No Regrets, Just Love

di SkyFullOfStars_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bold Meetings ***
Capitolo 2: *** Wanna go out? ***
Capitolo 3: *** Bad Memories ***
Capitolo 4: *** I Take Care of You. ***
Capitolo 5: *** A Long Story ***
Capitolo 6: *** Stay. ***
Capitolo 7: *** Don't You Want Me? ***
Capitolo 8: *** Sweet Dreams ***
Capitolo 9: *** Nothing Like Us ***
Capitolo 10: *** Here In Your Arms... ***
Capitolo 11: *** ...And Here Forever ***



Capitolo 1
*** Bold Meetings ***



INTRODUZIONE di No Regrets, Just Love:
 
Salve ragazzi!! Ecco qui un’altra fanfiction lovvosa (speriamo :P) tutta per voi J
Stavolta però ci sono delle novità: non ci sarò solo io a mettere per iscritto questa storia, ma anche la mia best Sara parteciperà! Diciamo che lei è la mente ed io più il braccio :P
Dovete sapere che ci siamo scervellate per cercare una coppia intrigante sulla quale comporre una bella storiella ma alla fine ce l’abbiamo fatta (amateci :D) ed abbiamo optato per la “Seblaine”!
Speriamo che vi piaccia e che vi tenga attaccati al computer (e anche che sarete in tanti a recensire) :D

Baciiii ci vediamo giù :')                                                                -GirlsPower (non ridete, è il nostro nuovo nome d’arte u.u Sapete, non avendo idee…)
 

 
 





1. Bold meetings




 

 
 
-Ragazzi, non possiamo esibirci!- gridò Brittany correndo come una pazza per le quinte del teatro.
Le Nuove Direzioni erano sopraffatte dal panico più totale: solo altri cinque minuti ed il sipario avrebbe lasciato spazio alla loro esibizione.
-Brittany, perché urli, che succede?- chiese Finn cercando di correrle appresso. Tutti gli altri la guardavano con aria interrogativa chiedendosi il motivo di quelle grida quasi isteriche.

Finalmente la ragazza, che sembrava impazzita, si fermò di colpo e Finn, non rendendosene conto, sbatté contro di lei ed entrambi fecero un tonfo a terra.
-Oh mio Dio, tesoro! Tutto a posto?- chiese Rachel accorrendo verso di loro per prestargli soccorso.
I due si fecero forza a vicenda per rialzarsi, fino a che Brittany, col fiatone, non cominciò a spiegare il motivo della sua agitazione.
-Non possiamo andare in scena! Non possiamo perché…Lord Tubbington mi ha appena telefonato riferendomi che gli Usignoli canteranno una delle nostre canzoni di stasera!- spiegò tutto d’un fiato.
-Ma sei sicura, Brittany?!- chiese Rachel sul punto di una crisi isterica.
-Lord Tubbington non mente mai. Tranne quando fuma. O si droga.- affermò seria e tutti la guardarono chiedendosi da dove tirasse fuori quelle affermazioni.
Rachel alzò un sopracciglio e squittì dicendo:
-In qualunque caso sarà meglio chiamare Blaine: lui saprà come comportarsi. Finn, và a cercarlo!-

Lui annuì e obbedì all’ordine della sua ragazza correndo verso il bagno, dove, senza dubbio, il moretto si stava sistemando i capelli per l’ennesima volta.
Raggiunse con una leggera corsetta i bagni nelle quinte del teatro del McKinley ed entrò in quello dei ragazzi, spingendo la porta che sbatté contro il muro del bagno.
-Eccoti, sapevo di trovarti qui.- dedusse lo spilungone accennando un sorrisetto.
Blaine si voltò di scatto verso il ragazzo e gli sorrise.
-Che succede? Tina è di nuovo scoppiata a piangere per la tensione?!- suppose il moretto che intanto continuava a riempirsi il capo di gel.
-Cosa? No, Tina sta bene…E’ Brittany che è impazzita! Ci ha riferito che Lord Tubb…cioè, che gli Usignoli si esibiranno con una nostra canzone!- esclamò Finn allarmato.
-Come è possibile?! Adesso ci penso io! Grazie di avermelo riferito, Finn. - e detto questo si sciacquò le mani al lavabo del bagno e, insieme al suo amico, ritornarono tutti e due dagli altri.
Blaine, ancora con una scatoletta di gel in mano, cominciò a cercare il leader degli Usignoli, chiedendo in giro informazioni su chi fosse.
Scovato il latitante, scoprì che era un ragazzo abbastanza alto (più di lui sicuro), castano, spalle larghe ed intento a discutere con il fonico.  Decise di dirigersi verso di lui con passo deciso e dirgliene quattro.
Come si permetteva? Solo perché era un nuovo leader non poteva fare una cosa del genere: è contro il regolamento! Ora l’avrebbe sentito.
-Scusa- disse picchiettandogli su una spalla. –Sei tu Sebastian?- chiese irritato al giovane leader.
Quest’ultimo si voltò mostrando un’espressione di superiorità. Disse due parole al fonico, che se ne andò, e poi si rivolse verso il piccolo tipetto che si ritrovava di fronte.
-Come hai detto, piccolo hobbit? – chiese l’usignolo.
-Ho chiesto se sei tu Sebastian Smith. E non chiamarmi hobbit!- lo minacciò col dito.
Lui rise con strafottenza ed alla fine annuì.
-Cosa vuoi, creatura ingelatinata?- chiese ironicamente al moretto.
-Voglio che tu mi dica se avete copiato una canzone dalle Nuove Direzioni, “Part Of Me”di Katy Perry! E per la cronaca i miei capelli sono perfetti!- chiese alzando la voce e diventando sempre più irritato dai suoi nomignoli.
-Posso fare di peggio, tesoro.- affermò con aria maliziosa, cosa che fece alzare un sopracciglio a Blaine il quale, schiarendosi poi la voce, sorvolò quell’affermazione.
-E comunque no, abbiamo scelto delle canzoni migliori. Altro che Katy Perry.- disse Sebastian con aria snob.
Blaine allora ribollì dalla rabbia e tentò di frenare il suoi istinto quasi omicida verso il piccolo bulletto che aveva davanti.
-Bene. Sarà meglio per voi.- e lo minacciò di nuovo prima di voltargli le spalle.
Sebastian fece un piccolo sorrisetto, ma lo rivide tornare in fretta indietro, pronto per continuare la conversazione rimasta in sospeso.
-…E per tua informazione, noi l’avremmo cantata sicuramente meglio.- si vantò il piccoletto.
Il suo avversario, colpito dall’affermazione, mostrò un altro sorrisetto e, avvicinandosi minacciosamente a Blaine, lo affrontò ribattendo:
-Ne sei sicuro?- domandò ad un palmo dal suo viso.
Il moretto cercava di non fissare quelle labbra appena socchiuse che aspettavano di controbattere ed abbassò il viso per non fargli accorgere del suo lieve arrossamento.
-Ehm…Si, ehm…certo, perché non dovremmo esserlo…voi pensate di essere migliori di noi?- domandò con aria di sfida.
Non sapeva che cosa gi stava succedendo: non riusciva a non guardarlo, ma allo stesso tempo, non poteva non farlo…Aveva davanti a sé due occhi verdi che studiavano ogni suo piccolo movimento…Ecco il motivo del suo imbarazzo.
Blaine scacciò quei pensieri , tentò di calmare quei “bollenti spiriti” e cercò di comporre una frase sensata, senza farsi prendere dall’emozione. Insomma, stava parlando con un semplice ragazzo, non con Brad Pitt.
Sebastian notò che il ragazzo di fronte a lui era diventato stranamente molto nervoso e quasi paonazzo; così decise di stuzzicarlo ancora un po’ a suo piacimento per godersi la sua reazione.
-Mm, certamente, amore. Con un pezzo di maschio così avevi qualche dubbio?- disse indicando il suo fantastico corpo dalla testa ai piedi.
Blaine ormai poteva essere paragonato completamente ad un pomodoro: aveva le mani sudate e cercava di asciugarle sui suoi pantaloni; faceva fatica a restare in piedi dritto, poiché le sue ginocchia gli facevano cilecca…
Come dargli torto? In quel momento il riccio si soffermò sul suo corpo ben scolpito, nascosto un po’ però dalla divisa della Dalton che indossava; lo continuava a guardare con gli occhi pieni di malizia e Blaine notò che stava cominciando a mordersi il labbro.
-Ehm…Ok, ok.- sbottò alla fine cercando di distogliere gli occhi su quelle labbra perfette che andava stuzzicando.
-Ma, ma come ti permetti di chiamarmi “amore”?!- disse cercando di mostrare la sua rabbia, ormai quasi nascosta da una terribile malizia.
-Oh, scusami caro usignolo caduto dal nido: vedo che sei molto sensibile.- continuò Sebastian sfidandolo e continuando a provocarlo avvicinandosi ancora di più al viso del brunetto…
“Mio Dio, ma che mi succede?!”- si chiese Blaine tra sé e sé. “Perché sono agitato quando mi si avvicina?”- continuò a chiedersi.
In realtà non lo sapeva, ma ormai aveva capito che il comportamento del leader degli Usignoli gli faceva un effetto un po’ particolare. Forse anche troppo.
“E poi è anche arrogante…Quindi perché mi…”-
-Facciamo così- propose Sebastian accorgendosi del nervosismo esagerato dell’avversario davanti a lui.
-Se vinciamo noi- disse voltandosi ed indicando il restante gruppo di Usignoli dietro a lui che intanto si scaldava la voce per l’esibizione- tu uscirai con me- e gli poggiò un dito sul petto, dentro il quale il cuore di Blaine sobbalzò.
-Altrimenti…scegli tu come castigarmi.- e a questo Blaine accennò un sorrisetto malizioso con il quale gli venne già in mente qualche ideuccia.
-Ok, accetto. Tanto non hai speranze: vinceremo noi.- affermò con sicurezza e ritornò, convinto della sua vittoria, dal suo gruppo corale.
-Lo vedremo, moretto sexy.- concluse il giovane osservandolo andare via da lui.
A quella frase però, Blaine si bloccò all’improvviso e spalancò gli occhi.
“Moretto sexy? Ma che diavolo…Oh mio Dio, meglio andar via: non voglio che mi vedi arrossire…”- e pensato questo fece quello che aveva appena detto.
Mentre tornava dagli altri si accorse che aveva ancora la scatola di gelatina in mano e solo guardandola si rese conto da dove Sebastian aveva tirato fuori il nomignolo di “creatura ingelatinata”.
“Piuttosto attento, il ragazzo”- si disse accennando una specie di sorriso e continuando a camminare.
 
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Le Nuove Direzioni intanto si erano già riunite in cerchio ed attendevano intrepide Blaine, con Brittany che contemplava interessata il pavimento.
-Blaine! Dov’eri finito? Allora, hai parlato con gli Usignoli?- chiese Artie curioso di sapere.
-Tutto a posto ragazzi, non hanno copiato una delle nostre canzoni. Ma chi vi ha messo in testa questa cosa?- chiese curioso, aggrottando la fronte.
Tutti si guardarono. E poi posarono lo sguardo su Brittany, che intanto aveva finito di fissare per terra ed ora si era concentrata attentamente su una ruota della sedia a rotelle di Artie.
Alzò la testa e si accorse che tutti la guardavano, tranne Tina, seduta in un angolo accompagnata da Mike, che era scoppiata di nuovo a piangere per la tensione.
-Allora vuol dire che Lord Tubbington si droga davvero. L’altra sera gli ho trovato un po’ di borotalco sui baffi.- affermò con tristezza e poi, avvicinandosi all’orecchio di Finn, sussurrò:
-Ho letto su Internet che fa male e che causa forti allucinazioni.- ed il ragazzo si trattenne da una forte risata.
Rachel, accanto a lui, gli mollò una gomitata che lo fece balzare e gli fece cenno di stare zitto.
-Ehm, ok, ora che è tutto a posto facciamo il cerchio e….si va in scena!




 
-Dal liceo McKinley, Ohio, le Nuove Direzioni!- gridò il presentatore alla folla impazzita.
 

E così si aprì il sipario e Blaine cominciò ad intonare:
(True Love- P!nk)  

Sometimes I hate every single stupid word you say
Sometimes I wanna slap you in your whole face
There's no one quite like you
You push all my buttons down
I know life would suck without you

 
 
“Oddio, è tra il pubblico…Perché mi guarda? Cosa sta pensando?!”- si chiese agitato, continuando comunque ad esibirsi.
 

At the same time, I wanna hug you
I wanna wrap my hands around your neck
You're an asshole but I love you
And you make me so mad I ask myself
Why i'm still here, or where could I go
You're the only love i've ever known
But I hate you
I really hate you, so much
I think it must be



“Cavolo, com’è sexy quando balla…e che voce d’angelo che ha…”-pensò Sebastian con aria maliziosa e con la bocca semi aperta…
Era comodamente seduto nella platea insieme al suo gruppo corale ed intanto proseguiva con la sua corte spietata per il moretto che sul palco stava dando il meglio di sé con quella voce.

 
Iniziò pian piano ad ammiccare quando incrociava il viso di Blaine, che lo guardava in continuazione ed anche se lui cercava di ignorare il suo sguardo, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

True love true love
 
E cantando questa frase rivolse lo sguardo all’affascinante Sebastian che, accorgendosene, spalancò gli occhi per la sorpresa ed accennò un sorrisetto.


It must be true love
Nothing else can break my heart like true love
True love, it must be true love
No one else can break my heart like you


 
Finita questa canzone, il gruppo corale del McKinley si divise e lasciò la scena alle ragazze, che cominciarono a cantare la prossima canzone:
 

(Part of Me- Katy Perry)


This is the part of me
that you're never gonna ever
take away from me, no  (ecc...)

 
E dopo averla terminata lasciarono il palco per gli Usignoli.

 
Aprirono l’esibizione con un mash-up, “Stereo Hearts/Just a Dream” e conclusero con un altro, “Let’s Talk About Sex/Whistle”.

 
Durante tutta l’esibizione la maggior parte dei soli di Sebastian erano tutti diretti a Blaine, accompagnati dal solito sorrisetto provocatorio.
 
 



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 Ed ecco qui il momento dell’elezione del vincitore…Le Nuove Direzioni erano attraversate da un brivido comune che li faceva tremare; gli Usignoli, invece, erano abbastanza sicuri della loro esibizione e non sembravano molto agitati.
 
Blaine, in preda al panico, cercava lo sguardo accattivante del suo avversario, il quale se ne rese subito conto e ricambiò la fugace occhiata con un sorriso energico. Il moretto arrossì appena e ricambiò il sorriso abbassando appena lo sguardo.
 
-Sono lieto di annunciare che i vincitori delle regionali di quest’anno sono…-









AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------
 
ARISALVEEEE!!! Allora fanfictioners, ora sta a voi commentare la nuova storia nata dalle nostre idee perverse nel creare i pensieri di quel bel fusto di Sebastian....ehm, volevo dire, di Sebastian (e basta: senza "bel fusto".. :P)!

Fateci sapere!!!

Alla prossimaaaaa                                                                                                 -GirlsPower :D

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Capitolo 2
*** Wanna go out? ***


2. Wanna Go Out?








La tensione cresceva sempre di più...I due gruppi corali erano sull'orlo di una crisi di nervi: il pubblico fremeva dalla voglia di scoprire il vincitore e stava in silenzio per assistere al grande momento.

-Ok  ragazzi, ci siamo.- cinguettò Rachel in preda all'euforia. -E' arrivato il grande momento per cui ci siamo preparati intensamente per tutto l'anno. E vi avverto che se il presentatore non si muove a comunicarci chi diavolo è il vincitore, credo che potrei sclerare da un momento all'altro!- esclamò isterica la ragazza.
Tutti la fissarono con aria interrogativa.
-Ascolta, piccola nana ebrea, se non ti dai una calmata ti mostrerò cosa vuol dire sclerare a Lima Heights!- ringhiò l'ispanica del gruppo.
Rachel, per risposta, le gettò un'occhiataccia.
-Calma ragazze, non mi pare questo il momento di discutere!- si intromise Blaine facendosi spazio tra le due ragazze per impedirgli di fare a botte.
-Blaine ha ragione- subentrò Mercedes decisa- smettetela e state zitte: il presentatore sta per annunciare il vincitore.
"Oddio, e se non vincessimo? Dovrei uscire con quel Sebastian?!"- si chiese quasi spaventato il moretto tra sé e sé.
La tensione, anche in questo caso, avvolgeva la sala, portandoci un silenzio che stava quasi per far svenire dall'emozione i ragazzi. Rimaneva da rivelarsi solo il gruppo vincitore quella sera, poiché il terzo posto l'aveva già "occupato" un altro dei gruppi corali. Era una specie di questione di "vita o di morte" per Blaine, e questo lo faceva tremare ancora di più di quanto non lo stesse già facendo.
Il palco intanto era occupato da tre premi, posizionati in modo triangolare; il presentatore mostrava un grande sorriso alla platea ed in mano teneva un microfono, il quale veniva fissato in continuazione dai due gruppi di canto corale per il nervosismo e la dicitura del verdetto. Una sola luce puntata sull'uomo rendeva il tutto più inquietante e colmo d'agitazione.
" Un solo passo mi divide da quel bel bocconcino."- affermò malizioso Sebastian, mentre dondolava con le mani in tasca e con lo sguardo rivolto verso la sua "preda".
Blaine lo guardò di sfuggita e, rendendosi conto del suo ennesimo sorriso malintenzionato, arrossì come aveva fatto in precedenza e si limitò ad interrompere quel contatto visivo semplicemente volgendosi verso Brittany, che intanto giocava goffamente con una ciocca di capelli.
-...sono...aspettiamo ancora un po', per creare più suspense...- affermò il presentatore rivolgendo ancora il suo sorrisone ai due gruppi, che cominciarono poi ad odiarlo.
Puck intanto cercava di intimidire i giudici con gesti ricattatori e veniva ricambiato con sguardi intimoriti, fino a che Kurt non gli fece cenno di smetterla.
-Ora però penso che sia arrivato il momento di annunciare il vincitore tra i nostri bravissimi gruppi di canto corale coreografato!- e a questa decisione del presentatore il pubblico acclamò euforicamente.
Le Nuove Direzioni si strinsero le mani fortemente e chiusero gli occhi, aspettando l'esito.
-E quindi, sono lieto di annunciare che si classificano al primo posto...-
"Sei mio, corpo da sballo"-gli suggerirono i pensieri sempre più audaci di Sebastian, che lo costrinsero anche ad accennare un sorrisetto scaltro.
Non riusciva a non studiare ogni piccola parte del corpo di Baline: era maledettamente attratto dai suoi movimenti, anche quelli più banali: come il sistemarsi i capelli quando sudava per mandarseli indietro...Era una cosa che aveva osservato con estremo piacere e l'adorava.
Era così terribilmente sexy.
Godeva del suo modo di fare, dei suoi occhi, del suo sorriso, ma soprattutto...del suo corpo avvenente.
Cavolo, possibile che non riuscisse a staccargli gli occhi di dosso per un attimo? Lo guardava nello stesso modo in cui guardava il suo dolce preferito...Ma quello che stava adocchiando in quel preciso momento, non proveniva dal suo frigorifero e quindi non poteva averlo quando voleva.
Doveva conquistarselo. Ed era questo quello che aveva cercato di mettere in pratica mentre ballava...Cercava di "corteggiarlo" ammiccando o indicandolo tra il pubblico mentre cantava. I suoi occhi necessitavano della sua vista, e le sue labbra si distendevano quando lo vedevano.
Mille pensieri gli vagavano per la testa mentre gli rivolgeva molti sguardi accattivanti, ma ora era sicuro che sarebbe stato suo: era sicurissimo di vincere e, quindi, di portarsi a casa la vittoria...beh, altro che trofeo.

