Incontro Inaspettato

di IDirectioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mi chiamo Violet Sweet, vivo a Londra, sono ne troppo alta ne troppo bassa, occhi azzurri e i miei capelli sono lunghi di un azzurro acceso. Ho quattro migliori amiche e ci conosciamo dall'aislo e sono: Alice, Christina, Sharon e Bridgit. Ho un infanzia non molto bella ma grazie a loro mi riprendo sempre.

C'rea una festa nella nostra città che si celebrava tutti gli anni e durava due giorni. Chiamai Christina per sapere se usciva perchè le altre già avevano dato conferma.

-"Pronto, Violet?" Finalmente rispose al telefono.
-"Christina! Finalmete rispondi. Ho preovato a chiamarti ben cinque volte." Dissi alzando la voce sull'ultima frase.
-"Bhe scusami stavo finendo di prepararmi." Si giustificò.
-"Non preoccuparti.. Comunque, questa sera esci?" Chiesi.
-"Si io sono già pronta se vuoi possiamo incominciare ad uscire noi." Disse ma io mi ero incantata a guardare due cani che giocavano fuori.
-"Vaiolet, ci sei?" Domandò vedendo che io non le rispondevo.
-"Vaiolet?" Ritentò. 
Mi ripresi sentendo che mi stava chiamando.
-"Ah si scusami stavo vedendo due cani fuori.." Mi giustificai guardando ancora la scena.
-"Allora?"
-"Ehm si va bene ora mi vesto e arrivo." Dissi riattaccando il telefono. Mi alzai dal letto e mi diressi verso il mio armadio per prendere i vestiti già scelti. Mi misi questo:


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Scesi sotto per dire ai miei che uscivo e mi incamminai verso casa di Christina. Una volta arrivata la vidi seduta sulle scale.
-"CHRISTINA!" Urlai correndogli contro. Cazzo sembravo un bisonte che correva!
-"Alice che ti strilli? Ti sento!" Disse rimanendo seduta su quel fottuto scalino. No non ti scomodare, non serve!
-"Le altre le hai sentite?" Le chiesi cercano di riprendere fiato. 
-"Si hanno detto che stavano arrivando." 
-"Meglio così, almeno ho l'occasione per riprendere fiato." Dissi sedendomi vicino a lei.

-"Ehm, no Alice ha detto che loro sono davanti al big bang e dobbiamo andargli contro." 
Perfetto!
-"Uffa, si dovessero scomodare porca puttana."
-"Ora non iniziare a bestemmiare e alza quel culo e andiamo." Disse. Dovessero scomodarsi le signorine!
Arrivate davanti al big bang c'erano Bribgit Sharon e Alice in piedi ad aspettarci. Christina iniziò a correre verso di loro e vedendo che io non stavo correndo rivenne 
indietro e mi prese per un polso. E che cavolo io non voglio correre: 
-"Eccovi finalmente!" Gridò Shraon vedendoci arrivare. 
-"Potevate venirci contro però." Borbottai io -" Lo sapete che odio correre!" Continuai. -"Ok, daccordo, non prendertela però." Disse Alice. Era fatta a posta per far
saltare i nervi!
 
-"Allora, vogliamo rimanere qui per tutto il tempo o vogliamo andare?" Domandò Bridgit. 
-"Ok, andiamo." Rispondemmo in coro. 
Arrivate alla festa Bridgit ci precipitò sul tagadà però ci salimmo solo io e lei perchè le altre non volevano e io ci salii soltanto per farla contenta. Si fa tutto per un'
amica, no?!
 
-"E' STATO FANTASTICO!" Gridò Bridgit scuotendomi per le spalle. Ok, mai più una cosa simile. 
-"Va bene ma ora calmati." Le dissi facendola stare ferma. -"Dove sono le altre?" Continuai guardando intorno. 
-"Sono lì" Disse Bridgit indicandole. 
Ci precipitammo da loro e dopo che Bridgit le raccontò la sua esperienza andammo a prendere una crepes e del thè. C'erano molti ragazzi ubriachi e vedendo
Christina terrorizzata gli chiesi:

-"Che hai?"
-"Niente.. Non mi piace vedere le persone ubriache." Rispose stringendosi a me. 
Era l'una di sera e Christina era ancora attaccata a me. Le altre erano andate a bere ad una fontanella mentre io e lei camminavamo fra le persone. Ad un certo punto passammo davanti a tre ragazzi ubriachi ma uno di loro era proprio fatto così Christina iniziò a camminare rapida verso una bancarella piena di gente normale. Riuscivo a sentire il suo cuore battere fortissimo, quasi gli esplodeva. Quel ragazzo insieme a un suo amico ci venivano dietro e Christina era ancora più terrorizzata. io pure ero spaventata perchè cel'aveva con me e poi non sapevo cosa poteva farmi. Aveva i capelli raccolti in una cresta e una maglia arancione: riuscii a vedere solo quello. Le altre ancora si facevano vive, nemmeno una telefonata. Ci stava un metro di distanza fra noi e i due ragazzi. Mi sentii toccare la schiena così iniziai a correre e vedendo che li avevamo seminati ci intrufolammo in un vialetto per chiamare Sharon. 
-"Vaiolet, dove siete?" Disse
-"Siamo in un vialetto davanti alle torri gemelle, piuttosto, voi dove siete?" Dissi stringendomi Christina
-"Siamo davanti al bar ad aspettarvi.."
-"Ora noi non possiamo venire, raggiungeteci voi" Le dissi. Almeno si muovono un po'.
-"Perchè?" Domandò secca.
-"Telo spiego dopo." Mi limitai a rispondere.
-"Ok, arriviamo." Disse riattaccando. 
Dopo un quarto d'ora vedemmo arrivare Alice Bridgit e Sharon.
-"Ragazze, che succede?" Chiese allarmata Alice.
-"Due ragazza ubriachi ci venivano dietro così ci siamo nascoste qui." Risposi abbracciando forte Christina.

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Era il secondo giorno di festa ed eravamo sedute su una panchina.
-"Quindi ieri un ragazzo vi veniva dietero?" Domandò Alice spezzando il sienzio. Cazzo trenta volte mel avrà chiesto.
-"Ubriaco.." Aggiunse Christina.
-"Cavolo Alice è la trentesima volta che ti dico di si. Ora basta ti prego.." Le risposi puntandole un dito contro.
-"Ehi, ma quello non è il ragazzo di ieri?" Disse Christina indicandolo. Oddio si era lui, a meno che non ho le allucinazioni...
-"Oddio si, sta venendo qui. Ti prego andiamo via!" Dissi stringendole la gamba.
-"Aia, mi stai rompendo una gamba. Vaiolet lasciami la gamba prima che si rompa." Si lamentava lei ma io non l'ascoltavo, in quel ragazzo c'era qualcosa si strano, assomiliava a un mio vecchio compango di scuola a cui io ho sempre avuto una cotta. Era riccio e questa volta con una maglia verde e jeans, portava anche le all star. 
Si avvicinava sempre di più e a me tra poco il cuore sarebbe esploso.
-"Ciao." Disse, Bhom.
-"C-ciao." Risposi con la voce tremolante.
-"No, non preoccuparti non voglio farti niente." Rise vedendomi terrorizzata. Era da solo, senza il suo amico come ieri sera.
-"Ehm, volevo chiederti scusa per ieri.." Si passò una mano tra i capelli diventando tutto rosso facendomi ridere.
-"Non, non ti preoccupare. E tutto ok." Gli dissi staccando la mano dalla gamba di Christina.
-"Senti, ti va di fare una camminata?" Mi chiese. Prima di rispondere guardai Sharon che sapevo che ci teneva a me poi dissi:
-"Va bene." Mi alzai dalla panchina e mi avvicinai al ragazzo.
-"Mi allontanavo sempre di più dalle mie amiche così decisi di girarmi e vedere cosa stavano facendo e vidi che mi fissavano terrorizzate, come per dirmi di stare attenta. Quando mi rigirai mi mise un braccio intorno al collo e mi fece sobbalzare. Sorrise poi disse:
-"Comunque io sono Harry." Oddio ci si chiamava pure quello che veiva a scuola con me.
-"Piacere Vaiolet." Risposi.
-"Ho già sentito questo nome... Oddio si l'ho sentito a scuola, ci si chiamava una mia amica." Si amica..
-"Anche io avevo un amico che si chiamava Harry quando andavo a scuola, alle medie.." Ribattei.
-"Ah, sono famoso!" Ahahahahahahahah no.
-"Forse..." Dissi
-"Ehm... Per ieri mi dispiace davvero tanto. Io non volevo e che quan.."
-"Non ti preoccupare, ti capisco." Lo bloccai facendolo ridere.
-"Come mai mi capisci?" Domandò
-"Perchè anche io con l'alcol ci devo andare piano sennò divento una pazza." Risposi.
-"Ahahahahahahah ho trovato una ragazza come me e i miei amici.. Strano." Rise.
Parlammo per un ora fino ad arrivare al big bang. Erano le 23.00 ed eravamo ancora seduti davanti al big bang così decidemmo di ritornare alla festa.
-"Aspetta vado a bere." Mi disse.
-"Va bene, ti aspetto qui." Risposi.
Mi misi a giocare con un sassolino e ad un tratto passò una macchina, aveva i fari antinebbia accesi impedendomi di spostarmi perchè non riucivo a vedere. Sentii solo Harry gridare poi il buio. 

