Bad boys don't dance.

di onedswish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The broken glass. ***
Capitolo 2: *** new school. ***
Capitolo 3: *** I don't care. ***
Capitolo 4: *** She dances classical, hip hop and breakdance? She's a monster of dance. ***
Capitolo 5: *** Why? ***
Capitolo 6: *** I HATE BOYS. I HATE LOVE. I HATE WORLD. ***
Capitolo 7: *** I like it but I can not mess it up. ***
Capitolo 8: *** ready or not?! IS THE TIME FOR SMILE! ***
Capitolo 9: *** kiss?no thanks ***
Capitolo 10: *** the first date. ***
Capitolo 11: *** jealousy? ***
Capitolo 12: *** Pizza Party. ***
Capitolo 13: *** Best friend forever. ***
Capitolo 14: *** only bff? ***
Capitolo 15: *** if i was your boyfriend,never let you go.pt.1 ***
Capitolo 16: *** if i was your boyfriend,never let you go.pt.2 ***



Capitolo 1
*** The broken glass. ***


BAD BOYS DON'T DANCE.



Sabato sera. 
Saranno secoli che non esco di qui, i miei amici verranno a prendermi fra dieci minuti e io mi sto preparando al meglio per rimorchiare,stanotte voglio godermela dopo settimane di punizioni. 
Mi chiamo Justin Bieber, vivo in un quartiere "povero" di New York, sono nato sulla strada e sono quel tipico ragazzo di strada per l'appunto. Mia madre aveva diciotto anni quando sono nato e dall'ora ce la caviamo noi due. I miei amici? Hanno la mia stessa storia, o almeno la maggior parte, li ho conosciuti al mio liceo, il liceo locale della zona. 
Stasera voglio divertirmi, fare cazzate, dopo tanto, quanto sarà? Mia madre mi avrà tenuto chiuso qui dentro almeno per un mese, ma questo è d'abitudine per me. La cazzata di questo mese era aver dato della troia alla preside e aver rotto un banco dell'aula di arte. "Ti sembra una cosa normale? Questi sono atti vandalici Justin!" ha ripetuto questa frase almeno dieci volte al mese per un mese intero, immaginate che fracassamento di coglioni.
Proprio ora ho finito di aggiustarmi i capelli, il suono del campanello rimbombò in tutta la mia piccola casa. Mentre mi diregevo verso la porta la mamma mi incontrò. 
-Dove credi di andare Justin Drew?- mi disse con aria scocciata.
-Oggi esco,vado a una festa, il mese è finito mami- le risposi in modo scherzoso, non apprezzò.
-Cerca di non fare stupidaggini,idiota.- dalla sua risposta era molto seccata.
-Ti voglio bene anche io, ciao mà!- le diedi un bacio sulla guancia e oltrepassai la porta, mi trovai davanti George, il mio migliore amico, insieme a Jamie e Carlos.
-Ehi amico! Mi sei mancato!- Esclamò George vedendomi e dandomi una pacca sulla spalla. Mi erano mancati i suoi ricci tutti da scompigliare.
-Anche tu amico! Adesso andiamo, siamo in ritardo, Tj ci ucciderà-
Appena arrivammo alla festa la musica era a tutto volume, tutti che ballavano, bevevano, fumavano, ma io ero li solo per conoscere nuove ragazze brave a letto, questa era la mia motivazione. 
-Ehi Bieber! Quanto tempo!- Tj era alle mie spalle con delle birre in mano, non esitai a prendergliene una.
-Tj! Amico! Questa festa è fortissima, la tua casa è strepitosa... e anche le tue amichette- dissi con tono malizioso mentre una di quelle belle signorine mi passava affinco.
-Dai, vieni a ballare e ne conoscerai tante altre- con un tono invitante mi fece l'occhiolino.
-No amico, io non ballo, mi dispiace.- anche se l'offerta era invitante, io non ero il tipo di ragazzo che ballava. Odiavo ballare.
-Come vuoi, tanto dalle occhiatine che ti mandano quelle là penso che non ne avrai bisogno, nel caso la mia stanza di sopra è la terza porta a destra.- con tono provocante mi fece l'occhiolino e questa volta ricambiai tirandogli una gomitata al bicipite.
Non me la cavavo male con le ragazze, nel giro di un'ora ne avrei trovato una che avrebbe urlato il mio nome tutta la notte, ci avrei scommesso.
Eccola, proprio affianco a me c'era proprio la classica troietta delle feste.
Dopo averla rimorchiata come solo io sapevo fare Jessie, questo era il suo nome, mi aveva seguito nella camera di Tj, dopo averla spogliata iniziai a palpare per bene i suoi petti, poi passai alle parti basse e da come erano messe avrei giurato sulla mia testa che quella troietta era stata con tutte le persone di sotto.
Mentre le mie dita si avventuravano nelle sue parti lei iniziò a spogliare me e a giocare con il mio amico. 
In meno di un'ora me l'avevo scopata come solo Dio sa, era grande a letto, con tutta l'esperienza che aveva. Lasciandola addormentata nel letto, soddisfatto del mio lavoro, mi rivestii e tornai di sotto dove George mi aspettava davanti al portone.
-Ehi amico, la festa qua è un mortorio, ora che ti sei divertito possiamo andare a fare qualche cazzata?- mi chiese George cercando di fare gli occhi dolci, mentre Carlos e Jamie mi iccitavano.
-Okay,andiamo.-
Ormai fuori, andammo per una via non precisa, poi Carlos aprì bocca.
-Ehi! Guardate quell'edificio, io lo conosco, quella è una scuola, ci va una che mi sono scopato la settimana scorsa- esclamò osservando il vecchio edificio.
-Sembra un museo ahahah- esclamò George ridendo.
-No! Vi giuro, è una scuola.- rispose Carlos irritato.
-Woh,woh,woh ragazzi. Andiamo a scoprirlo.-
Mi avvicinai a una finestra alla mia altezza e ruppi il vetro entrandoci dentro.
-Wow!- Esclamai attirando l'attenzione dei ragazzi. Quella scuola era spettacolare, mi avvicinai a una statua con scritto il nome della scuola.
-New York Accademy of Drammatic Arts- Esclamai a voce alta per farmi sentire dai ragazzi.
-Iniziamo a rompere qualcosa o vi fermate li ad osservare?- Esclamò Jamie iniziando a colpire un banco facendolo cadere a terra.
Giocando con quegli stupidi costumi iniziammo a rompere tutta l'aula fino a ridurla in brandelli, era una serata perfetta.
-VANDALI! FERMI!- A quel suono i ragazzi iniziarono a fuggire ma io me ne accorsi troppo tardi, mi afferrò per un braccio e mi avvicinò a se stringendo sempre di più.
-Fermo ragazzino, non mi sfuggi.-

-Cazzo, okay. Sto fermo ma smettila di stringere.- Esclamai irritato dalla sua presa. 
"Il solito sfigato Bieber" pensai tra me e me.
-Modera il linguaggio ragazzino, adesso tu vieni in centrale con me.- rispose quella sottospecie di sbirro.
Arrivato in centrale chiamarono mia madre e la preside di quella stupida scuola.
-Justin! Idiota!- Esclamò mia madre dopo aver parlato con i poliziotti e la preside di quella insulsa scuola.
-Allora ragazzino, per pagare i tuoi danni alla mia scuola dovrai fare servizio sociale, ogni giorno e ti darò il privilegio, dopo tutto quello che hai fatto, di frequentare la mia scuola per non perdere lezioni visto che starai 24 ore su 24 lì.- continuò la preside. -Domani alle 8.30 puntuale nel mio ufficio, saprai dov'è dopo aver fatto un bel giro turistico nella ia scuola questa notte.-
-Aspetti, i lavori sociali okay.. ma io non ballo e soprattutto non ballo!- Sbottai irritato. Come potevano farmi questo?!
-Uhh, ancora meglio se sarà una tortura, consideralo come la tua punizione per il resto dell'anno tesoro.- Disse mia madre con un tono di sarcasmo in ogni parola.
-Ma io-- - mi bloccò prima che potessi finire la frase.
-Ssh Bieber, a domani.- esclamò la preside prima di lasciare la stanza.
"Cazzo!" pensai tra me e me.

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Ehi ciaao!
Io sono l'autrice, mi chiamo Alice.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta, diventerà molto più intrgante, fidatevi, l'ho tutta in testa.
Vi prego lasciatemi una recensione, vi supplico!
Grazie per aver letto, grazie davvero.<3

Se volete sapere quando aggiorno  o volete lasciarmi una recensione 
e non potete,questi sono i miei account di twitter, ne ho due:
@idolsfaith_
@drewscoke_

 


 

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Capitolo 2
*** new school. ***


2. New School.
Justin's POV.
-Sono le sei e trenta minuti.- quella stupida sveglia suonò anche quella mattina ma questa volta era per dare inizio all'inferno. -Sono le sei e trentacinque minuti- giuro che se quella sveglia non si fosse bloccata entro quattro secondi avrei rotto qualcosa. Mi alzai dal letto e la spensi. Diamo inizio a questa giornata.

-Buongiorno mamma...- le dissi entrando in cucina avvicinandomi a lei per darle un bacio sulla guancia.
-Buongiorno tesoro, tieni la tua colazione e poi dritto a prepararti.- mi passò le uova con affianco due pezzetti di bacon, finì la colazione in silenzio e in seguito mi impossessai immediatamente del bagno, per l'inizio dell'inferno dovrò essere almeno presentabile, mi feci una doccia, mi sistemai i capelli e mi diressi direttamente in camera per poi indossare i vestiti già scelti dal giorno prima, un paio di blue jeans, una cannotiera bianca e un giubotto nero di pelle sopra con delle supra nere. Il mio classico abbigliamento. 
Raccolsi lo zaino da terra e mi incamminai verso quella stupida scuola che sarebbe stata la mia per un anno intero, non era lontana da casa mia quindi non ci misi molto a raggiungerla.Entrai dalla porta d'ingresso insieme a tutti gli altri alunni, mi passavano affianco ragazze con tutine aderenti e tutù e ragazzi in calza maglia insieme a ragazze e ragazzi che cantavano e recitavano in corridoio. Ma che cazzo di problemi avevano?
Senza accorgermene nemmeno mi trovai davanti alla porta dell'ufficio della preside, bussai e in meno di un secondo mi fu concesso di entrare.
-Buongiorno signor Bieber, senza perdere tempo le spiego quello che dovrà fare per il rasto dell'anno-la preside iniziò a parlare, ci fu una breve pausa in cui estrasse dei fogli da un cassetto e me li passò.
-Quelli sono i suoi orari delle lezioni che inizierà subito, e quelli sotto sono i servizi sociali che dovrà fare fra cui: aiuto ai bidelli, aiuto nella ricostruzione delle parti demolite da lei e, per solidarietà personale, corso avanzato di ballo.- a quelle ultime parole i nervi presero la meglio su me stesso e mi alzai di botto facendola indietreggiare.
-Mi scusi, ma il corso di danza no!- sbottai di colpo.
-Ci doveva pensare prima di distruggere il teatro signor. Bieber, adesso la accompagno verso la sua prima lezione, mi segua.-
La seguì nei corridoi che sembravano un labirito,tutù rosa e ragazzi in calzamaglia continuavano a girarmi intorno quando intravidi una distinzione in quelle copie tutte uguali, un cappellino adidas sbucò fuori insieme ai classici occhiali neri da nerd, una maglietta larga grigia con delle scritte tutte colorate e un paio di pantaloni larghi verde militare con una borsa a tracolla verde militare abbinata ai pantaloni e dei capelli lunghi ricci color ramato che fuoriuscivano dal cappello. Era una ragazza.
Era goffa, si sbatteva a tutti e guardava raramente verso l'alto, la sua confusione mi fece spuntare un sorriso sulla faccia.
-S-s-scusate, p-p-permesso.. eehmm...- si spingeva fra la gente e quando mi passò affianco non alzò la testa e di conseguanza si scontrò con me facendo cadere tutti i suoi libri e il suo cappello per terra. La classica nerd.
-Oddio, mi dispiace tanto...- disse guardandomi mentre si inchinava a raccogliere le sue cose.
Se aggiusti gli occhiali prima di aprire di nuovo bocca.-S-s-salve signora presede.. io devo.. andare..ciao.- disse con tono vergognoso correndo via.
-Che tu ci creda o no, quella è la ballerina migliore di tutta l'accademia. Noah Stewart.- mi disse la preside prima di continuare il giro verso l'aula.
Dopo dieci minuti si fermò davanti ad un'aula e aprì bocca.
-Questa è la tua nuova classe di danza Bieber, comportati bene o raddopierò a due anni al tua pena.- dopo queste parole mi diede una spinta per entrare e se ne andò.
-Buongiorno?-esclamai entrando con tono insicuro.

Noah's POV.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN.- la sveglia suonò in anticipo quella mattina, i miei mi aspettavano di sotto con la colazione in mano come minimo. La prima cosa che feci fu entrare in bagno, lavarmi, vestirmi e cercare di coprire con un filo di trucco il mostro stampato sulla mia faccia e con dei bracciali le mie cicatrici ai polsi. Sì, ero la classica nerd depressa, anzi, ero depressa.
Terza Media.
Ultimo giorno di scuola, naturalmente doveva essere un inferno come il resto dell'anno se nò i miei compagni non sarebbero stati contenti. Per concludere in bellezza i tre anni le due ragazzine che mi tormentavano sempre aumentarono le offese e mi presero anche a schiaffi dicendomi quanto fossi brutta e insignificante, ma non capiscono che questo io lo so già e che non c'era bisogno di ricordarmelo ogni santo giorno. I miei compagni maschi mi buttarono della melma schifosa addosso e mi condussero verso il bagno per immergere la mia testa nel cesso. Tornai a casa esausta della mia vita e stanca di viverla e un'altra volta, in preda alla disperazione, presi quella stupida lametta e feci dei tagli più profondi dei soliti e questa volta volevo a tutti i costi toccare quella cazzo di vena e crepare in quel cazzo di momento.


Basta ricordare queste cagate. Quel giorno deve cancellarsi dalla mia testa.
In preda a quelli orribili ricordi mi buttai dentro la vasca da bagno fino a sotto l'acqua per poi risalire, prendere aria e iniziare a lavarmi.
Dopo aver finito di lavarmi, mi vestii con il mio solito look da maschiaccio: maglietta larga grigia con dei disegni, cappellino adidas, pantaloni verde militare e le mie amate DC.Mi guardai un attimo allo specchio prima di andare.
-Questo è il meglio che riesci a fare Noah..-
Infilai la calzamaglia e il resto delle mie cose dentro la borsa e corsi di sotto a fare colazione, sapendo di essere in ritardo.
-Buongiorno tesoro- esclamarono i miei genitori in contemporanea.
-CIAO SONO IN RITARDO,CIAAAAAO.- presi il latte e lo bevetti tutto d'un sorso, poi presi dei biscotti e iniziai a mangiarli di corsa aspettando l'autobus che sembrava non arrivare.
I miei genitori erano adottivi, i miei veri genitori erano morti in un incidente aereo. Sfigata al quadrato.
Vivevo nel quartiere benestante,diciamo, di New York, ma non ricco. Frequentavo la NYADA da tre anni con questo, grazie a una borsa di studio perché i miei non se la potevano permettere. Sfigata al cubo.
L'autobus arrivò e in men che non si dica mi trovai davanti alla scuola. Togliendomi gli auricolari dalle orecchie attraversai quei corridoi familiari a testa bassa come sempre, scontrandomi contro tutti. Ma questa volta mi scontrai contro qualcun'altro, un bel nuovo ragazzo. 
"Il classico sbruffone" pensai tra me e me alla visuale dei suoi occhi color miele.
-Oddio, mi dispiace tanto...- dissi inchinandomi per raccogliere le mie cose e il mio cappellino rincontrando quelle iridi color miele.
-S-s-salve signora preside...io devo... andare...ciao.- Dissi in preda al panico correndo via verso la mia aula di danza.
"Merda.. che figura di merda.." pensai entrando in classe dirigendomi verso gli spogliatoi.

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Ehi, grazie mille per i vostro supporto, siete stupende.
Beliebers vi amo sul serio.
Grazie mille a tutte quelle che mi hanno incoraggiato a continuare, grazie.
Spero vi piaccia.
ciaaaao.
ps. scusate l'ora della pubblicazione.

Su twitter mi trovate qui, sono:
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ho due account.



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Capitolo 3
*** I don't care. ***


3. I don't care.

Noah's POV.

Negli spogliatoi trovai tutta la mia classe al femminile,tutù di ogni colore ovunque. 

Andai verso un posto coperto e mi spogliai delle mie cose per mettermi al loro posto canzamaglia e tutù senza gonfiore, le mie fedeli scarpette stavano lì nella borsa, in perfetta forma come sempre. Mi portai tutta la borsa nel bagno, mi tolsi gli occhiali e al loro posto mi infilai le lenti a contatto che odiavo letteralmente.Completai il lavoro facendomi quel mogno perfetto che i prof. pretendevano e infilandomi le mie scarpette. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio prima di dirigermi verso la sala da ballo.

-Ritardo signorina Stewart, su in pista a fare streccing.-il professore mi diede una spinta incoraggiandomi con lo sguardo.

-S-s-si, certo, inizio signor. Collins.- risposi cercando lo sguardo di una persona in particolare, la mia amica Selena, dove cazzo si era cacciata?!

-NOAH,NOAH,NOAAAAAAAAAAH!- sentì urlare il mio nome dall'altra parte della stanza e automaticamente la mia faccia divenne rossa come un peperone.

-Sel! Abbassa la voce! Quante volte ti ho detto che sei troppo scandalosa?!- 

Questa era la mia migliore amica, Selena James. Scandalosa, impulsiva, intelligente e una bravissima cantante.

-Disse quella che quando usciamo si mette a cantare per le strade, ahahahhah, eddai!- rispose lei, ah! Dimenticavo, anche stupida.

-Sei un'idiota ahahah, adesso inizia a fare l'esercizio.-

In men che non si dica stavamo facendo piroette, la mia parte preferita.

