L'EFFIMERO

di fren
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap1: Il viaggio della maga ***
Capitolo 3: *** Cap2: Il castello di Imalg ***
Capitolo 4: *** Cap3: Presentimenti ***
Capitolo 5: *** Cap4: L'alba ***
Capitolo 6: *** Cap5: Il torneo ***
Capitolo 7: *** Cap6: Verso Seres ***
Capitolo 8: *** Cap7: La storia di Gourry ***
Capitolo 9: *** Cap8: In incognito ***
Capitolo 10: *** Cap9: L'altra metà ***
Capitolo 11: *** Cap10: Certe storie... ***
Capitolo 12: *** Cap11: La fanciulla e il cavaliere ***
Capitolo 13: *** Intermezzo: Io, te e il buio ***
Capitolo 14: *** cap12: Labirinto ***
Capitolo 15: *** Cap13: Le ombre dentro ***
Capitolo 16: *** Cap14: I fili del gioco ***
Capitolo 17: *** Cap15: L'Effimero ***
Capitolo 18: *** Cap16: L'odio e l'amore ***
Capitolo 19: *** Cap17: Ricordati di me ***
Capitolo 20: *** Cap18: Lina per sempre ***
Capitolo 21: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


memoria                                                                            PROLOGO


 Buio. Rumore.
 Tanto rumore intorno,un rumore assordante. All'improvviso una voce...la sentiva a malapena, la sentiva lontana...era una voce che conosceva? si...un ricordo vago...gli incerti contorni di un viso nella sua mente...quella voce disperata, quelle urla strazianti...non aveva la forza di girarsi a guardare, non che non le importasse..o forse si..si sentiva solo così...così stanca, indifferente...non le importava dove stesse andando,una forza a cui non poteva opporsi la stava trascinando in un  luogo che non sapeva, lontano, e a lei in fondo... stava bene così. Non aveva più la forza di combattere, si sarebbe solo adagiata  e lasciata portare chissà dove...se solo non fosse stato per quella voce...era dietro di lei , la sentiva un po' più distintamente ora, era  una voce appartenente a giorni ormai lontani..
E la supplicava.
Di restare.
Chiunque fosse ad avanzare questa richiesta era destinato a rimanere deluso. Lei non aveva voce in capitolo, e del resto come avrebbe potuto anche soltanto girarsi a guardare chi la inseguiva con tanta ostinazione? Il suo corpo non le apparteneva più, non controllava i suoi movimenti, non aveva più una propria volontà. Si sarebbe abbandonata completamente, come chi è sul punto di addormentarsi..se quelle urla  non avessero tenuto vigile l'ultimo bagliore di lucidità che le era rimasto...
Quella voce...diceva cose assurde. Quella voce le parlava di una ragazza testarda..e anche un pò prepotente ma dal cuore generoso..una ragazza che seppur con tanti difetti non poteva andarsene perchè questo avrebbe distrutto la vita di un uomo...un uomo per cui  lei rappresentava l'unica ragione di vita..lei..Lina...
Qualcosa improvvisamente scattò nella sua mente ormai prossima al totale oblio. Era lei , Lina Inverse, era lei  che quella voce disperata invocava...
...Gourry....
il suo ciuffo biondo..
 i suoi occhi color del cielo..
il suo sorriso rassicurante...
quel volto tanto familiare prese ora forma nella sua mente, lo stomaco le si strinse in quel corpo che non controllava più...
No. Non Gourry. Perchè la stava seguendo quello stupido? "Gourry torna indietro..non vedi che di me non c'è più nulla?..non potrò più tornare indietro..non potrò più tornare da te, per dirti che sei uno zuccone, perchè stai rischiando la vita per una causa persa ..." questo avrebbe voluto dirgli mentre quella forza la trascinava sempre più lontano...la sua mente non era più intorpidita ora ..era totalmente lucida e soprattutto ricordava..
" ho fatto la mia scelta gourry, potrai pensare che sono un'egoista...ma non mi pento. E' vero, non ho pensato a quello che avrei distrutto..ma solo a quello che avrei salvato..te...ora ti prego Gourry torna indietro perchè non voglio andarmene sapendo che sei in pericolo di nuovo a causa mia..."
Non voleva. Non voleva più . Non voleva più  lasciarsi trscinare chissà dove ,era sveglia oramai, quello stato catatonico e passivo aveva lasciato posto alla  consapevolezza. Voleva ribellarsi a quella forza anche se sapeva di non averne la possibiltà, e lo voleva perchè ora non si trattava più solo di lei.
...Gourry...
Perchè doveva essere così...doloroso? Aveva lanciato il giga slave sapendo a quali rischi andava incontro, quei rischi in quel momento non le erano sembrati paragonabili a quanto avrebbe rischiato non lanciando l'incantesimo...veder morire la persona a cui teneva( a quanto pare,... lò pensò quasi con ironia ) più della sua stessa vita.
 E adesso? adesso che si era assunta la responsabilità di quel gesto ed era pronta a pagarne le conseguenze...Gourry non trovava niente di meglio da fare che mettere di nuovo a repentaglio la propria esistenza ..per salvare lei??? Quello stupido...stupido zuccone ...quanto avrebbe voluto fermare quell'inseguimento suicida...quanto avrebbe voluto, in quel momento, non significare niente per lui..avrebbe voluto che lui la dimenticasse...
....che dimenticasse di averla conosciuta....

Fù in quel momento che la raggiunse.
Lina sentì le braccia dello spadaccino afferrare quel suo corpo privo di volontà, cercare di stringerlo per riuscire a trattenerela... per non lasciare...che lei gli sfuggisse...dalle mani....
...Gourry...
Gourry era tutto.
Ma lei non avrebbe più goduto di quello sguardo dolce,di quell'aria ingenua,di quei modi gentili....
Lina la sentiva , sentiva quell'energia che la stava risucchiando.
Poteva ancora sentire le braccia di gourry sulle sue spalle..ma non per molto...poteva ancora sentire le  sue parole..sentirlo pronunciare il suo nome...lina...era così flebile adesso il suono di quella voce...era così inconsistente adesso quella stretta...
avrebbe voluto che il suo corpo aprisse gli occhi, per guardare un ultima volta il suo amico,compagno di tanti viaggi...
avrebbe voluto che la sua bocca potesse dirgli " su, cervello di medusa! non è poi la fine del mondo...starai bene,anzi meglio..senza di me.."
Avrebbe voluto non andarsene mai... per non lasciarlo solo. Per non restare sola.
Le mani di gourry sparirono. La voce di Gourry scemò.
Buio. Silenzio.
Adesso aveva veramente paura. Adesso era veramente sola.
Adesso era veramente tutto finito.

O forse no?


"puoi anche aprire gli occhi adesso....il corpo è di nuovo tuo."
la voce...di una donna.
Che significava?...meglio accertarsene...il comando partì dal suo cervello e...raggiunse l'organo interessato...i suoi occhi si aprirono. Allora era vero...era di nuovo padrona del suo corpo..padrona delle sue azioni...
...ma allora doveva assolutamente...
..un momento...
Lina bloccò di colpo quel pensiero che l'aveva travolta...per studiare ciò che i suoi occhi registrarono dell'ambiente circostante...
...una stanza...
Enorme.
Vuota.
Pareti scure e lucide piastrelle nere.
Non aveva idea di dove potesse trovarsi..ne di come fosse finita in quel luogo...
"Finalmente ci incontriamo..Lina Inverse..."
di nuovo quella voce, alle sue spalle...
Lina si voltò, cercò nel buio il punto esatto da dove provenisse quella voce...e scorse una figura. La osservava seduta nell'oscurità.
Era una donna...o almeno ne aveva l'aspetto. lunghi capelli biondi, una veste suntuosa. Sedeva su di un trono, marmo nero, unico elemento di arredamento dell'intero salone...le gambe accavallate e un calice di vino sorretto dalla mano sinistra. Profondi occhi la studiavano attentamente, le labbra spiegate... in un sogghigno.
Lina  si mise subito sulla difensiva, i muscoli tesi, lo sgardo vigile...quella situazione non prometteva nulla di buono..della serie..dalla padella alla brace!
" Sei tesa Lina? rilassati..oramai il peggio è passato." portò il calice alle labbra bevendo un sorso.
"Chi sei? dove mi trovo?" l'atteggiamento della maga era decisamente ostile.
"Mmmh...ti facevo più intuitiva Lina Inverse."
In realtà un'idea di chi fosse quella donna se l'era fatta...ma non voleva credere che i suoi sospetti fossero fondati perchè questo avrebbe comportato il fatto che in quel momento si trovasse dinnanzi a...
" Lord of  nightmare" mormorò
La donna si limitò a lanciarle uno sguardo divertito.
" Perchè mi trovo qui? " domanda inutile..in realtà conosceva già la risposta.
" siedi  Lina, ogni cosa a suo tempo"
Un sedile in pietra si materializzò dal nulla accanto a Lina che, non avendo altra scelta, vi prese posto cautamente.
" Dunque Lina...prima di tutto è bene che tu sappia che hai fatto un gran casino in quel tempio."
Una grossa goccia di sudore scese dalla fronte della maga , ma  LoN ( ammettendo che fosse lei..in realtà non aveva specificato..) rincarò la dose:
"L'incantesimo che hai usato, praticamente senza pensarci, non era alla tua portata, non avresti avuto da sola le forze per governarlo...avresti potuto distruggere il mondo..." La guardò con aria grave.
Lina abbassò lo sguardo, nonostante la situazione adesso le potesse sembrare quasi comica ( La grande maga-genio Lina Inverse trascinata nel mare del caos per..beccarsi il cazziatone dalla madre di tutte le cose??!!)
Quelle parole le bruciavano...la verità le bruciava.
Tuttavia...
" guardi cara LoN che se ho agito così è stato per fermare uno dei suoi sottoposti il cui scopo era effettivamente la distruzione del mondo!!!" Lina non perdeva occasione per controbattere!
" Ne sono consapevole. Fibrizio ha avuto ciò che si meritava. Ma non mi interessa parlare di lui, a me Lina interessa parlare di te."
" Cosa vuole sapere?" Lo sapeva. La domanda sarebbe arrivata e allora sarebbe stata costretta ad ammetterlo..persino a se stessa...
"Una maga dalle tue capacità, Lina, sa benissimo cosa comporti evocare un giga slave..eppure ti è bastato il rumore di un vetro frantumato per assecondare fibrizio nella sua follia...Sono dovuta intervenire personalmente per evitare la distruzione di quanto io stessa ho creato. Quindi adesso voglio farti una domanda."
Lina aspettava. Rispondere a quella domanda sarebbe stata la cosa più difficile della sua vita.
...secondi, minuti, ore...
" La vita di un solo uomo vale quella dell'umanità intera?"
...ore, minuti, secondi...
Eccola la domanda da cento milioni di dollari!
Era una bella domanda.Avrebbe preferito fare il girotondo con una schiera di lumache giganti piuttosto che rispondere a quella domanda.
Ma era lì e non poteva scappare.
Era lì e doveva affontare la realtà.
Si era già assunta la responsabilità di quella decisione...
Ma spiegare le motivazioni di quella scelta...
Scelta tanto dolorosa quanto inevitabile.
Scegliere. Di questo si era trattato.
...Scegliere....

...tra lasciar morire un uomo per salvare il mondo...
...e fregarsene del mondo per salvare quell'unica vita...così insignificante...e così ...indispensabile.

 E pensare che si era tanto logorata, i giorni antecedenti, sul fatto di rimanere fredda, razionale ,impassibile...
Perchè le battaglie non si vincono se non si mantiene lucidità...
Perchè il bene comune va preservato anche a costo di numerosi sacrifici...
E poi era bastato il suono di un graffio sul vetro...
Il rumore di un vetro incrinato. Il secco rumore di un vetro che sta per rompersi...
....portandosi via l'unica ragione di tutta una vita...
E allora aveva perso la testa.
Non aveva mai perso il controllo della sua parte razionale, mai. Nelle battaglie come nei sentimenti Lina Inverse era protetta dalla sua aggressività. Non aveva punti deboli Lina Inverse, sapeva sempre cos'era giusto fare. Lina Inverse la grande maga-genio...Lina Inverse dra-mata, Lina  Inverse...
...la donna innamorata....
Ecco chi aveva combattutto contro l'hellmaster. Ecco chi aveva lanciato il giga slave.
Perchè se quel vetro avesse ceduto l'urto infrangendosi...
ad andare in pezzi non sarebbero state solo schegge di cristallo....
Ma il suo stesso cuore.

"Vuoi una risposta a questa domanda, benissimo ti accontento. No. La vita di un solo uomo non vale quella dell'umanità"
Lina pronunciò molto lentamente le parole che seguirono questa affermazione.
" Ma la vita di quell'uomo vale la mia. Volevo agire sensatamente,volevo agire con razionalità.Ma... fare una scelta, quando tutto ciò che hai di più caro nella vita ti sta scivolando dalle mani,  non è semplice. Io ho scelto. Con l'egoismo che forse caratterizza la specie umana più di qualsiasi altro essere vivente ho scelto di sfruttare il mio potere per salvare  una vita, una soltanto, ma talmente preziosa da non essere paragonata a null'altro su questa terra, per me. E non mi pento, anche se so di aver agito insensatamente."

Due donne sedevano l'una di fronte all'altra in un punto non ben precisato dell'universo.
Una era fatta di carne e sangue, ed era in grado di provare sentimenti talmente forti da scegliere il proprio annullamento alla morte dell'uomo che amava.
L'altra era fatta di energia pura ed era solo un'astrazione, ma non era in grado di capire.
Nonostante il mondo e tutte le creature che lo popolavano l'avesse creato lei non era in grado di afferrare quella leggerezza, quell'insensatezza, quella profondità che caratterizzavano gli esseri umani. Quel loro essere effimeri, creature soltanto di passaggio per un breve periodo in quel mondo, li rendeva in fin dei conti....unici. Non possedevano la saggezza millenaria degli immortali...anzi, il più delle volte compivano azioni totalmente ...sconsiderate. E la ragazza che le sedeva dinnanzi ne era un esempio lampante. Aveva combattuto tutta la vita per affermarsi come la migliore maga della penisola, ma in un secondo era stata pronta a buttare via tutto, rinunciando persino alla vita ...per un uomo.
E quell'uomo? Assurdo! Quell'uomo invece di baciare la terra e ringraziare gli dei per essersi salvato la vita non trovava nulla di meglio da fare che rischiare nuovamente di perderla... per salvare la donna che aveva appena salvato lui!!!

...che buffe creature che ho creato...

Guardò quella ragazza. Era giovane e dal fisico minuto..eppure..possedeva dei poteri molto elevati...le sarebbe stata utile....
" Ti ringrazio Lina per avermi risposto sinceramente..ora devo lasciarti.."
" Hei? che significa?? non vorrà lasciarmi qui in questo buco? che ne sarà di me...un momento..non è che per caso...sono già morta?!"
"Lina?"
"S-si?"

"ho una cosa da mostrarti"
Le bastò indicare la parete destra perchè il muro scomparisse e una luce dorata invadesse la stanza. Un bizzarro paesaggio riluceva oltre i confini di quella stanza...come un cielo dorato...infinito...meraviglioso...
Lina era affascinata e spaventata allo stesso tempo...quello era il mare del caos?
Ma le supposizioni durarono poco...perchè in quel momento lo vide...
..sospeso negli abissi di quel mare di luce...
(...ma allora l'aveva veramente seguita fin li...?)
....Gourry....
La maga si lanciò verso quella luce.." Gourry"
Ma  sbattè contro quella che sembrava una barriera di vetro. Disperata si rialzò, picchiando i pugni contro quel divisorio trasparente che la separava dal suo spadaccino...
" Cosa gli ha fatto? Perchè si trova lì?"
" Non è per mio volere che si trova lì. A scelto lui di seguirti quando il tuo corpo, da me posseduto, si è innalzato per tornare nel mare del caos."
...Gourry...
Lina guardò quella figura galleggiare nell'immensità..senza armatura, senza spada(... Senza spada??!! va bhe,non era quello il momento..), le vesti stracciate...
guardò quell'uomo, era abituata a vederlo forte e valoroso...sorridente e gentile...
...ma adesso lo vedeva così...
...piccolo...
...indifeso...
...solo...
 ...lo sguardo perso nel vuoto...
...l'aveva seguita fin lì...
Una rabbia improvvisa prese il sopravvento su di lei. Non era giusto. Perchè Gourry doveva pagare con la vita il fatto di esserle così devoto?
Lina era scivolata in ginocchio, i pugni stretti di rabbia, la testa china..No,questo non poteva sopportarlo. Si girò di scatto fronteggiando LoN : " La prego...la prego lo rimandi indietro. Non dovrebbe stare qui, non c'entra niente con questa situazione, non è giusto che paghi i miei errori."
" Potrei accontentarti Lina...ma pensi che rimandarlo indietro sia una soluzione? prova a pensarci Lina...quest'uomo ti ha seguito fin qui per...salvarti suppongo. Bene, quindi come pensi che sarebbe la sua vita sulla terra senza di te? Insignificante. Vuota. Vivrebbe sapendo che deve a te la sua vita , e che non è nemmeno stato in grado di riportarti indietro, vivrebbe da fallito. vivrebbe da ... infelice."
Lina era basita davanti a quelle parole...Gourry era quindi destinato a essere comunque infelice per causa sua? Dannazione...eppure,una soluzione l'avrebbe trovata, ma si, era ovvio che prima o poi lui l'avrebbe dimenticata....
Prima o poi..o anche subito...
...un pensiero...le tornò in mente un pensiero che la sua mente aveva prodotto mentre si trovava in quello stato di allucinata semi-coscienza,quando percepiva la voce di Gourry alle sue spalle e non poteva affrontarlo...

...avrebbe voluto non significare niente per lui..avrebbe voluto che lui dimenticasse di averla conosciuta...

" LoN...se mi è possibile avanzare una ultima richiesta...le chiedo di cancellare i suoi ricordi dal momento in cui mi ha conosciuta, e di rimandarlo sulla terra..."
Le costava. Eccome se le costava...significava lasciarlo andare, non rivederlo mai più...e avere la consapevolezza che lui non avrebbe neanche mai saputo della sua esistenza...
Ma era l'unica soluzione per evitare a quello spadaccino tanto insensato...
....tanto insensato da amarla...
Era l'unica soluzione e basta.
Un po' di risoluzione Lina Inverse. Questo è quello che ti meriti. Inutile perdersi in pensieri che non porteranno a nulla.
Tu resterai qui. Lui tornerà sulla terra. Punto. Fine dei giochi.
" E' veramente questo quello che vuoi Lina?"
"Voglio che Gourry  viva..e sia felice."
" Bene. posso esaudire questa richiesta. Ma sarà la stessa cosa anche per te."
"C-cosa?"
" Tornerai sulla terra Lina perchè non è qui che mi servi...ora. Ma, come per il tuo amico, una parte della tua memoria verrà cancellata"
Una goccia di sudore scese dalla tempia della maga.
" Perchè? a questo punto non ha senso..se devo tornare anchio non serve che i nostri ricordi vengeno cancellati.."
LoN per poco non cadde dal suo trono.
" Lina non mercanteggiare con me. Non ti avrei rimandato se non si fosse creata questa situazione...se lo spadaccino non ti avesse seguito la tua mente si sarebbe spenta nel mare del caos..ma dato che così non è stato ho avuto modo di approfondire,con te, certe questioni sulla natura ..bizzarra.. di voi umani.E quello che ho scoperto è che a rendervi deboli  e a farvi commettere azioni sconsiderate sono...i sentimenti. E questo non lo posso tollerare in una maga potente come te Lina Inverse."
"Non vorrà mica privarmi dei sentimenti???"
" No, ti priverò semplicemente dell'uomo che ha fatto nascere in te un sentimento tanto forte, capace di provocare morte e distruzione."
Un gesto della mano e la barriera invisibile che separava quella stanza astrale dal mare del caos svanì, Lina sentì forti raffiche di vento scompigliarle i capelli e guardò verso quel mare di luce..
....Gourry....
Si avvicinò al confine tra quei due mondi...

" Ah Lina..."
La maga si girò verso LoN
" ti lascio tre minuti...tre minuti per dire addio al biondino...non un secondo di più."
Detto questo svanì. Svanirono le pareti e le piastrelle del pavimento su cui poggiavano i piedi della maga.

Ma  Lina non ebbe paura questa volta, avvertì nuovamente quella sensazione di ..risucchio...si stava smaterializzando...
...per poi rimaterializzarsi...
...tra le braccia di un uomo...
" Lina?"
Due occhi increduli la fissavano....due occhi color del cielo...
" Lina ...sei...sei proprio tu?"
" Gourry.."
Mormorò quel nome lentamente...sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe pronunciato...
Ma non voleva pensarci ora, no. Tre minuti aveva detto LoN? bene, li avrebbe sfruttati fino all'ultimo.
Ma non avrebbe parlato, in tre minuti non sarebbe riuscita a rivelargli quello che non aveva mai avuto il coraggio di dirgli...per orgoglio...per vigliaccheria..e in fondo anche per inconsapevolezza...già, perchè fino a quel momento non si era resa conto di quanto profondamente lo amasse...In tutti quei viaggi, in tutte quelle avventure...sempre fianco a fianco, senza farsi tante domande, senza pretese..era nato il loro amore, ed era cresciuto nascosto nei loro cuori, perchè loro, forse troppo impegnati a battibeccare...non se l'erano mai confessato. E  a lei stava bene così...sapeva che quel sentimento esisteva ...ma non sentiva il bisogno di palesarlo...in fin dei conti Gourry era sempre lì con lei...
...era una certezza...
Che stupida era stata.
Stupida per aver dato tutto per scontato.
Stupida per aver pensato che le cose non sarebbero mai cambiate.
Stupida per tutte le occasioni che aveva perso...e che non sarebbero mai più tornate.
Ma adesso non avrebbe sprecato un solo secondo di quei tre minuti, che erano tutto ciò che di più prezioso le rimaneva nella vita.
Lo strinse forte a se.
...Gourry...quel suo profumo che sapeva di buono...di cose sicure...di certezze...
...Gourry...non l'avrebbe rimproverato mai più perchè si scordava le cose, o perchè non afferrava le situazioni al volo...
Lo sentiva stringerla ...e sussurrarle....che non l'avrebbe mai più lasciata andare via...mai più....
...Gourry...pensava di averla ritrovata ...non poteva immaginarsi che quello era un addio...
Lina sollevò il viso dal suo petto...voleva guardare quegli occhi...imprimerseli nella memoria a fuoco...così che nessuno avrebbe potuto portarglieli via...
...baciare quelle labbra...per la prima ed ultima volta....
...baciare quelle labbra per  non scordarsi il suo sapore....
per non scordarsi
che sapore
potesse avere
l'amore.




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Capitolo 2
*** Cap1: Il viaggio della maga ***


capitolo 1 Capitolo1: Il viaggio della maga

"DANNAZIONE!!"
Questo non lo poteva proprio più sopportare.
"MALEDIZIONE!!MALEDETTISSIMA..SCHIFOSISSIMA...."
Fanghiglia.
Si,si trattava di quello. Fanghiglia. Per l'esattezza le ricopriva gli stivali quasi per intero, del resto non vedeva come non potesse essere altrimenti, visto che vi era sprofondata quasi fino alle ginocchia.
"Ma giuro che..non metterò più piede in questa SCHIFOSISSIMA palude...per..il..."
Ci risiamo. Lo stivale destro era di nuovo rimasto completamente affossato...se avesse tirato più forte avrebbe solo rischiato di sfilarselo..e tanti saluti. Ok con calma. Procediamo con calma..del resto lei di calma ne aveva a vagonate,no? Certo, lei era la regina della calma, Lina Inverse famosa per le sua calma zen!! Bhe..almeno non aveva perso il senso dell'umorismo...non che le servisse a molto visto che a breve, probabilmente, si sarebbe trasformata in un fungo ..o qualcosa del genere. Comunque, era sempre meglio che piangersi addosso.
"Allora..." ripassò mentalmente le azioni che avrebbe dovuto compiere per sfilare lo stivale senza provocare danni ulteriori.." prima cosa..mettere in salvo le mappa..." La mappa era la cosa più importante. Se le fosse caduta in quella pozza melmosa poteva anche rilassarsi..non sarebbe mai più uscita da lì per il resto dei suoi giorni!
"già..metterla in salvo ma DOVE?!?" considerando che le mani le servivano entrambe, e che non c'era niente intorno a lei, tranne ovviamente alberi alti due chilometri,che non facevano filtrare un filo di luce , e ovviamente, avevano una corteccia liscia e viscida...neanche un misero ramo su cui appoggiare quella stupida mappa!
Lina sospirò...dopotutto non sarebbe stata la grande maga Lina Inverse...se non avesse trovato una soluzione anche nelle situazioni meno piacevoli, giusto? Giusto.
Detto fatto, piegò la mappa e se la mise tra i denti. Se fosse scivolata contava sul fatto di tenere la faccia lontana dall'odiato fango...certo, sarebbe stato tutto il contrario se fosse caduta di faccia..ma ehi, doveva per forza andarle tutto storto?
" Quindi...procediamo" Lina afferrò lo stivale con entrambe le mani e cominciò a tirare, dapprima con cautela...
" E dai maledetto...OH... va al diavolo!" La cautela durò poco. Lo strattone che ti tirò ebbe due conseguenze: la prima era positiva, infatti riuscì ad estrarre la gamba dal fango..con il rispettivo stivale ( seppur malridotto) ancora addosso.
La seconda conseguenza..bhe non era poi così grave...si trattava solo del fatto che nello sforzo...forse aveva leggermente, e ribadisco leggermente, digrignato i denti...ed ecco insomma...
" AAAAAAAAAAAAAAAAAH......che diavolo!!" La sua preziosa mappa recava un pezzo mancante...a  forma di morso...proprio su un angolo....
...la cosa peggiore era che prima di  infilarsela tra i denti...
....l'aveva piegata in quattro....
...e questo significava che...
" NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO......"
C'era un enorme buco...proprio al centro della mappa.
" Non ci posso credere...non è possibile..qualcuno deve avercela con me! Possibile che da quando vago per questa schifosissima palude melmosa non ce ne sia una che mi va bene..AAAAAAAAARGH!!!"
Quello sfogo vittimistico non fece che peggiorare il suo umore. Ma le si poteva dare torto se in quel momento aveva un diavolo per capello?
Tutto era cominciato due settimane prima.
Lei, Lina Inverse la grande maga- genio ( così amava definirsi, molto modestamente) si trovava ancora nella penisola dei demoni, per l'esattezza, in quel momento era seduta  in una locanda dove servivano le patate con una salsa davvero sublime...eccome se era sublime..pensarci in  quel momento era come tirarsi una coltellata in pieno stomaco..le scendeva la bavetta al solo pensiero di...Basta! Ok, la situazione era già abbastanza critica senza mettersi a pensare a tutti quei piatti prelibati che non vedeva da giorni..e che forse nemmeno avrebbe visto più..a questo punto. Forse sarebbe diventata lei stessa il piatto prelibato di qualche abitante di quella palude...
Un brivido le scese per la schiena, portandola a ripensare al maledettissimo giorno in cui aveva deciso di intraprendere quel viaggio...

Era stata..una pura casualità. Mentre seduta al suo tavolo si sbafava una porzione per dieci persone di arrosto con le patate, aveva sentito delle grida provenire dalla cucina della locanda...La cosa aveva richiamato la sua attenzione...
...poteva esserci un serio rischio...
Che qualcuno avesse BRUCIATO le venti meringhe che aveva deciso di concedersi come dessert?!!?
Meglio andare a controllare, certo, perchè se così fosse stato avrebbe, come minimo, ordinato altre due orate al cartoccio, e glie le avrebbero servite gratis, ovviamente, per risarcirla della perdita del dolce....
Quando arrivò sulla porta della cucina si sporse per dare un'occhiata...bene, era già qualcosa che non sentisse odore di bruciato...Ma se le meringhe erano salve allora cos'era tutto quel trambusto?
La sua testa fece capolino tra le catenelle che separavano la cucina dal resto della sala. Fece appena in tempo a vedere l'oste che sbraitava, brandendo una padella, contro quello che aveva tutta l'aria di essere un povero
mendicante...quando...
SBANG!!!
La padella aveva attraversato la cucina volteggiando su se stessa...
..e l'aveva appena colpita...
...in piena faccia....
Lina non sentì altro che un rimbombo...prima che tutto diventasse nero...e lei cadesse a terra priva di sensi, gli occhi a girandola e un bernoccolo gigante che le cresceva sulla fronte ad una velocità impressionante!

" Signorina Inverse?...Signorina Inverse.. come si sente?"
" Mmmmmh..."
Ma dove...Che diavolo...Che male!!!
Lina aveva appena riaperto gli occhi...quello che vedeva erano due volti chini su di lei che la guardavano con aria preoccupata...l'oste e sua moglie...Avvertiva un forte dolore alla testa...Provò a tastare, una grossa protuberanza le doleva sulla fronte...ma come cavolo..?
AH certo! Ora ricordava...si era recata nelle cucine preoccupata per le sue meringhe...e quel farabutto dell'oste aveva attentato alla sua vita lanciandole una padella in pieno volto! Maledetto..ma non l'avrebbe scampata, ah no di certo! Nessuno poteva osare tanto con Lina Inverse!
Scattò su di colpo, drizzandosi a sedere sul tavolo su cui l'avevano stesa nel tentativo di farla rinvenire, e afferrò l'oste per la tunica..: " Senta brutto mascalzone...le insegno io a tramortire in questo modo le fanciulle indifese e delicate come me! Ma cosa credeva eh? Nessuno può permettersi di colpire a tradimento la grande Lina Inverse e sperare di farla franca! Soprattutto per un motivo così basso e meschino!"
" C-cosa?" L'oste era diventato blu in faccia, faticava a respirare dal momento che la maga lo stringeva per il colletto della tunica " M-ma signorina...io non so di cosa stia parlando...L-le assicuro che è stato un incidente..."
Lina lo fissò sospettosa. " Quindi..mi sta dicendo che...non ha  tentato di eliminarmi per evitare che scoprissi..."
L'oste assunse un colorito ancor più bluastro, la moglie poco più in là si portò le mani alla bocca.
.........
" Che  aveva bruciato le mie meringhe?!!?"
Con un tonfo sonoro l'oste e sua moglie caddero a terra, grossi goccioloni di sudore scendevano dalla loro fronte.

Qualche minuto dopo Lina era di nuovo seduta al tavolo, un grosso cerotto sulla fronte, e, come di consueto, si stava abbuffando!
Pasto GRATIS ovviamente!!! Gentilmente offerto dall'oste e dalla  moglie come giusto risarcimento per l'increscioso incidente in cui  l'avevano coinvolta in modo del tutto casuale!! Il fatto che lei si trovasse sulla porta della cucina , nel momento del lancio della padella, e il fatto che quello fosse un luogo esclusivamente riservato agli " addetti ai lavori" , era un dato di secondaria importanza...
" Quindi, lei mi sta dicendo...CIOMP-CIOMP...che ha lanciato la padella per scacciare quel mendicante?...CIOMP-CIOMP..."
L'oste sedeva al tavolo davanti a Lina, e, con uno sguardo tra l'allibito e il rassegnato, osservava quella ragazzina, un cosciotto di pollo in una mano e una pagnotta nell'altra, che con la voracità di cinque uomini che non toccavano cibo da giorni, ingurgitava una dopo l'altra le portate che le venivano servite...gratis purtroppo...SIGH!!
" Beh si...io non potevo immaginare che lei signorina si trovasse lì..."
" Già, già...non ci pensi più, con questo pranzetto si è fatto ampiamente perdonare^_^!!"
 Lina pensò che avrebbe sempre potuto appostarsi sullo stipite della porta delle cucine, nelle locande che amava frequentare, sperando in qualche incidente che avrebbe costretto i proprietari a offrirle un lauto banchetto...Ma forse nel giro di qualche giorno avrebbe rischiato una seria commozione cerebrale, se non un trauma cranico...senza contare che solitamente, gli osti delle locande non lanciavano padelle ai malcapitati che si avventuravano nelle cucine...
" Senta, mi tolga una curiosità...CIOMP-CIOMP....che motivo c'era di essere così aggressivi con quel poveretto?"  Chissà perchè, detta da lei suonava quasi ironica quella domanda! Ma era una domanda lecita, quell'uomo, l'oste, pareva un essere tanto pacifico quanto gentile...e quel vecchio mendicante non sembrava potesse far del male ad una mosca...
" Bhe...vede signorina, quell'uomo, Grupius è il suo nome, non è un cliente gradito in questa locanda...anzi per dirla tutta non è nemmeno un cliente. Da qualche mese è apparso in questo villaggio, Inizialmente nessuno gli prestò molta attenzione...sà, dall'aspetto non si direbbe minimamente, ma è un uomo molto pericoloso.."
A quelle parole Lina sollevò la testa dal piatto su cui si stava concentrando, chissà perchè la parola pericolo risvegliava sempre la sua attenzione...
" Prosegua..." lo intimò.
" Come le dicevo, inizialmente lo scambiammo tutti quanti per un mendicante di passaggio...sedeva sempre a qualche angolo della strada vendendo poche carabattole per qualche spicciolo...ogni tanto lo vedevo gironzolare qui davanti, era talmente magro da farmi pena , così io e mia moglie gli tenevamo sempre da parte qualche avanzo..
.A chiunque gli chiedesse chi fosse, da dove venisse, quale fosse lo scopo di quel suo restare in questo villaggio rispondeva: "vengo da molto lontano e sto aspettando una persona."....Poi cominciò a predirre strani avvenimenti, che dovemmo constatare, purtroppo, rivelarsi esatti...."
Lo sguardo di Lina si era fatto più attento...
"Le assicuro, signorina Inverse, quell'uomo è un uccello del malaugurio...non si tratta di essere superstiziosi, qualsiasi cosa esca dalla bocca di quel vecchio diventa realtà...per questo abbiamo tentato di allontanarlo dal villaggio..ma è stato tutto inutile...ha affermato che non se ne andrà fino a che non avrà incontrato la persona che sta aspettando...da quasi quattro mesi oramai..."
"...CIOMP-CIOMP....."
Lina aveva ripreso a masticare le cinque polpette che si era appena cacciata in bocca...non era poi una storia tanto interessante, un vecchio veggente terrorizzava la gente del posto con le sue predizioni apocalittiche? Amen, non era affar suo, lei per quel villaggio era solamente di passaggio...era diretta verso la costa, forse si sarebbe imbarcata e avrebbe viaggiato per le isole..chissà che non si fosse imbattuta in qualche nuova magia..la sua sete di sapere non si placava mai...quasi quanto il suo stomaco!!
Si stava perdendo in questi pensieri sulle sue prossime imprese...
Ma l'oste la riportò bruscamente alla realtà.
" Oramai erano giorni che non lo vedevo da queste parti...ma stamane per poco non mi prende un colpo! Entro nella mia cucina e lui è lì! con quel mantello logoro e il volto scavato...e per di più sta per parlare! Allora  prendo la padella per scacciarlo...e lo sento che mormora qualcosa...mi sono messo a urlare per non sentire e coprire con la mia voce qualsiasi cosa stesse dicendo...e poi ho scagliato la padella con tutta la mia forza...e..ho colpito lei signorina Inverse..."
"Già.." Lina si sfiorò il cerotto che aveva sulla fronte ." ma su, non ci pensi più! le ho già detto che ha saldato il suo debito! Il pranzo era ottimo!!" disse portandosi le mani sulla pancia ormai ( vorrei ben vedere!!) piena.
L'oste la guardò con aria grave.
" Signorina Inverse...c'è dell'altro..." Cosa? Che altro c'era? Quell'uomo la stava stancando con quella storia di cui non le importava un fico, adesso che non aveva altro da mettersi sotto i denti si sentiva molto meno ben disposta ad ascoltare storie noiose che non la riguardavano....
" Io...io credo di aver sentito il vecchio pronunciare il suo nome...Lina Inverse...."
.................
Ok. Forse quella storia un po' la riguardava.

Era uscita all'aria aperta, quella locanda cominciava a sembrarle un luogo troppo angusto...e quell'oste, per l'amor del cielo, quell'oste era un uomo decisamente soffocante!! Certo era stato molto gentile ad offrirle il pranzo, ad offrirle di alloggiare lì quella notte...ma quando si era quasi rifiutato di lasciarla uscire per timore che le accadesse una disgrazia...aveva cominciato a darle sui nervi. Era dovuta praticamente scappare mentre le urlava che quando Grupius nomina qualcuno il peggio sta per accadere, ecc..ecc...
Ma che diavolo! Era decisamente fissato!!
Ora Lina si godeva il caldo sole autunnale sulle guancie. Erano all'incirca le tre del pomeriggio.
Decise che sarebbe partita subito, sarebbe arrivata al villaggio successivo verso sera..giusto in tempo per la cena!!
Non le andava per  niente di fermarsi in quel paese di spostati...quell'oste l'aveva veramente...infastidita. E lei detestava sentirsi...infastidita. Tutte quelle sciocche allusioni a disgrazie in cui lei dovesse essere necessariamente coinvolta...PUAH!! Che modo orribile di trattare una signorina!! Che modo vergognoso di....
Fù allora che lo vide.
Lina stava percorrendo un vicolo periferico del paese...e lui era proprio lì, a una decina di metri da lei.
Stava seduto addossato ad una parete, davanti a lui uno straccio, su cui erano disposti pochi oggetti.
Portava un logoro mantello grigio, il cappuccio calato sulla testa.
La maga l'aveva visto una sola volta nella sua vita, ma lo riconobbe.
Grupius.
Lina lo fissò per qualche secondo, il vecchio pareva non averla notata...o se così fosse stato, non sembrava minimamente interessato a lei. C'era da immaginarselo! Quell'oste maledetto si era inventato quella storia di sana pianta! La maga riprese il cammino, avrebbe superato il mendicante senza problemi e tanti saluti paese di matti!!
Certo se non fosse stato per...
" Lina Inverse."
Le si gelò quasi il sangue nelle vene quando sentì quella voce pronunciare il suo nome...era proprio davanti a lui.
Abbassò lo sguardo e incontrò un volto rugoso..e due occhi che la scrutavano...
...quello che disse non le piaque per niente...
...." Ti stavo aspettando."

"C-cosa?" Lina rabbrividì...( ma allora l'oste non era matto del tutto?!? AAAAARGH!!!!)
" Ho detto che ti stavo aspettando, Lina Inverse."
" Aspettava me? e per quale motivo?....Hei...e come diavolo faceva a sapere che sarei passata per questo villaggio...e poi ...MA LEI CHI E' SCUSI??!"
" Quante domande!! Se avrai pazienza Lina, risponderò a tutte...se avrai pazienza come ne ho avuta io in questi mesi..."
" Sono tutt'orecchi" La paura era passata adesso...ora era solo incredibilmente....curiosa.

"Dannata curiosità!!" Pensò Lina sola e infangata, mentre si aggirava , oramai senza meta per quella tetra palude...
Ma non si sarebbe arresa adesso! Non adesso che era arrivata fin lì...le ci fossero voluti altri tre giorni per uscire da quella poltiglia...o anche di più. Oramai era in ballo...e avrebbe ballato! Se solo non fosse stato per quella dannata mappa...
...già la mappa...

Quella mappa aveva attirato subito la sua attenzione...
Quel vecchio mendicante non le era sembrato poi così pericoloso parlando con lui...
Le aveva rivelato di conoscere il suo nome grazie alla fama che lo accompagnava (modestamente!) nel mondo della magia....le imprese della grande maga Lina Inverse avevano fatto il giro della penisola...e anche oltre....
Quel vecchio era un veggente...non un ciarlatano, un vero indovino. Per questo motivo aveva saputo esattamente dove fermarsi ad aspettarla. I problemi che avevano caratterizzato la sua permanenza in quel villaggio erano dovuti principalmente ad un equivoco...come spiegò alla maga :
" Gli abitanti di questo villaggio, come tutti gli esseri umani, non sono immuni dalle disgrazie...ho cercato di avvisarli quando ne ho avuto l'occasione, ma la superstizione, si sà, è una brutta bestia...ed è facile e comodo trovare un capo espiatorio per tutti i mali che ci perseguitano...esattamente come è successo stamane, ero semplicemente andato ad avvisare l'oste che eri tu  la persona che stavo cercando e che quindi me ne sarei andato se mi avesse lasciato discutere con te alla locanda..ma lui ha pensato che fossi lì per tirargliela..evidentemente."
Sulla fronte di Lina scese un grosso gocciolone...si era quindi beccata una padella in faccia per quello stupido motivo?!
" comunque Lina, ti ho aspettato tutto questo tempo per consegnarti questo"
Tirò fuori dal mantello un rotolo di pergamena, sigillata da ceralacca, su cui vi era apposto un timbro...
" E' una mappa...conduce in un luogo molto lontano da qui...oltre il limite in cui un tempo sorgeva la barriera..."
Quelle parole la lasciarono interdetta....
....la barriera  che separava la penisola dei demoni....dal continente inesplorato....
....la barriera era crollata dieci mesi prima...in seguito ad avvenimenti misteriosi....
....avvenimenti che sentiva in qualche modo collegati a se stessa....anche se non avrebbe saputo dirlo con certezza...
Quei pensieri vennero interrotti dalla voce del veggente
" Non posso rivelarti chi mi manda a consegnarti questo oggetto...ma spero che tu non me ne voglia per questo...
Tuttavia capirai tutto...non appena arriverai nel luogo che ti indica la mappa..."
"Prego?" Aveva capito bene?!?  
" Lei non starà davvero pensando che  basti consegnarmi un foglio con una strada per farmi mettere in marcia verso un luogo ignoto e lontano??! Nossignore! non vedo nessun profitto da questa impresa...non so se mi sono spiegata? " Lina assunse quella tipica aria chi sta per intavolare una trattativa all'ultimo centesimo. Ma chi si credeva di essere quel vecchio indovino? Primo, Lina Inverse sceglie da sè le strade da percorrere. Secondo, nessuno l'avrebbe mandata da nessuna parte se non avesse sentito odore di guadagno...e quella storia di tutto sapeva...tranne che di soldi!!
" Mi avevano detto che eri una donna d'affari, Lina Inverse!! E ti assicuro che il tuo disturbo verrà ampiamente ripagato...in denaro...o in magia..."
" In magia? "
Vide il vecchio cercare nuovamente all'interno del suo mantello...ed estrarre un piccolo oggetto...
...un libricino...
Lo porse alla maga che se lo rigirò tra le mani....la copertina era azzurrognola e le pagine ingiallite...apparentemente non aveva nulla di particolare...se non per l'energia che trasmetteva...
...Lina la sentiva nelle mani...la sentiva venire a contatto con la sua essenza...e tutto questo senza averlo nemmeno aperto! Quello era un antico testo magico...ricordava di aver sentito qualcosa.. apparteneva ad una collezione...
" Troverai molti altri testi come questo nella biblioteca del regno in cui sei diretta...potrebbe  essere una giusta ricompensa per le tue fatiche  poterli consultare..non trovi, Lina?"
Non aveva tutti i torti...
L'indovino la fissava, un mezzo sorriso illuminava quel viso rugoso...
" Cosa le fà credere che farò quello che mi sta chiedendo?"
Ci fù una pausa. Un momento di silenzio in cui la maga aspettò la risposta che l'avrebbe convinta a partire.

" Perchè io ho visto il tuo futuro, Lina Inverse. E solo laggiù troverai quello che manca alla tua vita. La risposta alle tue domande, il senso del tuo vagare, la pace dei tuoi sensi. Il tuo destino ti sta aspettando Lina Inverse, perchè ti attardi ancora alla partenza?"

" D'accordo...mi ha convinto. Ma questo lo porto con me.." Lina si intascò il testo magico " Lo consideri...un anticipo!!!"

Fù così che iniziò quel viaggio. MALEDETTISSIMO-STRAMALEDETTISSIMO viaggio!!!

Fù così che si ritrovò in quella  SCHIFOSISSIMA palude...
Il continente inesplorato non si può dire che le piacesse granche'...la prima parte del suo viaggio era filata liscia come l'olio...le solite cose insomma!! Qualche banda di banditi da saccheggiare, giusto per assicurarsi pranzo, cena e pernotto! Alla fine per farla breve, le difficoltà erano subentrate al bivio...
Allungare e passare per le montagne...o tagliare per le paludi?
Questo era il problema...
Entrambe le cose non avevano alcun che di confortante...in poche parole, niente ristorantini sul tragitto! Quindi, visto che si trattava di due cose scomode...perchè non scegliere quella più breve?!?
Le era sembrato scontato...ma ora si rendeva conto di aver trascurato qualche piccolo particolare...
...tipo i piedi perennemente a mollo in quella brodaglia....la mancanza di luce ed aria...l'umidità pesante....
....la mappa disintegrata a morsi....
Dettagli. Puri e semplici dettagli.
Ma diavolo! Lei era Lina Inverse!...cos'altro poteva fare una maga come lei in una situazione come quella?
" DILL BRAND!!"
Ok. Aveva promesso di non farlo. Non voleva essere tanto imprudente da usare apertamente la magia in un territorio ancora sconosciuto...Ma DEI DEL CIELO!! Non ce la faceva davvero più!!
L'onda d'urto del suo incantesimo aveva coperto una zona abbastanza ampia, tranciando gli alberi alla base e sollevando fango...col risultato che, si, adesso lei sembrava veramente il mostro della palude...ma almeno vedeva di nuovo la luce del sole! Vedeva, per dire il vero molto di più...
Davanti a lei, ancora pochi metri da percorrere nella melmazza...Dopo di che cominciava una strada...
Da non crederci...era arrivata alla fine della palude...( A saperlo!! grrrrrrr....)
Lina seguì con lo sguardo quella strada che si inerpicava per una collina...e lo vide.
Un villaggio sovrastato da un castello.
La meta del suo viaggio.
Ma non fece in tempo a gioire di quel momento.
Sopra di lei fitti nuvoloni si erano addensati mentre elacubrava questi pensieri.
E adesso una fitta piggerellina la stava inzuppando..più di quanto già non lo fosse.
" Perfetto. Davvero fantastico." Cominciò a correre verso quella strada, verso quel villaggio...
...verso la prima locanda che le fosse capitata sotto mano!........FAME!!!!!

Diciamo che adesso stava.... un pochino meglio.
Vah bhe...molto, ma molto meglio!! Aveva mangiato per un esercito...ma soprattutto era...asciutta!!
Meravigliosa, incredibile sensazione...erano giorni che non la provava!! Nel tragitto che aveva percorso sotto quel diluvio c'era stato di buono che la pioggia aveva lavato via la fanghiglia che la ricopriva...così aveva potuto presentarsi alla locanda come una viaggiatrice sorpresa dal temporale invece che come un mostro melmoso!!
E adesso che aveva soddisfatto i bisogni del corpo...avrebbe pensato alla mente...
Le avevano detto, alla locanda, che in quel villaggio si trovava uno fra i migliori negozi magici della zona...
Un sogghigno comparve sul volto della maga.....AFFARI!! Quale modo migliore di cominciare il suo soggiorno se non rovistare alla ricerca di qualche affarone?!? $_$ 
 Poi avrebbe pensato ad andare a palazzo, per scoprire chi desiderasse così tanto fare la sua conoscenza...e recarsi alla biblioteca, ovviamente...
Stava andando tutto per il verso giusto, finalmente!
Ma non fece in tempo a formulare per intero questo pensiero...

Mentre posava la mano sulla maniglia del negozio di magia....la porta si aprì di colpo....
...colpendola in pieno viso...e facendola cadere all'indietro...
....in una pozzanghera gigante....
...la cosa che in quel momento avrebbe tollerato meno di tutte.....
...FANGO!!!

" Oh  dei!! Mi scusi...sono...sono mortificato...ma guardi che disastro...sono davvero imperdonabile..."
" IMPERDONABILE?!!? SEI MORTO!!" La maga annaspava, completamente ricoperta di fango( sensazione nota...)
" Chiunque tu sia ti dò un consiglio...COMINCIA A PREGARE PERCHE' SONO I TUOI ULTIMI SECONDI DI VITA!! FIRE B...." Ma fù costretta a fermarsi...parecchia gente si era radunata lì intorno...Dannazione! non voleva già farsi riconoscere come Lina Inverse la distruttrice, sterminatrice, ecc...(tutti termini carini che si era meritata nel corso degli anni...)
" Permetta che l'aiuti a rialzarsi?"
Una mano le venne tesa.
Lina, seppur controvoglia, decise di accettare l'aiuto che le veniva offerto( tanto quell'uomo era morto comunque...doveva solo apettare di trovarselo davanti in un luogo isolato...e allora si che gli avrebbe fatto passare la voglia di gettare a terra signorine indifese...)
Afferrò la mano di quello sconosciuto...( Cafone!)
L'uomo l'aiutò a rialzarsi in piedi....
Fù solo allora che la maga alzò lo sgardo verso il volto di quell'individuo...
Portava un mantello col cappuccio calato...dal quale spuntava un ciuffo biondo...
occhi..color del cielo...
La stavano osservando per controllare che fosse tutto a posto...
.......
Lina inspiegabilmente si sentì arrossire! Ma che diavolo!
Recuperando il suo miglior atteggiamento freddo-ostile la maga si rivolse a lui:
" Con chi ho il 'piacere'...se mi è concesso?"
Lo disse in tono sarcastico...ma il ragazzo non sembrò farci caso...visto che le rivolse un ampio sorriso...
...un sorriso...disarmante...
" Gourry Gabriev...al suo servizio!!"




































































































































































































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Capitolo 3
*** Cap2: Il castello di Imalg ***


capitolo3 PS. Grazie per le recensioni carinissime che mi avete lasciato!!! Le ho apprezzate tantissimo!! ^_^

Capitolo 2: Il castello di Imalg

" Gourry...Gabriev, Eh?"
Lina incrociò le braccia al petto, sollevò il mento e lo guardò con un misto di ostile-superiorità. Doveva pur darsi un tono! Nonostante il suo aspetto non fosse proprio dei più autoritari..in quel momento!
" Esattamente madamigella! E le ripeto...sono proprio dispiaciuto per questo...hem...incidente.."
" INCIDENTE UN CORNO!! Se sei un buzzurro e apri le porte con la stessa delicatezza di un ariete che sfonda un muro, non penso proprio che tu possa parlare di incidenti...direi piuttosto che si è trattato di tentato omicidio...o qualcosa del genere, insomma."
Un grosso gocciolone scendeva dalla fronte del ragazzo...che, mettendo le mani avanti, e con un sorriso, si affrettò subito ad aggiungere: "Ma suvvia...non le sembra di esagerare? comunque...se c'è qualcosa che posso fare.."
" In effetti...qualcosa  ci sarebbe...LEVATI IMMEDIATAMENTE DAI PIEDI!!!Altrimenti sarò costretta a....Hei...
.....Ma che diavolo..
......STAI FACENDO??!!"
Mentre Lina sbraitava, Gourry aveva estratto un fazzoletto dal mantello...
...e adesso glie lo stava delicatamente passando sulle guancie...
....per ripulirla dal fango!!
La maga avvampò! Quel brutto zotico!! Non solo l'aveva scaraventata a terra...ma adesso si azzardava addirittura ad allungare quelle manacce sulla sua regale persona?!? Fù troppo per i suoi nervi( che in effetti quel giorno erano già stati messi a dura prova..)Ma niente magia. Lina Inverse, quando vuole, sa essere una vera signora.
Gli strappò il fazzoletto dalla mano...e con un pugno ben assestato sotto il mento lo rispedì al mittente.
Dopo di che girò i tacchi e, infuriata e infangata, se ne tornò alla locanda.
Non era più dell'umore per fare affari. Non per quella giornata almeno.


Gourry era ancora mezzo stordito quando il garzone del negozio di magia, contro la cui porta si era schiantato, uscì per soccorrerlo.
" Messer Gourry...per gli dei! Ma chi l'ha ridotta in questo stato?? Su...venga...l'aiuto io, si aggrappi a me che la porto dentro, Ferzoc l'aiuterà a riprendersi..."
Qualche minuto dopo, grazie ad un recovery, la sua  mascella aveva riassunto un aspetto normale.
" Allora Gourry...mi vuoi dire chi ti ha ridotto la mascella un colabrodo o pensi di rimartene lì con quello sguardo ebete per tutta la giornata?!"
A parlare era stato un vecchio, dai lunghi baffi bianchi, che sedeva in un angoletto in quello stipatissimo negozio. Nessuno avrebbe saputo dire quanti anni avesse...molte leggende giravano sul suo conto. Di certo c'era soltanto che era un mago molto abile, ed era il propietario di quel negozio, da un tempo infinitamente lungo ormai...Ferzoc era il suo nome.
" Scusi Ferzoc...ma come fà a sapere com'è il mio sguardo in questo momento?"
Era una domanda lecita dal momento che Ferzoc...era cieco.
" Gourry Gourry....come se non ti conoscessi ormai!!"
Gourry sorrise, era molto affezionato a quel vecchio mago...la loro era una storia ...singolare...
" Ferzoc...se glie lo raccontassi..non ci crederebbe!!"
" Beh ma tu provaci almeno! Come se non ne avessi sentite di cose strane nella mia vita!!"
" A mettermi KO questo pomeriggio...davanti al suo negozio..." Gourry fece una pausa, gli veniva da sorridere al solo pensiero!
"...è stata una ragazzina!!"
" Per gli dei! Gourry Gabriev, il valoroso combattente, steso al tappeto da una ragazzina?!! Questa si che mi giunge nuova!!Ha-Ha!! E come è successo, di grazia, che costei se la prendesse così, con un  giovane tanto affascinante?!"
" Per dirla tutta non sono stato poi così affascinante...in effetti  l'ho urtata facendola cadere in una pozza fangosa...e quando ho tentato di aiutarla..beh...prima mi ha riempito di insulti e poi me le ha suonate!!Avrebbe dovuto vedere che tipetto..e che caratterino!!"
 " E ce l'ha un nome questa...forza della natura?"
Gourry riflettè pensieroso...non gli pareva proprio che quella ragazza avesse rivelato il suo nome...
Comunque una cosa era certa...forza della natura gli pareva un appellattivo adeguato per quella rossa...
....anche se, forse, lui l'avrebbe definita, più semplicemente...
....una bambina dagli occhi grandi.....


Mattino.I nuvoloni grigi e il nubifragio del giorno prima avevano lasciato il posto ad un cielo azzurro e limpido, l'aria frizzante e il sole tiepido contribuivano a fare di quella una perfetta, tranquilla, giornata autunnale.
Almeno dal punto di vista metereologico.
" Vi dico che mi stanno aspettando!!! DOVETE FARMI PASSARE!!!"
" Siamo spiacenti signorina...ma abbiamo il preciso ordine di vietare l'acceso a chiunque non abbia con se un valido lasciapassare."
" Ma io sono la grande maga Lina Inverse...e vi assicuro che non ho bisogno di nessun lasciapassare! La mia presenza qui è più che gradita..."
Le guardie si guardarono spazientite. Era quasi un'ora che quella mocciosetta pel di carota  li tartassava con ogni  espediente, nel tentativo di assicurarsi l'ingresso a palazzo, e sinceramente, non sapevano più cosa inventarsi per dissuaderla..e convincerla che non l'avrebbero fatta passare comunque, non senza un permesso valido, come minimo.
Lina, dal canto suo, si sentiva leggermente infastidita. Ok, 'leggermente' era un eufemismo....
Si sentiva decisamente infastidita. Dannatamente, incredibilmente...furiosa!
Era per questo che aveva varcato il confine e attraversato paludi infestate?!!? Per essere trattata come una pazza da quei due mentecatti che sorvegliavano l'ingresso al ponte levatoio?? Possibile che non avessero avuto disposizioni su come trattare una persona del suo livello, una volta che fosse giunta fin lì?!!?
La ragazza gettò uno sguardo rassegnato oltre le spalle dei due uomini che le si paravano davanti...Un modo per varcare quel portone l'avrebbe trovato...nel bene ...o nel male...e,  in quel preciso momento era molto più incline a propendere per la seconda opzione!!!
Dal giorno prima non aveva fatto che domandarsi per quale motivo la sua presenza fosse richiesta in quel regno, così lontano dai luoghi da lei precedentemente frequentati.... Certo era, che la sua fama dovesse aver aquisito maggior notorietà, e del resto come avrebbe potuto non essere altrimenti?!!? Una maga così potente, oltre che bellissima(^_^) non sarebbe di certo passata inosservata!! Per questo non riusciva proprio a capire...Come potessero quei due energumeni non avere la più pallida idea di chi si trovassero dinnanzi?!? Che il diavolo se li portasse! La guardavano con un misto di scocciatura-pena che non le andava proprio giù...E pensare che se solo avesse voluto li avrebbe ridotti a due mucchietti di cenere ambulanti...Già...Ora che ci pensava...Non era per niente una cattiva idea....
" Calma Lina...non commettere mosse avventate..." Digrignò i denti imponendosi quel pensiero...
...Non avrebbe pregiudicato il suo soggiorno a palazzo...per così poco...
" Va bene ragazzi...farò come dite." Lina pronunciò quelle parole con un'alzata di spalle e un sorriso ammiccante.
Dopo di che si girò e si incammino per la strada che, scendendo la collinetta, riportava al villaggio. Le due guardie si guardarono sconcertate, meglio così, pensarono, quella scocciatrice l'aveva capito alla fine che...
Ma quel pensiero venne interrotto.
" CARICAAAAAAAAA!!!!" La rossa, che aveva solo finto di andarsene, stava ora tentando un assalto in piena regola, scagliandosi contro i due in perfetto stile giocatrice di rugby!!
Fecero appena in tempo a braccarla. Volarono urla, grida e pugni, mentre una nuvola di polvere si sollevava dal suolo avvolgendo quel guazzabuglio di gambe e braccia!!
In quel marasma generale Lina aveva appena afferrato il braccio di una delle due guardie, che le stringeva la gola,e si stava apprestando a morsicarlo per fargli lasciare la presa, quando...
" HEI... MA CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO QUI?!?"
Il combattimento cessò di colpo. Le due guardie si rialzarono in un secondo, lasciandola cadere a terra in malo modo!(AHIO!!)
" C-capitano.." Ora stavano impettite, sull'attenti, e Lina a terra, in mezzo a quei due,ancora circondata dalla polvere.
" Beh...si può sapere cosa stavate combinando?"
" Noi stavamo facendo il nostro dovere capitano, costei ha tentato un'invasione a palazzo, nonostante non fosse in possesso di alcun lasciapassare."
 "Ma davvero? Ah...dunque è così...è?" Il tono era vagamente...divertito...
Lina stava per girarsi e controbattere...ma, aspetta un momento...il tono di quella voce non le era nuovo....
L'uomo si era piegato sulle ginocchia per avvicinarsi a lei, e i loro occhi tornarono a incrociarsi.
Proprio come temeva.
" Gourry Gabriev..."
" A quanto pare ci rincontriamo...madamigella!" Le tese una mano e l'aiutò a rialzarsi...per la seconda volta in due giorni!( che vergogna!!) Dopo di che si rivolse alle guardie, che adesso avevano uno sguardo vagamente intimorito.
" Mi chiedo cosa vi passasse per la testa ...fare a pugni con una signorina.E' un comportamento vergognoso!"
" M-ma capitano...quella...quella che lei definisce 'signorina' ci è letteralmente saltata addosso...ha tentato di staccarmi un braccio a morsi...guardi!" Mostrò a Gourry la manica della tunica lacerata e i segni degli incisivi sulla pelle...Dei segnetti piccoli piccoli per la verità...non c'era bisogno di fare tutta quella scena, pensò Lina!
Gourry, le braccia conserte, li guardava con disapprovazione:
" Bene, di conseguenza devo pensare, che se perfino una ragazzina riesce a spaventarvi tanto...forse questo posto di controllo non fà per voi...forse, farei meglio a farvi spostare nei dormitori, c'è sempre bisogno di qualcuno che pulisca i bagni...no?" Li guardò con aria scettica, uno sguardo che i due... afferrarono al volo!
"Capitano, lei ha perfettamente ragione! Siamo stati veramente ignobili con questa signorina...le assicuro che un comportamento del genere non si ripeterà mai più."
" Bene, per questa volta voglio darvi fiducia. Tornate pure ai vostri posti, alla signorina ci penso io."
Detto questo li congedò. I due tornarono mestamente all'inizio del ponte levatoio, non prima di aver lanciato un'occhiataccia alla maga, che si limitò a far loro la linguaccia! Fosse stato per lei, quei due avrebbero pulito bagni per il resto della loro vita!!
Adesso però aveva  altro a cui pensare...un piccolo problema....un problemino da nulla...
Si trovava sola con quell'uomo...che, da quel che aveva capito, era il capitano delle guardie reali...
Una figura di rilievo dunque...peccato solo...
Peccato solo che il giorno prima avesse preso a pugni anche lui!!!OPS!!
Lina, non sapendo che pesci pigliare, se ne stava lì, le braccia dietro alla schiena, a disegnare con la punta dello stivale cerchi nella polvere, lo sguardo concentrato su quell'azione...Urgeva  assolutamente un atteggiamento da  fanciulla indifesa!!!
Fù lui a rompere il silenzio.
" Quindi, se ho capito bene, per lei è uno sport, andare in giro a menar le mani?"
.......................
Ok.
Perchè doveva essere così difficile mantenere la calma??!
" Guardi che io volevo semplicemente entrare a palazzo, dal momento che sono attesa, ma, se le sue guardie sono totalmente incompetenti, la colpa non è certo mia!" Stizzita, gli lanciò uno sguardo di fuoco.
Gourry sorrise tra sè e sè. Che carattere davvero! Quella rossa era veramente indomabile! Era sorprendente la luce che le brillava nello sguardo...
...quello sguardo di sfida....
Quando aveva sentito quelle urla provenire dal ponte levatoio, aveva subito pensato a degli invasori...o qualcosa del genere insomma. Ma quando, dopo essere sopraggiunto di corsa, si era trovato davanti nuovamente quella ragazzina che, da sola, teneva testa a due dei suoi uomini migliori...non aveva potuto fare a meno di sorridere...
....in realtà...
....aveva sperato di rincontrarla...
E adesso eccola nuovamente lì, davanti a lui, con quel visetto imbronciato, e quegli occhi grandi....

" Signorina, se lei mi dice il suo nome, forse posso aiutarla. Sono informato su chiunque debba varcare le mura di questo palazzo..." Ok, quella in realtà era una bugia...cioè, non era proprio una bugia...il fatto era, che lui in effetti...AVREBBE dovuto sapere chi entrasse ed uscisse da palazzo...ma... la memoria non sempre gli era di aiuto!...diciamo che su dieci nomi, due li ricordava..(più o meno) mentre gli altri, erano inevitabilmente destinati a finire in quel luogo buio della sua memoria, da cui non facevano più ritorno...salvo rare eccezioni!!
Era per questo che solitamente delegava questo compito...ma non avendo, in quel preciso momento, nessuno sottomano...avrebbe fatto da sè...chissà, forse quella volta avrebbe ricordato se quel nome compariva o meno sulla lista che gli avevano consegnato...
La ragazza lo studiò silenziosa, per qualche secondo. Poi gli tese la mano. Così, semplicemente, senza declamarsi come al solito, senza aggiungere vari aggettivi di grandezza accanto al suo nome, come amava fare, quando voleva farsi notare in positivo...o incuotere timore.
" Lina Inverse."
Gourry le strinse la mano e, in quel momento qualcosa riafforò, dalla superfice nebulosa dei suoi ricordi...Non poteva dirlo con certezza...ma si, quel nome non suonava nuovo nella sua mente...doveva essere sulla lista delle persone che erano attese per quel mese, a palazzo. Doveva essere così per forza.
" Si certo... signorina Inverse, se vuole seguirmi la accompagno all'interno delle mura. La staranno aspettando"

Camminavano, la maga e il cavaliere, per la strada all'interno della cinta muraria. Fianco a fianco.
Lui, la spada in spalla, lo sguardo limpido e sereno. Lei, un passo avanti, lo sguardo vigile e curioso.
Camminavano, la rossa ragazzina e il biondo giovanotto.
Lina e Gourry.
Fianco a fianco.


Avevano superato le torri difensive poste all'ingresso, due torri enormi, dalla forma circolare da cui partivano le mura che delimitavano il perimetro di quella fortezza. Le mura presentavano la caratteristica merlatura, ed erano interrotte, agli angoli, da altre torri, seppur di dimensioni ridotte rispetto alle due principali. All'interno altre mura difendevano quello che era il palazzo vero e proprio, e, tra queste due barriere, si snodava la strada che i due stavano percorrendo in quel momento,che, curvando varie volte conduceva al cortile interno. Vedendola dall'alto avrebbe ricordato la forma di una chiocciola, il cui punto centrale era occupato dalla corte.
Lungo il tragitto Lina notò parecchie sentinelle che pattugliavano le mura, e altrettanti soldati sul loro percorso.
" Caspita...che organizzazione! Il nemico non avrebbe scampo se dovesse incautamente penetrare qui da voi, eh?!"
" Sa, è nostro compito preoccuparci che non penetri affatto..." Gourry le lanciò uno sguardo apprensivo.
Lina, avvertì quello sguardo su di sè...e piccata si girò verso di lui.
" Gabriev! devo dunque pensare che mi stai accompagnando perchè non ti fidi di me?" In effetti... Non avrebbe avuto tutti i torti... visti i precedenti....
" Veramente la sto accompagnando perchè dubito che conosca la strada...A proposito, da chi deve essere ricevuta?"
Quesito interessante...sarebbe stato brutto rispondere...che non ne aveva la più pallida idea?!!
" Ehm...ecco io...sono attesa dal re!!" Visto che doveva inventarsi qualcosa, meglio farlo in grande stile!!E poi chi poteva essere a richiedere i suoi servigi, se non il sovrano in persona??
Gourry non riuscì a trattenere un sorriso, cosa che indispettì particolarmente la maga...Ma che aveva da ridere quel bamboccio??
" La trovi una cosa buffa?? Io credo che forse tu ancora non abbia capito con chi hai a che fare! Perchè se ne avessi anche solo il minimo sospetto non troveresti tanto strano che il re in persona mi voglia incontr..."
" Mi perdoni, non stavo ridendo di lei...è solo che...il re non c'è"
" Che significa 'il re non c'è'??"
" Uh..significa quello che ho appena detto...il re non c'è."
La vena sulla fronte della maga cominciò a pulsare...Ma quel biondo...CI ERA O CI FACEVA??!!
Si girò afferrandolo per la tunica
" Stammi a sentire Gabriev, siccome non ho tempo da perdere, spiegami che significa 'il re non c'è', DOV'E'?!"
" Hei calma...! Che nervosismo!! Significa soltanto che, dubito che il re possa riceverla, dal momento che...è partito, già da qualche mese oramai. In questo momento dovrebbe trovarsi nel regno di Seres.I due regni, cioè questo e quello di Seres, sono entrambi governati da lui, che per questo motivo, passa sei mesi in ciascun regno..."
" COSA??"
 Incredibile! Doveva avere enorme potere come monarca se governava addirittura due regni....
Con un sogghigno Lina pensò che forse era stata convocata per essere messa a capo di uno dei suddetti regni...La corona le avrebbe donato?? Per non parlare poi dei favolosi banchetti che avrebbe organizzato...per se stessa ovviamente!!...Lina Inverse, maga prodigio e regina!! Si, suonava abbastanza bene....
Persa in quei pensieri di gloria non si era nemmeno accorta delle guardie che l'avevano circondata, le spade alla mano...
" Ferma nemica del regno!! Ti conviene arrenderti se non vuoi fare una brutta fine..."
" Uh...ma che volete?" Erano forse impazziti?
" Lascia immediatamente le mani dal nostro capitano strega! O assaggerai il filo delle nostre spade!!"
" C-cosa?!" Lina non se ne era nemmeno resa conto, ma ancora stringeva la tunica di Gourry alla base del collo, con atteggiamento decisamente aggressivo...
" Fermi ragazzi...è tutto ok..."
" Ma capitano costei vi tiene in ostaggio..."
" Ma quale ostaggio razza di microcefalo?!!?" Lina aveva tolto di colpo le mani da Gourry, che era caduto all'indietro con un sonoro tonfo, e adesso si rivolgeva con fare minaccioso verso i soldati...Piccole scintille cominciarono a formarsi nel palmo della sua mano...
I soldati, vedendo quella luce, sbiancarono di colpo, indietreggiando...
" Cos'è? Paura?!" Lina stava giusto per prendere la mira quando....
" Ferma!!" Una stretta vigorosa, da dietro, la immobilizzò, costringendola ad abbassare le braccia...
" Hei, ma che diavolo vuoi?? LASCIAMI immediatamente!!"
Gourry l'aveva fermata per un soffio, prima che i suoi uomini venissero inceneriti!
" Stammi a sentire signorina..." Il suo viso si era avvicinato all'orecchio della ragazza...
...Lina poteva sentire il suo fiato sul collo...
" Sarà meglio che ti dia una calmata...se non vuoi farci finire nei guai..." pronunciò quelle parole come un sussurro...
...un sussurro nelle sue orecchie...
Non mollò la presa che la teneva stretta, ma forse non sarebbe servita...Lina aveva smesso di divincolarsi come un'anguilla quando aveva sentito....non so...una strana sensazione...
...quel sussurro...
Ma no! Che stupida...eppure...no, impossibile....eppure....Sarà stato il vento....già, il vento....eppure....
...un brivido...
L'aria era fredda all'ombra delle mura...più che normale provare un brivido...
...un brivido di freddo, logico. Più logico di così!...
...eppure...non era freddo...
...quel sussurro...
...un brivido...

" Ok ragazzi, basta così, La situazione è sotto controllo. Potete andare."
" Capitano...è sicuro che non le serva aiuto...? Ha visto quella luce...?"
" Vi ripeto, che è tutto a posto." Guardò i soldati con costernazione, e, solo dopo che costoro, seppur con qualche remora, si dispersero, si decise a mollare la presa sulla ragazza.
Lina si divincolò con uno strattone, quando sentì che le braccia del cavaliere allentavano la stretta, e si girò fronteggiandolo.
" Si può sapere che ti è preso?!!" Fù il duro commento che si sentì rivolgere...Il volto del ragazzo era adesso incredibilmente serio...Ogni traccia di gentilezza e galanteria era scomparsa dai suoi modi di fare...
Lina rimase interdetta...
" Dovresti darti una regolata...non ci si può sempre comportare come su un ring...fammi un favore, Lina Inverse...Calmati i nervi, ne va della tua salute...e anche della mia, visto che oramai mi sono assunto la tua responsabilità..."
COSA??!!??
Aveva sentito bene??
" Ma di che diavolo stai parlando?? Ti informo, Gourry Gabriev, che sono adulta e vaccinata, e, se permetti, la responsabilità delle mie azioni me la assumo da sola, grazie tante!!"
" Non fino a che rimarrai tra queste mura. Dal momento che sono stato io a farti entrare, senza alcun permesso valido, sei sotto la mia tutela...ne consegue,che qualunque azione sconsiderata compirai...a pagarne le conseguenze sarà il sottoscritto..." Il suo tono si era ammorbidito adesso
" Quindi ti consiglio...di rigare dritto...ragazzina!!" Pronunciò quell'ultima frase con il sorriso di sempre e una strizzata d'occhio!
Lina, per amore della pace, finse di non sentire quell'affermazione...Adesso non le si rivolgeva più come ad una raffinata damigella...Le parlava come si parla ad una bambina capricciosa?!?
" Hai forse intenzione...di farmi da balia per tutto il periodo della mia permanenza?!"
" Possibile..."
Fantastico!! Le mancava giusto che quel babbeo le stesse sempre tra i piedi!!
Con una grossa goccia di sudore sulla tempia la maga guardò quel ragazzo che le stava davanti sorridendo.
" Bah...fai come credi. Adesso ho cose più importanti a cui pensare..."
Giusto, primo: scoprire chi l'avesse convocata. Secondo: scoprire perchè l'avesse convocata. Terzo,e più importante: riempirsi lo stomaco con un mega-pranzetto!!!

Camminando erano finalmente giunti al cuore di quel labirinto di mura. Dopo l'ultima curva, la strada si apriva su di un largo spiazzo, intorno al quale si ereggeva il palazzo vero e proprio, un edificio alto e imponente, numerose finestre e balconate si affacciavano su quel cortile, e tre alte torri spiccavano maestose, contrastando con l'azzurro del cielo.
Un gran vociare si opponeva  immediatamente al silenzio della strada tra le mura, numerose persone, di ogni genere, affollavano quel cortile, dal maniscalco che ferrava i cavalli alle dame che, avvolte in lunghi abiti colorati passeggiavano in gruppetti, numerosi anche i soldati, mischiati ai garzoni e agli scudieri...ognuno intento nella propria occupazione...
Un piccolo mondo in miniatura, pensò Lina, affascinata da quel via vai di persone e colori  mescolati in quel microcosmo che era la corte...
Gourry la guidò attraverso quel cortile fino all'ingresso del palazzo; la maga si accorse che numerose persone si voltavano al loro passaggio, i soldati si mettevano sull'attenti davanti al loro capitano, le donne lanciavano fuggevoli occhiate, persino i bambini, interrompevano i loro giochi, per fare ciao-ciao con la manina...
D'altronde non c'era persona che Gourry non salutasse con un sorriso...
Quell'uomo era veramente di una gentilezza  incondizionata....Pensò la maga.
" Eccoci arrivati! Da qui in poi prosegui da sola...non dovrai fare molta strada, finito il corridoio troverai due guardie, saranno loro ad annunciarti al  sovrintendente, che in questo momento fa le veci del re..."
" Mi lasci andare da sola?! Non hai paura che possa attentare a qualcuno senza la tua supervisione..?!!"
Gourry, che non aveva afferrato il sarcasmo, la guardò con preoccupazione...
" Tranquillo Gabriev, stavo solo scherzando! Farò la brava bambina!!" Lina gli strizzò l'occhio " Allora vado..."
"Lina..." Che strano...
sentirlo pronunciare il suo nome....
" Uh...Che c'è?"
" Mi raccomando, niente scherzi..!" Gli fece la linguaccia!
....strano davvero....
Gourry guardò quella figurina, varcare l'ingresso e sparire dalla sua vista...
Si girò verso il cortile, quel pomeriggio lo attendeva un duro addestramento...
Non era una bella prospettiva....Ma allora perchè...
...si sentiva così leggero?


" Signorina Inverse...non dubito che il suo deve essere stato un viaggio difficoltoso, attraversare il confine, e raggiungere questo posto...insomma, immagino davvero le avversità che ha dovuto affrontare...tuttavia..."
A parlarle in quel momento era il sovrintendente del regno di Imalg.
" ...Tuttavia signorina, doveva trovarsi seriamente in difficoltà se è arrivata a compiere un simile gesto..."
....La guardava mentre pronunciava quelle parole...
" Gli dei solo sanno che fame deve aver patito in quella palude...per essere arrivata a tanto..."
Per l'esattezza la guardava...attraverso il buco a forma di morso di quella che un tempo era stata una mappa!
" Hem...guardi sovrintendente che non è come pensa lei...veramente si è trattato solo di uno stupido incidente...."
" Capisco il suo imbarazzo signorina, ma non si preoccupi, finchè sarà ospite in questo palazzo, le assicuro che non patirà mai più la fame!!"
Ok. Quella era una buona notizia, anzi era un'ottima notizia...Ma come faceva a spiegare a quell'uomo che non aveva tentato di mangiarsi la mappa, compresa di sigillo, in preda ai morsi della fame?!!?
Quella mappa, così malridotta, del resto era l'unica cosa che aveva potuto mostrare per giustificare la sua presenza in quel luogo...
...dal momento che a quanto pareva...
Il suo arrivo non era per niente atteso!!( Enorme gocciolone!)
Il sovrintendente era stato molto gentile...ma altrettanto stupito, non aveva la più pallida idea di chi lei fosse!!
E, a quanto pareva non aveva mai sentito parlare di  tale Grupius...Lina era furiosa...si era fatta ingannare come una pivellina? Ma a che pro? Che senso poteva avere tutto questo?
Il fatto era che il sigillo apposto sulla mappa, recava effettivamente il timbro di corte...Quindi qualcuno, dietro a quel gesto doveva pur esserci...Quella situazione cominciava a puzzarle...
Poi ad un tratto ricordò un particolare che stava quasi per dimenticare...
Il testo magico...
Stava per estrarlo dalle tasche quando qualcosa le disse di non farlo...l'istinto forse, chissà...Ma visto che la situazione non appariva perfettamente...limpida...forse, prima, era meglio cercare di capirci meglio qualcosa...da sola.
" Scusi sovrintendente...hem, in realtà io sono qui anche per...la biblioteca. Sono...una studiosa,e vorrei approfittarne per dare un'occhiata...se mi è possibile..."
Il sovrintendente, che aveva rinunciato a guardare quella mappa lacerata, spostò adesso i suoi occhi sulla maga.
" Come no! Il regno di Imalg è famoso per la sua biblioteca ben fornita!! E di cosa si occupa lei signorina, se mi è dato sapere?"
" Ecco...io..."
Ma venne salvata in tempo, in quel momento le porte del salone si aprirono di colpo e una voce esclamò:
" Lina Inverse!"

Una ragazza. Lunghi capelli scuri le danzavano intorno alle spalle mentre, in un frusciare di vesti, varcava la soglia precipitandosi verso la maga, che, con un punto interrogativo sopra la testa, si stava giusto chiedendo chi diamine fosse quella pazza furiosa...
La ragazza in un attimo le fù di fronte, stringendole calorosamente la mano..
" Oh Lina...posso darti del tu vero? Ho sentito tanto parlare di te! Non sai che gioia poterti conoscere!! Mi avevano detto, che una maga dalla chioma rossa, era giunta a palazzo...e allora ho subito pensato..no,non può essere..E invece sei proprio tu! Oh Lina...sono così contenta che tu sia qua!!"
Le aveva riversato addosso questo fiume di parole continuando a stringerle con enfasi la mano...Lina, oltre ad aver capito la metà delle cose che le aveva detto, si stava chiedendo chi diavolo fosse...
" Sofia!" Il sovrintendente si era alzato in piedi con fare autoritario " Ma che modi sono questi?! La perdoni, signorina Inverse, alcune volte non so proprio dove abbia la testa mia nipote..."
" Oh zietto! Dovresti vergognarti!!" La ragazza aveva mollato la mano di Lina, per rivolgersi allo zio, le mani sui fianchi e lo sguardo severo " La grande maga Lina Inverse si reca a farci visita..e tu non ti degni nemmeno di avvisarmi?!!"
" Perbacco...ma io non sapevo neanche che dovesse arrivare questa signorina...Ma tu come fai a sapere il suo nome?"
" Ma zio!!!! E' una maga molto famosa!! Le sue imprese sono quasi leggenda!!"
Lina, che durante quel dibattito si era tenuta cautamente in disparte, non potè fare a meno di provare una punta di orgoglio...Modestamente, molto modestamente, quella ragazza aveva pienamente ragione!!!
" Cara Lina, perdona il mio zietto per questa accoglienza poco calorosa!! Io sono Sofia, principessa del regno di Imalg, Fà come fossi a casa tua, Farò in modo che qualsiasi tuo desiderio venga esaudito in questo tuo soggiorno che onora il nostro regno!"
Ecco appunto. Era quella L'ACCOGLIENZA che si era aspettata di trovare!! Un po' in ritardo forse ma va bhè...Del resto, ognuno fà quel che può!!
Lina, che non aveva ancora fatto in tempo a pronunciare una parola, fece per aprire bocca ma..
" Sofia, la signorina Inverse mi stava appunto dicendo di voler visitare la biblioteca..."
" Benissimo! Seguimi Lina, ti accompagno io!! Ossequi caro zietto!!"
Come una furia, così com'era arrivata, si precipitò verso l'uscita, trascinandosi dietro Lina, la quale, non fece nemmeno in tempo a congedarsi dal sovrintendente, che basito, ricadde sul  trono, sospirando!

E adesso si trovava lì. Quel luogo era decisamente diverso da come se l'era immaginato...
Cioè, per essere una biblioteca lo era...scaffali, libri...c'erano tutti gli elementi perchè quella potesse essere considerata una biblioteca...ma non era niente di che per la verità...
Si era aspettata di trovare un luogo più mistico...ma del resto era ovvio che quella non poteva essere la biblioteca di cui le aveva parlato il vecchio veggente...( o il vecchio imbroglione...)
Tirò fuori dalla tasca il piccolo libricino dalla copertina azzurrognola...l'energia che emanava...
Non c'era niente del genere in quel luogo. Lina non avvertiva la minima energia standosene seduta tra quei volumi...
Quella era semplicemente una ricca e sfarzosa biblioteca reale. Niente di più. C'erano libri antichi e preziosi...ma nessun testo magico...
Era ovvio che doveva esserci sotto qualcosa.
Stava  rimuginando silenziosa quando un chiacchericcio attirò la sua attenzione...
La maga si trascinò incuriosita fino alla finestra, che dava sul cortile del palazzo...
Rumore di spade...
Una scena insolita.
In mezzo al cortile si fronteggiavano, spada alla mano, due cavalieri...
Uno portava un elmo dal pennacchio sgualcito e una tunica logora. L'altro aveva raccolto i lunghi capelli biondi in una treccia , che adesso ballonzolava, mezza disfatta, ad ogni movimento. Non portava  ne elmo, ne tunica...solo un paio di vecchi calzoni sdrucidi e stivali neri...
Si fronteggiavano, girandosi intorno, come due leoni in gabbia...Ed ecco che adesso uno attaccava, mentre l'altro parava il colpo e si apprestava a restituirlo...
Sorrideva il biondo, mentre l'altro indietreggiava, sorrideva e con un gesto della mano intimava all'avversario di avvicinarsi...ed ecco un colpo, e un altro ancora...
" Caspita..." Pensò Lina ad alta voce " Che tecnica..."
" E CHE MUSCOLI!!!!!!!"
Alla maga per poco non venne un infarto!!! Divenne blu in faccia e dovette aggrapparsi al davanzale per non cadere!
A parlare era stata una donna, che le era spuntata alle spalle all'improvviso. A giudicare dall'abbigliamento doveva essere una sguattera o qualcosa del genere...e adesso stava guardando estasiata dalla finestra dove poco prima c'era Lina...
La rossa si rialzò " Scusi...ma che modi sono questi? Per poco non ci rimanevo!!" Ma quella donna pareva non prestarle la minima attenzione..
Lina spazientita si riavvicinò alla finestra e fù allora che notò un particolare che le era sfuggito prima...
Da tutte le finestre e da tutti i balconi che davano su quel cortile...volti femminili osservavano in visibilio il combattimento tra i due cavalieri....
La maga era senza parole!!!!!!
Adesso il cavaliere con l'elmo aveva appena sferrato un fendente niente male...Ma il suo avversario era uno spadaccino troppo abile e troppo esperto...Ancora poche mosse e quel poveretto si ritrovò a terra con la lama puntata alla gola....
" Ah...il capitano Gourry Gabriev! Non se ne lascia sfuggire una, di vittoria!" Mormorò la donna soddisfatta.
Il cavaliere sconfitto si era sfilato l'elmo,e giaceva a terra con uno sguardo corrucciato..., Era un ragazzo dai corti capelli castani...Gourry gli tese la mano e l'aiutò a rialzarsi, dopo di che gli tirò una sonora pacca sulle spalle , a mò di conforto per quella sconfitta umiliante...
Dai balconi del cortile giunsero sospiri e gridolini!
" Però...ne ha di ammiratrici il caro Gourry, eh?" Lina osservava la scena con sguardo scettico...
" Ah signorina sapesse!! Ogni giorno, a quest'ora, il capitano si allena per il torneo...e allora si fa a gara, sa, per accaparrarsi il posto migliore! Io a quest'ora dovrei essere in cucina a spennare un'oca...ma sono riuscita a sgattaiolare!" Glie lo disse con una strizzatina d'occhio.
"Ma dai?" Era una cosa ridicola! Veramente assurdo che in tante sbavassero per quel cretino!!
Certo, anche lei era rimasta impressionata, ma solo ed esclusivamente per il modo in cui il biondo maneggiava la spada...
Mai aveva visto tanta abilità. Una tecnica perfetta, senza ombra di dubbio.
Lanciò un'altra occhiata giù in cortile...Gourry adesso si stava disfando la treccia, per poi bagnarsi il viso con dell'acqua...i lunghi capelli biondi ricaddero su quelle spalle muscolose...
Lina diventò fuxia. Ma che le passava per la testa?!
" Che fortuna quella ragazza!! E' proprio vero, cara signorina, c'è chi troppo e c'è chi niente!" Continuò la donna
" Prego?" La maga abbassò lo sguardo e vide che Gourry guardava verso l'alto...e sorrideva....
Seguì con gli occhi la traiettoria di quello sguardo, che convergeva nel punto esatto in cui guardava anche la donna che le era accanto....
Il balcone centrale. Su quel balcone stava una ragazza dai lunghi capelli scuri. E sventolava festosa la mano tirando baci...
" Quella è...la principessa Sofia?"
" Sissignora! E' bella, è una pricipessa e ancora non gli basta..."
Con la testa, la sguattera,  indicò Gourry, che, la spada in spalla, si apprestava a lasciare il cortile...
" Quel Gourry Gabriev! di uomini come lui non ce ne sono più..."
('E meno male!!!' pensò malignamente Lina!!!!)
" Un cuore d'oro, mi creda signorina, e una gentilezza, una nobiltà d'animo...
...di uomini così ce nè uno al mondo...e lei.."
 Indicò la principessa
" Se lo sposa....."

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Capitolo 4
*** Cap3: Presentimenti ***


capitolo4 Capitolo 3: Presentimenti

Sottili tremolii alteravano quel gioco di ombre e luci che si stagliava sul'alto soffitto della stanza.
Era la fievole luce di una candela a creare quei disegni astratti, quelle sagome deformate...
Ombre.
Frutto dell'incontro tra due mondi opposti, buio e luce.
 Figlie dell'incompatibilità e dell'accordo perfetto tra bagliore e tenebra...
Si inseguivano sulle pareti senza mai mischiarsi.
Netto il contrasto tra i due colori che le componevano...
Il bianco e il  nero.
Inconciliabili. Eppure...
Imprescindibili.
Avevano bisogno l'uno dell'altro per esistere, per avere un senso.

Alla luce di quella candela, che inconsapevole, dava vita a quelle forme danzanti,
Lina si lambiccava il cervello.
Era notte fonda, non sapeva che ore fossero, e nemmeno avrebbe voluto saperlo. Voleva dormire, ma il sonno proprio non si decideva ad arrivare...colpa di quei pensieri, di quei ragionamenti contorti in cui si era impantanata nel tentativo di dare una risposta alle domande che l'assillavano...
Quella stanza per la verità la metteva pure un po' in soggezione...Era enorme, le pareti in pietra emanavano un senso di freddezza...e il letto sul quale era stesa era un gigantesco catafalco, per nulla confortevole, sovrastato da un baldacchino dalle pesanti tende in un velluto color porpora. Una poltroncina, sulla quale la maga aveva sistemato i suoi vestiti, era addossata alla parete, mentre due alti e preziosi candelabri completavano il resto di quel tetro arredamento.
" Bah...tipico dei ricchi...mobilio suntuoso...e pacchiano!!" Pensò richiudendo la copertina del libricino che teneva tra le mani.
 Il libro che l'aveva spinta a compiere quel viaggio..nella speranza di poter accedere ad altrettanti esemplari.
 Speranza vana, a quanto pareva.
Eppure...eppure l'istinto le diceva che qualcosa c'era sotto...Ne aveva viste troppe per non essere sospettosa, e sapeva benissimo che nessuno fa mai niente per niente...e se quel vecchio l'aveva indirizzata in quel luogo, un motivo c'era, un motivo ben preciso...Si trattava soltanto di aspettare, chiunque l'avesse voluta lì, probabilmente, non avrebbe tardato a palesarsi...
" Iaoh.." Lina emise un sonoro sbadiglio...cominciava a calarle la palpebra? Sarebbe stata anche l'ora! Soprattutto dopo quello che aveva ingurgitato quella sera!! In realtà, era quasi un miracolo che non fosse crollata di sonno dopo quella scorpacciata epocale, pensò tastandosi la pancia...
Era stato un banchetto in piena regola! Portate di ogni tipo si erano susseguite per tutta la serata, mentre lei si riempiva lo stomaco, disturbata soltanto dalle continue domande della principessa Sofia e dai rimproveri che il sovrintendente rivolgeva a quest'ultima..
Quella ragazza era veramente di un'esuberanza fuori dal comune! Lina non aveva ancora deciso se ritenerla una presenza fastidiosa, per tutto quel chiaccherare, o considerarla semplicemente una persona un po' invadente...
Una cosa era certa, Sofia era una sua grande ammiratrice! Le aveva rivelato di conoscere molte delle sue imprese dai racconti che alcuni viaggiatori, provenienti dalla penisola, e ospiti in quel palazzo, le avevano fatto. Raccontava, la principessa, di come le invidiasse l'uso della magia, dono che lei non possedeva minimamente...
In ogni caso, impicciona o meno, si era dimostrata molto gentile con lei, e Lina questo lo apprezzava. Anche se, non aveva potuto fare a meno di chiedersi se la principessa fosse coinvolta o no col fatto che lei si trovasse lì in quel momento...
"Spegni il cervello Lina...o ti si fonderà a furia di rimuginare!" Indirizzò quel pensiero a se stessa, mentre si girava per appoggiare il piccolo libro sul comodino di fianco al letto. La fiammella della candela tremulò per lo spostamento d'aria che quel gesto provocò, Lina stava per spegnerla quando il suo sguardo ricadde su un oggetto posato lì  accanto....
Indugiò, osservandolo...un oggetto comunissimo, per la verità...
Un fazzoletto.
Ma non era per l'oggetto in sè, che il suo sguardo si era soffermato, quanto piuttosto per la persona alla quale apparteneva....
Lina sfiorò quel pezzo di stoffa azzurra, accuratamente piegato, le sue dita seguirono la curva del ricamo, in rilievo, di una minuscola lettera in un angolo.
Una G.
Un sorriso comparve sulle labbra della maga...ripensando al motivo per cui quell'oggetto adesso si trovasse sul suo comodino...
Glie l'aveva strappato di mano, mentre lui si affannava per cercare di ripulirla dal fango, prima di colpirlo. E quando se ne era tornata alla locanda, poco dopo, era talmente infuriata da non essersi nemmeno resa conto che ancora lo stringeva nel palmo...L'aveva buttato nel cesto, con i vestiti infangati che aveva intanzione di farsi lavare dal garzone della locanda, senza preoccuparsene minimamente...E il mattino dopo, le era ritornato, perfettamente lavato e piegato! Aveva pensato di lasciarlo nella stanza che si apprestava a lasciare...ma all'ultimo secondo se l'era infilato in tasca, in fin dei conti se non l'avesse preso lei, se lo sarebbe intascato qualcun'altro! E poi, che ne so, un fazzoletto può sempre servire, no? Infine se ne era dimenticata...almeno fino a quella sera, quando si era spogliata per mettersi a letto, e le era caduto dalla tasca.
 E adesso eccolo lì, un piccolo, soffice oggetto...
....Glie lo aveva passato delicatamente sulla guancia...
Lina ricacciò bruscamente quell'immagine. Riappoggiò sul comodino il fazzoletto, che, mentre seguiva quei pensieri, aveva preso in mano, accarezzandolo...
L'indomani, si ripromise, l'avrebbe riconsegnato al suo legittimo propietario...
Adesso era proprio il caso di mettersi a dormire!
...il sonno le faceva venire strani pensieri in testa...
Con un soffio spense la candela.


" Dei del cielo...ci vuole veramente una santa pazienza per sopportarla!" Pensò in quel momento Lina, nascosta dietro ad una colonna.
Era primo mattino, e la principessa Sofia era già in pista! Con quella parlantina sciolta e quei modi iper- affettuosi che la caratterizzavano, si aggirava per il salone principale, seguita da un codazzo di dame di compagnia, osservando come procedevano i preparativi per la festa che si sarebbe tenuta quella sera a palazzo.Ovviamente non si limitava a guardare, ma esprimeva la propria opinione su qualsiasi più piccolo particolare...con buona pace degli operai che non potevano certo mandarla al diavolo!
Lina era già incappata incautamente in lei solo pochi minuti prima...Aveva sperato che, scendendo presto, avrebbe potuto fare colazione in santa pace, invece....
" Linaaaaaaaaa!! Sei già sveglia!!! Oh Lina, oggi è una splendida giornata, non trovi?? Passerò tutto il giorno a fare preparativi...sai, per la festa di stasera...deve essere assolutamente perfetta!!! Ho un vestito davvero meraviglioso da indossare!! A proposito, OVVIAMENTE  sei invitata anche tu, Hai un vestito da metterti? O non ti preoccupare, te ne presterò uno io, dovrei averne uno che starà d'incanto con il colore dei tuoi capelli!! Oggi hai programmi? Perchè stavo proprio pensando che..."
" Hem...Grazie Sofia, ma temo di doverti deludere, oggi sarò molto impegnata con le mie..hem..ricerche. Quindi, se non ti dispiace..."
Lo sguardo della principessà si rabbuiò per un secondo, ma riprese subito colore:
" Certo, certo, capisco...Ma stasera ci sarai, vero? Oh Lina, non puoi proprio mancare!! Questo banchetto si terrà in onore del torneo di domani...E' un'occasione che non ti puoi perdere!"
Aveva scelta?
" Tranquilla, stasera ci sarò! Adesso devo proprio..."
" Va beh...Ma il vestito quando lo provi?"
" Questo pomeriggio, promesso! Non appena sarò di ritorno..."
" D'accordo...allora ci vediamo dopo...Buona giornata!!" Non aveva ancora pronunciato l'ultima parola che già si era voltata, puntando un garzone che stava montando i tavoli....Poveretto, pensò Lina eclissandosi...
Adesso il difficile era riuscire ad infilare la porta e uscire da palazzo!
Se la cavò accodandosi ad un gruppetto di servi che trasportavano delle enormi ceste di frutta...Finalmente!!
L'aria fresca le colpì il volto, Lina respirò a pieni polmoni, prima di incamminarsi. Aveva deciso che sarebbe scesa al villaggio, per raccogliere qualche informazione. Magari si sarebbe diretta proprio al negozio di magia, dove non era riuscita ad entrare perchè qualcuno...
" Hei, Lina!"
Ecco appunto. Parli del diavolo...
" Guarda un po' chi si rivede...Gourry Gabriev, l'idolo delle cortigiane di Imalg!" Disse ironica la maga.
" Idolo? "
" Lascia stare, non vorrei che esaurissi la tua scorta di intelligenza già di primo mattino!"
Gourry, lasciando da parte lo sguardo interrogativo, le si era avvicinato, e adesso camminava al suo fianco.
" Allora, dove te ne vai  tutta sola? Non lo sai che i bambini dormono ancora, a quest'ora?"
La ragazza gli lanciò un'occhiataccia:
" Ti consiglio di fare poco lo spiritoso Gabriev, nonostante sia praticamente l'alba, i miei nervi sono già stati messi a dura prova!"
" Però! E chi può essere tanto sconsiderato da azzardasi a scocciare una simpaticona come te, di primo mattino?"
" La tua fidanzata." Glie lo disse con molta nonchalanche...
Gourry rimase indietro di qualche passo, lo sguardo serio. La maga se ne accorse, e si fermò, guardandolo curiosa...
" Beh...che ti prende? Hai visto un fantasma?"
" Eh? Oh..No-no, è tutto a posto...Ti riferivi alla principessa Sofia, giusto?" Adesso l'aveva nuovamente raggiunta, e avevano ripreso a camminare
" E a chi se no?!Spero sia la tua UNICA fidanzata!"
" Beh...si, cioè no...insomma...non ancora ecco..."
 Idee confuse??!!
" Scusa Gourry, ma che stai dicendo?!!? E' o non è la tua fidanzata??"
" No, non lo è...ancora. Per oggi almeno, poi...probabilmente lo diventerà...domani....forse."
Lina era decisamente confusa...ma che razza di discorsi stava facendo quel cretino?! Cioè...OVVIAMENTE non le interessava assolutamente sapere se Sofia era oppure no la sua fidanzata....certo che no...Però....era un pochino curiosa, ma solo un pochino, sia ben inteso!!!
" Gourry, lo so che deve essere dura...mettere in moto quella ferraglia arrugginita che c'è nel tuo cervello...ma non potresti SPIEGARTI MEGLIO?!!"
" Ecco, il fatto è che io, nella mia posizione...non potrei mai aspirare a sposare una principessa...non so se mi spiego?"
Le lanciò uno sguardo significativo, prima di proseguire...
" I capitani delle guardie non sposano le principesse...Così domani gareggierò al torneo. Al vincitore andrà in premio...la mano della principessa."
Lina era basita.
Una donna poteva davvero sposarsi solo perchè un buzzurro sconfiggeva altri buzzurri in uno stupido torneo?!?
In quel momento ringraziò il cielo per non essere nata di stirpe reale! Lei, avrebbe scelto da sè l'uomo della propria vita...e sarebbe stato bello, coraggioso, leale,...HEI, aspetta un momento!! Ma che le veniva in mente??! Doveva essere veramente impazzita, per pensare a quelle frivolezze inutili, quando aveva ben altro di cui occuparsi!
Nel frattempo, dopo aver percorso la strada tra le mura, erano giunti all'ingresso del ponte levatoio.
" Ok Gourry, mi rincresce non potermi attardare a parlare con te di quanto sia nobile quello che fai...ma sai com'è, ho cose decisamente più importanti da fare ( tipo la colazione!!), quindi ti saluto! ciao-ciao!"
Con uno sguardo da gatta si apprestava a dargli le spalle, quando...
" Ti accompagno."
"COSA?!" Ma allora era veramente intenzionato a darle il tormento??
" Non mi puoi accompagnare!!"
" Perchè? Hai degli affari loschi e segreti da nascondere?!".... Più o meno...ma non era quello il punto!
" No...ma penso che tu abbia cose più importanti da fare...tipo maneggiare uno di quegli spadoni contro qualche povero cadetto..o qualcosa del genere insomma..."
" In effetti si...ma solo tra qualche ora! Quindi adesso sono completamente libero!"
" E il tuo tempo libero intendi passarlo...a tallonarmi?!"
" Direi piuttosto...a renderti un favore! Quale donna rifiuterebbe la compagnia di un gentiluomo come me?" Quest'ultima affermazione fù seguita da uno sguardo penetrante...
Lina distolse lo sguardo, si sentiva già le guance in fiamme...Ma perchè cavolo doveva reagire in quel modo??
Comunque, se quell'idiota voleva perdere tempo...che la seguisse pure... Sai quanto la entusiasmesse avere una palla al piede!
Attraversarono il ponte levatoio e si incamminarono giù per la collinetta.

Il villaggio era, nel suo genere, molto grazioso. Le stradine erano strette ed affollate di botteghe e bancarelle, le case erano piccoline,con i tetti a spiovente in pietra. Un delizioso borgo medievale, in cui si mescolavano, al vociare della gente, colori ed odori...
...già odori...odori deliziosi per la verità!!!
Stavano giusto passando davanti ad una panetteria...Ah! Pane appena sfornato....
"ROARG!" Ops....
" Hei Lina...hai sentito quel rumore?? Sembrava uno di quei borbottii che annunciano un temporale...che strano però, in cielo non si vede una nuvola..."
Lo spadaccino aveva sollevato lo sguardo, osserando il cielo dubbioso...
" Hem...per la verità quel rumore era... il mio stomaco..." La maga si sentiva un po' in imbarazzo...Ma non ci poteva fare niente se, per colpa di quella principessa logorroica, aveva saltato la colazione!!!
" Il tuo...STOMACO?!?" Gourry la fissò incredulo...Dopo di che girò i tacchi e sparì dalla sua vista. Così, senza darle nemmeno una spiegazione!
" Hei Gourry!... Ma guarda che modi! Quello zotico... si vergognava così tanto di camminare con una povera fanciulla affamata?"
Lina era indispettita...Ok, non era molto educato che il suo stomaco producesse quei...gorgoglii...ma...
Ma ecco che lo vide tornare. Il soriso stampato sul volto. E in mano reggeva...
Un enorme sacchetto di carta marrone! Le arrivò di fronte e glie lo consegnò in mano.
La maga, vagamente sorpresa, lo aprì scrutando all'interno e....MERAVIGLIA!!! Quel sacchetto conteneva quanto di più buono ci potesse essere!! Croissant, bignè, cannoncini, ciambelle, biscotti...e tante altre leccornie aspettavano soltanto di essere divorate da lei!!!
Lina si sentì un verme!....aveva pensato che lui se la fosse svignata, imbarazzato dai rumoracci del suo stomaco...e invece si era precipitato in pasticceria per soddisfare i suoi desideri...Certo che era stato...veramente...
....carino....
" Oh...Gourry...hem...G-grazie"
" Oh...figurati! Per così poco...e poi ci sarebbero anche queste..." Tirò fuori dalla tasca un altro piccolo sacchetto...
" Noooo...non ci posso credere!!!! Focaccine al miele!!! Ma sono le mie preferite!!! Ma come facevi a saperlo??"
Già...come faceva a saperlo?
Per la verità Gourry era entrato in pasticceria ordinando tutto quello che gli sembrava più goloso, stava per pagare quando...le aveva viste, e allora aveva pensato...che le sarebbero sicuramente piaciute...chissà perchè? Ma a quanto pare c'aveva preso in pieno!!
" Io...ho semplicemente pensato che anche un peperino come te avesse...qualche dolce debolezza!!" Aggiunse poi senza pensarci e le passò di fianco scompigliandole i capelli con la mano!
Lina glie lo concesse. In fin dei conti aveva svaligiato mezza pasticceria per lei...e poi, ovviamente, era troppo impegnata ad arrossire per l'ultima affermazione dello spadaccino!!
Fù così che camminarono fino al negozio di magia. Lina, sacchetti alla mano, attingeva un dolce dopo l'altro cacciandoseli in bocca, mentre Gourry....Gourry la guardava divertito...In quel momento, pensò, non avrebbe trovato focaccina al miele più dolce della ragazza che gli camminava accanto...con quegli occhi incantati...da bambina....

" Sai, il propietario, Ferzoc, è un mio caro amico! Vedrai...sarà sicuramente felice di fare la tua conoscenza..." Gourry si bloccò di colpo, erano arrivati proprio davanti alla porta del negozio, e un pensiero lo colse all'improvviso...Si era appena ricordato di aver già parlato di Lina al vecchio Ferzoc...e, conoscendolo, avrebbe sicuramente fatto qualche battutaccia! La maga lo avrebbe sicuramente ucciso...
Lina si accorse del tentennamento di Gourry
" Beh...non bussi?"
" Oh...certo certo!...."
Ma non ce ne fù bisogno, la porta si aprì di colpo( questa volta Lina ebbe almeno la prontezza di riflessi di fare un salto indietro! Deve essere un vizio, pensò!) E un vecchietto comparve sulla soglia insieme ad una nuvola di fumo che defluì all'esterno...
" Gourry Gabriev! Mi pareva di aver sentito la tua voce! Entra pure caro ragazzo, giusto in tempo, stavo facendo il te!"
" S-stava facendo il te? Perdinci! sembrerebbe piuttosto che stesse dando fuoco al negozio!" Rispose lo spadaccino, tossicchiando leggermente per la nube nera che lo aveva travolto.
" Già...è che temo di non aver calcolato la potenza della fireball con cui ho riscaldato il bricco..."
" Lei riscalda la teiera con le fireball?!" A parlare era stata Lina, che non credeva possibile di trovarsi davanti a qualcuno che condividesse i suoi stessi metodi ( Oh beh, per il vero l'aveva fatto solo poche volte...)
" Uh...e di chi è questa vocina deliziosa? Gourry! Non mi avevi detto che c'era una signorina con te! Mi scusi madamigella...sono lieto di fare la sua conoscenza, il mio nome è Ferzoc!"
" Piacere, Lina Inverse." Gli strinse la mano...
Il volto del vecchio parve corrucciarsi, nel tentativo di ricordare qualcosa...poi all'improvviso:
" Ma certo! Lina Inverse il terrore dei draghi! La maga più 'esplosiva' della penisola dei demoni!"
Una grossa goccia di sudore comparve sulla tempia di Lina...Ma perchè nessuno si ricordava mai di lei per tutte le cose belle che aveva fatto? Tipo...Uh....Va beh, qualcosa doveva pur esserci! Solo che al momento non le veniva...
" La sua fama la precede cara ragazza! Ma suvvia, non state lì sulla porta, entrate!"

Quel negozio era a dir poco...Incasinato!! Merce di ogni tipo invadeva quasi tutto lo spazio...Sugli alti scaffali, che tappezzavano le pareti, libri di ogni genere si susseguivano, intervallati da strane ampolle dei più svariati colori, Sfere di cristallo di ogni dimensione giacevano un po' dappertutto, mischiate a pergamene arrotolate, calderoni, bastoni intarsiati,clessidre senza sabbia, statuette evocative e persino...bambole woodo! Da un gancio alla parete pendevano ciondoli di ogni fatta, talismani, amuleti e quant'altro ancora potesse servire per lanciare o proteggersi da un incantesimo....
Il vecchio fece strada ai due, lanciando da parte qualsiasi cosa ostacolasse il loro passaggio, e li condusse nel fondo del negozio, dove, dietro ad una tendina, una porticina conduceva nel retrobottega. Qui, oltre ad un altro accumulo di strani oggetti, si trovavano due sgabelli ed un tavolo di legno, su cui era posata una teiera...decisamente annerita!
" Sedete, sedete!" Indicò loro i due sgabelli, dopo di che si sporse per raggiungere le tazze posate su uno scaffale.
" Aspetti Ferzoc, ecco, l'aiuto io..." Gourry, premuroso, si era subito offerto di dare una mano all'amico.
" Ah grazie! Vede signorina che gentiluomo che l'accompagna?"
Lina, che ancora stringeva tra le mani il sacchetto dei dolci (quasi vuoto!) Non potè fare a meno di abbassare lo sguardo...
Gourry, aveva posato le tazze sul tavolo e si apprestava ad arrotolare uno straccio per poter versare il te, senza ustionarsi con il bricco incandescente! Nel frattempo Ferzoc aveva ribaltao una cesta per sedercisi sopra,e il contenuto, degli strani fagioli, era uscito rotolando e spargendosi per l'intera stanza...
" Oh...al diavolo! Ci penserà il ragazzo a raccoglierli! Ma dunque...ditemi, qual buon vento porta una maga tanto nota nel nostro umile regno?"
" Beh...per dire il vero...Sto cercando dei testi magici, e speravo che magari lei potesse dirmi qualcosa circa..." Lina si tolse dalla tasca il libricino " Questo" Lo mise nelle mani del vecchio.
Ferzoc cambiò subito espressione non appena la copertina tocco le sue mani, era cieco si, ma l'energia che il libro emanava la percepiva benissimo...

...Quel testo...come aveva fatto a finire nelle mani di quella ragazza?

Ci fù un attimo di silenzio...Lina percepì benissimo la tensione che si era creata...L'atteggiamento del vecchio mago era cambiato di colpo...qualcosa doveva pur sapere....La ragazza lo fissava, seria...
" Quanto zucchero??" Gourry, che ovviamente non si era accorto di nulla, reggieva zuccheriera e cucchiaino guardandoli interrogativo, bastò quell'attimo di distrazione perchè Ferzoc appoggiasse il libro sul tavolo, e , come se niente fosse, rispondesse con un sorriso.." Due cucchiaini, grazie!"
Dopo di che prese a rimestare il suo te, con atteggiamento decisamente rilassato...Se Lina avesse potuto, avrebbe di sicuro sbattuto la teiera in testa a quello zuccone di Gourry! Ma come si faceva a essere talmente idioti da non rendersi conto della tensione che si era creata?!!
Tentò di riportare il discorso dove l'avevano interrotto:
" Quindi...non mi sa dire niente, su quel libro?"
" Mi dispiace cara, temo che un vecchio cieco come me, non possa esserle molto d'aiuto...nella traduzione di quel testo..."
" Hei...aspetti un momento, ma lei che ne sà, che il testo è illeggibile e necessita di traduzione?"
" Oh...hem..."
Ah-Ah!! Bingo! Lina lo sapeva che quel mago le nascondeva qualcosa!
" La mia era una semplice supposizione...le dimensioni di quel libro sono talmente ridotte da farmi pensare che si tratti di una chiave...piuttosto che di un testo vero e proprio...Tutto qua!"
Lina lo guardò sospettosa...
Ok, anche lei ci era arrivata. Alcuni testi di magia contenevano informazioni talmente preziose da non poter essere letti senza la corrispettiva chiave di traduzione...E quel libricino, altro non poteva essere se non le chiave di qualche tomo...Quello che a lei interessava, era appunto sapere dove si trovasse il libro, o i libri, che potevano essere decifrati grazie a quella chiave...Ma l'istinto le diceva che quel vecchio ne sapeva molto di più, di quello che voleva darle a credere...
Fù Gourry a interrompere quelle elucubrazioni
" Però Lina, potresti anche essere così gentile da offrirci qualcuno dei tuoi dolcetti per accompagnare il te!"
A quel punto non potè più resistere...Con una rapida mossa gli tirò un sonoro scapellotto sulla nuca
" Zitto! Non vedi che stiamo facendo un discorso 'interessante'?!! Oh, ma del resto tu che ne puoi sapere?!"
" Ahio! Ma che modi! Perchè devi essere sempre così manesca?...avessi interrotto chissà che..."
" Ma tu non avevi forse degli impegni?? Faresti meglio a sbrigarti se non vuoi che i tuoi uomini ti diano per disperso..."
" E' un modo 'gentile' per dirmi che me ne devo andare??"
Si stavano guardando in cagnesco, quando la risata di Ferzoc li riportò alla realtà...
" Calma ragazzi! E' proprio vero allora?"
Lina e Gourry si guardarono stupiti, ma di cosa stava parlando?
" Cosa è vero?"
" Che l'amore non è bello....se non è litigarello!!"
Caddero entrambi con un tonfo sonoro!!
Quando si furono rialzati, Gourry esordì dicendo:
" Comunque a parte gli scherzi...devo veramente andare, il lavoro mi aspetta...Tu Lina che fai? Ti fermi al villaggio, o torni a palazzo con me?"
" No, credo che mi farò una passeggiata nei dintorni..."
" Bene, allora a dopo. Saluti Ferzoc, e grazie per il te!"
" Ti accompagno alla porta Gourry!" Il vecchio si alzò dalla cesta, dirigendosi all'uscita con lo spadaccino.
Quando furono sulla soglia  Ferzoc sorrise al ragazzo
" Allora è lei, è?"
" Chi?"
" Lina, è la ragazza che ti ha preso a botte davanti al mio negozio?"
" Oh...hem...si, è lei...Ma non si faccia una cattiva opinione Ferzoc, in realtà non è una cattiva persona!"
" Oh, tutt'altro caro ragazzo! Sembra una tipa in gamba...è carina?"
Gourry si sentì arrossire! Lo imbarazzava rispondere a quella domanda?...
" Tranquillo Gourry! Sai come si dice, no? Chi tace acconsente!"
" Adesso devo proprio andare...Arrivederci!" E con un abile mossa lo spadaccino si defilò!
Mentre camminava per le vie del paese non potè fare a meno di pensare a quella domanda....Lui trovava Lina carina?...Bhe, pensò, se anche fosse stato, la cosa non avrebbe avuto molta importanza, visto che si apprestava a combattere per avere in sposa un'altra donna....
...Certo però....
....che Lina....
....Con quegli occhioni da cerbiatto...


" Bene, adesso che siamo rimasti soli, mi vuole spiegare cosa c'è sotto?"
Lina, le braccia conserte, osservava il vecchio mago che le sedeva davanti...
" Vuole dell'altro te, signorina?"
" Non cambi discorso! Le ho fatto una domanda..."
" E cosa le fa credere che io sia in grado di risponderle?"
Lina si sporse in avanti...
" Non sono nata ieri Ferzoc...ho visto l'espressione del suo viso quando ha preso in mano il libro. Lei sà qualcosa...me lo sento..."
Il vecchio sorrise, enigmatico
"Può essere...ma non capisco per quale motivo dovrei aiutarla, se così fosse..."
Lina ricadde indietro scocciata, quel vecchio le stava dando filo da torciere...e tutta quella situazione non faceva che aumentare la sua curiosità...oltre che il suo nervosismo!
" Va bene, se non mi vuole aiutare faccia pure...un modo di scoprire cosa c'è dietro lo troverò...ma la avviso, un giorno potrebbe svegliarsi...e trovare un muchietto di cenere al posto del suo negozio!"
" Mi sta minacciando?"
" Non mi sognerei mai! Ma sa com'è...i casi della vita!"
Una goccia scese dalla tempia del mago
" Signorina...glie l'ha mai detto nessuno che... potrebbe convincere un morto a resuscitare?!"
Modestamente Lina era famosa per non dare tregua all'avversario...!!
 Il vecchio proseguì:
" Me l'aveva detto il caro Gourry, che non era facile avere a che fare con lei...!"
Ah...dunque quel deficiente andava in giro a parlare male di lei?? Bene, l'avrebbe sentita...
" Signor Ferzoc, lasci stare quello che dice ' il caro Gourry'...stavamo dicendo..."
" Vi conoscete da molto?"
" C-cosa?! Scusi ma a lei cosa importa???!" Lina era senza parole!! " E comunque no, dall'altro ieri, se proprio ci tiene a saperlo..."
" Strano...Strano davvero!"
" Cosa c'è di tanto strano??"
Ma perchè ADESSO stavano facendo quel discorso??? Stavano parlando di cose tanto serie poco prima!! E sicuramente più interessanti....
" Niente...è solo che si avvertiva un certo...feeling, fra voi due...non so se mi spiego?"
No, non si stava spiegando affatto!!E a lei neanche interessava che si spiegasse!!Voleva parlare del libro!!
" Sa, essere ciechi può essere un problema..." Proseguì il mago "Ma acuisce i sensi, compreso l'intuito...e serve per capire le persone con cui si ha a che fare, senza poterle guardare negli occhi...e il mio intuito mi diceva, poco fà, che fra lei e il capitano Gabriev  c'è una forte intesa, come quella che lega due persone che si conoscono da molto tempo,e che ne hanno passate tante insieme...ma è strano, visto che vi conoscete solamente da due giorni...eppure..."
Lina adesso lo ascoltava...
" Eppure... non sò, ho sentito che fra voi due c'era qualcosa...come...
....un legame."
Quelle parole rimasero lì, nell'aria, per qualche secondo...
...come sospese...congelate...
Finchè Lina non si scosse, dicendo
" Ok, bando alle ciancie, stavamo dicendo..del libro..."
Ma ancora una volta il discorso venne troncato sul nascere. La porta del negozio di magia si aprì, facendo tintinnare il campanellino che la sovrastava...DIN!
Sammy, il garzone, aiutante di Ferzoc, era appena entrato fischiettando.
" Buon giorno Ferzoc!" La sua testa comparve dalla tendina " Oh...scusi, non sapevo che avesse visite...buon giorno signorina!" Tornò in negozio.
Ferzoc si rivolse a Lina
" Sarà meglio rinviare la nostra conversazione. Questo discorso va affrontato lontano da orecchie indiscrete..."
Accompagnò la maga alla porta
" Mi farò vivo io, Lina Inverse"
" Le conviene non fare scherzetti Ferzoc...si ricordi che ne va della stabilità del suo negozio..."
Detto questo la maga uscì, e la porta venne richiusa alle sue spalle.


Erano ormai le cinque del pomeriggio, e il sole si apprestava a scendere, dietro alla collina su cui si stagliava, maestoso, il palazzo di Imalg.
Una figura  procedeva per la stradina che si inerpicava su per la collinetta. Un lungo mantello la seguiva svolazzando e una folta chioma rossa le ricadeva sulle spalle, nella mano sinistra reggeva.... una coscia di pollo!
Lina stava proprio pensando, che la proprietaria della locanda, dove aveva pranzato, era stata veramente gentile a incartarle quello che rimaneva della portata per cinque persone che si era spazzolata a pranzo...Sarebbe stato orribile dover lasciare lì quel ben di dio( che oltretutto aveva pagato!!) solo perchè si era trovata a scegliere tra finire il pollo e buttarsi sul polpettone formato maxi!! Ma per fortuna, al mondo esistevano persone gentili e assennate, e così era uscita dal ristorante con un bel sacchettino...per la merenda!!
Aveva poi passato tutto il pomeriggio a ficcanasare nei vari negozi, alla ricerca di informazioni...e affari! Si era anche aspettata di trovare, dietro ad ogni angolo che girava, qualcuno che le dicesse " Lina Inverse, ti stavo aspettando..." Ma non era successo niente del genere...Se non fosse stato per la dannata curiosità...e l'avidità di mettere le mani su quei testi, già da un pezzo avebbe lasciato quel regno...
Comunque adesso si apprestava a rientrare a palazzo...ci mancava solo che arrivasse in ritardo alla festa! In quel caso chi avrebbe voluto sentirla, quella pazza di Sofia?!
Ma si bloccò. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione.
Seguendo con lo sguardo il pendio della collina che scendeva dietro al palazzo, dalla parte opposta rispetto al villaggio, i suoi occhi scorsero una costruzione...
Dovevano averla montata in giornata, perchè quella mattina non l'aveva notata. Allora era lì che si sarebbe tenuto il torneo?
Alla base della collina si estendeva un lungo prato. Sul quel prato, erano state sistemate delle palizzate a formare un'arena, e intorno a quest'arena si elevavano delle tribune. Al centro di quello spazio, un cavallo correva veloce, sormontato da un cavaliere che brandiva una lancia contro il nulla...
Lina socchiuse gli occhi per vedere meglio...conosceva quel cavaliere, era un uomo dalla lunga capigliatura color del grano.
Un po' correndo, un po' incespicando, la maga discese il pendio, e, inosservata, si posizionò a sedere su una delle travi di legno che componevano le palizzate.
Gourry non si accorse nemmeno della sua presenza, concentrato com'era in quella battaglia immaginaria che soltanto lui poteva vedere..
Speronava il cavallo, che partiva al galoppo, e compiva degli affondi con la lancia contro un inesistente nemico...Quando giungeva dalla parte opposta, girava la bestia e ricominciava...avanti e indietro, instancabile, nel tentativo assurdo di perfezionare una tecnica che, a Lina, sembrava già perfetta così com'era...
Un battito di mani.
Gourry si frenò di colpo, e si girò. Fù allora che si accorse della sua presenza.
Lina, seduta sulla palizzata batteva piano le mani, guardandolo. Si sentì in imbarazzo.
" Da quanto tempo sei lì?" Le disse dirigendo il cavallo verso di lei
" Non molto...Che fai? Insicuro per domani?"
" Un po'...E tu, che ci fai qui? Come sono andate le tue ricerche?"
" Così..." Lina fece il gesto di rivolgere i palmi al cielo
Adesso le era vicino...si scrutarono per un attimo negli occhi...
Poi Lina volse lo sguardo oltre, i suoi occhi vagarono fino a soffermarsi sulla tribuna centrale. Era più alta delle altre, con un trono sormontato da un baldacchino, allora...era da lì che la principessa, l'indomani, avrebbe osservato l'uomo che, combattendo, l'avrebbe avuta in moglie?......
Gourry parve intuire quei pensieri, il suo volto si rabbuiò...
" Tranquillo Gourry...Scommetto che vincerai tu domani! E poi devo dirtelo, avrai anche una biglia che rotola al posto del cervello...ma combatti in modo splendido!! Davvero, una tecnica....impeccabile."
" Però...un complimento dalla grande Lina Inverse..."
" Hei! Guarda che quando uno è bravo è bravo, lo so riconoscere persino io!"
Gourry fece un mezzo sorriso, che però gli morì sulle labbra quasi subito. Lina intuiva che qualcosa lo preoccupava...
Strano, saranno stati i discorsi di quel vecchio, pensò la maga, ma in quel momento...le sembrava davvero di conoscere quello spadaccino da sempre...di intuire i suoi stati d'animo...
Stupidi pensieri del cavolo!!!
" Coraggio, cos'è quella faccia?? Da domani potresti essere il futuro re di questo regno..."
" E' per questo che credi che lo faccia? Perchè mi interessa il regno?" Il suo tono era duro adesso, tagliente.
" Hei calma! stavo solo scherzando! E comunque, vorrei ben sperare che tu lo faccia per un motivo più nobile...tipo perchè sei innamorato...di Sofia..."
I loro occhi tornarono a incrociarsi...lunghi attimi...
Lina scorse qualcosa in quegli occhi...dolore?
...malinconia forse...e, una supplica, silenziosa....
Ma come interpretare quello sguardo?
Poteva essere lo sguardo di un uomo preoccupato, perchè il giorno dopo si sarebbe giocato la possibilità di stare accanto alla donna che amava....
...o forse...
Gli ultimi raggi di sole morirono sui loro volti.
...attimi...
Fù lei a scuotersi per prima.
" Sarà meglio rientrare, stasera c'è il banchetto per il torneo di domani..."
" Giusto, sali."
Gourry aveva affiancato il cavallo alla staccionata, e le stava tendendo la mano
" C-che? Dovrei salire a cavallo...con te?!?"
" Se preferisci andare a piedi."
Lina guardò verso il pendio della collina...ok, forse un piccolo passaggio lo poteva anche accettare....
"Ok. Ma ti avverto Gabriev...tieni a posto quelle manacce, capito?!!"
Con un balzo saltò sul dorso dell'animale, e insieme tornarono a palazzo.


" No! Così non va per niente...ma non vedete che mi infagotta in modo assurdo?! Chiamatemi la sarta! Quello strato è da levare, questa gonna mi sembra già abbastanza gonfia, senza bisogno di aggiungere altri strati di stoffa! E portatemi la collana con lo zaffiro, che voglio vedere se si intona..."
Lina, dopo aver bussato, senza ottenere risposta, si era affacciata alla porta del salone, che le avevano indicato quando aveva chiesto della principessa Sofia, e adesso stava assistendo ad una scena niente male...
La principessa, in piedi su di uno sgabello, stava provando un meraviglioso abito blu cobalto, ed era attorniata da uno stuolo di dame che si affaccendavano a sistemarlo come meglio potevano!
Stava giusto pensando di filarsela, quando Sofia notò il suo viso dallo specchio che le stava dinnanzi.
" Linaaaaaaaaaaaa!!! Sei qui finalmente!!! Entra, presto, Guarda che disastro!!Che stupida, pensa, ho voluto apportare qualche modifica al vestito...ma non è stata una buona idea...in fin dei conti era già perfetto prima!E adesso guarda che danno...sembro una meringa gigante, e mancano solo un paio d'ore alla festa! Spero che la sarta riesca a levare questi tre strati in più...trovi che mi ingrassi?"
Lina, come al solito stordita da quel fiume di parole, non fece in tempo a dire nulla. La principessa era già saltata giù dallo sgabello, inseguita dalle dame, che sorreggevano il vestito come meglio potevano, precipitandosi verso l'armadio gigantesco che occupava quella stanza
"Guarda! Ho pensato che fosse perfetto per te!! Che ne dici?"
Reggeva in mano un abito color verde smeraldo.
" Provalo su! Voglio vedere come ti sta..."
Lina, titubante, stava per prenderlo quando il suo sguardo si posò su un oggetto appoggiato su una poltrona lì a fianco...
Rimase incantata.
Un magnifico abito. Bianco. Da sposa...
Cioè...Lei era sempre Lina Inverse, terrore dei draghi, sterminatrice di banditi, ecc...ecc...
Non era fatta per certe smancerie. Nossignore! Era una una donna tutta d'un pezzo, lei.
Ma era anche una ragazza, e l'abito bianco, chissà perchè, colpisce sempre la fantasia delle ragazze...
COMUNQUE, la cosa non la riguardava di certo.
Ma era troppo tardi, Sofia si era accorta del suo sguardo...
" Ti piace? è l'abito che metterò il giorno del mio matrimonio...penserai che sono pazza, non sono ancora fidanzata e ho già fatto fare l'abito!! Ma era da tutta una vita che lo sognavo...E sai...a breve, forse, lo potrò indossare..."
Era arrossita mentre pronunciava quelle parole...Lina non capiva come si potesse essere entusiaste di sposare il casuale vincitore di un torneo.
" Si, ho saputo che sposerai il vincitore del torneo di domani..."
" Oh...No! Io sposerò il capitano Gourry Gabriev! E' lui che vincerà domani, senza ombra di dubbio!!"
Aveva pronunciato quelle parole con una tale enfasi!
" E come lo sai? Chi ti dice che sarà lui a vincere?" Lina non avrebbe voluto essere così dura
" Lui...lui me l'ha promesso!"
Ah beh...se le cose stavano così...
Ma non le interessava proseguire quel discorso...inspiegabilmente si sentiva all'improvviso...infastidita...
Se quel bamboccio era così sicuro di sè da promettere, a una donna che lo amava, che avrebbe vinto per lei...Ben gli stava poi che avesse delle preoccupazioni!! E lei che poco prima aveva perso tempo a confortarlo! E Sofia poi?? Doveva essere pazza per mettersi in gioco così...se Gourry non sarebbe stato in grado di mantenere le sua promessa, perdendo il torneo, che ne sarebbe stato di lei, avrebbe sposato il primo che passava??
 Quello stupido...stupido...HEI! Ma perchè all'improvviso...
ce l'aveva così tanto con Gourry?

Un paio d'ore più tardi...
" Signorina Inverse? Tutto bene là dentro?"
Perchè dovevano metterle tutti quanti una dannata  fretta?? In fin dei conti era solo...circa un'ora che si stava provando quel vestito!
Finalmente uscì dalla stanza. Doveva ammettere che l'abito...non era niente male su di lei!
Era una scelta azzeccata, il colore si intonava perfettamente con il rosso dei suoi capelli, che per una volta se ne stavano ordinati in una stretta treccia( un po' troppo stretta per la verità!) L'abito, lungo fino ai piedi, era semplice, ma elegante, la scollatura quadrata recava un bordo decorato con fili d'oro e gemme, la stessa che impreziosiva anche il bordo delle lunghe e ampie maniche. La gonna scendeva fluida, niente rigonfiamenti da meringa!
Lina mosse qualche passo dinnanzi alle dame della principessa, che si erano fermate ad aspettarla...
La fissavano...La maga sorrise tra sè e sè:" Ora mi diranno di non aver mai visto tanta classe ed eleganza!" Pensò...
Invece...
" Oh...signorina Inverse...forse sarebbe il caso di riempire la scollatura, con del cotone..."
COTONE??!!??
SIGH!! Enorme gocciolone!!

