The 10 times that Finn would like to be blind

di irytvb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** After regionals ***
Capitolo 3: *** ospedale ***
Capitolo 4: *** bagno ***
Capitolo 5: *** cena di famiglia? no, grazie! ***
Capitolo 6: *** canzoni originali, cori troppo curiosi e lezioni. ***
Capitolo 7: *** ritorno a scuola ***
Capitolo 8: *** la crisi di Finn (1 parte) ***
Capitolo 9: *** la crisi di Finn (2 parte) ***
Capitolo 10: *** 10. Lakers are win, right? ***
Capitolo 11: *** epilog ***



Capitolo 1
*** prologo ***


The 10 times that Finn would like to be blind

1. PROLOGO

Ci sono cose che un fratello maggiore non vorrebbe mai vedere.
Ci sono cose che Finn non vorrebbe mai vedere.
Eppure, quasi a farlo apposta, le cose che non vogliamo vedere  sembrano le uniche cose che riusciamo a vedere.
Vedete, Finn ha sempre pensato che Kurt fosse una specie di angelo.
aveva quel non so che di innocente, di puro... forse erano quegli occhioni azzurri, o le fossette che gli si formavano sulle guance quando sorrideva.....
Finn non sapeva perchè, ma non aveva mai, mai pensato che Kurt potesse...  fare sesso.
ma si sbagliava.
eccome se si sbagliava.
ma questo lo avrebbe capito solo dopo la fine delle regionali...


^il mio angoletto^
ok, eccomi qui! il prologo è cortissimo, ma i capitoli saranno più lunghi, promesso.
sempre che qualcuno voglia altri capitoli, eh.
fatemi sapere voi!!!

1 baci8iry

!. PROLOG

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Capitolo 2
*** After regionals ***


1. After regionals

 

Chi si sente perseguitato dalla sfortuna
ha ancora tutta la fortuna di ritenersi talmente importante
da pensare che la sfortuna si occupi costantemente di lui 


Finn sapeva che Kurt non prendeva mai bene le sconfitte.

lo testimoniavano i lividi che aveva sullo stomaco da quando aveva vinto una partita di Mario Kart contro Kurt.

e aver perso contro le nuove direzioni di certo non era semplice da digerire.

così, iniziò a girovagare dietro le quinte, con l' intenzione di trovarlo e offrirgli un frosen yogurt senza grassi... era o non era un bravissimo fratello?

lo trovò in un angolo appartato con Blaine.

ora: sapeva che non avrebbe dovuto farlo, sapeva che spiare era sbagliato, ma era il fratello maggiore, lui DOVEVA farsi gli affari del fratellino, no?

così si avvicinò di soppiatto ai due, tendendo le orecchie per ascoltare:

" bhè, vinceremo la prossima volta."

"la prossima volta? questo era il mio primo duetto e abbiamo perso. credi che il destino voglia dirci qualcosa?"

"stai cercando di mollarmi Kurt?" chiese Blaine, con un sorrisetto giocoso sulle labbra.

woah. mollarsi? e da quando erano insieme? non erano solo amici?

diamine, si ricordava benissimo come aveva passato la serata di san Valentino: non con Rachel o Quinn, ma consolando Kurt e cercando di non fargli mangiare tutti i suoi biscotti o le sue confezioni di gelato.

era stato un lavoraccio, e alla fine era rimasto con due biscotti e un Kurt che si lamentava di quanto tutto quel cibo gli fosse finito sui fianchi.

un esperienza da non ripetere.

"no, certo che no. ci ho messo così tanto per farti capire quanto sono fantastico... almeno lasciami godere un po' del mio lavoro!" disse Kurt, ridendo.

"ohhh. godere?" sussurrò Blaine, avvicinandosi a Kurt e posando le sue labbra sul collo del ragazzo.

Kurt divenne color ciliegia.

"Oh Dio. aiutami tu." sussurrò Finn, terrorizzato, mentre cercava di mimmettizarsi con il carrello degli attrezzi, dietro cui si era nascosto.

Valutò per un paio di secondi l' opzione di correre all' impazzata sperando di non essere visto, ma poi la scartò subito: non c' era modo che Kurt non si accorgesse della sua figura alta.. soprattutto se rischiava di inciampare rimanendo impigliato nelle corde del sipario.

si immaginava già a testa in giù, con un piede bloccato in una corda a guardare Blaine baciare il suo fratellino.

poi loro si sarebbero girati e ... lui sarebbe morto d' imbarazzo.

si sentiva umiliato solo al pensiero.

diede una sbirciatina ai due ragazzi, sperando che avessero finito con i baci, sempre attento a non farsi beccare da Kurt.

"uhm.. Blaine..." gemette Kurt, mentre l' altro ragazzo stava....

"oh, no... è uno scherzo. non gli sta facendo un succhiotto. è solo un illusione." si autoconvinse Finn.

Lanciò un altra occhiata ai due ragazzi, per essere sicuro.

no, gli stava facendo un succhiotto.

oppure una scheggia si era infilata nel collo di Kurt e Blaine la stava tirando fuori a furia di succhiare e mordere.

Finn annuì, sentendosi stupido: era così ovvio!

c'era una spiegazione ovvia a tuttto... sentì una fitta di compassione per Kurt: le schegge facevano proprio male!

stava per uscire fuori dal suo nascondiglio, (magari riusciva a dare una mano con la scheggia,) quando...

"K-Kurt... " gemette Blaine, quando la mano del controtenore si spostò sui suoi Jeans.

Finn scattò prontamente sotto il carrello degli attrezzi.

"se Dio non mi aiuta ritornerò al Santo Panino..." mormorò Finn, tappandosi le orecchie.

non era molto sveglio, ma era abbastanza inteliigente per capire che una scheggia di legno non poteva finire dentro i jeans di Blaine.

Ma nessuno si accorgeva che due ragazzi stavano...(Finn deglutì rumorosamente, non volendo pensare nemmeno a quella parola) facendo delle ...cose in un angolo della stanza?

si guardò intorno, evitando accuratamente l' angolo davanti a lui, e vide che non c' era più nessuno dietro le quinte.

era abbastanza ovvio in effetti: ormai le regionali erano finite, e tutti erano andati via; chi a festeggiare e chi a consolarsi.

"Se entra qualcuno?" chiese d' un tratto Kurt, togliendo velocemente le mani dai jeans di Blaine.

Finn ringraziò il suo Santo Panino, improvvisando una danza della vittoria che era un misto tra un waka-waka ed una mossa di football.

"non entrerà nessuno... sono andati tutti via, ormai è tardi... siamo solo io e te..." gli sussurrò Blaine in risposta, per poi continuare a baciare il collo di Kurt.

per un attimo Finn contemplò l' opzione di alzarsi e tossicchiare un: "guarda che ci sono anch' io", ma poi gli venne un idea acora più geniale: forse, adesso che Kurt e Blaine erano... "affaccendati in altre faccende" lui poteva sgattaiolare fuori e correre (evitando le corde con molta attenzione).

si, questo è quello che avrebbe fatto.

si alzò , ergendosi in tutta la sua altezza, per poi iniziare a camminare lentamente e con attenzione verso il lato opposto.

il segreto era non avere fretta.

e stare attenti, molto, molto, molto att...

Finn inciampò.

cadde rovinosamente su pavimento, per colpa di una maledettissima corda.

pregò tutti i santi che conosceva, per un paio di secondi pregò anche i Beatles, nella speranza che i due ragazzi non l' avessero sentito.

e... funzionò!

Kurt e Blaine erano troppo impegnati a succhiarsi le labbra a vicenda per accorgersi di lui.

si alzò velocemente in piedi ed iniziò a saltellare verso la porta, che ormai non era più così distante, e, senza preoccuparsi di fare rumore, iniziò a correre.

corse, finchè sentì un imbarazzantissimo gemito da parte di Blaine.

Bastò quello per fargli perdere l' equilibrio un altra volta, e farlo cadere tra le braccia di una batteria.

cadde sul piatto, causando un frastuono terribile, per poi rotolare sopra i due tamburi.

fu allora che il mondo iniziò a girare, e nel mezzo di quello che doveva essere il terremoto del secolo sentì la voce di Kurt squittire un:"oh mio dio,"

prima che il mondo diventasse tutto nero.

l' utlimo pensiero di Finn fu uno scioccato: "ma la fine del mondo non doveva avvenire nel 2012?"  

^il mio angoletto^

ecco il secondo cap!!! grazie a tutte quelle meravigliose, bellissime, persone che hanno recensito questa storia, e grazie a te, se hai appena letto questo capitolo... aspetto una recensione per farmi capire se devo smettere o continuare!!!

1 baci8 iry

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Capitolo 3
*** ospedale ***


2. Ospedale

 

"secondo te ci ha visto?" chiese Kurt, guardando in faccia il suo fidanzato.

Blaine scosse la testa, forzando un sorriso:

"magari era appena entrato..."

Kurt annuì, non troppo sicuro, ma nemmeno desideroso di far notare a Blaine che Finn veniva dalla direzione sbagliata.

"scommetto che quando si sveglierà avrà un mal di testa terribile..."

"e potrebbe perdere la memoria!" fece notare Kurt, non troppo triste al riguardo.

Blaine sorrise, ma alzò gli occhi al cielo:

"ci stai sperando, non è vero?"

"forse... non mi dispiacerebbe fargli credere che era un patito di moda e che odiava il football con tutte le sue forze..."

"lo faresti davvero?"

"nah. all' inizio sarebbe divertente, ma poi mi stuferei di vedere Finn continuare a rubarmi le magliette, o peggio: le sciarpe!"

"dovevo aspettarmelo..." sbuffò Blaine, sempre sorridendo.

"te l' ho mai detto che odio gli ospedali?"

"solo un centinaio di volte..."

"e ti ho detto anche il perchè?"

"si, perchè l' accostamento di colori è orribile, perchè l' odore che c'è nell' aira ti fa venire l' urticaria, perchè ti vengono in mente brutti ricordi e perchè le sedie sono scomodissime."

"e tu non hai ancora fatto niente al riguardo?" brontolò Kurt, mettendo sul viso un broncio che per Blaine era a dir poco adorabile.

"rimedierò subito." disse infatti, sorridendo furbamente a Kurt.

Kurt guardò il proprio ragazzo preoccupato.

"io odio quando fai quel sorriso." sussurrò debolmente.

Blaine fece un sorriso ancor più largo, e si avvicinò al ragazzo di fianco a lui.

"davvero?"

Kurt non riuscì mai a rispondere a quella domanda.

Potrei dire che il tetto dell' ospedale era franato su di loro, che Finn si era svegliato e aveva iniziato a recitare la Divina Commedia a memoria, potrei persino dire che Rachel aveva abbandonato per sempre i suoi maglioncini con i barboncini, ma sarebbe una bugia.

semplicemente, le labbra di Blaine si erano posate su quelle di Kurt, e tutto ad un tratto Kurt si era trovato molto occupato.

avrebbe potuto benissimo cadere il soffitto sopra di loro e non se ne sarebbero accorti.

sarebbe potuto benissimo entrare nella stanza Burt Hummel e loro non se ne sarebbero accorti.

finchè non sarebbe tornato con una motosega tra le braccia.... ma questa è un altra storia.

una storia che spero di raccontarvi presto, ma comunque un altra storia.

la nostra storia parla di Kurt, Blaine e Finn.

perchè, naturalmente, Finn doveva per forza svegliarsi.

perchè, naturalmente, Finn si svegliò proprio quando il bacio tra kurt e Blaine si fece riscladato...

"è solo un sogno, vero?" biascicò Finn.

nonostante quelle parole fossero poco udibili, nella stanza silenziosa sembrarono amplificate; ed i due ragazzi si staccarono immediatamente.

"Finn!" esclamò Kurt, con la voce più acuta del solito.

"posso spiegare! non è come sembra!" esclamò invece Blaine, ravviandosi i capelli dietro l' orecchio.

"è che.. io uhm... dovevo aiutare... a...a passare del tempo in ospedale, e siccome lui aveva brutti ricordi io li volevo rendere migliori e.. e.."

"ma tu non sei Cristiano Ronaldo!!" esclamò Finn, interrompendo Blaine.

"eh?"

"tu non sei Cristiano Ronaldo! e... tu non sei Adam lambert... giusto?" aggiunse poi, guardando attentamente Kurt.

i due ragazzi si lanciarono un occhiata stranita.

"chiamiamo l' infermiera?" propose Blaine, preoccupato.

"sicuramente. io non assomiglio ad Adam Lambert! "

Blaine uscì dalla stanza in fretta, mentre Kurt guardava diffidente il proprio fratellastro.

"ugh. io e te dobbiamo parlare." bofonchiò Finn.

"tu lo sai che non sono Adam Lambert, vero? e se te lo stessi chiedendo... no, non sono nemmeno Mika."

"certo che non sei Mika... tu sei Kurt. non sono stupido."

Kurt inarcò un sopracciglio perfettamente curato.

"no, Kurt. non sono stupido. sapevo che tu non eri Adam Lambert! è che volevo parlare con te."

"e Blaine non poteva esserci perchè...?"

"perchè il discorso sta per farsi imbarazzante."

"non capisco."

"allora, uhm..... ecco... sai, io potrei aver visto qualcosa dietro le quinte..."

"oh."

"già."

rimasero un paio di secondi in un silenzio imbarazzato.

Finn guardava ostinatamente il soffitto, cercando qualcosa da dire...la testa fasciata non aiutava, sembrava che il cervello fosse diventato tutt' ad un tratto pesante...il che non era possibile, vero?

Kurt invece sembrava trovare molto interessanti le sue nuovo scarpe prada... davvero, valevano tutti i settecentocinquanta euro che aveva speso per averle.

"hai presente le api? con i fiori, intendo...." chiese Finn diventando color ciliegia.

Kurt invece impallidì di quasi due tonalità.

"vedi Kurt... succede la stessa cosa con un ragazzo ed una ragazza che.. ugh. volevo dire un ragazzo ed un ragazzo... quando si amano davvero tanto..."

"Finn, non è necessario, davvero."

"nono, invece è necessarissimo. allora, dicevo... quando si amano molto succedono delle.. uhm... cose. e poi, quando i cetrioli si mettono in mezzo.... BAM!" Kurt saltò in aria, sorpreso dal grido di battaglia dell' altro.

"ecco che viene fuori un bambino." finì di raccontare Finn.

Kurt gli lanciò un occhiata perplessa:

"io e Blaine siamo ragazzi. e poi che cosa c' entrano i cetrioli?"

"non sono molto sicuro di come ci sia finito in mezzo, ma Holly ci ha detto così..."

"io non credo che vada così, Finn..." tossicchiò Kurt, cercando di coprire le risate che si stava facendo.

non stava facendo un buon lavoro.

Finn aprì la bocca per ribattere, offeso, ma venne interrotto dall' arrivo di Blaine e dell' infermiera, che scacciò Kurt dalla stanza.



nel prossimo capitolo:

Finn è il re delle situazioni imbarazzanti.

davvero, delle volte si stupisce da solo per le situazioni in cui si va a cacciare.
vi basti sapere che nel prossimo episodio sono coinvolti lui, una vasca da bagno, Burt Hummel, Kurt e Blaine...

^il mio angoletto^

io vi adoro! davvero!!! 7 recensioni???? siete fenomenaliiiiii
e ricordate: + recensioni = me più felice.
me felice= prima posto il capitolo!!!

xD sono proprio un idiota xD
un spero che questo capitolo vi sia piaciuto come, (se non di più,) di quello precedente!!

1 baci8

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Capitolo 4
*** bagno ***


3. bagno.

Finn canticchiava allegramente mentre si dirigeva verso il bagno.

e, con la sua allegria non c' entrava il fatto che lui e Quinn si stessero rifrequentando.

niente affatto.

ok, forse un po'.

aprì la porta del bagno, senza curarsi di bussare, nè di rimettersi la maglietta: in fondo c' era solo lui in casa.

o almeno era quello che pensava prima di vedere Kurt nella vasca da bagno.

"non dovresti essere a scuola?" chiese, sorpreso, mentre guardava il fratellastro lanciare un piccolo strillo

"Finn! cosa diamine ci fai... oh, è finita la scuola? ehm..ecco...avevo davvero bisogno di farmi un bagno calmante, e... e...Finn non potresti uscire dalla stanza?"

"perchè?"

"sotto l' acqua sono nudo."

"oh."

"già. come ogni volta che faccio un bagno o una doccia"

Finn annuì in maniera un po' stupida, si diresse verso la porta del bagno, con il viso che scottava per l' imbarazzo, quando...

"Kurt?"

"Finn puoi andartene via?" strillò Kurt, agitato.

"si, ma non credo che Burt sarebbe contento di te. insomma, non puoi saltare la scuola per farti un bagno."

"cosa c' entra papà, adesso?"

"non hai sentito? credo sia appena arrivaa-ah!" gridò Finn, mentre una massa di capelli neri usciva dall' acqua.

ed iniziava a tossire.

"Blaine? stai bene?" chiese Kurt, preoccupato, avvicinandosi all' altro ragazzo.

che era nella vasca da bagno isieme a lui.

oh.

"ommioddio!" piagnucolò Finn.

Blaine si girò verso di lui.

"ehm... ciao Finn." disse il ragazzo, regalandogli un sorrisetto imbarazzato.

"io non ti ho visto e tu non hai visto me. questo non sta succedendo davvero... è soltanto uno dei miei sogni strani."

Blaine e Kurt annuirono velocemente.

Finn si volse, per uscire dalla stanza, il più velocemente possibile, quando scivolò in una pozza d' acqua.

fortunatamente non battè la testa (insomma, quante volte si può rimediare una commozione celebrale dopo aver sorpreso il tuo fratellino con il suo fidanzato?)

ma fece un gran rumore.

"Finn... sei tu? sei caduto di nuo..." chiese Burt, attirato al piano di sopra dal rumore.

l' uomo si bloccò sulla soglia del bagno, squadrando il figlio nella vasca da bagno, e Finn a torso nudo, completamente bagnato.

due più due...

