The Truth

di H13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Erano le 22:05 del giorno 17/07/2001,mia figlia si trovava nella sua culla a dormire ed io ero seduto vicino a lei .Mia moglie stava spazzando in cucina ,vivevamo a Londra ,lì le rapine erano molto frequenti. Per questo io ero una spia .All'improvviso non sento la scopa elettrica accesa di mia moglie ,lì giocava il mio ruolo , però me ne ero accorto tardi .Era già morta ,il sangue era dappertutto le mie lacrime scendevano velocemente ,non sapevo chi c'era in casa ,allora presi la mia pistola e corsi da mia figlia era scomparsa ma fortunatamente la sentivo piangere .Controllai nel piano di sotto vidi l'intruso, ho sparato ...morì in pochi secondi .Finalmente vidi il mio dolce angioletto piangere ma non poteva stare con me ,sarebbe stato pericoloso .Non volevo che facesse la fine della madre .Era colpa mia, io ero pericoloso .Così decisi di chiamare Jack ,mio collaboratore e mio migliore amico .Con lui il mio angioletto sarebbe stato al sicuro .Jack soprannominato 167 prese mia figlia .Con le lacrime agli occhi ,decisi di diventare una spia molto più abile di quello che già ero e mi chiamai 007. DIECI ANNI DOPO Parte di Rose Finalmente oggi è il mio compleanno faccio i mie 12 anni . Purtroppo ci sono quei odiosi dei miei fratellastri. Zio Jack aveva detto che oggi non facevamo il solito allenamento ,come lo chiama lui “allenamento spia “ ma oggi andavamo al bowling. Mia zia Jennifer mi ha sempre chiesto cosa volessi per il mio compleanno ed io ho sempre risposto che volevo una macchina del tempo per poter vedere di nuovo i miei genitori. Anche sé alla fine mi hanno sempre fatto una sorpresa . Mio zio ha sempre detto che mio padre era una spia ma scomparse dopo i miei 7 mesi e mia madre morì per il mio parto .Così zio Jack mi prese con sé. Sento la voce dei miei fratellastri …sempre i soliti ficcanaso .Io ho sempre voluto essere una spia,essere come mio padre .Zio Jack ha sempre voluto portarmi ad una scuola di allenamento per giovani spie. E lui ne conosceva anche una dove è stato da piccolo, e quindi oggi insegna a me, però non è la stessa cosa .Esco dalla mia camera per fare colazione, i miei capelli castani erano tutti aggrovigliati intorno alla mia nuca. Improvvisamente in cucina trovo sotto la ciotola del latte 1 foglio con sopra l’iscrizione per la scuola di spie. Spalanco gli occhi vado da mio zio Jack e lo abbraccio fortissimo. Zio si alza con un enorme sbadiglio e mi dice :”Tuo padre sarebbe molto fiero di te “.Ed io con le lacrime agli occhi gli chiedo :”Quando comincerò?” In attesa della sua risposta stavo già iniziando a leggere il foglio. E lui mi rispose :”Anche oggi se vuoi.” Ho urlato un sacco , la mia felicità era immensa, fortunatamente i miei fratellastri non hanno mai saputo del mio allenamento o del mio passato, ma forse neanche gli interessava .Dovevo andare a scuola ma non potevo dire a nessuno del mio nuovo istituto . Mi preparo più veloce che posso e finalmente in macchina .Durante il viaggio ho pensato se mio padre fosse vivo dove fosse. Ma mentre ci penso sono già arrivata a scuola .Scendo dalla macchina velocemente, saluto zio Jack e scappo in classe …come al solito arrivo in ritardo. Entro in classe guardavo la prof ma anche i numerosi occhi puntati su di me, mi tolgo velocemente lo zaino mi siedo e inizio ad aprire il libro. Mentre i miei compagni di classe leggevano il capitolo sul “giallo” continuavo a pensare come fosse quella scuola…immaginavo ,immaginavo sempre di più cercandomi di ricordare la voce di mio padre i suoi occhi le sue mani ,ma non ricordavo niente e in un battibaleno sono passate 2 ore, la merenda ebbe inizio presto e pensavo dove sarebbe stato papà, dove si trovava adesso. Finita la scuola viene Charlot vicino a me, la mia peggior nemica .E ha detto :”Orfanella come mai sei tutta sola? Forse ti manca la tua mamma?” Irrigidita le ho risposto :”Non prendere in giro me e la mia famiglia ..Charlot” Lei rispose:” Perché senno che mi fai ?” Me ne sono andata il più presto possibile non volevo farle del male pure se mi stava un po’ sulle scatole.