La Casa

di sakuraelisa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 
  La Casa 

   Capitolo uno

 
18 novembre  2011

Era una giornata d’inverno,  grigia e scura, quella in cui Chris stava aspettando il suo destino.
Seduto alla sua scrivania, con la penna tra le mani, aspettando una notizia molto attesa. Sotto di se aveva tanti fogli bianchi che non riusciva ad utilizzare, impegnato a pensare a quello che sarebbe accaduto di lì a poco.
Era molto preoccupato; Darren gli aveva detto che ci sarebbe voluto un po’, non aveva dato un orario preciso. Aveva solo detto: “Chris, aspettami”.
Così Chris stava aspettando, attendeva l’uomo di cui si era innamorato, quella persona che era stata capace di rubargli il cuore, il suo Darren.
Lui sapeva che sarebbe stata una cosa lunga, una faccenda dura da sistemare, Darren glielo aveva spiegato bene. Sarebbe stato complicato, ma come gli aveva detto: ”Facilmente risolvibile”.
Chris lo conosceva bene, sapeva che era in questa maniera  che risolveva i problemi; non che non avesse fiducia in lui, quello no. Voleva solo che tutto si risolvesse per il meglio, era stanco di tutto questo mistero, era esausto di interpretare quel ruolo che tanto odiava. L’amante.
Lui e Darren si erano innamorati da subito, era bastato guardarsi negli occhi quella prima volta.
Chris lo aveva capito sin dal principio che Darren non era un semplice collega: erano diventati amici, si erano frequentati e poi si erano innamorati come due persone normali, solo che tutto era diventato difficile, e Darren era impegnato.
Chris aveva sempre saputo che per lungo tempo sarebbe stato solo il suo amante, era sempre stato disposto ad accettarlo, ma ora era stanco, voleva solo una vita normale, una normale vita di coppia.
Certo non voleva che Darren facesse il suo coming out sin da subito, però voleva almeno una promessa, un giuramento o una qualsiasi cosa, non chiedeva poi tanto.
Chiedeva semplicemente chiarezza.
Quell’orologio alla parete alla sua destra, non faceva che ticchettare, e lui si stava innervosendo, di solito non era una persona impaziente, ma stavolta era ansioso e agitato.
Aveva paura, tanta paura che Darren avesse cambiato idea, che non lo volesse più, che avesse scelto lei, com'era giusto per la morale comune, ma non per lui.
Non ce la faceva più a stare seduto, decise di alzarsi e di andare alla finestra, si fermò a pochi passi dal vetro, vedeva la neve venire giù.
Desiderava solo che tutto finisse, più ogni fiocco di neve scendeva e più lui si agitava, voleva solo il suo Darren.
Alcune lacrime stavano iniziando a formarsi intorno ai suoi occhi blu. Chris odiava piangere, in passato lo aveva fatto troppo spesso, ma Darren non tornava, e lui temeva il peggio.
Sapeva che si stava agitando per nulla, che doveva aspettare l’arrivo del suo presunto ragazzo per disperarsi o altro, ma era più forte di lui.
Decise che doveva calmarsi, era in quei momenti che desiderava tanto avere un gatto, un animale da prendere e stringere nei momenti di bisogno, si ripromise di prendersene uno a tempo debito.
Iniziò a camminare avanti e indietro nel suo salotto, cercando di ritrovare la calma e la giusta serenità per affrontare qualunque cosa il destino avesse deciso di proporgli, non udì nemmeno il campanello.
Quel suono che lo riportò alla realtà, pochi secondi dopo, lo sentì distintamente. Quel drill alla porta. Qualcuno era arrivato, stava suonando, e lui sapeva benissimo chi poteva essere.
Con il cuore in gola, respirò a fondo con un sonoro sospiro e s’incamminò verso la porta d’ingresso.
Arrivato a quella porta dipinta di un bel rosso scuro, si fermò un momento, poi la sentì: la voce più bella del mondo, quella che tanto amava.

Chris ci sei? Su, aprimi per favore che qua si congela”

Ok, Chris aveva paura, tanta, ma decise che doveva affrontare il suo destino, e con la mano tremante girò le chiavi nella serratura e ruotò la maniglia aprendo così la porta borgogna.
Davanti a lui, si mostrava il suo Darren, più bello che mai, con quel suo sorriso meraviglioso, il cappotto stretto intorno a lui e le braccia che facevano da scudo al suo corpo.
Per un momento Chris non disse nulla, si limitava a guardarlo, cercando di trovare nel suo sguardo una possibile risposta.
Darren lo conosceva bene, sapeva quello che Chris stava pensando, solo che non voleva dirglielo sulla porta, ma non voleva nemmeno che pensasse al peggio.
Ovviamente fece la sola cosa possibile, un solo passo e lo abbracciò forte, lo strinse a se, aspettò che Chris ricambiasse il suo abbraccio e che si lasciasse andare.
Non ci volle molto, infatti, fu subito accontentato. Chris rispose al suo abbraccio, le sue mani ora si aggrappavano al cappotto di Darren e le sue braccia stringevano forte le sue spalle muscolose.
Chris si stringeva forte a lui, come se ne andasse della sua vita, lo stringeva perché aveva paura che potesse essere l’ultima volta.
I suoi occhi ora avevano iniziato a lacrimare, sentiva le lacrime cadere e non sapeva fermarle né tanto meno trattenerle.
Poi sentì una voce al suo orecchio destro, quella della persona più importante per lui in quella stanza.

Scusami se ci ho messo tanto Chris, scusami se ti ho fatto aspettare … è tutto finito ora.”

Chris si scostò da lui, lo guardò negli occhi, e lo baciò.
Gli prese il viso tra le mani e tra le labbra gli chiese:

Dimmi che è vero?. Dimmi che ora potrai essere solo mio Darren?.”.

Si Christopher”

Darren prese le sue mani, ne baciò le nocche e poi lo condusse all'interno del salotto, stavano camminando veloci, arrivarono al divano beige e si sedettero, l’uno di fianco all’altro.
Si tenevano ancora per mano e stavano entrambi in silenzio, nell’aria si percepivano solo i loro respiri.
Fu Chris il primo a prendere la parola.

Allora, è andata così male?”

Ti amo Chris, devi solo sapere questo.

Non è una risposta Darren”

È stato difficile, molto difficile, ma adesso sono qui, e ti spiegherò ogni cosa”.

Si guardarono negli occhi un momento, Darren allargò le braccia e lo avvolse.
Chris si lasciò abbracciare, non parlarono per po’, si limitarono a cullarsi a vicenda, con l’unico suono dei loro sospiri.
Non passò molto tempo, fu sempre Chris il primo a parlare.

Non ti sei ancora levato il cappotto”

Darren si accorse che Chris aveva ragione, lo guardò ancora e si perse ancora una volta nelle sue iridi blu, lo amava così tanto.

Si hai ragione, forse è meglio levarlo”

Chris lo aiutò, gli sfilò il cappotto di dosso, facendo indugiare le sue mani per un momento, più lungo degli altri, l’attimo in cui le sue dita gli toccarono le clavicole.
Era felice, poteva ancora toccare quell’uomo di cui era innamorato, in cuor suo temeva di non poterlo più fare, aveva sempre bisogno di essere rassicurato, era una delle sue debolezze.
Darren sembrò capire cosa stava pensando, gli prese le mani tra le sue, le portò tra le sue ginocchia e disse:

Aspetta Chris, fermati un momento, dobbiamo parlare”.

Chris s’irrigidì subito, non voleva sentire tutta la storia, ma era anche vero che per cominciare un nuovo capitolo della sua vita bisognava fare un sacrificio come questo.

Ok, puoi iniziare.

Ti avverto che sarà dura sentire tutto questo, però è necessario”.

Va bene Darren.

Ti prego di farmi raccontare tutta la storia, non fermarmi, aspetta che finisca. Puoi farlo Chris?”

Certo che lo posso fare.

Rimasero ancora con le mani intrecciate, Chris sempre più ansioso e Darren sempre più agitato, poi quest’ultimo fece un bel respiro e iniziò.

Devi sapere che io e Mia ci conosciamo da circa sei anni, quando la conobbi lei era diversa, era solare, allegra, simpatica, spiritosa e divertente, un po’ come me in fondo. Sicuramente è stato questo che mi ha attratto di lei, mi sono innamorato quasi subito”. Fece una pausa credendo che Chris lo volesse interrompere, ma capendo che non stava dicendo nulla decise di continuare.

Si Chris, questo devi saperlo, io l’amavo, ero innamorato di lei, in quegli anni pensavo che lei sarebbe stata la donna della mia vita, io non sono uno che mette il suo cuore in mano a chiunque. Quando abbiamo iniziato a frequentarci e a fare sul serio era tutto magico, ogni cosa che facevamo era speciale, passavamo le serate nei locali, la mattina al parco e le domeniche a fare delle gite, pensavo che non ci potesse essere nulla di più bello. Poi tutto è cambiato. Io ho finito il college, mi sono laureato e dovevo fare qualcosa per la mia vita, sapevo che avrei fatto il cantante, è sempre stato il mio sogno”.

Il volto di Darren s’illuminava quando parlava del suo sogno, Chris riusciva sempre a notarlo, i suoi occhi diventavano così brillanti ogni volta.
Decise che anche se era dura da sentire, doveva far finire il discorso a Darren.
Con un cenno della mano gli fece capire che poteva continuare.

Un giorno eravamo sdraiati nel suo letto, tempo prima avevamo deciso di non convivere. Non faceva per lei. Mentre eravamo distesi, decidemmo di vedere una di quelle stupide commedie romantiche dove tutto finisce bene. Nel bel mezzo della visione, la protagonista del film ebbe un figlio. Io mi sono voltato verso di lei e le ho detto: “E se chiamassimo nostro figlio Steven?”. Ricordo ancora il suo sguardo sorpreso e assente mentre mi diceva: ”Quale figlio Darren? Io non voglio avere figli e non voglio nemmeno sposarmi, sai come sono fatta. Io voglio essere libera, libera di fare quello che voglio in ogni momento”.

Sai Chris, è in quel momento che lo compresi. Era tutto finito. Come ben sai io sono un tipo da famiglia, sin da piccolo il mio sogno è quello di avere dei figli, almeno un maschio e una femmina e poi sì, volevo sposarmi, avere un bel matrimonio, perché io ho sempre adorato i matrimoni. Sapere che lei non voleva lo stesso, fu assurdo per me. Ovviamente decisi di non dirle nulla, non volevo rovinare le cose, la scelta migliore era quella di aspettare, magari con il tempo sarebbe cambiata, e avrebbe deciso che avere una famiglia con me sarebbe stato anche il suo sogno, ma non andò così. Il nostro rapporto peggiorò giorno dopo giorno, quando io venni preso per far parte del cast di Glee, decidemmo di comune accordo di provare a far funzionare le cose anche a distanza, e ci provammo davvero. Io ci ho provato davvero e poi ho incontrato te Chris”.
Per la prima volta da quando Darren aveva iniziato il suo racconto, Chris sollevò il viso verso i suoi occhi, stava sorridendo e nemmeno se ne rese conto.

“Sì Chris, quando ti ho conosciuto, ti ho guardato negli occhi e ho visto il mio futuro, è stupido dirlo, nemmeno ci conoscevamo all’epoca, ma io lo sapevo. Ero certo che mi avresti cambiato la vita in un modo o nell’altro.”

Anche tu hai cambiato la mia vita Darren, non sai quanto”.

Aspetta, fammi finire. Quando iniziammo a conoscerci, ho iniziato a trascurare Mia,  ormai le nostre telefonate non mi rendevano più felice, erano per lo più un modo per sentirsi, ma non era basilare per la mia nuova vita. In quel periodo compresi che ero più felice con te, magari mentre passavamo le serate a guardare uno dei nostri film, anziché stare con lei. Il nostro rapporto finì proprio in quel periodo, entrambi non volevamo affrontare il discorso della nostra rottura, ma poi tu ed io ci siamo innamorati ed io ti chiesi di iniziare una relazione con me, sapendo che saresti stato solo il mio amante. Lo so, è stato scorretto da parte mia, ma adesso sono qui Chris, è per te che oggi sono andato da lei e l’ho lasciata. Sì, siamo rimasti amici di comune accordo, ma anche lei si era accorta da tempo che non eravamo più innamorati ma semplici migliori amici”.

Io non te l’ho chiesto Darren, per me potevamo continuare questa nostra vita nascosta.”.

Ma non era giusto Chris, io voglio poter dire al mondo che ti amo, e mi rendo conto che non sono pronto a farlo, però almeno una cosa la voglio fare. Io voglio vivere il mio rapporto con te senza ombre. Almeno questo per te posso farlo

Chris si sporse verso di lui e lo baciò, gli strinse le braccia intorno al collo e lo baciò ancora profondamente, voleva sentirlo, voleva che tutto fosse finalmente reale.
Darren lo strinse a sua volta, era bello poter stringere il suo Chris, senza pensare di stare tradendo qualcuno. Finalmente alla luce del sole.

Amo stare tra le tue braccia Chris. Te lo prometto, sarà fantastico. Potremo stare sempre insieme adesso, ti chiedo solo di aspettare un po’ di tempo, dammi del tempo. Arriverà quel giorno in cui deciderò di uscire allo scoperto, ti chiedo solo di aspettare insieme a me, lo farai?”

Chris si separò da lui, le sue braccia ancora strette intorno al suo collo.

“Sì Darren lo farò”

Benissimo, allora è tutto risolto. Sono così felice Chris, davvero moltissimo.

Anch’io lo sono Darren, non riesco a crederci che adesso sei solo mio e di nessun altro”.

Nemmeno io. Pensavo che non potesse accadere una cosa bella come questa proprio a me. Ero convinto che incontrare l’anima gemella sarebbe stato impossibile, e poi sei arrivato tu”.

Darren lo strinse a sé, tenere Chris tra le sue braccia lo rendeva l’uomo più felice del mondo.

E comunque Darren,  scordatelo. Non chiameremo mai nostro figlio Steven, è un nome orribile. Al massimo lo potremo chiamare Harry”.

Darren scoppiò a ridere, e anche se Chris non poteva vederlo, sapeva che il suo sorriso era finalmente presente.

Harry è perfetto”.
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 


Capitolo due 

 

28 novembre 2011 


E così Alex e Conner attraversarono il sentiero e mentre stavano percorrendo il piccolo tratto di strada, ecco che videro, arrivare dall’alto un verde e adorabile ranocchio…” 


Era tutta la sera che Chris stava pensando al ranocchio del suo libro; era stato facile plasmarlo, nella sua testa era tutto a immagine e somiglianza di un certo ragazzo di cui era tanto innamorato e che aveva occupato da qualche tempo la sua anima e la sua testa. 

Era da circa un’ora che lo stava aspettando, era da poco tornato da Boston e al telefono era stato piuttosto vago, solo un semplice: “Vengo da te stanotte, ti amo”. 

Non che si lamentasse, ancora non era abituato a sentire così chiaro il suo ti amo per lui, si doveva ancora abituare, ma di questo Chris ne era più che contento. 

Ad un tratto ripensò alla telefonata avuta con la sua amica Ashley appena una settimana prima. Dopo aver passato due giorni sempre e solo con Darren, era riuscito a parlarle. Ricordò ancora tutta la conversazione, era stampata nella sua mente. 

 

Una settimana prima 

 

Chris quella mattina, dopo aver salutato in maniera decente il suo Darren, chiuse la porta e si recò subito al telefono, componendo l’unico numero che conosceva a memoria oltre a quello della sua famiglia e quello di Darren. Poi stette in piedi ad aspettare che la sua amica rispondesse al telefono. 

“Pronto?” 

“Ciao Ash.” 

“Chris sei tu? Che succede? Stai bene? Quello stupido hobbit ha fatto qualcosa vero?” 

“No Ash, Darren non ha fatto nulla, ti devo dire una cosa, sei seduta?” 

“No, sono in piedi, mi sto preparando dei pancakes, sai avevo fame”. 

“Ash sono le undici della mattina, dovresti smetterla di mangiare così, ti fa male alla salute.” 

“Ah Colfer, non sapevo che fossi un medico.” 

“Fai poco la sarcastica, io lo dico solo perché ti voglio bene e lo sai.” 

“Anch’io te ne voglio Chris, ma alla mia salute ci penso io, per favore vuoi dirmi che succede, invece di rovinarmi la merenda?” 

“Beh io ti ho avvertito, almeno non ti avrò sulla coscienza, ti sei seduta? Perché secondo me c’è il pericolo che cadi.” 

“Chris smettila e dimmi che succede.” 


Chris fece un respiro profondo, era la prima volta che lo ripeteva a voce alta. 

Sì, Darren glielo aveva ripetuto fino alla nausea nei due giorni precedenti, ma ripeterlo a voce alta con qualcun altro era diverso.  


“Darren ha scelto me!” 

“Cosa?” 

“Darren ha lasciato Mia ed ha scelto me.” 

“Veramente? Ma scherzi?” 

“No, è uno scherzo. Certo che dico davvero Ash, secondo te potrei scherzare su un fatto del genere?” 

“Era serio?” 

“Cosa vuol dire?” 

“Chris io voglio sapere se devo ancora vedere che ti rovini per uno stupido, o se questo stupido finalmente ha aperto i suoi bei occhietti dorati” 

“Era serio.” 

“Sei sicuro di voler affrontare tutto questo Chris? E immagino che starete sempre nascosti, vero?” 

“Ash ho solo bisogno che tu sia felice per me.” 

“Ma io lo sono, solo che ho paura che tu soffra, già questa storia dell’amante è sempre stata ridicola, e adesso questo. Dimmi solo che fa sul serio e io divento subito felice per te.” 

“Sì,  fa sul serio. 

“Ok, allora sono felice per te. Adesso è meglio che ritorni dai miei pancakes, altrimenti si bruceranno. 

“Ti voglio bene Ash, meno male che ci sei tu.” 

“Te ne voglio anch’io Chris, e avvertimi subito se quello stupido del tuo ragazzo ti fa soffrire, che vengo lì da te e mi mangio le sue belle gambette per colazione.” 

“Va bene, allora ci vediamo in settimana.” 

“Ok tesoro, un bacio.” 

“Un bacio anche a te Ash.” 

 

Chris riemerse dai suoi pensieri con un bel sorriso sulle labbra, adorava la sua amica Ashley, ormai era diventata come una sorella per lui. Era la sua migliore amica, l’unica donna che poteva amare oltre sua madre e sua sorella Hannah. 

Era talmente assorto che non si accorse della persona che stava bussando alla porta. Guardò il display del suo BlackBerry e vide che erano già le undici; solo una persona poteva passare a quell’ora della notte. Lui sapeva bene chi fosse, finalmente il suo Darren era tornato da lui. 

Si alzò dalla sedia, sistemò i fogli su cui stava scrivendo nel cassetto, e si precipitò ad aprire. 

Appena girò la maniglia della porta, rimase abbagliato - era sempre successo - ma quella notte Darren era più bello del solito, con i suoi riccioli tutti scompigliati, quella sua barba ancora da radere e il suo meraviglioso sorriso compreso nel pacchetto. 


“Posso entrare? O mi fai rimanere sulla porta?” chiese Darren, sorridendo. 

“Oh certo, scusami Darren, entra. 


Darren oltrepassò la porta, e si guardò come sempre un po’ in giro. Chris gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro, le sue braccia che gli attraversavano il collo. 


“Mi sei mancato tanto, non so proprio stare senza di te.” 


Lui portò le sue mani sulle sue 


“Anche tu mi sei mancato tanto Chris.” 


Darren girò il viso verso il suo e lo baciò, gli erano mancate quelle labbra, gli era mancato quel contatto, quel semplice sfiorarsi che per lui era diventato come vera e proprio linfa vitale. 

Chris rispose al bacio, Darren si girò completamente verso di lui, ora i loro corpi aderivano perfettamente e in poco tempo si ritrovarono contro il bordo del divano, completamente avvinghiati. 

Era tutto iniziato come un casto bacio e si era ritrovato a essere un bacio molto più profondo e salato, le loro lingue che comunicavano ormai senza segreti e i loro gemiti che si mischiavano in un duetto, già programmato in precedenza, le loro mani che stavano tracciando territori già esplorati e visitati. 

Si staccarono entrambi stanchi ma felici, le loro labbra arrossate e i loro respiri corti. 

Darren che non faceva che perdersi negli occhi blu del suo ragazzo e Chris che posava delicatamente la mano sulla sua guancia, per testare ancora una volta la realtà dei fatti: Darren era ritornato da lui. 


“Hey ciao straniero!” 

“Ciao anche a te, ti sei divertito a Boston?” 

“Sì molto, i ragazzi ti salutano.” 


Erano ancora persi nel loro mondo, Chris che ancora si stava rilassando tra le sue braccia e le mani di Darren che ormai si erano piazzate sui suoi fianchi. 


“Dobbiamo parlare.” 


Darren, vedendo subito la sua espressione turbata, si affrettò a tranquillizzarlo subito. 


“Tranquillo, è una cosa bella, su vieni, sediamoci.” 


Si sedettero sul divano sempre vicini e con le loro mani intrecciate. 


“Allora cosa mi devi dire?” 

“Ho una proposta per te.” 

“Che proposta?” 

“Beh sai, adesso che siamo una coppia, una coppia non ufficiale certo, ma sempre una coppia…” 

“Darren!” 

“Bhe ecco, sai mentre eravamo separati, ho trovato il modo per vivere al meglio la nostra relazione, anche stando nascosti.” 

“Che vuoi dire?” 


Darren sciolse le loro mani da quell’amato intreccio e le poggiò sul volto di Chris, adorava le sue guance. 


“Una casa.” 

“Che casa?” 

“La casa che tu ed io ci compreremo insieme, e dove andremo ad abitare.” 


Chris rimase in silenzio, non sapeva proprio che rispondere. 


“Allora Chris, ci vieni ad abitare con me?” 


Lui non riusciva a credere alle sue parole, più ci pensava e più arrivava alla conclusione che Darren stesse scherzando, ma era bastato che si guardassero per un istante e tutto cambiò. 


“Fai sul serio? Perché se tu mi stai solo prendendo in giro vorrei che tu la smettessi subito.” 


Darren si rabbuiò un momento, sapeva che era un passo importante da compiere, ma lui era disposto a farlo per Chris e soprattutto a farlo con lui. 


“Certo che sono serio Chris, come puoi solo pensarlo? Io voglio costruire il mio futuro con te, giorno per giorno, e voglio iniziare andando ad abitare insieme, voglio creare una nostra speciale intimità, non sei d’accordo?” 


Era in queste cose, per queste piccole azioni che lui s’innamorava sempre  di più del suo Darren. 

Gli prese le mani tra le sue e glielo sussurrò: 


“Certo che sono d’accordo, come puoi solo pensare il contrario, è solo che … è un passo importante, tutto qua”. 

“Lo so Chris, ma io sono convinto che possiamo farcela. Noi siamo innamorati e il nostro amore è fatto per durare, perciò ti chiedo solo di fidarti di me.” 

“Ok, va bene … hai già pensato a qualcosa?” 

“Certo che ci ho pensato.” 


Darren si sollevò dal divano e tese la sua mano a Chris, che la prese subito, ormai non esitava più. 


“Domani ci penseremo insieme, ora ho voglia solo di stare con te, ho voglia di baciarti e fare l’amore, magari sul tuo letto matrimoniale, che ne dici? È possibile Paul?” 


Chris scoppiò a ridere, adorava quando il suo Darren lo chiamava con il suo secondo nome di battesimo. Non gli piaceva molto quando l’altra gente lo faceva, lo permetteva solo a lui. 


“Certo che è possibile, Everett.” 


I due s’incamminarono nella camera da letto di Chris, aprirono la porta ed entrarono silenziosamente nella stanza. 

Sempre tenendosi per mano, raggiunsero il suo letto, e poco prima di scivolare tra le lenzuola Darren prese il suo polso, lo portò alle labbra e lascio un piccolo bacio sopra la vena portante. 

Chris non capiva che cosa volesse fare, ma decise di non fermarlo, si limitò a continuare a osservare ogni suo singolo movimento. 

Continuava a lasciargli baci sul suo polso, tutti sempre diversi. 

Lui che persisteva ad osservare tutto senza interromperlo, non voleva che tutto finisse. 

Si trascinò sopra il letto, e portò Darren con sé, lo fece sedere sulle sue ginocchia, fece sì che le sue mani raggiungessero la sua schiena: voleva sentire quella pelle che per tanti giorni era stata lontana. 

Darren si stava per abbandonare a quei tocchi, ma poco prima che iniziasse a perdersi, si fermò, guardò Chris negli occhi. 


“Mi sei mancato tanto, era insopportabile non poterti avere in quei giorni”. 


Lo sguardo di Chris diventava sempre più emozionato, i suoi occhi ora erano lucidi, Darren portò la mano sulla sua guancia. 


“Domani voglio portarti in un posto, voglio che tu veda il nostro paradiso, ma ora permettimi di amarti.” 


Lui annuì, si sdraiò sul suo letto e trascinò Darren sopra di lui, lasciò che lui gli levasse la maglia, che vedesse la sua pelle bianca diventare sempre più candida, solo per lui; lasciò che lui lo amasse come se fosse la prima volta, come se non ci fosse un domani. 

Darren, come se fosse l’ultima cosa a lui concessa, si lasciò trasportare in quel vortice di emozioni; spogliò il suo Chris, constatando quanto fosse meraviglioso il suo angelo, quanto lui fosse fortunato ad avere la possibilità di toccarlo, di poterlo accarezzare sempre. 

Si sdraiò completamente sopra di lui, gli accarezzò una guancia, trattenne per un secondo infinito la mano: toccare Christopher era così bello. 

Si avvicinò alle sue labbra e lo baciò e tra di esse sospirò le uniche parole che mancavano all’appello: “Ti amo Chris.” 

Quella notte la passarono insieme, restando vicini, l’uno tra le braccia dell’altro, a dirsi tante parole, a rassicurarsi, a capire che finalmente anche per loro adesso esisteva un futuro e che finalmente avevano la possibilità di poterlo realizzare. 

Comprare una casa, andare ad abitarci poteva sembrare complicato, ma per loro era semplice, era solo un modo per stare sempre insieme, per non doversi separare in quelle notti dove l’uno aveva bisogno dell’altro. 

Per avere sempre un posto dove tornare, dove rifugiarsi, dove potersi dire ti amo, dove potersi chiamare amore o tesoro: il loro posto. 

Per avere sempre un posto cui assegnare l’unico nome che a entrambi pareva perfetto, casa. 

La casa di Darren e Chris. 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 

Capitolo tre 

 


4 dicembre 2011

Quella mattina quando Chris aprì gli occhi non era solo; era già da un po’ che Darren aveva preso l’abitudine di passare le notti da lui e quella appena trascorsa era una di esse.
Quando era ancora il suo amante, Darren non restava mai, diceva sempre che non era il caso, ora, invece, non lasciava mai casa sua.
La settimana scorsa gli aveva parlato di quella famosa casa che avrebbe dovuto visitare, ma che ancora non aveva visto. Eh si, Darren faceva il misterioso.
Gli posò delicatamente una mano sulla guancia cercando di non svegliarlo: adorava vederlo dormire, gli piaceva vedere come il suo sorriso era vivo anche quando sognava.
Mentre con le dita gli accarezzava la parte vicino l’orecchio, Darren aprì gli occhi, e lo guardò:

“Buongiorno amore”

“Buongiorno anche a te”

Chris si perse un attimo nei suoi occhi, si stava addentrando in un luogo che conosceva bene, il modo in cui lui e Darren si guardavano era qualcosa di magico; erano capaci di addentrarsi in un loro emisfero semplicemente guardandosi negli occhi.
Non capitava che Chris avesse quest’occasione ogni mattina: quella sicuramente sarebbe stata una bella giornata.
Chris si avvicinò un po’ di più al suo Darren, fino a posare le mani sui suoi fianchi e, portate le labbra sulle sue, lo baciò dolcemente temendo di non avere la forza di staccarsi.
Le sue mani che prima lo stringevano forte, arrivarono sul viso di Darren.
Chris amava avere il suo viso tra le mani, amava avere quel controllo, amava poter dire che Darren permetteva questo solo a lui.
Quel bacio che era iniziato come un dolce risveglio si tramutò presto in qualcosa di più passionale: Darren aprì la sua bocca e la lingua di Chris si insinuò velocemente. Ormai di quel bacio dolce e delicato era rimasto ben poco.
Era questo il modo ci in cui Chris preferiva svegliarsi ogni giorno, peccato che capitasse così poco, fortuna che da qualche settimana finalmente tutto era cambiato.
Da qualche tempo infatti lui e Darren erano una coppia, si potevano definire fidanzati, e presto sarebbero andati anche a vivere insieme.Sì, decisamente per Chris stava iniziando un bel periodo di dolci risvegli.
Si staccarono affannati, lui con il viso di Darren tra le mani, i loro sorrisi più luminosi e i loro occhi più vivi.

“Questo per cos’era?”

“Amo svegliarmi con te accanto”

“Ed io amo dormire tra le tue braccia, Chris”

Quest’ultimo non ci pensò due volte e lo abbracciò stretto, le sue braccia che ora lo stringevano forte, le sue mani che ora accarezzavano lente i gomiti di Darren.
Chris ora poteva dire di essere felice.
Ci fu un momento di silenzio, entrambi adoravano quella calma piatta che li coinvolgeva durante le loro mattine insieme.
Fu Darren che stavolta spezzò il silenzio che si era creato.

“Oggi è una giornata importante, sei emozionato?”

“Mi stai prendendo in giro, Darren?”

“No, Chris. Sto solo dicendo che anche oggi sarà uno di quei giorni in cui potrai fare la differenza.”

“Non lo so Darren. Proprio non lo so.”

Darren si sollevò sui gomiti per poterlo guardare negli occhi.

“Che vuoi dire? Non dire eresie, tu sei una persona speciale.”

Chris girò il viso verso la finestra, odiava davvero piangere davanti agli altri, peccato che però Darren non fosse gli altri.
Quest’ultimo si alzò del tutto e si spostò ancora più vicino a Chris,e lo tirò a sè, stavolta era arrivato il suo turno: quel momento della mattina quando era lui a stringere Chris tra le sue braccia.
Non aveva bisogno di guardarlo negli occhi, sapeva che Chris stava piangendo, che le sue lacrime stavano per cadere.

“Coraggio Chris, piantala. Non è da te.”

“Cosa posso farci, Darren? Tanti ragazzi hanno passato ciò che ho dovuto sopportare io. È che non so se sono in grado di fare qualcosa di concreto a mia volta.”

“Ma tu lo fai Chris. Eccome se lo fai!”

Chris sollevò il suo viso verso di lui, per un momento incatenarsi ai suoi occhi fu la sola soluzione possibile.
Per Darren invece la sola cosa possibile fu baciarlo, farlo sentire al sicuro, farlo sentire speciale, come già era.
E tra le labbra glielo ricordò.

“Chris tu sei speciale, tu aiuti questi ragazzi, tu racconti la tua storia, fai in modo che tutti sappiano. È una cosa importante, sai?”

È che a volte mi sembra di non fare abbastanza, ci sono quei momenti in cui penso di non poter fare nulla di utile”

“Beh allora… quando succederà tu vieni da me. Tu vieni da me e lasciati abbracciare e vedrai che tutto si risolverà. Me lo prometti?”

“Sì, te lo prometto Darren.”

“Perfetto! Ora alziamoci su, dobbiamo lavarci, vestirci e fare colazione.”

“La prepari tu, Darren? Intendo la colazione.” chiese un Chris spaventato.

“Non dire scemenze. Andremo in un bar.”

Chris finalmente ritrovò il sorriso, si strinse forte a lui e lo ringraziò.

“Grazie Darren. Grazie per esserci sempre.”

“Di nulla Chris.”

Si alzarono insieme con le loro mani intrecciate, pronti per una nuova giornata, sicuramente impegnativa, ma più bella se passata insieme.
La sera arrivò velocemente per entrambi, la cerimonia si stava avvicinando sempre più.
Chris stava diventando nervoso, quest’anno aveva un compito importante: doveva presentare la storia di un ragazzo sfortunato. Un ragazzo condannato dalla società e dai suoi compagni, che aveva la sola colpa di essere omosessuale. Era triste anche conoscere soltanto il suo nome: Jamey.
Si strinse meglio la cravatta, si lisciò la giacca con le mani per sistemarla e si guardò ancora una volta allo specchio. Era pronto.
Sarebbe andato da solo stavolta, Darren non poteva andare con lui ­— sarebbe andato con la sua famiglia ­— e lo avrebbe visto solo alla cerimonia. Erano quelli i momenti in cui aveva davvero tanto bisogno di un suo abbraccio. Decise di non pensarci, lo avrebbe visto più tardi e quando nessuno li avrebbe guardati, magari si sarebbero anche potuti baciare.
Chris ci sperava davvero tanto. Voleva solo stringersi a lui, non pretendeva molto.
Si avviò all’ingresso, prese il suo BlackBerry, le sue chiavi e uscì.
Non ci mise poi tanto ad arrivare all’edificio dove si sarebbe svolto l’evento. Lui sarebbe stato solo uno degli oratori, avrebbe dovuto parlare dopo l’esibizione della sua collega Amber.
Appena arrivato all’ingresso, incontrò la sua agente che gli ricordò tutto il suo programma e poi lo salutò.
Entrò all’interno del palazzo, e si mise subito a cercare i suoi amici, la prima che vide fu proprio Amber, che gli venne incontro e lo abbracciò forte, lasciandogli un dolce bacio sulla guancia.

“Hey Chris, eccoti qua. Non vedevo l’ora che arrivassi.”

“Ciao tesoro, sì, ci ho messo un po’ a prepararmi, sei da sola? Gli altri dove sono?”

“Sono tutti già dentro.” Amber, avendo capito subito chi intendesse Chris con gli altri, decise subito di tranquillizzarlo.

“Darren è già arrivato. È insieme ai suoi genitori, è dentro con loro, sono già seduti al loro tavolo.”

Non sapeva bene perché, ma Chris appena sentì il nome di Darren, riprese a respirare correttamente. Per un tempo indefinito era stato come in trance, e sentire il nome della persona che amava lo avevo riportato in vita.
Guardò Amber e le sorrise, stringendola a sé sussurrandole il suo ringraziamento all’orecchio.

“Grazie mille tesoro.”

“Di nulla cucciolo.”

Si allontanarono insieme, e entrando nella sala videro subito il loro tavolo; Chris adocchiò subitoanche quello dove si trovava il suo ragazzo. Incontrò quasi senza rendersene conto gli occhi di Darren, quelle calamite dorate che ogni giorno lo soggiogavano.
Si andò a sedere al suo tavolo, salutò tutti gli altri e aspettò il suo turno.
 


"Appena due mesi fa abbiamo appreso della tragica notizia di un "mostriciattolo" di Buffalo che si è tolto la vita. Jamey Rodemeyer aveva solo 14 anni, ma per la sua famiglia ed i suoi amici era una fonte d'ispirazione, di amore, di accettazione e d'incoraggiamento.

 

Darren era seduto al suo tavolo, stava guardando il suo angelo, stava ascoltando ogni sua parola, e ogni secondo che passava scopriva di amarlo un po’ di più.

 

Da quando ci ha lasciati, l'incoraggiante messaggio che Jamey ha lanciato dicendo al mondo intero che dobbiamo andare fieri di ciò che siamo ed
amarci ed accettarci a vicenda è stato reso mille volte più forte.




Lo sguardo di Chris diventava sempre più concentrato e attento, mentre ripeteva quelle parole che sentiva tanto sue.
 

 
Gli straordinari membri della sua famiglia hanno come missione nella vita di rendere il mondo un posto migliore, perché è questo che Jamey avrebbe voluto. Tracey, Tim ed Alyssa Rodemeyer sono eroi a loro volta. Hanno parlato alla nazione in TV, alla radio, hanno parlato con i nostri leader a Washington nel tentativo di mettere fine alla piaga del bullismo.

 

 

Darren poteva quasi vedere le sue lacrime, riusciva a vedere anche da lunga distanza gli occhi già lucidi del suo Chris.
Sapeva bene che tutto quello che stava dicendo era più che sentito, Chris lo aveva provato sulla sua pelle, con la sola differenza che lui era riuscito ad uscire da quell’incubo,mentre il povero Jamey purtroppo non aveva avuto la stessa forza.



Si sono fatti portavoce di un movimento che vuole rendere il mondo un posto migliore, più disposto ad accettare giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender, e lavorano ogni ora, ogni giorno per cambiare la nostra cultura. Accogliamo quindi sul palco, con le zampe alzate, Tracey, Tim ed Alyssa Rodemeyer."

 

Ecco che finalmente aveva finito il suo lungo discorso, era arrivato alla conclusione del suo interminabile monologo. Non che non avesse la forza di continuare, ma lo faceva stare male tutto questo, tutto quello che Jamey aveva dovuto sopportare.
Ma era felice, perché anche se per poco, lui era riuscito ad aiutare delle persone, era riuscito a far stare meglio due genitori che avevano perso il loro figlio.
Lasciò il palco e si diresse verso il suo tavolo ancora frastornato, si sedette e attese che tutto finisse.
Il tempo volò così in fretta che non si accorse nemmeno di quando il suo Darren salì sul palco per la sua esibizione, bastò un secondo e tutto cambiò.
Chris ritrovò il sorriso e la sua consueta gioia di vivere, si era come risvegliato da un lungo sonno, gli era bastato guardare il suo bel fidanzato ballare sulle note di It's not unusual per ritrovare il suo buon umore. Quando anche Darren finì di cantare, Chris lo vide scendere dal palco e salutare i suoi genitori, vide come era radioso, ed anche lui era contento per la sua dolce metà.
Salutò i suoi amici e si alzò dal suo posto diretto all’uscita, voleva andare via, voleva tornare a casa e buttarsi nel suo letto per dormire fino al giorno dopo. Proprio quando stava per uscire dalla porta, qualcuno gli blocco il polso, si voltò e vide Darren che lo trascinò di fretta in un angolo della sala, in modo che nessuno potesse notarli.

“Dove stai andando Chris? C’è il party, non resti?”

“Sono un po’ stanco Darren, voglio solo tornare a casa.”

Darren vide nei suoi occhi la stanchezza, e finalmente ebbe la conferma che stava aspettando, era arrivato il momento.

“Ok, vengo con te.”

“Ma, ti perderai il party anche tu, e io non voglio che rinunci per me.”

“Chris, sappiamo bene entrambi che per te potrei fare di tutto.”

“Lo so anche fin troppo bene.”

“Allora andiamo via insieme, è arrivato il momento.”

“Che momento?”

È una sorpresa, basta che tu venga con me! Allora ci stai?”

“Ok Darren ci sto! Come se potessi dirti di no!”

Chris gli sorrise, finalmente aveva ritrovato la serenità grazie alla sua medicina preferita.
Darren fece lo stesso, gli si avvicinò dolcemente e gli baciò una guancia, gli era mancato così tanto il suo tocco.

“Saluto i miei genitori e vengo subito, aspettami qua va bene?”

“Ok, io ti aspetto qua.”

Darren corse via e Chris lo guardò allontanarsi.
Non passò molto tempo, che lui ritornò, così insieme poterono raggiungere le loro rispettive auto, ovviamente non potevano prenderne solo una, avrebbero destato troppi sospetti.

“Allora tu seguimi e basta, ok?”

“Siamo misteriosi eh?”

“Ti piacerà, vedrai.”

“Non ho dubbi tesoro.”

I due salirono nelle loro auto e lasciarono la zona diretti chissà dove, almeno Chris non sapeva nulla di nulla, si stava limitando a seguire Darren, e lui sapeva bene che era capace di seguirlo anche in capo al mondo.
Non conosceva la strada, era una tranquilla zona di campagna, anche se era molto vicino alla spiaggia era davvero una zona isolata.
Appena Darren accostò, anche lui fece la stessa cosa.
Spense il motore e lasciò l’auto, raggiungendo finalmente il suo Darren, che si trovava di fronte a qualcosa, appena ebbe modo di osservare meglio cosa lui stesse guardando, aprì la bocca per la sorpresa.
Non riusciva a crederci, era davvero lei, era la loro casa.
Era senza parole, era di fronte a lei, la loro dimora, il loro futuro nido d'amore.
Darren accanto a lui era felice, con un sorriso radioso che gli illuminava il viso di una luce tutta nuova, che appariva solo quanto erano insieme.

"Quanto costa Darren?"

"Che t'importa? Sarà nostra Chris."

Chris si voltò verso di lui, e lo guardò con uno sguardo tra il severo e il divertito

"Allora Darren? Quanto?"

"Beh io e te guadagniamo bene no? Ehm...comunque intorno al milione."

Chris aprì la bocca per la sorpresa.

"Un milione? Darren sei impazzito?"

"Beh non è tantissimo se ci pensi!"

Lui non voleva ridere, non voleva dargli questa soddisfazione ma un po' di divertimento non guasta mai.

"Appunto non è molto ... sai Darren, sembra quasi che stiamo comprando delle caramelle."

"Sì Chris, esatto! Delle caramelle buone e gustose."

"… E molto costose."

Darren non disse nulla, si limitò a passare il braccio intorno al suo fianco e a stringerlo a sé.

“Dai vieni con me che ti mostro l’interno, ti piacerà.”

Lo prese per mano e lo trascinò dentro. Appena arrivarono all’ingresso si fermarono, entrambi si guardarono negli occhi, non avevano bisogno di parlare, sapevano già cosa si stavano dicendo.
Fecero un bel respiro e insieme entrarono.
Appena ebbero varcato la soglia Darren si voltò verso di lui con un sorriso a trentadue denti.

“Ok, adesso iniziamo il tour della nostra casa, sei pronto?”

Chris in quel momento si sentiva la persona più felice del mondo.

“Sì, sono pronto.”

Lui gli strinse ancora più forte la mano; stavano procedendo a piccoli passi, Darren voleva che non si perdesse nemmeno un piccolo pezzo della casa.

“Allora qua ci troviamo ancora all’ingresso, da questa parte abbiamo il salone, guarda c’è già tutto, però se vuoi possiamo cambiare qualcosa.”

Chris si guardò intorno, era così meravigliato, i suoi occhi erano diventati curiosi e attenti, si soffermava su ogni punto, su ogni angolazione.
Osservò ogni mobile, il divano color panna, il tavolino all’angolo, la libreria in legno di ciliegio, il suo sguardo sempre più contento per tutte quelle novità.
Darren, che aveva già visto la casa, non poteva che essere felice per la sua reazione, aveva fatto centro, aveva davvero scelto la casa giusta.

“Dai andiamo, che devi ancora vedere il pezzo forte.”

“Darren lo sai che amo quando sei misterioso, ma così è troppo.”

“Andiamo.”

E lui ancora una volta lo trascinò via, gli fece vedere il resto della casa che comprendeva una cucina ampia e spaziosa, con un grande tavolo rotondo con una bella tovaglia, adornato con un grande vaso di fiori al centro.
Gli mostrò anche il resto della cucina con un piano cottura piuttosto fornito e una grande dispensa, con affianco un frigo di nuova generazione.
Chris non faceva altro che aprire e chiudere la bocca per la meraviglia.

“Vedrai amore, imparerò a cucinare per te, ti farò ogni mattina delle ricche colazioni.”

“Tesoro non è necessario lo sai, a me basta avere te che mi fai compagnia mentre bevo il caffè tutte le mattine.” Gli rispose Chris con un sorriso.

Darren gli strinse più forte le mani tra le sue con uno sguardo talmente vivo gli rispose:

“Ma io voglio farlo amore mio.”

Chissà se esisteva un modo per innamorarsi sempre di più della stessa persona, Chris non sapeva spiegarselo, era solo conscio che il suo amore per il suo ragazzo cresceva ogni secondo di più.

“Ti amo Darren.”

“Ti amo anche io. Adesso andiamo.”

Darren gli fece vedere anche le altre stanze, il bagno vicino alla cucina, lo studio qualche metro più avanti, ed un’altra stanza adibita ai loro hobby.

“Ovviamente sono tutte da arredare con le nostre cose, ma vedrai, non ci metteremo tanto a farle nostre.”

Mentre percorrevano l’ennesimo corridoio, arrivarono alle scale che avrebbero portato al primo piano della casa, Chris ancora era senza parole.

“Darren, ma non sarà troppo grande questa casa per noi?”

Lui si voltò a guardarlo.

“No. Perché? Io la trovo perfetta, su adesso seguimi, stiamo per arrivare al pezzo forte! Adesso chiudi gli occhi per favore?”

“Darren per piacere!”

“Chiudi gli occhi Chris. Su.”

Lui chiuse gli occhi, e Darren per evitare che sbirciasse, portò le mani sul suo viso.

“Tieniti a me, mi raccomando non mi lasciare.”

Chris si aggrappò a lui, e insieme salirono la rampa di scale, e Darren controllò che salisse ogni gradino con attenzione.
Arrivati in cima, sempre avvinghiati giunsero alla tanto agognata e misteriosa stanza. Darren, non facendosi scorgere, aprì la porta di quella che sarebbe stata la loro camera da letto e sempre tenendo Chris stretto a lui, lo condusse all’interno. Appena arrivarono al centro della stanza si fermarono.

“Ecco siamo arrivati, adesso puoi aprire gli occhi.”

Chris aprì i suoi bellissimi occhi blu, e per poco non svenne, sentiva già che le sue ginocchia stavano per cedere dall’emozione, si voltò verso Darren e con la voce incrinata chiese:

“Siamo nella nostra camera da letto vero?”

“Certo amore, perché a te cosa sembra?”

Chris girò il suo viso e guardò attentamente l’ambiente circostante, vide un comò posto al centro di una parete, due armadi molto alti color acre, e un letto matrimoniale, ma la cosa che lo colpì più di tutte fu il quadro posto alla parete situata sopra al letto.

“Siamo noi Darren?”

“Bhe tecnicamente sono Kurt e Blaine, però sì, siamo noi.”