-Okay ragazzi, adesso passiamo alla coreografia per il saggio di Natale.- il prof. annunciò questo con aria molto divertita. 

-Noah, tesoro, prima ballerina, spicciati- continuò lui.

-Okay,okay....-

Il balletto era stupendo, punte su punte. La danza era la mia vita, ballavo ogni genere da quando avevo cinque anni, era la mia vita. La mia passione. Quando ballavo tutti i miei problemi scivolavano via, è per questo che ho scelto l'accademia e lavoro sodo per tenermi la borsa di studio.

Alla fine della lezione, mi cambiai solo le scarpe e mi sciolsi i capelli in fretta, arrivata in corridoio mi diressi verso il mio armadietto. Secondo corridoio, terzo piano, armadietto n° 567.

Arrivata alla mia destinazione infilai i libri dentro e iniziai a frugare alla ricerca del microfono per la lezione di canto, appena la mia testa spuntò fuori dall'armadietto quegli occhi color miele che avevo incontrato un paio di ore prima mi rincontrarono.

-Ehi!- Esclamò il ragazzo fissandomi in attesa di una risposta che non arrivò.

-Io sono Justin, tu sei... Noah giusto?- Continuò il ragazzo prendendo i suoi libri dal suo armadietto affianco al mio, aspetta... AFFIANCO AL MIO? CHE CAZZO SIGNIFICA?!

-Ehm.. sì, sono Noah, piacere, ma come fai a sapere il mio nome?- Le parole uscirono automaticamente dalla mia bocca e sapevo che la mia faccia in quel momento era color pomodoro, il mio stomaco stava facendo i salti mortali per il disagio.

-Me l'ha detto la preside, ha anche detto che sei la miglior ballerina della scuola, quindi do per scontato che tu frequenterai il mio corso di ballo avanzato?-

Che cosa? Frequentava il mio corso? C'era qualcosa sotto, ma non mi interessava tanto.

Chiusi di corsa il discorso annuedo e cercando di girarmi, ma mi afferrò per il braccio.

-Ci vediamo dopo, Noah.- Disse con voce provocante. 

"Che presuntuoso" fu il mio unico pensiero e senza accorgermene nella mia faccia si formò una smorfia e alzai automaticamente gli occhi al cielo. Mi diressi verso l'aula e quel cafone uscì automaticamente dalla mia testa, per mia fortuna.

 

Justin's POV.

La prima lezione era stata odiosa, la calzamaglia pizzicava e non vedevo l'ora di togliermela. Appena finì di togliermi tutta quella roba di dosso mi incamminai verso il mio nuovo armadietto.

Secondo corridoio, terzo piano, armadietto n° 566.

Arrivai al mio armadietto stanco morto e a stento riuscì a mettere la combinazione.

Stavo per finire di predere le mie cose quando mi accorsi che c'era una persona al mio fianco che proprio in quel momento aveva tirato la testa fuori dall'armadietto, era Noah Stewart ma in una sua versione femminile, decisamente più sexy dell'altra. Non era la classica ragazza perfetta, il suo corpo non era il massimo e io me ne intendo di corpi. Ma c'era qualcosa in lei che mi colpì dalla prima volta ma non so cosa.

-Ehi!- Le dissi cercando di essere amichevole, ma la misi solo a disagio. Non rispose allora continuai a provare a parlarle mentre le sue iridi colr nocciola continuavano a fissarmi.

-Io sono Justin, tu sei... Noah giusto?-  Continuai sempre con lo stesso tono.

-Ehm.. sì, sono Noah, piacere, ma come fai a sapere il mio nome?- mi chiese lei mentre le sue guacie si coloravano di un rosso acceso.

-Me l'ha detto la preside, ha anche detto che sei la miglior ballerina della scuola, quindi do per scontato che tu frequenterai il mio corso di ballo avanzato?- le risposi, sembrava sospettasse qualcosa, ma non capivo cosa. 

Si limitò ad annuire e cercò di girare i tacchi ma la bloccai d'istinto.

-Ci vediamo dopo, Noah.-La salutai col mio tono migliore, non gradì, infatti se ne andò parecchio infastidita. Strano, di solito funziona.

Quando lei se ne andò controllai la mia prossima lezione. Canto.

Dov'era l'aula di canto? Domanda.

Primo piano, corridoio quattro, seconda porta a destra.

Appena attraversai la porta quelle iridi nocciola rincontrarono i miei occhi. Noah era nella mia stessa classe.

Cercai di sedermi affianco a lei ma quando vide che iniziai ad avvicinarmi cambiò posto, cercai di raggiungerla ma la prof. entrò in quel momento e fui costretto a sedermi nella sedia che avevo a portata di mano.

-Buongiorno ragazzi, sono la signorina Braun, professoressa di canto. Benvenuti a questo nuovo anno alla NYADA. Chi vuole cantare? Oh, un attimo, scelgo io.- aspettò qualche secondo prima di continuare. -Lei, come si chiama?- mi chiese indicandomi.

-Justin, Justin Bieber.- risposi cercando di essere educato, cosa rara.

-Canta,dai.- disse con un sorriso stampato sulla faccia.

-Mi dispiace, ma io non canto.- risposi io in tono acido.

-Poi non si lamenti se si troverà un quattro in pagella già dal primo giorno.- replicò lei con tono freddo.

-Non mi preoccupo signora, e lei?- Dissi con un sorriso sfacciato sulla faccia, non rispose e questo mi fece capire che avevo vinto.

-Ehm.. allora.. Sel no, Jason no,ehm.. NOAH! Tu non canti mai, dai vieni.- 

-Ehm.. okay, ma io..- prima che potesse continuare la prof. la interruppe.

-Base di Who says di Selena Gomez, susu!- 

-okay..-

Dopo degli attimi di disagio Noah liberò le sue corde vocali e iniziò a cantare. Poteva non essere la ragazza perfetta, con un fisico stupendo o con dei tratti meravigliosi, ma cantando e ballando era grande e ti faceva venire la pelle d'oca.

A canzone finita, mi accorsi di essermi imbambolato al suono della sua voce. Era eccezionale.

 

Noah's POV.

Mi diressi verso l'aula di canto ignorando lo sguardo di tutti.

-Noah! Ferma! Aspetta!- la voce di Sel si avvicinava sempre di più e dopo pochi secondi le sue braccia arrivaro ai miei fianchi per poi formare un abbraccio, ciò di cui avevo bisogno.

-Che ti succede?- mi chiese immediatamente notando la mia faccia attristata.

La trascinai nei bagni e iniziai a raccontarle quello che era successo cinque secondi prima.

-IL RAGAZZO NUOVO TI HA PARLATO E TU CREDI CHE TI AMI? Meno canne la mattina Noh!-rispose lei con una delle sue solite battute sarcastiche scoppiando a ridere.

-Non ho detto che mi ama, ricordiamo i precendenti? I ragazzi a una come me la prendono solo per il culo! Richard, Michael, Josh, tutti! Mi hanno usata, hanno provato a scoparmi ma non ci sono riusciti e mi hanno mollata! Soprattutto Josh! Lo sai! Lui è riuscito a farmi perdere la verginità! Mi ha fatto innamorare e poi mi ha usata come gioco personale per un anno intero di tira e molla. Io non voglio più avere niente a che fare con i ragazzi, ho chiuso con loro. Io non credo nell'amore, l'amore non esiste, è solo un' illusione, ecco.- le risposi e con quello un flashback si azionò nella mia testa ricordando la serata passata con Josh la sera in cui persi la mia verginità.

Josh sarebbe passato a prendermi tra cinque minuti per poi portarmi a casa sua. Ero eccitata e spaventata all'idea che quella sera avrei perso la verginità col ragazzo che amo.

Il campanello suonò puntualissimo e uscì di corsa salutando i miei, arrivammo a casa sua in men che non si dica,aveva preparato la cena.

-Vieni piccola, siediti.- mi disse porgendomi la sedia come un gentiluomo.

-Grazie.- dissi senza far notare il mio imbarazzo per quello che sarebbe successo dopo.

Iniziai a gustarmi quella cena deliziosa, era ottima.

Non parlammo molto, appena vide il mio piatto vuoto mi prese la mano e mi porto in camera sua dove iniziò, senza nemmeno chiedermi come stavo o se ero pronta, a spogliarmi del mio vestito. In meno di cinque secondi rimasi completamente nuda nel suo letto.

Iniziò a palpare i miei petti, era eccitante. Un gemito fuoriuscì dalle mie labbra quando la sua bocca si avvicinò al mio capezzolo destro e iniziò a leccarlo.

-Piccola, adesso devi stare tranquilla, farà un pò male perché è la prima volta, okay?- a quella domanda mi limitai ad annuire.

Le sue mani si spostarono nelle mie parti e un suo dito cercò un accesso impaziente, appena trovò l'accesso immediatamente ci si infilò dentro facendomi provare un mix tra piacere e dolore. Un altro gemito uscì dalle mie labbra.

Dopo aver fatto i preliminari a me, io avrei dovuto farli a lui, quindi senza pensarci due volte lo spogliai e in men che non si dica il suo amichetto si trovava nella mia bocca.

Dopo cinque minuti mi spinse sul letto e facemmo l'amore, o almeno io pensavo fosse quello, per lui era solo sesso.

*due giorni dopo*

Josh non mi aveva chiamata dopo l'accaduto.

La sua immagine attirò i miei occhi in quell'istante a scuola, mi avvicinai da lui irritata.

-Perché non mi hai più chiamata dopo quella cosa?- gli chiesi infastidita.

-Ehi! Piccola, rilassati, non è una cosa seria la nostra, sei solo una troietta per me da aggiungere alla collezione.-

-Noah!- Urlò Sel contro il mio orecchio riportandomi sul pianeta terra.

-Stavi ripensando a lui vero?- mi chiese subito dopo.

-Si..-

-Ecco perché piangi..- disse lei asciugando le lacrime che non mi ero accorta di avere.

-Andiamo in classe dai.- le dissi entrando nell'aula a pochi passi da noi.

Arrivai ai posti quando un'altra persona entrò nell'aula. Justin.

Si avvicinò nella mia direzione e senza sapere cosa volesse fare mi allontanai.

La prof. entrò in quel momento e dando un ultimo sguardo a lui ruotai la mia testa verso di lei.

-Buongiorno ragazzi, sono la signorina Braun, professoressa di canto. Benvenuti a questo nuovo anno alla NYADA. Chi vuole cantare? Oh, un attimo, scelgo io.- aspettò qualche secondo prima di continuare. -Lei, come si chiama?- chiese indicando Justin.

-Justin, Justin Bieber.- rispose cercando di mostrare il meglio di se. 

"Cafone, montato, presuntuoso al quadrato"

-Canta,dai.- disse con un sorriso stampato lla faccia la prof.

-Mi dispiace, ma io non canto.- rispose in tono acido.

-Poi non si lamenti se si troverà un quattro in pagella già dal primo giorno.- replicò lei con tono freddo.

-Non mi preoccupo signora, e lei?- disse sarcastico.

Con un sorrisino sfacciato di vittoria, Justin si girò verso di me ma io tolsi lo sgurdo.

-Ehm.. allora.. Sel no, Jason no,ehm.. NOAH! Tu non canti mai, dai vieni.- continuò la prof.

Il mio sangue si raggelo e l'ansia prese la meglio su di me.

-Ehm.. okay, ma io..- prima che potessi continuare la prof. mi interruppe.

-Base di Who says di Selena Gomez, susu!- 

-okay..-

Amavo quella canzone, sapevo il testo a memoria.

Chiusi gli occhi per tranquillizarmi e funzionò, iniziai a cantare senza volere altro che continuare ad avere quella magnifica sensazione che stavo provando in quel momento.

A canzone finita aprì gli occhi e trovai la classe a bocca aperta, per me.

-grazie..i-i-io... emh.. mi siedo.- balbettai correndo al mio posto.

-oh mio Dio. Noah, sei fantastica!- continuò la prof. -Perché non hai mai voluto cantare in tre anni?- mi chiese aspettando una risposta.

-Io non so cantare..- ansimai.

-Woh,woh,woh, tu mi stai dicendo che non sai cantare?! Hai mai sentito gente che non sa cantare? Tu nemmeno ti avvicini a quelle persone!- rispose Justin alzando la voce per farsi sentire meglio da tutti che puntarono lo sguardo su di me. Odiavo stare al centro dell'attenzione.

Prima che potessi rispondere la campanella suonò e ringraziai Dio di avermi fatto scendere una grazia, che non durò per molto. 

Quarta ora. Corso avanzato di ballo. Justin.

"Sfigata al cubo" pensai nella mia testa.*

Mi diressi nell'aula entrando immediatamente negli spogliatoi infilandomi le scarpette a razzo sapendo di essere in ritardo.

Quel corso era diretto dalla preside, una ballerina eccezionale.

Entrai in aula mettendomi affianco a Jonathan che da tre anni era sempre stato il mio partner. 

-Buongiorno ragazzi! Bentornati e benvenuti al nostro corso avanzato di ballo per alunni modello e alunni che devono migliorare. Come sapete, ogni anno oltre a questo corso assegneremo a tre di voi un alunno da far migliorare.-

In quel momento ero tranquillissima perché, essendo la ballerina migliore della scuola, come dicevano, mi dovevo preoccupare sulle mie prove e non quelle degli altri.

In quel momento dallo spogliatoio uscì un Bieber in calzamaglia. Mi faceva paura. Automaticamente un sorrisino spuntò sulla mia faccia senza che lo volessi.

-Ti faccio ridere eh?- disse mettendosi accanto a me con un sorriso in faccia.  Che denti perfetti!

-Allora, quest'anno i tre prescelti sono: Jonathan, Melanie e Noah.- disse la preside,prima che potessi aprire bocca continuò. -Niente obbiezioni Noah! Ho bisogno di te, devi occuparti di questo caso clinico.- Disse indicando Justin.

-IO COSA?- Sbottai alzando il tono di voce.

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Sì,se lo state pensando, Noah è una sfigata ahahah.
Continuate a leggere vi prego, fatemi anche sapere che ne pensate.
Una recensione non vi costa nulla, anche negativa.

Daaaaaaaaaaaaaai
è importante per me.
Vi consiglio di non farvi viaggi perché ci vorrà un pò
una strada moooooooooooolto lunga e piena di ostacoli.
Continuate a leggerla e lo scoprirete.
ps. Vorrei ringraziare tutte le beliebers che stanno seguendo questa ff
e tutte quelle che su twitter non mi hanno mandato a cagare
quando ho chiesto se l'avreste letta lol
ps. vorrei ringraziare in particolare usando i loro nick di twitter
@sexjrauhl_, @canadianshirt e @_Meldemarilla
perché continuano a sostenermi per farmi continuare. 
Grazie a tutte le beliebers e a tutte quelle che continuano a leggerla,
VI ADORO.

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Capitolo 4
*** She dances classical, hip hop and breakdance? She's a monster of dance. ***


4.She dances classical, hip hop and breakdance? She's a monster of dance.

 

Noah's POV.

-Niente obbiezioni Noah, mettetevi subito a lavoro nell'altra sala. Ha bisogno di te! Qualunque genere, basta che gli fai muovere il sedere a tempo.- disse la preside spedendoci nell'altra sala.

-Prendi altri vestiti, cambiati, non dovrai usare la calzamaglia..- gli dissi indicandogli gli spogliatoi.

Dovevo insegnargli un genere e la classica non mi sembrava affatto il suo. Hip hop o breakdance? Okay, gliele faccio provare entrambe, se nò passo al latino-americano. "AHAHAHAHAHHAHAHAAHAH no."

Mentre si cambiava decisi di cambiarmi anche io per far tornare la vera Noah.

Quando uscì dallo spogliatoio me lo trovai davanti.

-Andiamo?- mi chiese con tono genitile.

-Certo, andiamo.-

Entrammo nell'aula a pochi passi da me, presi i cd e li sfogliai uno per uno fin quando non trovai quello che cercavo: "Hip-hop, breakdance per i tuoi numeri al club Noh"

Lo misi e la prima canzone parti immadiatamente. Scream and Shout.

-Seguimi, okay?- gli dissi.

-Ci proverò..-

-Allora, mano, mano, avanti a rallentatore e togliti il cappello lanciandolo da qualche parte.- Eseguì la mia coreografia momentanea per fargliela vedere ma quando provò a farla sembrò un ippopotamo in calore, senza controllarmi scoppiai a ridere e mi avvicinai a lui, gli misi le mani nei miei fianchi.

-Adesso sollevami!- gli dissi con tono esigente, lui fece quello che gli era stato detto e mi sollevò, era forte.

-Mettimi giù adesso e tienimi forte a te- toccando terra portai il mio busto all'indietro tenendomi stretta a lui.

-Okay, fin qui ci siamo. Ora fammi girare...- mi fece girare come richiesto. -.. e dammi la spianta con le mani- mise le mani in posizione.

-Per cosa?- chiese ansimante.

-Per questo- dissi trovando appoggio sulle sue mani per fare la mia capriola all'indientro atterrando alla perfezione come sempre.

-Oh mio Dio.- disse lui a bocca aperta fissandomi.

-Allora, dopo questo tu devi eseguire i miei stessi passi, dobbiamo essere in sincronia, okay?-

-La capriola non la faccio.-

-Tu non la sai fare, ci sono voluti anni per impararla.- risposi scoppiando a ridere per la sua faccia.

-Continuiamo, allora, prima di iniziare, sai mantenere il controllo?- gli chiese già sapendo la risposta.

-Sì,certo.- non era la risposta che mi aspettavo ma okay.

-Bene..- dissi avvicinandomi a lui. Poggai la mia fronte sulla sua in punta di piedi per arrivarci. Le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza ma mantenne il controllo.

-Ora devi risollevarmi tenendo la tua faccia attacata alla mia..- gli dissi e lo fece immediatamente.

-Bene..- ansimai toccando terra. Era bravo. Mi sedetti un attimo per riprendere il controllo della situazione.

-Come fai ad avere tutta questa pazienza per farlo?- chiese sedendosi affianco a me.

-Io vivo per questo, per me non è una tortura, anzi..- alzai le maniche dimenticando di non avere i bracciali. Justin notò immediatamente i miei tagli.

