Justney

di Lucy Raikes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** slave 4 you ***
Capitolo 2: *** il sogno e lo zoo ***
Capitolo 3: *** l'ultima esperienza di Jamie ***
Capitolo 4: *** una brutta verità ***
Capitolo 5: *** My Love don't cost a thing ***
Capitolo 6: *** Do you really want to hurt me? ***
Capitolo 7: *** C'è qualcosa di grande tra di noi ***
Capitolo 8: *** Take my breath away ***
Capitolo 9: *** Before the goodbye ***
Capitolo 10: *** She's so Lucky,she's a star... ***
Capitolo 11: *** Wrong impressions ***
Capitolo 12: *** You Are Not Alone ***
Capitolo 13: *** Everytime...What Goes Around Comes Around. ***



Capitolo 1
*** slave 4 you ***


Era una giornata di luglio calda,anzi,caldissima per Britney e Justin che stavano sdraiati abbracciati sul suo lettino davanti la piscina
- mia principessa- incominciò  lui allungando  la mano sul sedere
- mio schiavo- si rivolse a lui appoggiando la mano sul suo membro distrattamente
-oh,vuoi ancora altre coccole? Con tutto il caldo che fa?- rispose lui già ansimante
-sì,però in piscina,stiamo più freschi…- non fece in tempo a finire la frase che lui già la prese e la buttò in piscina
-aaaah!!-  e splash!  Quando riemerse non se lo ritrovò più davanti
-Jus  Dove sei?! Amore?- ma a un certo riemerse anche lui fuori dall’acqua aggrappandosi a lei  da dietro
-eccomi! Ti era preso un colpo,eh?- disse con aria divertita
-ah,tu non sai quello che ti faccio ora!- e lo scaraventò davanti,mandandolo sott’acqua baciandolo; adesso il loro corpi erano coinvolti da un vortice che si dimenava, vicini da sentire ogni singolo muscolo contrarsi,le loro lingue combattevano per occupare qualsiasi spazio disponibile nella bocca,qualsiasi superficie purchè sia morbida e saporita. A un certo punto ritornarono su,sembrava che fossero stati senza ossigeno per un tempo indeterminato e invece erano passati solo pochi minuti
-Brit…- boccheggiante,Justin,si resse al muretto
- sei migliorata,hai avuto più fantasia dell’ultima volta-
-bè,io sono piena di sorprese- disse mettendosi seduta davanti a lui e circondandogli il collo con le gambe
-…e piena di idee- spinse le sue gambe talmente forte da…
fargli sbattere la testa al muretto
-ahia!- dolorante Justin
-questa era nel programma?!- disse massaggiandosi la testa
-oddio! No,scusami non volevo farti male,amore mio!-
-eh l’avevo capito tesoro…cavolo che botta- si massaggiò la testa e uscì dalla piscina per poi sedersi rintontito sulla sdraio,lei lo raggiunse subito, supplichevole e amareggiata
- dai non fare così- le disse con sguardo amorevole 
-guarda che bernoccolo,veramente,non doveva succedere,è che quando si ha gli ormoni è difficile collegare gli istinti con la ragione-  si mise in braccio e si accoccolò sul suo petto,percependo il suo battito ,e ascoltando  quella dolce melodia pian piano si addormentò nella stretta delle sue possenti braccia.
 
 
Justin fu il primo a svegliarsi e si ricordò subito di quel  romantico pomeriggio passato insieme alla sua amata
-principessa,ti ricordo che tra un'ora devi stare a registrare le ultime scene del video- cercò di dirle svegliandola con qualche bacio
-mmm...è vero...vuoi venire...?-rispose assonnata rigirandosi dall'altra parte e massaggiandogli con la mano la spalla,la sua pelle morbida come un cuscino
-ehm...non credo- disse dubbioso
-cos'è che ti infastidisce?- continuò baciandolo sul lobo dell'orecchio ed essendo pienamente consapevole che preferiva restare con lui piuttosto che riprendere a cantare
-ehm...non potresti cambiare un po' il tema? È che...- era difficile e fastidioso per lui vederla circondata da altri ragazzi,soprattutto da soli ragazzi, e lei con tono stufato
-dai ne abbiamo già parlato...allora puoi aspettarmi qui se vuoi-
-no!- rispose tirandosi su di  scatto
-non ci penso proprio,solo il pensiero mi fa sentire male!-
-ma ti ho già detto che è tutta recita,è tutta una finzione e poi sai benissimo che mi eccito veramente solo quando sto con te!-
-si,va bene,ma non è quello il fatto...- cercò di spiegarsi meglio nascondendo una parte della forte gelosia che provava
-non sei tu,sono gli altri che...ehm...potrebbero tirare su la bacchetta troppo presto...-era molto imbarazzato ad ammettere ciò che gli dava più fastidio, e poi era solo una recitazione
lei lo guardò ormai esausta
-ma perchè pensi  queste cose? Ti pare che durante le riprese gli faccio venire un orgasmo?!-  lo osservò  arrabbiata e al tempo stesso delusa
-tu sai benissimo quali sono le regole e i movimenti per...capito?!-
-sì,ma tu non sei un uomo,tu non sai che noi siamo più soggetti a farlo e a pensarci,invece voi sapete controllarvi di più, è naturale-
-non so più che dirti,e va bene-
-cambi tema?-
-fammi finire di parlare!!-
-non cambierò tema,se ci dovesse essere qualcosa che non va interrompo tutto subito,ma solo se tu potrai stare tranquillo a guardarmi-
-e va bene te lo prometto- rispose senza ribattere
-allora ci vediamo lì-  concluse lei baciandolo per un'ultima volta
 
 
 
-...i'm a slave for you, I cannot hold it , I cannot controll it-
cantò alle riprese,andò nel gruppo e mentre gli altri si allontanavano per andare al balcone a prender la pioggia che cadeva , lei faceva il suo assolo sexy a cui piaceva molto a Justin...
“ok,devo resistere,tra un minuto il video finisce e la riavrò tra le mie braccia” pensò lui impaziente
-...baby,don't you wanna,dance upon me to another time and place,baby don't you wanna dance upon me,leaving behind my name,my age- tutti nel video erano sudati ed estasiati per via della pioggia che finalmente era arrivata e tutti i maschi si avvicinarono a lei
-...get it get it uh-
“ok...devo stare calmo,molto calmo!!!” pensò ormai furibondo,voleva tanto spegnere quella telecamera in modo che finisse tutto...no,non poteva,gliel'aveva promesso
tutti quei corpi la sfioravano,massaggiavano,erano tutti attaccati a lei,e sempre recitando faceva finta di provare benessere e calore,molto calore
“20 secondi...10 secondi...” impaziente guardava l'ora,che sembrava interminabile
-...i'm a slave...-
“5,4,3...” ormai sudato anche lui,la voleva,la voleva ora
-...for you,I cannot hold it, I cannot controll it-
“2,1...”
finito;
quando finì lei andò a darsi un sciacquata e corse da lui
-visto? Sono stati solo 3 minuti- disse appoggiandosi per il collo
-sì. Solo 3 interminabili minuti di merda- rispose lui teso ed agitato
-dai,ora ritorniamo a casa,mia o tua?- disse guardandolo sorridente
-facciamo la tua,sennò è troppo monotono,no? È da tanto che non ci vado- cercò si sorridere
-avanti su! Che non è successo niente- e gli diede un altro di quei baci lunghi  e concentrati,in modo da risentire la leggera pressione che le  labbra di lui le ridavano,senza lasciarla più.
 
 
Si era fatto tardi e Britney era stanca mentre Justin era ancora stressato e preoccupato riguardo a prima
-per piacere Justin, non posso vederti così,devi dirmi qualcos'altro?-
gli disse oramai scocciata,ma lui inaspettatamente l'abbracciò forte forte accarezzandole la schiena
-ora mi è passato tutto,è che vedendo il video eri molto sensuale...-
-ma che ti prende...? ehi! ma pure la tua bacchetta non scherza!-
-ti prego Brit,è da quando ti guardavo lì girare... che mi hai fatto molto...effetto- già eccitante Justin voleva di più da lei
-Oh...io...- rispose un po' a disagio
-ti va?- cercando di calmarsi,ma era impossibile
-ecco io...ehm...mi sento un po' stanca,non ti dispiace se rimandiamo?- preoccupata cercò di pensare a un modo per farlo smettere,ma come? Lei conosceva solo il modo per farlo entrare in azione,così si appoggiò alla sua spalla e la baciò
-ok- si staccò
-cosa vuoi per cena?-
-non ti preoccupare,cucino io-
-non avevi detto che eri stanca? Non fare complimenti,pollo va bene?- le disse sorridendo
-perfetto- sorrise e si sedette a tavola aspettando che cuocessero.

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Capitolo 2
*** il sogno e lo zoo ***


Finita la cena si sdraiarono sul divano;lui si mise seduto e lei sdraiata con la testa appoggiata alle gambe

-i’m a slave for you…- disse con aria divertita

-no ti prego non ricominciare-rispose imbarazzato,per via di come si era comportato all’ora di cena

-ahah!! Sinceramente mi hai divertito per prima,è stato insolito da parte tua-

E si tirò su per dargli un bacetto a stampo e si ristese

-Brit,ti amo tanto- continuò guardandola intensamente negli occhi e continuarono a guardarsi quel tanto che lui si avvicinò per incontrare le sue labbra,così da sentire il lieve tocco della sua lingua e gustare ogni singola parte della bocca;si distese anche lui potendo percepire la morbidezza del suo seno che si rizzava,lei proseguì togliendogli i pantaloni e lui le tolse la maglietta incominciando a baciarla fino al capezzolo,per poi succhiarselo,lei presa dall’eccitazione incominciò a spingere su e giù il suo intimo pretendendo di più lo voleva dentro,voleva unirsi a lui; Justin le tolse i calzoncini e allungò una mano sull’inguine così da farle incrociare le gambe alla schiena, Britney gli tirò su la maglietta e si strofinò contro il suo petto,sentendo il leggero pizzichio dei peli che si attaccavano e staccavano a ogni movimento e istintivamente toccò il suo membro,quest’ultimo si eresse e ingrossò di più

- sei un dio…del…sesso- Disse lei col poco ossigeno che riusciva ad inspirare

-ha parlato!- ripose tutto d’un fiato Justin,che,come lei godeva come se avesse ingerito una pillola di extasi e ritornò su a leccarla al collo,anche lei contribuì leccandogli la guancia,ma voleva riemergersi nel dolce vortice dentro la sua bocca mentre lui era occupato a gustarsela,andando su ogni superficie di quella parte.

 

A un certo punto si misero seduti sempre abbracciati,lui la prese in braccio e si alzò per portarla a letto;oramai i loro corpi erano sudati. Sudati dagli ormoni prodotti fino un ora fa ed erano esausti.Finalmente esausti ed entrambi soddisfatti.

-wow,amore mio ora sono davvero stanca ,ho tutto il corpo indolensito- erano girati di fianco l’uno davanti all’altra e si guardavano fieri

-pure tu non scherzi,tesoro- e la baciò sul naso,lei si accoccolò di più vicino a lui,fino a sentire il suo respiro posarsi piano, sulla pelle

-buonanotte mio schiavo-

-buonanotte mia principessa- e spense la luce.

 

 

 

Divenne mattina,un bella giornata d’estate,il sole splendente e tutto era in armonia e i raggi penetravano attraverso le serrande, illuminando a pois i due innamorati che ancora dormivano beati nelle lenzuola. Eh sì, si erano addormentati molto stanchi dopo ciò che avevano provato solo 9 ore fa; ora stavano in posizioni differenti: lei pancia in su con braccio appoggiato, e lui rigirato su un fianco e mormorava qualcosa

-no…no…ti prego resisti,non puoi lasciarmi così…Britney…Britney…BRITNEY!- svegliandosi di soprassalto,era agitatissimo e il cuore gli batteva all’impazzata

-Jus…- disse lei assonnata,più o meno cosciente del suo urlo.

