I know I should not ... but I love you with all my heart.

di Cortney898
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


I know i should not...but i love you with all my heart
Capitolo 1

Forse la mia idea non è stata così geniale dopotutto, ma ormai sono qui, non posso tirarmi indietro!
Mi stringo di più nella mia giacca alquanto logora, e guardo di nuovo verso il mare, mentre mi avvicino alla Perla Nera.
Osservo un ultima volta il mio travestimento per controllare che tutto sia a posto.
Mi sono legata i miei folti capelli neri e li ho nascosti, accuratamente, sotto a un cappello, per essere sicura che non mi diano problemi, ho stretto il mio seno in una fascia per non fare notare la rotondità e ho indossato una camicia larga e un gilet marrone. Infine ho indossato dei pantaloni, dove all’altezza del pube ho messo un fazzoletto per ricreare l’organo maschile, e degli stivali.
Cammino con passo deciso verso la Perla dove davanti c’è un uomo, molto probabilmente braccio destro del capitano, e mi fermo davanti a lui e comincio a osservarlo.
È abbastanza alto, ha una grossa corporatura, ha i capelli grigi e delle basette bianche, indossa una camicia con sopra un gilet nero, dei pantaloni dello stesso colore e degli stivali.
«Sono qui per l’arruolamento» dico convinta cercando di far sembrare la mia voce il più maschile possibile.
«Nome? -
«Edward Smith »
Ho scelto questo nome per varie ragioni, era di mio fratello, ma ovviamente il mio cognome non ho potuto inserirlo poiché la mia famiglia è molto conosciuta, così ho scelto Smith.
«Bene, sei l’ultimo, vieni con me ragazzo »
Saliamo sulla nave e andiamo nella cabina del capitano.
Appena entro, noto subito una grande finestra, dove si può vedere il mare, una grande scrivania con sopra un sacco di mappe e una bottiglia di Rhum.
«Capitano, questo è l’ultimo »
Seduto davanti a me c’è il capitano.
È un uomo giovane con i capelli marroni pieni di perline, gli occhi color nocciola, con un lungo pizzo e con una bandana rossa e un tricorno. Indosso porta una giacca di pelle, una camicia bianca e un gilet marrone, dei pantaloni e degli stivali dello stesso colore.
«Puoi andare Gibbs »
L’uomo esce e chiude velocemente alla porta.
«Sei molto giovane, quanti anni hai? »
«23 »
«E così vuoi arruolarti a bordo della Perla Nera, devi sapere che il nostro non sarà un viaggio facile, ne tanto meno sicuro»
«Lo so, ma sono pronto ad affrontare qualsiasi pericolo »
«Sai combattere? »chiede lui curioso.
«Si» rispondo io, sicura delle mie capacità.
«Bene»
Si alza in piedi e prende in mano due spade.
« Vediamo come te la cavi »dice mentre mi lancia una spada che afferro con facilità.
Ci sistemiamo uno davanti all’altro e cominciamo il nostro duello che in pochi minuti termina.
«Niente male, devi migliorare ancora, ma niente male, come ti chiami? »
«Edward»
«Edward eh? Bene, ti prendo. Da adesso in poi sei nel mio equipaggio, puoi andare»
Esco dalla stanza e sorrido felice.
Ce l’ho fatta! Non posso crederci!
Continuo a sorridere finché un dubbio atroce mi viene in mente: e se mi scoprono?
Cosa ne sarà di me? Mi getteranno in mare? O mi useranno come passatempo?
Quel pensiero mi fa rabbrividire. Sinceramente preferisco essere gettata in mare e fare compagnia ai pesci.
In poco tempo arrivo sul ponte e noto che siamo sul punto di partire.
«Eccoti qui! »
Si avvicina a me Gibbs che mi consegna un secchio e uno strofinaccio.
«Edward giusto? »
Annuisco lentamente mentre lui mi indica una parte di ponte.
«Comincia a pulire quella parte di ponte, e poi fai le altre»
Sto per protestare ma lui mi precede.
«Forza!»
Vado a testa bassa verso l’angolo che Gibbs mi ha indicato e comincio a pulire.
Non sopporto di essere trattata così! Ma…se voglio arrivare alla mia meta….dovrò sopportare, ingoiare il mio orgoglio e stare a testa bassa, altrimenti qui finisce male.
Si…..questo sarà un lungo viaggio….

 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


I know i should not...but i love you with all my heart.

Capitolo 2

Sono passati appena tre giorni da quando sono sulla nave, e le mie mani
hanno già cominciato a farmi male.
Qui sono una specie di mozzo, non faccio altro che pulire ponti per poi ricominciare tutto da capo dopo qualche ora.
Adesso sono nella cabina, che condivido con gli altri marinai, e mi sto vestendo il più silenziosamente possibile. Indosso i vestiti di ieri e corro sul ponte.
Non c’è ancora nessuno, e il mare è calmo. Mi è sempre piaciuto osservarlo, mi dava un senso si tranquillità e di libertà, e adesso è anche l’unico mezzo per raggiungere la mia meta.
In poco tempo arrivano tutti i marinai che vanno lentamente a mangiare.
Li seguo silenziosamente, e mi siedo da sola finché un uomo, nero muscoloso e imponente, si siede di fianco a me.
«E così sei quello nuovo, girava voce del tuo arrivo…sei più smilzo di quanto pensassi» dice prendendomi in giro.
Continua con le sue battute riguardanti la mia femminilità e il mio essere magra, finché non arriva la colazione e lui ci si butta a capofitto. Pasto del giorno?
Pane e uova...non è un granché, ma non posso pretendere di essere servita come una regina,
dopotutto sono su una nave di rozzi pirati.
Appena finito di mangiare vado sul ponte dove Gibbs mi assegna i compiti del giorno.
Oggi devo pulire i ponti e lucidare la ringhiera della scala.
Dopo svariate ore finisco di pulire, ripongo il secchio con dentro lo straccio e vado verso l’uomo per avvertirlo.
«Finito» affermo convinta.
«Di già? » domanda lui sospettoso.
«Vuoi vedere? » chiedo alquanto irritata.
«No,no. Per oggi hai finito, puoi andare
Annuisco e vado via serenamente perché la mia giornata di lavoro è finita.
Sono le quattro del pomeriggio, e per finire ho saltato il pranzo, ma non ho fame, così vado verso la “mia” cabina per dormire un po’, dato che questa notte non ho chiuso occhio per la paura che qualcuno potesse scoprirmi.
Arrivo nella camera e mi sdraio su un’amaca e chiudo gli occhi finché non arriva un ragazzo.
«Ciao, sei il ragazzo nuovo?»
Annuisco lentamente.
«Bé, io sono Trent»
«Edward»
Cominciamo a parlare finché non viene l’ora di cena e così ci avviammo verso la sala da pranzo,
e cominciamo a mangiare. Stranamente il Capitano non è a tavola, che solitamente mangia sempre con i suoi marinai.
«Come mai il Capitano non è a mangiare?» domando a Trent curiosa.
«Si dice che stia lavorando su delle carte, oggi, se tutto va bene, dovremmo toccare terra»
«Davvero? E dove andiamo esattamente?»
«In Portogallo, avevamo pensato alla Francia, ma li ci sbranerebbero vivi»
Sono contenta, finalmente sarei scesa a terra.
 
