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Lista capitoli: Capitolo 1: *** First thing I (don’t) like about you *** Capitolo 2: *** Second thing I (don't) like about you *** Capitolo 3: *** Third thing I (don’t) like about you *** Capitolo 4: *** Fourth thing I (don’t) like about you *** Capitolo 5: *** Fifth thing I (don’t) like about you *** Capitolo 6: *** Sixth thing I (don’t) like about you ***
Capitolo 1 *** First thing I (don’t) like about you ***
What I (don’t) like about you
10 things I (don’t) like about you.
(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e
non mi appartengono, e gli eventi non sono accaduti realmente e questa storia
non è scritta a scopo di lucro")
First thing I don’t like about
you: Your Smile
(Mikey)
Mikey bevve un sorso di caffè e appoggiò
il bicchiere sul tavolino del tour bus. Forse non era stato il caso berlo. visto che era già super eccitato di suo, ma chi, al suo
posto non lo sarebbe stato?
Il suo
gruppo, quello che aveva creato con suo fratello, quell’anno suonavano
al Warped Tour. E non alle due del pomeriggio, ma
erano gli Headliner.
Era
pazzesco.
-Ehi,
Mike, non indovinerai mai quello che mi è successo..-
disse Frank entrando nel van.
Mikey sorrise sistemandosi gli occhiali
sul viso.–Scommetto che tu me lo dirai
comunque… O vuoi giocare al gioco dei mimi?- domandò, sapendo che l’amico ne
era capace.
Frank
ci pensò un attimo e poi scosse la testa. –Nah, non
mi diverto più di tanto con quel gioco. E poi ti ho detto che non indovineresti
mai!-
Mikey sospirò. –Che cosa vuoi dirmi?-
Frank
sorrise. –Ah, già, volevo dirti una cosa…- il chitarrista si grattò la testa.
–Ah, bhe, il fatto è che…vedi..
non me lo ricordo più…-
Mikey scosse la testa. –Ok, io esco a
fumare una sigaretta. Se mai ti verrà in mente, bhe,
non dirmela!-
Scese dal bus e si sedette su uno scalino,
tirando fuori dalla tasca il suo pacchetto di sigarette.
Cazzo,
Gerard gliele aveva quasi rubate tutte.
Fece
nota mentale di riprendersi le quindici che suo fratello gli doveva
appena si sarebbe ricordato di prendere un nuovo pacchetto.
Vide
un ragazzo non troppo alto, con i capelli e gli occhi scuri, avvicinarsi a lui.
Aveva
il pass attaccato ai jeans, quindi, o era del’organizzazione,
oppure faceva parte di qualche band. A pensarci bene aveva qualcosa di famigliare,
ma non riusciva a mettergli un nome sulla faccia.
-Ehi,
scusa, mi offri una sigaretta?-
Mikey buttò fuori il fumo dalle bocca e sospirò, prendendo il suo pacchetto dalle
tasche. –Ok, tanto me ne sono rimaste si e no tre..-
Quel
ragazzo gli sorrise, per poi aspirare un tiro e
cominciare a tossire.
Mikey si alzò e gli dette dei colpetti
sulla schiena. –Ma tu sei sicuro di fumare solitamente?-
L’altro
sorrise. –No.
In effetti avrò fumato si e no un pacchetto in tutta la
mia vita. Ma è un ottimo modo per attaccare bottone,
sai?-
Mike
scosse la testa ma sorrise.
-Io
sono Pete, comunque. Sai, il bassista dei Fall OutBoy.- disse stringendogli la mano.
-Michael. Suono il basso nei MyChemical Romance-
Pete annuì entusiasta. –Lo so, io sono un vostro fan-
Sorrise.
E fu quello a fare cominciare tutto.
Mikey era sicuro che se lui non avesse
sorriso in quel modo tutto sarebbe rimasto così come era
prima. Nulla sarebbe cambiato. E dopo qualche tempo, quell’incontro sarebbe rimasto
seppellito infondo alla memoria, andando a fare compagni a mille altri.
Ecco
perché non gli piaceva il sorriso di Pete. L’aveva
ipnotizzato.
First thing I like about you: You are like me.
(Pete)
Pete cambiò stazione
radiofonica. Era seduto in macchina da quasi un’ora.
Mikey gli avevo detto che lo avrebbe chiamato appena fosse sbarcato,
ma Pete aveva preferito venire prima. Tanto era tutto
tempo guadagnato, vero?
Addentò una patatina che aveva comprato al Burger King e che ormai stava diventando fredda, e chiuse
gli occhi.
Poco dopo il cellulare gli vibrò in tasca.
From:Mikey <33
Dove
sei? Io sono appena sceso..
x
Mikes
Scese dalla macchina allacciandosi il cappotto e entrò nell’aeroporto.
To:Mikey <33
Sto
arrivando, troviamoci al ristorante vicino all’entrata.
xo
P.
Si sedette ad un
tavolino, ordinando un caffè.
Dopo pochi minuti Mike
lo raggiunse, trasciandosi dietro un grosso trolley.
-Ciao…- sorrise Mikey.
Pete si alzò e gli
baciò le labbra. Fu veloce come un soffio di vento, ma
Mike arrossì ugualmente.
-Ho ordinato un caffè..-
cominciò Pete sedendosi come se nulla fosse. –Dopo
possiamo andare da qualche parte. Ti porto in un locale carino qui a Chicago,
ok? Tanto ti fermi tutto il weekend…-
Mikey annuì mangiando
il cioccolatino che avevano portato a Pete insieme al caffè.
-Sai…- cominciò Mike distrattamente. –A un certo
momento avevo anche pensato di andare nella toilette a telefonarti, ma poi ci
ho ripensato… avevo paura che cadesse l’aereo.- disse ridacchiando per poi
continuare -Ma sai, sarebbe stato tutto tempo guadagnato, no?-
Pete annuì.
Ecco perché gli piaceva Mikey.
Loro due sembravano così diversi, eppure sotto sotto
erano più simili di quanto si potesse scorgere con uno sguardo.
L’altrametàdellamela.
To Be Continued.
[NdA:
Eccomi qui…
Lo so, sono un verme verminoso. E’ esattamente la
sestastoria a
capitoli che ho in sospeso.
Come al solito farò il
possibile per aggiornare presto, ma non so quanto tempo rappresenti il mio
“presto” ^^
So già come fare andare avanti la ff, saranno dieci capitoli (ognuno dei quali diviso in due)
che rappresentano degli episodi di Mikey e Pete, non in ordine cronologico.
Mi sono in qualche modo ispirata alla canzone “What I likeaboutyou” dei Romantics.(Quella che si sente
in Shrek 2 per intenderci xDDD)
e, sebbene io sia per le Pete/Patrick 4 ever, è da un po’ che mi sono fissata con sta coppia, e
allora eccoci qui ^^
Ringrazio che leggerà e commenterà, e alla
prossima ^^]
Capitolo 2 *** Second thing I (don't) like about you ***
Second thing I don’t like about you: You are always the same
Second thing I don’t like about you: You
are always the same
(Mikey)
-Ehi,
rilassati- disse Alicia afferrando il suo braccio. –Dopotutto è solo un party-
Mikey annuì provando a fare come gli aveva consigliato la sua
ragazza, e cercando di ricordare per quale cazzo di ragione era venuto a quella
festa.
