please, save me

di Payneskiss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 3 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** EILà ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Ciao a tutti mi chiamo Hope Mayers.
Ho 16 anni e vivo a New York, una città che tutti amano, ma che, personalmente, odio a morte.
Sono alta, magra, ho gli occhi azzurri come il mare che risaltano grazie a miei lunghi capelli neri, liscissimi.
I miei genitori sono separati da quando io sono nata e vivo con mio padre.
Mia madre?
Bè è troppo impegnata con il lavoro per accorgersi di avere una figlia.
Odio la mia vita.
Mio padre è un alcolista e un drogato e tutte le sere torna a casa e abusa di me da quando avevo 10 anni. La vita fa veramente schifo.
 
La mia salvezza?
Il mio migliore amico, Liam.
Si, Liam Payne. È il ragazzo migliore del mondo, ma nemmeno lui può salvarmi, perché nessuno sa cosa succede in questa casa.
Liam è il tipico ragazzo della porta accanto. Alto, muscoloso, capelli rasati e occhi piccoli e scuri. Sembra un cerbiatto **
È un ragazzo gentilissimo e molto divertente e grazie a lui riesco a sorridere.
 
 
 
Spazio me: Ed ecco la mia nuova FF!
Triste, si, lo ammetto. Ma a molte ragazze capita, è una realtà! ;)
Che ne pensate?? Vi intriga?? Recensite e fatemi sapere che ne pensate ;) e se vi piace leggete il prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Ed ecco… tutto era successo un’altra fottuta volta.
Mio padre aveva rincasato qualche ora prima, intorno alle 2 di notte.
Era ubriaco e fatto fino al midollo, ma non c’era da stupirsene, sapevo che non sarebbe mai cambiato.
Aveva abusato di me, come era solito fare tutte le sere.
Mi aveva malmenata fino a riempirmi il corpo e il visi di enormi livididalle sfumature blu, viola.
I vecchi lividi erano di un colore quasi verdognolo, segno che stavano passando.
Ma non facevano in tempo a scomparire che se ne formavano altri, di nuovi.
Ero veramente stufa di questa vita, ma non potevo farci niente, dovevo tenere duro e lottare.
La mattina mi alzai dal mio letto, completamente dolorante.
Quella sera mio padre era stato peggio del solito. Mi alzai intorno alle 6.
Presi dei vestiti dal mio armadio e mi recai in bagno.
Mi guardai allo specchio…
Era tutto così… pesante.
Il mio corpo era ricoperto da ematomi e grossi lividi, tutti mi facevano male e non riuscivo nemmeno a muovermi, ma non volevo che gli altri li vedessero.
Così presi fondotinta e correttore e riempì il mio viso e le mie braccia di quella sostanza per nascondere i segni.
Tutte le mattina la stessa storia.
Quando finì il risultato non era niente male.
Sembravo una normalissima ragazza, con i suoi pensieri e problemi e non una ragazza che non ha mai avuto un’infanzia e che è dovuta crescere troppo in fretta.
Mi vestii ed uscii di casa, notando che mio padre era già uscito.
Mi recai verso la scuola, già affollata.
Andai verso il mio armadietto ed estrassi tutti i libri della giornata.
Sentii delle mani appoggiarsi sui miei fianchi e vidi un viso appoggiarsi sulla mia spalla.
Quel profumo… il suo.
Io:”Macciao Payne!” mi girai e lo abbracciai, avevo veramente bisogno di un abbraccio.
Liam:”Ciao principessa! Come stai?” anche lui mi abbracciò fortissimo.
Trattenni una smorfia di dolore, la mia schiena era ricoperta solamente da pelle violacea.
Io:”Bene” mentii.
Ci recammo in classe per una pesantissima giornata.
Da un lato pregavo che finisse in fretta, ma dall’altro volevo potesse non finire mai, non volevo tornare a casa da mio padre che non vedevo più lucido da anni, ormai...
 
CONTINUA…

 
Spazio me: e voilà!
Il primo capitolo. Sinceramente… ne sono abbastanza soddisfatta :)
Non è lunghissimo, ma sapete che i miei capitoli non sono troppo lunghi!
Spero vi piaccia! Io adoro queste storie.
Ditemi che ne pensate! 

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Anche oggi un’altra pesantissima giornata era finita.

Io e Liam tornammo a casa insieme e si fermò da me.
Ci sedemmo sul divano a guardare un film.
Io:”vado a prendere i pop-corn!” urlai scattando in piedi e correndo in cucina.
Liam mise un film e al mio ritorno lo fece partire.
Passammo tutto il pomeriggio a parlare, ridere e scherzare.
Cenò da me ed intorno alle 9 andò a casa.