Lui la guardò, stranamente sorpreso di trovarsela affianco a lui e contento che fosse viva e vegeta,si ristese e si girò verso di lei per guardarla dormire

-so che mi stai fissando...- sorrise e aprì gli occhi,per lui fu un sollievo rivederla lì,vicino a lui che lo guardava

-hai avuto un incubo,cosa mi era successo?- chiese curiosa

-niente...ora mi sento meglio,tu stai bene...- rispose spaventato al ricordo di quello che aveva visto,ma il suo sguardo si fece più intenso,segno che voleva capirne e saperne di più, e incominciò a raccontare

-c'eravamo io e te che camminavamo per le strade di New York, ma a un certo punto arrivarono due uomini che volevano derubarci così io mi sono difeso e uno l'ho colpito in testa, a te...-

le immagini erano ancora nitide non voleva continuare e Britney si avvicinò di più a lui per accarezzarlo

-non ti devi preoccupare di niente,dopo tutto è stato solo un brutto sogno- lo guardò e chiese

-dicevi,e a me cos'è successo?-

-ti hanno sbattuta forte al muro e hai perso conoscenza,eri piena di sangue che ti colava dalla testa e...- era ancora troppo impressionato alla vista di quella scena

-e...?-era molto attenta su ogni singola parola che avrebbe detto da lì a poco

-...ero nel panico, ma a un certo punto tu hai aperto gli occhi e hai detto 'Justin...ti voglio bene' e li hai richiusi- come ha detto lei era soltanto un brutto sogno,anzi,terribile ma è rimasto quasi traumatizzato e non era da lui; Brit,vedendolo pallido in faccia lo assicurò

-ma ora sono qui,il resto non importa. E' la prima volta che mi sogni in questo stato?-

-si...e non mi è mai successo che urlassi così,veramente, non sapevo più che fare,io ti tenevo lì distesa tra le mie braccia ed eri morta. Sembrava tutto così reale...-

-adesso è tutto finito- timida,gli diede un bacio in fronte e lo abbracciò tenendoselo stretto,tutto per lei come se da un momento all'altro gli potesse sfuggire e lui si riprese e affondò la testa nei suoi capelli,sentendo il buon profumo che emanavano

-vuoi che ti prepari la colazione?-disse lei staccandosi

-non ho fame-

-devi mangiare qualcosa,sennò non hai le forze per affrontare una giornata come questa,ti ricordo che dobbiamo andare allo zoo-

-ah...! è vero me ne ero dimenticato,un'altra cosa tesoro,-

-si?-

-buongiorno- e la baciò con forte intensità da spingerla involontariamente sul cuscino e lei rise.

 

Erano circa le 10,00 e stavano davanti alla gabbia dove c'erano le tigri che dormivano

-ma dormono tutti,prima le scimmie poi i leopardi e ora anche loro? Dai,andiamo a vedere i pappagalli- disse scocciato

-hai ragione,ma almeno fermiamoci a vederli un po',mica possono intrattenere per forza il pubblico stando sempre in movimento-

ripose paziente

-d'accordo-

Girarono il parco per altre due ore ed erano stanchi,Justin era diventato sempre più impaziente e non vedeva l'ora di andarsene via;erano quasi tre ore che giravano fino a che entrarono nel bar...

-oh, il mio video!-se ne uscì lei guardando la tv in alto

-già l'hanno messo in circolazione- ma poi guardò Justin preoccupata, che aveva un'espressione rigida

-ti senti bene?

-benissimo- cercava di non guardarlo ma era impossibile,era come paralizzato

-avanti,non farci caso. Piuttosto,tu non pubblichi più niente da quando ti sei sciolto dagli N'Sync ,non volevi continuare da solo?-

e si girò verso di lei con un boccone di pizza in bocca

-ah...fi,ma anfvora non mi fa,e ffu quando vai in four?-

-io ancora devo far uscire un ultimo singolo- e finì la pizza

-che buona, è tra i miei pasti preferiti. Mentre tu stavi al bagno ha chiamato mia sorella,ha detto che finalmente L'Ha Fatto-

-faffo cosa?- chiese dubbioso

-quello che facciamo io e te- rispose sorridente,lui prese un'altro boccone e chiese

-Di cosa stai pfarlando?-

-Sesso! Ma perchè non mi capisci mai anche se non lo dico?-

e tutta la gente che c'era intorno li guardò sbalordita e senza parole

-Oops...- e lui la guardò con aria divertita,continuando

-...I did it again-

-shh!! zitto!- disse sottovoce e lo trascinò fuori dal bar.

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Capitolo 3
*** l'ultima esperienza di Jamie ***


Si misero seduti su una panchina e nonostante stessero all'ombra, era caldo e arrivavano nuvole che promettevano pioggia

-che tempaccio- disse Britney

-già,proprio il fine settimana- e prese una patatina fritta

-ne vuoi una?- rivolgendosi a lui

-no no grazie,tesoro. Devo mantenermi in forma,già è tanto se ho mangiato la pizza- ripose deciso

-e capirai, hai degli addominali e bicipiti da urlo e non sei contento del tuo lavoro?- continuò stupita della sua decisione

-volevo modellarli un altro po' – e la guardò in faccia per poi darle un bacetto sulla guancia

e lei a bassa voce

-ma lo sai che sei il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto?-

-semmai anche fidanzato- precisò lui sfiorandole le labbra;

a un certo punto incominciò a tuonare,Justin,guardando il cielo continuò

-è meglio se andiamo sennò i facciamo un bel bagno freddo,anche perchè devo andare a fare dei giri con la macchina- adesso incominciò a piovere

-e io devo andare da mia sorella- e si girò verso di lui

-allora ci vediamo da me?-

-si- e per salutarla le diede un assaggio dei suoi baci più concentrati

 

 

Britney passò da sua sorella che l' accolse felicissima

-CIAO! Finalmente sei qui che bello rivederti!- e l'abbracciò. Jamie si è sposata ed era andata in luna di miele con Casey e le due sorelle non si vedevano da due mesi

-vieni,ti devo raccontare subito tutto!- disse estasiata

-ok,ok- rispose ridendo

si misero sedute nel salone sul divano e Jamie incominciò a straparlare

-mamma mia,è stato bellissimo,siamo andati a Venezia,che bella l'Italia!- era felicissima e non riusciva a farla parlare

-abbiamo visto tutta la città e poi siamo saliti sulla gondola e...oow!! non puoi capire che romantico e mi ha regalato dei fiori- raccontava ricordando quel momento e guardando in alto sorrise al pensiero

-oh che carini e poi?- chiese Brit felice

-e poi c'era la luna piena,tutte le stelle che splendevano e...-

si buttò sul divano

-...mi ha baciata mai come prima d'ora,era forte,intenso...-

-e...?- chiese Britney che voleva arrivare al punto

-abbiamo finito il giro in gondola,siamo ritornati all' albergo ed entrati in camera mi ha preso in braccio e...- si rimise seduta e arrossì

-e dai,io ti dico sempre tutto,tu non mi dici quasi mai niente-

-eh vabbè,lo sai com'è. Lui ti butta sul letto e s'incomincia-

era molto imbarazzata e nonostante erano sorelle e avessero più o meno la stessa età e stesse esperienze,non riusciva dirglielo

-tra l'altro sei tu che mi hai chiamata,quindi,mi hai fatto venire qui e me lo racconti- disse decisa Britney

-anche perchè io qualcosa te l'ho detta quando ho scopato- era un po' arrabbiata

-e va bene. Mi ha buttata sul letto e lui si è messo sopra di me,eravamo molto eccitati e abbiamo fatto dei giochetti erotici- ora era meno rossa,ma un po' a disagio

-è stato indimenticabile ed incredibile, eravamo in perfetta armonia e spingevamo molto,molto di più degli altri giorni-

ora guardava la sorella con un ampio sorriso, orgogliosa di se stessa;si sentì aprire la porta ma le due erano così impegnate a parlare che non sentirono nulla

-...e poi quando lo faccio con lui,rispetto agli altri che ho avuto,è...non so dirtelo,ce,ci mette tutto se stesso- continuò senza aver più alcun problema e Britney chiese

-quant'era grosso?!- desiderosa di saperlo,bè anche quello di Justin pensò che era niente male,morbido, abbastanza liscio e bello,con un'ottima penetrazione

-ahah! È gigantesco,con le mutande sembra che ha un bruco dentro un bozzolo!- e scoppiarono in una fragorosa risata

-salve ragazze- era entrato un ragazzo alto,biondo,occhi azzurri e capelli corti e aveva un'espressione che voleva nascondere l'imbarazzo. Era lui!

-Ciao Casey,amore,come è andata oggi?- quando era entrato tutte e due si erano zittite subito ed erano diventate rossissime,proprio rosso fuoco.

-oh...ehm...si molto bene,non è affogato nessuno- faceva il bagnino e lo si poteva vedere dalla fiorente abbronzatura

-Ciao. Casey.- disse Brit quasi a scoppio ritardato e accorgendosi che l'ultima frase l'aveva sentita tutta ma subito dopo aggiunse

-c'era molta gente al mare?-

-si,tanta. Il mare era limpidissimo. ok,vi lascio ai vostri pettegolezzi- e se ne andò. Jamie guardò per terra trattenendosi dal ridere mentre la sorella aveva le braccia incrociate e tentava anche lei lo stesso ma dopo cercò di dire

-allora...insomma,vi va di venire a cena da me stasera?-

-ottima idea. Allora ci vediamo stasera?-

-si- si salutarono e Brit uscì.

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Capitolo 4
*** una brutta verità ***


Britney rientrando a casa sentì un buon profumo di carne arrosto che cuoceva(avrà già chiamato la sorella per chiedergli uno dei suoi piatti preferiti) e udì Justin parlare ad alta voce con qualcuno- è stato bello finchè è durata ma adesso non ne posso più di stare qui parlarne,me ne voglio andare- però non riusciva a capire chi fosse e quando entrò nel salone si accorse che era una ragazza più o meno della loro stessa età (22 anni) capelli lunghi castani ,alta e ,magra, "ma che diavolo...?" pensò Brit, anche perchè discutevano con molto interesse. La Spears cercò di darsi una controllata ma era più forte di lei,la gelosia era a mille,così entrò senza pensarci due volte;loro due avevano subito smesso di parlare

-oh,scusate,ho interrotto qualcosa di interessante?- chiese con voce altezzosa

-oh,Brit,tesoro,sei ritornata-disse Justin spaventato e capendo perfettamente cosa pensava

-allora sei tu la famosa Britney Spears,ho sempre desiderato conoscerti di persona- disse l'estranea emozionata

-ah bè, eccomi qui. Molto piacere, e tu ti chiameresti?-

-Elizabeth,per gli amici Liz. Allora, vieni ad accomodarti con noi,ah,ho visto il tuo nuovo video è forte è molto bella la corografia- finì di dire estasiata

-sì,è stata tutta una mia idea,vero Justin?- si rivolse a lui con sguardo serissimo, ed egli, mordicchiandosi nervosamente le labbra rispose teso

-sì- ma non era il pensiero del video,ma ben sì quello che le stava venendo in mente,che lui l'aveva (apparentemente) tradita,lì,di punto in bianco,anche perchè quando si erano messi insieme entrambi si erano raccontati dei migliori partner che avevano avuto,e aveva parlato di Liz e ora che lui stava con Brit da due mesi, si sentì malissimo come se tutto ciò che avevano costruito insieme fosse finito in quell' istante e solo Dio sapeva quanto la potesse amare. La Spears riprese a parlare

-Mi dispiace, Elizabeth ,ma ora devo andare urgentemente al bagno. È stato carino e gentile da

parte tua invitarmi alla vostra conversazione. Ma grazie lo stesso- e se ne andò dall'altra parte della stanza a passo veloce.

Elizabeth riprese l'argomento interrotto – ma come fai a stare con una come quella? So che mi ami...ritorna da me!-

-BASTA! Non ne posso più vattene via! Tu non fai più parte della mia vita,ti ho accontentato,ti ho sostenuta,ma come vedi il mio cuore appartiene a lei e tu in questi due mesi non hai trovato qualcun' altro al di fuori di me?!- era arrabbiatissimo

-io in questi due mesi ho cercato di dirti che sono incinta-finì Elizabeth amareggiata,Justin si alzò e prese a camminare avanti e indietro per la stanza,tenendosi la testa tra le mani agitato,non era possibile

-Che cosa?!perchè non me l'hai detto prima?!-

-io volevo dirtelo,ma ho aspettato. Ho ricontrollato più volte il test fino a che ho tentato l'aborto,ma nelle mie condizioni economiche,come ben sai, non me lo posso premettere- prese a tremare spaventata

-tu quindi mi stai chiedendo dei soldi per abortire?!-

parlava sottovoce ,e solo al pensiero di quello che aveva sentito prima gli veniva la nausea

-tu mi avevi detto di averla presa la pillola!-

-l'ho presa,ma non ha funzionato e...-

-puttana! Hai cercato di ricattarmi,ma non me l'hai detto subito,no...hai aspettato il momento giusto che io ti dicessi che per quanto fosse finita, stavo con un'altra. Così quest'”altra” lo scopriva e io sarei ritornato da te!-

gli si potevano vedere le vene pulsargli sulla fronte e i pugni che stringeva,rossi,tanto che da un momento all'altro gli scoppiassero

-no...- disse piangendo

-non voglio più sentire la tua voce VATTENE VIA DI QUIII!!!!- la prese per un braccio,la portò fuori

-fammi spiegare...-

-non farti vedere mai più,non chiamarmi più e se ci riprovi giuro che te la vedrai brutta- e le chiuse la porta in faccia. Si erano fatte le 19.00 e doveva rimandare tutto,così chiamò la sorella e s'inventò una scusa;si sedette sul divano esausto e finalmente la casa era silenziosa, niente parole,urla, ma non senza un pianto che echeggiava per il salone, una persona che piangeva ininterrottamente,trascurata per troppo tempo.

