Just the way you are

di Pichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


Il sole ardeva nel cielo limpido, di un qualunque giorno d'agosto.
Le nuvole si spostavano lentamente in direzione del vento fresco, che dava sollievo a tutte le persone sulla spiaggia, mentre cercavano di prendere colore sotto il sole.
Le risate dei bambini in acqua, le urla delle madri che li richiamavano, le chiacchiere delle ragazze sotto gli ombrelloni e i calci ad un pallone di alcuni ragazzi, riempivano l'aria estiva, la spiaggia.
Vista dall'alto, questa, era coloratissima.
C'erano ombrelloni e teli da mare di ogni colore, per non parlare di tutti i giocattoli sparsi sulla sabbia.
L'acqua fresca rigenerava tutti gli accaldati, divertiva i bambini ed era fonte di ispirazione per un uomo che dipingeva tutto quello che lo circondava.
Nulla poteva essere più rilassante di una mattinata al mare in tutta tranquillità.
Proprio per questo un gruppo di ragazze se ne stava sotto il sole, beandosi della pace che la spiaggia offriva.
La scuola era finita da un pezzo, anzi, stava per ricominciare, ma loro, puntualmente, se ne stavano sulla spiaggia in tutto relax, studiando, alternando gelati, granite e tuffi.
L'estate era di sicura la stagione preferita da ogni ragazzo, adolescente o bambino ed infatti tutto il lido ne era pieno.
'Ho vinto di nuovo io, Saku!'- disse una delle ragazze dagli occhi perlacei e i capelli corvini raccolti in una coda.
'Cavolo Hinata, ma come fai?'- sta volta a parlare era stata una ragazza dai capelli insolitamente di un color rosa e dagli occhi smeraldini lucenti e nervosi.
'E' semplice Sakura, Hinata ragiona quando gioca a dama, non fa mosse a casaccio come te!'
Una voce squillante fece voltare le due ragazze impegnate nel gioco ormai finito con la vittoria della corvina.
Era la voce di Ino, una ragazza bionda, alta, con due occhi azzurri come quel cielo limpido su di loro, che prendeva il sole.
'Cosa vorresti di Ino-pig?!'- esclamò la rosa con nervosismo.
'Che dovresti impegnarti un po' di più e cercare di anticipare le sue mosse!'- rispose la biondina, mentre si alzava dirigendosi verso il loro ombrellone.
Nel frattempo Sakura, si era voltata contro Hinata, chiedendole per l'ennesima volta la rivincita.
Non l'avrebbe mai ammesso, ma sta volta, avrebbe ascoltato il consiglio di Ino.
Si stava impegnando tantissimo e sembrava quasi che stesse vincendo.
Si sentiva addirittura invincibile, in quel momento.
Ino tornò verso di loro, con un gelato enorme in mano, che sembrava stesse per crollare, per quanto era grande.
'Hei maialino, potevi offrircene anche a noi!'-  disse la rosa.
'Scusami Fronte Spaziosa, ti vedevo così impegnata a giocare!'- e così dicendo la bionda scoppiò a ridere, poggiando una mano sulla bocca e chiudendo leggermente le palpebre.
Il sole però fa brutti scherzi.
Non ebbe neanche tempo di aprire gli occhi che le palline di gelato le erano scivolate su una gamba, arrivando fino ai suoi piedi.
La rosa non pote fare a meno di ridere.
'Ti sta bene Ino-pig, così impari!'
'Ehm... Saku... Ho vinto di nuovo!'
La voce timida di Hinata, pose fine alla risata della rosa, che si maledì per essersi distratta.
Borbottando, Sakura si gettò in acqua, seguita dalla corvina, mentre sulla spiaggia, Ino, cercava di togliere il gelato dai suoi piedi.
Ad un tratto, sentendo confusione si voltò.
Un cane bianco, dalle dimensioni enormi sembrava dirigersi a tutta velocità verso di lei.
Stava creando il panico.
I bambini più piccoli piangevano dallo spavento, quelli più curiosi ridevano guardandolo, mentre gli adulti si lamentavano per tutta la sabbia finita nei loro occhi al passaggio caotico del cagnone.
In pochi istanti, il batuffolo si era gettato sulla bionda leccandole il piede e la gamba cosparsi di gelato, per poi leccarle il volto in segno di riconoscimento.
'Maledizione, ma di chi è questo cane?!'- chiese urtata.
E proprio in quel momento un moro sembrò ripetere la stessa scena del cane, correndo, alzando un mucchio di sabbia, fino ad arrivare in prossimità della bionda, ormai a terra.
'E' tuo questa palla di pelo?'
'Ehm, si!'- disse sentendosi rimproverato.
'E allora stagli più attento perchè in pochi secondi ha creato il panico per tutta la spiaggia!'
La bionda si alzò da terra, togliendosi la sabbia di torno e guardando il ragazzo con superiorità.
'Beh, almeno ti ha lavata per bene!'- disse goffamente il ragazzo.
Non sapeva a cosa andava incontro.
'Lavata per bene? Si da il caso, che in casa mia la doccia è presente come l'acqua e il sapone!'- rispose la bionda irritata.
'Si, ma mi è sembrato di vedere che ti era caduto un po' di gelato su una gamba o sbaglio?'
'No non sbagli...- affermò la bionda, ma poi tornò all'attacco- scusami e tu come fai a saperlo? Mi stavi guardando?'
'Ehm... nononono! Ho solo visto la scena per caso'- disse arrossendo bruscamente.
La bionda con la solita aria di superiorità disse:
'Quindi? Ora dovresti chiedermi scusa!'
'Ehm, scusami, se vuoi potrei offrirtelo io un gelato!'
'Hai detto bene, potresti. Io non mi faccio offrire niente dagli sconosciuti.'
'Ah già, giusto! Sono davvero sbadato! Il mio nome è Kiba Inuzuka. Ora vuoi venire con me a mangiare un gelato signorina...'
'Ino, Ino Yamanaka!'- esclamò lei, sorridendogli.



