And finally I'm home

di Alisa Sato
(/viewuser.php?uid=475419)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** KyoSaya 1 ***
Capitolo 2: *** KyoSaya 2 ***
Capitolo 3: *** KyoSaya 3 ***
Capitolo 4: *** KyoSaya 4 ***
Capitolo 5: *** KyoSaya 5 ***



Capitolo 1
*** KyoSaya 1 ***


"La ragione per cui vivo era solo farlo per me stessa, dopo quello che successe quella volta."
"Che cosa mi ha portato a finire in questo stato? Lui? Lei? Oppure me stessa?"
"Non posso tornare indietro. Non più. Ho dato tutto per quel desiderio, anche la vita."

Adesso che siamo qui. Insieme. Nessuno può separarci più. Siamo una cosa sola.

"Io ho lei e lei ha me."

Perché dovremmo separarci dopo aver combattuto e sofferto abbastanza? Nessuno ci ha detto di stare insieme, eppure ora siamo qui a vedere il mondo struggersi con le proprie mani per la propria pazzia che ha sfiorato anche noi.

"Ed io ne ho dovuto pagare le conseguenze."
"Ma io l'ho salvata dalla solitudine, perché quest'ultima è veramente terribile."

Sentiamo la disperazione invadere il mondo ormai corrotto. Per fortuna noi siamo riuscite a scappare da tutto questo. Anche se c'è costata la vita.

"Non ho nessun rimpianto. Adesso sono felice. E' l'unica cosa di cui sono sicura in questo momento."

Se tutto questo dovesse durare per sempre non sarebbe poi così male. Perché siamo contente di essere insieme. Di nuovo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** KyoSaya 2 ***


Non dirmi che hai fatto il contratto con lui solo per delle stronzate come quella dell'amore che vince sempre?
E se anche fosse?
In tal caso ti farò capire che i desideri vanno espressi solo per se stessi, e non per gli altri!

Ferro contro ferro. Lama contro lama.
Goccie di sudore cadere sul freddo pavimento.
Due ragazze. Una lotta senza vincitori nè vinti.
Una eterna danza che continua imperterrita.

Urla contro urla. Sguardi ardenti che s'incrociano.
Un sentimento nuovo nascere dentro di loro.
Non poche erano le ragazze come quelle due che combattevano per un'ideale.
Anche se questo significava lottare sapendo che si potrebbe perdere in partenza.

Quando ti accorgerai che tutto quello che stai facendo non verrà mai ripagato? Perché non lo vuoi capire?
Chi sei tu a dirmi quello che devo fare?
Sono qualcuno che ha fatto il tuo stesso sbaglio e ne ha ripagato le conseguenze. Se tu seguirai la mia strada, forse ti salverai.
Non diventerò mai una persona spregevole come te! Come credi possa abbandonare i più deboli?

Le armi si intrecciano di nuovo. Ancora e ancora.
Nessuna delle due da segni di cedimento.
La danza eterna continua con una musica di speranza che nasceva tra loro.
Kyoko oramai era stufa della ragazza davanti a lei. Non riusciva a farle capire che tutto quello che faceva l'avrebbe portata alla rovina.

"Se solo riuscisse a comprendere quello che ha veramente nelle mani, la speranza che sopravviva sarebbe più alta."
"Perché non vuole capire che se non fosse stato per me Kyosuke adesso sarebbe ancora in quel maledetto ospedale? Perché deve sempre intromettersi nella mia vita? Alla fine io e lei siamo.."
"Due ragazze che hanno fatto il patto con il diavolo per realizzare l'impossibile."

"Se tutto questo avrà una fine sarei ben lieta di smetterla di lottare con una come lei. Perché in fondo credo di amarla."

"Non importa quanto dovrò combattere con lei per farglielo capire. Lo farò finché il mio corpo me lo permetterà."
"Fino alla fine cercherò di trasmetterle i miei sentimenti. Anche a costo di combattere con lei in eterno."

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** KyoSaya 3 ***


Avevo scelto il desiderio per cui rischiare la vita. Avevo fatto il contratto e combattuto contro streghe, missionari e anche contro quell'arrogante di Kyoko. Sapevo che valeva la pena combattere per colui che amavo. Era anche per quel motivo che continuavo a lottare. Se avessi espresso questo desiderio prima, Mami sarebbe ancora viva, ma probabilmente era destino.
Ho il cuore che mi fa male e la testa mi sta scoppiando. Non ci capisco più niente. Vederli insieme era troppo per me. Io volevo solo che lui ricambiasse il mio amore senza che io facessi nulla, mentre lei ha preso coraggio e le ha confessato quello che sentiva. Probabilmente sono una codarda. Una stupida codarda.

