Uniti dalla musica

di My_Destiny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri spiacevoli ***
Capitolo 2: *** Il club di basket ***
Capitolo 3: *** Litigio ***
Capitolo 4: *** Stai solo sbagliando tecnica… ***



Capitolo 1
*** Incontri spiacevoli ***


Spiacevoli Incontri



I’m the kinda girl who doesn’t say a word,
Who sits at the curb and waits for the world 
But I’m about to break out, about to break out 
I’m like a crook tonight ...

 
 
 
-Si,si ho capito…-
 
Con ancora la testa coperta dalle lenzuola, tasto insistentemente il piano d’appoggio del comodino. Finalmente trovo il cellulare e disattivo quella stramaledetta suoneria.
 
Esatto. Per svegliarmi la mattina, non basta un semplice “Drin drin”.  Per farmi aprire gli occhi è necessaria una canzone di Bridgit Mendler.
 
Scosto le coperte e mi siedo sulla sedia della scrivania, stropicciandomi gli occhi.
 
Poso lo sguardo, ancora assonnato, sul calendario.
 
Giovedì 24 Settembre
 
Grandioso… Oggi è il mio primo giorno di scuola.
 
Apro l’armadio, prendo i miei vestiti e li poso sul letto, per poi dirigermi in bagno.
 
Mi faccio una doccia veloce e ritorno in camera da letto. Guardo l’orologio e per poco non mi viene un infarto.
 
Le 7:45.
 
-Cazzo, farò tardi!-
 
Mi infilo velocemente i miei Jeans chiari strappati, indosso una maglietta a mezze maniche bianca e delle Nike nere, mi pettino velocemente i lunghi capelli biondi, afferro la mia tracolla e la  custodia della chitarra e corro giù per le scale. Do un bacio veloce sulla guancia di mia zia e corro a scuola.
 
Ecco, quella che corre come una matta per la strada, con un biscotto in bocca sono io.
 
Toh, che stupida! Non mi sono nemmeno presentata!
 
Ciao a tutti! Il mio nome è Jane Cooper, ho 15 anni e mezzo e sono nata e vissuta in Canada.  Mi sono trasferita qui in Francia per il lavoro di mia zia. Si, vivo con mia zia.
 
I miei genitori sono morti in un incidente stradale due anni fa, quando avevo solo 14 anni.
 Da allora sono stata data in affidamento a mia Zia Lucy. Frequenterò ’ il conservatorio più famoso di tutta Parigi. Dopo la morte dei miei genitori, ho deciso di seguire le orme di mio padre e di realizzare il mio sogno: Diventare una musicista. Suono la chitarra classica, acustica, semiacustica ed elettrica, ma anche la batteria e il pianoforte. 
 
 
Eccomi qua. Davanti alla scuola che dovrò frequentare per i prossimi 3 anni: Il Dolce Amoris. Che razza di nome è “Dolce Amoris”’??
 
In effetti, ora che mi ci trovo davanti, capisco il perché.
 
E’ un grande edificio rosa e bianco, con un grande cartello a forma di cuore con su scritto “Benvenuti al Dolce Amoris”. Intendiamoci: Io adoro il rosa, ma qui si esagera!
 
Insomma, quale tipo di gente malata sceglierebbe di dipingere una scuola di rosa??
Mi sono risposta da sola: Solo gente malata.
 
Mi sistemo meglio la tracolla e mi dirigo a gran velocità all’interno dell’edificio.
 
Mi guardo intorno. Rosa, rosa, rosa e rosa. Prima mi piaceva questo colore, ora inizio letteralmente ad odiarlo. Assorta dai miei pensieri, non mi accorgo di essere andata a sbattere contro qualcuno ed ora mi ritrovo per terra, con il sedere dolorante.
 
-Ehy, ragazzina! Guarda dove metti i piedi!-
 
Apro gli occhi e vedo davanti a me, un ragazzo alto, capelli rosso sangue(probabilmente tinti) e occhi neri come la pece. Indossa dei pantaloni neri con delle catene, una maglia rossa con il logo di una rock band famosa e una giacca di pelle.
 
Fa per andarsene ma io con uno scatto mi rialzo da terra e gli urlo contro:
 
-Ehy, razza di idiota! Non ti hanno insegnato le buone maniere?-
 
Lui si ferma e mi viene incontro, avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
 
-Come mi hai chiamato, ragazzina?-mi sussurra minaccioso.
 
-Hai sentito benissimo-gli rispondo mantenendo la calma.
 
Un sorrisino divertito gli si stampa su quella faccia da schiaffi.
 
Si allontana da me, dandomi le spalle.
 
-Tzè, novellina…- e se ne va.
 
-Idiota…-sussurro prima di andarmene.
 
 
Inizio a correre in direzione della presidenza dato che quel bulletto da quattro soldi, mi ha fatto sprecare ben 15 minuti.
 
Dopo aver calmato il mio cuore che sembrava essere in procinto di uscire dal petto, faccio per bussare alla porta , quando vengo preceduta e questa si apre da sola. Mi si presenta davanti una vecchietta minuta, con i capelli grigi quasi bianchi raccolti in uno chignon e un tailleur… Rosa. Naturalmente, me lo sarei dovuto aspettare.
 
-Signorina, non dovrebbe essere in classe a quest’ora?-
 
-Ehm… In realtà, io sono la nuova arrivata.-
 
La vecchietta cambia completamente espressione.
 
-Ooh. Ma allora questo cambia tutto! Tu devi essere la signorina Cooper. Jane, giusto?-
 
-Esatto-
 
E dopo avermi spiegato l’intero regolamento scolastico, che il mio cervello ha tradotto come un continuo “Blablabla”…
 
-Devi andare in sala delegati. Rivolgiti a Nathaniel. Spero che ti troverai bene qui al Dolce Amoris- mi sorride e se ne va.
 
 Entro in sala delegati, apro la porta e vedo davanti a me un ragazzo alto con i capelli biondi e gli occhi ambrati con una camicia bianca e una cravatta blu, intento a recuperare dei fogli caduti sul pavimento.
 
