Innamorata del ragazzo sbagliato. di hazzasrayban (/viewuser.php?uid=233636)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio migliore amico, Austin. ***
Capitolo 2: *** Jade; ***
Capitolo 3: *** E se ti baciassi? ***
Capitolo 4: *** Era impossibile non volergli bene. ***
Capitolo 5: *** tutor. ***
Capitolo 6: *** Era l'unico in grado di farmi sorridere. ***
Capitolo 7: *** My light blue prince. (part 1) ***
Capitolo 8: *** My light blue prince. (part 2) ***
Capitolo 9: *** my light blue prince. (part 3) ***
Capitolo 10: *** mahomies. ***
Capitolo 11: *** bff. ***
Capitolo 12: *** Eravamo qualcosa di più speciale che un'amicizia. ***
Capitolo 13: *** like an illusion. ***
Capitolo 14: *** our story. ***
Capitolo 15: *** this is love. ***
Capitolo 16: *** What about Austin's love? ***
Capitolo 1 *** Il mio migliore amico, Austin. ***
Come si
inizia una storia?
C’era
una volta molto tempo fa….
No, chi
voglio prendere in giro?! E se iniziassi con qualcosa di più
recente?
Yo, bella
raga. Io sono qui. E voi
siete lì. Yo.
Okay,
troppo emh, bimbominchioso? Okay, facciamo con qualcosa di
più comune.
Piacere,
Cathy. Una ragazza comune,
forse fin troppo comune.
Pff, non
mi piacciono questi inizi, sono troppo banali.
Ehi, Mahone!
Okay,
iniziamo così.
-Ehi, Mahone!-
dissi dopo
aver composto il numero
del mio migliore amico dalle elementari. Austin Mahone.
L’unica persona che non
mi aveva mai abbandonato, era sempre stato al mio fianco; quando avevo
bisogno
lui c’era, e quando era lui che aveva bisogno io
c’ero. –Ehi, Mayfield.- mi
rispose lui ancora mezzo arrabbiato per la
proposta che gli avevo fatto. –Allora
ci
stai?- dissi io con voce supplicante. –Affare
fatto. Fingerò di essere il tuo ragazzo.- -Dio, grazie
Austin.- dissi
contenta. –Ora devo andare da Alex,
tesoro.- disse lui. –Ascolta,
devi
fingere solo quando c’è Matt nei dintorni. Okay?- dissi
io.
–Okay.
Ciao Cathy.- disse lui chiudendomi il telefono in faccia.
Scommetto che
non avete capito
niente, quindi è meglio tornare a questa mattina.
-Dio guardalo.
E’ perfetto, i suoi
capelli biondi, il suo sorriso…- dissi. –Perché non
gli confessi che ti piace?- mi interruppe bruscamente
Austin. –Perché non ne
ho il coraggio.- dissi a
labbra strette. –Bhè,
devi trovare il
coraggio, perché Ashley te lo soffierà. Guarda,
ci prova costantemente.- mi
disse Austin sorridendo, quasi divertito dal fatto che avessi una
specie di
rivale amorosa. –Grazie Austin, il
tuo
incoraggiamento, bhè, wow, non ho parole per descriverlo.- dissi
prima di
sbuffare. –Cosa vuoi che ti dica?
Non
so, fallo ingelosire.- disse lui per poi mettersi a ridere.
Non sapeva di
aver detto una cosa intelligente. –Farlo
ingelosire? Interessante.- dissi guardando Austin con uno di
quegli sguardi
da persona che ha appena avuto un’idea buona. –N..n…non
mi piace questo tuo sguardo.- disse quasi balbettando. –Emh, che ne pensi di fingere di essere
il
mio ragazzo?- dissi timida. –Emh,
bhè, vedi..-
‘DRIIIIIIIIIIIIIIN’
-Salvato dalla campanella.- gli dissi.
Mi sorrise andando verso la sua classe.
Torniamo
dov’eravamo rimasti.
Presi lo
zaino di scuola, feci per aprirlo, ma ci rinunciai. Ero troppo felice
per fare
degli stupidi compiti. Quindi ripresi in mano il cellulare e mandai un
messaggio a Jade, una ragazza conosciuta su facebook. ‘Ehy
bella. Buone notizie in arrivo.’ Digitai
velocemente sullo
schermo del cellulare. ‘Waaaaa,
parla.’
Mi rispose lei qualche secondo dopo. ‘Conquisterò
Matt.’ Scrissi. ‘Che
grande novità
.-.’ mi scrisse lei. ‘Ce
la farò. Ho
un asso nella manica. Si chiama Mahone, Austin Mahone.’
Scrissi accendendo
lo stereo di camera mia. ‘Austin?
Il tuo
migliore amico? Questa è bella.’ Mi
inviò lei. ‘Fingerò
di essere la sua ragazza. Matt si ingelosirà e BUM! Il gioco
è
fatto.’ Scrissi
io, ancora contenta
per questa idea. ‘Si, e poi va a
finire
che ti innamorerai di Austin. Buona fortuna. Io, al contrario di te,
devo
studiare. Pff, ciao bellezza.’ mi scrisse lei.
Stavo pensando a Matt e
all’ultimo messaggio che mi aveva inviato Jade, quando decisi
di andare a fare
un giro in città. Presi i miei jeans strappati, una maglietta bianca con
delle scritte, un
giubbino che arriva giusto sotto il seno di finta pelle e la mia borsa
nera
sempre di finta pelle. Uscì di casa e andai in centro. Vidi
che aveva appena
aperto un nuovo negozio ‘Beautiful
Girl.’ e
decisi di entrare. Sarebbe stato meglio
guardare la vetrina. Diciamo che quei vestiti non erano il massimo
della
sobrietà. Avrebbe fatto meglio a chiamarsi ‘Bitch
Girl’ . Feci per andarmene quando vidi entrare
Ashley. Si, era decisamente
il suo negozio. –Ciao sfigata.-
disse riferendosi a me. –Ciao
troia.- dissi
io, con quella mia solita finezza che mi distingueva dalla altre
ragazze. –Cosa ci fai qui?- mi
disse lei acida. –Forse sto facendo
shopping. Tu che dici?
Comunque stavo per andarmene. C’è troppa puzza di
emh.. te e ragazze come te.- dissi
io. –Ah ah ah molto divertente
Mayfield.- disse lei pensando di essere divertente. –Forse non volevo fare ridere ma dicevo
la verità. E fai un piacere a
tutto il mondo, basta fare la gatta morta con Matt.- dissi
decisa. -Almeno sa della mia esistenza.- disse
lei riferendosi ovviamente al fatto che Matt nemmeno sapeva che io
esistessi. A
lui interessavano solo le troie, le belle ragazze e quelle fidanzate
che non
poteva avere. Fino a ieri non ero né bella né
fidanzata e non ero nemmeno una
troia, e neanche volevo esserlo. Ma le cose sarebbero cambiate. Si
sarebbe
interessato a me. –Le cose
cambiano, ma
non so se il tuo piccolo cervellino alcune cose le capisce.- dissi
istigandola. –Non sono
rincoglionita. E
fidati, tesoro, per te le cose non cambiano.- disse lei. –Sarà meglio che me ne vada.
Potrei
prenderti a pugni.- dissi andandomene. La odiavo, quella
troia. Era bella,
aveva un fisico della madonna, ci provava con Matt e aveva tutti i
ragazzi
della scuola ai suoi piedi. Tutti tranne Austin. Anche lui era molto
‘desiderato’ nella nostra scuola. E aveva anche
molti amici maschi, era
abbastanza popolare. Eppure si ostinava a passare il tempo con me. Ero
io la
sua migliore amica. Non un ragazzo con i suoi stessi interessi o una
troia a
cui bastava dire una parola e te la ritrovavi già nel letto.
Mi guardai
intorno e decisi di andare da Starbucks. Presi un frappuccino e andai a
sedermi
in un tavolino. Vidi passare Matt. Con quel suo sorriso, i suoi occhi
blu e i
capelli biondi, una specie di principe azzurro insomma. Avevo una cotta
per lui
da due anni. Quando mise piede per la prima volta nella nostra scuola.
Era
stato amore a prima vista. ‘LET’S
GO CRAZY CRAZY…’
non feci
finire il telefono di squillare. –Pronto?-
dissi con una voce
tremolante. Odiavo rispondere al telefono quando c’era lo
sconosciuto. Avevo
quasi paura. E non ero una ragazza timida, ma mi inquietava. –Stupida, sono io.- mi disse
Jade. -Scusa, mi dava sconosciuto.- dissi
imbarazzata io -Sto chiamando dal
telefono di mia mamma. Ho una buona notizia.- mi disse lei
tutta contenta. -Sentiamo.- dissi.
-CONTINUA.-
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Ciao
belle. Com’è? E’ la mia prima fan
fiction su Austin. Non so se è venuta bene, a
me piace. Potete recensire? Sia che non vi sia piaciuta sia che vi sia
piaciuta. Ve ne sarei grata, per favore c:
Ci vediamo
prossimamente lol
Sofia
xoxo
|
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Capitolo 2 *** Jade; ***
Capitolo 2.
-Pronta per la
grande notizia?- mi
ripeté lei. –Si, per
l’ennesima volta, si.- risposi
io. –Domani. Vengo lì.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.- disse lei urlando. –DAVVERO?!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.- urlai a mia volta io. –Vengo in treno alla stazione.- mi
disse tutta allegra lei. –A che ora
hai
il treno?- chiesi. –Alle
14, sarò lì
per le 15.- mi disse lei. Riuscivo a percepire tutta la sua
felicità
dall’altro capo del telefono. –Alle
14.55 sarò lì. Dio, non vedo l’ora.-
dissi. –Nemmeno io. Ora vado.
Shopping con Ellie. A dopo. Ciao splendore.- e
detto questo lei riattaccò. L’avrei vista. Avrei
visto la mia unica amica
femmina, quella che mi faceva sorridere e mi commuoveva per la sua
dolcezza. –Ciao.- disse
una voce proveniente da
dietro la mia sedia. –Oh, ciao
amore.-
dissi ad Austin quando me lo vidi davanti. –Amore?-
mi guardò lui stranito. Gli diedi una gomitata e
gli indicai Matt. –Oh,
già amore.- mi disse imbarazzato
mettendosi una mano dietro la testa. -Pff,
Matt se ne è andato, e che cazz. Cambiando
argomento…Domani viene Jade.-
dissi sorridente. –J..chi?!-
disse
lui con una di quelle espressioni che mi facevano sbellicare dal
ridere. –La ragazza che ho
conosciuto su Facebook.-
continuai io. –Emh..la
belieber?- mi
chiese lui. –Non riesco a crederci,
il
tuo neurone intelligente da segni di vita.- dissi io
picchiettando col
pugno sulla sua testa. –Ah ah ah,
che
ridere.- mi disse lui sarcastico. -Andiamo
da qualche parte stasera?- dissi annoiata. –Devo
studiare chimica.- mi disse lui ancora più
annoiato. –Merda, cazzoculo,
è vero
l’interrogazione.- dissi frustrata. –Vieni
a casa mia, studiamo insieme.- disse facendo uso di quel suo
sorriso
meraviglioso.
Meraviglioso?
Lui è solo Austin, il
tuo migliore amico, il suo sorriso è normale.
Taci
chiunque tu sia, questa è la mia storia e la racconto come
voglio uu’.
Pff, fai quel
che vuoi. E per te
sono signor Voce.
Mi lasci
finire questo cazzo di capitolo?
Okaaaaaay.
Okay? Va
beh, torniamo alla storia.
-Perché
sorridi? Lo sai che quel
sorriso non attacca con me.- dissi. -Guarda
quella.- mi disse indicando una ragazza, bionda con occhi
verdi. –Non male.- dissi.
–E’ meravigliosa. E
simpatica. E..- disse venendo interrotto. –E
hai una cotta per lei.- dissi
interrompendolo. –N..n..non
è vero.-
mentì lui. –Austin
è innamorato, Austin
è innamorato, Austin è innamorato.-
iniziai a canticchiare. –Basta,
davvero.- disse arrossendo. La
bella bionda si avvicinò a noi. –Ciao
Aus.- disse lei. ‘Aus?!’ pensai –Ciao
bella.- disse lui. Una parte di me sentì di
essere quasi sostituita.
Chiamava solo me ‘bella’ fino a ieri.
Sostituita?
Questa è bella.
Signor
Voce, la può smettere?
Cathy
è gelosa. Cathy è gelosa.
Cathy è gelosa.
Sul serio,
la può smettere? E lei poi chi minchia è?
Pff, la
finezza non fa parte di te.
Sono la voce dei lettori, quello che pensano.
Okaaaay,
ora se mi scusa continuo la storia.
-Lei
è Janette e lei è Catherine,
ma la puoi chiamare Cathy.- continuò
Austin indicandomi. –Piacere
Janette. Tu devi essere la sua migliore amica, mi ha parlato
molto di te.- disse la finta bionda. (No comment lol) –In realtà sono la sua
ragazza.- dissi. Austin mi guardò male,
forse avrei dovuto tacere. –Oh, non
me
l’aveva detto, bhè sono contenta per voi.-
disse lei accennando un finto
sorriso. Sentì il telefono vibrarmi in tasca, lo presi e
guardai lo schermo.
‘Un nuovo messaggio da: Mamma.’ Premetti alcuni
tasti sul display e lessi il
messaggio. ‘Dove sei? Sono le
19.’ ‘Ora
arrivo, scusa per il ritardo.’ Mi
affrettai a risponderle io. La mia vita era una specie di prigione,
potevo fare
solo quello che ‘i capi’, in questo caso i miei
genitori, approvavano
altrimenti sarei finita in guai grossi. –Austin,
devo andare a casa.- dissi interrompendo un qualche discorso,
che nemmeno
avevo ascoltato, sulla prossima partita di basket di Austin. –Emh, okay, ti accompagno a casa?-
mi
disse accennando una leggera incertezza per via di Janette che
continuava a
scrutarlo. –No, vado a piedi. Ciao
Austin, ciao Janette.- dissi andandomene via in direzione di
casa mia (yep,
ho fato rima lol). Entrambi mi sorrisero, avrebbero formato una bella
coppia se
non ci fossi stata io fra i piedi.
Dopo un
quarto d’ora di camminata arrivai a casa. –Dove
sei stata signorina?- mi disse mio padre seduto sul divano a
guardare la
nuova stagione di ‘CSI MIAMI’. –Con
Austin.- dissi. –Mi
piace quel
ragazzo!- si intromise mia madre. –Samantha,
è troppo piccola per avere un ragazzo.- disse mio
padre riferendosi a me.
‘Troppo piccola per avere un ragazzo, si, contaci
papà.’ Pensai. –David,
ha sedici anni! E lei e Austin sono
perfetti l’uno per l’altra.- mi disse mia
madre tutta sognante. –Mamma,
papà! Austin non mi piace! E’ solo
il mio migliore amico.- dissi interrompendo
l’accesa discussione dei mie
genitori. –Eccola qua la mia
piccolina.-
mi disse contento mio padre. –Emh,
si,
salgo in camera mia.- dissi mentre salivo il primo scalino
delle scale che
portavano al secondo piano.