Il salone principale era gremito.Cavalieri e dame elegantissime si muovevano in quello spazio, riccamente decorato da festoni, recanti i colori e lo stemma del regno. Un lungo tavolo a ferro di cavallo era addossato alla parete, e dei servi stavano finendo di imbandirlo con ogni genere di ben di dio!!
Lina era ancora ferma  sulla soglia rimirando quelle delizie, quando una voce alle sue spalle la fece trasalire
" Signorina Inverse! Che eleganza! Devo dire che quest'abito rende giustizia alla bella ragazza che lei è!"
Il sovrintendente le si affiancò, sorridendole benevolo
" Buonasera sovrintendete, complimenti per il banchetto, sembra davvero invitante..."
" He-He...ovviamente niente a che fare con quella vecchia mappa ammuffita, eh?" Le diede un colpetto con il gomito, probabilmente convinto di aver fatto un battutone.
Lina lo guardò con una goccia sulla fronte, quell'uomo l'avrebbe per sempre identificata come la pazza che si era mangiata la mappa?!
" Coraggio signorina! Non se ne stia lì impalata...si butti nella mischia!" Esordì superandola
La maga si avventurò all'interno del salone, passando in mezzo a quella folla di volti sconosciuti percepì pezzi di discorsi...a quanto pareva, non si parlava d'altro che del torneo del giorno dopo...,Lina però, disinteressata, proseguì perseguendo la sua meta....il tavolo!!!
Era finalmente giunta in prossimità del suo angolo di paradiso, quando notò, due volti, a lei noti...
Gourry e la principessa Sofia si trovavano a qualche metro da lei. Lei era splendida, il lungo abito blu, e i capelli raccolti sulla nuca...sorrideva raggiante all'uomo che le stava di fronte, tenendogli amorevolmente la mano.
Lui era molto elegante, sopra i pantaloni portava una tunica azzurra dai ricami dorati, stretta in vita da una cintura, dalla quale pendeva la spada, un lungo mantello gli stava drappeggiato sulle spalle, i folti capelli biondi perennemente davanti agli occhi, lo sguardo...
Ops!! La principessa si stava girando, se l'avesse vista le avrebbe attaccato un bottone che non finiva più...rischiando di rovinarle l'appetito!!...(Oddio...era una cosa alquanto improbabile, per la verità!)
Con prontezza la maga si girò di colpo intrattenendo conversazione con la prima persona che si trovò dinnanzi....
" Hem...buonasera, Lina Inverse, bella festa, no?"
" Prego?"
Il giovane che si trovò davanti aveva uno sguardo a dir poco sorpreso
Lina  aveva già visto quella faccia...ma dove?...Ah si! adesso ricordava! Era il poveraccio che aveva avuto a che fare con Gourry, il giorno prima, nel cortile del palazzo...
Aveva corti capelli castani e occhi scuri, adesso la fissava con un sorrisetto furbo...
" Cedric. Non starai cercando di evitare qualcuno, vero?"
Ma che modi arroganti quel cavolo di Cedric! Ci teneva a finire abbrustolito in un secondo?
" Credo che tu ti sia fatto un'idea sbagliata perchè vedi..."
Ma in quel momento...
" Linaaaaaaaaaaa!! Ce l'hai fatta!!! Fatti vedere...Stai d'incanto, veramente, una favola!!! L'avevo detto io che questo abito avrebbe reso giustizia hai tuoi splendidi colori!!! Non trovi, Gourry??"
Gourry, al fianco della principessa non fece in tempo a proferire parola.
" Cedric! Ci sei anche tu! Come stai...ti sei ripreso da ieri?!!?"
La principessa non ci era andata giù tanto per il sottile, mettendo il giovane in una situazione a dir poco imbarazzante...
Ma Sofia, non essendosene accorta, rincarò la dose
" Gourry è stato davvero superbo ieri! Ti ha battuto in un secondo!!"
Cedric, rosso di rabbia e vergogna non osava sollevare il volto, Gourry volle intervenire in suo aiuto...
" Non è stato così semplice...Cedric ha la forza di un leone...e poi..."
" Ma quale leone?!! E' lì mingherlino come un ragno!! Oh...scusatemi, vedo mio zio che mi chiama..."
Detto questo si dileguò, lasciando i tre a guardare il pavimento, senza saper cosa dire.
" Cedric..." Cominciò Gourry, ma quello lo fulminò con un occhiata
" Lascia stare capitano, non mi serve la tua pena." E indignato gli diede le spalle, andandosene.
" Però...deduco che tu non gli stia...molto simpatico, Gourry..."
Lina aveva percepito la tensione fortissima che si era creata fra i due uomini...
Gourry fece per aprire bocca, ma lei fù più veloce
" Si stanno tutti accomodando, sarà meglio sbrigarsi, o non rimarrà più nulla!" E lo piantò lì da solo.
Finalmente si trovava nel suo ambiente!! Comodamente seduta, mentre, portate di ogni tipo le sfilavano davanti!!!
Aveva cominciato con l'antipasto, e, adesso che era al secondo, le sue mascelle non avevano smesso un attimo di funzionare, del resto, nel suo stomaco c'era ancora tanto di quello spazio!!
Mentre sbocconcellava una polpetta lasciò vagare lo sguardo per la tavolata; Al centro erano seduti il sovrintendente, impegnato a fare orribili battute alle quali rideva da solo, e la principessa, impegnata a lanciare sguardi ammiccanti verso Gourry, che, seduto al fianco della maga,  pareva molto più impegnato a contenderle il ruolo di mangiatrice più accanita della tavolata!! Poco più in là , Cedric mangiava silenzioso, lanciando, di tanto in tanto, qualche sguardo truce verso lo spadaccino...
Situazione tesa, eh??!!
Gourry, dal canto suo, non pareva minimamente accorgersi, degli sguardi di fuoco, che gli venivano indirizzati dai due estremi del tavolo, per motivi ovviamente differenti!!
La sua attenzione sembrava tutta concentrata sull'anatra arrosto che gli avevano appena posto davanti...
" Hei!..Molla l'osso...la coscia è mia!!" Lina aveva piantato la forchetta nel pezzo di carne che Gourry si stava apprestando a sfilare dal vassoio..
"Sai Lina...una ragazza così elegante...dovrebbe essere più educata a tavola!" Ribadì il biondo, senza mollare la presa!
" Ma senti da che pulpito!! Se è per questo anche un cavaliere dovrebbe essere più...cavalleresco!E permettere ad una signora di servirsi per prima!!" Controbattè la maga tirando il cosciotto verso di sè
" Signora?! Io non vedo nessuna signora...vedo solo una ragazzina con un abito un po' vuoto sul davanti..." Insistè maligno!
COOOOSAAA??!! Aveva veramente osato tanto???!!
" COME OSI BRUTTO CAFONE??!!" La maga adesso aveva decisamente un'espressione poco amichevole...
Con una gomitata nelle costole lo costrinse a piegarsi, sottraendogli il cosciotto della discordia!!
" Gof..." Ci mise un po' a riprendersi!!
" Ma sei pazza?? Potevi rompermi una costola!! " Osservava sconcertato la rossa, che si era sbafata in un secondo la carne e si versava altro purè nel piatto...
" Così impari ad offendere una timida ed indifesa madamigella..." Rispose semplicemente
" Indifesa??!! "
La maga si girò verso di lui, brandendo la forchetta: " Ne vuoi ancora, Gourry?!! Lasciami mangiare in pace!!"
Ma notò lo sguardo divertito dello spadaccino...
" Sai Lina...credo che anche il tuo abito apprezzi...il purè!!"
Lina abbassò lo sguardo...NOOOOOOOO...
L'ampia manica del suo vestito  'navigava' nel piatto che aveva riempito di purè fino all'orlo!!!
Ops! Forse Sofia non avrebbe apprezzato....
Ma mentre tentava alla meglio di ripulirlo, entrò nella sala il cuoco in persona, reggendo un vassoio dal coperchio d'argento...
Lina  lo osservò incuriosita, e vide, alle spalle dell'uomo, che Sofia faceva dei gesti nella sua direzione...
Il cuoco le fù davanti, e con suo grande stupore, le appoggiò il vassoio sotto al naso, esclamando:
" Madmoiselle, questo è il mio piatto favorito...offerto dalla principessa, per onorare la sua presenza in questo regno! E voilà!" Scoperchiò il vassoio...
Lina osservò dubbiosa quella strana pietanza, servita con foglie di insalata...
" Wow...che onore, hem... grazie...ma...cos'è?"
" Sacre bleau! Questa è una pietanza prelibata...ESCARGOT!!"
Lo sguardo perso della ragazza, fece intuire al cuoco, che non avesse capito un accidente del suo piatto esotico...
Spazientito, e irritato, verso chi non apprezzava le sue creazioni esclamò:
" Signorina, sono lumache!"
Il silenzio cadde.
Venne interrotto solo dalla  fragorosa risata che si levò dal fianco della maga...
" Ha-Ha...Non posso credere che lei abbia perso così il suo tempo...Lina DETESTA le lumache!!" Lo spadaccino si stava sbellicando...almeno fino a che non si rese conto che tutti lo fissavano, allora si ricompose, tirando qualche colpetto di tosse per sviare un po' l'attenzione...
La vena sulla tempia del cuoco si era gonfiata...e, sbraitando qualcosa, in una lingua in cui nessuno capì niente, se ne tornò nelle cucine, riportando indietro il suo piatto incompreso!
La principessa guardò Lina con i palmi rivolti verso l'alto, dopo di che tornò a chiaccherare con i suoi ospiti, e l'attenzione venne sviata...
In tutto quel marasma rimaneva solo una persona con un grosso punto di domanda sulla testa...
Ma come si potevano addirittura CUCINARE  quelle creature orribili??!!

E poi....Gourry che ne sapeva.....

Che lei, effettivamente, DETESTAVA le lumache??!

Fece per chiederglielo, ma quello si era già alzato.
Curioso davvero....
Comunque, era venuto il momento di alzarsi
Lina, la pancia più che piena, sperava di riuscire a sgattaiolare quando...
" E' il momento delle danze!! Ogni cavaliere scelga una damigella!!Si aprano le danze!!"
"OH NO!!" L'uscita era solo a qualche metro da lei, si trattava solo di fare il più in fretta possibile...ecco c'era quasi...
Qualcuno la afferrò per un braccio...
" Lina, non ti sembra carino restituirmi il favore?" Cedric la fissava
" Ma di cosa diavolo stai parlando!?" Ribadì seccata la maga, tentando di liberarsi dalla presa
" Prima io ho salvato te da una conversazione inopportuna...adesso tu salva me da un ballo."
Alla fine il cavaliere ebbe la meglio! Trascinò la rossa al centro del salone e si diede inizio alle danze.
Ok, non erano decisamente due ballerini provetti. Continuavano a inciampare, lui le pestava l'orlo del vestito e lei gli tirava calci negli stinchi,...
Poco più in là, Gourry ballava con Sofia spalmata addosso...
Lina notò gli sguardi che Cedric continuava a lanciare nella loro direzione...Mmmm, forse aveva capito!
" Gelosetto?" buttò lì con noncuranza.
Il ragazzo distolse immediatamente lo sguardo
" Ma che ti viene in mente?!! Conosco Sofia da quando eravamo ancora due feti...figurati se mi importa qualcosa di lei!"
" Uh-uh...Non sei molto convincente!!"
" Sono solo...sono solo preoccupato per lei, ecco tutto."
" Perchè? Pensi che domani Gourry non vincerà il torneo?"
" Al contrario. Vincerà di sicuro...è proprio questo a mandarmi in bestia! Non è l'uomo giusto per lei! Lo capirebbe persino un cieco che non la ama...Ma lei, niente, è come imbesuita davanti a quel...quell'imbroglione!!!"
Però! Ne aveva di sangue amaro da sputare quel Cedric!
" Perchè imbroglione? Pensi che lui la voglia sposare per...per il regno?" Chiese, incuriosita da quell'atteggiamento ostile
" Non lo so! Ma una cosa è certa...quell'uomo non era nessuno quando è arrivato qui, dieci mesi fà...E' solo grazie a Sofia se è diventato capitano delle guardie, e adesso...questo ridicolo torneo! Non è altro che una messa in scena, mi capisci Lina? Una stupida messinscena per permettere a quell'arrivista di raggiungere i suoi bassi scopi!"
Lo sguardo di Cedric era fiammeggiante.
La maga si stava chiedendo cosa ci fosse sotto...Ma a un certo punto la musica si fece più allegra, doveva essere uno di quegli stupidi balli di gruppo in cui tutti saltellavano come scimmie, pensò! Ma almeno quella confusione gli diede modo di piantare quel Cedric ai suoi pensieri funesti, per allontanarsi...
Niente da fare, venne fermata di nuovo!
" Hei...che vuoi ancora? Senti Cedric, se hai intenzione di darmi il tormento ti avverto che..."
Si voltò spazientita, ma non fù Cedric che si trovò davanti...Due occhi azzurri la fissavano...
" Come sei scortese! Lasci la festa di soppiatto..." Gourry la tratteneva...
"Per quanto mi riguarda, la festa è finita...Ho mangiato, fatto presenza...e adesso sono libera, quindi ti consiglio di lasciarmi andare, prima che mi arrabbi sul serio!"
" Per essere un ospite...sei poco socievole! Ma forse, posso aiutarti a rimediare!"
E così dicendo la prese tra le braccia.
Inutile dirlo....Lina arrossì fino alla punta delle orecchie!!
" Gourry! Lasciami IMMEDIATAMENTE se non vuoi avere una morte fulminea e molto, molto dolorosa!!"
" Ballare con la grande maga Lina Inverse...varrà pur qualche rischio, no?"
" Se è il rischio che vuoi, ti assicuro che questo è un ottimo modo di correrlo!" Disse divincolandosi
Sentì che Gourry lasciava la presa.
Ah-Ah!! Lo sapeva che le minaccie erano un ottimo modo di farsi ascoltare!!
Ma quando alzò sprezzante lo sguardo su di lui, vide che aveva un'espressione rassegnata...e un po'... delusa...?
" Ok Lina, Non voglio di certo costringerti...a ballare con me..."
Perchè doveva avere quell'aria da cucciolo abbandonato??!! Quasi quasi...le faceva...
....tenerezza....
Sospirò...Eh va beh...in fondo, non le chiedeva mica la luna...no?
" Ok, Gourry...Ma sia ben chiaro, ballo con te solo perchè mi fai pena! Intesi?!"
Fù un bel momento.
Anche se Lina si ostinò a lanciare battutine sarcastiche per i primi tre minuti, dopo che lui le ebbe cinto la vita con un braccio...
Anche se rimase rigida come un bastone, quando la strinse un po' più a sè...
Ma alla fine vinse le sue resistenze, e si azzardò addirittura a posargli la guancia sulla spalla, ovviamente dopo essersi accertata di come ballavano le altre dame, ed essere dunque sicura di non dare troppo nell'occhio!!
Fù un bel momento e basta. Anche se...
Gourry...con quel sorriso rassicurante...
Gourry...le aveva comprato i suoi dolci preferiti...
Gourry...con quell'odore stranamente familiare...
Gourry...come sapeva delle lumache??!!
Gourry...domani combatterà per sposare una principessa...
...Sposerà una principessa...

...non ti lascerò mai più andare via...mai più...

Lina sollevò di colpo la testa, che ancora teneva appoggiata alla spalla dello spadaccino
" Hai detto qualcosa?"
" N-no...perchè?" La guardava stupito
" No...è che...boh, mi era sembrato..."
" Lina..."
" Si?"
" Non è che ti stavi addormentando?? Tenevi gli occhi chiusi...e ti scendeva anche un filo di bavetta..."
Una goccia enorme comparve sul volto della maga...
Ma come faceva a essere così poco SENSIBILE quell'idiota??!!
Ma forse aveva ragione...In effetti si sentiva molto stanca, e , considerando che la notte prima aveva dormito pochissimo, non sarebbe stato tanto strano che si fosse addormentata come un sasso, con quella lagna di sottofondo!!
" Coraggio Lina, ti conviene andare a farti una bella dormita! E poi francamente, devo essere un ballerino penoso, visto l'effetto soporifero che ho avuto su di te...!"
Lina lo guardò.......gli si era addormentata addosso...come un ciocco! Ma più che penoso, in realtà l'aveva trovato così.......rassicurante...
" Vuoi che ti accompagni?" Si offrì Gourry
" No, penso di riuscire a raggiungere la stanza senza crollare prima! E poi penso che dovresti  adempiere ai tuoi doveri...di futuro sposo..." Lina indicò con lo sguardo la principessa che, seduta a fianco dello zio, si mangiava le unghie ascoltando annoiata i discorsi di alcuni nobili..
Gourry annuì, silenzioso.
" Ah Gourry...in bocca al lupo... per domani..."
Il ragazzò la guardò, Lina notò ancora lo stesso sguardo di quel pomeriggio...
...una supplica...
Lui si limitò a rispondere
" Crepi."

La stanchezza le era  caduta addosso tutta di colpo. Non vedeva l'ora di infilarsi sotto le coperte e spegnere i pensieri fino al giorno dopo...
Lina si trascinava per il lungo corridoio che l'avrebbe portata alla sua stanza. Doveva sciogliersi quella stupida treccia, prima che non le arrivasse più ossigeno al cervello...forse era stata quella la causa, di quei pensieri allucinati... poco prima? Possibile...
Mentre metteva una mano sulla maniglia, un ricordo le attraversò la mente...
Non aveva chiesto a Gourry come facesse a sapere quanto le lumache la disgustassero!
Il giorno dopo non ne avrebbe avuto di certo l'occasione...già, pensò....Il torneo...
Entrò nella stanza, e una ventata gelida la colpì...le tende ondeggiavano davanti alla finestra spalancata...
Aveva lasciato la finestra aperta?...No, non le sembrava proprio...
Lina si mise subito sulla difensiva...Dopo tutti quegli anni di battaglie, sapeva benissimo avvertire un pericolo nell'aria...
La candela che reggeva si era spenta al soffio del vento....Lina lasciò che i suoi occhi si abituassero all'oscurità...
Fù allora che la scorse, una figura immobile, addossata alla parete.
Capì subito di chi si trattasse...E le bastò aguzzare la vista per capire cosa, quell'individuo, si rigirasse tra le mani...
Un piccolo libricino...

" Cosa vuole?" Disse la maga
" Parlare..." Le rispose la figura nell'ombra, e avanzando, le mostrò il libro...
" Di questo..."

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Capitolo 5
*** Cap4: L'alba ***


capitolo5 Capitolo 4: L'alba

Non voleva altro.
Nulla aveva più importanza ormai, nulla significava più niente...
Voleva solo raggiungere ciò che tanto disperatamente inseguiva....
L'unica cosa che contasse nella sua stupida, inutile vita...L'unica cosa che potesse dargli un senso....
E adesso gli stava sfuggendo dalle mani, allontanandosi da lui come vapore nell'aria fredda...
Vedeva sè stesso fluttuare in quel mare infinito e terribile, Inseguendo quella luce meravigliosa...
Quella luce...la sua ragione di vita....
Sapeva che se l'avesse persa  avrebbe perso se stesso.
Se non fosse riuscito ad afferrarla...
Avrebbe perso la ragione per svegliarsi al mattino, per combattere il giorno, per sognare la notte...
Era una luce immensa e dorata, era un sole che brillava e lo riscaldava, era una luna che illuminava le sue notti buie.
Era la cosa più preziosa e importante che potesse esistere.
E lui si sentiva un idiota. Si sentiva così piccolo...inadeguato...per quanto ce la stesse mettendo tutta, sentiva di non potercela fare...MA NON VOLEVA...non voleva lasciarla andare...
Era un dolore lacerante, insopportabile, pensare di vivere senza...
NO! Non lo poteva permettere! Lui ce l'avrebbe messa tutta!
Si, le era sempre più vicino ormai...Vedeva le sue braccia tendersi, i suoi muscoli tirarsi il più possibile...
La punta delle sue dita poteva già sfiorare quel bagliore luminoso...
Sentiva la sua stessa voce, quasi incrinata dal pianto, gridare di dolore...
" non lasciarmi...Io ho bisogno di te...HO BISOGNO DI TE!"
E fù gioia quella che provò, seppur per un breve, brevissimo attimo.
L'attimo in cui le sue mani la strinsero...
Poi tutto finì.
La sua luce, la sua meravigliosa luce...si era oscurata...
Spenta. Svanita nel nulla...
Rimanevano solo le sue braccia protese nel vuoto, a stringere l'aria...
Rimaneva solo l'amaro in bocca. Il sapore della sconfitta. La consapevolezza del fallimento.
Rimaneva solo lui, e la sua misera vita senza senso ormai...
E il buio...

Gourry si tirò su di colpo, ansimando. La fronte imperlinata di sudore, il battito accellerato...
Ancora quell'incubo, pensò.
Scostò le coperte e si mise a sedere sul bordo del letto, una mano a sorreggersi la fronte.
Per quante notti ancora avrebbe dovuto sopportare quella tortura? Quell'incubo...sempre lo stesso.
Lo perseguitava da mesi ormai. E  gli lasciava al risveglio un senso di amaro...e di vuoto.
Non sapeva dargli un senso...sapeva solo che in quel maledetto sogno inseguiva qualcosa...Qualcosa di molto importante, qualcosa che per nessuna ragione al mondo avrebbe dovuto perdere...Ma proprio quando sembrava che l'avesse raggiunta...gli sfuggiva dalle mani, sparendo per sempre. E lui rimaneva lì da solo...e provava rabbia e dolore...
E a quel punto si svegliava, fradicio di sudore e ansimante...E il più delle volte non riusciva più a riaddormentarsi, per il timore di sognare nuovamente...
Con una mano scansò i capelli che gli erano finiti davanti agli occhi. Avrebbe voluto scansare, con la stessa facilità, anche quella sensazione orribile che lo pervadeva. Si alzò in piedi, ormai completamente sveglio, e si incamminò verso la finestra. Aprì gli scuri, osservando il nuovo giorno che stava cominciando, e una ventata fresca lo colpì, facendolo rabbrividire. A giudicare dal cielo dovevano essere più o meno le cinque del mattino...
Perfetto, pensò. Tornare a dormire sarebbe stato inutile, ne avrebbe approfittato per fare un po' di riscaldamento in vista del torneo...
Già....il torneo....
Gourry si appoggiò al davanzale, lasciando correre i pensieri...La sua mente lo riportò indietro nel tempo, facendolo pensare a come era giunto fin lì...fino a quel giorno, che forse...gli avrebbe cambiato la vita.
O forse no...Era una speranza la sua...??
No!....Lui voleva veramente vincere per sposare Sofia, glie l'aveva promesso...
...Glie lo doveva...
Si passò una mano davanti agli occhi. Forse non era il caso di mettersi ADESSO a fare quei pensieri! Nel senso che qualsiasi cosa potesse pensare in quel momento...era assolutamente fuori luogo, dal momento che mancavano solo poche ore al torneo, e volenti o nolenti, lui ce l'avrebbe messa tutta per vincere, era un uomo di parola.
Il cielo era ancora buio, ma cominciava appena a rischiarare. Adesso si trattava solo di staccarsi dalla finestra, scendere giù, infilarsi quella pesantissima armatura, e assumersi le proprie responsabilità.
 Combattere.
 E vincere.
Combattere perchè, se la sua vita era quello che era, in quel momento, lo doveva ad un'unica persona.
E vincere perchè, teneva a quella persona...aveva fatto una promessa a quella persona, e intendeva mantenerla.
Quello che voleva lui in quel momento...era roba da poco conto. No, davvero, in fin dei conti, quello che avrebbe ottenuto, vincendo il torneo, era quanto di meglio ci si potesse aspettare. Sposare una donna bellissima, per di più la principessa di ben due regni, Imalg e Seres. C'erano principi, nobili, valorosi cavalieri, che quel giorno sarebbero arrivati, anche da molto lontano, per sfidare la sorte...e la sua spada!
Si certo...si trattava solo di staccarsi dalla finestra e scendere giù...infilarsi l'armatura...e...
Staccarsi dalla finestra...
OH AL DIAVOLO! Staccati da quella benedetta finestra Gourry!!!
L'aria gli scompigliava il biondo ciuffo mentre, i gomiti ancora appoggiati al davanzale, se ne stava come imbesuito...
Nella mente, quei pochi neuroni che pensava di avere, cozzavano tra di loro, provocandogli pensieri totalmente sconnessi. All'apparenza poteva sembrare assolutamente imbambolato, ma dentro di se una marea lo travolgeva, ribaltandolo e rivoltandolo, facendogli bere acqua salata e lasciandolo in secca alla deriva, per poi ritravolgerlo con altre ondate, sbattacchiandolo, ancora...e ancora...e ancora....
Gli occhi fissi. In solo punto. Per la verità, da quando si era affacciato a quella finestra, non faceva che fissare quel punto. Era così, non poteva distogliere lo sguardo.
Guardandolo non avresti mai detto che un maremoto lo stava sconquassando dentro.
 Guardandolo avresti visto solo un bel ragazzo biondo, intento a fissare, con aria serafica, una delle tante finestre, ancora chiuse, che si trovavano sul lato opposto del palazzo.
Alla fine, il senso pratico ebbe la meglio. Inutile farsi tante domande, seguire fili logici, chiedersi se...
Non era roba per lui. Lui era un uomo d'azione. E quindi avrebbe fatto meglio ad agire.
Si scosse dal torpore che lo teneva incollato al davanzale, e se ne discostò.
Non prima di essersi chiesto....chissà....
Già, chissà...
Chissà se la ragazza che dorme dietro a quella finestra avverte quel certo non so che, che avverto io, quando le parlo...
Chissà se ieri, quando l'ho stretta per ballare, ha sentito un brivido, come l'ho sentito io....
 Chissà se sembra un angelo, mentre dorme...con quella nuvola di capelli rossi sparsa sul cuscino....
E su quest'ultimo pensiero si voltò bruscamente. Non poteva davvero permettersi di provare ADESSO quei...
...sentimenti....
Erano assolutamente INSENSATI!!!!
Conosceva Lina da tre giorni appena...
...ma è come se la conoscessi da tutta una vita...
NO! Era veramente un IDIOTA! Si sentiva veramente...
...perso...
NO! Si sentiva un perfetto imbecille. Lo era, probabilmente.
Non c'era possibilità. Non c'era ....speranza.
C'era solo una porta, che avrebbe dovuto varcare.
C'era solo un'armatura, che avrebbe dovuto indossare.
C'era solo un torneo, che avrebbe dovuto vincere.
C'era solo una principessa, che avrebbe dovuto sposare.
...e anche amare...
Gourry si avvicinò alla porta, afferrò la maniglia, le sue dita strinsero forte, tanto forte che le nocche sbiancarono.
Cos'era? Un ultimo tentativo di sfuggire al destino?
Pensava forse che rimanendo in quella stanza sarebbe rimasto isolato dal mondo? esonerato dalle proprie responsabilità?
DEI DEL CIELO!! Era un uomo adulto ormai!! Era un cavaliere.
E un cavaliere è un uomo d'onore. Un cavaliere tiene fede alla parola data. Mantiene le proprie promesse.
Ma ancora non si decideva ad aprire quella porta. La sua mano stringeva ancora compulsivamente quella maniglia.
Un pensiero.........
Vado e vinco.
............................
No.
Gourry aveva lasciato la maniglia, voltandosi. Aveva fatto qualche passo al centro della stanza...
Ok. Riordinare i pensieri.
No. Agire con risolutezza!
Eccolo che tornava spedito verso la porta. Si bloccava. No. Si . No.
..............................
Alla fine si era afflosciato al pavimento, la schiena contro la porta, il volto tra le mani.
Ok Gourry...non sei mai stato un campione di perspicacia. Sei un disastro. Ma ti prego...recupera almeno un minimo di dignità!! Adesso, da bravo...alzati, ricomponiti, apri quella benedetta  porta...scendi giù, indossa quella cavolo di armatura e datti da fare!!!! E soprattutto...fai quella cosa che ti viene tanto bene fare solitamente....
METTI A TACERE IL TUO CERVELLO!!!!
Si stava comportando come un bambino. Si sentiva un bambino.
Piccolo e capriccioso, miseramente abbattuto dal maremoto interiore provocato dai suoi stessi odiosi pensieri.
Intento a fissare il pavimento, su cui era seduto, e a dare a sè stesso direttive delle quali se ne fregava...
La situazione era patetica!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

L'opzione ' Scusate, non mi sento molto bene, non posso combattere ' era contemplata???!!!( -__-'')

Ok, decise alla fine, la sua era solo paura.
Una maledetta, dannata paura. E ansia.
Quel giorno si sarebbe giocato, non solo il suo futuro...Ma anche quello di una persona che lo amava.
Che lo amava al punto di credergli. Al punto da fidarsi ciecamente di lui.
Al punto da riporre il proprio destino nelle sue mani.
E lui, quella persona, non poteva deluderla, non dopo quello che aveva fatto per lui....
Non poteva permettersi di commettere errori.
Quindi ADESSO si sarebbe ALZATO, e avrebbe dimostrato, a quella persona, di essere in grado di mantenere una promessa.
Erano mesi che si allenava, non poteva sbagliare.
Aveva avuto solo una piccola crisi....Normale, considerando la tensione e lo stress che sopportava da settimane.
E poi quella notte agitata....quell'incubo incomprensibile....
Era una somma di fattori dunque. Oh, ma adesso si era ripreso! Si-si! Al 100%....
E non c'entrava niente l'arrivo di quella ragazzina dai capelli di fiamma....
...Che di colpo aveva fatto crollare tutte le sue certezze...
No. La cosa riguardava se stesso. Se stesso, e i suoi 'demoni' personali.
Ma adesso che si era ' CHIARITO' le idee....Non aveva più nulla da temere.
Dignità. Coraggio. Sangue freddo.
 Ma dentro di lui la tempesta continuava a imperversare.




Fissava un punto non ben precisato sopra di lei. Cioè, non che quel  che i suoi occhi vedevano fosse di una qualche importanza, era semplicemente il baldacchino che sovrastava l'enorme letto su cui era stesa.
E se ne stava così, ferma immobile, solo un piccolo movimento che si ripeteva ritmico e identico, l'indice della mano destra andava su e giù, carezzando la copertina del libricino che teneva stretto al petto.
Per il resto era di sale. Lo sguardo fisso. Persino il respiro si poteva percepire appena.
Ma qualcosa si muoveva, ad una velocità impressionante.
Pensieri.
Turbinavano nella sua  mente come foglie sollevate da un tornado.
Impossibile frenarli...erano troppi....
Quella che Gourry, nei suoi deliri mattutini, si era figurato come un angelo addormentato, in quel momento dava più l'impressione di un  serpente a cui avessero appena  pestato la coda.
Ferma immobile, cercava di stare calma, digerendo le informazioni che aveva avuto dalla conversazione svoltasi quella notte.
Cercando di riordinarle, per quel che era possibile, in un filo logico.
Ok.
 Tutto era cominciato quando aveva scoperto che un ospite notturno la aspettava nell'oscurità della sua stanza. Non si era nemmeno posta il problema di come avesse fatto ad entrare....
Era un mago, aveva ovviamente utilizzato la levitation. Interessante sarebbe stato, piuttosto, sapere come avesse fatto a sapere qual'era la stanza giusta, dal momento che era cieco, ma in fin dei conti era solo un dettaglio...
Comunque, le aveva promesso che si sarebbe fatto vivo lui, e così era stato.

" Ferzoc..."
" Scusi l'intrusione signorina Inverse...Ma la questione è della massima importanza..."
" Saltiamo i convenevoli, arrivi al punto." Lo sguardo della maga fiammeggiava
Ferzoc emise un profondo sospiro, il libro ancora stretto tra le mani.
Lina incrociò le braccia al petto, e si apprestò ad ascoltare.
" Dove ha trovato questo testo?" Le domandò
La ragazza esitò prima di rispondere, col pensiero tornò al vecchio veggente....
...C'era qualcosa....che le sfuggiva....
Non l'avrebbe detto con certezza ma...adesso che ci pensava, c'era qualcosa in Ferzoc che in qualche modo gli ricordava, seppur vagamente...
" Grupius. E se le dico questo nome è perchè sono convinta che lei, Ferzoc, sappia esattamente di chi sto parlando."
In realtà stava bleffando, non ne aveva la certezza...la sua era solo un'intuizione...ma...
Ma l'atteggiamento che assunse il vecchio le confermò che i suoi sospetti erano fondati.
Ferzoc si irrigidì, e il libro gli cadde dalle mani.
" Lo sapevo...coraggio Ferzoc, non sia ipocrita...era lei che mi ha fatto convocare in questo regno? Perchè se è così che stanno le cose...."
Ci fù un attimo di tensione...

" Sappia che mi deve un generoso compenso!!!!^_^! Beh...se non altro per il viaggio di inferno che ho dovuto affrontare!!!!"

Lina  non si accorse nemmeno del tonfo sonoro che aveva fatto il mago cadendo! Concentrata com'era nel  calcolare con quali degli oggetti di magia, che aveva avvistato nel suo negozio, farsi risarcire!!! $_$
" Ma di cosa sta parlando??!! Io non centro proprio nulla !!!" Il vecchiettino si era messo a sbraitare mentre Lina non lo degnava più di uno sguardo!!!
" Signorina...MI VUOLE ASCOLTARE???" Aveva tuonato alla fine
" Hei...d'accordo, d'accordo...non si faccia venire un'embolia!! Se non mi vuole lasciare quella magnifica stele che ho visto nell'angolo non c'è problema...prenderò le ampolle sullo scaffale!!" 
" Ma ...in che lingua glie lo devo dire...non so di cosa stia parlando!! E se lei avesse la bontà d'animo di starmi a sentire, invece di pensare a come svaligiarmi il negozio...Forse le potrei spiegare quello che ero venuto a dirle..."
Lina, a malincuore, posò il pallottoliere su cui stava già calcolando il suo guadagno( Ma da dove l'aveva titato fuori??)
e sedette sul letto con un'espressione corrucciata.
" Allora tanto per cominciare..." Ferzoc fece una pausa per accertarsi che lei lo stesse ascoltando, quindi proseguì
" Vorrei spiegarle che in nessun modo sono implicato nella  vicenda...se non per la questione del libro, ovviamente.Mi permetta di darle un consiglio...ascolti con molta attenzione quanto sto per raccontarle, non sono parole che direi a chiunque....."
" La ascolto."
" Benissimo. Questo testo..è ovviamente una chiave di traduzione, di un testo magico...e prezioso...Ma non dovrebbe trovarsi nelle sue mani. Per quello che ne so non dovrebbe trovarsi in nessun luogo...se non nell'apposita sezione, della biblioteca di Seres, che ospita libri...di questa importanza..."
" La biblioteca... di Seres?..." Perchè le stava venendo...un cattivo presentimento...?
" Esattamente. E le assicuro, che portare un qualsiasi libro fuori da quella biblioteca...è praticamente impossibile. Incantesimi di ogni tipo custodiscono quei testi...Maghi di alto livello hanno contribuito a renderla un luogo sicuro, una fortezza impenetrabile... E non è mai successo che un testo lasciasse quelle mura..."
Lina percepì la profonda apprensione del vecchio quando pronunciò le seguenti parole
" Ma temo che ...qualcuno debba aver trovato il modo di eludere gli incantesimi di protezione...o almeno una parte di essi...."
Lina era sconcertata...
" Quindi...mi sta dicendo...che me ne vado in giro con un preziosissimo libro...rubato???"
" Temo di si."
" Si spieghi meglio...Lei dunque conosce l'uomo che mi ha dato il libro?..."
Ferzoc soppesò lentamente quelle parole...
" Si. O meglio...lo conoscevo...parecchi anni fà...era uno dei maghi che misero i sigilli alla biblioteca."
...............................
" COSA??  Ma non capisco...che c'entro io con questa storia? Che senso aveva aspettarmi...consegnarmi il libro....e farmi arrivare fin qui????"
"In effetti è questa la cosa che non mi spiego...Cioè, le mie supposizioni avrebbero avuto un senso se lei fosse stata diretta a Seres..."
" A meno che ..." Lina adesso aveva veramente una spiacevolissima sensazione...
" A meno che ...cosa?" Chiese Ferzoc
Lina si era alzata dal bordo del letto, e adesso stava frugando nella sua sacca da viaggio. Finalmente trovò quello che cercava...
La mappa.
La srotolò, osservandola. Il grosso buco al centro, e ai lati vi erano disegnate montagne, strade, villaggi....
e una grossa X sulla meta...Già, proprio dopo la palude, che nella mappa era scomparsa, lasciando il posto a quel cratere ...
Deglutendo Lina girò la mappa nel senso opposto...
OPS!!!!!!!
I due regni, Imalg e Seres si trovavano hai due lati della palude in cui si era persa....
Avendo poi perso, oltre all'orientamento anche il suddetto pezzo di mappa....
ERA FINITA DALLA PARTE OPPOSTA RISPETTO ALLA X!!!!!!!!!!!!!
MALEDIZIONE!!!!!!!!!!!!!
Era finita nel regno sbagliato....Porca miseria schifosa......
Stava ancora fissando allibita la mappa quando il vecchio la riportò alla realtà
" Mi vuole spiegare?"
" Si...hem...io sarei dovuta andare a Seres...ma...ho sbagliato strada eh-eh..."
" Allora...tutto torna... Siamo.... in un grosso guaio."
" Che?!!"
" Ma si...non capisce? Lo scopo di Grupius...era approfittare di lei, dei suoi poteri... per mettere le mani sui testi custoditi...Per questo l'ha trascinata fin qui...cioè lì...cioè, ha capito insomma!..
Il fatto è che gli incantesimi difensori sono quasi impenetrabili quando si tratta dei testi veri e propri...mentre invece sono più leggeri per le chiavi di lettura...evidentemente per ora sono riusciti a sdoganare le chiavi..
.....Per i testi gli serve qualcuno con dei forti poteri magici...
....qualcuno come...lei."

Lina emise un sospiro, e si girò su di un fianco, alterando quello stato di immobilità. Portava ancora il vestito di Sofia, ormai tutto stropicciato. Aveva sciolto i capelli,  l'effetto della treccia glie li aveva arricciati, e adesso sembrava veramente un leone. Il piccolo libro sempre tra le mani.
Avrebbe voluto sapere che ore erano...probabilmente  l'alba...Ferzoc aveva da poco lasciato la stanza, lasciandola sola a riflettere sulle sue ultime parole...

" Lina Inverse...lei deve impedire a quei ladri di mettere le mani su quei testi...Lei è l'unica che può evitare...che accada il peggio"
Lei lo aveva guardato come si può guardare un pazzo furioso...
Si, quel vecchio...doveva essersi bevuto il cervello, concluse Lina. Ma gli rispose ugualmente, se non altro per cortesia.
" Senta...io non so cosa le fà credere che mi interessi collaborare...E' già abbastanza SECCANTE scoprire di essere qua a causa della truffa di un vecchio e avido imbroglione!!"
" Ma lei non capisce. In quella biblioteca...c'è molto di più di quello che lei crede..."
" Le ripeto che la cosa non mi riguarda, che se li  risolvano da soli i loro problemi di furti a Seres!Così imparano a scomodare una maga tanto potente e famosa! Anzi, sa cosa le dico...lo tenga lei questo." La maga aveva raccolto il libro da terra e lo aveva posato tra le mani del vecchio.
Se ne stava veramente cavando fuori così?
Certo...era curiosa...Quella faccenda della biblioteca-fortezza accendeva la sua bramosia di sapere...
E poter accedere a dei testi tanto preziosi...era una cosa allettante....
Ma in quella situazione sentiva puzza di bruciato. Odore di guai.
Non che la spaventasse affrontare dei rischi...Ma dov'era il guadagno???
Quindi no. No, no, no,  e no!
Nel frattempo, Ferzoc si era voltato, dirigendosi verso la finestra
" Bene. Per quel che mi riguarda penso di averle detto tutto...
...o quasi...
Questo glie lo lascio..."
Disse, posando il testo-chiave sul davanzale.
"...Io credo che le sarà utile...una volta giunta a Seres."
Heeeeeeeeeeeee??????
MA ALLORA ERA ANCHE SORDO OLTRE CHE CIECO??!!?
" Guardi che..."
"No" la interruppe Ferzoc " non si alteri Lina, ma io credo, che se lei nutre un minimo di affetto per l'umanità...Partirà oggi stesso per Seres. E al più presto..."
La forza di quelle parole l'aveva zittita, impedendole di controbattere. Questo diede modo a Ferzoc di aggiungere:
" Anticipi le loro mosse Lina...Lei nella sfortuna di aver sbagliato strada, ha trovato la fortuna di sottrarsi ad un piano organizzato a sue spese. Sfrutti questo vantaggio, non si faccia trovare impreparata...La questione è della massima importanza...Non lasci che... il bene più prezioso che l'umanità possiede...cada nelle mani di gente senza scruopoli..."
" Il bene più prezioso che l'umanità possiede?...Ma di cosa sta parlando?...Ferzoc...Ferzoc!"
Lina era corsa alla finestra...ma del mago non c'era già più traccia.
Rimase diversi minuti appoggiata al davanzale...lasciando che l'aria fredda le scompigliasse i capelli.
Le sue dita sfiorarono la copertina azzurrognola del libricino sul davanzale...
Cosa poteva esserci, in quella biblioteca, che l'umanità avrebbe rimpianto, se fosse stato sottratto?

Quindi, adesso se ne stava lì distesa, meditando sul da farsi.
Andare a Seres, rischiando l'osso del collo, per compiere l'impresa del secolo ( anche se non aveva la più pallida idea di come andasse compiuta questa impresa!!!)?
Oppure rientrare nella penisola...e continuare i suoi pellegrinaggi in cerca di nuovi incantesimi?
MUMBLE-MUMBLE....
Alla fine non ne potè più di tutto quello scervellamento! Così decise che rimanere in quello stato catatonico non l'avrebbe di certo aiutata a prendere una decisione. Cominciò col tegliersi quello stupido vestito e rivestirsi dei suoi abiti, tanto valeva non infilarselo nemmeno il pigiama...fra non molto sarebbe sorto il sole.
...Un altra notte insonne...
Finì di legarsi la fascia sulla chioma leonina, chiedendosi se a quell'ora le cucine fossero già attive...
Era già con la mano sulla maniglia...
Poi, di colpo, un pensiero...
....il torneo...
Era giunto il giorno del torneo.
Il giorno in cui...Gourry...avrebbe combattuto per tenere fede alla propria promessa...
La mente di Lina la portò dove non avrebbe voluto, alla sera prima...
No! Non ci voglio pensare!!! Devo concentrarmi sul da farsi!!!
Inutile...sentiva ancora le braccia di Gourry che la stringevano...
NO! No-No-No!!!
...quel profumo di buono...di famiglia...
Lina, la schiena appoggiata alla porta, scivolò lentamente verso il pavimento, stringendosi la testa tra le mani.
Voleva scacciare quelle immagini, aveva cose IMPORTANTI a cui pensare, lei!
Ma più si sforzava di pensare alla biblioteca di Seres...più si perdeva in quell'abbraccio rassicurante...
La verità era...che in quel momento si sentiva...così...
...sola...
Ma era assurdo!!! Lei stava benissimo da sola! Viaggiava sola ...da sempre...
Appunto. Non capiva proprio cosa le prendesse...
Oh...ma la verità era che in quel momento...avrebbe voluto avere qualcuno a cui chiedere...
Un consiglio.
Un semplice, banalissimo...consiglio. Su cosa avrebbe dovuto fare, su come comportarsi....
Ecco, tutto qua. Voleva semplicemente...
 che qualcuno le dicesse...

...Non preoccuparti Lina, qualunque cosa deciderai, io sarò con te, per aiutarti, e proteggerti...come sempre...

Ma era veramente una cosa ridicola!!! Per tutti i diavoli! Lei era la grande Lina Inverse! Terrore dei draghi, sterminatrice di banditi, ecc...ecc...Non aveva bisogno di nessuno! Mai. Lei si sentiva sempre così...
...piccola...
No! Forte e coraggiosa! A proposito...Cosa ci faceva seduta sul pavimento a piagnucolare come una...ragazzina???
Forza Lina...Datti una mossa! Vorrei ricordarti che c'è quella piccola e insignificante cosuccia, che riguarda solo l'umanità intera in fin dei conti...Oh, ma del resto può anche aspettare giusto? Certo...sei solo così impegnata a...
...desiderare che qualcuno mi tenga forte stretta a sè...
NO! A FARE PENSIERI CRETINI!! MUOVERSI!!
Era interessante come non sentisse quella valanga di insulti e rimproveri che si rivolgeva da sola...
Perchè ancora se ne stava seduta a terra, le braccia intorno alle gambe, la fronte sulle ginocchia.
Ok. Quella era una cosa da non far sapere a nessuno.Mai.
 Anche la grande Lina Inverse aveva dei momenti di sconforto. In cui non si sentiva una potente maga...
Ma una bambina spaventata.

Ironia della sorte...o pura casualità?
Mentre i primi raggi del sole rischiaravano il cielo, all'interno del palazzo di Imalg, due persone davano le spalle ad una  porta che li separava dal resto del mondo.E sedute a terra, facevano i conti di quella che era la loro vita .
Due persone con alle spalle una notte di incubi.
Due persone con angoscie troppo grandi da affrontare in solitudine.
Due persone con una scelta da compiere.

Due persone, che si sarebbero sollevate, e avrebbero poi  varcato la propria porta, ostentando una sicurezza...
...che non erano sicuri di avere.
Ognuno aveva fatto la sua scelta.

In quello stesso momento, in quello stesso palazzo, un'altra persona aveva appena aperto gli occhi...
sorridendo al nuovo giorno appena cominciato.
I lunghi capelli scuri ancora sparsi, sul morbido cuscino regale.
E il suo primo pensiero...era stato:
" Ti prego Gourry...non deludermi..."

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Capitolo 6
*** Cap5: Il torneo ***


capitolo6 Capitolo 5: Il torneo

" Fantastico" Pensò Lina corrucciata, risalendo la lunga scalinata in pietra, che dalle cucine del palazzo riconduceva al cortile.
" Davvero fantastico...idea geniale mandare tutti i cuochi ad allestire il rinfresco...no, fate pure...tanto è scontato che tutti vadano a quello stupido torneo..chi volete che abbia voglia di fare  COLAZIONE  in una giornata come questa????"
Era indispettita.
Dopo quella notte di rimuginamenti, in cui, tra l'altro, aveva perso il suo preziosissimo sonno di bellezza, si apprestava alla partenza.
Ma non verso Seres. Aveva deciso di  rientrare nella penisola.
Era stata ore e ore a valutare i pro e i contro...E alla fine aveva calcolato...che non ne avrebbe ricavato nulla da quell'impresa...
E non si trattava solo di un guadagno materiale, che certo, era un fattore IMPORTANTE!! ma non indispensabile...
Quando accettava un incarico, Lina Inverse, valutava la situazione da tutti i punti di vista. Forse era anche questa scaltrezza che l'aveva portata ad essere tanto famosa per le sue imprese...Sta di fatto che quella situazione le puzzava parecchio..
Tralasciando il fatto che era stata ingannata in partenza da quel veggente farabutto ( Che se gli avesse messo le mani addosso...GRRRR...) E poi...Ferzoc che ne sapeva della biblioteca, dei sigilli, degli incantesimi difensori...?
Per essere il propietario di un negozietto di magia..Se ne intendeva... E la cosa era sospetta.
E se fosse stata tutta una truffa...? E se i due fossero stati complici...? E se il loro unico scopo fosse stato quello di servirsi di lei...? E poi...era ridicolo che, la salvezza dell'umanità, fosse custodita in un regno di cui  lei non aveva nemmeno mai sentito parlare!!...Ok, era un regno del continente inesplorato...Ma lei era Lina Inverse, e sapeva tutto!!!( Modesta...)
Le sembrava tutto troppo...confuso. E dove non c'era chiarezza, c'era poco da ricavarci...e molto da perderci!
Aveva già perso abbastanza  tempo....
Aveva cose più importanti di cui occuparsi...se non altro in un territorio che conosceva meglio delle sue tasche!
Così si apprestava a rientrare, sacca da viaggio in spalla...e un appetito...esagerato!!!
Ma quei maledetti di cuochi e inservienti delle cucine, si erano trasferiti in massa nel luogo del torneo, dove si stavano dando un gran da fare per allestire un memorabile banchetto all'aperto!
Nelle cucine aveva trovato solo una vecchietta, che intenta a pelare patate, le aveva rivolto uno sguardo rassegnato, mormorando:
" Sono rimasta solo io qui in cucina...forse pensano che alla mia età non ci si possa più interessare a certi fustacchioni in armatura...che disdetta signorina...ci tenevo tanto a vedere il capitano Gabriev vincere il torneo!"
Lina era rimasta interdetta, un grosso gocciolone sulla fronte...e lo stomaco irrimediabilmente...VUOTO!
AH...ma non se ne sarebbe di certo andata, senza fare prima un bel rifornimento di provviste...oltre che ad una lauta colazione!!!
Così adesso risaliva dalle cucine imbufalita, dirigendosi al torneo.

Attraversando il cortile si stupì...era praticamente deserto!!!
Ma del resto era ovvio...i cortigiani di Imalg non si sarebbero di certo persi un avvenimento del genere...in fin dei conti..
...si trattava del loro futuro re...
Lina attraversò il ponte levatoio, dove le sue due 'amiche' guardie, le lanciarono la consueta occhiataccia, che le riservavano tutte le volte che passava!
Non appena giunse nel punto da cui era visibile la vallata...rimase senza parole...
Dove il giorno prima sorgevano solamente le palizzate e le tribune, si stagliavano, adesso, numerose tende colorate, sormontate da variopinte bandiere, recanti gli stemmi dei vari cavalieri, che avrebbero gareggiato quel giorno.
Centinaia di persone occupavano il prato intorno all'arena, intente in varie attività...
C'erano scudieri che portavano spade, lance e scudi, entrando e uscendo dalle tende dei loro signori.
Garzoni che conducevano i cavalli per le briglie, alcuni li stavano sellando e bardando, con le gualdrappe in pendant con i colori dello stemma del proprio cavaliere.
Poco più in fuori, si affaccendavano i maniscalchi a ferrare gli zoccoli dei cavalli di riserva, gli armaiuoli ad affilare le spade, e altri artigiani, che potevano essere utili durante il torneo.
E poi, ovviamente, quello che interessava a Lina..
Il banchetto del rinfresco!!!!!!!!
Dovevano essere almeno tre tavoli di lunghezza...e sopra c'era ogni ben di dio! Per non parlare del profumino delizioso che arrivava fin lassù, e che proveniva dai bracieri, su cui già si cuocevano braciole e costolette...
Praticamente era già arrivata, precipitandosi giù per il pendio!
La missione era : Arraffare l'arraffabile...e darsela a gambe, prima che qualcuno la notasse!!
Già, soprattutto prima che la notasse qualcuno come...
" Linaaaaaaaaaaaa!!!!!! Oggi è il grande giorno!!! Oddio...sono così emozionata...non puoi capire, non ho praticamente chiuso occhio stanotte..."
Sofia le si era precipitata incontro, lasciando indietro il corteo di dame che la accompagnavano, e che la stavano raggiungendo, nel tentativo di sollevarle il bordo dell'elegante  vestito, per evitare che si infangasse...
Lina, che aveva fatto in tempo ad intascarsi solamente una coscia di tacchino, e stava tentando di nasconderla nella sacca, era rimasta travolta da quel fiume di parole, e non aveva afferrato l'ultima parte di  discorso...
"...Perciò, ho bisogno di un'amica...non posso starmene lassù da sola...con quest'ansia...Ti prego Lina...dimmi di sì."
" Dirti di si...a cosa??!!"
" Ma Lina...a quello che ti appena chiesto...di stare con me sul palchetto d'onore!!"
COSA???
" Hem...Sofia...vedi il fatto è che io..."
La maga staca per inventarsi qualche scusa...
Ma non ci fù bisogno di spiegazioni, la principessa aveva abbassato lo sguardo sulla sacca da viaggio, e i suoi occhi...si erano riempiti di lacrime!
Lina, che in fondo in fondo....Ok, molto, molto in fondo! aveva un cuore d'oro, si sentì  in colpa...
In fin dei conti, quella ragazza era stata gentile con lei fin dal primo giorno...forse era un po' appiccicosa, ma le si poteva negare conforto in quel momento?
Quindi fece appello a tutta la sua buona volontà ( e alla sua pazienza!!) E disse:
" E va bene...posso anche rimandare di qualche ora la partenza..."
Non ebbe finito la frase che  la principessa la stava già stritolando in un abbraccio travolgente!!
" Oh Lina grazie!!! Sei veramente un'amica!!!!"
" Ok...ok..." Disse Lina sottraendosi a quella dimostrazione d'affetto " Se fossi in te risparmierei l'entusiasmo per il tuo eroe..."
E mentre pronunciava quelle parole...vide la ragazza che le stava dinnanzi, stretta tra le braccia dell'uomo che tutti davano per vincitore....

Le stesse braccia che avevano stretto anche lei, il giorno prima...

Voleva discostarsi da quell'immagine al più presto!!
Voleva allontanarsi...da quella strana sensazione...
...gelosia...
Era veramente una buona idea...assistere a quel torneo?...
Sofia la riportò bruscamente alla realtà
" Andiamo Lina...da lassù la visuale è una favola!! Vedrai...che emozioni!!"
E si incamminarono insieme, seguite dal codazzo di dame.
La maga e la principessa.
Due donne diversissime tra loro.
Due donne, inconsapevolmente accomunate, da una cosa soltanto.

Certo, c'era da dire, che Sofia aveva ragione...la visuale da lì era tutta un'altra cosa, ovviamente per chi si fosse stato seriamente interessato al torneo!!
Era il palco centrale, leggermente rialzato rispetto alle altre tribune. Era abbastanza spazioso, e vi prendevano posto solamente i membri della famiglia reale, e i loro ospiti. Al centro stava un trono regale, affiancato da un'altro seggio, pure  prezioso, ma non così maestoso, erano entrambi sovrastati da un baldacchino, e vi prendevano posto la principessa e il sovrintendente. Ai lati vi erano altri posti, per gli ospiti invitati al palchetto, qui era accomodata Lina, le gambe accavallate, e lo sguardo leggermente annoiato.
 Osservava le gente che prendeva posto sulle tribune intorno all'arena.
 Su quelle più alte si trovava la nobiltà, una miriade di individui, bardati peggio che al più pacchiano dei matrimoni!! In quelle immadiatamente sottostanti, allestimento e vestiario meno sfarzosi, caratterizzavano le classi medie. Mentre la stragrande maggioranza della popolazione, prendeva posto intorno alle staccionate, sul pendio della collinetta, ed alcuni, addirittura tra i rami dei pochi alberi che si trovavano in prossimità dell'arena!!
L'atmosfera di festa che si percepiva nell'aria veniva ampliata anche dalle centinaia di bandiere colorate, recanti gli stemmi dei cavalieri, che sventolavano un po' ovunque, sulle tende, sulle palizzate, tra le mani della gente...
Il cielo era di un limpido azzurro, e la folla era carica di aspettativa. Mentre gli spettatori di tutte le categorie si affrettavano ad occupare gli ultimi posti rimasti liberi, si intravide il corteo che accompagnava il sovrintendente, il quale procedeva, avvolto in una lunga veste color porpora.
Quando arrivò ai piedi del palco, le dame della principessa lasciarono la loro postazione, facendo posto al seguito del sovrintendente, il quale, dopo aver salutato Lina e la nipote, prese posto sul trono di dimensioni più ridotte, lasciando Sofia seduta su quello più imponente, in fin dei conti...
...quella era la sua festa...
" Buongiorno care ragazze!! Signorina Inverse! Vedrà che meraviglia...Si rifarà gli occhi con tutti questi giovanotti!!"
Lina, che non si era ancora abituata alle pessime battute di quell'uomo, sospirò. Di certo non la entusiasmava starsene seduta ore ed ore, ad ammirare uno stuolo di caproni, che, armati fino ai denti,  se le davano di santa ragione pur di mettere le mani su quel regno...
E soprattutto non la entusiasmava starsene su quel cavolo di palchetto, con tutti gli occhi puntati addosso, al fianco di quell'uomo lagnoso, e di quella pazza della nipote, che, seduta accanto a lei, le stringeva compulsivamente la mano ad ogni squillo di tromba, sospirando: " Oddio! Sta per cominciare!!"
Finalmente, dopo che tutti si erano accomodati come meglio potevano, fecero il loro ingresso nell'arena due araldi.
Squilli di tromba e rulli di tamburo. Srotolarono due pergamene, e cominciarono a proclamare le regole ed i partecipanti al torneo.
Quand'ebbero finito si ritirarono. Un attimo di silenzio precedette l'ingresso degli sfidanti.
Entrarono da due aperture, poste ai lati della palizzata.
Erano ventidue cavalieri.
Man mano che entravano, in sella ai propri destrieri, si posizionavano l'uno di fianco all'altro, fronteggiandosi con quelli che stavano sul lato opposto.
Ogni ingersso veniva preceduto dalla proclamazione del nome del cavaliere, e dalle grida entusiasmate della folla!
Ogni combattente  portava una pesante armatura, alcuni avevano l'elmo decorato da un pennacchio, altri un asta con la bandiera della propria casata, tutti portavano un grosso scudo, su cui era raffigurato il proprio stemma.
I cavalieri erano ordinati in due file, immobili, tesi.
Il sole riluceva sulle cotte di maglia, sugli elmi, sulle punte delle lance. La folla patteggiava già per l'uno e per l'altro!
Ma fù l'ultimo cavaliere a fare il suo ingresso, che catalizzò su di sè tutta l'attenzione.
Entrò dal lato nord della palizzata, rumore di zoccoli sul terreno.
Non ci fù una persona, che non si sporse in avanti, per vedere meglio...
Sofia strinse la mano di Lina talmente forte da farle male, ma la maga, stranamente, sembrò non farci caso...
In quel momento il suo stomaco fece una capriola, e aveva come la sensazione...che non fosse per la mancata colazione!
In quel momento, come tutti, guardava l'ultimo sfidante entrare al trotto nell'arena...
In sella ad un bianco destriero, che portava una gualdrappa a scacchi bianca e azzurra.
Un cavaliere dall'armatura lucente. L'elmo nascondeva quel viso noto, ma non riusciva però a nascondere la bionda chioma che sfuggiva da dietro, la lancia in una mano, nell'altra le briglie, e lo scudo, su cui era raffigurato il suo stemma...
...una spada, bianca.
Un pensiero sfuggì a Lina...ed ebbe l'effetto di imporporarle le guance!

...sembra il principe delle favole...

Non era da lei, fare quei pensieri...cretini.  Lina Inverse...non credeva alle favole.
Doveva essere la vicinanza  di quella principessa sdolcinata a renderla così...
Già...così come?
Patetica? Smielata?.........
.....invidiosa?
Questa poi!!!
Ma invidiosa di che????
Forse del fatto che un cavaliere da sogno, leale e coraggioso, si apprestava a combattere per la donna che le sedeva a fianco...?
NO. No...
Era ridicolo, lei sapeva chi si nascondeva dietro a quell'armatura...un idiota.
Uno spadaccino con il cervello di un mollusco.
Un perfetto imbecille...
Cosè, Lina...la storia della volpe e dell'uva...?
NO!!!!
Ahhh...allora forse si tratta del proverbio...chi disprezza compra...?
NO! no, no, no e no! Ma da quando la sua mente era diventata così impicciona e invadente??!!
Era stufa di pensare cose che non voleva pensare....
...desiderare cose che non poteva avere....
Tanto valeva ammetterlo allora...Ok, aveva pensato che Gourry, così bardato, aveva una certa somiglianza con il principe azzurro delle favole...quello che tutte le ragazze sognano di incontrare, prima o poi....
Ma, tanto per essere precisi...Lui NON ERA il principe delle favole!!!...
O almeno...non della sua favola...
E poi, a lei neanche interessava trovarlo questo fantomatico principe da fiaba...
Lei , non dimentichiamocelo, era Lina Inverse, una maga potentissima, e INDIPENDENTE!
Non aveva bisogno di eroi dal cuore impavido che accorressero in suo soccorso.
Non ne aveva mai avuto bisogno...mai...
...nessuno l'aveva mai salvata...
Quindi, era tutto a posto. Ancora qualche ora di pallosi combattimenti, e poi sarebbe stata libera di andarsene.
Certo, di quello che sarebbe successo...non glie ne importava un accidente.
Ma  la bambina che c'era in lei, l'unica che poteva ancora permettersi di sognare, e che riusciva a vedere il mondo senza cinismo...
Beh, quella bambina, senza farsi sentire dalla maga adulta e distaccata, che l'avrebbe sicuramente rimproverata e messa a tacere, se l'avesse sentita...
in quel momento osservava quel biondo cavaliere con occhi incantati, e tra sè e sè pensava...
...salva me, Gourry...perchè io ho davvero bisogno di te...

I tamburi rullarono nuovamente, allorchè anche l'ultimo cavaliere si fù posizionato.
Adesso la folla fremeva, e tutti guardavano col fiato sospeso, attendevano...
Il suono del corno.
Quando il corno suonò, i cavalieri speronarono i cavalli, che partirono al galoppo.
Lo scontro fù violento, frastuono,urla, lance contro gli scudi, intorno ad essi si innalzò una nuvola di polvere.
Quando si dissolse, la folla potè constatare che su ventidue cavalieri solo quindici erano rimasti in sella al proprio destriero, in sette erano stati disarcionati, e giacevano miseramente a terra.
La principessa lanciò un gridolino, quando si accorse, che il suo paladino personale, non recava neanche un graffio, e si apprestava a retrocedere per prepararsi a sferrare un nuovo attacco.
Il secondo scontro fù paragonabile al primo per intensità, i cavalieri si lanciarono nuovamente gli uni contro gli altri, le lancie tese, gli scudi alzati, una cozzaglia di ferro , polvere e sangue.
Ne rimasero nove a cavallo, uno di questi nove portava uno scudo, con una spada bianca raffigurata sopra.
Si scontrarono nuovamente in gruppo. Fino a che non ne rimasero sei.
E il biondo spadaccino era tra quei sei.
Da quel momento il combattimento sarebbe stato a coppie, sei valorosi attendevano il loro destino.

Sul palchetto reale la tensione si poteva tagliare con il coltello. Tra la principessa che non faceva che sospirare, coprirsi il volto con le mani, sbirciare i superstiti ed acclamare di gioia; il sovrintendente che non tralasciava battutine sui poveretti disarcionati; e Lina, che se ne stava silenziosa sulla sua sedia, con il cuore in gola.
Non capiva nemmeno perchè il combattimento l'avesse presa a quel punto...Sapeva solo che dopo il primo il scontro, quando la polvere aveva coperto tutto...l'aveva presa presa l'angoscia...
Aveva provato...una strana sensazione...come di...
...perdere qualcuno a cui teneva tantissimo...
Era orribile, per dire il vero, starsene lì...e attendere.
Lasciò vagare lo sguardo tra le tribune, per distrarsi un po'. E riconobbe un viso noto.
Nella tribuna dei nobili, elegante nella vesta rossa, se ne stava Cedric.
Il volto pallido e tirato. Lo sguardo fisso sull'arena. Non ci voleva un genio della mimica facciale per capire che cosa gli passasse per la testa in quel momento...
Gourry era certamente uno dei favoriti...probabilmente avrebbe vinto...
E Cedric non poteva sopportarlo.
Poi, come se avvertisse lo sguardo della maga su di sè, si voltò verso di lei, e le fece un cenno di saluto con la testa.
Il suo sguardo si posò poi sulla principessa...e il suo volto si rabbuiò. Pochi secondi...e tornò ad osservare l'arena, dove la prima coppia di sfidanti si apprestava a combattere.

Lina non sapeva chi fossero, uno portava un pennacchio verde, l'altro un'armatura nera. Quest'ultimo disarcionò senza problemi l'avversario, e fù il turno dei successivi.
I due che si scontrarono erano entrambi valorosi, dopo lo scontro con la lancia, che fù violentissimo, caddero entrambi da cavallo, e proseguirono con le spade. Volarono colpi micidiali, alla fine ebbe la meglio il cavaliere con il ghepardo sullo scudo, che lasciò l'arena tra gli applausi della folla.
Ed ecco Gourry, che faceva il suo ingresso sul bianco destriero; dalla parte opposta entrava, sul dorso di un sauro, un cavaliere piuttosto tozzo, sullo scudo un drago rosso.
Partirono al galoppo, al primo scontro toccarono entrambi, con la punta della lancia, lo scudo dell'avversario, ma nessuno dei due cadde da cavallo. Rigirarono, scontrandosi di nuovo, e questa volta, il biondo ebbe la meglio, mandando il suo avversario a gambe all'aria!
Dalle tribune partì un grido all'unisono! Sofia più di tutti si sgolava gridando
" Gourry sei il migliore....continua così!!!!!!!!!"
Mentre il sovrintendente, e le sue dame, tentavano di farle assumere un atteggiamento più consono al suo rango!
Lina guardò verso Cedric, il quale, lo sguardo sempre più buio, era l'unico a non gioire della situazione.

Erano rimasti tre cavalieri.
Di quei tre, uno soltanto avrebbe portato all'altare la principessa.

Tensione.
C'era tensione nell'aria. Tensione quando il primo cavaliere, con l'armatura nera, sconfisse quello con lo scudo dal ghepardo.
Tensione. Tensione quando infine rimasero in due.
Il cavaliere nero, e quello bianco.
Per Sofia era giunto il momento del verdetto finale.
Nel più grande silenzio, i due campioni presero posto l'uno dinnanzi all'altro, scrutandosi a distanza, attraverso il ferro dell'elmo.
Entrambi recavano i segni dei precedenti combattimenti. Gli scudi erano segnati dalle lance. Le armature erano ammaccate in alcuni punti. Le gualdrappe dei cavalli erano sgualcite e sporche di sangue.
Era il finale di partita.
La folla tradiva l'emozione dell'attesa con un brusio di sottofondo.

Gourry percepiva gli sguardi della gente su di sè...
Aveva la gola secca, sentiva le mani sudate...
Era ad un passo dalla meta ormai.
Ad  un passo da quello per cui aveva combattuto per tutti quei mesi.
Ad un passo dal suo futuro.
Ad un passo da quella che sarebbe diventata la donna della sua vita....
Il suo sguardo cercò la tribuna regale.
E la vide.
Era bella...bella da toglierli il fiato.
Era nervosa, lo capiva da come si attorcigliava i capelli intorno alle dita...
Quei capelli di fiamma...
Eh già. Il suo sguardo aveva cercato Sofia, e aveva trovato....Lina.
...Lina...
Possibile?
Era ad un passo dalla vittoria.
Vincere significava sposare la principessa.
E lui pensava a Lina.
Lina...dappertutto.
Lina in ogni colpo di lancia,  Lina nella foga dei cavalli imbizzariti,  Lina nella polvere che si  sollevava da terra e che bruciava gli occhi, Lina in ogni fibra del suo essere...
 Lina nel sangue di ogni ferita...
E faceva male. Eccome se faceva male.
Ma non c'era speranza di sfuggire al suo destino.
Aveva promesso.

Colpì di tacco il fianco del cavallo, al rimbombo del corno, e si lanciò contro il suo avversario.
Galoppò con la lancia puntata e sferrò il colpo, premurandosi anche di parare quello che gli venne a sua volta inferto.
L'avversario era ancora in sella. Gourry tirò le briglie, facendo girare il cavallo, e si scagliò nuovamente contro il nero cavaliere, la lancia abbassata, pronto a colpire...
Questa volta il suo rivale  fù strappato dalla sella, e cadde a terra; ma nel trambusto che seguì, anche il cavallo del biondo si era impennato, disarcionandolo.
I due antagonisti, si dovettero quindi sfidare, a colpi di spada.
Gli scudieri fecero il loro ingresso nell'arena, consegnando le spade ai campioni.
I colpi inferti, all'inizio del combattimento, erano di una violenza tale, da disarmare il più valoroso dei soldati...
Ma in questo caso si trattava, evidentemente, di due spadadccini di alto livello. E la cosa si faceva interessante.
Nessuno dei due pareva intanzionato a cedere, ne a lasciare il minimo respiro all'altro.
Si giravano intorno, colpendosi senza tregua, il rumore delle spade che cozzavano, rimbombava limpido, nel silenzio che era sceso sull'arena.
La folla sugli spalti stava con il fiato sospeso.
La principessa, rannicchiata su quel trono tanto imponente, teneva le mani strette al petto, e pregava silenziosa.
La maga era tesa come una corda di violino, senza sapere perchè diavolo, la cosa la dovesse scombussolare così...
Il suo sguardo vagava nervoso, soffermandosi ora su un cavaliere, ora sull'altro, osservandone i movimenti, la tecnica...

E poi lo vide.
In mezzo alla folla.
Grupius.
Ma non seppe dire se fosse stata un'allucinazione, o la realtà...
Il tempo di chiudere e riaprire gli occhi, e del vecchio non c'era già più traccia.
Svanito nel nulla.
 Ma lei avrebbe potuto dire con certezza, che se veramente quello era lui...
Stava fissando proprio lei.

Era tutta intenta a scrutare attentamente tra quella marea di volti, nel tentativo di rintracciare il veggente...
Quando un urlo collettivo la fece sobbalzare, riportando il suo sguardo sul combattimento...
Gourry era a terra.
E una macchia rossa si allargava sul suo fianco.
Sofia per poco non cadde a terra, mentre si lanciava verso il parapetto della tribuna...
Ma proprio mentre il cavaliere nero gli si avvicinava per puntargli la lama alla gola, il biondo con le ultime forze, riuscì a sollevarsi in ginocchio, riafferrando la spada al suo fianco, e con una mossa talmente rapida, che persino gli spettatori dubitarono di vedere, la piantò nella cotta di maglia dell'avversario, perforandola.
Seguirono alcuni secondi, in cui tutto rimase immobile.
Poi, il cavaliere nero cadde a terra, mentre un fiotto di sangue bagnava la lama che l'aveva trafitto.
A quel punto non ci furono più dubbi.
La folla si alzò in piedi strepitando.
Gourry aveva vinto.

Amarezza. Ecco quello che provava.
Provava amarezza mentre la folla si riversava nell'arena acclamandolo festosa.
Mentre la principessa piangeva lacrime di gioia per la realizzazione di un sogno.
Mentre centinaia di mani stringevano la sua.

Era la sua vittoria...
E la sua sconfitta.

Mentre veniva trasportato come un eroe davanti al palchetto reale.
E già vedeva in lontananza la donna che sarebbe diventata sua moglie, sventolare festosa le braccia, pronta ad accoglierlo.
E la ferita sul fianco, che ancora sanguinava, non gli sembrò profonda come quella che sentì aprirsi nel petto, quando incrociò i grandi occhi della rossa, che sedeva silenziosa, accanto a Sofia.
Ma tantè...la vita era anche quella.
Prendere quello che veniva, senza farsi troppe domande, senza avere pretese...

Lo guardò. Lei lo guardò.
Lo guardò, vincere con tenacia.
Lo guardò, mentre veniva acclamato da una folla in delirio.
Lo guardò, giungere davanti a quel palco.
Lò guardò, guardare la principessa che non vedeva l'ora di buttargli le braccia al collo.
Lei lo guardò, anche quando incatenò gli occhi ai suoi, e capì.
Capì che doveva andarsene al più presto.
Prima che fosse troppo tardi...
Anzi, forse era già troppo tardi, sarebbe stato meglio sbrigarsi.

Eppure, nonostante tutto non riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi
... azzurri come il cielo..
...profondi come il mare...
Guardava lei. Aveva appena vinto, era circondato da una folla festosa, risa, urla, bandiere...
Eppure....
Guardava lei.
Lina non avrebbe saputo dire cosa stesse succedendo, in quel momento...
Pareva che il tempo andasse troppo in fretta per tutti, e si fosse fermato per loro.
Quegli occhi...cos'avevano quegli occhi...?
Perchè sentiva che qualcosa ...le sfuggiva?
Perchè all'improvviso...sentiva quel senso di...
...vuoto...?

Ma fù un attimo.
La folla si riversò a fiumi intorno al  loro campione, trascinandolo via.
E la parte razionale di Lina riprese il sopravvento.
La maga si riscosse, basta con quei deliri, era giunto il momento della partenza.
A maggior ragione che la principessa si stava preparando a ricevere il suo futuro sposo, quello sarebbe stato il momento buono per sgattaiolare via, prima di essere trattenuta anche per la festa di fidanzamento!
Con un balzo scavalcò il parapetto della tribuna, atterrando con agilità.
Si sarebbe mescolata alla folla, e sarebbe sparita da quel regno, sarebbe tornata alla sua vita.
No c'erano principi azzurri nel suo futuro, solo viaggi e avventure...e magie...
A proposito di magie...le venne in mente di aver avvistato quel veggente tra la folla...
Mah...
Stava riflettendo, ma all'improvviso qualcosa disturbò i suoi pensieri...
Si era fatto un improvviso, innaturale, silenzio.
Lina era adesso sotto alla tribuna regale, e vide la folla farsi da parte, mormorando.
Da lì non avrebbe mai visto quello che stava accadendo.
" Levitation"  Mormorò la ragazza, e, praticamente inosservata, risalì sul palco.

La folla si stava disperdendo velocemente dall'arena.
Gourry solo era rimasto, come pietrificato, sotto al palco, mentre dal lato sud, faceva il suo ingresso un cavaliere...
Cavalcava un imponente cavallo, ma non aveva ne lancia, ne scudo
La sua armatura era nera.
Lina rimase senza parole...no...non poteva essere...
Nessuno parlò mentre il cavaliere attraversava il campo di battaglia...
Lo stesso campo, dove, solo pochi minuti prima, era caduto per mano di Gourry.
La ferita ancora visibile, all'altezza del costato.
Frenò il cavallo a qualche metro dalla tribuna, da cui nessuno osava fiatare.
Un unico pensiero aveva preso forma nella mente dei presenti...
...Quell'uomo doveva essere morto...

Fù allora che il fantino parlò, con una innaturale voce metallica. E quello che disse, sorprese tutti...
Meno che una persona.

" Consegnatemi  Lina Inverse"

Quei pochi che sapevano chi fosse la tizia in questione, si girarono verso di lei, con occhi sorpresi...
 Lo sguardo della maga era fisso sul cavaliere, i muscoli già tesi, pronti al combattimento.
Non era una stupida, in fin dei conti se l'aspettava...che non l'avrebbero lasciata andare via senza complicazioni...
Il cavaliere scese da cavallo, e  mosse verso di lei, avvicinandosi al palco. Ma il suo cammino venne bloccato...

" Prima di toccarla dovrai passare sul mio cadavere." Lo sguardo del biondo spadaccino fiammeggiava.
Gli si era parato davanti, estraendo la spada dal fodero, e puntandogliela contro.
Ma quello non fece una piega, estrasse a sua volta la spada, e lo attaccò senza timore, quasi che Gourry fosse stato un fastidioso contrattempo, che gli impediva di portare a termine la sua missione.
Lina voleva intervenire, ma prima voleva capire...come fosse possibile che quell'uomo fosse ancora vivo, dopo che Gourry l'aveva infilzato come uno spiedino..? Che si trattasse di....
" Attento Gourry!! Quell'uomo non è più...vivo...quell'uomo è già morto! Non puoi batterlo..."
La maga si stava precipitando verso il combattimento.
Doveva essere così per forza...Necro Vuud.
Un incantesimo in grado di evocare degli spiriti, capaci poi di impossessarsi di un cadavare, tramutandolo in zombie, agli ordini del mago invocatore.
E lei sospettava anche di sapere chi ci fosse dietro quella faccenda...
Grupius.
Lina arrivò a qualche metro di distanza, cominciando a castare una fireball, ma prima di scagliarla, doveva aspettare che Gourry si levasse di mezzo...
Lo spadaccino però, non pareva intenzionato a far avanzare di un passo l'avversario...
Anche se si rendeva conto che le sue forze erano al limite, soprattutto a causa  della ferita al fianco, mentre invece, l'essere che si trovava dinnanzi, pareva aver triplicato la sua energia...
" Gourry spostati maledizione...così non posso colpirlo" Urlò la maga
Ci fù un attimo di incertezza, che costò caro allo spadaccino. Il cavaliere nero lo colpì tanto forte da scagliarlo lontano.
Gourry ricadde a terra in malo modo, e lì rimase, senza muoversi.
Un urlo lacerante si levò dal palco reale...
Lina restò immobile, sentendo salire l'angoscia...
"Coraggio Lina...colpiscilo adesso..." Pensò, mentre quel mostro si dirigeva verso di lei.
Ma lo zombie, ad un certo punto si bloccò, proprio mentre la maga scagliava l'incantesimo, e si scansò giusto in tempo, rimanendo illeso...
La rossa  rimase spiazzata...ma cosa...?
Il cavaliere adesso si era voltato, e con agilità era risalito a cavallo.
A quanto pareva il suo obbiettivo era cambiato.
Con rapidità cavalcò fin dove Gourry si stava mestamente risollevando, al suo fianco, la principessa Sofia, che era scesa dal palco per soccorrerlo...
Quando Lina si rese conto delle intenzioni di quell'individuo, fù troppo tardi.
Il cavaliere trascinò di peso la ragazza sul cavallo, senza che nessuno potesse fare nulla per impedirlo.
E, con un ultimo sguardo verso la maga, intimò:
" Se Lina Inverse non si presenterà nel regno di Seres...Imalg non rivedrà mai più la sua principessa."
Detto questo speronò il cavallo, e si allontanò al galoppo, mentre Sofia invocava aiuto.





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Capitolo 7
*** Cap6: Verso Seres ***


capitolo7 Capitolo 6: Verso Seres

Gourry attraversò il corridoio, giungendo davanti alla porta della sala consigliare, e lì si fermò, pensieroso...
Non avrebbero gradito un'invasione nel bel mezzo della loro 'segretissima' riunione...Ma se permettevano, la cosa lo riguardava. Lo riguardava molto da vicino...
Era successo tutto così in fretta, da non lasciargli nemmeno il tempo di mettere mano alla spada.
Era successo tutto davanti ai suoi occhi...e lui...non era stato in grado di reagire.
Si era ritrovato a stringere in mano un pugno di polvere, le urla della principessa, ancora nelle orecchie...
Come era potuto succedere? Non se ne sapeva capacitare...
Ricordava soltanto che quando quel...quel...'coso'...bho, non sapeva neanche come definirlo...
Comunque, quando gli aveva sentito dire che era lì per Lina...Il sangue gli era andato alla testa...
e non non c'aveva visto davvero più.
Ma poi... che gli era preso?! Insomma...se c'era una persona che avrebbe dovuto difendere, quella era Sofia.
Ma era stato più forte di lui...era stato quasi un riflesso incondizionato...
....Istintivo...

...Il bisogno di proteggere Lina, sempre e comunque...

Solo un pazzo avrebbe sguainato la spada per la maga, quando avrebbe dovuto salvare la principessa.
Ma forse...non era una cosa così scontata, per lui.
Ma che diamine! Aveva anche vinto quello stupido torneo per Sofia...e poi, non era nemmeno stato in grado di impedire che venisse rapita.
 La cosa ridicola era che poi, fondamentalmente, Lina non aveva affatto bisogno del suo aiuto...Anzi, alla fine era stata lei a soccorrere lui, praticandogli quel'incantesimo reco... Va beh, quello per cicatrizzare le ferite...non c'aveva mai capito un gran che, di magia.
In conclusione...si sentiva un perfetto idiota. L'avevano addirittura spedito nelle sua stanza, con la scusa che avesse bisogno di riprendersi dallo shock, quasi che fosse stato un bambino, mentre loro, gli adulti, si riunivano per decidere il da farsi...
Ma questo non lo poteva sopportare. Come potevano pensare che la cosa non lo riguardasse?
E poi, in fin dei conti, era pur sempre il capitano delle guardie. Se fosse stato necessario riunire l'esercito per una missione di salvataggio, chi, se non lui, l'avrebbe potuto fare?
Con decisione afferrò la maniglia, e spinse i battenti della porta.

La sala era piuttosto buia, vi erano alte finestre, ma pesanti tende, in velluto verde, le coprivano.
Al centro si trovava  un massiccio tavolo in legno, attorno cui sedevano uomini molto importanti, e una fanciulla.
Tutti si girarono a guardarlo, quando fece il suo ingresso.
" Messer Gourry! Per tutti i diavoli...che ci fà già in piedi...? Dovrebbe riguardarsi...dopo quella brutta ferita..."
" La ringrazio per l'interessamento, sovrintendente, ma preferisco partecipare alla riunione, credo che la cosa riguardi me tanto quanto voi." Rispose secco lo spadaccino.
" ...Beh, se è così che la pensa...prego si accomodi." Gli venne indicato un seggio.
Gourry vi prese posto, sentendo lo sguardo astioso di chi gli sedeva davanti, posarsi su di lui.
Cedric sedeva dal lato opposto del tavolo, il mento appoggiato sulle mani strette a pugno, pallido più che mai.

" Quindi, sovrintendente, stava dicendo che...la cosa non la sorprende affatto?" A parlare era stato un uomo dal volto rubicondo e  dai grossi baffi grigi, era il consigliere del re, il padre di Cedric.
" Purtroppo è così. Già da qualche tempo non ricevevo più notizie da mio fratello, il re, che come tutti saprete, in questo momento dovrebbe trovarsi  nel regno di Seres...Così ho mandato un emissario, e le notizie che ho ricevuto, mi hanno lasciato a bocca aperta...Pare che sia scomparso...nel nulla."
Tra i presenti si levò un mormorio di sorpresa.
" Non vi ho detto nulla, perchè pensavo che la situazione si risolvesse, senza dover gettare scompiglio nel regno...
Ma dopo quanto accaduto oggi..."
" E quella mocciosa cosa c'entra con il nostro re?!!" Un incauto aveva pronunciato codeste parole...
Pestando la coda al can che dormiva.
Una voce famminile si levò tra gli uomini:
" SENTA, per sua informazione, questa FANCIULLA, che lei ha avuto l'ardire di  soprannominare 'mocciosa', è l'unica persona che può salvare il suo tanto caro sovrano e figlia! Quindi...razza di..."
La maga si stava già arrampicando sul tavolo per andare a suonargliele, e venne proditoriamente fermata dalla prontezza di riflessi di Gourry, che, conoscendo il soggetto( per esperienza personale!), la afferrò appena in tempo per il lembo del mantello...
Per un pelo non si sfiorò la tragedia!
L'uomo, con un'espressione spaventata, si girò verso il sovrintendente, esclamando
" E lei vuole farci credere che la nostra salvezza sia nelle mani di questa....pazza??!!"
" Aaaaaaaaaaah....non lo sopporto!!!" Lina tentava adesso di divincolarsi dalla morsa di Gourry!!
" Calma!" Il sovrintendente aveva alzato la voce " Cerchiamo di mantenere la calma, la situazione non è delle migliori...mia nipote è stata rapita e portata in un regno che dovrebbe essere amico, ma a quanto pare qualcosa è cambiato...e mio fratello, il re, si è come dissolto nel nulla....
Con queste premesse...non ci possiamo permettere di perdere tempo in sciocche supposizioni. Abbiamo la possibilità di risolvere la situazione, ma solo ed unicamente grazie all'intervento della signorina Inverse, che a quanto pare è di vitale importanza per i  nostri nemici...Quindi, non vedo altra soluzione...Se non quella di affidarci alle sue mani."
Il silenzio scese sulla tavolata.
La rossa, che si era nel frattempo ricomposta, guardò i presenti con aria di sufficienza, prima di aggiungere:
" Si certo...OVVIAMENTE  agirò solo dietro un lauto ricompenso....!!!"
Finse di non vedere gli enormi goccioloni che erano comparsi sul volto dei presenti, e si limito a togliere un'invisibile pelucco dalla manica del suo abito, con aria assolutamente indifferente!!
Stava ancora aspettando una risposta, quando una voce si levò:
" Io vado con lei"
Questa volta fù Lina che per poco non cadde dalla sedia!
" Gourry Gabriev...ti sei bevuto il cervello???"
" Affatto" Rispose candidamente il biondo. E poi, guardando i presenti, aggiunse:
" Sarete d'accordo con me immagino...Non è prudente lasciare andare una ragazzina da sola"
" MA DI QUALE RAGAZZINA STAI PARLANDO TESTA DI  LEGNO???"
Ma lui, ignorando l'ira funesta della maga, proseguì;
" Senza contare che conosco la strada meglio delle mie tasche, arrivare sarà un attimo, e la situazione verrà risolta al più presto."
Un cenno di assenso si stava per levare tra la folla, ma venne interrotto da una protesta rabbiosa:
" No. Io non sono d'accordo. Non trovate che il capitano Gabriev ne abbia combinate abbastanza per oggi? Non è stato neanche in grado di sottrarre Sofia dalla morsa di quell'essere...come potete addirittura pensare che sia in grado di salvarla??"  Cedric, che aveva quasi urlato queste parole, era adesso di un color rosso vivo in volto, il suo sguardo fiammeggiava...
Gourry era rimasto ferito da quelle parole,e il suo sguardo si rabbuiò, ma non si tirò indietro:
" Cedric non ti intromettere. Se ho preso questa decisione è anche per rimediare al grave errore che ho commesso oggi..."
" Non esiste. Allora...lasciate che parta io! Conosco la strada meglio del capitano Gabriev,e a differenza sua, io li so affrontare i rischi!"
I presenti erano leggermente perplessi, mentre i due non si risparmiavano occhiate velenose.
Urgeva un intervento...alla Lina Inverse!
La maga si stagliò, puntando l'indice contro la tavolata:
" Ma si dai! che meraviglia...andiamo tutti insieme a farci ammazzare!! Anzi no, ancora meglio, facciamo pagare il biglietto a tutti quelli che vogliono partecipare a questa fantastica impresa!!!....MA VI SIETE RINCRETINITI TUTTI?! Non stiamo parlando di andare per prati a fare mazzetti di margherite!! Stiamo affrontando una questione seria...e tanto perchè lo sappiate..IO ME LA CAVO BENISSIMO DA SOLA!! Quindi grazie tante, ma potete anche evitare di scannarvi, non ho bisogno della corte dei miracoli al seguito!!"
Con questa sparata li mise a tacere, OH! Era ora!
Quei bambocci...subito pronti a tenere alto il loro onore con qualche impresa eroica.
Tipico degli uomini...
Tanto bravi a professarsi impavidi eroi, quanto lesti ,poi, nel  darsi alla fuga...
E comunque era inutile fare tutte quelle storie, avrebbe viaggiato da sola, punto e basta.
Non aveva la minima intenzione di dividere la strada con qualche insopportabile rompiscatole...

" Lina...puoi ripetermi ancora la storia del libro...?"
" Aaaaaaaaaah che strazio! Ricordami Gourry...perchè alla fine ti ho detto di si?! "
" ...Mah, forse hai capito che ti conveniva viaggiare con una valorosa scorta al seguito!"
" Una valorosa scorta? Io direi piuttosto una fastidiosa presenza, che fà domande noiose ogni due per tre..."
" Ma scusa...sfido chiunque a capirci qualcosa! Non è che la tua spiegazione...fosse sto gran che!"
Lina sospirò, portandosi la mano alla fronte.
Sarebbe stato un lungo...lungo viaggio!

Si scostò un ciuffo della frangia, che le era finito davanti agli occhi, mentre, nel cortile del palazzo, aspettava, che il suo nuovo compagno di viaggio, raccogliesse quelle poche cose che fossero state necessarie lungo il tragitto.
" Già ci sta mettendo troppo per i miei gusti..." Brontolò la maga, battendo nervosamente il piede a terra...
La sua mente ritornò alla riunione...
Dopo che aveva finito la sua arringa si era fatto il silenzio generale...Fino a che non aveva preso la parola il sovrintendente:
" Mi perdoni signorina...ma non mi sembra una cattiva idea che lei venga scortata da uno dei nostri migliori combattenti..."
A quel punto Cedric aveva riattacato con la solita solfa:
" Ma Gabriev è il capitano delle guardie...non può desentarsi dai suoi impegni!!"
" Possiamo sempre farlo sostituire, non è quello il problema...mi sembra che messer Gourry, in questo momento, possa essere più utile fuori dal regno..."
" Ma..."
" Oh finiscila Cedric!" A parlare, questa volta, era stato il padre del ragazzo " Lasciamo che ad agire sia chi è in grado di farlo!"
A quel punto il giovane si era afflosciato sulla sedia, le braccia conserte e lo sguardo funesto...
Lina provò un po' di compassione per lui, non era appoggiato nemmeno dal padre...
" Bene" Disse il sovrintendente " Allora è deciso! Cioè, bisogna sempre vedere se la signorina Inverse è d'accordo...."
Tutti si erano girati a guardarla, aspettando una risposta.
Lei li aveva scrutati, uno per uno, e quando i suoi occhi avevano incrociato quelli dello spadaccino...
" Ok. per me va bene..."
COSA??!! Era la sua voce quella?? Era stata lei a dire che le andava bene viaggiare con quel primate??
Ma che diavolo! Non aveva la minima intenzione di dire di si! Ma era troppo tardi....
 Le parole le erano uscite di bocca, senza passare per il cervello...
Perchè forse, non era il suo cervello a desiderare di  avere Gourry al fianco...
Forse era...

" Eccomi, ho preso tutto!" 
La maga trasalì! Era tutta concentrata sui suoi pensieri, e non si era accorta che lo spadaccino l'aveva raggiunta.
" Ti ho messo paura?" Gourry la fissava sconcertato
" No-No!! Ma che ti viene in mente...he-he...piuttosto, è tutta lì la tua roba?"
Lina osservò la piccola sacca da viaggio del compagno, ma lui, posando la mano sull'elsa della spada, disse:
" In realtà questa è l'unica cosa che mi serve. Nella sacca ho giusto qualche provvista..."
" Cosa? Intendi dire che...non ci  fermeremo a mangiare lungo il viaggio?!"
" Direi di no, Seres dista due giorni di cammino da qui, ma se tagliamo per le montagne, entro domani saremo arrivati. Di conseguenza, ci occorre cibo solo per questa  sera e...Hei Lina!...Ma dove corri??"
" A procurarmi il giusto sostentamento per le mie fatiche!!"
Il biondo osservò perplesso quella figurina che si allontanava da lui, dirigendosi di gran carriera verso le cucine, a far manbassa di qualsiasi genere alimentare riuscisse ad appropiarsi!!
 
" Sei sicura...che non ti occorra una mano?"
Finalmente erano partiti.
 Era primo pomeriggio, il sole splendeva alto nel cielo, ma l'aria era fredda, l'autunno si avviava alla fine...
Gourry guardava sgomento la ragazza che gli camminava al fianco,con un enorme sacco sulle spalle!
" No, ma grazie lo stesso."
Bisognava ammettere che forse...aveva un pochino esagerato!! Ma, memore dell'esperienza nella palude, la maga aveva pensato che era meglio non correre il rischio di rimanere digiuni, stavolta!!
E poi non le costava portare quel carico...quando si trattava di cibo, o di tesori, improvvisamente si sentiva la forza di dieci uomini!!
Gourry scosse la testa, non avrebbe insistito oltre, aveva capito da un pezzo che, qualsiasi discussione con quella rossa, era persa in partenza...E se si voleva ostinare a trascinarsi su per i monti una scorta di cibo che, sarebbe bastata a venti uomini per campare una settimana...lui non aveva nulla da ridire.
Ma prima di incamminarsi per il sentiero, la maga aveva insistito per entrare al villaggio.
Voleva parlare con Ferzoc.
Gli aveva anche spiegato il motivo...c'entrava un certo libro, una biblioteca...mah, per dire il vero...non c'aveva capito un'acca! Ma non osava chiedere nuovamente spiegazioni...Non era così sconsiderato!
E comunque...si fidava di Lina. E non solo perchè aveva fama di essere una grande maga...Lui sentiva che lei sola avesse le idee abbastanza chiare su quel mistero...
La principessa rapita, il re scomparso, il regno di Seres che, da alleato, diventa improvvisamente nemico...
Erano fatti strani. Ma a quanto pareva, erano tutti collegati dallo stesso filo conduttore. E Lina lo sapeva.
Sapeva addirittura molto di più di quanto avesse dato a intendere alla riunione, in cui si era limitata ad accettare l'incarico. Glie ne aveva parlato appena erano usciti dalla sala consigliare, e si trattava appunto di quel libro di cui non ricordava neppure il nome...aspetta, com'è che l'aveva chiamato?...chiave di...bho!
Va beh, pazienza...forse avrebbe cercato di capirci qualcosa mentre lei ne parlava con Ferzoc, che a quanto pareva, era implicato nella vicenda in qualche modo...
Ecco, erano già sulla porta del suo negozio.
Lina bussò, ma non ottenne risposta.
E dal momento che non aveva di certo tempo da perdere...
" Ferma!" Gourry le bloccò il polso a mezz'aria, appena in tempo, prima che facesse esplodere la porta!
" Senti Gourry...è bene che chiariamo subito una cosa noi due: le decisioni le prendo io, e non vanno discusse!! Quindi, se decido di buttare giù la porta per accellerare i tempi...tu non hai voce in capitolo, CHIARO??!"
Ma, quella che si apprestava a diventare una lunga discussione, venne interrotta da un cigolio...
La porta si aprì lentamente, e il garzone di Ferzoc comparve sulla soglia.
 Aveva l'aria più abbattuta che i due avessero mai visto.
" Ah...è lei messer Gourry..." Disse mestamente
" Sammy...per gli dei che faccia! E' successo qualcosa?"
" Per il vero si, messer Gourry...ecco, guardi con i suoi occhi..." E così dicendo li invitò ad entrare.
Ai due bastò oltrepassare la soglia per restare di sasso.
Quello che videro fù...un gran caos.
Non c'era una cosa, in quel negozio, che si fosse salvata, dal ciclone che pareva aver colpito la stanza.
Le librerie erano state ribaltate,e i libri erano sparsi a terra, stracciati. Pezzi di pagina si mescolavano sul pavimento ai cocci delle ampolle in frantumi, alla sabbia delle clessidre spezzate...I calderoni erano rovesciati, e, quello che un tempo era il loro contenuto, colava fuori, imbrattando e ricoprendo i preziosi oggetti  ormai inutilizzabili...
" M-ma...chi ha potuto commettere una simile azione...?" Gourry era sconvolto
" E Ferzoc dovè?" La maga si guardava intorno sconcertata...
Poi entrambi si girarono verso il garzone, che, seduto su quello che rimaneva di un'antica stele, era più bianco di un lenzuolo...
" Ferzoc è..." la voce gli si incrinò...
Poi rimase immobile, muto.
Lina gli fù addosso, scuotendolo:
" Dov'è?! ce lo vuoi dire si o no??"
" Lina...non vedi che è sotto schock?" Gourry si avvicinò per placare la compagna, ma in quel momento, Sammy parve riprendersi dal mutismo, e portandosi le mani al volto esclamò:
" Ferzoc è scomparso!!"

" Se tanto mi da tanto, Gourry...la situazione si fà più complicata del previsto..."
Lina lanciò una rapida occhiata  al ragazzo che le camminava al fianco con  un'espressione truce...Di sicuro non gli stavano passando bei pensieri per la testa in quel momento.
E  come si poteva dargli torto...? In una giornata aveva visto sparire nel nulla un caro amico e la sua futura sposa...
Del resto, nemmeno lei era di ottimo umore. La scomparsa del vecchio mago l'aveva lasciata spiazzata...Rimaneva solo da capire se fosse stato anche quello un rapimento, architettato dalla stessa mente...
L'unica cosa che dava per certa, era che tutto ruotasse intorno alla biblioteca di Seres.
Se solo avesse saputo cosa nascondeva quel luogo...
Solo una cosa la rassicurava, nessuno avrebbe messo le mani su quel tesoro. Non prima del suo arrivo...e neanche dopo, ovviamente!!
" Lina..."
"Uh...che c'è?"
" Perchè pensi che lo abbiano preso...?"
" Non saprei Gourry...suppongo che Ferzoc fosse implicato nella vicenda più di quanto mi abbia dato ad intendere...
L'altra notte, quando è venuto a parlarmi del libro, si è limitato a dirmi che era necessario il mio intervento...ma fondamentalmente...non mi ha spiegato un accidente!! Ha detto soltanto, che in quella biblioteca è costudito...'il bene più prezioso che l'umanità possiede'...ma francamente, non ho la più pallida idea di cosa possa trattarsi..."
Il volto dello spadaccino si fece pensieroso...
"...'il bene più prezioso che l'umanità possiede'..." ripetè tra sè e sè...
Improvvisamente si era fatto serio, così serio da costringere la maga a fermarsi, chiedendosi se forse...
....................................................................
" No...non saprei proprio...cosa possa essere!"
STONG! fece Lina cadendo a terra!!
Ma Gourry, come illuminato, proseguì:
" Comunque deve essere sicuramente qualcosa della massima importanza...Lina, noi abbiamo l'obbligo morale di impedire che uomini senza scrupoli mettano le mani su quel tesoro!"
" Ma allora sei scemo?? Cosa credi che stiamo andando a fare a Seres???"
" Ah...Ma io pensavo che stessimo andando a salvare Sofia..."
" Certo Gourry, anche quello...Ma la 'tua' Sofia è stata rapita, solo ed unicamente, per convincere me a collaborare a questo squallido complotto, mi stai seguendo?"
Lo sguardo di Gourry era vacuo, ma Lina soprassedette, proseguendo:
" Ma si da il caso che IO non abbia la minima intenzione di cedere a questo sporco ricatto, dal momento che sono contraria a qualsiasi forma di illegalità ( più o meno...)Quindi, apri bene le orecchie, perchè non ho intenzione di ripetere:  il nostro scopo è quello di salvare Sofia, sconfiggere il nemico, e difendere la biblioteca...Chiaro il concetto?"
 "...Si, credo di si..."
" Perfetto, quindi diamoci una mossa, fra qualche ora tramonterà il sole, e voglio trovare un posto adatto per accamparci. Coraggio, in marcia!"
Gourry però rimase fermo, grattandosi il mento con la punta del dito.
Lina, che era  già avanti, si girò spazientita:
" E adesso che c'è...? Qualche problema?"
" No...però mi stavo chiedendo Lina...cosa c'entra, in tutta questa storia, il libro di cui mi parlavi prima?"
La vena sulla fronte della maga assunse un notevole rilievo.
Forse Gourry non sarebbe arrivato integro alla fine del viaggio!!

Avevano attraversato, senza difficoltà, la spianata che separava il regno di Imalg dalle montagne, dopo di che si erano inerpicati su per i monti. Inizialmente non c'era stato alcun problema, il sentiero era ben tracciato,  leggermente in pendio, ma facile da percorrere.
Ma piano piano, la salita si era fatta sempre più impervia, mentre la foresta si infittiva....
Lina ansimava, un metro di lingua srotolato davanti a lei, mentre eroicamente si trascinava dietro il sacco contenente la sua preziosa cena...
Lo spadaccino la seguiva scuotendo il capo! Gli faceva quasi tenerezza quel suo modo di voler sembrare forte a tutti i costi! Non si sarebbe mai azzardata a chiedergli aiuto nel trasportare quelle vivande esageratamente numerose!
...Orgogliosa....
Meno male che lui era un uomo di buon senso, oltre che un cavaliere...
Le passò a fianco, sollevando l'orrendo peso dalle sue spalle, e alle proteste furiose della rossa, rispose semplicemente:
" Una bimba non dovrebbe portare certi pesi."
Lina rimase ferma, mentre quello la superava proseguendo...
Le sarebbe tanto piaciuto sapere, perchè diavolo quel biondino dovesse avesse avere due effetti su di lei...
Quello di farla imbestialire ( E qui purtroppo...non era il solo!)
E quello....
Di farla arrossire!!! ( E qui purtroppo...era il solo!)
Stra-maledettissimo Gourry! Con la sua dannata gentilezza!!! E i suoi malefici occhioni azzurri!!
" Hei Lina...perchè ti sei fermata?...Guarda che se non ti dai una mossa...potrei anche decidere di attingere dalla tua riserva illimitata di cibo!!"
AAAAAAAAAAARGH!!
NON LO SOPPORTAVA!!!!

" Allora...ti sei sfamata a sufficienza??"
"....Mmmm....direi di no!" Disse la maga, afferrando un'altro cosciotto di pollo!
" Dei...sei veramente un pozzo senza fondo!"
Si erano accampati  in una piccola radura nel bosco. Una fitta vegetazione circondava quel luogo,situato ai piedi di una parete rocciosa, contro cui si stagliavano le ombre create dal fuoco che riscaldava i due viandanti.
Guorry vi aveva trascinato un lungo tronco, che in quel momento fungeva da panca, mentre i due, seduti sopra, si riempivano lo stomaco!
" E comunque Gourry, non lo sai che è scortese...guardare nel piatto del vicino??" Così dicendo, Lina gli sfilò da sotto il naso due salsicce!
" Ma senti chi parla!!! Immagino che tu, quindi, non abbia guardato, mentre mi rubavi il cibo dal piatto!!" E a sua volta afferrò una pagnotta, prima che la maga potesse posarci le mani sopra!
" Io avrei rubato del cibo a te??? Ti vorrei ricordare, brutto ingrato, che se il tuo stomaco è pieno in questo momento, il merito è della sottoscritta, che ha gentilmente deciso di dividere le SUE provviste con te...Visto che, se non mi fossi preoccupata io delle vivande...a quest'ora avremmo cenato con due panini al tonno!!"
" Perchè...che cos'hai contro i panini al tonno??"
" Niente...purchè siano accompagnati da una valanga di altra roba!!"
" Oh beh..." E con un alzata di spalle, continuarono a banchettare, non risparmiandosi vicendevoli colpi bassi!

Sopra di loro brillavano milioni di stelle, illuminando la loro notte.

Mentre Lina ravanava nella sua sacca, ormai quasi vuota, alla ricerca di qualcos'altro da mettersi sotto i denti, Gourry sollevò lo sguardo su di lei...
Che strana sensazione...
Non avrebbe saputo definirla...ma se ci fosse stato un termine per spiegarla, forse sarebbe stato...
Familiare.
Non riusciva a capacitarsene, eppure...
Lì, accampato sotto le stelle, davanti al fuoco, con quella ragazza...
Per la prima volta, dopo tanto tempo...si sentiva al posto giusto.
Ed era assurdo, perchè in realtà si trovava lì per un motivo tutt'altro che piacevole.
La donna che avrebbe dovuto sposare, si trovava in pericolo. Forse in quel momento era sola e disperata...
Ma questo non cambiava quello che lui percepiva in quel momento.
Se non fosse stato certo di aver vissuto la vita che aveva vissuto, avrebbe giurato...

Di essere stato da sempre in viaggio con Lina...e con lei, di aver condiviso infinite volte un cielo stellato.

Ma era un'illusione, appunto. La sua vita era stata ben diversa...
E forse pensava quelle cose perchè in fondo...quella era la vita che avrebbe vissuto, se avesse potuto scegliere.

Lina sollevò lo sguardo dal sacco, che strano, avrebbe giurato che quel babbeo la stesse fissando!
Ma guardando verso di lui, lo trovò tutto intendo a ripulire il piatto con la classica 'scarpetta'.
" Lina Lina...stai diventando paranoica!" Pensò tra sè e sè...
Ma dico io...si poteva viaggiare in quel modo??
Con la costante preoccupazione...di nascondere  il rossore, che la assaliva, ogni qual volta sentiva lo sguardo di Gourry posarsi su di lei...
Era seccante.
E ingiustificato. Non era tipo, lei, da arrossire come una sciaquetta qualsiasi, per lo sguardo di un bel cavaliere.
Lo osservò un po' meglio, approfittando del fatto che non la stesse guardando...
Certo...per essere bello...beh, lo era. 
Aveva lunghi capelli biondi, ma la cosa buffa, era quel ciuffo perennemente davanti agli occhi! Le faceva venire voglia, continuamente, di allungare una mano...per spostarglielo dietro l'orecchio!
E anche fisicamente...non gli si poteva certo dire nulla... ma era un guerriero, e se non ce l'aveva lui, il fisico...
E poi...già, poi...
C'erano gli occhi.
Dolci e profondi occhi azzurri.
Li odiava!!! Era per colpa loro che ogni volta diventava color peperone...
Dannazione...cosa avevano quegli occhi? Ogni maledetta volta che guardava dentro di loro...
Se non fosse stata certa di aver vissuto la vita che aveva vissuto, avrebbe giurato...

Di aver passato infinito tempo, a cercare conferme dentro quegli occhi...

Ma era un'illusione, appunto. La sua vita era stata ben diversa...
E  forse pensava quelle cose perchè in fondo...avrebbe voluto lasciarsi andare, e perdersi in quello sguardo.

Si detestava quando faceva questi inutili e cretini pensieri. Per di più, su uomo quasi sposato.

Si cacciò in bocca dieci praline contemporaneamente, masticando come un troll e sbriciolando dappertutto!
Gourry la guardò divertito:
" Ancora mangi??!!"
" Gou-ciomp- ciomp-rry...FAFFI  I  AFFAFFI  UOI !!"
" Lina...non ho capito un accidente...o mangi o parli!!"
La maga deglutì, e sbraitando si rivolse a lui
" HO detto...fatti gli affaracci tuoi!!...comunque, pensando a cose più importanti, tu sei mai stato a Seres?"
Ma lui sentì a malapena quella domanda.
In quel momento, la sua attenzione venne catturata da una piccola stella di zucchero, che le era rimasta appiccicata all'angolo della bocca...
Rimase affascinato.
Lina.
Lina era una contraddizione vivente.
Era un mix esplosivo...
Di aggressività, e celata dolcezza.
Di perversione, e innocente purezza
Delicata come una bambina, e potente come un demonio.
Dio, quanto avrebbe voluto, in quel momento...allungare la mano, per toglierle quella stellina dalle labbra...
Desiderare di sfiorare con un dito quella pelle candida...
E sprofondare il viso in quella chioma scarlatta...
Che era un fuoco che bruciava,
una colata di lava incandescente,
un campo infinito di papaveri....

" Gourry ti sei rincretinito??! TI HO FATTO UNA DOMANDA!! Potresti avere almeno la cortesia di rispondermi, invece di fissarmi con aria ebete??"
Lo spadaccino trasalì, interrotto nel bel mezzo dei suoi pensieri proibiti! E scossosi immediatamente, si alzò in piedi, dandole le spalle, per evitare di doverla guardare negli occhi, e finse di raccogliere qualche rametto per ravvivare il fuoco...
La maga lo fissò con sguardo accigliato, prima di posare la fronte sul palmo della mano, esclamando:
" Povera me...proprio adesso gli si doveva disconnettere del tutto il cervello??!!"
Le stava venendo il serio dubbio che a quell'uomo mancasse qualche colpo!!
Lui, dopo qualche minuto, tornò a sedersi, il solito serafico sorriso stampato sul volto.
" Bene...pensi di aver raccolto abbastanza legna? Adesso mi puoi rispondere?"
Attimo di silenzio............................

" ....Hem...se devo essere sincero, Lina....non ricordo la domanda che mi hai fatto..."

Certo, per il vero...non l'aveva nemmeno sentita!!
Ma questo a Lina non importava davvero, lei stava solo pensando a come fargli male...molto male!!!
Gli si lanciò addosso come una furia!!
Gourry cadde all'indietro, la schiena a terra, mentre la rossa lo sovrastava, tenendolo per il colletto della tunica.
Lo attirò verso di sè, guardandolo minacciosa...
" Mi devi spiegare, com'è che sei così zuccone, Gourry?? Perchè credimi...nonostante tutta la buona volontà di questo mondo...avrei proprio voglia di ucciderti in questo momento!!"
" Cof...non respir..."
Lina strinse più forte la presa, sadica! 
" Cosa...? Non ho capito cosa hai detto..." mormorò perfidamente!
" Cof...ar.."
Finalmente si decise ad allentare un po' la stretta...forse perchè il volto di Gourry aveva assunto un colorito bluastro?!
Lo spadaccino ricadde all'indietro, mezzo morto!
La maga, ancora a cavalcioni su di lui, si limitò ad aggiungere....
" Cerca di fare pace con il cervello Gourry, non posso andarmene in giro con uno spadaccino dalla sveltezza mentale di un bradipo zoppo!"
E così dicendo, si avvicinò al suo volto.
L'idea era quella intimargli, con fare minaccioso, di fare attenzione, molta attenzione, sibilandoglielo da vicino, molto vicino...

Ma accadde qualcosa di inaspettato.

Una ciocca di capelli le sfuggì in avanti, sfiorando il viso dello spadaccino
Passarono alcuni secondi, in cui Lina dimenticò improvvisamente la tremenda  minaccia che si apprestava ad annunciare...
Passarono alcuni secondi, in cui si guardarono, e basta.
Poi, il gesto istintivo della mano di Gourry, a riporle quei capelli di seta dietro l'orecchio...
Indugiare qualche istante...
E già che c'era ...
Sfiorarle piano la guancia, col dorso della mano...

...La mano che  infinite volte aveva impugnato la spada per difenderla, ma Lina questo, non lo ricordava...

Lei percepiva solamente due cose.
Il calore di quella mano, nel freddo della notte.
E il battito impazzito del proprio cuore...O era quello di Gourry?
Avrebbe voluto picchiarlo. Perchè doveva metterla in quella situazione imbarazzante?
Perchè doveva metterla in una situazione...che non era in grado di risolvere?

Gourry si maledisse per aver ceduto all'impulso. Se avesse avuto una maggiore forza di volontà...si sarebbe trattenuto.
Ma lo voleva. Lo voleva  al punto di starci male.
Era qualcosa di assolutamente folle, l'irresistibile desiderio...
di avvicinare le labbra alle sue...

Potevano continuare a negarlo quanto volevano, ma le parole avevano ben poca importanza...
C'era qualcosa che li univa, al di là di ogni memoria.

Lo spadaccino, con incertezza, posò anche l'altra mano sul volto della ragazza...
E la cosa più sorprendente fù...
Che, nello stesso istante, ad entrambi, sembrò di leggere la propria storia nello sguardo dell'altro...
E forse sarebbe bastato quello, per far riafforare dolcemente un ricordo, dal lago ghiacciato della loro memoria comune...
Solo qualche centimetro...

Perchè in fondo, la loro storia, riviveva in ogni gesto.

Ma un rumore improvviso, li riportò bruscamente alla realtà, facendoli scattare come molle!
Lina non l'avrebbe mai ammesso, ma le dispiaque, sentire quelle mani calde che si allontanavano da lei.
Ora erano entrambi in piedi, tesi, e guardavano verso la boscaglia, nel punto da cui provenivano degli scricchiolii...
...Passi.
Gourry istintivamente posò la mano sull'elsa della spada, di chiunque si fosse trattato...loro non si sarebbero fatti trovare impreparati.
La maga si accucciò dietro ad un cespuglio, richiamando alla mente un incantesimo...
Ed ecco, l'ombra che precedeva l'intruso, stagliarsi nello spiazzo davanti al fuoco...
" FIRE BALL!!"
L'urlo che seguì, rese nota la buona mira della rossa!!
Si era formato un piccolo cratere, dove l'incantesimo aveva colpito, e quando il fumo si disperse, i due poterono sporgersi, per scoprire chi fosse il malcapitato...
Rimasero a fissarlo, mentre quello, completamente arrostito, tentava, con fatica, di tirarsi su a sedere...
Fù a quel punto che Lina e Gourry si guardarono, e con sorpresa, esclamarono all'unisono:
" CEDRIC?!?"


P.S: Ok....a questo punto sospetto che i fans della coppia Lina-Gourry vogliano uccidere sia me che quel guastafeste di Cedric!!!
..........................................................................
Non mi odiate vi prego!!!!!!!!! Ancora un po' di pazienza....*-*.....  Promesso!!!
Nel frattempo ne approfitto per ringraziare di cuore Daydreamer, Ladylina77, SonLinaChan e LadyRosselli, che continuano a seguire questa storia e a recensirla.....GRAZIEEEEEEE!!!









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Capitolo 8
*** Cap7: La storia di Gourry ***


capitolo 8 Capitolo 7: La storia di Gourry

" Ma che diavolo ti dice il cervello???...Sei pazzo a farci prendere questi colpi, nel cuore della notte!!?"
Lina, le braccia coserte, scuoteva il capo, guardando con disappunto il poveretto...
" Ah...sarei io il pazzo?? Pensavo fossi tu quella che scaglia palle di fuoco...al minimo soffio di vento!!"
Nonostante fosse praticamente incenerito, Cedric non aveva perso la vena polemica, che non lo rendeva di certo un simpaticone!
La maga gli lanciò un'occhiataccia, senza dimostrarsi minimamente intenzionata ad offrirgli una mano! Si limitò a guardare verso lo spadaccino, che con un sospiro, si chinò per aiutare Cedric a rialzarsi.
Ma quello, neanche a dirlo, rifiutò categoricamente di afferrare la mano che gli venne tesa.
Quel ragazzo era più cocciuto di un mulo, e non tentava minimamente di nascondere la propria avversione per il biondo.
Detestava le ipocrisie.
Ostentando una forza che non gli apparteneva, si rialzò da solo, spolverando la cenere da quel che rimaneva di quello che un tempo era stato il suo abito da viaggio...
Non era abituato a vedersi così smesso, oltre che bruciacchiato...! Solitamente ci teneva molto ad apparire sempre al meglio. Era un uomo che amava le cose belle ed eleganti.... Si definiva un po' un esteta.
Ma sapeva benissimo, che in quel preciso momento...assomigliava più a un senzatetto sfuggito all'incendio della propria casa, che ad un giovane di bell'aspetto con una nobile missione da compiere!!
Ma questo ovviamente non gli impediva di proseguire il viaggio...anche se la sfortuna aveva voluto che si imbattesse proprio nelle due persone che voleva evitare come la peste...
Finì di ripulire la tunica rossa, che aveva indossato pensando gli desse un'aria...eroica...
Poi sollevò il volto verso i due individui che gli stavano dinnanzi, assumento un'aria di sfida.

" Tanto per la cronaca Cedric....CHE DIAVOLO CI FAI QUI???"
" Già...e perchè ti sei paludato in quella specie di tenda da baldacchino???"
" Te-tenda da b-baldacchino...?" Quei due l'avevano smontato in un secondo!!
" Questa non è una tenda ignoranti!! E' l'abito di un valoroso combattente!!"
"Oh... E tu... glie l'hai rubato?"
" NO!!! Quest'abito è mio, io sono il valoroso combattente!!! E adesso vi saluto, devo proseguire il mio viaggio."
E risoluto, si apprestò a superarli.
" Hei fermo! Tu non vai da nessuna parte!! Prima ci dici che diavolo ci fai qua, dopo che solo oggi pomeriggio hai giurato davanti a tutti, che saresti rimasto ad Imalg, per risolvere le grane di corte..."
Lina non pareva intenzionata a lasciarlo andare, trattenendolo per un braccio.
" Senti Lina, sei veramente carina a volere che resti a farvi compagnia...Del resto è così giusto che voi due vi riposiate davanti ad un bel fuocherello, mentre la nostra principessa probabilmente giace in qualche cella buia e umida in questo momento...Ma se permetti io voglio portarmi avanti con il viaggio."
" Cedric...hai intenzione di arrivare da solo a Seres...e libarare Sofia?" Il tono di Lina si era un po' ammorbidito.
" Diciamo che quella era l'intenzione, si."
" Quindi tu...sei praticamente fuggito da Imalg! E pensi che attraversare la montagna di notte, sia una buona idea?"
" Non è questo il punto! L'unica cosa che mi interessa è raggiungere Seres il prima possibile."
" E non ti sembra più sensato riprendere il viaggio quando sorge il sole, invece che perderti, e fare il doppio della strada??!"
Cedric riflettè un attimo, pensieroso...In effetti la maga non aveva tutti i torti...Per lui era stata già un'impresa arrivare fin lì!!!

Qualche minuto più tardi erano tutti e tre seduti davanti al fuoco.
Gourry non aveva ancora detto una parola.
Lina guardò verso di lui....
Se ne stava a gambe incrociate davanti alle fiamme, gettandovi di tanto in tanto qualche ramo secco, la testa bassa, lo sguardo buio...
Non le sembrava possibile che solo qualche minuto prima...loro...cioè, alla fine non era successo niente di che...
Si rese conto che stava arrossendo anche solo a pensare a quello che sarebbe potuto accadere, se Cedric non fosse sbucato dal bosco!!
....Ma poi in fondo era assurdo, perchè la realtà era che lei lo stava minacciando, e lui le aveva semplicemente scostato i capelli dal viso. Tutto qua.
Già...E allora perchè arrossiva????!!!!!
Doveva pensare ad altro:
" Senti Cedric, tu sai dirmi qualcosa circa la biblioteca di Seres?"
Cedric la fissò per qualche secondo con uno sguardo interrogativo, poi disse:
" Tu che ne sai della biblioteca...?"
" Hei... non ti ha mai detto nessuno che non si risponde a una domanda con una domanda??! E comunque in realtà non ne so nulla...se no non lo starei chiedendo a te!!!"
" Mi dispiace Lina, ma non posso esserti utile. Non sono mai stato a Seres."
Cedric stava per richiudersi nel suo mutismo, quando ad un tratto aggiunse in tono sarcastico:
" E comunque non capisco perchè tu lo debba chiedere a me, quando hai davanti a te il grande Gourry Gabriev... l'uomo che risolve tutti i problemi..."
Quella frecciatina colpì dritto il suo bersaglio.
Lo spadaccino si voltò, e con un tono gelido, che non gli apparteneva, disse:
" Finiscila Cedric, non ha davvero senso questo tuo atteggiamento nei miei confronti. Se hai un problema, dimmelo chiaro e tondo."
" Se ho un  problema?? Ne ho più di uno se è per questo. Ma non penso che rendertene partecipe possa cambiare le cose..."
" Certo, invece continuare a fare sciocche insinuazioni, secondo te, risolve la situazione??"
Cedric e Gourry si fissavano dritti negli occhi, con odio.
Lina, che era rimasta zitta mentre i due si fronteggiavano, si stava pentendo amaramente di aver convinto il ragazzo ad accamparsi con loro.Se andavano avanti così, sarebbe stata costretta a legarli e imbavagliarli!!!
Meno male che almeno lo spadaccino pareva avere più buon senso del nuovo arrivato, visto che distolse lo sguardo, tornando a farsi gli affari propri.
Ma Cedric aveva in sè una vena polemica inesauribile, ed era un serio rompiscatole! Non appena Gourry si fù girato, sibilò fra i denti:
" Sei solo un fallito Gabriev..."
A Gourry bastò un secondo per sguainare la spada e puntargliela alla gola.
Cedric, spiazzato da quel gesto improvviso, rimase immobile, mentre il suo profilo si rifletteva sulla lama dell'arma...
Gli occhi di Gourry lo scrutarono per alcuni secondi, glaciali.
Lina, sospirando, si alzò per intervenire. L'ultima cosa che voleva, era ritrovarsi a sprecare energie in incantesimi di guarigione, nel caso che quei due idioti si fossero presi a mazzate!
Ma non fù necessario.
Lo spadaccino rimise la spada nel fodero, e dandogli le spalle, si diresse a grandi passi verso il bosco, sparendo tra la vegetazione.
" Gourry!!! Ma dove vai?!??" Gli gridò dietro la rossa
Ma in risposta, ottenne solo il rumore del vento, fra le foglie degli alberi.

" Certo...CHE SEI PROPRIO UN IDIOTA!!" Sbraitò Lina, tirando uno scapellotto sulla nuca di Cedric!!
" AHIO!! Ma che ti prende??" Strillò lui, portandosi la mano alla testa.
" Che mi prende?? Mi prende che è da quando sei arrivato che... SEI INSOPPORTABILE!!! Che motivo c'era di istigarlo in quella maniera?? Adesso chissà dove se nè andato..."
" E da quando ti interessa quello che fà quel bamboccio?? Se non sbaglio, oggi alla riunione non mi eri sembrata così entusiasta di viaggiare con lui..."
"........"
Quell'attimo di esitazione da parte di Lina, diede modo a Cedric di avvicinare il volto al suo, osservandola attentamente, e di mormorare con un sogghigno:
"...Oh-oh...qualcosa mi dice che il fascino irrestibile del nostro caro capitano ha mietuto un'altra vittima..."
Non era stato molto intelligente pronunciare quelle parole, Cedric se ne rese conto dopo essere stato steso da un fenomenale gancio destro!!
Si rialzò appena in tempo per vedere la maga sparire dentro alla boscaglia, e non potè fare a  meno di gridarle dietro:
" E' inutile che ti affanni tanto Lina!!! A meno che tu non sia una nobile principessa a cui usurpare il regno, lui non ti noterà nemmeno!!"
Le sue parole però, morirono nell'oscurità.

Lina pronunciò una fomula, e nel palmo della sua mano apparve una piccola sfera di luce, con cui avrebbe illuminato il suo cammino.
Chissà dove diavolo si era cacciato quello stupido di Gourry...C'era proprio bisogno di scapparsene via così?
Ok, Cedric era senza dubbio di una pedanteria fuori dai limiti...Ma questo non giustificava il fatto che lui la piantasse lì in quel modo!! In fin dei conti...si era offerto lui di accompagnarla, che diavolo!!
E adesso le toccava pure andare a recuperarlo...solo ed unicamente perchè era l'unico a conoscere la strada, ovvio.
Altrimenti, l'indomani, come avrebbe fatto a raggiungere Seres in tempi ragionevoli ??
................................................
E' vero, era una scusa penosa. Il tutto per non dover ammettere...
Che in realtà era preoccupata per lui.

Seguì  una percorso ben preciso, capendo che lo spadaccino doveva essere passato di lì dai rami degli alberi tranciati di netto, che giacevano sulla strada . Probabilmente doveva essersi fatto largo nella foresta brandendo la spada furioso...
Lina camminò ancora a lungo, prima di raggiungere una  piccola radura, occupata da alcuni grossi massi...
Su uno di questi sedeva il suo biondo compagno di viaggio, le braccia appoggiate sulle ginocchia, mentre in una mano stringeva ancora la spada...Guardava a terra, triste e pensieroso...
Lina si diresse verso di lui, e solo quando gli fù praticamente a fianco, lui sollevò lo sguardo su di lei, sorpreso:
" Lina....che ci fai qui?...come hai fatto a trovarmi?"
" Non è stato difficile...dove sei passato tu pare essere passato un tornado!...Che ti prende Gourry, me lo vuoi spiegare? Perchè io sinceramente, non credo che si tratti solo di quello che ha detto Cedric...."
Gourry la guardò negli occhi:
" Come lo sai...?"
" Chiamiamolo...intuito femminile! Coraggio...vuota il sacco."
E così dicendo sedette accanto a lui, castando una piccola fireball con cui accese un fuocherello, l'aria della notte era veramente gelida...
Ma lo spadaccino non pareva intenzionato a proferire parola, continuando a giocherellare distrattamente con l'elsa della spada...
Lina tentò un altro approccio: " Si tratta di Sofia?...Sei preoccupato per lei...del resto, è più che normale..."
" Si, si tratta di Sofia." Rispose lui, secco.
Perchè le si strinse dolorosamente lo stomaco a quell'affermazione?
Gourry indugiò qualche istante, poi proseguì, più pacatamente:
" Si tratta di Sofia...e di tutta questa maledetta storia che mi sta facendo impazzire...Ma non nel modo che pensi tu, Lina."
" Che ne sai di quello che penso io..?" Ribattè lei piccata.
" L'hai detto prima...tu pensi che io sia preoccupato per lei...è vero, ma non è questo che mi tormenta. La verità è...che io mi sento in colpa, terribilmente in colpa. E le parole di Cedric, prima, non hanno fatto altro che riaprire una ferita che non si è mai realmente richiusa...
Cedric ha detto che sono un fallito. E' vero, ha ragione. Lui pensa che io sia un fallito perchè non sono stato in grado di impedire che Sofia venisse rapita. Ma la realtà è che sono un fallito...perchè non è la prima volta che qualcosa mi sfugge dalle mani..."

Il silenzio che regnava sulla montagna, non aveva fatto che ampliare l'eco di quelle parole, che lo spadaccino si teneva dentro da un tempo ormai  infinitamente lungo...
Ma finalmente aveva trovato il coraggio di cofessare, persino a se stesso, le angosce che da tanto tempo lo tenevano sveglio la notte...
Proseguì:
" La verità, Lina, è che io convivo con il senso di colpa da troppo tempo ormai. E non trovo pace. E se almeno il giorno, riesco a distrarmi, con le mille cose che ho da fare...la notte non ho scampo. Perchè nei miei incubi, torna sempre a perseguitarmi...l'orribile peso dei miei sbagli. E allora mi vedo, inseguire una luce dorata, una luce...che è quanto di più caro ho nella vita, e la invoco, la supplico...di non lasciarmi.
Ma è tutto inutile, per quanto io tenda i muscoli, per quanto io allunghi le braccia...riesco solo a sfiorarla, prima che mi sfugga dalle mani...sparendo per sempre."
La maga lo osservò silenziosa, il dolore di quelle parole  le aveva fatto gelare il sangue nelle vene.
Gourry guardò mestamente verso di lei:
" Starai pensando che sto farneticando..."
" Al contrario Gourry...forse per la prima volta, da quando ti conosco, mi sembra che tu stia parlando seriamente."
" Si...ma non hai capito nulla di quello che ti ho detto..."
" No."
Finalmente un sorriso comparve sul volto dello spadaccino, il quale, con un rapido gesto afferrò la spada, porgendola, dalla parte dell'elsa, alla maga.
Lina, con sguardo interrogativo, la prese fra le mani, chiedendosi che diavolo gli stesse passando adesso per la mente...
" Ti piace?" Le chiese Gourry
Lei la osservò: Era una spada abbastanza pesante, la lama era lunga e lucente, e l'elsa era dorata, e riccamente decorata di gemme preziose...
" Non è male...e queste pietre devono valere un bel po'!!" Disse Lina, rispolverando il suo spirito da commerciante!
" Questa...non è la mia spada." Rispose semplicemente il biondo.
"......"
 Lei non seppe cosa rispondergli, non aveva capito dove volesse andare a parare, con tutti quegli strani discorsi completamente scombinati tra di loro...insomma...ADESSO CHE DIAVOLO C'ENTRAVA LA SPADA???!!!
Gourry notò lo sguardo perplesso della compagna, e aggiunse:
" Se hai un po' di tempo da dedicarmi Lina...voglio spiegarti tutto."
" Coraggio...sono proprio curiosa di sapere cosa ti passa per la testa, Gourry Gabriev!" Glie lo disse con un sorriso, ma dentro, lei sentiva che per lui non sarebbe stato semplice, affrontare quell'argomento...
Raccontarle la sua storia.

" Io non sono di qui, sai? Vengo dalla penisola che si trova a sud del continente...Sono nato nel regno di Elmekia, da una famiglia di nobili origini, ma soprattutto...da una famiglia di illustri spadaccini.
Mio padre, Garth Gabriev, era il signore di un maniero, non lontano dal confine con il regno di Sailoon...
Ricordo ancora com'era abitare in quella specie di fortezza...In pianta stabile...saremo stati almeno una cinquantina di persone! Senza contare i cavalli, due volte più numerosi, che occupavano le scuderie...
Comunque, mio padre era il responsabile della pace pubblica nella ventina di villaggi e cascinali dei dintorni. A lui toccava salvaguardare gli abitanti contro le eventuali aggressioni, mettere fine alle dispute e alle risse riconciliando gli avversari, perseguire e punire i disertori della legge...
E sempre a lui spettava il compito più nobile e difficile...difendere il nostro cimelio di famiglia, il fiore all'occhiello della famiglia Gabriev, l'oggetto che ci distingueva, fra le altre casate, per onore e prestigio...
La leggendaria spada di luce, detta anche Gornova, con cui venne ucciso il demone Zanafer..."

A quelle parole gli occhi di Lina si illuminarono...La spada di luce?? Ne aveva sentito parlare!!...Era una fra le armi magiche più potenti al mondo.
Gourry proseguì:

" Lui portava avanti fieramente questi compiti, ma il suo orgoglio più grande, diceva, l'avrebbe avuto solo quando suo figlio fosse stato meritevole di succedergli...suo figlio Niahs, il mio fratello maggiore.
Mio padre lo adorava, non c'era nulla che gli negasse. Ma la custodia della spada era una cosa che avrebbe dovuto meritarsi nella vita.
Solo un uomo dalla tempra d'acciaio e dalla forte resistenza fisica avrebbe potuto impugnare quell'arma...Fù così che fin da bambino, Niahs venne educato all'arte della spada, e sottoposto ad una ferrea disciplina, per arrivare preparato al momento che mio padre attendeva da tutta una vita. Era lui il figlio prediletto, il figlio maggiore, il suo erede...il suo orgoglio.
E poi c'ero io, di quattro anni più piccolo. E non solo di età...Infatti, mentre mio fratello si distingueva per l'altezza e la muscolatura...io ero piuttosto gracilino, e gli altri ragazzi mi prendevano in giro, chiamandomi..." soldo di cacio"!
Mio padre non sopportava la mia remissione, ma era più forte di me...per carattere ero sempre stato un po' schivo, e per nulla 'attaccabrighe'...
Mi sembra ancora di sentire i suoi rimproveri...
" Gourry! Maledizione...datti una mossa! Non startene sempre lì come un bamboccio...reagisci!!" E poi, puntualmente arrivava Niahs...e metteva in fuga i miei aggressori. E allora mio padre si crogiolava nell'orgoglio...
" Lui sì che ha la stoffa del cavaliere!! Una naturale propensione per la giustizia, l'amore per i più deboli, e un coraggio da leone! Ah...il mio ragazzo!!! Ne farà di strada...e quando avrà la spada di luce...sarà il signore più  temuto e rispettato!!!"
Magari starai pensando, che dopo queste premesse...c'erano tutti i motivi per cui avrei dovuto detestare mio fratello...ma non era così, io lo adoravo. Lo idolatravo quasi, per me era ...come un mito!
E passavo ore e ore a tallonarlo, osservandolo quando si allenava con la spada...come lo ammiravo...il mio unico scopo nella vita allora...era diventare come lui.
Ma lui non ricambiava minimamente questa devozione...aveva altri interessi, e mi considerava una presenza fastidiosa.
Così quando mio padre non era presente, il suo atteggiamento era ben diverso da quello di un paladino dei deboli!!
Allora io correvo nelle stanze di mia madre, Agnes...la donna più bella di Elmekia.
La ricordo con lunghi capelli dorati, mentre mi abbracciava...ricordo ancora il suo profumo...
Dicevano tutti che sembravamo la stessa persona scissa in due...stessi capelli, stesso sorriso...stesso carattere
generoso, paziente, tenace.
 Solo lei riusciva sempre a capire cosa mi passasse nella testa.. E quando mi trovava chiuso in me stesso, con il broncio...riusciva sempre a farmi spuntare un sorriso...
" Gourry-chan...sei un bambino speciale tu, dai retta alla tua mamma...lascia perdere quello che ti dice tuo padre...anche tu diventerai un grande uomo, e compirai tante meravigliose imprese...ma ricordati sempre, che nella vita...
più della spada...conta l'amore."

Quando avevo otto anni, un giorno me ne stavo appoggiato allo steccato che delimitava l'area dove Niahs compiva i suoi allenamenti quotidiani. Nonostante i dodici anni, maneggiava la spada con abilità...
Io una spada non l'avevo neanche mai toccata. Mio padre sosteneva fossi troppo gracile per sostenerne il peso...
Ad un tratto una voce vicina, mi fece sobbalzare...Brock, il taglialegna, mi era comparso alle spalle...
Era un omone grande e grosso, con una folta barba nera, e da sempre mi aveva in simpatia. Qualche volta mi portava con lui nel bosco, raccontandomi storie meravigliose di valorosi cavalieri e perfide maghe...( gocciolone di Lina!!)
" Gourry! Che fai ragazzo? Ammiri il tuo fratellone...?"
" Già..." Dissi con uno sbuffo.
" E' molto bravo con la spada, eh?" Disse dandomi di gomito...Poi proseguì :" Sai, sarebbe bello se anche tu avessi una spada...non ti piacerebbe, ragazzo?"
" E me lo chiedi...? certo che mi piacerebbe, ma mio padre non è dello stesso parere...dice che una spada come quella di Niahs...è troppo pesante per me."
" Mmmm..forse ho qualcosa che fà al caso tuo!" Disse il mio amico, e da dietro alla schiena tirò fuori un involucro...
Me lo porse, e io lo scartai in un secondo...Quello che apparve fù...una spada, di legno.
Resosi conto del mio sguardo, quello si affrettò ad aggiungere:
" So che non è proprio come quella di tuo fratello...ma è leggera! E finche tuo padre non ti darà il permesso di usare una vera spada..."
Ma Brock si era sbagliato nell'interpretare il mio sguardo...io ero estasiato!! Finalmente possedevo anchio una spada!! Certo, era una spada di legno...Ma era la mia prima spada.
Quello stesso pomeriggio feci il diavolo a quattro, per poter seguire mio fratello e suoi amici, nella loro scorribanda per i boschi, orgoglioso di poter sfoggiare il mio trofeo!
Niahs fù costretto a portarmi con sè, e così, in groppa al mio cavallo, mi accodai a loro.
Galoppammo fino al cuore della foresta, Niahs, il leader, in testa, io chiudevo la fila.
Il bello di quelle scorribande, era che il bosco fitto e frondoso...faceva una gran paura! Lo si immaginava popolato di personaggi strani, di animali mostruosi...di draghi.
Fù anche per quello, che ad un certo punto si cominciarono a raccontare storie paurose, su incauti viaggiatori persi nella boscaglia........
Gli altri se la ridevano, e anchio dovevo farlo, altrimenti si sarebbero accorti che me la facevo sotto!
Non avevo capito che era tutto uno scherzo, organizzato da mio fratello per prendersi gioco di me. A un certo punto, senza preavviso, partirono tutti al galoppo...lasciandomi indietro. Speronai il cavallo che partì veloce, ma non ero un abile cavallerizzo, e al primo salto dell'animale, caddi all'indietro, ruzzolando giù dal limite del sentiero. Meno male che atterrai su un mucchio di foglie secche!!
Ma quando mi rialzai, la foresta era deserta.
La luce del sole penetrava a malapena attraverso le fitte foglie degli alberi, ricordo che sedetti su un masso, e pensai:
" E' solo uno scherzo...quando Niahs si accorgerà che non ci sono...tornerà a cercarmi..."
Ero ancora seduto lì, quando calarono le tenebre..."

Gourry fece una pausa, lo sguardo come ipnotizzato dal fuoco che gli crepitava davanti...
Lina, le braccia che stringevano le ginocchia, era seduta al suo fianco.
Le sembrava strano pensare al bambino che Gourry era stato...
Se lo immaginava così piccolo, e indifeso...perso nel buio di una foresta, con l'unico conforto di una spada giocattolo...
Improvvisamente provò un moto d'affetto per quello spadaccino un po' impacciato...
In quel momento avrebbe tanto voluto.... Coccolarlo un po'...
Ma si limitò a ravvivare il fuoco, gettandovi qualche rametto...