-QUESTI?- disse prendendomi il polso sinistro per osservarli meglio.

-eemh.. niente..- ansimai cercando di togliere il mio braccio dalla sua presa senza riuscirci.

-Noah.. che sono questi?- 

-Non ti conosco ancora così bene e non hai il diritto di saperlo..- gli risposi cercando ancora di liberarmi dalla sua presa.

-No, non mi conosci, ma sai di poterti fidare di me..- rispose. In effetti non so perché ma pensavo sul serio di potermi fidare di lui.

Cedetti subito e gli raccontai tutta la storia, anche la storia di Josh. 

-Vieni qui..- disse aprendo le braccia e avvolgendomi a sé vedendo le lacrime rigare il mio viso.

-So che non mi conosci, ma non so perché sono affezionato a te, quindi d'ora in poi quando avrai un problema verrai da me e non farai cazzate, okay?- mi disse stringendomi ancora più forte a sé, annuii lentamente.

-Adesso vieni con me, ti porto in un posto.- continuò ridandomi gli occhiali e aggiustandomi il cappellino.

Mi alzai e mettendomi il mio cappotto marroncino con la capretta (come la chiamo io la pelliccia), avvolse un braccio sulla mia spalla.

 

Justin's POV.

Dopo aver sentito la sua storia le raccontai la mia, non so perché credevo di potermi fidare di lei. Sapevo che sarebbe diventata mia amica, anzi lo era già. La consideravo la mia migliore amica e la conoscevo appena.

Finalmente fuori la quella scuola, iniziammo a parlare del più e del meno per conoscerci meglio, mi sembrava di conoscerla da una vita e non da 24 ore.

-Cazzo!- sbottai facendola raddrizzare.

-Che hai?- chiese impaurita.

-Mi sembra di conoscerti da sempre- risposi ridendo.

-Anche per me è lo stesso, c'è una strana sintonia.- mi disse tranquillizzandomi.

Prese il telefono dalla sua tasca e mise "Want u back" di Cher Lloyd, uscì da sotto il mio braccio e si mise a ballare e a cantare per la strada,sotto la neve, mi misi a cantare anche io ma a ballare... mai.

Mi stavo ancora chiedendo perché poco prima avessi ballato senza obbiettare.. con lei tutto era divertente, giuro.

-Vieni qui, siamo arrivati- le aprì la porta facendola entrare nel ristorante in cui lavorava mia madre.

-Noah, questa è mia madre, Pattie.- le dissi mentre lei allungò la mano per stringergliela.

-Molto piacere signora, io sono un'amica di suo figli nonché sua partner di danza e insegnante.- disse e in contemporanea scoppiarono a ridere. Amavo il suo sorriso.

Prendemmo un caffé e parlammo per un'oretta conoscendoci sempre di più. 

-Ora devo tornare, i miei mi staranno aspettano in piedi.- rispose sorridendo.

-Grazie della chiaccherata signora Bieber.- disse rivolgendosi a mia madre.

-Tesoro, chiamami Pattie. Domani vieni qui a fare colazione, voglio sapere i dettagli su come balla il mio Drew.- disse scoppiando a ridere.

-Come un ebete mamma- risposi al posto di Noah.

-emh.. no, più... un'abete ahahah- 

-ma zitta serpe, non dovevi tornare a casa?-

-Si, giusto, grazie di tutto signora, accompagnami schiavo.- mi disse scherzando.

-Da questa parte mia regina.- risposi tenendole il gioco. 

Per il viaggio ci limitammo a cantare le canzoni che mandavano alla radio e a ridere, ridere e ridere.

-Grazie per il passaggio, ci vediamo domani al ristorante di tua madre?- chiese Noah mettendo da parte la timidezza di quella mattina.

-Certo! Ti aspetto alle 8.30 lì per i pancake, se non ci sarai ora che mi hai dato il tuo numero ti bombarderò di messaggi- risposi ricordandomi di avere il suo numero.

-A domani JB- mi salutò dandomi un abbraccio forte e un bacio sulla guancia.

-A domani NS- le sussurai all'orecchio dolcemente lasciandola andare.

Era la mia migliore amica. Sapevo di potermi fidare di lei. in meno di un giorno io sapevo tutto di lei e lei sapeva tutto di me, qualcosa mi diceva che da questo giorno saremo diventati inseparabili. In un giorno mi aveva cambiato.. ma come cazzo c'era riuscita?
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CIAAAAAAAAAAAAAAAO
scusate se l'ho pubblicato così presto ma stasera non avrei potuto e forse nemmeno domani
spero vi piaccia anche se è corto
lasciate recensioni, vi prego, vi supplico, fatemi sapere che ve ne pare.
Avete visto? Justin e Noah sono migliori amici!
Chi l'avrebbe mai detto? ahahahah
continuate a leggere per saperne di più.
come sempre ringrazio tutte le beliebers che la leggono
e anche le altre, spero che vi piaccia la mia ff, lo spero sul serio.
ps. Ditemi che ne pensate di Noah asdfg**
pps. pubblicizzo anche ff se me lo chiedete e pubblicizzo anche le mie preferite**

-aliss

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Capitolo 5
*** Why? ***


5.why?

 

Noah's POV.

"In che casino ti sei cacciata Noah? Non ti devi più fidare dei ragazzi, né come amici, né come qualcosa di più, lui è proprio come Josh." Questo fu il mio primo pensiero quando vancai la porta di casa. Perché gli avevo detto tutte quelle cose? Mi sentivo in un disagio assurdo. 

"Con lui stai bene" continuava a ripetermi la vocina nella mia testa.

Lo conosco da un giorno, magari mi ha preso solo per il culo, io non lo conosco.

Mi sdraiai sul letto pensando a cosa avrei potuto fare per liberarmi da quella situazione.

Presi il telefono per chiamare Sel quando un messaggio arrivò.

«Ehi. -Just»

"Minchia."

Che cosa dovevo fare? Rispondere? Lasciarlo perdere? Per me non era niente, lo conoscevo appena. Sì, okay, mi aveva aiutato ma l'avrebbe fatto chiunque. Non significava nulla.

Lasciai perdere il messaggio e feci finta di non averlo visto chiamando Sel a velocità super sonica.

-Pronto?- La sua voce era già una consolazione.

-SEL SONO IN UN CASINO NERO, NON SO CHE FAR, OD- - non mi lasciò finire e capì subito che facevo sul serio.

-NOAH ANNE STEWART CHE CAZZO HAI FATTO?- mi chiese acida. Amavo Sel quando mi faceva calmare.

Tranquillizzandomi le raccontai tutto.

-Ti piace?- mi chiese in velocità appena finì di parlare.

-MA CHE CAZZO DICI? SIAMO SOLO AMICI.- sbottai irritata dalla sua affermazione. Come cazzo poteva piacermi? Lo conoscevo a malapena da un giorno. 

-Allora siete solo amici.- 

-MA NEANCHE, CONOSCENTI.- sbottai ancora.

-Perché continui ad arrabbiarti se sei tu che stai dicendo tutto? Tu non sei quel genere di persona che va a dire i cazzi propri a tutti, quindi o questo ragazzo ti ha fatto il lavaggio del cervello o ti fidi di lui. Prova ad essergli amica, non sto dicendo di sposartelo, magari non è come pensi. Non credo che sia come Josh. Provaci. Rispondi a quel cazzo di messaggio adesso. Notte.- attaccò immediatamente senza lasciarmi nemmeno il tempo di rispondere.

«Ehi JB!» risposi alla fine dopo attimi di attesa che sembrarono un'eternità. 

"Spero tanto che non risponda"

«Senti.. per quello che è successo oggi, non devi preoccuparti non dirò nulla a nessuno.» rispose lui dopo meno di dieci secondi.

«Non ti preoccupare, nemmeno io dirò nulla.»

«So di potermi fidare, ma non so perché, cioè, come posso fidarmi di una sedicenne che si mette a cantare per strada?»

«Qui quella che si dovrebbe vergognare è la sottoscritta, un bad boy che non sa ballare?! Dove si è mai visto?»

«Ma zitta! Ognuno ha i suoi difetti, non giudicarmi.»

«Con un'insegnante magnifica come me ballerai meglio di Michael Jackson, fidati.»

«Qualcuno qui se la tira, lalalaaaaaaaa»

«Qui sei tu che hai deciso di essere mio amico, non io. Accontentati di farti vedere in giro con me haha»

«Dovresti sentirti tu onorata di farti vedere in giro con JUSTIN BIEBER.»

«oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio, allora sei veramente tu?»

«allora hai sentito parlare di me?»

«Ehm.. no, chi cazzo sei?»

«Stronza.»

«Sese, tanto lo so che mi adori già.»

«Non ne sarei così tanto sicuro, ti conosco da poco, magari ti sto solo prendendo per il culo cara.»

«Se lo stai facendo puoi andare benissimo affanculo,caro.»

«Tranquilla, scherzo haha»

«Okay, io adesso da brava bambina devi andare a nanna, notte caro.»

«Cordiali saluti,cara.»

Chiudendo la conversazione mi misi a dormire.

 

Justin's POV.

Dopo quella conversazione notai che un sorriso si era formato sulla mia faccia. Che cosa mi succedeva? Non mi ero mai fidato così in fretta di qualcuno, oltre George. 

Stavo correndo troppo, dovevo lasciarle i suoi spazzi. 

Mi misi a dormire quasi immediatamente.

***

-Sono le sette e quarantacinque minuti.- quella stupida sveglia suonò anche quella mattina.

Guardai il telefono per spegnere quella stupida sveglia e un messaggio attirò la mia attenzione.

«Stamattina non posso venire per colazione, praziamo assieme se ti va. -Noh» il messaggio di Noah mi mise dei complessi. La stavo mettendo a disagio?

«Okay, alle 12.30 ci vediamo in mensa. -Just»

-Buongiorno mamma..- dissi entrando in sala pranzo per fare colazione.

-Ehi, perché stai mangiando adesso? Tu e Noah non dovete fare colazione insieme?- chiese preoccupata.

-No, non può venire.- dissi con tono turbato cercando di non farlo notare.

-Ah, mi dispiace, è successo qualcosa?- chiese sempre con lo stesso tono.

Mi alzai per dirigermi verso il bagno tirando un pugno al muro.

-Niente, lascia stare. Sono solo un idota.-

-Non dire così..-

Ignorai le sue parole e mi diressi verso il bagno.

Dopo essere stato un'ora sotto la doccia e lavandomi i denti.

Corsi in camera sapendo di essere in ritardo, infilai i vestiti già scelti: pantaloni stretti a cavallo basso neri di pelle, supra rosse e felpona rossa... come piacevano a Noah. La conoscevo da poco e non riuscivo a togliermela dalla testa. 

"Justin, svegliati, non si fiderà mai di un puttaniere come te" la voce nella mia testa continuava a ripetermelo, e aveva ragione.

In quel momento arrivò un messaggio che speravo tanto fosse di Noah.

«Amico, scusa per quello che ti abbiamo fatto, possiamo parlare?- George.»

"Non era il messaggio che volevo."

«Certo, ci vediamo stasera alle 8.30 a casa mia. -JB»

Bloccando il telefono presi lo zaino e uscì di casa.

Arrivato a scuola andai verso il mio armadietto, dove trovai Noah di spalle.

-Cosa fa un albero quando si innamora di un'albera?- mi chiese girandosi verso di me.

-Non lo so.- le risposi scoppiando a ridere.

-LA CORTECCIA!- rispose ridendo come una cretina.

Le lanciai una sguardo preoccupato allontandando mi da lei.

-Okay, ho capito che non dobbiamo essere amici.- le risposi e lei rise ancora più forte.

Fece il labbrino e non l'impolso di abbracciarla prese la meglio su di me.

-E' morto l'idraulico, che grave perdita.- le sussurrai all'orecchio con voce dolce, lei ruppe l'abbraccio e si allontanò senza nemmeno girarsi. Scoppiai a ridere e le andai contro, aveva gli auricolari.

-Ascolta- disse passandomi l'auricolare destro.

-LIKE A SKYSCAPERRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR- si mise quasi a urla. Dovevo ammettere che era davvero una canzone bellissima.

-Di chi è?- le domandai incuriositò.

Prendendo un pacchetto il m&m's dallo zaino e aprendoli mi rispose.

-Demi Lovato. LA AMO.- rispose offrendomi gli m&m's.

Girammo per mezz'ora con gli auricolari nelle orecchie e mangiando m&m's finché la campanella suonò.

-Che hai alla prima ora?- Chiese curiosa.

-Aspetta... recitazione, tu?- 

-Io ho.. canto.- 

-Okay. Adesso ci dobbiamo separere, mi mancherai.- dissi facendo finta di piangere.

-Oh no, come farò senza di te?- Disse facendo finta di piangere a sua volta.

-Addio.- 

-Addio,Justin.- dopo questo ci separammo e andammo nelle nostre aule.

 

Noah's POV.

"Idiota, mi ha finito gli m&m's" pensai mettendomi a ridere.

-Ehi piccola, stesso corso?- Josh era danvanti ai miei occhi.

-Chi era quello? Bhe, vedo che ti sei rifatta una vita, troietta.- continuò.

-Lasciala stare idiota.- Sel arrivò in men che non si dica.

-Uh, combattiva. Chissà come sei a letto.- le rispose facendole l'occhiolino.

Senza sapere cosa dire, mi rivolsi a Sel.

-Di alla prof. che sono stata male.- le sussurrai all'orecchio correndo in bagno.

Disorientata spinsi tutte le persone che avevo davanti coprendomi la faccia col mio solito cappello, quasi arrivata al bagno mi scontrai con qualcuno. L'unica persona che volevo vedere in quel momento. Justin.

Abbracciandolo le lacrime scesero automaticamente.

-Che hai?!- mi chiese preoccupato stringendomi a sé.

-Josh.. è nella mia stessa classe di canto.. è tornato.. mi ha dato della puttana.. ci ha provato con Sel..- singhiozzai quasi urlando.

-Woh,woh,woh. Vieni con me e calmati.-

Lo seguì fuori dalla scuola.

-Dove mi porti?- gli chiesi ancora singhiozzando stringendogli forte la mano.

-Devi calmarti. Appoggiati qui e fai dei respiri profondi.-

Mi appoggiai al muro come richiesto mentre lui continuava a fissarmi preoccupato.

-Perché fai tutto questo per me? Perché ti sei affezzionato a me? Perché hai scelto me?- chiesi mentre i singhiozzi aumentavano.

-Perché.. non lo so nemmeno io perché, qualcosa mi dice che posso fidarmi di te, ma non so perché, non mi sono mai sentito così in vita mia.-

-Così come?-
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Noah è molto confusa vero?
Cosa succederà?
Come si sente Justin?
Diventeranno migliori amici o qualcosa di più?
Spine,spine,spine.
Ditemi che ne pensate, lasciatemi recensioni, vi prego.
Come avete notato aggiorno sempre a due recensioni asdfg**

grazie del sostegno, vi adoro.

-aliss

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Capitolo 6
*** I HATE BOYS. I HATE LOVE. I HATE WORLD. ***


6. I HATE BOYS. I HATE LOVE. I HATE WORLD.


Justin's POV.

-Non lo so Noah, non mi sono mai sentito così, sei speciale e non meriti di essere trattata così.- 
La mia risposta poco convincente non migliorò la situazione.
-Io non sono speciale, sono solo una troietta. Non dovresti affezionarti a me, io non riesco più ad avere rapporti di nessun tipo con i ragazzi. Mi dispiace.- Voltandosi, continuò a piangere.
-Noah! Non dire così!- Le urlai correndole dietro come un deficente.
-Lasciami sola, lasciami in pace, non voglio più  avere nulla a che fare con nessun ragazzo.-
-Noah!-
"Lunatica" pensai tra me e me guardandola mentre si dirigeva verso il bagno.
Tornai in classe.
-Scusi prof., non stavo tanto bene, posso andare dalla preside?-
-Certo signor... Bieber?-
-Sì..- dissi incamminandomi verso l'uscita dirigendomi nell'ufficio della preside.
Bussai leggermente e dopo pochi secondi mi venne concesso di entrare.
-Buongiorno Bieber-
-Salve, vorrei chiederle il permesso per uscire prima..-
-Oh, è un'urgenza-
Dovevo inventarmi una scusa in cinque minuti.
-Mia madre è in ospedale e devo andare a trovarla.-
"Grande Bieber"
-Okay, tenga- disse porgendomi un foglietto.
-Grazie- risposi girandomi verso l'uscita.
Attraversando quei corridoi cercai gli occhi color nocciola di Noah ovunque. Passai davanti al bagno delle ragazze sentento altri singhiozzi.Non esitai ad entrare.
-Noah! Noah! Noah dove cazzo sei?- urlai cercandola esasperato, ero terrorizzato dall'idea che potesse rifarlo.
Senza risposta uscì dal bagno e andai in aula di canto, bussai velocemente aprendo la porta.
-Signor Bieber!-
-Scusi, ho bisogno di Selena, può uscire un attimo?- La sua faccia era sconvolta ma non diedi molta importanza a questo.
-A che le serve?!- Sbotto quella stronza.
-Cazzo! E' urgente!-
-Moderi il linguaggio, James vada!-
Selena si alzò dalla sedia venendomi incontro, uscendo dalla porta le afferrai un braccio.
-Che hai?- mi chiese irritata.
-Noah! Credo che stia per rifare quella cosa, è nel bagno delle ragazze, io non posso controllare, trovala e bloccala, ti prego!-
Impaurita entrò in quel bagno iniziando a cercare Noah.

Noah's POV.