Justin provò ad aspettare che si calmasse,ma non smetteva mai ,così andò vicino alla porta del bagno con l'intenzione di bussare ma ripensando a ciò che aveva combinato e ciò che le aveva causato decise che era meglio di no.Oppure si? Non sapeva cosa fare,tanto che bussò senza ripensarci

-Brit...?- non sapeva come giustificarsi e come avrebbe reagito lei

-mi dispiace tantissimo per quello che è successo...nemmeno io me l'aspettavo,volevo parlartene ,ma avevo paura che...-

a un certo punto si udirono dei passi dall'altra parte della porta e si aprì: lei si mostrò con gli occhi gonfi e rossi,il viso rigato dalle lacrime,i tendini del collo tesi e il respiro mozzato; tutto intorno a lei era il caos: gli asciugamani buttati per terra,i flaconi sparsi per tutto il bagno e il vetro macchiato di rosso, rotto da lei con un pugno che ora sgocciolava sangue a non finire; Justin era nel più panico totale

-oh mio Dio...-

Perchè non me ne hai mai parlato? Perchè non mi hai detto niente? IO POTEVO AIUTARTI A SBARAZZARTENE!-la sua voce era roca,ma forte

-io non sapevo,non sapevo come avresti reagito-

-me lo dovevi dire lo stesso! Che cosa ti costava? Non hai visto che quella i pedinava ovunque?!-

-tu non avresti capito! Ti saresti comportata come adesso,accecata dalla gelosia senza ascoltare più niente,io so che io e te ci completiamo e non volevo mandare tutto a rotoli, sapevo che ce l'avrei fatta da solo ma mi sbagliavo!-

-ce la avresti fatta da solo fino a metterla incinta a tua insaputa!-

-è una situazione delicata,non avevo le parole per come dirtelo che c'era ancora lei!-

ora anche lui era pieno di rabbia e si appoggiò con la mano alla cornice che reggeva la porta

-ma ti rendi conto che io qualsiasi problema che ho avuto te ne ho sempre parlato e siamo andati avanti,lo abbiamo superato insieme e tu invece fin da quando ci siamo incontrati e innamorati non mi hai mai detto niente di quello che nel frattempo faceva lei? Che ti cercava ancora, e io lo vengo a sapere così?-

era delusa e distrutta,ma ora parlava con tono più calmo

-dentro casa mia,da una perfetta sconosciuta che s'intrufola come se niente fosse, e alla fine erano questi i tuoi “giri con la macchina”?-

-io...questo incidente dev'essere successo il giorno in cui ci siamo incontrati io e te,perchè quando l'avevamo fatto,io non ero più sicuro di stare ancora con lei non ci amavamo più molto,avevamo litigato di brutto dopo,ma poi quando sono uscito e per caso sono passato davanti a una ragazza, ti ho vista che ti si era incastrato un tacco nel tombino...io te l'ho sfilato e quando hai alzato gli occhi su di me sono rimasto come incantato,eri bellissima e anche tu ti eri imbambolata davanti a me- continuò Justin per un'attimo con la mente a quel giorno,spensierato e felice, ma poi ritornò subito al presente,ricordandosi tutto quello che era appena successo. Britney lo fissava con una faccia inespressiva

-già...porprio un colpo di fulmine,ma per ora questo non cambierà niente. Vattene.-

-per piacere,non puoi farmi questo- disse Justin con un filo di voce

ho detto vattene.- Britney si sentiva le vene palpitare, e il battito riaccellerare e il respiro aumentare , il braccio destro trattenersi a fatica per uno schiaffo

-no aspetta, non puoi farmi questo, mi sono reso conto del mio sbaglio più grande- a lei le tremava la mano insanguinata (la destra),e non poteva trattenerla a lungo

-ti ho detto di andartene via! VATTENE!- e le sfuggì,ci fu un rumore sordo,acuto,nonostante le doleva molto per i graffi dei pezzi di vetro,il suo sangue riprese a fuoriuscire di nuovo,creando dei cerchi molto scarlatti . Justin era come impietrito e la guardava fisso negli occhi con disapprovazione,si toccò dove lo aveva colpito e vi ci trovò un graffio...

-Senti,fammi togliere almeno quelle schegge,ti entrano dentro sennò.-

-posso farlo benissimo io. Ora ho bisogno di stare da sola- uscì dal bagno e aprì la porta dell'ingresso,dentro di sé ora sentiva solo un vuoto,che non poteva essere riempito se non dall'odio che provava nei suoi confronti;

lui si avvicinò piano all'uscita,andò in macchina e partì.

 

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Capitolo 5
*** My Love don't cost a thing ***


Era notte. Dopo una settimana e svariati tentativi, Justin riprova a chiamarla, ripetendole la stessa cantilena di dispiacere e pentimento. Il telefono squilla in attesa,lo stesso suono monotono che cerca una risposta diversa,che gli dica che l'ha perdonato,la risposta arriva,ma questa volta ha un tono diverso dal solito

-cosa vuoi?-la voce era più bassa delle altre volte, le parole "ciao tesoro" che lo accoglievano tanto tempo fa non esistevano più nel suo vocabolario da una vita

-ti prego,perdonami,io ti amo-incomincia lui stanco

-Mi hai svegliato alle 2:00 di notte solo per dirmi questo? Ma ti rendi conto che io ho bisogno di dormire,ho bisogno di pace!-urlò

-io non troverò pace finchè non accetti le mie scuse-

-bene! Allora vedi di trovare una soluzione,perchè ora io dormo!- e gli attaccò il telefono in faccia. Erano tre giorni che non prendeva sonno e ora che c'era riuscita l'aveva disturbata. Riprovò ad addormentarsi. Era passata mezz'ora e non c'era ancora riuscita,si rigirò dalla parte del comodino per guardare l'ora. 2:30. Sapeva che avrebbe passato l'intera nottata a fissare l'orologio,finchè i suoi occhi non si sarebbero chiusi a quella lieve luce verde della sveglia,ma non successe. Si alzò,accese la luce e barcollando per casa arrivò in cucina,si avvicinò frigorifero per bere un pò di acqua e per poi farsi l'ennesima camomilla. La bevve avidamente mettendosi seduta,ora guardava con occhi morti un punto fisso ripensando a quello che era successo una settimana fa, a come si era sentita quando aveva scoperto tutto rinchiusa nel bagno ,in attesa che quella finisse di parlare. E poi lo schiaffo. Distolse gli occhi dal pensile,scuotendo la testa tra le mani e si alzò di scatto,come infastidita da qualcosa. Finalmente gli occhi si facevano più pesanti e questo era segno che stesse per addormentarsi; si sdraiò sul letto e vi trovò una fuga nel mondo dell'inconscio.

 

 

Oramai giungeva la fine di luglio ed era una giornata piovosa, Justin non aveva dormito per tutta la notte. Si era girato e rigirato nel letto in modo da poter trovare un briciolo di sonno,ma non fu così. Erano le 7:20 e stava sdraiato a pancia in su. Ripensava a tutte le litigate che avevano avuto negli ultimi sette giorni e non potè che sentirsi peggio,si sentiva annegare ogni volta che lei lo rifiutava e questo lo rendeva inconsolabile. Decise che era ora di alzarsi e fare colazione; si sedette sul divano con la bottiglia di vodka in mano e se la finì tutta in un sorso. L'alcool faceva effetto e presto si sentiva di nuovo intontito,ma si sentiva anche spento,come se non ci fosse nient'altro al di fuori di lei che lo rendesse felice. Lei.

Il suo amore,la sua vita.

Non era come le altre avute in precedenza,lei è stata la prima ad attrarlo così tanto:la sua dolcezza,spontaneità,intelligenza e sincerità. La sincerità. Uno stato che a lui mancava e che non aveva rimediato, è stato troppo vigliacco e non le ha detto niente di tutto ciò che stava succedendo mentre loro erano insieme. Appoggiò la testa sullo schienale e incominciò a vedere il soffitto sfocato, le ombre intorno a lui si mischiarono in una spirale...'driin!' il telefono squillò e i suoi sensi si ripresero subito, sollevò la testa e con fatica si alzò in piedi,stordito arrivò al telefono sul mobile della cucina;lesse un numero...era lei! Alzò la cornetta e non riuscì a dire pronto che l'altra voce cominciò subito a parlare

-hai dimenticato la giacca,passa adesso a prenderla senza restare di più- era più riposata ma molto seria

-devo parlarti,devo dirti quello che penso,vo...- viene subito interrotto

-non ricominciare! Vieni e te ne vai subito!- e di nuovo gli richiuse il telefono in faccia;prese le chiavi ed uscì.

 

Arrivò davanti la sua casa,pioveva tantissimo,bagnato fradicio,camminò verso la porta a denti stretti e suonò. Si udirono dei passi camminare verso di lui dall'interno e di colpo la porta si aprì; quando la vide gli mancò l'aria per come era diventata

-ecco qua- gli pose la giacca con la mano quasi scheletrica. Era dimagrita molto e le si vedevano appena i contorni delle ossa;il viso era scavato e le occhiaie profonde da dove sbucavano due occhi,piccoli e sempre rossi; l' altro allarmato disse

-oh mio dio, lascia che io ti aiuti, non puoi continuare a vivere così, stai messa malissimo!-

-ora devi dirmi anche come devo badare a me stessa- e lentamente si fece più pallida

-per favore,fammi entrare- provò a oltre passarla,però lei lo bloccò subito con il suo esile corpo,ora bianca come il latte

-no,tu non...- pian piano indietreggiò e si piegò, le venne un conato di vomito,ma non si allontanò abbastanza che gli vomitò sulle scarpe,era orribile vederla in quello stato

-Brit...-entrò dentro casa e prendendola per il braccio l'aiutò a sedersi,ma si rifiutò

- non ho più bisogno di te,ritornatene a casa!- e si staccò dalla presa,lo spinse fuori e gli chiuse la porta chiudendola a chiave.

Si sentiva di nuovo male. Non doveva chiamarlo. Il suo organismo reagiva risputando se stesso, ogni volta che toccava cibo lo rigurgitava e se non mangiava risputava acqua. Ha avuto anche delle dolorose mestruazioni ed ha perso molto sangue, era come se l'avessero pugnalata; con la depressione degli ultimi giorni le cose erano peggiorate, oltre a non toccare cibo il suo corpo stava assumendo un colorito sempre più pallido,ma ora che lui se ne era andato si sentì leggermente meglio,ma...

-APRIMI! HAI BISOGNO DI AIUTO!- era di nuovo lui,che gridava e batteva la mano. Britney si avvicinò e diede un'altra mandata alla porta; lui per tutta risposta battè più forte. “ti prego lasciami in pace” pensò lei,era stressata e rotta di questa situazione e ogni volta che lo vedeva gli veniva una fitta allo stomaco, non lo tollerava più. Era troppo per lei e quei due mesi erano stati significativi, ma adesso era tutto diverso. Passò qualche ora,il cielo si era schiarito e tutto intorno a lei era silenzio. Così decise di farsi un bel bagno nella vasca litro massaggio; si spogliò e si guardò allo specchio: davanti a lei rifletteva una ragazza consumata sia in anima che che corpo,le ore passate sembravano giorni,si rinsecchiva sempre di più. Il suo fisico allo stremo,mostrava i segni di quella che doveva essere una disidratazione; le costole ben in mostra,lunghe e sottili,spalle molto sporgenti che potevano prendere qualsiasi ostacolo,le rotule nodose e tonde,sembravano due bozzoli appena spuntati e le dita dei piedi unite da una leggera fibra nervosa. Infine la faccia che assumeva di più la forma di un teschio,l'incavo degli occhi era giorno dopo giorno più profondo; finito di specchiarsi si immerse nella vasca allargando quelle che dovevano essere le sue braccia.

 

Justin rientrato a casa buttò per terra il tavolo rompendolo,i libri e le sedie li strappò,come pezzi di polistirolo,pezzo dopo pezzo, si avvicinò al divano e strappò il tessuto,lo tirò e lo buttò nel camino di fronte. Dopo entrò nella sua camera,prese la foto di lui e Britney che gli aveva regalato per il fidanzamento, la lanciò per terra e la schiacciò col piede,la schiacciò ancora fino a ridurre in piccoli frammenti il vetro,che schizzavano qua e là per il pavimento; era stufo. Voleva aiutarla e lo rifiuta anche questa volta. Era più morta che viva “era uno scheletro vivente!” pensò; si appoggiò alla parete del muro e guardò la finestra,intanto le nuvole se ne erano andate e avevano lasciato posto a un bel sole giallo,il cielo era sereno ma lui no. Chiuse gli occhi sospirando “si riprenderà. No,non credo. Devo solo lasciarle spazio, ho esagerato. Brit,tu vali ogni singolo giorno per me, non puoi rovinarti così!” si mise la mano sulla guancia,la parte graffiata dallo schiaffo. E la memoria ripescò nella sua mente quel momento, quel gesto significava quanto l'avesse trafitta nel profondo del suo cuore; lei teneva tantissimo a lui,più di chiunque altro ed entrambi formavano una cosa sola,un unico sentimento unito dal loro più grande legame. Improvvisamente si sentì come bagnato,oltre al bagnato della pioggia c'era un po' di acqua che gli scorreva sul viso. Lacrime . Solo ora se ne accorse,solo quando ritornò a galla nella realtà che se ne rese conto.

