Innamorata del ragazzo sbagliato.

di hazzasrayban
(/viewuser.php?uid=233636)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio migliore amico, Austin. ***
Capitolo 2: *** Jade; ***
Capitolo 3: *** E se ti baciassi? ***
Capitolo 4: *** Era impossibile non volergli bene. ***
Capitolo 5: *** tutor. ***
Capitolo 6: *** Era l'unico in grado di farmi sorridere. ***
Capitolo 7: *** My light blue prince. (part 1) ***
Capitolo 8: *** My light blue prince. (part 2) ***
Capitolo 9: *** my light blue prince. (part 3) ***
Capitolo 10: *** mahomies. ***
Capitolo 11: *** bff. ***
Capitolo 12: *** Eravamo qualcosa di più speciale che un'amicizia. ***
Capitolo 13: *** like an illusion. ***
Capitolo 14: *** our story. ***
Capitolo 15: *** this is love. ***
Capitolo 16: *** What about Austin's love? ***



Capitolo 1
*** Il mio migliore amico, Austin. ***


Come si inizia una storia?

 

C’era una volta molto tempo fa….

 

No, chi voglio prendere in giro?! E se iniziassi con qualcosa di più recente?

 

Yo, bella raga. Io sono qui. E voi siete lì. Yo.

 

Okay, troppo emh, bimbominchioso? Okay, facciamo con qualcosa di più comune.

 

Piacere, Cathy. Una ragazza comune, forse fin troppo comune.

 

Pff, non mi piacciono questi inizi, sono troppo banali.

 

Ehi, Mahone!

 

Okay, iniziamo così.

 

 

-Ehi, Mahone!- dissi dopo aver composto il numero del mio migliore amico dalle elementari. Austin Mahone. L’unica persona che non mi aveva mai abbandonato, era sempre stato al mio fianco; quando avevo bisogno lui c’era, e quando era lui che aveva bisogno io c’ero. –Ehi, Mayfield.- mi rispose lui ancora mezzo arrabbiato per la proposta che gli avevo fatto. –Allora ci stai?- dissi io con voce supplicante. –Affare fatto. Fingerò di essere il tuo ragazzo.- -Dio, grazie Austin.- dissi contenta. –Ora devo andare da Alex, tesoro.- disse lui. –Ascolta, devi fingere solo quando c’è Matt nei dintorni. Okay?- dissi io.         –Okay. Ciao Cathy.- disse lui chiudendomi il telefono in faccia.

 

Scommetto che non avete capito niente, quindi è meglio tornare a questa mattina.

 

-Dio guardalo. E’ perfetto, i suoi capelli biondi, il suo sorriso…- dissi. –Perché non gli confessi che ti piace?- mi interruppe bruscamente Austin. –Perché non ne ho il coraggio.- dissi a labbra strette. –Bhè, devi trovare il coraggio, perché Ashley te lo soffierà. Guarda, ci prova costantemente.- mi disse Austin sorridendo, quasi divertito dal fatto che avessi una specie di rivale amorosa. –Grazie Austin, il tuo incoraggiamento, bhè, wow, non ho parole per descriverlo.- dissi prima di sbuffare. –Cosa vuoi che ti dica? Non so, fallo ingelosire.- disse lui per poi mettersi a ridere. Non sapeva di aver detto una cosa intelligente. –Farlo ingelosire? Interessante.- dissi guardando Austin con uno di quegli sguardi da persona che ha appena avuto un’idea buona. –N..n…non mi piace questo tuo sguardo.- disse quasi balbettando. –Emh, che ne pensi di fingere di essere il mio ragazzo?- dissi timida. –Emh, bhè, vedi..-  DRIIIIIIIIIIIIIIN’   -Salvato dalla campanella.- gli dissi. Mi sorrise andando verso la sua classe.

 

 

Torniamo dov’eravamo rimasti.

 

Presi lo zaino di scuola, feci per aprirlo, ma ci rinunciai. Ero troppo felice per fare degli stupidi compiti. Quindi ripresi in mano il cellulare e mandai un messaggio a Jade, una ragazza conosciuta su facebook. ‘Ehy bella. Buone notizie in arrivo.’ Digitai velocemente sullo schermo del cellulare. ‘Waaaaa, parla.’ Mi rispose lei qualche secondo dopo. ‘Conquisterò Matt.’ Scrissi. ‘Che grande novità .-.’ mi scrisse lei. ‘Ce la farò. Ho un asso nella manica. Si chiama Mahone, Austin Mahone.’ Scrissi accendendo lo stereo di camera mia. ‘Austin? Il tuo migliore amico? Questa è bella.’ Mi inviò lei. ‘Fingerò di essere la sua ragazza. Matt si ingelosirà e BUM! Il gioco è fatto.’  Scrissi io, ancora contenta per questa idea. ‘Si, e poi va a finire che ti innamorerai di Austin. Buona fortuna. Io, al contrario di te, devo studiare. Pff, ciao bellezza.’ mi scrisse lei. Stavo pensando a Matt e all’ultimo messaggio che mi aveva inviato Jade, quando decisi di andare a fare un giro in città. Presi i miei jeans strappati,  una maglietta bianca con delle scritte, un giubbino che arriva giusto sotto il seno di finta pelle e la mia borsa nera sempre di finta pelle. Uscì di casa e andai in centro. Vidi che aveva appena aperto un nuovo negozio ‘Beautiful Girl.’  e decisi di entrare. Sarebbe stato meglio guardare la vetrina. Diciamo che quei vestiti non erano il massimo della sobrietà. Avrebbe fatto meglio a chiamarsi ‘Bitch Girl’ . Feci per andarmene quando vidi entrare Ashley. Si, era decisamente il suo negozio. –Ciao sfigata.- disse riferendosi a me. –Ciao troia.- dissi io, con quella mia solita finezza che mi distingueva dalla altre ragazze. –Cosa ci fai qui?- mi disse lei acida. –Forse sto facendo shopping. Tu che dici? Comunque stavo per andarmene. C’è troppa puzza di emh.. te e ragazze come te.- dissi io. –Ah ah ah molto divertente Mayfield.- disse lei pensando di essere divertente. –Forse non volevo fare ridere ma dicevo la verità. E fai un piacere a tutto il mondo, basta fare la gatta morta con Matt.- dissi decisa. -Almeno sa della mia esistenza.- disse lei riferendosi ovviamente al fatto che Matt nemmeno sapeva che io esistessi. A lui interessavano solo le troie, le belle ragazze e quelle fidanzate che non poteva avere. Fino a ieri non ero né bella né fidanzata e non ero nemmeno una troia, e neanche volevo esserlo. Ma le cose sarebbero cambiate. Si sarebbe interessato a me. –Le cose cambiano, ma non so se il tuo piccolo cervellino alcune cose le capisce.- dissi istigandola. –Non sono rincoglionita. E fidati, tesoro, per te le cose non cambiano.- disse lei. –Sarà meglio che me ne vada. Potrei prenderti a pugni.- dissi andandomene. La odiavo, quella troia. Era bella, aveva un fisico della madonna, ci provava con Matt e aveva tutti i ragazzi della scuola ai suoi piedi. Tutti tranne Austin. Anche lui era molto ‘desiderato’ nella nostra scuola. E aveva anche molti amici maschi, era abbastanza popolare. Eppure si ostinava a passare il tempo con me. Ero io la sua migliore amica. Non un ragazzo con i suoi stessi interessi o una troia a cui bastava dire una parola e te la ritrovavi già nel letto.

Mi guardai intorno e decisi di andare da Starbucks. Presi un frappuccino e andai a sedermi in un tavolino. Vidi passare Matt. Con quel suo sorriso, i suoi occhi blu e i capelli biondi, una specie di principe azzurro insomma. Avevo una cotta per lui da due anni. Quando mise piede per la prima volta nella nostra scuola. Era stato amore a prima vista. LET’S GO CRAZY CRAZY…’  non feci finire il telefono di squillare. –Pronto?- dissi con una voce tremolante. Odiavo rispondere al telefono quando c’era lo sconosciuto. Avevo quasi paura. E non ero una ragazza timida, ma mi inquietava. –Stupida, sono io.- mi disse Jade. -Scusa, mi dava sconosciuto.- dissi imbarazzata io -Sto chiamando dal telefono di mia mamma. Ho una buona notizia.- mi disse lei tutta contenta. -Sentiamo.- dissi.

 

 

 

 

 

-CONTINUA.-

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ciao belle. Com’è? E’ la mia prima fan fiction su Austin. Non so se è venuta bene, a me piace. Potete recensire? Sia che non vi sia piaciuta sia che vi sia piaciuta. Ve ne sarei grata, per favore c:

 

Ci vediamo prossimamente lol

 

Sofia xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Jade; ***


Capitolo 2.

 

-Pronta per la grande notizia?- mi ripeté lei. –Si, per l’ennesima volta, si.- risposi io. –Domani. Vengo lì. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.- disse lei urlando. –DAVVERO?! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.- urlai a mia volta io. –Vengo in treno alla stazione.- mi disse tutta allegra lei. –A che ora hai il treno?- chiesi. –Alle 14, sarò lì per le 15.- mi disse lei. Riuscivo a percepire tutta la sua felicità dall’altro capo del telefono. –Alle 14.55 sarò lì. Dio, non vedo l’ora.- dissi. –Nemmeno io. Ora vado. Shopping con Ellie. A dopo. Ciao splendore.- e detto questo lei riattaccò. L’avrei vista. Avrei visto la mia unica amica femmina, quella che mi faceva sorridere e mi commuoveva per la sua dolcezza. –Ciao.- disse una voce proveniente da dietro la mia sedia. –Oh, ciao amore.- dissi ad Austin quando me lo vidi davanti. –Amore?- mi guardò lui stranito. Gli diedi una gomitata e gli indicai Matt. –Oh, già amore.- mi disse imbarazzato mettendosi una mano dietro la testa. -Pff, Matt se ne è andato, e che cazz. Cambiando argomento…Domani viene Jade.- dissi sorridente. –J..chi?!- disse lui con una di quelle espressioni che mi facevano sbellicare dal ridere. –La ragazza che ho conosciuto su Facebook.- continuai io. –Emh..la belieber?- mi chiese lui. –Non riesco a crederci, il tuo neurone intelligente da segni di vita.- dissi io picchiettando col pugno sulla sua testa. –Ah ah ah, che ridere.- mi disse lui sarcastico. -Andiamo da qualche parte stasera?- dissi annoiata. –Devo studiare chimica.- mi disse lui ancora più annoiato. –Merda, cazzoculo, è vero l’interrogazione.- dissi frustrata. –Vieni a casa mia, studiamo insieme.- disse facendo uso di quel suo sorriso meraviglioso.

 

Meraviglioso? Lui è solo Austin, il tuo migliore amico, il suo sorriso è normale.

 

Taci chiunque tu sia, questa è la mia storia e la racconto come voglio uu’.

 

Pff, fai quel che vuoi. E per te sono signor Voce.

 

Mi lasci finire questo cazzo di capitolo?

 

Okaaaaaay.

 

Okay? Va beh, torniamo alla storia.

 

 

 

-Perché sorridi? Lo sai che quel sorriso non attacca con me.- dissi. -Guarda quella.- mi disse indicando una ragazza, bionda con occhi verdi. –Non male.- dissi. –E’ meravigliosa. E simpatica. E..- disse venendo interrotto. –E hai una cotta per lei.- dissi interrompendolo. –N..n..non è vero.- mentì lui. –Austin è innamorato, Austin è innamorato, Austin è innamorato.- iniziai a canticchiare. –Basta, davvero.- disse arrossendo. La bella bionda si avvicinò a noi. –Ciao Aus.- disse lei. ‘Aus?!’ pensai –Ciao bella.- disse lui. Una parte di me sentì di essere quasi sostituita. Chiamava solo me ‘bella’ fino a ieri.

 

 

Sostituita? Questa è bella.

 

Signor Voce, la può smettere?

 

Cathy è gelosa. Cathy è gelosa. Cathy è gelosa.

 

Sul serio, la può smettere? E lei poi chi minchia è?

 

Pff, la finezza non fa parte di te. Sono la voce dei lettori, quello che pensano.

 

Okaaaay, ora se mi scusa continuo la storia.

 

 

 

-Lei è Janette e lei è Catherine, ma la puoi chiamare Cathy.- continuò Austin indicandomi. –Piacere Janette. Tu devi essere la sua migliore amica, mi ha parlato molto di te.- disse la finta bionda. (No comment lol) –In realtà sono la sua ragazza.- dissi. Austin mi guardò male, forse avrei dovuto tacere. –Oh, non me l’aveva detto, bhè sono contenta per voi.- disse lei accennando un finto sorriso. Sentì il telefono vibrarmi in tasca, lo presi e guardai lo schermo. ‘Un nuovo messaggio da: Mamma.’ Premetti alcuni tasti sul display e lessi il messaggio. ‘Dove sei? Sono le 19.’ ‘Ora arrivo, scusa per il ritardo.’ Mi affrettai a risponderle io. La mia vita era una specie di prigione, potevo fare solo quello che ‘i capi’, in questo caso i miei genitori, approvavano altrimenti sarei finita in guai grossi. –Austin, devo andare a casa.- dissi interrompendo un qualche discorso, che nemmeno avevo ascoltato, sulla prossima partita di basket di Austin. –Emh, okay, ti accompagno a casa?- mi disse accennando una leggera incertezza per via di Janette che continuava a scrutarlo. –No, vado a piedi. Ciao Austin, ciao Janette.- dissi andandomene via in direzione di casa mia (yep, ho fato rima lol). Entrambi mi sorrisero, avrebbero formato una bella coppia se non ci fossi stata io fra i piedi.

Dopo un quarto d’ora di camminata arrivai a casa. –Dove sei stata signorina?- mi disse mio padre seduto sul divano a guardare la nuova stagione di ‘CSI MIAMI’. –Con Austin.- dissi. –Mi piace quel ragazzo!- si intromise mia madre. –Samantha, è troppo piccola per avere un ragazzo.- disse mio padre riferendosi a me. ‘Troppo piccola per avere un ragazzo, si, contaci papà.’ Pensai. –David, ha sedici anni! E lei e Austin sono perfetti l’uno per l’altra.- mi disse mia madre tutta sognante. –Mamma, papà! Austin non mi piace! E’ solo il mio migliore amico.- dissi interrompendo l’accesa discussione dei mie genitori. –Eccola qua la mia piccolina.- mi disse contento mio padre. –Emh, si, salgo in camera mia.- dissi mentre salivo il primo scalino delle scale che portavano al secondo piano.