Ecco il verdetto...
-Gli Usignoli!- si udì al microfono e il pubblico si alzò in piedi esultando ed applaudendo, quasi impazzito.
I ragazzi del McKinley rimasero amareggiati. Com'era possibile? Si erano impegnati tanto per raggiungere quell'obiettivo e...e ora erano stati spiazzati da quegli uccelli canterini. Insomma, avrebbero partecipato comunque alle nazionali, ma era una sfida "persa".
E per Blaine era una scommessa persa.
Era turbato e aveva gli occhi puntati sul pavimento, sul quale si riflettevano le luci aranciate e giallognole del teatro.
"Non può essere. Mi sono impegnato tanto. E' colpa mia forse...Sapevo che la mia performance di "True Love" aveva qualcosa che non andava..."- pensò afflitto il riccioluto, mentre gli altri cercavano di consolarsi a vicenda.
Il gruppo trionfante intanto si godeva il premio e gioiva ridendo e abbracciandosi.
Sebastian nel frattempo si congratulava con i compagni e sorrideva per la contentezza fino a che i suoi grandi occhi verdi non si misero alla ricerca del brunetto... "Eccolo lì."- pensò lui. Sembrava che non stesse proprio bene, ma decise comunque, con il trofeo in mano, di avvicinarsi al moretto e di farlo "rosicare" un po'.
Lo raggiunse in pochi piccoli passi, con andamento un po' malizioso, ma molto sicuro di sé e mostrando il solito sorriso.
-Allora, ugola d'oro, a che ora facciamo stasera?- gli domandò con la coppa adagiata su un fianco, osservando meglio i suoi bei ricci, dal momento che Blaine teneva la testa chinata.
Nessuna risposta.
Allora l'usignolo aggrottò la fronte, cercando di capire cosa dire.
Capiva che ci fosse rimasto male per la perdita delle regionali, ma gli pareva di sentire addirittura dei lievi singhiozzi.
Qualcosa nel cuore del conquistatore si scombussolò, allora: cominciò a provare un specie di "pena" per il suo avversario e s'intenerì tantissimo nel vederlo soffrire in quel modo.

Così decise di consolarlo: non gli piaceva vederlo così. E magari era anche colpa sua, in un certo senso...Magari quella frase che aveva appena detto era troppo strafottente? O magari il suo comportamento lo era?

Pensò quindi di scusarsi in qualche modo.
Poggiò delicatamente il trofeo a terra.
-Ehi- gli sussurrò dolcemente alzandogli leggermente il viso con un dito. Notò intanto che quest'ultimo era ricoperto da un sottile strato di barba e questo lo faceva sorridere.
 Non sapeva la natura di quel gesto, ma sapeva che ora aveva davanti due occhi color caramello, da cui sgorgavano fiumi di lacrime.
-Tutto ok?- bisbigliò soavemente il vincitore.
Blaine lo guardava in modo molto triste e sperduto. Gli occhi ormai parlavano da soli.
-Senti, mi dispiace se ti ho offeso...E' solo che volevo comunicarti che hai perso la scommessa, campione. Ma sei stato bravo.- disse poi Sebastian rivolgendogli ancora uno sguardo dei soliti. Di seguito le dita, poggiate sotto al mento del ragazzo piangente, si spostarono sulla sua guancia, accarezzandola teneramente.
Fu solo lì che cambiò qualcosa dentro Blaine. Un brivido gli fece visita, facendolo immergere in una sensazione di puro godimento. Chiuse lentamente gli occhi e si avvolse di nuovo di quella bellissima sensazione...
Sebastian continuava a riservare il suo dolce sguardo solo per lui, sorridendo appena per la reazione del giovane di fronte a lui.  
Il resto dei due gruppi intanto era troppo impegnato per accorgersi del tenero momento che stava avvenendo dietro le quinte: uno si godeva la vittoria, e l'altro si deprimeva e si consolava a vicenda. Blaine a quel punto poggiò con delicatezza la sua mano su quella del capitano degli Usignoli e riaprì gli occhi. Lo guardò e poi gliela scostò, interrompendo così quel momento pieno di dolcezza.
-Ehm..Grazie, ma non ti preoccupare...E' solo che ci si rimane male, sai..-spiegò il ragazzo del McKinley  massaggiandosi il collo, cosa che fece eccitare Sebastian.
-Capisco.- sorvolò, tentando di frenare i suoi istinti. -Allora, a che ora ti passo a prendere, cucciolo?- riattaccò riprendendo tra le braccia il suo trofeo e riposizionandolo dov'era prima.
Blaine lo vide mordersi soavemente il labbro, cosa che lo fece arrossire di nuovo e, siccome se ne accorse subito, cercò di rispondergli senza soffermarsi su quella strana sensazione.
-Ehm, facevi sul serio quindi quando parlavi della scommessa...-suppose lui asciugandosi un po' le lacrime e tentando di riprendere un aspetto più sicuro e convinto.
-Certo, io non scherzo su queste cose. Vedi,- e si avvicinò minacciosamente ad un passo dalla sua bocca...-quando vedo qualcosa che mi piace...in qualche modo la ottengo.- sussurrò soavemente, mentre lasciava cadere un fogliettino all'interno della tasca dell'abito di Blaine, il quale sembrò un po' eccitato ed un po' confuso.
-Le dieci. Passo io. Ah, e su quel bigliettino c'è il mio numero di telefono per qualunque cosa. Mi sono astenuto dallo scrivere cose...poco caste. Anche se morivo dalla voglia di vederti arrossire di nuovo, Blaine Anderson.- ridacchiò maliziosamente facendo gesto di andarsene.
Blaine rimase a bocca aperta e lo guardò che se ne ritornava dal suo gruppo, ancora esultante.
Frugò nella tasca dove Sebastian gli aveva appena infilato il bigliettino e, prendendolo, se lo rigirò tra le mani parecchie volte. Poi lo lesse e da questo ne scaturì un sorrisetto.
 


 
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Le dieci meno cinque.

Blaine era meravigliato della sua iperpuntualità, anche se non era spesso in ritardo.
Fuori faceva freddo ed il ragazzo stava attendendo il suo accompagnatore di quella serata con un maglione addosso e dei pantaloni pesanti., mentre si sfregava le mani per generare calore.
L'agitazione l'aveva in pugno. In realtà non capiva bene il motivo della sua inquietudine, ma era davvero insopportabile: faceva su e giù per la strada, percorrendo il marciapiede, dondolava nervosamente e tirava dei lunghi respiri.
Finalmente vide arrivare una porsche rossa dalla strada da cui ormai guardava intrepido in continuazione.
L'auto si fermò proprio davanti al riccio ed un finestrino si abbassò, lasciando la visuale ad un giovane con un sorriso smagliante.
-Allora,- si sentì dire dal biondo -ci andiamo a divertire, baby? Lascio a te intendere il senso ambiguo di questa frase...- e gli rivolse ancora quello sguardo scaltro, facendolo arrossire.
Blaine si limitò a sorridere e poi salì in macchina.

-Ricordati che l'ho fatto perché era una scommessa, Sebastian. E comunque siete stati molto bravi alle regionali.- gli riferì il moretto.
Sebastian sorrise, mise in moto e cominciarono a dirigersi verso il pub.
-Dov'è che andiamo?- chiese un po' timidamente il moro osservando Sebastian guidare sicuro di sé.  
Lui sorrise:
-Ti va bene la stanza di un motel?-
"Cosa? Dimmi che scherza!"- esclamò mentalmente Blaine, un po' spaventato.
Gli rivolse una brutta occhiata e stava per rispondergli per bene, quando fu interrotto da una grossa risata da parte del guidatore.
 -Scherzavo! Puoi anche abbandonare i tuoi pensieri sconci su di me, tesoro.- e con questo rubò una risata divertita a Blaine, finalmente.
-No, ti porto in una discoteca. Ti piacerà, vedrai.- e  continuò a guidare fino al locale.
 
 


-Di solito c'è sempre molta fila qui- spiegò il biondino al moro mentre si mettevano in coda.
-Wow, ci devi venire spesso!- ipotizzò l'altro di risposta.
-Mmm, si, diciamo di si. Ecco, la fila è molto sbrigativa. Tocca a noi.- gli fece notare Sebastian.
Arrivarono di fronte al buttafuori che richiese i documenti e lì Blaine si spaventò. "Documenti?! Sebastian non mi ha riferito che dovevo avere dei documenti per entrare! Sono minorenne, cavolo!"- si allarmò Blaine.
Sebastian ubbidì all'uomo, ma quest'ultimo, accorgendosi che l'altro ragazzo non faceva lo stesso, domandò con aria burbera:
-E lui? Non può entrare se non è maggiorenne.- e lo indicò con il dito.
Il biondo rise e poi rispose, prendendo sottobraccio il nanetto:
-Non si preoccupi, mi prenderò io cura del piccoletto. Si fidi.-
Blaine allora si sentì come offeso e sentì la rabbia salirgli piano piano.
-Scusa? Si da il caso che io non sia "piccolo"; solo perché ho diciassette anni e tu diciotto?!- e gli tirò un pugno sull'addome, provocandosi così un po' di dolore.
"Mio Dio che male! Ma...Wow...Che addominali...- pensò tra sé e sé con una punta di malizia mentre continuava a tenere la sua mano su ventre del biondino.
-Ehm, amore, so che ho un corpo da paura, ma ora puoi anche smetterla di tastarmi! Riserva quest'intrepidità per dopo...-gli sussurrò abbassandogli la mano, cercando di provocarlo ancora di più.
Blaine gli rivolse per un istante uno sguardo imbarazzato, ma poi continuò:
-E comunque se ti riferisci alla mia altezza, non sono basso...Sono "diversamente alto"!- si pavoneggiò il piccoletto cercando di intimidire il suo accompagnatore.
E dopo aver sentito questo, il bodyguard scoppiò in una risata.
Entrambi i ragazzi lo fissarono con aria interrogativa e l'uomo si rese conto che non era il caso; così disse:
-Ok, potete entrare. Basta che lo tieni sott'occhio.- precisò rivolgendosi al ragazzo più alto.
Lui gli fece l'occhiolino e rispose sussurrando:
-Non mi limiterò solo a quello...- e ridacchiò contagiando anche l'uomo.
 


-Finalmente dentro.- disse Sebastian. -Va bene, andiamo a bere qualcosa.- e condusse Blaine verso il bancone del bar.
-Per me una birra,- ordinò il biondino -e per lui...- e guardò Blaine, per capire cosa prendesse.  
Lui ricambiò lo sguardo e poi ordinò:
-La cosa più alcolica che avete, grazie.- e si sedette su uno sgabello con aria decisa.
"Ce l'hai davanti, amore. A fine serata ti ubriacherai di me..."-suggerì un pensiero abbastanza malizioso al ragazzo alto.
 Sebastian imitò il suo movimento, anche se ridacchiava, ma decise di non dare risposta all'ordinazione di Blaine, riservando, almeno stavolta, i pensieri per sé.



AnGoLo DeLlE gIrLsPoWeR------------------------------------------------------------------------------------------------

Ciao a tutti!!!! Vi è piaciuto il capitolo? Abbiamo faticato molto ma ci siamo divertite altrettanto per dare vita al capitolo ed ora eccolo qui!!!! Abbondate con le recensioni che non fanno mai male e poi ci piace sapere cosa pensano le vostre menti diaboliche ( muahahahah )!!!!!

Ciancio alle bande, oltre a questo volevamo anche fare un tributo a Cory Monteith, che è venuto a mancare il 13-07-2013.
Preghiamo per lui, per i suoi cari e soprattuto per i suoi genitori e per Lea, che stanno affrontando un momento difficile. 

#RIPCORY #STAYSTRONGLEA <3

SALUTI E TANTI BACIIIIIIIII XOXO

                                                                                                                                                                                                            -GirlsPower



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Capitolo 3
*** Bad Memories ***


3. Bad Memories
 




 
 
 
-Sei sicuro di reggere?!- esclamò Sebastian ridacchiando divertito.
Blaine gli lanciò una brutta occhiata e si limitò a non rispondergli, afferrando la bibita alcolica che gli aveva appena portato il barista.
Entrambi bevvero le loro bibite e si scambiarono strane occhiate.
“E me lo chiede pure?! Certo che sono capace di reggerlo! Non sono mica uno che si ubriaca facilmente io!”- si pavoneggiò deciso e sicuro di sé.
Dopo pochi attimi di silenzio, Sebastian notò che il riccioluto era particolarmente taciturno, e così decise di scoprirne il motivo.
-Sei silenzioso dolcezza. Che c’è, non ti piace il posto, la compagnia? Se vuoi possiamo andare da un’altra parte!”- disse il biondino rivolgendogli una gomitata amichevole, dopo aver mandato giù un sorso della sua birra.

All’improvviso sul viso di Blaine calò un’espressione cupa, lui poggiò il bicchiere che aveva in mano sul bancone e volse lo sguardo in basso.
Ciò che più lo rattristava, non era il fatto della compagnia o del locale, bensì  proprio quel piccolo gesto.
Sembrava innocuo, un gesto quasi di conforto, ma per lui aveva un significato più profondo.
Gli faceva ricordare brutte esperienze avvenute recentemente, le quali  gli provocavano un terribile brivido.
Seabastian nel frattempo lo osservava con aria preoccupata, il che lo portò ad aggrottare la fronte e a riflettere sul motivo di quella brutta faccia che aveva.
Gli occhi color caramello di Blaine cominciarono a gonfiarsi di lacrime, fino a diventare rossi.
-E’ perché avete perso le regionali? Andiamo, andrete lo stesso alle nazionali! Non è poi così tragica la cosa! Mettiti in testa che con dei fighi come noi non si può gareggiare!- si vantò il biondo, cercando di tirare su il morale del suo amico.
-Si..si, un po’ è per quello a dire la verità.- mormorò alla fine il moretto, cercando di accennare un sorriso tra le lacrime.
Ormai quest’ultime avevano preso il via e non la smettevano di scendere giù per le guance appena arrossate di Blaine.
Sebastian se ne accorse e, con estrema dolcezza, gli passò una mano tra un piccolo riccio ribelle che si rifiutava di stare al posto come gli altri.
Due occhi gonfi di lacrime lo guardarono, indirizzando uno sguardo pieno di tristezza e di rassegnazione a quelli verdi di Sebastian.
-Potrebbe diventare la mia droga preferita.- e sorrise con dolcezza al ragazzo di fronte a lui.
“E’ perfetto anche quando piange…”- affermò il ragazzo dagli occhi verdi scrutando bene l’arcobaleno che aleggiava negli occhi di Blaine.
-Ti va di parlarne? Se non vuoi, lo capisco, insom…-
Ma non riuscì a terminare la frase, poiché fu interrotto dal moro che cominciò a parlare a raffica, quasi senza prendere fiato tra una frase e l’altra.
-E’ che sono vittima dei bulli della mia scuola. Io cerco di restare nascosto, di confondermi tra la folla, ma loro riescono sempre a trovarmi e a torturarmi. E proprio qualche mese fa i miei compagni del Glee Club, li hanno visti mentre mi spingevano contro gli armadietti e hanno preso le mie difese.-
Si fermò un attimo per prendere un respiro profondo e per bere, mentre le lacrime scendevano indisturbate.
-Così ho pensato che mi avrebbero lasciato in pace, se avessi avuto dei “difensori”; ma non è stato così.- e detto questo iniziò a singhiozzare pesantemente, cosa che portò Sebastian a cingergli le spalle, come se sentisse il bisogno di consolarlo.
-Oh, mi dispiace, cucciolo. Da quanto andava avanti questa storia?- chiese serio Seabstian, mentre con una mano gli massaggiava delicatamente la schiena.
-…Sarebbe meglio dirti da quando è cominciata, poiché non è ancora finita.- mormorò tra le lacrime e i singhiozzi il ragazzo piangente.

Il biondino corrugò la fronte senza intendere cosa stesse cercando di dire Blaine.
-Che vuoi dire? Cioè ti danno ancora fastidio?- s’informò il biondo con aria preoccupata.
L’altro ragazzo annuì sconfortato e desiderava di poter dire il contrario.
Da quando aveva messo piede nella sua scuola, la sua vita era un incubo: aveva preso l’abitudine di guardare le cose in modo pessimistico, cercava di farsi vedere in giro il meno possibile per paura di dare troppo nell’occhio e quindi di dare possibilità ai bulli di divertirsi a pestarlo.
Certo, aveva il Glee che cercava di proteggerlo in qualche modo, ma non voleva che qualcuno ci andasse in mezzo e che di conseguenza venisse pestato.
Quindi tentava di nascondersi da chiunque non conoscesse e soprattutto da chi aveva preso gusto a prenderlo in giro e a picchiarlo.
-Si, si divertono a prendersi gioco di me in modi terribili, spingendomi contro il muro e specialmente picchiandomi.- continuò Blaine abbassando lo sguardo, sentendosi in colpa per aver riferito tutto questo ad una persona conosciuta da poco.
Sebastian a quel punto gli prese il viso rigato dai fiumi di lacrime tra le mani, e lo avvicinò al suo perdendosi in quegli occhi color nocciola chiaro.