Mi mostra un sorriso a trentadue denti.
 
-Ciao! Io sono Nathaniel, il segretario delegato. Come posso esserti utile?-
 
-Ecco, io sono Jane Cooper. La nuova arrivata-
 
-Ah, sei la nuova arrivata. Bene, devi portarmi 25 $ e una foto d’identità per completare il tuo modulo d’iscrizione. Il tuo armadietto è il numero 14 e questa è la combinazione. La tua classe è la 2F ma per oggi sei esonerata dalle lezioni. Trova qualcuno che ti faccia fare un giro della scuola, i soldi e la foto potrai portarmeli tranquillamente domani se non li hai oggi-
 
 
-Ecco a te i soldi, per la foto dove dovrei andare?-
 
-Devi andare al Bazar qui vicino-
 
-Capisco, grazie mille Nathaniel-
 
-Chiamami Nath e di nulla- mi sorride e rientra nel suo ufficio.
 
Che tipo strambo…Anche un po’ troppo serio per i miei gusti…
 
Prendo il biglietto con la combinazione del mio armadietto e inizio a cercare il numero 14.
 
10… 11… 12… 13 e 14 Eccolo qua! Lo apro, ci infilo i libri e  lo richiudo con uno scatto.
 
Mi guardo un po’ intorno.
 
Cosa faccio adesso?
 
Ehy, oggi niente lezioni. Vediamo di spassarcela un po’.
 
Esco fuori da quella trappola rosa, per poi ritrovarmi nel cortile della scuola.
 
Trovo un bel posticino all’ombra, sotto un albero, e mi ci siedo. Poso la tracolla per terra e tiro fuori la chitarra dalla custodia.
 
Chiudo gli occhi e inizio a suonare una canzone che conosco fin troppo bene.

 
Think the clouds are 
clogging up my brain like 
the weather drain stain is 
the tears on my face. 
And i'm stuck up in the storm, I, 
I guess I'll be alright. 

Oh, uh oh uh, oh 
Then it hits me like 
Oh, uh oh uh, oh 
Oh no 
Oh, uh oh uh, oh 

And you're that wind that 
swept me off my feet, got 
me flyin' till I'm cryin' and 
I'm down on my knees 
That's what Dorothy was afraid of, 
the sneaky tornado 

Oh, uh oh uh, oh 
There's no place 
like home 
Oh, uh oh uh, oh 
Oh whoa 
Oh, uh oh uh, oh 

I'm falling out the windows 
locking up my heart 
It's like everytime 
the wind blows, I feel 
it tearing us apart 
Everytime he smiles, I'd 
let him in again, 
everything is fine when 
you're standing in the 
eye of the hurricane 

Here comes the sun 
here comes the rain 
standing in the eye 
of the hurricane (2x) 

I'm flopping on my bed like 
a flying squirrel, like a 
little girl hurt by the big bad world 
Yeah it's thrusting up my 
insides, get on it on the outside 

Oh, uh oh uh, oh 
Then it hits me like 
Oh, uh oh uh, oh 
Oh no 
Oh, uh oh uh, oh 

And that's when you hold me, 
you hold me, you tell me that you 
know me, I'll never be 
lonely, say we made it through 
the storm now, but I'm still 
on the lookout 

Oh, uh oh uh, oh 
The air's getting cold 
Cooold! 

I'm falling out the windows 
locking up my heart 
It's like everytime 
the wind blows, I feel 
it tearing us apart 
Everytime he smiles, I'd 
let him in again, 
everything is fine when 
you're standing in the 
eye of the hurricane 



Ed è in momenti come questi che mi sento libera. Libera da tutto ciò che mi imprigiona. In questi  momenti io e la chitarra siamo un tutt’uno, una cosa sola.  Nessuno può dirmi cosa devo o non devo fare. Perché quando le mie dita sfiorano le corde, mi sento me stessa.

La musica è la mia vita. Questa è Jane Cooper.

Una voce interrompe quella pace che per qualche minuto, aveva circondato la mia mente.

-Te la cavi bene con la chitarra-                   

Riapro gli occhi e faccio una smorfia.

Ancora tu?

-Cosa vuoi?-

-Ah, io niente. Ho sentito qualcuno cantare e mi sono avvicinato.-

-Bene, adesso puoi anche andare-

-E se non volessi?-

Mi guarda con aria di sfida per poi porgermi la mano.

-Castiel-

Castiel… Bel nome… Gli si addice. Ripongo la chitarra e mi alzo da terra.

-Jane- gli stringo la mano, per poi andarmene lasciandolo li, a fissare il posto che fino a due minuti fa, stavo occupando.

Pov Castiel
 
Cammino spensierato per il cortile. Alla prima ora ho lezione, ma non ho molta voglia di fare Biologia.
 
Sento una voce… Accompagnata dal suono di una chitarra… Qualcuno sta cantando!
 
Inizio a camminare, facendomi guidare da quella voce melodiosa.
 
Mi nascondo dietro un albero, per non farmi vedere, ed eccola lì. Aspetta! Quella non è la ragazzina con cui mi sono scontrato stamattina? A quanto pare sa suonare la chitarra… Interessante. Certo che è proprio brava.
 
Mi avvicino a lei.

 
-Te la cavi bene con la chitarra. -

Riapre gli occhi e fa una smorfia.

-Cosa vuoi?-

-Ah, io niente. Ho sentito qualcuno cantare e mi sono avvicinato.-

-Bene, adesso puoi anche andare-

-E se non volessi?-

La guardo con aria di sfida. Certo che ha un bel caratterino la ragazza!

-Castiel-

-Jane- 

Le porgo una  mano per aiutarla a rialzarsi, lei la stringe e se ne va.