Entrai in camera mia e accesi il portatile. Aprì tre schede, twitter, facebook e youtube. Twitter era il mio sfogo, facebook era l’unico posto dove chattare con Jade e youtube era il posto dove si concentrava la mia vita, ovvero, la musica. La musica mi aveva salvata anni fa, come aveva salvato il mio migliore amico Austin. Ma questa è un’altra storia…

Passai un’oretta ad annoiarmi; quando mia mamma mi chiamò per cena. Mangiai un po’ di pizza, e tornai in camera mia. Mi coricai sul letto e accesi la televisione. Iniziai con un po’ di zapping fra i canali. Mi bloccai quando sentì un annuncio al telegiornale… ‘Tutte le stazioni ferroviarie bloccate per manutenzioni generali dopo l’incidente di New York avvenuto una settimana fa.’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-CONTINUA.-

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: mi scuso con tutti per aver messo il capitolo con così grande ritardo ma avevo un blocco da scrittrice e non avevo idee per continuare. Mi dispiace davvero tanto…. Ma in compenso ho un’idea per una prossima FF su Austin, che pubblicherò quando questa finirà, cioè fra moooooooooolto loool c:

Grazie a tutti quelli che hanno recensito e messo nelle seguite questa FF, bellezze vi adoro :3

 

Ci vediamo prossimamente (più presto di quanto voi non pensiate.)

 

-

 

-Sofia.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** E se ti baciassi? ***


Capitolo 3.

 

-Ma che cazzo però!- dissi furiosa sbattendo il telecomando del televisore per terra. -Verrò un altro giorno. Ci incontreremo, te lo prometto.- disse Jade, dall'altro capo del telefono cercando di calmarmi. -Eh, cazzo, io voglio vederti domani non fra tre fottuti mesi.- dissi urlando. -Calma babe. Nel frattempo c'è il tuo mahone a consolarti.- mi disse lei sfottendomi, cosa che faceva spesso. -Ma vai a cagare.- dissi schietta. -Certo, il bagno è qui vicino.- mi disse lei ridendo. -Deficiente, devo andare. Cià.- dissi chiudendo la telefonata senza darle nemmeno il tempo di dire qualcosa.

 

La sveglia squillò all?improvviso. 'Voglia di andare a scuola, stuprami, ti prego.'  pensai. Decisi di far finta di dormire, magari nessuno si sarebbe accorto della mia esistenza. -CATHY, DEVI ANDARE A SCUOLA.- urlò mia madre dalla cucina.- Piano annullato, ripeto, piano annullato. Passo e chiudo.   Sbuffai e mi alzai dal letto, che continuava a chiamarmi mentalmente, invano. Mi vestii, mi infilai lo zaino sulle spalle, scesi le scale, presi una brioche al volo e uscii di casa. Presi il telefono con le cuffiette dalla tasca dei jeans e iniziai ad ascoltare musica. -I'm in love with you and all your little things.- iniziai a cantare a squarciagola ignorando i passanti che mi guardavano straniti. -Mayfield!- sentii. Mi tolsi una cuffietta e mi voltai. Austin. -Cathy, si sentiva la tua voce a due isolati di distanza!- disse ridendo. ?Pff, lo sai che sono una cantante nata.- dissi ironicamente. Entrambi ci mettemmo a ridere. Non esisteva essere, in natura, più stonato di me. Eppure, nei giorni in cui ero malinconica immaginarmi come una famosissima cantante di fama mondiale mi piaceva. Insomma sarebbe stato tutto più facile. -Se tu sei una cantante nata, io sono Justin Bieber.- disse cercando di imitare il suo idolo. -Pff, sogna bello.- dissi ridendo.   -Siamo arrivati. Dammi la mano.- disse facendomi l?occhiolino. Mi prese per mano ed entrammo nell'atrio della scuola. Tutti ci guardavano. Eravamo diventati il nuovo 'gossip' di tutta gli alunni del college. Arrossii. -Austin, non per dire, ma Matt non sembra notarmi.- sussurrai. -E se ti baciassi?- sussurrò lui a sua volta. Mi prese dolcemente il volto con due dita, e appoggiò le sue labbra sulle mie. Le nostre lingue stavano per 'incontrarsi' quando arrivò la preside. Appena la notammo ci staccammo, imbarazzati. -Mayfield! Mahone! Non sapete che è vietato baciarsi qui? O è meglio che ve lo ricordi io? Aula 54. Siete in punizione.- disse andandosene via. Eccola qua la giustizia nella nostra scuola. Punisce dei ragazzi che si baciano e non tizi che si palpeggiano e fanno sesso nei bagni. La campanella suonò. -Vado in classe. E Cathy, baci bene, sai?- disse sorridendo andando in classe.

 

 

 

 

-Continua.-

 

 

Spazio autrice: mi scuso per questa merdina. So che questo capitolo fa cagare, non abbandonatemi, vi prego lol. Quattro recensioni allo scorso capitolo egegefgefdgf. E? tantissimo per essere una ff di Austin. Mi spiego meglio, ci sono più ff rosse sui One Direction che tutte quelle di Mahone. A proposito, se vi interesso come autrice o se siete directioners (come la sottoscritta c:) ho due ff sui ragazzi. Una sul mio account  e si chiama ?Escape to reality.?  (questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1352692&i=1) ed è la storia dei ragazzi non famosi che hanno un?idola. Se no ne ho un?altra, però è rossa, che è sull?account della mia migliore amica (@jawaadsdurex), ma l?abbiamo scritta insieme, si chiama ?Love, Sex, Vampaires.?  (questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1367877&i=1) e si capisce già dal titolo di cosa parla. Mi farebbe davvero piacere che passaste. Okay, dopo essermi fatta pubblicità, lol, vi saluto. E mi scuso ancora per quanto faccia cagare questo capitolo.

 

P.s grazie a tutti quelli che l?hanno recensita o semplicemente messa tra i preferiti/ricordati/seguiti. #loveuall

 

 

Ci vediamo prossimamente

 

-

 

 

Sofia xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Era impossibile non volergli bene. ***


Capitolo 4.

 

Vidi una luce accendersi dentro il mio astuccio. ‘Quindi sei in punizione perché Austin ti ha baciata? AHAHAHAHAH’ si, quello era il messaggio della mia migliore amica, Jade. ‘Ascolta, era per Matt, niente di più.’ Scrissi premendo cautamente lo schermo del mio cellulare. –Dovete sostituire i numeri con le lettere!- urlò furioso Griffiths, il professore di matematica. Guardai alla lavagna. 3x+a2. Gli mancava qualche rotella se pensava davvero che noi fossimo in grado di risolvere quella roba. Ero sempre stata abbastanza brava con la matematica, fin quando i numeri non erano diventate lettere. Di nuovo la luce di prima. ‘Ma ti è piaciuto? Bacia bene? E Matt?’ mi inviò la ragazza. Pft, non mi era piaciuto, lui era il mio migliore amico. Mi voltai verso Matt. Era troppo occupato a specchiarsi nella finestra, invece di ascoltare la lezione. Lo fissai un’ultima volta, quando anch’esso mi guardò. I suoi occhi color oceano si erano incontrati con i miei. Arrossii e distolsi lo sguardo. Cazzo. Il signor Griffiths era davanti a me con la mano sul mio banco. –Mayfield, Mayfiled, Mayfield!- urlò contro di me. Si, amava urlare. –Invece che fissare il signor Magee, può benissimo ascoltare la lezione!- continuò lui. La campanella suonò. Forse quell’aggeggio rumoroso era dalla parte degli studenti. Anche quella giornata scolastica se n’era andata. Presi la borsa con i libri e mi avviai verso l’uscita, ma venni bruscamente fermata dalla preside. –Oh, mia cara, non si ricorda della sua punizione? Aula 54, mi raccomando.- disse con fare ironico accompagnandomi alla 54. Entrai.

Avete mai visto uno di quei film americani con dei mezzi delinquenti in punizione e il professore si caga sotto per colpa loro? Tutte balle.

Passai un’ora noiosa con la professoressa Jworld che sembrò una pazza isterica.

La campanella delle quindici suonò, e i ragazzacci di San Antonio uscirono da scuola. –Ciao dolcezza.- si quello era Austin che faceva il coglione. –Ciao Aust..emh…ciao Matt.- dissi. E si, il ragazzo che avevo affianco non era il mio migliore amico. –Allora, che fai questa sera?- disse sorridendo con un sorriso che faceva invidia alle stelle. –Esco con Austin.- dissi, dovevo fingermi ‘impegnata’ per compiacerlo. O almeno, questo pensavo. –Emh, okay. E sabato? Ti va di andare nella pizzeria di fronte al centro commerciale?- mi chiese lui. –C…certo.- balbettai io. –Perfetto! Alle 20 là davanti. Ciao.- disse sorridendo e andandosene via. Si, quello era un appuntamento, un vero appuntamento. Mi voltai verso Austin, stava parlando con i suoi compagni di basket. Dopo aver notato che lo stavo fissando, lasciò i suoi compagni di basket e si avvicinò a me. –Cos’è quel sorriso a trentadue denti?- chiese perplesso. –Io. Matt. Sabato. Appuntamento.- dissi, emettendo un piccolo urlo di gioia. Si, agli occhi dei passanti dovevo sembrare proprio rincoglionita. –Taci, cogliona. Ma dove lo vuoi abbandonare il tuo fidanzatino?- disse morsicandosi il labbro. Risi. Era impossibile non volergli bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

 

Ciao gente c: Vi piace come ho scritto spazio autrice? A me no lol, lo tengo solo per questa volta. Dio, siete fantastici, 6 recensioni uyfguyisgusiy Comunque ho deciso di mettere oggi il capitolo e di farlo un po’ più corto perché se il 21 c’è la fine del mondo almeno il capitolo l’ho postato lol c:

Vediamo un po’ di cosa parla questo capitolo, emh…Cathy e Matt. Personalmente, la odio come coppia lol, boh, faccio fatica a scrivere se si parla di qualcuno che non sia austin (nel senso, di cui si innamora la protagonista).

Sul mio computer c’è un file salvato che si chiama ‘appunti di Innamorata del ragazzo sbagliato.’ Praticamente gli scrivo dei pezzi di capitoli mooolto futuri. Prima ne ho scritto uno, è fgfudud ma alla fine c’è una cosa che nessuno qui si aspetta, ci rimarrete di merda AHAHAH lol mi stavo per mettere a piangere mentre scrivevo :c è dolce ma drammatico, boh. Non vi dico altro.

 

Dimenticavo una cosa molto importante, STAVO PENSADO DI CAMBIARE RATING ALLA FF E FARLA DIVENTARE ROSSA, A VOI STA BENE? A me interessa solo il vostro parere. Perché stavo facendo la doccia, e mi è venuta in mente una parte rossa che ci sta a pennello per l’appunto che ho scritto prima (quello drammatico che nessuno può sapere MUAAHAHAHAHHAHA). Se ve lo state chiedendo si, faccio pensieri pervertiti anche in doccia lol mlmlml

 

 

Vi amo,

 

 

Sofia xoxo

 

 

p.s Speriamo di non morire il 21 AHAHAHA lol, che poi in tv hanno detto che moriremo alle 11:11. No, questa è sfiga AHAHAHHAH io l’ho sempre detto che austin è la fine del mondo.

DITEMI CHE L’AVETE CAPITA AHAHAHAHAHAH lol

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** tutor. ***


Capitolo 5.

 

 

-Sicuro che io stia bene? E se a lui non piaccio vestita così?- dissi. –Sei perfetta, te lo dice il tuo migliore amico.- disse sorridendo e dandomi un bacio sulla fronte. –Grazie Austin.- dissi sorridendo a mia volta. Indossavo un paio di jeans, attillati, attillatissimi, e una maglia che secondo Austin mi faceva sembrare sexy, e i miei tacchi rossi vertiginosi; odiavo portarli, ma per Matt avrei fatto questo ed altro. –E se mi chiede di ballare?- chiesi. –Di ballare? Non siamo mica ad High School Musical.- disse lui. Ridemmo. Adoravo quando faceva il coglione. –Che ore sono?- domandai aggiustandomi un po’ il rossetto rosso. –Sono le 19.40, muovi il culo, siamo in ritardo.- disse lui prendendo il suo giubbotto. Risi, di nuovo. Corremmo in macchina, nella sua macchina. Si, il mio migliore amico sedicenne aveva già la patente e una propria macchina, al contrario di me che dovevo ancora aspettare un anno perché avevo fallito l’esame. La macchina andava a tutta velocità, e alle 19.55 arrivammo a destinazione. –Buona fortuna.- mi disse Austin sorridente mentre io scendevo dalla macchina. Matt non c’era ancora, era tipico di lui arrivare in ritardo, in qualsiasi posto andasse.  Presi il cellulare e mi specchiai. Non sembravo me stessa. Non mi truccavo così tanto, e non indossavo vestiti così. –Ciao piccola.- disse Matt spuntando all’improvviso. Arrossi per quello che aveva appena detto. –Ciao Matt, mi hai fatto prendere un colpo.- dissi sorridendo. –Scusa.- disse ridendo. Qualcuno, o meglio, qualcuna dietro di lui tossì pesantemente, per farsi notare. –Lei è Hope, la mia ragazza.- disse presentandomi la bella mora. Il mio sorriso si spense di colpo, e il mondo mi cascò addosso. Non poteva essere vero, non doveva essere vero. –Piacere, Cathy.- dissi fingendo un sorriso. –Entriamo?- disse Matt avvicinandosi alla porta. Il mio cuore era in un milione di piccoli, minuscoli, pezzettini. Trattenni le lacrime per qualche minuto, fin quando, dopo esserci seduti al nostro tavolo, dissi che dovevo andare in bagno. Lì scoppiai a piangere. Com’era potuto succedere? Perché non mi ero accorta che non andava più dietro alle ragazze?

Presi il cellulare e chiamai Austin.