Non sopportavo più nulla.
Solo vedere un ragazzo qualsiasi mi faceva uscire di testa.
Sono stanca di questa vita.
Sono solo una sfigata.
Non merito nulla.
Presi il temperino dallo zaino, smontandolo in velocità.
Prendendo quella stupida lametta me la infilzai con forza nel polso. 
Prima uno, poi un altro. Le lacrime rigavano il mio viso.
Sentì delle voci. Justin. 
Mi bloccai cercando di non farmi sentire, quando uscì lanciai un urlo soffocato.
Dopo pochi minuti sentì altre voci e il volto di Selena aprì la porta dientro la quale ero nascosta.
-Noah!- Urlò prendendomi la lametta dalle mani.
-Ridammela! Dammela subito!- Le urlai contro piangendo ancora di più.
Mettendomi dei fazzoletti nel polso sinistro fece cenno a qualcuno di entrare. Justin.
-No! Non voglio più vedere nessun ragazzo! No! Noo!.- Urlai mentre le lacrime aumentarono. 
Stavo impazzendo.
Justin cercò di prendermi in braccio stile sposa ma gli tirai un colpo contuando a urlargli cose contro.
Passarono venti minuti che sembrarono un'eternità.
-Quel ragazzo l'ha rovinata...- disse Sel rivolgendosi a Justin.
-Sì, ma non glielo permetterò più. Non doveva mettersi contro di lei.- Disse Justin uscendo dalla porta.
Avvicinandosi a me Sel si sedette per terra.
-E' un ragazzo d'oro, non perderlo per il tuo passato.- mi disse dolcemente passandomi una mano sul  braccio.
-Non posso più fidarmi di nessun ragazzo. Mi dispiace.- 
-Tesoro, sai che ti adoro, ma lui non ti farà del male. Non vuole scoparti, vuole solo esserti amico, lo capisci? Non fare cazzate, so che ci tieni a lui.- 
-lo conosco da tre giorni.- risposi acida.
-Sì, ma sai anche tu che è come se lo conoscessi da una vita. Adesso è andato a prendere a voci Josh! Per te! E tu l'hai preso a colpi ahahahah- disse scoppiando a ridere.
Pensando a Justin mi spuntò un sorriso involontario.
-Vedi! Stai sorridendo! Non buttare tutto all'aria!-
In quel momento entrò Justin.
-Uh, ci siamo svegliate. Come stai?- Disse tenendo le distanze, alla vista dei lividi e dei tagli che aveva capì che ero stata io. Alzandomi in piadi mi avvicinai a lui.
-Oh mio Dio. Che ho fatto? Mi dispiace!- Dissi mentre i miei occhi diventavano lucidi.
-Ehi,ehi,non è nulla, po la maggior parte me li ha fatti quel coglione, ma dovresti vedere come l'ho conciato io ahahah- Scoppiai a ridere ma allo stesso tempo mi sentii in colpa.
-Mi dispiace..- dissi abbracciandolo.
-Non è niente piccola, è tutto passato.-
-Portami a casa, ti prego.- gli dissi ansimando.
-Okay, andiamo.-
Salutando Sel ci dirigemmo verso la porta.
Uscendo dalla scuola gli chiesi che cosa fosse successo con Josh.
-Ti starà solo alla larga piccola, non ti preoccupare.-
Un sorriso spuntò sulla mia faccia.
-Non voglio perderti- sussurai fissandolo.
-Nemmeno io, e non lo permetterò.-
Salendo in macchina mi appoggiai al cruscotto addormentandomi.
Quando mi svegliai notai di essere sul mio letto con Justin sulla sedia, addormentato. 
Era rimasto con me per tutto il tempo.
"Non posso perderlo" pensai.
-Buongiorno stellina di marzapane, di ho mai raccontato il mio repertorio di battute fredde?- Mi chiese ancora assonnato.
-No. Ho paura.- gli dissi incoraggiandolo a sedersi affianco a me nel letto. Guardai i miei polsi delusa di me stessa.
-Chi mi ha messo i cerotti?- chiesi ansimando.
-Tua madre, le ho detto che sei caduta, tranquilla.-mi rispose sedendosi sul mio letto 
-Grazie..- 
-Ascoltami, non devi più farlo, okay?- mi disse guardandomi dritto negli occhi.
Mi limitai ad annuire.
-Okay. Adesso voglio raccontarti tuuuutto il mio repertorio.- 
-Noooo, ti prego, Justin risparmiami.- prendendomi per i fianchi mi portò a sé mettendomi sulle sue ginocchio. 
-Allora, se non ridi sarò costretto a farti il solletico.-
-No, ti prego il solletico no!-
-Devo. Iniziamo, che ci fa un pescolino rosso nell'acqua minerale?-
Agganciai le braccia al suo collo.
-Non lo so, che fa?-
-L'idromassaggio.-
-Era orribile. Mi rifiuto di ridere.-
Afferrandomi ancora per i fianchi mi rovesciò sul materasso iniziando a solleticare ogni angolo della mia pancia.
-No. AHAHHAHAHAHAH,. Ti prego. AHHAHAHHHAHA. JUSTIN AHAHAHHAHAHAHAHAHHAH- 
-Almeno stai ridendo!-
-L'hai voluto tu.- rigirandomi su me stessa mi misi sopra di lui iniziando la stessa tortura che lui aveva afflitto a me.
-Basta! Tregua AHHAHAHAHHAHA Noah ti prego AHHAHAHAHAH- Buttandomi nel materasso affianco a lui fissai intensamente le sue iridi color miele.
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PUONASERA.
LALALAAA
NOAH E' UNA SCHIZZATA VERO?
MA C'E' UNA RAGIONE PER TUTTO.
okay basta scrivere da schizzata. lol
Continuate a seguirmi.
Stanno iniziando a chiudere i dubbi vero?
ma non del tutto.
Continuate a seguirmii.
lasciatemi recensioni. plsplspls.
GRAZIE A TUTTE LE BELIEBERS CHE MI SEGUONO.
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GRAZIE GRAZIE GRAZIE. 
vi amo.
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f

di @themostbeautifulsmile
titolo:
  the mysterious guy  
passateeee<3





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Capitolo 7
*** I like it but I can not mess it up. ***


7.I like it but I can not mess it up.

 

Justin's POV.

Fissare quelle iridi nocciola mi faceva sentire vivo.

Prima che potessi fare qualcosa e rovinare tutto mi alzai sedendomi nel letto guardando l'ora sul cellulare.

Quattro nuovi messaggi.

George.

«Amico, sto venendo a casa tua, ho una sorpresa per te.»

«Ehi, tua madre mi ha aperto, dove sei?»

«Dove cazzo sei JB?! Muoviti! Dobbiamo andare a una festa!»

«AMICO SBRIGATI! DOBBIAMO ANDARE!»

«Ti spetto altri 10 minuti poi vado»

-Oh cazzo..- sussurrai infilandomi il giubotto di pelle appoggiato nella sedia dalla stanza di Noah.

-Che succede?- mi chiese Noah preoccupata.

-Scusa, devo fare un cosa, ti chiamo dopo.- Dandole un bacio sulla fronte uscì di casa.

Correndo come un deficente presi il primo pullman e in poco tempo arrivai a casa.

George era lì che mi aspettava.

Varcando la soglia mi rivolsi verso George.

-Andiamoo!- Gli dissi eccitato all'idea di un'altra festa.

Dovevo togliermi Noah dalla testa, era solo un' amica, niente di più.

-MAMMA ESCO. CIAAO.- senza aspettare una risposta chiusi la porta salendo nella macchina di George.

-ANDIAMO A DIVERTIRCI AMICO!-  

Mettendo la musica a tutto volume, abbassai lo specchietto per sistemarmi i capelli.

Ci fermammo dopo pochi minuti davanti a una casa piena di gente.

-Fratello! E' a casa di Will? Grande!- dissi quasi urlando.

-Non è l'unica cosa Grande lì dentro amico! Will ha invitato Ariana Grande al party! La ragazza dei tuoi sogni, hai una cotta per quella ragazza dall'asilo!-

Improvvisamente il pensiero di Noah fu sostituito dall'immagine di Ariana.

Capelli rossi.

Grandi occhi marroni.

Sorriso perfetto.

Ero cotto di lei da sempre.

-E' la tua occasione per avere una vera ragazza amico! Non fare il coglione!- 

Scendemmo dalla macchina per poi varcare la soglia della festa.

Eccola lì, sul palco, a cantare come sempre aveva fatto.

La sua voce melodiosa sembrò quasi traforarmi il petto, era perfetta.

In quel momento incrociò il mio sguardo salutandomi con la mano e scendendo dal palco.

Raggiungendomi sfoggiò il sorriso più bello che io avessi mai visto. Il suo.

-Ehi! Guarda chi si rivede, fatti abbracciare Justin!- Disse avvolgendo le braccia attorno al mio collo.

Stringendola per la vita mi inchinai dandole un bacio sulla guancia.

-Ari, mi sei mancata tanto.- le sussurrai dolcemente nell'orecchio.

Non volevo scoparmela.

Non volevo fare una botta e via.

Era quel tipo di ragazza che avresti voluto baciare per ore.

Tutti credono che io sia un puttaniere, e lo sono, ma sono un ragazzino, voglio divertirmi, non fumo ma bevo, sono un normalissimo ragazzo di 17 anni.

-Vuoi ballare?- mi chiese lei riportandomi sul pianeta terra.

-Certo.- Trascinandomi nella pista misero un lento.

Attaccai le mie mani ai suoi fianchi come per proteggerla, stringerla a me e non mollarla più.

-Allora, ho saputo che frequenti la NYADA, ho saputo anche il perché. Sei un coglione.- disse scoppiando a ridere.

Che sorriso.

-Eh già, sono davvero un coglione, sono in quella scuola da tre giorni e sono già stufo di tutto..- dissi ridendo a mia volta.

Abbassando lo sguardo verso di lei decisi di dirle tutto quello che provavo per lei, non potevo perdere ancora l'occasione.

-Allora.. devo parlarti..- le dissi ma non mi fece finire.

-Nono, prima io..-

Un attimo di silenzio e poi riaprì bocca.

-Tu.. tu..- iniziò a parlare ansiamando.

-No, prima io. Ho una gigantesca cotta per te dall'asilo e non riesco più a tenermelo dentro.-le dissi fissandola intensamente negli occhi.

-Menomale che l'hai detto tu,io non ci riuscivo. Sono qui solo perché George mi ha detto che c'eri..- mi disse.

Mi ricambiava.

Oh mio Dio, mi ricambiava.

Abbassandomi, dolcemente le spostai una ciocca di capelli da davanti agli occhi.

Abbassandomi posai dolcemente le mie labbra sulle sue.

 

Noah's POV.

Justin doveva chiamarmi da un momento all'altro.

Non capivo cosa mi stesse succedendo.

Avevo le farfalle nello stomaco.

Un sorriso stampato sulla faccia.

Non sorridevo più per un ragazzo da anni.

Prima che potessi prendere il telefono per chiamarlo sentì il campanello suonare, dando per scontato che fosse Sel o Justin aprì.

Josh.

-Che ci fai qui?- gli chiesi sentendo il sangue nelle vene raggelarsi.

Aveva un occhio nero e un taglio sul sopracciglio.

-Sono passato a farti visita dolcezza.-disse sfacciato.

Dopo tutto quello che mi aveva fatto come poteva presentarsi alle 10 di sera a casa mia?

-Bhe, non dovevi.- cercai di chiudere la porta ma mise il piede in mezzo.

I miei non c'erano.

Ero sola.

Io e lui.

Mio fratello Nick era uscito con la sua ragazza.

-Uh, piccola. Non posso entrare?- disse entrando senza aspettare nemmeno una risposta.

-No, esci immediatamente.-

Spingendomi contro il muro opponendosi alle mie proteste posò le sue labbra sulla mie, facendomi forza gli morsi un labbro e si allontanò.

-Non finisce qui tesoro.- Dissi uscendo fuori dalla porta.

Che cazzo era appena successo? Non mi potevo permettere nemmeno un secondo di felicità che quel coglione mi rovinava subito tutto. 

Dovevo parlare con qualcuno.

Presi il mio iPhone dalla tasca cercando tra le ultime chiamate.

Justin.

-Tu,tu,tu. Ciao brò, sono Justin almomento non posso rispondere, se era importante lascia un messaggio dopo il SWAG.-

-Justin. Ho bisogno di te, richiamami!-

Provai a richiamarlo per 10 volte senza ottenere nessuna risposta.

Gli mandai tantissimi messaggi ma nulla.

Decisi quindi di andare sul sicuro.

-SEL, A CASA MIA ORA. HO BISOGNO DI TE.- dissi appena Sel rispose al telefono.

Dopo pochi minuti suonò il campanello, questa volta prima di aprire guardai dalla finestra della mia stanza.

Corsi ad aprire.

-Amore mio, che è successo?- disse Sel buttandosi tra le mie braccia e chiudendo la porta dietro di lei.

Le raccontai tutto ciò che era successo, scoppiando in lacrime.

-Devi smetterla di dargli retta..- mi disse lei facendomi appoggiare la testa sulle sue gambe.

-Puoi dormire qui? Ti prego.- 

-Ovvio. Ora le invio un messaggio, adesso scendiamo giù, guardiamo un bel film con pop corn, marshmallow, e altre cose grasse e dolci!-

Asciugandomi le lacrime dal viso e guardare un ultima volta il cellulare.

-Spegnilo.- mi disse lei fissandomi con sguardo rimproveratorio.

Feci come mi era stato ordinato.

 

Justin's POV.

Mentre continuavo a baciare Ariana il mio telefono iniziò a vibrare ma lo ignorai dando per scontato che fosse George.

-Mi ero sempre chiesto come baciassi sai?.- Le dissi prendendole la mano e portandola in una panchina all'esterno.

-Anche io sai? E lo fai molto, molro, molto bene. Posso farti una domanda?- Mi chiese con il suo solito sgurdo dolce.

-Certo, spara!- le dissi mettendola sopra le mie gambe.

-Perché hai aspettato così tanto prima di baciarmi? Perché tutto questo tempo? Perché ti scopavi le altre?- mi chiese lei turbata.

Il mio telefono continuava a vibrare, ma lo ignorai ancora.

-Perché avevo paura della tua reazione, credevo di non essere abbastanza per te, allora ho iniziato a fare il puttaniere, ma non sono così.-

-Mi fido di te.- mi disse e in quel momento un flashback apparve nella mia testa.


-Uh, che badboy ahahah, seriamente ti scopi una ragazza al giorno?- mi chiese Noah fissandomi dritto negli occhi.

-No, ma quasi ahahah. Mio padre se ne è andato quando ero piccolo, da allora siamo solo io e la mamma e non ho niente da fare quindi scopo!- Le risposi ridendo in modo ancora più forte.

-I miei sono morti in un incidente quando ero piccola, sono un'orfana, vivo con dei genitori adottivi..- disse mentre il suo volto si fece cupo.

-Mi dispiace...-

-Non devi dispiacerti, non è mica colpa tua.-

-Non lo dirò a nessuno, tranquilla, puoi fidarti.-

-So di poterlo fare, mi fido di te.-


Il ricordo della prima giornata passata con Noah prese la meglio su di me.

"Noah!" pensai tra me e me.

Che idiota, dovevo chiamarla.

Guardando il cellulare vidi 70 messaggi solo suoi e 10 chiamate perse. Tutte sue.

Aveva bisogno di me.

-Scusa, devo andare, ti chiamo domani.- le dissi baciandola a stampo e dirigendomi verso George.

-Devi portarmi a casa, adesso.-

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AH! VI HO ROVINATO I VIAGGIONI! 
io cattiva.
ma perdonatemi.
Continuate a leggere perché ci saranno tanti, ma tanti, tanti, tanti colpi di scena.
Conoscete il mio modo di scrivere, sapete che li amo.
GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE LEGGONO LA MIA FF.
BELIEBERS VI AMO!
ps. per quelle che leggono -Make a wish
aggiorno domani, scusate çç
pps. Beliebers che cercavano heartbreaker stamattina, crepo.
Ma vi pare che lui la fa semplice? ma va', è Justin.
-alisss

Sapete dove trovarmi su twitter:
@idolsfaith_
@drewscoke_
potete recensirmi anche qui. c:

QUESTA E' LA MIA FF PREFERITA IN ASSOLUTO, PASSATE.
anche se l'autrice non mi ha chiesto nulla la pubblicizzo comunque, io paxx.lol

«Zayn Malik, sei un fottuto stronzo.»


I will never say never! (I will fight) 
I will fight till forever! (make it right) 
Whenever you knock me down 
I will not stay on the ground 
Dig it up 
Dig it up 
Dig it up 
Dig it up up up 
And never say never 

 

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Capitolo 8
*** ready or not?! IS THE TIME FOR SMILE! ***


8.ready or not?! IS THE TIME FOR SMILE!


Justin's POV.
Appena arrivai a casa provai a chiamare Noah due volte ma non rispose, allora lasciai perdere e chiamai Ariana.
Ancora non riuscivo a credere a quello che fosse successo.
-Ehi!- le dissi appena rispose, aveva una voce stupenda, quella voce che avevo aspettato per anni.
-Uh, ciaao!- mi rispose dolcemente.
-Volevo parlarti per specificare meglio le cose su quello che è successo questa sera e ti vorrei chiedere una cosa. Vorresti essere la mia ragazza?- andai dritto al punto senza aspettare.
-Certo! Certo! Certo! Ho aspettato questo momento da anni!- mi rispose lei. Non potevo crederci.
-Oddio! Quindi ora siamo una coppia? Ahahah, non ci posso credere..- le dissi quasi sentendomi il cuore in mano.
Parlammo fino alle due di mattina, mio Dio. La ragazza che avevo sempre desiderato.
***
Mi svegliai ancora con li stessi vestiti della sera prima.
Mi feci velocemente una doccia notando l'orario. Mi lavai i denti in fretta infilandomi un paio di jeans e una maglietta blu, mi sistemai i capelli e corsi a scuola senza fare colazione.
Vancando la soglia della scuola insieme agli altri ragazzi sentimmo un annuncio.
-Salve ragazzi, sapete anche quest'anno ci sarà il saggio di natale e visto che ogni anno scegliamo sempre gli stessi allievi, quest'anno le audizioni sono obbligatorie, quindi signor. Bieber si presenti insieme agli altri in teatro alle 15.00, grazie e buona giornata-
"SERIAMENTE?!" pensai tra me e me.
Mi avviai incazzato nero verso l'armadietto.
-Ehi!- mi diss Noah.
-Ascolta! Non mi puoi bombardare il telefono mentre mi sto facendo la mia ragazza, okay? Okay. Siamo solo amici!- da quanto ero incazzato non sapevo neanche cosa avessi appena detto. Non riuscivo a controllarmi.
-Oh.. okay, mi dispiace tanto. Lascia stare, non era importante. Spero che tu ti sia divertito con la tua ragazza, ci vediamo dopo.- mi disse salutandomi con la mano con un sorriso di scuse sulla faccia. 
"Che cosa avevo detto? Mah, se non se l'è presa non era importante." pensai tra me e me.
Prima ora: canto.
"yeppa."
-Buongiorno.- dissi andando a sedermi affianco a un mio compagno, credo che si chiamasse Jason, ma sinceramente in quel momento non me ne fregava un cazzo.
-Bieber, vuole renderci grati della sua presenza e cantare? Ora. Qui.-
"forse cantare mi farà bene."
-Se mi da dei crediti sì.- risposi.
-Okay, base. Yeah 3x-chrish brown.-
Iniziai a cantare, era una specie di calmante da quando ero piccolo.
A fine canzone mi sentivo già meglio.
-Bravo ragazzo! Ti aspetto alle audizioni dopo!- mi disse la prof. e in quel momento l'incazzo tornò.
Dopo che dei coglioni si misero a cantare l'ora finì.
Seconda ora: corso avanzato di ballo.
"yeppa x2"
Andai verso l'aula sapendo di trovare Noah.
Entrai e mi trovai davanti un'altra ragazza.
-Ciao! Io sono Ginny, un'amica di Noah, la preside ci ha scambiate.-
-Ah.. okay..-
"Che cazzo hai detto prima Bieber?"

