All by myself

di Fefina33
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Nuovi Inizi ***
Capitolo 2: *** Incontri ***



Capitolo 1
*** Prologo: Nuovi Inizi ***


                                                                                                                                                                                                        15/06/2013

Caro Diaro,
la scuola è finitaaaaaaaaaaaa!
Ho bisogno di aria, ho bisogno di vita, ho bisogno di fuggire.
Credo che mai come quest’anno passato ho agognato la fine della scuola. Ho voglia di ingozzarmi di gelato
fino a straripare, voglio vedere posti nuovi. Ma prima di ogni altra cosa, voglio lasciarmi alle spalle tutta la merda che mi sono portata dietro per 9 mesi.
E’ possibile respirare, eppure sentire l’aria mancare? Secondo me no (a me no che non abbia l’asma, ma è già appurato che sto bene come un pesce). Non è giusto. A volte quando vedo gli altri che fanno gruppo, stringono amicizia e fanno nuove esperienze penso sempre ad un complotto divino per rovinarmi la vita.
Ho 17 anni e non sono per niente brutta. Eppure i ragazzi mi scansano. Voglio dire: avere una delle medie più alte della scuola ed essere ,diciamo, ‘’vagamente fuori-moda’’ è un buon motivo per venire evitati come gli appestati? Cosa deve succedere per darmene la certezza? Essere preceduta nei corridoi da un untore che grida ‘’ATTENZIONE ATTENZIONE! Sta passando Alice la Sfigata’’?
Per dire come mi sento non posso che citare M.Weis ‘’La dicotomia delle sue emzioni contrastanti aveva trasformato la sua anima in un uccellino frenetico, che sbatteva frustrato le ali contro le sbarre della gabbia. A forza di sbattere, presto si sarebbe ucciso’’ Più chiaro di così.
E’ tutto così schifoso.
Per completare il quadro della merda ,Monica mi ha detto che partirà tra due giorni e alla fine dell’estate cambierà scuola. Capito? Cambierà fottutissima scuola!
Chi mi sosterrà quando ne avrò bisogno? Chi manderà a fare in culo quelli che mi sfottono?
Proprio oggi parlavamo di questo:
 ‘’Alice’’ mi ha detto con tono solenne  ‘’So di cosa hai bisogno per questa estate’’.
‘’Un fidanzato che picchi chiunque mi dia fastidio?’’.
‘’No, ammettendo pure che comunque tu hai bisogno di un pene’’ aggiunse ridacchiando’’No. Quello di cui hai bisogno è CORAGGIO. Devi aver una migliore autostima di te stessa e mandare tutti a quel paese’’.
Cara, dolce, semplice Monica. Se tutto fosse così semplice.

Non importa, sarà un pensiero che lascerò a settembre. Tra tre giorni partirò per Londra. Chissenefrega del grigiore e della pioggia. Voglio evadere.
Guardando fuori dalla finestra prima di iniziare a scrivere ho pensato che non è come mi sento ora che dovrebbe essere un’estate.
 Il ronzio delle api, il cantare degli uccellini e ovunque il profumo dei fiori sono il segnale di qualcosa di bello e fantastico. Qualcosa che qui non posso trovare.
Quindi caro Diario questa è l’ultima pagina che scrivo prima di partire. Io e te saremo lontani 3 lunghissimi mesi.
Mi fa strano non scrivere le mie cose per un periodo di tempo così lungo, ma è giusto così. Devo imparare a esprimere quello che penso a voce. Una dei tanti punti che mi prometto di rispettare da oggi in avanti.
Una mattone alla volta riuscirò a costruire un grattacielo.



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E’ così che ho immaginato l’inizio di questa FF una semplice pagina di diario e qualche indizio da portare qua e là. Il resto dei capitoli saranno racconti. Avevo intenzione di non entrare troppo dettagliatamente nei particolari in questo prologo, ma svilupparli più avanti.
Seguimi su twitter e recensite, vi prego. Così capirò se c'è qualcosa che non va!
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Capitolo 2
*** Incontri ***


-Signore e Signori l’aereo AF323 della compagnia AirForce partito da Roma con destinazione Londra-Stansed è atterrato. Buona Serata-
Mentre la voce metallica risuona per l’aeroporto in svariate lingue, Alice si incamminava con passo sicuro verso l’uscita. A metà tra l’euforica e lo spaventata per l’inizio di quella nuova avventura. Tutto era iniziato in modo così assurdamente irreale che quella giornata non sarebbe stata certo dimenticata.