Non so ne come ne perchè mi sia uscita, ma non ho potuto fare a meno di scriverla! :D
Continuerò sicuramente il prima possibile, per ora spero che vi sia piaciuta! 
Un bacione a tutti!
Ciao ciao! 

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


'... quindi quei due sono fidanzati?'- chiese la bionda mentre gustava il suo gelato offerto gentilmente dal moretto, mentre indicava una coppietta in acqua.
Era con loro, che Kiba era andato al mare, ritrovandosi a fare il terzo incomodo.
Fortunatamente però c'era Akamaru, il suo cagnone bianco, che in quel momento se ne stava a dormire sotto il tavolo.
'Già, perchè cosa c'è di tanto strano?'
Un venticello leggero li accarezzò, scompigliando i capelli di lui.
Erano all'ombra di un gazebo, proprio vicino ad un piccolo chiosco in legno, mentre si rilassavano seduti su delle sedie con dei cuscini sofficissimi.
'Mah, no niente, lui è veramente carino. Come si chiama?'
'Shikamaru, ma puoi anche smettere di guardarlo, ora sono io il tuo accompagnatore!'- disse lui sorridendole maliziosamente.
Gli occhi celesti della ragazza si soffermarono su quelli di lui.
Erano come neri come la pece, ma insolitamente felini.
Non ne aveva mai visti di così strani.
Aveva un fisico atletico, la pelle abbronzata, i capelli disordinati ed un sorriso da mozzare il fiato, ornato da due canini insolitamente aguzzi.
Insomma, nel complesso era il ragazzo più strambo che avesse mai conosciuto.
'A proposito, quanti anni hai?'- chiese lei, cercando di cambiare discorso.
'Sicuramente mi dai l'età sbagliata e comunque, non te lo dirò.'- rispose lui.
'Beh, se Shikamaru e Temari hanno vent'anni, probabilmente anche tu avrai la loro stessa età.'
'Forse... Ma come ti ripeto biondina, non ti dirò nulla. Tu invece quanti ne hai?'
'Maleducato, non si chiede l'età ad una signorina.'
'Ehm, va bene. In che anno sei nata?'- chiese, facendola ridere.
'1993. Ora dimmi in che anno sei nato tu!'
'Non posso!'- le fece la linguaccia, il ragazzo.
Ino sorrise.
Quel ragazzo non era niente male.
'E perchè no?'- insistette lei.
'Beh perchè...'
'Allora Ino andiamo?'
La voce di Sakura interruppe Kiba.
La rosa fu la salvezza del ragazzo che si era trovato in difficoltà alla domanda della biondina.
'Io vado, grazie di tutto!'
Così dicendo, Ino, stampò un sonoro bacio sulla guancia del ragazzo che arrossendo di nuovo si lasciò scivolare sulla sedia, guardando la figura della bionda allontanarsi sempre di più.
 