I due cuori dei ragazzi battevano all’unisono…

Entrambi potevano sentire il respiro dell’altro sulle labbra, le quali intanto tremavano a causa della pericolosa vicinanza dei due volti.
Improvvisamente uno strano istinto si insinuò nei vari pensieri di Blaine.
Il suo cuore cominciò ad intraprendere una lunga e faticosa corsa; il suo respiro cominciò a farsi affannato e una grande voglia lo avvolse completamente.
Sentiva lo strano bisogno di baciare quelle labbra sottili che aveva a poca distanza dalle sue, intrepide di assaporarne il sapore.
Non aveva mai provato una sensazione del genere.
Così forte.

Così intensa.

Così irresistibile.

Tutto ciò che la sua mente gli ordinava di fare era fissare quella bocca perfetta che si ritrovava a pochi centimetri dalla sua…Non riusciva a pensare ad altro se non a minimizzare quella distanza che lo separava dal piacere più assoluto, e premere le sue labbra carnose su quelle del biondino, che nel frattempo lo guardava maliziosamente.
Sebastian venne colto di sorpresa dall’irrefrenabile desiderio di saltargli addosso, ma riuscì a trattenersi da quell’istinto primordiale, cercando di scacciarlo via, anche se con fatica.
Inaspettatamente, un uomo urtò bruscamente la spalla di Blaine, facendolo scivolare tra le braccia del biondino, visibilmente stupito.
Si ritrovarono faccia a faccia, più vicini di prima, mentre incatenarono i loro sguardi, di nuovo.

Ed ecco varie emozioni che si aggiravano nei cuori dei ragazzi.

Sebastian aveva gli occhi puntati sulle labbra del ragazzo che lo guardava dal basso verso l’alto, imbarazzato; quest’ultimo era pericolosamente attratto dal profumo sublime che emanava Sebastian, il quale avrebbe voluto subito trascinarlo in un luogo più appartato.
Passarono pochi secondi, quelli che parvero secoli ad entrambi, dopo i quali uno dei due ragazzi riacquistò il controllo e si allontanò lentamente.
-Oh, ehm…Scusami..Mi hanno spinto…Io non…- balbettò il più giovane, arrossendo per l’imbarazzo di quel momento.
-Tranquillo, se vuoi starmi così vicino….basta chiedere.- ridacchiò l’altro sistemandosi la giacca.
-E…comunque, stavi dicendo?- tentò di riprendere Sebastian, riallacciando il discorso interrotto da quei dolci momenti inattesi.
-Ehm, dicevo che i bulli mi danno fastidio ancora oggi, nonostante quello che è successo poco tempo fa.- rispose mentre, con un gesto spontaneo, si massaggiava la spalla, urtatagli poco prima.
Il biondino fu incuriosito da quella mossa e cercò di indagare sul motivo che lo spingeva a maneggiarsela.
-Tutto ok con la spalla? Se ritrovo quel tizio dovrà vedersela con me! Ti ha fatto male?!- si allarmò l’usignolo ispezionando la discoteca, per scovare l’uomo che aveva infastidito il suo.
-No, è che…- e sospirò profondamente.
Poi riprese:
-…Tre mesi fa, mi stavo esercitando in auditorium per le prove del Glee ma, mentre uscivo, mi sono trovato davanti l’intera squadra di football. Capii subito che non avevano buone intenzioni, da come mi guardavano in cagnesco. Cominciarono a spingermi bruscamente contro gli armadietti e a sfottermi. Io cercai invano di difendermi da loro, ma erano in tanti e pure belli grossi. Ricordo il dolore come se fosse successo poco fa…- mormorò di nuovo in lacrime e chiudendo gli occhi.
Sebastian non sapeva cosa dire e non trovava le parole per cercare di consolarlo.
S’intenerì terribilmente vedendolo così triste ed amareggiato. Si accorse che si portò una mano sul viso, come per nascondere la disperazione che gli aleggiava sul volto.
Così l’istinto gli suggerì di togliergli la mano dal volto e di avvicinarlo al suo petto, dove all’interno c’era un cuore che batteva all’impazzata.
Blaine si lasciò stringere forte tra le possenti braccia di Sebastian…Permise al profumo del biondino di immergerlo in una sensazione di pura beatitudine, dalla quale non si sarebbe mai voluto allontanare neanche per un solo secondo.
Con il viso con un accenno di barba, sfiorò appena il colletto della camicia del biondino, cosa che gli suscitò un piccolo brivido di godimento; intanto Sebastian teneva poggiato delicatamente il mento sul capo di Blaine e teneva gli occhi chiusi, mentre cercava di imprimersi nella mente il soave profumo del ragazzo tremante sul petto.
Respiravano lentamente entrambi, come per non permettere a quel movimento di disturbare quell’istante di pura dolcezza.
Blaine era come estasiato dal modo in cui l’aveva abbracciato l’usignolo. Era stato così dolce ed aveva anche notato che possedeva una forte stretta negli abbracci.
-Ragazzi, prendetevi una stanza!- si sentirono consigliare da una Drag Queen che passava per caso vicino a loro.

I due si girarono imbarazzati e Sebastian si schiarì la voce per ricomporsi.

-Ok, ma ora basta parlare di me e deprimersi…Andiamo a ballare, voglio distrarmi almeno per stasera e non pensare al passato!- esclamò Blaine cambiando argomento, prendendo un altro sorso del suo drink superalcolico e trascinando Sebastian in pista, afferrandolo per il colletto della camicia.
Lui si lasciò trasportare mentre ridacchiava e lo seguiva sulla pista da ballo, dove moltissime persone si scatenavano.
Ballarono per un bel po’ di tempo fino a che non decisero di fare una pausa e di tornare al bancone del bar per rinfrescarsi.
-Ti stai divertendo, Anderson?- chiese il biondino con il suo solito sorrisetto, prendendo posto su uno sgabello.
-Si! Adoro questo locale!- esclamò con aria soddisfatta il moretto che bevve l’ultimo sorso della sua bibita alcolica.
-Un altro di questo e una birra per il mio amico!- ordinò Blaine quasi euforico.
Sebastian lo fissò per un secondo dopo aver udito quelle parole.

“Amico?”- si ripeté mentalmente. “Mmm, non mi basta. Entro fine serata dovrà dire di più. Sarò il tuo amichetto sexy, novellino…”- si disse maliziosamente mentre stappava la sua birra e scrutava quel corpo ben scolpito.
Osservò il suo amichetto che beveva tutto d’un fiato la sua bevanda e cominciò a preoccuparsi su cosa poteva succedere.
“Ci sarà da divertirsi.”- pensò tra sé e sé il biondino mentre cercava di trattenersi dal ridere alla vista di un Blaine quasi ubriaco.
-Ok, ora passiamo al karaoke ragazzi! Chi si fa avanti?! Fateci vedere cosa sapete fare!- urlò il Dj del locale attirando l’attenzione della gente, che esultò impazzita.
Blaine rivolse uno sguardo spalancando gli occhi, per fargli capire che voleva fare un duetto e quindi cantare.
Sebastian afferrò subito l’idea del riccioluto e cominciò a fare cenno di no con la testa.
-No,no,no…scordatelo, tesoro. Ora è meglio se andiamo via, perché penso che potresti fare sciocchezze!- e provò a trascinarlo fuori dalla discoteca prendendolo per una manica della camicia rossa che aveva addosso, ma il moretto si rifiutò divincolandosi.
-Dai! Ti prometto che se canti con me stasera…- e indicò con un dito minaccioso il biondino.
-…ti farò toccare il cielo con un dito!- e si sbilanciò verso di lui, quasi andando a finire per terra, se non fosse stato per Sebastian che lo sorresse al volo, per non fargli battere la testa.
-Ok, Nicholas Sparks Junior, calma! Cerca almeno di riuscire a fare un passo dietro l’altro.
Il riccio si riprese subito e lo condusse  verso il karaoke, senza dare ascolto alle sue lamentele.
-Oh, abbiamo già due coraggiosi cantori!- dichiarò il Dj facendoli salire sulla sua piattaforma illuminata da varie luci colorate.
Blaine, scaraventandosi dal Dj, corse verso l’attrezzatura di quest’ultimo ed iniziò a smanettare con il mixer, ma fu subito raggiunto da Sebastian che lo tirò indietro verso di sé.
Il riccioluto si lamentò come un bambino e cominciò a giocherellare con il naso del biondino, picchiettandolo continuamente. Il ragazzo gli rivolse lo sguardo e alzò gli occhi al cielo, in segno di rassegnazione.
-Allora, cosa volete cantare, bei fusti?!- esclamò al microfono il Dj mentre li invitava a scegliere una delle canzoni che faceva scorrere sullo schermo alle loro spalle.
Blaine girò parecchie volte su se stesso,come per “mordersi la coda” ,non capendo dove fosse posizionato lo schermo. Il suo accompagnatore lo bloccò indicandogli la direzione  e ridacchiando sotto i baffi.
Il ragazzo ubriaco segnalò una precisa canzone tra quelle che faceva scorrere il musicista, e poi guardò Sebastian con uno sguardo piuttosto scaltro.
L’altro ragazzo lo assecondò facendo cenno di si e, afferrando i microfoni che il Dj gli aveva dato, cominciarono a cantare.




AnGoLo DeLlE gIrLsPoWeR-------------------------------------------------------------------------------------------------

Cari lettori, sono le vostre carissime autrici che vi parlano! Vi parliamo dal nostro rifugio segreto nella caverna di Batman!!! ( la camera di RB ). Apparte il fatto che dobbiamo cambiare spacciatore, e se ne conoscete uno buono ditecelo, che ne pensate del capitolo? Attendiamo le vostre sincere opinioni mentre io e la mia amica Sara ci dedichiamo ad una serata di cartoni animati ( esempio: Nemooooooo;  AMATECII!!!! ).
Tanti saluti e tanti abbacci ( crasi di "baci" e "abbracci"  muahahah la mia amica è un genio del male! XD ).
<3


                                                                                                                                                                                                                                                                      -GirlsPower =D




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Capitolo 4
*** I Take Care of You. ***


4. I Take Care of You.





 
 
 
 
"Oh cavolo, sto per cantare con il tipo più sexy del locale! Vedi di fare il bravo tu, là sotto..."- pensò maliziosamente tra sé Sebastian, guardandosi i pantaloni ed afferrando l'asta del microfono per cominciare a dare il meglio di sé.
Non vedeva l'ora di iniziare a divertisti con quel bel bocconcino che aveva accanto e che, ora, si dimenava come un cretino ridendosela di gusto.
Voleva assolutamente fare colpo su Blaine e certamente non avrebbe perso l'occasione!
Questo era il momento per fargli capire che lo desiderava...In tutti i sensi.
Il dj si decise finalmente a far partire la canzone che avevano scelto e così i due ragazzi si posizionarono al centro della piattaforma e aspettarono l'inizio di quella canzone.


*Toxic- Britney Spears*

 
Baby, can't you see
I'm calling
A guy like you
Should wear a warning
It's dangerous
I'm fallin'

 
"Ah però...che ben di Dio che hai là dietro, Anderson..."- gli suggerì un piccolo pensiero che s'intrufolò nella mente del biondino.
"Okkey, è il tuo turno Sebastian..."- e si sistemò meglio il colletto della camicia intonando il prossimo verso.
 

There's no escape
I can't wait
I need a hit
Baby, give me it
You're dangerous
I'm lovin' it

 

"Oh, godiamoci bene quel panorama, perché non si sa se lo rivedremo..."- si disse mentalmente il riccio mentre cercava di pomiciare con l'asta del microfono, immaginando fosse Sebastian.
Quest'ultimo ridacchiò osservandolo e cercò di frenare i bollenti spiriti,  tentando di concentrarsi sulla canzone.


With a taste of your lips
I'm on a ride
You're toxic I'm slipping under
With a taste of a poison paradise
I'm addicted to you
Don't you know that you're toxic
And I love what you do
Don't you know that you're toxic

 

"Ottima armonia che abbiamo, piccoletto!"- si congratulò l'usignolo tra sé, accennando appena un sorrisetto.
 
Il pubblico intanto era come impazzito ed applaudiva euforico, mentre si godeva un Blaine cubista.
Infatti il riccioluto aveva abbandonato la statica asta del microfono e l'aveva intelligentemente sostituita con un corpo caldo, tutto per lui.
Sebastian era completamente bloccato e non riusciva a muoversi; piuttosto non osava farlo:
i movimenti provocanti che stava intraprendendo come se nulla fosse e senza alcuna vergogna su di lui, gli provocavano una strana eccitazione e lui cercava di non far notare il godimento che stava provando semplicemente tentando di spostarlo, anche se non voleva.
Ma non gli pareva né il caso, né il luogo adatto per fare queste cose.
E poi era stupito da cosa stava facendo Blaine: insomma, va bene che era ubriaco, ma non l'aveva mai visto così sensuale prima. Tutte quelle mosse e quelle urla della folla lo mettevano in imbarazzo in un certo senso, ma lui cercava di stare al gioco.

Finalmente la canzone finì e con essa terminò anche l'erotico  balletto di Blaine, che ormai era diventato l'eroe della serata acclamato dalla folla, che lui stesso incitava.
-Grazie, Dj! E' stato uno sballo!- urlò eccitato il bassino, schioccandogli un bel bacio sulla guancia.
-Okkey, Romeo, andiamo ora!- lo riprese Sebastian, che intanto lo conduceva a scendere dal palco afferrandolo per le spalle.
Il ragazzo nel frattempo si dimenava e rideva senza senso, rischiando parecchie volte di fare un capitombolo.
-E' stato un bel duetto, vero?!- esclamò Blaine con esaltazione toccandogli il petto e cercando di baciarlo, avvolgendolo con una mano
Sebastian lo allontanò ridacchiando e volgendo il viso distante dal suo, per via del suo pessimo alito all'orribile sapore di alcolici.
-Okkey,andiamocene adesso...E' ora di andare a nanna, tesoro!- propose alla fine il biondino, tentando con fatica di dirigerlo verso l'uscita della discoteca.
Blaine intanto barcollava qua e là e continuava a sghignazzare da solo.

-L'auto è di qua, conquistatore!- lo riprese il biondo, poiché il riccio andava dirigendosi da un'altra parte.
-Ma come! Non l'avevi parcheggiata di qua?!- chiese ridendo mentre indicava un lato della strada.
Poi fece una smorfia e sbuffò pesantemente, come scocciato dal fatto di essere piuttosto stordito.
Sebastian lo invitò ad entrare in macchina, solo dopo aver steso, nella parte posteriore del veicolo, un telo per evitare ulteriori casini.
-Avanti, belloccio, ent...-
-Oh...Sc-scusami! Perchè sono sopra di te?- chiese incuriosito Blaine, ritrovandosi completamente disteso sulla schiena del suo accompagnatore.
-Blaine! Ma che fai?! Perché mi sei caduto sopra?! Non vorrei che tu potessi...-
-Potrei cosa? Non ti fidi di me?- sussurrò l'altro ragazzo interrompendolo e passandogli lentamente una mano lungo il fianco...
-Ehm, Blaine, sei ubriaco...lasciami alzare così ti stendi...- gli rispose cercando di distrarlo afferrandogli la mano curiosa e allontanandola dall'anca.
 -Va bene! Ora mi alzo...- ubbidì il bassino lasciandogli spazio per permettergli di alzarsi.
Sebastian si alzò con agilità e si voltò con tutto il corpo verso il suo compagno; ma proprio nel momento in cui lo stava invitando di nuovo a salire nella parte posteriore, si trovò il sorrisetto di Blaine a non più di due centimetri dal suo.

Entrambi rimasero con gli sguardi incatenati per pochi secondi fino a quando una smorfia di nausea del piccoletto non interruppe quel momento.
-Che hai? Stai male?- gli chiese visibilmente preoccupato Sebastian, poggiandogli una mano sulla spalla per conforto.
Un gesto dell'altro ragazzo fece capire subito cosa stesse succedendo: stimolo di vomito.
-Fermo! Non nella mia macchina, signorino!- e lo diresse verso il marciapiede lì vicino, accanto ad un piccolo cespuglio.
Il ragazzo ubriaco intanto cercava di trattenere il vomito con una mano poggiata sulla bocca...Non voleva di certo rigettare nella sua lussuosa auto.
Accompagnato dal suo amico lontano da lì, alla fine diede di stomaco mentre sulla schiena Sebastian gli picchiettava con la mano, non godendosi quel pessimo spettacolo.
"Penso che gli farò compagnia se continuo a sentire questi strani gemiti..."- rifletté il biondino tra sé e sé trattenendo a fatica lo stesso stimolo.
-Mio Dio che mal di testa...- biascicò Blaine che aveva finito di rimettere e che ora si teneva la fronte con una mano, mentre socchiudeva gli occhi come se fosse stato sedato.

Sebastian si mise a ridere e, circondandolo con un braccio per le spalle, lo aiutò a raggiungere la sua auto.
-Almeno puoi cancellare "ubriacarsi" dalla tua lista delle prime volte!- gli rispose ridacchiando scaltramente.
-E se vuoi, anche qualcos'altro...- sghignazzò, lasciando libera intuizione al suo amichetto.
Quest'ultimo se lo guardò per un istante, senza capire per via dei pensieri annebbiati che gli girovagavano per la testa, oramai ribellatasi dal gel.
Entrarono finalmente nel veicolo ed il ragazzo più alto si curò di far sdraiare il moretto a dovere.
Blaine gli ubbidì e si stese con estrema lentezza sul sedile posteriore, osservando Sebastian che sistemava la coperta appoggiatagli sopra per farlo stare meglio.
Seguendo l'istinto o forse semplicemente il suo cuore, la sua mano si andò a posizionare delicatamente sulla guancia destra del biondino, facendo gesto di accarezzarla.
Lo sguardo di Sebastian si diresse verso il suo, dolce ed allo stesso tempo come spaventato da quel gesto.
Non sapeva perché, ma la mente di Blaine ora era attraversata da mille pensieri...Il cuore gli batteva forte, come se avesse intrapreso una lunga maratona e la sua bocca, che aveva ben assorbito i cattivi sapori del vomito, si schiuse leggermente e una voglia irrefrenabile di baciare quelle labbra apparentemente morbide del biondino, lo rapì.
"Cosa mi prende? Perché ho questa strana sensazione alla bocca dello stomaco?"- s'interrogò con una punta di preoccupazione mista a curiosità.
Gli occhi verdi di Sebastian intanto lo squadravano incuriositi.
"Perché mi guarda così? E se mi baciasse? Potrebbe usare la scusa del suo stato di ebbrezza? Quindi è molto probabile che neanche se ne potrebbe ricordare..."- considerò tra sé e sé il biondo mentre era ancora sopra a Blaine, con una coscia tra le gambe del riccioluto, che sembravano quasi tremare.
Sebastian gli rivolse un'occhiata quasi preoccupata, e cercò di capire il motivo di quell'agitazione.
Gli poggiò una mano su un ginocchio e cercò di contenerne l'emozione.
"Sta calmo...Non ho brutte intenzioni..Almeno per adesso..."- chiarì il biondino ridacchiando.
Un sorriso da parte del bassetto lo rincuorò, facendolo ricomporre e costringendolo ad alzarsi dal sedile e ritornare al posto di guida.
Quindi si alzò e chiuse la portiera posteriore dell'auto, lasciandoci dentro Blaine, intento a massaggiarsi la testa, e con lui quel momento di insicurezza.