Il quadro ritraeva una delle scene più belle della storia d’amore fra Kurt e Blaine, i personaggi televisivi che loro stessi interpretevano, l’immagine era l’emblema del loro amore, la loro prima volta.
A pensarci bene anche per loro quel giorno sarebbe stata una prima volta, la loro prima volta nella casa nuova.
Darren mise le mani sulle sue spalle e lo fece voltare verso la grande finestra che si apriva davanti ai loro occhi, che avrebbe permesso volendo l'ingresso ad un piccolo balcone, dove affacciarsi nelle notti di luna piena.

"Appena ho visto questa finestra ho pensato che questa potesse essere la stanza perfetta."

"È bellissima tesoro."

Darren gli cinse la vita con le braccia e lo strinse a sé, poggiando il viso sulla sua spalla.

"Quando ogni notte saremo sdraiati, dopo che avremo fatto l'amore, grazie a questa finestra avrò l'onore di vederti brillare grazie alla luce della luna."

"Allora Darren non vedo l'ora di vedermi riflesso nei tuoi occhi."

Quest'ultimo sorrise lasciandogli un candido bacio sul collo, si voltarono per guardarsi meglio negli occhi e lo spinse verso il letto, si sedette e se lo portò sulle sue ginocchia.

“Ti va se restiamo qua stanotte?”

“Ma Darren… non è possibile, il letto è senza le lenzuola, è tutto in disordine.”

“Per favore, resti con me? Qui, nella nostra casa.”

Chris gli butto le braccia al collo, fece congiungere le loro labbra, era quella la cosa che ancora mancava da fare, baciare il suo Darren.
Senza che se ne rendessero conto, entrambi si trascinarono giù, si ritrovarono sdraiati in quel letto sfatto, completamente abbracciati e vicini, le loro braccia che non lasciavano l’altro, come se dipendesse dalle loro vite restare uniti.
Le loro bocche si lasciarono scontente, aprirono i loro occhi, per potersi specchiare di nuovo l’uno sull’altro.
Darren ancora si manteneva aggrappato a Chris, che nel frattempo teneva le sue mani ferme sui suoi fianchi.

“Se dovessi morire adesso, sarei felice amore mio, perché potrei morire tra le tue braccia.”

“E allora che il mondo ci inghiottisca in questo momento.”

“Non fare lo spiritoso, sto solo pensando che vorrei che il tempo si fermasse, per restare sempre qui con te, nel nostro nuovo nido.”

Chris portò una delle mani strette ai suoi fianchi alla sua guancia, premette forte le dite sulla pelle, come per sentirlo di più.

“Sì tesoro, questo è il posto dove potremo finalmente essere noi stessi, dove potrò amarti senza remore e dove potrò chiamarti tesoro, la nostra casa.”

Darren non rispose, non disse nulla, si limitò ad avvicinare il suo viso a quello di Chris, fino a far sfiorare i loro nasi, fino a sentire il suo respiro per poi baciarlo di nuovo, baciarlo ancora, senza fermarsi; per una volta potevano davvero baciarsi senza tempo.
Per una volta potevano finalmente dire di avere un posto tutto loro, un luogo dove essere due normali ragazzi innamorati, realmente consci di avere un posto che potevano chiamare casa.
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


Capitolo quattro

 

11 dicembre 2011

Era ormai una settimana che lui e Darren si erano trasferiti nella casa nuova: per quest’ultimo era stato facile portare tutte le sue cose e sistemarle, alla fine non aveva molto di importante, a lui bastava avere la sua chitarra e i suoi occhiali fuxia.
Chris era una persona più ordinata ed era per questo che era stato più complicato, anche perché lui era sempre un ragazzo molto preciso, soprattutto quando riguardava le sue cose.
E adesso eccolo qua nella loro camera da letto, seduto nella sua sedia a dondolo davanti la finestra; aveva chiesto a Darren di procurarne due, in modo che si potessero sedere ogni volta che preferivano per ammirare il panorama che si destava davanti a loro.
Era così assorto, perso nel suo mondo che non sentì nemmeno la porta d’ingresso aprirsi, né tanto meno qualcuno che salì le scale di corsa, fino a quando non se lo ritrovò alle spalle. Darren si sporse verso di lui e lo abbracciò da dietro.

Eccoti qua amore, che stavi guardando?”

Chris poggiò subito le mani sopra le sue, notò subito qualcosa che prima non c’era abbasso lo sguardo e noto che Darren al polso portava un nuovo braccialetto.

Questo cos’è? È nuovo?”

Darren sorrise mentre lasciava un bacio sul suo collo, e notò subito la sua curiosità.

Ti piace?”

Bhe si è carino, puoi levarlo? Così posso vederlo meglio.

Darren si staccò da lui e si levò il braccialetto per mostrarglielo, Chris lo prese tra le sue mani e lo esaminò notando subito l’iscrizione all’interno:
“Chris, you are my sun”.
Alzò gli occhi per perdersi in quelli della persona che aveva al suo fianco, quel ragazzo che scopriva di amare ogni giorno di più.
Non aveva nemmeno sentito i suoi passi mentre si metteva di fronte a lui e si inginocchiava. Che gli prendeva le mani tra le sue e le portava alle labbra per lasciargli piccoli bacetti sulle sue dita tremolanti.

Ti piace? Sono braccialetti in argento, sono semplici e impossibili da notare.

Chris lo guardava sempre di più, continuava ad avere quella tremenda voglia di piangere per l’emozione ma resisteva, voleva far vedere che non era una persona debole e piagnucolona, anche se sapeva bene che con Darren tutto questo non serviva, con lui poteva essere se stesso.

Forse te lo ripeto troppo poco, ma io ti amo Darren, non so che farei senza di te, e tutto questo che abbiamo è così tanto, dimmi che non mi lascerai.

Mai amore mio, resterò finché tu mi vorrai.

Si lasciò cadere sulle sue spalle e lo abbracciò forte, stringerlo era quasi diventato una della sue priorità.
Darren lo accolse tra le sue braccia, baciandogli prima una spalla, il collo e poi l’orecchio sussurrandogli:

Ne ho uno anche per te.

Chris si sollevò giusto per poterlo guardare negli occhi per verificare se aveva o meno sentito bene.

Cosa avresti per me?”

Darren si scostò da lui e prese dalla tasca dei suoi jeans una piccola pochette in velluto, dalla quale qualche secondo più tardi tirò fuori un altro braccialetto, sempre in argento.
Chris non ci riuscì più, quelle lacrime che tanto stava nascondendo stavano cadendo, non era riuscito a fermarle.
Il suo ragazzo allora si avvicinò fino a circondargli il viso con le mani, a baciargli quelle calde lacrime una ad una.

C’è un incisione anche nel tuo braccialetto, e spero tanto di non essere stato troppo presuntuoso.

Portò il braccialetto alla sua attenzione e lesse a voce alta la scritta incisa nel retro del piccolo gioiello.

Darren, you are my moon”.

Chris continuava a guardare quella persona che aveva fronte a sé, non sapeva spiegarsi come poteva essere stato tanto fortunato, avere un ragazzo che lo amasse in quel modo spropositato che per lui era disposto a fare di tutto.

Sai amore, ho sempre pensato che io e te fossimo come il giorno e la notte, costretti a vivere in questo limbo, allora ho pensato che dovevamo avere un piccolo simbolo che rappresentasse il nostro sentimento, ho fatto male?”

No tesoro, sei stato meraviglioso, e sappi che non sei stato presuntuoso, se io sono il tuo sole, tu sei la mia luna.

Darren sorrise ancora, in quel giorno appena giunto alla parte più bella; non faceva altro che sorridere, da quando stava con Chris gli veniva naturale.

Posso mettertelo?”

Si.

Chris allungò la sua mano sinistra, sentiva che era quella giusta, lui gli sorrise e la prese, poggiò le dita sul suo polso bianco e niveo e mise il braccialetto.

Ti sta proprio bene lo sai?”

Darren si sollevò sulle ginocchia e lo fece alzare per poterlo abbracciare meglio, lo strinse a sé e davanti alla loro finestra, davanti a quel pomeriggio che stava finendo, al sole che stava tramontando.

Ti amo da morire Chris, ti amo e non smetterò mai di dirtelo.

Allora non farlo.”

I due innamorati sciolsero il loro abbraccio e si guardarono ancora negli occhi, ormai per loro era diventata una bella abitudine.

Scendiamo in cucina, ho una sorpresa per te.

“Darren, ancora? Non è necessario farmi tanti regali.

Lui gli cinse la vita, poggiando le mani sui suoi fianchi, avvicinando il viso al suo e respirandogli sulle labbra.

Ma io voglio farlo amore, lasciati viziare.

Chris sorrise tra sé e sé e finalmente colmò la distanza che separava le sue labbra da quelle del suo compagno.
A lui piaceva molto baciare Darren, sin dalla prima volta che capitò, le sue labbra aderivano perfettamente alle sue, erano sempre morbide ma allo stesso tempo carnose, e amava anche il loro colore dopo che si baciavano per ore.
Gli piaceva mordicchiare il labbro inferiore di Darren: era particolarmente malleabile, e a Chris piaceva molto poterlo succhiare.
I loro baci diventavano sempre passionali dopo un po’ di tempo, entrambi erano capaci di renderli quasi erotici.
La parte più divertente arrivava quando entrambi aprivano la bocca e le loro lingue potevano uscire e unirsi.
Quando Chris fu il primo a separarsi da quelle calde labbra, fu anche il primo a sentire il suo mugolio come segno di protesta.
I suoi occhi dorati adesso erano diventati più accesi, avevano quella luce quasi accecante.

Pensavo sarebbe durato in eterno.

Vedrai tesoro, durerà.

Quest’ultimo gli prese la mano e lo trascinò fuori dalla stanza, chiusero la porta alle loro spalle e scesero le scale che avrebbero portato al piano terra della loro abitazione.

Allora, questa sorpresa?”

Darren si destò come da un incantesimo; si era proprio dimenticato della sorpresa. Chris lo guardò con amore, ormai lo conosceva bene, e la
sbadataggine era uno suoi punti forti.

Ah si, allora adesso chiudi gli occhi.

Ancora? Ma possibile che sia così ogni volta?”

Amore lo sai che amo farti le sorprese e amo fartele per bene, perciò chiudi gli occhi e non barare”.

Così Chris decise di accontentare il suo pazzo fidanzato, chiuse gli occhi come ordinato e si fece trascinare.
Darren lo portò in cucina, spostò la sedia e lo fece sedere al tavolo rotondo attento a non fare cadere il vaso di fiori posto al centro.
Chris lo lasciò fare tutto, voleva davvero rendere felice il suo ragazzo, era la sola cosa che gli importasse davvero assieme alla sua famiglia, ai suoi amici e al suo lavoro.
Sentì un nuovo profumo provenire poco distante da lui, lo avrebbe riconosciuto ovunque, quel sapore aromatico di cacao e arance.

Oh mio dio Darren, ti prego posso aprire gli occhi adesso?”

Darren sbuffò ma sorrise allo stesso tempo.

Non ancora, aspetta un momento.

Gli si avvicinò e posò l’oggetto incriminato sulla tavola proprio davanti a lui, prese una sedia e la sistemò affianco a Chris sedendogli vicino.

Adesso puoi aprire.

Chris aprì i suoi occhi blu, Darren aveva notato che il suo colore diventava sempre più vivo, quel blu delle volte poteva essere azzurro e celeste, e delle altre con mille sfumature tutte diverse.
Davanti a lui si mostrava una torta al cioccolato, con delle arance messe tutte intorno come decorazione e con al centro una scritta: “Happy Christmas”.
Darren di fianco a lui sorrideva ancora e gli passò un braccio intorno alle spalle.

Sai amore questo sarà il nostro primo Natale insieme, ho pensato che dovevamo festeggiare, sì andremo anche a mangiare fuori uno di questi giorni ma
nel frattempo possiamo mangiare questa torta, nella tranquillità della nostra casa.

Chris continuava a guardare quel dolce, continuava a leggere quella scritta, a pensare che era tutto cambiato da quando era piccolo, da quando non aveva amici: ed ora eccolo qua, aveva tanti amici e aveva un ragazzo. Si amavano molto, di questo ne era certo, bastava che si guardassero negli occhi un momento e tutto diventava sempre chiaro.

Hey Chris, tutto bene? Ho sbagliato qualcosa?” gli chiese preoccupato.

Quest’ultimo si voltò subito verso di lui, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Non hai fatto nulla tesoro, sei semplicemente perfetto e non so che ho fatto per averti.

Darren riprese a respirare correttamente

Bè, ami il cioccolato come me amore, per me vale molti punti.

Chris scoppio a ridere, lo faceva sempre quando era vicino a lui, era davvero la sua medicina per stare meglio.

Pensi che potremo mangiarla adesso, sai Darren mi è venuta fame!

Certo che ce la mangiamo, cosa credi, facciamo a metà?”

Chris lo guardò severamente anche se il suo sorriso non era sparito per nulla dal suo viso.

Spero che tu stia scherzando! Ti farebbe male mangiarne anche solo una fetta e poi…”

Non riuscì nemmeno a finire la frase che Darren lo prese in contropiede poggiando le sue labbra sopra le sue; ormai lo aveva capito, il solo modo per zittire il suo bel fidanzato dagli occhi come quelli di un angelo, era baciarlo, baciarlo fino a perdere il respiro.
 
La sera arrivò anche troppo in fretta, Darren era uscito da un’ora e aveva detto a Chris di aspettarlo per le nove, che per quell’ora sarebbero andati a cena insieme. Quest’ultimo aveva notato che al suo ragazzo piaceva molto fare le sorprese; non che gli dispiacesse, però tutto questo mistero per ogni cosa il più delle volte poteva essere stressante, non tanto per la sorpresa in sé, ma per la voglia di indovinare sempre tutto quello che il suo dolce fidanzato riservava per lui.
In quel momento era davanti allo specchio, alle prese con i bottoni della sua camicia nuova, comprata qualche settimana prima. Gli era piaciuto quel colore azzurro che sembrava vivo, quasi reale e così in sintonia con il colore dei suoi occhi.
Non ebbe nemmeno finito che sentì una voce provenire dalla porta d’ingresso della loro stanza da letto, si girò immediatamente e notò la figura più bella nella camera assieme a lui. Appoggiato allo stipite della porta c’era il suo Darren, sempre bellissimo e sexy con quel suo abbigliamento casual che di tanto in tanto riservava solo per lui. Quei jeans scuri che gli fasciavano il sedere in quel modo meraviglioso e quella camicia di lino, di quel colore scuro quasi simile al nero, ma con una sfumatura bluastra che rendeva tutto perfetto.

Se vuoi io ti aiuto ad allacciare quei bottoni

Chris sorrise malizioso nel suo identico modo, ormai si conoscevano bene, bastava un solo e unico contatto visivo per creare la scintilla.

Bè. Sicuramente tu sai dove mettere le mani meglio di me.

Darren si mise a ridere e si avvicinò a lui in pochi passi. Gli arrivò davanti e in quel momento stavano respirando insieme, i loro cuori erano in sintonia così tante volte che si poteva pensare che battessero insieme. Mentre gli abbottonava la camicia le sue dita si inoltrarono innocenti all’interno dell’indumento, fino ad arrivare a posarsi sulla canottiera che Chris portava costantemente quasi temesse di prendersi un raffreddore per la troppa umidità.

Devi abbottonarmi la camicia Darren, non cercare di togliermela.” gli disse sorridendo.

Mi devi spiegare perché porti sempre una canottiera sotto la camicia, sei giovane, non ne hai bisogno.

Chris si sporse verso di lui e gli portò le braccia intorno al collo.

Perché così quando mi vorrai spogliare per fare l’amore con me, sarà tutto molto più divertente.

Lo sai che sei molto spiritoso quando vuoi?

Tesoro ma io sono sempre spiritoso!

E così facendo gli posò le labbra sulle sue, sentire le labbra di Darren era sempre una gioia immensa, sentire come le sue labbra si muovevano sulle sue, percepire la sua lingua che si insinuava sempre di soppiatto sulla sua. Quel brivido che provava ogni volta, che i loro respiri attiravano la stessa aria.
Per Chris separarsi era sempre deleterio, avrebbe voluto restare incollato alla bocca del suo ragazzo per il resto dei suoi giorni, ma purtroppo doveva pur sempre respirare.

Su, adesso lascia che finisca di prepararmi così possiamo finalmente andare a cena.”

Darren portò subito le mani alla sua camicia, stavolta abbottonandola per davvero, bottone per bottone, poi lasciò un candido bacio sulla sua fronte e lo prese per mano trascinandolo fuori dalla stanza.
Scesero le scale e presero le chiavi che stavano nel mobile vicino all’ingresso, si misero i loro cappotti appesi nell’appendi abiti, aprirono la porta e uscirono.
Percorsero il vialetto del loro piccolo giardino, dove Chris quella mattina aveva iniziato a piantare i primi fiori. Voleva che tutto fosse fiorito e colorato e riempire il giardino di mille colori era la cosa migliore da fare anche se per vedere il risultato avrebbe dovuto aspettare l’arrivo della tanto sognata primavera.

Sai se un giorno dovessi sposarmi lo vorrei fare qua, in questo giardino, nel nostro piccolo paradiso, magari potremo far costruire un piccolo altare, che
dici?”

Darren si fermò e si voltò verso di lui, le loro mani giunte e le loro dita sempre intrecciate.

Che hai detto?”

Tranquillo tesoro non ti sto facendo una proposta seria, abbiamo tempo per pensare a tutto, sto solo facendo dei progetti … dici che è troppo presto?”

Non sentì subito una risposta ma delle labbra sulle sue, per un bacio frettoloso ma passionale allo stesso tempo. Un respiro incerto sulla sua bocca.

No amore, anche io ho dei progetti, ma alcune volte ho paura di star correndo troppo e ho timore di poterti spaventare in qualche modo.

Gli occhi di Chris si allarmarono un poco, prese il viso del suo ragazzo tra le mani temendo quasi di poterlo perdere.

“Darren, sappi una cosa, tu puoi fare ogni progetto che desideri e io sarò sempre con te per realizzarlo, che sia uno o centomila, quindi ti prego rendimene partecipe sempre, va bene?”

Quest’ultimo strinse le mani sulle sue, sfiorò le sue dita per fargli sentire anche solo per un attimo quanto tutto questo potesse essere eccitante; Chris sembrò capire perché si rilassò e con il sorriso sulle labbra lo baciò ancora, ancora e ancora.
Dopo che si separarono di nuovo per la troppa poca aria, finalmente raggiunsero l’auto pronti a partire alla volta della tanto agognata cena, una delle tante cene pre-natalizie che preannunciavano un felice periodo per Chris.
Arrivati al ristorante, Darren parcheggiò l’auto e insieme uscirono dalla macchina.
Mentre giungevano all’entrata del locale, Chris notò che era un posto all’aperto, e tutto il perimetro era circondato da lanterne che incorniciavano con la loro luce dorata i mille tavoli disposti.
Ma la cosa che attirò maggiormente la sua attenzione fu il nome del ristorante che lampeggiava in alto: “French Garden”.
Darren al suo fianco gli strinse la mano e si avvicinò di poco a lui fino a far sfiorare le loro spalle e far toccare i loro gomiti, baciandogli il collo e sussurrandogli nel suo orecchio:

Ti piace? So che ami la cucina francese e ho voluto farti una sorpresa.

“Un’altra tra le tante?”

Chris si voltò verso di lui e lo baciò immediatamente sulle labbra, a volte sentiva il forte impulso di farlo e non gli importava di dove fossero in quel
momento, anche se nessuno badava a loro.

Questo è un sì?”

Gli accarezzò una guancia con la punta delle dita, sorridendogli con gli occhi e Darren proprio in quelle iridi blu trovò la sua risposta.

Su, entriamo dentro.

Entrarono all’interno del locale, e dopo aver richiesto la loro prenotazione, furono condotti al loro tavolo.
Era un tavolino per due, situato in un angolo appartato del giardino attinente al ristorante dove di solito erano posti i tavoli all’esterno.
I due si sedettero levandosi i loro cappotti e poggiandoli sulla sedia posta alla loro destra e insieme si godettero l’atmosfera romantica: erano uno di fronte all’altro, circondati da una luce particolare, come se ci fossero mille lucciole a danzare per loro.
Quelle piante che adornavano il ristorante poi rendevano tutto ancora più suggestivo.
Chris stava ammirando il paesaggio e la mano di Darren scivolò presto sulla sua, le loro dita si legarono come se non fossero nate per altro.

Posso dirtelo?”

Che sono bellissimo? Me lo ripeti cosi tante volte che me lo dimentico!”

allora te lo ridico, sei bellissimo Chris, quel colore blu poi…”

Quest’ultimo si sporse verso di lui, poggiando i gomiti sul tavolo, stando attento a non far cadere nulla, amava poterlo guardare bene negli occhi, amava potergli sospirare sulle labbra i suoi pensieri.

Mi fai troppi complimenti, non è che vuoi qualcosa in cambio eh?”

Darren sorrise, quel sorriso meraviglioso che mostrava a tutti ma a lui regalava sempre una scintilla in più. I suoi occhi che ora guardavano le sue labbra.

Vorrei tanto poterti baciare adesso.

E allora fallo, che aspetti?”

E si baciarono, sotto le stelle, con le lucciole a fare da compagnia ai loro respiri, ai loro piccoli gemiti silenziosi, in quel luogo appartato fatto apposta per loro.
Era una delle cose che entrambi apprezzavano di più in quella città, potevano baciarsi, tenersi per mano e nessuno diceva nulla. Era bello per una volta non sentire nessuna lamentela, almeno per Chris, visto che Darren era cresciuto in una città aperta come San Francisco.
Si staccarono felici, le loro labbra che non volevano smettere di assaporarsi, ma dovevano pur mangiare dopotutto.

Hai un sapore buonissimo lo sai?”

Anche tu amore.

Nel frattempo arrivò il cameriere, porse loro il menù e poi attese la loro ordinazione, entrambi ordinarono una cosa semplice, un piatto come loro, due
normali ragazzi che nonostante il successo erano rimasti loro stessi.
Appena il cameriere andò via, Chris si voltò verso l’immenso paesaggio che si destava davanti ai suoi occhi, gli sembrava quasi di essere in una foresta magica, con tutte quelle piante, le lanterne e quelle mille luci.
Non si accorse minimamente della musica che era appena partita che risuonava nell’aria, percepì solo la mano di Darren sempre stretta nella sua e la sua voce entusiasta.

Non ci posso credere, amore ascolta, è lei!

Chris si voltò immediatamente ascoltando finalmente la musica misteriosa.

Lei chi?”

È la nostra baby it’s cold outside.

I suoi occhi si illuminarono subito a quelle parole, a quei suoni che stava sentendo, che riportavano alla sua mente dei bellissimi ricordi.

Ci pensi amore?” Gli disse Darren prendendogli anche l’altra mano tra le sue.

A cosa?”

Questa canzone era il primo duetto di Kurt e Blaine, la loro prima canzone del loro primo natale insieme.

Bè, però non stavano insieme all’epoca.

“Blaine era già innamorato di Kurt, solo che non lo sapeva.

Tu invece Darren lo sai, vero?”

Che ti amo Chris? Certo che lo so.

Quest’ultimo si rilasso a quelle parole e sorrise come sempre faceva quando stava con il suo fidanzato, ovunque fossero, lui non smetteva mai di sorridere.

Comunque la cantiamo meglio noi di sicuro!

Ma dai, anche la versione originale è bellissima.

Amore, tu hai la voce di un angelo e rendi questa canzone perfetta, altro che l’originale … dai canta per me!

Chris strabuzzò gli occhi

Sei impazzito? Qua? Davanti a tutti?”

Hai paura?”

Non mi sfidare Darren.

E allora inizia!”

Così Chris si guardò un po’ in giro, vide che nessuno prestava attenzione a loro, e a voce bassa iniziò a canticchiare e il suo fidanzato non aspettò
nessun secondo per accompagnarlo con la sua voce calda e roca. Erano anime gemelle anche in quello, le loro voci si armonizzavano benissimo.

“I really can't stay - Baby it's cold outside
I've got to go away - Baby it's cold outside
This evening has been - Been hoping that you'd drop in
So very nice - I'll hold your hands, they're just like ice
My mother will start to worry - Beautiful, what's your hurry
My father will be pacing the floor - Listen to the fireplace roar
So really I'd better scurry - Beautiful, please don't hurry
Well maybe just a half a drink more - Put some music on while i pour…”

Era già troppo tardi per potersi fermare, ormai avevano iniziato a cantare e sembrava che a nessuno dispiacesse, anzi le persone li stavano ad ascoltare, avevano percepito subito la sintonia che c’era tra di loro, quel sentimento che traspariva dal suono del loro voci, che si legavano come un nastro dorato e rosso, perfettamente in linea con il tema natalizio di quei giorni.
Chris e Darren continuavano a cantare, ad intonare quelle note, ormai persi chissà dove, in quel loro strano universo dove si rifugiavano spesso, che grazie alla musica diventava un posto ancora più personale.
Le loro mani erano sempre giunte, le loro dita perennemente intrecciate e i loro occhi incatenati, erano talmente abbandonati a quella melodia che non si accorsero che entrambi stavano facendo la stessa cosa. Entrambi avevano le dita legate sì, ma ai loro braccialetti, come a voler precisare che quel legame che li univa era più intimo di quanto la gente potesse immaginare, semplicemente vedendoli.
Quei braccialetti anonimi e personali su cui erano incise parole importanti.
Come in quella sera, dove la luna era presente e il sole era tramontato da un pezzo, loro erano lì seduti a quel tavolo, erano perfetti.
Darren era la sua luna, e Chris era il suo sole.
Quando la canzone finì, si sorrisero, si guardarono ancora negli occhi e se lo sussurrarono in simbiosi.
Ti amo”.

 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.



Capitolo cinque
 

 

18 dicembre 2011


In quei giorni non faceva altro che nevicare, Chris si affacciò alla finestra solo un momento e un fiocco di neve gli scivolò subito sul viso.
Non faceva eccessivamente freddo, ma era di certo più bello stare al calduccio nella loro casa accanto al camino, con quel fuoco che riscaldava l’ambiente.
Era giorni che stava adornando la casa per il Natale, con quelle mille decorazioni su ogni mensola. Qualche giorno prima era uscito con Darren per andare in uno di quei mercatini: erano potuti andare un solo giorno ad una precisa ora, visti gli impegni di entrambi, ma era stato un pomeriggio divertente.
 

 *****


Qualche giorno prima
Darren e Chris erano usciti insieme dalla loro casa diretti a fare acquisti di Natale. Saliti sull’auto Chris accese la radio e iniziò a cantare let it snow. Era così bello che agli occhi del suo fidanzato appariva davvero come un angelo. Erano molto innamorati e nell’aria lo si poteva notare, anche in quell’auto, in quell’ambiente piccolo e accogliente.
Arrivati alla loro destinazione, scesero dal veicolo e si guardarono attorno, gli occhi di Chris si illuminarono subito, diventarono di un blu notte splendente.
Si voltò verso Darren e lo osservò con quello sguardo vivo che lui amava tanto. Gli si avvicinò e lo prese sotto braccio, si strinse al suo cappotto e insieme si avviarono ai primi banchetti.

“Ti piace?”

“Se mi piace? Io amo il Natale, grazie per avermi portato qui.”

“Dovere, amore.”

Chris si strinse un po’ di più e gli lasciò un bacio sulla parte di collo scoperta, quel giorno quell’incosciente del suo fidanzato non portava la sciarpa, ed era un ottimo motivo per approfittarne.
Indugiò con le labbra un secondo di più, adorava poterle poggiare sul suo collo quando voleva, era uno dei tanti privilegi nell’avere un fidanzato.
Tutto questo però fece ridere Darren, dopotutto erano sempre in un luogo pubblico e non era il caso di dare spettacolo.

“Hey Chris smettila … qualcuno potrebbe vederci.”

“Che vedano allora, sono solo felice.”

Entrambi levarono lo sguardo, e i loro occhi ancora una volta si incontrarono.

“Sei bellissimo anche così, lo sai?”

“Come?”

“Con questa cuffietta, che ricopre i tuoi riccioli, sai che io li amo, vero?”

Darren ridacchiò, gli prese le mani tra le sue e le portò alle labbra.

“E io amo sentire le tue dita su di loro, puoi toccarli se vuoi! Anche ora.”

“Ma così rischio di spettinarti… su andiamo!”

Lo trascinò al primo mercatino, le loro mani sempre giunte: erano in un posto bellissimo, quasi magico, ogni banco aveva le loro specialità, tra cibi tutti diversi, e oggetti tutti colorati, c’erano mille illuminazioni e ad ogni angolo c’era un abete decorato con palle di natale.
Arrivati al primo banchetto, Darren si fermò attratto dal colore dei dolciumi che stavano in primo piano, lasciò un secondo la mano di Chris e si precipitò dal negoziante a chiedere il prezzo, mentre il suo ragazzo lo guardava divertito, lo conosceva bene e la golosità era una della cose che li legavano.
Lo vide ritornare da lui, con un pacchetto rosso, con un bel fiocco dorato sulla cima, e un sorriso raggiante che volendo poteva illuminare quello stesso banchetto.

“Che hai comprato?” Gli chiese con una certa curiosità.

“Dei dolcetti allo zenzero, li potremo mangiare stanotte a letto, mentre ci coccoliamo, che ne dici? Oppure mentre guardiamo la tv!”

“Direi che a letto mentre ci facciamo le coccole è molto meglio.”

E così dicendo gli riprese la mano su la sua e si strinse maggiormente al suo braccio, era bello poterlo fare in quel posto così lontano dalla città è così isolato dal resto del mondo.
Chris adorava prenderlo a braccetto ed intrecciare le loro dita, rendeva tutto perfetto.
Arrivati alla seconda bancarella, stavolta fu lui che venne attirato da qualcosa: si avvicinò senza lasciare la mano di Darren e insieme giunsero vicino al banco, e quest’ultimo finalmente colse cosa aveva attratto tanto il suo fidanzato.
Erano delle bellissime lanterne colorate, e decorate con temi natalizi, erano perfette per il loro giardino. Entrambi si voltarono contemporaneamente l’uno verso l’altro.

“Pensi la stessa cosa che penso io?”

“Sono perfette.”

“Sì, sono proprio belle e staranno benissimo nel nostro portico.”

“Hai proprio ragione!”

Darren passò un braccio sul suo fianco per stringerlo a sé.

“Renderanno tutto più bello.”

Ma Chris oramai non lo seguiva più, stava già chiedendo il prezzo e dopo pochi minuti si ritrovarono con due lanterne natalizie.
Per non affaticarsi andarono alla macchina e poggiarono tutti i loro acquisti, e poi ripresero il loro cammino.
Mentre giungevano agli altri banchetti, Chris notò un piccolo banco, situato proprio vicino ad uno degli abeti.
C’era una bambina seduta che avrà avuto si e no quasi dieci anni e notò che non aveva venduto quasi nulla: si avvicinò e le chiese che cosa vendeva di bello. La bambina appena lo vide sgranò gli occhi, si alzò di fretta e si sistemò lo striminzito e povero vestitino che indossava, fece un respiro e poi un bel sorriso.

“Vendo palle di natale signore, le vuole comprare per caso?”

“Come ti chiami piccola?”

“Mi chiamo Sofia signore.”

Darren a quella piccola visione sorrise.

È un bel nome, vero Chris?”

Quest’ultimo notò subito la tristezza negli occhi della bimba, aveva già visto quel tipo di sofferenze, viaggiando e vedendo posti nuovi aveva già avuto modo di conoscere volti tristi come quello di Sofia. Lei era piccola e non molto alta, aveva i capelli biondicci raccolti in una treccia, e gli occhi castani.
Decise che poteva rendere il suo Natale migliore, almeno di un poco.

“Piccola dove sta la tua mamma?”

La bimba lo guardò un momento, era indecisa o meno se rispondergli, le era sempre stato insegnato che non doveva parlare con gli estranei ma aveva visto negli occhi di quello sconosciuto una luce buona e positiva e decise di rispondere.

“La mia mamma non c’è più, nemmeno il mio papà, sono volati in cielo tempo fa, io abito con la zia Marge, lei adesso lavora, mi ha lasciato qua

per vendere queste palle di Natale, mi ha detto che sarebbe tornata presto, ha detto che però dovevo venderle tutte”


“Succede qualcosa se non le vendi?” Le chiese apprensivo.

“Non potremo comprare il pranzo di Natale, così mi ha detto, io però lo voglio”

Detto questo Sofia si rabbuiò un momento, non doveva essere triste, ma certe volte era difficile.
Chris la guardò un momento, e prese una decisione: avrebbe reso il Natale di quella bambina mediamente decente.

“Te le compro io, tutte le palle di Natale.”

“Davvero signore?”

“Non mi chiamo signore, io sono Chris e lui è Darren.”

La bambina li osservò concentrata e sorpresa allo stesso tempo.

“Le compra tutte davvero? Costano due dollari ciascuna.”

Chris vide la speranza nei suoi occhi

“Tutte cara!”

Si voltò verso Darren e lo baciò un momento sulle labbra.

“Andresti a comprare dei dolcetti? Potremo mangiarli con Sofia in quella panchina laggiù.” Gli disse indicando in fondo alla strada.

“Certo ci vado subito e… amore stai regalando un qualcosa di bello a quella bimba.”

“Ma no, sto solo rendendole il Natale un po’ più bello.”

Darren lo baciò ancora una volta e poi andò alla ricerca del banco dei dolciumi.
Chris si avvicinò alla bimba, e li porse una banconota da cento dollari.

“Questi sono per le palle di natale.”

“Ma sono tanti signor Chris.”

“Bè io non ne ho bisogno, invece tu si.”

“Li posso prendere per davvero?”

“Certo che puoi, e poi aspetteremo insieme tua zia, magari ci potremo sedere in quella panchina bianca e potremo mangiare qualche dolcetto. Ho mandato il mio fidanzato a comprarli, sarà qua molto presto.”

Sofia lo guardò incuriosita.

“Tu e il tuo fidanzato siete molto belli.”

“Oh ma grazie piccola! Su andiamo… e tranquilla dalla nostra panchina possiamo vedere quando tua zia arriva, non temere.”

La bimba ancora una volta scelse di fidarsi, prese la mano che Chris le stava porgendo e insieme si recarono a sedersi sulla panchina.
Si sedettero vicini, e notò subito come la bimba era ben educata, era seduta con le manine giunte sul suo grembo e non parlava.
Ad un certo punto prese la parola e si voltò verso di lui.

“Tu e il signor Darren siete fidanzati e vi volete bene vero?”

“Ci amiamo molto.” Le rispose con un tenero sorriso.

La bimba accolse quel caloroso gesto nei suoi confronti e sorrise a sua volta.

“Sono contenta.”

Non ci volle molto che entrambi distogliessero lo sguardo in direzione di Darren che veniva verso di loro con i loro dolcetti.

“Eccomi qua, questo è per te Sofia.” Disse, porgendo il dolce alla piccola.

“E questo è per te amore.” Disse porgendo il medesimo dolcetto al suo fidanzato.

Entrambi accolsero i loro doni con gioia, e iniziarono a mangiare quando la bimba si accorse che la zia era finalmente arrivata. Si girò verso di loro.

“Ecco la zia Marge, signor Chris aspetti un momento che vado a prendere la sua busta.”

Chris la vide allontanarsi senza avere la possibilità di rispondere, la vide raggiungere la donna, porgerle i soldi, vide il suo sorriso riconoscente e vide la piccola prendere il suo acquisto e correre da lui.
Arrivò di corsa con ancora in mano il suo dolcetto e le sue palle di Natale.

“Ecco per lei signor Chris, e grazie mille.”

Detto questo la bimba si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio sulla guancia e poi andò via.
Si lasciò cadere sulla panchina vicino a Darren, posò il suo dolcetto ancora incartato sulla sua busta e si accoccolò tra le braccia del suo fidanzato che lo baciò sulla fronte.

“Sarai un bravissimo papà un giorno.”

Chris a quell’idea sorrise, si ci sarebbe voluto tempo, ma un giorno tra dieci anni, anche lui e Darren avrebbero percorso quella strada, ne era certo.
Stare insieme in quel luogo rendeva tutto più magico, ma essere vicini, teneramente legati e abbracciati era anche più intimo e personale; era il loro primo Natale insieme e Chris era certo che lo avrebbe ricordato per sempre, anche se le loro strade un giorno si sarebbero separate, lui avrebbe sempre mantenuto vivo nei ricordi quel pomeriggio.


*****


Era proprio quel ricordo che adesso lo allietava, mentre aspettava il ritorno del suo fidanzato.
Era partito giorni prima per una serie di concerti benefici che doveva fare e sarebbe ritornato quella sera e Chris aveva deciso di fargli trovare la casa addobbata di tutto punto al suo ritorno; insieme poi avrebbero fatto l’albero.
Aveva già sistemato gli scatoloni con tutte le palline, i fili d’oro e d’argento e le mille decorazioni, vicino all’abete che si era fatto sistemare nel primo pomeriggio. Era tutto perfetto, mancava solo il suo adorato ma sempre ritardatario fidanzato. Gli aveva scritto per sms che sarebbe rincasato solo la sera, quindi non mancava tanto, doveva solo attendere. A Chris non piaceva stare solo, senza Darren era tutto troppo silenzioso e vuoto; ormai si era abituato a stare con un’altra persona, non era pronto per stare di nuovo in solitudine.
Non fece nemmeno in tempo a pensarci su che sentì la serratura della porta, quel tintinnio che conosceva troppo bene, quel rumore di chiavi che venivano poggiate sopra il mobiletto accanto all’ingresso e quella voce che avrebbe riconosciuto tra mille.

Amore sono a casa.
 

*****

 
25 dicembre 2011

Sono sue quelle labbra, quelle che lasciano baci bagnati su di me, mentre le mie mani stringono forte i suoi fianchi, le mie dita che si attaccano alla sua pelle per paura di vederla scivolare via.
Sento il suo fiato sulla mia bocca, quelle parole senza senso, disconnesse dalla sua mente.
Lo vedo portare le sue braccia intorno al mio collo, aggrapparsi alle mie spalle e sospirarmi sull’orecchio il mio nome: “Chris ti prego”.
È paradisiaco come lui conti solo su di me in questi momenti, dove l’unica cosa che si percepisce nell’aria sono i nostri respiri.
Sono quelle le notti che mi mancheranno quando lui sarà lontano da me.
Le mie mani che iniziano a muoversi, attraverso i suoi fianchi, arrivo alle sue cosce, mi abbasso di un poco, lascio che le sue braccia mi abbandonino, inizio a lasciare dei baci sul suo torace, mi soffermo a succhiare i suoi capezzoli e lascio che la mia bocca si appoggi sul suo stomaco, adoro baciare quella parte di lui.
Adoro ogni parte di Darren, il suo corpo dalla pelle più scura della mia, dai muscoli più pronunciati dei miei, anche se lui dice che ormai anche io sto diventando più muscoloso, me lo sussurra ogni volta che mi tocca.
È la stessa parola che ora sento uscire dalle sue labbra: “Toccami.”
Separo le sue ginocchia e mi sistemo meglio sopra di lui, i nostri corpi che ora sono avvinghiati, che sono tenuti insieme da una forza sconosciuta.
Mi prende il viso tra le mani, mi bacia ancora una volta, mi succhia il labbro inferiore e abbandona il suo volto sulla mia spalla, inizia a baciarmi la clavicola, mentre io inizio ad entrare dentro di lui.
È la cosa più emozionante che mi succede in quelle notti di luna piena, siamo nel nostro letto, e vederlo ansimare sotto di me, rende tutto più mio.
Non so mai contare le spinte che ci separano ogni volta dall’orgasmo, sento solo i suoi gemiti nell’orecchio, mentre mi tiene le mani ferme sulle spalle e io non faccio altro che proseguire.
Quando finalmente arriviamo al culmine, non so mai dire qual è il primo nome che si sente chiamato nella stanza. Riesco solo ad ascoltare il suo respiro affannato, che mi allieta e mi regala uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Mi abbandono su di lui, lascio che mi abbracci e che mi stringa tra le braccia.
Riprendo a respirare poggiato sul suo petto ascoltando il battito del suo cuore, lui che mi accarezza la schiena, lasciando che le sue dita indugino un po’ di più sulla mia pelle sudata.
Lo sento avvicinarsi per potermelo sussurrare.

Buon natale Chris.

Levo il mio sguardo per poterlo guardare negli occhi, i suoi che ogni volta che facciamo l’amore sono più belli, diventano di un dorato acceso, e dentro ai miei si perdono.

Buon natale Darren”.

Mi sollevo ed esco fuori da lui, è sempre una mancanza, vorrei poter restare dentro di lui, ma so bene che non è possibile, mi alzo un momento e mi libero da ogni impiccio, ma sento già che mi manca e mi affretto a ritornare tra le sue braccia.
Lui che mi sorride con amore, e mi accoglie stringendomi forte, lo bacio ancora e mi abbandono sul suo petto. Prima di chiudere gli occhi per andare nel mondo dei sogni lo sento sospirare il suo ti amo e finalmente posso addormentarmi con il sorriso sulle labbra.


*****


Poche ore dopo Chris si svegliò di soprassalto, e temendo di non trovare più il suo fidanzato affianco, tastò con la mano e lo trovò proprio vicino a lui. D’istinto gli accarezzò una guancia per poterlo baciare di nuovo, voleva sentire il suo sapore nelle labbra, voleva che restasse impresso per quando Darren non ci sarebbe stato, lui che aprì gli occhi in quell’istante prendendogli il viso tra le mani per poterlo assaporare meglio. Si sarebbero baciati per ore e avrebbero rifatto l’amore un’altra volta se solo uno dei due non si fosse fermato.

Aspetta, aspetta amore.” Disse Darren.

Sei troppo stanco?” Gli disse Chris poggiandogli le mani sul petto.

Lo sai che se fosse per me continueremo per ore … è che vorrei riposare abbracciato a te ancora qualche ora, visto che oggi parto per una settimana.

Chris di slancio lo abbracciò forte, strinse forte le sue braccia intorno al suo torace.

Non sai quanto ti amo in questo momento.

Darren ridacchiò.

Ne ho una vaga idea.

Mi mancherai tantissimo, come farò senza di te?

È solo una settimana!

La casa sarà così vuota.

Potremo sentirci sempre per telefono!

Quello è ovvio, ti chiamerò almeno una volta al giorno!Gli disse Chris, ma subito pentendosi delle sue parole, levò il suo viso per poter scorgere
qualcosa.

Sempre se posso.”

Il suo fidanzato sorrise e gli prese ancora il volto tra le dita e glielo sospirò tra le labbra.

Potrai chiamarmi in qualunque momento, potrei morire senza sentire la tua voce almeno una volta al giorno.

Chris si sentì lusingato da quelle parole, non avrebbe dovuto, era con Darren che stava parlando, il suo compagno, quella persona che lo capiva più di tutte.

Forse è meglio che dormiamo adesso. A che ora ci dobbiamo alzare?”

Alle otto e mezza, potremo fare colazione insieme.

Bene allora.

Si sporse verso di lui e lo bacio per l’ennesima volta quella notte.

Buonanotte!

Buonanotte anche a te amore.

Darren lo prese tra le braccia e fece si che lui si raggomitolasse più vicino.
I due innamorati dormirono abbracciati per tutto il tempo, accoccolati in quel loro letto matrimoniale, con la luna che faceva filtrare i suoi raggi attraverso la sua finestra e rendeva la pelle di entrambi più brillante.
La mattina dopo Chris si svegliò appena sentì il suono della sveglia, aprì gli occhi e come ogni giorno da più di un mese, vide la sua persona, quella che amava, quella che lo aveva scelto.
Si soffermò a guardarlo ancora un istante, sfiorò prima la sua guancia con le dita e poi toccò i suoi riccioli e infine gli accarezzò la fronte.
Era bello poterlo fare, avere il privilegio di svegliarsi accanto al suo Darren e di poterlo baciare, come stava facendo in quello stesso momento.
Le labbra si poggiarono sulle sue, e indugiò qualche secondo di più, voleva che restasse il suo gusto dentro la bocca.
Come accade nelle favole, il suo principe aprì gli occhi a sua volta, sorrise e rispose al bacio.
Si baciarono per un periodo indefinito come se per loro lo scorrere del tempo non contasse.

Buongiorno amore!” disse Chris.

Buongiorno anche a te.” gli rispose Darren sorridendogli.

Amo quando sorridi, hai un sorriso bellissimo.

Anche il tuo è meraviglioso.

Mai quanto il tuo.” gli disse baciandolo ancora.

Adesso è meglio alzarci!

Darren prese il suo orologio dal comodino controllando l’ora e si accorse che era tardi, si alzò dal letto, anche se mal volentieri e porse la sua mano a Chris.

Su andiamo a farci la doccia, in due facciamo prima!

Quest’ultimo sorrise e accettò la sua stretta, andarono a lavarsi, non ci misero molto, non potevano dilungarsi, si limitarono a baciarsi sotto il getto dell’acqua e a lavarsi a vicenda, a loro bastava poco per essere felici e appagati, anche solo congiungere le loro labbra era sufficiente.
Appena usciti dalla doccia si vestirono con vestiti semplici e andarono verso la cucina per prepararsi la colazione.
Darren si sedette al tavolo rotondo guardando il suo fidanzato mentre armeggiava con i fornelli, lo vedeva così concentrato mentre preparava i loro pancakes.

Non ti metti un grembiule per me?”

Chris si voltò con il volto leggermente accigliato.

Mi stai prendendo in giro?”

Assolutamente! È che saresti di sicuro più carino.

“Ahah, bella battuta Everett, sei proprio stupido quando vuoi!

Una delle tante qualità per cui mi ami tanto caro Christopher!” gli rispose con il sorriso sulle labbra.

Sono proprio messo male allora.

Darren non rispose, si limitò ad annuire sorridendo ancora.
Il suo fidanzato pochi secondi dopo gli si avvicinò con due piatti contenenti la loro colazione.

Ecco qua tesoro, non sono buoni ma li ho fatti per te, sempre che tu ti fidi a mangiarli ovvio.Gli disse con una nota divertita sul viso.