* * *
'Kiba, sei veramente uno stupido!'- esclamò Temari.
'Cosa dovevo fare? Era una così bella ragazza e non potevo di certo farmela sfuggire!'- disse divertito lui.
'Il problema è quando lo verrà a sapere. Non credo che se ne starà buona.'
La voce di Shikamaru pose fine alla risata di Kiba.
'Non glielo dirò.'- esclamò incrociando le braccia al petto.
'Lo scoprirà e secondo me è meglio che glielo dica da subito!'- aggiunse Temari.
'Ehi ragazzi, non devo mica sposarla domani e poi non appena vedrà le mie dimensioni, non sarà più importante!'
Il pugno di Shikamaru lo colpì sulla testa, mentre Temari era diventata rossa come un pomodoro.
'Kiba sono cose da dire in presenza di una ragazza?!'
'Va bene, va bene, scusatemi!'
'Che intenzioni hai?'- chiese il ragazzo alla guida, guardandolo dallo specchietto retrovisore.
'La farò innamorare!'
'Wow! Come fai ad essere così sicuro di te?'- chiese la biondina, mentre metteva una mano fuori dal finestrino per sfiorare il vento.
'Lo sono, non so perchè.'
 
* * *
'Ino ha fatto colpo, Ino ha fatto colpo!'
'Fronte Spaziosa, non prenderti gioco di me o potrai pentirtene amaramente!'
'Ino, complimenti, era proprio un bel ragazzo!'
'Anche tu Hinata? Ma cosa avete oggi?'
'Da buone amiche, siamo solo felici per te!'- e così dicendo l'auto della rosa ripartì, lasciando la biondina sotto casa sua.
Ma che razza di amiche erano?
Mica si si stava sposando, aveva solo scambiato due chiacchiere con quello che poteva essere un amico qualunque.
Varcò il cancelletto di casa, salutando il padre seduto sulla veranda, dirigendosi poi in bagno per fare una bella doccia fresca.
Niente di più rilassante dopo una giornata di sole.
Liberò i lunghi capelli biondi, facendoli scivolare sulle sue spalle e lungo la sua schiena.
In un attimo si era già spogliata ed era già entrata sotto la doccia, iniziando ad insaponarsi per bene.
Non appena ebbe finito, si asciugò i capelli, indossando un paio di pantaloncini e una canotta bianca.
Si sentiva letteralmente a pezzi.
Si gettò a peso morto sul suo letto, ricordando il volto del ragazzo con cui aveva passato il pomeriggio.
Non sapeva come ma quel Kiba, le metteva una strana allegria.
Strana proprio come lui.
Sorrise impercettibilmente prima di addormentarsi tranquilla, sfinita dalla giornata trascorsa al mare.



NUOVO CAPITOLO! :)
Ringrazio tanto chi ha letto la storia chi la sta seguendo e chi ha lasciato commenti!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia!
Un bacione a tutti!

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


Si svegliò sentendo sua sorella Hana urlare, litigando con sua madre.
I suoi occhi si aprirono incontrando il primo raggio di sole della giornata.
Fuori dalla finestra, un cielo limpido e il cinguettio degli uccelli lo chiamavano.
In un lampo si era già alzato chiamando a rapporto Akamaru, per poi scendere in cucina a fare colazione.
'E' inutile, sta sera non ti muovi di qui!'
Alle parole della madre, Hana corse in camera sua, sbattendo la porta alle sue spalle.
'Già cominciate di prima mattina?'- chiese il ragazzo alla madre.
Ma incontrando lo sguardo minaccioso della donna, decise di fare colazione in silenzio senza peggiorare la situazione.
Proprio mentre si godeva quel lette fresco e il suo toast con sopra tre chili di marmellata, gli tornò in mente la biondina del pomeriggio prima.
Doveva rivederla, facendo sembrare l'incontro una casualità.
'Akamaru, ti va di andare in spiaggia?'
All'abbaiare del cagnolone, Kiba si alzò dalla sedia correndo in bagno per lavarsi lasciando la cucina in disordine.
'Kiba! Devi riordinare la cucina!'- gli urlò la madre.