Jane… Ah quindi è questo il tuo nome… 






Spazio per l'autrice
ZIao!! Zono tornata! E' la mia prima Fan fiction su Dolce Flirt quindi siate buoni T-T
Voglio sapere che ne pensate quindi, mi raccomando recensite!!
A presto! ^^
Ps. Per chi non lo sapesse: la prima canzone è "Ready or Not" , la seconda è "Hurricane"  entrambe di Bridgit Mendler **
Ora mi dileguo, ziaoooo **

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Capitolo 2
*** Il club di basket ***


IL CLUB DI BASKET

 
Dopo aver fatto la, per così dire, piacevole conoscenza di Castiel, sono entrata di nuovo nell’ istituto per fare ciò che Nathaniel mi aveva consigliato di fare: Visitare la scuola.
 
Ho visto l’aula di arte, di scienze, di chimica ed ora, sto dando un’occhiata a quella di musica.
 
In quest’ultima vedo tantissimi strumenti: Chitarre, flauti, tastiere, tromboni, violini e anche una batteria.
 
La mia attenzione viene attirata da un grande pianoforte nero che troneggia sul palcoscenico della stanza. La luce del sole illumina i tasti, facendoli brillare. Sembra che mi stia chiamando.
 
Le mie dita fremono. Quel pianoforte è come una calamita.
 
Mi avvicino e ne contemplo la bellezza. Mi siedo sullo sgabello e  inizio a suonare una
melodia lenta ma dolce.
 
-Suoni davvero bene!-
 
Ecco. Ci risiamo. Possibile che in questa scuola non si può stare mai in santa pace?
 
Mi volto, convinta che sia di nuovo Castiel, ma mi sbaglio.
 
I miei occhi incontrano quelli di un ragazzo alto, capelli bianchi quasi argentati, vestito come un personaggio uscito da una storia in epoca vittoriana. Quello che mi colpisce di più però, sono i suoi occhi. Sono molto particolari. Più unici che rari. Uno era color dell’ambra, l’altro verde smeraldo.
 
-G-Grazie...-
 
Mi alzo e gli vado incontro.
 
-Io sono Lysandre-
 
-Io mi chiamo Jane…-
 
E’ un tipo alquanto bizzarro. Per presentarsi ha accennato ad un inchino e questo non è da tutti. Sembra simpatico… Mi chiedo perché si vesta in un modo così… Antiquato.
 
-Non ti ho mai vista in questa scuola…-
 
-Infatti… Sono la nuova arrivata.-
 
-Sei nuova? Allora devi assolutamente fare un giro della scuola. Se vuoi ti accompagno io!-
 
E’ così eccitato all’idea di gironzolare per tutto l’istituto, che non me la sento di deluderlo.
 
-Va bene!-
 
Iniziamo a camminare parlando del più e del meno. Mi mostra i diversi club: musica, matematica, recitazione, giardinaggio e basket.
 
-Tu quale club hai scelto?-gli chiedo.
 
-Musica, tu?-
 
-Bè… Io non sapevo che  dovessi scegliere… Ci sono ancora posti in quello di musica?-
 
-Mi dispiace… Sono tutti occupati.-
 
Rimango molto delusa dalla sua risposta. Mi sarebbe piaciuto farne parte.
 
Accidenti a me e ai miei ritardi. Sono sempre l’ultima a sapere le cose!
Più tardi dovrò parlare con la direttrice.
 
Durante il Tour didattico, io e il ragazzo eterocroma conversiamo un po’. Ho scoperto che ama la musica quanto me. Suona il pianoforte e la tastiera naturalmente, ma anche la chitarra e il violoncello.
 
Arriva però il momento di salutarci.
 
-Bè, io devo andare a lezione… Ci vediamo!-
 
-A presto!-
 
Mi dà le spalle e se ne va.
 
Hmmm… E ora che faccio? Ah! Devo andare dalla direttrice!
 
-Signorina Cooper!-
 
Parli del diavolo…
 
-Si, signora direttrice?-
 
-Dimenticavo di chiederti quale club vorresti frequentare!-
 
-Pensi, stavo giusto per chiederle la stessa cosa!-
 
-Allora, devi decidere tra giardinaggio e basket-
 
Ahia! E adesso? Sono una frana con lo sport! E sono capace di far appassire una piantina in meno di 5 minuti!
 
-Ehm… Credo che sceglierò Basket…-
 
-Bene, devi trovare qualcuno che ti accompagni.-
 
Prima che possa proferir parola, la donna si è già volatilizzata.
 
-Arzilla la nonnina…-
 
La campanella mi desta dai miei pensieri e parto subito alla ricerca di Lysandre. Ma come al solito, la dea bendata non è mai dalla mia parte quindi, invece di incontrare Lysandre, mi scontro letteralmente contro l’ultima persona che avrei voluto incontrare.
 
-Jane! Anche tu qui!-
 
-Ken… Che cavolo ci fai qua?-
 
-Mi sono trasferito anche io in questa scuola, non sei contenta?-
 
Cavolo, è mai possibile che questa palla al piede debba seguirmi ovunque io vada?
 
-Certo… Sono al settimo cielo…-sorrido sarcasticamente.
 
-Tu di che club fai parte? Io giardinaggio.-
 
Finalmente la fortuna mi assiste!
 
-Ah, io in realtà ho scelto il club di basket…-
 
-Oh che peccato… Vuoi che ti faccia fare il giro della scuola? Manca ancora tanto alla fine delle lezioni…-
 
-Cosa?!-scorgo Castiel in lontananza e in me si accende un barlume di speranza -Ooh mi piacerebbe, ma devo dare una mano ad un mio ehm… Amico.-
 
-Quale amico?-
 
-Ehm.. Lo vedi il ragazzo coi capelli rossi?Ecco, è lui.-
 
-Non sarà un tipo pericoloso? Non vorrei che ti faccia qualcosa…-
 
-Naahh. E’ solo un tipo… Ehm... Particolare-
 
-Va bene… Se lo dici tu…-
 
-Già, devo andare! Ci si vede!-
 
Inizio a correre in direzione della testa rossa, lo prendo sotto braccio e lo trascino in cortile.
 
-Ehy! Si può sapere che ti è preso??-
 
Ancora con il respiro affannato, guardo dietro di me sperando di aver seminato Ken.
 