 AnGoLo DeLle GiRlsPoWer---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Salve a tutti voi popolo di efp!!!!!!!! Tutto bene? Io e la mia best ci siamo di nuovo rinchiuse nella Bat-caverna, (si, ancora non abbiamo trovato un buon spacciatore...) per sfornare un altro fantastico capitolo tutto per voi. Speriamo vi piaccia e non vediamo l'ora di pubblicare gli altri capitoli!
Commentate in tantiii!!!

xoxo
                                                                                                                                                                                                    -GirlsPower =)

 

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Capitolo 5
*** A Long Story ***


5. A Long Story







 
 
 
 
Era quasi notte fonda quando Sebastian salì finalmente  in macchina per accompagnare il ragazzo che parlava a vanvera a casa.
Mise in moto e ridacchiò godendosi il sottofondo di tanti mash-up dello Zecchino D’Oro terribilmente stonate; si era davvero divertito quella sera.
A parte il fatto che il riccioluto lo aveva scambiato per un palo di lap dance, era stato davvero bene e si era reso conto che cominciava a provare qualcosa per lui.
Era da tanto tempo che non passava una serata con qualcuno di così sexy, ma allo stesso tempo così frizzante ed interessante; aveva provato piacere nell’accudire il suo moretto preferito, e gli era sembrato che anche lui sentisse qualcosa per lui.
Si stava accorgendo che il suo comportamento ed il suo modo di accalappiare i ragazzi era improvvisamente cambiato: era sempre stato uno di quelli a cui interessava molto l’aspetto fisico (e non a caso aveva scelto Blaine), ma stavolta sospettava che fosse diverso.
Anche se non lo conosceva da tanto tempo, si rendeva conto che era un ragazzo molto forte, ma anche piuttosto fragile.
Conosceva bene quel tipo di persone: sapeva cosa volesse dire crearsi una corazza per difendersi da tutto ciò che potrebbe farti del male, soprattutto se hai già avuto brutte esperienze in passato…
Intendeva come si sentisse Blaine, poiché l’aveva ritrovato in se stesso.
Un po’ di tempo fa, prima che lui facesse coming out, aveva provato quella brutta sensazione quando sua madre gli venne strappata, portatagli via per sempre.

Da quel momento tutta la sua vita era cambiata, di male in peggio: il compagno di sua madre, omofobo, aveva scoperto tutto ed aveva preso a picchiarlo a sangue ogni volta che tornava a casa.
Sebastian non sapeva più cosa fare, ed aveva anche pensato che il suicidio sarebbe stata la cosa migliore.
Ma, ora, era lì, ad accompagnare a casa un ragazzo che era stato vittima di bulli…
Come poteva dimenticare il dolore che il suo corpo aveva sopportato per tutti quegli anni?
Come cancellare le ferite?
Una cosa l’aveva imparata: non si può cancellare il passato.

Bisogna lasciarselo alle spalle.

Ed andare avanti, come aveva fatto lui.

Da quando aveva adottato quel tipo di pensiero, era stato sempre così, anche se per riacquistare la fiducia del suo corpo ridotto male, era arrivato addirittura a perdere se stesso.

Ma adesso era tutto diverso.

Uno strano mugugnare lo fece ritornare alla realtà, e solo allora si ricordò di dover chiedere informazioni su dove abitasse Blaine.
-Ehilà, ti senti meglio?- domandò Sebastian girandosi per pochi secondi verso i sedili posteriori.
Alla vista di quell’ammasso di ricci mezzi scompigliati, il cuore del biondino si strinse, costringendolo a provare un po’ di pena e a pensare che fosse la prima volta che si riducesse in quelle condizioni.
Blaine, tormentato dal mal di testa e di stomaco, farfugliò qualcosa di incomprensibile, posandosi una mano sulla pancia col desiderio di calmarla istantaneamente.
-Ok, ho capito..Non stai a meraviglia…Mi diresti per favore dove abiti? Sempre se ci riesci…-
-Ehm…non..non lo so…io…non mi ricordo…Dio che mal di testa..-si lamentò sistemandosi meglio sul sedile, per stare più comodo.
Sebastian sbuffò.
“Certo che sta messo proprio male…E fortuna che aveva detto che lo reggeva…”- ridacchiò tra sé.
Questo pensiero lo riportò all’entrata in discoteca, quando la guardia del locale aveva chiesto i documenti e quando il bassino si era lamentato dover essere sotto sua “custodia”.
Il modo in cui si arrabbiava lo faceva ridere così tanto che lo portava a stuzzicarlo di continuo.
Subito un altro piccolo pensiero si fece spazio tra gli altri che vagavano senza meta nella mente di Sebastian…
“Se ripenso a quando ballava mentre cantavamo…”- e a questo prese a mordersi il labbro.

Quant’era sexy.

Non riusciva a pensare ad altro se non a questo.
S’immaginò per un attimo di assistere ad uno strip da un Blaine scatenato, in tutti i sensi.
Quel forte desiderio gli fece andare l’intero viso a fuoco, e per poco non sbandò quando chiuse un attimo gli occhi solo per godersi la sensazione di avere proprio davanti quella massa di muscoli scolpiti e di tastarla per bene.
Si fece scivolare quella voglia irrefrenabile di dosso per ritornare in sé e trovare una soluzione al “problemino” di Blaine.
“Vedo una sola ed unica soluzione…Tanto si può fare…- rifletté il biondo mentre accennava un piccolo sorriso più che malizioso.
-Ascolta, mio piccolo cucciolo di suricata, ho deciso, visto che tu ritieni di avere una casa e di essere un vagabondo, di portarti..a casa mia.-
-…Eh? Ma no…potrei disturbare…Mi dispiace ma non ricordo sul serio l’indirizzo di casa mia…- biascicò quasi deliziato da quel bizzarro nomignolo.
-Su, dillo che è solo una scusa per venire a casa mia…- obiettò convinto l’altro ragazzo che intanto imboccava il viale di casa sua.
-Ma sta tranquillo, tanto non c’è nessuno…quindi…-
-Quindi cosa?- si alzò preoccupato il moretto facendo capolino dal sedile del guidatore con il capo, tutto arruffato.
Una risata peggiorò la sua preoccupazione.
“Perché mi fa questa specie di trabocchetti proprio ora che sono ubriaco?!”- disse sbuffando il moro, toccandosi ancora la testa.
Dopo pochi secondi l’auto rosso fiammante di Sebastian accostò in un grande parcheggio con qualche albero intorno.
Tutto era silenzioso, solo i lamenti di Blaine per il suo mal di stomaco facevano eco nell’intera strada desolata.
-Andiamo, Signor “reggo l’alcool”…Entriamo!- dichiarò Sebastian aiutando Blaine a scendere, circondandogli con un braccio l’addome, evitandogli di cadere o di divincolarsi.
-Wow!- esclamò il moro entusiasta della vista della grande casa del suo accompagnatore.
-Auch! Attento a dove metti le mani…- si lamentò Sebastian ricevendo la mano di Blaine in pieno viso.
-Oh scusami!- disse dispiaciuto il ragazzo ubriaco mentre cercava di farsi perdonare tastando il bel viso del suo amico, intraprendendo delle leggere carezze.
Un sorriso da parte del biondo lo rincuorò e lo fece perdere nei suoi dolcissimi occhi, i quali, nello stesso momento, ricambiarono lo sguardo, intrepidi di voler dire qualcosa.
-Ehm..ora entriamo.- continuò Sebastian cercando di cambiare discorso.
Si era reso conto che lo sguardo che gli aveva diretto in quell’istante era strano.
Così, per paura o forse per imbarazzo, lo aveva distolto velocemente. Ma forse non avrebbe dovuto.
Poi prese le chiavi dal taschino della sua giacca che aveva accumulato tutta l’umidità dell’esterno, ed aprì la porta di casa sua.
Blaine intanto aveva deciso di ammazzare il tempo riprendendo a canticchiare soddisfatto qualche strana canzoncina, con la conseguenza di qualche risata soffocata da parte dell’usignolo.
-Ora accomodati un attimo sul divano che io vado un secondo a cambiarmi…Fai come se fossi a casa tua, ma senza essere troppo “rilassato”…Se intendi cosa voglio dire…- lasciò in sospeso il biondino che intanto incominciava a togliersi la giacca e a dirigersi verso la sua camera, portando un ghigno malizioso sulla faccia.
Blaine nel frattempo rimase confuso su quella frase ed impiegò un po’ di tempo per intenderla.
Cominciò ad abbandonare quella riflessione impegnativa (almeno per lui) ed iniziò a concentrasi sull’arredamento della casa di Sebastian.
Ben arredata con un divano sul porpora, che aveva preso ad accarezzare come fosse un cane; un enorme salotto spazioso ed arioso, circondato da una quantità di grandi finestre che si affacciavano su una romantica veduta di un parco, situato lì vicino.
Prese ad osservare le varie camere fino a che non si rese conto che dalla sua postazione poteva vedere il fisico mascolino di Sebastian da un piccolo spazio lasciato dalla porta di camera sua.
Era intento a togliersi la sua camicia, mentre sbottonava bottone per bottone, così lentamente che avrebbe potuto stare lì a godersi quello spettacolo tutta la notte.
Anche se la vista era parecchio annebbiata, si rifiutava di pensare che fosse solo la sua immaginazione.
Anche perché non voleva che fosse così.
Decise di sporgersi ancora di più per ammirare meglio quella massa di muscoli e tutto quel ben di Dio.
Purtroppo non calcolò molto bene lo spazio e la fine del divano su cui era quasi sdraiato, poiché precipitò con un grosso tonfo sul tappeto della stanza.
-Blaine? Tutto a posto?- gli chiese una voce preoccupata proveniente dal fondo del corridoio.
-Si! Tutto bene!- si affrettò a rispondere il moretto, fugace nell’alzarsi da per terra, mentre sistemava bene il tappeto.
“Ahi, che male!”- pensò dolorante, mentre si passava una mano sui reni.
-Cos’ era quel tonfo, Signor Anderson?- curiosò il biondino presentandosi a petto nudo nella stanza, mentre si asciugava i capelli bagnati con un asciugamano.
La mente di Blaine si fermò un attimo: lui non riuscì più a ricordare come si facesse a parlare e rimase fermo sdraiato in modo indecente sul divano.
-Vedo che il divano è di tuo gradimento…E spero che anche qualcos’altro lo sarà stasera…- dichiarò mentre si sedeva accanto a Blaine, diventato ormai rosso dall’imbarazzo.
Poteva sentire il soffice respiro del biondino al suo fianco, per essersi accomodato sullo schienale del sofà.
L’addome si sollevava, dando movimento al suo respiro e facendo quasi impazzire le voglie del riccio, che stava avendo in quel momento.
Sebastian  chiuse gli occhi e tirò un lungo sospiro mentre lasciava andare l’asciugamano sul divano.
Blaine cominciò a sentire una strana sensazione alla bocca dello stomaco, iniziando a sudare e quindi a sentire improvvisamente un gran caldo…
-Scusami se mi presento così, ma ho caldo e non ho potuto non liberare i miei capelli ribelli da tutto quel gel che mi ero messo!- esclamò il biondino ridacchiando, mentre si godeva un’espressione imbarazzata di Blaine.
-Ehm..No,voglio dire…è ok…E poi è casa tua…- cercò di buttare là il bassetto, intento a nascondere il suo terribile rossore.
Sebastian si avvicinò minacciosamente a lui, facendogli perdere il controllo; il suo viso ora era a pochi centimetri di distanza e questo provocò un terribile tremolio da parte del moretto.
I loro petti respiravano all’unisono e Sebastian  poteva giurare di poter sentire qualche incertezza nel respiro di Blaine: temeva che quella vicinanza potesse farlo svenire da un momento all’altro.
Sorrise a questo pensiero, riflettendo che sarebbe stato comunque a suo favore, poiché gli sarebbe sicuramente caduto tra le braccia, andando a poggiare il suo viso sull’addome.
-Contento tu, signorino…- e fece per alzarsi quando Blaine notò qualcosa che lo spaventò.
I suoi pensieri si fermarono così bruscamente che temeva di poter avere un altro mal di testa solo per quello; un fianco di Sebastian era completamente tappezzato da un grosso livido verdastro, tendente al viola scuro.
Quella vista fu la causa di un brivido sulla schiena.
-Sebastian..Cos’hai lì?- chiese indicandone la zona, sperando di non sembrare troppo strafottente e ficcanaso.
Il ragazzo senza maglietta si bloccò per un attimo e sul suo viso calò una cupa espressione.
-…E’ una lunga storia, Blaine. Non mi va di parlarne.- dichiarò serissimo, mentre recuperava l’asciugamano e si rimetteva a sedere con un gran tonfo.
-Non ti va davvero di spiegarmi?- azzardò ancora il brunetto cercando di avvicinarsi di pochi centimetri con il corpo, facendolo scorrere vicino a quello agitato del biondino, che intanto provava a nascondere quelle brutte macchie con le braccia.
Blaine le scansò delicatamente ed il ragazzo lo lasciò fare, così poi da poterle lievemente sfiorare, provocando un leggero balzo da parte dell’usignolo.
Un suo enorme sospiro venne gettato nell’aria freddina che li avvolgeva, facendo ardere la speranza in Blaine, che desiderava ascoltare la storia di quei lividi.
-D’accordo. Ora saprai la verità.-














 

AnGoLo DeLle GiRlsPoWer-------------------------------------------------------------------------------

Salvee! Buon pomeriggio dalla sauna/bat-caverna! Come state? Qui si crepa dal caldo ^.^ Ma nonostante la pozzanghera che lasciamo ovunque andiamo, ci siamo piazzate davanti al computer per creare un altro fantastico ( si spera) capitolo per voi, con dei pensieri poco casti da parte del nostro amatissimo Darren ( cosa che ci è riuscita piuttosto facile... ) comunque... Speriamo vi piaccia. =D 

Alla prossimaaaaaaa. ( Si spera, nonostante quella figura stafantastica di quel granpopò del più grande scemo e dolce e bellissimo ragazzo/hobbit/riccioluto di nome Darren = direttamente dalla pazza e perversa testolina di Sara) Non che io sia meno "casta", ma sono dettagli... U.U

*sclero time*

Baciii
                                                                                                                                                                            -GirlsPower :>

 



P.S: Ragazzi, non ci saremo per un po' di settimane, a causa delle vacanze estive! Ci dispiace aver aggiornato adesso, ma proprio eravamo convinte di averlo già fatto eheheh *figura di ...* Comunque vi auguriamo buone vacanzeeee! (E sognate Darren u.u <3) Vi lowiamo tantissimooooooooooo :3



 
 
 

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Capitolo 6
*** Stay. ***


6. Stay.
 

 
 
 