Da
lontano vide Pete sorridere ai giornalisti.
Dopotutto
quella era la sua serata.
Aveva
organizzato quel party per promuovere “Thanksfor the memories”, il nuovo
singolo della sua band, e a casa sua era arrivata una lettera d’invito alla
festa.
Mikey non era stupido, aveva sentito la canzone e conosceva Pete. Sapeva che quello era un modo di prendersi gioco di
lui.
I
loro sguardi si incontrarono.
Ecco,
ora Mikey ne era certo.
Non
era cambiato per nulla. Era sempre lo stesso testa di cazzo.
Si
stava avvicinando.
Mikey si passò una mano sulla fronte e cercò di calmarsi. Dopotutto
avrebbe dovuto affrontarlo, prima o poi.
-Ehi.. sussurrò a Alicia baciandole il collo. –Perché non vai a
cerare Gee? Io vado a prendermi un drink, ok?-
La
ragazza sospirò e annuì.
-Che
cosa hai in mente?- gli domandò Mikey arrabbiato
appena si trovò di fronte all’altro bassista.
Pete sorrise. –Promuovo il mio nuovo album… che ne dici? L’hai
ascoltato?-
-Si- disse Mikey cercando di non
lasciare vedere a Pete tutta la rabbia che provava.
Non voleva dargliela vinta. –Sì, l’ho ascoltato.- Mikes
approfittò dell’ennesimo sorriso che comparve sulla bocca dell’altro ragazzo
per passare al contrattacco. Pete non avrebbe vinto,
non questa volta. -Dio, sei così banale, scriverci sopra una canzone... “Hetasteslikeyouonlysweeter”. Molto
carino- concluse bevendo un sorso di vino bianco.
Pete annuì. –Già. Sai, tu e Alicia
potreste apparire nel video. Sarebbe tutto molto più realistico, almeno-
-Smettila.-
sussurrò Mikes, ormai stanco di litigare –Smettila.
Qualsiasi cosa ci fosse stata tra di noi, ormai è morta. Fattene una ragione-
Pete sorrise di nuovo. Il suo solito sorriso.
Mikey si ritrovò a odiarlo ancora.
-Ti
manca. Ti manca quello che eravamo. Lei non è me. Lo sai tu, lo so io e forse l’ha capito persino lei. Vorrai tornare. Lo so
che alla fine vorrai farlo-
Mikey si allontanò senza rispondere.
Pete non era cambiato,sarebbe rimasto sempre lo stesso.
E
quella era un’altra cosa di lui che Mikey non sopportava.
Second
thing I like about you: You are here.
(Pete)
“Trovalo” disse Patrick al telefono. Mikey sospirò. “Non risponde alle mie chiamate e io non so più che cosa fare. Ha una camera all’HolidayInn. La
numero 207. Per favore, trovalo”
Mikey si rimise il
cellulare in tasca e attraversò di corsa la strada, entrando nella hall
dell’hotel.
Salì le scale il più velocemente possibile.
Il primo, il secondo, fino al terzo piano.
Non aveva idea di cosa potesse essere successo,
ma il tono con cui Patrick gli aveva parlato prima al telefono gli aveva fatto
capire che era qualcosa di grave.
Doveva trovarlo. Non c’erano altre soluzioni.
-Pete! Pete, aprimi, sono io!- gridò attraverso la porta chiusa.
Si appoggiò alla maniglia e la trovò aperta.
Entrò lentamente, come se avesse paura di quello
che avrebbe potuto trovare.
La luce era accesa e le finestre chiuse. La
televisione era accesa ma senza l’audio, e il lenzuolo era a terra sulla
moquette.
Pete era sdraiato
sul letto con gli occhi semi aperti e sul comodino Mikey
vide una scatola di pillole vuota.
Si sedette accanto a lui e cominciò a scuoterlo.
–Pete! Petey, Dio,
svegliati! Che cazzo hai fatto?!-
Pete aprì lentamente
gli occhi. –Ehi, Mickey. Io.. io ho preso l’ativan, sai? Forse ne ho preso un po’ troppo però…-
sussurrò chiudendo gli occhi.
Pete scosse la
testa. –Non posso, ho troppo sonno-
Mikey gli prese il
viso tra le mani e annuì. –No, ti prego, provaci. Fallo per me-
Pete aprì gli occhi
e annuì. Gli sembrava di funzionare a rallentatore.
Mike si staccò dall’abbraccio per cercare il suo sidekick. Petesi
irrigidì.
-Dove vai?- gli domandò.
-Devo chiamare qualcuno, non puoi rimanere in
questo stato-
-Ok. Solo… non andartene- sussurrò. Mike annuì.
Fece partire la telefonata e chiamò un’ambulanza.
Appena gli infermieri gli assicurarono che sarebbero arrivati presto, Mikey si stese sul letto e Pete
nascose la testa nel suo collo.
-Perché?-domandò
Mikes.
Non che lo volesse sapere sul serio. Anche solo
pensare in che stato aveva trovato Pete gli faceva
venire da vomitare. Ma doveva tenerlo sveglio
assolutamente, e quella era l’unica cosa che gli era venuta in mente.
Pete cercò la sua
mano e la strinse. –Io… E’ che fa male. Fa male e il dolore non smette mai.
Volevo solo farlo finire…-
Nonostante il suo istinto gli dicesse di prendere
Pete a pugni nello stomaco, lui ricambiò la stretta
sulla sua mano e prese un profondo respiro. –Ma non hai pensato a quello che sarebbe
successo dopo?! Dio, sei così egoista. Non ti importa a come si sarebbe sentito Patrick… a come mi
sarei sentito io?! Il dolore non avrebbe
mai smesso-
Pete non rispose
perché era troppo impegnato a concentrare tutta la sua forza per cercare di
tenere gli occhi aperti, fissando la moquette rossa dell’HolidayInn.
In quel momento gli passò davanti agli occhi,
come il fotogramma di un film, il secondo motivo per cui
gli piaceva Mikey.
Lui era li con lui in
quel momento.
To Be Continued.
[NdA: Hola!