Noah's POV.
Dopo tutto aveva ragione, ero troppo assilante con lui, non dovevo, ero solo in panico ieri.
"SEI SEMPRE IN PANICO! STAI DIVENTANDO UNA DEPRESSA NOAH!" sbraitò la vocina nella mia testa.
Aveva ragione, dovevo smetterla.
Era giunto il momento di lasciarsi il passato alle spalle e vivere,vivere,vivere.
Dovevo lasciare Justin in pace, mi vergognavo di quello che avevo fatto ieri e ha avuto ragione quando mi ha preso a voci, lui ha una vita e devo farmela anche io.
Entrai nell'ufficio della preside decisa di quello che stavo per fare.
-Scusi signora, protrei cambiare allievo? Il mio è a un livello un pò avanzato e vorrei cambiare con un principiante- mentii.
-Oh, okay Noah, avrai il compagno di Ginny che dovrebbe essere un tuo conoscente, è del tuo anno. Julian.-
"oh cazzo."
-Julian Ross?- chiesi tremante.
-Sì.-
-Okay! Perfetto! Allora vado, arrivederci.-
-Buon lavoro Noah!-
Chiusi la porta alle mie spalle.
Julian Ross, il migliore amico di mio fratello, un tale imbranato. Lo conoscevo da sempre e potevo dire che era un imbranato.
Avete presente quei rapper trasandati? Ecco.
Non lo sopportavo, non capivo il perché si fosse iscritto in questa scuola, è un coglione!
Entrai e lo vidi già lì, trasandato come sempre.
-Noah?! Che ci fai qui?- mi chiese shockato.
-Calmo Julian, sono la tua nuova imsegnante. Possiamo cominciare?- gli dissi acida.
-Certo..- rispose lui.
Non ne avevo proprio voglia di parlare con un tale deficiente.
Era il classico fighetto: occhi blu, capelli leggermente alzati e neri, bei lineamente e coglione di carattere, il ragazzo che tutte vorrebbero e che io odio.
Gli insegnai velocemente la coreografia che avevo insegnato a Justin. Era un imbranato, più di Justin.
-Sei un disastro!- Dissi scoppiando a ridere per quanto era goffo.
-Non è colpa mia.- disse rispondendo alla mia risata con il suo sorriso perfetto.
"bleah." pensai tra me e me.
Dovevo fare la prova dell'autocontrollo anche con lui, benissimo, quello avrebbe baciato anche una mucca.
-Okay, credo che ginny te ne abbia già parlato. Prova dell'autocontrollo.-
-Sì, già fatta.-
-Bene, dobbiamo rifarla, non ti credo, ti conosco Jey.- gli dissi trafiggendolo con lo sguardo.
Stava seduto su una sedia e per quando potesse essere imbarazzante dovevo mettermi a calvacioni sopra di lui, poggiai la mia fronte contro la sua fissando quegli occhi blu spettacolari, conoscevo Julian e sapevo che in meno di pochi secondi avrebbe provato a baciarmi.
-Bravo!- gli dissi togliendomi da sopra di lui.
Prendendomi per un bacio mi portò di nuovo faccia a faccia con lui.
-Se pensavi che non sapessi mantenere il controllo, hai fatto centro tesoro.-
Inchinò leggermente la testa in avanti e poggiò dolcemente le sue labbra sulle mie.
Sentì le farfalle nella schiena e milioni di brividi nella schiena, ci vollero alcuni secondi prima di riprendermi al tocco della sua lingua contro le mie labbra chiedendo l'accesso che non concesi.
-Okay! Su questo dobbiamo lavorarci, adesso passiamo ad altro.- gli dissi sentendo le mie guancie avampare. 
-Va bene, ma sappi che non mi arrendo Stew.- mi sussurrò dolcemente all'orecchio. Chi si credeva di essere? Brutto presuntuoso.
-Prova di nuovo a baciarmi e gli spermatozoi dovrai andarteli a cercare- gli sussurrai a mia volta nel suo orecchio con voce sensuale.
Allontanandomi feci un sorrisino malizioso per farlo arrabbiare, e ottenni ciò che volevo.
Passammo tutte le altre ore a provare, il balletto doveva essere perfetto per il saggio di Natale.
"Il saggio!" 
-Julian! Che ora è?!- Gli chiesi nervosamente, non potevo fare tardi, la preside mi avrebbe ucciso.
-Le tre meno dieci perché?-
-DOBBIAMO ANDARE ALLE AUDIZIONI, MUOVITI! CI VUOLE TANTISSIMO AD ARRIVARE IN TEATRO! E' DALL'ALTRA PARTE DELLA SCUOLA E QUESTA SCUOLA E' GIGANTE! SBRIGATI!- mettendomi gli occhiali mi asciugai quel poco sudore che avevo nella fronte e gli presi la mano per incoraggiarlo a muoversi.
-Vuoi andarci in fretta?- mi chiese aspettando una risposta che non arrivò.
-Noah, vuoi arrivarci in fretta?- continuò.
-SI, CERTO!- gli sbraitai contro.
-allora vieni con me.-
Attacata ancora alla sua mano mi trascinò in aula arte.
"Le sedie con le ruote"
-Che cazzo vuoi fare Ross?- gli chiesi ansimando.
-Prendi una sedia. Portala in corridoio e parti!- 
"volevo divertirmi no?"
-Dai muoviti!- continuò.
Presi la sedia e iniziai a muovermi, stavo ridendo come una deficiente, lui stava accanto a me e rideva, rideva e rideva. Non mi divertivo così da anni.
-AHAHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAH NON STAVO COSI' BENE CON ME STESSA DA TEMPO.- gli urlai.
passammo tra le persone fregandocene di tutto.
-Noah!- mi urlò dietro Sel ma la ignorai.
-Dai fermati.- mi disse bloccandosi davanti al magazzino del bidello.
Gli afferrai la mano e iniziammo a correre verso il teatro.
Continuavo a ridere, cantavo e ridevo.
Varcammo la porta del teatro senza neanche un pò di cautela, tutti si girarono.
Mi accorsi che stavo tenendo ancora la sua mano quando Josh iniziò a fissarci.
-Grazie- gli dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
Non avrei mai creduto che Julian potesse essere tanto simpatico, ma dopo tutto era ancora Julian.
Andai a sedermi affianco alla mia amica Eliza aspettando l'arrivo di Sel.
Non feci in tempo a sedermi che la preside mi chiamò.
-NOAH STEWART! FINALMENTE! SUL PALCO, ORA.- a testa bassa salì sul palco trovando Justin nei camerini.
-Ehi, Noah, posso parlarti?- mi chiese prendendomi per una mano.
Gli sorrisi dolcemente.
-Ora non posso, parliamo dopo okay?- gli dissi mollandogli la mano.
Senza aspettare un risposta salì sul palco, scelsi la canzone che in quel momento mi metteva più allegria. 
-Che canti?- mi chiese impaziente la Braun.
-Canto ready or not di Bridgit Mendler!- dissi piena di entusiasmo con un sorriso a 32 denti mostrando il mio apparecchio.
Cantai quella canzone sentendo l'entusiasmo uscire da ogni parte del mio corpo. Dovevo ringraziare Justin per quello che mi aveva detto, era stata una botta di vita. Ho ricominciato a vivere finalmente.
-Wow, grande Noah! E' così che ti voglio! Interpreterai la protagonista Annie! Congratulazioni.- mi disse la braun appena finì. Non potevo crederci, la protagonista!
-GRAZIE!GRAZIE!GRAZIE!- dissi entusiasta.
Rientrai nelle quinte, andai da Justin e gli parlai.
-Lasciami parlare, grazie per quello che mi hai detto! e' stata una botta di vita, grazie davvero, mi hai fatto capire che la vita non è solo tristezza e ora grazie a te sto iniziando a vivere.- gli dissi guardandolo dritto negli occhi.
-Ti ricordi cosa ti ho detto di preciso?- mi chiese confuso.
-Sì, "Ascolta, non mi puoi bombardare il telefono mentre mi sto facendo la mia ragazza. okay? Okay. Siamo solo amici!" ecco ahahah.- 
-Che stronzo..- sussurrò in modo che potessi sentirlo.
-Non ti preoccupare, avevi ragione, hai ragione, ti lascerò in pace, non c'è bisogno del discorso, grazie comunque per il tuo aiuto, ci si vede in giro Biebs!- Gli dissi dandogli una pacca sulla spalla e uscendo dal teatro fiera di aver finalmente chiarito le cose con lui.
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zzau,
si, il capitolo di ieri non è piaciuto nemmeno a me, ma dovevo farlo çç
adesso Noah è felice! Lui l'ha aiutata, ma come finirà fra i due.
Noah e Julian si conoscono da sempre quindi è normale che lui l'abbia baciata, lo stesso vale per Justin e Ariana.
spero vi sia piaciuto.
VI PREGO LASCIATEMI RECENSIONI! AGGIORNO SEMPRE A DU RECENSIONI!
vi prego, vi preeeeeeeeeeego!
grazie mille per tutto il sostegno.
VI AMO!
ps. ragazze che leggono -make a wish, non ce la faccio ad aggiornare, rimando ancora di un giorno, ho gli esami çç
pps. volevo iniziare una ff su austin, quando la inizierò vi passerò i link, passate anche lì quando ci sarà
plsplspls.
-aliss

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lo sapete, potete recensirmi anche lì, ricambio il follow c:

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Capitolo 9
*** kiss?no thanks ***


9.kiss? No, thanks.

 

Noah's POV.

Erano passate due settimane, io e Justin non ci parlavamo più dal giorno del teatro, o almeno io lo evitavo, non volevo causargli problemi..

Comunque oggi iniziano le prove per il saggio che sarà fra poche settimane, natale si avvicina. 

Amo il Natale, sempre amato, fare la protagonista nel musical scolastico è una delle cose più belle che potesse capitarmi, era sempre stato un sogno per me.

Tornando nel mondo reale, in questi ultimi giorni di vacanza che ci sono stati assegnati ho deciso di cambiare look, ero stanca di essere un maschiaccio, era orribile.

Jeans stretti, una camicietta di pizzo con sopra un maglioncino beige e delle francesina abbinate sempre beige.

Prendendo un toast con della marmellata di albicocche e dando un bacio ai miei uscì di casa il più velocemente possibile prendendo il pullman sapendo di essere in ritardo. Varcai la soglia della scuola dopo pochi minuti insieme agli altri.

-Ragazzi del teatro, vi ricordo che alle 3.00 p.m. dovete essere in teatro, niente ritardi.-

Mentre ascoltavo l'annuncio della preside sentì delle braccia agganciarsi alla mia vita, sapendo già chi potessi trovarmi mi sganciai in fretta.

-Mollami Julian!- dissi quasi urlando.

-Calmati piccola, non ti sto mica stuprando.-

Alzando gli occhi al cielo mi allontanai da lui diregendomi verso il mio armadietto, come sempre trovai Justin.

-Oh cazzo, Noah sei tu?!- esclamò Justin alla vista del mio nuovo look.

-Ehm.. sì..- disse arrossendo.

"Che vergogna" pensai nella mia testa.

-Wow, sei fantastica!- disse continuando a guardarmi con occhi spalancati.

-Ehm, grazie..- volevo continuare a parlargli quindi gli feci una domanda scontata.

-Come va con Ariana?-

-Benissimo, ma non ho nessuno con cui parlarne..-

-Oh.. mi dispiace..- gli risposi mettendo il broncio.

-Che tenera ahahah- disse osservando il mio labbrino.

-Lo so, grazie ahahah- 

-uuh, la timidezza di un mese fa è andata a farsi fottere?-

-Ohh, il macho di un mese fa è andato a farsi fottere?-

-La mia ragazza mi sta addolcendo sai?-

-Tu ti addolcisci e io divento determinata, bella brò!-

Dissi dandogli il cinque.

-Mi manchi sai?- disse fissando intensamente i miei occhi.

-Anche tu, adesso a chi dico le mie nuove freddure?-dissi e scoppiammo a ridere entrambi.

-Mi dispiace per le cose che ti ho detto, sono stato uno stronzo..-

-Non è vero, guardami! Ho ricominciato a sorridere grazie a te!-

-Lo so ma-- - non lo lasciai finire e ricominciai a parlare.

-Niente ma, ti devo solo ringraziare..- facendo un sorriso mi abbraccio fortissimo, sentì dei brividi lungo la schiena.

-Pace fatta?- sussurrò dolcemente nel mio orecchio.

-Sì scemo, pace fatta, adesso staccati che poi Ari si ingelosisce!- gli dissi dandogli dolcemente uno schiaffo sulla guancia.

-Staccati tu, Julian ci fissa- sbottò scoppiando a ridere insieme a me.

-Ebbe? Non me ne frega nulla tesoro! AHAAHAHAH-Gli risposi ridendo ancora più forte.

-Dai, vai in classe scolaretta, ci vediamo dopo- dandomi un leggero bacio sulla guancia si diresse verso la sua aula.

Sì, mi mancava stare con lui.

Andai velocemente verso l'aula di recitazione.

-Buongiorno ragazzi!- esclamò il prof. vancando la soglia dell'aula. -oggi proveremo il monologo del musical, Noah! Qui! Adesso!-

Avvicinandomi a lui presi quel copione fra le mani.

-Inizia dai! Inventa un testo, vi ricordo che le canzoni dovete scriverle voi insieme ai monologhi!-

Buttando il copione per terra iniziai a cantare inventandomi le parole.

-La neve continua a cadere intorno a noi e tu rimani lì impalato a guardarmi, siamo sotto il vischio, fai uno sforza, avvicinati e baciami qui sotto, fai che i miei desideri si avverino, almeno stanotte! Stai con me, prendimi in giro ma baciami come non hai mai fatto.- 

Avevo sul serio inventato una canzone?

-Per adesso ho solo questo..-risposi fissando il prof.

-E' perfetto, adesso sappiamo dove mettere la scena del bacio.-

-Scena del bacio?-

-Sì signorina Stewart!-

-Chi è il ragazzo?-

In quel momento entrò Julian in ritardo come sempre.

-Vada a sedersi per piacere Ross.-

-Quindi?-

-Vai a sederti anche tu Noah, lo scoprirai dopo.- con un sorrisino infantile sulle labbra.

Passarono le ore e arrivarono finalmente le 3.00.

-SUL PAAAAAAALCO!- urlò il prof., che nervi.

Salì in fretta sul palco. Sia Julian che Justin stavano nel cast, ma chi era il protagonista?

-Bene, proviamo il tuo pezzo di canzone Noah.-

 -La neve continua a cadere intorno a noi e tu rimani lì impalato a guardarmi, siamo sotto il vischio, fai uno sforza, avvicinati e baciami qui sotto, fai che i miei desideri si avverino, almeno stanotte! Stai con me, prendimi in giro ma baciami come non hai mai fatto-

-JUSTIN CONTINUA LA CANZONE-

-E' lui il protagonista?-chiesi impaziente.

-Sì-

-Dovrò baciarlo?-

-Sì-

-No, io non bacio nessuno.-

-Non diciamo stupidaggini, sulla scena, dai!-

-okay..- mi stavo sotterrando dalla vergogna, non potevo crederci.

-Se adesso ti baciassi non sarebbe un presa in giro, ti amo, il nostro primo bacio deve essere qui, sotto il vischio, non voglio aspettare altro tempo, ti voglio, qui, ora, per sempre.-continuò Justin.

-Ora baciala dolcemente.- esclamò il prof.

Prendendo il mio viso fra le mani Justin fissò attentamente i miei occhi e sotto lo sguardo di tutti posò dolcemente le sue labbra sulle mie, sentì dei brividi lungo la schiena e le farfalle nello stomaco.

Mi aveva baciata.

Mi staccai in fretta dalle sue labbra disorintata.

-Scusate.. non sto tanto bene..- corsi in bagno a guardarmi allo specchio. Stavo sorridendo come un ebete.

***

Dopo le prove tornai a casa, felice di aver chiarito con Justin e meno felice per averlo baciato.

Passai un'ora a prendermi male sul divano, ero sola.

Bussarono alla porta e andai ad aprire trovandomi il volto di Julian davanti.

-Che vuoi Ross? Marco non c'è-

-Ah... okay, posso entrare comunque?-

Perché me lo chiedeva?

-Okay..- risposi fredda aprendogli la porta.

-Cosa ti manca?- continuai con lo stesso tono.

-Nulla, semplicemente voglio aspettare Marco.-

-Fai come ti pare.-

-Che guardi?- chiese sedendosi affianco a me nel divano.

-Un film, Io & Marley-

-Amo quel film!- esclamò.