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Capitolo 6
*** Do you really want to hurt me? ***


Pioveva. Pioveva continuamente da due settimane senza interruzione; Jus stava seduto al tavolo,nella fioca luce che emanavano i raggi del sole dietro le nuvole,mentre fuori era il diluvio. Aveva davanti a se dei fogli su cui stava scrivendo delle frasi "...cry me a river..." pensava. Il tempo gli aveva dato un'ottima ispirazione per pubblicare la sua prima canzone da solista e ne approfittò,per raccontare dentro quelle quattro righe,ciò che provava da molti giorni,in compagnia della pioggia che batteva sui vetri. Il suo aspetto era malconcio. La barba gli era cresciuta come piccole spine di cactus,odorava di alcool;Britney non la vedeva da molto tempo e quella continua lontananza da lei lo stava uccidendo. Ora c'era solo da sperare che con la pubblicazione del video le facesse cambiare idea.

 

 

Anche da lei pioveva,anzi,tuonava e lampeggiava ,illuminando per un istante la strada deserta e buia pesta. Oramai era sera e i nuvoloni non avevano deciso di andarsene. Brit era sdraiata nel letto a girarsi e rigirarsi per cercare di dormire. Ma quella sera era una delle peggiori,tra fulmini e saette non ci riuscì per l'ennesima volta. Si girò verso la sveglia; 1,00. Si arrese e sconfitta si alzò camminando appoggiata al muro verso la tv. Non ce la faceva nemmeno a fare dei passi precisi con i piedi che rischiava di cadere;arrivò al divano ,si sedette a gambe aperte e braccia abbandonate sopra lo schienale e disse con voce strozzata

-se questo è vivere...-ora fissava con occhi spenti il televisore;aveva delle pesanti borse e le gambe sottili,erano ossa. Il diaframma che si alzava e abassava piano,sprofondava nel incavo che c'era tra le costole e lasciava la vista al contorni ben definito della gabbia toracica. Provò a risollevarsi,ma le dolerono subito le ginocchia,si appoggiò sul divano e con gran fatica si diresse verso la cucina. Aprì il pensile e prese una fetta biscottata,la morsicò assaporandone il boccone ma dovette subito sputarlo nel lavandino

 

-cazzo- disse con amarezza; Visto che il suo esofago non era più abituato a ingoiare pezzi grandi,dovette spezzettarla. Si stava consumando e non poteva andare avanti così,però se ripensava a ciò che aveva fatto lui,le si contorceva lo stomaco "no,no. Non posso. Non doveva farlo e basta." non la chiamava più e almeno era una consolazione per lei. Si sdraiò sul divano e cercò di trovare un pò di riposo.

 

 

Fu presto mattina e justin ,si svegliò con un forte mal di testa e sentendosi stordito,si sollevò da terra con gran fatica dal pavimento,massaggiandosi la tempia "allora...non posso andare in studio così...meglio se aspetto un pò" entrò in cucina e fece colazione. La sera prima,dopo aver finito di scrivere la canzone,si era bevuto due bottigli di whisky e aveva vomitato ben 3 volte,i suoi sensi erano ceduti e adesso si era ritrovato lì,come un tappeto,nel salone vicino alla chiazza. Dopo aver mangiato si accese una sigaretta e fumò; non fumava da 5 anni perchè era andato in riabilitazione e si era disintossicato;con la depressione aveva ripreso a farlo. Succhiò forte ed espirò una densa nuvola di fumo,con rammarico s'incamminò verso la piscina si sdraiò su un lettino. Ora fissava le piccole onde della vasca e dentro vi rivedeva lui e Brit,nuotare e baciarsi,la capocciata...s'inchinò per strofinare la sigaretta per terra e tornò a fissare l' acqua davanti a se. Decise che era ora di agire,la doveva riconquistare esprimendo in una canzone ciò che le voleva dire e aveva le idee chiare per il video.

 

Passarono altri due pesanti interminabili giorni. La Spears aveva appena finito di fare la doccia,asciugò ciò che restava di se stessa,si mise l'accappatoio e si fonò la testa. Giunse l'ora di pranzo,si vestì e andò in cucina per mangiare,ma il suo corpo non voleva sapere niente di nutrirsi,così ci riprovò un'altra volta e riuscì a finire una striscia di prosciutto. Si sedette sul divano e accese la tv;cambiò molte volte canale fino a che non lo trovò. Lui. Lui! “oh mio dio...e questa quando l'ha pubblicata,non mi dire che...” Britney era stupefatta,non credeva ai propri occhi,per la prima volta da quando non lo vedeva le batteva forte il cuore,le scoppiava '...you don't have to say,what you did...'il video parlava di lei '...girl i refuse,you must have me confused with some other guy...cry me a river...' della loro relazione; a un certo punto il video mostrò una ragazza sotto la doccia,Brit si piegò in avanti per vedere chi fosse,le somigliava abbastanza ma evidentemente era una controfigura,non le inquadravano mai il viso. “Devo assolutamente chiamarlo...non pensavo che ci stesse così male,l ho sottovalutato,eppure...e se fosse tutta una finta?” ma nel suo profondo sapeva che era tutto vero,aveva il desiderio di vederlo. Si tirò indietro finendo di vedere il video,che si concludeva con la pioggia “non lo chiamo,vado direttamente a casa sua”

 

Parcheggiò,c'era ancora la bufera;si avvicinò alla porta di casa sua e suonando il campanello

 

-APRI! TI SCONGIURO,IO TI AMO,SE IL MIO PRESENTE,IL MIO FUTUROOO!- urlò con tutta la forza,

-SEI TUTTO PER ME,TI PREGO!- le corde vocali se le sentì uscire fuori,il cuore da un momento al altro poteva scoppiargli nel petto,gli occhi fuori dalle orbite. Dopo qualche istante quella porta si aprì. Si manifestò un ragazzo malridotto;vestiti sporchimocchiaie gonfie con occhi e viso rossi e una barba non fatta che si univa ai capelli spettinati e più cespugliosi.

-continua,continua- disse il Timberlake fissandola,allargando le labbra in un sorriso

-Justin...-proseguì interdetta per come si era ridotto,per Brit lo era anche lui anche se non lo dimostrava

-Mi fa piacere che ti ricordi ancora il mio no...-non finì la frase che lei gli si buttò addosso. Unì il suo ossuto corpo al altro bello,morbido,muscoloso e lo baciò cingendo le braccia al collo;si sentì fondersi con lui e l'altro partecipò stringendole la fragile vita con i polsi. A un certo punto lui si staccò immediatamente guardandola meglio.

-Entra- disse con tono serio e con aria preoccupata,lei entrò

-senti- attaccò la Spears però lui le parlò sopra

-Da quanto tempo non mangi? E poi...perchè...perchè non mi hai più voluto,non lo sapevi che sei stata la persona più importante che io abbia mai conosciuto,amato e desiderato?- finendo il discorso gli cadde una lacrima e poi un'altra,un'altra ancora;Britney non lo aveva mai visto piangere. Per come lo aveva trattato ultimamente non si era resa conto che è stato malissimo per la loro separazione,cosi si levò i capelli umidicci dalla fronte e gli appoggiò la mano sulla guancia pelosa,gli accarezzò la barbetta dura ma soffice;con delicatezza egli si avvicinò e l tirò un ciuffo dietro l'orecchio e fece lo stesso,toccandola disse

-Devi rimetterti in carne,non avrei mai immaginato che tu avessi sofferto così tanto...- ella lo osservò per un altro momento fissa negli occhi,con sguardo spento 'sta volta

-che cos'hai?- incominciò preoccupato;lei diventava sempre più pallida e le girava la testa,vide tutto sfocato. Sembrava che stesse nell'oblio,era persa e sentendosi precipitare nel vuoto,si afflosciò a lui con peso morto;sentì il vago grido di Jus invocare il suo nome. Poi fu il buio più totale.

 

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Capitolo 7
*** C'è qualcosa di grande tra di noi ***


Non sapeva quanto tempo fosse passato. Ma sapeva che era distesa da qualche parte,su un letto precisamente;percepiva le fresche lenzuola coprirla e il materasso che accoglieva il suo corpo immobile ;non aveva perso la mobilità. Ma si sentiva pesante come se fosse legata con una catena a un masso che sprofondava nel oceano. Non riusciva ad aprire gli occhi e sentendo delle voci familiari si sforzò di farlo e non ci riuscì. Vedeva ancora quel buio penetrante,che ha risucchiato tutte le sue forze vitali;tendendo di più l'orecchio scoltò la conversazione di una voce estranea (medico) e una insistente che conosceva fin troppo bene,il suo fidanzato

-Ha bisogno di riposo,puoi vederla domani-.

-Ok- rispose lui sconfitto,la porta si chiuse di botto e calò il silenzio.

 

 

Il giorno seguente arrivò presto,Justin uscì di casa il pomeriggio e andò in ospedale. I medici gli diedero il permesso di visitarla ed entrò nella stanzetta azzurra,era piccola abbastanza da contenere quattro persone. Al muro c'erano delle sedie,ne prese una e si sedette affianco a lei e la osservò. Anche se era coperta dal lenzuolo,si notavano tutte le sagome delle articolazioni e la pancia che era uno strato sottilissimo di pelle,si sollevava e abbassava lentamente. Affianco al lettino c'era il tubiio del aflebo attaccato al braccio che serviva per l'idratazione. Fissandola le prese la mano ferma sul letto tra le sue e disse malinconico

 

-Non so se tu mi senti,ma voglio che tu sappia che non ti abbandonerò mai,qualunque altro evento debba allontanarci-. Non ottenne nessuna risposta,però la mano che teneva mosse appena appena il mignolo e aprì in piccole fessure gli occhi

 

-Britney...- disse emozionato,adesso poteva finlamnete vedere quei due piccoli segni di vita che lo guardavano,riflettendo il marrone scuro dell'iride e le con voce bassa chiese

-ciao...da quanto tempo sei qui?-

-Da mezz'ora. Come ti senti?-

-un po' stordita...mi sono pentita di quello che ho fatto. Veramente...non...non...- e tossì,Jus mise la sua mano tra le sue,stringendola

-non ti sforzare,mi dici tutto dopo. Piuttosto,io non sapevo più che fare. Ero perduto senza di te,ogni volta che andavo in piscina avevo delle yue visioni,ti pensavo continuamnete,tu per me eri e sei tutto quello che ho- poi lei alzò l'indice sulle labbra di lui per zittirlo e sussurrando gli disse

-ho capito,ho capito- appoggiò di più il dito lì,godendo di quel tocco che non provava da una vita,Timberlake per tutta risposta,le prese la mano e pian piano le aprìuna ad una le altre dita,portandole alla guancia infine infilò il palmo nel suo. Lei chiese

-Hai più sentito quella...Liz?- l' espressione di Justin divenne improvvisamente seria

-Non voglio parlarne,non roviniamoci la giornata-

-guarda che mi è passato tutto,non mi interessa più quello che ha fatto...-

-dai,non costringermi a fare cose che non voglio- cercò di concludere lui

-dimmi solo se ha abortito-insistette e gli sorrise-

-Si. L'ha fatto ieri- rispose accarezzandole il polso

-e ci voleva così tanto a dirmelo? Visto? Almeno l'ha già fatto- e rise. Lui era ancora serio ma lei lo rassicurò

-su,che è quel muso lungo?- chiese mettendo l'altro braccio appoggiato ai cuscini che la reggevano

-Non voglio andarmene via,voglio restare con te anche la notte-

-C'è sempre domani- lo rincuorò lei

-Avvicinati- le lasciò la mano e si avvicinò quel tanto che lei schiuse le labbra e si aggrappò alle sue,soffici e penetranti. Le due lingue si scontrarono in un vortice di passione irrefrenabile,travolgente e Brit si tirò più su senza staccarsi,Justin non l'aveva mai baciata così forte,lui le prese con il palmo il collo e lei il bacino,facendolo avvicinare in modo che si sedesse sul letto. La porta si aprì di scatto,presentando un medico; i due si staccarono di botto e si girarono verso costui,con la bocca rimasta semi aperta,sembravano due pesci lessi

-Scusate se vi interrompo,ma c'è sua sorella che la vuole visitare-

-ah si. Perfetto- commentò Jus paonazzo;il medico se ne andò e fece entrare Jamie in lacrime

-Britney!-e corse ad abbracciarla,poi si rialzò e si spostò affianco al letto

-Ho saputo,eri quasi in fin di vita!- urlò

-Ora sto bene,tranquilla-

-Justin mi ha raccontato tutto,immagino che dev'essere stato terribile-. Era una ontana,lui le diede una pacca sulla spalla

-volete che vi lasci sole?- chiese levandosi una striscia di sudore dalla fronte,la Spears rispose

-Ehm..si,grazie-

-di niente amore- e uscì.