 
Improvvisamente il cuore di Sebastian cominciò ad accelerare il battito, suscitandogli alcuni piccoli brividi.
Raccontare a Blaine tutto ciò per cui aveva sofferto equivaleva a rivivere quei brutti momenti; ogni pensiero era un calcio o un pugno al suo stomaco o al petto.
-Sebastian?- lo chiamò il riccioluto, vedendolo assorto nei pensieri, con l’espressione abbattuta.
Il biondino scosse la testa e poi gli rivolse lo sguardo, terribilmente mesto e malinconico.
-Te la senti di raccontarmi tutto?- azzardò Blaine, cominciando ad assumere un’espressione preoccupata anche lui. Gli faceva troppa tenerezza vederlo così, triste e sconsolato.
Ora sapeva che non era quella persona invulnerabile che si era mostrata dalla prima volta che l’aveva incontrata: gli era parso così sicuro di sé e di quello che faceva…
Se avesse dato retta alla sua prima impressione, probabilmente ora sarebbe da un’altra parte; all’inizio gli era parso come uno di quei ragazzi che semplicemente snobbano tutti quelli diversi da loro stessi, che non sono popolari o alla loro altezza.
Ma non era così.
Ora chi aveva davanti, era un ragazzo piangente, malinconico, con gli occhi spenti, singhiozzante…era come lui. Aveva sofferto tanto, questo si capiva, e Blaine poteva giurare di non aver visto soffrire nessun altro in quel modo. Neanche lui. Forse perché almeno lui aveva avuto la possibilità di essere “protetto” dagli altri del Glee,  anche se non aveva funzionato alla grande, dato che i suoi lividi sul corpo parlavano da soli.
E se Sebastian non avesse avuto la stessa opportunità? Se non fosse stato protetto da nessuno? Se…
Singhiozzi.
Gli occhi del riccio cercarono immediatamente quelli del biondo, il quale intanto scrutava tristemente il pavimento di casa sua, sul quale era disteso un largo tappeto.
Solo ora, guardandolo fissare lì, si accorse della presenza di un delizioso caminetto di fronte a loro.
Gli occhi arcobaleno di Blaine rifletterono le lingue di fuoco che si agitavano inquiete, trasmettendogli una confortevole sensazione di calore.
I lamenti di Sebastian lo richiamarono e così lui lo guardò di nuovo con occhi colmi di dispiacere e, seguendo l’istinto, l’abbracciò più stretto che poteva, per fargli capire quanto si sentisse male per lui.
Il biondo fu colto alla sprovvista e, con le lacrime agli occhi, balzò all’indietro, quasi spaventato e meravigliato allo stesso tempo da quel gesto. Tirò su con il naso e poi diresse lo sguardo sul suo addome, sul quale la presenza del petto di Blaine si faceva sentire.
Tutto ciò che provò fu un lungo brivido alla bocca dello stomaco, intenso e profondo.
Il riccio intanto era imbarazzato nel fare ciò che stava facendo; quel tocco improvviso tra le loro pelli fu quasi magico…Il viso di Blaine era comodamente appoggiato sulla parte alta degli addominali scolpiti del biondino; il respiro del riccioluto accarezzava delicatamente l’addome di Sebastian e questo suscitò un sensuale piacere da parte di quest’ultimo…Chiuse lentamente gli occhi, come quando ci si immerge nella vasca di bagno con acqua bollente: una sensazione di calore appetibile e magnificamente piacevole.
Il viso di Blaine si sollevava all’unisono con il respiro di Sebastian, accelerato e colmo di nervosismo.
Improvvisamente il biondino prese a mordersi il labbro inferiore, invogliato da quella distanza invisibile dei loro corpi.
Tutto intorno a loro si colorò d’amore e di una tenera atmosfera avvolgente…Era uno di quei momenti da cui nessuno vorrebbe mai andare via. Uno di quelli che ricordi per sempre e nel quale sei sicuro che dentro di te sta cambiando qualcosa.
Poi ci fu uno strano rumore di una serratura che si apriva lentamente, quasi esitando.
La porta della casa si spalancò urtando violentemente sul muro, lasciando spazio ad una massiccia figura mascolina.
Entrambi i ragazzi furono interrotti bruscamente da quel dolce momento e, nello spavento, fecero un tonfo per terra, cadendo dal comodo divano su cui sedevano.
Si ritrovarono uno sopra l’altro, tutti e due terribilmente imbarazzati per il capitombolo, cercarono di alzarsi velocemente, tentando di ricomporsi.
Gli occhi dei giovani si diressero verso chi aveva fatto irruzione così pesantemente in casa e Blaine fu sorpreso da come Sebastian lo scansò duramente, per poi dirigersi a passo veloce verso quell’enorme figura.
-Papà, vai fuori!- gridò irato il biondino, facendogli cenno di andarsene.
“E’ suo padre?!”- rifletté stupito Blaine, che intanto era restato indietro a godersi la scena.
 Com’era possibile che una persona così burbera avesse a che fare con un ragazzo così sensibile come Sebastian?! Non poteva davvero crederci.
-Ah! Vedo che la festa è già iniziata!- dedusse con sarcasmo, rivolgendo una brutta occhiata al moretto.
Quest’ultimo si spaventò terribilmente, notando le pupille dilatate dell’uomo.
Sebastian se ne accorse subito e prese le difese del ragazzo, avvicinandosi a lui e posizionandoselo dietro alle spalle, con aria combattiva.
Le sue lacrime gli si erano asciugate sul viso, ed ora rimaneva solo una leggera lucidità nei suoi occhi.
-Sta lontano da lui, ti avverto.- lo minacciò con voce sicura.
-Perché mai? Voglio conoscere il tuo nuovo amichetto!- esclamò avanzando barcollando un po’ e mostrando due bottiglie di birra vuote nelle mani.
Il cuore del riccio sobbalzò alla vista di quei due contenitori e realizzò che l’uomo era completamente ubriaco.
-Però, te lo sei scelto proprio bene, eh!- disse sarcasticamente la figura massiccia ridendo con cattiveria.
Sebastian intanto lo controllava girargli intorno, come se stesse studiando bene la situazione e potesse attaccare da un momento all’altro.
-Non toccarlo…-ringhiò il biondino, come un cane al quale si cerca di rubare il pasto del giorno.
Una risata malefica si amplificò per tutto il salotto, facendo rabbrividire di nuovo Blaine, che si trattenne a stento dalle lacrime che pretendevano di uscire.
-Va fuori ho detto! Sparisci, verme!- continuò Sebastian più combattivo di prima.
Blaine non si ricordava di averlo mai visto in quel modo; così furioso ed iperprotettivo nei suoi confronti.
Non sapeva perché, ma questa cosa lo eccitava un po’.
-Come ti permetti di chiamarmi così, finocchio?!- lo insultò l’uomo, puntandolo con una bottiglia, con l’intento di tirargliela contro.
-Schifosi che siete…- concluse, sputando orribilmente per terra, in segno di assoluto disprezzo.
-Non ti azzardare a chiamarci così…Bastardo!- gli sbraitò contro il biondino, continuando a sostenere dietro di sé l’impaurito e tremante Blaine.
Dopo qualche secondo il padre di Sebastian si avvicinò minacciosamente a suo figlio, con l’intenzione di usare le due bottiglie come armi; a passo veloce si diresse verso Blaine che, terrorizzato, si nascose ancora di più dietro le spalle mascoline dell’altro ragazzo, e fu ricambiato da Sebastian, che gli sosteneva un fianco, come gesto di conforto.
Era come se fosse pronto al peggio.
Questa cosa fece rabbrividire il piccoletto, che cercava di deviare lo sguardo dall’uomo irato, ed emise un lieve lamento.
La figura enorme non si fermò neanche per un momento; proprio per questo Sebastian capì ciò che intendeva fare e così scansò veloce il suo amichetto e lo fece rimbalzare di nuovo sul divano.
Come previsto dal giovane biondo, l’uomo, deciso, si gettò su di lui con un urlo spaventoso e cominciò a tiragli vari pugni.
Blaine si portò terrorizzato una mano alla bocca e li supplicò di fermarsi, ma fu tutto inutile.
-No, fermi vi prego! Sebastian!- gridò con la voce tremante.
Tutto ciò che riusciva a vedere era un agitarsi pericoloso sul pavimento; Sebastian era assalito dal padre, che non smetteva di picchiarlo pesantemente, con le bottiglie cercava di ferirlo alla testa ed intanto gli sbraitava contro parolacce ed insulti di ogni genere.
-Basta, vi prego!- riprovò con voce spezzata.
Le lacrime presero il via, scesero indisturbate: il riccioluto non era capace di fermarle, poiché era troppo preso ad addolorarsi su quello che stava succedendo in casa Smythe.
Ora, però, Sebastian si stava riprendendo ed era salito a cavalcioni sopra il padre. Si stava riprendendo bene.
-Sta lontano da qui, Blaine!- gli urlò il giovane, ma con questo si beccò un pugno che lo stese a terra.
Il riccioluto urlò spaventato e vide il corpo disteso di Sebastian, con vari lividi sul viso, un occhio nero ed un grande graffio sul petto.
Provò pericolosamente a soccorrere il suo amico cercando di accostarsi lentamente a lui, ma un ringhio dell’uomo lo fece sobbalzare.
La sua espressione era irata a più non posso, i denti tirati fuori e terribilmente ingialliti probabilmente dal fumo e dall’alcool.
-La prego, lo lasci stare!- lo pregò il ragazzo piangente, che continuava  a tremare come una foglia.
Intanto il giovane a terra si rotolava per il dolore causatagli dai calci e dalle mazzate presi; con estremo coraggio, anche se zoppicava un po’, si alzò in piedi barcollando, quasi ricadendo a terra per il patimento.
Avanzò esitante verso Blaine, che veloce lo sostenne afferrandolo per un fianco e gli permise di appoggiarsi su una sua spalla, causando un lieve accostamento dei loro visi.
Blaine notò che il labbro inferiore del ragazzo era orrendamente gonfio, il che era accompagnato da una faccia quasi violacea, tra lividi e vari segni.
-Oh santo cielo!- esclamò atterrito il bassino, mentre carezzava delicatamente il suo viso, come se desiderasse di far sparire tutte quelle brutte tracce con un solo dolce gesto.
-Ne ho abbastanza di voi due checche!- strepitò l’uomo, mentre sputava di nuovo sul pavimento.
Finalmente se ne andò un po’ barcollando, mentre cercava di raggiungere di nuovo la porta di casa e, uscendo, la chiuse con violenza, abbandonando quella stanza dove ne aveva appena date di santa ragione a suo figlio.
-…Non..non posso credere che ti abbia appena picchiato…- esclamò, mentre lo faceva sedere di nuovo sul divano, il quale era stato un importante spettatore di quello spiacevole spettacolo.
Il petto martoriato di Sebastian, che pochi minuti era pulito e visibile, ora era solo tappezzato da varie e grandi chiazze verdastre; solo a vederle facevano venire i brividi.
Il povero ragazzo si posò sul divano, emettendo un terribile gemito.
-Ora tu..tu..tu stenditi qui, io…io vado a prenderti..un bicchiere d’acqua… - balbettò spaventato il moretto, che cercava disperatamente di prendere in mano la situazione.
Sebastian era mortificato che avesse visto tutto quello “schifo”, come lo definiva lui.
Ma non poteva farci niente. Non avrebbe mai potuto permettere che suo padre (se così si poteva chiamare) gli avesse torso solo un capello. Era fiero di quello che aveva fatto.
-Blaine..mi disp…-
-Shh, non dirlo neanche. Hai fatto fin troppo.- lo bloccò il riccioluto, poggiandogli un dito tremante sulle labbra gonfie.
Sebastian si zittì, deliziato da quell’amabile gesto.
“Mio Dio quant’è bello quando sorride…”- si disse mentalmente Blaine, che intanto allontanava il suo dito dalla morbida bocca del biondino.
In effetti tutto ciò che il volto di Sebastian mostrava era un dolce, anche se debole, sorrisetto.
Non era il solito malizioso, bensì questa volta era diverso.
Il moretto si soffermò per un istante su quell’espressione beata che ammirava di fronte a lui, anche se era stato pestato per bene. In un breve momento gli ripassò nella mente un flash di tutto quello che era successo e realizzò quanto l’usignolo fosse stato coraggioso. Picchiare suo padre? Aveva un buon motivo. Probabilmente, così sospettava, non era la prima volta che succedeva e forse aveva imparato a proteggersi rispondendo per le rime. Come dargli torto dopo tutto quello che gli aveva detto suo padre?
-Corro a procurarti dell’acqua…- decise, senza permettere che il biondino potesse controbattere.
Girovagò per una manciata di secondi per l’enorme e dispersiva casa, cercando di scovare la cucina.
Poi, dopo mille giri inutili, chiese finalmente a Sebastian, che già ridacchiava debolmente per la sua ricerca disperata.
-Ehm…Dov’è che posso trovare la cucina?
-Proprio dietro di te.- rispose il giovane usignolo, alzando un braccio per indicargli la direzione, ma poi si pentì subito di averlo fatto per l’atroce dolore che si era causato.
Blaine sorrise imbarazzato e corse veloce verso la cucina, dalla quale dopo pochi istanti fu di ritorno con un grosso bicchiere d’acqua tra le mani, ora più tranquille e ferme.
Raggiunse il divano color porpora e si sedette lentamente, cercando di non farci cadere l’acqua sopra.
Sebastian si sollevò con fatica dalla sua comoda posizione distesa e tentò di appoggiarsi allo schienale del sofà, stando seduto.
Il moretto gli si accostò di più e gli portò il bicchiere alla bocca ancora pulsante e inturgidita; Sebastian bevve lentamente, e dopo due sorsi abbondanti lo scostò, quasi emettendo un lamento e facendogli capire che ne aveva abbastanza.
Blaine fu sul punto di alzarsi per posare il bicchiere, ma un braccio lo bloccò all’improvviso.
I suoi occhi color caramello lo fissarono incuriositi da quel gesto, ma lui non poté resistere al faccino bisognoso d’affetto del biondino.
-Non andare, ti prego…- lo pregò così intensamente che il moretto avrebbe scommesso che si sarebbe anche messo in ginocchio con tutto il dolore pur di fermarlo.
-Resta.-
Blaine non aveva nessuna intenzione di andarsene. Era l’ultima cosa che voleva fare in quel momento.
Dopo tutto quello che aveva fatto per lui? Non se ne parlava assolutamente.
-Non me ne vado da nessuna parte…Non voglio lasciarti da solo.- lo rassicurò, accennando appena un sorriso.
“Adoro i suoi occhi.”- suggerì la mente di Sebastian al ragazzo stesso, che provava un’infinita felicità solo a guardarli.
-Ma se rimango,devi raccontarmi la verità.- lo avvertì, allontanandolo dai propri pensieri.
Un profondo sospiro inondò la stanza, dove ronzava solo il lieve crepitio del fuoco acceso nel caminetto.
-…Vedi, io…sono stato adottato.- affermò e al riccioluto sembrò che si trattenesse un po’ dalle lacrime.
-Mi madre è morta quand’ero piccolo e mio padre….beh, non l’ho mai conosciuto. Ci ha abbandonato a solo un anno dalla mia nascita.- continuò con un’espressione mesta, mentre Blaine ascoltava assortito.
-Così mi hanno affidato ad Edward, l’uomo che mi ha appena ridotto così…E quando ha saputo che sono dell’altra sponda…ha..cominciato a picchiarmi in continuazione…- si lamentò, facendosi scappare una lacrima ribelle.
Il cuore del brunetto si fermò. Il suo dispiacere era tanto, forse anche troppo. Non poteva vederlo ridotto così. Non poteva dire che lo capiva, poiché suo padre non era mai stato un violento, ma poteva intendere solo in parte ciò che provava. Dolore, vergogna di essere diversi dagli altri.
-Mi..dispiace..non so cosa…non so cosa dire, Sebastian.-
-Allora non dire niente…Abbracciami, ti prego.- lo scongiurò, singhiozzando ardentemente.
Blaine allora non riuscì più a pensare e gettò il suo corpo di nuovo su quello dell’usignolo che, anche con tutto il dolore, strinse forte a sé il moretto, lasciandosi ricadere sul divano.
I corpi dei due ragazzi furono appiattiti l’uno contro l’altro…Ognuno di loro sentiva il forte bisogno del contatto dell’altro. Volevano stare da soli.
Non sapevano perché, ma lo desideravano con impeto.
La mano piena di lividi di Sebastian andò a carezzare garbatamente i ricci ormai ribelli di Blaine; ci giocò un po’, pensando a quanto fosse perfetto anche con un aspetto così disordinato.
Poi si sentì sfiorare la mano da una tremante, che cercava di riempire gli spazi vuoti tra le sue dita…
Cercò con il viso quello di Blaine, che mostrava il solito buffo rossore che indossava sempre quando qualcosa lo imbarazzava…Sebastian si accorse che stava tremando più del solito.
-Che succede?- bisbigliò curioso il biondo.
-…Muoio dalla voglia di baciarti.-






 

AnGoLo DeLle GiRlsPoWer-------------------------------------------------------------------------------

Buonasera popolo del Web!!! Dopo una luuuuunga attesa eccoci di nuovo all'azione, (We're Back, B*****S!) nonostante il caldo, la scuola e il sonno (tanto sonno) :) Ci scusiamo per l'interminabile pausa che ci siamo prese ma, come abbiamo appena detto, siamo state mooolto impegnate!
Anyway, come potete ben leggere ci sono tanti sweet moments dei nostri protagonisti e speriamo che vi abbia fatto battere i cuoricini <3

Vi lasciamooooooo alla prossimaaaa :D                                  

Le vostre SeBlainer preferitee (nevvero u.u)                                                                    -GirlsPower ^^

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Capitolo 7
*** Don't You Want Me? ***


7. Don't You Want Me?
 

 









 
 