-Hey Austin.- dissi singhiozzando. –Perché piangi?- mi chiese, riuscivo a percepire la sua preoccupazione dall’altro capo del telefono. –Matt è venuto con la sua ragazza.- dissi scoppiando di nuovo in lacrime, non riuscivo nemmeno a dirlo. –Mi dispiace piccola. Vengo a prenderti?- mi chiese lui. –No no, tranquillo.- dissi cercando di dare un taglio alle mie lacrime. –Basta piangere, tu sei speciale, sei perfetta, e di certo sei meglio di quella sua fidanzata.- disse il mio migliore amico. –Non sai quanto ti voglio bene Austin. Ora vado, speriamo bene.- dissi. –Ciao Cathy.- disse chiudendo la telefonata. Avete presente quando nei cartoni c’è disegnato un cuore a pezzettini con qualche cerotto che cerca di tenerlo fermo e insieme? Austin era il mio cerotto.

Mi asciugai le lacrime, feci un respiro profondo ed uscii dal bagno tornando al mio tavolo. –Scusate, mi ha chiamata Austin e dovevo rispondergli, magari diventava geloso.- dissi fingendo un altro sorriso. –No, niente.- disse Hope. –Cathy, ti avevo chiamata per chiederti se mi potessi dare ripetizioni in francese, sai, sono negato.- disse sorridendo per poi baciare la sua ragazza. –Perché c’è anche Hope se mi dovevi chiedere ‘sta cosa?- dissi senza riuscire a trattenere quel velo di acidità con cui se ne uscì la frase. –Abbiamo la verifica di francese la settimana prossima, e questa era l’unica serata libera che avevo in tutta settimana, e volevo passarla anche con Hope.- mi disse lui. Poi si intromise la sua ragazza con un ‘awww’ e poi i due si strofinarono insieme i nasi. Si, ero la terza in comodo. –Emh, certo. Facciamo tutti i pomeriggi verso le 15?- chiesi. –Certo.- disse di nuovo sorridente. Amavo il suo sorriso, ti faceva sentire al paradiso, ma tutti quei suoi sorrisi non erano per me.

La cena lentamente passò, e verso le 23.30 me ne tornai a casa. Cosa ci avevo guadagnato in tutta quella serata? Il cuore a pezzi e l’essere tutor di un ignorante sexy fidanzato. Oh, si ci avevo guadagnato molto, davvero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

 

Salve gente c: Prima di tutto, buon Natale (in ritardo lol) e Buon Anno! Come regalo, non so se avete notato, ma ho scritto un capitolo più lungo del solito, e ho aggiornato molto presto.

Okay, ora parliamo del capitolo vero e proprio.

Io lo trovo abbastanza decente, anche se non mi fa impazzire come l’ho scritto. E’ in un contesto molto deprimente, ma si riesce a intravedere la dolcezza di Austin.

Come cazzo parlo bene, oh. AHAHAHHAHAAHHAAH lol

No seriamente, alcune frasi le trovo molto dolci, e visto che io supporto la coppia Cathy e Austin AHAHAHAH lol Personalmente penso, questo lo faccio notare a tutti quelli che scrivono, che prima bisogna essere i lettori della propria fan fiction e poi gli scrittori. Okay, oggi sono suonata lol

Ho notato che in molte ff mettono una foto o descrivono dettagliatamente le caratteristiche estetiche della protagonista, sapete perché io non le metto parti cosi? Perché Cathy, siete tutte voi che state leggendo. Una fan fiction serve per sognare, e come fa una a sognare se la protagonista non ti assomiglia nemmeno lontanamente?

 

Comunque per il rating ho pensato di metterlo arancione, perché ripensandoci alcuni parti rosse ci sono, ma non ce ne sono cosi frequentemente che in una rossa. Spero che a voi vada bene c:

 

 

p.s Ma cos’è sta storia che due capitoli fa c’erano 7 recensioni e invece in quello precedente solo 4? NO MA AHHAHAHAAHAHAH lol

 

 

 

Vi amo,

 

 

   Sofia.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Era l'unico in grado di farmi sorridere. ***


Capitolo 6.

 

-Se non vuoi fargli da tutor digli che ci hai ripensato.- disse Austin. –Anche se tutti sanno che gli darai lezioni, e tutto finirà col fatto che vi sposerete, e infine avrete dei bei bambini.- continuò lui dopo che ebbe notato la mia espressione non molto allegra. –Coglione.- dissi ridendo. Austin era l’unico in grado di farmi sorridere, e gli ero grata per questo. La campanella suonò e mise fine ai discorsi consolatori del mio migliore amico. Era lunedì e avevo passato tutta la domenica a deprimermi, non so dove avessi trovato la forza per tornare a scuola.

Dopo cinque interminabili ore, le lezioni finirono.

Stavo uscendo da scuola quando sentii un braccio cingermi il collo; mi voltai. Era Matt. –Ti ricordi che oggi devo venire a casa tua alle 15, vero?- disse sorridendo. –Come farei a dimenticarlo?- dissi sorridendo a mia volta. Troppo sdolcinata. –Perfetto.- disse tutto contento per poi allontanarsi. Avevo le mani sudate, solo a guardarlo mi agitavo. Che povera illusa. –Per fortuna che le cose vanno male con Matt.- disse Austin arrivando di soppiatto dopo aver origliato la mia precedente conversazione. Sorrisi, infondo aveva ragione, io avevo iniziato a parlargli e stavamo diventando amici e sarei stata da sola con lui tutti i giorni per una settimana. Andava tutto bene. Oh si, avevo dimenticato che era fidanzato e che per me non avrebbe mai provato niente. –Si, ma siamo solo amici. E saremo solo questo per sempre.- dissi dopo averci riflettuto un po’ su. –Never Say Never.- disse lui citando il suo idolo, Justin Drew Bieber. Sorrisi, sapeva che per quanto adorassi Justin non ci credevo. –E comunque le cose vanno meglio a te che ad Ashley (nota autrice: se non vi ricordate di Ashley rileggete il capitolo uno.).- continuò il mio migliore amico. Con tutto quello che era accaduto in questa settimana mi ero perfettamente scordata di quella ragazza. –Si comporta ancora da troia con lui?- chiesi. Non gli prestavo più tanta attenzione effettivamente. –Si, e lui glielo lascia fare. Non sembra fidanzato. Potrebbe provarci con te.- disse lui.  –Interessante.- dissi ridendo. –Sei una testa di cazzo.- mi disse lui. Sorrisi. A forza di parlare arrivammo a casa. –Buona fortuna con Matt, speriamo stavolta funzioni.- urlò Austin continuando per la sua strada mentre io entravo in casa. Mi preparai veloce un toast, feci qualche compito e aspettai tesa l’orario x.

Qualcuno bussò alla porta. Mi voltai a guardare; erano le 14.55, era in anticipo, insolito. Andai ad aprire. Una figura alta, bionda e con un sorriso da far perdere la testa anche alla luna entrò in casa mia. –Ciao Matt.- sorrisi e mi incantai a guardarlo, mentre lui con quei suoi occhi azzurri scrutava l’antro segreto in cui era appena entrato. –Ciao Cathy.- disse sorridendo a sua volta. Mi veniva un arresto cardiaco tutte le volte che pronunciava il mio nome. –Carina casa tua.- commentò. Era anche gentile, per quanto gli piacesse stare con delle troie o il rovinare fidanzamenti. –Grazie.- gli risposi io sorridendo come un ebete. –Studiamo? Dopo devo andare a basket.- chiese lui. Si, era anche il vice capitano della squadra di basket. Il ‘vero’ capitano era Austin, era un talento, amava quello sport; al contrario di me. –Certamente, andiamo in camera mia? O restiamo in salotto?- chiesi. –Andiamo in camera tua.- disse con fare malizioso, poi si mise a ridere. Risi a mia volta. –No, sul serio… Stiamo in salotto?- dissi cercando di trattenere le ultime risatine dovute alla battuta di prima. –Dove vuoi tu, per me è indifferente.- sorrise. Perché doveva essere anche così dolce? Dovevo rassegnarmi al fatto che non sarebbe mai stato mio. –Stiamo  in salotto. Hai portato francese?- chiesi sfoggiando un sorriso che non avrebbe fatto invidia neanche ad una mucca. –Eccolo qui.- disse tirando fuori un libro pieno di scritte e strappi dallo zaino. –Vado a prendere il mio libro, resta qui.- dissi cercando di alzarmi in modo sexy  dal divano in cui mi ero appena seduta. Feci le scale con piccoli passi aggraziati, entrai di corsa in camera mia e tornai velocemente in salotto. Matt era di schiena e stava guardando una foto che si trovava sopra il camino. –Chi è questo splendore?- disse indicando una bambina di cinque anni con un costumino a fiori, mentre abbracciava un altro bambino di schiena; e il tutto era incorniciato da una piccola spiaggia. Amavo quella foto. –Sono io.- dissi sorridendo e percependo un improvviso rossore alle guance.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

 

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

VI AMO.

 

Okay, la smetto lol No seriamente, sette recensioni allo scorso capitolo fgudygfdyy e otto al terzo, dddio hvfgydgf Ho fatto il capitolo lunghissimo per ringraziarvi c:

Quindi a tutte le lettrici che la leggono ma non recensiscono mai, posso chiedervi una piccola recensione? Ve ne sarei grata difuidudi anche solo per vedere chi siete, e se c’è qualcun altro che si caga questa ff a parte quelle che la recensiscono dfgyufd

Detto questo, voglio farvi notare la dolcezza della foto descritta da me lol dio la trovo dshdfhfdhdf una bambina di cinque anni, che è cathy, che abbraccia un bambino di cinque anni, che è austin dfdhfhdgjhg

 

Vi lascio rivelandovi il mio profilo di twitter c: sono @mahonesnutella

 

 

 

Hope you like it (:

 

Sofia.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** My light blue prince. (part 1) ***


Capitolo 7.  (parte 1).

 

-Lui ci prova con tutte, invece con te non fa niente?- concluse Jade con una sonora risata. –Si, devo staccare. Ciao.- dissi in tono freddo finendo la telefonata ed entrando a scuola con fare annoiato. Odiavo quel luogo. Per quanto i miei voti fossero abbastanza belli, non si poteva dire lo stesso della mia posizione nella scala sociale. Ero appena al disopra dei nerd, ma il fatto di dare ripetizioni al ragazzo più popolare mi avrebbe dovuto portare almeno alla metà. Non male; per una come me, intendo. – Allora? Ieri è andata meglio rispetto agli altri giorni?- mi chiese Austin arrivando di soppiatto, e interrompendo i miei pensieri. Era ormai da una settimana che Matt veniva a casa mia, e avevo imparato come comportarmi per non sembrare una perfetta deficiente con lui; anche se le cose non erano cambiate per niente, se non per il fatto che avevo molte ragazze contro, fra cui Ashley, che il giorno che seguì la mia prima ripetizione venne da me, e mi sbraitò contro cose come ‘Chi ti credi di essere?’ oppure ‘Fatti una vita, e lascia stare le persone’ per concludere con ‘Tanto non gli piacerai mai’. -Naaah. E te, cos’hai combinato ieri sera con Alex e la Crew? Avete spezzato cuori?- domandai aggiungendo una piccola risata solo per provocarlo. –Umh, non proprio.- mi rispose il mio migliore amico in modo misterioso. –Uh, uh, uh cos’è succ..- venni interrotta da Austin, e dalle sue labbra soffici. Mi porto a sé, e con fare dolce mi baciò, per poi staccarsi qualche secondo dopo. –Scusa, c’era Matt.- disse imbarazzato. –Grazie Austin.- dissi aggiungendo un sorriso alla fine. Austin era un ragazzo meraviglioso, intendo caratterialmente, per quanto anche esteticamente lo fosse. Era sempre stato al mio fianco, era sempre pronto a farmi sorridere, a farmi star bene, a essere la mia fonte di forza.

 

La giornata scolastica, se pur lentamente, passò.

 

Erano le 15 quando il principe azzurro bussò alla porta di casa mia. –Ehy Matt.- dissi sorridendo dopo avergli aperto la porta. Stavo diventando molto disinvolta con lui, e questo mi stupiva. –Ciao Cathy.- disse sorridendo a sua volta dopo essere entrato in una casa che ormai gli era famigliare. –Oggi è il nostro ultimo giorno, giusto?- chiesi abbozzando un sorriso del tutto falso. Non volevo che tutto questo finisse. –Si, domani c’è la verifica!- disse con molto entusiasmo. Doveva essere felice del fatto che si sarebbe allontanato da me. –Cosa c’è rimasto da studiare?- chiesi con non molto interesse. –Qualche pagina sulla cultura francese.- disse sbruffando. –Sai cosa ti dico? Amen, sto cazzo di francese, andiamo a fare un giro in centro?- chiesi voltandomi verso di lui e perdendomi nei suoi occhi blu. –Sicuro!- esclamò esultante, mentre un grande sorriso gli nasceva sul viso. –Allora usciamo!- dissi prendendo la mia borsa preferita e chiudendo la porta di casa che poco fa era stata aperta. –Prendiamo la mia macchina?- mi chiese indicando un auto parcheggiata nel vialetto di casa mia. –Okay.- dissi correndo verso l’automobile e aprendo lo sportello.

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Ciao meraviglie eguydyu come avrete letto in alto (spero lol) questo è solo la prima parte, questo perché non ho molto tempo per scrivere, ma avevo promesso che avrei continuato oggi. Scusatemi, ma io amo troppo la Authy, boh sono troppo dolci huydgyudyg ho già pensato ad un continuo per questa ff quando finirà, sarà come un sequel. E sarà anche deprimente, almeno l’inizio dopo non so. Si, ho già progettato tutto c: AHAHAHAHHAHAHAHAHA

 

 

 

Grazie per quelli che hanno recensito la volta scorsa. Se questo capitolo arriva a 10 recensioni entro domenica nel prossimo gli metterò un anticipo di un capitolo futuro, e anche una parte importante uhyudfyud

 

 

VI AMO.

 

 

Sofia.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** My light blue prince. (part 2) ***


Capitolo 7. (parte 2).

 

 

“E l’unica cosa che voglio è il sapore

                                             che concedono le tue labbra.”

                                                                                               (Give me love- Ed Sheeran).