Verso mezzanotte l’ansia iniziò a prendere il sopravvento su di me.
Sapevo che nel giro di un ora sarebbe tornato a casa ed il mio corpo era stremato.
Non riusciva più a sopportare niente.

Mio padre spalancò la porta di colpo, barcollando.
Avevo paura, come tutte le notti.
Richiuse la porta alle sue spalle sbattendola, io ero in cima alle scale e potevo vedere la scena.
Iniziò a salire le scale barcollando.
Io chiusi gli occhi. Ok che era un mostro, ma era brutto vedere mio padre in quelle condizioni.

Mi prese per i capelli e iniziò a tirarmi fino a farmi arrivare in camera sua, mi sbattè sul letto e inizio a stuprarmi come ogni dannata volta.
Cercavo di allontanarmi, di scappare, ma tutte le volte mi riprendeva.

Si alzò dal letto e mi sbattè al muro, la mia schiena entrò a contatto con la superficie gelata e mio padre si mise davanti a me, mi fissava negli occhi.
Gli stessi occhi che quando ero bambina mi guardavano crescere e giocare, così allegri ed innocenti ora erano spaventosi e pieni di cattiveria, rabbia.
Iniziò a picchiarmi:

Papà:”tu non sei mai stata buona a niente, sei sempre stata d’intralcio, tu sei il motivo per cui io e tua madre ci siamo lasciati. Adesso quella troia dov’è? Sai una cosa? Tu sei proprio come lei, solo una puttana.”

Mio padre mi ringhiava contro parole d’odio mentre continuava a sfogarsi sul mio corpo, inerme alla sua prepotenza.

Dopo mezz’ora crollò sul pavimento, distrutto e si addormentò.

Io ero lì, rannicchiata, in un angolo della stanza, tremavo.
Aspettai un ora abbondante poi decisi di andare in camera mia, pian piano mi alzai e andai nel mio letto, sotto le coperte, con il pensiero che quella era solo una delle tante giornata.

C’erano state tantissime giornate del genere, anzi non mi ricordo nemmeno come fossero prima.
Purtroppo non sarà nemmeno l’ultima.

Di lì a poco sarebbe spuntato il sole ma non avevo la forza di alzarmi, ogni singola parte del mio corpo era distrutta.
Provavo dolore ovunque.
Decisi che l’indomani non sarei andata a scuola, non avrei potuto reggere una giornata simile.
 
CONTINUA…
 

Spazio me: ed ecco a voi il capitolo 2! *o*
Recensite e grazie a tutti voi che leggete questa storia :)


-Roby

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Quella mattina mi alzai anche se controvoglia, mi preparai in fretta e anche se era estate e faceva caldo dovevo mettere una felpa leggera con le maniche lunghe per nascondere il braccio torturato dalla lama.

Uscii di casa e a metà strada incontrai Liam che mi stava aspettando.
Parlammo del più e del meno fino all’arrivo a scuola.

All’uscita ci incontrammo ancora.
Io:”Payne ma mi stai seguendo?” dissi ridendo.
Liam:”io? Ma vaaa!” disse grattandosi la testa.
Era in imbarazzo ed è raro vedere Liam Payne in imbarazzo, ed è, così, così… così bello.
Non avevo mai notato quanto lo fosse.
Mi accompagnò fino a casa…
Liam:”ei allora stasera usciamo a mangiare?? Ti passo a prendere alle 7!”
Io:”ok bello! Ciauuu!
Mentre si girò per andarsene lo presi per un braccio, si girò e mi guardò negli occhi.
Io:”Payne… ti voglio bene!”
Si avvicinò e mi abbracciò.
Liam:”anche io, piccola!”… avevo proprio bisogno di quell’abbraccio.

Entrai in casa e iniziai a rovistare nell’armadio.
Decisi di mettermi un vestitino corto, un copri spalle con maniche lunghe e un paio di tacchi non troppo esagerati.
Tanto fondotinta per coprire i segni blu, un po’ di  matita ed ero pronta.

Mancava mezzora alle 7, così con calma preparai la borsa e poi mi sedetti sul divano per rilassarmi un po’.
Alle 7 in punto suonarono alla porta ed andai ad aprire.

Mi ritrovai Liam con un pacchetto di cioccolatini e appena mi vide la sua faccia fu ---> *O*
AHAHA fu epico.

Io:”Payne, non mi guardare così, mi metti in imbarazzo!” iniziai a ridere ed anche lui. Salimmo in macchina e mi portò in un ristorante molto carino ed ordinammo.
Liam:”Che hai intenzione di fare durante l’estate?”
Io:”Non saprei, penso di trovarmi un lavoro, così da metter via un po’ di soldi e poi comprarmi un piccolo appartamento tutto per me! Tu?” sorrisi all’idea che mi sarei allontanata da mio padre.
Liam:”anche io avevo intenzione di trovarmi un lavoro!” sorrise.