Allora.. ecco una
piccolo nota su questo capitolo. Pete ha davvero
tentato il suicidio nel 2005 andando in overdose di Ativan,
un ansiolitico. A dire il vero avevo già scritto prima cosa sarebbe successo,
ma mentre scrivevo questa parte ho saputo di HeathLedger (R.I.P. 3)e mi sono venuti i brividi...o:p>
Allora, che dire.. dopo
cercherò di aggiornare anche le altre storie, ma se non ce la facessi, vogliate
perdonarmi ^^”
Grazie a:
-Isult:
Lo so ç__ç Non preoccuparti, dai.. alla fine spero di
farcela ad aggiornare tutto. Bacio =*
-Chemical_Kira: Ebbene si,
dopo averti lasciato la recensione, mi è venuta voglia di scriverla e la mia
mente ha cominciato a cosare xDD Bacio =*
-Blaise_Sl_Tr07: Grazie… Awwwh,
tu sei sempre troppo buona *__* Bacio =*
-LinkinPark: MuahaxDD Mi fa piacere di averti “convertito”. All’inizio
neanche io ci pensavo, ma dopo avere letto delle cosucce di qua e di la su internet.. bhe, mi hanno
appassionato xDD
Devo scappare adesso… Grazie a chi
leggerà/commenterà =** ]
Capitolo 3 *** Third thing I (don’t) like about you ***
Third thing I don’t like about you: Your Taste
Thirdthing I don’tlikeaboutyou:
Your Taste
(Mikey)
-Come sto?- domandò Mikey
guardandosi allo specchio e mettendosi a posto la maglietta.
Frank alzò gli occhi dal suo libro, per poi
tornare subito ad immergersi nella lettura di Harry
Potter. –Come al solito, suppongo-
-E questo è un bene?- domandò allarmato.
Frank alzò le spalle senza prestargli troppa
attenzione. –Sì… Forse… Non lo so…-
-Frank
così non mi aiuti-
-Bhe, nemmeno tu mi
aiuti!- sbottò Frank. –Piton sta per uccidere
Silente, e io sto cercando di capire perché, ma non
trovo un senso ad un’azione di questo genere, capisci!?-
In quel momento la porta del van
si aprì e Pete entrò sorridendo
-Oh, cazzo- mormorò Mikey
correndo nella parte del bus in cui c’erano le cuccette e chiudendosi la porta
alle spalle. –Pete, devo finire di prepararmi…
aspettami qui con Frank, ok?-
Il bassista annuì mentre Mike si allontanava.
Nella stanza calò il silenzio, interrotto solo
dal rumore che produceva Frank girando le pagine del libro.
Pete si sedette sul
divanetto e si guardò in giro, cercando uno spunto per iniziare una
conversazione.
-Allora…- cominciò Pete
-…Che leggi?-
Frank sospirò. –Un libro…-
Il bassista rise. –Bhe,
questo l’avevo capito-
-Sì, ma non credo che ti piacerebbe, quando cerco
di parlarne con Gerard o con Mikeyloro
mi mandano sempre affanculo. E’ Harry Potter…-
mormorò.
Pete allargò gli
occhi, sorpreso e felice. –Davvero? E a che capitolo sei arrivato?-
-Silente è nella torre che parla con Malfoy e Harry è sotto il mantello dell’invisibilità. E’
solo che, cazzo, ci sono spoiler dappertutto, in tv,
sui giornali e sulle riviste. E quello stronzo di Ray ritaglia gli articoli e
me li fa trovare, così io mi rovino la sorpresa. Una persona non può neanche
leggere un libro in pace, porca puttana!-
Pete annuì. –Devi
arrivare alla parte del funerale di Silente. Li ho pianto
come un coglione, Joe mi prende per il culo tutt’ora.-
In quel momento Mikey
ritornò, e entrambi notavano che, nonostante fosse
stato via dieci minuti buoni, indossava ancora gli stessi vestiti di cinque
minuti prima.
–Oh mio Dio.- esclamò
capendo qual’era l’argomento della conversazione.
–Ancora quel maledetto maghetto mentecatto!? Ma non avete di meglio di cui parlare?!
Non so, intavolare una conversazione sul tempo, come tutte le persone normali?-
-Ehi!- esclamarono entrambi all’unisono.
–Si vede che non l’hai mai letto!- continuò Frank
colto nel vivo -E non dare più a Harry del mentecatto!-
-Ok, ok- sospirò Mike
prendendo Pete per mano e trascinandolo fuori. –Come vuoi, Frank. Ci vediamo dopo-
Uscirono e salirono sulla macchina a noleggio
affittata da Pete.
-Allora, come possiamo fare a risolvere questo
problema?- domandò Pete mentre accendeva l’autoradio.
Mikey lo guardò
interrogativamente. –Non staremo ancora parlando di quell’inglese mentecatto?-
-Bhe, è una cosa importante per me. E’ un po’
come se io denigrassi, che so, il libro della Storia Infinita... Dubito che ti piacerebbe!-
-Ma, Pete… Io non amo così tanto quel libro… Cioè, l’avrò letto una volta quando
andavo ancora al liceo… Tu e Frank, invece, siete… due fanatici. Non so come io e mio fratello riusciamo ancora a sopportarvi-
–Perché tu mi ami,- gli
soffiò sulle labbra sorridendo. -Ecco perché lo fai…- Esclamò prima di
baciarlo.
Ecco un’altra cosa che a Mikey
non piaceva. Il suo sapore.
Era troppo dolce per essere
vero.
Third thing I like about
you: Our Time
(Pete)
-Insomma… così le ho detto: Cioè, magari io non
profumo, ma a te sono cresciuti i baffi, ultimamente, amore!- disse Joe. Praticamente tutti i presenti cominciarono a ridere.
Mikey appoggiò la
testa indietro cercando di rilassarsi. Decisamente
aveva bevuto troppo quella sera.
Ma, ehi, erano al Warped Tour. Suonavano per mezz’ora, e poi?
Aveva pur il diritto di occupare il tempo in
qualche modo.
E poi, proprio quella sera i Fall Out Boy avevano deciso
di dare una piccola festa nel loro tour bus.
E più o meno tutte le
band l’avevano trovato una buona idea.
Pete, continuando a
ridere per la battuta del suo chitarrista, fece scendere la mano fino ad incontrare quella di Mikey.
-Ti va di accompagnarmi a fumare una sigaretta?- gli
sussurrò Mike nell’orecchio.
Pete sorrise e
annuì.
Uscirono e Mikey si
accese la sigaretta, mentre Pete si sfregava le mani
l’una con l’altra.
-Fa freddo- gli disse, sedendosi accanto a lui
per terra.
Mikey scosse la testa
e si tolse la propria, passandogliela. –E’ perché sei un’idiota! Hai
dimenticato la tua felpa dentro e ora ti prenderai qualcosa!-
Pete cercò di non
accettare, ma lo sguardo di Mike gli fece capire che non aveva altra scelta.
Dopo qualche secondo di silenzio, Mikey gli si avvicinò e gli baciò le labbra. Fu così veloce
che Pete, leggeremente
rimbambito dall’alcol, non era sicuro che fosse successo davvero.
Ma poi, toccandosi
la guancia, sentì che c’era ancora il suo
calore.
-Da quando siamo così intraprendenti?- domandò.
Mikey alzò le spalle.
–Sono ubriaco e avevo voglia di farlo-
Pete sorrise.
Il tempo che passavano
insieme era un’altra delle cose che gli piaceva di lui. Dovunque fossero, in
qualunque momento, erano solo loro.
To Be Continued.
[NdA:
Eccomi qui. Questa fict non è morta, anche se così
può sembrare, ma è solo che andrà avanti un po’ a rilento, esattamente come
tutte le altre.