" Quando fù talmente buio che non vidi più ad un palmo dal mio naso, mi rassegnai. Avrei dovuto passare la notte lì...
Era la prima volta che mi trovavo solo, lontano da casa...
Cercai un cespuglio, e mi rannichiai lì sotto, tenendo ben stretta l'elsa della mia spada. Piano piano sentì le palpebre pesanti...ma non saprei dire quanto dormii, un rumore improvviso mi riportò vigile.
Scostai piano le foglie del mio rifugio...e per poco non me la feci addosso dalla paura!!!
A qualche metro da me c'era una figura, che si muoveva silenziosa per il bosco.
A giudicare dall'esile corporatura, doveva trattarsi di una donna, portava un mantello con il cappuccio calato, e sotto il braccio reggeva una cesta, in cui riponeva quello che raccoglieva da terra...Ma la cosa che mi sconcertò di più, fù l'aura azzurrina che pareva emanare dalla sua persona...
Con un maldestro movimento tentai di indietreggiare, ma pestando un ramo secco non feci che peggiorare la mia situazione. Avevo attirato la sua attenzione, col risultato che si stava dirigendo proprio verso il mio nascondiglio...
Non so dove trovai il coraggio per fare quello che feci...Ma davanti all'impossibilità di fuggire, trovai un coraggio che non mi apparteneva, e sbucai fuori dai cespugli, brandendo la mia spada.
La donna non parve minimamente sorpresa, si limitò a fissarmi, e disse:
" E tu chi saresti...un folletto dei boschi?!"
" Io...io sono un guerriero, in guardia!"
"...Sei forse un nano?"
"...N-no...sono un bambino..."
" Un bambino?...E dimmi, cosa ci fà un bambino, tutto solo nella foresta, di notte...?"
" M-mi sono perso..."
" Oh poverino! E dimmi bambino, ce l'hai un nome?"
" Gourry Gabriev..."
Fù allora che si scostò il cappuccio dal viso, era una donna di rara bellezza, con la pelle d'alabastro, e profondi occhi blu. Mi sorrise.
Camminai con lei quella notte, aiutandola a raccogliere erbe e funghi. Lentamente attraversammo tutta la foresta, e quando il sole si apprestava a rischiarare il cielo, mi accorsi che mi  aveva ricondotto all'uscita del bosco, esattamente dove cominciava il sentiero che mi avrebbe riportato a casa...
Mi lasciò la mano, che mi aveva tenuta stretta durante quel vagabondare, e chinatasi su di me, mi fissò dritto negli occhi:
" Ora proseguirai solo, ma non devi temere, la strada ti porterà dritto alla tua dimora. Prima però ascolta le mie parole, Gourry Gabriev. Adesso sei solo un bambino, e forse non capirai quanto sto per dirti..."
Con una mano sollevò la mia, che ancova stringeva la piccola spada di legno.
" Credimi...queste mani non sono fatte per un giocattolo. Seppur ancora piccole e inesperte, queste sono le mani di un prode spadaccino, e quando saranno abbastanza forti da reggerne il peso, impugneranno l'arma più nobile che esista al mondo. Quel giorno tornerai a cercarmi. Ora vai."
Sparì nella boscaglia come il primo raggio di sole sbucò dalle nubi...

Quando varcai le mura del maniero, venni accolto da grida e lacrime. Solo mio padre rimase impassibile, e quando mia madre ebbe finito di controllare che fossi integro, si avvicinò a me, e con tono severo mormorò:
" Ci stavamo organizzando per venirti a recuperare, come diavolo hai fatto a essere tanto stupido da credere che la foresta non fosse un luogo pericoloso??"
" Io...non l'ho fatto apposta..." Dissi a testa china, e poi aggiunsi: " Una donna mi ha aiutato a ritrovare la strada..."
".....U-una donna??" Mio padre era rimasto interdetto " E ti ha detto chi fosse?"
"...No, mi ha solo riaccompagnato al sentiero...e ha detto che sarei diventato un valoroso combattente!" Lo aggiunsi con una punta di orgoglio, credendo che a mio padre avrebbe fatto piacere sentire quelle parole, ma mi sbagliavo.
Lo schiaffo che mi tirò, mi sembra ancora di sentirlo bruciare sulla guancia.
" Sei un bugiardo Gourry, e lo sai che non lo sopporto! Per questo rimarrai in punizione una settimana, fila nella tua stanza!...Ma sentitelo...inventarsi storie ridicole, dopo che ci ha fatto passare una notte di inferno!!"
........................................
In quel momento lo detestai.
Non appena fui nella mia stanza, feci a pezzi la spada di legno.

Passarono altri due anni, prima che mio padre decidesse che anche per me era giunto il momento di apprendere l'arte della spada, come ogni Gabriev che si rispetti...
Ma non si interessò mai di seguire i miei progressi.
Quando compì quattordici anni avevo ormai appreso tutti gli erudimenti necessari per il combattimento. Quello che era stato il mio maestro non aveva neanche insistito più di tanto...si era limitato a dire che aveva ben poco da insegnarmi, perchè a quanto pareva...avevo un dono naturale per quell'arte.
Ma mio padre questo non lo seppe mai, aveva ben altro per la testa.
L'investitura a cavaliere di Niahs era imminente.
Garth non stava più in sè dalla gioia, il momento che attendeva da tutta una vita era finalmente arrivato, il momento in cui avrebbe consegnato nelle mani del figlio prediletto il tesoro che i suoi avi si tramandavano da generazioni...
A Niahs del resto non importava un gran che dell'investitura, l'unica cosa che veramente gli premeva era mettere le mani sulla spada. L'ambizione al potere, il prestigio...ecco quello che lo interessava. Era dall'infanzia che si preparava a quel momento, per lui era una specie di ossessione morbosa...doveva avere quell'arma.
Io ero contento per lui. A me non me ne era mai importato un accidente di quella maledetta spada, su cui tutti concentravano la loro attenzione...non capivo neanche che diavolo dovesse avere di tanto speciale!
E mi ritenevo fortunato del fatto che tanto la cosa non mi avrebbe mai riguardato, in quanto figlio minore, non avevo nessun diritto sull'arma.
Anzi, la consideravo quasi una condanna.
Avevo visto mio padre rimetterci la salute nel tentativo di difenderla dalle sgrinfie di tutto il resto del parentado, e adesso sarebbe toccato a Niahs...

Ma non tanto presto come si sarebbe immaginato.
Subito dopo l'investitura di mio fratello, scoppiò la guerra per la successione al trono, in un regno non lontano da lì.
E mio padre, che credeva fermamente nella causa degli oppressi, mandò Niahs a combattere.
Gli promise che, non appena fosse tornato vittorioso, la spada sarebbe stata sua.
Ma passarono i mesi, e le notizie che giunsero...gettarono lo scompiglio nella famiglia.
Niahs...aveva disertato.
Sì, hai capito bene Lina...il mio valorosissimo fratello, su cui erano riposte le più rosee speranze, e che tutti credevamo un valoroso cavaliere...Aveva abbandonato la missione e i suoi compagni.
 L'avevano ritrovato nella locanda di un villaggio, ubriaco fradicio.
Mio padre per poco non ne morì...aveva speso tutte le sue energie per inculcargli in testa che i valori fondamentali di un cavaliere sono lealtà e rispetto della parola data, coraggio e sostegno verso i più deboli, perseveranza e impegno...
E lui li aveva ignorati dal primo all'ultimo, disonorando il suo cognome.
Ricordo ancora il giorno che tornò a casa...
Garth lo aspettava nel salone, io ero con lui...nonostante tutto, volevo offrire sostegno a mio fratello; avendo subito le ire di mio padre da tutta una vita...sapevo bene cosa volesse dire!!!
Mi aspettavo di vederlo entrare strisciando, e chiedendo umilmente perdono...Ma quello che vidi oltrepassare la soglia, era un giovane sprezzante.
Attraversò il salone a falcate, e giunto davanti a nostro padre lo guardò minaccioso, dicendo:
" Pretendo di avere quanto mi spetta."
" Scordatelo." Fù tutto quello che ebbe in risposta.
" Sei un ingrato...mi avevi promesso che la spada sarebbe stata mia. E adesso non puoi tirarti indietro..."
" Posso eccome. Questa spada non ti spetta più, dal momento che hai disonorato la famiglia, con il tuo comportamento sconsiderato. Questa è un arma per i giusti, e tu ti sei dimostrato un codardo, un vigliacco...tu, il figlio su cui ho riposto tutte le mie speranze...Mi hai deluso profondamente Niahs, la Gornova non sarà mai tua."
"...Tu...tu sei solo un vecchio bastardo! Quella spada mi spetta di diritto....DEVI DARMELA!!!"
E fù così che per la prima volta, capì quanta rabbia avesse covato negli anni mio fratello...
Si scagliò su nostro padre, estraendo un pugnale dalla cintola, e puntandoglielo alla gola...
" NIAHS...FERMATI!!!" Urlai gettandomi su di lui, ma quello mi spinse via brutalmente, continuando ad inveire su Garth...
" E' così che mi ripaghi farabutto...? Figlio ingrato!!...dopo tutto quello che ho fatto per te...."
" Cosa?! cos'è che hai fatto per me?? Mi hai angosciato tutta la vita con la promessa di cedermi un giorno l'arma che rese fama e gloria a chi la impugnò, e adesso che è il mio turno...te la vuoi tenere tutta per te..."
" BASTA...FINITELA!!!" Urlavo io, ma le mie parole rimbalzavano contro il nulla. Del resto, mi avevano ignorato per tutta la vita, non potevo pretendere che mi sentissero proprio in quel momento...
Quello era il sunto del rapporto morboso che avevano avuto mio padre e mio fratello negli anni, un rapporto che ruotava tutto intorno a quella dannata spada.
Era un'arma maledetta, pensai in quell'istante.
Se non fosse mai esistita...forse la mia infanzia sarebbe stata diversa...E in quel momento, non sarei stato costretto ad assistere impotente alla lite furibonda, che vedeva coinvolte due tra le persone più care che avevo nella vita...

Ma forse, qualcosa che avrei potuto fare c'era.
Corsi più veloce della luce, lasciandomi alle spalle quell'orribile scena dei miei familiari che tentavano di massacrarsi...

Era custodita in una teca di cristallo, in una sala apposita. Era un vero e proprio cimelio...e come tale andava trattato.
Essendo un oggetto non di uso comune...mio padre aveva pensato bene di preservarla così, invece di utilizzarla per le banali operazioni che compiva lui quotidianamente, all'interno del feudo.
Sapevo di non avere tempo...nonostante tutto esitai...quello che mi apprestavo a compiere, era qualcosa che andava contro tutto quello che mi avevano insegnato fino ad allora.
Le mie dita sfiorarono il vetro che mi separava dall'ossessione  di mio padre e mio fratello...
Forse non sarei stato neanche in grado di sollevarla...mi tremavano le mani.
No, non lo potevo fare. Ero giunto fin lì...ma non riuscivo spingermi oltre.
Poi, ad un tratto ricordai le parole di mia madre...
" Ricordati sempre, che nella vita, più della spada...conta l'amore."
Si, lei  l'avrebbe capito. Avrebbe capito che non lo facevo per me stesso. Lo facevo per loro, per la mia famiglia...
Per dare anche a mio padre e a mio fratello la possibilità di amarsi ed apprezzarsi, al di là della spada.
Erano stati perseguitati  tutta la vita dal tormento per quella lama, adesso era giunto il mio turno di assumermi le grane che comportava avere a che fare con un simile oggetto.

Afferrai una sedia, e ruppi il vetro con un colpo secco.

Quando la mia mano si posò sull'elsa avvertì una strana sensazione...come se la spada mi stesse chiamando...
Ma non ebbi il tempo di pensare, un rumore improvviso mi ricordò cosa avevo appena fatto.
Con fatica la trascinai fuori dalla sua prigione di vetro, e riuscì a raggiungere di corsa le scuderie.
Pochi minuti più tardi superavo le mura del maniero al galoppo. Con me avevo il tesoro che la mia generazione si tramandava da secoli, dietro di me lasciavo solo una teca vuota.

A quel punto ero veramente nei guai...non ci avrebbero messo molto a rendersi conto del furto, e allora mi avrebbero cercato. Dovevo trovare un posto sicuro per nascondermi. Istintivamente puntai verso il bosco.
Una volta che mi fui avventurato all'interno della vegetazione, cominciai freneticamente a cercare una soluzione...avrei dovuto spingermi il più lontano possibile...magari puntare verso il deserto della distruzione, dove non mi avrebbero cercato di sicuro...o forse dirigermi dalla parte opposta, verso la costa...
Mentre vagliavo assurde possibilità di fuga, non mi resi conto che il cavallo, proseguendo, mi portò dritto verso un luogo che non mi era nuovo...
Guardandomi intorno cercai di ricordare...ma non ce ne fù bisogno, una voce mi fece voltare di scatto:
" Ti aspettavo Gourry."
La dama del bosco.
Improvvisamente mi ricordai...la notte in cui mi ero perso nel bosco, la spada di legno, lo schiaffo...
Avevo dimenticato tutto. Anche la profezia che mi era stata fatta...
" Vedo che sei cresciuto in questi anni...e le tue mani sono ora abbastanza forti da reggere il peso di una vera spada."
Scesi da cavallo fronteggiandola, pareva che su di lei il tempo non fosse mai passato...
Lei si avvicinò, carezzando dolcemente il muso del mio cavallo.
" Chi sei tu...? Sei anni fà ho ricevuto uno schiaffo, per non essere stato in grado di rispondere a questa domanda..."
" Me ne rincresce...il mio nome è Maryloon, conoscevo il tuo bisnonno...Raudy Gabriev, colui che con la spada che tu ora  possiedi, uccise il demone Zanafer, e compì molte altre nobili gesta...
Tu sei il suo degno erede Gourry Gabriev, e meriti più di chiunque di possedere la Gornova.
Quindi non rammaricarti per ciò che hai commesso, gettati il passato alle spalle, e parti."
" Ma io...io non so nemmeno dove andare! Non so che fare...non ho nulla con me..."

" Ogni uomo è artefice del proprio destino. E io posso dirti solamente che il tuo viaggio è appena cominciato...
Non pensare a ciò che lasci Gourry, ma solo a ciò che troverai, perchè il tuo destino si compirà solo viaggiando...
Molte terre vedranno i tuoi passi, e molte persone godranno dei tuoi servigi...
E questa spada, che adesso senti come una maledizione, non sarà la tua condanna. Sarà la tua possibilità di riscatto.
Solo chi non desideri di impugnarla per bramosia  può sfurttarne appieno la potenza, e tu sarai un degno cavaliere per quest'arma.
Nobile di cuore e impavido nell'animo, giusto con i deboli e temibile con i nemici.
Molte battaglie vincerai grazie ad essa...ma...
ascolta attentamente le mie parole...
Fra molti anni, in un bosco come questo, combatterai per una giusta causa.
Ricorda Gourry, qualunque sia la ragione per cui in quel momento estrarrai la spada dal fodero...

Quella rimarrà per sempre la tua ragione di vita.

Ora vai, cavalca fino alla costa e imbarcati sulla prima nave...
il vento ti sarà amico, portandoti il più lontano possibile.
Addio Gourry Gabriev, che la fortuna sia con te..."

Due giorni dopo mi trovavo dalla parte opposta della penisola. Non mi riconoscevo neanche più...
Ero sporco, affamato...avevo viaggiato offrendomi come mozzo, ma adesso che ero a terra...non sapevo di cosa avrei vissuto.
Occorreva trovare velocemente una soluzione...o non avrei avuto neanche più le forze per trascinarmi dietro il mio fardello...Mi sedetti, riflettendo.
Non possedevo nulla, se non la spada.
Non avevo capacità, se non quella di saper maneggiare eccellentemente una spada.
Quindi, a rigor di logica...ero uno spadaccino.
E cosa può fare uno spadaccino per sopravvivere?
La risposta cadde su di me come una manna dal cielo!
Poco lontano, un uomo acclamava a gran voce:
" Uomini!! Ascoltate: capitano di ventura cerca valorosi guerrieri da impiegare nella guerra che si sta svolgendo nel regno di Dils, lauto compenso!!"
Chiesi informazioni, e mi recai nel luogo che mi venne indicato. Si trattava di un accampamento non lontano dalla cittadella. Passando in mezzo alle tende dei soldati, sentivo le occhiatacce che mi venivano rivolte...
Erano uomini grandi e grossi, dalle muscolature possenti e le barbe irsute...e io non ero altro, ai loro occhi, che un ragazzino che si trascinava dietro una spada esageratamente pesante per lui...
Quendo arrivai alla tenda del capitano, le guardie mi guardarono storto...
" Sono qui per arruolarmi!" Dissi con il mio tono più spregiudicato.
" Si certo, e noi siamo qui per lavorare, non per essere presi in giro, quindi fila al largo, ragazzino!"
Stavo per ribattere, ma in quel momento comparve il capitano sulla soglia, e guardandomi stupito chiese:
" E tu chi saresti...il piccolo principe? Ha-ha...che ci fà un damerino come te in un posto così??"
In effetti il mio aspetto, in quel momento, non era certo quello del mercenario navigato...Indossavo ancora le mie vesti, che seppur sporche, erano comunque eleganti; e i miei, allora corti, capelli biondi, uniti al mio volto sbarbato, mi facevano assomigliare più ad un cherubino che ad un sanguinario soldato!!
" Signore...io sono un forestiero, e le chiedo di essere ingaggiato, per prestare servizio militare presso il suo esercito."
L'uomo mi fissò serio:
" Quella almeno sai da che parte si impugna?!" mi disse, rivolto alla Gornova.
" Mi metta alla prova, signore...con uno dei suoi uomini migliori. Se verrò sconfitto, la smetterò di importunarla."
"...Hai fegato ragazzo!! Ma in guerra il coraggio non basta...d'accordo, ti scontrerai con uno dei miei uomini, e se avrai la meglio, ti assumerò!...Ma bada, non risponderò di eventuali tue ferite!! "

Il giorno dopo partì con l'esercito per il regno di Dils.
Avevo quattordici anni, ero fuggito di casa rubando il tesoro della mia famiglia, e stavo andando in guerra.
Sapevo che dal quel momento in poi, nulla sarebbe mai più stato uguale a quello che avevo vissuto fino ad allora...
Ero solo...e senza la posibilità di tornare indietro."

Lina lo osservò attentamente...l'espressione sul suo viso era indecifrabile, ma quanta sofferenza doveva aver conosciuto quel ragazzo, che all'apparenza sembrava sempre così tranquillo e serafico...?
In parte se lo poteva immaginare...sapeva bene cosa potesse voler dire viaggiare soli a quattordici anni, e poter contare solo ed unicamente sulle proprie forze.C'era passata anche lei...
Ma la sua, in fondo, era stata una decisione ben precisa, non una fuga disperata...
E sarebbe potuta tornare quando voleva...anche se in effetti, il pensiero di rivedere la sorella...non le sorrideva particolarmente!!!
Gourry si voltò verso di lei, rivolgendole uno sguardo penetrante, cupo:

" In quegli anni Lina...ho conosciuto quanto di peggio la mente umana possa concepire...
La guerra non risparmia. Ti ci ritrovi in mezzo, e non ci capisci niente.
 Non capisci che senso abbia scagliarsi con tutta la tua forza verso chi, in fondo è come te, ma porta una bandiera di colore differente. Ma non ti fai domande, non hai il tempo di farti domande...devi solo combattere, e pregare di arrivare integro alla fine della giornata.
E i compagni con cui la sera ti concedi illusori attimi di vita normale, potresti ritrovarti a sollevarli dalla polvere del campo di battaglia, il giorno dopo.
E più passa il tempo...e meno ti senti uomo. Non sei più in grado di provare sentimenti che vadano al di là della paura e della sofferenza...Ma poi, anche quelli lasciano, piano piano, il posto ad una fredda e, per certi aspetti rassicurante,
indifferenza.
Non hai più buoni motivi per svegliarti la mattina, ma nemmeno più paura di addormentarti la notte...
Le tue giornate si susseguono incessantemente, tra la polvere e il sangue.
Circondato da uomini che combattono esclusivamente per un guadagno personale, tenendo in scarsa considerazione motivazioni ideologiche o nazionali...
Perchè questo sono i mercenari, uomini che, nella lotta per la sopravvivenza, vendono l'unica cosa che possiedono,
la vita.
Ho passato anni così, respirando rabbia e morte.
Ho passato anni nel frastuono scioccante delle lame, dei nitriti impazziti dei cavalli, delle urla disperate di chi sta vivendo gli ultimi attimi di un'assurda vita.
Ho passato anni in cui non vi era nè prima, nè dopo.

Poi una mattina mi sono svegliato, e non mi sono riconosciuto più.
I capelli mi erano cresciuti a dismisura, e il mio fisico era ben diverso da quello del ragazzino che ero stato.
Ma soprattutto...non avevo più ideali. Per cosa vivevo...? Io non ero in grado di rispondere a quella domanda.
Ero andato oltre ogni limite tollerabile. Quello non ero io.
Io avevo bisogno di svegliarmi la mattina, e sentire che la mia giornata non sarebbe andata persa. Perchè avrei combattuto per qualcosa in cui credevo...
Respiravo morte da un'eternità. Adesso avevo bisogno di vita...
Di una ragione di vita.

Partì. Decisi che avrei cercato di evitare la guerra, se mi fosse stato possibile...
In fin dei conti, un mercenario può vivere anche in altri modi.
Fù così che arrivai all'appuntamento con il mio destino...

Avevo da poco lasciato un villaggio, dove avevo reso i miei servigi aiutando gli abitanti ad eliminare un demone che lo infestava, e mi stavo dirigendo verso il bosco, quando...
Sentì delle grida provenire dall'interno della foresta...Le grida di una fanciulla.
Come un fulmine a ciel sereno, dopo tanti anni in cui avevo scordato tutto, mi tornarono alla mente le parole di Maryloon...

" Fra molti anni, in un bosco come questo, combatterai per una giusta causa, e qualunque sarà il motivo per cui estrarrai la spada dal fodero...quella rimarrà per sempre la tua ragione di vita."

Che fosse quello il bosco in cui avrei trovato la risposta al mio vagare?
Estrassi la spada dal fodero, e ricordo che guardandola pensai:
" Fino ad adesso sei stata solamente un problema...chissà che ora non mi aiuti a fare qualcosa di buono?"
Rapidamente mi incamminai per la boscaglia...e....
Quello che successe dopo.....
Non lo ricordo."

"...Cosa?? Che significa che non lo ricordi???!!!" Lina era saltata sù esasperata!! Era talmente presa da quel racconto, che adesso, la mancanza di memoria dello spadaccino...la mandava su tutte le furie!!
" Lina...calmati!!" Gourry, sventolando le mani davanti al volto della maga, aggiunse:
" Il fatto è che vedi...In realtà non so nemmeno quello che successe dopo, perchè...

Mi ritrovai steso a terra, quando riaprii gli occhi.
Ero sempre nel bosco...ma stranamente adesso mi sembrava tutto così diverso...
Poi sentì nuovamente delle grida, e allora non persi tempo, mi tirai su velocemente, misi mano alla spada e...
Sparita.
La spada di luce, il tesoro dei miei avi, l'arma che avevo rubato fuggendo di casa...
Era sparita, nel nulla."

Lina lo guardò sconcertata
"...S-sparita??..."
" Già...e non era la sola cosa strana...anche della mia armatura non c'era traccia....
...Avevo perso tutto...
Ma la cosa peggiore, era la strana sensazione che mi attenagliava lo stomaco...
Mi sentivo come se...
Avessi perso la cosa più importante delle mia vita."

" La spada?" Chiese la maga, sempre più curiosa
" No. Molto di più...
Quando mi risvegliai in quel bosco, senza sapere cosa mi fosse accaduto...
Provai un'acuta, lacerante sensazione...di vuoto.
Non so come spiegartelo Lina...Mi sentivo perso, smarrito...
Solo....
Per la prima volta nella mia vita...
veramente solo.

Ma a queste sensazioni non vollì dare importanza, continuavo a sentire quelle  grida provenire dal bosco, rapidamente raggiunsi il punto da cui provenivano, e la vidi...
Una carrozza attorniata dai briganti.
Ero disarmato, ma ero pur sempre un abile guerriero, e non mi fù difficile mettere in fuga quei banditi da quattro soldi...
Fù allora che l'anta della carrozza si aprì, e un viso femminile fece capolino, esclamando:
" Per gli dei!!! Ma lei è...UN'EROE!!! Padre, guarda...un cavaliere dal cuore impavido ci ha liberato da quei molestatori!!! Mi dica messer...Qual'è il suo nome?"
"...Emh...Gourry Gabriev..." Risposi, vagamente sconcertato...
" Gourry Gabriev!!! Oh...è proprio il nome di un paladino!! Piacere di conoscerla messer Gabriev...Io sono Sofia, principessa del regno di Imalg!""

"...Oh, quindi...è così che hai conusciuto Sofia?...Quindi..." Lina prese tempo, ma Gourry non la lasciò proseguire:
" So cosa stai pensando Lina...Che è Sofia la mia ragione di vita...perchè è per lei che ho combattuto nel bosco."

Quelle parole rimasero sospese, lì tra loro, per alcuni secondi.
Rimasero negli occhi color del cielo dell'uomo che le aveva pronunciate, e che le sentiva come una condanna...
Rimasero negli occhi scuri della ragazza che le ascoltò, e che inconsapevolmente, ne era la vera destinataria.

" Comunque, quello che successe dopo è roba di poco conto...Sofia e il re mi invitarono a viaggiare con loro come scorta, e per un uomo come me...che ormai aveva perso tutto...fù l'unica soluzione.
Passai il viaggio chiedermi come fosse successo, che due secondi prima impugnavo saldamente la mia spada...
E due secondi dopo di lei non c'era più traccia.
Raggiungemmo Imalg che cominciava a imbrunire, e mi venne chiesto di restare.
Ma da quella notte, non ebbi pace.
L'incubo di cui ti ho parlato prima, non mi lascia da allora...
Perchè ancora, non sono riuscito a ricordare...cosa ho perso di tanto importante, quel giorno...

Lina....? Lina..."

La maga, che in fin dei conti erano due notti che non chiudeva occhio, sonnecchiava saporitamente, ancora seduta!!
Gourry sorrise dolcemente...doveva averle dato il colpo di grazia con l'assurda storia della sua vita!
Pi vide che lei si stava pericolosamente inclinando verso destra...se non l'avesse fermata in tempo, sarebbe crollata a terra con un colpo...
Ci mise un secondo, ad alzarsi e sedersi dietro di lei, spingendola delicatamente contro il proprio petto.
La testa di Lina scivolò nell'incavo del suo braccio, mentre la sua mente già rincorreva i primi sogni...
E fù meglio così.
Forse si sarebbe infuriata, se avesse saputo che la stava tenendo stretta, cullandola dolcemente...
Forse si sarebbe infuriata...se avesse sentito le sue labbra avvicinarsi...
e posarle un piccolo, delicato bacio sulla tempia...


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Capitolo 9
*** Cap8: In incognito ***


capitolo 9 Enorme ritardo, lo so!!!!!!! A mia discolpa posso dire che sono stata molto impegnata nello studio...( ...hem....)
Ho anche ingrandito un po' i caratteri...così forse non mi riterrete responsabile di eventuali problemi di vista XD
Comunque, ancora  grazie a tutte le persone che hanno recensito il capitolo precedente!!! Grazie-grazie!!!
                                                            
Capitolo 8: In incognito

Prima ancora di aprire gli occhi percepì un acre odore di fumo, e questo le fece arricciare il naso, disgustata.
Lentamente sollevò le palpebre, mettendo a fuoco quanto la circondava...
Un ragazzo dai lunghi capelli dorati, a qualche metro da lei, stava coprendo di polvere, con la punta dello stivale, quello che la sera prima era stato un fuoco crepitante.
Il sole non era ancora spuntato, ma l'aria cominciava appena a rischiarare.
Quanto aveva dormito? Difficile dirlo...Non ricordava neppure di essersi addormentata.
Improvvisamente le venne un brivido, e si avvolse ancora di più nel mantello. Il giovane che l'accompagnava si voltò in quel momento, e il suo sguardo parve stupito quando i loro occhi si incrociarono:
" Buongiorno..." Mormorò, leggermente a disagio...
" Buongiorno" Disse la maga, chiedendosi per quale motivo le gote dello spadaccino parevano aver assunto un colorito più intenso...
Si mise seduta, stiracchiandosi, ed esibendosi in un sonoro sbadiglio. Gourry rimase un attimo incerto, dopo di che parve riprendersi e disse:
" Allora...ti sei un po' riavuta dalla scarpinata di ieri?"
" Mmmm...Certo, se avessi potuto dormire in comodo letto invece che sulla nuda terra..." osservò sarcasticamente, ma poi aggiunse " Comunque non mi lamento...non è di certo una novità per me dormire all'addiaccio...ma questa notte stranamente non ho sentito ne il freddo, ne la scomodità..."
Qualcosa parve andare di traverso a Gourry, che venne preso da un attacco di tosse!
" Gourry...Tutto bene...?" Chiese Lina, vagamente insospettita...
" Si-Si...Dev'essere il fumo del fuoco che ho appena spento...he-he...Comunque ci credo che non ti sei accorta di niente...ieri sei crollata come un sasso, dovevi essere veramente distrutta..." Tentò di giustificarsi
Lina lo scrutò dubbiosa per qualche secondo, dopo di che concluse:
" Ma si...hai ragione, ero veramente cotta. A proposito...Mi dispiace che hai dovuto fare il turno di guardia da solo per tutta la notte...Sicuro che non ti vuoi riposare un po', prima di rimetterci in viaggio?"
" No, figurati...Prima partiamo, e meglio è."
" D'accordo...allora in marcia! Come dici tu: prima partiamo, prima arriviamo...e prima mangiamo!!!" E con rinnovato entusiasmo la maga gli diede le spalle, cominciando ad incamminarsi.
Gourry tirò un sospiro di sollievo! C'era mancato veramente poco...
C'era mancato veramente poco che lei scoprisse di non aver patito il freddo e i disagi del dormire in terra....perchè in effetti, non aveva dormito affatto sdraiata a terra...Ma tra le sue braccia.
Tutta la notte stretta tra le sue braccia, la guancia morbidamente adagiata al suo petto...
Gli sembrava ancora di sentire il suo respiro lento e regolare....
Gli sembrava ancora di vedere le sue lunghe ciglia muoversi impercettibilmente ad ogni sospiro...
Quando dormiva non sembrava affatto la petit pest che molto spesso dimostrava di essere...
Sembrava un angelo.
Si sentiva quasi un peccatore per aver goduto della sua bellezza, per aver ascoltato il suo respiro, per aver ricevuto il calore che il suo corpo addormentato gli trasmetteva....
Si sentiva quasi un ladro per averle sottratto quel frammento di vita che le era precluso dal sonno, sonno della quale lui si era fatto custode e protettore, senza permesso alcuno.
E l'aveva in qualche modo pagato, il prezzo di queste appropriazioni illecite.
E gli era costato più di quanto potesse immaginarsi.
Gli era costato, la consapevolezza di capire cosa volesse dire perdere il sonno, nella contemplazione di un qualcosa che spaventa e attira con una forza a cui è difficile resistere.
Non la forza frangente dell'onda contro la scogliera.
Non l' impatto violento di due lame nemiche.

Lo schianto devastante di Lina contro il proprio cuore.

Pura e disarmante comprensione di un dato di fatto innegabile, rendersi conto di cosa può voler dire non saper distogliere lo sguardo dalla persona che ti dorme tra le braccia.

Solo quando il cielo aveva cominciato a rischiarare l'aveva delicatamente distesa a terra.
Solo pochi secondi prima che aprisse gli occhi. 
Erano questi i pensieri che gli passavano per la testa, mentre seguiva Lina per la boscaglia, diretti al loro accampamento della sera precedente, per recuperare le sacche da viaggio.

" Sono proprio curiosa di sapere dove sarà arrivato Cedric a quest'ora..." Disse Lina improvvisamente.
Gourry arrestò un po' il passo nel sentire quelle parole...In effetti, gli era proprio passato di mente il 'fattore Cedric'!! 
La maga notò il tentennamento del compagno, e si affrettò ad aggiungere:
" Oh su Gourry, io se fossi in te non mi preoccuperei troppo. Ieri sembrava avesse una dannata fretta di raggiungere Seres il prima possibile...Quindi figurati se si trova ancora su questa montagna!! Probabilmente a quest'ora sarà già stato arrestato dalle guardie che sicuramente pattuglieranno la zona..."
Non ebbe finito di pronunciare queste parole, che raggiunsero la radura della sera precedente, e una scena desolante si parò davanti ai loro occhi....
Nera brace era tutto ciò che rimaneva del fuoco che lei stessa aveva acceso la sera prima, e che doveva aver smesso di produrre calore già da un bel po'. Lì accanto un giovane vi giaceva  raggomitolato, tremando come una foglia!!
Lina e Gourry si scambiarono uno sguardo rassegnato. A quanto pareva, Cedric era più bravo a parole che non nei fatti...
La maga gli si avvicinò, e senza la minima delicatezza, prese a smuoverlo con la punta dello stivale:
" Sveglia lazzarone!!"
"...Umpfh...Vorrei...vorrei della cioccolata calda, grazie..." Rispose quello con la voce impastata di sonno!!
L'espressione di Lina passò alla velocità di un secondo dallo stupito...all'infuriato!!
" Ma per chi mi hai preso?? per la tua cameriera personale??!! SVEGLIATI  RAZZA DI  IDIOTA!!!" E sbraitando gli tirò un calcione, facendolo volare qualche metro più in là.
Cedric finì dritto addosso ad un albero, e scivolato giù per il tronco, si ritrovò seduto a terra, l'espressione confusa e spaventata di chi non ha di certo avuto un 'dolce risveglio'!!
" Ma che diavolo..." Comiciò a dire, ma poi, vista l'espressione della maga, pensò bene di lasciare in sospeso il resto della frase.
" Uh-Uh... sbaglio o qualcuno aveva detto che ogni secondo di riposo, era un secondo di tortura in più per la povera Sofia??" Chiese Lina sarcasticamente, mentre un sogghigno le compariva sul viso.
Cedric la guardò con espressione truce, prima di rispondere:
" Già, ma poi voi avete pensato bene di sparire...e così mi sono fermato ad aspettarvi..."
" Oh...che pensiero carino. Peccato che ieri eri così impegnato a seminare zizzania, da non dare assolutamente l'impressione di voler viaggiare con noi..."
" Beh...ho cambiato idea, d'accordo? In fin dei conti sai come si dice no? L'unione fa la forza...." Disse con falsa enfasi, mentre si rialzava massaggiandosi la nuca.
" Cedric...non devi di certo convincere me..." Disse Lina, lanciando una breve occhiata verso lo spadaccino, che si era tenuto fuori dalla conversazione, mantenendosi a distanza.
Anche Cedric guardò verso di lui, e il suo volto assunse l'ormai nota espressione astiosa che gli rivolgeva solitamente.
Gourry, dal canto suo, affettava indifferenza, apparentemente disinteressato alla questione...
Lina sospirò alzando lo sguardo al cielo, e con tono spazientito aggiunse:
" Qui lo dico e non lo ripeto: Se volete viaggiare con me, chiaritevi adesso, perchè non ho la minima intenzione di proseguire il viaggio con due psicopatici che desiderano farsi fuori a vicenda..."
" Guarda Lina che è Cedric quello che ha un problema..." Cominciò Gourry, ma la maga non gli diede modo di proseguire:
" Non mi interessa di chi è la colpa!!! Dal momento che non ho una particolare predisposizione alla pazienza, vi conviene decidere in fretta...O fate una tregua, e ci mettete una pietra sopra, almeno fino a che la situazione non sarà risolta...Oppure ognuno per la propria strada." E così dicendo diede le spalle ai due, chinandosi per recuperare la propria sacca.
Quando era troppo era troppo...Per chi l'avevano presa? Per una maestra d'asilo??
Inizialmente il silenzio regnò alle sue spalle.
Poi la voce di Cedric riempì l'aria:
" E va bene...Visto che a quanto pare non ci muoveremo da qui fino a che uno di noi non si decide, e dal momento che non possiamo permetterci di sprecare tempo..." E così dicendo porse la mano allo spadaccino
Gourry inizialmente rimase immobile, senza la minima intenzione di stringerla, poi alla fine si decise:
" E va bene...una tregua per Sofia. Anche se in effetti...io non ho ancora capito perchè ce l'hai tanto con me..."
" Quando questa situazione sarà conclusa ti farò un disegnino Gabriev..." Non riuscì a fare a meno di ironizzare Cedric.
" E comunque sia chiara una cosa...con questo io non sto dicendo che ti apprezzo come persona, ma solo che accetto di collaborare con te." Aggiunse poi
" Lo terrò presente..." Rispose glaciale lo spadaccino
A quel punto Lina si girò con un sorriso:
" Bene, ce l'avete fatta a dividervi equamente le caramelle, vedo! Adesso possiamo andare, finalmente? O c'è qualche altro motivo per cui dovrei scomodarmi a sprecare un incantesimo...?" Li osservò con il sopracciglio sollevato...
Cedric e Gourry si fissarono ancora per qualche secondo, dopo di che si diedero le spalle, e ognuno si chinò a raccatare la propria roba.
Ovviamente nessuno dei due aveva intanzione di beccarsi una fireball in piena fronte!

Camminavano già da alcune ore, e il sole slendeva ormai alto nel cielo, il che era un bene perchè, a quell'altezza, la temperatura non era decisamente mite.
Lina si chiedeva quanto ancora mancasse alla maledetta cima...non ne poteva più di avanzare in salita...un po' di discesa non avrebbe di certo guastato! Senza contare che la compagnia non era certo di gran conforto...Da quando erano partiti, avevano scambiato si e no quattro parole. Non che le dispiacesse che quei due cretini tenessero la bocca cucita piuttosto che dire cavolate...Ma viaggiare con quel musone di Cedric avrebbe mandato in depressione la gioia in persona, e Gourry sembrava perso in pensieri tutt'altro che felici...
Piano piano la boscaglia cominciò a diradarsi, e finalmente raggiunsero la vetta.
Tiravano forti raffiche di vento, e la maga tirò alto il colletto del mantello, lanciando uno sguardo al paesaggio che si apriva sotto di loro...
Una vasta vallata si estendeva ai piedi della montagna, chilometri e chilometri di foresta...
Ma aguzzando la vista, Lina scorse quello che gli interessava.
Una specie di fortezza svettava maestosa poco lontano dal punto in cui finiva la boscaglia.
Da così lontano non l'avrebbe detto con certezza, ma le sembrava un palazzo affiancato da una costruzione più imponente...
Si, si trattava di un'alto torrione, circondato da quello che dava tutta l'impressione di essere...un labirinto di mura difensive. 
Un piccolo villaggio, si affacciava timidamente, nelle sue modeste dimensioni, non lontano dalla torre.
Quello era Seres?....
Quasi che avesse sentito i suoi pensieri, lo spadaccino le si affiancò, dicendo:
" Quella è Seres."
Lina si voltò verso di lui:
" Gourry...Ma allora tu sei già stato a Seres?..."
" Si, ci sono stato...Ma non sono andato più in là del ponte levatoio. Ci sono stato in veste di scorta, accompagnando il re in uno dei suoi spostamenti da Imalg."
Anche Cedric li aveva raggiunti, e parandosi dal sole con la mano, osservava dubbioso la lontana costruzione.
" Quello sembra...un labirinto?..Ricordo di aver sentito qualcosa in proposito, dai racconti che mi faceva mio padre..."
" Che tipo di racconti?" Chiese la maga, sperando che qualsiasi informazione potesse fare un po' di luce su quello strano regno, tanto sconosciuto quanto importante...
" Oh beh...quand'ero bambino spesso mio padre accompagnava il re nel suo soggiorno a Seres...Ricordo che io e Sofia aspettavamo mesi e mesi il loro ritorno, immaginandoci Seres come un posto lontano e misterioso..." Lo sguardo di Cedric parve brillare per un secondo, illuminato da quel ricordo così lontano eppure così vivido...Poi, resosi conto della situazione, proseguì in tono piatto:
" Comunque, quando mio padre tornava portava con sè dei magnifici racconti, che noi bambini ci bevevamo ad occhi aperti...Uno di questi era proprio sul labirinto che circondava la torre, se non sbaglio diceva che fù creato con un incantesimo, capace di impedire a chi ne fosse indegno di raggiungerne il centro...Ma probabilmente erano solo baggianate che si inventava per tenerci buoni..." Aggiunse seccato.
Lina riflettè su quell'ultima affermazione. Poteva essere una storiella per bambini...
O forse uno degli incantesimi difensivi di cui le aveva parlato Ferzoc.
Non se la sentiva di escludere nulla, anche se le sarebbe tanto piaciuto vederci chiaro...Se non altro per sapere cosa aspettarsi una volta giunta lì...
" Ok ragazzi...L'unico modo per scoprirlo è verificare di persona." Disse lanciando un'occhiata ai due compagni di viaggio, e cominciando la discesa.
Gourry le fù subito al fianco, cominciando ad incamminarsi, Cedric rimase immobile, osservando pensieroso la vallata.
Lina se ne accorse, e si fermò voltandosi verso di lui:
" Cedric...startene lì impalato non risolverà i tuoi dubbi."
" Sai Lina..." Disse quasi sovrappensiero " Quand'eravamo bambini, Sofia una volta disse ' Non appena sarò abbastanza grande da lasciare Imalg, cavalcherò fino a Seres per scoprire se tutte quelle storie di magie sono vere, e tu Cedric mi accompagnerai in veste di cavaliere, e mi proteggerai da ogni pericolo!'....E guarda invece cos'è successo...Lei ha effetivamente cavalcato verso Seres, come ostaggio. Ed io sono l'ultima ruota del carro dei valorosi che la stanno andando a recuperare..."
Lina non potè fare a meno di provare un po' di compassione, ma anche simpatia, per quel ragazzo dai modi un po' bruschi...ma in fin dei conti dall'animo generoso. Gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla:
" Coraggio, cosa sono questi discorsi disfattisti?? Ti ricordo che stai viaggiando al seguito della grande Lina Inverse! E questo mi sembra già un buon motivo per non scoraggiarsi d'animo!!"
"...O per temere il peggio..." Ironizzò il ragazzo
Lina lo guardò storto...E spostando la propria mano dalla spalla alla guancia del ragazzo, gli diede un brusco pizzicotto, che gli fece vedere le stelle!!
" Hei voi due...volete darvi una mossa...?" La voce di Gourry arrivò dal sentiero sotto di loro
Cedric e il suo livido si incamminarono dietro alla maga.

" Foresta, foresta , foresta..."
" Lina, non ti va mai bene niente! Prima era la salita, poi era la discesa, e adesso è la foresta! Per gli dei..."
" Gourry! Chiudi il becco! Non ci posso fare niente se la salita mi ha tolto il fiato, la discesa mi ha massacrato le ginocchia, e la foresta...beh, la foresta mi annoia, va bene??" Sbraitò tutto d'un fiato la maga
" Ok, ok...che caratteraccio...come se non l'avessi visto tu stessa da lassù, che avremmo dovuto percorrere i chilometri nella foresta..."
" Il fatto che l'abbia visto, non significa che mi faccia piacere camminarci da ore senza un raggio di sole...Una ragazza bella come me, ha bisogno che il sole le illumini il volto..irradiando splendore!!" Ribattè lei, sventolando la mano davanti a sè, mentre elencava svariati motivi per cui le foreste tetre e ombrose non fossero luogo deputato per fanciulle dolci e delicate.
Gourry trattenne a stento un sorriso, sperando che la rossa non lo cogliesse in flagrante...Ma lei continuò:
" E quest'aria stantia...e insalubre...e muschiosa...e...COS'HAI DA RIDERE RAZZA DI MOLLUSCO MENTECATTO???"
Ops, beccato. Una dolorosa punizione corporale non glie la risparmiò nessuno!!
Cedric non battè ciglio quando Gourry gli sibilò al fianco, andando a schiantarsi contro il tronco di un'albero! Si limitò a spostarsi di qualche centimetro, impassibile, per evitare le flare arrows che seguirono il volo dello spadaccino. A quel punto sollevò lo sguardo, oltrepassando la maga, e si rese conto che non mancava molto alla fine del loro viaggio.
Si scorgevano già in lontananza, le prime case della piccola cittadina.
Lina, ancora voltata a inveire contro lo spadaccino, non si era accorta che Cedric l'aveva superata fermandosi, così lo investì in pieno, e caddero entrambi a terra con un tonfo sonoro!
" Potresti guardare dove metti i piedi, invece che camminare con la testa tra le nuvole??!" Esclamò indispettito il giovane
" Hei...Guarda che sei tu quello che si ferma imbesuito sulla traiettoia degli altri!!" Gli ringhiò contro la rossa
" A certo...adesso uno non ha neanche più il diritto di fermarsi dove più gli pare e piace!"
" No, se questo implica che la grande Lina Inverse debba cambiare strada!"
" Sai Lina...Credo che tu abbia una concezione un po' distorta della tua persona..."
" Sai Cedric...credo che se tu voglia continuare ad  ESSERE una persona..." Qualcosa di luminoso cominciò a formarsi nel palmo della sua mano...
" Ok..Ok..." Si affrettò ad aggiungere il ragazzo, lanciando una breve ed eloquente occhiata allo spadaccino, che cominciava a riprendersi solo in quel momento!
" Mi sono fermato perchè...beh, lo puoi constatare tu stessa...siamo arrivati." Disse, indicando il punto da cui si intravedeva uno scorcio di città
Lina si tirò sù a sedere, socchiudendo gli occhi per vedere meglio, ed esclamò:
" E' vero! Finalmente..."
" Allora...adesso cos'hai intanzione di fare?" Chiese Cedric, che nel frattempo si era rialzato, spolverando il suo povero abito, ormai dismesso!!
" Come sarebbe, scusa?" Domandò perplessa la maga, ancora seduta a terra.
" Sarebbe che...sei tu la mente. O almeno ti professi tale dall'inizio del viaggio.Quindi, di grazia, hai qualche idea su come affrontare l'ingresso nel regno? O pensavi di avventurati all'arma bianca, ed essere catturata seduta stante?"
 Lina lo guardò con astio:
" Io non credo che tu abbia capito con chi hai a che fare, brutto presuntuoso che non sei altro, altrimenti non diresti delle simili fesserie! E' OVVIO che non avevo intanzione di fare un ingresso trionfale sbandierando hai quattro venti che sono arrivata!!E se ci tieni a saperl,o ho anche un ottimo piano. Solo...ci devo pensare un attimo sù..." Aggiunse, incrociando le braccia, imbronciata!
E mentre pensava tra sè e sè che in effetti...non aveva uno straccio di idea! una mano le venne tesa:
" Coraggio Lina, le idee brillanti non vengono standosene sedute  in mezzo alla polvere!" Il sorriso rassicurante di Gourry la investì in pieno, mentre premuroso, l'aiutava a rialzarsi.
Quando l'ebbe rimessa in piedi, le si discostò leggermente, osservandola con quegli occhi azzurri, che la misero subito a disagio...
Gourry. Per quanto lo strapazzasse...era sempre così  incredibilmente gentile con lei...
Era sempre così dolce...
" Allora...pensavi di andare direttamente a palazzo?"
Era sempre...così dannatamente stupido!!
" E ragiona per una volta!!" Gli strillò, afferrando un ramo secco e dandoglielo sulla testa!
" Lina...vacci piano...Già non mi sembra un campione di perspicacia...se ti ci metti pure tu ad insidiare quei pochi neuroni che gli rimangono..." Disse Cedric con un sogghigno, mentre a Gourry scendevano due grossi lacrimoni!

" Ce nè anche per te se non ti decidi a tenere chiusa quella maledetta bocca! Lasciatemi riflettere in santa pace!!"

I due non si fecero di certo pregare, e sedettero, entrambi con i rispettivi lividi, a qualche metro di distanza.
......................................................
Mezz'ora dopo la situazione non era molto cambiata, se non fosse che Gourry si era appisolato, e russava sommessamente con la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Cedric aveva quasi trovato il petrolio, scavando con la punta dello stivale un buco nel terreno.
Lina invece continuava ad arrovellarsi sulla questione. Come potevano sperare di passare inosservati per la cittadina, che probabilmente pullulava di guardie? Come sarebbero potuti penetrare a palazzo senza dare nell'occhio...?
Perchè l'idea in fondo, era quella. Rimanere in incognito, fino a che le cose non fossero diventate più chiare...
Solo allora, se la situazione l'avesse richieduto, si sarebbe esposta in prima persona. E avrebbe combattuto, se fosse stato necessario.
Ma finchè non scopriva qualcosa di più...era meglio non rischiare. Cedric aveva ragione, non si poteva agire all'arma bianca...Era troppo rischioso.
In quel momento la soluzione le balenò di colpo davanti agli occhi. Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima?!
" Trovato!!" Esclamò rianimata
Cedric sollevò lo sguardo, dubbioso. Gourry continuò imperterrito a dormire!!
Ma Lina non ci fece caso, in fondo, per la prima parte del suo piano, le serviva solo Cedric...
" Ci serve un travestimento!!" Disse battendosi il pugno chiuso sul palmo della mano.
" ...Ok...Ma..." Cominciò il giovane, ma la maga lo fermò:
" Niente ma! Adesso da bravo Cedric...vai, su!" Disse Lina, mettendogli le mani sulla schiena e sospingendolo verso l'uscita del bosco.
" Cosa?? ...Dov'è che dovrei andare, scusa??!!" Rispose sconcertato lui, con un'enorme gocciolone sulla fronte!
" Ma che domande...vai in città a cercare quello che ci serve per crearci un travestimento convincente!!"
" In città? Lina...ma sei sciroccata?"
La rossa sospirò, prima di aggiungere: " Tra te e Gourry mi sembra veramente di avere a che fare con due minorati mentali. Possibile che sia così difficile da capire?? Concorderai con me che non ci possiamo presentare hai cancelli del palazzo esclamando ' eccoci qui, consegnateci pure gli ostaggi che ce ne andiamo!!' Ti pare?? Quindi, ci serve un travestimento per sgattaiolare inosservati. Ma dal momento che sicuramente la città pullula di guardie che mi cercano, non mi posso far vedere con i miei abiti consueti. E Gourry è già stato a Seres, qualcuno potrebbe riconoscerlo...Ne consegue..."
"...Che siccome nessuno sa chi sono..." cominciò Cedric
" Nessuno farà domande." Concluse la maga " Perfetto. Allora è tutto chiaro? Mi raccomando...Un travestimento CONVINCENTE  non significa che ci debbano scambiare per tre pagliacci scappati da un circo, chiaro?"
" Chiaro." Sospirò Cedric svogliatamente..." Ma mi chiedo, nel caso in cui mi rifiutassi di avventurarmi solitario in città..." Aggiunse poi, voltandosi nuovamente verso di lei...
Lina, che ancora teneva in mano il ramo con cui aveva colpito Gourry, si limitò a fissarlo, la vena sulla fronte in evidenza, lo sguardo eloquente. Con un colpo secco spezzò in due il legno, con fare molto...molto minaccioso!
" Ok, non c'è bisogno che aggiungi altro!...Sono già là!" E così dicendo, Cedric abbandonò velocemente la sua postazione, dirigendosi in città.

Lina lo osservò fino a che non lo vide sparire dalla sua vista, dopo di che tornò a sedersi ai piedi dell'albero, sperando che tutto andasse secondo i suoi piani...E che quel citrullo di Cedric non ritornasse con dei vestiti improbabili!!
Un rumore la distolse dai suoi pensieri...Gourry si era leggermente mosso, incrociando le braccia al petto, mentre la testa gli ciondolava pesantemente da un lato. Il ciuffo biondo gli copriva il volto.
Lina lo osservò per alcuni secondi, prima di sentirsi così imbarazzata da essere costretta a distogliere lo sguardo!
Ma poi si diede della stupida, che motivo c'era di sentirsi imbarazzati a guardare un uomo che dormiva???
Nessuno. Appunto.
Tornò con lo sguardo su di lui...
" Poverino..." Pensò " E' rimasto sveglio tutta la notte a fare la guardia mentre io dormivo..."
Già...
Improvvisamente, e senza un apparente motivo, si alzò da dove era seduta, e si spinse fin davanti allo spadaccino.
Seduta sui talloni, poteva sentire il suo respiro lento e regolare...
Maledetta curiosità.
Gli scansò i capelli dal volto, osservandolo meglio...
Aveva dei lineamenti delicati per essere un uomo, ma nulla toglievano alla sua aria virile.
Le sopracciglia sottili e bionde, le lunghe ciglia scure, il naso dritto, la pelle chiara, le labbra...perfette...
Perfette...
Lina indugiò in quel pensiero, sconcertata.
Era la prima volta in tutta la sua vita che faceva certi pensieri su un uomo.
Soprattutto visto che non aveva mai baciato nessuno.
Eppure...
L'idea di baciare Gourry...chissà perchè... non le sembrava poi così strana...
Oh beh...
Non che le interessasse farlo, se è per questo.
Nossignore, e poi....
In quel momento, Gourry mosse impercettibilmente le palpebre, e Lina fù una scheggia.
Quando lui aprì gli occhi, lei era di nuovo seduta ai piedi dell'albero dalla parte opposta, affettando indifferenza nel miglior modo possibile!!
" Bentornato tra i vivi, bello addormentato!" Lo salutò ironicamente.
" Mmmm...Quanto ho dormito?" Chiese lo spadaccino guardandosi intorno confuso, poi aggiunse " Che fine ha fatto Cedric?"
" L'ho mandato in città a fare compere..." Disse lei, rimanendo sul vago.
" Compere?...Mi sono perso qualcosa?" Chiese con aria smarrita.
" In effetti Gourry ti sei perso più di una cosa, a cominciare dal cervello..." un sogghigno malefico comparve sul volto della rossa!
Lo spadaccino incassò il colpo, e grattandosi la guancia, ribattè candidamente:
" Oh beh... qualcuno invece, mi sa tanto che si è perso per strada le curve che distinguono un uomo da una donna..."
Ok.
Che era stata un'idiozia pronunciare quelle parole, lo capì appena in tempo per avere salva la pelle.
KABOOOOM!!!
Dell'albero al quale era appoggiato, non rimaneva nulla.
Qualche metro più in là, lo spadaccino giaceva dolorante, la faccia a terra, le punte dei capelli bruciacchiate!
Lina tornò a sedersi, incrociando le braccia sopra la testa, e commentando con noncuranza:
" Sai Gourry...ritratto quello che ho detto prima. Per essere in grado di perdere un cervello, bisogna prima di tutto possederlo, e credo che di questo madre natura ti abbia risparmiato il peso."
Gourry, che si era appena rialzato, prese tra le dita le punte annerite della sua chioma dorata, osservandole sconcertato:
" Mmmm...Credo che se andrà avanti così, mi verrà pian piano 'risparmiato'  il peso di qualsiasi parte vitale..." Commentò laconico.
La maga non si disturbò a rispondergli. Ma un sorriso divertito le si dipinse lentamente sul volto.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti. Poi il biondo ci riprovò:
" Allora...si può sapere perchè hai mandato Cedric in città?"
" Ci servono dei vestiti, per passare inosservati. Dobbiamo crearci un diversivo." Gli rispose semplicemente
Gourry parve riflettere un momento su quelle parole, poi, sbadigliando, sollevò le spalle:
" Perfetto." Fù il suo unico commento in merito alla faccenda.
Lina roteò gli occhi, chissà perchè...se l'era immaginato.
" Gourry...perchè ho come il sospetto che avresti risposto 'perfetto' anche se ti avessi detto che avremmo dovuto scavare un tunnel con un cucchiaino da qui all'interno del palazzo???"
" .. Potrebbe essere un'idea..."
La maga lo fulminò con lo sguardo! Ma lui si affrettò ad aggiungere:
" Hei! stavo scherzando, non fare quella faccia!! E comunque, Lina, io non ho niente  in contrario perchè mi sembra una buona idea....E probabilmente non avrei obbiettato nulla a qualsiasi altra tua follia , perchè mi fido delle tue intuizioni.
Mi fido di te."
"........."
Non c'era che dire, qualcuno era riuscito a lasciare Lina Inverse senza parole.
E per farlo non erano servite terribili minacce ( che in effetti avrebbero sortito l'effetto opposto)
Ma due piccole paroline. 
Mi fido. Di te.
Nessuno si fidava mai di lei.
Certo, in molti la temevano. Tanti le affidavano importanti incarichi, anche di un certo livello...Ma non c'era mai fiducia, c'era solo un rapporto basato sul guadagno di entrambe le parti.
La fiducia era un'altra cosa.
Non si fidavano di lei i gestori delle locande che frequentava ( a causa di qualche stupido malinteso...hem...)
Non si fidavano di certo i negozianti con cui intavolava estenuanti trattative ( non che avesse mai tentato di fregarli...hem...)
E per concludere, di lei non si fidava nessuno che la ritenesse troppo piccola, o attaccabrighe, o addirittura ' pericolosa' ( cielo, una fanciulla così delicata...)
Ma per carità, le stava benissimo così! Adorava andare in giro e vedere che la gente la additava intimorita gridando: "Per gli dei, Lina Inverse, la distruttrice!" ( Vah beh...Ok, doveva ammettere che certi nomignoli che le avevano affibbiato, forse non le facevano poi così piacere. Ma era il prezzo della celebrità, no??)
Comunque, alla fine uno faceva di tutto per crearsi una certa fama....
Già.
Inavvicinabile.
E alla fine...
Arrivava un ingenuo biondino, e con quegli occhioni dolci-dolci diceva:
" Fa niente Lina, lanciati pure in imprese suicide, io sarò con te fino alla fine. Perchè anche se le tue idee sono folli e attiri i guai peggio di una calamita, io mi fido di te."
Sono cose che non si fanno, alla temibile maga- genio Lina Inverse, portata per natura a non fidarsi di niente e di nessuno!!

Gourry nel frattempo, non trovando nulla di strano in quanto da lui stesso appena affermato, sedette ai piedi un albero, e sfilata la spada dal fodero, prese a lucidarla scrupolosamente con un panno che estrasse dalla sacca.
Quel gesto distolse la maga dalle proprie riflessioni, portandola a ripensare alla sera prima...
E una domanda le uscì spontaneamente:
" Gourry....perchè sei rimasto ad Imalg?"
" Cosa?" Lui sollevò lo sguardo sorpreso
" Si...cioè, riguardo a quello che mi hai raccontato ieri...Perchè sei rimasto ad Imalg, invece di cercare di scoprire che fine avesse fatto la tua spada? Invece di cercare di scoprire cosa ti è realmente successo...?"
Lo spadaccino la fissò per alcuni secondi, secondi in cui nella sua mente passarono le più svariate risposte che avrebbe potuto dare.
Perchè mi hanno accolto come un eroe, come un salvatore. Perchè mi hanno quasi supplicato di restare. Perchè fin dal primo giorno sono stati tutti estremamente gentili con me. Perchè mi è stato offerto un incarico prestigioso...con il quale ho pensato di poter in qualche modo riscattare la vita da mercenario che avevo condotto fino ad allora. Perchè mi hanno fatto sentire importante...Sofia mi ha fatto sentire importante....
Già, Sofia. Era lei che gli aveva chiesto di scortarli fino ad Imalg, era lei che gli aveva chiesto di restare, era lei che l'aveva fatto diventare capitano. Era lei che lo voleva sposare.
Era per Sofia che era rimasto?
Avrebbe tanto voluto rispondere di si.
Perchè in quel caso avrebbero avuto un senso gli ultimi dieci mesi. Perchè in quel caso avrebbe avuto senso il suo essere lì in quel momento. Perchè in quel caso avrebbe avuto un senso il suo futuro.
Gourry sospirò.
Era un boccone amaro da mandare giù.
Era una sorta di sconfitta bruciante, ma doveva ammettere che...
Non era così sicuro della risposta.
Non più.
Non davanti a quella bambina dagli occhi grandi, che con una semplice ed innocente domanda, lo metteva davanti al perchè dei suoi errori.
Menzogne, erano tutte menzogne quelle che si era raccontato in quei mesi. Solo adesso ne aveva la chiara percezione.
Perchè era rimasto?
Per paura.
Paura di scoprire quale fosse stata la causa di quel risveglio traumatico nel bosco.
Paura.
Paura di scoprire cosa avesse perso di così importante da farlo sentire sempre così...
Vuoto.
Imalg era un regno di bambagia, in cui si era isolato dal suo passato. O aveva finto di isolarsene. Sordo persino alla disperazione delle proprie notti.
Con un'alzata di spalle, si limitò a rispondere:
" Sono rimasto ad Imalg...perchè lì avevano bisogno di me."
" Io non ti capisco..." Continuò la maga " Quella spada era quanto di più prezioso possedevi! Com'è possibile che tu non abbia cercato di cercato di ritrovarla...o come minimo di sapere in che modo tu l'abbia persa!"
" Avevo cose più importanti di cui occuparmi. Mi è stato offerto un incarico, e mi sono occupato di quello." Mentii lui
" Ma...Io non posso credere che tu abbia rinunciato ad oggetto tanto prezioso così a cuor leggero!" Protestò la maga, imbronciata.
Quelle parole attraversarono l'aria che li separava, lasciandosi dietro una scia di amarezza.
Gourry lasciò la propria postazione, e giunto davanti alla maga, le si accovacciò dinnanzi, scrutandola, serio.
Lina, la schiena appoggiata al tronco dell'albero, abbassò leggermente lo sguardo, imbarazzata per quella vicinanza...
Ma lo spadaccino, con la punta dell'indice le solevò il mento, e guardandola negli occhi, disse:
" Lina...Tu hai ragione, hai dannatamente ragione. Ma dovresti sapere che non sempre le cose vanno come vorremmo che andassero. Quella spada, nel bene e nel male, mi ha accompagnato per tutta la vita, prima come un pensiero angosciante, poi come una presenza costante. Quella spada era nel mio destino, capisci? E sono sicuro, per quanto io l'abbia detestata, che non me ne sarei mai separato...senza una buona ragione. Se quella spada non è più nelle mie mani...è perchè è così che doveva andare, e anche se non ne conosco il motivo...sento di averla perduta lottando per qualcosa a cui tenevo veramente tanto. Il mio cruccio, quindi, non è per l'arma. Perchè di quella posso fare benissimo a meno."
Lina deglutì...la metteva 'leggermente' a disagio il fatto di trovarsi nuovamente a meno di due centimetri dal viso dello spadaccino....
Gourry deglutì...non si era nemmeno reso conto del perchè avesse avuto bisogno di esserle così vicino per pronunciare quelle parole...
Stava quindi per aggiungere qualcosa che giustificasse il suo gesto, una qualche battuta di spirito, a cui sarebbe inevitabilmente seguita una sfuriata della maga...
Ma guardandola negli occhi, all'improvviso, qualcosa attraversò la sua mente veloce come una saetta....

" Bella figura davvero..."

Gourry chiuse gli occhi, scuotendo la testa...

" E' solo una bambina...."

" Gourry...tutto bene?" Lina lo fissava perplessa

" Hai bisogno di un compagno di viaggio. Io ti accompagnerò fino ad Atarasu shitei."

La sua voce, era la sua voce quella.
Come un sussurro. Frammenti di qualche frase, che forse aveva pronunciato nella sua vita.
Cocci di un passato troppo annebbiato per risalire al momento, alle circostanze...
Alla persona a cui fossero indirizzate....
Se solo...
 
" Hem-hem...Voi due non me la raccontate giusta..."
Una voce li fece li sobbalzare.
Ma quando si girarono entrambi...rimasero di stucco.
Davanti a loro, in groppa ad un possente cavallo nero, un individuo misterioso, con il volto semi coperto da un velo, si stagliava tra gli alberi....
Gourry, che era ancora accovacciato davanti alla maga, si chiese se fosse stato il caso di mettere mano alla spada.
 Ma in quel momento, il personaggio misterioso, saltò giù dal cavallo in un frusciare di vesti, e inevitabilmente, data anche l'altezza del destriero, si schiantò a terra!!
La maga e lo spadaccino, con una grossa goccia sulla fronte, lo osservarono mentre si rialzava imprecando, e solo allora poterono affermare con certezza che non poteva essere altri che...
" CEDRIC???"
Quello che effettivamente era Cedric, li fissò per alcuni istanti, prima di ironizzare:
" Beh...chi vi aspettavate che fossi? Un venditore di tappeti??"
" Avremmo potuto pensarlo, in effetti...Visto come ti sei conciato!!" Lo schernì la maga
" Eh Lina Lina...dev'essere dura per te ammettere che nemmeno una lince come te mi aveva riconosciuto!!" Aggiunse lui, visibilmente compiaciuto del proprio travestimento.
Indossava degli abiti decisamente inusuali, che ricordavano terre lontane e luoghi esotici. I pantaloni erano ampi e neri, abbinati alla casacca riccamente decorata con fili dorati. In vita portava una preziosa cintura, da cui pendeva una scimitarra. Ma il tocco di classe ( così almeno la pensava Cedric) Era dato dall'avvolgente copricapo, un telo nero trattenuto intorno alla testa da un cordino dorato, che il giovane si era drappeggiato, coprendosi la parte inferiore del viso per rendersi 'irriconoscibile'...
La maga lo osservò dubbiosa per qualche istante:
" Il fatto che nemmeno io ti abbia riconosciuto, mio caro, non implica affatto che non ti possa aver scambiato per un idiota...cosa che probabilmente penseranno tutti quelli che ti vedranno così combinato." Ribattè accigliata
Cedric rispose con una semplice alzata di spalle:
" Non è che sei un po' inviosa perchè sarà grazie al mio buon gusto che ci garantiremo una perfetta copertura?"
" Credi che il tuo cosidetto 'buon gusto' ti salverà anche da un dragon slave??" Gli ringhiò minacciosa
Ma Cedric non calcolò quell'ultima affermazione, e dandole le spalle, si apprestò a rovistare nella bisaccia agganciata alla sella :
" Su, non essere sempre così astiosa! Scommetto che ritroverai il sorriso quando vedrai l'abito meraviglioso che ho scelto per te!!" E così dicendole lanciò qualcosa verso di lei.
In un frusciare di veli e campanellini, un cangiante ammasso di vesti attraversò l'aria, finendo dritto dritto in grembo alla maga.
Lina e Gourry si chinarono ad osservarlo, e quando lei srotolò la matassa di stoffa, sollevandola davanti al volto...
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGHHHHHH!!!!!!!!!!!!!
MA SEI SCEMO????  Non penserai veramente che io metta questa roba???!!!"
L'urlo che la rossa aveva lanciato aveva fatto fuggire dagli aberi, terrorizzati, gli uccelli che vi stavano nascosti.
E aveva reso sordo lo spadaccino, che le sedeva al fianco premendosi le mani contro le orecchie!
Solo Cedric era rimasto impassibile, osservandola imperscrutabile:
" O quello o niente." Disse laconico
" Ma forse tu non ti sei reso conto...che questo E' niente!!! Questo non è un vestito...è un'insulto. Metterlo o non metterlo equivale, in entrambi i casi, ad andare in giro nuda!!! Mi rifiuto, categoricamente."
"...Uh-Uh...Non ti facevo così pudica Lina Inverse!" Commentò il giovane con un sorriso malizioso.
" Io invece TI  facevo benissimo così cretino!!! Riprenditi questo francobollo!" Esordì lei, tendendogli la mano che reggeva il vestito.
Ma lui la ignorò palesemente, rimettendosi a frugare nella bisaccia, sordo alle proteste e agli insulti della rossa!
Lina, infine rassegnata, ricadde pesantemente seduta ai piedi dell'albero, osservando l'abito che avrebbe dovuto indossare per rendersi irriconoscibile...
Peccato che dubitava seriamente di passare inosservata indossando qualcosa di quel genere.
Si trattava di un abito dal forte sapore esotico, nulla a che vedere con i vestiti da lei solitamente indossati...
I pantaloni non avevano nulla che non andasse, per il vero...tranne ovviamente per il colore raccapricciante, rosa.
Un colore che lei detestava con tutte le proprie forze, nonostante fosse un colore che in qualche modo le era vicino, visto che era la tinta che la caratterizzava nella gilda dei maghi...
Lina la rosa.
Bello schifo.
Distorse il naso al solo pensiero.
Comunque, a parte questo, erano pantaloni larghi, dal cavallo basso, stretti sulle caviglie. Niente di particolarmente scandaloso...
Infatti era il corsetto che non le andava giù. Un corsetto senza spalline, incredibilmente corto...e rivestito di specchietti!
Non l'avrebbe mai indossato, fosse cascato il mondo.
" Fà vedere..." Chiese in quel momento lo spadaccino, mentre Cedric ancora rovistava nella bisaccia.
Lina, lo sguardo funesto, pose l'oggetto incriminato tra le mani del biondo, che lo osservò con sguardo sospettoso, prima di aggiungere:
" Beh...non ha niente di strano...Qual'è il problema??"
" Qual'è il problema??? Gourry! Mi ci vedresti con quel coso addosso???"
"....Uh...Ok, forse non è molto nel tuo stile..ma in fin dei conti è solo un vestito..." Ma non fece in tempo a finire quella frase, Lina saltò sù di colpo, esclamando:
" Hai un mattone al posto della testa o cosa?? Quest'affare si potrebbe definire un 'vestito' nello stesso modo in cui quello che hai dentro quella zucca si definirebbe cervello!!!"
" Lina, falla finita." Cedric si era intromesso nella discussione " Non stiamo andando ad una sfilata di moda, non mi sembra il caso di fare tutte queste storie...Se ho scelto questi abiti c'è un motivo."
Ma in quella lo spadaccino si battè il pugno nel palmo della mano, e con sguardo illuminato esclamò:
" Ma certo...Ho capito perchè non vuoi indossare quel corpetto..."
Lina e Cedric si voltarono a guardarlo, perplessi.
A quel punto lo spadaccino si avvicinò a Cedric, e con l'aria di chi la sapeva lunga, bisbigliò:
" Credo che sia perchè ha paura di non...'riempirlo' abbastanza..."
" Ohhh..." Mormorò il giovane, portandosi la mano al mento, e lanciando un'eloquente occhiata al seno della maga!
" In effetti non ho pensato alla misura quando l'ho aquistato...Ma suppongo che tu abbia ragione, per un vestito così occorrono...certe curve..."
Lina non credeva alle sue orecchie!!!!
Quei due esseri primordiali si detestavano spassionatamente, eppure andavano d'amore e d'accordo se si trattava di disquisire sulle sue misure?????!!!!!!!
" Andate al diavolo!!! Vi faccio vedere io se non posso riempire uno stupido corsetto!!" Ringhiò, e rossa come un peperone, diede ad entrambi le spalle, dirigendosi verso un cespuglio per cambiarsi.
Cedric e Gourry aspettarono che lei scomparisse dalla loro vista, a quel punto si scambiarono uno sguardo soddisfatto.
Pura e semplice psicologia spiccia.

Passato però il momento di trionfo, i loro sguardi tornarono alla consueta antipatia. Cedric passò allo spadaccino un fagotto di vestiti, aggiungendo:
" Ecco qui Gabriev, spero che almeno tu non faccia i capricci come la ragazzina..."
" Cedric, se io fossi in te non la chiamerei 'ragazzina' sapendo che si trova a meno di due metri di distanza...Questo ovviamente, è solo un mio modesto parere..." Mormorò il biondo, prima di srotolare una lunga tunica intera, decisamente meno preziosa degli abiti di Lina e Cedric, ma altrettanto 'orientaleggiante'.
" Ti ringrazio per il consiglio, ne faccio volentieri a meno." Ribattè quello tagliente " E comunque...vedo che la conosci bene..."
Gourry, mentre si infilava la tunica dalla testa, rispose semplicemente:
" Non la conosco affatto invece..."
" Sai...non si direbbe proprio, a vedere come vi comportate..." Insistè Cedric, con sguardo indagatore
La testa di Gourry sbucò dalla tunica:
" Stai farneticando. La conosco quanto la conosci tu..."
" Può essere...Ma di sicuro non la vedi come la vedo io."
" Ma che significa??" Ribattè lo spadaccino, alzando le spalle, e sbuffando.
Cedric a quel punto gli fù vicino, e gli sibilò in un orecchio:
" Significa che non sono uno stupido. Significa che potrai anche pensarla come vuoi, ma io so, come so che non sei realmente innamorato di Sofia, che tra te e la rossa c'è qualcosa..."
Gourry non si mosse di un millimetro, ma gelido, sussurrò:
" Contento tu. Ma tra me e Lina non c'è assolutamente nulla..."
Cedric gli si discostò, e con le braccia conserte, scosse la testa:
" Perfetto. Ma dammi retta Gabriev...E' difficile vedere due persone così in sintonia, due persone che sembrano compensarsi delle reciproche carenze, e arricchirsi con le proprie differenze. Il vostro sembra tanto l'incastro perfetto di un ingranaggio che non può mettersi in moto altrimenti, pazzesco che vi conosciate solo da pochi giorni... Certe persone dicono che il destino non esiste, che l'anima gemella è una pura utopia, che le metà di una mela rappresentano solo e semplicemente uno stupido frutto scisso in due. E anchio la penso così. Ma allora perchè voi due sembrate fatti per stare insieme?"
Gourry fece per ribattere, ma le parole uscirono senza suono dalla sua bocca.
Cedric sorrise amaramente, scuotendo la testa, e si allontanò, lasciandolo con quella domanda a ronzargli nella mente...

'Ma allora perchè voi due sembrate fatti per stare insieme?'

Un tintinnio di campanellini lo riportò alla realtà.
Voltandosi si trovò davanti Lina nel suo abito. Oltre al corsetto abbinato ai pantaloni, il travestimento comprendeva un lungo velo, per mascherare la chioma di fuoco, e rendere il tutto più realistico.
Il velo, rosa anch'esso (purtroppo) era setoso e riccamente decorato,  ai bordi erano appesi tanti piccoli campanellini, che tintinnavano ad ogni movimento. La maga se l'era drappeggiato sopra al capo ed attorno al collo.
" NON RIDERE!" Lo apostrofò immediatamente, resasi conto dello sguardo del biondo.
Ma lui in effetti, non ne aveva la minima intenzione:
" Lina...sei incantevole..." Gli scappò detto.
La maga avvampò, e per poco non cadde a terra inciampando nella radice di un albero! Si riprese subito, esclamando:
" Vattene al diavolo Gourry! So benissimo di assomigliare ad un grosso confetto luccicante, e per di più diventerò scema prima di sera con queste dannate campane nelle orecchie!!! Adesso vorrei tanto sapere qual'è il geniale piano che Cedric ha ideato, visto che ci ha fatto vestire come dei saltimbanchi!!" La maga lanciò uno sguardo accusatorio verso il giovane in questione, che srotolando un lunghissimo pezzo di stoffa, rispose sorridendo:
" Ogni cosa a suo tempo, cara sorella!"
" Sorella?" Chiese sospettosa la rossa.
Cedric porse il telo a Gourry, il cui costume prevedeva solamente una tunica intera, lunga fino ai piedi, blu scuro con dei semplici decori ai bordi. Lo spadaccino lo prese, osservandolo con sguardo vacuo:
" Che roba è?" E poi pensò bene di gettarselo sulle spalle, a mo' di mantello!
" Ma insomma! Sembra quasi che voi due non ne capiate un accidenti di vestiti...Questo non è un mantello, Gabriev, si chiama 'turbante' e te lo devi mettere su quella testa vuota che ti ritrovi!!"
Gourry, sempre più perplesso, si tirò il telo sulla testa come un cappuccio, guardando intimorito Cedric, che fumava dalla rabbia!
A quel punto intervenne Lina. Con uno strattone glie lo strappò di mano, cominciando ad arrotolarlo:
" Ci manca giusto che ti canti la ninna nanna prima di dormire, e poi il mio ruolo di balia sarà completo." Esclamò seccata
" Ma che diamine ne sapevo io che quel coso...trubrante...andasse messo in testa?? Sono uno spadaccino, mica uno stilista!" Si lamentò il biondo
" TURBANTE! Gourry, si dice turbante! E comunque ti spiego subito a cosa serve. Pensi che se ne vedano molti, di giovani con una lunga chioma bionda, da queste parti??"
Le sue dita sfiorarono il collo del ragazzo, mentre con abilità gli raccoglieva i capelli sulla nuca, completando il tutto.
Dopo lunghe peripezie, finalmente ce l'avevano fatta.
Adesso, la maga e lo spadaccino, in piedi l'una di fianco all'altro, osservavano insistentemente Cedric, attendendo una spiegazione su perchè del 'bizzaro' abbigliamento!
Lui li guardò soddisfatto, prima di esclamare:
" Perfetto! Adesso vi spiego: tu Lina, saresti la principessa di ......di....Amheranthas!...O qualcosa del genere, isomma; e accompagni il tuo amato fratello, io, il principe di Amheranthas, appunto. Un uomo intelligentissimo e dalla vasta cultura, che necessita di compiere degli studi di alto livello presso l'importante biblioteca di Seres. Questo spiega i nostri abbigliamenti esotici...Capito? Veniamo da molto, molto lontano...Ah, e a proposito...tu Lina, non parli affatto la lingua di qui, quindi dovrai tenere la bocca cucita..."
" COSA???" La maga, che aveva seguito con sguardo scettico la spiegazione di Cedric, non trattenne il disappunto!
" E' necessario...Senza contare che è più plausibile, insomma, io conosco l'idioma locale perchè sono un grande studioso, ecc..ecc...Chiaro?"
" Scusa Cedric...e io che ruolo avrei in tutto ciò?" Chiese perplesso lo spadaccino
" Ah giusto! Il tuo Gourry, è un ruolo fondamentale...Sarai il nostro servitore!!"
Grossi goccioloni comparvero sulle fronti di Lina e Gourry.
Chissa perchè, quella di Cedric, sembrava tanto una vendetta trasversale!!!
" Ma insomma ragazzi...non fate quelle facce!! Non capite...Io attirerò su di me tutta l'attenzione, così tu, Lina, potrai agire indisturbata una volta che saremo dentro a palazzo, con l'aiuto di Gourry, ovviamente, il cui costume, voglio sottolineare, è pensato apposta per tenere ben nascosta la spada! No, non ditelo...Sono geniale, lo so!..."
Mentre Cedric si crogiolava nella sua autocelebrazione, Lina sospirò...
Le sembrava il piano di un folle...Ma in fin dei conti aveva una sua logica. Si, poteva funzionare.
" A, quasi dimenticavo" Aggiunse Cedric, estrendo nuovi oggetti dalla sacca " Ci sono anche questi..."
Gourry si ritrovò tra le mani una barba grigia, Lina un ventaglio.
Completato definitivamente il travestimento, i tre si guardarono.
La rossa era amaramente pentita di aver dato a Cedric carta bianca sulla scelta dei costumi...ma ormai, la frittata era fatta.
Inutile dire che Cedric sembrava il più realistico. Ovviamente, il farabutto, aveva scelto per sè un l'abito più convincente; mentre lei sembrava appena fuggita da un harem...e a Gourry, con quel turbante in testa, mancavano giusto il flauto e la cesta col serpente!
Ma tantè.
Per il bene si faceva anche questo....( Si, per il bene e anche per un buon guadagno, si intende.Ovviamente la ricompensa sarebbe stata direttamente proporzionale agli sforzi compiuti, e andava sottolineato che indossare quell'obrobrio comportava un'enorme sforzo da parte sua...)

" A proposito Cedric...come ce la caviamo con un solo cavallo?" Chiese la maga, dopo che ebbero raccolto i loro abiti usuali in una sacca ( che ovviamente avrebbe portato Gourry, in quanto servo...beh...)
" Mi sembra scontato, no? Il principe e la principessa vanno a cavallo." Rispose candidamente Cedric, lanciando un'occhiata sadica allo spadaccino, che con un sospiro, roteò gli occhi al cielo.
Altro che vendetta...quella era una tortura in piena regola!
Lina salì a cavallo dietro a Cedric, lanciando a sua volta uno sguardo a Gourry...
Il suo però fù uno sguardo dolce, e se lo spadaccino avesse guardato con più attenzione, avrebbe visto le sue labbra incresparsi per formare una silenziosa parola:
" Scusa"


Dopo aver attraversato la piccola cittadina, non senza aver attirato sguardi perplessi, giunsero finalmente all'ingresso del ponte levatoio.
Molte guardie pattugliavano la zona.
Cedric tirò le redini, frenando il trotto del possente animale, mentre lo spadaccino sopraggiungeva a piedi e con un certo fiatone!

" Ok..." Sussurrò il ragazzo " Mi raccomando Lina, bocca cucita, lascia parlare me."
" Prega soltanto che questa pagliacciata serva a qualcosa Cedric...se no sarai tu quello che non aprirà più bocca. Mai più." Sibilò la maga digrignando i denti e puntandogli il ventaglio nella schiena, dopodichè si ricompose nel suo miglior atteggiamento da timida fanciulla, sistemandosi il velo, che tintinnò impercettibilmente.
ARGH...quelle maledette campane cominciavano seriamente a darle sui nervi!

" ALT!" Intimarono due soldati " Chi siete?"
Cedric scostò leggermente il turbante, e con il suo atteggiamento più fascinoso, disse:
" Davanti a voi avete niente di meno che il principe di...di...." Cavolo! aveva scordato il nome del suo fantomatico regno!!
Le guardie rimasero a fissarlo, mentre le loro espressioni si facevano tutt'altro che ammirate per il fatto di trovarsi davanti ad un principe!
Lina, il volto semi coperto, roteò gli occhi spazientita. ECCO quello che succedeva ad affidare le sorti della missione a uno psicopatico dalle manie di grandezza. Con un sussurrò impercettibile, intervenì in suo aiuto:
" Amehranthas, pezzo di cretino, il tuo regno si chiama Amehranthas." E meno male che se l'era pure inventato lui, quel nome assurdo!
" Amehrantahas!! Questo è il nome del mio regno!! He-he..." Si riprese Cedric, cercando di mantenere una certa naturalezza.
Lo sguardo delle guardie rimase comunque scettico, e con tono sospettoso chiesero:
" Ed è possibile anche sapere il suo regale nome, maestà, e quello delle persone che l'accompagnano? O è chiedere troppo??.."
Dunque...la situazione a quel punto poteva anche avere un non so che di esilarante. Considerato il fatto che nessuno dei tre aveva pensato a dei nomi alternativi.
Cedric ci avrebbe anche fatto una risata sù, se non fosse stato impegnato a sudare freddo, richiamando alla mente qualcosa di credibile...
" Ma certo, certo, come no...è ovvio che potrete sapere i nostri nomi! Ma che domande...Perchè noi ce l'abbiamo un nome...ed è...C-Chadrac..Si, io sono il principe Chadrac di Amehranthas! E questa gentile signorina che mi accompagna è la mia cara sorella...Shalinash! Ovviamente principessa del regno d..."
" Ok, ok. Abbiamo capito." Tagliarono corto le guardie, il cui sguardo si era posato con un certo interesse sulla maga...
Poi, resosi conto del terzo membro del singolare terzetto, intimarono:
" E lei non c'e l'ha un nome, signore?"
Gourry, che mentre Lina e Cedric si affannavano per non far cadere miseramente a picco il loro piano, si trovava in uno di quei momenti in cui la sua mente decideva povvisoriamente di andare a farsi ' un giretto', si scosse nel sentirsi rivolgere quella domanda, e incautamente rispose prima di pensare:
" Io? io mi chiamo Gou.."
Cedric quasi urlò, intervenendo proditoriamente sulla sfiorata rivelazione dello spadaccino:
" Lui è il nostro servitore!!! Che importanza volete che abbia?"
" Principe Chadrac, è nostro dovere accertarci dell'identità di chiunque varchi le mura del palazzo..."
" Oh...Beh, se così stanno le cose...il suo nome è Go...Gou-shan..." Balbettò Cedric, non così sicuro di non star passando per un folgorato mentale, in quel momento!!
Le guardie lo guardarono accigliate: " Go-Gou-Shan??" Chiesero dubbiose.
Gourry guardò Cedric con un'espressione penosa. Lina si massaggiò le tempie, imponendosi di stare calma.
Cedric, una grossa goccia sulla fronte, fù costretto ad annuire:
" Proprio così...Go-Gou-Shan...é un nome carino, no?" Chiese con un sorriso forzato.
" Ci sarebbe da discuterne per il vero..." Ammisero le guardie, rivolgendo occhiate compassionevoli allo spadaccino.

A quel punto, le guardie intimarono ai tre di non muoversi, e si spostarono di qualche metro, raggiungendo i compagni.
I soldati scrutarono i tre per qualche istante, dopo di che si radunarono tra di loro, confabulando.
Sia Cedric che Lina che Gourry si guardarono con aria interrogativa, mentre una delle guardie estraeva un foglietto dal mantello.
Lentemente lo aprì, mostrandolo ai compagni, e indicandolo con il dito, scuotendo il capo.
Lina sporse la testa per vedere meglio di cosa stessero discutendo così animatamente, e tutto quello che riuscì a scorgere fù un'indistinta macchia rossa sopra al foglio. Successivamente percepì alcuni spezzoni di frase:
" No, non è lei, mi sembra ovvio, no?"
" Si...hai ragione. Non può essere lei..."
" Ti viene pure il dubbio?? E' ovvio che QUELLA  non può essere QUESTA!!"
Quest'ultima frase era stata seguita da due brevi occhiate, verso Lina, e verso il foglietto misterioso.Quindi le guardie parvero aver emesso il verdetto finale, e si riavvicinarono.
" Scusate principe...Il fatto è che abbiamo precisi ordini di bloccare una certa  persona, e sapete com'è...la prudenza non è mai troppa!!"
" Certo, certo...capisco perfettamente." Annuì Cedric comprensivo, poi aggiunse incuriosito " E' possibile sapere di chi si tratti? Così, giusto per curiosità..."
Le guardie scossero il capo:
" Spiacenti, non abbiamo l'ordine di divulgare delle informazioni tanto riservate."
" Oh, capisco...peccato, perchè sapete...noi abbiamo viaggiato molto per giungere qui, e di chiunque si tratti...è probabile che l'abbiamo incontrato lungo il viaggio, quindi forse vi sapremmo dire con esattezza la distanza a cui si trova dal regno...questa persona tanto pericolosa per la sicurezza di Seres..."
I soldati lo scrutarono un attimo, sospettosi, ma a quanto pareva, il discorso di Cedric doveva averli convinti. Il soldato in possesso del foglietto, lo estrasse nuovamente dal mantello, e lo srotolò davanti agli occhi dei tre.
Tutto ciò che poterono vedere fù l'immagine di quello che a prima vista poteva sembrare un diavolo, con tanto di corna! Ma guardando meglio in effetti, nonostante non dovesse essere stato fatto da un grande artista, si potevano scorgere delle fattezze umane, vagamente femminili...
Comunque, a Cedric e Gourry, bastò leggere il nome che stava appuntato sul margine, per sbiancare di colpo.
Lina invece stava assumendo gradatamente una colorito tendente al violaceo...
Quello era, senza ombra di dubbio, il suo nome.
Quindi...Quello sgorbio schifoso, con tanto di corna e fiamme che gli uscivano dalle narici, era lei???!!!
Ok

Staicalma-staicalma-staicalma-staicalma-staicalma-staicalma-staicalma-stai....

" Oh...Un soggetto interessante...un demonio, forse?" Chiese Cedric con finta indifferenza e malcelata preoccupazione!
" No, molto peggio maestà! Questa è Lina Inverse dramata! Sa cosa significa?? Una donna tanto brutta da spaventare  persino un drago..." Disse il soldato, annuendo con aria grave.
Cedric cominciò a sudare freddo, sperando che la ragazza che sedeva dietro di lui mantenesse un certo self-control...
Ma il soldato continuò:
" So che questa immagine non è un gran che...perchè in effetti...si dice che sia ancora più brutta!! Con lunghe zanne affilate, corna da demonio...la chiamano anche imperatrice della distruzione...si figuri un po'!.......Ma signorina, si sente bene? " Il soldato osservava preoccupato la ragazza che fremeva, rossa di rabbia!!
Lei a quel punto, non potè fare altro che estrarre il suo ventaglio, e sventolarsi il viso paonazzo, maledicendo l'intera stirpe umana!
" He-he...sa com'è...mia sorella è facilmente impressionabile..." Tentò di giustificarsi Cedric
" La capisco...anche noi non eravamo di certo felici quando ci hanno detto di pattugliare la zona perchè sarebbe potuta arrivare da un momento a quell'altro. Pare che non risparmi nessuno tenti di sbarrare il suo cammino...La terribile maga dal seno piatto!!"
A quel punto Gourry fù preso da un'attacco di tosse isterica, per coprire il sordo scricchiolio del ventaglio che si stritolava tra le mani di Lina!!
Fortuna che intervenne un diversivo.
" Hei-Hei...Ho portato il vino!" A parlare in quel momento, era stato un uomo, con un carretto carico di damigiane, che si era avvicinato senza che nessuno se ne accorgesse. Il soldato superò i tre, dirigendosi verso di lui:
" Alla buon'ora! Lo sai che il generale non ama aspettare..."
L'uomo, posato il carretto, mentre alcune guardie provvedevano a scaricarlo, si asciugò il sudore dalla fronte, e lanciò un'occhiata verso lo strano trio:
" Visite importanti?" Chiese incuriosito dallo strano abbigliamento dei tre.
" Sono forestieri...Stavamo facendo il solito controllo di routine..."
" Oh...Capisco!...Tempo perso, secondo me...Quando arriverà, Lina Inverse, ve ne accorgerete molto prima che varchi il ponte levatoio!!!" ...( già, a quanto pare non erano informazioni poi tanto 'riservate')
Comunque, qualcuno non era più disposto ad ascoltare certe panzane sul suo conto.
Chissenefrega se il piano andava in malora....Non aveva intenzione di sentire una parola di più sulla sua distinta e venerata persona!!!!!!!!
Con un tono che ben poco si addiceva ad una timida e succube principessa, esordì:
" Vorrei proprio sapere cos'abbia questa Lina Inverse di così disdicevole, da essere screditata in questo modo da certi caf..."
Cedric le tirò una gomitata prima che avesse finito la frase, e sorridendo stupidamente, tentò di ovviare:
" He-He...Non badate a mia sorella...conosce poche parole nella vostra lingua, e non sa QUELLO CHE DICE..."
Sottolineò l'ultima affermazione guardandola storto.
I due uomini osservavano stupiti il principe Chadrac, una mano sulla bocca della sorella che si dimenava furiosamente, sorridere beatamente, mentre li guardava come se niente fosse, aggiungendo:
" Comunque è notevole la storia delle zanne...dovrete stare molto attenti...he-he..."
Ma improvvisamente l'uomo del carretto scosse la testa, lasciando tutti senza parole:

" Ne corna, ne zanne, garantisco. Io l'ho conosciuta, Lina Inverse".

Si fece il silenzio intorno a quell'uomo, che prendendo il foglietto dalle mani della guardia, lo osservò sorridendo leggermente:
 "Prima di trasferirmi qui a coltivare un vigneti, facevo il locandiere nella penisola. Parola mia, con questa raffigurazione la signorina che aspettate, non c'entra nulla!! Ma su una cosa forse non vi sbagliate...Lina Inverse è un flagello, vi auguro che non capiti mai seduta alla vostra tavola!!" Scherzò l'uomo con un sorriso, prima di restituire il foglio alla guardia che lo osservava  perplessa.

Ma che il diavolo se lo portasse quell'oste malefico...Lei non capiva proprio di cosa si lamentasse.
Pagava sempre quello che mangiava.
Quasi sempre.
Non pretenderete che non si possa chiedere 'gentilmente' un 'piccolo' sconto, quando il cibo non si presenti particolarmente...appetibile??
E se quell'uomo aveva cambiato mestiere...un motivo ci sarà pur stato.

" Ma sei sicuro...niente corna? Niente zanne?..E anche la storia del seno piatto è una bufala?" insistè la guardia
" Oh no, quella è vera."
Awwwwwwwww.....Perchè davano tutti importanza a quel particolare??????????

" Guarda, ti dico io cosa ti devi aspettare, se mai un giorno si presenterà ai cancelli di questo palazzo..." Propose l'uomo alla guardia.

Ah si? Coraggio, era proprio curiosa di sentire questo parere illuminato!!!!

"Prima di tutto, non sembra affatto pericolosa, l'aspetto è quello di una ragazzina di dodici anni, più o meno."

MA COME SI PERMETTEVA QUELL'OMUNCOLO????????

" Ma non ti fidare, è capace veramente di distruggere una città con un colpo solo..."

Si poteva anche distruggere un uomo...in un colpo solo...O come minimo, fargli molto male!

" Secondo, ha lunghi capelli ramati, non la si può non notare...è abbastanza unica, nel suo genere..."

Gourry annuì impercettibilmente, nel sentire quelle parole.

" Attento però, dicono che inganni le persone con il suo fascino..."

...questa ancora non l'aveva sentita!! Una teoria interessante però...Lina Inverse l'ammaliatrice!!


" Terzo, non viaggia mai sola."

C-Cosa?? ....Hei aspetta un momento...

" E chi c'è con lei?" Chiese la guardia incuriosita

" Non so chi sia, forse il suo fidanzato...anche se adesso che ci penso, tutte le volte che sono stati alla mia locanda, hanno sempre preso due stanze singole...Comunque, c'è un bel giovanotto che viaggia sempre con lei. Non si separano mai, quindi aspettati di trovarteli qui insieme, se mai un giorno la signorina Inverse deciderà di mettere piede nella nostra rinomata terra!...E attento, mi raccomando: lui è quasi più temibile di lei, se gli toccano la sua preziosa maga!"
E così dicendo l'uomo afferrò i manici del suo carretto, e si allontanò rapidamente, nello sgomento generale.

 

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Capitolo 10
*** Cap9: L'altra metà ***


capitolo 9 Ed ecco un nuovo capitolo!!
Una piccola nota x Daydreamer, che se lo chiedeva: Gourry è Lina non ricordano nulla di quello che hanno vissuto insieme, e infatti i loro ricordi si stoppano poco prima che lui la 'salvi' ( si fà x dire ovviamente XD) nel bosco...
Tuttavia, se incontrassero qualche vecchia conoscenza, ovviamente le cose si farebbero un pochino complicate...
E' per questo che ho deciso di ambientare la vicenda fuori dalla penisola, dove il rischio di imbattersi in vecchi amici fosse piuttosto basso...
In ogni caso Zel e Amelia non compariranno in questa storia, e i nostri 'smemorati' dovranno cavarsela da soli per venire a capo della faccenda...
Oh, ma poi non posso mica rivelarvi tutto adesso, no?? XD
Grazie ancora x i commenti!!!

Capitolo 9: L'altra metà


Amava l'odore dei dolci. E il sapore del sale. E sentire la pioggia battere sui vetri.
E l'ultimo raggio di sole prima dell'oscurità. Il crepuscolo.
Erano cose che le erano sempre piaciute.
Ancora di più amava il colore dell'oro, e il tintinnio delle monete.
Quello forse risaliva alla sua infanzia, era il ricordo di una bambina che giocava nel retrobottega di un negozio, il cui propietario, che altri non era se non suo padre, teneva impegnata facendole contare il ricavato della giornata, impilando scrupolosamente i soldini in tante piccole torri dorate. Vigile e concentrata a non farsi sfuggire il più piccolo dischetto metallico, con la voce del genitore, come un monito, a ricordarle l'importanza di quell'operazione:
 " Attenta Lina, il denaro non si spreca!"
Oh, lo sapeva. Lo sapeva bene. Per questo era destinata a diventare una scaltra mercanteggiatrice. E un'infallibile borseggiatrice ( di borseggiatori, si intende).
Infine, soprattutto, amava la magia.
Di più.
La sua era una sfida.
La sua era una ragione.
Il suo personale lasciapassare per la libertà e l'indipendenza.

Viaggiando instancabilmente, da un luogo all'altro, era da sempre priva di un punto fisso.
Ma aveva delle certezze, ed era importante ricordarsi che nonostante tutto, quella era lei.
Lei che amava la vita, i viaggi, le magie, i tesori scintillanti.
Lei che amava la cucina ben fatta, lei che amava l'avventura.

Come tutti, aveva delle certezze. Comprovate certezze. Dati di fatto.

Ok.

Allora perchè in quel preciso momento sentiva di aver perso una carta dal mazzo?

Lei che amava il silenzio, dove non servivano parole.
Lei che amava la voce di un uomo, capace di riempire ogni silenzio.

L'oste era ormai un puntino lontano, che si allontanava sempre di più, trascinandosi dietro il suo carretto vuoto.
Forse se avesse potuto....No.
Si, invece. Se avesse potuto, avrebbe inseguito quell'uomo per chiedergli...
Già, per chiedergli poi cosa? Le sue, erano solo baggianate. Stupide storielle che alimentavano quel vespaio di leggende e fandonie sul fenomeno Lina Inverse. Come la storia delle zanne, delle corna, e del fumo dalle narici. Voleva proprio sapere chi era quel mammalucco che metteva in giro certe cavolate sul suo conto...
Era ovvio poi, che chiunque volesse darsi un tono, poteva sproloquiare in giro cretinate paradossali.
Come il fatto che lei se ne andasse in giro con la guardia del corpo.
Non era assurdo?? No dico..lei, Lina Inverse, che viaggiava con un bel giovane che la proteggeva dai pericoli!!
C'avrebbe creduto se avesse avuto 6 anni, e due fiocchetti rosa sulle treccine. Forse nemmeno.
Era adulta e vaccinata, sapeva di potersela cavare da sola in tutte le situazioni.
Sapeva che nessun cavaliere si era fatto avanti per proporsi come suo difensore personale.
Lo sapeva?....
Si, lo sapeva.
Ma pur sapendolo, le parole di quell'uomo, avevano sfiorato un attimo di quel silenzio.
In un modo impercettibile. Quasi invisibile.
Le parole di quell'uomo avevano tracciato un graffio leggero sul vetro dei suoi occhi, che guardavano senza vedere.
E il dubbio si era insinuato, come un ospite indesiderato, che aspetta pazientemente sulla soglia dell'anima, che qualcuno lo faccia entrare.
Finchè Lina non si fosse decisa a degnarlo di uno sguardo, il dubbio non se ne sarebbe andato.
Insinuoso e suadente. Irritante, come solo può essere il non ricordarsi qualcosa che si cerca in tutti i modi di richiamare alla mente. Qualcosa di importante.
Un graffio sul vetro.Un graffio nel cuore.

" Spiacente, ma dobbiamo negarvi l'accesso."
Lina non se ne era resa conto, ma le guardie erano tornate a concentrare la loro attenzione su loro tre.
" M-ma...ma che significa?!" Chiese Cedric con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore " Io sono il principe Chadrac di Ameh..."
" LO SAPPIAMO maestà!" Esclamarono le guardie all'unisono, bloccando per tempo l'arringa del giovane " Ma per quel che ne sappiamo noi, lei potrebbe anche essere il matto del villaggio, non c'è nessun documento che possa provare la sua identità. Nessuna richiesta scritta d'accesso, nessuna busta ceralaccata recante lo stemma di questo suo tanto declamato regno..." Concluse la guardia con tono autoritario.
Cedric si morse il labbro inferiore, dannazione, pensò. Possibile che tutto colasse a picco solo perchè serviva uno stupido pezzo di carta  con scritto ' sono Chadrac pinco pallo e vengo da ...come cavolo si chiama'?
Dunque, infine...la situazione non era delle migliori.
Lina, semi nascosta dal velo,osservava dubbiosa le alte mura del palazzo...
Risolvere il problema alla radice incenerendo in colpo solo tutte le guardie? Sarebbe stato interessante, ma decisamente poco fattibile. In fondo loro erano personcine così per bene...
Gourry dal canto suo, non vedeva in che modo la situazione potesse essere risolta...A prescindere dal fatto che il suo ruolo da servitore non gli consentiva grandi exploit, ma per dire tutta la verità...si stava leggermente disinteressando alla questione. Non di certo per mancanza di interesse...era lui il primo che necessitava assolutamente di entrare a palazzo.
Ma per quanto si sforzasse di concentrarsi sul problema...qualcosa lo distoglieva continuamente dal formulare un qualsiasi pensiero di senso compiuto.
Una voce fastidiosa, nella sua testa. Che lo derideva.

" Come hai potuto anche solo pensare che non avesse un uomo? Che allocco...Sei cieco forse?? Non lo vedi da solo quant'è bella? "

Oh lo vedeva, lo vedeva eccome. E il pensiero che ci fosse, o ci fosse stato, un uomo al suo fianco...gli faceva provare quello che non aveva mai provato vedendo Sofia contesa da 1000 pretendenti.
Rabbia cieca. Gelosia pura.
Chi era che si arrogava questa facoltà di elevarsi a protettore di una ragazza che, di certo, non aveva bisogno di protezione alcuna??? E dov'era adesso?? Perchè Lina era sola, se l'uomo del vino aveva giurato e spergiurato che non si separava mai dal suo protettore?
Di certo doveva essere una guardia del corpo da quattro soldi...se l'aveva lasciata sola.
Gourry aveva visto l'espressione di Lina alle parole di quell'uomo.
Non l'avrebbe giurato, ma era incertezza quella che aveva scalfito il suo sguardo impavido, seppur per un breve, brevissimo attimo.
E adesso lui si ritrovava lì, davanti ad un ponte levatoio che non si decideva ad abbassarsi, con una principessa da salvare ( ed eventualmente sposare...) a farsi venire il sangue amaro, detestando un uomo che nemmeno sapeva chi fosse.
Ironica la vita. Talvolta...

Potevano rimanere ore e ore a convincere le guardie della loro buona fede, ma le parole erano fatte d'aria. A quei soldati servivano prove concrete, nero su bianco.
E Lina si sà, non era famosa per la pazienza. Al diavolo, se ci tenevano tanto a vedere la famosa Lina Inverse, avrebbero avuto di che gioire...si faceva per dire, ovviamente.
Senza contare il fatto che le dovevano qualche piccola spiegazione su quelle assai poco lusinghiere dichiarazioni di poco prima...
Si scrocchiò le dita, apprestandosi a procedere con il metodo Inverse, ovvero, fare piazza pulita di chiunque fosse stato tanto incauto da inciampare sui suoi nervi tesi a corda di violino...
Ma Cedric, incredibile ma vero, aveva ancora un asso nella manica.
Con un rapido gesto della mano, fece segno alla maga di fermarsi, ed esibendo un sorriso a trentadue denti, si rivolse alle guardie:
" Ma se si tratta di una richiesta scritta, potevate dirlo prima!! Il problema non sussiste...Io sono ovviamente in possesso di una richiesta per l'ingresso!!" E così dicendo sventolò la mano davanti a sè, scuotendo il capo,sempre sorridendo con aria sicura.
Lina, che non aveva la più pallida idea di cosa stesse archittettando quel visionario, gli sussurrò all'orecchio:
" Sei pazzo?? Di che accidentaccio stai parlando??"
" Stai al gioco, ora vedrai..." Rispose Cedric a denti stretti, mentre continuava a sorridere alla guardia. Poi, con tono autoritario, si rivolse a Gourry:
" Go-Gou-Shan!"
Silenzio di tomba.
" Go-Gou-Shan..." Insistè Cedric, con leggera impazienza...
Di nuovo, niente.
Giustamente Gourry, si era già scordato che quel nome ridicolo apparteneva al suo personaggio, e non vedeva dunque l'esigenza alcuna di rispondere..
Le guardie osservavano dubbiose ora il principe Chadrac, al quale scendevano grosse goccie di sudore freddo dalla fronte, ora l'indifferente servitore, che non pareva prestare la minima attenzione al suo padrone, e guardava verso la principessa Shalinasch con l'aria di chi non sta capendo un accidenti di quello che stava succedendo!
Lina tentò di utilizzare tutta la sua arte in fatto di mimica facciale, per far capire con le buone allo spadaccino, che Cedric si stava rivolgendo proprio a lui...
Gourry la osservò per alcuni secondi, poi mormorò con un fil di voce:
" Lina...non ti senti bene? Perchè fai quella faccia?"
Se avesse avuto un vaso in mano in quel momento, Lina non avrebbe avuto dubbi su dove frantumarlo.
" Maestà...è forse sordo il vostro servitore?" Chiese un soldato, perplesso.
" Sordo dite?...Oh, no...no di certo..." Rispose Cedric, fulminando il biondo " E' solo un po' rimbambito, l'età senile...sapete com'è..." E rivolto nuovamente verso Gourry, sibilò sottovoce: " Gabriev! Riattiva l'encefalogramma dannazione...sei tu Go-Go come diavolo si chiama!!!"
" Oh...Oh certo...certo!" Si rianimò di colpo il biondo, che finalmente ci era arrivato " Dite pure, maestà!"
" Bene, Go-Gou-schan...passami il nostro bagaglio da viaggio." Impose Cedric con superiorità, tentando di riaquistare un po' di dignità agli occhi dei soldati.
Gourry si grattò la guancia con la punta dell'indice, lanciando una breve e dubbiosa occhiata alla sacca dove avevano raccolto i loro abiti consueti, e chiedendosi se Cedric intendesse quella con 'bagaglio da viaggio', essendo per l'appunto l'unico bagaglio che possedevano...
" Sto aspettando..." lo sollecitò il ragazzo, facendogli capire con lo sguardo che si, intendeva proprio quello...
Lo spadaccino porse la sacca al compagno, e incrociando lo sguardo con la maga, capì che nemmeno lei aveva la più pallida idea di cosa avesse in mente Cedric, che dal canto suo prese a rovistare con impazienza tra le vesti.
" Oh, eccola!" Esclamò infine, soddisfatto.
Nella mano destra reggeva una busta ceralaccata.
Lina rimase di stucco...E quella busta da dove saltava fuori??
Una della guardie si avvicinò a Cedric con la mano tesa, nell'evidente tentativo di farsi consegnare la busta per esaminarla...Ma il giovane la sottrasse alla presa del soldato, sollavando la mano sopra alla testa:
" Non oserete forse sottrarre qualcosa dalle mie regali mani??" Esclamò indignato!
Il soldato lo guardò esterefatto:
" Maestà...ma cosa dite?? Se avete un documento dovete consegnarlo! Affinchè possa essere esaminato, per garantirvi l'ingresso..."
" M-Ma...io penso che vi basterà vedere il sigillo! Non ci si deve formalizzare troppo, oggigiorno..."
" Scusate la franchezza maestà, ma è proprio oggigiorno che si deve essere sospettosi...Lei non ha idea di quanti truffatori si presentino qui sotto mentite spoglie, attirati dalla fama e dal prestigio della biblioteca..."

Hum...Veramente?? E chi l'avrebbe mai detto...

" Mi state dando dell'imbroglione??!!" Chiese indignato Cedric, sgranando gli occhi.
" NO! No di certo!! Solo, se lei volesse essere così gentile da consegnarci quella richiesta...così le diamo una rapida occhiata, e la lasciamo passare! Con la sua cara sorella...e il suo 'fido' servitore..."
Indubbiamente c'era dell'ironia in quell'ultima affermazione...
" Solo una rapida occhiata?"
" Maestà...non chiediamo altro." Rispose pazientemente la guardia
" E va bene...ecco qua!" Cedric aveva posto la busta davanti al naso del soldato per una frazione di secondo, e l'aveva subito ritratta, così che il poveretto aveva a malapena percepito lo spostamento d'aria!!
" Bene, ora siate gentili...fateci passare!" Ribadì con aria ingenua.
" Ma...ma...Ma a che gioco sta giocando si può sapere??!!" La guardia adesso stava leggermente perdendo la pazienza.
Lina osservava tutta la scena facendosi la stessa identica domanda...A che gioco stava giocando Cedric??
O forse sarebbe stato più appropriato dire...
Che diavolo stava combinando quel mentecatto???!!!
" Mi dia quella busta!" Apostrofò la guardia
Cedric sospirò...in effetti aveva dubitato che potesse funzionare. Ma c'aveva sperato. Aveva veramente sperato che potesse bastare quella busta, che aveva tirato fuori dal suo abito...l'abito con cui aveva lasciato Imalg il giorno del torneo...
A malincuore consegnò la busta nelle mani del soldato, che gli lanciò un'occhiata di rimprovero, prima di gettare un breve sguardo al sigillo in ceralacca che raffigurava....una forchetta???
Una forchetta? Possibile??
Strano stemma per un regno, pensò la guardia sconcertata...Mah, questi stranieri...valli a capire.
Con un rapido gesto staccò il sigillo, aprendo il foglio.
Lina si sporse per vedere, ma incontrò lo sguardo abbattuto di Cedric. Stava per domandargli che accidenti avesse appena combinato, quando la voce della guardia li fece voltare entrambi...
" Si può sapere che significa?? E' uno scherzo??" Era un tono che non prometteva nulla di buono...
Cedric, nonostante tutto, ebbe ancora il coraggio di domandare, con un fil di voce:
" C'è qualche problema...con la mia richiesta?"
" Effettivamente maestà, non ci sarebbe nessun problema...se lei potesse spiegarci il 'senso' di questa bizzarra richiesta d'ingresso, se vogliamo continuare a chiamarla così..."
Cedric deglutì, a quel punto aveva veramente esaurito le scuse, e rimase silenzioso, mentre la guardia scuotendo il capo, prese a leggere ad alta voce quanto scritto sul foglio consegnatogli dal giovane:
" Antipasto: asparagi con uova di quaglia e patè di fagianella. Tris di primi: Vellutata di carciofi alle spezie, Soufflè di rognone, Lasagne al pesto. Secondi: arrosto di vitello con salsa tonnata....devo proseguire??!!"
Gli sguardi allibiti dei presenti lasciavano ben intendere lo sgomento generale seguito alla lettura di quel raffinato menù, che aveva allettato i palati, ma di sicuro poco c'entrava con una richiesta di ingresso...
Lina, oltre ad essersi ricordata di non aver ancora toccato cibo quel giorno, avrebbe volentieri messo fine alle sofferenze di Cedric con le sue proprie mani!! Ma come gli era venuto di consegnare il menù per il pranzo spacciandolo per un documento ufficiale???!! Certo che bisognava essere proprio all'ultimo stadio di obnubilamento mentale...
Persino Gourry in quel momento scuoteva il capo rassegnato, vergognandosi per la figura barbina del compagno di viaggio, che rosso fino alla punta delle orecchie, ebbe ancora la faccia tosta di perseverare:
" So che può sembrare strano, in effetti...ma vedete...nel nostro lontano regno il cibo occupa un posto talmente alto, nella scala dei valori di ogni individuo...che per comunicare utilizziamo sempre delle metafore legate al mondo culinario....he-he..."
Bene, la demenza doveva aver raggiunto il limite massimo, e le idiozie fuoriuscivano ormai senza controllo.
'Per gli dei, qualcuno lo faccia tacere!!' Pensò Lina in preda all'esasperazione!
Le guardie lo fissavano allibite, mentre il disperato tentativo di arrampicarsi sui vetri di Cedric si trasformava lentamente in un suicidio programmato:
"...E quindi, quanto da voi appena letto...altro non significa se non ' E' con infinita umiltà che io, principe Chadrac di Amehranthas, chiedo di entrare nel regno di Seres'...perchè vedete, 'salsa tonnata' significa proprio Seres...così come 'rognone' signi.."
" BASTA COSI'!!!" Tuonò la guardia, che con sguardo più severo aggiunse " Arrestateli!!"
I soldati misero simultaneamente mano alle spade,accerchiandoli. La situazione non si stava decisamente evolvendo per il meglio.
Maledizione.

" FERMI TUTTI!!" Tuonò improvvisamente una voce sconosciuta.
Lina,voltatasi di scatto, si trovò davanti un altro gruppetto di soldati, preceduti da un'imponente figura maschile.
L'uomo che aveva parlato doveva avere un certo ascendente, perchè le guardie chinarono il capo, portandosi la spada al petto, in segno di rispetto.
Lo sconosciuto avanzò verso di loro, mentre i soldati che li accerchiavano si facevano da parte, indietreggiando. A fronteggiarlo rimase solo la guardia che aveva letto il menù del pranzo di Cedric, e con mille ossequi, si rivolse a lui:
" Generale Larch...Noi stavamo bloccando codesti stranieri in quanto non idonei ai parametri di.."
" Basta, voglio silenzio." Rispose quello, glaciale.
I suoi occhi scrutarono attentamente Cedric e Gourry, per poi posarsi sulla maga.
Lina provò un'istintiva propulsione per quell'uomo. I suoi occhi erano di ghiaccio, impietosi.
Era un uomo sulla trentina, capelli biondo cenere, portati sciolti all'altezza delle spalle. Un curato pizzetto incorniciava  labbra sottili, che parevano non aver mai conosciuto l'ombra di un sorriso.
" Bene, bene..." Mormorò lentamente, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza " Chi abbiamo qui?"
" Le stavo dicendo, generale, sono stranieri...ma.." Insistè la guardia, ma ebbe in cambio uno sguardo sprezzante:
" Nessuno ti ha interpellato. Credo che i nostri ospiti abbiano il dono della parola, o sono forse muti?"
Lina cominciava a sentirsi schifata da quello sguardo insistente, a tratti famelico.
Cedric, dopo un'iniziale smarrimento, riprese coscienza del suo ruolo, e riassunse la dignità che spettava ad un principe:
" Lei è il responsabile di questi soldati?" Chiese con distacco. In realtà, sperava di mettere un po' di soggezzione in quell'uomo, ma erano speranze vane le sue. Larch gli rivolse uno sguardo che parlava da solo.
" Vi hanno forse causato dei problemi, i MIEI soldati?" Il suo tono era ben lontano dall'essere gentile
" Oh...Beh ecco..." Balbettò Cedric intimorito
" Decisamente si, se ci tiene a saperlo." Lina, a quel punto, aveva deciso di prendere in mano la situazione.
Lo sguardo del generale ebbe un guizzo, colto di sorpresa dal tono autoritario fuoriuscito dalle labbra nascoste della ragazza col velo. Si voltò nuovamente verso lei:
" Ma sentite un po'...questa dolce fanciulla avanza delle lamentele verso i miei uomini..."
Lina sostenne lo sguardo dell'uomo, che adesso sembrava quasi divertito.
" Generale...mi permetta di dire che codesti individui hanno tentato di spacciare un volgare menù per una richiesta ufficiale di.." Tentò nuovamente di giustificarsi la guardia, senza successo.
" Mi hai stufato con queste lamentele. Da adesso sei sollevato dal tuo incarico, decido io chi entra a palazzo. E la signorina qui presente dovrà considerarsi fortunata, dal momento che le acconsento l'ingresso a palazzo come mia personale ospite."
C'era un non so che di subdolo, nel modo in cui quell'uomo pronuciò quelle parole, e a Lina quella sottigliezza non sfuggì di certo. Lungi da lei l'idea di ringraziare per quell'atto di generosità.
Larch scrutò ancora qualche istante gli occhi della maga, e si ritenne soddisfatto di quello che vide. C'era indubbiamente disprezzo in quello sguardo. E lui adorava le sfide impossibili.
Scrollandosi, rivolse un'occhiata di sufficienza anche a Cedric e Gourry, aggiungendo: " ovviamente l'invito vale anche per i suoi servitori."
" Hei, ma quale servitore! Io sono il principe Chadrac..." Cominciò Cedric, ma Larch gli aveva già dato le spalle, totalmente disinteressato alla questione.
Il che era un bene, almeno per Gourry, che aveva già avuto a che fare con quell'uomo.

Lo spadaccino osservò con sguardo torvo quell'individuo viscido affiancarsi alla maga, e porgergle galantemente il braccio, per scortarla all'interno del palazzo. Ma gli angoli delle sue labbra si incurvarono leggermente all'insù, quando lei rifiutò, e nemmeno tanto celatamente, di avvicinarsi al generale. E lanciatasi il velo dietro alle spalle con superiorità, lo superò borbottando:
" E' maleducazione importunare una signorina, non glie l'ha mai detto nessuno??"
Larch rimase un attimo indispettito, ma riaquistò subito autorità, incamminandosi dietro alla ragazza che l'aveva intrigato sin dal primo sguardo, considerandola già cosa sua.
Cedric mollò le redini del cavallo tra le mani dello spadaccino, e si diede all'inseguimento dei due, intenzionato più che mai a manifestare e ribadire la propria presenza!
Gourry tastò l'elsa della spada, ben nascosta sotto alla tunica. I suoi occhi erano puntati all'ingresso del ponte levatoio.
' Bene' pensò ' Ci siamo...'
Oltrepassato il ponte, sarebbe cominciato il gioco vero. E qualunque cosa fosse successa, lui avrebbe giocato la propria partita, fino alla fine.

Come una silenziosa processione, erano giunti al cortile del palazzo. Ma non era quello il cuore pulsante di Seres.
Gli occhi curiosi di Lina oltrepassarono la cinta muraria, oltre cui si intravedeva la torre. Ancora non sapeva cosa celasse, ma l'istinto le diceva che era lì che sarebbe approdata alla fine.

Grossi nuvoloni avevano piano piano fatto sparire il sole, e cominciava a tirare un'aria gelida, che annunciava un imminente temporale. Il generale guardò dubbioso verso il cielo, poi tornò a rivolgere la propria attenzione alla domanda che gli era appena stata posta da Cedric...
" Volete vedere il re, dunque?...Sono spiacente di dover deludere le vostre aspettative, ma il re in questo momento si trova a miglia e miglia da qui, nel regno di Imalg."
Bingo!
Quella era, senza ombra di dubbio, una lampante menzogna.
" Capisco..." Si affrettò ad aggiungere Cedric, dopo l'iniziale sconcertamento " E chi ne fa le veci?..."
Larch si scrutò con indifferenza le unghie della mano destra, prima di rispondere con noncuranza:
" Io."
..................................................
Hai capito, il generale????

Gourry lo osservava di sottecchi, con astio. Aveva già avuto modo di venire a conoscenza di certi suoi metodi assai poco 'ortodossi', e adesso veniva fuori che si era addirittura arrogato la facoltà di sovrintendere un regno...il cui sovrano era sparito nel nulla. No, non c'era buona fede in quell'uomo, ne era sicuro. Così com'era sicuro che fosse implicato con le sparizioni misteriose, e tutto il resto. Rimaneva solo da scoprire, come.
Lo spadaccino lanciò una breve occhiata alla maga, e capì dal suo sguardo serio e sospettoso, come anche lei stesse facendo le dovute valutazioni sul generale Larch, e che il bilancio finale fosse assai poco positivo.
Ma le loro elucubrazioni, vennero interrotte dal generale medesimo, che aveva tutta l'intenzione di prendere commiato, ritenendo di aver sprecato già abbastanza tempo con quei forestieri.Ovviamente non prima di aver giocato la sua carta:
" Sarei lusingato se accettasse di onorare la mia tavola con la sua incantevole presenza, questa sera..." Chiese pomposamente rivolto alla maga, tentando di prenderle la mano, con scarsi risultati...
Lina, vedendo qull'arto viscido avvicinarsele, si affrettò ad estrarre il malridotto ventaglio( o quello che ne rimaneva) e con un colpo secco lo calò sulle nocche del generale! Dopodichè, prese a sventolarsi con esagerata falsa frivolezza, ma se non altro, tenendo una discreta distanza tra lei e quel burino che si credeva un gran gentiluomo.
" Ci farebbe un immenso piacere!!!" Esclamò invece Cedric, intromettendosi nella conversazione.
Larch, che ancora si stava massaggiando alterato la mano, gli rivolse un'occhiata glaciale:
" Cosa le fà credere che l'invito comprenda anche lei?"
" M-ma...ma io sono suo fratello!!! E Shalinasch non va da nessuna parte senza di me!" Esclamò quello, indignato e anche un po' intimorito...Non aveva nessuna intenzione di perdersi un buon momento per estrapolare delle interessanti informazioni...
Lina però, fù più svelta di lui, e sorprese tutti, esclamando:
" Chadrac, caro..." Ok, il tono da brava sorellina premurosa le usciva un po' in falsetto..." Non ti intromettere...da bravo su, non pretenderai di autoinvitarti?" E così dicendo gli lanciò un'occhiataccia, che sperava venisse interpretata  per un:
'stai zitto e non insistere, ti spiego tutto più tardi.'
Fortunatamente parve funzionare.
Larch sollevò il mento soddisfatto, lo sguardo vincitore, e si apprestò a lasciare i tre nelle mani dei servitori che erano sopraggiunti per accogliere gli ospiti. La sua mente era già proiettata verso la serata in cui, era certo, avrebbe fatto capitolare quella misteriosa ed esotica fanciulla ai suoi piedi! 
Lina osservò il generale sparire, e con un sospiro si preparò ad affrontare gli sguardi allibiti di Cedric e Gourry:
" Lina!!! Si può sapere che diavolo ti è preso??"
" In tutta franchezza Cedric...dopo la figura del menù come richiesta ufficiale, ho semplicemente pensato che era meglio se me la gestivo da sola la situazione..."
Un grosso gocciolone comparve sulla fronte del ragazzo.
" Su, non te la prendere... C'est la vie!" osservò Lina, sollevando sarcastica le spalle " In ogni caso, ho anche pensato fosse meglio dividerci, così potremo avere più informazioni..."
" Ok, non hai tutti i torti...allora io comincerò subito a darmi da fare, non ho intenzione di perdere un minuto di più." Ribadì Cedric " Diamoci un appuntamento...mezzanotte davanti alle scuderie? Così potremo confrontare quello che abbiamo scoperto, e agire riparati dal buio..."
Lina e Gourry annuirono, e osservarono Cedric dargli le spalle, e incamminarsi dietro ad un servitore, cominciando da subito a tartassarlo di domande!!
Rimasero silenziosi, l'una di fianco all'altro.
" Cedric mi sembra un po' esaltato, da tutta questa situazione..." Commentò la maga, guardando davanti a sè.
" Già..." Fù il laconico commento dello spadaccino, che aveva ben altro per la testa, in quel momento.
Lanciò un'occhiata apprensiva alla compagna di viaggio, mecerando lugubri pensieri;  poi improvvisamente disse:
 " Lina...non mi piace l'idea che ceni sola con quell'uomo..."
Colta di sorpresa, la maga per una volta ringraziò il velo che le copriva il volto, perchè sentì subito le guance andare a fuoco!
Guardò verso lo spadaccino, e incrociò il suo sguardo serio:
" Gourry..."
" No, stammi a sentire.." La bloccò lui " Quell'uomo Lina, è pericoloso."
" Oh beh...Se si tratta solo di questo, tranquillo...Gli uomini pericolosi sono il mio pane quotidiano!.." Scherzò lei, sollevata dal fatto che le preoccupazioni dello spadaccino, nulla avessero a che vedere con la gelosia...
" Non è per questo...cioè, non solo...lo so che sai cavartela in ogni situazione, lo so bene. Ma..."
" Ma cosa?..." Chiese lei, incuriosita da quel giro di parole.
Gourry la osservò per alcuni istanti, istanti in cui passarono gli anni...
" No, niente." Rispose infine.
E va bene, non ce la faceva. Non ce la faceva a dirle che le sue preoccupazioni riguardavano sì i modi aggressivi del generale, ma soprattutto, le sue preoccupazioni andavano al fatto che si era benissimo reso conto che quell'uomo le aveva messo gli occhi addosso fin dal primo momento.
Se soltanto l'avesse anche solo sfiorata con un dito....
Se soltanto si fosse azzardato...
" Ok, Gourry, faresti meglio ad andare anche tu...in fondo ti trovi pure in una posizione avvantaggiata, tra la servitù il pettegolezzo abbonda!!" Riprese Lina, distogliendo lo sguardo dallo spadaccino e guardando verso il cielo grigio
 " Senza contare che, fra non molto, credo che si scateneranno i quattro elementi..." Aggiunse poi, sovrappensiero.
" E tu...Tu che farai?" Le chiese il ragazzo, al quale poco importava che stesse per piovere da un momento a quell'altro.
" Ma che domande..." Rispose lei con un sogghigno " Andrò a prepararmi per il mio 'romantico' appuntamento di questa sera..."
Nonostante la palese ironia della battuta, a Gourry si serrò nuovamente lo stomaco. Non gli andava proprio di scherzarci sopra.
La scrutò a lungo. Scrutò quel suo incarnato di porcellana, e maledisse chiunque avesse osato posarci le mani sopra.
Avrebbe voluto starle accanto, invece di andare a caccia di informazioni tra la servitù.
Avrebbe voluto starle accanto, sempre.
" E va beh...allora a mezzanotte davanti alle scuderie, se no chi lo sente Cedric, poi..." Disse Lina, distogliendo lo sguardo dal cielo, e apprestandosi a dargli le spalle. Ma la voce dello spadaccino la costrinse a fermarsi:
" Lina...promettimi solo che farai attenzione...."
Era una cosa stupida da dire, a una come lei.
Era una cosa ridicola, date le circostanze.
Era dannatamente, incredibilmente, dolce.
Lina assaporò per un breve attimo, cosa volesse dire avere qualcuno che si preoccupava per lei.
" Gourry...non sarò io a dover fare attenzione questa sera, fidati..."
" D'accordo...allora, sii magnanima...ma non troppo!!" Rispose il biondo, con un sorriso.
Lina sorrise a sua volta, e la prima goccia di pioggia cadde sulla sua guancia, scendendole fino al mento.
" Aaaah, te l'avevo detto che stava per piovere!!"
Esclamò, e rapida gli diede le spalle, correndo verso il palazzo, e lasciandolo solo e incurante dell'acqua che aveva preso a scrosciargli addosso.
Sembrava una lacrima, pensò lo spadaccino, ma era una goccia di pioggia.
Sembrava che non glie ne importasse nulla, ma ormai c'era dentro fino al collo.

Lina lanciò il velo sull'ampio letto a baldacchino, non appena l'ancella che l'aveva accompagnata nella stanza ebbe richiuso la porta.
Finalmente un attimo di pace per i suoi poveri timpani martoriati da quelle maledette campanelle!!
Soddisfatto il desiderio di liberarsi da quel supplizio, si guardò intorno circospetta...Ma non c'era molto da dire sulla stanza che le era stata assegnata. Se fosse stata una vera principessa, probabilmente se ne sarebbe lamentata, ma era del tutto irrilevante per lei, che vi avrebbe trascorso solo poco tempo. Pareti in pietra, umide e fredde, imponente letto in mogano, una piccola toletta addossata ad una parete, tutto qua.
" Però...se quel presuntuoso voleva fare colpo, poteva anche sprecarsi di più nell'assegnare le stanze..." Ragionò seduta sul letto, che neanche a dirlo, era più duro di una lapide!
Un chiarore improvviso illuminò di colpo la stanza, seguito subito dopo da un potente boato. Temporale.
L'affascinava, il temporale.
Folgore e tempesta, e cominciava tutto da una piccola goccia d'acqua.
Certo, forse l'avrebbe amato meno, se si fosse trovata per strada durante quel nubifragio...
Ma al riparo dietro i vetri della finestra, Lina chiuse gli occhi, mentre il vento sibilava, e migliaia di piccoli cristalli si infrangevano contro il mondo.
Le ci volle un secondo per rendersi conto di non essere sola nella stanza. Era il pregio di avere un ottimo udito, unito ad un sesto senso decisamente fuori dal comune...
La maga si voltò di scatto, fronteggiando l'ospite indesiderato, che l'aveva raggiunta alle spalle.
" Che riflessi, Lina..."
Gli occhi di Lina si fecero due fessure, mentre rispondeva:
" Si stupisce? Sono giorni che mi aspetto di vederla saltare fuori all'improvviso..."
" Bene, come vedi la tua attesa è stata ripagata."
" Ripagata un accidente! Lei è un ciarlatano imbroglione, e mi ha fatto arrivare sin qui con una scusa bassa e meschina...Adesso io credo che mi debba come minimo una spiegazione, su tutta questa storia."
" Non chiedo altro, sono qui per questo..." Rispose quello, in un sussurro " Da dove vuoi che cominci?"
" Dall'inizio."
Il vecchio veggente scrutò la maga dalla chioma rossa per alcuni secondi, prima di parlare:
"In questa storia non esiste inizio, cara Lina, così come non esiste fine. Tutto quello che può interessarti sapere sta nel mezzo, perchè è proprio quando le cose sono già iniziate, ma non ancora finite, che diventano interessanti. Non sei d'accordo con me?"
" Mi interessano poco questi filosofeggiamenti, arrivi al punto, e lo faccia in maniera abbastanza coincisa per favore, di tempo ne ho già perso abbastanza." Ribadì la maga, seccata dall'atteggiamento rilassato del veggente, che doveva essere evidentemente all'oscuro del fatto che una certa signora con la falce l'avrebbe raggiunto da lì a poco se non si fosse deciso a darsi una mossa!!
" Immagino che la pazienza tu non sappia cosa sia?" Chiese lui, sollevando un sopracciglio.
" La pazienza l'ho praticata fino ad adesso, e non ho intenzione di proseguire oltre.." Rispose lei, minacciosa.
" Male, male...la pazienza è un dono. Io ero come te, sai Lina? Volevo tutto e subito. E non mi bastava mai...Ma ho pagato duramente questi errori. E ho imparato ad avere pazienza. E adesso, finalmente, comincio a vedere i frutti di questa lunga attesa...e tu sei parte di tutto questo."
"Cosa intende dire?"
" Intendo dire che finalmente è arrivato il momento che ho atteso lungamente per anni, molti anni...Ma come vedi, Lina, chi persevera viene premiato, ed è la stessa cosa che accadrà anche a te, se deciderai di dare una mano alla sorte alleandoti con me..." disse il vecchio, con tono suadente.
" Deve essersi fulminato il cervello per credere di imbrogliarmi una seconda volta!! E comunque, se non le fosse chiaro, finchè non saprò cosa nasconde tutta questa storia, non muoverò un dito." Ribadì lei decisa, incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa con disappunto.
" Saprai tutto, Lina Inverse, non temere. Saprai cosa si cela dentro a Seres...ma ti avverto,una volta che ne sarai venuta a conoscienza...non potrai più farne a meno."
Lina scorse uno scintillio negli occhi infossati del vecchio. Uno scintillio che non le piaque.
Uno scintillio che non le piaque perchè, in un modo che faticò addirittura a capire lì per lì, quello scintillio le ricordò se stessa.
Era lo stesso scintillio che sapeva accendersi nel suo di sguardo, ogni qual volta bramava ardentemente qualcosa.
Come se le avesse letto nel pensiero, il vecchio annuì, e un sorriso gli si dipinse lentamente sul volto:
" Si Lina, si. E' per questo che ho scelto proprio te...non solo per le tue capacità illimitate, ma anche per la determinazione a perseguire i desideri. Tu sei come ero io, Lina, ed è per questo che non ti fermerai, e arriverai dove io non sono riuscito ad arrivare, anni fà."
" Non capisco di che accidenti stia parlando. Lei deve aver perso il lume della ragione..." Disse la maga calma. Anche se la sicurezza dell'inizio, stava lentamente cominciando ad abbandonarla...
" Io credo invece che tu capisca, che tu capisca benissimo. Tu ed io siamo uguali, Lina Inverse. Io sò cosa ti brilla dentro, è la stessa cosa che ti accompagna da tutta la vita...la voglia. Di potere."
Lina potè calcolare quanto ci misero quelle parole a raggiungerla, e a bruciarle dentro.
" Ed e' una croce, la voglia di potere..." proseguì il veggente " Più ne hai, e meno ti basta...Ma se accetterai di collaborare con me, la tua sete sarà placata..."
Lina prese un respiro profondo, prima di rispondere:
" Non ho l'abitudine a collaborare con chi tenta di fregarmi, ma grazie lo stesso."
Lei non era un'assetata di potere...doveva cercare di dimostrarlo, almeno a se stessa, visto che era la prima a crederci poco...
" Sei un osso duro, devo dartene atto..." Mormorò il vecchio " Ma ormai ci sei dentro...volenti o nolenti. Certo, sarebbe stato tutto molto più semplice se avessi scelto di collaborare, ma non fà niente. Tutte le linee convergono in un punto, ed è là che ci rivedremo..."
" 'Là' dove, esattamente?"
" Là, dove tutto comincia. Là, dove tutto finisce. "
Le sue labbra rugose si incresparono, i suoi occhi osservarono un punto non lontano, fuori dalla finestra. Dove si intravedeva una torre. Circondata da un labirinto.
" Là, nell'effimero..."
Il vecchio sorrise, e già si faceva inconsistente. Lina lo capì quando fù tardi, ma quello non era il vero Grupius.
Era semplicemente la sua raffigurazione astrale. Un ologramma senza corpo. Un messaggero.
Corse alla finestra e la spalancò. Sentì il vento gelido gettarle in faccia pioggia e rabbia.
Supponeva di sapere dove si trovasse il vero, reale Grupius, in quel momento.
I suoi occhi cercarono il labirinto.
Era là, che la stava aspettando.

'Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra...tutti giù per terra!!'
Pareva si divertissero molto, a girare come trottole tenendosi per mano. Pareva fosse una cosa incredibilmente esaltante, cadere poi tutti insieme, con il sedere a terra.
Lei li guardava, guardava i loro sciocchi sorrisi, e li compativa.
Quei sorrisi non dimostravano affatto quanto fossero contenti di essere bambini, e di godere della beata nullafacenza dell'infanzia. Quei sorrisi dimostravano soltanto quanto i loro cervelli dovessero essere ormai ridotti in poltiglia da tutto quel girare.
Lina aveva scosso la testa, tornando a concentrare la sua attenzione al librone che teneva sulle ginocchia.
Aveva otto anni. Non aveva mai giocato al girotondo, ma poteva polverizzare una città con un gesto della mano.

'Io non lo credo possibile...' Aveva sussurrato sua sorella con un sogghigno 'una mocciosa come te, se la mangiano i lupi appena mette un piede nella foresta...' E dandole le spalle, aveva continuato a sparecchiare i tavoli, impilando i piatti nel vassoio che teneva in mano.
Lina era saltata giù dallo sgabello, e aveva lanciato un'ultima occhiata alla sagoma familiare che si aggirava tra i tavoli.
Aveva undici anni, ed era stufa marcia di dover continuamente sottostare ai pregiudizi di chiunque.
Era stufa marcia di fare la muffa a Zephilia, quando fuori c'era un mondo che andava scandagliato in lungo e in largo.

'Hi-Hi...coraggio ragazzina, se starai buona buona senza fiatare, mentre ci consegni tutto quello che hai, ti lascieremo tornare dalla tua mammina senza nemmeno un graffietto..."
Quelli furono i primi. I primi eroici banditi che osarono darle della 'ragazzina'.
I primi che le diedero modo di assaporare l'euforia di sottrarre fino all'ultimo centesimo, ad una banda di energumeni spocchiosi.
Non furono di certo gli ultimi, ma non se li sarebbe scordati. Non avrebbe scordato cosa volesse dire, vedere le loro faccie farsi di cera, mentre la luce si formava nel palmo della sua mano, e l'energia confluiva in lei.
E arraffare, infine, il bottino.

Fù dopo quello che pensò, anche se l'aveva sempre saputo, che non avrebbe rinunciato a volere sempre di più...
Che non poteva fermarsi. Non più. Non poteva placare questo bisogno di sapere...di avere...
di potere.

Lina appoggiò la fronte umida al vetro richiuso della finestra, mentre i ricordi di quella che era stata, la portavano a chiedersi chi fosse, ora.
Chi era Lina Inverse? Un'assetata di potere?
Era stata una bambina che aveva rinunciato al girotondo, per imparare a lanciare un dragon slave, quando gli altri bambini a mala pena sapevano scrivere correttamente il loro nome.
Era stata un'adolescente che era fuggita nella notte, per dimostrare alla sorella che non sarebbe stata fermata nella foresta dalla fame atavica dei lupi, ma che sarebbe arrivata molto oltre. Sarebbe arrivata dove nessuno era mai arrivato.
Era stata una ragazza pronta a tutto, pur di non dover mai chinare il capo dinnanzi a nessuno.
Era una forza di volontà, la sua, che non aveva eguali.
Era un logorio della mente, questo bisogno di spingersi sempre oltre le proprie facoltà.
Pericoloso. Pericoloso tanto da arrivare al punto in cui c'avrebbe rimesso, perchè si sà...
'tanto va la gatta al lardo....'
Eppure lei non ce lo aveva mai lasciato, lo zampino.
Perchè non era sola.
C'era un'altra metà.

Chi fosse non le era dato sapere, ma c'era.
Era un sussurro che la fermava sempre ad un passo dal limite della perdizione.
Era un'ancora che le impediva di prendere il largo nell'oceano dell'impossibile.
Era l'eco lontano di parole senza suono e senza voce, che si portava dentro da una vita:

" Io sarò con te, fino alla fine."

Se quelle parole avessero avuto fattezze umane, sarebbero state un uomo dai lunghi capelli dorati.
Era un peccato, che Lina non ricordasse. Che non ricordasse che era Gourry a viverle dentro.
Perchè non importa quanto nascosto sia, un ricordo è tuo per sempre. E' qualcosa che vive dentro di te.

La maga si discostò dalla finestra con un sospiro. Aveva bisogno di tempo, per riflettere.
Quel maledetto vecchio aveva contribuito a confonderle ancora di più le idee...
Era curiosa, dannatamente curiosa di scoprire cosa nascondesse la torre.
Grupius aveva detto: ' una volta che saprai cosa si cela dentro, non potrai più farne a meno...'
Sciocchezze, voleva solo dare una sbirciatina, avrebbe resistito a qualunque tentazione.
.........................................
Vah beh,
bisogna sempre puntualizzare tutto???

Lina, non sapendo che altro fare, sedette alla toletta, osservandosi distrattamente allo specchio.
Luci e ombre si inseguivano sul suo volto. Non si era nemmeno presa la briga di illuminare la stanza con un lighting. 
I lunghi capelli, umidi di pioggia, le ricadevano in ciocche scomposte sulle spalle. La maga notò che sul ripiano della toletta erano appoggiati alcuni oggetti tipicamente femminili, e curiosa, prese ad analizzarli uno ad uno...
( chissà mai che non ci fosse stato qualcosa da rivendere...$_$)
Alcune ampolle contenenti del liquido ambrato, un portacipria, uno scrignetto portagioie( ovviamente, vuoto...), una spazzola...
Niente di utile, ad una grande maga. Peccato.
La sua attenzione tornò alla spazzola, e la prese tra le mani. In fin dei conti, anche una grande maga, soprattutto se propietaria di una meravigliosa chioma rossa, aveva diritto di essere sempre impeccabile...No?
Mentre lentamente pettinava i lunghi capelli, Lina pensò che, stranamente, quell'operazione la rendeva malinconica...
' Che sciocchezze...' pensò seccata.
E fù in quel momento, che un lampo illuminò per intero la stanza, e Lina potè vedere distintamente il suo riflesso nello specchio.

Tra le mani teneva la spazzola, e i lunghi capelli ramati le cadevano morbidamente sulle spalle.
Ma la Lina nello specchio aveva il volto rigato di lacrime, e portava un pigiama color crema.

Il tuono che seguì quell'esplosione di luce la fece sobbalzare,e quando tornò a guardare nello specchio, si ritrovò, con i capelli bagnati, il vestito da concubina, e tutto il resto...
Ma...
' Devo avere le allucinazioni' Pensò tra sè e sè la maga, tentando di darsi una calmata. Tentando di calmare il proprio cuore, che aveva preso a martellarle furiosamente nel petto...
Quella era lei? Quella ragazza disperata, che singhiozzava in pigiama?
No, non poteva essere.
Non ricordava di aver mai provato un dolore talmente grande da rendere il suo sguardo così perduto.
Eppure eccola lì, di nuovo.
Come quel pomeriggio, nel sentire le parole di quell'uomo.

L'inconscia consapevolezza di aver perso qualcosa di importante.

Cose invisibili, lontane. Cose dimenticate.
La dissacrante sensazione che ci fosse qualcosa che avrebbe dovuto rimpiangere.
Già...
Ma cosa?

Lina detestava quel senso di smarrimento che l'avvolgeva nella penombra di quella stanza vuota.
Nessuna magia, nessuna dannata magia poteva toglierle quell'angoscia.
Allora cos'era diventata a fare la più grande maga che il mondo avesse mai visto??????!!!!!
Se poi, tanto, anche lei era destinata ad avere paura, e a sentirsi perduta.
Ma non sola.

' Ho solo pensato che non fosse prudente lasciarti sola a piede libero' mormorò l'altra metà

" Chi sei?" Chiese Lina al vuoto che aveva intorno.
" Per quanto tempo ancora hai intenzione di darmi il tormento??" Gridò rabbiosa, al silenzio.
Non si aspettava realmente una risposta, per questo fù stupita quando una voce da dentro di lei, sussurrò al suo orecchio:

' Chi lo sà....forse per tutta la vita.'

Un piccolo frammento di tempo che sarebbe andato perduto nel frastuono della distanza.
Che sarebbe andato perduto, se non ne fosse rimasta la forza incisa in ogni cellula.

Era la certezza di poter vincere su tutto. Di poter vincere, per conservarne il ricordo.
Perchè quella era la dichiarazione d'amore di uomo che aveva amato, più della vita.

Un bussare sommesso alla porta, accompagnato dalla voce dell'ancella, la distolse dai suoi fantasmi:
" principessa Shalinasch...Il generale l'attende a cena..."


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Capitolo 11
*** Cap10: Certe storie... ***


capitolo 10

Capitolo 10: Certe storie...

’Che strazio’ Pensò Lina sconsolata, dopo aver percorso diverse centinaia di metri, tra scalinate e corridoi, all'interno del palazzo. ' Ma qui non si arriva più...' continuò a rimuginare, le braccia penzoloni e l'espressione esasperata.
La ragazza che la precedeva, la torcia alla mano, proseguiva spedita a passo di marcia. Lina dietro ciondolava, maledicendo l'infame che aveva progettato quei corridoi chilometrici, mentre i campanellini del velo che si era ricacciata in testa in fretta e furia, le ricordavano ad ogni passo quanto fosse stato ignobile Cedric ad assegnarle proprio QUEL travestimento!

Finalmente, l'ancella si fermò dinnanzi ad un alta porta, davanti a cui stavano due guardie, ferme immobili.
" La principessa Shalinasch." Annunciò, dopo di che con un rapido inchino si congedò dalla maga.
I due soldati sollevarono cerimoniosamente le corte spade all'altezza dello sterno, facendo un passo indietro, e scostando i battenti della porta, lasciando passare la maga, che trattenne a stento un sorriso, pensando a quanti inutili salamelecchi stessero riservando in realtà a colei che erano incaricati di tenere il più lontano possibile dal loro amato generale.
Il salone in cui si ritrovò una volta varcato l'ingresso, era simile in tutto e per tutto a quello in cui si era svolto il banchetto di Imalg. Lina osservò la lunga tavolata imbandita che le si parò davanti agli occhi, e con disgusto squadrò il generale Larch, che seduto ad un'estremità, sollevò un calice di vino nella sua direzione, salutandola con un sogghigno:
" Benvenuta, mia gentile e splendida ospite..."
Forse a quell’uomo avrebbe donato un colorito tendente al bruciacchiato...
Un servitore venne nella sua direzione, scortandola gentilmente all'estremità opposta della tavola, e scostando la sedia imbottita per farla accomodare. Larch non distolse per un attimo lo sguardo dalla maga, la quale però non vi fece caso...
Momentaneamente la sua attenzione venne catturata da qualcosa di ben più interessante...
CIBO!!!!
Nemmeno si rese conto di aver spinto via il povero servitore( che giaceva gambe all'aria qualche metro più in là) mentre i suoi occhi registravano e calcolavano quanto avrebbe potuto accaparrarsi di quel suntuoso banchetto...( Dei del cielo, era dalla sera prima che non toccava cibo...)
*________*
Per la serie 'non facciamoci riconoscere '...
Lina arraffò alla velocità della luce una coscia di pollo, cacciandosela in bocca, mentre con l'altra mano brandiva contemporaneamente forchetta, cucchiaio e coltello!!
Un insistente tossicchiare, che andava avanti da qualche minuto, la riportò però alla realtà, facendole momentaneamente abbandonare l'intero vassoio di aragoste sulla quale si era avventata...
A quel punto, si rese conto di aver dato un tantino nell'occhio, a giudicare gli sguardi allibiti dei servitori, e del generale medesimo...
Con una risatina nervosa abbassò la mano che stringeva ancora compulsivamente il malcapitato crostaceo, e mentre lo stomaco, che già si apprestava ad un lungo lavoro, le si contorceva rumorosamente, disse:
" He-he...scusatemi...ma da noi si usa così..."
Ok, era patetico. Ma se quel mentecatto di Cedric poteva usare questa scusa del regno lontano per giustificare qualunque cosa...perchè non poteva farlo anche lei??!!
Il generale riacquisì immediatamente self control, e con aria da piacione, rispose:
" Non dovete giustificarvi cara principessa...Io sono un uomo di mondo, conosco ed accetto qualunque cultura, quindi comportatevi pure nel modo che ritenete più consono..."
Non ebbe finito la frase, che metà tavolata se ne era già andata, mentre la ragazza non lo degnava più di uno sguardo!!
Larch dovette rassegnarsi a concentrare la propria attenzione su una piccola fetta d'arrosto, che era tutto quello che riempiva il suo piatto, tagliandola minuziosamente in pezzetti proporzionati ed ordinati...
Quando Lina ebbe mandato giù anche l'ultimo pezzo di pane con cui aveva ripulito il piatto, lanciò un'occhiata dall'altra parte della tavolata, e scoprì che Larch stava ancora ordinando nel piatto i quadratini dell'arrosto...
' Ci mancava giusto il maniaco dell'ordine...' Pensò tra se e se, ma in quella l'uomo sollevò lo sguardo su di lei, e Lina si affrettò ad aggiungere, battendosi soddisfatta la mano sulla pancia piena:
" Generale...la cena era ottima!!"^^
" Sono lieto che abbia apprezzato..." Rispose lui con il sopracciglio alzato, osservando la pila di piatti tra cui spuntava la testa di Lina. Tornò poi a sminuzzare la propria carne.
" Strano modo di approcciarsi al cibo..." Osservò la maga, quasi irritata da quel tagliare e ordinare nel piatto, senza mai portare nulla alla bocca.
Lui sollevò lo sguardo su di lei, gli occhi di ghiaccio puntati nei suoi, e disse: " Mia cara, potrei dire lo stesso di lei..."
Gli occhi di Lina si fecero due fessure, e un sogghigno comparve sul volto dell'uomo, che proseguì:
" Vedete, io ho una filosofia di vita...E la applico in qualunque campo. L'ordine e la disciplina. L'ordine, perché è la forza che regola il caos. La disciplina, perché è la forza che regola la mente abbietta dell'uomo. Così anche con il cibo, che va selezionato..." E così dicendo tagliò una strisciolina sottile di carne, infilzandola sulla forchetta " Ordinato, ed infine...assaporato..." Lentamente portò la mano alla bocca, masticando la carne, senza distogliere lo sguardo dalla maga.
Lina lo osservò, decisamente più schifata che ammirata. Mentalmente prese nota del fatto che se mai un giorno...( 'se mai'...) un VERO uomo l'avesse invitata a cena, avrebbe fatto bene a controllare il modo in cui si buttava sul cibo, e stare in campana...
Al diavolo, il cibo esisteva per rendere più bella la vita!! Che senso aveva sezionarlo scientificamente???
Involontariamente ripensò a come aveva diviso la cena con Gourry, quella sera , nella foresta...
Quando si dice...stomaci affini...
" Mi duole darle la notizia, CARO generale, che dei suoi perfetti ed ordinati quadratini, una volta superata l'arcata dentale...non rimarrà che il lontano ricordo..." Riprese Lina, con sarcasmo.
" Non è questo che conta, principessa Schalinasch..." Larch bevve un sorso di vino " Le faccio un esempio, un po' banale...è come uccidere un uomo, non so se mi spiego?"
Lina rabbrividì: " No, purtroppo...non credo di aver afferrato il nesso che lega una fetta di arrosto con la morte di un uomo..."
" Ecco vede, un uomo una volta che è morto..è morto, no? Bene...Ma la soddisfazione è nel modo in cui si uccide un uomo, non nella morte in se...Se io torturo qualcuno, prima di ucciderlo, non è la stessa cosa che se lo uccido a sangue freddo, mi sono spiegato adesso? Così è per questa fetta di arrosto...se la divoro in un secondo, non avrò mai il piacere dell'attesa..."
Bene, quindi non si trattava di un maniaco dell'ordine. Ma di un maniaco e basta.
Lina avvertì un brivido nella schiena. Era seduta al tavolo con un uomo per cui torture ed uccisioni, altro non erano che un piacevole passatempo...Eh già, era sempre bello condividere i pasti con uno psicopatico...
La maga tentò di reprimere l'ondata di disgusto che la pervase. Era giunto il momento di agire.
" Spero di non sembrarle inopportuna...Ma mi chiedevo, perché mai il re di Seres non si trova nel suo regno, in questo momento?" Era meglio prenderla alla larga...
" Il re governa due regni, lei è sfortunata se sperava di incontrarlo...non si vedrà da queste parti per un bel po'...Ma ad ogni modo, nella sfortuna, le è stata offerta la chanche di ricevere i servigi di un uomo come me...E spero vivamente che saprà apprezzare...e ricambiare la cortesia..."

Si, come No. Era una cosa che andava, per l'appunto, solo sperata...

" ......Comunque...perdoni l'insistenza, ma il re non aveva forse una figlia...Sofia, mi pare di ricordare..." Continuò Lina con aria finta ingenua.
Larch a quelle parole si fece vigile, i suoi occhi più attenti:
" Conosce la nostra principessa?" Chiese sospettoso
" Non di persona" Rispose prontamente la maga " Per sentito dire..."
" Capisco. Spiacente, nemmeno lei si trova nel regno, in questo momento...Ma le ripeto, se ha bisogno di qualcosa, può sempre chiedere a me..."
Lina cominciava a spazientirsi, era meglio passare ad un approccio più diretto:
" Generale, cosa sa dirmi sulla biblioteca di Seres?"
Larch le scoccò un'occhiataccia, non aveva calcolato che quella misteriosa fanciulla, oltre ad avere, a tavola, le stesse buone maniere di uno scaricatore di porto, potesse essere anche un'inesauribile fonte di domande...
" Che è...una biblioteca." Tagliò corto seccato, scostando indietro la sedia.
Mmmmm....Ma dai??
Larch, incurante del disappunto che si poteva leggere nello sguardo della maga, schioccò piano le dita, e la servitù che stazionava pronta agli angoli del salone, si diresse velocemente fuori, lasciandoli soli. Dopo di che si alzò dalla sedia, avviandosi lentamente verso la maga:
" Non è niente di speciale, anzi, a parer mio, la sua fama è sopravvalutata...è una stupida biblioteca, piena di libri polverosi, niente di più..."
" Qualcosa deve pur valere, però...E della torre? Cosa mi dite della torre?"
" Ah, la torre è una geniale trovata per attirare la fama di curiosi e viaggiatori!Ma la realtà, mia cara, è che la torre... E' vuota, completamente vuota! E il labirinto cade a pezzi...Anzi, sapete che vi dico? Non appena ne avrò la facoltà, raderò tutto al suolo! E abiliterò uno spazio per i tornei e i combattimenti!!"
Lina osservò dubbiosa il generale...forse quell'uomo non mentiva. Per lui era veramente solo uno spreco di terra, quel labirinto.Forse anche Larch altri non era che un burattino inconsapevole, in quella paradossale commedia.

Il generale sedette ad una sedia di distanza da Lina:
" Principessa Schalinasch, datemi retta, lasciate perdere questi discorsi...parlatemi di voi...lasciate che io possa vedere il vostro volto, lasciate che io possa vedere le vostre labbra..."
L'uomo si sporse in avanti, verso la maga, e fu allora che Lina notò un particolare che le era sfuggito...
Il collo del generale era rigato da lunghi graffi rossi. Graffi che potevano benissimo essere stati fatti dalle unghie di una donna...
 Lina scansò la mano dal tavolo, prima che Larch vi posasse sopra la sua.
" No." Rispose secca. Ormai, era stufa di quella falsa cortesia.
Un guizzo attraversò lo sguardo del generale:
" Siete una bambina capricciosa..." Mormorò con un sogghigno, e allungò la mano verso il volto della maga.
Lina in quel momento lo detestò ancora di più. C'era solo una persona, che poteva permettersi di definirla bambina.
Chissà perchè poi...
Ma la parola 'bambina', pronunciata dalla calda voce di quell'unica persona, suonava dolce come un abbraccio.
No, non l'avrebbe mai ammesso. Perchè fingeva che la cosa la infastidisse. Ed era così, se si trattava di qualcun altro.
Ma non con Gourry. Perchè quando lui diceva 'bambina'...le faceva venire voglia veramente di essere  ancora una bambina....
Di farsi coccolare, come una bambina.
La voce di Larch, invece, era viscida. Era come un sibilo fastidioso, e Lina desiderava solo che tenesse la bocca cucita.
" Generale...le consiglio di mantenere una certa distanza..." Gli intimò
" Fate la preziosa, dunque?...Bene, adoro le donne che sanno farsi desiderare..." Insisté lui, facendosi ancora più vicino.
Lina lo fissò torva...Quell'uomo voleva veramente finire male.
Larch raggiunse il volto della maga, e fece giusto in tempo a sfioralo con la punta della dita, che si beccò un sonoro schiaffone.
Indispettito si ritrasse, mentre lo sguardo si faceva tagliente:
" Voi principesse, siete tutte uguali. Vi credete delle grandi donne, capaci di rifiutare chi vi pare e piace...Ma adesso te la insegno io un po'di buona educazione, non come quella pazza che hanno portato qui ieri..."
" Dov'è?" Chiese la maga, fronteggiandolo.
" Chi?" Chiese lui, un attimo interdetto.
" La pazza che hanno portato qui ieri. Perchè è della principessa Sofia che stiamo parlando, giusto?" Domandò Lina spavalda.
Larch ebbe un attimo di incertezza, in cui parve valutare la situazione, poi  sorrise amaramente:
" Sei informata, a quanto vedo...Bene, bene...E visto che ci tieni tanto a saperlo, 'quella pazza' è nello stesso posto in cui finirai anche tu molto presto, dal momento che comincio a dubitare che tu sia una vera principessa..."
Il tono che aveva usato era freddo. Calcolato.
" Ma prima..."
Sedette nuovamente alla sedia, prendendo un sorso dal calice di vino, mentre Lina tendeva ogni muscolo, pronta ad agire.
Fu una questione di secondi...
Improvvisamente Larch scattò in avanti, tendendo le mani verso la maga, e inavvertitamente con il gomito urtò il calice, che cadde a terra, andando in mille pezzi.
Le dita fredde del generale afferrarono le braccia della maga, che però, contrariamente ad ogni previsione, rimase immobile, pietrificata.
Lina in quel momento chiuse gli occhi, mordendosi il labbro inferiore.
Faceva troppo male.
No, non riusciva a pensare.
No, non poteva divincolarsi da quella stretta, non poteva muovere un dito.
Non poteva respirare.
Larch non esisteva più, non esisteva più niente in quel momento.

Solo il dolore.

Il dolore aveva un suono, un suono ben preciso.
E lei, l'aveva appena ricordato.
Il dolore, quello straziante che ti porta via tutta la vita in un secondo, per lei , aveva il rumore del vetro che andava in frantumi.

Poteva sentire il fiato del generale sul collo, le sue dita stringere forte sulla pelle.

Ma niente era, confronto al sordo scricchiolio che le aveva attraversato l'anima.

Fu questione di un attimo, e la sensazione devastante, lasciò nuovamente posto alla vita reale.
Gli occhi di Lina si spalancarono poco prima che le labbra di Larch raggiungessero il suo collo, e fu necessaria una semplice parola:
" Sleeping"
L'uomo ricadde all'indietro sulla sedia, la sua testa ciondolò per alcuni secondi, dopodiché cadde pesantemente sul tavolo.
Il bernoccolo, il giorno dopo, era assicurato.
Lina si scosse, alzandosi dalla sedia e massaggiandosi le braccia, su cui erano rimasti dei piccoli lividi viola. Lanciò una breve occhiata al generale che dormiva della grossa accasciato sul tavolo.
" Mi sà che ti è andata di nuovo male, Don Giovanni..." Tentò di ironizzare tra se e se, più che altro per non pensare a quanto appena successo...
Inevitabilmente il suo sguardo si posò sulle schegge di vetro sparpagliate sul pavimento.
Deglutì piano, e una piccola lacrima le rigò la guancia.
Lina si stupì, e si detestò. Va bene, c'era mancato un pelo che quel viscido le mettesse le mani addosso, ma non era proprio il caso di fare piagnistei per una tentata aggressione...
Ma forse, era meglio darsi quella, come scusa. In fondo, piangere per una scampata violenza, era più credibile che piangere per un bicchiere rotto...  
La maga pensò che doveva andarsene in fretta, invece si chinò, prendendo tra le dita un piccolo frammento trasparente.
Quello era dolore.
Non avrebbe dovuto infrangersi, non poteva sopportarlo.

Il rumore di una vita che andava in mille pezzi, davanti ai suoi occhi, insieme al suo cuore.
Era come se avesse combattuto tutta la vita, perchè le sue orecchie non avessero mai dovuto udire quel suono.
Forse era nata, per impedire a quel vetro di scoppiare in un fragore assordante.


" Sciocchezze." Le sue dita abbandonarono velocemente la scheggia di vetro sul pavimento, mentre riacquisiva una certa dignità hai suoi stessi occhi, finendola di fare la sentimentale, quando la situazione proprio non lo richiedeva.
Con passo felpato si avvicinò alla finestra, lanciando un'occhiata al cortile, che con suo grande disappunto, pullulava di sentinelle. Ok, la levitation era fuori discussione.
Ma in fondo poi...poteva anche andarsene da dove era arrivata, no?
Mentre passava con tutta tranquillità attraverso la porta che le guardie all'ingresso si premurarono di aprirle, si voltò leggermente verso una delle due, e con sguardo severo aggiunse:
" Quando il generale si sveglierà, ricordategli che è un grande cafone! Non ci si addormenta mentre si è a cena con una principessa!!" E così dicendo superò i due, con aria di gran superiorità.

Gourry osservava le nubi scure nel cielo nero, andare e venire, lasciando intravedere talvolta uno spicchio di luna. L'acquazzone era terminato, e una persistente umidità impregnava l'aria che ancora profumava di pioggia; lo spadaccino se ne stava appoggiato allo stipite del portone delle scuderie. E aspettava.
I suoi occhi tornarono nuovamente alle finestre illuminate del palazzo. Sospirò.
Quando la maga gli aveva dato le spalle diretta a palazzo, non gli era rimasto altro da fare che darsi una mossa.

"Voi non siete di queste parti, vero?" Aveva chiesto scettico un garzone, mentre Gourry cercava di intavolare una conversazione aiutandolo a trasportare un massiccio tavolo in legno.
"...Da cosa si capisce?" Aveva chiesto stupito lo spadaccino, asciugandosi con la manica il sudore dalla fronte, non appena ebbero posato a terra il pesante oggetto.
Il garzone scrutò nuovamente il bizzarro abbigliamento del biondo, dopodiché sollevò leggermente le spalle:
"...Dall'accento..." Mormorò infine, temendo di offenderlo riferendosi al bislacco mix di vestiti.
Gourry sorrise, come sorrideva sempre quando non afferrava fulmineamente un discorso, e proseguì:
" Ho sentito che il re non si trova a palazzo ultimamente..."
Il garzone, che inginocchiato controllava la superficie del tavolo per assicurarsene la levigatezza, sorrise leggermente:
" Così dicono...Ma lasci che le dica una cosa...qui nessuno l'ha visto andare da nessuna parte!"
"Com'è possibile??" Chiese lo spadaccino, non nascondendo una punta di stupore.
 " Eh, com'è possibile...E' possibile che nessuno di noi è ancora riuscito a capire perchè il re se ne sia tornato ad Imalg alla chetichella, soprattutto per un motivo così importante..."
Lo spadaccino si fece vigile:
" Un motivo importante??"
" Mi dica lei se non è da considerarsi importante il matrimonio di una figlia!!"
Gourry per poco non trasalì, ma il garzone proseguì:
" E comunque sarebbe dovuta essere una partenza festosa, soprattutto per noi sudditi...Insomma, presto potremo conoscere la nostra principessa, vederla sposa! Si dice che il re abbia trovato questa soluzione di compromesso per metterla a capo di Seres, e non dover così affrontare interminabili viaggi tra un regno e quell'altro, adesso che l'età avanza...Anche se, glie lo dico in gran confidenza...quella povera ragazza non sà cosa la aspetta...Il partito scelto, non è esattamente quello che si dice un esempio di integrità e moralità...Va beh, ci accontenteremo di festeggiare al ritorno...  "
Gourry cominciava ad avere il serio dubbio di non starci capendo più un accidente:
" Mi scusi...ma temo di essermi perso qualche pezzo..."
Il garzone gli scoccò un'occhiata in tralice:
" Lo vede questo tavolo? E' un pezzo unico, lavorato con minuzia dai migliori falegnami di Seres. E' il tavolo degli sposi. Quando il re tornerà da Imalg con la principessa Sofia, festeggeremo il matrimonio di quest'ultima..."
" E con chi si sposa?..." Chiese lo spadaccino, con un fil di voce...
" Ma che domande!! Con il braccio destro del re, l'illuminato che regge le sorti della 'giustizia' quando costui è lontano..." Ribattè ironicamente l'uomo, ma poi, cogliendo lo sguardo perso del biondo, aggiunse:
" Con il generale Larch..."

Lo spadaccino si scostò dallo stipite, lanciando un'ultima occhiata verso il palazzo. Non sapeva che ore fossero, ma la mezzanotte non doveva essere lontana.
Si scoprì incredibilmente nervoso, per una volta.
Quindi c'era sotto più di quanto avessero immaginato...
Lina si era dunque sbagliata. Sofia non era stata rapita solo per attirare lei a Seres, ma per uno scopo ben preciso...
Andare in sposa a quell'essere indegno.
Quell'essere indegno che adesso si trovava dietro ad una di quelle finestre, con Lina.
Già...
Gourry si rese conto di aver stretto i pugni con una tale forza da essersi fatto male. Era meglio evitare di pensarci, o l'attesa sarebbe diventata interminabile.
Doveva concentrarsi su Sofia, in quel momento.
.........................................................
Al diavolo, Lina sapeva cavarsela benissimo da sola. Non glie ne aveva dato prova? Quindi perchè scaldarsi tanto??

Gourry varcò la porta delle scuderie, e un aspro odore di fieno umido colpì le sue narici. Percepì a malapena il sommesso borbottio dei cavalli, che roteavano impigriti le code e scrollavano le criniere, mentre lui li superava, arrivando all'ultimo box.
 I profondi occhi scuri del cavallo che Cedric aveva acquistato giù al villaggio quel pomeriggio lo scrutarono attenti, mentre lo spadaccino gli sfilava la bisaccia in cui erano contenuti i loro effetti personali, ed estraeva le sue consuete vesti. Era giunto il momento di porre fine a quella pagliacciata.
Quand'ebbe agganciato la spada alla cinta, si girò verso il cavallo, che lo osservava annoiato:
" Cosa pensi che stia facendo...in questo momento?"
L'animale borbottò sommessamente, e lo spadaccino si sentì infinitamente stupido...
" Borbotta pure, tu...Ma io non sono mica tranquillo, sai? Oh...lo so che con lei c'è da stare in campana...Ma quell'uomo non mi piace, se lo vuoi sapere...Non mi piace nemmeno un po'!!" Concluse il biondo lanciando un'occhiata di rimprovero all'animale. Poi sospirò:
" Perchè non riesco a levarmela dalla testa?"
L'equino lo osservava placido, quasi sornione. Se avesse avuto il dono della parola, forse avrebbe risposto tranquillamente:
" Non è che per caso ti stai innamorando, cavaliere??!"
Gorry appoggiò la schiena allo steccato di legno, e lentamente scivolò giù, seduto tra il fieno.
" Che mi succede? Perchè non riesco a starle lontano? Perchè quando le sono accanto ho sempre l'assurda sensazione di conoscerla da una vita intera? Di doverla proteggere...da tutti i pericoli..."
Lina.
Quando aveva smesso di essere una ragazzina impertinente, e si era trasformata in una dolce ossessione?
Gourry chiuse gli occhi.
Quando aveva smesso di essere una folle compagna di viaggio,e si era trasformata in un desiderio dell'anima?
Lentamente scivolò nel sonno.
Lina.
Eppure....
C'era stato un momento, un momento inciso nella memoria dello spirito, che andava avanti e si riavvolgeva di continuo, per poi vivere nuovamente appena sotto la superfice sensibile del ricordo.
Il momento in cui Lina aveva smesso di essere semplicemente Lina.
E si era trasformata in un'unica ragione di vita.

Buio, silenzio...Solo la sua voce disperata.
Gourry inseguiva la sua luce dorata, nel tormento dell'incubo.

Lina scostò il pesante portone delle scuderie:
" Lighting" mormorò, e una piccola sfera luminosa apparve nel palmo della sua mano, illuminando leggermente i profili dei cavalli che dormivano quieti tra la paglia profumata.
" Ma che fine hanno fatto quei due idioti?" pensò la maga, indispettita dall'assenza dei due compagni di viaggio. Mezzanotte era passata già da una mezz'ora.
Con passo felpato raggiunse l'ultimo box, e lì si fermò di colpo, osservando con sguardo stupito lo spadaccino che dormiva tra la paglia.
" Ma bravo!...Invece di stare in guardia lui dorme come un angioletto, il signorino...!!"
Ma la maga si accorse subito che quello del biondo compagno di viaggio, non era un beato sonno ristoratore. Gourry si agitava, borbottando parole che lei, da lì, non riusciva a distinguere...
Lentamente gli si avvicinò, piegandosi verso di lui, e allora potè sentire parole, che avevano sfiorato la sua vita in un tempo di cui non aveva memoria:

" Tu non te ne devi andare...Io ho bisogno di te, HO BISOGNO DI TE!!"

Erano parole disperate, le sue. Ma non poteva pensare di vivere senza. Senza...
Con un ultimo disperato sforzo tese le braccia più che potè. Non poteva permettere che quella luce dorata si andasse spegnendo nelle tenebre del cosmo, sparendo per sempre dalla sua vita...
E le sue mani attraversarono la luce. Le sue mani attraversarono gli anni e i secoli,  attraversarono l'eternità, e strinsero l'amore.
No, questa volta non se ne sarebbe andata....
Gourry spalancò gli occhi di colpo.
Le sue mani stringevano le braccia di Lina.

Forse nel susseguirsi delle notti e dei risvegli, anche il sottile limite che discerneva i sogni dalla realtà era andato perduto. Forse sarebbero passati ancora pochi secondi, e Lina si sarebbe dissolta nella sua mente.

Forse era solo l'illusoria sensazione che Lina potesse essere la risposta.
La risposta che viveva al confine tra il sonno e la veglia.

No, lei era veramente lì davanti a lui.
" S-scusami..." balbettò lo spadaccino, lasciando le braccia della maga, senza però riuscire a distogliere gli occhi dai suoi.
" Scusami un corno..." Commentò Lina, senza a sua volta riuscire a distogliere lo sguardo da Gourry " Non mi sembra di averti dato il permesso di allungare le tue manacce sulla mia regale persona..."
" Io...Io...Era di nuovo quell'incubo." Rispose incerto lo spadaccino.
" Sai, è un rischio che si corre se ci si addormenta mentre si è in missione!!" Lo rimbeccò la maga, evitando di pensare al suo cuore che pareva essersi fermato per una frazione di secondo, quando Gourry l'aveva afferrata...
Una goccia di sudore scese per la tempia del biondo:
" Vorrei farti notare che qui l'unico puntuale sono stato io...Stavo semplicemente aspettando." Ribattè. Ma poi il suo sguardo si posò sulle braccia della ragazza, e i piccoli lividi violacei che le aveva lasciato il generale balzarono subito ai suoi occhi:
" Lina, chi ti ha fatto questi??" Esclamò allarmato.
Lina si discostò da lui:
" Non è niente, non ti preoccupare...Diciamo che ho solo capito perchè ce l'hai tanto con quell'uomo..."
" Ti ha messo le mani addosso?? Lascia solo che me lo trovi davanti...." Saltò su lo spadaccino, ma lei lo bloccò:
" Gourry, sono solo due segnetti non farne una tragedia!!...Piuttosto, io mi preoccuperei più per Sofia, credo che anche lei abbia avuto a che fare con quel galantuomo di Larch..."
" Già..." rispose Gourry con sguardo truce.
Lina si sollevò,e a sua volta prese a rovistare nella bisaccia, impaziente di riacquisire una certa dignità togliendosi quel ridicolo costume. Lo spadaccino aspettò ancora qualche secondo, frastornato da quel risveglio...che non sembrava affatto un risveglio. In effetti era stata una strana sensazione, sognare di afferrare quella luce che lo ossessionava, e svegliarsi stringendo Lina....
La cosa assurda era, che per una volta, l'incubo che lo perseguitava non gli aveva lasciato l'amaro in bocca.
Bizzarro...Eppure svegliarsi accanto a Lina, aveva in qualche modo esorcizzato la paura di aver perduto qualcosa di importante.

Lo spadaccino si sollevò in piedi, stiracchiandosi pigramente ed esibendosi in un largo sbadiglio.
Lina scosse la testa, e tornò a concentrare la propria attenzione all'interno della sacca da viaggio.
Da lì tirò fuori uno dopo l'altro i suoi stivali scamosciati, il suo prezioso mantello, casacca e pantaloni...
" Gourry!!??" Esordì nei confronti del biondo, che la osservava placidamente appoggiato al recinto, le braccia dietro alla testa.
" Uh...Che c'è?" Chiese lui, non afferrando al volo la situazione.
" TI  DISPIACE???" Gli intimò lei, di un colore vagamente tendente al bordeaux...
" Oh...Oh, certo, come no!!" Rispose velocemente lo spadaccino, che leggermente arrossito, gli voltò immediatamente le spalle, mentre Lina si apprestava a cambiarsi d'abito.

" Tu hai scoperto qualcosa di interessante, Lina?" Chiese Gourry, giocherellando distrattamente con l'elsa dellaspada..
" Non molto. Credo che Sofia si trovi nelle prigioni del palazzo, ma per il resto, sulla biblioteca e il labirinto niente di che...Sembra che Larch sia coinvolto solo con il rapimento della principessa, ma che non sappia assolutamente nulla di magia..."
Lina finì di sistemare la cintura:
" Puoi voltarti, adesso..." E così dicendo tornò a frugare nella sacca. Trovò la sua spada corta, la bandana magica e i guanti. Poi le sue dita strinsero qualcosa di morbido.
Un fazzoletto.
Doveva esserle sfuggito dalla tasca dove l'aveva riposto l'ultima volta che le era capitato tra le mani...Il fazzoletto di Gourry. Si era ripromessa di restituirglielo il prima possibile...Perchè ancora non si era decisa?
Già, perchè?
Inconsciamente arrossì, mentre senza farsi vedere, infilava quel piccolo fazzoletto con la G ricamata tra le pieghe del mantello.
Si sentiva ridicola, ma non poteva far vedere a Gourry che si portava dietro il suo fazzoletto dal giorno che si erano conosciuti!!!
La verità era che...le dava un senso di tranquillità infilare la mano in tasca, e sentire quel morbido pezzo di stoffa tra le dita...Era una piccola certezza...
Ok, va bene...Forse, e ripeto 'forse'...A volte anche lei si comportava come una ragazzina, bisognava giudicarla per questo???
Ognuno ha un piccolo portafortuna, un oggetto spesso banale, ma che ci fa sentire invincibili.
Per lei era il fazzoletto di Gourry. Inspiegabilmente.

" Cedric non si vede..." Esclamò Gourry dalla soglia del portone, lanciando brevi occhiate alla strada davanti alle scuderie.
" Spero che quell'idiota che non si sia cacciato in qualche casino...Anche se, conoscendo il soggetto, la cosa non mi stupirebbe affatto..." Mormorò Lina raggiungendo lo spadaccino.
Rimasero silenziosi l'uno accanto all'altra, mentre le nuvole sopra di loro si muovevano ad una velocità impressionante, lasciando che i pallidi raggi lunari illuminassero leggermente i loro volti.
"Uffa....Se non si decide ad arrivare, dovremo andare a cercarlo...Non possiamo passare tutta la notte ad aspettare quel maledetto deficiente..." Sbuffò Lina, spazientita.
Il tempo era prezioso. Larch non c'avrebbe messo molto a riprendersi dallo sleeping, e avrebbe subito dato disposizioni per la loro immediata cattura.
Bisognava agire in fretta.
E poi c'era sempre la questione di Grupius...Il labirinto e la torre. Voleva vederci meglio in quella situazione...
Un rumore improvviso la riportò alla realtà, Gourry era già sull'attenti, lo sguardo vigile...
Ad un certo punto, dall'angolo delle scuderie, sbucarono due sentinelle, che si dirigevano proprio verso il portone.
La maga e lo spadaccino indietreggiarono con un rapido movimento:
" Maledizione..." Imprecò Lina, facendosi piccola piccola contro la parete...Da lì non c'era possibilità di fuga.

Con un lento cigolio il portone si aprì verso l'interno delle scuderie, e due sagome scure si stagliarono davanti all'ingresso:
" Ti giuro che è l'ultima volta che ti copro Gabriel...Se non mi beccano stavolta è un miracolo..." Mormorò una delle due guardie.
" E io ti giuro che è l'ultima volta che ti chiedo questo favore...Questa volta ne ho davvero bisogno..." Rispose sottovoce l'altro, battendo piano la mano sulla spalla del compagno, in segno di riconoscenza.
Lina e Gourry poterono udire la conversazione che si stava svolgendo tra i due dall'alto del soffitto. Per il vero solo Lina prestò attenzione alle loro parole, lo spadaccino era troppo impegnato a non guardare verso quei due metri che lo separavano da terra, deglutendo piano, e sperando che la stretta di Lina su di lui non si allentasse da un momento a quell'altro!!
" Lina...quelli non mi sembrano intenzionati a levare le tende tanto presto...e io non sono molto felice di stare quassù..." Mormorò il biondo.
" Zitto Gourry!! Pensi che per me sia divertente reggerti in tutto il tuo dolce peso??" Sussurrò lei.
" Ok,ok...Stai calma, e soprattutto...non lasciarmi andare!!" Ribattè lui, arrischiandosi a lanciare un'occhiata verso il basso.
I due uomini si erano spostati ora proprio sotto di loro, e lo spadaccino si costrinse a pensare a tutt'altro, per evitare di guardare giù.  Lina roteò gli occhi e sospirò, poi il suo sguardo si concentrò sui due, scrutando attentamente i loro volti, leggermente illuminati dalla luce che proveniva dall'esterno. L'uomo che aveva parlato per primo aveva una folta barba, ed era abbastanza tarchiato, non l'avrebbe detto con certezza...Ma poteva essere sulla quarantina. La seconda sentinella invece, non doveva avere più di vent'anni. L'attenzione di Lina si concentrò su quest'ultimo: aveva lineamenti delicati che gli davano un'aria da ragazzino, e che stonavano leggermente con la divisa e la lunga spada, capelli corti e ricci e uno sguardo limpido.
Mentre gli occhi della maga ancora indugiavano su di lui, costui aprì bocca:
" Zan, non preoccuparti, farò attenzione che non mi scoprano...Non ho intenzione di crearti guai, so quello che rischi coprendomi...Si tratterà solo di poco tempo, ma ne ho bisogno credimi...C'è tutta la mia vita in ballo..."
La sentinella che rispondeva al nome Zan rimase in silenzio per alcuni secondi, osservando il compagno con sguardo poco convinto, alla fine però si decise a rispondere, e lo fece con un'alzata di spalle:
" Gab...Spero per te che sia così. Io vado adesso, e dirò a tutti che sei stato in ricognizione con me questa notte...Ma ti avviso...Fai attenzione..." E detto questo si diresse verso il portone.
" Grazie Zan...Sei un amico..." Ribattè Gabriel, seguendolo fino alla soglia.
Zan prima di varcare il portone si voltò un'ultima volta verso il compagno:
" Non ringraziarmi Gab, lo faccio perchè sono stato giovane anchio, e so come vanno queste cose...Ma non ti fare illusioni...Non sempre le cose vanno come vorremmo che andassero. Certo, io lo spero per te ma...difficile...comunque, che vada bene oppure no, a una certa ora ti voglio indietro, intesi??"
" Sissignore!!" Escalmò il giovane con tono scherzoso, portandosi la mano destra alla fronte, e provocando un brontolio da parte di Zan, che con un'ultima occhiataccia varcò il portone borbottando.
Gabriel rimasto solo stette immobile alcuni secondi, dopodichè cominciò a camminare nervosamente avanti e indietro, nell'evidente attesa di qualcuno.
E Lina, che lo osservava dall'alto soffitto della scuderia, proprio questo si stava chiedendo: ' Che affari loschi aveva in ballo quella guardia??'
" Spero che chiunque sia, si sbrighi ad arrivare..." Sussurrò la voce di Gourry, facendola trasalire!
" G-Gourry..." Certe volte pareva davvero che lo spadaccino le leggesse nella mente...
" Lina...Non ce la faccio più a starmene qui appeso come una scamorza..."
" Mmmmh, Cosa ti ho detto prima??" Sibilò sottovoce la maga
" Cosa?" Chiese lui, dubbioso.
" Di finirla con queste inutili lamentele!!!" Aggiunse lei esasperata, piantando le dita negli avambracci del biondo!
Gourry soffocò a stento un lamento, mentre Lina pensava ad un diversivo per distrarre la sentinella.
In effetti si potevano anche usare le maniere forti...Una botta in testa e il caro Gabriel non avrebbe connesso fino al mattino dopo, dando a loro tutto il tempo di sgattaiolare fuori.
Non era male come idea...Peccato che...
Già, peccato che la sua maledetta curiosità le impediva di agire fino a che non avesse scoperto cosa c'era sotto...Poteva anche trattarsi di qualcosa che aveva a che fare con quello che stavano cercando loro, no?
Improvvisamente, e senza un apparente motivo, il giovane si fermò da quel suo camminare avanti e indietro,e direttosi verso il portone sgattaiolò fuori.
Lina e Gourry rimasero un attimo perplessi:
" Hai sentito qualcosa?" Chiese la maga allo spadaccino
" No...Però visto che se ne è andato puoi anche mettermi giù adesso, no??" Rispose lui speranzoso...
" Aaaah che lagna!!...Io vorrei sapere perchè ancora perdo tempo a parlare con te!!" Sbraitò lei spazientita dalle continue richieste dello spadaccino, lasciando di colpo la presa che aveva su di lui!!
" LINAAAAAAAAA!!!" Fece in tempo a gridare Gourry, prima di ritrovarsi con la faccia immersa nel fieno!!
Lina atterrò con grazia al suo fianco, un sorriso furbo sulle labbra, e all'occhiataccia che le rivolse lo spadaccino, rispose candidamente:
" Me l'avevi detto tu di metterti giù, di che ti lamenti??"
" Io ti avevo chiesto appunto di mettermi giù, NON DI SCARAVENTARMI A TERRA!!!" Ribattè lui con disappunto!!
" Uff...come la fai lunga! Sapevo benissimo che saresti atterrato sul morbido..." Disse lei con aria sicura, fingendo di ignorare lo sguardo scettico comparso sul volto del biondo!! " E comunque sono proprio curiosa di sapere perchè quell'individuo se ne sia andato così all'improvviso..."
"Che ti importa?" Chiese Gourry ancora seduto tra la paglia, mentre si toglieva i fili che gli erano rimasti impigliati nei capelli.
Lina sospirò: " Possibile che devi essere sempre così ottuso?? Potrebbe essere coinvolto in qualche modo con quello che stiamo cercando di scoprire..."
 Lo sguardo vacuo dello spadaccino però la costrinse a fermarsi, roteando gli occhi al cielo...No, non aveva intenzione di passare i successivi dieci minuti buoni a cercare di inculcare nella testa di quello zuccone quel concetto elementare...
Ma proprio mentre formulava quel pensiero il portone scricchiolò leggermente, rendendoli partecipi del fatto che qualcuno stava entrando nelle scuderie...
In una frazione di secondo la mano di Gourry afferrò il braccio di Lina, trascinandola nascosta tra la paglia, mentre con l'altra mano le copriva la bocca, per evitare che fuoriuscissero eventuali proteste per quel gesto avventato.
" G-Gour...." La ragazza riuscì a stento a soffocare la sorpresa, ritrovandosi di colpo appiattita tra la paglia umida, mentre una figura varcava la soglia con passo svelto, nascondendosi contro alla parete...Da quello che riuscì a vedere Lina, si trattava nuovamente di Gabriel...
Alla maga non ci volle molto per capire il motivo di quel dietrofront improvviso: davanti al portone passarono in quel momento altre due sentinelle di vedetta. Probabilmente Gabriel si era spinto fuori dalle scuderie per andare incontro al suo ospite misterioso, ma era stato costretto a fare retromarcia per evitare che qualcuno dei suoi commilitoni potesse scoprire che in quel momento non si trovava in servizio....Perchè stava evidentemente compiendo qualcosa che andava contro le leggi del reggimento...
Lina stava compiendo questi ragionamenti, quando sentì la mano di Gourry allentare un po' la presa sulla sua bocca...
Improvvisamente ritornò conscia del fatto che due forti braccia la stavano tenendo stretta, e quello fu sufficiente per farla avvampare, e per farle tirare una 'silenziosa' gomitata nel costato dello spadaccino!
" G-gof..." Rantolò Gourry, lasciando immediatamente la stretta, e portandosi la mano al torace.
Lina lo ignorò palesemente, appiattendosi ancora di più tra la paglia, senza distogliere lo sguardo dal giovane, che nel frattempo, scampato il pericolo di essere scoperto, era tornato a selciare cerchi concentrici con quel suo camminare nervoso...
Eh si, pareva proprio che chiunque stesse aspettando si stesse facendo desiderare...
" Lina...tu la devi finire di essere così manesca..." Sussurrò in quel momento Gourry ripresosi dalla gomitata, e sopraggiunto, strisciando tra il fieno, alle spalle della maga.
Lina non si disturbò a prestargli attenzione, mormorando semplicemente:
" E tu la devi finire di prenderti tutte queste libertà nei miei confronti."
" Ma guarda che hai proprio una bella faccia tosta sai??! Ti ricordo che se mi sono azzardato ad allungare le mani su di te è stato solo ed unicamente per evitare che venissimo scoperti da questo qui, anche se in effetti mi sfugge il motivo del perchè ti interessi tanto sapere che diavolo sta combinando..." Sussurrò indignato il biondo, lanciando a sua volta uno sguardo verso Gabriel.
Lina rivolse un'occhiata in tralice allo spadaccino, e involontariamente un sorriso le affiorò sulle labbra...
Gourry era pieno di ciuffetti di paglia che gli spuntavano dai capelli, facendolo somigliare più ad uno spaventapasseri che ad un valoroso combattente. Inoltre aveva uno sguardo concentrato che sembrava dire: ' Sarà anche una cosa importante...Ma io non riesco proprio a capire cosa possa nascondere questo ragazzino da interessarti tanto..."
Lo spadaccino resosi conto dello sguardo di Lina si girò verso di lei, sorprendendola con il sorriso sulle labbra:
" Beh...Che c'è di tanto divertente??"
Lina scosse piano la testa:" Niente. Stavo solo pensando che da quando viaggiamo assieme, non c'è stata una volta che non hai assecondato una mia qualsiasi decisione..."
Gourry rimase un attimo spiazzato da quelle parole sincere, che erano, in fondo in fondo, un piccolo apprezzamento nei suoi confronti.
Che erano in fin dei conti, un timido ringraziamento.
Sorrise dolcemente alla sua rossa compagna di viaggio:
" Ma, sai com'è...Ho solo pensato che non fosse prudente contraddire una maga che sa usare un'arma come il Dragon Slave!!" E così dicendo passò una mano sulla testa di Lina, scompigliandole teneramente i capelli.
Un gesto così familiare...
Tutto era in realtà molto familiare, anche quella frase detta un po' per scherzo, un po' per ammirazione...
" Hei...Aspetta un momento Gourry..." Lina sgranò gli occhi osservando stupita lo spadaccino " Tu che ne sai del Dragon Slave??"
In effetti...Non ne aveva mai castato uno in sua presenza, o si?
Gourry parve rifletterci sopra un attimo, portandosi una mano alla testa, quasi a voler richiamare quel ricordo che l'aveva portato a ripetere una frase già detta molto tempo prima, senza averne memoria.

E' incredibile come cose, a volte dette un po' per gioco, rimangano dentro di noi tanto a lungo.
E' incredibile come certi momenti, che vivendoli non sembrano importanti, siano destinati invece a superare le barriere del tempo.


Quel momento era già esistito, viveva in uno spazio lontano.
Viveva insieme agli infiniti momenti che avevano trascorso insieme quelle due persone che adesso si guardavano senza riconoscersi.
Era qualcosa che avevano, qualcosa di loro. Senza che lo sapessero.

" Tu sai lanciare un Dragon Slave, no?" Chiese infine il biondo, non sapendo che altro dire.
" Si, E' OVVIO." Puntualizzò la maga " Ma..."
Ma in quel momento il portone scricchiolò per l'ennesima volta, e la persona di cui tutti (ormai) aspettavano tanto ansiosamente l'ingresso, varcò la soglia delle scuderie.

Lina e Gourry si appiattirono ulteriormente, mentre una figura incappucciata si dirigeva circospetta verso Gabriel, che era rimasto fermo immobile.
Vi fu un attimo di tensione tra i due, e Lina lo percepì chiaramente.
Poi, nel silenzio della notte, la figura sconosciuta lasciò cadere lentamente il mantello che le copriva il viso, rivelandosi per quello che, ne Lina, ne Gourry, si erano aspettati.
Scintillanti come fili di luna, lunghi capelli biondi ricaddero sulle spalle della ragazza che si trovava davanti alla guardia.
" E' una donna!!" Escalmò stupefatto lo spadaccino, in un sussurro.
" Questo lo vedo anch’io..." Rispose Lina, leggermente spiazzata...
In effetti, si era aspettata che dietro ci fosse qualche complotto segreto, o qualcosa del genere, insomma...
Invece, a quanto pareva, si trattava più di un incontro clandestino.
improvvisamente il ragazzo fece un passo avanti:
" Sei venuta alla fine...Non ci speravo più..." Disse, cercando un contatto.
Ma lei si ritrasse quel tanto che bastò affinchè la mano di Gabriel cadesse nel vuoto:
" Sono qui perchè te l'ho promesso, non per altro. Te l'avevo promesso prima di sapere come sarebbe andata a finire, e io sono un tipo che non viene meno alla parola data...Anche se forse adesso, non ha nemmeno più importanza..."
Nonostante il viso d'angelo, il tono di quella ragazza era deciso, a tratti duro.
" Come puoi dire una cosa del genere??" Chiese lui, alzando la voce, e lasciando trapelare un profondo sconforto.

Lina sospirò lanciando un'occhiata allo spadaccino: " Tutto qua...Non è altro che una stupida lite tra innamorati, niente di più, maledizione..."
" Ti ricordo che sei stata tu ad insistere perchè rimanessimo qua ad impicciarci dei fatti degli altri..." Sussurrò il biondo, a sua discolpa.
" Devi per forza puntualizzare tutto??! Lo so che sono stata io, ma adesso non ho certo intenzione di sciropparmi tutta la scenata patetica che lei sta per fargli..."
" Che ne sai che lei sta per fargli una scenata?...A me sembra piuttosto taciturna..." Affermò Gourry, osservando di soppiatto i due che se ne stavano silenziosi a qualche metro di distanza.
Lina stava per ribattere, con quel tono da saputella che le veniva  spontaneo ogni volta che sentiva di aver capito al volo la situazione prima degli altri, ma per una volta si costrinse a stare zitta.

" Io credo che lei vorrebbe riuscire a parlargli normalmente, ma non ce la fa, non riesce ad abbandonare il tono
sostenuto..." Sussurrò all'improvviso il biondo.
Lina guardò stupita lo spadaccino che a sua volta guardava i due con un'aria piuttosto malinconica.
Seguì con lo sguardo gli occhi di Gourry, e vide una lacrima rigare la guancia della ragazza.
Forse per una volta, Gourry aveva centrato il problema prima di lei.

Gourry.
Che non afferrava al volo nemmeno i discorsi più elementari, ma che sapeva passare per porte che lei non sarebbe riuscita a buttare giù nemmeno a calci.

" E' tardi Gabriel, oramai è troppo tardi per affrontare questo discorso." Disse la ragazza, asciugandosi con il dorso della mano quella lacrima che proprio non era riuscita a trattenere.
" Perchè parli così?? Non è tardi...Se saprai aspettare Anne. Ti prego...Guardami..."
Gabriel tentò di sollevare il volto della ragazza, ma il suo fu un tentativo vano, lei si ritrasse ancora di più:
" Lasciami Gabriel, ormai ho deciso...Non avrò mai la pazienza di aspettare chiusa tra queste mura, mentre tu chissà dove sarai...Finiamola qua, è meglio così, fidati."
" E' solo una guerra Anne, credimi, solo una guerra...poi sarò nuovamente da te..."

Gourry scosse leggermente la testa nel sentire quelle parole:
" Solo una guerra..." Ripetè piano, quasi tra se e se.
Lina lo sentì, e il suo fu quasi un gesto spontaneo, quello di posare la mano sulla sua.
Sapeva cosa si celava sotto la limpida superficie azzurra dei pozzi profondi che erano gli occhi di quel ragazzo.
Campi di battaglia infiniti, sporchi del sangue di amici e compagni.
Lance spezzate e polvere ovunque.
E un'infanzia rubata.

Ma la sua mano su quella di lui.
Era lì per dirgli che adesso poteva anche chiudere gli occhi, c'era lei adesso.

Di tutte le cose che so, di tutte le cose che ricordo, 
non esiste un'immagine al mondo dove tu non appari.
Tu ci sei sempre.
Di tutti i miei ricordi
il tuo sorriso sarà l'ultimo a morire
.

" Non esiste mai 'solo' una guerra..." Rispose calma Anne " La guerra quando comincia non ha mai fine, e se non ti perderai nei campi di battaglia, una volta che sarai a casa ti mancheranno. Ti mancherà quell'adrenalina di combattere in prima fila, quella ragione di usare la vita in virtù di qualcosa di più grande...E quando ti accorgerai di quanto vane siano queste promesse, sarà troppo tardi..."
" Anne..." Sussurrò Gabriel
" Gabriel, io non ti aspetterò. Non sono io la tua ragione, o perlomeno non sono una ragione abbastanza grande da tenerti qui, quindi vai, vivi la vita che vuoi. Ma non chiedermi di aspettarti."
Anne si avvicinò al ragazzo, posandogli un delicato bacio sulla guancia:
" Addio..."
E corse fuori, trascinandosi dietro il rimpianto di un amore che finiva.

Gourry sentì la mano di Lina stringere  la sua.

Certi legami sembrano indissolubili, ma alla prima folata di vento si sgretolano come torri di carte
.

Vide Gabriel aspettare immobile ancora qualche secondo, quasi stesse sperando di aver sognato tutto, e poi, lentamente, incamminarsi verso la porta da cui era appena fuggita la donna che amava.

Certe storie sono tenute insieme da un sottile filo di seta.
Eppure, esisteva un amore capace di attraversare il tempo e la distanza.

Gourry strinse con più forza la mano di Lina.

Vivessi altre mille vite, sempre da te tornerei.
E se mi innamorerò di qualcuno che non sei tu,
anche nel suo più piccolo neo, io vedrò te.
Sei in ogni cosa che mi porto dentro, sei in ogni più piccolo istante.


Forse quella stretta non era più solo amicizia.
Forse, adesso, c'erano arrivati anche loro.

Fu Lina a scuotersi per prima:
" Che cosa patetica." Commentò seccamente, lasciando andare  la mano di Gourry, e togliendosi qualche filo di paglia che le era rimasto impigliato nei capelli.
Gourry si tirò su a sua volta, rivolgendole un'occhiata limpida:
" Non credo sia tanto semplice lasciare andare la persona che si ama..."
Lina lo guardò esterrefatta:
" Gourry ma che diavolo vai farneticando?? Se lui era così innamorato non se ne sarebbe certo partito come se niente fosse!!"
" Infatti non mi sembrava che fosse tanto facile per lui, ma se ha deciso così..."
" Ecco appunto, se ha deciso così saranno anche affari suoi!! Noi vediamo di pensare ai nostri che è meglio!!" Ribattè sbrigativa la maga.
" Ma senti un po' con che faccia!! Sbaglio o qui l'impicciona è una sola??"
" IMPICCIONA?? Alla grande Lina Inverse??? Credo che qualcuno qui abbia i secondi contati..." Esclamò la maga con un sogghigno.
" Ok-Ok..." Si affrettò ad aggiungere lo spadaccino, sventolando le mani davanti alla faccia, ma purtroppo per lui, fu troppo tardi!!
Lina lo affondò nella paglia, torcendogli un braccio dietro alla schiena:
"Rimangiati subito quello che hai detto,brutto zotico!!"
" Hei-Hei!! Ma che ho detto di male?? E' vero che sei un po' impic...AAAAAAAAAH!!! LINAAAAAAA...."
" Gourry dimmi...come vivrebbe uno spadaccino senza l'uso di un braccio???"
" LINA...Ma perchè con te non si può scherzare su niente??" Ribattè esanime lo spadaccino, con le lacrime agli occhi!!
Alla fine Lina si decise a mollare la presa, e seduta tra la paglia, gli diede le spalle,dopo aver assunto un'espressione molto-molto offesa:
" Non è assolutamente vero!! Con me si può scherzare su tutto, tranne che sulla mia propria persona!!" Esclamò imbronciata.
Lo spadaccino sedette a sua volta, massaggiandosi il braccio torturato, e lanciandole uno sguardo che da severo si trasformò quasi subito in un sorriso:
" Ma se non si può scherzare su di te, allora di cosa parleremo per tutto il resto del tempo che passeremo insieme??!!"
" Sarà un tempo molto breve se continui su questa strada, fidati..." Ribattè Lina senza degnarlo di uno sguardo.
" Che musona...Chissà che non riesca a fare spuntare un sorriso su questo faccino imbronciato..." Disse lo spadaccino con uno sguardo divertito...
" Non osare avvicinarti Gourry,o te ne pentirai amaramente..." Ribattè Lina tentando di mantenere un tono fermo, perchè già aveva capito le intenzioni del biondo...
Ma a nulla servirono le terribili minacce!! Il ragazzo si avventò su di lei in mezzo secondo:
" Vediamo un po' se la grande Lina Inverse soffre il SOLLETICO!!!"
Rotolarono entrambi tra la paglia, mentre Lina alternava i moniti di imminente morte del suddetto Gourry Gabriev, alle risate che le scappavano fuori involontarie ( perchè in effetti lo soffriva il solletico, eccome se lo soffriva...)
" Ma- tu- non- eri- quello- che- voleva- vedere- un- Dragon- Slave??" Riuscì a dire Lina tra una risata e l'altra
" Mai detta una cosa simile..." Esordì il biondo, che ormai aveva capito tutti i punti deboli della povera Lina!!
Alla fine non avevano più fiato nemmeno per parlare.
Ridevano e basta.
Nonostante tutto, ridevano come due bambini.
Forse era anche questo il motivo: insieme sapevano tornare bambini, comportarsi come bambini.
Quei bambini che, in fondo, erano stati per troppo poco tempo.
Alla fine Gourry decise che era giunto il momento di darle un po'di tregua, e la lasciò ricadere tra la paglia.
Lina ansimava, lasciandosi scappare ancora qualche rimasuglio di risata:
" Gourry...Aspetta solo che mi sia passata la ridarola...e poi ti farò vedere cosa succede a chi osa tanto con Lina Inverse..."
Lo spadaccino le si stese accanto, puntellandosi con un gomito e reggendosi la testa nella mano destra:
" Mmmh...Devo ammettere Lina...che non sei molto credibile in questo stato!!" Osservò lui, notando i sottili fili d'erba secca che le erano rimasti impigliati nei rossi capelli, e allungando una mano per sfilargliene uno che le penzolava sopra alla guancia.
Improvvisamente lo sguardo di Lina tornò serio, almeno alla stessa velocità con cui le sue gote diventarono di fuoco.
I loro occhi si incrociarono.
Gourry le sorrise dolcemente:
" Hei che ti prende...Non ridi più adesso? Sei tutta seria..."
Lina deglutì:
" Sono seria perchè mi sono appena ricordata che adesso ti dovrò uccidere...Tu capisci, no? Non posso mica permettere che qualcuno su questa terra conosca il punto debole di Lina Inverse..."
Lo spadaccino allora avvicinò il viso al suo, per sussurrarle:
" Ah è così...E se io giurassi di non rivelarlo a nessuno?"
" Non posso fare eccezioni Gourry...Se comincio ad ammorbidirmi con te, poi lo dovrò fare anche con tutti gli altri...E  ho una certa fama da mantenere, io..."
" Capisco..." Mormorò il giovane spadaccino " Ed è così terribile che qualcuno scopra che anche Lina Inverse ha un punto debole, che non vuole rivelare a nessuno?"
Lina lo osservò silenziosa, per qualche secondo, senza capire se lo spadaccino si stesse riferendo ancora al solletico,o...
............................
" Terribile o no, caro Gourry, non la passerai di certo liscia, se è questo che ti preoccupa..." Mormorò infine con un fil di voce, lo sguardo perso negli occhi azzurri del ragazzo che la sovrastava, a qualche centimetro di distanza.
" Oh, ma io non preoccupo affatto..." Disse lui, con un mezzo sorriso di sfida.
" Invece dovresti, ma dubito che quella spugna di mare che vive nella tua scatola cranica ti faccia percepire il reale pericolo che stai correndo..." 
" Forse hai ragione tu, Lina...Ma vedi, nella tua attuale situazione...Non mi sembri nella posizione adatta per attuare minacce" Ribattè Gourry sorridendo, spostandosi fino a sovrastarla completamente.
Lina avvertì il tono di sfida, e ovviamente la cosa le provocò un certo disappunto.
Al diavolo, non sapeva stare agli scherzi, va bene...E allora??
Con quale incantesimo si poteva evitare di incendiare la scuderia e al contempo far rimpiangere a Gourry quel suo momento di coraggio???
Stava giusto pensando a qualcosa di non particolarmente letale, ma di molto-molto doloroso, quando le parole dello spadaccino la riportarono di colpo alla realtà:
" Lina..." Il suo tono ora, era serio "  Come credi che andrà a finire ...?"
Il suo sguardo era un mare in inverno, malinconico e incantevole al tempo stesso.
" Oh, Gourry..."
" Lina io..." Cominciò lo spadaccino, senza sapere poi come proseguire.
Lina rimase silenziosa, aspettando che lui finisse la frase.
Un'ombra si era insediata tra di loro, senza che nessuno dei due l'avesse evocata, ma era qualcosa che non si poteva fuggire.
Sofia.
Improvvisamente Lina si sentì una perfetta idiota.
Perchè si stava comportando con una naturalezza che non le apparteneva, con qualcuno che non poteva essere suo.
Guardò con fermezza negli occhi dello spadaccino, e disse:
" Come vuoi che vada a finire, zuccone che non sei altro?? Ovviamente con una mia vittoria, mi sembra scontato, no?...C'è solo un piccolo problema..."
" Che problema??"
" Diciamo che...Se non ti levi immediatamente dai piedi, per me sarà un po' difficile riportarti integra la tua promessa sposa..."
Gourry distolse un attimo lo sguardo nel sentire quelle parole.
Lina fece per tirarsi su con la schiena, convinta che lui stesse per sollevarsi...
Ma lo spadaccino la sorprese, con un gesto inaspettato.
Le si avvicinò ancora di più, posando la fronte contro la sua.
Nel silenzio della notte.

" Non era quello che intendevo, Lina..."

Gli occhi chiusi di un ragazzo, quelli sgranati di una ragazza.

Dimmi Lina, se le parole fossero senza suono, riusciremmo comunque a sentirle?
Lo sai cosa volevo dirti, vero?
Che quello che accadrà forse mi importerà solo se tu sarai al mio fianco...
Dimmi Lina, hai mai vissuto in un momento che non fosse questo?......


................................
" E cosa intendevi allora, cervello di gelatina??"
................................
"  Beh, io mi riferivo al tuo punto debole, pensi di risparmiarmi almeno finchè non avremo portato a termine la missione??..." Chiese lui con un sorriso.
Lina sorrise a sua volta:
"...Ma, non saprei...Devo ammettere che stai correndo un grande rischio...Ma è anche vero che un cavaliere particolarmente abile con la spada, anche se mentalmente attivo quanto una barbabietola, fa sempre comodo..." Riflettè la maga " Forse posso concederti ancora qualche giorno, cavaliere..."
" Perfetto..." Esclamò il biondo tirandosi su, e porgendo la mano alla maga per aiutarla ad alzarsi " In questo caso sarà meglio darsi una mossa, non voglio sprecare i miei ultimi giorni con una ragazza così piatta!!"
Lina lo fulminò seduta stante:
" Questa potevi anche evitartela, brutto cafone!!!" E così dicendo gli mollò una pappina bene assestata.

" Qualcuno deve spiegarmi perchè tutte le volte che mi assento per qualche tempo, poi vi ritrovo sempre in atteggiamenti assai poco consoni alla morale..." Disse una voce nota dall'oscurità.
Lina e Gourry si voltarono di scatto, e intravidero una figura appoggiata allo stipite del portone.
Cedric li fissava, le braccia conserte, scuotendo piano la testa.
" Oh, ma guarda un po' chi si degna di onorarci con la sua presenza!! TI SEMBRA QUESTA L'ORA DI ARRIVARE BRUTTO LAVATIVO???" Lo apostrofò immediatamente la maga.
Cedric si discostò dal portone, raggiungendoli:
" Eh-Eh Lina, non ti lamentare...Mi sembra che abbiate trovato un modo interessante di ingannare l'attesa!!" Sghignazzò Cedric, prima che gli arrivasse un calcio ben piazzato negli stinchi.
" Ma non ha proprio il senso dell'umorismo..." Esclamò il poveretto piegandosi in due, le lacrime agli occhi!!
" Eh no, direi di no..." Esclamò lo spadaccino scuotendo il capo, e aiutandolo a rialzarsi.
" Invece di confabulare, voi due, vorreste provare per una volta a comportarvi da persone serie???" Chiese Lina portandosi le mani ai fianchi.
Cedric e Gourry si voltarono a osservare la maga, che esclamò:
" Vediamo di darci una mossa, abbiamo già perso abbastanza tempo." E così dicendo cominciò a incamminarsi verso il portone.
" Hei Lina...Ma non ti interessa sapere cosa ho scoperto??" Le gridò dietro Cedric, tentando di raggiungerla.
" Ogni cosa a suo tempo, Cedric." Rispose lei, con tono fermo.
" Ma allora adesso che facciamo??" Insisté lui
Lina si fermò di colpo, voltandosi verso i due, e frugando nel mantello, estrasse un piccolo libricino dalla copertina azzurrognola: la chiave di lettura.
Un enigmatico sorriso comparve sulle labbra della maga:
" Adesso, si comincia a giocare." Esclamò con tono fiero, uno scintillio che le illuminava lo sguardo.
Cedric continuò a fissarla perplesso.
Gourry sorrise a sua volta, di rimando alla maga:
" E allora che cominci il gioco..." Mormorò " In fondo, è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare, giusto Lina?"
" Giusto..." Rispose Lina con un'occhiata complice " Andiamo!!"

                                                                  ***

Dunque…Questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere!!! Quindi se lo avete trovato magari
un po’ giù di tono, abbiate pazienza!!^^Tra l’altro sono incappata più di una volta nel dubbio di essere andata OOC con i personaggi…Ma alcune cose tra Lina e Gourry non risultano affatto semplici, soprattutto considerando che non si ricordano l’uno dell’altra…ç__ç
Spero che qualche coraggioso lettore, che è riuscito ad arrivare fin qui con i nervi saldi, mi faccia sapere cosa ne pensa!!!^^
Ringrazio ancora tantissimo tutti quelli che continuano a leggere questa storia!!( Dai che nn manca molto!!)

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Capitolo 12
*** Cap11: La fanciulla e il cavaliere ***


cap11

Capitolo dedicato alle ragazze del forum!!!^_^

Capitolo11: La  fanciulla e il cavaliere

Un vento gelido aveva preso a soffiare, mentre le grosse nubi nere che avvolgevano Seres si rincorrevano nel cielo come cavalli impazziti, rivelando la notte che si celava, a tratti, sotto la coltre nebulosa.
Solo il rumore lontano delle stelle che attraversavano l'infinito, poteva alterare quella quiete.
" Lina...?"
Nel silenzio delle tenebre....
"...Lina?...LINA??"
" MA INSOMMA SI PUO' SAPERE CHE ACCIDENTI VUOI??"
Lina si voltò di scatto verso Cedric, un'espressione che non prometteva niente di buono,  la vena sulla fronte in leggera evidenza: " Alloraaaaaaa???"
Cedric sbiancò di colpo, arretrando leggermente sul sottile cornicione sulla quale stavano lentamente procedendo in fila indiana: " Eh...He-he...Niente-niente...mi chiedevo se tu fossi sicura al cento per cento di quello che stiamo facendo...tutto qua..." Tentò di giustificarsi con una risatina nervosa, avendo capito che, forse, quello non era il momento migliore, per far notare alla maga che lo precedeva, quanto poco lo convincesse quel piano...
Ma in ogni caso, non era il momento migliore nemmeno per aprire bocca, lo capì non appena Lina lo ebbe afferrato per il colletto: " E tu mi fai perdere tempo con queste sciocchezze??!! IO sono SEMPRE sicura al cento per cento di quello che faccio, e anche se così non fosse..." In quel momento Lina sollevò di peso il povero Cedric, esponendolo sullo strapiombo che avevano sotto ai piedi: " E anche se così non fosse, dimmi Cedric, ti senti ancora nella posizione per avanzare delle proteste circa le mie decisioni??!" Chiese, osservandolo con il sopracciglio alzato.
Cedric deglutì piano prima di rispondere: " N-No...Non sia mai che io d-debba avanzare proteste...he-he...lungi da me l'idea di avanzare p-proteste..."
Lina lo rimise quindi con i piedi a terra: " Bene, E ALLORA TACI!! Non voglio sentir fiatare finchè saremo quassù, chiaro?? E questo vale anche per te Gourry...Gourry??" Chiese poi Lina rendendosi conto in quella, che in effetti, da quando procedevano in bilico sul cornicione che portava alle stanze reali, lo spadaccino non aveva ancora emesso un suono...
Lina si sporse oltre Cedric, che bianco come un cencio tentava di riprendersi dallo shock, e lanciò una rapida occhiata al biondo, che sopraggiungeva lentamente, una mano sul muro per reggersi, e l'altra sopra agli occhi, per evitare di guardare giù!!
La maga sospirò con un'alzata di spalle....Erano quelli gli impavidi che si erano quasi scannati quando si era trattato di decidere chi dovesse partire per salvare la principessa??!!
A quel punto, poteva anche partire con una foca da circo e un tricheco, sarebbero stati più utili...
" Andiamo." Sussurrò Lina afferrando Cedric per il braccio e trascinandoselo dietro, mentre il poverino riusciva a malapena a mettere un piede davanti a quell'altro.

Una grossa nuvola passò davanti alla luna, lasciando che le tenebre avvolgessero il castello di Seres. La maga sollevò il viso verso il cielo, sperando che il vento non se la portasse via troppo velocemente. L'oscurità era un'alleata preziosa per quanto si apprestavano a fare.
Avevano superato molte finestre, ma sembrava che finalmente avessero trovato quella giusta. La stanza del re.
Lina si accucciò, per quel che le consentiva il limitatissimo spazio su cui si reggeva, davanti alla finestra, e con le mani ai lati degli occhi, scrutò all'interno.
Proprio come si era aspettata, la stanza era assolutamente deserta.
Un letto enorme troneggiava appoggiato alla parete, sormontato da un pacchianissimo baldacchino; al centro della stanza capeggiava una massiccia scrivania, e sulle pareti arazzi e quadri contribuivano a rendere omaggio alla magnificenza reale. No, certa gente non aveva proprio il minimo senso estetico, osservò scettica Lina, la quale distaccatasi dal vetro, si voltò verso Cedric:
" Dobbiamo entrare." Fu la sua semplice affermazione
" COSA??!"
" Come sarebbe 'COSA'?? Pensavi che fossimo saliti fin quassù per vedere meglio le stelle, razza di babbeo??"
A quel punto Cedric riprese a sudare freddo, rimpiangendo per un breve istante il suo comodo letto ad Imalg! Tuttavia, riuscì comunque a muovere una debole protesta:
" Ma Lina, non ha senso entrare qui...Io non capisco che accidenti speri di trovare...Insomma, lo vedi da te che la stanza è deserta...Ti dico che dobbiamo dirigerci verso i sotterranei, Sofia è lì! Lo so...Noi...Noi dobbiamo liberarla al più presto e..."
Cedric avrebbe continuato imperterrito, nonostante la maga gli avesse già voltato le spalle, nella ricerca di un sistema per aprire la finestra dall'esterno, ma una voce vicina, li fece trasalire improvvisamente:
" Centodiciotto, centodiciannove, centoventi..."
Entrambi si voltarono verso il proprietario della voce, Gourry, che sopraggiungeva in quell'esatto istante, biascicando quella strampalata conta, la mano ancora saldamente sugli occhi.
Ovviamente, procedendo alla cieca, non si rese conto di essere giunto ormai in prossimità di Cedric, e lo investì in pieno!
" Gabriev!!!" Ribattè quest'ultimo indignato, dopo essersi tenuto in equilibrio per puro miracolo " Guarda dove metti i piedi, maledizione!!"
Gourry, che adesso si teneva saldamente appoggiato alla parete abbozzò un mezzo sorriso:
" Scusa...Ma potevate avvisarmi che vi eravate fermati!!"
" Scusa, ma potevi anche rendertene conto da solo!! Ah, ma forse eri troppo impegnato a fare la conta per il nascondino, dico bene??" Ironizzò Cedric, tenendosi a sua volta ben stretto alla parete.
" Nascondino??" Chiese Gourry, assumendo la sua classica espressione da: ' c'è qualcosa che mi sfugge?'.
" Lascia stare Gourry..." Intervenne in quel momento Lina " Cedric ultimamente si sente mooolto spiritoso, purtroppo per lui."
" Io non mi sento spiritoso!! Io mi sento ridicolo!!" Protestò il giovane nel sentire quelle parole " Non capisco cosa ci faccio appollaiato quassù a perdere il mio tempo, quando Sofia si trova da tutt'altra parte!!" Esclamò brandendo il pugno per aria.
Lina lo osservò alcuni secondi, rispondendo semplicemente:
" Nessuno ti obbliga a stare qua, caro Cedric, anzi se ci tieni tanto a raggiungere i sotterranei in mezzo secondo non vedo qual'è il problema, te la do io una mano a passare per la strada più breve..."
Cedric sbiancò di colpo nel vedere il sogghigno della maga, e abbassando velocemente il pugno, si scordò in fretta di quel breve momento di coraggio!!
" No, io dicevo così, tanto per dire..."
" Ah ecco. E allora se dicevi tanto per dire, risparmia pure il fiato. Chissà, magari potrebbe servirti per dire qualcosa di intelligente, una volta tanto..." Concluse Lina, tornando a concentrare la propria attenzione alla finestra.
Era una finestra massiccia, e anche provando a fare pressione con entrambe le mani non si otteneva il minimo cedimento.
" Ghhhhhhh" Grugnì Lina spingendo con tutta la sua forza, inutilmente.
 La ragazza infine appoggiò la fronte al vetro, lasciandosi scappare un sospiro. E in quel momento una mano si posò gentilmente sulla sua spalla:
" Lina, fatti da parte...Questo è un lavoro da uomini!!" Esordì lo spadaccino con rinnovato entusiasmo, scordandosi quasi di trovarsi a parecchi metri da terra, in quel momento.
La rossa sollevò lo sguardo, guardandolo con un espressione confusa, che ebbe l'effetto di inorgoglire il biondino!
Quale cavaliere poteva resistere davanti a quelle labbra a cuore, ora increspate nel formare una silenziosa 'O'??
Laddove ci fosse stata una fanciulla bisognosa di aiuto, lui era pronto a servire!! E se la fanciulla bisognosa, in questo caso, era una che di solito sapeva cavarsela egregiamente da sola, ancora meglio!! Avrebbe dimostrato lui di che pasta era fatto un eroe...
Con piglio sicuro esortò Lina a farsi da parte, e prendendo bene la mira si apprestò ad infrangere il vetro con una gomitata, quando...
" FERMO!!!!"
Lina l'aveva afferrato per il braccio, giusto un secondo prima che il vetro andasse in mille pezzi.
" Lina?? Che ti prende?...Perchè mi hai fermato?!" Chiese Gourry lanciandole uno sguardo interrogativo
" Che mi prende?? Che ti prende a te, razza di mammalucco...Ti ha dato di volta il cervello??!" Esclamò esasperata la maga.
" Ma Lina, io non ti capisco...Non stavamo cercando di aprire la finestra, un secondo fa??" Ribattè lo spadaccino, con espressione smarrita.
Lina lo guardò severa:
" Gourry, dimmi: ho forse la faccia di una che si diverte a saltellare da un cornicione a quell'altro, trascinandosi dietro due idioti agili quanto due sacchi di patate???"
Gourry rifletté un secondo, poi lanciò una breve occhiata a Cedric, che, leggermente in disparte, si sfregava le braccia per riscaldarsi e, al contempo, lo osservava scuotendo il capo come a dire ' lasciatemi perdere a me, ormai ho rinunciato a capirvi.'.
Quindi si voltò nuovamente verso la maga:
" No, in effetti non sembri molto entusiasta..."
" Appunto. E secondo te, Gourry, perchè non sembro entusiasta di questa situazione...?" Chiese Lina con un tono forzatamente calmo.
" Ma...forse perchè..." Il biondo prese tempo "Anche tu senti questo freddo terribile??!!"^^
Ci fu un secondo di silenzio, rotto solamente dal vento che sibilava impietoso a quell'altezza.
Poi due mani si posarono sulla gola di Gourry, e strinsero con tutta la loro forza!!!
" Ma che cos'hai al posto della testa, una mortadella ??!! Possibile che bisogna sempre spiegarti tutto per filo e per segno?? AAARRGGHHHH!!!!"
" M-ma...Cof....L-Lina...Cof...Che ho detto di male???"
" Il problema non è quello che DICI, Gourry, è quello che NON capisci!!!!" Concluse Lina lasciandolo andare.
La ragazza si portò la mano alla fronte sconsolata, e mentre lo spadaccino riprendeva fiato, disse lentamente:
" Ragiona un attimo: Secondo te, perchè stiamo tentando di entrare dall'esterno, invece che dall'interno??"
L'espressione dubbiosa del ragazzo la portò, però, a rispondersi da sola:
" Perchè ovviamente l'interno del palazzo pullula di sentinelle, o no?? E non è forse lo stesso motivo per cui, io, che posso levitare, mi ritrovo invece a strisciare lungo i muri come un ladro qualunque??"
Gourry ragionò un attimo, poi, guardandola dubbioso aggiunse:
" No aspetta un secondo...Va bene che passiamo da qui perchè l'interno è pattugliato, Ma cosa c'entrano le sentinelle con il fatto che non puoi levitare??"
Lina sbattè le palpebre un paio di volte prima di mormorare:
" Ok, devo stare molto-mooooolto calma....Gourry? Le vedi laggiù??" E così dicendo si sporse insieme al biondo, indicandogli col dito le guardie che pattugliavano il cortile sotto di loro:
" Le vedi, si? Bene. Adesso guarda meglio, vedi le faretre e gli archi?? Ok. Ora, fai due più due, quindi?"
" Eh, quindi.......Quindi quattro, giusto??" Chiese fiducioso.
" Si, bravo, proprio quattro. QUATTRO come i metri che ti farai cadendo di testa se non ti deciderai a mettere in moto quell'ingranaggio arrugginito che hai nella capoccia, brutto zuccone!!!! ........Non posso levitare per il semplice motivo che non ci tengo a diventare un puntaspilli!! E per quanto riguarda il resto, mi sembra ovvio che non possiamo distruggere la finestra a suon di gomitate brutto idiota, se fosse stato così semplice non pensi che ci sarei arrivata anche da sola???!"
" In effetti mi chiedevo perchè non avevi considerato questa possibilità...Ma poi ho pensato che beh, alla fine, non puoi mica sempre fare tutto da sola, giusto??"
Due grossi lacrimoni scesero lungo le guance di Lina, mentre prendeva a capocciate il muro, ripetendo tra se e se:
" No, non ha capito...NON HA CAPITO PROPRIO UN ACCIDENTE!!!"
Mentre lo spadaccino si grattava la guancia dubbioso, Cedric si fece avanti, poggiando a sua volta la mano su un riquadro di vetro:
" In effetti rompendo il vetro attireremmo l'attenzione delle guardie..." Commentò " Sia quelle all'esterno, che..."
" Che quelle all'interno." Concluse la maga " perchè davanti alla porta della stanza, dalla parte del corridoio, ci sono altre guardie."
" Ma non ha senso...la stanza è vuota..." Mormorò lo spadaccino.
" E' proprio questo il punto, Gourry. La stanza è deserta eppure è tenuta sotto chiave e pattugliata, lo so perchè ci sono passata davanti per andare alla cena con il generale, questa sera. Come te lo spieghi??"
Gli occhi di Gourry si soffermarono un istante sulla finestra, mentre il suo sguardo attraversava i vetri, scrutando l'interno buio e immobile della stanza reale:
" Pensi che dentro troveremo una risposta?"
Lina annuì col capo:
" Non ne sono sicura, ma può anche essere."
A quel punto Cedric, che aveva ascoltato tutto senza proferir parola, si fece avanti:
" Lina, le tue sono solo supposizioni...O sai qualcosa che non sappiamo?"
" Solo supposizioni, Cedric."
" Quindi potrebbe anche essere un buco nell'acqua?"
" Potrebbe..."
Cedric rimase silenzioso, l'espressione concentrata. Lina incrociò le braccia al petto, mentre il vento gelido le sferzava il volto.
Non le importava se a Cedric sembrava una perdita di tempo inutile, prima di liberare Sofia, c'era un'altra questione da risolvere, e il suo sesto senso le diceva che la risposta si trovava in quella stanza.
Improvvisamente la mano di Gourry si posò nuovamente sulla sua spalla:
" Se Lina dice che dentro troveremo qualcosa di utile, io le credo." Affermò lapidariamente.
Cedric sollevò il volto verso di lui:
" A quanto pare sono l'unico a considerarla una perdita di tempo? E va bene, due contro uno...A questo punto diamoci una mossa."
Lina fece per avvicinarsi alla finestra, poi voltandosi leggermente verso lo spadaccino gli sorrise:
" Preparati Gourry, basterà un leggero colpetto" e tornata a concentrare l'attenzione alla finestra richiamò alla mente un incantesimo:
"Van rehl "
Dalle mani della maga fuoriuscì una ragnatela di ghiaccio, che congelò seduta stante la finestra. Lo spadaccino si avvicinò, e senza nemmeno estrarre la spada dal fodero colpì un vetro con l'elsa. Con poco sforzo, e in un relativo silenzio, il vetro si staccò dall'intelaiatura in legno, perfettamente integro e ghiacciato, e lo spadaccino lo afferrò giusto in tempo prima che si infrangesse a terra. Alla maga bastò infilare la mano nello spazio rimasto vuoto, e aprire la finestra dall'interno.
" Bel lavoro di squadra..." Commentò sarcasticamente Cedric, rimasto ad osservare con le braccia conserte le mosse perfettamente coordinate dei due compagni di viaggio.
Gourry sorrise alla maga:
" Dopo di lei!" Esordì, indicando galantemente con le braccia il passaggio libero.
Lina sorrise a sua volta:
" Ottimo lavoro, Gourry.. " Mormorò piano, prima di intrufolarsi all'interno della stanza, subito seguita da Cedric e dallo spadaccino, che non appena ebbe messo piede a terra, non potè che tirare un sospiro di sollievo!!

Un pregnante odore di chiuso colpì immediatamente le loro narici, rivelando la lunga assenza del proprietario di quella stanza. 
Mentre Cedric e Gourry si guardavano intorno, incerti sul da farsi, la maga centrò immediatamente l'obbiettivo, puntando su di esso: l'enorme scrivania che troneggiava al centro della stanza.
Era un mobile massiccio, in legno scuro con dei suntuosi decori dorati. Il ripiano era in marmo nero, e un sottile strato di polvere lasciava intendere chiaramente quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che qualcuno aveva seduto a quella scrivania. E anche qualcosa di più...
Lina si piegò sulle ginocchia, a filo con il ripiano:
" Lighting " mormorò piano, mentre una piccola sfera di luce prese a brillare nel palmo della sua mano, illuminando leggermente lo spazio circostante.
" Bene, bene..." Disse in un sussurro, soddisfatta di quello che i suoi occhi registrarono.
Cedric e Gourry si piegarono a loro volta, e capirono ciò che la maga stava considerando: piccole macchie lucenti, segno ovvio dell'impronta di una mano tra la polvere.
Qualcuno era appena stato lì.
Qualcuno che, come loro, cercava riposte nel cuore della notte. O forse, qualcuno che invece quelle risposte le aveva già, e stava cercando di farle sparire.

" A quanto pare, qualcuno ci ha preceduto..." Mormorò Lina, avvicinando il palmo della mano alla scrivania, e seguendo con lo sguardo le impronte di quella mano, che non sembrava aver spostato alcun che, almeno a giudicare dall'assenza di altri segni tra la polvere.
" Qui sembra che non sia stato toccato nulla..." Commentò laconico Cedric,osservando a sua volta il sottile manto opaco che rivestiva ogni oggetto sul ripiano in marmo.
" In effetti così sembrerebbe..." Ribattè la maga, lo sguardo truce.
C'era qualcosa che le sfuggiva. Qualcosa che era solo un sentore, il lampo di un'intuizione.
Eppure...
Fu Gourry, che era al suo fianco, a interrompere quelle considerazioni:
" Hei Lina!...Guarda..." Disse lo spadaccino, indicandola col dito.
La maga rimase un attimo interdetta, vedendosi indicare; poi capì che lo spadaccino non additava lei, bensì qualcosa che era SU di lei, e abbassando lo sguardo capì immediatamente cosa aveva attirato l'attenzione del biondo: dall'interno del suo mantello si emanava una tremolante luce azzurrognola, che divenne più intensa non appena la maga ne ebbe estratto la fonte da cui  proveniva, la chiave di lettura.
Il piccolo libricino pareva aver preso vita propria, e brillava ora di intensità variabili, tra le mani della ragazza.
Sia Cedric che Gourry si avvicinarono,osservando sospettosi il testo magico:
" Ma che diavolo..." Cominciò Cedric, ma fu subito interrotto dalla maga:
" E' un segnale..." Mormorò " La chiave si attiva solo in presenza di un testo da tradurre...O di un'altra chiave..."
Gli occhi di Lina scrutarono più attentamente l'ambiente circostante, mentre si spostava lentamente per la stanza, cercando di captare la corrente di energia magica che aveva fatto azionare la chiave.
Lo spadaccino, addossato all'antico mobile, osservò silenzioso la compagna di viaggio che si muoveva tenendo il piccolo libro teso davanti a se, come un rabdomante alla ricerca dell'acqua.
Dopo numerosi giri, finalmente Lina si fermò, e puntando l'indice della mano destra sulla scrivania, affermò:
" E' qui, ne sono sicura!!"
:
" Ma cos'è che stiamo cercando esattamente??" Chiese Cedric con un fil di voce.
L'espressione entusiasta di Lina parve smorzarsi un po', mentre lentamente toglieva l'indice dal ripiano, per appoggiarselo sulla fronte, l'espressione concentrata. Ci fu un attimo di silenzio.
........................................
" A dire il vero non ne ho la più pallida idea!!!" ^^

STONG!! Fecero Cedric e Gourry cadendo a terra!!
" Su ragazzi, non mi sembra il caso di reagire così..." Tentò di giustificarsi la maga con un sorriso " L'importante non è quello che stiamo cercando, ma quello che troveremo!!" E così dicendo tornò a concentrare la propria attenzione alla scrivania.
" Dunque..." Mormorò tra se e se, constatando che l'energia del libro pareva aumentare esattamente in corrispondenza della scrivania " Eppure qua sopra non mi sembra ci sia nulla di interessante" Ragionò, considerando i pochi oggetti appoggiati sul ripiano: Un calamaio con una penna d'oca, una pila di carta da lettere, un prezioso orologio ormai fermo.
" A meno che..."
Ma proprio in quella, Cedric le si parò davanti:
" Fammi capire Lina...Noi in questo momento ci troviamo qua, invece di cercare Sofia, perchè tu devi sfrugazzare alla ricerca di nemmeno sai cosa??? Non ha alcun senso!!!"
" Stai diventando ripetitivo, Cedric..." Commentò Lina, continuando a scrutare la scrivania.
" C-COSA??? Ah, sarei ripetitivo?? Chiedo scusa se sono l'unico con un po' di sale in zucca! Ma guarda con chi mi dovevo andare a cacciare, con una spaccona impertinente che pensa soltanto ai suoi stupidi giochetti..."
" Ti consiglio di moderare i toni..." Ringhiò Lina, guardandolo astiosamente.
Cedric sostenne lo sguardo della maga, ed entrambi portarono le mani ai fianchi, fronteggiandosi minacciosi.
" Chi sarebbe la spaccona impertinente???! Ti vorrei ricordare che la tua presenza qua non era nemmeno richiesta, dal momento che nemmeno tuo padre si sentiva ben disposto a lasciarti partire, e adesso comincio anche a capire il perchè..." Insinuò la maga.
" Se è per questo nemmeno la tua presenza qua a molto a che vedere con la liberazione di Sofia, visto che te ne strafreghi per pensare ai fatti tuoi."
" Certo, perchè secondo te Sofia è stata rapita per sport! Sai com'è, un giorno qualcuno si è svegliato e ha pensato' Tò guarda, oggi non ho niente da fare?? Bene, e allora rapirò la principessa di Imalg! E già che ci sono farò sparire anche  il re, e, perchè no? Sarò anche tanto sconsiderato da andare a tirare in ballo la famosa Lina Inverse, così, tanto per!!"
" A certo, dimenticavo che qua tutto ruota intorno alla grande Lina! Il terrore dei draghi, nonchè maga dei miei stivali!!"
" AAAAAAAAHHH....Ma come ti permetti brutto cafone impertinente??!"
A quel punto cercò di intervenire lo spadaccino, che con un sorriso tirato tentò di contrapporsi fra i due litiganti:
" Su ragazzi, non vi sembra di esagerare? Lina, tu sei un po' troppo irascibile!^^ e tu Cedric, fai una polemica per ogni question...." 
" TACI TU!!!" Esclamarono entrambi, senza degnarlo di uno sguardo!
" Hei...Che caratteraccio..." Mormorò a quel punto il biondo levando i palmi al cielo, e facendosi da parte.

" Sai Cedric, quando hai deciso di prendere parte alla missione, pensavo che avessi afferrato un concetto elementare come quello che se non ti va bene quello che faccio e dico, puoi anche prendere aria..." 
Lina e Cedric si erano avvicinati sempre di più, e quasi fronte a fronte, si fulminavano a vicenda con reciproche occhiate assassine.
" INFATTI è quello che credo che farò!! Non ho più intenzione di perdere tempo con queste idiozie per fattucchieri da quattro soldi!"
" BRAVO, quella è la porta, liberaci della tua presenza una volta per tutte!!"
" Con piacere! Il mio tempo è prezioso, e non ho intenzione di sprecarlo con una ragazzina isterica e il suo fido cavalier servente!!"
" Uhm...E chi sarebbe questo Servente??" Chiese Gourry dubbioso, portandosi la mano al mento.

"RAGAZZINA ISTERICA????!!!" Esclamò a quel punto Lina, fiammeggiando come una torcia umana " Di le tue preghiere Cedric perchè io.."
Ma la frase venne interrotta proprio in quel momento da un suono ben distinto alle loro spalle.
CLACK.
Con espressione stupita Lina e Cedric si voltarono, giusto in tempo per vedere lo spadaccino arretrare sventolando le mani davanti a se:
" Ti assicuro, Lina, che non era mia intenzione...."
Tentò di giustificarsi, mentre il ripiano della scrivania, scricchiolando, compiva una rotazione verso destra, lasciando intravedere lo spazio vuoto sotto di esso.
Quando il meccanismo ebbe smesso di girare, tutti e tre si avvicinarono guardigni.
Davanti ai loro occhi, una lunga scalinata si inabissava all'interno di quella che avevano creduto una scrivania.
" Accidenti..." Riuscì a mormorare Lina, dopo l'iniziale stupore " Ma come diavolo..."
" Oh, ecco..." Tossicchiò Gourry, leggermente imbarazzato " Io ero solo qui appoggiato, mentre voi discutevate, e ho notato che l'orologio era fermo..."
Gli occhi di Lina scintillarono:
" Sei un genio Gourry!!" Esclamò soddisfatta, battendo la mano sulla spalla del compagno.
" Come lo sapevi??" Chiese Cedric, osservando sospettoso il passaggio, che si immergeva nell'oscurità.
" Ma, per dirla tutta, io volevo solo dare la carica all'orologio..tutto qua!^^"
* Gocciolone di Cedric e Lina*
" Comunque non ha importanza" Esordì la maga " Quello che conta è che finalmente abbiamo una pista da seguire, e si avvicina il momento della verità. Forse scopriremo cosa nasconde Seres di tanto importante, e a cosa sono legate tutte queste sparizioni misteriose. Ma soprattutto, CHI c'è dietro a tutta questa storia. Andiamo!"

" Brava Inverse, a quanto pare, hai capito subito da dove cominciare...Ti avevo sottovalutato, devo ammetterlo. Ma a quanto pare, gli indizi che ti ho lasciato ti stanno portando dritta dritta dove voglio arrivare. E sarai proprio tu a portarmici."
Mormorò tra se e se una figura, sbucando dall'oscurità di un pertugio nascosto.

Lasciare quell'impronta, si era rivelato veramente utile.

" Lighting"
Un sottile chiarore andò piano piano mutandosi in una fonte luminosa abbastanza forte da permettergli di continuare a scendere l'impietosa scalinata, che pareva condurre direttamente al centro della terra, per quanto era lunga.
" Immagino che chiunque abbia progettato questo passaggio, non dovesse essere una cima..." Biascicò lo spadaccino, dopo aver preso l'ennesima testata contro al soffitto, portandosi la mano alla fronte.
" Già..." Sussurrò la maga, lanciandogli una rapida occhiata " Tutto bene?"
" Umh...Si, non ti preoccupare! Ho la testa dura!" Rispose lui con un sorriso.
" Per quel che ti serve..." Ribattè scettica Lina, prima di mettere un piede in fallo su un gradino che non c'era, e  cadere lunga distesa a terra.
" LINA! Ti sei fatta male??" Esclamò subito lo spadaccino, chinandosi a fianco della maga, che, con gli occhi a girandola, riuscì ad ribattere con voce tremolante:
" Bene non mi sono fatta di certo...AHIO...Che botta..." Disse poi, mentre si rialzava a sedere, massaggiandosi la  schiena, e lanciando un'occhiata sospettosa all'ambiente circostante.
La lunga scalinata era terminata( come aveva appena 'dolorosamente' appurato) e davanti ai suoi occhi si apriva ora uno spiazio circolare. L'antro di una caverna, almeno a giudicare dalle pareti in roccia, e dalla persistente umidità.
" Tutto questo non ha senso, me ne convinco sempre di più." Mormorò Cedric, sopraggiunto in quel momento alle sue spalle.
Lina lo ignorò, non le andava di riaprire la polemica. Se Cedric aveva qualche problema, la strada per andarsene la conosceva. Lei adesso aveva ben altro per la testa, questioni della massima importanza.
Tanto per cominciare....
Dove diavolo erano finiti???!!! 
Non sembravano esserci altre vie, se non quella da cui erano arrivati. Solo pareti di roccia li circondavano.
'Coraggio Lina, rifletti' Si disse da sola, portandosi l'indice alla fronte.
' La stanza di un re, scomparso chissà dove, nasconde un passaggio segreto che porta in una caverna vuota e senza vie d'uscita? No, non ha senso."
Cedric e lo spadaccino si guardavano intorno, scrutando l'ambiente circostante palmo a palmo, alla ricerca di qualche pertugio nascosto, mentre lei compiva questi ragionamenti.
Lina, a quel punto, riprese tra le mani la chiave di lettura. Il piccolo libro continuava ad emanare una fievole luce azzurrognola, segno ineluttabile che la meta non dovesse essere lontana, eppure...
Eppure, pareva fosse diminuita rispetto a prima.
Che la fonte di energia, da cui traeva potere, si fosse trovata al piano superiore, invece che in quel buco umido??!
" Hei Lina, qui non sembrano esserci altre strade. E ' un vicolo cieco" Esordì in quella lo spadaccino, avvicinandosi a lei.
" Questa storia è un vicolo cieco..." Mormorò Lina delusa, prima che un guizzo luminoso, tra le sue mani, non ebbe attirato la sua attenzione e quella del biondo.
" Uh...Su non abbatterti, sembra che il tuo libro abbia ripreso un po' di colore!!" Le disse lui con un sorriso, prima di allontanarsi nuovamente verso Cedric, che, in ginocchio, tastava la parete in cerca di eventuali passaggi.
 Lina rimase interdetta, mentre la chiave, dopo aver vibrato di una forte intensità, riprendeva la consueta opalescenza.
" Ma che diavolo..."  Mormorò tra se e se, osservando silenziosa il testo magico, mentre un'intuizione si andava affacciando nella sua mente...
Poteva anche essere un'assurdità, ma perchè non tentare?
" Gourry!" Chiamò la maga " Prendi!!"
Lo spadaccino voltò la testa verso Lina, appena in tempo per vedere il testo magico volare nella sua direzione, e riuscì ad afferrarlo con una notevole prontezza di riflessi.
" Hei Lina...Ma che ti è pres..." Tentò di dire, prima che una luce accecante si sprigionasse dal libro, non appena quest'ultimo entrò in contatto con le sue dita.
Dovettero chinarsi tutti e tre, portandosi il braccio davanti agli occhi, per non rimanere accecati da quel bagliore improvviso, che illuminò l'ambiente circostante a giorno.

" Gourry Gabriev.Ti aspettavo."

Lo spadaccino sollevò il volto, nel sentir pronunciare il suo nome da quella voce sconosciuta, e uno sguardo di stupore si dipinse nei suoi occhi.
Una figura ammantata di luce gli era dinnanzi, sospesa a mezz'aria, rendendo bianco quanto lo circondava, grazie al folgore che emanava.
Il ragazzo stropicciò più volte gli occhi, lasciando che si abituassero a quel candore abbagliante; e osservando nuovamente quanto lo circondava,  si rese conto di come tutto quello che aveva accanto pochi secondi prima fosse sparito, compresi Lina e Cedric.
Subito allarmato, fece per mettere mano alla spada, ma la voce di quella strana creatura lo fermò:
" Non serve."
" Chi sei? Dove sono...? Dove sono i miei compagni di viaggio??!" Chiese il biondo allarmato, voltando lo sguardo a destra e a sinistra, e ricevendone in cambio solamente luce.
" Non temete, cavaliere. I vostri amici sono sempre li, accanto a voi." E pronunciando quelle parole, la figura stese il braccio dinnanzi a se, tracciando una semicirconferenza nell'aria, che ebbe l'effetto di neutralizzare improvvisamente il chiarore, facendo ripiombare l'ambiente nella semioscurità della caverna.
E fu allora che lo spadaccino, voltando lo sguardo, li vide.
Lina e Cedric, ancora inginocchiati, il braccio davanti agli occhi. Fermi immobili.
E proprio li a fianco, nella stessa identica posizione, lui.
" EEEHHHHH...???? Ma...Ma quello sono IO????!!!" Esclamò, indietreggiando all'improvviso.
" A occhio e croce...direi di si!!" Ribattè la voce alle sue spalle, facendolo trasalire!
Gourry si voltò, riuscendo finalmente a vedere a chi appartenesse quella voce, e rimase di stucco.
Davanti ai suoi occhi non c'era nessuno, ma abbassando lo sguardo verso il pavimento, una figurina minuta lo osservava sorridendogli e scrutandolo con dei grandi occhi dorati.
" Uh...Ma tu...Tu sei una bambina?? Cosa ci fa una bambina in un posto così??" Chiese perplesso.
La bimba non parve però prestare attenzione alle sue parole, continuando a fissarlo con i grandi occhioni sgranati:
" Siete un cavaliere incredibilmente bello, ve lo hanno mai detto?? Siete proprio quello che ci si aspetta da voi!!"
Lo spadaccino per poco non cadde a terra!!
Ripresosi, dopo una iniziale risatina nervosa, la fissò serio:
" Scusa piccolina...Ma sapresti dirmi chi sei tu? E cosa sta succedendo?? Io...Credo di avere le idee un po' confuse..." Mormorò infine, lanciando un'occhiata dubbiosa al suo doppio immobile.
" E' naturale..." Esclamò la bambina con l'aria di chi la sapeva lunga " In questo momento siete in una dimensione che non vi appartiene, e il tempo sfugge al vostro controllo. In questo modo, ogni attimo che vivrete qui, non sarà che una parte infinitesimale di un millesimo di secondo vissuto nel vostro corpo." Concluse poi, annuendo gravemente. 
Una grossa goccia di sudore scese lungo la tempia del biondo.
" Ehm...Ecco, credo di non aver afferrato molto bene quella cosa dell'infi...Insomma, quello che è! He-he..."
La bambina gli sorrise dolcemente:
" Non ve ne rammaricate, non è questo che ci si aspetta da voi!" Disse, continuando a fissarlo ammirata, e mettendolo leggermente in imbarazzo.
" Ah, no è?...E quindi, fammi capire...Cosa ci faccio in questa...'cosa'...E perchè ci sono due me??"
" Voi siete qui perchè le circostanze hanno coinciso perfettamente!"
*Sguardo dubbioso di Gourry*
" Il mio nome è Makoto." Aggiunse poi la bambina " E sono la custode della prima chiave. Voi siete il prescelto. La persona giusta, nel posto giusto."
" Io??"
" Proprio così!" Sorrise raggiante Makoto " Dovete sapere che ogni chiave ha due sigilli. Uno, rappresenta la porta: non sussiste chiave, senza la corretta porta di riferimento, e del resto, la chiave si attiva solo in presenza della sua porta. Qui, come potete vedere, c'è la mia porta." E così dicendo, la custode indicò un punto nella parete, in cui lo spadaccino potè notare, per la prima volta, una piccola porta con un minuscolo pomello dorato.
Makoto proseguì:
 " Il secondo sigillo rappresenta il prescelto, ovvero l'unica persona in grado di poter utilizzare la chiave, e quella persona, siete voi. 
Siete in cerca della verità insieme alla fanciulla dai capelli rossi, non è così??"
Gourry annuì, serio.
Makoto si avvicinò a Lina, ancora inginocchiata, immobile nel gesto di ripararsi gli occhi, scrutandola a lungo, poi voltatasi nuovamente verso lo spadaccino, esclamò con un sorriso:
" E una ragazza ostinata, sapete?? Sta cercando in tutti i modi di venire a capo di questa storia. E' molto in gamba, ma non poteva essere lei ad aprire la prima porta."
Lo spadaccino attese, senza parlare. Makoto fece un giro intorno alla maga, e appoggiandosi con il gomito alla sua spalla, proseguì:
" Chi creò le chiavi, lo fece seguendo un semplice criterio. Raggiungere quanto state cercando, non è impresa per molti. Ogni chiave rappresenta un passo verso la verità, e solo in presenza di un forte legame tra la chiave e chi ne entra in possesso, è possibile accedere alla porta.
Sono passata fra molte mani, credetemi. Ma nessuna era degna quanto la vostra. Io sono Makoto, la sincerità, la purezza. E voi siete Gourry Gabriev, l'unico che possa aprire questa porta, un uomo degno del compito di cui accettò di assumersi la responsabilità, senza bramosia alcuna: divenire il portatore della spada di luce."
Lo spadaccino rimase a bocca aperta nel sentire quelle parole.
La custode proseguì:

" Voi cavaliere, voi solo, emanate più luce delle stelle.
Il vostro animo è trasparente come l'acqua, i vostri occhi sono limpidi come il cielo terso.
 Su di voi non attecchisce avidità, ne cupidigia."

Gourry rimase silenzioso qualche secondo, davanti alle parole di quella creatura, poi mormorò:
" Ti sbagli, Makoto. Queste mani negano quanto da te appena detto. Sono sporche del sangue di molte guerre, e non sono state in grado di impedire che perdessi quanto avevo di più importante. Inoltre, si sono fatte sfuggire la spada che avevo promesso di custodire. Pensi ancora, dunque, che io sia degno delle tue parole?"
" Certamente." Rispose semplicemente la bambina:
" Voi, cavaliere, avete una purezza che incanta."

Makoto giunse in prossimità dello spadaccino, e prese una mano fra le sue:
" Con queste mani avete impugnato l'arma più nobile che esista, senza tuttavia che il vostro spirito ne sia rimasto corrotto. E non l'avete perduta, l'avete semplicemente ceduta, per qualcosa di più grande. Per qualcosa di più importante"
" C-Cosa??...Ma che dici Makoto...?" Esclamò lo spadaccino.
Ma nell'esatto istante in cui le sue dita strinsero più forte la mano della bambina, si sprigionò nuovamente una forte luce accecante, che gli impedì di vedere cosa stesse succedendo intorno a lui.
Solo un mormorio, che si faceva sempre più lontano, accompagnato da una risata cristallina, giunsero alle sue orecchie:
" Saprete tutto, se arriverete all'ultima porta, saprete la verità! Ricordate, dietro ad ogni porta c'è una risposta, per ogni porta c'è una chiave, per ogni chiave c'è un prescelto.
La vostra nobiltà d'animo vi permette di accedere al primo passaggio. Buona fortuna, cavaliere!!"
" ASPETTA!!!" Gridò lo spadaccino, con tutto il fiato che aveva in gola " Makotoooo...Devi dirmi che ne è stato della mia spada...Per cosa l'ho ceduta??? Ti prego, DIMMELO..."
Un soffio.
Parole lontane.
Appena percepibili, nel bagliore dorato.

" Per una vita, cavaliere."

Gli occhi sgranati di un ragazzo.
Il lampo di un ricordo, inafferrabile, nella girandola di luci e colori che vorticando, portava lontano la sua coscienza.
" Questa volta sarò io a salvare te! SARO' IO A SALVARE TE!!"

Poi, fu il buio.

Lina scostò un poco il braccio dal viso, per accertarsi che il  lampo di luce che aveva invaso, per alcuni secondi, la caverna, si fosse esaurito.
La prima cosa che vide, non appena i suoi occhi si furono riadattati all'oscurità, fu Cedric, che giaceva gambe all'aria  qualche metro più in là, gli occhi a girandola!!
Lina scosse la testa, e tornò a guardarsi intorno...
Ma che diavolo era stato a provocare quella luce??...Ricordava solo che, poco prima dell'impatto, aveva lanciato il libro a Gourry, e poi...
Hei, aspetta un momento...Dov'era Gourry???
Lina scattò in piedi in mezzo secondo, e vide lo spadaccino poco lontano da se, ancora inginocchiato con il braccio sugli occhi.
" Gourry!!" Lo chiamò la maga
Il ragazzo lentamente scostò il braccio, guardandosi intorno stupito:
" Lina??...Tutto bene??"
" Io si...Ma che diav..." Cominciò la maga, ma poi, fu costretta ad interrompersi, notando qualcosa tra le mani dello spadaccino.
" Gourry, che cos'hai in mano?"
Il ragazzo,ancora un po' scosso, si sollevò a sua volta, e portando il palmo della mano davanti a sè, osservò stupito quanto conteneva.
Una chiave.
Una piccola, candida chiave. Leggera come una piuma. Delicata, come una bimba.
Makoto, la sincerità. La purezza.
Il primo passo verso la verità.

" Dunque...Non sono sicura di aver capito, hai detto...una bambina???"
" Lina, quante volte devo ripetertelo ancora??"
" Ok, ok. E' solo che mi sembra un po' strano, tutto qua! Non so, forse con tutta quella luce...Ti è SEMBRATO di vedere una bambina..."
Lo spadaccino a quel punto si voltò verso la compagna di viaggio:
" E secondo te questa da dove spunta fuori??" Disse, mostrandole nuovamente volta la chiave.
Erano tutti e tre inginocchiati dinnanzi alla minuscola porta, che era comparsa sulla parete.
La maga rivolse l'ennesima occhiata alla chiave, poi si costrinse a guardare negli occhi il ragazzo.
No, non stava mentendo. Non avrebbe potuto, con quegli occhi sinceri e disarmanti.
" Scusami Gourry, non voglio mettere in dubbio quello che mi stai dicendo...E' solo che questa storia sta diventando sempre più assurda . In ogni caso, se quello che ti ha detto questa Makoto è vero, dietro a questa porta dovrebbe esserci qualcosa che ci condurrà sempre più vicino a quanto stiamo cercando, quindi ...vogliamo procedere?" Chiese rivolta allo spadaccino, il quale si fece avanti, impugnando la chiave.
Cedric lanciò un'occhiata al ragazzo, e annuì impercettibilmente.
Lina si fece ancora più vicina alla piccola porta, pensierosa.
Se quello che aveva raccontato Gourry era vero, ogni chiave rappresentava un valore, e solo chi possedeva intrinsecamente questa dote, era in grado di accedere alla porta.
Indubbiamente, se la prima delle chiavi rappresentava la purezza, chi meglio di Gourry avrebbe potuto aprire quella porta??
Gourry.
L'ingenuità di un bambino.
La generosità incondizionata di chi da, senza pretendere nulla in cambio.
Aveva il candore della neve.

Con mano un po' incerta lo spadaccino infilò la chiave nella serratura, facendola scattare.
Tutti e tre ebbero il riflesso spontaneo di indietreggiare, temendo una nuova invasione di luce, o una qualche ripercussione nell'ambiente circostante, ma nulla di tutto ciò accadde.
Con un lento movimento la porticina si spalancò, e dovettero chinarsi poggiando le mani sul freddo pavimento di pietra, per scrutare all'interno.
Buio, troppo buio.
Ma prima che la maga potesse lanciare un lighting, lo spadaccino aveva già infilato, per quel che poteva, il braccio nell'apertura.
Le sue dita sfiorarono qualcosa di rigido.
Quando ritirò il braccio dalla porta, poterono osservare, sconcertati, quanto stringeva nella mano.
Un piccolo libro dalla copertina verdognola.
La seconda chiave.

" Oh, Dei!!" Fu l'unico, secco, commento di Cedric!!

Correvano.
" Ma Lina...Tu devi aver perso il lume della ragione!!...Io propongo, salviamo Sofia, il re, e...Diamocela a gambe!!!"
Gridò Cedric, tentando di tenere il passo della maga.
Dopo un breve consulto, avevano deciso che, per il momento, dovevano ritrovare la principessa.
Non aveva senso scandagliare in lungo e in largo il palazzo alla ricerca della seconda porta. Il tempo stringeva, e, se per la prima porta avevano avuto fortuna al primo colpo ( la persona giusta, nel posto giusto, come aveva detto Makoto) non era affatto detto che sarebbe stato così anche per la seconda.
Per il momento era meglio pensare ai fatti pratici, senza contare che, forse, Sofia poteva essere utile in qualche modo.
" Cedric..." Esclamò la maga, risalendo di corsa gli scalini che li avrebbero riportati alla stanza del re " Tu parli troppo!!"
Cedric recepì il messaggio, e una grossa goccia comparve sulla sua fronte, mentre si mordeva la lingua per costringersi a non replicare.
Non si trattava con Lina Inverse.
Era già tanto che finalmente si fosse decisa a prendere in considerazione il problema 'Sofia' ( visto che era per quello che l'avevano ingaggiata, o no??!!) invece che pensare di mettere sotto sopra il castello con le sue assurde magie, chiavi-bambine, dannatissimi libri!! Ma chi glie l'aveva fatto fare di stringere alleanza con quella pazza isterica?!!!

" Bene, Lina. Aveva ragione dunque, sei riuscita a sdoganare la seconda chiave. I miei complimenti ragazzina, mi stai risparmiando un sacco di fatica..."

Un sogghigno, nascosto nelle tenebre.

" E' stato più facile del previsto..." Mormorò lo spadaccino, mentre silenziosi si incamminavano per il lungo corridoio sotterraneo, che portava alle prigioni.
" Gourry, questa è una prigione. Il difficile non sta tanto nell'entrare, quanto nell'uscire!!" Mormorò la maga, al suo fianco.
Svoltarono un angolo, ma dovettero fermarsi di colpo, facendo dietrofront.
Due sentinelle camminavano avanti e indietro, davanti alle celle, nella semioscurità rischiarata appena dal sottile tremolio delle torce appese alle pareti.
Mugolii e lamenti facevano da sottofondo al passo incessante dei due uomini, contribuendo a rendere ancora più sconcertante l'ambiente.
" Acqua!! Dateci dell'acqua, per pietà..." Gridò una voce roca da dietro le sbarre, e venne subito messa a tacere da una guardia, che sbattè violentemente un lungo bastone contro l'inferriata.
" Zitto, cane!!"
Cedric strinse forte i pugni:
" Non posso credere che Sofia sia in questo orribile posto! Lina...Dobbiamo fare qualcosa!!" E così dicendo mise mano all'elsa della spada, ma un gesto della maga lo fermò:
" Calma Cedric, non facciamo mosse avventate come al tuo solito."
" Ma senti da che pulpito..." Mormorò lo spadaccino alle spalle della maga, beccandosi una gomitata proprio sotto al mento!
" Nessuna mossa avventata..." Digrignò i denti Cedric " Li affetterò come rotelle!!!"
" Due cavalieri, mezzo cervello. Forse nemmeno." Commentò Lina con un sospiro, prima di tornare a rivolgere la propria attenzione ai due soldati.
Occorreva fare il minor rumore possibile, così da evitare un riversamento di guardie in quel tugurio. Avevano bisogno di tempo, e richiamare l'attenzione di tutto l'esercito di Seres, non era di certo un buon sistema  per proseguire le ricerche inosservati.
Lina abbandonò quindi la postazione, rendendosi visibile agli occhi dei due soldati, prima che ne Cedric, ne Gourry, riuscissero ad immaginarsi cosa stesse architettando:
" Hei, ragazzi!!!" Chiamò la maga, attirando gli sguardi allibiti dei due.
Ma prima che riuscissero a realizzare quanto stesse accadendo:
" Sleeping "
Caddero entrambi come ciocchi di legno.
" Sogni d'oro!!" Esclamò Lina con un sorriso^^, avanzando scavalcandoli. " Allora giustizieri, vi decidete a darvi una mossa??!"
Cedric e Gourry non poterono fare altro che guardarsi, e, con un alzata di spalle, dirigersi verso la maga.
Mormorii sorpresi e imprecazioni li accolsero mentre procedevano lungo il corridoio, scrutando attentamente attraverso le inferriate, in cui sonnecchiavano, o borbottavano, uomini di tutti i tipi.
" Che tanfo disumano!!" Esclamò Cedric, portandosi la mano al naso.
" Di umano qui c'è ben poco" Sussurrò lo spadaccino, scrutandosi attorno serio, con i limpidi occhi azzurri.
" Hei- hei, stranieri!!" Chiamò improvvisamente una voce da dietro le sbarre, facendoli trasalire.
Un vecchio dalla pelle rugosa e raggrinzita li osservava appoggiato alle inferriate:
" Siate gentili stranieri, passatemi dell'acqua..."
Lina si guardò attorno, e capì a cosa andava lo sguardo del vecchio; appoggiata alla parete, per terra, c'era una vecchia brocca. La maga la raggiunse, tentando di reprimere il ribrezzo degli insetti che scivolarono giù per il bordo del coccio, e la passò al vecchio, che bevve avidamente.
Quando ne ebbe svuotato il contenuto, rivolse un sorriso sdentato al trio:
" Mille grazie, erano giorni che non bevevo!! Ma ditemi, voi chi siete??"
La ragazza incrociò le braccia al petto:
" Non sono affari tuoi nonnino, piuttosto dicci, hai mica visto che portavano una ragazza quaggiù??" 
Il vecchietto strizzò gli occhi:
" Una tazza?? No grazie, non serve! Ho bevuto benissimo anche senza!!"
Una goccia enorme prese forma sul volto di Lina!
" Ma quale tazza!!! RA-GAZ-ZA!! Sei sordo nonno??"
" In effetti si, ho un po'di sonno...Sei gentile a preoccuparti!!^^"
* Sguardo allibito di Lina*
In quella intervenne lo spadaccino, posando un braccio sulle spalle della maga, per convincerla a passare oltre:
" Su Lina non te la prendere, piuttosto proseguiamo, e lasciamo in pace questo simpatico vecchietto!^^"
" Magari ce l'avessi un letto, ragazzo mio!!"
" E' proprio sordo come una campana..." Mormorò Cedric, scuotendo il capo.
" Eh già...Andiamocene Gourry." Rispose Lina, facendo per voltarsi, quando la voce del prigioniero richiamò nuovamente  la sua attenzione:
" Gourry??Gourry Gabriev?? Hanno sentito bene le mie orecchie?? "
" Stranamente...Ma lei come conosce il suo nome??" Chiese Lina, osservando lo spadaccino.
" Allora costui è veramente Gourry Gabriev?? Ma è meraviglioso!!" Esclamò il nonnino, esibendosi in un largo sorrisone a tre denti.
Lina e Cedric per poco non caddero a terra, nel sentire quell'affermazione! Solo Gourry si avvicinò alle sbarre,osservando il vecchio negli occhi:
" Come conosce il mio nome?"
" Non solo il nome, caro ragazzo!! Io so tutto di voi!! E adesso che vi guardo bene...Si-si, non ci sono dubbi, capelli color dell'oro, occhi come il mare, siete proprio Gourry Gabriev!! Mi giocassi la libertà!! Hei ragazzi!! Sapete chi è questo giovanotto?? E' Gourry Gabriev!!!" Gridò il vecchietto agli altri prigionieri.
Dalle celle circostanti spuntarono teste curiose e sguardi indagatori, poi le prime affermazioni:
" Alto è alto, senza dubbio..."
" Ed è anche biondo!"
" E guardate la spada!"
" Ma allora era tutto vero!! Hei tesooooooooroooo...Le favole si avverano veramente!!"
Lina, Cedric e Gourry non avevano parole per esprimere lo stupore. Che fosse un manicomio, invece di una prigione??!
Alla fine la maga, non potendone più di tutte quelle battutine, infilò le braccia nell'inferriata, sollevando il vecchio per il colletto della tunica:
" Senti vecchia cariatide, adesso mi spieghi cosa significa tutta questa storia, e in fretta!!" Ringhiò minacciosa.
Il vecchietto, tutto giulivo, rispose con un altro sorrisone:
" E' la favola che si avvera, signorina!! Vede, qui siamo tutti in prigione, è vero...ma questo non ci impedisce di essere dei sentimentali!!"
" C-Cosa...?" Chiese Lina, osservando sconcertata gli occhi luccicosi dei prigionieri che seguivano la vicenda dalle loro celle.
" Vede" proseguì il vecchietto " Qualche giorno or sono, hanno portato qua una fanciulla..."
Tutti e tre si fecero immediatamente vigili, nel sentire quell'affermazione, lasciandolo proseguire.
" Lei capisce, quaggiù ci finiscono gli avanzi di galera della peggior specie...ma una fanciulla di cotanta bellezza, non si era mai vista, parola mia!! Ebbene, dovete sapere che la poverina strillava come un' aquila, e la prima notte pianse in continuazione. Non sapevamo cosa fare per farla smettere, era una tortura sentire quei lamenti, mi creda!! Poi, il giorno dopo, cominciammo a sentire che si riprendeva...Bene, verso mezzogiorno aveva ormai la parlantina sciolta.Ci raccontò dell'orribile modo in cui venne rapita, e di un biondo cavaliere, senza macchia e senza paura, che sarebbe arrivato a salvarla!! Bianco il suo destriero, come il cielo i suoi occhi, con abilità e intelligenza sopraffina avrebbe sgominato le guardie..."
" Sull'intelligenza sopraffina, sorvolerei..." Mormorò la maga, ascoltando l'eroico racconto con una mano sulla fronte, per la costernazione!
" E adesso dov'è la ragazza??" Domandò serio Cedric.
" L'hanno portata nell'ultima cella, isolata. Le guardie dicevano che parlava troppo..." Rispose un'altro prigioniero.
" E non avevano tutti i torti!! Andiamo!" Esclamò la maga, afferrando lo spadaccino per il braccio, mentre Cedric stava già correndo lontano.
" HEI...Gourry Gabriev!! Non scordarti il bacio!!" Gridò il vecchio dalla sua cella, asciugandosi con l'avambraccio una lacrimuccia di commozione.

" Lina..." Sussurrò Gourry, mentre correvano verso il fondo del corridoio " Non ho capito tanto bene cosa fosse questa storia del cavaliere senza macchia e senza paura..."
" Meglio così Gourry, queste idiozie non si sentono nemmeno nel peggior romanzo d'appendice!!" Rispose la maga correndo al suo fianco.
Avevano percorso diverse decine di metri, e la luce delle torce si faceva  sempre più debole, quando Cedric si fermò di colpo davanti ad una cella.
Lina e Gourry, sopraggiunti dopo qualche istante, per poco non andarono a sbattergli contro.
Rimasero silenziosi e ansimanti davanti all'inferriata dietro cui, non c'erano dubbi, una fanciulla giaceva riversa a terra, il viso delicato poggiato contro l'umido pavimento di pietra popolato di scarafaggi, le vesti suntuose sporche di fango, il braccio teso, allungato davanti a se, come nel gesto di raggiungere qualcosa di lontano e impossibile.
" Oh, Sofia...Che cosa ti hanno fatto...Che cosa ti hanno fatto??" Esclamò addolorato Cedric, afferrando le sbarre di ferro.
Un sommesso russare raggiunse subito dopo le loro orecchie.
*Sguardo di disappunto*
" Fiu...Sta solo dormendo!!" Aggiunse la maga, tirando un sospiro di sollievo.
" Dobbiamo tirarla fuori!!" Disse concitato Cedric, rivolto alla maga, che del resto stava già controllando la serratura della cella.
" Non si vedono chiavi qua in giro,eh??...Uhm...probabilmente ce le avranno avute le guardie che ho addormentato...Ma non mi va di rifare tutta la strada^^..."
" Ma che stai dicendo???" Cedric le rivolse uno sguardo severo.
" Hei-hei...Lina Inverse ha tanti di quegli assi nelle sua manica, che tu nemmeno te lo immagini!!" Esclamò la maga piccata, estraendo una spilla dal mantello " Dico bene, Gourry??....Gourry??"
Lina si guardò intorno, e vide lo spadaccino immobile davanti alla cella. La zazzera bionda gli copriva gli occhi, ma la testa china bastava a far capire il profondo sconforto che turbava il suo animo.
 " Gourry..." Lina gli si avvicinò, lentamente.
" E' solo colpa mia...Tutto questo è solo colpa mia." Mormorò lui, fremendo di rabbia.
Un sonoro scappellotto dietro alla nuca bastò per farlo barcollare in avanti, e reggersi in equilibrio per un pelo!
" Hei! Si può sapere che ti è preso??!" Esclamò, quando si ebbe ripreso.
" Che ti è preso a te! Cosa sono questi discorsi disfattisti?? Fino a due secondi fa eri un guerriero impavido, e adesso te stai qua con la stessa vitalità di un cetriolo di mare?? Coraggio!! E poi lo sai che non sopporto i piagnistei..." Disse la maga, dopo un iniziale sguardo serio, tramutato ben presto in un sorriso.
Lo spadaccino, dopo l'iniziale incertezza, sorrise a sua volta.
" Hai ragione...Lina."
" Hem-Hem...Non vorrei sembrarvi inopportuno nell'interrompere la vostra piccola lezione di fiducia nella vita....Ma ci vogliamo dare una mossa??" Esclamò spazientito Cedric.
La maga, dopo avergli lanciato un'occhiataccia (non si parla con questo tono a Lina Inverse!!) Si rimise all'opera, armeggiando con la serratura.
" Lina, non sapevo che te la cavassi anche come scassinatrice..." Mormorò il biondo
"E che cosa ti aspettavi da una  che viene detta anche ' terrore dei ladri'???" Ironizzò Cedric.
" Farò finta di non aver sentito,Cedric...E comunque, una ragazza, pur essendo una delicata fanciulla, deve sapersela cavare in ogni situazione, no?"
Un 'Clack' ben distinto confermò la sua abilità anche in quel campo.
Cedric non aspettò nemmeno che la maga si togliesse, spalancando la porta della prigione e precipitandosi dentro.
" Sofia...?" Mormorò, avvicinandosi alla principessa." Sofia, mi senti? Svegliati, siamo venuti a liberarti!!"
E così dicendo la afferrò per le spalle, sollevandola dal gelido pavimento, e avvicinandola a se. Un mugolio assonnato accompagnò lo stropiccìo degli occhi della ragazza.
Inizialmente socchiusi, poi aperti, sgranati.
Cedric le sorrise:
" Sofia!! Non sai che gioia vedere che st..."
" GOURRY!!!!!!!!!!" Esclamò però lei, non appena i suoi occhi ebbero messo a fuoco la figura alle spalle di Cedric.
" Oh...Lo sapevo!!! Lo sapevo che saresti venuto a salvarmi!!!"
E senza la minima delicatezza, spinse via il ragazzo, tendendo le braccia verso lo spadaccino.
Gourry mosse qualche passo avanti, incerto.
Lina era al suo fianco.     
Lo spadaccino raggiunse la ragazza, e si chinò verso di lei:
" Sofia...Stai bene?...Io...Io sono felice di vederti..." Fu quanto riuscì a biascicare, prima che la principessa si lanciasse verso di lui, avvolgendolo un abbraccio travolgente:
" Oh Gourry sapessi...Quanto mi sei mancato!!!Ho avuto tanta paura di non rivederti più..." Le lacrime presero a scorrere sulle guance di Sofia, mentre, tirando su col naso, si avvinghiava sempre di più al collo dello spadaccino " E' stato orribile...Ma io ho sempre saputo che non mi avresti abbandonata, che saresti venuto a salvarmi a costo della vita..."
" Su..su..Non fare così..." Fu tutto quello che riuscì  a dire lo spadaccino, battendo imbarazzato la mano sulla schiena della ragazza " E' tutto passato, adesso..."
Improvvisamente l'aria si era fatta pesante, nella piccola e umida cella.
Solo i singhiozzi di Sofia contro il petto di Gourry rompevano l'imbarazzato silenzio che si era creato.
Cedric sedeva solitario qualche metro più in là, troppo deluso per nascondere l'evidente malumore che gli aveva provocato la totale indifferenza nei suoi confronti della donna che LUI era venuto a salvare, a costo della vita.
Lina invece se ne stava appoggiata all'inferriata, trovando molto interessante la punta dei propri stivali. Troppo sconcertata dal vortice di emozioni che le si mescolavano dentro, per riuscire a fare o dire una qualsiasi cosa.
Perchè in effetti cosa c'era da dire, in una situazione come quella??
Il cavaliere aveva salvato la fanciulla.
Come nella più romantica delle favole.
E per quanto avesse potuto detestare smancerie di quel genere, e per quanto avesse voluto continuare a negarlo...
Era come se una lama affilata le stesse piano piano aprendo una ferita nel cuore.