"ditemi che siete entrati in vasca insieme solo perchè tutti e due dovevate fare il bagno. vi prego."

i due ragazzi lo guardarono in modo strano, finchè Kurt sembrò capire ciò che Burt stava dicendo:

"oh no! papà, come puoi soltanto pensarlo! santa Gaga, non dovresti dirlo nemmeno per scherzo!!"

"eh?" chiese Finn, ancora confuso.

"pensa che io e te siamo entrati in vasca insieme."

"e allooooo- ohhh. " Finn guardò Burt, e scosse la testa:

"sto uscendo con Quinn adesso. e Kurt con Blaine."

"lo spero ragazzo, lo spero per voi due, e..."

"Papà non possiamo parlare di questo dopo? io sono dentro una vasca. è imabarazzante."

"inoltre Blaine rischia di..."

Finn tacque sotto lo sguardo inceneritore di Kurt, leggermente spaventato.

Ok, molto spaventato, ma a ragione: il fratellastro aveva fatto parte della squadra di football, e di certo Finn non era così stupido da cercarsi un calcio da lui.

soprattutto se col novanta per cento delle possibilità quel calcio gli sarebbe tra le gambe: ora che era tornato con Quinn quelle parti gli servivano!

"Blaine cosa?" chiese Burt, all' improvviso guardigno.

"voleva dire che Blaine rischiava di venire a prendermi e di non trovarmi pronto."

"oh. ok. ne parliamo più tardi con Carole di tutta questa storia del bagno...io torno in officina, ho un cliente importante, e... mi raccomando." disse, o meglio minacciò Burt, sistemandosi il cappello da baseball sulla testa.

"va bene."

Burt annuì, e sparì dietro la soglia.

"Blaine?" sussurrò Kurt, quando uno sputacchiante ragazzo riemerse dalle acque.

"grazie al cielo è andato via. ancora un minuto e sarei morto."

"ragazzi... adesso sapete che io non potrò mai più fare il bagno in quella vasca, vero?" piagnucolò Finn, uscendo dal bagno.

"sai, lo dici come se fosse una novità..." gli gridò dietro Kurt.

"stai implicando che non mi lavi?" chiese offeso Finn.

"si, Finn: tu non hai idea di che odore hanno le mie scarpe da Jogging quando le usi tu. sono sempre da disinfettare con l' alccol! e l' alcool deteriora la pelle!"

"si bhè se corro sudo, e se sudo emano un po' di odore... è normalissimo."

"esistono i deodoranti, ne hai mai sent-"

"ragazzi, ne state davvero discutendo in questo momento?" chiese Blaine, guardando esterfatto i due fratelli.

"per rimediare alla mancanza di igiene non c'è mai un momento sbagliato." disse Kurt, guardando in modo truce Finn.

"oh, io invece credo che questo sia un momento molto sbagliato..." borbottò Blaine, prima di iniziare a posare piccoli baci sul collo pallido di Kurt.

e, quando le labbra di Blaine si fermarono ad un punto particolare del collo, Finn decise che era il momento di defilarsi: non voleva che i suoi poveri, piccoli, innocenti occhi vedessero altro.

Rosso come un pomodoro, Finn chiuse la porta del bagno, (curandosi di fare più rumore possibile nel tentativo di far capire che non erano soli in casa,) e si stese sul divano, davanti alla tv.

una tv che aveva il volume al massimo, poichè Finn sapeva già che Kurt era un controtenore, e non aveva bisogno come prova sentire ogni dieci secondi un urletto da parte di quest' ultimo...

a quanto pare Blaine va forte in questo genere di cos- oh, bruttissima immagine, davvero.

terribile.

per un paio di secondi fu tentato di prendere le scarpe da jogging di Kurt e andare a fare una corsa (il che aveva ben due lati positivi: non sarebbe stato in quella casa e avrebbe costretto Kurt a disinfettare le scarpe per vendetta dell' immangine mentale che si era fatto,) ma poi scartò l' idea: era davvero troppo stanco, e se per caso avesse incontrato Rachel e lei avesse iniziato a parlare? oh, decisamente no.

prese l' ipod di Kurt e si sdraiò sul divano, con la musica sparata a palla nelle orecchie.

Finn non seppe mai se si fosse addormentato durante la prima frase o la seconda di Defying gravity, seppe solo che prima che la canzone fosse finita lui era già nel mondo dei sogni.

"daiiii Kurt, ti prego, fammi dare una leccata al tuo gelato!" pregò Finn nel sogno.

"non lo so, anche Blaine ne vuole un po'... poi rimarrei senza..."

"dai, Kurt, ti prego dallo a me, non a Blaine!"

"non so, Finn..."

"oh, ti prego! "

"va bene, ma ricordati di non mangiarlo prima di fare il bagno, o ti sentirai male come è successo in Grecia." sospirò Kurt, passando a Finn quel magnifico gelato con tre palline: fragola, cioccolato e stracciatella.

"promesso Kurt: niente bagno.non dopo quello che è successo."

**

Burt Hummel era convinto che per la scena che aveva visto nel bagno ci fosse una spiegazione semplice ed esauriente, che non coinvolgeva il proprio figlio in azioni inappropriato con il proprio figliastro.

ne era sicuro.

Infatti quando entrò in casa, e vide Finn addormentato sul divano non sentì l' impulso di prenderlo a pugni.

Burt si avvicinò al ragazzo per svegliarlo: "dai, Finn? sveglia!"

"mhhhh... Kurt, ti prego, fammi dare una leccata..." pignucolò il ragazzo, ancora dormiente.

Questo poteva avere molti significati, e alcuni di loro non molto casti... pensò Burt, accigliandosi.

"dallo a me, non a Blaine! ti prego!!" Borbottò di nuovo Finn.

"ragazzo? svegliati, non voglio sentire altro."

"prometto: niente bagno, non dopo quello che è successo." bofonchiò di nuovo.

questa frase era come una confessione, pensò Burt, guardando con cipiglio severo il figliastro, che aveva appena aperto gli occhi.

"oh, Finn, sei nei guai. in moltissimi guai." ringhiò Burt

nel prossimo capitolo: Finn sapeva che quello sarebbe stato solo l' iniziò della catastrofe.
e se l' aveva capito Finn, che non era propriamente sveglissimo, voleva dire che era palese.
se poi veniva indetta una cena di famiglia con la partecipazioni straordinaria di Quinn e Blaine... beh, non era l' inizio di una catastrofe, ma l' inizio della fine del mondo.
Tra piedini, forchette cadute e scenate di gelosia gli ultimi neuroni di Finn rischieranno di surriscaldarsi ed esplodere.
non che lui se ne accorgerà, per quanto poco li usa.

^il mio angoletto^
eccomi qui, di nuovo, dopo giorni di silenzio xD (mi dispiace tantissimo!!)
spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, e volevo ringraziare profondamente tutti voi che leggete, recensite e mettete la storia tra i preferiti\seguiti\ricordati
grazie di cuore, e spero di ricevere molte recensioni sul nuovo capitolo, perchè, ricordate: io amo le recensioni, che siano negati o positive!!
p.s. io non possiedo niente; nè Glee, nè Kurt o Blaine, nemmeno Finn!
Per adesso... ho i miei progetti... prima o poi ci sarò io dietro la macchina da riprese xD

1 baci8
iry

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Capitolo 5
*** cena di famiglia? no, grazie! ***


4. cene di famiglia? no grazie.

nota: ringrazio tantissimo le splendide persone che recensiscono\mettono tra le preferite\seguite\ricordate,

ma soprattutto ringrazio Ilenia del suo supporto: ti voglio di bene amore !!!

ok, ecco il capitolo, anche se un po' in ritardato xD

 

Niente è così terribile da non poter peggiorare!

Finn si spostò leggermente a disagio sulla sedia, chiedendosi perchè mai sua madre avesse avuto la brillante idea di fare una cena di famiglia, aggiungendo Quinn e Blaine alla tavolata.

Davvero, perchè?

E soprattutto, perchè era lui a dover stare vicino a Burt?

Proprio in quel momento l' uomo puntò contro di lui il coltello,indicandolo e borbottando qualcosa, prima di ridedicarsi alle cotolette, senza che nessuno avesse notato nulla di strano in quel comportamento.

Finn deglutì, pensando che Burt avrebbe potuto benissimo passare nella sua camera, quella notte, per tagliargli la gola con quello stesso coltello.

emise un risolino strozzato, che gli valse uno sguardo strano da Blaine, che era seduto di fianco a lui, a distanza di sicurezza dal meccanico pazzo:

"tutto bene?" chiese infatti.

"tutto fantastico, davvero!" disse Finn sorridendo.

"senti... mi dispiace che tu abbia visto...sai, ieri...." sussurrò Blaine.

"Oh. anche a me dispiace, credimi. adesso ogni volta che vedo Kurt me lo immagino nella schiuma con te..." Finn rabbrividì .

"sono dispiaciutissimo per questo, davvero, faremo in modo che non accada più... è stato imbarazzante per te, ma anche per noi." bisibigliò Blaine, per poi continuare:

"almeno sei entrato tu e non Burt: probabilmente mi avrebbe ammazzato. "

"oh, ti avrebbe ammazzaato sicuramente."

"ciò non è consolante..."

"bhè, è sempre meglio essere sinceri, giusto?" chiese Finn, ricordando il bambino che aveva pensato di avere da Quinn.

Era stato sia un sollievo che un incubo scoprire che Beth non era sua figlia...

Ma, adesso non ci sarebbero stati più bambini o migliori amici traditori in mezzo: c' erano solo lui e Quinn, e le cose non potevano andare meglio... se fosse sopravvissuto a Burt Hummel, naturalmente.

Con un brivido ricordò la conversazione che avevano avuto ieri pomeriggio...

* flash back*

Finn sapeva che le cose non si stavano mettendo bene per lui.

L' aveva capito nel momento in cui aveva aperto gli occhi e si era ritrovato un ringhiante e arrabbiatissimo Burt Hummel davanti a sè.

Sapeva che le cose che da lì in poi avrebbe detto sarebbero state usate contro di lui.

almeno non poteva andare peggio di così.. pensò, prima di ricordare che il meccanico aveva un fucile.

e, Finn era sicuro che aveva meditato di usarlo più di una volta contro di lui in quei due minuti di sguardi furiosi.

una parte dei neuroni di Finn implose, mentre immaginava la canna del fucile poggiata sulla sua testa.

l' altra metà iniziò a girare impazzita dentro il suo cranio: cosa diavolo aveva fatto? perchè Burt era così arrabbiato con lui?

"i-io.. cosa ho fatto?"

La faccia di Burt divenne color prugna.

Complimenti Finn, hai detto la cosa sbagliata, di nuovo. probabilmente l' hai fatto incazzare ancora di più, si complimentò il suo cervello, che, (spaventosamente) aveva la voce di Rachel.

La cosa si stava facendo inquietante.

"Cosa hai fatto?" ripetè incredulo Burt, con gli occhi che quasi schizzavano fuori dalle orbite.

Finn aprì la bocca per dire che era esattamente quello che aveva chiesto, ma la vocina di Rachel iniziò ad insultarlo, perciò decise che quella era la cosa sbagliata da dire.

"i-io sono stato cattivo...?"

"mi stai prendnedo in giro? hai fatto sogni sporchi con mio figlio!" gridò Burt.

ohh, allora era per quello.

"si.. cosa c'è di male?" chiese, perplesso.

ok, nel suo sogno forse si era leggermente impiastricciato con il gelato, e Kurt era presente, ma era solo un sogno, non aveva sporcato il divano di gelato o cose simil-OH MIO DIO!

sogni sporchi in QUEL SENSO.

"oh no! io pensavo un altra cosa! non ho fatto sogni di quel genere con Kurt! ommiodio! era solo un gelato! era alla fragola, cioccolato e stracciatella!"

le sopracciglia di Burt s' incresparono:

"ragazzo, tu sei proprio strano..."

Egli annuì, completamente d' accordo, prima di correre al piano di sopra, per nascondersi nell' eventuale incontro con il fucile di Burt .

*fine flash back*

Finn era sicuro che Burt non gli aveva creduto: non sapeva il perchè di quella deduzione: forse erano gli sguardi che gli lanciava, ( poteva scommettere che se avesse saputo lanciare occhiatacce come quelle ai suoi avversari durante le partite di football questi sarebbero scappati tutti quanti a gambe levate,) oppure le velate minacce di morte che aveva ricevuto.

Decise di non pensarci troppo, mentre osservava Quinn discutere con Kurt su quanto fosse odiosa Rachel Berry...

Finn si accigliò: lui pensava che Kurt e Rachel andassero d' accordo adesso...

Oh, bhè, magari avevano litigato.

Girò leggermente la testa, per poi sospirare alla vista di Carole che chiacchierava allegramente con Blaine, sbattendo le ciglia così tante volte che sembrava avesse un tic: davvero, a quante persone capitava che la prorpria madre si prendesse una cotta per il fidanzato gay del proprio fratello?

E perchè diamine Burt non faceva niente?

Oh, già, era troppo impegnato a lanciargli occhiatacce.

Wow. Finn si complimentò con sè stesso: aveva appena usato il sarcasmo! forse stava davvero troppo tempo con Kurt...

prese il proprio bicchiere di vino (prima e unica volta che gli era stato permesso di berlo: Blaine aveva portato qualcosa come cinque bottiglie di vino pregiato... Finn iniziava a sospettare che lo avesse fatto per non sentirsi in colpa per il fatto che andava a letto con loro figlio.... oh, pessima immagine mentale... di nuovo! ) E lo buttò giù tutto d' un fiato, per poi versarsene un altro mentre Carole non guardava (o non riusciva a vedere visto che continuava a fare gli occhioni dolci a Blaine, nonostante Kurt la stesse guardando accigliato.)

Fu per il vino, (o almeno così disse in seguito Finn,) che ebbe quella brillante idea: Perchè non ravvivare un po' la cena? si chiese, mentre spostava il piede in direzione di quello di Quinn.

Oh, chiunque avesse inventato il piedino era un genio.

Finn non sapeva che entro dieci secondi la sua affermazione si sarebbe convertita ad una negazione: non aveva assolutamente previsto che la forchetta di Burt cadesse.

Non aveva previsto di non accorgersi di quell' incidente.

Ma, soprattutto non aveva previsto che il piede che stava accarezzando non era quello di Quinn.

Oh, perchè la vita lo detestava tanto? si chiese, mentre realizzava che il piede era quello di Kurt.

e Burt lo aveva visto fare piedino con suo figlio... fantastico, era ufficialmente morto e doveva a Quinn e Blaine una spiegazione esauriente, a giudicare dalle loro facce.

Il ragazzo si chiese se non fosse troppo tardi per andare a nascondersi dentro una buca.

Nel frattempo iniziò a pregare il Santo Panino, per due motivi: il primo era di farlo uscire vivo, il secondo era di non far venire un altro infarto a Burt, perchè, a giudicare da quanto era rosso, non ci sarebbe voluto molto.

*poche ore dopo*

Finn era vivo.

e si sentiva vivo, come non lo era mai stato.

Forse era il vino che aveva bevuto, (quanti bicchieri erano? quattro? cinque?) oppure era l' eccitaziione di essere sopravvissuto a Burt Hummel.

e, credetegli, non era cosa da poco.

Quando aveva visto lui e Kurt fare piedino sotto il tavolo erano partite le urla, le occhiate scioccate da parte di Carole, ma la cosa che più era rimasta impressa nella mente di Finn era il fucile.

Perchè, si, Burt aveva tirato fuori da sotto il cuscino un fucile (che razza di posto è per un fucile, poi?) e l' aveva puntato addosso a Finn.

erano stati i dieci minuti più brutti della sua vita.

*flash back*

"allora, ragazzo, ti va ancora di sognare?" chiese Burt, con gli occhi socchiusi su di lui.

"Burt! stai minacciando mio figlio!" aveva urlato Carole, scandalizzata.

"lui stava facendo piedino sotto il tavolo con MIO figlio! e hanno fatto il bagno insieme!"

"Non è così! ho già spiegato, BUrt, e per il piedino: io pensavo fosse Quinn!"

"ed io che fosse Blaine!"

"quindi tu e Blaine di solito fate piedino sotto il tavolo?" ringhiò Burt, puntando il fucile verso Blaine, che deglutì rumorosamente.

"no, no.. chi noi? io la rispetto, signor Hummel, non farei niente che le facesse anche solo vacillare la fiducia che ha in me..."

"Papa! non puoi puntare un fucile contro il mio fidanzato!"

"E contro mio figlio! Burt, miele, perchè non ci calmiamo un po' e andiamo in salotto a rilassarci? e togliamo il vino dalla tavola?" chiese Carole, prendendo per il braccio il marito, dimenticandosi però di togliere la bottiglia di vino.

pessimo, pessimo errore.

Ma lei ancora non lo sapeva...

*fine flash back*

Finn rabbrividì al ricordo, mentre Carole portava a tavola l' insalata e la porgeva a Blaine con un sorrisone.

e qui iniziò il disastro.

Perchè, Finn normalmente non era noto per essere un ragazzo sveglio, ma se era anchealticcio....

Bhè, se è alticcio non stupitevi di quel che poi può succedere...

"fermo! Kurt non mangiare l' insalata!" gridò Finn, prendendo dalle mani di Kurt la ciotola che gli era stata passata dal fidanzato.

"perchè?"

"ci sono dentro i cetrioli!" gridò Finn.

tutti gli rivolsero sguardi vacui, tranne Kurt, che era dolorosamente consapevole:

"come ti viene in mente di mettere i cetrioli nell' insalata? qualcuno potrebbe rimanere incinta! oh mio dio, Blaine! tu hai mangiato i cetrioli! oh mio dio sono troppo giovane per diventare zio! e..e Kurt papà! oh mio dio! Quinn! tu non hai mangiato i cetrioli, vero?" chiese, prendendo per le spalle la ragazza, "vero Quinn!?!"

"Finn! calmati! diamine, ragazzo, non avrai bevuto un altro bicchiere?" chiese Burt.

"ma Kurt può berne quanto ne vuole! ... no, scusate, ma perchè stiamo parlando di questo? Blaine è incinta! i-n-c-i-n-t-a!" ripetè, confuso dal fatto che le persone non avessero una reazione simile alla sua.

