Naive

di UltravioletBliss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un apatico circolo vizioso. ***
Capitolo 2: *** Rosso e affascinante. ***
Capitolo 3: *** Gattina Furastica ***
Capitolo 4: *** In a cold December Night. ***
Capitolo 5: *** All'una e trentacinque ***
Capitolo 6: *** Lo vedi che effetto mi fai? ***
Capitolo 7: *** Le persone che si amano ***
Capitolo 8: *** L'insieme. ***
Capitolo 9: *** Non sono niente senza di te. ***
Capitolo 10: *** Treachery ***
Capitolo 11: *** Brain vs Heart ***
Capitolo 12: *** Raggio di sole ***
Capitolo 13: *** Spirali d'emozioni ***
Capitolo 14: *** Out of reach. ***
Capitolo 15: *** I know you know. ***
Capitolo 16: *** P.S. I love you ***
Capitolo 17: *** Eternity. ***
Capitolo 18: *** Infiniti ***



Capitolo 1
*** Un apatico circolo vizioso. ***


"How could this been done
By such a smiling sweetheart.
Ohh and your sweet and pretty face,
In such an ugly world
Something so beautiful.
Ohh that every time I look inside!"


Nonostante la sua sproporzionata intelligenza, Hermione Granger era assai ingenua.
Era di rado all'interno della sala comune dei Grifondoro, non aveva mai dato un bacio e il suo principale interesse era richiudersi in biblioteca fino a tarda ora, facendo sussultare Madama Pince ogni qualvolta spostava masse di libri pesantissimi che parlavano della prima guerra storica tra Elfi Domestici e Goblin.
Solo quando arrivava il crepuscolo, Hermione Granger tornava in sala comune, percorrendo i corridoi di Hogwarts in totale apatia, che la faceva sembrare spaventosamente la Dama Grigia.
Ma nonostante questo, Hermione Granger era bellissima.
Non c'era ragazzo nella scuola che non si fermasse ad ammirare i suoi occhi cioccolato o le sue forme spaventosamente perfette.
Ma Hermione Granger non sapeva di essere bella. Ogni volta che si specchiava vedeva solo una massa aggrovigliata di capelli castani, umidi e intrecciati grazie ai fumi delle pozioni di Piton e alla fatica di spostare dei libri da cinque chili l'uno ogni santo giorno.
Eppure erano tutti pretendenti di Hermione Granger. Ormai era la ragazza più nota della scuola, nonostante non avesse una vita sociale molto ampia e non avesse mai avuto un ragazzo.
Ma qualcosa stava per far svegliare Hermione Granger da quell'apatico circolo vizioso in cui era entrata involontariamente.

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Capitolo 2
*** Rosso e affascinante. ***


Fred Weasley era il ragazzo più agitato di tutta la scuola.
Ed era anche il più affascinante.
Infatti, grazie al suo meraviglioso sorriso sghembo, ai suoi capelli rossi e al suo volto velato di lentiggini, era riuscito addirittura a conquistare l'attenzione della bellissima nera Angelina Johnson, che, per la prima volta in vita sua, non era ricambiata.
Perché Fred Weasley si sarebbe innamorato, ma ancora non lo sapeva.

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Capitolo 3
*** Gattina Furastica ***


Era il crepuscolo, era ora di andare.
Hermione ripose il libro "Supprusi e Inganni subiti dagli Elfi Domestici nella Storia dei Maghi" su uno scaffale, salutò cortesemente Madama Pince che le rispose con un cenno indifferente e si avviò verso la sala comune.

*
La squadra di Quidditch di Grifondoro stava tornando dal campo scherzando allegramente.
Quell'allenamento non era servito a nulla, dato che si stava disputando il Torneo Tremaghi e il Campionato era stato cancellato, ma gli allenamenti erano sempre stati un modo per staccare dai compiti e dallo studio, e, specialmente per il Cercatore della squadra e Campione Tremaghi di Hogwarts insieme a Cedric Diggory, Harry Potter, era un modo per staccare dai pensieri che quello stupido uovo d'oro gli faceva frullare in testa.
«Allora Harry, come mai non ti fai furbo e chiedi aiuto a quella cervellotica della Granger per risolvere quell'indovinello?» disse George divertito.
«George, Hermione non è una cervellotica, e mi sta aiutando un botto con questo indovinello» disse Harry serio, scrutando l'alto fratello del suo migliore amico. «Mah, secondo me quella ormai pensa solo a quel babbuino di Krum, come tutte le ragazze da tre mesi a questa parte! Fai attenzione a te, Harry» intervenne Fred.
«Solo perché sono l'unica ragazza in questa scuola di galline che non ronza intorno a Krum non significa che sia una tattica per farmi notare.» Hermione Granger era lì, con le sopracciglia inarcate, e uno sguardo davvero inquietante.
Scrutò tutti i suoi amici, da Harry, a George, fino ad arrivare a Fred.
E sussultò per un attimo.
Ormai erano due anni che celava i propri sentimenti verso il gemello, e molto spesso si chiedeva come mai si fosse presa una cotta per Fred e non per George.
"Perché è stato Fred a difendermi da Malfoy, al secondo anno" si ritrovò a pensare.
E partì il flashback.

«Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue».
Draco Malfoy cacciò quelle parole con tanto odio che si scolpirono nel cuore di Hermione, creando un'etichetta indelibile con su scritto "Diversa".
Successero molte cose dopo quella frase sputata su Hermione: Ron cominciò a vomitare lumache, i Grifondoro erano spaventati e i Serpeverdi ridevano come matti, mentre sbeffeggiavano il suo migliore amico.
Stava per andare a piangere da sola al bagno del secondo piano, magari in compagnia della scortese Mirtilla Malontenta, quando si girò.
Malfoy era a terra, con il naso che grondolava sangue e senza il suo solito sorriso beffardo.
Hermione spostò gli occhi e vide Fred compiaciuto, mentre agitava la mano, sporca del sangue Malfoy.
«Pensa che beffa, Malfoy, mi fa più schifo il tuo sangue puro sulla mia mano che le caccole di un Troll. Vado a sciacquarmi. E la prossima volta che offendi Hermione, non ti becchi un pugno, ma un bolide in testa! Chiaro?»
Malfoy era impietrito. Si rialzò e scappò insieme a quel cagnolino di Marcus Flitt verso l'infermieria.
Hermione invece era sbigottita.
Si girò verso Fred, che le fece un occhiolino, prima di andare verso i bagni.
Lei invece, ormai allegra, decise di andare da Hagrid a vedere come stava Ron.
Fred Weasley quel giorno salvò la vita ad Hermione Granger.
Tom Riddle aveva già iniziato infatti a servirsi del Basilisco per uccidere, e se Hermione, una Nata Babbana, fosse andata a piangere in bagno, avrebbe fatto la stessa fine di Mirtilla Malcontenta cinquanta anni prima.

*
Ma ora erano passati due anni, e la cotta per Fred non era passata insieme al tempo.
« Ehi Granger, non ti scaldare era solo una battuta!» disse allegramente Fred, e Hermione si irrigidì.
«Weasley, sono abituata alle battute, e non mi sono scaldata. Ora, voi non avete qualcuno a cui fracassare il cervello con delle mazze invece che parlare di me?»
Detto questo, girò i tacchi.
«E' proprio una gattina furastica» commentò George fissando il fondoschiena di Hermione che si allontanava.
«Già» rispose Fred ipnotizzato.
«Quando avete finito di sbavare come due preadolescenti con gli ormoni sballati, andiamo a lavarci, che siamo tutti sporchi, infangati. Senza contare il fatto che puzziamo da fare schifo.» disse Harry, guardando divertito gli amici.

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Capitolo 4
*** In a cold December Night. ***


Era il giorno di Natale, e Ron, Harry, Fred e George stavano giocando a palle di neve contro Ginny, Calì, Lavanda e Hermione. Alle cinque, le ragazze decisero di ritirarsi per prepararsi all'evento più atteso dell'anno, il Ballo del Ceppo.
«Beh, ragazzi, noi andiamo a prepararci. Harry, non fare tardi, e neanche tu Ron, Padma si sta già preparando da mezz'ora» disse Calì, mentre Ginny le lanciava occhiate d'odio.
«Cosa? Ma vi ci vogliono tre ore per prepararvi?» chiese incredulo Ron.
«Sì, ci vediamo dopo» sentenziò Hermione, allontanandosi dal campo di battaglia.
Dopo circa dieci minuti, Fred e George si avvicinarono al fratello minore.
«Ehi, Ronnie, ma la Granger con chi va al Ballo? Ginny non ce l'ha voluto dire neanche per tre falci d'argento!» bisbigliò curiosamente George.
«Secondo me rimarrà da sola in biblioteca, o in sala comune a piangere. Avanti, chi inviterebbe mai Hermione al Ballo del Ceppo?»
«Oh, Ronnie, solo perché tu hai i prosciutti sugli occhi, non significa che tutto il genere maschile sia tardo. Sveglia, fratello, sveglia», e così, dopo l'ultima frase di Fred, i due gemelli si allontanarono dal campo, alla ricerca di Ludo Bagman.

Ingresso, ore 19.55.
Uno splendido Fred Weasley si avvicinò ad una bellissima Angelina Johnson, invitata solo perché "così dopo me la porto a letto"; Harry Potter era agitato insieme ad una Calì Patil mai stata così elegante, mentre Ron Weasley si sentiva imbarazzato guardando la bellezza di Padma prima, fissando le sue maniche sfilacciate poi.
Di sopra, all'inizio delle scale, Hermione Granger era indecisa su cosa fare: o vomitava, oppure scappava in biblioteca. Anche se in abito da cerimonia.
Poi, pensò a Fred, e a come avrebbe dovuto rosicare vedendola insieme al suo accompagnatore.
Così, facendosi coraggio, scese le scale, gradino per gradino, facendo attenzione a non inciampare nel suo vestito Pervinca.
Mentre scendeva, cercava di sciogliere l'espressione tesa del suo volto in un sorriso, ma ci riuscì solo quando vide Fred.
Sentì Calì dire: «Ma è bellissima!».
Fred si girò a guardarla. Era davvero bellissima, proprio come diceva Calì.
Poi, accadde. Viktor Krum si avvicinò a lei e la prese per mano.
Fred voleva lanciare qualcosa addosso a quella stupida capretta bulgara, ma Angelina lo trascinò dentro la sala.
Attese qualche minuto, ed entrò anche Hermione, insieme a tutti gli altri campioni.
Dopo la cena, Hermione si avvicinò al tavolo dove erano seduti Fred, George, le rispettive accompagnatrici e Lee Jordan.
«Allora ragazzi, vi state divertendo?» disse lei raggiante, incrociando lo sguardo di Fred.
Lui, di tutta risposta, si alzò, uscendo dalla Sala Grande.
"Ma cosa gli prende adesso?" pensò Hermione, prima di correre a raggiungerlo.
«Fred? Ehiiiiiii, Fred, aspettami!» urlava Hermione, rincorrendo il suo reale oggetto dei desideri.
Lui si girò, la guardò, e smise di camminare.
«Cosa vuoi?» disse Fred, con gli occhi che trasmettavano tutta l'amarezza del momento.
«Che cosa ti prende ora?»
«Niente, è solo che stasera sei bellissima, e forse, mi piaci».
Hermione era sconvolta. Si stava avvicinando alle lacrime.
«Stai scherzando? Fred, me lo dici, adesso? Ma sei scemo o cosa?»
«Cosa», rispose Fred con un sorriso.
E poi, la baciò.