Sto pensando di aggiungere
anche un accenno di Frerard, non tanto, ma
solo una spruzzatina, una cosa di sfondo, quindi se avete qualcosa in
contrario, parlate ora o tacete per sempre xDD.
Thanksto:
-Chemical_Kira: *__* Io adoro invece tutti i tuoi
complimenti ^//^ Grazie *__* Bacio =*
-Isult:
Sbalzi temporali *sìsì* nessun episodio è collegato,
anche se dopo si vedrà anche quello che è successo dopo la festa ^.- Bacio =*
-Blaise_Sl_Tr07: Già, poverina .-.mi dispiace un po’
farla passare per la tappabuchi (fra un po’ entrerà in scena anche Ashlee Simpson, ma con lei il discorso cambia leggermente xDD ) Awwh, ti adoVo! Bacio =*
Grazie a chi leggerà/commenterà anche questo
capitolo!]
Capitolo 4 *** Fourth thing I (don’t) like about you ***
Fourth thing I don’t like about you: Your Taste
Fourth thing I don’t like
about you: Yourgames
(Mikey)
Mikey si sedette su
un amplificatore al alto del palco.
Prese la lattina di coca cola che aveva vicino e
ne bevve un sorso.
Faceva caldo.
Erano circa le sei del pomeriggio, eppure il sole
non accennava a calare.
Avrebbero dovuto suonare solo un’ora più tardi,
ma Mikey aveva deciso di rinunciare a una partita con
la play contro Frank nel bus (dotato di
climatizzatore) per andare a vedere i Fall Out Boy.
Ogni volta che Pete gli
passava davanti gli sorrideva, e Mikey
non poteva fare a meno di abbassare lo sguardo.
Era tutto così strano, ma allo stesso tempo estremamente naturale.
Era facile, tremendamente facile,
stare con Pete.
Era come se fosse naturale.
Come il burro d’arachidi sul pane tostato
o la panna sulla cioccolata calda. Da soli sono gustosi,
ma quando li metti vicini, bhe, allora sì che gli
assapori davvero.
Pete sorrise
avvicinandosi al micorofono.
“Questa canzone parla di una vendetta. Vero Mikey?”*
Mikey sorrise e annuì.
Nella sua testa immagini si accavallavano ai
suoni e alla musica.
Immagini di lui e di Pete.
Era tutto così strano che avrebbe potuto
scriverci un libro, uno di quelli che piacevano tanto
a Pete.
Lui aveva trovato il suo burro d’arachidi in quel
ragazzo che adesso saltava sul palco. Ed da quando
l’aveva capito tutta la sua vita era diventata più gustosa.
Canticchiò quelle parole nella sua testa
all’inizio, per poi accorgersi che stava parlando a voce alta.
Anche perché, nonostante tutto quello che potesse
dire, nonostante tutte le volte che si sarebbe potuto imbarazzare davanti ai
gesti plateali di Pete, ci stava prendendo gusto.
Era divertente e dolce sapere che anche Peteprovava la stessa cosa.
Neanche con Alica,
nonostante l’amasse più di ogni altra cosa, ricordava
di essersi mai sentito così.
E Pete lo sapeva come
lui, se non meglio.
Ne ebbe la conferma quando Pete
gli dedicò la canzone seguente del set.
Stava giocando le sua
carte… e stava vincendo la partita.
Dopo qualche minuto la loro esibizione finì e Pete appoggiò il basso per terra, raggiungendolo.
Mikeygli sorrise timidamente.
-Allora?- domandò. –Piaciuta la nostra
esibizione?-
Mikey rise.
–Accettabile, direi. Noi faremo di meglio-
L’altro ragazzo sorrise, per poi rimanere
in silenzio qualche secondo, osservando le sue labbra.
Fece una cosa che non aveva mai fatto prima.
Lo baciò.
Un bacio vero, uno di quelli che ti fanno venire
i brividi sulla schiena… uno di quelli in cui ti ci puoi perdere…
Si avvicinò a lui lentamente e, mantenendo lo
sguardo su quello di Mike, come per paura di un rifiuto che non cifù, appoggiò le sue labbra
sulle sue.
E, quando il baciò finì,
Mikey fu come attraversato da un momento di lucidità.
Fece un passo indietro e poi fece
leva sulle spalle di Pete per farlo allontanare.
-Non posso… non è giusto-
E Mikey non si riferiva
al bacio, perché era stato addirittura troppo perfetto, ma alla situazione. Non
era giusto che lui si fosse accorto solo adesso che prima di lui la sua vita
era insapore, che Pete lo sapesse già e che ci
giocasse in quel modo.
Non era giusto dargliela vinta così, fargli
vincere tutto quello che aveva messo in palio.
Non subito almeno.
Era come al casinò.
Riesci a vincere le prime mani e diventi sicuro
di te, e appenala
posta sale improvvisamente cominci a perdere tutto.
E lui non era solo una puntata. Era qualcosa di
più.
E prima di fare qualsiasi cosa doveva essere
sicuro che Pete lo sapesse, nello stesso modo in cui sapeva il resto.
-Io credo che tu stia facendo un madornale
errore, Micheal.- disse Pete
prendendo una bottiglia d’acqua appoggiata all’amplificatore, e allontanandosi
sorridendo. –E credo che lo sappia anche tu. Ma non preoccuparti, appena te ne
renderai conto io sarò qui, e tu sai dove trovarmi-
Mikey tornò verso il
suo van.
Era arrivato quel momento, nel gioco di Pete.
La posta era salita e Mike sapeva che prima o poi avrebbe perso. Ma non sapeva quando, e fino ad allora avrebbe continuato a giocare.
Quella era la quarta cosa che odiava di Pete.
I suoi stupidi giochi.
Fourththing I likeaboutyou:Yourfear
(Pete)
Pete salì sul taxi
scaldandosi le mani sotto il giaccone.
Certo, a Chicago non faceva caldo, ma neanche nel Jersey si scherzava.
Ripensò alla chiamata di qualche giorno prima.
Era in salotto, tenendo il telefono tra la spalla
e l’orecchio mentre giocava con Hemmy, quando Mikey gli aveva detto “Sarebbe carino se tu venissi qui una volta… Così ti faccio vedere i posti cool di dove
vivo, un po’ come tu hai fatto con Chicago”
Pete aveva riso “Già
il fatto che ci siano posti cool a Newark ha dell’incredibile!”
Ma il giorno
seguente aveva prenotato i biglietti e ora gli stava per fare una sorpresa.
Si immaginava il
modo in cui Mikey si torturava le mani mentre glielo
proponeva, il che gli faceva solamente venire voglia di arrivare più in fretta.
Pagò il tassista e arrivò davanti a casa,
suonando il campanello.
-Gee, vai tu… sto
facendo il caffè!- sentì Mikey esclamare attraverso
la porta chiusa.
Gerard Way gli aprì la porta dopo qualche
secondo, guardandolo leggermente male.
-Ah.. sei tu- mormorò
lasciandolo passare. –Mike, è per te-
Entrò in salotto e Frank
gli sorrise mentre continuava a giocare alla playstation. Gerard non lo guardò
più in faccia e tornò a sedersi sul divano vicino a Frank, appoggiando la testa
sul suo petto.