 

 

 

 

 

Ancora stentavo a credere al fatto che ero al centro commerciale con il mio principe azzurro.

Stavamo camminando senza una meta, forse solo per perdere tempo, o nel mio caso solo per stare il più tempo possibile accanto a lui.

Mi voltai a guardarlo, il passo sicuro, il mondo in cui si spostava i capelli ripetutamente, le labbra carnose che mettevano voglia di baciarle; come poteva essere così bello?

Anche lui si girò, forse per osservarmi, o forse per vedere i negozi, ma i nostri sguardi si incontrarono.

Mi persi in quelle isole che aveva al posto degli occhi.

Non so per quanto tempo restammo a scrutarci, ma fu comunque molto.

Milioni, pft, miliardi di elefanti stavano girando liberi nel mio stomaco.

Sentii una strana musichetta provenire da Matt, che prese il suo cellulare dalla tasca dei jeans e rispose alla telefonata.

 

-Sul serio?....Anche oggi?....Sono occupato…Okay, ci sto.-

 

Attaccò la chiamata e si voltò verso di me, avevo di nuovo quegli occhi blu oceano puntati contro.

-Mi dispiace tantissimo, ma ha chiamato il mio allenatore di football e devo andare ad un allenamento aggiuntivo perché è stata anticipata una partita.- disse in tono mortificato.

Me lo sarei dovuto aspettare; le cose belle non durano mai tanto, almeno per me.

-Ma stasera sono libero, vieni da me? I miei non sono in casa.- disse sorridendo; quel sorriso che faceva invidia alle stelle. –Ti vengo a prendere io alle 20, come al solito. - disse senza aspettare una mia risposta. Poi si allontanò da me, e se ne andò verso l’uscita. Perché cazzo mi aveva lasciata lì come una cretina?

Non ci pensai a lungo, ero troppo contenta per l’appuntamento con Matt.

Un pensiero, molto frivolo, iniziò a girovagare fra la mia testa. Cosa mi sarei potuta mettere?

Chiamai Austin, questa era un’emergenza!

Mi rispose praticamente subito.

-Cathy?- domandò Austin dall’altro capo del telefono. –No, un asino che vola. Chi vuoi che sia? Il mio numero di telefono l’hai in memoria.- dissi aggiungendo una piccola risatina alla fine. –Cosa c’è?- mi chiese sbadigliando. –Vieni al centro commerciale? Ne ho bisogno, è urgente.- dissi, forse avevo esagerato un po’. –Arrivo subito, vai davanti a Subway, ci incontriamo lì.- disse chiudendo la telefonata.

Mi addentrai nel centro commerciale, c’era più gente del solito. Andai davanti al fast food che mi aveva indicato Austin e lo aspettai.

Passò un quarto d’ora e arrivò.

-Perché ci hai messo tanto?- gli chiesi ‘aggredendolo’. –Stavo facendo una cosa importante.-  disse mentre un sorriso si aprì sul suo volto. –Chi è lei?- dissi con fare malizioso. –Ma non quel genere di cose!- disse facendo una risata rumorosa. Risi anche io a mia volta. –Allora qual è la grande emergenza?- continuò lui. –Stasera Matt mi ha invitata a casa sua, e non ho niente da mettermi.- dissi sorridendo. –Shopping? No, no,no!- disse pur essendo consapevole del fatto che l’avrei obbligato comunque a fare acquisti. –Dai, amore, su.- dissi, scherzando, trascinandolo dentro ad un negozio carino.

 

***

 

 

-Secondo te, dei jeans vanno bene?- chiesi al mio migliore amico guardando alcuni pantaloni. –No, vacci nuda.- disse guardandomi maliziosamente. Gli tirai un pugno sulla spalla, perché doveva essere così maledettamente perverso?

-Seriamente, mi metto i jeans?- domandai mostrandogliene un paio. –Non lo so.- disse sbuffando, lui odiava fare compere. –Sei un ragazzo, devi sapere cosa piace a voi maschi!- pensai, a voce un po’ alta; forse sarebbe stato meglio tacere. –A noi piacciono le cose attillate, che mettono in evidenza le curve.- disse alzando un sopracciglio, di nuovo quel tocco malizioso alla fine. Alzai gli occhi al cielo, cosa che doveva farlo ‘divertire’ visto che si mise a sorridere. –Quelli sono perfetti per te.- disse indicando i jeans che avevo in mano. Si, stava cercando di chiedermi scusa. Sorrisi e lo abbracciai. Riuscivo a percepire il suo calore sulla mia pelle, era una sensazione piacevole. Ci staccammo dall’abbraccio e riguardai per l’ultima volta i pantaloni. –Okay, vada per questi. Ora passiamo alla parte sopra. E non dire niente di perverso.- lo bloccai mentre vidi che le sue labbra si stavano per schiudere nel dire qualcosa. Rise, aveva una risata coinvolgente.

Scelsi una  maglietta verde, abbastanza scollata con delle borchie.

Ero quasi pronta per il mio appuntamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve gente! Mi scuso per il ritardo, ma avevo zero ispirazione. Come, forse, state notando sto ri-arredando lo ‘stile’ della ff. Questa è la seconda delle tre parti del capitolo sette. Non vi anticipo niente, ma c’è un motivo se l’ho diviso in tre parti. Ci ho impiegato una settimana a scriverlo, amatemi. Se guardate in alto prima che inizi il capitolo c’è una frase

in italiano di Give Me Love, è una delle novità di cui vi parlavo, in ogni capitolo d’ora in poi scriverò alcune frasi di una canzone che possano riguardare il capitolo, perché Give Me Love in sé non c’entra un cazzo, ma mi sembra che invece la frase che ho scelto, modestamente lol, ci cade a pennello, sopratutto con il ‘le labbra carnose che mettevano voglia di baciarle’, un'altra novità è che dal prossimo capitolo, penso, ci sarà un banner; e penso che d’ora in poi aggiornerò tutti i sabati/domeniche; comunque nel fine settimana.

In questi giorni sono più pervertita del solito ed ecco qual è il risultato.

 

 

 

 

 

Grazie per tutte le recensioni, let me love you.

Niente anticipazione perché le 10 recensioni non c’erano uu’

 

 

 

 

 

 

-Sofia.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** my light blue prince. (part 3) ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 7.   (parte 3.)

 

 

 

 

“Quando capirai, ragazzo

                                       che non sono come le altre?”

                                                                                                           (Give Your Heart A Break- Demi Lovato)

                                                                                                

 

Mi infilai anche l’ultima delle due sneakers. Guardai la sveglia sul comodino della mia camera, 19.57, ero in perfetto orario. Feci le scale e scesi in soggiorno, per aspettare Matt. –Dove vai, signorina?- chiese mio padre tamburellando con le dita sul divano. Signorina? Stava scherzando? –Vado da Austin, c’è anche Alex, è per un progetto di storia.- mentii, non mi avrebbe mai dato il permesso di uscire con un ragazzo per un appuntamento. –Alex? Il figlio dei Constancio?- chiese. Uh, quarto grado era iniziato. –Si, lui.- dissi mentre il campanello suonò. Cazzo. –Io vado, Austin è qui. Ciao papà.- dissi per poi schioccargli un bacio su una guancia. Mi avvicinai alla porta, l’aprii e pregai, mentalmente, che mio padre non vedesse Matt.

Forse lassù qualcuno ascoltava le mie preghiere, o forse era solo questione di culo, ma mio padre appena io aprii la porta andò in cucina per cenare.

Uscii di casa e mi richiusi la porta alle spalle. 

-Ciao Cathy.- disse un sorridente Matt. –Hey.- lo salutai. Portava dei jeans a vita bassa, e una maglietta con dei disegni.  –Stai benissimo.- mi indicò e diventò rosso, Matt timido? Che mondo parallelo era mai quello?  -Oh, grazie, anche tu.- dissi arrossendo a mia volta. La gente ci avrebbe confuso per due pomodori, dovevamo stare attenti, altrimenti ci avrebbero mangiato.

-Saliamo in macchina?- disse interrompendo il silenzio che si era creato fra di noi. Annuii e salii sulla sua Range Rover nera, il che era strano, perché Austin ne aveva una identica solo che era rossa.

Austin, Austin, Austin perché il mio pensiero andava a lui anche quando ero sola con Matt?

-Allora, come sta Hope?- chiesi cercando un qualsiasi argomento di conversazione. Vidi le sue nocche stringersi attorno al volante. –Bene, visto che ha un nuovo ragazzo che la ama.- disse accentuando la parola ‘ama’. Si notava che era furioso, ma cercava di trattenersi. Sorrisi mentalmente, era libero. –Scusami, non volevo.- dissi imbarazzata.  –Non ti preoccupare, è solo colpa di quella puttana.- disse facendo un mezzo sorriso. Un silenzio imbarazzante ricadde fra di noi, e continuò per tutto il viaggio fino a casa sua.

La macchina si fermò davanti ad un’abitazione di color bianco, che il tempo aveva reso un po’ grigiastro. –Questa è casa mia.- disse, dopo che fummo scesi dalla macchina, indicandola con fare teatrale. Ridemmo entrambi.

Non si comportava come il Matt che la gente descriveva, non si comportava da puttaniere.

 -E’ carina.- dissi dopo essere entrata. –Grazie.- mi sorrise, appoggiando le chiavi su un mobile antico che si trovava nel corridoio dell’ingresso. Mi guardai intorno, era una casa veramente bella, non di quelle da catalogo di design, ma di quelle che diventano belle col tempo, con tutti gli oggetti che i proprietari accumulano con gli anni e fanno fatica a buttare, quelle che danno l’idea di vissute.

-Matt, Matt, Matt!- urlò una bambina bionda, scendendo le scale. Era seguita a sua volta da un’altra bimba, mora con gli occhi color nocciola. –Destiny! Avevi promesso di non scendere!- sbraito frustato il ragazzo. –Tu devi essere Cathy, il mio fratellone mi ha parlato di te.- mi disse la bimba con fare innocente. Matt aveva una sorella?

-Scusami, Destiny e Ross, la sua amichetta, avevano promesso che non sarebbero uscite dalla cameretta di mia sorella.- disse Matt per poi far passare una mano fra i suoi capelli. –Ma c’era un mostro nell’armadio!- urlò la mora che era stata in silenzio per tutto il tempo. –Non esistono i mostri!- disse il ragazzo scocciato. Le due bambine si imbronciarono, e Matt rimase paralizzato non sapendo cosa fare. –Ora, io e il principe Matt andremo a sconfiggere il mostro dell’armadio; ma sarà un’impresa ardua e ci serviranno due aiutanti valorose, siete con noi?- dissi con aria solenne. Ci sapevo fare con i bambini, era una dote di famiglia. Matt rise, e due sorrisi si aprirono sui volti delle bambine. Destiny mi venne incontro e mi abbracciò. Era la quintessenza della dolcezza. –Noi siamo con te, e con il nostro principe!- disse Ross prendendomi per mano, mentre Destiny fece la stessa cosa con suo fratello. Velocemente le bambine ci portarono in una cameretta rosa. –E’ lì.- indicò la bambina bionda. –Lo sconfiggeremo!- disse Matt, che doveva essere entrato nel personaggio, visto che fece finta di andare al galoppo di un cavallo bianco immaginario fino all’armadio. Aprii l’anta piano e di qualche millimetro, fece finta di guardarci dentro e poi richiuse il tutto velocemente. –E’ enorme, dobbiamo stare molto attenti o ci mangerà tutti.- disse cercando di trattenersi dal ridere. Aprii di nuovo l’armadio, e iniziò a combattere con un maglione fucsia, fino a quando non venne ‘risucchiato’ dentro. –Ha preso mio fratello!- disse Destiny con gli occhi lucidi. Ci credeva davvero? –Non ti preoccupare mia giovane amica, ora lo tireremo fuori di lì, e uccideremo il mostro!- dissi tutta eccitata avvicinandomi all’armadio, dove aprii l’anta. Sentii una mano afferrarmi il polso e venni trascinata dentro. Finsi un piccolo urlo e chiusi l’anta con un calcio. Nel buio riuscì a distinguere la figura di Matt che stava sogghignando, cosa che feci anche io. Era una scena ridicola e imbarazzante contemporaneamente, ma il fatto che dovessimo stare vicini, molto vicini, la rendeva mozzafiato, almeno per me.

Dopo poco notai il guardaroba aprirsi, e le due bambine cercarono di tirarci fuori.

Il risultato ne fu che tutti e quattro cademmo per terra divertiti. Ridemmo, fino a quando non ci fece male lo stomaco. –E adesso, per il vostro coraggio, Miss. Destiny, Miss Ross, Miss Cathy, vi nominerò mie principesse.- scherzò Matt prendendo una spada di plastica e nominandoci sue principesse. Uh, uh, uh ero la principessa Cathy, di appartenenza di Matt, suonava bene. –E adesso vi invitò al mio banchetto, per festeggiare.- disse correndo uscendo dalla camera, scendendo le scale, ed entrando in quella che doveva essere la cucina, naturalmente sempre seguito da me e dalle due bambine.

Cenammo tutt’insieme e finimmo col guardare ‘gli unicorni magici’  seduti sul divano, in salotto.

Diciamo che non era stata la mia idea di appuntamento romantico.

Verso le ventidue Destiny e Ross si addormentarono e Matt le portò in braccio in camera della bionda.

-Scusami, ma devo tornare a casa.- dissi guardando lo schermo del mio telefono. –Si, ora ti porto a casa.- disse riprendendo le chiavi che qualche ora prima aveva appoggiato da qualche parte.

Uscimmo e risalimmo sulla Range Rover.

Quando arrivammo davanti a casa mia, notai che parcheggiò la macchina, e scese anche lui. Cosa diamine stava facendo?

Mi accompagnò alla porta. –Scusa, per stasera. Doveva essere qualcosa solo fra noi due…- disse dispiaciuto. –E’ stato fantastico, era da tanto che non mi divertivo così.- sorrisi, cosa che fece anche lui. Dovevo sembrare una sfigata che non si divertiva da secoli. –Bhè, allora fantastico, a domani.- disse avvicinandosi e poggiando le sue labbra sulla mia guacia, per poi andare via.

 

 

 

Si, quella era stata la serata più bella di sempre.

 

 

 

Ciao belle!