                                                                ***
 
Siamo arrivati in Portogallo, e la luna è già sorta.
Tutti i marinai sono felici di scendere a terra, ma da quel che mi ha raccontato Trent, il loro motivo è molto diverso dal mio. A quanto pare nelle vicinanze c’è una grande taverna, dove potranno bere a volontà.
Adesso sono sdraiata sull’amaca mentre cerco di chiudere occhio. Ho deciso di non scendere a terra, non saprei cosa fare in un locale pieno di persone poco lucide.
Ma il mio nuovo amico non è della stessa opinione.
«Suvvia Edward! Stasera devi venire, ci saranno un sacco di donne stupende, e bere a volontà, non puoi rifiutare
È da un bel po’ che mi implora di venire con lui.
«Se ti dirò di si, mi darai un po’ di tregua?» dico io con finta voce drammatica.
«Si»dice sorridendo.
Mi alzo svogliatamente e salto giù dal letto.
«Vedrai ci divertiremo»
Scendiamo tutti dalla nave e ci dirigiamo verso il locale, stracolmo di persone.
Mi siedo insieme a Trent e a altri due uomini, in un tavolo, e in poco tempo prendiamo qualcosa da bere.
In questo posto ci sono un sacco di donne, che si strusciano su ogni marinaio con la speranza di poter approfondire il loro rapporto, per fortuna ancora nessuna di loro si è avvicinata a me.
A quanto pare ho parlato troppo presto.
Si avvicina a me una donna, dai capelli biondi e gli occhi marroni chiaro, e che in poco tempo si siede su una mia gamba. Mi fa l’occhiolino e comincia a sbottonarmi.
 «Non mi toccare» dico mentre l’allontano disgustata.
«E dai, non ti piaccio?»
La sposto di nuovo seccata, ma lei non si arrende.
Devo uscire di lì!
Mi alzo e velocemente esco dal locale.
Solo adesso mi rendo conto che non so dove andare! Decido di andare alla nave e di dormire lì, dato che questa notte tutti i marinai saranno in compagnia.
In poco tempo raggiungo la nave e vado verso la cabina.
Avevo ragione, tutti i letti sono vuoti, ci sono solo alcuni uomini sul ponte che devono tenere d’occhio la nave fino a domani, ma che a quanto pare sono alquanto ubriachi.
Mi sdraio sulla mia amaca e chiudo gli occhi e dopo pochi minuti mi addormento.
 
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Ciao a tutti!
Scusate il ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare. Sono dovuta
andare via per un po’, e non ho avuto proprio tempo per pubblicare il nuovo capitolo.
L’avrei pubblicato ieri, ma sono andata al cinema con degli amici a vedere un
nuovo film con Johnny Depp, “Lone ranger”, che consiglio a tutti perchè è stupendo!!
Comunque passando alla storia, ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia e, soprattutto,
Orchidea Oscura, che mi ha aiutato molto con la sua recensione.
Grazie.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Un bacio.
Courtney.
 
 
 
Orchidea Oscura: Non ti preoccupare, non mi sono offesa, anzi, ti devo ringraziare.
Il tuo commento mi ha aiutato molto. Comunque la penso esattamente come te, preferisco
una recensione positiva e che allo stesso tempo mi aiuti a migliorare, piuttosto di una che
mi dice semplicemente di essere brava senza mostrarmi i miei errori.
Grazie ancora. Ci sentiamo al prossimo capitolo.
Un bacio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


I know i should not...but i love you with all my heart.

Capitolo 3

Sto correndo il più velocemente possibile e ormai non ho più fiato.
«Corri Courtney!»
Una voce dietro di me grida, così mi giro velocemente per vedere chi è.
«Non voltarti! Corri!»
Corro finché non sento uno sparo, e pochi secondi dopo
un grido di una bambina.
«MAMMA!»
 