-E chi diavolo è a
quest’ora? Sono quasi le otto di sera- esclamò il bassista tornando in sala.
Petegli sorrise, passandogli una scatola di cioccolatini
comprati di fretta all’aeroporto. –Sorpresa-
Il sorriso di Mikey
crebbe mentre appoggiava il pacchetto sul tavolo e gli dava un bacio sulla labbra. –Deve essere il mio giorno fortunato-
-Sì, lo credo anch’io- esclamò Pete ridendo.
Mike si scostò dall’abbraccio leggermente
imbarazzato, mentre suo fratello alzava un sopracciglio. –Ho preparato il
caffè, ne vuoi un po’?-
Pete annuì e lui
tornò in cucina.
-Allora… come è andato
il viaggio?- gli chiese Gerard cercando di intavolare una conversazione, mentre
Pete si sedeva sulla poltrona accanto a loro.
-Così così- gli rispose. –C’erano un po’ di
turbolenze…-
Gerard annuì distrattamente. –Eh sì… In questi
giorni il tempo non è un granché…-
-Già..-
Mikey tornò in
salotto con un vassoio in mano e entrambi gli furono
grati di avere spezzato l’imbarazzo. –Allora… noi stavamo uscendo… Ti va di
venire?-
Pete annuì bevendo
un sorso dalla tazzina. –Non vedo l’ora di vedere i posti cool di cui mi hai tanto parlato-
-Eh, certo- esclamò Frank mettendo in pausa il
gioco per zuccherare il suo caffè. –Guarda che c’è da divertirsi qui, che credi?! Ti portiamo daJack’s!-
Mikey annuì. –Praticamente è il posto in cui ci rinchiudiamo tutti i
venerdì sera.-
Frank alzò le spalle. –Certo, ci si diverte. Ha
persino le freccette-
Uscirono dopo cinque minuti e arrivarono da Jack’s, una
vecchia taverna con l’insegna un po’ bruciata e
l’intonaco scostato.
Appena arrivarono il
proprietario li salutò. –Ehi, ragazzi. Pensavo che non sareste più venuti-
Frank rise. –E rinunciare alla partita del
venerdì sera? Giammai! Se facciamo centro c’è ancora
la consumazione gratis, vero?-
Jack ridacchiò. –Certo, Frankie. Tanto ormai vi
conosco, prima che io vi offra da bere l’uomo arriverà
come minimo su Saturno-
-Sì, sì. Illuditi pure. Più ci prendi in giro e
più sarà dolce la nostra vendetta!-
Pete si ritrovò a
giocare a bigliardo contro Frank in una saletta poco illuminata.
Quando stava per mandare in buca la otto, Frank
si avviò verso ijuboxe.
-Ci vuole un po’ di musica- aveva esclamato, ma Pete sospettava che quella fosse solo una sua ridicola fuga
dalla sconfitta.
E mentre stava per scegliere la canzone, Gerard lo
abbracciò da dietro, cominciando a baciargli il collo.
Ecco. Il suo momento di gloria avrebbe dovuto
aspettare perchè aveva l’impressione che ormai la
partita fosse finita.
Pete allora
approfittò del break dal gioco per avvicinarsi a Mikey,
che stava cercando le differenze davanti a un videogioco con lo sguardo concentrato
sul monitor, mentre tormentava la cannuccia del suo cocktail tra i denti.
-Ecco…- disse Pete
indicando un piccolo panda sullo schermo e lasciando il segno con il dito.
Mike storse il naso. –L’avrei visto comunque-
Pete sorrise e lo
baciò, nello stesso modo in cui Gerard stava baciando Frank. Uno
modo che non lasciva spazio ai fraintendimenti.
-Non… non qui- mormorò Mikey
imbarazzato.
Pete sorrise e gli
diede una piccola sberla sulla nuca senza fargli male,
per poi prendere una sedia e sedersi accanto a lui.
Era una cosa che amava, le piccole paure di Mikey, le sue insicurezze.
Lo rendevano più dolce e fraglie
e gli facevano venire voglia di amare lo stesso Mikey ancora di più.
To Be Continued.
*[Questa è unacosache è successadavvero^^
“[…]From one selected tour report:
…Lastly, during Fall Out Boy's
set (they were one of the closing bands that night) they dedicated one of the
songs to Mikey, who was watching from the side of the
stage.
Pete said, "This song is about revenge. Right, Mikey? Revenge!"
Mikey smiled and nodded, and during "Grand Theft
Autumn/Where is Your Boy" he mouthed along to all the words.
Author'sown personal experienceisPetecalling
out Mikeyon stage to dedicate the song 'TellThat Mick He Just MadeMyListofThingsto Do Today” to “MikeyRevenge.”
Ho fatto una fatica gigante a scrivere questo
capitolo, ma dopo un bel po’ di sigarette, dolci e l’aiuto della mia playlist di Itunes (i Brand New, soprattutto. Non
smetterò mai di ringraziare quei ragazzi per curare i miei blocchi xDD ), ho prodotto questo… infatti
è un capitolo un po’ così =S
Va bhe, non so che
dire, se non fustigarmi per il ritardo ç__ç
Thanksto:
-Isult:
E’ abbastanza autobiografica la cosa di Harry Potter perchè
anche a me piaceva Harry Potter, prima che mia sorella se ne appassionasse e mi
stressasse l’anima però (mia sorella è fanatica quanto
Pete e Frank ç_ç) adesso,
non è che non mi piaccia, ma meno ne parlo e meglio è xDD
Bacio =*
-LinkinPark: Awwwh grazie *_* Mi fa
piacere che la coppia ti piaccia ^^ Bacio =*
-Blaise_Sl_Tr07: E’ probabile che sia piccolo, in
questi giorni non è che abbia molta voglia di scrivere
^//^ Lo sapevo che il Frerard avrebbe trovato
consensi xDD Bacio =*
-Chemical_Kira: Bhe,
certo che si saprà ^^ e anche prima della fine, credo ^^ Bacio =*
-FaKe_RoMaNcE: Grazie allora ^^
Sono contentissima che la fic ti piaccia ^^ Bacio =*
E grazie a chi leggerà/commenterà questo capitolo
^^]
Capitolo 5 *** Fifth thing I (don’t) like about you ***
Fifth thing I don’t like about you: I can’t trust you
Fifth thing I don’t like about you:I can’t trust you
(Mikey)
Mikey si sedette sul
divano della casa in cui suo fratello e Frank vivevano da qualche mese.
Doveva ammettere che era bella; aveva persino un
camino nel salotto, che però non era mai stato acceso, e una camera
da letto in più del vecchio appartamento.
Eppure, Mike preferiva il vecchio appartamento,
con i disegni di Gerard appesi alle pareti, le mille fotografie che scattavano
in tour e la cucina in plastica rossa.
Era tutto molto più famigliare, più “loro”.
Frank gli sorrise,
reggendo con una mano il vassoio con il te e i biscotti, e poi si sedette
vicino a lui.
-Sei stato carino a passare-cominciò Frank
addentando un biscotto al cioccolato.