Entrai in
camera mia e accesi il portatile. Aprì
tre schede, twitter,
facebook e youtube. Twitter
era il mio sfogo, facebook era l’unico posto dove chattare
con Jade e youtube
era il posto dove si concentrava la mia vita, ovvero, la musica. La
musica mi
aveva salvata anni fa, come aveva salvato il mio migliore amico Austin.
Ma
questa è un’altra storia…
Passai
un’oretta ad annoiarmi; quando mia mamma mi chiamò
per cena. Mangiai un po’ di
pizza, e tornai in camera mia. Mi coricai sul letto e accesi la
televisione.
Iniziai con un po’ di zapping fra i canali. Mi bloccai quando
sentì un annuncio
al telegiornale… ‘Tutte
le stazioni
ferroviarie bloccate per manutenzioni generali dopo
l’incidente di New York
avvenuto una settimana fa.’
-CONTINUA.-
Spazio
autrice: mi
scuso con tutti per aver messo il capitolo con così grande
ritardo ma
avevo un blocco da
scrittrice e non avevo idee per continuare. Mi dispiace davvero
tanto…. Ma in
compenso ho un’idea per una prossima FF su Austin, che
pubblicherò quando
questa finirà, cioè fra moooooooooolto loool c:
Grazie a tutti
quelli che hanno
recensito e messo nelle seguite questa FF, bellezze vi adoro :3
Ci vediamo
prossimamente (più
presto di quanto voi non pensiate.)
-
-Sofia.
|
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Capitolo 3 *** E se ti baciassi? ***
Capitolo 3.
-Ma che cazzo
però!- dissi furiosa
sbattendo il
telecomando del televisore per terra. -Verrò
un altro giorno. Ci incontreremo, te lo prometto.- disse
Jade, dall'altro
capo del telefono cercando di calmarmi. -Eh,
cazzo, io voglio vederti domani non fra tre fottuti mesi.- dissi
urlando. -Calma babe. Nel frattempo
c'è il tuo
mahone a consolarti.- mi disse lei sfottendomi, cosa che
faceva spesso. -Ma vai a cagare.- dissi
schietta. -Certo, il bagno
è qui vicino.- mi
disse lei ridendo. -Deficiente,
devo
andare. Cià.- dissi chiudendo la telefonata senza
darle nemmeno il tempo di
dire qualcosa.
La sveglia
squillò all?improvviso. 'Voglia
di andare
a scuola, stuprami, ti prego.' pensai.
Decisi di far finta di dormire, magari
nessuno si sarebbe accorto della mia esistenza. -CATHY,
DEVI ANDARE A SCUOLA.- urlò mia madre dalla
cucina.- Piano annullato, ripeto,
piano annullato.
Passo e chiudo. Sbuffai
e mi alzai
dal letto, che continuava a chiamarmi mentalmente, invano. Mi vestii,
mi
infilai lo zaino sulle spalle, scesi le scale, presi una brioche al
volo e uscii
di casa. Presi il telefono con le cuffiette dalla tasca dei jeans e
iniziai ad
ascoltare musica. -I'm in
love with you
and all your little things.- iniziai a cantare a
squarciagola ignorando i
passanti che mi guardavano straniti. -Mayfield!-
sentii. Mi tolsi una cuffietta e mi voltai. Austin.
-Cathy, si sentiva la tua voce a due
isolati di distanza!- disse ridendo. ?Pff,
lo sai che sono una cantante nata.- dissi ironicamente.
Entrambi ci
mettemmo a ridere. Non esisteva essere, in natura, più
stonato di me. Eppure,
nei giorni in cui ero malinconica immaginarmi come una famosissima
cantante di
fama mondiale mi piaceva. Insomma sarebbe stato tutto più
facile. -Se tu sei una cantante
nata, io sono
Justin Bieber.- disse cercando di imitare il suo idolo. -Pff, sogna bello.- dissi
ridendo. -Siamo
arrivati. Dammi la mano.- disse facendomi
l?occhiolino. Mi prese per mano
ed entrammo nell'atrio della scuola. Tutti ci guardavano.
Eravamo diventati il
nuovo 'gossip' di tutta gli alunni del college. Arrossii. -Austin,
non per
dire, ma Matt non sembra notarmi.- sussurrai. -E
se ti baciassi?- sussurrò lui a sua volta. Mi
prese dolcemente
il volto con due dita, e appoggiò le sue labbra sulle mie.
Le nostre lingue
stavano per 'incontrarsi' quando arrivò
la preside. Appena la notammo ci
staccammo, imbarazzati. -Mayfield!
Mahone! Non sapete che è vietato baciarsi qui? O
è meglio che ve lo ricordi io?
Aula 54. Siete in punizione.- disse andandosene via. Eccola
qua la
giustizia nella nostra scuola. Punisce dei ragazzi che si baciano e non
tizi
che si palpeggiano e fanno sesso nei bagni. La campanella
suonò. -Vado in classe. E
Cathy, baci bene, sai?-
disse sorridendo andando in classe.
-Continua.-
Spazio autrice: mi scuso per
questa merdina. So
che questo capitolo fa cagare, non abbandonatemi, vi prego lol. Quattro
recensioni allo scorso capitolo egegefgefdgf. E? tantissimo
per essere una ff
di Austin. Mi spiego meglio, ci sono più ff rosse sui One
Direction che tutte
quelle di Mahone. A proposito, se vi interesso come autrice o se siete
directioners (come la sottoscritta c:) ho due ff sui ragazzi. Una sul
mio
account e si chiama
?Escape
to reality.?
(questo è il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1352692&i=1)
ed è la storia dei ragazzi non famosi
che hanno un?idola. Se no ne ho
un?altra, però è rossa, che
è sull?account della mia migliore amica
(@jawaadsdurex), ma l?abbiamo scritta insieme, si chiama
?Love, Sex,
Vampaires.? (questo
è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1367877&i=1)
e si capisce già dal titolo di cosa parla. Mi farebbe
davvero piacere che
passaste. Okay, dopo essermi fatta pubblicità, lol, vi
saluto. E mi scuso
ancora per quanto faccia cagare questo capitolo.
P.s grazie a
tutti quelli che l?hanno recensita o
semplicemente messa tra i preferiti/ricordati/seguiti. #loveuall
Ci vediamo
prossimamente
-
Sofia
xoxo
|
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Capitolo 4 *** Era impossibile non volergli bene. ***
Capitolo 4.
Vidi una
luce accendersi dentro il mio astuccio. ‘Quindi
sei in punizione perché Austin ti ha baciata?
AHAHAHAHAH’ si, quello era il
messaggio della mia migliore amica, Jade. ‘Ascolta,
era per Matt, niente di più.’ Scrissi
premendo cautamente
lo schermo del mio cellulare. –Dovete
sostituire i numeri con le lettere!- urlò furioso
Griffiths, il professore
di matematica. Guardai alla lavagna. 3x+a2.
Gli mancava qualche rotella se pensava davvero che noi fossimo in grado
di
risolvere quella roba. Ero sempre stata abbastanza brava con la
matematica, fin
quando i numeri non erano diventate lettere. Di nuovo la luce di prima.
‘Ma ti è piaciuto? Bacia
bene? E Matt?’
mi inviò la ragazza. Pft, non mi era piaciuto, lui era il
mio migliore amico.
Mi voltai verso Matt. Era troppo occupato a specchiarsi nella finestra,
invece
di ascoltare la lezione. Lo fissai un’ultima volta, quando
anch’esso mi guardò.
I suoi occhi color oceano si erano incontrati con i miei. Arrossii e
distolsi
lo sguardo. Cazzo. Il signor
Griffiths era davanti a me con la mano sul mio banco. –Mayfield,
Mayfiled, Mayfield!- urlò contro di me. Si, amava urlare. –Invece
che fissare il signor Magee, può benissimo ascoltare la
lezione!- continuò lui. La campanella
suonò. Forse quell’aggeggio rumoroso
era dalla parte degli studenti. Anche quella giornata scolastica se
n’era
andata. Presi la borsa con i libri e mi avviai verso
l’uscita, ma venni
bruscamente fermata dalla preside. –Oh,
mia cara, non si ricorda della sua punizione? Aula 54, mi raccomando.- disse
con fare ironico accompagnandomi alla 54. Entrai.
Avete mai
visto uno di quei film americani con dei mezzi delinquenti in punizione
e il
professore si caga sotto per colpa loro? Tutte balle.
Passai
un’ora noiosa con la professoressa Jworld che
sembrò una pazza isterica.
La
campanella delle quindici suonò, e i ragazzacci di San
Antonio uscirono da
scuola. –Ciao dolcezza.- si
quello
era Austin che faceva il coglione. –Ciao
Aust..emh…ciao Matt.- dissi. E si, il ragazzo che
avevo affianco non era il
mio migliore amico. –Allora, che
fai
questa sera?- disse sorridendo con un sorriso che faceva
invidia alle
stelle. –Esco con Austin.- dissi,
dovevo fingermi ‘impegnata’ per compiacerlo. O
almeno, questo pensavo. –Emh, okay.
E sabato? Ti va di andare nella
pizzeria di fronte al centro commerciale?- mi chiese lui.
–C…certo.- balbettai
io. –Perfetto! Alle 20
là davanti. Ciao.- disse
sorridendo e andandosene via. Si, quello
era un appuntamento, un vero appuntamento. Mi
voltai verso Austin,
stava parlando con i suoi compagni di basket. Dopo aver notato che lo
stavo
fissando, lasciò i suoi compagni di basket e si
avvicinò a me. –Cos’è
quel sorriso a trentadue denti?-
chiese perplesso. –Io. Matt.
Sabato.
Appuntamento.- dissi, emettendo un piccolo urlo di gioia. Si, agli occhi dei passanti dovevo sembrare
proprio rincoglionita. –Taci,
cogliona. Ma dove lo vuoi abbandonare il tuo fidanzatino?- disse
morsicandosi il labbro. Risi. Era
impossibile non volergli bene.
Spazio
autrice:
Ciao gente
c: Vi piace come ho scritto spazio autrice? A me no lol, lo tengo solo
per
questa volta. Dio, siete fantastici, 6 recensioni uyfguyisgusiy
Comunque ho
deciso di mettere oggi il capitolo e di farlo un po’
più corto perché se il 21
c’è la fine del mondo almeno il capitolo
l’ho postato lol c:
Vediamo un
po’ di cosa parla questo capitolo, emh…Cathy
e Matt. Personalmente, la odio come coppia lol, boh, faccio
fatica a
scrivere se si parla di qualcuno che non sia austin (nel senso, di cui
si
innamora la protagonista).
Sul mio
computer c’è un file salvato che si chiama
‘appunti di Innamorata del ragazzo
sbagliato.’ Praticamente gli scrivo dei pezzi di capitoli
mooolto futuri. Prima
ne ho scritto uno, è fgfudud ma alla fine
c’è una cosa che nessuno qui si
aspetta, ci rimarrete di merda AHAHAH lol mi stavo per mettere a
piangere
mentre scrivevo :c è dolce ma drammatico, boh. Non vi dico
altro.
Dimenticavo
una cosa molto importante, STAVO
PENSADO DI CAMBIARE
RATING ALLA FF E FARLA DIVENTARE ROSSA, A VOI STA BENE? A
me interessa solo
il vostro parere. Perché stavo facendo la doccia, e mi
è venuta in mente una
parte rossa che ci sta a pennello per l’appunto che ho
scritto prima (quello
drammatico che nessuno può sapere MUAAHAHAHAHHAHA). Se ve lo
state chiedendo
si, faccio pensieri pervertiti anche in doccia lol mlmlml
Vi amo,
Sofia
xoxo
p.s
Speriamo di non morire il 21 AHAHAHA lol, che poi in tv hanno detto che
moriremo alle 11:11. No, questa è sfiga AHAHAHHAH io
l’ho sempre detto che
austin è la fine del mondo.
DITEMI CHE
L’AVETE CAPITA AHAHAHAHAHAH lol
|
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Capitolo 5 *** tutor. ***
Capitolo 5.
-Sicuro che io
stia bene? E se a
lui non piaccio vestita così?- dissi. –Sei
perfetta, te lo dice il tuo migliore amico.- disse
sorridendo e dandomi un
bacio sulla fronte. –Grazie
Austin.- dissi
sorridendo a mia volta. Indossavo un paio di jeans, attillati,
attillatissimi,
e una maglia che secondo Austin mi faceva sembrare sexy,
e i miei tacchi rossi vertiginosi; odiavo portarli, ma per
Matt
avrei fatto questo ed altro. –E se
mi
chiede di ballare?- chiesi. –Di
ballare? Non siamo mica ad High School Musical.- disse lui.
Ridemmo. Adoravo quando faceva il coglione. –Che ore sono?- domandai
aggiustandomi
un po’ il rossetto rosso. –Sono
le 19.40,
muovi il culo, siamo in ritardo.- disse lui prendendo il suo
giubbotto.
Risi, di nuovo. Corremmo in macchina, nella sua
macchina. Si, il mio
migliore amico sedicenne aveva già la patente e una propria
macchina, al
contrario di me che dovevo ancora aspettare un anno perché
avevo fallito
l’esame. La macchina andava a tutta velocità, e
alle 19.55 arrivammo a
destinazione. –Buona fortuna.- mi
disse Austin sorridente mentre io scendevo dalla macchina. Matt non
c’era
ancora, era tipico di lui arrivare in ritardo, in qualsiasi posto
andasse. Presi il
cellulare e mi specchiai. Non sembravo me
stessa. Non mi truccavo
così tanto, e non indossavo vestiti così. –Ciao
piccola.- disse Matt spuntando all’improvviso.
Arrossi per quello che aveva
appena detto. –Ciao Matt, mi hai
fatto
prendere un colpo.- dissi sorridendo. –Scusa.-
disse ridendo. Qualcuno, o meglio, qualcuna dietro di lui
tossì
pesantemente, per farsi notare. –Lei
è
Hope, la mia ragazza.- disse presentandomi la bella mora. Il
mio sorriso si
spense di colpo, e il mondo mi cascò addosso. Non poteva
essere vero, non doveva essere vero.
–Piacere, Cathy.- dissi
fingendo un
sorriso. –Entriamo?- disse
Matt
avvicinandosi alla porta. Il mio cuore era in un milione di piccoli,
minuscoli,
pezzettini. Trattenni le lacrime per qualche minuto, fin quando, dopo
esserci
seduti al nostro tavolo, dissi che dovevo andare in bagno.
Lì scoppiai a
piangere. Com’era potuto succedere? Perché non mi
ero accorta che non andava
più dietro alle ragazze?
Presi il
cellulare e chiamai Austin.
