Una 18enne e l'amore.

di StoryOfEmilie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arriviamo Londra! ***
Capitolo 2: *** Il Pakistano sexy. ***



Capitolo 1
*** Arriviamo Londra! ***


                                 Una 18enne e l'Amore.



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Melanie Whotson sta assistendo ad una scena orribile.

Non sta guardando una scena d'orrore o un film drammatico, ma sta semplicemente osservando mentre la sua vita si riversa in un camion.
Ma per capire meglio cosa stia succedendo bisogna risalire al giorno 24 Gennaio, dove mia madre, era rimasta al bancone di una Lotteria a fissare i risultati. Un urlo si riversò nella sala, aveva appena guadagnato una modesta cifra che le avrebbe permesso di trasferirsi in città, ma la mia idea era contraria.
Guardavo attentamente ogni mobile, tutti mi facevano ritornare alla mente i bei ricordi. le mie lacrime scorrevano sulle guance in attesa di esser asciugate.
'' Non vuoi darmi una mano?'' disse mamma intenta nei ultimi preparativi.

La fissai trasportare enormi scatoloni nella macchina, anche se non accettavo il fatto che me ne sarei andata non potevo darle la colpa, infondo lo faceva per il mio bene.
''Mel, tu lo sai che ti voglio bene, ti immagini? Potrai finalmente uscire e divertirti, ci faremo nuovi ricordi, non devi preoccuparti'' mi disse in tono dolce.
Nel mio volto si stampò un sorriso, aveva ragione. Finalmente potevo andare con le mie amiche a fare serate, il problema era che non avevo amiche: Non mi accettavano per quello che ero, sapevo di essere brutta ma perlomeno avevo un buon senso dell'umorismo. Statura Media, coscie forse un pò troppo grosse ma avevo dei bei occhi azzurri, che permettevano al mio viso di rendermi più accettabili. L'unico problema oltre ai capelli neri erano le coscie, le odiavo.
Si avvicino verso di me e appoggiò la mano sulla mia spalla fissando i mobili.
'' Che bei ricordi non è vero?'' baciò la mia guancia sinistra
Quando vide passare il mio letto sorrise e aggiunse '' Ti ricordi quando venivo nel tuo letto perchè avevi ancora paura del buio? Ci eravamo promesse che avremmo festeggiato il tuo compleanno sole e lo abbiamo mantenuto, nuova casa non significa nuove abitudini, lo sai vero?''
Me ne feci una ragione e la aiutai, amavo troppo questa donna sapeva come calmarmi e pensava al mio bene.
Quando gli operatori finirono salimmo in auto seguendoli, per tutto il cammino ci fù un vuoto totale
La strada di breccia diventata di asfalto mentre i marciapiedi prendevano posto dei alberi, tutto cambiava così in fretta.
Volevo escogitare un modo per farmi dei amici da subito , non volevo girare per le strade di Londra sola, è pericolosa.
''Guarda!'' disse entusiasta mamma ''Quello è il Big-Ben!''
Fece la stessa cosa per la torre di Londra e gli altri monumenti, aveva un'aria così felice che mi sentivo meglio.
''Quanti negozi! Dove vuoi andare per prima, eh?'' chiese.
'' Non l-lo s-so, l'importante s-siano v-vestiti, ormai è da tempo che non posso permettermeli'' risposi balbettando.
''Hai ragione'' replicò lei ''D'ora in poi faremo più shopping insieme, che ne dici?''
Risposi con un si flebile.
''Arriviamo nuova casa!'' gridò mia madre dal finestrino.


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Capitolo 2
*** Il Pakistano sexy. ***


 Una 18enne e L'Amore.