-Allora?? Si può sapere perché cavolo mi hai trascinato fuori da scuola?
 
-Sai dov’è il club di Basket?-
 
-COOSA?? E TU MI HAI FATTO CORRERE PER MEZZA SCUOLA SOLO PER SAPERE DOV’ERA IL CLUB DI BASKET?-
 
-Bè… Si?!-
 
Vederlo stringere i pugni dalla rabbia è una scena alquanto divertente. Quando si arrabbia è ancora più buffo di quanto già lo è. Chissà se è a conoscenza di quella vena che gli pulsa sulla fronte…
 
-Allora sai dov’è?-
 
Mi guarda con il suo solito sorrisetto strafottente.
 
-Forse…-
 
-Forse si o forse no?-
 
-Se te lo dico, io che ci guadagno?-
 
-Il piacere di stare in mia compagnia?-
 
-Hmmm… Solo?-
 
-Dai Castiel, lo sai si o no?-
 
-Si…  Vieni.-
 
Mi dà le spalle e mi fa segno di seguirlo.
 
-Eccoci qua-
 
Siamo in una delle palestre più grandi che io abbia mai visto e una decina di ragazzi che fino a questo momento si stavano allenando, ora sono impegnati a guardare nella nostra direzione.
 
-Ciao!- volgo la mia attenzione ad un ragazzo alto con un fisico atletico, i capelli castani sono legati in una coda bassa, gli occhi e la carnagione sono scuri e indossa una divisa da basket.
 
-Ciao!-gli sorrido.
 
-Io sono Dajan. Tu devi essere Jane!-
 
-Già, e lui è… Castiel?-
 
Mi volto verso il rosso, ma lui non c’è. Ehy poteva anche salutarmi! Ma tu guarda che soggetto!
 
-Il mio amico dev’essere andato via… Comuque… La direttrice mi ha detto che devo darvi una mano… Che devo fare?-
 
-Bè… Potresti raccattare le palle e portarci l’acqua!-
 
-Va bene!-
 
-Ehy ragazzi! Lei è Jane. Ci darà una mano, quindi comportatevi bene okay?-
 
-Ciao Jane!- urlano all’unisono, ma io mi limito ad un cenno con la mano.
 
Almeno non devo giocare. Coraggio Jane! A lavoro!
 
Raccolgo tutti i palloni e corro da una parte all’altra per portare acqua e asciugamani ai giocatori.
 
Finalmente la giornata è finita e posso ritornare a casa.
 
-Vuoi che ti accompagni?-
 
Volgo la mia attenzione ad un ragazzo alto e fisicamente ben disposto (OvO) con capeeli neri e occhi azzurri.
 
-Tranquillo Jake, non ce n’è bisogno! E poi devo andare a prendere delle cose dall’aula di musica.-
 
-Ah, okay. A domani allora-
 
Lo saluto con la mano e inizio a camminare in direzione della classe.
 
Jake è il migliore amico di Dajan. L’ho conosciuto mentre portavo l’acqua a Dajan… Mi ha colpito con un pallone in faccia…
 
-Oh, scusami!! Non volevo! Ti sei fatta male??-
-No, no… Ho solo l’impronta di un pallone da basket sulla faccia…-
-Scusami… Vuoi che ti porti in infermeria?-
-No, no. E’ tutto a posto…-
-Jack! Le combini tutte tu!-dice Dajan.
-Ehy amico, non volevo…-si giustifica lui.
-Jane, lui è Jack. Il mio migliore amico-
-Bel modo di fare conoscenza-rido io.
 
 
 
 
 
Entro nella stanza, mi guardo intorno ma della mia chitarra nessuna tra… Oh eccola la! Come non detto.
 
Prese le mie cose, esco dall’aula e faccio per andarmene quando un rumore mi fa sobbalzare.
 
Che cavolo è stato?! Il rumore proviene dal sottoscala… Mi avvicino. E’ buio e non riesco a vedere un palmo dal naso. Qualcuno sta gridando… Vedo un’ombra che si avvicina… Non credo abbia buone intenzioni. Sarà meglio filarsela. Corro più che posso verso l’uscita, dove incontro Dajan che mi guarda preoccupato.
 
-Jane!Jane, cosa è successo? Ti senti bene?-
 
Annuisco lentamente, cercando di riprendere fiato.
 
-Vieni ti accompagno a casa-
 
Durante il tragitto gli racconto dell’accaduto.
 
-Forse c’era qualcuno che stava andando via…-
 
-E che ci faceva nel sottoscala?-
 
-Non ne ho la più pallida idea…-
 
Decido di tralasciare l’argomento e comincio a fargli qualche domanda.
 
Parlando del più e del meno, non ci accorgiamo di essere arrivati a destinazione.
 
-Bè… A domani!-mi sorride.
 
-Ciao Dajan!-rispondo al sorriso.
 
Nemmeno il tempo di mettere piede in casa che mia zia Lucy mi trascina letteralmente dentro e mi assilla di domande.
 
-Com’è andato il primo giorno di scuola? Hai incontrato qualche bel ragazzo? Ti sei fatta nuove amiche? I professori li hai già conosciuti? Perché sei tornata così tardi? Eri con un ragazzo, vero? Oh, la mia bambina sta crescendo…-
 
Ci risiamo. Ecco le lacrime e i singhiozzi e… No, zia ti prego… L’album di foto no!
 
Dovete sapere che ogni volta che esco, vado a una festa, o esco con un ragazzo o, in questa occasione, il mio primo giorno di scuola, mia zia inizia a piagnucolare di come io sia cresciuta blablabla e molte volte, tira fuori un vecchio album di foto mie da piccola.
 
-Questa foto te l’ho fatta quando…-
 
-Quando siamo andati in vacanza in montagna, si zia lo so –sorrido -Ora vado a letto, ti racconto tutto domani-
 
-M-Ma… La cena?!
 
-Non ho fame-
 
Le stampo un bacio sulla guancia e mi defilo in camera mia. Mi metto il pigiama, aziono la sveglia e vado a dormire. Domani, mi aspetta una dura giornata.