"Oh mio Dio"- pensò Sebastian allarmato.
"Oddio...Perchè l'ho detto?! Ora mi riterrà un pervertito!"- si sgridò mentalmente Blaine, mentre era imbarazzato da quella strana posizione in cui si trovava.
Ognuno dei due poteva sentire su di sé il respiro dell'altro: i lunghi sospiri del moro accarezzavano leggermente il petto del biondo, causa del battito cardiaco molto più ritmato da fargli salire il cuore in gola.
Sentivano che quel momento era solo per loro. Il silenzio che li circondava ormai era stato occupato dallo zampino di sottili sospiri, quasi colmi di spavento per quella nuova sensazione che stavano provando.
-No, fermo, non dovevo dirtelo.- biascicò imbarazzato Blaine, mentre cercava di rialzarsi impacciato.
Come gli era venuto in mente di dire una cosa del genere? Proprio davanti a lui?
Ora la sua preoccupazione era come avrebbe reagito l'usignolo; probabilmente lo avrebbe scansato, magari dicendogli che stesse andando troppo di fretta o, peggio, che non lo volesse affatto. Un suo rifiuto sarebbe stato una bella botta per lui simile a quella che riceveva quando veniva picchiato a sangue dai bulli della sua scuola.
Ma ora era con Sebastian...come spiegargli che provava qualcosa per lui?
Ecco, ora l'aveva ammesso a se stesso. Ne era innamorato.
All'improvviso una forte presa lo trattenne dall'andarsene...I suoi occhi color caramello incrociarono quelli verde acqua di Sebastian, così profondi che Blaine poteva addirittura perdercisi dentro.  
Ora aveva paura.
 Non sapeva perché, ma si sentiva quasi sperduto quando non era avvolto nelle possenti braccia dell'altro ragazzo. Era stato così bene quando si erano abbracciati che ora aveva maledettamente bisogno del suo profumo e del suo tenero tocco.
Avrebbe voluto dirgli della sua voglia di restare avvinghiato a lui per l'eternità; avrebbe voluto raccontargli tutto ciò che sentiva per lui, anche solo quando gli si avvicinava. Non parliamo della prima volta che l'aveva toccato, o meglio, che l'aveva preso a braccetto poco prima di entrare in discoteca.
Si, gli aveva dato fastidio, doveva ammetterlo. Ma questo solo perché era stato messo sotto la custodia di Sebastian..anche se, ora che ci ripensava, era piuttosto...eccitante.
-Allora fallo.-
-...No..Non voglio insistere...cioè, non volev..cioè, volevo..-
-Mi vuoi?- si sbalordì il biondino, mentre per provocarlo si passava la lingua sulle labbra appena secche.
-Si...-
"Oddio...ma che mi passa per la testa..?!"- Blaine ora era completamente immobilizzato, dubitando ancora della sua sbronza. Probabilmente era passata da un bel pezzo, ma lui avrebbe pagato per esserlo ancora; almeno avrebbe avuto una scusa.
-Mi dispiace, non dovrei...-
-Sta zitto e baciami...-
-C-cosa?-
Improvvisamente la mano di Sebastian andò a circondare il collo di Blaine, avvicinandolo a sé e cancellando completamente la breve distanza tra i due visi.
Le labbra del biondino combaciarono perfettamente con quelle del moretto, così da scatenare brividi in entrambi i corpi agitati ed appiattiti l'uno contro l'altro.
Magia.
Ora le braccia dell'usignolo avvolgevano il corpo dell'altro ragazzo, trasportandolo su di sé. Il dolore era tanto, ma l'appetito che aveva di Blaine era così forte che lo superava di gran lunga: resistette e si lasciò andare. Quel momento era davvero solo riservato a loro, era intimo ed unico.
L'avevano desiderato così tanto e così fortemente che, ora che erano successo, non potevano crederci. Blaine non aveva mai avuto esperienze del genere...Per lui tutto questo era una prima volta.
Se ne stava lì, disteso sulla massa di muscoli sotto di lui, che lo eccitava parecchio, anche se cercava di opporre resistenza a quella sensazione di appetibile piacere che ora navigava tranquilla dentro di lui.
Ma come resistere a varie carezze sensuali che si svolgevano sul suo corpo ora?
Infatti, una mano leggera aveva preso gusto ad ispezionare morbida tutte le sue curve...Il respiro allora gli si fece più rumoroso; tutti i suoi muscoli si irrigidirono a quel tocco indiscreto... Continuò a tenere gli occhi chiusi immaginando scintille di ogni colore. Si, quella poteva essere una sorta di equivalente per spiegare ciò che stava provando, lui ed ogni cellula del suo corpo. Le loro lingue erano accavallate una sull'altra e si carezzavano dolcemente.
Era felicissimo che fosse successo tutto questo: e lui che temeva anche un rifiuto...A quanto pare si sbagliava di grosso: infatti sempre la stessa mano curiosa di Sebastian aveva iniziato a segnare un percorso piuttosto allettante, cominciando addirittura a frugare precipitosamente sotto la sua camicia...
"...Oh..Dio..."- gemette Blaine.
Ora Sebastian era intento a sbottonargli con cura ogni bottone, lentamente, continuando comunque a regalargli altri piccoli baci, per cercare di calmare la sua voglia insaziabile di quel corpo che aveva sopra di lui.
Nel frattempo che le mani affamate di Sebastian lavoravano indisturbate, Blaine aveva cominciato ad emettere dei deliziosi gemiti, che facevano impazzire il biondino.
Con le labbra gonfie ed arrossate, ogni tanto si concedeva un sorrisetto malizioso, tra un bacio e un gradevole morso.
Una volta arrivato all'ultimo bottoncino, Sebastian si sbarazzò della camicia, trovandosi davanti un petto  stuzzicante, col respiro affannato.
-Santo Dio...Anderson quanto sei sexy...-dichiarò il biondino, affrettandosi a precipitarsi sul collo di Blaine, tappezzandolo di piccoli morsi, non riuscendo mai a saziarsi completamente. Non ebbe una risposta, bensì un respiro e un forte gemito gli fecero capire che ne voleva ancora.
Nessuno dei due era capace di fermarsi nel baciare, mordere teneramente o nel muoversi con i corpi.
Blaine, senza neanche accorgersene, si era posizionato in un modo che non avrebbe mai potuto immaginare, neanche nei suoi pensieri più sconci.
Ora si trovava a cavalcioni su Sebastian, con le gambe poggiate su ogni lato del suo bacino...L'addome era a pochi centimetri da quello del biondino, che intanto si spingeva continuamente in avanti, per averne sempre di più e non lasciarlo andare via.
Un brivido gli penetrò profondo per tutto lo stomaco, fino a scendere ancora di più...Dio solo sapeva quando avrebbe smesso di averne.
Alla fine si saziò di un dolce lamento che emise lui stesso, contribuendo a quelli meravigliosi di Blaine. Avrebbe voluto dirgli che gemeva in modo fantastico, ma in quel momento non gli pareva proprio il caso, perché tutto quello che desiderava ardentemente era continuare a divorare di baci quel corpo sensuale ed invitante che si era accomodato eroticamente sul suo bacino.
Ma si era accorto che tremava.
-Ehi...- lo accarezzò, mettendo in pausa tutta la serie di morsetti e di baci che stava eseguendo.  
-Sta tranquillo...- gli bisbigliò dolcemente, con il respiro parecchio affannato; poggiò delicatamente il suo capo contro la fronte del moretto, socchiudendo gli occhi e sospirando.
La sua mano, ora un po' saziata e più tranquilla dopo aver fatto la sua parte, andò a posarsi leggera sul collo arrossato dai morsi dell'usignolo, dati con foga poco prima...
-Respira...- gli sussurrò ancora, con una voce così calda e profonda che avrebbe potuto scioglierlo in pochi attimi.
-Se-se vuoi posso fermarmi qui...-
-N-no, ti prego...-
-Blaine, non voglio...-
-Ti voglio, Sebastian...- lo supplicò quasi lamentandosi e spingendosi verso di lui.
-Beh, così mi provochi Anderson...-
Una piccola risata maliziosa accompagnò un altro bacio, colmo di desiderio.
-Baciami ancora...- lo pregò Blaine, lasciandosi lambire dalla morbida bocca di Sebastian, così da portarlo a buttare all'indietro la testa e a chiudere di nuovo gli occhi.
Le sue labbra erano socchiuse di nuovo e si godevano quell'istante, mentre il braccio del biondo gli sosteneva una buona parte di schiena, per far si che non cadesse.
-Dì il mio nome...ti prego...- mugugnò Sebastian, mentre la sua bocca tracciava un lungo percorso collo-petto.
Con qualche pausa per prendere dei respiri affannati, Blaine gli ubbidì, nel frattempo che la pelle gli veniva baciata soavemente. Gemette ancora quando l'usignolo iniziò ad impossessarsi del suo addome, costringendolo a dubitare sul serio di essere in paradiso.
Gli diede piccoli morsi che lo fecero impazzire, fino a che la sua lingua non cominciò ad adattarsi completamente a quelle morbide curve dei suoi addominali.
L' irrefrenabile voglia di Sebastian poi lo portarono a scendere ancora di più dell'addome...
"Dio...non-non posso...non posso resister..."-
-No...aspetta...-lo bloccò Blaine, afferrando con le mani il viso concentrato di Sebastian.
-Che succede?-
-Non...- il moretto esitò, riprendendosi un attimo per tutte quelle effusioni avute.
-Cosa?- gli chiese ancora il biondo, un po' preoccupato.
-E' che...non-non ho mai avuto...esperienze del genere.- confessò alla fine il moro.
-...Oh, mi dispiace di aver bruciato le tappe...-
-No, non è colpa tua...- lo bloccò l'altro.
-Si, invece...non dovevo fare ciò che ho fatto...- continuò il biondino, ancora con l'invitante corpo mezzo nudo di Blaine.
-Non ti azzardare a lamentarti per una cosa del genere...-
-Scusa?-
Blaine esitò un momento...Perché aveva queste uscite imbarazzanti?!
-Ehm..volevo dire...-
-Mi fa piacere che ti sia piaciuto...- affermò poi il biondo, adattando un sorriso malizioso sul suo viso, beato ormai grazie a tutto quel ben di Dio che aveva ricevuto e che aveva dato, fatto di baci, carezze e morsi.
Poi prese ad accarezzare la guancia arrossata del moretto.
-Comunque, credo sia meglio se ci fermiamo qui...Non voglio che la tua prima volta sia così...-
-La-la mia prima volta?- ripeté Blaine, con voce flebile ed ancora emozionata.
-Si...Cioè, ovviamente se vuoi sia con me...Non voglio obbligarti, anche se il mio corpo dice esattamente il contrario...- e risero.
-Voglio che sia con te...- gli occhi scuri di Blaine brillarono a quella frase appena detta.
Seguirono momenti dolcissimi, con varie carezze ed ancora qualche bacio pieno d'amore.
 
 




-Beh, ora è meglio che vada...-dedusse Blaine, mentre si alzava dal divano e dal corpo ancora livido di Sebastian adagiatoci sopra.
-No!- lo bloccò di nuovo il biondino, facendosi per alzarsi e gemendo per il dolore.
-Ti prego,- continuò -non me la sento di rimanere da solo stanotte. Dormi qui.-
"Come faccio a restare?"- rifletté il riccio, sbalordito dalla richiesta.
-N-non penso sia una buona idea.- esitò Blaine.
-Tranquillo, non mordo mica. Cioè, mordo, ma non senza motivo.- e si morse il labbro inferiore per accentuare ancora di più quell'affermazione.
-Beh...- e si avvicinò di nuovo, con fare provocatorio. -Se me lo chiedi così...- e si andò a riposizionare vicino al giovane usignolo, che intanto aveva un sorriso da ebete per quella visione.
-Ma alle mie condizioni.- e, senza perdere tempo, si affrettò a posare con cura le sue labbra su quelle consumate del biondo. Poi afferrò l'intero corpo di Sebastian, ponendoselo in braccio.
Una piccola risata echeggiò per il salotto, insieme al crepitio del fuoco ed accompagnò i due ragazzi verso la camera da letto.








 

AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------

Let's talk about sex baby, let's talk about you and me, let's talk about all the good things and the bad things that may be, LET'S TALK ABOUT SEX!!
Scusate ma ci voleva :P. Sicuramente ora starete sclerando come pazzi e i vostri ormoni staranno sventolando bandiera bianca, ma dopo tutto questo tempo ci voleva!!! Eheh :-)   
Quando vi siete ripresi dall'orgasmo appena avuto, se vi va lasciate un commento =)
And nothing... Byeeeeeee
xoxoxo
(Gossip Girl XD) ..... God......
                                                                            
                                                                        

                                                                                                                                                           -GirlsPower :D

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Capitolo 8
*** Sweet Dreams ***


9. Sweet Dreams
 








 
 
 
 
 
Il respiro di Blaine accompagnò la leggerezza nell’adagiare il corpo violaceo di Sebastian.
-Tutto  a posto?- chiese il riccioluto mentre si accostava vicino al suo viso.
Il biondo non rispose, ma lo guardò intensamente, come se avesse visto il paradiso per la prima volta; così avvicinò le sue labbra insicure e le premette su quelle prese alla sprovvista del moretto.
 Sembrava non volesse lasciarselo sfuggire facilmente.
Ciò che era successo prima era stato magico, indimenticabile.
All’inizio erano stati un po’ timidi entrambi per il nuovo sapore che le loro bocche tremanti avevano incontrato, ma poi tutto era parso più chiaro e si erano lasciati andare. Parecchio.
Ora la malizia dell’usignolo aveva caricato sul suo corpo malridotto quello mezzo nudo di Blaine, visibilmente eccitato.
Le mani calde del biondino esplorarono con cura e con più destrezza i vari muscoli del riccio; i respiri erano leggermente affannati e le labbra arrossate e tremanti, a causa della foga delle effusioni.
-Mio Dio, sei bollente.- mugugnò il moro, tra un bacio e l’altro.
Sebastian gemette fortemente, fino a far spaventare Blaine.
-Ehi…- bisbigliò il moro sollevandosi  col corpo per fargli spazio.
-No, no, fermo…va tutto bene….-
-Sebastian, ti fa male…- lo interruppe poi il moretto scostandosi completamente dal corpo accaldato e dolorante del compagno.
Il biondo sbuffò, un po’ arrabbiato per il fatto del dolore causatogli da suo padre, un po’ per il fatto che l’oggetto della sua eccitazione avesse abbandonato la sua missione.
-Non voglio causarti dolore.- affermò imbarazzato Blaine mentre si poggiava di fianco al biondino, con un braccio alzato per sostenere la sua massa di ricci ribelli.
-Non potresti mai causarmi dolore, corpo da sballo.- biascicò la voce ancora emozionata di Sebastian.
L’addome di Blaine si contrasse in una piccola risata, mentre la sua mano faceva scorrere un indice sul suo pettorale sinistro.
Accarezzò delicatamente la sua pelle così dannatamente morbida e poi scese fino agli addominali, così evidenti e compatti.
La sua malizia lo portò a mordersi un labbro, e poi a dirigere il suo sguardo sensuale alla ricerca di quello più debole del biondino.
I pensieri di Sebastian si fermarono: possibile che non avesse mai visto una massa di muscoli più sexy di quella che, ora, se lo mangiava con gli occhi?
I suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo...


-Adoro tutto di te.- sussurrò.

Un piccolo sorriso imbarazzato si nascose dietro una smorfia sul viso di Blaine.
-Va bene, Shakespeare, ora vado a prendere la scatola del primo soccorso.- propose poi il moro, alzandosi dal letto e distaccandosi svogliatamente, da quella dolce frase del biondo.
-E’ al corridoio, dentro lo scaffale.-
-Non ti muovere.- lo avvertì il riccioluto.
-Non potrei mai. Mi hai paralizzato di baci, Anderson.-
Con un malizioso sorriso, Sebastian si gustò l’espressione imbarazzata del moretto e lo osservò fare marcia indietro e mostrare il suo fondoschiena, ben visibile, davanti agli occhi chiari del biondo.
“Mi arresterebbero se sapesse cosa farei in questo momento.”- e sorrise.
 
 




 
Il petto nudo di Blaine fece la sua entrata pochi secondi dopo, con un cofanetto di metallo bianco in mano.
-Hai fatto presto.- affermò Sebastian.
-Non hai un corridoio molto lungo, Smythe.- ammiccò l’altro.
Sedendosi sul letto, riprese la visione del corpo del suo compagno di nuovo ravvicinata, anche se piuttosto indifeso.
Lo faceva sembrare un cucciolo.
 -Allora, ora mettiamo questa.- lo avvisò Blaine, mostrandogli un tubetto di pomata color caramello; se la spalmò su una mano e poi ripose il contenitore nella scatoletta di metallo, attappandolo.
-Ti farà un po’ male.-
-Sono pronto a questo.-
Con estrema cautela, posò una porzione di pomata sul petto e sull’addome del biondo, incominciando poi a massaggiare lentamente.
-Ahi…è fredda.-
Il silenzio di Blaine lo spinse a guardarlo un attimo, per accorgersi che lo stava guardando, con un’aria piuttosto dolce.
-Ah!- gridò lamentandosi Sebastian.
-Scusami.-
-Non è colpa tua.- continuò con voce spezzata il biondo.
Ad un certo punto la sua mano si sovrappose a quella impegnata d Blaine; era stato un gesto spontaneo e dannatamente inebriante.
Non sapevano bene il perché, ma entrambi i loro corpi, ora, erano eccitati dal quel gesto.
Un sorriso da parete del moro rese il tutto più colorato; proseguì poi la sua missione.
Piacere.
Era strano, poiché la crema, prima gelida, ora aveva fatto tutt’uno con le mani esperte di Blaine e ciò che adesso provava la pelle di Sebastian era indescrivibile. Quel massaggio, era puro godimento.
-Va meglio?- mormorò il massaggiatore.
-Ora che lo stai facendo tu si, grazie.-
Le mani di Blaine continuarono a ripassare su quelle tante curve dell’addome dell’usignolo, fino a quando non smisero di maneggiarle.
-Wow.- parlò il biondo, -va meglio, adesso.-
-Prego, Signor Smythe.- ironizzò la confortante voce di Blaine.
-Non avremo mica finito qui?-
La fronte del moro si corrugò.
Tutto gli fu incredibilmente più chiaro quando l’indice di Sebastian lo invitò ad avvicinarsi a lui.
-Sei sicuro?-
-Non sono una persona che si perde facilmente queste cose. – gli suggerì un pensiero malizioso.
Ora l’atmosfera nella camera da letto si era fatta più calda ed incredibilmente provocante.
-Vieni qui…- lo chiamò ancora Sebastian.
Blaine sorrise inizialmente e poi cominciò a gattonare verso il biondino…Si sdraiò completamente sul corpo, appena massaggiato, del giovane usignolo, procedendo con cautela.
Poggiò prima il suo bacino sul suo, poi proseguì con la parte addominale ed infine con il petto, emettendo un soave gemito.
Ora erano appiattiti l’uno contro l’altro; la tensione di prima si era alleggerita ed ora i battiti ed i respiri erano all’unisono.
La parte bassa della schiena di Blaine subì un’intrigante intrusione di cinque dita che gli sfioravano maliziose il margine dei pantaloni che portava.
La bocca del riccio allora, invogliata da quel gesto, si andò a concentrare sul collo di Sebastian, il quale pose la testa più indietro per lasciar ispezionare al corpo caldo che lo sovrastava, la pelle ancora non tappezzata di baci.
-M-Mi fai impazzire, mio piccolo spogliarellista personale…- gemette Sebastian mentre passava una mano tra i ricci del moro, che intanto lo stava facendo entrare in estasi.
Lo sfregare dei loro bacini era diventato una tradizione ormai, ci avevano preso gusto.
Era un profondo godimento avere il corpo di ognuno sopra l’altro: non ne avevano mai abbastanza di baci e di morsi…e poi ancora di sfregare…
Le gambe del biondino si allargarono sotto il corpo che lo sovrastava, posizionandosi ai lati dei fianchi del moro.
Nel fare quel gesto l’eccitazione che gli scorreva nelle vene pulsò ancora di più in tutto il corpo; gli ormoni vagavano impazziti.
All’improvviso i pensieri maliziosi di Sebastian presero il sopravvento in quella situazione, e cominciarono a muoversi lentamente.
Blaine gemette fortemente.
-Ti adoro quando fai così.- sorrise il moro, mentre gli mordeva un lembo di pelle al quale ancora le sue labbra non erano approdate.
-Io adoro il tuo…fondoschiena.-
-Ma…non ci sei arrivato…-
-Ci arriverò.- lo avvertì il biondo.
Una leggera risatina lo fece rabbrividire, per poi andare a riconquistare le labbra del riccioluto.
Si baciarono a lungo ed appassionatamente, ma si dovettero fermare per riprendere fiato, a causa della foga con cui si scambiavano amore.
Arrivò poi il momento in cui si guardarono negli occhi. A lungo.
Così a lungo che lottavano contro il sonno con fatica…Cercavano di tenere aperte le palpebre per non perdersi di vista quegli occhi così innamorati con cui si osservavano.
-Stringimi.-
A quella richiesta del biondino Blaine ubbidì, posizionandosi dietro di lui e passandogli un braccio sull’addome; fu accompagnato da quello di Sebastian che prese ad accarezzarlo dolcemente.
Il sonno li cullò così, uno abbracciato all’altro, con i respiri tranquilli e stabili…Con le mani intrecciate una contro l’altra.