Beh, lo so che è un po' squallida la fine del capitolo, ma datemi tempo! :) E mi raccomando, recensite, così scopro le vostre opinioni.. Come dice sempre mia nonna: "Impara l'arte e mettila da parte!" Baaaaaaaaaci :)

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Capitolo 5
*** All'una e trentacinque ***


Hermione rimase di stucco.
Fred Weasley, l'aveva baciata. Il suo primo bacio.
E le era piaciuta. Le labbra di Fred in quel momento erano un misto tra menta e Burrobirra e, quando lui aprì gli occhi, lei lo fissò.
Era così sorpresa che non si era nemmeno resa conto di dove erano finiti: erano fuori, nel giardino, su una gradinata illuminata e agghindata per l'occasione, e sopra di loro c'era del vischio.
In effetti era davvero romantico come posto.
Poi, lui la riprese a se, e continuarono a baciarsi.
Hermione era inesperta, ma, come tutte le cose, imparò in fretta a baciare. La lingua di Fred era calda, ed era tutto perfetto.
Il loro secondo bacio durò due minuti, o forse due ore, o forse una vita. Ma a lei no interessava, era lì, con lui, e tutto il resto era nulla.
Quando si staccarono, Hermione non potè non domandare:
«Fred, perché Angelina e non me?»
«Volevo solo portarmela a letto, ma ora sono qui, con te, e se non volevo esserci non c'ero» disse lui, per la prima volta serio in vita sua.
«Sì, ma è anche vero che ti sei accorto di me solo perché ho dei bei capelli e sono vestita come si deve, stasera» affermò lei tristemente.
«Hermione, sei così intelligente, ma così ingenua. Tu mi piaci, e anche tanto, ma se finora non te l'ho mai detto, è perché la situazione fra noi due è sempre stata un po' complicata. Tu sei la migliore amica di mio fratello, sei sempre a casa nostra e ormai tutti in famiglia ti considerano una sorella. Tutti, tranne io. E' da un po' che ti osservo, e mi piaci sempre di più. Forse non volevo ammetterlo a me stesso, ma oggi, vederti con Krum, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
«Già, Viktor.. Mi starà cercando adesso. E' meglio tornare dentro. Anche se vorrei rimanere qui tutta la sera».
Fred sorrise, dopodiché, tornarono nella Sala Grande.
«Ehi, che fine avevate fatto?» chiese George maliziosamente.
«Niente, Hermione mi stava parlando dell'indovinello dell'uovo di Harry e ha detto che non dobbiamo metterlo sotto pressione con le nostre solite battutine» rispose Fred allarmato.
«Cavolo fratello, hai un'inventiva che farebbe invidia a Silente. Andiamo và, che Angelina nel frattempo ha rimorchiato un tizio di Durmstrang, e parlava di settimo piano..» disse George ridendo.
«Ok, vado solo un attimo da Hermione a dire che ti ho detto di non rompere le scatole ad Harry, era molto irritata prima quando me ne parlava». Così Fred corse verso il buffet, dove Hermione, visibilmente imbarazzata, stava parlando con un Krum accigliato che le chiedeva dove si fosse cacciata tutto quel tempo.
«Hermione, posso parlarti un attimo?» chiese Fred, interrompendo Krum che stava parlando con la Granger.
«Non fuoi affeftare un attimo?» pronunciò con accento bulgaro Krum.
«No, è urgente, se permetti». Prese per mano Hermione e la trascinò via.
«Fred, ma cosa fai?» disse lei, ancora rossa per l'imbarazzo della precedente scena.
«Niente, volevo solo dirti che alle due in punto ti aspetto alla Sala Comune. Non mi pare giusto non continuare la serata solo per colpa di un baccalà balcanico.»
Detto questo si allontanò, non prima di aver lanciato uno sguardo odioso a Krum, che si trasformò in sorriso pensando ad Hermione.
Era l'una e trentacinque. Venticinque minuti, e Hermione sarebbe stata sua.



Oddio, sto scrivendo tutti questi capitoli, chissà come stanno uscendo! Beh, recensite comunque, anche se fanno pena! Buonanotte gentaccia :)

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Capitolo 6
*** Lo vedi che effetto mi fai? ***


Hermione salì le scale.
"A loro piace cambiare" si ripeteva ogni volta che percorreva quei gradini, ancora reduce della prima pericolosa esperienza hogwortiana per lei.
"Ma adesso, non c'è Fufi che cerca di mangiarmi" pensava con un sorriso.
Anche se Nata Babbana, per lei Hogwarts era una seconda casa, con tutte le esperienze che vi aveva vissuto all'interno.
"Ho giocato contro degli scacchi enormi al primo anno; al secondo sono stata pietrificata da un basilisco; al terzo ho cercato di tranquillizzare un lupo mannaro, ho viaggiato nel tempo e ho liberato una persona innocente da una terribile condanna".
Ne aveva vissute di situazioni, Hermione Granger, che avevano contributo, anche grazie alla sua bellezza che ogni anno si manifestava sempre più palesemente, a farla diventare ciò che era diventata: la ragazza più ammirata della scuola.
Ma, inutile ripeterlo, era ingenua.
"Per le mutande di Merlino, riesco a viaggiare nel tempo, ma non trovo il coraggio di tornare in Sala Comune".
Già, perché ad attenderla, nella Sala Comune dei Grifondoro, c'era Fred Weasley.
Persa nei suoi pensieri, non si rese conto che si trovava di fronte al quadro della Signora Grassa, che ballava in compagnia della sua amica Violet.
Quando la Signora Grassa la vide biascicò, ubriaca: "Darola P'Ordine?" scoppiando a ridere sguaiatamente.
"Freddo Tepore" rispose Hermione, alzando un sopracciglio.
"Brava sciniorina!". La Signora Grassa continuava a tracannare vino, mentre apriva il passaggio segreto.
In quel momento, Hermione sentì due acuti rintocchi: "Le due. E' ora".
Entrò e lo vide, in tutto il suo fascino.
«Ehi, Granger, ce l'hai fatta a venire. Pensavo che faccia da capra ti stesse ancora rompendo le scatole» disse Fred avvicinandosi.
«No, se ne è andato presto perché domani ha una prova di resistenza con Karkaroff» rispose Hermione, le guance diventate due pomodori.
«Glielo dirai?» chiese Fred sorridendo maliziosamente.
«Cosa dovrei dirgli?» Hermione era diventata bordeaux.
«Che da adesso in poi sei solo mia» rispose lui, avvicinandosi sempre di più.
Hermione sentì le calde labbra di Fred attaccarsi alle sue, fredde e screpolate.
«Lo vedi che effetto mi fai, Granger?» sussurrava lui mentre la stringeva tra le sue braccia.
«Piccola, dolce, bellissima e ingenua Hermione. Staremo insieme. Fino alla fine della mia vita.»


Beh, che dire? Un altro capitolo..
Comunque vi avviso che non è finita, anche perché, apparte questi piccoli episodi, cerco di attenermi alla trama.. Vediamo un po' come andrà..

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Capitolo 7
*** Le persone che si amano ***


Lago Nero, 12 febbraio. Ore 10.40.

«Vincerà Harry Potter o Cedric Diggory? Chi perderà un arto? Qualcuno ci rimetterà la pelle?» George urlava gioioso, mentre Fred era inquieto.
«Ginny! Hai visto Hermione?» chiese il gemello preoccupato alla sorellina minore.
«No, neanche Ron.. Scusa ma devo correre da Michael, mi ha lasciato un posto accanto a lui e la prova sta per iniziare!» scappò lei.
«Michael? Chi cazz..» urlò George, ma si bloccò alla vista della faccia del fratello.
«Freddie, ma cosa ti prende?» sussurrò al suo clone.
«Niente, è che non so dove sia Hermione.. Ieri sera ha detto che doveva aiutare Harry con l'indovinello dell'uovo e non l'ho più vista..» spiegò Fred al gemello.
Nel momento i cui Fred si grattò la testa interrogativo, la voce solenne di Albus Silente rimbombò nell'aria.
«Questa notte è stato rubato un tesoro ai quattro Campioni, e dovranno recuperarlo sul fondo del Lago Nero.»
L'orologio scattò, e tre Campioni si tuffarono in acqua. Solo Harry esitò, prima che il professor Moody lo spingesse all'interno del Lago Nero.
Dopo due minuti, Krum si affacciò in superficie, ed era per metà squalo e per metà umano.
"Che babbeo - pensò Fred - non riesce neanche a trasfigurarsi completamente".
Dopo cinquanta minuti, Krum risalì di nuovo in superficie. Ma non era solo.
Con lui c'era Hermione.
«HERMIONE!» urlò Fred appena la vide.
Cosa diavolo ci faceva con Krum, sott'acqua? Poi capì.
Hermione era il tesoro sottratto a quell'imbecille bulgaro.
Quando lei lo vide arrossì, avvicinandosi.
«Fred.. - tentò di spiegare - ieri la McGranitt mi ha chiamato nel suo ufficio, e mi ha pietrificata insieme a Ron, Cho e alla sorella di Fleur.. Non so perché, ma Viktor deve averle detto che ero io la persona più importante in questo momento..».
Fred era basito. Un secondo per pensare, ma neanche, e si diresse verso gli studenti di Durmstrang.
«TU! - imprecò verso Krum - schifoso verme! Puoi avere tutte le ragazze del castello, perché proprio Hermione?!» ; detto questo, gli tirò un pugno in pieno volto.
Nel momento in cui si rese conto di ciò che aveva fatto, Fred Weasley si guardò intorno.
Silente, la McGranitt, Karkaroff e Madame Maxime erano pietrificati; Krum grondolava sangue e lo guardava in cagnesco, pronto ad agire; Harry e Ron, appena tornati in superficie, erano immobili, incapaci di agire; George se la rideva due metri più dietro, mentre Hermione.. Hermione piangeva, silenziosamente.
«Signor Weasley! Come ha potuto colpire così un nostro ospite? Cinquanta punti in meno a Grifondoro, e per i prossimi due sabati, sarà in punizione!» urlò a un certo punto la McGranitt, addolorata per aver tolto così tanti punti alla sua Casa.
Poi, Hermione parlò: «Professoressa, non era sua intenzione, era semplicemente preouccupato per me e arrabbiato con Viktor perché aveva concesso un tale pericolo..»
«Lo difende, signorina Granger?» chiese la McGranitt infastidita.
«No ma io.. - sussultò Hermione, ripensandoci subito dopo - anzi, sì, lo difendo, perché gli sto a cuore. Ha sbagliato a reagire così, ma non è da attaccare così furiosamente!»
«Allora convengo che potrà fare compagnia a Weasley nei suoi giorni di punizione. Magari troverete del tempo per cercare altri modi di difendere le persone che si amano. Non tolgo altri punti, ma una punizione per la sua spavalderia mi pare più che azzeccata, signorina Granger» concluse la McGranitt.
Hermione si girò verso Fred che, con il suo solito sorriso beffardo, le sussurrò: «le persone che si amano. Esattamente», poi, facendo un ultimo occhiolino alla ragazza, raggiunse fischiettando il gemello.



L'ho scritta alle tre di notte, abbiate pietà:) Beh, che ne dite? Vi piace? Vi fa schifo? RECENSITEE!!! :)

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Capitolo 8
*** L'insieme. ***