"Finn: siediti. te l' ho detto una volta, e te lo ripeto ancora: un ragazzo non può restare incinta. ed i cetrioli non c' entrano niente."

"ma Kurt, Holly Hollyday ha detto che..."

"era un esempio. e poi lei è una suplente, non dovresti nemmeno ascoltarla."

"sapete, avete dei professori davvero strani. sono contento di andare ad una scuola privata." disse Blaine, ancora perplesso dal fatto di essere "incinta."

Finn lo guardò, dubbioso:"sei sicuro che vada tutto bene? niente nausee strane o voglie...? ormoni impazziti..?"

"no., mi sento normale. come prima di aver mangiato i cetrioli."

"oh. quindi suppongo che Kurt abbia ragione..."

"Io ho sempre ragione!"

"e questo è estremamente sex-intelligente. Kurt è estremamente intelligente. molto, molto molto intelligente.

ed è per questo che sono innamorato di lui.

non perchè ha degli occhi in cui potrei annegare, delle labbra perfette che sembrano fatte apposta per essere baciate o dei jeans che adoro, perchè sono così attilati che io-oh, uhm dicevo, davvero intelligente" annuì Blaine, ricordando che era a cena con la famiglia del suo fidanzato.

si, se non l' aveste capito anche Blaine era un po' alticcio.

e, sempre se non l' aveste capito, Burt ritirò fuori il fucile.

Così che, Finn si scrivettee due note sul braccio, per la prossima cena di famiglia, (che sperava sarebbe stata programmato tra un paio d' anni):

1. Non portare Mai, MAI, vino alla nostra tavola.

2.Non portare assolutamente Il fidanzato sessualmente iper attivo (Woah, che parolona! allora era una menzogna che l' alcool uccidesse i neuroni?) del proprio fidanzato.

Finn decise di aggiungere un altro punto, dopo essere stato in bagno ed essere incappato in Kurt e Blaine che si baciavano. ovunque.

3. perchè ogni volta che entro in una stanza li vedo fare le cosacce? le risposte sono due: o sono davvero sfigato oppure scopano come conigli.

Finn sperò davvero che fosse per la prima ipotesi, perchè, davvero, se fosse stata per la seconda nessuno in quella casa avrebbe conservato la propria sanità mentale.

Lui ne stava già perdendo quel poco che ne aveva!

Ed era tutta colpa di Holly Hollyday e dei Klaine.

Maledetto il giorno in cui mandarono Kurt a spiare gli usignoli!!

Finn annuì a sè stesso, prima di aggiungere altri due punti all' elenco:

4. mai mandare di nuovo Kurt in una scuola maschile per spionaggio. MAI

5. smettere assolutamente di bere. non mi fa per niente bene... davvero.

6. perchè diavolo sto scrivendo? e soprattutto, da quando faccio delle liste? ho dei seri problemi.

7. ricordarsi di chiedere scusa a Quinn per averla chiamata accidantalmente Rachel

8. ma i punti non dovevano essere solo 5?!?!?

^il mio angoletto^

ok, scusate per il ritardo megagalattico!!!
è che ho avuto problemi a scrivere .... e non sono ancora convinta del capitolo... l' ho riscritto un milione di volte, ma proprio non mi veniva!!!

fatemi sapere cosa ne pensate! non vedo l' ora!!

p.s. qualcuno è interessato a farmi da Beta? ne avrei davvero bisogno! ho un milione di storie in cantiere che non so se fanno schifo o sono buone... e ho tanto bisogno di qualcuno che mi correga i capitoli... io e la grammatica non andiamo molto daccordo...

grazie ancora per aver letto, e... ricordate: le recensioni sono sempre gradite!!!! xD

1 baci8

iry

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Capitolo 6
*** canzoni originali, cori troppo curiosi e lezioni. ***


5. canzoni originali, cori troppo curiosi e lezioni.

 questo capitolo è dedicato  a Gleekinn518, la mia nuova beta: grazie di tutto!!
 

"Ragazzi,oggi una persona..."e qui Will Schuester puntò gli occhi su Finn, "è venuta a chiedermi di spiegarvi come funziona il sesso, visto che siete tutti abbastanza confusi, dopo l' intervento di Holly... che dovrebbe arrivare tra poco tra l' altro... iniziamo con le domande semplici: fate o conoscete persone che hanno una vita di coppia attiva?"

"intende dire se facciamo sesso?" chiese Puck, alzando un sopracciglio.

"ehm..si....alzate la mano..."

Alzarono la mano solo quattro persone: Puck, Santana, Brittany,e... Finn.

Tutti si voltarono verso il quarter back, necessitando spiegazioni.

"Kurt e Blaine hanno una vita di coppia." rispose innocentemente.

"Finn, il prof Schuester intendeva sesso. loro passano i pomeriggi a casa da soli a cantare Musical come wicked!" sbuffo Puck.

"no, loro fanno sesso."

"Finn, non può essere così: altrimenti il mio ragazzo bianco me lo avrebbe detto." disse Mercedes, esasperata.

"in più Kurt avrebbe sicuramente voluto parlare con i miei papà su questo argomento... per essere consigliato...perchè io ho due papà; sono gay ed hanno usato un surrogato per avermi... mi ama-"

"Ma io li ho visti!" escalmò Finn interrompendo la lunga è già sentita mille volte, storia di Rachel berry

"probabilmente avrai travisato: insomma, eri tu che credevi di aver messo incinta Quinn senza aver fatto sesso con lei!" esclamò Santana, provocando un silenzio imbarazzato nell aula del coro.

Quinn sembrava improvvisamente interessata ad una cicca che era stata sputata sul pavimento, mentre Puck si grattava a disagio la cresta.

il silenzio fu spezzato dalla suoneria del professore, che, senza sorpresa di nessuno, era una canzone dei Journey.

"Pronto?" rispose immediatamente lui.

"oh, Holly, sei tu! grazie al cielo.. qui la situazione sta diventando scomoda, quando arrivi?"

"Cosa!? Ma- si, lo so che il tuo dovere di supplente è importante, ma dovevi essere qui, e- si, va bene, farò io tutto." Will sospirò pesantemente, per poi girarsi verso i ragazzi.

"Holly non può venire oggi: in questo momento è sul monte everest a fare lezioni a degli alunni in gita... a quanto pare la loro precedente insegnante è stata ricoverata in ospedale per assideramento, ciò vuol dire che.. spiegherò io."

"Prof Schuester, può dire a Puck, Mercedes e Santana che Kurt e Blaine fanno davvero sesso?"

"Finn... io non lo posso sapere... perchè dici questo?"

"li ho visti insieme nella vasca da bagno! e se si fossero soltanto lavati la schiena a vicenda non credo che Blaine si sarebbe nascosto tra la schiuma!" proprio in quel momento, la porta dell' aula si aprì.

"ehi, siamo venuti a trovarvi..." esclamò Kurt, entrando nella stanza mano nella mano con Blaine.

Pessimo, pessimo errore.

"Kurt Hummel!" esclamò la voce arrabbiatissima di Mercedes.

"Si, Mercedes Jones?" chiese divertito il ragazzo in questione.

"Ohh. non parlarmi così! come hai potuto non dirmelo? pensavo fossimo migliori amici!"

"che cosa avrei dovu-"

"sappiamo che avete fatto sesso! frankenteen ha parlato." disse santana, sorridendo, come se si stesse godendo la scena... bhè, in effetti era così.

Il ragazzo si tinse di rosso, mentre Blaine non sapeva se ridere dell' intera situazione o scappare da Mercedes.

Kurt, invece, scelse di lanciare un occhiataccia a Finn, che capì immediatamente che la sua cronologia del computer stava per essere il tema di discussione quella sera a cena.

Oh, perchè la vita era così ingiusta con lui?

"Cedes... noi siamo migliori amici..."

"e perchè non mi hai detto niente?" chiese tristemente la ragazza dalla pelle color cioccolato.

"non te l' ho detto perchè mi sento estremamenre a disagio a parlare di.. ehm..." Kurt divenne ancora più rosso.

"sesso." terminò Blaine, che in quel momento aveva l' aria di divertirsi parecchio.

"si, ehm... quello. capisci Cedes? se no te lo avrei detto!"

" credo che capirò meglio davanti ad un piatto di crocchette di patate ..."

"che io ti comprerò appena usciremo dall' aula."

"oh, è per questo che ti adoro, Kurt. e non dimenticare che pretendo un racconto dettagliato."

"u-un racconto dettagliato?" chiese Kurt, facendo una risatina nervosa, mentre Blaine se la stava ridendo alla grande.

"tu non dovresti essere così allegro," disse infatti il ragazzo, guardando il proprio fidanzato, che si limitò a stringersi nelle spalle: " sei adorabile quando arrosisci... ed in più è una sorta di giustizia divina: tu mi hai lasciato a parlare con Wes e David quando ero ancora in boxer..."

"si, bhè è colpa mia se sono veloce a rivestirmi?"

"sapete, o sempre più voglia di ascoltare questa storia...." disse Santana con un sorrisone.

"Bhè, io sinceramente no.... sapete, lui è il mio fratellino, e-"

"Per l' ultima volta Finn: io sono più grande di te di tre mesi!" esclamò Kurt.

"ma io sono più in alto: in tutti i film il fratello più grande è sempre il più alto!"

"nei film i fratelli fanno anche il bagno insieme giocando con le paperelle di gomma...e non credo che noi-"

"faremo il bagno insieme se è questo ciò che vuoi.con una paperella di gomma." rispose Finn, seriamente, per poi continuare: " ho promesso al matrimonio di mamma e Burt che sarei stato un buon fratello per te, e se è così importante fare il bagno insieme... non sarà un problema."

Quinn aprì la bocca indignata, ma venne interrotta da Kurt:

"Finn... è una cosa davvero dolce da dire. ma io non voglio fare il bagno con te, era solo sarcasmo"

"vuole fare il bagno solo con me." gongolò Blaine.

"Anderson, giuro che non ti comprerò mai più dei red vines*; ti mettono troppo su di giri..."

"non me li hai comprati tu..." puntualizzò Blaine. "e poi credevo che ti piacesse quando sono su di giri..." aggiunse maliziosamente.

"OH, chiunque ti abbiamo comprato quei dolci, fosse stato anche un barbone a darteli, non mi interessa. io muoio dalla voglia di sapere della vostra nottata di sesso selvaggio... peccato che Britt non sia qui.." disse Santana.
"infatti; dov'è Britt?" chiese Kurt, lieto che si fosse cambiato argomento.

"oh, è andata allo zoo con Artie: la parola bagno col delfino l' ha convinta subito..." rispose la ragazza, con voce più aspra.

"non sono la coppia più dolce del glee?" chiese Rachel, sorridendo.

"oh bhè, lo sarebbero se non ci fossimo io e Finn..."

"oh, no, Quinn...sai, finn stava molto meglio con me, e-"

"ohhh per l' amor del cielo, state zitte! io voglio sentire la storia." disse perentoria Lauren.

"m-ma..." Kurt lanciò uno sguardo a Blaine, che si strinse nuovamente nelle spalle, come per dire: ehy, non contare su di me, non so che fare.

Così Kurt si ritrovò a parlare della prima volta sua e di Blaine.

"Era il nostro primo mesiversario.

Era una giornata di scuola, perciò non mi aspettavo molto: di certo non saremmo potuti uscire a cena o a vedere un film al cinema: non c'era il tempo, visto che il coprifuoco del dormitorio era alle dieci e la pratica degli usignoli terminava alle sette... "

-inizio flash back-

"Oh, sono già le sette! riunione respinta!" esclamò Wes, battendo il martelletto.

Gli usignoli iniziarono a correre fuori dall' aula ( dopo tre ore dentro quella stanza nessuno sopportava più quelle pareti,) e anche Kurt stava scappando via, quando sentì una mano calda attorno alla propria.

non si girò nemmeno per sapere chi fosse, poichè quella mano così calda e che lo faceva sentire così al sicuro non poteva che essere quella di Blaine.

"Ehi, non scappare, ho una sorpresa per te." gli sussurrò all' orecchio, conducendolo verso la sua stanza, nell' area dei dormitori.

Kurt sorrise, pensando che correre per i corridoi mano nella mano era una cosa che avevano già fatto molto tempo prima...

quasi tre mesi prima, in effetti.

scoppiò a ridere, quando sentì Blaine cantare Teenage Dream:

"Sai, Blaine...inizio a credere che il tuo amore per Katy Perry superi quello che tu provi per me..." disse in tono giocoso.

"Oh, no, non è il mio tipo...e poi cosa dovrei dire io della tua cotta per Ian Somerhalder?

"a mia discolpa posso dire che è un vampiro. insomma, a chi non piacciono i vampiri?"

"a me! i maghi batterebbero i vampiri in un secondo... Harry pot-"

"Oh ti prego, tutto ma non Harry Potter!" piagnucolò Kurt.

Blaine scosse la testa, ridendo, e mormorando qualcosa che somigliava vagamente ad un "Harry Potter è solo per gli intenditori," aprì la porta della sua stanza.

Kurt rimase a bocca aperta: la stanza era illuminata da candele che erano sparse un pò dappertutto: sui comodini, sul pavimento, una persino sopra la televisione.

E, nel mezzo di tutto ciò era stato fatto scomparire il divano, mettendo al suo posto un tavolo elegante, con tanto di rosa rossa e candela bianca.

"Blaine..." sussurrò Kurt, senza parole.

L' appuntamento che Kurt aveva sempre sognato si svolgeva sopra la torre Eiffel, a Parigi, eppure, in quel momento, non avrebbe scambiato per nulla al mondo ciò che aveva davanti agli occhi.

nemmeno per un biglietto aereo per Parigi.

Perchè, la cosa meravigliosa era che quella camera della Dalton non aveva mai rispecchiato cosi' tanto Blaine, o almeno era così agli occhi di Kurt.

si sentiva al sicuro tra quelle mura, si sentiva accettato, persino amato (quanto tempo aveva speso per mettere tutte quelle candele? ore?) e... sentiva la pancia piena di farfalle. proprio come quando stava con Blaine.

"Ti piace." non era una domanda. era un affermazione, ma Kurt annuì comunque, per poi spostare lo sguardo dalla stanza agli occhi color caramello del fidanzato.

-fine flashback-

"e poi? che cosa è successo?" chiese Quinn, quando Kurt smise di parlare.

"abbiamo mangiato...e poi mi ha dato il regalo..."

"Wanky!" trillò Santana, dimenando le sopracciglia.

"mi ha scritto una canzone, Santana. " la rimproverò Kurt, senza riuscire a nascondere con successo un espressione sognante: una canzone!

_inizio flash back_

Blaine prese la chitarra ed iniziò a strmpellare delle note, mentre kurt si sedeva a gambe incrociatre sul letto.

"I've been alone

Surrounded by darkness

I've seen how heartless

The world can be"

(Sono stato da solo
Circondato dal buio
Ho visto come senza cuore
Il mondo può essere )

Negli occhi di Kurt scintillavano lacrime: era già emozionante sapere che Blaine aveva scritto una canzone per lui, ma non si aspettava che fosse una vera canzone.

Kurt si aspettava frasi già fatte, (del tipo cuore fa rima con amore e sapore...) non attendeva di certo una canzone così!

I've seen you crying

You felt like it's hopeless

I'll always do my best

To make you see


(Ti ho visto piangere
sembrava che tu fossi senza speranza
perciò farò sempre del mio meglio
Per farti vedere che )

Kurt ricordò quando Blaine l' aveva visto piangere, per la prima volta: era successo poco tempo dopo che si erano conosciuti, in un caffè poco distante dalla Dalton, che Kurt avrebbe amato da lì all' eternità.


Baby, you're not alone

Cause you're here with me

And nothing's ever gonna bring us down

Cause nothing can keep me from lovin' you

And you know it's true

It don't matter what'll come to be

Our love is all we need to make it through


(Baby, tu non sei solo
Perché sei qui con me
E nulla mai ci abbatterà
perché nulla mi può fermare dall' amarti.
E tu sai che è vero .
Non importa quello che succederà
Il nostro amore è tutto. e abbiamo bisogno di farcela )

Il cuore di Kurt si sciolse, semplicemente, guardando Blaine che cantava, con quegli occhi color caramello fissi nei suoi.

Dio, sembra così un clichè! protestò la parte sarcastica e cinica del suo cervello.

Ma era vero: si sentiva fondere sotto lo sguardo del fidanzato, le ginocchia, nonostante fossero piegate sotto il suo corpo, tremavano impercettibilmente, e c' era qualcosa che gli bloccava la gola.

Kurt non aveva nemmeno lontanamente pensato che qualcuno gli avrebbe mai dedicato una canzone romantica.

lo aveva sognato, certo, ma mai lo aveva preso in considerazone.

e, adesso, non solo gli era stata dedicata una canzone, ma gli era stata anche scritta!

 

Now I know it ain't easy

But it ain't hard trying

Every time I see you smiling

And I feel you so close to me

And you tell me


(Ora, so che non è facile.
Ma non è difficile provarci.
Ogni volta che ti vedo sorridere,
E ti sento così vicino a me,
E tu mi dici )

Baby, you're not alone

Cause you're here with me

And nothing's ever gonna bring us down

Cause nothing can keep me from lovin' you

And you know it's true

It don't matter what'll come to be

 


(Baby, tu non sei solo,
Perché sei qui con me
E nulla mai ci abbatterà
perché nulla mi può fermare dall' amarti.
E tu sai che è vero.
Non importa quello che succederà,
Il nostro amore è tuttoquello che abbiamo bisogno per farcela)

I still have trouble

I trip and stumble

Trying to make sense of things sometimes

I look for reasons

But I don't need 'em

All I need is to look in your eyes

And I realize

 

(Ho ancora problemi
Io cammino e inciampo,
Cercando, a volte, di dare un senso alle cose
Cercando dei motivi ...
Ma non ne ho bisogno .
Tutto quello che mi serve è guardare nei tuoi occhi
E realizzare che)

Baby I'm not alone

Cause you're here with me

And nothing's ever gonna take us down

Cause nothing can keep me from lovin' you

And you know it's true

It don't matter what'll come to be

Our love is all we need to make it through, ooh

 


(Baby io non sono solo,
Perché tu sei qui con me,
E nulla, mai, ci porterà giù.
perché nulla mi può trattenere dall' amarti.
E tu sai che è vero.
Non importa quello che succederà.
Il nostro amore è tutto quello che abbiamo bisogno per farcela, ooh)

Cause you're here with me

And nothing's ever gonna bring us down

Cause nothing, nothing, nothing can keep me from lovin' you

And you know it's true

It don't matter what'll come to be

You know our love is all we need

Our love is all we need to make it through

 


(Perché sei qui con me
E nulla, mai, ci abbatterà
Perché niente, niente, niente mi può trattenere dall' amarti.
E tu sai che è vero.
Non importa quello che succederà.
Tu sai che il nostro amore è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Il nostro amore è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per farcela. )

Blaine terminò la canzone, poggiando la chitarra sul letto accanto a sè.