Mi sveglio con il fiato corto.
Di nuovo un altro incubo. Mi succede da molti anni, quasi ogni sera ,dopo essermi addormentata, faccio questo strano incubo.
Controllo l’ora sul mio orologio da tasca. Sono le tre di notte, ho dormito esattamente quattro ore, e adesso non ho più sonno.
Scendo velocemente dall’amaca, vado sul ponte e scendo dalla nave.
Non so esattamente dove andare, ma dopo l’incubo di prima preferisco sgranchirmi le gambe.
Ricordo ancora quel giorno. Avevo solo sei anni, stavo camminando insieme a mia madre in un enorme campo, quando dei banditi non ci attaccarono. Lei riuscì ad avvertirmi pochi secondi prima del loro arrivo, ma pagò la pena più grande, la morte.
Una lacrima scende lentamente, ma altrettanto velocemente l’asciugo.
Adesso sono vicina al locale di prima e, come avevo predetto, quasi tutti i marinai sono ubriachi.
Un’espressione di disgusto compare sulla mia faccia.
Non ho mai sopportato l’alcool, trasforma anche i più importanti uomini in perfetti idioti. Fa fare cose sciocche, e senza un minimo di logica.
Ogni tanto mi sono concessa qualche bevuta, ma senza mai esagerare.
Cammino velocemente per allontanarmi e non sentire più quell’odore nauseabondo, finché non mi rendo conto di essermi persa.
Sono proprio un’imbranata…ma come mi è venuto in mente di girare in mezzo a una città sconosciuta? Cosa ho al cervello stasera?
Continuo a camminare fra le varie vie della città, ma niente, non riesco a ritrovare la nave. Dei dubbi atroci mi vengono in mente.
Io devo assolutamente ritornare alla nave! Altrimenti partiranno senza di me.
E io non posso proprio permettermi di rimanere qui.
Giro un nuovo angolo, e davanti a me trovo tre uomini minacciosi.
-Bene, bene- dice l’uomo davanti a me con un sorriso per niente rassicurante.
Gli altri due uomini mi bloccano rendendomi indifesa.
-Dove tieni i soldi?- continua l’uomo diventando serio.
-Se te li do mi lascerai andare?- gli ringhio io frustrata.
-Puoi andare dove vuoi se mi dai i soldi-
Sono spaventata, ma allo stesso tempo frustrata. Questa sera non me ne va una giusta. Per fortuna mi sono tenuta un po’ di soldi in tasca.
-Sono nella tasca dei pantaloni-
L’uomo ghigna soddisfatto e prende velocemente i soldi.
Stanno per andarsene quando per sbaglio il cappello mi cade a terra mostrando i miei lunghi capelli color pece.
-Ma è una ragazza!-
I tre si riavvicinano velocemente a me rendendo i miei tentativi di fuga a dir poco buffi e ridicoli.
-Che ne dite di divertirci?- chiede l’uomo di prima ai suoi compari che annuiscono positivamente.
Si avvicinano fino a farmi scontrare contro il muro.
-No, vi prego-
Come ho potuto cacciarmi in questo guaio…
Continuano ad avvicinarsi, e ormai non so più cosa fare. Chiudo velocemente gli occhi pregando che quella tortura finisca al più presto possibile.
Boom!
Riapro lentamente gli occhi, e noto che l’uomo che mi ha preso i soldi ora è ai miei piedi morto. Davanti a noi ora c’è Jack che punta due pistole agli uomini restanti.
-Capitano..- dico a dir poco sconcertata.
-Vieni subito qui-
Cammino verso di lui e mi metto alle sue spalle.
-Andate…ORA!- grida ai due uomini che, spaventati, corrono via velocemente.
Sono felice. Grazie al cielo sono salva, e devo tutto a lui. Il mio sorriso però sparisce subito dalle mie labbra a causa di un forte mal di testa.
Guardo un’ultima volta Jack e poco dopo cado a terra sfinita.
  
                                                 ***
Mi sveglio a causa di un forte dolore alla testa.
-Dove sono?- mi chiedo confusa mentre mi tocco il punto dolorante.
-Nella mia cabina-
Giro velocemente la testa e guardo il punto da cui è arrivata la voce.
Lì, seduto si una sedia, c’è Jack!
Spalanco gli occhi e mi alzo velocemente.
-Capitano..io..posso spiegare.-
-Qual è il tuo vero nome?-
- Courtney -
- Dolcezza, mi devi la vita, la tua purezza, almeno penso. Per non parlare della donna che ho lasciato alla locanda. Tecnicamente sei ricoperta di debiti, ragazza mia. Per non parlare del fatto che ti sei introdotta nella mia nave di nascosto-
-Non è esatto Capitano!- dico risentita – Siete voi che mi avete presa quando mi sono presentata per l’arruolamento.-
-Si, ma pensavo fossi un uomo –
-Se fossi venuta nelle mie vere sembianze non mi avreste mai preso –
-Certo! Nessuno dei miei marinai avrebbe accettato il fatto di una donna a bordo. Li avresti solamente distratti- dice lui sicuro di se.
-E in che modo?-
-Vedi tesoro, loro sono degli uomini che non toccano una donna per giorni, e tu sei una ragazza molto attraente, devo continuare?- dice lui sorridendo e mostrandomi i denti, per la maggior parte, d’oro.
-Non è necessario capitano.-
Sorride divertito e lentamente si avvicina a me.
-E dimmi, come mai una donna della tua portata, è salita su una nave di pirati?-
-Devo raggiungere un posto…-
-Quale esattamente?-
-Non posso dirvelo..- dico abbassando lo sguardo.
-Ti propongo un patto, tu mi darai il tuo corpo, e io ti proteggerò e ti porterò alla tua meta e poi di nuovo a casa, sana e salva- dice ghignando.
-Il mio corpo?- domando confusa e spaventata.
-Si, farai quello che ti dico quando lo dico –
-Cosa dovrei fare esattamente?-
-Bè un po’ di attenzione da parte tua non sarebbe affatto male- dice lui sogghignando.
Spalanco gli occhi a dir poco terrorizzata.
-Cosa..cosa dovrei fare?-
-Non chiedo molto, solo qualche bacio e..-
-Non mi concederò a voi! - dico alquanto alterata.
Ride divertito e mi solleva il mento.
-Non temere, non voglio che tu ti conceda a me-
Emetto un sospiro di sollievo.
-Perché sarai tu a chiedermelo-
Cerco di superare la sua affermazione e gli pongo un’altra domanda.
-E gli altri marinai?-
-Non sapranno nulla e farò in modo che tu abbia una cabina personale-
-Giurate di proteggermi?-
-Si-
-Giuratelo!- domando alquanto alterata.
Mi guarda fisso negli occhi –lo giuro- dice con sguardo serio.
-..Andata…-dico a bassa voce per l’imbarazzo. Insomma…ho appena ferito il mio orgoglio!
Sorride compiaciuto, mi da un lieve bacio sulle labbra e poi va verso la porta.
-Riposati pure dolcezza, sarai ancora stanca da ieri sera –
Esce lentamente e finalmente posso sfogarmi.
Piccole e copiose lacrime cominciano a scendere, e non riuscendomi a reggere in piedi crollo a terra.
Come ho potuto essere così stupida? Non dovevo fare un patto con Jack, è un donnaiolo, e i nomignoli che mi appioppa mi fanno andare fuori di testa.
Che cosa ho fatto…..
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