-Emozionante.- continuai sempre fredda.

Non aveva ancora capito che non volevo stare con lui.

-Senti, per quel bacio.. non volevo.. mi sono lasciato prendere.-

-Me ne sono accorta a mie spese..-

-Ma ti sei divertita a girare per la scuola nelle sedie?-

A quel ricordo scoppiai a ridere.

-Si, ahaah, mi sono divertita.- 

Avvicinandosi a me mi cinse con il suo braccio prendendo delle caramelle dalle mie mani.

-Che stai facendo?-chiesi turbata.

-Sta arrivando la scena triste e ti consolo in anticipo.-

Dandogli un colpetto sul petto continuai.

-Uhh, che gentiluomo, maddai ahahaha-

-Sì, so di essere un gentiluomo e so anche che sei follemente innamorata di me.-

Alzai lo sgurdo trovandomi degli occhi blu che mi fissavano.

-Uh, ti sbagli.- gli risposi.

Si avvicinò sempre di più, temevo cosa stesse per fare.

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ho aggiornato solo perché una mia amica (@sexjrauhl_) mi ha assillato se nò mi stavo perdendo d'animo,
non piace vero?
Mi dispiace tanto.. cercherò di fare di meglio..
-Aliss

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Capitolo 10
*** the first date. ***


10.The first date.

 

Noah's POV.

Stranamente non riuscì a fermarlo, mi ero persa nei suoi occhi. Non riuscivo a fermarlo.

Si avvicinava sempre di più, ero nel panico, non sapevo più che fare.

-No, non farlo..- lo bloccai bandogli una leggera spinta, non potevo farlo.

-Perché mi rifiuti? Cosa non ho che Bieber non ha?- mi chiese con sbuffando per la frustrazione.

-Justin? Ahahah, ma a me non piace Justin!-Sbottai.

-Ma vi guardate in un modo...-

-Ma in che modo? Quello di oggi era un bacio di scena, non ha significato niente per me e tanto meno per lui!- Mentii.

-Allora esci con me! Dammi una possibilità Noah! Ho una cotta per te da quando avevamo nove anni, ti sei mai chiesta perché mi sia iscritto in quella stupida scuola? L'ho fatto per te! Può chiedere anche al tuo fratellino Marco..-

Rimasi a bocca spalancata davanti alle sue parole.

Che cosa potevo fare in quel momento?

Decisi di fare la cosa può ovvia.

-Sul serio?-

-Sì genio, sono innamorato di te..-

-Ma perché non me l'hai mai detto? E perché uscivi con tutte quelle ragazze?-

-Mi avresti rifiutato e poi non volevo stare tutta la vita ad aspettarti ma ti avevo sempre nella testa quindi era inutile uscire con tutte quelle ragazze.-

Presi il suo mento e lo girai verso la mia direzione in modo che mi fissasse dritto negli occhi.

-Chi ti ha detto che ti avrei rifiutato?- con un sorrisino malizioso presi il suo volto fra le mani e posai dolcemente le mie labbra con le sue. Eravamo solo io e lui, tutto il resto era sparito.

 

Justin's POV.

Dopo le prove andai al mio appuntamento con Ariana con un solo pensiero in testa: avevo baciato Noah.

Era un bacio di scena, non era importante, ma qualcosa si era acceso dentro di me, ma lo ignorai.

-Ciao tesoro.- le dissi avvolgendola con le braccia e sollevandola.

-Buonasera Biebs.- rispose dandomi un dolce bacio a stampo.

-Che vuoi fare oggi?- le chiesi impaziente.

-Mmh, voglio andare.. al mare!-

-Ma io non ti ci posso portare al mare.- le dissi scoppiando a ridere.

-Un frullato?-chiese con facendo gli occhi dolci.

-Vada per il frullato.- 

Avvolgendole le spalle con il braccio camminammo fino ad arrivare in un chiosco.

-Due fruttati al cioccolato per favore.- dissi al cassiere, i frullati arrivarono subito e ci sedemmo nel tavolino più vicino. (ihihi, tutto ino, okay basta, scrittrice moment.)

-Allora, come va a scuola?- mi chiese fissandomi negli occhi.

-Vuoi veramente saperlo? Ahahah-

-Sì, voglio ahahah-

-Allora, sono il protagonista del musical della scuola, faccio schifo ballando e poi...-

-Come ti trovi con i compagni?-

"ma chi era? mia madre?"

-Benissimo, ho conosciuto delle persone stupende, soprattutto Noah, una mia cara amica, avevamo litigato ma ora abbiamo chiarito menomale.-

-Noah? Una ragazza?-

-Sì, dal nome non si direbbe ahaha-

-Uh, una ragazza, e siete tanto amici?-

-Sì, moltissimo, ancora non ci conosciamo bene ma siamo buoni amici. Non preoccuparti, non è la mia amate.-

-Non mi preoccupo,volevo solo sapere. Posso venire a vederti al saggio?-

-Se vuoi ma ti avverto che dovrò baciare una ragazza, la protagonista.- Pensai che fosse meglio non farle sapere che la protagonista era Noah, sembrava gelosa.

-Uh, allora verrò.- scoppiammo a ridere entrambi.

Era bello avere una ragazza dopo tutto.

 

Noah's POV.

-Quindi ora mi darai una possibilità?- mi chiese Julian staccandosi dalle mie labbra.

Prendendo la sua mano e intrecciando le sue dita alle mie continuai la sua frase.

-Possiamo uscire anche ora se ti va, sono pronta.-

-Andiamo allora hahaha.-

Uscendo dalla porta ci incamminammo verso una via non precisa.

-Dove andiamo?- gli chiesi velocemente.

-Al parco!- 

-Al parco?-

-Sì, non ti piace il parco?-

-Io amo il parco!-

-Smettiamo di dire parco?-

-Okay ahahah-

-Allora, cosa ti ha spinto ad innamorarti di me oltre a.. tutto?- dissi ironicamente aspettando una sua risposta.

-Sinceramente non lo so, c'è una domanda di riserva o chiedo l'aiuto da casa?-

-Mah, io ti consiglierei la domanda di riserva.-

-E qual'è?-

-Cosa trovi di bello in Noah Stewart?-

-Originalità portami via.-

Scoppiammo a ridere entrambi, era fantastico uscire con un ragazzo che era più di un amico.

Arrivammo al parco in poco tempo visto che non era distante da casa mia.

-Sì..- esclamai.

-Cosa?- mi guardò perplesso.

-Voglio andare nell'altalena.-

-Uh, okay, allora ti ci porto piccolina, vuoi anche lo zucchero a velo e dopo il gelato?-

-Ciiii!- risposi facendo la voce di una bambina piccola.

-Okay, allora Zio Julian ti ci porta, yeee!- 

-Andiaamo.-

Iniziai a correre come una bambina arrivando all'altalena prima di lui e salendoci sopra.

-Wow, sto volandoooo!-esclamai iniziando a muovermi.

-Non hai nemmeno iniziato ad alzarti ancora ahahah- disse lui spingendomi alle mie spalle.

-Eddai! Volo comunque!-

-Canta daai!- mi incoraggiò lui.

-I'm falling out the windows 

locking up my heart 

It's like everytime 

the wind blows, I feel 

it tearing us apart 

Everytime he smiles, I'd 

let him in again, 

everything is fine when 

you're standing in the 

eye of the hurricaneeeeee!- cantai divertita.

-Brava!- 

-Fammi scendere adesso ahaha-

Bloccando l'altalena mi avvolse con le sue braccia e mi baciò dolcemente, dopo pochi secondi poggiò la sua lingua sulle mie labbra come per chiedere l'entrata che questa volta concessi. Non ci eravamo mai baciati in quel modo. 

-Noah? Sei tu?!- la voce di Justin mi fece sobbalzare e mi staccai velocemente dalle labbra di Julian intrecciando le sue dita alle mie.
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yeppa!
Noah ha dato un'opportunità a Julian, a proposito di Julian, nella mia testa è 
AUSTIN MAHONE
quindi immaginatevelo tale.
Justin e Ariana, Julian e Noah.
Come andrà a finire?
lalalalalalalalalalalaaa
grazie per essere tornate, mi stavo perdendo d'animo, 
grazie davveroi, vi adoro.
ps. scusate i verbi, gli errori, non ho ricontrollato.
-Aliss

Su twitter mi trovate come sempre:
@idolsfaith_
@beljeveinjdb
ho cambiato nick nel secondo profilo.
potete recensirmi anche lì, vi adoro, un bacio<3

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Capitolo 11
*** jealousy? ***


11.jealousy?

 

Justin's POV.

Rimasi shockato nel vedere Noah attaccata alla bocca di un altro ragazzo. 

-Ehi Justin!-disse con un sorriso stampato sulla faccia come se non fosse successo nulla.

-Uh, lei è Noah- esclamò subito Ariana.

-Io sono Ariana, la sua ragazza- continuò.

-Oh sì, mi ha parlato di te, piacere, io sono Noah e lui è un mio amico, Julian.- rispose Noah stringendole la mano.

-Uh, amico? A me non mi baci così..- insinuai io con un filo di ironia nella voce.

Era vero però, perché non mi aveva mai parlato del suo ragazzo? Eravamo amici..

Vidi Noah fissarmi imbarazzata mentre le sue guancie avampavano di un rosso acceso.

-Piacere, Julian.- disse il ragazzo stringendo la mano a me ed Ariana.

"Non mi piace 'sto qua." pensai immadiatamente.

Era il classico puttaniere. Se la tirava tantissimo, si vedeva dagli atteggiamenti, mi stava sul cazzo a pelle.

-Justin.- sbottai scocciato stringendogli la mano.

-Ehm.. okay.. è stato un piacere conoscerti Ariana, adesso noi dobbiamo andare, ci sentiamo dopo Just?- disse Noah dopo degli attimi di silenzio.

-Certo che ci sentiamo dopo!- ammisi ancora scocciato dalla presenza di quell'idiota al suo fianco.

-Okay, a dopo Justin, ciao Ariana.- dopo quelle parole svarino entrambi.

-Perché hai fatto così lo scontroso? Poveri, sono troppo carini!- ammise intenerita Ari.

-Non sono carini.- sbottai ancora innervosito.

Che ci trovava in quel cafone proprio non lo so.

-Sei geloso per caso?-

-No, ma ti pare, no! Io ho una splendida ragazza, mi da solo fastidio che esca con un puttaniere.-

-Ma manco lo conosci, poi sta parlando il santo!- rispose scoppiando a ridere.

-Non sei divertente.- sbottai ancora.

Dopo la mia risposta si avvicinò di più a me e mi baciò.

"Ma non sa fare altro che starmi attaccata questa quà?" pensai tra me e me continuando a baciarla.

 

Noah's POV.

-Simpatico l'amichetto!- esclamò Julian avvolgendomi con il suo braccio.

-E' sempre scontroso all'inizio, quando lo conosci è decisamente meglio.- risposi facendo un sorriso.

-Uh, perché te lo difendi tanto?-sbottò. Sembrava infastidito.

-E' uno dei miei migliori amici, gli voglio un bene immenso..- risposi abbassando lo sguardo.

-Uno dei tuoi migliori amici o il tuo migliore amico?-

-Direi più la seconda.-

-Mh, bene, devo essere geloso?- chiese guardando dritto nei miei occhi.

-No, siamo solo amici, poi lui ha la ragazza idiota! E anche io ho il ragazzo.- prima che potesse ancora parlare mi alzai in punta di piedi e premetti le mie labbra con le sue.

Odiavo i ragazzi possessivi, lui non lo sembrava più di tanto.

-Mi riporti a casa adesso?- gli chiesi stanca di stare in giro.

-Certo, andiamo.-

In meno di qualche minuto arrivammo alla macchina.

-Posso?- chiesi indicando la radio.

-Fai pure, amore.- rispose ironico.

Cambiai almeno 10 stazioni e alla fine mi stancai e ne lasciai una. Canzoni natalizie, canzoni natalizie ovunque.

-Siamo arrivati.- disse riportandomi sul pianeta terra.

-Grazie per la bella serata, possiamo farlo ancora se vuoi.- 

Prese la mia faccia fra le sue mani avvicinandola a se posando ancora una volta le sue labbra sulle mie.

-Ti basta come risposta?- chiese staccandosi da me.

Mi limitai ad annuire con un sorriso stampato sulla faccia.

Varcando la porta di casa presi il telefono dalla tasca per scrivere un messaggio.

«Ciccione, pizza, film e schifezze? -Noah»

Inviai subito il messaggio a Justin, volevo passare un pò di tempo con lui.

Dopo pochi minuti il mio telefono suonò.

«Dammi mezz'ora e sono da te con un  pacco di patatine gigante e un film horror, so che li detesti. *risata malefica* inizia a ordinare una pizza gigante con le patatine.-Justin»

"coglione" pensai ridendo tra me e me.

Salì in camera per struccarmi in fretta, mettermi il pigiama e legarmi i capelli.

Appena scesi di sotto presi il telefono ordinando quello che mi era stato detto.

-Una pizza gigante con patete fritte grazie.- dissi al responsabile.

-Okay, tra un quarto d'ora è pronta.- mi rispose.

Mi sdraiai sul divano in attesa di Justin che sarebbe dovuto arrivare a momenti.

Dopo pochi minuti suonò il campanello, andai ad aprire e mi ritrovai davanti agli occhi Justin con delle patatine e il dvd di Paranormal activite 2. Ero già cagata sotto.

-Ehi stronza!- esclamò entrando e dandomi un bacio sulla guancia.

-Io credevo che scherzassi riguardo al film.- ansiamai tirandogli un colpo alla schiena.

-Mi sottovaluti piccola.- disse facendomi l'occhiolino.

"deficente" pensai e in quel momento un sorriso spuntò sulla mia faccia.

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zaaaaaaaaaaau amori mieii<3
corto questo capitolo çç
scusate, spero vi sia piaciuto.
scusate gli errori ma non ho riletto.:(
ho fatto l'esame oggi! yeppaaaaaaaa
grazie per tutto il sostegno non solo delle beliebers ma da tutti!
fatemi sapere che ne pensate, ne ho bisogno.<3
-aliss
☆ 
«20 days of summer.» la mia nuova ff sui oned, passate plz, non vi fermate al prologo 

 


Su twitter sono sempre

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ma ho cambiato nick nell'altro, ora sono:

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zzzau<3

 La vita di una giovane ragazza  <--------- passate, io la amo asdfsdfg


 

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Capitolo 12
*** Pizza Party. ***


12.Pizza party.

 

 

Noah's POV,

-Ti prego, ti prego, ti prego, non guardiamo Paranormal, ti ho mai detto che ti voglio tanto, ma tanto, tanto, tanto bene? Bè, ora te lo dico. Justin ti voglio bene, tanto bene, anzi guarda.. ti amo! Ti prego non mettere Paranormal! Ho le pagine della nostra vita se vuoi, oppure Harry potter, tutta la saga! Ti supplico.- Esclamai dirigendomi verso il divano mettendomi sopra le sue ginocchia e abbracciandolo forte forte per lecchinarlo.

-E' inutile cara, tanto lo guardiamo lo stesso! Poi tu mi vuoi far guardare Harry Potter? Maddai! Ahhahaha- rispose scoppiando a ridere e ricambiando l'abbraccio.

-Ti odio.- sbottai infastidita.

-No cara, hai appena detto che mi ami.-

-Ti lecchinavo stronzo.-

-sisi, come no! Ti amo anche io piccola.- disse ironico dandomi un bacio sulla guancia.

Mi afferrò per i fianchi e mi sistemò meglio sulle sue gambe.

-Come mai sei sola?- mi chiese mentre agganciavo le mie braccia intorno al suo collo.

-I miei stanno una settimana a New York e mio fratello sta dalla ragazza.- gli spiegai dolcemente.

-Uh, emozionante ahahah.-

In quel momento il campanello suonò e mi sganciai da lui per andare a prendere la pizza.

Aprendo la porta tirai i soldi dalla tasca per porli al ragazzo delle pizze.

-Sono 26,50.- aveva la "s" moscia. Mi stavo trattendendo dal ridere a crepa pelle.

Chiusi la porta alle mie spalle e scoppiai in una risata isterica, avevo i lacrimoni.

-AHAHAHAHAHAHHHAHAHAHAHHAHAHAHA OH MIO DIO AHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHA SHONO VENTISHEI DOLLARI E CINQUANTAAA AAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA CAZZO STO CREPANDO AHAHAHHAHAHAHAHA- risi ancora di più notando la faccia di Justin che mi fissava perplesso.

-AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHA OH MIO DIO STO MORENDO AHAHAHHAHHAHAH- contuinuai.

-che succede?-chiese Justin avvicinandosi a me.

-SHONO VENTISHEI DOLLARI E CINQUANTA AHAHAHAHAHHHAAHHAHAHA- risi ancora più forte

-che c'è di così tanto divertente? Ahahah-rise di me.

-DOVEVI SENTIRE COME LO DICEVA AAHAHAHAHHAAH.-

-oh mio Dio, ma che amica ho!- esclamò guardandomi.

-La migliore!- risposi attaccandomi alla sua spalla e tirandomi su. Presi la pizza che avevo appoggiato su un mobile affianco alla porta e ci incamminammo verso il divano dove riappoggiai la pizza sul tavolino.

-Oh mio Dio, che bella bimba!- esclamò Justin guardando una foto di quando ero piccola.

-Chi è?- chiese facendo spuntare un dolce sorriso sulla sua faccia.

-Zono io.- risposi facendo la voce tenera.

-Uh, che dolce, posso metterti come sfondo del mio cellulare? Pleaase!- esclamò stringedomi a se con un braccio.

-Se non ti spogli davanti a me la notte non ci sono problemi ahahahah- ironizzai.

Prese il telefono da tasca e scattò velocemente la foto per poi mettersela come sfondo.

Era una serata perfetta.

 

Justin's POV.

-Bene, adesso guardiamo il film.- esclamai avvicinandomi al lettore dvd ma venni bloccato immediatamente da Noah.

-Ti prego non farlo!- esclamò lei disperata.

