she's broken, he's ok.

di zaynandharryshugss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** Un amore. ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio. ***


Mi svegliai col rumore della sveglia. La spensi e rimasi appoggiata al cuscino, guardando il muro alla mia sinistra. Ero angosciata, nel pomeriggio mi sarei trasferita a Roma. Vivevo a Venezia sin da quando ero piccola, e quindi mi ci ero affezionata. I miei volevano trasferirsi perchè avevano visto il mio bisogno di cambiare aria. Da quando mi ero lasciata con Jack ero diventata un'altra persona, ero depressa, e mi autolesionavo. "Kate! Devi andare a salutare i tuoi amici, alzati!" "Si mamma...". Mi alzai, andai in bagno, mi lavai i denti, mi pettinai e misi un filo di matita sopra gli occhi. Aprii l'armadio e misi un paio di pantaloncini di jeans, una t-shirt celeste col segno di Chanel davanti e le converse bianche. "Ciao mà, io vado..." "Non mangi niente?" "No. Faccio colazione con Alex!". Alex era il mio migliore amico, e saputo che mi sarei trasferita si mise a piangere. Lo amavo quel ragazzo, come amico naturalmente. Andai al bar dove ci saremmo dovuti incontrare e lo vidi seduto su un tavolo, con la testa appoggiata su una mano. Forse era lì ad aspettarmi da molto, data la sua espressione. Gli misi le mani sopra gli occhi per farlo indovinare, ma con mia sorpresa me le tolse con uno strattone. Mi rimasero le mani umide. "Alex..." e mi sedetti "non fare così..." e appoggiai la borsa accanto a me. "Come dovrei fare!? Devo ridere!? Devo essere felice perchè la mia migliore amica se ne va!? Dovrei essere felice perchè non vedrò più i suoi occhi verdi brillare, perchè non vedrò più il suo splendido sorriso illuminare le mie giornate, perchè il mio cuore non batterà più così forte ogni volta che la vedo!?" "Oh Alex..." e le lacrime invasero la mia vista. Io ti vorrò per sempre bene. Non ti dimenticherò mai!". E finimmo lì la conversazione, finchè il cameriere interruppe il silenzio, prendendo le nostre ordinazioni. Stavo bevendo il mio cappuccino quando si alzò. "Alex siediti!" e si sedette. "Cosa c'è?" "Senti... È meglio così. Ho sofferto fin troppo qui, ogni volta che esco di casa vedo Jack. E tu sai quanto ci sono stata male e quanto ci sto male tuttora. Ho bisogno di vedere faccie nuove, di nuove amicizie..." "Non ti vado bene!?" "Ti porterei con me, ti giuro, ma... Ormai la scelta presa è questa..." "Va bene. Buon viaggio" si alzò e se ne andò dopo aver pagato. Senza salutarmi nemmeno. Andai a pagare ma il cameriere disse che aveva già pagato lui, in fondo di me gli importava qualcosa.

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Capitolo 2
*** Un amore. ***