-Hey Austin.- dissi
singhiozzando. –Perché
piangi?- mi chiese, riuscivo a
percepire la sua preoccupazione dall’altro capo del telefono.
–Matt è venuto con la sua
ragazza.- dissi
scoppiando di nuovo in lacrime, non riuscivo nemmeno a dirlo. –Mi dispiace piccola. Vengo a prenderti?-
mi
chiese lui. –No no, tranquillo.- dissi
cercando di dare un taglio alle mie lacrime. –Basta
piangere, tu sei speciale, sei perfetta, e di certo sei meglio
di quella sua fidanzata.- disse il mio migliore amico. –Non sai quanto ti voglio bene Austin.
Ora vado, speriamo bene.- dissi.
–Ciao Cathy.- disse
chiudendo la
telefonata. Avete presente quando nei cartoni c’è
disegnato un cuore a
pezzettini con qualche cerotto che cerca di tenerlo fermo e insieme? Austin era il mio cerotto.
Mi
asciugai le lacrime, feci un respiro profondo ed uscii dal bagno
tornando al
mio tavolo. –Scusate, mi ha
chiamata
Austin e dovevo rispondergli, magari diventava geloso.- dissi
fingendo un
altro sorriso. –No, niente.-
disse
Hope. –Cathy, ti avevo chiamata per
chiederti se mi potessi dare ripetizioni in francese, sai, sono
negato.- disse
sorridendo per poi baciare la sua ragazza. –Perché
c’è anche Hope se mi dovevi chiedere
‘sta cosa?- dissi senza riuscire a
trattenere quel velo di acidità con cui se ne
uscì la frase. –Abbiamo
la verifica di francese la settimana
prossima, e questa era l’unica serata libera che avevo in
tutta settimana, e volevo
passarla anche con Hope.- mi disse lui. Poi si intromise la
sua ragazza con
un ‘awww’ e poi i due si strofinarono insieme i
nasi. Si, ero la terza in comodo. –Emh,
certo. Facciamo tutti i pomeriggi verso le 15?- chiesi. –Certo.- disse di nuovo
sorridente. Amavo
il suo sorriso, ti faceva sentire al paradiso, ma tutti quei suoi
sorrisi non
erano per me.
La cena
lentamente
passò, e verso le 23.30 me ne tornai a casa. Cosa ci avevo
guadagnato in tutta
quella serata? Il cuore a pezzi e
l’essere
tutor di un ignorante sexy fidanzato. Oh, si ci avevo
guadagnato molto,
davvero.
Spazio
autrice:
Salve
gente c: Prima di tutto, buon
Natale (in
ritardo lol) e
Buon Anno! Come regalo, non
so se avete notato, ma ho scritto un capitolo più lungo del
solito, e ho
aggiornato molto presto.
Okay, ora
parliamo del capitolo vero e proprio.
Io lo
trovo abbastanza decente, anche se non mi fa impazzire come
l’ho scritto. E’ in
un contesto molto deprimente, ma si riesce a intravedere la dolcezza di
Austin.
Come cazzo
parlo bene, oh. AHAHAHHAHAAHHAAH lol
No
seriamente, alcune frasi le trovo molto dolci, e visto che io supporto
la
coppia Cathy e Austin AHAHAHAH lol Personalmente penso, questo lo
faccio notare
a tutti quelli che scrivono, che prima bisogna essere i lettori della
propria fan
fiction e poi gli scrittori. Okay, oggi sono suonata lol
Ho notato
che in molte ff mettono una foto o descrivono dettagliatamente le
caratteristiche estetiche della protagonista, sapete perché
io non le metto
parti cosi? Perché Cathy, siete tutte voi che state
leggendo. Una fan fiction
serve per sognare, e come fa una a sognare se la protagonista non ti
assomiglia
nemmeno lontanamente?
Comunque
per il rating ho pensato di metterlo arancione, perché
ripensandoci alcuni
parti rosse ci sono, ma non ce ne sono cosi frequentemente che in una
rossa. Spero
che a voi vada bene c:
p.s Ma
cos’è
sta storia che due capitoli fa c’erano 7 recensioni e invece
in quello
precedente solo 4? NO MA AHHAHAHAAHAHAH lol
Vi amo,
Sofia.
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Capitolo 6 *** Era l'unico in grado di farmi sorridere. ***
Capitolo 6.
-Se non vuoi
fargli da tutor digli
che ci hai ripensato.- disse Austin. –Anche se tutti
sanno che gli darai lezioni, e tutto finirà col fatto che vi
sposerete, e
infine avrete dei bei bambini.- continuò lui dopo
che ebbe notato la mia
espressione non molto allegra. –Coglione.-
dissi ridendo. Austin era
l’unico in
grado di farmi sorridere, e gli ero grata per questo. La
campanella suonò e
mise fine ai discorsi consolatori del mio migliore amico. Era
lunedì e avevo
passato tutta la domenica a deprimermi, non so dove avessi trovato la
forza per
tornare a scuola.
Dopo
cinque interminabili ore, le lezioni finirono.
Stavo
uscendo da scuola quando sentii un braccio cingermi il collo; mi
voltai. Era Matt. –Ti
ricordi che oggi devo venire a casa tua alle 15, vero?- disse
sorridendo. –Come farei a
dimenticarlo?-
dissi sorridendo a mia volta. Troppo
sdolcinata. –Perfetto.-
disse
tutto contento per poi allontanarsi. Avevo le mani sudate, solo a
guardarlo mi
agitavo. Che povera illusa. –Per fortuna che le cose vanno male con
Matt.- disse Austin arrivando di soppiatto dopo aver
origliato la mia
precedente conversazione. Sorrisi, infondo aveva ragione, io avevo
iniziato a
parlargli e stavamo diventando amici e sarei stata da sola con lui
tutti i giorni
per una settimana. Andava tutto bene. Oh si, avevo dimenticato che era fidanzato e che per me non avrebbe mai provato
niente. –Si, ma siamo
solo amici. E
saremo solo questo per sempre.- dissi dopo averci riflettuto
un po’ su. –Never Say
Never.- disse lui citando il
suo idolo, Justin Drew Bieber. Sorrisi,
sapeva che per quanto adorassi Justin non ci credevo. –E
comunque le cose vanno meglio a te che ad Ashley (nota
autrice: se non vi ricordate di Ashley rileggete il capitolo
uno.).- continuò il mio
migliore amico. Con
tutto quello che era accaduto in questa settimana mi ero perfettamente
scordata
di quella ragazza. –Si comporta
ancora
da troia con lui?- chiesi. Non gli prestavo più
tanta attenzione
effettivamente. –Si, e lui glielo
lascia
fare. Non sembra fidanzato. Potrebbe provarci con te.- disse
lui. –Interessante.-
dissi ridendo. –Sei una
testa di
cazzo.- mi disse lui. Sorrisi. A forza di parlare arrivammo
a casa. –Buona fortuna con Matt,
speriamo stavolta
funzioni.- urlò Austin continuando per la sua
strada mentre io entravo in
casa. Mi preparai veloce un toast, feci qualche compito e aspettai tesa
l’orario x.
Qualcuno
bussò alla porta. Mi voltai a guardare; erano le 14.55, era in anticipo, insolito. Andai
ad aprire. Una figura alta,
bionda e con un sorriso da far perdere la testa anche alla luna
entrò in casa
mia. –Ciao Matt.- sorrisi
e mi
incantai a guardarlo, mentre lui con quei suoi occhi azzurri scrutava l’antro segreto in cui era
appena
entrato. –Ciao Cathy.- disse
sorridendo a sua volta. Mi veniva un arresto cardiaco tutte le volte
che
pronunciava il mio nome. –Carina
casa
tua.- commentò. Era anche gentile, per quanto gli
piacesse stare con delle
troie o il rovinare fidanzamenti. –Grazie.-
gli risposi io sorridendo come un ebete. –Studiamo?
Dopo devo andare a basket.- chiese lui. Si, era anche il
vice capitano della squadra di basket. Il ‘vero’
capitano era Austin, era un
talento, amava quello sport; al contrario di me. –Certamente,
andiamo in camera mia? O restiamo in salotto?- chiesi.
–Andiamo in camera tua.- disse
con
fare malizioso, poi si mise a ridere. Risi a mia volta. –No,
sul serio… Stiamo in salotto?- dissi cercando di
trattenere le
ultime risatine dovute alla battuta di prima. –Dove
vuoi tu, per me è indifferente.- sorrise.
Perché doveva
essere anche così dolce? Dovevo rassegnarmi al fatto che non
sarebbe mai stato
mio. –Stiamo
in salotto. Hai portato francese?- chiesi
sfoggiando un sorriso che non avrebbe fatto invidia neanche ad una
mucca. –Eccolo qui.- disse
tirando fuori un
libro pieno di scritte e strappi dallo zaino. –Vado
a prendere il mio libro, resta qui.- dissi cercando di
alzarmi in modo sexy dal divano in cui mi ero
appena seduta. Feci
le scale con piccoli passi aggraziati, entrai di corsa in camera mia e
tornai
velocemente in salotto. Matt era di schiena e stava guardando una foto
che si
trovava sopra il camino. –Chi
è questo
splendore?- disse indicando una bambina di cinque anni con
un costumino a
fiori, mentre abbracciava un altro bambino di schiena; e il tutto era
incorniciato da una piccola spiaggia. Amavo
quella foto. –Sono io.- dissi
sorridendo e percependo un improvviso rossore alle guance.
SPAZIO
AUTRICE:
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
VI AMO.
Okay,
la smetto lol No
seriamente, sette recensioni allo scorso capitolo fgudygfdyy e otto al
terzo,
dddio hvfgydgf Ho fatto il capitolo lunghissimo per ringraziarvi c:
Quindi
a tutte le lettrici
che la leggono ma non recensiscono mai, posso chiedervi una piccola
recensione?
Ve ne sarei grata difuidudi anche solo per vedere chi siete, e se
c’è qualcun
altro che si caga questa ff a parte quelle che la recensiscono dfgyufd
Detto
questo, voglio farvi
notare la dolcezza della foto descritta da me lol dio la trovo
dshdfhfdhdf una
bambina di cinque anni, che è cathy, che abbraccia un
bambino di cinque anni,
che è austin dfdhfhdgjhg
Vi
lascio rivelandovi il
mio profilo di twitter c: sono @mahonesnutella
Hope
you like it (:
Sofia.
|
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Capitolo 7 *** My light blue prince. (part 1) ***
Capitolo 7. (parte 1).
-Lui ci prova
con tutte, invece con
te non fa niente?- concluse
Jade con una sonora risata. –Si,
devo
staccare. Ciao.- dissi in tono freddo finendo la telefonata
ed entrando a
scuola con fare annoiato. Odiavo quel luogo.
Per quanto i miei voti fossero abbastanza belli, non si
poteva dire lo
stesso della mia posizione nella scala sociale. Ero appena al disopra
dei nerd,
ma il fatto di dare ripetizioni al ragazzo più popolare mi
avrebbe dovuto portare
almeno alla metà. Non male; per una
come
me, intendo. – Allora?
Ieri è andata
meglio rispetto agli altri giorni?- mi chiese Austin
arrivando di
soppiatto, e interrompendo i miei pensieri. Era ormai da una settimana
che Matt
veniva a casa mia, e avevo imparato come comportarmi per non sembrare
una
perfetta deficiente con lui; anche se le cose non erano cambiate per
niente, se
non per il fatto che avevo molte ragazze contro, fra cui Ashley, che il
giorno
che seguì la mia prima ripetizione venne da me, e mi
sbraitò contro cose come ‘Chi
ti credi di essere?’ oppure ‘Fatti
una vita, e lascia stare le persone’
per concludere con ‘Tanto non gli
piacerai mai’. -Naaah. E
te, cos’hai
combinato ieri sera con Alex e la Crew? Avete spezzato cuori?- domandai
aggiungendo una piccola risata solo per provocarlo. –Umh,
non proprio.- mi rispose il mio migliore amico in modo
misterioso. –Uh, uh, uh
cos’è succ..- venni
interrotta da Austin, e dalle sue labbra soffici. Mi porto a
sé, e con fare
dolce mi baciò, per poi staccarsi qualche secondo dopo. –Scusa, c’era Matt.- disse
imbarazzato. –Grazie Austin.- dissi
aggiungendo un sorriso alla fine. Austin era
un ragazzo meraviglioso,
intendo caratterialmente, per quanto anche esteticamente lo fosse. Era
sempre
stato al mio fianco, era sempre pronto a farmi sorridere, a farmi star
bene, a
essere la mia fonte di forza.
La
giornata scolastica, se pur lentamente, passò.
Erano le
15 quando il principe azzurro
bussò
alla porta di casa mia. –Ehy Matt.-
dissi sorridendo dopo avergli aperto la porta. Stavo diventando molto
disinvolta con lui, e questo mi stupiva. –Ciao
Cathy.- disse sorridendo a sua volta dopo essere entrato in
una casa che
ormai gli era famigliare. –Oggi
è il
nostro ultimo giorno, giusto?- chiesi abbozzando un sorriso
del tutto
falso. Non volevo che tutto questo
finisse. –Si, domani
c’è la
verifica!- disse con molto entusiasmo. Doveva essere felice
del fatto che
si sarebbe allontanato da me. –Cosa
c’è
rimasto da studiare?- chiesi con non molto interesse. –Qualche pagina sulla cultura francese.- disse
sbruffando. –Sai cosa ti dico?
Amen, sto cazzo di
francese, andiamo a fare un giro in centro?- chiesi
voltandomi verso di lui
e perdendomi nei suoi occhi blu. –Sicuro!-
esclamò esultante, mentre un grande sorriso gli
nasceva sul viso. –Allora usciamo!-
dissi prendendo la
mia borsa preferita e chiudendo la porta di casa che poco fa era stata
aperta. –Prendiamo la mia
macchina?- mi chiese
indicando un auto parcheggiata nel vialetto di casa mia. –Okay.-
dissi correndo verso l’automobile e aprendo lo
sportello.
SPAZIO
AUTRICE:
Ciao
meraviglie eguydyu
come avrete letto in alto (spero lol) questo è solo la prima
parte, questo perché
non ho molto tempo per scrivere, ma avevo promesso che avrei continuato
oggi. Scusatemi,
ma io amo troppo la Authy, boh sono troppo dolci huydgyudyg ho
già pensato ad
un continuo per questa ff quando finirà, sarà
come un sequel. E sarà anche
deprimente, almeno l’inizio dopo non so. Si, ho
già progettato tutto c: AHAHAHAHHAHAHAHAHA
Grazie
per quelli che hanno
recensito la volta scorsa. Se questo capitolo arriva a 10 recensioni
entro
domenica nel prossimo gli metterò un anticipo di un capitolo
futuro, e anche
una parte importante uhyudfyud
VI
AMO.
Sofia.
|
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Capitolo 8 *** My light blue prince. (part 2) ***
Capitolo 7. (parte 2).