-Bhe, sei il mio
migliore amico. Non ti lascio solo quando ti prendi una tonsillite
Frank lo fulminò con lo sguardo stringendosi
nella felpa. –Non è una tonsillite. Sono delle maledette placche in gola. E
fanno un male cane-
Mikey rise. –Quindi
ti darebbe fastidio se io fumassi una sigaretta?-
Frank scosse la testa. –Fai pure. Ricordati che
vivo con tuo fratello, se ho resistito senza farlo per quattro giorni con lui
che mi fumava come un turco in faccia, posso farcela anche adesso-
-A proposito…- cominciò Mike tirando fuori il
pacchetto dalla tasca dei jeans. –Che fine ha fatto?-
Frank alzò le spalle. –L’ho mandato a fare la
spesa. Siamo a secco, non abbiamo neanche i generi di prima necessità. Ci manca
persino la carta igienica
-Oh… Mi dispiace. E mi ha detto di farti
compagnia perché aveva paura di lasciarti solo anche per un oretta?-
domandò.
L’amico sorrise. –Che posso dire, mi ama-
-Già- annuì Mike
ridendo.
-Oh, fanculo!- esclamò
Frank appoggiando la sua tazzina sul tavolo. –Basta, non ne posso più! Una
sigaretta non mi ucciderà di sicuro-
Mikey sorrise e gli
passò il pacchetto.
-Aspetta, prendo il portacenere- disse Frank
alzandosi, mettendosi la coperta sulle spalle come se fosse un poncho e andando
in cucina.
Mikey prese una
rivista appoggiata sul tavolo da caffè e osservò la copertina.
-Gerard
ogni giorno esce e mi prende una rivista diversa. Credo di sapere di più sulla
vita sessuale di Brad Pitt e Angelina Jolie di quanto ne sappiano loro stessi- disse Frank ritornando a sedersi accanto a lui e notando che
Mike stava leggendo un articolo interessato. –Quale leggi?-
domandò poi, prendendo delicatamente dalle mani del bassista il giornale.
Il sorriso gli morì sulle labbra. –Oh, quello-
mormorò.
Mikey si affrettò a
scuotere la testa. –Ehi, sto bene-
-Sicuro?- chiese Frank buttando fuori il fumo
dalle labbra, seguito da un piccolo colpo di tosse.
-Certo. Voglio dire, io
ho Ali, giusto?- chiese. Frank annuì lentamente. –Che cosa mi
importa se Lui vuole uscire
con quella. Stanno insieme, no? Perfetto, tante cose belle! Io, fra due, mesi
mi sposo. Vuole la sua Barbie bionda con cui giocare?!Bhe, spero che si diverta.-
Frank gli accarezzò un braccio. –Se ti può consolare, tu sei più sexy di AshleeSimpson-
Mikey sorrise, ma in
realtà, no, non lo consolava.
Voleva esserci lui su quelle foto. Voleva essere
lui a sorridere all’obbiettivo, mano nella mano con Pete.
Ma non poteva.
Aveva giocato e aveva perso, e ora non poteva più
fidarsi di lui.
Ecco l’ennesimo motivo per cuiPete non gli piaceva.
Non più almeno.
O, per lo meno, cercava di non farselo piacere.
Fifththing
I likeaboutyou:Youbelieve in me
(Pete)
-Cazzo, piove tantissimo!- esclamò Mikey togliendosi la giacca e chiudendo la porta del van dietro di se. –Secondo voi oggi lo show è annullato?-
Frank alzò la testa dall’incavo del collo di Gerard
per guardare Mike negli occhi. –Credo proprio di si-
-Che palle- commentò Mikey
prendendo il suo giubbotto e quello di Pete e
buttandoli su una sedia. -Che guardate?- chiese dopo, sedendosi sul divanetto
accanto ai due e invitando Pete a fare altrettanto.
-Uhm, stavamo guardando American Pie 2. E’ il migliore tra tutti gli American Pie. “Non toccarmi
mentre sonotantricooo!!”.
Fa morire dalle risate!- disse Frank ridendo.
Pete sorrise e baciò
il collo di Mikey, che cominciò a ridacchiare.
Frank si girò verso Gerard alzando un
sopracciglio. –E’ solo una mia impressione o non mi stanno cagando neanche di
striscio?-
Gerard aveva lo sguardo fisso su suo fratello e Pete, e lo guardava così male che Frank era convinto che se
ne avesse avuto la facoltà l’avrebbe incenerito nel
posto in cui si trovava.
-Ma sono paranoico o neanche tu mi ascolti?-
-Che cosa?- chiese Gerard ritornando a prestargli
attenzione.
Frank sorrise. –Nulla, non preoccuparti- gli
disse baciandogli una guancia.
Gerard annuì mettendosi a sedere. –Pete, posso parlarti? Verresti un
attimo di là dove ci sono i letti?-
Mike e Pete si
guardarono tra di loro stupiti per poi spostare lo sguardo su Gerard. Dopo
qualche secondo Pete sorrise leggermente e seguì
Gerard, sedendosi su uno dei lettini.
-Chec’è, Gee?-domandò.
Gerard lo fissò. –Senti, la faccio breve, ok? Io
non ho nulla contro di te, anzi mi stai persino simpatico…-
-Bhe, buono a
sapersi- mormorò Pete.
-E non so che cosa tu ti sia messo in testa con
Mike, ma scordatela. Davvero, lascialo in pace. Tu gli piaci, probabilmente un
bel po’, e più andate avanti e più questo gli farà male quando finirà-
Pete socchiuse gli
occhi. –Wow. Bel discorso, davvero. Ma mi dispiace
informarti che non posso smetterla, perché Mikey
piace tanto anche a me.-Gerard
alzò un sopracciglio, scettico e Pete sospirò. -Ok,
come posso fartelo capire…?- mormorò tra se e se -Tu fumi, vero?-
-Sì, ma che cazzo c’entra questo?-
-E’ la stessa cosa. Fa male, lo sai tu, lo so io, lo sanno tutti. Eppure perché le persone lo fanno?
Perché gli piace, e anche tanto. Fa sentire bene, e tutti se ne fregano del
cancro. E’ la stessa cosa. Lui mi piace davvero molto. Perché rinunciarci? Io
me ne frego dei rischi e delle conseguenze-
-Bhe, non dovresti-
ringhiò l’altro.
Mikey aprì la porta.
Dal piccolo salotto aveva sentito la maggior parte della conversazione, e
nonostante i consigli di Frank di non intervenire, lui si era alzato. E ora
aveva in mente di dare un pugno a Gerard se avesse aggiunto qualcosa.
-Gerard,
smettila!- esclamò. –Smettila di entrare nella mia vita! Mi sembra di essermi perso quella parte del film in cui tu mi rivelavi di essere
il mio vero padre, quindi questi non sono affari tuoi!- esclamò il bassista
prendendo la mano di Pete e trascinandolo fuori.
Una volta che furono
sotto la pioggia Mike appoggiò le sue labbra su quelle di Pete
in un bacio che fu quasi violento.