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Parte di James Erano trascorsi 12 anni da quando non vedevo il mio angioletto ,la vita di una spia è difficile a volte ,ma era per proteggerla, speravo che avesse seguito le orme di sua madre ma non è stato così. So che è il compleanno della mia piccolina, ma mentre ci penso il mio cellulare ha iniziato a squillare… era Jack. Alzo il telefono e rispondo :”Pronto?!”, :”James glielo devi dire!!”supplicando. Ed io con tono arrabbiato gli rispondo :”Quando sarà il momento !Mica ai detto qualcosa ?”E Jack continua a dirmi :”Lo sai che il mio compito e tenerla al sicuro ,come mi hai detto di fare …Però lei vuole seguire le tue orme e così gli ho detto…della scuola per giovani spie” Infuriato urlo :”Tu che cosa?” .E lui ”Lo so che sei infuriato ma prima o poi glielo dovevi dire “Non ci posso credere mia figlia stava per venire da me ,da una parte ero felice…dall’altra non molto direi, così ho deciso di fare una domanda a Jack inconsapevole di quello che stavo dicendo :”Tra quanto tempo verrà?” E Jack dopo una breve pausa confermò :”Siamo proprio qui fuori”. Chiudo il telefono metto a posto tutta la mia roba mi guardo in torno e la vedo finalmente ..ma non potevo mostrarmi probabilmente mi avrebbe riconosciuto .Mi è scappata una piccola risata ma ho lottato parecchio per non uscire fuori dal mio nascondiglio e alla fine ho vinto io .Lei con una voce sottilissima ma rilassata chiede a Jack:” Dove dovrò allenarmi?”. Io con uno sguardo attento ma deciso guardo Jack che le risponde :”Lì.. Non preoccuparti adesso ti metterai un uniforme e andiamo insieme dentro la (palestra)”.L’apparenza inganna era piccola ma era attenta, sicura, furba e un po’ maliziosa…proprio come dovrebbe essere un spia.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Parte di James Quando Miss.Cler ha detto della prima missione di Rose e Niall stavo per ammazzarla pure se era il mio capo, però non potevo e gli ho detto :”I patti non erano questi!!”gridai. :”Lo so ma voi siete le uniche spie di cui mi possa fidare…Se tu non ci sei addio Inghilterra e poi è tua figlia quando penserai di dirlo?” Ed io ho risposto :”Quando sarà pronta” mi ha girato le spalle e sene andata così decisi di fare la cosa più giusta aiutare l’Inghilterra e addestrare mia figlia e il suo amico .Si fecero trovare in buon orario davanti l’ascensore scesero e iniziammo ,cercando di individuare primi sospettati e indagammo. Si dimostrarono molto bravi specialmente Niall con i computer ha trovato un sistema gps per individuare “la negativa”. Ci sedemmo nel mio studio e iniziammo ad avere le prime informazioni. Niall ha guardato il monitor del computer con occhi sbalorditi . Gli ho chiesto cosa fosse successo e lui ha risposto che l’aveva individuato ma non era sicuro che fosse lui il sistema ogni tanto calava .Appena abbiamo visto il punto rosso sopra lo schermo del computer siamo corsi via dal mio ufficio, ho preso la macchina velocemente e siamo partiti. Ormai mi ero abituato a stare con mia figlia anche se non potevo abbracciarla almeno posso vederla. Mi ha chiesto :”Dove stiamo andando ?”ed io le ho risposto:” In un bellissimo posto cara!” ha fatto una piccola risata…amavo come rideva …tutta sua madre, tranne in carattere, ovviamente. Parte di Rose Finalmente Niall trova dei dati per recuperare “la negativa” era bravissimo con i computer ,anche se si vantava mi faceva sempre ridere. Forse 007 voleva stare con noi, ridacchiava in continuazione alle nostre battute ma manteneva sempre un comportamento distaccato anche se sapevo che nel profondo era divertente. 007 o come lo chiamavo io doppio 0 aveva la voce più rilassante del mondo e anche molto familiare . Non sapevo cosa stavo dicendo, ma ad un certo punto gli ho chiesto :”007,scusi se la disturbo ma, noi due ci siamo mai visti?” Lui ha sgranato gli occhi quasi impedendomi di sapere qualcosa, ma sapevo che l’agente non mi stava dicendo una bugia ,noi siamo una squadra .Allora lui mi ha risposto :” Mi trovavo in Scozia quando scomparve tuo padre …”io incuriosita e stordita gli ho detto :”007 ,voi conoscevate mio padre?” lui continuava a sgranare gli occhi e premere le mani sul volante , ha irrigidito la mascella ,come se fosse arrabbiato .Dopo qualche minuto mi ha risposto :”Eravamo …quasi, la stessa persona agente 154!”. Non ero molto sicura di quello che mi stava dicendo …ma adesso dovevo pensare alla missione. Ci siamo fermati vicino un bar ,allora gli ho chiesto :”Dove stiamo andando ?” mi ha indicato il locale e ha detto :”Si trova lì “la negativa” siamo entrati nel bar ovviamente non vestiti da spie ,ma da gente qualunque. Mi arriva un messaggio sul cellulare e c’è scritto :”Non potete salvarli tutti!” Guardavo lo schermo quasi impaurita ma ,fortunatamente c’era 007 e 556 ad aiutarmi .

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