Jamie si sedette e guardando la sorella incominciò,già più calma

-certo che l'hai presa proprio brutta...è stato un duro colpo per te- l'altra spostò lo sguardo sulle gambe,le toccò e proseguì

-Bè si,non me l'aspettavo. Ero fuori di senno e non sono più riuscita a mangiare- si toccava nervosamente le gambe; la sorella soffiò il naso e continuò

-Io non l'avrei mai perdonato,se lo avesse fatto Casey gli avrei rigato la macchina,bucato le ruote e mollato subito-disse seria;la Brit smise di toccarsi le gambe e continuando a guardarle,incominciò con decisione

-Ma lui non è come gli altro,tra di noi c'è un grande rapporto,un forte legame. Non mi è capitato con nessun altro,abbiamo avuto un momento di riflessione se vuoi metterla così- adesso la fissò

-Se tieni davvero a una persona faresti di tutto per lei- Jamie non parlò per un attimo,però il suo sguardo voleva dire proprio

-Sei sicura della tua scelta?- l'altra bionda la tranquillizzò

-Bisogna saper perdonare per l'uomo che ami-

-basta che sia reciproco sentimentalmente-

-mah sii- l'altra,per la prima volta in quella giornata,stese le guance in un ampio sorriso

-L'importante è che tu stia bene- si salutarono e andò via. Rientrò Justin

-Allora ci vediamo domani- e le diede un bacetto a stampo,lei lo afferrò per la testa e proseguì il bacio di prima;la porta si aprì di nuovo,loro due si ricomposero e sta volta il medico era intimidito

-Perdonatemi ancora giovani ragazzi,la signorina deve stare in tranquillità e mangiare. Tra cinque giorni potrà uscire- così la bionda disse al suo compagno

-ci vediamo domani-

-si.ciao ciao- e la salutò con la mano.

 

 

 

 

Spero che abbiate letto tutta la storia fin qui,presto pubblicherò un altro capitolo. Recensitemi per farmi sapere se vi è piaciuta. Un saluto a tutti!

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Capitolo 8
*** Take my breath away ***


I cinque giorni di attesa volarono e il corpo di Brit si fece più spesso,più solido. Era ritornato quasi definitivamente allo stato normale,ora poteva muovere le gambe con più facilità e camminare liberamente;le guance erano di nuovo morbide e tonde,le braccia forti e il petto aveva ripreso la sua naturale forma femminile,infine il bacino e le spalle erano ben carnosi. Quella mattina si sentiva in perfetta forma,come se non avesse mai provato o passato quei momenti bui,di quell'altra vita remota e distante. Dopo aver fatto una colazione decente,si alzò dal letto,posando i piedi nudi sul fresco pavimento candido dell'ospedale;non reggeva più i fili attaccati ed era libera;si vestì,si pettinò,si truccò,aprì la finestra e si appoggiò. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca dell'estate,il sole luminoso picchiava sulla sua fronte;a un certo punto la porta si aprì e apparì Justin. Si era tagliato la barba e i capelli erano tirati dal gel; vestito con jeans,la camicia bianca traspariva i muscoli ben tirati e le gambe lisce come carta pesta. Britney se lo stava mangiando con gli occhi,era sexy ma la sua vista non si saziò,si preparò per buttarsi addosso a lui,da qualche parte dentro di lei l'istinto le diceva di attaccarsi a lui,toccarlo per poi riempirlo di baci,lo desiderava;il suo organismo era esploso in una bomba atomica di ormoni,il cuore pompava sangue più velocemente in ogni singola zona corporea e il basso ventre voleva riprovare la sensazione di unire il suo intimo all'altro sesso

-Aspetta,non qui. Ho in serbo per noi un posto speciale,dove nessuno ci può disturbare- disse il Timberlake sereno notando la Spears in fermento,lei non si rese conto che il respiro le si era assottigliato e riprendendosi rispose

-Si...- e uscirono dalla stanza.

Camminando fianco a fianco verso la macchina, Brit vide che Jus aveva messo in macchina delle valige e si fermarono

-Partiamo?- chiese felice

-Si. Ora andiamo in aeroporto,facciamo un viaggio in Italia-

-Oh che bello! Andiamo a Venezia?-

-No. Al mare,in Sardegna-

-Aww! Quanto sei dolce e pieno di idee- gli disse Britney incrociandogli la mano,gli prese l'altra e lo baciò sulla guancia,lui,se ne approfittò sciogliendo la presa;le mise i palmi sulle guance accarezzandole gli zigomi e col labbro superiore,catturò il suo inferiore. Con questa fusione,la bionda contribuì con l'altra sua dolce metà.

 

 

Il viaggio durò 10 ore,arrivarono nel villaggio per le 19.00.

Il posto era molto accogliente e confortevole:la hall era piccola con il bancone di fronte,fuori era tutto circondato dal verde con varietà di fiori dal giallo al viola e c'erano dei sentieri che portavano nelle camere circostanti,coperte qua e in là dai pini che si trovavano negli spazi vuoti, c'erano limoni e peschi. I due camminando lungo una stradina dietro la hall,arrivarono alla camera (un tutt'uno con il muro che conteneva gli altri alloggi) ed entrarono. La stanza era rotonda,subito a destra c'era il bagno,davanti all'entrata c'è il tavolo appoggiato al muro con un grande televisore,girando a destra il letto matrimoniale e a sinistra,più giù,un divanetto blu;la camera era bianca con le tende arancioni della finestra sopra la tv

-E' bellissimo qui- disse lei meravigliata,sedendosi sulla poltrona. Justin sistemò le valige affianco al letto,dove vi sedette

-Non hai visto il mare,possiamo raggiungerlo a piedi,basta aprire il balcone ed è fatta- finì voltandosi a destra verso di esso e guardando l'altra,che nel frattempo si era sdraiata e lo guardava sfinita dal viaggio

-Andiamo adesso a vedere il tramonto?- senza rispondere,lui si alzò e si sbottonò la camicia

-Più tardi,fammi fare una doccia- si avvicinò,piegandosi vicino la sua amata che replicò

-Ti aspetto- Jus la baciò sulla nuca

-Fai presto-

-Più veloce del vento amore mio-. Britney impaziente,si mise seduta e ricatturò le sue labbra,mettendoci anche la lingua

-Non puoi farla dopo? Mi sei mancato così tanto...-lui rispose appoggiando le mani sulle sue cosce

-...so che mi vuoi,tesoro...- proseguì lei con un sussurro,l'altro si sollevò e le allargò le gambe intorno alla vita,facendola sprofondare nello schienale

-Mai quanto ti voglio io- aggiunse. Brit gli sbottonò i pantaloni,lui sussurrando propose

-Aspetta...- non riusciva a parlare

-...facciamolo in spiaggia- concluse prendendola con se,lei appoggiò la testa sulla spalla e le gambe sul altro braccio. Giunsero lì. Il mare si stagliava davanti a loro calmo e color platino,il sole emanava i suoi ultimi raggi tra le nuvole,sfumate dalla luce color rosa arancio,poco più in alto del orizzonte;non c'era nessuno. Il Timberlake fece scendere la Spears in riva

-Vado a prendere un asciugamano,intanto preparati- disse ritornando indietro. Nell' attesa si spogliò e si lasciò il costume giallo,si accomodò e piegò le gambe al petto e osservando il mare argentato, dilatarsi per poi ritirarsi;depositando quella schiumetta marina per pochi attimi. Eh già,Brit desiderava da sempre un giorno come questo. Un tramonto dolce e romantico col suo Jus,soli soletti su una spiaggia deserta,con i gabbiano che volavano intorno e pigolavano in cerca di cibo. A un certo punto si volse indietro,lui arrivando in costume,appoggiò gli asciugamani sulla spiaggia e ci si mise sopra seduto.

Lei ci si sdraiò di fianco verso di lui,reggendo con la mano la testa e l'altra mettendola sulla sua pancia piatta,come per imitare una fotomodella

-Altro che ragazze sul calendario,io me ne farei uno tutto mio dove su ogni mese ci sei tu,splendore della mia vita-.

Disse sorridendo con la bocca serrata,la bionda sorrise

-Sono tutta tua- continuò provocante

-Oh,di questo ne ero più che sicuro- proseguì sensuale e camminando a gattoni,si avvicinò all'altra. Ora come ora i loro respiri si mescolavano;lei con l'indice gli toccò la fronte scendendo verso il collo,proseguendo sui pettorali duri come la roccia e arrivando agli addominali scolpti a tartaruga. La sua mano ondeggiava per la loro rotondità

-Non ti ho mai voluto in vita mia così...ardentemente Justin...infiammami-. Avanzò sul pube,arrivando più giù,premendo forte lì,nel punto cruciale,lui gemette e la spinse indietro. Distesa le arrivò una scarica si progesterone e il fiato le si fece corto,sudava e in un istante Justin le si buttò addosso

-ahi!- urlò lei per la botta brusca

-Scusa,come hai detto tu,non si può collegare l'istinto alla ragione,per cui...-disse prendendole le mani e stendendogliele su,oltre la testa,mentre la saliva iniziava a scambiare penetranti baci,la Spears mostrò il collo e sollevò la pancia,in segno che voleva aumentare ciò che le era stato dato,perciò lui continuò scendendo al mento e arrivando fino al tondo seno. Britney gemendo alzò e abbassò il ventre come se dentro di sé avesse un onda,che la fa salire e scendere,scontrandosi con l'altro fisico impoente e dominante,percependo il suo membro aizzarsi ogni volta più su,più insistente. Lei,con i piedi,iniziò ad abbasargli il costume con difficoltà per via dell'elastico,e riuscendo in questa impresa lasciò le mani da lui e cercò di fare lo stesso per se. Sfilate le mutande, tenne nel basso ventre la sorpresa,mettendo le mani sul suo bacino e spingendo forte;tutto questo era quello che volevano i due ragazzi,un piccolo nido d'amore ,in cui gli opposti potevano scambiarsi reciprocamente andando fino in fondo,senza problemi e in pace con se stessi. Jus si staccò dopo un'eternità dalla sisa tirandosi su accomodato su Brit,soddisfatto; la bionda invece riprese aria e abbassò le gambe rilassandole. Il fisico del fidanzato aveva preso il colore rosso-arancio del cerchio che accostava sui muscoli,creando dei giochi d'ombra,notando su di essi delle goccioline cadenti che percorrevano il suo sex appeal ben formato dopo mesi di palestra. Si guardavano negli occhi. Lei ancora ansimante,respirava a fatica sporgendo e ritirando la pancia ritmicamente;era diventata uno scolo di sudore che luccicava ai fasci di luce del tramonto. I capelli sparsi selvaggiamente sull'asciugamano;il membro stava ancora nella sua intimità,troppo affezionato per uscire dal foro. Timberlake,aprendo i palmi per massaggiare la pancia della compagna,disse piano

-Amo la tua pelle- lei sorrise

-amo il tuo sorriso- continuò lui massaggiando il bacino e l'altra rise paonazza

-amo il tuo riso- replicò;la Spears si sollevò sistemandosi seduta,allargando le gambe sopra le sue ben allenate. Jus spostò le carezze sulle spalle e cercò di concludere con un tono molto basso,così che potesse sentire solo lei

-Amo la tua bocca,i tuoi capelli,i tuoi occhi...- lei si mosse più vicina a lui per poterlo stringere a sé,unendo il proprio corpo l'altro,creato e modellato come la statua del David

-...e io amo te-. Finì,dandogli un assaggio dei suoi bacetti più teneri sul collo,spostando le braccia sulla schiena per tastarlo amorevolmente;Justin infilando la testa nei suoi ciuffi dorati,respirò l'odore della pelle,al profumo di arancio e cannella. Restando fermo appoggiato sulla spalla,con le mani circondate alla vita. La sfera di fuoco nel frattempo si immergeva trasportando gli ultimi spicchi lucenti nella tavola d'acqua,lasciando alle spalle il cielo violaceo che si estendeva sulla linea dell'orizzonte;intorno tutto taceva,fino a che la Spears non incominciò a parlare,vicinissima all'orecchio

-Sai,la vita è piena di coincidenze ed incontri,che puoi o non puoi evitare. Ma non evitando te,mi sono potuta perdere nel labirinto più grande creato dall'amore più profondo,pieno di nuove esperienze e infinite emozioni. E la frase “ti amo” non basta ad esprimere tutto quello che provo per te,ogni singolo gesto o pensiero,non basta a descrivere cosa significhi tu realmente, per me-.

Il compagno si staccò e la sfiorò col naso,fissandola

-Io riesco solo a dirti che ogni volta che ti guardo negli occhi,m'immergo in te,m'immergo in un oceano senza fondo da cui è difficile riemergere. Più nuoto e più mi accorgo che non c'è un limite a un sentimento come questo, che ti toglie i pensieri e il respiro,avvolgendoti in un turbine da cui non c'è via di scampo-.

I due fidanzati contemporaneamente riagganciarono le quattro labbra,nell'ennesimo bacio che li riconosceva e liberava da chiunque,pensando solo a loro stessi e non importandosi di nessuno. Perchè anche un solo bacio può significare ogni cosa.