“E
l’unica cosa che voglio è il sapore
che
concedono
le tue labbra.”
(Give me love- Ed Sheeran).
Ancora
stentavo a credere al fatto che ero al centro commerciale con il mio principe
azzurro.
Stavamo
camminando senza una meta, forse solo per perdere tempo, o nel mio caso
solo
per stare il più tempo possibile accanto a lui.
Mi voltai
a guardarlo, il passo sicuro, il mondo in cui si spostava i capelli
ripetutamente, le labbra carnose che mettevano voglia di baciarle; come poteva essere così bello?
Anche lui
si girò, forse per osservarmi, o forse per vedere i negozi,
ma i nostri sguardi
si incontrarono.
Mi persi
in quelle isole che aveva al posto degli occhi.
Non so per
quanto tempo restammo a scrutarci, ma fu comunque molto.
Milioni,
pft, miliardi di elefanti stavano
girando liberi nel mio stomaco.
Sentii una
strana musichetta provenire da Matt, che prese il suo cellulare dalla
tasca dei
jeans e rispose alla telefonata.
-Sul
serio?....Anche oggi?....Sono
occupato…Okay, ci sto.-
Attaccò
la
chiamata e si voltò verso di me, avevo
di
nuovo quegli occhi blu oceano puntati contro.
-Mi dispiace
tantissimo, ma ha
chiamato il mio allenatore di football e devo andare ad un allenamento
aggiuntivo perché è stata anticipata una
partita.- disse in tono
mortificato.
Me lo
sarei dovuto aspettare; le cose belle non durano mai tanto, almeno per me.
-Ma stasera
sono libero, vieni da
me? I miei non sono in casa.- disse
sorridendo; quel
sorriso che faceva invidia alle stelle. –Ti
vengo a prendere io alle 20, come al solito. - disse senza
aspettare una mia risposta. Poi si allontanò da me, e se ne
andò verso l’uscita. Perché
cazzo mi aveva
lasciata lì come una cretina?
Non ci
pensai a lungo, ero troppo contenta per l’appuntamento con
Matt.
Un pensiero,
molto frivolo, iniziò a girovagare fra la mia testa. Cosa mi sarei potuta mettere?
Chiamai
Austin, questa era un’emergenza!
Mi rispose
praticamente subito.
-Cathy?- domandò
Austin dall’altro capo del
telefono. –No, un asino che vola.
Chi
vuoi che sia? Il mio numero di telefono l’hai in memoria.- dissi
aggiungendo una piccola risatina alla fine. –Cosa
c’è?- mi chiese sbadigliando. –Vieni al centro commerciale? Ne ho
bisogno, è urgente.- dissi, forse
avevo esagerato un po’. –Arrivo
subito,
vai davanti a Subway, ci incontriamo lì.- disse
chiudendo la telefonata.
Mi
addentrai nel centro commerciale, c’era più gente
del solito. Andai davanti al
fast food che mi aveva indicato Austin e lo aspettai.
Passò
un
quarto d’ora e arrivò.
-Perché
ci hai messo tanto?- gli chiesi
‘aggredendolo’. –Stavo
facendo una cosa importante.- disse
mentre un sorriso si aprì sul suo
volto. –Chi è lei?- dissi
con fare
malizioso. –Ma non quel genere di
cose!-
disse facendo una risata rumorosa. Risi anche io a mia volta.
–Allora qual è la grande
emergenza?- continuò
lui. –Stasera Matt mi ha invitata a
casa
sua, e non ho niente da mettermi.- dissi sorridendo. –Shopping? No, no,no!- disse
pur essendo consapevole del fatto che
l’avrei obbligato comunque a fare acquisti. –Dai,
amore, su.- dissi, scherzando, trascinandolo dentro ad un
negozio carino.
***
-Secondo te, dei jeans vanno
bene?- chiesi al
mio migliore amico guardando alcuni pantaloni. –No,
vacci nuda.- disse guardandomi maliziosamente. Gli tirai un
pugno sulla spalla, perché doveva
essere
così maledettamente perverso?
-Seriamente,
mi metto i jeans?- domandai
mostrandogliene un paio. –Non lo
so.- disse sbuffando, lui odiava
fare compere. –Sei un ragazzo, devi
sapere cosa piace a
voi maschi!- pensai, a voce un po’ alta; forse
sarebbe stato meglio tacere.
–A noi piacciono le cose attillate,
che
mettono in evidenza le curve.- disse alzando un
sopracciglio, di nuovo quel
tocco malizioso alla fine. Alzai gli occhi al cielo, cosa che doveva
farlo
‘divertire’ visto che si mise a sorridere. –Quelli
sono perfetti per te.- disse indicando i jeans che avevo in
mano. Si, stava cercando di chiedermi scusa. Sorrisi
e lo abbracciai. Riuscivo a percepire il suo calore sulla mia pelle, era una sensazione piacevole. Ci
staccammo dall’abbraccio e riguardai per l’ultima
volta i pantaloni. –Okay, vada per
questi. Ora passiamo alla
parte sopra. E non dire niente di perverso.- lo bloccai
mentre vidi che le sue
labbra si stavano per schiudere nel dire qualcosa. Rise, aveva una
risata
coinvolgente.
Scelsi una
maglietta verde,
abbastanza scollata con
delle borchie.
Ero quasi pronta per il mio appuntamento.
Salve
gente!
Mi scuso per il ritardo, ma
avevo zero ispirazione. Come,
forse,
state notando sto ri-arredando lo
‘stile’ della ff. Questa
è la seconda
delle tre parti del capitolo sette. Non vi anticipo niente, ma
c’è un motivo se
l’ho diviso in tre parti. Ci ho impiegato una settimana a
scriverlo, amatemi. Se
guardate in alto prima che inizi il capitolo c’è
una frase
in
italiano di Give Me
Love, è una delle novità di cui vi parlavo, in
ogni capitolo d’ora in poi
scriverò alcune frasi di una canzone che possano riguardare
il capitolo, perché
Give Me Love in sé non c’entra un cazzo, ma mi
sembra che invece la frase che
ho scelto, modestamente lol, ci
cade
a pennello, sopratutto con il ‘le
labbra
carnose che mettevano voglia di baciarle’, un'altra
novità è che dal
prossimo capitolo, penso, ci sarà un banner; e penso che
d’ora in poi
aggiornerò tutti i sabati/domeniche; comunque nel fine
settimana.
In
questi giorni sono
più pervertita del solito ed ecco qual è il
risultato.
Grazie
per tutte le recensioni,
let me love you.
Niente
anticipazione perché
le 10 recensioni non c’erano uu’
-Sofia.
|
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Capitolo 9 *** my light blue prince. (part 3) ***
Capitolo 7.
(parte 3.)
“Quando
capirai, ragazzo
che non sono
come le altre?”
(Give
Your Heart A
Break- Demi Lovato)
Mi infilai
anche l’ultima delle due sneakers. Guardai la sveglia sul
comodino della mia
camera, 19.57, ero in perfetto
orario. Feci le scale e scesi in soggiorno, per aspettare Matt. –Dove vai, signorina?- chiese
mio padre
tamburellando con le dita sul divano. Signorina?
Stava scherzando? –Vado
da Austin,
c’è anche Alex, è per un progetto di
storia.- mentii, non mi avrebbe mai
dato il permesso di uscire con un ragazzo per un appuntamento. –Alex? Il figlio dei Constancio?-
chiese. Uh, quarto
grado era iniziato. –Si,
lui.- dissi
mentre il campanello suonò. Cazzo.
–Io vado, Austin
è qui. Ciao papà.- dissi
per poi schioccargli un bacio su una guancia. Mi avvicinai alla porta,
l’aprii
e pregai, mentalmente, che mio padre non vedesse Matt.
Forse
lassù qualcuno ascoltava le mie preghiere, o forse era solo
questione di culo,
ma mio padre appena io aprii la porta andò in cucina per
cenare.
Uscii di
casa e mi richiusi la porta alle spalle.
-Ciao Cathy.- disse un
sorridente Matt. –Hey.- lo
salutai. Portava dei jeans a
vita bassa, e una maglietta con dei disegni. –Stai
benissimo.- mi indicò e diventò rosso,
Matt
timido? Che mondo parallelo era mai quello? -Oh,
grazie, anche tu.- dissi arrossendo a mia volta. La gente ci avrebbe confuso per due pomodori,
dovevamo stare attenti,
altrimenti ci avrebbero mangiato.
-Saliamo in
macchina?- disse
interrompendo il silenzio che
si era creato fra di noi. Annuii e salii sulla sua Range Rover nera, il
che era
strano, perché Austin ne aveva una identica solo che era
rossa.
Austin,
Austin, Austin perché il
mio pensiero andava a lui anche quando ero sola con Matt?
-Allora, come
sta Hope?- chiesi
cercando un qualsiasi
argomento di conversazione. Vidi le sue nocche stringersi attorno al
volante. –Bene, visto che ha un
nuovo ragazzo che la
ama.- disse accentuando la parola ‘ama’.
Si notava che era furioso, ma
cercava di trattenersi. Sorrisi mentalmente, era
libero. –Scusami, non
volevo.- dissi imbarazzata. –Non ti preoccupare, è solo
colpa di quella
puttana.- disse facendo un mezzo sorriso. Un silenzio
imbarazzante ricadde
fra di noi, e continuò per tutto il viaggio fino a casa sua.
La
macchina si fermò davanti ad un’abitazione di
color bianco, che il tempo aveva
reso un po’ grigiastro. –Questa
è casa
mia.- disse, dopo che fummo scesi dalla macchina,
indicandola con fare
teatrale. Ridemmo entrambi.
Non si
comportava come il Matt che
la gente descriveva, non si comportava da puttaniere.
-E’
carina.- dissi dopo
essere entrata. –Grazie.- mi
sorrise, appoggiando le
chiavi su un mobile antico che si trovava nel corridoio
dell’ingresso. Mi
guardai intorno, era una casa veramente bella, non di quelle da
catalogo di
design, ma di quelle che diventano belle col tempo, con tutti gli
oggetti che i
proprietari accumulano con gli anni e fanno fatica a buttare, quelle
che danno
l’idea di vissute.
-Matt, Matt,
Matt!- urlò
una bambina bionda, scendendo
le scale. Era seguita a sua volta da un’altra bimba, mora con
gli occhi color nocciola.
–Destiny! Avevi promesso di non
scendere!- sbraito frustato il ragazzo. –Tu
devi essere Cathy, il mio fratellone mi ha parlato di te.- mi
disse la bimba con fare innocente. Matt
aveva una sorella?
-Scusami,
Destiny e Ross, la sua amichetta,
avevano promesso che non sarebbero uscite dalla cameretta di mia
sorella.- disse
Matt per poi far passare una mano fra i suoi capelli. –Ma
c’era un mostro nell’armadio!- urlò
la mora che era stata in
silenzio per tutto il tempo. –Non
esistono i mostri!- disse il ragazzo scocciato. Le due
bambine si
imbronciarono, e Matt rimase paralizzato non sapendo cosa fare. –Ora, io e il principe Matt andremo a
sconfiggere il mostro dell’armadio; ma sarà
un’impresa ardua e ci serviranno
due aiutanti valorose, siete con noi?- dissi con aria
solenne. Ci sapevo fare con i bambini,
era una
dote di famiglia. Matt rise, e due sorrisi si aprirono sui volti delle
bambine.
Destiny mi venne incontro e mi abbracciò. Era
la quintessenza della dolcezza. –Noi
siamo con te, e con il nostro principe!- disse Ross
prendendomi per mano,
mentre Destiny fece la stessa cosa con suo fratello. Velocemente le
bambine ci
portarono in una cameretta rosa. –E’
lì.- indicò la bambina bionda. –Lo
sconfiggeremo!- disse Matt, che doveva essere entrato nel
personaggio,
visto che fece finta di andare al galoppo di un cavallo bianco
immaginario fino
all’armadio. Aprii l’anta piano e di qualche
millimetro, fece finta di
guardarci dentro e poi richiuse il tutto velocemente. –E’
enorme, dobbiamo stare molto attenti o ci mangerà tutti.- disse
cercando di trattenersi dal ridere. Aprii di nuovo l’armadio,
e iniziò a
combattere con un maglione fucsia, fino a quando non venne
‘risucchiato’
dentro. –Ha preso mio fratello!- disse
Destiny con gli occhi lucidi. Ci credeva
davvero? –Non ti
preoccupare mia
giovane amica, ora lo tireremo fuori di lì, e uccideremo il
mostro!- dissi
tutta eccitata avvicinandomi all’armadio, dove aprii
l’anta. Sentii una mano
afferrarmi il polso e venni trascinata dentro. Finsi un piccolo urlo e
chiusi
l’anta con un calcio. Nel buio riuscì a
distinguere la figura di Matt che stava
sogghignando, cosa che feci anche io. Era una scena ridicola e
imbarazzante
contemporaneamente, ma il fatto che dovessimo stare vicini, molto
vicini, la
rendeva mozzafiato, almeno per me.
Dopo poco
notai il guardaroba aprirsi, e le due bambine cercarono di tirarci
fuori.
Il
risultato ne fu che tutti e quattro cademmo per terra divertiti.
Ridemmo, fino
a quando non ci fece male lo stomaco. –E
adesso, per il vostro coraggio, Miss. Destiny, Miss Ross, Miss Cathy,
vi
nominerò mie principesse.- scherzò
Matt prendendo una spada di plastica e
nominandoci sue principesse. Uh, uh, uh
ero la principessa Cathy, di appartenenza di Matt, suonava bene. –E adesso vi invitò al mio
banchetto, per festeggiare.-
disse correndo uscendo dalla camera, scendendo le scale, ed
entrando in
quella che doveva essere la cucina, naturalmente sempre seguito da me e
dalle
due bambine.
Cenammo
tutt’insieme e finimmo col guardare ‘gli
unicorni magici’ seduti
sul divano,
in salotto.
Diciamo che
non era stata la mia
idea di appuntamento romantico.
Verso le
ventidue Destiny e Ross si addormentarono e Matt le portò in
braccio in camera
della bionda.
-Scusami, ma
devo tornare a casa.- dissi
guardando lo schermo del mio
telefono. –Si, ora ti porto a
casa.- disse
riprendendo le chiavi che qualche ora prima aveva appoggiato da qualche
parte.
Uscimmo e
risalimmo sulla Range Rover.
Quando
arrivammo davanti a casa mia, notai che parcheggiò la
macchina, e scese anche
lui. Cosa diamine stava facendo?
Mi
accompagnò alla porta. –Scusa,
per
stasera. Doveva essere qualcosa solo fra noi due…-
disse dispiaciuto. –E’
stato fantastico, era da tanto che non
mi divertivo così.- sorrisi, cosa che fece anche
lui. Dovevo sembrare una sfigata che non si
divertiva da secoli. –Bhè,
allora fantastico, a domani.- disse
avvicinandosi e poggiando le sue labbra sulla mia guacia, per poi
andare via.
