Chiedimi se sono felice

di Pittina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una semplice lettera ***
Capitolo 2: *** Una rosa… rossa ***
Capitolo 3: *** sogni d’oro, Ginevra… ***
Capitolo 4: *** un piccolo consiglio ***
Capitolo 5: *** Un pettine d’argento ***
Capitolo 6: *** Come in una fiaba ***
Capitolo 7: *** Un leggero bussare alla porta ***
Capitolo 8: *** Riesci a sentirmi? ***
Capitolo 9: *** Il linguaggio dei fiori ***
Capitolo 10: *** Il nostro dolce profumo ***
Capitolo 11: *** Voglio cambiare ***
Capitolo 12: *** A te ***
Capitolo 13: *** Dammi un altro bacio ***
Capitolo 14: *** Chiedimi se sono felice ***



Capitolo 1
*** Una semplice lettera ***


Una lettera.

 

Una semplice lettera.

 

Così Misteriosa…

 

Dalla quale,forse, avrei dovuto categoricamente diffidare.

Ma non sarebbe mai stato nel mio carattere non accettare il rischio, per amore del pericolo.

Sono fatta così. Sin da bambina, sono  sempre stata la più curiosa, la più vivace, sveglia e piena di entusiasmo per qualunque cosa comportasse qualche stranezza o cambiamento.

 

Una lettera, sigillata e poggiata sul mio letto candito e ordinato, con inciso sul retro il mio nome: Ginevra.

E un fiore…già. Come dimenticarlo?

Una bellissima rosa gialla.

Chissà se sia stata davvero casuale la scelta di un fiore come questo?...forse neanche lo saprò mai.

Tutto è iniziato così. E ora mi ritrovo a camminare apparentemente tranquilla in direzione della foresta proibita. E’ una calda giornata di primavera,e non riesco ancora a capacitarmi di ciò sto facendo.

Ho deciso di perdere alcune ore di lezione per incontrare un perfetto sconosciuto.

O meglio, per incontrare qualcuno che sicuramente conosco; ma che non ha avuto l’accortezza di esplicitarsi nella lettera.

Continuo a farmi così tante domande…sono curiosa, ma nello stesso tempo anche spaventata, con mio gran stupore. Perché mai scegliere un posto così pericoloso e insolito per un incontro?

Inspiegabile. O forse semplicemente intrigante. Ma che sto dicendo?...non posso pensare davvero una cosa del genere.

E’ così bello sentire il caldo venticello primaverile accarezzarmi dolcemente il viso; questa giornata meriterebbe proprio di essere trascorsa così, qui, all’aria aperta, per godere di tutto ciò che il nostro sguardo può cogliere in momenti come questi.

Ma ecco che i miei pensieri tornano a rivolgersi in modo ostinato al misterioso individuo e all’incontro che mi aspetta.

Incomincio ad addentrarmi nella foresta.

Inizio a camminare lentamente. Voglio essere cauta, prudente. Attenta.

 

E’ tutto così strano.

 

Continuo a camminare; ma dove sto andando? Non lo so nemmeno.

La lettera non è stata molto chiara. Non dava indicazioni di alcun luogo preciso, ma aveva solamente nominato la foresta proibita.

Così mi rassegno, e mi fermo.

Rimango in silenzio per alcuni minuti, cercando di cogliere qualsiasi rumore o suono intorno a me che possa attirare la mia attenzione.

Ad un tratto, mentre mi guardavo attorno curiosa come sempre, noto che ai piedi di un grande albero posto alle mie spalle, vi è una bellissima rosa gialla.

 

Una semplice coincidenza?

 

Forse.

Ma francamente ne dubito.

E’ tutto troppo strano.

Mi avvicino e colgo quel meraviglioso fiore tra la mani;lo osservo e lo ammiro in tutta la sua bellezza, ma non smetto di domandarmi cosa mai voglia dire tutto questo.

 

Ad un tratto un flash improvviso. E subito un tremito.

 

Ma cosa sto facendo?

Getto violentemente la rosa  a terra e inizio ad indietreggiare impaurita.

Cosa mi sta succedendo?

Avverto la paura sopraffarmi, e, stranamente,  non riesco a vincerla.

E continuo a non capirne il motivo.

E come se qualcuno riuscisse a controllarmi e guidare i miei istinti.

Non sono più io a  decidere;sento la testa iniziare a girarmi…

E improvvisamente mi ritrovo stesa a terra.

 

…inizio a riprendermi,non so come; non so cosa sia successo poco fa né tanto meno il perché.

 

Non so cosa fare.

Ho paura.

La cosa migliore da fare in questo momento sicuramente è quella di andarmene.

Devo lasciare questo posto all’istante…

 

E non tornarci più.

 

 

 

“…E qui ti sbagli Ginevra…”

 

 

 

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Capitolo 2
*** Una rosa… rossa ***


Crollo improvvisamente in un sonno profondo e senza sogni.

Privo di tormenti e inquietudini.

Finalmente…mi sento tranquilla.

Al sicuro.

In pace.

 

Apro lentamente gli occhi e noto che, benché il sole sia già sorto da un pezzo, non è ancora ora di alzarsi.

E’ buffo che sia proprio io la prima ad essere sveglia.

Ad un tratto questi dolci pensieri mattutini vengono bruscamente interrotti dal ricordo offuscato della notte passata.

 

Ma è stato davvero solo un sogno?

 

Era tutto così reale e…

Un momento.

Mi alzo di colpo e mi dirigo spedita verso il mobile posto di fianco alla porta.

E’ lì che, questa notte, mi sembrava che LUI avesse riposto qualcosa con grande cautela.

Così mi avvicino sempre di più, cercando di immaginare cosa mai avrei potuto trovarvi.

 

Incredibile.

 

Una rosa… rossa.

 

Bella.

Non so che dire. Sono senza parole.

E’ estremamente affascinante…e non mi riferisco solo a questo splendido fiore.

Per un momento il mio sguardo attento si posa sul pavimento, dove scorgo una lettera.

 

Un’altra lettera.

Credo mi sia caduta mentre prendevo tra le mani quella magnifica rosa rossa.

Come di consueto sul retro portava scritto il mio nome: Ginevra.

La apro.

Leggo attentamente ogni riga, ogni frase, ogni parola. E mi ritrovo ancora più confusa di prima.

 

Un altro appuntamento.

 

Non ci posso credere. Ma come può? Dopo quello che mi ha fatto.

Voglio dire…io non sono ancora riuscita a capire quello che è realmente successo quel giorno nella foresta proibita.

E’ davvero stato lui?

 

Termino di leggere la lettera.

E il mio respiro si fa sempre più pesante e soffocato.

Il nostro prossimo incontro dovrebbe essere…

 

No.

No no!

 

Non può essere.

 

Ancora nella foresta.

E di notte per giunta!

 

No questa volta non cederò. Non mi presenterò mai a questo maledetto appuntamento.

Mai mai e poi mai.

Non ti darò questa soddisfazione.

 

Hai capito?!

 

 

“…mi spiace doverti dire, mia dolce Ginevra, che ti sbagli di nuovo…tra due giorni ti ritroverai proprio nel luogo che ora più temi…ma non ti preoccupare. Sai che non potrei mai farti del male. MAI…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** sogni d’oro, Ginevra… ***


Corro più veloce che posso,sfidando il vento a me contrario che ostinatamente cerca di rimandarmi indietro. Perché vuole riportarmi in quel posto?

Non voglio, ho paura, e continuo a tremare. Ma perché Ginny? Cosa vuoi che sia successo nella foresta? Forse, in realtà, non è successo assolutamente nulla…è stata solo una tua  immaginazione. E’ la tua fantasia che, come sempre, lavora e macchina più del dovuto.

Smettila di agitarti.

Continuo a correre.. per fuggire. Ma da che cosa? O meglio, da CHI?

Ad un tratto mi fermo…mi sembra di avvertire dei passi provenire non molto lontano da me.

E riprendo a correre. Più veloce di prima, più impaurita e sconvolta…

Fin ché non sento una mano bloccarmi il polso, stringendomi… però, non in modo violento come mi sarei potuta aspettare. Ma quasi…dolcemente.

E…

 

 

“ Ginny! ”

“ Svegliati che è tardi! Sei sempre la solita… dai alzati! ”

 

 

Perchè hanno interrotto il mio sogno?

Magari sarei anche riuscita a vedere e riconoscere il volto del misterioso individuo che era riuscito a raggiungermi nella foresta.

 

Chi mai poteva essere?

 

Mah, per ora, voglio solo cercare di dimenticare tutto…non devo pensarci più.

 

 

“…non puoi capire quanto tu sia lontana dal dire la verità, Ginevra…”

 

 

 

Oggi è stata una giornata piuttosto faticosa, e per questo non vedevo l’ora di poter raggiungere la mia stanza ed andare subito a dormire.

Sono così stanca…e ho così tante domande che continuano a tormentarmi…

 

Basta!

 

Devo riposare e scacciare via i brutti pensieri…

Tanto, a che servono se non a farmi stare male?...

 

 

“…Allora, sogni d’oro, Ginevra…”

 

 

Avverto una presenza all’interno della mia stanza.

Una presenza che, però, non mi fa paura.

Non so chi sia né tanto meno cosa voglia da me.

Ma è come se già sapessi che non mi farà mai del male.

Mi rannicchio più che posso sotto le calde coperte, quasi a cercare una protezione sicura.

E aspetto. In silenzio…

Attendo di vedere cosa succederà ora, voglio capire.

Cosa vuole LUI da me?

Sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più al mio letto.

Cerco di rimanere tranquilla.

Impossibile.

Ad un tratto riesco persino a sentire il suo respiro, e il suo tocco leggero che sfiora il mio braccio.

Ma mentre sto per voltarmi per poterlo guardare finalmente negli occhi…

Lo sento allontanarsi bruscamente.

“Aspetta, ti prego. Non andartene di nuovo!” gli dico io quasi in tono di supplica.