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Capitolo 9
*** Before the goodbye ***


Continuarono quest'azione,ovvero,l'ultimo intreccio tra le due bocche, per un tempo indeterminato. Rifinendo l'ultimo tocco,le loro carni si sciolsero lentamente, lasciando le labbra mollare da sole il gancio che le teneva insieme. Il sole se ne era andato già da tanto,il cielo era molto più buio e si notava vagamente la luna piena che prendeva più forma man mano che calava l'oscurità. Britney si slegò dalla presa delle gambe di Justin e si alzò,guardando su

-Questa giornata non la dimenticherò mai -

Anche lui si alzò,con le gambe piene di un formicolio fastidioso e mettendosi eretto davanti a lei,seguì con lo sguardo il punto in cui stava guardando. Adesso erano spuntate le prime stelle,il cielo si era fatto ancora più scuro velocemente. Lui,stanco,propose

-Ma se dormissimo qui?-

Lei,ritirò la testa dall'alto e gli disse

-Con te farei di tutto,Justin- così si misero sdraiati. A pancia in su,col mare davanti ai piedi e osservando il profondo cielo blu che si era riempito di piccoli punti banchi. Stettero in silenzio per qualche minuto finchè lui non incominciò indicando con una mano una stella vicino alla luna

-Vedi,quella stella sei tu. La più luminosa che ci sia,è quella luce che ritrovo in te quando sorridi- quest'ultimo si girò verso di lei e intonò sottovoce

- On that sunny day,didn't know i'd meet,such a beautiful girl,walking down the street,seen those bright brown eyes- lei volgendosi a lui rispose

-Everytime you look at me,my heart is jumpin' is easy to see,lovin' you means so much more,more than anything I ever felt before,you drive me crazy,I just can't sleep -. e continuò con un altro testo

-I was born to make you happy,always and forever you and me,that's the way our life should be-. Finì,posando le labbra sulla fronte per un bacio,parlando sincronizzata a lui

-Ti amo così tanto- Jus restò lì impalato,beato di quella morbidezza che lo riempiva di affetto e chiuse gli occhi,mettendo la testa sotto il mento e riempiendola di coccole sulla base del collo. Brit si concentrò su ogni suo movimento che la tastava,sentendone il calore che a sua volta la riempiva di brividi,per quanto le potesse piacere. La serata finì. Si addormentarono mano nella mano girati su un fianco,l'uno davanti all'altra,naso contro naso. A loro spettava un futuro che nemmeno lontanamente si sarebbero immaginati. Nella vita non tutto può finire con un “per sempre”.

 

Un anno dopo...(2001)

 

 

 

-Ti prego ascoltami,possiamo rimediare-propose lui

-No,c'è troppa pressione,non è più come una volta-disse lei

-Possiamo riprovarci...cercare di avere più privacy...-

-E' un bene sia per me che per te,non riusciamo più ad avere un momento “nostro”,ci stanno distruggendo è impossibile continuare a combattere contro gente che ti sta alle calcagna e pubblica foto di noi due da per tutto,per ogni cosa che facciamo, sputandoci addosso domande ogni volta che usciamo da un hotel- stanca della situazione degenerata,si sedette sul pavimento del retroscena del palco,davanti a un muro. Era vestita con un corpetto sopra fucsia e sotto nero lucido, i pantaloni attillati scuri,lo stesso era per il mantello che aveva dietro e i capelli erano castani con le mash bionde. L'altro aveva canottiera bianca con gli jeans; si piegò sconfortato

-Non puoi lasciarmi...-

-Non capisci che è finita? io...non riesco più a provare gli stessi sentimenti di un tempo- questa volta guardò per terra,nascondendo il disagio che provava a dire in quelle parole.

-Justin,è stato bello finchè è durato...non riesco più a stare con te,insieme ai media-

-Cosa vuoi dire?-

-Sai benissimo di cosa sto parlando. Sai che ti sto lasciando-

L'altro inghiottì pesantemente l'ultima parola,era come sentire una nota stonata di una chitarra che intralcia la canzone,rovinandola. Spears chiuse gli occhi e sospirando appoggiò la testa sulla parete dietro di sé.

-Aspetta,non correre così. Non credo di aver capito bene...dopo tutto...tutto...è meglio che ci prendiamo una pausa di qualche mese- Ma l'altra aprì gli occhi,si girò verso di lui e cercò di fargli capire

-No. Non è questione di mesi. Io ti sto cercando di dirti-

Di botto si fermò. Si,non voleva fare altri giri di parole,doveva arrivare al punto. Prima è meglio è. Justin continuò a fissarla per cercare di tirarle fuori quei pensieri che già le si erano già formati,aspettando il colpo di grazia

-...che io non ti amo più.- Si aspettò una forte reazione da lui,del tipo che potesse urlare e buttare a terra qualsiasi cosa che si trovasse nelle vicinanze o che si arrabbiasse con lei. Invece si alzò e restò a guardarla dall'alto verso il basso,inespressivo. Si volse e fece due passi in avanti. Mosse il collo di lato come per vederla un'ultima volta e girò sui tacchi uscendo dalla porta.

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Capitolo 10
*** She's so Lucky,she's a star... ***


Un anno dopo...(2002)

 

Passò un altro anno. La sua vita era oramai divenuta la solita routine: arrivo in albergo,prove,concerto,interviste e di nuovo albergo. Così era ogni sera , ogni giorno in una città diversa,chiassosa. E gli unici suoni che sentiva erano quelli delle macchine,musica e voci urlanti che la invocavano da ogni parte ; 'Britney,il trucco' 'Mrs Spears,le prove del costume' 'Azione!' 'tra due minuti in scena!'. Solo la notte tutto si spegneva. Niente cori urlanti,niente luci. Niente di niente. L'unica cosa che si udiva era il suo respiro regolare e il cambio della posizione nel letto;sdraiata a pancia in su con i polsi sul cuscino,fissando il soffitto con occhi spenti,nella camera d'albergo. Rifletteva.

Mentalmente e fisicamente non riusciva più a tenere il ritmo di quel tour interminabile, non avrà posseduto ancora per molto la forza di cantare e ricantare i suoi successi,le corde vocali iniziavano a risentirne dello stress e dei continui movimenti in giro per il palcoscenico,in giro per il mondo. Gli occhi erano accecati dai riflettori che ogni volta cambiavano colore o per il ballo o per la scenografia. Ogni sera che tutto finiva tornava nella sua camera col frastuono che balzava da una parte all'altra del cervello,come se stesse ancora in attività . Il coordinatore doveva essere un pazzo per prenotare tutte quelle date,tutte quelle fermate che nemmeno ti facevano perlustrare le più belle città d'Europa. Il suo vivere era tutto un programma deciso e stabilito che lei era obbligata a seguire come ogni altra star planetaria. Il bisness e la carriera erano fondamentali per ogni cantante ma non più per lei.

 

Basta.

 

 

 

-Good night!!!!- era il suo saluto rivolto ai caotici fan dopo ogni spettacolo e sparì sotto con la piattaforma che scendeva. Corse veloce al camerino e si chiuse a chiave. Non voleva nessuno che entrasse,ma subito si sentì bussare

-Signorina Spears,la vogliono per un intervista!- urlò una voce femminile (la sua storica costumista)

-Dii a loro che non ci sono!- nemmeno per sogno avrebbe risposto alle domande di quei pazzoidi

-Sono già tutti fuori,la stanno aspettando,vogliono sapere di più sulla sua rottura con Justin Timberlake!-

"maledetti brutti pezzi di merda,volete ancora torturarmi?" pensò con rabbia e rovesciando brutalmente sul pavimento con la mano tutti i trucchi,la stanza divenne subito un macello.

-Signorina Spears,tutto a posto?!- chiese forte l'altra sentendo il fracasso e bussando più forte.

No.Niente era apposto. Prese dello struccante caduto sul pavimento e se lo mise in faccia,(bussò ancora) andò nel piccolo bagno e si sciacquò la faccia più volte strofinando bene,finchè tutte le polveri non si tolsero definitivamente. Si cambiò posando il costume su una poltroncina e mettendosi una maglietta e pantaloni aprì la porta girando la chiave.

Si ritrovò davanti una signora con gli occhiali rettangolari e capelli castani legati in uno chignon ,aveva l'aria di essere una professoressa,anche se non lo era.

-Io le consiglierei di uscire dalla porta del retro,Mrs Spears. Non c'è nessuno,le ho già chiamato una scorta di guardie del corpo-. Continuò a guardarla ansiosamente.

-Io non faccio la cantante e non posso nemmeno immaginare che periodo stressante stia passando. Sono addolorata per lei e per quello che sta vivendo in questo anno difficile-

-Non si preoccupi,passerà- la salutò con la mano sorridendo mentre girava nella parte destra del corridoio. Appena si avvicinò all'uscita di sicurezza,due omoni vestiti alla James Bond con gli occhiali da sole,la raggiunsero e uscirono.

Sbucarono in un vicoletto del Madison Square Garden con davanti una scala attaccata al un muro. Il lato sinistro era chiuso da un muro di mattoni che univa le due pareti,però girando a destra ritrovò nell'ultima fila due di quelle centinaia di paparazzi che la aspettavano estasiati uscire dall'entrata principale subito a fianco. Fece un gran respiro e proseguì.

Mentre correva con le guardie dietro,quegli ultimi due disgraziatamente si accorsero di lei,inseguiti dagli altri

-E' vero che non vuole più innamorarsi dopo Justin Timberlke?-

-Ha chiuso definitivamente con la vita sentimentale?- chiese l'ultimo dopo che fu spinto dalla guardia. Era circondata da loro e il consiglio della costumista non servì a niente lo stesso;ora stava rinchiusa in un anello di accecanti flash,che si richiudeva man mano che i bodyguard spezzavano per arrivare alla macchina. Un'altro laterale,facendo resistenza allungò il microfono mettendoglielo quasi in bocca

-Uscirà un film dove sarà la protagonista,cosa ne pensa?-

a un certo punto l'omone che stava alla sua destra,lo spinse per terra facendo cadere gli altri dietro,creando così una voragine dove i tre uscirono senza problemi,facendo attenzione a non pestare nessuno. Brit era di nuovo una doccia di sudore e si sentiva soffocare in mezzo ai suoi uomini. Fortunatamente aveva scampato alla terza Guerra Mondiale ed aveva raggiunto la macchina sana e salva,i due omoni la lasciarono e s'infilò tutta intera nei sedili posteriori del auto. La macchina partì,lei mettendo la testa appoggiata al finestrino,vide tutte le scritte luminose dei negozi scorrere frenetiche,aspettando una mezz'ora di viaggio per arrivare in albergo.

 

 

 

 

Giunse alla meta,ritirò le chiavi dalla hall e salì con l'ascensore fino alla camera. Si avvicinò alla porta,girò due volte la chiave e il silenzio l'accolse in un abbraccio. Si spogliò restando in canottiera,alzo la coperta del letto e ci si buttò a peso morto. L'ennesima serata trauma-post-concerto era stata superata. In questo momento soltanto se stessa,immersa nel buio più fitto sdraiata sul morbido materasso in Memory. Non le sembrava vero stare lì immobile. Come ogni sera non le sembrava vero di aver affrontato fino all'ultima goccia una di quelle giornate così piene che neanche lei si rendeva conto di quanti spostamenti potesse compiere,nell'arco di 12 interminabili e snervanti ore.

Qualsiasi passo che faccio,sono sempre travolta da quei cazzo di paparazzi, mi stanno appiccicati come se fossi una rarità,uno scrigno che deve essere aperto. Detesto quelle sanguisughe.” pensò Brit con profondo odio e un pizzico di angoscia. Da circa un mese si sentiva abbandonata nonstante fosse ogni volta al centro dell'attenzione e circondata da persone diverse,che badavano a lei talvolta che ce n'era bisogno. Queste persone per la Spears valevano 'gente' ,'folla' o 'pubblico',estranei. L'unico 'essere umano' esistente sulla faccia della terra era un'altro,vero,premuroso e sensibile. Bruciò dalla mente quest'ultimo pensiero rigirandosi sul fianco,temendo di aver fatto la scelta sbagliata e chiuse le palpebre affondando in un sonno che sarebbe stato interrotto di lì a poche ore.

 

 

 

 

Che anno pieno per la Spears. Oltre agli spettacoli quest'anno ha anche recitato nel suo primo film Crossroads e abitualmente partecipava a tutte le prime del film. Già, fu un nuova esperienza che non aveva mai provato,anche perchè non era mai stata in un cast di attori dove lei era la protagonista insieme a Zoe Saldana,Taryn Manning e Anson Mount. Quella fu l'ultima volta che dovette andare dove gli era stato stabilito perchè finalmente aveva finito le prove e le esibizioni degli ultimi spettacoli che le rimanevano;arrivò in aeroporto e salì su un Jet privato con l'ultima destinazione: ritorno a casa.

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Capitolo 11
*** Wrong impressions ***


Finite le 11 ore di volo dal vecchio continente,Britney fa capolinea nella sua tanto desiderata Louisiana,luogo in cui è cresciuta ed ha iniziato la sua carriera. Scende dall'aereo e va dritta spedita nella sua abitazione con un taxi.