-Fifona. La cosa più trasgressiva che hai fatto sarà dire no a Dora l'esploratrice.. aspetta, quello l'ho fatto io. Scusa.- Dissi velocemente.

-La cosa più trasgessiva che ho fatto è stata mandare affanculo  la maestra dell'asilo.- mi rispose prendendo una fetta di pizza e morsicandola.

-Non ci posso crede.- dissi scoppiando in una risata potente.

-Stai zitto deficente che ha detto no a Dora! Maddai!-

Scoppiammo a ridere entrambi.

-Okay, niente film. Hai vinto.- Le dissi afferrando una fetta di pizza e sendendomi a gambe incrociate affianco a lei.

-Amo i tuoi occhi..- quelle parole uscirono spontanee mentre avvolgevo la sua spalla con un braccio e continuavo a fissarla.

-Sono un bravo baciatore?- le chiesi subito dopo ripensando al nostro bacio di scena.

-Ti ho baciato a stampo idiota, non ho avuto la sostanza.- rispose maliziosamente prendendo il suo bicchiere e versandoci della Coca-Cola.

-Mmh, vuoi provare la sostanza?- Le chiesi avvicinandomi sempre di più alla sua faccia fino a sentire il suo respiro sulla pelle.

-No grazie.- rispose ridendo e dandomi un colpo.

-Qualsiasi ragazza pagherebbe oro per toccare queste labbra!- esclamai guardandola mentre si alzava per andare in cucina.

-Sisi, certo!- mi urlò dall'altra stanza.

Dovevo ammettere che con i pantaloncini del suo pigiama era dannatamente sexy.

Mi alzai dal divano e la raggiunsi in cucina.

-Che stai facendo?- le chiesi incuriosito.

-Sto ritirando la pizza avanzata genio.- sbottò.

-Piccola, non fare l'acida, il ruolo non ti riesce.-

-Uh, lo dici tu!- disse avvicinandosi verso di me.

Mentre tornava alla prima posizione inciampò e la presi subito in modo che non si potesse fare male ritrovandomi faccia a faccia con lei.

-Ti ho presa.- le sussurrai dolcemente.

Avevo una voglia matta di baciarla in quel momento.

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per tutte le volte in cui vi lascio sulla spine ormai mi odierete 
AHAHHHAHAAHAH
ho visto che le mie recensioni stanno aumentando a cinque. IO VI AMO.
ho 104 visualizzazioni al capitolo precedente, oh mio dio.
scusate gli errori ma non ho riletto çç
vi adoro cazzo!
mi state facendo realizzare uno dei miei sogni,
vi devo tutto<3
ps. lo so che è corto ma perdonatemi.

«20 days of summer.» <--PASSATE, E' LA MIA FF SUI ONED, NON FERMATEVI AL PROLOGO.

 -Make a wish <-- QUESTA E' LA MIA FF SU CODY SIMPSON, VI PREGO PASSATE ASDFGF
-aliss

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ricambio il follow a tutte se me lo chiedete<3

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Capitolo 13
*** Best friend forever. ***


13.Best Friend Forever.
 
Noah's POV.
Eravamo vicinissimi, i nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro sopra le labbra, sentivo che si stava avvicinando.
Non potevo fare questo a Julian e non potevo rovinare la nostra amicizia, non avevo mai avuto un migliore amico e non volevo perderlo adesso.
Abbassai le mani fino ad arrivare ai suoi fianchi dove iniziai a muovere le mie dita.
-Nonono, Noah! Il solletico no! Sai che lo soffro! TI PREGO NOAAAAH!- urlò cercando di scappare.
Mi stavo stancando di muovere le dita. Mi faceva male il braccio, non mi era mai successo.
Approfittò del mio attimo di debolezza per afferrarmi per la vita e sollavarmi facendo poggiare la mia pancia sulla sua spalla.
-Okay, mi rasseggno, dove mi porti?- gli chiesi muovendo le gambe.
-Sopresa.- disse spavaldo.
-Sai che odio le sorprese.-
-Sì, lo so.-
Stavamo salendo le scale, arrivando in cima pensai che mi stesse portando in camera mia, invece mi porto in bagno, mi fece sedere sul mobile affianco al lavandino e mi immobilizzò con una sciarpa.
-Che cazzo vuoi fare?- gli chiesi confusa.
-Vedrai.- rispose facendomi l'occhiolino.
Frugò nei cassetti e nei mobili finché non si fermò. Aveva trovato i miei trucchi.
-Oh cazzo..- esclamai.
-Oh si, ti ho mai detto che ti voglio bene?- rispose.
-Justin, non farlo.-
Non rispose, si limitò ad avvicinarsi con il mio rossetto rosso per le feste.
-Vieni qui tesoro.- 
Mi spalmò un velo di rosso sulle labbra fino ad arrivare alla guancia.
-Fai tanto joker.- disse scoppiando a ridere e io risi con lui.
-Ti odio, stronzo.- dissi sorridendo.
Mettendo apposto il mio rossetto, passò agli ombretti.
-Un pò di rosa qui, un pò di blu qui, un pò di celeste qui, e un pò di questo che non so che colore sia qui.- disse spargendoli nella mia faccia.
-Ti odio sempre di più.- esclamai.
Ritirando gli ombretti prese il fard e la cipria.
-E per finire, mia cara, un pò di frad e un pò di cipria.-
Iniziò col fard spargendolo sulle mie guancie e sulla fronte per poi finire con un pò di cipria ovunque, anche sulle labbra.
Slegandomi sorrise fiero del suo lavoro.
-Puoi guardarti.- disse prendendomi per mano.
Guardomi allo specchio non trovai più il mio volto ma quello di un clown fallito.
-Oh, sono davvero graziosa, ma sai cosa sarebbe meglio, passarti un pò del mio meraviglioso trucco.- In quell'istante lo avvolsi con le mie braccia.
-Noah, ti prego non farlo.- urlò schifato.
-Vieni qui Biebs.-
Mettendomi in punta di piedi iniziai a strusciare il mio volto contro il suo dandogli baci ovunque.
Justin si liberò dalle mie braccia e scappò, lo insegui ridendo a crepapelle.
-Vieni qui coglione!- urlai divertita.
Si fermò in camera mia, sul mio letto. Sembrava terrorizzato.
Gli saltai addosso mettendomi a cavalcioni sopra i suoi fianchi iniziando ancora a fargli il solletico.
Sentì di nuovo un forte dolore al braccio ma lo ignorai.
-NOAAAAAAAAAAAH!- urlò.
Approfittando ancora della mia debolezza mi fece passare sotto di lui mettendosi nella mia posizione.
-MI ARRENDO!- urlai ridendo sempre più forte.
Justin scese dalla mia vita sdraiandosi accanto a me.
-Menomale, non ce la facevo più, sei crudele.- esclamò e scoppiammo entrambi a ridere.
-Ti odio.- gli dissi poggiando il viso sul suo petto.
-Sei meravigliosa anche con tutto quel trucco addosso- disse fissando intensamente i miei occhi.
 
Justin's POV.
La voglia di baciarla mi bolliva dentro, era stupenda anche conciata come un clown.
-Grazie..- disse dolcemente fissandomi negli occhi.
Sentì ancora una volta le farfalle nello stomaco, lei mi faceva sentire ciò che manco Ariana riusciva a farmi sentire, ma non potevo rovinare tutto, la nostra amicizia era stupenda e poi lei stava con Julian e io con Ariana..
-Posso andare a lavarmi la faccia?- chiese con una risatina soffocata.
-Vengo con te, sono orribile.- dissi seguendola.
La travai con la faccia nera piena di sapone, se lo passò tre volte prima di risciacquarsi e tornare la Noah di sempre.
"E' bellissima anche senza trucco" pensai e un sorrisino spuntò sulla mia faccia.
Guardandomi allo specchio notai un mostro pieno di trucco sceso e baci ovunque.
-Ti odio.- dissi a Noah mettendo del sapone sulle mie mani e ripentendo la sua sequenza.
Dopo essermi sciacquato la faccia sentì Noah chiamare il mio nome dalla sua stanza.
-E' l'una del mattino, rimani a dormire qui? Non mordo e non ti stupro, sono sola e ho paura.- mi disse.
-Va bene, se non mi stupri, adesso avviso mia madre.- dissi soffocando una risata.
Presi il telefono dalla tasca trovando varie chiamate perse di Ariana e messaggi di George che ignorai digitando il numero della mamma che dopo pochi squilli rispose.
-Justin! Dove sei?- chiese con tono preoccupato.
-Tranquilla mamma, dormo fuori stanotte. Non ti preoccupare.-
-Dove cazzo dormi?- mi chiese preoccupata per l'appunto.
-Tranquilla, dormo... da George! Stai serena.- dissi.
-Mh, ricorda che sei in punizione!- disse.
-Sì, okay, a domani. CIAO MA'- senza aspettare una risposta le chiusi il telefono in faccia.
-Deficente, mia madre mi avrebbe ucciso se avessi risposto così.- disse Noah alle mie spalle.
-Non fa nulla..-
-E' tua madre coglione! Non devi trattarla così.. ti credi più Bad Boy adesso?-
-Da quando ti chiami Jeremy Bieber?- le chiese dicendole il nome di mio padre.
-Io mi chiamo Esteban Julio Ricardo Montoya de la Rosa Ramírez per l'esattezza.- disse facendo un sorrisino malizioso.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH  tu ti chiami Cogliona Stewart- le dissi abbracciandola.
-Mhmh, giusta osservazione!- disse ricambiando l'abbraccio e subito spingendomi via.
-Stiamo diventando appiccicosi, sembriamo una di quelle coppiette di bimbi minchia che si dicono 'ti amo' dopo un giorno con una piccola differenza, non stiamo insieme.- disse ridendo.
-Oh? Allora sono appiccicoso eh?- le dissi abbracciandola ancora più forte riempiendola di baci.
-Just-t-t-in! Finiscila!- disse balbettando, risi.
-Nu amore, sei la mia vita e ti amo.- le dissi predendola per il mento in modo che potesse guardarmi ancora una volta negli occhi. In modo che potessi avere ancora quegli occhi nocciola puntati contro i miei, il suo respiro sulla labbra e sentire la punta del suo naso toccare la mia. La voglia di baciarla prese il sopravvento e velocemente posai le mie labbra contro le sue prima che potesse pensarci. La stavo baciando. Dopo pochi istanti poggiai la lingua contro le sue labbra come per chiedere l'accesso che lei concese subito, toccando la sua lingua capì finalmente cos'era quella sensazione che solo lei mi faceva provare. Ero innamorato di lei.
Continuai a baciarla spingendola contro il muro. Non volevo scoparmela come con Ariana. Desideravo baciarla ancora e ancora. Pensavo di essere innamorato di Ariana ma non era così. Quel maschiaccio goffo, con il suo cappellino e i suoi occhiali neri era riuscita a conquistarmi in un mese, la amavo e non me ne vergognavo. Avrei voluto urlare al mondo "IO AMO NOAH STEWART" se ne avessi avuto l'occasione, ma non potevo farlo. Questo bacio era una cosa solo fra noi due che sicuramente sarebbe dovuta rimanere segreta visto che lei sta con Julian e io con Ariana. Non riuscivo a togliermi il pensiero dei nostri ''fidanzamenti'' dalla testa, anche se il mio non sarebbe durato molto perché decisi di mollare Ariana il giorno successivo. Non volevo prenderla per il culo. 
Tornando sul pianeta terra continuai a baciare appassionatamente Noah senza desiderare altro gustandomi ogni singolo istante di quel bacio.

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HO CAMBIATO SCRITTURA PERCHE' HO CAPITO CHE NON SIETE CIECHE
AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAH
comunque, io non vi consiglio di farvi tanti viaggioni perché sappiamo la versione di Justin sul bacio..
..ma non quella di Noah, e sapete che amo lasciarvi sulle spine lalalala
vi amo sempre di più state crescendo<3
Grazie perché continuate a seguire la mia storia, potete commentarla con me anche! Le recensioni sono fatte apposta!
Vorrei fare un piccolo sondaggio,
siete:
1) Joah
2)Nulian
3)Jariana
Mandatemi anche messaggi privati su efp o menzionatemi su twitter e fatemelo sapere, mi piace parlare con voi!
ps. scusate gli errori, non ho riletto çç
-aliss (allie)
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Capitolo 14
*** only bff? ***


14. only bff?

Noah's POV.

"Lo sto baciando, oh mio Dio, lo sto baciando."
"Ma che cazzo dici Noah? Staccati immediatamente." 
Tutti quei pensieri danzavano nella mia testa mal col tocca della sua lingua sulla mia non potevo sfuggirgli. Dovevo farmi forza, non potevo fare questo a Julian, non stiamo ancora insieme definitivamente ma non mi sembra giusto.
Trovai finalmente la forza e mi staccai dalle sue labbra.
-Justin, non possiamo farlo..- gli sussurrai dolcemente.
-Noah, io ti voglio.- mi sussurrò dolcemente all'orecchio.
Per quanto potesse piacermi Julian, Justin era qualcos'altro..
-Ti prego Justin, ti supplico, non posso farlo. Non possiamo farlo..- continuai.
-Okay. Andiamo a dormire adesso..- rispose. Sembrava giù di morale e lo ero anche io. Volevo continuare a baciarlo, ma avevo un ragazzo o almeno mi stavo vedendo con un ragazzo.
Entrammo in camera e vidi Justin dirigersi verso il divanetto.
-Se non mi stupri puoi dormire con me.- gli dissi ridendo, ricambio il sorriso e si avvicinò al letto.
Togliendosi la maglia e rimanendo in canotta e pantaloni entrò nelle coperte e si sdraiò sul letto.
Mi ero incantata a guardare il suo fisico stupendo.
-Bhe? Non vieni qui piccolina mia?- ironizzò riportandomi sul pianeta terra.
-Oh si papino, arrivo.-
Mettendomi sotto le coperte mi sdraiai affianco a lui appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Mi sei mancato sai?- gli dissi guardando il soffitto.
-Anche tu, davvero tanto.-
-Come va con Ariana?-
-Male, non è come me la ricordavo, vuole soltanto baciarmi! Non vuole nemmeno scopare! pft.-
-Povera la mia stellina di marzapane che non scopa.-
-Sono in astinenza, sarà almeno da un mese che non scopo nessuna. DEVO ANDARE A QUALCHE FESTA.-
-Eddai, sei esagerato! In astinenza?! Io non lo faccio da almeno tre anni e come vedi sono sana e sorridente.-
-E' diverso-
-No-
-Invece sì quando sei abituato a fartene una diversa a settimana.-
-Allora mi hai baciata solo per aggiungermi alla lista?- gli chiesi irritata.
-No, l'avrei fatto da tempo se fosse stato solo per quello..-
-Cosa sono per te? Una tombamica?!- 
-Nono, non pensarlo neanche Noah! Sei la mia migliore amica, se fossi la mia tombamica adesso il mio amichetto sarebbe fra le tue gambe.-
-Oh, mi scusi, tanto non te la dò!- gli dissi dandogli un colpo al petto.
-Capirai, tanto lo so che non sai fare manco un sega!- 
-Non hai mai provato la mia mano sul tuo cazzo e fidati, Josh veniva sempre.-
-Vuoi farmi provare?- chiese maliziosamente.
-Scemo! Ahhaha-
-Chiedevo e basta dai ahahah.-
-Idiota pervertito! ahahah-
Mi avvolse tra le sue braccia schiacciandomi la faccia contro il suo petto.
-Comunque, la sostanza è meglio del bacio a stampo, ci sai fare con la lingua piccola!- esclamò fissandomi.
-Te l'avevo detto che sono brava ahahah.-
-E io?-
-Mh, ci sarebbe da migliorarsi ahaha.-
-Oh, la pensi in questo modo? Forse sarebbe meglio dare una ripassatina..-
-Oh no caro, ho un quasi ragazzo e tu una ragazza, quello che è successo dovrà rimanere fra noi. Prometti.- gli dissi mettendogli una mano sulla bocca.
-Prometto!- disse togliedomi la mano dalla sua bocca e alzando le mani.
-Bene, ora possiamo dormire?-
-Okay, okay..-
Mi addormentai in un batter d'occhio.

Justin's POV.