Si, quella era stata la serata più bella di
sempre.
Ciao
belle!
So
che questo non è il
capitolo romantico che vi aspettavate. Sinceramente neanche io mi
aspettavo che
uscisse così, ma mi sono lasciata prendere, e qualche giorno
fa ho visto
Narnia, e mentre scrivevo mi è venuto in mente
l’armadio guardaroba, e re
Peter, e principe Edmund, e la principessa Lucy, e la regina Susan, ed
eccoci
qua lol. Voi dovete sapere che amo letteralmente Le Cronache Di Narnia,
e mi mancano
tantissimo , come mi manca
Harry Potter,
si sono anche una potterhead lol. Non so se avete visto ma ieri Austin
ha fatto
un #ASKAUSTIN dove ha detto che il
suo piatto preferito è la pizza e che un posto che vuole
vedere è l’italia,
quindi deve
venire qua. E poi sposerà
di sicuro un’italiana visto che ama il nostro paese fbghdh e
mi dispiace
illudervi, ma quella sarò io. AHAHAHAHAHHAHAHAHAH
l’importante è crederci.
Detto
questo vorrei
farvi un massive thank you lol a voi che recensite, perché
mi rendete così
felice, quindi grazie mille!
Grazie,
di cuore.
E
grazie mille a @Chiara_99
per il meraviglioso banner, lo amo da impazzire.
Sofia.
|
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Capitolo 10 *** mahomies. ***
Capitolo 8.
‘Sono
qui per farti felice,
sono qui
per vederti felice.’
(Fall-
Justin
Bieber.)
Le note
leggiadre di ‘They don’t
know about us’
mi svegliarono.
Il ricordo
della notte precedente appariva sfocato, come se fosse stato tutto un
sogno.
Indossai
dei jeans neri, una maglietta bianca a maniche corte e una felpa blu
della Hollister*;
scesi le scale e andai in cucina per fare colazione.
Aprii la
dispensa e la ‘esaminai’, scelsi dei biscotti al
cioccolato e infine mi feci
una spremuta.
-Su che
cos’era il progetto di
storia?- chiese
mia mamma dopo essersi seduta al tavolo insieme a me.
-Il progetto
di storia?- domandai dopo
aver sorseggiato la
mia bevanda. -Quello con Austin e Alex!-
esclamò divertita. Oh porca puttana, me
n’ero scordata. –Emh
già, su Carlo Magno.- inventai;
non dovevo essere molto convincente. –Carlo
Magno? Ma non l’hai fatto due anni fa? Dove sei andata ieri
sera?- esclamò
furiosa. Carlo Magno? Da dove mi era
uscito? Non
ero il massimo a
raccontare balle. Inventati qualcosa
Cathy, inventati qualcosa. –Abbiamo
fatto la ricerca su Carlo Magno! E’ un ripasso per un
collegamento in inglese.-
improvvisai. –Ah, okay.- disse
mentre me ne uscivo dalla cucina, non sarei riuscita a sostenere
un’ulteriore
chiacchierata. Ci aveva davvero creduto? Qualcuno
suonò alla porta; andai ad aprire. Era Austin; ogni mattina
passava da me e
insieme andavamo a scuola. –Allora?
Devi
raccontarmi tutto!- mi disse appena aprii.
–Sai, sembri proprio
una
ragazza.- ridemmo. –E’
andata
abbastanza bene, penso.- continuai mentre ci incamminammo
verso scuola. –Ti ha baciata?- mi
chiese. Arrossii. Da quando Austin voleva
sapere se un ragazzo
mi aveva baciata? -Si, sulla guancia.- dissi. Rise senza
ironia. –No, seriamente.- mi
sorrise. –Davvero, siamo stati
tutta la
sera con sua sorella e la sua amica.- dissi a labbra
strette. Rise, di
nuovo, con fare divertito. Alzai gli occhi al cielo. –Almeno
hai l’approvazione di sua sorella.- disse
mettendomi un
braccio sulla spalla. –Ha sette
anni,
forse meno.- dissi amaramente. –Non
so cosa dirti, non mi sembra sia andato molto bene.- disse
quasi
sussurrando. –Si è
lasciato con Hope,
sono diventata la sua principessa, mi ha baciata sulla guancia e
abbiamo
sconfitto il mostro nell’armadio.- dissi per poi
concludere con una sonora risata.
–E’?- rise. –Aspetta.- sussurrai. Mi alzai
sulle punte, Austin era più alto di
me, e baciai la sua guancia. Sapeva di vaniglia, risi mentalmente per
quello
stupido pensiero che mi girava per la testa. –Scusa,
è che siamo appena arrivati, e c’è
gente che ci sta guardando.-
soffiai sul suo orecchio. Non riuscivo a vederlo, ma ero
certa che stesse
sorridendo.
***
–Mi
devi ancora rispondere.- mi disse
Austin dopo che fummo
entrati. –A che cosa?- dissi
frugando nell’armadietto. –Al
mostro
nell’armadio.- ridemmo. –Naaaa,
niente.- dissi alzando le spalle. –Convinta
tu.- esclamò. –Guarda
là.- continuò
più tardi indicandomi Matt stretto in un abraccio con
Ashley. –Che puttana.- ringhiai.
Ridacchiò. –Cosa
c’è di divertente?- chiesi. –Sei carina quando ti arrabbi.- sogghignò,
per poi spostarmi una ciocca di capelli dal volto e dandomi un bacio
sulla
fronte. Rabbrividii al suo tocco. Mi era
piaciuto?
La
campanella suonò interrompendo i miei pensieri.
-Comunque sono
certo che Matt l’hai
già conquistato.- disse
facendomi l’occhiolino. Risi, che
testa
di cazzo.
***
-Sicura che
non ti sia piaciuto?- sogghignò
Jade dall’altro capo del
telefono. –Si, credo. Era il mio
migliore amico, non ho mai provato niente per lui.-
risposi incerta.
–Dovresti ricrederti, è
un bel ragazzo.-
disse lei con tono malizioso. –Non
l’hai mai visto!- disse aggiungendo un tocco di
ironia misto a gelosia alla
fine. Perché dovevo essere gelosa?
–Chi te lo dice? Mette
cover su youtube.- disse
divertita. –Ha una bella voce, ma
non mi
ha mai detto di essere un cantante.- alzai le spalle anche
se ero
consapevole del fatto che non mi potesse vedere. –Ha
qualche fans, le mahomies.-
disse enfatizzando il suo ‘mahomies.’ –Mahomies?
Sei seria?- dissi scoppiando in una risata. Era un nome
assurdo, sarebbe
stato meglio ‘austinateros’ o
‘mahoners’. –Aspetta,
è suonata la campanella devo rientrare, ciao bella.- disse
chiudendo la
telefonata velocemente. Si stava riferendo alla campanella della
ricreazione,
che nella nostra scuola era appena suonata per riferirci
l’inizio di essa.
Nascosi il telefono in tasca e me ne andai alla ricerca di Austin, dovevo prenderlo per il culo almeno un po’.
Lo trovai accanto alla macchinetta scolastica intento a prendersi un
pacchetto
di patatine; quando finì lo presi per il polso e lo portai
lontano da lì. –Non ci
credo!- sbottai. –Pft,
neanche io, F al compito di storia,
avevo studiato!- esclamò indignato. –Non
quello coglione.- alzai gli occhi al cielo, sapevo che lo
odiava, ma
continuavo a farlo lo stesso. –A
cosa?- domandò
alzando le spalle. –Metti cover su
youtube e non mi hai detto niente!- dissi. –Mahomies?
Dai è ridicolo!- continuai ridendo
–Ecco perché non te l’ho detto, mi
avresti sfottuto.- disse
fingendo il broncio. –E le mie mahomies sono
più che
fantastiche, insulta me, non loro.- disse accentuando il
‘mie’, era davvero dolce.
–Ehy, stavo scherzando, e se ti
amano sono certa che siano
fantastiche.- dissi sorridendo e stringendolo in un
abbraccio. Mi sussurrò
all’orecchio un ‘ti voglio
tanto bene,
migliore amica’. Sorrisi, per
colazione doveva aver mangiato pane e dolcezza. Quando si
stacco
dall’abbraccio notai che indico un qualcosa, o meglio, un
qualcuno e se ne
andò. Lo guardai stranita, perché
era
sparito?
Notai,
solo più tardi, che una figura maschile bionda
si avvicinò correndo a me. –B
meno.- urlò
contento Matt. –Cosa?- chiesi
non
avendo la minima idea di cosa si riferisse. –Il
test di francese.- esclamò. Aveva
preso una B-, e solo per merito mio! –Sono
così fiera di te!- dissi sorridente. –Grazie
mille, senza di te non ce l’avrei mai fatta.- sorrise.
Stavolta quel sorriso era tutto per me.
*per chi non lo
sapesse è una famosa
marca americana basata sulla moda californiana.
Ciao
meraviglie!
Intanto grazie mille per le dieci recensioni al capitolo scorso. Mi vorrei scusare con
tutti per questo
capitolo orribile, ma sono malata, sto da cani e vi avevo promesso che
avrei
continuato in questi giorni, questo era il meglio che potessi fare. Mi
scuso
anche per il fatto che abbia dovuto prenderci in giro ma è
stata Cathy, non
sono stata io lol e vogliamo parlare della dolcezza di Austin quando fa
‘le mie
mahomies sono più che fantastiche, insulta me, non
loro.’ Mi
scuso anche per la frase di Fall in alto
che non ‘entra niente, ma io la trovo meravigliosa.
Altra
cosa, ho fatto
il trailer della fanfic! Per chi non lo sapesse è come un
trailer di un fil
solo per una ff, questo è il link: http://austinscookies.tumblr.com/post/44070006897/an-austin-mahone-fanfic-italian (non guardate il mio
tumblr che fa cagare
lol) se vi interessa ne faccio su richiesta, soprattutto in questo
periodo che
non ho un cazzo da fare lol Potete dirmi cosa ne pensate anche del
trailer? Ci
ho messo anima e corpo per farlo c:
Sofia.
|
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Capitolo 11 *** bff. ***
Capitolo 9.
‘Ragazzo,
Ho bisogno di te qui con me.’
(Round
and Round- Selena Gomez)
‘Give me love like never before.’ Intonò Ed Sheeran
facendomi entrare in tutti i
pensieri che giravano liberi ormai da giorni per la mia mente, aveva
così fottutamente
ragione. Sentivo il bisogno
di quell’amore, avevo bisogno di Matt. Mi resi conto solo in
quel momento di
quanto fossero assurde quelle parole, non
potevo avere bisogno di una persona. Avevo solo bisogno
delle sue labbra
carnose, avevo bisogno di annusare ancora un’ultima volta
quel suo profumo
perfetto, di perdermi in quegli occhi blu, di accarezzare il suo volto,
di
sentire il suo calore sulla mia pelle. Mi
stava facendo diventare pazza.
Ritornai
alla realtà e spensi l’Ipod, la musica riusciva a
trasportarmi in un mondo
tutto mio e non sempre era una cosa buona, perché
prima o poi bisognava ricominciare con la vita vera.
Scostai le
tende e aprii la finestra; si era fatta sera tutto d’un
tratto. Mi affacciai e
inspirai un po’ di aria fresca; guardando il quartiere in cui
abitavo notai che
molte case erano già addobbate per il Natale.
Dopo aver
risistemato il tutto, scesi in cucina alla ricerca di qualcosa per
cena.
Notai
quasi immediatamente che i miei genitori, entrambi seduti al bancone
intenti in
una discussione su qualcosa che doveva riguardare un viaggio in
Francia, avevano
espressioni di delusione dipinte sui loro volti.
-Eccoti qua,
dobbiamo parlarti.- disse mio
padre. Le cose non si stavano mettendo per il
verso
giusto. Mi avvicinai a loro sedendomi sull’unica
sedia rimasta libera. –Siamo molto
contenti di te e dei tuoi voti
scolastici, ma sappiamo che ci stai mentendo.- continuò
lui. ‘Mentendo’
quanto suonava male quella
parola. –Esattamente, dove sei
stata
l’altra sera?- si intromise mia madre. Beccata.
–Sono stata a casa del ragazzo a cui
do
ripetizioni, Matt, perché il giorno dopo avrebbe fatto la
verifica di francese,
dovevamo fare un mega ripasso.- optai per dire la
verità,o almeno qualcosa
che ci si avvicinasse. –E
perché ti ha
dato un bacio sulla guancia dopo averti portata a casa?- alzò
un
sopracciglio lei. Peggio del FBI, telecamere
ovunque. –Perché
era contento per
tutto il lavoro svolto.- tornai a mentire, effettivamente
non sapevo perché
lo avesse fatto. –Tutto qua?- mio
papà incrociò le braccia al petto. –Si,
tutto qua.- sorrisi quando vidi che mi vennero in contro per
stringermi in
un abbraccio di famiglia. Era andata
meglio del previsto. –E’
carino
questo Matt.- mi sorrise maliziosamente mia madre (odiavo quando lo faceva), dopo che mio
padre se ne andò a casa di
un suo amico. Carino? Lui è il
ragazzo
più bello dell’intero pianeta. –E’
solo un amico.- dissi calcando la parola
‘amico’. Stavolta avevo
detto la verità.
Annuì e se ne andò in
salotto a vedere un film.
***
La
campanella scolastica suonò e finalmente una massa di
studenti venne
‘liberata’.
Velocemente,
uscii dalla scuola e aspettai che Austin facesse la stessa cosa.
–Ti
ricordi che devi venire a
pranzo da me?- mi
disse il mio migliore amico, dopo avermi trovata fra una folla di
gente. –E’ da due giorni
che ne parli, me lo
ricordo.- annuii con fare distratto. –Ottimo.-
sorrise dopo che io gli ebbi risposto. Mi incantai a
guardarlo; Jade aveva
ragione, era davvero un bel ragazzo.
La sua pelle olivastra metteva in risalto il sorriso di un bianco
splendente; gli
occhi marroni con qualche sfumatura di verde riuscivano a metterti in
soggezione da così tanta bellezza e le sue labbra carnose
completavano il
quadro.
Non solo
aveva un viso che sembrava stato rubato ad un angelo, ma aveva anche un
fisico
mozzafiato.
Avrebbe
sicuramente trovato lavoro come modello se solo si fosse presentato ad
un
provino, avrebbe fatto carriera e avrebbe conquistato il cuore di molte
ragazze. -Vuoi una foto?-
commentò
il fatto che avessi continuato a guardarlo per tutto il tragitto senza
dire
niente. Alzai gli occhi al cielo, trattenendomi dal dargli un pugno sul
bellissimo faccino che si ritrovava.
Arrivammo
qualche minuto più tardi, dove ad attenderci c’era
Michele, la madre del mio
migliore amico, il padre invece era morto quando Austin aveva poco
più di
sedici mesi.