Nessuno capisce quello che sento. Madoka non fa che stare accanto a me, ma non riesco più a sopportarla in questo momento. Non la odio affatto; solo che voglio stare da sola. Non riesco a dimenticare  niente di tutto ciò. Alla fine cosa importava? Ero uno Zombie. Come pensavo di essere ancora umana? Ero un guscio vuoto e la vera me era una stupida pietra. Quanto odio che provo adesso.
"Questo mondo merita davvero di essere salvato?"
Non importa più ormai. Ho deciso. Lasciatemi sola. Voglio solo distruggere tutto. Morte. Disperazione. Era questo che desideravo.
L'unica cosa che sento ora sono delle voci. Urlano il mio nome. Chi sono? Io.. non ricordo nulla. So solo che ho una voglia di uccidere tutto. Nessuno deve rimanere in vita. Altri gridi, sempre più insistenti, che pronunciavano il mio nome.
"Sayaka-chan ... Fermati ti prego!" Questa voce.. la conosco. E' Madoka.
Poi un'altra più agguerrita e dura. "Sayaka! Brutta stupida!" L'unica che conoscevo che aveva quella voce era Kyoko. E' venuta per sconfiggermi. Lo sapevo. Non servo a nulla.


E' la fine. Sento freddo, moltro freddo. Perdonatemi mamma, papà, Mami e mi scuso anche con te Madoka. Forse sono stata una pessima amica in questi mesi. Ti chiedo infinitamente scusa, amica mia.
"Non preoccuparti Sayaka. Io non ti abbandonerò. Essere tutta sola ... E' triste." Parole sussurrate appena che mi fecero trasalire e piansi senza motivo solo sentendo quella voce. "Va bene! Facciamolo insieme! Sayaka." Dopo quella frase una luce mi abbaglia, rossa come il fuoco e calda come il sole. Chiudo gli occhi e il dolore che sento al petto non sembra nulla in confronto a tutto quello che ho patito prima.
Quando li apro la vedo davanti a me. Inginocchiata che mi tiene stretta a lei. "Kyoko..?" La fitta al petto si fece sempre più forte e lei mi abbracciò con più forza lasciandomi senza aria. La guardo di sottecchi e vedo il sangue colarle dalla fronte e dalla bocca.
"Ti fa male, vero? Scusami." Sorrise debolmente e stofinò la guancia contro la mia. "Non avevo molta scelta. Però non preoccuparti. Starò sempre al tuo fianco." Mi strinse un po' di più e la fitta aumentò e la sentì mugugnare.
"Perché l'hai fatto?"
"Che domande! L'ho fatto perché tu sei importante per me." Fece un pausa dopo aver deglutito e le sussurrò ancora all'orecchio. "Credo che questo sentimento che sento sia amore. Già. Credo proprio che mi sia innamorata di te."
"E lo dici solo ora? Proprio in questo momento che stiamo morendo entrambe?" Le lacrime non si fermavano mentre ero abbracciata a lei con la sua lancia che ci aveva trapassato il petto a tutte e due le maghe. Anzi. Ora erano degli esseri umani.
"Meglio tardi che mai." Mi sorrise debolmente mentre sentivo la sua presa farsi sempre più debole. Eravamo al limite. Non saremmo sopravvisute a lungo. "Se tu non provi la stessa cosa per me non importa. Sono felice anche solo starti accanto. Posso?" Le lacrime aumentarono e le forze mi stavano abbandonando, ma in cuor mio ero felice che ci fosse lei con me. Era l'unica che alla fine mi aveva compresa sul serio.
"Sono contenta che ci sei tu.. Ti prego, resta accanto a me, Kyoko." Lei pianse e mi fece delle dolci carezze sulla testa.
"Non ti lascerò mai. Te lo prometto, Sayaka." Girò la testa e si guardarono negli occhi. Il blu incontrò il rosso e si fusero come le loro labbra ormai dipinte di un rosso cremisi che le unì in un singolo bacio che fece battere il cuore per l'ultima volta alle due ragazze e si staccarono stringendosi a vicenda cadendo in un eterno sonno lasciandosi dietro tutto il male e il dolore lasciando entrare nel proprio cuore finalmente la pace.

