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Finalmente dopo tantissimi anni sprecati ho deciso
di iniziare a scrivere qualcosa. Come primo tema che altro potevo scegliere se
non la mia coppia preferita? Ecco cosa ne è uscito: Una piccola storiella che
spero avrà un seguito, su Ron ed Hermione, alle prese con i soliti litigi... ma
stavolta qualcosa dovrà pur succedere.... vedremo...
Per quanto riguarda lo
scritto probabilmente ci saranno un po' di errori... se magari en trovate
qualcuno evidente sono contenta che me lo facciate notare... ho molto da
imparare ancora! Aspetto delle recensioni!
Let it snow
capitolo 1: Ci siamo persi! (l'errore)
Come vi sareste sentiti in
una fredda giornata d’inverno, inzuppati di neve e per di più senza una meta? Io
mi sentivo bene, al settimo cielo. Ci eravamo persi, ma questo non aveva molta
importanza; il fatto è che lei era con me. Lanciava imprecazioni una dopo
l’altra e d’accordo, continuava ad insultarmi, ma era un piccolo particolare che
si poteva anche tralasciare.
“Hermione, per la
centesima volta, ho detto che mi dispiace”
“Ti dispiace?? Ti
dispiace!!” urlava come impazzita.
“Te l’ho detto, non l’ho
fatto apposta” tentavo di replicare “questa cartina era di Hogsmeade
quando l’ho presa, Fred e George devono avergli fatto qualche incantesimo, ne
sono sicuro!”
“RONALD WEASLEY! Sei
un’incosciente! Ora come facciamo a trovare Harry?”
Hermione era in preda al
panico e cominciava ad agitarsi. Per di più era arrabbiata. Per colpa mia, tanto
per cambiare.
Quanto avrei voluto che non
lo fosse! Ma a volte non so proprio come fare.
Va bene, sono un imbranato,
ma che posso farci?
Avevamo perso Harry. Lui
aveva deciso di andare a Hogsmeade con Ginny ed erano partiti abbastanza presto;
io ed Hermione li avremmo raggiunti più tardi.
Ero sicuro di non conoscere
abbastanza Hogsmeade: dopo tutto, negli anni passati, avevo sempre seguito
Harry. Perciò avevo provveduto a portare una cartina, presa tra le cose di Fred
e George. Peccato che la cartina fosse stata stregata: appena ne avevi bisogno
sulla pergamena non apparivano più le strade di Hogsmeade, bensì quelle di
Diagon Alley.
“Hermione, per amor del
cielo, calmati! Li troveremo” dicevo tentando di rassicurarla, il che il
più delle volte produceva l’effetto contrario. “prima di tutto io sto morendo
di freddo e sono inzuppato di neve; perché non cerchiamo un posto dove bere
almeno un po’ di burrobirra? “ “per scaldarci” aggiunsi dopo
pochi secondi poco convinto, sicuro che considerasse strana quell’ultima
aggiunta alla frase.
“ Ci siamo persi,e tu
cosa fai? Pensi a mangiare?!” urlò sempre più arrabbiata.
“Ma Hermione! Dovremo
pur fare qualcosa nel frattempo… non possiamo girare così a vuoto! Di questo
passo moriremo congelati” replicò Ron ormai in preda alla disperazione,
trascinandola a forza nella prima locanda che vide.
In un certo senso, il
contatto con il suo braccio gli fece un certo effetto. Gli venne in mente il
terzo anni, in quella strana ma indimenticabile lezione di Cura delle Creature
Magiche dove lei, spaventata gli aveva afferrato il polso. E lui, aveva sentito
un brivido percorrergli la schiena ed un tuffo al cuore. E lo aveva capito. Lei
aveva subito interrotto il contatto; lui l’aveva guardata imbarazzato.
“Maledetto te” si diceva
spesso; ogni volta che provava qualcosa o era imbarazzato e arrossiva era tutto
così EVIDENTE e non riusciva a nasconderlo, poiché le sue orecchie e molto
spesso tutta la faccia diventavano di un rosso acceso, simile al colore di un
peperone.
Anche ora non ci era
riuscito e, come al solito, lei se ne era accorta.
Aveva assunto una strana
espressione, quasi perplessa. Perché era così difficile capire che cosa pensava?
Era quasi sicuro che lei lo
avesse capito, ma non lo era altrettanto sul fatto che ricambiasse.
Anzi a pensarci bene
credeva proprio di no. Altrimenti come si spiegavano tutti i loro litigi? Come
mai era sempre arrabbiata con lui e tutto ciò che diceva la faceva irritare?
Eppure, per un inspiegabile motivo, continuava a rivolgergli la parola. Ogni
volta facevano pace e tornavano amici.
“Amici” ecco qual’era il
problema.
Erano solo questo, niente
di più. Dopotutto, che cosa pretendeva? Che si innamorasse di lui? L’imbranato,
patetico, goffo testone Ron?
No, a lei piacevano i tipi
come Krum, che sapevano sempre cosa fare, soprattutto con le ragazze. “tipo
invitarle al ballo” pensò amaramente.
Dopo tanto tempo si
chiedeva ancora come non avesse trovato il coraggio per farlo. Perché non glielo
aveva chiesto subito? Perché aveva invitato prima Fleur? E soprattutto, perché
aveva permesso a Krum di invitarla per primo?
“Rooooon?” Una
voce familiare lo costrinse a tornare nella realtà. Hermione lo stava scuotendo
con energia e tentava di farlo risvegliare dal mondo dei sogni. Ron si voltò a
guardarla. Hermione aveva un’espressione torva.
“Tu, mi hai fatto venire
qui con la forza e poi che fai? Ti fermi senza dire niente?”
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