Guardò timidamente il ragazzo difronte a lui, come a chiedergli se gli era piaciuto il regalo.

Kurt trovò adorabile la differenza tra il Blaine sicuro di sè che cantava canzoni d' amore, al Blaine insicuro di come quella stessa canzone era stata percepita.

"è...è bellissima. la cosa più bella che i-io abbia mai sentito..." sussurrò Kurt, strascicando un paio di lettere, tanta era l' emozione.

Sussurrò, non volendo rompere l' incantesimo che sembrava essersi creato: c' era un chè di irreale in quella stanza.

Forse erano le candele profumate che gli stavano dando alla testa? o forse era il lato romantico di Kurt che prendeva il sopravvento? non lo sapeva, e, sinceramente non gli interessava saperlo.

Sentiva che doveva dire qualcos'altro, oltre ad un banale "è bellissimo..." ma cosa poteva dire? come si poteva spiegare come si era sentito durante quella canzone?

sperò che un bacio potesse bastare.

E, mentre lo baciava, pensò che forse... forse poteva dargli qualcosa in più.

.No? era un pensiero completamente sbagliato? a Kurt non sembrava, anzi.

Era tutto così perfetto... come aveva sempre voluto, romantico al punto giusto, con la persona perfetta.

Non era uno sbaglio.

*fine flashback*

"quindi hai scritto una canzone e lui si è buttato su di te?" chiese Puck, tra l' incredulo e l' interessato.

Kurt arrossì indecentemente, mentre Blaine sorrideva: "suppongo che si possa vedere anche così."

"Io ho scritto una canzone per te," disse Puck guardando Lauren "eppure non mi hai spinto su un letto o niente del genere..."

"nonostante abbia apprezzato il gesto, io cerco un uomo vero..." disse Lauren.

"con ciò vuoi dire che ti aspetti che lui ti prenda per i capelli per trascinarti nella sua grotta?" sbuffò Santana, guadagnandosi un occhiata omicida da parte dell' altra ragazza.

"occhi bellissimi e capelli rossi

per te mi butterei nei fossi" canticchiò Schuester.

Kurt congelò, rendendosi conto di avere appena raccontato al suo professore di spagnolo la sua prima volta.

"Prof, cosa sta dicendo?" chiese Rachel, scandalizzata dalla rima.

"no, niente, è che uhm... secondo voi se scrivessi una canzone ad Emma.. lei reagirebbe come Kurt?"

Fu allora che Finn capì che non era colpa sua se era un po' imbranato.

Insomma, guardate un po' a chi si accompagna: ha un patrigno che dorme con un fucile sotto il letto, un fratellastro che s' imbarazza a parlare di sesso nonostante lo faccia in continuazione (e lui lo sapeva bene...) un professore che non faceva altro che pensare alla consulente scolastica, una supplente sul monte Everest, e un allenatrice di cheerleader psicopatica.

"e poi? abbiamo già detto che vogliamo i dettagli!" esclamò Santana.

Oh, quasi dimenticava! aveva anche un "amica" sadica con, e qui erano parole della suddetta allenatrice di Cheerleader: "dei palloncini al posto delle tette."

Si, la vita non poteva andare meglio.

 "va bene ragazzi, adesso riprendiamo la lezione di educazione sessuale..." sospirò Schuester.

^nel prossimo capitolo^

Finn è ormai convinto di essere pazzo, Jesse S, James torna al mkinley, e così Kurt, per il dolore di Blaine...

Sue vuole arruolare Kurt nelle Cheerio (di nuovo) e Holly tona dal monte everest, con un piano davvero geniale... questo e altro, nel prossimo capitolo!! xD

 

*red vines = è un tipo di caramelle che Darren criss adora ( o almeno in a very potter musical dicono così..) non sapevo come scriverlo in italiano, perchè non credo che possediamo una caramella del genere: è una stecca di liquirizia al gusto fragola... ed io VOGLIO provarla!!! sembra buonissimaaaaaaa

^il mio angoletto^

ebbene si, non sono morta :)

e mi dispiace immensamente del ritardo... sto lavorando ad altre ff contemporaniamente; sto scrivendo un altra Klaine (pensavo di prendere le favole Disney e Gleezarle -se è una parola xD- con come protagonisti Kurt e Blaine...) cosa ne pensate?

vi interessa?

inoltre sono vicina alla conclusione del racconto di Burt e la motosega xD

Per tutti quelli che se lo stanno chiedendo: non ho descritto la scena di sesso perchè sono terribile nel descrivere scene del genere, in più ero terrorizzata al pensiero di poter rovinare con una manciata di parole un momento così bello tra Kurt e Blaine...

p.s. la prima parte è betata dalla fantastica gleekinn518 a cui non ho voluto sottoporre la seconda parte poichè sta facedno gli esami.. in bocca al lupo!!

grazie per aver letto, e... una recensione è sempre gradita xP

1 baci8

iry

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Capitolo 7
*** ritorno a scuola ***


7. Ritorno a scuola

"Blaine... io devo tornare al Mkinley." disse seriamente Kurt.

Blaine abbandonò sul tavolo il caffè medio che stava per bere: "scusa?"

"Karofsky e Santana hanno fatto un patto, è una cosa lunga da spiegare, ma il succo del discorso è che io posso tornare a scuola senza essere più infastidito... capisci? non ci saranno più bulli!"

"Oh." disse soltanto, tristemente.

Poi, si stampò in faccia un sorriso raggiante: a Kurt lo doveva: "è...è fantastico!"

"Lo so! tornerò alle nuove direzioni, mi sono mancate così tanto!" esclamò il ragazzo, per poi fermarsi con aria colpevole: "naturalmente mi sono trovato benissimo con gli usignoli, siete davvero fantastici, e-"

"Kurt, stai tranquillo, ho capito." disse Blaine, sorridendo, questa volta per davvero: il suo ragazzo era semplicemente adorabile quando era agitato.

"Mi mancherete, sai? voi usignoli intendo... e soprattutto tu."

Blaine congelò: Kurt lo stava lasciando per colpa della distanza che ci sarebbe stata? insomma, Lima e Westerville non erano poi così lontane... tre, quattro ore, no?

"Ma naturalmente ci vedremo ancora per i nostri caffè e per leggere Vogue... vero?" chiese poi Kurt, esitante.

"Naturalmente. Non ti dirò mai addio, Kurt." sussurrò Blaine.


 

Quel giorno Sue Sylvester era raggiante.

percorreva i corridoi con un sorriso vittorioso che faceva cambiare strada agli studenti: una Sue così contenta non doveva portare nulla di buono... che il Glee Club si fosse definitivamente sciolto? che Will Schuster fosse stato licenziato? nessuno lo sapeva.

Alcuni studenti azzardarono l' ipotesi che l' allenatrice dei Cheerios avesse finalmente convinto Obama ad abolire il Natale, mentre altri ancora sostenevano che la Nasa avesse spedito a Sue un campione di una speciale bomba che era in grado di sciogliere il gel sopra i capelli di Schuster.

era un eufemismo dire che la scuola era piombata nel caos più totale: gli insegnanti erano troppo terrorizzati per tenere una lezione, perciò rimanevano nascosti in aula insegnanti, Gli alunni non si azzardavano nemmeno a parlare, per paura che Sue puntasse contro di loro una pistola a raggi x (qualcuno aveva messo in giro la voce che Luke skywalker fosse atterrato in Ohio per consegnargliela personalmente,) o che puntasse contro di loro una bacchetta, cruciandoli o uccidendoli con il famosissimo incantesimo "Avada Kedavra."

Naturalmente alcuni avevano sostenuto che Sue fosse niente meno che l' incarnazione di Lord Voldemort, ma questa è un altra storia, che verrà narrata personalmente da J.K. Rolwing nei suoi prossimi libri, e non da me...

perchè, la mia storia inizia quel giorno, inizia proprio con quel sorriso, inizia proprio quando Sue prese per un orecchio Kurt e lo trascinò nel suo ufficio, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Allora, Porcellana.. ti sono mancata?" chiese Sue, piegando le labbra in un ghigno malefico.

Kurt annuì, (mentendo spudoratamente,) leggermente spaventato dal sorriso folle di Sue Sylvester.

non che di solito sorridesse in modo normale, ma in quel momento Kurt era terrorizzato: che la storia della bacchetta magica fosse vera? o peggio: che quella della pistola a raggi x fosse vera? lui amava la sua pelle così com' era: non voleva fori o scottature...

"Parliamoci chiaro Porcellana: tu non mi sei mancato, e non sono qui per dirti bentornato o cose del genere.

sono qui per affari."

Kurt annuì, senza prendersi la briga di ricordarle che lui si chiamava Kurt, non porcellana: ormai era una causa persa.

"la mia proposta è questa: tu che ritorni nelle Cheerio. come ti sembra la cosa?"

"e cosa ci guadagnerei?"

"entreresti nelle Cheerio."

"ma è una cosa che ci guadagna lei, visto che non ha più nè Quinn, nè Santana nè Brittany."

"quelle non erano ragazze con le palle. tu invece si."

Kurt si morse le labbra per non dirle che non era una ragazza, perciò era ovvio che avesse le palle.

Ma non lo fece, poichè sapeva che non poteva rispondere alla Coach così.

Non finchè le voci sulla pistola a raggi x non fossero state sfatate, comunque.

"e... bhè, cosa succederebbe se non accettassi?"

"conosco l' indirizzo della casa di Brontolo."

"chi?"

"oh, dai che lo conosci anche tu! quello con i capelli leccati da Schuester..."

Kurt la guardò, sempre più confuso.

"quello alto quanto Rachel! Hobbit II alla riscossa! il figlio di Schuester e Frodo! eddai! quello che sembra in preda a delle crisi epilettiche mentre canta... che salta sui mobili...che si lamenta sempre... che ha lo sguardo perso nel vuoto..." Sue tacque un paio di secondi: "col casco integrale in testa..."

"vuole dire Blaine?"

"Esattamente! so dove abita ed ho una pistola ed una bomba nucleare che la Nasa mi ha consegnato personalment-"

"va bene, rientro in squadra!" squittì velocemente Kurt, terrorizzato.

"ottima scelta porcellana. alle quattro ti passo a prendere per fare Jogging: devi smaltire quei fianchi a pera."

"Fianchi a pera? ho i fianchi a pera?" Balbettò Kurt, terrorizzato.

"si Porcellana... abbiamo così tanto lavoro da fare in così poco tempo! "

 

Blaine era davvero preoccupato: erano giorni che non usciva con Kurt, l' aveva solo sentito per messaggio qualche volta... dire che iniziava a preoccuparsi era un eufemismo!

"Secondo te è per questo che dicono che le relazioni a distanza non funzionano?" chiese tristemente a Wes.

Il ragazzo alzò lo sguardo dai compiti di Algebra: "Eh?"

"Kurt mi sta evitando!"

"Mhhh." mugugnò quello, tornando a dedicarsi ai compiti.

"cioè, no.. non proprio: risponde ai miei messaggi ore dopo, e rifiuta ogni volta di andare a prendere un caffè con me!"

"Oh."

"secondo te è perchè sono basso?"

"no, non credo che sia possibile..."

"è per i miei capelli? io devo per forza mettere il gel, altrimenti esplodono! sono dotati di vita propria!!"

"Si! Si! Si!" gridò Wes iniziando a ballare sul tavolo.

"credi davvero sia per questo? accidenti a mia madre e ad i suoi capelli ricci!" piagnucolò Blaine.

"Eh? Blaine cosa stai dicendo?"

"sto maledicendo la mia vita! tutto per colpa dei miei capelli!"

"sono confuso..."

"Me lo hai detto tu!"

"No, io stavo facendo le espressioni di algebra, che non mi venivano..."

"stavi davvero facendo i compiti in un momento come questo?" gemette Blaine.

"io.. uhm.. si?"

"Tu dovresti essere mio amico!"

 

Burt maledisse l' idiota che bussava alla sua porta alle quattro di mattina, con degli epiteti che avrebbero fatto arrossire persino Puck.

"Oh, preparati a morire..." sbuffò l' uomo, aprendo la porta di casa.

"Era ora! quanto tempo ci ha messo? qui fuori fa freddo!" esclamò una donna alta e bionda, che somigliava in maniera piuttosto inquietante a Jessica Fletcher: Burt lo sapeva bene, visto che sotto il cassettono degli attrezzi custodiva tutta la prima serie della signora in giallo.

"Allora, dov'è Porcellana?" chiese la signora, entrando dentro la casa senza aspettare nemmeno un invito, sfoggiando una tuta dell' adidas color prugna.

"scusi, ma lei chi è? e perchè è entrata in casa mia? "

"Chi sono io? ma la vede la televisione?" chiese la donna.

"lei è davvero Jessica?" chiese Burt, guardandosi intorno per trovare una penna ed un foglio sul quale farsi fare un autografo.

"Chi?!? io sono Sue Sylvester! mai visto L'angolo di Sue? lo fanno sempre sul telegiornale!"

"Oh. lei è la coach delle cheerleader della scuola di Kurt." sospirò deluso Burt.

"si, abbiamo vinto nove nazionali, e con l' aiuto di suo figlio arriverò a dieci, e con quei soldi mi comprerò la candidatura a presidente degli stati uniti, per poi dichiarare guerra alla Francia!

Che paese odioso, tutti piccoli, baffuti ometti con la puzza sotto il naso, così pieni di gel da rivaleggiare con William, che non sanno dire altro che baguette o croissant! Ma gli costava tanto chiamarle brioche come in ogni stato?!?"

Burt la guardò leggermente spaventato.

"Faccia finta che non abbia detto niente: di solito mi sfogo col mio diario, ma visto che devo controllare Porcellana mentre fa jogging non ho avuto tempo."

"E, uhm, che cosa ci fa a casa mia alle quattro del mattino?"

"l' ho appena detto! devo controllare Porcellana! Dio, voi meccanici siete così stupidi davvero o fate finta?"

"Ma non c'è nessuno che si chiama... Oh, intende dire Kurt?"

"alleluja! lodiamo il Sue-gnore!"

"alle quattro di mattina vuole vedere mio figlio che fa ginnastica?"

"si, ha dei terribili fianchi a pera, bisogna fare immediatamente qualcosa!" annuì Sue.

"Coach? che ci fa qui a quest'ora?" bofonchiò Kurt, attirato nella stanza dal rumore.

"Io ho detto che sarei venuta a prenderti alle quattro, e odio i ritardi."

"M-Ma io pensavo stessimo parlando delle quattro di pomeriggio!"

"non usare scuse ed esci immediatamente, mi sembra di aver già detto che abbiamo tanto lavoro da fare! se no non riuscirò mai a sterminare quei maledetti francesi!"

 

Blaine stava letteralmente languendo nel dolore.

Aveva il viso appoggiato al banco, ed i capelli, di solito costretti a rimanere sottocontrollo da chili di gel, erano lasciati liberi, segno che quel giorno il ragazzo era davvero depresso.

Sospirava ogni tre secondi, tanto che David gli lanciava continue occhiatacce.

dopo un sospiro particolarmente profondo, David sibilò :" sei un idiota, non hai fatto i compiti di algebra e non hai nemmeno intenzione di copiarli, ma almeno fai silenzio che io devo finirli!"

"Cosa me ne frega dei compiti? Kurt mi sta per mollare... scommetto che in questo momento sta ballando Single Ladies per Sam!" piagnucolò.

David lo guardò confuso, per poi decidere di lasciar perdere e tornare alle sue dannatissime espressioni, perchè, davvero, quei numeri erano maledetti!

"Salve classe!" esclamò una voce gioviale, che sicuramente non apparteneva a quella vecchia cornacchia della professoressa Rhio.

Una donna sulla trentina, bionda e con un largo sorriso si faceva strada verso la cattedra, portando con disinvoltura dei jeans e una maglietta con su lo slogan: "qual'è il colmo per una professoressa di matematica? dare i numeri! e per una supplente? avere mille problemi!"

"Io sono Holly Holliday, e per oggi sarò la vostra supplente." disse ancora, meritandosi per la prima volta in quella mattinata la concentrazione di Blaine.

"La professoressa Rhio mi ha detto che dovevate consegnare degli importanti compiti che vi sarebbero valsi la promozione o la bocciatura, ma sapete che vi dico? chi se ne frega? li ho svolti io per voi! e adesso cosa vogliamo fare?"

Si, decisamente David amava quella supplente.

"Lei insegnava al Mckinley?" chiese d' un tratto Blaine.

"Certo! qualcuno ti ha parlato di me?" chiese Holly.

"Un qualche accenno a dei cetrioli c'è stato... mi hanno raccontato qualcosa Finn e Kurt. "

"Oh, li conosco, erano al Glee, mi mancano quei birbantelli..."

"Bhè, potremmo andare in gita lì, no?" chiese David, sperando così di sollevare il morale al suo amico e di vedere tante cheerleader in uniforme in un colpo solo.

"Pensavo che non me l' avreste mai chiesto..." rispose la donna, con un sorriso furbo.


 

"Coah...lei è sicura al cento per cento di questo, non è vero? non sarà rischioso?" chiese Kurt timidamente, aggiustandosi il colletto della giacca di pelle.

"no, non sono sicura e non so se sarà rischioso, ma qualunque cosa succederà non sarà noiosa."

"m-ma..."