 WOW ** il suo sorriso.

Finito di cenare mi portò a fare un giro per il parco lì vicino, era bellissimo.

Io:”Guarda una stella cadente! – indicai il cielo e Liam la osservò – esprimi un desiderio!” gli dissi.
Entrambi chiudemmo gli occhi ed il mio desiderio fu che qualcuno potesse salvarmi da mio padre.
Liam:”che desiderio hai espresso?” mi disse
Io:”eh, no! Non posso dirtelo o non si avverà ahaha!”
Liam:”io invece posso farti vedere il mio!” sorrise.

Si avvicinò a me, mi mise le mani sui fianchi ed appoggiò la sua fronte sulla mia. I suoi occhi erano bellissimi ** annullò la poca distanza che c’era tra di noi con un leggero bacio.

Si staccò e mi guardo negli occhi: Liam:”Hope, ti amo!” Io:”anche io Payne, anche io!” e ci abbracciammo.

 
CONTINUA…

 
Spazio me: ed ecco un altro capitolo! Meno triste dei precedenti… e meno male! Ahah che ne dite? 
mi raccomando recensite :) e fatemi sapere che ne pensate

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Capitolo 5
*** Chapter 3 ***


Era mezzogiorno e mi alzai dal letto distrutta.
 
Mangiai un panino al volo ed andai in bagno a medicarmi le ferite.
Sul lavandino c’era il rasoio di mio padre.
 
Non avevo mai pensato di fare quello che stavo pensando in quell’istante.
Mi avvicinai al lavandino e presi la lametta.
Andai in camera e mi sedetti sul letto e nel frattempo osservavo quel piccolo aggeggio.
 
”Non l’ho mai fatto… ne ho veramente bisogno?” pensai.
Nella mia testa continuavo a ripetermi di “no” ma la mia mano si avvicinò al mio polso e quasi senza volerlo la pelle si aprì al tocco della lama che finiva sempre più in profondità.
 
Il sangue iniziò a scorrere.
 
Mi procurai diversi tagli e non avevo intenzione di smettere fino a quando mi accorsi di avere il braccio completamente ricoperto di tagli.
Mi alzai e buttai la lametta e strinsi il polso con la mano che prima guidava quell’aggeggio infernale, mi rannicchiai in un angolo della stanza ed inizia a piangere, continuando ad osservare il mio braccio e disperandomi, notando fino a che punto ero arrivata.
 
(nello stesso giorno)
Intorno alle 4 stavo finendo i miei compiti quando sentii qualcuno suonare il campanello.
 
Mi diressi alla porta trovando davanti a me un Liam Payne bello come il sole.
 
Liam:”ciao bella, posso entrare?”
 
Io:”certo vieni”.
 
Lo feci sedere sul divano.
Liam”come mai oggi non c’eri a scuola?”
 
Io:”emh… bè, si ecco, non… non sono stata molto bene e allora ho preferito rimanere a casa.” Mi stampai un falso sorriso sulla faccia.
 
Liam”aaah, ed ora come va? Ti senti meglio?” sorrise
 
Io:”si si certo domani verrò a scuola!”       –se non mi ammazza prima – pensai.
 
Passammo tutto il pomeriggio a parlare e a scherzare.
 
Liam”è ora che io vada – sorrise – che ne dici se domani usciamo a cena per festeggiare l’ultimo giorno di scuola?” mi propose sorridendo.
 
Io:”emh, si certo. Volentieri! A che ore?"
 
Laim:”alle 7 passo a prenderti! Ciaooo”
 
Mi diede un bacio sulla guancia, entrò nella sua auto e si diresse a casa sua.
 
Quella sera andai subito a letto, sperando che se mio padre non mi avesse visto sarebbe andato direttamente a dormire talmente era ubriaco.
Fortunatamente fu così.
Entrò in casa e si diresse barcollando nella sua camera da letto.
Grazie al cielo.
Il braccio mi pulsava e provavo dolore, ma non gli davo peso.
 
Era quasi un dolore “piacevole”.
 
 
CONTINUA…
 
Spazio me: ciaooo!
Ed ecco il capitolo nuovo! Che ne dite!? è il mio regalo di Pasqua per voi fantastiche ragazze che state leggendo la mia storia :)
Mi raccomando recensite ;)
 
-Roby

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Liam mi riportò a casa.

Liam:”notte principessa!”

Io:”notte mio principe!”