So che questo non è il capitolo romantico che vi aspettavate. Sinceramente neanche io mi aspettavo che uscisse così, ma mi sono lasciata prendere, e qualche giorno fa ho visto Narnia, e mentre scrivevo mi è venuto in mente l’armadio guardaroba, e re Peter, e principe Edmund, e la principessa Lucy, e la regina Susan, ed eccoci qua lol. Voi dovete sapere che amo letteralmente Le Cronache Di Narnia, e mi mancano tantissimo , come mi  manca Harry Potter, si sono anche una potterhead lol. Non so se avete visto ma ieri Austin ha fatto un #ASKAUSTIN dove ha detto che il suo piatto preferito è la pizza e che un posto che vuole vedere è l’italia, quindi deve venire qua. E poi sposerà di sicuro un’italiana visto che ama il nostro paese fbghdh e mi dispiace illudervi, ma quella sarò io. AHAHAHAHAHHAHAHAHAH l’importante è crederci.

 

Detto questo vorrei farvi un massive thank you lol a voi che recensite, perché mi rendete così felice, quindi grazie mille!

 

Grazie, di cuore.

E grazie mille a @Chiara_99 per il meraviglioso banner, lo amo da impazzire.

 

 

 

Sofia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** mahomies. ***


Capitolo 8.

 

 

 

‘Sono qui per farti felice,

                                    sono qui per vederti felice.’

                                                                         (Fall- Justin Bieber.)

 

 

 

 

 

 

Le note leggiadre di ‘They don’t know about us’ mi svegliarono.

Il ricordo della notte precedente appariva sfocato, come se fosse stato tutto un sogno.

Indossai dei jeans neri, una maglietta bianca a maniche corte e una felpa blu della Hollister*; scesi le scale e andai in cucina per fare colazione.

Aprii la dispensa e la ‘esaminai’, scelsi dei biscotti al cioccolato e infine mi feci una spremuta.

-Su che cos’era il progetto di storia?- chiese mia mamma dopo essersi seduta al tavolo insieme a me.

-Il progetto di storia?- domandai dopo aver sorseggiato la mia bevanda. -Quello con Austin e Alex!- esclamò divertita. Oh porca puttana, me n’ero scordata. –Emh già, su Carlo Magno.- inventai; non dovevo essere molto convincente. –Carlo Magno? Ma non l’hai fatto due anni fa? Dove sei andata ieri sera?- esclamò furiosa. Carlo Magno? Da dove mi era uscito?  Non ero il massimo a raccontare balle. Inventati qualcosa Cathy, inventati qualcosa. –Abbiamo fatto la ricerca su Carlo Magno! E’ un ripasso per un collegamento in inglese.- improvvisai. –Ah, okay.- disse mentre me ne uscivo dalla cucina, non sarei riuscita a sostenere un’ulteriore chiacchierata. Ci aveva davvero creduto? Qualcuno suonò alla porta; andai ad aprire. Era Austin; ogni mattina passava da me e insieme andavamo a scuola. –Allora? Devi raccontarmi tutto!- mi disse appena aprii.  –Sai, sembri proprio una ragazza.- ridemmo. –E’ andata abbastanza bene, penso.- continuai mentre ci incamminammo verso scuola. –Ti ha baciata?- mi chiese. Arrossii. Da quando Austin voleva sapere se un ragazzo mi aveva baciata?  -Si, sulla guancia.- dissi. Rise senza ironia. –No, seriamente.- mi sorrise. –Davvero, siamo stati tutta la sera con sua sorella e la sua amica.- dissi a labbra strette. Rise, di nuovo, con fare divertito. Alzai gli occhi al cielo. –Almeno hai l’approvazione di sua sorella.- disse mettendomi un braccio sulla spalla. –Ha sette anni, forse meno.- dissi amaramente. –Non so cosa dirti, non mi sembra sia andato molto bene.- disse quasi sussurrando. –Si è lasciato con Hope, sono diventata la sua principessa, mi ha baciata sulla guancia e abbiamo sconfitto il mostro nell’armadio.- dissi per poi concludere con una sonora risata. –E’?- rise. –Aspetta.- sussurrai. Mi alzai sulle punte, Austin era più alto di me, e baciai la sua guancia. Sapeva di vaniglia, risi mentalmente per quello stupido pensiero che mi girava per la testa. –Scusa, è che siamo appena arrivati, e c’è gente che ci sta guardando.- soffiai sul suo orecchio. Non riuscivo a vederlo, ma ero certa che stesse sorridendo.

 

 

***

 

 

 

–Mi devi ancora rispondere.- mi disse Austin dopo che fummo entrati. –A che cosa?- dissi frugando nell’armadietto. –Al mostro nell’armadio.- ridemmo. –Naaaa, niente.- dissi alzando le spalle. –Convinta tu.- esclamò. –Guarda là.- continuò più tardi indicandomi Matt stretto in un abraccio con Ashley. –Che puttana.- ringhiai. Ridacchiò. –Cosa c’è di divertente?- chiesi. –Sei carina quando ti arrabbi.- sogghignò, per poi spostarmi una ciocca di capelli dal volto e dandomi un bacio sulla fronte. Rabbrividii al suo tocco. Mi era piaciuto?

La campanella suonò interrompendo i miei pensieri.

-Comunque sono certo che Matt l’hai già conquistato.- disse facendomi l’occhiolino. Risi, che testa di cazzo.

 

 

 

 

*** 

 

-Sicura che non ti sia piaciuto?- sogghignò Jade dall’altro capo del telefono. –Si, credo. Era il mio migliore amico, non ho mai provato niente per lui.- risposi incerta. –Dovresti ricrederti, è un bel ragazzo.- disse lei con tono malizioso. –Non l’hai mai visto!- disse aggiungendo un tocco di ironia misto a gelosia alla fine. Perché dovevo essere gelosa? –Chi te lo dice? Mette cover su youtube.- disse divertita. –Ha una bella voce, ma non mi ha mai detto di essere un cantante.- alzai le spalle anche se ero consapevole del fatto che non mi potesse vedere. –Ha qualche fans, le mahomies.- disse enfatizzando il suo ‘mahomies.’ –Mahomies? Sei seria?- dissi scoppiando in una risata. Era un nome assurdo, sarebbe stato meglio ‘austinateros’ o ‘mahoners’. –Aspetta, è suonata la campanella devo rientrare, ciao bella.- disse chiudendo la telefonata velocemente. Si stava riferendo alla campanella della ricreazione, che nella nostra scuola era appena suonata per riferirci l’inizio di essa. Nascosi il telefono in tasca e me ne andai alla ricerca di Austin, dovevo prenderlo per il culo almeno un po’. Lo trovai accanto alla macchinetta scolastica intento a prendersi un pacchetto di patatine; quando finì lo presi per il polso e lo portai lontano da lì. –Non ci credo!- sbottai. –Pft, neanche io, F al compito di storia, avevo studiato!- esclamò indignato. –Non quello coglione.- alzai gli occhi al cielo, sapevo che lo odiava, ma continuavo a farlo lo stesso. –A cosa?- domandò alzando le spalle. –Metti cover su youtube e non mi hai detto niente!- dissi. –Mahomies? Dai è ridicolo!- continuai ridendo –Ecco perché non te l’ho detto, mi avresti sfottuto.- disse fingendo il broncio. –E le mie mahomies sono più che fantastiche, insulta me, non loro.- disse accentuando il ‘mie’, era davvero dolce. –Ehy, stavo scherzando, e se ti amano sono certa che siano fantastiche.- dissi sorridendo e stringendolo in un abbraccio. Mi sussurrò all’orecchio un ‘ti voglio tanto bene, migliore amica’. Sorrisi, per colazione doveva aver mangiato pane e dolcezza. Quando si stacco dall’abbraccio notai che indico un qualcosa, o meglio, un qualcuno e se ne andò. Lo guardai stranita, perché era sparito?

Notai, solo più tardi, che una figura maschile bionda si avvicinò correndo a me. –B meno.- urlò contento Matt. –Cosa?- chiesi non avendo la minima idea di cosa si riferisse. –Il test di francese.- esclamò. Aveva preso una B-, e solo per merito mio! –Sono così fiera di te!- dissi sorridente. –Grazie mille, senza di te non ce l’avrei mai fatta.- sorrise. Stavolta quel sorriso era tutto per me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*per chi non lo sapesse è una famosa marca americana basata sulla moda californiana.

 

 

 

Ciao meraviglie! Intanto grazie mille per le dieci recensioni al capitolo scorso.  Mi vorrei scusare con tutti per questo capitolo orribile, ma sono malata, sto da cani e vi avevo promesso che avrei continuato in questi giorni, questo era il meglio che potessi fare. Mi scuso anche per il fatto che abbia dovuto prenderci in giro ma è stata Cathy, non sono stata io lol e vogliamo parlare della dolcezza di Austin quando fa ‘le mie mahomies sono più che fantastiche, insulta me, non loro.’  Mi scuso anche per la frase di Fall in alto che non ‘entra niente, ma io la trovo meravigliosa.

Altra cosa, ho fatto il trailer della fanfic! Per chi non lo sapesse è come un trailer di un fil solo per una ff, questo è il link: http://austinscookies.tumblr.com/post/44070006897/an-austin-mahone-fanfic-italian  (non guardate il mio tumblr che fa cagare lol) se vi interessa ne faccio su richiesta, soprattutto in questo periodo che non ho un cazzo da fare lol Potete dirmi cosa ne pensate anche del trailer? Ci ho messo anima e corpo per farlo c:

 

 

 

Sofia.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** bff. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 9.

 

‘Ragazzo,

             Ho bisogno di te qui con me.’

                                                                              (Round and Round- Selena Gomez)

 

 

 

 

Give me love like never before.’  Intonò Ed Sheeran facendomi entrare in tutti i pensieri che giravano liberi ormai da giorni per la mia mente, aveva così fottutamente ragione. Sentivo il bisogno di quell’amore, avevo bisogno di Matt. Mi resi conto solo in quel momento di quanto fossero assurde quelle parole, non potevo avere bisogno di una persona. Avevo solo bisogno delle sue labbra carnose, avevo bisogno di annusare ancora un’ultima volta quel suo profumo perfetto, di perdermi in quegli occhi blu, di accarezzare il suo volto, di sentire il suo calore sulla mia pelle. Mi stava facendo diventare pazza.

Ritornai alla realtà e spensi l’Ipod, la musica riusciva a trasportarmi in un mondo tutto mio e non sempre era una cosa buona, perché prima o poi bisognava ricominciare con la vita vera.

Scostai le tende e aprii la finestra; si era fatta sera tutto d’un tratto. Mi affacciai e inspirai un po’ di aria fresca; guardando il quartiere in cui abitavo notai che molte case erano già addobbate per il Natale.

Dopo aver risistemato il tutto, scesi in cucina alla ricerca di qualcosa per cena.

Notai quasi immediatamente che i miei genitori, entrambi seduti al bancone intenti in una discussione su qualcosa che doveva riguardare un viaggio in Francia, avevano espressioni di delusione dipinte sui loro volti.

-Eccoti qua, dobbiamo parlarti.- disse mio padre. Le cose non si stavano mettendo per il verso giusto. Mi avvicinai a loro sedendomi sull’unica sedia rimasta libera. –Siamo molto contenti di te e dei tuoi voti scolastici, ma sappiamo che ci stai mentendo.- continuò lui. ‘Mentendo’ quanto suonava male quella parola. –Esattamente, dove sei stata l’altra sera?- si intromise mia madre. Beccata. –Sono stata a casa del ragazzo a cui do ripetizioni, Matt, perché il giorno dopo avrebbe fatto la verifica di francese, dovevamo fare un mega ripasso.- optai per dire la verità,o almeno qualcosa che ci si avvicinasse. –E perché ti ha dato un bacio sulla guancia dopo averti portata a casa?- alzò un sopracciglio lei. Peggio del FBI, telecamere ovunque. –Perché era contento per tutto il lavoro svolto.- tornai a mentire, effettivamente non sapevo perché lo avesse fatto. –Tutto qua?- mio papà incrociò le braccia al petto. –Si, tutto qua.- sorrisi quando vidi che mi vennero in contro per stringermi in un abbraccio di famiglia. Era andata meglio del previsto. –E’ carino questo Matt.- mi sorrise maliziosamente mia madre (odiavo quando lo faceva), dopo che mio padre se ne andò a casa di un suo amico. Carino? Lui è il ragazzo più bello dell’intero pianeta. –E’ solo un amico.- dissi calcando la parola ‘amico’. Stavolta avevo detto la verità. Annuì e se ne andò in salotto a vedere un film.

 

*** 

 

 

La campanella scolastica suonò e finalmente una massa di studenti venne ‘liberata’.

Velocemente, uscii dalla scuola e aspettai che Austin facesse la stessa cosa.

–Ti ricordi che devi venire a pranzo da me?- mi disse il mio migliore amico, dopo avermi trovata fra una folla di gente. –E’ da due giorni che ne parli, me lo ricordo.- annuii con fare distratto. –Ottimo.- sorrise dopo che io gli ebbi risposto. Mi incantai a guardarlo; Jade aveva ragione, era davvero un bel ragazzo. La sua pelle olivastra metteva in risalto il sorriso di un bianco splendente; gli occhi marroni con qualche sfumatura di verde riuscivano a metterti in soggezione da così tanta bellezza e le sue labbra carnose completavano il quadro.

Non solo aveva un viso che sembrava stato rubato ad un angelo, ma aveva anche un fisico mozzafiato.

Avrebbe sicuramente trovato lavoro come modello se solo si fosse presentato ad un provino, avrebbe fatto carriera e avrebbe conquistato il cuore di molte ragazze. -Vuoi una foto?- commentò il fatto che avessi continuato a guardarlo per tutto il tragitto senza dire niente. Alzai gli occhi al cielo, trattenendomi dal dargli un pugno sul bellissimo faccino che si ritrovava.

Arrivammo qualche minuto più tardi, dove ad attenderci c’era Michele, la madre del mio migliore amico, il padre invece era morto quando Austin aveva poco più di sedici mesi.

–Ciao ragazzi.- ci sorrise lei, non riuscivo a capire come facesse ad essere sempre così piena di vitalità.