 

*                      *                      *

Mi risvegliai su un letto con le lenzuola e una specie di vestaglia a dosso. Ci misi tempo prima di capire che mi trovavo in una stanza di ospedale.
Ricordavo solo la macchina e Harry che urlò "Vaiolet la macchina!", la testa mi girava.
-"Ehi, finalmente ti sevgli!" Esclamò Harry entrando nella stanza.
-"Che è successo?" Chiesi massaggiandomi la testa.
-"Sei stata investita da un auto." Rispose sedendosi sul letto.
-"Bene..." Dissi.
-"Come ti senti?" Mi chiese mettendo la sua mano sulla mia.
-"Meglio..."
-"VAIOLET!" Urlò Bridgit entrando di corsa nella stanza. 
-"Ehi ragazze." Le salutai.
-"Oddio come stai?" Mi chiese stritolandomi in un abbraccio.
-"Bridgit, ora soffoco." Protestai con voce strozzata.
-"Oh. Scusa."
-"Non preoccuparti.. Come l'avete saputo che ero qui?" Domandai.
-"Cel'ha detto lui.. Harry giusto?" Disse Alice e Harry annuì. 
-"Ah, e mia madre?" Cavolo se lo viene a sapere non mi fa uscire più di casa!
-"L'abbiamo avvisata, le abbiamo detto che non c'era bisogno che veniva e lei ha detto che se domani non esci dall'ospedale viene." Mi rispose Sharon.
-"Ma.. Christina che fine ha fatto?" Domandai vedendo che non era nella stanza.
-"Ehm, penso a casa." Disse Alice ridendo.
-"Perchè ridi?" Domandai. Tanto sempre a ridere stava.
-"Perchè l'abbiamo lasciata alla festa. Non è voluta venire così sen'è tornata a casa. Ha detto che si sentiva in colpa e che era colpa di Harry se sei stata investita." Wow, molto normale mi dicono.
-"Fantastico." Risposi Scendendo dal letto. Presi i vestiti che portavo prima e mi andai a vestire in bagno. Una volta pronta ritornammo a casa e Harry mi diede il suo numero. Come rientrai a casa fui accolta da un caloroso abbraccio di mia madre:
-"Piccola mia. Come ti è saltata in mente una cosa del genere?"
-"Mamma ti prego lasciami!" Protestai salendo in camera mia.
Volevo solo dormire. Mi misi il mio pigiama con il pipistrello di batman disegnato sopra e mi misi a letto. Mi arrivò un messaggio da Harry con scritto 'Buonanotte. <3' sorrisi e risposi con 'Notte. <3'.
Era mattina, dovevo aiutare mia madre con il negozio dei matrimoni e manicure; MerryShop. Lo doiavo. 
Dovevo aiutare una signora con il suo matrimonio. Allora vestito rosso, scarpe rosse,  bouquet con fiori rossi e...
-"Scusi il velo non mi serve." Cazzo legge nella mente?
-"Daccordo.." Risposi confusa. Alla fine uscì una cosa tipo questa:

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-"Il tutto è 50.00 euro." Disse mia madre alla cassa.
-"Grazie e arrivederci" La singora pagò e si diresse alla porta.
-"Arrivederci." Le rispose mia madre. Andò avanti così fino alle 4.00 di sera. Mi stavo annoiando a morte e ad un certo punto entrò Harry con un amico dalla porta. L'amico era vestito con dei pantaloni rossi e una maglia blu. 
-"Ciao Vaiolet." Mi salutò.
-"Harry, che ci fai qui?"
-"Ah niente volevo solo chiederti se volevi uscire con noi."
-"Posso?" Dissi a mia madre e lei annuì.
-"Daccordo." Dissi annuendo.
-"Ciao mà, a dopo." La salutai.
-"Piacere Louis." Mi disse ad un tratto per spezzare il silenzio.
-"Piacere Vaiolet." Gli allungai la mano e lui subito la strinse.
-"Oh lo so chi sei Harry mi ha raccontato tutto di te!" Disse e lui gli diede una spinta facendolo ridere.
-"Ehm, non è così." Disse Harry dievntando tutto rosso in viso. Risi poi chiesi:
-"Dove dobbiamo andare?"
-"Ti va di andare a prenderci qualcosa?" Chiese Harry.
-"Si! Ho una fame."
-"Va bene allora andiamo."
Arrivati al bar Luois ed io andammo a prendere il tavolo mentre Harry degli alcolici alla frutta e le noccioline. Dopo due minuti arrivò Harry e dopo aver bevuto gli alcolici si misero a fare i cretini con chi centrava le noccioline nella bocca tirandole prima in alto.

*                       *                       *
 

Passarono 2 ore, due ore di risate.
-"Ragazzi io devo andare... Ci sentiamo. Ciao." Dissi leggendo il messaggio di mai madre che diceva che questa sera sarei andata a dormire da papà.
-"Va bene, ciao." Mi salutò Louis.
-"Ciao Vaiolet." Salutò Harry.





 

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


-"Buongiorno bambina." Disse mio padre alzando le serrande della mia stanza.
-"Buongiorno." Risposi con voce roca.
-"Vestiti che andaimo a fare colazione fuori e poi alla scuderia."
-"Mi porti alla scuderia?" Amavo i cavalli e mio padre aveva una scuderia con venti cavalli di ogni razza.
-"Certo! Ora vestiti però. Tieni, mettiti questi:

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e sbrigati." Disse porgendomi i vestiti.
"D'accordo." Risposi alzandomi dal letto.
Una volta vestita andai andai di sotto per uscire.
-"L'hai rifatto il letto?" Mi chiese mio padre vedendomi.
-"Ehm.. No." Dissi.
-"Allora lo rifai dopo. Ora andiamo che è tardi." Prese il giubbino e si diresse varso la porta. Perchè si portava il giubbino non lo so, fuori faceva caldo.
-"Ma io ho fame!" Protestai incrociano le braccia.