Uscii dal bar e chiamai Noomi, la mia migliore amica. "Hey... Vieni al parco!" "Ok...". Era malinconica. Ormai tutti i miei amici ogni volta che parlavano con me erano malinconici. Mi dava fastidio. Tanto. Mi misi seduta su una panchina e l'aspettai. C'era un gruppo di ragazzi seduti poco più in la di me. Mi fissavano, continuamente, e mi mettevano a disagio. Presi il telefono facendo finta di niente, ma comunque mi sentivo male. Sentivo delle risate, tra cui una che conoscevo benissimo. "Allora oggi parti!" mi urlò. Mi girai, era Jack. "Già..." e si mise vicino a me. Guardò le ferite sulle mie braccia. "Mi dispiace... È colpa mia..." "Avresti dovuto dirlo prima. È troppo tardi!" "Kate... Io voglio essere tuo amico..." "Già" "Scusami!" "Non ci faccio niente delle tue scuse! Sei un bastardo! Ti odio! Non riesco a capacitarmi, non riesco a capire per quale motivo sono stata con te! Sapevo che mi avresti lasciata per poi andartene da un'altra! Ti odio con tutta me stessa!" e me ne andai asciugando le lacrime che scendevano veloci. "Kate!" era Noomie. Mi abbracciò. "Che hai?" "Lui..." "Oh io lo ammazzo! Dove sta!?" "No... Lascia stare. L'ho già insultato abbastanza..." sorrise. "Brava. Così si fa" e mi cacciò una risata. "Che farò senza di te!?" "Che farò io!" "Ti voglio bene, grazie di tutto... Non ti dimenticherò mai!" "Kate nemmeno io... Continueremo a sentirci, e ci ritroveremo. Te lo prometto!" e l'abbracciai. Vidi due mie amiche, Juliette e Tisha. Vennero ad abbracciarmi e le lacrime cominciarono a scendere. Sempre più veloci. Tornai a casa dopo aver salutato tutti quanti, anche se erano davvero pochi devo dire. Finii di preparare le ultime cose e mangiai un panino. L'aereo sarebbe partito alle 16.00 quindi avremmo dovuto essere in aereoporto per le 14.00. "Mamma dobbiamo per forza?" "Si. È per il tuo bene!" "Ma il lavoro di papà?" "Ce l'ha, non preoccuparti..." "E Mark?" "Cosa?" "La scuola? I suoi amici?" "Non ti preoccupare oh! Tuo fratello è felice di andarsene da sto postaccio!" "Ah..." e lo vidi scendere le scale pimpante. "Qualcuno è felice..." "E qualcuno è triste!" disse arruffandomi i capelli e prendendosi un biscotto, per poi metterlo in bocca. "I capelli..." e li arruffò di nuovo, facendomi innervosire. "Che bastardo che sei oh!" "Ti amo!" "Si come no!". ~~~~~~~~~~ Arrivammo in aereoporto. Era enorme quel posto. Dopo aver fatto tutto ci mettemmo seduti ad aspettare l'arrivo dell'aereo. Appoggiai la mia testa sulla spalla di Mark. "Mi mancherà Venezia..." "Anche a me. Ma è molto meglio così. Ricominceremo da capo. Nuovi amici, nuova scuola, nuova vita!" "Già...". [In aereo] Mamma e papà si misero sui posti avanti, io e Mark dietro. Volevamo parlare di noi. Riappoggiai la testa sulle sue spalle, abbracciando il suo braccio. "Oggi ho litigato con Jack..." "Ah quel farabutto!" "Si..." "E...?" "E... Niente. Lui mi ha chiesto scusa ma gli ho detto che non ci faccio niente con le sue scuse..." "Hai fatto bene. Sono sicuro che ritornerà ..." "Ma non glielo permetterò. Ne troverò uno meglio...". E finimmo lì la conversazione. Mark si addormentò. Tolsi il mio braccio dal suo e alzai le maniche. Nonostante fosse caldo, indossavo maglie a maniche lunghe. Non volevo far vedere i miei graffi e le mie ferite a chiunque. Erano ancora di un rosso vivo. Ancora "fresche" dato che le avevo fatte il giorno prima. Solamente Mark sapeva che mi tagliavo. Nessun altro. Nemmeno la mia migliore amica. Ma prima o poi glielo avrei detto. Guardai Mark e notai una piccola lacrima. Gliel'asciugai. Stava soffrendo troppo. Per colpa di una ragazzina di 16 anni traditrice. Una bambina. Ok, anche io avevo 16 anni, ma di certo ero più matura di lei. Mi ricordo che una sera ero tranquilla sul mio letto ed entrò Mark fuori di sè, con le lacrime. Non lo avevo mai visto così. Mi faceva paura. Diceva che la ragazza l'aveva tradito con un altro, sotto i suoi occhi. Diceva che se avrebbe preso l'amante lo avrebbe ammazzato di botte, e che a lei l'avrebbe insultata a morte, e solo perchè era una femmina non l'avrebbe uccisa. Mi dispiaceva davvero tanto. Lui non meritava una cosa del genere. Lui era un ragazzo dolcissimo. Lui era sensibile. Lui era romantico. Lui era bellissimo. Lui era perfetto. Non sceglieva mai chiunque, nonostante piacesse a parecchie ragazze. Diceva sempre che era lei la ragazza della sua vita, che due anni insieme erano tantissimi e che sarebbe durata per sempre. Lui cercava una storia seria. Se solo non fosse mio fratello... Di sicuro avrei fatto di tutto per farlo stare bene. La gente che non lo conosceva pensava che fosse uno stupido che ci provava con tutte e via dicendo... Il che mi innervosiva dato che non era vero. E a causa di queste persone ci stava malissimo. Ma io lo amavo per ciò che era realmente: un amore.

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