 

AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------

 

Bonsoirrrrrrr :)
Dopo questo orgasmo (dite grazie alla Seblaine e a noi) speriamo vi siamo piaciuto questo capitolo molto coccoloso ma altrettanto hot *improvvisamente fa molto caldo*... capiteci, stiamo ascoltanto i Backstreet Boys e immaginando un Darren cubista..... *entrambe svengono e cadono dal letto*

Ehm, ehm, comunque speriamo vi sia piaciuto e speriamo di ricevere tante recensioni :-)


Baciiii
Xoxoxoxoxo ( GossipGirl )                                                                                       -GirlsPower :D

                                                                                         

 

 

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Capitolo 9
*** Nothing Like Us ***


9. Nothing Like Us

 
 
 



 
 
 
 
 

Erano già passate due settimane dal loro fidanzamento ufficiale: tutto andava a gonfie vele ed ogni cosa pareva perfetta; ogni gesto, ogni carezza, ogni sorriso...Tutto aveva un gusto diverso, un profumo d'amore.
-Buongiorno dormiglione.-
Il corpo di Blaine era raggomitolato su se stesso, con i ricci completamente adagiati in modo innaturale sul morbido cuscino del letto di Sebastian; il suo petto si sollevava lentamente e ogni tanto il nanetto assumeva una posizione sempre più strana ed inusuale, così da far ridacchiare il suo giovane compagno.
Sebastian l'osservava divertito mentre le sue labbra blateravano qualcosa di tanto in tanto e aspettava intrepido che le sue palpebre si aprissero, in modo da lasciargli scorgere ancora una volta i suoi occhi cristallini.
-Tesoro...?- riprovò a chiamarlo.
La massa di ricci era ancora semi nascosta dai vari strati di coperte, senza un cenno di movimento.
Allora il giovane biondo decise di inventarsi un altro modo di dargli il buongiorno, visto che così non funzionava.
Con la leggerezza di un gatto, si avvicinò furtivo al suo lettone e scrutò per un attimo la massa di muscoli davanti a lui.
"Cosa ti farei, Anderson..."- pensò il biondo, mordendosi il labbro.
Alla fine si piegò con delicatezza e poggiò piano piano prima il bacino sulla parte bassa del suo ragazzo, e poi tutto l'addome, facendo combaciare perfettamente le sue braccia con quelle del moro, gettate in alto contro la spalliera del letto.
La sua testa andò maliziosamente ad occupare lo spazio tra la spalla di Blaine e la sua, portandolo così ad armarsi di malizia e ad avvicinare la sua bocca al lobo dell'orecchio del ragazzo dormiente.
Schiuse le labbra, trattenendosi dai suoi "feroci istinti" per quello che avrebbe voluto fare; chiuse gli occhi e andò a mordicchiare la pelle olivastra del giovane ex usignolo.
Il corpo di quest'ultimo fu attraversato da un brivido che lo fece muovere appena, accompagnato da un dolce gemito mattutino.
Un sorriso soddisfatto si distese sul viso compiaciuto di Sebastian, il quale tentò di fare di più.
Spostandosi con estrema leggerezza sul corpo caldo sotto a lui, scese giù, sulla schiena nuda e bollente di Blaine e per un momento ne gustò la visione: era così perfetta...e così attraente.
Senza aggiungere niente, sfiorò il lembo dei pantaloni del moretto e per un istante fu tentato a sfilarglieli via e a dare il meglio di sè...Ma no, non era quello il momento giusto. Non ancora.
Così decise di togliersi comunque lo sfizio di assaggiare, ancora più intensamente, la pelle profumata del riccioluto: si mise a cavalcioni sul suo sedere, dopo aver scivolato in modo delicato, e successivamente accostò di nuovo le sue labbra alla schiena e gliela baciò lentamente.
Assaporò bene il gusto di ogni spazio che aspettava solo di essere conquistato dalla sua lingua ancora calda e dal suo naso, che sfiorava innocente il percorso tracciato dalla bocca di Sebastian.
-Ehilà, buongiorno.- blaterò finalmente la voce di Blaine, un po' stupita.
-Meno male che ti sei svegliato...altrimenti non so come avrei potuto resistere a tutto il ben di Dio che ti ritrovi, amore.-
Una leggera risatina di ringraziamento si fece largo nella stanza,ancora un po' buia e solo appena illuminata da una fioca luce mattutina.
La bocca del biondo non si fermò nel suo piacevole lavoro neanche quando il corpo di Blaine fu girato.
Il suo inguine era ormai proprietà di Sebastian. E che proprietà.
I gemiti che riecheggiavano nella stanza erano forti e spinti, mentre i due ragazzi cercavano di godersi al meglio e il più possibile quei momenti come questo.
Succedeva qualcosa di magnifico quando erano così.
I loro corpi erano letteralmente rapiti l'uno dall'altro, proprio come lo erano i loro occhi...
-Hai un modo strano di dormire...- annunciò poi la flebile voce del biondino, mentre si trovava ancora sopra Blaine.
-Mmm,- mugugnò l'altro. -Lo so, me lo diceva sempre anche mia madre.-
All'improvviso il viso di Sebastian risalì per tutto il corpo del riccio, il quale se lo ritrovò faccia a faccia.
Gli baciò dolcemente il naso e poi andò a concludere con la bocca, come per mettere la ciliegina sulla torta.
Restarono per alcuni dolci e lunghi minuti così, uno sopra l'altro, con i petti all'unisono e con lo scambiarsi di tenere coccole e di piacevoli baci che rischiavano di farli andare dritti in paradiso.
-Ah, devo dirti una cosa.- disse poi Sebastian.
-Dimmi, mon amour.-
-Quanto sei sexy quando parli in francese.-
-Era questo quello che dovevi dirmi?-
-Si.-
-Davvero?-
-No.-
Blaine ridacchiò per un po' e poi si rimise in ascolto.
-Scherzi a parte, stasera abbiamo una cena.-
-Una cena? E con chi?-
-Con Jeff e David. Stanno insieme da poco...-
-Aw, che carini!- esclamò il riccioluto entusiasta.
-Piantala di fare la femminuccia fangirlizzante...-
-Non sono una femminuccia...-obiettò il moretto, assumendo una ironica espressione di offesa.
-Invece si.-
-Invece no.-
-Invece si.-
-Inv...-
Blaine non fece in tempo a replicare che le sue labbra furono prontamente catturate da quelle del giovane usignolo.
Con un dolce schiocco, il bacio finì, lasciando un'espressione soddisfatta sul volto dell'esperto baciatore.
-Ok, ma quindi, ritornando all'uscita...Insomma, loro già sanno che io e te...beh...-
-Blaine,- lo interruppe Sebastian, alzandogli il viso con un dito e convincendolo, così, a guardarlo.
-Io sono fiero di quello che siamo...amo quello che abbiamo, quello che abbiamo costruito...ciò che c'è tra noi è...è una cosa...è stupendo, ok? Non permetterò a nessuno di distruggere quello che abbiamo...amo tutto di te.-
"Wow", pensò Blaine a bocca aperta.
Nessuno gli aveva mai detto cose del genere. Sentiva che ora era davvero felice.
-...Io...io ti amo.-

Ecco.

-C-cosa?-
-Ti amo da impazzire. Lo so che forse è troppo presto, e mi dispiace di non avertelo detto prima, ma io non sono....molto capace in queste cose...non...-
Ora Blaine lo stava baciando.
Non gli era neanche importato il fatto che il suo ragazzo stesse ancora parlando. L'istinto aveva deciso che doveva baciarlo lì, in quel posto, in quel momento, in quell'istante.
-Ti amo anche io. Non sai quanto.-
 
 
 
 
-Sebastian, hai un papillon per caso?-
Il moretto correva qua e là per casa del suo compagno, quasi fosse nervoso per un esame che avrebbe cambiato la sua vita.
-Blaine...-
-Una cravatta? Una cravatta va bene lo stesso! Si! Sarebbe perfetta!-
-Tesoro...-
-Sebastian, siamo in ritardo!-
-Blaine!-
All'improvviso il corpo frenetico ed impazzito del moro si arrestò, con la camicia mezza fuori dai pantaloni e con il colletto sbottonato.
-Vieni qui, calmati.-
-Lo so, scusami, è che sono nervoso.-
-Non devi, andrà alla grande. Sei con me.- lo rassicurò Sebastian, mentre, essendosi avvicinato, gli stava maneggiando il colletto della sua camicia per metterlo bene.
-Con te, tutto va bene.-
 
-Ragazzi, come va?- gridò Jeff mentre correva incontro ai sui amici usignoli.
-Ehi campione!-
Le due figure di David e Jeff si mostrarono ai due ragazzi, sorridenti e, per di più, a braccetto.
-Quanto sono carini!-
-Lo so, ma non dirglielo, altrimenti si montano la testa!- lo avvertì Sebastian.
-Perchè?-
-Perchè non c'è niente di più dolce di me e te.- e, prendendolo per la vita, gli donò un breve bacio che lo lasciò di stucco.
-Mmm, siete precipitosi eh ragazzi?-
-Ciao a te Jeff!- rispose il biondo salutandolo.
-Ci conviene entrare: qui si congela!- propose David.
-Perfetto, andiamo!-
 








 

AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------


Heyaaaaaaaaaaa! Come va ragazzi?? Chiediamo venia per la luuuuuunga attesa di cui siamo colpevoli...*fanno gli occhioni come il gatto di Shrek...*
Speriamo che il capitolo sia stato di vostro gradimento e che non ci sparerete per l'orgasmo che contiene...
Anyway...Seee u soon!!!  

                                                                                                                           
-GirlsPower :D

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Capitolo 10
*** Here In Your Arms... ***


10. Here In Your Arms
 
 
 











 
 
 
 
-David, ti avevo detto di non bere troppo!- sbraitò Jeff al suo ragazzo, mentre lo accompagnava fuori dal locale.
Blaine e Sebastian ridevano pochi metri dietro di loro, mentre si tenevano per mano.
Jeff prese a braccetto il suo fidanzato ridente, mentre l’altro giocava goffamente con i suoi capelli color giallo grano.
Si erano proprio divertiti quella sera: avevano parlato di tutto quello che si erano persi per tutto il periodo in cui non si erano visti…Tante risate, tante storie.
-Ok, ora ti porto a casa, mh? Ragazzi,- chiamò Jeff fermandosi nel parcheggio del ristorante e rivolgendosi ai due piccioncini poco dietro di loro, -è meglio se accompagno questa checca a casa sua, visto che non regge l’alcohol!- e lo guardò ridacchiando.
-Beh, almeno tu sai dove abita e puoi riaccompagnarlo!- parlò Sebastian.
Blaine, sentendosi interpellato, gli diede una gomitata sul fianco, con il viso quasi imbronciato.
-E dai, era solo una battuta…-
Il biondo gli si avvicinò pericolosamente e con una mano gli sollevò il mento con un piccolo accenno di barbetta, donandogli un fugace bacio.
-Non mi dispiace se ti ubriachi…Meglio per me, no?-
Blaine ridacchiò e seguì il suo ragazzo fino alla macchina, solo dopo aver salutato Jeff e David i quali, ormai, si stavano dando da fare nella loro macchina.
-Prego, Monsieur.- intervenne Sebastian, aprendo la portiera dell’auto con evidente eleganza.
-Hai studiato francese?-
-Si, alle medie, ma solo per rimorchiare i ragazzi, sia chiaro.- ammiccò l’altro, mentre saliva in macchina, lasciando dietro di sé una sensuale scia di profumo.
Blaine inalò a fondo, fino a riempirsi i polmoni di quell’essenza così…virile.
Questo lo eccitava. Parecchio.
Non poteva resistergli, sapeva che non sarebbe durato molto, se vicino a lui aveva quel corpo arrapante che si muoveva.
I bicipiti.
I capelli.
Gli occhi.
Le mani.
-Ok, ora ti porto a casa. E non ammetto obiezioni!- precisò Sebastian, risvegliando il moro dai suoi pensieri poco casti.
-E…allora ti va di rimanere a dormire da me? I miei genitori sono…via.-
Un sopracciglio del biondo si alzò, ma non fece in tempo a replicare.
Quanto detestava essere imbarazzato davanti agli altri? Ma in quel momento doveva farlo. Voleva davvero che, colui che ora poteva chiamare ragazzo, rimanesse a fargli compagnia quella sera.
Non voleva dormire solo quella notte.
-E-e poi non voglio che torni a casa da tuo padre, che ti picchia…- cercò di buttare lì, per convincere ulteriormente quegli occhi colmi di malizia (ma nello stesso tempo stupiti) che lo fissavano, proprio come si osserva una torta al cioccolato.
-Lo rifarei mille volte pur di difenderti.-
Le labbra del biondino si avvicinarono spinte dalla malizia, intrepide di venire a contatto con quelle morbide del riccio, il quale fu costretto ad appiattirsi maggiormente al sedile.
La lingua fu lo strumento colpevole del piacere che provarono nel ritrovarsi, quella sera.
Erano riusciti a restare senza bisogno di baci durante la cena, per non sbaciucchiarsi in continuazione davanti a Jeff e David; ci erano riusciti, a stento, almeno per Sebastian.
-Insomma? Non mi hai risposto…- si lamentò Blaine, staccandosi volontariamente da quel bacio appassionato.
-Beh, se ci sarà del sesso…-
-Sebastian!-
-Sto scherzando! Sto scherzando!- ridacchiò, mentre allontanava la sua mano curiosa, già da tempo appropriatasi della sua calda carne.
Dopo essersi fatto spiegare per bene dove abitasse, senza che dovesse aggiungerci delle canzoni dello zecchino d’oro in mezzo come quand’era ubriaco, l’auto di Sebastian uscì dal parcheggio del locale.
-Musica?-
-Oh, ovviamente.- rispose fermamente Blaine, da bravo usignolo.
-Usignolo una volta, usignolo per sempre.- ammiccò il biondo, alzando un po’ il volume della radio.
 
*Here In Your Arms- HelloGoodbye*
 
-Ohh, fermi tutti! Adoro questa canzone!- esclamò il moretto, posizionandosi meglio sul sedile, mentre sorrideva come un ebete.
Sebastian alzò gli occhi al cielo, lamentandosi del suo romanticismo smielato.
Accompagnato dal limpido arpeggio di chitarra, il riccio cominciò a cantare…

I like where we are,
When we drive, in your car…
 
E suscitò un piccolo sorrisetto da parte del biondo quando simulò ironicamente di avere un volante tra le mani.
“Me ne potevo cercare uno un po’ meno cretino.”- si disse Sebastian.

I like where we are…Here.

Oh.
Quando le dita di Blaine andarono a posarsi sul punto preciso del suo cuore, il biondo sentì un brivido fargli visita, così forte quasi da farlo sussultare.
Cause our lips, can touch
And our cheeks, can rush
Cantò ancora il riccio, dandogli un pizzicotto sulle guancie.
Sebastian si scansò, cercando di essere infastidito da quel gesto visto che quando era piccolo lo odiava, ma fatto da  Blaine…No, non riusciva ad odiarlo. Lo amava.

Well, you are the one, the one that lies close to me
Wisper’s “Hello, I miss you quite terribly”

Ok, questo era troppo.
Troppe emozioni.
Troppi brividi.
Avere quell’usignolo lì, a pochi centimetri da lui, il quale ora gli stava dedicando quella canzone.
Quello lo faceva emozionare.
Blaine lo faceva emozionare.

I fell in love, in love with you suddenly
Now there’s no place else I could be, but here in your arms.

Eccolo lì.
Quello sguardo che aspettavano da tempo, entrambi. Eccolo lì.
Quello sguardo pieno d’amore, quello in cui entrambi potevano giurare, in quell’istante, di essere in un paradiso parallelo.
Possibile che un solo sguardo li facesse sentire liberi?
Blaine arrossì leggermente…Non aveva mai dedicato una canzone a qualcuno.
Ma sentiva che quello era il momento giusto.
La canzone giusta.
La persona giusta.
Sebastian lo schernì con una piccola ed innocente risatina, accorgendosi del rossore improvviso del nano.
-Sei…sei troppo sdolcinato, Anderson.- parlò l’usignolo, tentando di non mostrare la sensazione di dolcezza che ora vagava in lui.
Quella canzone, gli era piaciuta troppo.
-Ma hai cantato con me.- replicò il riccio soddisfatto, notando una lieve esitazione nel viso del biondo.
-Solo per farti un favore.- ridacchiò, gustandosi un finto broncio da parte di Blaine.
Sebastian cercava di non dare a vedere che quel gesto gli era piaciuto tantissimo, e lo aveva anche eccitato.
Blaine, ovviamente, si era reso conto che il biondino fingeva.
-Credo che questa sia la nostra canzone, sai?- aggiunse poi.
-No, la nostra è…Toxic.-
-Dai, che ti è piaciuta la mia dedica…ammettilo…ammettilo…-sussurrava avvicinandosi a lui, mentre l’altro cercava di non farsi distrarre da quelle moine…piacevoli.
Ora le labbra del moro si erano posate sul collo del biondo, andando a costringere l’altro a scostarsi.
-Ehi, tu…Se continui così potrei saltarti addosso in due secondi, ed addio vita terrena!-
-Vedi, so provocarti.-
-Psf, ma piantala, na-net-to.- rispose, scandendo bene l’ultima parola, che sapeva lo faceva andare fuori di testa.
-Non sono un nanetto!- s’irritò il moro, mostrando la sua solita espressione da hobbit arrabbiato.
-Come ti pare, comunque, siamo arrivati.-
 
 
 
 









 
 
-Ti va un caffè? Una cioccolata calda?-
La casa di Blaine somigliava ad uno di quei posti in cui, una volta entrato, non ne vuoi più uscire.
Sebastian provava questo. Osservava il suo ragazzo sgattaiolare da una stanza all’altra, ma tutto ciò che vedeva era un corpo caldo, sexy, sensuale, che gli gironzolava intorno.
-Una cioccolata calda? Mmh, mi tenta…-
Il sorriso di Blaine sorrise spuntando dal salotto, dal quale richiamò Sebastian, per farlo accomodare.
L’atmosfera accogliente che aleggiava in quella stanza, era data grazie ai mobili color ciliegio e dal tappeto dai toni caldi.
“Eccitante”- commentò la mente del biondo usignolo, con un sorrisetto.
-Accomodati pure, io intanto vado a preparare la cioccolata…-
E sparì, un po’ imbarazzato nell’avere quel biondino da urlo, da solo, nel suo salotto, a casa sua.
Sebastian si ritrovò per conto suo, e così decise di osservare gli oggetti che lo circondavano: un orologio senza numeri, un divano, un piccolo tavolo da caffè e quel tappeto…Non sapeva perché, ma lo aveva colpito in modo particolare: sembrava così morbido e comodo…
-Ehm, credo che ci voglia un po’ per la cioccolata…-rise imbarazzato Blaine, facendo capolino dalla cucina lì di fronte.
-Come mai?-
-Beh, non ho il cacao e quindi sto sciogliendo del cioccolato in un pentolino...- rispose, mostrandogli il suo lavoro appena cominciato.
-Vuoi una mano?-
-No, figurati, rilassati pure tu…-
-Potrei prenderti in parola…-
Blaine ridacchiò, scuotendo la testa per le solite frecciatine del compagno.
“In effetti non sarebbe una cattiva idea…”
Dopo essersi mordicchiato il labbro inferiore, decise di…agire.
 