Ci baciammo e mi avviai alla porta, mentre lui tornava a casa.
Notai che la macchina di mio padre era parcheggiata nel vialetto e questo significa che era già a casa.
Se fossi entrata piano non mi avrebbe sentito e me la sarei scampata 2 volte di fila.
Così feci, mi tolsi le scarpe e salii le scale e vidi mio padre dormire beatamente nel suo letto.

Mi chiusi in camera mia, mi struccai, mi misi il pigiama e vidi la lametta, quella lametta che mi aveva fatto provare una sensazione indescrivibile.
Si era dolore, ma insieme al sangue scorrevano via anche i problemi.

Impugnai la lama, fissai il mio braccio già segnato da quell’aggeggio e iniziai ad infliggere lo stesso trattamento all’altro, senza alcuna pietà, fino a trasformare il mio braccio in un insieme di tagli profondi e sanguinanti.

Lavai le ferite e mi misi sotto le coperte.
In quell’istante mi arrivò un messaggio:
Grazie per questa serata meravigliosa, ti amo e l’ho sempre fatto! Liam xx

Ma quanto era tenero quel ragazzo. Mi sentivo quasi in colpa per essermi tagliata… forse per 30 secondi mi sono sentita in colpa, ma ne avevo bisogno.

Mi addormentai cullata dal pensiero di quel messaggio e la mattina seguente fui svegliata dal campanello.

Scesi ad aprire la porta in calzoncini corti e maglia a maniche corte anche perché era pieno giugno e faceva veramente caldo.
Aprii la porta e…

Io:”ciao Liaaaam!” gli saltai in braccio.

Liam:”ma ciao bellissima!”

Entriamo entrambi in casa, mentre lui si siede sul divano e accende la tele io prendo qualcosa da mangiare in cucina, torno in salotto e gli porgo da mangiare, mi siedo e sento che Liam mi tiene stretta per un polso.
Lo guardo e vedo la sua espressione tra lo schifato e il disperato.

Fisso i suoi occhi per vedere dove sta fissando e noto che sta guardando i miei polsi, scoperti e completamenti distrutti dalle lame, prende anche l’altro braccio e li fissa, senza parlare.

Io:”emh, senti Liam… non ti preoccupare non è niente!” cercai di trattenere le lacrime, non volevo piangere davanti a lui.
 
LIAM
Continuavo a fissare i suoi polsi, distrutti dalla lama.
Non uno, due o tre volte ma un’infinità. Quasi da non riuscire più a vederli.

Hope:”emh, senti Liam… non ti preoccupare non è niente!”

Io:”Non è niente? – dico con un tono di voce un po’ troppo alto e vedo che una lacrima scorre sul suo volto – scusa Hope…” dico rendendomi conto che non si merita una predica, ma un abbraccio. Infatti mi avvicino a lei e la abbraccio semplicemente.
La stringo forte a me, come se avessi paura che potesse cadere dalle mie braccia e rompersi in mille pezzi.
 

HOPE
Liam:”Non è niente?” dice con tono arrabbiato, tanto che ho paura di aver rovinato tutto ancora prima che possa iniziare la nostra storia, così una lacrima scivola sul mio volto.

Laim:”scusa Hope…” mi dice, dopo essersi reso conto del dolore che provo.
E finalmente mi abbraccia. Un abbraccio forte, sincero, un abbraccio tra fidanzati e non da semplici amici…

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***


Passò un mese da quando Liam scoprì che mi tagliavo ed era sempre al mio fianco e cercava di farmi smettere, ma appena se ne andava riniziavo.

Lui non sapeva perché lo facessi, non poteva saperlo, io NON volevo dirglielo.
Non potevo sputtanare mio padre, si era un mostro, ma in fondo era ancora mio padre.

Purtroppo tutto era peggiorato.

Non riuscivo più a scappare da mio padre, abusava di me e dopo mi picchiava, sempre più forte fino a quando non stramazzava a terra, perché era ubriaco.
Il mio corpo era distrutto e Liam non lo sapeva, non volevo dirglielo e cercavo di nasconderlo al mondo.

Ma prima o poi avrei dovuto dirglielo, per forza.
 
Quel pomeriggio ero a casa sua e stavamo cercando un lavoro su internet, magari un posto in cui ci assumessero entrambi, per stare un po’ di tempo insieme.

Trovammo lavoro in una semplice gelateria, ma non ci importava, era perfetto per passare del tempo insieme.
Per festeggiare mi invitò a casa sua per cena e avremmo dato la notizia ai suoi genitori di noi.

Io:”salve Mr. e Mrs. Payne. Come state?”

Mrs P:”Bene bene Hope, grazie! È da tanto che non ti vediamo, immagino tu sia stata molto impegnata!”

