CAPITOLO
2
Egoismo
Tic...
Tac...
Il
silenzio che riempiva la stanza era rotto dal continuo ticchettio
dell'orologio che scandiva il tempo.
Tic...
Tac...
Distesa
sul letto, con la mente completamente offuscata ripeteva dentro di sè
quel suono... ma la sua voce proveniva da lontano, era come un eco...
Tic...
Tac...
ad
ogni battito però, la sentiva sempre più vicina finchè,
di colpo, non aprì gli occhi.
Ora
sentiva chiaramente quel suono. Girò la testa nella direzione
da cui proveniva; era solo il suo solito orologio a muro che,
immancabilmente, compiva il suo lavoro e segnava l'inesorabile
scorrere del tempo.
Un
momento... il suo orologio? Si trovava quindi nel suo appartamento?
Cosa
ne era stato di Walpurgis? E della battaglia? E di...
-Sayaka!-
esclamò alzandosi di colpo dal letto con il cuore che le saltò
in gola.
-Finalmente
ti sei svegliata... -
Quella
voce così familiare proveniva dall'altro lato della stanza.
Lentamente e trattenendo il respiro si girò e vide Homura
seduta su di una sedia al tavolo della cucina che sorseggiava un pò
di acqua.
-Homura...-
pronunciò il suo nome con un filo di voce. Rapidamente
riordinò i confusi pensieri che le vorticavano nella testa -il
viaggio nel tempo...- pronunciò quasi icredula portandosi una
mano alla bocca – ma allora... accidenti che giorno siamo?
Quanto manca alla notte di Walpurgis? Devo sbrigarmi altrimenti...-
-Ehy,
ehy calmati!- esclamò Homura vedendo l'amica in preda
all'agitazione -manca all'incirca un mese alla notte di Walpurgis...-
-Un
mese...- bisbigliò tra se e se Kyoko prima di cadere
nuovamente in allarme -Oh no! La mia soul gem! Devo purificarla
subito altrimenti...- disse materializzando la pietra nella sua mano
sinistra. Quando la vide però, rimase di stucco; ardeva di un
rosso intenso. Era perfetta, immacolata.
-Ma...
cosa...-
-L'ho
purificata io- Homura pronunciò quelle parole alzandosi dalla
sedia -ma non credere che l'abbia fatto per simpatia... - si affrettò
a chiarire mentre si passava una mano lungo i suoi capelli corvini
-portarti con me per poi vederti trasformare subito in strega... sai
che seccatura... me la sono voluta risparmiare- si avviò verso
la porta -d'ora in avanti dovrai cavartela da sola- concluse poi
uscendo.
-Che
tipa...- si limitò a commentare Kyoko facendosi cadere
all'indietro sul letto. Fissò per qualche minuto il soffitto,
in silenzio. Nella sua mente ancora stava rivivendo gli utlimi attimi
di quella terribile battaglia. Alzò la mano e prese a
guardarne il palmo; avvertiva ancora la sensazione del contatto con
il corpo sempre più freddo di Sayaka... quel corpo che fino ad
un attimo prima era così pieno di vita...
Come
per scacciare quel pensiero, strinse il pugno e lo battè con
forza sul materasso. Non era il momento di pensare a queste cose.
Aveva avuto una seconda possibilità e l'avrebbe sfruttata al
meglio.
Guardò
fuori dalla finestra. Era notte fonda, ora come ora non avrebbe
potuto fare niente. Rimandò tutto al mattino seguente.
-Ragazze
muovetevi altrimenti arriveremo tardi a scuola!-
-Eccoci
Hitomi arriviamo!- risposero all'unisono Sayaka e Madoka.
Era
una mattina qualunque, le tre amiche si stavano dirigendo a scuola;
Madoka e Sayaka perdevano tempo giocherellando e Hitomi le riprendeva
divertita. La solita routine mattutina.
Kyoko
stava osservando la scena dall'altra parte del ruscello, nascosta
dalla penombra degli alberi. Iniziò a provare un pò di
malinconia e nostalgia vedendo Sayaka correre e divertirsi con le sue
due amiche.
-Sayaka
oggi, dopo la scuola, andrai a trovare Kamijo?- chiese d'un tratto
Hitomi.
Il
viso di Kyoko si contorse in una smorfia di rabbia "ancora quel
violinista da stapazzo..."
La
ragazza si fermò, colta alla sprovvista da quella domanda
-Beh... si... pensavo di farci un salto...- si limitò a
rispondere diventando un pò rossa in viso.
-Ma
non sarebbe ora di dichiararsi eh?-
-Hitomi!!!
Ma cosa dici?- rispose in preda all'imbarazzo Sayaka, poi prendendo
per mano Madoka -Avanti andiamo è tardissimo!!!- e prese a
correre verso la scuola.