«Buongiorno signorina Granger, signor Weasley» salutò cortesemente la professoressa Sprite.
«Buongiorno professoressa Sprite» ricambiarono in coro Fred e Hermione.
«Bene, il vostro compito oggi sarà quello di pulire, ovviamente senza magia, tutti i vasi delle Mandragole morte. Avete tempo quattro ore, fino alle otto. Se il lavoro non sarà concluso, tornerete anche il prossimo sabato» disse la Sprite.
La terza serra era calda, piacevole in confronto al freddo che si propagava intorno al parco di Hogwarts.
«Ora, io devo andare ad innaffiare le siepi per il lab... ehm, devo fare una cosa in compagnia del Preside. Tornerò alle otto per vedere se è tutto apposto» disse lei tossendo. Detto questo, uscì dal locale.
Hermione, più diligente del gemello Weasley, iniziò a raccimolare tutti i vari vasi sparsi per la serra, prendendo infine un secchio ripieno di acqua cristallina e un vecchio strofinaccio.
«Cosa fai, Granger?» la intercettò Fred.
«Beh, la Sprite è stata chiara. Un altro giorno per finire il lavoro se non concludiamo, quindi mi metto all'opera» rispose lei, già intenta a pulire il primo vaso.
«Piccola, ingenua Hermione Granger» Fred si avvicinava sempre più alla bella Grifondoro.
Quando le loro labbra si ritrovarono a un centimetro, Fred poggiò delicatamente le sue su quelle di lei.
Quel bacio fu talmente dolce che ad Hermione sembrò di non essere mai stata meglio in vita sua. La lingua di Fred era sempre tiepida, e sapeva di fragola.
Hermione intrecciò le sue braccia intorno al collo di lui, mentre si tenevano sempre più strettamente incollati l'una con l'altro.
Anche per Fred era un momento magico, non si era mai sentito meglio: sentire Hermione arrossire mentre lui le accarezzava la schiena, sentire che in quel momento era solo sua, erano la più bella sensazione provata nei suoi sedici anni di vita.
Dopo i soliti minuti che si confondevano quando trascorrevano del tempo in intimità loro due soli, Fred si riprese.
Guardandosi intorno borbottò un incantesimo agitando la bacchetta. D'un tratto, tutti i vasi furono perfettamente lucidati.
«Fred! - urlò Hermione - la Sprite aveva detto senza magia, SENZA MAGIA! Ora si accorgerà che sono puliti troppo bene, e ci metterà altri quattro sabati di punizione!»
«Hermione, vedi che nonostante tutto sei ingenua? Nella mia brillante carriera scolastica ne ho affrontate di punizioni con la Sprite, e lei sa che usiamo la magia per affrontare i suoi compiti. Fa semplicemente finta di non saperlo, ma non le interessa niente in fin dei conti» spiegò lui sghignazzando.
«Ah - Hermione rimaneva sempre più di stucco - perfetto. Quindi ora che si fa? Abbiamo quattro ore a disposizione solo per noi».
«Mmm, io un'idea ce l'avrei» disse Fred, cacciando dalla tasca della divisa una pergamena apparentemente vuota.
Poi, scandendo la voce e picchiettando sulla pergamena, giurò: «Prometto solennemente di non avere buone intenzioni».
E la carta si mostrò.
«La Mappa del Malandrino! - esclamò Hermione - come hai fatto a fartela ridare da Harry?»
«Gliel'ho semplicemente chiesta - rispose Fred semplicemente - gli ho detto che questo pomeriggio sarebbe stato speciale e l'avrei passato insieme ad una ragazza, e che l'avrei portata ad Hogsmeade per l'occasione» disse avvicinandosi con il suo solito affascinante sorriso.
«Hogsmeade? Fred, ma sei pazzo?» sussurrò Hermione.
«Sì, di te» rispose lui, baciandola di nuovo.
«No, non mi corrompi con un bacio. Hogsmeade, invece di essere in punizione. Potremmo infrangere la metà delle regole della scuola, lo sai?» chiese lei seria.
«Cos'è, hai paura Granger? Affronti Lupi Mannari e Dissennatori, e ora hai paura di infrangere un paio di regole? Cos'è, pensi che se ci scoprono non ti faranno Prefetto Perfetto della Casa Grifondoro?» la stuzzicò lui.
Hermione ci pensò su. In effetti non l'avrebbero mai fatta Prefetto se l'avrebbero scoperta, ma era pur sempre un pomeriggio con Fred Weasley. Il ragazzo di cui era innamorata.
«Ok, Weasley. Verrò ad Hogsmeade con te» disse lei, ancora un po' indecisa.
«Oh, non essere indecisa, Hermione, stai per passare il più bel pomeriggio della tua vita» dichiarò Fred, sorridendo.
«E perché mai dovrebbe essere il pomeriggio più bello della mia vita?»
«Perché lo passerai con il ragazzo che ami»
«Io innamorata di te? Pensane un'altra» rispose Hermione, arrossendo.
«Sarebbe un peccato se tu non fossi innamorata di me. Perché io lo sono, di te» affermò Fred, ora anche lui rosso in volto.
Hermione, sentendo quelle parole, si avvicinò verso di lui e lo baciò, prendendo per la prima volta l'iniziativa.
Poi, lui le tese la mano, e lei l'afferrò dolcemente.
Uscirono dalla Serra così, con le dita intrecciate, rendendosi conto che quello era il primo, dolce gesto che faceva di due elementi un unico insieme.



Beeeeeeeeeh, che dire? La situazione qui si sviluppa, e sti due so diventati praticamente una coppia come si deve!
Vi confido un segreto: praticamente sto riversando le mie esperienze personali su Fred e Hermione, perché in questo momento l'autrice è innamorata, e la storia è mooolto complicata!
Un consiglio: mai innamorarsi dei migliori amici dei fratelli maggiori eheh:)
Dai, tralasciando la mia depressione post cotta-da-diciassettenne- cosa ne pensate?? Spero vi piaccia, e recensitee mi raccomando!!!
Buonanotte dolci donzelle, sognate il vostro Fred questa notte (io sognerò sicuro il mio *-*)
:)
UltravioletBliss

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Capitolo 9
*** Non sono niente senza di te. ***


La cantina di Mielandia profumava di caramello e menta piperita.
Le botole piene di caramelle Tuttiigusti+1 e Penne Zuccherate erano poi un invito a nozze per la gola.
Fred uscì dalla botola, tendendo la mano ad Hermione.
«Dai, sali in fretta così la richiudo» disse il giovane alla riccia.
«Un attimo Fred» Hermione si stava sistemando la gonna, alzatasi grazie alla piccola scalata che avevano dovuto affrontare per salire dalla botola.
«Hermione giuro che non mi prendi a schiaffi se ti dico una cosa?»
«No, non te lo giuro. Comunque dimmi»
«Hai proprio delle belle gambe» rispose Fred sghignazzando.
«Fred! Oddio mi sono fidanzata con un pervertito» Hermione arrossì, come sempre.
«Oh, davvero?» chiese Fred introspettivo.
«Davvero cosa?» lo scrutò Hermione.
«Davvero siamo fidanzati?» Fred era di nuovo malizioso.
«Beh, non lo so.. Tu che ne dici?» chiese Hermione timidamente.
«Beh, io dico che se non fai altro che pensare a una persona, se senti che solo con lei stai davvero bene e che tutto ciò che non riguarda voi è nulla, sì, sei fidanzato. Sempre che lei lo voglia» disse Fred, cacciando il suo solito, meraviglioso sorriso.
Si avvicinò, e la baciò di nuovo.
Dopo il bacio, Fred parlò: «Bene, ora abbiamo a disposizione circa tre ore, quattro galeoni, una Mappa per controllare gli spostamenti della Sprite e qualsiasi altro professore ad Hogwarts e un Mantello dell'Invisibilità».
«Hai anche il Mantello dell'Invisibilità?» esclamò Hermione stupita.
«Sì Harry me l'ha lasciato insieme alla Mappa del Malandrino» rispose Fred soddisfatto.
«La Mappa è un conto, ma lui non si separa mai dal suo Mantello..Cosa gli hai detto per fartelo dare?»
«Gli ho detto che avrei dato a Piton di nascosto una Merendina Marinara» disse lui ridendo.
«Cosa? E l'hai fatto sul serio?» chiese Hermione accigliata.
«Controlliamo se l'ho fatto sul serio» disse Fred, cacciando la Mappa del Malandrino.
«Prometto solennemente di non avere buone intenzioni» giurò alla pergamena, che si mostrò di nuovo.
Il pallino con il nome di 'Severus Piton' si trovava nei bagni dei professori al primo piano.
«Vedi - esclamò Fred gioioso - credo che lunedì non avrà tanta voglia di fare lezione!».
«Fred, tu sei tutto scemo. Se ti scopre, ti farà pulire tutto il vomito che ha cacciato oggi» lo rimproverò Hermione.
«Beh, se mai succedesse, ne sarà valsa la pena, mia cara dolce Granger. Però ora andiamo, non vorremmo mica passare l'intero pomeriggio in questa cantina» disse lui, non prima di aver afferrato due pacchetti di Gomme Bollenti da una botte là vicino.
«Ok, andiamo. Però questa sarà la prima e ultima volta» sentenziò Hermione ancora accigliata.
«Agli ordini, tesoro!» rispose Fred, prendendo il Mentello dell'Invisibilità e buttandolo su loro due.
 
Hogsmeade era praticamente vuota rispetto alle giornate delle gite organizzate per gli studenti di Hogwarts.
Fred, trascinò Hermione lungo il corso circondato da casette ottocentesche, fino ad arrivare alla Testa di Porco.
«Perché qui e non ai Tre Manici di Scopa?» chiese Hermione riluttante.
«Perché Madama Rosmerta è tutto tranne che discreta. Cosa direbbe se vedesse due studenti con la divisa dei Grifondoro un sabato pomeriggio, quando dovrebbero stare al Castello con i loro coetanei?» rispose Fred.
«Ah già, è ovvio» disse Hermione, maledicendosi per non esserci arrivata da sola.
«Invece qui il barista pensa ai fatti suoi, pensa che quando vengo con George ci offre anche dell'Idromele Barricato o del Whisky Incendiario» spiegò Fred trionfante.
«Oh beh, io mi accontento di una Burrobirra» commentò Hermione.
«Certo certo, anche io, ma devi assolutamente assaggiare le tartine alle mele selvatiche che fa. Sono le migliori di tutta la Gran Bretagna!» propose Fred.
«Va bene va bene, basta che entriamo, che qui fa un freddo cane e non abbiamo neanche pensato a prendere le sciarpe» disse Hermione battendo i denti.
«Sì infatti, entriamo!» esclamò Fred aprendo la porta.
La Testa di Porco era cupa rispetto ai Tre Manici di Scopa, ma dopotutto era abbastanza confortevole.
«Weasley, ben rivisto!» esclamò il barista avvicinandosi.
«Ciao Ab, lei è Hermione» disse Fred facendo un cenno verso Hermione.
«Salve» salutò Hermione timidamente.
«Salve a te. Cosa ti porto Weasley?» chiese Ab al gemello.
«Due Burrobirre e un po' di quelle tartine alle mele selvatiche. Ne parlavo prima con Hermione, le ho detto che sono eccezionali» ordinò Fred allegramente.
«E hai ragione. Arrivano» disse il barista, scomparendo dietro il bancone.
Quando Fred e Hermione rimasero soli, il rosso chiese: «Hermione, cos'è stato che ti ha fatto interessare a me?»
«Ma che domande sono? - disse Hermione, arrossendo come al solito - beh.. lo ammetto, è dal secondo anno che ho una cotta per te..».
«Cosa, dal secondo anno?» esclamò Fred stupito.
«Sì, da quando mi hai difesa contro Malfoy» sussurrò Hermione, «E tu invece, da quando?»
«Beh, al Ballo del Ceppo, mi sono reso conto che mi sei sempre interessata. Solo che non lo sapevo neanche io» disse Fred serio.
Hermione si avvicinò allora a Fred.
«Perché è vero, non sono niente senza di te» gli sussurrò in un orecchio, facendo scorrere un brivido lungo la schiena al rosso.
«Come al solito sei ingenua Granger. Non hai ancora capito che è il contrario. Mi hai in pugno e non te ne sei resa conto. Sono io che non sono niente senza di te» rispose lui, toccandole dolcemente i capelli.
Poi, le Burrobirre arrivarono, e Fred propose un brindisi.
«Ad un perfetto idiota che è diventato vulnerabile a causa di una bellissima, scontrosa e ingenua ragazza».
«Io invece brindo al ragazzo di cui sono innamorata» disse Hermione sorridendo.
E, dopo il 'cin cin', bevvero in silenzio, solo guardandosi negli occhi.
Ab osservò la scena da dietro il bancone, chiedendosi come avesse fatto una ragazza a far perdere la testa a Fred Weasley, o forse era George?
"Basta che sia felice" pensò sorridendo, continuando ad asciugare i bicchieri.
 
 
Altro capitoloo, forse il più lungo:)
Beh, questo dovrebbe essere il primo appuntamento, e io lo trovo abbastanza romantico, anche perché è una coppia piena di pepe..:) Comunque, mi sono ispirata a With Me, dei Sum41 (sto usando tutte le mie canzoni preferite), e ho deciso che descriverò tutto il quarto anno di Hermione e magari lo infilerò in una serie di più storie. E' una buona idea secondo voi? Ditemi la vostra..
E fra parentesi, ringrazio i lettori che hanno recensito, anche se sono pochini, ma fa niente:)
(Un ringraziamento speciale a Bonnie, che con i suoi complimenti mi fa arrossire ogni volta dietro lo schermo) :')
Buon ritorno a scuola per domani, fra parentesi -.- :*
UltravioletBliss

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Capitolo 10
*** Treachery ***


«Fred, guarda che ora è!» Hermione era preouccupata. Avevano girato per Hogsmeade per tutto il pomeriggio, finendo, con malumore di Fred, anche nella sala da thè di Madama Piediburro.
«Accidenti, sono quasi le otto! Dobbiamo correre!» Fred lasciò distrattamente due falci sul grazioso tavolino in legno scuro e prese Hermione per mano. Poi, correndo, arrivarono fino a Mielandia e, buttando addosso il Mantello dell'Invisibilità su di se e su Hermione, camminarono fino al bancone, sgusciando all'interno della piccola porta facendo più piano possibile.
Una volta accertato che non ci fosse nessuno nella cantina (il proprietario era seduto su un tavolino al pianterreno a tracannare idromele barricato), si tolsero il Mantello ed entrarono nella botola.
Nel passaggio segreto, Hermione sussurrò «Lumos» mentre Fred cacciava dalla tasca la Mappa del Malandrino.
«Miseriaccia! La Sprite sta tornando dal campo di Quidditch e si dirige verso la Serra tre! Corri Hermione, corri!» disse Fred agitato.
Hermione dal canto suo correva più che poteva.. Vedeva il passaggio sempre più vicino.. Più vicino.. Più vicino.. Poi tutto svanì.