 
* * *
Era tornato nello stesso punto di spiaggia del giorno precedente.
Stava cercando attentamente fra la folla, una chioma bionda, facilmente riconoscibile.
Però, sembrava proprio che la ragazza non era lì e probabilmente avrebbe dovuto cercare ancora.
Una pacca sulla spalla lo face voltare.
Una ragazza alta fasciata in un bikini color cobalto, gli sorrideva amichevolmente.
'Ciao Akamaru!'- salutò il cagnone accarezzandolo, per poi guardando con i suoi occhi blu il ragazzo di fronte a lei.
'C-ciao Ino!'- disse arrossendo lui, incantato dalla bellezza della ragazza.
In quel costume era... bellissima.
'Da quanto tempo sei arrivato?'
'Non è molto, ero solo venuto per fare una passeggiata con Akamaru!'- disse grattandosi la testa.
'Capisco...'
'Ino... ha-hai qualcosa da fare sta sera?'- esclamò a fatica, interrompendola.
Lei sorrise, capendo le intenzioni del ragazzo.
'No...'
'Allora ti andrebbe di... beh ecco di... di uscire con me?'
'Alle nove sotto casa mia va bene?'
'E' perfetto!'- esclamò spalancando gli occhi.
Non si aspettava di certo che la biondina gli dicesse di si.
Stampandole un bacio sulla guancia destra, gli disse il suo indirizzo e si allontanò, in direzione delle due amiche in acqua.
Lui, ancora incredulo,  si girò, incamminandosi verso casa.
'Akamaru è perfetto!  Questa sera Hana non uscirà e potrò prendere di nascosto l'auto di mamma per uscire con Ino!'
Mentre parlava gli occhi sembravano luccicargli dalla felicità.
Quella ragazza gli piaceva e non voleva lasciarla andare.
Avrebbe anche mentito per lei.
 
* * * 
Era pronto.
Jeans, camicia bianca che risaltava sulla sua pelle abbronzata, lasciata un po' aperta, capelli ribelli ma ordinati.
Mancava solo la macchina.
Mentre sua madre Tsume se ne stava a guardare la tv, il ragazzo sfilò le chiavi della sua macchina dalla borsetta e come un fulmine silenzioso, uscì dalla porta di casa senza farsi vedere.
Quando se ne sarebbe accorta, sarebbe stato già troppo tardi.
Accese il motore e velocemente partì, verso casa della ragazza.
Una volta arrivato la vide.
Era bellissima come sempre.
I capelli biondi lasciati sciolti, gli zigomi arrossati dal sole, gli occhi blu ornati dalle lunghe ciglia nere, il corpo fasciato in un vestito con un corpetto di jeans e una gonna bianca, e i piedi racchiusi in un paio di decoltè grigie.
La ragazza salì in macchina salutandolo fugacemente.
Aveva un sorriso da mozzare il fiato.
'Allora, dove andiamo?'
Ecco.
Il problema era che il ragazzo non sapeva proprio dove portarla.
'Ehm... vuoi qualcosa di tranquillo o qualcosa di caotico?'
'Diciamo che preferirei qualcosa di tranquillo, ma dimmi dove vuoi portarmi!'
'Lo vedrai fra poco!'- disse sorridendo.
La biondina a quanto pare, aveva proprio deciso proprio quello che lui avrebbe voluto scegliesse.
Ripartì a tutta velocità, senza dire una parola.
Dopo pochi minuti, spegnendo l'auto, accese la radio.
D'un tratto Ino vide il tettino dell'auto togliersi, piegandosi dietro di loro e lasciando ai loro occhi la vista del cielo d'agosto.
'E' abbastanza tranquillo per lei signorina?'
Aveva parcheggiato l'auto su un'altura che ricadeva a strapiombo sul mare.
Il rumore delle onde che si infrangevano contro gli scogli faceva da sottofondo alla radio, facendo rilassare i due che guardavano il cielo.
Gli occhi della ragazza puntanti nel cielo sembravano prestare attenzione al firmamento, ma tutto quello a cui pensava era a quel ragazzo che le stava accanto e che aveva scelto di portarla lì.
Scelta azzardata se si considera che la conosceva da soli due giorni.
Sembrava una decisione presa da un bambino.
Ma tutto questo non toglieva il fatto che era stato estremamente dolce.