 









 
 
 
-Beh, dovrai accontentarti di…-
Il respiro di Blaine fu interrotto.
Il battito aumentato.
Le parole spezzate.
-Che-che cosa fai mezzo nudo sul tappeto, Sebastian?-
-Fammi pensare …mi sto rilassando.-
L’intero corpo del biondino era adagiato su quello che era il morbido tessuto del tappeto del salotto; era sdraiato su un fianco, con un braccio che sorreggeva il capo, il suo inguine velato solo dai suoi boxer.
E che boxer.
-Ma-ma quelli sono cupcakes?!-
-Sono per eccitarti meglio…-
Blaine non poté non scoppiare in una leggera risatina.
-Ok, sei veramente pazzo.-
-Vieni a dirmelo più vicino, però.-
Il moretto sapeva bene a che punto voleva arrivare il suo ragazzo…e non gli dispiaceva affatto.
Per questo si sedette vicino a Sebastian con il vassoio contenente le tazze fumanti di cioccolata ed un’altra piena di panna montata.
-Wo,wo,wo…Mi vizi troppo.- mormorò il biondo adocchiando quella montagna bianca di golosità.
Proprio mentre Blaine stava per porgergli una tazza, lui lo fermò, andando maliziosamente ad immergere un dito nella panna ed a portarselo alla bocca, gustando piacevolmente.
Il moretto deglutì a vuoto e studiò con cura ogni singolo muscolo del biondo.
-E’ buona.-
-Ah…g-grazie.-
-L’hai fatta tu?- continuò, mentre infilava lo stesso dito nella cioccolata calda.
Blaine lo guardò preoccupato.
-Si, l’ho fatta io…Ma non ti scotta?-
-Piccolo, io sono un ragazzo bollente…A me non scotta.- e succhiò via il cioccolato.
Ok, questo lo eccitava.
Alla fine un pensiero tentatore della mente di Sebastian, portò quest’ultimo ad intingere nuovamente il dito nella cioccolata e poi nella panna, così di porgerlo a Blaine.
Questo sembrò per un attimo esitante, ma non poté resistere alla tentazione di quel momento…E si lasciò andare, gustando quel perfetto abbinamento di ingredienti.
Un sorrisetto malizioso da parte di Blaine si fece vedere sul suo viso, illuminato dalla luce non violenta della stanza.
Ad un certo punto lo sguardo di Sebastian cambiò. Da malizioso si trasformò in dolcezza pura.
Grazie a quel sorriso, anche se malizioso, ora il biondo lo stava baciando.
Gli era venuto naturale, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
E quel bacio era diverso: era un “ti amo”, ma senza parole.
E Blaine se n’era reso conto.
Si gettò lentamente col corpo sull’usignolo, fino ad armeggiare con i suoi boxer ed a toglierli definitivamente.
Non aspettavano altro che quel momento.
Quel momento era solo loro.
Ma qualcosa non andava.
-Aspetta Sebastian…Non ce la faccio.- bisbigliòil moretto, dopo un’ampia sessione di baci e morsi.
-So cosa sta per succedere e lo voglio anch’io, tantissimo…Solo che…Non riesco a farmi toccare in modo intimo.-
Sebastian gli carezzò il viso.
-Che intendi?-
-E’-è colpa di quante ne ho prese. Di botte.-
Stava per piangere, ma decise di resistere.
Aveva paura di rovinare un momento bellissimo, ma doveva essere sincero.
-Mi-mi dipsiace…-
-No.-
La voce ferma e decisa del biondo lo costrinse a guardarlo negli occhi.
-Non incolparti, non è colpa tua.-
Blaine si rifiutava di guardarlo, forse per la vergogna.
-Ehi,- sussurrò afferrandogli, con estrema delicatezza, il volto.
-Stasera ci lasceremo tutto alle spalle: i problemi, le botte, gli insulti. Siamo solo io e te. Niente conta di più.-
A quelle parole il cuore del moretto si sciolse e cominciò a pulsare sangue più velocemente del solito.
Si baciarono a lungo, su quel tappeto super morbido, con quell’atmosfera d’amore che li circondava, facendoli diventare un tutt’uno quando si unirono.
Nessuno dei due poteva descrivere cosa stesse succedendo, né cosa provassero…tutto era casuale.
Perfetto.
Quello che successe quella notte fu ciò che nessuno dei due era sicuro di dimenticare per il resto della loro vita.
Le carezze, i “ti amo”, i baci, i morsi, le spinte…Tutti gli elementi, tutti gli strumenti della passione.
Non avevano perso tempo nel guardarsi negli occhi e nel perdercisi a vicenda, come se fossero in un’altra dimensione.
Si addormentarono così, uno avvinghiato all’altro, nel cuore della notte, con la consapevolezza di non essere più soli.
 







 

AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------


*si nascono dietro un muretto e fanno capolino, spaventate...*
Ehilà? C'è qualc....WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!             *scappano dai petardi che ricevono*

Seriamente, HAVE, POPOLO DI EFP!!
Lo sappiamo, lo sappiamo. Siamo due cretine per permetterci di aggiornare solo adesso, ma io che scrivo ho avuto problemi con i mie poveri polsi e l'altra boh...fa un po' come le pare ahahahahah :)
Schezi a parte, non riuscivamo mai a decidere quando incontraci x il capitolo...Ma adesso WE'RE BACK!
Cooomunque....piaciuto?!?!?!?!?! Cioè, parliamo di SeBlaineSex, mica pizza e fichi....*fanno le faccine maliziose*
Speriamo, come sempre, che i vostri ormoni abbiano fatto le valige e se ne siano andati (i nostri ormai sono bruciati proprio :P) e che ci lascerete un piiiiicciolo commento!!

Bye byeeeeeee        
                                                                                                              -GirlsPower :D

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Capitolo 11
*** ...And Here Forever ***


11. Here Forever
 
 





 
 



 
 
 
 
 
 
La flebile luce del mattino che filtrava dalla finestra, sfiorò il viso dormiente di Sebastian, donandogli una leggera e calda carezza.
Fece una smorfia per quel bagliore improvviso, strizzando gli occhi e tentando di voltarsi dalla parte opposta del letto, quella in cui il suo bel nanetto si era addormentato come un cucciolo.
Sorrise ricordando ciò che era successo quella sera prima, avvertendo un debole brivido solo nel richiamare alla memoria il sensuale tocco di quelle mani esperte sulla sua pelle, sulle sue labbra...
Sebastian poteva ancora sentire il suo profumo estasiante che avvolgeva il suo intero corpo, grazie alle mille carezze ed a quegli indimenticabili, intimi abbracci che gli avevano fatto conoscere tutto un altro mondo: non quello del sesso, oh no, quello lo conosceva già.
Bensì quello dell'amore.
Pensava che fosse solo una perdita di tempo quel sentimento che faceva così male...ma a quanto pare si sbagliava.
Blaine l'aveva trasportato in un universo parallelo con tutte le sue movenze che aveva esercitato quella sera, e Sebastian era rimasto così stupefatto di aver trovato in lui tutte quelle erotiche novità che non vedeva l'ora di riscoprirle ancora, come se fosse la prima volta.
Con un braccio cercò a tastoni il caldo corpo del moretto, sperando di tastare qualche parte appena appena rigonfiata, ma le sue aspettative furono deludenti quando non afferrò altro che il freddo lenzuolo accanto a lui.
Dove era finito?
In fondo era in casa sua...Non poteva certo essere andato via.
Aggrottò le sopracciglia ed usò le braccia per fare leva ed alzarsi completamente dal letto, interamente disfatto.
"Wow, eravamo piuttosto scatenati ieri sera..."- disse tra sé e sé, ridacchiando.
Si guardò il corpo nudo e per un attimo fu tentato dal mettersi alla ricerca delle sue mutande, ma poi osservò l'enorme caos della camera: vestiti sparsi dappertutto, lenzuola quasi a terra...
Dio solo sapeva dove avesse lanciato i suoi boxer mentre si dava da fare col quella macchina del sesso che si ritrovava come ragazzo.
E chi l'avrebbe mai detto che il nanetto, che polemizzava sul fatto di essere basso, a letto fosse una vera tigre.
Non che gli dispiacesse.
Comunque non avrebbe messo niente addosso e sarebbe sceso a cercare il riccio senza neanche un capo.
I suoi pensieri sconci furono interrotti da un lieve suono proveniente dal piano di sotto.
Sebastian si avvicinò allo stipite della porta, cercando di capire cosa diavolo fosse, fin quando non si diede dell'idiota per non aver riconosciuto subito la voce ritmata di un pianoforte.
Blaine aveva un pianoforte in casa?
Come mai non l'aveva notato quando era entrato in casa sua?
Sospirò.
Beh, forse era troppo occupato a seguire ogni singolo movimento del moro con lo sguardo affamato. Era un usignolo, ma pur sempre Sebastian Smythe.
Varcò il breve corridoio notando un paio di quadri colorati appesi sulle pareti, mentre il suo corpo spoglio sfilava indisturbato verso le scale.
Si affacciò dagli scalini una volta raggiunti, e notò un cespuglio di capelli scompigliati che si muovevano di tanto in tanto.
Mordendosi maliziosamente il labbro inferiore, si poggiò con il viso contro il muro che faceva angolo alla scalinata ed i suoi occhi non fecero altro che guardar suonare quella figura così concentrata.
Blaine era comodamente seduto sul classico banchetto da pianoforte ed indossava la sua camicia, sbottonata.
Eh si, proprio quella che indossava la sera prima.
E che poi ovviamente gli era stata sfilata di dosso con foga.
Il solo ricordare il tocco delle sue mani che lambivano il suo corpo, era una cosa che lo faceva tremare di piacere.
I suoi baci, le sue carezze, i suoi gemiti.
Perché Blaine faceva dei gemiti da 10 e lode.
E Sebastian aveva avuto lo splendido piacere di lusingarsi di quei dolci lamenti che emetteva mentre lui entrava nel suo corpo caldo e confortante.
Chiuse per un attimo gli occhi tirando un lungo sospiro ed immergendosi in quella deliziosa melodia che Blaine produceva con le sue mani esperte.
Ovviamente esperte non solo nel campo della musica.
Ripose lo sguardo su quella sagoma mezza priva di vestiti e poi decise di avvicinarsi a lui.
Mentre scendeva i vari scalini con i piedi nudi e cercando di non fare il minimo rumore, un'altra voce si aggiunse a quella melodica del piano.
 
 
I've been alone
Surrounded by darkness

I've seen how heartless
The world can be

 
Blaine stava cantando.
La sua calda voce accompagnava abilmente gli accordi del pianoforte, mentre le sue spalle, coperte solo da quel morbido tessuto della sua camicia, si irrigidivano di tanto in tanto, per poi rilassarsi di nuovo.
 
I've seen you crying
You felt like it's hopeless
I'll always do my best
To make you see

 
Ed a questo punto il musicista si fermò, come se non ricordasse più che accordo seguisse dopo, lasciando che il suono spento del piano riempisse il salotto.
Sebastian aveva percorso tutta la scalinata ed ora lo abbracciava da dietro.
Il moro chiuse gli occhi e gli baciò le bollenti mani, inspirando al meglio l'odore della sua pelle così soffice e sensuale allo stesso tempo.
Era proprio quello uno dei tanti motivi per cui si era innamorato di lui: era il diavolo e l'angelo contemporaneamente.
-Ti ho svegliato?- gli chiese sussurrando.
Sebastian accennò un sorriso e gli stampò un bacio infiltrandosi tra quei teneri ricci ribelli e poi facendoci penetrare le mani e massaggiandoglieli con dolcezza.
Blaine ridacchiò lievemente, poi si voltò notando solo allora la pelle nuda del suo ragazzo.
Alzò un sopracciglio e schiuse appena la bocca per parlare, ma gli occhi vogliosi di lui si soffermarono sul suo amichetto...e sorrise con la peggiore intenzione.
-Mi hai raggiunto qui in queste condizioni per convincermi a tornare in camera con te?-
Il biondo sorrise, afferrandogli il viso e baciandolo con estremo godimento.
Oh si, aveva bisogno delle sue labbra.
Le loro lingue s'incontrarono di nuovo, ridestate dalla brama indomabile dei due ragazzi.
-Sei proprio un cattivo ragazzo...- gli sussurrò il biondino facendolo rabbrividire.
Blaine si bagnò le labbra con la lingua, rallentando il più possibile quel gesto col fine di far beare l'altro in ogni piccolo movimento.
Sebastian lo studiò maliziosamente mentre lo guardava dall'alto verso il basso.
-Sai che canti proprio bene, piccolo?-
-C-cosa? Quindi tu mi hai sentito?! Da quanto tempo eri qui?-
Sebastian irrigidì le labbra.
-Quanto basta per capire che sei bravo.-
Poi lo fece girare di nuovo verso l'ampia tastiera del pianoforte e lo scansò con un innocuo colpo di fianchi, guadagnandosi così un posto a sedere vicino a lui.
-Avanti, continua.-
Lo strumento era nero, lucido e meravigliosamente splendido.
Blaine esitò per un attimo, ma si rese conto solo dopo pochi secondi che non poteva di certo competere con il faccino imbronciato che aveva assunto il suo ragazzo.
Sbuffò.
-Me la pagherai con quel faccino, prima o poi.-
Sospirò profondamente, sfiorando quei tasti così vogliosi di essere pigiati.
Poi proseguì cantando.
 
Baby, you're not alone
Cause you're here with me

 
Ed il nanetto lo guardò, sorridendogli come se avesse visto il paradiso per la prima volta in tutta la sua vita.
Sebastian lo abbracciò piacevolmente ponendogli un braccio attorno alla vita.
Dio, quanto lo faceva impazzire.
 
And nothing's ever gonna bring us down
Cause nothing can keep me from lovin' you
And you know it's true

It don't matter what'll come to be
Our love is all we need to make it through

 
E rise nell'avvertire le baciabili labbra di Sebastian che si erano ormai avviate in una lunga opera di vezzeggiamento.
Il biondo non si fermò, toccando appena con la punta della lingua la linea della mandibola, intanto che l'altro cercava di dimenarsi a quell' invitante iniziativa.
Le note proseguivano nel riempire la stanza, suonate dalle capaci dita del musicista, nel frattempo che il biondino poggiava gradevolmente il capo sulla spalla di Blaine, toccando così il cedevole tessuto della camicia.
La sua voce lo faceva sentire come se tutto fosse andato bene da quel momento in poi.
Blaine lo faceva sentire come se tutto fosse andato bene da quel momento in poi.
Respirò inalando l'aroma attraente di quel capo ascoltando le note provenienti dal corpo del pianoforte.
Poi alzò la testa ed iniziò a togliere pian piano quella camicia inutile, portando alla luce un po' di pelle.
Blaine smise di suonare e chiuse gli occhi, beandosi di ciò che il suo ragazzo stava facendo.
-Seb...-
-Mmm?- gli rispose l'altro andando avanti con il suo lavoro di denudamento.
Il moro sospirò, osservandolo la sua eroticità nel baciargli la spalla ormai spoglia.
Il riccetto non proseguì col suo tentativo di fermarlo, perché era inutile, e poi... non è che gli dispiaceva.
Buttò indietro la testa socchiudendo gli occhi ed affidandosi alla bocca esperta del biondino, il quale già si era sbarazzato della camicia.
Fece scorrere la sua mano verso il basso, tastando una lieve turgidezza sull'inguine e sorridendo maliziosamente.
Si alzò e si mise a cavalcioni tra quella rigidità così deliziosa ed iniziò una lunga seri di bollenti baci.
Si divorarono a vicenda carezzandosi avidamente e amoreggiando così impetuosamente che i loro denti si scontrarono parecchie volte.
-Stanotte è stato magico.-  gli bisbigliò la piccante voce di Sebastian, facendo avvicinare il suo viso infuocato di passione al suo orecchio e stimolando in questo modo la sua voglia di farlo suo.
Blaine ridacchiò mordendogli il labbro superiore e facendolo gemere.
Con un forte spintone fece indietreggiare il biondino, pigiando alcuni tasti del pianoforte, che risuonò potente nel silenzio dei baci.
-Beh,- rispose il moro maliziosamente, -ho avuto un ottimo insegnante...-
Sebastian alzò un sopracciglio passandosi la lingua tra le labbra e gli agguantò entrambi i lembi del colletto della camicia, portandolo completamente sul suo corpo e tastando di nuovo alcuni tasti.
-Vediamo allora se ti servono ancora delle ripetizioni...-
Detto questo lo baciò appassionatamente, rimanendo con lui disteso sul corpo del pianoforte.
Il silenzio della stanza fu interrotto dai morbidi baci che schioccavano tra le loro bocche, catapultandoli nel sentiero del godimento e donandogli un infinito tempo per fare...pratica. Tutto sarebbe andato bene, finché sarebbero stati lì, finché sarebbero stati insieme, qui, per sempre.
















 

AnGolo DeLle GiRlsPoWeR------------------------------------------------------------------

 



*si nascondono dietro due alberi...*
S-Salve...?
*mettono le mani dietro la testa timorose*

Lo sappiamo che non siamo perdonate per aver aggioranto solo ora, però....siamo ADORABILI, QUINDI NON POTETE NON PERDONARCI U.U

Comunque, questa ff è giunta al capolinea e noi speriamo vivamente che vi sia piaciuta e che vi abbia fatto eccitare....(CAPITE A NOI...)
Quella pervertita della scrittrice si scusa per non aver approfondito maggiormente le scene "WANKY" (come siamo solite dire...), ma calcolando che il rating è giallo... Ora dobbiamo scappare (almeno non ci tirare il primo oggetto che avete davanti eheh....Non lo fareste...vero?) Ciao a tuttiiiiiii! E' stato un piacere fanfictioners!


                                                                                                                                

                                                                                -GirlsPower :D (per l'ultima volta...) .)

P.S. Non escludiamo il ritorno... :P
 

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