Ma lui non si gira neanche. Non mi degna di uno sguardo, non mi rivolge alcuna parola.

Si limita solo ad allungare il braccio verso il mobile posto di fianco alla porta.

Mi sembra che vi abbia posto sopra qualcosa. Ma non ne sono sicura.

“Aspetta!” gli grido di nuovo.

Ma non mi ascolta. E così, aperta la porta, lo vedo scomparire nel buio.

 

 

“Aspetta!”

 

Mi sveglio.

 

“Non…non andartene via così…”

Ma ormai è inutile. Se n’è andato, e non mi può più sentire.

 

 

“…E invece ti sbagli di nuovo Ginevra…”

 

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Capitolo 4
*** un piccolo consiglio ***


Apro gli occhi ancora assonnata.

Mi sento stranamente felice.

Peccato che il solito ossessionante pensiero del misterioso individuo torni ad irrompere prepotentemente nella mia mente.

E’ mai possibile che non riesca a levarmelo dalla testa anche solo per un momento?

 

 

“ …NO che non è possibile… ”

 

 

Cosa dovrei fare?

Vorrei tanto poterne parlare con qualcuno che mi possa consigliare per il meglio.

Ma con chi?...

 

Ma certo…con la persona della quale mi fido di più al mondo, la più saggia e disponibile nello stesso tempo.

 

Mi vesto in fretta e corro a cercarla. Voglio trovarla e parlargliene subito.

 

Eccola…la scorgo da lontano in riva al lago.

Com’è romantica la mia Herm.

Ha sempre quegli occhi sognanti che emanano una dolcezza e una bontà non comune.

Anche se bisogna dire che non le manchino neppure coraggio e determinazione.

E’ intelligente, e sa sempre qual è la cosa migliore da fare in ogni momento.

Vorrei avere la sua forza e la sua sicurezza.

…O forse anch’io ce l’ho; magari, è solo che non riesco a farla trasparire in alcuni momenti.

 

“ ciao Herm! ”

“ Ginny, che bello vederti! ” mi risponde lei radiosa come sempre.

“tutto bene? Ti vedo un po’…strana…E’ successo qualcosa che non so per caso?”

“ E’ incredibile come tu riesca sempre a capire quello che provo, anche quando non vorrei che si riuscisse a comprendere… ”le rivelo io un po’ imbarazzata.

“ Dai Ginny, non siamo migliori amiche? Quindi perché mai non dovresti sfogarti con me…coraggio, raccontami tutto! Sto diventando sempre più curiosa… ” mi sussurra lei dolcemente con quel suo fare così comprensivo e amorevole.

 

E così inizio a raccontarle ogni cosa.

Dall’inizio fino alla notte scorsa e all’ultimo incontro misterioso.

 

“ Beh, non posso nasconderti che sia tutto davvero strano…molto strano. Però, è così…non so come dire Ginny… ”

“ …forse, intrigante?... ” le suggerisco io nuovamente in imbarazzo.

“ Esatto!...è proprio questo che intendevo dire. Ma non devi sentirti in qualche modo imbarazzata. E’ normale che, alla nostra età, una situazione del genere ci coinvolga particolarmente…e poi, siamo sincere Ginny, non sarebbe da te non accettare di vivere un’esperienza, se così si può chiamare, di questo tipo. No? ”

 

Ed ecco che un’altra volta la nostra Herm ha perfettamente ragione.

 

“ E’ vero…ma, secondo te, cosa dovrei fare ora?...Devo o non devo andare a questo appuntamento? ” le chiedo io esitante.

“ Dunque…Considerando il fatto che sarebbe contro le regole uscire di notte dal castello e per giunta andare nella foresta proibita, senza contare poi i vari rischi che potresti correre, compreso quest’incontro con il misterioso individuo che mi sembra avere tutto compreso un non so che di non rassicurante…”

“ … ” seguo ogni sua parola, ogni suo gesto, con la speranza di sentirmi dire quello che in realtà ho già deciso di fare.

“…beh, credo proprio che dovresti andarci Ginny. ”

Vedo che mi sorride maliziosa, come se avesse già capito che, in realtà, sapevo già come comportarmi.

“ Però…mi raccomando, stai attenta. Non vorrei mai che ti accadesse qualcosa; anche perché poi mi sentirei tremendamente in colpa per averti incoraggiata in un’impresa così ardita! ”

 

Iniziamo a ridere come due bambine iniziando a rotolarci nell’erba soffice in riva al lago.

Perdiamo la cognizione del tempo, che sembra volar via rapidamente come il vento.

 

Presto arriva la sera e, insieme, iniziamo a correre verso il castello.

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Un pettine d’argento ***


 

Sono pronta.

Vestita, pettinata…è possibile che mi debba anche far bella per lui?

In fondo, non so neanche chi sia!

Inizio a ridere.

Manca ancora più di un’ora a mezzanotte.

E così, per ingannare il tempo, mi siedo davanti allo specchio.

Che buffa che sono!…Inizio a fare quelle faccette spiritose che fanno tanto divertire Hermione quando la faccio arrabbiare…

 

Povera Herm.

 

Certe volte mi viene una stretta al cuore quando la guardo negli occhi.

E’ così innamorata.

Vorrei tanto poter provare anch’io un amore grande e forte come il suo un giorno.

Certo, non per mio fratello! E’ mai possibile che quello zuccone non capisca proprio nulla?

Ma d’altronde, i ragazzi sono così no?

Sembra che non capiscano mai quali siano i nostri veri sentimenti; è come se proprio non avessero la capacità di comprendere tutto di noi.

E’ così, non ci resta altro che continuare a sognare. Come fa la piccola e dolce Herm.

 

Persa in questo mare di pensieri, non mi rendo conto che sta per cogliermi una strana, ma piacevole sensazione.

 

Sento che, lentamente, le palpebre stanno per chiudersi e…così, cado in un sonno leggero; e inizio a sognare.

 

 

Vedo attraverso lo specchio un figura scura, non ben distinguibile, e a me posta di spalle.

Ad un tratto questa inizia a parlarmi con voce pacata e rassicurante, dicendomi:

 

“ Ginevra, so che questa notte verrai da me. Ma ti prego di non aver paura. Non ti farò mai del male; e, d’altronde,  come potrei fartene?... ”

 

Ed io a lui: “ chiunque tu sia, chiamami Ginny…e se puoi, dimmi chi sei…”

 

“ Mi spiace piccola Ginny, ma questo proprio non posso dirtelo ora…anche se presto lo scoprirai da te. ”

 

Lo vedo allontanarsi sempre di più da me e svanire nel nulla.

 

“ Aspetta, ti prego, dimmi almeno perché mi hai lasciata da sola quel giorno nella foresta, e cosa mi è successo veramente? Dimmelo!...”

 

“ A tutto il suo tempo Ginny…non essere impaziente!...”

 

 

 

Ed ecco che, con ancora il suono di queste parole nella mente, mi sveglio improvvisamente.

 

E, prima che potessi rendermi conto di quello che era appena successo, vedo posta accanto allo specchio una busta.

Inconsapevolmente sorrido.

 

Sempre la solita lettera.

 

La giro: “ Ginny ”.

Questa è un’ulteriore conferma che non può esser stato solamente un sogno.

La apro, e sfilo la lettera.

Poche parole. Certamente non chiarificanti.

 

“ Ti aspetto, Ginny…”.

 

Ma dentro alla busta vi è anche qualcos’altro.

Quindi la riapro e…rimango stupefatta.

 

Non posso crederci. E’ semplicemente…magnifico.

 

Lo tengo tra le mani, stando attenta a non rovinarlo anche solo con lo sguardo, tanto è bello e prezioso.

 

Un pettine.

 

Si, capisco che possa anche sembrare stupido come regalo.

Ma sono sicura che questo non sia un oggetto comune.

 

Un pettine d’argento.

 

Curiosa come mai continuo ad osservarlo, quasi a voler cercare di capire se fosse mai stato incantato. 

Era troppo…troppo particolare, insolito … unico.

 

Inizio a passarlo tra i miei capelli, e , guardandomi allo specchio , noto improvvisamente che il magnifico pettine è diventato rosso fuoco.

Allora, un po’ intimorita e soprattutto stupita, lo scosto rapidamente dal viso, appoggiandolo sul ripiano posto davanti allo specchio.

 

Rimango sbalordita.

 

Ora il pettine è diventato del colore dell’oro.

 

Ma non c’e’ tempo per pensare.

Mancano solo dieci minuti all’appuntamento e non me ne sono neanche resa conto.

 

 

Come ha detto lui: “ a tutto il suo tempo ”.

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Come in una fiaba ***


Coperta da un leggero mantello, abilmente, e con qualche aiutino, riesco ad uscire dal castello.

Così, mi ritrovo a correre nella notte più stellata che abbia mai visto, il più velocemente possibile, con il cuore che batte come non mai.

Ad un tratto inciampo e cado a terra, tanta era la foga di raggiungere la foresta.

Ma non importa. Mi rialzo in fretta e continuo a correre.

Non vedo l’ora di vederlo.

So di poter sembrare pazza, ma il mio istinto, e chissà, forse anche il mio cuore, mi dice di fidarmi e di correre questo rischio.

Finalmente raggiungo il luogo d’incontro.

E’ così buio, tenebroso, assolutamente diverso dall’ultima volta che vi ero stata.

Forse, semplicemente per il fatto che ora è notte…o forse, anche per la presenza di qualcosa di veramente speciale.

Continuo a camminare, ora un po’ più tranquilla.

 

Mi sembra di ritrovarmi in una fiaba.

 

Una giovane ragazzina che nel mezzo della notte si incammina in un luogo proibito dove attende di incontrare qualcuno.

Beh, nelle favole, è possibile che questo qualcuno sia il tanto sognato principe azzurro.

Ma chissà… succederà mai anche a me?