Scende dalla macchina davanti la porta di casa sua, la apre e vi entra dentro trascinando con se le valige. Era rimasta esattamente come l'aveva lasciata, con la porta aperta del bagno che mostrava il caos da lei combinato. E avvicinandosi vide; lo specchio rotto,i flaconi e gli asciugamani per terra. Brit si sentì trasportata indietro nel tempo vivendo per la seconda volta quella tragedia,ebbe la strana sensazione di riguardare un film,con le immagini che riaffioravano dalla mente e che prendevano forma e colore ricordandole i fatti successi.

Fissò per quello che le parvero 5 lunghissimi minuti lo specchio che spezzettava la sua immagine,fino a fermarsi in tempo nel punto in cui diede lo schiaffo. Chiuse gli occhi e li riaprì subito per cancellare quella scena,si passò una mano tra i capelli sudaticci. Fece un passo avanti e iniziò a sistemare il bagno per poi andare a letto.

La mattina seguente si alzò di buon'ora e decise di fare una passeggiata nel parco. Quando fu fuori l'accolse l'aria fresca mattutina che le sventolava il vestito di seta lungo,con le maniche appena ondulate che terminavano sui polsi; percorse la strada per il luogo scelto. Giunse a un cancello e lo aprì;ora camminava in un sentiero circondato da alberi,non c'era anima viva. Le foglie cadute dalle querce scricchiolavano a ogni passo,rendendo meno monotona la passeggiata e quelle ancora attaccate bisbigliavano tra loro a ogni spiffero di vento. A Brit le era mancato tantissimo quel posto,una sorta di eden dove poteva ascoltare tutti i versi della natura,degli animali;andò di lato nell'erba vicino a un albero,e si sdraiò nel verde,ombrato dai rami che a spicchi penetravano la luce del sole. Allargò braccia e gambe stirandole più che poteva,chiudendo gli occhi e trovando serenità.

 

 

 

 

***

Passeggiando tranquilla e spensierata, in una strada deserta,buia come la pece,la bionda sbucando da un vicolo ,si trovò coinvolta in un fatto incredibile,non se lo sarebbe mai aspettato,non ci avrebbe pensato minimamente,eppure successe ugualmente.

I giornalisti non la notarono per niente,anzi,nell'istante che si fece avanti addirittura si spostarono da un'altra parte attratti da un fenomeno paranormale che volevano accecare con i flash delle loro macchine assassine. In mezzo a questi ultimi,in un cerchio soffocante di persone urlanti,Brit notò qualche ciuffo riccio di troppo appena uscito da un auto. Il suo cuore mancò un battito.

"Sei tu"

disse una voce dentro di lei,non sapeva se provare felicità o tristezza nel rivederlo.

Pure se non aveva visto il suo viso,seppe che non avrebbe resistito a lungo stare lì ferma. Troppo confusa sul da farsi,mentre sforzava le gambe cercandole di muovere,quest'ultime non obbedirono. Il suo profondo gli sussurrava di restare ad ascoltare e così fece.

-Justin Timberlake,cosa sai dirci della vostra rottura? È tutto vero? Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a farlo?- chiese un assillante giornalista col microfono,che per poco non glielo faceva ingoiare

Immediatamente i suoi occhi puntarono lei,Britney fu colta alla sprovvista, gemette.

-Quali sono stati i motivi che ci hanno spinto a farlo? Cosa ne potrei pensare... Bah,vi dico solo che non ci amavamo più,anzi,Lei non mi amava più. È stata Britney a lasciarmi-. Finì guardandola ancora negli occhi e allargò le labbra in un mezzo sorriso,mentre veniva martellato dagli scatti fotografici. Dopo un lasso lunghissimo di tempo,quelle due fessure si staccarono tagliando il filo che li legava a lei e si diresse nel Madison Square Garden a passo deciso, seguito dalle guardie. Spears osservava ancora quel punto dove fino a qualche istante fa c'era lui,non si mosse di un millimetro. L'immagine era ancora nitida nella sua mente, stampata da poco con ancora l'odore dell'inchiostro fresco; come poteva essere possibile? Credeva a stento quello che aveva appena udito perchè le sembrava un'apparizione anche se era cosciente che non era stato così. E poi le parole ''è stata lei a lasciarmi'' le ricordava in continuazione in una cantilena ossessionante che la tormentava, lui stesso ha ammesso che l'aveva lasciato eppure sentirlo raccontare di quella separazione,era una lama a doppio taglio.

Per la prima volta si sentì insicura sulla scelta presa, Brit sapeva benissimo che non le importava più niente di Justin...

Restando in piedi si appoggiò al muro gelido del grattacielo,tirando su col naso.

Tremava.

Non per il freddo...lentamente gli ultimi ricordi transitarono fuori in lacrime,queste non furono ne le prime e nemmeno le ultime. Ne uscirono altre, automaticamente,senza fermarsi correndo per le guance,arrivando agli estremi della bocca.

Erano salate,salate di rimorso.

***

 

 

 

 

 

 

 

I tre passeri che beccavano sul vetro della finestra la svegliarono,non di colpo come la notte prima con l'assillante squillo del telefono,ma con più calma senza fretta. A quei due passeri se ne aggiunsero altri tre che facevano più fracasso e cinguettavano. Brit sorrise,magari fosse tutte le mattine così. Aprì gli occhi trovandosi di fronte l'uomo che avrebbe mai desiderato di più. Lì affianco,disteso,dormiva beato il suo compagno,un'attrazione fatale a prima vista, che aveva aperto il cielo in due con un lampo carico di...non riusciva ad immaginare nemmeno lei cos'era stato,no,non c'era soluzione di trovare un modo per spiegarlo. Era consapevole della sua decisione e si fidava del suo istinto. Lo osservava con molta attenzione facendosi un ritratto mentale di quell'espressione; girato su un fianco,era disteso con la mascella troppo rilassata per chiudersi. Con lo sguardo andò sui capelli lunghi fino al collo,color castano chiaro. Scese e sul mento vi trovò la barba tagliata finemente che formava un quadrato intorno alla bocca e sul labbro superiore,ritoccata con un sottile pizzo. Proseguì osservando l'inizio dei pettorali,da lì in poi era coperto dalle lenzuola,non si rammaricò perchè conosceva benissimo il resto.

“In fondo per essere un ballerino professionista ci vuole un fisico adatto” pensò. Le due fessure si aprirono

-E' inutile che continui a studiarmi con quei tuoi occhi furbetti. So quando mi sento osservato-. Guardandola si avvicinò per un bacio a stampo,aggiungendo

-Buongiorno e buon capodanno-.

-Felice 2005- replicò lei sorridendo. Lui alzandosi andò in bagno a rinfrescarsi.

Questo sconosciuto ha solo due parole per essere descritto chiaramente:

 

 

 

Kevin Federline.

 

 

 

 

 

Passarono quattro bellissimi mesi per Brit ,scoprì di aver trovato l'uomo ideale per il resto della sua vita ed era più che felice. Tranne l'ultimo periodo che le vicende presero a precipitare e capendo di non farcela più...

 

La ragazza aveva lottato più volte per costringere il suo nuovo fidanzato a mandarlo in un centro di riabilitazione,ma lui non le dava ascolto e ragionava di testa sua,testardo com'era. Lei ci parlava,discuteva,per risolvere la faccenda,spregava giornate intere per farglielo capire;quest'ultimo niente,non la considerava.

Secondo lui era una fase che doveva affrontare da solo,non necessitava dell'aiuto di nessuno e neanche della sua più fedele compagna.

 

 

Nella sua nuova casa,sempre i Louisiana,come ogni sera aspettava il suo lui. Seduta sul divano giallo ocra davanti al camino acceso,si chiese quando sarebbe ritornato e una volta ritornato,quanti litri di birra poteva aver bevuto,per poi ubriacarsi e prendersela con lei. Si.

Entrare a casa tutto frascico di alcool e urlare contro di lei parole senza senso.Fortunatamente non ra manesco,Kevin odiava la violenza e anche in quello stato la minima lucidità che gli restava,non gli permetteva di alzare un dito. Britney aveva i capelli legati e occhiaie ben marcate quando arrivò. Il campanello suonò,andò alla porta e l'aprì. Lui non pensando a salutarla,entrò fissando per terra e ripetutamente come le altre notti,si appoggiò con la spalla al solito muro del camino;gli occhi più rossi del fuoco stesso,la bocca semiaperta e con l'ennesima bottiglia della Heineken in mano. Sembrava che avesse una paralisi quando iniziò a parlare,non scandiva bene le parole

-Non mi dici niente...? non...non mi saluti...più? Non mi vuoi più bene,so che hai...- lasciò di proposito la presa della bottiglia in modo da farla rompere;i cocci si sparsero per gran parte della stanza. Lei sospirò. Quel gesto era il disprezzo nei suoi confronti,mostrava quanto la potesse “castigare” visto che era convinto di ogni lettera messa insieme che le sputava in faccia,come essendo una spiegazione plausibile

-...un altro. Tu non mi ami più-.fece per spalancare gli occhi. Lei stasera era arrabbiata,riprovò a rimediare con la poca pazienza rimasta e con tono innaturale rispose

-Non ti rendi conto di quello che dici. Vai a dormire che domani starai meglio-

L'altro zoppicò verso di lei tentando di allungare il braccio sulla spalla frantumando i pezzetti di vetro,aumentandoli. Spears glielo afferrò in tempo trattenendolo. L'odore sgradevole le investì le narici in una violenta vampata

-Non ti avvicinare,seguimi-. Disgustata,lo mollò e si diresse sulle scale fermandosi subito,aspettando che si chiudesse il sipario dello spettacolo raccapricciante che le toccava rivedere

-E ora che c'è? Puzzo così tanto che no...non...posso toc...carti?- guardò giù con una smorfia,parlando al pavimento. Brit,detta l'ultima battuta,continuò a salire i gradini indifferente,oramai abituata a vederlo così quotidianamente.

Le gambe di Kevin cedettero e si ritrovò a camminare a gattoni

-AA...IUTAMI!- la implorò con le braccia tremanti conficcate sulle mattonelle per mantenersi in equilibrio

-Stupida...

egoista...

che sei...

pensi solo a te stessa...

ignorandomi...-

Venne giù correndo con la lunga veste da notte

-Forza! Alzati! Non pensare che io ti prenda in braccio!-

'Sta volta Federline aveva oltrepassato il limite,l'altra lo aiutò ad aizzarsi afferrandolo per il busto,lui si aggrappò alle sue spalle e si diresse su barcollando. Spears non aveva sonno,non più. Aspettò seduta sulla sedia del tavolo,che il suo compagno si addormentasse.

Passarono 2 ore e l'orario indicava le 3:00.

Brit si alzò e andò fuori in giardino,ma passando per la porta-finestra,qualcosa attirò la sua attenzione. Poco prima dell'uscita, alla sua destra c'era il pianoforte.

Quest'ultimo la fece andare seduta lì davanti alla tastiera,coperta dalla polvere. Prese un foglio nelle vicinanze e fissandolo per un momento,ci scrisse tutto ciò che le passava nella mente,sfogandosi di quello che ha dovuto subire negli ultimi giorni.

La sua mano scorreva fiumi di frasi in piena,a ogni parola si aggiungeva una lacrima,a ogni lacrima si scatenava un temporale che dentro di sé trovò una via di uscita per bagnare il testo di dolore e sofferenza,soppressi.

Nascosti al nuovo fidanzato.

La disperazione prese il sopravvento e il mare divenne tempesta, il foglio venne inondato dalle gocce gelide di odio e pentimenti. Ogni lettera veniva incisa come da una punta sul ferro,lasciando indelebile ogni segno. Presto quel pezzo di carta era diventato un sacco da boxe,abbastanza sgualcito dai pugni inferti.

Lentamente il fiume diminuì l'afflusso di parole,i tuoni sofferenti e dolenti del temporale divennero più distanti fino a scomparire così com'erano arrivati; l'inchiostro,nero di risentimenti,si asciugava sul bianco telo, bagnato dalla tormenta di forti emozioni che l'avevano travolta.

La bionda appoggiò le dita sulle note più alte e con il volto rigato di nuovo dalle stesse gocce dell'ultimo incontro,avvenuto tra le strade della città,iniziò nota dopo nota a comporre una dolce melodia tra un singhiozzo e l'altro...

-...La mia debolezza è stata la causa del tuo dolore e questa canzone è per scusarmi...-

-...credo di aver bisogno di Te-.

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Capitolo 12
*** You Are Not Alone ***


Un bianco fortissimo la costrinse ad aprire gli occhi,stava con la testa sulle braccia incrociate,si era addormentata sul pianoforte. Sopra la lucida superficie nera tastò con la mano in cerca del pezzo di carta usato ieri sera,non lo trovò.

Vedeva sfocato e nella piena luce accecante distingueva solo il colore scuro dello strumento e una sagoma in piedi,di fronte a lei. La fissava,ma non riusciva a comprendere che espressione avesse stampata sul volto;sforzò di più la vista strizzando meglio le fessure appena scoperte,mise la mano davanti per coprire i raggi di troppo,si strofinò con l'altra i fori lacrimali. Meno male. Era asciutta nonostante si sentisse ancora umida.