Fu un rumore improvviso, che echeggiò nel tetro corridoio, a riportarla vigile.
Gli occhi attenti, le orecchie tese:
" A quanto pare stanno arrivando i rinforzi..." Mormorò " Sarà meglio levare le tende."
Cedric non se lo fece ripetere due volte, sollevandosi e raggiungendo la maga, senza degnare di uno sguardo la principessa, che ancora tirava su con il naso, tra le braccia dello spadaccino.
Un distinto scalpiccìo di passi sul pavimento, li rese consci delle guardie che, numerose, sopraggiungevano di corsa.
" Gourry..." Chiamò Lina dalla soglia della cella, senza tuttavia voltarsi a guardarlo " Dobbiamo muoverci."
Lo spadaccino annuì, e sollevandosi tirò su assieme a se anche la principessa.
" Gourry...Dove andiamo?...Gourry, non lasciarmi!!" Strillò Sofia, avvinghiandosi al braccio del ragazzo, che stava prendendo la porta, intenzionato a seguire la maga, che si era già incamminata.
Lina aveva fatto qualche passo nel corridoio, e le era bastato per calcolare la distanza che li separava dalle guardie che sopraggiungevano di corsa, e probabilmente poco propense ad un confronto pacifico.
Non potevano tornare da dove erano arrivati. Dovevano dunque proseguire alla cieca, seguendo il lungo corridoio e affidandosi alla buona sorte. 
Lina, alla luce di queste riflessioni, cominciò a correre, seguita da Cedric, Gourry e Sofia.
Percorsero qualche centinaio di metri, procedendo ansimando, mentre i loro inseguitori non parevano demordere.
Se fossero riusciti a seminare le guardie rimandando lo scontro, pensò Lina, avrebbero avuto un discreto vantaggio per portare a termine la ricerca della seconda porta...
Ma un tonfo subito dietro di lei, dissolse le sue più rosee speranze.
Con rassegnazione si fermò, voltandosi. Davanti ai suoi occhi, Sofia giaceva lunga distesa a terra, il tacco della scarpa irrimediabilmente spezzato.
Perfetto.
Questo era quello che succedeva a improvvisarsi atleti in tenuta da reali.
Gourry subito si inginocchiò, premuroso, al suo fianco:
" Sofia...Ti sei fatta male?"
In risposta ottenne un gemito.
Lina sospirò, mentre la principessa, tiratasi su a sedere, si stringeva la caviglia con i lacrimoni agli occhi.
" Fantastico, ci mancava giusto lo zoppo in questo gruppo." Mormorò la maga, portandosi la mano alla fronte.
" Sofia, te la senti di camminare?" Stava chiedendo lo spadaccino alla ragazza, ma Lina lo fermò:
" Mi sembra OVVIO che non può camminare" Esordì, dando una rapida occhiata alla caviglia gonfia " Dovrai portarla in braccio. Le praticherò un recovery, ma adesso non abbiamo tempo da perdere, fra non molto avremo visite, e non credo saranno visite di cortesia. Muovetevi."
" Che significa 'Muovetevi'?? Tu resti qui??" Chiese lo spadaccino, allibito.
Lina evitò di proposito il suo sguardo, mentre, calma, rispondeva:
" Tu pensa a portare via Sofia, che a quei quattro sciamannati armati di punteruolo ci penso io. Ho giusto bisogno di sgranchirmi le dita."
" Ma..." Cominciò il biondo.
" Niente 'ma' Gourry, fa come ti ho detto. Cominciate ad andare, io vi raggiungo. Non ha senso mettere nuovamente in pericolo la vita di Sofia."
" Lina ha ragione." Esclamò Cedric, facendosi avanti " Dobbiamo portarla in un posto sicuro."
Lo spadaccino gettò un'occhiata rassegnata alla maga, che, davanti a lui, continuava a dargli le spalle, poi guardò verso la principessa, che lo fissò con sguardo supplichevole:
" Oh Gourry...La caviglia mi fa tanto male..."
Sospirò.
Aveva senso contestare una decisione di Lina?
Forse in quel caso l'avrebbe avuto. L'avrebbe avuto, se non ci fosse stata la responsabilità della donna che aveva accanto.
Rumore di passi, sempre più vicini.
Gourry si morse il labbro, stringendo i pugni; e chinatosi verso la principessa, la sollevò fra le braccia.
Lina non si voltò, quando le passò a fianco.
Solo un rumore, arrivò ovattato alle sue orecchie.
Il fruscìo del vestito di Sofia che ondeggiava, allontanandosi nell'oscurità.

" Coraggio, uomini!!!" Gridò il soldato in testa alla truppa " Dei malviventi sono entrati a palazzo! Dobbiamo fermarl...ALT!!!"
Improvvisamente il soldato inchiodò, piantando saldamente i piedi a terra, mentre gli altri, che sopraggiungevano di corsa, si schiantavano gli uni contro gli altri, del tutto impreparati  a quel brusco arresto, in un accozzaglia di lame e armature.
" Ouch...Ma che succede??" Chiese intimorito un soldato, lanciando un'occhiata al di sopra della spalla di un compagno " Hei...ma che ci fa qui quella mocciosa??"
A bloccare l'eroico intercedere dei soldati, l'esile figura di una ragazza appoggiata alla parete, le braccia conserte.
" Hei tu!!...Si può sapere chi diavolo sei??" Gridò il capo del gruppo, ridandosi un po' di contegno.
Un impercettibile movimento, gli angoli delle labbra della maga che si sollevavano, in un compiaciuto sorriso.
" Se proprio ci tenete a saperlo..."
Attimi di tensione.
" Ebbene, davanti a voi avete niente di meno che la grande Lina Inverse!!" Esordì infine, staccandosi dalla parete, e lanciandosi i capelli dietro alle spalle con superiorità, piazzandosi poi davanti alle guardie con le mani sui fianchi.
Un innaturale silenzio accompagnò la rivelazione della maga.
Poi i soldati scoppiarono in una fragorosa risata collettiva.
Purtroppo per loro.
" Vi capisco-vi capisco..." Annuì la maga con espressione grave, mentre questi si scompisciavano " E' risaputo che un grave shock può provocare comportamenti isterici...
Questo non toglie, comunque...
Che state ridendo della grande Lina Inverse, e nessuno è mai sopravvissuto abbastanza a lungo da raccontarlo!!!"
" Ma fammi il favore, ragazzina!! Piuttosto, dimmi...Cosa ci fa una nanerottola con manie di protagonismo quaggiù nelle prigioni??" Chiese, con tutta calma, il capo delle guardie.
La vena sulla fronte della maga cominciò a gonfiarsi.
" Hem capo...." Disse un soldato, scuotendo leggermente il braccio del suo superiore, che però lo ignorò palesemente, rivolgendosi nuovamente alla ragazza:
" Allora?? Pretendo subito una risposta marmocchia!!" Poi, voltatosi verso il soldato esclamò " Ma insomma, si può sapere che diavolo vuo...."
Ma la frase venne interrotta da una semplice affermazione:
" Flare Arrows!!!"
" Si salvi chi puooooooooooooooooo'"
" Burst Rondo!!!"
 
Placata finalmente la furia distruttrice, Lina si sbattè le mani soddisfatta, lanciando un'occhiata al mucchietto di cenere in cui giacevano gli impavidi soldati che, solo pochi secondi prima, avevano OSATO ridere di lei.
Poi avvicinandosi, si piegò sulle ginocchia, sussurrando all'eroico capitano:
" Vuole ancora una risposta, capitano? O le è bastata la dimostrazione 'pratica' di quello che può succedere a far saltare i nervi a Lina Inverse??"
Il capitano sputò anche l'ultimo dente che gli rimaneva, crollando esanime, mentre il suo secondo, lì a fianco,  gli sussurrava con voce tremolante, prima di collassare:
" C-capitano...mai ridere di una donna...stavo appunto per dirglielo..."

" Branco di caproni." Commentò la maga in tutta calma, tirandosi su e lisciandosi  i pantaloni, prima di rimanere ferma immobile, dopo aver avuto la netta sensazione di non essere sola, in quel tetro corridoio.
Lina attese, silenziosa. Aveva un udito troppo fine, per non prestargli attenzione; e chiuse gli occhi, lasciando che il sesto senso agisse là dove la vista le era preclusa.
Era un silenzio troppo innaturale, per non sospettare che ci fosse qualcosa dietro. E infatti, le sue previsioni si dimostrarono ancora una volta esatte, oltre che molto utili.
Il secco rumore di una corda scoccata vibrò nell'immobilità del silenzio.
Il dardo sfiorò di striscio una ciocca dei rossi capelli, prima di conficcarsi nella parete alle spalle della ragazza.
L'aveva scampata per un pelo. L'aveva schivata, solo grazie all'intuito. Altrimenti, in quel momento, sarebbe stata riversa al suolo, a soffocare nel suo stesso sangue.
Chi aveva scoccato la freccia, l'aveva fatto con una mira precisa: conficcargliela nella gola.

" Mi complimento per i riflessi."  Disse una fredda voce dall'oscurità. " Ma non sperare che ti manchi, la seconda volta."
Una voce ben nota. Purtroppo.
Dall'oscurità del corridoio comparve una sagoma. Nella mano la balestra, sul volto un sogghigno che la maga conosceva bene.
Il generale Larch.
" Guarda un po' chi è ritornato dal mondo dei sogni!!" Lo derise Lina, per nulla felice di trovarsi nuovamente faccia a faccia con quell'essere viscido.
" Ti credi tanto furba, vero? Ma con me caschi male mia cara. Devi sapere che se c'è una cosa che non sopporto, è quella di essere preso per i fondelli, non so se mi sono spiegato..."
" Ma davvero?? Strano, dal modo in cui si è fatto abbindolare non si direbbe proprio!!" Commentò lei, drizzando il pelo.
" Ragazzina impertinente. Ti insegnerò io un po' di buone maniere." Sussurrò Larch con un sogghigno, e schioccando le dita chiamò a se i rinforzi. " Vediamo se ti senti ancora in vena di sarcasmo, piccola sbruffona...."
In meno di due secondi, almeno una trentina di balestre vennero puntate sulla ragazza.
Completamente circondata.
Ok. In effetti adesso non le andava più tanto di scherzare...
" Non un movimento, sciocca maghetta da quattro soldi, se ci tieni a non diventare un colabrodo..." Incalzò il generale, facendosi quattro risate alla faccia sua.
Lina contrasse i muscoli. Dannazione, fu tutto quello che riuscì a pensare in quel momento.
Larch si fece strada fra i suoi uomini, lanciando occhiate di disprezzo ai soldati bruciacchiati,che giacevano qualche metro più in là:
" Lo dico sempre io, che gli idioti vadano avanti...Per quel che valgono. E adesso veniamo a noi, pel di carota...Mi sono giunte voci che tu sia la grande Lina Inverse..."  Lo sguardo di Larch si fece scettico " Sinceramente fatico a crederlo. Ma se la tanto declamata ' sterminatrice di draghi ‘ sei veramente tu, allora credo proprio che la tua leggenda viva di una fama  immeritata, stupida mocciosa. Io qui davanti a me vedo solo una bambinetta impaurita."
" Siete coraggioso adesso che ci sono i vostri uomini a guardarvi le spalle, vedo. Peccato per il bernoccolo che avete sulla fronte, sapete, onestamente credo che non renda molto onore a quello che state blaterando." Soffiò Lina.
" Brutta impertinente, ti farò rimangiare queste parole una a una..." Ringhiò il generale, puntandole la balestra contro alla fronte " Dimmi Inverse, come ti ci vedresti con una freccia piantata in mezzo agli occhi?...Bada a te, non un movimento,o lo scoprirai molto presto."
La maga deglutì. L'ultima cosa che era disposta a tollerare in quel momento, era  prendere ordini da quel pallone gonfiato. Se solo non fosse stata sotto tiro, l'avrebbe carbonizzato in mezzo secondo GRRRRRRRRRRRRRR.
Anche se in effetti, non aveva le mani completamente legate, adesso che ci pensava...
Il sogghigno del generale, a qualche centimetro dal suo viso.
" Siete un uomo spregevole..."
Quello di Lina fu un sussurro talmente fievole da costringerlo a piegarsi verso di lei.
" Si può sapere cosa stai farfugliando, stupida ragazzina..."
Proprio quello che voleva.

" Arc Brass!!!"

Il fascio di luce che si sprigionò, invase l'ambiente circostante talmente velocemente, da non dare neppure il tempo materiale alle guardie di capire cosa stesse succedendo. Il loro unico riflesso condizionato fu quello di abbassare velocemente le balestre, portandosi le mani agli occhi per evitare di essere accecati.
Questo diede tempo a Lina di piegarsi velocemente, evitando per un soffio la freccia che il generale fece partire, tentando di colpirla alla cieca. Con un colpo ben assestato alle caviglie dell'uomo lo fece capitolare a terra, dopodiché, agile come un gatto, si rialzò, approfittando dell'attimo di paralisi momentanea in cui erano caduti gli uomini a seguito del suo incantesimo, per darsi alla fuga.
" MALEDETTA STREGA!!!" Imprecò Larch, riafferrando la balestra e dandosi all'inseguimento.

" Aaaaaaaah...Ma è proprio ostinato!!!" Esclamò Lina esasperata, schivando le frecce che arrivavano sibilando alle sue spalle, mentre correva alla cieca lungo il corridoio.
" E VA BENE!!!"  Esclamò alla fine, fermandosi " Se è la guerra che volete, non avete che da chiedere....
Fire Balls!!!"
L
a sfera incandescente si schiantò contro il muro, lasciando illeso il generale, che fece in tempo a farsi da parte, riuscendo comunque a scoccare una freccia che, merito di un'ottima mira, colpì dritto il bersaglio, conficcandosi nella manica del braccio con cui la maga aveva lanciato l'incantesimo, e immobilizzandoglielo nella parete, sopra alla testa.
Sul volto di Larch comparve un sorriso, mentre, gettando a terra la balestra, sguainava la spada dal fodero, avvicinandosi con fare minaccioso:
" Bene, pare che tu abbia esaurito le tue stupide magie, mocciosa. Credo che adesso io e i miei uomini ci divertiremo un po'...Prima di decidere quale fine sia più dignitosa per una fattucchiera come te..Non è così, ragazzi??."  Chiese poi, rivolto agli uomini che l'avevano nel frattempo raggiunto alle spalle, e che osservavano la maga con occhi famelici.
Sul volto di Lina comparvero grosse gocce di sudore freddo, mentre tentava in tutti i modi di liberare il braccio imprigionato.
" Daidaidaidaidaidaidaidai....Hiiiiiiii...."
"...Inutile che ti sforzi tanto, ragazzina, ormai...sei in trappola..." Sussurrò Larch a qualche centimetro da lei, sollevando la spada sopra alla testa, pronto a colpire.


" Fermati immediatamente."
Gridò improvvisamente una voce.

Larch e tutti i suoi uomini si voltarono di scatto, osservando la figura che avanzava verso di loro.
" Uh...E tu chi diavolo saresti??"
Anche Lina sollevò lo sguardo, e davanti ai suoi occhi,comparve, familiare, la sagoma di Gourry.
Si stagliava nitida tra l'oscurità del tetro corridoio.
Eppure....Per una frazione di secondo, non fu quel corridoio che riempì il suo sguardo.

La stessa voce, la stessa affermazione.
La sagoma di un uomo che lentamente estraeva la spada dal fodero, fra il riverbero del sole che risplendeva tra le fronde ombrose del bosco.
Limpido e cristallino, il timbro di una voce che echeggiava, fra la luce e l'ombra di una foresta:
" Non è gentile attaccare una ragazza sola in così tanti."

Il cavaliere si fece strada fra le guardie, arrivando a fronteggiare Larch dritto negli occhi.
" Dovresti saperlo il mio nome, ma la cosa non ha nessuna importanza. Ti basti sapere che sono il protettore di questa ragazza, e se ti azzarderai a torcerle un solo capello, assaggerai la lama della mia spada." Disse astiosamente.
Il generale lo scrutò per qualche secondo, poi il suo sguardo si fece tagliente:
" Ma certo, ora ricordo...Tu sei quel mercenario che hanno recuperato chissà dove e hanno messo a capo delle guardie di Imalg...Gourry Gabriev..." Mormorò con un sussurro, prima di guardare verso la maga " E saresti il protettore di questa mocciosa??! Ha-ha...Questa poi!! Devi proprio essere caduto in basso, per ritrovarti a fare la balia di questa poppante!!"
" HEI-HEI-HEI!!!" Gridò la maga, ancora appesa al muro " Potreste moderare i toni quando parlate di me?? E comunque, Gourry, per tua informazione...Io me la cavo benissimo anche da sola!!!" Concluse, con aria offesa.
Gourry guardò verso di lei, con una goccia che gli scendeva dalla tempia:
" Beh, Lina...Per dire il vero, in questo momento non mi sembri..."
" NON AGGIUNGERE ALTRO!!!" Lo fulminò lei.
Lo spadaccino rimase indispettito:
" Si può sapere cosa ti costa ammettere di aver bisogno di una mano, una volta tanto??"
" Io non ho bisogno di nessuna mano, tanto meno di una guardia del corpo!!" Sbraitò lei, gesticolando con la mano libera.
" Ma guarda che sei proprio..."
" Bada a come parliiiiiiii!!"
Larch assistette allo scambio di battute fra i due con una grossa goccia sulla tempia, poi decise di riprendere in mano la situazione:
" Sentite, non vorrei interrompere questo interessante dibattito, ma io avrei un po' di fretta...Quindi, Gabriev, se devi farti da parte, fallo adesso, oppure battiti con i miei uomini. A te la scelta."
" Mi stai sottovalutando, Larch." Rispose lo spadaccino, con un sogghigno.
" Molto bene, del resto...ognuno sceglie da sè di che morte morire. Prego, accomodati pure."
Con un gesto della mano il generale chiamò a sè gli uomini, che avanzarono verso lo spadaccino tendendo le corde delle balestre.
Una dopo l'altra le frecce partirono saettando, mentre il ragazzo si destreggiava in mille modi.
Infine, quando anche l'ultima freccia cadde a terra spezzata dalla lama della sua spada, il giovane lanciò alle sbigottite guardie un rapido sguardo di sfida:
" E' tutto qui quello che sapete fare?? Mi pare un po' poco per i soldati di 'cotanto' capitano." Esordì, ironizzando sui metodi del generale, che dal canto suo, non parve apprezzare molto la frecciatina:
" Ti diverti, Gabriev?? Allora guarda qua, questo ti piacerà molto di più..." E così dicendo si avvicinò alla maga, la spada nella mano.
Gourry fece per avvicinarsi, ma i soldati, dopo aver sguainato a loro volta le spade, lo accerchiarono.
" NON  OSARE TOCCARLA!!!" Gridò il biondo.
Sul volto di Larch comparve un sogghigno:
" Senti senti...Qualcuno osa avanzare delle richieste?? Mi chiedo, Gabriev, perchè ti importi tanto di questa sfrontata..."
Lina lanciò un'occhiata astiosa al generale, e quando quest'ultimo si fu avvicinato abbastanza, gli tirò un calcio in un punto decisamente delicato, talmente forte da farlo piegare, del tutto impreparato a quel gesto improvviso.
" Stupida MOCCIOSA!!" Imprecò Larch barcollando, e riavutosi dal dolore, si fece avanti nuovamente , mentre la maga tentava in tutti i modi di liberare il braccio.
Questa volta Lina non fu altrettanto fortunata; L'uomo sollevò la spada, e con l'elsa la colpì violentemente nello stomaco.
Un sottile rivolo di sangue colò giù dalla bocca della ragazza, che per l'intensità del dolore rimase senza fiato, afflosciandosi, mentre la manica si lacerava, lasciandola cadere a terra, esanime.
" LINAAAAAAAAAAA..." Gridò Gourry, mentre gli uomini di Larch si facevano avanti più minacciosi, impedendogli il passaggio.
" ME LA PAGHERAI..." Gridò rivolto al generale, il quale sorrise sornione:
" Gabriev-Gabriev...Se non sapessi che sei in lizza per la mano della principessa Sofia, penserei quasi che tu sia invaghito di questa sciocca creatura..." Esclamò, smuovendo la testa di Lina con la punta dello stivale, davanti allo sguardo furioso del biondo. " E comunque tanto meglio...Non so se tu sia stato informato della novità...ma sposerò io la principessa, del resto, questo regno ha bisogno di un uomo di carattere al potere..."
" COSA C'è SOTTO QUESTA STORIA???!! Che ne è stato del re???!" Gridò lo spadaccino.
Il generale gli lanciò uno sguardo annoiato:
" Cosa vuoi che me ne importi del re?? Quel vecchio idiota...Lui e la sua stupida biblioteca!! Questo regno ha bisogno di potere, di un esercito ben fornito che gli permetta di andare a prendersi quanto gli spetta di diritto!! E noi abbiamo grandi progetti per Seres.."
" Noi....Noi chi??"
" Oh, non pretenderai che lo venga a raccontare a te??! Tu sei solo un burattino, un essere insignificante. E adesso, è giunta la tua ora. Uccidetelo." Aggiunse poi, con calma.
Subito i soldati si fecero sotto, brandendo le spade furiosi.
Larch osservò per alcuni secondi la scena dei suoi guerrieri che, in trenta, si battevano contro un solo uomo.
Non sopportava quello spadaccino, e non sopportava la sua abilità. La sconfitta gli bruciava ancora, la sconfitta che gli aveva inflitto l'unica volta che l'aveva incontrato, prima di allora.
Ma la cosa non aveva importanza, quello sbruffone avrebbe finalmente avuto quello che si meritava.
Tutto concentrato in questi pensieri, il generale non si rese conto della figura che, strisciando, lo raggiunse alle spalle.
Quando ne percepì i movimenti, tuttavia, fu troppo tardi:

" Shadow Snad!!"

La spada corta di Lina era inchiodata nel pavimento, conficcata nella sua ombra.
" Hei...Hei...ma che diavolo...N-non...Non posso..." Farfugliò il generale sconcertato, immobilizzato.
" Non puoi muoverti? Era questo che stavi per dire??"  Esclamò la maga, tirandosi su, e guardandolo con un sorriso vittorioso.
" Che cos'è questa stregoneria???" Disse lui, guardandola con odio.
" Oh, niente di che...Solo uno dei miei trucchetti da fattucchiera da quattro soldi..."  Ironizzò la maga " Solo che vi terrà impegnato per un bel po', generale..."
E così dicendo lo superò, lasciandolo ad agitarsi inchiodato alla lunga ombra creata dalla tremolante luce delle torce.

Lo spadaccino sferrò un altro fendente, abbattendo l'ennesimo incauto che si era lanciato su di lui, prima che un'esplosione non spazzasse via il resto dei soldati.
Voltandosi, vide Lina che abbassava le braccia, con espressione soddisfatta:
" Allora...C'è qualcun altro che ha voglia di divertirsi un po'??" Chiese con il sopracciglio sollevato.
Lo spadaccino le sorrise:
" LINA!! Come stai?...Sei ferita?" Chiese avvicinandosi.
" Ci vuole ben altro per mettere fuori gioco Lina Inverse!!" Esclamò lei soddisfatta, osservando il macello che i suoi incantesimi  avevano provocato.
Ma il suo entusiasmo venne smorzato ben presto.
Dall'oscurità apparvero, del tutto inaspettatamente, una serie di frecce che sibilando si abbatterono su di loro, non dandole neppure il tempo materiale di creare uno scudo protettivo.
Un tiro d'arco al rallentatore.
" GOURRY!! A terra!!!" Gridò la maga, proteggendosi con il mantello.
Quando la pioggia di dardi fu esaurita, la maga sollevò cautamente lo sguardo, mentre una risata echeggiava alle sue spalle:
" Ha-ha-ha...Stupida mocciosa!! Credevi forse di gabbare uno stratega come me?? Non lo sai che gli eserciti migliori si muovono sempre per file??" Ghignò il generale, mentre nuovi soldati, armati, facevano capolino dal corridoio.
Lina si mise subito sulla difensiva, e tastando con la mano la schiena dello spadaccino lo chiamò:
" Gourry...Abbiamo nuove visite..." Poi, non ottenendo risposta, lo scosse con più decisione " GOURRY!! Non mi sembra questo il momento di prendersela comoda!!!" Disse, osservando con una grossa goccia la cinquantina di uomini armati che le si paravano davanti, gli sguardi a dir poco minacciosi.
Ma non ottenne alcuna risposta.
Allora, deglutendo, si costrinse a guardare verso l'amico, e con terrore scoprì che le sue sue più nere previsioni si erano avverate.
Una larga macchia rossa si allargava sul petto del ragazzo, intorno alla freccia che aveva conficcata nella pelle, poco sotto alla clavicola sinistra.
" GOURRY!!!" Gridò Lina, mentre l'angoscia le serrava la gola.
Lo spadaccino sollevò lentamente le palpebre:
" Lina..." Sussurrò con un fil di voce, mentre tentava di tirarsi su "Aaaaaaah..." Ansimò poi, mentre una fitta di dolore gli si ripercuoteva in tutto il corpo, rimbombandogli nelle tempie come un frastuono.
La maga lo guardò costernata.
Con Gourry in quelle condizioni, non poteva permettersi di perdere tempo con quei fantocci.
Lentamente si voltò, sapeva di essere sotto tiro. sarebbe bastato un segnale del generale, per farla diventare più forellata di uno scolapasta.
Doveva pensare in fretta.
Doveva agire in fretta, mentre il sangue dello spadaccino si riversava, impregnando i suoi guanti.
Con la coda dell'occhio osservò il soffitto e le pareti del cunicolo.
Come si diceva?? A mali estremi...
Estremi rimedi.
Con il tempo di un secondo si piegò verso Gourry, afferrandolo sotto le ascelle, e trascinandolo verso di se.
I soldati rimasero un attimo spiazzati da quella rapida mossa, poi, subito dopo misero mano alle balestre, tendendo le corde.
" Cosa aspettate??? TIRATE!!!" Gridò il generale, dalla sua postazione immobile.
Ma non ve ne fu il tempo.

" Mega Brand!!!"

A seguito della violenta esplosione, le pareti in massiccia roccia si sgretolarono come fossero state di sabbia, bloccando completamente il passaggio, mentre le urla dei soldati, che avevano echeggiato amplificate nel corridoio, si andavano spegnendo al di là della barriera.
Lina percepì a malapena le fievoli proteste che si levavano oltre la parete di massi e detriti.
La sua unica preoccupazione, a seguito dell'esplosione, fu quella di trasportare lo spadaccino lontano dal disastro, per potergli praticare al più presto un incantesimo di guarigione, bloccando la fuoriuscita del sangue che sgorgava copioso, inzuppandogli le vesti.
Con un notevole sforzo, vista la corporatura del ragazzo, riuscì a trascinarlo abbastanza lontano dal polverone che aveva sollevato, poggiandolo delicatamente con la schiena contro alla parete.
La testa di Gourry ciondolò.
" GOURRY!!!" Lo chiamò Lina, inginocchiandosi davanti a lui, e prendendogli il volto fra le mani " Gourry, devi restare sveglio...Gourry, mi senti?? Capisci quello che ti sto dicendo??? GOURRY!!! MI SENTI???"
" Lina, per adesso ti sento, ma dubito che sentirò oltre, visto che mi stai spaccando i timpani..." Sussurrò con un fil di voce lo spadaccino, aprendo leggermente gli occhi.
La maga non potè trattenere un sospiro di sollievo:
" Brutto deficiente!! Mi hai fatto prendere un colpo..."
L'ombra di un sorriso comparve sul volto del ragazzo:
" Scusami, non era mia intenzione fare il bersaglio al tiro con l'arco..." Mormorò, rendendosi conto poi, che due lacrime erano rotolate giù, rigando le guance della maga.
" Lina...Ma tu...tu stai...piangendo?" Le chiese sussurrando, e sollevando il braccio tentò di raggiungere il viso della ragazza, desiderando di accarezzarlo, ma una fitta lancinante lo costrinse a riabbassarlo di colpo " Aaaaaahhh...."
" Cosa stai dicendo? Hai anche le allucinazioni adesso??" Ribattè risoluta lei, asciugandosi in men che non si dica le lacrime che proprio non era riuscita a trattenere. " Piuttosto, pensiamo a questa ferita...Posso guarirtela, ma prima...bisogna estrarre la freccia." Commentò con aria grave.
Una smorfia di dolore si dipinse sul volto dello spadaccino:
" E-estrarre...la freccia??...Cioè, intendi che TU...estrarrai la freccia??"
La maga si portò le mani ai fianchi, l'espressione leggermente indispettita:
" Vedi qualcun'altro qua in zona con un brevetto da guaritore?? No?? E allora mi dispiace, mio caro, ma credo che ti dovrai accontentare della sottoscritta" Ribattè acida. " E comunque non capisco tutta questa preoccupazione, cos'è...Non ti fidi di me??" Chiese poi, mentre le sue mani si avvicinavano al collo del ragazzo.
L'espressione intimorita di Gourry si dissolse, lasciando il posto ad uno sguardo serio:
" Io mi fido di te, Lina. Mi fiderei di te a occhi chiusi." Mormorò, mentre la sua mano si posava gentilmente su quella della maga.
Passò qualche secondo, in cui i loro sguardi rimasero fissi.
Il tacito consenso alla totale libertà d'azione. L'abbandono fiducioso alle mani di colei che sola, poteva salvarlo.
Poi la maga estrasse dal mantello un pezzo di stoffa, ripiegandolo su se stesso:
" Preparata ad ogni evenienza...Vedo..." Commentò lo spadaccino.
"Poco sarcasmo. Mordi forte, non sarà una passeggiata." Disse lei, mettendoglielo fra i denti.
Le tremava la mano, ma non aveva la minima intenzione di far capire a Gourry quanto fosse nervosa per quanto si apprestava a fare.
Il volto dello spadaccino era pallido, mentre gocce di sudore freddo gli imperlinavano la fronte.
Se non fosse stata abbastanza svelta, rischiava seriamente di lasciarlo morire dissanguato. E il rischio di provocare un'emoragia, estraendo la freccia, era abbastanza elevato.
Cercando di stare calma, Lina mise entrambe le mani sulla strale, prendendo un profondo respiro.
Poi tirò.
Un colpo secco e deciso.
L'urlo di dolore dello spadaccino rimbombò in ogni antro dei sotterranei, dissolvendosi nelle tenebre che li circondavano.

" Recovery!!"

Gridò immediatamente la maga, gettando a lato la freccia insanguinata, e premendo forte le mani sulla ferita aperta, da cui aveva preso a zampillare uno scuro fiotto di sangue.
" Dai Gourry...Resisti..."
Dopo qualche secondo l'incantesimo parve manifestare i primi effetti.
Il sangue diminuì gradualmente, mentre il corpo del ragazzo, inizialmente scosso da forti spasmi di dolore, si acquietò pian piano, arrivando infine a tranquillizzarsi, sotto il flusso potente dell'incantesimo di guarigione.
Dopo qualche minuto, la ferita era parzialmente rimarginata.
Lina tirò un sospiro, sciogliendo i muscoli che aveva tenuto in tensione per tutto il tempo dell'operazione.
Il volto dello spadaccino pareva adesso aver ripreso un po' di colore. Il respiro tornato regolare.
Lina si sporse su di lui, scostandogli delicatamente i ciuffi dei biondi capelli appiccicati alla fronte.
" Come stai?" Mormorò, continuando ad accarezzargli piano la fronte.
" Come uno che ha passato tempi migliori..." Rispose lui, aprendo lentamente gli occhi " Ma non mi lamento, a quanto pare...Sono in ottime mani."
I suoi occhi cercarono quelli di Lina.
Poi, lentamente, la sua mano destra si posò su quella della maga, sollevandola verso di se; e poggiando dolcemente le labbra sul palmo aperto, sussurrò:
" Grazie Lina."
Un acceso rossore imporporò immediatamente le gote della ragazza, che voltatasi dall'altra parte, tossicchiò nervosamente:
" Hem-hem...Si-si...va bene...Piuttosto, adesso che ti sei un po' ripreso, mi potresti spiegare che fine ha fatto Sofia?? Non ti avevo detto di portarla via??" E così dicendo la maga ritirò la mano dalle dita dello spadaccino.
Lo sguardo di Gourry parve corrucciarsi un attimo, poi:
" O...Ecco, per dire il vero non ho idea di dove sia Sofia..."
Lina cadde a terra con un tonfo sonoro!! @__@
Ma lo spadaccino proseguì:
" L'ho lasciata con Cedric...Poco più avanti di qui..." Disse, grattandosi la guancia " Credo..." Aggiunse, poi.
" COSAAA??? L'hai lasciata con Cedric?? Gourry, non posso crederci...Cedric non saprebbe orientarsi nemmeno con tre bussole sott'occhio, e tu l'hai lasciata a brancolare in questi corridoi bui con CEDRIC??? Si può sapere cosa ti dice la testa??" Sbraitò la maga, guardandolo storto.
Ma il biondo le lanciò un limpido sguardo:
" Non avrai davvero pensato che ti avrei lasciata sola, sapendo che avresti potuto affrontare dei pericoli??" Rispose candido.
Le parole morirono nella gola di Lina.
Dannazione a Gourry!!! Perchè doveva sempre venirsene fuori con quelle affermazioni????
" Invece hai pensato benissimo di lasciare Sofia da SOLA, non è così???"
" Non è da sola...C'è Cedric con lei!"^^
" APPUNTO!!" esclamò Lina portandosi le mani alla testa
Lo spadaccino fece per tirarsi su, ma il dolore alla spalla non era ancora scomparso del tutto, l'espressione sofferente del suo viso richiamò l'attenzione della maga:
" Hei eroe!! Non pretenderai già di saltare su sguainando la spada??" Gli disse dolcemente, sollevando un sopracciglio.
" Umpf..." Sospirò sconsolato Gourry, riappoggiando la schiena alla parete " Eroe è decisamente l'ultimo degli appellativi che mi si addice, in questo caso..." Mormorò sconsolato, rimirandosi mestamente le punte degli stivali  "Proprio una bella figura la mia...
Combatto per salvare una fanciulla, e invece....
A quanto pare...E' la fanciulla  che salva me."

Un sorriso comparve sulle labbra della maga, nel sentire quelle parole.

Oh, Gourry.
C'era in lui qualcosa che la attirava, con una forza irresistibile.

Facendosi più vicina, la maga gli sussurrò:
" Sinceramente, credo che questa storia del cavaliere senza macchia e senza paura sia  una faccenda un po' passata, sai Gourry?? 
Inoltre...Chi vieta ad una eroica fanciulla di salvare un biondo cavaliere?? Non dovresti essere così tradizionalista mio caro, mi sembra di averti già spiegato che i romanzi d'appendice sono roba per gente senza fantasia..."

Lo spadaccino parve rifletterci un po' su:
" Se lo dici tu, Lina..."

" Infatti-infatti...Adesso pensa a recuperare le forze, invece di macerarti su questi inutili ragionamenti virilistici." Concluse la maga, sedendosi, la schiena appoggiata alla parete, al suo fianco.

Passarono alcuni secondi, poi la voce di Gourry riempì nuovamente l'aria:

" Pensi che stia migliorando? Io...Non sento più niente..." Disse, osservando la ferita attraverso la tunica lacerata.

Lina si sporse verso di lui, guardando con occhio critico il punto in cui, solo pochi secondi prima, aveva estratto la punta della freccia.
Una spessa cicatrice rendeva evidente la pressochè totale rimarginazione della ferita, tuttavia...
Voleva avere la certezza che l'incantesimo stesse ancora facendo effetto. Si inginocchiò davanti a lui:

" Devi dirmi se, quando ti tocco, fa ancora molto male..." Sussurrò Lina, sfiorando piano la cicatrice.
" Mmmm...No, non mi sembra che facc...AHIO!! SI, adesso SI...LINA!! Mi stai facendo maleeeeee..." 

Lina aveva premuto con più forza, provocando l'immediata reazione del biondo.
" Proprio come pensavo, l'incantesimo sta ancora agendo all'interno, porta pazienza ancora qualche minuto Gourry..."
Concluse Lina scuotendo la testa " E non ti lamentare!! Per essere un cavaliere che è appena stato portato in salvo non sei per nulla riconoscente!!" Aggiunse poi, facendogli la linguaccia.

" E come dovrebbe comportarsi un cavaliere tratto in salvo, sentiamo??" Ribadì scettico il biondo

La rossa ci pensò un po' su:
" E io che ne so...Prima di tutto dovrebbe mostrare un po' più di riconoscenza...E poi, non saprei,  solitamente cosa come ci si comporta dopo un salvataggio??"

Gourry le sorrise. 
Il viso di Lina a pochi centimetri dal suo.
" Non sono sicuro che ti piacerebbe saperlo..." Le sussurrò in un orecchio " Comunque, se proprio ci tieni...hai ragione, bisognerebbe mostrare un po' più di riconoscenza verso il proprio salvatore...Ma dubito che tu gradisca questo tipo di cortesia..." 

Un sorriso malizioso comparve sulle labbra di Gourry, mentre le gote di Lina si facevano accese.
" Non ho capito un accidente di quello che hai detto Gourry!! Potresti essere un po' più chiaro per favore??" Ribattè stizzita.

Gourry sospirò:
" Più chiaro dici?...Vediamo...Mmmm...No, mi dispiace..." Scosse la testa il biondo.

" Non avevo dubbi..." Ironizzò la maga.

Ma non ebbe finito di pronunciare la frase, che, di colpo, si ritrovò tra le braccia dello spadaccino, a meno di due centimetri dal suo viso, le labbra pericolosamente vicine alle sue.
Lina, istintivamente, fece forza sulle spalle del ragazzo con entrambe le mani, nel debole tentativo di spingerlo lontano.

" Non riesco a essere più chiaro di così, Lina." Disse lui, fissandola dritto negli occhi.

Una grossa goccia comparve sul volto della maga.

" Quindi è questo che intendevi con 'riconoscenza'??? Zompare addosso alla ragazza in questione è a dir poco deplorevole come 'riconoscenza'!!!" 

" Infatti" Ribattè lui, senza tuttavia lasciarla andare "Ma non avevo la minima intenzione di 'zomparti addosso'. La mia era solo e semplicemente una dimostrazione 'pratica' di come una fanciulla ringarzia il suo salvatore...ma non ti preoccupare Lina, non mi sarei mai sognato di baciarti veramente!!" 

" Ah... no...?" Scappò detto alla ragazza, in un tono, in realtà, piuttosto deluso.

" Nossignore..." Ribattè Gourry, talmente vicino da sentire il respiro, un po' affannoso, di Lina contro il proprio viso.
" Come tu hai giustamente ricordato prima, queste cose si sentono solamente nei peggiori romanzi d'appendice, e tu non sei per niente un'estimatrice del genere, vero Lina?? Senza contare...che non sei di certo una tradizionalista." Gourry la scrutò alcuni secondi, nel profondo degli occhi " Se io ti baciassi adesso, sarebbe un po' come se fossi stato io a salvarti, poco fa, non trovi? Sarebbe la solita vecchia storia ' il cavaliere sgomina i cattivi, salva la fanciulla, e la bacia appassionatamente, con buona pace di tutti i presenti'. Ma...."
Il suo sguardo si fece serio:

"La nostra è un'altra storia, vero Lina? "

Il respiro di Gourry era dolce come un soffio, contro le proprie labbra. Poteva sentire il profumo della sua pelle, il battito, leggermente accellerato, del suo cuore. 

Lina indugiò. Era l'ultima, debole, resistenza. Poi, sarebbe stata costretta ad ammetterlo.
Passarono alcuni secondi.
Il regolare ticchettio di una goccia di umidità contro la roccia.

" Si, la nostra è un'altra storia." Sussurrò infine, chiudendo gli occhi e lasciando che la sua bocca si posasse dolcemente contro quella di Gourry, schiudendone delicatamente le labbra.

Non sapevano che storia fosse, la loro. Ma sapevano che parlava di qualcosa che, per quanti sforzi facessero, non potevano evitare.

Le braccia di Lina scivolarono lentamente intorno al collo dello spadaccino, mentre la mano di Gourry, risalendole la schiena, si posò sulla sua nuca, attirandola a se in un bacio più profondo.

Tra le macerie, il sangue, la polvere.
La dolcezza di un bacio lunghissimo, profondo, infinito.

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Capitolo 13
*** Intermezzo: Io, te e il buio ***


capi12 Questo non è un vero e proprio capitolo, diciamo che è più un intermezzo.
Sono i pensieri di Lina, in prima persona.
Ma appena possibile posterò anche il nuovo capitolo^^ Grazie ancora a tutti dei commenti ^___^


Io, te e il buio.


Sento il tuo cuore. Battere.
Una serie di tonfi che si susseguono martellanti, attraverso la stoffa grezza della tunica, e arrivano al mio orecchio.
Riempono questo silenzio.
Attraversano questo buio.

La mia guancia contro il tuo petto. Il tuo respiro sulla mia fronte.
In questo silenzio.
In questo buio.

Già...Perchè è così buio?
Ok.
Niente panico. Niente panico...
Manteniamo la calma.

Un bacio, che sarà mai poi...un bacio?

Posso farcela. Davvero.
Bazzecole.

No...
No che non posso! Maledizione!!!
E di chi è la colpa??! E', sentiamo, di chi è??

Rendiamoci conto di una cosa...Non è che si possono baciare le fanciulle innocenti così, a tradimento, senza una ragione....E'? No che non si può.
Appunto.
Ma non potrò sbattere i piedi al suolo imbronciata. No.
Questo no.
Non ho più cinque anni.
E poi....
Potresti ribattere che in effetti...Non sei tu che mi hai baciato.
E sarebbe una bugia bella e buona, lo sappiamo, no? No guarda, non ci provare nemmeno a discuterla questa cosa! IO non me ne vado in giro a baciare i cavalieri, ho una certa rispettabilità, cosa credi? Quindi rassegnati, sei tu che hai fatto il danno, punto e basta. E non la passerai liscia.
E non pensare che srtingendomi forte a te, come stai facendo, migliorerai la tua situazione.
E non ti ringalluzzire per il fatto che io non mi stia opponendo in alcun modo, sai?...La mia....E' solo....
Va beh lasciamo perdere.
No, non è che non so cosa rispondere. Sia chiaro. E' solo che non mi va di pensarci su.
Di pensare a cosa può essere questa cosa.
Questa cosa che non mi fa sollevare la guancia dal tuo petto, quasi che il battito del tuo cuore sia il suono più magico e dolce che le mie orecchie abbiano mai udito.
Ridicolo.

Ridicolo. Davvero.

Ridicola è questa situazione.
Ridicolo è come ci siamo finiti, in questa situazione.
E più di tutto, ridicola sono io.
Io che me le canto e me le suono da sola.
E scappo.
Sono brava, sai?
A scappare, intendo.
NO. Non è paura.
Io non ho paura, di niente.
Il mio è solo desiderio di libertà. Sono così, fattene una ragione.

Illuso.

Pensi che le tue braccia saranno tanto forti da tenermi qui, stretta a te?
Nessuno può incatenarmi.
Illuso, te lo ripeto.
Te lo urlerei in faccia.
Te lo urlerei e ti scuoterei, e griderei di nuovo, e ti strillerei addosso quanto sei sciocco, e quanto inutile e patetico sia questo tuo tentativo di intrappolare una creatura libera come me.
Con le tue sciocche braccia, stringerai l'aria, perchè io sarà già fuggita via, lontano, lontano da tutti, lontana da te.
Dalle tue stupide labbra.


Bugiarda, mi diresti che sono una bugiarda, se questi pensieri li potessi sentire anche tu.
Tu che in questo momento non hai volto ne passato.
Solo buio.
E tu.
Tu che sei le braccia che mi stringono.
E di nuovo, perchè è così buio?

Io non lo so.

Bugiarda, appunto.
Il buio me lo sono creata da me.
Tengo gli occhi stretti. Troppo stretti perchè la luce li possa attraversare.

Ho sempre pensato che il mondo fosse troppo piccolo per me.
Pazzesco.
Adesso ho paura di aprire gli occhi, perchè temo l'infinito che troverei.

Concedimi un attimo, Gourry.
Tu che ti illudi di potermi trattenere con la sola forza delle braccia.
Concedimi un pensiero.
Un pensiero non riempe che un istante.
Scivola via silenzioso e invisibile.

'Hai paura?'

Io no, lo sai, te l'ho già spiegato.

Bugiarda.
E' irritante, sai?
Ammettere, per una volta, che forse hai ragione.
Ok.
Vogliamo giocare a carte scoperte?
Si tratta di questo?
E quanto ci giochiamo?

Un bacio, che sarà mai poi un bacio?

Pensi che giocarsi il proprio cuore sia una scommessa facile?

Io ti ho baciato.

Ma tu pensi che tenermi stretta a te sia una soluzione?
Per non affontare la cosa, intendo?
Lo pensi? Buon per te.
Io ho trovato un sistema migliore.

Il buio.

Restiamo qua, nel buio.
Se stiamo qua, in silenzio, uno accanto all'altra
In bilico tra i sogni e il passato
Non cadremo mai.

Lo so, se aprirò gli occhi, sarò di nuovo io.
Non che mi dispiaccia, essere quella che sono.
Insomma, la cosa ha i suoi vantaggi.
Ma se aprirò questi maledetti occhi, allora scivoleremo, lo sai questo?
Non più Lina e Gourry, no.

Il capitano delle guardie di Imalg, e la maga incaricata di riportare a corte sana e salva la sua futura sposa.

Potrai ribattere che, adesso come adesso, insomma, la cosa non ha un certo peso.
Sicuramente non ce l'ha, finchè rimarremo qui.
Al buio.

E' proprio obbligatorio essere eccezionali?

Lo dico perchè io l'ho bruciata, la vita, dietro di me. Per esserlo. Per diventarlo.
E quel che ho sempre pensato di me,
io, che non conosco vie di mezzo tra la disfatta e il trionfo...

E' che sono una freccia. Scoccata per colpire il centro del bersaglio.

O forse lo ero.
Questo non è un centro, Gourry, è una clamorosa deviazione.
La più dolce che potessi fare.

No, non hai capito male, lo sto proprio ammettendo.
Ironia della sorte.

A fermare la mia corsa, le tue labbra.

Se è una colpa, non è di certo mia.
Farai tu i conti con la tua coscienza per quel che hai combinato.

Chissà se è forza o solo stremata sconfitta, la mia testa abbandonata sul tuo petto?
Non sono poi così 'selvatica', io che credevo di essere la più libera tra le creature.
Non inorgorglirti, comunque.
Non è detto che non fuggirò.
 
Solo che adesso ho bisogno del buio.
Lascia che il buio ci dia l'illusione di non separarci mai.
Tutti, prima o poi, si separano.
E' il prezzo da pagare, lo saprai di sicuro, quello che intendo.

Il tempo.

Questo è il prezzo da pagare. Per ogni istante che ti concede, altrettanti te ne leva.
Una corsa impossibile, persa in partenza.
Ogni istante, silenziosamente, attende di diventare un ricordo.

Non si bara, non si può.
Ma giocare d'astuzia...Non sta scritto da nessuna parte che non si possa tendere un tranello al tempo, una volta tanto, no?

Lasciami il buio.

In bilico nell'oscurità, tratteniamo il fiato.
Torneremo a respirare, questo lo so.
Scivoleremo lontani.

Questo abbraccio non è altro che un urlo represso per migliaia di anni.
Adesso,
lasciami urlare.
Lasciami essere Lina, SOLO Lina. Per una volta.

E stringimi.







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Capitolo 14
*** cap12: Labirinto ***


cap13 Capitolo 12: Labirinto

"Lina"

 Un echeggiare piuttosto nitido, per il vero.
Il suo nome.
La voce di Gourry.
Si poteva ignorare?

'Non ancora, ti prego.'

Era il primo raggio di sole. Quello che ti costringeva inevitabilmente ad aprire gli occhi.
Lo sapeva, che tenere gli occhi chiusi non sarebbe bastato.
Nascondere la testa sotto al cuscino, e imprecare, e crederci. Credere che la luce non  l'avrebbe raggiunta.
Non ancora, ti prego.
Credere che i sogni sarebbero rimasti li, imprigionati nel buio che non voleva lasciar andare via.

"Lina..."

'No, no...non dirlo...'

Voleva ridere, gridare, davanti al mare. Il mare con la sua spuma bianca e la brezza cristallina.
Voleva correre.
Stringere i colori nel palmo della mano.
Stringere tutto, tutto.
Il sorriso di un bambino, il bordo di un bicchiere, morbide lenzuola, prati sconfinati, nuvole lontane, malinconici tramonti, cieli infiniti, fuochi che riscaldano, parole che consolano, fiori profumati, speranze perdute, attimi  dimenticati...

Dimenticati.

"Lina...."

Dimenticati. Cosa c'era di dimenticato?
Un istante. Poteva bastare bastare un istante. O non sarebbe servita una vita intera.
Per sorridere.

Sarebbe riuscita sempre a fuggire?
Anche stavolta?

' Le tue labbra, hanno un sapore che conosco....'

Voleva volare, respirare dalla cima più alta, vedere il mondo per intero.

'Ma se aprirò gli occhi vedrò davvero queste bolle colorate?'

Un solo bacio.
Una sola  goccia, poteva creare cerchi enormi.

"Lina..."

Inutile, ecco che scivolava.
Proprio adesso che il sorriso stava per scoppiarle addosso.
Proprio adesso che stava per afferrare un lembo di ricordo.
Tirare le coperte sulla testa, non avrebbe evitato ai sogni di sgusciare via, spaventati dal giorno.

Le braccia di Gourry allentarono un poco la stretta, lo percepì chiaramente.
Era come affogare, cercando disperatamente un appiglio.

Che idiozie.

Con calma, con molta calma, avrebbe tirato su la testa, e chiarito ogni dubbio.
Uno stupido errore. Niente di più. Non si era trattato d'altro che di uno stupido, stupidissimo errore.
Si sà, la tensione gioca brutti scherzi.
Appunto.
Appunto un corno.
Forse sarebbe stato meglio usare un approccio più diretto tipo: ' BRUTTO MANIACO, come hai osato approfittare di una fragile e confusa fanciulla?????!!!'
No, no...Per carità. Va bene che Gourry non era un campione di arguzia, ma così rischiava di farla lei la parte della mentecatta!
Allora...
Dunque....
Ma insomma!! Non poteva davvero credere che LEI, la grande Lina Inverse, colei che sapeva sempre cavarsela in ogni situazione, si trovasse adesso a fissare molto interessata la stoffa blu della tunica di Gourry, senza sapere che pesci pigliare???!
Assurdo. Già, assurdo che nessuno avesse mai avuto la brillante idea di mettere nero su bianco come si sbolognava un cavaliere che ti aveva appena messo le mani addosso.Le avrebbe certamente risparmiato quel momento altamente imbarazzante.
In fondo, dai libri aveva imparato tutto, no? E se si poteva imparare a castare un Dragon-slave, leggendo un vecchio tomo polveroso, non vedeva perchè non si potesse anche apprendere la sacrosanta arte di mandare a quel paese chi aveva appena avuto l'ardire di baciarti!!
Un momento...Però, visto che nessuno ci aveva mai pensato, di scrivere un libro del genere, poteva sempre cimentarsi lei, giusto? AH, già si vedeva, sulla bocca di tutti: Lina Inverse, la più grande maga che il mondo avesse mai visto, nonchè dispensatrice universale di utilissimi consigli. Non male.
Senza contare, che tutti, prima o poi, si sarebbero imbattuti in qualche spiacevole situazione, e allora...Ecco che sarebbe intervenuta lei, con il suo manuale: 'Mille e più consigli su come mandare al diavolo( ed eventualmente polverizzare) chi ti fa un torto'! Già si vedeva a navigare nell'oro.
Stava forse divagando per non concentrarsi sul presente? Niente affatto. Quando le idee geniali chiamavano, bisognava essere pronti a rispondere, ovvio. Se no che senso degli affari sarebbe stato? Si-si, non aveva dubbi, appena possibile avrebbe preso penna d'oca e calamaio e....

"Lina?"
Lo spadaccino la scosse leggermente, e Lina sentì il suo volto avvicinarsi, e il suo respiro caldo solleticarle la guancia.
" Un attimo Gourry, sto progettando il mio futuro nel mondo dell'editoria."
Ok, forse non era molto carino da dire all'uomo che per un tempo infinito (già, quanto tempo era passato?) l'aveva tenuta stretta tra le braccia.
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi la voce di Gourry arrivò incerta al suo orecchio:
" Cosa?"
La maga sospirò:
" Dovevo pur ingannare in qualche modo il tempo, e così ho pensato che non sarei affatto male come scrittrice, farò soldi a palate se tutto andrà secondo i miei piani, fidati."
Seguì un lungo, pensieroso silenzio a questa affermazione, poi lo spadaccino sussurrò:
" Ah... Bene, vedo che questa tua testolina non la smette proprio mai di ordire e macchinare piani assurdi in nome del Dio denaro!...E io che pensavo ti fossi addormentata!!" E così dicendo le diede una scompigliata affettuosa ai capelli.
Fu in quel momento che la 'testolina' della maga si drizzò, stizzita:
" Non si tratta SOLO di denaro!!! Sarà un libro molto utile se proprio ci tieni a saperlo!!!"
Poi, i suoi occhi incontrarono quelli stupiti dello spadaccino. E ne ebbe la chiara percezione: le guance le stavano andando a fuoco.
" Ma del resto cosa può saperne un cervello di gelatina come te?" Borbottò subito dopo, abbassando la testa.
Le braccia di Gourry non si decidevano proprio a mollarla.
E i suoi occhi...
Quando li aveva guardati...
Quando l'aveva guardato. L'uomo che le aveva rubato le labbra.
Le sue labbra così caste e innocenti, che portavano adesso il sapore di Gourry.
Già...
Strana ed effimera sensazione. Il battito di ali di una farfalla. La velocità del pensiero.
L'insensatezza di un ricordo.
Era rimasto lì, attaccato ferocemente dove non si poteva vedere. E forse lì sarebbe rimasto, se nell'assurdità della vita, non fosse successo che la sua strada si incanalasse esattamente là, dove era già passata, in un tempo di cui non aveva memoria.

E quel sapore, sulle sue labbra, nella sua bocca, aveva un nome che Lina non osava pronunciare.

" Quindi non hai intenzione di dirmi di cosa parlerà il tuo libro, eh? Sarò costretto a comprarlo per scoprire cosa ha prodotto la tua mente geniale in questi cinque minuti!" Commentò divertito lo spadaccino, celando perfettamente l'imbarazzo che lui stesso provava.
Imbarazzo, certo, ma anche una strana, inspiegabile tranquillità. Quasi che starsene lì, stringendo a se quella ragazza, fosse la cosa più normale del mondo, per lui.
Quasi che baciare Lina, a dispetto di tutto quello che gli si sarebbe potuto contestare, fosse la cosa più giusta che avesse mai fatto. O come minimo, l'unica cosa che, per la prima volta da mesi, forse da sempre, avesse avuto il potere di farlo sentire VIVO.

Lina giocherellava distrattamente con la punta delle dita, osservando senza realmente guardare il sangue raggrumato che le macchiava i guanti. Il sangue di Gourry.
L'aveva salvato per un pelo.
E poi l'aveva baciato.
La cosa poteva dunque essere tranquillamente attribuita ad un rilascio di tensione. Un comportamento compulsivo.
Ovvio.
Non c'era niente di più in quel gesto.

"Pensavi forse che conoscere l'autrice ti esonerasse dallo svuotare il portafoglio per riempire le mie tasche?? Mio caro, mi dispiace per te, ma farai la fila come tutti per  venire a conoscenza di quello che ha prodotto la mia mente illuminata!"
" Modesta..." Asserì lo spadaccino, mentre una grossa goccia gli scendeva dalla tempia! " E di grazia, illuminata autrice, non è possibile sapere nemmeno il titolo di tale futuro caso letterario??!" Chiese poi con un sorriso, mentre con l'indice le carezzava dolcemente una guancia.
Passò qualche secondo.

" Mille e più consigli su come mandare al diavolo chi ti mette le mani addosso, o qualcosa del genere...Ecco, contento?" Mormorò acidamente Lina, senza sollevare la testa.

Il sorriso si gelò sulle labbra di Gourry, mentre la mano gli si fermava a mezz'aria.
" Ah, ecco...Un titolo esplicativo.  Molto conciso, davvero...Sarà un successone..." Biascicò incerto, non sapendo che altro dire, mentre le sue braccia inconsciamente, si allontanavano dal corpo della maga.
Ok , era uno che non sempre afferrava le situazioni al volo, ma non fino a quel punto.

La prima cosa che percepì Lina, fu il tono con cui lo spadaccino rispose. Deluso, troppo deluso perchè la cosa avesse potuto lasciarlo indifferente. Successivamente sentì le sue braccia allontanarsi da lei, e, detto tra noi, la cosa non le piaque così tanto come aveva creduto.
Infine provò rimorso, una fitta acuta di rimorso.
Era stata davvero una carognata da dire, facendogli intendere chiaramente che lo scocciatore molesto, in quel caso, era lui.

Lentamente sollevò il viso verso il suo, e il profilo di Gourry entrò nel suo campo visivo. No, non guardava lei, non più.
Osservava vigile il lungo corridoio buio che si stagliava oltre il punto in cui si trovavano loro.
Reale interesse o semplicemente voleva evitare il suo sguardo?

" Faremmo meglio a muoverci." Fu quanto disse, senza distogliere lo sguardo dall'oscurità.
Lina si morse il labbro. Si detestava, in quel momento.
E capiva una volta di più perchè avesse scelto di viaggiare sola ed essere libera da qualsiasi tipo di legame.
I rapporti tra le persone erano così. Se si varcavano certi limiti, tutto diventava terribilmente pericoloso, e bastava un passo falso per scivolare, e farsi male davvero.
Senza dire una parola indietreggiò, sollevandosi lentamente in piedi.
Gourry rimase immobile, la schiena ancora appoggiata alla fredda parete, senza guardarla.
Poi lentamente provò a sollevarsi, combattendo a denti stretti le fitte che gli arrivavano dalla ferita, non ancora completamente rimarginata del tutto.
Lina non potè fare a meno di notare la fatica con cui lo spadaccino si rimetteva in piedi. Mosse un passo verso di lui:
" Gourry...E' la ferita?...Ti fa male?" Chiese, provando ad avvicinarsi, ma lui la bloccò, tendendo il braccio davanti a sè:
" Non c'è problema, Lina, ce la faccio." E risoluto si mise in piedi, muovendo qualche passo oltre la maga, prima che le ginocchia non gli cedessero.
" Gourry!!!" Esclamò la ragazza, avvicinandosi. Ma lui non lalsciò proseguire:
" Lina, ti ho detto che sto bene, fatti da parte." Commentò freddo.
" A me non sembra proprio che tu stia bene!!!" Ribattè lei indispettita " Ma se vuoi farti tutta la strada carponi, prego, accomodati pure....Certe volte sei proprio ottuso!!!"
" Meglio essere considerati ottusi che passare per molestatori indesiderati." Ribadì lui, a testa china.

Ah, ecco. Si trattava proprio di quello. Del resto, Lina avrebbe potuto benissimo immaginarselo da sola, che c'era rimasto male. Eppure, nonostante tutto, rimase immobile, combattendo una silenziosa battaglia tra quello che voleva e quello che doveva, mentre lo spadaccino ritentava, con scarso successo, di rimettersi in piedi.
Quella maledetta ferita non si decideva a cicatrizzare completamente, e faceva un male cane, costringendolo a  sputare il sangue per ogni più piccolo movimento.
Al diavolo. La realtà comunque, era che c'era qualcosa che faceva molto più male, e non era di certo l'orgoglio.
Se fosse stato orgoglioso, almeno la metà, o forse anche solo un terzo, della ragazza che gli stava alle spalle, non avrebbe certo fatto vedere quanto le sue parole l'avessero ferito. E lui ne avrebbe avuto certamente più diritto, di fingere che non glie ne importasse niente di quanto appena successo. In fondo, da qualche parte in quei tetri corridoi, non si trovava forse la donna che avrebbe dovuto sposare? Peccato che alle sue spalle si trovasse quella che invece si era scoperto ad amare, con un'intensità tale da spaventarlo.
Si, la amava.
Ironia della sorte. Aveva promesso il suo cuore ad un'altra, senza rendersi conto, senza sapere, che quel cuore aveva una propria volontà, e che alla prima occasione sarebbe fuggito, per tornare tra le mani di quella bambina dagli occhi grandi.
E lui non aveva potuto fare altro che assistere impotente alla sua vita che si risvoltava su se stessa.
Ma al contrario di Lina, dopo i primi, vani tentativi, aveva abbassato le armi.
Poteva anche essere uno sciocco, ma sapeva che quella cosa, qualsiasi cosa fosse stata, non la poteva combattere.
E anche in quel momento, carponi nella polvere, nonostante le accuse della maga, non l'avrebbe negato.
La amava.

" Io questo non l'ho mai detto..." Disse infine Lina, distogliendo lo sguardo.
" Lina, se avessi un soldo di rame per ogni cosa 'carina' che mi hai detto, o anche solo fatto intendere, in questi giorni, sarei milionario. Non me la sono presa, davvero. In fondo sei libera di pensarla come vuoi, sappi, comunque, che io non ne ho, di rimpianti. Adesso andiamo, è meglio..." Mormorò lo spadaccino, sollevandosi, non senza una certa fatica, in piedi, senza però voltarsi.
" Ma..." Cominciò la maga, prima di essere bloccata nuovamente dalla voce di Gourry.
" Lascia stare Lina." Mormorò fissando il vuoto davanti a sè " Se devi parlare per scappare, fallo pure, ma sappi che non ascolterò una parola, quindi non te la prendere, poi."
Lo disse con una sincerità disarmante, pronto a qualsiasi reazione.
Tuttavia, fu con un certo stupore, che, dopo qualche istante di silenzio, sentì le braccia di Lina cingergli la vita, e la sua fronte appoggiarsi incerta sulla propria schiena:

" Ho paura, Gourry."

Era qualcosa di molto infantile, sussurato dalla sua voce. Ma in quelle tre parole c'era più maturità di quanta non ne avesse mai realmente avuta.

Gourry rimase silenzioso. Spiazzato, ma anche consapevole che ad un affermazione del genere, non avrebbe potuto rispondere in modo adeguato.
Quelle parole arrivavano direttamente dalla parte più segreta di Lina, un posto che era sconosciuto e inaccessibile praticamente a chiunque. Tranne che a lui, in quel momento. Lui che per proteggerla avrebbe fatto qualunque cosa, e che in quel momento, nonostante tutto, non poteva avere le parole giuste per rassicurarla.

Perchè lui non aveva paura di amarla.
Aveva paura di perderla.

" Ho paura anchio, Lina..." Rispose in un sussurro, posando una mano su quelle strette a pugno della maga.
 Lina si strinse più forte a lui, affondando il viso nei lunghi capelli biondi che ricadevano sulle spalle dello spadaccino:
" Non ci voglio pensare, non adesso...Possiamo fingere che non sia successo, almeno finchè non sarà finita questa storia?"
Lo spadaccino prese tempo:
" Ci proverò." Disse infine, deglutendo.
Finse. Finse per lei una calma che non era sicuro di avere.
Perchè Lina era come l'aria, non si stringeva nel palmo di una mano. Quanto ci avrebbe messo a svanire, lasciando dietro di sè solo il lieve sentore di un profumo?

 " Quando tutto sarà finito."

Eppure, voleva crederci, davvero. Credere che non sarebbe scappata.



" Ho freddo!" Disse imbronciata Sofia, stringendosi  più forte tra le braccia.
" La cosa non mi stupisce." Ribattè semplicemente Cedric, la schiena appoggiata alla fredda parete, rimirandosi la punta degli stivali.
" Ho fame! Ho freddo e ho fame!!! E tu te ne stai lì da un'ora a fissare quei dannatai stivali!! Io..."
" TU, sei di una pesantezza esasperante!!
" E tu sei una piattola!!"
" Tanto meglio." Sbuffò Cedric, rassegnato.
La principessa gli lanciò un'occhiataccia, prima di tornare a fissare speranzosa verso il fondo del corridoio.
Ormai, era passata sicuramente più di un'ora da quando Gourry l'aveva lasciata lì, con la promessa di tornare il prima possibile, ma ancora di lui non si vedeva l'ombra. In compenso si doveva sorbire la compagnia di quel pesantone di Cedric, che per qualche strano motivo a lei ignoto, pareva avercela con lei, e la cosa non le era certo di conforto in quel tetro corridoio.
" Uffa...Ma quanto ci mette??" Mormorò tra sè e sè, spazientita.
" Se ti riferisci al tuo grande eroe, mettiti pure il cuore in pace, ora che ritroverà la strada passeranno i secoli..." Sogghignò Cedric,ottenendo in cambio uno sguardo fulminante:
" La tua è tutta invidia perchè Gourry è forte, nobile e generoso, mentre tu non sei altro che un imbranato!!!" Gli disse facendogli la linguaccia.
" Ah, questa poi!! IO dovrei essere invidioso di quel bietolone che ha un guscio di noce al posto del cervello???! Sei proprio fuori strada, mia cara!" Esclamò Cedric, con un certo risentimento.
" Se sono così fuori strada allora spiegami che motivo c'è di scaldarsi tanto?" Continuò la principessa, osservandolo con un'alzata di sopracciglio.
Cedric a quel punto si voltò verso di lei spazientito, pronto a ribattere. Ma gli fu sufficente incrociare i profondi occhi scuri della ragazza perchè le parole gli morissero in gola...
Aveva lasciato Imalg percorrendo i chilometri per quegli occhi. Aveva accettato la compagnia di quella maga isterica e scelto di collaborare con l'uomo che meno aveva a genio per poter guardare ancora in quegli occhi.
Adesso avrebbe avuto davvero il coraggio di pronunciare le parole che gli bruciavano sulla punta della lingua, davanti a quegli occhi?
Perchè era così dannatamente infuriato? In fondo...Sofia era lì davanti a lui, salva.
E non aveva che parole eroiche per quel Gourry Gabriev.
Ecco cosa gli rodeva.

" Non parli più? Il gatto ti ha mangiato la lingua??" Rincarò la principessa, notando il tentennamento del ragazzo.
Ma gli occhi di Cedric rimasero fissi, incatenati nei suoi, provocandole, seppur inconsciamente, un leggero rossore.
" Non mi va di litigare Sofia. Non adesso....Non con te..." Mormorò infine lui, distogliendo lo sguardo, e mettendo fine alla discussione.
Tuttavia, il suo apparente disinteresse, non passò inosservato agli occhi della ragazza, il cui sguardo tornò a posarsi curioso sul ragazzo che le sedeva accanto.
Cedric.
Lo conosceva da una vita intera, e non era un semplice modo di dire. Il padre di Cedric era il gran ciambellano di corte, nonchè amico intimo e fidato consigliere di suo padre, il re. Quando lei era nata, Cedric aveva appena quattro anni. Quando ne aveva compiuti sette, Cedric le aveva insegnato a cavalcare e a tirare con l'arco, discipline non certo consone ad una futura regina. Lo facevano di nascosto, nei boschi che circondavano il palazzo. Le aveva insegnato a usare la fionda per tirare giù le mele dagli alberi, e a lanciare un sasso piatto nello stagno, facendolo rimbalzare quante più volte fosse stato possibile.
Ricordava di banchetti interminabili, nascosta sotto alle lunghe tavolate imbandite a ridere con Cedric, allungando il braccio per vedere cosa si riusciva a sgraffignare, e fingendo di non sentire i richiami della tutrice che la cercava dappertutto.
Quando le era caduto il primo dente, lasciandole la cosidetta 'finestrella' Cedric l'aveva presa in giro per tutto il giorno, e lei aveva giurato che non avrebbe mai più sorriso, ma il giorno dopo erano andati insieme a seppellirlo sotto al nocciolo, e lui le aveva raccontato una bellissima storia su una fata che scambiava i denti dei bambini con dei sogni meravigliosi.
Ci aveva creduto, davvero.
Quando sua madre era morta, Cedric le era stato accanto tutto il tempo, in silenzio, come solo sanno fare i veri amici, quelli a cui basta uno sguardo per capire quando è giusto tacere.
Cedric c'era sempre stato. Liti e risate. E c'era anche adesso, in quel corridoio buio, in quella macabra avventura in cui era stata trascinata con la forza. Le era accanto praticamente da una vita intera e lei...In fondo era stata cattiva con lui, perchè era vero che Cedric non aveva mai avuto un carattere facile, ma ultimamente non riuscivano a scambiare più di due parole senza litigare.
"Cedric...Scusami se sono stata scortese con te prima..." Disse piano Sofia, posando una mano sulla sua " Io sono...sono terrorizzata. E non ci sto capendo niente in questa situazione ma...Sono contenta che ci sia tu qui con me."
Cedric rimase in silenzio, poi lentamente si voltò verso di lei:
" Non ti devi scusare. E poi ..."
Ma lei non gli diede modo di finire la frase:
" E poi se non ci fossi tu sarei rimasta un'altra volta sola!! Ma che fine avrà fatto Gourry?? Spero che non gli sia successo nulla di grave...Se gli è successo qualcosa non potrei mai perdonarmelo..."
"GOURRY-GOURRY!!!Possibile che tu non riesca a pensare ad altro??!" Saltò su nuovamente Cedric, le cui parole erano state interrotte nuovamente dal nome dell'odiato rivale.
" Cedric!! Ma come sei antipatico, guarda  quasi mi pento di averti detto quelle cose poco fa!!Si può sapere cosa ti ha fatto il capitano Gabriev? Non solo è nobile e valoroso, ma è anche sempre pronto a difendere i deboli!!"
" Se con 'deboli' ti riferisci alla Inverse, allora è meglio che ti trovi una scusa migliore per giustificare il fatto che ci abbia piantati qua per correrle dietro, quella tizia è sicuramente tutto tranne che bisognosa d'aiuto!!!"Gridò Cedric, pentendosi di quanto detto subito dopo aver visto lo sguardo interrogativo di Sofia:
"Cosa intendi dire?"
" Niente. Non intendo dire proprio niente." Sbuffò lui, voltandosi dall'altra parte.
Sofia rimase silenziosa per un po', riflettendo, poi lentamente disse:
" Avevo dodici anni quando ho smesso di credere alle favole, e tu lo sai. Tu c'eri, c'eri quando mia madre è morta, c'eri quando ho scavato sotto quel nocciolo, e i miei denti da latte erano ancora tutti lì, nelle loro scatolette. Nessuna fata era venuta a prenderli, nessun sogno si sarebbe realizzato, mai più. Ma quando ho visto Gourry, quel giorno nella foresta, sgominare quei banditi...Mi sono accorta che in realtà potevo ancora crederci, e lui...Lui poteva essere il mio principe azzurro. Ma...

...Per ogni principe azzurro c'è una sola principessa, vero?"

Quelle parole fecero un  volo di chilometri, prima di atterrare nel silenzio che li avvolgeva.
Cedric la guardò serio.
Sofia aveva guance di porcellana, e si comportava come una bambina. Aveva una freschezza che poteva incantare o irritare, a seconda dei punti dei vista, ma era una qualità che in lei si esprimeva con una naturalezza che le era propria.
Eppure solo poche altre volte le aveva visto quello sguardo con cui adesso lo osservava.
Lentamente le si avvicinò, senza distogliere lo sguardo:
" Non lo so, Sofia. E comunque, non sarò io a rubarti la favola, e se Gourry Gabriev è o non è degno d'essere il tuo principe azzurro, non è affar mio. Ma voglio che tu sappia, anche se forse non ti importerà, che io non ti avrei mai lasciata sola come invece ha fatto il tuo capitano. Mai."
Rimasero a fissarsi negli occhi, senza sapere cosa dire, finchè una luce dapprima fievole, poi sempre più intensa, non invase il tetro corridoio.
" Finalmente vi abbiamo trovati!! Te l'avevo detto Gourry che era a destra, se avessimo dovuto basarci su quello che tu CREDEVI di ricordare, saremmo arrivati fra una settimana!!" Esclamò concitata la maga, facendosi avanti con un lighting sul palmo della mano. Dietro di lei, lo spadaccino sorrise debolmente, lanciando una fugace occhiata alla principessa.

"Va meglio?" Chiese la maga alla ragazza, dopo averle praticato un recovery alla caviglia, che appariva già decisamente meno gonfia.
" Molto meglio...Grazie Lina..." Rispose Sofia, sorridendole appena, e osservandola mentre si sollevava, sistemandosi il mantello e scrutando l'ambiente circostante. Poi lo sguardo della maga tornò su di lei:
" Sofia, tu non hai idea di cosa ci sia sotto? Insomma, chi ti ha rapito...Che fine può aver fatto tuo padre?"
La ragazza scosse la testa:
" No. Sono molto preoccupata per mio padre...Lina, devi aiutarmi a ritrovarlo, ti prego..." Esclamò poi, aggrappandosi ad un lembo del mantello della maga, la quale, richiamata da quel gesto, non potè fare a meno di incrociare lo sguardo con la principessa.
C'era dolore in quello sguardo, apprensione. Eppure, nonostante Lina desse per scontato il proprio aiuto in quella situazione(si trattava pur sempre di un lavoro ben retribuito, no?) non potè fare a meno di provare una fitta di gelosia.
Ed era assurdo, a ben pensarci. Perchè in effetti, tra le due, non era lei che avrebbe dovuto esserlo.
Ma si sà, al cuore non si comanda, e al suo cuore, in quel momento, poco importava delle spinose questioni in cui erano immersi fino al collo.
Era anche per questo che molto spesso Lina sceglieva di non ascoltare una parola di quello che le suggeriva, considerando il cervello un alleato decisamente più valido.

' Finiscila! Non è tempo di pensare a queste idiozie!! ' Si intimò col pensiero, distogliendo lo sguardo e cercando di darsi un tono. Sapeva che lo spadaccino era solo qualche passo dietro di lei. Cosa stava passando per la sua di testa in quel momento?
'Al diavolo! La cosa non ti riguarda, finiscila di pensarci e concentrati sul problema.'
Ecco cosa significava avere una mente razionale.
Molto spesso evitava di impantanarsi in inutili scervellamenti.

Molto spesso. Non era detto che sempre ci riuscisse.


" Dannati, dannatissimi corridoi!!" Gridò la maga, tirando un pugno sulla parete alla sua sinistra.
Il trio che la seguiva, a debita distanza, evitò di pronunciarsi in merito a quello sfogo esasperato. Due di loro avevano una certa dimestichezza con i metodi assai poco delicati della rossa, mentre alla principessa era bastato vederle lo sguardo omicida, per cucirsi, miracolosamente, la bocca.
Ma del resto Lina che ci poteva fare se ogni corridoio imboccato pareva finire nel nulla??! In fondo era già un miracolo che non fosse ancora ricorsa a qualche incantesimo altamente distruttivo, tirando giù tutto.
Ok, forse non l'aveva ancora fatto solo perchè c'era anche lei lì sotto a brancolare nell'oscurità...
" Possibile che tu non conosca nessun incantesimo per orientarti??" Chiese infine Cedric, la cui bocca, a quanto pareva, faceva un'immensa fatica a rimanere chiusa per più di due minuti, a dispetto dell'enorme pericolo in cui stava per incombere. Infatti, l'espressione con cui la maga accolse questa sua 'felice' affermazione, non era decisamente delle migliori:
" Mi dispiace deludere le tue aspettative, Cedric...Ma se ti può interessare, conosco più di un  incantesimo in grado di far passare agli scocciatori la voglia di sproloquiare a sproposito, ti interessa??!" Gli chiese, guardandolo storto.
Ma prima che Cedric potesse ribattere, nella discussione si intromise Sofia:
" No, Cedric ha ragione!!" Squittì entusiasta " Esistono incantesimi di questo tipo!! Mi ricordo che il mago di corte, anni fa, ne faceva ampio uso!!"
" Era uno che si perdeva spesso?!" Chiese ironicamente Lina, sollevando scetticamente il sopracciglio, leggermente irritata per quella mancanza di fiducia in lei e nel suo potenziale magico.
" Oh no!!" Rise Sofia " Li usava perchè era cieco! Non vedeva ad un palmo dal suo naso, ma era un mago formidabile, davvero..."
L'occhiata che si scambiarono, in contemporanea, la maga e lo spadaccino fu abbastanza eloquente per entrambi.
" Sofia...Il nome di quel mago era forse...Ferzoc?" Chiese Lina con un fil di voce.
" E tu come lo sai?" Fu la stupita  risposta che ottenne.

Era sceso improvvisamente il silenzio fra i quattro, mentre ognuno tentava di creare una connessione tra la sequenza dei fatti che ruotavano intorno all'informazione appena percepita.
" Mi sembra così assurdo..." Mormorò a un certo punto lo spadaccino, scuotendosi dal torpore, e lanciando un'occhiata nella direzione della maga, la quale però, l'indice piegato sotto al mento, pareva concentrata nei propri pensieri, e non lo degnò della minima attenzione.
Lo spadaccino si girò allora verso la principessa, che, seduta addossata alla parete, le braccia attorno alle ginocchia, si lisciava minuziosamente le pieghe del vestito strapazzato, persa anch'essa nei propri ragionamenti.
E Cedric non era da meno, nonostante fosse a conoscenza solo della metà dei fatti che riguardavano il vecchio Ferzoc.
A quel punto Gourry sentì salire una strana rabbia dentro, e non era, per lui, una sensazione familiare.
Insomma...Lui conosceva quell'anziano signore, lo conosceva da mesi ormai!!E non gli pareva davvero possibile che potesse essere tanto subdolo e meschino da organizzare un rapimento ed un colpo di stato.
" Lina, ascoltami..." Si rivolse alla maga, riuscendo finalmente a distoglierla dalle proprie elucubrazioni " Pensi davvero che ci sia Ferzoc dietro a questa storia?"
La ragazza lo fissò, dapprima con occhi inespressivi, mentre ancora rifletteva sull'ultimo pensiero che le aveva attraversato la mente, poi con sguardo accigliato:
"Gourry, a te cosa ti fa credere che invece NON ci sia quel vecchio dietro a tutto?!"
Lo spadaccino rimase silenzioso, mentre Lina, puntandogli l'indice alla fronte, proseguiva:
" Ragiona un attimo: Ferzoc sapeva tutto del libro, anzi, è stato proprio lui a indirizzarmi verso Seres. Quel vecchio conosceva l'uomo che mi ha contattato, quando mi trovavo ancora nella penisola, lo stesso uomo che era presente al rapimento di Sofia. E guarda caso...Quando bussiamo alla porta del tuo amico per avere spiegazioni, lui si è misteriosamente volatilizzato nel nulla. Inoltre, adesso viene fuori che quel 'mite' vecchiettino che lavora in quel negozietto pieno di carabattole, un tempo era il gran mago di corte, successivamente bandito, come ci ha raccontato Sofia!" Concluse Lina, puntando ora l'indice verso la principessa, la quale sollevò il volto annuendo:
" Si...Non ricordo bene come andò, ricordo solo che improvvisamente mio padre cominciò a non fidarsi più di lui, arrivando infine a bandirlo, affermando che a Imalg non serviva un mago, e che avrebbe fatto meglio a non farsi più vedere a palazzo..."
Nel sentire quelle parole Lina tornò a osservare lo spadaccino, sollevando leggermente il sopracciglio:
" Quindi?"
"Quindi cosa?" Ribattè Gourry, in un tono che aveva una leggera sfumatura di sfida.
" QUINDI spiegamelo tu!" Sbraitò a quel punto Lina " Spiegami cosa non ti convince di questa situazione?"
Gourry parve ragionarci un attimo sopra, poi, lentamente, ripercorse il filo del ragionamento della maga:
" Tu pensi....Che la sua una forma di vendetta, vero?" Disse infine.
Lina continuò a osservarlo seria:
" Perchè no? La sua era una posizione invidiabile, poi, improvvisamente, la miseria. Il lavoro di tutta una vita andato in fumo. E allora ha ricominciato, tuttavia senza allontanarsi da Imalg , e senza smettere di pensare ad un modo di vendicarsi. Inoltre, in quanto mago di corte, i segreti del regno, o dei regni, in questo caso, non erano certo un mistero per lui. Ha atteso paziente, per anni, collaborando in gran segreto con il mago di Seres, Grupius, che, per sua stessa ammissione, era uno dei maghi che anni addietro misero i sigilli alla tanto nominata biblioteca. Poi, finalmente, la grande occasione, e mentre il complice si occupa di far sparire il re e la principessa, lui si dilegua, organizzando il gran colpo di scena finale...Ed è qui che entriamo in gioco noi..."
" Sarebbe a dire?" Chiese a quel punto Cedric, avvicinatosi per ascoltare meglio.
Lina li osservò uno per uno, per cogliere le loro espressioni, soffermandosi infine  negliocchi azzurri del biondo spadaccino:
" Sarebbe a dire che finalmente ho capito cosa c'entriamo noi in tutta questa storia. Che sia Ferzoc oppure no, il burattinaio, non ci sono dubbi: noi gli serviamo per sbloccare le chiavi."
"EEEEEEEEEH????" Chiese Gourry facendo tanto d'occhi, ma la maga lo fulminò:
" Ma sei scemo allora?? Sei stato proprio tu a spiegarci quello che ti ha detto Makoto, la prima chiave...AAH, non puoi essertelo già dimenticato!!!"
"No-No!!" Si affrettò ad aggiungere il ragazzo, notando lo sguardo assassino della rossa " E' solo che non capisco cosa c'entriamo proprio NOI..."
" Non è difficile Gourry, prova ad impegnarti!! Ah, e va bene, te lo spiego io. E' evidente che Ferzoc, o chiunque si nasconda in realtà  dietro alla storia, non sia in grado di avanzare da solo, altrimenti avrebbe già risolto da un pezzo, senza bisogno di creare tanto scombussolamento per farci arrivare fin qui, ti pare??" Chiese Lina guardandolo storto.
Lo spadaccino, infatti,sembrava tutt'altro che convinto, e sentiva seriamente di essersi perso qualche pezzo per strada! Tuttavia la maga, nonostante lo sguardo vacuo del biondo interloquitore, scelse di continuare senza dare in eccessiva escandescenza:
" Per raggiungere la biblioteca, che a quanto pare è il luogo ambito che nasconde non so cosa, occorre una chiave, se le mie intuizioni sono giuste. Ma per avere questa chiave, bisogna prima possedere le altre, per ora ben custodite dietro alla loro porta. E , dal momento che, come Makoto ha detto, ogni chiave rappresenta un valore...Solo chi possiede quel valore sarà in grado di avanzare in questo gioco, è chiaro adesso? Chiunque sta tentando di valicare limiti che non gli competono, sa di non avere le doti giuste per procedere, così, molto subdolamente, ha deciso di passare il testimone a chi farà il gioco sporco per conto suo. Noi, in questo caso." Concluse la maga, e distogliendo poi lo sguardo, aggiunse, molto lentamente:
" E chiunque sia, sa anche che, adesso come adesso, non abbiamo scelta: non possiamo tornare indietro."
Parlò usando il plurale, anche se in realtà, stava parlando più a se stessa che ad altri.
Perchè, memore delle parole che Grupius le aveva rivolto quella sera stessa, sapeva che in realtà, era lei che, arrivata a quel punto, non poteva più tirarsi indietro.
Non poteva farne a meno, doveva sapere cosa conteneva la biblioteca di Seres.
E chiunque fosse stato a trascinarla fin lì, dannazione a lui, aveva fatto un lavoro da maestro, perchè ormai...
La curiosità la invocava con una voce talmente suadente, che sarebbe stato un vano tentativo sottrarsi a quel richiamo.

"Ma Lina...Cerca di essere ragionevole, è una follia!!" Esclamò lo spadaccino, bloccando il braccio della compagna a mezz'aria.
"Gourry, lasciami immediatamente! Ti dico che SO quello che faccio!" Ribattè la ragazza, le cui intenzioni, altre non erano che cercare una scorciatoia veloce...Con dei metodi decisamente opinabili!!
" SO che SAI quello che stai facendo, ma questo non impedirà al soffitto di crollarci in testa!" Proseguì il biondo, con sguardo allarmato.
" Il soffitto non crollerà affatto se lascerò illese le pareti portanti, e adesso vorresti essere così gentile da lasciarmi il braccio??" Esclamò un'ostinata  Lina, davanti alle proteste dello spadaccino, che a quel punto, più per rassegnazione davanti alla caparbietà della rossa, che per una reale convinzione, le lasciò andare lentamente il braccio, preparandosi, insieme a Cedric e alla principessa, a quella che si preannunciava come una rocambolesca corsa tra le macerie.

'Fire balls!'

"Ma almeno SAI dove stiamo andando??" Gridò Gourry correndole al fianco, mentre le pareti davanti a loro si polverizzavano come fossero state di sabbia.
"Certo che lo so! Credi forse che stia agendo senza una meta ben precisa??" Gridò la maga di rimando, parandosi il viso con una mano, mentre con il braccio teso davanti a sè lanciava sfere incandescenti che si schiantavano contro agli ostacoli.
"Oh beh...In realtà lo credevo, ma non lo speravo!E dove stiamo andando?"
" Fuori di qui!"
"COSA??Ma allora non SAI affatto dove stiamo andando!!" Protestò il biondo, mentre una grossa goccia gli scendeva dalla tempia.
La maga gli fece la linguaccia, continuando l'estenuante corsa.
" Almeno il soffitto non c'è ancora crollato in testa..." Commentò rincuorato Gourry " Mi consola sapere che nonostante tutto, tu sia in grado di riconoscere una parete portante..."
" E chi ha mai detto di sapere come è fatta una parete portante?" Gridò Lina, tra le schegge di muro che le sibilavano a fianco.
" Ma che stai dicendo??! TU prima hai detto che per non far crollare tutto non bisogna colpire le....ACC, ma se non sai nemmeno come sono fatte, allora come fai a sapere dove devi scagliare quelle palle di fuoco???"
" Fortuna Gourry! Tutta fortuna!!" Esclamò Lina soddisfatta.
"FORTUNA??????? Che gli Dei ce ne scampino!!" Gridò lo spadaccino levando lo sguardo al soffitto, tra il boato delle mura che si disintegravano.

Un ricciolo di polvere le si staccò dal mantello, scendendo morbidamente fra l'erba bagnata.
"Cosa vi avevo detto? La fortuna aiuta gli audaci!!" Commentò la maga soddisfatta, battendosi le mani per levare il polverone delle macerie. Sopra di lei, il cielo stellato.
" Veramente non avevi detto nulla del genere, ti eri limitata a farci intendere che sapevi esattamente quello che stavi facendo..." Fu la sarcastica risposta che ottenne.
" Come siete pignoli...In fondo siete o non siete fuori da quel labirinto sotteraneo? E allora che vi importa se non avevo la più pallida idea di quali fossero le pareti portanti?!" Chiese loro con aria superiore, fingendo di non vedere le occhiate scettiche che gli vennero rivolte da Gourry, Cedric e Sofia, che, riversi al suolo, riprendevano fiato, dopo la corsa all'ultimo secondo per non vedersi crollare in testa tutto il palazzo di Seres.
" A proposito di labirinto, Lina..." Esclamò Cedric sollevandosi, non appena fu tornato in sè " Da un'occhiata là..."
La maga spostò il proprio sguardo verso il punto indicato dall'indice di Cedric, e un'espressione stupita si dipinse sul suo volto.
A non molti metri da lì, si stagliava, alta nella notte, la torre di Seres. Immersa nel silenzio di un labirinto dalle mura fatiscenti.

"Schhhhh....Facciamo piano per favore che non siamo alla sagra del paese!" Sibilo scocciata Lina al trio, dopo che lo spadaccino ebbe per l'ennesima volta pestato l'orlo del vestito di Sofia, che lo precedeva, facendola inciampare in avanti, contro Cedric, che, sbuffando ad alta voce, inveì:
" Non è certo colpa mia se questi due hanno la stabilità di un treppiede!!"
Stavano, silenziosamente (per quanto i vari incidenti di percorso glie lo consentissero) costeggiando le mura del labirinto. Sopra di loro, poche nuvole scure si stendevano pigramente, lasciando tuttavia allo scoperto il grande tondo lunare, che gettava sulle siepi diradate una spettrale luce argentea , contribuendo ad accentuare l'impressione di sfascio e abbandono in cui gettava l'intera costruzione.
Lina arrivò all'estremita di un lato, e li si fermò, osservando dall'angolo l'ingresso del labirinto.

Era evidente di come la loro corsa sotterranea li avesse portati lontani dal palazzo, che si poteva scorgere ora ad una discreta distanza, ammantato in una fitta nebbiolina, che piano piano stava avvolgendo anche loro.
" Questo posto mette i brividi..." Commentò la principessa, sporgendosi oltre alla spalla della maga, la quale divenne di un leggero colore bluastro dalla paura, dal momento che stava pensando la stessa identica cosa, e l'improvviso sussurro le aveva messo addosso una fifa blu!!
" Non capisco che diavolo siamo venuti a fare fin qui." Dichiarò Cedric, sopraggiunto anch'egli in quel momento " E' evidente che nessuno mette più piede in questo posto da anni. Quello che stiamo cercando, qualunque cosa stiamo cercando, non si può trovare di certo in questo schifo infestato di erbacce!"
Lina, ripresasi dallo spavento, lo guardò accigliata:
" La mamma non ti ha mai insegnato che è sbagliato giudicare dalle apparenze??"
" Qui non si tratta di apparenze, Lina. Si tratta di tempo; e a noi, ne resta molto poco, nel caso tu non te stia rendendo conto. Il re si trova ancora nelle mani di...Insomma, di chiunque abbia organizzato il rapimento! Invece di pensare a queste scemenze di chiavi magiche e libri stregati, pensiamo ai fatti concreti, una volta tanto!"
" Non vorrete ricominciare a litigare voi due, spero?" Si intromise a quel punto lo spadaccino, notando il sottile filo di fumo che usciva dalle orecchie della maga.
" NESSUNO VUOLE LITIGARE!! Ma il signorino qui, ancora non si è reso conto che le due cose sono strettamente collegate!! Il padre di Sofia è in mano a qualcuno che lo sta usando come ostaggio per costringere NOI a cercare per LUI  quello che lui non riesce a trovare da solo, non mi sembra un concetto tanto assurdo da afferrare, insomma...L'ha capito persino Gourry!!"
"Hei-hei..." Fece eco il biondo, ma la maga proseguì:
" E per quello che ne so, quello che stiamo cercando, si trova qui." Affermò lapidaria, puntando l'indice verso il suolo erboso su cui poggiavanoi propri stivali.
Ci fu un attimo di silenzio da parte dei presenti, poi, con esitazione, lo spadaccino si arrischiò a domandare:
" Ma Lina...Esattamente, cos'è che stiamo cercando?"
" Gourry..." Mormorò sconsolata Lina " Sei senza speranza. Andiamo" Aggiunse poi, strisciando lungo la siepe, diretta all'arco di ingresso.
"Hei! Ma non mi hai risposto!" Esclamò Gourry, seguendola.
" Perchè non te la meriti una risposta, razza di makako! E' dall'inizio di questa storia che stiamo cercando quelle dannate chiavi per accedere alla biblioteca! Insomma, dovresti deciderti a richiamare il tuo cervello dalle ferie prolungate, ti farebbe un gran bene, credimi!" Sibilò in una tirata unica, sospirando poi davanti all'aria innocente del biondo.
" Ah, giusto, le chiavi^^....Ma senti, Lina..."
E va bene, aveva veramente deciso di mettere a dura prova quel che rimaneva della sua limitatisissima pazienza???!!!
" Che altro c'è ancora????" Ringhiò la maga, mentre una nuvola passava davanti alla luna, oscurandole il volto.
" Come fai a essere così sicura che sia questo il posto giusto dove cercare?" Le bisbigliò lo spadaccino vicino all'orecchio.
" Oh...." Borbottò la maga, che in realtà si era aspettata un'altra delle sue domande assurde " Diciamo che ho avuto...Qualche dritta." Rispose infine, ricordandosi le parole che le aveva rivolto Grupius prima di sparire, durante il temporale della sera prima....

' Ed è là che ci rivedremo. Là dove tutto comincia, là dove tutto finisce. Là, nell'effimero...'

" E comunque, che razza di labirinto può essere?? Insomma, tralasciando che cade a pezzi...Ma con quella torre bella piazzata là nel mezzo, chi ci si potrebbe mai perdere??"
" Cedric...Ancora una parola, e ce l'avrai anche tu una torre che ti cresce nel bel mezzo della fronte, sotto forma di bernoccolo!!TACI!"
" Lina, questa tua 'democrazia' mi sembra assai poco democratica..."
" E allora chiamala pure dittatura, chiamala come accidenti vuoi, ma tappati quella bocca!!"
Cedric sospirò stizzito, mentre Sofia tentava di reprimere un sorriso.
Erano arrivati davanti all'arco di ingresso, e sembrava tutto troppo facile per non essere sospettosi.
Lina si scrutò intorno per l'ennesima volta, leggermente amareggiata.
In fondo...Cedric non aveva poi tutti i torti. Arrivare alla torre sarebbe stato fin troppo facile, considerando anche lo stato di degrado in cui gettavano le mura di siepe.
La cosa avrebbe duvuto rallegrarla, no?
No, non era esattamente così. Lina aveva infatti imparato a sue spese che bisognava sempre diffidare delle situazioni che apparivano troppo semplici. E non era questione di essere eccessivamente sospettosi...
Le trappole si nascondevano sempre sotto all'acqua cheta.
Appunto.

"Lina..." Sussurrò improvvisamente lo spadaccino, mettendo mano alla spada.
Come avesse visto scritti i pensieri del biondo compagno davanti a sè, senza bisogno di voltarsi, la maga si mise subito all'erta, richiamando alla mente un incantesimo...
Gourry, infatti, non sbagliava mai.

'Flare Arrows!'

Le frecce infuocate saettarono nel buio della notte, incenerendo in volo le più comuni frecce, scoccate dagli arceri che li avevano aspettati, nascosti tra i cespugli.
" Hai dei buoni riflessi, mocciosa. Ma non credere di averla vinta, stavolta." Sibilò una voce nota, decisamente troppo vicina per essere ignorata.
Gli angoli della bocca della maga si incresparono in un lieve sogghigno, mentre i suoi occhi registravano la figura del generale Larch, seguito dai suoi uomini.
" Guarda un po'...La corte dei miracoli al gran completo! Avete dovuto scavare a lungo, per riemergere dalle macerie, generale??" Chiese Lina, con aria finta ingenua.
" Non quanto dovrai scavare tu per riemergere dalla tomba, maledetta strega." Inveì l'uomo, che recava sulla guancia sinistra un violaceo ematoma, ricordo, probabilmente, del crollo delle mura ad opera della maga.
" Suvvia, come siamo suscettibili! Non sia così astioso generale, in fondo, il viola le dona..." Sogghignò Lina, mentre l'uomo fremeva di rabbia:
" Te le insegno io le buone maniere, brutta racchia!"
"Hei!...Così non da di certo il buon esempio! Non si attribuiscono certi ignobili appellativi a fanciulle di siffatta bellezza...
BOMB SPLIT!!!"
 Seguì un fuggi fuggi generale all'incantesimo che Lina pronunciò più con aria annoiata che altro. Tuttavia Larch resistette impavido, schivando con abilità le sferette infuocate, e incoccando l'arco, scoccò una serie di frecce, una delle quali sibilò giusto a pochi centimetri dalla guancia della maga, prima che lo spadaccino non ne frenasse l'impatto, spezzandola con la spada.
" Ma guarda" Commentò freddamente il generale " Il nostro eroico capitano delle guardie non ci ha lasciato per un mondo migliore, come aveva fatto ben sperare la freccia che aveva piantata nel petto solo poche ore fa. Bene- bene, ma a questo si può sempre porre rimedio..." Concluse, sfoderando la spada. " Stammi bene a sentire, Lina Inverse..." continuò l'uomo con tono autoritario " In questo regno non usiamo bassi incantesimi meschini. Qui combattiamo con la forza delle armi, quindi se vuoi essere una degna rivale, e dimostrare di non avere fama immeritata, fammi vedere chi sei, senza ricorrere alla stregoneria..."
Lina lo osservò contrariata, le braccia conserte:
" E perchè dovrei abbassarmi a combattere con un buzzurro come voi, con le nude mani, sentiamo??"
" Che c'è ragazzina? Temi forse, senza i tuoi trucchetti, di non avere possibilità?"
Lo sguardo di Lina sprizzò scintille, mentre il sorriso le affiorava sulle labbra:
" Andiamo generale, il vostro è un penosissimo giochetto psicologico! Credevate forse che non me ne rendessi conto?! Se pensavate di muovere il mio orgoglio, proponendo la 'sfida alla pari', siete proprio ridicolo!! Ammete almeno di essere voi a non avere possibilità, contro il più misero dei miei incantesimi! Inoltre, non sarebbe comunque una sfida alla pari, dal momento che i vostri uomini sono numerosi, mentre noi siamo solo in tre a combattere!"
Gourry annuì, e facendosi vicino alla maga, approvò pienamente le sue parole; per poi ricredersi nel giro di due secondi, con una grossa goccia sulla tempia, dopo che Lina ebbe continuato:
" Tuttavia, NESSUNO darà della vigliacca a Lina Inverse per aver rifiutato un combattimento con la spada! Coraggio, fatevi sotto!!" Gridò, sguainando la spada dal fodero.
" Ma Lina!!! Sei sicura di quello che dici?? Quegli uomini saranno almeno una cinquantina!!" Le bisbigliò lo spadaccino da dietro alle spalle.
" Gourry, non è questo il momento di far di conto..." Mormorò Lina a denti stretti, continuando a mostrare il sorriso di sfida " Sei o non sei uno spadaccino? E quindi, prendi quella dannata spada e fai il tuo dovere!!"
E detto questo si scagliò contro al gruppo avversario, seguita a ruota da Gourry e Cedric, mentre Sofia gridava con tutto il fiato che aveva in gola:
" HEIIIIIII...Non lasciatemi qui!!!!Heiiiiii....."

Ok, menar fendenti non era affatto come lanciare incantesimi, soprattutto contro ad un gruppo tanto numeroso di uomini grandi e grossi. Ma in fondo, che fossero grandi e grossi, poteva anche essere un vantaggio per lei, che, agile e minuta, sgusciava con destrezza tra le gambe dei guerrieri, colpendo, a volte, là dove poteva anche essere molto, ma molto doloroso per un uomo...(Hei, si era parlato di 'sfida alla pari', non di 'combattimento leale', o no?XD)
Sta di fatto che la sua abilità, unita alla forza e alla bravura di Gourry, e alla precisione di Cedric, stavano decisamente avendo la meglio sull'armata del generale.
La principessa nel frattempo, rimasta sola davanti a tutto quel parapiglia, indietreggiò intimorita verso l'arco del labirinto, nel tentativo di schivare i colpi che infierivano violenti. Ma le sue mosse, per quanto schive, non passarono inosservate  agli occhi di un paio di soldati...
" Hei, guarda un po' chi sta correndo a nascondersi dietro a quella siepe...Cosa ci fa un usignolo come voi in questa bolgia di bestie feroci? Non sapete che questo non è posto per fanciulle timide e indifese...Venite principessa, ve la diamo noi una mano a scampare alla strage che faranno i vostri incauti accompagnatori!!" Ringhiò uno dei soldati, brandendo la spada davanti a sè con un ghigno malefico, mentre si avvicinava alla ragazza.

Cedric aveva appena finito di sistemare due guardie che l'avevano attaccato con troppa foga, per non restare vittime della loro stessa impazienza di dimostrarsi vincenti, e stava per parare un nuovo attacco, quando, con la coda dell'occhio, vide la scena che si stava volgendo a qualche metro da lì.
Come se la scossa l'avesse  attraversato da capo a piedi prese a correre in direzione della principessa, la quale, nel frattempo, si trovava accerchiata su tutti i fronti da uomini le cui intenzioni avrebbero fatto rabbrividire ben più di una fanciulla. Tuttavia, prima che il ragazzo potesse essere abbastanza vicino da impedirlo, uno dei soldati si fece avanti più minaccioso degli altri:
" Coraggio bambolina, non vogliamo certo farti del male...Solo intrattenerci un po' insieme, mentre i tuoi amici si divertono a prenderle dai nostri colleghi, la cosa non ti aggrada??!" Chiese sghignazzando, mentre un sottile filodi bava gli colava da un angolo della bocca.
Sofia deglutì schifata:
"Forse non sai con chi stai parlando, BECERO che non sei altro!!!" e così dicendo, la principessa compì un gesto talmente rapido, che solo la paura di vedersi sfiorare dalle zampe di quell'uomo rozzo avrebbe potuto giustificare. Si chinò di scatto, e afferrato un sasso piatto, lo scagliò direttamente sulla fronte del suo aguzzino, al quale spuntò seduta stante un violaceo bitorzolo.
E mentre lo sprovveduto cadeva all'indietro con gli occhi a girandola, davanti agli sguardi stupiti dei compagni, la ragazza si premunì di afferrare l'arco e le frecce che gli si sganciarono dalla cinta, incoccandolo contro ai superstiti:
" Si dovrebbe portare più rispetto ad una principessa, insolenti che non siete altro! State in guardia e non vi azzardate a compiere un passo di più...Un arciere di grande esperienza mi ha insegnato ad usare questo giocattolo, e non avrò timore ad utilizzarlo contro chiunque tenti di avvicinarsi!"
Gli uomini si guardarono tra di loro, sbigottiti dal repentino cambiamento di quella che solo pochi minuti prima era apparsa come una timida fanciulla senza possibilità di fuga, mentre adesso, dopo aver tramortito il più temibile tra loro, li teneva in scacco brandendo arco e frecce.
" Fate come vi dice, se non vorrete vedervi saltare la testa dal collo, oltre che un buon numero di frecce infilzate chissà dove..." Intimò, in quella, con voce minacciosa, il giovane dall'armatura rossa, sopraggiunto alle loro spalle.
Al che, i quattro decisero che era opportuno procedere per una ritirata strategica. Forse contro alla ragazzina dai capelli rossi gli sarebbe andata meglio( almeno era di questo che si illudevano, per cercare di ridare un contegno al loro ego svilito).
Quando vide che i quattro energumeni lasciavano la loro postazione, Sofia mollò di colpo arco e frecce, mentre le mani le tremavano come mai in vita sua...
" Oh Cedric...Ho avuto una paura..." Biascicò con voce tremolante, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Cedric si fece avanti, e dimentico dell'intera situzione la prese tra le braccia, mentre lei gli si abbandonava contro.
" Sei stata fantastica! Ti giuro...Ero seriamente indeciso se intervenire o meno!!"
" Non prendermi in giro...In realtà me la stavo facendo sotto!! Non ero nemmeno sicura di ricordarmi come si tirasse una freccia..."
Cedric la strinse con più forza:
" Ma figurati...Del resto come avresti potuto dimenticartene, il tuo maestro era o no 'un arciere di grande esperienza'??"
Sofia arrossì leggermente, e scostando il viso dalla sua spalla, lo guardò pochi secondi negli occhi:
" Se è per questo, lo è ancora adesso.."
Ma prima che il ragazzo potesse rispondere, una voce vicina li fece sobbalzare entrambi:
" Ma non mi dire, a quel che vedo la nostra principessa deve avere un debole per i falliti...Sofia, dopo quell'inetto di Gabriev ve la fate anche con questo spadaccino di terza categoria..?." Sibilò Larch scuotendo la testa, a qualche passo di distanza " Così non va affatto bene...Quando sarete mia moglie, ve la farò passare io la voglia di intrattenervi con chi vi pare..."
" Siete un uomo spregevolmente viscido!!!" Gridò Sofia, sottraendosi alla braccia di Cedric per fronteggiare, con tutta la rabbia che aveva in corpo, il generale " Preferirei morire piuttosto che sposare un miserabile come voi!!E adesso ditemi cosa ne è di mio padre...So che siete immischiato in questa storia."
Larch non smise di fissarla:
" Rallegratevi mia cara, se continuerete con questi toni, presto lo raggiungerete per fargli compagnia! E in ogni caso non temete...Gli stiamo riservando tutti gli onori che si merita..." Aggiuse poi, con un tono tutt'altro che rassicurante.
Ma prima che Sofia potesse proferire altre invettive, Cedric le si parò davanti:
" Diteci subito dove tenete il Re." Disse serio.
" Senti moccioso rivolgiti a qualcun altro con questi toni, non ho la minima intenzione di perdere il mio tempo con uno sbarbatello come te..."
Ma prima che il generale potesse aggiungere altro, Cedric si fece avanti impugnando la spada.
Il frastuono delle lame che si incrociarono si levò limpido nel cielo stellato.

" E va bene, finora ho solo giocato con un poppante come te. Adesso è tempo che cominci a mostrarti di che pasta è fatto un vero uomo!!" Gridò ad un certo punto Larch, e stufo del mordente con cui il ragazzo non gli dava tregua, gli si scagliò addosso con tutta l'energia che aveva in corpo, facendolo indietreggiare verso l'arco del labirinto.
Cedric digrignò i denti per lo sforzo con cui parò gli ultimi, violentissimi, colpi del generale, la cui forza pareva aver acquisito nuova foga, e tentò di resistere agli attacchi sferrati, senza rendersi conto, tuttavia, che l'impeto con cui Larch premeva la lama contro alla sua, lo stava facendo arretrare visibilmente, mentre i suoi stivali scivolavano nell'erba bagnata che ricopriva il suolo limitrofo al labirinto.
E arrivò al punto in cui non ce la fece più a resistere. La spada gli cadde di mano, mentre le ginocchia gli cedevano. E un pensiero gli attraversò la mente veloce, mentre la sagoma di Larch entrava nel suo campo visivo:
' Sono un idiota, avrei dovuto dare ascolto a quel bacucco di Gabriev quando tentava di insegnarmi a usare una spada come cristo comanda!'
E a quel punto chiuse gli occhi, pronto all'impatto devastante; e solo le sue orecchie poterono sentire l'urlo disperato con cui Sofia gridò il suo nome, mentre Larch sollevava la spada sopra alla testa, preparandosi ad infliggere il colpo finale.

" Allora! Siete uomini o bradipi??? E' tutto qui quello che sapete fare?! Le vostre spade dovrebbero vergognarsi di voi!!" Gridò Lina ai tre che, faticosamente, tentavano di tenerle testa.
Lo spadaccino, che combatteva al suo fianco, sorrise tra sè e sè, mentre la maga utilizzava l'ennesimo giochetto di abilità per far scontrare i tre l'uno contro l'altro, in una cozzaglia di spade e armature.
" Lina...I tuoi metodi di combattimento sono a dir poco...Passibili di interpretazione..." Commentò incerto, mentre assestava un indifferente colpo ad un soldato che lo presidiava con tutte le proprie energie.
Lina guardò il pover'uomo, che si era sforzato tanto, cadere a terra come un birillo.
" Ma insomma! Com'è che oggi avete tutti la fissa di impicciarvi dei miei metodi di combattimento?! Con la magia non va bene, con la spada non va bene...Cosa deve fare una fanciulla indifesa per avere la giusta considerazione in guerra??" Chiese con un'aria finta-offesa a cui lo spadaccino rispose con un sorriso:
"Ma...Che io sappia, le fanciulle timide e indifese non vanno in guerra...Quella è solitamente una faccenda che riguarda certi tipi di maga dal temperamento bellicoso...Ma dubito che tu abbia mai avuto a che fare con gentaccia del genere, dico bene?!" Rispose divertito, mentre senza fatica metteva KO l'ennesimo poveretto che l'aveva attaccato con foga.
" Ah, il capitano Gabriev è in vena di fare del sarcasmo o sbaglio?!!" Chiese Lina, osservandolo con il sopracciglio sollevato.
" Non direi..." Ribattè Gourry, spezzando la spada dell'avversario " E comunque lungi da me l'idea di contestare i tuoi 'serissimi e leali' metodi di combattimento..." Concluse, osservando come la ragazza metteva in fuga un soldato sopraggiunto di corsa con la spada levata, facendogli balenare per due secondi un innocuo lighting davanti al naso.
" Il fatto è, Gourry..." Insistè Lina, facendo lo sgambetto ad un guerriero che si stava lanciando contro allo spadaccino, passandole incautamente a fianco " Che nessuno si è mai premurato di insegnare ad una giovane madamigella come me la cavalleria..." Proseguì, mentre il poveretto si accartocciava come una scatoletta di tonno " Di conseguenza, come posso sapere se sto combattendo in modo leale oppure no??" Chiese infine, sbattendo le ciglia un paio di volte nella parodia della ingenua pulzella.
" Capisco..." Mormorò lo spadaccino, rivolgendole uno sguardo dubbioso " Dev'essere dura per te fare a meno del cosidetto 'codice d'onore', non è così?" Chiese scettico, mentre la compagna di viaggio pestava, del tutto 'inavvertitamente', con l'elsa della spada, il piede ad un soldato vicino.
" Molto dura." Rispose solennamente Lina, intanto che il poveretto urlava di dolore, saltellando via con il piede tra le mani.
Lo spadaccino scosse la testa, sorridendo lievemente.
Rimasero silenziosi a fissarsi negli occhi, per qualche secondo, entrambi consapevoli della naturalezza e della spontaneità con cui riuscivano a scherzare e intavolare uno scambio di battute anche in una circostanza poco piacevole come un combattimento armato.
Poi Lina distolse lo sguardo, facendolo vagare per il campo, alla ricerca di qualche altro nemico.
E fu allora che la vide, come in una scena al rallentatore; la spada di Cedric che, sfuggendogli dalle mani, toccava il suolo, mentre lui perdeva l'equilibrio, sbilanciandosi, e Larch che tendeva la propria lama sopra alla testa, incorniciato dall'arco di siepe.
'Un incantesimo, dannazione! Pensa-ad- un-incantesimo-per-fermare-quel-pazzo-o-di-Cedric-non-rimarranno-che-pezzettini....'
Fu l'ultimo pensiero di Lina.
Prima che una luce accecante non abbagliasse ogni cosa.

'Questa volta è finita davvero....'
Pensò Cedric, stringendo gli occhi, e attendendo un dolore che non arrivò. Allora, con cautela, si arrischiò a lanciare un breve sguardo all'ambiente circostante, e quello che vide, lo lasciò a dir poco basito: Larch, immobile, tendeva la spada sopra alla testa, mentre lo sguardo assassino che gli aveva rivolto solo pochi istanti prima che lui toccasse terra, pareva congelato, bloccato nel tempo. Qualche metro più in là, Sofia, anch'essa statica, si nascondeva il volto tra le mani, le lacrime sospese come gocce di cristallo lungo la mascella.
Il ragazzo si portò una mano agli occhi, provando poi a guardare di nuovo: no, non c'erano dubbi, tutto intorno a lui si era fermato, esattamente così com'era, nell'esatto istante in cui lui aveva toccato terra. Anche Lina, a una decina di passi, era immobile nel gesto di scagliare la sfera incandescente che le si  trovava ancora sul palmo della mano, come congelata.
' Forse sono già morto...' Fu l'unica cosa che riuscì a pensare, preso dallo sconforto, mentre cercava di dare un senso a quell'assurdità.
"Non siete affatto morto, Cedric Font Gerson." Esclamò decisa una voce femminile, alle sue spalle.
Il giovane si voltò di scatto, e con stupore, ammirò la propietaria di quella voce risoluta.
Avanzava nell'erba alta del labirinto, una donna che a occhio e croce poteva trovarsi sulla quarantina. Lunghi capelli corvini le carezzavano le spalle, mentre un'ampia tunica verde componeva il suo abbigliamento. La donna arrivò a pochi passi dal punto in cui Cedric ancora si trovava carponi a terra, e aspettò che quest'ultimo si tirasse su, per rivolgergli un sorriso abbgliante, esclamando:
" Vi aspettavo messer, io vi appartengo."
"C-che... c-cosa??...." Balbettò Cedric incerto, cominciando a temere che tutto quello altro non fosse che il risultato dell'eventuale botta in testa che aveva preso cadendo.
La donna, come avesse scorto il filo dei suoi pensieri, assunse un'espressione divertita, allungando poi una mano verso il ragazzo per scostargli dei fili d'erba che gli erano rimasti appiccicati ad una spalla:
" Se siete arrivato sin qui, saprete certo di trovarvi nel posto giusto...del resto, mi avevate con voi già da un po'..." E così dicendo, sorrise enigmatica, mentre un pensiero cominciava a formularsi nella mente del ragazzo:
" Voi...Io...Oh, ma certo!" Cedric si portò una mano al petto, esattamente là dove aveva riposto il secondo testo magico, quando, prima di dividersi lungo i corridoi sotterranei, Lina glie l'aveva affidato. E il vuoto che sentì sotto alle vesti, confermò quello che da principio si era presentato solo come un presentimento, ma che in quel momento, aveva assunto l'aspetto di una certezza.
Davanti a lui, si trovava la seconda chiave.
" Voi siete...Siete una virtù?" Chiese quindi alla donna che gli stava dinnanzi.
" Esatto. Io sono la vostra virtù messer, e il mio nome è Chugi. Io sono la lealtà, la lealtà ad un ideale, la lealtà ad una causa, la lealtà...ad una persona." E mentre diceva ciò, i suoi occhi vagarono, posandosi sulla principessa. " Vi siete battuto per la fedeltà che dimostrate al vostro regno, per la lealtà che manifestate al vostro sovrano, per la responsabilità che sentite presso colei che servite dalla più tenera età. Questo fa di voi un cavaliere devoto, un amico fidato...Un uomo leale."
Cedric ascoltò ogni parola con un espressione di profondo stupore dipinta sul volto, e solo dopo qualche secondo di silenzio, si arrischiò a domandare:
" Non capisco però, perchè solo adesso avete deciso di manifestarvi...?"
Chugi si portò un dito alle labbra, mormorando:
"Perchè qui si trova la seconda porta." E mentre parlava indicò l'arco di siepe " Se foste caduto al di là dell'arco, forse nemmeno gli dei avrebbero potuto salvarvi, ma la fortuna vi ha assistito, e io aspetto solo di esservi utile nella ricerca della verità..."
" E allora se volete aiutarmi Chugi, ditemi dove si trova il Re! Ditemi chi si nasconde dietro tutto, perchè è necessario raggiungere quella torre? Cosa si nasconde dentro a quella torre??"
" Non posso accontentare questa vostra richiesta..." Si scusò la donna.
" E allora in che modo sperate di essermi utile, dannazione!" Sbottò Cedric, spazientito da tutti quei misteri in cui si trovava, volente o nolente, immischiato.
" Ma cavaliere, dovreste sapere che la verità si raggiunge solo al prezzo di numerose prove e sacrifici! Io sarò la chiave che aprirà la seconda e penultima porta, vi aiuterò quindi a proseguire il cammino, ma non chiedetemi di svelarvi ciò che non mi compete. Quello sarà  vostro compito, vostro e dei vostri compagni...Ora andate, ma prima, ascoltate queste parole...

Un labirinto non nasconde  la verità più di quanto non lo faccia il cuore umano. E quello che si vorrebbe nascondere, nel cuore lo si tiene segreto."

Cedric stava per ribattere di non aver afferrato il senso dell'avvertimento, ma la voce di Chugi, nuovamente lo precedette:
" Ah, un ultima cosa...Vi conviene allontanarvi da dove vi trovate ora, credo che, quando il tempo tornerà a scorrere nella vostra dimensione, quell'uomo non avrà esitazione ad abbassare la lama, che, detto tra di noi, sembra molto ben affilata^^...Addio Cedric, continuate ad essere leale verso chi amate e a quello in cui credete, e vi apparterrò per sempre..."

Il ragazzo fece appena in tempo a spostarsi verso destra, mentre in una soffusa luce verde, tutto ruotava vorticosamente intorno a lui. Poi, sentì chiaramente il fruscìo della spada che si abbatteva senza pietà contro al suolo, e riuscì, per una frazione di secondo, a vedere lo sguardo stupito di Larch, che aveva piantato la lama dell'erba, prima che la sfera infuocata partita dalle mani della maga non lo centrasse in pieno!

" Ma come diavolo..." Esclamò Lina, guardando stupita verso Cedric che,, solo due secondi prima si trovava a terra senza possibilità di fuga, e adesso se ne stava esattamente dalla parte opposta, in piedi e perfettamente integro, mentre Larch giaceva carbonizzato dove lei aveva mirato.
Cedric a sua volta guardò stupito verso la maga, che nel frattempo era stata raggiunta dallo spadaccino, dopo di che si diresse di corsa verso Sofia, afferrandola per un braccio, mentre lei ancora se ne stava con le mani sul viso, senza avere il coraggio di guardare oltre alle proprie dita:
" CEDRIC! Ma cos'è successo?" Gli gridò, mentre lui la trascinava davanti all'ingresso del labirinto.
" Adesso non c'è tempo, ti spiego tutto più tardi.." Rispose il ragazzo, fermandosi sotto all'arco, dove nel frattempo erano sopraggiunti anche Lina e Gourry.
Là dove prima c'erano erbacce incolte e siepi spelacchiate che segnavano l'ingresso, si trovava ora una porta in mogano scuro, la cui chiave, una massiccia chiave dorata su cui era incisa una foglia d'edera, era nelle mani del ragazzo, che in quello stesso momento, stava spiegando sommariamente ai compagni di viaggio ciò che era realmente accaduto.

"Va bene, bando alle ciance..." Esordì Lina, dopo aver sentito brevemente la storia della seconda chiave " Cedric apri quella porta prima che il pazzoide torni in sè e si rimetta a sbraitare brandendo quell'aggeggio!! Meno tempo perdiamo e meglio è..."
Cedric deglutì, non pienamente convinto che i compagni di viaggio avessero afferrato il senso della misteriosa frase che, del resto, nemmeno lui era riuscito a decifrare. Chugi aveva detto di prestare particolare attenzione a quelle parole, tuttavia...
" Cedric, ti decidi ad aprire??" Insistè Lina, fremendo di impazienza.
" Ma Lina..."
" Senti Cedric" Tagliò corto la maga " Ormai siamo in ballo, e qualsiasi cosa si nasconda dietro a questa porta, la affronteremo, insieme, come abbiamo fatto fino ad adesso. Quindi coraggio, apri..."
La luna illuminava pallidamente i loro volti e l'ambiente circostante, quando Cedric infilò la chiave nella rispettiva serratura, facendola ruotare con un CLACK ben distinto.
E con un sommesso cigolio, l'uscio si aprì lentamente verso l'interno, da cui fuoriuscirono alcune foglie argentate portate dal vento.
" Eh...Ma che cavolo..." Sussurrò stupita Lina, la quale, tuttavia, non fece in tempo a finire la frase.
La porta, infatti, si spalancò di colpo, mentre in un turbinio di foglie e vento, i quattro ragazzi vennero risucchiati all'interno da una forza cui non avrebbero potuto opporre resistenza.
" LINAAA..." Gridò lo spadaccino, tentando di afferrare la mano della maga, che, nonostante il vento gli sferzasse la faccia, riusciva ancora a vedere al suo fianco.
Ma ogni tentativo fu vano, e nella disordinata confusione che seguì, ogni cosa divenne oscurità.

" Aaaah..." Mugolò Larch, riuscendo a mettersi seduto, mentre con la mano si massaggiava la nuca.
Un'ombra lo sovrastava.
" Tirati su Larch, non mi sembra il momento di mettersi a fare un riposino." Esclamò una voce, appartenente al propietario della sagoma.
Il generale emise un sommesso grugnito:
" Quella maledetta strega!! Ah, ma quando riuscirò finalmente a metterle le mani addosso..." Ruggì, prima che la voce non lo ammonisse severamente:
"Tu non le torcerai nemmeno un capello, mi hai capito? Almeno fino a che non ci avrà portato fin dentro a quella dannata torre!"
" Ma..." Proseguì il generale, piccato dalla strigliata.
"Non esistono MA, quindi risparmia il fiato. Sei già stato abbastanza idisciplinato, adesso ridatti un tono e...datti da fare, come vedi, non siamo lontani dalla meta..." Proseguì l'interlocutore del generale, indicando verso il labirinto.
Larch guardò davanti a sè, e per poco non gli cascarono le braccia.
Di fronte a lui, dove prima sorgeva la sgangherata costruzione in stato di abbandono, si ergeva ora un gigantesco labirinto, triplicato di dimensione, le cui alte pareti in mattone erano ricoperte di fitta edera, e in cui si riusciva a malapena a scorgere  la torre, tra la nebbia che vi aleggiava sopra.
" Ma che diavoleria è mai questa??" Chiese l'uomo, facendo tanto d'occhi.
" Questa, amico mio, è magia. E chi altro, se non la più grande esperta di magia, può districarcisi dentro, e portarci direttamente alla meta? Quindi bada a te, segui la Inverse, ma lasciala integra fino a che non ci avrà dato quello che vogliamo, e tu sai a cosa mi riferisco, giusto?...Poi, potrai fartene ciò che vorrai..." Aggiunse la voce con sufficenza.
Larch sogghignò, tirandosi in piedi:
" E del nostro 'simpatico monarca' cosa mi dice?"
" Grupius se ne sta occupando." Aggiunse seccamente la voce, lievemente alterata dal pensiero del sovrano.
Larch sollevò le spalle:
" Quel Grupius porta iella, una dannata schifosissima scalogna!" Ribadì, sputando a terra un grumo di sangue.
Un sorriso apparve sulle labbra dell'interloquitore:
" Larch...Non starai diventando un po' troppo superstizioso??!"
Il generale si rabbuiò in volto:
" E me ne fareste una colpa?? Tra streghe come quella Inverse, e diavolerie come questa, c'è poco da star tranquilli..."
L'ombra  parve meditare su quell'ultima affermazione, poi, lentamente aggiunse:
" Tu adesso pensa solo a stare col fiato sul collo a quella maga. Deve sentirsi braccata, per darsi una mossa. E quando tutto sarà finito, avrai tutta la tranquillità che vuoi, e anche di più..."
Larch si grattò una guancia con l'indice, poi sollevò le spalle, rifonderando la spada:
" Speriamo almeno che il gioco valga la candela." E senza aspettarsi una risposta, si avviò verso l'ingresso del nuovo, tanto imponente quanto minaccioso, labirinto.
L'ombra aspettò di vederlo sparire dalla propria vista, prima di mormorare:
" Per forza. Il gioco deve valere per forza la candela. Bisogna solo vedere se tu, Lina, sarai tanto abile da arrivare alla torre...
O se le tue paure, ti faranno inciampare, prima."

 






















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Capitolo 15
*** Cap13: Le ombre dentro ***


capitolo14 La paura di non essere all'altezza, ci fa salire di un gradino.
(proverbio giapponese)

Capitolo 13: Le ombre dentro

"AHIO!!"

Esclamò Lina, massaggiandosi con entrambe le mani il fondoschiena, con cui aveva appena appena sbattuto, decisamente assai poco 'delicatamente', a terra.
"Eh, ma che diavolo..." Balbettò poi, sollevando lo sguardo, e scrutando spaesata l'ambiente circostante.
Intorno a lei, alte mura rivestite d'edera le impedivano la vista di qualsiasi cosa non fosse il cielo stellato sopra alla sua testa, o almeno immaginava che il cielo fosse stellato, dal momento che una fitta nebbiolina aleggiava su tutto.
Lina si portò una mano alle labbra, volgendo lo sguardo a destra e a sinistra;
Tutto era immobile.
C'era solo un piccolo particolare che le sfuggiva...
Dove accidenti erano finiti tutti???!!
" Hei...Ragazzi???!" Provò a chiamare con voce incerta " Dove diavolo siete andati a cacciarvi??!" Gridò poi con più sicurezza, ricevendone indietro un leggero eco.
Ma solo il silenzio rispose all'appello della maga, unito ad una leggera brezza che fece ondeggiare leggermente il fogliame che ricopriva le pareti, e rabbrividire Lina, che in quel momento riuscì a sentirsi, seppur per una frazione di secondo, infinitamente sola, e...
Stranamente indifesa.
'Non essere stupida' Si rimproverò, indispettita per quel momentaneo smarrimento ' Gli altri saranno qui, da qualche parte...'
E certo, il problema era appunto...Da QUALE parte!
Lina a quel punto fece appello alla sua indubbia capacità di razioncinio. Farsi prendere dal panico era assolutamente fuori luogo, oltre che assai poco nel suo stile.
Ragionare con calma, ecco.
Ecco...
IGNORARE i fruscii e ragionare con calma!!!!
Sicuramente su una cosa non c'era dubbio: si trovava all'interno del labirinto.
Perchè quando Cedric aveva aperto la por...

SBANG!!!!

Improvvisamente, qualcosa di molto, ma moooooolto pesante cadde dal cielo, colpendola in testa. E Lina non potè fare altro cadere all'indietro, nell'erba umida, mentre tutto le girava intorno, e un bernoccolo le si materializzava alla velocità della luce!! @__________@
Passarono alcuni secondi, in cui rimase semplicemente stesa a terra, cercando di ridare un ordine ai  pensieri nebulosi che le vorticavano confusamente in testa; poi, strizzando gli occhi un paio di volte, provò a rimettere a fuoco l'ambiente circostante, tastando con la mano intorno, alla ricerca della causa della sua momentanea demenza...
E la trovò. Le sue dita, avanzando alla cieca tra l'erba bagnata, sfiorarono qualcosa di rigido, qualcosa che avrebbe potuto essere una sola cosa, date le circostanze.
Lina sollevò la schiena, mettendosi seduta, e lasciando che le sue mani sollevassero l'arma impropria che l'aveva praticamente tramortita. Un pesante libro dalle pagine ingiallite, rivestito da una copertina rosso scuro.
" Fantastico..." Mormorò Lina tra sè e sè " Adesso piovono anche dal cielo queste stramaledette chiavi!!" Sbuffò esasperata.
Era indispettita. Del resto, la situazione non era delle migliori...
Lina aggrottò le sopracciglia, sospirando.
Probabilmente, non era stato sbagliato, all'inizio, credere che non potesse essere tutto così semplice.
Dopo che Cedric aveva aperto la seconda porta, la situazione era degenerata. Ed era facile immaginarsi che anche gli altri, in quel momento, si trovassero soli in un qualsiasi punto di quella trappola.
Perchè era di una trappola che si trattava, ne aveva sempre di più la consapevolezza.
La maga si sollevò in piedi, poggiando sospettosa la mano contro ad una delle pareti che la circondavano, mentre la sua mente richiamava una formula:
"FIRE BALL!!"
La sfera infuocata prese il volo verso l'alto, lasciando una scia luminosa nel buio della notte, ma la sua corsa si arrestò a pochi centimetri dalla fine delle alte mura, dove parve quasi essere risucchiata dal cielo, svanendo nel nulla.
Proprio come aveva immaginato.
Il labirinto era completamente circondato da una protezione magica, che, seppur le permettesse di utilizzare incantesimi al suo interno, le impediva tuttavia di lanciarli all'esterno. In pratica, era come se un gigantesco coperchio trasparente fosse posato sull'intera costruzione, impedendole così di utilizzare la levitation per uscire, o di lanciare segnali che avrebbero potuto manifestare la sua presenza agli altri.
Era isolata, completamente isolata. E un'unica soluzione aveva in quel momento davanti a sè per cavarsene fuori.
Avrebbe dovuto camminare, solo camminare, indovinando la strada giusta.
Lina emise un sospiro:
" E va bene, dannata torre, ti troverò a costo di invecchiare qua dentro!!! Ma chiunque si stia divertendo a manovrarci come burattini...Che stia BENE ATTENTO MALEDIZIONE!!! Perchè quando lo avrò sottomano, dubito seriamente che il mio umore sia molto migliore di adesso...Anzi, credo proprio che sarà decisamente peggiorato!!!"
E infilatasi il terzo libro sotto al mantello, la maga fece l'unica cosa che avrebbe potuto fare: scelse a caso una direzione, e ci si incamminò.

Dopo vari tentativi andati a vuoto, molte svolte, e tanti inutili scervellamenti, Lina sospirò.
Non aveva la minima intenzione di dove stesse andando, ne tantomeno riusciva a immaginarsi un modo per SAPERE dove dirigersi...
Era tutto inutile, quell'intrico richiedeva una pazienza e una calma che lei già non possedeva in circostanze normali, figuriamoci in una situazione come quella, in cui non aveva la più pallida idea di che cosa stesse succedendo, e se è per quello, nemmeno di cosa stesse cercando...
E quella torre che le era sembrata tanto facile da raggiungere, si allontanava ora da lei di miglia e miglia, persa nella nebbia che le impediva di scorgere alcun che...
" Ma non è questo il momento di perdersi d'animo!!!" Si spronò, puntando l'indice al cielo " Lina Inverse non si arrende così facilmente!!!"
E accompagnata da questa nuova ondata di autostima, si apprestò a girare l'ennesimo angolo, confidando nel suo personale ( e ultimamente parecchio inflazionato) motto, secondo cui la fortuna aiuta gli audaci!