Io:”si abbastanza!” sorrisi.

Passammo la serata insieme e alla fine Liam gli disse di noi due.

Mr. P:” ah-ah lo sapevooo! L’ho sempre saputo! Siete fantastici insieme, congratulazioni!”

WOW** l’avevano presa bene, meno male!

La serata passò in fretta e Liam mi riportò a casa.
 
Liam:”quando lo diremo a tuo padre?”

Io:”emh, bè sai, è molto impegnato, glielo dirò io non ti preoccupare, ti amooo!” gli diedi un bacio e scappai in casa prima che lui potesse obbiettare.
 
Dopo una settimana iniziammo a lavorare nella gelateria.

Liam era molto protettivo nei miei confronti e questo era uno dei tanti motivi per cui lo amavo.

Io continuavo a tagliarmi, ogni sera, appena mio padre aveva finito con me io andavo in camera mia e distruggevo le mie braccia.
Dovevo smettere, ma non riuscivo. Ogni volta mi ripromettevo che sarebbe stata l’ultima e tutte le sere era la stessa storia.
Liam era veramente in ansia.
Una sera avevo particolarmente esagerato con la lama, ricoprendo di tagli non solo il polso ma tutto il braccio. Liam, naturalmente, se ne accorse e durante la pausa pranzo venne a parlarmi.

Liam:”perché?”

Io:”perché cosa?” chiesi a Liam un po’ stupita e un po’ impaurita dalla sua domanda.

Liam:”perché lo fai? Perché ti fai del male?” disse guardando per terra.

Aveva schifo, non aveva nemmeno la voglia e la forza di guardarmi negli occhi.

Io:”Liam, io… non, non lo so! Ho iniziato e non riesco a smettere. Ci sono parti della mia vita che non sai e non posso raccontarti.” Dissi guardando in basso.
Lui schizzò in piedi, prese la sedia dove era seduto e la lanciò lontano, facendomi spaventare.

Dalla paura iniziai a piangere, così mi ricordava mio padre, quando da piccola io cercavo di scappare e lui mi prendeva e mi picchiava fino allo sfinimento.
Liam:”tu non puoi dirmi delle cose? Sono il tuo ragazzo, cazzo – urlo Liam, era isterico – non puoi fidarti di me? Bè evidentemente non sono il ragazzo giusto per te!” sbottò.

 
CONTINUA…

spazio me: ciaooo! scusate per l'attesa e buona lettura! :) recensiteee

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***


LIAM

Lei non poteva parlare con me? Non poteva dirmi parti della sua vita? Evidentemente non si fidava di me… e fa male.

Io la amo da morire ma se lei non si fida di me non può esserci una storia.

Ora le stavo urlando in faccia, non riuscivo a fermarmi. Le stavo gridando addosso tutta la mia frustrazione, rabbia e preoccupazione, forse non se lo meritava, ma non riuscivo più a fermarmi.

La vedevo piangere davanti a me e questo mi faceva davvero male, ma non riuscivo a smettere.

La vedevo spaventata, come se io fossi un mostro e forse in quel momento lo sembravo.

Le avevo veramente detto che forse non era il ragazzo giusto per lei? WOW

Non lo penso affatto, noi due siamo perfetti insieme, ma perché non si fida di me? Io la amo.

 
HOPE

Continuava a urlare e mi faceva paura.

Mi tappai le orecchie ma non cambiò nulla lui continuava a urlare.

Io:”BASTA!- urlai a squarciagola, urlai talmente forte da riuscire a sovrastare la sua voce – ti prego smettila – sussurrai appena. Tutta la voce che prima c'era dentro di me si era affievolita... si era spenta.

Lui smise di urlare e mi sentivo il suo sguardo puntato addosso.
Si avvicinò a me e mi abbracciò…

Liam:”scusa amore, mi dispiace, ma è veramente difficile, non sopporto tutto questi tagli sulle tue braccia, ti prego, dimmi perché?”

Io continuavo a piangere e a fissare il pavimento.

Io:”Liam, mi fai paura quando fai così… devi sapere che da quando ho 10 anni…”

Gli raccontai tutta la mia storia, dagli abusi, alle botte, fino ad arrivare ai tagli.
Mentre raccontavo tutto questo guardavo il pavimento mentre le lacrime solcavano il mio viso.

Alla fine del racconto il suo sguardo penso fosse disgustato e preoccupato allo stesso tempo, così mi strinse forte al suo petto.

Liam:”ei guardami…”

Io:”non posso. Mi hai fatto paura. Ho paura che i tuoi  occhi possano essere pieni di odio e rabbia proprio come quelli di mio padre, che vedo tutte le dannate sere.”