Faticosamente, aprì le palpebre pesanti. La stanza odorava di succo di zucca e alcool etilico, mentre si sistemava sul morbido cuscino in piuma d'oca.
Ma cosa era successo? Era svenuta?
Persa nelle sue domande, non si era neanche resa di un bellissimo ragazzo che le sorrideva davanti.
«Ti sei svegliata finalmente, amore!» Fred marcò dolcemente sull'ultima parola.
«Fred.. Ma cosa è successo?» Hermione era confusa, mentre di nascosto cercava di darsi una sistemata ai capelli cespugliosi.
«Sei svenuta. Allergia alle mele selvatiche. Se lo avessi saputo, non avrei mai permesso di farti mangiare quelle tartine» rispose lui sentendosi in colpa. In fondo era stato lui a costringerla a mangiare quelle tartine. E per poco non ci rimaneva secca.
Hermione lo fissò ingenuamente «Non è colpa tua. Non sapevo neanche io di esserlo - poi si ricordò - oddio! E la punizione? Ci avranno scoperti!».
«Credi che io mi faccia scoprire, tesoro? E far in modo che l'anno prossimo tu non diventa  Prefetto Perfetto? Sarebbe stata una bella idea, ma mi avresti ammazzato.. Quindi ho detto che eri svenuta alla Serra, e, dato che la tua allergia si manifesta parecchio dopo l'ingerimento della sostanza nociva, ho attribuito la colpa a una gelatina Tuttiigusti+1 che ho detto di averti offerto ad inizio punizione. Ti ho portato subito in infermeria, raccontando questa storiella. E, fra parentesi, non è stata una bazzeccola portare un peso morto in giro per tre piani» concluse, ridendo divertito.
«Fred, ma sei sempre il solito!» Hermione cercò di fare la faccia arrabbiata, ma si sciolse prima di un secondo in un sorriso.
«Appunto, voglio anche un bacio per lo sforzo, Granger» decise lui, avvicinandosi alla riccia.
Fu dolce come il primo bacio, sensuale come il secondo, speciale come un bacio d'addio.
«Scusate se vi interrompo».
Hermione e Fred si staccarono, mentre Ron li guardava minaccioso.
«E io che mi preouccupavo di Krum. Buon proseguimento» detto questo, se ne andò.
Hermione rimase di stucco.
«E ora che gli prende?»
«Oh, gli piaci dal secondo anno» disse Fred noncurante.
«Che cosa? E che aspettavi a dirmelo scusa?» Hermione era scioccata sempre più
«Hermione, piaci a tutti i ragazzi della scuola, sei bellissima, anche Viktor Krum ti voleva, e ora ti fai problemi per Ron?» chiese Fred, confuso.
«Sì, perché io ce l'ho un cuore Fred. Ora per favore, lasciami un attimo da sola» sentenziò lei.
«Cosa? Ora sei arrabbiata? Hermione, sei la mia ragazza, ti amo. Ron però è mio fratello, come avrebbe dovuto prenderla se gli avessi detto di noi?»
«Come pensi che l'abbia presa ora che l'ha scoperto così? Ora vacci a parlare, o è chiusa per noi. Chiaro?» Hermione era decisa.
«Va bene ci andrò a parlare. Ma non aspettarti che la prenda bene ora» detto questo, Fred abbandonò la sua fidanzata, in cerca del fratello.




Beeeeh, scusate se c'ho messo tanto ad aggiornare, ma sto festeggiando il mio quarto 6 in condotta consecutivo :D
Comunque niente, la "prima litigata".. mah! E Ron? Si sveglia ora? Non lo capirò mai il rosso.. ;)
RECENSITE! Al prossimo aggiornamento!:)

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Capitolo 11
*** Brain vs Heart ***


«Ron, ci sei?» Fred entrò nel dormitorio che il fratello divideva con Seamus, Harry, Dean e Neville, sedendosi sul letto di quest'ultimo.
«Su, lo so che ci sei, non farti pregare, o giuro che domani mattina ti infilo un'acromantula nel letto!» continuò il gemello guardandosi intorno alla ricerca anche solo dell'ombra del fratello.
Ron, sentendo parlare di ragni, uscì fuori dal piccolo bagno che aveva in comune solo con Harry.
«Cosa vuoi?» chiese brusco.
«Volevo parlarti» rispose Fred facendo un grande respiro.
«Di cosa?» Ron era deciso a torturare il fratello.
«Di..Beh ecco..Hermione».
«Ah».
«Ah cosa, Ronnie?»
«Ah da quanto va avanti questa storia, Freddie».
«Un po'».
«Un po' quanto?».
«Un po'.. dal Ballo del Ceppo».
Ron divenne paonazzo. Il fratello era il nuovo amore della ragazza di cui era innamorato da ormai due mesi.
«Dal Ballo del Ceppo. Fred, l'avevi capito che mi piaceva Hermione, l'hai fatto solo per farmi un dispetto! E poi tu la farai soffrire, come hai fatto con Katie, Mary, Alicia e anche con Angelina!» sbottò Ron, urlando contro il fratello.
«Ron, io..».
«Tu niente! Puoi giocare con tutte le ragazze di questa scuola, perché proprio con Hermione? Lei è destinata a stare con me!».
«Beh Ron, non pensavi questo quando hai preferito invitare, anzi, far invitare Padma da Harry per te al Ballo del Ceppo. Hermione era distrutta, e dal momento in cui hai visto che era con Krum ha iniziato a interessarti. E' inutile che fai il buon samaritano, per te Hermione è come una specie di trofeo, il metodo più facile e probabile di battere in qualcosa Viktor Krum» sentenziò Fred, pur mantenendo la calma.
«Cosa stai dicendo, a me Hermione piace dal secondo anno..» iniziò Ron.
«Non l'hai mai dimostrato, mentre io, beh.. La amo» disse semplicemente Fred.
Ron non resse. In quel momento l'egoismo parve impossessarsi di lui. Non poteva credere che Hermione, la sua Hermione, potesse essere in mano di qualcun'altro, benchè meno nelle mani di suo fratello, sangue del suo sangue.
Così, prese una decisione. La voleva, e Fred non avrebbe mai rinunciato alla famiglia per lei.
«Mi dispiace Fred, ma devi scegliere: o me, o Hermione.» detto questo, uscì dal dormitorio, dirigendosi verso il ritratto della Signora Grassa.
Fred si ritrovò lì, da solo, mentre la sua mente e il suo cuore stavano per prepararsi a una guerra molto più grande di loro.
 
 
 
Hermione si svegliò sudata quella notte. Aveva sognato un'enorme pianta di Tranello del Diavolo che si portava il suo Fred, mentre il suo sorriso si spegneva. Ma era solo un sogno.
Controllò l'orologio: erano le sei meno cinque, e il sole ancora non era sorto.
Poi si guardò intorno: si trovava ancora in infermeria, con l'unica differenza che ora si era abituata all'odore di alcool etilico.
Per poco non le prese un infarto quando invece si rese conto che c'era una figura vicina a lei: Fred dormiva accanto al suo letto, accasciato su una sedia.
Lo svegliò con uno scossone.
«Fred, ma cosa.. Oddio ma Gazza non ti ha beccato?» chiese lei, pur sapendo già la risposta.
«Oddio Hermione, ma che ore sono.. No non mi ha beccato, l'ho rinchiuso nello stanzino del settimo piano, senza farmi scoprire ovviamente» sbadigliò lui.
«Ah, e cosa ci fai qui? Ma hai parlato con Ron? Su dimmi!!» disse lei impaziente.
«Ah già.. Sì, ci ho parlato..».
«E..».
«E...Ti amo. Tutto il resto non conta». Disse il cuore di Fred.
Senza tener conto di ciò che, una volta connessa, avrebbe detto la sua mente.
 
 
 
 
 
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Buonasera! Scusate ma sono stata impicciata con la scuola, fra assemblee, consigli e robe varie..
Niente, qui Fred inizia un attimo a capire cosa sta succedendo, e ci si mette pure quello str..quel poveretto di Ron, con le sue richieste IMPOSSIBILI.
Come diavolo andrà a finire tra sti due? Non lo so neanche io.
;)
Grazie mille a tutti per le recensioni, comunque! Continuate a dirmi i vostri pareri, sono disposta anche a prendermi pesanti insulti (e anche mia madre, se siete quel genere di "insultatori") :D
 
UltravioletBliss

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Capitolo 12
*** Raggio di sole ***


Hermione si stiracchiò. Era la prima sera che dormiva nel suo letto dopo essere uscita dall'infermeria e la sera prima aveva fatto tardi con Harry, Ginny e Ron.
Quest'ultimo era stato però molto strano nei suoi confronti, quasi scostante, specialmente quando arrivò Fred e l'abbracciò da dietro accarezzandole i capelli.
Quando se ne andò alla ricerca di George, Hermione dovette subire il terzo grado di Harry e Ginny.
«Scusa Herm, ma da quanto tempo vi frequentate?» chiese Ginny curiosamente.
«..Dal Ballo del Ceppo!» rispose Hermione, arrossendo quando si rese conto del periodo di tempo cui aveva mentito ai suoi migliori amici.
«Oddio! Che bello! Che bello! Siamo imparentate ora Hermione! Mamma la penderà benissimo quando lo saprà!» esultò Ginny saltando di qua e di là per la stanza.
«Oh! Frena Ginny! E' meglio che la signora Weasley ancora non lo sappia.. Sai com'è, è altamente imbarazzante» sentenziò Hermione zittendo l'amica.
Ginny si ricompose e tornò a sedersi.
«Già hai ragione.. Però sarebbe fantastico! Tu che ne dici Ron?» chiese rivolgendosi al fratello.
Ron era rimasto tutto il tempo in disparte, osservando solo l'espressione di Hermione.
«Cosa dovrei dire? - disse, alzandosi - non ho niente d dire, spero che tu sia felice - rivolgendosi ad Hermione - ma io devo ancora finire un tema di 30 cm per Piton per domani, quindi buonanotte a tutti» decretò, dirigendosi verso la sala comune.
«Ron! Aspetta, devo finirlo anche io il tema, a domani ragazze!» salutò Harry, seguendo l'amico su per le scale del dormitorio.

Dopo aver aspettato che anche Harry sparisse per la scalinata a chiocciola, Ginny si rivolse ad Hermione.
«Hermione, dobbiamo parlare?»
«Cosa?»
«E' una semplice domanda: dobbiamo parlare di qualcosa?» l'espressione di Ginny era seria. La faceva sembrare molto più matura dei suoi tredici anni.
«No Ginny. Tranquilla.» Hermione iniziava a preouccuparsi.
«Ah. Allora come mi spieghi la reazione di Ron prima?» chiese Ginny cupa.
Lo sapeva. Ginny sapeva che Ron aveva una cotta per Hermione. Come aveva potuto essere tanto stupida lei, da non accorgersene prima?
«Ginny, io... Non sapevo che interessassi a Ron» disse titubante la Granger alla sua migliore amica.
«Senti, Ron è un idiota, lo sappiamo tutte e due, doveva sfiatarsi prima e dirti che era innamorato di te da due anni, ma cavolo Hermione, sei ceca? Non ti eri accorta che lui poteva essere un po' interessato a te?» Ginny fissava ancora l'amica, introspettiva.
Hermione si sentì morire. Stava davvero mettendo a rischio tutta la sua semplice realtà, le sue amicizie, il suo equilibrio, per un ragazzo?
Poi si rese conto. Fred non era un ragazzo. Fred era il ragazzo.
«Ginny, mi dispiace per tuo fratello, ma io amo Fred. Del resto, anche lui è fratello tuo - affermò, cercando negli occhi dell'amica un minimo di comprensione - ora, io vado a letto. Mi dispiace se tu pensi che sia un'insensibile con Ron, ma non posso comandare a bacchetta il mio cuore. Non riuscirò mai a fare ciò che hai fatto tu» disse Hermione, ora usando un tono accusatorio verso Ginny.
«E cosa ho fatto, sentiamo?»
«Stai usando Michael solo per dimenticare Harry, pensi che non lo sappia?»
«Io.. Non.. Cioè...» Ginny divenne rossa scarlatta.
«Ginny, tranquilla, non devi giustificarti con me. E' solo che io non potrei mai mettermi con Ron e dimenticare Fred. Io lo amo, ripeto. Ora buonanotte» salutò, avvicinandosi per abbracciare l'amica dopo averla zittita.