Proseguì affidandosi alla sorte ancora parecchie volte, innervosendosi non poco quando il viale imboccato le rivelava uno sbarramento, e riaccendendo le proprie speranze quando invece pensava di aver trovato la strada giusta.
" Chissà gli altri cosa staranno combinando...?" Si chiese ad un certo punto, mentre proseguiva sconsolata lungo uno stretto vialetto. E tutta presa in questi ragionamenti, nemmeno si accorse, inizialmente, che i suoi stivali affondavano decisamente più del dovuto nel sentiero erboso, diventato improvvisamente....
Cedevole.
Quando se ne rese conto, un'espressione interdetta si dipinse sul suo volto...
" CHE SCHIFO!!!" Esordì, osservando con ribrezzo la fanghiglia che le ricopriva lo stivale destro, estratto parzialmente dalla melma in cui si era, involontariamente, impantanata.
La maga cercò di arretrare, rendendosi conto che davanti a lei, il sentiero non proseguiva più  stabile e ricoperto da un soffice manto d'erba, ma si allargava in una liquefatta poltiglia.
Tuttavia, ogni tentativo di recuperare la stabilità sotto ai piedi divenne improvvisamente vano, e Lina, voltata la testa verso il punto da cui era arrivata, potè notare con sgomento che, del terreno su cui pochi secondi prima poggiava saldamente i piedi, non rimaneva nulla.
Tutto intorno era diventato liquido e fangoso, e lei ci era affondata ormai fino alle ginocchia.
Ok, poteva immaginarselo che il tragitto le avrebbe riservatodelle sorprese.
" Se avessi voluto farmi i fanghi sarei andata alle terme...." Sbuffò contrariata, tentando con entrambe le mani di estrarre la gamba sinistra, nel difficile tentativo di metterla davanti alla destra per compiere un passo.
Riuscita nell'intento, si apprestò quindi a sollevare la destra per metterla davanti alla sinistra.
" E poi cosa sarebbe questo??? Un 'insidioso' tranello??? Deve essere essere proprio un labirinto di terza categoria se la trappola più temibile è una schifossisima palude di  acqua sporca!!!" Gridò stizzita ad un ipotetico ascoltatore, e senza perdersi d'animo, continuò imperterrita ad avanzare, mentre l'acqua gelata le sfiorava ormai le cosce, quando...

PLUF!

Un movimento indistinto, unito ad lieve rumore, attirò l'attenzione della maga. Lina si irrigidì, osservando il punto in cui le era parso di vedere comparire qualcosa, e in cui, con suo sommo dispiacere, ancora si andavano allargando i sottili cerchi d'acqua provocati dal repentino inabissamento di qualunque cosa fosse stata a muoversi.
" Ok...Va bene, magari non sei un labirinto di terza categoria..." Si morse il labbro la maga.
Poteva essere un mostro marino?
Un...Un drago magari...?
Ok, forse per un drago c'era troppo poco spazio lì....Però...

Un nuovo movimento dell'acqua le fece gelare il sangue nelle vene....

No.
No, ti prego.
Tutto ma non quello.
Fa che sia un drago, fa che sia un mostro schifoso, anche carnivoro e affamato, non mi interessa, ma non quello....

Qualcosa si muoveva, nella sue direzione, sotto al pelo dell'acqua verdognola.

Lina provò a idietreggiare, con tutte le forze che aveva, ma le gambe, immerse ormai del tutto nella poltiglia, le impedirono qualsiasi movimento.
Si trattava solo di aspettare, che qualsiasi cosa fosse stata, la raggiungesse.
E una cosa sola poteva essere....
LUMACONI GIGANTI!!!!

"CHE SCHIIIIIIIIFOOOOOOO!!!!!!!!" Gridò Lina con tutto il fiato che aveva in gola, portandosi le mani agli occhi per non vedere le orrende e viscide creature che erano spuntate dalla superficie dell'acqua.
Qualcosa di molto simile al puro terrore si impadronì della maga nel giro di mezzo secondo.
Era sola e impossibilitata alla fuga, in balia di quelle bestie schifose.
Non aveva nemmeno il coraggio di guardarle....Figuriamoci di affrontarle!!
Si sentiva decisamente più vicina al fatalismo che al consueto spirito Inverse...
Quando improvvisamente si rese contodi un'ovvietà che, lì per lì, le era sfuggita...
Poche cose al mondo la terrorizzavano come le lumache, e guarda a caso, il primo ostacolo sul suo cammino era costituito proprio dagli orrendi bestioni...Coincidenza, oppure...
Ma il tempo di ragionare su quell'argomento scarseggiava, infatti Lina scostando un dito dal volto, potè vedere nella fessura delle mani giunte, l'avvicinamento delle molli bestiacce, e a quel punto, paura o non paura, si decise a darsi una mossa...Se non altro per non far cadere il mito della grande maga-genio nell'assurdità del ' Si, era un genio, si era la più grande maga che il mondo avesse mai visto, ma dei lumaconi giganti se la sono pappata in un boccone!'
E siccome la sua mente era troppo impegnata a provare ribrezzo e paura all'avvicinarsi dei temuti nemici per richiamare alla mente qualcosa di anche solo vagamente simile ad un incantesimo, l'unica cosa che potè salvarla dal terrore imminente di vedersi sfiorare da quei corpi gelatinosi, fu la prontezza della sua mano che, afferrata la spada, la tese con forza davanti a sè, sferrando un fendente che tranciò di netto la testa al primo animale che osò avvicinarsi.
" Maledette bestie bavose!!! Non c'è onore in questo, maledizione..." Imprecò Lina, mentre una vischiosa sostanza maleodorante schizzava dal colpo inferto " Ma...Tanto non lo saprà mai nessuno^_^!!" E così dicendo, una mano sugli occhi per non guardare, e la spada tesa davanti a sè, Lina affrontò una delle sue paure, spinta a farlo dalla sola volontà di non lasciarsi vincere da quel subdolo giochetto psicologico che le faceva temere quelle schifose, ma in fondo innocue creature, più degli acerrimi nemici che aveva affrontato in passato.
Dopo aver brandito la spada a destra e a sinistra incessantemente, senza sapere esattamente dove stava per colpire, Lina si arrischiò ad aprire gli occhi, e quel che vide intorno a sè, la disgustò ancora di più, se possibile, ma in fondo...Le fece tirare un sospiro di sollievo. Davanti a lei, in quello che non avrebbe definito propriamente 'un bello spettacolo', giacevano i lumaconi fatti a brandelli, galleggiando mollemente sulla fanghiglia, resa ancor più stomachevole dalla sostanza liquida fuoriuscita dalle ferite di quei corpi inermi.
" Credo che se non mi levo immediatamente da qui...Vomiterò!!" Esordì la maga, storcendo il naso davanti al nauseabondo spettacolo.
"LY BRIEM!"
Castò la sua voce, mentre dal palmo della sua mano usciva un'onda di aria gelata, che ghiacciò l'acqua, e con essa i lumaconi. A quel punto, alla ragazza non rimase che districarsi dalla lastra di ghiaccio spezzandone la zona limitrofa con la spada.
Una volta libera, si issò con entrambe le mani sulla supeficie congelata, e un po' scivolando, un po' incespicando, riuscì a raggiungere il punto in cui ricominciava il sentiero erboso. Solo in quel momento, lasciandosi cadere al suolo, riuscì a tirare un sospiro di sollievo, mentre, così com'erano apparse, palude e lumaconi svanivano nel nulla, lasciando al loro posto erba e nebbiolina.
'Un incubo, è stato peggio di un incubo....' Fu il pensiero che attraversò la sua mente, davanti allo sconcerto che provò nel ritrovarsi perfettamente asciutta e pulita, nel sentiero sgombro, come se nulla fosse accaduto.
E forse avrebbe davvero potuto credere di esserselo immaginato, se, nel riporre la spada nel fodero, non l'avesse trovata macchiata della stessa sostanza viscida e gelatinosa.
" Va bene...E' stato MOOOOLTO divertente..." Commentò con sarcasmo " Qualcuno vuole dirmi che accidenti SIGNIFICA????!!!" Gridò al vuoto che aveva intorno.
Ma non un suono rispose a quell'accorata richiesta, facendola innervosire ulteriormente.
E va bene, qualcuno si stava divertendo molto a metterla in difficoltà.
Bisognava però vedere, quanto si sarebbe divertita lei non appena ce l'avesse avuto sottomano, il farabutto!!
" Di le tue preghiere, chiunque tu sia, perchè fra non molto potrò dirtelo in faccia quanto sei ignobile e spregevole..." Sibilò Lina, avviandosi cupamente verso l'imbocco di una nuova strada, mentre il mantello la seguiva svolazzando ad ogni passo.


" LINAAAAA...." Gridò per  l'ennesima volta lo spadaccino, portandosi le mani alla bocca nel tentativo di ampliare la potenza di quel richiamo, che, sempre per l'ennesima volta, rimase senza risposta.
" Sono proprio curioso di sapere che fine abbiano fatto tutti quanti...." Ragionò, grattandosi una guancia con sguardo smarrito, mentre vagava senza una meta ben precisa tra le alte pareti di pietra, che gettavano un'ombra spettrale sul suo tragitto.
Camminava ormai da un tempo sufficiente per sentire la pesantezza di ogni passo, e nonostante la sua mente avesse più volte tentato di darsi una risposta su che diamine stesse succedendo, tutti i suoi dubbi erano rimasti irrisolti, dandogli la consapevolezza, una volta di più, di non essere assolutamente portato per faccende che valicassero i limiti dell'umana ragione.
Uno sbadiglio annoiato lo costrinse a fermarsi, grattandosi la zazzera dorata.
" Dove sei finita Lina...?" Chiese, osservando le nubi scure su di sè " Se almeno tu fossi qui...Potresti spiegarmi che cosa sta succedendo^^" Sospirò infine.
Per quanto ancora avrebbe vagato per quei sentieri che, il più delle volte, si risolvevano in un muro di sbarramento, costringendolo a tornare sui propri passi?
Era frustrante rendersi conto della piccolezza che si aveva in certe circostanze.
Perchè una sola scelta sbagliata, lo costringeva a ricominciare da capo, facendogli sentire tutto il peso della propria inadeguatezza, e della propria...
Solitudine.
Perchè un labirinto in fondo, che altro è se non l'enorme solitudine in cui tentiamo, spesso vanamente, di compiere la scelta giusta, per raggiungere la nostra meta?
La meta che è la nostra ragione. la meta che giustifica il nostro girovagare.
La meta che per Gourry, non era l'ambita torre che tutti tentavano affannosamente di raggiungere.
Perchè in fondo, anche lui aveva una valida ragione di brancolare alla cieca.
Ma non cercava la gloria.
Cercava la maga.

 "Strano...Giurerei di essere già passato di qua..." Mormorò ad un certo punto lo spadaccino, lanciando occhiate dubbiose ad uno svincolo, il cui sentiero di destra portava verso un arco ricoperto d'edera.
E portandosi la mano al mento, provò a ricordare che razza di giro avesse fatto per ritrovarsi di nuovo da capo...
"Ma..." Sospirò infine, dopo che il suo tentativo di ripercorrere i propri passi si fu rivelato vano. Se Lina fosse stata lì, sicuramente avrebbe avuto qualche appellativo non proprio lusinghiero sulla sua capacità di ricordarsi alcun che...
" Già...Che faresti tu, Lina? Che stai facendo in questo momento...?"
Gourry si  ritrovò involontariamente a pensare alla maga, alla sua  esile figura che si aggirava in quella notte gelata per quelle strade false e illusorie...
Doveva ritrovarla.
E anche la principessa Sofia, certo...E Cedric. E poi sarebbero potuti finalmente andare a vedere che diavolo nascondeva quella maledetta torre di così tanto importante da farli girare come trottole tra misteri e pericoli di ogni genere...
Improvvisamente, mentre compiva questi ragionamenti, fu costretto a fermarsi. Un momentaneo capogiro gli aveva fatto,del tutto inaspettatamente, perdere la momentanea concezione dello spazio...
Strano davvero, pensò Gourry, era come se, per una frazione di secondo, avesse creduto di trovarsi ad un altezza tale, da vedere sfocato intorno a lui...
Ricominciò a camminare, affrettando il passo, e attribuendo quel momentaneo svarione alla stanchezza accumulata, e alle ore di sonno mancate. Ma una nuova allucinazione lo bloccò nuovamente.
Questa volta, lo spadaccino ci mise di più a riaversi. La sensazione di trovarsi a diversi metri dal suolo, era stata così forte, da piegargli quasi le ginocchia.
" Ma che ti prende, dannazione..." Cercò di riprendersi, passandosi una mano davanti agli occhi, scostandosi il ciuffo biondo dal volto....Era davvero così stanco da non reggersi più in piedi?
Ma alla risposta non ci arrivò mai, infatti, gli bastò aprire nuovamente gli occhi per avere l'immediata nozione dell'altezza vertiginosa a cui si trovava, e a quel punto non resistette, e dovette piegarsi al suolo, mentre le sue dita affondavano nell'erba umida del sentiero.
'Non è possibile...' Biascicò. Ma riaprendo lentamente gli occhi, vide che invece era possibilissimo. L'intero sentiero sul quale camminava, sembrava essersi inaspettatamente sgretolato nel nulla.
Non rimaneva altro che la sottile striscia d'erba sul quale poggiava mani e ginocchia.
Sotto di lui, il vuoto più totale.  

'Sono sospeso nel nulla...' Realizzò mentalmente lo spadaccino, il cui cuore aveva preso a martellargli furiosamente nel petto 'E adesso...CHE FACCIO?????'
Era una domanda legittima, ma del resto...Altro non riusciva  a fare, se non tenere gli occhi chiusi per evitare di guardare a ciò che lo attendeva, se si fosse arrischiato a lanciare un'occhiata verso il basso.
Gocce di sudore freddo gli percorrevano lentamente la fronte, mentre digrignava i denti nello sforzo di rimanere lucido, e non farsi prendere totalmente dal panico.
'Ok...Prova a ragionare...So che è dura, ma provaci almeno...' Pensò, mentre cercava a tutti i costi una soluzione per venirne fuori....

'Lina che farebbe?'

Che pensiero assurdo, in fondo.

Si trovava in una situazione che definire spiacevole sarebbe stato eufemistico...E i suoi pensieri, andavano a Lina.
E in ogni caso, Lina avrebbe usato la levitazione, o qualcun altro dei suoi incantesimi per cavarsela in quella circostanza...
Ma lui era uno spadaccino, maledizione!! E per di più...Uno spadaccino che soffriva di vertigini, doppia maledizione!!!
Gourry appoggiò anche la fronte al suolo erboso. No, non se la sentiva nemmeno di gettare un'occhiata di sotto.
Non se la sentiva di affrontare una delle poche cose che avevano il potere di farlo sentire totalmente inerme: la vertigine.
In quelle condizioni, probabilmente, sarebbe morto di vecchiaia su quella striscia di terra galleggiante...
Stava per arrendersi alla propria paura, sconfitto, quando improvvisamente, una voce dal suo cuore gli venne in aiuto:

" Io ho solo detto che questo atteggiamento rassegnato alla morte, è vergognoso! Lina Inverse non direbbe mai cose come: 'Dato che perderò non voglio farlo'. Con questo atteggiamento pessimistico, la percentuale di vittoria è praticamente...pari allo zero! Io non ho nessuna intenzione di morire, ed è per questo che quando combatto sicuramente...VINCO!!"

Gli occhi azzurri dello spadaccino si aprirono di colpo.
Aveva davvero creduto di non farcela? Aveva davvero pensato di arrendersi ad una pura, si reale, ma in fondo superabile, dopo aver conosciuto qualcuno come Lina??!
C'era davvero da vergognarsi con quell'atteggiamento, la maga aveva ragione.
E seppur non ricordasse minimamente ne dove, ne quando Lina gli aveva rivolto quell'accusa, Gourry trovò il coraggio di prendere in mano la situazione, e sollevatosi, lentamente, ma saldamente in piedi, tirò un profondo sopiro.
Prima di mettere un piede davanti all'altro, come un funamboliere sospeso sull'abisso.
Non seppe nemmeno quanto tempo ci mise realmente a percorrere l'intero sentiero. Dentro di lui combattevano una silenziosa battaglia la sua parte peggiore, che gli ricordava ad ogni passo che, con molta probabilità quello sarebbe stato il passo fatale, in cui sarebbe scivolato nel vuoto. E la voce di Lina, arrivata da chissà dove, che gli ripeteva come un mantra: ' Concentrati, cervello di medusa!'
E quando la sua mano, tesa davanti a sè, si bloccò a contatto con la fredda parete in pietra del labirinto, lo spadaccino riaprì lentamente gli occhi, e resosi conto di essere finalmente al sicuro, piegò il capo, accasciandosi al suolo, le mani contro al muro dirimpetto.
E solo una parola, come un soffio di vapore, uscì in un sussurro dalle sue labbra:

"Grazie, Lina."


Mugugnando Lina imboccò quella che sperava VIVAMENTE essere una scorciatoia.
Aveva provato a fare un breve calcolo scientifico, per quel che ne comprendeva di stelle e astri vari , e ne era risultato che, sempre secondo i suoi approssimativi ragionamenti, la torre dovesse troversi verso Nord rispetto a dove si trovava lei in quel momento, di conseguenza...
Il problema era, dannatissima dannazione, che quelle nuvole maledette, sommate alla pesante nebbiolina, le impedivano quasi totalmente la vista delle stelle, e questo complicava un pochino le cose...
 "In ogni caso...Di qua non sono ancora passata..." Riflettè la ragazza, osservando curiosa un piccolo spiazzo, coperto da un arco, che sembrava aprirsi alla fine del sentiero che stava percorrendo.
Lina accellerò il passo, ed era quasi giunta sotto all'arco di edera che segnava l'ingresso a quel piccolo piazzaletto rotondo, da cui si diramavano altre quattro strade, quando con la coda dell'occhio, le sembrò di scorgere qualcosa che si muoveva velocemente proprio al suo fianco...
La maga si fermò di colpo, voltandosi di scatto, ma tutto quel che vide, fu il muro ricoperto di fogliame.
" Ok, i casi sono due..." Considerò " O sto diventando matta, e ho le allucinazioni...O è un altro di quei 'simpatici' scherzetti che nasconde questo posto infernale..."
Certo, nessuna delle due alternative aveva una parvenza allettante.
Ma forse la prima l'avrebbe gradita di più, almeno in quel caso.

Superato l'arco, la maga si trovò al centro di quella biforcazione, e incrociando le braccia al petto sospirò:
" Fantastico...Se prima mi sembrava dura scegliere tra due strade...Figuriamoci adesso tra ben cinque diversi itinerari!!!"
Ma mentre si apprestava a procedere, inavvertitamente mise il piede su qualcosa che giaceva posato a terra, e che al contatto con la suola del suo stivale, emise un leggero scricchiolio.
La maga ritrasse subito la gamba, e abbassandolo sguardo, osservò incuriosita quale fosse stata la causa di quel rumore.
Un lieve riverbero rispose ai raggi lunari che si riflettevano sull'oggetto che giaceva tra l'erba, e che recava ora una vistosa ammaccatura dovuta alla disattenzione di Lina, la quale, rimase a lungo con gli occhi fissi a terra, deglutendo un groppo amaro.
"Merda..." Fu tutto quello che riuscì a biascicare, mentre la sua faccia assumeva un colorito tendente al bluastro.
Lentamente, mentre ancora i suoi occhi si trovavano incollati al suolo, un'ombra, appartenente a qualcuno che l'aveva raggiunta alle spalle, affiancò la sua.
Lina chiuse gli occhi, non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi si trovava appena un passo dietro di lei.
Le bastava la consapevolezza del brivido gelato che la percorse da capo a piedi.
Le bastava  la consapevolezza di aver appena calpestato, causando danno, a qualcosa appartenente a quella persona...A qualcosa di decisamente UTILE a quella persona.

" Lina-chan" Esclamò seccamente una voce " Credo che mi arrabbierò molto per questo..."

Ai piedi della maga, si trovava un vassoio argentato. Ormai irrimediabilmente storto.

Lina contemplò varie ipotesi di fuga, nei venti secondi in cui si sentì morire al suono di quella voce.
Ma sarebbe stato tutto inutile.
Eccome, se sarebbe stato inutile...
Per gli Dei...Si stava pur sempre parlando di qualcuno che aveva fatto fuori un drago con un coltello da cucina!@_@
Ora ditemi, che possibilità poteva avere LEI contro...
Sua sorella?

Una sottile nuvoletta di vapore uscì dalle labbra semichiuse di Lina, perdendosi nel gelo della notte.
'E frutto della tua immaginazione, non è reale...' Provò a ripetersi mentalmente.
Ma la voce dispotica della sorella, la costrinse a fare quello che aveva sperato di evitare per i successivi anni a venire: voltarsi, e affrontarla.

L'orlo arricciato del corto gonnellino rosa, strideva non poco con l'espressione distaccata di Luna, e con la sua fama impossibile da eguagliare.
Lina si costrinse ad abbassare nuovamente la testa.
I loro occhi si erano incrociati per una frazione di secondo, e quello le era bastato per avvertire su di sè tutto il peso dell' inadeguatezza e della sconfitta.

"Allora Lina, non rispondi? Da quando sei diventata così maleducata? E dire che provieni  da una famiglia perfettamente civilizzata..."
Non c'era sarcasmo, nella sua voce. E quelle parole, che pronunciate da chiunque altro le avrebbero fatto ribollire il sangue nelle vene, pronunciate da Luna la lasciarono muta, incapace di articolare una qualsiasi risposta.
Era sempre stato così, con sua sorella.
Luna, il mito. La leggenda.
Il cavaliere di Chepied.

Chi era Lina Inverse, davanti a ciò?
Una che a otto anni anni sapeva lanciare un dragon-slave era roba da poca cosa, se viveva nella stessa casa di Luna.
Era sempre roba da poco conto, qualsiasi cosa facesse, avesse fatto o avesse intenzione di fare, Lina non era Lina, ma sempre e solo la sorella piccola di Luna.

Per questo era fuggita da Zephilia.

Per farsi un nome, senza che Luna gettasse su di lei la sua lunga ombra altera.
Non che non le volesse bene, solo...
Era troppo irraggiungibile, troppo perfetta.
Non riusciva a starle accanto, senza sentire l'enorme complesso di inferiorità che provava nei confronti di sua sorella maggiore.

Perchè Lina, per carattere, detestava essere schiacciata. Detestava essere ignorata, sminuita, sottovalutata.
Ma quella era l'unica sorte a cui avrebbe potuto ambire, rimanendo a Zephilia.
E del resto, nemmeno avrebbe potuto adeguarsi ad una tale situazione...Luna era terribile.
Non era cattiva, no.
Era solo terribile.
Lina aveva ancora i brividi al pensiero di quello che le aveva fatto scontare quella volta che, per raccimolare qualche spicciolo, aveva deciso di improvvisare un piccolo cinema amatoriale nel giardino di casa, mentre sua sorella era impegnata nelle sue abluzioni...
No, non era un ricordo piacevole...Decisamente no!

Da sotto alla spessa frangetta, gli occhi di Luna la scrutavano impietosi.

Lina non era una sprovveduta, sapeva che quella non era realmente sua sorella, ma un prodotto della sua mente, una delle sue paure.
Ma non riusciva comunque a reagire.  

Una lunga risata ruppe il silenzio.
" Sei patetica Lina! Sei partita per vedere il mondo, per diventare qualcuno...E l'unica cosa che adesso riesci a fare, è rimanertene lì come una patata lessa??! Ridicolo...Ahahahahahah...Allora dimmi, cosa hai combinato tutto questo tempo? Quali sono state le grandiose imprese che ti prefiggevi di compiere? Dovrei pensare che forse, ho mantenuto comunque più autorità io rimanendo tranquillamente a lavorare in quel borgo rurale?"

Lina strinse i pungi.

"Allora?...Dunque è così? Sei riuscita solo a diventare l'incubo di qualche banda di quei bifolchi che invadono le foreste?"

Era un boccone amaro per la maga. Perchè in fondo, quella non era altro che una proiezione della sua mente.
Ma le parole che assumevano i toni duri della sorella, erano reali.
Era ciò che la angosciava le notti in cui ripensava con nostalgia alla propria casa, chiedendosi...
La propria libertà, la propria voglia di indipendenza e affermazione, valevano veramente quella solitudine?
Posti sperduti, gente sconosciuta, foreste cupe, locande fatiscenti, nemici subdoli...
Per cosa? Per diventare davvero solo 'il terrore dei ladri'?

Un profondo sconforto prese forma dentro alla maga, la quale sentì pizzicare leggermente gli angoli degli occhi.

Aveva fallito, e doveva ammetterlo proprio davanti all'unica persona a cui avrebbe invece voluto dimostrare, con tutte le proprie forze, che anche lei poteva essere leggenda.
Ma solo il silenzio avvolgeva ogni cosa.
Perchè di tutte le imprese grandiose che avevano contribuito a diffondere la sua fama...
Non c'era nulla che ricordasse. Niente, nemmeno il più piccolo frammento.
Era andato tutto perduto, insieme al ricordo del volto gentile di un uomo dai capelli color dell'oro.

Una piccola lacrima le si affacciò all'angolo di un'occhio.
E sarebbe scivolata giù, silenziosa e incandescente, se una scheggia di passato non fosse riaffiorata come una bolla dalle profondità in cui dormivano i suoi ricordi sopiti...

"Davvero l'hai fatto tu??! Ma allora, sai fare un sacco di cose!...Sei veramente in gamba, ragazzina!!"

Per ricordarle che in fondo, non sono tanto le grandi imprese, quanto le piccole cose, quelle che fanno la differenza...
Per ricordarle che in fondo, bastava poco per essere speciali agli occhi di qualcuno.
Agli occhi di chi ti vedeva, VERAMENTE.
Era così. Per sua sorella poteva anche non essere nessuno.Poteva non essere nessuno per il resto del mondo...
Ma c'era stato qualcuno, per cui lei...
Brillava più del sole.

Un lieve sorriso comparve sulle labbra della maga, mentre un ragionamento prendeva forma nei suoi pensieri.
" Sai Luna...Non credo che ti importi veramente cosa faccio o non faccio...Se sono famosa, o insignificante...
Tu hai il tuo lavoro, le tue soddisfazioni...Non ti importa un accidente di quello che combino...
Ma a me sì. Almeno fino ad adesso...Perchè a motivare molte delle mie azioni, giuste o sbagliate che siano, sei stata, involontariamente tu..."

Lina prese fiato, affrontando finalmente la sorella a testa alta, e proseguì:
" L'iscrizione alla gilda dei maghi, solo per diventare come te. La fuga da casa, solo per dimostrare a te chi potevo diventare, e sempre te, dietro ad ogni impresa...Ma adesso, in effetti..."

L'immagine di Luna cominciò a sbiadire, mentre i contorni si facevano tremolanti.

" Adesso so chi posso essere." Disse fieramente Lina, mentre dagli occhi le sprizzavano scintille.
E la sua fuga, improvvisamente, non aveva più il sapore dell'amara rivalsa sulla sorella.
Aveva il colore blu della notte stellata.
Libera e infinita.

Come vapore nell'aria, la sagoma di Luna svanì nel nulla.

Lina chiuse gli occhi, ancora visibilmente scossa.
Forse quello di sua sorella sarebbe rimasto per sempre un nodo irrisolto della sua vita. E probabilmente quel filo di timore che il suo ricordo le incuoteva, non l'avrebbe abbandonata mai.

Ma adesso sapeva di non dover più dimostrare a tutti i costi di essere qualcuno.
Forse lei era veramente 'solo' il terrore di qualche sprovveduto bifolco, ma...
Chi l'aveva amata, e l'amava ancora adesso, a dispetto del vuoto in cui vagabondavano i suoi ricordi, lo faceva senza condizioni, per il solo fatto che lei era Lina, solo Lina.
E questo, anche nell'oscurità in cui vagava da mesi, se lo portava attaccato addosso come un segno indelebile.

La consapevolezza di essere eccezionale ed indispensabile ad una sola persona, valeva decisamente di più del bisogno di essere leggendaria per tutti gli altri.



"Questo posto mi piace sempre meno..." Commentò lo spadaccino, guardandosi intorno smarrito.
Aveva ripreso a camminare, ma l'iniziale sicurezza si stava sempre di più trasformando in apprensione, mentre un sottile senso di disagio non gli dava tregua.
Era il ricordo dei brutti momenti appena vissuti, certo, ma anche  l'impotenza di non riuscire a ritrovare gli altri, e di perdere tempo prezioso a vagare senza meta.

" Lina...Ma dove ti sei cacciata??" Chiese infine, ad alta voce " LINAAAAA....."
Un espressione sconsolata si dipinse sul suo volto, nel constatare il vuoto eco che seguì al suo richiamo.
Ma non si era ancora rimesso in marcia, che un suono lontano arrivò indistinto alle sue orecchie.
Gourry si irrigì.
Sebbene fosse un suono distante, le sue orecchie lo percepirono ugualmente per ciò che era.
Non lo sentiva da anni, ormai. Ma dubitava che l'avrebbe mai scordato.

Il timbro chiaro e cupo di un corno.

Inevitabile segnale di guerra.

Lo spadaccino rimase immobile, incapace di compiere un qualsiasi movimento.
E fu allora che la sentì.
Umida e appiccicosa sensazione, come solo sapeva essere la paura. Liquida percezione sulle sue mani.
I pugni stretti del ragazzo si allentarono lentamente. Le sue dita si stesero mollemente verso l'esterno, lasciando cadere, dalla punta del mignolo, molteplici gocce rosse.
Gourry inorridì.
Aveva i palmi macchiati di sangue, sangue non suo, sangue del nemico.
Un nemico che non sapeva chi fosse, un nemico che non aveva nemmeno un volto.
Un nemico che era un'armatura lucente, dalle cui griglie dell'elmo a malapena si poteva scorgere il colore degli occhi.
Occhi che potevano essere i suoi. Occhi che riflettevano i suoi, la sua paura, il suo sdegno.
Un nemico che in fondo, non era altro che lo stendardo di un'altra casata, e di cui nemmeno avrebbe dovuto importargli.
Perchè un mercenario non combatte per una giusta causa, ne per un ideale. Combatte per denaro, solo per denaro.
E vende la vita.

Come in una scena al rallentatore, il cavaliere davanti a lui barcollò, cadendo riverso ai piedi di Gourry, e lasciando vedere allo spadaccino cosa si celasse alle sue spalle.

Un campo di battaglia sterminato.

Uomini e cavalli riversi a terra, a soffocare nel loro stesso sangue, mentre chi ancora aveva la forza di reggersi in piedi, combatteva con una forza che sarebbe ormai venuta meno da un momento a quell'altro.
"Questo...Questo non può essere..." Mormorò con voce spezzata lo spadaccino, non riuscendo a nascondere l'orrore che, la vista di ciò che gli era tristemente noto, provocò.
Come se tutto ruotasse intorno a lui, gli anni più brutti della sua vita erano tornati a riempire il suo cuore di dolore.
Nella mano reggeva la spada, dalla cui lama grondava copioso il sangue avversario, e i suoi capelli dorati presero a ondeggiare lievemente davanti a quello scempio, che assumeva sempre di più toni cupi e scarlatti.

Un cavallo fece improvvisamente la sua apparizione dal fondo del campo di battaglia, galoppando veloce tra la polvere e il sangue, mentre il suo cavaliere brandiva minaccioso una pesante mazza ferrata.
Lo spadaccino rimase rigido.
Cosa avrebbe dovuto fare adesso?
Colpire quell'uomo per avere salva la vita? E che prezzo avrebbe avuto questa salvezza?
Gourry scosse la testa.
La vita salva, in quel caso, poteva avere meno valore delle catene che gli sarebbero apparse ai polsi, se avesse levato la spada contro a quello sconosciuto.
Perchè agire, significava mettersi in gioco, entrare in guerra.
E lui, molti anni prima, aveva giurato che nn avrebbe più giocato a quel massacro.

La mano dello spadaccino, stretta saldamente intorno all'elsa della spada, tremò.

Gourry era un guerriero, e avrebbe reagito, ad un qualsiasi attacco armato, con solerzia.
Ma non in quel caso.
Preferiva morire, piuttosto che rivivere quell'incubo.
L'incubo di essere un uomo senza identità e senza  volontà, lanciato come una marionetta in una danza di cui conosceva bene i passi, ma che non aveva più intenzione di ballare.

Eppure la vita scorreva veloce dentro di lui. La poteva sentire, come un mare in burrasca, sbattere sugli scogli della propria coscienza, quasi a volerla richiamare, urlandole:
'Alza la spada, Gourry! Colpisci e vivrai...Non lasciare che abbia la meglio su di te...Alza la spada e difenditi!!'
'Nooo...' Gridò lo spadaccino, mentre il cavaliere si avvicinava ' Non voglio più quelle catene...'
'Sciocco che non sei altro!' Ribattè la voce ' Meglio vivere in catene che perire da vile!!'
Un amaro sorriso comparve sulle labbra del ragazzo:
'Quella non sarebbe comunque degna di essere definita vita...'
' Oh, certo..Abbiamo qui l'esperto! Ma andiamo Gourry...Un mercenario come te, che ne sa poi in fondo della vita?? Hai sempre combattuto senza chiederti il perchè...Ti sembra questo il momento di filosofeggiare e fare l'ottuso??!! Alza quella spada, sbrigati!!' Intimò rapida la voce.
Lo spadaccino tentennò, sollevando leggermente il braccio. Poteva sentire il battito degli zoccoli sul selciato, farsi sempre più vicini.
'Oh, bravo...Finalmente ti sei deciso!!' Esclamò soddisfatta la voce 'Sai cosa fare, vero?? Piegati e recidi i tendini del cavallo, così sfuggirai al colpo della mazza e disarcionerai il nemico.Una volta a terra, non sfuggirà alla lama della tua spada...'
Erano ottimi consigli, ed era la sua stessa mente a suggerirglieli, memore di una vasta esperienza con quel genere di espedienti.
Gourry era abile, troppo abile, persino per un nemico pesantemente armato e a cavallo.
Perchè avrebbe dovuto morire, quando le probabilità di batterlo erano decisamente oltre la media?
La sua mano vibrò.
In fondo un mercenario come lui, a che altro poteva ambire?
' E' così Gourry. Fidati, metti da parte questi inutili propositi di martirio. La battaglia è il tuo respiro, e la mischia è il tuo pane quotidiano. La guerra è la tua casa, e la tua ragione.' Commentò gravemente la voce.
Il nitrito del cavallo perforò i timpani dello spadaccino.
E la paura che gli era rimasta aggrovigliata dentro, sembrava essersi disciolta in lui, rendendolo  impassibile all'inevitabile.
Tornare in guerra.
Gourry come un automa, mosse un passo avanti.
E stava per sollevare la spada, quando un bagliore dorato, vicino ai suoi stivali, distolse i suoi pensieri dall'ipnosi in cui la paura  l'aveva indotto.
Lo spadaccino riprese coscienza, sbattendo gli occhi, e crollò in ginocchio.
'Ma che fai, sei forse impazzito????' Squillò immediatamente la voce ' Tirati su rammollito, il nemico si avvicina...Ti staccherà la testa dal collo prima che tu riesca a dire 'formaggio' con quell'arnese!!!!E' questa la fine che vuoi fare?? E' questa la fine che vuoi dopo i giorni gloriosi che hai vissuto in battaglia?? Sciocco spadaccino senza fegato, che non sa nemmeno quello per cui vale la pena di combattere e morire!' Inveì la voce, vedendo che il biondo non accennava minimamente a rialzarsi.
Ma Gourry scosse la testa:
' Invece lo so bene. Tu prima mi hai accusato di non sapere cosa significhi vivere. E l'avrei accettato, se solo me lo avessi detto qualche tempo fa. Perchè prima non c'era nulla che giustificasse la mia vita, non c'era un vero scopo. E la guerra in fondo, non era altro che un diversivo come un altro, che mi permetteva di fare l'unica cosa che so fare bene: usare la spada. Ma adesso...' Le dita dello spadaccino raggiunsero il punto esatto da cui proveniva il riverbero d'oro :

'Adesso so che sarebbe una bugia dire che non so per cosa vivere. Che non so per cosa morire.'

Il biondo spadaccino chiuse gli occhi, mentre la sua mano si stringeva intorno all'oggetto che brillava sul suolo polveroso, aspettando l'inevitabile.

Ma la corsa sfrenata dello stallone, non lo raggiunse mai, evaporando nell'aria come fumo, mentre il cavaliere tendeva la mazza su di lui.
Gourry percepì la lieve folata della polvere che lo investiva, mentre tutto veniva spazzato via, lasciandolo solo e sconcertato tra le alte mura ricoperte d'edera del labirinto.
Non più campi di battaglia imbrattati di sangue davanti ai suoi occhi, che si riaprivano lentamente.
Ma il chiarore delle stelle, limpido e quieto, mentre l'erba umida gli carezzava i palmi.
E un sentore metallico tra le dita, che lo spadaccino, lentamente, schiuse, lasciando che la luna illuminasse la piccola sfera dorata che teneva nella mano.

'E' per questo allora, che combatterai adesso?' Chiese dubbiosa la voce, che ancora non l'aveva lasciato.
Gourry sorrise tra sè e sè:

' Io ci proverò. Ma anche se non dovessi riuscirci, almeno saprò che è per questo che ho vissuto.'
'Contento tu...' Si limitò a commentare la voce che l'aveva perseguitato fino a quel momento, che altro non era che la voce, ormai fievole, del combattente di guerra che era stato.

Lo spadaccino si levò in piedi.
'Hei! Dove hai intenzione di andare ora??' Insistè allarmata la voce, sempre più debole.
Gourry scrutò serio davanti a sè.
'Vado a cercarla.' Rispose semplicemente.

E infilatosi in tasca l'orecchino dorato che Lina, evidentemente, aveva perso, si incamminò lungo il sentiero, lasciando dietro di sè l'uomo che era stato.
Lasciandosi alle spalle l'incubo della guerra.


" Che tu possa crepare di una morte lenta e dolorosa..." Stava digrignando nel frattempo Lina " Tra sofferenze atroci...E quant'altro. Maledetto, schifoso, ignobile...Costruttore di labirinti!!"
La maga sputò fuori un'invettiva dietro a quell'altra, mentre estremamente scocciata si aggirava tra le pareti di edera.
Ok.
Non era stato divertente avere a che fare con quelle lumache bavose.
E lo era stato ancora meno imbattersi nella visione di Luna.
Quindi perchè stupirsi tanto se l'odio concentrato di Lina si accaniva contro chiunque avesse progettato quella trappola infernale???!
Perchè era proprio di un inferno che si trattava. Con tanto di pene e punizioni annesse.
Ah, ma almeno a rincuorarla stava il fatto che le sue sofferenze fossero finite.
No, non era arrivata alla torre, e se è per quello, nemmeno aveva la più pallida idea di dove accidenti potesse essere quel luogo malefico.
Ma aveva capito come funzionava  il labirinto.
Del resto, chiunque, dopo quello che aveva passato, ci sarebbe arrivato.

Il labirinto ti poneva davanti alle tue paure, e non ti dava possibilità di fuga.
Se eri tanto abile da superarle, potevi procedere...Ma, se ti lasciavi vincere da esse, era finita.

" E io, se è per questo...Ho già dato." Sospirò scocciata Lina.
Ebbene, le costava ammetterlo, ma la maga si sentiva di poter dire con assoluta certezza, che le cose che più la terrorizzavano al mondo, erano già state  superate.
Quindi Amen.
Poteva stare tranquilla.
Nient'altro incuoteva timore nella grande Lina Inverse.
O come minimo, niente che le facesse tremare le gambe più della sorella...
(Era DECISAMENTE un bene che Luna non si fosse soffermata a ricordare dell'increscioso incidente della doccia...Al solo pensarci Lina si sentiva maleXD)

Lina ciondolò ancora per qualche metro,  talmente sfufa di quei sentieri erbosi, da far assumere alla propria camminata un andamento ridicolo e annoiato, le braccia lasciate molli contro alle gambe.
'Non ce la faccio piùùùù....' Sospirò infine, quando anche l'ennesimo corridoio la condusse davanti ad un muro.
Avrebbe voluto prenderlo a calci quel muro.
Tirare giù tutto, dannazione!!!
Ma si rendeva anche conto che nemmeno un MEGA BRAND avrebbe avuto effetto su quelle pareti imbevute di magia.
"Oh, va al diavolo!!" Gridò infine Lina, sbattendo il palmo aperto contro alla parete che le stava di fronte, chinando poi la testa per il dolore che le si ripercorse nella mano.
Ma quando sollevò gli occhi, per una frazione di secondo, le parve di scorgere qualcuno davanti a lei, il palmo premuto contro al suo.
Lina ritrasse immediatamente il braccio, ma nei suoi occhi, ora, si riflettevano solamente le scure verdi foglie che ricoprivano il muro.
Gli occhi della maga si fecero due fessure.
Così, a quanto pareva, i divertimenti non erano ancora finiti, eh?
"Bene, bene..." Sussurrò la ragazza, e facendo orecchie da mercante alla vocina che le sussurrava di stare in campana, voltò lentamente le spalle alla parete, per poi rivoltarsi di scatto, sperando di cogliere in flagrante qualsiasi cosa fosse stata ad allertarla.
Davanti a lei, rispose placida e immobile, l'immagine del muro.
Lina rimase interdetta.
" Ok, forse stavolta me lo sono immaginato..." Mormorò, non vedendo succedere nulla di strano intorno a lei.
Anche se il suo istinto le sussurrava  che raramente sarebbe stata così fortunata da esserselo solamente sognato.
La maga attese ancora qualche secondo, dopodichè voltò definitivamente le spalle alla parete.
La sua pazienza scarseggiava già abbastanza per perdere anche del tempo prezioso ad interrogarsi su quale altro maleficio avrebbe potuto nascondersi tra quei corridoi.
Tanto valeva procedere, e infischiarsene.
Qualunque cosa fosse stata, se voleva essere un impedimento al suo cammino, non avrebbe tardato a palesarsi.
E così fu.
La maga aveva percorso solo pochi passi, quando una voce femminile, sconosciuta, chiamò distintamente il suo nome.

"Lina...Che fai? Te ne vai??...Non sei nemmeno un po' curiosa?...Ma si che lo sei, dai, di la verità...
Almeno a me, puoi dirla la verità..." Gorgogliò con superiorità la voce misteriosa.

La maga si voltò di scatto, ma non riuscì a cogliere chi fosse stato a pronunciare quelle parole.
" Ti diverti a farmi impazzire?? Ma ti assicuro che cambierai tono quando ti renderai conto con chi hai a che fare!!" Ruggì inferocita, indispettita dal tono beffardo con cui le si era rivolta quella voce appartenente a qualcuno che preferiva rimanere un volto sconosciuto, e deriderla dall'oscurità.

" Ma come siamo inacidite quest'oggi..." sogghignò la vocetta " Giornatina pesante?? La signorina oggi ha un diavolo per capello!! Tremate-tremate...."

Ok. Si divertiva molto a fare del sarcasmo, chiunque fosse.
Chissà quanto avrebbe riso non appena le avrebbe le mani addosso???

"Sai cosa penso?" Ribattè calma la maga " Che prendersi gioco di qualcuno rimanendo nascosti è fin troppo semplice. Vieni fuori se ne hai il coraggio!! Anche se dubito che  una simile cafona abbia la dignità di farsi vedere in faccia!!"

"Oh, Lina! L'ho sempre detto che il tuo senso dell'umorismo è fuori dal comune!! Dovresti sentirle le cose che dici...Ci sarebbe da riderne per un giorno intero!!"

Alla maga stavano cominciando a saltare i nervi, mentre la vena sulla sua fronte si gonfiava ad una velocità impressionante.
Quella voce la faceva innervosire al solo sentirla.
E nonostante fosse sicura di non averla mai sentita da nessuna parte...
Le sembrava stranamente familiare.

"Chi sei?" Si decise allora a chiedere con tono pacato, mettendo momentaneamente da parte i propositi bellicosi.
"E tu chi sei?" Ribattè la voce
" Hei! nessuno ti ha mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda????" Sbraitò la maga, la cui calma era durata relativamente poco.
" Se è per questo anche tu stai rispondendo con una domanda." Le fece notare puntigliosamente la voce.

"Di cos'è che hai più paura, eh Lina? Cosè che temi, giorno e notte...da cui non puoi liberarti. Da cui non puoi scappare...."

Lina si voltò, verso una parete, verso un'altra, in un girotondo vorticoso alla ricerca del punto da cui provenivano quelle parole, vicine, troppo vicine..
Quando improvvisamente i suoi occhi vennero attirati da qualcosa, una macchia di colore che balenava su un muro, poi scompariva, ricompariva...
Lina girava, girava, finchè tutto cominciò a girare nella sua testa, e fu costretta a fermarsi, appoggiandosi con entrambi i palmi ad una delle alte mura, chiudendo gli occhi mentre respirava affannosamente.
Quando li riaprì, altri due palmi si trovavano appoggiati ai suoi, mentre degli occhi decisamente familiari la fissavano nello stesso identico modo in cui lei fissava verso il punto dove, solo pochi secondi prima c'era una parete in pietra, e dove adesso si rifletteva il suo volto.
La maga indietreggiò, spaventata, e voltandosi tutto intorno, si rese conto di come tutte le pareti fossero diventate specchi.
Migliaia di Line la fissavano con lo stesso identico terrore stampato negli occhi. Lo stesso che adesso sapeva, essere il suo di sguardo.

" Adesso sai chi sono, vero?"  Mormorò a pochi passi da lei la voce sconosciuta.

Lina si voltò, smarrita, e osservò avanzare nel prato umido una figura.

Un lungo mantello nero la seguiva svolazzando, mentre una massa di capelli rossi le scendeva fluida sulle spalle.

La nuova arrivata si fermò, e incrociando le braccia al petto la osservò con sufficienza:
"Bè, chi ti spettavi che fossi?? L'uomo nero??" Ribattè, in risposta allo sguardo stupito della ragazza ai suoi piedi.

"Io sono Lina Inverse, il terrore dei ladri, dei draghi, ecc..Ma a quanto pare...
Sono anche il tuo di terrore, vero??"

Lina rimase silenziosa, davanti a se stessa.
Circondata dalle migliaia di se stessa che riflettevano la sua stessa paura da ogni angolo di quel dannato labirinto.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua??" Ribattè la Lina davanti a lei, con tono arrogante.
Con un tono che Lina aveva giudicato sconosciuto, inizialmente, ma che altro non era che il tono della sua voce.
Perchè la propria voce è sconosciuta a se stessi, almeno quanto la nostra parte più profonda e invisibile.
E Lina, adesso, ci si trovava davanti, senza sapere come venirsene fuori.
Perchè in effetti, quella sarebbe stata l'unica persona da cui non sarebbe mai potuta fuggire, lei che era tanto abile nell'arte di sfuggire alle situazioni e alle persone.
Se stessa.

Ma prima che la maga potesse trovare il coraggio di ribattere, altri passi si fecero vicini, facendola voltare.
"Lina!! Alzati immediatamente da lì, lo sai quanto mi sono costati quei pantaloni che hai addosso??!! Quindi cerca di farteli durare...Lo sai che detesto gli sprechi!!" Mormorò scocciata una nuova Lina, sopraggiunta proprio in quel momento.
Le due la osservarono avvicinarsi, la prima con una grossa goccia sulla tempia, la seconda con sguardo scettico:
" Hei braccine corte!!" la apostrofò " Non stiamo parlando di una pezzente! Per gli dei, se li potrebbe comprare d'oro quei pantaloni con tutti i tesori che sgraffigna qua e là!!"
" Lo so che ti piace ironizzare, Lina..." Ribattè severamente Lina3 " Ma non se ne farebbe un accidenti di un paio di pantaloni d'oro! Certo, se tu invece di pensare solo a fare la tagliente pensassi anche al reale valore del denaro, ti renderesti conto che quei soldi possono benissimo essere utilizzati per qualcosa di decisamente più utile..."
" Lina usa i suoi soldi per una sola cosa." Decretò in quel momento una quarta Lina comparsa da chissà dove, e che allo sguardo perplesso delle altre tre Line, rispose con un alzata di spalle:
"Non è mica colpa mia se le piace mangiare bene, e si ritrova la stessa fame di quindici uomini digiuni da due mesi^^"
Lina2 si portò la mano alla fronte, mentre Lina3 commentava gravemente:
"Quei soldi potrebbero benissimo essere reinvestiti per qualcosa di utile, come avviare un'impresa...Possibile che sia tanto difficile da capire??"
"Lina lo sa" Decretò una quinta Lina " Ma che male c'è se vuole conoscere il mondo finchè è giovane? Avrà tutto il tempo, poi, di sistemarsi e stabilizzarsi."
Una fragorosa risata di Lina2 seguì a questa affermazione:
" Stabilizzarsi?? ma che razza di parola è?? Lina non si ritroverà come una donnetta qualunque a fare la calzetta davanti al camino!!"
"Ma lo vedi che sei prevenuta??" Sussurrò Lina3 " Che male ci sarebbe a mettere su un'attività in pianta stabile, e,  certo, quanto l'età lo consente, pensare di farsi una famiglia..."
A quel punto Lina2 quasi cadde a terra per le risate:
" Una famiglia?? Lina?? Starai scherzando spero!! Ma non lo vedi con chi hai a che fare? No dico, stiamo parlando di una che dalla sua di famiglia è scappata quando aveva dodici anni...Perchè mai dovrebbe volerne una sua, una che vive libera da legami e obblighi affettivi??!"
A quel punto seguì un attimo di silenzio, finchè non si intromise una timida vocetta:
" Però, anche Lina avrebbe diritto di sapere cosa voglia dire avere qualcuno che ti vuole bene, e a cui tu vuoi bene..."
Sussurrò la sesta Lina, i cui occhi brillavano di innocenza.
Era la più sminuita delle Line, colei che raramente usciva allo scoperto, vessata continuamente da Lina la sprezzante, Lina la calcolatrice, Lina la godereccia, Lina la saputella.
Le Line si voltarono a fissarla, facendola arrossire violentemente.
" Puoi ripetere, scusa??" Chiese con tono minaccioso la seconda Lina, che era la più opprimente, essendo quella che più spesso  usciva allo scoperto.
" No...Io facevo così per dire, ecco..." Si giustificò quella " E' solo che in fondo...C'è stato quel bacio, con quel ragazzo incredibilmente bello...Forse Lina si è innamorata..."
 Ebbe infine il coraggio di confessare, causando un immediato rossora a tutte le Line presenti, compresa Lina1 che assisteva scioccata allo scambio di battute fra le sue varie personalità.
Lina2 riprese immediatamente il consueto self control:
"Ma che assurdità vai farneticando?? Lina non ha tempo per queste scemenze!!C'è una sola cosa che le importa, ed è il potere!! L'amore, quello è roba per donnette senza fegato..."
Lina3 annuì gravemente:
" Si è così, ma in realtà Lina è più interessata ai soldi..." Commentò risoluta.
" No-no..." Si intromise Lina4 "A Lina interessa solo mangiare bene! Non avete mai provato a farci un discorso quando ha la pancia piena?? Il mondo le appare decisamente un posto migliore..."
" Ma che presuntuose!" Sbottò Lina5 " Pensate di conoscerla così bene, e non vi siete nemmeno accorte che l'unica cosa a cui Lina ambisce, è il sapere. Le vostre, sono frivolezze inutili." Concluse secca, assumendo un'aria da donna di mondo.
Lina6 non ebbe nemmeno il coraggio di proferir parola, rimanendo appiattita contro ad una parete, gingillandosi nervosamente le dita.
Ma mentre si stava per aprire un'aspra contesa tra le Line presenti, una settima Lina fece la sua apparizione, rimanendo inizialmente ignorata.

"Ma davvero pensi che una coscia di pollo valga più del sapere supremo per Lina???! Ah, quanto poco la conosci!!" Stava sbraitando Lina5 contro a Lina4.
"Quanto poco la conosci tu, saputella che non sei altro! Mettile davanti un vassoio di manicaretti e un libro pieno zeppo di noiosi incantesimi...Secondo te dove si lancerebbe per prima??!" Ribattè indispettita Lina4.
Ma la voce della nuova arrivata, mise a tacere il vociare concitato.
"Sciocche presuntuose" Mormorò la settima Lina, dagli occhi di ghiaccio " C'è una sola che Lina ambisce e teme, più di ogni altra."
Il silenzio calò improvvisamente tra le Line, mentre Lina7 si faceva vicino alla vera Lina, piegandosi sulle ginocchia, e sollevandole il mento con la mano, incatenando i suoi occhi con quelli del suo doppio.
" Lina vuole diventare la più grande esperta di magia che sia mai esistita. E' per questo che viaggia e combatte dalla più tenera età. E se la sua più grande ambizione è raggiungere il controllo del più potente di tutti gli incantesimi...
La sua più grande paura è vederselo sfuggire di mano, vero Lina?

E' questo che temi,
più dell'anonimato,
più della povertà,
più della fame,
più dell'ignoranza,
più dell'amore...

Tu temi la magia.
La tua più grande forza.
La tua peggior debolezza."

Lina rimase immobile, gli occhi sgranati, incatenati in quelli di se stessa.
Un silenzio di tomba aleggiava sul labirinto.
Poi, con decisione, disse:
" Io sono Lina."
Quasi a volersene convicere.
Le altre Line la osservarono con un misto di pena e compassione.
"Ah si?...Dimostralo." Ribatterono in coro, minacciose.
Ok.
La situazione aveva decisamente preso una cattiva piega.


Lo spadaccino correva a perdifiato lungo i corridoi, mentre i lunghi capelli dorati ondeggiavano dietro di lui mossi dal vento.
Era stufo marcio di quella situazione, e il suo unico pensiero ricorrente era recuperare la maga e uscira da quell'inferno popolato di incubi.
Svoltò rapidamente, senza fermarsi a riflettere se potesse essere o meno la strada giusta, ma fu costretto a frenare la  sua corsa.
Un sommesso singhiozzare attirò immediatamente la sua attenzione.
Gourry guardò stupito verso il punto da cui proveniva quel tirar su col naso, e fu con immenso stupore che scorse la maga, che si asciugava gli occhi seduta addossata ai piedi di un muro.
"Lina..." Mormorò, avvicinandosi.
La ragazza alzò lo sguardo stupita, sgranando gli occhi, mentre un acceso rossore le imporporava le guance, e con rapidità finì di asciugarsi le lacrime.
Lo spadaccino si chinò davanti a lei, mentre Lina si rannicchiava contro alla parete, intimorita da quell'improvvisa vicinanza con l'uomo che le faceva battere il cuore.
"Lina che ti è successo?..." Chiese preoccupato Gourry, notando il timore e il profondo imbarazzo che trapelavano dall'atteggiamento della ragazza.
Una parte di lui era ben felice di averla ritrovata. Ma c'era qualcosa di strano nell'atteggiamento della maga, che lo convinceva assai poco...
" Gourry..." Mormorò con voce tremolante Lina, la quale, dopo averlo osservato con timore per una manciata di secondi, gli buttò le braccia al collo.
Gourry rimase assolutamente spiazzato, senza trovare nemmeno lo slancio spontaneo di abbracciarla a sua volta.
Da quando Lina era diventata improvvisamente così affettuosa??
Improvvisamente un fragore assordante arrivò alle orecchie dei due, e mentre la ragazza si stringeva ancora di più al collo dello spadaccino, Gourry si guardò attorno circospetto.
"Cos'è stato??..."Chiese in un sussurro
" Sono loro...Se le stanno dando di santa ragione..." Biascicò Lina, senza sollevare lo sguardo.
"Loro? Loro chi?" chiese Gourry.
Ma prima che ebbe finito la frase, un nuovo fragore rimbombò cupo.
" Andiamo..." Intimò a quel punto lo spadaccino, afferrando Lina per mano e trascinandosela dietro " Voglio vedere che accidenti sta succedendo."
Ma svoltato il muro dovette arrestarsi di colpo. Davanti ai suoi occhi si apriva infatti una scena che definire 'assurda' sarebbe stato eufemistico.
Altre sei Line si accapigliavano furiosamente, in un groviglio di fulve chiome e svolazzanti mantelli.
La Lina che lospadaccino teneva per mano, nascose il volto contro al suo braccio, per non guardare la scena delle altre sue se stessa che si malmenavano nell'assurdo tentativo di stabilire chi fosse la vera Lina.

" E pensi che non mi ricordi di quella volta che hai dato fuoco al testo dimagia perchè non avevi voglia di studiare???" Chiese la sprezzante alla saputella, tirandole una ciocca di capelli.
"QUELLO è stato un incidente!!" Si difese la saputella " E tu sai bene di chi è la colpa, vero?? Chi è che ha sempre voluto tentare gli incantesimi senza aver ancora imparato bene la formula???" Ribattè quella mollandole una pappina.

"Ma che diavolo...?" Chiese a quel punto, sconvolto, lo spadaccino, muovendo qualche passo verso il ring in cui le rosse si disputavano il titolo di autentica Lina.
"Gourry!!" Ribatterono tutte in coro con un sorriso, per poi guardarsi male tra di loro.
"Lina...?" Chiese Gourry sconcertato.
"SI??" Risponderono nuovamente tutte in coro!
Una grossa goccia scese dalla tempia del biondo.
" Scusate...Ma qual'è la vera Lina??" Domandò circospetto il ragazzo, il quale cominciava a rendersi conto di essre su un terreno parecchio scivoloso.
" Io sono Lina!!" Ribatterono contemporaneamente le Line, e subito dopo ricominciarono ad accapigliarli, gridando " IO sono Lina, testa vuota!" " Ma ci vedi, brutta zotica?? Io sono Lina!!"
Gourry osservò sconcertato verso la Lina che ancora teneva per mano, e alla quale ricominciarono a tremolare gli occhi.
Sconsolato sospirò.
Evidentemente non era stato l'unico ad imbattersi in avvenimenti assurdi, all'interno di quel labirinto.

"Hei ragazze...Su, datevi una calmata...Se ne può discutere in fin dei conti^^" Provò a reintromettersi nel discorso.
Ma le Line lo guardarono accigliate:
" Ha qualche idea da proporre, il qui presente cervello di medusa??"
"Ho fame..." Borbottò una Lina, del tutto indifferente al discorso, beccandosi una gomitata dalla sua vicina.

"Ecco...Io..." Biascicò incerto lo spadaccino, il quale già faceva fatica a sentire su di sè un solo sguardo omicida di Lina, figuriamoci addirittura sei!!
" Io ho qualcosa da proporvi..." Ribattè infine.
Le Line assunsero atteggiamenti diversi.
Una incrociò le braccia distogliendo lo sguardo con superiorità, una gli rivolse uno sguardo annoiato, una lo scrutò con sufficenza, una lo osservò attentamente, una sbadigliò e l'ultima provò a formulare parole silenziosa con le labbra, indicandosi con la punta dell'indice.
Gourry deglutì, mentre il suo sguardo vagava ora su una, ora sull'altra.
" Sceglierò io chi di voi è la vera Lina." Esclamò " Con il vostro permesso, signore..." Aggiunse poi.
Seguì una certa agitazione tra le Line. Alcune si scambiarono occhiate dubbiose, una si grattò una guancia, un'altra si mise le mani alle guance guardando verso il cielo, e l'ultima si picchiò la mano contro alla fronte.
Alla fine, fu una sola Lina a prendere la parola:
" Ok, Gourry...Se decidi assumerti questa responsabilità significa che sai quello che stai facendo. E che pensi di conoscere Lina meglio di quanto non lo sappia se stessa. Ti affidiamo dunque il compito di scegliere, ma...
Ricordati, chi di noi sceglierai, sarà la Lina che porterai fuori di qui, non si effettuano cambi dopo l'acquisto!" 
Lo spadaccino annuì, con sguardo serio.
"Molto bene..." mormorò Lina, e dopo essersi voltata si rivolse alle altre Line " In fila, mettetevi in fila! Il cervello di gelatina sceglierà per noi!"
Seguì un brusìo concitato, unito a varie proteste sulle facoltà di giudizio di uno che il cervello non sapeva nemmeno dove stesse di casa, ma alla fine tutte le Line si disposero in un unica fila, compresa la Lina tutta timorosa.
Gourry deglutì, e si posizionò davanti alle Line.
Cominciò a camminare avanti e indietro,osservandole negli occhi. Improvvisamente si fermò davanti ad una di esse:
" Lina...Che pensi di me?" Chiese a bruciapelo.
"Che sei un maledetto deficiente, falla finita con questa pagliacciata, non lo vedi che sono io??" Ribattè stizzita la rossa.
Ma lo spadaccino continuò a camminare, fermandosi poi davanti alla Lina che si era battuta la mano sulla fronte nel sentire che sarebbe stato lui il giudice della gara.
Quella non aspettò nemmeno che avesse formulato la domanda, e rispose direttamente, con aria annoiata:
" Gourry, sono stanca e nervosa, per favore di a queste pazze che sono io e facciamola finita..."
Ma Gourry non sembrava ancora convinto.
Camminò ancora lentamente davanti alle identiche fanciulle dai capelli rossi, finchè, fermatosi improvvisamente davanti ad una di esse, le si avvicinò di colpo, sporgendo il viso verso al suo.
La ragazza arrossì violentemente, e gli tirò una sonora pappina su una guancia, facendolo barcollare all'indietro.
A quel punto Gourry sorrise, e afferandola per un braccio, la trascinò fuori dalla fila, esclamando:
" Questa è Lina!"
Le altre sei lo guardarono interdette.
" E' questa la tua risposta, Gourry?" Chiese una Lina.
Gourry scrutò ancora qualche secondo la prescelta, poi annuì.
" Non ho il minimo dubbio." Affermò con decisione, e mentre diceva ciò, un forte vento prese a soffiare.
Lo spadaccino strinse forte Lina a sè, mentre tutto intorno a loro vorticava.

Quando la quiete tornò a regnare, timorosamente si arrischiò a lanciare un'occhiata intorno.
Tutto era silenzio, intorno a loro due. Ma non durò a lungo.
" Cretino! Quanto ti ci è voluto per capire che ero io!!" Chiese imbronciata Lina, spingendolo lontano e osservandolo offesa.
Gourry la guardò interdetto:
" Ah, certo...Prego, non c'è di che! sarebbero questi i tuoi ringraziamenti??!"
"Ringraziamenti per cosa??? Persino un cieco si sarebbe accorto che ero io!!" Ribattè stizzita la maga, ancora  visibilmente scossa. E così dicendo gli diede le spalle, muovendo qualche passo rabbioso nel sentiero.
Gourry la osservò allontanarsi  muovendosi nervosamente, e non fece un passo.
Poteva ben immaginare che Lina non ce l'avesse avuta veramente con lui.
Ce l'aveva con se stessa, per non essere stata in grado di superare da sola la cosa.
Attese pazientemente che Lina sfogasse la rabbia, qualche metro più avanti. Infine, si decise a raggiungerla.
"Lina..." La chiamò, posandole delicatamente lamano sulla spalla, e sentendola irrigidirsi.
"Va tutto bene adesso" E spontaneamente la abbracciò, non dandole il tempo materiale di protestare.
Lina avvampò fino alla punta delle orecchie, ma tuttavia, non tentò di sgusciare via da quell'abbraccio.
Era troppo stanca. Stanca di lottare.
Contro quel labirinto.
Contro se stessa.
Contro quello che provava per quel ragazzo dai capelli dorati, che ormai negare sarebbe stato inutile.
Si lasciò andare alle braccia di Gourry, sprofondando il viso nel suo petto, assaporando quel suo profumo buono, che le parlava di cose dolci e certezze.
" Cervello di medusa..." sospirò Lina " Che ne sai che sono realmente io la vera Lina?.." Chiese infine.
Gourry, il mento appoggiato ai suoi capelli, parve rifletterci un attimo su...
" Ma, in effetti l'hai detto tu prima... Persino un cieco l'avrebbe capito..." Sussurrò
Lina accolse accigliata quella risposta:
" In realtà non sono poi così sicura che sia vero...Io stessa ad un certo punto ho dubitato seriamente di essere realmente io. Ma tu non hai avuto dubbi...Anche se hai usato un metodo decisamente...opinabile!" Ridacchiò poi, ricordandosi della pappina che lo spadaccino si era beccato a causa della sua mossa azzardata.
Gourry sorrise:
" Pensi che l'abbia capito solo perchè mi hai mollato una sventola??" E così dicendo scosse piano la testa.
Lina corrucciò la fronte:
" Hai ragione, probabilmente ognuna delle mie distorte personalità ti avrebbe massacrato di botte se avessi osato tanto con loro...Anzi, ti è andata pure relativamente bene!! Ma allora come...?"
Lo spadaccino a quel punto si discostò da lei, guardandola dritto negli occhi:
" Lina..."
La maga arrossì vistosamente.
" Lina..." Proseguì lo spadaccino, estremamente serio " Il fatto è che di tutte, tu eri l'unica..."
La maga deglutì, mentre il cuore le accellerava ad un ritmo impressionante.

" Tu eri l'unica con un solo orecchino!!^_^" Esclamò infine Gourry , estraendo dalla tasca la sferetta dorata che aveva trovato per terra strada facendo!!
Una grossa goccia scese dalla tempia della maga, mentre lo spadaccino, con delicatezza, le rimetteva l'orecchino perduto.
"Gourry...." Sussurrò Lina.
"Uh...Che c'è??" Chiese lui, con l'aria più innocente del mondo.
"SEI MORTO!!!" Gridò la maga, cominciando a inseguirlo, mentre il biondo tentava di ripararsi dalle sfere infuocate che gli passavano accanto sibilando,e urlava di rimando:
" Ma Lina!! Che altro ti aspettavi?? Eravate assolutamente identiche!!E poi quando ho visto quei caratterini aggressivi mi sono detto 'Fammi controllare a chi manca un orecchino, va...' E così mi sono sporto su di te perchè in effetti non capivo se ne avevi due o uno solo.... Lina! Ma che ti ho fatto, non capisco!!!!"
" GOURRY!!BASTA!! Non una parola di più!!" 


"Lumache giganti,ok. E qual'era il problema, non capisco??"Chiese Gourry a Lina, mentre percorrevano l'ennesimo corridoio.
" Il problema erano APPUNTO le lumache Gourry." Sospirò scocciata la ragazza, che stava raccontando al biondo quali disgrazie le fossero capitate sul cammino strada facendo.
Gourry guardò verso l'alto, portandosi un indice sotto al mento:
" Le lumache non sono male, con una salsa adeguata si intende^^"
Ma Lina loafferrò per il colletto della tunica, sibilandogli in faccia:
" Mi fanno schifo le lumache!!! E' tanto difficile da capire??? Possiamo per favore EVITARE di parlarne??!"
"Ok,ok..." Biascicò Gourry col respiro corto, mentre lei lo lasciava andare.
" A te invece cosa è successo??" Chiese interessata Lina, mentre lo spadaccino si sistemava la casacca.
Lui fece spalluce:
" Oh, niente di che...Una striscia di terra sospesa nel vuoto, e...
La guerra...." Aggiunse poi distaccato, come se stesse parlando di qualcosa che non lo riguardava, senza tuttavia guardarla in faccia.
Lina non fece commenti, limitandosi a lanciargli una fugace occhiata.
Immaginava che non dovesse essere stata una passeggiata per Gourry, ripercorrere gli orrori che gli avevano segnato la vita.
Sconsolata tornò a rimirare i propri stivali, mentre imboccavano l'ennesimo vialetto, quando l'irrigidirsi improvviso del compagno di viaggio, la costrinse a fermarsi, e osservare con sguardo vigile la scena che si apriva davanti ai loro occhi.
Il sentiero che avevano appena imboccato poteva essere uguale ai diecimila appena percorsi, se non fosse stato per la nebbia  fitta e bianca che vi si addensava sopra.
Lina si bloccò, sentendo che Gourry metteva mano alla spada.
"Oh  no..." mugugnò la maga " Non dirmi che è un altro di quei giochini demoniaci..."
Ma Gourry non rispose.
I suoi occhi avevano scorso qualcosa che alla maga era momentaneamente sfuggito. E lo spadaccino si fece largo tra i densi banchi di nebbia che aleggiavano spettrali, avvolgendo il peggiore dei suoi incubi.

"Gourry...." Lo chiamò sottovoce la maga, vedendolo allontanarsi " Dove accidenti vai??"
Ma non ottenendo risposta, Lina si decise a seguirlo, immergendosi a sua volta nella coltre nebulosa.
"Ma guarda cosa mi tocca fare..." Stava borbottando Lina, che ormai non vedeva più ad un palmo dal proprio naso " Gourry!!" Chiamò per l'ennesima volta, arrivando poi, infine, a scontrarsi contro allo spadaccino, che si era fermato in un punto ben preciso.
"Hei! Si può sapere che accidenti ti prende?" Chiese Lina, massaggiandosi la punta del naso.
Ma lo spadaccino non rispose. Allora la ragazza abbassò lo sguardo, tentando di scorgere cosa avesse attirato l'attenzione del suo biondo compagno, e il sangue le si gelò nelle vene.
Davanti a loro si ergeva una lapide solitaria, sulla cui pietra fredda crescevano muschi e licheni, e in cui era incisa una sola parola:

Agnes.

Lina rimase rigida, tentando di dare un ordine ai suoi pensieri.
Agnes era la madre di Gourry.
Ricordava di quando, nel bosco, le aveva parlato di lei...Della sua dolcezza, dei suoi modi gentili.
Quindi adesso che poteva fare, davanti a ciò?
Uscirsene con un ' Gourry, tranquillo, è solo la tua immaginazione che proietta all'esterno la tua peggiore paura' sarebbe stato semplicistico.
Non poteva funzionare. Non se c'eri dentro.
E Gourry c'era dentro più di quanto Lina potesse immaginare, perchè la paura e il senso di colpa, a volte, non si discostavano poi molto l'una dall'altro.
Un rumore di passi alle loro spalle li fece trasalire.ELina e Gourry,voltandosi,poterono vedere una imponente figura che avanzava nella nebbia.
Quando fu abbastanza vicina da scorgerne i lineamenti, Lina rimase sorpresa dall'incredibile somiglianza che legava quell'uomo sconosciuto dallo sguardo arcigno, al ragazzo che le stava al fianco, bianco come un morto.
"Padre..." Sussurrò Gourry, stringendo i pugni.
Ma l'uomo lo fermò, intimandogli di tacere.
" Come osi rivolgerti a me con questo appellativo, traditore che non sei altro?" Inveì Garth " Io non sono più tuo padre, non lo sono più da molto tempo.Ti disconobbi dal giorno che lasciasti il maniero, rubando quanto la nostra famiglia aveva di più caro. Eadesso trovi ancora il coraggio di chiamarmi 'padre'? Ingrato! Guarda là, guarda!" E così dicendo indicò la lapide.
" E' colpa tua Gourry, se quella che era tua madre non è più tra noi. Tu, figlio degenere, le hai spezzato il cuore con la tua fuga ssurda. Con i tuoi misfatti!!"

"NOOOOO..."
 
L'urlo dello spadaccino ruppe il silenzio della notte.
Lina si sentì toccata in ogni più piccola parte del suo essere, quasi che il dolore di Gourry si riversasse tutto nel suo cuore.
"Io non sono un traditore!!" Gridò lo spadaccino " Mia madre lo sapeva, lo sapeva che quel che feci, lo feci per voi, solo per voi..."
"Ah, si certo!! Come no! Trafugare un'arma leggendaria che non ti spettava in alcun modo, per vantarsene agli occhi di qualche sciocco mercenario, ti sembra forse un gesto nobile per onorare la famiglia?? Sciocco presuntuoso!"
Gourry fece qualche passo avanti, crollando a terra ai piedi del padre:
" IO non volevo disonorare la famiglia padre,...Io...Io volevo riunirla, anche se non ne avrei più potuto fare parte, dovete credermi!!"
Calde lacrime amare scesero sulle gote del ragazzo.
Dall'istante in cui le sue dita si erano posate sull'elsa della Gornova, tutta la sua vita aveva assunto il rimorso bruciante di aver arrecato danno e dolore alla sua famiglia.
E solo la speranza che le cose si fossero sistemate a casa sua, gli impediva di perdersi totalmente nel dolore di essere fuggito senza lasciare uno straccio di spiegazione.
Ma adesso, davanti alla tomba della madre, e alle accuse del padre, Gourry crollò, lasciando che le ultime parole di suo padre gli arrivassero lontane, come il cupo rimbombo dell'imminente temporale.
" Tu non l'hai riunita, Gourry. L'hai mandata in malora. E per cosa? Per atteggiarti a cavaliere di luce con un arma che non ti competeva, e che...
Non sei stato nemmeno in grado di preservare? Tu sei la vergogna e il disonore di tutti i Gabriev."

"Adesso basta!!" Squillò improvvisamente una voce, vicina al punto in cui lo spadaccino si era accasciato inerme.
"Lei è veramente un cafone di prim'ordine, signore, lasci che qualcuno glie lodica!!" Si intromise la maga, attirandosi seduta stante lo sguardo adirato di Gabriev senior.
"E lei chi sarebbe, signorina??"Chiese quello, irritato.
" Sono una che non le permette di parlare così a suo figlio. Si dovrebbe vergognare delle cose che ha detto!!" Proseguì Lina, scuotendo la testa.
Una goccia scese dalla tempia di Garth.
" Ma stiamo scherzando?? Sono io che non permetto ad una mocciosa di rivolgersi con questo tono ad nobile come me!! E poi tu chi saresti??" chiese il padre di Gourry, abbandonando subito i toni signorili " La meretrice di quel fallito di mio figlio??"
Lina rimase immobile due secondi, mentre solo un lieve tic all'occhio poteva denotare il suo TOTALE dissenso.
Poi rispose semplicemente:
" Ecco, ha capito bene, sono la meretrice di suo figlio, e se proprio ci tiene a saperlo, la attuale propietaria della spada di luce!!"
Garth impallidì.
" COSA??? L'arma leggendaria nelle mani di una donnaccia del genere??? Ma questo è inconcepibile!!"
Ma la maga proseguì con tono assolutamente distaccato:
"Cosa credeva? Che le prestazioni, qui, fossero gratis??"
Nel sentire quelle parole persino Gourry sollevò il capo, guardando  Lina come se stesse guardando un alieno:
"Lina...Ma sei impazzita??" Le sussurrò.
Ma la maga finse di ignorarlo.
Dopo i molti trucchetti a cui aveva assistito in quel labirinto, aveva capito che chi viveva il proprio incubo,credeva veramente nelle visioni che gli comparivano davanti.
Eppure un modo per sfatarle, e ricondurle nei loro ranghi di semplici paure, c'era.
Sminuirle.
E anche Garth, che Gourry non riusciva a guardare negli occhi per il sacro terrore che provava nei confronti di suo padre, se sbeffeggiato sufficientemente, poteva diventare talmente paradossale, da perdere completamente credibilità.
"Malafemmina!! Il tarditore e la malafemmina!!" gridava ora il padre di Gourry, diventando sempre di più di un colore tendente al bordeaux.
A quel punto Lina optò per il colpo di grazia:
" Comunque, devo ammettere, signore, che quella spada per appenderci il bucato ad asciugare è veramente perfetta^^"
A quel punto Garth si gonfiò come un melone, mentre persino allo spadaccino riaffiorava un sorriso per l'esasperazione a cui la maga aveva portato il suo severo e rispettabile padre!
Ed infine si dissolse come una bolla di sapone, lasciando che la nebbia si diradasse pian piano.
Lina si battè le mani soddisfatta, lasciandosi scappare un sospiro. Ma poi, guardando nella direzione di Gourry, lo sorprese ancora a terra, a fissare il punto in cui poco prima si ergeva la tomba della madre.
Con cautela gli si avvicinò, inginocchiandosi al suo fianco,e posando la mano sul suo avambraccio muscoloso:
"E' finita, Gourry."
Lo spadaccino rimase silenzioso. Poi lentamente disse:
" Mio padre aveva ragione. Ho spezzato il cuore di mia madre...Non sono degno d'essere definito figlio."
Lina non rispose.
Semplicemente lo attirò a sè, stringendolo dolcemente.
"Tua madre sà perchè l'hai fatto. Lei lo sà, Gourry."
Lo spadaccino si rannicchiò in quell'abbraccio, sentendosi, per una volta, lui quello piccolo e indifeso.

"Io non riesco a perdonarmi per ciò che ho fatto Lina..." Mormorò." Se solo potessi tornare indietro..."

Lina gli accarezzò piano i lunghi capelli dorati, riflettendo. Poi, lentamente, disse:

" A nessuno è concesso di tornare al passato. Ma, in fondo, è proprio questa impossibilità che ci costringe ad andare avanti."

La nebbia si stava lentamente diradando intorno a loro.
E, lasciando intravedere l'ambiente circostante, permise agli occhi della maga di scorgere ciò che si celava oltre la coltre nebulosa.
Un ampio spiazio circolare.
In cui si ergeva la torre.



                                                                                 ***

Vi dico solo questo...Quando ho iniziato a scrivere questa fic, premeditavo di finirla entro luglio@__@
Il fatto che adesso sia il primo di dicembre, ovviamente, è solo un piccolo dettaglio irrilevanteXDDD
Non faccio altro che cambiare, tagliare, sconvolgere la trama!!( e soprattutto aggiungere capitoli su capitoliXD)
Quindi, se voi che seguite la storia, siete riusciti a capirci qualcosa fino a qui...I casi sono due:
-Siete dei geni
-Siete più mentalmente devastati di meXDDD
In ogni caso ne approfitto per ringraziarvi!!^_^
E un ringraziamento speciale a Ladylina, SonLinaChan, Daydreamer e Lilia^^
I vostri commenti sono davvero preziosi^^
(Non vi preoccupate---dovrebbero mancare pochi capitoli! Stavolta giuro che è veroXDD)

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Capitolo 16
*** Cap14: I fili del gioco ***


capitolo15 'Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro. E' quello il punto al quale si deve arrivare'  (Franz Kafka)

Capitolo 14: I fili del gioco


"Gourry..." Sussurrò Lina, scostandolo leggermente da sè.
Lo spadaccino sollevò la testa, che aveva tenuto appoggiata contro al corpo della ragazza, osservando confuso l'ambiente circostante.
" Lina....Ma quella..." disse lentamente, mentre gli ultimi banchi di nebbia si diradavano.
La maga annuì gravemente.
Gourry si portò una mano alla testa, aggrottando le sopracciglia:
" Ma quella è una torre...Cosa ci fa una torre qui??"
Lina rimase impassibile.
Solo il rapido gesto della sua mano che tirava un mega-pugno a Gourry, facendolo volare parecchi metri più in là, richiamò al fatto che il biondo avesse appena pronunciato un'idiozia colossale.
"Gourry dimmi...Quand'è avvenuto con esattezza???!!!" Sbaritò a quel punto la maga, mentre Gourry sollevava spaesato la faccia dal suolo, mettendo in evidenza la striscia di erba verde che aveva stampata sulla guancia.
"M-Ma Lina..." Biascicò incerto, trovandosi davanti lo sguardo fiammeggiante della maga" Quand'è avvenuto COSA...Per l'esattezza??"
Gli occhi di Lina si strinsero a due fessure:
" Il tuo decesso cerebrale, cribbio! Per gli Dei Gourry!! Come puoi uscirtene semplicemente con ' Hei, ma quella è una torre, wow!' Dopo che per due giorni non abbiamo fatto altro che ripetere che quello che stiamo cercando si trova dentro a QUELLA DANNATISSIMA TORRE????????!" Urlò Lina esasperata.
Lo spadaccino la osservò sgranando gli occhi:
"Incredibile..." Mormorò semplicemente " Non riesco a credere che tu sia riuscita a dire tutto questo...Senza prendere fiato nemmeno una volta^^"
Lina avrebbe voluto avere una spada molto affilata alla mano in quel momento.
Ma non per ridurre in julienne lo spadaccino.
No.
Voleva farci arakiri con quella spada, ponendo fine alle sue pene, e al supplizio a cui le idiozie di Gourry riducevano i suoi già tiratissimi nervi!
Alla fine però mise da parte i propositi suicidi, e fece l'unica cosa che avrebbe potuto fare, ovvero, appellarsi all'ultimo rimasuglio di pazienza, e tirare un sospiro:
"Gourry...Davvero non ti ricordi che quello che stavamo cercando, era questa torre??"
Gourry si portò l'indice al mento:
"Adesso che mi ci fai pensare, in effetti..."
Lina lo guardò sconsolata:
"Ok, fingerò che i traumi del labirinto ti abbiano procurato un'amnesia momentanea..." concluse infine, mentre Gourry, tiratosi su, le passava al fianco scompigliandole affettuosamente i capelli.
"Grazie Lina, e poi che importanza ha? Che io me ne ricordi o meno, l'abbiamo trovata, no? E' questo quello che conta!" E così dicendo la superò, avventurandosi nello spiazzo in cui si ergeva la costruzione.
Lina rimase immobile alcuni secondi, seguendone i movimenti con sguardo scettico.
'Oh, certo....' Pensò tra sè e sè 'Che importanza vuoi che abbia se la tua scatola cranica fa più acqua di un colabrodo???'
Poi però fu costretta a sorridere, anche se il suo sguardo rimaneva serio:
'Che importanza vuoi che abbia, se la tua semplicità non ha lasciato che macerie della mia 'confortante' barricata?'
E scrollando le spalle, infastidita dai suoi stessi pensieri, si incamminò seguendo lo spadaccino verso il cuore del labirinto.

L'erba era alta e umida, e cresceva rigogliosa intorno alla torre, la cui base circolare occupava diversi metri dello spiazzo. La costruzione era in pietra, e un sottile strato di muschio ne ricopriva le pareti.
Lina arrivò alla base della torre, scrutandola attentamente dall'alto in basso:
"Hei, chiunque tu sia, cala la treccia che stiamo arrivando!!" Gridò portandosi le mani alla bocca.
Poi, girandosi con un sorriso verso lo spadaccino, lo sorprese a fissarla dubbioso:
"Lina...Ma con chi stai parlando?"
Una grossa goccia scese dalla tempia di Lina:
"Era...Era una battuta Gourry..." Mormorò.
Lo spadaccino si limitò a guardarla serio:
" Eh ti sembra questo il momento di fare dello spirito?" Ribattè freddo.
Lina abbassò la testa, ma poi aggrottando le sopracciglia si sentì un idiota:
" Hei! No, ma dico...Tu puoi fare il cretino a tutte le ore del giorno, e io non posso nemmeno fare una battuta???!" Gli gridò rabbiosa.
Un lieve sogghigno comparve sul volto di Gourry:
"...Anche la mia era una battuta, Lina! Mamma mia come sei permalosa!"
Lina si limitò a guardarlo storto:
" Non faceva per niente ridere, se ci tieni a saperlo." Borbottò.
Ma Gourry aveva ripreso a gironzolare intorno alla torre, dopodichè si voltò nuovamente verso di lei:
" Lina...ma qui non c'è la porta, c'hai fatto caso?"
La maga lo raggiunse:
"Si, l'ho notato subito..."
La base della torre era assolutamente priva di una qualsiasi apertura verso l'interno, la maga l'aveva notato alla prima occhiata.
E questo non poteva che significare una sola cosa...
La porta per entrare, doveva essere evidentemente collegata alla terza chiave.
Dannazione.

"E adesso che facciamo...?" Chiese dubbioso Gourry, lanciandole un'occhiata.
Lina ricambiò il suo sguardo, osservandolo incerta:
" Ecco..."
Ma mentre stava per formulare un'ipotesi, un chiaro rumore di passi che si avvicinavano catturò la loro attenzione.
Gourry posò istintivamente la mano sull'elsa della spada, muovendo un passo avanti.
Da quello spiazzo circolare si diramavano tre sentieri, e chiunque si stesse avvicinando, lo stava facendo da quello alla loro destra.
La maga gli si affiancò, gli occhi puntati verso l'apertura del viale.
Ma non le ci volle molto per rilasciare la tensione, potendo semplicemente cogliere i primi spezzoni di frase che i propietari di quei passi stavano affrontando:
" Non ci posso credere!! Ma davvero ti fanno così paura?? O Dei! Ti prenderò in giro a vita dopo questo, sappilo!!" Squillava raggiante una limpida voce femminile, cui rispondeva un cupo e sommesso borbottìo:
" Senti, vogliamo parlare di te? Quando quel ragno ti si è avvicinato ho creduto seriamente di diventare sordo per l'urlo che hai lanciato!!"
La voce femminile rise cristallina:
" Non cambiare discorso!! Un conto è un ragno di due metri per tre...Un conto sono delle innocenti bambole di porcellana!"
"Innocenti?? Quelle bambole avevano dei sorrisi vampireschi...E quegli occhi spiritati?? No dico, li hai visti quegli occhi di vetro spiritati??" Tentò di giustificarsi lui, senza tuttavia riuscire a convincerla:
" Io ho visto solo che sei diventato tutto blu! Davanti a quelle povere e innocenti bamboline...."

Cedric e Sofia apparvero all'imboccatura del sentiero.
Lei rideva, e gli si teneva aggrappata al braccio,osservandolo mentre, rosso in viso, tentava di sviare il discorso dalla sua fobia verso le bambole di porcellana!
Dopo che ebbero compiuto qualche passo all'interno dello spiazzo, si guardarono attorno stupiti, e subito dopo notarono le facce dubbiose di Lina e Gourry, che una di fianco all'altro, li osservavano curiosi.
La prima cosa che Sofia fece, dopo che i suoi occhi ebbero incrociato quelli di Gourry, fu mollare di colpo il braccio di Cedric, allontanandosi di qualche passo, e ridandosi un immediato contegno, mentre le guance le si imporporavano.
Cedric, dal canto suo, riassunse immediatamente la sua consueta aria distaccata, dovuta in parte anche al fatto di essersi reso benissimo conto del gesto della principessa, una sottigliezza che in fondo era sfuggita allo spadaccino, che sorridendo affermò:
" Ragazzi! Cominciavamo a darvi per dispersi!"
" Questo posto...E' peggio di un inferno..." Dichiarò Cedric, fingendo di togliersi un pelucco dalla casacca, con assoluta indifferenza.
Sofia annuì, poi muovendo qualche passo verso lo spadaccino, gli chiese:
" E tu Gourry? Tu stai bene, vero?"
Lo spadaccino annuì, tirando una vigorosa pacca sulla schiena di Lina:
" Se c'è qualcuno che ha rischiato grosso, qua dentro, è stata Lina! Si è imbattuta in niente di meno che con... Se stessa!"
La maga, che a seguito della manata si era sbilanciata in avanti, si riprese velocemente, sibilandogli:
" Credo che forse ad Imalg non ti abbiano sentito, prova ad urlare più forte già che ci sei..."
Cedric si fece avanti, e posandole una mano sulla spalla, annuì gravemente:
" Deve essere stata molto dura immagino, ma consolati: qui ci siamo passati tutti, dall'avere a che fare con te...E per ora, nessuno ha riportato danni permanenti...Tranne Gourry, forse..."
Lina lo guardò storto:
" Attento Cedric, potrei disegnare occhi e bocca su una teiera di porcellana e usarla contro di te!" Ribattè sogghignando, mentre Cedric diventava paonazzo! 
"In ogni caso..." Si riprese subito dopo il ragazzo, cambiando discorso " Sarebbe questa la fantomatica torre??Mmm...Non ci vedo niente di strano..." Mormorò, guardandosi attorno sospettoso.
" Duro di comprendonio, Cedric?" Lo rimbeccò la maga, ponendosi le mani sui fianchi " Questa frase l'hai usata tutte le volte che ci siamo trovati davanti ad una trappola, o sbaglio??! E quindi, ancora non l'hai capito che molto spesso...L'apparenza inganna?"

Il vento sibilò leggermente.
"Mi hai tolto le parole di bocca, Lina." Sussurrò una voce a pochi passi da loro.

I quattro si voltarono di scatto, sorprendendo un uomo che camminava lentamente verso di loro.
Aveva una lunga e logora tunica grigia, e i lineamenti scavati ne indicavano la veneranda età.
Ma solo la maga strinse gli occhi nel vederlo avvicinarsi.
I loro sguardi si incrociarono, e un lieve sorriso increspò le labbra rugose del vecchio.

"Grupius..." Sussurrò la maga.

"Ti aspettavo, Lina..." Rispose lui.

Rimasero a fissarsi in silenzio, per un tempo che a Lina parve infinitamente lungo.
Poi, la voce dello spadaccino la riportò alla realtà:
"Lina...Conosci quest'uomo?" Le chiese, facendosi vicino alla compagna.
Lina non distolse lo sguardo dagli occhi gialli del vecchio, che adesso le parevano leggermente divertiti,  mentre con una calma quasi surreale rispondeva allo spadaccino:
" E' lui che mi ha contattato, quando ero ancora nella penisola. E mi ha lasciato il testo che si è rivelato essere la prima chiave..."
" E ti devo fare i miei complimenti, Lina..." Asserì Grupius, annuendo col capo " Hai svolto un ottimo lavoro, fino ad ora..."
La maga digrignò i denti:
" Ci tengo a precisare che quel che ho fatto non l'ho certo fatto per lei, imbroglione che non è altro! E adesso coraggio, mettiamo fine a questa pagliacciata...Quali sono i suoi bassi scopi? Che ne ha fatto del re?...E soprattutto, dov'è quell'altro imbroglione del suo complice?"
Grupius la guardò divertito:
" Pazienza Lina, ancora un po' di pazienza...Ogni cosa ti verrà rivelata, ma prima...Voglio ricompensarti almeno in parte dei tuoi servigi..."
E così dicendo, si voltò verso una delle aperture del labirinto:
" Volevi sapere dov'era il Re?...Bene, eccoti accontentata..."
Dall'imbocco di uno dei tre viali, fece il suo ingresso il cavaliere nero, lo stesso cavaliere che era perito sotto al filo della lama di Gourry, il giorno del torneo, e che adesso riviveva grazie al Necro Vuud.
Il non-morto stringeva nella mano destra la spada, e nella sinistra una logora e spessa corda sfilacciata, che si concludeva in un anello al collo di un uomo, trascinato brutalmente dal cavaliere.
Quando lo vide Sofia ruppe in urlo disperato:
" Padre!! Padre che vi hanno fatto? Oh padre...State bene? Ditemi che state bene..." Esclamò la ragazza tentando di lanciarsi verso l'uomo, prima che Cedric non la fermasse per il polso.
"Sofia non ti avvicinare, rimani dietro di me..." Esclamò lui sicuro, parandosi dinnanzi a lei con fare protettivo.
Il re nel frattempo aveva sollevato lo sguardo, rivelando occhi scuri e segnati, e una capigliatura riccia e striata di grigio:
" Sofia?" Chiese, mentre il suo sguardo si riempiva di terrore "Sofia che ci fai qui? Che cosa ti hanno fatto? Oh, figlia mia, non puoi immaginare quale terribile tradimento è stato perpetuato alle nostre spalle...Io...Io avrei dovuto avvisarti, ma non ce nè stato il tempo...Tutto è successo così in fretta..." Riuscì a biascicare, prima che il cavaliere nero non tirasse un potente strattone alla corda, mozzandogli il fiato in gola.
" Giù le mani da lui!!" Gridò Cedric, mentre la principessa si portava le mani agli occhi, rompendo in un pianto disperato.
A quel punto intervenì lo spadaccino, sguainando la spada con sguardo sprezzante:
" Vi divertite a prendervela con chi non si può difendere, vigliacchi!!" Gridò al vecchio, il quale, tuttavia, non gli prestò la minima attenzione, continuando a osservare imperscrutabile verso la maga.
Lina mosse un passo verso lo spadaccino, che si stava dirigendo verso il cavaliere nero, ma la voce di Grupius la costrinse a fermarsi:
"Lina, Lina...Lascia perdere queste improbabili questioni di onore, io e te...Abbiamo ben altro a cui ambire!"
La maga gli rivolse uno sguardo disgustato:
" Dubito seriamente che qualcosa ci possa accomunare...E per quanto io ammetta di essere una persona ambiziosa, le mie mira non si spingerebbero mai tanto oltre il normale senso del vivere civile!" gridò sprezzante, e indicando con lo sguardo il monarca che giaceva carponi, si incamminò verso quella direzione.

Un sordo cozzare di spade risuonò limpido nella notte stellata.

"Andiamo Lina..." Cantilenò Grupius " Non vuoi sapere cosa c'è dentro alla torre...?"
La maga si morse il labbro.
Era arrivata a due passi dal punto in cui lo spadaccino si batteva furiosamente contro al cavaliere.
Esattamente a metà strada tra quello che avrebbe dovuto fare, ovvero salvare il re, e quello che avrebbe voluto fare, e cioè...Scoprire cosa si celava dietro a tutte le lusinghe e le minacce che, volente o nolente, l'avevano portata davanti a quella torre.

Testa o croce, Lina Inverse?

"Linaaa!!" Gridò rabbioso Cedric, da un punto imprecisato di quel luogo" Datti una mossa...Ci serve una mano!"

Allora, cosa scegli? Aiuti i tuoi amici, o assecondi la tua perversione?

"Gourry! Padre! Cedric!!" Urlava Sofia, alternando i nomi dei tre uomini che più aveva cari nella vita.

Lina sentiva il fragore delle lame, e lo sguardo penetrante di Grupius.
E non sapeva scegliere.

Alla fine, dopo un tempo che le parve un'eternità, si decise:
"Fireballs!!" Gridò, scagliando l'incantesimo verso il cavaliere, che venne spazzato via mentre brandiva la spada furioso.

Gourry si voltò a rivolgerle un limpido sorriso, prima di precipitarsi ad aiutare il re, insieme a Cedric:
"Maestà!" Esclamò, mentre con forza allargava l'anello di metallo che gli stringeva il collo "Maestà, come vi sentite?"
Il re riprese conoscienza un po' strodito, voltandosi intorno spaesato:
" Ah, capitano Gabriev...G-grazie...Dov'è mia figlia?"
Ma la risposta non giunse tempestiva tanto quanto la principessa, che si lanciò verso il padre buttandogli le braccia al collo:
" Padre! Come sono felice di rivederti!! Sono stata molto in pena per te..."
Il re abbracciò calorosamente la figlia, ma subito dopo il suo sguardo tornò serio:
" Sofia, devo parlarti, è urgente...C'è stato un tradimento..." Ma proprio mentre pronunciava quelle parole, i suoi occhi scorsero la figura di Grupius, che si stagliava altera a pochi metri da lì:
" Non realizzerete mai i vostri bassi propositi, farabutto!!!" Gli gridò concitato.
Lina e Gourry si scambiarono una breve occhiata, rivolgendo poi la propria attenzione al vecchio, il quale sorrise enigmatico:
" Ma io li ho già realizzati, manca solo il colpo di scena finale, mio caro...E qui davanti a te, hai colei che lo realizzerà, per me...Per noi."
Gli occhi del re si spostarono su Lina, osservandola con terrore:
" Signorina, NON DEVE APRIRE L'ULTIMA PORTA! la supplicò, non dia ascolto a quell'uomo!!"
Lina deglutì, indietreggiando:
" Io..."
Ma il re proseguì:
" Colui che più di tutti mi era vicino nella vita, un fratello! Mi ha pugnalato alle spalle...Vogliono entrare nella torre...MA NESSUNO DEVE ENTRARE Lì DENTRO!!!! La prego, ho passato tutta la vita a regnare su Seres per evitare che qualcuno accedesse alla torre, e prima di mè l'hanno fatto mio padre, e  mio nonno...Tutti i miei antenati, a cominciare dal primo che appose i sigilli governarono per evitare che un luogo tanto importante venisse profanato!! Loro NON DEVONO ENTRARE.....LEI GLIE LO DEVE IMPEDIRE!!!"
Gli occhi del re erano sgranati, puntati sulla maga, la quale sentì una goccia di sudore freddo scenderle per la schiena.
Adesso aveva capito da chi Sofia avesse preso la propria vena di follia.
Quell'uomo le aveva riversato addosso quel fiume di parole senza che lei riusscisse a capirci un accidente di niente.
Chi era che voleva entrare?
Ferzoc? Era lui la mente del piano diabolico?
Grupius?
Chi era il complice di quel vecchio tanto astuto che sapeva leggerle così bene nella mente?

Lina si soffermò un attimo sulle parole del re.

Colui che più di tutti mi era vicino nella vita...

Un fratello...

E improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, un volto noto le attraversò la mente.
Il volto di un uomo dalla faccia di cera, e dalla pessima battuta.

La maga spalancò la bocca:
"Il sovrinten..."

Ma le sue parole vennero bloccate da un grido non lontano:
" Finalmente ti ho trovata, strega!!" Esultò la voce di un uomo comparso improvvisamente da una delle aperture del labirinto.
Il generale Larch.

La maga per poco non cascò a terra:
" Anche qui???? Ma allora è una persecuzione!!!!"
" Credevi che fosse facile sfuggire ad uno come me?? Ti avevo promesso che ti avrei restituito fino all'ultimo favore con cui mi hai omaggiato ultimamente...E io mantengo sempre le mie promesse!" Sibilò ringhiando.
Lina accolse quelle rivelazioni con una goccia sulla fronte:
" Adesso non ho tempo di intrattenermi con lei generale...Ripassi quando avrò meno grattacapi, e allora si potrà riparlare di quello che mi deve^^"
Larch sputò a terra:
" Io non ho pazienza, mocciosa, ne parleremo adesso!" E così dicendo si scagliò su Lina.
La maga lo guardò accigliata per mezzo secondo:
" Se le dico che non ho tempo....

Flare arrows!!

Mi deve credere!" Concluse, dopo che Larch fu abbrustolito dalle sue frecce infuocate.

Detto questo si rivoltò nuovamente, e sorprese Grupius che si avvicinava lentamente alla torre, posando una mano sulla superfice di pietra.
Lina fece per avvcinarsi, ma una scena insolita la costrinse a fermarsi.
Le dita del vecchio scivolarono lentamente sulle grigie pietre, e altrettanto lentamente, le oltrepassarono.
Lina rimase basita.
Grupius ritrasse la mano, e si voltò verso di lei, osservandola a lungo.
Qualche metro più in là, con sguardi altrettanto stupiti,osservavano la scena anche Gourry, Cedric, Sofia e suo padre.

" Sei stupita, Lina? Sei stupita... di questo?" le chiese Grupius, riaffondando la mano tra le pietre muschiose.

La maga non si fece cogliere impreparata:
" Ormai non mi stupisco più di niente..." Mormorò " Vorrei solo sapere che diavolo significa tutto questo..."

Il vecchio tornò a fissarla, con quello sguardo enigmatico che l'aveva incuriosita fin dal loro primo incontro, nella penisola.
Ma adesso la maga potè notare anche dell'altro in quello sguardo.
Una sottile malinconia.

" Lina..." La chiamò a quel punto la voce dello spadaccino, alle sue spalle.
Ma la maga non si voltò:
" Gourry, io voglio capire..."

Grupius non smetteva di fissarla:

"Lina, tu aprirai l'ultima porta, per me." Disse semplicemente.

La maga incrociò le braccia al petto:
" Mi sembrava di averle già fatto capire chiaramente che non prendo ordini da nessuno..." Esclamò secca.

" Infatti non te lo sto ordinando. La mia è solo una semplice affermazione, una previsione..."Rispose il veggente, spostando lo sguardo verso una figura che si avvicinava.

Un fruscìo nell'erba alta.
Un sibilo di vento alle sue spalle.

Lo sguardo stupito dello spadaccino che si allargava come una macchia d'olio.

"Ferzoc?" Esclamò la maga, non appena il nuovo arrivato ebbe raggiunto la postazione del vecchio Grupius.
Ma l'anziano proprietario del nagozio di magia non fece una piega, rimanendo immobile e impassibile.

"Ma...Ma è il mago di corte..." Sussurrò Sofia all'orecchio del padre, che annuendo gravemente esclamò:
" Lo dicevo io...Quel traditore!"

Ma una nuova voce li fece sobbalzare:

"Non sei mai stato bravo a capire le persone, sciocco che non sei altro..."

Tutti guardarono stupiti verso l'apertura da cui aveva appena fatto la sua apparizione l'uomo che aveva parlato.
Anche Larch, che si era momentaneamente ripreso, gli lanciò un'occhiata, prima di abbassare il capo in segno di rispetto:
"Signore, siete qui..."

L'uomo gli scoccò un'occhiata in tralice:
"Larch, buono a nulla che non sei altro! Sempre steso a terra ti devo ritrovare! Comincio a pentirmi di averti promesso la principessa in sposa in cambio del tuo quasi che nullo aiuto!"

L'agitazione cominciò a correre tra i presenti, mentre un lieve sorriso compariva sulle labbra dell'uomo, sotto ai suoi folti baffi grigi:
" Bene, bene...A quanto pare ci siamo tutti! Ma che bel quadretto familiare...Peccato che non durerà poi a lungo, e soprattutto, non durerà a lungo la corona che hai sulla testa, povero patetico amico mio..." Disse infine, rivolgendosi al re.

" Traditore..." Ribattè quest'ultimo, fremendo di indignazione " Tutti questi anni...."
L'uomo gli rivolse un'occhiata di fuoco:
"Tutti questi anni a rodermi il fegato per come hai gestito questo bene magnifico che ti compete, razza di buono a nulla! Ah, ma adesso che finalmente è giunto il mio momento...Saprò fare grandi cose, credi a me..."

Poi l'uomo si rese conto dello sguardo allucinato che, più di tutti, gli veniva rivolto da una persona ben precisa, e allora commentò acido:
" E tu che hai da guardare Cedric? Non ti avevo forse proibito di partire all'arma bianca per avventurarti fin qui a fare la figura del pagliaccio?? Ma adesso tranquillizati, figlio mio, saprò sistemare ogni cosa...Oh, si, io sistemerò ogni cosa..."
Cedric era rimasto basito, davanti all'imponente figura del padre.
Suo padre.
L'uomo che aveva sperato di trovare, facendogli scontare fino all'ultima le crudeltà che avevano dovuto patire Sofia e il re, era suo padre.

Le lacrime gli si affacciarono agli angoli degli occhi, e le ginocchia gli cedettero.
Suo padre era l'organizzatore del complotto ai danni del suo stesso regno.
Un regno in cui aveva vissuto, e che aveva servito per anni....Solo ed unicamente desiderando di impadronirsene, ai danni di quello per cui aveva finto eterna e sincera amicizia, e che in realtà, non aspettava altro che pugnalare alle spalle.
Suo padre era il traditore della corona, colui che aveva ordito e organizzato il rapimento del suo sovrano e della donna che lui amava.
Suo padre aveva collaborato con quegli uomini spregevoli che in tutti i modi li avevano attaccati e ingannati.
Suo padre voleva solo una cosa.
Varcare la soglia del luogo che per anni aveva ambito e bramato in gran segreto.

Voleva entrare nella torre, e per farlo, sarebbe ricorso ad ogni mezzo.

Lina non credeva ai propri occhi.
Era sinceramente convinta che ci fosse stato il sovrintendente dietro a quella storia, ma quel colpo di scena ribaltava tutte le sue congetture.
Guardò spaesata verso gli altri, e scorse lo stesso sguardo confuso nelle espressioni di Gourry e Sofia.
Cedric giaceva a terra, stringendo i pugni rabbioso, mentre il re, anch'esso accasciato a terra, sosteneva lo sguardo sprezzante di quello che era stato il suo consigliere, e che adesso si rivelava per ciò che era: Un traditore, un viscido e meschino approfittatore.
L'ex gran ciambellano di corte parlò:
" Ma guardati, sei patetico lì a terra...Ti pare giusto che un uomo del genere, possa governare un simile regno?" Chiese, rivolgendo un'occhiata orgogliosa alla torre.
" Quella torre non deve essere profanata..." Ribattè il monarca " E suppongo che questa sia l'unica cosa che ti interessa, vero? E' per questo che hai organizzato tutto questo? Per la torre...."
" Mi hai stufato con le tue lamentele..." Concluse scocciato l'uomo " Non riesco neppure a capire come ho fatto ad aspettare tanto per mettere in atto il mio piano..." Poi, detto questo, rivolse un'occhiata dubbiosa alla maga:

" Ma quel Grupius ha detto che dovevamo aspettare...Che dovevamo aspettare colei che sola fosse in grado di accedere al potere più alto che esista...Poi, finalmente, dieci mesi fa, la grande notizia! La barriera della penisola dei demoni è andata in frantumi, e a compiere tale impresa, è stata la ragazza che vi sta davanti, caro amico, colei che aprirà anche l'ultima porta di questo luogo meraviglioso..."

Quelle parole si persero nella nebbia e nel gelo della notte che avvolgeva Seres.

Lina rimase immobile.

Dicono che una parola non viva che il tempo del suo suono nel mondo.

Allora perchè quelle parole, che erano già andate perdute nell'atmosfera, facevano ancora così male?

"Lei...Lei non sa quello che dice..." Biascicò infine la maga, nel silenzio innaturale che si era creato intorno " Deve essersi bevuto il cervello..." Sentenziò infine.

Ma il padre di Cedric la fulminò con lo sguardo:
" Lo credevo anche io di Grupius, mia cara, quando ha cominciato a parlarmi di una ragazzina capace di compiere gesta rimaste precluse ai più grandi della nostra storia...Ma adesso, devo ammettere che non si sbagliava affatto...Sei riuscita ad arrivare fino a qui, con le tue forze...Attraverso il labirinto che ha consumato molti giovani che vi ci sono cimentati..."
La maga lo osservò scettica:
" Senta, faccia poco lo spiritoso...Se non sbaglio qui ci siamo tutti, quindi, o siamo tutti dei fenomeni..."
"O abbiamo adottato qualche piccola scorciatoia.." Concluse l'uomo con un sogghigno.
La maga lo guardò aggrottando le sopracciglia e l'uomo le rispose con una risata:
"Cara Lina, posso dirtelo in franchezza? Temevo che non ce l'avremmo fatta, io e i miei, quando hai avuto la brillante idea di battagliare nei sotteranei del palazzo...Ma fortunatamente, la strada che corre qua sotto, e che conduce qui...E' rimasta perfettamente integra!"
Lina rimase interdetta.
Quindi quei sotteranei erano una specie di percorso alternativo?
Ah ecco...Hai capito questi cattivi??! Mandavano le dolci fanciulle indifese a vagare nella notte, imbattendosi nelle proprie paure e in difficoltà di ogni genere, per recuperare quelle dannate chiavi, mentre loro, i signorini, raggiungevano la torre semplicemente camminando qualche metro sotto all'inferno in cui lei si era barcamenata tra la sorella e quelle orrende bestiacce bavose!!!
Un lieve tic all'occhi prese a muovere l'occhio di Lina.
Le dispiaceva per Cedric, in fondo, ma 'forse' sarebbe rimasto orfano molto presto!!

" Ad ogni modo..." Proseguì il padre di Cedric " A parte qualche lieve intoppo, è andato tutto secondo i piani..." e sogghignando leggermente si pose davanti al re:
" Dieci anni...Sono dieci anni che aspettavo questo momento, anzi...che aspettavamo questo momento, vero Grupius?"
Il vecchio alzò lo sguardo:
" Io veramente aspetto da un po' più tempo..."
" Umpf! Vecchia cariatide pignola!!" Sbottò l'uomo " Se non fosse stato per me, dove te andavi con quel corpo spettrale??"
Grupius assunse un'espressione vagamente seccata, mentre il consigliere proseguiva:
" Comunque, devo ammettere, Grupius, che il tuo aiuto è stato prezioso...La nostra alleanza ha dato i suoi frutti come vedi! Non trovi anche tu, Edmond?" Chiese, rivolgendosi al re.
" Di cosa stai parlando, infame traditore??" Gridò quello, ancora troppo debole per reggersi in piedi.
" Sto parlando del piano che io e il guardiano abbiamo macchinato per anni e anni, il cui ingranaggio si è finalmente messo in moto! Sciocco presuntuoso, che fidandoti di me mi hai rivelato il segreto che la tua famiglia custodiva da anni! Potevi immaginare che un uomo della mia intelligenza avrebbe saputo sfuttare la situazione a suo vantaggio! Haha...
Mi ci è voluto un po', per raccogliere gli elementi necessari...Prima ho stretto alleanza con il guardiano, Grupius..."

Mentre l'uomo si crogiolava nella sua autocelebrazione, snocciolando davanti ai presenti i punti salienti del suo complotto, lo spadaccino si affiancò leggermente alla maga, bisbigliandole:
" Ma Lina...C'è una cosa che non ho capito...Se il re ha detto che fu uno dei suoi antenati a mettere i sigilli alla torre, e Ferzoc aveva detto di conoscere Gurpius perchè fu uno dei maghi che collaborarono a questa cosa...Come può essere qui davanti a noi?? Dovrebbe essere più vecchio di Matusalemme...." Concluse incerto.
La maga sgranò gli occhi:
" Gourry, accidenti hai ragione!" Sussurrò ammirata, battendosi la mano sulla fronte " Cavolo come ho fatto a non pensarci prima??" Poi si voltò, scrutando dubbiosa il volto del ragazzo:
" Hei, ma come ha fatto il tuo cervello formato granello di zucchero a farti ricordare questa cosa??"
Gourry sorrise, sollevando leggermente le spalle:
" Che ne so...Ogni tanto qualche luce si accende qua dentro! E comunque, cosa ne pensi?"
Lina aggrottò le sopracciglia:
" Credo di aver capito, Gourry...Quando Grupius mi ha parlato, ieri sera, ho pensato che si fosse trattato di un ologramma...Ma adesso penso proprio di essermi sbagliata..."
Lina distolse lo sguardo dallo spadaccino, proseguendo:
"La prima volta che l'ho visto, era nelle cucine di una locanda...Il proprietario ha lanciato una padella per colpirlo, ma ha colpito me..."
Gourry tossicchiò leggermente:
"Hem...Che tipo violento...E che cattiva mira (poveraccio)^^"
Ma Lina tornò ad incatenare gli occhi hai suoi:
" Gourry, è proprio questo il punto...Quell'uomo non ha affatto sbagliato mira!"
Gourry la guardò dubbioso:
"Ma scusa..."
Ma Lina lo precedette:
" La padella l'ha semplicemente attraversato.
Grupius....
E' uno spirito." Concluse infine.

Lo spadaccino assunse un'espressione stupita, mentre le parole del padre di Cedric continuavano a riempire l'aria:
" Avere la fiducia del capitano delle guardie di Seres è stato poi un gioco da ragazzi! Larch è un uomo ambizioso del resto, e diventare re può essere una prospettiva allettante per uno come lui...Quindi gli ho promesso la mano di tua figlia, saprà lui come inculcarle in testa un po' di quella disciplina che i tuoi modi arrendevoli le hanno negato, facendola diventare una donna frivola e viziata..."
" Padre, badate a come parlate!" Intervenì a quel punto Cedric, rosso di rabbia " Non vi permetterò di portare a termine questa follia! Voi non potete essere veramente così! Padre tornate in voi...Ve ne supplico!"
Il consigliere lo guardò con aria penosa:
" Proprio a me doveva capitare un figlio così smidollato? Ragiona testa vuota! Una volta che avrò io il potere, Cedric, i vantaggi si ripercuoteranno anche su di te!"
" Io non trarrò alcun vantaggio dalla vostra follia!" Gli gridò il figlio, frontaggiandolo.
L'uomo assunse un'espressione inperturbabile:
" Sei un figlio ingrato, e se non vuoi essere con me, allora sarai contro di me...E ne subirai le conseguenze." Ribadì  secco. " Comunque torniamo a noi,  Edmond, capirai che dopo aver ottenuto l'appoggio del guardiano della torre, e del capitano delle guardie, mancava solo un tassello alla mia squadra....
E il crollo della barriera, che divideva la penisola dal continente, ha potuto permettere che costei arrivasse qui, per compiere la grande impresa!!" Esclamò infine esultante.

Gli sguardi che gli venivano rivolti, erano sguardi di sgomento.
Solo Lina incrociò le braccia al petto, e con tono tagliente esclamò:
"A parte il fatto che qui nessuno mi costringerà a fare niente...Lei è completamente pazzo!! La sua squadra sarebbero un fantasma che si aggira qui dentro da millenni e quell'inetto di Larch??!! Però, complimenti! E poi che ruolo avrebbe in tutto ciò quell'imbroglione del negozio di magia??" Chiese, rivolgendo occhiate sprezzanti a Ferzoc, che da quando era arrivato non aveva ancora proferito parola.
Il padre di Cedric parve colto in contropiede:
" In effetti, Grupius, che ci fa qui quel mago?? Lo sai che non l'ho mai sopportato!!"
Grupius, chiamato in causa, si limitò a rispondere:
" Signore, converrete con me che nelle mie...attuali condizioni...Mi è preclusa l'arte magica. Mi serviva qualcuno che svolgesse certe faccende su mio incarico...E ho pensato ad una mia vecchia conoscenza."
Il padre di Cedric sbottò in una grossa risata:
" Per gli Dei!! Questa si che è buona!! Questo tizio non ha fatto altro che metterci i bastoni tra le ruote quando lavorava a palazzo...Fortuna che quell'allocco di Edmond non si è fatto pregare due volte per sbatterlo fuori quando ho cominciato ad insinuare in lui il dubbio che fosse un cialtrone da quattro soldi!!"
Il re sgranò gli occhi nel sentire quelle parole:
" Quindi...Quindi era un uomo onesto? Oh, povero me!! Ho allontanato da me gli onesti per tenermi vicino delle serpi velenose!!"
Il consigliere sorrise malignamente:
" Immagino che tu abbia fatto uso dell'ipnosi su di lui, non è così Grupius?"
Il vecchio annuì:
" L'ho reclutato poco prima che cominciasse il torneo, mi serviva qualcuno per lanciare il Necro Vuud." Rispose semplicemente.
A Lina per poco non crollò la mascella.
Quindi Ferzoc non le aveva mentito, quando le aveva chiesto di intervenire per evitare il peggio?
Lanciò una breve occhiata verso il mago, che si reggeva in stato catatonico.
Era come una marionetta, di cui Grupius aveva i fili.
La maga ruotò poi lo sguardo verso tutti i presenti.
Non erano forse tutte marionette?
A cominciare dal re, che per anni si era fatto gabbare dal suo 'fedele' consigliere, passando per Larch, che agiva convinto realmente di ricevere un profitto a cui probabilmente non avrebbe mai acceduto.
Nella girandola di volti che entrarono nel suo campo visivo, improvvisamente fece la sua comparsa il profilo dello spadaccino.
Lina si soffermò a osservarne lo sguardo fisso, accusatorio, che rivolgeva al padre di Cedric.
Scosse la testa.
Gourry aveva avuto ragione su Ferzoc sin dal primo momento, avrebbe dovuto ascoltarlo, invece di sospettare e dubitare fino all'ultimo.
Ma proprio mentre compiva questi ragionamenti, tre parole le fecero gelare il sangue nelle vene:
" Grupius..." Disse lentamente il consigliere " Uccidili. Lascia salva la maga."
Senza farselo ripetere due volte, Grupius mormorò qualche parola a bassa voce nell'orecchio di Ferzoc, il quale, in suo completo potere, sollevò gli occhi dallo sguardo vitreo:
 
"Vuu Vraimaa"

Il terreno sotto ai piedi della maga cominciò a tremare, mentre numerosi Golem si sollevavano dal suolo, prendendo vita davanti a loro.
"Argh..." Esclamò Lina, mentre Gourry già si era scagliato contro ad uno di esso con la spada sguainata.
La maga puntò i suoi occhi verso Grupius, schivando abilmente un colpo vibrante da parte di uno di quei bestioni.

"Scatter Blade!"

Gridò a sua volta, mentre decine di sfere elettriche esplodevano a contatto con i corpi di pietra, staccandone braccia e gambe.
Grupius rincarò la dose, bisbigliando sommessamente vicino al mago in trance.

"Dug Haut"

Numerose stalagmiti di roccia spuntarono dal terreno, e se non fosse stato per la prontezza di riflessi di Cedric, che gli si lanciò addosso, spostandolo di peso, il re non avrebbe decisamente fatto una buona fine.
Il padre del ragazzo assisteva a distanza alla scena.
"Quell'idiota di mio figlio non vuole rassegnarsi..." Borbottò alterato, non riuscendo a comprendere per quale strano motivo il figlio preferisse sputare il sangue per difendere quegli inetti, piuttosto che ambire al potere insieme a lui.
Gourry mollò un fendente ad un Golem, staccandogli il braccio di netto,e voltandosi si trovò Lina al fianco:
" Gourry!" Gli gridò la ragazza, mentre sferrava un nuovo attacco "Dobbiamo colpire Ferzoc! Non c'è altro modo..."
Gourry deglutì. Sapeva che la maga aveva ragione.
Ma mentre stava per risponderle, un colpo di spada vibrò a due centimetri dal suo orecchio.
" Vattene all'inferno, capitano Gabriev!!" Gridò Larch, che si era buttato anch'egli nella mischia.
Gourry rispose con solerzia all'attacco armato, parando i violenti colpi che il generale infliggeva.
Lina sfuggì ad un Golem che si apprestava a colpirla, e si rivolse verso Ferzoc:

"Flare Arrows!"

Gridò, mentre le frecce infuocate si dirigevano nella direzione del mago, il quale però, controllato dal suo burattinaio, ne annullò l'effetto:

"Baluss Wall"

E le strali di fuoco si dispersero in altre direzioni, lasciandolo illeso.

"Ok, devo ammettere che come mangiafuoco non ve la cavate affatto male..." Gridò la maga a Grupius " Peccato che dobbiate rivolgervi ad altri per fare qualcosa che da solo non riuscireste minimamente a fare!!"
Grupius le scoccò un'occhiataccia:
" Questo...E' ancora tutto da vedere..." Ribattè enigmatico, apprestandosi a far lanciare un nuovo incantesimo alla sua personale marionetta.

Gourry parò con abilità un colpo particolarmente cruento.
Gli occhi di Larch erano come spiritati:
" Diavolo di un Gabriev!! Non sperare di scampare al filo della mia lama!! Alla fine la spunterò io questa contesa...E questo vale anche per la principessa ovviamente!!"
Gourry  lo guardò con disprezzo, i suoi occhi azzurri avevano assunto la tonalità del mare in burrasca:
" Sei un pazzo...E mi fai pena!" Gridò, vibrando a sua volta un violento fendente.
"Sarò anche pazzo, ma quando tu sarai all'altro mondo io sarò qui a godermela, alla faccia tua e di quella strega!!" Ghignò Larch, scagliandosi su di lui.
Gourry roteò gli occhi al cielo, e continuò imperterrito a schivare e restituire i colpi. Ma mentre era impegnato a fare ciò, con la coda dell'occhi scorse una figura che risoluta si avventurava verso il re e la principessa, che si erano rifugiati contro alla parete.
Il cavaliere nero era di nuovo in piedi, e tendeva la spada minaccioso.
Lo spadaccino ci mise due secondi a realizzare che Cedric da solo non ce l'avrebbe fatta a tenergli testa, e con più foga tentò di liberarsi dell'inopportuna presenza di Larch, che non gli dava tregua.
Il generale rimase stupito, nel constatare che la forza del suo avversario pareva improvvisamente triplicata, ma non si perse d'animo.
"Hai fretta, Gabriev??" Riuscì a mormorare, prima che un colpo decisamente violento non lo costrinse a piegarsi, facendogli cadere la spada a terra.
"Un po' di fretta, si..." Rispose Gourry, asciugandosi il sudore dalla fronte con il braccio, prima di precipitarsi verso il cavaliere nero.

Cedric si era parato protettivo davanti al re e alla principessa, e tendeva la spada contro al cavaliere dall'armatura nera.
Un tanfo nauseante emanava dal corpo dello zombie, ricordandogli che quell'uomo era morto ormai da diversi giorni.
" Cedric...Fa attenzione ti prego..." Mormorò Sofia, nascondendo il volto tra le braccia del padre.
La fronte del ragazzo si corrugò.
Non aveva la minima intenzione di permettere che succedesse qualcosa alle due persone che aveva giurato di difendere. E in quel momento, davanti al tradimento di suo padre, questa consapevolezza bruciava più che mai.
Lui amava Sofia, e provava un sincero affetto, unito ad un senso di profonda lealtà, nei confronti del suo re.
Non avrebbe mai scelto di assecondare il genitore nella sua perversione.
Preferiva morire per quello in cui credeva, che vivere da traditore.
 "Fatti sotto, mostro!!" Gridò, scagliandosi per primo contro all'avversario.
Le lame cozzarono, e il ragazzo si rese immediatamente conto che la forza di quell'essere era triplicata rispetto alla normale forza di un uomo, ma non volle cedere.
Combattè con foga, ma ogni colpo gli piegava le ginocchia, e cominciava a mancargli il fiato.
Piccoli inconvenienti dell'essere vivi a combattere contro ad un morto.
Quando la spada gli sfuggì di mano, le grida del re si fecero insistenti:
" Cedric, scappa, porta Sofia con te! Lascia perdere, scappate, non pensate ad un vecchio come me..."
"Padre, cosa dici? Io non ti abbandono!!" Gridò la principessa.
Ma proprio quando ogni cosa pareva perduta, il biondo cavaliere fece la sua apparizione:
" Hei ammasso di latta! Guarda verso di me, mi vedi? Io ti ho ridotto così, perchè sono stato la causa della tua morte...Quindi se devi prendertela con qualcuno, beh, prenditela con me!!"
Lo zombie parve scrutarlo alcuni secondi, dopodichè, come un'automa, lasciò perdere la principessa e il re, dirigendosi verso Gourry.

La battaglia di incantesimi tra la maga e Grupius, nel frattempo, era giunta ad un punto morto.
Nessun incantesimo scagliato da Lina pareva intaccare Ferzoc, ma del resto, lei stessa riusciva a schivare gli attacchi con particolare abilità.
" Eh allora, Lina...Non ti sei ancora stufata di mettermi i bastoni fra le ruote? Quando ti convincerai che è molto meglio per te collaborare che ostinarti a combattere? Del resto...Potresti ottere enormi vantaggi, se solo fossi più scaltra..."
La maga sollevò il sopracciglio nel sentire quelle parole:
" Perchè dovrei ascoltare un truffatore come lei??"
Grupius si accigliò:
" Sei incaponita, ragazzina. Ma se pensi che mi arrenderò tanto facilmente, sbagli."
E il suo sguardo, ridotto ad linea sottile, cercò il punto debole della maga.
Non sarebbe stato difficile convincere Lina a collaborare, o come minimo, non così difficile come lei si immaginava.

" Cedric..." Gridò Gourry, digrignando i denti per lo sforzo "Porta via Sofia e il re...."
"Ma Gourry...Io voglio aiutarti, non puoi battere da solo quel coso!!" Gridò di rimando il ragazzo, che aveva raccolto la spada da terra, e si era affiancato allo spadaccino.
Ma Gourry scosse la testa:
" Se vuoi aiutarmi, portali via di qui..." Esclamò, parando un fendente.
Il cavaliere nero roteava la spada minaccioso, e una goccia di sudore scese per la tempia di Cedric:
" Va bene...Farò come dici." Mormorò infine.
Ma mentre si voltava per recuperare i due regnanti, lo scintillìo di una spada gli balenò sotto al naso.
Larch lo fissava torvo:
" Dove credi di andare, pivello?"
"Ma lei è peggio del prezzemolo!!" Esclamò Cedric esasperato.
"IO non mi arrendo tanto facilmente!!AAAAHH!!" Gridò, scagliandosi sul ragazzo.
Improvvisamente Cedric e Gourry si trovarono schiena a schiena, le spade alla mano, a fronteggiare i due nemici.
"Gourry!" Gridò ad un certo punto il ragazzo "Assecondami..."
"Cosa?" Ribattè lo spadaccino, ma lanciando un'occhiata al compagno, capì immediatamente cosa avesse in mente Cedric.
Combatterono animosamente ancora per qualche minuto, dopo di che, a sorpresa, entrambi si  scansarono, lasciando che Larch e il cavaliere nero si trovassero faccia a faccia, affondandosi le reciproche lame nello stomaco.
Il silenzio calò, mentre un sottile rivolo di sangue prendeva a colare giù dalle labbra di Larch.
Non un movimento distinse il cavaliere nero, rimasto assolutamente impassibile al colpo inferto, mentre il generale, lentamente, si accasciava al suolo, nell'ultimo sprazzo di vita:
"Ma...Non...Finisce...Qua...." Biascicò, esalando l'ultimo respiro.

Tutti rimaero immobilizzati per una frazione di secondo, davanti alla morte del generale, prima che il cavaliere non ricominciasse a combattere contro allo spadaccino.
Gourry fece un balzo indietro, mentre la lama lo schivava per un pelo.

Il padre di Cedric si portò le mani hai fianchi, a qualche metro dal guardiano:
" Bene, Grupius, un'idiota di meno con cui condividere il tesoro!! Adesso vediamo di passare hai fatti concreti, sono stufo di aspettare..."
Il vecchio annuì con un gesto del capo, e davanti agli occhi basiti di Lina, che si sollevava da terra in quel momento, si piegò verso Ferzoc, sussurrandogli qualcosa nell'orecchio.

Gli occhi gelidi di Grupius si soffermarono in quelli sgranati della maga, mentre snocciolava il nome dell'incantesimo scelto.

"Digger Volt"

Per una frazione di secondo, tutto rimase immobile.

Poi il colpo partì.


La scarica elettrica si riflesse negli occhi di Lina, mentre la superava senza sfiorarla, per scaricarsi tutta sulla lama della spada di Gourry.
La corrente elettrica, passando per la lama metallica, attraversò i muscoli della mano dello spadaccino, costringendoli a contrarsi, e stringere involontariamente l'oggetto sotto tensione.
Gourry urlò, mentre tutto il suo corpo pareva attraversato da migliaia e migliaia di punte roventi.

 "NOOOOO...." Gridò la maga, tentando di alzarsi e correre, incespicando, verso di lui. "GOURRY!!! Lascia andare quella spada, LASCIALAAA..."

Ma le dita dello spadaccino erano incollate all'arma incandescente, incapaci di reagire a qualunque stimolo nervoso.
Incapaci di sopraffare l'azione violenta della corrente.

"GOURRY!!" Gridò nuovamente Lina, arrivandogli, ansimando, vicina.
L'incantesimo si stava esaurendo, e il corpo di Gourry, dopo qualche ultimo scossone nervoso, rimase immobile.
Poi, lentamente, gli si piegarono le ginocchia, e il ragazzo cadde riverso al suolo.

Il terrore si allargava negli sguardi sbigottiti di Cedric, Sofia e del re, mentre la maga si lanciava su di lui, cadendo in gonocchio al suo fianco.
La sua mano tremò esitante, mentre tentava di scostargli i capelli dal volto.
Un nauseante odore di bruciato aleggiava tutto intorno.
"Tipregotipregotipregotiprego..." Ripetè la ragazza in preda all'angoscia, cullandosi avanti e indietro, mentre gli scopriva il volto, lasciando che la luna ne illuminasse l'innaturale pallore.
Gli occhi dello spadaccino si mossero impercettibilmente:
"Lina..." Sussurrò, con voce rotta dal dolore.
"Va tutto bene Gourry, non preoccuparti...Ecco...Io...Adesso..." Bofonchiò Lina, mentre un nodo le serrava la gola.
Ma prima che la maga potesse finire la frase, l'urlo di Cedric la riportò brutalmente alla realtà:
"LINA!! Alle tue spalle!!! ATTENTA!!!"
 La ragazza si voltò appena in tempo per vedere il cavaliere nero che sollevava la spada sopra alla testa, pronto a finire quel che aveva cominciato con lo spadaccino.
Ma l'innaturale bagliore della lama, bastò per far percepire a Lina che vi fosse stato scagliato sopra un incantesimo.
Con le ultime forze che aveva, senza nemmeno avere il tempo di sollevarsi da terra, la maga buttò le braccia davanti a sè, i palmi rivolti verso il suo aggressore:

"Defense"

Gridò, con tutto il fiato che aveva in gola.
Una luce bianca scaturì dalle sue mani, creando uno scudo difensivo che parò il violento colpo del cavaliere.
Lina si morse il labbro.
Sapeva bene quanta energia richiedesse l'incantesimo che stava utilizzando, e sapeva altrettanto bene di non essere assolutamente portata per la magia bianca.
Ma ci provò, ci provò con tutte le forze che aveva ancora in corpo, a fermare quell'attacco furioso.

Sentiva la spada potenziata dall'incantesimo premere forte sul suo, sempre più debole, scudo protettivo.
Accidenti a lei e a quando aveva dato la priorità alla magia nera.
Le sue barriere magiche facevano schifo, questa era la triste verità.

Gourry aprì lentamente gli occhi, quel tanto che bastava per vedere la fulgente luce bianca che andava pian piano affievolendosi tra le mani della sua maga, rimasta sola ed inerme davanti al mostro.
"Lina..."
Quel nome fuoriuscì dalle sue labbra debole, quasi come una supplica.

Poi la luce svanì.

E davanti ai suoi occhi pieni di orrore, migliaia di gocce rosse si librarono in aria, come strani fiori esotici sbocciati in volo.

                                                           ***

Volevo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno recensito il capitolo precedente^^
Quindi grazie a: SonLinaChan, Ladylina, Lilia, Genesis, Daydreamer e Dragon Slave ^.^
Ho davvero apprezzato i vostri pareri, sono davvero incoraggianti! E spero che continuerete anche dopo questo capitolo, perchè mia sorella (che mi fa da Beta e quindi ringrazio per questo^^) ha chiaramente detto che se le riservo un'altra bella sorpresa tipo 'Papaveri'(una vera e propria strageXD) non leggerà mai più una riga di quello che scrivoXDD

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Capitolo 17
*** Cap15: L'Effimero ***


capitolo16 'Altre tre donne sedevano in cerchio a eguali distanze, ciascuna su un trono: erano le sorelle di Ananke, le Moire, in abiti bianchi e con serti sul capo, Lachesi, Cloto, Atropo. E cantavano in armonia con le Sirene: Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro.'  (Platone, Repubblica)

Capitolo 15: L'Effimero


Lo schizzo di sangue non arrivò che a pochi centimetri dal punto in cui lui giaceva, inerme.
E per quanto avesse voluto gridare, invocare disperato il suo nome, solo un lieve rantolo fuoriuscì dalle sue labbra.
Le dita della sua mano si stesero dolorosamente verso di lei.
Vedeva i suoi capelli rossi, sparsi tra l'erba.
Ma non l'avrebbe raggiunta. Non poteva, per quanto lo desiderasse.
Gli occhi gli si velarono di lacrime.

Improvvisamente,
Lina,
sorrideva soddisfatta davanti a lui, i capelli di un innaturale candore:
" Viaggerò con te, finchè non ti deciderai a regalarmi la spada di luce!"

Lo guardava imbronciata, piantata in mezzo ad un incrocio da cui si aspettava di veder spuntare il regnante di Sailunne:
" Ti dico che è da qui che passerà! E riconoscerlo, per me, sarà come bere un bicchier d'acqua!! Un principe è biondo, elegante e viaggia su un cavallo bianco! Niente a che vedere con te che si vede da lontano un chilometro che non sei nobile... Un VERO principe, io, lo riconoscerei tra mille!!"

Osservava pensierosa le stelle nel cielo blu, mentre le fiamme del fuoco si riflettevano danzando sulla sua pelle di porcellana:
"E...Fino a quando continuerai ad essere il mio...Paladino personale?"

"Sei tu...Lina..." Biascicò Gourry, senza che la sua mano bruciata potesse anche solo raggiungerne una scomposta ciocca di capelli.
"Eri tu...Fin dall'inizio..." Sussurrò, lentamente " La mia Lina..."
Poi tutto divenne buio.