"
Well let me tell you a story 
About a girl and a boy 
He fell in love for his best friend 
When she's around, he feels nothing but joy 
But she was already broken, and it made her blind 
But she could never believe that love would ever treat her right 
But did you know that I love you? or were you not aware?"
 Quelle parole frullavano nella mia testa mentre osservavo Noah dormire.
Era bellissima.
Quelle parole continuavano a stare nella mia testa, mi venne immediatamente un'idea. 
Mi alzai silenziosamente dal letto dirigandomi verso la scrivania, presi un foglio stropicciato appoggiato lì sopra e annotai tutte le parole che frullavano nella mia testa, provai a dirle sussurrando.
-
Well let me tell you a story 
About a girl and a boy 
He fell in love for his best friend 
When she's around, he feels nothing but joy 
But she was already broken, and it made her blind 
But she could never believe that love would ever treat her right 
But did you know that I love you? or were you not aware? Ehm... vediamo.. poi..- osservai Noah e un sorriso spuntò sulla mia faccia.
-You're the smile on my face, and I ain't going nowher.. poi? Cazzo Justin, pensa.- 
Pensai a Noah, a tutte le cose che sapevo di lei, tutte le cose che le piacevano e quelle che la facevano soffrire. Mi venne in mente Josh, i suoi tagli..
-i'm here to make you happy, i'm here to see you smile, I've been wanting to tell you this for a long while..-
Le parole avevano musicalità quindi provai a canticchiarle. Usciva bene.
Per il momento la mia mente non elaborava altro dalla stanchezza quindi tornai al fianco di Noah nel letto. L'avrei continuata l'indomani a scuola.
***
-SVEGLIATI COGLIONE!FAREMO TARDI! QUESTI SONO DEI VESTITI DI MIO FRATELLO, METTILIII!- urlò Noah facendomi sobbalzare, aprì gli occhi all'istante trovando una felpona bianca e dorata con dei jeans. Mi alzai e  mi andai verso il suo bagno. 
-Hai un spazzolino da prestarmi?- le chiesi con voce rocca trovandola nella stanza.
-Dovrebbero esserci degli spazzolini nuovi lì dentro, guardaci.- disse sciacquandosi la faccia con del sapone. Doveva essersi già fatta la doccia perché il bagno era pieno di vapore.
-Ma come te la fai la doccia? A 100°?- le chiesi sbalordito.
-Mi piace stare sotto l'acqua calda hahaha-
-Posso farla anche io?- le chiesi dolcemente.
-Aspetta un secondo, finisco di lavarmi e mi trucco in camera.-
-Puoi anche assistere..- ironizzai.
-Idiota!- sbottò soffocando una risata.
-Dai muoviti idiota, sono lurido ahahahh.-
-Anche i miei denti ahahah.-
-La tua lingua no..- le dissi maliziosamente.
-ah ah ah, no.- mi disse.
-Ho finito, contento?- continuò uscendo dal bagno e chiudendo la porta alle sue spalle.
-Sì, la amo.- un sorrisino spuntò sulla mia faccia. 
"devo mollare Ariana" pensai ricordandomene.
Presi il telefono dalla tasca digitando il suo numero.
Rispose subito.
-Ehi amore mio!- 
"pallosa."
-Ehi Ari, ehm.. non so come dirtelo.. è difficile ma... non mi trovo bene con te e forse è meglio se restiamo amici ma George ha una cotta per te sai? Ehm, sì.. ciao- senza aspettare una risposta riattaccai.
-STRONZO- urlò Noah da dietro la porta.
-Origliavi?-
-Forse-
Un altro sorriso si stampò sulla mia faccia, mi faceva impazzire quella ragazza.
Togliendomi i vestiti entrai nella doccia sentendo le voci di Noah che mi ricordava ogni singolo secondo che eravamo in ritardo.
Finita la doccia asciugai un poco i capelli con un asciugamano sistemandoli da umidi.
Infilai i vestiti e mi sciacquai la faccia in velocità, dopo avermela asciugata mi infilai lo spazzolino in bocca e iniziai a spazzolare. Infine infilai le mie supra dorate e uscì dal bagno, trovai Noah con dei pataloni stretti neri, una maglietta larga adidas beage, una felpa tipo quelle del baseball e delle francesine beage, era poco truccata, aveva un pò di matita nera dentro l'occhio che le metteva in risalto i suoi occhi nocciola e giusto un pò di mascara, teneva la sua borsa militare nuova a tracolla con i libri dentro.
-Oh cazzo! I libri!- esclamai.
-Idiota, tu non li lasci a scuola?-
-Ah, sì, giusto. Andiamo.- controllando nelle tasche trovai il foglio di carta con scritta la canzone per Noah e andammo verso la porta, uscendo ci sedemmo in macchina e automaticamente Noah accese la radio trovando Feel this moment di Pitbull e Christina Aguilera.
-AMO QUESTA CANZONEEEE! I JUST WANNA FEEL THIS MOMENT OOUOUUUOOOOOH! Potrei farci un coreografia, mmh..-
-Yoyoyo!- cercai di imitare un rapper ma non ci riuscì.
-Ououou, I just wanna feel this moment- provai a cantare con lei.
-wow..- sospirò Noah.
-che c'è?-
-Canti da Dio.. non hai mai pensato di iscriverti veramente alla nostra scuola?-
-No, non fa per me.- prima che potesse continuare arrivammo a scuola e pargheggiai.
-Scendiamo o facciamo lezione qui?-ironizzai.
-Mmh, fammici pensare...-
-Scendi idiota hahaha.-
-Sta diventando il mio secondo nome ahahah-
-non lo è già?- chiesi facendo il finto schoccato.
In pochi secondi varcammo la soglia della scuola.
-Scusa Noah, devo andare a chiedere una cosa alla tizia che ci dirige lo spettacolo..-
-Il professor Braun?-
-Esatto ahahah, a dopo!- dandole un bacio sulla guancia andai dal professore, bussai alla porta del prof. e dopo poco mi fu concessa l'entrata.
-Bieber, qual buon vento?- mi chiese ironico.
-Senta prof. vorrei farle una proposta. Ho scritto una canzone, cioè.. non è ancora finita, ci sono solo i primi versi....-
-Fammi sentire susu.- esclamò porgendomi la chitarra.

Vi consiglio di mettere Fall acoustic e bloccarla fin dove è arrivato scrivendola 
per migliorare l'atmosfera. lol

Tolsi il foglio stropicciato dalla tasca e presi in mano la chitarra improvvisando degli accordi. 
Mio padre mi aveva insegnato a suonare la chitarra prima di andarsene, a volte mi manca ma poi mi ripeto che è uno stronzo.
Quando finì di cantare il prof. mi guardò intensamente.
-Che ne pensi di finirla e metterla nello spettacolo? Sarebbe perfetta.-esclamò infine.
-Oh, certo! Sarebbe perfetto!- esclamai sorridente.
-Comunque, hai un gran talento ragazzo, non sprecarlo..-
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NOAH DICE CHE SONO SOLO AMICI, MIGLIORI AMICI.
JUSTIN DICE DI AMARLA MA VUOLE DIRGLIELO IN UN MODO SPECIALE.
SCOPRIRETE TUTTE NELLE PROSSIME PUNTATE DI BAD BOYS DON'T DANCE.
LALALALA.
ALLORA, VI AMO SEMPRE DI PIU' E CI SONO TANTI JOAH SHIPPER.
FORSE UN GIORNO VI PUBBLICHERO' LA FOTO DI NOAH.
DAI, SCRIVETEMI E DITEMI SE VOLETE SAPERE CHI E' NOAH LALALA
RECESITEEE ASDFHGFD, PUBBLICO SEMPRE A DUE.
VI AMOOOOOOOOOO<3

-aliss (allie)**

su twitter sono sempre:
@idolsfaith_
@beljeveinjdb
RECENSITEMI ANCHE LI' E MI DOVETE DIRE QUALCOSA FATELO PURE, MI FATE SOLO PIACERE.

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Capitolo 15
*** if i was your boyfriend,never let you go.pt.1 ***


15.if i was your boyfriend,never let you go. pt.1

Justin's POV.
-Comunque, hai un gran talento ragazzo, non sprecarlo..- mi disse il prof. fissandomi.
-Grazie signore ma il canto, la musica non fa per me.- 
-La musica fa parte di te. Si vede a distanza. Ti sei chiesto perché ti abbia scelto come protagonista? Ti ho osservato, dici di odiare il ballo ma hai tempo, dici di odiare la musica e scrivi canzoni e quando suoni e canti stai bene. Justin, cerca di trovare te stesso.- dopo quelle parole uscì dalla porta.
"Ha ragione,forse." pensai tra me e me.
Il prof. mi aveva lasciato tutta l'aula di musica per me, presi degli spartiti e trascrissi le parole della canzone insieme agli accordi.
-Quindi..
Well let me tell you a story 
About a girl and a boy 
He fell in love for his best friend 
When she's around, he feels nothing but joy 
But she was already broken, and it made her blind 
But she could never believe that love would ever treat her right 
But did you know that I love you? or were you not aware? 
You're the smile on my face 
And I ain't going nowhere 
I'm here to make you happy, i'm here to see you smile 
I've been wanting to tell you this for a long while... mi serve un ritornello...- 
"Qualcosa di romatico che la riguardi. PENSA JUSTIN PENSA." pensai e in quel momento l'ispirazione prese la meglio.
-Who's gonna make you fall in love 
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart 
You're not gon' be scared at all, oh my love 
But you can't fly unless it lets ya, 
You can't fly unless it lets ya, so fall- 

"hai il ritornello Justin ora trova altro" 
Annotai sullo spartito gli accordi e le parole appena cantate.
"Pensa a Noah.." 
L'immagine di Noah fu impressa sulla mia mente, pensai a tutti i nostri momenti ancora una volta e pensai a tutto quello che le aveva fatto passare quel coglione e a quanto fosse debole, fragile, dolce,pensai come cercassi sempre di proteggerla, pensai a quel bacio...

-Well I can tell you're afraid of what this might do 
Cause we got such an amazing friendship and that you don't wanna lose 
Well I don't wanna lose it either 
I don't think I can stay sitting around while you're hurting babe 
Come take my hand 
Well did you know you're an angel? who forgot how to fly- annotai ancora una volta tutto sugli spartiti, quella ragazza era la mia ispirazione.
"Ritornello? mmh, forse ci sta qualche altra strofa..."
-
Did you know that it breaks my heart everytime to see you cry 
Cause I know that it pains if he's gone everytime he move over on the shoulder you crying 
And I hope by the time that i'm done with this song that I figure out- 


"Adesso forse ci sta il ritornello..."

-Who's gonna make you fall in love 
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart 
You're not gon' be scared at all, oh my love 
But you can't fly unless it lets ya, 
You can't fly unless it lets ya, so fall-

"Altro JB, coraggio." 

-
I will catch you if you fall 
I will catch you if you fall 
I will catch you if you fall 
But if you spread your wings 
You can fly away with me 
But you can't fly unless it lets ya, 
You can't fly unless it lets ya so fall 

Who's gonna make you fall in love 
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart 
You're not gon' be scared at all, oh my love 
But you can't fly unless it lets ya, 
You can't fly unless it lets ya, so fall in love..-


Capendo che per il momento non avrei avuto altre idee rinunciai, uscii dall'aula trovandomi Sel davanti agli occhi. 
-Che cazzo stai facendo?!- le chiesi stupito. 
-Ti ascoltavo, perché? Per chi è la canzone?- chiese impaziente. Ma che cazzo voleva questa? Perché mi chiedeva per chi fosse la canzone? 
-Per nessuno! Scrivo e basta. Sai come si dice...- 
"un proverbio justin, un proverbioo!"
-No, come?- 
"Cazzo."
-Ehmm.. non lo so nemmeno io...- girai l'angolo agitato trovandomi Noah davanti agli occhi.
-Ehi ciao!- esclamò e mi scontrai contro la porta del bagno dei ragazzi.
-Ehm.. si... scusate... NOAH! Sì, ci vediamo dopo, ho........ DA FARE.. a dopo.- le stampai velocemente un bacio sulla guancia e scappai in preda al panico. 
"E se Selena avesse capito per chi fosse la canzone?"

Noah's POV.
Dopo il bizzarro incontro con Justin modalità agitato andai da Julian.
-Ehi!- mi disse afferrandomi per i fianchi per sollevarmi e baciarmi.
-Buongiorno anche a te.- dissi dandogli un altro bacio.
Gli presi istintivamente la mano e iniziammo a camminare per i corridoi.
-Che lezioni hai oggi?- mi chiese dolcemente.
-Due ore di danza, una di canto e una di recitazione, tu?-
-Canto, due ore di recitazione e arte.- 
-Bell'orario dai ahahah.-
-Sai che odio recitazione.-
-Sì, lo so ahahah.-
-Allora, perché ieri non hai risposto alle mie telefonate.-
"Fottuta"
-Mi sono addormentata presto, sai per fare due ore di danza ci vuole esercizio!- cercai di essere convincente ma mi conosceva bene.
-E le occhiaie te le hai fatte per recitazione o sono naturali?-chiese insospettito.
-Se dicessi la prima mi crederesti?-
-No.-
-Okay.. ero con Justin ma solo perché volevo passare del tempo col mio migliore amico. Capiscimi.-
-No.. non ti capisco. Dopo che mi ha fatto la scenata del bacio non so più a che pensare.-
-Sei geloso?- gli chiesi dolcemente.
-Sì, e non cercare di fare la dolce perché non ottieni niente, quel ragazzo prova qualcosa per te e si vede che tu lo ricambi.-
-Io voglio solo te!-
-Non si direbbe da come lo guardi.- dopo quelle parole si girò e se ne andò. Provai a chiamarlo ma non mi rispose.
Mi aveva lasciata? Non lo sapevo.
Andai a cercare Justin e lo trovai stranamente nell'aula di musica e prima che potessi bussare la campanella suonò e andai in classe.
Varcando la porta dell'aula mi preparai per la lezione.
-Bene ragazzi, oggi faremo esercizi con gambe e braccia.- esclamò la preside mentre entravamo in pista.
Mise una canzone casuale e ci disse di improvvisare muovendo braccia e gambe.
Cercai di muovermi meglio che potevo ma il dolore al braccio mi perseguitava, forse avrei dovuto farlo visitare, magari nelle vacanze tanto sarebbero state fra due settimane.
-Che hai Stewart?- mi chiese la preside preoccupata.
-Niente, mi scusi, continuo.-
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L'HO FATTO CORTO APPOSTA PERCHE' STASERA NE PUBBLICHERO' UN ALTRO 
PER FARMI PERDONARE VISTO CHE SONO TRE GIORNI CHE NON AGGIORNO.
SORRY.
GODETEVELO ANCHE SE E' CORTO. ASDFGHHJ**
-aliss (allie)**










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Capitolo 16
*** if i was your boyfriend,never let you go.pt.2 ***


16.If i was your boyfriend, never let you go. pt.2                                                                         ANCHE SE SO CHE NON VE FREGA

AGGIORNO LO STESSO.
 

Noah's POV.
Continuai a ballare ignorando i forti dolori che aumentavano, resistetti fino alla fine della lezione. Le fitte non si bloccavano.
Andai negli spogliatoi tenendomi il braccio, lo misi sotto l'acqua giacciata per cercare di farmelo passare, ma non funzionò.
Decisi di asciugarmi il braccio e vestirmi.
Prima la maglia.
Poi i jeans.
Infine le scarpe.
Uscii dallo spogliatoio con la testa che mi girava per il dolore lancinante al braccio, dovevo resistere un'altra settimana, il saggio sarebbe stato in quei giorni. Non potevo perdermelo.
-Ehi Noah!- Esclamò Julian alle mie spalle afferrandomi per i fianchi.
Cercai di tenere gli occhi aperti, mi sentivo svenire.
-Ehi.......- risposi e poi solo buio.

Justin's POV.
Dopo la prima lezione della giornata andai verso il mio armadietto per prendere gli appunti e finire la canzone per Noah.
Avvicinandomi al mio armadietto sentì le solite ragazzine del primo anno che pettegolavano su cose infantili. Non mi preoccupai nemmeno di stare attento a quello che dicevano.
-Avete sentito?..................... Stewart................. la più brava della scuola.................... esatto!.............. poverina,non se lo meritava...................... Noah.................... avete sentito che è successo?- queste parole arrivarono automaticamente alle mie orecchie, vidi Selena con le lacrime agli occhi che si dirigeva di corsa verso l'uscita della scuola come se fosse accaduto qualcosa di grave a qualcuno, decisi di afferrarla tranquillamente per un braccio.
-CHE CAZZO FAI? LASCIAMI! LASCIAMI ANDARE! DEVO RAGGIUNGERLA! DEVO ANDARE DA LEI! LASCIAMII!- urlò tra panico e lacrime e poco dopo si appoggiò sopra di me e io l'abbracciai automaticamente.
-che succede?- le chiesi contagiato dal suo stesso panico.
-Noah! Noah è svenuta! E' in ospedale cazzo! Dicono che sia grave! Devo andare da lei!- esclamò ancora.
Noah era in ospedale. 
Sentì le mie guancie sbiancare e la mia bocca spalancata.
-Andiamo! Corri!- iniziammo entrambi a correre verso la mia auto in velocità.
-Dov'è? Dove l'hanno portata?!- dissi quasi urlando preso dal panico.
-Al pronto soccorso! Al centro della città, non arriveremo mai in fretta!- urlò rassegnata.
Accesi la macchina e parti quasi immadiatamente verso il centro di Manhattan, il massimo della velocità, in quel momento un'ambulanza passò al nostro fianco.
''Forse Noah si trova lì..'' pensai tra me e me preoccupato.
-Non ci abbiamo messo tanto!- esclamai contro Sel parcheggiando nel primo posto libero trovato. 
Scendemmo entrambi dall'auto e iniziammo a correre, entrammo in ospedale e incrociammo Julian che se ne andava.
-Dov'è Noah? Dove cazzo vai?! E' la tua ragazza!- esclamai stringendo i pugni per calmare la voglia di pestarlo a sangue.
Aveva gli occhi lucidi. Non prometteva bene.
-Stanno cercando di rianimarla. Non riesco a reggere questo peso.. Ho già avvisato suo fratello, sta arrivando.-
-NEL MOMENTO IN CUI LEI HA BISOGNO DEL TUO SOSTEGNO TU TE NE VAI? LA LASCI SOLA? MA VATTENE AFFANCULO BAMBINO DI MERDA. SE NON TE NE VAI IMMEDIATAMENTE TI PESTO A SANGUE FIGLIO DI PUTTANA.- mentre urlavo le lacrime rigarono il mio viso. Sentivo tutti gli occhi su di me.
Julian Cambiò strada e se ne andò.
Mi sedetti sulle sedie di attesa, poggiai la testa fra le gambe e iniziai a piangere come non avevo mai fatto prima.
Passavano le ore e lei era ancora li, che cazzo le era successo?
-Chi è Justin Bieber?- chiese un dottore uscendo dalla stanza di Noah.
Mi alzai in piedi e parlai.
-Sono io..-
-Ha chiesto di te, entra.-
Vancai la soglia della stanza di Noah in meno di un secondo, la trovai pallida, con gli occhi socchiusi, sdraiata nel letto. Se non avessi visto il petto alzarsi avrei pensato che fosse morta.
-Ehi- le sussurrai dolcemente spostandole i capelli dagli occhi.
-Ciao..- rispose con un filo di voce.
-Sei messa maluccio eh?- ironizzai, un sorriso spuntò sulle sue labbra.
-Diciamo che sono stata meglio.- ansimò una risata.
-Che hai quindi?-
-Sicuro di volerlo sapere?-
-Certo tesoro, quanto sarà grave?-
-Ho il... cancro...-le lacrime rigarono il suo viso.
Mi senti sbiancare.
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SO CHE NON VE FREGA. 
PUBBLICO A DUE RECENSIONI.
NON PRIMA.
L'ALTRO E A ZERO, MI STO PERDENDO D'ANIMO.
SCUSATE SE E' CORTO MA IL PC MI STA MOLLANDO.
-ALLIE.

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