Angolo dell' autrice

Ziaooooo! Ecco qua il secondo capitolo u.u
Ho aggiornato in fretta eh?! Grazie  a Solly, per aver recensito il capitolo precedente ^^
Alla prossima **

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Capitolo 3
*** Litigio ***


Venerdì 25 Settembre
 
Come al solito mi sono svegliata tardi e sono di nuovo costretta a correre come una matta, per arrivare in orario a scuola.
 
Fiuuu! Sono arrivata giusto in tempo. Si… Tralasciando il fatto di aver investito almeno una decina di persone nel tragitto, compresa una carrozzina e di essere stata quasi investita da un’auto. Tralasciando i dettagli… Eccomi qua.
 
Qual è la mia classe? Ah si! Nathaniel ha detto che devo andare in 2° F. Eccola là.
 
La porta è chiusa, segno che il professore è già entrato in classe. Busso educatamente la porta e dopo aver sentito un “Avanti”  dall’interno, entro.
 
-Oh , tu devi essere la nuova arrivata! Vieni, ti presento alla classe.-
 
Mi avvicino imbarazzata al professore, sotto lo sguardo di tutti i presenti.
 
-Lei è Jane Cooper. Viene dall’America. Canada, giusto?-
 
Annuisco.
 
-Come mai ti sei trasferita qui?-
 
-Ehm… Per il lavoro di mia zia-
 
-Vive con sua zia? E i suoi genitori?-
 
Accidenti… Lo sapevo. Mi sono preparata a quella domanda in tutti i modi possibili e immaginari, sperando di poterlo sopportare ma… Come dice il detto: Tra il dire e il fare…
 
Abbasso il capo, gli occhi che mi pizzicano.
 
No… Non ora.
 
Il professore sembra aver capito di aver toccato un tasto bollente.
 
-E dimmi, Jane. Quale strumento sai suonare?-
 
Lo ringraziai mentalmente per non aver insistito e risposi subito alla sua domanda.
 
-La chitarra, il pianoforte  e la batteria-
 
- Te la sentiresti di farci sentire qualcosa?-
 
Annuisco e mi siedo su uno sgabello che Monsieur Dubois- a quanto pare è questo il suo
nome- mi ha gentilmente offerto.
 
Penso velocemente a cosa suonare e inizio ad intonare una canzone parecchio conosciuta in Francia.
 
Dopo una serie di applausi da parte del professore, finalmente posso andarmi a sedere.
 
-Hmmm allora… Direi che puoi sederti vicino a….-
 
Mi indica un posto in quarta  fila vicino alla finestra. A quanto pare il mio compagno di banco era assente o in ritardo, perché entrambi i posti erano vuoti.
 
 Neanche il tempo di formulare questi pensieri, che la porta si spalanca rivelando un ragazzo alto con dei lunghi capelli rosso fuoco, vestito come il tipico bulletto rockettaro.
 
Oh, no….
 
-Ti sembra l’ora di arrivare Castiel?-
 
-Scusi prof. Non succederà più- gli si stampa in volto un sorriso sghembo.
 
Tipico di Castiel.
 
 
Sconsolato, Monsieur Dubois non può fare altro che dare inizio alla lezione.
 
Non appena lo sguardo del rosso si scontra col mio…
 
-Ehy novellina. Perché sei seduta al mio posto?-
 
-Che, c’è scritto il tuo nome, per caso?-
 
Con ancora le cuffie nelle orecchie, si siede nel posto vicino al mio, allunga di poco il collo e mi sussurra nell’orecchio:

-Dopo facciamo i conti biondina…-
 
-Non vedo l’ora- rispondo io.
 
Le due ore di musica sono passate e mancano dieci minuti al suono della campanella. Mi volto verso il mio compagno di banco e noto che ha uno sguardo assente.
 
-Eeehyy!! Fiammifero ci sei?-gli sussurro cercando di risvegliarlo dalla trans in cui era caduto. Gli sventolo una mano davanti ma lui l’afferra con un gesto rapido.
 
Si volta verso di me e mi guarda attentamente. Ha un che di inquietante…
 
-C-Castiel, c-che ti prende?-
 
Mi lascia la mano e si toglie una cuffia dall’orecchio.
 
-Ehy biondina, tutto bene?-
 
-Ti interessa d’avvero?-
 
-In effetti no. Non mi interessa-
 
-Sei insopportabile-
 
-E’ solo una delle mie tante qualità-
 
Sospiro e decido di volgere la mia attenzione al di fuori della finestra. Proprio lì, sopra ad un  ramo di un albero privo di foglie, uno scoiattolo stava trasportando delle ghiande nella cavità del tronco. Non posso fare a meno di sorridere, quando noto il colore della sua pelliccia. Era di un marroncino scuro con delle sfumature rosse… Mi ricorda tanto…
 
La campanella mi desta dai miei pensieri. Finalmente!
 
Non ne potevo davvero più! Per tutta l’ora, il nostro carissimo professore, ci ha parlato ininterrottamente della vita dei più grandi musicisti francesi.
 
Argomento molto interessante, direi.
 
Esco dall’aula e mi dirigo al mio armadietto per prendere i libri dell’ora successiva: Matematica. Io, DETESTO la matematica. Non è una semplice incapacità di fare calcoli…No, io ne sono allergica.
 
Rientro in classe e noto piacevolmente l’assenza del mio compagno di banco.

A quanto pare non sono l’unica a detestare questa materia…
 
Le ore passano, le lezioni sono finite, ho dato una mano a Dajan col club di Basket, ho ritrovato il quaderno di Lysandre- questa è la terza volta che lo perde- ho cercato di rendermi utile nel club di giardinaggio- dato che non avevo nulla da fare- col risultato di una pianta appassita e un Jade molto, ma molto arrabbiato.
 
Sono stanca morta… Credo che me ne ritornerò a casa. Saluto Iris, Violet e Rosalya e mi incammino.
 