"niente ma Porcellana! adesso tu andrai lì fuori e farai diventare tutti gay, capito?"

"si coach, però mi sento in dovere di informarla che questi pantaloni sono troppo stretti. e se lo dico io che porto Jeans skinny per tutto il tempo... "

"sciocchezze! quella è la taglia per un bambino di dieci anni!"

"io ne ho quasi diciassette, invece!"

"Porcellana, se non finisci di prepararti entro cinque secondi io non sarò responsabile delle mie azioni. e questa volta non si tratterà di un cannone col quale ti sparerò fuori dalla mia vita. nè di una pistola laser: questa volta sarà lento e doloroso, proprio come l' agonia dei pidocchi di Schuester quando imbratta i suoi capelli con quella cosa che si ostina a chiamare gel ma che invece è grasso di bue in calore."

"sono quasi pronto."

"ci avrei potuto scommettere. sapevo che eri la persona giusta per vincere il mio trofeo. e così saranno dieci! all' undicesimo potrei muovere guerra ai tedeschi... sono troppo biondi per i miei gusti, e devono piantarla di mangiare wuster, non hanno mai sentito parlare degli integratori o dei frullati di proteine?!?"

 

"Ed ecco, signori e signori, il liceo Mckinley!" esclamò Holly davanti alla scuola, per poi fare una smorfia, "non è un gran che, vero?"

David stava per annuire, quando vide Blaine defilarsi dentro la scuola.

Diede una gomitata a Wes (che era di fianco a lui) ed indicò l' hobbit che tentava di scappare.

L' amico annuì, ed insieme sgattaiolarono via, verso l' ingresso, mentre Holly raccontava vari aneddoti sulla Coach Sylvester e il "delizioso" preofessor Schuester: David decise che non voleva sapere perchè era "delizioso."

 

Finn era tranquillamente seduto su una scomoda sedia nell' aula del Glee, aspettando insieme agli altri, l' esibizione dei Cheerio.

Se fosse stata un esibizione come tutte le altre sarebbe stato eccitato, (nel vero senso della parola,) perchè avrebbe potuto vedere le Cheerleader nei loro minuscoli gonnellini; ma, quel giorno si esibiva anche Kurt, perciò non poteva essere eccitato in quel modo, altrimenti sarebbe stato davvero strano, e si sarebbe dovuto fare molte domande sui suoi scorsi rapporti.

E- oh, diamine, ma cosa andava a pensare!?! a lui non piacevano gli altri ragazzi! Lui era innamorato di Rach-ehm, Quinn.

Si, lui era innamorato di Quinn; e di nessun altro.

Non gli faceva alcun effetto vedere Jesse St. James sempre vicino a Rachel.

Perchè lui non provava niente per Rachel(come si era ripetuto milioni di volte,) lui era innamorato di-"Blaine?" chiese Finn confuso, guardando il ragazzo appena entrato nell' aula.

"Spie!" strillò Rachel.

"Ehi, Finn, ehi, Rachel" li salutò tranquillamente Blaine, come se fosse abituato ad essere chiamato spia.

Bhè, conoscendo Rachel, forse lo era.

"Dov'è Kurt?" chiese poi, guardandosi in giro.

"Ma tu non hai mai lezione, nella tua scuola?" sbuffò Santana.

"Whooo! anch' io voglio andare a fare l' usignolo, allora!" Brittany si fermò un attimo, pensierosa, per poi voltarsi verso il nuovo arrivato: "Ma tu sei un delfino o un usignolo? sono confusa."

Blaine la guardò, se possibile, ancora più confuso di lui:"da dove saltano fuori i delfini?"

"Oh, non lo sai? i delfini sono squali gay."

"No, i delfini sono mammiferi, e-"

"No, fidati: i delfini sono squali gay."

"Ascolta, Brittany-"

"Me l' ha detto Britney Spears! e mi ha anche detto che sono migliore di tutti voi!" disse la ragazza.

"vuoi sapere dov'è Kurt, si o no?" chiese Mercedes, cambiando discorso.

"Certo che lo vuole sapere! altrimenti potrebbe radersi i capelli..." disse David, entrando nell' aula insieme a Wes.

"Altre spie!!!" urlò Rachel.

"Ti rendi conto che noi non andiamo alle nazionali, vero? e che perciò non siamo spie?" sbottò Wes.

"Vi state portando avanti per l' anno prossimo!"

"No, noi siamo qua solo per controllare che Blaine non faccia qualcosa di stupido come rimettersi a fare una serenata ad un commesso..."

"David, tu sei un genio!" esclamò Blaine, con un enorme sorriso sulle labbra.

"No. Blaine, guardami attentamente." disse Wes, d' improvviso serissimo."Tu. Non. Farai. Una. Serenata. Ad un altro commesso del Gap, chiaro? La tua folle ricerca di sconti sta iniziando a spaventare tutti gli usignoli."

"Senza contare che ieri minacciavi di diventare pelato perchè Kurt non rispondeva ai tuoi messaggi, e adesso vuoi fare una serenata ad un commesso?"

"Non ad un commesso:a Kurt. conosco la canzone perfetta!"

"e quando mai non la conosci?" borbottò Wes.

Blaine, in tutta risposta gli lanciò un occhiataccia, prima di coltarsi verso il coro rivale.

"E, magari se voi mi aiutaste..." buttò lì, con un sorriso da cucciolo bastonato, "sarebbe davvero fantastico..."

"Conta su di noi, Delfignuolo." disse Brittany con un sorrisone.

"Magnifico. La canzone è Somewhere Only We Know, e- aspetta, ma perchè Kurt non è con voi?"

"Non te l' ha detto?" chiese Finn, sorpreso.

"Qualunque cosa fosse da dire non hanno... avuto il tempo, diciamo..." sghignazzò Wes.

"Troppe, troppe informazioni." disse Finn, arrossendo.

"Poche, poche informazioni..." cigolò Santana.

Puck le lanciò un occhiata stranita.

"Ehi, a voi piace guardare le lesbiche, a noi i gay: sono caldi. Problemi, Puckerman?"

"Dov'è Kurt?" chiese ancora Blaine.

"Oh, lui è-"

"Rachel, vuoi stare zitta? lo porteremo a vederlo, infondo dobbiamo andare anche noi lì." disse Mercedes.

"Lì dove?"

"Vedrai, ragazzo bianco, vedrai..."

 

Kurt era piuttosto agitato.

E stava cominciando a sudare, il che non si sposava perfettamente con i vestiti che indossava, (la pelle dava un prurito incredibile.)

Però doveva essere forte: ne aveva affrontate di peggio.

Karofsky l' aveva baciato contro la sua volonta; c'era qualcosa di peggio ?

"Mi avete portato ad uno spettacolo di Cheerios?" chiese lentamente Blaine.

 

"io non sopporto le cheerleader... senza offesa, ragazze, è solo che sono inutili, secondo me.." disse ancora il ragazzo, guardando le ex cheerleader

"Blaine... "

"cosa c'è, Wes? ho visto anch'io che sono entrate le cheer-"

"Blaine! guarda in fondo chi c'è!"

"cosa stai-"

"Blaine!" esclamò esasperato il ragazzo, per poi procedere a prendere tra le mani il mento dell' altro e spostarlo verso il punto indicato.

 

"So hot
Out the box
Can we pick up the pace?
Turn it up,
Heat it up
I need to be entertained
Push the limit
Are you with it?
Baby, don’t be afraid
I’ma hurt ‘ya real good, baby"

(Così hot
Fuori dalla scatola
Possiamo accelerare il ritmo?
Fallo aumentare
Aumentiamo la temperatura
Ho bisogno di essere intrattenuto
Spingere il limite
Ci sei ?
Baby, non avere paura
Ti farò male in modo fantastico, baby)

Blaine rimase a bocca spalancata vedendo il proprio fidanzato in mezzo alla palestra,vestito interamente di pelle nera.

Gli occhi color caramello del ragazzo indugiarono qualche attimo di troppo sui Jeans del fidanzato: erano veramente Jeans o forse gli erano stati dipinti addosso? Non che si lamentasse, naturalmente.

e... bhè, Blaine era leggermente distratto da quello che stava cantando: perchè, per il povero ragazzo la canzone era troppo da sopportare in un colpo solo.

Per un paio di secondi si chiese dove diavolo fossero finite le facce da gas che Kurt aveva nella performance "animal."

Poi quel pensiero scomparve.

Bhè diciamo che tutti i pensieri scomparvero dalla mente del povero Blaine, a cui non rimase altro che una poltiglia informe dentro la testa.

e come dargli torto?

 

"Let’s go
It’s my show
Baby, do what I say
Don’t trip off the glitz
That I’m gonna display
I told ya
I’ma hold ya down until you’re amazed
Give it to ya ’til your screaming my name

No escaping when I start
Once I’m in I own your heart
There’s no way you’ll ring the alarm
So hold on until it’s over

Oh, do you know what you got into?
Can you handle what I’m ’bout to do?
‘Cause it’s about to get rough for you
I’m here for your entertainment"

 

(Andiamo
E’ il mio show
Baby, fai quello che dico
Non soprenderti dello sfarzo
Che mostrerò
Te l’ho detto
Continuerò finche non sarai esterrefatto
Te lo darò fino a quando non griderai il mio nome

Non puoi scappare dopo che ho iniziato
Una volta che sono dentro io possiedo il tuo cuore
Non c’è modo di suonare l’allarme
Allora tieniti forte fino a quando non smetterò

Oh, sai dove sei finito ?
Puoi gestire quello che sto per fare ?
Perchè sto diventando violento per te
Sono qui per il tuo divertimento)

"Wow..." sospirò Sam, che sembrava aver capito il perchè della sua malsana ossessione sul capitano Kirk.

"Credo che Pucksaurus debba fare nuove esperienze." Disse Puck.

"Voglio fare sesso sfrenato con lui." disse Santana, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

A quell' affermazione Finn sputò tutta la coca che aveva appena bevuto: "Lui è mio fratello! Non pouoi dire cose del genere! e c'è anche il suo fidanzato, qui."

"Ok, è basso, però io non lo vedo proprio..." fece notare Lauren.

"é andato negli spogliatoi delle Cheerios." li informò Wes.

"Perché?"chiese Finn, per poi sospirare: "No, non ditemelo, non lo voglio sapere."

 

^il mio angoletto^

Io sono mortificata per il ritardo, davvero! Volevo un capitolo più bello per non deludervi, ma poi mi sono fatta prendere la mano e.. volat! pagine e pagine di racconto!

Mi dispiace, la prossima volta prometto che sarà più breve!

p.s. la prima parte è betata da Gleekinn518, e, l' ultima, (come al solito) no: non volevo farvi aspettare troppo per il capitolo....

spero che sia valsa la pena di tutti gli sforzi, e bhè... preannuncio che il prossimo capitolo vedrà protagonisti Puck, Finn, Kurt, Blaine e tutti gli usignoli, in un incontro quantomai imbarazzante... eh si, ci sarà un accenno di Jeff\Nick xD

 

1 baci8

iry

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Capitolo 8
*** la crisi di Finn (1 parte) ***


eccomi di nuovo qui! si, ci ho messo un po'... è che sono stata presa dalla potter mania, dopo aver visto l' ultimo film: per me è stato fantastico <3
ho anche sviluppato uno strano amore per tom riddle... bho, non chiedetemi nemmeno il perchè, è successo e basta xD
senza contare il fatto che ho avuto una "crisi d' autrice:" ci sono così poche recensioni nello scorso capitolo... molte meno rispetto ai primi: sto peggiorando? la storia vi sta annoiando? a me sembrava di essere migliorata, ed il capitolo scorso era, a mio parere, il migliore che avessi scritto... :(
ringrazio _saruwatari_ per l' immagine mentale di blaine che danta D* ** ***** * ***y (poi capirete xD)

bhè., che dire, iniziamo!

8. la crisi di Finn -1 parte-

 

"Finn!" esclamò Emma, sorpresa di vedere nel suo ufficio qualcuno che non era Will.

"Salve signorina Pillsbury, volevo chiederle se ha del tempo da dedicarmi..."

"Ma certo, di cosa vuoi parlare? Per caso Puck ha messo incinta un altra volta Quinn?"

"No! Cioè, non lo so... lei sa qualcosa di cui io non sono a conoscienza?"

"Oh, no,no, era solo per avviare la convrsazione." disse Emma, con un sorriso nervoso.

"Oh, okay. Senta, ho un problema."

"Confidati pure, sai che niente di ciò che dirai uscirà da questo ufficio."

"Già, a causa del giuramento di Ippocrate..."

"No, quello è per i medici, e, senza offesa Finn, ma come fai a conoscerlo?"

"L' hanno citato in Scrubs."

"Ahhh, capisco."

Finn non capiva perchè doveva essere offeso, ma alla fine decise di lasciar perdere, e di raccontare il suo problema alla consulente.

"Si tratta di Kurt: lui è il mio fratellastro, io gli voglio bene, sia chiaro, e sono a posto con il fatto che è gay, ma... ecco..."

"Ohhhh, ho capito tutto, non ti preoccupare." Disse la signorina Pillsbury, prendendo un paio di volantini dal cassetto della cattedra e porgendoglieli: "capisco che sia un discorso un po' imbarazzante da fare, ma non c'è niente di cui vergognarsi, è normale ad un certo punto della vita... dopo averli letti se avrai dei dubbi potrai venire qui e ne parleremo insieme."

"Grazie," disse Finn, piacevolmente sorpreso, "sa, lei è davvero brava, non capisco perchè nessuno venga qui..."

"Oh, grazie, sono felice di averti aiutato."

Finn le sorrise e si alzò dalla sedia, leggendo contemporaneamente il titolo del primo volantino: non l' avesse mai fatto!

Scivolò, e sbattè la testa contro la scrivania di Emma.

"Io non intendevo questo!" Piagnucolò, sfregandosi la fronte con la mano e poggiando i volanti sulla scrivania.

Emma lo guardò, confusa.

Finn invece sospirò, capendo perchè nessuno andava dalla consulente:" lei mi ha dato dei volantini sull' omosessualità." disse indicandone uno di colore viola, con su scritto: "Diversi è meglio! i cinque punti per capire la tua sessualità."

"si, l' ho fatto...?"

Finn sembrava vicino allo scoppiare in lacrime:" Io non sono gay."

"So che è difficile apprendere delle verità su te stesso, ma non devi negare ciò che sei... c'è scritto anche sul depliant: la prima fase è la negazione, ed è la più difficile da superare..." disse, indicando il primo punto.

"ma io non-"

"Finn, nessuno ti giudica, anzi. Secondo me sei stato molto coraggio a venire qui a chiedere consiglio..."

"Io non sono gay, davvero. non è questo il problema."

"Non è questo?"

"No!"

"Oh, Finn, mi dispiace! Eppure ci avrei scommesso..."

"Lei crede che io sia Gay?"

"ehm... no, certo che no... su, adesso non perdiamo tempo e dimmi qual è il problema!" esclamò la conuslente con un sorrisone.

"Sa che Kurt è fidanzato, vero?" chiese Finn, e la donna annui', sorridendo incoraggiante.

"Ecco, loro due sono molto...ehm... fisici?"

"non capisco..." disse Emma.

"nel senso che sono molto uniti..."

"Mi sembra una bella cosa."

"non uniti nel modo che pensa lei.. ugh!" Finn gemette, frustrato.

Improvvisamente non gli pareva una buona idea parlarne.

"Spiegati meglio, Finn."

"sa quando due persone si amano molto?"

"Certo, Carl ed io eravamo molto legati."

"Ecco, Kurt e Blaine fanno quelle che voi due facevate di notte..."

"Giocano molte partite a scacchi?"

"Lei mi sta prendendo in giro, vero?"

"no, non mi permetterei mai. proprio non capisco quello che stai dicendo..."

"Fanno sesso, okay? si chiudono nelle stanze per darci dentro come se stessero dentro un film porno! ma non solo là! sono stati anche nella vasca da bagno, ed io sono entrato, e... Dio quell' immagine resterà per sempre nella mia mente..." Finn rabbrividì, prima di continuare a parlare;"li ho visti anche dietro le quinte delle regionali, ero nascosto dietro un carrello degli attrezzi, e poi ho rischiato seriamente che lo facessero nella camera d' ospedale nella quale ero ricoverato, e... sto uscendo fuori di testa. Non è un modo di dire, sto davvero impazzendo.

Ieri notte... bhè, ieri notte li ho sognati: erano sul tetto di casa,e bhè, capisce...? "

Emma guardava Finn come se gli fosse cresciuta una seconda testa.

"La prego, non mi guardi così! Mi dica che è una cosa normale! Che passerà col tempo!"

"Oh. ecco, uhm..."

"Stamattina stavo facendo colazione con Kurt; era tutto normale, quando mi sono accorto che in un angolo della sua bocca c' era qualcosa di bianco, e pensando che fosse-"

"Ti prego, non dirlo, ho capito."

"Ho iniziato a farfugliare e sono andato a sbattere sull' armadio, rovesciando tutte le tazze ed i bicchieri, per poi scoprire che era solo dentifricio! E come se non bastasse Mamma mi toglierà la paghetta per ripagare tutti gli oggetti che ho rotto."

"credo che dovrò chiamare uno psicologo."

"Sto davvero impazzendo?" gemette Finn.

Emma lo guardò strlunata: "stavo parlando di me: ho bisogno di un colloquio con uno psicologo, e," qui rabbrividì, "devo andare a cambiare dentifricio: ne comprerò uno verde, o rosa... non riuscirò mai più ad usare un dentifricio vivident white, dopo questo discorso, ormai l' ho associato..." Emma rabbrividì ancora,"Rimandiamo la prossima seduta, va bene?"

detto questo lasciò la stanza, diretta al supermercato per comprare dentifricio, spazzolino e un intero set di amuchina: dopo quel colloquio aveva la sensazione che il suo disturbo autocompulsivo sarebbe peggiorato.



 

"Amico, ho la soluzione hai tuoi problemi." Disse Puck, uscendo fuori dall' armadio dell' ufficio di miss Pillsbury.

"Cosa hai sentito?" chiese Finn, terrorizzato.

"tutto."

"ed eri nell' armadio per un motivo partcolare?"