Che sciocchi pensieri…così infantili, e persino stupidi forse…

 

 

“ Non dire così Ginny…”

 

 

Eccolo apparire improvvisamente dall’oscurità.

 

“ Perché mai dovrebbero essere stupidi questi tuoi innocenti pensieri? ”

 

“ Ma… ma tu come fai a sapere…voglio dire, io stavo solo riflettendo nella mia mente,e tu … come hai fatto a sapere cosa stavo pensando? ”

 

 

 

 

“ Magia Ginny … semplicemente magia … ”.

 

 

 

 

“ Magia?...cosa vorresti dire? Mi avresti fatto un incantesimo per caso? ” gli chiedo io spaventata ma anche incuriosita.

 

“ No, stai tranquilla … ti ho già detto che non potrei mai farti del male…

Di solito, quando voglio ottenere qualcosa a cui tengo veramente, lo faccio con la forza e con l’inganno. Ma con te, Ginny, è tutto diverso ”.

 

“ Non capisco. Credevo che venendo qui da te questa notte, mi sarei chiarita le idee.

Ma ora mi ritrovo ancora più confusa di prima … ti prego, spiegami cos’è successo in queste ultime settimane; perché ti vedevo apparire ogni volta che chiudevo gli occhi e mi addormentavo? E perché invece, quando mi risvegliavo, trovavo sempre una tua lettera e … una rosa, le prime volte, e poi invece, stasera, quel meraviglioso pettine.

E… ”

 

“ Ginny, Ginny … ”

 

“ No, so già cosa potresti dirmi … ogni cosa ha il suo tempo … poi capirai.

Ma io voglio capire ORA! ” gli urlo io, presa da un’insolita angoscia.

 

“ Bene bene … vedo che il tuo carattere forte non si smentisce mai.

Ma hai ragione, è giunto il momento delle risposte.

So che potrai non crederci, ma anche io, come te, ho avuto paura … delle tue reazioni, di quello che potresti dirmi … Ma sono deciso in quello che faccio.

E non mi pento per nulla di quello che c’è stato “.

 

 

Silenzio.

 

Solo silenzio.

Non so per quanto tempo sia stata a guardarlo cercando di distinguere un suo qualsiasi particolare che potesse farmelo finalmente riconoscere.

Ma niente. Era talmente buio intorno a noi che non riuscivo proprio a scorgere nulla di lui.

 

Ad un tratto lo vedo avanzare e dirigersi sempre più vicino a me.

 

Inconsapevolmente inizio ad indietreggiare.

 

Non dirmi che ora hai paura di me Ginny? Mi sorprenderesti …”

mi domanda lui ghignando lievemente.

 

“ Io non ho paura.          Ne’ di te ne’ di nessun altro ”.

Pronunciando queste parole è come se lo stessi sfidando.

La testa alta, la mente lucida, e quel mio fare fiero e orgoglioso.

 

“ So come sei fatta … proprio come me. Potremmo essere assolutamente compatibili noi due, se solo tu lo volessi ”.

 

E chi ti dice che io non lo voglia? Mi domando riflettendo nella mente.

 

“ E infatti so che potresti volerlo Ginny, proprio come me d’altronde; basta solo che tu me lo dica ”.

 

“ Ma si può sapere perché tu riesci sempre a sapere tutto quello che penso? ”.

gli chiedo io scocciata.

“ E poi, potrei darti una risposta solo se tu ti facessi riconoscere finalmente … credo proprio che ora i tuoi giochetti siano finiti no? ” gli domando bruscamente come a voler finalmente dominare questa situazione ormai diventata fin troppo insolita e sfiancante..

 

 

“ E va bene piccola Ginny … ”

 

  Non chiamarmi piccola ” gli rispondo io sempre più indispettita dal suo atteggiamento.

 

“ Non innervosirti inutilmente … non ce n’è bisogno; anche se sei così bella quando t’arrabbi … Ma a questo punto, è proprio giunto il momento che tu finalmente sappia chi sono … ”

 

E così dicendo, prima ancora che potessi rendermi conto di quello che stava succedendo intorno a me in quel momento e prima ancora che potessi farmi un’ulteriore idea di chi potesse essere LUI e ulteriori stupide domande … Eccolo avanzare rapidamente verso di me ponendosi sotto lo splendido riflesso della luna piena che, improvvisamente, gli illumina il volto a tradimento.

 

Mi prende le mani, improvvisamente rese gelide.

 

 

Ma non appena riesco a rendermi conto di chi io abbia realmente di fronte a me, non riesco più a reggermi in piedi, e così, cado a terra svenuta e persa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Un leggero bussare alla porta ***


Riapro gli occhi.

 

Dove mi trovo?

 

Sono nella mia camera.

Ma perché? Chi mi ha portato qui? Ero nella foresta proibita questa notte e poi …

 

Cosa mi è successo?

Mi sembra di non ricordare più nulla … ma, dopo appena pochi istanti, ecco ricominciare ad affiorare nella mia mente ogni cosa.

 

 

Draco.

 

 

Perché proprio lui?

Con tutte le persone che si sarebbero potute innamorare di me … perché proprio Draco Malfoy?

 

Sono confusa. Non so proprio come reagire ed affrontare tutto questo.

Ma, in fondo, sono proprio sicura che non mi dispiaccia neanche un pochino?

Ginny, sei assolutamente certa che non ti abbia colpito quello che ha fatto per te?

Non hai sentito il cuore accelerare il suo battito man mano che ti si avvicinava questa notte? E il suo ritmo non si è improvvisamente fermato quando hai finalmente riconosciuto il suo viso?

 

Sento un leggero bussare alla porta che interrompe improvvisamente i miei pensieri, riportandomi bruscamente alla realtà.

 

“ Ginny, ci sei? ” sento dire sottovoce da dietro la porta.

“ Ah, Harry, sei tu…vieni…”

“ Ciao Gin, tutto bene? ” mi chiede premuroso come sempre.

“ Mah si dai… e tu, qualche novità? ”

“ In realtà sono venuto qui per te. Sai, sono un po’ preoccupato; non vorrei che ti fossi immischiata in qualche guaio e che corressi inutili pericoli…”

“ Harry, ma che dici? Non so a cosa ti riferisca…”

“Dai Ginny, ormai da quanto tempo ci conosciamo?Sai bene che non puoi nascondermi nulla … e poi, ti ho vista ieri sera…”

“ Cosa?!Ma…non è possibile…io…” esclamo come una bambina che è appena stata colta in fragrante con le mani nella marmellata.

“ …Sai, non riuscivo a dormire e allora, non sapendo cosa fare, sono sceso in sala comune e poi mi sono addormentato sulla poltrona di fianco al caminetto. Ad un tratto, però,ho sentito dei passi scendere rapidamente le scale. Ero ancora un po’ assonnato, così non ho fatto in tempo ad alzarmi, ma quando ho aperto gli occhi … Gin … ti ho vista uscire coperta dal mantello…”

“ Non so cosa dire Harry…è tutto così complicato…non potresti capire…”

“ Perchè devi reagire sempre così con me Gin? Ti prego dimmelo perché io non lo so più. Ho provato a domandarmi cosa mai ci abbia potuti allontanare in questo modo ma…non ho ancora trovato una risposta, e francamente non so se riuscirò mai a trovarla da solo ”

“ Harry, non è colpa tua… solo che …era destino che le cose tra noi andassero così… ”

“ Questo lo so purtroppo. Comunque Ginny voglio che tu sappia che su di me puoi sempre contare se hai bisogno, e ricorda che per te ci sono sempre…”

“ Grazie Harry…Mi fa molto piacere sentirtelo dire… davvero, grazie, ne avevo proprio bisogno…”

E così mi avvicino a lui fino a stringerlo in un forte abbraccio.

Sento che mi stringe sempre più a sé e… finalmente mi sento protetta.

 

Al sicuro.

 

Mentre un leggera lacrima impertinente inizia a scendere bagnandomi le guance arrossate, il mio sguardo incontra il suo… i suoi occhi meravigliosi …per la prima volta, dopo tanto tempo, siamo ancora così pericolosamente vicini…

 

 

Ora la piccola Gin è cambiata, sa quello che vuole…

 

Finalmente, mio caro Harry, ho trovato le risposte che cercavo.

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Riesci a sentirmi? ***


Non so né come né perché ma, nel bel mezzo della notte, mi ritrovo sveglio e affacciato alla finestra.

Mi sento così malinconico…come non lo ero stato mai.

Perché proprio io?Perchè proprio a me?

Sento la pioggia scendere forte e ovunque guardi non vedo altro che nebbia e grigiore. E come se questo cupo paesaggio riflettesse quello che provo in questo momento.

Forse ho sbagliato tutto. Non mi sarei mai dovuto trovare in una situazione del genere. Ma si possono comandare i propri sentimenti?

Fino a poco tempo fa avrei sicuramente risposto di si. Ma ora mi sento cambiato, anche se in realtà non lo vorrei.

 

Ma è stata lei.

 

Con il potere della sua bellezza, della sua dolcezza…con tutto quello che è in lei,è come fosse riuscita a stregarmi.

Com’è stato possibile?

Nessuno mai era riuscito a farmi niente del genere.

Forse, perché io stesso non lo avevo permesso.

E invece a lei si.

Perché?

 

Chissà cosa starà facendo ora?

 

Starà dormendo … non voglio interrompere bruscamente i suoi sogni tranquilli …

 

Ma il pensiero di lei è troppo forte per essere scacciato via.

 

Mi siedo e chiudo gli occhi.

Cerco di non pensare a nient’altro se non che a lei. Non è difficile per me.

Così riesco presto a vederla.

Continuo a tenere gli occhi chiusi, e a cercarla con lo sguardo.

Mi ritrovo con lei.

Riesco a scorgerla nel buio e a sfiorarla delicatamente.

Non voglio svegliarla.

Come potrebbe reagire ora vedendomi?

Dopo quella notte nella foresta non mi sono più fatto né vedere né sentire.