Quelle tre sono molto simpatiche… Stiamo diventando davvero amiche… Oggi verranno a casa mia per un pigiama party!
 
Sono a un passo dall’uscita quando sento delle urla.
 
-Non ho paura di te!-
 
-Ne sei così sicuro?-
 
-CASTIEL!-
 
La mia mano raggiunge appena in tempo il suo braccio. La sua mano, tesa in un pugno, stava per raggiungere la faccia di Nathaniel, che non dava segno di timore.
 
-Va via, non sono affari che ti riguardano!-
 
-Oh si, invece! Vuoi farti espellere per caso? Non capisci che non sta aspettando altro?!-dico indicando il biondo. Non so perché mi preoccupo tanto… Se viene espulso tanto meglio. Sarebbe un problema in meno.
 
Castiel mi guarda pensoso. Quella sua testolina rossa, apparentemente vuota, stava cominciando a ragionare, finalmente. Dopo qualche minuto, si decide a lasciare la presa della camicia, ormai spiegazzata, del ragazzo poi afferra la mia mano e si dirige verso l’uscita.
 
Si erige un silenzio imbarazzante che inizia a darmi sui nervi.
 
Ma dico, gli è dato di volta il cervello? Insomma, voleva farsi davvero cacciare?  Senza rendermene conto, ho mollato la presa sulla sua mano, mettendomi di fronte a lui con il dito puntato contro il suo petto.
 
-Si può sapere che cavolo ti è saltato in mente?-
 
Si ferma e mi guarda negli occhi. Il suo sguardo è freddo e distaccato, tanto che mi fa venire i brividi.
 
-Che intendi?-
 
Ma allora è scemo?!
 
-Poteva farti espellere!-
 
Scrolla le spalle posando lo sguardo in un punto indefinito del parco.
 
-Perché stavate litigando?-
 
-Non sono affari tuoi-
 
Sento il sangue ribollirmi nelle vene, il viso farsi rosso dalla rabbia e se fossimo in un cartone animato, mi uscirebbe il fumo dalle orecchie.
 
Giro i tacchi e me  ne vado.
 
Inutile scaldarsi tanto… Ha ragione, non sono affari miei.
 
POV CASTIEL
 
La ragazzina ha ragione. Quel leccapiedi del delegato, non aspetta altro che una mia mossa falsa per farmi cacciare dalla scuola. Mollo violentemente la presa sulla sua adorata camicia bianca, afferro la mano di Jane e vado via. Aspetta, aspetta. Cosa?? Le ho preso la mano? Che mi è saltato in mente!? Ad un tratto sento un bruciore fastidioso al petto. Noto che la piccoletta ha lasciato la mia mano.
 
-Si può sapere che cavolo ti è saltato in mente?-
 
La guardo negli occhi. Più che arrabbiata sembra… Preoccupata?
 
Le rivolgo lo sguardo più freddo che ho.
 
-Che intendi?-
 
Idiota… Mi sussurra una vocina dentro di me.
 
-Poteva farti espellere!-
 
Scrollo le spalle con fare disinteressato. Ha ragione. Eccome se ha ragione.
 
-Perché stavate litigando?-
 
-Non sono affari tuoi-
 
Sei un Idiota… ancora quella vocina.
 
La vedo diventare rossa dalla rabbia, i capelli sembrano quelli di una pazza uscita da un manicomio e tiene i pugni serrati. Mi trattengo a stento dalle risate. Ad un tratto la vedo distendere i nervi e andare via. Non so perché ma qualcosa mi dice che insieme a lei, se ne sia andata via anche una parte di me.
 
POV JANE

Accidenti, accidenti, accidenti!! Che testa calda che ha quel ragazzo!! Ma tu guarda con chi ho a che fare! Vorrei tanto prenderlo a pugni!
 
E’ da 10 minuti che cammino e solo ora mi accorgo di aver sbagliato strada. Mi guardo intorno e scorgo un negozio di musica. Entro incuriosita per dare un’occhiata.
 
Inizio a guardarmi intorno. Ci sono Cd di tutti i tipi! Dai Beatles ai AC/DC, da Fedez a Selena Gomez.
 
-Ciao!-
 
Mi volto in cerca del proprietario della voce, ma noto soltanto una pila di CD.
 
-Posso aiutarti?-
 
Dalla pila, fa capolino un ragazzo alto con capelli e occhi azzurri, vestito con colori sgargianti e delle cuffie arancioni intorno al collo.
 
-No, no. Davo solo un’occhiata.-
 
-Oh, bè.. Allora va ben..-
 
Non fa in tempo a finire la frase che la pila di cd crolla. Il ragazzo scivola e io appresso a lui. Entrambi scoppiamo in una fragorosa risata. Si alza, spolverandosi i pantaloni, e mi porge la mano per aiutarmi a rialzarsi.
 
-Io sono Alexy-
 
-Jane- sorrido.
 
-Piacere di averti conosciuto, Jane. Ora scusa ma devo ripulire questo disastro-mi dice portandosi una mano alla nuca.
 
Ridacchio per poi uscire da quel posto e ritornare a casa.
 
Alexy… Buffo ma simpatico. Chissà se lo rivedrò…

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Capitolo 4
*** Stai solo sbagliando tecnica… ***


 

Stai solo sbagliando tecnica...


-Allora? Come te la passi con Lysandre?
-Lysandre?
-Si, Lysandre…
- Non so dove tu voglia arrivare
- Andiamo Iris! E’ ovvio che sei cotta di lui!
-N-Non è vero!
-Si invece!
- No!
-Non puoi negarlo, si vede da come sei arrossita!
- Smettila! Non mi piace Lysandre!-
-E’ vero hai ragione, non ti piace…-
-Oh, finalmente-
-Ne sei cotta!-
-Rosalya!-
 
Adesso basta però… ‘Ste due stanno battibeccando da mezz’ora!
 
-Volete piantarla una buona volta???- Urlo io.
 
Le due si voltano nella mia direzione, prendono un cuscino e me lo lanciano in faccia.
 
Ah, allora è la guerra che volete eh?!
 