-Salve Michele.- le ricambiai il saluto. -Andiamo in camera mia?- mi chiese lui. –Sembra una cosa terribilmente perversa.- dissi concludendo con una sonora risata, che provocò anche quella del ragazzo. –Comunque, va bene.- continuai cercando di trattenermi.

Salimmo le scale ed entrammo nella seconda stanza sulla destra. Moltissime ragazze avrebbero pagato per entrarci.

 

 

 

***

 

 

Impossibile.

Rilessi più volte il messaggio, non riuscivo a crederci.

 

Da: Matt

 

“Sarei dovuto andare ad una festa con Hope stasera, non voglio andarci da solo, vorresti venire con me?”

 

 

Sarei potuta svenire da un momento all’altro.

Non indugiai nemmeno per un secondo e gli risposi.

 

A: Matt

 

“Certo, dove andiamo di bello?”

 

 

Dopo qualche istante mi arrivò una sua risposta.

 

Da: Matt

 

“Da un mio amico, James, ci sarà da divertirsi, c’è perfino un dj! Passo alle 21. Ciao.”

 

 

Mi inumidii le labbra, facevo fatica a parlare.

-Guarda.- dissi dando un colpetto sul braccio di Austin, che si trovava accanto a me, di fronte al computer; per poi porgergli il cellulare. –La mia Cathy, sta diventando grande.- concluse dopo aver fatto passare il pollice sullo schermo per poter leggere tutta la conversazione. Ridemmo.

Ero certa che sarebbe rimasto il mio migliore amico per sempre, la nostra amicizia avrebbe superato qualsiasi cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

ciao belle!

Quante cose che devo dirvi, ma inizio con un grande ‘scusa’, è da tantissimo che non aggiorno, ma ci sono stati molti problemi tecnici lol la prima settimana ero malata, la seconda avevo perso totalmente l’ispirazione, mentre l’ultima ero malata, di nuovo, fanculo lol so che non è uno dei miei capitoli migliori, ma spero vi piaccia.

Voglio svelarvi una cosa su Matt, in realtà per il suo personaggio mi sono ispirata totalmente ad un cantante che amo, e a cui devo molto, e che non vi svelerò. (non è niall horan uu)

Cosa numero tre, ho intenzione di iniziare a tradurre una fanfic americana abbastanza famosa su austin, vi interesserebbe? Altrimenti non la metto…

Penultima cosa, quest’anno ho gli esami, e calcolando il tempo con cui aggiorno, la parte più bella sarà a giugno, quando non potrò collegarmi, speriamo bene.

Ultima cosa e più importante, ho intenzione di coinvolgervi in un’qualcosa che riguarda la fanfic, non so cosa sia, ma mi piace da impazzire il legame che si è creato fra noi, vi voglio un bene da impazzire, anche se non vi conosco

 

 

 

 

 

-Sofia.

 

 

 

 

p.s buona fortuna a tutte le beliebers che domani saranno al concerto di justin, vi auguro il meglio.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Eravamo qualcosa di più speciale che un'amicizia. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 10.

 

-Sei stupenda!- disse Matt dopo che io fui uscita di casa, facendomi arrossire. Indossavo un abito turchese, non ampio, ma nemmeno particolarmente attillato che mi arrivava al ginocchio, aveva un profondo scollo sulla schiena, mettendola in risalto. Portavo i capelli legati in una treccia laterale, che mi ricadeva sulla spalla destra. –Anche tu stai benissimo!- sorrisi. Indossava dei pantaloni blu a vita bassa e una camicia con le maniche arrotolate fino al gomito, di cui i primi due bottoni dall’alto erano slacciati volutamente per far intravedere il petto muscoloso. I capelli erano stati scompigliati in modo da mettere in evidenza gli occhi azzurri, che brillavano sotto la luce della luna. –Ti ho portato una cosa, aspetta!- dichiarò qualche istante prima che fra noi cadesse un silenzio imbarazzante. Aprì lo sportello posteriore, tirò fuori una rosa rossa e me la porse. Non poteva fare sul serio. –Questa è per te.- sorrise, dipingendosi di un leggero rosso sulle guance. Era tornato il Matt timido che ero riuscita a conoscere qualche giorno prima.

La presi e la scrutai, era davvero bella. –Non dovevi disturbarti.- dissi avvicinandomi la rosa al volto, per sentirne il delicato profumo. –E’ meravigliosa.- continuai più tardi. –Sono contento che ti sia piaciuta.- mi sorrise calorosamente. Sentii le gote avvampare, mi sembrava tutto così irreale.

 

 

 

***

 

Matt parcheggiò la sua Range Rover in un ampio parcheggio semi-deserto. –Dove abita James?- chiesi dopo che fummo scesi dalla macchina. –Qui vicino.- disse scrutando la zona circostante. Sinceramente, non avevo la minima idea di dove ci trovassimo. Magari mi stava portando da degli assassini, e io potevo anche non saperlo. –Che c’è?- disse notando il fatto che mi ero irrigidita. Scossi la testa, cos’avrei potuto dirgli? Niente.  –Sicura?- mi domandò alzando un sopracciglio. Annuii distrattamente. Notai che fece spallucce.

 

Non dicemmo più niente fino a che non arrivammo dal suo amico. –Abita lì.- disse indicando una casa che dall’esterno sembrava molto grande e moderna. Si sentiva la musica sino da fuori.

Ci avvicinammo alla porta e bussammo. Dopo qualche istante ci venne ad aprire un ragazzo alto, moro con una leggera cresta. Era vestito in modo molto simile a Matt, solo che al posto della camicia indossava una felpa grigia dell’Abercrombie & Fitch e in testa portava un cappello dell’Obey. Appena vide Matt, gli si allargò un sorriso sul viso. –Ciao Matt! Lei è Hope?- chiese dopo avermi puntato uno sguardo interrogativo. –Ciao bro! Lei è Cathy, un’amica.- disse il ragazzo al mio fianco. Esattamente, io ero l’amica sfigata della situazione. –Piacere, sono James.- disse sorridendomi dolcemente. –Piacere mio.- ricambiai il saluto.

Entrai e le mie narici furono invase da un forte odore di alcol, ecco cosa intendeva Matt col ‘ci sarà da divertirsi’. Mi guardai attorno e notai che le ragazze presenti alla festa sembravano uscite da una rivista di moda; erano alte, belle, magre e indossavano vestiti firmati. Mi sentivo così inadeguata. –Ti va di conoscere i miei amici?- disse all’improvviso Matt, mettendo un braccio sul mio fianco e attirandomi, di conseguenza, accanto a sé. Deglutii, ero visibilmente agitata. Cercai di prendere sicurezza, e annuii. Mi portò da alcuni ragazzi e ragazze seduti su un divano di pelle. –Hey Matt.- alzò il braccio uno di loro con i capelli castani e con un taglio non definito. Uno dopo l’altro iniziarono tutti a salutare il mio accompagnatore. –Chi è lei?- la domanda fatidica era arrivata. –Sono Cathy.- precedetti Matt. –Ciao.- disse una ragazza con i capelli lunghi e neri che le ricadevano sulle spalle e con gli occhi color ghiaccio; era davvero bella. Notai che questa si spostò un po’ e mi fece posto accanto a lei. Sorrisi e mi sedetti nel posto che mi era stato indicato, togliendomi, di malavoglia, dal braccio possente di Matt. –E da tanto che state insieme?- andò dritta al punto. Magari. –Siamo solo amici.- spostai la mia visuale sul pavimento. –No, dai, seriamente. Matt non ha amiche femmine a parte me, non so se capisci quello che intendo dire.- rise maliziosamente. Notò che non risi alla sua ‘battuta’. –Oh, eri seria. Comunque piacere, Miranda.- mi porse la mano, che subito strinsi.

 

 

***  

 

 

Ero nella merda. O meglio, io e Matt lo eravamo.

-Non riesco a credere che tu sia completamente ubriaco!- lo sgridai. Rise. La festa era stata divertente, per tutti; ma in quel momento stavo andando in contro a tutti ‘i fuori programma’ che avevo deliberatamente ignorato, come la sbronza di Matt. –E adesso come cazzo torniamo a casa?- sbuffai, continuando la ramanzina. Eravamo ancora nel salotto della casa di James, ed eravamo rimasti soltanto in tre, due dei quali ubriachi (Matt e James). Iniziai a camminare avanti e in dietro come nei film. Erano le due, non volevo disturbare Austin o qualcun altro, sarei riuscita a trovare una soluzione. Avrei potuto guidare io, non avevo la patente, ma almeno ci avrei salvato da una morte certa con il mio accompagnatore al volante. Riuscii a convincere Matt a lasciarmi guidare la sua macchina, e dopo essere usciti di lì, salii su di essa.

Feci un respiro profondo, appoggiai le mani sul volante, e dopo qualche secondo di concentrazione spinsi sull’acceleratore.

 

*** 

 

 

 

Parcheggiai la Range Rover davanti al vialetto di casa di Matt. Mi sembrò che quel viaggio fosse durato un secolo, avevo paura ed ero agitata, ma fortunatamente andò tutto per il verso giusto. Spensi la macchina e scendemmo entrambi da essa. –Vado a piedi, non abito molto lontano.- dissi sicura. In realtà, me la stavo facendo sotto, avrei potuto incontrare qualcuno di poco raccomandabile. –Grazie, per avermi portato qui, seriamente.- disse Matt dopo essersi avvicinato a me; puzzava d’alcool. –Non c’è di che, è il minimo.- feci spallucce. Mi spinse a sé e mi afferrò il volto con la mano. Sentivo il suo respiro caldo farsi sempre più vicino. Il mio momento tanto atteso stava arrivando. Le sue labbra si posarono sulle mie. Ben presto, la sua lingua fece pressione sui miei denti per avere l’accesso alla mia bocca. Acconsentii subito e le nostre lingue iniziarono uno scontro per avere il controllo. Era tutto così strano e perfetto.

Dopo un po’ ci staccammo, sentivo miliardi di elefanti nello stomaco. –Ci vediamo domani, Cathy.- disse Matt sorridendo, facendomi l’occhiolino per poi entrare in casa.

Miranda aveva ragione, Matt non aveva amiche femmine, ora eravamo qualcosa di più speciale.

 

 

________________________________________________________________________________

ciao belle! So che non vi aspettavate un capitolo così, sinceramente nemmeno io me lo aspettavo. Voglio ringraziare le quattordici persone che hanno recensito lo scorso capitolo, sono state le migliori recensioni che io abbia mai  avuto, ho le migliori lettrici del mondo. Questo è il capitolo che tutte desideravate! No, lol, so che a tutte voi non piace Matt, ma io lo trovo così gentile e carino, soprattutto con la rosa aaaaw. Non ho niente da dirvi questa settimana, spero solo che abbiate passato una buona Pasqua, e un buon compleanno di Austin lol non riesco a credere che sia già 17enne.

Ultima cosa, ho visto che tutte siete curiose di sapere da chi ho preso ispirazione per Matt, se questo capitolo arriva a 12 recensioni ve lo dico, e se poi arriva anche a 15 vi dico da chi ho preso ispirazione per James, anche se non vi interessa AHHAHAHAH.

 

Alla prossima,

 

 

Sofia.

 

p.s ho pubblicato quella fanfic tradotta, Sparks Fly, mi farebbe molto piacere se voi passaste (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1729279&i=1) la continuo solo se arriva a 5 recensioni.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** like an illusion. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 11.

 

Conoscenti?

Amici?

Migliori amici?

Innamorati?

Fidanzati?

 

 

Quello fu il mio unico pensiero quando rividi Matt il mattino seguente durante ricreazione.

-Possiamo parlare?- mi domandò. In quell’istante tutto ciò che si era accumulato nel mio cervello per ore, scomparve lasciando spazio alla voglia di scoprire quale fosse la verità. –Certo.- sorrisi mostrandomi tranquilla e sicura, cose che non ero affatto. Mi prese per mano portandomi in un corridoio secondario più appartato. –Riguarda ieri sera…- disse lasciando la frase in sospeso. Eccoci. –Ero ubriaco, non volevo baciarti davvero, mi dispiace così tanto. Amici come prima?- concluse imbarazzato.

 

 

Trattieni le lacrime.

Non fare la figura della smidollata.

Non mostrarti debole.

Non mostrare quanto tieni a lui.

 

 

 

-Sicuro!- dissi alzando le spalle, come se non me ne fosse interessato molto, anche se per me quel bacio era stato d’importanza vitale. –Perfetto!- sorrise rilassato. Si avvicinò e strinse le sue forti braccia attorno alla parte inferiore della mia schiena, appena sopra al lato B, stringendomi in un abbraccio. Incastrai la testa nell’incavo del suo collo, in quella posizione era come se tutti i miei problemi fossero momentaneamente scomparsi. –Forse questo non è proprio un abbraccio da amici.- ridacchiò. –Già.- gli diedi ragione, staccandomi da lui.

Mi salutò tramite un cenno con la testa e se ne andò.

Mi sentii improvvisamente male, come se mi si fosse stata tolta la terra da sotto i piedi. Ero solamente una stupida illusa che credeva di aver fatto innamorare uno dei ragazzi più popolari di tutto San Antonio.

I miei occhi divennero improvvisamente lucidi, non dovevo piangere.

-Mi dispiace.- arrivò Austin di soppiatto, mettendosi di fronte a me, esattamente dove poco prima Matt mi aveva detto tutto. Doveva aver origliato tutta la conversazione.  –Fanculo.- mi strofinai gli occhi con la manica della felpa, per poi allontanarmi dal mio amico, non avevo voglia di parlare con nessuno.

 

 

***

 

 

Il sole, appena comparso dopo essere stato nascosto dietro ad alcune nuvole, illuminava flebile la casa.

Il silenzio prevaleva su tutto, niente genitori pronti a rimproverarti per qualsiasi minimo errore tu potessi fare, niente di niente; solo io e la musica che mi rimbombava nelle orecchie.

Mi distesi sul divano di tessuto blu, cercando di cancellare ogni ricordo della mattinata disastrosa appena passata. Era strano il modo in cui un attimo prima ero la ragazza più felice della Terra e quello dopo era una delle più tristi; e solo per un ragazzo, un ragazzo che per me significava tutto.

Qualche istante dopo sentii suonare il campanello di casa, non avevo la minima idea di chi potesse essere.