Non ho nemmeno cercato di mettermi in contatto con lei attraverso i suoi pensieri.

Troppo pericoloso?

O forse semplicemente troppa paura?

No.

Io non ho paura. E mai ne avrò.

 

Ho così tanta voglia di parlarle. Di guardarla negli occhi e…

I miei pensieri per lei sono così forti e intensi che, senza volerlo, penetrano nella sua mente.

Ora riesce a sentirmi e a percepirmi.

Sa che sono qui con lei.

 

Ma ad un tratto questo nostro legame si interrompe.

Così mi ritrovo improvvisamente nella mia camera senza sapere cosa fosse mai successo.

 

 

 

Dove sei Draco?

So che sei stato qui poco fa.

Perché te ne sei già andato?... Ho bisogno di te. Di sentirti vicino.

 

Quando riusciremo a rompere tutti i misteri che avvolgono questa storia?

 

Magari anche ora puoi sentirmi.

Draco riesci a sentirmi?

Rispondimi, ti prego. In questo momento ho bisogno di risposte e di certezze.

 

 

Riuscirai mai a darmi tutto questo prima o poi?

 

 

 

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Capitolo 9
*** Il linguaggio dei fiori ***


Mi sento così ridicola…possibile che non riesca a pensare a nient’altro se non che a lui?

Non l’ho più visto né sentito. O meglio, l’ho incontrato ieri notte…ma solo nei miei sogni, senza essere ancora riuscita a capire come e perché.

 

E’ pomeriggio e sono sdraiata nell’erba fresca sotto un cielo limpido e luminoso.

 

E ti penso … continuo a pensarti … come se non fossi in grado di fare altro.

Ripenso a tutto quello che è successo in quest’ultimo periodo; finchè non mi torna in mente un fatto singolare che mi era rimasto particolarmente impresso.

Ricordo che, ad esempio, mi aveva molto colpita la scelta dei fiori che lui mi aveva fatto volutamente trovare.

Soprattutto i colori delle rose.

Quanto vorrei riuscire a risolvere almeno una parte di questa intricata faccenda…

Così, decisa più che mai, mi dirigo verso il castello abbandonando al vento ogni mio pensiero.

 

 

Non lontano dal luogo da cui Ginny era appena corsa via, qualcuno la stava silenziosamente osservando…

 

 

 

Dove starà andando?

 

Perché sto facendo tutto questo?

E’ mai possibile?

Sono arrivato persino a spiarla.

Beh, a dire il vero non è che la stessi proprio spiando…

Sorrido, ghignando, consapevole del fatto di non saper neanche più mentire.

Ma come potrei non desiderarla con tutto me stesso? Come potrei non voler trascorrere anche un solo istante con lei?

 

Allora muoviti. Corri da lei.

Guardala finalmente negli occhi.

Non essere codardo per una volta.

 

Cosa? Codardo, io?

 

Beh…

 

Senza aggiungere una parola inizio a correre deciso verso il castello.

 

 

 

 

Ammetto di non aver avuto la minima idea di dove andare o cosa fare una volta tornata al castello.

Finché, ho pensato che la cosa migliore da fare fosse chiedere l’ennesimo consiglio alla migliore confidente che possa esistere.

Non trovandola, credevo che il posto più probabile dove cercarla fosse certamente uno solo: la biblioteca.

 

Purtroppo, però, non riesco a trovarla nemmeno qui. Continuo a guardarmi intorno nella speranza di riuscire a scorgerla immersa tra le pagine di qualche libro particolarmente voluminoso.

Ma niente.

Vorrà dire che tornerò a passeggiare fuori all’aria aperta.

Un momento.

Poco fa non mi ero incuriosita a proposito di alcuni tipi di fiori? E soprattutto dei loro colori?

Beh, credo proprio che la biblioteca sia il luogo migliore dove tentare di soddisfare ogni mia curiosità a tale proposito.

Così, dopo una breve ricerca, prendo posto ad un tavolo sommersa da un’immensa pila di vecchi volumi polverosi.

Inizio a sfogliare avidamente ogni pagina, alla ricerca di risposte che avrei dovuto assolutamente trovare.

Chissà…forse mi avrebbero aiutata a capire, dato che ormai so di poter contare unicamente sulle mie forze.

Distratta da questi pensieri, quasi non mi accorgo di un capitolo casualmente intitolato: “ Il linguaggio dei fiori ”.

Ecco che, allora, torno rapidamente indietro e mi soffermo a leggere con grande attenzione.

Prima d’ora non mi ero mai interessata a questo genere di ricerche, ma devo ammettere che sto proprio iniziando ad incuriosirmi...

 

 

Rosa bianca

amore puro

Rosa borraccina

capriccio, voluttà

Rosa canina

delicatezza, piacere

Rosa cappuccina

forte sentimento

Rosa centofoglie

grazia, leggiadria

Rosa di Natale

Pace,tranquillità

Rosa gallica

semplicità, letizia

Rosa gialla

gelosia

Rosa multiflora

fecondità

Rosa muschiata

Bellezza capricciosa

Rosa noisettiana

ricordo d'amore

Rosa rosa

affetto, amicizia

Rosa rossa

passione, desiderio

Rosa tea

gentilezza

Rosa arancio

Fascino,amore segreto

 

 

 

Non avrei mai immaginato che potessero esistere così tante varietà di rose; ognuna con un proprio significato diverso e particolare che la contraddistingue da tutte le altre.

Com’e’ varia la natura…

 

Ad un tratto sento un rumore alle mie spalle. Come se improvvisamente fosse caduto qualcosa di molto pesante.

Mi alzo di colpo per vedere cosa fosse mai successo ma… non riesco a vedere nessuno.

Oggi pomeriggio sono stata completamente sola in biblioteca; nessuno è entrato, nessuno è uscito… eppure avrei giurato di aver sentito…

Ma che sciocca che sono…

 

Impossibile.

 

Ad un tratto mi accorgo che è realmente caduto un libro dallo scaffale.

Lo raccolgo.

Ma quando faccio per rimetterlo al suo posto ecco scivolare sul pavimento una bellissima rosa … color arancio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Il nostro dolce profumo ***


Ancora sorpresa esco spedita dalla biblioteca stringendo forte tra le mani quella bellissima rosa color arancio.

E’ incredibile come un semplice fiore possa generare all’improvviso così tante emozioni… ed è sempre più incredibile come io,ancora adesso ,continui a sentire il suo dolce profumo…

il dolce profumo di lui.

 

Ma ecco che vedo Hermione corrermi incontro tutta agitata.

“ Ginny, non puoi immaginare… come ho potuto? In questo periodo proprio non ci sono con la testa! Come ho fatto a dimenticarmi del compito per… “ la vedo bloccarsi improvvisamente ed iniziare a fissarmi con aria alquanto interrogativa.

“ Ginny ma cos’hai tra le mani? Non dirmi che è successo qualcos’altro e io non so ancora niente! “

“ No… cioè si…beh insomma è appena successo, perché in realtà io ti stavo cercando ma…”

Non faccio in tempo a finir di parlare che la vedo afferrarmi bruscamente per il braccio e spingermi insieme a lei dietro una colonna.

“ Ma sei impazzita? Cosa diav…” e ancora un’altra volta mi zittisce facendomi cenno di guardare verso il corridoio.

Così, mi sporgo leggermente e finalmente capisco la causa di tanta agitazione.

“ E’ lui…” sussurro io con aria sognante.

“ Si Ginny, questo era ovvio…ma il problema è un altro. Pensate davvero di continuare in questo modo? Voglio dire,non vi parlate, non vi rivolgete mai neanche uno sguardo… insomma,volete, anzi, vuoi veramente andare avanti con tutti questi misteri?“

“ Herm, il punto è che è stato lui a rendere tutto così complicato. Fosse stato per me le cose sarebbero andate molto diversamente…”

Torno a sbirciare in direzione del corridoio, e riesco a scorgerlo ancora… è lì, fermo, immobile, impassibile.

Ad un tratto lo vedo tirar fuori da una tasca qualcosa…

Una splendida rosa color arancio… la nostra rosa.

Lo vedo stringerla forte tra le mani e,ingenuamente, mi chiedo che cosa stia pensando in questo momento.

 

Ginny… Perché non riesco a pensare a nient’altro?

Mi ritrovo qui, impalato…e mi sento anche così stupido con questo maledetto fiore tra le mani.

Ma il guaio è che questo non è un fiore qualunque… è la nostra rosa, la più bella.

 

Quella che porta ancora il suo dolce profumo…il dolce profumo di lei.

 

Ma ecco che improvvisamente vedo arrivare Harry dirigendosi deciso proprio verso Draco.

“ Uh Uh, Malfoy… cosa ci fai qui tutto solo? Davanti alla biblioteca per di più… Non sarai diventato intelligente tutto in una volta sola vero? Oppure… “

“Senti Potter, vedi di andare a scocciare qualcun altro con i tuoi stupidi insulti… Non hai niente di meglio da fare che vagare per i corridoi alla disperata ricerca di nuovi cattivoni malvagi da sconfiggere e di nuove occasioni per dimostrare al mondo intero la tua gloria infinita?”

 

Non so perché ma sentendolo parlare in questo modo mi è venuto spontaneamente da sorridere. Peccato che Hermione se ne sia accorta e mi abbia tirato molto dolcemente una gomitata dritta in pancia.

 

“ Davvero molto spiritoso Malfoy… Ma toglimi una curiosità… Cosa stai cercando di nascondere dietro la schiena? “

“ Non sono cose che ti riguard…”

Ma non fa in tempo a finir di parlare che Harry, con un rapido gesto, si sporge dietro di lui riuscendo così a strappargli di mano ciò che Draco non avrebbe mai voluto mostrare a nessuno.

 

Avrebbe voluto dire perdere il proprio orgoglio, la propria sicurezza, tutta la propria superficialità e…indifferenza.

“Bene bene Malfoy…allora, chi è la fortunata?”