–Ciao
ragazzi.- ci sorrise
lei, non riuscivo a
capire come facesse ad essere sempre così piena di
vitalità.
-Salve
Michele.- le ricambiai
il saluto. -Andiamo in camera mia?- mi
chiese lui.
–Sembra una cosa terribilmente
perversa.- dissi concludendo con una sonora risata, che
provocò anche
quella del ragazzo. –Comunque, va
bene.-
continuai cercando di trattenermi.
Salimmo le
scale ed entrammo nella seconda stanza sulla destra. Moltissime
ragazze avrebbero pagato per entrarci.
***
Impossibile.
Rilessi
più volte il messaggio, non riuscivo a crederci.
Da: Matt
“Sarei
dovuto andare ad una festa con Hope stasera, non voglio andarci da
solo,
vorresti venire con me?”
Sarei potuta
svenire da un momento
all’altro.
Non
indugiai nemmeno per un secondo e gli risposi.
A: Matt
“Certo,
dove andiamo di bello?”
Dopo
qualche istante mi arrivò una sua risposta.
Da: Matt
“Da
un mio
amico, James, ci sarà da divertirsi,
c’è perfino un dj! Passo alle 21. Ciao.”
Mi
inumidii le labbra, facevo fatica a parlare.
-Guarda.- dissi dando un
colpetto sul braccio
di Austin, che si trovava accanto a me, di fronte al computer; per poi
porgergli il cellulare. –La mia
Cathy,
sta diventando grande.- concluse dopo aver fatto passare il
pollice sullo
schermo per poter leggere tutta la conversazione. Ridemmo.
Ero certa che
sarebbe rimasto il
mio migliore amico per sempre, la nostra amicizia avrebbe superato
qualsiasi
cosa.
ciao
belle!
Quante
cose che devo
dirvi, ma inizio con un grande ‘scusa’,
è da tantissimo che non aggiorno, ma ci
sono stati molti problemi tecnici lol la prima settimana ero malata, la
seconda
avevo perso totalmente l’ispirazione, mentre
l’ultima ero malata, di nuovo,
fanculo lol so che non è uno dei miei capitoli migliori, ma
spero vi piaccia.
Voglio
svelarvi una
cosa su Matt, in realtà per il suo personaggio mi sono
ispirata totalmente ad
un cantante che amo, e a cui devo molto, e che non vi
svelerò. (non è niall
horan uu)
Cosa
numero tre, ho
intenzione di iniziare a tradurre una fanfic americana abbastanza
famosa su
austin, vi interesserebbe? Altrimenti non la metto…
Penultima
cosa, quest’anno
ho gli esami, e calcolando il tempo con cui aggiorno, la parte
più bella sarà a
giugno, quando non potrò collegarmi, speriamo bene.
Ultima
cosa e più
importante, ho intenzione di coinvolgervi in un’qualcosa che
riguarda la
fanfic, non so cosa sia, ma mi piace da impazzire il legame che si
è creato fra
noi, vi voglio un bene da impazzire, anche se non vi conosco ♥
-Sofia.
p.s
buona fortuna a
tutte le beliebers che domani saranno al concerto di justin, vi auguro
il
meglio.
|
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Capitolo 12 *** Eravamo qualcosa di più speciale che un'amicizia. ***
Capitolo 10.
-Sei
stupenda!- disse Matt
dopo che io fui uscita
di casa, facendomi arrossire. Indossavo un abito turchese, non ampio,
ma
nemmeno particolarmente attillato che mi arrivava al ginocchio, aveva
un
profondo scollo sulla schiena, mettendola in risalto. Portavo i capelli
legati
in una treccia laterale, che mi ricadeva sulla spalla destra. –Anche tu stai benissimo!- sorrisi.
Indossava dei pantaloni blu a vita bassa e una camicia con le maniche
arrotolate fino al gomito, di cui i primi due bottoni
dall’alto erano slacciati
volutamente per far intravedere il petto muscoloso. I capelli erano
stati
scompigliati in modo da mettere in evidenza gli occhi azzurri, che
brillavano
sotto la luce della luna. –Ti ho
portato
una cosa, aspetta!- dichiarò qualche istante
prima che fra noi cadesse un
silenzio imbarazzante. Aprì lo sportello posteriore,
tirò fuori una rosa rossa
e me la porse. Non poteva fare sul serio.
–Questa è per
te.- sorrise,
dipingendosi di un leggero rosso sulle guance. Era tornato il Matt
timido che
ero riuscita a conoscere qualche giorno prima.
La presi e
la scrutai, era davvero bella. –Non dovevi disturbarti.- dissi
avvicinandomi la rosa al volto, per sentirne il delicato profumo. –E’ meravigliosa.- continuai
più tardi.
–Sono contento che ti sia piaciuta.-
mi
sorrise calorosamente. Sentii le gote avvampare, mi sembrava tutto
così irreale.
***
Matt
parcheggiò la sua Range Rover in un ampio parcheggio
semi-deserto. –Dove abita James?- chiesi
dopo che
fummo scesi dalla macchina. –Qui
vicino.- disse scrutando la zona circostante. Sinceramente, non avevo la minima idea di dove ci
trovassimo. Magari mi stava portando da degli assassini, e
io potevo anche
non saperlo. –Che
c’è?- disse
notando il fatto che mi ero irrigidita. Scossi la testa, cos’avrei
potuto dirgli? Niente. –Sicura?-
mi domandò alzando un sopracciglio. Annuii
distrattamente. Notai che fece
spallucce.
Non
dicemmo più niente fino a che non arrivammo dal suo amico. –Abita lì.- disse
indicando una casa che dall’esterno sembrava
molto grande e moderna. Si sentiva la musica sino da fuori.
Ci avvicinammo
alla porta e bussammo. Dopo qualche istante ci venne ad aprire un
ragazzo alto,
moro con una leggera cresta. Era vestito in modo molto simile a Matt,
solo che
al posto della camicia indossava una felpa grigia dell’Abercrombie & Fitch e in testa
portava un cappello dell’Obey.
Appena vide Matt, gli si allargò
un sorriso sul viso. –Ciao Matt!
Lei è
Hope?- chiese dopo avermi puntato uno sguardo interrogativo.
–Ciao bro! Lei è Cathy,
un’amica.- disse
il ragazzo al mio fianco. Esattamente, io
ero l’amica sfigata della situazione. –Piacere,
sono James.- disse sorridendomi dolcemente. –Piacere
mio.- ricambiai il saluto.
Entrai e
le mie narici furono invase da un forte odore di alcol, ecco cosa
intendeva
Matt col ‘ci sarà da
divertirsi’. Mi
guardai attorno e notai che le ragazze presenti alla festa sembravano
uscite da
una rivista di moda; erano alte, belle, magre e indossavano vestiti
firmati. Mi sentivo così inadeguata.
–Ti va di conoscere i miei amici?- disse
all’improvviso Matt, mettendo un braccio sul mio fianco e
attirandomi, di
conseguenza, accanto a sé. Deglutii, ero
visibilmente agitata. Cercai di prendere sicurezza, e
annuii. Mi portò da
alcuni ragazzi e ragazze seduti su un divano di pelle. –Hey
Matt.- alzò il braccio uno di loro con i capelli
castani e con
un taglio non definito. Uno dopo l’altro iniziarono tutti a
salutare il mio
accompagnatore. –Chi è
lei?- la
domanda fatidica era arrivata. –Sono
Cathy.- precedetti Matt. –Ciao.-
disse
una ragazza con i capelli lunghi e neri che le ricadevano sulle spalle
e con
gli occhi color ghiaccio; era davvero
bella. Notai che questa si spostò un po’
e mi fece posto accanto a lei.
Sorrisi e mi sedetti nel posto che mi era stato indicato, togliendomi, di malavoglia, dal braccio possente di
Matt. –E da tanto che state
insieme?- andò
dritta al punto. Magari. –Siamo solo amici.- spostai la
mia
visuale sul pavimento. –No, dai,
seriamente. Matt non ha amiche femmine a parte me, non so se capisci
quello che
intendo dire.- rise maliziosamente. Notò che non
risi alla sua ‘battuta’. –Oh,
eri seria. Comunque piacere, Miranda.-
mi porse la mano, che subito strinsi.
***
Ero nella
merda. O meglio, io e Matt lo eravamo.
-Non riesco a
credere che tu sia
completamente ubriaco!- lo sgridai.
Rise. La festa era stata divertente, per tutti; ma in quel
momento stavo andando in contro a tutti ‘i fuori
programma’ che avevo
deliberatamente ignorato, come la sbronza di Matt. –E
adesso come cazzo torniamo a casa?- sbuffai, continuando la
ramanzina. Eravamo ancora nel salotto della casa di James, ed eravamo
rimasti
soltanto in tre, due dei quali ubriachi (Matt e James). Iniziai a
camminare
avanti e in dietro come nei film. Erano le due, non volevo disturbare
Austin o qualcun
altro, sarei riuscita a trovare una soluzione. Avrei potuto guidare io,
non
avevo la patente, ma almeno ci avrei salvato da una morte certa con il
mio
accompagnatore al volante. Riuscii a convincere Matt a lasciarmi
guidare la sua
macchina, e dopo essere usciti di lì, salii su di essa.
Feci un
respiro profondo, appoggiai le mani sul volante, e dopo qualche secondo
di
concentrazione spinsi sull’acceleratore.
***
Parcheggiai
la Range Rover davanti al vialetto di casa di Matt. Mi
sembrò che quel viaggio
fosse durato un secolo, avevo paura ed ero agitata, ma fortunatamente
andò
tutto per il verso giusto. Spensi la macchina e scendemmo entrambi da
essa. –Vado a piedi, non abito
molto lontano.- dissi
sicura. In realtà, me la stavo facendo sotto, avrei potuto
incontrare qualcuno
di poco raccomandabile. –Grazie,
per
avermi portato qui, seriamente.- disse Matt dopo essersi
avvicinato a me; puzzava d’alcool.
–Non c’è di
che, è il minimo.- feci spallucce. Mi spinse a
sé e mi
afferrò il volto con la mano. Sentivo il suo respiro caldo
farsi sempre più
vicino. Il mio momento tanto atteso stava
arrivando. Le sue labbra si posarono sulle mie. Ben presto,
la sua lingua
fece pressione sui miei denti per avere l’accesso alla mia
bocca. Acconsentii
subito e le nostre lingue iniziarono uno scontro per avere il controllo. Era tutto così
strano e
perfetto.
Dopo un
po’
ci staccammo, sentivo miliardi di elefanti nello stomaco. –Ci vediamo domani, Cathy.- disse
Matt sorridendo, facendomi l’occhiolino
per poi entrare in casa.
Miranda aveva
ragione, Matt non aveva
amiche femmine, ora eravamo qualcosa di più speciale.
________________________________________________________________________________
ciao
belle! So che non
vi aspettavate un capitolo così, sinceramente nemmeno io me
lo aspettavo. Voglio
ringraziare le quattordici persone che hanno recensito lo scorso
capitolo, sono
state le migliori recensioni che io abbia mai
avuto, ho le migliori lettrici del mondo. Questo
è il capitolo che tutte
desideravate! No, lol, so che a tutte voi non piace Matt, ma io lo
trovo così
gentile e carino, soprattutto con la rosa aaaaw. Non ho niente da dirvi
questa
settimana, spero solo che abbiate passato una buona Pasqua, e un buon
compleanno di Austin lol non riesco a credere che sia già
17enne.
Ultima
cosa, ho visto
che tutte siete curiose di sapere da chi ho preso ispirazione per Matt,
se
questo capitolo arriva a 12 recensioni ve lo dico, e se poi arriva
anche a 15
vi dico da chi ho preso ispirazione per James, anche se non vi
interessa AHHAHAHAH.
Alla
prossima,
Sofia.
p.s
ho pubblicato
quella fanfic tradotta, Sparks Fly, mi farebbe molto piacere se voi
passaste (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1729279&i=1)
la
continuo solo se arriva a 5 recensioni.
|
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Capitolo 13 *** like an illusion. ***
Capitolo 11.
Conoscenti?
Amici?
Migliori amici?
Innamorati?
Fidanzati?
Quello fu il
mio unico pensiero quando rividi Matt il
mattino seguente durante ricreazione.
-Possiamo
parlare?- mi
domandò. In quell’istante tutto
ciò che si era accumulato nel mio cervello per ore,
scomparve lasciando spazio
alla voglia di scoprire quale fosse la verità. –Certo.- sorrisi mostrandomi
tranquilla e sicura, cose che non ero
affatto. Mi prese per
mano portandomi in un corridoio secondario più appartato. –Riguarda ieri sera…- disse
lasciando la frase in sospeso. Eccoci. –Ero ubriaco, non volevo baciarti
davvero, mi dispiace così tanto.
Amici come prima?- concluse imbarazzato.
Trattieni le
lacrime.
Non fare la
figura
della smidollata.
Non mostrarti
debole.
Non mostrare
quanto
tieni a lui.
-Sicuro!- dissi alzando
le spalle, come se
non me ne fosse interessato molto, anche
se per me quel bacio era stato d’importanza vitale. –Perfetto!- sorrise rilassato.
Si avvicinò e strinse le sue forti
braccia attorno alla parte inferiore della mia schiena, appena sopra al
lato B,
stringendomi in un abbraccio. Incastrai la testa nell’incavo
del suo collo, in quella posizione era come
se tutti i miei
problemi fossero momentaneamente scomparsi. –Forse
questo non è proprio un abbraccio da amici.-
ridacchiò. –Già.-
gli diedi ragione, staccandomi
da lui.
Mi
salutò tramite un cenno con la testa e se ne
andò.
Mi sentii
improvvisamente male, come se mi si fosse stata
tolta la terra da sotto i piedi. Ero solamente una stupida illusa che
credeva
di aver fatto innamorare uno dei ragazzi più popolari di
tutto San Antonio.
I miei occhi
divennero improvvisamente lucidi, non dovevo
piangere.
-Mi dispiace.-
arrivò
Austin di soppiatto,
mettendosi di fronte a me, esattamente dove poco prima Matt mi aveva
detto
tutto. Doveva aver origliato tutta la
conversazione. –Fanculo.- mi strofinai gli
occhi con la manica della felpa, per
poi allontanarmi dal mio amico, non avevo
voglia di parlare con nessuno.
***
Il sole,
appena comparso dopo essere stato nascosto dietro
ad alcune nuvole, illuminava flebile la casa.
Il silenzio
prevaleva su tutto, niente genitori pronti a
rimproverarti per qualsiasi minimo errore tu potessi fare, niente di
niente;
solo io e la musica che mi rimbombava nelle orecchie.
Mi distesi sul
divano di tessuto blu, cercando di
cancellare ogni ricordo della mattinata disastrosa appena passata. Era
strano
il modo in cui un attimo prima ero la ragazza più felice
della Terra e quello
dopo era una delle più tristi; e solo
per un ragazzo, un ragazzo che per me significava tutto.