I know i should not...but i love you with all my heart.
Capitolo 4

È passata una settimana dal giorno del ricatto e la testa ormai non mi fa più male. Il capitano mi ha dato una cabina tutta mia, giustificandosi con gli altri marinai che dovevo guarire al più presto possibile.
Ho ricominciato anche a lavorare, ma finché non sarò guarita del tutto starò in cucina con un uomo grande e grosso, pelato e con dei baffi neri, il suo nome è Martin.
Adesso sono in cucina mentre pelo alcune patate. C’è un silenzio inquietante e innaturale, di solito sulla nave c’è un baccano assordante.
-.....I veri amici di noi Pirati...che amano l'avventura...noi siamo Pirati
e ci piace perché la vita è fatta per noi...yo ho! Yo ho!
La spada, il corvo, il mare!
Pirati e corsari,gran filibustieri e gran bucanieri...
Yo ho beviamoci su! Yo ho!-
Ogni tanto Martin si mette a cantare varie canzoni sui pirati, e dopo chi lo ferma più!
-Ehm..Martin.-
-Che c’è?- chiede lui alquanto irritato mentre beve un po’ di liquore dalla bottiglia.
-Da quanto tempo sei un pirata?-
-Da quando avevo vent’anni, all’inizio lavoravo con il padre del capitano, ma poi insieme ad altri uomini cominciai a lavorare per lui, e devo dire che mi trovo bene qui, il capitano è molto giovane, ma sa farsi valere, certo è un po’ strano, ma chi non lo è?-
Ha ragione. Jack ha sempre una strana camminata, e parla in un modo incomprensibile.
-Tieni- dice appoggiandomi altre patate sul tavolo
-Ce ne sono ancora?!- domando esasperata.
-Che ti aspettavi ragazzo? Sei su una nave di corsari infondo, lupi di mare-
Corsari?
Scoppio a ridere mentre pelo le patate. –Corsari eh? È così che vi fate chiamare? Carino come appellativo- dico divertita.
-Hey!- dice lui risentito girandosi, prendendomi per il bavero della camicia e sollevandomi da terra. –non è un nomignolo! Non offendere i corsari! O potresti ritrovarti male un giorno, non tutti sono benevoli come me – dice appoggiandomi a terra.
Corsari..è grazie a loro che ho perso l’unica cosa che mi era rimasta: mia madre.
Il solo pensiero mi fa accapponare la pelle.
-Hey! Hai ancora un sacco di patate da pelare muoviti!- grida lui facendomi sobbalzare.
-Si..-
Riprendo il coltello e comincio a pelarle accasciandomi su uno sgabello.
Una cosa adesso mi è certa, devo continuare a fingere almeno fino al raggiungimento della mia meta, o qui si mette male…
 
Sing date
                                                ***
 
È da ore che sono di vedetta. Quando potrò andare a dormire?!
Ho passato tutta la giornata a cucinare, controllare le vele e fare nodi, e ormai
sono distrutta..mi sento uno straccio.
-Edward!- grida Trent correndo verso di me. –cambio-
Si mette al mio posto e io mi allontano velocemente. Finalmente ho finito.
Cammino lentamente verso la mia cabina quando per sbaglio non scontro contro Jack e Gibbs.
-Oh Capitano- dico facendogli un cenno di saluto.
-Edward che piacere vederti- dice con un ghigno in volto tutt’altro che rassicurante- fra cinque minuti nella mia cabina, dobbiamo parlare della tua situazione.-
-Sto benissimo capitano, non c’è bisogno di dirsi altro- dico a denti stretti cercando di essere il più gentile possibile.
-Cinque minuti, cabina-
Si allontana insieme a Gibbs senza darmi il tempo di rispondere lasciandomi lì come una tonta.
-Come si permette?! – penso irritata mentre chiudo malamente la porta della ,
-Terra!-
Di già? Pensavo che avremmo toccato terra solo la settimana prossima…
Mi avvicino lentamente a Trent e gli chiedo delle spiegazioni.
-Terra?-
-Si, ci fermiamo un attimo su questa piccola isola per fare rifornimento e entro sera dovremmo ripartire-
-Bene!-
Guardiamo il mare, ammaliati da tale bellezza.
-Trent- chiedo timidamente – perché sei qui?-
-Perché sono qui?-
Annuisco energicamente e lo guardo curiosa.
-Perché non sarei me stesso senza il mare. Fuori di qui mi sento un pesce fuor d’acqua. Il mare è la mia vita..Tu invece?-
-Sono qui per cercare una cosa che voglio da sempre: la libertà, e anche per cercare un po’ di avventura-
Bugiarda…ecco cosa sono: una sporca bugiarda. Come posso mentire così all’unica persona che mi ha accolto a braccia aperte? L’unico che non mi ha giudicato. L’unico vero amico che mi sono fatta in mezzo a questi pirati.
-Edward!- grida Gibbs dall’altro lato del ponte.-il capitano ti vuole vedere….ORA!-
Cammino alterata verso la sua cabina.
Si può sapere che cosa vuole? Da quando ha scoperto il mio segreto non fa altro che starmi appiccicato.
Entro velocemente e lo trovo seduto alla sua scrivania mentre osserva attentamente delle carte nautiche.
-Non ti hanno insegnato a bussare tesoro?-
Esco chiudendo la porta emettendo uno sbuffo.
Busso con la delicatezza pari a quella di un elefante, e dopo aver ricevuto il permesso entro.
-Voleva vedermi Capitano?- domando con finta calma mentre lui ride divertito.
-Si gioia, siediti-
Mi avvicino e titubante mi siedo davanti a lui.
-Sbaglio o ieri sera ti avevo detto di venire qui?.-
-Mi deve essere sfuggito di mente, sa come siamo noi donne.-
Continua a segnare vari punti sulla carta non degnandomi di uno sguardo.
Perché mi ha convocato se mi deve ignorare?!
-Vorrà dire che stasera cenerai con me-
L’espressione della mia faccia è indescrivibile, è un misto fra stupore e rabbia.
-Veramente io..-
-Non era una domanda cara. Stasera cenerai con me. Altrimenti un segreto che solo io e te conosciamo potrebbe non essere più così segreto. Comprendi?-
Mi sta ricattando?! Con il mio segreto?!
Che cosa devo fare… non posso permettere che gli altri lo vengano a sapere..
Infondo è solo una cena, non succederà niente Courtney, ora calmati e pensa positivo.
-A che ora..?- domando a testa bassa e con l’orgoglio a pezzi.
-Alle otto dolcezza- dice sorridendomi.
Imparerà mai il mio nome?! Non è tesoro, né gioia, né cara e nemmeno dolcezza! È Courtney! C-o-u-r-t-n-e-y!
Mi alzo infastidita e uscendo torno sul ponte.
Fantastico, davvero fantastico.
Stasera ho una cena con il capitano, e se la salterò tutti sapranno il mio segreto, e probabilmente vorranno approfittare di me, e io non posso permetterlo!
Andrà tutto bene Courtney, è solo una cena! Cosa potrà mai succedere?
Suvvia, su con il morale. Adesso vado a fare un giro sulla terra ferma così mi schiarisco le idee, e una volta tornata mi farò anche una bella dormita.
 