“Finiscila Potter…lasciami stare,è meglio per te “

“ Adesso mi minacci anche?”

“ Vattene ti ho detto “

 

Ascolto ogni parola. Seguo ogni loro sguardo, ogni loro gesto o movimento, sicura che di lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno.

Vorrei uscire allo scoperto, mettermi a urlare.

 

Contro Harry, e contro la sua insolenza e testardaggine.

 

Contro Draco, e contro… contro cosa?

 

Forse vorrei semplicemente gridargli tutto quello che, per tutto questo tempo, è rimasto rinchiuso a forza dentro di me, senza che abbia mai avuto la possibilità di essere rivelato… a lui,al mondo,a me stessa.

 

“ Come vuoi Malfoy… Sai, non vorrei che il nostro dolce innamorato si indispettisse troppo…”

 

Avrei pensato che questa assurda discussione fosse finalmente  finita.

Ma vedo che Harry riprende a parlare.

 

“ Ah, comunque, tanto per essere chiari, stavo solamente cercando i miei amici… Non è che per caso gli hai visti passare? “

“ No ”

 

Una risposta secca, che sarebbe potuta apparire quasi sprezzante.

Ma che, in realtà, celava ben altro.

 

“ Bene, allora ci vediamo Malfoy…”

E così, vediamo Harry allontanarsi tranquillo, lasciandoci ancora col fiato sospeso.

Inconsapevolmente faccio per avviarmi verso il corridoio, dimenticandomi che lì c’era ancora qualcuno… fermo, immobile, impassibile.

Fortunatamente Hermione riesce a bloccarmi in tempo.

 

E così, resto nuovamente in silenzio a guardarlo.                     

Sta ancora fissando il punto il cui aveva visto sparire Harry.

Sta ancora stringendo forte tra le mani il nostro fiore.

Chissà cosa mai si starà domandando ora…

E’ possibile che io debba sempre farmi così tante domande e problemi per colpa di persone che non sanno esprimere apertamente tutto quello che provano?

Perché mi fai questo?

Perché vuoi farmi questo, Draco?

 

Ecco che lo vedo muoversi finalmente.

Avrei creduto che se ne sarebbe andato via.

Invece, lo vedo sollevare nuovamente la rosa davanti agli occhi; riprende a fissarla con uno sguardo che mai gli avevo visto comparire sul viso,e, dopo pochi istanti, l’afferra con entrambe le mani e la getta violentemente ai suoi piedi, sul freddo pavimento scuro.

 

Così si allontana, dopo aver calpestato non solo un semplice fiore,ma anche una parte di me.

 

Una parte di noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Voglio cambiare ***


Ormai è deciso.

Non posso più restarmene qui senza far niente.

E’ o non è la mia migliore amica?

Ci sarà pure un modo per aiutarla,no?

Per ora so solo che non posso assolutamente far conto sull’aiuto di quei due…beh, Harry mi pare ovvio che non possa darmi una mano; e Ron…chi se lo vedrebbe mai nei panni di un energumeno che si offre spontaneamente volontario per affrontare quel simpaticone di Draco Malfoy?

Nessuno penso.

Dunque, devo contare solo su me stessa.

E’ per il bene di Ginny.

Dai Herm, pensa…pensa…pensa.

 

Ma certo!Devo solo cercare una scusa per parlargli…si, grazie, ma come faccio? Potrei prenderlo a pugni dopo tutto quello che sta facendo passare a Ginny. Ma questo forse sarebbe da evitare.

Mah…

 

 

 

E’ da tutta la lezione che lo fisso nella speranza che mi venga un lampo di genio fulminante. Ma niente.

Come posso fare?

Senti Herm, adotterai il metodo più semplice ok? Fregatene se ti tratterà male o se si rifiuterà anche solo di guardarti in faccia, tanto non è mica per te che ci vuoi parlare, è solo per Gin.

 

Bene.

Ci stiamo alzando tutti per correre a pranzo.

Sarà il momento più giusto questo?

Dev’esserlo per forza.

Mi avvio verso la porta e con la coda dell’occhio lo vedo alzarsi e dirigersi nella mia stessa direzione. Rallento il passo.

Lo sento passarmi di fianco.

Ma sento anche cadergli un libro ai miei piedi.

Così mi chino e dopo averlo racconto glielo porgo nel modo più gentile possibile.

“ Dammelo Granger ” mi dice acido e sprezzante come non mai.

“ Calmati Malfoy, ti stavo solo facendo un favore ”

“ Beh, si…grazie ”

“ G-grazie…? ” balbetto confusa.

“ Si Granger, grazie ” e fa per andarsene voltandomi le spalle del tutto indifferente.

“ No, aspetta. Volevo parlarti di una cosa, sai è veramente importante…”

“ Non mi interessa, ho da fare…”

“ E io invece scommetto che ti interesserebbe molto sapere cos’ho da dirti…”

“ Ah davvero? ”

“ Sì, ne sono certa ”.

Vedo il suo sguardo freddo incatenarsi al mio, come aspettando il momento in cui mi sarei decisa a parlargli di lei…

 

“ Ho sbagliato tutto con lei…lo so ”

Mi guarda con degli occhi che mai avrei creduto di poter vedere su di lui…

Mi fa quasi tenerezza. Sembra piccolo, indifeso…non sembra proprio lui.

Draco Malfoy.

Allora lo afferro per il braccio e ci sediamo sulle fredde scale.

 

“ Ti prego, parlami di lei…” nella sua voce avverto come un tono di supplica.

“ Prima devo farti io una domanda. Perché hai scelto di comportarti così con lei? Tutti questi misteri, dubbi, incertezze…a che cosa ti hanno portato fino ad ora? Se non a farla soffrire…perché tu sai di averla fatta tremendamente impazzire vero Malfoy? ”
“ Purtroppo si…lo so. Ma vorrei poter rimediare…in qualsiasi modo…anche se non so come ”.

“ Io ricordo l’inizio di tutta questa storia. Ginny era felice,entusiasta…è incredibile quanto quella ragazza sia così fortemente attratta dal rischio del pericolo e del mistero…pensare che sono stata proprio io a consigliarle di raggiungerti nella foresta quella notte ” gli rivelo io cogliendo il suo sguardo improvvisamente smarrito.

“ Perché lei non era sicura di volerci andare? ” mi chiede sempre più perplesso.

“ Certo che no! Lei sapeva già perfettamente cosa voleva e che cosa avrebbe fatto.

Ricordo anche quando ha scoperto che eri tu il ragazzo misterioso;all’inizio era confusa, impaurita…ma poi ho visto quanto quegli occhi brillavano dall’ emozione per averti scoperto. Sei così diverso Malfoy…è come se avessi due personalità…”

“Sono convinto che anche lei non si sarebbe mai aspettata che il mio carattere potesse nascondere una parte dolce e sensibile, oltre a quella che…”

“Che normalmente lasci vedere agli altri ” lo interrompo io non staccando gli occhi dai suoi.

“ Infatti..ma ora basta. Voglio cambiare. Te l’ho detto no? E lo voglio fare per lei.”

“Promettimi solo che non la farai più soffrire ” gli sussurro lentamente.

“Io voglio solo…”

“ Malfoy…?”

“ ok…lo prometto. Te lo prometto ”

“ Beh, in questo caso…io domani pomeriggio dovrei trovarmi con Ginny in biblioteca per aiutarla con i compiti…ma sono sicura che lo studio potrà aspettare per questa volta; d’altronde è per una buona causa. Quindi, se per caso non fossi io a farmi trovare lì, ma qualcun altro…di certo non le dispiacerà affatto…intesi?”

“ Grazie Granger…davvero ”

“ Figur…beh, sia chiaro che, ovviamente, lo faccio per Ginny…”

“ Ovvio…”

 

Inaspettatamente, vedo comparire sul suo viso un lieve sorriso,così dolce e stranamente…insolito. Dentro di me penso che certe volte i ragazzi sono proprio strani…mah…

Dopo aver ricambiato, un po’ imbarazzata, quell’inaspettato sorriso, mi alzo e corro rapida su per le scale.

Sento ancora il suo sguardo seguirmi impertinente fino a vedermi finalmente scomparire.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** A te ***


Ciao a tutti!!! So che fino ad ora non vi ho mai lasciato neanche un commentino prima di ogni capitolo di questa mia storiella,ma non è mai troppo tardi no?! Sinceramente non avrei mai creduto di riuscire ad arrivare fino al dodicesimo capitolo!E’ davvero un bel traguardo per me!...Beh, che dirvi di più…vi posso annunciare che finalmente la nostra Ginny riceverà proprio una bella e romantica sorpresina..ma non vi dico nient’altro altrimenti che sorpresa sarebbe??...Già che sono qui, non mi resta che dirvi che spero proprio vi piaccia questa continuazione!...

Un bacione

Pittina

 

                                                                             *

 

 

 

Ok. Lo ammetto.

In tutta la mia carriera amorosa non sono mai stato così agitato per un appuntamento. Perché,in fondo, è solo un innocentissimo appuntamento.

Assurdo.

Stupido,perché lei neanche lo sa.

Mi viene da ridere tanto mi sembra sconclusionata in questo momento l’idea della Granger.

Come ho potuto accettare una cosa del genere?

Però,è anche vero che, senza quel genio di ragazza, probabilmente a quest’ora sarei ancora qui imbambolato a martoriarmi e a cercare disperatamente un modo per risolvere l’immenso casino che sono riuscito a tirar su da solo in così poco tempo.

 

 

“ Dracuccio!!”

“ …Pansy…che sorpresa…”

“ Beh,non mostriamo troppo entusiasmo eh?...Si può sapere che ti prende in questi giorni?”

“ Cosa diavolo intendi Pansy?Ti avviso che non sono in vena di chiacchiere inutili ”

“ Come siamo scorbutici oggi!Dai fammi un bel sorrisino,ero solo venuta per chiederti una cosuccia piccina picciò…”

“ Pansy,una volta per tutte, piantala con queste smancerie!Mi fanno venire la nausea ”

“ E va bene…vengo al punto. Ecco,sai, per caso mi domandavo se,magari, solo se vuoi sia chiaro…”

“ Non voglio,ma grazie tante lo stesso eh?”