Liam mi prese mise due dita sotto il mio mento e mi alzò il viso, fino a farmi incontrare i suoi occhi, preoccupati per me e leggermente lucidi per la storia che gli avevo raccontato.

Liam:”scusa se ti ho trattata così ma io ti amo… sei tutto per me! E mi dispiace di non averti aiutato quando ne avevi più bisogno – le lacrime iniziarono a scendere anche dal suo viso – e…”

Lo zittii con un bacio.

Io:”ei, non è colpa tua. Tu ci sei sempre stato per me, solo che non ti ho dato la possibilità di stare con me anche in quei momenti. Io ti amo, Liam, ti amo veramente!”

Liam:”anche io… - ci guardammo negli occhi per qualche minuto poi – cosa hai intenzione di fare con tuo padre?”

Io:”non lo so… sopportare! Sopportare fino a quando non avrò un piccolo appartamento per me, e mi allontanerò da lui.”

Liam:”posso ospitarti io, almeno per un po’! Prendiamo le tue cose e vieni a vivere da me, poi quando vorrai possiamo andare a vivere insieme, in un’altra casa.? Che ne dici?

Io:”non saprei… ma credo sia un’idea fantastica.”

Andai a casa a prendere le mie cose e preparai in fretta tutte le valigie,  volevo uscire il prima possibile da quella casa. Liam mi portò a casa sua e parlammo con i suoi genitori che mi diedero ospitalità…
CONTINUA…  
Spazio me: ragazzeeee... come state? :) scusate per l'attesa ma è una settimana pesante! che ne pensate? niente di che immagino :) recensite così so se devo continuare o se devo smettere ;) 

-Roby

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***


Era circa un mese che abitavo a casa di Liam e tutto sembrava migliorare.

I tagli sulle mie braccia si stavano richiudendo lasciando a spazio a delle cicatrici indelebili.
Mio padre? Non s’era visto ne sentito e da una parte era molto meglio così.

Una sera mi feci accompagnare a casa mia da Liam, per prendere le ultime cose che avevo lasciato in quella casa.

Liam:”io devo fare un salto in centro, passo a prenderti appena ho finito ok?”

Io:”Liam sai che sono le 9 di sera e i negozio sono tutti chiusi?”

Liam:”si si lo so. Ma devo fare una cosa!” sorrise.

Io:”ok dai, io qui ci metterò un paio d’ore, non di più! Ci vediamo dopo, ti amo!”

Ci baciammo e lui partì verso il centro, mentre io entrai in casa.

Era buia, vuota ed impolverata.
Si notava la mia assenza, cercai di non soffermarmi troppo e iniziai subito a raccattare le mie cose.

Ci misi più del previsto, ormai era mezzanotte e stavo mettendo le ultime cose il valigia, la chiusi, la portai giù dalle scale e la posizionai vicino alla porta.

Risalii in camera mia e le diedi un ultimo sguardo.
In quella stanza avevo trascorso 16 anni della mia vita ed era successo di tutto.
Chiusa la porta di camera mia, volevo lasciare quella casa.
Misi il piede sul primo gradino e vidi la porta spalancarsi.

Era lui, il mio incubo.

Quella scena era impressa nella mia mente, tante volte era successa.
La paura percorse il mio corpo e mi entrò nella testa, non lasciando spazio a nessun pensiero.

Papà:”brutta troia dov’eri finita! È da un mese che non ti fai vedere, vieni qui puttana!”.

Urlò mio padre minaccioso cercando di salire le scale, era più ubriaco del solito si reggeva a stento in piedi.
Io corsi in camera mia e chiusi la porta a chiave. Il mio cellulare era appoggiato all’ingresso, sopra la valigia, non potevo chiedere aiuto a nessuno, come è sempre stato.

Mio padre urlava minaccioso da dietro alla porta e continuava a sferrare calci e pugni.
Le lacrime scorrevano sul mio volto, la paura si era impossessata di me.

Papà:”Puttana apri la porto o la sfondo!”

Io:”papà ti prego, lasciami stare, ti supplico!” dissi tra le lacrime e i singhiozzi.

Non mi ascoltò ed iniziò a prendere a spallate la porta fino a quando non cedette e me lo ritrovai in camera, nero di rabbia e completamente ubriaco.
Mi prese per i capelli e mi sbattè a terra, prendendomi a calci in pancia e nello stomaco.
Il dolore era atroce.

I lividi che erano quasi completamente scomparsi Liam non li aveva mai visti e speravo non avesse mai dovuto vederli ed invece no, mio padre li stava facendo riaffiorare ancora più grandi e blu di prima.

Non mi aveva mai picchiata così forte.