Quando finì entrambi
avevano il fiatone.
Pete si tolse la
felpa e la mise addosso a Mikey per proteggerlo
dall’acqua.
-Che facciamo, andiamo sul tuo bus?-
Pete sorrise
baciandogli il naso. –Certo, così magari possiamo anche giocare alla play con Trick-
Gli piace per quello.
Non sapeva come sarebbe andata avanti tra di
loro. Eppure Mikey ci aveva creduto.
Aveva creduto nella loro relazione, aveva creduto in lui.
To Be Continued.
[NdA:
Dopo quasi un mese di ritardo, rieccomi ^^
In questi giorni sto approfittando delle vacanze
e appena ho un momento libero corro a scrivere per aggiornare tutte le storie xDD
Chiedo scusa per il capitolo un po’ così =/
Non lo so, questa ff
non sta venendo per niente come me la immaginavo -.-“
Thanksto:
-Isult:
Muahahasiamo in due con le
fantasie yaoiose mode on, allora xDD
Bacio =*
-Skiblu:Grazie
mille, sei gentilissima *__* Mi fa davvero piacere che ti piaccia ^//^ Bacio =*
-Blaise_Sl_Tr07: La cosa brutta è che io decido
prima la trama per evitare i blocchi, ma loro arrivano lo stesso xDD Bacio =*
-Memuzz:
Bhe, sì, ammetto che quei
due sono personaggi di tutto rispetto xDD Grazie
mille per la recensione^^ Bacio =*
Grazie a chi commenterà e leggerà anche questo
capitolo =)
Alla prossima (non disperate, presto o tardi
aggiornerò di nuovo xDD)]
Capitolo 6 *** Sixth thing I (don’t) like about you ***
Sixth
thing I don’t like about you: Your friends
(Mikey)
Mikey bussò alla porta della camera d’albergo
di Pete.
Avevano un giorno libero e così, dopo essere
arrivati a San Francisco ed avere lasciato le sue cose in hotel, aveva deciso
di andare a trovarlo; anche perché Bob e Ray avevano ingaggiato una sfida
all’ultimo sangue a Gran Turismo e Ray
non si era ancora rassegnato alla sconfitta perché continuava a chiedere la
rivincita al batterista.
E ne Frank ne Gerard rispondevano ai
propri cellulari. Tipico.
Solo che la persona che gli aprì non era
proprio chi sperava di vedere.
-Ehi, LilttleWay.- sorrise Joe spalancando la porta e lasciando
intravedere il casino che regnava nella camera, tra cuscini sulla moquette, sacchetti
vuoti di patatine e lattine di birra che Andy stava cercando di rimettere in
ordine senza però un gran successo. –What’s up, dude?-
Mikey alzò le spalle e cercò con lo sguardo il
bassista, che venne fuori dopo qualche secondo dalla porta del bagno, bagnato
fradicio e con Patrick che lo inseguiva ridendo.
-Joe, Joe, fratello aiutami! Quello schifoso
di Trick vuole obbligarmi a farmi un bagno!- alzò lo
sguardo incontrando gli occhi castani di Mikey e si
ricompose. –Oh. Ciao, Mickey, come mai qui?-
Mike si sistemò gli occhiali sul viso,
sentendosi improvvisamente in imbarazzo dallo sguardo degli amici di Pete. –Nulla, è che… gli altri stanno giocando con la playstation e Frank e
Gee non ci sono quindi ho pensato che potevamo fare qualcosa…-
Pete si grattò la testa. –Sarebbe
divertente.. è solo che oggi è la giornata
della band…-
-Eh?- chiese Mike.
-La giornata della band è un evento che si
svolge circa una volta ogni due settimane.- spiegò Joe. –Vedi…
tutte le grandi band, gli SmashingPumpkins, i Pantera, i Clash, si
sono sciolti. E’ successo e sai perché? Perchè non
passavano del tempo di qualità insieme!
Noi non vogliamo che questo accada ai FOB, e quindi ogni quindici giorni ci
ritroviamo e passiamo dell’ottimo tempo insieme!-
-E’ solo una scusa per cazzeggiare- disse
Andy incrociando le braccia al petto. –Se vuoi
portare fuori Pete, fallo. Anzi, forse sarebbe la
cosa migliore, almeno non distruggiamo l’hotel-
-No, no.-
esclamò Mikey scuotendo la testa. –Non
voglio interferire. Tanto ci vediamo domani…-
Si girò leggermente deluso e deciso a
tornare in camera, quando Pete gli afferrò il
braccio. –Perché non ti fermi qui con noi? Abbiamo la
pizza, tre scatole di pop-tarts e di m&m’s . E se
poi ci rompiamo i coglioni possiamo scendere e andare a sperperare i soldi che
abbiamo guadagnato con il merchandising alla sala giochi all’angolo…-
Mike esitò. –Non
lo so… infondo è una cosa vostra, non mi va di
mettermi in mezzo…-
Guardò Patrick.
Gli sembrò che in quel momento stesse
sorridendo, era come se sapeva già quello che stava succedendo, come se
prevedesse le sue reazioni e quelle di Pete.
Non gli stava antipatico, ma quando c’era
lui in giro Mikey non si sentiva mai a proprio agio.
-No, nessun disturbo- disse il cantante. Probabilmente
aveva anticipato Pete di pochi istanti. –Se ti va puoi rimanere, a noi fa piacere-
Andy annuì e Joe mugugnò qualcosa sul
fatto che se non era per Yoko Ono che si era
intromessa nel tempo di qualità della
band, i Beatles forse sarebbero rimasti insieme.
-Ok- annuì Mike ancora un po’ titubante,
togliendosi la felpa. –Che cosa fate durante i giorni della band?-
-Vediamo…- cominciò Andy pensieroso. –Si gioca alla play, si guardano film idioti, si mangia
tutta la merda che si trova in giro, si fanno gli scherzi a Dirty,
Joe si ubriaca… Oh, ma guarda..- esclamò mettendosi
una mano sulla fronte. –Ma questo è ciò che si fa in
una normale giornata in tuor! E quindi a che cosa
serve la giornata della band?! A
nulla, ecco a cosa!- gridò girandosi verso il proprio chitarrista, che strinse
gli occhi.
-Senti, signor ‘AmmazzaDivertimento’, mi dici
perché devi sempre buttare merda sulle mie idee?-
-Vaffanculo, Joe!- esclamò il batterista. –Potevo andare a cena con la mia ragazza!-
Joe allargò gli occhi. –E
così per te conta di più una scopata che il nostro tempo di qualità?!-
-Vuoi la verità? Sì.-
-Ma questo è il colmo! Vuoi che i Fall Out Boy facciano la fine dei Guns?
Axl sta producendo il suo nuovo album da… quindici anni! Se solo loro avessero passato del tempo di qualità con Slash…-
-Vediamo un film?- chiese Pete ignorando la litigata dei due amici.
Mikey sorrise. –Frank…
o meglio mio fratello ha scaricato per Frank ‘La fabbrica di Cioccolato’. Posso
andare in camera e prenderlo in prestito-
Patrick annuì. –Sì,
dicono che sia un bel film-
Mikeyattarversò di
corsa il corridoio e aprìla porta della
camera che divideva con Frank.