Quest’ultimo prese la forchetta tra le mani gesticolando rispondendogli.

Sai bene che potrei mangiare qualsiasi cosa tu mi prepari.

Chris si sporse e lo baciò come risposta.

Buon appetito amore.”

Fecero colazione insieme, seduti vicini e imboccandosi a vicenda; erano felici, si poteva testare la loro complicità in gesti semplici e familiari come questo.
Era presto Chris lo sapeva, però sentiva che la persona che gli era accanto in quel momento stava diventando la sua famiglia, lo sentiva nel cuore, lui lo sapeva, ne era certissimo.
Sistemarono la cucina e insieme andarono in camera da letto, dove lui aiutò Darren a terminare di fare la sua valigia, per poi scendere le scale e giungere all’ultima tappa, l’ingresso della loro casa.
Darren se ne stava lì, con la sua valigia nelle mani, con lo sguardo basso, e un sorriso che stava spuntando tra le labbra, il suo fidanzato era affianco a lui, le loro mani unite come al solito, era triste, lui lo notò e si lasciò abbracciare quando vide le sue braccia allargarsi.
Si strinsero forte, Chris poggiò la testa sulla sua spalla.

Mi mancherai tantissimo.

Anche tu, da morire.

Quando ti rivedo?”

Dovrei ritornare il trentuno mattina, vengo qua direttamente dall’aeroporto.

Dai un bacio a tua madre da parte mia!

Certo...ora forse è meglio che vada, se no rischio di arrivare in ritardo al pranzo di Natale.

Chris a malincuore lo lasciò andare, portò una mano sulle sue labbra per poi avvicinarsi e posare un languido bacio: baciarlo era una delle cose che gli sarebbero mancate di più.

Ti amo tanto, e scusa se te lo ripeto in continuazione.

Il suo fidanzato gli portò le mani sopra le sue guance

E allora non smettere mai.

Si baciarono ancora, le loro dita si sfiorarono ancora, e infine Darren lasciò la loro casa, chiudendosi la porta alle spalle.
Chris rimase finalmente solo in quella dimora, la loro oasi felice che per una settimana avrebbe ospitato solo lui; ormai non era più solo da molto tempo, non ci era più abituato, la presenza del suo compagno era diventata così ovvia che non vederla, gli riempiva il cuore di tristezza.
Fece un bel respiro profondo, non doveva disperare, si sarebbero sentiti al telefono e una settimana passa in fretta. Proprio in quel momento gli tornò alla mente quel qualcosa che gli ronzava in testa da un po’, aveva davvero bisogno di un gatto.

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.



Capitolo Sei

 

27 dicembre 2011
 

Era ormai mezzogiorno e Chris se ne stava seduto alla sua scrivania, in quel nuovo studio, creato appositamente per la sua fantasia, per nutrirla soprattutto.
Continuava a fissare quel foglio bianco da ore: non riusciva a scrivere, aveva un solo pensiero in testa e si chiamava Darren.
Non avrebbe dovuto affezionarsi così ad una persona, ma era successo, si era innamorato e adesso stava soffrendo per la sua lontananza. Ed erano passati solo due giorni, non osava immaginare quando sarebbero dovuti stare separati per quelle famose tre settimane in cui il suo fidanzato sarebbe stato impegnato a Broadway per il suo debutto.
Doveva ringraziare Ashley e la sua famiglia se in quei due giorni non era impazzito, con loro era riuscito almeno a distrarsi, anche se non era durato molto.
A nulla erano servite le parole che il suo Darren gli diceva al telefono la sera, era brutto poter sentire la sua voce ma non poterlo abbracciare e baciare.
Da tempo si era reso conto di essere diventato un ragazzo appiccicoso e capriccioso, almeno nei confronti della persona che amava.
Ma era sempre stato smentito, il suo ragazzo gli ripeteva continuamente che non era appiccicoso e noioso, né tanto meno capriccioso, anzi, era solo un ragazzo innamorato, come lui del resto.
Chris era sempre restio a credergli, ma sapeva che di lui poteva solo fidarsi e la maggior parte delle volte finiva per dargli ragione solo per vedere il suo sorriso.
Ecco un’altra cosa da aggiungere alla lista: il suo sorriso gli mancava terribilmente, era abituato a vederlo sempre e ora si doveva accontentare solo di immaginarselo nella mente.
Sentì il suo Black Berry illuminarsi e con aria stanca rispose, senza nemmeno controllate chi fosse.

Pronto?” 

Amore, sono io.

Ciao.

“Chris, che succede?”

Niente.

Non dirmi niente, è successo qualcosa?”

Dall’altro capo del telefono calò il silenzio.
Darren stava iniziando a preoccuparsi, non era da lui essere così taciturno.

“Non può essere così grave!

Non ci arrivi?”

Amore, mi sto preoccupando, mi dici che cosa hai?”

Non potrò vederti.

Vedermi?”

Oddio Darren, quanto sei stupido… il tuo debutto.

Ah sì quello, Chris non devi preoccuparti, non è importante se non potrai venire al mio debutto, verrai qualche giorno dopo, non importa!

A me importa, vorrei potermi sollevare in piedi e applaudirti quando finisce lo spettacolo, mi piacerebbe tanto poterti baciare dietro le quinte per farti le
mie congratulazioni, mi piacerebbe tanto essere presente per vedere le tue lacrime di commozione… e invece nulla.

Ci potremo sentire per telefono poco prima che salga sul palco.

Non è la stessa cosa.

Anche io vorrei che tu fossi presente, cosa credi, ma ti ho chiesto di aspettarmi Chris, e abbiamo deciso insieme di non dire al mondo quello che ci lega… almeno per adesso.

Il suo fidanzato esitò un momento, ma poi comprese che lui aveva ragione e che il suo era solo uno stupido capriccio, lo stava facendo di nuovo. Si portò le ginocchia al petto e sospirò.

Hai ragione, ti chiedo scusa. E' che … mi manchi.

Dai che manca poco al trentuno, poi ci potremo vedere!

Sono così frustrato, mi manca averti qua, mi manca poterti toccare.

“Chris, non ti facevo tanto intraprendente.

Lo sono diventato stando con te.”

Ti devo mancare parecchio allora … cosa mi faresti se fossi là con te?”

Non ci provare!

A fare cosa?”

“Darren e io e te non faremo del sesso telefonico, scordatelo!

“Amore, ti stavo solo prendendo in giro.” gli rispose ridendo

Chris sorrise quasi automaticamente, gli mancava anche la sua risata.

Ti amo anche per questo alla fine.

Beh tu ami la mia stupidità, è parte del mio fascino… ora devo andare, mi stanno chiamando, ci sentiamo stanotte va bene?”

Sì, salutami tua madre mi raccomando e anche tuo padre e Chuck.

“Ti amo non dimenticarlo e ricordalo nei momenti in cui ti senti solo. E tu non lo sei capito?”

Si morse il labbro inferiore cercando di non commuoversi a quelle parole, cercando di non emozionarsi ogni volta che il suo fidanzato gliele sussurrava, quelle dolci parole che avevano il potere di renderlo felice in un istante.

Anche io ti amo, moltissimo.

Adesso vado davvero, a stanotte.

A stanotte tesoro.
 

*****

 
31 dicembre 2011

Erano le cinque e mezza e Darren sarebbe tornato da lì a poco; Chris era talmente ansioso di rivederlo che si stava mangiando tutte le unghie per il nervoso. Sarebbero rimasti a casa per la cena e poi sarebbero andati a casa di Naya per una festa.
Chris era diventato assurdo, non solo era appiccicoso ma adesso era diventato anche geloso di chiunque, ed era una cosa ridicola; non lo era quando Darren stava con Mia e lui faceva l’amante e lo era adesso che invece non c’era nessun terzo incomodo. Stava proprio diventando pazzo e l’unica soluzione era vederlo, potersi specchiare nei suoi occhi dorati e vederlo sorridere.
Ecco, a lui bastava questo per tornare normale; l’orologio sembrava non proseguire la sua corsa, anzi, sembrava davvero che il tempo si fosse fermato.
Decise di uscire fuori dalla casa e di aspettarlo seduto fuori dal portico; non voleva essere un cliché, ma non ce la faceva più, voleva vederlo, voleva stringergli le braccia intorno al collo e baciarlo calorosamente, voleva sentire quelle labbra, gli mancava il sapore che lasciavano nella sua bocca.
Si alzò dalla sedia, sistemò la scrivania e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Si incamminò per raggiungere l’ingresso ma prima si fermò un momento a guardare l’ambiente circostante, si rilasso solo quando vide che era tutto in ordine e che poteva finalmente andare ad aspettare l’arrivo del suo innamorato.
Arrivò alla porta d’ingresso, l’aprì e poi finalmente poté uscire ed andare a sedersi sul portico, con le ginocchia che presto raggiunsero il suo petto che le raccolse.
Non seppe dire quanto tempo attese, sapeva solo che quando vide quel taxi giallo avvicinarsi, non riuscì a muoversi subito, i suoi muscoli non volevano saperne di funzionare: riuscì a smuoverli solamente quando vide uscire dall’auto una persona che conosceva fin troppo bene.
Un ragazzo non molto alto, con i capelli riccioluti sempre più lunghi e in disordine, gli occhi dorati più vivi che mai e con un sorriso mozzafiato.
Eccolo finalmente.
Era ritornato da lui, il suo Darren.
Non ci penso due volte, si alzò in fretta e corse da lui; il suo fidanzato lo vide arrivare e dopo aver pagato il tassista chiuse la portiera e si voltò verso di lui, lasciò cadere le valigie per terra e allargò le braccia, che erano già prontissime ad accoglierlo.
Chris si abbandonò tra le sue braccia, lo strinse talmente forte che Darren lo sollevò un poco.

Non pensavo di mancarti tanto!

Da morire.

Lo depose per terra e si baciarono, Chris prese il suo viso tra le sue mani, le sue dita che finalmente ritrovavano quella superficie e tastavano la sua pelle resa ruvida dalla barba ricresciuta.

Scusami se ti posso sembrare appiccicoso, è che mi è mancato tutto questo. Posso baciarti ancora?”

Amore non lo devi chiedere, fallo.

Lui non se lo fece ripetere, le sue labbra trovarono subito quelle di Darren un’altra volta; non voleva rendere tutto veloce e passionale come al solito, voleva solo un contatto, voleva solo sentire le sue labbra sulle sue, voleva solo riassaporarle.
Quando finalmente si staccarono dopo minuti interminabili, si guardarono negli occhi, come solo loro sapevano fare e si persero l’uno nelle iridi multicolore dell’altro.
Non dissero nulla, si limitarono ad osservarsi, a guardarsi e a trovare qualsiasi differenza e nuova cosa che ci fosse nei loro visi.
Chris osservò come erano cresciuti i suoi capelli, i riccioli erano più folti, e adesso era anche più facile poterci attorcigliare le dita.
Allungò una mano verso di essi e provò subito, le sue mani delicate che accarezzarono la testa del suo ragazzo, che lo sentirono fremere sotto il suo tocco, tanto normale e familiare.
Gli era mancato anche questo, lui non sapeva stilare una vera lista di tutte le emozioni che gli mancavano in sua assenza, sapeva solo che era molto lunga, e che le sensazioni che provava per il suo fidanzato erano moltissime e tutte diverse.
Sapeva che lo amava, ma quello era scontato; era anche conscio che senza di lui non riusciva a resistere molto, che senza sentire la sua voce era come privo di qualcosa, per non parlare del suo sorriso, che era la sua linfa vitale.
L’uomo che aveva di fronte era semplicemente la sua metà, quella che per tanto tempo aveva cercato, quella che aveva aspettato negli anni della sua adolescenza, quella che in quel momento lo stava guardando come se fosse la sola cosa bella in quel giardino.

Avresti dovuto rasarla prima di tornare!

Tanto so che a te piace comunque...

Idiota!” gli rispose sorridendo.

Darren prese la sua mano e se la portò alle labbra, la baciò e la lasciò andare.

Raccolse la sua valigia, che prima aveva fatto cadere per terra e prese l’altra sua mano e lo trascinò dentro casa. Il suo fidanzato lo seguì senza pronunciare nessuna parola.
Arrivarono all’ingresso, oltrepassarono la porta e finalmente entrarono e Chris la sentì subito: quella nuova aria che si era sentita fin da quando il suo fidanzato era entrato in casa con lui.
L’agonia era finita, si lo sapeva che stava esagerando, ma gli era mancato tanto quasi come l’aria.

Allora come sta tua madre?” Esordì guardandolo ancora.

Darren si girò verso di lui con un lieve sorriso sulle labbra

Sta bene, è sempre la solita, vorrebbe tanto vederti e conoscere i tuoi.

Chris lo guardò un po’ sorpreso.

Perché?”

Il suo fidanzato sempre sorridendo lasciò la stanza, lui sempre camminando lo inseguì fino alla loro camera da letto, arrivarono e insieme poggiarono le sue valigie vicino al loro armadio.
Darren si levò la giacca e la depose sopra la sedia poggiata alla loro scrivania, il suo ragazzo era sempre dietro di lui in attesa di una risposta.

Allora me lo vuoi dire? Perché?”

Lui si voltò lo guardo intensamente sedendosi sul letto.

Vieni qua.” gli disse allungando la mano verso la sua.

Chris l’accolse subito e si sedette vicino a lui, si guardarono ancora, le loro mani erano finalmente giunte dopo giorni; gli era mancata tanto la sua stretta
decisa e forte, quell’intreccio di dita, perfettamente incastrate tra loro, che rendevano semplicemente tutto più facile. Il suo sguardo era fisso su di loro, non riusciva a distogliere gli occhi da quel legame che sin dall’inizio aveva reso la sua vita più bella.

“Gliel’ho detto”

Sollevò il viso e incatenò i suoi occhi a quelli del suo ragazzo.

Come?”

Sì, le ho detto di me e di te, alla mia famiglia intendo.

Il suo sorriso si illuminò immediatamente

Mia madre era molto contenta, lei ti ha sempre trovato adorabile e non le importa se sei un ragazzo, mi ha detto che le basta vedermi felice. Anche mio padre era contento, ha detto che sei un bravo ragazzo, solo Chuck era come dire, restio a crederci. Sai, lui è molto affezionato a Mia, ma tranquillo, gli passerà.

Notando che il suo fidanzato non diceva una parola, gli passo una mano di fronte agli occhi come a voler vedere se fosse ancora sveglio.

Tutto bene amore?”

Perché glielo hai detto?”

Che domande fai? Stiamo insieme, io ti amo, tu mi ami, e io volevo solo renderli partecipi della mia felicità ... lo so, avremo dovuto parlarne insieme prima, ma ogni volta che ti parlavo per telefono, avevo sempre quello sguardo ebete stampato in faccia, ed è stato facile per loro capire il perché e allora ho dovuto confessare, ma ti posso assicurare che erano felici per noi e…”

Chris notando la sua lieve preoccupazioni gli strinse le mani più forte e lo baciò dolcemente sulla guancia.

Tesoro non sono arrabbiato con te, solo che… non pensavo reagissero così bene. Non fraintendermi, io amo la tua famiglia, ma non pensavo che loro potessero amarmi allo stesso modo.

Darren sorprendendolo con le sue mani gli incatenò il viso.

Lo sai che ti amano quanto me.

Non pensavo fosse possibile, tutto qua. E quindi mi vogliono vedere?”

Il suo fidanzato annuì entusiasta.

amore, potresti venire a New York verso il venti di gennaio, così potrai vedermi mentre esalto le folle e rivedere i miei genitori.”

Sarebbe fantastico”

Lo è Christopher.

Sussurrandogli quelle parole proprio sulle labbra, lo baciò ancora, spostò le sue labbra senza nemmeno rendersene conto, baciando le sue guance
ricoperte dalle sue mani e la sua fronte, finendo ad abbracciarlo stretto.

Non sai come mi è mancato stringerti, averti tra le mie braccia.

Chris sorrise sulla sua spalla, lui lo sapeva bene, senza di lui era così incompleto; in soli due giorni, il suo Darren era stato capace di scavare una fossa profonda nel suo cuore, per piantarci l’anima in suo onore.
Non esisteva una reale soluzione, loro due erano destinati ad amarsi, lo avevano capito da poco tempo, ma in quel lasso di tempo breve erano stati in grado di capire quanto l’uno potesse contare per l’altro.
Proprio sospirando sulla sua clavicola, lui pensò che ormai Darren era diventato importante e quasi vitale per la sua sola esistenza: era stato capace di entrare dentro di lui, di aiutarlo nei momenti difficili, di sostenerlo nei giorni in cui la stanchezza lo aveva sopraffatto, di affiancarlo nelle scelte, ecco per lui era questo.
La persona che aveva scelto di amare, quella che aveva scelto di amarlo.
Sapeva che prima o poi avrebbe potuto vivere il suo amore alla luce del sole, ma adesso gli bastava quello, stare abbracciato al suo fidanzato nella loro stanza, seduti sul loro letto.
Si accasciarono sopra il copriletto rosso scuro che Chris aveva scelto per il suo ritorno, sapendo quanto gli piaceva.
Si distesero con le mani unite, lasciando cadere le loro teste sui cuscini, sentendo il rumore dei loro vestiti che facevano uno strano fruscio con la stoffa.
Erano l’uno vicino all’altro, con le loro fronti poggiate l’una sull’altra, i riccioli di Darren che sfioravano il suo viso, i suoi occhi che si socchiudevano per il contatto inaspettato.
Nella stanza si sentivano solo le loro voci che facevano da ninna nanna alla loro intimità.

Chissà come faremo

A fare cosa?”

A stare lontani, sono stato malissimo in questi due giorni, mi domando come farò per questi venti che mi aspettano.

Lo sai che devo farlo per me e… anche per il mio futuro, il nostro futuro insieme.

“Darren, io lo so che è importante, sono il primo ad essere fiero di te, sto solo dicendo che mi mancherai, tutto qui.

Potresti venire a trovarmi!

Devo già venire l’ultimo giorno dello spettacolo, se vengo anche prima, la gente parlerà.

Potresti venire il sette gennaio insieme a Joey e agli altri, ti va?”

Pensi che potrei aggiungermi a loro senza farmi notare?”

Ne sono convinto.

Penso che verrò.Annuì titubante.

Benissimo allora. Adesso dobbiamo vestirci, Naya ci aspetta!” gli disse il suo fidanzato facendo per alzarsi dal letto e proprio quando le sue ginocchia si
stavano per muore, senti una mano tenergli la manica della camicia, si voltò e vide uno dei rari bronci che il suo Chris era capace di fare quando voleva qualcosa. Decisamente era stato davvero un bravo insegnante.

Non possiamo restare qua? Nessuno si accorgerà se manchiamo.

Amore ho bisogno di distrarmi, ho bisogno di bere qualcosa di forte e rilassarmi e poi…” si girò del tutto e si avvicinò leggermente alla sua figura,
poggiando le mani sui suoi fianchi

“…voglio ballare con il mio sexy fidanzato per tutta la notte e baciarlo alla mezzanotte in mezzo alla pista, pensi che sia possibile?”

Penso proprio di sì.” lui gli rispose baciandolo ancora.

La sera arrivò in fretta e in quel momento, erano fermi nei loro abiti migliori, anche se per migliori s’intendeva un paio di jeans scuri e una camicia blu scuro per Darren e azzurra per il suo fidanzato ed erano indecisi se suonare o no il campanello della casa di fronte a loro. Avevano promesso di esserci e di solito loro mantenevano sempre le promesse quindi si fecero coraggio.
Chris d’istinto strinse la mano di Darren, non era una mossa programmata, il suo cervello ormai sapeva che una delle sue gioie più grandi era stringere la mano del ragazzo che occupava un posto speciale nel suo cuore.

Se ci annoiamo andiamo via.

Pensi che potremo annoiarci ad una festa del genere?” Gli chiese sorridendo.

Voglio solo stare con te, degli altri ora non mi importa.

Non dovresti dirlo.

“Lo so … adesso è meglio bussare!

Finalmente bussarono e una sfavillante Naya Rivera aprì loro la porta: era vestita con un abito rosso lungo fino al ginocchio, con delle paillettes applicate sulla scollatura e le spalline decorate con dei piccoli strass. Indossava delle decolleté rosse in vernice, con un tacco vertiginoso, tipicamente da lei.
I suoi capelli erano acconciati semplicemente, lasciati sciolti e tenuti in ordine da una forcina rossa con i brillantini argentati: era bellissima.
Gli occhi di Darren saettarono su tutta la sua figura, aveva sempre apprezzato la sua bellezza semplice e colorata.

Wow, sei meravigliosa Naya!

Lei sorrise compiaciuta dal complimento appena ricevuto.

Grazie mille hobbit, oggi sei anche più basso del solito, mi raccomando non ti mettere vicino a me, che si noterebbe l’abissale differenza!

Quanto sei simpatica!” gli rispose lui con un sorrisetto sghembo.

A quel punto Chris dopo aver stretto un po’ più forte la mano del suo fidanzato, si sporse in avanti e la baciò sulla guancia.

Sei davvero stupenda tesoro.

Grazie, anche tu, su entrate!

Li fece entrare facendo strada fino al salotto dove aveva allestito la festa, insieme all’altro salone adiacente e al piccolo portico situato nei pressi del giardino, che per l’occasione era stato abilmente agghindato da Naya e dalle altre ragazze con mille palloncini colorati e delle lanterne con delle luci multicolore che circondavano una serie di tavole imbandite di ogni tipo di pietanza esistente nella cucina italiana; inoltre in ogni tavolo erano posizionati dei calici di cristallo, che sarebbero serviti per il brindisi finale.
C’era una marea di gente sconosciuta che loro manco conoscevano del tutto. La padrona di casa fece loro strada fino alla stanzetta adibita come guardaroba per l’occasione.

Io vi lascio qua, adesso devo andare a fare gli onori di casa, mi raccomando non perdete tempo piccioncini.” disse loro con un sorrisetto malizioso.

Dopo di che lei lasciò la stanza e loro erano ancora fermi sulla soglia della porta con gli sguardi leggermente sbigottiti.

Lo sanno.”

Siamo sinceri, non ci vuole molto.

Chris si voltò verso di lui, con gli occhi un poco allarmati.

Come facciamo adesso, me lo spieghi?”

Ci rilassiamo?”

Darren!

amore?”

Penso che tu abbia ragione.

Darren sorrise avendo già capito cosa gravitava nella mente del suo fidanzato e dopo essere entrato nella stanza accompagnato da lui, si levò e appese il suo cappotto nell’appendiabiti situato vicino alla finestra, si avvicinò a lui e gli cinse i fianchi con le braccia e la sua mano finì subito sulla sua schiena per cercare di rilassarlo.

Dobbiamo solo divertirci e non pensare a nulla.

Chris senza pensarci troppo portò le braccia intorno al suo collo, piegando la testa in avanti poggiandola sulla sua spalla e lasciando un lieve bacio sul suo collo.

Ti prometto che cercherò di non lamentarmi nemmeno una volta.

Ci pensi?”

A cosa?”

Il nostro primo capodanno insieme amore.

Si strinsero un po’ più forte, i loro abbracci erano una delle cose che entrambi amavano di più. Per loro era la manifestazione d’affetto preferita, non che nei baci non trovassero quello che li univa maggiormente ma negli abbracci era tutto diverso.
Chris sapeva che tra le sue braccia poteva trovare la pace che cercava, che poteva abbandonarsi senza il rischio di cadere, sapeva che Darren teneva tanto a lui, ed era proprio con un abbraccio che lui glielo dimostrava in continuazione.

Ti amo così tanto, che ho paura che a volte sia troppo da reggere per te.

Quest’ultimo socchiuse di poco gli occhi e si abbandonò alle dolci carezze del suo fidanzato, che non solo lo stringeva, ma faceva in modo che tutto fosse perfetto, la sua bocca che lavorava quel punto indefinito sul collo. Quelle labbra che succhiavano insistenti senza rendere tutto per forza volgare agli occhi degli altri: in quella stanza c’erano solo due ragazzi, due giovani uomini che si amavano e si volevano bene ed in quel momento si stavano solo dimostrando il loro affetto reciproco.
Non si resero nemmeno conto che avevano un pubblico silenzioso che assisteva alla loro esibizione.
Sulla soglia della porta infatti le loro amiche si stavano godendo lo spettacolo e solo quando Chris provò a sbottonare la camicia di Darren decisero di parlare.

Se volete chiudiamo la stanza a chiave!” disse una Dianna tutta sorridente, splendida nel suo abito dorato, lungo sotto il ginocchio, con un trucco
appena accennato e i capelli acconciati semplicemente.

Ragazzi, se aveste voluto scopare bastava dirlo, vi avrei prestato la mia stanza!” disse Naya con il suo solito tono malizioso.

“Chris sono stupita, perché non me lo hai detto?” disse una Lea leggermente alterata vestita con un grazioso abitino rosa in tulle poco scollato e corto fin sopra il ginocchio.

Magari non voleva dirtelo Lea, sono cose private dopotutto.” disse Jenna dolcemente, lei era vestita con un candido abito viola pallido non molto lungo con le spalline tutte decorate.

Cucciolo davvero, dovete stare più attenti.” disse una Amber stupenda nel suo abito bordeaux con una nota di colore simile al violaceo.

Poi Darren, dovresti essere tu a fare la prima mossa, sembri uno stoccafisso!” disse Heather con un sorriso divertito sulle labbra, davvero bella nel suo
abito bianco lungo fino al ginocchio, con una scollatura appena accennata, e i capelli biondi lasciati sciolti.

Chris si voltò immediatamente e sgranò gli occhi per la sorpresa.

Che ci fate qua?”

Ci stavamo godendo lo spettacolo, zucchero.Disse Ashley appena arrivata con un sorriso divertito in volto.

Spero che vi stiate divertendo allora!” sussurrò Darren sperando che il suo fidanzato non sentisse.

Tesoro!

Che c’è?”

Andiamo a divertirci?”

Quest’ultimo sorrise raggiante e di colpo abbracciò il suo Chris di slancio, e lo baciò sussurrandogli all’orecchio

Ti amo immensamente.

Lui sorrise di rimando. Ecco il motivo per cui era al mondo, ogni giorno lo capiva sempre di più: era per sentire quella risata, per essere partecipe di quel piccolo miracolo che da tempo riempiva la sua vita.
La festa si svolse tranquillamente, senza gravi intoppi: tutto procedeva per il meglio, tutti si divertivano, c’era chi scherzava, chi chiacchierava, chi ballava e chi semplicemente stava seduto su uno dei divanetti messi a disposizione dalla padrona di casa per fare conversazione.
In questo frangente Chris se ne stava semplicemente seduto in uno dei dondoli situati nel portico a parlare con la sua amica Ashley, mentre guardava il suo fidanzato che stava intrattenendo una divertente conversazione con una signorina alquanto graziosa.

Guardalo.Disse con una prima nota infastidita.

Non sta facendo nulla tesoro.

Ma guarda come se la ride!

È sempre stato un tipo espansivo, non è una novità.

Non lo so Ash, da quando stiamo insieme, sono diventato geloso e possessivo.

Sei solo innamorato.Gli disse lei accarezzandogli un ginocchio.

È difficile stare nell’ombra, vorrei poterlo urlare al mondo e invece sto a qua a guardarlo civettare con quella.

Oh santo cielo Chris, smettila! Oh guarda, le sta toccando il braccio, adesso lo porta nello stanzino delle scope e fa ben altro che parlare. Furba la
ragazza!

Non sei spiritosa.

Tu sei noioso.

Lo amo, va bene? È così difficile da capire?” Gli rispose con un tono troppo allarmato per essere ad una festa.

Lei voltò il viso verso di lui e gli prese una mano e la portò tra le sue cercando di tranquillizzarlo.

Tesoro, io lo so che lo ami, ma devi capire che il troppo amore fa male, devi imparare a condividerlo con il mondo.

Chris si asciugò con l’altra mano, una lacrima che stava per scivolare dal suo occhio destro, e con un gesto avvolse le mani della sua amica.

Lo so che tu hai ragione Ash, ma io lo amo da morire e so che questo amore finirà per farmi male, ma voglio correre questo rischio … però ti posso
promettere che proverò a fare la persona matura e intelligente.

“Tu lo sei già, tesoro.”  Gli disse lei con un tenero sorriso.

Grazie... meno male che ho te con cui sfogarmi!

Sempre a tuo servizio.

Si abbracciarono teneramente; Chris doveva ringraziare la sua buona stella se aveva un’amica speciale come lei, loro due erano molto legati e lui la considerava quasi come una seconda sorella.
Una voce improvvisa interruppe il loro abbraccio e loro si staccarono subito per vedere a chi appartenesse, restando visibilmente sorpresi, soprattutto lui, quando scoprirono chi era la persona di fronte a loro.

Vi disturbo?”

Ashley sorrise quasi subito, diede un bacio sulla guancia al suo amico e li lasciò soli allontanandosi.

Dove sta la civetta?” Chiese Chris sarcasticamente.

Che civetta?”

Sai benissimo di chi parlo, quella dolce signorina che ti stava toccando il braccio!

Darren capì immediatamente e si sedette subito vicino a lui, andando a baciargli un punto sotto l’orecchio sinistro facendolo rabbrividire.

È volata via.

Bene.

Sei per caso geloso?”

Non molto, moltissimo.

Non devi esserlo.Gli disse passandogli un braccio intorno alle spalle.

Toglilo, potrebbero vederci.

Che vedano allora, Chris io amo te, delle altre non mi importa, sono stato solo gentile ed educato, mi hanno insegnato ad esserlo, scusa se ti ha dato
fastidio.

Quest’ultimo si voltò subito verso di lui, andando a posargli delicatamente una mano sulla guancia sinistra.

Non devi scusarti, anzi sei tu che devi scusare me, sono solo troppo innamorato di te e ho paura che presto ti accorgerai che è meglio avere una
relazione più normale della nostra.Gli disse abbassando di colpo il viso.

Darren portò la mano sulla sua, stringendo forte le sue dita e avvicinò il suo viso in modo che i loro nasi potessero sfiorarsi.

Amore, non esiste di meglio che avere te nella mia vita.

Davvero?”

Certo, io amo te, amo la nostra vita insieme, amo il fatto che abitiamo nella nostra casa insieme, amo tutto.

Chris sollevò il suo volto e i suoi occhi si incatenarono subito a quelli del suo fidanzato.

Posso amarti ancora di più?”

Certo!” gli rispose finalmente sorridendo

Senza pensarci si scambiarono un bacio dolce e veloce, le loro labbra si sfiorarono e si separarono quasi subito, ma avevano bisogno di farlo, volevano baciarsi anche se sapevano che era rischioso, che qualcuno poteva vederli, ma in quel momento le loro esigenze erano più importanti.

Adesso possiamo andare a divertirci? È quasi mezzanotte e ti voglio baciare in mezzo alla pista.

Sei il solito scemo, ma comunque sì, andiamo.

Si alzarono e si guardarono un attimo, Chris era un po’ titubante ma per quella volta decise che la sua felicità contava più degli altri.

Se vuoi puoi prendermi per mano, se ti va.

Il suo fidanzato sorrise, si sollevò e gli si avvicinò prendendogli la mano nella sua.

Ti amo.

Insieme andarono al centro della pista da ballo, i loro colleghi videro subito che le loro mani erano unite, ma non dissero nulla, anzi, i loro volti diventarono ancora più raggianti, di quanto potessero esserlo già per la festa.
Si posizionarono proprio al centro della pista, mancava pochissimo alla mezzanotte.
L’orologio posizionato al centro della colonna vicino all’ingresso del salone, continuava a ticchettare i secondi mancanti.
Chris decise di osare un poco di più e portò le sue braccia intorno al collo del suo fidanzato, lasciandolo sorpreso e felice. Quest’ultimo lo abbracciò di rimando andando a poggiare le mani sui suoi fianchi, ed insieme ondeggiarono al ritmo della musica di sottofondo.

Domani lo leggeremo sui giornali.

Un titolo stampato in grande sulla copertina di People: Darren Everett Criss e Christopher Paul Colfer amanti.

Diventeremo famosi!

Lo siamo già, stupido.

Faremo tante interviste

Chissà come si chiamerà la nostra coppia!

“CrissColfer, credo.

Non suona tanto male.

Direi proprio di no.” gli rispose sporgendosi verso di lui e baciandolo sulle labbra.

Chris si lasciò andare del tutto e lo baciò di rimando, le loro bocche che si assaggiavano incuranti delle persone che stavano ballando insieme a loro in quella pista da ballo.
Si sentivano solo le lievi urla dei loro amici e le congratulazioni delle loro amiche.
Per una volta era bello lasciarsi andare e non pensare a nulla. La mezzanotte scoccò e il nuovo anno poté finalmente iniziare.
Quando finirono l’aria furono costretti a separarsi, erano sempre avvinghiati e le mani di Darren ora lo abbracciavano stretto e i loro respiri erano leggermente affannati rendendo il suo volto felice ed i suoi occhi ora erano belli e splendenti come quelli dell’uomo che lo stava guardando in quel momento.

Buon anno amore mio, che sia l’inizio di tutto.

Buon anno anche a tetesoro.

Si sorrisero e nei loro volti si poteva leggere quanto loro si amassero, come si supportassero ed in mezzo a tutta quella gente si strinsero più forte e ballarono, godendosi quel nuovo anno appena cominciato.
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


 

Capitolo sette



2 gennaio 2012

La casa era vuota, non si sentiva nessun rumore al di fuori del suo respiro: Chris era disteso nel letto, con indosso il suo pigiama preferito ed era sveglio da ore. Continuava a fissare quell’immagine sopra la sua testa, era inevitabile che in quei giorni avrebbe sofferto, la sua lontananza lo avrebbe a poco a poco distrutto, la sua tragicità era conosciuta e in quei giorni si era addirittura triplicata.
Gli mancava: era la triste verità. Si girò verso la sua parte di letto, tastò il suo posto con una mano: si sentiva ancora il suo odore.
Chris sapeva bene che lui non era morto, era solo partito, erano solo distanti l’uno dall’altro.
Ma soffriva lo stesso, era conscio che aveva la sua vita da portare avanti anche senza di lui e che adesso era lui la sua vita, era entrato nel suo cuore in punta di piedi e aveva messo pianta stabile.
Nel suo cuore, nella sua mente e nella sua anima, lui era lì e Chris questo lo sapeva bene.
Non avrebbe voluto piangere, lui non piangeva per queste cose, lui cercava sempre di essere forte e di reggere ogni colpo, ma era difficile.
Si asciugò una prima lacrima con la mano, si strofinò gli occhi perché piangere non era una soluzione accettabile. Si sarebbe solo fatto più male.
Sapeva che se avrebbe pianto, avrebbe rovinato anche la sua voce e non poteva permetterlo, dato che era una delle cose che il suo Darren amava di più.
Non sarebbe servito a nulla piangere, solo a stare più male di quanto già non stava, ma non aveva pensato che gli potesse mancare tanto il suo ragazzo, era convinto che lui non era il tipo che si disperava per queste cose e invece lui era esattamente come tutti gli innamorati.
Si passò una seconda mano per levare via le lacrime che cadevano dal suo viso e decise di porre rimedio a quella situazione.
Si alzò deciso ad andare in cucina a farsi una bella colazione: almeno se più tardi avesse voluto disperarsi, lo avrebbe fatto a stomaco pieno.
Lasciò quel letto pieno di ricordi troppo vivi per la sua mente e abbandonò la stanza, scese le scale che portavano al piano di sotto molto lentamente e dopo aver dato un’occhiata a quella casa ricca del profumo e dell’essenza del suo fidanzato, arrivò finalmente in cucina.
Varcò la soglia della stanza e si incamminò per andare verso l’angolo cottura; mentre si stava dirigendo passo di fronte al frigorifero vide un piccolo cartello appeso con una piccola calamita a forma di coccinella che avevano comprato settimane prima mentre arredavano la loro casa.
Si posizionò di fronte al piccolo foglietto e lo lesse attentamente, cercando di non piangere, almeno di non commuoversi per l’emozione di quelle poche parole scritte su di un pezzo di carta.
Portò avanti le dita per vedere se fosse tutto vero e reale.
Toccò quel foglio e si rese conto che era stato scritto per bene, le lettere erano state scritte ordinatamente, anche se nello tipico stile di Darren.
 

Per te amore mio che stai leggendo
mi manchi già
so che mi basterà pensarti per stare meglio
mi raccomando non disperarti che tanto mi avrai di nuovo presto tra i piedi
ti amo tanto, non lo dimenticare
tuo Darren.

 
Fu quello il momento in cui le lacrime arrivarono e scivolavano sul suo viso; era sicuro che stava piangendo perché era sempre più felice che non fosse tutto un sogno, ma era triste comunque, anche se quell’amore gli faceva male, era la sola ragione per la quale respirava, avere la possibilità poter amare una persona come il suo fidanzato, che era capace di farlo piangere di gioia con poche semplici parole.
Sentì subito la vibrazione del suo Black Berry nella tasca dei suoi jeans, lo prese subito in mano senza controllare chi fosse, sapeva benissimo chi fosse, lo sentiva nel cuore.

Ti amo.

Come facevi a sapere che fossi io?”

Lo sapevo e basta.

La tua voce Chris, hai pianto? Amore tra pochi giorni ci vediamo!

Lo so e non mi prendere in giro.

Sono io che ti ho reso così insicuro, non avrei voluto.

Sei solo uno stupido, non sono insicuro, è che ti amo e non mi piace averti lontano da me.

Ma presto ci vediamo, pensa solo a quello.

Ho letto il biglietto.

Sono stato così sdolcinato, scusami.

Sei stato perfetto.

Se lo dici tu.

È vero, come faccio, me lo spieghi?”

A fare cosa?”

Ad innamorarmi di te ogni giorno che passa.

Anche io ti amo sempre di più e stare lontani fa male anche a me, ma lo faccio per il nostro futuro insieme.

Lo so.

Ti prometto che appena ci vedremo ti bacerò fino a che non smettiamo entrambi di respirare, sei d’accordo?”

Ci dovranno portare all’ospedale per rianimarci”

Almeno saremo vicini di letto!

Mi manca dormire vicino a te ed è passato solo un giorno sono irrecuperabile.

Manca anche a me, ma tra sessanta ore saremo di nuovo insieme. Pensa a quello, adesso devo andare, ti amo amore.

Non vedo l’ora di vederti, ti amo anche io.

Appena chiuse la chiamata, Chris poggiò il suo cellulare sul tavolo della cucina e si sedette in una delle sedie.
Il sette gennaio sarebbe arrivato presto e il tempo sarebbe volato, decise di occupare il tempo rimasto scrivendo la sua opera, almeno tra quei mondi fatati avrebbe potuto perdersi e sognare tante mille emozioni diverse.
 

*****

 
3 gennaio 2012

 
Era di fronte all’orologio, lo stava fissando da ore, sarebbero state tra poco le sei di sera e il suo fidanzato si sarebbe esibito da lì a poche ore. Era indeciso se chiamarlo o no, aveva paura di disturbarlo, dopotutto quella sera avrebbe fatto il suo debutto, non aveva tempo per le telefonate.
Decise di scrivergli un messaggio prima su Twitter e poi al cellulare, almeno avrebbe saputo che lui ci sarebbe stato anche se solo con il cuore.
Scrisse il primo messaggio sul social network augurandogli semplicemente buona fortuna, anche perché considerando la mente contorta dei fan era meglio non esagerare e poi scrisse al suo cellulare.


Sono fiero di te, vorrei tanto essere lì per dirtelo a voce, sappi che ci sono con il cuore, ti penserò tutto il tempo, mi raccomando non dimenticare le battute e fai del tuo meglio e tutto andrà bene, tuo Chris, ti amo tanto.


Inviò il messaggio e poi si accascio sul dondolo nella loro camera da letto, intento ad osservare quella luna che lo avrebbe accompagnato per tutta la durata dello spettacolo del suo amato.
Dall’altro lato dell’America, Darren se ne stava seduto nel suo camerino, osservando lo specchio di fronte a se, era nervoso e non lo poteva negare.
Si stava specchiando, vedeva la sua figura riflessa ed era perfetto, i capelli perfettamente acconciati, i vestiti tutti in ordine ed erano minuti che continuava a sistemarsi il papillon, voleva che tutto fosse apposto.
Si guardo le mani intrecciate posate sul tavolino e iniziò a pensare.
A riflettere su quanta fatica fosse occorsa per arrivare fino a quel traguardo, lui aveva sempre adorato fare teatro, anche se il suo sogno era cantare, recitare in un grande palco di fronte ad una platea era una delle sue aspirazioni.
Ed ora eccolo, nel suo camerino personale con una scritta sulla porta contenente il suo nome: Darren Criss.
Aveva ottenuto una parte da protagonista e aveva come partners persone molto importanti e brave, ed aveva molta paura, timore di fallire.
Ma comunque lui sapeva che sarebbe andato tutto bene, aveva solo bisogno di sentirlo e a nulla erano serviti gli auguri di sua madre, le pacche sulla spalla di suo padre e le felicitazioni di suo fratello. Lui li amava, erano la sua famiglia, ma aveva bisogno anche di qualcun altro.
Prese il suo iphone poggiato nella sua borsa, e fece per chiamare il suo fidanzato quando lesse che aveva un messaggio nella posta elettronica e uno sulla memoria del telefono.
Lesse il primo collegato a Twitter e si emozionò subito a leggere quelle poche parole, lo rincuorarono da morire, senza pensarci compose il suo numero che ormai conosceva a memoria.

Pronto!

Amore sono io.

“Darren che ci fai al telefono? E lo spettacolo?” Gli chiese Chris allarmato, facendo muovere il dondolo dove era seduto.

Hey calmati, va tutto bene … inizierà tra meno di un’ora.

Mi è preso un colpo, perché mi hai chiamato allora?” Gli chiese risistemandosi meglio.

Ho letto il messaggio.

Ah.

Ah cosa? Sei stato dolcissimo, non avresti dovuto però, adesso i fan ci faranno chissà quali film sopra.

Avrei voluto dirtelo di persona e non potendo farlo ti ho mandato un messaggio anche sul cellulare, controlla.

Darren controllò finalmente la posta dei messaggi e lesse quello che il suo fidanzato gli stava dicendo e mentre lo stava facendo, alcune lacrime varcarono il suo viso, uscirono inattese dai suoi occhi dorati. Si affrettò ad asciugarle perché non voleva rovinare il trucco di scena.

Ti amo Chris.

Anche io, tanto e vorrei essere presente per potertelo dire guardandoti negli occhi, ma puoi immaginarmi vicino a te.

Vorrei tanto poterti abbracciare in questo momento.

Io vorrei solo stringerti, ma come hai detto tu manca poco.

Sì, manca poco, verrai il sette vero?”

Sì, verrò solo alle prove generali, ma ti voglio vedere, non posso resistere ancora a lungo.

Perché io credi davvero che senza di te sto bene? Lo sto facendo per noi.

Amo sentirtelo dire.

Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.

Anche tu lo sei tesoro … adesso è meglio che vada, non voglio disturbarti oltre e tu ti devi concentrare, sappi solo che sono fiero di te!

Ti chiamo stanotte quando torno in albergo, ti amo.

Io ti amo di più, ti penserò intensamente, a dopo!

Chiusero la chiamata quasi in sincronia, Chris ritornò alla contemplazione di quella luna che gli avrebbe fatto compagnia e Darren tornò alla sua concentrazione.
Quella notte avrebbe segnato il suo ingresso in quel mondo che amava da tanto tempo, avrebbe fatto del suo meglio: ora era pronto, aveva tutto quello che desiderava per quel giorno.
Sarebbe salito su quel palco e avrebbe mostrato a quel pubblico così importante chi era Darren Everett Criss, una persona semplice, un ragazzo che per arrivare dove era aveva fatto tanti sacrifici, un giovane uomo che aveva grandi sogni, e che era riuscito entrambi a realizzare.
Incontrare la sua anima gemella e farsi conoscere, non aveva chiesto poi tanto e alla fine con un po’ di fortuna era riuscito a realizzare entrambe adesso si trattava solo di godersi il momento, di vivere ogni attimo e di apprezzare ogni piccolo istante.
 

*****

 
7 gennaio 2012

 
Chris arrivo al suo albergo in prima mattinata, erano poco più delle otto quando arrivò alla reception. Chiese la sua prenotazione e una graziosa signorina gli diede la sua chiave magnetica.
Ovviamente aveva prenotato nello stesso albergo di Darren così da non dover essere scoperti ed era stato fortunato a trovare ancora camere libere quando aveva chiamato.
Si diresse alla sua stanza, senza avvisare il suo fidanzato, voleva fargli una sorpresa, entrò e poggiò la sua valigia vicino all’armadio, dando una veloce occhiata in giro: la stanza era come se l’era immaginata, non molto grande, con dei colori caldi alle pareti, e con una bella finestra.
Diede un’ultima occhiata all’ambiente e uscì, si diresse a passo svelto verso il piano dove si trovava la camera del suo ragazzo.
Arrivato di fronte alla sua porta, fece un bel respiro profondo, era molto emozionato, sapeva di essere stupido,  ma semplicemente non si vedevano da troppi giorni e gli mancava tutto di lui, sospirò un’altra volta e bussò.

*toc toc*

Sentì una voce provenire dall’interno, la sua bellissima voce.

Arrivo!

Finalmente la porta si aprì e lo sguardo di Darren si illuminò di colpo.

Dio esiste allora!

Chris non ci penso un secondo, si buttò subito tra le sue braccia e lo strinse forte a sé.

Mi sei mancato da morire.

Il suo fidanzato sorrise nella sua spalla e gli baciò delicatamente il collo.

Anche tu mi sei mancato amore.”

Sollevò il suo viso e glielo prese tra le mani.

Sei qua.

Quest’ultimo gliele prese tra le sue accarezzando le sue dita.

Posso entrare?”

Darren sciolse quello strano intreccio e lo portò dentro, non gli diede manco il tempo di guardare la stanza che lo stava già spogliando levandogli la
giacca.

Abbiamo solo poche ore prima delle prove.”

Chris non si rese conto subito della situazione ma decise che ormai il lasciarsi andare era la sua nuova moda.