                                                   ***
 
Riapro gli occhi lentamente.
Sono distrutta. Ho camminato tutta la mattina e il pomeriggio fino alle cinque, ma non mi è venuto neanche uno straccio di idea.
Ho provato anche a dormire ma…niente, zero, nada.
Non ho trovato nessuna soluzione. Tanto vale che vada alla cena con il capitano. Che ore saranno a proposito?
Prendo fuori l’orologio da taschino, che tengo accuratamente dentro alla tasca della giacca riposta sulla sedia accanto al letto, e guardo l’ora.
-Oh mio dio!- grido alzandomi.-Sono quasi le otto!-
Corro velocemente fuori dalla cabina per andare verso quella del capitano.
Se arrivo in ritardo la mia copertura salta, e dopo si che sono guai.
Entro velocemente nella cabina con la mia solita delicatezza e annuncio il mio arrivo dicendo a voce alta.
-Sono qui!-
Il capitano è in piedi davanti alla finestra che mi guarda con aria divertita.
-Lo sai tesoro che la tua delicatezza è impressionante?-
Mi sistemo velocemente chiudendo la porta e accomodandomi al tavolo insieme a lui.
-Perché mi avete invitato?-
-Un capitano non può invitare una bella ragazza a mangiare con lui?- dice lui con fare innocente.
-è sbagliato, lei non dovrebbe neanche minimamente pensare di invitarmi qui.
Non dovrebbe neanche sapere che sono una donna. Tutto questo è sbagliato-
-è anche sbagliato che tu sia sulla mia nave-
Ha ragione.
Io non dovrei essere qui, ma devo raggiungere la mia meta, e senza la Perla Nera non riuscirei mai a raggiungerla in poco tempo.
-Adesso però perché non cominciamo a mangiare e parliamo con più calma?-
Prendo lentamente il coltello e la forchetta e comincia a tagliare la carne.
Se c’è una cosa che mi hanno insegnato bene è l’educazione. È tutto, distingue noi esseri umani dalle bestie.
Comincio a mangiare gustandomi lentamente tutte quelle leccornie, insieme a lui.
-Capitano..-
-Chiamami Jack gioia.-
-Jack…perché stai facendo questo?.- domando incuriosita mentre lui continua a mangiare –insomma mi stai salvando la vita non dicendo agli altri componenti della ciurma chi sono veramente. Stai praticamente tradendo la loro fiducia solamente per salvarmi. Vorrei sapere il perché…-
-Non lo esattamente neanche io dolcezza. Vedi tutte le donne sono attratte da me e cedono dopo poco. Tu invece..sei diversa. Mi attrai.- dice guardandomi serio negli occhi –tu invece Cara? Come mai sei sulla nave?-
-Te l’ho detto, devo raggiungere un posto-
-Quale?-
-I caraibi-
-Quindi ho ancora venti giorni- dice sorridendo.
Di cosa sta parlando? Venti giorni? Venti giorni per cosa?
-Ho ancora venti giorni per farti innamorare di me-
-Perderai il tuo tempo caro il mio capitano-
-Vedrai, nessuna ha mai resistito al mio fascino.-
-Bè sono quasi le dieci e io domani devo lavorare- dico alzandomi della cena.-Grazie per la cena. Buonanotte Capitano-
Vado verso la porta per uscire. Ma lui mi prende per un braccio bloccandomi.
- Buonanotte tesoro.- mi sussurra all’orecchio dandomi un bacio sulla guancia e provocandomi un brivido.
Esco velocemente dalla cabina e vado verso camera mia.
Per fortuna nessuno dei marinai è in giro. Altrimenti come farei a spiegare la mia visita al capitano?
-Edward?-
Sobbalzo spaventata girandomi.
-Trent- dico sorridendo.
-Che cosa ci facevi nella cabina del capitano?-
-Come?- domando fintamente confusa.
-Ti ho appena visto uscire dalla sua cabina. Cosa ci facevi lì?-
-Doveva dirmi delle cose. Ora scusa ma devo andare a dormire.-
-Tu mi stai nascondendo qualcosa! E vedrai che prima o poi la scoprirò!- grida lui mentre io corro velocemente verso la mia cabina chiudendola a chiave.
No. Non può assolutamente scoprire chi sono. Altrimenti tutto andrebbe in fumo. Tutto!
Se solo il Capitano non mi avesse invitato!
Infondo..la cena non è stata male, anzi mi è piaciuta..…Cosa sto dicendo?!
Sono forse impazzita?! Riprenditi Courtney! Lui è un pirata! Non possono piacermi le sue attenzioni. Non posso e non devo innamorarmi di lui. Sarebbe un enorme sbaglio e di certo ne pagherei le conseguenze.
Devo stare il più lontano possibile da Jack. O finirò col innamorarmi di lui.