< Con un semplice ed innocente sguardo, abbracciamo i nostri sentimenti confusi.
Perfino questo posto dove noi abbiamo perso noi stesse sembra cosi accogliente.

Continuerò a chiamare il tuo nome non importa quante volte, anche se il futuro è incerto.
E' difficile dirsi addio, fa male ogni volta che penso a te.
Sono proprio qui.
Sono proprio qui.
Ti prego torna indietro e resta con me, lo farai?
Non cambieranno mai; queste emozioni che ci siamo lasciate indietro. >

[ And I'm home : Ai Nonaka & Eri Kitamura ]


 



Per scrivere questa storia mi sono basata sull'anime prendendo anche qualche frase proprio da esso e dal manga.
L'immagine rappresenta la scena finale tra le due ragazze e poi ho voluto aggiungere un pezzo della loro fantastica OST che mi ha colpito di più.
Per il resto spero che vi sia piaciuta e continuerò a mettere altre storie sulla KyoSaya.. Vi aspetto! (Sono pro alle recensioni)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** KyoSaya 4 ***


La mia battaglia contro le streghe una volta la facevo per mio padre, per renderlo felice, sperando che finalmente le persone sentissero la sua dottrina che - in fin dei conti - non dava fastidio a nessuno, dicendo solo il giusto.
Poi lui lo scoprì, mi diede della strega, passò tutto il tempo a bere e poi decise di fare un suicidio di massa. Cose da uscire pazzi!
Ero io quella che rischiava la pelle uccidendo le vere streghe e lui mi scambiava per una di loro. Bella gratitudine! E da allora decisi di combattere solo per me stessa e per nessun altro. O almeno lo pensavo finché non incontrai quella ragazza.

Si chiama Sayaka, ha i caratteri fisici opposti ai miei (ovviamente mi riferisco ai colori delle due ragazze, visto che Kyoko è rossa e Sayaka invece blu. NdA), ma ha gli stessi ideali che aveva la mia vecchia me: è il mio negativo.
Subito - appena ci vediamo - scoppia la rissa e iniziamo a far fendere le lame in una danza letale. Nessuna delle due ha intenzione di fermarsi finché una non cade a terra sconfitta. Però la sfida finisce subito a causa della ragazza irregolare: Homura Akemi.

Ho portato Sayaka nella vecchia chiesa dove una volta professava mio padre. Lei non capisce il motivo del perché siamo qui. Ovviamente è colpa sua se l'ho portata qui; non faceva altro che piangere e lagnarsi e questo mi dava fastidio.
Senza volerlo comincio a raccontarle la mia storia, del perché ho desiderato diventare una ragazza magica. Lei mi ascolta attentamente e poi parliamo ancora e ancora. Il tempo non passa mai.

Purtroppo il mio era un sogno effimero. Lei si spezza davanti ai miei occhi. Il suo corpo ormai è privo di vita, e al suo posto c'è solo quella che era diventata: ovvero una strega.
Non ho intenzione di perderla. Cerco in tutti in modi di salvarla, di riportarla indietro, sperando che se avessi ucciso la strega la sua Soul Gem sarebbe ritornata.
Ahimé.. Quanto sono stata scema in quel momento, solo per il fatto di averci creduto sul serio che l'avrei salvata. Sapevo benissimo che non ci sarei riuscita; ma non volevo lasciarla. Era diventata più di una semplice amica, o almeno credo, era diventata la ragione per cui combattere e se l'avessi perduta non sarebbe stata vita.
L'unica cosa che potevo fare è stare con lei, anche se questo significava perdere la vita, non m'importava, lei era più importante di qualsiasi altra cosa.
Presi la lancia e decisi di porre fine a tutto questo dolore che veniva da entrambe. E' tempo che ci ridiano la pace tanto bramata e che ci diano più tempo per amarci, solo questo è ciò che desidero ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** KyoSaya 5 ***