Qualche
istante dopo sentii suonare il campanello di casa,
non avevo la minima idea di chi potesse
essere.
Appoggiai
l’Ipod sul piccolo tavolino del salotto, e spiai
lo sconosciuto dalla finestra della cucina.
Vidi che era
Austin, e non esitai ad aprire la porta. Solo
dopo mi ricordai che ero in condizioni pietose: ero in pigiama, con i
capelli
raccolti in una coda molto molle e che per metà
fuoriuscivano da essa, e con il
volto rosso e appiccicaticcio per via delle numerose lacrime.
-Hey.- mi
salutò, in evidente imbarazzo. –Scusa.-
abbassai il capo e puntai lo
sguardo sulle mie pantofole a forma di coniglietto rosa. –Vieni
pure.- continuai la frase poco dopo, spostandomi
dall’ingresso
per farlo entrare. Salimmo le scale fino in camera mia, circondati da
un
pesante strato di timidezza. Era una cosa insolita, solitamente
entrambi ci
sentivamo a nostro agio con l’altro, eppure quel giorno
eravamo quasi legati da
un filo spesso di tensione.
Mi sedetti
sull’angolo del letto e l’osservai, mentre lui
scrutava la stanza in cerca di ogni piccolo possibile cambiamento dalla
sua
ultima visita. Poi si voltò anch’esso verso di me,
guardando il mondo in cui
ero conciata. –Sei carina col tuo
nuovo
look.- espresse infine ridendo. Si sedette accanto a me e
posizionò, la sua
mano sulla mia schiena, facendo movimenti semicircolari per
accarezzarmela.
Doveva essere un modo indiretto per dire ‘Piccola,
sono qui. Puoi sfogarti con me ora’.
–Mi sento stupida.- dissi
sbuffando e appoggiando la testa sulla sua spalla. –Perché
devo sempre vivere nelle illusioni?- continuai con la voce
tremante per la paura di piangere, e di rendermi quindi debole davanti
a
qualcuno, non che in quello stato non lo dessi già a vedere.
–Ti ha baciata per davvero, ti ha
fatto
credere di essere importante per lui. E’ un testa di cazzo.- mi
rassicurò
come solo lui sapeva fare. –Che
giorno è
oggi?- continuò qualche istante dopo, fissando il
computer. –Venerdi.- sollevai
la testa e mi
voltai a guardare il suo profilo che sembrava appartenere ad un angelo.
–E se facessimo un Austream?- concluse
voltandosi a sua volta verso di me e sorridendomi.
Ed
eccoci qua.
Dopo
questo penso che sarete ancora più contro Matt di quanto non
lo siate mai state
lol
Oggi
non
vi parlo molto del capitolo o di quello che succederà in
seguito perché vi devo
sire altre cose.
Il
06|04|13 è stato il giorno più bello della mia
vita.
Il
cantante da cui ho preso ispirazione per Matt, circa un mese fa, verso
le 23.30
mi ha notata in twitcam, se ci penso mi vengono
ancora i brividi. Ha
detto ‘I
love u, Sofia from
Italy’.
Spero succeda anche
a voi una cosa del genere, è qualcosa di indescrivibile. Mi sono sentita amata e
protetta, come se lui
avesse saputo davvero chi fossi e me l’avesse detto
seriamente come due
conoscenti, una specie di dichiarazione d’amore, ecco. Sto piangendo al solo
ricordo, ho il cuore a
mille. Mi ha scelta fra centinaia di tweet, mi sembra così
strano, troppo impossibile per una come me
direbbe Cathy lol
Lui
è Daniel
J, un sedicenne che mette cover su youtube e mi ricorda molto Austin
quando metteva cover.
Ecco
una
sua foto:
So
che
non ha gli occhi azzurri nella realtà e non è
nemmeno un puttaniere, ma quando
ho iniziato a scrivere questa fanfic (un lontano settembre) non lo
conoscevo
ancora.
Non
lo
conoscerete con molte probabilità, perché non
è famoso, e sono contenta così.
Quanto
riguarda James, in realtà non mi sono ispirata a nessuno,
volevo solo ottenere
qualche recensione in più e ci sono riuscita AHAHAHAHA lol
Sono
davvero molto felice per le mixers e le mayniacs che in questi giorni
hanno
incontrato/sono state al concerto dei propri idoli.
Alla
prossima,
Sofia.
P.s
fra
poco tocca a me incontrare i ragazzi (-22)
can’t wait.
|
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Capitolo 14 *** our story. ***
Capitolo 12.
Stavo
decisamente
meglio, e questo
solo grazie ad Austin.
Era riuscito a
farmi dimenticare Matt per un po’, dopo
tutto quello che era successo.
In un certo
senso dovevo ringraziare anche le mahomies,
che durante la Austream
(scoprii quel pomeriggio che in realtà non era altro che una
livestream*)
facevano commenti buffi.
Era strano
come queste ragazze fossero innamorate del mio
migliore amico.
Ma come avevo
imparato io in precedenza, gli idoli non si
scelgono, entrano nella tua vita silenziosamente e la stravolgono; se poi con essi arriva anche
l’amore bisogna solo
rassegnarsi ed essere pronti a soffrire, perché
quando questo è platonico ti distrugge.
Sbattei le
palpebre più volte, che ore erano? Mi
voltai quanto bastava per leggere l’orario sul
display della sveglia digitale, 7.23.
Mi maledissi mentalmente per essermi svegliata così presto
di domenica mattina.
Tornai nella posizione precedente cercando di riprendere sonno, senza ottenere risultati positivi.
Sbuffai dopo
aver deciso di alzarmi. Mi sedetti sul letto e
tastai con i piedi il pavimento, tremendamente
freddo, in cerca delle mie pantofole. Appena le trovai, le
indossai e mi
precipitai in cucina, il mio stomaco brontolava.
Notai che sul
tavolo, c’era una brioche calda servita su un
piccolo piatto che a sua volta si trovava sopra ad un bigliettino, che
diceva:
“Buon
risveglio,
Siamo andati a
fare
compere natalizie, a dopo.
-Mamma”
Era una
tradizione della mia famiglia, andare a comperare i
regali nei primi giorni di dicembre, che
cosa assurda.
Mangiai la mia
colazione e bevetti un bicchiere di latte
freddo.
Non sapendo
cos’altro fare decisi di fare una passeggiata,
anche se non avevo bisogno di rimanere sola con i miei ricordi.
Dopo aver
indossato dei leggins neri, una felpa rossa che
mi stava piuttosto larga con il logo della mia scuola e delle vans; mi
avviai
verso una destinazione ignota.
***
Da: Austin
“Andiamo
a fare un giro in centro?”
Lessi il
messaggio, e decisi di accettare la proposta,
tanto la mia famiglia doveva essere andata al centro commerciale che si
trovava
nella parte opposta della città, come
ogni anno.
A: Austin
“Affare
fatto, texano.”
Risposi
premendo i tasti in velocità.
C’era
freddo, almeno
quanto a San Antonio ce ne potesse essere.
Sentii il
cellulare vibrarmi in tasca, doveva essere il mio
migliore amico.
Da: Austin
“Texano?
Da dove l’hai presa
questa? Sono da te fra una mezz’oretta, fatti trovare
pronta.”
Risi,
aumentando la velocità a cui stavo andando, dovevo
tornare a casa nel minor tempo possibile, farmi una doccia veloce e
cambiarmi.
***
Sentii suonare
il campanello. Merda, dovevo
ancora vestirmi. Corsi alla porta in mutande**
e reggiseno.
-Austin- urlai nella
speranza che il ragazzo
mi sentisse. –Mi vuoi aprire?- urlò
lui a sua volta.
-Un attimo, mi
cambio
e arrivo.- gli
rivelai che non ero ancora pronta. –Fanculo
Cathy, ti do cinque minuti.- sbraitò. Risi,
raggiungendo camera mia.
Optai per dei
jeans grigi, una maglietta colorata e una
camicia sui toni dell’azzurro che decisi di lasciare aperta e
afferrai velocemente
la borsa nera che qualche giorno prima avevo posato accanto alla
scrivania.
-Eccomi.- uscii. –Finalmente.- imprecò.
–E’
un piacere anche per me rivederti.- gli sorrisi
ironicamente. Austin non era un ragazzo con
molta
pazienza. –Dai, andiamo.-
disse.
Si
avvicinò a me e mise un braccio sulla mia spalla,
circondandomi il collo. Amavo quando lo
faceva, mi sentivo protetta, come se nessuno potesse farmi del male. –Andiamo a piedi?- domandai
notando che
non c’era la sua Range Rover e tanto meno nessuna macchina.
Non volevo
camminare di nuovo. –Dai,
sfaticata.- rise;
percepii che il suo sguardo era posato sul mio volto di profilo.
***
-Vieni, per
farmi perdonarmi per prima, offro io da Subway.- dissi
prendendo per mano Austin
(che si trovava accanto a me) e conducendolo nel fast food di fronte al
negozio
di cd, in cui eravamo entrati venti minuti prima. –Mi
piacciono queste tue iniziative.- ridacchiò.
Ordinammo due
hot dogs e due cocacole giganti, era il
nostro menù. Io e Austin avevamo
molte cose che consideravamo ‘nostre’ come una
canzone (‘Friendship’ dei Linkin
Park) o un luogo (la quercia
sotto la quale c’eravamo conosciuti molti anni fa); pur non
essendo fidanzati, o meglio pur non essendo
fidanzati per
davvero.
Ci sedemmo in
un tavolo libero, vicino alla vetrina.
Addentai il
mio panino, un mix di sapori deliziosi si
scatenò contro il mio palato.
-Mi prometti
che non
soffrirai mai più per quel deficiente?- interruppe il
silenzio che si era creato a causa del cibo.
Abbassai lo sguardo. Non gli risposi, non
ero in grado di fare promesse così grandi. –Cathy,
guardami e rispondimi.- disse. Mi concentrai su di lui e
scrutai i suoi
occhi. Era come se volessi contare tutte le sfumature marroni che si
perdevano
in quel verde smeraldo. –Te lo
prometto.- conclusi in fine. Un sorriso si aprì
sul suo volto, e in quel
momento capii quanto lui tenesse a me.
ciao
a
tutte!
24
recensioni al capitolo scorso? Siete le migliori! c:
Spero
che questo capitolo vi piaccia, è dedicato molto alla Authy
lol
A
me sinceramente
non fa impazzire, anzi, mi fa proprio schifo.
Non
ha né
capo né coda.
Ma
avevo
promesso ad @eehyharreh
che
avrei continuato oggi, quindi
eccoci qui.
Non
so
cosa dirvi oggi,
ci
vediamo domenica prossima.
-Sofia.
p.s
per
chi me l’ha chiesto si, vado al concerto dei oned,
perché sono i miei idoli e
li amo con tutto il cuore. (-14)
*livestream:
una specie di chiamata con la webcam che tutti posso
vedere, ma chi la fa non sa chi lo sta osservando (è
difficile da spigare,
spero abbiate capito, altrimenti cercate su google.)
**se vi
aspettavate di trovare la parola ‘mutandine’, avete
sbagliato fan fiction.
|
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Capitolo 15 *** this is love. ***
Capitolo 13.
Due settimane.
Passarono
esattamente due settimane dal giorno in cui Matt
mi disse che era solo ubriaco.
Il nostro
rapporto non era cambiato, era solo più freddo.
Non parlammo più di quel bacio, se ci avvicinavamo alla
questione, lui cambiava
argomento velocemente, e io facevo lo stesso.
Non mi fece
più nessun regalo, come la rosa rossa che mi
aveva dato prima della festa.
Non mi
invitò più a casa sua e non rividi più
sua sorella.
Se uscivamo
insieme, andavamo in luoghi frequentati da
molta gente, non restammo più da soli, faccia a faccia.
Ma quel giorno
tutto stava per cambiare.
Era appena
suonata la campanella quando Matt mi chiese di
uscire con lui.
Indossava dei
pantaloni da ginnastica di un blu molto
scuro, quasi nero; sopra, invece, aveva una maglietta bianca, a maniche
lunghe
che lui precedentemente aveva tirato su fino al gomito.
Ci mettemmo
d’accordo sul luogo e l’orario: alle 8 di sera
saremmo andati a fare un picnic al parchetto comunale, il che era
piuttosto
insolito visto le condizioni climatiche. *
Scelsi di
indossare qualcosa di comodo, e non
particolarmente elegante, e al contrario delle altre volte non ci
riflettei
molto. Dopo essermi fatta la doccia**
misi dei
leggins neri, una maglietta corta che mi arrivava sotto il seno verde
scura a
maniche lunghe che diceva ‘daydreamer’ in una
tonalità più chiara e sotto una
canotta dello stesso colore della scritta e delle converse ormai
rovinate dal
tempo.
Quella era la
vera Cathy, non quella del quasi primo appuntamento
dove c’era anche Hope.
Il ragazzo
arrivò piuttosto puntuale, entrò in casa mia e
per la prima volta si presentò ai miei genitori.
Dopo essersi
conosciuti, partimmo per la nostra
‘avventura’.
***
Arrivammo a
destinazione poco dopo. Scesi dalla macchina e
aspettai che Matt prendesse il cestino di vimini contente la nostra
cena dal
sedile posteriore. Osservai il panorama intorno a me; il parco era
completamente deserto, a parte noi, ovvio. Il ragazzo si
posizionò accanto a
me, e solo allora notai quanto era perfetto quella sera. Gli sorrisi e
anche
lui fece lo stesso, mostrandomi dei denti bianchissimi.
-Emh, va bene
se ci
mettiamo lì?- indicò
un punto ai piedi di un’imponente quercia. Ridacchiai per il
luogo che aveva
scelto; non perché fosse ridicolo o inusuale, ma
perché era qualcosa di molto
significativo per me e Austin. Era dove c’eravamo conosciuti,
forse per
sbaglio, o forse grazie al destino. Era dove una bambina di circa
quattro anni
con un vestito a fiori si era seduta e si era messa a sfogliare un
piccolo
libretto con delle figure, quando poco dopo si era avvicinato un altro
bambino
della stessa età di questa e incuriosito aveva scrutato le
pagine. Era dove
questi ultimi avevano cominciato a parlare degli animali, e piano piano
erano diventati
amici. -Certo.- annuii, cercando
di
dimenticare il pensiero di Austin che mi stringeva la mano titubante
molti anni
prima. Matt distese una tovaglia a quadrati rossa sul prato fresco. -Cosa abbiamo per cena?- feci una
faccia buffa che lo fece ridere. La sua
risata. -Sinceramente, non ne ho
idea, ha preparato tutto mia madre.- scosse la testa. Vidi
che scrutava il
cestino impaziente pronto per tirare fuori un po’ di cibo. E
infatti fu proprio
questo quello che fece successivamente. Prese dei panini con quello che
doveva
essere prosciutto, degli hamburger che facevano molto
McDonald’s, delle
patatine fritte contenute in un recipiente, una bottiglia di cocacola e
due
birre che doveva aver nascosto. -Ed ecco
a te.- disse porgendomi una di queste due. -Ti
va di fare un brindisi?- chiesi dopo che mi ebbe passato il
cavatappi. -A che cosa?- domandò
incuriosito, fermando la mano tramite la quale si stava portando la
birra alla
bocca. -A noi.- lo osservai in
ogni
suo minimo particolare. -Cioè…si….insomma…alla
nostra amicizia.- mi corressi subito dopo, notando che avevo
fatto una
figura che non era delle migliori. -Ci
sto.- annuii, guardandomi a sua volta. -Alla
nostra amicizia.- esclamò dopo aver fatto
scontrare i ‘colli’ delle nostre bevande.