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Jack

Angolo dell'autrice ^.^

-E chi sarebbe?-

-Io! Mi sembra ovvio!-

-Se lo dici tu Dolcezza-

-Ma guarda te che ingrato.. -

-Cosa?-

-Niente...Comunque, rieccomi qua con un nuovo ed emozionante capitolo! A quanto 

pare Courtney sta cominciando a nutrire qualcosa per Jack. Sarà amore?-

-Con chi stai parlando Tesoro?-
 

-Con i miei lettori! -

-Perchè? Ne hai?-

-Certo che si! E colgo l'occasione per salutare marceline 97 e Kate_fu_panda.

Grazie per le bellissime recensioni! Grazie anche a Maya Amy, Glam12, Stichmylove e Selene6 per 

aver messo la storia fra le seguite. Scusate il mio enorme ritardo, ma fra i vari impegni e il mio computer 

preistorico..-

-Cara...cos'è un compater?-

-Computer Jack, Computer.-

-E io che ho detto?-

-Lasciamo perdere...Comunque al prossimo capitolo! Non..-

-Non mancate mi raccomando! Ciao!-

-JACK!-

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


I know i should not...but i love you with all my heart
Capitolo 5

Sono sette giorni ormai che cerco di evitare Trent.
In questi giorni non mi ha tolto gli occhi di dosso, è sempre più sospettoso.
Ogni volta che lo vedo cambio strada entrando in cabine vuote e girando a vuoto. Non devo assolutamente restare da sola con lui, o scoprirà tutto.
Mi dispiace molto ingannarlo, ma non posso fidarmi di nessuno in questo posto, solo di me stessa. Inoltre lui non ha una grande considerazione per le donne, figuriamoci di una che l’ha ingannato mentendogli sulla propria identità.
Adesso sono seduta sulle scale e cerco di riposare.
Sono in completa confusione, ho troppi dilemmi e troppi piani da escogitare.
Per non parlare della confusione che mi ha lasciato Jack!
Ora non so che fare: fidarmi o non fidarmi? Amarlo o non amarlo?
Cosa? Io non lo amo! Io lo odio! È solo un rozzo e bugiardo pirata, e lo sarà sempre. Non devo dimenticarmelo.
-Finalmente ti ho trovato-
Sussulto girandomi di scatto.
-Trent!-
-Hai finito di evitarmi?-
-Io..-
-Allora, dove eravamo rimasti? Ah già, che ci facevi ieri sera nella cabina del capitano?-
-Non è come pensi-
-Incredibile, almeno avresti potuto dirmelo che eri…cioè, così! Capisci?-
Ha scoperto tutto…ma come ha fatto? Sono praticamente irriconoscibile.
Escluso Jack, nessuno sa che sono una donna.
-Avevo paura! Come avrei dovuto dirtelo?!-
-Io ti sarei rimasto amico comunque! Sempre se non ci avessi provato con me-
-Cosa?!- grido offesa –ma ti sembro quel tipo di persona?!.-
-No..però non mi aspettavo il capitano con un altro uomo. È sempre stato così ben disposto alle belle ragazze..-
-Con un altro uomo? Cosa c’entra un altro uomo?- chiedo confusa.
-Oh andiamo Edward! Lo so che credi di essere una donna ma tu sei un uomo! A proposito, lo so che è una domanda strana, ma chi di voi due pensa di essere una donna e chi no?-
Cosa? Chi è la donna? È ovvio sono io la donna no? Ma cosa sta dicendo?!
-Puoi spiegarmi di cosa stai parlando-
-Oh avanti. Tu e il capitano avete una relazione omosessuale.-
Spalanco gli occhi per lo stupore. Quindi lui non ha capito niente?!
-Tengo a precisare che io non ho niente in contrario. Sono solo curioso.-
-Ehm Trent…forse non ci siamo capiti bene..io sono una donna-
-Ah, ma allora sei tu che fai la parte della donna. E dimmi come ci si sente?-
-No, io sono veramente una donna.-
-Certo che ti sei proprio calato nella parte.-
-Credimi, io sono davvero una donna.-
-Suvvia Edward, finiscila-
-SONO UNA DONNA!- grido esasperata.
-Shhh!- dice lui tappandomi la bocca –vuoi forse che tutto l’equipaggio ti senta?!-
-Sono una donna, una vera donna- dico cercando di calcare l’aggettivo vera.
-Si serio.-
-E va bene! Vuoi la prova?-
Lo prendo per mano e lo trascino dentro alla cabina vuota più vicina.
Mi slaccio i primi lacci del corsetto quel tanto che basta a fargli vedere la fascia.
-Perché hai una fascia? Ti sei fatto male?-
-Senti Trent.- dico allacciandomi il corsetto –il mio nome è Courtney-
-Ti sei anche inventato un nome? Bello-
-Oh signore!- dico ormai sfinita.
Mi tolgo il cappello rivelando i miei lunghi capelli neri.
-Ma..ma..tu sei..-
-Una donna. Il mio nome è Courtney e mi sono imbarcata sulla nave sotto le vesti di Edward Smith. Ti prego non dirlo a nessuno.-
-Come ho fatto a non accorgermene?- si chiede sbattendosi una mano sulla fronte per poi scoppiare a ridere.
Cosa avrà da ridere? Gli ho appena rivelato il mio segreto!
-E io che ti ho fatto tutti quei discorsi assurdi. Sei l’amante del capitano vero? Sei salita sulla nave perché te l’ha chiesto lui?-
-Ehm no…ho ingannato tutti…anche lui-
-Dovevi dirmelo-
-Mi dispiace…ma non ti conoscevo abbastanza. Sono in una nave di rozzi pirati pronti a saltarmi addosso dovrò pur difendermi!-
-Wow…- dice lui fissandomi.- Mi piaci ragazza, sei coraggiosa, furba e molto intelligente.-
-Trent…promettimi una cosa.-
-Tutto quello che vuoi –
-Io per te adesso sono ancora Edward, devi fingere di non sapere niente, altrimenti la mia copertura salterà. E se qualcuno venisse a saperlo sarebbe un bel guaio..capisci?-
-Non ti preoccupare, non dirò niente a nessuno. Hai la mia parola. Di me ti puoi fidare.-
-Lo so, grazie.- dico sistemandomi i capelli e rimettendo il cappello a posto.-sarà meglio che vada adesso.-
Gli do un lieve bacio sulla guancia e corro fuori dalla stanza andando verso la cucina cominciando a cercare qualcosa da mangiare.
Finalmente trovo del pane, così esco velocemente da lì perché se Martin mi
trova a rubare del cibo sarebbe capace di tagliarmi una mano.
Sorrido spensierata.
Sono molto felice. Nonostante la mia vera natura, l’amicizia fra me e Trent va tutto a gonfie vele e fra tredici giorni arriverò a destinazio…
Tredici giorni..mancano solo tredici giorni..
Non mi sono neanche accorta del tempo che passava. Fra pochissimo raggiungeremo i caraibi, e dopo…cosa farò?
Raggiungo silenziosamente il ponte.
Sono le tre del pomeriggio e tutti i marinai lavorano con impegno.
-Terra!-
Cosa?! È impossibile! I caraibi li raggiungeremo solo fra tredici giorni.
Mi avvicino velocemente a Gibbs e gli chiedo spiegazioni.
-Ci fermiamo qui per trovare una cosa.-
-Che cosa?!-
-Ti basta sapere una parola ragazzo: immortalità.-
Cammino velocemente verso il capitano. Sono arrabbiata. Non possiamo fermarci, altrimenti non arriverò mai alla meta.
-JACK!-
-Dimmi Edward caro.- dice sorridendo.
-Cosa sta succedendo?! Perché ci fermiamo?-
-Sono sopraggiunte varie complicazioni.-
-Del tipo?-
-Dobbiamo prendere la lacrima di Calipso.-
-La cosa?-
-Immagina come sarebbe vivere per sempre…-
-Tutti muoiono prima o poi!-
-Tranne chi beve la lacrima-
-Ma..io devo..i Caraibi…Noi abbiamo un patto!-
-Esatto gioia, e consiste nel portarti alla tua meta. Non ci sono limiti di tempo. Posso portarti là quando voglio,ovviamente sana e salva –
-Io..-
-Ora andiamo ciurma! Arrivare alla lacrima non sarà affatto facile!-
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Angolo dell’autrice:
 