A che ora devi essere in teatro?”

Alle dieci.” gli sussurrò iniziando a sbottonargli la camicia

Allora muoviti.

Così facendo lui lo aiutò a levare ogni bottone, le loro dita che si incontravano a metà strada.
Si guardarono un momento cercando di godere di ogni attimo disponibile, Chris gli accarezzò una guancia e lo baciò.
Un bacio iniziato come casto e dolce per poi trasformarsi in qualcosa di più. Le loro lingue che si trovarono quasi subito.
Le sue labbra scesero poi dalla mandibola al suo collo, le loro mani che stavano rendendo tutto più divertente levando ogni indumento.
La sua camicia scivolò via come la sua maglia e le sue braccia andarono ad circondare i fianchi del suo fidanzato.
Lo avvicinò a se e fece scontrare i loro bacini e lo sentì languido nel suo orecchio, il gemito che uscì dalla bocca di Darren.
Era sempre fantastico constatare che era capace di fargli un effetto simile, di poterlo eccitare in poche semplici mosse.
Chris si accorse che erano vicini al letto, portò la sua mano sul suo petto e lo spinse giù, caddero entrambi con le loro gambe avvinghiate.
Le loro bocche che si erano ricongiunte che non volevano lasciarsi andare e le loro mani che avevano trovato il loro scopo vagavano su quei corpi già accaldati.
Si ritrovarono poi a guardarsi di nuovo, a perdersi nei loro occhi e a cercare un assenso che sapevano già di avere.
Non passò molto tempo che finirono di spogliarsi completamente, esaminarono ogni loro gesto, stavano per ritrovarsi e si poteva leggere la gioia nelle loro iridi colorate.
Si amarono come se fosse una di quelle occasioni speciali, dove scopri un nuovo lato della persona che ami.
Chris scoprì che gli era mancato sentirsi fremere sotto il corpo del suo fidanzato, sentire il suo cuore battere sopra il suo petto.
Darren si chiese come aveva fatto a resistere senza percepire il tocco dei loro corpi a contatto.
Quando entrò dentro di lui fu la sola cosa che contasse, in quell’istante constatò che la giornata era cominciata bene, sentire il suo nome con quel respiro particolare provenire dalle labbra del suo Chris.
Una musica celestiale che lo accompagnò ad ogni spinta, le mani del suo fidanzato che gli stringevano le spalle, le sue unghie che lasciavano piccoli graffi.
Si accorse che tutto stava per finire, portò la mano sulla sua intimità e lo aiutò a venire, muovendola  velocemente.
Lo sentì nitido nel suo orecchio, il suo nome sussurrato in quell’istante dove tutto si concluse.
Ci vollero solo pochi minuti più tardi quando anche lui venne dentro la persona che stava ansimando sotto il suo corpo, oramai affaticato e sudato.
Si strinsero subito dopo, quelle braccia che lo avvolsero calorosamente, quelle mani che gli accarezzavano i capelli scostandogli i riccioli dalla fronte.
Quell’ora che giungeva al termine passò tra le loro mani, mentre si pulivano a vicenda, si rivestivano e si sdraiavano vicini su quel letto.
Intenti ad ammirarsi a vicenda a sussurrarsi quanto la loro assenza fosse stata problematica l’uno per l’altro.
Nell’aria si sentivano solo quelle parole dolci come il miele, quelle voci che da sempre si armonizzavano condite dai loro ti amo, mi sei mancato, e non separiamoci più.
Il tempo passò senza che nessuno dei due se ne accorgesse, Darren alle dieci uscì dalla sua stanza per andare alle prove, e Chris baciandolo sulle labbra lo salutò. Si sarebbero visti il pomeriggio alle prove generali e per ora ad entrambi bastava solo quel bacio a fior di labbra sul ciglio della porta.
Lo vide allontanarsi e decise che era ora di tornare nella sua stanza.
Entrò all’interno e spalancò subito la finestra per far circolare aria nuova, nel frattempo prese la sua valigia portandola sul letto, la poggiò e l’aprì. Avevo bisogno di farsi una doccia e di cambiarsi, prese il suo cambio e si diresse verso il bagno, aveva proprio bisogno di staccare un momento per riprendersi dal viaggio e poi sarebbe uscito a fare un giro per la città.
Nemmeno un’ora dopo era immerso nelle vie immense di New York, si era vestito normalmente e parve che nessuno in quella grande metropoli badasse a lui.
Andò a fare la sua colazione e si rilassò un momento seduto al tavolino, mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcuno picchiettò sulla sua spalla. Chris si voltò e si sorprese di chi si trovasse di fronte a lui in quel momento.

“Christopher, sei proprio tu?”

Oh salve signora Criss!” gli rispose lui alzandosi per poterla abbracciare.

Lei si fece stringere e gli depositò un dolce bacio sulle gote rosse di quel ragazzo di fronte.
Lui dal canto suo era agitatissimo. Quella signora tanto gentile che ora lo stava fissando era la madre del suo fidanzato, nonché la sua futura suocera, anche se pensò che forse era un po’ troppo presto per denominarla tale.
Si destò dai suoi pensieri e si accorse che la donna lo stava ancora guardando.

Posso sedermi con te?” gli chiese gentilmente

Chris annuì e la fece accomodare proprio di fronte a lui.

Scusami se ti ho spaventato, ma mio marito ancora dormiva quando sono uscita e mio figlio e la fidanzata non potevo disturbarli, ma non mi andava di fare colazione da sola.

Nessun problema!

Lei lo continuava a guardare, osservava in quel viso dalla pelle bianca, ogni nuovo risvolto, ogni nuova novità.

Come stai Christopher?”

Tutto bene, è un bel periodo.

Cerina incrociò le sue mani nel grembo e lo guardò negli occhi.

“Darren ci ha detto tutto lo sai?”

Si me lo ha detto… non so bene che dire.

Sai, io non conoscevo la sua passata fidanzata, non è mai venuta a casa, non mi sono mai domandata il perché, mio figlio è un uomo adulto e prende le sue decisioni da solo, ma un giorno è venuto da noi e ci ha detto tutto, all’inizio sono rimasta un po’ sorpresa, ma sai tesoro, l’ho capito lo scorso maggio quando ci siamo conosciuti che tu eri speciale e a noi non importa se tu sei un ragazzo o meno.
Chris continuò a non dire nulla, si limitava ad ascoltare, delle lacrime silenziose però stavano iniziando a fare capolino dai suoi occhi blu cielo.

Lui ti ama tanto sai, sei molto importante per lui. Mentre ci raccontava di te aveva gli occhi che brillavano e un sorriso radioso in viso..io vorrei sapere, se mi è concesso chiedertelo, perché non voglio di certo essere inopportuna..

Non lo è.” le chiarì immediatamente Chris.

Tu lo ami allo stesso modo e con la stessa intensità?”

Io lo amo da morire, è la mia ragione di vita, so che è esagerato dirlo, dopotutto ci conosciamo da poco meno di due anni, ma io lo so, lui è la mia
anima gemella.

Lei sorrise e istintivamente portò la mano sulla sua, Chris sobbalzò un istante non aspettandosi un gesto simile, ma subito si rilassò leggendo negli occhi della donna le sue buone intenzioni.
Si sorrisero a vicenda per un tempo indefinito, poi lei lasciò la presa e guardò il menù.

Cosa mi consigli?”

Fanno degli ottimi pancake.

Bene allora prenderemo quelli, e tu che cosa prendi? Sei così magro, mangi abbastanza?”

Oh si non si preoccupi … Darren si prende cura di me.

Ne sono sicura, posso farti una domanda?”

Certo!”

Sei venuto per vedere lui a teatro vero?”

Chris abbassò il viso, i suoi occhi che ora fissavano la tazzina di caffè di fronte a lui.

Non volevo venire ad uno spettacolo serale, non è molto sicuro che i fan mi vedano, ma ci tenevo a vederlo, e allora sono venuto alle prove generali.

Non volevo metterti a disagio caro”

Lui sollevò di colpo il viso diventato subito rosso e si affrettò a chiarire le cose

Non mi ha affatto messo a disagio, stia tranquilla!

Lei sorrise sollevata

Se ti faccio arrabbiare temo proprio che Darren si arrabbierebbe con me!

Non lo farebbe, è troppo buono.

Adorabile.”

Dolce.”

Bellissimo.

Sexy?” domandò lei con una punta di malizia.

Chris arrossì subito e si portò le mani sul viso imbarazzandosi, lei notò la cosa e rise gioiosa.

Non volevo metterti in imbarazzo… lo è o non lo è?”

Moltissimo.

Bene… adesso è meglio ordinare se no qua facciamo tardi non credi?”

Lui spostò le sue mani e le sue guance erano ancora tutte rosse ma non si vergognò più. Anzi adesso era felice di quell’incontro, aveva di fronte la mamma del suo Darren, l’aveva sempre adorata ed ora l’amava anche di più.
Finirono di fare colazione insieme, tra chiacchiere e sorrisi e poi si salutarono con un bacio sulla guancia ed un caloroso abbraccio, scandito dalle dolci parole che lei gli sussurrò all’orecchio.

Mio figlio è un ragazzo fortunato e sono sicura che assieme a te sarà felice.

Lei sciolse poi l’abbraccio e gli prese il viso tra le mani.

Ti voglio bene caro.”

Lui annuì solamente andando a ricambiare il suo gesto affettuoso, dopodiché si salutarono per davvero dandosi appuntamento a quella sera dove si sarebbero visti per cena.
Chris la vide allontanarsi e in seguito fece ritorno al suo albergo dove riposò e verso l’ora di pranzo, decise di raggiungere Darren al teatro.
Il tempo passò velocemente, quelle ore erano volate via ed era già arrivato il momento delle tante attese prove generali. Per un attore di teatro erano fondamentali, erano il preludio del vero spettacolo.
Darren era fermo dietro le quinte, in attesa che tutto iniziasse stava aspettando la dolce metà.
Era strano, lui si emozionava sempre ma quando si trattava del suo Chris, tutto diventava più bello e voleva sempre fare meglio per rendere orgoglioso e fiero il suo fidanzato.
Finalmente vide la porta d’ingresso aprirsi e riconobbe subito quella figura, la persona che amava era proprio davanti a lui. Bellissimo come sempre, con la sua pelle bianca e i suoi occhi dalle mille sfumature, i loro sguardi si incrociarono subito e si sorrisero senza bisogno di fare altro, si mimarono solo un breve ti amo con le labbra, era la sola cosa che bastasse in quel momento.
Chris raggiunse una poltroncina situata a metà della platea, con un gesto della mano saluto la troupe e si sedette.
Darren continuò a guardarlo, poi rivolse lo sguardo verso il palco fece un respiro profondo ed entrò in scena.
Le prove generali erano state perfette come al solito, se per perfette s’indicasse  uno spettacolo dove gli attori erano stati formidabili e dove sembrava di partecipare con loro alla commedia.
Chris era rimasto senza parole, dalla bravura di tutti gli attori presenti, ognuno di essi aveva uno speciale talento, erano in grado di farti emozionare e di farti coinvolgere all’interno della storia che essi narravano.
Ogni gag ed ogni battuta era risultata per tutta la durata dello spettacolo adatta e spiritosa. Per non parlare delle loro espressioni, erano state esilaranti e Chris le aveva amate tutte, dalla prima all’ultima.
Erano stati brillanti anche i balletti presente, ogni membro del cast era stato bravo, e anche se molti di loro non erano ballerini professionisti si erano impegnati, avevano dato il meglio di loro stessi.
E poi c’era Darren.
Chris s’innamorava ogni giorno di più, era inevitabile.
Lui era stato perfetto.
Era stato il protagonista che tutti vorrebbero nelle loro commedie, si era impegnato al massimo, aveva dato il meglio di sè, era stato in grado di rendere speciale il suo personaggio.
Gli aveva trasmesso la sua allegria, la sua spontaneità, il suo incredibile sorriso, Chris lo sapeva, lui era riuscito in tutto questo, perché aveva una cosa chiamata talento.
Era assurdo non notarlo, con lui sul palco, sembrava che ogni cosa brillasse, sembrava quasi di essere trasportati in un altro mondo. In quell’universo dove la storia della commedia era stata creata.
Sì, Darren era stato eccezionale e Chris era stato fiero di averlo potuto constatare ancora.
Le prove generali finirono e lui attese vicino all’ingresso che il fidanzato finisse di prepararsi. Avrebbero trascorso quello che restava del pomeriggio insieme, poi lui sarebbe ritornato a casa, il giorno dopo aveva le prove e sarebbe stato costretto a non vederlo per quasi due settimane, ma era meglio non pensarci, si voleva godere al meglio questi momenti in attesa dei giorni solitari che lo aspettavano.
Darren arrivò presto e senza che lui se ne rendesse conto lo prese per mano e lo trascinò fuori dal teatro.
Non voleva rovinare tutto ma erano in pubblico e non potevano correre rischi inutili, quindi si fermò e punto i piedi.

Che stai facendo?”

Il suo ragazzo si voltò non riuscendo a capire

Cosa pensi che faccia? Amore ti tengo solo per mano.”

“Darren?”

?”

Non possiamo lo sai, è pericoloso.

“Chris nessuno sta badando a noi in questo momento.”

E se succedesse?”

Ti fidi di me?”

Neanche un po’.” Rispose lui sorridendo appena.

Non sei spiritoso Paul.

Infatti Everett.

“Dai voglio solo prenderti per mano, fare una passeggiata e magari andare in un parco, sederci e stare vicini, chiedo molto?” Chiese facendo gli occhietti
dolci.

Smettila di guardarmi così Darren.

Lui si avvicinò poggiando la fronte sulla sua.

Sei irresistibile quando sei autoritario.

Chris quasi non si accorse della velocità con cui le sue guance si erano colorate di rosso, abbassò il viso imbarazzato, quasi si sarebbe messo le mani per potersi coprire dalla vergogna, ma purtroppo le aveva legate al suo fidanzato.

Va bene, andiamo.

Darren esultò saltando subito e lo abbracciò forte baciandogli la nuca.

Ti amo da morire.

Chris finalmente si arrese e rispose al suo abbraccio. Erano in un luogo pubblico, ma a lui non importava, per una volta avrebbe assecondato quel pazzo che lo stringeva forte.

Ti amo anche io.

Insieme passarono un vivace pomeriggio, andarono a mangiare qualcosa, passeggiarono per le vie più nascoste della città e ovviamente le loro mani erano rimaste intrecciate per tutto il tempo.
Quando arrivarono al parco, proprio come avevano previsto si sedettero sulla panchina più isolata, lontano da tutti, immersi in quell’atmosfera invernale mentre guardavano quel piccolo laghetto di fronte a loro, ormai congelato.
Chris poggiò la testa sulla spalla del suo fidanzato e si lasciò abbracciare, si abbandonò a quel gesto e poteva sentire come il suo battito era accelerato.
Si lasciò cullare da quel suono, mentre Darren gli chiedeva ogni cosa del suo spettacolo, lui si limitò a farlo felice facendolo sentire speciale, com’era in fondo dopotutto.
La sera arrivò subito, anche troppo in fretta per i loro gusti, Darren lo accompagnò al suo albergo a prendere la sua valigia e insieme andarono all’aeroporto.
Erano fermi da almeno un’ora su quelle sedie ad attendere che il volo fosse annunciato, Chris era sempre stretto tra le sue braccia con l’intenzione di prolungare quel momento all’infinito.

Due settimane senza di te.

Non è impossibile.

“Darren non ce la posso fare.

Amore è necessario.

Come farò a dormire?”

Vedrai… basterà pensarmi.

Chris levò il suo viso e lo baciò di soppiatto, aveva davvero bisogno di sentire quelle labbra sulle sue, si poterle assaporare anche se per poco.

Spero che il tempo voli.”

Il suo fidanzato sorrise felice e gli accarezzò una guancia con le sue dita un poco ruvide.

Volerà.

Ti aspetterò nella nostra casa … mi sembrerà così vuota.

Vedrai ritornerò in fretta, intanto salutamela e dille che il suo secondo padrone tornerà presto.”

Sei proprio stupido.

Tu sei adorabile.

Si sorrisero ancora e rimasero in quelle seggiole finché il volo non fu annunciato, si separarono veloci, era bastato un semplice ti amo per far partire Chris.
Sarebbero state due lunghe settimane e poi tutto sarebbe finito, si trattava solo di aspettare e questo lui lo sapeva bene; con questo spirito salutò per davvero il suo fidanzato e prese l’aereo che finalmente lo avrebbe riportato a casa.
 

 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.



 

Capitolo otto
 

 
20 gennaio 2012
 
Una delle cose che Chris adorava fare era pianificare, organizzarsi ed essere sempre pronto ad ogni evenienza; amava anche segnarsi ogni suo appuntamento sulla sua agenda e soprattutto gli piaceva segnare i giorni che passavano sul calendario con una bella croce rossa.
L’appuntamento che stava tanto aspettando stavolta era previsto per il venti gennaio, quando sarebbe dovuto andare a New York. Darren sarebbe andato a prenderlo all’aeroporto e insieme sarebbero andati a pranzo con i genitori di quest’ultimo.
Era un giorno importante per lui, conosceva da tempo i suoi 'suoceri', ma questa volta sarebbe stata la prima volta che li avrebbe visti come tali: era il primo pranzo come una vera coppia.
Chris non riusciva ancora a credere che tutto stesse accadendo per davvero: la sua carriera procedeva bene, quell’anno sarebbero usciti sia il suo film che il suo libro e in più aveva un ragazzo di cui era innamorato che lo amava a sua volta. Poteva essere più felice di così? Mentre segnava la tanto agognata croce rossa penso che no, non era davvero possibile.
La mattina volò e lui a mezzogiorno in punto si trovava all’aeroporto internazionale John F. Kennedy aspettando il suo fidanzato, sempre in ritardo.
Si sedette su una delle seggiole e attese pazientemente accavallando le gambe; lo vide arrivare poco dopo tutto trafelato e con il fiatone.

“Hey amore eccomi qua, scusa il ritardo.

Smettila di chiamarmi così.

Amore?”

Qualcuno potrebbe sentirti.

“Chris la gente non bada di certo a come ti chiamo e non di certo a noi.

Gli si avvicinò leggermente e gli prese la mano tra la sua.

Posso fare almeno questo?”

Una delle sue debolezze era proprio non saper resistere al suo bel fidanzato, sempre pimpante, così gli sorrise e sporgendosi gli lasciò un bacetto sulla
guancia durato pochissimi istanti.

Sei contento? Possiamo andare adesso?”

Certo che sì.” gli rispose prontamente.

Uscirono in fretta dall’aeroporto e presero il primo taxi, diretti al ristorante dove si sarebbe svolto il famoso pranzo.
Mentre erano in viaggio, Chris aveva iniziato ad agitarsi; sapeva che non era necessario, anche perché era solo una formalità, ma era diventato ansioso lo stesso. Darren capendo subito cosa gli passasse per la testa poggiò la mano sulla sua coscia distogliendolo dai suoi pensieri.

Tutto bene?”

Sono solo un po’ nervoso.

Amore sono solo i miei genitori.

Appunto!

Di cosa hai paura? Tu gli piaci già, non devi fare bella impressione.

Si dice buona!

Beh hai capito… cerca di rilassarti, vedrai che andrà tutto bene.

Se lo dici tu.

Scrivo e sottoscrivo.” gli rispose baciandolo sulle labbra.

Il taxi si fermò e finalmente i due scesero dall’auto, Darren pagò il tassista e poi prese per mano il suo fidanzato che sembrava imbambolato davanti all’insegna del ristorante.

“Su, muoviamoci che ci aspettano.

Chris si destò ancora una volta dai suoi pensieri, lo prese per mano ed insieme entrarono.
Videro subito le persone che li stavano aspettando: il suo ragazzo agitò la mano per farsi vedere e raggiunsero subito il loro tavolo.

Oh tesoro mio, eccoti!” disse un’allegra Cerina, abbracciando il figlio

Ciao mamma!

Lei, separandosi da lui, corse a stringere forte anche Chris che di certo non si aspettava un simile affetto rimase sorpreso e felice.

Buongiorno.

Buongiorno a te caro.” le rispose lei con un sorriso sulle labbra

Darren andò subito a salutare suo padre e suo fratello, trascinandolo con sé. Si sarebbe dovuto abituare presto a tutto questo: la famiglia del suo fidanzato era calorosa e affettuosa e lui non era tanto abituato.

Benvenuto in famiglia Christopher.” gli disse il suo futuro suocero

Lui rispose con un lieve sorriso e poi si avvicinò a suo fratello

E’ un piacere rivederti” Chuck gli strinse la mano e lui notò subito la sua leggera freddezza, ma non ci badò, non era il momento adatto.

Finalmente si sedettero a tavola.
Il pranzo si svolse nel migliore dei modi: i genitori del suo ragazzo erano gentili ed adorabili, davvero delle brave persone e più li ascoltava e li guardava, più si rendeva conto, che era tutto merito loro se la persona seduta vicino a lui era il ragazzo meraviglioso che tutti conoscevano, era grazie alla loro educazione e al loro amore che lui era cresciuto così bene fino a diventare il giovane uomo che tutti amavano.
Quando tutti finirono di pranzare, Chris salutò i presenti con un poco di tristezza, non avrebbe voluto ma doveva ritornare a casa, le riprese purtroppo non potevano aspettare.
Si allontanò un momento insieme a Darren che non lo avrebbe accompagnato a prendere il suo aereo, non stavolta.
Si presero un istante tutto per loro, appartandosi in un angolo isolato del ristorante.

Sta per finire.

Cosa?”

Il mio tempo qua, il ventotto di questo mese sarò di nuovo a casa e potremo riprendere la nostra vita”

Non vedo l’ora.” gli rispose intrecciando le dita tra le sue.

Lo sai che le cose belle accadono quando meno te lo aspetti.

Dove le leggi queste? Nei biglietti dei cioccolatini?

infatti, in quelli che mi regalano le mie amate fan.

Sei solo uno stupido.

Uno stupido che ti ama tanto.” gli disse sporgendosi verso di lui per baciarlo sulle labbra.

Chris si lasciò andare e rispose al bacio andando a posare una delle mani dietro la nuca del suo fidanzato, stringendo forte la mano sui suoi capelli.
Portò l’altra mano sulla sua guancia e approfondì quel contatto che da lieve era diventato intenso in una manciata di secondi.
Le loro lingue presto s’incontrarono e nell’aria si sentivano già i loro bassi gemiti.
Una musica tenuta a basso volume che alleggeriva l’atmosfera del posto.
Quando si staccarono, ebbero il tempo di guardarsi negli occhi e di respirare, si persero entrambi in quell’unione di colori.
Darren gli accarezzò dolcemente una guancia.

Ora è meglio che tu vada… ho paura di non avere la forza di lasciarti andare.

Ti chiamo stanotte… ti amo.

Anche io.

Il suo fidanzato lo baciò ancora una volta e se ne andò, lasciandolo lì fermo con gli occhi ancora emozionati per quel bacio inatteso.
 
 

*****

 

28 gennaio 2012
 
Darren era concentrato sulle parole da usare, sul tono con cui dirgli tutto e aveva paura che Chris non avrebbe capito.
In quel momento era sull’aereo che lo avrebbe riportato a casa e stava ripensando a tutto quello accaduto quella settimana.
Il suo debutto a Broadway era stato perfetto, lui era riuscito a fare del suo meglio, era riuscito a lasciare il segno, il suo piccolo marchio in quel mondo così grande.
La cosa che però al momento lo spaventava di più era dovergli raccontare tutto del suo incontro con Mia, non che ci fosse nulla da dire, almeno non qualcosa d’importante, ma sapeva come la gente ci avrebbe ricamato sopra.
Il suo timore era quello di litigare con lui, che non avrebbe capito; certo, entrambi si fidavano l’uno dell’altro, ma a volte la fiducia non basta.
Era con questa paura che si apprestava a tornare da lui.
Quando arrivò all’aeroporto non lo chiamò, voleva fargli una sorpresa, voleva farlo felice, anche se con queste premesse, risultava tutto molto complicato.
Appena giunse a casa, aprì la porta e sentì uno strano silenzio, poggiò le sue chiavi e il suo iphone nel mobiletto vicino all’ingresso e salì le scale diretto alla camera da letto.
Quando aprì la porta notò che Chris era seduto sul dondolo a guardare il sole tramontare e si rese conto di quanto gli fosse mancato.

Amore eccomi a casa!” gli disse depositando la borsa vicino al loro armadio.

Ti devo raccontare un sacco di cose.” continuò

Chris si alzò e lo raggiunse mettendosi proprio di fronte a lui, aveva uno sguardo severo e accigliato, lo guardava con le braccia incrociate; notò che non era di buon umore e decise di prendere tempo, ma il suo fidanzato non era della stessa opinione.

Non mi devi dire nulla?”

“A cosa ti riferisci?”

“Darren, non sono stupido.

“Chris ma cosa stai dicendo?”

Dimmi solo la verità.

In verità c’è una cosa che ti devo dire, ma ho paura di farlo.”

Perché?”

Gli occhi di Chris erano diventati ancora più tristi, adesso erano solo spenti e incolore, avevano perso la loro lucentezza ed era bastato poco perché
accadesse.

Ho paura che tu fraintenda.

Dimmelo e basta.

Hai presente quando ho finito l’ultimo spettacolo… ecco la stessa notte è stato organizzato un ricevimento a cui sono stato invitato… lì l’ho incontrata
… io e Mia ci siamo visti.

Allora era vero.

“Chris aspetta non capire male.

Gli si avvicinò e quando tento di prendere le sue mani, l’altro si scostò.

Non mi toccare.

“Amore aspetta.

Non mi chiamare amore, quando sei uscito con la tua ex … vi siete già rimessi insieme vero? E io come uno stupido ero qua a sentire la tua mancanza.
Si inginocchiò per terra e portò le mani davanti agli occhi.
Darren si piegò alla sua altezza e tentò ancora una volta di toccarlo.

Lasciami spiegare… è difficile, abbiamo parlato e – ”

Non voglio sentire.

“Ma io voglio spiegarti.

E io non voglio ascoltarti … va via. Vattene via Darren, non ti voglio vedere.

“Chris che stai dicendo?”

Voglio che tu vada via, adesso.

Non lo puoi fare, questa è casa nostra, non puoi mandarmi via.

Quest’ultimo si alzò e iniziò a spingerlo.

Ti voglio fuori da qua, vattene!”

Darren lo prese per i polsi e riuscì a fermarlo, si guardarono negli occhi; il moro sperava di trovarci qualcosa che gli facesse capire che era tutto apposto, ma non fu così.

Lasciami.

Non mi credi allora?”

Non voglio sentire altre bugie, è diverso.

Come vuoi.

Rilasciò la presa lasciando scivolare le sue mani ai fianchi.

Vuoi davvero questo?”

Sì.

Bene… non pensavo che tutto questo contasse così poco per te ma… evidentemente mi sbagliavo.

“Aspetta io non volevo…”

Ma non fece in tempo a dirglielo che il suo fidanzato uscì dalla stanza, lo sentì scendere le scale di corsa e lo sentì sbattere la porta d’ingresso con un forte tonfo.
A quel punto Chris si lasciò cadere per terra e avvicinò le sue ginocchia al petto.
Iniziò a piangere: le sue lacrime cadevano veloci, senza fermarsi, i suoi occhi stavano diventando rossi. Non riusciva a dire una parola, nella sua testa c’erano ancora le parole di Darren. Davvero credeva che il loro rapporto contasse così poco per lui? Era convinto che lui non ci tenesse?
Non sapeva darsi delle risposte, al momento l’unica cosa che sapeva fare era rovinarsi gli occhi e la voce con quel pianto senza fine.
Si alzò e si spostò sul loro letto, si lasciò andare sdraiandosi e portandosi le mani sopra gli occhi, non riusciva a fermare quelle stupide gocce che rovinavano il suo bel viso.
All’improvviso sentì il telefono squillare, lo prese tra le mani e rispose senza guardare chi fosse il mittente.

Pronto”

Tesoro sono io ... stai piangendo?”

Ho litigato con Darren.”

Stupido gnometto, ti ha fatto qualcosa?”

“Ash, ho paura che tutto sia finito.

Che stai dicendo?”

Le cose belle finiscono e la mia è durata anche troppo.

“Chris..”

No è finita … lo so.

Hai parlato con lui?”

No, l’ho mandato via”

Tesoro ma ci devi parlare!

Non voglio, fa troppo male.

Ashley fece un respiro profondo, cercando di dire le parole giuste.

Parlaci, fallo per me Chris”

Io lo amo!”

Anche lui ti ama”

Ma … ”

Niente ma, adesso chiudi questo telefono, ti asciughi il viso e vai a cercare quello stupido hobbit e ti fai spiegare ogni cosa”

Chris pianse ancora, non riusciva a fermarsi, le lacrime continuavano a cadere e lui era semplicemente distrutto.

Per quanto vuoi piangere?”

Lasciami stare Ash, tu non capisci”

Hey con chi pensi di parlare? Io ti voglio bene tesoro, voglio solo che tu sia felice”

Lui annuì e decise in quel momento che poteva provare; se davvero era tutto finito voleva almeno sentirselo dire. Si asciugò gli occhi con la mano e si sollevò mettendosi seduto.

Va bene, vado a parlargli.

Ecco è così che ti voglio, mi raccomando fammi sapere.”

Ok.”

“A domani.”

Chris chiuse la telefonata, si alzò per davvero e si mise davanti allo specchio, aveva tutti gli occhi rossi, le guance ancora più rosate e quello sguardo triste, non si piaceva. Lui amava vedersi felice..forse non era tutto perduto.
Aprì la porta e uscì dalla camera, scese le scale di corsa e si avviò all’ingresso.
Non aveva idea di dove fosse il suo fidanzato, sapeva solo che lo voleva trovare, parlarci e fare la pace e se davvero si dovevano lasciare, dovevano farlo da amici, perché lui non lo voleva perdere, non voleva perdere il suo migliore amico.
Si accorse che il suo cellulare e le sue chiavi erano ancora nel mobiletto, d’istinto spalancò la porta e uscì nel portico e lì lo vide seduto sul dondolo al lato del giardino.
Vederlo così gli fece male, poté sentire il suo cuore vacillare, fece un paio di passi e si fermò davanti a lui.
Con voce ferma e un pochino emozionata gli parlò.

Da quanto sei qua fuori? Fa freddo.

Siediti Chris”

Quest’ultimo gli si sedette vicino e portò le sue mani sul grembo, avrebbe tanto voluto intrecciarle alle sue, ma voleva aspettare che fosse lui a farlo.
Il suo fidanzato si voltò, si guardarono negli occhi e insieme videro che qualcosa era cambiato: nei loro sguardi adesso non si leggeva più la bugia e la sfiducia, entrambi erano determinati a risolvere tutto.
Darren solo allora gli prese le mani tra le sue e gli sorrise finalmente.

Adesso mi ascolterai?”

Ci posso provare.

Lui lo guardò un’ultima volta e poi iniziò a raccontare.


*****



Darren se ne stava seduto al suo tavolo a parlare con qualche suo conoscente, quando all’improvviso sentì una mano toccargli la spalla, si girò e se la vide davanti, era Mia, la sua ex fidanzata, che lo salutava affettuosamente con un bacio sulla guancia.

Hey anche tu qua.

Sono stato invitato, tu come mai sei qua?”

Stesso motivo, posso sedermi? Vorrei parlarti”

Certo, siediti pure”

Non voleva di certo essere scortese e poi erano sempre amici.

Sei sempre bellissimo lo sai?”

Anche tu sei in forma, tutto bene?”

Certo, ora che ti ho visto, tutto va meglio” le rispose lei sorridendo.

Andò a sfiorargli una spalla, ma lui non ci diede peso, decise di passarci sopra.
La cena procedette al meglio, Mia non era cambiata per nulla, era sempre la stessa, parlare con lei era piacevole anche se non era Chris, il suo sguardo si adombrò un momento e lei sembrò notarlo, perché un momento dopo gli stava stringendo una mano.

Pensi che potremo parlare in privato?”

Non penso che sia il caso.”

“Darren me lo devi, per favore.”

Va bene, ma solo pochi minuti che devo tornare in albergo.”

Lei annuì e insieme si diressero in uno degli antri isolati del ristorante, dove potevano parlare senza essere disturbati.

Eccoci qua, allora cosa mi dovevi dire?”

Mia si sporse verso di lui pronta a sfiorargli le labbra ma Darren fu più veloce di lei e le fermò i polsi.

Cosa stavi facendo?”

Volevo solo baciarti, non mi sembra così grave.

“Lo è, io sono impegnato e tu lo sai bene.”

Ancora con questa storia, non ti sei stancato di lui?”

“E’ una storia seria, io lo amo e tu non lo vuoi accettare.

Me lo chiedi anche? Darren io ti amo ancora e non lo capisci che quella cosa che stai vivendo è sbagliata? Lo capisci?” disse lei alzando di poco la
voce.


Non ti permettere, tu non sia nulla di noi!”

So solo che non capisco perché lo hai preferito a me, cosa ha più di me? Nulla”

Vuoi sapere perché ci siamo lasciati?” gli rispose lui guardandola severamente.

Sentiamo!

Non volevi sposarti, non volevi dei figli nè tanto meno una famiglia.

Tutto qua? E allora esci Darren, vai in giro e scopati la prima che incontri, facci un figlio, ma poi ritorna da me!”

Che vuoi dire? Sei impazzita? Questa è la tua idea di famiglia?”

E’ una stupidaggine, ti stai privando di me per queste sciocchezze”

Non sono sciocchezze!”

E allora tu pensi che con lui avrai tutto questo?”

Senza dubbio, io lo amo.”

E’ solo un’illusione.”

Lei iniziò a piangere, era molto orgogliosa ma davanti al lui era sempre stata vulnerabile.

Mi dispiace che tu stia male credimi, ma io non ti amo più.”

Le si avvicinò e le sfiorò dolcemente un braccio, lei sollevò il suo viso e i suoi occhi erano bagnati e tristi.

Mi dispiace.”

Anche a me”

Vedrai troverai qualcuno che ti amerà davvero, sei una bella ragazza e io ti ho amata, semplicemente adesso non ti amo come si ama un’innamorata,
però posso essere tuo amico come lo siamo sempre stati, vuoi?”


Ho solo questo dopotutto, cercherò di farmelo bastare.”

Lui le sorrise, si guardarono un momento e lei gli chiese se poteva baciarlo ancora una volta.

Non sulle labbra, e nemmeno sulla guancia sinistra, lo permetto solo a lui.”

“E’ un ragazzo fortunato lo sai?”

Darren non disse nulla, lasciò che lei si sporgesse per baciargli la guancia destra con un semplice tocco a fior di labbra.

“Posso chiederti una cosa, poi torniamo di là?.”

“Certo, tutto quello che vuoi”

“Sei felice? Perché se tu sei felice io lo sono per te.”

Lui la guardò e sul suo viso spunto un sorriso bellissimo che lei non gli aveva mai visto, così radioso e luminoso.

“Immensamente felice.”

Mia sorrise a sua volta e lo lasciò, lui la guardò allontanarsi, era stata una persona importante della sua vita, era una sua amica, ma ora nel suo cuore c’era posto per una sola persona, un bellissimo ragazzo dagli occhi blu.

 

*****



Quando Darren finì di raccontare si accorse che il suo fidanzato aveva gli occhi lucidi che aveva abbassato lo sguardo e che stava piangendo.

“Hey che succede?”

“Perdonami davvero, non ti ho creduto, sono stato uno sciocco a pensare male, è che ho sempre tanta paura di perderti..”

Lui lo abbracciò forte cercando di trasmettergli tutto il suo amore in un semplice abbraccio.

Va tutto bene amore!”

Pensi davvero quello che le hai detto?” gli chiese baciandogli il collo.

Certo Chris!”

Quest’ultimo sollevò il suo sguardo e finalmente poté specchiarsi nei suoi occhi, era stata una brutta mancanza in quella lunga giornata invernale.

Io non dico bugie, se ti dico che voglio passare la mia vita assieme a te, tu ci devi credere, non pensare mai più che non sia vero.”

Ho avuto solo timore che tutto fosse finito.

Amore mio, io ti amo, tu sei la ragione della mia vita, sei il mio unico punto fermo e voglio che la mia vita sia con te.”

Gli prese delicatamente il viso tra le mani e gli baciò le lacrime che cadevano sul suo viso.

Devi solo accettare che lei farà sempre parte di tutto, ma non devi mai pensare che lei possa prendere il tuo posto.”

Prese una sua mano e se la portò al petto, proprio vicino al cuore.

Lo senti? Lui batte per te Chris, te e nessun altro.”

Quest’ultimo non si trattenne più lo strinse di slancio e lo baciò come se non ci fosse nulla di più importante da fare in quel momento.

Ti amo, ti amo, ti amo… perdonami.”

Non ti devo perdonare nulla.” gli rispose lui tra un bacio e un altro.

Si staccarono, entrambi erano esausti ed erano stanchi, volevano solo riposarsi e dormire abbracciati nel loro letto.

Andiamo a dormire ti va?”

Posso ancora entrare in camera nostra?”

Certo che sì stupido!” gli rispose lui sorridendo.

Darren si alzò e gli porse la mano che il suo fidanzato accettò subito; insieme entrarono nella loro casa a mani intrecciate, sempre insieme salirono le scale e quando arrivarono nella loro stanza si baciarono ancora e ancora.
Entrarono abbracciati mentre si stringevano senza separare le loro labbra nemmeno un momento, si sdraiarono insieme con le loro gambe avvinghiate e continuarono a baciarsi; in quell’istante la sola cosa che contasse era essere di nuovo uniti e un pochino più felici. E i loro occhi che dopo tanto si incontravano e i loro sguardi si potevano parlare finalmente con quel loro codice segreto che entrambi amavano tanto. Quelle voci che collegate inventavano una loro speciale melodia.

“Allora sei felice?”

“Immensamente felice amore mio.”

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


 

Capitolo nove


6 febbraio 2012
 
Gli uccellini cinguettavano in quel giorno appena sorto; si percepivano i raggi solari attraversare la tenda colorata appesa, che arrivavano proprio sul suo viso, mille colori diversi che lo rendevano anche più bello del solito. Quella barba ancora da radere, quel riccioli in disordine, le sue labbra appena screpolate e quel sorriso sempre presente.
Lo guardava da quando si era svegliato un’ora prima; gli piaceva molto stare lì ad osservarlo, a cogliere ogni suo lineamento, a sfiorare con le dita le sue guance ruvide.
Pensare che tutto quello fosse suo lo rendeva la persona più felice del mondo.
Sentire il suo cuore battere, posare la mano e contare i suoi respiri: era proprio bello poter avere questa possibilità nella sua vita. Quando si è fidanzati e si convive si passano mille momenti insieme, ma quello che piaceva di più a Chris era proprio risvegliarsi tra le sue braccia, aprire gli occhi e trovarlo vicino a lui.
Quel giorno poi era importante: era il compleanno di Darren e lui voleva che fosse tutto perfetto, dalla sua festa personale a quella organizzata con i loro colleghi.
Dopotutto era la prima volta che lo festeggiavano come una coppia e lui era molto emozionato, ma allo stesso tempo ansioso di come sarebbe andata.
Lui voleva la perfezione, solo questo.
Ancora perso a guardare il suo fidanzato non si rese nemmeno conto che quest’ultimo aveva aperto i suoi occhi color dell’ambra e che lo stava osservando divertito dalle sue espressioni pensierose.
Chris si accorse di lui solamente quando gli posò delicatamente una mano sulla guancia.

Da quanto mi stavi fissando?”

Da un po’… sei così bello.”

“E tu sei bellissimo.”

Si sporse verso di lui fino a mettersi a cavalcioni con le sue mani che si erano poggiate sui suoi fianchi e il suo viso che si era avvicinato alle sue labbra e si baciarono. Chris amava soprattutto quell’istante dove il loro bacio cambiava intensità: era capace di iniziare come un casto contatto e passare poi ad un intrecciarsi di lingue, ed era strano pensare che tutto fosse così semplice tra loro, che la loro chimica fosse sempre presente.
Si staccarono con i loro occhi ancora incatenati, quelle iridi che si univano pronte a formare un piccolo arcobaleno di tanti colori.
Chris gli accarezzò una guancia facendolo rabbrividire e con voce bassa e suadente gliela canticchiò.

Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday my dear Darren, happy birthday to you!

Quando finì di intonare la sua canzoncina, lo baciò di nuovo e ancora.

“Buon compleanno tesoro!”

Lui gli portò le mani sulle guance e gliele strinse leggermente.

“Mi domando sempre come ho fatto a meritarti.”

Che domande, io sono fantastico.”

E sei tutto mio, amore.”

Il suo fidanzato gli sorrise e poi si alzò da lui, si sollevò in piedi porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

Su vieni, andiamo a farci la doccia, che poi ho una sorpresa per te.”

Che sorpresa?” gli chiese accettando la sua presa.

Lo scoprirai”

Detto ciò lo prese per mano e lo trascinò verso il bagno. Non passò molto tempo che si spogliarono del tutto e sempre a mani unite entrarono nella doccia. Si lavarono, stando attenti ad ogni loro esigenza, dedicando ogni piccolo istante a far sentire bene l’altro. Sotto quel getto caldo si potevano sentire i loro sospiri, mentre si le loro pelli percepivano quei tocchi individuali che erano capaci di rendere deboli entrambi. L’acqua bollente che lavava ogni residuo della loro gioia mattutina, le loro mani che strofinavano con dolcezza ogni parte del corpo, Chris con le sue carezze delicate sulle spalle del suo fidanzato e quest’ultimo con quei modi così ruvidi ma gentili allo stesso tempo.
Erano avvinghiati completamente quando entrambi vennero disturbati dal campanello che suonava imperterrito, si staccarono giusto per potersi guardare negli occhi e capire cosa fare.

“Chi può essere?”

“Non vorrai mica aprire Darren? Che ne sappiamo che potrebbe essere un malintenzionato!”

Intanto chi stava bussando non si era di certo stancato e stava continuando a suonare quel maledetto aggeggio.

“Su vai ad aprire.”

“Vai tu Chris, perché devo andare io?”

“Perché un buon fidanzato lo farebbe.”

“Un buon fidanzato farebbe anche questo …” gli rispose mentre gli lasciava un bacio sulle labbra, sulle guance, sulla fronte e sul naso.

“Hai davvero un bel nasino all’insù.”

“Non dovresti usare questi metodi!”

“Io non ho fatto nulla!”

Chris gli sorrise, lo baciò un’ultima e uscì dalla doccia lasciandolo lì.

“Cerca di non metterci molto, ti aspetto in cucina.”

Una volta che fu tornato in camera, si asciugò e si vestì velocemente con le prime cose che trovò, un paio di pantaloni e una maglietta.
Scese le scale e quando finalmente arrivò al piano terra aprì la porta d’ingresso.
Rimase molto sorpreso nel scoprire chi fosse, davanti a lui stavano alcuni dei migliori amici del suo adorabile ragazzo. Non poteva negarlo, aveva paura di fare brutta impressione: non che non avesse la giusta confidenza, ma adesso era il fidanzato di Darren la questione era leggermente più complicata.

“Pensi di farci entrare Chris? O ci lasci fuori?”

Quest’ultimo rispose loro, alzando la sua voce di una tonalità, risultando leggermente stridula anche se al momento quella era la sua minor preoccupazione.

“Oh si scusatemi, entrate su.”

Chris li fece accomodare in casa, era così nervoso di avere tre degli amici più importanti per il suo fidanzato, sperava solo quest’ultimo scendesse in fretta da quelle scale e che venisse a dargli man forte.
Joey, Brian e Lauren si sedettero sul divano al centro del salotto, proprio quello di fronte alla finestra principale e lui si sedette nella poltrona adiacente.

Avete scelto una bellissima casa!” esordì Brian.

S-si l’ha scelta Darren.” rispose Chris tentennando.

Non dovresti essere così nervoso!” gli disse Joey sorridendo.

Giusto Chris, noi ci conoscevamo già, adesso sei solo più importante per Darren, tutto qua, va tutto bene.” disse una Lauren molto tranquillamente.

Avete ragione … è solo diverso.”

Si stava agitando; non che non avesse fiducia nella loro reazione positiva, ma loro conoscevamo Mia e potevano non essere d’accordo con la scelta presa da Darren.

Non devi preoccuparti di nulla, per noi non cambia niente.” lo tranquillizzò lei.

Non vi ha dato fastidio che lui abbia scelto me?” chiese loro.

Joey non aveva ancora detto nulla ed era strano per lui che era un chiacchierone; inoltre la notte scorsa il suo amico gli aveva ampiamente spiegato come erano andate le cose, specificando che non era stata colpa di Chris se tra lui e Mia le cose erano finite. Più l’osservava e più comprendeva perché lo aveva scelto, erano fatti l’uno per l’altro, erano così complici, lui lo conosceva bene e si fidava del suo giudizio e aveva sempre saputo che non gli importava nulla del sesso ma solo della persona. E guardando Chris era facile capire che alla fine era solo un ragazzo innamorato del suo migliore amico e lui doveva essere felice per loro.

No, puoi stare tranquillo, a noi sta bene, se lui è felice noi lo siamo per lui.” gli rispose Joey facendolo respirare di nuovo.

Siete una bella coppia dopotutto, anche se per uscire con te Darren si deve mettere i tacchi ma va bè…” gli disse un Brian piuttosto spiritoso quel
giorno.

Lauren invece non disse nulla si alzò dal divano e raggiunse Chris, si sedette sul bracciolo della poltrona e lo abbracciò forte.

Sono così felice che abbia scelto te!

Lui le sorrise sulla sua spalla e la strinse forte.

Grazie.