Annuii e sorseggiai quest’ultima; fui accolta da una
sensazione di estrema freschezza.***
***
Ingoiai anche
l’ultimo pezzo del hamburger, ero piena. -Tua
madre è molto brava a cucinare.- mi
complimentai. Non era una frase di cortesia, lo pensavo davvero, avevo
mangiato
tutto molto volentieri.
-Grazie,
glielo
dirò.- ridacchiò.
Era stupendo in tutto quello che faceva; dall’abbuffarsi con
un panino all’imitare
la voce di una ragazza frivola e vanitosa. Guardai il cielo ormai buio,
illuminato
dalla luna abbagliante. Da bambina mi sarebbe piaciuto prendere una
navicella ed
esplorare l’universo alla ricerca di un qualcosa mai scoperto
prima, di finire
di conseguenza su un libro di storia e non di essere un qualcuno che
prima o
poi sarebbe stato dimenticato. A quell’età,
però, ero anche convinta che i maghi
esistessero; forse quest’ultima cosa era dovuta al mio amore
per i film della
saga Harry Potter. -Non
ti piacerebbe scappare?- domandai
improvvisamente sena pensare. Che mi era
preso? -Da che cosa?- sorrise
non capendo quello che avevo appena detto. -Da
questa città, dalle persone che non ti sono mai piaciute,
dagli errori, dai
problemi…da tutto.- mi distesi mettendo un
braccio sotto la testa,
osservando di nuovo quello che si trovava sopra di me. Notai Matt
spostare la
tovaglietta e coricarsi affianco a me, nella mia stessa posizione.
-Ogni giorno.-
si
voltò un poco e mi scrutò. Lo
guardai con la coda dell’occhio avvicinarsi sempre
più a me fino a quando non si
mise sopra di me, reggendosi con le braccia al prato per paura di farmi
male e mi
trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio. -Qualche
volta potremmo scappare insieme.- si avventò
sulle mie
labbra, dopo aver soffiato su di esse. Infine chiese ‘il
permesso di entrare’
premendo la sua lingua contro i miei denti, acconsentii e le nostre
lingue
iniziarono a rincorrersi. Poco dopo ci staccammo, prendendo fiato e lui
tornò
nella posizione precedente al bacio. -Ti
amo.- ci guardammo negli occhi. Lo
aveva seriamente detto a me. -Anche
io.- gli sorrisi, e questa volta mi avvicinai io a lui e mi
appoggiai al
suo petto muscoloso. -Ed Austin?- mi
chiese pensieroso dopo qualche istante. -Tutto
falso, solo per te.- ridacchiai. -Siete
solo migliori amici, quindi?- Sentii il suo braccio
circondare il mio
fianco e stringermi a sè, mi
sentii
incredibilmente protetta. -Si.- sorrisi.
-Perché il giorno dopo la festa mi
hai
detto che non volevi baciarmi?- continuai poco dopo, dovevo saperlo. -Volevo
che
il nostro primo bacio fosse qualcosa di indimenticabile, non
perché il
sottoscritto era ubriaco.- appoggiò il viso
contro la mia testa.
In quel
momento un
piccolo parco abbandonato mi sembrò il luogo più
romantico del mondo.
Ciao
meraviglie!
Ed
ecco
il grande capitolo, finalmente Cathy e Matt si sono baciati sul serio.
Oggi
il
mio spazio è veramente molto breve.
Ho
fatto
un capitolo immenso perché sono agitatissima per domani e
scrivere mi rilassa e
distrae molto.
Domani
è
la mia giornata, buona fortuna a tutte le directioners che andranno a
Verona
(come la sottoscritta) o a Milano, godetevela! A quelle che non
andranno o che
comunque devono ancora realizzare i propri sogni non perdete mai la
speranza,
tutto è possibile.
-Sofia.
p.s
come
avrete già notato, non metto più le canzoni ad
inizio capitolo; non mi
piacevano molto.
p.p.s
(-1)
*mi scuso se
questa parte non è molto approfondita, ma voglio dare
più
importanza all’appuntamento e poi non voglio ripetere le cose
che ho scritto
nei capitoli precedenti.
**anche qua
scusate se non descrivo come nelle altre fan
fiction che sono tutte “l’acqua scorreva sul mio
corpo” e cose del genere, non
che non mi piacciano, ma sono banali, ecco.
***Cathy versione
Bad Girl, scusate, dovevo scrivervelo lol
ps. Si oggi è la giornata degli asterischi.
|
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Capitolo 16 *** What about Austin's love? ***
Capitolo 14.
Forse le cose
erano successe troppo in fretta.
Gli
avvenimenti si erano susseguiti con estrema velocità
anche per me.
Da sconosciuti
ad amici, da amici a fidanzati.
Non avevo
riflettuto molto, prima di assecondare quel
bacio, prima di pensare al fatto che mi aveva rifiutata e qualche
settimana
dopo ero diventata il suo mondo.
Ma forse nella
vita, alcune cose, le devi fare senza
pensare, buttandoti e sperando che tutto vada al meglio, senza
riflettere sulle
conseguenze.
Quella
mattinata avrei dovuto chiamare Austin, dicendogli
che la nostra finta era finita, ma per qualche strano caso del destino
non lo feci.
Preferii uscire col mio nuovo ragazzo, come se fosse qualcosa di
segreto, senza
farsi vedere agli occhi degli altri. Non che di questi ultimi me ne
fregasse,
ma inizialmente sembrava qualcosa di così emozionante.
Molti ci
videro, e così non fui io a dare la notizia al mio
migliore amico.
Il giorno
successivo, passando per il centro commerciale,
notai di avere gli sguardi di alcune persone, che a scuola intravedevo
solo in
mensa, puntati addosso. La mia popolarità era schizzata alle
stelle, e la cosa
mi infastidiva. In passato, l’avevo sempre vista come
qualcosa di positivo,
come una specie di obbiettivo da raggiungere, ma in quel momento mi
sembrò
solamente un qualcosa piuttosto fastidioso. Non era adatta ad una
ragazza
timida. L’unico ‘vantaggio’ di questa
cosa era vedere il volto furioso di
Ashley. Si, questo ripagava molto.
***
Afferrai il
bicchiere in plastica e avvicinai la cannuccia,
di un color verde acceso, alle labbra. Nei momenti di stress era
davvero una
fortuna abitare vicino a Starbucks. Fissai Austin in attesa di una
risposta, ma
tutto quello che fece fu guardare una bella mora camminare smarrita in
quel
grande centro commerciale. -Allora?- domandai,
cercando un qualcosa in più in quei suoi grandi occhi verdi
con sfumature color
nocciola. -Allora, cosa?- alzò
le
spalle e si voltò verso di me. -Il
fatto
che stia con Matt, è da dieci minuti che non ti parlo
d’altro!- alzai gli
occhi al cielo, il che non fece altro che provocare
un’ulteriore risata del mio
migliore amico. Con molte probabilità non gli interessava
niente di niente, ma
cercava di fare il carino non chiedendomi esplicitamente di smettere. -Non
penso che provi qualcosa di serio per te.- esclamò,
marcando il -serio-. Oh, fantastico. Notò
il mio sguardo
confuso e capì che doveva darmi qualche spiegazione. -Si, insomma, chi dice ‘ti amo’
la prima volta che bacia la sua
innamorata?-. Scossi la testa e prontamente decisi di
rispondergli. -Un ragazzo romantico.- proclamai.
Sbuffò e per la prima volta in vita mia, lo vidi alzare gli
occhi al cielo. -Non ti consolerò
quando ti spezzerà il
cuore.- ridacchiò. Grazie
per
l’incoraggiamento, Mahone. Gli tirai
scherzosamente un piccolo pugno sul
petto, e lui fece finta di massaggiarsi il punto colpito. Risi, era
davvero
stupido. -Tu, come sei messo a storie
d’amore?- mi alzai dalla sedia e buttai nel
cestino dell’immondizia la
bibita praticamente finita. -Innamorato
di qualcuna di impossibile, come al solito.- mosse la testa
da sinistra
verso destra con un espressione buffa e mi seguì a ruota
verso il bidone.
Tipico di Austin, perdere il cuore per una ragazza che non
l’avrebbe mai
notato; ma se c’ero riuscita io a conquistare uno come Matt,
anche lui ci
sarebbe riuscito con questa. -Merda,
sono già le 16, devo scappare!- esclamò
dopo aver osservato lo schermo del
suo Iphone rosso. Annuii e gli feci un cenno con la mano. Qualcosa mi
puzzava,
Austin non era un ritardatario, ma non ci riflettei a lungo.
Più che altro,
pensai all’oggetto che mi vibrava nella tasca, il mio
cellulare. Lo presi e
lessi il messaggio.
Da: Sconosciuto.
“Piaci
ad Austin! xx”
Scrutai
più e più volte lo schermo, pensando al da farsi.
Non poteva essere vero, o almeno ci speravo. Non proprio quando le cose
in
amore stavano andando per il meglio. Eppure qualche istante precedente
aveva
parlato di un qualcosa di impossibile, ma non dovevo
essere io. Infine decisi di domandare a Jade, la mia
migliore amica a distanza, forse lei mi avrebbe schiarito le idee.
A: Jade
“Uno
con lo
sconosciuto mi ha detto che piaccio ad Austin, cosa
faccio???”
Non mi piaceva
chiedere aiuto alle persone, ma quella era
una situazione piuttosto critica. Qualche minuto dopo ricevetti una
risposta.
Da: Jade
“In
questi giorni,
hai notato qualcosa di diverso nel suo comportamento?”
Provai a
ripensare alla settimana che era appena trascorsa.
Non era successo niente di insolito, tranne quando mi aveva prestato la
sua
felpa dopo avergli detto che avevo freddo. Ma avrebbe potuto essere
tante cose:
un gesto di gentilezza, amicizia o altro, tutto era possibile.
A: Jade
“No”
Quindi
probabilmente quella della cotta era tutta una bugia
inventata per gelosia nei confronti miei e di Matt, e della mia
amicizia con
Austin. Ma chi avrebbe potuto fare una cosa del genere? Avevo troppe nemiche ultimamente.
Da: Jade
“Allora
sei a
cavallo, solo una menzogna”
Sorrisi,
infondo aveva ragione. Perché avrei dovuto
piacergli? E proprio quando Matt aveva deciso di farsi avanti? Era una
cosa
insensata.
Misi il
cellulare nel suo posto originario, cioè nei miei
jeans.
Uscii da quel
centro commerciale e salita sulla mia
bicicletta, me ne tornai a casa.
Per la prima
volta da
tempo, sentivo che le cose sarebbero andate bene.
***
O forse no.
Forse gli
piacevo davvero.
Mi aveva
accarezzato i capelli mentre eravamo seduti uno
accanto all’altra su una panchina nel parchetto. Non era
un’azione da migliore
amico, o almeno, non nel nostro rapporto. Mi irrigidii subito, e la
cosa fu
piuttosto evidente, o almeno Austin lo capì. -Che
c’è, piccola?- domandò
spostando velocemente la mano sulla sua
gamba. Piccola? Oh, fantastico. -Umh, niente.- sorrisi sforzatamente;
neanche
questo mi venne molto bene. -Ho fatto
qualcosa che ti ha dato fastidio?- chiese facendosi
immediatamente serio. Stai scherzando, vero? -Cosa
stai dicendo? Va tutto bene.- ridacchiai
fintamente notando la sua preoccupazione. -Emh,
okay.- divenne anch’esso freddo e distaccato.
Non parlammo
più per un tempo che
mi sembrò infinito, fino a quando non ricevetti una chiamata
da Matt, che mi
chiese se volessi andare ad un’altra festa quella sera.
Decisi di accettare,
stare un po’ con lui mi avrebbe fatto pensare di meno alla
presunta cotta del
mio migliore amico.
Lasciai Austin
seduto su quella
panchina fredda, e andai a prepararmi consapevole che per una notte non
avrei
fatto la santarellina.
Un
po’ di alcool avrebbe fatto al caso mio.
Ciao
splendori!
Mi
scuso con tutte per il ritardo, ma lo avevo detto che
gli esami mi avrebbero occupata molto, e appena finiti
quest’ultimi sono andata
in montagna con il prete e sono tornata ieri.
Ho
scritto questo capitolo in tempo record, credetemi
AHAHAHAHAHAH
Penso
che a quelle che shippano la Authy questo capitolo
sia piaciuto…è il primo dove si intravede un
nuovo sentimento di Austin nei
confronti di Cathy, sarà vero? O sarà tutta una
menzogna? Matt lo verrà a
sapere? Cosa proverà Cathy nei confronti del suo migliore
amico?
All’inizio
ero indecisa se scrivere di questa cosa o
meno, ma poi ho deciso di buttarmi, spero vi piaccia.
L’ultima
volta che ho continuato questa fanfic era prima
del concerto e avevo scritto (-1) aaaw, bei tempi, pagherei per
tornarci.
Comunque,
oggi è un giorno molto importante e non ho
scelto di continuare così a casaccio, oggi sono tre anni di
ShootUsDown, aiuto.
Cambiando
di nuovo argomento, mi dispiace doverlo dire,
siete state piuttosto scarse con le recensioni, molte in meno di due
capitoli
fa…non vi è piaciuto quello scorso? Se
è così, non volevo, io ci ho messo il
massimo, e sinceramente, è il mio preferito.
Proprio
per questo motivo ho deciso che non continuerò
fino a quando questo capitolo non riceverà 25 recensioni, lo
so, sono tante, ma
credo in voi e nel vostro potere lol
Vi
amo.
-Sofia.
Ps.
Non so se avete capito, ma è già trascorso un
po’ da
quando Matt e Cathy si sono fidanzati.
Pps.
Con molte probabilità il prossimo capitolo sarà
un
po’ spinto, devo ancora decidere, spero mi aiutiate in questa
scelta.
Ppps
Non è che potreste recensire la mia nuova os verde
su Austin,
Can We Go Back?
? Penso sia riuscita molto bene ed è piuttosto
originale, e voi
sapete quanto io sia critica con le cose che scrivo. Se lo farete vi
amerò per
sempre AHAHAHAHAHAH
|
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