Chiusi la portiera dell'auto e mi incamminai sul ciglio della porta con in mano le chiavi.Era stupenda: Parquet di legno abbinato alle pareti color crema, dava un tocco raffinato, mentre la cucina era grande e spaziosa. Le stanze, anche se ancora vuote, rendevano l'ambiente comodo e rilassante. Il mio sorriso fece rallegrare mamma, che poggiava le sue braccia sulla mia spalla.
''Cosa aspetti?'' Mi fissò.
La mia faccia interrogativa aveva preso ormai posto, cosa dovevo fare?
Fece una smorfia e mi indicò le scale. ''Ultima porta a destra, è la tua camera''. nella sua voce c'era un tono orgoglioso.
Si voltò pr prendere i scatoloni, non volevo abbandonarla nel bel mezzo del trasloco, la casa è enorme!
''NO'' disse ferma respingendo le mie mani ''Corri in camera!''.
Così feci, salì le scale a chiocciola per poi aprire una porta.Un verde luminoso riempiva la camera, era magnifica. aveva scelto quello speranza, del resto il mio preferito, e per me aveva un gran significato: ''Devi sempre sperare in un giorno migliore'' ripeteva. E così la speranza ci portò in una casa accogliente e in un futuro migliore.
Le mie mani coprivano la bocca e aveva gli occhi lucidi. Una finestra e un comodino era un buo inizio.
''Cosa ne pensi?'' disse una voce dietro di me.
Sussultai. Mi voltai e vidi mamma fare segno di abracciarla. Il suo petto era caldo e anche le sue guance rosse toccavano il mio viso.
''Grazie di tutto.'' dissi con un filo di voce.
Mise le mani sulle mie spalle e mi guardava, occhi lucidi come i miei.
''Ora è un pò spoglia ma mentre sarai via vedrai che cambierà tutto''.
Scoppiammo in una risata ma poco dopo mi fermai, cosa intendeva per ''quando sei via?''
La mia domanda fu' subito risposta: ''Non tipreoccupare, oggi ci sono i ragazzi al parchetto, lo chiamano così ... Mentre farai nuove amicizie io e quei tipi là fuori sistemeremo casa, Vedrai che cambiamento!''.
Le dissi un No gelido, non volevo uscire con perfetti sconosciuti quandolei faticava.
''E' una sorpresa!''
Non potevo dire un'altro no al suo sorriso, annui. ''bene ... io vado! Tu truccati mi raccomando! E mettiti qualcosa di più elegante, ci sono bei ragazzi qui!'' Fece un occhiolino e se ne andò.
Tutte le ragazze volevano truccarsi, io no.
Tutti i genitori volevano che le figlie uscissero poco elegante, non la mia.
Presi dalla borsa una T-shirt nera e un paio di jeans corti che lei rifiutò immediatamente.
Voleva a tutti i costi quell'abitino floreale. Era corto,fino alle ginochia, turchese decorato con fiori arancioni e aveva due bretelline fine.
Misi un filo di mascara, il rossetto poteva sognarselo! Capelli neri sciolti.
Lo abbinai alle converse color pesca dell'anno scorso e uscii con il cellulare in mano.
La salutai mentre lei mi dava una cartina, non dovevo di certo cercare un tesoro!
Cerchiato di rosso appariva un parchetto di drogati, ne ero certa che fumavano.
E di fatti quando svincolai l'angolo vidi sulle panchine un grupetto di ventenni fumare e bere.
Mi feci strada tra le bottiglie di birra, era davvero grande. Un cartello mi segnava la strada da percorrere, 'Panchine' era stato cancellato e sostituito dalla parola 'Angolo divertimenti' a penna nera. Tempisti.
Dovetti attraversare la strada, e i Londinesi non scherzano con i pedoni! Mancava poco che mi investissero!
Quello che trovai davanti ame era il tripudio della gioventù, l'unico momento di svago:
Pancine occupate dai scolari ancora in divisa con tanto di sigaretta, panchine occupate da ragazzine che ridevano, panchine occupate da extracomunitari, il mio sguardo cadde su uno di loro.
Alto, capeli neri, circa sulla ventina era pakistano. Mi impauriva il fatto che mi stava fissando anche lui. Misi i capelli dietro l'orecchio e lui sorrise.
Era perfetto, sembrava Ken in versione pakistana con il giubetto di pelle incorporato.
Si voltò e fece segno ai suoi amici della mia presenza, a quel punto arrosii. Cosa ci trovava un tipo come lui in una nerd come me?
''Carino vero?'' disse una voce allegra dietro di me.
''Carino è dire poco ...'' rispose una voce altrettanto pervertita.
Mi voltai e vidi due tipine sorridermi.
Realizzai che quella mora aveva parlato per prima, aveva una faccia da dura mentre la biondina aveva risposto.
''Io sono Karine!'' disse porgendomi la mano quella mora.
''E io Sally!'' si aggiunse la bionda.
Karine era una tipina che praticava hip-hop, pantaloni a vita bassa e T-shirt larga, mentre Sally era tutto il contrario:
Fascia rosa tra i capelli coordinata alla maglietta e ai pantaloncini.
''Tu sei Melanie? Giusto?Quella nuova? Ci hanno detto del tuo arrivo'' Chiese Karine. Annui flebile. Mi fecero accomodare in una panchina poco distante da quella del pakistano.
''Ti piace Zayn?'' Chiese eccitata Sally.
Zayn era dicerto il nome del tipo di prima.
''Ehm ... no!'' dissi falsamente.
''No?'' chiese con tono pervertito . Era una bambina racchiusa in un corpo da adulta, mi piaceva.
''Bhe è carino ..'' dissi flebemente.
''Lo pensa anche lui'' rispose gettando l'occhio su di lui. Mi voltai e lo ritrovai ancora a fissarmi.
''Lasciala respirare!'' replicò duramente Karine a Sally.
''Ok'' sospirò.
Erano cane e gatto, fma facevano pace subito.
''Questa è Londra .. ti piace?'' chiese Karine.
''Bhe sì! Un pò nuvolosa!'' risposi sorridendo.
''Ne fai l'abitudine, vedrai!''.
Il mio sguardo si fermo su Sally giocherellare con le unghie altrettanto rosa.
Karine era una tipa seria, mentre Sally straparlava di ragazzi.
''Noi andiamo a bere qualcosa, vieni? Non fare la timida!'' Karine scese dalla panchina e mi fece segno di seguirla.
''Ci vuole un pò per arrivarci ... non spiace?'' mi chiese sally.
''No, avviso mia madre!''
Accesi il cellulare e premendo alcuni tasti scrissi che avrei fatto tardi.
La sua risposta arrivò poco dopo durante il tragitto:

Da:Mamma
Divertiti con le tue amiche!
Baci!


Sorrisi e prosegui con le gambe e la mente i discorsi di sally sui tipi della scuola.
Karine sospirava e mi guardava con aria divertita, aveva anche lei passato gli atroci discorsi di Sally.
Girammo un angoloe trovammo i stessi tipi del parco con lui, Zayn.
Stava scorrazzando tra le vie con i suoi amici quando mi vide e si immobilizzò.Mentre sorrideva alzava la mano per salutarmi.Disse un ciao.
Sally mi diede una gomitata per invitarmi a fare lo stesso, ma io non pronunciai nessun ciao, continuavo la mia strada e lo fissavo.
Si avvicinò verso di noi, le mie guance diventavano sempre di più termosifoni bollenti.
Sally e Karine si allontanarono e fecero spazio a lui che porse la mano.
''Ciao Melanie!'' sorrise.
I suoi occhi nocciola erano dolci. Io invece ero più impaurita che mai, non sapevo cosa rispondere.
''Ci vediamo!''
Detto ciò si voltò e continuò la sua strada.
Camminava al contrario e mi fissava mentre i suoi compagni lo chiamavano ripetutamente.


 

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