Si portò di scatto una mano sugli occhi
appena riconobbe suo fratello a petto nudo, piegato sopra Frank che però, al
contrario di Gee, si era già tolto i boxer.
-Scusate-Scusate-Scusate!- balbettò rosso in viso dirigendosi
verso il borsone del chitarrista. –Frankie, dove hai
messo il dvd che ti ha masterizzato Gerard?-
Frank arrossì violentemente mentre il
cantante copriva entrambi con il lenzuolo. –E’… è
nella tasca davanti della borsa-
Mikey frugò fra le cianfrusaglie di Frank
finché non trovò la custodia di un dischetto di metallo. –Bingo,
l’ho trovato!- si alzò e corse fuori dalla camera. –Scusate,
continuate pure!-
Mikey e si fermò davanti alla porta color crema
della camera del bassista, sentendo le voci di Pete e
Patrick discutere.
-Pattycake, perché non ti rilassi?-
-Perché io ti conosco, Pete.
So già come andrà a finire. E’ sempre la stesse canzone che suona alla radio,
sempre le stesse parole messe in fila. Tu credi che durerà per sempre, ma non
sarà così. Non né mai stato così. E, davvero io non ho nulla contro Mikey, ma sarà solamente l’ennesima goccia, un’altra delle
solite scenette. Non mi va che tu ci stia ancora male. Hai già sofferto
abbastanza, e ho sofferto abbastanza anch’io a vederti in quello stato-
La risposta di Pete
si fece attendere qualche minuto. Mike si appoggiò contro la porta, chiudendo
gli occhi e trattenendo il respiro.
–E’ carino che tu ti preoccupi per me, Pattycake,
ma non c’è ne è bisogno. Sono un bambino grande, so allacciarmi le scarpe da
solo e tutto il resto. Andrà bene con lui…-
Patrick sospirò. –Perfetto.
Fai quello che credi e non ascoltarmi, come al solito. Comunque sarà meglio per
lui che non ti faccia soffrire o finirà davvero male-
Pete rise. –Trick,
tu non faresti male ad una mosca…-
-E allora? Sono diventato molto ricco
negli ultimi anni, sai? Posso sempre pagare la mafia russa!-
Mikey prese un profondo respiro e aprì la
porta. –Ho trovato il film-
Patrick rimase in silenzio e Pete gli si avvicinò dandogli un bacio sulle labbra e
prendendolo per mano.
Non gli piacevano gli amici di Pete.
Non gli piaceva Patrick. Anzi non gli
piaceva quello che aveva detto.
Perché infondo, nonostante quello che
diceva e faceva, anche lui aveva l’impressione che quando sarebbe finita
(perché nulla dura per sempre) avrebbe fatto male ad entrambi.
Sixth thing I like about you:Your anxiety
(Pete)
-Cazzo,
Frank!- disse Mikey buttando un cuscino addosso al
chitarrista. –Io non ho più intenzione di raccattare
i tuoi boxer! E questi?!- domandò prendendo con due dita un paio di mutande
nere. –O, mio Dio, queste sono di mio fratello!-
esclamò lanciandogliele in faccia. –Dio, che schifo!-
-Rilassati-
gli rispose Frank buttando tranquillamente i boxer per terra e continuando a leggere la rivista che aveva in
mano. –Se ti stressi poi ti vengono le rughe-
-Fanculo!- mormorò il bassita
sbattendo la porta della camera e buttandosi letteralmente sul divano.
Si
sporse dai cuscini per accendere la playstation, dando una rapida occhiata al
mobile dei giochi. Optò per Soulcalibour, un gioco
molto simile a Tekken. Anzi, in pratica era Tekken ambientato nel Medioevo.
Scelse
il primo personaggio che vide e cominciò a battere forte sul controller per
sfogare la sua ansia. Tuttavia ben presto sullo schermo cominciò a lampeggiare
la scritta “GAME OVER”.
-Fanculo, stupido gioco!- esclamò mettendosi a sedere.
-Posso
entrare?- domandò Pete aprendo la porta.
Mikey scrollò le spalle. –Tanto
ormai sei già dentro-
-Sei
incazzato?- domandò Pete sedendosi accanto a lui.
-No-
scosse la testa Mikes. –E’
solo che oggi abbiamo registrato e sembrava che… non
lo so, non riuscivo a farne una giusta… Il che fa
schifo perché senza le parti di basso non possiamo andare avanti, e siamo anche
in ritardo..- (*)
-E’
che sei troppo stressato- disse Pete tranquillamente.
–Devi rilassarti-
-Ah,
lei dice, Signor Freud?-
Pete annuì. –Sì. Quando sei in
ansia sbagli, e quando sbagli vai in ansia. E’ un circolo vizioso-
Mikey si ristese sul divano, lasciando un po’ di spazio a Pete, che si mise accanto a lui, facendo passare un braccio
dietro la sua schiena così da poterlo abbracciare. –Non
mi piace… odio provare ansia. Sono in ansia per Gee.. per Frank.. per Bob e Ray…
per te che, cazzo, sul palco non stai mai fermo.. Ho sempre paura che possa
succedere qualcosa di brutto, e tutto questo lo odio!-
Pete gli diede un bacio sul naso. –Sai
una cosa? A me invece piace.. perché vuol dire che almeno un pochino a me ci
tieni-
Mikey rise dandogli un pugno leggero sulla spalla. –Coglione! E’ logico che ci tengo-
E Pete rise e pensò che era vero. Gli piacevano le sue ansie
e le sue paure, quasi quanto gli piaceva lui perché così poteva tranquillizzarlo,
poteva abbracciarlo e scoprire che anche per Mikey
lui era importante.
To Be Continued.
(*) Allora, mentre la prima scenetta risaliva ancora al periodo del Warped 2005, la seconda è ambientata nella primavera 2006,
quando i Fall Out Boy e i MyChemical Romance registravano “Infinity
on High” e “The Black Parade” a Los Angels. E’ il periodo in cui Mikes
è entrato in depressione e mi pare di avere letto che ha anche tentato il suicidio…
Mi pare che abbiano registrato negli stessi studi perché
vivevano davvero a stretto contatto (Patrick e Bob vivevano addirittura nella
stessa casa)
[NdA:
Eccomi qui ^^ A quasi un mese dall’ultimo capitolo ç__ç Sono un verme
verminoso!
Oggi non mi dilungo con le
note… Don’t worry =)
Thanksto:
-Blaise_Sl_Tr07: Bisognerà
aspettare ancora un po’ per vedere perché hanno rotto ^^ Eh sono sadica xDD Bacio =*
-Isult:Grazie per i compliementi
*__* Non credo che alla fine Pete mollerà la
donnaccia -.-“ (anche nella realtà quello schifoso di pete
si sta per sposare la donnaccia -.-“”) perché sono molto in dubbio di finire
questa storia con un happy ending.. Bacio =*
E grazie a chi
leggerà/commenterò questo capitolo]