Apparentiis

di pensieri_in_scatola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Rincontro ***
Capitolo 2: *** 2. In treno ***



Capitolo 1
*** 1. Rincontro ***


Dopo la battaglia tra il Signore Oscuro e i Membri dell'ordine della Fenice, la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts aveva offerto agli studenti che non erano riusciti a frequentare il settimo anni la possibilità di poter partecipare ai M.A.G.O. Hermione Granger era seduta scompostamente sul letto e stava preparando il baule con gli ultimi oggetti mentre ripensava a quando Ronald Weasley l'aveva baciata nella Camera dei Segreti durante la battaglia di Hogwarts. Era da tanto tempo che non lo vedeva perché erano tornati ognuno nella propria casa qualche giorno dopo a quell'avvenimento, ma si scrivevano quando riuscivano a trovare del tempo libero. Hermione ancora preda dei suoi pensieri uscì dalla stanza e andò a salutare i suoi genitori, che stavano analizzando le carte e le ricevute dei loro clienti. Prese le chiavi dell'automobile, che loro le avevano appena regalato, e salutò loro per l'ennesima volta. Quando, finalmente, uscì di casa, si trovò davanti una sorpresa incredibile. Abbandonò il baule sul ciglio della strada, mentre Grattastinghi si stiracchiava assonnato, e, quasi, si scaraventò su Ron che l'aspettava. Caddero a terra ed entrambi risero come due bambini che si conoscevano da una vita. "Mi sei mancata!" disse lui aiutandola ad alzarsi e togliendo le un ciuffo ribelle di capelli castani dal viso. "Anche tu mi sei mancato!" Dopo questo breve colloquio, Ron caricò il baule di Hermione in macchina e, dopo essere saliti sulla vettura, partirono per andare alla stazione ferroviaria di King's Cross. "Io sono dell'idea che è meglio Smaterializzarsi da un luogo all'altro senza usare questi inutili mezzi di trasporto" disse Ron. "Lascia stare questi argomenti babbani!" rispose lei sorridendo. A lei era sempre piaciuto il fatto di appartenere a due mondi completamente differenti e, ogni volta che ne aveva la possibilità, preferiva utilizzare gli oggetti babbani. "Come hai trascorso l'estate?" chiese lei dopo un imbarazzantissimo silenzio. "Non ho fatto nulla di particolare: alla Tana c'è un'aria malinconia dovuta alla mancanza di Fred, infatti, George è distrutto e, come i miei genitori, cerca di stare fuori casa più tempo possibile a causa dei tanti ricordi legati a mio fratello e alla casa. Ginny, invece, si è, praticamente, trasferita da Harry, che, ora abita al numero 12 di Grimmauld Place. Mentre io sono stato quasi sempre a casa, quando non cercavo un impiego estivo per guadagnare qualche Falce" rispose lui mentre lei pensava al fatto che aveva avuto sempre qualche problemino con le valute magiche, ma quasi sempre riusciva a calcolare quante Falci servivano per equivalere a un Galeone o quanti Zellini formavano una Falce. Arrivarono alla stazione in pochi minuti e Ron, da galantuomo, aiutò Hermione con il baule. La stazione di King's Cross si ergeva davanti a loro in tutta la suo ottocentesca bellezza. Dopo aver superato intricati labirinti formati da enormi colonne di mattoni che dividevano i binari, i due ragazzi si fermarono all'insegna che portava la scritta "BINARIO 9". Così trovarono il punto esatto del passaggio magico e si lanciarono contro il muro. Hermione ogni volta che compiva quell'azione era sempre timorosa perché pensava che tutto quello che aveva vissuto grazie alla magia fosse solo un sogno. Le tornò in mente quando era arrivata alla stazione di King's Cross e aveva oltrepassato quel muro per la prima volta. Non avendo genitori maghi, non sapeva come si riuscisse a prendere il treno 9 e 3/4 e, solo grazie ad un colpo di fortuna, incontrò una ragazzina poco più vecchia di lei che la istruì, brevemente, a proposito del passaggio segreto. Vide Harry, in lontananza, che, con una mano, salutava nella loro direzione mentre l'altra era adagiata su una coscia di Ginny. Ovviamente, Ron si era accorto di questo perché stava camminando infuriato verso l'amico, lo prese da parte e con agitazione gli parlò talmente a bassa voce che le ragazze non riuscirono a percepire una sola parola. Mentre Ginny raccontava ad Hermione di aver frequentato un breve stage con la squadra di Quidditch, la Holyhead Harpies, Harry interruppe la conversazione delle ragazze rivolgendosi a Hermione "Ho visto che hai preso bene il fatto che Ron non verrà ad Hogwarts fino a Natale." Solo in quel momento Hermione si accorse che Ron non aveva con se nessun bagaglio. Lei era sempre stata un'attenta osservatrice, infatti, riusciva a tracciare il carattere di persone sconosciute solo da che gesti e particolarità usavano mentre parlavano. "Cosa?" urlò infuriata mentre tutti i presenti si erano girati e la guardavano con aria interrogativa. "Quanto aspettavi a dirmelo?" concluse lei con aria offesa. "Stavo aspettando il momento più adatto, ma non..." iniziò lui dopo aver lanciato occhiate inceneritrici contro Harry. "E, secondo te, il momento più adatto sarebbe stato mentre stavo per salire sul treno?" lo interruppe stizzita. "...non avrei mai immaginato che Harry si mettesse in mezzo. Comunque, mio fratello Charlie mi ha inviato un gufo e mi ha informato che avrei intrapreso un corso sui draghi insieme a lui, in Romania." concluse lui senza dare retta ai vari "ma" che Hermione scandiva mentre lui pronunciava il discorso. "Ronald Weasley...". La ragazza cercò di dire altro, ma Ron la spinse verso di se tappandole la bocca con un dolcissimo bacio. Furono interrotti dalla voce stridula e potente del capostazione che disse "Tutti in carrozza! L'Espresso per Hogwarts partirà fra cinque minuti". Ron la lasciò andare e lei con un senso di amarezza lo salutò salendo sul treno. Non poteva credere che non lo avrebbe visto per altri tre mesi.