Mi sferrò un calcio fortissimo e sentì un secco.

CRAC.

La mia costola si era spezzata sotto la sua ira.

Il dolore era insopportabile si fermò per un attimo, speravo sarebbe andato a dormire, così io sarei potuta scappare.

Invece no, mi riprese per i capelli e iniziò a tirarmi schiaffi e pugni in viso.
Appena finì con il mio viso ti trascino giù per le scale facendomi provare un dolore infinito.

Avevo il respiro mozzato dalla costola rotta e tutto mi faceva male.
Perché lo stava facendo? Cosa avevo fatto?

“Mi ucciderà” pensai…

 
CONTINUA…

spazio me: ciao belleeee! :) come state? ed ecco il nuovo capitolo!! Recensite e ditemi che ne pensate :3

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***


CIAOOO! scusate se ci ho messo tanto tempo a caricarlo :) vorrei sapere che ne pensate della mia storia... insomma, devo continuare o no? lasciatemi un paio di recensioni per farmi sapere :D

BUONA LETTURA :3


“Mi ucciderà” pensai…

 
Mio padre salì in fretta le scale e lo rividi scendere con una mazza.

ERO FOTTUTA.

Si fermò davanti a me.

Papà:”muori stupida puttana” mi urlò in faccia.

Alzò la mazza verso il cielo e io chiusi gli occhi, aspettai pochi secondi e senti un tonfo…
La mazza non mi aveva colpita, cos’era successo?
 
Aprii gli occhi e vidi Liam che stava lottando con mio padre.
Quel tonfo era la porta che si spalancava e Liam gli era saltato addosso, ora stava cercando di toglierli quella mazza, ci riuscii.

Gli diede un gancio in pieno viso e lui cadde a terra.

Io cercai di alzarmi ma mi faceva male tutto, soprattutto la costola spezzata.

Io:”ah..”

Liam:”Oddio Hope – si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi la testa e io mi fiondai tra le sue braccia – adesso chiamo un’ambulanza e la polizia ok?” mi disse, cercando di calmare il mio pianto isterico e così fece.
Dopo una decina di minuti erano tutti lì.

Portarono me e mio padre in ospedale (visto che lui non si era ancora ripreso).

Liam naturalmente venne con me, chiamò i suoi genitori per spiegargli l’accaduto e dissero che dopo poco sarebbero arrivati.

Mi curarono le ferite e mi diedero del ghiaccio da spargere su tutto il corpo per far passare il dolore.
Liam si avvicinò al mio letto e mi strinse la mano.

Liam:”mi dispiace!” qualche lacrima scorse sul viso, cercai di alzare il braccio per asciugarla ma non ce la feci, ero a pezzi.

Io:”ma sei pazzo? E di cosa? Se non ci fossi stato tu io a quest’ora non sarei stata qui, quindi grazie Liam. Ti amo e per favore non piangere mi fai sentire in colpa!” sorrisi. Lui mi abbracciò forte –ai, mi fai male però se mi abbracci così forte- dissi ridendo.

Liam:”oh scusa – lasciò andare un po’ la presa – ti amo!”

La polizia venne da me e Liam e gli spiegai tutto ciò che era successo la sera, ma Liam mi disse di spiegare dall’inizio, tutta la mia storia. Gli agenti erano sconvolti e decisero che quando mio padre si sarebbe ripreso lo avrebbero arrestato.

Decisi di andare nella sua stanza accompagnata da Liam, volevo vederlo da sobrio.

Aspettammo qualche ora e mio padre aprì gli occhi, sembravano così sereni.

Papà:”Hope, oddio dove sono, perché sono ammanettato al letto?”

Io mi avvicinai lentamente:”Papà… stai bene, ti ricordi qualcosa?”

Papà:”no, non mi ricordo nulla della mia vita… cosa mi sono perso? È da una vita che non ti vedo Hope!”

Alcune lacrime scesero sul mio volto (tanto per cambiare)

Io:”sai perché non ti ricordi nulla? Perché sei un alcolizzato e un drogato, non sai nemmeno quello che mi hai fatto – dissi iniziando ad alzare il tono della voce, mio padre mi guardava sconvolto – tu hai abusato di me, mi hai picchiata, tutte le notte e tutto questo va avanti da 6 fottutissimi anni” urlai, mi strinsi una costola, mi faceva veramente male.

Papà:”chi ti ha ridotta così? Hai una costola rotta, immagino e sei piena di lividi… - io rimasi in silenzio e lo fissai sconcertata, riprese – sono stato io? – chiese stupito, io annuii.

 
CONTINUA…

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***


Mio padre sbiancò quando scoprì di essere stato lui a conciarmi così ed era ancora più stupito che mi avesse stuprata e picchiata per sei anni interi.