Hermione si allontanò, mentre Ginny la osservava.
Come avrebbe voluto avere anche lei il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti ad Harry, non con delle semplici fughe o avvampate di colore sulle sue candide guance, ma proprio come farebbe una ragazza matura: confessando tutto senza vergogna.
"Non succederà mai" ripetè di nuovo, sconsolata.

Hermione continuò a stiracchiarsi.
Sì, era stata proprio una strana serata.
Ginny che di botto sembrava una ragazza matura.
Ron che reagiva sempre così male. Eppure Fred gli aveva parlato.. Cavoli suoi, doveva dichiararsi prima, forse avrebbe una possibilità.. O forse no.
E poi, ieri sera lo aveva ammesso. Aveva ammesso a Ginny di essere innamorata di Fred.
E non se ne era pentita per niente. L'amore che aveva iniziato a provare nei confronti di quel malscalzone era illimitato, totalmente incondizionato. Ormai era andata, partita per la sua via.
Per la prima volta, Hermione Granger era succube solo del suo sentimento, e non della sua mente razionale.
Ed era una bella sensazione. Con Fred aveva iniziato a vivere la vita, senza essere schiava di calcoli o razionalità.
Sentiva di amarlo, sentiva che ormai lui era diventato una necessità per lei, era la scarica d'adrenalina che mancava alla sua vita troppo metodica.
E Ron, faceva parte della vita metodica, non di quella adrenalinica.
Persa nei suoi distorti pensieri, si alzò dal letto, sorridendo alla nuova giornata che le se presentava davanti.


«Fred.»
Ron, ancora in pigiama, era seduto sul letto del fratello maggiore.
«Io sono George, non Fred!» disse lui, cercando di togliersi il fratello dai piedi.
«Ho imparato a riconoscervi quando avevo sei anni. Allora, hai parlato con Hermione?» chiese impaziente.
«No».
«Cosa aspetti?»
«Ecco io.. Non voglio lasciarla» disse Fred tutto d'un fiato.
Ron rimase a guardare il fratello.
E l'egoismo prese di nuovo il sopravvento.
«Fred, tu non l'amerai mai quanto la amo io. E lo sai!» sbottò Ron.
«Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento.».
Ron rimase stupito dal discorso di Fred. Non gli pareva vero che il fratello fosse diventato tanto maturo solo stando con Hermione.
«Ho capito, devo farmene una ragione» annunciò, andandosene.
E in quel momento, quando lo vide rinunciare, Fred capì che era inutile cruggiarsi per Ron, quando lui non era innamorato di Hermione, per lui era solo un trofeo da mostrare, la prova che aveva sconfitto Krum e il fratello maggiore in qualcosa.
Così, scese a colazione, fischiettando come suo solito.


«Mamma mia, che bontà!» Ginny era ormai ostaggio delle frittelle allo sciroppo fuso.
Harry la osservava ingozzarsi senza alcuna pietà. Certo che era proprio la sorella di Ron.
«Ehi, ne vuoi un po' Harry?» chiese la rossa, avvicinando il suo piatto a quello dell'"amico".
«Oh, grazie Ginny!» accettò lui, sorridendo alla ragazzina.
Mentre si dividevano quel piatto di frittelle, a Harry venne in mente una cosa: fino a un mese prima, Ginny non spiccicava parola con lui, ora era cambiata tutta d'un botto, cosa le era successo?
La voce di Ginny fermò però i suoi pensieri.
«Beh, io vado da Michael. Finiscele tu le frittelle, tranquillo» annunciò allegra, mentre si alzava cinguettando verso il tavolo dei Corvonero.
Harry si trovò di nuovo a osservarlo, e più la guardava, più provava allegria.
Ginny Weasley stava per diventare il raggio di sole di Harry.



«Hermione!» Fred stava rincorrendo la sua ragazza.
«Amore!» Hermione sorrise, fermandosi ad aspettare l'avvenente gemello.
«Dove scappi?» chiese lui, stampandole un bacio.
«Oh, Aritmanzia. Sono già in ritardo fra l'altro. Tu che hai?»
«Ora di buco. Prima avevo Divinazione, ma è una materia inutile» affermò lui, sapendo che anche lei era della sua stessa opinione.
«Come lo sai eh.. Senti ora scappo, ci vediamo dopo in Sala Comune» disse Hermione, avvicinandosi per dargli un bacio.
«Aspetta un attimo, a proposito di Divinazione.. Stasera alle nove alla Torre di Divinazione. Ho una sorpresa. Ci sarai?» chiese lui, scrutandola con curiosità.
Hermione sussultò. Sapeva cosa significava trovarsi sola con Fred di notte. La consapevolezza in più aumentava ogni giorno che loro stavano insieme.
In fondo, aveva quasi quindici anni, e amava Fred.
Prima o poi avrebbe dovuto perdere la verginità, e sperava che capitasse con lui.
«Alle nove. Torre di Divinazione. Ci sarò - affermò lei, accennando un sorriso - ora scappo però! A dopo!» urlò lei correndo per il corridoio del secondo piano.
Fred l'osservò correre. Era bellissima. Ed era pronta.





Olè! Olè! Olè! HO AGGIORNATOOOO! *applausi per me*
Scusate scusate scusate, ma ci serviva rimanere bloccata per la neve per aggiornare!!
Beh, inizia la parte interessante, se mi spiego! ehehe:)
Per favore ora, recensite, perché mi sento davvero come una pecorella smarrita, pare che sto scrivendo per il nulla.. Susu, che ricambio le recensioni!
Buona serata ^_^

UltravioletBliss

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Capitolo 13
*** Spirali d'emozioni ***


La torre di Divinazione aveva lo stesso aroma di thè e infusi che gli studenti più persuadibili di Hogwarts usavano nelle lezioni della professoressa Cooman.
Il profumo era anche piacevole in assenza della sedicente veggente che tanto aveva odiato Hermione l'anno prima.
Quest'ultima era seduta su uno dei comodi divanetti, e si rigirava i pollici agitata.
Fred sarebbe arrivato di lì a poco, erano le nove meno cinque, ma Hermione non era neanche andata a cena, quanto era agitata.
In sala comune aveva incontrato Ginny, che le aveva chiesto dove stava andando, notanto anche la sua chioma cespugliosa in straordinario ordine.
«Devo incontrarmi con Fred» aveva sussurrato Hermione, cercando di non farsi sentire da Harry e da Ron che avevano intercettato la sua non presenza a cena.
«E non potete farlo qui? Ormai i pettegolezzi su di voi si sono assottigliati, tutti sanno che state insieme».
«Ginny, vorremmo stare un po' da soli...»
«Hermione.» Ginny guardò l'amica intercettando la sua agitazione.
«Sì?»
«Non vorrai mica...farlo» disse Ginny tutto d'un fiato.
«Ecco, io...» Hermione divenne bordeaux.
«Ma Hermione! Hai solo poco più di quattordici anni! Ma cosa ti dice il cervello?». Ecco che tornava la Ginny matura.
«Ginny, lo so benissimo, so tutto. Ecco perché ne sono sicura» affermò Hermione, cercando ancora una volta l'appoggio dell'amica nei suoi occhi.
«Sai a cosa vai incontro? La..ehm, verginità - sussurrò  - quando la perdi, non la riavrai mai più indietro. Dovresti forse custodirla più a lungo. Sai che Fred non è più vergine fra l'altro, vero?»
«Sì Ginny, lo so. So anche che però lo amo, e se la mia prima volta non avviene con lui, non avverrà con nessun'altro. Per la prima volta in vita mia, preferisco vivere questo momento senza ragionare.» Hermione era sicura di sè. Amava Fred, lo aveva sempre amato, e la sua prima volta sarebbe avvenuta con lui.
Ginny osservò di nuovo l'amica, poi sorrise.
«Ti voglio bene»
«Anche io Ginny, anche io» e si allontanò, sicura di se.

Ma ora quella sicurezza l'aveva abbandonata, ed era diventata la ragazzina che doveva essere.
Finché non arrivò lui.
«Sei già arrivata» disse, avvicinandosi e dandole un bacio.
«Sì, ma da poco» rispose lei, sudando a freddo.
«Prima di fare qualsiasi passo, voglio che tu sappia una cosa, Hermione» iniziò Fred, guardando dolcemente la sua ragazza.
«Tutto quello che vuoi» rispose Hermione tremando per l'emozione.
«Se sono qui è perché voglio esserci. E, qualsiasi cosa tu decida di fare, per me andrà bene.» disse lui, accarezzandole i morbidi capelli.
Hermione era ferma. Se voleva tirarsi indietro, era quello il momento.
Ma non voleva tirarsi indietro, così si avvicinò, baciandolo sensualmente, come non aveva mai fatto in vita sua.
Lui di tutta risposta si aggrappò ai suoi fianchi, accarezzandole la schiena sotto la camicia della divisa, arrivando ai gancetti del reggiseno.
Con un gesto esperto lo sfilo, facendo rimanere Hermione solo con la camicia, e iniziando ad accarezzarle il seno.
Lei, inesperta, provò a slacciare la cintura dei suoi pantaloni, non riuscendosi.
«Fred, ehm, la cintura» sussurrò staccandosi dal bacio.
Fred sorrise, e si slacciò la cintura da solo.
Quando furoni entrambi nell'esplicita posizione, Hermione sussurrò: «Io.. Ecco, non l'ho mai fatto. Fa piano».

Tutto quello che avvenne dopo, fu desiderio, passione, ma soprattutto amore.


Erano le undici.
Hermione, addolcita dal calore e dall'amore provato per la prima volta, svegliò un Fred accucciato sul divanetto alquanto stanco.
«Amore, dobbiamo andare» sussurrò dolcemente.
«Mh.» rispose lui.
«Eddai, è tardissimo».
«Aspetta» disse lui sbadigliando.
«Cosa?».
«Devo vederti ancora».
«Fred, mi vedi già tutti i giorni».
«Sì, ma questa è la prima volta che ti vedo dopo aver fatto l'amore e.. Sei bellissima».
Hermione sorrise, e stampò un bacio sulle labbra morbide di Fred.
«Prima è stato bello. Davvero».
«Sì, anche per me amore mio» Fred sorrise.
«Però devi promettermi una cosa» Hermione era seria, ora.
«Cosa?»
«Che non ti dimenticherai mai di me».
Fred la guardò, e i loro occhi nocciola si mescolarono.
«Dimenticarmi di te? Non potrei mai dimenticarmi di te, Hermione, il tuo viso è l'unica cosa bella in questo mondo brutto» sussurrò, regalandole un'ennesimo bacio al sapore di fragola.
Hermione arrossì. Nessuno le aveva mai detto una cosa così bella, o che l'aveva colpita in questo modo.
«Fred, abbracciami» ordinò la riccia, mentre lui posava le sue braccia intorno a lei, dimenticandosi dell'orario, accasciandosi su quel divanetto ormai tanto compromesso. Insieme, come due spirali di emozioni l'uno dipendente dall'altra.



Ciao a tutti.
Tornata, di nuovo.
Purtroppo vedo che nessuno recensisce più, E MI STO DEPRIMENDO..
Aiutateeeemi su, pure se mi dite che fa schifooooooooo, ma RECENSITEEEEEEEEEEEE. Mi sento persa, davvero.