"Volevo ripulire il portafoglio di Bambi, sai com'è, devo portare Lauren al bel grissino domani... poi l' ho sentita entrare nell' ufficio e mi sono nascosto."

"Oh." mugugnò Finn, guardandosi con attenzione inverosimile i piedi.

"Non stai impazzendo, è che Hummel è sexy, l' ha provato l' altro giorno, mentre ballava con le Cheerio. Anche io l' ho sognato, anche se non c' era Blaine, e Hummel era senza-"

"Non voglio senitre cosa non aveva, e si, mi stai iniziando a preoccupare: da quando ti interessi ai ragazzi?"

"Ehi, quando una persona è sexy, è sexy, e Pucksauros può fare eccezioni : sarebbe alquanto ingiusto nei confronti di tutta la popolazione maschile, non credi?"

"Io... faccio finta di non sentire, ok?"

Puck si strinse le spalle: "comunque la soluzione è semplice: ho già un piano."

"Davvero?"

"certo."

"e non coinvolge niente che è illegale in almeno venti stati?" chiese scettico Finn.

"ehm... ho un altro piano."

"Non voglio evirare nè Blaine nè Kurt."

"Ok, piano C"

"Non dovrò finire in prigione..."

"non ci finirai, è una cosa legale."

"non deve esserci di mezzo droga o altro..."

"Dio, come sei noioso Finn! comunque passo a prendere te e Kurt stasera alle sette per il mio grande piano: poi mi ringrazierai."

"Puck, non che non creda nelle tue buone intenzioni, ma cosa ci guadagni?"

"assolutamente niente, lo sto facendo per un amico."

Finn lo guardò scettico.

"Ok, è che mi sento ancora in colpa per la faccenda di Quinn e del bambino..."

"Ormai è passata," disse Finn sorridendo, "però ti aspetto ancora per le sette."



 

"E' una cosa davvero dolce, Finn." disse Kurt con un grosso sorriso.

"Non è niente di che..."

"Invece lo è, so quanto odi i musical, e adesso mi stai portando a vedere Rent! sei fantastico!"

Finn arrossì, pensando che lo avrebbe portato a vedere un musical, pima o poi... cercò di non sentirsi troppo in colpa per avergli mentito, infondo se gli avesse detto che sarebbero andati non si sa dove con Puck non avrebbe mai acconsentito a venire.

"Non credi di stare esagerando? E' solo un musical."

"Non è solo un musical! è IL musical, uno dei miei preferiti... come facevi a saperlo?"

In realtà Finn aveva detto l' unico nome che si ricordava di tutta la serie di videocassette che erano stipate nella camera di Kurt, ma questo non lo disse: "alcuni segreti non possono essere rivelati."

"Ufff, come la fai lunga! comunque, non dovremmo andare? sono le sette ..."

Finn annuì, prese il giubbotto e uscì, seguito subito da Kurt, diretto verso unasagoma familiare.

"Che cosa ci fa Puck qui?" chiese il controtenore, confuso.

"Lui viene con noi."

"A vedere Rent?"

"Certo, io amo vedere le sfilate di moda! Ci sonon le modelle!" Disse Puck, con un sorrisone.

I due fratellastri lo guardarono, confusi.

"Rent non è uno stilista?"

"No..." disse Finn.

"Assolutamente NO. in questo momento hai ucciso contemporaneamente Brodway e la moda, senza contare che in un angolo del mondo, in questo momento, Heidi Klum si sta suicidando, ed hai commesso tutto ciò con solo cinque parole: pensi di essere ancora degno di vivere?"

Puck lo guardò perplesso, non capendo se essere offeso o no, per poi propendere a chiedere:" chi diamine è Heidi Klum?"

Finn prese per le spalle il fratello appena in tempo, perchè si stava per lanciarsi addosso a Puck:" tranquillo, Kurt, adesso andiamo a vedere Rent..."

"Ma lui-"

"Ci deve dare un passaggio, se non non ci arriviamo: tu non conosci la strada, e figurati se mi davano la patente dopo aver investito un postino..."

Kurt sospirò prima di salire in macchina.




 

Jeff non poteva sapere a cosa andava incontro, quando aprì la porta della camera di Blaine.

Se lo avesse saputo avrebbe provveduto a chiudere a chiave per sempre l' intero corridoio, non solo la porta.

ma, siccome il nostro usignolo non è ancora capace di prevedere il futuro, e in seguito avrebbe rimosso l' accaduto, toccherà a me spiegare cosa vide: Blaine davanti allo specchio, con solo un asciugamano appeso ai fianchi e una spazzola in mano, che fungeva da microfono, mentre cantava: "Do ya think i' m sexy?"

"Oh, mio Dio..." mormorò Jeff.

"Io, uhm... c'è una spiegazione ovvia..."

"Che sarebbe?"

"Rachel mi ha detto che è divertente: lei canta sempre davanti allo specchio, così mi sono detto che se può farlo lei posso anch'io..."

"Sai, credo che la follia delle Nuove Direzioni ti abbia contagiato..."




 

"Finn... sei davvero sicuro che Puck ci stia portando a vedere Rent?"

"Hummel, vuoi piantarla di parlare come se non ci fossi? sono qui davanti! "

"Non sei degno di parlare finchè non ti scuserai per quello che hai detto."

"Okay! mi dispiace di aver detto che Rent era uno stilista!"

"...E la mia non era una battuta di cattivo gusto, ma soltanto una frase dettata dall' ignoranza con cui purtroppo sono obbligato a convivere."

"Oh, no. questo non lo dico!"

Kurt gli lanciò un occhiataccia.

"Va bene, ma solo perchè ho bisogno che tu sia di buon umore..."

"Buon umore? che cosa stai combinando Puckerman?"

"Assolutamente niente che tu debba sapere, Hummel..." disse Noah con un sorrisone che non prometteva niente di buono.

"Puck..-"

"...E la mia non era una battuta di cattivo gusto, ma soltanto una frase dettata dall' ignoranza con cui purtroppo sono obbligato a convivere."

"Oh, adesso non mi interessano le scuse! Ditemi subito cosa state combinando..." Kurt si voltò verso Finn, che era seduto di fianco a lui, con sul viso dipinta di un espressione spaventatata:"noi non stiamo andando a vedere Rent, vero?"

"Temo di no, Hummel: i musical non sono proprio il mio tipo di intrattenimento..." ghignò Puck.

" Finn, mi ero fidato di te!" gemette Kurt.

"Kurt mi dispiace! giuro che prima o poi ti porto da Rett..no, era, Lent... o Trent?"

"RENT!" urlò Kurt, ormai prossimo ad una crisi nervosa.



 

"Wes, perchè stiamo andando in un posto del genere?" sbuffò Blaine, evitando accuratamente gli sguardi di Jeff, che lo guardava ancora preoccupato.

"Perchè Nick se ne è andato in vacanza con la famiglia in anticipo, e Jeff si sta deprimendo..." rispose il ragazzo, per poi abbassare sensibilmente la voce, in modo che gli unici a sentirlo fossero David e Blaine, seduti al suo fianco: "ed in più si sta comportando in modo strano, continua a fissarti, Blaine... secondo te ora che Nick è lontano ha riscoperto una cotta per te o qualcosa del genere?"

"Allora non sono solo io che l' ho notato!" esclamò David, tenendo la voce al minimo.

"io non credo che sia questo..." provò a dire Blaine, ma ormai nessuno dei due lo stava più ascoltando.




 

"Dite la verità, sono diventato complice di un furto? state per rubare un altro bancomat? Oppure state cercando di vendermi ad un pazzo maniaco che mi scuoierà vivo per poi farsi un vestito con la mia straordinaria pelle?"

Puck lo guardò incredulo: "E questa da dove l' hai tirata fuori?"

"Finn mi ha costretto a vedere con lui Il silenzio degli innocenti."





 

"Jeff, tu sei ancora innamorato di Nick, non ci pensare nemmeno." Lo ammoni David, sventolandogli il dito sotto il naso con difficoltà, siccome era seduto nel sedile posteriore.

"eh?..."

"dillo ai tuoi usignoli preferiti: perchè vuoi tradirlo?" chiese Wes, con un sorriso che strisciava sul volto.

"Non lo sto tradendo; mi avete detto voi di andare in una dis-"

"Ohhh mai noi non stiamo parlando di questo!" disse David, con aria allucinata, che aveva fatto rabbrividire Blaine; (nota a sè: c'è un motivo per il quale David non beve mai caffè.)

"Stiamo parlando del nostro piccolo Blaine!"

"che comunque non tradirà per te Kurt... loro vivono in groppa ad un unicorno, sempre in volo sull' autostrada dell' arcobaleno..." disse ancora David, con un sorriso inquietante.





 

"Mi state rapendo?" chiese Kurt.

"Dio, Hummel, chiudi quella bocca una volta per tutte!"

"Quindi mi state rapendo... poi cosa avete intenzione di fare?" Kurt tacque un paio di secondi, il tempo necessario perchè i suoi occhi si allargassero, pieni di consapevolezza: "Puck vuole molestarmi, vero? Santana mi aveva accennato a qualcosa del genere dopo l' esibizione dei cheerio, ma non credevo fosse vero...Perchè hai accettato di diventare complice di una cosa del genere, Finn? pensavo che mi volessi bene... "

Finn guardò l' amico, improvvisamente impaurito: "Puck, tu non vuoi molestarlo, vero? Perchè se è così questo piano non mi piace. Affatto."

"No! Io non molesto le persone, sono loro che mi supplicano di portarle a letto!"




 

"Blaine?"

"Si, non siamo mica ciechi: abbiamo visto che l' hai guardato per tutto il tempo!" disse Wes.

"Ma io l' ho fatto perchè mi fa paura: l' ho visto in camera mentre-"

"Guardate, siamo arrivati!" lo interruppe Blaine, indicando l' edificio davanti a sè: non era mai stato cosi' felice di arrivare a destinazione in tutta la sua vita.




 

Eccoci!" esclamò Puck, fermando la macchina proprio davanti all' ingresso, colorato da luci colorate, che ricordarono a Finn quelle di Las Vegas nei suoi casinò.

Non che lui le avesse mai viste dal vivo: la sua visione del mondo dipendeva da quello che trasmettevano in tv.

"Puck, tu mi hai portato in una discoteca gay?" chiese Kurt, con improvvisa calma.

la calma prima dell' inizio della tempesta.


^il mio angoletto^

avete capito il piano di Puck? si? se è no non vi preoccupato: è molto contorto, come lui del resto xD
che dire.. fatemi sapere cosa ne pensate!









 

1 baci8 iry

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Capitolo 9
*** la crisi di Finn (2 parte) ***


Mi scuso con tutti i lettori per averci messo un immensità a scrivere il capitolo, davvero, sono imperdonabile :( potete picchiarmi pure, me lo merito :\

inoltre, ci tengo a ringraziare  ND_Warblers518 per essere una beta fantastica e per avermi fatto da musa in questo capitolo... ti voglio bene serena , e questo capitolo è dedicato a te per avermi sopportata così a lungo!


9. La crisi di Finn -2^ parte-

"Ci hai portato in una discoteca gay?!?" ripetè Finn, con gli occhi sbarrati.

"Certo, così Hummel può divertirsi."

"Io ho un fidanzato. Non credo che-" iniziò Kurt, prima di venire bloccato quasi immediatamente da Puck.

"tu credi male." disse perentorio, sospingendo i due fratellastri fino all' entrata.

Blaine era seduto ad un tavolo insieme a Jeff, mentre David e Wes erano in giro a ballare.

"e poi continuano a sostenere di non essere gay!" borbottò incredulo Jeff, guardando Wes che ballava con un ragazzo biondo.

"prima o poi faranno coming out, ne sono sicuro." disse Blaine con certezza.

"l' importante è non farli bere troppo, ti ricordi l' ultima volta?" chiese l' usignolo, mentre Blaine rabbrividiva al ricordo dell' ultima festa dei Warbler, dove era stato costretto a darsi alla corsa per scappare da Davis, che sosteneva di essere la persona giusta per iniziare Blaine al sesso.

Kurt era andato su tutto le furie, e alla fine la festa era stata fermata dal preside, accorso per le troppo urla.

Avevano rischiato un espulsione tutti quanti.

"Non ricordarmelo... credo che quel giorno mi abbiano fermato la crescita..."

"Ohhh. Questo spiega molte cose!" disse Jeff, guardandon l' altezza del solista.

Blaine gli lanciò un occhiataccia, prima di sospirare: "vuoi qualcosa da bere? Sembra che la serata di farà lunga..."

"Vodka. Bottiglie di Vodka." piagnucolò Jeff.

"Allora, ti stai divertendo, Hummel?" chiese con un sorriso Puck, sedendosi sul divanetto viola accanto all' altro ragazzo.

"Mi stai prendendo in giro? Io ero convinto di poter andare a vedere Rent e voi mi avete portato qui!"

"Bhè invece di stare qua a lamentarti potresti sfruttare l' occasione: questo è l' unico Gay Claub dello stato..."

"Ed io non capisco perchè mi abbiate portato qua. Tu poi, sei omofobo, credevo ti facesse schifo persino respirare la stessa aria che respiro io!"

"Non è vero! Non sono omofobo, è che..." la voce di Puck si spense, come se il ragazzo cercasse le parole giuste per dire cosa sentiva.

"Bhè ti buttavo nel cassonetto perchè sei un perdente, non perchè sei gay o cosa del genere. E poi..." Puck prese un respiro profondo, prima di ricominciare a spiegare: "Mio padre ci ha abbandonato poco dopo la nascita di mia sorella, per diventare una Rockstar... aveva una band, e là c' era un certo Luke. Tradiva mia madre con lui, lo so perchè ho sentito mio padre che glielo diceva pochi giorni prima di andarsene."

"Oh." disse Kurt, sbattendo le palpebre, stupito.

"Credo di aver pensato di buttare nel cestino quel Luke, non te." borbottò ancora Puck imbarazzato, guardando tutto tranne gli occhi dell' altro: "e.. bhè mi dispiace."

"Oh." ripetè Kurt.

Caddero in un silenzio imbararzzante, che venne spezzato un paio di minuti dopo, con l' arrivo di finn e di un altro ragazzzo dai capelli scurissimi.

"Oh Santo Panino!" esclamò il fratellastro di Kurt. "Lui è geniale!" disse agli altri due, indicando il ragazzo dietro di lui: "lui è Harry, e abbiamo praticamente tutto in comune! gli piace cantare giocare a football, e tifa i Giants!Pensate che mi ha invitato a vedere una loro partita insieme a lui!"

Harry sorrise, divertito. "Siamo praticamente Anime Gemelle."

"Uhm... bhè, penso si possa dire anche così." disse Finn alzando le spalle, per poi esclamare: "Non vedo l' ora di presentarti alla mia fidanzata!"

"Fidanzata? Hai una fidanzata?" Ripetè il povero Harry.

"Certo, si chiama Rachel. Ci siamo messi insieme da poco... Molte persone non la trovano molto simpatica, ma secondo me è fantastica, e-"

Finn non riuscì a finire la frase, visto che Harry se ne era andato.

"Cosa ho fatto di male?" chiese Finn agli altri due che stavano soffocando le risate dietro colpi di tosse.

"Sei proprio stupido come sembri..." biascicò Puck.

"Finn, siamo in un club gay, secondo te perchè quel ragazzo ha iniziato a parlarti?" chiese Kurt, esasperato.

Finn ci mise un paio di secondi a capire.

"Vuoi dire.. che ci stava provando con me?" chiese, con una risatina nervosa.

Puck si affrettò ad alzarsi per evitare la crisi isterica di Finn, che ormai era soltanto a poci minuti dall' arrivo.

"Vado a prendere dei drink!" esclamò, correndo via e rimediandosi un ochiataccia da parte di Hummel.

Noah si ripromise di tornare al divanetto come minimo dopo dieci minuti.

Sgusciò tra la folla, declinando non proprio gentilemente le offerte di qualche ragazzo (in fondo era Noah Puckerman, anche in un club gay faceva strage di cuori,) finchè non andò a sbattere contro un biondino che si dimenava davanti ad un asiatico.

Il biondino si girò lentamente, e Puck quasi cadde nella sorpresa di trovarsi quelle enormi labbra da pesce davanti.

Quelle labbra non potevano appartenere ad altri se non...

"Evans?"

"Puck? Che diamine ci fai qui?" chiese Sam, agitandosi.

"Ho accompagnato Hummel qui."

"Tu e Kurt uscite insiem-?"

"NO! no, no e no. E' un favore che sto facendo a lui e a Finn e-"

"Finn è qui? Con Kurt? Sono loro che stanno insieme, vero? L' ho sempre sospettato che Finn fosse Gay. Ma i loro genitori lo sanno o stanno tenendo tutto nascosto tipo i Cesaroni? Secondo te c'è la possibilità che Kurt rimanga incinta? e poi, mica stava uscendo con quel Blaise?"

"Eh? Certo che no, a nessuna cosa che tu hai detto. Abbiamo accompagnato Hummel per farlo divertire. Piuttosto tu cosa ci fai qui, in un Locale Gay?"

"Un locale Gay? Per le tre ore e mezza di Avatar! Ed io che credevo di essere ad una convention del Dottor Who!" balbettò Sam, inventando palesemente una scusa.

"Scusate se mi intrometto..." disse il ragazzo asiatico, "Ma state parlando di Kurt Hummel?"

"Si..." disse Puck, confuso: "Come lo conosci?"

"Andava a scuola con me alla Dalton.. è qui? Perchè c'è anche Blaine..."

"Cosa?No, non può essere, così il mio piano va in fumo!"

"Ehm... piano?" chiese Sam.

"Si, per non far impazzire Finn!"

"Sono il solo ad essere confuso, da queste parti?" chiese l' asiatico, che altri non era che Wes.

"Bhè, se vai al Mkinley ci fai l' abitudine... comunque, Puck, di che piano stai parlando?"

"Del piano pià diabolico che l' uomo abbia mai inventato."

"Kurt..." piagnucolò Finn, "proteggimi!"

"Proteggerti? Dio, Finn, mica ti vogliono mangiare!" sbottò il controtenore.