Inizia così un’infinita battaglia che sembra terminare nel momento in cui sento il telefono squillare.
-E’ il tuo Ros-
 
La ragazza afferra la borsa e tira fuori l’apparecchio.
-Pronto? Ah ciao tesoro! Si… Si… Ma certo! Si, ora glielo chiedo! Un bacio.-
-Chi era?-
 
Certo che a volte Iris si comporta da idiota. Le rilancio un cuscino in faccia.
-Chi vuoi che sia. E’ ovvio che parlava con Leigh-
-Ah giusto… Che voleva?-
-Ha detto che tra tre settimane ci sarà l’inaugurazione di un nuovo locale e mi ha chiesto se ci andava di andarci-
-E… -mormoro io.
Ahahahahahahah! Davvero credeva che sarei andata con lei in discoteca?? Povera illusa…
 
-E… Ci andremo-risponde convinta.
 
Per poco Violet non si strozza  con la caramella che stava mangiando.
 
-Non se ne parla!-obietto io.
-Ma perché no?!-piagnucola Rosalya.
-E’ molto semplice. Mia zia non mi permetterà mai di andarci.-
 
Bugiarda... Adoro andare in discoteca. E’ un modo per distrarmi dai problemi che mi assillano.
 
E’ vero che mia zia è contraria a quel posto “pieno di ubriaconi e musica assordante” così come lo chiama lei, ma io ci andavo di nascosto. Mi piacerebbe andarci con le mie migliori amiche ma… Se viene Leigh, verrà anche Lysandre e di conseguenza Castiel… E io non ho intenzione di uscire con lui… Anche se non saremo soli.
 
-E tu dille che vieni da me a studiare! Dai ti pregoooooo!!!-
 
No… Gli occhioni dolci no! Non potrò resistere a lungo. Dovrò chiedere rinforzi.
-Violet tu che ne pensi?-

-Io non credo sia una buona idea…-
 
Sapevo di poter contare su Violet!
 
-Violeeet! In discoteca viene anche Liam… -
 
Come non detto. Rosalya deve aver intuito la mia tattica.
 
Liam è un componente della squadra di basket. E’ molto amico di Dajan e Jake. E’ arrivato da poco in questa scuola. Il giorno dopo del mio arrivo e  ha legato subito con tutti… Specialmente con Violet.
 
-D-D-Davvero? B-Bè, allora n-non sarebbe così male come idea…-
 
AAAh! Ammutinamento!

-Dai Jane… Vieni con noi… Ci sarà anche Castiel-
 
Aggrotto la fronte.
-Un motivo in più per non venire-
 
Ad un tratto, Rosalya assume un’aria maliziosa che non promette nulla di buono.
-Ti ricordo che mi devi un favore…-

Un favore? Dove vuole arrivare?

-Un favore?-

-Si… Ti ricordo che l’altro giorno ti ho aiutato con l’interrogazione di matematica, se non fosse stato per me avresti preso 2…-

Cavolo! La carta della matematica! La ragazza vuole giocare sporco eh?!

-E io ti ricordo che ho ricambiato il favore facendoti riconciliare con Leigh-
 
Ah! Colpita e affondata.

-Dai Jane, ti pregoooo-
 
Dopo mezz’ora passata a subire le lagne di Rosalya…

-E va bene! Hai vinto!-
 
Cavoli! E’ peggio di quando mia zia Lucy vuole convincermi a venire al suo club di cucito!
 
                                                                  ***
 
Le ore passano, così come i giorni e io, Rosalya, Iris e Violet diventiamo sempre più amiche. E’ da due settimane che non parlo con Castiel, Ken è partito per studiare all’accademia militare di suo padre dopo essersi fatto rubare i soldi da Ambra e le cose sembrano andare per il meglio. In questi giorni ho avuto l’occasione di conoscere Jake.
 
Spesso mi riaccompagna a casa e se mi serve una mano, lui è sempre lì per me.
 
Usciamo spesso insieme, come amici si intende, ed è molto piacevole.
Lui è un ragazzo molto dolce e  sensibile, ma anche simpatico ed è tremendamente irresponsabile. Insomma, un bravo ragazzo ma non  troppo…
 
 
 
 
I’m the kinda girl who doesn’t say a word,
Who sits at the curb and waits for the world 
But I’m about to break out, about to break out 
I’m like a crook tonight ...

 
-Mh?-
 
Vi prego… Vipregoviprego lasciatemi dormire! Ve lo chiedo per favore!
 
Afferro il cellulare e cerco  di spegnere la suoneria della sveglia, che non da segno di volersi fermare.
- AAAAh lo hai voluto te!-

Prendo il cellulare e lo scaravento per terra.


 
Silenzio. Finalmente. Prendo il cellulare da terra. Intatto. Se ha resistito alla caduta dal 6° piano dell’anno scorso…
 
 
Mi lavo, mi vesto, afferro una fetta biscottata ed esco.
 
Inizio a correre in direzione della scuola. Tra cinque minuti suona la campanella e per arrivare servono circa 15 minuti… Non ce la farò mai!

WROOOM!

Un fumo grigiastro mi annebbia la vista, facendomi tossire violentemente.
 
-   Ehy piccoletta! Hai bisogno di un passaggio?-

Guardo  prima lui, poi la moto. E’ nera con delle fiamme rosse. Che gli prende adesso? E’ da settimane che non ci parliamo e  lui se ne esce così??
 
Se spera che io salga su quel coso…
 
-Non se ne parla!-

-Come vuoi… Potevi arrivare in orario almeno stavolta…-
 
Un ghigno compare sul suo bel viso, mentre il rumore del motore del veicolo mi fa sobbalzare. Aspetta… Bel viso? Bè si in effetti… Castiel è  un bel ragazzo… Oh non è il momento di pensarci! Cavoli mancano solo due minuti al suono della campanella.

-Castiel, aspetta!-

-Sapevo che avresti cambiato idea-

Sorride sghembo e mi passa un casco nero.

Lo indosso e salgo sulla moto.