-Salve a tutti! Qui è Capitan Courtney898!-
-Cosa? Capitan?-
-Esatto Jacky!-
-Tu non sei un Capitano! L’unico Capitano qui dentro sono io!-
-Ringrazia Marceline 97! Lei mi ha dato questo soprannome che adoro. –
-Si….e ti ha fatto montare la testa..-
-Io non mi sono affatto montata la testa! –
-Certo tesoro, come vuoi tu.-
-Comunque tornando alla storia. Sono riuscita ad aggiornare nei tempi in cui mi ero prestabilita. E per questo ringrazio voi miei cari lettori! Mi date la forza si andare avanti! Grazie mille Kate_fu_panda, Marceline 97 e Likeapanda per le vostre recensioni. Grazie anche a LadyGreenLeaf, Heartbreath, nike97, Amulet,Maya Amy, Glam12, Stichmylove e Selene6 per aver messo la storia fra le seguite.
Il prossimo aggiornamento sarà questo venerdì-
-…-
-Che ti prende? Non dirmi che ti sei offeso.-
-Si!-
-Permaloso….ci sentiamo al prossimo capitolo, non mancate mi raccomando. Ciao!!.-
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


I know i should not...but i love you with all my heart
Capitolo 6


Quel pallone gonfiato, chi si crede di essere?
Ci sta portando alla morte con questa sciocca ricerca di una lacrima che probabilmente non esiste! Dovevo restare sulla nave con pinco panco e panco idiota, ma io no, devo seguire il capitano e la sua combriccola.
-Bene ciurma.-dice aprendo la sua bussola –da questa parte!-
Camminiamo velocemente addentrandoci nella foresta.
Jack ha un andatura fin troppo veloce, è ad almeno venti metri di distanza.
Cerchiamo tutti di tenere il suo passo ma ormai siamo senza fiato, specialmente il povero Gibbs che ormai non si regge più in piedi.
-Capitano…rallenti!- lo supplico io esausta.
Mi sta dando sui nervi. Oltre ad ignorarmi, non accenna minimamente a rallentare.
Si ferma all’improvviso lasciandoci finalmente respirare.
-Finalmente!- affermo esausta.
Si sposta verso destra lasciandoci così intravedere un enorme burrone. L’unica cosa che può portarci di là è un ponte traballante che va verso l’alto ed è retto da alcune corde che potrebbero cedere da un momento all’altro.
-Facciamo una corsa?- dice Jack ridendo nervoso.
-Ma vorrai scherzare!- dico io spaventata.-io su quel coso non ci salgo! Non c’è un’altra strada?.-
-No Edward, non c’è. Quindi andiamo ciurma!.-
Si avvicina al ponte e titubante ci sale aggrappandosi alle corde.
Comincia a camminare velocemente.
Sono in pensiero per lui, quel ponte non è affatto sicuro…
-Venite il ponte regge!- grida lui ormai arrivato alla fine.
Ma è pazzo?!
La sua ciurma guarda il ponte titubante, non si fidano molto di lui.
-Se Jack dice che è sicuro, è sicuro!- afferma Gibbs fiducioso del suo compare.
Salgono uno alla volta sul ponte e raggiungono velocemente il loro capitano, ora…tocca a me.
-Forza Edward, tocca a te!.- grida Jack dall’altra sponda.
Guardo per la centesima volta quanto è profondo. Deglutisco rumorosamente.
-Sento che morirò...-
Faccio il primo passo salendo così sul ponte che non accenna a stare fermo.
Comincio a camminare velocemente.
Ho paura, di cadere, di morire, di non vedere più la luce del sole.
-Edward ce l’hai fatta.- dice Trent sorridendomi.
Mi guardo attorno confusa, è vero! Sono arrivata! Per la paura non ho nemmeno guardato dove stavo andando.
-Andiamo!- afferma Jack irritato allontanandomi da Trent.
Riprendiamo a camminare.
Giuro che se troviamo un altro ponte io me ne torno indietro! Non sono ancora pronta a riaffrontare la morte certa.
Jack ricomincia a camminare velocemente ricevendo dei lamenti da parte della ciurma.
-Ci risiamo…- dice Gibbs tutto sudato.
Il sole è alto nel cielo e rende la nostra “passeggiata” insopportabile.
- Cos’è questo rumore?- chiede un marinaio curioso.
-è il rumore di un fiume?- dico io confusa.
-Esatto Edward- dice il capitano ghignando strappando le fronde davanti a noi con la sua spada.
Davanti a noi c’è un altro burrone, ma questa volta non c’è nessuno ponte. C’è solo un fiume che scorre impetuoso sotto di noi.
-Dobbiamo tuffarci.- dice Jack guardando la bussola.
-Quella bussola ci porterà alla morte non all’immortalità!.- dico io esasperata –sicuro che funzioni?- chiedo io strappandogliela di mano.
Non punta nemmeno a nord..a che cosa serve?!
La freccia comincia a girare e si ferma improvvisamente su Jack che guarda la bussola sorridendo.