-Sayaka
piano!- si lamentò inutilmente Madoka.
Hitomi
rise un pò tra se e se -è così buffa quando si
imbarazza- e riprese il cammino verso la scuola.
Kyoko,
scossa da un moto di gelosia, tirò un pugno contro un albero
"Sayaka..."
Le
lezioni terminarono e, come da programma, Sayaka si diresse verso
l'ospedale. Stava percorrendo il cortile dell'edificio immersa nei
suoi pensieri, quando improvvisamente lo spazio intorno a lei iniziò
a distorcersi.
"Ma
cosa stà succedendo..."
Il
paesaggio era cambiato e degli strani esserini le aleggiavano
intorno. Voleva gridare, anzi forse lo stava già facendo ma
non riusciva ad udiere il suono della sua voce; tutti i rumori erano
sovrastati dal grido acuto e stridulo che riecheggiava in quello
spazio. Alzò gli occhi e proprio sopra alla sua testa vide la
figura che stava emettendo quei suoi; una sagoma indefinibile, un
essere deforme...
Doveva
scappare ma la paura aveva preso possesso del suo corpo e le impediva
ogni movimento.
Lo
strano essere gridò ancora più forte poi materializzò
degli oggetti che scagliò nella sua direzione.
Era
la fine. Le gambe si rifiutavano ancora di muoversi. A quel punto la
ragazza cadde in ginocchio a terra e si coprì con le braccia
in attesa dell'impatto.
Impatto
che però non arrivò.
Un'ombra
che l'avvolse ed un rumore metallico.
Sorpresa
ma ancora impaurita, Sayaka aprì gli occhi e tentò di
sbriciare da una fessura tra le braccia, ancora in posizione di
difesa, cosa stesse succedendo.
Lunghi
capelli rossi raccolti in una coda. Una ragazza con in mano una
lancia che la guardava con la coda dell'occhio. L'aria spavalda ed un
pocky in bocca... un pocky? In quella situazione?
-Tutto
bene Sayaka?- ma la sua attenzione fù subito attirata dalla
strega che emise un altro grido, come se si fosse stizzita per
l'intromissione.
-Ah,
già questa scocciatura...- disse rivolgendosi alla strega -la
sistemo subito tranquilla-
Prese
la lancia con entrambe le mani, chiuse gli occhi e generò
intorno a Sayaka una barriera poi fece un balzo e quando si trovò
all'altezza della creatura allungò la sua lancia trapassandole
il petto.
La
strega emise un ultimo grido di dolore poi scomparve e con lei anche
quella distorta dimensione svanì.
Sayaka
era ancora a terra. Tirò un sospiro di sollievo poi alzò
lo sguardo per studiare la figura che l'aveva salvata. Quella ragazza
ora non indossava più quello strano vestito rosso; sembrava
una ragazza qualunque e anche la lancia era sparita. La vide mettersi
una mano in tasca, estrarre il pacchetto dei pocky e prenderne uno
poi chinarsi a terra per raccogliere qualcosa, uno strano oggetto
nero, che mise subito in tasca.
Sgranocchiando
il dolcetto si avvicinò a Sayaka e le porse il pacchetto.
-Ne
vuoi uno?- le chiese sorridendo
Rimase
un pò colpita da quel gesto e senza pensarci accetto
l'offerta.
Camminavano
fianco a fianco. Sayaka era ancora troppo scossa dall'accaduto così
Kyoko si offrì di accompagnarla a casa.
Tra
di loro però regnava il silenzio. Silenzio dettato da ragioni
completamente differenti; Sayaka era un pò diffidente verso
quella ragazza, le aveva salvato la vita è vero... però
era confusa a riguardo, pensava che i mostri esistessero solo nei
racconti dell'orrore ed invece solo pochi minuti prima si era trovata
al centro di una scena degna del miglior horror e poi cosa poteva
dire di lei? Cosa la rendeva diversa da quel mostro? In fondo anche
lei aveva qualche strano potere... però alla fine sentiva di
potersi fidare... era qualcosa che non capiva, le nasceva da dentro;
un sentimento indefinibile ma che le dava questa certezza.
Nella
mente di Kyoko invece frullavano ben altri pensieri. Si sentiva tesa,
imbarazzata. Era abituata ad avere Sayaka al suo fianco... ma questa
situazione era così strana... era Sayaka ma non era Sayaka...
aveva il suo aspetto ma era come se fosse un'estranea... che cosa
poteva dirle? E dire che con la SUA Sayaka parlare era così
facile, veniva naturale, quasi come respirare.
Fortunatamente
fu Sayaka a rompere quel silenzio.
-G-Grazie...-
disse con un pò di imbarazzo.
-Figurati...-
rispose.
