importante, come stava il giovane Potter.


Stava percorrendo il lungo corridoio del piano quando sentì delle voci giù, dabbasso. Voci che più che altro erano sussurri e alcuni singhiozzi rumorosi li coprivano.


-Povero ragazzo...-


All'improvviso, dalla stanza di Sirius, tre ragazzi urlarono all'improvviso, parole diverse, ma che volevano dire la stessa cosa:


-NON MORIRE!-


Subito, senza starci a pensare neanche una volta Remus cominciò a correre e si precipitò nella stanza. Un ragazzo steso su un letto insanguinato aveva gli occhi chiusi, ma la bocca incurvata in un sorriso. Il suo petto non si alzava e non si abbassava. Dalle narici non usciva un filo di aria.


- N-n..non può essere... Non può... Non è possibile! Non mi puoi lasciare!-


Il ragazzo era inanimato, immobile nella sua bellezza giovanile, le sue dolci labbra incurvate in un leggero sorriso felice e dagli occhi chiusi scendevano lacrime calde.


Se i miracoli esistono, questo era uno di quelli.


Remus si avvicinò incredulo sussurrando il nome del ragazzo, facendosi largo tra Ginny, Hermione e Ron che gridavano in lacrime aiuto.


Come se il tempo si fosse fermato o abbia deciso di rallentare radicalmente, Lupin si avvicinava molto lentamente al letto di Sirius, mentre a passi veloci, ma come se durassero un'eternità, molte persone si avviavano al piano superiore. Chi gridava, che pianegeva, chi chiedeva aiuto ...


Voci, per lui erano solo voci che facevano da sottofondo a tutto quello che stava realizzando in quei pochi secondi. Gli mancò la forza, cadde a terra, ma non voleva lasciare suo 'figlio' solo , non lo poteva abbandonare. Con tutta la forza che aveva in corpo, piangendo disperatamente e rifiutando l'aiuto di tutti, si trascinò con le braccia fino al suo fianco. Tirandosi su con quello che restava delle sue ginocchia rotte a causa della caduta abbracciò Harry... Non voleva lasciare andare quel ragazzo così fantastico. Non poteva...

Senza accorgesene, cominciò a gridare, mentre grandi lacrime gli solcavano il viso rovinato a causa di una maledizione che lo aveva segnato fin da piccolo.

-NON MORIRE! NON MI LASCIARE! NON PUOI! NON TE NE ANDARE....-

I singhiozzi gli impedivano di parlare con regolarità e gli costavano fatica, ma lui si voleva sfogare.. Sperava che se lo avesse sentito, Harry sarebbe tornato da lui...

-Torna da me! Non andare via! Tu sei per me come un figlio! Non posso permetterti di lasciarmi! Io ti amo Harry! Ti amo come tuo padre ha amato te! Ti voglio bene come te ne voleva Sirius! Ti adoro come ti adorava tua madre!!.-

I presenti piangevano, si abbracciavano, ma niente alleviava il loro dolore... Avevano perso un amico, un fidanzato, un figlio, un ragazzo a cui tutti volevano bene, altruista, gentile... Si faceva in quattro per gli altri e l'amicizia e la lealtà erano i suoi punti di forza... amava la vita... solo che la vita non ha mai amato lui...

-Come farò senza di te?! Harry.. HARRY..HARRY!!!!-

Molly era presa anche lei dalla disperazione e voleva abbracciare per l'ultima volta il ragazzo che per molti anni ha considerato figlio suo, ma nn potè. Seduto su quel letto, con Harry tra le braccia, Remus non accennava a lasciarlo, piangeva e gridava con tutta la voce che aveva in corpo. Anche Moody si commosse, lasciando scivolare via una lacrima dal fondo della stanza. Piton ebbe il coraggio di dire:

-In fondo... era in gamba..- mentre una piccola lacrima scendeva dai suoi occhi neri.

Il ragazzo che per molti anni aveva lottato per la vita, all'ultimo aveva perso. Gli era stata strappata la famiglia,una vita normale e adesso.. non aveva niente...


Era morto.


***


-Lui, che amava la vita fu tradito dalla vita stessa... Che mondo infame... Lui, l'unico di tutti dell'Ordine credeva che ci sarebbe stato un lieto fine... Lui, l'unico che credeva in un mondo migliore ha chiuso gli occhi e questa volta per sempre. ma non dobbiamo perderci d'animo. Un giorno ci ritroveremo tutti in un posto più bello.- La cerimonia del funerale era finita. Era l'ultima di una serie, ma la più dolorosa, perchè un ragazzo di 16 anni da due settimane strappato alla vita era terribile quanto sarebbero terribili gli effetti di un sole che non sorgerebbe.


***


Remus aveva perso ogni speranza, non aveva più la voglia di vivere e per lui questo significava che forse avrebbe fatto meglio ad andare via anche lui, almeno per smetterla di soffrire.

Così un giorno, decise che se ne sarebbe andato nel modo più semplice possibile.


Uscì di casa con una scusa qualsiasi e con una macchina babbana si diresse a Londra.

Il suo scopo:raggiungere il ponte.

Si fermò con una frenata molto brusca e scese dalla macchina.

Voleva buttarsi di sotto e farla finita una volta per tutte.

Detto questo si arrampicò alla staccionata di ferro del ponte e si lasciò andare.


<>

-Remus!!-

-Ma.. è Sirius!-

-Lunastorta!-

-James!-

Come per Harry, comparvero delle persone davanti a Remus e tra queste c'era anche il giovane. Lily lo salutava con la mano e lo incitava a venire, James e Sirius trattenevano Harry grattandogli la testa, mentre cercava di liberarsi. Come ridevano erano felici!

-Remus! Cosa aspetti? Vieni?-

-James.. sei tu? Sei proprio tu?

-No, sono quella capra che ti sta passando accanto!-

-Forse non ti sei ancora reso conto di dove sei, vero Lunastorta?-

Chiese scherzosamente Sirius.

-Prof, Lei è in Paradiso!-

Disse Harry prima di riuscire a liberarsi dalle grinfie del padre e del padrino.

Ora aveva cominciato a corrergli incontro gridando il suo nome.

-Remus!-

<>

-Che bello vederti!-

<>

-Mi sei mancato!-

<>

Tutta la luce bianca di quel mondo dava l'impressione che tutto fosse solenne e mentre Harry saltava in braccio a Remus, quest'ultimo prima di cadere a terra tra le risate FELICI di Lily (abbracciata con James), James e Sirius ( che stava raggiungendo i due caduti), disse:

-Ora staremo INSIEME... PER SEMPRE...-


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=19710