Terzo capitolo!
Spero che vi piaccia, ma soprattutto spero di ricevere recensioni con le vostre opinioni! 
Un bacione a tutti e buona serata! <3
 

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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


Lo vide sorridere soddisfatto di quello che aveva fatto.
Non che avesse creato chissà che, ma probabilmente si era accorto di quanto la ragazza ne era rimasta colpita.
Tutta quella dolcezza così inaspettata, la prese alla sprovvista.
Era così carino e nello stesso tempo delicato.
Nessun ragazzo avrebbe mai pensato di portarla lì.
Si stupiva addirittura di se stessa, che aveva accettato così su due piedi, l'invito di uno sconosciuto.
Alla fine lo conosceva da soli due giorni, avevano chiacchierato a lungo, ma di certo non avrebbe mai dato la sua fiducia al primo che incontrava.
Eppure lui aveva qualcosa che la faceva sentire al sicuro, come se non potesse mai farle del male.
Quel ragazzo era davvero tanto simpatico quanto misterioso, tenero e anche un po' infantile.
Gli sorrise istintivamente, mentre lui sembrava stesse arrossendo.
Quegli occhi celesti lo facevano impazzire, gli scatenavano mille sensazioni tutte insieme erano come delle  calamite.
Non poteva fare a meno di guardarli.
Sarebbe anche affogato in quel mare così limpido e vivo.
Ricordò che il giorno prima si era promesso che l'avrebbe fatta innamorare.
Non sapeva di certo come avrebbe fatto, ma di sicuro quella prima mossa, aveva colpito nel segno.
Sentì il suo cellulare squillare e vedendo il nome sul display, si accorse che era sua madre.
Doveva essersi accorta che lui non c'era e che soprattutto, anche l'auto non c'era.
Era incerto sul da farsi.
Se avesse risposto l'avrebbe divorato con le parole, ma se non l'avesse fatto... sarebbe stata capace di mandare un'intera squadra della polizia a cercarlo e questo era sicuramente da evitare.
'Che fai, non rispondi?'- chiese Ino, sorridendo.
'Mah... no, tanto è solo mia madre, vorrà solo accertarsi che sia tutto ok!'- finse lui, arrossendo ancora di più.
Si sentiva in imbarazzo.
Le stava mentendo e nello stesso istante stava giocando con il fuoco.
Sapeva già che una volta tornato a casa, sua madre l'avrebbe preso a calci, ma l'avrebbe sopportato, per quegli occhi celesti, che gli piacevano tanto.
Il telefono tornò a squillare ancora, facendolo sbuffare sonoramente, mentre una divertita Ino, lo guardava sorridente.
'Dai rispondi, non mi offendo!'- gli disse la ragazza.
Lui le sorrise.
'Mamm...'
'Quando torni a casa, sappi che ti aspetta una bella punizione ragazzo, poi vediamo se alla tua età prendi la macchina di tuo padre e per di più a quest'ora della sera! Dimenticati di uscire tutti i santi i giorni con quei soggetti dei tuoi amici e di stare tutto il giorno senza far nulla con il tuo sacco di pulci!'- gli urlò Tsume dall'altro capo del telefono, più arrabbiata che mai.
'Si mamma tranquilla, torno tardi quindi non aspettarmi, buona notte!'- rispose lui, cercando di non far sentire le grida della madre alla ragazza al suo fianco, per poi agganciare velocemente, stroncando le parole della donna.
Mise il silenzioso e infilò il telefono in tasca.
Non voleva più interruzioni.
Ora c'erano solo loro due.
Kiba e Ino.
Ino e Kiba.
'Allora mister simpatia, come mai hai optato di portarmi qui?'
'Veramente, volevo fare qualcosa di diverso. Invece di portarti al classico pub o alla solita discoteca, ho preferito stare qui, decisamente più romantico!'- si avvicinò lui.
'Ma non mi avevi detto che questo sarebbe stato un appuntamento romantico!'- sorrise maliziosamente lei guardandolo negli occhi scuri.
'Lo sapevi già.'
Lei rise portandosi la mano davanti alle labbra rosee e morbide e poi proseguì:
'Da cosa deduci che io ne ero a conoscenza?'- si avvicinò anche lei.
'Guardati! Una donna ha diversi modi di vestire e il tuo, è decisamente dolce e romantico!'- esclamò guardando la gonna morbida che ricadeva sulle gambe della ragazza, per poi soffermarsi sulla scollatura a cuore.
'Te ne intendi, Inuzuka...'- gli sussurrò lei, mentre lui le sorrideva maliziosamente.
Lo vide accarezzarle una guancia arrossata, facendo scivolare la mano verso il collo e poi dietro la nuca.
Spinse la sua testa in avanti, facendo avvicinare ancora di più i loro volti e senza pensarci un secondo di più, sfiorò, con le sue, le labbra della ragazza.
Il contatto durò pochissimo.
Si lasciarono dopo pochi istanti, guardandosi negli occhi mentre la mente di entrambi sussurrava chiedendo:
'Ancora...'
I loro sguardi, incatenati, volevano cedere.
Le loro labbra si cercavano, mentre le loro mani già si sfioravano.
E il contatto riprese sempre più dolce e passionale, ma questa volta durò per tutta la serata, tagliato solamente da qualche sospiro, da qualche risata e da qualche piccolo e dolce gesto.
Tutto era perfetto ed anche quel colpo aveva preso il centro.