"Io non ne sarei così tanto sicuro..." pigolò Finn, guardando un ragazzo passargli davanti e leccarsi le labbra con gusto, quasi volesse assaggiarlo.

Il tutto guardandolo dritto negli occhi.

"Kuuuuuurt!" gemette Hudson, stringendosi al fratellastro quasi fosse un ancora di salvataggio.

"Finn, ti stai comportando in modo assolutamente ridicolo, e poi non credere che starò qui tutto il tempo!"

"C-che vorresti dire?"

"Che ho proprio voglia di fare un paio di salti in pista..." rispose con un ghigno sadico Kurt.

Okay, doveva ammetterlo: era estremamente divertente vedere il grande e grosso quarterback del Mkinley piagnucolare al suo braccio in una discoteca Gay, e si, forse gli stava facendo pagare quella volta in cui l' aveva chiamato frocio....

Ma Kurt Hummel non ti dimentica mai.

"Adesso?"

"In questo preciso istante!" ghignò Kurt, alzandosi dal divanetto.

"M-ma tu hai un fidanzato!"

"Si, e allora? è soltanto un po' di ballo!" disse Kut.

"Non è solo un ballo! Non se lo balli tu! Quando dimeni i fianchi in quel modo... è come se stessi tradendo Blaine, ecco!" disse Finn con espressione grave.

Kurt gli lanciò uno sguardo accigliato.

"Oh, va bene! Però vengo con te... Non voglio stare da solo qui!" disse Finn, rabbrividendo interiormente.

"e' una discoteca come altre, Finn..." lo rimbrottò ancora, prima di entrare nella calca e iniziare a ballare.

Stava appunto facendo un passo indietro, (i suoi meravigliosi movimenti di bacino meritavano un po' di spazio, per l' amor del cielo!) Quando andò a sbattere contro qualcosa di duro.

Dapprima pensò fosse un palo, ma quando incontrò degli occhi scuri dannatamente agitati capiì di trovarsi davanti a Finn.

"Bhè?"

"Non potremmo andarcene? Lo sai che non so ballare! Ho rotto il naso a Rachel!"

"E intendi passare il tempo in piedi come un palo? C' è il rischio che qualcuno inizi a struscirtisi contro..." disse sogghignando Kurt, beandosi del terrore negli occhi di Finn.

"S-strusciare...?"

"Oh, si. è questo che si fa in una discoteca, no?" chiese innocentemente Kurt.

Finn divenne all' improvviso molto, molto molto pallido.

"Credo di stare per sentirmi male..." biascicò debolmente.

Kurt alzò gli occhi al cielo: " E dicono che io sono la Drama Queen! Roba da non crederci!"

"A me non importa che tu sia una Drama Queen, se ti muovi così bene..." disse un ragazzo daai capelli scuri all' orecchio di Kurt, che si girò di scatto, arrossendo.

"Augh! Le mie orecchie!" ululò Finn.

"Oh, voi uscite insieme? Mi disp-" il ragazzo si bloccò, guardando Finn negli occhi: "Oh, no, ancora tu!"

"Harry?"

"Io credo che me ne andrò..." disse Harry, allontanandosi da loro.

"Del piano pià diabolico che l' uomo abbia mai inventato..?" ripetè Sam, confuso.

"Esattamente. Vedete, Finn ha chiesto i miei servigi-"

"Sai cosa vuol dire servigi? Davvero?" lo interruppe il biondino, suo malgrado impressionato.

"Si, Rachel ha usato quella parola per convinvermi a far ingelosire Finn, per cui..."

"Oh, certo." Annuì Sam, come se fosse qualcosa che si sarebbe dovuto aspettare.

Wes li guardò scettico, e Puck avrebbe potutto giurare di averlo sentito mormorare qualcosa a proposito di quanto fossero scadenti le scuole pubbliche, ma lasciò correre.

"Vuole che Blaine e Kut si mollino-"

"Cosa?" esclamò Sam, confuso.

"Come?" esclamò Wes, arrabbiato.

"Sta perdendo la sua sanità mentale dietro a quei due. A suo parere sono dappertutto, e lo fanno dappertutto... e si sa che già la mente di Finn è debole... Così sono intervenuto io. Il piano è semplice: Vuoi che Kurt non tradisca Blaine con uno di questi altri ragazzi? Magari ne troverà uno alto... Così Blaine lo mollerà e Finn potrà riavere il suo amato cervello. Cioè, quell' ammasso di neuroni malfunzionanti che chiama cervello, ovviamente."

"Questo piano non funzionerà mai." Lo informò Wes con un sorrisetto.

"Perchè mai? E' semplicemente geniale!"

"Guarda lì." disse soltanto Wes, indicando un punto preciso della pista da ballo.

Puck strinse gli occhi, cercando di scrutare il punto indicato, e quel che vide lo fece semplicemente rabbrividire.

C' era Blaine, che si stava palesemente mangiando la faccia di Kurt, incurante delle persone che continuavano a ballargli intorno entusiaste.

Soprattutto incurante di Finn, che era rimasto incastrato tra la schiena di Kurt e il corpo di un altro ballerino dai capelli rossicci, che gli si stava strusciando adosso.

Puck provò pena verso l' amico che ormai era in lacrime.

"Non li si può separare, sono innamorati!" sospirò Sam, guardandoli con dolcezza.

Puck si voltò verso di lui, incredulo.

"Cioè, volevo dire, ehy, amico, il tuo piano è fallito... yo! Loro due sono troppo... toghi...? e... uhm... yo?" propose timidamente Bocca da Trota.

"Sai," disse Puck rivolto all' asiatico, "inizio a credere che il Mkinley sia più gaio della Dalton... e questo è tutto dire, vista la vostra scuola sembra un Hogwarts omosessuale..."

"Oh, io l' ho sempre sospettato." disse Wes sorridendogli.

Blaine non potè trattenere un piccolo sorriso, mentre adagiava le sue labbra su quelle del controtenore.

E dire che aveva pensato a quella serata come inutile, in precedenza!

Strinse a sè il suo ragazzo, (cosa che si rivelò alquanto sorperendente visto che era fisicamente impossibile essere più vicini,) e riniziò ad accrezzare con la lingua il suo palato.

Il cuore gli batteva a mille mentre sentiva le mani di Kurt nei suoi capelli, ed emise un piccolo gemito sentendo nel basso ventre le piccole spinte di bacino di Kurt.

Ora la domanda era una sola: come diavolo gli era venuto in mente di anche soltanto pensare che Kurt non fosse sexy?

"I miei occhi!!" ululò qualcuno, sovrastando la musica altissima della discoteca.

Quel qualcuno, nel caso voi non lo aveste capito, era Finn, che si stava domandando per l' ennesima volta cosa avesse fatto di male.

Insomma, c' era qualcosa che il karma voleva dirgli? Perchè la sfortuna arriva fino ad un certo punto, e lui quel punto l' aveva ampiamente superato.

Certo che era davvero carino quando muoveva i fianchi in quel modo... si rotrovò a pensare Finn, in modo del tutto illogico, guardando con un po' troppa intensità il sedere di Kurt, su cui era ben piantata la mano di Blaine.

Possibile che quel nanetto dovesse sempre toccare in quel modo il suo Kurt?!? pensò furioso, prima di pensare a quello che aveva appena detto.

"Oh, merda." mugugnò Finn, un po' per quel pensiero, un po' perchè qualcuno gli aveva appena dato un pizzicotto sul sedere.

^il mio angoletto^
sono mortificata, davvero!
Ma quanto tempo vi ho fatto aspettare?!?!? troppo troppissimo.
E non ho scusanti.
E' solo che dopo aver visto Harry Potter... bhè, sono stata presa da potterite acuta ed ho iniziato a scrivere solo sulla saga!
Poi mi sono vista il film di Glee, e bhè... non è fantastico? Io l' ho trovato bellissmo! (anche se avrei voluto che ci fossero le skit: sono in astinenza di KLISS!!!!)
E, bhè, l' avete vista la 3x01? Io me ne sono innamorata <3 vogliamo parlare di blaine e di quei pantaloni rosso fuoco? vogliamo davvero parlarne?!?!
ehm, okay, ho un po' divagato xD
Spero che il capitolo vi piaccia, perche a me non piace prorpio: non ne sono convinta, ma ormai stava diventando imbarazzante la quantità di tempo che stavo impiegando per questo capitolo o.O

ok, angolo pubblicità, perchè ne ho proprio bisogno xD
ho scritto "una seduta piuttosto speciale" è una purt (io la trovo una coppia fantastica! ok, sono strana xD) e se vi interessa mi farebbe piacere che la leggeste.

grazie ancora per aver letto, e spero proprio di non metterci mai più così tanto tempo a scrivere un altro capitolo :\
(e, devo dirlo, anche se mi piange il cuore: - 2 capitoli\-3 capitoli alla fine della storia! Vi rendete conto? Io ancora non ci credo :\)

1 baci8
iry

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Capitolo 10
*** 10. Lakers are win, right? ***


h3 style="text-align: justify"> allora, un paio di note prima dell' inizio :)

 

Innanzitutto ringrazio in maniera sentitissima la mia beta, che mi sopporta a mesi, ormai: ecco a voi la magnifica ND_Warblers518 a cui il capitolo è dedicato.

Ti voglio bene, nonostante abitiamo a mille miglia di distanza... (anche se prima o poi verrò a romperti le palle anche a roma xD)

poi vorrei ringraziare le fantastiche persone che seguono la storia, che l' hanno messa tra le ricordate e le preferite (25 preferiteeee! vi adoro!) ma soprattutto le persone che hanno recensito.

Inoltre, vi avverto: è la prima volta che scrivo di qualcosa di così, ehm.. privato..? ditemi cosa ne pensate perfavore <3

ed ecco, il decimo capitolo!

10. Lakers are win, right?

Finn stava prendendo sorprendentemente bene la situazione.

Con una calma innaturale era andato a prendere i volantini che miss Pillsbury gli aveva dato giorni prima dal fondo della borsa.

I più utili erano stati quello color viola: "quando sei innamorato del tuo fratellastro, cosa fare? 10 infallibili mosse per sopravvivere a lui e al suo fidanzato."

E quello arancione: "C'è un ragazzo gay nella tua scuola. Dopo averlo conosciuto un po' meglio scopri che sei interessato a lui, oltre che fisicamente, anche emotivamente. Cosa fare se diventa tuo fratello, ed ha un fidanzato molesto?"

Sembrava quasi che quei volantini sapessero in che situazione era!

Davvero non capiva l' avversione di Kurt verso gli opuscoli... probabilmente un brutto ricordo?

Forse avrebbe dovuto chiederglielo con una bella tazza di latte caldo di fianco.

Lo facevano tutte le sere.

Bere latte caldo, naturalmente.

Si corresse automaticamente Finn, cercando di cancellare i pensieri su ciò che avrebbero potuto fare dalla sua mente.

Kurt scendeva ogni sera nella loro camera con due tazze di latte, si sedevano sul letto di Finn, e parlavano.

Solitamente parlavano di Rachel e Quinn, e su quale ragazza fosse quella giusta per Finn.

Una volta, Finn aveva chiesto a Kurt perchè non gli raccontasse di Blaine, e lui, in risposta, aveva detto che non si sentiva a suo agio a parlarne con lui.

Il che, almeno lo supponeva Finn, era un modo gentile per dirgli che non lo voleva agitare o mettere in imbarazzo.

E, bhè, per quanto poco lusinghiero fosse, Finn ne era sollevato.

Meno vedeva Blaine e meglio era per tutti, visto che da quando erano tornati dalla discotecaca provava una certa voglia di picchiarlo.

E fargli male, molto, molto male.

Di quell' avviso non doveva essere Burt, che molto ingenuamente aveva invitato lui, Blaine e Kurt alla partita dei Lakers, di cui era riuscito a prendere i biglietti.

Kurt ad una partita di baseball? Si era chiesto incredulo Finn.

Ma questi aveva sorriso al padre e l' aveva ringraziato: "Blaine ne sarà così felice! Adora il baseball..."

Ora: non era la persona più sveglia della terra, ma qualcosa gli suggeriva che forse Burt aveva preso i biglietti per conoscere meglio il futuro padre dei suoi nipotini...

Già, perchè stava ancora aspettando che a Blaine venisse il pancione per tutti i cetrioli che aveva mangiato...

A tre mesi veniva già la pancia?

Prese una penna e annotò sulla mano la domanda da fare a Quinn alla prima occasione.

"E alla battuta Jeffrey Stinkson per i Lakers! Riuscirà a battere l' Home Run che tutti si aspettano da lui? Se ce la fa, la partita e chiaramente finita a favore della squadra, non è vero Bob?" chiese la voce rindondante del telecronista.

"Assolutamente, Jim. Qui si parla di entrare nella storia o fallire miseramente!" esclamò Bob.

"Attenzione, Stinkson si prepara al tiro, sputando tre volte come è solito fare..."

"Già, lo fa in memoria di suo padre..."

"Dici che lui gli sputava in testa tre volte per portargli fortuna nelle verifiche di matematica, Bob?"

"Bhè a quanto pare non gli deve aver portato così tanta fortuna se adesso fa il giocatore di Baseball!" rispose Bob, ridendo.

"UGH!" piagnucolò Kurt, tappandosi le orecchie. "Si può sapere perchè da mezz' ora continuano ad urlare commenti inutili? Di questo passo non riuscirò a distinguere un Do maggiore da un Fa minore!"

Blaine ridacchiò: "è il loro lavoro, Kurt."

"Si, bhè, potrebbero farlo meglio..." bofonchiò il ragazzo. "E poi si può sapere cosa diavolo sia un Home Run?" chiese.

I tre uomini seduti vicino a lui si voltarono: "Non lo sai?" chiese Finn, incredulo.

"Non è che passi il mio tempo a guardare partite di baseball. Anche perchè non vedo un utilità nel battere una pallina fuori dal campo per far correre altri giocatori... Insomma, perchè sprecare delle palline quando stiamo combattendo la fame del mondo? Con i soldi di quella pallina un bambino africano avrebbe potuto essere sazio per un intera giornata!" si giustificò Kurt, a voce un po' troppo alta.

Infatti, le persone sedute sulle paqnche di fianco alle loro stavano iniziando a girarsi e guardare male il ragazzo.

"Kurt forse è meglio se-" iniziò Finn, venendo interrotto immediatamente da Blaine: "Se ti porto in macchina. Infondo la partita è quasi finita..."

"Sei sicuro? Blaine, tu adori le partite di baseball, e per quanto poco ne capisca so che questo è un momento decisivo..."

"Allora posso accompagnarlo io fuori di qui.." proprose Finn, sorridendo al fratellastro.

"Oh, no, non ti preoccupare, faccio io." L' aveva rassicurato Blaine, con sommo disappunto dell' altro.

Il ragazzo prese Kurt per una mano, un gesto che sembrava assolutamente naturale per loro.

Era come se quelle mani fossero state create apposta per stringersi tra loro.

A Finn stava venendo la nausea.

Come potevano essere così... così?!? Dolci come bambini alle prese con la prima cotta, e un minuto dopo si nascondevano in un anfratto della casa per darci dentro?

Bhè, non poteva incolpare Blaine, alla fine.

Kurt era così bello, e poteva solo immaginare come i suoi occhi limpidi si sarebbero scuriti mentre- "Oh, no! Non va assolutamente bene fare certi pensieri!" si rimproverò.

"Quali pensieri, Finn? Mi auguro che mio figlio non centri di nuovo in cose del genere..." Lo ammonì Burt, lanciandogli un occhiataccia.

La domanda che in quel momento sorse spontanea era : "Burt legge nel pensiero? Insomma, aveva scoperto della sua cotta per Kurt da prima che lo sapesse lui!"

Istintivamente si sposto più in là nel seggiolino, non volendo che Burt carpisse anche le immagini di certi suoi sogni...

"Kurt, la prossima volta che devi fare dei commenti sprezzanti su uno sport, ti prego, non farli davanti ad una folla di tifosi inferocita."

"Ehm... ops?" chiese innocentemente, mentre saliva in macchina.

Blaine gli sorrise dolcemente.

"Sai, non è che mi dispiaccia molto essere uscito prima dalla partita..." disse, mentre si sedeva difianco a Kurt nel sedile posteriore.

"Ah no?" chiese Kurt, con un bel sorriso sulle labbra.

Sulle sue bellissime, morbidissime, gustosissime (okay, Blaine stava iniziando a temere di essere un cannibale,) labbra.

"No.. abbiamo più o meno una ventina di minuti..."

"E cosa intende fare, signor Anderson, in una ventina di minuti?" gli soffiò in un orecchio.

Blaine dovette fare un paio di lunghi respiri per ricordarsi che erano in una macchina, davanti agli occhi di tutti (bhè, quasi...) e che quei brividi lungo la schiena erano dovuti al freddo e non alla voce di Kurt che d' un tratto era più bassa di un paio di ottave.

"Io credo che... potremmo...?" iniziò a balbettare Blaine..

Autocontrollo! Blaine, autocontrollo! Suo padre ha un fucile sotto il cuscino, ricorda!

"Ascoltare della musica? Ho questo fantastico CD di un cantante gay, si chiama Adam Lambert, e alcune sue canzoni sono veramente favolose! Certo, non come quelle di Wicked, che sono melodiose ed hanno un forte sentimento nascosto dietro di esse... Lui è un po' il- "

Aveva un tono di voce così allegro, mentre parlava di uno stupido CD... E gli occhi gli brillavano così tanto!

Luccicavano, ma non di lacrime, come troppe volte li aveva visti.

Senza dimenticare che quando parlava Blaine poteva vedere la pallida carne del suo collo tendersi, rendendo quel bianco accecante un foglio che praticamente pregava di essere macchiato...

E Blaine aveva così tante cose da scrivere su quel foglio!

Blaine mandò molto gentilmente (era pur sempre un signore,) l' autocontrollo a puttane, e si avvicinò ancor di più a Kurt, trovandosi a pochi millimetri di distanza dalle sue labbra.

"Ehi." sospirò Kurt, sbattendo gli occhi azzurri, sorpreso di trovarselo d' un tratto così vicino.