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Capitolo 2
*** 2. In treno ***


Hermione, Ginny e Harry trovarono subito uno scompartimento libero sul treno. Hermione guardò fuori dal finestrino in cerca di Ron, ma con molto dispiacere lo vide che si smaterializzava senza nemmeno accorgersi del fatto che lei lo stava osservando. Una lacrima le bagnò il volto, aveva aspettato così tanto quel momento per stare insieme a lui, invece, ora, voleva tornare indietro nel tempo e non averlo mai incontrato. Si asciugò il viso e cercò di ricomporsi, sperando che Ginny ed Harry non avessero notato il suo malumore. Non si preoccupò di questa possibilità, quando vide che i due suoi amici si scambiavano tenere effusioni. Prese la borsa e tirò fuori da essa un piccolo libro con una graziosa copertina su cui c'era scritto "Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen". Aveva letto quel libro milioni volte, ma lo stile dell'autrice e la complicata storia d'amore fra Elizabeth Bennet e il signor Darcy l'avevano sempre affascinata. Sprofondò nella lettura, ma quando arrivò al punto in cui il signor Bingley lascia Jane Bennet, Hermione si figurò in lei pensando a come si fosse sentita nell'abbandonare la persone che ama senza nemmeno un motivo preciso. Ricominciò a piangere e questa volta i suoi compagni se ne accorsero. " Hermione, cosa succede?" le chiese Ginny sedendosi vicino a lei. Istintivamente Hermione la abbracciò e pianse tutte le lacrime amare che il suo corpo poteva produrre. "Come... ha potuto...avvisarmi...della sua...partenza...nel modo...in cui l'ha fatto?" disse Hermione fra i singhiozzi. "Lui voleva passare con te quest'ultimo anno ad Hogwarts e quando Charlie gli ha offerto quell'impiego, Ron, non ha potuto rifiutare" le rispose Ginny cercando di rincuorarla. Hermione si alzò e si diresse verso il bagno perché voleva sistemarsi, ma, a metà strada, fu sorpresa dall'ultima persona sulla terra che in quel momento volesse incontrare. Draco Malfoy stava parlando con Blaise Zabini, un suo compagno di Serpeverde. "Sangue sporco," l'apostrofò Malfoy quando si accorse che la ragazza li stava evitando " dov'è il tuo caro Weasleiuccio? Non dirmi che la tua favola d'amore è finita così miseramente. Non posso biasimarlo, se ti ha molta senza problemi. Nemmeno un Traditore del suo sangue starebbe insieme ad una Mezzosangue Sò-Tutto-Io come te." Hermione non riuscì a trattenersi e rispose per le rime a Malfoy mentre gli puntava la bacchetta alla gola "Ad una serpe, come te, non può interessare la mia vita privata. Inoltre se fosse stato per me, in questo momento, non vi trovereste, tu e i tuoi amici pseudoMangaiamorte, su questo treno per Hogwarts, ma al fresco in una cella di Azkaban."Con queste parole si rivolse principalmente a Malfoy, anche se ampliava la sua offesa a tutta la casa di Serpeverde. Malfoy ci mise qualche minuto per cercare di difendere più la sua dignità che per altro, così le rispose con ironia mentre il suo compagno rideva senza nascondersi "Granger, vacci piano con le parole, qualcuno di noi potrebbe offendersi!" "Non sto scherzando e ti assicuro che potrebbe finire molto male se ti ritrovo, un'altra volta, sulla mia strada." Concluse lei ritraendo la bacchetta e se ne andò mentre Draco continuava a schernirla. Con uno scatto fulmineo la ragazza si girò e lo incenerì con lo sguardo analizzandone l'aspetto. Ogni momento che passava si stupiva sempre di più del fatto che lei quel giorno non aveva quasi mai fatto caso ai particolari. L'immagine del ragazzo la colpì, infatti, Malfoy aveva lasciato crescere i capelli platino che si agitavano sbarazzini e incorniciavano il suo viso sempre più scavato e pallido. Due scure occhiaie circondavano i suoi occhi di ghiaccio che sembravano osservarla in ogni più piccolo dettaglio. Finalmente arrivò al bagno delle signore e si rinfrescò in viso in modo tale da apparire meno abbattuta. Il treno curvò e Hermione perse l'equilibrio andando a sbattere contro una porta che si stava aprendo. "Scusa Hermione!" disse con superficialità la ragazza che usciva dal gabinetto e che molto evidentemente stava pensando ad altro. "Non ti preoccupare, Luna!" concluse Hermione massaggiandosi la fronte mentre Luna Lovegood estraeva dalla borsetta gialla una copia de "Il Cavillo".

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