Eccomi qui per la felicità di Lexi! :)
Mi dispiace che inizialmente avevo interrotto la storia, ma non ricevendo più recensioni ho pensato che fosse stata proprio dimenticata e per me è importante essere seguita, con i vostri suggerimenti e le vostre correzioni! :)
Alla prossima!
Un bacio a tutti!

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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


Aprì lentamente gli occhi cerulei, sotto i raggi del sole che penetravano dalle fessure della serranda abbassata.
Si alzò lentamente, stiracchiandosi, per poi andare ad alzarla, aprendo le finestre e respirando l’aria fresca di quella mattina.
Sospiro, sorridendo, pensando alla sera prima.
Era stata davvero bene, si era lasciata andare e quello strano e dolce ragazzo, l’aveva coccolata e fatta sorridere.
Si voltò per poi dirigersi verso il bagno, lavandosi e scendendo in cucina per fare un velocissima colazione.
E così fu.
Così in pantaloncini e canotta celeste come i suoi occhi, uscì di casa, per fare una bella corsetta mattutina, che di certo non le avrebbe fatto male.
Era presto, Konoha, era ancora quasi del tutto desolata e gli unici segni di vita che si percepivano erano le serrande dei negozi che venivano alzate, qualche bambino e l’abbaiare di un cane.
Pensò istintivamente ad Akamaru…
Non sapeva perché ma qualsiasi cosa che vedeva la riportava all’Inuzuka e notandolo, sorrise di nuovo.