-Funziona benissimo- dice riprendendosela.-adesso però dobbiamo vedere se ci sono dei possibili incidenti. Chi si offre?-
Tutti i pirati sono spaventati. Nessuno si vuole buttare, lo sanno che è una pazzia.
-Edward! Lo sapevo che ti saresti offerto.-
-Cosa?- chiedo io guardandomi attorno confusa.
Codardi! Tutti i componenti della ciurma hanno fatto un passo indietro lasciandomi lì da sola.
-Sarei pazzo a tuffarmi! Tanto vale che muoia adesso!.-
-Suvvia è solo un po’ d’acqua- dice prendendomi per il braccio e portandomi vicino alla fine del burrone.
-Guarda! Un altro ponte!- dice indicandomi qualcosa alle mie spalle.
Mi giro guardandomi intorno.
-Non c’è nessun..- non riesco a finire la frase dato che mi spinge velocemente facendomi cadere.
-A dopo!....forse!- urla lui dall’alto.
Urlo spaventata. È come se vedessi tutta la mia vita passarmi davanti. I dolori, i rimpianti, i bei momenti.
Questa caduta mi sembra che non finisca più, quando non tocco finalmente l’acqua.
La corrente è molto forte, e mi trascina sempre più in là. Non riesco a tornare a galla e ormai il mio ossigeno sta per finire quando finalmente la corrente non si calma permettendomi così di raggiungere la superficie e di respirare.
Sono viva..
Sento improvvisamente che si getta e in poco tempo mi raggiunge.
-Visto, ti avevo detto che non era pericoloso.- dice ancora con il fiato corto.
Gli mollo uno schiaffo sul braccio lasciandolo di stucco.
-E questo per cos’è?-
-PER AVERMI BUTTATO DAL BURRONE!- dico arrabbiata mollandogliene un altro.
-QUESTO PER AVERMI TRASCINATO IN QUESTA FOLLE IMPRESA! E QUESTO PER AVERMI RICATTATO!-
Sto esprimendo tutta la rabbia che durante il viaggio ho represso. Sono frustrata, arrabbiata e allo stesso tempo stanca…stanca di aver impreso questo viaggio e delusa di aver creduto che fra me e Jack potesse nascere qualcosa.
Mi guarda confuso. Ha un espressione triste, come se gli dispiacesse.
-Va tutto bene??- grida Gibbs dall’alto gettandosi e raggiungendoci in pochi secondi.
Nuoto velocemente verso la riva ed esco sedendomi così sopra a un sasso.
Tutto il resto della ciurma si butta fiduciosi del proprio capitano e di Gibbs, o più che altro perché ci vedono vivi.
Sono ancora seduta sulla roccia e in poco tempo Jack mi raggiunge.
-Dopo che avremo trovato la lacrima di Calipso mi porterai alla mia meta e andremo io per la mia strada e tu per la tua.- dico a bassa voce alzandomi e allontanandomi da lui.
Non mi importa che sono quasi morta tuffandomi, non mi importa degli altri pericoli che dovrò affrontare, mi importa solo del male che Jack mi ha procurato. Io mi stavo innamorando di lui…sono proprio una sciocca, era esattamente ciò che lui voleva e io ci sono cascata come un pollo. Sono sempre la solita ingenua.
Mi sono illusa. Mi sono fidata di lui e ciò è stato il mio sbaglio più grande.

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Angolo dell’autrice
-Salve a tutti! Siamo Capitan Courtney898 e Jack!.-
-Ancora con questa storia?-
-Certo, è il mio nuovo soprannome! Comunque passando alla storia, Grazie mille Kate_fu_panda, Marceline 97 e Likeapanda per le vostre recensioni. Grazie anche a LadyGreenLeaf, Heartbreath, nike97, Amulet,Maya Amy, Glam12, Stichmylove e Selene6 per aver messo la storia fra le seguite.
Siete molto gentili. Fra tre giorni comincerò la scuola..-
-Tesoro..cos’è una scuola?-
-Oh..è un posto in cui ti insegnano varie cose.-
-Del tipo?-
-Tipo storia, geografia o matematica.-
-La mate che?-
-Lasciamo perdere..comunque dovrò ricominciare a studiare le varie materie soprattutto perché quest’anno comincio l’università. Cercherò comunque di pubblicare i vari capitoli nei tempi che mi sono prestabilita, e se per caso non ci riuscissi cercherò di comunicarvelo. Pubblicherò il prossimo capitolo Martedì. In bocca al lupo a tutti per la scuola.-
-Gioia…perché gli auguri di andare in bocca ad un lupo?-
-è un modo di dire, significa in poche parole Buona fortuna.-
-Certo che voi del futuro siete davvero strani..-
-Disse quello che ha buttato una ragazza da un burrone!.-
-Ti ho già detto che mi dispiace!-
-Lo dico a Marceline 97!.-
-Diglielo! Tanto non mi fa paura!.-
-Allora lo dico….ad Angelica!-
-NO! ANGELICA NO! TUTTO TRANNE ANGELICA!-
-Ci vediamo al prossimo capitolo, non mancate mi raccomando ciao!!-
-TORNA SUBITO QUI!-


 

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