Non si ricordava nulla, eppure io mi ricordavo tutto, soprattutto quella sera.

Quando i suoi occhi erano così pieni di odio e di rabbia.

Io:”adesso devo andare, mi fa male tutto, non riesco nemmeno a stare in piedi – infatti Liam mi stava aiutando – grazie per aver reso la mia vita un infermo, grazie per avermi fatto passare notte terribili e grazie ancora perché hai rovinato la mia infanzia e la mia intera vita, grazie papà! Sappi che io ti volevo bene anche quando sfogavi la tua rabbia su di me, addio!” uscii dalla stanza senza nemmeno ascoltare quello che avesse da dire.
Liam mi fermò un attimo.

Liam:”eii, sei stata brava e sei stata forte, adesso dimentica tutto questo e pensa solo a noi! Ci sono io con te… ti amo!” mi baciò. Un bacio attesa, pieno di liberazione, di pace. Sentii le farfalle nello stomaco che viaggiano e cercavano di uscire.

Io:”anche io ti amo! E grazie di tutto!” dissi rispondendo a quel bacio con gioia. Avrei voluto non staccarmi mai.

Tornai nella mia camera e arrivarono i genitori di Liam, molto preoccupati e spiegammo anche a loro tutta la storia.


 
*un mese dopo*
La scuola era riniziata e tutto andava per il verso giusto.

Avevo comprato una piccola casetta con Liam e vivevano lì insieme.
A scuola ero molto rispettata ed ero anche abbastanza popolare perché la mia storia aveva fatto il giro del mondo.

Avevo smesso di tagliarmi e non avevo più toccato una lama dall’arresto di mio padre.
Lui è ancora in prigione e non uscirà di lì molto presto.
La storia tra me e Liam è perfetta, si è vero magari ogni tanto litighiamo ma è normale.

C’è solo una cosa che non funziona…

Faccio fatica a dormire…
Continuo ad avere incubi su mio padre, mi ritrovo davanti i suoi grandissimi occhi, scurissimi.
Ma tutte le volte che mi sveglio trovo al mio fianco Liam, che mi protegge da tutto e da tutti.


 
*alcuni anni dopo*
Mi sono laureata da un pezzo.
Ho trovato lavoro in un’importantissima rivista di moda.

Ho comprato una casa abbastanza grande, con l’amore della mia vita, il mio Liam.

Lui ora fa parte di una band molto importante.

Abbiamo una figlia e l’abbiamo chiamata Darcy perché è il nome che piaceva a zio Harry e lo abbiamo voluto accontentare :) Altrimenti ce lo avrebbe rinfacciato fino alla morte ahahah.

Siamo una famiglia molto unita e ci vogliamo davvero un gran bene.

Liam:”tesoro, siamo a casaaa!” entrò tutta la band al completo.

Louis:”ciao Hopeeee!” urlò.

Harry si fiondò subito a salutare la piccola.

Zayn:”ciao bella! Tutto bene?”

Niall mi saltò al collo e mi abbracciò.

Io:”si si ragazzi tutto bene, forza tutti in cucina che è pronta la cena!”

“SIII” urlarono tutti in coro, tranne Niall che si era già fiondato (?) in cucina. AHAHAH

Che dire?
La mia vita ormai era fantastica.
Avevo intorno a me persone veramente fantastiche.

Io:”voglio fare un brindisi a Liam, perché senza di lui non ce l’avrei fatta… sai quando eravamo nel parco ed abbiamo visto quella stella cadente (capitolo 4) – annuì- il mio desiderio fu quello che una persone mi salvasse ed è stato avverato, grazie Liam ti amo TU MI HAI SALVATO!”

Liam:” ti amo, piccola!” disse sorridendo. Il mio cuore fece una capriola.

Ci baciammo di nuovo e tutti applaudirono.
Ormai andava tutto per il verso giusto e finalmente potevo essere felice anche io!
 
THE END!
 
Spazio me: questa è la “prima parte” della storia se così si può dire la seconda parte è già scritta, quasi completata! Il continuo è molto più avvincente, l’unica cosa che ho bisogno di quale recensione per sapere che ne pensate :)
Ringrazio tutti voi che avete letto questa storia, spero vi sia piaciuta e fatemi sapere se volete il continuo o lascio perdere :3
 
-Roby

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Capitolo 12
*** EILà ***


CIAO CAREEEEE! :3 questa storia ormai è finita o almeno la prima parte c: il primo capitolo della seconda parte l'ho già caricato! la storia si chiama I NEED YOU AGAIN ed è praticamente il continuo! fatemi sapere che ne pensate! 

-Roby

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