-"Mangerai lì. Muoviti!"
-"Eh va bene.." Brobottai uscendo dalla porta.
Entrammo in macchina. Io e mio padre facevamo sempre un gioco quando ero più piccola.
-"Papà. Te lo ricordi quando giocavamo con la mamma a 'cosa vedo fuori dal finestrino' per non farmi sentire male in macchina?" Chiesi spezzando il silenzio.
-"Certo, come scordarlo." Rispose cacciando un sorriso a trenatdue denti.
-"Bhe. Mi manca.." Dissi abbassando la testa. Mi mancava davvero farlo. Il gioco eh!
-"Sai: stavo pensando la stessa cosa pure io. Vogliamo giocarci?" Sapevo che me lo avrebbe chiesto.
-"Certo."
-"Allora inizio io. Fuori dal finestrino vedo vedo... Una macchina blu."
-"Ahahahah la vedo pure io. Fuori dal finestrino vedo... Un semaforo rosso." Dissi indicandolo a papà che non stava guardando dove andava.
-"Oddio ahahahahah. Fuori dal finestrino vedo... Delle macchine che passano." Scemo.
-"Ma grazie quello lo saprei dire pure io. Io invece vedo... HARRY?" Cosa ci faceva fuori città?
-"Chi è Harry?" Chiese mio padre.
-"E' un amico.. Guadra è dentro quella macchina nera."
-"Ah. Devo subito conoscerlo." Disse. Stava per suonare il clacson, mi avrebbe fatto fare una brutta figura davanti a tutti ma ormai era troppo tardi:
-"EHI HARRY. SI TU, DEVO PARLARTI." Disse mentre suonava il clacson. Io mi nascosi sotto il sedile per non farmi vedere. Che demente che è...
-"Ehm, siamo nel bel mezzo della strada. Come parliamo?" Domandò lui. Come un cazzo Harry!
-"Seguimi. Ti offro un cafè." Propose mio padre. Bene, perfetto.
-"Va bene." Disse Harry richiudendo il finestrino.
-"Papà che ti è saltato in mente?" Chiesi spazientata rialzandomi da sotto il sedile.
-"Voglio conoscere le persone che frequenta mia figlia." Disse schiacciando l'accelleratore visto che il semaforo era diventato verde.
-"Cosa? Ma io e lui non stiamo insieme. Siamo solo amici." Esclamai. Oddio mio quanto lo odiavo.
-"Non importa. Proteste mettervi insieme e io devo sapere con chi ti ci metterai. Potrai sposartelo e io devo sapere chi è tuo marito oppure potrai farci dei fi.."
-"Okokok, vacci piano." Lo bloccai. Faceva scorrere la vita troppo in fretta.
-"Arrivati." Disse. Finalmente. Sesi dalla macchina e corsi da Fulmine. il mio cavallo:



è bellissimo lo so.. Cel'ho da quando ho compiuto cinque anni. Mio padre me lo regalò e mi ci affezionai subito. Nonostante la sua età io ci gareggio ancora e vinco. Ma quando vinco non sono felice perchè ho battuto gli altri giocatori ma perchè lui è ancora qui con me e spero che sia così per sempre.
-"Ehi bello.. Hai fame? Io si tanta." Chiesi a Fulmine. Si ok è strano lo so ma sembra che mi capisce o viceversa.
-"Aspetta vado a prenderti delle carote e dell'acqua fresca." Dissi, lui nitrì facemìndomi sorridere.
-"Eccomi qui. Tieni bello bevi." Dissi e lui bevve. Aveva una sete.. 
Poi gli avvicinai le carote. Una volta che aveva finito di mangiare gli misi la sella e lo feci uscire un po' per farlo correre. Ci salii sopra e iniziò a correre fuori dalle stalle. Era così felice che l'avevo fatto uscire che veniva pure a me da sorridere. Andammo nel bosco per rinfrescarci un po' in un ruscello dove ci venivamo sempre. Dopo un' ora di corsa tornammo alla scuderia, gli levai la sella e lo portai in un prato recintato con gli altri cavalli. Aveva una famiglia tutta sua: due figli e la ''moglie''.
-"Papà io ho fa..." Mi bloccai vedendo che c'era pure Harry, me n'ero completamente dimenticata.
-"Vaiolet ciao. Non sapevo che fosse tuo padre.." Cazzo chi sa che gli avrà detto.
-"Ah, si. Mio padre è convinto che noi due stiamo insieme.."
-"Oh no Signor Sweet io e sua figlia siamo solo amici." Cercò di spiegargli lui.
-"Primo chiamami Bob e secondo potrebbe accadere che vi fidanziate poi vi sposiate e farete dei figli quindi io devo sapere con chi si mette insieme mia figlia, suo marito e il pa..."
-"Si va bene papà vuoi sapere con chi passerò il resto della mia vita. L'ho capito."
-"Ora però ho fame, che c'è da mangiare?" Dissi avvicinandomi al frigo.
-"C'è il cafè e UNA fetta di torta." Rispose mio padre alzando la voce sulla parola 'una'.
-"Uff, va bene." Presi il cafè, me lo misi in una tazza e una fetta di torta. Misi il tutto in un vassoio e andai da Fulmine.
-"Oh, papà. Posso prendere una fetta di torta anche per Fulmine? Adora le torte!" Chiesi facendo la faccia da cucciolo.
-"Eh va bene. Harry vai con lei, ti mostrerà Fulmine." Disse mio padre.
-"D'accordo." Disse Harry alzandosi dalla sedia.
Arrivati nel recinto Harry esclamò un 'wow' vedendo tutti quei cavalli correre o nitrire o mangiare o coccolarsi fra di loro.
-"Fulmine." Lo chiamai facendo sobbalzare il ragazzo.
-"Ehi piccolo, ti va un po' di torta?" Lui nitrì così glela avvicinai sorridendo.
-"Posso chiederti una cosa sul cavallo?" Chiese Harry spezzando il silenzio che si era creato.
-"Spara."
-"Perchè questo nome, cioè Fulmine." Lo sapevo.
-"Perchè ha una macchia sul finaco che assomiglia ad un fulmine, vedi?" Dissi mostrandogliela
Il cavallo nitrì infastidito che Harry mi si fosse avvicinato così tanto. Nona avevo mai avuto un ragazzo e Fulmine ora era geloso.
-"Ehi, non preoccuparti. Tela tratto bene." Disse Harry accarezzandogli il muso. A quelle parole mi passarono tanti pensieri nella testa che non riuscivano a fermarsi: come sempre.
-"Però, sembra un tatuaggio." Pensò Harry ad alta voce.
-"Lo so, molti credono che sia così ma ci è nato con quella macchia."
-"E' da tanto che cel'hai?" Ridomandò.
-"Si. Da quando è nato mio padre me lo regalò per il compleanno. Il mio quinto compleanno."
-"Wow. Ehm lo so che faccio tante domande ma perchè parli con lui." Oh si ragazzo fai troppe domande.
-"Io e lui ci capiamo. Lui è il mio migliore amico, mi capisce. Se sto male vengo quì e se è necessario anche a piedi pur di vederlo. Ora che la scuola è finita ho la possìbilità di vederlo di più e questo mi rende felice. Lo rende felice."
-"Oh." Esclamò lui.
-"Vaiolet, è ora di andare." Disse mio padre.
-"Io rimango un' altro po'. Ci vediamo dopo." 
-"Va bene. Puoi anche dormirci quì poi domani rivieni." Oddio quanto lo amo.
-"D'accordo, grazie papà."
-"Harry tu torni o ti stai con lei?" Richiese mio padre.
-"Ehm... Rimango con Vaiolet." Disse guardandomi facendomi arrossire.
-"Va bene. Ma non fate pazzie. Sapete a cosa mi riferisco.."
-"Si papà." Dissi stanca.
Entrai nel recinto facendo aspettare Harry fuori nel caso che qualche cavallo lo aggredisse e presi Hell. Il cavallo più buono e affidabile in quel recinto per farci salire sopra Harry.