* * *

‘Maaamma! Dove sono i miei pantaloncini neri?’
‘Ti sei dimenticato che sei in punizione? Puoi rimanere anche in mutande a casa sai?’- rispose Tsume ancora arrabbiata.
La sera prima l’aveva aspettato dietro la porta e non appena il ragazzo entrò, lo malmenò con la scopa.
‘E dai mamma, se dovesse arrivare qualche ospite che figura ci farei?’- insistette il ragazzo.
La donna sbuffò.
‘Sono nell’ultimo cassetto, cercateli.’- gli rispose scorbuticamente.
Il ragazzo sorrise.
Prese i suoi pantaloncini e se li infilò di corsa, per poi chiamare Akamaru.
La palla di pelo, entrò in camera come una furia scatenata, abbaiando e scodinzolando allegramente.
‘Ehi, ehi amico… Sta buono dai! – gli diceva mentre il cagnone lo leccava da capo a piedi – facciamo una cosa, scappa fuori dal giardino, così che io possa venirti dietro per riprenderti, almeno potrò uscire di qui.’
Il cagnolone abbaiò, tornando a leccarlo, scodinzolando.
‘Dai, corri!’- disse, vedendolo poi correre giù per le scale.
Fece finta di niente e poco dopo, sua madre gli urlò dalla cucina:
‘Kibaaaa, Akamaru è uscito dal giardino, vai a riprendere quel sacco di pulci e torna subito qui!’
E lui con un ghigno uscì di corsa, seguendo il cane e allontanandosi da casa.
Akamaru… Il suo migliore amico.
Continuarono a correre, per le vie della città, era presto, i negozi avevano appena aperto e la vita cominciava a farsi vedere nelle strade di Konoha.
Si diressero verso il parco, finalmente liberi  e arrivando, lì, si trovarono di fronte ad una chioma bionda molto familiare, che si rinfrescava con l’acqua della fontana centrale.
Le si avvicinò lentamente.
E stringendole la vita sottile con le mani, gli gridò:
‘Bu!’- facendola sussultare di paura.
‘Inuzuka, ma dico sei impazzito?’- gli chiese la ragazza, dopo essere sobbalzata, con un sorrisino accennato sulle labbra.
‘Dai, non potevo non approfittare della tua disattenzione, eri tutta impegnata a bagnarti. Ma… sei da sola?’
La ragazza gli fece un cenno affermativo con la testa, quindi il ragazzo, le chiese di poterle fare compagnia.
Si sedettero ad una panchina.
‘Ehm… allora… cos’hai fatto ieri sera?’- le chiese poi ridendo, rosso dall’imbarazzo.
‘Sono stata in un luogo molto romantico, con un ragazzo…’- rispose vaga lei.
‘E questo ragazzo com’era?’
Lei gli sorrise.
Cosa aveva in mente?
‘Brutto, scorbutico, insomma ho passato una serataccia!’- gli rispose facendogli la linguaccia.
Lui sorrise istintivamente.
‘Allora, non ti dispiacerà se sta sera passassi una bella serata con me, immagino…’- le sussurrò il ragazzo sorridendole.
‘Mmmm… credo proprio di no, Inuzuka…’- ricambiò il sorriso lei.
Si avvicinarono ancora un po’ e proprio un momento prima che le loro labbra si sfiorassero come la sera prima, una voce li disturbò.
Kiba, sgranò gli occhi.
Il cuore gli batteva a mille, il respiro era affannato.
Quell’inconveniente non ci voleva proprio.
Sperava solo che sua madre se ne fosse stata zitta, o Ino, avrebbe scoperto tutto.
‘Allora era una messa in scena, la fuga di Akamaru!’- urlò avvicinandosi pericolosamente ai due.
Ino non riusciva a capire.
Notava la somiglianza fra la donna e il ragazzo e aveva capito che fosse sua madre, ma…
Che cosa c’entrava la ‘messa in scena’?
Akamaru abbaiò scodinzolando alla donna, ma lei, ignorandolo, prese per un orecchia il figlio e se lo trascinò dietro, fino a casa.
Ino, rimase lì, sconvolta.
Qualcosa non andava, anzi, qualcosa non quadrava.
Cominciarono a balenarle nella mente mille domande.
Doveva capire e quella sera avrebbe chiesto spiegazioni proprio al ragazzo.
Poco, ma sicuro.

 



Eccomi qui, dopo taaanto! :D 
Ringrazio Lexi che continua a seguirmi e che recensisce pur di non farmi interrompere la fic
e come ho già detto sono molto felice per questo, perchè la storia mi piace e se la interrompessi, non saprei nenache io come finirebbe! xD
Scriverla, mi da un'idea più concreta, averla in mente come idea è diverso...
Un bacione a chi legge e a chi mi segue! 
Grazie ancora!

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