Per il resto.. Davvero ditemi cosa ne pensate, che qui mi sento sempre più demoralizzata...
Qui è la prima volta, non descrivo nei particolari perché non me la cavo con l'erotico, e poi mi sembrava giusto mantenere più pulita la fiction, se ci fate caso non ci sono neanche parolacce o cose simili..
Comunque vi voglio bene anche se non recensite, però se lo fate è meglio .. Non so quando finirò, ma penso che descriverò tutto il quarto anno e poi farò un epilogo che potrebbe essere ambientato dopo la II Guerra Magica.. Un bacione a tutti:)
UltravioletBliss

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Capitolo 14
*** Out of reach. ***


Giugno. 
Hermione fissò Fred. Erano passati due mesi dalla loro prima volta e avevano imparato insieme a fare l'amore.
«Ehi, è tardi. Domani ho l'esame di Difesa contro le Arti Oscure e in più devo aiutare Harry ad allenarsi per la terza prova del Torneo».
«Eddai Hermione, ancora due minuti.. Suuuu, fammi un po' di coccole!».
«Fred!Sai una cosa?».
«Cosa?»
«Ti preferivo quando sbavavi dietro a Angelina».
Fred sorrise. Quando aveva invitato Angelina per dimenticare Hermione al Ballo del Ceppo.
«Eggià, gran bei tempi..» la stuzzicò lui.
«Scemo!» disse lei, mimando una schiaffo che si trasformò in una dolce carezza dopo un secondo.
«Vogliamo parlare di Ronald allora, amore mio?» Fred la scrutò malizioso, socchiudendo un occhio come a volerla leggere dentro. "Se solo fossi un occlumante" si ritrovò a pensare.
«Ronald cosa?»
«Ronald e basta. L'iddiliaco amore non corrisposto che prova per te».
«Ti farà allora piacere sapere che Ronald esce con Lavanda Brown. Li ho becati la scorsa settimana insieme a Hogsmeade mentre uscivano dai Tre Manici di Scopa mano nella mano» disse lei, fiera del nuovo pettegolezzo che avrebbe fatto seppellire l'ascia di guerra ai due fratelli Weasley.
«Hai capito Ronald, la Brown non è neanche brutta» stuzzicò Fred.
«Sarà anche carina, ma basta che la provi solo a guardare, ti ritroverai solo prima di poter dire Quidditch, amore» sibilò Hermione, dando un ceffetto dietro la nuca a Fred.
«Ahi! Tranquilla, non ce la farei a rubare un'altra ragazza al mio fratellino».
«Scemo!».
«Ti amo anche io» sorrise Fred, avvicinandosi e baciandola dolcemente.
«Dai, ora dobbiamo davvero andare».
Hermione e il suo senso del dovere.
«Hermione».
«Cosa?».
«Io ti sposerò».
Hermione lo guardò, mentre si abbottonava la camicetta.
«Buono a sapersi» sorrise, prima di abbandonare la saletta di Divinazione.
"Buono a sapersi, è un sì" convenne lui, sorridendo a sua volta.
 
La Sala Comune era semivuota. In fondo, era Mezzanotte, e molti studenti avevano gli esami.
Hermione aveva avuto l'esame di Difesa Contro le Arti Oscure il giorno stesso, mentre aveva Astronomia la notte dopo. Aveva un po' di tempo. Ginny invece il giorno dopo non aveva nessun esame, l'aspettava solo Pozioni il giovedì pomeriggio.
«Beh, come va cn Fred allora?» Ginny ormai faceva ogni sera ad Hermione questa domanda. 
«Tutto ok. Ieri mi ha detto che mi sposerà» sorrise lei.
«Sì, a sedici anni ha già programmato il suo futuro. Intraprendente».
"Ha programmato il suo futuro. E nel suo futuro ci sono anche iO" si ritrovò a pensare lei.
«Hermione.. Ci sei?» Ginny cercò di richiamare l'attenzione dell'amica, che cadde di nuoo nel vortice della realtà.
«Che?»
«Niente tesoro, sei fusa, andata. Completamente innamorata» sorrise Ginny. Tristemente.
«Ginny... Cos'hai?»
«Io? Niente, perché?» andò sulla difensiva la rossa.
«Ti conosco. Harry?»
«Hermione, ma cosa..»
«Ginny, sei innamorata di Harry da quando ancora non frequentavi Hogwarts. Lo so» affermò Hermione.
Ginny la fissò. Una lacrima le scivolò lenta.
«Lui non ha occhi che per la Chang...»
«Ginny, tu sei molto meglio di lei. Prima di tutto, sei una Grifondoro, poi sei dolce, simpatica e bella. Magari per Harry devi ancora crescere, ma entro un paio di anni sboccerai come un bocciolo a primavera, e lì si accorgerà di amarti. Ora l'unica cosa che devi fare è non filartelo» spiegò Hermione.
«Non filarmelo.. ma che stai..»
«Shhh! Prendi una piuma, dell'inchiostro e una pergamena!»
Ginny obbedì confusa. Poi ritornò al tavolo dove era seduta l'amica.
«Allora Ginny, scrivi! Punto primo: ritocco al guardaroba; Punto secondo: trovare fidanzato.. Hai qualche pretendente, vero?»
«Beh, c'è Michael Corner, quello del quarto anno di Corvonero.. Dal Ballo del Ceppo mi ha chiesto di uscire almeno tre volte, ma io gli ho detto sempre di no» disse fiera Ginny.
«Bene, la prossima volta gli dirai di sì. Espandi i tuoi orizzonti, Ginny!»
«Hermione, ma da quando dai consigli sul rimorchio?»
«Da quando sto con un tiro vispo! Fred mi ha insegnato molte cose quest'anno» rispose la riccia fiera.
«Che Merlino ce la mandi buona!» rispose Ginny.
«Oh, ce la manderà buona» sentenziò Hermione.
 
 
«E quindi sei innamorato»
«Sì»
«L'avete fatto?»
«Cosa?»
«Siete andati a letto insieme?» Angelina si avvicinò a Fred.
«Angelina, sinceramente non ti riguarda» disse Fred, scostandosi.
«Beh, forse potrei farti ricordare com'è fare l'amore con una persona» disse lei.
«Non credo. Con te era solo sesso, non era amore».
«Però ti piaceva».
«Angelina.. Senti, tu sei una mia amica, giochiamo nella stessa squadra di Quidditch e abbiamo gli stessi corsi.. Io amo Hermione. Puoi avere tutta la scuola, perché ora devi sprecare tempo con me?» 
«Perchè mi piacciono le cose impossibili» sussurrò lei, mordendogli un orecchio.
«Angelina, no. Non tradirò Hermione per un tuo capriccio. La amo. E questo è tutto ciò che conta» si scansò Fred.
«Vedremo» disse lei, avvicinandosi a un centimetro dalle sue labbra.
Proprio in quel momento, in compagnia di Ginny, Hermione camminava allegra. Fino a che non si girò.
«Fred? Ma cosa...» biascicò con le parole strozzate.
«Hermione! Io non ho fatto..».
«Vattene! Sparisci! Sapevo che mi avevi mentito. che tu sia felice con Angelina!» urlò lei, prima di correre verso la Sala Comune.
Ginny intanto rimase a fissare la mora.
«Se ti dico che sei una troia, ti offendi?».
«Ginny guarda che io e tuo fratello stavamo solo parlando».
«Questo non toglie il fatto che tu sei una troia» disse la rossa, girando i tacchi a sua volta.
Angelina rimase lì, ferma, riflettendo sulle parole sputate con odio da una tredicenne qualunque.


Eccomi qui. Per prima cosa, scusatemi.
Lo so, riscrivere a Giugno è una cosa degna di insulti, ma ho avuto davvero troppe cose da fare.
Come seconda cosa, ringrazio tutti i nuovi recensori, non mi sento più sola adesso.
Come terza cosa.. Il mio racconto è quasi finito.. Ci saranno un altro paio di capitoli prima dell'epilogo..
è stato bello finché è durato :')
Recensite però adesso, e ditemi cosa ne pensate.
Vi voglio bene,
UltravioletBliss

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Capitolo 15
*** I know you know. ***


«Hermione! Ferma, dove scappi? Aspettami!»
Fred rincorreva la sua amata, che singhiozzando, accellerò il passo.
«Lasciami in pace!» urlò lei, in preda alla rabbia. E in preda alla rabia scivolò. 
I libri che portava in mano si cosparsero sul pavimento.
Fred si accucciò subito e cercò di aiutarla a rialzarsi.
«Lasciami! Non toccarmi! Mi fai schifo! Con Angelina, Angelina! Quella..ZOCCOLA!» Hermione piangeva, il naso umido e le guance bagnate. 
«Hermione - cercò di scuoterla lui- guardami, guardami, ti prego!» anche Fred era sull'orlo di un esaurimento nervoso. Quel malinteso doveva essere risolto. Subito.
Hermione si girò verso di lui, fissandolo negli occhi. Gli occhi marroni della Granger grazie alle lacrime erano diventati verde oliva, ed erano magnifici. 
Quelli di Fred facevano invece trapelare la voglia di spiegare la situazione una volta per tutte.
«Sentiamo Fred. Allora, cosa vuoi dirmi? Che avresti voluto che lo avessi scoperto in un modo diverso? Che non andava più? Che lo sapevamo entrambi che stavamo ancora insieme per abitudine?» Hermione era seria, fin troppo seria.
«Cosa? Ma cosa dici? Abitudine? Hermione, pensavo tu avessi un briciolo di cervello più, sei la studentessa più brillante della scuola! Niente di tutto ciò, la verità è che lei voleva riprovarci, le ho detto che ti amavo, ma si è avvicinata comunque e, nel momento in cui stavo per respingerla, siete arrivate tu e Ginny» spiegò lui, cercando la mano della sua ragazza.
«Ah sì? Non ci credo».
«Devi. Te lo giuro su George».
«Non si giura sulla gente!».
«Quando menti. Quando sei sincero, puoi permetterti il lusso. Io ti amo Hermione, non ti farei mai una cosa simile, e questo tu lo sai» sentenziò il rosso, fissando la sua ragazza.
Hermione, a quelle parole, si sciolse. Sorridendo e asciugandosi le lacrime, si avvicinò al ragazzo, si mise in punta di piedi e stampò un leggero bacio sulle sue labbra.
«Non farmi mai più una cosa del genere. Oggi credevo di averti perso, e mi sono sentita morire» sussurrò lei, tremando tra le tue braccia.
«Non succederà più, te lo giuro. Ora torniamo di sotto, è tardi, e domani c'è lezione».
«Naaah- sorrise maliziosamente la bionda - ormai siamo al sesto piano.. Ci sarà una stanza vuota da qualche parte».
«Granger, che vorresti dire?» la scrutò scherzosamente Fred.
«Non farmelo dire, mi hai capita, malizioso di un Weasley!».
«Ho creato un mostro!» si allarmò lui, prendendola in braccio mentre sorrideva. E sapeva che non l'avrebbe lasciata mai più.
 
 
 
 
 
Ginny salì in Sala Comune. Subito si trovò davanti George, in cerca del fratello.
«E' con Hermione!» urlò Ginny mentre si dirigeva all'interno dei dormitori femminili.
«Grazie dell'informzaione!» le strillò dietro George, prima che la ragazza scomparisse dietro la scala a chiocciola.
Una volta sola, Ginny aprì il suo baule, guardando e riguardando tutti i suoi vestiti. Certo, Harry sicuramente non teneva al look, dato il suo stile trasandato, un po' "barbone-style", ma il suo obiettivo non era Harry. Il suo obiettivo erano tutti gli altri cinquecento ragazzi di Hogwarts, ovviamente insieme ad Harry. Doveva prima diventare quotata, poi avrebbe scelto il ragazzo che amava.
Ispezionando tutte le sue cose, decise che era ora di dare un taglio, nel vero senso della parola: prese le sue gonne lunghe da suora e le trasformò in sbarazzine minigonne, che lasciavano comunque intatto il senso del pudore di Ginny, ma che erano anche alla moda. 
Prese i numerosi maglioni rosa che la signora Weasley le aveva regalato in tutti i Natali della sua vita («li avrei preferiti mille volte marroni come tutti i miei fratelli che rosa!») e li rese più aderenti, tagliondo il collo alto e rifinendolo in una pur sempre pudica scollatura a V. 
Infine, era ora di dedicarsi ai capelli. Lunghi e pari rendevano il suo viso spento e cicciotto, mentre un taglio scalato, magari un ciuffo un po' sbarazzino, l'avrebbe reso sicuramente più vivo, e avrebbe messo in risalto i suoi meravigliosi occhi azzurri.
Un paio di colpi di bacchetta e zac! 
Si guardò allo specchio, pronta a recarsi in Infermeria. Invece no.
Il suo viso sembrava veramente più roseo e più fino.
"Perfetto!" pensò, sorridendo. Ora partiva la sua missione. Conquistare Harry Potter senza che lui se ne accorgesse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sciao belleeeeeeeeeeeee!
Allora, grazie mille davvero a tutti coloro che hanno recensito, mi hanno fatto molto piacere sia i commenti positivi sia le critiche! Siete fantastici :')
Ecco, ora vi avviso di tre cose:
1) Ci saranno altri due capitoli+ l'epilogo, questo è appurato.
2) Ho rivisto il mio Fred e, dopo l'iddiliaco bacio da "sono nove mesi che non ci vediamo, baciami coglione" non l'ho più sentito. Tipico di un Weasley, ma almeno mi ha fornito di un po' d'ispirazione. 
3) Qualche anima pia può gentilmente spiegarmi come si fa a mettere altri personaggi?! Il mio computer me ne fa inserire uno solo, sto impazzendo!
Grazie mille a tutti, continuate a recensire, è davvero stimolante :)
UltravioletBliss 

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Capitolo 16
*** P.S. I love you ***


1 Settembre 1995.

Una coppia di ragazzi, lei riccia e piccoletta, lui rosso e alto, varcano il passaggio che porta al Binario 9 e 3/4.
"E' ora di tornare a casa" pensò la ragazza, girandosi a guardare il suo accompagnatore. Sorridendo.
«Ehi, che ti prende?» le chiese allora Fred, fissandola.
«Mi sei mancato» rispose Hermione. Per tutta risposta, lui le stampò un bacio sulla fronte.
«Anche tu mi sei mancata, amore».
Quell'estate non erano stati insieme che una sola settimana a Grimmauld Place, dove però la loro privacy era stata messa duramente alla prova.