Tutti e quattro si sorrisero e lui era un poco più rilassato adesso, voleva davvero che tutto fosse risolto con la seconda famiglia del suo fidanzato.
Poco dopo finalmente Darren scese dalle scale e andò ad abbracciare i suoi amici, era felice di vederli e stavolta aveva modo di mostrare loro come era diversa e speciale la sua vita adesso.
Si avvicinò a Chris e gli cinse le spalle, baciandogli dolcemente la guancia e lui arrossì subito; era bello poter vedere come si amavano, poter percepire quel loro amore in quel modo così chiaro e limpido.
Quella mattina volò e loro non se ne resero conto: mostrarono la casa agli ospiti facendoli fare un giro completo di tutte le stanze, li portarono anche nella loro camera da letto, e nelle sale hobbies.
Quando dovettero andare via per impegni improrogabili, si salutarono pronti a darsi appuntamento al più presto, e una volta che furono sulla porta mostrarono loro anche il grazioso portico completo del giardino e del dondolo.
Li videro andare via con la loro auto Darren con il braccio alla vita del suo ragazzo e quest’ultimo appoggiato alla sua spalla.

E’ andata bene.”

“Benissimo direi.”

Il suo fidanzato si voltò verso di lui e dopo averlo baciato lo trascinò in casa.

Su muoviti, ti devo dare la mia sorpresa.”

Giusto!

Rientrarono in casa e Chris lo trascinò in cucina, lo fece sedere al tavolo e si mise di fronte a lui.

Adesso ti darò la mia prima sorpresa.”

Perché è più di una?”

Non fare il curioso.”

Ma amore, su dimmelo!”

Quanti anni hai? Cinque?”

Oggi ne compio sei!” gli rispose con quel suo magnifico sorriso al quale Chris difficilmente sapeva resistere.

Eh dire che ti dovrò sopportare per il resto della mia vita!” ribatté prontamente.

Darren si sporse verso di lui, stando bene attento a poggiare i gomiti sul tavolo e avvicinò leggermente le labbra alle sue.

Amore mio, io sono un dio, hai fatto solo un affare!”

Il suo fidanzato scoppiò a ridere e gli picchiettò il naso con il dito indice.

Lascia giudicare a me.”

Detto questo gli disse di chiudere gli occhi, si voltò e con una camminata solenne andò verso il frigo, da cui prese una piccola scatolina in cartone di
colore rosa.
Finalmente raggiunse il festeggiato al tavolo e si sedette.

Ecco, ora puoi aprire.”

Darren aprì i suoi occhietti dorati e spalancò la bocca per la sorpresa, come un bambino di fronte ad un regalo che aveva tanto voluto, Chris sorrise perché amava quell’uomo, che dentro di se era ancora un ragazzo poco cresciuto.

Tutto per me?”

tesoro.”

Gli avvicinò il pacchetto che finì presto tra le mani del suo fidanzato che lo scartò con le dita tremanti, era la prima volta che lo vedeva così contento per una stupidaggine come quella, si intenerì a quella sua rara visione e gli posò una mano sulla sua.

Tutto bene?”

Lui sollevò il viso e gli sorrise a sua volta.

Magnificamente … sei meraviglioso, non dovresti rendermi tanto felice.”

Ti amo ed è inevitabile.

Darren non disse nulla, si limitò solo ad aprire il fantomatico pacchetto. Quando lo aprì rimase senza parole, era solo un semplice cupcake con una candelina sopra, con la glassa tutta fuxia e con le lettere del suo nome tutto intorno, lo tirò fuori e lo posiziono di fronte a lui.
Guardò Chris aspettandosi una risposta che non tardò ad arrivare.

Ti piace?”

Se mi piace? È bellissimo.. posso mangiarlo?”

Certo che puoi, è per te stupido.”

Si alzò dalla sedia, andò verso il mobiletto della dispensa e aprì uno dei cassetti posizionati in basso dal quale prese un accendino.
Ritornò da lui e gli accese la candelina posta sopra al dolcetto.
Si guardarono intensamente per un lungo istante e nell’aria si sentì solo la sua voce bassa e seducente.

Chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio.”

E se ho già tutto quello che voglio?” Gli rispose lui altrettanto suadente.

Davvero?”

Avevi dei dubbi? Io non ne ho Chris.”

Quest’ultimo non rispose e abbassò il suo viso.

Però in realtà ho un desiderio.”

Non devi dirlo, se no non si avvera.”

Darren scrollò le spalle, avvicinandosi e sussurrandogli all’orecchio.

Vorrei che tu restassi sempre con me.”

Si scostò da lui ed entrambi si persero nei loro sguardi variopinti, le loro mani finalmente si trovarono e le loro dita si intrecciarono, poi Darren voltò il
suo viso diretto alla candelina e soffiò.

Cento di questi giorni tesoro mio.”

E non si sa nemmeno come ma le loro labbra si trovarono senza che loro facessero nulla, era come se si cercassero sempre come se ci fosse una calamita capace di attrarle in qualunque momento, l’una verso l’altra.
Quella giornata fu magnifica per Darren, già il suo solo stare con Chris rendeva tutto più bello, ma sentire anche come le altre persone, i suoi colleghi, gli volevano bene, era meraviglioso e lui adorava sentirsi così amato.
Gli organizzarono una piccola festicciola: appena arrivati sul set, lui e il suo fidanzato si diressero verso le loro roulotte pronti a cambiarsi e quando arrivarono nel set per girare, i loro amici gli fecero una sorpresa, facendosi trovare con un’enorme torta con scritto: "Happy Birthday Darren".
Era con gioia che quella sera ripensava a quel ricordo accoccolato tra le braccia del suo fidanzato, sdraiati in quel loro dondolo, intenti ad ammirare il tramonto arrivare davanti ai loro occhi. Faceva freddo ma quella sera non sentivano nessuna corrente fredda invadere i loro corpi, erano vicini e il caldo dei loro corpi bastava loro per riscaldarli.

“Non mi hai ancora dato il tuo regalo.” gli disse Darren a bruciapelo interrompendo i suoi pensieri.

Chris lo guardò divertito e con una mano gli accarezzo la fronte andando ad infilare le dita tra i suoi riccioli.

Arriverà, è ancora presto.”

“Presto per cosa?”

“Darren smettila.”

Non sto facendo nulla” gli rispose lui andando a stringersi un po’ di più facendo scontrare lievemente i loro bacini che provocarono un altrettanto lieve gemito provenire dalla bocca del suo fidanzato.

Ti rendi conto di dove siamo?”

Nel nostro portico.”

E tu mi stai facendo ansimare nel nostro portico Darren?”

“Perché stai ansimando Chris?” gli domandò con quel suo tono seducente e scherzoso.

“Preferisco non risponderti.” gli sussurrò lui tra le sue labbra, prima di ricascarci di nuovo, finirono per baciarsi ancora, in un luogo di certo poco
consono, ma incapaci di smettere.

La loro attrazione andava crescendo di giorno in giorno e loro non ci potevano fare assolutamente nulla, solo lasciarsi
andare.
Il quel luogo isolato potevano farlo, coricati nel loro dondolo, i loro corpi avvinghiati, incuranti dei pochi gradi presenti nell’atmosfera.
Chris si rese conto che iniziava ad avere la pelle d’oca ma non riusciva a staccarsi, le mani del suo ragazzo che ora lo toccavano erano bollenti e lo riscaldavano quanto bastava per non morire assiderati.
Ogni suo tocco era caldo e rilassante, le sue mani che andavano sotto la maglietta della persona che amava, che accarezzavano quella pelle bianca e soffice.
Lui che lo sentiva gemere tra le sue labbra, che sentiva le sue mani aggrapparsi alla sua spalla per averlo più vicino.
Erano entrambi ancora vestiti, ma sentivano che la scintilla che si creava sempre tra di loro era viva e presente e passava attraverso i loro indumenti.
Si sentivano così caldi e appagati, i loro bacini che continuavano a scontrarsi producendo dei suoni che facevano da contorno a quella gelida serata d’inverno.
Le loro mani che vagavano sicure e un pochino incerte visto che tremavano appena, ma rendevano tutto anche più emozionante del solito. Chris portò una mano sul suo cavallo dei pantaloni, iniziando a strusciarla su e giù, rendendo il respiro del suo fidanzato più corto.
Decise di osare un poco di più anche se questo avrebbe reso le cose eccitanti e leggermente fredde per il suo ragazzo, visto che il lembo di pelle che avrebbe scoperto era il suo, ma non era riuscito a trattenersi e di certo lui non si sarebbe lamentato.
La sua mano attraversò insicura la stoffa dei jeans e poi quella della sua biancheria, insinuandosi all’interno andando a toccare proprio quella parte di Darren che pulsava maggiormente. In un primo momento la toccò cercando di trovare una posizione adatta per rendere tutto migliore, poi iniziò ulteriormente a muovere la mano lentamente, facendolo gemere in una maniera nuova e inconsueta; dopotutto erano in un ambiente freddo e il suo respiro risultava più affaticato del solito, così Chris andò ad accarezzargli una guancia per farlo sentire meglio.
Si guardavano negli occhi, mentre lui continuava a muovere la mano e il ragazzo di fronte a lui cominciava a crollare sotto al suo tocco.
Non ci volle molto che Darren venne tra le sue mani, che lui si pulì sulla sua biancheria e che si leccò le ultime gocce succhiandosi le dita proprio davanti ai suoi occhi felici ed eccitati. Portò le dita sulle sue guance e lo baciò facendogli sentire lievemente il suo sapore sulle labbra.

Meglio che andiamo a lavarci tesoro.”

Ho proprio bisogno di un bagno caldo, qua fa così freddo…”

Si sorrisero ancora, come se si nutrissero dei loro sorrisi e i loro sguardi erano talmente incatenati che era impossibile scogliere le loro catene.
Darren aveva ragione, quello era stato un grande giorno per lui e la cosa divertente era che la serata non era ancora finita.
Rientrare in casa e farsi la doccia insieme non era mai stato così bello e rilassante per entrambi come in quella serata invernale.
L’ora successiva passò attraverso i loro occhi mentre si rivestirono a vicenda, abbandonandosi alle loro carezze mentre si abbottonavano la camicia, Darren che allacciava ogni piccolo bottone guardandolo negli occhi e Chris che gli infilava la maglia sopra la testa stando bene attento a non fargli male e poi gli sceglieva un maglione adatto da abbinarci, e lui stesso si rese conto che era impossibile farlo mentre il suo fidanzato gli portava le mani sulla vita e lo stringeva a sè, sentiva la sua schiena premere sul suo petto e ogni secondo volava via, i famosi cinque minuti che servivano alla fine diventavano trenta.
Quando furono entrambi pronti e vestiti di tutto punto si guardarono allo specchio e trovandosi perfetti, finalmente uscirono.
Scesero le scale silenziosamente, una volta arrivati alla porta d’ingresso, Chris aprì il primo cassettino che si trovava nel mobiletto lì vicino e ne tirò fuori una piccola fascia.
Si avvicinò al suo fidanzato e poco prima che lui lo bendasse, lui gli fermò i polsi.

“Che vuoi fare?”

“Voglio solo bendarti gli occhi”

“Chris”

“Si Darren?”

“Pensi che sia necessario? Sono curioso, ma non sono uno bambino di cinque anni, so controllarmi”

“Meglio non rischiare” gli rispose lui, liberando la presa e bendandogli finalmente gli occhi.

“Non ti accadrà nulla vedrai” gli disse ancora cercando di rassicurarlo, lo baciò lievemente e poi gli prese la mano trascinandolo fuori di casa.

Camminarono attraverso il portico, e Chris stette bene attento che il suo fidanzato non inciampasse.

“Su su un passo alla volta tesoro”

“Chris so camminare da solo”

“Guarda che lo so… è che mi piace stringerti”

Darren non disse più una parola, si crogiolò in quelle parole e si strinse maggiormente alla sua presa. Insieme uscirono dal portico e arrivarono all’auto di Chris, una volta dentro lui si accomodò al suo posto. Non ci misero molto per arrivare, o almeno a lui così parve. Appena giunti scesero dal veicolo, sentì il suo fidanzato prendere qualcosa dal cofano, lo sentì anche arrivare e prendergli la mano.

“Allora non mi vuoi dire dove siamo?”

“Prova a respirare”

Lui ci provò e in un istante comprese ogni cosa

“Siamo al mare?”

“Precisamente in spiaggia, su vieni”

E così si fece trascinare dal suo fidanzato, si accorse che stavano scendendo dei piccoli scalini e percepì anche l’immensa premura nei gesti del suo Chris per non farlo cadere. La sua presa era salda e sicura, e lui sapeva che mai avrebbe corso qualche pericolo se si affidava alle sue cure.
Quando per davvero giunsero alla metà, il suo fidanzato lasciò la sua mano.

“Stai fermo qua e non ti muovere”

Chris lo guardò un momento più del dovuto, mentre lasciava la sua presa, pensò che non poteva avere un’idea migliore, avrebbe lasciato Darren a bocca aperta.
Si affrettò a sistemare tutto, si levò dalla spalla la chitarra che aveva preso in precedenza dall’auto e dal cestino che aveva preso dal cofano invece tirò fuori una coperta, una bottiglia di vino e due bicchieri. Dopo aver poggiato tutto su quel piccolo spazio che aveva ricreato sulla spiaggia, fece un bel respiro profondo e si girò verso il suo ragazzo, lo raggiunse e sempre piano piano lo condusse alla loro piccola alcova.
Lo fece sedere e gli levò la benda dagli occhi, indugiando qualche secondo di più, levandogli i riccioli dalla fronte e accarezzandogli una guancia con amore.

“Adesso puoi aprire”

Darren stropicciò gli occhi con una mano e per poco penso di non farcela a reggere ogni cosa: era in spiaggia di notte con il suo adorabile fidanzato che gli sorrideva.

“Ecco la mia sorpresa”

“Hai fatto tutto questo per me?”

“Beh ancora non ho fatto nulla”

Gli si avvicinò prendendogli il viso tra le mani.

“Pensi davvero di non aver fatto nulla?”

Chris lo guardò intensamente scuotendo la testa e si abbandonò alle sue labbra, ormai erano diventate indispensabili, ogni volta che potevano baciarsi, loro si baciavano e nulla poteva distrarli, in nessun modo.
Gli mise una mano sul petto stringendogli un risvolto del cappotto, inserendo le sue dita all’interno per sentire la stoffa del maglione.

Ora posso darti il mio vero regalo?” gli sussurrò tra le labbra.

Certo amore.”

Si alzò da lui andando a prendere la chitarra che solo adesso Darren aveva notato.

Non sono molto bravo a suonarla, ma volevo provarci per te.”

Si sedette vicino a lui poggiando lo strumento sopra le sue ginocchia, iniziando a suonare qualche accordo. Alzò il suo viso e lo guardò nelle sue splendide iridi dorate.

Voglio solo che tu sia felice Darren, e so di essere un po’ difficile a volte, è che ti amo tanto e vorrei che questo fosse il primo dei tanti compleanni che passerai con me.

Continuavano a guardarsi, a perdersi nei loro piccoli pensieri, le loro mani che senza pensarci si trovarono per non separarsi mai.

Tu suoni sempre per me, adoro sentirti cantare e adoro lo sguardo che fai mentre canti, sembra quasi che ti inoltri nel tuo mondo… poi mi guardi facendomi sentire speciale perché fai entrare solamente me.

Sei speciale, Chris.”

Lo sei anche tu … questa notte voglio suonare per te, voglio farti vedere che tu fai sempre parte del mio mondo in ogni momento.”

Gli sorrise e abbassò il viso cercando di concentrarsi al meglio, sapeva di non saper suonare, ma sapeva cantare e qualche accordo lo sapeva pure fare. Iniziò a suonare intonando lievemente una canzone che da sempre aveva amato, perché in un certo senso gli ricordava la sua relazione con la persona di fianco a lui, quel giovane uomo che oggi festeggiava con lui, il suo primo compleanno insieme come una coppia vera.
Iniziò a cantare e la sua voce si diffuse nell’aria, come una dolce melodia che riempiva lo spazio e rendeva quella notte ancora più speciale di quanto già non fosse.


What if I told you it was all meant to be
Would you believe me, would you agree?
It's almost that feeling we met before
So tell me that you don't think
I'm crazy When I tell you love has come here and now A moment like this
Some people wait a lifetime for a moment like this
Some people search forever for that one special kiss
Oh, I can't believe it's happening to me
Some people wait a lifetime for a moment like this

 
Smise di cantare e levò il suo viso, i suoi occhi che raggiunsero subito quelli del suo fidanzato che lo fissava senza dire una parola.
 
“Sono andato tanto male?”
 
Assolutamente no.”
 
Si avvicinarono quasi in sintonia, Chris poggiò la chitarra sopra la coperta e si lasciò abbracciare da Darren che lo strinse forte. Sentì quelle braccia che lo toccavano, quelle mani che vagavano per la sua schiena, i suoi riccioli che gli sfioravano il viso e la sua bocca che gli baciava delicatamente il collo.

Sei la cosa migliore che esista in questa spiaggia.”

Vuol dire che fuori da qua non sono nulla?” gli chiese sulla sua spalla.

Non dire stupidaggini.”

Si spostò e gli prese il viso tra le mani stando attento a non farlo scivolare via.

Hai reso questo giorno speciale e vorrei tanto che fosse sempre così.”

Se tu mi vorrai lo sarà.”

Prima di rispondergli lo baciò dolcemente sulle guance, prima l’una e poi l’altra.

Finché avrò questo privilegio allora non ti lascerò mai andare via!”

Chris si limitò a sorridergli. Era bello sentirsi dire queste cose, lui che non aveva mai sperimentato l’amore vero e adesso lo stava vivendo con un ragazzo meraviglioso e ogni giorno di più scopriva che tutto era vero e reale.
Quasi poteva toccare con mano il loro sentimento, con un solo sguardo era possibile viverlo, anche solo sfiorandosi le dita.
Si separò da lui, stando bene attento a non fargli vedere la piccola lacrima che era caduta dal suo viso, ma il suo fidanzato era stato più veloce, la sua mano arrivò lesta e asciugò con una delle dita una delle lacrime che era scivolata nel suo viso ricoperto da minuscole lentiggini che a Darren erano sempre piaciute tanto.

Amore non sai quanto tengo a te e a tutto quello che abbiamo.”

Chris si passò la mano sugli occhi per levare finalmente ogni residuo del suo piccolo pianto e gli sorrise ancora.

Allora brindiamo a questo.”

Prese la bottiglia di vino, l’apri e ne verso il contenuto sui due bicchieri che aveva portato, ne porse uno al suo fidanzato e poi poggiò la bottiglia prendendo il suo calice.

Brindiamo a noi Darren e a tutto quello che ci lega, quello che abbiamo e quello che ci riserva il futuro, sperando di viverlo insieme.”

A noi allora.

Scoccarono i loro bicchieri in un brindisi tutto loro, quasi privato, che rese quella notte definitivamente perfetta. Tra le stelle luminose e dorate, i loro sguardi ancora si perdevano nell’infinità di quel cielo notturno.
Le loro iridi colorate si mischiavano ancora una volta pronte a creare un unico colore.
Le loro mani che sempre si intrecciavano non curanti di tutto, le loro dita si dovevano trovare, ormai era diventata una loro prerogativa legarsi alle loro compagne.
Ma mancava qualcosa all’appello e quando entrambi se ne resero conto, i loro sorrisi divennero immediatamente più vivi. Si avvicinarono e unirono le loro labbra in un nuovo bacio, perché si i loro baci erano sempre diversi, erano sempre unici e speciali, erano i baci che si scambiavano due persone innamorate l’uno dell’altro, pronte a non separarsi mai.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


 

Capitolo undici
 

25 Febbraio 2012

 
Darren parcheggiò la sua auto nel vialetto della loro casa in quella mattina particolarmente fredda, ma lui non la smetteva di sorridere, era felice che il giorno dopo avrebbe realizzato uno dei suoi sogni infantili: cantare con il suo pupazzo preferito Kermit.
Kermit era uno dei personaggi del film d’animazione “i Muppets”, era una rana tutta verde con un simpatico musetto e un carattere allegro proprio come il suo: era sempre stato il suo preferito e l’indomani avrebbero duettato agli E!Award, e lui non vedeva l’ora.
Scese dal veicolo e quasi saltellando, anzi, facendolo proprio, percorse tutto il portico con dei piccoli saltelli; quando arrivò alla porta, l’aprì curioso ed eccitato di trasmettere la sua felicità alla sola persona che per lui contasse davvero, il suo bel fidanzato.

Amore sono a casa ci sei?”

“Sono in cucina!”

Sentì la sua voce provenire non molto lontano da lui, si levò il cappotto e lo appese nell’appendi abiti, poggiò il suo Iphone e le
chiavi della macchina nel mobiletto proprio vicino all’ingresso e poi fece le scale di corsa diretto alla loro camera da letto dove avrebbe poggiato la sua chitarra e si sarebbe dato uno sguardo allo specchio, giusto per controllare che fosse sempre affascinante.
Quando finalmente giunse in cucina trovò il suo fidanzato che stava cucinando qualcosa, gli si avvicinò senza farsi sentire e lo abbracciò da dietro cogliendolo di sorpresa.

Non mi dire che sono bellissimo” lui iniziò.

Se lo sei che ci posso fare”

Trova un altro aggettivo, sei laureato dopotutto, conoscerai qualche sinonimo”

Darren decise di stare al suo gioco e mentre gli stava stringendo la vita con le sue forti braccia, gli sussurrò all’orecchio le sue mille opzioni.

Stupendo”

Ritenta” gli rispose iniziando a sorridere

Meraviglioso”

Quanto sei smielato Darren”

Tanto mi ami per questo … intelligente”

Questo non vale, anche se lo apprezzo”

Se dico sexy che mi dici?” gli disse con la voce leggermente più bassa e roca.

Lo sentì rabbrividire tra le sue braccia, percepì chiaramente il brivido che gli aveva percorso la schiena, decise di continuare a sedurlo per farlo crollare.

Allora? Non rispondi?”

Dico che …”

Non lo abbiamo mai fatto sul tavolo della cucina”

Questo sembrò risvegliare Chris che subito si girò verso di lui, continuava a mantenerlo per la vita, era una delle cose che amava di più.

Darren”

Si amore?”

Cosa volevi dire?”

Prima di rispondere Darren si inumidì il labbro inferiore e si avvicinò maggiormente al suo viso in modo che sentisse il suo respiro sulle labbra, in quel momento la stanza era carica della loro elettricità.

Voglio fare l’amore con te sul tavolo della cucina”

Chris arrossì subito anche se non era propriamente imbarazzato, e che la sua pelle era talmente bianca che qualsiasi emozione traspariva sul suo volto, anche la più piccola traccia nel suo viso dalla pelle candida e bianca si poteva notare. Anche se alla fine non perse la sua malizia e di questo doveva ringraziare Darren che anche in quello lo aveva aiutato, si poteva dire che in quel lasso di tempo in cui entrambi erano entrati l’uno nella vita dell’altro erano cresciuti insieme.
Gli portò le braccia intorno al collo e si strinse di più a lui. I loro corpi che in quel preciso momento erano entrati definitivamente in contatto. I loro fianchi si strusciavano e i loro petti che respiravano insieme: entrambi potevano sentire i loro cuori battere in sincronia e lui con la voce più suadente possibile rispose alla sua provocazione.

Allora perché non inizi a liberare la tavola?”

Vuoi sentire il legno sulla tua schiena?”

Voglio sentire te stupido”

E finalmente accadde, Darren avvicinò le labbra alle sue e lo baciò, stringendolo se fosse possibile anche di più a se.
Quasi lo sollevò da terra, la sua bocca che quasi mangiava la sua, continuava a succhiare il suo labbro inferiore mentre lo trasportava di fretta verso la tavola e quando arrivarono al bordo del mobile, Chris senti il legno premere contro il suo sedere, aprì gli occhi e si separò dalle labbra del suo fidanzato.
Si guardarono per un secondo che a loro parve infinito, i loro respiri che erano diventati terribilmente affannati per una breve corsa; le loro mani erano ancora ferme, ancorate ai loro fianchi.

Cosa stai aspettando?”

Nulla amore”

E fu quello che fece scattare la molla: Darren si ributtò sulle sue labbra, mentre si toglievano le maglie e Chris si sedeva sul tavolo circondandogli la vita con le gambe; questo lo spinse meglio sul tavolo, facendo cadere accidentalmente il vaso di fiori posto al centro.

Tranquillo, ne compriamo un altro” disse Darren.

“Poco ma sicuro”

Lo fece quasi distendere del tutto e, con una mossa impacciata, salì sul tavolo e si mise sopra di lui; finalmente erano pronti, erano l’uno sopra l’altro, i loro bacini che si s’incontravano facendoli gemere, sentivano che non mancava poi molto, entrambi sapevano che tra poco avrebbero sentito vive anche le loro eccitazioni, era solo questione di attimi. I loro occhi che si scrutavano attenti, i loro visi vicini e i loro nasi che si sfioravano.
Questa era sempre stata una sua speciale fantasia: fare l’amore con la persona che amava su un tavolo da cucina, poteva sembrare banale e scontato, ma per Darren era sempre stato un suo piccolo desiderio.
Fu Chris il primo che iniziò a muovere le mani: le passò sopra i suoi fianchi facendo indugiare le dita poco sotto la sua schiena, si strinse alle sue spalle graffiando con le unghie la sua pelle ambrata.
Iniziò a baciarlo, succhiando il suo labbro inferiore con più foga di prima, la sua lingua che chiedeva subito il permesso di entrare. Si sentivano già entrambi più vivi, i loro petti stavano diventando già leggermente tiepidi e sentire le loro pelli riscaldarsi appena ogni secondo di più, era così eccitante.
Passare alla sua mandibola fu facile, trascinare la sua lingua su tutto il suo collo fu altrettanto emozionante e sentire quei suoni uscire dalla bocca di Darren fu per Chris la melodia più bella sentita in quella cucina.
Continuò a baciarlo lasciandogli dei segni sulla sua clavicola, facendo si che le sue labbra soffiassero sulla sporgenza delle sue ossa.
Darren sopra di lui si faceva trascinare dal suo vortice di emozioni, le sue mani che attraversavano la figura del ragazzo sotto di lui, tracciava con le sue dita ogni percorso; toccare quel corpo era sempre una gioia e poter passare le mani su quel corpo in quella mattina era la sola cosa che mancasse.
Sentì sulla sua gamba che il rigonfiamento nei jeans del suo ragazzo stava diventando evidente, così baciandolo un’ultima volta si alzò lievemente per poterlo guardare negli occhi, per potersi perdere per l’ennesima volta.
Gli accarezzò una guancia con la mano, Chris d’istinto chiuse gli occhi per godersi quel gesto e lui gli sfiorò con le labbra le sue palpebre facendolo ansimare soavemente, sentendo quel lieve rumore direttamente nelle sue orecchie.
Proprio in quel momento sentirono un rumore provenire dal forno, segno che aveva finito la cottura.

Meglio se vado a controllare”

Devi proprio? Sto così bene sopra di te..”

Darren devo alzarmi, se no il dolce si rovinerà”

Che dolce?”

Un mio piccolo regalo per te”

Non mi importa del regalo, resta qua”

Chris sorrise e gli portò le mani sulle guance.

Tesoro, abbiamo tutto il tempo del mondo per fare questo”

Me lo prometti?”

Certo”

Si baciarono un’ultima volta, Darren si sollevò da lui e lo aiutò ad alzarsi porgendogli la mano sinistra che il suo fidanzato accettò.
Si ritrovarono occhi negli occhi, per un piccolo istante il dolce passò in secondo piano e tutto divenne magico come sempre capitava quando le loro iridi si incontravano per formare una scia di mille colori.
Le loro mani si trovarono subito, Chris portò la sua mano alle labbra, baciandola con piccoli tocchi su ogni singolo dito.
Quando il forno gli avvisò ancora una volta che il dolce era pronto, sciolsero la presa e i loro sguardi rimasero incatenati fino a quando lui non si voltò per andare a controllare, e senti una piccola pacca sul sedere. Raccolse da terra le loro maglie passando la sua anche a Darren e si rivestirono.

Torna da me mi raccomando”

Dove altro potrei andare?”

Non lo so, potresti renderti conto che non valgo tutto questo”

Chris non rispose, rimase fermo poi si voltò e lo raggiunse in un istante prendendogli le mani tra le sue.

Darren tu vali tutto, sono felice di quello che ho insieme a te e tornerò sempre da te qualunque cosa accada”

Mi piace quando me lo ripeti”

Almeno così non te lo dimentichi” gli rispose sollevato.

Adesso andiamo a prendere il tuo dolce”

Darren si mise seduto alla tavola avvinandosi una delle sedie, aspettando il suo tanto atteso regalo da parte del suo fidanzato; quando quest’ultimo
arrivò, lui notò che tra le mani aveva una piccola teglia.
Si guardarono negli occhi e il suo ragazzo posò sul tavolo il piccolo recipiente e quando vide che cosa c’era all’interno rimase a bocca aperta anche se sul suo viso comparve subito un bel sorriso.
Il dolce era una rana fatta di pan di spagna, con una glassa tutta verde che la colorava e i piccoli particolari fatti tutti con delle palline di zucchero.
Chris vide com’era felice, bastava così poco per renderlo tale, era proprio per questo che lo amava tanto, erano entrambi due ragazzi semplici che si accontentavano delle piccole cose; sì, erano ambiziosi e caparbi, ma amavano la loro vita, a loro piaceva la loro intimità racchiusa in quella casa.

Non l’ho fatta io però”

Ti amo”

Si Darren me lo ripeti ogni giorno”

Ho comprato l’impasto già pronto e l’ho messo direttamente in forno”

Sei speciale per me, rendi le mie giornate più luminose”

Tesoro ti piace?”

Sono più felice da quando ci sei tu”

Allora?”

Darren alzò il suo sguardo, nel suo volto traspariva un sorriso felice, limpido e cristallino.

Mi piace” sussurrò.

Bene”

Chris lo raggiunse del tutto e si sedette sulle sue ginocchia, portandogli un braccio intorno alle spalle, gli sorrise e si voltò andando a prendere la forchetta vicino alla piccola teglia, tagliò e infilzò un piccolo pezzo, lo portò alle labbra per soffiarlo, rendendolo un poco più freddo e poi girandosi verso il suo fidanzato lo avvicinò alle sue labbra.

“Su, apri la bocca”

Passarono il resto del pranzo seduti sul divano ad imboccarsi a vicenda quel dolcetto a forma di ranocchia.
Chris era meraviglioso, qualunque cosa facesse era magica e Darren era felice di poter assistere a quella magia, era così fortunato ad averlo.
Lo guardò e si accorse che aveva una briciola sulla bocca, allungò una mano per levargliela e non resistette, si sporse verso di lui e gliela leccò portandola via dalle sue labbra.

Scusami avevi una briciola”

Sono tutte scuse, volevi solo leccarmi le labbra”

Anche se fosse?”

Lui non rispose si limitò a sdraiarsi meglio sul divano.

Vieni”

Il suo fidanzato sorrise quasi d’istinto e decise di accontentarlo, si sdraiò vicino a lui e Chris lo circondò con le sue braccia.

Si sta bene qua”

Sei sempre così melenso”

Peccato che tu ami questa mia qualità”

Da morire”

Amore posso chiederti una cosa?” gli domandò accoccolandosi meglio al suo petto.

Dimmi”

Verresti alle prove con me? Voglio che tu mi veda con Kermit”

Lo sai che non è possibile”

E perché è troppo pericolo? Hai paura che qualcuno badi alla tua presenza?”

Anche … é che.. ”

Cosa?”

Ho paura di perdere il controllo … chissà come sarai bello, non vengo perché ho il timore di saltarti addosso durante queste benedette prove”

Allora meglio che non vieni, non voglio essere la causa del tuo arresto” gli disse Darren leggermente divertito.

Come sei stupido a volte”

Ti amo anche io”

Chris non gli rispose, anzi lo strinse maggiormente a sé.
Darren si lasciò stringere e lo abbracciò forte, poggiando meglio la testa sul suo petto, adorava sentire il battito del suo cuore.
Si addormentarono insieme, avvinghiati l’uno all’altro in quel freddo giorno di febbraio.
Quando Darren verso le cinque del pomeriggio si preparò per andare alle prove, si mise la sua chitarra sulle spalle, prese le chiavi della sua auto e il suo Iphone.
Scendendo le scale per arrivare all’ingresso video il suo fidanzato attenderlo alla porta con un bel sorriso stampato in volto. Era bellissimo.

Sei sicuro di non voler venire alle prove?” gli chiese per l’ultima volta.

Tesoro ti verrò a vedere all’esibizione e poi ci vedremo alla festa”

Ma non è uguale”

Darren che direbbe la gente?”

Lo so … volevo solo che mi vedessi”

Ma ti vedrò lo stesso, ma non alle prove”

Secondo me sarebbe più sicuro, nessuno baderà a te e potrai guardarmi per bene, invece durante l’esibizione dovremo stare lontani per forza”

Ma vicini con il cuore”

Come?” gli chiese cercando di non perdere il filo del discorso.

Chris gli prese la mano e se la portò sul cuore.

Me lo dici sempre, quando siamo lontani noi siamo vicini con il cuore”

Già” realizzò Darren.

Lo senti come batte per te? Solo per te”

Giusto hai ragione, però dalla festa andiamo via insieme me lo prometti?”

Dovrai strapparmi dalle grinfie di Ash, sei pronto?”

Per te amore farei di tutto” gli rispose sorridendo.

Darren si sporse verso di lui e lo baciò dolcemente sulle labbra, Chris mise la mano dietro la sua nuca stringendosi ai suoi riccioli, premendo la sua bocca sulla sua per riuscire a stamparsi nella mente quel bacio che si stavano regalando, l’ennesimo di una lunga lista.
Quando si separarono si guardarono negli occhi, era sempre doloroso interrompere quel loro contatto, erano così abituati a baciarsi che il solo separarsi,
anche se per poco, era devastante.

Allora io vado a dopo amore, ti amo”

Ti amo anche io, sono fiero di te”

Il suo fidanzato gli sorrise e lui lo vide chiudersi la porta alle sue spalle, si incamminò per il vialetto diretto alla sua auto. Era nervoso ed emozionato e non vedeva l’ora di vivere quest’esperienza con il suo piccolo eroe d’infanzia.
Appena arrivò all’hotel dove si sarebbe tenuta la sua esibizione, un sorriso radioso comparve sul suo volto, era così eccitato di avere questa opportunità.
Quando entrò e annunciò la sua presenza, una signorina lo accompagnò alla sala prove, dove sul palco erano già sistemati tutti gli strumenti utili alle sue prove.
La ragazza si congedò e alcune persone si avvicinarono a lui, invitandolo ad iniziare, lui giunse presso il palco e poggiò la sua borsa al bordo dell’impalcatura, arrivò alla sedia posta al centro e iniziò a suonare la chitarra cantando la sua canzone.
Ogni volta che cantava si perdeva in un mondo tutto suo, la musica riusciva a trasportarlo fuori dal suo corpo e a renderlo libero per quella durata minima che lo rendeva felice.
Durante le prove, mentre intonava per l’ennesima volta il ritornello aprì per caso gli occhi e lo notò all’istante, un ragazzo che conosceva sin troppo bene se ne stava in piedi poggiato ad una delle colonne situate nella sala.
Non riusciva a credere che fosse lì, che alla fine si fosse convinto a venire ad ascoltarlo.
Si guardarono negli occhi e Darren finì di cantare la sua canzone, ma stavolta con una nuova gioia, perché adesso c’era lui che lo guardava. C’era la sua anima gemella.
Intonando l’ultima strofa, finì di suonare e poggiò pochi secondi dopo la chitarra delicatamente per terra infilandola nella sua custodia.
Con passo lento scese dal palco e si avvicinò al suo fidanzato che continuava a sorridergli.

Alla fine sei venuto?”

Non ho saputo resistere”

Darren si sporse verso di lui e lo abbracciò, le sue braccia che strinsero forte la sua vita e le sue spalle.

Sono felice che tu sia qua”

Chris poggiò la testa sulla sua spalla andando a sfiorargli lievemente il collo con le labbra.

Sei stato fantastico”

Merito della canzone”

Lui levò il capo per poterlo guardare meglio in quelle iridi dorate che amava tanto, adorava quel colore dalle mille sfumature che si mischiava benissimo con il blu dei suoi occhi.

Sono così orgoglioso di te Darren”

Non ti chiedi il perché?”

Di cosa?”

Di come faccia a realizzare ogni mio sogno rendendoti fiero di me”

Ma è solo merito tuo”

Darren gli prese il viso tra le mani, accarezzandogli dolcemente con le dita le guance appena arrossate.

Certo che è merito mio amore, ma è perché ci sei tu che io riesco sempre ad andare avanti ”

Chris si rese conto che i suoi occhi si stavano inumidendo e abbassò ancora il suo viso, non sapendo che fare lo baciò di sorpresa, nei loro piccoli
scambi di affetto lui riusciva a trovare la pace, nelle loro lingue che s’incontravano e nelle loro labbra che si assaporavano.

Per quello che conta Darren … io ti starò sempre affianco finché tu mi vorrai”

Sarà una lunga vita allora!”

Direi proprio di si”

Darren passò un braccio sulle sue spalle stringendolo a sè. Era proprio quando lo stringeva forte che trovavano il loro equilibrio. Quel solido legame che si era formato tra di loro e che era alimentato dai loro piccoli gesti. Lo guardò un istante per poter osservare meglio il suo volto contento e rilassato.

Andiamo a casa”
 
L’esibizione di Darren fu un successo, Chris lo aveva visto dalla televisione, il suo uomo come amava chiamarlo di tanto in tanto, era stato bravissimo, divertente e spiritoso.
La sua performance era stata qualcosa di simpatico, qualcosa di magico che ricordava a tutti ma soprattutto ai bambini che si può sempre sognare. Non importa quanti anni si abbiano e questo Chris lo sapeva bene, era anche per questo che amava Darren, era un bambino come lui, entrambi adoravano perdersi nei loro mondi infantili, lasciarsi andare a quelle fantasie che rendevano tutto un po’ meno adulto, almeno una volta ogni tanto.
Ed era così che quella sera lo stava ricordando con la sua amica Ashley al ricevimento in onore degli E!Awards, mentre erano poggiati al bancone del bar, in attesa dei loro drink.

Avresti dovuto vederlo”

L’ho visto Chris”

È stato fantastico, hai visto come scherzava con Kermit?”

Si è stato -”

Sono le ragioni per cui lo amo”

Stavo per dire bravo”

Lui si voltò verso di lei con uno sguardo interrogativo e con una punta di divertimento dipinta in volto.

Bravo? È stato eccezionale, come fai a non vederlo?”

Lei lo guardo intenerita e gli passo una mano sul braccio.

L’amore è proprio cieco”

Meglio non mettermi più gli occhiali allora”

Ti dovresti vedere, sei così innamorato di lui”

Lo sono Ash … sai il più delle volte penso che potrebbe essere l’uomo della mia vita”

Ogni quanto lo pensi?”

Non riesco più a contare le volte in cui mi soffermo a pensarci”

Povero cucciolo”

Sono proprio messo male eh?” gli disse poggiando la testa sulla sua spalla.

Direi proprio di si”

Parli del diavolo, guarda!” le indicò con la mano.

Oggi stranamente è vestito bene”

Quella camicia”

Chris” lo ammonì Ashley.

Devo andare, ci vediamo dopo” gli disse dopo averle baciato la guancia.

Aspetta, dove vai?”

Chris non le rispose si allontanò e si diresse verso uno degli angoli remoti della sala e si mise dietro ad una delle tende.
Quando vide il suo fidanzato passare per quella strada lo tirò per un braccio e lo trascinò dietro con lui.

Hey ti stavo cercando!”

Il suo ragazzo non rispose, gli prese la cravatta tirandolo verso di se e lo baciò. Premette le sue labbra contro le sue e si accorse subito che Darren stava rispondendo al bacio.

Ti ho mai detto quanto sei bello?”

Veramente no” gli rispose lui divertito.

Te lo dico ora, sei bellissimo”

Anche tu” gli disse sfiorandogli un fianco.

Posso approfittare?”

“Di cosa?”

Di questo”

Chris gli passò una mano sullo stomaco andando a toccare la sua camicia con le dita, che intrufolò all’interno fino a toccare la sua pelle appena accaldata.

Chris che fai?”

Tocco ciò che è mio”

Darren lo lasciò fare, lasciò che le sue mani lo toccassero, che lo accarezzassero anche se erano in una sala piena di persone che potevano sentire i lievi gemiti che uscivano fuori dalla sua bocca.

Quando hai imparato a farlo?”

Mi piace accarezzarti quando dormi”

Ah si?”

Sei vicino a me che respiri e allora mi prende quella voglia di toccarti”

Da quanto sei diventato cosi disinibito?”

Da quanto sto con te”

Lui gli prese la mano tra le sue e se la portò alle labbra.

Sai amore penso che dovremo andare in un posto più appartato”

Perché?”

Sai ho una certa voglia”

Chris respirò quasi a fatica e si avvicinò al suo orecchio.

Di cosa tesoro?” gli chiese con voce suadente.

Di baciarti il collo”

Che altro?”

Accarezzarti le braccia”

E le gambe?”

Anche quelle cosa credi”

Darren lo abbracciò di slancio, le sue braccia che dalle sue spalle passarono per la sua schiena fino ad arrivare alla sua vita, per stringersi ai suoi
fianchi. I loro bacini che in un secondo si erano scontrati, era bastato per farli gemere ad un tono di voce leggermente più alto del normale.

Appunto”

Cosa amore?”

Ti eri dimenticato di questo?” gli rispose avvicinando stavolta lentamente il bacino al suo.

Giusto, sai sempre tutto”

Allora vuoi restare sempre qua?” gli domandò.

Dove possiamo andare? Vuoi ritornare a casa?”

“Vieni con me”

Chris lo prese per mano e senza farsi notare si recarono verso uno dei corridoi secondari che li condusse ad un piccolo balconcino, situato in una delle parti isolate dell’edificio dove si stava tenendo il ricevimento.
Appena giunti Darren lo spinse verso il parapetto, Chris si appoggiò e allargo le gambe che accolsero il suo fidanzato che non aspettava altro.
Gli portò le braccia intorno al collo e lui gli levò la giacca con le mani tremanti.

Ti stai tirando indietro?”

Ho solo freddo”

Tutte scuse”

Una volta che la giacca fu levata, Chris la poggiò sul muretto, le sue mani che adesso potevano toccare quella camicia passando attraverso tutto il petto.

Ti piace quello che tocchi?”

Da morire”

Darren gli levò a sua volta la giacca, ma a differenza sua le sue dita non tremavano affatto, lui adorava spogliare il suo fidanzato, era una delle sue mille doti.
Si strinsero ancora, questa volta le loro labbra si trovarono subito e le loro lingue non persero tempo.
Iniziare a baciarsi in quella maniera in un posto che non era sicuro come la loro casa poteva essere pericoloso. Solo che non riuscivano a smettere, le loro bocche che continuavano a toccarsi, Darren che gli mordeva il labbro inferiore e Chris che gli succhiava quello inferiore.
Si stavano perdendo e non potevano di certo farlo lì con tutte quelle persone, quindi si separarono e solo sorridendosi compresero cosa dovevano fare.
Raccolsero le loro giacche dal muretto, Chris aiuto il suo fidanzato a rimettersela e gli aggiustò bene il colletto, e Darren fece la stessa identica cosa.
Si baciarono ancora una volta e ritornarono poi nel salone della festa.
Salutarono entrambi i loro amici e si diedero appuntamento all’uscita dell’edificio dove insieme presero una delle loro auto per andare a casa, nel loro rifugio dove potevano amarsi, spogliarsi e fare l’amore.
La loro piccola oasi felice.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


 

Capitolo undici
 

25 Febbraio 2012

 
Darren parcheggiò la sua auto nel vialetto della loro casa in quella mattina particolarmente fredda, ma lui non la smetteva di sorridere, era felice che il giorno dopo avrebbe realizzato uno dei suoi sogni infantili: cantare con il suo pupazzo preferito Kermit.
Kermit era uno dei personaggi del film d’animazione “i Muppets”, era una rana tutta verde con un simpatico musetto e un carattere allegro proprio come il suo: era sempre stato il suo preferito e l’indomani avrebbero duettato agli E!Award, e lui non vedeva l’ora.
Scese dal veicolo e quasi saltellando, anzi, facendolo proprio, percorse tutto il portico con dei piccoli saltelli; quando arrivò alla porta, l’aprì curioso ed eccitato di trasmettere la sua felicità alla sola persona che per lui contasse davvero, il suo bel fidanzato.

Amore sono a casa ci sei?”

“Sono in cucina!”

Sentì la sua voce provenire non molto lontano da lui, si levò il cappotto e lo appese nell’appendi abiti, poggiò il suo Iphone e le
chiavi della macchina nel mobiletto proprio vicino all’ingresso e poi fece le scale di corsa diretto alla loro camera da letto dove avrebbe poggiato la sua chitarra e si sarebbe dato uno sguardo allo specchio, giusto per controllare che fosse sempre affascinante.
Quando finalmente giunse in cucina trovò il suo fidanzato che stava cucinando qualcosa, gli si avvicinò senza farsi sentire e lo abbracciò da dietro cogliendolo di sorpresa.

Non mi dire che sono bellissimo” lui iniziò.

Se lo sei che ci posso fare”

Trova un altro aggettivo, sei laureato dopotutto, conoscerai qualche sinonimo”

Darren decise di stare al suo gioco e mentre gli stava stringendo la vita con le sue forti braccia, gli sussurrò all’orecchio le sue mille opzioni.

Stupendo”

Ritenta” gli rispose iniziando a sorridere

Meraviglioso”

Quanto sei smielato Darren”

Tanto mi ami per questo … intelligente”

Questo non vale, anche se lo apprezzo”

Se dico sexy che mi dici?” gli disse con la voce leggermente più bassa e roca.

Lo sentì rabbrividire tra le sue braccia, percepì chiaramente il brivido che gli aveva percorso la schiena, decise di continuare a sedurlo per farlo crollare.

Allora? Non rispondi?”

Dico che …”

Non lo abbiamo mai fatto sul tavolo della cucina”

Questo sembrò risvegliare Chris che subito si girò verso di lui, continuava a mantenerlo per la vita, era una delle cose che amava di più.

Darren”

Si amore?”