Prima la misteriosa scomparsa dei documenti, le innumerevoli telefonate dei parenti, il traffico di Roma e centomila controlli prima di entrare nell’area dei Gates. Alice era sballottata in un caleidoscopio di culture.
Non aveva mai e poi mai immaginato che l’aeroporto fosse un tram-tram di culture così enorme.
Era come una bambina che vedeva per la prima volta le bolle di sapone: Estasiata e incuriosita, con la paura di quelle cose misteriose.
Aveva così tanto indugiato che per poco non aveva perso l’aereo.
Sul velivolo si era ritrovata incastrata tra un vecchio signore che, a quanto pare, non amava proprio il volo:
-Signorina questi così sono sicuri?Non è che moriremo? O magari qualche attentato? Io ho sentito alla tv che succedono. Questi ignobili tizi che fanno saltare tutti in aria’’- disse tutto d’un fiato.
Alice era completamente interdetta dal flusso inarrestabile di parole. Che cosa poteva fare se non sorridere ed annuire con gentilezza?
Alla sua sinistra invece era seduto un giovanotto, carino, come notò con una punta di imbarazzo, che ogni tanto le lanciava qualche sorriso. Trascorsero così tutto il viaggio. Lanciandosi occhiate e nulla più.
Era tra 17 e i 20 anni, scuro di carnagione (sembrava provenire dalle zone centrali dell'Asia, oppure poteva essere nord-africano, Alice non riusciva quasi mai a collocare le varie etnie) due occhi come diamanti incastonati e i capelli scuri che ricadevano pigramente sul viso.
La presenza del ragazzo l’aveva destabilizzata per tutta la durata del volo.
Camminava leggera ora, quando ad un tratto sentì – Scusa- diceva un voce inglese – Ehi tu!-.
Alice si girò di scattò, pensando stupidamente che non era possibile che stessero chiamando necessariamente lei, visto che l’aeroporto era stracolmo di gente. Eppure per curiosità o forse premonizione doveva vedere chi stesse parlando.
Era il ragazzo dell’aereo e guardava proprio lei.
-Ciao- disse una volta raggiuntala, esibendo un sorriso a 32 denti.
-Ciao- rispose Alice nervosamente, giocherellando con una ciocca sfuggita alla coda.
-Non so se ti ricordi, ma ero proprio a fianco a te durante il volo- disse il ragazzo, continuando a sorridere.
-Beh, son passati 10 minuti, se me ne fossi già dimenticata mi dovrei preoccupare- rispose Alice, pentendosi immediatamente dell’esser stata così acida – Alice, piacere- aggiunse come a farsi perdonare.
-Zayn- disse il moro afferrandole la mano con fare solenne- Sei italiana! Wow, parli un ottimo inglese-
Alice arrossì e bonfochiò un ‘’Grazie’’ sottobocca. Un filo di imbarazzo percorse i ragazzi per un momento.
-Beh…Io…credo…devo andare- si affrettò a dire la ragazza.
-Oh Si scusami, ti sto trattenendo inutilmente- rispose Zayn – Magari, che so. Siccome sei nuova da queste parti ti potrei far fare un giro turistico, che ne dici?- disse tirando fuori ancora il suo enorme sorriso.
‘’Ci starà mica provando con me?’’pensò per un momento Alice. E tutto ciò non le dispiaceva poi più di tanto. Per una ragazza che non veniva mai calcolata dai ragazzi carini, quella era una situazione tutta nuova. Si soffermò a guardare i dettagli del ragazzo:  I denti perfetti, la barbetta incolta e quello stile finto-trasandato e pensò che sì, non le dispiaceva.
-Okey!- rispose Alice, questa volta –Mitico, ci vediamo- concluse voltando le spalle e puntando l’uscita velocemente , in parte per l’imbarazzo, in parte perché probabilmente la famiglia che l’ospitava la stava aspettando. ‘’Mitico?’’pensò tra sé e sé ‘’Ho detto davvero una cosa tanto ridicola come mitico?’’.
Non riuscì a darsi una risposta che sentì gridare –Aliciaaaaaaaaaaaa!- . Era Zayn, di nuovo.
-Ehm, a dire il vero il nome è Alice- disse la ragazza.
-Alecie?- fece Zayn incerto.
-A L I C E- scandì lei.
- Aleice- continuò caparbio il moro- Tu credi agli incontri fortuiti del destino?- domandò serio.
Un pensiero fugace percorse il capo della ragazza ‘’Perché mi sta facendo questa domanda? Magari ha avuto un colpo di fulmine per me!’’continuò gongolando dentro. Si ricompese, perlomeno mentalmente, e rispose – Beh, credo di si- finì con un pizzico di meraviglia, cosa che la meravigliò – Perché me lo chiedi?-
Zayn sorrise – Beh, sono contento di ciò, ma credo anche che le persone non siano sempre così fortunate. Voglio dire avere un incontro clamoroso una volta è incredibile, due volte sarebbe stupefacente. Ti starai chiedendo perché ti dico questo, il fatto è che Londra è una grossa città , e se non mi lasci il tuo numero o un recapito credo che difficilmente ci reincontreremo!- concluse sghignazzando.
Alice arrossì immediatamente –Oh si ! Giusto- concluse Alice dettando gli il numero del cellulare –Ci si vede, Zayn!- e questa volta filò via per davvero.
‘’Stupida!Stupida! Stupida!’’ pensò la ragazza. Quante figuracce in meno dieci minuti? Presa in giro bellamente da un moretto inglese, pensò con le guancie roventi.
Era ora di andar via.
 
Si guardava intorno, in cerca di un segnale della famiglia.                                                                                    
Autisti di taxi in giacca e cravatte, famigliole in attesa. Tantissimi cartellini con nomi e cognomi. Ma in nessuno di essi era scritto il suo nome.
Ad un certo punto con la coda dell’occhio notò non un foglietto , bensì un immenso cartellone. Non riusciva però a leggere cosa vi era scritto. Strizzò gli occhi e lesse a lettere cubitali ‘’Miss Alice Raimondi’’. Eccoli.
Il viso del tizio che reggeva il cartellone era coperto e non vedeva chi era.
Si stava avvicinando al signor Payne quando il cartellone si abbassò.
Quello era solo un ragazzo! Un ragazzo carino, mooolto carino!
Notando che Alice lo osservava egli intuì di averla trovata e le sorrise. Alice gli si accostò e lui tese la mano.
- Piacere Alice! Sono Liam. I miei stavano preparando la casa per il tuo arrivo, così sono venuto io a prenderti. Spero non ti dispiaccia. Starai una favola qui. Noi Payne siamo di famiglia- concluse senza fiato con il più enorme dei sorrisi.

Questa vacanza si sarebbe preannunciata scoppiettante.



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ehilà!
Ho aggiornato . Bene cosa ne pensate di questi nuovi incontri?
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