Appoggiai l’Ipod sul piccolo tavolino del salotto, e spiai lo sconosciuto dalla finestra della cucina.

Vidi che era Austin, e non esitai ad aprire la porta. Solo dopo mi ricordai che ero in condizioni pietose: ero in pigiama, con i capelli raccolti in una coda molto molle e che per metà fuoriuscivano da essa, e con il volto rosso e appiccicaticcio per via delle numerose lacrime.

-Hey.- mi salutò, in evidente imbarazzo. –Scusa.- abbassai il capo e puntai lo sguardo sulle mie pantofole a forma di coniglietto rosa. –Vieni pure.- continuai la frase poco dopo, spostandomi dall’ingresso per farlo entrare. Salimmo le scale fino in camera mia, circondati da un pesante strato di timidezza. Era una cosa insolita, solitamente entrambi ci sentivamo a nostro agio con l’altro, eppure quel giorno eravamo quasi legati da un filo spesso di tensione.

Mi sedetti sull’angolo del letto e l’osservai, mentre lui scrutava la stanza in cerca di ogni piccolo possibile cambiamento dalla sua ultima visita. Poi si voltò anch’esso verso di me, guardando il mondo in cui ero conciata. –Sei carina col tuo nuovo look.- espresse infine ridendo. Si sedette accanto a me e posizionò, la sua mano sulla mia schiena, facendo movimenti semicircolari per accarezzarmela. Doveva essere un modo indiretto per dire ‘Piccola, sono qui. Puoi sfogarti con me ora’.  –Mi sento stupida.- dissi sbuffando e appoggiando la testa sulla sua spalla. –Perché devo sempre vivere nelle illusioni?- continuai con la voce tremante per la paura di piangere, e di rendermi quindi debole davanti a qualcuno, non che in quello stato non lo dessi già a vedere. –Ti ha baciata per davvero, ti ha fatto credere di essere importante per lui. E’ un testa di cazzo.- mi rassicurò come solo lui sapeva fare. –Che giorno è oggi?- continuò qualche istante dopo, fissando il computer. –Venerdi.- sollevai la testa e mi voltai a guardare il suo profilo che sembrava appartenere ad un angelo. –E se facessimo un Austream?- concluse voltandosi a sua volta verso di me e sorridendomi.

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci qua.

Dopo questo penso che sarete ancora più contro Matt di quanto non lo siate mai state lol

Oggi non vi parlo molto del capitolo o di quello che succederà in seguito perché vi devo sire altre cose.

Il 06|04|13 è stato il giorno più bello della mia vita.

Il cantante da cui ho preso ispirazione per Matt, circa un mese fa, verso le 23.30 mi ha notata in twitcam, se ci penso mi vengono ancora i brividi. Ha detto ‘I love u, Sofia from Italy’. Spero succeda anche a voi una cosa del genere, è qualcosa di indescrivibile.  Mi sono sentita amata e protetta, come se lui avesse saputo davvero chi fossi e me l’avesse detto seriamente come due conoscenti, una specie di dichiarazione d’amore, ecco.  Sto piangendo al solo ricordo, ho il cuore a mille. Mi ha scelta fra centinaia di tweet, mi sembra così strano, troppo impossibile per una come me direbbe Cathy lol

Lui è Daniel  J, un sedicenne che mette cover su youtube e  mi ricorda molto Austin quando metteva cover.

Ecco una sua foto:

Image and video hosting by TinyPic

 

 

So che non ha gli occhi azzurri nella realtà e non è nemmeno un puttaniere, ma quando ho iniziato a scrivere questa fanfic (un lontano settembre) non lo conoscevo ancora.

Non lo conoscerete con molte probabilità, perché non è famoso, e sono contenta così.

Quanto riguarda James, in realtà non mi sono ispirata a nessuno, volevo solo ottenere qualche recensione in più e ci sono riuscita AHAHAHAHA lol

Sono davvero molto felice per le mixers e le mayniacs che in questi giorni hanno incontrato/sono state al concerto dei propri idoli.

 

 

Alla prossima,

                   Sofia.

 

 

 

P.s fra poco tocca a me incontrare i ragazzi (-22) can’t wait.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** our story. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 12.

 

Stavo decisamente meglio, e questo solo grazie ad Austin.

Era riuscito a farmi dimenticare Matt per un po’, dopo tutto quello che era successo.

In un certo senso dovevo ringraziare anche le mahomies, che durante la Austream (scoprii quel pomeriggio che in realtà non era altro che una livestream*) facevano commenti buffi.

Era strano come queste ragazze fossero innamorate del mio migliore amico.

Ma come avevo imparato io in precedenza, gli idoli non si scelgono, entrano nella tua vita silenziosamente e la stravolgono; se poi con essi arriva anche l’amore bisogna solo rassegnarsi ed essere pronti a soffrire, perché quando questo è platonico ti distrugge.

 

 

 

 

Sbattei le palpebre più volte, che ore erano? Mi voltai quanto bastava per leggere l’orario sul display della sveglia digitale, 7.23. Mi maledissi mentalmente per essermi svegliata così presto di domenica mattina. Tornai nella posizione precedente cercando di riprendere sonno, senza ottenere risultati positivi.

Sbuffai dopo aver deciso di alzarmi. Mi sedetti sul letto e tastai con i piedi il pavimento, tremendamente freddo, in cerca delle mie pantofole. Appena le trovai, le indossai e mi precipitai in cucina, il mio stomaco brontolava.

Notai che sul tavolo, c’era una brioche calda servita su un piccolo piatto che a sua volta si trovava sopra ad un bigliettino, che diceva:

 

“Buon risveglio,

Siamo andati a fare compere natalizie, a dopo.

 

-Mamma”

 

 

Era una tradizione della mia famiglia, andare a comperare i regali nei primi giorni di dicembre, che cosa assurda.

Mangiai la mia colazione e bevetti un bicchiere di latte freddo.

Non sapendo cos’altro fare decisi di fare una passeggiata, anche se non avevo bisogno di rimanere sola con i miei ricordi.

Dopo aver indossato dei leggins neri, una felpa rossa che mi stava piuttosto larga con il logo della mia scuola e delle vans; mi avviai verso una destinazione ignota.

 

 

 

*** 

 

 

Da: Austin

 

“Andiamo a fare un giro in centro?”

 

 

Lessi il messaggio, e decisi di accettare la proposta, tanto la mia famiglia doveva essere andata al centro commerciale che si trovava nella parte opposta della città, come ogni anno.

 

 

A: Austin

 

“Affare fatto, texano.”

 

Risposi premendo i tasti in velocità.

C’era freddo, almeno quanto a San Antonio ce ne potesse essere.

Sentii il cellulare vibrarmi in tasca, doveva essere il mio migliore amico.

 

Da: Austin

 

“Texano? Da dove l’hai presa questa? Sono da te fra una mezz’oretta, fatti trovare pronta.”

 

Risi, aumentando la velocità a cui stavo andando, dovevo tornare a casa nel minor tempo possibile, farmi una doccia veloce e cambiarmi.

 

 

 

***

 

Sentii suonare il campanello. Merda, dovevo ancora vestirmi. Corsi alla porta in mutande** e reggiseno.

-Austin- urlai nella speranza che il ragazzo mi sentisse. –Mi vuoi aprire?- urlò lui a sua volta.

-Un attimo, mi cambio e arrivo.- gli rivelai che non ero ancora pronta. –Fanculo Cathy, ti do cinque minuti.- sbraitò. Risi, raggiungendo camera mia.

Optai per dei jeans grigi, una maglietta colorata e una camicia sui toni dell’azzurro che decisi di lasciare aperta e afferrai velocemente la borsa nera che qualche giorno prima avevo posato accanto alla scrivania.

-Eccomi.- uscii. –Finalmente.- imprecò. –E’ un piacere anche per me rivederti.- gli sorrisi ironicamente. Austin non era un ragazzo con molta pazienza. –Dai, andiamo.- disse.

Si avvicinò a me e mise un braccio sulla mia spalla, circondandomi il collo. Amavo quando lo faceva, mi sentivo protetta, come se nessuno potesse farmi del male. –Andiamo a piedi?- domandai notando che non c’era la sua Range Rover e tanto meno nessuna macchina. Non volevo camminare di nuovo. –Dai, sfaticata.- rise; percepii che il suo sguardo era posato sul mio volto di profilo.

 

*** 

 

-Vieni, per farmi perdonarmi per prima, offro io da Subway.- dissi prendendo per mano Austin (che si trovava accanto a me) e conducendolo nel fast food di fronte al negozio di cd, in cui eravamo entrati venti minuti prima. –Mi piacciono queste tue iniziative.- ridacchiò.

Ordinammo due hot dogs e due cocacole giganti, era il nostro menù. Io e Austin avevamo molte cose che consideravamo ‘nostre’ come una canzone (‘Friendship’  dei Linkin Park) o un luogo (la quercia sotto la quale c’eravamo conosciuti molti anni fa); pur non essendo fidanzati, o meglio pur non essendo fidanzati per davvero.

 

 

Ci sedemmo in un tavolo libero, vicino alla vetrina.

Addentai il mio panino, un mix di sapori deliziosi si scatenò contro il mio palato.

-Mi prometti che non soffrirai mai più per quel deficiente?- interruppe il silenzio che si era creato a causa del cibo. Abbassai lo sguardo. Non gli risposi, non ero in grado di fare promesse così grandi.  –Cathy, guardami e rispondimi.- disse. Mi concentrai su di lui e scrutai i suoi occhi. Era come se volessi contare tutte le sfumature marroni che si perdevano in quel verde smeraldo. –Te lo prometto.- conclusi in fine. Un sorriso si aprì sul suo volto, e in quel momento capii quanto lui tenesse a me.

 

 

 

 

 

 

 

ciao a tutte!

24 recensioni al capitolo scorso? Siete le migliori! c:

Spero che questo capitolo vi piaccia, è dedicato molto alla Authy lol

A me sinceramente non fa impazzire, anzi, mi fa proprio schifo.

Non ha né capo né coda.

Ma avevo promesso ad @eehyharreh  che avrei continuato oggi,  quindi eccoci qui.

Non so cosa dirvi oggi,

ci vediamo domenica prossima.

 

 

-Sofia.

 

 

 

p.s per chi me l’ha chiesto si, vado al concerto dei oned, perché sono i miei idoli e li amo con tutto il cuore. (-14)

 

 

 

 

*livestream: una specie di chiamata con la webcam che tutti posso vedere, ma chi la fa non sa chi lo sta osservando (è difficile da spigare, spero abbiate capito, altrimenti cercate su google.)

**se vi aspettavate di trovare la parola ‘mutandine’, avete sbagliato fan fiction.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** this is love. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 13.

 

 

 

 

 

 

 

 

Due settimane.

Passarono esattamente due settimane dal giorno in cui Matt mi disse che era solo ubriaco.

Il nostro rapporto non era cambiato, era solo più freddo. Non parlammo più di quel bacio, se ci avvicinavamo alla questione, lui cambiava argomento velocemente, e io facevo lo stesso.

Non mi fece più nessun regalo, come la rosa rossa che mi aveva dato prima della festa.

Non mi invitò più a casa sua e non rividi più sua sorella.

Se uscivamo insieme, andavamo in luoghi frequentati da molta gente, non restammo più da soli, faccia a faccia.

Ma quel giorno tutto stava per cambiare.

 

 

Era appena suonata la campanella quando Matt mi chiese di uscire con lui.

Indossava dei pantaloni da ginnastica di un blu molto scuro, quasi nero; sopra, invece, aveva una maglietta bianca, a maniche lunghe che lui precedentemente aveva tirato su fino al gomito.

Ci mettemmo d’accordo sul luogo e l’orario: alle 8 di sera saremmo andati a fare un picnic al parchetto comunale, il che era piuttosto insolito visto le condizioni climatiche. *

Scelsi di indossare qualcosa di comodo, e non particolarmente elegante, e al contrario delle altre volte non ci riflettei molto. Dopo essermi fatta la doccia** misi dei leggins neri, una maglietta corta che mi arrivava sotto il seno verde scura a maniche lunghe che diceva ‘daydreamer’ in una tonalità più chiara e sotto una canotta dello stesso colore della scritta e delle converse ormai rovinate dal tempo.

Quella era la vera Cathy, non quella del quasi primo appuntamento dove c’era anche Hope.

Il ragazzo arrivò piuttosto puntuale, entrò in casa mia e per la prima volta si presentò ai miei genitori.

Dopo essersi conosciuti, partimmo per la nostra ‘avventura’.

 

 

***

 

Arrivammo a destinazione poco dopo. Scesi dalla macchina e aspettai che Matt prendesse il cestino di vimini contente la nostra cena dal sedile posteriore. Osservai il panorama intorno a me; il parco era completamente deserto, a parte noi, ovvio. Il ragazzo si posizionò accanto a me, e solo allora notai quanto era perfetto quella sera. Gli sorrisi e anche lui fece lo stesso, mostrandomi dei denti bianchissimi.

-Emh, va bene se ci mettiamo lì?- indicò un punto ai piedi di un’imponente quercia. Ridacchiai per il luogo che aveva scelto; non perché fosse ridicolo o inusuale, ma perché era qualcosa di molto significativo per me e Austin. Era dove c’eravamo conosciuti, forse per sbaglio, o forse grazie al destino. Era dove una bambina di circa quattro anni con un vestito a fiori si era seduta e si era messa a sfogliare un piccolo libretto con delle figure, quando poco dopo si era avvicinato un altro bambino della stessa età di questa e incuriosito aveva scrutato le pagine. Era dove questi ultimi avevano cominciato a parlare degli animali, e piano piano erano diventati amici. -Certo.- annuii, cercando di dimenticare il pensiero di Austin che mi stringeva la mano titubante molti anni prima. Matt distese una tovaglia a quadrati rossa sul prato fresco. -Cosa abbiamo per cena?- feci una faccia buffa che lo fece ridere. La sua risata. -Sinceramente, non ne ho idea, ha preparato tutto mia madre.- scosse la testa. Vidi che scrutava il cestino impaziente pronto per tirare fuori un po’ di cibo. E infatti fu proprio questo quello che fece successivamente. Prese dei panini con quello che doveva essere prosciutto, degli hamburger che facevano molto McDonald’s, delle patatine fritte contenute in un recipiente, una bottiglia di cocacola e due birre che doveva aver nascosto. -Ed ecco a te.- disse porgendomi una di queste due. -Ti va di fare un brindisi?- chiesi dopo che mi ebbe passato il cavatappi. -A che cosa?- domandò incuriosito, fermando la mano tramite la quale si stava portando la birra alla bocca. -A noi.- lo osservai in ogni suo minimo particolare. -Cioè…si….insomma…alla nostra amicizia.- mi corressi subito dopo, notando che avevo fatto una figura che non era delle migliori. -Ci sto.- annuii, guardandomi a sua volta. -Alla nostra amicizia.- esclamò dopo aver fatto scontrare i ‘colli’ delle nostre bevande. Annuii e sorseggiai quest’ultima; fui accolta da una sensazione di estrema freschezza.***

 

 

***

 

 

Ingoiai anche l’ultimo pezzo del hamburger, ero piena. -Tua madre è molto brava a cucinare.- mi complimentai. Non era una frase di cortesia, lo pensavo davvero, avevo mangiato tutto molto volentieri.