Cosa volevi dire?”

Prima di rispondere Darren si inumidì il labbro inferiore e si avvicinò maggiormente al suo viso in modo che sentisse il suo respiro sulle labbra, in quel momento la stanza era carica della loro elettricità.

Voglio fare l’amore con te sul tavolo della cucina”

Chris arrossì subito anche se non era propriamente imbarazzato, e che la sua pelle era talmente bianca che qualsiasi emozione traspariva sul suo volto, anche la più piccola traccia nel suo viso dalla pelle candida e bianca si poteva notare. Anche se alla fine non perse la sua malizia e di questo doveva ringraziare Darren che anche in quello lo aveva aiutato, si poteva dire che in quel lasso di tempo in cui entrambi erano entrati l’uno nella vita dell’altro erano cresciuti insieme.
Gli portò le braccia intorno al collo e si strinse di più a lui. I loro corpi che in quel preciso momento erano entrati definitivamente in contatto. I loro fianchi si strusciavano e i loro petti che respiravano insieme: entrambi potevano sentire i loro cuori battere in sincronia e lui con la voce più suadente possibile rispose alla sua provocazione.

Allora perché non inizi a liberare la tavola?”

Vuoi sentire il legno sulla tua schiena?”

Voglio sentire te stupido”

E finalmente accadde, Darren avvicinò le labbra alle sue e lo baciò, stringendolo se fosse possibile anche di più a se.
Quasi lo sollevò da terra, la sua bocca che quasi mangiava la sua, continuava a succhiare il suo labbro inferiore mentre lo trasportava di fretta verso la tavola e quando arrivarono al bordo del mobile, Chris senti il legno premere contro il suo sedere, aprì gli occhi e si separò dalle labbra del suo fidanzato.
Si guardarono per un secondo che a loro parve infinito, i loro respiri che erano diventati terribilmente affannati per una breve corsa; le loro mani erano ancora ferme, ancorate ai loro fianchi.

Cosa stai aspettando?”

Nulla amore”

E fu quello che fece scattare la molla: Darren si ributtò sulle sue labbra, mentre si toglievano le maglie e Chris si sedeva sul tavolo circondandogli la vita con le gambe; questo lo spinse meglio sul tavolo, facendo cadere accidentalmente il vaso di fiori posto al centro.

Tranquillo, ne compriamo un altro” disse Darren.

“Poco ma sicuro”

Lo fece quasi distendere del tutto e, con una mossa impacciata, salì sul tavolo e si mise sopra di lui; finalmente erano pronti, erano l’uno sopra l’altro, i loro bacini che si s’incontravano facendoli gemere, sentivano che non mancava poi molto, entrambi sapevano che tra poco avrebbero sentito vive anche le loro eccitazioni, era solo questione di attimi. I loro occhi che si scrutavano attenti, i loro visi vicini e i loro nasi che si sfioravano.
Questa era sempre stata una sua speciale fantasia: fare l’amore con la persona che amava su un tavolo da cucina, poteva sembrare banale e scontato, ma per Darren era sempre stato un suo piccolo desiderio.
Fu Chris il primo che iniziò a muovere le mani: le passò sopra i suoi fianchi facendo indugiare le dita poco sotto la sua schiena, si strinse alle sue spalle graffiando con le unghie la sua pelle ambrata.
Iniziò a baciarlo, succhiando il suo labbro inferiore con più foga di prima, la sua lingua che chiedeva subito il permesso di entrare. Si sentivano già entrambi più vivi, i loro petti stavano diventando già leggermente tiepidi e sentire le loro pelli riscaldarsi appena ogni secondo di più, era così eccitante.
Passare alla sua mandibola fu facile, trascinare la sua lingua su tutto il suo collo fu altrettanto emozionante e sentire quei suoni uscire dalla bocca di Darren fu per Chris la melodia più bella sentita in quella cucina.
Continuò a baciarlo lasciandogli dei segni sulla sua clavicola, facendo si che le sue labbra soffiassero sulla sporgenza delle sue ossa.
Darren sopra di lui si faceva trascinare dal suo vortice di emozioni, le sue mani che attraversavano la figura del ragazzo sotto di lui, tracciava con le sue dita ogni percorso; toccare quel corpo era sempre una gioia e poter passare le mani su quel corpo in quella mattina era la sola cosa che mancasse.
Sentì sulla sua gamba che il rigonfiamento nei jeans del suo ragazzo stava diventando evidente, così baciandolo un’ultima volta si alzò lievemente per poterlo guardare negli occhi, per potersi perdere per l’ennesima volta.
Gli accarezzò una guancia con la mano, Chris d’istinto chiuse gli occhi per godersi quel gesto e lui gli sfiorò con le labbra le sue palpebre facendolo ansimare soavemente, sentendo quel lieve rumore direttamente nelle sue orecchie.
Proprio in quel momento sentirono un rumore provenire dal forno, segno che aveva finito la cottura.

Meglio se vado a controllare”

Devi proprio? Sto così bene sopra di te..”

Darren devo alzarmi, se no il dolce si rovinerà”

Che dolce?”

Un mio piccolo regalo per te”

Non mi importa del regalo, resta qua”

Chris sorrise e gli portò le mani sulle guance.

Tesoro, abbiamo tutto il tempo del mondo per fare questo”

Me lo prometti?”

Certo”

Si baciarono un’ultima volta, Darren si sollevò da lui e lo aiutò ad alzarsi porgendogli la mano sinistra che il suo fidanzato accettò.
Si ritrovarono occhi negli occhi, per un piccolo istante il dolce passò in secondo piano e tutto divenne magico come sempre capitava quando le loro iridi si incontravano per formare una scia di mille colori.
Le loro mani si trovarono subito, Chris portò la sua mano alle labbra, baciandola con piccoli tocchi su ogni singolo dito. Raccolse da terra le loro maglie passando la sua anche a Darren e si rivestirono.
Quando il forno gli avvisò ancora una volta che il dolce era pronto, sciolsero la presa e i loro sguardi rimasero incatenati fino a quando lui non si voltò per andare a controllare, e senti una piccola pacca sul sedere. Raccolse da terra le loro maglie passando la sua anche a Darren e si rivestirono.

Torna da me mi raccomando”

Dove altro potrei andare?”

Non lo so, potresti renderti conto che non valgo tutto questo”

Chris non rispose, rimase fermo poi si voltò e lo raggiunse in un istante prendendogli le mani tra le sue.

Darren tu vali tutto, sono felice di quello che ho insieme a te e tornerò sempre da te qualunque cosa accada”

Mi piace quando me lo ripeti”

Almeno così non te lo dimentichi” gli rispose sollevato.

Adesso andiamo a prendere il tuo dolce”

Darren si mise seduto alla tavola avvinandosi una delle sedie, aspettando il suo tanto atteso regalo da parte del suo fidanzato; quando quest’ultimo
arrivò, lui notò che tra le mani aveva una piccola teglia.
Si guardarono negli occhi e il suo ragazzo posò sul tavolo il piccolo recipiente e quando vide che cosa c’era all’interno rimase a bocca aperta anche se sul suo viso comparve subito un bel sorriso.
Il dolce era una rana fatta di pan di spagna, con una glassa tutta verde che la colorava e i piccoli particolari fatti tutti con delle palline di zucchero.
Chris vide com’era felice, bastava così poco per renderlo tale, era proprio per questo che lo amava tanto, erano entrambi due ragazzi semplici che si accontentavano delle piccole cose; sì, erano ambiziosi e caparbi, ma amavano la loro vita, a loro piaceva la loro intimità racchiusa in quella casa.

Non l’ho fatta io però”

Ti amo”

Si Darren me lo ripeti ogni giorno”

Ho comprato l’impasto già pronto e l’ho messo direttamente in forno”

Sei speciale per me, rendi le mie giornate più luminose”

Tesoro ti piace?”

Sono più felice da quando ci sei tu”

Allora?”

Darren alzò il suo sguardo, nel suo volto traspariva un sorriso felice, limpido e cristallino.

Mi piace” sussurrò.

Bene”

Chris lo raggiunse del tutto e si sedette sulle sue ginocchia, portandogli un braccio intorno alle spalle, gli sorrise e si voltò andando a prendere la forchetta vicino alla piccola teglia, tagliò e infilzò un piccolo pezzo, lo portò alle labbra per soffiarlo, rendendolo un poco più freddo e poi girandosi verso il suo fidanzato lo avvicinò alle sue labbra.

“Su, apri la bocca”

Passarono il resto del pranzo seduti sul divano ad imboccarsi a vicenda quel dolcetto a forma di ranocchia.
Chris era meraviglioso, qualunque cosa facesse era magica e Darren era felice di poter assistere a quella magia, era così fortunato ad averlo.
Lo guardò e si accorse che aveva una briciola sulla bocca, allungò una mano per levargliela e non resistette, si sporse verso di lui e gliela leccò portandola via dalle sue labbra.

Scusami avevi una briciola”

Sono tutte scuse, volevi solo leccarmi le labbra”

Anche se fosse?”

Lui non rispose si limitò a sdraiarsi meglio sul divano.

Vieni”

Il suo fidanzato sorrise quasi d’istinto e decise di accontentarlo, si sdraiò vicino a lui e Chris lo circondò con le sue braccia.

Si sta bene qua”

Sei sempre così melenso”

Peccato che tu ami questa mia qualità”

Da morire”

Amore posso chiederti una cosa?” gli domandò accoccolandosi meglio al suo petto.

Dimmi”

Verresti alle prove con me? Voglio che tu mi veda con Kermit”

Lo sai che non è possibile”

E perché è troppo pericolo? Hai paura che qualcuno badi alla tua presenza?”

Anche … é che.. ”

Cosa?”

Ho paura di perdere il controllo … chissà come sarai bello, non vengo perché ho il timore di saltarti addosso durante queste benedette prove”

Allora meglio che non vieni, non voglio essere la causa del tuo arresto” gli disse Darren leggermente divertito.

Come sei stupido a volte”

Ti amo anche io”

Chris non gli rispose, anzi lo strinse maggiormente a sé.
Darren si lasciò stringere e lo abbracciò forte, poggiando meglio la testa sul suo petto, adorava sentire il battito del suo cuore.
Si addormentarono insieme, avvinghiati l’uno all’altro in quel freddo giorno di febbraio.
Quando Darren verso le cinque del pomeriggio si preparò per andare alle prove, si mise la sua chitarra sulle spalle, prese le chiavi della sua auto e il suo Iphone.
Scendendo le scale per arrivare all’ingresso video il suo fidanzato attenderlo alla porta con un bel sorriso stampato in volto. Era bellissimo.

Sei sicuro di non voler venire alle prove?” gli chiese per l’ultima volta.

Tesoro ti verrò a vedere all’esibizione e poi ci vedremo alla festa”

Ma non è uguale”

Darren che direbbe la gente?”

Lo so … volevo solo che mi vedessi”

Ma ti vedrò lo stesso, ma non alle prove”

Secondo me sarebbe più sicuro, nessuno baderà a te e potrai guardarmi per bene, invece durante l’esibizione dovremo stare lontani per forza”

Ma vicini con il cuore”

Come?” gli chiese cercando di non perdere il filo del discorso.

Chris gli prese la mano e se la portò sul cuore.

Me lo dici sempre, quando siamo lontani noi siamo vicini con il cuore”

Già” realizzò Darren.

Lo senti come batte per te? Solo per te”

Giusto hai ragione, però dalla festa andiamo via insieme me lo prometti?”

Dovrai strapparmi dalle grinfie di Ash, sei pronto?”

Per te amore farei di tutto” gli rispose sorridendo.

Darren si sporse verso di lui e lo baciò dolcemente sulle labbra, Chris mise la mano dietro la sua nuca stringendosi ai suoi riccioli, premendo la sua bocca sulla sua per riuscire a stamparsi nella mente quel bacio che si stavano regalando, l’ennesimo di una lunga lista.
Quando si separarono si guardarono negli occhi, era sempre doloroso interrompere quel loro contatto, erano così abituati a baciarsi che il solo separarsi,
anche se per poco, era devastante.

Allora io vado a dopo amore, ti amo”

Ti amo anche io, sono fiero di te”

Il suo fidanzato gli sorrise e lui lo vide chiudersi la porta alle sue spalle, si incamminò per il vialetto diretto alla sua auto. Era nervoso ed emozionato e non vedeva l’ora di vivere quest’esperienza con il suo piccolo eroe d’infanzia.
Appena arrivò all’hotel dove si sarebbe tenuta la sua esibizione, un sorriso radioso comparve sul suo volto, era così eccitato di avere questa opportunità.
Quando entrò e annunciò la sua presenza, una signorina lo accompagnò alla sala prove, dove sul palco erano già sistemati tutti gli strumenti utili alle sue prove.
La ragazza si congedò e alcune persone si avvicinarono a lui, invitandolo ad iniziare, lui giunse presso il palco e poggiò la sua borsa al bordo dell’impalcatura, arrivò alla sedia posta al centro e iniziò a suonare la chitarra cantando la sua canzone.
Ogni volta che cantava si perdeva in un mondo tutto suo, la musica riusciva a trasportarlo fuori dal suo corpo e a renderlo libero per quella durata minima che lo rendeva felice.
Durante le prove, mentre intonava per l’ennesima volta il ritornello aprì per caso gli occhi e lo notò all’istante, un ragazzo che conosceva sin troppo bene se ne stava in piedi poggiato ad una delle colonne situate nella sala.
Non riusciva a credere che fosse lì, che alla fine si fosse convinto a venire ad ascoltarlo.
Si guardarono negli occhi e Darren finì di cantare la sua canzone, ma stavolta con una nuova gioia, perché adesso c’era lui che lo guardava. C’era la sua anima gemella.
Intonando l’ultima strofa, finì di suonare e poggiò pochi secondi dopo la chitarra delicatamente per terra infilandola nella sua custodia.
Con passo lento scese dal palco e si avvicinò al suo fidanzato che continuava a sorridergli.

Alla fine sei venuto?”

Non ho saputo resistere”

Darren si sporse verso di lui e lo abbracciò, le sue braccia che strinsero forte la sua vita e le sue spalle.

Sono felice che tu sia qua”

Chris poggiò la testa sulla sua spalla andando a sfiorargli lievemente il collo con le labbra.

Sei stato fantastico”

Merito della canzone”

Lui levò il capo per poterlo guardare meglio in quelle iridi dorate che amava tanto, adorava quel colore dalle mille sfumature che si mischiava benissimo con il blu dei suoi occhi.

Sono così orgoglioso di te Darren”

Non ti chiedi il perché?”

Di cosa?”

Di come faccia a realizzare ogni mio sogno rendendoti fiero di me”

Ma è solo merito tuo”

Darren gli prese il viso tra le mani, accarezzandogli dolcemente con le dita le guance appena arrossate.

Certo che è merito mio amore, ma è perché ci sei tu che io riesco sempre ad andare avanti ”

Chris si rese conto che i suoi occhi si stavano inumidendo e abbassò ancora il suo viso, non sapendo che fare lo baciò di sorpresa, nei loro piccoli
scambi di affetto lui riusciva a trovare la pace, nelle loro lingue che s’incontravano e nelle loro labbra che si assaporavano.

Per quello che conta Darren … io ti starò sempre affianco finché tu mi vorrai”

Sarà una lunga vita allora!”

Direi proprio di si”

Darren passò un braccio sulle sue spalle stringendolo a sè. Era proprio quando lo stringeva forte che trovavano il loro equilibrio. Quel solido legame che si era formato tra di loro e che era alimentato dai loro piccoli gesti. Lo guardò un istante per poter osservare meglio il suo volto contento e rilassato.

Andiamo a casa”
 
L’esibizione di Darren fu un successo, Chris lo aveva visto dalla televisione, il suo uomo come amava chiamarlo di tanto in tanto, era stato bravissimo, divertente e spiritoso.
La sua performance era stata qualcosa di simpatico, qualcosa di magico che ricordava a tutti ma soprattutto ai bambini che si può sempre sognare. Non importa quanti anni si abbiano e questo Chris lo sapeva bene, era anche per questo che amava Darren, era un bambino come lui, entrambi adoravano perdersi nei loro mondi infantili, lasciarsi andare a quelle fantasie che rendevano tutto un po’ meno adulto, almeno una volta ogni tanto.
Ed era così che quella sera lo stava ricordando con la sua amica Ashley al ricevimento in onore degli E!Awards, mentre erano poggiati al bancone del bar, in attesa dei loro drink.

Avresti dovuto vederlo”

L’ho visto Chris”

È stato fantastico, hai visto come scherzava con Kermit?”

Si è stato -”

Sono le ragioni per cui lo amo”

Stavo per dire bravo”

Lui si voltò verso di lei con uno sguardo interrogativo e con una punta di divertimento dipinta in volto.

Bravo? È stato eccezionale, come fai a non vederlo?”

Lei lo guardo intenerita e gli passo una mano sul braccio.

L’amore è proprio cieco”

Meglio non mettermi più gli occhiali allora”

Ti dovresti vedere, sei così innamorato di lui”

Lo sono Ash … sai il più delle volte penso che potrebbe essere l’uomo della mia vita”

Ogni quanto lo pensi?”

Non riesco più a contare le volte in cui mi soffermo a pensarci”

Povero cucciolo”

Sono proprio messo male eh?” gli disse poggiando la testa sulla sua spalla.

Direi proprio di si”

Parli del diavolo, guarda!” le indicò con la mano.

Oggi stranamente è vestito bene”

Quella camicia”

Chris” lo ammonì Ashley.

Devo andare, ci vediamo dopo” gli disse dopo averle baciato la guancia.

Aspetta, dove vai?”

Chris non le rispose si allontanò e si diresse verso uno degli angoli remoti della sala e si mise dietro ad una delle tende.
Quando vide il suo fidanzato passare per quella strada lo tirò per un braccio e lo trascinò dietro con lui.

Hey ti stavo cercando!”

Il suo ragazzo non rispose, gli prese la cravatta tirandolo verso di se e lo baciò. Premette le sue labbra contro le sue e si accorse subito che Darren stava rispondendo al bacio.

Ti ho mai detto quanto sei bello?”

Veramente no” gli rispose lui divertito.

Te lo dico ora, sei bellissimo”

Anche tu” gli disse sfiorandogli un fianco.

Posso approfittare?”

“Di cosa?”

Di questo”

Chris gli passò una mano sullo stomaco andando a toccare la sua camicia con le dita, che intrufolò all’interno fino a toccare la sua pelle appena accaldata.

Chris che fai?”

Tocco ciò che è mio”

Darren lo lasciò fare, lasciò che le sue mani lo toccassero, che lo accarezzassero anche se erano in una sala piena di persone che potevano sentire i lievi gemiti che uscivano fuori dalla sua bocca.

Quando hai imparato a farlo?”

Mi piace accarezzarti quando dormi”

Ah si?”

Sei vicino a me che respiri e allora mi prende quella voglia di toccarti”

Da quanto sei diventato cosi disinibito?”

Da quanto sto con te”

Lui gli prese la mano tra le sue e se la portò alle labbra.

Sai amore penso che dovremo andare in un posto più appartato”

Perché?”

Sai ho una certa voglia”

Chris respirò quasi a fatica e si avvicinò al suo orecchio.

Di cosa tesoro?” gli chiese con voce suadente.

Di baciarti il collo”

Che altro?”

Accarezzarti le braccia”

E le gambe?”

Anche quelle cosa credi”

Darren lo abbracciò di slancio, le sue braccia che dalle sue spalle passarono per la sua schiena fino ad arrivare alla sua vita, per stringersi ai suoi
fianchi. I loro bacini che in un secondo si erano scontrati, era bastato per farli gemere ad un tono di voce leggermente più alto del normale.

Appunto”

Cosa amore?”

Ti eri dimenticato di questo?” gli rispose avvicinando stavolta lentamente il bacino al suo.

Giusto, sai sempre tutto”

Allora vuoi restare sempre qua?” gli domandò.

Dove possiamo andare? Vuoi ritornare a casa?”

“Vieni con me”

Chris lo prese per mano e senza farsi notare si recarono verso uno dei corridoi secondari che li condusse ad un piccolo balconcino, situato in una delle parti isolate dell’edificio dove si stava tenendo il ricevimento.
Appena giunti Darren lo spinse verso il parapetto, Chris si appoggiò e allargo le gambe che accolsero il suo fidanzato che non aspettava altro.
Gli portò le braccia intorno al collo e lui gli levò la giacca con le mani tremanti.

Ti stai tirando indietro?”

Ho solo freddo”

Tutte scuse”

Una volta che la giacca fu levata, Chris la poggiò sul muretto, le sue mani che adesso potevano toccare quella camicia passando attraverso tutto il petto.

Ti piace quello che tocchi?”

Da morire”

Darren gli levò a sua volta la giacca, ma a differenza sua le sue dita non tremavano affatto, lui adorava spogliare il suo fidanzato, era una delle sue mille doti.
Si strinsero ancora, questa volta le loro labbra si trovarono subito e le loro lingue non persero tempo.
Iniziare a baciarsi in quella maniera in un posto che non era sicuro come la loro casa poteva essere pericoloso. Solo che non riuscivano a smettere, le loro bocche che continuavano a toccarsi, Darren che gli mordeva il labbro inferiore e Chris che gli succhiava quello inferiore.
Si stavano perdendo e non potevano di certo farlo lì con tutte quelle persone, quindi si separarono e solo sorridendosi compresero cosa dovevano fare.
Raccolsero le loro giacche dal muretto, Chris aiuto il suo fidanzato a rimettersela e gli aggiustò bene il colletto, e Darren fece la stessa identica cosa.
Si baciarono ancora una volta e ritornarono poi nel salone della festa.
Salutarono entrambi i loro amici e si diedero appuntamento all’uscita dell’edificio dove insieme presero una delle loro auto per andare a casa, nel loro rifugio dove potevano amarsi, spogliarsi e fare l’amore.
La loro piccola oasi felice.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 

 


Capitolo Dodici

 

3 Marzo 2012
 
Quel giorno Darren non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Chris. Erano sul set da ore e in quel momento Chris stava girando la sua nuova scena con Mike; Darren aveva sempre pensato che il rapporto che c’era tra Kurt e Burt era uno dei più veri all’interno dello show.
Non si accorse nemmeno che qualcuno lo stava fissando e che lo aveva raggiunto per poi sedersi accanto a lui.

Attento”

Lui si voltò verso la persona affianco scoprendo che era solo Lea che gli stava parlando con un sorriso sulle labbra.

A cosa?” le rispose lui sorridendo.

A come lo guardi”

Ma io lo guardo normalmente Lea”

Perché non ce l’avete detto subito?”

Della nostra relazione dici?”

Si sapete benissimo che saremo stati felici per voi”

Non lo so, adesso però lo sapete e magari una sera potete venire a trovarci a casa così la vedete finalmente”

Che casa?” chiese lei interrogativa.

Oh non lo sapevate vero?”  domandò lui leggermente impaurito pensando alla reazione che avrebbe avuto di certo Chris sapendo il danno che
accidentalmente aveva provocato.

Oh mio dio” urlò lei alzandosi subito in piedi e mettendosi le mani davanti alla bocca.

Proprio in quel momento tutto il set smise di girare e la maggior parte del cast si accorse che Lea era stranamente eccitata e non si spiegavano il perché.
Si avvicinarono tutti insieme e Chris subito si mise seduto vicino a Darren domandandogli che cosa avesse la loro amica e lui non sapendo cosa dire rimase in silenzio.
Fu Dianna a rompere il silenzio avvicinandosi alla sua amica poggiandole dolcemente la mano sulla spalla.

Tutto bene tesoro?”

L’amica si voltò verso di lei con un sorriso luminoso in viso e indicò con una mano Chris e Darren.

Abitano insieme”

Cosa?” domandò lei voltandosi verso i due interessati.

Scusami amore non volevo” disse Darren dispiaciuto al suo fidanzato che era sbiancato alle parole dell’amica.

“State scherzando?” chiese Naya interessata.

“È una cosa bellissima” disse Jenna con le mani giunte e un lieve sorriso.

Siete stati veloci però” affermò Kevin che per una volta se ne stava in piedi come gli altri.

Abitate insieme? Ma veramente?” domandò Cory.

Sembrano degli angioletti e invece … ” sogghignò Mark compiaciuto.

Io voglio vedere la casa” disse Heather allegramente.

Oh cucciolo, ma perché non mi hai parlato di questa cosa?” chiese Amber andando verso un Chris che continuava a non parlare.

Chord e Mike invece erano perplessi e stavano in silenzio.

Allora non dite nulla?” gli chiesero.

Darren si guardò prima le mani che teneva in grembo e sollevando il suo viso incontrò gli occhi del suo fidanzato, stava cercando un cenno e sembrava averlo trovato perché Chris gli sorrise e lui comprese tutto come sempre, per loro era talmente facile comunicare.
Si voltò verso gli altri e fece un respiro profondo.

Avete impegni per cena?” disse allegro.

Quando Chris e Darren lasciarono il set sotto gli sguardi curiosi dei loro colleghi, salirono ognuno sulle loro auto e si diressero verso la loro casa.
Parcheggiarono entrambi vicino al loro portico e insieme quasi fossero collaudati scesero dalle loro auto.
Chris non si fermò e raggiunse la porta di casa in silenzio; il suo fidanzato continuava a seguirlo chiedendogli scusa, ma lui non lo voleva ascoltare, aveva rivelato il loro paradiso e lui non aveva nemmeno avuto il tempo di prepararsi all’idea.
Entrarono in casa e lui salì le scale senza nemmeno levarsi il cappotto e si diresse nella loro stanza, aprì la porta e si levò l’indumento appendendolo nell’armadio e poi raggiunse la sua amata sedia a dondolo e si sedette ad attendere.
Darren non ci mise molto a raggiungerlo, entrò nella stanza con lo sguardo dispiaciuto e adocchiò subito il suo fidanzato che lo stava aspettando, si tolse la sua giacca e la poggiò sulla sedia della loro scrivania e mentre si levava i bottoni dei polsini della camicia per sollevarla fino ai gomiti raggiunse il suo ragazzo andando a sedersi vicino a lui nella sua sedia a dondolo.

Amore scusami”

Chris non si voltò rimase con lo sguardo puntato verso la finestra guardando quel panorama notturno che tanto amava.

Perdonami ero convinto che lo sapessero” continuò.

Non dici nulla? Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa”

Il suo fidanzato si voltò verso di lui.

Il nostro paradiso è svelato”

Amore sono solo i nostri colleghi”

E se li seguissero Darren?” gli domandò.

Chris non essere così melodrammatico”

Tesoro io non voglio che la gente sappia … cioè io lo vorrei ma so che tu non sei pronto a tutto questo” gli disse abbassando il viso con gli occhi appena lucidi.

Darren gli si avvicinò di più e gli prese le mani tra le sue.

Amore guardarmi”

Chris sollevò il viso aiutato da due dita della mano del suo fidanzato che si erano posate sul suo mento.

Se lo scoprissero in questo momento io sarei pronto”

Non è così facile”

Chi lo dice? Io ti amo e so che per me conti solo tu e si lo ammetto, sarà difficile, ma pensaci, per la mia carriera poco influirà con chi passo le mie
notte non credi?”

Io non so che dire Darren … delle volte lo vorrei rivelare al mondo intero e delle altre vorrei che tutto rimanesse tra noi e tra le mura di questa casa”

Darren gli strinse le mani maggiormente con la mano destra e portò la sinistra a sfiorare la sua guancia.

Vedrai andrà tutto bene”

Me lo prometti?” gli chiese.

Ed in quel momento lui s’innamorò un pochino di più del meraviglioso ragazzo che aveva di fronte, con la sua voce quasi celestiale e quello sguardo
tanto simile a quello di un angelo.

Certo amore”

Chris finalmente sorrise e si rilasso sotto le cure del suo fidanzato che a quanto pare non smetteva mai di farlo felice anche con i piccoli gesti.
Si alzò e gli fece cenno di seguirlo porgendogli la mano che Darren accettò e insieme raggiunsero e si distesero nel loro letto, proprio l’uno di fronte
all’altro a guardarsi negli occhi.

Allora non mi dici nulla?” gli chiese prendendogli delicatamente il polso.

Cosa ti devo dire?”

Ho visto sai … mi stavi guardando mentre giravo le scene con Mike oggi.. eri bellissimo”

Sei uno stalker lo sai?” gli disse Chris sorridendo.

Non dire scemenze, sei il mio fidanzato è ovvio che fossi lì a guardarti”

Lo sai che non si fa vero?”

Purtroppo non riesco a starti lontano”

Chris si avvicinò di più fino a che le loro fronti si toccassero e si appoggiò a lui.

Nemmeno io”

Darren gli cinse con le braccia la vita e lo attirò maggiormente a sè senza perdere il contatto visivo con le sue iridi blu.

Sai, Kurt aveva ragione.”

Riguardo a cosa?”

Ihave nothing

Darren è solo una canzone”

Io non sono nulla senza di te, lo sai questo vero?”

Chris non disse una parola e si limitò ad annuire.

“Si, ho la mia carriera, i miei amici e la mia famiglia ma … se sono così forte e ambizioso lo devo perché ho te vicino, sei la mia piccola ancora dove rifugiarmi nei momenti grigi, quelli dove si ha bisogno di una spalla su cui piangere. Tu ci sei sempre stato per me Chris, da quando ti conosco tu ci sei sempre stato per me e ti amo così tanto che vorrei che il tempo si fermasse in questo istante per rimanere sempre insieme a te”

Il suo fidanzato senza pronunciare una singola sillaba si sporse verso di lui e lo baciò intensamente andando a stringerlo con la mano sulle sua spalla.
Quando si separarono Darren poté vedere il suo sguardo felice ed emozionato e poté vedere la luce trasparire dal suo viso che lo rendeva più bello ai suoi occhi.

Hai ragione, Kurt ha espresso esattamente quello che penso anche io; io sono tante cose Darren, so di essere quello che sono e so che posso fare tanto per gli altri, ma se sono tanto coraggioso il più delle volte devo ringraziare te, che mi accogli tra le tue braccia quando ne ho bisogno … solo grazie per far parte della mia vita”

“È un onore Chris”

Si sorrisero ancora; era strano pensare che proprio nei loro sorrisi potessero trovare quella forza di cui entrambi parlavano, ma era lo stesso speciale che questo potesse succedere proprio a loro, che avevano ottenuto tutto dalla vita con il sacrificio e la buona volontà, che si amavano semplicemente chiedendo l’uno nell’altro il semplice rispetto reciproco e quella totale fiducia che l’uno aveva per l’altro.
Chris si abbassò leggermente andando a posare il suo viso sul suo petto, per sentire ancora una volta il battito del suo cuore, amava tanto quel suono e adorava potersi addormentare tra le braccia del suo fidanzato con la sicurezza che lo avrebbero protetto anche durante i suoi peggiori incubi.
Si addormentarono insieme, teneramente avvinghiati con le loro mani intrecciate e i loro corpi talmente vicini da potersi fondere se solo lo avessero voluto.
Si assopirono nello stesso istante con la luce della luna che illuminava i loro volti e rendeva i loro sorrisi più belli e radiosi in quella notte serena e tranquilla.
 

*****

 
4 marzo 2012
 
Quella mattina Chris era seduto nella sua cucina in compagnia della sua amica Ashley; era più nervoso del solito e la causa era solo una. Aveva comprato un anello per il suo fidanzato. Nella sua testa continuava a ripetersi che era diverso, che lui non lo aveva comprato con l’intenzione di chiedere la sua mano, lui voleva solo una promessa.

Sembra una scatolina graziosa”

Sono solo un pazzo Ash”

Sei solo stupido e innamorato”

Grazie per le belle parole, sei sempre tanto gentile”

Ti voglio bene anche io tesoro” gli rispose voltandosi verso di lui con un sorriso.

Posso vederlo?”

Certo, ma non prendermi in giro”

Non lo farò” disse lei aprendo la scatolina

Chris aveva scelto un semplice anello in oro bianco, che agli occhi degli altri poteva apparire tale ma per quelli suoi e del suo fidanzato era uno di fidanzamento o come amava definirlo lui, un simbolo della loro promessa.

“È bellissimo tesoro, a Darren piacerà un sacco vedrai”

Giralo”

Ashley guardò meglio l’anello e notò all’interno una piccola incisione: Forever and Always.

Facciamo le cose in grande ”

Credi che fuggirà a gambe levate quando glielo darò?” gli chiese con un piccolo broncio sul viso.

Lei per tranquillizzarlo posò una mano sulla sua.

Tesoro, se voleva fuggire lo avrebbe già fatto ... e poi avete questa casa!”

Già ... è che ho paura Ash, ho il timore di spaventarlo con questo anello”

Riguarda il discorso che devi fare stasera vero?”

Io voglio sposarmi e voglio poter passare la mia vita vicino a qualcuno”

Vuoi che sia Darren questo qualcuno?”

Lui annuì e lei gli strinse maggiormente le dita cercando di farlo rilassare.

Io penso che ti dirà di si senza pensarci, conoscendo il tipo”

Dopotutto io non voglio una proposta di fidanzamento, voglio solo una promessa”

Tesoro lui ti ama, e se non voleva un futuro con te non avrebbe mai iniziato questa nuova vita insieme”

Lo credi davvero?” le domandò speranzoso.

Ne sono convinta” gli rispose lei sorridendo.

Chris l’abbracciò di slancio, l’adorava, era la sua migliore amica, era la sua roccia quando aveva bisogno di un saggio consiglio. Lei c’era sempre stata quando aveva bisogno e lui era felicissimo di averla nella sua vita, era una figura importante.
Quando si separarono si sorrisero dolcemente.

Allora io vado ci vediamo a casa mia alle sette, mi passi a prendere?”

Si, così andiamo insieme, sei sicura di non voler rimanere a pranzo?”

No tranquillo, ti lascio con la tua dolce metà”

Tra qualche ora dovrebbe rientrare”

Allora a dopo” gli disse lei baciandolo sulla guancia.

Chris l’accompagno all’ingresso e la salutò dandole appuntamento per le sette a casa sua, quando rinchiuse la porta andò in cucina, prese la scatolina con l’anello e salì le scale per andare nella camera da letto.
Quando entrò nella stanza, andò verso il suo comodino e aprì il primo cassetto deponendo lì la scatolina, l’avrebbe ripresa solo prima di uscire quella sera, voleva fare una sorpresa al suo fidanzato quella notte stessa quando sarebbero ritornati dall’evento.
Ritornò in cucina pochi minuti più tardi e si mise ad apparecchiare il tavolo; il suo fidanzato sarebbe tornato di lì a breve ed erano parecchi giorni che per i loro impegni non avevano potuto pranzare nella loro casa insieme; sì, è vero, stavano sempre vicini ma al lavoro era diverso, non potevano parlarsi e sfiorarsi quando volevano, potevano solo guardarsi e anche se uno sguardo vuol dire mille parole, a loro a volte non bastava.
Era talmente assorto nei suoi pensieri che non aveva nemmeno sentito la porta del loro ingresso aprirsi ne tanto meno il suo ragazzo entrare e coglierlo di sorpresa dopo averlo baciato sul retro del collo.

Riconoscerei questo tocco ovunque” gli disse voltandosi verso di lui.

Beh spero proprio di essere l’unico che ti bacia sul collo”

Unico e solo” gli disse sporgendosi per poterlo baciare sulle labbra.

Mi sei mancato molto”

Sei più dolce del miele quando vuoi”

Che ci vuoi fare”

Chris lo guardò con dolcezza e dopo avergli sorriso si separò da lui e lo aiutò con i pacchetti che aveva in mano.
Li posò sul tavolo e ne tirò fuori il contenuto notando che stavolta il suo fidanzato aveva scelto cucina cinese.
Darren alle sue spalle si levò la giacca, l’appese sulla sedia e si sedette aspettando che il suo fidanzato fece lo stesso, non ci volle molto che fu accontentato, infatti Chris dopo aver diviso le porzioni del loro pranzo nelle loro rispettive scatoline si sedette di fronte a lui.

Eccoci qua”

Mi è mancato pranzare con te”

Ma non è vero, lo facciamo ogni giorno amore”

Non è lo stesso che farlo qua nella nostra casa” gli rispose andando ad intrecciare le dita con le sue.

Ci pensi mai?”

A cosa?”

Ad un futuro in questa casa con me?”

Certo Chris! Cosa credi, anche io sono un sognatore”

E … ti piace quello che sogni?” gli domandò pensieroso.

Molto” gli rispose sorridendo.

Chris gli sorrise a sua volta soddisfatto della sua risposta e ripresero a mangiare, scambiandosi le loro opinioni sulla loro giornata e a raccontarsi le piccole disavventure capitate nel set che a quanto pare facevano tanto ridere il suo Darren e lui amava vederlo ridere.
Quel pomeriggio volò in un baleno e lui si ritrovò di fronte allo specchio della loro camera da letto intento a sistemarsi quella cravatta blu.
Il suo fidanzato era già uscito da un po’ avendo appuntamento con il suo manager e lo avrebbe raggiunto solo all’inizio dell’evento.
Lui sarebbe dovuto andare a prendere Ashley ed era già in ritardo, solo che era nervoso. Gli capitava sempre in questi momenti dove doveva dimostrare che tutto quello che aveva vissuto ormai era passato, ma non era così.
Lui ricordava ancora ogni cosa e oggi gli avrebbe fatto male ricordare tutto anche se voleva negarlo a se stesso, sapendo bene che era una battaglia persa conoscendosi.
Si strinse meglio il nodo alla cravatta e dopo essersi sistemato la giacca abbandonò lo specchio, si diresse verso il cassetto dal quale estrasse la scatolina e se la mise in tasca sperando di avere a tempo debito il giusto coraggio.
Arrivare dalla sua amica fu facile, una macchina era venuto a prenderlo e poi, dando le giuste indicazioni, raggiunse Ashley che lo aspettava.
In poco tempo raggiunsero l’edificio dove si sarebbe tenuto il famoso dibattito, Chris non resistette più e strinse forte il braccio dell’amica e lei capendo subito il suo disagio ricambiò la stretta e con quel piccolo gesto gli trasmesse quella tranquillità di cui aveva bisogno al momento.
E non seppe proprio dire quando tutto ebbe inizio.

 

Proposition 8
Prima testimonianza
 
Ero un ragazzo precoce
così un giorno ho cercato la parola omosessuale sul dizionario
parlava di romantica attrazione tra membri dello stesso sesso
e piano piano divenni consapevole che era quello che ero
 
La sua testimonianza riguarda sopratutto l'omosessualità, quindi come
 si è sentito quando ha realizzato di essere gay?
 
Beh una volta realizzato che ero gay, ero spaventato.
realizzai che non erano buone notizie per me
e lo nascosi più a lungo che potei a tutti.
 


Darren era seduto in prima fila e continuava a guardare quel ragazzo si cui si era innamorato.
Lo ammirava tanto, non solo per il suo coraggio in ogni cosa, ma per il semplice fatto che dai suoi occhi traspariva sempre quella magia capace di attrarti in ogni momento.
Continuava ad ascoltare la sua testimonianza sentendo trasparire dalle sue parole ogni singola emozione.
Leggeva nei suoi occhi il disagio nel raccontare sotto forma di copione una storia vera, realmente accaduta ad un ragazzo sfortunato.
 

Durante quel periodo, nessuno le aveva parlato dell'essere gay?
 
Quando ero in terza media, ricordo di essere stato preso in giro al riguardo
sono stato chiamato frocio, omosessuale, strano.
avevo paura di entrare in quell'edificio rendendomi contro che quei ragazzi si
stavano prendendo gioco di me con una parola così vicina alla realtà.
avrei voluto andare a casa a piangere
 
I suoi genitori hanno mai scoperto che lei era gay?
 
Quando avevo 13 anni,i i miei genitori trovarono il mio diario
lì avevo ammesso per la prima volta che ero gay
lì avevo realmente scritto quelle parole
e loro lo trovarono e lo lessero
 
E cosa accadde quando lessero quelle parole?
 
Erano veramente sconvolti
hanno gridato
ricordo che mia madre mi guardò e mi disse che sarei bruciato all'inferno
fu scioccante
non avevo mai sentito nulla del genere venire da mia madre
voglio dire ... non c'è niente di peggio dell'eterna dannazione.
 

Darren lo continuava ad ascoltare pensando che grazie al cielo Chris non aveva dovuto vivere quel tipo di esperienza.
Aveva conosciuto i suoi genitori ed erano delle persone meravigliose che avevano accettato subito l’omosessualità del figlio.
Era anche conscio però che il suo Chris aveva dovuto vivere quel tipo di esperienze nella sua scuola.
Quando era tra le sue braccia molto spesso si lasciava andare ai ricordi e gli raccontava dei suoi giorni bui e grigi nel suo ambiente scolastico.
Inizialmente assisteva al cambiamento del suo viso, lo vedeva rigarsi di lacrime in un istante, ma con il passare del tempo, lui non vide più le sue lacrime ma un sorriso amaro trasparire malinconico dal suo viso.
 

 E cos'è la NARTH?
 
NARTH sta per National Association for Reparative Therapy of Homosexuality
(associazione nazionale per la terapia di riabilitazione degli omosessuali)
è un'organizzazione che propone una terapia riabilitativa che ha sede in Encino, California
 
E da che età sei stato alla NARTH?
 
Dai quattordici ai sedici anni
 
Durante il periodo in cui eri con la Narth, com'era la tua vita a casa?
Mia madre diceva di odiarmi
una volta mi disse che avrebbe preferito avere un aborto spontaneo piuttosto che un figlio gay
mi disse che avrebbe preferito che io fossi nato con la sindrome di down o che fossi
mentalmente ritardato
 

Darren continuava a non credere che potessero esistere delle madri capaci di dire simili parole ai loro figli; quando Chris gli aveva raccontato che era possibile lui era diventato molto triste solo all’idea.
Lui gli aveva raccontato anche che invece sua madre era stata splendida con lui, con suo padre aveva dovuto faticare un po’ di più, ma alla fine lo avevano accettato senza grandi problemi.
Darren provò ad immaginare se fosse capitato a lui di dover confessare ai genitori di essere gay. In cuor suo non sapeva bene chi era, era solo certo di una cosa: di essere innamorato di Christopher, quel meraviglioso giovane uomo che stava parlando in quel momento, a lui non erano mai piaciute le etichette e di certo non avrebbe iniziato ora.
 

Chi incontrò alla NARTH?
 
Mi incontrai con il Dott. Joseph Nicolosi
 
Dove si incontrò con il signor Nicolosi?
 
 In realtà volai in California per alcune sessioni di persona
ricordo di Nicolosi che diceva che
"l'omosessualità è incompatibile con quello che dio vuole per te,
e i tuoi genitori vogliono che tu cambi"
e che quella era una brutta cosa.
 
Le fu mai dato qualche consiglio su come poter sopprimere la sua omosessualità, in quelle ore di terapia?
 
Mi ricordo che c'era un ammonimento di carattere generale, ma non una tecnica specifica, no.
 
Non ho altre domande
 

Darren non riusciva a credere che tutto quello potesse essere vero, che ci fossero davvero delle persone, dei medici che credevano che si potesse realmente curare l’omosessualità.
Lui non poteva capire, anche perché era cresciuto in una città dalla mentalità molto aperta, non credeva possibile la follia di un certo tipo di persona.
Ed ora era lì seduto in quella prima fila di posti ad ascoltare sotto forma di testimonianza, una storia triste dal finale a lui ancora sconosciuto.
 

Seconda testimonianza
 
Signor Kendall, ha mai vissuto nello stato della California?
 
No, mai
 
Non hai mai letto uno studio scientifico che parli del concetto di orientamento sessuale: è vero?
 
È vero
 
E non è forse vero che non ha mai studiato come l'orientamento sessuale di una persona possa cambiare nel corso della sua vita?
 
No, non l'ho mai studiato
 
E niente di relativo alla terapia di conversione è stata una sua decisione; fu interamente una decisione dei suoi genitori. È vero?
 
Si
 
E ad un certo punto di questo trattamento ha riferito ai suoi genitori che aveva delle obiezioni sul trattamento, ma i suoi genitori la obbligarono ad andare contro la sua volontà?
 
È corretto

 
Per Darren era straziante stare là seduto ad ascoltare quella triste storia, sapeva fin troppo bene che per Chris non era solo una forma di recitazione.
Lui sapeva che viveva sin troppo intensamente quelle parole, anche se non aveva vissuto sulla sua pelle quel tipo di esperienze, sapeva bene che era in grado di capire perfettamente cosa aveva provato quel povero ragazzo di cui stava narrando le tristi esperienze
 

L’unico obiettivo che aveva per la terapia era di sopravvivere all'esperienza, vero?
 
Assolutamente vero.
 
Non voleva cambiare il suo orientamento sessuale - scusate mi correggo.
Non voleva cambiare da chi era sessualmente attratto, giusto?
 
È corretto
 
In effetti, ammette che non voleva davvero ridurre la sua attrazione verso persone dello stesso sesso; vero?
 
È corretto. Nella mia esperienza le persone che vogliono andare in posti come la NARTH
 
È vero o meno che nella sua deposizione ha dichiarato che alcune persone hanno avuto dei risultati concreti con la terapia?
 
Si
 
Non ho altre domande
 

Darren poteva vedere come il suo fidanzato era concentrato, come analizzasse ogni parola detta e ripetuta.
Era facile entrare nella sua testa, lo conosceva bene e sapeva cosa realmente pensasse, lui non aveva mai pensato che tutto questo potesse essere tanto problematico per il prossimo, da piccolo gli era stato insegnato che lui poteva amare chi desiderava e che l’importante era essere amati e rispettati.
Ascoltando queste testimonianze si rese conto ancora una volta che purtroppo non è sempre così.
Erano arrivati finalmente all’ultima testimonianza; non vedeva l’ora di tornare a casa e di abbracciare il suo fidanzato e di dirgli quanto fosse speciale e amato.
 

Terza testimonianza
 
E ha avuto successo nell'essere capace di sopprimere la sua omosessualità?
 
No, sono rimasto gay come quando ho cominciato
 
Mentre era in terapia, le hanno fatto conoscere persone che sostenevano o avevano sostenuto che la terapia avrebbe avuto successo?
 