*

«Quindi vi siete fidanzati! Alleluja!» la signora Weasley era raggiante, non credeva possibile che quello scapestrato di suo figlio sarebbe finito insieme a una tanto brava ragazza come Hermione.
«Sì» disse Hermione imbarazzata, mentre Fred le stringeva la mano sotto il tavolo.
«Sono davvero contenta! Tutti i miei figli fidanzati, chi l'avrebbe mai detto! Ora però manchi solo tu, Harry caro!» esclamò la signora Weasley in direzione del Prescelto.
Lui, imbarazzato, si girò involontariamente in direzione di Ginny.
Era bella Ginny. Aveva fatto un salto incredibile di qualità dall'anno scolastico all'estate.
E, essendo in contatto con due sole ragazze, di cui una la sua felicemente fidanzata migliore amica, Harry non aveva potuto fare a meno di notare come Ginny fosse sbocciata e di come fosse diventata una donna.
C'era stata una volta, una sera di agosto, in cui Harry aveva sprecato la sua occasione, un po' per inesperienza, un po' perché era comunque la sorella del suo migliore amico, un po' perché "l'atmosfera si era rotta": quel giorno a Grimmauld Place pareva non esserci anima viva: Hermione e Fred erano usciti; Lavanda e Ron stavano cercando un nuovo manico di scopa, i signori Weasley e George erano alla Gringott e Remus, Tonks e Malocchio erano di guardia fuori.  Ginny, seduta in cucina, leggeva "Quello che gli uomini non immaginerebbero mai: le ragazze e il Quidditch", mentre con una mano in cui impugnava un cucchiaio girava una coppa di gelato all'amarena.
«Interessante il libro?» Harry era sbucato dalla tromba delle scale, incuriosito.
«Abbastanza. C'è l'elenco di tutte le giocatrici di Quidditch che hanno fatto qualche record: per esempio c'è questa, Janis Kyurt, cercatrice, che per tre partite di fila è riuscita a prendere il Boccino prima dei venti secondi dall'inizio del gioco. E' un record che non è stato mai battuto, nemmeno da un maschio!» iniziò lei raggiante.
Harry la notò. Era davvero bella. Non sa cos'aveva di nuovo. Ma era perfetta. Era cresciuta.
«Forte!» rispose lui distratto, come per far capire che era lì solo per parlare di Quidditch.
Ginny gli sorrise, e lui ricambiò il sorriso.
Poi, si fissarono negli occhi. Quelli verdi di lui incrociarono quelli azzurri di lei. Si era creata un'armonia speciale e, quasi istintivamente, Harry si avvicinò al viso di Ginny.
Lei, immobile, osservava tutti i movimenti del ragazzo.
C'era qualcosa nell'aria, qualcosa che pronosticava qualcos'altro.. Come un bacio.
Harry si avvicinò sempre di più, schiudendo la bocca e chiudendo gli occhi, seguito poi dalla sorella del suo migliore amico.
«Ginny!» la rossa aprì gli occhi e si ritrovò davanti Harry che la fissava. Si girarono insieme alla ricerca di chi l'aveva chiamata.
«Ginnyyyyyy! Ah, eccoti qua!» Sirius entrò di corsa con in mano una lettera.Si erano completamente dimentiate che ci fosse anche ui in casa.
«Questa l'ha appena portata un gufo marrone, veniva dall'ufficio postale di Hogsmeade.. è per te!» gliela consegnò lui, facendo poi l'occhietto al suo figlioccio.
"Tempismo perfetto" pensò Harry.
«E' di Michael.. Mi chiede come sto..» disse Ginny, girandosi verso Harry.
Lui fissò lei, poi la lettera, si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte. Poi si alzò e se ne andò. Tanto ormai la sua occasione era sfumata.
Ginny rimase in cucina da sola, mentre fissava la lettera. Dopo averla letta, la buttò nel fuoco che scoppiettava anche d'estate accanto a lei, mentre una lacrima le bagnava la guancia. E non era per la lettura che aveva appena fatto.

*

«Allora, io devo andare a fare la ronda dei prefetti.. Ci vediamo dopo?» Hermione sorrise a Fred.
«Visto, te l'avevo detto che saresti riuscita a diventare un Prefetto Perfetto, Granger» rise lui, baciandola dolcemente a fior di labbra.
«Simpatico Weasley. Spero che non mi toccherà spedirti verso una punizione certa anche questa settimana» lo stuzzicò lei.
«Non sia mai Granger! Sarò un perfetto studentello!» la prese in giro lui, circondandole la vita con un braccio e pizzicandogli una fianchetta.
«Ahi, cretino! Dai devo scappare ora» disse lei, girandosi verso il ritratto della signora Grassa.
«Non mi dai neanche un bacio Hermione?» l'acciuffò Fred, facendola girare.
Lei lo baciò dolcemente sulle labbra.
«Ora però devo andare sul serio» annunciò lei, seria.
«Ok.. E Granger?».
«Sì Weasley?».
«Ti amo».
«Anche io, faccia da scemo!».



*





Hogwarts, Primavera 1996.


«Fred, davvero vuoi andartene?» gli occhi di Hermione erano lucidi.
«Hermione, devo farlo, non sopporto più faccia da rospo e poi il negozio a Diagon Alley ormai deve aprire» rispose lui, sfiorandole dolcemente la guancia.
Hermione tirò su col naso. Aveva passato un anno e mezzo meraviglioso con quel ragazzo, ci era cresciuta insieme e non avrebbe sopportato l'idea di non vederlo fino all'estate successiva.
«Dai, non fare così.. E' già difficile allontanarmi da te» l'aveva abbracciata.
Hermione lo guardò negli occhi. Poi lui sfoggiò il sorriso che l'aveva fatta innamorare.
«Non sorridermi così! O meglio, quel sorriso dovrai farlo solo a me, non a tutte le ragazze che entreranno nel tuo maledetto negozio di scherzi per comprare un filtro d'amore e poi somministrartelo!» aveva alora detto lei, stringendogli la vita.
Lui allora rise «Gelosa Granger? Guarda che le altre sono nulla.. A meno che non abbiamo i capelli cespugliosi e portino sempre tremila libri in mano».
«Ti sei innamorato di Eloise Midgen?».
«Nah, troppo acne.. Però, con la crema antipustole dei "Tiri Vispi Weasley", forse..»
«Weasley!» Hermione tirò un buffo scherzoso, a cui Fred rispose con un bacio.
«Scherzo, non ti dimenticherò.. E tu non dimenticarti di me,con tutti questi ragazzi magicamente interessati a te adesso» aveva detto lui, scrutandola.
«No potrei mai.. Weasley?».
«Sì Granger?».
«Ti amo».




Diagon Alley, Estate 1996

«George!»
Un ragazzo alto, rosso, in piedi su una scala intento a sistemare uno scaffale, si girò!
«Ronron! Harry! Hermione! Il trio dei miracoli! Venite qui, datemi un abbraccio!» fece George, inciampando su una scalino.
«Levicorpus!» urlò Hermione, sospendendo la caduta del gemello.
«Merlino benedica Hermione! Ora potresti farmi scendere però?» chiese lui, sospeso a mezz'aria con la testa in giù.
«Oh, sì scusa.. aspetta un secondo.. Ecco, ora puoi scendere». disse lei, dop aver boorbottato una formula che lo aveva fatto rimanere sospeso solo a un centimetro da terra.
«Grazie cara cognata! Oh, aspetta un attimo, giusto, vorresti vedere il tuo uomo.. Anche se Hermione, in effetti sono più bello - disse George, prima di vedere lo sguardo stizzito di Hermione - ok come non detto.. Freddieeeeeeee! Porta le tue chiappe qui, subito!».
Due minuti, e la testa di Fred si affacciò da una botola.
«George che diavolo urli, ci sono clien..Hermione!» Fred si spinse in sopra, alzandosi. Dopo essersi pulito i pantaloni sulle ginocchia, si diresse verso la ragazza, prendendola in braccio e stampandole un bacio sulla bocca.
«Fred, un po' di contegno, ci sono clienti» lo prese in giro il gemello.
«Ehi, ciao Fred, non so se ti ricordi di me, sono Ron, tuo fratello..»
«Sì ciao Ronnie, Hermione, mi sei mancata!» rispose incurante Fred.
Harry e Ron intanto guardavano la scena ammutuliti
«Sì, è uno strazio anche per me» si avvicinò George, mettendo le proprie braccia sulle spalle dei due.
«Dai, in fondo è carina come scena..».
«Harry ti sei bevuto il cervello? Fred è andato! E' diventato mieloso come la crostata alla melassa di mamma!» aveva risposto George, guardando stupito l'amico.
«Guarda che ti ho sentito Georgie!».
«Zitto e stai con la tua ragazza Freddie» disse stizzito George.
Intanto, un'altra presenza si era avvicinata al gruppo.
«Se Dean facesse così con me, gli manderei una Fattura Orcovolante» Ginny Weasley fece la sua entrata trionfale, facendo illuminare gli occhi di Harry.
«Ciao Ginny!».
«Ciao Harry, non ci vediamo da circa.. un quarto d'ora» gli fece l'occhiolino lei.
Harry avvampò. La sua cotta per Ginny non era passata col tempo, anzi, era aumentata.. Avrebbe voluto tanto ritornare al momento del Ballo del Ceppo, non avrebbe perso il suo tempo invitando quella piagnucolona di Cho, avrebbe invitato Ginny e magari sarebbero stati insieme e..
«Harry? Ci sei?» la voce di Ron rimbombava nella sua mente.
«Sì, sono qui.. Ginny e George dove sono andati?» chiese lui, girandosi per vedere una chioma di capelli rossi che non riusciva a trovare.
«Oh, in magazzino. George ha promesso di regalarle una Puffola Pigmea».
«Una che?».
«Non chiedermelo, non ho idea di cosa sia» rispose Ron.
Intanto, Fred ed Hermione erano ancora abbracciati.
«Che dici, li disturbiamo?».
«Naah, andiamo a farci un giro per il negozio».
«Ottimo, amico».

«Sono le dieci e mezza, devo andare o perderò l'Espresso per Hogwarts» disse triste Hermione.
«A Natale vieni alla Tana, e anche a Pasqua, e anche.. Anzi, verrò anch'io a Hogwarts!» annunciò Fred.
«A scuola?!».
«Ma che dici.. Verrò quando andrete a Hogsmeade.. In memoria del nostro primo appuntamento».
«Lo ricordi ancora?» chiese Hermione, un sorriso che le increspava i volto.
«Non potrei mai dimenticarlo.. Granger?»
Hermione sapeva cosa stava per dirle. Ormai erano secoli che facevano quel giocohetto.
«Sì, Weasley?» chiese sorridendo maliziosa.
«Ti amo».





