Times to say goodbye

di Ali InDreamland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** All'inizio ***
Capitolo 2: *** Amore ***
Capitolo 3: *** Rabbia e dolore. ***



Capitolo 1
*** All'inizio ***


 

 C'era una volta un angelo dai capelli neri come la notte e occhi bianchi come le stelle; era molto forte e tutti lo temevano. Il suo compito era quello di proteggere la terra, era nato per questo e avrebbe svolto il suo compito per sempre.

Non aveva mai avuto amici, e come avrebbe potuto? Lui era immortale e gli unici altri esseri viventi erano gli umani, con i loro miseri decenni da vivere.

I sentimenti delle persone erano sprazzi di luce nel buio, conformi con la durata d'esistenza; ridevano e scherzavano, facevano guerre . . . Erano profondamente diversi dall'angelo; lui svolgeva il suo compito in modo silenzioso e discreto, come un petalo che cade dal suo albero. La vita e i comportamenti degli umani erano radicalmente diversi dai suoi. Mentre i mortali mangiavano, lavoravano e preferivano un letto per riposare l lui volava nel cielo e passava le notti in riva al mare.

 
Era convinto che sarebbe stato solo per sempre e invece, un giorno, qualcosa cambiò.  

 

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Capitolo 2
*** Amore ***


Era perso in una delle passeggiate in riva al mare che faceva quando non svolgeva il suo compito quando la vide. Stava camminando sul bordo della spiaggia, con le onde che le bagnavano i piedi scalzi; ma non sembrava curarsene. Aveva lunghi capelli biondi mossi dalla brezza e cantava, ogni tanto faceva una giravolta o ballava nell'acqua bassa. L'angelo non aveva mai visto un essere umano comportarsi in questo modo: la giovane sembrava totalmente incurante di ciò che le accadeva attorno. Non si era ancora accorta della presenza dell'angelo così lui rimase ad osservarla in silenzio. Ad un tratto la ragazza smise di cantare , si sedette e si voltò sorridendo verso l'angelo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Dopo un primo momento di stupore il giovane immortale andò a sedere vicino alla ragazza che aveva ricominciato a cantare. Piano piano iniziarono a parlare: lei disse qualcosa sul mare e lui rispose. Da argomenti superficiali la conversazione si spostò ad argomenti più seri. Fu così che, giorno per giorno, i due si trovavano sulla spiaggia a parlare e lentamente s'innamorarono. . . tutti i giorni l'immortale non vedeva l'ora di finire i suoi compiti per poterla vedere, volava alla spiaggia e anche quando era turbato vederla riusciva sempre a tranquillizzarlo. Scoprì così un nuovo modo di vedere la vita e capì cos'era quel sentimento che prima poteva solo vedere nei mortali: l'Amore. Si vedevano tutti i giorni, se non sulla spiaggia nel bosco e se non nel bosco lui andava a casa della giovane. Lei gli fece vedere come vivevano gli umani e un giorno andarono anche insieme al mercato; la gente, alla viste dei due, rimase sbigottita e cominciò a parlare a bassa voce. Un giorno l'angelo portò la ragazza fra i cieli: per la giovane volare fu un esperienza stupenda e quando scesero a terra lei l'abbracciò felice. Il cuore dell'angelo si scioglieva ogni volta che la vedeva sorridere. Entrambi non potevano credere che il cuore potesse riempirsi di felicità fino a quel punto. Qualcuno poteva pensare che il mondo di un immortale e quello di un' umana fossero troppo diversi e invece loro due stavano benissimo insieme. Parlavano quando volevano e nonostante tutto non si trovavano mai a corto d'argomenti su cui discutere.