Mi ricordo durante uno dei nostri incontri di gruppo di questo ragazzo che Nicolosi aveva definito il suo paziente perfetto, uno che lui aveva guarito dall'omosessualità e il suo nome era Kelly.
 
Incontrare Kelly ha avuto qualche impatto sulla sua opinione riguardo la terapia?
 
Mi ricordo di un incontro, Nicolosi uscì dalla stanza, e abbiamo parlato per conto nostro e Kelly mi disse che quella sera sarebbe andato in un gay bar
e che in pratica, stava facendo finta di essere stato curato per la sicurezza della sua famiglia.
 
Perche smise di andare in terapia?
 
Durante quel periodo la mia vita era stata spezzata.
il mio mondo era stato fatto a pezzi;
la mia fede, che era molto importante per me;
la mia famiglia, che era ancora più importante per me.
tutto si era fermato in qualche modo.
e non potevo più sopportarlo.
e realizzai, ad un certo punto, che se non avessi smesso non sarei sopravvissuto.
 
Cosa intende dire?
 
Molto ... molto probabilmente mi sarei ucciso.
 

Quando arrivò la fine di tutte le testimonianze, tutto il pubblico si alzò in piedi per applaudire ogni singola persona che aveva raccontato quelle storie tutte diverse di persone che avevano avuto come unica colpa quella di amare qualcuno.
Per Darren l’emozione più bella però fu quando alzandosi in piedi per applaudire i presenti, incontrò lo sguardo quasi commosso del suo fidanzato.
Chris tra i mille volti aveva voluto cercare solo lo sguardo della persona che lo faceva sentire sempre speciale e tra quella folla trovò presto le sue iridi dorate, in cui trovò finalmente la sua pace e anche solo guardandolo percepì come lo amava e lo faceva sentire perfetto.
Tra i diversi convenevoli a cui aveva dovuto sottostare dovette anche sostenere le classiche interviste di rito.
E Darren era lì che lo guardava ancora da lontano,  non aveva osato avvicinarsi, aveva fatto le dovute foto ed era rimasto in disparte a guardare il suo fidanzato risplendere.
E fu proprio una frase che li sentì dire che lo colpì profondamente.
Quelle parole nascoste tra molte altre che solo lui era stato capace di cogliere, tra sè e sè pensò che fosse una semplice coincidenza ma dentro di se sapeva bene che era diverso.
 

"I, myself never really thought marriage was an option until the last five years when all this began. As I get older, I just want a ring on my finger. I can’t explain. I don’t know if it’s a wedding ring - well maybe it’s a promise ring of some kind - but I definitely want a ring of some kind."
 

Quando la serata finì Chris e Darren raggiunsero le loro auto, quest’ultimo salutò la cara Ashley che il suo fidanzato avrebbe accompagnato a casa e si diedero appuntamento al loro portico.
Quelle stelle non erano mai state così luminose in quella notte di marzo, e Darren se ne stava lì poggiato a quella staccionata bianca in attesa della persona che gli faceva battere il cuore in ogni piccolo secondo della sua vita.
Quella sera era stata importante per entrambi: per lui era stata basilare per conoscere meglio l’animo del suo fidanzato, quel ragazzo di cui non smetteva mai di innamorarsi e poi c’era stata quell’intervista.
Era conscio che poteva parlare anche del suo personaggio all’interno dello show, ma lui in quelle parole aveva colto un significato nascosto, uno più profondo che riguardava una scelta di vita importante come quella del matrimonio.
Vide un’auto arrivare dal vialetto e intravide un ragazzo bellissimo scendere con la sua innata eleganza.
Lo raggiunse in un lampo e lo abbracciò di slancio.

Sei stato bravissimo stasera”

Non ho fatto nulla … ma grazie” gli rispose respirandogli sul collo.

Dai vieni con me”

Dove andiamo?” gli domandò.

Darren non gli rispose si limitò a prenderlo per mano e a condurlo verso il retro della casa, si inoltrarono in un piccolo sentiero e Chris notò che non aveva mai fatto attenzione e che non si aspettava l’esistenza di quel posto.
Il suo fidanzato lo stava conducendo in un piccolo bosco o forse era più simile ad una piccola foresta o un piccolo parco.
C’erano molti alberi e i fiori nelle piccole aiuole stavano aspettando per sbocciare e la neve rimasta ricopriva tutti i rami.
Intravide una panchina poco distante da un grande albero dove Darren lo stava conducendo, sentiva la sua stretta molto decisa e nella sua tasca con l’altra mano stringeva la famosa scatolina. Aveva paura e non poteva negarlo nemmeno a sè stesso.
Quando si sedettero su quella panchina inizialmente rimasero in silenzio, erano leggermente distanti e lui sapeva che doveva fare qualcosa.

Ti ho spaventato vero?” gli disse con lo sguardo basso.

Cosa vuoi dire?” gli chiese Darren voltandosi verso di lui.

Ti ho visto quando stavo tenendo l’intervista per la televisione, eri poco distante ma ti ho notato sai”

Scusami non avrei dovuto”

Non è vero, hai fatto bene a sentire quello che stavo dicendo”

Chris esitò un attimo, gli prese le mani tra le sue e se le portò alle labbra baciandole dolcemente e perdendosi un momento in quel gesto che serviva a dargli il coraggio necessario per fare quello che voleva fare da tempo. Alzò il suo viso per poterlo guardare negli occhi.

“Darren ci pensi mai a me e te tra cinque anni?”

“Non lo so, perché?”

Io ci penso spesso, penso a come sarebbe bello se entrambi fossimo realizzati con le nostre carriere e a come sarebbe abitare ancora con te nella nostra casa”

“È bello”

Tutto qua? Davvero non lo immagini? Darren io te lo devo dire … io voglio sposarti un giorno e voglio avere dei figli insieme a te … capiterà tra molto, ma nel mio cuore io so che capiterà, lo sento”

Chris io non so che dire..”

Dimmi che anche tu ci pensi se no è meglio finirla qua se non vedi un futuro insieme a me” gli disse sconsolato.

Chris lo sapeva, stava per piangere e lui odiava farlo. Avrebbe dovuto immaginare che sarebbe finita così, non poteva pretendere che un ragazzo pieno di vita come Darren, che poteva avere chiunque, si accontentasse di una vita insieme a lui, era stato solo uno sciocco a pensare che il suo sogno poteva diventare realtà.
Ora si stava pentendo di aver comprato quello stupido anello.
Darren colse che l’aria era stranamente cambiata, era diventata più fredda.
Si rendeva conto che Chris voleva una risposta, e con il suo silenzio Darren capì di essere stato frainteso; anche lui voleva le stesse cose, solo che pensava di essere il solo che sognava così in grande e invece il suo fidanzato la pensava allo stesso modo e lui con il suo silenzio gli aveva fatto capire che non era pronto per una promessa quando invece lo era.
Portò una delle mani sulla guancia del suo fidanzato facendo in modo che sollevasse il suo sguardo per poterlo guardare negli occhi, che con il blu di quella notte erano più incantevoli del solito.

Mi hai chiesto se penso a noi tra cinque anni? È ovvio che ci penso Chris, penso a come sono fortunato ad averti con me, penso che sei un ragazzo meraviglioso e che io sono grato al destino per averti incontrato e sono felice che la pensiamo allo stesso modo”

Quindi vuoi sposarmi?”

Se fosse per me ti sposerei all’istante ma …”

“È troppo complicato vero?”

Siamo giovani e sarebbe da incoscienti però posso promettertelo”

Darren …”

No aspetta fammi finire, posso farti una promessa se vuoi”

Non voglio una promessa di matrimonio, io voglio che tu ci sia sempre, solo questo”

Darren portò anche l’altra mano sulla sua guancia e lo baciò, stringendo lievemente le sue guance.

“Mipiacerebbe tanto poterti sposare nella regione dove è nata mia madre, nelle Filippine ... sarebbe bellissimo non credi?”

“Sei serio?”

Lui gli iniziò ad accarezzare i capelli a passargli le dita tra le orecchie, adorava poterlo fare.

Sai, l’aria salmastra ti renderebbe ancora più bello e potrei vedere come il vento ti scompiglierebbe i capelli, e ci sarebbe anche il sole che
illuminerebbe di più i tuoi occhi e la sabbia calda dove cammineremo e …”

Tesoro sarebbe fantastico ma io voglio sposarmi in comune con pochi invitati”

Si sarebbe perfetto ma lasciami sognare”

Se ti fa felice” gli rispose sorridendo.

Amore sei tu che rendi speciale la mia vita e con te che ho scoperto la vera felicità, adesso so cosa vuol dire davvero ridere, piangere ed emozionarsi”

Mi ami così tanto allora?”

Immensamente”

Nemmeno un piccolo dubbio?”

Nessuno”

Chris fece un respiro profondo e abbassò il viso cercando di racimolare il giusto coraggio che gli serviva, aveva paura ma quello era il momento giusto se lo sentiva.
Prese dalla sua tasca l’oggetto che si portava dietro da ore e lo portò all’attenzione del suo fidanzato che lo stava guardando con occhi pieni di stupore.

“Ti prego non mi fermare”

Darren non disse una parola e annuì.

Ho comprato questo anello settimane fa, quando seppi che dovevo fare le testimonianze della proposition 8, non ho resistito e sono andato nella prima gioielleria e ho comprato questo.


Chris aprì la scatolina e rivelò il contenuto al suo fidanzato, un semplice anello in oro bianco, una fedina adatta per un matrimonio.

Sai ho pensato che ti potesse stare bene, non la devi indossare sempre, solo quando vuoi e la gente non la noterà” gli disse guardandolo intensamente.

Posso parlare adesso?”

“Si”

“So che questa è una proposta di matrimonio anche se non me lo dici apertamente, ma noi Chris non siamo pronti ora. Però tra cinque anni, o magari anche di meno, lo saremo e io ti voglio con me quando accadrà per cui si."

A cosa stai dicendo si?”

Alla tua promessa, ti prometto che ci sarò sempre per te, che ti amerò ogni giorno da qua fino a cinque, dieci anni dove ti amerò anche di più e ti prometto che affronteremo ogni problema ed ogni ostacolo insieme e adesso se vuoi, puoi mettermi l’anello” gli disse porgendo la mano sinistra al suo fidanzato che la scostò delicatamente.

“È la destra, sai, per noi, come dire, gay, è la destra”

“È particolare”

Non ridere di me” gli disse sorridendo.

Io non sto ridendo Chris é …”

“Speciale?”

Perfetto”

Chris quasi tremando prese l’anello dalla scatolina e con le dita tremolanti strinse la mano che il suo fidanzato gli stava porgendo e gli infilò la fedina nell’indice.

Ecco”

Darren sollevò la mano in aria e guardò l’anello con un bel sorriso sul volto.

“Mi sta benissimo non credi?”

Ti amo”

Anche io amore e adesso vieni qua”

Lo trascinò tra le sue braccia stringendolo forte e lasciando che poggiasse la testa sulla sua spalla.

“Se penso che domani chiamerò mia madre per dirle che sono fidanzato dicendogli che mi hanno fatto una proposta penso che riderà di me per non aver fatto il primo passo”

Ti dispiace che sia stato io a chiedertelo?”

No Chris … è stato tutto come doveva essere”

Lui si strinse più forte alla sua vita, voleva sentirlo vicino e voleva che tutto non finisse mai.

Ci sono molte stelle oggi non trovi?” gli chiese il suo fidanzato.

Sollevarono entrambi i loro volti per poter guardare quel cielo stellato e insieme si voltarono guardandosi nei loro occhi.

Sono immense”

Ed era stato come se fosse stato preparato in precedenza, le loro bocche che si stavano avvicinando quasi lentamente come se stessero aspettando il momento giusto per potersi finalmente unire.
E quando accadde non distolsero mai il loro sguardo l’uno dall’altro, si baciarono come se fosse giusto. Come se le stelle dall’alto dei cieli stessero aspettando solo quello.
Un loro bacio, fatto di tanti sentimenti e ricco di mille significati ripieni solo dei loro nomi di battesimo, Darren e Chris.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

P.S

Vi volevo chiedere scusa per l'immenso ritardo con cui sto aggiornando, ma è stato un mese complicato, mi sono trasferita a Londra e non è stato facile sistemare ogni cosa ma adesso sono qua, ed inoltre sono stata a Parigi e ho visto i nostri bimbi, e credetemi io sono una che ci crede davvero nel loro amore e assistere ad una crisscolfer riot in diretta live seduta alla quinta fila nel seggiolino laterale è stata una cosa favolosa, vedere con i miei occhi come Darren si illumina quando si parla del suo Chris, loro si amano e vederlo dal vivo è stata una bella conferma. Con questo vi lascio al capitolo, buona lettura :)



Capitolo tredici

 

16 Marzo 2012

Darren se ne stava nel salotto a guardare il servizio alla televisione dedicato alla sua compagnia teatrale che quella sera avrebbe fatto una tappa a Chicago.
Avrebbe tanto voluto partecipare con loro a quello spettacolo, ma i suoi numerosi impegni glielo avevano impedito. Per questa ragione, aveva dovuto rifiutare il loro invito.
Gli mancavano molto a volte, i suoi pazzi amici e la sua vecchia vita universitaria. Anche se adesso era più felice, stava facendo quello che amava nel campo lavorativo: presto avrebbe inciso il suo primo vero disco e aveva al suo fianco una persona che amava molto.
Con amore guardò l’anello che portava all’indice della mano destra, se pensava che adesso erano legati ancora di più non smetteva quasi di sorridere.
Con affetto ricordò ancora quella notte, si dissero tante cose distesi nel loro letto, ma c’erano delle parole che ormai erano scritte nella sua mente e ricalcate nel suo cuore.
 

“Ammetto che non sarà sempre una favola, ma ti prometto che ti amerò sempre Darren. E... oddio, amo come la mia voce pronuncia il tuo nome. Te l’ho mai detto?”
 

Anche lui amava come la sua voce pronunciasse il suo nome, forse avrebbe dovuto dirglielo quella sera quando ancora avrebbero condiviso il loro letto.
Sentì la porta aprirsi, segno che il suo fidanzato finalmente era tornato a casa.

“Darren, ci sei?”

“Sono in salotto.” disse.

Chris arrivò trafelato con una busta in mano, lui lo guardò cercando di indovinare il suo nuovo acquisto.

“Che hai comprato?” gli chiese

Lui gli si avvicinò e si sedette sul divano vicino a lui.

“Sai quando mi lasci solo per andare ad uno dei tuoi numerosi impegni?”

“Lo sai che non vorrei mai farlo.”

“Tesoro non te ne faccio una colpa, è la tua carriera … comunque, allora, hai presente?”

“Sì.”

“Bene. Sai che in quei giorni esco con Ash, o magari mi vedo spesso con gli altri. Ma capita che invece stia a casa, e sai, certe volte mi annoio.”

“Eh allora?” gli domandò curioso

“Ti ho mai detto che mi piacerebbe avere un animale?”

“Chris, ti prego, dimmi che in quella busta non hai un serpente?!” gli chiese quasi spaventato all’idea.

“Darren! Non sono così alternativo.”

“Dimmi ... cosa c’è nella busta?”

“Dei pesciolini rossi stupido, cosa pensavi che ci fosse?”

“Oh meno male… scusami amore, lo sai che delle volte sono paranoico.”

“Sì lo so! E ti amo per questo.” gli rispose, baciandolo frettolosamente sulle labbra.

Darren sorrise, e gli domandò se potesse vederli. Chris gli sorrise, senza dire una parola si alzò porgendogli la mano.

“Su vieni, andiamo di là così te li faccio vedere.”

Lui accettò la sua presa e insieme andarono in cucina, dove il suo fidanzato poggiò la busta sul tavolo cacciandone il contenuto. Prese l'ampolla di vetro
e andò al lavandino per riempirla d’acqua, sotto il suo sguardo vigile che nel mentre era attento a guardare quei cinque pesciolini rossi rinchiusi nelle loro bustine trasparenti.
Chris appena finì di riempire il contenitore ritornò da lui.

“Ti piacciono?” gli chiese

“Sei sicuro che ci stiano tutti in quella vaschetta?”

“Darren, sono pesciolini rossi, e sono piccoli.” gli rispose lui con ovvietà.

Posò sul tavolo la bolla di vetro e si avviò a liberare ogni piccolo pesce rosso dalla sua bustina. Il suo fidanzato guardava il tutto con meraviglia, e lui trovava bello poter vedere il suo sorriso illuminarsi anche per così poco.

“Come li chiamiamo?”

“Ci devo pensare bene, devono essere dei nomi intelligenti.”

“Amore, sono sicuro che troverai i migliori nomi del mondo.” gli disse, poggiandosi coi gomiti sul tavolo.

“Sarà per queste piccole cose che ti amo, lo sai?” gli rispose Chris.

Si scambiarono uno sguardo affettuoso e i loro occhi ancora una volta si incontrarono.
Era talmente facile leggere cosa si stavano dicendo anche senza che proferissero nessuna parola, erano loro, era la loro magia.
Darren spostò una sedia facendo cenno al suo fidanzato di raggiungerlo. Quest’ultimo lo fece, sedendosi sulle sue ginocchia e portandogli le braccia intorno al collo.

“Sembra il titolo di una canzone.”

“Cosa?”

“Sarà perché ti amo.”

“È vero tesoro, non sai quanto!”

“Solo per dei pesciolini rossi?”

“Non è solo quello… per tutto quello che facciamo insieme.” gli rispose stringendosi di più.

“Per ogni cosa sei sempre entusiasta, mi fai sentire importante.”

“Ma tu lo sei!”

“Lasciami finire… amo il fatto che tu consideri importante la nostra vita e tutte le cose ad essa connesse.”

“Io ho scelto una vita con te amore e non me ne pento… tu sì?”

Chris non disse nulla e si limitò a mordersi le labbra cercando di resistere nel baciarlo subito, ma non ce la fece. Le sue labbra trovarono subito quelle della persona che in quel momento lo guardava come se fosse la cosa più bella in quella cucina.
Continuarono a baciarsi non curanti del tempo che passava e dei pesciolini rossi che sguazzavano nella loro ampolla senza prestare attenzione a loro.
 

*****

 
21 Marzo 2012

Quella mattina il sole era sorto da ore e loro erano ancora sdraiati nel loro letto; le loro riprese sarebbero iniziate solo il pomeriggio e Chris se ne stava con la testa poggiata sul petto di Darren.
Sentiva il suo cuore battere e il respiro della sua bocca dritto al suo orecchio, non aveva mai sentito suono più bello.
Adorava quei momenti, era una delle cose più belle della loro convivenza. Potersi svegliare la mattina e trovare qualcuno al tuo fianco.
Chris non si sarebbe mai abituato a quel privilegio.

“Sei sveglio da molto?” gli disse una voce dietro di lui che conosceva fin troppo bene

“Ti ascolto respirare.”

Darren sollevò lenta una mano e gli accarezzò i capelli, levandogli dalla fronte quei pochi ciuffi che durante la notte gli incorniciavano il viso.
Si sollevò leggermente e gli baciò la fronte spostando le labbra lievemente sulle sue tempie.

“Buongiorno allora.”

“Possiamo restare ancora un po’ così?” gli chiese

“Certo amore.” gli rispose andando a stendersi di nuovo e portandoselo con se.

Le sue braccia che ora lo stringevano forte, le sue dita che passavano sul suo braccio teneramente, costatando che ormai non erano più fini e sottili, ma muscolose al tatto come non lo erano mai state. Il suo fidanzato era diventato bello sotto i suoi occhi e lui era contento di poterlo constatare giorno dopo giorno, e di ritenersi talmente fortunato da poterlo avere nella sua vita.

“Hai delle belle braccia.”

“Smettila.”

“Arrossisci ancora eh?” gli disse accorgendosi del rossore sulle sue guance

Scivolò sulle lenzuola e si portò alla sua altezza, i loro visi che adesso erano vicini e i loro nasi che si sfioravano, entrambi desideravano tanto baciarsi, ma in quel momento, soprattutto lui moriva dalla voglia di baciare le labbra appena screpolate del suo fidanzato dagli occhi blu. Lo guardava come se non ci fosse nulla di più bello nella loro stanza.

“Non vuoi baciarmi?” gli chiese Chris con le gote ancora rosse

“Certo che voglio”

“Perché non lo fai?”

“Preferisco perdermi nei tuoi occhi e vederti arrossire.” gli rispose, accarezzandogli una guancia con le dita.

“Dovresti smetterla.”

“Come potrei? Sei la mia gioia più grande.”

Chris non poté più resistere e si fiondò sulle sue labbra, lo stava sognando dalla notte precedente e non voleva più perdere tempo.
Sentì il suo fidanzato sciogliersi a quel gesto e poté sorridere e succhiare il suo labbro inferiore.
Quel bacio tanto innocente si era rivelato ben presto umido e bagnato, le loro lingue che dopo non meno di qualche secondo si erano incontrate e le loro mani si erano intrecciate come se non ci fosse altro da fare.
Pensò che forse poteva evitare di respirare ancora per un poco, ma gli mancava l’aria e a malincuore si staccò dalle sue labbra.
Capitava molto spesso che i loro respiri diventassero affannati dopo uno dei loro contatti leggermente più intimi del normale.
Ma la loro intimità era costituita anche da questo, dallo scambiarsi dei baci passionali, dall’intrecciare le loro dita, dal sentirsi vicini anche solo appoggiandosi l’uno all’altro.

“Sei contento adesso?”

“Ho fatto io la prima mossa, non tu.”

“Sei bellissimo Chris, lo sai?”

“Penso che sei solo tu che me lo ripeti in continuazione.”

“Gli altri non ci vedono abbastanza.”

“Ci vedono benissimo.”

“Non direi…”

Darren non lo ascoltò e lo spinse all’indietro mettendosi sopra di lui, capovolgendo così le loro posizioni.
Si adagiò meglio sul corpo del suo fidanzato, che sorrise della sua audacia e gli portò le braccia intorno al collo avvicinandolo maggiormente.
Lui gli passò le mani dalle braccia ai fianchi, facendo indugiare le dita più del necessario.

“Loro questo non possono farlo.”

Continuò a far scivolare le dita sempre più giù andando a toccargli la coscia sinistra pressando maggiormente la presa sul suo interno.

“Non possono nemmeno ascoltare i tuoi gemiti quando ti tocco.”

Chris lo guardò stando al suo gioco sentendo che il suo respiro ora non c’era più, sentiva un calore nel basso ventre e sapeva benissimo che doveva fare
qualcosa per rimediare.
Prese la mano del suo ragazzo con la sua poggiata sulla sua coscia e la portò proprio nella sua parte dolente.
La sua voce che uscì dalla sua bocca lievemente più bassa di come avrebbe voluto.

“Cosa aspetti? Non volevi sentire i miei gemiti?” gli domandò

Darren sorrise malizioso e iniziò a muovere la sua mano, anche se ben presto si accorse che voleva di più. Oltrepassò il tessuto e le sue dita strinsero qualcosa di molto più morbido.
Quello fu il punto di partenza, quello che permise loro di iniziare la giornata nel modo giusto. Ora Chris era nelle sue mani, e sentire i suoi gemiti dritti nell’orecchio era una piacevole melodia.
Parve loro che quando stavano insieme il tempo volava più veloce del solito, tra le loro braccia erano capaci di passare le ore, avvinghiati e stretti.
Alzarsi e farsi una doccia insieme legati allo stesso modo fu per loro la soluzione più accettabile per svegliarsi del tutto.
Ritrovarsi a pranzare insieme qualche ora più tardi fu il completamento di quella mattina passata insieme.
Seduti uno di fronte all’altro con le mani sopra al tavolo perennemente unite.

“Quando la smetterai?”

“Di fare cosa?”

“Di sorridere come uno stupido.” gli rispose sorridendo

“Sono fortunato sai ad averti nella mia vita.”

"Lo so tesoro, ripeti anche questo molto spesso.”

“Sono noioso?” gli chiese

“Mai.” gli disse sporgendosi per poterlo baciare sulle labbra in un bacio veloce ma sempre carico di significato, almeno per loro.

Chris non si accorse che il suo Blackberry si era illuminato solo quando il suo fidanzato glielo fece notare.
Posò la forchetta che aveva in mano e lo prese constatando che gli era arrivato un mms, quando lo aprì rimase molto sorpreso del contenuto e sorrise quasi senza accorgersene.

“Buone notizie?” gli chiese Darren

“Buonissime” gli rispose facendogli leggere il messaggio

“Oh Dio, Chris, è la locandina del tuo film?”

“A quanto pare!”

“Non sei felice?” gli domandò

“Certo che lo sono, è che… pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato.”

Darren si alzò dalla sua sedia e si avvicinò andando ad inginocchiarsi di fronte a lui.
Con due dita gli alzò il mento per poterlo guardare meglio in quei suoi magnifici occhi azzurri.

“Amore ascoltami, tu ti… meriti, questo e altro. E io sono talmente fiero di te.”

“Che ho fatto per meritarti, dimmelo.”

“Mi ami e questo per me è sufficiente.” gli rispose lui sorridendo

Chris portò le mani sulle sue spalle e lo strinse forte, il suo fidanzato si lasciò cadere tra le sue braccia e si abbandonò a lui.

“So che non potrai venire quel giorno. Intendo quando ci sarà la prima del film, ma ti prego, promettimi che mi penserai lo stesso.”

“Non devi neanche chiederlo."

Restarono avvinghiati ancora per un po’ in quello strano intreccio che entrambi non avevano nessuna voglia di sciogliere.
Stavano bene in quella strana posizione, anche se Darren stava un pochino scomodo seduto sulle sue ginocchia. Si alzò da lui e fece fare lo stesso al suo fidanzato, che lo guardava smarrito.

“Vieni con me.”

Darren lo trascinò fuori dalla cucina, lo condusse nel loro studio dove aprirono la porta ed entrarono. Lui si sedette alla scrivania, trascinando Chris sulle sue ginocchia.
Accese il pc e attese, con il suo fidanzato che lo guardava senza sapere che cosa volesse dimostrare.

“Che facciamo qua?” gli domandò

“Aspetta!” gli rispose Darren sorridendo

Quando la schermata comparve sullo schermo, quest’ultimo passando le dita sul tappetino della tastiera aprì la finestra di google e scrisse: “Struck by
lightning”.

“Guarda amore.” disse al suo fidanzato voltandosi verso di lui con un sorriso sul volto

“Hai visto quanti risultati ci sono solo scrivendo il nome del tuo film?” proseguì

“È tutto vero?”

“Chris, ma stai leggendo? Sono tantissimi, la gente ti ama e sa che tu meriti questo e altro.”

Lui si portò le mani sulle labbra che raggiunsero subito le sue guance dove delle lacrime nascoste stavano precipitando.

“È tutto vero, allora.”

“Già.” gli confermò Darren, che avvicinò le labbra al suo volto pronto a raccogliere ogni singola goccia per ripulire presto il suo bel viso.

Glielo circondò poi con le mani e lo baciò delicatamente sulle gote arrossate, sulla fronte e sulle labbra umide.
Lui lo guardò con gli occhi appena lucidi da quel pianto appena iniziato e gli strinse le mani tra le sue portandosele alle labbra.

“Sono sicuro che finché ci sarai tu con me tutto andrà bene, so che mi farai felice e che con te starò sempre al sicuro.” gli disse

“Sempre amore.”

“E se ci saranno degli ostacoli?”

“Li supereremo insieme e poi… ho questo.” gli rispose indicando l’anello al suo dito

“Io mantengo le mie promesse, Chris”

“Posso chiederti di giurarmelo?”

Darren si portò una mano sul cuore guardandolo con amore e tenendo gli occhi fissi sui suoi.

“Lo giuro.”

Chris a quel punto non resistette e lo strinse a se, le sue braccia che gli stringevano la schiena e le sue mani che si aggrappavano alla sua maglia. Ora si
che era al sicuro.
 

*****

 
29 Marzo 2012

Darren se ne stava seduto vicino al mobile dell’ingresso dove stava il telefono, aveva appena parlato con suo fratello e non aveva ricevuto una bella notizia, almeno non per Chris.
Lui non voleva litigare, magari lui avrebbe capito e non se la sarebbe presa, decise che gli avrebbe parlato quando sarebbe ritornato, per adesso poteva solo attendere.
Andò in salotto e si sedette al divano ripensando ancora a quella stupida discussione con Chuck.
 

“Ciao fratellino, come stai?”

“Sono felice di sentirti Chuck, come mai mi stai chiamando?”

“Ti devo dire una cosa … ecco ci verresti a vedere una partita con me?”

“Intendi di basket vero?”

“Certo che si, sai la mia fidanzata ti vuole vedere, poi con il matrimonio vicino è meglio che tu sappia le cose da me che dalla mamma, ci stai?”

“Certo lo sai che mi fa sempre piacere vederti, da quando mi sono trasferito non ci vediamo tanto spesso”

“Darren”

“Dimmi”

“Dai ho invitato anche Mia”

“Chuck ma perché? Lo sai che siamo rimasti amici ma è sempre strano vederla”

“Lei è una delle mie amiche più care Darren, e ho voluto invitarla, se non ti sta bene non venire”

“Ma perché devi sempre travisare le mie parole?”

“Non sto travisando nulla, e poi pensaci magari vedervi vi aiuta a riallacciare i rapporti e tornare insieme”

“Lo sai che non è possibile, io sto con Chris e tu non lo vuoi accettare e non so perché”

“Non mi piace e ti ha fatto prendere delle decisioni affrettate”

“Chuck lo sai che ti voglio bene ma io lo amo e quando sarò pronto lo dirò al mondo e finalmente potremo sposarci e -”

“Non lo dire”

“Ma perché non lo capisci, mamma e papà sono felici per me non capisco perche tu non puoi semplicemente dirmi che sei contento”

“Darren ma ci hai pensato bene? Sai a cosa stai andando incontro? Dovresti lasciarlo e ritornare da Mia, con lei le cose sarebbero semplici e facili”

“Ma io non la amo e non potrei mai essere felice con lei e comunque verrò domani, perché con lei sono rimasto in buoni rapporti e non voglio offendere la mia futura cognata, ma di certo non vengo per te e mi dispiace dirtelo”

“Io ti chiedo scusa non dovrei dirti queste cose, e che io sono tuo fratello maggiore e mi devo prendere cura di te ma posso capire che le tue decisioni le prendi da solo per cui non ti dirò più nulla, però ti prego non essere arrabbiato con me, lo sai che io ti dico queste cose solo perché ti voglio bene”

“Lo so Chuck anche io te ne voglio”

“Allora ci vediamo domani?”

“Si domani mattina presto prendo l’aereo e a pranzo sono da te”

“Benissimo ti aspetto, adesso ti lascio, a domani fratellino”

“A domani”

Darren riattaccò il telefono pensando che da quel momento aveva davvero un problema da risolvere. Come lo avrebbe detto a Chris? Come avrebbe reagito?
 

Con quel pensiero Darren si destò dai suoi pensieri sentendo la porta d’ingresso aprirsi e rivelare la figura sorridente del suo fidanzato.
Chris lo raggiunse e vedendolo seduto sul divano con lo sguardo perso gli domandò cosa avesse, non ricevendo risposta si avvicinò e sedette vicino a lui.

“Tesoro tutto bene?”

Darren si voltò a guardarlo con uno sguardo preoccupato in volto

“Ti devo dire una cosa e ho paura che non ti piacerà”

Il suo fidanzato si rabbuiò subito anche se non sapeva ancora nulla, sentiva che non era una buona notizia.

“Dimmi” gli disse a bassissima voce

“Mi ha chiamato Chuck prima e mi ha invitato domani a vedere una partita e sai … non lo vedo da un po’ e mi farebbe piacere vedere anche la mia
futura cognata e solo che …”

“Continua” lo Chris incitò a continuare

“Ci sarà anche Mia”

Darren lo vide irrigidirsi e cambiare espressione ma decise comunque di dirgli tutta la verità.

“Non è finita, mi ha anche detto che non approva il nostro rapporto”

Chris si alzò in piedi e iniziò a fare avanti e indietro per la stanza

“Amore vieni qua”

“Dimmi perché?” gli domandò voltandosi verso di lui

“Perché cosa?”

“Lascia perdere”

Darren si alzò e lo raggiunse facendo l’unica cosa che sentiva di fare in quel momento, abbracciarlo e stringerlo forte.

“Non lo so Chris, lui non accetta che io mi sia innamorato di te e ha pure detto che vorrebbe tanto rivedermi insieme a lei”

Sentì le sue mani stringergli la maglia e il suo respiro sul collo farsi sempre più affannoso, segno che stava per mettersi a piangere, odiava fargli questo ma soprattutto odiava renderlo triste.
Gli passò la mano sulla schiena cercando di tranquillizzarlo.

“Amore lo sai che non gli do retta e che lui può dire quello che vuole”

“E’ sempre tuo fratello però”

“Ma non è più importante di certo della mia relazione con te”

“E allora ci andrai?”

“Certo che ci vado ma non ti devi preoccupare perchè non succederà nulla”

Chris sollevò il viso dalla sua spalla per poterlo guardare negli occhi.

“Io mi fido di te Darren, lo so che non farai mai nulla ma … non mi fido di lei”

Il suo fidanzato gli accarezzò una guancia e lui si abbandonò al suo tocco poggiandoci il viso

“Non potrei mai farlo Chris”

“Lo so” gli disse Darren annuendo

E fu così che vide nei suoi occhi una tristezza che non gli piaceva vedere, Darren non amava vedere il suo volto triste.

“Non piangere ti prego, lo sai che non lo sopporterei”

“Non sto piangendo”

“Dai ti va di andare a fare una passeggiata?” Gli propose cercando di sorridere almeno un poco

“Va bene” gli rispose Chris dandogli retta

Darren lo prese per mano e insieme uscirono dalla loro casa, l’aria primaverile di marzo li accolse calorosamente e loro respirarono subito più a fondo,
avevano entrambi bisogno di uscire.
Insieme camminarono per il loro vialetto e raggiunsero il piccolo pezzo di strada che li avrebbe condotti al loro nuovo rifugio.
Chris stringeva forte la sua mano, sapeva di poter sembrare ridicolo ma aveva paura che allentando la presa lui potesse andare via da lui, volare lontano e non tornare più.
Sapeva che era una paura stupida ma sapere che c’era ancora qualcuno che non approvava il loro amore lo faceva stare male, soprattutto una persona tanto vicino al suo fidanzato come suo fratello.
Alla fine arrivarono alla loro panchina, il loro nuovo posto, quello dove potevano rilassarsi in completa tranquillità.
Si sedettero e lui si poggiò con la testa alla sua spalla, lasciando che le loro mani si intrecciassero.
Darren che lo stava osservando da quando erano usciti dalla loro casa, aveva notato che era stranamente silenzioso e purtroppo sapeva bene la ragione del suo mutismo.
Anche lui non accettava il fatto che Chuck non approvasse la loro storia ma era anche vero che al momento loro non potevano fare nulla, solo aspettare che lui cambiasse idea.
Alzò gli occhi al cielo e vide la soluzioni alle loro ansie proprio sopra le loro teste.

“Mi piacerebbe tanto essere uno di quegli usignoli”

Chris levò gli occhi per vedere a cosa si riferisse

“Sono bellissimi non trovi?”

“Perché?”

“Sono liberi amore”

“Noi non lo siamo?”

“Sarebbe solo più facile”

Lui annuì e abbassò il viso fissando il suo sguardo sulle mani giunte posate sul suo grembo.

“Abbiamo sempre la nostra casa”

Darren capì subito che cosa intendesse, gli prese le mani tra le sue e se le portò alle labbra, baciandone ogni dito.

“Hai ragione e poi abbiamo anche questo piccolo parco e abbiamo il nostro amore e …”

Si fermò un momento e pensò ad una cosa che forse poteva restituire il sorriso al suo fidanzato, mise la mano in tasca andando a prendere le sue chiavi.
Lasciò la sua mano e si alzò dalla panchina andando dietro proprio vicino al tronco dell’albero che li faceva da ombra.
Passò la chiave sopra il legno poco sopra al centro e iniziò a graffiare la superficie.
Chris non capiva che cosa stesse facendo e lo raggiunse, quando si trovò dietro di lui finalmentecomprese.

“Stai scrivendo i nostri nomi?”

“Beh veramente solo le nostre iniziali e poi sto cercando di fare un cuore”

Lui si avvicinò di più fino a poggiare le mani sulle sue spalle.

“Non posso manco aiutarti, sono sempre stato negato in disegno”

Darren si voltò leggermente verso di lui e gli sorrise e quel sorriso era servito a farli rilassare.
Forse c’era stato bisogno di un gesto così semplice per sedare le loro ansie e farli ritornare a sperare in un futuro migliore o per lo meno in un mondo dove non avevano bisogno di giustificarsi per ogni loro gesto e azione.
Quando terminò finalmente si girò completamente verso il suo fidanzato che guardava la sua opera estasiato.
Aveva graffiato con la chiave fino a scrivere i loro nomi circondati da una specie di cuore, non era perfetto lo sapeva bene ma l’importante era che aveva riportato il sorriso sul volto del suo fidanzato ed era solo questo l’importante.
Gli porse la mano che lui prontamente accettò e lo tirò in un abbraccio.

“Grazie”

“Per cosa?”

“Per questo” gli rispose indicando con una mano la sua creazione

“Per me ci denunciano per danneggiamento di proprietà pubblica” gli disse sorridendo

“Beh ma io denuncio solo te” gli rispose voltandosi verso di lui e baciandolo sulle labbra

Non si erano ancora sfiorati quel giorno e ad entrambi era mancato quel piccolo contatto che rendeva tutto giusto, anche se spesso discutevano e litigavano sapevano tutti e due che bastava abbandonarsi l’uno all’altro per ritrovare la calma e la serenità.

“Mi verrai a trovare in carcere poi?”

“Ogni giorno tesoro, sarai così carino con la divisa arancione, sai è un colore che ti dona”

Darren non disse una parola, si perse ancora una volta nei suoi occhi e in quel momento capì che per quanto la gente non accettasse il loro sentimento,
bastavano loro.
Solo due giovani uomini troppo innamorati e un poco ingenui per questo mondo, solo due nomi scritti nel cielo di quella primavera appena cominciata: Darren e Chris.
 

*****

 
2 Aprile 2012

Era davanti alla porta della loro casa da almeno venti minuti e non riusciva proprio ad entrare, quei giorni lontano da Chris erano stati difficili e il suo incontro finito bene con Mia era stato bello e non sapeva nemmeno come spiegarselo.
Non che fosse stato felice di rivederla ma era stato necessario per chiudere quel capitolo con lei, si erano chiariti e avevano parlato di tutto e avevano deciso di restare buoni amici, questa volta per davvero.
Finalmente le prossime volte in cui si sarebbero incontrati, avrebbero fatto le persone serie e mature invece di ignorarsi.
Ora la questione era spiegare tutto questo al suo fidanzato, sperando che non si rattristasse e che non finissero per litigare anche perché non lo avrebbe sopportato.
Si decise e girò la chiave nella serratura aprendo la porta.
Entrò e chiamò ad alta voce il nome del suo ragazzo che arrivò immediatamente con un grembiule legato in vita e un sorriso meraviglioso: era una visione bellissima.
Ecco era davvero felice, era tornato a casa.
Chris si avvicinò a lui in un battito di ciglia e lo strinse forte, le sue mani che andavano a stringere tra le dita i suoi riccioli alla base del collo.

“Dio mi sei mancato da morire”

Darren sorrise baciandogli quel punto indefinito sul collo che gli piaceva molto poter assaporare quando si abbracciavano forte.

“Anche tu amore, questi tre giorni sono stati un inferno lontano da te”

Il loro abbraccio si sciolse e si guardarono un momento negli occhi giusto per ricordarsi come era bello specchiarsi nei loro sguardi.
Il suo fidanzato portò una mano sulla sua guancia, notando che gli era ricresciuta la barba e che portava gli occhiali, era il suo vero Darren, quello di cui si era innamorato, che portava gli occhiali e che aveva quella sua aria da studioso che lo rendeva adorabile ai suoi occhi.

“Ti vedo stanco? Ti sei divertito” gli chiese con la voce diventata all’improvvisa malinconica

“Tranquillo sto bene, forse è meglio che mi cambi e …”

“Posso cucinarti qualcosa o potremo ordinare una pizza se ti va” lo interruppe

“Allora vado a cambiarmi e a farmi una doccia e magari potremo mangiare qualcosa”

“Ok tesoro” gli rispose il suo fidanzato sporgendosi per baciarlo lievemente sulle labbra in un bacio veloce ma tanto dolce.

Chris lo lasciò andare e lo vide salire le scale, notò che aveva davvero un’aria stanca e aveva notato nei suoi occhi che qualcosa non andava, ma non voleva farsi strane idee e decise che avrebbe aspettato che fosse lui stesso a dirgli che cosa non andava. Quindi si diresse in cucina e si mise ai fornelli pensando a qualcosa di facile e semplice da cucinare, optò per dei semplici pancake che era in grado di cucinare e che avrebbero di certo risollevato il morale del suo ragazzo.
Quando lo vide scendere dalle scale e arrivare fino a sedersi sul tavolo di fronte a lui venti minuti più tardi, il suo viso cambiò espressione in un attimo, nel suo volto comparve quello speciale sorriso che aveva solo in sua compagnia.
Era vestito con una semplice tuta grigia e una maglia bianca, portava ancora i suoi occhiali e aveva quello strato di barba che lo rendevano un pochino più adulto di quanto non fosse in realtà.
Lo vide sedersi sulla sedia e rivolgere a lui il suo sguardo.

“Vuoi venire a sederti sulle mie ginocchia?”

Lui lo raggiunse con lo sguardo leggermente preoccupato e andò a sedersi su di lui, stringendo forte il suo collo con le braccia e poco dopo sentì le sue mani posarsi sui suoi fianchi.

“E’ da quando sei tornato che ho notato che sei strano tesoro, c’è qualcosa che non va?”

Darren abbassò il suo sguardo e respirò a fondo.

“Ti devo dire una cosa e ho paura che ti faccia rattristare e non voglio che accada”

Il suo fidanzato con due dita gli sollevò il mento e con gli occhi gli trasmise tutto il suo appoggio.

“Ogni volta che mi dai una brutta notizia, anticipi sempre usando queste parole ed io ogni volta ti lascio parlare perciò ... su avanti io sono qua se vuoi sfogarti”

“Ti amo così tanto e certo che voglio parlare con te, tu prima di essere quello che sei, sempre sarai il mio migliore amico”

Si guardarono ancora un momento, lui aveva bisogno di trovare la fiducia necessaria e il giusto coraggio per iniziare.
 

Chuck e sua cognata avevano abbandonato il loro tavolo, il banco dei dolci era stato così invitante che loro non avevano saputo resistere e si erano allontanati dicendo loro che sarebbero tornati presto.
Mia e Darren erano rimasti soli, l’uno di fronte all’altro seduti a quel tavolo con una cena ormai giunta al termine.
Lei lo guardò con un sorriso sistemandosi il ciuffo dietro l’orecchio ed esordì.

“Siamo persone mature dovremo smetterla di comportarci da bambini non lo pensi anche tu?”

“Hai ragione e che … è solo strano ritrovarci qua, da soli io e te”gli rispose lui

“Darren io e te saremo sempre qualcosa, siamo amici e dovremo finirla di fare finta di non vederci nelle uscite di gruppo e quando per caso incontro tuo fratello o la tua famiglia”

“Forse Chuck aveva ragione, ci ha fatto bene vederci e incontrarci in un’occasione come questa, spontanea e tranquilla”

Lei gli sorrise e allungò la sua mano verso la sua fermandosi giusto un momento prima di poterla stringere.

“Posso stringerti la mano?”gli chiese

“Sei cambiata sai? Una volta me l’avresti stretta senza chiedermi il permesso” le disse guardandola negli occhi

“Beh semplicemente so che adesso non posso prendermi certe libertà”

“Si ma non ti saresti fatta scrupoli lo stesso una volta”

“Ti piace la nuova Mia?”

“Se dico che l’approvo che succede?”

“Che sono contenta”  rispose lei sorridendo

Si guardarono ancora, i loro volti erano quasi impassibili, non trasparivano molte emozione ma nell’aria si percepiva che comunque tra di loro era tutto così semplice, lei abbassò il viso sulle loro mani vicine e glielo chiese.

“Ti manco almeno un po’? perché tu mi manchi Darren, tanto”

Lui girò lo sguardo e fisso il paesaggio che si vedeva dalla finestra a destra del loro tavolo.

“Non mi rispondi?” continuò lei

Lui si sistemò meglio gli occhiali sul naso e si voltò ancora una vola verso di lei

“Non mi puoi chiedermi queste cose, io … Mia non è una risposta semplice da dare”

“Si che lo è, o è si, o è no”

“Mi manchi anche tu va bene? Mi manchi come una cara amica che mi è dispiaciuto perdere, solo un’amica”

“Meglio di nulla” gli rispose lei guardandolo con un sorriso triste in volto

“Scusa non avrei dovuto dirtelo, ma è la verità Mia, mi manca la mia amica pazza, quella che mi ha convinto ad andare ai concerti rock, quella che mi ha fatto imparare che le sbronze notturne sono sempre una buona idea, mi manca la tua follia  e mi manchi tu come persona dolce e simpatica ma …”

“Non mi ami più” sospirò lei quasi con convinzione

“Non è una cosa che ho voluto, ma è qualcosa che è capitato e lo sai”

“La colpa è anche mia, sarei dovuta venire con te quando ti sei trasferito, ti ho dato per scontato e non ho fatto nulla per tenerti stretto a me”

“Possiamo sempre restare amici e adesso quando ci vedremo con gli altri, saremo delle persone normali che si sorridono e che si parlano”

“La trovo una bella idea Darren davvero” gli rispose lei finalmente con un vero sorriso sulle labbra

“Sono contento”

“Anche io … lo ami tanto vero? Dico a lui”

“Si chiama Christopher e si lo amo molto e non so immaginare la mia vita senza di lui”

“Sai potremo diventare amici se lui me lo permetterà un giorno, sarebbe normale no?”