Poi
sembrò tornare il silenzio.
"Avanti
Kyoko, dì qualcosa..."
-Ah...
immagino che tu non ci abbia capito molto di quello che è
successo prima vero?-
Sayaka
scosse la testa.
-Sei
stata aggredita da una strega...- iniziò a spiegare –quelle
maledette attirano gli esseri umani nei loro labirinti e li fanno
fuori... ecco diciamo che più o meno è così...-
disse con un pò di imbarazzo, non era brava a spiegare –
ma per fortuna... - riprese poi rapidamente con la sua solita
sicurezza per nascondere l'imbarazzo -... esistiamo noi maghe che...
sdeeeng! Le facciamo fuori!-
Sayaka
rise leggermente, coprendosi la bocca con la mano, quasi come per non
volerla offendere.
Kyoko
rimase a guardarla, com'era bella quando sorrideva. No, proprio non
poteva sopportare l'idea di vivere in un mondo in cui gli era negata
la gioia di quel semplice gesto; l'avrebbe difesa a qualsiasi costo.
Ora
che la tensione tra le due si era allentata, Kyoko porse la mano a
Sayaka dicendo -Comunque piacere, io mi chiamo Kyoko-
Sayaka
fissò la sua mano, era titubante-
-Ehy
rilassati! Sono una maga non un alieno! Una ragazza come te solo...
capace di fare qualche trucchetto, mica ti mangio- concluse
sorridendo e addentando un altro pocky.
Sayaka
sorrise e le strinse la mano -piacere mio! Il mio nome è...-
poi si bloccò e ritrasse la mano -Tu sai già il mio
nome... perchè... - aveva un'aria piuttosto terrorizzata.
"aaahhh
accidenti a me!" pensò Kyoko "senza pensarci prima
l'ho chiamata per nome...ed ora che faccio..." poi ebbe un'idea.
-Beh
ci mancherebbe... sono una maga no?- disse quest'ultima frase con
fare scherzoso e strizzandole l'occhio.
Sayaka
sembrò tranquillizzarsi, in fondo ci stava come spiegazione,
visto quello che era capace di fare sicuramente scoprire il nome di
una persona doveva essere un gioco da ragazzi per lei.
Ripresero
a camminare e questa volta riuscendo a conversare del più e
del meno.
Accompagnata
Sayaka, a Kyoko non restava che tornarsene a casa.
Camminava
svoggiando un gran sorriso, quel breve contatto le aveva fatto
schizzare l'umore alle stelle! Niente e nessuno poteva guastarglielo!
O
almeno così credeva.
-Bella
storia quella delle maghe che azzeccano i nomi...- era la voce di
Homura, come al solito era comparsa all'improvviso -stavi per farti
scoprire...-
-Ehy
ma... che fai mi pedini?-
-Controllo
solo che tu non mi sia d'intralcio... - fece una pausa, poi riprese
-Sayaka Miki non deve trasformarsi... visto che sei qui renditi utile
allo scopo...-
Kyoko
rimase sorpresa nel sentire quelle parole -Ma cosa significa... che
centra ora la trasformazione di Sayaka?-
-Se
lei si trasforma trascinerà con se anche Madoka... per
salvarla non devo permetterlo... infondo è una cosa che torna
anche a tuo vantaggio, no?-
-Ti
sbagli!- urlò Kyoko, poi riprendendo la calma -che si
trasformi o meno per me non fà differenza... anzi forse è
meglio! Una maga ed una umana... saremmo solo un peso l'una per
l'altra... condividere lo stesso destino invece... sarebbe la cosa
migliore!-
-Sei
solo una stupida egoista- rispose fredda Homura passandosi la mano
sui capelli -pensavo che ti stesse a cuore la sua felicità...
invece tutto questo lo stai facendo solo per te stessa...-
-Non
sputare sentenze! Tu non sai niente!- Kyoko tratteneva la rabbia a
stento -certo che mi stà a cuore la sua felicità ma...
io... - si bloccò di colpo e le lacrime iniziarono a scendere
bagnandole il viso -io...- continuò tra i singhiozzi -... ho
bisogno di averla al mio fianco...- stava ammettendo il suo egoismo?
Che Homura avesse ragione?
-Dovresti
pensare a qual'è la cosa migliore per lei e non per te se ti
stà davvero a cuore... ma alla fine a me non importa quello
che farai, l'unica cosa che conta è che non ci vada di mezzo
Madoka...- concluse andandosene.
Kyoko
rimase così da sola abbandonata ad un silenzioso pianto.
-Però
tu... tu sei più egoista di me visto che non ti fai scrupoli
ad utilizzarci come pedine per il tuo scopo... - parole sussurrate
nel pianto dirette a chi ormai non poteva sentirle.
-Fine
capitolo 2-
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