Lina non sentì nulla per i primi dieci secondi dopo l'impatto.
Solo il dolore.
Era caduta all'indietro, dopo che il suo scudo magico aveva bloccato parzialmente i danni della sciabolata potenziata dall'incantesimo.
Fino all'ultimo secondo ne aveva bloccato la pressione dirompente, facendo appello alle sue ultime forze.
Ma quando aveva sentito la potenza del suo avversario diminuire, aveva ceduto, lasciando che lo scudo, che non riusciva più a sostenere, si affievolisse.
E la lama della spada, seppur privata della forza necessaria ad infliggerle un colpo mortale, le aveva inciso in profondità  il palmo della mano destra, posato davanti al sinistro per sostenere l'incantesimo difensivo, tranciandole di netto i tendini.
Ora la maga teneva la fronte contro al suolo, stringendo compulsivamente la mano ferita, mentre il sangue le inzuppava i guanti.
Faceva troppo male per riuscire a formulare un qualsiasi pensiero di senso compiuto, e le dava l'assoluta impossibilità di ricorrere al recovery.
Per alcuni istanti rimase assolutamente indifferente a quanto stesse accadendo intorno a lei. Poi si costrinse a sollevare la testa, stringendo i denti.
Uno strano, innaturale silenzio regnava alle sue spalle.
La prima cosa che Lina vide, sollevando lo sguardo, fu lo spadaccino che giaceva a pochi passi da lei, privo di conoscienza.
"Gourry!!" Esclamò, trascinandosi verso di lui.
A fatica lo raggiunse. Sentiva il sangue colarle per l'avambraccio, mentre con la sinistra gli sfiorava il volto terreo, non ricevendone il minimo movimento.
L'impronta della sua mano imbrattata aveva lasciato tracce rosse sul volto dello spadaccino.
A quel punto il panico si impossessò di lei, e prese a smuoverlo con più foga, gridando il suo nome.
Riusciva a vedere indistintamente la figura di Sofia che avanzava verso di lei, e i richiami del re le arrivavano di sfuggita alle orecchie.
Ma non le importava. Non le importava nemmeno che il cavaliere nero le fosse ancora alla spalle.
In quel momento voleva solo vedere gli occhi di Gourry aprirsi, e se aveva ancora la forza di utilizzare la magia, non l'avrebbe certo usata per il suo palmo lacero.
"Lina..." Esclamò Sofia, inginocchiatasi a fianco della maga " Credi che lui..." Mormorò con voce rotta.
Lina le rivolse uno sguardo severo:
" Non dire demenzialità, per gli Dei! Con...Con un Recovery tornerà come nuovo...Ecco io, devo solo..." Biascicò la maga, rendendosi conto che non avrebbe combinato un accidente in quelle condizioni.
La mano destra era come morta. Non percepiva nemmeno più dolore, e non una delle cinque dita in dotazione a quell'arto parevano rispondere ad un solo comando impartito, solo il sangue continuava a colare copioso.
Lina prese a frugare furiosamente nelle tasche del mantello con la mano sinistra; visto che non poteva esserle utile, che almeno la smettesse di sanguinare come un lavandino difettoso.
Sofia le lanciava occhiate costernate:
"Lina...Sei ferita...Lascia che ti aiuti..."
" E' solo un graffio." Sbuffò la maga, estraendo un candido pezzo di stoffa dalla tasca, e avvolgendoselo alla meglio intorno al palmo ferito, tornando poi a concentrare la propria attenzione allo spadaccino.
La principessa si costrinse a tacere.
Non aveva intenzione di essere un intralcio. Anche lei, come Lina, voleva poter guardare nuovamente in quegli occhi color del cielo.
Così rimase silenziosa, inginocchiata al fianco di Gourry, senza fare un solo commento sul fazzoletto che Lina aveva estratto dalla tasca, un fazzoletto di cui aveva subito notato la piccola G ricamata in un angolo.

Lina deglutì. Si sentiva morire il fiato in gola davanti al volto pallido di Gourry.
Se fosse stata una sacerdotessa di magia bianca, probabilmente in quel momento avrebbe fatto uso del resurrection. Ma non lo era.
Cosa sperava di fare con un misero Recovery? Per di più castato facendo appello ad una sola mano?

"Recovery" Gridò, nonostante tutto. Mettendo a tacere quella stupida della sua parte razionale che scuoteva sconsolata la testa dentro di lei.
Se c'era anche solo una piccola speranza, lei non l'avrebbe lasciata morire così.
Un sottile alone fulgente scaturì dalla sua mano.
Era un raggio davvero misero, probabilmente non avrebbe curato nemmeno un un graffio.
"RECOVERY!" Si ostinò Lina "Recovery, dannazione! Dannatissima stupida magia!!" Gridò, mentre le lacrime prendevano a scorrerle sulle guance.
Che accidenti poteva fare un Recovery su di un corpo in cui ogni più piccola fibra era stata attraversata dalla corrente elettrica alla massima potenza?
"Ti prego..." Singhiozzò Lina, avvicinando sempre di più il sottile fascio curativo al corpo di Gourry.

Qualche metro dietro all'ultimo tentativo della maga di salvare il suo spadaccino, il padre di Cedric osservava la scena con un espressione vagamente seccata stampata sulla faccia:
" Che accidente stiamo aspettando Grupius, si può sapere? Se avessi voluto vedere una tragedia me ne sarei andato a teatro, che diavolo!"
Al suo fianco, il vecchio scosse la testa:
"Aspettiamo il momento giusto." Rispose semplicemente.
Il padre di Cedric si rimirò le unghie della mano, ribadendo:
" Lo sai che non abbiamo tutta la notte, vero vecchio?"
" Lo so, ma ormai è fatta...Quella stupida ragazzina...L'avevo avvisata che le sarebbe convenuto collaborare, ma ha scelto la strada più ostica...E a questo punto non le rimangono alternative."  Concluse Grupius, muovendo qualche passo avanti, verso la maga.
Il cavaliere nero era rimasto immobile, come un pupazzo abbandonato. Grupius lo superò, borbottando:
"Tu non mi servi più..." E al suono di quelle parole, l'armatura crollò, mentre lo spirito che aveva occupato quel corpo ormai in putrefazionre ritornava nella dimensione astrale.
La maga e la principessa, inginocchiate davanti allo spadaccino sobbalzarono al suono della voce di Grupius, che le aveva raggiunte alle spalle:
" Tempo sprecato il tuo Lina, non puoi fare più niente per lui."
Lina si voltò di scatto, gli occhi rossi e fiammeggianti:
" E' colpa sua!! E' TUTTA COLPA SUA!! Giuro che la seguirò all'inferno se Gourry..." Ma non ebbe il coraggio di proseguire.
Grupius la scrutò alcuni secondi:
" Se  morirà? E' questo quello che intendevi?"
Lina gli diede le spalle, tornando a concentrarsi sul biondo cavaliere, sorda a quelle parole. Ma il vecchio incalzò:
" Lina...E' inutile che fingi di non sentire...E' inutile che fingi di non capire. Temi così tanto la morte di quest'uomo? La temi al punto da non renderti conto che in effetti...
Lui sta già morendo."
Lina si bloccò di colpo, rimanendo immobile. Poi scosse la testa, e continuò imperterrita a pronunciare le formule di guarigione.
Quel vecchio gufo glie l'avrebbe pagata, questo era poco ma sicuro. Non appena Gourry avrebbe riaquistato un po' di colore c'avrebbe pensato lei a sistemarlo, fantasma o non fantasma che fosse...
" Continua a negare l'evidenza, se ti fa piacere..." Sussurrò il vecchio " ma quando sarà spuntato il primo raggio di sole, ti ritroverai a stringere un cadavere, pentendoti di non avermi dato ascolto."
Lina a quel punto si voltò verso di lui:
" Cosa vuole ancora, DANNAZIONE??!"
Gli occhi gialli di Grupius si strinsero a due fessure:
" Cerca l'ultima porta, Lina, e aprila per me. Se lo farai, potrai salvare la vita di quest'uomo."
Lina avrebbe voluto ribattere, ma le parole le morirono in gola.
I suoi occhi rimasero fissi in quelli di Grupius.
"Signorina Inverse...Non gli dia scolto, la prego...Se quella torre verrà violata, l'umanità intera ne risentirà..." Intervenì a quel punto il re, rimasto al fianco di Cedric mentre si svolgeva quel colloquio.
Il vecchio a quel punto si avvicinò al volto della maga, senza distogliere lo sguardo:
" Lina...Io avrei potuto costringerti, ipnotizzarti, portarti qui con la forza...ma non avrebbe avuto senso. Quella porta la aprirai SOLO se lo vorrai, e io penso che a questo punto...Ti convenga decidere in fretta, se lo vuoi oppure no. Se deciderai di dare ascolto al re, non mi opporrò. Ma tu saprai, che rimanendo sulle tue attuali posizioni, precluderai ogni possibilità di sopravvivenza all'uomo che giace davanti a te. Ora decidi, Lina."
Gli occhi di Lina erano sgranati, increduli.
Grupius si discostò da lei, sussurandole mentre si allontanava:
" L'uomo che tanto vuoi salvare, non vedrà sorgere il sole se quello che tu pensi sia giusto avrà il sopravvento su quello che in realtà...Vuoi disperatamente."

Un innaturale silenzio era calato.
La torre li sovrastava, con la sua ombra imponente, e Lina si ritrovò a fissarla.
Improvvisamente, tutto quello che aveva sempre professato di essere, veniva meno.
Improvvisamente, non aveva più importanza essere una grande maga o una vile codarda.
Fare la scelta giusta, o la scelta sbagliata.
Lina si sollevò in piedi, tra il silenzio dei presenti, e avanzò verso la torre.

Aveva la facoltà di aprire un luogo che era tanto sconosciuto quanto proibito. E ogni passo verso quella torre, non faceva altro che farla sentire colpevole e obbligata.
Ne raggiunse la base, sollevando la mano verso la fredda pietra e chiuse gli occhi.

Voleva fingere che nulla esistesse, in quel momento, attorno a lei.
Non il re che tentava di dissuaderla, non il padre di Cedric che sogghignava sfregandosi le mani, non Grupius che sapeva metterle a nudo l'anima con quegli sguardi penetranti.
Non Sofia che singhiozzava sommessamente davanti all'uomo che avrebbe dovuto sposare, non Cedric, ancora troppo scosso per realizzare quanto stesse realmente accadendo.
Non Gourry, che stava morendo perchè LEI lo aveva trascinato in quella follia.

Solo lei, e quello che avrebbe deciso di fare.

La sua mano sinistra prese a scorrere sulle pietre muschiose della torre.
Gli occhi chiusi.

Pareva che quel momento fosse destinato a esistere infinite volte nella sua vita.
La coscienza di sbagliare.
E l'incoscienza di sbagliare sapendo di fare la cosa giusta, per se stessi.

Le sue parole uscirono lentamente dalle labbra, ma decise:
" Mi dispiace...Maestà...Ma la rassegnazione non fa per me. Se in questa torre c'è qualcosa che può salvare la vita di Gourry...
Io entrerò. Qualunque sia il prezzo da pagare."

Nessuno ebbe tempo di ribattere a quella affermazione.Una forte luce invase l'ambiente circostante

"Hai saputo scegliere Lina."
La maga non si stupì più di tanto, quando si trovò davanti la figura che pronunciò quelle parole.
Una donna dai lunghi capelli bianchi, avvolta in una veste di un rosso brillante.
"Siete l'ultima chiave." Esclamò la maga, senza dare l'inlfessione di una domanda al suo tono, ma solo di una semplice affermazione.
La donna annuì:
" Il mio nome è Meiyo. L'onore."
Lina la guardò dubbiosa, per alcuni secondi:
" Credo...Credo che lei abbia sbagliato persona. Io non ho niente a che fare con l'onore..." Concluse a denti stretti, abbassando lo sguardo.
Meiyo protese la mano, sollevando il viso della ragazza verso il suo:
"Credi che l'onore non possa sussistere in presenza di numerosi sbagli? Non è così Lina. La tua vita, le tue azioni, le decisioni che prendi...Non sono altro che un riflesso di quello che sei veramente. E se sei in grado di sbagliare, consapevole, e assumerti le responsabilità di questi sbagli, sei una persona onorevole. E tu lo sei. Perchè dietro alle tue scelte, ci sei tu, solo tu. Sempre tu.
L'onore ti appartiene Lina, perchè non scappi da te stessa. Non attribuisci ad altri le tue decisoni, non incolpi nessuno per i tuoi sbagli. Sai essere un giudice severo di te, almeno quanto lo saresti di altri. Non ti sei mai fatta sconti, Lina, e questo ti fa onore. Sai affrontare quello che sta dietro ad ogni scelta, senza voltarti indietro."

Lina rimase silenziosa, poi titubante affermò:
" Se avessi avuto altre alternative, forse in questo caso avrei fatto un altro tipo di scelta. La mia decisione non è presa in base ad un'attenta valutazione, ma solo dall'impossibilità di scappare."
"Scappare dal dolore?"
".....S-Si. E probabilmente è la scelta sbagliata, e io sono solo un'egoista."
Meiyo la scrutò attentamente:
" Non esistono scelte giuste o sbagliate, Lina. Solo scelte. Quello che tu ritieni giusto potrebbe essere sbagliato per altri, il mondo è un posto molto soggettivo. Ma tu hai preso la tua decisione. Hai scelto di andare avanti, e adesso hai i mezzi per proseguire. Io sono l'ultima chiave, e tu sei la porta."
Gli occhi della maga si spalancarono:
"IO sono la porta?? Credevo che la porta fosse qui..." Esclamò, battendo la mano sulle pietre della torre.
Meiyo scosse la testa:
" No, Lina. Tu sei l'ultima porta, perchè tu hai scelto di entrare. Sei passata attraverso il labirinto, ma quello in realtà era un viaggio dentro a te stessa. Grazie all'aiuto delle persone che ti sono state vicine hai potuto accedere alle altre chiavi. La sincerità del biondo spadaccino, la lealtà del cavaliere Cedric, e il coraggio, il coraggio che vi ha aiutato a superare le prove del labirinto. Insieme. La solidarietà era necessaria per giungere fino a qui. Ora manca solo l'ultima delle virtù, e quella è l'onore. Compiere la scelta che hai fatto, Lina, rivela chi sei, e ti fa onore. Inoltre aggiunge l'ultimo tassello: l'amore. Perchè è per questo che ti assumi la responsabilità di varcare quella soglia, vero Lina?"
La maga arrossì, tossicchiando leggermente, ma non rispose. Meiyo proseguì:
"Sincerità, lealtà, coraggio, solidarietà, onore, amore. Sono tutte qualità che servono per affrontare una cosa sola...Solo chi ne fosse stato veramente degno avrebbe potuto varcare la soglia della torre, che è la biblioteca. Chi progettò questo luogo, progettò anche l'unico modo per accedervi. Uomini senza qualità hanno tentato invano di profanarlo, senza riuscirvi. Ma tu Lina, tu vuoi entrare per qualcosa che va al di là del bene e del male.Ora vai, ma ricordati...

Nulla di ciò che è fatto potrà essere cancellato.Ciò che è uscito dall'inchiostro di una penna, ad essa non potrà mai più ritornare."

"C-Cosa...? Che significa??" Gridò Lina, mentre il vento prendeva a soffiare forte.
Ma la risposta non giunse, Meiyo era già scomparsa.
La maga si ritrovò sola davanti alla torre, e guardando davanti a sè, potè vedere le occhiate sorprese che le rivolgevano i presenti.

"Grupius..." Balbettò il gran ciambellano " E'...E' fatta...Non ci credo è fatta!!!" E così dicendo si precipitò verso la maga.
"Che cosa ha fatto...Che cosa ha fatto!!" Gridò il re, buttandosi a terra. Cedric al suo fianco, gli occhi sgranati più che mai, non riusciva a credere a quello che vedeva.
Anche Sofia, inginocchiata accanto a Gourry, guardò verso quella direzione, e incrociò lo sguardo con quello della maga:
"Sofia..." Esclamò Lina " Prenditi cura di lui, io cercherò di fare il possibile." E detto questo si voltò, verso l'enorme buco nero che aveva alle spalle, là dove pochi secondi prima si ergeva la torre.
La principessa aveva lo sguardo pieno di terrore, ma trovò comunque la forza di annuire. Poi, proprio mentre stava per voltarsi a cercare suo padre, vide Cedric che, con una mossa fulminea, si sollevava in piedi, correndo veloce verso la maga che, seguita da Grupius e dall'ex consigliere, stava scomparendo in quella voragine scura.
"LINA!!!" Gridò il ragazzo "Cosa credi di fare??" Le gridò, tentando di fermarla trattenendola per il lembo del mantello. Ma la maga non si fermò, ne tantomeno si voltò verso di lui.
Cedric allora mantenne ferma la presa che aveva su di lei, ma quel gesto, più che utile, si rivelò per lui controproducente. L'energia che si era sprigionata quando anche l'ultima porta era stata aperta era troppo forte per opporvi resistenza, e piano piano, anche lui ne venne risucchiato.

Sotto il cielo stellato, rimasero, sgomenti, Sofia e suo padre, davanti alla torre che era riapparsa, quando la voragine nera si era richiusa. E mentre il re si portava le mani alla bocca, soffocando un grido di terrore, Gourry, tra le braccia della principessa, mosse impercettibilmente le labbra.
Non disse niente, perchè non ne aveva la forza. Ma quelle che avrebbe voluto dire, se la morte non lo avesse presidiato da ogni spiraglio, sarebbero state parole che le aveva già rivolto tempo addietro.
Perchè non importava quante volte lui avrebbe potuto dimenticarsi di lei in quella sua stupida vita.
Il suo cuore l'avrebbe riconosciuta, sempre.

" Io sarò con te...Fino alla fine."


Un volo di mille anni. Così l'avrebbe definito Lina, se la coscienza non le avesse ricordato che probabilmente, non erano che pochi secondi che si trovava seduta nel luogo non ancora ben precisato in cui era atterrata, dopo aver viaggiato nell'oscurità.
Lentamente la maga riprese coscienza di sè, e i suoi occhi si aprirono, tentando di mettere a fuoco quanto la circondasse.
Solo una cosa però riuscì a lasciarla senza parole.
Libri.
Libri dappertutto.
Lina si portò la mano alla fronte, e realizzò di essere seduta sul pavimento circolare all'interno della torre.
Una torre che non aveva un altezza ben calcolata, e pareva essere infinita. Una torre le cui pareti erano interamente ricoperte di libri.
"Ma ...come..." Sussurrò interdetta, prima che un grugnito di protesta non la distogliesse dall'imponente spettacolo della biblioteca:
" Argh...Lina, qualcuno dovrebbe impedirti di strafogarti continuamente ad ogni tavolo di ristorante...Non sei di certo quello che si definirebbe un 'peso piuma'..." Sbuffò la voce di Cedric, arrivando da un punto non molto lontano da dove era seduta...
Anzi, per dirla tutta, arrivava proprio da DOVE era seduta. Sulla schiena di Cedric.
"Cedric?" Chiese la maga, osservandolo dall'alto in basso " Ma tu che accidenti ci fai qui??"
"QUI sotto di te intendi?" Chiese il ragazzo sollevando il sopracciglio, ma il suo sarcasmo durò il tempo che il pugno della mano buona della maga ci mise ad abbattersi sulla sua testa.
Cedric ci mise un po' a riprendersi, dopo che Lina si fu sollevata:
"Ma...Ma...Ma si può sapere che razza di modi sono i tuoi???!! Ti hanno allevata nella giungla forse???!! Che ho detto di male?" Sbraitò, portandosi una mano al bernoccolo.
Lina fece spallucce:
"Non è il momento di fare polemica, Cedric." Ribadì, secca " E il pugno era per quello che hai insinuato sulle mie abitudini culinarie." Concluse, non lasciando al povero Cedric possibilità di replica.
Il ragazzo a quel punto si sollevò, per raggiungere la maga che stava scrutando l'ambiente circostante sospettosa.
"Lina...Non vedo mio padre e quel pazzoide del suo complice..." Sussurrò lentamente, teso. La maga annuì.
La torre si poteva sicuramente definire più alta che larga, e sul pavimento circolare della base non c'erano che loro. Lina sollevò lo sguardo verso l'alto, constatando che non si riusciva a scorgere alcun soffitto; in compenso, tutti quei libri impilati negli scaffali che ricoprivano le pareti davano il capogiro solo a guardarli, dovevano essere milioni.
"Quindi...Questa sarebbe la tanto declamata biblioteca?" Mormorò il ragazzo, incredulo davanti a quella quantità assurda di testi.
La maga non rispose, ma lentamente allungò una mano verso uno dei polverosi libri sugli scaffali più bassi.
"Voglio vedere di che tipo di libri si tratta..." Mormorò, tenendo in bilico il pesante libro dalla copertina grigia sulla mano sinistra, e cercando, non con poche difficoltà, di sfogliarlo sempre con la stessa mano. Cedric si rese conto dello sforzo che la maga stava facendo, pur di negare l'evidenza del fatto di non poter utilizzare la mano destra, che giaceva sconfitta sotto al fazzoletto macchiato di sangue.
Scuotendo la testa le si avvicinò sottraendogli il testo dalla mano, e tossicchiando, prima che lei avesse il tempo di protestare, prese a sfogliarlo:
" Dovresti fare qualcosa per quella mano. Più passa il tempo e meno sensibilità ti rimarrà nelle dita..." Commentò laconico, aprendo il testo alla pagina che la maga cercava, e mettendoglielo sotto al naso prima che lei avesse avuto anche solo il tempo di replicare.
Lina rimase silenziosa alcuni secondi, guardandolo storto, poi, avvicinando il viso al libro, sussurrò senza guardarlo:
"Grazie..." E con sguardo concentrato, si immerse nella lettura delle prime righe.
Dopo alcuni secondi però sollevò lo sguardo, guardando Cedric con aria interrogativa. Lui, sempre tenendole il libro davanti agli occhi, si limitò a restituirle lo sguardo:
"Beh...Cosa dice? Qualche problema?"
Lina aspettò alcuni secondi prima di rispondere, quasi che stesse cercando negli occhi di Cedric una risposta che da sola non riusciva a darsi, poi, tornando a concentrare la propria attenzione al libro, lesse ad alta voce:
"Elmekia, penisola dei demoni. Nasce in una mattina estiva, nel villaggio di Tyugor. Il suo nome sarà Odrae Redret, e a queste pagine sarà irrevocabilmente legata. Quel che dall'inchiostro di una penna esce, ad essa non potrà mai più tornare."
Lina mormorò le ultime parole quasi con timore, spostando il suo sguardo dalle pagine ingiallite del vecchio libro, fino agli occhi di Cedric che la osservavano senza capire:
"Non credo di aver afferrato..." Balbettò Cedric, intuendo che quanto dalla maga appena letto, era ben lontano dall'essere quello che lei stessa si aspettava, qualunque cosa si fosse aspettata.
"Prendi un altro libro, Cedric." Rispose la maga, mentre il suo tono non nascondeva una certa frenesia.
Cedric richiuse il libro, e lo lasciò nella mano sinistra di Lina, la quale, mentre il ragazzo frugava a caso tra i testi vecchi e polverosi, lanciò un'occhiata alla copertina, e deglutendo piano, scorse un particolare che poco prima le era sfuggito: una piccola incisione a bordo copertina, e non erano che poche lettere.
Odrae Redret.
Nel frattempo Cedric le aveva aperto un altro libro davanti al naso:
" Kudrona, costa meridionale del continente. Nasce in una notte d'autunno, e sarà abbandonato nei pressi del porto. Trovato la mattina da un ricco mercante, avrà il nome di Ruen Paws, e a queste pagine sarà irrevocabilmente legato. Quel che dall'inchiostro di una penna esce, ad essa non potrà mai più tornare."
Lina e Cedric si guardarono a lungo:
"Un po' ripetitivo...Non trovi Lina?" Si azzardò a commentare il ragazzo.
Ma gli occhi della maga fiammeggiavano:
" Cedric, vai all'ultima pagina." Esclamò, quasi che ormai fosse un bisogno impellente dare un senso a quello che, piano piano, cominciava a prendere forma nella sua mente.
Cedric non se lo fece ripetere, e sfogliando velocemente le pagine del libro, ne raggiunse l'ultima:
" Ruen Paws viene coinvolto nella rissa che segue alla richiesta dei suoi uomini di attraccare al molo di Badrut, sorpreso da una coltellata nel costato, muore dissanguato parecchie ore dopo nella stiva della sua nave mercantile."
"Cedric...Ti rendi conto?" Gridò Lina, dopo aver letto l'ultima parola.
"Eh, già...Poveraccio...Un ammutinamento." Commentò Cedric, ottenendone in cambio uno sguardo fulminante.
"Ma cos'hai capito?? Non mi riferivo alla fine di quel tale, mi riferivo a questo!!" Esclamò la maga, sventolando il libro davanti al naso del ragazzo, che si limitò a guardarla accigliato:
"Umh...Sarebbe una specie di autobiografia...Un libro di memorie di questo Paws...Cosa c'è di tanto interessante?"
Lina si fermò ad osservarlo, a lungo. Poi lentamente disse:
"Cedric, queste non sono le memorie di Ruen Paws."
Scandì piano le parole che seguirono:

"Questa...questa è la VITA di Ruen Paws."

Cedric sgranò gli occhi, ma non fece in tempo a rispondere.
Un battito di mani improvviso li raggiunse alle loro spalle.

"Complimenti, Lina. L'intuito è una dote da preservare, soprattutto se così ben sviluppato come il tuo." Esclamò Grupius, con un sogghigno.
La maga e il ragazzo si misero subito sulla difensiva, lanciando occhiate torve al vecchio che era apparso al fianco di una piccola porta di cui ancora non avevano notato l'esistenza.
Cedric fece per estrarre la spada dal fodero, ma la ragazza gli bloccò la mano:
"Sono sicura che questa ti servirà a ben poco su di lui..." Mormorò, senza distogliere lo sguardo dal vecchio " Allora, adesso che ha ottenuto quello che voleva, può spiegarmi cosa cercava in questa torre?" Chiese con disprezzo.
Grupius la scrutò alcuni secondi, uno sguardo a metà fra lo stanco e il divertito:
"Dimmelo tu Lina..."
"Questo non è un gioco dannazione!!" Ribattè Lina, fronteggiandolo con gli occhi pieni di odio.
"Hai ragione, non lo è." Rispose Grupius, calmo " Ho aspettato secoli questo momento, e adesso non ho intenzione di perdere tempo con gli indovinelli. Sto cercando qualcosa che mi appartiene, e che si trova qui..." Disse il vecchio, facendo scorrere lo sguardo tra i libri polverosi. Poi, semplicemente, pronunciò il proprio nome ad alta voce, e, davanti agli sguardi sbigottiti di Lina e Cedric, dall'alto di uno scaffale, un pesante libro si sfilò dal mucchio, cadendo precipitosamente a terra.
Lina fece un salto indietro, colta di sorpresa dalllo schianto improvviso.
"Prendi quel libro, Lina." Disse il vecchio, mentre la maga, titubante, allungava la mano verso il tomo.
"Lina potrebbe essere pericoloso." Disse secco Cedric, non distogliendo lo sguardo dagli occhi taglienti di Grupius.
"Che vuoi che ti faccia un vecchio libro polveroso, ragazzino?"
"Non si azzardi a chiamarmi così, vecchia cariatide...E poi dov'è mio padre?" Chiese Cedric con astio.
"Quello che cerca tuo padre non si trova in questa metà della torre..." Ribattè quello, enigmatico.
Intanto Lina, piegata sulle ginocchia, stava scostando la polvere dalla copertina del libro, scoprendo l'incisione, ormai quasi sbiadita, sul bordo: ' Kiyuo Grupius'
"Questa è..."
Ma il vecchio la precedette:
"Aprilo. Apri quel libro Lina, e saprai tutto. Sfoglialo fino all'ultima pagina, e capirai perchè ti ho trascinata qua."
La maga deglutì, la mano insicura.
Poi sollevò la copertina, e come una nuvola, fuoriuscirono  migliaia di immagini, riempendo i suoi occhi.
Una nascita. Un bambino in grado di prevedere il futuro. Un giovane mago in viaggio per i deserti. Un giuramento davanti ad una corona. Un incarico importante. La costruzione di un labirinto magico. Una torre invalicabile. Segreti violati. Corrosivo desiderio di potere. Il tentativo di superare limiti non concessi. La punizione.
Meno della vita, peggio della morte.
La dannazione eterna.
La condanna a sorvegliare ciò che in vita si era tentato di profanare.
Senza tempo. Senza ne inizio ne fine.

Gli occhi della maga, sgranati, si allontanarono dal nugolo di immagini fuoriuscite dal libro, spostandosi verso quelli del vecchio, il quale annuì lentamente:
"Si, Lina. La mia è una condanna eterna. Non ero che un giovane mago, quando venni incaricato di collaborare alla costruzione di questa torre, e difenderla a qualunque prezzo. Ma il fascino che essa esercitò su di me, fece si che il prezzo da pagare lo scontassi io, e lo scontassi con la vita. Io tradii il mio re, secoli orsono, e tentai di impadronirmi dei segreti della torre...Ma fallii. E venni condannato a scontare la mia pena in una condizione che va molto oltre alla morte. Uno spirito. Lo spirito guardiano della torre. E questo incarico l'ho ricoperto per secoli.
Molte dinastie si sono susseguite alla guida di questo regno, uomini giusti e uomini avidi, li ho visti passare tutti, e io sempre incatenato a questo luogo maledetto. Ma Quindici anni fa, le mie doti da veggente mi informarono che finalmente era venuta al mondo. La creatura che avrebbe spezzato la mia prigionia."
"Di che accidente sta parlando..." Mormorò Lina, scossa.
"Lo scoprirai..." Sussurrò il vecchio con un sogghigno " Oltre questa porta, Lina. Questa non è che la fine di ogni cosa..." Disse, indicando l'ambiente che li circondava "Ma è oltre questa porta che tutto comincia. Vieni, te lo mostrerò...Porta il libro con te..."
"Cosa c'è oltre quella porta?" Chiese la maga, seccamente. "E cerchi di essere conciso, sono stufa delle sue mezze frasi." Ribadì, incrociando le braccia al petto.
Grupius parve riflettere alcuni secondi:
"Oltre questa porta c'è il riscatto per ogni schiavitù. C'è la liberazione di ogni patimento, e la punizione di ogni torto. C'è tutto quello che desideri, tutto quello che hai sempre desiderato.
Pensi che possa bastarti, per aprire quella porta?"
Lina indugiò.
Poi lentamente si sollevò.

"LINA!! Non andare!" Gridò Cedric alla maga, vedendola dirigersi risoluta verso il vecchio, che le indicava la maniglia.
Cedric raggiunse Lina, tirandola per un braccio:
"Lina...Vuoi davvero perdere tempo con questo imbroglione??!"
"Cedric...Finiscila" Gli sussurrò piano Lina, poi, guardandolo a lungo negli occhi, aggiunse bisbigliando: "Tranquillo...Non ho la minima intenzione di collaborare. Ma c'è in ballo la vita di Gourry, e non me starò con le mani in mano, andiamo, vieni anche tu..."

Con un leggero scricchiolio Lina abbassò la maniglia, spingendo il battente, mentre Cedric le si faceva vicino, lanciando occhiate torve al vecchio spirito che li osservava, e che sorrise enigmatico, quando i battenti furono completamente spalancati, esclamando:

"Questo è l'Effimero, Lina. Benvenuta dove ha inizio ogni cosa."

La maga sgranò gli occhi, mentre avanzava in un'altra torre, gemella alla prima in tutto, tranne che per un 'piccolo' particolare: La base era molto più ampia, e tre tavoli vi troneggiavano nel mezzo. Sul primo erano posati pietra pomice e forbici, su quello di mezzo penna e calamaio, mente sull'ultimo ago e filo. Moltissimi libri, tanti quanti erano nella torre adiacente, ricoprivano interamente le pareti, ma a differenza degli altri, questi erano lucenti e colorati, mentre da ogni copertina si irradiava un brillante alone argentato.
La maga non aveva ancora fatto in tempo a rendersi conto di quanto la circondasse, che una voce burbera alle sue spalle la fece trasalire:
"Allora Grupius, hai trovato quello che cercavi?" Chiese il padre di Cedric, da un angolo della stanza.
Quando Lina e Cedric si voltarono verso di lui, rimasero sgomenti: l'uomo, infatti, teneva sotto scacco con la spada tre piccoli esseri incappucciati, che , da come gli tremavano le gambe, dovevano essere terrorizzati da quell'invesione improvvisa e quei modi assai poco ortodossi.
"Ma non mi dire..." Aggiunse poi l'uomo, scoccando un'occhiata alla maga e al figlio " Cedric,sei finalmente rinsavito e hai deciso di appoggiarmi nelle scalata al potere supremo?"
"Padre..." Esclamò il ragazzo, guardandolo con un misto di disprezzo e incomprensione " Ma cosa stai facendo? Chi sono quegli esseri...E che cos'è questo posto??"
Il genitore si incupì:
" Questi tre..." Ringhiò, avvicinando il filo della lama alla gola dei piccoli ostaggi  "Sono i responsabili della vita grama che ho avuto. Ma adesso, finalmente, potrò provvedere io stesso a cambiare le carte in tavola. Oh, si, figlio mio, da adesso in poi, le regole del gioco le deciderà tuo padre, e fidati...Ci saranno dei vantaggi anche per te se deciderai di lasciar perdere i tuoi assurdi principi di un'insensata giustizia, e allearti con me."
"No...No...tu sei pazzo..." Biascicò il ragazzo, scuotendo la testa " Torna in te padre, questa è...Un'assurdità!"
"Di assurdo qui ci siete solo tu e la tua idiozia! Proprio a me doveva capitare un figlio tanto ingrato!!"
" Su Edgar, non te la prendere...." Si intromise a quel punto Grupius " Ora è nostro tutto quello che abbiamo bramato insieme per anni...Cosa te ne fai della fedeltà di un figlio, quando puoi avere il mondo intero hai tuoi piedi?"
Il padre di Cedric lanciò un'ultima occhiata al figlio, che lo guardava con disprezzo:
"Hai ragione Grupius, procediamo..."
"Eh no!" Esclamò la maga, parandosi tra i due uomini " Procediamo un corno! Adesso qualcuno mi spiega che significa tutto questo..." esclamò, puntando l'indice al suolo.
I due si guardarono:
"La facevo più sveglia..." Disse il consigliere
"E' solo scossa..." Affermò il guardiano, che fondamentalmente l'aveva presa in simpatia "Ma io credo che abbia capito benissimo...Vero Lina? Questo è il luogo a cui per secoli io ho voluto accedere, per riprendermi quanto mi apparteneva e mi è stato ingiustamente sottratto.
La vita.
A questo servivano le chiavi: a dimostrare di essere degni di vivere, per accedere alla fonte di ogni cosa.
Qui si decidono le sorti di ogni anima. Qui nell'Effimero...
Perchè in fondo...Cosa c'è di più effimera della vita umana?
Tre scribi per tre tavoli: Il primo taglia e leviga i fogli, il secondo decide le sorti con l'inchiostro della penna, e l'ultimo rilega i fascicoli di ogni singola vita. Vite che durano l'attimo di un sospiro, vite che sgorgano involontarie...Tutto minuziosamente segnato in ogni libro. Vite incredibili, Lina..." Il vecchio la scrutò a lungo " Vite destinate a lasciare un segno nella storia, come la tua...Che a quindici anni hai sconfitto il Re demone Shabranigdu, e neanche un anno dopo hai contribuito al crollo della barriera, eliminando uno dei Dark Lord, il principe degli inferi. Tu Lina, l'unico essere umano venuto in contatto con l'essere supremo di ogni cosa, colei che creò questo meccanismo di vite, Lord of Nightmare."
Lina lo guardò con un misto di compassione:
"Non so cos'abbia mangiato ieri sera...Ma è evidente che deve averle fatto un gran male, vista la montagna di assurdità che sta dicendo..." Disse, scuotendo la testa " Siamo intesi...Non è che non mi faccia piacere essere lodata per delle simili gesta...ma non crede che se ne fossi io la responsabile...Come minimo me ne ricorderei??!"
Il vecchio aggrottò le sopracciglia:
"Non capisco se la tua è una qualche strana strategia...O solo modestia...Comunque, in ogni caso, se non vuoi credere alle mie parole, credi hai tuoi occhi." E con questa affermazione pronunciò ad alta voce il nome della maga.
Da uno degli scaffali adiacenti alle pareti, un libro non molto voluminoso si staccò dalla fila, volando dritto dritto nelle mani della maga.
Lina lo scrutò alcuni secondi. Aveva una brillante copertina rossa, e un sottile alone argentato risplendeva più che mai. Sul bordo era inciso il suo nome.
"Coraggio Lina...In quel libro c'è tutta la tua vita, se non vuoi credere che ti stia raccontando assurdità...verifica tu stessa." La incalzò Grupius.
La maga sospirò. La irritavano alquanto i modi di quel pazzo.
Ma cosa credeva, che lei non si ricordasse cosa aveva passato nella vita?? per gli Dei, non gli avrebbe dato questa soddisfazione di presumere di sapere meglio di lei cosa avesse fatto o detto in passato.
Più irritata che curiosa, Lina aprì di scatto la prima pagina, sfogliando con le dita i sottili fogli di pergamena e la nuvola delle sue memorie si sollevò davanti a tutti, nella sala circolare.
Una bimba con due treccine rosse correva a perdifiato sotto alla pioggia nel regno di Zephilia, scappando dalla grossa e viscida lumaca che le si era arrampicata strisciando sulla gamba, mentre aspettava, con il cestino stretto nella manina, la consegna da effettuare per conto del padre. Una ragazzina di otto anni sbuffava contrariata, avvolta in un terribile vestito rosa, mentre aspettava che chiamassero il suo nome dalla gilda, per consegnarle il diploma di magia. Una donna alta e prorompente, fasciata in abiti a dir poco succinti, rideva a crepapelle, incredula davanti ai modi aggressivi della ragazzina dai capelli rossi.
Lina sbuffò contrariata. Ma che cos'era, un filmino in diretta sui momenti più salienti della sua vita? Cosa diavolo le poteva importare in quel momento di rivedere il suo raccapricciante abito rosa confetto, o di risentire gli sghignazzi di Naga? Stava per richiudere la copertina, mettendo fine a quello spettacolo, quando due profondi e familiari occhi azzurri la fronteggiarono, tra il riverbero del bosco: "Non è prudente per una bambina attraversare da sola la foresta".
Il biondo cavaliere la sollevava tra le braccia, mentre, ferita ad un fianco, non riusciva a rialzarsi: "Sono le ultime volontà di mia nonna, essere sempre gentile con donne e bambini!".
Le lanciava la spada di luce, gridandole disperato di usarla per difendersi, mentre il Re demone dagli occhi di rubino la fronteggiava minaccioso.

Lina deglutì, incredula, non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla serie di immagini che le sfilavano davanti agli occhi.
Il primo ricordo, era scivolato giù come una lacrima.
Tutti gli altri  l'avevano travolta, come gli argini di una diga che cedevano improvvisamente.

Quel ragazzo dai lunghi capelli biondi che, deluso di non essere riuscito a salvare una nobile principessa, aveva poi tanto insistito per accompagnarla ad Atlas City.
La lotta con Shabranigdu. La distruzione di Sailarg. Lo scontro con la Rezo copy. E Zelgadiss, Amelia, Sylpheel...
Il sorriso dolce di Gourry.
La devastazione del palazzo di Zoana, i modi impertinenti di Xellos.
Gourry che la rimproverava, per avergli fatto credere di essere precipitata durante lo scontro con Kanzel...
"Potresti per una volta tenere conto dei MIEI sentimenti??"
La ricerca della Claire Bible.
Le fiamme di un fuoco sotto alle stelle, in un deserto di croci. E una promessa dolcissima.
"Chissà...Magari per tutta la vita."
Garv e il suo ego smisurato. Phibrizio e la sua aria fanciullesca capace di nascondere una malvagità senza confini.
Le aveva portato via il suo spadaccino, e lei aveva gridato, disperata, il suo nome, correndo senza nemmeno avere più la forza di reggersi in piedi.
E si era svegliata sola, dopo una notte di incubi, nel vuoto di una vita senza Gourry.
Il sordo scricchiolio del vetro che stava per frantumarsi.
E la scelta definitiva.
Le urla rotte dal pianto dello spadaccino, che avanzava disarmato nel mare del caos:
"Tu non te ne devi andare...Io ho bisogno di te....HO BISOGNO DI TE!!"

Una lacrima cadde giù dalla guancia di Lina, mentre ricordava l'ultima scelta che aveva compiuto, prima che della sua memoria, prima che della loro storia insieme, non rimanesse che una pagina bianca.

" Io le chiedo di cancellare i ricordi di ciò che ha vissuto con me...E di rimandarlo sulla terra. Non è giusto che paghi i miei errori."
LoN la osservava:
"E va bene, Lina...Ma sarà la stessa cosa anche per te."

"Lina..." Sussurrò Cedric, avvicinandosele piano. Ma la maga non gli diede tempo di dire qualunque cosa avesse avuto in mente di dire:
" Va tutto bene, Cedric." Ribadì secca, chiudendo di scatto la copertina del libro. "E così questi due volevano entrare qua per cambiare le sorti del mondo, eh? Mi dispiace per voi ragazzi...Ma non vi lascerò mettere mano ad uno solo di questi libri..." Esclamò poi, rivolgendosi ai due uomini. "Avanti, liberate gli scribi..."
Grupius e il consigliere si scambiarono uno sguardo, poi quest'ultimo eruppe in una grassa risata:
"Senti mocciosa, non credo che tu abbia voce in capitolo...Senza contare, che io scommetto che accetterai di buon grado qualunque cosa decideremo di fare, non è così Grupius?"
Il vecchio annuì:
"Lina...Non siamo poi così sprovveduti. Vedi, i nostri obbiettivi sono diversi, ma in fondo la nostra unione ha fatto la forza. E mentre io ambivo a riappropiarmi della vita che mi fu tolta tanto ingiustamente, insieme alla magia, che era la cosa che più amavo...Edgar vuole semplicemente mettersi a capo di una buona schiera di scribi. Sai, Lina, avere il potere di cambiare le sorti del mondo, è una cosa cui molti ambiscono... Ed è per questo, che adesso che abbiamo libero accesso all'Effimero, e alle vite di ogni persona...Nessuno ci potrà fermare. Nemmeno tu, nonostante LoN ti abbia tanto in simpatia...Perchè vedi, ci siamo premurati di appropriarci di qualcosa a te molto caro..."
Il padre di Cedric si esibì in un sogghigno a trentadue denti, mentre dal mantello estraeva un libro, la cui opalescenza argentata riluceva debolmente:
"E' un po' malridotto...Ma ancora brilla, vedi ragazzina? Finchè un libro brilla ci si può considerare fortunati...E' quando la sua patina argentata si igrigisce che bisogna mettersi il cuore in pace. E tu non vuoi che questo succeda...Al tuo caro amico Gabriev, vero?"



P.S> Chiedo venia per lo scempio di mitologia greca a cui avete assistito
in questo capitoloXDD
Ringrazio ancora tantissimo chi ha commentato il capitolo precedente^^ 

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Capitolo 18
*** Cap16: L'odio e l'amore ***


Capitolo17 "E' stata la più grande occasione della mia vita: aver incontrato una persona che non mi scoraggiava mai.
 E' stato il mio primo amore e il mio migliore amico. Ma è stato anche mio fratello, mio padre e tutta la mia famiglia. Lui ha saputo sviluppare in me ciò che era unico, a spese di tutto il resto" (Coco Chanel)

Capitolo 16: L'odio e l'amore

"Mi avevi promesso che un giorno o l'altro ME L'AVRESTI REGALATA!!! Non te lo ricordi????"
"Sei impazzita?? Non posso aver fatto una promessa del genere!!!!"
"Senti carino se hai la memoria corta non è di certo colpa mia!!!"
"Molla l'osso Lina!!!"
"Gourry!!!"

Lina deglutì amaramente.

Gli occhi del padre di Cedric si strinsero a due fessure, mentre un sorriso soddisfatto gli si dipingeva sul volto.

Lui sapeva.

Sapeva che non avrebbe mai potuto rinunciare a quello.

Che non avrebbe mai potuto rinunciare a Gourry.
Questa era la verità.
Gourry che, negli ultimi dieci mesi, era vissuto nascosto in quella parte di lei che non avrebbe mai mostrato.
Il suo irriducubile compagno di viaggio. Il migliore amico che avesse mai avuto.
Armato di una spada magica e di una santa pazienza, l'aveva seguita da principio contro alla sua volontà, un impuntamento che si era pian piano trasformato nel disperato bisogno di non restare sola. E Gourry, instancabilmente, aveva superato ogni barriera o limite possibile.

Lui era l'uomo per cui aveva sacrificato tutto. Per cui si era giocata, in una partita dalle sorti incerte e rischiose, il mondo intero, per la sua vita.

E un solo pensiero le annebbiava in quel momento la vista.

Era Seres, il luogo dell'odio.
Era Seres, il nome dell'odio.

Perchè non ci sarebbe stata una singola vita sgorgata da una macchia d'inchiostro che non avrebbe detestato, se quel pallido alone argenteo si fosse esaurito davanti ai suoi occhi.

Doveva impedirlo.
Non importava quanto alto fosse stato il prezzo da pagare.

"Allora, ci vuole così tanto per decidere se far morire un uomo?" Chiese subdolamente Edgar alla maga, sollevando scetticamente un sopracciglio, davanti all'evidente paura di Lina. "Perchè qui abbiamo tre piccoli amici che non ci metterebbero un secondo a mettere fine all'insulsa vita di quel biondino a cui sembri tanto legata, mia cara." Aggiuse poi, avvicinando ulteriormente il filo della lama alla gola degli scribi.
"Padre...Per gli Dei tornate in voi!!" Sbottò a quel punto Cedric, affiancandosi alla maga.
"Per gli Dei? Gli Dei?? Non li nominare figlio, gli Dei hanno avuto una parte ingrata in tutto ciò, e non tollero di sentirli nominare in mia presenza!!!Quegli avidi...Mi hanno riservato la più misera delle sorti...Consigliere di quel buono a nulla per vent'anni, a rodermi il fegato per questa possibilità sprecata...'Il bene comune' diceva quell'idiota...Ma quale bene comune??! Lo darò io al mondo un bene comune, e sarà tutto a mio vantaggio! Hahaha...." Esordì l'uomo, scoppiando in una grassa risata, del tutto indifferente agli sguardi di profondo disprezzo che gli venivano rivolti.
A quel punto prese la parola il guardiano:
"Avanti Lina...Non dirmi che l'idea non alletta anche te?...Non ti avevo forse detto che una volta capito di cosa si trattava...Non ne avresti più potuto fare a meno?" Chiese, con voce suadente.
La maga gli lanciò uno sguardo fiammante, senza tuttavia trovare le parole per rispondere. In quel momento sembrava che nella sua mente suoni e colori risuonassero lontani e confusi.Una sola  cosa attirava la sua attenzione, e non poteva distogliere lo sguardo dalle mani del padre di Cedric, che si rigiravano la vita di Gourry con indifferenza.
Ogni singolo movimento di quelle dite sulla liscia copertina la innervosiva.
Le parole di Grupius però, la riportarono velocemente alla realtà:
"So cosa ti stai chiedendo Lina...Ti stai chiedendo se è vero che basta un segno su una pagina per cambiare in modo irreversibile una vita...Ma non ci crederai finchè non lo vedrai con i tuoi occhi, vero?"
Lina ebbe un sussulto:
"NO!...Ci...Ci credo" Si affrettò ad aggiungere, notando che le dita di Edgar si erano fermate, mentre un sorriso malvagio compariva sul suo volto:
"In effetti...Caro Grupius, ancora non abbiamo sperimentato il potenziale di cui siamo entrati in possesso...Io direi di fare una prova!" E così dicendo si leccò il pollice con aria beffarda, apprestandosi a sfogliare il libro che aveva tra le mani "Vediamo vediamo..." Esclamò, mentre girando velocemente le pagine, immagini confuse della vita dello spadaccino si levavano davanti ai presenti, fino a fermarsi su una in particolare.
"Questo è davvero interessante..." Mormorò soddisfatto, levando gli occhi e incrociandoli con quelli della maga "E spiega di certo il tuo comportamento Lina Inverse..." Aggiunse ghignando.
Lina fece un passo avanti.
Se avesse allungato il braccio, avrebbe potuto sfiorarla, quell'immagine fatta di colori sgargianti, in cui Gourry la stringeva forte tra le braccia, dopo averla riavuta cedendo in cambio la sua spada.
L'aveva ceduta alle tenebre, per riscattarla. Quell'arma che era fatta di pura luce...
Ma senza Gourry, sarebbe stata lei a smettere di brillare.
Una spada per una vita.
E lei, a cosa avrebbe rinunciato per lui?
Aveva giurato a se stessa, che avrebbe pagato qualunque prezzo.
E così avrebbe fatto.
"Ho uno scambio da proporre." Decretò, lapidaria.
I due levarono gli occhi su di lei:
" Di cosa parli?"
La maga si fece avanti, mentre negli occhi di Cedric passava un lampo immediato di comprensione su quanto si apprestava a fare:
"LINA! Sei impazzita...Lascia perdere..." Tentò di dissuaderla, inutilmente.
Lina arrivò davanti all'ex consigliere, e dopo un iniziale incertezza, tese il braccio verso di lui, mentre la sua mano buona stringeva ancora il suo libro.
"La mia vita, per quella dello spadaccino. E' uno scambio equo, no? Anzi, io lo giudicherei uno scambio vantaggioso. Se deciderete di cambiare qualcosa, ne avrete un riscontro immediato." Disse con aria grave, tentando come meglio poteva di mascherare il terrore che le serrava la gola.
Edgar e Grupius rimasero un attimo incerti, poi si lanciarono una breve occhiata:
"E' così importante per te questo libro malandato, ragazzina?"
Questa volta non ci fu incertezza nella voce della maga:
"Si, lo è."
"Bene, e allora sai cosa ti dico, Inverse? Accetto lo scambio!!" Esclamò il padre di Cedric "Tanto di questo non ne avrei fatto niente comunque" Aggiuse, dopo che le sue mani ebbero afferrato la copertina del libro argentato su cui era scritto il nome della maga.
Lina strinse convulsamente a se la vita di Gourry, che aveva appena recuperato scambiandola con la sua, e levò gli occhi sull'uomo:
"Lo scambio prevedava anche che venisse modificato qualcosa in questo libro. Avanti, liberi gli scribi..."
"E chi lo dice che sia tu a dettare le leggi, qua? Mocciosa..." Esclamò sogghignando l'uomo.
La vena sulla tempia della maga cominciò a gonfiarsi.
'Qualcuno le ha mai detto che non è molto piacevole beccarsi un fireball in piena fronte??' Avrebbe voluto gridargli, mentre lo arrostiva. Ma si costrinse a tacere.
Non poteva permettersi di utilizzare nessun tipo di incantesimo in quello spazio, o avrebbe rischiato seriamente di danneggiare qualche libro.
Quel luogo era una specie di limbo, in cui tutto doveva rimanere esattamente com'era. Perchè bastava cambiare una sola pagina per scatenare una reazione a catena in migliaia di vite...
E Edgar lo sapeva. Questo era il suo punto di forza.
Ma Lina non aveva comunque tempo da perdere.
Il libro che stringeva tra le mani, si faceva sempre più opaco. E le sarebbe bastata una sola parola.
Vita.
Era di questo che Gourry aveva bisogno, di vita.
Ma il padre di Cedric si divertiva a tormentarla, e a quel punto uscì dal suo essere più profondo la disumana rabbia dell'impazienza di quando senti il tempo scrorrere via alle dita, come gli ultimi granelli di sabbia in una clessidra che segna lenta e inesorabile la fine di ogni cosa.

Improvvisamente, la maga pronunciò una formula:
'Lighting!'
L'uomo rimase accecato e spiazzato, e istintivamente portò le mani agli occhi, levando la spada dalle gole degli scribi.
A quel punto intervenne Cedric, il quale, facendosi avanti rapido, li afferrò trascinandoli con sè.
"Puttana" Gridò Edgar, ancora accecato, muovendo un passo avanti, rabbioso.
Lina nel frattempo, recuperato il libro di Gourry, che aveva lasciato cadere per poter lanciare l'incantesimo, si avvicinò ai tre esserini, inginocchiandosi al loro fianco:
"Io non ve lo sto chiedendo per egoismo, non me ne frega niente di cambiare il mondo ma...salvate la vita di quest'uomo. Mettete una parola, una qualsiasi parola, dannazione...M salvategli la vita!!" Gridò, mentre i tre assumevano un'espressione, se possibile, ancor più preoccupata di quando si trovavano sotto scacco dall'ex consigliere.
"Non otterrai nulla così." Disse improvvisamente la voce di Grupius, a pochi passi da lì.
Lina si voltò di scatto, e sorprese lo spirito che la fissava.
"Gli scribi non parlano la lingua di noi...O forse dovrei dire, di voi umani."
"E se è così voi come speravate di cavarvela, sentiamo?" Chiese rabbioso Cedric.
Il guardiano fece spallucce:
"Io sono in grado perfettamente di comunicare con loro. Ho passato secoli aspettando questo momento, e mi sono impegnato a fondo affinchè tutto andasse secondo i miei piani. Facciamo un patto Lina, ti va? Tu prima hai scambiato la tua vita per quella dello spadaccino, io adesso ti propongo questo: la MIA vita. E in cambio chiederò agli scribi di salvare il tuo amico dalla morte imminente cui sta andando incontro."
"Dov'è la fregatura?" Chiese sospettosa la maga.
"Nessuna fregatura. Puoi fidarti di me, Lina. E poi in fondo...Cos'hai da perdere? Se non accetti il mio aiuto, Gourry Gabriev morirà comunque, le sue ferite sono troppo profonde per pensare che possa sopravvivere."
Lina mantenne comunque uno sguardo distaccato:
"E come posso crederle? Lei dovrebbe essere già morto...E fino a prova contraria, un libro spento non può tornare alla luce...E se per Gourry non ci sarebbe più nulla da fare, una volta che il suo libro avrà messo di brillare, perchè dovrei pensare che invece ilsuo possa nuovamente risplendere?"
Il vecchio sorrise sornione:
"Il tuo ragionemento non fa una piega, mia cara. Ma mi duole darti una notizia: Io non sono precisamente MORTO. O come minimo...Non del tutto. Sono uno spirito, e questo fa di me un uomo morto solo in parte. Come ti ho già detto, la mia è una condanna eterna...sai cosa significa questo? Avanti, prendi il mio libro, te lo mostrerò."
La maga lo fissò per alcuni secondi, tentando di capire se stesse mentendo in una qualche maniera. Poi si ricordò di Gourry. Il vecchio aveva ragione, a quel punto non aveva più nulla da perdere.
Posò il piccolo libro che stringeva nella mano a terra, e lentamente estrasse dal mantello il libro del vecchio veggente, che aveva portato con sè dalla torre dei libri spenti.
"Vai all'ultima pagina Lina...Non ti sembra che manchi qualcosa?"
La maga sfogliò, e arrivata alla fine, non trovò in tutta sincerità, nulla di strano. Allora levò gli occhi verso lo spirito:
"Mi prende in giro?"
"Ti ripeto di no. Guarda l'ulitma parola Lina...é stata lasciata a metà. Capisci? Ne vivo, ne morto interamente. Un libro spento, ma mai concluso...Quel fascicolo è stato portato nella torre dei libri spenti quando ancora ero in vita...E lì è rimasto, condannandomi a restare al mondo, privo di qualsiasi cosa...Io voglio solo che si continui a scrivere di me, della mia vita. Che il sangue torni a scorrermi nelle vene, che il respiro mi  possa nuovamente attraversare il petto. Che la magia confluisca ancora in me, infondendomi potere ed energia. Questo voglio. E questo tu mi darai, consegnando il libro agli scribi."
La maga sostenne il suo sguardo:
"E chi mi dice che, una volta ottenuto quello che vuole, mantenga la sua parola?"
"La tua disperazione, Lina. Sarà quella a farti agire, non la certezza della mia parola, perchè a te non importa essere giusta e corretta, non tanto quanto ti importa salvare il tuo amico."
Touchè.
La maga si voltò, e con mano tremante stava per porre il libro tra le mani di uno degli scribi, quando la mossa improvvisa del padre di Cedric, che si era ripreso, e si stava scagliando con la spada su di lei, la costrinse a lasciarlo cadere a terra, e istintivamente, a difendersi, nonostante avesse giurato di mantenere la calma.
'Flare Arrows!' Gridò incoscientemente, presa alla sprovvista.
La corsa dell'uomo venne fermata, ma non la forza devastante delle frecce infuocate, che si dispersero lasciandosi dietro una scia incandescente.
Le grida stridule dei tre scribi echeggiarono alte, mentre il fuoco divampava, appiccandosi ai tomi sugli scaffali contro cui si erano schiantate le strali.
Gli occhi della maga si sgranarono davanti al danno che aveva, involontariamente, provocato. Riprendendo velocemente lucidità Lina provò a pensare ad un'alternativa per bloccare le fiamme. Erano da escludere incantesimi che avessero a che far con l'acqua, si rischiava di devastare ancora di più i preziosi testi, sciogliendone l'inchiostro.
Alla fine si decise per il Demona Cristal, incantesimo capace di congelare qualsiasi cosa nell'ambiente circostante, ma mentre stava per castarlo, fu con terrore che vide il padre di Cedric con uno sguardo sadico negli occhi:
"Hu-hu...Alla fine la piccola maghetta l'ha fatta grossa, eh? E dire che volevo riservare per me questo scempio!! Ma fa niente...In ogni caso, adesso non posso permettermi che tu mandi a monte tutto...Questi insulsi libri dovranno bruciare fino all'ultimo, dopodichè io ricreerò l'umanità, secondo i miei personali canoni e gusti!! Hahahahahah...." Ghignò l'uomo, completamente invasato, e brandendo nella mano sinistra il libro della vita della maga, afferrò al volo la penna di un calamaio.
"Ma cosa sta facendo?? Io pensavo che solo gli scribi potessero accedere ai testi..." Gridò Cedric, il cui sguardo rifletteva perfettamente quello della maga.
"Te l'ho sempre detto figlio mio...TU pensi troppo!!!" Gridò il padre, e aprendo l'ultima pagina, lasciò che lapenna d'oca scorresse sui fogli.

"FREEZE ARROWS!!" Gridò la maga, tentando di fermarlo, ma dalla sua mano, in quel momento, non uscì che uno sbuffo di vapore.
"Freeze arrows!" Riprovò, con più decisione, ma come prima, l'incantesimo non scaturì. A quel punto lina sentì echeggiare nuovamente la risata beffarda dell'uomo:
"Povera piccina, i tuoi trucchetti non funzionano più? Oh, come mi dispiace...Sai, non vorrei che fosse perchè in questo bel foglio della tua vita ho scritto, del tutto inavvertitamente...NON è PIù UNA MAGA!!!" Affermò esultante, davanti allo sguardo perso della ragazza.
"Sei uno sciocco Edgar!! Che diavolo ti è saltato in mente??!" Lo rimbeccò il vecchio
"Fatti gli affari tuoi, vecchia cariatide!!" Gridò esultante l'uomo, ormai vittima di un eccesso di fanatismo "Da adesso non mi servi più, sporco vecchiaccio della malora!!Hai fatto la tua parte, bravo...Ma da adesso il gioco lo conduco io...IO!!!" Urlò, mentre alle sue spalle le fiamme prendevano ad ardere "Io, IO ho il potere!!!HO IL POTERE!!!! E non permetterò che tu possa tornare a vivere per ostacolarmi...Che il tuo libro torni pure alla torre nera da cui proviene, la vita te la scordi...vecchio stolto!"  Proseguì, ridendo a crepapelle, davanti agli sguardi sbigottiti di Lina e Cedric.
Ma Grupius mantenne uno sguardo glaciale:
"Non hai mai brillato per intelligenza, Edgar..." Sussurrò semplicemente.
"La tua è tutta invidia perchè io...io..." Ma le parole gli morirono in gola.
Improvvisamente, un acre odore di bruciato cominciò a scaturire dalla sua pelle.
Con un balzo felino il vecchio gli fu davanti, guardandolo con quei suoi occhi sinistri e gialli:
"Sai...Dicono che tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino, caro Edgar..." Sussurrò, mentre all'altro si riempiva lo sguardo di terrore " Ma tu ci rimetterai ben più di uno zampino, povero sciocco...Perchè vedi, prima di annunciare i tuoi sogni di gloria al mondo intero...Avresti come minimo dovuto preoccuparti che il tuo libro fosse al sicuro...E non tra le fiamme come in effetti è...."
"NOOOOOOOOOO!" Gridò Cedric "PADRE!!!!" Urlò, tentando di precipitarsi verso il genitore, ma Lina allungò il braccio sinistro, bloccandolo prima che si lanciasse tra il fumo che ormai avvolgeva ogni cosa:
"Cedric, non c'è più niente da fare!! Non c'è più niente da fare..." Ripetè, mentre il volto in fiamme dell'ex consigliere si rifletteva nei loro occhi sgranati.
Il ragazzo, sgomento, posò la fronte sulla spalla della maga, per non guardare ciò che si stava consumando davanti ai suoi occhi. Lina invece non distolse lo sguardo, per quanto lo spettacolo la schifasse, il suo cruccio in quel momento era come mettere fine all'incendio che divampava tutto intorno, tracinando intere vite tra le fiamme.
Senza la magia era del tutto impotente,e non sapeva davvero a quale Dio appellarsi. Ma quei truci pensieri quasi si dissolsero, quando, abbassato lo sguardo, lo vide.
L'ultimo bagliore di qualcosa che un tempo aveva brillato più della luna.
"NOOOO...GOURRY!" gridò la maga "Devi resistere!!" Urlò, cercando con lo sguardo gli scribi, e trovandoli rannicchiati contro alla parete, si alzò verso di loro:
"Fate qualcosa maledetti nanerottoli!!!" Gridò, assumendo la più minacciosa delle sue forme. Ma i tre scribi, evidentemente terrorizzati , non capendo le sue intenzioni si rannicchiarono ulteriormente.
Non li si poteva biasimare. Erano creature magiche e schive, del tutto impreparate ad un confronto diretto con gli esseri umani, nonostante da millenni, di loro, sapessero praticamente ogni singolo particolare di ogni singola vita.
La maga capì che era inutile prendersela con quei tre, e allora decise di fare da sè...
Se c'era riuscito il padre di Cedric a cambiare il suo destino, perchè lei non poteva inserire una minuscola parolina nella vita di Gourry? In quel momento il fatto che non potesse utilizzare più la magia era l'ultimo dei suoi crucci, doveva fare in fretta...
"Dove accidente si è cacciata quella dannata penna d'oca??" Gridò, mentre stringendo il libro a sè si inoltrava tra la coltre di fumo. Le urla dell'uomo in fiamme le trapassavano i timpani, e le dispiaceva per Cedric. Ma quel tale se l'era proprio cercata...E in ogni caso lei non avrebbe potuto fare nulla per lui...
Doveva pensare a Gourry, poi avrebbe salvato gli altri libri. Non sapeva ancora come, ma un modo l'avrebbe trovato...
Dopotutto, era sempre Lina Inverse lei, giusto?
A questo pensava, mentre gli occhi le lacrimavano per il fumo acre che le invadeva le narici, e la foschia la avvolgeva.
Ma quel piccolo bagliore, quel piccolo, tenue bagliore, era sempre lì...Riusciva a vederlo anche tra la nebbia.
Era Gourry che la chiamava bambina dagli occhi grandi, che la chiamava ragazzina dal seno piatto.
Era Gourry che la chiamava Lina, che la chiamava nel mare del caos per riportarla indietro. Che la chiamava nel riverbero di una foresta, che la chiamava bussando lentamente alla sua porta di primo mattino.

Che la chiamava per dirle addio, perchè il tempo stava finendo, e lei non aveva più gli occhi per cercare, ne la forza per reagire.

Per quanto ancora avrebbe continuato a gridare il suo nome?

Improvvisamente inciampò, cadde a terra, e il libro le scappò di mano. Le fiamme a soli pochi metri.
Le urla dell'uomo erano cessate.
Lina tentò di ritrovare l'orientamento. Tastò disperata il terreno intorno a lei con la mano sinistra. La tosse non le dava tregua, e gli occhi non la smettevano di bruciare. Ma non poteva arrendersi adesso...NON POTEVA.
Carponi si spostò sul pavimento, cercando di non poggiare a terra la mano ferita, che non l'avrebbe retta in alcun caso, ma finalmente, quando pensava di non avercela fatta, lo ritrovò. Le sue dita scorsero la liscia copertina, e i suoi occhi, ridotti a due fessure, lessero quel nome che tanto amava, fece per prenderlo, ma improvviso come un alito di vento ghiacciato, un brivido le percorse la schiena.

Dicono che tra certe persone ci sia un legame capace di valicare limiti e confni.
Forse era per questo, che quando questa catena veniva spezzata, il dolore lo si poteva percepire anche a chilometri di distanza. Lo si poteva percepire anche a diverse dimensioni, come un urlo capace di lacerare il più assordante dei rumori.

Lina inizialmente non volle crederci, attirando il libro a sè.
'E' questo maledetto fumo' Pensò, per giustificare il fatto che anche l'ultima scintilla si era spenta.
'Appena si sarà diradato, cercherò quella dannatissima penna d'oca, e scriverò due righe per quel cervello di medusa...Magari mi allargherò anche, modificandogli quel colabrodo che si ritrova per cervello...' Continuò imperterrita, stringendo il libro ormai opaco della vita di Gourry, convulsamente.

Poi urlò.

Con tutto il fiato che aveva in gola, con tutto quello che aveva dentro.
Urlò l'odio che si portava attaccata addosso.
Incurante della gola arsa, incurante delle fiamme che aveva alle spalle.
Gridò fino ad accasciarsi a terra, e lì rimase.
Perchè per la prima volta in tutta la sua vita, capì che sarebbe stata sconfitta.
Aver perso Gourry faceva male.
Faceva troppo male.

Fu solo dopo quella che le parve un'eternità che sentì la voce di Cedric raggiungerla da lontano.
Confusa, si costrinse ad aprire gli occhi.
Non erano passati che pochi minuti, ma le fiamme l'avevano quasi raggiunta.
Per prima cosa, quasi come un gesto istintivo e incondizionato, strinse forte a sè il libro dello spadaccino, mentre lacrime salate prendevano a scorrerle sulle guance.
Non era arrivata in tempo. Questa era la verità.
Questo sarebbe stato il rimorso che le avrebbe bruciato dentro per tutta la vita.
Perchè lui per lei si era buttato nel mare del caos senza remora alcuna, mentre lei aveva aspettato.
Aveva aspettato troppo.
Aveva aspettato di capire la situazione, i vantaggi, gli svantaggi...Aveva ragionato troppo, come al suo solito.
E aveva fallito.

"Lina, maledizione tirati su se non ci tieni a diventare un'arrosto!!"  Le gridò Cedric, dall'altra parte di un muro di fiamme, riportandola alla realtà "Dobbiamo spegnere l'incendio...O dell'umanità non rimarrà che un pallido ricordo..."
La maga gli lanciò un'occhiata assente.
Ma sapeva che lui aveva ragione. Doveva mettere da parte il dolore e cercare una soluzione...Per salvare come minimo il salvabile...
A fatica si mise in ginocchio, e fu allora che davanti al naso si trovò il sorriso antipatico di Grupius:
"E' ancora valido il nostro scambio, Lina Inverse"
"No, non lo è più" Rispose fiacca e gelida la maga, trovando la forza di replicare " Non ho più niente da barattare con lei, l'unica cosa a cui tenevo...Se ne è andata. Per sempre" Sussurrò, distogliendo lo sguardo.
Il vecchio lanciò un'occhiata alla copertina inngrigita del libro che la maga stringeva nella mano:
"Non è detto che quella sia l'unica cosa a cui tieni...Io scommetto che lo scambio ti interesserà, comunque" Sogghignò, mettendole sotto al naso un altro libro.
Il suo.
"Pensaci Lina, tu mi renderai la vita, e io ti renderò la magia...Insieme potremo fare grandi cose, perchè io ti ammiro, sai? Tu sei una delle più grandi maghe esistite in secoli e secoli in cui ho abitato la terra. Io e te insieme, nell'Effimero...ma ci pensi? Ci pensi all'immenso potenziale di cui disporremmo? Diventeremmo padroni del mondo, unici detentori del potere supremo..."
Gli occhi del vecchio erano fissi, puntati in quelli gonfi e senza più energia della ragazza.
Il libro della sua vita a pochi centimetri. Avrebbe potuto diventare qualunque cosa avesse desiderato.
E c'era stato un tempo, in cui quella era stata effettivamente la cosa che più aveva desiderato.
Ma in quel momento, l'unica cosa che DAVVERO voleva, disperatamente, era solo riavere Gourry con sè.
Voleva litigare con lui seduta al tavolo di qualche locanda, o prendersela perchè la trattava come una bambina.
Voleva rimproverarlo perchè si ricordava zero terzi delle cose che avrebbe dovuto ricordare.
Cosa se ne faceva del potere supremo, quando quella che era la sua vera forza era persa per sempre?

"Allora, Lina...Accetti lo scambio?"
I suoi occhi avevano qualcosa di strano...
Non riusciva più a distogliere lo sguardo.
Sentiva le fiamme crepitare leggere alle sue spalle...Ma in fondo voleva solo lasciarsi andare a quel richiamo...Si...avrebbe accettato, perchè non accettare? Quegli occhi fissi nei suoi erano come un vortice che la trascinava...E lei era così stanca ormai per opporre resistenza...

"Lei non accetta proprio un accidente di niente, capito matusalemme???!" Gridò improvvisamente una voce maschile, a pochi passi da lì.
Il vecchio voltò lo sguardo, e interrompendo il contatto visivo, lasciò la maga spiazzata e intontita.
Cedric con un balzo si fece avanti:
"Lina, non guardarlo negli occhi, quel bastardo stava tentando di ipnotizzarti! E tanto per la cronaca, nonno, quello che cerchi non ce l'ha lei, quindi lasciala pure perdere...Se devi fare affari, rivolgiti al sottoscritto, perchè quel che vuoi acquistare, per tua somma sfortuna...Ce l'ho io!" Esclamò, sventolando in aria il libro di Grupius.
Gli occhi del vecchio si strinsero:
"Ma bene...Se tanto mi da tanto, se hai preso da tuo padre, non mi sarà molto difficile liberarmi di te..." Esclamò con un sogghigno.
"E' così che la pensi?! Mi deludi cariatide..." Mormorò il ragazzo, scuotendo la testa con disappunto "Con questo atteggiamento sfiduciato...Mi costringi a prendere provvedimenti..." E messa la mano alla cinta, il ragazzo sfoderò...
Una penna d'oca.
Il vecchio si irrigidì, ma poi rilasciò la tensione, scoppiando in una fragorosa risata:
"A quanto pare il pargolo non ha prestato attenzione alla lezione di poco prima!! Sul mio libro con quella penna d'oca non puoi fare che del bene, perchè vedi...Uccidermi non puoi, e qualsiasi cosa deciderai di scrivere, mi restituirai involontariamente la vita...Quindi come vedi, sono in una botte di ferro!! Coraggio ragazzino, adesso smettiamola di fare gli eroi...Restituiscimi la vita, e in cambio, con un incantesimo farò cessare le fiamme...salviamo almeno il salvabile..."
"Beh, potresti avere ragione...Ma si, mi hai convinto...Scriverò qualcosa! Qualsiasi cosa andrà bene per riportarti in vita?"
Grupius annuì.
E Cedric posò la penna sul foglio.
Improvvisamente, i contorni dello spirito divennero più vividi, i colori più nitidi. Grupius stava tornando in vita, e l'aria gli entrò nei polmoni, gonfiandogli il petto, davanti agli occhi sconcertati di Lina, che si stava riprendendo in quel momento:
"Cedric!! Dannazione, ti lascio solo un secondo...E..E..." Riuscì a biscicare, prima di rimanere a bocca aperta.
Il vecchio, che da spirito era tornato uomo, riuscì a resprare a pieni polmoni una sola volta:
"Sento il calore delle fiamme..." Fu tutto quel che riuscì a dire, prima di cadere riverso al suolo.
Lina Rimase di sasso, mentre Cedric staccava la penna dal foglio:
"Ma...Ma che diavolo hai scritto??? Infarto fulminante??"
Lui gettò a terra il libro, riassumendo il suo atteggiamento distaccato:
"Non ho scritto niente. Ho solo messo il punto finale all'ultima parola." Annunciò semplicemente, facendo spallucce.
Lina lo guardò basita:
"Come diavolo ti vengono certe idee??"
Ma non vi fu il tempo per una risposta, uno degli scaffali aveva ceduto alle fiamme, e si era sfracellato a terra.
"GIU'" Gridò il ragazzo, coprendosi la testa con le mani.
Lina si rattrappì al suolo, poi, con sconcerto, percepì il calore incandescente delle fiamme vicino.
Troppo vicino.
Era circondata dal fuoco, e a terra, insieme a lei, i due libri che avrebbe voluto salvare.
Quello di Gourry, e il suo.
La voce di Cedric le arrivava ora di nuovo lontana, al di là della barricata di fiamme:
"Lina? Tutto ok?"
"Si" Gridò di rimando, ma non era vero. Non andava bene per niente.
Il rogo andava espandendosi con una rapidità eccezionale, e a terra non rimanevano che macerie.
Macerie e lei, con la sua stupida vita. E la cosa che più aveva amato al mondo, anche se la sua luce si era spenta per sempre.
Ma la maga, aveva una sola mano per salvare un solo manoscritto.
E una sola scelta da compiere.
La sua mano si avvicinò al libro della propria vita, ma poi, quasi d'istinto, le sue dita ripiegarono verso quello di Gourry. Era grigio e freddo, e le lacrime le si affacciarono nuovamente spontanee agli occhi.
Poteva quasi vedere il suo volto pallido e trerreo sotto alla luna di Seres. Così l'aveva lasciato, a morire tra le braccia di un altra donna, promettendogli di trovare una soluzione per salvarlo. O forse sarebbe stato più appropriato dire che così aveva lasciato Gourry, il capitano delle guardie di Imalg...No, in fondo non aveva nemmeno senso pensarlo.
Gourry era Gourry sempre, sotto a qualunque cielo, dentro a qualsiasi vita. Quell'uomo dolcissimo e ingenuo, che aveva promesso di non lasciarla mai...
"Bugiardo..." Mormorò la maga, mentre le lacrime le colavano sul mento.
Le sue dita si strinsero al libro della vita dello spadaccino.
Aveva scelto.
Che bruciasse pure quella che era stata la sua vita, non le importava.
Dieci mesi prima aveva scelto l'annullamento alla morte di quell'uomo, perchè adesso avrebbe dovuto essere diverso?
Persino il destino si era dovuto arrendere, loro si sarebbero sempre ritrovati, a dispetto di qualunque memoria cancellata o avversità.
Ma adesso, senza Gourry, non aveva più senso. Adesso capiva quello che le era sfuggito dopo aver lanciato il Giga Slave. Quell'inseguimento che aveva giudicato suicida e inutile...Non era stato inutile per Gourry. Perchè lo spadaccino non si sarebbe mai fatto una ragione di averla persa.
Perchè nemmeno lei, adesso, pensava di poterci riuscire.
Quindi al diavolo. In nessun contratto stava scritto che avrebbe dovuto essere invincibile sempre.
E se doveva scegliere un ultima volta, sceglieva la vittoria. La sua vittoria personale.
Sceglieva Gourry.

E nel momento in cui si laciava andare all'inevitabile, piccola e impotente, stringendo a sè il libro spento del biondo cavaliere, una voce chiara e nitida la scosse:

" Questo è inconcepibile Inverse. Per la seconda volta nel mio ufficio e per la seconda volta sempre per lo stesso motivo??!"

La maga spalancò gli occhi di colpo, e incredibilmente si trovò seduta sul pavimento a scacchiera di una grande sala. Un'imponente scrivania in mogano troneggiava nel mezzo, mentre sulle pareti erano appese in scala vanghe e badili di diverse dimensioni. Su un'enorme poltrona imbottita stava sprofondata LON, i lunghi capelli dorati le scendevano morbidi sulle spalle lasciate nude da un abito nero senza spalline, i piedi sulla scrivania, e il braccio destro mollemente allungato verso una piccola figura che, alla sua destra, stava provvedendo a farle una manicure.
" 'Che noia sarebbero le mie giornate senza di te' sospetto sia questo il tuo pensiero su quello che io penso, perchè non mi capacitò di come tu in dieci mesi sia QUASI riuscita due volte a mandare a monte quel mio piccolo progetto chiamato mondo... " Disse stancamente, distogliendo la mano, e rimirandosi per bene le unghie "Puoi andare" Esordì poi nei confronti della creatura, che dopo un riverente inchino, si allontanò rapidamente.
A quel punto LON riassunse una posizione decente, e poggiando i gomiti sulla scrivania, incatenò i suoi profondi occhi dorati in quelli della maga:
" Pensi che mi divertano queste tue trovate geniali per passare il tempo, Lina? Beh, sappi che non è così, anzi, è ESTREMAMENTE seccante scoprire che ogni due per tre ne hai combinata un'altra delle tue" Esordì con aria grave.
Lina la fissò sconcertata, non sapendo che rispondere. Poi i suoi occhi si concentrarono su un oggetto che LON teneva  apoggiato sulla scrivania, e che annoiata aveva preso a rigirarsi tra le mani, tornado con le spalle sprofondate nell'avvolgente poltrona: una palla di neve, solo che non erano fiocchi bianchi quelli che roteavano dentro alla cupola di vetro, ma piccole fiamme, e al suo interno stava una versione miniaturizzata di Shabranigdu. Lì, vicino al punto in cui LON aveva preso l'oggetto, un'altra palla di neve contenente Chepied stava allineata ad una candela a forma di drago dorato, mentre lo stoppino, a forma di lancia, sembrava  conficcato nella schiena della povera creatura.
LON si accorse dello sguardo stupito della maga davanti ai suoi soprammobili:
"Souvenir dei miei sottoposti." Disse seccamente, per giustificare l'armamentario di carabattole, poi proseguì: " Allora, vogliamo parlare di quello che è successo nel mio scriptorium??"
Le guance di Lina si fecero leggermente accese, mentre una grossa goccia le scendeva per la tempia:
"Emh...Ecco...Diciamo che...C'è stato un 'piccolo' incidente, del tutto involontario...E..." Poi, improvvisamente, si rese conto di aver perso i sensi mentre tutto stava andando a fuoco, allora allarmata si azzardò a chiedere:
"Non sarò per caso...E, e tutti i libri delle vite?? E Cedric?"
"Ho sistemato tutto IO. Ho ripristinato i libri, rimesso gli scribi al loro posto e rimandato sulla terra quel moccioso. Agli uomini non dovrebbero essere accessibili certi luoghi. " Puntualizzò secca LON, rivolgendole un'occhiata storta:
"Lina Inverse, è già la seconda volta che devo scomodarmi personalmente per evitare che quanto ho creato vada in fumo, e in questo caso nel vero senso della parola! E tutte le volte devo constatare che ci sei tu di mezzo, e che riescono a fregarti sempre con la stessa scusa..." Sentenziò, levando leggermente il sopracciglio.
La maga abbassò lo sguardo, stringendo leggermente le dita sulla superfice grigia del libro che ancora non si era decisa a mollare.
L'ultimo illusorio tentativo di rimanere aggrappata a Gourry.

"Possibile che voi umani siate tanto sconsiderati? Cosa vi passa per la testa, siete pazzi? E' così che vi ho creato, pazzi? Perchè una persona come te, Lina, capace di grandiose imprese, è capace poi di simili sciocchezze? E tutto per quell'uomo dai capelli dorati...La prima volta mi hai invocato per disperazione, trovandoti incapace di controllare il Giga Slave, e hai accettato di tornare sulla terra priva della memoria, per non incappare nuovamente in simili gesti sconsiderati...E invece guarda un po', ti ritrovo dopo neanche dieci mesi, a rischiare tutto di nuovo, e sempre per quello spadaccino! Dimmi, ho forse le traveggole?" Chiese con calma LON, mentre il suo tono tradiva una certa irritazione.
La maga sospirò, era la seconda volta in un anno che si beccava il cazziatone di LON, ma questa volta, non aveva nemmeno la forza di ribattere:
"No, lei ha ragione. Ma adesso i suoi problemi sono finiti...Tanto più che in effetti...Sono morta anche io?" Chiese poi, ricordandosi che l'ultima visione che aveva del libro della sua vita tra le fiamme dell'incendio, era assai poco confortante.
LON scosse la testa:
"Morta? Oh, no...Non te la caverai così facilmente, se è questo che intendi! E visto che hai questa presunzione di credere di divertirmi tanto con tutte le tue trovate, te ne ritorni sulla terra...Troverò io un buon modo di tenerti impegnata per un po', stanne certa."
E così dicendo, posò sulla scrivania, davanti al naso di Lina, il suo libro, illeso.
"So cosa ti stai chiedendo. Ma io posso ridarti la magia, Lina..."
Gli occhi di LON erano profondi e sovraumani, e risplendevano del colore dell'infinito, sotto alla spessa frangetta:
"Del resto, ho creato io questo sistema articolato di vite...Un po' per noia, un po' per mettere alla prova il mio ingegno, pansala come vuoi...E posso cambiare qualsiasi cosa in qualunque momento, e sai perchè solitamente non lo faccio quasi mai? Perchè non ne ho voglia, vi ho dato la vita e il mondo per viverci, gestitevelo voi, io mi diverto solo a vedere cosa combinate...Al resto ci pensano i miei amanuensi a farmi svagare riservandovi buffe sorti. Per questo ho creato Seres, un luogo fittizio, dove il principio può essere la fine e viceversa, esattamente come il nome che gli ho assegnato. Da qualunque parte lo si legga, Seres rivela che in qualunque modo si scelga di vivere, alla fine si ritroverà l'inizio di ogni cosa. La vita non è poi un grande cerchio?"
La maga sorrise amaramente:
"E' così allora, non siamo altro che i suoi burattini?"
LON sogghignò:
"Hai afferrato Lina. Ma non sempre il destino vi sceglie. Spesso, siete voi stessi a scegliere la sorte cui sarete legati, ed è quello che io ti concederò di fare, adesso..." Disse lentamente, spingendo il libro della maga sulla liscia superfice della scrivania verso di lei:
"Ma dovresti sapere...Che per ogni cosa c'è un prezzo da pagare."
"Cioè?"
"Niente per niente, Lina. Io ti concedo di cambiare quello che vuoi nella tua vita. QUALUNQUE cosa, ma UNA cosa soltanto, bada bene. In cambio tu accetterai senza fiatare la collaborazione che ti chiederò."
Gli occhi della maga in quelli della madre di ogni cosa:
"Di cosa si tratta?"
"Non è questo il momento. quando avrò bisogno di te Lina, sappi solo che non potrai esentarti."
Passarono alcuni secondi. Poi la voce di Lina riempì la sala:
"Accetto"
LON si esibì in un sorriso furbesco, e schioccando le dita, fece comparire accanto a sè una penna e un boccetto di inchiostro, che volteggiarono verso la maga.
Ma Lina scosse la testa:
"Quelli non mi servono..." esclamò, sorridendo leggermente.
LON la osservava:
"Bada a te Lina, hai una sola occasione...Io cercherei di non sprecarla..."
"Lo so, ed è proprio perchè è la mia ultima occasione che NON la sprecherò" Esclamò la maga, e ignorando palesemente il suo libro, posò a terra quello dello spadaccino, sfogliandone le pagine fino ad arrivare all'ultima.
LON rimase in silenzio. Si era aspettata un gesto del genere, considerando quanto la maga fosse legata a quel suo amico dai capelli dorati. Ma se la Inverse sceglieva di sprecare l'unica occasione che aveva per trafficare su un libro spento, era meno furba di quanto aveva considerato.
Poi fu costretta a ricredersi, quando un secco suono attraversò il silenzio della stanza.
Il suono di una pagina strappata.

No, non era meno furba di quanto avesse pensato. Tutto il contrario.
E questo incentivava ancora di più il suo interesse per quella ragazzina dalla chioma scarlatta.

"Avevi una sola possibilità, e hai scelto per lui. Perchè?"
Lina,sorridendo leggermente, non distolse lo sguardo dalla copertina ora di nuovo splendente del libro dello spadaccino:
"Perchè lo amo" Fu l'unica cosa sensata che riuscì ad ammettere, per la prima volta nella sua vita. "La magia...Quella, come l'ho imparata una volta, la potrò imparare tutte le volte che vorrò" Aggiunse poi, riassumendo un atteggiamento severo.
LON poggiò il mento sulle mani intrecciate, scrutandola a lungo; non poteva nemmeno lontanamente immaginarsi cosa significasse veramente quanto appena affermato dalla maga.
L'odio e l'amore, per lei non erano che parole.
Per tutti coloro che lei stessa aveva creato invece, erano il sale della vita.
Ma in fondo...Che importanza poteva avere? Purchè continuassero a divertirla così, quelle buffe creature...
"Molto bene, puoi andare adesso" Disse semplicemente, liquidandola con un movimento della mano " Ma ricordati che io e te abbiamo un contratto, che tu hai già praticamente firmato. Quando sarà il momento, Lina..."
E così dicendo, la vide sparire.
Rimasta sola, LON si distese pigramente sulla sua poltrona, riflettendo, fino a che un bussare sommesso non la distrasse.
Uno dei suoi sottoposti entrò cautamente, esibendosi in un esagerato inchino:
"Mia signora, ho quei fascicoli che mi avete chiesto..." Mormorò, facendosi avanti, e posando una pila di fogli di pergamena sulla scrivania di LON, la quale, estraendo da un elegante bustina un paio di occhiali squadrati, e cacciandoseli sul naso, prese a esaminare le scartoffie con aria professionale:
"Bene, bene...Senti tu" Richiamò il servitore, prima che fosse uscito dalla stanza: "Mandami qui il secondo scriba, che ho un lavoretto da fargli fare sul libro della Inverse..."
"Come vuole mia signora!" Esclamò il servitore, prima di eclissarsi.
LON si immerse nuovamente nella lettura dei fogli, fino a che, qualche minuto più tardi non bussarono nuovamente.
L'esserino incappucciato avanzò mestamente verso la scrivania della sua signora:
"Vossignoria desidera..." Esclamò nella sua lingua.
LON, guardandolo dall'alto in basso annuì:
"Si, ecco, riprenditi questo libro e riportalo nella torre. Devi farci qualche modifica, perchè vedi, quella ragazza mi serve nel pieno delle forze, e con il massimo potenziale magico...Non ho abbastanza tempo per aspettare che si rimetta a studiare magia. Ho giusto trovato il lavoretto che potrebbe tenerla impegnata per un bel po' di tempo..." Sogghignò LON, lanciando un ultima occhiata al fascicolo che aveva appena finito di sfogliare, sulla cui prima pagina era stampato chiaro e nitido il titolo: DARK STAR.
Poi il suo sguardo ricadde sulla pagina strappata, che giaceva sul pavimento, accanto al libro di Gourry:
"Portati via anche quello, e rimettilo nello scaffale dei libri argentati. A quanto pare, per la seconda volta, il nostro amico Gourry Gabriev è riuscito a scamparla...Quell'uomo ha davvero una fortuna sfacciata!... Peccato che la Inverse, insieme alla morte, gli abbia strappato via anche quei pochi ricordi che era riuscito a riavere di loro due...Ci sarà da divertirsi, che dici?"
L'esserino non rispose, ma si inchinò, e trascinandosi dietro i libri tornò da dove era venuto. LON si riaccomodò sulla poltrona, le mani dietro alla testa soddisfatta:
"Lina Inverse...Se non ti avessi inventato io...Direi che qualcuno altro avrebbe sicuramente dovuto farlo!!"

La prima cosa che Lina percepì, fu il freddo. E la morbidezza dell'erba bagnata sotto alla sua schiena.
Poi aprì gli occhi, e vide il cielo color porpora dell'alba.
Il sole sarebbe sorto anche quel giorno.
Sarebbe sorto ancora, perchè lei, aveva vinto.

Lentamente provò a tirarsi su, facendo attenzione alla mano destra, e con sguardo preoccupato si guardò attorno.
La torre svettava maestosa su di lei, immobile, con il suo segreto nuovamente trincerato tra quelle mura, ormai per sempre invalicabili e inaccessibili.(Ho messo degli antifurti speciali, aveva detto LON, al primo violatore di proprietà privata verrà mozzata la testa senza replica alcuna!!)

Tutto era silenzioso, ma lentamente le sue orecchie percepirono un debole lamento.
Era il pianto leggero e sommesso di una donna. Sofia.
Arrivava a pochi metri da dove era, e trascinadosi come meglio poteva, cercò di raggiungerla.
La principessa singhiozzava, seduta a terra, tra le braccia del padre, che le carezzava amorevolmente i capelli. Alle loro spalle stava Cedric, il quale, sollevando lo sguardo, fu il solo ad accorgersi della sua presenza.
Il suo sguardo era stanco, e profondamente scoraggiato, e la maga si sentì stringere il cuore nel petto.
Mosse alcuni incerti passi...
Dov'era Gourry? Allora...Era stato tutto davvero inutile...?

"Lina"
la maga si voltò, con sguardo spaesato, e si trovò davanti gli occhi dolcissimi dell'uomo che, questa volta, aveva rischiato seriamente di perdere.
Gourry mosse qualche passo verso di lei, incerto, e la maga, immediatamente, si rilassò, e sentì che tutta la tensione che aveva accumulato in quella lunga, lunghissima notte, la stava improvisamente abbandonando.
E lo spadaccino fece appena in tempo a recuperarla al volo, prima che cadesse a terra priva di sensi.

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Capitolo 19
*** Cap17: Ricordati di me ***


Capitolo18 Incredibilmente, un aggiornamento ultra rapido^^  Grazie a chi ha commentato il capitolo precedente, i vostri commenti sono davvero importanti!!(Ah-Ah...Dragon Slave ha confessato di essere passata nelle file delle romanticone, eh??!BENE! Una nuova adepta del LinaXGourry!!XDD)

Questo capitolo è dedicato a Lilia, che ho terrorizzato con degli spoiler minacciosi, ma lei ha eroicamente resistito fino a che non chiudevo la valigia!!^_^''
Buona lettura^^



'You could be my someone
you could be my sea
you know that I'll protect you'
                                                  (Blurry- Puddle of Mudd)


Capitolo 17: Ricordati di me


Il sole del primo mattino splendeva ormai alto nel cielo, e in lontananza si poteva ancora scorgere la torre che svettava maestosa tra le mura ricoperte d'edera.
L'erba sulla quale si erano accampati, poco fuori dalle porte del labirinto, riluceva ancora della rugiada della notte, e un vento freddo aveva preso a soffiare leggero, nonostante il tenue tepore del sole.
Una mattinata talmente calma e piacevole, che quello passato quella notte sembrava quasi un incubo orribile dalla quale ci si era appena svegliati.

"Hai...HAI!!Potrebbe fare un po' più di attenzione??" Ringhiò la maga.
Il vecchio Ferzoc sorrise:
"Lina, sto facendo più attenzione che posso...ma come tu ben sai, la mia vista non è molto sviluppata, e se tu fossi così gentile da tenere ferma questa mano, mentre tento di medicartela, credimi, mi faciliteresti molto le cose!" Ribattè gentilmente, davanti allo sguardo scettico e scocciato della maga, che tendeva svogliatamente la mano destra davanti a sè, mentre Ferzoc le praticava un recovery.
Lina sospirò. Era anche quello il prezzo da pagare, lo sapeva. Ma poteva anche essere scocciata, no??! Dopotutto, da quando se ne era andata di casa, era sempre stata abituata a cavarsela da sola. E il fatto di aver rinunciato alla magia significava anche che, fino a quando non avrebbe recuperato il pieno possesso dei suoi poteri, avrebbe dovuto dipendere dall'aiuto degli altri, anche per banali faccende come poteva essere un recovery.
Rassegnata spalancò meglio il palmo, sulla quale brillava l'alone luminoso dell'incantesimo di guarigione, e rimase a guardare la cicatrice che si faceva sempre più tenue, mentre il lieve formicolìo iniziale che aveva provato alle dita, diventava una sempre più consistente sensazione di essere nuovamente padrona dei propri movimenti. La maga si rilassò, e lasciò vagare lo sguardo verso l'ambiente circostante.
La torre e il labirinto..Adesso che ne era fuori, le sembrava tutto così irreale. E ripensandoci, non poteva fare a meno di pensare alla fortuna di esserne uscita riportando solo qualche ammacco come quella ferita...
'E la perdita della magia' Aggiunse una vocina puntigliosa nella sua testa, che però fu subito messa a tacere.
In fondo, la perdita che aveva subito, non era che infima rispetto a quanto aveva rischiato SERIAMENTE di perdere, qualcuno che in quel momento sedeva a pochi passi da lei, osservando con aria preoccupata la sua mano che piano piano riacquistava forza:
"Ma siamo sicuri che questo Rinquoveri faccia davvero effetto?"
Lina sospirò:
"Si dice 'RECOVERY' specie di mollusco, e comunque, sei così ansioso di testarlo sulla tua guancia, se la mano funziona oppure no??!" Gli chiese, non riuscendo però a mascherare un sorriso.
Lo spadaccino le sorrise a sua volta, e si rilassò:
"Adesso che mi ci fai pensare...Penso che ti crederò sulla parola! In fondo mi sembra proprio che abbia un aspetto molto migliore, adesso..." Aggiunse, portandosi le braccia dietro alla testa.
Lina gli lanciò un'occhiata che voleva essere minacciosa, ma che data la situazione, risultò più amichevole che altro:
"Conclusione diplomatica, caro Gourry, ma credo che prima di sera tu mi abbia dato comunque una qualche motivazione per usare questa mano su di te!!"
"Chissà...magari prima di sera è possibile che tu sia diventata una persona più ragionevole..." Ribattè scherzosamente lo spadaccino.
"Chissà, forse prima di sera è possibile che tu possa sfoggiare un elegante occhio blu!" Gli rispose la maga per le rime.
"Non male..." Riflettè Gourry "Il blu mi ha sempre donato!"
Lina scosse la testa, e tornando a concentrare la propria attenzione alla mano, sorprese il vecchio Ferzoc che se la rideva sotto ai baffi:
"Cosa c'è che la diverte tanto??" Lo rimbeccò con aria sostenuta.
Il mago si affrettò a ricomporsi:
" Certo, che siete proprio come cane e gatto voi due!! Ma si capisce che siete una coppia molto affiatata..."
Il volto di Lina si incupì, e ringraziò per un momento il fatto che il suo guaritore non potesse vedere il velo di tristezza che per un breve attimo le aveva celato lo sguardo.
I suoi occhi si spostarono sullo spadaccino, che essendosi sdraiato tra l'erba, chiudendo gli occhi mentre il sole gli illuminava il volto, si era perso quell'ultima parte di conversazione.
Meglio così, pensò la maga. L'ultima cosa che aveva voglia di affrontare, in quel momento, era il delicato punto della situazione sua e dello spadaccino.
Soprattutto visto che Gourry era completamente all'oscuro del forte legame che li aveva tenuti uniti in passato. E i suoi ricordi, non arrivavano che al momento in cui erano sbucati davanti alla torre. Tutto quello che veniva dopo, stava scritto nella pagina che lei aveva strappato via dal suo libro senza pensarci due volte, la stessa pagina in cui lui veniva colpito dal Digger Volt, rimettendoci le penne.
Quando aveva ripreso i sensi, Lina aveva scoperto di trovarsi già fuori dal labirinto, grazie al Ray Wing di Ferzoc.
Gourry le era sembrato subito molto preoccupato per le sue condizioni, ma più di tutto le era sembrato sconcertato, per non essere potuto intervenire quando lei aveva avuto bisogno di lui, e per non ricordarsi assolutamente nulla di quello che era successo. E lei, non aveva proprio avuto il coraggio di raccontargli la verità, dicendogli che aveva perso i sensi dopo un violento scontro, ma che in alcun caso avrebbe dovuto preoccuparsi, visto che tutto si era risolto per il meglio, e che la ferita alla sua mano sarebbe guarita in men che non si dica con un po' di magia. Ovviamente era stata bene attenta a non rivelargli come se l'era procurata quella ferita, e allo stesso modo aveva taciuto il fatto di non essere più in grado di utilizzare la magia.Gourry le sembrava già turbato e pieno di rimorso così, e inoltre parlargli di quello che era successo all'interno della torre presumeva delle spiegazioni che lei, in quel momento, non se la sentiva di dare.
Aveva glissato, e solo lo sguardo severo di Cedric le aveva ricordato che non sarebbe potuta fuggire anche quella volta. Ma Cedric, in quel momento, era andato con Sofia e suo padre a palazzo, per sistemare le questioni politiche che avevano visto coinvolto il generale Larch e l'ex consigliere; e per almeno mezz'ora non avrebbe dovuto preoccuparsi del suo atteggiamento incriminatorio.
Le spiegazioni, potevano anche aspettare.
"Ecco fatto!" La voce del mago la distolse dai suoi ragionamenti "Certo, ti ci vorrà un po' di tempo per recuperarne il pieno utilizzo...ma l'importante è che tu non sia rimasta con un moncherino!!La tua mano tornerà come nuova..Così se vorrai, potrai minacciare senza problemi il povero Gourry!" Aggiunse con un sorriso.
Lina sorrise leggermente:
"Grazie..." Mormorò, provando a sgranchire lentamente le dita. Pareva che l'incantesimo avesse funzionato. Ma mentre la maga si stava sollevando, il vecchio assunse un aria furbesca:
"Lina, io non ci vedo...Questo è vero. Ma certe cose non mi sfuggono..." Mormorò a bassa voce.
La maga assunse un aria perplessa:
"Non capisco di cosa stia parlando..." Ribadì seccata, mentre la sua voce tradiva il tono del bambino con la mano nel barattolo della marmellata.
Il vecchietto fece spallucce:
" Diciamola così allora...'non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere'!!"
Una grossa goccia scese dalla tempia della ragazza:
"Beh...Detto da lei suona un po' paradossale...E comunque non credo di averne afferrato il senso, io non ho proprio niente da nascondere!!" Ribattè imbronciata Lina.
"Non ho detto il contrario...Ma credo che quello che ti sei appena infilata in tasca di soppiatto confermi le mie ipotesi!!" Rispose semplicemente Ferzoc, che si ritenne poi soddisfatto non ottenendo alcuna risposta, ma potendo scorgere, seppur con l'intuizione, un acceso rossore che imporporava le gote della maga, la quale, colta in flagrante, strinse tra le dita il fazzoletto dello spadaccino, che le aveva fasciato la mano ferita, maledicendo mentalmente l'intuito geniale del vecchietto!
Da quella situazione imbarazzante la distolse però la voce di Sofia, che sopraggiungeva trafelata:
"Sono arrivati i rinforzi!!!" Squittì allegra, seguita da Cedric con il solito muso.
"I rinforzi? Tempismo perfetto..." Commentò sarcastica la maga, mentre lo spadaccino si sollevava da terra, osservando con la mano sulla fronte una lunga schiera di cavalieri, bardati di tutto puntino, che facevano il loro ingresso dal ponte levatoio.
In testa alla truppa stava il sovrintendente, il quale, dopo essere sceso da cavallo, con qualche difficoltà vista l'enorme e monumentale armatura (Quella l'ha fregata, sostenne immediatamente Lina, l'ho vista come ornamento in un corridoio!!) incespicò fino al punto in cui era sopraggiunto il re:
"AH! Fratello mio!!!!" Gridò, tentando di abbracciare il fratello ritrovato, ma sbilanciandosi e cadendo rovinosamente a terra.
"Sembra un enorme crostaceo..." Sospirò la maga, scuotendo la testa davanti ai miseri tentativi del sovrintendente di capovolgersi,  mentre accorrevano i servi per rimetterlo in piedi "Ma davvero si è fatto tutto il tragitto Imalg/Seres dentro a quella impalcatura solo per arrivare qui a giochi fatti e cadere come un sacco di patate davanti a tutti? Che eroe..."
Lo spadaccino, al fianco della maga, si grattò la zazzera dorata:
"Più che altro che eroe quel povero ronzino..." Aggiunse, lanciando un'occhiata allo stremato quadrupede che si era sciroppato la mole e l'inferriata del sovrintendente.
Di nuovo in piedi, l'uomo non si fece prendere dal panico, proseguendo il discorso eroico (che evidentemente si era preparato durante il viaggio) come se niente fosse:
"Ah, fratello...Che gioia ritrovarti sano e salvo!! Appena ho capito l'entità del disastro, perchè IO ho capito subito chi era il colpevole, non ho avuto remore ad imbracciare la lancia e a precipitarmi qui in tuo aiuto!!!" Esclamò concitato, facendo il gesto di infilzare un ipotetico nemico.
Il re lo guardò perplesso:
"Si...Emh...Anche per me è una gioia rivederti, caro fratello...Ma se tu sei qui...Allora chi c'è a capo di Imalg??"
Il sovrintendente, con grandi ammiccamenti, assunse un aria da uomo vissuto:
"Domanda lecita!! Ma SICCOME io sapevo che sarei intervenuto tempestivamente, e che quindi la mia assenza sarebbe stata minima, mi sono azzardato a lasciare il comando nelle mani del tuo consigliere, in fondo si è sempre dimostrato molto competente...Pensa che gentile, prima che partissi mi ha anche lasciatouna cartina con la scorciatoia per raggiungere Seres nel minor tempo possibile!!"
Ai presenti per poco non cascaronole braccia.
"Ma che stai dicendo?? Ma se era proprio lui che aveva architettato tutto!!!" Gli gridò il fratello.
Il sovrintendente lo guardò allucinato:
"Davvero??? Santi numi!...E quindi dici che...La cartina che mi ha dato, non era in realtà una scorciatoia...ma una 'allungatoia'?????"
Il re lo guardò rassegnato:
"Essendo che è riuscito a partire dopo di te, e ad essere qui molto prima di te...temo di si, caro fratello..."
L'uomo si grattò una guancia:
"Perbacco!!!E chi l'avrebbe mai detto??"
Tutti i cavalieri che erano al suo seguito, e che aspettavano pazienti nelle loro sgargianti armature, gli lanciarono uno sguardo fulminante:
"Sua eccellenza, noi ci eravamoazzardati ad ipotizzare che non ci si dovesse soffermare troppo sull'indicazione 'taglia per il campo di girasoli' visto che siamo alle porte dell'inverno...Ma lei ha così tanto insistito a seguire alla lettera le indicazioni della mappa...." Borbottarono esasperati, mentre l'uomo si sbatteva il pungo sul palmo della mano:
"Che coraggio!! Tentare di gabbare ME! Il più grande stratega di tutti i tempi!!" Esclamò indignato, dopo aver realizzato che la mappa, altro non era che un vile raggiro.
Il re gli battè la mano sulla spalla un paio di volte:
"Su, non te la prendere fratello...Piuttosto, vuoi dirmi chi pensavi che fosse ad aver orgnanizzato l'intero complotto, visto che ti sei precipitato qui trascinandoti dietro l'intero squadrone??"
"Ma che domande!! Il vecchietto del negozio di magia, e chi altri?!" Rispose quello, indicando il povero ed ignaro Ferzoc, al quale scese un grosso gocciolone dalla tempia:
"Ma ho davvero un aria così malvagia??" Chiese timidamente, con il sorriso sulle labbra.
Il sovrintendente parve rifletterci,osservandolo sospettoso:
"Hum...In effetti, no. Ma quindi questo vuol dire...Che bisognerà anche sospendere l'impiccagione del suo aiutante??"
"COSA???! Il mio garzone?? Volete impiccarlo?" Gridò Ferzoc, preso alla sprovvista.
"HEI! Non si alteri per favore!!" Lo rimbeccò offeso il sovrintentende "Si ricordi che è pur sempre davanti ad un alto funzionario della corona, perdinci! E comunque l'impiccagione si può sempre revocare...Era prevista per domani mattina...Ma..."
"Ma allora bisogna sbrigarsi!" Esclamò il vecchio, preoccupato per il suo povero ed ignaro garzone Sam.
"Coraggio Ferzoc, vedrà che non gli succederà niente di male!" Lo rincuorò lo spadaccino, posandogli la mano sulla spalla.
Gli occhi del sovrintendente si illuminarono:
"AH, Gourry! Fratello, ma tu non sai dei recenti avvenimenti di Imalg?? Questo è un giovanotto fortunato!!"
Il re lo guardò spaesato:
"Di cosa stai parlando?" Chiese dubbioso, mentre anche Lina , Cedric, Sofia e lo stesso Gourry gli riservavano lo stesso sguardo perplesso.
"Ma per gli Dei! Parlo di mia nipote, tua figlia! E del torneo!! Questo è il giovane cavaliere che ha vinto il torneo, te lo aspettavi fratello? Sicuramente si, visto che è sempre stato il tuo favorito...E adesso diventerà anche tuo genero!!" Esclamò esultante.
Gli occhi del re ebbero un immediatolampo di comprensione, e si posarono sullo spadaccino:
"Gourry..." Cominciò, ma lo spadaccino, colto alla sprovvista (Torneo? Quale torneo? Era stato il suo primo pensiero) lo precedette:
"Maestà...Guardi che..." Ma il re non gli diede modo di finire la frase:
"SI, lo so Gourry. So già tutto, quindi non ti preoccupare...Per me non c'è alcun problema!"
Lo spadaccino rimase spiazzato, mentre la principessa, che era rimasta al fianco di Cedric, faceva timidamente capolino tra i cavalieri, affiancandosi al padre:
"Padre...In effetti..." Ma il re la bloccò:
"Sofia cara, lo ripeto anche a te: non c'è alcun problema. So cosa affligge Gourry, ma voglio che lui sappia...Che non mi importa se non ha radici nobili, per me è comunque l'uomo più degno di sposare mia figlia. Ho visto quanto è generoso il suo cuore, e ho visto la sua lealtà e fedeltà alla corona. Davanti a quella torre si è battuto per salvarti figlia mia, e questo fa di lui un eroe, e un degno successore del mio trono"
La principessa rimase senza parole davanti alle parole del padre.
"Ma sire..." Continuò lo spadaccino, ma venne interrotto nuovamente:
"Gourry, sappi che sei il benvenuto nella nostra famiglia. So che sei un uomo che mantiene sempre la parola data, e so che avevi promesso di vincere quel torneo...Perchè tra te e mia figlia si è instaurato un legame speciale, non è così?"
Lo spadaccino non seppe che rispondere, e rimase con l'indice alzato, mentre tentava di prendere la parola, bloccato sul più bello:
"Ecco..."
"Per gli Dei...Ma tu avevi o non avevi fatto quella promessa??" Chiese a quel punto il re, leggermente sconcertato davanti ai modi sfuggenti del giovane, mettendo, con quell'affermazione, lo spadaccino con le spalle al muro.

Perchè se c'era una cosa che suo padre era riuscito a insegnagli, l'unica cosa a cui lui, nonostante tutto, non era mai venuto meno, era un principio fondamentale, su cui si basava tutto il concetto di cavalleria:

Il primo dovere di un cavaliere, era quello di mantenere SEMPRE la parola data.

"Si, l'avevo promesso." Si constrinse infine ad ammettere, rivolgendo uno sguardo serio a Sofia, la quale a sua volta lo guardò con un misto di timore e stupore insieme.
L'aveva desiderato quell'uomo, più di quanto avesse mai desiderato una qualsiasi cosa. E adesso che poteva essere suo...
La ragazza fece giusto in tempo a lanciare una fugace occhiata a Cedric, il quale, rimasto leggermente in disparte, guardava indifferente un punto imprecisato alla sua sinistra. Poi la voce di suo padre la fece sobbalzare:
"E allora perchè aspettare ancora? Se c'è una cosa che questa disavventura mi ha insegnato, è che il tempo è prezioso e inestimabile...Partiremo subito per Imalg, per ripristinare il potere, salvare lo sfortunato garzone e...celebrare il matrimonio di mia figlia con il qui presente Gourry Gabriev, che avverrà domani stesso, per mio preciso volere!!C'è qualcuno che non è d'accordo?!" Chiese con enfasi alla folla.
Un urlo festoso espresse l'assenso collettivo, e mentre due palafrenieri portavano per le briglie i cavalli su cui far montare gli appiedati, e il sovrintendente si congratulava con le lacrime agli occhi alla nipote e allo spadaccino, impacciato nella scricchiolante armatura, il re si avvicinò a Cedric, notandone il silenzioso isolamento:
"Ragazzo...So che questo per te non è il momento di festeggiare, hai appena perso un padre, che, per quanto deludente si possa essere rivelato, era pur sempre una parte di te...Ma io ho visto quanto vali, e ti posso dire che per quanto mi riguarda, farai sempre parte della mia di famiglia. Del resto tu e Sofia siete cresciuti insieme, per me sei come un figlio..." Mormorò, posandogli una mano sulla spalla.
Cedric sorrise debolmente:
"Grazie maestà" Rispose, e solo dopo che il re si fu allontanato, si voltò verso l'altra persona che non si era unita ai festeggiamenti, e che, le braccia conserte, guardava la scena con aria assente:
"Mi chiedo quando ti deciderai a dirglielo" Esclamò secco, mettendo un piede sulla staffa del cavallo, e issandosi in sella.
Lina rimase silenziosa alcuni secondi, osservando da lontano lo spadaccino che stringeva mani e riceveva pacche sulle spalle da tutti i presenti, con l'aria di chi non ci stava capendo niente, poi lentamente mormorò:
"Non so di cosa tu stia parlando"
"Guarda che puoi fregare gli altri, ma non me Lina! IO c'ero." Esclamò il ragazzo "E tu...Tu devi dirglielo, per gli Dei!"
La maga si grattò stancamente la punta del naso:
"Sai Cedric, il fatto che tu ci fossi...Non ti autorizza a impicciarti dei fatti degli altri. E comunque ti ripeto, io non ho NIENTE da dire a nessuno, quindi finiscila"
Cedric la guardò con rabbia, prima di tirare le redini dell'animale:
"Se non gli parli, lo rimpiangerai" Decretò lapidario, prima di partire al galoppo dietro allo squadrone che si stava movimentando.
Lina rimase immobile, tra la polvere sollevata dagli zoccoli dell'animale.
"Può darsi..." Sussurrò tra sè e sè. Sapendo che quella consapevolezza, non le avrebbe comunque impedito di fare quel che aveva deciso.

Gourry, dopo aver stretto la mano anche all'ultimo cavaliere che si era complimentato con lui, ebbe finalmente il tempo di guardare dove i suoi occhi, in quel parapiglia generale, avevano invano tentato di guardare. Ma non la trovò.
Tra le lucenti armature che andavano e venivano, e i possenti cavalli che roteavano le code mentre i loro cavalieri li montavano, pronti alla partenza, la piccola maga si era come eclissata.
Lo spadaccino scrutò in ogni dove, sperando di scorgere una testa rossa, e fu solo quando una voce lo fece sobbalzare, che sollevando la testa, la vide:
"Hai perso qualcosa, Gourry?" Chiese la maga, dall'alto del cavallo, davanti allo sguardo smarrito del cavaliere.
"Si...In effetti si...Te..." Mormorò il biondo "Lina...Guarda che..."
Ma la maga tirò le briglie dell'animale:
"Oh, Gourry...Con questo casino non ti SENTO!! Guarda, io inizio ad andare avanti...E poi, tu dovresti cominciare a fare il tuo dovere da marito modello cavalcando al fianco della tua futura moglie! A proposito, congratulazioni!" Si costrinse a sorridere mentre pronunciava quelle parole, e dando di tacco al fianco del cavallo, partì prima che lo spadaccino avesse modo di parlare.

Cavalcarono intruppati per almeno tre ore buone, evitando di proposito la scorciatoia che tagliava per la montagna, che sarebbe stata troppo impervia per i fieri destrieri, ma soprattutto per il sovrintendente, che si reggeva sul cavallo per puro miracolo, e ciondolando a destra e sinistra, del tutto immobile dentro a quella botte di ferro che aveva per armatura, necessitava di una scorta speciale di cavalieri che di tanto in tanto gli assestavano un leggero colpetto con la punta della lancia, quando lo vedevano pendere troppo verso destra o verso sinistra. Ma del resto, la sua pesante corazza gli lasciava ben libera la bocca, che non aveva ancora tenuta chiusa dall'inizio del viaggio, e i due avevano più di una volta provato il serio impulso di calcare un po' la mano con quella lancia!
Al centro del corteo cavalcavano il re con la figlia e Gourry, e quest'ultimo, era dall'inizio del viaggio che non faceva che tirare le briglie del suo recalcitante cavallo:
"Che animale turbolento..." Constatò il sovrano, notando le difficoltà dello spadaccino nel tenerlo a freno.
Il biondo però sapeva che l'atteggiamento del quadrupede era un semplice riflesso della sua voglia di fuga. Con il suo costante nervosismo, stava trasmettendo all'animale tutta la sua tensione, e il cavallo capiva che il suo fantino altro non avrebbe voluto che lasciarlo a briglia sciolta, per raggiungere la maga che cavalcava all'inizio del corteo.
Gourry sospirò, doveva trovare il modo di parlare con lei. E per una volta la fortuna parve girare nel verso giusto.
"Se continua così ti disarcionerà!" Proseguì il re al suo fianco "Propongo di fare una sosta, in fondo queste povere bestie hanno anche loro diritto ad un po' di riposo!"
Fu così che si accamparono in una radura abbastanza ampia del bosco che stavano attraversando, poco distanti dalle rive di un fiume. E mentre alcuni cavalieri portavano i loro cavalli vicino al corso d'acqua per farli abbeverare, altri si preoccupavano di raccogliere abbastanza legna per accendere un crepitante fuoco. Non era che l'una di pomeriggio, ma il sole era ormai sparito dietro ad una spessa coltre grigia, e il freddo dell'inverno ormai imminente minacciava di rendere la loro sosta assai poco piacevole, senza il conforto crepitante delle fiamme.
Lina sedette su un masso, accanto al vecchio Ferzoc, incaricato di tenere vivo il fuoco, tirandosi il colletto del mantello fino al mento.
"Promette neve..." Mormorò il mago, avvertendo il cambio climatico " E dire che stamattina il sole splendeva con una tale intensità..."
Lina mantenne il suo sguardo concentrato sulla vivida fiamma:
"Non c'è da stupirsene...Spesso succede che le cose cambino con una tale repentinità, e che dalla luce si passi improvvisamente alla nebbia...E all'incertezza..."
"Parli del tempo?"
"E di che altro dovrei parlare?" Sussurrò la maga, lanciando un piccolo rametto nel rogo, e vedendolo consumarsi velocemente.
Non tutte le cose erano fatte per durare.
Lina rimase a fissare il fuoco che crepitava, diffondendo un confortante tepore , quando la voce improvvisa di Gourry, alle sue spalle, la fece sobbalzare:
"Lina...Posso parlarti?"
"Certo, dimmi pure" Acconsentì la maga, senza tuttavia accennare ad alzarsi o voltarsi verso di lui.
Il biondo indugiò:
"Emh...Io intendevo...Posso parlarti un attimo, da solo..." affermò, leggermente impacciato, lanciando fuggevoli occhiate al vecchio mago, il quale,compresa la situazione, volle intervenire in aiuto del ragazzo:
" Siediti qui al mio posto Gourry, io volevo giusto sgranchirmi un po' le gambe!"
Ma a quel punto la maga si voltò con sguardo accigliato:
"Non c'è bisogno che lei si scomodi Ferzoc. Non vedo cosa ci possa essere di così importante da dire che lei non possa sentire..." Mormorò lievemente alterata, ma il vecchietto si era già dileguato.
A quel punto la maga, sospirando, tornò ad osservare le fiamme, mentre lo spadaccino, incerto, prendeva posto al suo fianco:
"Lina...Io...Volevo parlarti di quello che è successo in quei corrodoi, tra di noi...Perchè vedi, oggi, quando il re ha dett..." Ma la maga non gli diede modo di finire la frase:
"Gourry, non essere ridicolo. Per me è già acqua passata, cosa vuoi che me ne importi? Tu hai la tua vita e io la mia, quindi non farti problemi, perchè io non me ne faccio di certo. E se hai paura che io lo possa raccontare a qualcuno, mettendo in pericolo il tuo matrimonio, tranquillizati...Cercherò di tenermi questa carta per ricattarti quando sarai ricco sfondato!" E detto questo si sollevò, dandogli le spalle.
"Ma Lina...Io veramente intendevo dire..." Tentò di spiegarsi meglio il biondo, mentre lei già si allontanava.
La maga si fermò a pochi passi da lui:
"Qualunque cosa intendevi dire, togliti quel muso lungo dalla faccia, Gourry, lo sai che che questi discorsi, senza ne capo ne coda, mi annoiano profondamente...Quindi credo che farò qualcosa di utile, vado a cercare un po' di legna per ravvivare il fuoco, mi si stanno ghiacciando le ossa..." Mormorò, allontanandosi, davanti allo sguardo impotente dello spadaccino.

Lina incespicò tra i rami secchi, inoltrandosi nel fitto della boscaglia, e camminò per diversi minuti. Dalle sue labbra uscivano bianche nuvolette di vapore, che si disperdeva nel freddo del pomeriggio, e alle sue orecchie arrivò chiaro e nitido il rumore dell'acqua che scorreva nel torrente. Una volta che ne ebbe raggiunta la riva, immersa nel silenzio degli alberi, Lina si piegò sulle ginocchia, respirando profondamente la pace di quel luogo solitario.
Poi lentamente estrasse dalla tasca il fazzoletto dello spadaccino,  sciacquandolo a lungo nell'acqua chiara e trasparente, che trascinò via con sè anche gli ultimi residui di una battaglia che l'aveva vista, ancora una volta, vittoriosa.
Ma solo in parte.
Lina estrasse il fazzoletto dall'acqua, strizzandolo a dovere.
A quel punto, era giunto il momento di renderlo al suo legittimo proprietario. Non c'era altro da fare.
Ma una voce improvvisa la fece sobbalzare:
"Pensi di avere un futuro come lavandaia, adesso che non sei più una maga?"
Cedric la fissava, seduto con la schiena addossata ad un albero, le mani dietro alla testa.
Lina si ricompose, lanciandogli un occhiata di traverso:
"Tu invece non starai per caso tentando la carriera ascetica? Che diavolo ci fai qui da solo??"
Il ragazzo la fissò:
"Rifletto" Affermò in totale tranquillità.
Lina si diresse verso di lui, risalendo la riva del torrente.
"Dovresti andarci piano con questo genere di cose, non sono affatto sicura che faccia per te riflettere troppo a lungo"
Cedric sospirò:
"Già, io comunque ci provo, contrariamente a qualcuno che si ostina a evitare anche solo di pensarle certe cose, figuriamoci di esternarle..."
Lina lo guardò truce:
"Gli affari tuoi mai, eh?"
"Hei, hai la coda di paglia?? Non mi sembra di aver fatto il tuo nome..." Rispose ironicamente il ragazzo.
A quel punto la maga cedette:
"E va bene Cedric, si può sapere che accidenti vuoi?? Perchè è da quando siamo usciti da quella dannata torre che non fai che lanciare battutine o fare allusioni che NON dovresti fare!!" Sbottò tutto d'un fiato.
Il ragazzo le rivolse uno sguardo serio:
"Non voglio niente Lina, solo...Aiutami a capire perchè una persona che sacrifica tutto quello che ha, per ben due volte, per un uomo...Poi ostenti tanta indifferenza? Perchè è evidente che tu e Gourry vi conoscevate da molto prima che lui arrivasse ad Imalg, era il tuo compagno di viaggio, no?"
Lina rimase silenziosa alcuni secondi, poi lentamente scivolò seduta al fianco di Cedric, stringendosi le ginocchia con le braccia.
"Se non vuoi parlarne...Guarda che a me non importa.." Disse il ragazzo, dopo parecchi secondi di forzato silenzio, ma la maga annuì:
"No, non ho nessun problema a parlarne...Si, Gourry è stato il mio compagno di viaggio. Poi c'è stata una battaglia difficile, troppo difficile...E io ho dovuto fare una scelta. La memoria cancellata, è stato il prezzo da pagare per i MIEI errori. Tutto qui...Ma adesso Gourry ha la possibilità di rifarsi una vita, lontano da tutti i guai in cui io l'ho trascinato tutte le volte che ha viaggiato con me. E in fondo...Mi sta bene così"
Cedric la osservò silenzioso:
"Tu non puoi parlare sul serio Lina. Io l'ho vista, ho visto la disperazione con cui hai lasciato che il tuo mondo venisse capovolto solo per dare una possibilità a quello spadaccino. E adesso lasci che lui non sappia nemmeno quello che hai passato per lui?? Questo è inconcepibile!!" Esclamò esterefatto.
Lina si mantenne calma:
" E cosa ho fatto di così eclatante? Non capisco di cosa tu stia parlando"
Il ragazzo a quel punto la guardò stralunato, e allungando un braccio, le afferrò il polso, portandole la mano davanti agli occhi, e mettendone in evidenza la lunga cicatrice.
" Parlo di questa!!" la apostrofò "E del fatto che hai scambiato la tua vita con la sua senza pensarci un secondo...Lina, per gli Dei! Tu hai sacrificato la magia per lui...E adesso assisti senza fiatare al fatto che lui sposi un altra??? sai cos'è che penso?...Che tutti questi bei gesti siano in fondo inutili, visto che poi ti riveli troppo codarda per ammettere di amarlo apertamente! "
La maga distolse la mano con uno strattone:
" TU NON CAPISCI!!!" Gridò, presa da una rabbia improvvisa. I suoi occhi sprizzavano scintille
"E' proprio perchè lo AMO che non lo voglio tra i piedi!!" Esclamò, spiazzando se stessa per prima con quell'affermazione.
"TU non sai cosa vuol dire stare con me...IO attiro i guai peggio di una calamita, sono sempre in mezzo a qualche casino e NON riesco a vivere diversamente..." Proseguì alterata, davanti allo sguardo sbigottito di Cedric; poi, come se tutto d'un tratto la foga l'avesse abbandonata, continuò con fiacchezza " Gourry è uno zuccone, e non gli è mai importato un accidente di trovarsi nelle situazioni più assurde. Quel cretino aveva giurato di proteggermi, e guarda cos'è successo...Per due volte non ci ha rimesso la pelle solo perchè gli Dei hanno guardato giù dal cielo...Ma adesso ha la possibilità di rimanere fuori dai guai senza rimpianti. Io so che se sapesse di..di noi, lui si sentirebbe nuovamente obbligato a seguirmi, solo perchè l'aveva promesso. Solo perchè è un maledetto testone. Ma io...Io NON potrei sopportare di vederlo morire di nuovo". Concluse infine, amareggiata.

Cedric, per una volta, rimase sinceramente spiazzato, e non riuscì a trovare nulla da ribattere; Guardò la scintillante superfice increspata del torrente senza fiatare.
Poi lentamente, senza guardarla, le sussurrò:
"Se vuoi piangere, non lo dirò a nessuno"
"Perchè accidente dovrei PIANGERE???!! Ti sei rincretinito?? Ti sembro tipo IO...Da piangere per queste idiozie...?" Esclamò Lina, guardando risoluta davanti a sè, mentre il vento sollevava le foglie secche, sulla riva del torrente.

Poi, dopo alcuni, sostenuti, secondi, appoggiò la fronte sulla spalla di Cedric, e lasciò che le lacrime che aveva a lungo trattenuto, le rigassero le guance.

Il ragazzo rimase impassibile, avvolgendole delicatamente un braccio intorno alle spalle, e mormorando lentamente:
"Sai Lina, ci vuole molto più coraggio a lasciare andare chi si ama, non il contrario..."
In fondo, parlava anche per se stesso.

Quattro ore più tardi, un urlo entusiasmato fece fuggire spaventati gli uccelli dai loro nidi sugli alberi:
"Imalg!!IMALG!!!!! Siamo arrivati!!" Esultò il sovrintendente, dalla cima del suo cavallo, mentre in lontananza si vedevano svettare le alte torri del palazzo, e la sua scorta aveva un bel da fare per evitare che, con tutto quell'agitarsi, cadesse da cavallo. Sarebbe stato poi un bel problema estrarlo dalla lamiera accartocciata!
Le guardie al ponte levatoio riservarono grandi inchini mentre passavano, in fila, il re:
"Vostra maestà! Bentornato!!"
La principessa Sofia:
"Principessa!! Che gioia rivedervi sana e salva!!"
Il sovrintendente:
"Sovrintendente...Già di ritorno?"
Gourry:
"Capitano!!! Siamo felici di riaverla tra di noi!!"
Lina:
"Ah...Di nuovo tu?"
La maga assunse un aria dignitosa, mentre le superava in groppa al suo cavallo:
"C'è qualche problema, rozzi villici? E' questo il rispetto che si porta ad una dama di siffatto lignaggio?" E nonostante l'alterigia dello sguardo, quando fu abbastanza vicina, mollò ad uno dei due una stivalata in pieno stomaco!
Gli zoccoli dei cavalli schioccavano contro alla pietra, mentre risalivano la struttura a chiocciola tra le mura, fino a sbucare nel cortile, dove vennero accolti dalle urla festose dei cortigiani, che riservarono loro il più caloroso dei benvenuti, estasiati di riavere il loro re sano e salvo, ed esultarono ancora di più quando questi, a gran voce annunciò l'imminente matrimonio della figlia, e dichiarò che i festeggiamenti sarebbero cominciati quella sera stessa.
Sofia, dopo essere scesa da cavallo, si affiancò alla maga, che stava lasciando le briglie del suo palafreno nelle mani di uno stalliere, che era intervenuto per aiutarla.
"Lina...Non avevo ancora avuto modo di parlarti oggi..." Cominciò la principessa, un po' affannata "Io volevo ringraziarti...Per quello che hai fatto per noi. Per TUTTO quello che hai fatto per noi. Io...Io non so quello che è successo dentro a quella torre...ma quando Gourry ha riaperto gli occhi...Oh Lina, tu non sai che paura ho avuto quando il suo respiro si è mozzato...Io..Io lo stringevo tra le braccia e ad un certo punto...Va beh, comunque volevo ringraziarti, perchè so che è tutto merito tuo..." E così dicendo le buttò le braccia al collo. La maga roteò gli occhi al cielo, soffocata dall'abbraccio della principessa, e gentilmente si discostò:
"Si-si...Ok...Ma non dimentichiamoci che qui nessuno lavora gratis!!"
"Oh...Di quello non ti devi preoccupare, il tuo compenso era già messo in conto, e sarà la prima cosa che mio padre provvederà a fare in giornata...Ma Lina, c'è ancora una cosa che devo chiederti...E non puoi dirmi di no!!!"
La maga ssunse un'espressione spaventata:
"Che altro c'è???!!"
"Ci sarai alla festa di questa sera??? Oh Lina...Dimmi di si!!!"
Lina cadde a terra con un tonfo sonoro. Un altro ridicolo ballo vestita da bomboniera era giusto quel che mancava alle sue disavventure!!
"Allora a stasera!!" La salutò festosa Sofia, correndo via.
La maga si grattò sfiduciata la testa, poi sospirando si voltò, e sorprese lo spadaccino, a qualche metro da lei, che parlava sorridendo con un gruppetto dei suoi soldati, che lo guardavano con adorante ammirazione.
Si, era quella la vita che voleva per lui. Una vita dignitosa, e non rocambolesca e pericolosamente pazza, come quella che avrebbe potuto avere con lei.
La maga gli voltò le spalle. Ok, adesso qualcosa di VERAMENTE importante a cui dedicarsi...Ovvero, riscuotere la grana!

Un'ora dopo Lina uscì dalla sala consigliare stringendo nella mano una borsa ben rigonfia. Ok, almeno di quello non aveva nulla di cui lamentarsi.
Fuori si cominciavano ad accendere le prime fiaccole, constatò dalle alte finestre, mentre attraversava il corridoio deserto, ma una volta raggiunta la base dello scalone che portava ai piani superiori, si bloccò. Che senso aveva raggiungere la stanza che le era stata assegnata?
In fondo la sua missione era finita, e il compenso se lo era intascato. Rimanere non avrebbe fatto altro che farle perdere tempo prezioso.
La ragazza indugiò, stringendo a sè il borsello tintinnante. Uffa, pensò, ma da quando era diventata così restìa a decidere il da farsi?? Non bastava il fatto che andandosene in quel momento si sarebbe evitata l'imbarazzante festa di quella sera??
Hum...Si, in effetti bastava, concluse Lina, prendendo la direzione opposta a quella della scala.
Una volta uscita nel cortile si infilò la borsa in una delle tasche magiche del mantello. Almeno quel che di magico possedeva, aveva mantenuto le sue caratteristiche, pensò, ancora all'oscuro del fatto che le sue potenzialità magiche fossero state ripristinate a sua insaputa. E mentre strisciava silenziosa lungo un muretto di siepe, si ritrovò improvvisamente faccia a faccia con Cedric:
"Cedric!!Dannazione, mi hai fatto prendere un colpo!!" Bisbigliò alterata, dopo averlo riconosciuto.
"Lina...Dimmi la verità...Te la stavi svignando?"
"E se anche fosse??"
Cedric la guardò a lungo:
"Perchè?" Chiese nuovamente.
Lina scosse la testa:
"Cedric...Ne abbiamo già parlato. E io sono un tipo di persona che quando prende una decisione, non torna mai indietro. Io non posso fermarmi...E' più forte di me, ho bisogno di viaggiare, mi spaventa tutto ciò che è statico e stabile...E non posso aspettare, nemmeno una sera di più...Ho bisogno di partire, adesso..."
Il ragazzo attese che lei avesse finito di parlare, poi sussurrò:
"Parto anchio"
"TU COSA????!!!"
"Shhh...Non urlare!! Ho detto che parto...Beh, non stasera...Devo fare presenza alla festa. Ma domani all'alba me ne andrò da Imalg...Qui non c'è più niente per me, non c'è più niente che mi possa tenere legato a questo regno. E forse, col tempo, dimenticherò...E poi dimentichi che in fondo, io sono sempre un grande studioso, il principe Chadrac di Amherantas!!"
Lina gli sorrise:
"Quello che tu sei...è un pazzo folgorato!! Ma...Grazie di tutto, Cedric...Davvero...Sei...Sei stato un amico"
Cedric le sorrise a sua volta:
" Grazie a te, Lina. Mi hai fatto capire che l'individualismo non paga, che è il gioco di squadra ad essere vincente, e questo, non lo dimenticherò..." Concluse serio.
La maga gli tirò una sonora pacca sulla spalla:
"Ah ci sei arrivato?? Non pensavo tu avessi tali capacità di apprendimento!!"
Cedric finse un'aria finta offesa, poi ridiventando serio, le si avvicinò all'orecchio, sussurrandole:
"Ah, Lina...Nel caso tu avessi intenzione di partire senza salutare Gabriev, rimanda i tuoi propositi...Sta arrivando" Concluse, indicando lo spadaccino che si avvicinava alle spalle della maga.
Gourry si avvicinò lentamente ai due, mentre nella mano stringeva le briglie del possente palafreno nero che stava riconducendo nelle scuderie:
"Che confabulate voi due?" chiese fiaccamente, lanciando una timida occhiata alla maga, la quale distolse immediatamente lo sguardo.
Cedric gli rivolse un'occhiata severa:
"Stavo salutando Lina che parte. Bene, allora buona fortuna...E, va beh, noi Gabriev ci vediamo stasera" Affermò con tono piatto, e dandogli le spalle, si avviò a lunghi passi verso il palazzo.
Lina e Gourry rimasero silenziosi, sotto al cielo purpureo del tramonto.
Poi lo spadaccino prese la parola, spezzando il silenzio carico di tensione che si era creato:
"Così...hai intenzione di partire stasera?"
"Si...Mi hanno appena pagato, e beh...Non ho motivi di trattenermi ancora..." Evitò di proposito il suo sguardo, mentre pronunciava quelle parole.
"Capisco..." Mormorò Gourry, giocherellando con le briglie del cavallo " Posso accompagnarti fino al ponte levatoio?"
"Certo..."