“Gli parlerò”

“Bene allora è tutto apposto? Intendo tra di noi?”

“Si”annuì sorridendole

Lei guardò ancora le loro mani e vide che adesso lui era d’accordo e gliele strinse con una stretta decisa, lei sapeva che sarebbe stata l’ultima volta che le loro dita si sarebbero intrecciate, era un po’ triste non poteva negarlo ma lo aveva finalmente capito, Darren era innamorato di un altro uomo e lei aveva deciso che per andare avanti per la sua vita e restare sua amica doveva accettarlo e cosi aveva fatto, in cuor suo aveva trovato la pace e in più aveva ritrovato il suo caro amico e non poteva negarlo, gli era mancato tantissimo.

 
Quando Darren aveva finito di raccontare, non aveva trovato gli occhi del suo Chris che lo fissavano e anche se faceva male, sapeva che sarebbe successo.
Continuò a stringerlo forte, almeno questo sapeva che poteva continuare a farlo e nella sua stretta forse gli voleva trasmettere tutto il suo amore per lui.
Quando il suo fidanzato finalmente si voltò verso di lui i suoi occhi tornarono a brillare di nuovo.

“Ti sono mancato almeno un po’?” gli domandò con uno sguardo incerto sul volto

“Amore ma non lo capisci? Certo che mi sei mancato, lei resterà sempre un’amica, una cara amica ma non mi mancherà come mi manchi tu quando siamo lontani”

“Allora la rivedrai?”

“Non la rivedrò perche lo voglio, ma se capiterà ci comporteremo come persone civili e ci parleremo ma solo questo”

“Tu mi sei mancato moltissimo Darren, si avevo Ash, gli altri e i miei numerosi impegni che mi hanno tenuto impegnato ma … nella mia mente c’era sempre la tua immagine, mi sei mancato anche durante la notte, non poterti stringere è stato desolante e lo so che me lo hai promesso e che non mi lascerai ma a volte ho paura lo stesso” gli disse con la voce rotta da un pianto appena accennato

“Chris …”

“Lo so che non devo piangere e che la devo smettere di farmi del male ma io ti amo da morire e fa così male a volte”

Darren non disse nulla e lo strinse a se, facendo poggiare la sua testa sulla sua spalla e passandogli una mano sulla schiena cercando di dirgli quello che
sarebbe servito per calmarlo.

“Amore sappi che quando sei con me puoi piangere quanto vuoi e puoi farmi pesare che mi ami tanto ogni volta che lo desideri e io non ti lascerò, lei ci
sarà sempre ma sei tu la persona importante, quella che mi manca costantemente quando è lontana da me, quella che amo da morire e quella che voglio avere affianco a me ogni notte … sei solo tu Chris”

Il suo fidanzato finalmente smise di piangere, si staccò dal suo abbraccio e gli posò le mani sulle spalle prima di baciarlo dolcemente sulle labbra.

“Anche tu lo sei Darren”

Quest’ultimo finalmente gli sorrise e gli portò le mani sulle sua guance

“Davvero?”

“Sempre” gli rispose lui con tutto il suo amore racchiuso in un meraviglioso sorriso.

Chris si asciugò il naso con la mano e con l’altra mano levò anche l’ultima lacrima rimasta dai suoi occhi blu.

“Sei bellissimo anche quando piangi” gli disse Darren e lui sorrise all’istante come se avesse bisogno di quelle parole per ritornare a splendere.

“Anche tu lo sei anche con questi occhiali orrendi”

“Non sono tanto brutti e poi mi stanno bene”

“Tesoro ti stanno male ma mi piaci lo stesso tranquillo”

“Mi dispiace averti fatto piangere non era mia intenzione”

Lui gli prese le mani tra le sue e gliele baciò, quelle mani che lo stringevano forte quando aveva bisogno e che lo sostenevano nei momenti difficili.

“Sai a volte piangere serve per capire quanto la persona che noi amiamo sia importante per noi”

“Si hai ragione ma odio vedere il tuo viso pieno di lacrime e ti prometto che cercherò di non farlo tanto spesso”

“Stringimi, stringimi forte Darren”

Lui non disse nulla, si limitò a fare come gli era stato detto e lo strinse forte, in quell’istante il suo fidanzato gli aveva chiesto questo piccolo gesto che per molti poteva risultare scontato e banale ma per loro era importante perchè essi nei loro abbracci si ritrovavano sempre.
C’era quella speciale magia che si creava intorno a loro quando si stringevano forte, quando le loro braccia toccavano le spalle e la vita dell’altro.
Erano stati dei giorni difficili e stare lontani non faceva per loro, non potersi baciare, non potersi toccare e cosa più importante non potersi parlare era disarmante ed era capaci di ridurli malissimo ma adesso erano di nuovo insieme, erano vicini e nulla poteva rompere quel piccolo quadro di felicità, niente e nessuno.



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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.


Capitolo quattordici

 
5 Aprile 2012

Se ne stavano seduti teneramente abbracciati sul loro dondolo nel portico della loro casa, la primavera era alle porte e nel prato stavano iniziando a sbocciare i primi fiori, nei mesi precedenti Chris aveva piantato qualche fiore ma aveva in mente di metterne di nuovi nelle settimane a seguire.
Sentiva le dita del suo fidanzato che gli accarezzavano il braccio, andavano lente e calibrate provocandogli dei piccoli brividi lungo la schiena che lo facevano rabbrividire. E dire che erano solo le cinque del pomeriggio e alla notte mancava ancora tanto, doveva pensare ad altro, perché l’unica cosa che pensava in quel momento era di certo inadeguata agli eventi che stavano per accadere.
Infatti i loro colleghi stavano per arrivare, erano stati invitati a casa loro e sarebbero inoltre venuti un po’ prima per visitare la casa e dare un’occhiata al posto circostante. Lui era molto nervoso, il loro paradiso stava per essere svelato e il suo fidanzato invece se ne stava tutto tranquillo ad attendere il loro arrivo.

“Come fai?”

“A fare cosa?”

“A stare tranquillo Darren? Non ti agita il fatto che adesso molte più persone conoscano il nostro posto?”

“La nostra casa Chris”

“Dimmi perché lo stiamo facendo?”

“Perché sono i nostri colleghi e amici ed era giusto che sapessero e poi …”

In quel momento senza che lui se ne accorgesse il suo fidanzato gli sollevò il mento con due dita e gli posò una mano sulla guancia e lui si perse, come accadeva sempre quando si guardavano, ogni cosa perdeva importanza.

“Nessuno violerà il nostro vero paradiso, amo questa casa perché è il mio posto insieme a te ma ... il nostro vero mondo segreto è la nostra camera da letto e tranquillo lì non li faremo entrare o almeno li faremo dare solo un’occhiata veloce”

Lui non resistette e lo baciò d’impulso sentendo il bisogno di unire le loro labbra, era ormai provato che lui non sapeva stare lontano da loro e ne tanto meno il suo fidanzato glielo impediva.
Si baciarono per un tempo indeterminato e non si accorsero minimamente della presenza di due delle loro colleghe che invece di avvisarli che erano arrivate li stavano guardando con un sorrisetto divertito in volto.
Finalmente la più alta tossì e loro si staccarono guardandosi un momento imbarazzati per poi voltarsi verso le due giovani donne che li stavano ancora osservando con malizia.

“Santo cielo Chris ormai non ti trattieni più”

“Ciao anche a te Naya” gli rispose lui alzandosi dal dondolo e dalle braccia del suo fidanzato per raggiungerla e baciarla sulla guancia

“E a me non mi saluti?”

Lui si voltò verso la bionda sorridente al suo fianco e l’abbracciò baciandola dolcemente.

“Ciao anche a te tesoro, ben arrivate”

Naya diede un occhiata alla casa e girando su se stessa osservò attentamente il luogo circostante.

“Davvero una bellissima casa complimenti”

“Modestamente l’ho scelta io” disse Darren alzandosi, raggiungendoli e andando subito ad abbracciare il suo fidanzato da dietro.

Dianna si voltò per poterli ammirare, non aveva mai visto Chris così felice, erano ormai un paio di mesi che se n’era accorta, era sempre di buon umore
e ogni volta che giravano una nuova scena era più entusiasta, l’amore gli faceva proprio bene e vedendolo in compagnia di Darren se n’era resa davvero conto.
Quei due almeno ai suoi occhi erano perfetti per stare insieme, si poteva leggere nelle loro iridi variopinte la loro felicità e lei era davvero contenta per il suo amico.

“Siete proprio carini insieme” disse sorridente

“Beh sai Dianna, io ho un fidanzato bellissimo” rispose Darren stringendo e baciando sulla guancia il suo ragazzo che arrossì lievemente.

“Invece che sbaciucchiarvi perché non ci fate entrare per vedere la casa?” disse la ragazza dai lunghi capelli neri che li stava guardando divertita

“No Naya, dobbiamo aspettare gli altri, se volete entrare comunque potete vedere la cucina e magari vi offro qualcosa da bere se fate da buone”

“Amore non hanno cinque anni”

“Zitto Darren, in fondo sono delle bambine”

Le due ragazze si presero a braccetto davanti a loro e sorridendo li sorpassarono per entrare in casa lasciandoli senza parole.
Rimasero fermi li a guardarle entrare e prima che Chris potesse entrare per seguirle lui lo fermò per un  braccio.

“Resta qua un momento”

“Ma tesoro ci sono loro in casa”

“Ti posso tenere tra le mie braccia?”

“Proprio adesso?”

“Si”

Chris annuì e gli sorrise lasciandosi abbracciare, il suo fidanzato lo strinse tra le braccia e lui si lasciò andare abbandonandosi al suo calore. Darren aveva subito notato che dopo l’arrivo delle due ragazze era diventato ansioso e questo era il suo modo per calmarlo, tra le sue braccia lui sapeva che era capace di tranquillizzarsi.

“Mi spieghi perché ti stai agitando tanto, sono solo Naya e Dianna”

“È il nostro rifugio Darren e adesso loro vedranno dove io e te siamo un noi e la camera da letto dove facciamo l’amore e …”

Chris si stava agitando e lui notando che la cosa stava davvero degenerando decise di intervenire, si scostò da lui e gli prese il viso tra le mani.

“Amore loro potranno anche vedere la casa ma non riusciranno mai a percepire la magia che racchiude ... per cui rilassati, adesso entriamo ci beviamo
qualcosa e aspettiamo gli altri”

Lui annuì e sorrise rendendolo finalmente tranquillo, si presero per mano e raggiunsero le due ragazze all’interno della casa.
Le trovarono sedute al tavolo della cucina mentre stavano discutendo allegramente, appena arrivarono loro li sorrisero compiaciute.

“Che avete da sorridere così tanto?”

“Ma niente Chris e che avete una bella cucina davvero” gli rispose Dianna

“E i post dell’hobbit sul frigo poi sono carinissimi” disse Naya

Darren arrossì pensando a tutti i bigliettini che ogni giorno lasciava per il suo fidanzato, era difficile stare lontani e con questi piccoli messaggi aveva trovato il modo di stargli più vicino. Scrivendogli dolci parole sapeva di farlo ridere e sorridere e questo a lui bastava in quel poco tempo in cui non si
potevano vedere.

“Beh sai io ho un ragazzo romantico Naya, non so tu” le ribatté Chris andando a prendere la mano del suo fidanzato per portarla alle labbra e baciarla dolcemente facendo ridere le due ragazze sedute al tavolo della loro cucina.

Chris accorgendosi che le ragazze non avevano più le loro borse e le loro giacche chiese loro dove le avevano poggiate e loro per tutta risposta gli risposero che avevano posato le loro cose nel salotto.

“Tranquillo non abbiamo visto la casa anche se ci terrei a vedere la vostra camera da letto”  gli disse la bionda portandosi un ciuffo sfuggito alla sua pettinatura dietro all’orecchio.

“La volete vedere?” finalmente disse arrendendosi alla loro curiosità
Entrambe urlarono si e si alzarono insieme andando ad abbracciarlo

“Non te ne pentirai tesoro”

“Sono curiosa di vedere il letto dove scopate” disse la bruna con malizia

“NAYA” esclamò Darren all’improvviso

Chris lo prese per mano separandosi dalle due ragazze e uscì dalla cucina.Raggiunsero le scale, le due ragazze li seguirono e salirono insieme a loro la rampa che li avrebbe condotti alla famosa camera da letto.
Quando arrivarono alla porta lui si girò verso di loro

“Vi prego di stare attente, è il nostro posto”

“Chris fammi entrare”

“Naya dico davvero”

“Tesoro siamo solo noi” gli disse Dianna rassicurandolo

Darren lo guardò un momento cercando di trovare il modo per rasserenarlo e l’unico modo che trovò fu quello che in quell’istante gli parve più adatto.
Si sporse verso di lui e lo baciò sulla guancia.

“Amore ci sono io con te”

Lui sorrise e gli strinse ancora più forte la mano e finalmente aprirono la porta ed entrarono nella stanza.
Le due ragazze entrarono silenziose e diedero un’occhiata in giro, notando subito il grande riquadro sopra la testata del letto e le due sedie a dondolo poste vicino alla finestra.

“Kurt e Blaine? come siete banali ragazzi”

“È stata una mia idea Naya e …” gli rispose Darren

“E io trovo che sia perfetta vero amore?” continuò andando ad abbracciare le spalle del suo fidanzato affianco a lui

Dianna si spostò dal gruppo e andò a sedersi sul loro letto e notò con piacere che era tutto in ordine e che usavano delle belle lenzuola e c’era persino un grazioso copriletto.
Quando il suo sguardo cadde sulle foto poste sopra il comodino alla sua destra.
Erano due foto di Darren e Chris, non le aveva mai viste e si accorse subito che erano private, non aveva riconosciuto i luoghi dove erano state scattate ma in quelle due immagini i suoi amici erano così innamorati, si poteva toccare il loro amore con la punta delle dita anche sfiorando solo il vetro della cornice.

“Sono delle bellissime foto” disse pensando di non essere ascoltata

Chris la raggiunse e si sedette accanto a lei posando le sue mani sulle sue

“Le abbiamo scattate questo Natale”

Lei si voltò verso di lui

“Sono molto felice per te e sono sicura che Darren è quello giusto”

“Lo so, lui è perfetto per me, aspetta …”

Si voltò e con un cenno fece avvicinare il suo fidanzato che li raggiunse, lui gli prese la sua mano e portò subito all’attenzione dell’amica l’anello posto al dito indice.

“Glielo chiesto settimane fa e non vedevo l’ora di dirlo a qualcuno”

La ragazza lo guardò e poi riguardò la piccola fedina, non riusciva a crederci, era così sorpresa e felice per loro.

“Dove glielo chiesto?”

“In una panchina”

“Ti sei inginocchiato davanti a lui?”

“No gli ho solo preso la mano e gli ho detto tutto quello che sentivo”

Il suo fidanzato si sedette sul letto proprio dietro di lui e lo strinse a se posandogli un braccio intorno al collo.
Naya li raggiunse e si sistemò di fronte a loro poggiandosi ad una delle pareti

“Gli hai detto subito di si immagino?” chiese rivolgendosi a Darren che sollevò il viso verso di lei per poterle risponderle

“Avevi dubbi per caso?”

Lei sorrise maliziosa e non rispose, nel frattempo Chris continuò il suo racconto

“Io mi sono innamorato Dianna, non sono mai stato più felice e voglio che Darren sia parte di me e parte del mio tutto”

“Siete fidanzati adesso?”

“In un certo senso”

“Vi sposerete?”

“Ci vuole tempo e troppo presto ancora ma ho solo voluto fargli sapere che la mia vita la voglio passare accanto a lui”

Il suo fidanzato a quelle parole lo strinse più forte, si ricordava ancora quella notte doveva aveva detto si a quel meraviglioso giovane uomo che stava stringendo in quel momento, quel giorno erano diventati davvero un noi, erano diventati una piccola famiglia che lui sperava un giorno diventasse reale anche agli occhi degli altri.

“Per questo avete organizzato la cena?” chiese Naya

“Si ... volevamo rendervi partecipi della nostra felicità”

“Io e Dianna siamo molto onorate di farne parte, questo lo devi sapere Chris e …” gli disse raggiungendolo inginocchiandosi di fronte a lui

“Se vuoi che nessuno lo sappia noi vi aiuteremo” proseguì

“Grazie ragazze, sapevo che di voi potevo fidarmi”

Loro due gli sorrisero e lo abbracciarono, e alla fine Chris pensò che non era stato tanto male farle venire, far vedere la loro casa, renderle participi del suo sogno, quello che stava vivendo con la persona che lo stava stringendo forte e che gli trasmetteva il suo amore in ogni attimo della loro vita.
Eh si la giornata era iniziata bene e poteva solo continuare in meglio.
Qualche ora più tardi bussarono alla porta e Darren lasciò la cucina dove insieme si erano rifugiati per fare uno spuntino e raggiunse l’ingresso.
Quando aprì la porta si trovò un Grant sorridente che lo fissava dai suoi occhiali in compagnia della sua adorabile fidanzata Hannah.

“Ciao hobbit” gli disse con un sorriso divertito sul volto

Darren rimase leggermente sorpreso, sapeva e pensava che le visite fossero finite per ora e invece davanti ai suoi occhi si trovò davanti uno dei suoi più
adorabili colleghi insieme alla sua ragazza.

“Ciao Grant , ciao Hannah … su entrate” rispose loro facendoli un cenno con la mano per farli entrare.

I due entrarono in casa, lei era molto carina nel suo abito bianco e si teneva al braccio del suo amico e Darren notò che sembrava davvero felice in sua compagnia.

“Allora dove sta la tua dolce metà?” gli chiese voltandosi verso di lui

“È in cucina con Naya e Dianna, se volete adesso lo raggiungiamo … Hannah se vuoi puoi darmi la borsa e la tua giacca così le posso posare nello
studio” domandò alla ragazza che si staccò dal suo fidanzato e si levò la giacchetta rosa e la posò sulle mani di Darren

“La borsa la tengo io” rispose lei lievemente

Darren fece loro cenno di seguirlo e insieme andarono verso lo studio, quando entrarono nella stanza i due rimasero molto stupiti nel vedere tante foto appese alle pareti.
Chris e Darren amavano molto farsi delle foto e soprattutto amavano registrare in una semplice immagine i momenti che passavano l’uno in compagnia dell’altro.
Grant osservò che c’erano tante foto diverse, di loro al mare, di loro in montagna, e di loro sorridenti che si scambiano teneri sorrisi.
Non si rese nemmeno conto che stava sorridendo e che Hannah e Darren lo stavano osservando.

“Come mai sorridi tesoro?” gli domandò lei 

Lui si voltò verso di loro

“Sono delle bellissime foto”

“Si io e Chris amiamo molto farci delle foto insieme”

“Vi amate molto”

“Io almeno lo amo moltissimo ma so che anche lui mi ama allo stesso modo”

Grant fece un passo e si avvicinò ad uno dei quadri dove erano sistemate le foto e toccò con le dita il vetro.

“Il suo sorriso nelle foto è talmente reale e tangibile anche da qua”

“Si siete molto belli davvero Darren” aggiunse la sua ragazza raggiungendolo e appoggiandogli la mano sulla spalla

“Si vede che lo ami e io sono felice per voi Darren davvero” gli disse Grant avvicinandosi a lui e posandogli una mano sul braccio

“Grazie Grant … Chris sarà felice di saperlo”

“È la verità anche se non capisco perché nascondere la vostra relazione”

“È complicato e io non sono pronto per farlo sapere”

“Su tesoro lascialo in pace quando sarà pronto lo dirà lui stesso vero Darren?” disse Hannah tranquillamente

“Si credo che tu abbia ragione piccola, allora raggiungiamo l’altro bel ragazzo?” chiese

“Certo”

Lasciarono la stanza e Grant diede un’ultima occhiata alla stanza e pensò a quanto Darren fosse fortunato, era raro trovare una persona da amare ma era anche raro trovare una persona che ti trasmettesse tutto il suo amore anche solo con un sorriso.
Lui amava Hannah ma ancora non sapeva se fosse la donna della sua vita, era affezionato a lei, gli piaceva passare il tempo in sua compagnia ma non era ancora certo che questo tempo passato insieme potesse durare in eterno.
Mentre invece era sicuro che Chris fosse l’amore della vita di Darren, quei due si erano trovati e si erano innamorati e lavorando con loro lo aveva capito subito che si amavano e che il loro era vero amore.
Quando durante le pause li vedeva interagire, sorridere e sfiorarsi casualmente era una gioia per i suoi occhi, anche lui sognava un sentimento così e anche se non lo pensava, voleva tanto che con la sua ragazza fosse lo stesso, si disse che magari ci voleva solo del tempo e che più in là avrebbe capito che era lei la donna che avrebbe voluto sempre accanto.
Finalmente si chiuse la porta dello studio alle spalle e raggiunse gli altri diretti alla cucina.
Arrivarono in cucina e videro che Chris stava intrattenendo una vivace conversazione con Naya, e a giudicare dal suo viso stanco lo stava esasperando.
Darren si avvicinò a lui e gli avvolse con le braccia il collo abbracciandolo da dietro e andando a baciargli la guancia sinistra.

“È arrivato Grant e ha portato Hannah ”

Chris si voltò verso di Grant e notò in effetti la presenza della sua ragazza, si alzò e li raggiunse abbracciando prima lui.

“Grazie per essere venuto”

“Grazie a te per averci invitato, ti ricordi di Hannah?”

“Oh si certo” rispose staccandosi dall’abbraccio e riservando un sorriso affettuoso alla sua fidanzata.

Lei rispose al sorriso e si sporse verso di lui per poterlo salutare con un bacio sulla guancia.

“È un piacere rivederti”

“Anche per me”

Il tempo passò velocemente e l’ora per il pranzo era arrivata senza che loro se ne accorgessero, erano seduti al tavolo della cucina tutti vicini e stavano parlando animatamente.

“Posso vedere l’anello?” chiese Hannah

Darren si levò la fedina dal dito indice della mano destra e gliela porse.

“È bellissima ragazzi” disse lei entusiasta

“Perché la indossi nella mano destra” domandò un Grant leggermente curioso

“È un’usanza” rispose Chris che stava seduto sulle ginocchia del suo fidanzato che gli stringeva forte la vita

“Lo avete detto a Ryan della vostra relazione?” continuò

“Non ancora Grant, lo sapete solo voi e le nostre famiglie” stavolta fu Darren a rispondere.

In un certo senso era stanco di sentirsi ripetere che dovevano fare un annuncio pubblico, lui non era pronto e anche se aveva sempre detto di non amare le etichette non voleva che qualcuno si intromettesse nella sua vita privata, tanto meno in quella parte che condivideva con il suo fidanzato nella loro
casa.

“Allora noi siamo quelli speciali? Scusami non volevo farti arrabbiare Darren e che non capisco che male ci sarebbe ma … rispetto il vostro volere e
farò di tutto per aiutarvi se servirà”

“Grazie sei molto gentile Grant” rispose Chris finalmente rilassato

“E noi siamo felici del tuo aiuto vero Darren?” domandò voltandosi verso il suo fidanzato.

“Certo amore”

Hannah li guardava incantata, quando guardava alla televisione gli episodi di Glee, si era sempre chiesta come facessero Kurt e Blaine ad essere così reali e adesso ne aveva la prova, Darren e Chris erano realmente innamorati e quando dovevano recitare era facile per loro, bastava che restassero loro stessi tutto il tempo.
Poggiò meglio i gomiti sul tavolo e li osservò sognante

“Siete proprio come Kurt e Blaine, solo non so … più splendenti ecco la parola giusta” disse felice in volto

I diretti interessati arrossirono di colpo ed entrambi abbassarono il volto imbarazzati e lei rise del loro gesto.
Grant di fianco a lei teneramente le passò un braccio intorno alle spalle baciandole i capelli.

“Perdonatela, ma la mia ragazza è troppo intelligente”

“Ma è vero tesoro, sono così belli guardali” continuò lei indicando i due innamorati ancora rossi in viso

“Noi siamo più belli” le rispose lui giocoso

“Beh si certo noi siamo la coppia del momento”

E in quell’istante a quella battuta tutti scoppiarono a ridere e Chris in quel secondo pensò che era bello sentire delle risate diverse dalle loro una volta ogni tanto.
All’improvviso sentirono il suono del campanello che trillava, segno che erano arrivati i nuovi ospiti.

“Vado io stai comodo tesoro” gli disse alzandosi e lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.

Prima di aprire si guardò un attimo allo specchio posto vicino all’ingresso e respirò a fondo, tutto questa confusione gli faceva piacere ma era ansioso lo stesso, aveva tanta paura di essere giudicato e anche se in cuor suo sapeva che proprio i suoi amici non lo avrebbero mai fatto, lo temeva lo stesso.
Ma proprio guardandosi in quel riflesso si ripromise di rilassarsi e di lasciarsi andare godendosi il momento.
Aprì la porta e si trovò una vivace Lea che gli sorrideva, appesa al braccio del suo fidanzato ed aveva un bel sorriso radioso in volto.

“Hey Chris, eccoci” esordì Cory

“Non ci fai entrare?” domandò lei con la sua voce squillante

Chris si destò un momento dai suoi pensieri e fece loro cenno di entrare, quando entrarono nella casa, Lea si staccò dal braccio di Cory e si levò la sua giacca rivelando un semplice abito rosa con un fiocco cucito sulla spalla, e posandola nelle mani di uno dei padroni di casa che l’appese nell’appendiabiti posto vicino all’ingresso.

“Su andiamo in cucina dagli altri” disse Chris tranquillo

“Non ci fai vedere la casa?” domandò Lea diventata curiosa

“No tesoro, preferisco farlo insieme a Darren e poi …”

“Io sono molto felice per voi” gli disse Cory avvicinandosi a lui e dandogli una piccola pacca sulla spalla.

Chris sorrise compiaciuto dell’appoggio del suo amico, Lea si avvicinò a lui e lo abbracciò stretto, mettendogli le braccia intorno al collo e baciandogli la guancia.

“Sono così felice per te”

“Grazie, è importante per me sapere che approvate tutto questo” gli rispose allargando le braccia.

“Posso fare la damigella?” gli chiese lei con un allegro sorriso sul volto

“Come?”

“Non sono mica stupida Chris, so capire quando le cose stanno cambiando e ho notato un’aria diversa tra te e Darren come se fosse finalmente
cambiato qualcosa” gli disse lei

“Oh giusto” rispose lui mostrandosi pienamente felice agli occhi della sua amica che lo guardava sorridente

“Allora? Posso?”

“Ci posso pensare?” domandò lui con un tono scherzoso

“Su dai Chris, sarei una perfetta damigella, e poi sono sicura che anche a Darren farebbe piacere” gli disse lei prendendolo a braccetto

Finalmente lasciarono l’ingresso e raggiunsero la cucina, Lea era sempre appesa al suo braccio e il suo fidanzato li seguiva da dietro pensando che la sua fidanzata il più delle volte era troppo esuberante ma dopotutto l’amava anche per questo.
Arrivarono in cucina e raggiunsero gli altri, si salutaronoa vicenda e in seguito Darren e Chris mostrarono finalmente la loro casa ai presenti.
La prima camera che mostrarono fu il loro salotto e Lea notò ogni fotografia posta sopra i mobili e quelle appese alle pareti, erano ritratti dei momenti intimi che lei nemmeno immaginava che fossero accaduti tra il suo amico e il suo fidanzato.
Si soffermò in particolare su un’immagine che li ritraeva poggiati ad una parete rosa, probabilmente era una delle pareti della veranda, con le loro mani intrecciate, i loro sorrisi luminosi e complici e i loro corpi tremendamente vicini, si avvicinò al mobile sopra il quale era posta e prese in mano la cornice, accarezzando con le dita dell’altra mano il vetro sottile.
Darren si accorse che lei si era fermata e la raggiunse apparendo dietro alle sue spalle

“Ti piace?” le chiese

“Quando l’avete fatta?” domandò lei curiosa

“Lo scorso marzo … Chris voleva dipingere le pareti della veranda e poco prima di iniziare i lavori di pittura avevamo riso per una cosa, di cui adesso non ricordo precisamente e Ashley che era venuta per aiutarci ci ha scattato una foto di sorpresa, non ce ne siamo nemmeno accorti”  gli rispose Darren

“Siete molto felici”

“Si molto”

“No dico nella foto, si vede la felicità nei vostri occhi”

Lui avvicinò una mano alla sua spalla e la strinse forte, sfiorandole i capelli

“Lea io sono innamorato di Chris e voglio solo che lui sia felice”

Lei si voltò e si girò completamente in modo da poterlo guardare meglio negli occhi, con ancora la cornice in mano che strinse al petto con un gesto
spontaneo.

“Quando hai lasciato Mia?”

“Lo scorso novembre, ero stanco di vedere quel sorriso triste nel volto di Chris ogni volta che ci separavamo”

“Siete rimasti in buoni rapporti?”

“Siamo amici”

“La vedi ancora?”

“Qualche volta”

“E a Chris sta bene questa cosa?”

“Sa che amo solo lui ... Lea”

“Se solo provi a farlo soffrire te ne pentirai Darren”

“Lo so” le rispose lui sorridendole

Era sollevato nel sapere che anche lei era felice per loro e che era stata molto impressionata nel vedere che loro erano davvero completi solo quando erano insieme.
Lea rimise la cornice apposto, stando bene attenta a rimetterla nella giusta posizione e lui le prese la mano e insieme raggiunsero gli altri che nel frattempo erano arrivati nelle altre stanze.
Quando finirono di mostrare loro la casa, restò solo la veranda e il portico, dove alla fine si sedettero per riposarsi e prendere qualche spuntino che Chris aveva preparato precedentemente.
Erano tutti accomodati, Lea e Cory seduti accanto ad una pianta di eucalipto, lei seduta in braccio a lui che la stringeva forte per la vita, Dianna e Naya sedute vicine nella panca in legno, Grant e Hannah in piedi che stavano ammirando i fiori posti nei diversi vasi che c’erano nella veranda e poi c’erano loro, i padroni di casa seduti vicini nel dondolo, una mano di Darren posta sopra la coscia di Chris, e il corpo di quest’ultimo completamente abbandonato al suo braccio.
Lea li guardò estasiata, era la prima volta che vedeva una tale luce negli occhi del suo amico, era passato davvero tanto tempo, non si era nemmeno accorta che la felicità era entrata a far parte della sua vita, lui era radicalmente cambiato e lei non si era minimamente resa conto del suo graduale cambiamento.
Si, si era accorta che da qualche tempo era diverso ma non pensava di certo che il motivo di tanta gioia, fosse il suo collega. Anche se lei sapeva fin troppo bene quanto potesse essere facile innamorarsi del proprio partner sul lavoro, lei si era innamorata subito di Cory, ed non ci era voluto molto prima che si buttasse in una relazione con lui, quindi poteva capire benissimo Chris, solo che le sarebbe piaciuto che gliene avesse parlato in precedenza  e anche se non lo aveva fatto, era lo stesso molto felice per lui, era felice di sapere che aveva trovato una persona speciale come Darren. 

“Quando vi sposerete?”

“Non lo sappiamo Lea, Darren e io ne dobbiamo ancora discutere per bene, ma non abbiamo ancora deciso” le rispose Chris prontamente

“E allora come mai ci avete invitato?” domandò Cory prendendo la parola

“Per farvi entrare a far parte della nostra vita” gli rispose Darren

“Volevamo rendervi partecipi della nostra felicità” proseguì Chris

“Noi siamo molto felici per voi, tesoro”  disse Dianna sorridente

“Siete davvero sexy insieme” continuò Naya al suo fianco

Chris la guardò e sorrise imbarazzato, lui adorava la sua amica, ma il più delle volte sapeva essere davvero diretta.

“E gli altri?” chiese Lea

“Cosa vuoi dire?” le rispose lui

“Quando l’informerete? Chord e Mark saranno molto felici di questa lieta novella” proseguì più allegra

“Quando domani verremo al lavoro, farò vedere loro il mio anello, così magari potranno esultare per il resto della mattinata” le disse Darren facendo
ridere i presenti.

Si sentiva allegro al solo pensare che la mattina dopo avrebbe dovuto esibire il suo tesoro più grande, oltre che il grande amore per il suo fidanzato anche se quello era già ben visibile da tempo.
Il tempo passò velocemente e quando venne la sera tutti i loro ospiti lasciarono la loro casa e loro due rimasero seduti nel dondolo ancora stretti l’uno all’altro.
Il braccio di Darren che ricopriva teneramente le spalle del suo fidanzato che sospirava sotto di lui e che lo stringeva forte con le sue braccia intorno alla sua vita.

“È andata bene, vero?”

“Si, insomma” gli rispose Chris

“Che vuoi dire? Mi sono sembrati tutti felici per noi”

“Si non lo nego ma adesso sarà tutto più complicato”

Lui avvicinò la mano al suo viso e con due dita gli sollevò il mento.

“Amore mio, vedrai che andrà tutto bene, basterà restare sempre uniti e poi ti ho fatto una promessa e io mantengo sempre la mia parola” gli disse
cercando d’infondergli in quelle parole la giusta quantità di fiducia di cui il suo fidanzato aveva bisogno al momento.

Chris sorrise della premura attenta e affettuosa che il suo ragazzo aveva sempre nei suoi confronti, strinse maggiormente la presa su di lui e avvicinò le sue labbra alle sue, gli sfiorò delicatamente il labbro inferiore e lo baciò dolcemente a fior di labbra.

“Ti amo così tanto Darren” gli sospirò a bassa voce

Sul viso di quest’ultimo comparve un tenero sorriso che riscaldò il cuore di Chris che lo guardò e si perse ancora una volta in quegli occhi dorati di cui era perdutamente innamorato.
Si abbracciarono stretti per un tempo interminabile e assistettero l’uno tra le braccia dell’altro a quella notte che stava giungendo solitaria in quella serata di inizio aprile che si era rivelata per loro molto importante, quel giorno era stato l’inizio di qualcosa di nuovo, dirlo ai loro colleghi e renderli partecipi della loro storia aveva reso tutto più vivo e reale e adesso non erano più una coppia solo tra le mura dalle loro casa ma anche per i loro colleghi che erano ben disposti ad aiutarli.
Chris continuava a guardare il buio giungere presso di loro e penso che oggi avevano fatto un altro passo in più nella loro nuova vita insieme.
 

*****

 
11 Aprile 2012

Quella mattina Chris si alzò presto, dopo essersi fatto una doccia e preparato per uscire, andò in cucina e si preparò la colazione, prese ogni ingrediente dalla credenza e dal frigo e si preparò dei pancakes facendone anche qualcuno per il suo fidanzato che ancora dormiva beato nella loro camera da letto.
Quando ebbe finito di cuocere e di mangiare i suoi dolci, mise i rimanenti in un piatto e coprì tutto con un panno per tenerli al caldo.
Lasciò la cucina e raggiunse la loro camera, aprì la porta lentamente per non correre il rischio di svegliare il suo Darren.
Si avvicinò al letto senza fare rumore e si sedette vicino a lui, andando ad accarezzargli dolcemente i capelli con la mano, infilando le dita nei suoi adorati riccioli, che amava tanto.
Avvicinò le labbra alla sua tempia e la baciò, le trattenne più tempo del dovuto approfittando del fatto che lui dormisse ancora e non poteva ribellarsi, all’improvviso lui socchiuse gli occhi e pronunciò il suo nome con quella voce che lo faceva impazzire, non era squillante come al solito, era come se fosse in più bassa e più ruvida.

“Tesoro sto uscendo, mi devo vedere con Ash, torno verso l’ora di pranzo, tu stai a casa?” gli domandò Chris continuando a sfiorargli i capelli

“Si, almeno penso di stare a casa se esco ti chiamo va bene?” gli rispose Darren con ancora la testa poggiata sul cuscino

“È perfetto” gli disse lui baciandogli la guancia e lasciando finalmente che si riaddormentasse

Si alzò dal letto e raggiunse la porta e poco prima di varcare la soglia si voltò ancora una volta verso il suo fidanzato.

“Darren c’è la colazione pronta in cucina”

Sentì nitido un suo accenno di assenso e finalmente si chiuse la porta alle spalle, scese le scale e arrivò all’ingresso, dove prese la sua giaccia, gli occhiali da sole che non mancavano mai, le chiavi dell’auto e il suo Black Berry che mise nella tasca posteriore dei jeans e uscì.
Una mezz’ora più tardi raggiunse il bar dove si doveva vedere con Ashley che lo stava aspettando puntualmente vicino all’entrata, parcheggiò l’auto e quando scese salutò con una mano la sua amica che lo guardò sorridente.

“Ciao Ash, scusa sono in ritardo”

“Non importa” le rispose lei prendendolo a braccetto

Insieme fecero un pezzo di strada che li avrebbe portati al posto dove erano diretti quel giorno.
Era da tempo che Chris ci pensava, i giorni che doveva stare lontano dal suo Darren stavano aumentando sempre più e lui non riusciva a stare tutto da solo in quella grande casa, per cui quel giorno aveva preso finalmente la decisione di prendersi un amico di cui prendersi cura e che gli avrebbe fatto compagnia in quei giorni solitari.
Eh si quel giorno avrebbe adottato un gatto randagio, un piccolo animaletto abbandonato da tutti a cui lui avrebbe dato una casa, un rifugio sicuro e tanto affetto, ed era sicuro che a Darren sarebbe piaciuto tanto, chissà come si sarebbero divertiti a scegliergli un nome.
Arrivarono al centro d’adozione per i gatti abbandonati della prefettura di LosAngeles ed entrarono nell’edificio, Ash sempre stretta al braccio del suo migliore amico era più che contenta di aiutarlo in questa sua scelta e lui era esaltato perché stava per conoscere un nuovo amico.

“Sei emozionato?” gli chiese lei

“No anzi, sono contento di dare una nuova casa ad un animale sfortunato” gli rispose lui felicemente

Entrarono nell’edificio e uno degli inservienti li condusse alle gabbie dove tenevano gli animali, in quella struttura erano rinchiusi solo i gatti abbandonati, erano stati dividi per razza, colore, stazza ed età.
Chris e Ashley arrivarono vicino alle gabbie e le guardarono una per una, davanti a loro occhi sfilavano tanti gatti diversi ognuno con una speciale caratteristica anche se quello che colpiva maggiormente Chris era la luce flebile e quasi spenta dei loro occhi.
Osservò un certo numero di animali ma nessuno sembrava colpirlo maggiormente quando all’improvviso i suoi occhi si focalizzarono su una gabbia posta per ultima dove era coricato all’interno un gatto che agli occhi degli altri poteva essere normale, ma non di certo ai suoi. Il gatto era grigio e tigrato con delle strisce nere tutte intorno e aveva dei bellissimi occhi verdi molto penetranti.
Chris guardò l’inserviente

“Come si chiama quello?” disse indicandogli il gatto che lo aveva scelto

“Ah lui, non te lo consiglio sai? Ha 8 anni, è molto magro e malaticcio”

Lui ci pensò un momento poi guardò Ash al suo fianco e in uno sguardo si compresero.

“Voglio lui” disse con una voce squillante

“Sei sicuro?”

“Sicurissimo”

Fu quello l’inizio della nuova vita di quel gatto tanto fortunato, Chris venne condotto nell’ufficio dove firmò ogni carta per l’adozione del felino e gli venne consegnata anche una gabbia dove metterlo per portarlo via.
Uscì dall’edificio più felice quel giorno, la sua amica al suo fianco che era contenta per lui e il suo nuovo amico che miagolava nella sua gabbietta.
Chris riaccompagnò Ashley a casa sua, quando lei scese dall’auto prima salutò il nuovo arrivato e poi diede un baciò al suo amico dicendogli che si sarebbero visti presto. Dopodiché lui ritornò a casa pronto a fare una nuova sorpresa al suo fidanzato ignaro di tutto.
Quando Darren quel pomeriggio rientrò a casa non si aspettava di certo di trovare in salotto il suo fidanzato seduto per terra che giocava felice con un gatto, da quando loro avevano un gatto? L’ultima volta che era uscito non c’era nessun felino in casa loro.
Si levò la giacca e l’appese nell’appendiabiti dell’ingresso e lo raggiunse nel salone.

“Amore sono a casa” esordì

“Oh eccoti qua Darren” gli rispose il suo fidanzato e lui poté notare che la sua voce era più squillante del solito

“Chris?”

“Dimmi tesoro”

“Da quando abbiamo un gatto?” gli domandò incerto se ridere o diventare ancora più dubbioso

“Non ti piace? Guardalo è bellissimo, e pensa mi somiglia, non so ancora come chiamarlo però …” continuò Chris

“Amore?” lo fermò lui

Chris finalmente si voltò e lo guardò negli occhi

“Che c’è?”

“Ti ripeto la domanda, da quando abbiamo un gatto? E dovevi chiedermelo prima di prenderlo, e se io non amassi i gatti?”

“Tu ami i gatti”

“Si ma non è quello il punto”

“Dai vieni qua” gli disse Chris battendogli con la mano il posto a terra vicino a lui

Darren lo raggiunse e si sedette al suo fianco incrociando le gambe, proprio di fronte al cuscino dove era comodamente acciambellato il loro nuovo amico.
Chris gli sorrise e gli mise una mano sulla coscia per cercare di farlo rabbonire e di farlo sentire a suo agio.
Lui s’intenerì a quel gesto così semplice che rendeva il loro rapporto unico e speciale.

“Volevo farti una sorpresa” iniziò

“E ci sei riuscito” gli rispose lui

“Non ti piace?”

Darren guardò il gatto un pochino meglio

“Sembra vecchio”

“Infatti ha otto anni” gli rispose Chris

“Perché non hai preso un cucciolo?”

“Lui mi ha scelto”

“Si ma io non capisco perché lo hai preso? Chris noi lavoriamo entrambi moltissimo, chi se ne prenderà cura quando noi non ci siamo? E poi riempirà
tutto il posto di peli già lo immagino” disse Darren iniziando a spazientirsi

Chris rise delle sue preoccupazioni che gli sembravano tanto inutili, si sporse verso di lui, gli baciò una guancia e gli passò un braccio intorno alla vita per attirarlo più vicino a se.

“Primo: quando noi non ci siamo, lo affiderò alle cure di Ash; Secondo:ha il pelo corto tesoro, il che significa che perderà pochissimi peli e parte più importante l’ho preso perché quando tu non ci sei mi sento tremendamente solo”

Darren lo guardò un momento e finalmente comprese ogni cosa, era stato uno stupido a non capire il vero motivo di quella scelta del suo fidanzato.
Portò le braccia intorno alle sue spalle e lo strinse forte, lui si rilasso al suo abbraccio e continuò a spiegarsi.

“Era da molto che ci pensavo sai? Ogni volta che tu parti si apre una voragine nel mio cuore, ogni volta che non ci sei mi manca il respiro e tutte le volte sento enormemente la tua mancanza soprattutto da quando abitiamo in questa casa, per questo ho pensato che forse un animale domestico poteva lenire almeno in piccola parte la tua assenza”

“Come lo chiamiamo?”

“Dici sul serio?” gli chiese Chris alzando il suo viso dagli occhi diventati subito luminosi

“Certo amore” gli rispose Darren passandogli una mano sulla guancia

“Io ho alcune idee ma possiamo decidere insieme se vuoi”

“Mi piacerebbe molto”

Chris si portò subito un dito sopra al mento e iniziò a pensare.

“Frank ti piace?”

“Darren è un gatto”

“Harry?”

“No”

Darren sbuffò

“Ci vuole un nome d’effetto”

“Chris tesoro non pensarci troppo, diamogli il primo nome che ti viene in mente, è un maschio vero?”

“Si Darren è un maschio”

“È molto magro”

“Non ti preoccupare lo faremo mangiare noi … uhm forse ci sono”

“Dimmi”

“Che ne dici di Brian?”

“Oh si questo mi piace e poi suona bene” rispose Darren finalmente felice che avevano scelto un nome per il loro nuovo amico.

Chris si voltò verso il nuovo arrivato nella loro famiglia e gli sorrise.

“Benvenuto nella nostra famiglia Brian”

Darren appena sentì quelle parole si irrigidì un momento, aveva sempre pensato che esistessero solo loro due in quella casa, si ormai erano una coppia, si dovevano sposare, ma non avevano mai parlato di famiglia.
Il suo fidanzato si accorse subito del suo cambiamento, il sorriso era scomparso dal suo volto e non si spiegava il perché, anche se in realtà sapeva benissimo cosa aveva potuto adombrare così il viso del suo Darren.
Prese una sua mano e se la portò alle labbra baciandola teneramente, cercando di trasmettergli tutto quello che provava in quel piccolo ma significativo gesto.

“Darren scusami, non avrei dovuto usare quella parola, è ancora troppo presto per pensare a noi come una famiglia”

“Non è quello Chris, è che non pensavo che tu ci considerassi tali”

“Ma è quello che siamo o non vuoi più esserlo?” gli domandò iniziando a diventare triste

Se c’era una cosa che Darren odiava era vedere il suo fidanzato intristirsi, odiava vedere che sul suo volto non ci fosse sempre un sorriso, lui aveva promesso di farlo felice e se per esserlo dovevano diventare una famiglia, così sia.
Avvicinò una mano e la posò sopra la sua guancia e la strinse forte.

“Chris ascoltami bene, io e te adesso siamo una coppia, io porto il tuo anello al dito, ma entrambi sappiamo che il matrimonio è molto lontano, ma nonostante ciò io e te siamo una famiglia”

“Con Brian” continuò Chris

“Si con Brian” gli rispose Darren

Nei loro volti finalmente comparve un vero sorriso, avevano fatto un altro piccolo passo nel loro rapporto, lo avevano fatto insieme, a mani giunte e parlandone come due persone intelligenti e mature.
Adesso erano diventati una specie di famiglia, che si sarebbe allargata anche se ci sarebbero voluti anni prima che accadesse, ma in quel momento erano felici di quello che avevano, in quella casa piena del loro amore adesso non c’erano solo loro due, alla loro routine si era aggiunto il loro nuovo amico, il piccolo Brian che avrebbe reso le loro vite un poco più divertenti e solari.
 

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