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Capitolo 3
*** Rabbia e dolore. ***


Stava volando per andare da lei ma sentiva chiaramente che qualcosa non era come avrebbe dovuto essere. L'euforia e la sensazione di pace che solitamente accompagnavano i suoi voli non c'erano. Al loro posto solo un'angoscia crescente. . . Gli angeli erano figli della natura, per loro era normale percepire sensazioni che prescindevano dal loro essere. Lui aveva vissuto a lungo e aveva provato molte volte sensazioni di quel tipo; tuttavia ciò che si stava facendo strada nella sua anima era un sentimento nuovo e per nulla piacevole. Sbattè le ali più velocemente e scese sotto lo strato di nubi. Cercò di mascherare il suo umore per non preoccupare la donna che s'apprestava a incontrare. Scese ancora di quota e individuò il villaggio umano del suo amore, la sua casa e la spiaggia dove erano soliti incontrarsi. Atterrò sulla riva del mare e s'incamminò, pronto per tenerla fra le braccia. Nulla avrebbe però potuto prepararlo a ciò che sarebbe successo ed agli eventi che ne sarebbero scaturiti. Camminò verso un grosso scoglio e, quando finalmente avrebbe dovuto scorgere la sua amata, ciò che vide gli fece dolere il cuore. Sulla riva del mare c'era un essere, un' angelo, con ali e corpo neri come la notte che si stava alzando in volo. Ancora più angosciato corse più vicino al punto in cui vi era l'essere. Superò un tronco portato lì dalla marea e si fermò di colpo. . . Si fermò e sentì il suo cuore venire stretto da una morsa di lacerante dolore. La vista gli si offuscò per un momento, la mente si rifiutava di vedere la realtà. . . ciò che i suoi occhi gli stavano mostrando era sua compagna, l'amore della sua vita, che giaceva immobile in riva al mare. Dopo un' attimo eterno come un battito d'ali di farfalla fu al suo fianco e la prese fra le braccia. Il suo corpo era straziato da numerose ferite e lividi, il sangue colava lento dai tagli. Il vestito che indossava, un regalo del suo angelo, ridotto ormai a stracci aveva perso la sua bellezza. Sempre tenendola fra le bracca ma delicatamente, per evitare che soffrisse di più, sussurrò il suo nome con la voce rotta dal dolore. Fu una sorpresa vederla aprire lentamente gli occhi, eppure lo fece e trovò anche la forza per sorridergli. «Non piangere. . . » sussurrò. Lui non aveva mai pianto, nonostante tutto il dolore e la sofferenza di cui era stato testimone, le sua guance non erano mai state bagnate da altro che non fosse pioggia. Eppure ora, con sgomento, s'accorse di tutte le lacrime che, partendo dagli occhi, scorrevano sulla sua pelle e cadevano sul viso della donna. Continuò a stringerla a sé mormorando infinite volte il suo nome e a sfiorarle i capelli con le labbra. Lei cercò di ricambiare l'abbraccio dell'immortale ma non aveva forza, era troppo debole, troppo stanca, troppo mortale. L'angelo era atterrito, nel corso della sua millenaria vita, aveva avuto modo di apprendere numerose tecniche di guarigione e aveva sviluppato poteri che andavano oltre la comprensione degli umani. Nonostante tutto questo potere e sapienza, lui non poteva nulla contro quelle ferite, nonostante tutto stava guardando la sua compagna morire fra le sue braccia come un fiore reciso dal suo stelo. «Ti prego, ti prego non andartene.» sussurrò guardandola negli occhi e lei, sempre sorridendo, gli sfiorò il viso con una dolcezza infinita. Poi chiuse gli occhi. L'angelo continuò a tenerla stretta per un tempo che sembrò non finire mai. La sua compagna, l'amore della sua vita, era morta. . . In un giorno qualunque, sotto un cielo che minacciava pioggia l'aveva persa. Il cuore dell'immortale non aveva mai provato una sofferenza così grande, in secoli di vita non aveva mai sofferto in quel modo. Aveva creduto in quel sentimento nuovo e inatteso, nell'amore e . . .tutto era finito. La donna che amava più della sua vita era morta e con lei il suo cuore. Però nonostante tutto, nonostante la sofferenza che ora provava il tempo che aveva trascorso con lei era stato il migliore della sua vita. Se avesse potuto tornare indietro sarebbe comunque andato su quella spiaggia ad incontrarla, si sarebbe innamorato di lei tante volte quante erano le stelle nel cielo estivo. Con il cuore che si scioglieva si chinò su di lei per sentire ancora il suo profumo, poi chiuse gli occhi. . .

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