-Kevin...-lo chiamò insicura. Subito lui chiese intrattenuto

-Allora? Cos'è questo? Devi dirmi qualcosa,eh Brit?-

La Spears capì che di lì a poco sarebbe stata la fine,provò a rimediare

-L'ho scritto per te- disse con tono innocente

-Non provare a fare la santarellina con me! Ho letto dietro un'altro nome!- irato,Britney all'improvviso non lo vide più.

 

Sentì un movimento d'aria e poi dentro la sua bocca un pezzo della guancia destra che s'infilò tra i denti spinto una pressione esterna.

Il male divampò immediatamente,la Spears si toccò istintivamente nel punto colpito già gonfio,aveva l'impressione che un chiodo le fosse stato conficcato nella carne. Lui si allontanò divertito dall'ultima azione compiuta,mentre lei rincominciò a piangere,in silenzio.

-Guarda te! Mi tocca usare la violenza per farti capire che non mi segui più!- ritornò dov'era prima e guardandola sogghignò

-Ah!- sbattette lo stesso pugno sul lucido piano,orgoglioso,rise malvagiamente. Brit fissava uno spazio invisibile davanti a sé e con tutte le forze che riuscì a raccoglilere si alzò e massaggiandosi la mandibola corse vicino al tavolo rotondo per prendere il cellulare; Kevin le si parò contro,il corpo era un muro invalicabile

-Dove credi di andare?- Britney sentiva il fiato pesante di lui sulla testa che le spostava i ciuffi ribelli e notò anche che aveva delle occhiaie,scure,con le pupille più dilatate del solito.

Ora capì.

Il Federline stesso aveva ammesso che non avrebbe mai usato la forza fisica contro di lei,ma in quel momento la sua mente era impossessata dall'effetto della droga. Ne aveva abusato tantissimo per arrivare oltre la soglia della pazzia. La bionda si accorse del tic alla palpebra destra,segno che il nervosismo tirava fuori il peggio di lui.

-Non ti rendi conto di quello che stai facendo- disse lei tremante

-Non permetterti di giudicarmi!- in una frazione di secondo, alla colpevole le volò uno schiaffo in faccia. Quest'ultima si piegò per sedersi sul pavimento. Il viso si consumava tra due fiamme di bruciore incontrollabili,ma la parte del pugno peggiorava,sentiva tuttora il sapore inconfondibile del ferro fuoriuscire dalla ferita interna.

Sputò per terra il fluido rosso tossendo e risputò ancora,allargando la chiazza già profonda.

 

Kevin,guardandola dall'alto verso il basso,proseguì spaccandole il naso.

Brit,agonizzante,strisciando si rifugiò in un angolo della parete,con le ginocchia all'altezza della pancia.

Federline raggiungendola,le tirò a forza il mento costringendola ad alzare la vista su di lui.

Emise un altro urlo acuto,strozzato dal pianto,non aveva via d'uscita.

Il protagonista della tragedia,le sfracellò l'occhio e per finire l'opera le cozzò il labbro inferiore. Federline mollò la presa e lasciò che la vittima sbraitasse al cielo patita di tutta la sofferenza subita.

Il naso era otturato da due piccole cascate scarlatte.

Le si allagò nuovamente la vista di lacrime,già rinfrescata dalle precedenti.

Acqua e sangue si combinarono in una miscela rossastra che si riversava su tutto il volto,scolando in fondo all'anima spezzata dalla forza brutale di quel demonio.

Chinò la testa sulle ginocchia,il liquido scuro sgocciolò,percorrendo il profilo della ragazza e fermandosi per poco al mento,indeciso se precipitare e raggiungere l'altro suo simile nel vestito già schizzato o restare lì ad asciugarsi lasciando il ricordo dell'ultimo souvenir preso.

 

Tossendo,incrociò istintivamente le braccia alla pancia, stringendo forte,come se dovesse proteggersi da qualcosa o...

proteggere qualcuno.

 

 

 

La Spears guardò dritto giù,nascondendosi al suo predatore.

 

Lei era la preda,si.

E nel ciclo naturale della vita,doveva essere uccisa e mangiata.

 

La gomma cancella la matita.

 

E lei era un errore da eliminare

 

Gli impulsi elettrici del cervello non le arrivavano a destinazione, pietrificata,non riusciva a muoversi,tranne dentro. Tenne più stretti gli arti all'alto ventre,ben consapevole del colpo di grazia

che spettava

a loro.

 

 

 

 

 

Non arrivò.

Non si mosse.

Nessun spostamento d'aria,nessun movimento.

Britney singhiozzava,nella stanza solo il suo respiro e pianto si udivano. Ora provò ad alzare la testa,piano,cautamente;le botte prese iniziarono ad assumere un colore violaceo.

Il fiato ritornò regolare,adesso nell'abitazione rimbombavano suoi sussurri,solo se stessa, e ciò che difendeva,che viveva in lei.

Il mostro non c'era più.

Emise un suono stridulo,estasiato.

Se n'era andato.

Aveva ritirato gli artigli.

L'aveva risparmiata.

Restò rannicchiata lì come in punizione,affondò la testa tra i suoi palmi che si sporcarono dei maltrattamenti ricevuti appena un minuto fa. Sollevata dalla generosità di lui di non aver eseguito altri massacri e spaventata da quell'irripetibile risveglio,rabbrividiva oltremodo al ricordo di quella mattinata.

La vita scalciò a colei che lo manteneva,ricordandole di essere sempre presente,sostenendola.

 

 

 

 

 

 

' Nessuna via sembra essere
quella giusta
Tutto sembra superficiale
Dio mi ha dato la verità
E mi ha detto che qualcuno veglia
sopra di me...

 

...un giorno respirerò
e finalmente vedrò
e vedrò tutto questo nel mio bambino...

 

 

Nessun momento
sarà più vero

dell'attimo

in cui ti guarderò

E' Dentro di Te.





Scusate se ci ho messo più tempo del previsto a pubblicare questo capitolo. Vi è piaciuto? Ditemi tutto,quello che ne pensate e si vi sta piacendo questa storia,per me è fondamentale saperlo. :D un saluto a tutti voi!! <3

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Capitolo 13
*** Everytime...What Goes Around Comes Around. ***


Freddo.

Paura.

Tanta paura.

Il lamento silenzioso della ragazza era ciò che rimaneva alla chiusura del sipario. Il dramma era cessato e il protagonista aveva fatto il suo dovere da bravo attore.

La vittima era ancora accovacciata al posto suo,ad osservare la platea eternamente vuota,sporca con i pezzetti scintillanti di vetro cosparsi per il salone,che luccicavano al riflesso della luce. Poco più avanti un breve sentiero composto da piccoli cerchi rossi che aprivano il percorso arrivando alla destinataria. Quest'ultima dovette fare un sforzo enorme per rialzarsi,si appoggiò al muro con i palmi e rintontita dalle manate, assorbite come una spugna,camminò verso il tavolo dove c'era il cellulare. Non chiamò la polizia,decise di badare dopo alla baraonda che avrebbero fatto per informarsi sul colpevole e non aveva un briciolo di voglia di ritrovarsi in giro per casa gli agenti che perquisivano. Ci ripensò. Non chiamò nessuno. Non le andava di parlare. Non riusciva a parlare. Lo posò e andò a sedersi sul divano,nemmeno il tempo di dire “a” che la porta si spalancò,Britney si alzò di scatto,s'irrigidì.

Era tornato.

Era tornato...

Imprevedibilmente.

Il ragazzo lasciò a terra il giaccone sporco di neve e la squadrò,si sistemò meglio i pantaloni e finalmente la rinquadrò come se volesse incominciare un lungo discorso;di nuovo gli occhi gli si ancorarono a quelli di lei.

L'altra aveva la gola otturata da un tappo carico di tensione,voleva parlare,raccontare,urlare addirittura ma la confusione che aveva in testa glielo impedì. Da tutti i suoi pori uscì un velo di sudore freddo,serrò la mascella.

Il ragazzo esaminò attentamente il suo lato destro della faccia,martellato dalla ferocia di Kevin. La guancia gonfia aveva assunto un colorito violaceo come l'occhio,una crepa aperta da un urto,anch'esso ridimensionato maggiormente con la palpebra tutta ingrossata. Il labbro inferiore scassato ed incrostato di sangue seccato,uscito dalle narici,interrotto. Una parte totale del profilo appariva tumefatta,mentre l'altra si era salvata e restava bella,normale e rosa naturale. Lui scese con lo sguardo al vestito imporporato di macchie rossicce,ma prima che potesse ritornare su,Brit corse verso di lui e senza indugio lo abbracciò versando altre lacrime,afflitta. Rimase di stucco e ben presto condivise anche Justin il suo gesto,mentre l'altra cercava disperatamente di aggrapparsi a costui agganciandosi al collo. La porta era rimasta aperta ma ci pensò li a chiuderla col piede;il Timberlake se la strinse a sé più forte che mai udendo nel frattempo i lamenti repressi e le grida laceranti che gli tagliavano a metà i timpani. Era impressionante vederla in questo modo e lo faceva sentir peggio,intanto le lacrime cominciarono ad inumidirgli la maglietta a maniche lunghe e lui cercò di farla calmare dicendole

-Adesso ci sono io con te-.

L'altra in tutta risposta si staccò,ma lasciò che le braccia di lui la circondassero,godendone quel calore irresistibile mancato. Justin la osservò ancora chiedendosi perchè l'uomo con cui stava l'avesse trattata così e per di più incinta di molti mesi. Quest'ultima si massaggiò il pancione a disagio come se l'avesse sentito pronunciare quel pensiero,iniziando con voce interrotta

-Posso spiegarti...- riprendendo a tremare;il ragazzo la riavvicina al petto appoggiandole una mano sulla nuca e l'altra sulla schiena. Britney gli intersecò le braccia all'altezza degli addominali attirandoselo a lei stando attenta alla sporgenza della pancia. Chiuse gli occhi ricordandosi dei bellissimi momenti passati con lui;le carezze,i baci passionali...ecco,quelli lì. Baci che dimostravano l'affetto reciproco in entrambi. I suoi sentimenti la guidavano in quella traiettoria,ma la ragione le fece capire che ancora non era tempo.

-Brit...so che non è adatto confessartelo ora,ma io...io...io provo ancora qualcosa per te-.

La bionda non ascoltò niente di quello che disse,o quasi. Le ultime parole la svegliarono interiormente facendole riaprire le fessure,ritrovandosi davanti l'uomo che aveva mai desiderato di più fino a quel giorno. Justin la guardò teso,forse per ciò che aveva dichiarato o forse timoroso della sua reazione. Quest'ultimo si staccò da lei e turbato si passò una mano in viso guardando a terra intimorito

-E' tutto così ridicolo...non dovevo dirtelo adesso,non oggi-.

La Spears restò stupefatta. Non si sarebbe mai immaginata un comportamento del genere da parte sua,lui è stato sempre deciso,pronto a fare tutto,senza ripensamenti...eppure quel suo lato insicuro non glielo aveva mai scovato.

-Io ti amo- concluse camminando verso di lui,le gambe si mossero automaticamente,senza pensarci. Si fermò quel poco che bastò a far agitare il Timberlake,tanto da farlo sussultare

-Sei convinta di quello che dici?- si pentì immediatamente per la stupida domanda. Stava rovinando tutto e vederla così conciata di fronte a se stesso,era ancora più difficile esprimere ciò che pensava,gli incominciarono a sudare le mani. Brit,serena,si intimò di nuovo a lui. Quest'ultimo spostò lo sguardo di lato,il disagio glielo si leggeva in faccia;la ragazza afferrò con cautela la mandibola premendo sulla rada barba,sulla guancia, così da forzarlo da una parte facendolo ritornare con gli occhi su di lei. Il ragazzo gemette fissandole solo una parte del volto

-Non ce la faccio a vederti così-

-E invece devi-

-Io devo dirti come ho saputo di te...-

-Non mi interessa- rispose tagliando corto e rastrellando le dita sulla barbetta

-Lasciami dire almeno- iniziò posando una mano sul pancione,la bionda lo azzittì con un dito sulle labbra

-Shhh...- mollò la presa e lo circondò con le braccia sul collo. Justin più rilassato, cinse la sua vita vicino alla propria,questo gesto fece scalciare il piccolo. I ragazzi guardarono insieme nella stessa direzione e Jus essendosi accorto del bambino,s'intenerì unendo i due profili, accarezzandola lì. Fronte contro fronte,ignorando la parte colpita,la penetrò dritto con lo sguardo,come se volesse entrarle dentro negli occhi

-...che mi lasciassi disinfettare le ferite-. Il Timberlake posò le labbra perfette ed intatte su quelle di lei,screpolate. Quest'ultima sussurrò

-Già lo stai facendo-. Concluse mentre l'altro cominciava palpandogliele. Brit godette per bene i due cuscinetti che gliele stavano massaggiando,cadendo quasi nell'inconscio per la forte sensazione inebriante che le provocavano...

 

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