-Grazie, glielo dirò.- ridacchiò. Era stupendo in tutto quello che faceva; dall’abbuffarsi con un panino all’imitare la voce di una ragazza frivola e vanitosa. Guardai il cielo ormai buio, illuminato dalla luna abbagliante. Da bambina mi sarebbe piaciuto prendere una navicella ed esplorare l’universo alla ricerca di un qualcosa mai scoperto prima, di finire di conseguenza su un libro di storia e non di essere un qualcuno che prima o poi sarebbe stato dimenticato. A quell’età, però, ero anche convinta che i maghi esistessero; forse quest’ultima cosa era dovuta al mio amore per i film della saga Harry Potter. -Non ti piacerebbe scappare?- domandai improvvisamente sena pensare. Che mi era preso? -Da che cosa?- sorrise non capendo quello che avevo appena detto. -Da questa città, dalle persone che non ti sono mai piaciute, dagli errori, dai problemi…da tutto.- mi distesi mettendo un braccio sotto la testa, osservando di nuovo quello che si trovava sopra di me. Notai Matt spostare la tovaglietta e coricarsi affianco a me, nella mia stessa posizione.

-Ogni giorno.- si voltò un poco e mi scrutò. Lo guardai con la coda dell’occhio avvicinarsi sempre più a me fino a quando non si mise sopra di me, reggendosi con le braccia al prato per paura di farmi male e mi trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio. -Qualche volta potremmo scappare insieme.- si avventò sulle mie labbra, dopo aver soffiato su di esse. Infine chiese ‘il permesso di entrare’ premendo la sua lingua contro i miei denti, acconsentii e le nostre lingue iniziarono a rincorrersi. Poco dopo ci staccammo, prendendo fiato e lui tornò nella posizione precedente al bacio. -Ti amo.- ci guardammo negli occhi. Lo aveva seriamente detto a me. -Anche io.- gli sorrisi, e questa volta mi avvicinai io a lui e mi appoggiai al suo petto muscoloso. -Ed Austin?- mi chiese pensieroso dopo qualche istante. -Tutto falso, solo per te.- ridacchiai. -Siete solo migliori amici, quindi?- Sentii il suo braccio circondare il mio fianco e stringermi a sè, mi sentii incredibilmente protetta. -Si.- sorrisi. -Perché il giorno dopo la festa mi hai detto che non volevi baciarmi?- continuai poco dopo, dovevo saperlo. -Volevo che il nostro primo bacio fosse qualcosa di indimenticabile, non perché il sottoscritto era ubriaco.- appoggiò il viso contro la mia testa.

 

 

In quel momento un piccolo parco abbandonato mi sembrò il luogo più romantico del mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao meraviglie!

Ed ecco il grande capitolo, finalmente Cathy e Matt si sono baciati sul serio.

Oggi il mio spazio è veramente molto breve.

Ho fatto un capitolo immenso perché sono agitatissima per domani e scrivere mi rilassa e distrae molto.

Domani è la mia giornata, buona fortuna a tutte le directioners che andranno a Verona (come la sottoscritta) o a Milano, godetevela! A quelle che non andranno o che comunque devono ancora realizzare i propri sogni non perdete mai la speranza, tutto è possibile.

 

 

-Sofia.

 

 

p.s come avrete già notato, non metto più le canzoni ad inizio capitolo; non mi piacevano molto.

p.p.s (-1)

 

 

 

 

 

 

 

*mi scuso se questa parte non è molto approfondita, ma voglio dare più importanza all’appuntamento e poi non voglio ripetere le cose che ho scritto nei capitoli precedenti.

**anche qua scusate se non descrivo come nelle altre fan fiction che sono tutte “l’acqua scorreva sul mio corpo” e cose del genere, non che non mi piacciano, ma sono banali, ecco.

***Cathy versione Bad Girl, scusate, dovevo scrivervelo lol ps. Si oggi è la giornata degli asterischi.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** What about Austin's love? ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 14.

 

 

 

Forse le cose erano successe troppo in fretta.

Gli avvenimenti si erano susseguiti con estrema velocità anche per me.

Da sconosciuti ad amici, da amici a fidanzati.

Non avevo riflettuto molto, prima di assecondare quel bacio, prima di pensare al fatto che mi aveva rifiutata e qualche settimana dopo ero diventata il suo mondo.

Ma forse nella vita, alcune cose, le devi fare senza pensare, buttandoti e sperando che tutto vada al meglio, senza riflettere sulle conseguenze.

Quella mattinata avrei dovuto chiamare Austin, dicendogli che la nostra finta era finita, ma per qualche strano caso del destino non lo feci. Preferii uscire col mio nuovo ragazzo, come se fosse qualcosa di segreto, senza farsi vedere agli occhi degli altri. Non che di questi ultimi me ne fregasse, ma inizialmente sembrava qualcosa di così emozionante.

Molti ci videro, e così non fui io a dare la notizia al mio migliore amico.

Il giorno successivo, passando per il centro commerciale, notai di avere gli sguardi di alcune persone, che a scuola intravedevo solo in mensa, puntati addosso. La mia popolarità era schizzata alle stelle, e la cosa mi infastidiva. In passato, l’avevo sempre vista come qualcosa di positivo, come una specie di obbiettivo da raggiungere, ma in quel momento mi sembrò solamente un qualcosa piuttosto fastidioso. Non era adatta ad una ragazza timida. L’unico ‘vantaggio’ di questa cosa era vedere il volto furioso di Ashley. Si, questo ripagava molto.

 

 

 

*** 

 

Afferrai il bicchiere in plastica e avvicinai la cannuccia, di un color verde acceso, alle labbra. Nei momenti di stress era davvero una fortuna abitare vicino a Starbucks. Fissai Austin in attesa di una risposta, ma tutto quello che fece fu guardare una bella mora camminare smarrita in quel grande centro commerciale. -Allora?- domandai, cercando un qualcosa in più in quei suoi grandi occhi verdi con sfumature color nocciola. -Allora, cosa?- alzò le spalle e si voltò verso di me. -Il fatto che stia con Matt, è da dieci minuti che non ti parlo d’altro!- alzai gli occhi al cielo, il che non fece altro che provocare un’ulteriore risata del mio migliore amico. Con molte probabilità non gli interessava niente di niente, ma cercava di fare il carino non chiedendomi esplicitamente di smettere.  -Non penso che provi qualcosa di serio per te.- esclamò, marcando il -serio-. Oh, fantastico. Notò il mio sguardo confuso e capì che doveva darmi qualche spiegazione. -Si, insomma, chi dice ‘ti amo’ la prima volta che bacia la sua innamorata?-. Scossi la testa e prontamente decisi di rispondergli. -Un ragazzo romantico.- proclamai. Sbuffò e per la prima volta in vita mia, lo vidi alzare gli occhi al cielo. -Non ti consolerò quando ti spezzerà il cuore.- ridacchiò. Grazie per l’incoraggiamento, Mahone. Gli tirai scherzosamente un piccolo pugno sul petto, e lui fece finta di massaggiarsi il punto colpito. Risi, era davvero stupido. -Tu, come sei messo a storie d’amore?- mi alzai dalla sedia e buttai nel cestino dell’immondizia la bibita praticamente finita. -Innamorato di qualcuna di impossibile, come al solito.- mosse la testa da sinistra verso destra con un espressione buffa e mi seguì a ruota verso il bidone. Tipico di Austin, perdere il cuore per una ragazza che non l’avrebbe mai notato; ma se c’ero riuscita io a conquistare uno come Matt, anche lui ci sarebbe riuscito con questa. -Merda, sono già le 16, devo scappare!- esclamò dopo aver osservato lo schermo del suo Iphone rosso. Annuii e gli feci un cenno con la mano. Qualcosa mi puzzava, Austin non era un ritardatario, ma non ci riflettei a lungo. Più che altro, pensai all’oggetto che mi vibrava nella tasca, il mio cellulare. Lo presi e lessi il messaggio.

 

 

Da: Sconosciuto.

 

“Piaci ad Austin! xx”

 

 

Scrutai più e più volte lo schermo, pensando al da farsi. Non poteva essere vero, o almeno ci speravo. Non proprio quando le cose in amore stavano andando per il meglio. Eppure qualche istante precedente aveva parlato di un qualcosa di impossibile, ma non dovevo essere io. Infine decisi di domandare a Jade, la mia migliore amica a distanza, forse lei mi avrebbe schiarito le idee.

 

A: Jade

 

“Uno con lo sconosciuto mi ha detto che piaccio ad Austin, cosa faccio???”

 

 

Non mi piaceva chiedere aiuto alle persone, ma quella era una situazione piuttosto critica. Qualche minuto dopo ricevetti una risposta.

 

 

Da: Jade

 

“In questi giorni, hai notato qualcosa di diverso nel suo comportamento?”

 

 

Provai a ripensare alla settimana che era appena trascorsa. Non era successo niente di insolito, tranne quando mi aveva prestato la sua felpa dopo avergli detto che avevo freddo. Ma avrebbe potuto essere tante cose: un gesto di gentilezza, amicizia o altro, tutto era possibile.

 

 

A: Jade

 

“No”

 

 

Quindi probabilmente quella della cotta era tutta una bugia inventata per gelosia nei confronti miei e di Matt, e della mia amicizia con Austin. Ma chi avrebbe potuto fare una cosa del genere? Avevo troppe nemiche ultimamente.

 

 

Da: Jade

 

“Allora sei a cavallo, solo una menzogna”

 

 

Sorrisi, infondo aveva ragione. Perché avrei dovuto piacergli? E proprio quando Matt aveva deciso di farsi avanti? Era una cosa insensata.

Misi il cellulare nel suo posto originario, cioè nei miei jeans.

Uscii da quel centro commerciale e salita sulla mia bicicletta, me ne tornai a casa.

Per la prima volta da tempo, sentivo che le cose sarebbero andate bene.

 

 

 

*** 

 

 

O forse no.

Forse gli piacevo davvero.

Mi aveva accarezzato i capelli mentre eravamo seduti uno accanto all’altra su una panchina nel parchetto. Non era un’azione da migliore amico, o almeno, non nel nostro rapporto. Mi irrigidii subito, e la cosa fu piuttosto evidente, o almeno Austin lo capì. -Che c’è, piccola?- domandò spostando velocemente la mano sulla sua gamba. Piccola? Oh, fantastico. -Umh, niente.- sorrisi sforzatamente; neanche questo mi venne molto bene. -Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?- chiese facendosi immediatamente serio. Stai scherzando, vero?  -Cosa stai dicendo? Va tutto bene.- ridacchiai fintamente notando la sua preoccupazione. -Emh, okay.- divenne anch’esso freddo e distaccato.

Non parlammo più per un tempo che mi sembrò infinito, fino a quando non ricevetti una chiamata da Matt, che mi chiese se volessi andare ad un’altra festa quella sera. Decisi di accettare, stare un po’ con lui mi avrebbe fatto pensare di meno alla presunta cotta del mio migliore amico.

Lasciai Austin seduto su quella panchina fredda, e andai a prepararmi consapevole che per una notte non avrei fatto la santarellina. 

 

 

 

Un po’ di alcool avrebbe fatto al caso mio.

 

 

 

 

 

 

Ciao splendori!

Mi scuso con tutte per il ritardo, ma lo avevo detto che gli esami mi avrebbero occupata molto, e appena finiti quest’ultimi sono andata in montagna con il prete e sono tornata ieri.

Ho scritto questo capitolo in tempo record, credetemi AHAHAHAHAHAH

Penso che a quelle che shippano la Authy questo capitolo sia piaciuto…è il primo dove si intravede un nuovo sentimento di Austin nei confronti di Cathy, sarà vero? O sarà tutta una menzogna? Matt lo verrà a sapere? Cosa proverà Cathy nei confronti del suo migliore amico?

All’inizio ero indecisa se scrivere di questa cosa o meno, ma poi ho deciso di buttarmi, spero vi piaccia.

L’ultima volta che ho continuato questa fanfic era prima del concerto e avevo scritto (-1) aaaw, bei tempi, pagherei per tornarci.

Comunque, oggi è un giorno molto importante e non ho scelto di continuare così a casaccio, oggi sono tre anni di ShootUsDown, aiuto.

Cambiando di nuovo argomento, mi dispiace doverlo dire, siete state piuttosto scarse con le recensioni, molte in meno di due capitoli fa…non vi è piaciuto quello scorso? Se è così, non volevo, io ci ho messo il massimo, e sinceramente, è il mio preferito.

Proprio per questo motivo ho deciso che non continuerò fino a quando questo capitolo non riceverà 25 recensioni, lo so, sono tante, ma credo in voi e nel vostro potere lol

 

Vi amo.

 

 

-Sofia.

 

Ps. Non so se avete capito, ma è già trascorso un po’ da quando Matt e Cathy si sono fidanzati.

Pps. Con molte probabilità il prossimo capitolo sarà un po’ spinto, devo ancora decidere, spero mi aiutiate in questa scelta.

Ppps Non è che potreste recensire la mia nuova os verde su Austin, Can We Go Back? ? Penso sia riuscita molto bene ed è piuttosto originale, e voi sapete quanto io sia critica con le cose che scrivo. Se lo farete vi amerò per sempre AHAHAHAHAHAH

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1297608