- Bè?-

Lo guardo interrogativa.

-“Bè” ... Cosa?-

- Devi stringerti a me.-

-Cosa???-

-Se non vuoi cadere devi stringerti alla mia giacca… Non vorrei averti sulla coscienza-

Titubante strinsi leggermente la giacca del rosso.
 
Tsk. Davvero crede che mi avvinghierò a lui stile cozza, solo perché siamo su una moto?? Ma per favore, la velocità non mi fa paura.
 
 Dopo neanche due minuti, mi accorgo che la moto si è fermata, io ho gli occhi chiusi e Castiel mi guarda divertito.

-Ehy bambolina, so di essere irresistibile però…-

Che diavolo sta dicendo? Non capisco cosa… Oh cavolo… Sono praticamente attaccata a lui e tutti ci stanno fissando. Mi ritraggo velocemente rossa in volto.
Scendo da quell’aggeggio e per poco non cado.

-Detesto le moto-

- Dì la verità, che ti è piaciuto stare appiccicata a me-

Gli lancio un’occhiataccia. Signore se ci sei… FULMINALO! Già mi immagino la scena di un Castiel incenerito, a mò di fiammifero. Sorrido involontariamente.
 
- Visto che ti è piaciuto?-

Di colpo torno alla realtà.

-Oh, ma piantala fiammifero!-
 
Lo lascio lì. Vicino alla moto. Che mi guardava andare via con un sorriso malizioso sulle labbra. Sotto gli occhi di tutti. Sotto lo sguardo di due occhi particolari. Due pozzi d’acqua, pieni di malinconia e tristezza. Ma anche di un altro sentimento. Rabbia. Furia. Desiderio di vendetta. Queste sono  le 3 parole che riecheggiano nella sua mente. Ecco qual’era. L’altro sentimento era l’odio. L’odio che Ambra prova verso di me.
 
                                                        ***
 
 
- Ehy Dajan!-

Il moro si volta verso di me sorpreso.

- Jane! Che ci fai qui!? E’ tardi!-

-Mi annoiavo… Sono venuta qui per darvi una mano…-

- Abbiamo già finito gli allenamenti… Mi spiace. Vuoi che ti accompagni a casa?-
 
Abbasso lo sguardo sconsolata.
- No, no… Va tranquillo. Resto qui altri cinque minuti…-
 
Mi guarda per qualche secondo insicuro.

- Va bene… Non fare troppo tardi però…-

-Si, mamma!-
 
Ridacchia per poi uscire dalla palestra.

Mi guardo intorno smarrita.
 
E ora? Che cavolo faccio?
 
Scorgo un pallone in lontananza. Lo prendo e faccio qualche tiro. Naturalmente, non faccio canestro nemmeno una volta e l’ultima palla mi arriva in pieno volto.
-Accidenti! Sono una frana!-
 
La palla nella mano destra. Sono  in procinto di tirare finchè un’altra mano si sovrappone alla mia. Un’altra mano, situata sul mio fianco e una voce dolce che  mi sussurra all’orecchio.
 
- Stai solo sbagliando tecnica… Devi  darti una spintarella in più….-

Riconosco subito la voce. La riconoscerei tra mille. La sua mano guida i miei movimenti.
 
Sento i battiti del cuore farsi veloci, il respiro farsi affannato ed una piacevole sensazione mi avvolge. Sento il rumore del pallone finire nel canestro e la sua voce sussurrarmi suadente.

-Visto?Ce l’hai fatta….-
 
Rimaniamo in questa posizione per qualche istante. La mano destra, stretta nella mia. Quella sinistra poggiata dolcemente sul mio fianco. Il suo torace contro la mia schiena.
 
Mi gira verso di sè. La stanza è completamente buia. Non riesco a distinguere un palmo dal naso. Riesco ugualmente a notare il suo petto nudo.
 
Arrossisco a quella visione. Alzo di poco lo sguardo, scontrandomi con i suoi grandi occhi azzurri. ( Ahahahah, scommetto che pensavate fosse Castiel xD Sorpresa! :’) )

Mi allontano leggermente da lui.
 
Il mio viso ha assunto lo stesso colore dei capelli di Castiel. Ecco, anche in momenti come questi mi viene in mente il fiammifero. Qualcuno deve avermi fatto una maledizione.

-  Jane… Che ci fai qui? Tutta sola…?-
 
E tu che ci fai mezzo nudo in una palestra alle 7 di sera?
….
….
Eh-eheh-eheheheh…
 
-Pronto?? Jane ci sei?

- EH? Ah, sisi ci sono. Ero venuta qui perché mi annoiavo… E mia zia è fuori per lavoro quindi a casa non c’è nessuno e non ho nulla da fare…-

- Capisco…-

C’era un silenzio imbarazzante.

-Ti va di venire  a casa mia? Ci guardiamo un film, mangiamo pop corn, pizza… Mi fai un po’ di compagnia…-

Forse non era una buona idea invitare un ragazzo a casa, ma Jake è mio amico. Anzi…  Il mio migliore amico.

-Certo, perché no?! Meglio che vada a vestirmi prima...
 
Ecco che il rossore ritorna

- A proposito si può sapere che ci fai conciato in questa maniera? Non è che stavi combinando qualcosa in bagno?  Porcellone…-

-Aahahah si, proprio così… Sul lavandino precisamente-

-E che schifo! -
 
Ride facendomi la linguaccia.

-Scema!-

Rispondo alla linguaccia e lo aspetto all’uscita. Dopo un po’ lo vedo arrivarevestito e profumato. Lo prendo per il braccio e ci incamminiamo.
 



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AH-AH! Ho aggiornato finalmente lol
Eccovi qua un capitolo che, spero, vi piaccia anche se a me non molto.
Voglio avvisarvi TUTTI che non so ancora chi sarà il flirt di Jane… Quindi non fatevi delle speranze perché su questo dovrò lavorarci parecchio xD
Bè… Ringrazio 
Solly e Juls_ per aver recensito i capitoli precedenti T-T
Mi dileguo… A presto *3*

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