“ Non dai, aspetta un attimo…è una cosa importante…”

“ … ”

“ Vedi, pensavo che potremmo vederci oggi pomeriggio…tanto per stare un po’ insieme. E’ da molto tempo che non parliamo di noi due e…”

“ Grazie per l’invito,ma temo proprio di doverlo rifiutare…ecco,ho già un impegno oggi pomeriggio…molto importante ”

“ e noi due?...”

“ Sinceramente non capisco cosa avremmo ancora da dirci Pansy…sarebbe solo una perdita di tempo…”

“ Forse hai ragione tu Draco...”

“ Dai,però,non guardarmi così!Sembra che ti sia appena morto il gufo…”

“…veramente sarebbe il gatto…”

“ E che caspita vuoi che me ne importi in questo momento?!Era tanto per dire…”

“ Va beh dai, c’e’ aria di litigata qui…è meglio che me ne vada ”

“ Ok…”

“ Ah,Draco…per favore,almeno pensaci a quello che ti ho detto poco fa…chissà che magari non ne valga la pena…”

“ Intendi ricominciare a frequentarci?”

“ Mah…” “Ci vediamo!”

 

 

Che strana Pansy. Non avrei mai creduto possibile che potesse tenerci ancora a noi due.

Prima,ad un certo punto, è stato come se si fosse trasformata a miei occhi…è stato come avere davanti un’altra persona,completamente diversa.

 

Che idiota che sono!Ho dimenticato il libro di pozioni nella sala grande… e la lezione inizia solo tra pochi minuti!

 

 

Corro rapido diretto alla sala grande. Appena entrato, da lontano, riesco subito a vedere il mio libro dimenticato sul tavolo, e così mi affretto a prenderlo.

Ma dopo averlo afferrato,immediatamente mi accorgo che vi è uscito fuori un piccolo foglietto bianco. Ancora un po’ stupito lo raccolgo, e vedo comparire una scritta:

“ Mi raccomando Malfoy. Ci conto sulla tua promessa ”.

 

Ah,piccola,diffidente Granger.

 

 

“ Hey,Herm!”

“ Ginny! Eccoti finlmente…stavo cercando proprio te…”

“ Ah, e come mai? Dato che è da ieri pomeriggio che non ti fai vedere…”

“ Scusa scusa scusa! Hai perfettamente ragione, ma ho avuto alcune cosucce da sbrigare e da organizzare…”

“ Cioè?”

“ Oh, beh, niente di che…oggi non dobbiamo vederci in biblioteca per studiare insieme?”

“ Si, ma, Herm, come mai mi sembri così particolarmente entusiasta? In fondo, non dobbiamo fare niente di così speciale…”

“ Mah…sai, non si può mai sapere!”

 

 

 

E’ arrivato il momento.

E ho una paura a dir poco terrificante.

Se solo ne avessi parlato con qualcuno…se solo mi fossi fatto consigliare in qualche modo. Ma io sono o non sono Draco Malfoy?

E,quindi, devo necessariamente tenermi tutto chiuso dentro;ogni dubbio, ogni dispiacere,ogni irrimediabile rimorso per tutte le idiozie che ho commesso…

Però,è anche vero che, alla fine, mi sono sempre,o quasi, sentito sicuro delle mie scelte. Ma con lei è tutto così diverso. Dovrei dirglielo…Cosa ci vorrà mai?

 

 

Beh, caro mio, questo è proprio il tipico caso in cui occorrerebbe mettere spudoratamente a rischio la propria faccia e buttarsi. Si, buttarsi. Senza farsi troppe domande e inutili paranoie.

 

 

E così eccomi qui.

Mi ritrovo a camminare il più lentamente possibile verso la biblioteca, cercando in ogni modo di ritardare il fatidico incontro. In fondo, tanto lei non sa nulla; e quindi sarà assolutamente tranquilla e non si starà facendo agitare da un milione di preoccupazioni.

Povera Ginny. Quanto l’ho fatta soffrire…

 

Ma anche Pansy…e Ginny…e…ma che mi sta succedendo? Cosa sto dicendo?

 

 

Incalzato da questi pensieri, che via via andavano trasformandosi in convinzioni, mi avvicino sempre di più alla biblioteca.

Ma è come se sentissi una presenza, familiare, continuare a seguirmi. Mi giro lentamente e scorgo la Granger appostata come un segugio così da non farsi vedere  in modo troppo compromettente. Chissà come le sarà sembrato stupido il mio sguardo così stupito,smarrito,improvvisamente perso più di prima.

La vedo farsi tutta seria e farmi un cenno con il capo, credo per incoraggiarmi, seguito da un furbo occhiolino quasi amichevole e comprensivo.

 

Quanto sbaglia chi come me giudica sempre le persone in modo troppo superficiale.

 

Appena entrato la vedo subito.

E’ lì, seduta ad uno dei tanti tavoli,tutta china e concentrata su un’immensa pigna di libri voluminosi. E ora che faccio?

Una semplice, apparentemente semplicissima, domanda che, però, ultimamente mi pongo un po’ troppo spesso.

E intanto continuo ad avvicinarmi inesorabilmente.

Quanto avrei voglia di tenerla stretta stretta tra le mie braccia e riuscire a dirle tutto quello che provo.

Coraggio.

La vedo continuare a guardarsi nervosamente intorno cercando la sua migliore amica che,però, oggi non sarà con lei.

Ma Ginny, mia piccola Ginny, devi sapere che ora ci sono io con te.

 

 

 

Ma dove diavolo sarà finita? Hermione è sempre così puntuale e precisa, soprattutto quando si tratta di non trascurare lo studio. Non riesco proprio a capire.

Finalmente vedo di sfuggita una figura attraversare l’ingresso della biblioteca.

Sento un incessante rumore di passi lenti e cauti dirigersi verso di me.

Così, mi giro ancora un po’ scocciata, pronta a rimproverare quella ritardataria della mia migliore amica,pur sapendo che presto l’avrei già perdonata.

 

“ Herm, ma si può sapere…”

“ …Ginny…”

“ D-Draco…ma tu…”

“ Sì,lo so che non stavi aspettando me, e che, probabilmente, sono anche l’ultima   persona che ti andrebbe di vedere in questo momento…”
“ Io…”

“ Ginny, ti prego, fammi finire perché altrimenti giuro che questa volta potrei  impazzire…Sai, è da molto tempo ormai che avrei tanto voluto avere quel coraggio per riuscire a chiederti, innanzitutto, scusa per averti fatta soffrire così tanto…”

“ Ma tu che ne sai di quello che ho passato io? Che cosa pretendi di poter capire? Credi davvero che basti venire qui, all’improvviso, e…”

“ No Ginny…so che,molto probabilmente, ci vorrà del tempo per rimettere a posto ogni cosa ”

“ Draco, io voglio delle spiegazioni. Perché tutti quei misteri all’inizio, perché quegli incontri clandestini senza mai potersi vedere e parlare alla luce del sole, e perché poi il nulla, il silenzio più totale? Perché Draco, perché? Io ho bisogno di sentirmelo dire…”

“ Sai, immaginavo che, trovandomi di fronte a te,non sarei mai riuscito a trovare le parole giuste…però,spero che questa possa chiarirti almeno in parte quello che davvero provo per te ”

 

Lo vedo tirar fuori dalla tasca una busta. Una lettera, e darmela tra le mani.

Sento ancora il suo calore sulla pelle.

 

“ La apro ora…” gli chiedo sussurrando un po’ imbarazzata.

“ Leggila qui, con calma, da sola. E poi, beh, se sarò stato in grado di farti capire almeno un pochino quello che penso veramente, potremmo rincontrarci qui,questa sera,prima della chiusura della biblioteca. Senza più misteri, senza paure, senza inganni…solo se tu lo vorrai...”   “…ciao Ginny…”

 

 

 

 

 

“ A te che sei l’unica al mondo, l’unica ragione, per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro.

 

A te io canto una canzone perché non ho altro, niente di meglio da offrirti di tutto quello che ho, prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto ci volare dentro all’aria come bollicine.

 

A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza  di giorni miei.

 

A te che sei se il mio grande amore ed il mio amore grande,a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,a te che hai dato un senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande.

 

A te che ti ho visto piangere nella mia mano, fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’,e poi ti ho visto con la forza di un aeroplano prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.

 

A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura,a te che credi nel coraggio e anche nella paura,a te che sei la miglior cosa che mi sia successa,a te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa.

 

A te che sei, essenzialmente sei, sostanza dei sogni miei, sostanza dei giorni miei.

 

A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a rendere la fatica un immenso piacere.

 

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più, a te che hai dato un senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande.

 

A te che sei,semplicemente sei, compagna dei giorni miei, sostanza dei sogni miei ”*

 

 

 

A te, Ginny

 

 

 

 

*Da "A te",canzone di Jovanotti, secondo singolo estratto dal suo album Safari uscito nel 2008.

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Capitolo 13
*** Dammi un altro bacio ***


 

Eccomi ancora qui con un altro capitoletto tutto per voi!So che è passato tantissimo tempo ma quest’ultimo massacrante periodo di scuola mi tenuta davvero impegnatissima!...Spero comunque che vi piaccia anche questo capitolo e che la piccola sorpresina per Ginny vi abbia soddisfatto!E’ stata la prima volta che lei e il suo principino hanno avuto la possibilità di vedersi e parlarsi faccia a faccia…e non più telepaticamente!...mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate di questa continuazione!...un bacio affettuoso come sempre a tutti quanti!

 

Pittina

 

 

 

 

Ho perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa,
dovevo dire cose
cose che sai,
che ti dovevo
che ti dovrei.
Ho perso le parole
può darsi che abbia perso solo le mie bugie,
si son nascoste bene
forse però,
semplicemente
non eran mie.