Il lungo mantello nero svolazzava seguendola ad ogni passo, mentre camminava al fianco di Gourry, lungo il corridoio in pietra che conduceva verso l'uscita della corte.
Le loro ombre si stagliavano lunghe, negli ultimi bagliori del tramonto. Per un ultima volta, fianco a fianco, pensò Lina. Ma sollevando la testa tentò di scacciare quell'immagine dalla mente. Si era creato un silenzio pesante tra loro due, entrambi trincerati dentro a sentimenti che non potevano esprimere, e lei quel silenzio lo voleva spezzare, perchè non era mai esistito tra di loro, e non avrebbe sopportato che quello fosse l'ultimo ricordo che aveva dello spadaccino.
"Allora Gourry...I tuoi servigi in questa missione sono stati così scadenti che ti hanno rievocato dalla capitaneria  assegnandoti il ruolo di stalliere??!"
Lo spadaccino si sforzò di sorridere:
"Avrebbero dovuto, visto che vi ho piantati sul più bello..." Mormorò amareggiato.
"Aaaah...Quanto sei noioso! Ancora con questa storia??"
Non erano ormai che a pochi passi dal ponte.
"Lina...L'ho capito che non hai intenzione di dirmi quello che è successo veramente. Ma questo non mi fa stare meglio...Io ti ho lasciato sul più bello, se fossi stato più forte...Se fossi stato più in gamba...Non avresti quella ferita sulla mano."
La ragazza si costrinse a guardarlo nei profondi occhi azzurri:
" Bazzecole, per una maga come me.." esclamò con spavalderia "Queste ferite, nel mio mestiere, sono all'ordine del giorno!"
Lo spadaccino distolse lo sguardo, guardando oltre il portone di ingresso:
"Ci sono ferite...Che non cicatrizzano tanto facilmente. Alcune non guariscono proprio mai..."
Lina si grattò la fronte:
"Si, va beh...Meno male che non è il mio caso!!" Esclamò, tirandogli una sonora pacca sulla spalla, e facendolo sbilanciare in avanti "Allora io ti saluto, Gourry...Stammi bene, eh?" E così dicendo si avviò verso il ponte.
Lo spadaccino rimase immobile, mentre il respiro pareva morirgli in gola...
Vederla andare via da lui, chissà perchè, faceva riaffiorare in lui sensazioni che lo tormentavano.

In quale dei suoi incubi più atroci Lina lo lasciava, senza dargli possibilità di replica?

In ogni caso, starsene lì impalato imbesuito non l'avrebbe di certo aiutato.
"LINA!" La richiamò, vedendola interrompere il bisticcio che aveva appena cominciato con le guardie all'ingresso, per volatrsi verso di lui con sguardo sorpreso.
Gourry le arrivò velocemente vicino, mentre gli occhi dei tre erano puntati con insistenza su di lui:
"Che c'è?" Chiese la maga, sollevando un sopracciglio, mentre staccava le mani dal colletto di una delle guardie.
Gourry rimase un attimo spiazzato, mentre la guardia lo guardava con sacro terrore:
"C-Capitano..." Biascicò, mezzo strozzato "Le giuro che nessuno di noi ha alzato un dito sulla signorina..."
"HA! Intendi forse che sarei stata IO a cominciare, brutto zotico??" Lo guardò minacciosa la maga, ributtandosi nella zuffa.
"LINA!" Gridò nuovamente lo spadaccino, il quale non era stato minimamente considerato.
"CHE ACCIDENTE VUOI GOURRY????! Non lo vedi che sono impegnata???"
"Lina io devo dirti una cosa...Una cosa molto importante..." Balbettò, mentre gli occhi della maga si sgranavano.
A quel punto lasciò perdere le guardie, e ridandosi un contegno, tossicchiando leggermente, trovò il coraggio di guardarlo negli occhi:
"Ho una certa fretta..." Mormorò, per non dare l'impressione che il suo cuore la stesse per abbandonare, mentre il ragazzo cercava parole, che tuttavia non volevano trovare il giusto ordine per essere espresse.
E improvvisamente, mentre ci provava disperatamente, dentro di lui si fece il vuoto.
"Lina..." mormorò, e l'unica cosa sensata che riuscì ad aggiungere fu " Visto che hai fretta, puoi tenere tu il cavallo..." Concluse, mollandole le briglie nelle mani.
Rimasero alcuni secondi a fissarsi in silenzio.
"Grazie" Balbettò la maga.
'Sono un idiota' Pensò lo spadaccino.
Sempre in silenzio la maga montò in sella, mentre l'animale sbuffava bonariamente, roteando la coda.
"Gourry...Sicuro che posso tenerlo io? Non ti faranno problemi se manca un cavallo?"
Lo spadaccino sollevò le spalle:
"Certo che lo puoi tenere...Se prometti di non mangiarlo." Aggiunse poi fiaccamente, in un tono che voleva sembrare scherzoso, ma che tradiva solo una profonda stanchezza.
"Beh...Dovrei avere abbastanza finanze per riuscire a risparmiarlo..." Ribattè la maga, nello stesso tono piatto.
In fondo erano ridicoli. Due persone che cercavano, nonostante tutto, un modo spiritoso di dirsi addio, sapendo che non c'era strappo più lacerante di quello.
Sapendo che quel dolore non sarebbe finito, una volta che uno dei due avrebbe voltato le spalle.
Gourry si affiancò al cavallo, e dal basso le lanciò un ultima occhiata. I suoi occhi riflettevano il rosso del tramonto:
"Promettimi solo...Che farai attenzione. Qualunque pazza cosa deciderai di fare...Fa attenzione Lina, perchè non è detto che non partirei per venire a tirarti fuori dai guai..."
La maga gli sorrise debolmente, e istintivamente allungò un braccio, sfiorandogli piano la guancia con la mano. E mentre lo faceva, sapeva che stava dicendo addio al ragazzo che credeva di averla salvata dalla zanna del drago, al ragazzo che le rubava sempre il cibo dal piatto, al ragazzo che era stato il suo punto fisso nel mondo; perchè lei che odiava tanto la stabilità, che aveva bisogno di muoversi in continuazione perchè rimanere ferma troppo a lungo la rendeva insoddisfatta e ansiosa, amava un uomo che era stabilità e certezza contemporaneamente, e che non l'aveva mai lasciata.
Fino a quel momento.
"Vedrai che non ne avrai il tempo, e piano piano...Ti scorderai di me..."Non seppe neanche perchè lo disse, forse per un sottile desiderio che quello che aveva appena affermato, Gourry lo contraddicesse fino all'ultima parola.
Ma lo spadaccino non parlò. Semplicemente prese la mano di Lina tra la sua, e sfilandole lentamente il guanto, ne percorse la cicatrice con il dito.
Poi posò le labbra sul suo palmo.
"Grazie Lina. Qualunque cosa voglia dire, grazie"
Lina si morse il labbro. E ritrasse velocemente la mano da quella dello spadaccino, rinfilandosi il guanto con aria indifferente:
"Ok, basta convenevoli. Gli addii sono una cosa estremamente SECCANTE. Mi raccomando Gourry, cerca di ricordarti tutto il discorso che dovrai fare davanti al prete domani...Ci si sposa una volta sola, non vorrai rovinare tutto, no?" L'aveva fatto apposta a nominare le nozze dello spadaccino, perchè se continuavano così avrebbe pianto di nuovo, e che il diavolo si portasse le sue lacrime se rovinava tutto con la fatica che aveva fatto fino a quel momento per mantenere un certo self control.
Ormai, non poteva più cavarsela con un semplice: 'viaggerò con te finchè non mi regalerai la spada di luce' per rimanere accanto a lui.

Le sue scuse erano finite. E anche il loro tempo insieme.

Lina prese un profondo respiro.
'Ricordati di me...' Ripetè piano, nella sua mente, sperando che almeno in un angolino della memoria dello spadaccino, lei sarebbe continuata a vivere, nonostante tutto.
Poi speronò il cavallo, e partì al galoppo, perdendosi nel fuoco del tramonto, mentre gli ultimi raggi di sole si spegnevano lentamente negli occhi del cavaliere.

Gourry rimase immobile. La mano ancora sospesa a mezz'aria, mentre l'oscurità avvolgeva ogni cosa attorno a lui.
Se ne era andata.
Ricordandogli che ognuno aveva il suo posto nel mondo, e che il suo, non era accanto a lei.
E allora perchè faceva così male?
E allora perchè tutto dentro di lui gridava che quello era un'errore colossale?
Che Lina era la sua libertà, la sua redenzione, la sua motivazione.
Che Lina era la sua vita, la sua felicità, il suo respiro.
Lo stesso respiro che adesso gli si era mozzato in gola, mentre stringeva i pugni con una tale intensità da farsi male.
Le lacrime sospese, nell'assoluta, totale, impotenza di fare o dire alcun che.
Se ne era andata.

Fu solo il lieve borbottio delle due guardie, che erano state ad osservare la scena con una certa apprensione, che lo riportarono alla realtà:
"Capitano...Tutto bene?" Si azzardò a chiedere un soldato.
"Uh...S-si..Si, tutto bene..." Mormorò lui, lanciando un'ultima occhiata all'orizzonte, prima di voltare le spalle al punto in cui la maga era sparita "Sarà meglio che mi sbrighi se non voglio fare tardi al ricevimento di questa sera..." Aggiunse poi automaticamente, nonostante quello fosse effettivamente l'ultimo dei suoi pensieri.
Le due guardie lo osservarono riprendere l'ingresso principale, come un ubriaco dopo una sbronza, e solo dopo che fu sparito dalla loro vista, una delle due si azzardò a sussurrare all'altra:
"Stregoneria. Non c'è altra spiegazione... Quella befana ha usato le sue arti diaboliche per fregare il cavallo al capitano...E guarda come l'ha ridotto!"


I suoi lunghi capelli biondi si muovevano mossi dal vento che quella sera aveva preso a soffiare impietoso, mentre, le braccia appoggiate alla fredda pietra del balcone, scrutava le stelle luminose che erano riapparse dopo che le nuvole nere si erano disperse con la brezza. Alle sue spalle, al di là dei vetri che lo separavano dalla sala reale, la festa procedeva tra musiche e balli, a ricordargli che il mondo non aveva mai smesso di girare, fuori dal vuoto che lui sentiva rimbombargli dentro.
Perchè non era semplice nostalgia, la sua. Non era qualcosa che  sarebbe passato col tempo, come forse chiunque avrebbe potuto consigliargli.
A quel punto non era nemmeno più tristezza. Era rabbia. Rabbia che non trovava un obbiettivo su cui concentrarsi, perchè Gourry SAPEVA che c'era qualcosa che gli sfuggiva, ma più si sforzava di capire perchè tutto dentro di lui sembrava suggerigli che Lina era molto di più di quel che aveva potuto sapere di lei in tre giorni appena, un innaturale vuoto catturava la sua mente. E non si trattava del vuoto che lui ben conosceva, non essendo proprio una cima nei ragionamenti e nei ricordi. No.
Era un vuoto diverso...Un vuoto che non era nemmeno più un vuoto, perchè il vuoto, in fondo, è già qualcosa.
No, quel che lui aveva dentro, era il nulla. Il nulla più totale.
Lo spadaccino sospirò, lasciando che la bianca nuvola del suo fiato condensato si perdesse nell'aria fredda della notte, e lanciò un'occhiata nella sala. Riusciva a scorgere il re che intratteneva conversazione con alcuni nobili feudatari, e il sovrintendente che, pensando di non essere visto, 'modificava' il suo punch con un'aggiustatina del suo speciale rimedio contro le cadute di tono, come gli aveva lui stesso spiegato in gran segreto una volta che l'aveva trovato chiuso in un armadio con una bottiglia di Sherry. Poi i suoi occhi si posarono su Sofia: era seduta sul trono a fianco di quello del padre, fasciata in una abito stupendo, i capelli raccolti in un elegante chignon.
Bellissima. Era l'unica cosa che si potesse pensare, vedendola in quel momento, lo spadaccino ne era consapevole.
Sofia era la donna che nemmeno nei suoi sogni aveva sperato di incontrare, quando da ragazzino, tra commilitoni, si parlava di certe cose.
Ma la principessa, non era solo bella. Era anche dolce e comprensiva, e aveva sempre il sorriso sulle labbra quando gli si rivolgeva.
Sofia gli leniva ogni dolore, sopendo in lui le passioni.
Tutto il contrario della maga, che era forse la persona più permalosa ed egocentrica che gli fosse mai capitato di incontrare.

Sofia con il suo atteggiamento, lo faceva sentire importante.
Ma Lina, adesso lo sapeva...Lina gli bruciava l'anima.

Gourry sorrise amaramente. In fondo, suo padre non c'era andato tanto lontano quando gli aveva pronosticato che lui, nella sua vita, non avrebbe fatto che errori.
E come aveva perduto la spada leggendaria, ora perdeva anche l'unica possibilità di essere felice, come gli suggeriva l'istinto.
Ma la parola che aveva dato, lo teneva inesorabilmente incatenato ai suoi obblighi.
Lo spadaccino si discostò dalla balconata, lanciando un ultimo, rassegnato sguardo alle stelle. Non sarebbe rientrato nella sala, sarebbe andato direttamente nelle proprie stanze. In fondo, aveva pur sempre una buona scusa, no? La giornata era stata pesante e lui avrebbe dovuto avere una giornata mica da ridere anche l'indomani, quindi era perfettamente giustificata la sua fuga da quella serata.

E comunque, a chi sarebbe importato della sua assenza? Pensò tranquillo lo spadaccino, mentre passando per l'esterno, si allontanava dall'atmosfera ilare della festa.
La principessa, intanto, sedeva con aria profondamente annoiata, la punta del mignolo tra le labbra e lo sguardo che guardava senza vedere la miriade di invitati che le passavano davanti. Un lieve e tirato sorriso era tutto quel che riusciva ad offrire a chi  le si fermava davanti per porgerle i propri auguri. Fino a che un volto conosciuto non entrò nel suo campo visivo:
" Non capisco cosa ci faccia qui da sola, signorina...Mi avevano detto che era lei l'anima di ogni festa di Imalg!" Le sussurrò Cedric, ed esibendosi in qualcosa che era sempre stato abbastanza restìo a fare, si inchinò elegantemente davanti a lei, baciandole la mano.
Sofia arrossì fino alla punta delle orecchie:
"C-Cedric...Cosa stai facendo??" Gli chiese, balbettando.
" Fingo di essere un gentiluomo, per una volta..." Le rispose lui, con una strizzata d'occhio " Vuoi assecondarmi? O forse dovrei dire...Mia principessa, sarebbe così gentile da assecondare un umile cavaliere...E concedergli l'onore di un ballo?" Mormorò poi, senza staccare gli occhi dai suoi.
La ragazza sorrise:
"Ma certo...Come potrebbe una donna rifiutare la proposta di un simile gentleman? Accetto volentieri, cavaliere..." E sempre sorridendogli, lasciò che l'attirasse in mezzo alla sala, posando lievemente la testa sulla sua spalla.
Cedric la strinse a sè:
"Sei felice?" Fu l'unica cosa che le chiese.
"Non dovrei esserlo?"
"Io mi auguro che tu lo sia...Perchè da domani tutto sarà diverso, e credo che l'ultimo momento per chiedersi certe cose, sia questo...Ma se tu sei felice, per me sarà meno difficile dirti addio..."
"Cedric..." Chise la ragazza, guardandolo con un misto di perplessità e paura "Ma di cosa stai parlando??"
"Oh, Sofia...Che te ne fai di un rompiscatole come me? Non la sentirai nemmeno la mia mancanza. Domani realizzerai il tuo sogno di sposare un principe azzurro...Sai, in fondo Gabriev l'ho rivalutato, in fondo mi sembra un tipo a posto..."
"Cedric...Non mi hai rispos..." Ma il ragazzo non le lasciò finire la frase, posandole un dito sulle labbra:
"Non vorremo metterci a litigare anche mentre fingiamo di essere finalmente adulti? Balla con me Sofia, e non pensarci..." E così dicendo la strinse con più forza, mentre la ragazza sentiva pizzicare leggermente gli angoli degli occhi.

Lo spadaccino camminò stancamente fino alla porta della propria stanza, e dopo averla aperta vi entrò, lasciando cadere a terra in malo modo la spada e il mantello. Poi, senza nemmeno prendersi la briga di accendere un lume, si lasciò cadere senza energie sull'enorme letto a baldacchino, coprendosi gli occhi con la mano.
Voleva solo dormire. Dormire e non pensare...Almeno fino al mattino successivo, quando avrebbe dovuto riorganizzare la sua vita...
Già.
ma improvvisamente, mentre tentava di spegnere i pensieri, il sottile frusciare delle tende si impose  leggero nell'immobile silenzio che regnava nella stanza.
Gourry serrò impercettibilmente i muscoli. Non era ancora intontito dal sonno al punto da non percepire di non essere solo nella stanza.
Lentamente, scostò la mano da sopra gli occhi, e lasciò che il suo sguardo si abituasse all'oscurità, leggermente rischiarata dal bagliore esterno della luna.
Fu allora che la scorse. Una figura seduta ai piedi del letto, le gambe accavallate, la mano appoggiata alle lenzuola, e lunghi capelli che le scendevano sulle spalle, insieme al mantello.
Lo spadaccino inizialmente si chiese se non stesse già sognando. Poi strabuzzò gli occhi e le sue labbra formularono la domanda prima che le parole avessero avuto modo di passare per il cervello:
"Lina?"
La figura rimase immobile alcuni secondi, poi con voce solenne rispose:
"Mai pensato ad una visita dall'oculista, spadaccino?"
Gourry non si soffermò troppo a chiedersi quale fosse il significato di quella parola che non aveva mai sentito. Il tono di quella voce gli era totalmente sconosciuto, e questo lo fece mettere sulla difensiva:
"Chi siete, signora?" Chiese, tirandosi a sedere, leggermente imbarazzato da quella improvvisa e inaspettata visita notturna...
"Luce" Borbottò la donna, e la stanza venne immediatamente illuminata a giorno, mettendone in evidenza la pelle bianchissima e i lunghi capelli dorati.
Lo spadaccino, osservandola bene, si grattò la zazzera, spaesato:
"Umh...lei non sarà qui per...Il mio addio al celibato, vero?"
LON guardò scettica lo spadaccino. Insomma, era già abbastanza notevole che lei avesse lasciato la sua postazione di potere per sistemare l'ennesima  corbelleria di quei due, che, da soli, le avevano causato più grane della guerra dell'avvento demoniaco...
" Si, come no...Un 'divino' addio al celibato..." Commentò tagliente, lisciandosi le grinze sui lunghi guanti neri " Comunque, dato che non ho tempo da perdere, Hiro, portami il documento" Aggiunse poi, in tono stanco ed indifferente, mentre il suo servitore, compariva dal nulla, trascinandosi dietro un enorme baule.
Lo spadaccino guardò stupito il piccolo essere che tirava a fatica quello che aveva tutta l'aria di essere un forziere fino ai piedi della sua padrona.
"Non ci sto capendo un accidente..." Sussurrò il biondo, sospettando di essere già al quarto sonno.
"Poco male, voi uomini vivete in modo talmente ottuso che raramente vi accorgete realmente di quello che succede attorno a voi..." Commentò acida LON, mentre, inforcati gli eleganti occhiali, sfogliava un fascicoletto che il servo aveva estratto dalla cassa "Ecco, tanto per cominciare, qui sta scritto che c'è stato un errore..." Rimbeccò il servitore, che le stava davanti torcendosi nervosamente le mani " LUI dovrebbe essere ancora il possessore della Gornova. POSSIBILE che io debba avere dei dipendenti tanto stolti???"
"Ma sua signoria suprema..." Biascicò la creatura " E' stato lui stessa a cederla, l'ha dimenticato?"
LON si sollevò gli occhiali dal naso, fissandolo seria:
" E siccome lui è un idiota, allora anche tutti quelli che collaborano con me hanno pensato bene di comportarsi da IDIOTI???"
"N-No..."
"Ridai la spada a questo cretino" Commentò stancamente, mentre la creatura tremando più di una foglia prendeva a frugare nuovamente nel forziere.
Gourry guardava allucinato la scena 'Eppure non ho bevuto nemmeno un goccio di vino..." Pensò sconsolato, mentre LON si voltava nuovamente verso di lui:
" Lina Inverse questa volta mi ha stufato. Quella testa calda pretende di fare sempre come più le piace, ma noi avevamo un accordo, e nell'accordo eri previsto anche tu! Quindi adesso firma qui, e non riaffrontiamo più la questione, per favore." Esclamò secca, porgendogli una penna ed un foglio di pergamena.
Lo spadaccino la osservò con aria sconvolta:
"Signora...Ma lei chi è? E cosa c'entra Lina?..."
LON lo fissò con i profondi occhi dorati:
"Mettiamola così...Io sono quella che ti da da vivere, spadaccino...Ma ci sono certe questioni, diciamo delicate, che mi hanno fatto scomodare più di una volta..E guarda un po', tutte le volte mi sono trovata a contrattare con la tua amica Inverse perchè a quanto pare lei non aveva che un solo desiderio...salvarti la vita. Tu concorderai che la cosa di per sè è già abbastanza SECCANTE così, per un Dio. Ma no, la ragazzina pensa addirittura di fregarmi! Perchè vedi, nel lavoro che ho in mente di assegnarle adesso, TU hai una parte fondamentale, TU e quella tua dannatissima spada che quei fessi dei miei collaboratori ti hanno confiscato senza che la cosa fosse stata richiesta..." sibilò, lanciando un'occhiata torva al servitore, immerso fino alla vita nel baule alla ricerca dell'arma perduta "Quindi è inutile che la signorina Inverse si ostini a fingere di non avere niente a che fare con te, nel suo stupido tentativo di salvarti la vita. Tu mi servi in prima linea nella scacchiera, spadaccino, quindi firma qui, e finiamola con questi tira e molla. Sono già stata anche TROPPO comprensiva con voi umani..." Concluse, infilando il foglio sotto al naso dello spadaccino, che non aveva capito una virgola del discorso:
"Io...Non credo di aver afferrato..." Mormorò incerto, prendendo tuttavia la penna e scarabocchiando una firma illeggibile, intimorito dai modi autoritari della donna.
LON, soddisfatta, riarrotolò il foglio, poi lanciò un'occhiata al servitore, che era entrato lui stesso nel baule per cercare meglio:
"Hiro, La stai forgiando quella spada o posso sperare di riaverla in tempi ragionevoli???"
La testa della creatura sbucò dal forziere:
"Emh...Mia signora...Qui non c'è nessuna spada..." Bofonchiò.
LON roteò gli occhi al cielo:
"Perchè..Perchè tutti a me gli assistenti  deficienti??!" Esclamò, mentre Hiro, appoggiato al bordo della cassa, teneva fiaccamente nella mano l'elsa senza lama di una spada "Quella cosa ti sembra, razza di citrullo?"
Il servo rimirò l'oggetto:
"Oh...Una...Una spada...rotta?" Si azzardò ad ipotizzare.
"Qui l'unica cosa rotta che ci sarà, sarà la tua testa" Sospirò la sua padrona, levandogli dalle mani l'elsa della Gornova, e lanciandola verso lo spadaccino, che con riflessi pronti la recuperò al volo.
"Quello che hai firmato spadaccino, è qualcosa da cui non potrai esentarti" esordì severa " In cambio però...Voglio farti un regalo..."
Lo spadaccino la guardò nuovamente senza capire, e piano piano si rese conto che la donna e il suo servitore si stavano lentamente dissolvendo, mentre la luce si affievoliva fino a scomparire.
E fu solo nella stanza buia e deserta, che le parole di LON gli arrivarono come un soffio all'orecchio:

"Gourry Gabriev, io.... Voglio regalarti un sogno..."

Poi le palpebre gli si fecero pesanti, e come un mantello nero, il sonno calò su di lui, trascinandolo in un abisso profondo, che pareva risucchiarlo, mentre lui non smetteva di cadere...Sempre più giù, sempre più giù...

Finchè non si trovò , improvvisamente, in quello che aveva tutta l'aria di essere un bosco, e mentre spaesato si guardava intorno, la vide...Una ragazza che correva veloce, inseguita dai briganti. Nella sua cinta sentiva chiaro il peso della spada che era stata l'onore della sua famiglia, e il motivo della sua vita da mercenario. Gourry, nel sogno, era ora attore e spettatore della sua vita, e fu per questo che sorrise, sapendo esattamente cosa avrebbe detto:

"Ok ragazzi, adesso basta." Esclamò, estraendo la spada dal fodero "Non è gentile attaccare una ragazza sola in così tanti"

La ragazzina guardava imbronciata verso di lui. Ma in fondo, quello che dei due avrebbe dovuto essere deluso, doveva essere lui...Non era che una bambina, perdinci! Però visto che c'era, decise di andare fino in fondo. Era pur sempre un cavaliere, dopotutto. E poi viaggiare da soli, non piaceva a nessuno, no?
"Io l'ho capito, sai? Tu hai bisogno di un amico!! Per questo ti accompagnerò fino ad Atlas City!! Il mio nome, è Gourry Gabriev!"
La ragazza lo guardò dubbiosa ancora qualche secondo, ma poi gli sorrise:

"E io, sono Lina Inverse!"

Lo spadaccino si tirò su di colpo nel letto, come chi riemerge dagli abissi dopo aver a lungo trattenuto il respiro, e si portò le mani alla fronte.
Dalla finestra, i pallidi raggi di sole del mattino gli illuminarono debolmente i lunghi ciuffi biondi che gli ricadevano scomposti sulle spalle, mentre una voce chiara e nitida dentro di lui gli sussurrava:
"Cretino, era a LEI che avevi PROMESSO di rimanere al suo fianco per tutta la vita"
Gourry rimase immobile alcuni secondi, tra le lenzuola ancora intatte ma spiegazzate del letto, su cui giaceva argentata e solenne la spada di luce, a ricordargli che quella notte, qualcuno aveva davvero cambiato il suo destino, in maniera irreversibile.
Lo spadaccino le lanciò una strana occhiata, sfiorandone lentamente l'elsa, mentre anche gli ultimi tasselli dello scomposto puzzle della sua vita tornavano al loro posto.
Poi, con un solo balzo, si lanciò giù dal letto, aprendo la maniglia e precipitandosi di corsa nel corrodoio.
'Sono un idiota, le ho anche lasciato il cavallo perchè fuggisse più veloce via da me!!'


Dai, visto che alla fine...Qualcosina l'ho modificatoXDD (Sennò chi aveva più il coraggio di farsi rivedere??! Sonia mi aspettava in stazione con un manganelloXDDD)



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Capitolo 20
*** Cap18: Lina per sempre ***


Capitolo19 "Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare da capo la vita?
Di scegliere una cosa, una cosa sola, ed essere fedele a quella?
E riuscire a farla diventare la tua ragione...
Una cosa che racconti tutto, che diventi tutto, proprio perchè è la tua fedeltà a farla diventare infinita...
Saresti capace...?"
                           (8 e1/2, Federico Fellini)

                            

Capitolo 18: Lina per sempre

Gourry corse a perdifiato per i lunghi corridoi, indifferente a chiunque, lungo il suo tragitto, gli chiedesse dove si stesse dirigendo in quella corsa sfrenata, o tentasse di fermarlo per fargli gli auguri. Fu solo quando, superata velocemente una finestra, si costrinse a tornare indietro per vedere se i suoi occhi di sfuggita avevano EFFETTIVAMENTE scorso ciò che in effetti era: il vescovo che faceva il suo ingresso nella corte, seguito da un lungo corteo in pompa magna.
"Oh dannazione...Questa non ci voleva..." Mormorò il biondo, sentendo scendere dalla tempia una grossa goccia di sudore freddo, e lanciando un ultima occhiata al cortile addobbato a festa e al chierico che si dirigeva solennemente verso il tempio, riprese la sua corsa sfrenata, fino a giungere davanti ad una porta. Lì prese un profondo respiro, e bussò due volte in modo conciso. Un vociare allegro e squillante lo investì quando uno dei due battenti venne leggermente aperto, mentre la testa bionda di una dama faceva capolino. La ragazza portava sul capo una ciambella di tessuto, riccamente decorata di perline e strascichi di stoffa, ma il sorriso che aveva stampato sulle labbra le si gelò sul posto non appena i suoi occhi si posarono sullo spadaccino, e una chiara espressione di dissenso si dipinse sul suo volto, mentre tentava di richiudere in tutta fretta il battente, esclamando:
"Oh, questo non va bene per niente! Allo sposo è ASSOLUTAMENTE vietato di vedere la sposa prima delle nozze!!! Porta un'immensa sfortuna!!"
Ma lo spadaccino fece giusto in tempo a posare una mano sull'imposta che la ragazza stava richiudendo, e premendo leggermente la costrinse a desistere:
" Sia gentile, signorina...Ho un urgente bisogno di parlare con la principessa PRIMA delle nozze!" Esclamò concitato.
La ragazza lo guardò storto:
"Capitano Gabriev, non insista...Le ho detto che vedere la spos..." Ma prima che riuscisse a finire la frase, la voce di Sofia dall'interno la contradisse:
"E' il capitano Gabriev? Jùne, sii gentile, lascialo entrare..."
"Ma principessa..."Fece un ultimo, debole tentativo la ragazza, prima di essere rimproverata dalla voce stranamente autoritaria della principessa:
"Jùne! Ti ho detto, fallo passare!!"
Al che la dama sospirò, e si fece da parte, lasciando passare lo spadaccino, il quale si ritrovò immediatamente avvolto in una nuvola di profumo e borotalco, mentre all'interno della stanza svariate damigelle di compagnia si affaccendavano intorno alla principessa, che dandogli le spalle, stava davanti ad una grande specchiera, avvolta in uno strepitoso abito bianco.
Sofia gli lanciò una breve occhiata attraverso lo specchio, e quando i suoi occhi incontrarono quelli dello spadaccino, abbassò lo sguardo, mormorando:
"Lasciatemi sola con lui"
Le dame non se lo fecero ripetere, e dopo un riverente inchino presero la strada della porta, seguite dalla recalcitante Jùne, che con un sospiro si richiuse la porta alle spalle.
Gourry e Sofia rimasero soli nella stanza, e mentre lo spadaccino si guardava attorno con rimorso, notando ovunque particolari che avrebbero dovuto suggerirgli che stava per rovinarle il giorno più bello della vita di quella ragazza, la principessa rimase assolutamente immobile, continuando a dargli le spalle.
"Sofia..." Cominciò incerto lo spadaccino, non sapendo bene da dove cominciare.
"Gourry..." Mormorò la principessa, torcendosi le dita " Mi fa piacere che tu sia passato..."
"Sofia ascolta...." Continuò lo spadaccino "Tu sei la donna più meravigliosa che mi sia mai capitato di incontrare, e beh..Io non sono mai stato molto bravo con questo genere di cose...Ma voglio che tu sappia, che ti sarò sempre grato della possibilità che mi hai dato..."
La principessa gli sorrise debolmente dallo specchio:
"E tu sei l'uomo più gentile e dolce che io abbia mai incontrato, e voglio anchio che tu sappia che senza di te, i miei sogni non avrebbero potuto volare così in alto..."
Si sorrisero, rimanendo entrambi tesi e immobili.
"Sofia..."
"No, Gourry...lasciami finire..."
"Sofia io..."
"Gourry..."
Poi la principessa si voltò di scatto, e solo a quel punto lo spadaccino si accorse che aveva le lacrime agli occhi, ma le parole che si rivolsero, uscirono ad entrambi senza che nessuno dei due avesse modo di fermarle, e incredibilmente, dalle loro bocche uscì la stessa, medesima affermazione:

"Perdonami, ma io non ti posso sposare!!"

Poi, rimasero a fissarsi nell'assurdo, irreale silenzio che seguì, fino a che ad entrambi non comparve un sorriso sul volto.
La principessa cadde seduta su uno sgabello imbottito, e lì cominciò a ridere, finalmente libera dalla tensione che l'aveva accompagnata dal momento in cui, il giorno prima, suo padre aveva annunciato senza possibilità di replica che avrebbe dovuto sposarsi l'indomani. Gourry la guardò leggermente smarrito, ma la principessa gli rivolse un candido sorriso:
"Avevo paura a dirtelo, perchè pensavo che tu lo volessi...Ma questo non era possibile, vero Gourry?...Del resto, avrei potuto benissimo immaginarmelo!!Comunque, meglio così, no??" E continuò a ridere.
Lo spadaccino si sentì sollevato nel sentire quelle parole:
"Veramente...Anche io pensavo che tu lo volessi...Ma si, è decisamente meglio così!"
"Io LO  volevo, davvero!" Annunciò solenne la principessa "Prima che tutta questa storia non mi facesse capire che in realtà, quello che voglio...E' qualcos'altro..." E mentre pronunciava quelle parole, il suo sguardo divenne improvvisamente triste:
"E sono felice di averlo capito in tempo...Anche se adesso, penso sia troppo tardi." Poi i suoi occhi si fermarono in quelli dello spadaccino, e sorrise nuovamente: "Suppongo sia stato così anche per te...E'...E' Lina, vero?"
Gourry rimase preso alla sprovvista, ma Sofia gli rivolse il più sincero dei sorrisi:
"Ti sei innamorato di lei!!" esclamò soddisfatta, mentre il biondo si rilassava, e sorridendo a sua volta rispondeva:
"No, ti stai sbagliando..." Mormorò piano,
"Io ero già innamorato di lei, lo ero da prima che lei varcasse le mura di questo regno. In fondo credo di essere innamorato di lei da tutta una vita" Concluse poi, scuotendo la testa " E' per questo che non posso sposarti Sofia, perchè le avevo promesso che sarei rimasto per sempre al suo fianco, ed è quello che ho ancora intenzione di  fare" Dichiarò, con la semplicità che gli era propria nell'esprimere i propri sentimenti.
La ragazza rimase spiazzata:
"Oh, Gourry...TU si che sei un uomo da sposare, accidenti a te!! Ma Lina queste cose le sa?"
Gourry si grattò il mento:
"Io...Non credo. Vedi Sofia, noi in realtà ci conoscevamo da molto tempo prima che io conoscessi te...Abbiamo viaggiato a lungo assieme e abbiamo sconfitto innumerevoli nemici, tipo un certo Shabrannu...O qualcosa del genere. Poi...Non ricordo bene cos'è successo, ma ci siamo separati...E io per un certo periodo di tempo ho vissuto senza sapere tutte queste cose...Ma quando Lina è arrivata ad Imalg, improvvisamente, tutto quello che lei era per me, è piano piano riaffiorato in superficie...Fino ad esplodermi dentro, senza però che io mi ricordassi di lei...Di chi E' veramente..."
Sofia rimase un attimo pensierosa, poi sospirò:
"Io invece penso che tu l'abbia sempre saputo, dentro di te...Sai Gourry, da quando ti conosco, ho sempre pensato che tu fossi un uomo con un passato difficile alle spalle, e forse sarà anche stato così...Ma quello che voglio dirti, è che fondamentalmente, hai sempre avuto un'aria malinconica, come di qualcuno che vive senza ciò che più ama, inconsapevolmente. E potrai anche esserti dimenticato di lei, ma non penso sia stato lo stesso per il tuo cuore...L'ultima parola che hai detto, prima di morire, è stato il suo nome..."
Lo spadaccino la guardò spaesato:
"Ma di cosa stai parlando??"
"Parlo di quello che è successo dentro al labirinto" Disse la principessa, guardandolo con aria grave " Del fatto che Lina ha riportato quella ferita nel tentativo di proteggerti dopo che sei stato colpito, e del fatto che hai perso e recuperato la vita, come non so bene, ma sono sicura, che ancora una volta il merito sia da attribuire alla tua maga...Quella ragazza Gourry, è stata il tuo angelo custode...Io penso che anche lei sia innamorata di te..."
Lo spadaccino rimase silenzioso, riflettendo alcuni secondi sulle parole della principessa:
"Io..." Cominciò, ma la ragazza fu più lesta:
"Lo so, devi andare da lei...Ti conviene sbrigarti, perchè se tanto mi da tanto, essendo partita ieri, a quest'ora sarà già lontana...E quando la raggiungerai, mi raccomando, dalle anche una bella strigliata per essersi persa il mio ballo di ieri sera!!" Gli intimò, con una strizzata d'occhio.
Gourry le sorrise, ma mentre si avviava verso la porta, si voltò nuovamente verso di lei, osservandola nel suo sfavillante abito bianco:
"Sofia...Mi dispiace di aver mandato tutto a monte..."Sussurrò, con un lieve rimorso.
Ma la principessa, ancora una volta, si sforzò di sorridergli:
"Tranquillo, la cerimonia sarebbe saltata comunque...E in fondo, è meglio che sia successo qui, che non giù al tempio, ti pare??!"
Lo spadaccino attese qualche secondo:
"Tu...Non mi avresti sposato perchè anche il tuo cuore è di un altro, vero?"
Sofia lo fissò con i profondi occhi scuri, poi sbattè piano le mani tra di loro:
"Già...E come hai detto tu, probabilmente lo era da molto tempo...Solo che a volte, rendersi conto di quanto conti qualcosa che abbiamo perennemente davanti al naso, è dannatamente difficile...E' proprio vero che a volte ci si rende conto di quanto valga una persona, solo dopo averla persa..."
"Perchè dici così?" 
La principessa lanciò un'occhiata stanca fuori dalla finestra:
"Perchè Cedric è partito. Stamane all'alba...Ho tirato troppo la corda, Gourry...E adesso, è  tardi ormai." Sospirò, cominciando a sciogliersi l'acconciatura. Ma lo spadaccino la fermò di colpo:
"Ferma!! Che fai?"
La ragazza ebbe un sussulto:
"Hei! Che ti prende?? Che vuoi che faccia, che aspetti il tramonto per levarmi questa impalcatura dalla testa?? Visto che non mi sposo più, penso che dovrò pur qualche spiegazione...E visto che avrò bisogno di essere libera nei movimenti, per essere in grado di fare i cento metri quando dirò a mio padre che deve far sospendere l'intera cerimonia..."
Gourry le sorrise:
"E chi l'ha detto che non ti sposi??..." Le chiese, levando il sopracciglio.
Sofia gli restituì lo sguardo interrogativo, ma il biondo bloccò le sue proteste:
"Io se fossi in te scenderei giù al tempio, così come sei...Fidati di me, Sofia...E ricordati, che avrai per sempre la mia gratitudine. Addio." Concluse Gourry, guardandola dolcemente, prima di avviarsi a grandi passi verso la porta.

Per quel poco che conosceva Cedric, si sentiva di dire tranquillamente che per lui l'alba corrispondeva all'incirca a mezzogiorno meno un quarto. Minuto più, minuto meno.
E in quel momento, non erano che le nove del mattino.

Lo spadaccino scese due a due i gradini dello scalone principale, stando bene attento ad imboscarsi dietro a qualche colonna quando si imbatteva in qualcuno che avrebbe potuto chiedersi perchè in quel momento non era nelle sue stanze a prepararsi per la cerimonia, invece che a bighellonare in giro, ed uscì nel cortile principale.
Dopo una decina di minuti, tuttavia, risaliva velocemente dalle scuderie, dopo aver appreso da uno stalliere che Cedric era già passato a prendere il suo cavallo circa una mezz'ora prima.
"Sembrava dovesse stare via molto a lungo..." Gli aveva spiegato il ragazzo, descrivendogli la fila di valigie che il giovane aveva preteso di caricare sul cavallo, e a cui aveva dovuto, infine, rinunciare.
Gourry, una volta raggiunto il cortile principale, sospirò, e con aria indifferente si accodò ad un folto gruppetto di servi che trasportavano enormi ceste piene di fiori, e pensò seriamente di averla scampata fino all'imbocco della strada che scendeva  al ponte levatoio, quando una voce assai nota lo bloccò:
"Gourry Gabriev!! Un fiore tra i fiori!!! Ma perdinci, ragazzo...Di fiore te ne bastava uno all'occhiello, non una vagonata!!"
Lo spadaccino arretrò, leggermente impacciato, davanti allo sguardo ammiccante del sovrintendente, mentre la sua copertura svoltava l'angolo in direzione del tempio, lasciandolo... 'scoperto'!
"Hem...Ecco io, ..."
"Beh, buongiorno anche a te, Gourry! Dei del cielo, se cominci a balbettare adesso, non oso immaginare quando dovrai pronunciare il fatidico SI!!" Esclamò l'uomo, dandogli un colpetto con il gomito, mentre dalla tasca gli pendeva chiaramente un fiaschetto dall'aria sospetta.
Gourry tossicchiò:
"Oh..he-he...Ma tu guarda, devo aver dimenticato le fedi in camera...Corro a prenderle, mi scusi sovrinten.."
"HEI! Ragazzo, ma il palazzo è per di là!!" Esclamò l'uomo, indicandogli la direzione opposta a quella che lo spadaccino stava tentando di infilare "Ma tu mi preoccupi, figliolo!! Non ti sarai fatto venire la febbre dall'agitazione, vero??"
Gourry arretrò, davanti allo sguardo sospettoso dell'uomo:
"Ma n-no...Cosa le viene in mente?? Solo che io adesso, ecco...Avrei un po' di fretta, se non le dispiace..." riuscì a spiccicare, mentre l'alito del sovrintendente, a pochi centimetri dal suo viso, dava ben ad intendere che nella prima colazione dovesse essere stata fatta una 'lieve' modifica al caffè.
"Bah...Voi giovani..." Borbottò l'uomo, mentre Gourry lo spostava delicatamente "Siete sempre di fretta, e vi scordate di ogni cosa...Ma io dico, che almeno siate coscienti delle vostre azioni!! Ricordati Gourry, un ultimo consiglio prima del matrimonio... Se devi fuggire dall'altare, almeno fallo con una certa classe!!"
Lo spadaccino si fermò di colpo:
"Prego?" Chiese perplesso, sentendosi quasi in colpa, nonostante la sua non fosse una fuga vera e propria...O come minimo, era pur sempre una fuga cui anche la futura sposa era consenziente!
Il sovrintendente gli lanciò uno sguardo vacuo:
"Io l'ho fatto. Sono fuggito dall'altare!! Sissignore, e di corsa anche!! Per questo voglio rivelarti un segreto ragazzo...Se per un disgraziato caso anche tu volessi tentare questa strada...beh, assicurati che i parenti della sposa non scoprano il tuo futuro indirizzo!"
Gourry decise di sorvolare sul fatto che, nel suo caso,  fosse proprio LUI lo zio della sposa, e per un secondo la sua fretta venne meno:
"Lei è fuggito dall'altare...? Perchè?"
"Ma...Suppongo per l'unico motivo sensato per cui un uomo possa farlo...Non ero innamorato della sposa. Quella befana, era una vera megera!! Mi ci ero trovato incastrato in quel matrimonio...Se ripenso a suo padre mi vengono ancora i brividi! Io amavo Lucilla, che aveva i capelli corvini, più neri della notte, e certe forme delicate..."
Gourry a quel punto, rendendosi conto che la situazione stava degenerando lo bloccò:
"Ok, ok...Mi risparmi i dettagli...E che fine ha fatto..Questa Lucilla, sovrintendente?"
L'uomo parve concentrarsi, nello sforzo di richiamare a sè una lucidità che da tempo l'aveva abbandonato, la fronte corrucciata:
"Io...Non lo so! Avrei dovuto fermarla, quando si è imbarcata su quella nave che l'ha portata via, lontana da me...Ma allora non ne ho avuto il coraggio...Ma ormai, è acqua passata, adesso ho un'altra donna che rallegra le mie serate, e beh...A volte anche le mie mattine, e alcuni pomeriggi...!!" Sorrise sornione, mentre estraeva il fiaschetto "Grappa!! Per un vecchio buono a nulla come me, non c'è veleno più dolce che perdersi tra le sue braccia!" Esclamò, rivelando tutto il patetismo che solitamente tentava di nascondere dietro ad un aria comica. Lo spadaccino lo guardò, provando per la prima volta una profonda compassione per quell'uomo solitario, che si sforzava tanto gaiamente di rimanere a galla in un mondo che l'aveva visto sconfitto su tutta la linea.
"Adesso devo proprio andare, sovrintentende..." Mormorò Gourry "Stia bene, e cerchi di non abusare troppo dei suoi rimedi per le cadute di tono..."
"Ma certo ragazzo, certo...E cerca di sbrigarti, qualunque losca faccenda tu abbia in ballo...Non ho ancora capito se ti rivedrò in chiesa, questa mattina...Ma in ogni caso, lascia che ti dia un consiglio: non esiste persona al mondo che sappia farti sentire sempre come ci si sente dopo due bicchieri di buon vino, ma se tu l'hai trovata, una persona che abbia questo potere...Allora cerca di non fartela scappare!! Da un matrimonio si può fuggire...Dai propri errori, mai."
Lo spadaccino si voltò un'ultima volta verso di lui, sorridendo leggermente a quella metaforica visione 'alcolica' della vita...Se era così che doveva vederla, avrebbe detto che per lui, stare con Lina, non equivaleva di certo all'euforica sensazione che si poteva provare con 'due bicchieri di buon vino'...Si trattava piuttosto di un continuo giro di tequila alla goccia: devastante e paradisiaco. Ma la cosa più grave, era che causava una forte dipendenza, e per quel motivo, non poteva attardarsi un minuto di più. Gli diede le spalle, e corse giù per la strada che portava al ponte.

"Hum...Si, il vento tira nella giusta direzione..." Stava esclamando in quel momento Cedric
all'imbocco del ponte levatoio, l'indice levato in aria, davanti alle due guardie che tentavano di risistemare sul dorso del suo palafreno le tre pesanti sacche da viaggio che il giovane, nonostante tutto, si era ostinato a voler portare.
"Il sole va e viene, ma secondo i miei calcoli, promette neve oggi..." Continuò, premendosi bene sul collo il bavero in pelliccia del suo elegante mantello da viaggio "La temperatura dovrebbe essere di circa..." imperterrito, proseguì il suo bollettino metereologico, sino a che una sonora pacca sulla spalle non lo fece sbilanciare pesantemente in avanti.
Cedric si riprese giusto in tempo, e voltandosi con aria truce, scorse il sorriso dello spadaccino:
"Cedric, che fortuna!! Non sei ancora partito!!" Esclamò candido Gourry, mentre il ragazzo raccoglieva da terra il suo copricapo in velluto rosso, raddrizzandone come meglio poteva la piuma che lo decorava.
"Gabriev...Si può sapere che accidenti ci fai TU qui?? Ti informo che tra meno di mezz'ora, si dovrebbe svolgere un evento cui sarebbe richiesta la tua presenza...O te ne sei già dimenticato???" Gli chiese, guardandolo sospettoso. Ma lo spadaccino gli sorrise gentilmente, ed esortandolo a farsi da parte, si parò davanti alle due guardie, che, soddisfatte, avevano appena finito di legare l'ultimo baule, che si reggeva su per puro miracolo:
"Ok, ragazzi...Levate quei bagagli..."
Ai due soldati per poco non venne un infarto:
"COSA??? M-ma capitano...Noi abbiamo appena finito di sistemarli, e lei nemmeno si immagina..." Ma mentre tentavano di giustificarsi, Gourry aveva già preso a slegare le fibbie che trattenevano il bagaglio di Cedric, il quale strabuzzò gli occhi non appena la prima sacca da viaggio gli cadde davanti ai piedi:
"Gourry!! Ma che accidente ti è preso?? Lascia stare subito la mia roba!! IO ESIGO UNA SPIEGAZIONE!!!" Urlò paonazzo, mentre lo spadaccino scaricava il cavallo.
Le due guardie si guardarono con aria smarrita, dopodichè lanciarono un'occhiata a Cedric, levando i palmi al cielo, come a voler dire: 'noi non ne sappiamo niente'.
A quel punto Cedric si avvicinò spazientito allo spadaccino, sbottando:
"Come pensi che faccia a partire senza la MIA roba???"
Gourry, dopo aver slegato anche l'ultima sacca, si voltò a sorridergli, prima di mettere il piede nella staffa ed issarsi a cavallo:
"Oh, ma tu non partirai affatto!"
"Ah...No?" Chiese smarrito il ragazzo, che però riprese immediatamente self control " Ma di che stai parlando??? CERTO che parto, perdiana! E tu mi stai facendo PERDERE TEMPO!!! Si può sapere che ti dice il cervello?? Al tempio si staranno chiedendo che fine tu abbia fatto, e..."
"Oh, no...Loro si staranno chiedendo che fine TU abbia fatto!!" Ribattè allegro lo spadaccino
"IO? Cosa centro IO?? E poi aspetta un secondo...Tu dove stai tentando di svignartela, tanto per la cronaca??"
A quel punto Gourry gli lanciò una limpida occhiata:
"Sto andando a cercare Lina!"
"Tu...COSA??? Ma sei pazzo?? E...e Sofia??" Esclamò Cedric, rimasto con la mano a mezz'aria, mentre le rivelazioni di Gourry lo lasciavano di stucco.
"Sofia starà già aspettando da un po'..." Riflettè Gourry " Ma non sono io l'uomo che aspetta. Sofia è una donna eccezionale, Cedric...Io non perderei altro tempo, se fossi in te!" Esclamò, strizzandogli l'occhio, dopodichè tirò leggermente le briglie, mentre il cavallo sbuffava.
Il ragazzo, rimasto di sale, parve riprendersi giusto in tempo:
" Gourry...Questo...Vuol dire, che tu...Che lei...Insomma, che voi non vi sposate più??"
Gourry gli sorrise:
"Non avrebbe avuto senso...Perchè vedi, lei ama te. E io...Io devo raggiungere Lina prima che ne combini un'altra delle sue! C'è una cosa molto importante che devo dirle..."
Cedric lo guardò sospettoso ancora qualche secondo, forse temendo che lo spadaccino si fosse fuso il cervello e stesse straparlando, poi sospirò:
"Lei lo sa già. Intendo...Di voi due, di quello che vi ha legato in passato, bla bla bla..."
A quel punto il sorriso morì sulle labbra dello spadaccino:
"C-come lo sa già?..."
"L'ha scoperto nell'Effimero." Rispose brevemente Cedric, notando come lo spadaccino pareva essersi afflosciato di colpo da tutto quel fervore che aveva di partire.
"Non...Non mi ha detto niente..." Mormorò Gourry a denti stretti, deluso da quella che credeva una totale indifferenza nei suoi confronti.
E così Lina se ne era andata, nonostante sapesse della loro storia?
Cedric rimase silenzioso alcuni secondi, poi si decise a parlare:
"Non ha voluto dirti niente per proteggerti, furbone...Cosa credi, che sia stato facile per lei andarsene facendo finta di nulla??! Beh, non lo è stato...E adesso probabilmente sarà da qualche parte a fingere di stare benissimo e di sapersela cavare perfettamente anche da sola, la signorina testaccia dura" Commentò con aria grave. Ma poi, davanti allo sguardo colpevole dello spadaccino, il suo tono si ammorbidì: " Comunque hai ragione, ti conviene fare in fretta Gabriev...Quella ragazza è una mina vagante, non vorrai mettere a repentaglio l'umanità una seconda volta lasciandola andare in giro da sola??!" Concluse, osservandolo con ironia.
Gourry indugiò:
"...Lei...Ti ha detto qualcosa di me?"
"Umh...si, che sei uno zuccone...E che probabilmente, se avessi saputo chi era, l'avresti seguita senza pensarci due volte. E devo dire, che ci ha preso in pieno!!"
Finalmente un sorriso ricomparve sul volto dello spadaccino. Nessuno lo conosceva meglio della sua maga.
Cedric tossicchiò:
"Allora...Ti decidi?? Da quello che ho capito, le maghe isteriche e dai lunghi capelli rossi, non sono persone che definirei tranquille e pazienti...Quindi io mi darei una mossa, Gourry Gabriev!! E niente commiati strappalacrime tra di noi, siamo cavalieri dopotutto, no?"
"Hai ragione!! Comunque mi sbrigherei anche io al tuo posto...Una sposa non dovrebbe mai aspettare sull'altare!!" Ribattè Gourry, prima di speronare il cavallo, e partire al galoppo verso il punto in cui la maga si era eclissata il giorno prima.
Cedric rimase alcuni secondi immobile, osservando il biondo cavaliere che si allontanava, diventando pian piano una macchia indistinta di colori in lontananza. Poi sorrise, mentre le guardie si guardavano senza capirci un accidente:
"Mi scusi, messer..." Cominciò una delle due " E dei suoi bagagli...Che dobbiamo farne ora??"
Il ragazzo parve rifletterci:
"Oh...Beh, fatene quel che volete!! E adesso vogliate scusarmi, ma ho un impegno a cui non posso proprio mancare...Oggi mi sposo!!" Esclamò esultante, lanciando in aria il berretto di velluto color porpora, e dando le spalle alle due guardie, che si guardarono basite, mentre la piuma del copricapo di Cedric volteggiava via, perdendosi nel vento:
"Io...Io credo che sia stata stabilita una nuova usanza di cui non siamo stati messi al corrente Connor, circa questa strana cosa di passarsi il cavallo sul ponte..." Suggerì uno dei soldati, mentre l'altro si grattava la fronte dubbioso.

Gli zoccoli del palafreno schioccavano pesantemente sulla stradina di pietra che attraversava il villaggio ai piedi del palazzo, mentre lo spadaccino lo attraversava veloce, dirigendosi verso la vallata. Dalle botteghe si poteva udire il vociare allegro della gente, mentre gli odori del forno, che aveva appena superato, gli ricordarono di quando, il secondo giorno in cui Lina si trovava ad Imalg, le aveva comprato quei dolci per colazione...
Sembrava passato un secolo da allora, e Gourry si rese conto di come i ricordi delle loro due vite insieme, si somigliassero incredibilmente...Insomma, che differenze poteva trovare nel modo in cui l'aveva conosciuta la prima volta, e nel modo in cui l'aveva reincontrata la seconda? Entrambe le volte lei l'aveva colpito, con quegli occhioni grandi e quell'espressione imbronciata, al punto da non dargli alternative: doveva stare con lei, questo era quello che più desiderava dalla vita. Con lei che era  testarda e irragionevole, ironica e logorroica...Ma che sapeva anche essere dolce, di una dolcezza a cui pochi, come lui, erano stati testimoni. Perchè Lina era anche così...Semplicemente complicata, assolutamente diffidente, ma chiaramente affezionata, a lui.
Tanto affezionata da arrivare a stringere la mano alla morte, per la sua miserabile vita.

Non l'avrebbe lasciata fuggire, a costo di inseguirla per tutto il continente.

Tutto concentrato in quei pensieri, lo spadaccino nemmeno si rese conto delle urla che si levarono dalla strada, e fu solo quando il suo cavallo si impennò pericolosamente, che vide il povero vecchio Ferzoc fermo davanti all'animale, che per un pelo non l'aveva travolto.
Lo spadaccino tirò saldamente le briglie, e l'animale si acquietò, ma il vecchietto, che l'aveva scampata per un pelo, prese a dondolare avanti e indietro, e si sarebbe chiaramente schiantato a terra se il giovane, con un balzo, non fosse sceso da cavallo, afferrandolo al volo:
"Ferzoc!! Tutto bene??" Chiese preoccupato il biondo, mentre rimetteva in piedi il mago.
"Oh...Si, grazie ragazzo...Un pazzo stava per investirmi..." Mormorò, tutto tremante, intimando davanti ad un presunto aggressore che non riusciva a vedere " Pirata!! Qualcuno dovrebbe insegnarti a stare in mezzo alla gente!! Farabutto!!!"
Allo spadaccino scese una grossa goccia per la tempia:
"Hem... Veramente...Oh, non se la prenda, ero io che stavo rischiando di travolgerla, mi perdoni!!" esordì il biondo, chinando la testa timoroso, davanti all'espressione basita del vecchio:
"GOURRY! Ma non è da te comportarti in modo tanto scellerato!! Dove le hai lasciate le buone maniere??"
"...E' solo che avevo un po' di fretta..." Tentò di giustificarsi lo spadaccino, ma a quel punto, improvvisamente, Ferzoc gridò:
"Per gli Dei!! Ma poi tu che ci fai qui??? Non era oggi che dovevi sposarti???"
Gourry tentò di tappargli la bocca, mentre alcuni passanti lanciavano occhiate stupite nella oro direzione:
"Shhhh!! Ferzoc, non si agiti!! Diciamo che c'è stato...Un cambio di programma..." Gli bisbigliò, mentre il mago corrugava le sopracciglia:
"Ma davvero...Non centrerà per caso, in questo tuo cambio di programma, Lina Inverse, eh figliolo??"
Gourry si sentì arrossire leggermente:
"Hem...Ecco...E' una cosa così evidente?" Domandò poi, leggermente imbarazzato.
Il vecchio sorrise:
"Gourry...Perdonami la battuta terribilmente scontata, ma persino un cieco se ne sarebbe accorto!!"
Lo spadaccino per poco non cadde a terra!
"In questo caso allora, deduco che tu sia di partenza..." Continuò il mago, grattandosi una guancia "E dimmi, hai già qualche idea su dove trovarla?"
Gourry rimase immobile. Dannazione, possibile che non avesse pensato a questo 'piccolo' particolare?? Da dove avrebbe cominciato a cercare una ragazza che non aveva nessun punto fisso a cui appellarsi??
Ferzoc, percependo il silenzio del ragazzo, si lisciò la punta di un canuto baffo, dichiarando:
"Forse ti interesserà sapere che la signorina Inverse, ieri sera è passata al mio negozio, e abbiamo scambiato due chiacchere...Mi ha detto che aveva intenzione di rientrare nella penisola, ma non ripercorrendo la stessa strada che aveva fatto all'andata..." Il vecchio si appoggiò alla punta del bastone, mentre lo spadaccino ascoltava in silenzio " E c'è un solo modo per rientrare nella penisola dei demoni senza varcare la frontiera...Via mare."
Gourry fece un breve ragionamento della strada che doveva aver percorso la maga, se i suoi calcoli erano esatti, e decise che era meglio affrettarsi:
"Grazie Ferzoc! Io adesso devo andare...Ma, può levarmi una curiosità? Cosa le ha detto Lina ieri, quando è passata??"
Il vecchio sorrise:
"Oh, da dirmi non aveva nulla...Quella ragazza è più riservata di un paguro! Era passata solo a lasciarmi una cosa, chiedendomi un favore...E visto che tu sei qui, caro Gourry, posso adempiere seduta stante ai miei obblighi!" Esclamò, frugando con la mano nella propria tasca, ed estraendone qualcosa che consegnò tra le mani dello spadaccino.
Quando Gourry aprì il palmo, un candido e morbido oggetto si rivelò ai suoi occhi.
"Voleva che ti restituissi questo."
Lo spadaccino rimase a bocca aperta:
"Il...Il fazzoletto di mia madre!" Esclamò, seguendo la piccola G con la punta dell'indice " Questa me l'aveva ricamata lei...Lo avevo in tasca quando sono fuggito, ed è l'unico ricordo che ho conservato della mia famiglia..." Sussurrò, rendendosi conto solo dopo che la spada di luce gli stava nuovamente appesa alla cinta. "L'unico BEL ricordo..." Aggiunse quindi, ricordandosi solo in quel momento di averlo usato per ripulire Lina dal fango, quando l'aveva gettata erroneamente nella pozzanghera.
Il vecchio gli sorrise:
"Credo che Lina, pur non sapendolo, abbia intuito la potenzialità di questo piccolo oggetto...E lo ha tenuto caro fino al momento in cui non ha deciso di separarsi da te. Voi due Gourry, amate le stesse cose, me ne sono accorto dal primo momento che vi ho 'visto' insieme. Vi capite senza bisogno di parole, e siete in grado di scegliere sempre pensando l'uno all'altra...Un rapporto che a quanto pare, ha attraversato il tempo e la memoria. Proprio come questo fazzoletto, che ha asciugato le tue lacrime di ragazzino, e fermato il sangue di ha quasi dato la vita per te...Questo è il vostro legame, Gourry. In fondo...Non si consiglia forse di fare un nodo al fazzoletto per ricordarsi di qualcosa?"

Gourry strinse forte il piccolo pezzo di stoffa.
 
Sapeva che Lina, restituendogli il suo fazzoletto, stava facendo come al solito il doppio gioco:
Apparentemente gli gridava con forza che tra loro era finita, che quello era solo un modo di staccarsi da lui.
Ma in realtà, non voleva dirgli altro che ' ricordati di me'.

"Adesso devo proprio andare Ferzoc! Grazie di tutto!!" Gridò Gourry, risalendo velocemente a cavallo, e sparendo tra la folla, mentre il vecchio mago gli augurava buona fortuna.

Le nubi grigie si inseguivano nel cielo invernale, e avevano ormai coperto completamente anche quei pochi e deboli raggi di sole che avevano illuminato la giornata fino a quella mattina, creando un'atmosfera bianca e malinconica che si espandeva nelle vaste distese erbose in cui cavalcava il biondo spadaccino, senza sosta.
Gourry non si era mai fermato dopo essere uscito da Imalg, e aveva cavalcato ininterrottamente nella direzione che il suo istinto gli diceva che la maga avesse preso per raggiungere la costa.
Il suo stato d'animo era insofferente, mentre sentiva il tempo scivolare via ad ogni metro che fuggiva sotto agli zoccoli del suo cavallo. Ma non poteva, non POTEVA fermarsi...Aveva già perso abbastanza tempo lontano da lei, per essere uno che aveva giurato di starle al fianco tutta la vita. Per essere uno che ci moriva, lontano da lei.
Fu solo quando doveva essere all'incirca mezzogiorno che lo spadaccino si decise a dare una tregua al suo destriero, e non solo per puro spirito pratico. Infatti, ancora una volta, il suo pensiero andava alla maga.
Lina era partita la sera prima, e conoscendola, Gourry si sentiva di poter affermare che non doveva essere andata troppo lontana, non come minimo senza fare una sosta per la cena.
Questi erano i suoi pensieri mentre, tenendo il cavallo per le briglie, si avvicinava all'unica solitaria locanda  che aveva trovato lungo la strada. Il tetto era di paglia, e i muri bianchi e scrostati; vicino all'ingresso stava una sgangherata insegna che ne riportava il nome: 'La sosta dell'incerto'.
'Qui di incerta c'è solo la stabilità di questo posto...' Pensò tra sè e sè, mentre legava le briglie del cavallo ad una fatiscente staccionata "Fai il bravo, mi raccomando...Un solo colpo deciso e ti riporti tutto lo steccato, non lo dimenticare..." Si raccomandò con il quieto animale, che gli rispose con uno sbuffo. Poi si avviò su per gli scricchiolanti gradini, scostando i battenti della porta che gli risposero con uno sinistro cigolio.
Tuttavia, lo spadaccino dovette ammettere che al suo interno, la locanda dell'incerto si rivelava un posto decisamente migliore di quanto non gli fosse apparso dall'esterno. Uno vivace fuoco scoppiettava in un grande ed annerito camino su una parete, mentre le tovaglie a quadretti bianchi e rossi sui tavoli di legno conferivano un'atmosfera quasi intima a quella stanza. Seduti ai tavoli non vi erano che due viandanti, ma del resto lo spadaccino non se ne stupì affatto: tra l'ultimo villaggio che aveva lasciato e la costa, che era la sua meta, non vi era che brughiera. Infinite distese erbose dove era raro anche solo imbattersi in qualche animale. Perciò Gourry fu abbastanza stupito, quando tra i tavoli scorse due graziose cameriere che sparecchiavano una tavola imbandita per almeno una quindicina di persone. Con passo deciso si avviò verso di loro, e tossicchiò leggermente per attirare l'attenzione delle due ragazze, che erano impegnate in una fitta conversazione:
"Hem...Scusate signorine..." Esclamò lo spadaccino, mentre le due ragazze si voltavano con un aria indifferente che si trasformò quasi subito in uno sguardo sbalordito:
"Vedi anche tu quello che vedo io, Sissi?" Bisbigliò a denti stretti una delle due all'altra.
"Si, Beth, lo vedo bene...E' un fusto assurdo!!" rispose la collega, nello stesso tono sussurrato, poi, dandosi un certo tono, lo affrontò con il più smagliante dei sorrisi "Dicci pure cavaliere, qualunque cosa tu desideri, sei capitato nel posto giusto...La miglior locanda nel giro di chilometri a poterti offrire ottimo cibo e un pernotto eccellente!!"
"Si beh...In effetti è anche L'UNICA locanda nel giro di chilometri, ma..." Tentò di dire Beth, ma venne subito bloccata da una assai poco delicata gomitata nelle costole della collega:
"Che simpatica, la mia socia ha sempre voglia di SCHERZARE!! Hehehe...Comunque, per qualsiasi cosa, noi siamo a tua completa disposizione...Capito biondino?" Proseguì Sissi con un sorrisone a trentadue denti, mentre la povera Beth si massaggiava il costato.
Gourry si grattò un attimo la guancia, poi disse:
"In effetti si, ho bisogno di un favore...Io, sto cercando una ragazza!"
Alle due comparvero immediatamente due sfavillanti sorrisi da gatto:
"L'avevamo detto che eri capitato nel posto giusto!!" esclamarono all'unisono, poi lanciandosi un'occhiata in cagnesco.
"E come la preferisci questa ragazza, mora o bionda??...Perchè in fondo è risaputo che le bionde hanno una marcia in più rispetto alle more..." Si gongolò Sissi, che aveva dei lunghi boccoli dorati, sporgendosi in avanti verso lo spadaccino con aria ammiccante. A Gourry scese una leggera goccia di sudore dalla tempia...
"Ma , veramente io..." Cominciò, rendendosi conto però che le due ragazze non lo degnavano più di uno sguardo, impegnante com'erano nell'acceso dibattito su quale tipologia di donna fosse più interessante agli occhi di un uomo:
"Gli  uomini AMANO le bionde, da che mondo e mondo, questo è un dato di fatto, cara Beth!!!"
"Questo non è un dato di fatto!! E' un banalissimo luogo comune!"
"Sarà anche un luogo comune, ma l'occhio di un uomo viene sempre attratto da ciò che splende!"
"Indubbiamente, ma si sa che non tutto quello che brilla è oro!!"
"Hem...Scusate, ragazze..."
Sissi a quel punto si girò alterata verso l'altra cameriera:
"E allora chiediamolo a lui!! Dicci cavaliere, com'è la ragazza che stai cercando, mora o BIONDA???"
"Hem...Veramente ha i capelli rossi..." Sussurrò Gourry, vagamente intimorito, mentre le due cameriere cadevano a terra.
Dopo qualche minuto le ragazze raccoglievano sconsolate le posate dal tavolo:
"Quindi, la ragazza che stai cercando...Si chiama Lina?" Chiese Beth a Gourry, mentre a Sissi per poco non scendevano due grossi lacrimoni! E dire che le era sembrato troppo assurdo che improvvisamente un eroico ed affascinate cavaliere si presentasse lì dicendo che cercava una ragazza...Si appunto, peccato che ne cercasse una in particolare, e non una ipotetica!
Lo spadaccino annuì, e Beth, che delle due era sempre stata la sognatrice, gli chiese ulteriori dettagli su questa meravigliosa ragazza, che non poteva essere altro che una gran dama, visto che un ragazzo tanto bello la stava cercando con una tale sollecitudine.
"Hummm" Riflettè Gourry, grattandosi la guancia " Non è una cima, direi piuttosto bassa quindi...lunghi capelli ramati, grandi occhi color castagna...Nasino che va all'insù..." Poi tentò di concentrarsi meglio, mentre le due cameriere scuotevano la testa:
" Noi qui non abbiamo visto nessuna ragazza che possa somigliare a come tu ce l'hai descritta, non recentemente, come minimo... " Sospirarono, immaginandosi una principessa con una scorta al seguito.
Gourry sospirò, e sedette alla tavolata che le due stavano sparecchiando, giocherellando con una forchetta:
" Se non è passata di qui...Allora forse ha preso un'altra direzione...Forse la sto cercando nel posto sbagliato, e nel frattempo lei si allontana sempre di più..." Mormorò sconsolato, mentre alle due diventavano lucidi gli occhi.
Poi lo spadaccino si sollevò, lanciando un profondo sguardo fuori dalla finestra:
"In ogni caso, grazie..." Mormorò rivolto alle due cameriere "Ora devo rimettermi in cammino..." Sussurrò, mentre si dirigeva all'uscita. Ma prima di uscire, si voltò un ultima volta:
"Scusate...Ma la costa dista molto da qui?? Suppongo che la comitiva che ha pranzato a quel tavolo vi fosse diretta, dal momento che io, venendo dall'entroterra, non ho incontrato nessuno strada facendo..."
Le ragazze si guardarono un attimo sconcertate:
"Quale comitiva?" Chiese Sissi, rivolta a Beth, che alzando le spalle sussurrò all'amica:
"Credo che lui si riferisca al tavolo in cui ha fatto colazione quella ragazza famelica che da sola ci ha svuotato mezza dispensa..."
Lo spadaccino a quel punto si avvicinò lentamente:
"Avete detto...Ragazza famelica??"
"Si, una cosa mai vista..." Mormorò Sissi " Alta come un soldo di cacio e abbastanza mingherlina, e da sola ha mangiato più di venti uomini messi assieme..."Disse, mentre Beth annuiva gravemente.
Un sorriso comparve sulle labbra dello spadaccino:
"E questa ragazza...Aveva i capelli rossi, e portava un lungo mantello nero?"
Le due ragazze lo guardarono sospettose:
"Hei, e tu come lo sai?...Hei, aspetta...ASPETTA un secondo!! Non sarà per caso QUELLA la ragazza che stai cercando???!!! No, non può essere!!"
Lo spadaccino annuì:
" No, si-si, è proprio lei!" Esclamò giulivo "Questo vuol dire che sto andando nella direzione giusta!!" Esultò, battendosi il palmo sulla fronte.
Le cameriere continuarono a guardarlo sgomente:
"Non la starai cercando per arrestarla, o qualcosa del genere??" Domandò Beth, incredula.
"Oh, no! La sto cercando perchè le avevo promesso che non l'avrei mai lasciata sola, perchè le avevo promesso, che sarei rimasto tutta la vita al suo fianco..." Mormorò semplicemente lo spadaccino, mentre le due ragazze si scioglievano davanti alla dolcezza con cui aveva pronunciato le ultime parole.
"E allora sbrigati, cavaliere...Quella ragazza ha lasciato la locanda circa due ore buone fa, e la costa non dista che poche miglia da qui...Se è davvero lei la donna che stai cercando, affrettati!!" Gli intimò Sissi, con una strizzata d'occhio, mentre Gourry ringraziando infilava la porta.
Quando fu uscito le due cameriere rimasero alcuni secondi immobili, incredule, poi lentamente Beth si voltò verso Sissi:
"Quello era senza dubbio l'uomo più bello che abbia mai messo piede in questo posto...Non posso credere che stesse cercando...Quella...quella..." Balbettò, sgranando gli occhi.
Sissi fece spallucce:
"Quella tavola da stiro?? Beth, non dire altro. Io sono a dieta da tutta la vita, e nessun affascinante biondino ha mai attraversato mezzo continente per cercarmi. Mentre quella ragazzina è riuscita a far fuori un arrosto per venti persone DA SOLA!! Credo che quando dicono che al mondo non c'è giustizia, si riferiscano proprio a cose del genere!!"

Quando lo spadaccino raggiunse finalmente la costa, la prima cosa che i suoi sensi percepirono, fu la fresca brezza del mare, che lo colpì con il suo sapore salmastro, parlandogli di lunghi viaggi e terre lontane.
Ma il profumo del vento, insieme a sensazioni da lungo dimenticate, gli portò anche un minuscolo frammento della sua maga. Perchè Lina era ovunque attorno a lui, come uno spirito imprendibile; era l'aria che lo circondava, era parte di un tutto a cui lui voleva ritornare, perchè non c'era nulla che lo facesse sentire più a casa di quella magica sensazione che provava solo vagabondando per il mondo insieme a lei.
Gourry guardò verso l'infinita distesa cristallina del mare, oltre il porto, e il brivido di un ricordo bussò nuovamente in lui; il ricordo di un ragazzino appena dodicenne che fuggiva con una spada troppo pesante, verso un mare che segnava la fuga e il distacco definitivo da tutto ciò che aveva amato e conosciuto.
Ma l'oceano davanti a lui, in quel momento, non significava più paura e incertezza. Il mare lo chiamava. Gourry lo sentiva, e un sorriso comparve sul suo volto. Il mare, in quel momento, lo riscattava.
Non era più uno sconosciuto che lo portava lontano. E non aveva importanza da quale riva lo guardasse, perchè il mare, adesso, l'avrebbe ricondotto a casa.
La sua VERA casa.

Lo spadaccino lentamente distolse lo sguardo; l'aria, nonostante fosse in un posto di mare, era fredda e ghiacciata, e il cielo bianco e coperto di nubi. Gourry si sfregò le mani tra di loro, nell'illusorio tentativo di riscaldarle un po', poi risoluto si decise a cominciare le sue ricerche all'interno di quel porto mercantile, che brulicava della gente più disparata: dai pescatori ai nobili mercanti che contrattavano importanti affari lungo il molo, dai mozzi agli scaricatori di merci che andavano e venivano trasportando numerose casse su e giù dagli enormi galeoni attraccati alla banchina.
Da dove si poteva cominciare a cercare la maga in un affollato porto di mare, a quell'ora della giornata?
Un cartello traballante alla sua sinistra rispose, involontariamente, alla sua domanda:
'Trattoria della seppia: Piatto del giorno: seppia' diceva l'insegna, su cui era raffigurata una freccia che indicava 'a 3 metri, dopo l'angolo'. Lo spadaccino si battè il pugno sul palmo della mano "Ma certo!!" Esultò, rendendosi conto che in fondo erano passate all'incirca tre ore da quando la maga aveva finito di fare colazione alla locanda, e che quello era suppergiù il limite massimo di tempo in cui la sua mandibola poteva rimanere inattiva.

Concitato lo spadaccino seguì le indicazioni del cartello, e svoltato l'angolo ebbe un sussulto: davanti alla trattoria che stava cercando, che doveva essere senza alcun dubbio quella con un enorme seppia raffigurata sotto all'insegna, stava legato ad una sbarra apposita, il possente palafreno nero che il giorno prima aveva lasciato a Lina per andarsene.
L'animale se ne stava quieto a mangiare biada da un sacchetto che aveva legato ai morsi delle briglie, roteando pigramente la lunga coda ondulata, e gli lanciò uno sguardo placido quando lo spadaccino gli si affiancò sorridente, constatando che si, non vi era alcun dubbio, era proprio il suo cavallo, quello.
Ma mentre stava per voltarsi ed entrare nel ristorante, una voce gracchiante alle sue spalle lo fece trasalire:
"Se ti piace quel cavallo, te lo vendo per cinquanta monete d'oro!"
Lo spadaccino si voltò sorpreso, e scorse un anziano signore, paludato in una ampio mantello rosso scuro, che gli rivolgeva un ampio e sdentato sorriso:
"Prego?" chiese, sconcertato, temendo di non aver capito bene.
Il vecchio gli si avvicinò, lanciando un'occhiata orgogliosa al quadrupede:
"Mi sembra un prezzo ragionevole, in fondo è un animale in perfette condizioni..."
"Ma...Questo cavallo, è suo???!" Chiese Gourry, smarrito.
L'uomo lo osservò alcuni secondi:
"E di chi altri?? Non potrei venderlo, se non fosse mio, ti pare? A meno che non stia tentando di truffarti..Dimmi, HO forse l'aria chi uno che sta tentando di TRUFFARTI??" Chiese, leggermente alterato.
"Lo spadaccino sventolò le mani davanti a sè: "No, no! Per carità..." Tentò di giustificarsi.
L'uomo riassunse una certa calma:
"Comunque se non sei interessato non importa, troverò sicuramente qualcuno disposto a sborsare un bel po' per un simile destriero!! In fondo, sembra appena uscito da una scuderia reale!!" Commentò compiaciuto, sfiorando con le dita le preziose rifiniture della sella.
Lo spadaccino lo guardò dubbioso:
"Mi scusi...Non per farmi gli affari suoi, si intende...ma a lei chi lo ha dato??"
Il vecchio si lisciò il bianco pizzetto, prima di rispondere:
"L'ho barattato, con una ragazzina." dichiarò " O non ti credere, mica una sprovveduta! Siamo stati più di una mezzora a contrattare, ma alla fine abbiamo raggiunto un accordo decente, e vantaggioso per entrambi...Così adesso potrò rivendere questa splendida bestia per un prezzo tre volte superiore a quel che l'ho pagato in realtà...Beh, non che mi sia costato poco, comunque...Quella ragazza era quasi peggio dei mercanti navigati con cui faccio trattative ogni giorno! E in ogni caso te lo sto dicendo solo perchè tanto mi hai già fatto capire di non essere interessato...E detto tra di noi, non mi sembri nemmeno ben messo con la grana..."Commentò, lanciando un'occhiata alla barba di due giorni dello spadaccino, e alla sua aria trasandata.
Gourry comunque non ci fece caso:
"Ha detto che lo ha barattato con una ragazzina??"
"No, io veramente ho detto che l'ho barattato con la figlia del diavolo in persona..."
"E con cosa l'ha barattato??"
Il vecchio gli lanciò un'occhiata sospettosa:
"E a te cosa importa??"
"Mi...Mi importa perchè io sto cercando quella ragazza, credevo di trovarla qui perchè sapevo che questo era il suo cavallo...Se lei sa qualcosa deve aiutarmi...Io...Io DEVO RITROVARLA!!" Esclamò il biondo, lanciando un'occhiata sconvolta all'anziano mercante, il quale rimase decisamente impressionato:
"Per gli Dei...Non mi dire... Che ti ha rifilato una fregatura facendotela pagare cara e salata?!! Quella tizia ne sarebbe più che capace, e sarei adirato anche io al tuo posto!"
Gourry sospirò. In effetti, si poteva dire che  Lina avesse fregato anche lui, ma beh...In un modo un po' diverso!
"No, io la sto cercando per un altro motivo...Lei è....La mia..." Poi, sentendosi sotto esame davanti allo sguardo accusatorio del vecchio concluse fiaccamente " La mia protetta . Sono la sua guardia del corpo."
"Mmm...Interessante. Cosa se ne fa di una guardia del corpo una mocciosa che non può avere più di sedici anni?? E' forse la figlia di qualche nobile??" Indagò il vecchio, ma poi, davanti allo sguardo quasi supplichevole dello spadaccino, si decise a rivelargli quale era stato lo scambio:
"E va bene, togliti quel muso lungo!! Con quella ragazza ho barattato il biglietto di una nave. OVVIAMENTE non era mio, cioè, non ero io che dovevo partire. L'avevo appena acquistato da un mercante che all'ultimo secondo aveva disdetto la partenza, e l'ho barattato con lei per questo meraviglioso destriero, che adesso, come ti ho spiegato, tenterò di rivendere ad un prez...Hei, ma dove stai correndo???" gridò, rendendosi conto che lo spadaccino si stava rapidamente allontanando "Non sai nemmeno come si chiama quella nave!!"
Gourry si bloccò di colpo. Ma perchè si dimenticava sempre di chiedere questi particolari fondamentali?? Con un balzò tornò davanti al vecchio:
"Lei lo sa??"
"Certo che lo so, non ti agitare ragazzo!! La nave su cui adesso dovrebbe essere la tua pupilla, è la ' Dragon Fly '...E come potrai tu stesso constatare, guardando in quella direzione..." Aggiunse, indicando con il dito un punto abbastanza lontano verso il molo:
"Sta salpando in questo preciso istante!"

Lo so, questa fanfic sta diventando infinitaXD
Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno avuto la santa pazienza di leggere fino a qui e commentare!!^_^
Che posso dire, ultimamente l'ispirazione mi ha dato uno scossone...Spero che non mi abbandoni per il capitolo finaleXDD

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Capitolo 21
*** Epilogo ***


capitolo20 Ebbene si, questo è veramente l'ultimo capitolo^^
Voglio ringraziare tutte, ma proprio TUTTE le persone che hanno letto questa storia, che l'hanno commentata, che l'hanno messa tra le loro storie preferite! GRAZIE!
Questa fanfiction è dedicata a voi ^^
Questo capitolo invece è dedicato al mio Gourry personale, ragazzo, migliore amico e compagno di viaggi^^ Il primo a cui ho accennato la trama di questa fic di cui GIUSTAMENTE non si è mai letto mezza riga, ma l'unico che con febbre e raffreddore mi ha portato al castello di Fenis quando gli ho detto che mi serviva uno spunto per un'ambientazione medievale, e voleva regalarmi una spada^^ Grazie!

"I'll defend you forever..."


Epilogo


Il bianco del cielo, e il grigio del mare.
La spuma delle onde e le urla dei gabbiani che volteggiavano leggeri, rincorrendosi tra le vele spiegate della nave.
Una malinconica e suggestiva armonia che sarebbe stato difficile turbare...

"E che palle, adesso mi sono rotta!!! Maledetti piccioni bianchi, stareste molto meglio dentro ad una pentola che sopra alla mia testa, SCIO', BESTIACCIA!!"  Gridò Lina, levando la mano che teneva appoggiata alla balaustra del ponte per scacciare un incauto che le era planato a pochi centimetri dal viso, e rimpiangendo di non poter arrostire seduta stante il malcapitato volatile.
L'uccello, visibilmente terrorizzato, si diede ad una fuga precipitosa, e la maga tornò a posare fiaccamente il mento sul parapetto, con sguardo accigliato:
"Per questa volta ti è andata bene dannato pennuto..." Borbottò, lanciando un'occhiata sconsolata all'enorme distesa d'acqua in cui la nave aveva ormai preso il largo.
Se c'era una cosa che l'annoiava terribilmente, era viaggiare in modo statico. E a giudicare dalla lentezza con cui si spostava quell'imbarcazione, dubitava che avrebbe rivisto la riva a breve.
Lina sospirò, e una bianca nuvoletta di vapore si perse nel vento davanti a lei, mentre si tirava fin sopra le orecchie il colletto del mantello. Faceva un freddo cane, soprattutto lì a prua, dove il vento contro a cui andava la nave le sferzava il viso. Ma di andare sottocoperta non se parlava. Era già abbastanza noioso starsene sul ponte, dove almeno poteva guardare il mare, figuriamoci stipata dentro ad una umida e stretta cabina.
La maga lasciò vagare lo sguardo verso quella terra senza strade che era l'oceano, mentre i pensieri che aveva cercato fino a quel momento di evitare, fuggivano dall'angolo in cui li aveva accantonati, volteggiandole infelicemente davanti agli occhi.
Gourry.
Che non era al suo fianco. Che non era lì, ponendole qualche domanda cretina che l'avrebbe certamente distratta dal maestoso, quasi irreale, silenzio del mare.
Passarono alcuni secondi.
Il frusciare del vento tra le vele. Il lieve mormorio delle onde. Le strida ora ovattate dei gabbiani che si allontanavano. Il soffuso borbottare degli uomini sopracoperta che sistemavano le merci.
La consolante e per certi aspetti monotona consapevolezza che la vita non si sarebbe fermata, che avrebbe continuato a girare, e lei a girarci dentro. Perchè non poteva farne a meno, e per quanto quel dolore avesse continuato a bruciarle dentro ancora a lungo, sapeva che presto o tardi, mentre girava e girava ancora, avrebbe sollevato lo sguardo giusto in tempo per vedere quel qualcosa passare veloce e fuggire via, per sempre.
Era il flusso del tempo, quello contro a cui non poteva andare.
E tutto quello che aveva vissuto con Gourry, in quel momento le sembrava vicino e lontano, ma comunque irraggiungibile. Brillava forte, a una distanza cui non poteva più arrivare. Poteva solo fermarsi dove aveva scelto di erigere il suo personale confine, e guardarlo da lontano.
Non avrebbe smesso di brillare, questo lo sapeva. Ma quello che sperava, era che con il passare del tempo, quel bagliore avrebbe smesso di attirarla a quel modo, sullo sfondo di una vita che NON poteva più riavere.
Doveva andare avanti, comunque.
Ma in fondo...
Non era poi così difficile...perdinci, lei era sempre Lina Inverse, dopotutto! Il terribile flagello dei banditi, terrore dei ladri...Bambina dagli occhi grandi...
Un lieve sorriso comparve sulle labbra della maga.
...'Cretino'...
Quanto l'aveva detestato quello stupido nomignolo??! Quanto aveva detestato, inizialmente, la determinazione di Gourry di starle alle calcagna per difenderla da quello che lui credeva un mondo troppo pericoloso per lei??!

Tanto almeno quanto adesso la rimpiangeva, forse...

Ma non aveva più importanza.Ci si poteva abituare a qualunque cosa, dopotutto.
Non si era forse abituata a vivere vagabondando, dopo la fuga da casa sua? Non si era abituata a dormire all'addiaccio e a combattere contro a mostri della peggior specie??

...Non si era abituata a condividere tutto, ma proprio tutto, con quel biondino dall'aria dolce, lei che dichiarava orgogliosamente la propria TOTALE indipendenza da tutto e da tutti?....

Bene.
Adesso avrebbe dovuto solo abituarsi alla sua assenza.
Avrebbe dovuto abituarsi a mangiare senza allungare la forchetta nel piatto davanti al suo. A camminare senza parlare ore e ore ininterrottamente. A chiudere gli occhi senza pensare che non era sola, che le sarebbe bastato allungare la mano alla parete per sapere che era solo un muro a separarla dal suo migliore amico. E ad addormentarsi tranquilla, perchè lui l'avrebbe difesa, sempre. Anche se diceva di non averne bisogno, sapendo di star raccontando in fondo, una piccola bugia.
E le sarebbe mancato quello sguardo un po' svanito che le rivolgeva ogni volta che lei chiedeva: 'Allora, tutto chiaro?'
Le sarebbe mancata quell'aria spettinata e tenera che sfoggiava la mattina presto, mentre si trascinava giù per le scale di qualche locanda, e quel sorriso limpido, che non riusciva a negarle nemmeno nei momenti più difficili.
Le sarebbe mancato lui, e basta.
Ma in fondo lo sapeva. E avrebbe dovuto conviverci bene o male, senza lamentarsene.
Piagnucolare non era nel suo stile, e neanche stare a sospirare come una qualsiasi donnicciola.
La maga si strinse ancora di più nel mantello, osservando corrucciata la superficie dell'oceano.

'E poi Gourry era una lagna, dovevo ripetergli le cose diecimila volte, mi FACEVA perdere tempo!!'
.......................................................................
'In fondo è molto meglio così...IO NON avevo REALMENTE bisogno di una guardia del corpo...L'ho lasciato fare per non sminuire il suo già fragile ego....Hem...'
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'IL SUO ENCEFALOGRAMMA ERA PIATTO!! PIU' PIATTO DI UNA TAVOLA!! ANZI...ERA, ERA CONCAVO, ECCO!!'
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'Per gli DEI!! Cosa me ne facevo di uno spadaccino con un encefalogramma concavo?????!!!!'
..........................................................................
'Lui non ascoltava mai una parola di quello che dicevo!! Era sempre svanito e con la testa fra le nuvole!!ERA STUPIDO!! STUPIDO!! E...E quando avevo un problema....'

Lina siportò una mano alla fronte:
"Quando avevo un problema mi bastava solo che lui fosse al mio fianco. E quando ero arrabbiata, potevo sfogarmi su di lui...E non si lamentava mai. Io potevo picchiarlo, torturarlo, prenderlo in giro allo sfinimento. Ma lui non si spostava. Dei...Come ho fatto a essere tanto IDIOTA da lasciare che mi seguisse quel giorno??! Era meglio se  ti facevi gli affari tuoi, Lina! Dovevi ringraziarlo e girare i tacchi, questo dovevi fare...Dovevi dire: 'Ok, cavaliere, niente da ridire su come maneggi quell'arma...ma sono sicura che il mondo è pieno di fanciulle bisognose d'aiuto, MOLTO più bisognose della sottoscritta!! Quindi aria!'..." Si sfogò la maga, improvvisamente colta da una rabbia improvvisa, contro il fragore delle onde che schiaffeggiavano la prua della nave.
"E' tutta colpa tua Gourry!! Tu volevi proteggermi da tutto, e invece mi hai portato dritta dritta dall'unica cosa cui non sono in grado di difendermi!!" Gridò, puntando le mani sulla balaustra del ponte "Ma la sai la novità?? Starò bene senza di te..Anzi, benissimo!! HA-ha! Sono sempre Lina Inverse, dopotutto!! E NON SONO UNA BAMBINA!!!" Urlò a pieni polmoni, mentre le sue parole si perdevano tra il gelo dell'aria e la schiuma delle onde " Non ho bisogno di un prode che mi talloni ad ogni passo, e che mi angosci con la sua dannata gentilezza, e con la sua esasperante presenza confortante!!" Continuò, sventolando l'indice davanti a sè " E tutto quello che mi rimarrà di te..." esclamò poi, sfilandosi il guanto " Non sarà altro che questa dannata cicatrice!!...." Concluse, osservando amareggiata la debole, ma ancora visibile cicatrice sul suo palmo.
"Quindi, cosa vuoi che me ne importi di te?..Starò...Bene...."
Lina, infine svuotata, sospirò.

Ma chi voleva prendere in giro? 
Con il dito sfiorò piano quel ricordo doloroso, mentre il vento le scompigliava i capelli, facendoli volteggiare intorno al suo viso come tante piccole fiamme.

E fu proprio in quel momento che lo vide.

Candido, minuscolo frammento di tempo congelato per durare l'attimo di un sospiro. Tanto leggero da lasciare che il vento facesse di lui un viaggiatore inconsapevole della meta, quella meta che il destino aveva deciso essere la sua mano.
Era sceso dal cielo volteggiando su se stesso, un bianco e soffice fiocco di neve. E si era posato sul suo palmo aperto, proprio lì, tra la base dell'indice e il segno rosso della cicatrice, in tutta la sua perfezione, destinata a durare un attimo.
Lina osservò stupita quella meravigliosa creazione della natura, e un pensiero le balenò subito nella mente.

Quello era l'effimero.

Qualcosa di unico e perfetto.
Irripetibile.
Ma troppo breve per sperare di coglierne il vero mistero.

Quella era la vita di ogni uomo. Un'intricata sequenza di segni e ramificazioni, di sogni, desideri, azioni banali e gesti impossibili. Di passioni estreme e pianti amari, di vittorie esaltanti e sconfitte brucianti.
E non ce n'era una che assomigliasse anche solo vagamente ad un'altra.
Fioccavano dalla mano del destino come stelle di cristallo meravigliose, le vite degli uomini, nelle loro mille sfaccettature variegate. E incantavano il mondo.
Ma non duravano che l'istante di posarsi sulla rovente superficie del flusso temporale, che le portava via così come le aveva create.
Eppure bastava quello. Quel magico attimo in cui volteggiando scendevano giù, e abbagliavano, per un minuscolo, effimero istante, l'infinito. 

Lina osservò il candido fiocco, minuscola stella di zucchero, sciogliersi velocemente al contatto con la sua mano calda, e sorrise.

Non importava quanto poco tempo la vita dello spadaccino avesse viaggiato sui suoi stessi binari.
Quel tempo, le era bastato per diventare una persona migliore.
Per capire che oltre alla magia, oltre all'ambizione personale e alle scelte individuali, c'era l'amore. E tutto quello che comportava.
E averlo provato anche una sola volta, nell'effimerezza di una vita che volava via come un alito di vento, era la fortuna più grande che avesse mai potuto avere.
Perchè qualunque piega avesse preso da quel momento in poi la sua strada, Lina sapeva di aver conosciuto l'amore, nella sua forma migliore.
Quello che ti spinge avanti e mai indietro, quello che ti fa sorridere e non soffrire, quello che ti brucia l'anima se ti viene strappato via, e ti fa sfidare le stelle, incoscientemente.
Quello che aveva perso, ma che non avrebbe mai scordato.

"Allora, ragazzina...hai deciso di assiderarti lì a prua??" mormorò lievemente una voce alle sue spalle, distogliendola dai propri, solenni pensieri.
Lina, scocciata per essere stata interrotta in un momento così intimo, si rinfilò velocemente il guanto bordato di pelliccia, e si voltò accigliata verso lo scocciatore di turno.
Davanti a lei stava un ragazzo sulla ventina, scuri riccioli su cui stava calato un cappuccio, e grandi occhi azzurri.
Lina assunse un'aria alterata, incrociando le braccia al petto:
"E' forse un reato starsene a prua?"
Il ragazzo la guardò sorridendo:
"No di certo!! Io lo dicevo per te...Stai cominciando ad incanutirti, sai??!" Esclamò divertito, davanti ai capelli color fiamma della maga che si imbiancavano sotto ai fiocchi che scendevano ora fitti.
Lina sollevò una mano, scompigliandoseli leggermente, mentre il ragazzo la guardava con aria grave:
"Ho sentito delle urla...E sono venuto a vedere che succedeva...Con chi ce l'avevi, si può sapere??"
La ragazza arrossì vistosamente, e distolse lo sguardo:
"IO?? No-no..Guarda che ti stai sbagliando!!" Esclamò, presa alla sprovvista, e profondamente imbarazzata per il fatto che qualcuno avesse assistito al suo precedente sfogo involontario.
Il ragazzo la guardò dubbioso:
" Ah certo...In questo caso, allora, sarà stata sicuramente la polena ad urlare in quel modo, visto che per quanto ne so, siete le uniche due donne a bordo della Dragon Fly...Ma non pensavo che potesse avere una simile distensione polmonare una donna che è fatta tutta di legno, comunque se dici di non essere stata tu..."
"EH va bene!!" Sbottò Lina, irritata da quell'insinuante sarcasmo " Mi farai una multa per disturbo della pubblica quiete, marinaio??"Esclamò, levando il sopracciglio.
Il ragazzo sorrise:
"Se per 'pubblica quiete' ti riferisci agli uomini di questa nave, dubito che le tue urla possano in qualche modo aver turbato la loro consueta cagnara!! E comunque per quel che mi riguarda puoi urlare quanto ti pare...Solo mi chiedevo perchè una ragazza tanto carina perda il suo tempo a prendersela con il mare, rischiando anche di beccarsi un bel raffreddore, invece di godersi il viaggio riparata sottocoperta?"
Lina tossì violentemente davanti alle ultime affermazioni del ragazzo, arrossendo ulteriormente:
"P...Prima di tutto SONO AFFARI MIEI! E poi detto tra di noi, l'alternativa di fare la muffa sottocoperta non è poi così esaltante se proprio ci tieni a saperlo!!"
"Ok...Puoi avere ragione...Ma almeno posso suggerirti di spostarti da prua? Il vento è gelido, hai le guance bordeaux, e scommetto che le tue mani sono congelate..." 
Lina gli lanciò un'occhiata diffidente.
Ma era mai possibile che il suo aspetto ispirasse tale istinto di protezione tra cavalieri e mozzi?? E dire che conservava pur sempre una notevole fama lei, in certi ambienti...
O forse era solo il suo nome a incutere sacro terrore?
Probabilmente.
Ma questo non significava che non avrebbe potuto crearsi una fama anche in ambiente nautico...
'Lina Inverse, il terrore dei sette mari...La sterminatrice di mozzi invadenti' Non suonava affatto male...
Il ragazzo la distolse dai suoi ragionamenti:
"Allora non vuoi dirmi con chi ce l'avevi, eh? Va bene, rispetto i tuoi spazi! Ma almeno accetta una tazza di tè..."
La maga lo osservò accigliata ancora per alcuni secondi. In fondo...Le sembrava un tipo innocuo, e la prospettiva di un tè bollente tra le mani...Beh, poteva anche farle chiudere un occhio sul fatto che quel tizio fosse un 'tantino' invadente.
Lina spostò lo sguardo sul mare. Era uno spettacolo bizzarro, veder nevicare sull'oceano...
Ma in fondo, poteva dire di aver visto cose ben più strane nella sua vita!
"Il mare..." Sussurrò.
"Cosa?" Chiese il marinaio.
La maga prese tempo:
"Ce l'ho con il mare. Per questo urlavo, prima. Perchè il mare è troppo grande, immenso. Se provi a guardarlo per intero ti ci perdi, ma lui non ha spiegazioni per te...Non più..." Concluse infine.
Il ragazzo la osservò:
"Se ne avesse...sarebbe inutile solcarlo..." Commentò semplicemente, dopo un attimo di riflessione.
Lina sorrise, senza distogliere lo sguardo dalla superficie argentata dell'acqua:
"In realtà...Ti ho detto una bugia. Non è per le spiegazioni...Non mi interessano mai, tanto faccio sempre di testa mia..."
Poi rimase silenziosa, mentre il ragazzo la guardava senza capire, lasciando che il suo ultimo sguardo portasse lontano il suo segreto.
Perchè era vero che ce l'aveva con il mare, ma non per la sua incostanza e la sua illusoria sensazione di conforto.
Lei lo detestava almeno per lo stesso motivo per cui lo amava, immensamente.

Per il suo colore.

Era quello che la tormentava.

"Allora, ragazza che ce l'ha con il mare...La accetti questa benedetta tazza di te??"
"Ok..."

Le mani di Lina si staccarono lentamente dalla balaustra, mentre fioccava incessantemente su di lei.
La costa era ormai un ricordo lontano. In realtà...Voleva che tutto quanto fosse diventato velocemente un ricordo lontano.
Perchè di affogarsi nella nostalgia, lei NON aveva decisamente tempo.
Riorganizzare i pensieri, riorganizzare la vita.
Imparare nuovamente la magia, e ripartire.
Ecco...Aveva giusto il tempo di una veloce tazza di tè, prima di cominciare a fremere per attraccare, precipitarsi giù dalla nave, recarsi il prima possibile all'associazione dei maghi...
Mangiare, OVVIAMENTE, e poi...
Il ragazzo le sorrise, mentre Lina voltava le spalle al mare, per seguirlo sottocoperta.
"Allora, signorina-io-non-temo-il-freddo-e-la-neve, è possibile sapere il tuo nome??" Le chiese divertito, mentre la maga si voltava verso di lui con l'intenzione di dimostragli che, se volevano andare d'accordo, era meglio chiarire subito ALCUNI concetti fondamentali...

Ma fu proprio in quel momento, che il mare chiamò il suo nome.

"LINA!!"

La ragazza si voltò sorpresa verso la balaustra, poi guardò sconcertata il marinaio:
"C-cosa?...Come lo sai??"
Il ragazzo le restituì lo stesso sguardo smarrito:
"Hei...Guarda che io non ho fiatato...sarà stata la polena..." Commentò poi, guardando anch'esso verso il mare.
"Ah, certo, questo spiega tutto!! Vuoi essere serio...Io ho sentito gridare il mio nome..." Esclamò la ragazza guardandolo male.
"Mmmm..." Commentò il marinaio, portandosi la mano al mento "Sai, c'era un tizio chiamato Ulisse, o qualcosa del genere, e anche lui sosteneva sempre di sentire strane voci provenire dal mare...Dicono che la sua ciurma l'abbia legato all'albero per evitare che quel pazzo si buttase in acqua ogni volta che aveva le allucinazioni..."
"Cretino...QUELLE erano sirene...Beh, dubito che una qualsiasi sirena possa conoscere il MIO nome..."
Ma prima che la maga avesse potuto completare la frase, dal mare giunse nuovamente quella voce:
"LINA??!"
A quel punto la rossa piantò il marinaio, precipitandosi alla balaustra, e fu con stupore che scorse, tra i fiocchi di neve che scendevano leggeri, il volto sorridente dello spadaccino, in piedi su una traballante imbarcazione di fortuna, guidata da un imbacuccato pescatore.
"GOURRY??!!" gridò Lina, sporgendosi più che poteva, mentre le farfalle che aveva nello stomaco riaprivano le ali, creandole un pauroso vuoto di pensieri "Cosa vuoi??" Chiese quindi, non sapendo che altro dire.
Gourry sorrise:
"Beh...Per cominciare ti sarei ENORMEMENTE grato se cominciassi con lanciarmi una corda...o qualcosa con cui poter salire a bordo, spiegarti tutto da qua...Sarebbe un tantino problematico..." Esclamò, lanciando un'occhiata al pescatore che vestiva un'espressione particolarmente accigliata:
"Signorina, lo faccia per me...E se non vuole lanciargli una corda gli lanci come minimo un un orpello di salvataggio, IO ho cose più importanti da fare che badare alle scaramucce di voi giovani innamorati..." commentò adirato, mentre lo spadaccino si sbracciava.
Lina deglutì....
Oh cavolo, e adesso cosa avrebbe dovuto fare??
Insomma TUTTO dentro di lei si sentiva improvvisamente scombussolato, mentre le varie Line correvano precipitosamente in ogni dove scontrandosi, ognuna urlando una diversa soluzione:
"Fa come dice il vecchio, tramortiscilo e SCAPPA!!!" Gridava la terribile.
"Forse potresti provare a sentire cosa vuole...Insomma, se ti ha seguito fino a qui, qualcosa di importante da dirti ce l'avrà di sicuro..." Provò a suggerire la saggia.
"Lascia stare, e vatti a bere quella tazza di tè!" Consigliò la buona forchetta che era in lei.
"Buttai fra le sue braccia!!" Esclamò la romantica.
"Certo, così si schianta contro alla chiglia come una polpetta!" La rimbeccò subito la sarcastica.
Lina scosse la testa un paio di volte. Non era facile gestirsi tutte quelle personalità!
Ma alla fine fece capolino l'unica che in quel momento poteva davvero darle una mano: la mercante.
E la mercante suggeriva...Contratta!

"E di grazia...Perchè dovrei lanciarti una corda, sentiamo??!" Urlò la maga allo spadaccino.
"Per gli Dei Lina!! Secondo te?? HO BISOGNO DI PARLARTI!!"
"Parla da lì, ti sento benissimo!!" Gridò la maga, contro al fragore delle onde.
"LINA! Cerca di essere ragionevole...." Supplicò lo spadaccino, afferrando un remo e prendendo a remare forsennatamente per stare al passo con la nave, mentre il pescatore si rilassava con le braccia dietro alla testa, commentando:
"Però...Quando dicevi che era cocciuta, non banalizzavi affatto la questione!!"
Gourry emise un grugnito:
"LINA!! Te lo chiedo PER FAVORE!!!"
"Gourry, lo sai che non dovresti affatto essere qua, vero?? Sbaglio...O tu dovevi SPOSARTI OGGI???"
"Ah, quindi è per questo che ce l'hai con lui!!" Esclamò improvvisamente la voce del marinaio, che sportosi dalla balaustra con la maga, osservava divertito la scena.
Lina trasalì:
"NO!! E comunque fatti i fatti tuoi!!"
"HEI TU!!!" Gridò lo spadaccino al marinaio " Aiutami tu visto che Lina si RIFIUTA di darmi una mano!!!"
Il ragazzò se la rise sotto ai baffi:
"Amico, non so cosa tu le abbia fatto...Ma se stavi per sposarti deduco che tu abbia la tua buona parte di colpa!!"
"Concordo..."Mormorò il pescatore.
"Ma che cos'è, un processo???" Gridò esasperato Gourry, riprendendo a remare velocemente "E poi NON dovevo sposarmi...cioè, dovevo ma poi...OH INSOMMA!!"
"Non sei chiaro, Gourry..." Commentò Lina, scuotendo la testa "Finchè non mi dici cosa ci fai qui, non troverò nessun buon motivo per lanciarti questa corda..." Concluse, sventolando sopra agli occhi dello spadaccino la fune che le aveva porto, sempre sogghignando, il marinaio.
Gourry mollò i remi:
"Vogliamo scommettere??"
"Dubito seriamente che tu riesca a trovare un'argomentazione tanto convincente..." Commentò Lina.
Ma lo spadaccino sorrise, e voltandosi sfilò dalla cinta l'elsa della Gornova:
"Questa può bastare come argomentazione???" Le gridò, impugnandola in aria.
Lina per poco non cadde lei dalla balaustra!
"C-Come diavolo....COME DIAVOLO HAI FATTO???" Gli gridò presa assolutamente alla sprovvista.
Gourry scosse la testa sorridendo:
" He-he...Mi dispiace, questa informazione ti costerà un salvataggio!!" Le gridò dall'imbarcazione.
A quel punto Lina non se lo fece ripetere due volte, e gli lanciò la fune.

Dopo alcuni secondi la testa di Gourry sbucò dalla balaustra.
Lina gli corse incontro:
"Oh GOURRY!!!"
"LINA..." Mormorò lo spadaccino, ora in piedi sul ponte, mentre la maga, finalmente davanti a lui gli tendeva le braccia:
"Avanti....DAMMELA!!!"
"C-Cosa???"
"La spada di luce....DAMMELA!!!!" Esclamò la ragazza, con gli occhi scintillanti.
"Ma Lina! Non ti interessa nemmeno sapere cosa sono venuto a dirti???"
"No, no...Avanti, non essere tirchio, dammi la MIA spada!!!"
"la TUA spada?" chiese scettico il biondo, poi, vedendo che l'attenzione della maga era tutt'altro che concentrata su di lui, con un sospiro glie la mollò in una mano.
"OH....sapevo che NON potevi averla persa!!!" Mormorò lei, al settimo cielo, stringendo l'arma.
In quel momento, dal mare si levò una voce di protesta:
"Hei, Romeo... vorrei ricordarti che qui da queste parti i passaggi non sono gratuiti!!"
"Gourry!! Come sei scortese, non hai pagato quel povero vecchietto??" Gli chiese Lina, con aria di rimprovero.
Gourry si gratto la testa:
"Hem...A questo proposito, Lina...Vedi, il fatto è che non ho una lira in tasca, e se tu fossi così gentile da..."
La maga sgranò gli occhi:
"COSA?? Non solo ti appropinqui a scrocco sulla nave sulla quale IO sto viaggiando, ma pretendi pure che ti paghi il traghetto!! Oh, hai proprio capito male, Gourry!!"
"Ma Lina..."
"E va bene...Ma solo perchè mi hai riportato la MIA spada..." Esclamò seccata Lina, e affacciandosi dal ponte, lanciò qualche moneta all'uomo, il quale le raccolse dal fondo della barca:
" Beh, come risarcimento per averle riportato il suo grande amore, mi sembra ben misero, signorina..." Commentò acidamente il vecchio.
Lina divenne di mille differenti colori, prima di trovare il fiato di ribattere:
"Ma cosa le passa per la testa?? Mi doveva solo riportare la mia spada..." esclamò, indicando la Gornova.
" Ok, come vuole, affari vostri. Ma io ASCOLTEREI quello che ha da dirle, signorina...Per tutto il viaggio non ha fatto che provare e riprovare il discorso che avrebbe dovuto farle, non vorrà che il mio sacrificio sia stato vano, spero???!!" Lina, che ormai aveva raggiunto un colore molto tendente al prugna, si grattò nervosamente una guancia, poi, mentre il vecchio scuotendo la testa si allontanava, si voltò lentamente verso lo spadaccino, e lo trovò più o meno del suo stesso colore!
"No, guarda che non è come..." Cominciò Gourry, evidentemente impacciato.
"CERTO! CERTO! Lo immagino, non serva che tu lo dica...." Rispose immediatamente la maga.
Dopodichè cadde un lungo, imbarazzato silenzio.
"Bene bene..." Canticchiò il marinaio, che, leggermente in disparte, aveva appena finito di arrotolare la corda con cui Gourry era salito a bordo " Pare che qui qualcuno sia un pochino a corto di argomenti!" Esclamò sorridendo, e mentre si allontanava, fece in tempo a sussurrare all'orecchio di Gourry, passandogli a fianco:
"Sapevo che era troppo carina, per essere sola...Giocatela bene questa carta, biondino!!"
Gourry tossì rumorosamente, per coprire alle orecchie della maga quell'ultima affermazione, ma Lina, incrociando le braccia al petto, parve riacquistare un certo self control:
"E quindi...Si può sapere che accidenti ci fai qui?? E soprattutto...Dove diavolo hai recuperato QUESTA?!!" Esclamò, sventolandogli l'elsa della spada davanti al naso.
Gourry si grattò la fronte, nell'evidente tentativo di concentrarsi, mentre cercava le parole che per tutto il viaggio non aveva fatto che ripetersi e ripetersi...Ma che in quel momento sembravano fuggite chissà dove...
"Ecco...Veramente...Io...Io sono venuto a riportarti questo!!" Esclamò poi, colto da un'improvvisa illuminazione, estraendo dalla tasca il fazzoletto e porgendolo alla maga.
Lina lo guardò storto:
"Ti si è fuso il cervello Gourry?? Vorrei ricordarti che quel fazzoletto è tuo." Gli rispose, freddamente.
Una goccia di sudore scese per la tempia dello spadaccino.
Ok, non si era certo aspettato che lei lo accogliesse buttandogli le braccia al collo, ma così era anche troppo...
I fiocchi candidi continuavano a cadere fra di loro, mentre le sottili nuvolette di vapore bianco era tutto quello che usciva dalle loro bocche. Immobili si osservavano, silenziosi.
Gourry era rimasto con la mano, che ancora stringeva il fazzoletto, sospesa a mezz'aria, e Lina non si era mossa di una virgola , palesando il proprio disappunto con la sola espressione truce che vestiva in quel momento il suo volto.
Era irritata per gli Dei. Irritata.
Insomma, aveva fatto una fatica non indifferente ad andarsene senza dirgli niente, e aveva già perfettamente metabolizzato il fatto di non viaggiare più con lui...(e va beh, quella forse era una bugia, ma le sarebbe bastato poco tempo in ogni caso, per tutti i diavoli!)...
Quindi...

Fu Gourry a spezzare il silenzio:
"So che non ne vuoi più sapere di me...Ma io devo parlarti, davvero...Poi, se tu lo vorrai, me ne andrò..."
Lina lo guardò scettica:
"Te ne andrai volando, suppongo?"
"Hum...Oh, hehe..In effetti non avevo considerato questa cosa..." balbettò Gourry, portandosi una mano alla testa ed esibendosi in uno dei suoi sorrisi disarmanti.
"Ah...Ecco" Puntualizzò la maga " Quindi deduco di non avere alternative...Almeno fino a che la nave non attraccherà..."
"Oh, ma ti assicuro che mi ci vorrà molto meno tempo per dirti quello che volevo dirti.... "
"Bhe, LO SPERO!"
Gourry sospirò:
"Lo so che è assurdo...Ma...Io, adesso...Insomma, mi sono ricordato di te...Di noi..."
Lina si mantenne calma:
"Tu che ricordi qualcosa, Gourry? Questo è un evento...Comunque lo avevo immaginato, altrimenti non mi spiegherei la Gornova..." Sussurrò, lanciandogli una fugace occhiata.
Lo spadaccino deglutì, poi le rivolse uno sguardo serio:
"Perchè non mi hai detto niente?"
"Perchè non volevo sprecare il mio preziosissimo fiato"
"Bugiarda..."
A quel punto la maga sospirò, e voltò lo sguardo verso il mare:
"Davvero ti importa saperlo, Gourry?"
Lo spadaccino le si avvicinò, osservando pensieroso le stelle di ghiaccio che  si impigliavano fra i suoi capelli ramati:
"No, se non vuoi dirmelo...Ma mi importa sapere se c'è ancora la sottile speranza che io possa riavere il mio lavoro di guardia del corpo..." Le sussurrò all'orecchio.
" Sei...Sei rimasto disoccupato?" Gli chiese, guardandolo stupita.
"Eh già..." Commentò Gourry facendo spallucce " Mi toccherà ripiegare sulla mia vecchia occupazione! Sai...in fondo, ho pensato...Adesso che ho di nuovo la spada...."
Ma Lina non gli fece terminare la frase, guardandolo accigliata:
"Adesso che hai di nuovo la spada hai pensato, giustamente, 'ma perchè non rischiare nuovamente di rompermi l'osso del collo??' Dico bene??"
"Veramente io ho pensato più a qualcosa del tipo...'adesso che ho di nuovo la spada, posso continuare a tener fede alla mia promessa...' e non chiedo di meglio, credimi Lina..."
"NO! Tu non chiedi di meglio che andare ad ammazzarti, per gli Dei! Potevi diventare RE Gourry! saresti stato ricco sfondato, sposato ad una donna bellissima...Perchè non lo capisci che viaggiare con me ti porterà solo GUAI??!!"

"NO SEI TU CHE NON CAPISCI!" La bloccò lo spadaccino, posandole gentilmente una mano davanti alle labbra "Non me ne importa un accidente di diventare re Lina, e non me ne importava un accidente nemmeno di essere capitano delle guardie...Se avessi voluto vivere una vita agiata e comoda, in una posizione di potere, me ne sarei rimasto a casa mia, e ti assicuro che mio padre non chiedeva niente di meglio che veder diventare almeno uno dei suoi figli il dispotico signorotto di qualche feudo!" Dichiarò, tutto d'un fiato.
Poi, più pacatamente proseguì:
" Io non cerco guai, non più di quanto non cerchi di rompermi l'osso del collo...E so bene cosa significhi viaggiare con te...Insomma, tu sei...Così polemica! Sei la persona più egocentrica che io conosca, sei impulsiva e assolutamente priva di tatto!! Non hai il minimo senso delle mezze misure, e vuoi sempre avere ragione, tu..tu sei troppo orgogliosa Lina, e sei manesca...Ti irriti per un nonnulla e sei capace di esplodere in veri attacchi di collera..." Dichiarò Gourry, elencando sulla punta delle dita.
La vena sulla fronte di Lina cominciò a pulsare:
"E TU SEI VENUTO FINO A QUI PER DIRMI QUESTO????? Vuoi andare a fare compagnia alle tue amiche meduse, Gourry????" Gli gridò, ma prima che potesse mettergli le mani addosso, lo spadaccino la bloccò:
"Non solo questo...Perchè vedi, tu sei anche autoritaria, intollerante, permalosa e dannatamente testarda..."
"GOURRY!!!!"
"No, fammi finire Lina...Tu sei competitiva, gli Dei solo sanno quanto, e non sai cosa sia la pazienza...Ma... Tu sei la persona più importante della mia vita..."
La maga si bloccò di colpo.
"Perchè vedi...Tu sei anche la persona più coraggiosa che io conosca...Sei dinamica, a stare con te NON ci si può annoiare, tu sai trascinare chiunque, senza mai fermarti...Sei generosa, e solidale verso chi ha bisogno del tuo aiuto, tu Lina, sai essere una vera amica...E hai un'energia cui è impossibile resistere, sapresti rivoluzionare il mondo intero se solo lo volessi...Sei vivace e hai fascino da vendere...Ti, ti piace chiaccherare, e a me piace sentire quello che hai da dire..."
La maga sollevò un sopracciglio:
"Gourry...TU solitamente non ascolti un accidente di quello che dico..."
"Lo so...ma amo il suono della tua voce. Saresti capace di contrattare per ore e ore, di parlare incessantemente da città a città...E io lo so che sarei capace di ascoltarti sempre...Certo, anche senza prestare un'eccessiva attenzione a quello che dici!! E poi Lina, tu sei determinata...Sei la persona più ottimista che conosco, e non ti sei MAI arresa..."
Lo spadaccino si avvicinò alla maga, gettando una fugace occhiata al colore grigio del mare:
"E tanto perchè tu lo sappia...Il suono più dolce che io abbia mai conosciuto, è quello del tuo nome..." Mormorò infine, senza guardarla.
Lina si sentì le guance andare a fuoco, mentre i fiocchi di neve continuavano a scendere indifferenti su di loro.
Gourry si voltò verso di lei, e lentamente le porse il fazzoletto:
"Questo era di mia madre...L'unico ricordo che ho conservato della mia famiglia..."
Ma mentre lo spadaccino lo allungava alla maga, un soffio di vento improvviso glie lo strappò di mano, facendolo volteggiare oltre alla balaustra.
"OH NO!!" Gridò Lina, cercando di sporgersi nell'inutile tentativo di afferrarlo.
Ma Gourry, a pochi centimetri da lei, fu più veloce, e prendendole il volto tra le mani posò le sue labbra su quelle della maga, in un gesto tanto rapido e appassionato, che non ottenne alcuna resistenza da parte di Lina, la quale, dopo l'iniziale stupore, lasciò che lui la stringesse forte a sè, baciandola con passione, mentre la neve fioccava dolcemente su di loro.
Solo quando le loro labbra si staccarono, lentamente, le parole della maga uscirono come un sussurro:
"Mi dispiace Gourry...Di aver perso il tuo ricordo più prezioso..." Mormorò, stringendo la maglia dello spadaccino, e appoggiando la fronte al suo petto.
Lo spadaccino la strinse forte:
"Non mi interessa, Lina...Io te lo stavo dando proprio perchè non ne ho più bisogno..." le sorrise, togliendole i fiocchi che aveva tra i capelli "Da quando me sono andato di casa, sono sempre stato alla ricerca di qualcosa che sapesse darmi un senso, qualcosa che riuscisse a non farmi sentire sempre così dannatamente...solo. Ma in realtà, quello che ho trovato è qualcosa che non è solamente entrambe queste cose, ma è anche una ragione per andare avanti, un buon motivo per addormentarsi la sera, e una motivazione ancora migliore per alzarsi alla mattina...E' tutto, e anche più di tutto...Sei tu Lina. La cosa più importante che ho..." Lentamente le sollevò il volto verso il suo " Quel fazzoletto era capace di tranquillizzarmi, di farmi sentire, nonostante la distanza, vicino alla mia famiglia...Ma adesso non ne ho più bisogno, Lina...Sei tu la mia famiglia. Sei tutto quello che ho...Sei tu, il mio ricordo più prezioso. E io non voglio più perderti...Mai più. Giurami che...Non sceglierai mai più per me..." Le carezzò dolcemente una guancia con il pollice " L'hai fatto quando hai scelto le tenebre pur di salvarmi, e l'hai fatto in quella torre...Ora ti prego, lascia che sia io a decidere se voglio rischiare la vita insieme a te,...Io lo so che ci saranno momenti duri, situazioni...Impossibili. Ma...Stare con te, aver viaggiato con te in passato...E' probabilmente l'unica cosa che abbia per la prima volta dato un senso alla mia vita. E se il senso della mia vita è starti accanto, Lina...Cosa vuoi che me ne importi se il prezzo da pagare è avere costantemente alle calcagna qualcuno che vuole farci la pelle?? IO VOGLIO STARE CON TE!" Esclamò, guardandola nel profondo degli occhi.
"Gourry..." Lina emise un mormorio soffocato, contro alla stoffa della sua tunica.
"Che c'è?"
"Davvero pensi questo...?"
"Si"
"E tu...Tu farai qualunque cosa per me...?"
"Qualunque cosa, per sempre..."
"Quindi...Mi regalerai la spada di luce???!!!"
"NO!"
"Ma come??"
"LINA!!"
A quel punto la maga si scostò leggermente da lui:
"Potrei risentirmi per questo..." Mormorò accigliata.
Lo spadaccino le sorrise:
" Ma Lina, quella spada mi serve per difenderti...Tu hai la tua magia, non essere avida!!" Esclamò, sperando di farle spuntare un sorriso, ma dovette invece constatare che le sue parole ebbero su Lina l'effetto di una doccia ghiacciata.
"Ah questo proposito Gourry..." Esclamò sospirando "C'è una cosa che devi sapere, se vuoi viaggiare ancora con me...Io, beh, per un po' non sarò in grado di usare la magia...E no, non fare quella faccia, non è quello che stai pensando. Non sarà una situazione temporanea...O come minimo non breve" Concluse, voltando lo sguardo al mare.
Gourry rimase silenzioso. Poi le si avvicinò:
" Questo vuol dire...Che tu...Tu non potrai usare la magia per PARECCHIO tempo...?"
"Già, è così..."
"E'...E' colpa mia, vero?" Sussurrò lo spadaccino, mentre i suoi occhi assumevano il colore grigio del mare.
"No...Tu non c'entri, è stata una mia decisione..." Commentò tranquillamente Lina.
"Lina...Tu...Hai rinunciato alla cosa che più amavi..." Mormorò lo spadaccino a denti stretti, ma Lina lo sorprese con un sorriso sincero:
"Non dire fesserie, e levati quel muso lungo! Se ho preso questa decisione, evidentemente...E' stato perchè NON era quella la cosa che più amavo...Ti pare? E poi cosa vuoi che sia per me...Con un po' di pratica si impara tutto!! Solo che ecco...Per i primi tempi dovremo contare solo sulla Gornova, tutto qua!"
Gourry si grattò una guancia:
"Ma insomma Lina...Cioè, tu sei PROPRIO sicura di non poter usare più nessun incantesimo??"
Lina sospirò, e si appoggiò con la schiena alla balaustra del pontile:
"Dimmi Gourry..." Gli chiese, guardandolo scettica  "Secondo te, se non fossi ASSOLUTAMENTE sicura di non poter usare la magia, potrei con tutta questa tranquillità, mirare all'albero maestro, e gridare....

DRAGON SLAVE!!!!"


                                                



"..............."
"..............."
"Voi due dovreste ringraziare il cielo che non mi fossi ancora allontanato troppo!!" Esclamò seccamente il pescatore, mentre, remo alla mano, traghettava lentamente verso la riva la maga e lo spadaccino.
I fiocchi bianchi continuavano a scendere indisturbati, posandosi sui relitti della Dragon Fly che galleggiavano pigramente intorno alla traballante imbarcazione.
Lina, lo stivale posato sul bordo della barchetta, scrutava la costa con la mano sulla fronte:
"Quegli zoticoni di mercanti si sono rifiutati di riportarci a riva con loro con le lance di salvataggio!!! AH, ma appena metterò piede a terra mi sentiranno!! NON SANNO CON CHI HANNO A CHE FARE, LORO!!!" Decretò, battendosi il pugno sul palmo.
"Io temo che invece lo sappiano bene...E suppongo sia per questo che ci hanno lasciati a mare..." Considerò lo spadaccino, emettendo uno sbuffo di vapore, le braccia dietro alla testa.
"GOURRY!!Da che parte stai si può sapere???"
Lo spadaccinò sospirò:
"Dalla tua Lina, come sempre...Ma hai ridotto quella nave in bastoncini da Shangai...Mi sembra un tantino pretenzioso da parte tua aspettarti passaggi e gratitudine..."
La maga lo guardò con tanto d'occhi:
"GOURRY!! Ma è stato un INCIDENTE!! Quegli idioti NON avranno veramente pensato che deliberatamente io avessi voluto far colare a picco la nave???!!!"
"Temo di si..." Mormorò lo spadaccino, chinandosi a recuperare una tazzina da tè che galleggiava al fianco della barca "Ma almeno ADESSO sappiamo che hai di nuovo i tuoi poteri magici..." Commentò infine.
Lina sbuffò:
"Certo, è una bella consolazione visto che morirò assiderata su questo colabrodo!!" Ruggì "Vuole darsi una mossa???" Esclamò, rivolta all'indifferente pescatore "Ho un paio di conti da regolare quando scenderò a terra...."
"Hem...Lina, non ti agitare..." Provò a calmarla lo spadaccino.
"SONO CALMA!! E' solo che avrò i capelli bianchi quando scenderò da questo tronco...Insomma, nonnino, se hai la sciatica e non sei in grado di far fare più di due metri all'ora, a questo trabiccolo, ti conviene stare a casa a fare la calzetta invece di improvvisarti un esperto lupo di mare!!!"  Concluse stizzita.
Il pescatore non emise un fiato. Ma sollevatosi il cappello che fino a quel momento aveva tenuto calato sopra agli occhi, lanciò alla maga un lungo sguardo.





".........."
".........."
"Certo...Che potevi anche risparmiartela quell'ultima affermazione..."
"TACI!"
".........."
".........."
"E va bene...Quindi cosa proponi??" Chiese dubbioso Gourry, guardando la maga.
Lina gli lanciò un'occhiata di traverso:
"Sto cercando di considerare la questione con un certo ottimismo, Gourry...Certo, sarebbe meglio se tu ti tappassi quella bocca!" Ribadì, togliendosi un'alga che le era rimasta appiccicata allo stivale "Ed evita anche solo di fiatare, se ci riesci...Questa tavola di legno si regge in equilibrio per miracolo..." Commentò poi, lanciando uno sguardo sconsolato alla zattera di fortuna su cui erano approdati dopo che il vecchio li aveva lasciati per mare.
Gourry le sorrise:
"Ah...Un'esplosione in piena regola, mercanti adirati che vogliono la nostra testa, e una rissa con un vecchio pescatore...Eh già, direi che sono proprio tornato a viaggiare con Lina Inverse!!"
Lina incrociò le braccia:
"Spiacente ma l'ufficio reclami ha chiuso i battenti! Se hai qualcosa da obbiettare, sei pregato di tenertelo per te!!"
Gourry le sorrise nuovamente, e lentamente si avvicinò al punto in cui era seduta, allungando un braccio per sfiorarle la guancia. Quello spostamento improvviso fece traballare la loro imbarcazione provvisoria:
"Ti conviene tenere a posto quelle manacce!" Lo rimbeccò Lina "A meno che tu non voglia scoprire nuovamente quant'è fredda l'acqua del mare quando ci nevica sopra..." commentò sarcastica, rabbrividendo.
"Eh già...Sto rischiando grosso..." Ridacchiò lo spadaccino, sfiorandole i capelli con la punta delle dita " Ma sai, contro al freddo esiste più di un rimedio...." le sussurrò, chinandosi per baciarla. Ma prima che le sue intenzioni riuscissero a diventare più serie, Lina gli sgusciò via:
"Infatti, c'è più di un rimedio!" Esclamò, mollandogli in mano un oggetto che aveva recuperato dall'acqua "Comincia a remare, Casanova!!"
Gourry la guardò vagamente deluso:
"Ma Lina..."
"Non eri tu quello che aveva giurato solennemente di esaudire ogni mia richiesta??!" Gli chiese, sollevando il sopracciglio.
"Si, ma... Il tuo desiderio in questo momento è...vedermi remare usando un cucchiaio da cucina??!"
Lina sgranò gli occhi:
"Gourry!! Non è da te! Un uomo moralmente sorretto da ideali cavalleresci dovrebbe sapere che non è l'arma ma lo scopo a guidare la mano!!!"
Una grossa goccia scese dalla tempia di Gourry:
"Lo... scopo?...Cioè, arrivare a riva il prima possibile...Per scatenare una rissa tra mercanti??"
"E' per una giusta causa!!" Sottolineò la maga " IO ci ho investito dei soldi per viaggiare su quella nave!! E nonostante tutto, mi tocca rientrare  al molo su una trave di legno! Ti sembra giusto???"
"Il tuo concetto di giustizia è qualcosa che trascende il senso comune Lina...per non parlare della faccia tosta! Per gli Dei quella nave l'hai disintegrata!!"
"SI ma il viaggio l'avevo pagato!!! Voglio essere risarcita!!"
"Hai scambiato il cavallo che IO ti avevo dato, gratis, per il biglietto della nave..." Le sussurrò lo spadaccino esibendosi in un sorrisetto irriverente.
La maga si accigliò:
"Ecco vedi, questo vuol dire che quei soldi sono anche tuoi, una buona ragione in più per darti da fare con quel mestolo!"
Gourry sospirò:
"Arriverà mai il giorno in cui non riuscirai a infinocchiarmi con queste tue spiegazioni...Surreali???"
Lina gli sorrise:
"Gourry...Per adesso accontentai di avere l'onore di poter contare almeno sul mio di cervello, più avanti si vedrà se il tuo deciderà di uscire dal letargo forzato cui lo costringi da almeno una ventina d'anni!" Concluse, strizzandogli l'occhio.
Lo spadaccino si scrollò:
"E va bene...Andiamo a vedere cosa si può fare per avere un risarcimento da qualcuno a cui hai appena causato danni per milioni e milioni di monete d'oro!" Esclamò, tuffando il mestolo in acqua, e cominciando a vogare.
Lina gli sorrise, poi avvicinandosi gli posò un breve bacio sulla guancia:
"Grazie Gourry...Non so cos'avrei fatto senza di te..." Gli sussurrò dolcemente all'orecchio, prima di ricomporsi nel suo atteggiamento più entusiasta, puntando l'indice davanti a sè " E adesso datti da fare con quel ramaiolo!! La costa non è lontana!!"
Ma mentre pronunciava quelle parole, un'ombra improvvisa oscurò il cielo sopra alle loro teste, e Lina levando gli occhi in alto, esclamò con stupore:
"Per gli Dei....Ma quello è un drago dorato!! Guarda Gourry! Sta andando verso la costa!!! Sbrigati svelto! Rema! REMA!!"
Gourry, gettandosi acqua addosso più che remare con quell'arnese, sospirò sconsolato:
"Non so perchè...Ma hai sempre quello sguardo entusiasta quando stiamo per cacciarci in qualche casino..."
Lina si voltò verso di lui, gli occhi scintillanti:
" Dicono che i draghi dorati abbiano un palazzo TUTTO fatto d'oro!!"
" E ti pareva...Chi la smuove se non sente odore di guadagno??!" Sospirò lo spadaccino, ma tra sè e sè sorrideva.
Quella era la SUA Lina.
Ed era chiaro che...
Stava cominciando una nuova avventura.



"Hiro, quando hai detto che sulla confezione stava scritto 'cottura rapida' intendevi dire RAPIDA come la fine che farai se non ti decidi a darti una MOSSA??!!!"
Il bistrattato aiutante di LON sudò freddo, mentre lanciava nella padella sopra al braciere ardente, un'altra manciata di palline di mais, fremendo mentre si trasformavano in scoppiettanti nuvolette.
A quel punto la voce della sua padrona lo raggiunse nuovamente:
"Stai ballando il tip-tap mentre cucini Hiro?? Potresti evitare di fare tutto questo casino??"
La creatura, tremando come una foglia, riversò quindi la sua opera culinaria in un ampia scodella dorata, e si precipitò nell'ufficio della sua signora.
LON se ne stava comodamente seduta nella sua poltrona, indossando un eccentrico paio di occhiali bianchi per vedere in 3D, e si esibì in un ampio sogghigno quando lo vide arrivare:
"Da qua, lo spettacolo....Sta per cominciare!" Mormorò, mentre Hiro prendeva posto dietro al proiettore, azionandone manualmente la manovella.
"Lina Inverse..." Sogghignò LON, cacciandosi in bocca un'ampia manciata di pop-corn...

" Voglio proprio vedere come te ne tirerai fuori questa volta!"


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