Sayaka aveva un desiderio, quello di poter strare insieme a Kyosuke come sua ragazza. Purtroppo lui era indifferente a ciò che lei faceva per lui. Era troppo preso dalla sua mano - ormai inutilizzabile, a causa dell'incidente - e non pensava al resto.
Lei ci soffriva per questo, ma gli stava accanto senza lasciar trapassare le emozioni che provava vedendolo, in quello stato. Quando lui si era arreso per sempre, lei lo convinse del contrario, sostendo la tesi del miracolo.
Lo vide - fuori dalla finestra - ad aspettarla; si recò fuori, sulla terrazza dell'ospedale, e gli si avvicinò con aria determinata.
"Davvero puoi esaudire qualsiasi desiderio?" Gli chiese titubante.
"Stai tranquilla. Posso senz'altro realizzare il tuo desiderio" le disse lui con calma. "Allora, va bene?"
"." Rispose, ormai certa del suo atto e, subito, una luce azzurra l'avvolse come il dolore al petto - durato solo pochi istanti - fecero nascere ciò che d'ora in poi l'avrebbe salvata e condannata: la sua Soul Gem.
"E ora accetta.. il tuo destino." Furono le sue parole e lei prese quello che era la sua fonte vitale, stringendola forte, tra le mani.

Odiava quella ragazza. Non poteva sopportare quella persona a causa del suo egoismo. Come poteva lasciare che i famigli delle streghe uccidessero le persone per uno scopo così infimo? Insopportabile!
Voleva vendetta; era tutta colpa della ragazza nuova, Akemi Homura, che si era messa in mezzo prima che la sua amica, Madoka, potesse fare il patto con Kyuubei. Ebbene, quella sera era giunto il momento della sfida tanto cercata tra loro due.
La rossa era pronta a combattere, anche lei stava preparando il necessario per la battaglia, ma Madoka le prese la Soul Gem di mano e la buttò lontano.
"Sayaka, perdonami!" La voce dell'amica le sembrò ovattata e s'infuriò con lei.
"Madoka! Ma che diavolo..?!" Sentì il suo corpo scosso e poi le forze le svanirono, accasciandosi a terra, priva di vita.

Si svegliò in una stanza buia con le finestre aperte, che davano sulla città illuminata, visto che il cielo era oscuro. Che ore sono? Guardò in giro per la stanza illuminata dalla luce della luna e intravide - nascosta in penombra - una figura vicino a lei, dormiente. Chi potrà essere?
Si alzò e notò subito una ciocca di capelli color del fuoco: era Kyoko. Che ci fa lei qui? pensò Sayaka, poi vide che la ragazza teneva in mano un mazzo di chiavi. Questa.. è casa sua ... Si mise sulle punte e la guardò dormire, restando nel silenzio più assoluto.
Sayaka vide il suo volto pieno di graffi, come il resto del corpo e osservò la sua Soul Gem che emanava una luce strana: rossa con sfumature blu.
Qualcosa la riportò indietro, al suo passato, e ricordò della sua litigata con Madoka alla stazione; della confessione di Hitomi al suo amato Kyosuke; della disperazione che la invase e della sua trasformazione in strega.
Come posso essere ancora viva? Non dovrei neanche essere sotto forma umana.. Sentì alcuni versi di disapprovazione della rossa e la guardò con attenzione. Possibile che lei..? Alcune lacrime le scesero lungo il volto e sbiancò di colpo: era stata sconfitta da Kyoko che si era sacrificata pur di stare con lei.
E' tutta colpa mia! Le ho fatto fare qualcosa di così sciocco. Scusami Kyoko. Le prese una mano tra le sue - notando quanto fossero calde - e la strinse forte mentre continuava a piangere.