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire

e dopo credi
credici un po' di più di più davvero.
Ho perso le parole
e vorrei che ti bastasse solo quello che ho,
io mi farò capire
anche da te,
se ascolti ben se ascolti un po'.

Ho perso le parole
oppure sono loro che perdono me,
io so che dovrei dire
cose che sai,
che ti dovevo, che ti dovrei.
Ma ho perso le parole
che bello se bastasse solo quello che ho,
mi posso far capire

anche da te,
se ascolti bene
se ascolti un po'.*

 

*

 

 

 

Non poteva trovare parole più belle per regalarmi quello che da tempo, ormai, sognavo di sentirmi dire da lei. Solo da lei.

 

 

Ti aspetto Ginny. Lo sai.

    Sempre…

      *

 

 

Sono rimasta senza parole. Semplicemente senza parole dopo quello che ho letto.

L’avevo lasciato andare via non staccando gli occhi da quella sua immagine, sperando e desiderando, che restasse lì con me, che non se ne andasse.

 

Subito ho aperto la busta e ho iniziato a leggere avidamente ogni riga,ogni parola mi rimandava sempre di più a lui con il solo pensiero.

Avevo voglia di stare con lui,di stringerlo forte e dirgli che finalmente ho capito che non me ne importa più assolutamente nulla di quanto mi abbia fatta soffrire. Perché, proprio quando penso di aver sopportato più di quanto solo un folle potrebbe sopportare, torno a…a star bene.

 

E’ strano come lui riesca così bene a parlare al mio cuore senza dire una sola parola. Quando l’ho visto sorridere, è come se avessi capito che aveva bisogno di me; c’è una sincerità nei suoi occhi che non avevo mai visto, e che mi dice di non volermi lasciare andar via… mai più.

 

 

 

       *

 

“Allora sei venuta…”

“…Non sarei riuscita a stare ancora senza vederti…” “So che potrebbe sembrare assurdo ma ho sempre più voglia di starti vicino… e di non lasciarti più ”

“ Perché dovrebbe essere assurdo,Ginny?In fondo stiamo parlando di due persone che finalmente si sono trovate e… e che ora riescono a stare bene insieme…”

“E’ solo che non mi sembra possibile… è da tempo ormai che non provavo nulla di simile,per nessuno ”

 

Seguimi

 

Lo sento prendermi per mano e trascinarmi dietro di lui su per le scale.

Che strano sentirsi così protetti e…felici,sì,davvero felici.

Ogni tanto si volta verso di me guardandomi come per assicurarsi che io sia ancora lì, al suo fianco. Di cosa ha paura? Non sa che non lo lascerò più?

 

“Eccoci qui”

“…la torre di astronomia…”

 

Non smette di tenermi la mano,e lo sento stringerla sempre più forte a sé.

 

“ Sai che sei ancora più bella quando sorridi? ”

“ Non me l’hai mai detto prima d’ora…”

C’è sempre una prima volta per tutto,no?”

“E tu sai che dovresti essere così dolce un po’ più spesso?”

“ Dolce…io?”

“Si,proprio tu…sei così tenero quando fai così…”
“Così come?” “Hey,dove credi di andare?!”

“Dai!Mi fai il solletico così!”

 

Senza che potessi rendermene conto ci ritroviamo sul freddo pavimento,in un attimo abbracciati,in un secondo vicini come mai.

Sento ancora il suo leggero bacio sulla mia guancia calda per l’emozione.

“Sei diventata tutta rossa…”

“Non è vero!”

“E invece sì!”.

Mi si avvicina sempre di più per scoccarmi un altro bacio ancora più dolce e delicato di quello che lo aveva inaspettatamente preceduto.

 

Perché si sta alzando ora?...

 

Mi porge le mani per farmi alzare,e, senza smettere di tenermi per mano, mi porta vicino a lui accanto alla finestra.

C’è la luna piena stanotte.

 

“ Hai visto quante stelle?”

“Sono bellissime Draco ”

“ Ma tu ancora più di loro”

“Come si può essere più belle di qualcosa di così meraviglioso?”

“E se fosse magia?”
“Magia?”

“Sì,piccola Ginny,magia…una volta non dicevi anche di sognare il vero amore?”

“Tu dici che potrei averlo trovato finalmente?”

“Il cielo sembra dire di sì stanotte…guarda come ci sorridono le stelle”

“Non cambi mai…”

“Che vuoi dire?”

“Bastava che mi dicessi…”

 

“Si,Ginny,per me hai trovato quello che stavi cercando…”

 

“Allora posso smettere di sognare?”

“E perché dovresti?Nessuno dovrebbe mai rinunciare a sognare…la mia vita non sarebbe stata la stessa se non lo avessi più fatto”

“Dici davvero?”

“Come avrei fatto altrimenti a vederti e a parlarti ogni notte senza incontrarti mai realmente?” “E’ stata proprio la mia forza che mi ha convinto a continuare a sognare…ogni giorno,ogni notte…sempre di più”

“Draco…”

“Vieni qui…”

 

Sento il vento entrare deciso nella torre fino a raggiungerci e ad avvolgerci in un leggero turbine d’aria che mi fa scorrere i brividi lungo tutta la schiena.

Sento le sue mani allontanarsi lentamente dalle mie e raggiungere rapidamente il mio viso, liberandolo da quelle ciocche color fuoco che dispettose mi ricadevano sugli occhi.

 

E…così,all’improvviso,senza che potessi prevederlo e rendermene conto,senza che potessi continuare a dirgli tutto quello che per molto tempo non ci eravamo mai detti, senza che potessi continuare a sentirmi persa in quel suo sguardo così diverso ora per me, sento il suo respiro farsi sempre più marcato, sento quasi i battiti del suo cuore andare all’unisono con i miei; siamo una cosa sola ormai.

 

Ed è con questo dolce pensiero che finalmente riesco ad abbandonarmi a lui, che, come per rassicurarmi,mi avvolge in un bacio così carico d’amore come mai ne avrei potuti sognare.

Sento i suoi morbidi capelli scivolare sfuggenti tra le mie dita regalando al vento un po’ del loro profumo, che avida cerco di catturare e trascinare verso di me.

 

Non voglio separarmene più.

 

“ Sei convinta ora di aver trovato quello che cercavi?” mi sussurra scostandosi di poco da me.

“ Io sognavo un amore magico,simile a quello che si racconta nelle fiabe; ma, ad un certo punto, mi sono sentita terribilmente stupida e infantile solo a pensarci. Continuavo a ripetermi che dovevo smetterla di sognare ad occhi aperti perché tutto quello che desideravo avere sarebbe stato impossibile da realizzare…sarebbe stato tutto troppo perfetto ”

“ Ma ti sbagliavi…”

“ Infatti. Poi ho trovato te…arrogante,testardo e così misterioso all’inizio;ma, poi, così dolce,premuroso e sensibile. E’ come se ti avessi improvvisamente riscoperto”

“ Io sono cambiato Ginny. Sono cambiato per te…lo capisci vero?”

“ Draco,tu ora sei la persona più importante per me. Come potrei mai desiderare che tu ti senta costretto a cambiare una parte di te? Non devi cercare di sentirti diverso,perché per me già così è tutto fin troppo…fin troppo magico,fantastico. Esattamente come avevo sognato tante e tante volte ”

“ Piccola…”

Dammi un altro bacio…”

 

 

“ Ho un po’ paura a mettermi a cavalcioni su questa finestra…”

“ Dai Ginny!Ci sono io che ti tengo,tranquilla ”

“ Però ti metti qui vicino a me ”

“ Ok,basta che fai piano altrimenti voliamo giù tutti e due ”

 

“ Sai che sto proprio bene Draco? ”

“ E tu sai che io…”

“ Tu?”

“ Beh,ecco…Ginny,io credo di essermi innamorato di te”

 

 

“ Draco…io sono innamorata di te ”

 

 

“ Vieni qui…dammi un altro bacio

 

 

 

 

 

 

 

* Da “ Ho perso le parole”, canzone di Ligabue, dell’album Secondo Tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                     

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Chiedimi se sono felice ***


Ciao a tutti! Eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia che mi ha accompangnata per quasi sei mesi! Incredibile,non avrei mai detto che pian pianino sarei riuscita a portare avanti ben tredici capitoli!hihi...e sapete una cosa?Ormai mi sono anche affezionata a questa piccola storiella e ai suoi personaggi...vi potrà sembrare stupido ma è proprio così!...beh,che dirvi di più? Spero solo che anche a voi sia piaciuta e che magari vi ci siate affezionati un pò come me! Spero anche che quest'ultimo capitolo possiate considerarlo degno come conclusione! Dunque, mi raccomando, sappiatemi dire! Bene,ora vi lascio alla lettura! 

Con affetto,un bacione a tutti!e...buone vacanze! Pittina







Quella notte sarà per sempre la nostra notte.

Sapete di quelle che non si scordano più, che rimarranno impresse in modo indelebile dentro di noi e che niente e nessuno potrà mai cancellare ?


*


Harry e Ron rimasero assolutamente esterrefatti da quello che videro quella mattina a colazione nella sala grande.



Harry, dimmi che anche tu non vedi quello che vedo io. Ti prego, dammi uno schiaffo così mi sveglio e capisco che è solo un brutto sogno! ” “ Hey! Non intendevo così forte! Mi hai quasi staccato un orecchio! ”

Scusa Ron, ma lo shock ha preso alla sprovvista anche me! ”



Questo è stato l’effetto causato dall’innocente visione di una raggiante Ginny che entra stretta per mano ad un fiero e… sorridente, ebbene sì proprio “sorridente”, Draco Malfoy.

Anche uno stupido si sarebbe reso conto che qualcosa doveva pur esser successo, ma Harry e Ron sembravano fermamente decisi a continuare nel tentativo di tirar fuori le più improbabili scusanti per cercare di spiegare quello che malauguratamente avevano appena visto.