-"E questo chi è?" Chiese lui spiazzato.
-"Hell." Dissi scendendo dal cavallo.
-"Ah. Ora io dovrei salirci sopra?"
-"Non farti ingannare dal nome. L'ho chiamato così perchè mi ricorda l'inferno."
-"Si. Ed è la più affidabile di tutti i cavalli quì dentro."
-"Se lo dici tu mi fido."
-"Dai, sali." Lo incoraggiai.
Lui scavalcò la staccionata e si avvicinò piano accarezzandogli il muso. Hell abbassò la testa in segno di fiducia così presì il ragazzo per un polso e lo feci salire.
-"Visto? E facile." Lo incoraggiai.
-"Per adesso." O dio deve sempre pensare al negativo.


*                       *                       *
 

-"Sei stato bravissimo." Dissi a Harry dandogli una pacca sulla spalla.
-"Bhe, ecco, non per vantarmi ma è vero." Disse ridendo.
-"Ahahahah."
-"Vaiolet." Mi chiamò
-Si?" Risposi girandomi.
Mi travolse in un abbraccio poi disse:
-"Sono stato davvero bene oggi, grazie."
-"Anche io." Ribattei ricambiando l'abbraccio.
-"Sta sera vuoi rimanere qui?" Chiesi sperando per un si.
-"Va bene. Sempre se non do fastidio al signorino qui dietro." Rispose staccandosi da me e indicando Fulmine.
Ridacchiai poi feci no con la testa.

*                       *                       *
 

-"Buonanotte." Mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
-"Buonanotte piccolo cavallerizzo." Risposi. Lui rise poi andò a mettersi sotto le coperte abbracciandomi forte.


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