Kyoko avvertì la sua presenza e aprì piano gli occhi: stava piangendo, stringendo la sua mano; rimase stupita da quel gesto e la guardò.
"Sayaka ..." Sussurrò il suo nome e vide i suoi occhi rivolti verso di lei. Ogni volta che vedeva quei occhi - color del ciel sereno - sentiva il cuore battere con forza, con una gran voglia di proteggerla.
"Kyoko.. Io volevo scusarmi ..." Sayaka strinse la mano con più forza e le lacrime continuarono a scenderle sul viso. Kyoko s'intenerì nel vedere la ragazza così fragile e le fu inevitabile sporgersi verso di lei - congiungendo le loro mani - abbracciandola con il braccio. "Kyoko?!"
"Non scusarti, sono felice di essere riuscita a salvarti, anche se adesso ne ripago le conseguenze." Le mostrò la Soul Gem e Sayaka vide che dentro d'essa c'era un Grief Seed a due teste.
"Tu.. hai assorbito il mio potere.. Ma come?"
"Non lo so neanche io. Ho soltanto desiderato di riportarti indietro. Dio l'ha espresso ed ora eccoti qui." Le fece un sorriso debole e poi si stacco da lei e si alzò. Sayaka vide i suoi capelli, sciolti, mossi dal vento che passava dalla finestra aperta della veranda. Per la prima volta, pensò che fosse veramente una bella ragazza; si avvicinò a lei un pò di più e la cinse da dietro.
Kyoko sobbalzò e guardò quelle mani che le toccavano il ventre; non parlarono, ma nell'aria si sentiva quell'elettricità che si crea quando due persone - innamorate a vicenda - stanno sole dopo molto tempo.
La rossa tossì piano, tenendosi la mano sulla bocca e notò che il palmo si era macchiato di sangue. Accidenti, non ora. Si pulì la mano sulla maglietta nera e stinse le mani di Sayaka.
"Ti penti di quello che hai fatto?"
"No, affatto; come non mi pento del mio desiderio che ho espresso a quel bastardo di un Incubator. Quindi la mia risposta sarà sempre di no, non mi pento di quello che ho fatto." Si portò una sua mano alla bocca e le baciò le nocche.
"Perché l'hai fatto? Perché mi hai salvata?"
"Mi stai chiedendo il motivo per cui l'ho fatto? E' semplice, credo." fece una pausa e poi continuò. "Ho fatto tutto questo perché non volevo perdere, di nuovo, la persona che amo." Le sue parole colpirono Sayaka nel profondo e Kyoko percepì il suo corpo tremare; si girò verso di lei e la strinse tra le sue braccia.
Sayaka rimase immobile, lasciandosi cullare da quel calore che proveniva dalla ragazza.
"Che ne sarà di noi? Sia Madoka che quella nuova, Homura, ci hanno visto morire. Per il mondo - adesso - siamo delle persone morte." Le lacrime le stavano per scendere di nuovo, ma le mani di Kyoko glielo impedirono.
"Dimenticai del mondo. Dimenticati degli altri. Vivi. Vivi insieme a me. Creiamo una nuova vita, solo per noi due." Sayaka fu sorpresa dal quella frase, sussurrata con dolcezza. I loro occhi s'incrociarono, rimanendo a guardarsi per molto tempo, fu inevitabile che Sayaka arrossì.
"Kyoko, io ..." Non riusciva a parlare, il loro volti erano troppo vicini e chiuse gli occhi, tenendo le mani sulle sue spalle. Kyoko si avvicinò a lei e le diede un bacio casto sulle labbra, assaporandone la morbidezza.
Durò poco e si guardarono in viso per molto, moltissimo tempo, Kyoko sentì il braccio farle male - come il piede - e chiese a Sayaka se potevano sedersi. L'altra le rispose che non c'erano problemi e si sedettero su letto, mentre la rossa si massaggiò il piede e poi il braccio sinistro.
Sayaka notò che quello stesso braccio - che la ragazza stava toccando - aveva una linea rossastra intorno, come se fosse stato staccato e poi attaccato, e la guardò. "Che hai fatto al braccio?" L'altra la guardò in silenzio e poi abbassò lo sguardo.
"Quando ho assorbito i tuoi poteri, ho anche preso le ferite che avevi, compresa quella che ti avevo inferto io." Sayaka rifletté su quello che aveva detto e sgranò gli occhi: quello era il braccio che Kyoko le aveva tagliato con la lancia quando stava cercando di stritolare Madoka.
"Mentre al piede?"
"Quello è stato il prezzo da pagare per riaverti indietro. Guarda tu stessa." Si sfilò lo stivale e glielo mostrò: era completamente nero, come se fosse bruciato, dalla punta fin sopra alla caviglia. Si ricoprì il piede e poi le prese il viso con una mano, notando che lei si stava intristendo.
"Kyoko ... Perché?"
"Non è ovvio?" sorrise "L'ho fatto perché sono innamorata dite. Stupida Sayaka." Le diede un altro bacio e l'abbracciò. "Non preoccuparti di nulla, io ti proteggerò anche a costo della vita. Affidati a me ed io ti darò tutto quello che vorrai. Lascia perdere quel ragazzo e vivi con me. Vivi sul serio, Sayaka." La ragazza, dapprima perplessa e confusa, decise che non poteva perdere quella seconda possibilità che le era stata data e Kyoko era stata colei che le aveva donato la luce che aveva perso.
"Sì, lo voglio. Prenditi cura di me." Annuì con forza e ricambiò l'abbraccio.
"Lo farò, stanne certa." Quella notte, coloro che era nominate nel mondo Miki Sayaka e Sakura Kyoko, cessarono di esistere.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1973953