Dopo aver dato un leggero bacio sulla guancia al suo Draco, Ginny si avvia verso il tavolo dove giacciono quelle due solite facce sbalordite che oggi più che mai sembrano aver stampato addosso un enorme punto interrogativo.


Ok ragazzi, rimandiamo a dopo tutte le domande e le possibili spiegazioni, va bene?”

Possibili ?!Ginny, tu ci devi delle spiegazioni! ”

E’ così maledettamente buffo Ron quando si arrabbia e assume quella leggera sfumatura violacea degna della mamma.

Ron, ora calmati, vedrai che più tardi ci spiegherà tutto e scopriremo che è solo un banalissimo equivoco, giusto Ginny? ” dice Harry con tono apparentemente pacato.

“ … ”

Ginny?? ” ripete Ron fissandomi con occhi spalancati e a dir poco furenti.

Beh, ragazzi, ci vediamo più tardi ok? Ora devo proprio scappare! ”


E così, prima che potesse sentirli ribattere o pronunciare ancora anche solo una parola, si alza di scatto e inizia a correre verso le scale.

Arrivata alla porta della sala grande, però, si ferma per un attimo e lancia lo sguardo più dolce ed incredibilmente complice che si potrebbe mai immaginare a quel biondino seduto proprio là, che era stato capace di renderla finalmente felice.


*



Herm! Herm! ”

Ginny! E’ successo qualcosa? ”


La vedo comparire all’improvviso correndo fuori dal bagno ancora tutta bagnata e coperta solo da un asciugamano rosa.


No tranquilla…cioè, sì, in realtà…”

Malfoy…giusto? ”

Herm sono troppo felice! Non puoi immaginare…ieri sera, io e lui, da soli finalmente, nella torre di astronomia…”

Cosa?!Nella torre…beh, a giudicare dalle tue espressioni così romanticamente sconnesse, deduco che lui sia riuscito a farsi perdonare…era anche ora! Cavoli, non ce la facevo più a vederti in quello stato così malinconico-depressivo! ”


Detto questo, corre ad abbracciarmi stringendomi così forte e con così tanta dolcezza che lì, in quel preciso istante, per me è stata un’ulteriore conferma del fatto che lei per me ci sarebbe sempre stata. Con i suoi preziosi consigli, le sue materne raccomandazioni e i suoi numerosi rimproveri data la mia indole ribelle.

Questa è la mia migliore amica.


Come l’hanno presa Harry e Ron?... ” mi chiede con fare perplesso e ironicamente preoccupato.

Tranquilla! Se il mio intuito non mi inganna, posso dirti con assoluta certezza che quei due non hanno ancora capito assolutamente nulla! Ma si può? ”

Ragazzi…mph…non riescono mai ad intuire proprio niente, neanche tra le righe! ”

E va beh, Herm, capiranno prima o poi, no? ”


*


E bravo il nostro Draco! Dovresti vedere come l’ha presa Pansy! Era così profondamente afflitta e avvilita che si sarà andata a rinchiudere nelle segrete a tempo indeterminato! ”

Dai Blaise, finiscila! ”

Che c’è ora? Oltre che ad esser diventato un inguaribile romanticone, hai anche perso il senso dell’umorismo? ”


*


E ora dove vai Ginny? ” mi chiedono in coro Harry e Ron.

Ho bisogno di sgranchirmi le gambe, penso che andrò a fare un giro nell’aula di pozioni…”

Cosa?! ” ripetono nuovamente all’unisono i due.


Temo di non essere stata molto convincente…


Herm! Puoi venire un secondo?! ” le urlo cercando di trascinarla il più in fretta possibile dietro di me.

Herm, per favore, prima che Harry e Ron mi inceneriscano di nuovo con lo sguardo o,peggio, fisicamente, potresti farmi la cortesia di tenerli almeno ad un miglio di distanza dall’aula di pozioni? ” le chiedo con fare supplicante misto ad adorazione isterica.

Dai Ginny, ci penso io! Allora mi autorizzi ad usare le mani anche con tuo fratello nel caso di estrema necessità? ”

Ma certo che sì! A dopo! ”



*


Apro lentamente la porta dell’aula di pozioni che mai come ora mi era sembrata tanto pesante, e già mi sembra di sentire il suo profumo.

E’ così incredibilmente buono.


Eccoti, sei arrivata! Avevo voglia di vederti…”

Anch’io, non vedevo l’ora…”

Vieni qui, vicino a me, ho voglia di abbracciarti ”


Draco? ”

Sì, Ginny? ”

Posso chiederti una cosa? ”

Tutto quello che vuoi…”

Arrivati a questo punto, tu pensi che noi…potremmo…”

Considerarci una coppia? ”

Beh, sì, sai ci stavo pensando e allora mi chiedevo…”

Tu lo vuoi davvero? ”

Io dal primo giorno, ma tu, Draco, vuoi davvero stare insieme a me? ”

Ma certo che lo voglio Ginny, se no non avrei fatto tutte le mie emerite idiozie per te…”

Ma che dici? Per me non sono state assolutamente delle idiozie. Forse tu pensi questo perché prima d’ora non avevi mai fatto gesti simili per nessuno, tanto meno per una ragazza ”

Hai ragione, sai? Più andavo avanti e più non mi riconoscevo più, persino i miei amici mi trovano diverso…cambiato ”

Tu ti lasci influenzare molto dal parere degli altri? ”

Onestamente penso che non sia poi così importante, anche perché il più delle volte si ricevono solo fregature ”

Non pensi che, invece, i consigli di certe persone possano essere utili e sinceri ogni tanto? Certo, sempre che a darteli siano determinati amici ”

Cosa intendi? ”

Parlo di veri amici. Quelli che hanno a cuore il tuo bene, la tua felicità e che farebbero di tutto pur di aiutarti…”

E tu, Ginny, ne hai di amici così? ”

“ …Io penso di essere stata molto fortunata, sai? Perché, sì, ne ho incontrati, e anche se talvolta sono un po’ ostinati e orgogliosi, so che mi vogliono bene e che mi appoggiano, sempre…” “ E tu Draco? Pensi di averne mai incontrati? ”

Mai prima d’ora. Tu per me ora sei tutto. Sei un’amica, una persona con cui si può parlare di qualsiasi cosa, sensibile, estremamente dolce, incapace di giudicare le persone solo all’apparenza, e poi, beh, ora sei anche la mia ragazza. Quindi, di cos’altro pensi che possa aver bisogno, dato che ci sei tu qui con me? ”


Erano le parole più dolci che qualcuno avesse mai avuto il coraggio di dirmi.

Esistevano ulteriori parole, dello stesso calibro e della stessa intensità, attraverso le quali poter rispondere?

Stavo scoprendo un lato particolare di questa persona… quella parte sensibile, riservata, desiderosa d’affetto e di amore soprattutto, che per troppo tempo era rimasta nascosta.


Andiamo a fare due passi fuori? Magari intorno al lago, ho voglia di parlare ancora un po’ con te ”

Solo se prima mi dai un bacio come si deve ”

Vieni qui furbetta ”


*


Sai che penso che tu sia proprio fortunata ad avere un’amica come la Granger? ”

Hermione? Beh, sì…è veramente unica, speciale ”

Quello che ha fatto lei per te, per noi, penso che nessuno dei miei amici, o comunque di quelli che mi stanno intorno, lo avrebbe mai fatto per me ”


Lo sento così debole ed indifeso in questo momento che istintivamente gli prendo subito la mano per stringerla forte nella mia, come per proteggerlo.

Come se potesse averne bisogno.

Penso si sia accorto di quello che stavo pensando perché, in risposta, mi cinge le spalle abbracciandomi. Non si vuole smentire mai.

E così continuiamo a camminare.


Draco? Ho bisogno di chiederti ancora alcune cose…sono semplici chiarimenti, che però ancora non riesco a spiegarmi…”

Riguardano l’inizio di tutta questa storia, non è vero? ”

Sì…come facevi a comparire nei miei sogni tutte le notti? Era tutto reale o era solo frutto della mia immaginazione? ”

No, assolutamente. Non hai semplicemente sognato. Io ero realmente con te, nei tuoi sogni, ogni notte. E’ stata la mia bisnonna ad insegnarmelo. Una sera mi confidò come fare per rimanere strettamente in contatto con la persona amata, era semplicemente un modo per potersi parlare attraverso i sogni. Ma non tutti possono farlo. Mi spiegò che sarei riuscito a penetrare nei sogni solo della persona di cui mi sarei innamorato veramente. Non pensavo che mi sarebbe mai servito sapere tutto questo, credevo fosse solamente una banale storiella per bambini. Ma mi sbagliavo. Con te, Ginny, ce l’ho fatta. Per la prima volta sono riuscito ad entrare nei sogni della persona che amo, solo per parlarle, per guardarla dormire, per sfiorarla e lasciarle un piccolo ricordo di me. Ora riesci a capire? ”

E quel pettine? Ricordo che da dorato aveva improvvisamente cambiato colore non appena l’avevo preso tra le mani ”

Anche quello era un regalo della mia bisnonna, a quanto pare doveva proprio essere una romanticona. Quel pettine inizialmente assumeva il colore dei capelli di chi lo possedeva, per poi rifletterne quello di chi lo riceveva. Ma solo se il regalo fatto veniva realmente apprezzato e sentito per quello che era realmente avrebbe mantenuto il suo nuovo colore, nel tuo caso, il rosso ”

E l’ha conservato quel colore ” sussurro io ancora incantata dalle sue parole.

Ne ero sicuro ”

Ginny, ora posso farti io una domanda? ”

Certo…” e lo stringo sempre più a me.

Puoi chiedermi tu una cosa? ”

Chiederti una cosa ? ”


“ …Chiedimi se sono felice…”



Tu sei felice Draco? ”



Sì … sì, Ginny, io ora mi sento felice ”.






THE END

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