"Ehi anche a te..." sussurrò in risposta, mentre gli si allargava un mezzo sorriso sul viso. "Sai, penso che dopotutto potremmo fare altro oltre sentire un po' di musica, non credi?"

"Credo che potremmo sentire il CD di Adam Lambert un altro giorno..." concordò Kurt.

Blaine si chinò verso di lui, meravigliato da quanto il suo cuore battesse forte.

Eppure non avrebbe dovuto.

Insomma, aveva frequentato la migliore scuola che l' Ohio aveva da offrire, e certe cose le sapeva.

Il cuore è un organo involontario. I battiti non aumentano se ti si avvicina qualcuno, anche se questi è il ragazzo che ti piace.

E' scientificamente provato, il batticuore non è altro che una mera metafora, e-

Fanculo la scienza, Pensò non propriò gentilmente questa volta, quando le labbra di Kurt si posarono sulle sue.

Gli mordicchiò piano il labbro superiore, soltanto per saggiarne la morbidezza quasi assurda e assolutamente adorabile.

Quando Kurt gemette delicatamente, blaine socchiuse le labbra, per iniziare un gioco di lingue che non avrebbe avuto nè vincitori nè vinti.

O forse li aveva, ma non erano importanti.

Per niente.

Si staccò da Kurt per respirare, soltanto per poi iniziare a baciare con morbidezza studiata lo zigomo dell' altro ragazzo.

Poi giù, sulla fossetta al mento che era semplicemente adorabile (di nuovo,) ad anche estremamente eccitante.

E, ancora più giu, verso il collo che aveva ammirato in precedenza.

Pianto un bacio casto vicino al pomo d' adamo, un bacio che voleva essere l' inizio di un intensa lettera d' amore.

Non una di quelle lettere scontate, con i cuoricini e le rose rosse... Ma una di quelle che ti continuano a gironzolare per la mente, di quelle che poi conservi in un cassetto proprio per leggerle e rileggerle, chiedendoti come sia umanamente possibile che una persona ti ami tanto da scrivere una cosa del genere.

Ecco cosa voleva fare Blaine.

Voleva tessere sulla gola di Kurt un intricata lettera, che possibilmente potesse avvicinarsi al descrivere quei sentimenti così grandi per lui ma allo stesso tempo così normali.

Era così che si sentivano tutti quanti quando erano innamorati?

Perchè se era così, bhè, non voleva smettere mai di amare Kurt in quel modo così intenso.

Lentamente, e non proprio consciamente, si trovò sopra il corpo di Kurt, a cercare di portare via qualche traccia di lui, in modo che qualcosa rimanesse per sempre nella sua bocca.

Bhè, nella speranza, in realtà.

"La maniglia della portiera mi sta uccidendo..." comunicò affannosamente Kurt.

Blaine alzò immediatamente lo sguardo: "Oh mio Dio, mi dispiace, io non me ne sono acc-"

"Non ho detto che mi stavo lamentando: era una semplice constatazione... Adesso torna a fare quello che stavi facendo!" disse Kurt in un sospiro così dolce che la velata minaccia si perse come nebbia.

Lentamene, Blaine baciò una piccola vena trovata sulla sua scia, seguendone il percorso fino all' incavo del collo, dove leccò languidamente la pelle bianca.

Una mano sul primo bottone della camicia, e l' altra ancora chiusa tra quella di Kurt, Blaine pensò che quello era il Paradiso.

Non le nuvole o i cancelli di ferro battuto che si vedono nei Film.

Semplicemente Kurt.

Blaine non aveva idea di cosa aveva fatto per meritarsi Kurt, ma di certo non si sarebbe lamentato di questo col Karma, pensò, sfilando la camicia al fidanzato.

Baciò il capezzolo sinistro di Kurt, per poi scendere giù.

Sul costato, sull' ombellico, sulla sottile striscia di pelle che lo separava dai boxer del fidanzato (i pantaloni li aveva già slacciati.)

E poi-

"Oh, mio Dio!" Disse una voce con un pericoloso accenno isterico.

Una voce decisamente familiare...

Blaine alzò gli occhi, pregando in un miracolo, ma eccola là, la fregatura del suo Karma.

Burt Hummel aveva aperto la portiera anteriore, e fissava agghiacciato lui e suo figlio.

Di fianco, Finn si illuminava di vari colori (dal verde, rosso, viola, arancione...) e poi, senza dire una parola, aprì lo zaino che aveva in spalla e porse a Burt un opuscolo viola, su cui Blaine vide chiaramente la scritta : " Cosa fare se vedi tuo figlio in procinto di avere un rapporto sessuale col suo fidanzato nella tua macchina."

La cosa aveva poco senso, ma lui non si sforzò nemmeno di farsi delle domande.

Invece, deglutì, cercando di alzarsi da sopra il corpo di Kurt e parlare contemporaneamente.

"Bhè, ehm... i Lakers hanno vinto, alla fine?"

fine

^il mio angoletto^

okay, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

ci ho messo un po', però molto meno rispetto a quello della volta scorsa... (scusate ancora!!)

ho avuto un paio di incidenti, però, tra cui la (possibile, devo ancora andare a far controllare all ospedale) rottura del ginocchio e un taglio fastidiosissimo al palmo di una mano, che rende scrivere al computer una tortura. -.-"

comunque sono ancora qui, no?

Nonostante abbia sperato intensamente di morire dopo aver visto la 3x02

ecco, la scena è stat più o meno questa:

Blaine : io proverò per l' audizione di Bernard, visto che sono uno junior ...

Io: tu sei cosa!?!

Mamma (entrando nella mia stanza SENZA permesso): che succede?

Io: Blaine dice che è uno junior!

Mamma(guardandomi come se fossi pazza): ehm.. okay...

Io: tu non mi capisci!

da lì è partita una luuunga chiacchierata sul fatto che sto passando la tipica fase dell' adolescienza in cui mi sento ribelle verso i genitori e bla bla bla...

dimmi, Ryan Murphy, lo stai facendo apposta???? Perchè mi odi ? :'(

1 baci8



 

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Capitolo 11
*** epilog ***


11. epilogo


Emma Pillsbury si augurava di non dover mai rivedere Finn nel suo ufficio.

Immaginatevi la sua faccia nel vedere nel suo ufficio lui, Kurt, Burt ed un ragazzo di cui non conosceva il nome, ma che supponeva essere Blaine, poichè stringeva la mano di Kurt.

"Buongiorno?" chiese Emma, cautamente.

"Buon giorno? Lei chiama un buon giorno vedere il proprio figlio fare sesso nella mia auto con il suo ragazzo?" Ringhiò Burt.

Emma divenne color ciliegia al solo pensiero di tutti i germi che ormai avrebbero dovuto essere sui sedili della macchina.

"In realtà non stavamo facendo sesso..." precisò Kurt.

"Oh, grazie per avermi ricordato che il tuo ragazzo stava per farti un pompino..." ribattè duramente Burt.

Kurt, Blaine, Emma e Finn sobbalzarono sulle sedie alla parola con la "p."

Finn gemette qualcosa che somigliava vagamente ad un "Oh Santo Pompin- ehm panino, volevo dire panino! " Si voltò verso Burt, che non sembrava nemmeno ascoltarlo: "Lo giuro, volevo dire panino! Non pompino! Non ho mai sognato Kurt che mi faceva un-"

Burt improvvisamente sembrava più attento.

"Un gelato! Lo giuro!" disse velocemente Finn.

I presenti nella sala lo guardarono confusi.

"Sei strano." Disse Kurt, rompendo il silenzio.

"Disse il ragazzo che stava facendo sesso nella mia macchina ben sapendo che sarei arrivato da lì a qualche minuto..."

"Senti papà, la situazione è un po'... sfuggita di mano, ecco. Siamo due ragazzi, simo fidanzati da mesi, e, bhè questo discorso non l' abbiamo già fatto io e te?"

"Se volete ho un opuscolo." Dissero in coro Emma e Finn, sventolando un foglieto azzurro.

"Tu come fai ad averlo?" chiese la consulente, alzando un sopracciglio.

"Puck li ha rubati dall' armad- ehm..li ha trovati in giro, ecco."

"Oh. Immagino di dover stare più attenta. Comunque, qual è il problema?" chiese Emma.

"Il problema è che questo qua non ce la fa proprio a staccarsi da Kurt!" rispose Finn, indicando il ragazzo del suo fratellastro.

"Esattamente! Temo che sia un grosso problema..." rispose, tra lo stupore generale, Blaine.

"Io penso di no, credo che sia normale, giusto?" chiese Kurt, guardando la psicologa.

"Non è normale fare sesso ovunque!" strillò Finn.

"Sesso? Ovunque?" Burt inarcò un sopracciglio. "C'è qualcosa che desiderate drimi?"

"No!" Gridò Kurt, con gli occhi sbarrati, nello stesso secondo in cui Blaine diceva: "si!"

"ma tu da che parte stai?" sibilò Porcellana all' orecchio del suo ragazzo.

Che lo ignorò bellamente.

"Credo che Finn abbia una cotta per Kurt, o qualcosa del genere... Ero solo geloso, signor Hummel, altrimenti non lo avrei mai fatto..."

Emma, (dolorosamente consapevole delle performance del ragazzo dalla precedente conversazione con Finn), Kurt e lo stesso Finn lo guardarono increduli.

"Okay, non lo avrei mai fatto nella sua macchina." Concesse Blaine.

"Io non ho una cotta per Kurt! Insomma, io sono etero!" esclamò Finn scioccato, alzando le mani in segno di protesta.

Dimenticandosi di avere tra le mani il suo zaino, che cadde rovesciando tutto il suo contenuto.

"Blaine, Finn non ha una cotta per me. E' assolutamente assurdo soltanto questo pensiero..." Disse dolcemente Kurt, aiutando il fratellastro a rimettere gli oggetti nello zaino.

"Ma io ne sono sicuro! Insomma, certe cose le capisco!"

"Blaine, tesoro, sono sicuro che alcune cose tu le capisca, ma gli affari di cuore non sono il tuo forte. Per niente. O devo ricordarti il Gap Attack? O il party di Rachel?"

"Si, ho fatto i miei sbagli, ma adesso ne sono sicuro."

"Che assurdità..." borbottò Kurt, raccogliendo un opuscolo viola.

Fece per rimetterlo nello zaino, quando il titolo gli saltò agli occhi: "quando sei innamorato del tuo fratellastro, cosa fare? 10 infallibili mosse per sopravvivere a lui e al suo fidanzato."Kurt guardò il fratellastro con un sopracciglio inarcato: "Finn, dovresti dirmi qualcosa?"

Ma il ragazzo non riuscì nemmeno a rispondere, perchè Blaine saltò dalla sedia con un sorrisone soddisfatto: "Visto? Io lo avevo detto, e nessuno mi credeva! Ma io lo sapevo! Me lo sentivo!"

Burt si mosse verso Finn con uno sguardo minaccioso: "quindi cercavi davvero di fare piedino con mio figlio! E quei sogni che hai fatto su di lui mentre ero accanto a te! Tutti veri! Altro che gelati vari!"

"Io sapevo che dovevo rimanere attaccato a Kurt! Sapevo che per legare davvero dovevamo fare molto sess-" Blaine si bloccò, improvvisamente resosi conto di ciò che aveva detto.

Gli occhi si fecero più grandi, mentre smetteva di respirare per un paio di secondi.

La paura lo paralizzò per qualche istante, in cui potè soltanto vedere Burt diventare prima rosso, poi viola, e poi verde.

Sentì Kurt borbottare qualcosa a proposito di quanto fosse stupido il suo fidanzato, ma non vi prestò molto ascolto.

Doveva inventarsi una scusa, subito.

Una qualsiasi, prima che Burt tirasse fuori il fucile...

"Io... Io... ho usato le protezioni, almeno!" esclamò Blaine.

"Oh, hai usato le protezioni? Allora va bene." disse Burt serenamente, rivolgendogli un sorriso.

"Davvero?"

"Oh, si, non ti preoccupare. Del resto hai solamente fatto fare cose a mio figlio che non era ancora pronto a fare, e citando Finn... l' hai fatto nella mia casa. Ovunque. E nella mia macchina." La voce serena di Burt era sparita.

"Papà, io... io ero pronto, Blaine non mi ha... obbligato." Disse Kurt, arrossendo.

"Non vedo ancora nessuna ragione che mi impedisca di correre a casa e prendere il fucile da sotto il cuscino."

"E' una lunga strada da scuola fino a casa." Fornì speranzoso Finn. "Dovresti metterti in viaggio fin da subito, e non perdere tempo qui..."

Burt lo guardò incredulo:" sai che il fucile è anche per te, giusto?"

"Io... Speravo di no. Sai, con il fatto che tu sei sposato con mia madre pensavo di... ecco.... scamparla?"
"Se io devo essere fucilato tu verrai subito dopo di me, Finn." Disse quasi gongolante Blaine. "Anzi, dovresti andare prima in modo che tu non tenta di consolare Kurt quando sarò morto...."

"Fermi tutti!" Esclamò Kurt alzandosi in piedi con ancora in mano l'opuscolo viola. "Qui non morirà nessuno per tre ragioni. Numero uno, te," disse indicando il padre, "non puoi cacciare. L'adrenalina potrebbe stimolarti troppo e causare un altro infar-"

Blaine fece per interromperlo, ma Kurt alzò ancor di più la voce: "No Blaine,se questo accadesse non sarà a nostro vantaggio."

"Ma potrei consolarti... Credo che il sesso a scopo di consolazione sia molto meglio di quanto lo dipingano."

"Giuro ragazzo, potrei usare anche un coltello della mensa per finire il lavoro. Non sarà pulito come con la pistola, ma credo che mi divertirò di più."

"Oh, scusa Burt. Tendo a dimenticare che anche tu sei in sala." Blaine tacque un paio di secondi, aprendo la bocca una o due volte, prima di decidersi a parlare: "E naturalmente non voglio che tu muoia. Però se non sai che regalo farmi per il mio compleanno potresti almeno inscenarlo un infarto, no?"

"Ascoltami ben-"

"Papà!" Lo interruppe Kurt, "Per l'ultima volta, niente omicidi! Non fanno bene alla tua pressione sanguigna. A che numero ero arrivato nella lista?" Chiese alla consulente.

"Alla numero uno."

"Oh, giusto. Numero due: per quanto inopportuno sia il mio fidanzato-"

Blaine lo guardò stranito: "inopportuno? io?"

"Tesoro, sei andato a chiedere di farmi avere il discorso sul sesso nel garage di mio padre, in mezzo a tutti i suoi dipendenti grassocci che nascondono sotto il letto riviste di Playboy che guardano con in una mano un Big Mac-"

"Woah, Kurt, so che Jack E Dan non ti stanno molto simpatici da quando hanno calpestato il tuo Tea party-"

"Hanno rovinato per sempre un servizio di porcellana delle principesse Disney!"

Blaine sembrò sconvolto: " intendi quello rosa con la teiera glitterata?"

"esattamente! hanno rotto la tazza con su Jasmine e la bella addormentata!"

Il ragazzo trattenne il respiro, prima di voltarsi verso il padre del suo fidanzato: "e tu non li hai licenziati?!?"

"No! E' solo un servizio da thè giocattolo! E poi si sono offerti di ricomprarglielo-"

"Non possono semplicemente ricomprarlo!" Lo interruppe Blaine con le lacrime agli occhi. "Era un edizione limitata!"

"Perchè questo ti sconvolge tanto? Per caso c'è una storia dietro?" Chiese Emma, con la mano pronta vicino al cassetto della scrivania dove conteneva tutti gli opuscoli.

"Ovviamente c'è una storia dietro..." disse piano, tirando su col naso. "Ho supplicato papà per mesi, ho iniziato a comprare alla mamma mazzi di fiori e a lavorare in cucina facendo i piatti e apparecchiando la tavola, ho pianto e mi sono strappato i capelli per avere quel servizio da thè, ma papà non me l'ha mai preso... Diceva che era da femmine."

"Oh, mi dispiace tesoro. Vuoi... Vuoi che lo ritiri fuori, così possiamo prendere il thè? ci sono ancora integre quattro tazzine, dopotutto..." propose Kurt.

"Si, ragazzo, mi dispiace per le tazze da thè...A nessun bambino dovrebbe essere impedito un gioco per un motivo del genere."

Disse Burt, accarezzadogli la spalla.

“Io.. si, mi piacerebbe molto giocarci.” Disse infine il ragazzo, con gli occhi pieni di lacrime.

“Va bene. Voi iniziate ad andare, mentre io e Finn parliamo. Poi decideremo insieme se uccidere Blaine o no.” Disse Burt, e prima che questi potesse protestare venne trascinato via dalla stanza da Kurt.



Dopo tre ore di terrificanti discorsi, (che vertevano per la maggior parte su strumenti di tortura quali la ruota,) arrivarono a casa.

Burt si lanciò letteralmente sulla sua poltrona, e con uno sguardo stanco chiese a Finn di andare a chiamare gli altri due ragazzi mentre lui puliva il fucile di riserva, (che era posizionato dentro uno scomparto segreto dietro la libreria, insieme a montagne di patatine e bacon.)

Dopo aver visto il fucile, Finn corse letteralmente per le scale, e aprì di colpo la porta della camera che condivideva con il fratellastro.

“Kurt, tuo padre ha detto di dirti- Oh, mio Dio! Non stavate giocando col servizio da thè? Io- I miei occhi!!”


fine


^il mio angoletto^

allora, avrei voluto rileggerlo un paio di volte e cercare di limare la follia che trapela in alcune parti di questo capitolo, ma con la notizia di oggi ho pensato che non avrebbe fatto male a nessuno leggere qualcosa di assolutamente pazzo, nella speranza che qualcuno inizi a pensare anche la morte di Cory non sia altro che uno stupido, folle, scherzo.

… io non ci posso ancora credere.

Non credo che ci sia altro da dire, se non informarvi che stanotte, quando guarderete il cielo, una di quelle stelle avrà il nome di Cory Monteith: alcune fan questa mattina hanno organizzato una colletta per comprare il certificato, e i soldi rimanenti verranno spediti a Lea Michele per il funerale o agli enti di beneficenza creati da cory.

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