Ecco qui.. Questi è uno degli ultimi tre capitoli della storia che ho detto, si baserà sugli scorci di esistenza in quanto ora non sono più ad Hogwarts insieme.
Comunque ho i soliti paio di punti:
1) CHIEDO UMILMENTE PERDONO PER IL TEMPO PASSATO TRA L'ULTIMO CAPITOLO E QUESTO.
2) Vi prego ditemi come faccio ad aggiungere più personaggi!
3) La mia storia con Fred è finita con un bello schiaffo in faccia, dopo aver condiviso momenti magnifici e, diciamo, essere cresciuta con lui.
Ma va bene così, è un tale stronzo, come tutti i maschi (tranne ovviamente, il Fred di zia Row *sogna di baciare il Fred vero*
4) Recensite, così capisco se sto andando per il verso giusto!
Buon rientro a scuola/università/lavoro
UltravioletBliss

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Capitolo 17
*** Eternity. ***


Hogwarts, Giugno 1997
 
Hermione non riusciva a crederci. Albus Silente, morto.
Quando Harry tornò distrutto dalla grotta di Riddle, capì che irrimediabilmente qualcosa si era spezzato, la sicurezza non c'era più. Sarebbero partiti alla ricerca degli Horcrux, avrebbero combattuto.
Dopo il funerale, Hermione salì dritta in camera per preparare le valige, trovandovi Ginny, seduta con le gambe incrociate sul suo letto.
 
Lei non ci aveva minimamente pensato alla sua migliore amica. Aveva passato anni ad aspettare Harry, ad aspettare di diventare donna, ed ora puff, avrebbe dovuto aspettarlo, di nuovo. Era paziente Ginny.
Ricordava ancora il momento in cui Harry le disse che si era innamorato di Ginny, il momento del loro primo bacio, l'accettazione di Ron nello scoprire che sua sorella minore e il suo migliore amico si amavano.
Stavano bene insieme, si guardavano come le persone innamorate si guardano, ma sapevano che prima o poi avrebbero dovuto distaccarsi, Ginny lo sapeva, eppure era rimasta. 
Era rimasta perché quando si ama una persona, si aspetta, anche tutta la vita, anche l'eternità.
E Ginny avrebbe aspettato l'eternità pur di stare con Harry come due adolescenti spensierati si meritano.
 
«Ti prenderai cura di lui?» le chiese, dopo un interminabile minuto di silenzio.
«Come un fratello» rispose Hermione, le lacrime che cercavano di uscire prepotenti.
«E di te, chi si prenderà cura?».
«So badare a me stessa Ginny».
«So che ti mancherà Hermione, come lascio andare un pezzo di me con voi, tu lasci un pezzo di te con noi» sentenziò.
Ecco, le lacrime avevano vinto.
Hermione si accasciò tra le braccia dell'amica. In fondo, davanti a Ginny non doveva sembrare forte, in fondo era solo una ragazza di diciassette anni, era lecito piangere, anche solo un po'.
«E' la cosa giusta da fare, ma il mio amore non cambierà con i chilometri, semmai, sarà rafforzato» singhiozzò, mentre Ginny le accarezzava i capelli.
«Sei forte Hermione, per questo ti ama» constatò lei.
«Ma sarò forte anche in questa situazione Ginny? Se non dovessi... farcela, non posso pensare neanche un istante che gli ultimi mesi della mia vita li avrei passati a cercare l'anima spezzettata di un assassino piuttosto che con il ragazzo che amo. E' impensabile».
«Lo so Hermione, lo so, ma l'unica cosa che potrai fare è aspettare».
Hermione si strusciò il dorso sotto gli occhi, per asciugarsi le lacrime. Anche lei avrebbe aspettato l'eternità, se fosse stato necessario.
 
 
 
La tana, 30 luglio 1997
 
«Però, ti sta bene lo spazzolino al posto dell'orecchio» commentò Fred.
«Sono sempre più bello di te» sorrise George.
La missione per portare Harry in salvo era stato disastrosa, avevano perso Malocchio e George ci aveva lasciato l'orecchio, ma per Fred, oltre all'incolumità del gemello, solo una cosa era importante: che lei stesse bene.
Perso nei suoi pensieri, non si rese neanche conto di avere l'oggetto dei suoi desideri davanti agli occhi.
«Amore, tua madre mi ha detto di dirvi di portare le sedie fuori» disse Hermione, stampando un bacio sulle labbra del ragazzo.
«Georgie, se tu sei il più bello, come mai Hermione bacia me e non te?» sghignazzò Fred.
«Lo fa solo per compassione, in realtà lo sa anche lei che sono più bello io» sentenziò George.
«Se ti sentisse Angelina... Già leho rubato un gemello, ti ricordo» rise Hermione.
«Infatti, è nei paraggi, facciamo le persone serie» scherzò George.
Fred si girò instantaneamente verso Hermione... Come aveva potuto solo pensare un tempo che lui l'aveva tradita con Angelina? Che lui amasse Angelina più di lei? L'amore che provava per Hermione era totale ed incondizionato, avrebbe superato tutti gli ostacoli di questo mondo, dagli uragani alle tempeste, dalle pestilenze ai terremoti... Avrebbe superato anche la II Guerra Magica, ne era sicuro.
«George, per favore, aiuta tu mamma, io devo parlare un secondo con Hermione» si ritrovò a dire.
George stranamente annuì e si diresse in giardino, probabilmente quel legame così forte che c'era tra loro aveva scatenato una specie di empatia.
Quando rimasero soli, decisero di sedersi sul divano in cucina.
«Quindi... Tra poco partirai?».
«Sì».
«Potresti morire».
«Devo farlo Fred».
«Lo so. Ti amo per questo Hermione, sei una coraggiosa Grifondoro».
«Io ti amo perché mi capisci, mi hai sempre capita Fred» confessò lei con un sorriso che sapeva un po' di lacrime.
Fred la strinse a sè e la baciò, terminando con un morso al labbro.
«Ora che ci penso... Non ci vedremo per tanto tempo...» iniziò lui, un po'malizioso.
«Continua...» Hermione aveva già capito.
«Beh, sono tutti così impegnati, inventiamoci una cavolata ed evadiamo» sorrise lui. Solito, impertinente, disubbediente, Fred Weasley.
«Che hai intenzioni hai, Weasley?» chiese lei, già sapendo la risposta.
«Seguimi e lo scoprirai, Granger» rispose lui, afferrandola per un braccio prima di smaterializzarsi.
Quando ricomparvero, solo George notò che erano un tantino più rilassati, tanto che pensò: "Chi ci avrebbe mai creduto due anni fa".
 
 
 
La Tana, 1 Agosto 1997, Matrimonio di Bill E Fleur.
 
«Tua zia è un'impertinente vecchia bacucca» sbuffò Hermione, seduta in un angolo vicino a Fred.
«Sì, a me ha detto che ho i capelli troppo lunghi e la schiena incurvata» sorrise lui.
Il matrimonio stava andando a gonfie vele, tutti erano bellissimi e si stavano divertendo un mondo. Hermione era seduta a causa delle vesciche che le stavano nascendo sotto la pianta del piede.
«Ma perché non ti togli queste scarpe? Sembrano odiose» commentò Fred.
«In effetti hai ragione, aspetta solo un attimo» disse lei, estraendo un paio di ballerine dall'apparente minuscola borsa di perline rosa.
«Ma cosa..?».
«Potremmo partire da un momento all'altro, devo essere preparata» spiegò Hermione.
Fred si rabbuiò. Sapeva che ogni momento passato con Hermione era prezioso, ma ancora non riusciva neanche a pensare di separarsi da lei. Capì che era quindi arrivato il momento di darle il regalo di compleanno anticipato.
«Voglio regalarti una cosa».
«Per quale motivo?».
«Beh, presumo che il tuo compleanno non lo passerai con me, quindi diciamo che è un regalo di compleanno anticipato» spiegò lui. Prese una benda e coprì gli occhi ad Hermione, poi si infilò una mano in tasca e ne estrasse un ciondolo.
Quando Hermione si rese conto che glielo stava legando al collo, si tolse la benda.
«Un ciondolo!».
«A forma di cuore, e si apre... Aprilo» ordinò lui sorridendo.
Hermione lo aprì, e trovò una foto che si erano scattati durante il quarto anno. Due ragazzi spensierati sorridevano al mondo mentre si abbracciavano e sbattevano gli occhi felici.
«Così se dovessi incontrare qualche Krum per la via...».
«Non credo che avrò tempo per i ragazzi...Ti amo e ti amerò per sempre Fred» disse lei, in lacrime.
Fred si chinò e la baciò morbidamente sulle labbra.
Finché un Patronus non irruppe nella festa.
«Il Ministero è caduto, Scrimgeour è morto. Arrivano» allarmò la voce di Kingsley Shacklebolt.
Hermione e Fred estrassero le bacchette, tenendosi per mano.
Dopo trenta seconda, una decina di mangiamorte generarono il caos.
"Non oggi, non in questo momento" pensò Hermione, nonostante sapesse che era giunto il momento.
Si girò verso Fred, che ricambiò il suo sguardo. Doveva andare.
«Ti amo anche io!» esclamò lui, mentre lei con gli occhi lucidi lasciava la sua mano.
Si diresse verso Harry e Ron disarmando tutti i mangiamorte che incontrava, li raggiunse, li prese per mano e scomparì.
"Torna presto, Granger" pensò Fred, prima di iniziare a combattere. La prima battaglia di una lunga serie era iniziata.
Ma sarebbe stata più difficile quella materiale o quella contro il suo cuore, che era scomparso insieme ad Hermione?
 
 
 
Angolo autrice
Ok, vi devo delle scuse, ma:
1) Non ho avuto il computer fino ad ora, e potevo controllare solo attraverso il cellulare;
2) Ho avuto un momento di smarrimento tale che volevo cancellare la storia, salvo poi ripensarci;
3) Ho passato dei momenti molto belli e, si sa, l'ispirazione manca nei momenti belli.. Ma ora sono tornati i miei momenti brutti e ho ritrovato anche l'ispirazione :D
 
Comunque sia scusatemi, davvero tanto, ma spero che questo penultimo capitolo possa farmi perdonare.
Grazie a tutti i recensori e fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
UltravioletBliss
 

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Capitolo 18
*** Infiniti ***


Battaglia di Hogwarts, Primavera 1996.
 
 
Harry, Ron ed Hermione erano appena entrati nella Stanza delle Necessità, ad accoglierli quasi tutti i loro compagni di corso.
"Siete tornati! Si combatte!" urlò Seamus, correndo ad abbracciarli.
"Sì, distruggiamo l'impero dei Carrow!" si unì Neville.
Ma, mentre tutti esultavano e si organizzavano per combattere, Hermione continuava a guardarsi intorno, in cerca di qualcosa che gli altri non potevano capire.
"Sta arrivando" sussurrò al suo orecchio una voce femminile, forte e familiare.
"Ginny!" urlò Hermione, abbracciando la sua migliore amica.
"Hey Herm, vacci piano, mi stropicci la divisa! Allora, come è andata con questi due, Harry ha fatto il bravo?" mi chiese, un po' curiosa un po' preoccupata.
"Beh, non è stata proprio una scampagnata, non credo abbia avuto tempo di conoscere qualche ragazza. Tuo fratello invece è stato depresso, la maggior parte del tempo. L'ho beccato un paio di volte a sbaciucchiare una foto di Lavanda nel cuore della notte" sorrise, gli occhi lucidi perché, nonostante tutto, si sentiva a casa per la prima volta da mesi.
"Il solito Ronron!" si mise a ridere Ginny.
Sapevano quello che stava per succedere, ma erano ragazze, ed essersi ritrovate dopo così tanto tempo in quel momento era un pensiero più forte dell'imminente battaglia.
"Oh, vedo una faccia conosciuta o sbaglio?" sentì Hermione dietro di lei, da una voce sin troppo familiare, una voce che aveva sognato ogni notte da quando era partita. Infatti, girandosi, il sorriso di cui si era innamorata e i capelli rossi che aveva accarezzato un milione di volte erano pronti, in attesa solo di un abbraccio.
"Fred!" urlò, saltandogli addosso.
"Mi sei mancata amore mio, non partire mai più" la strinse lui, baciandola come se non l'avesse mai baciata.
"Anche tu mi sei mancato, non lo farò mai più, giuro!" disse lei, le lacrime che le rigavano il volto e un sorriso idiota stampato in faccia.
Hermione si guardò intorno, e si rese conto che in quel momento regnava solo l'amore, vedeva Ginny ed Harry che si scambiavano complici un dolce bacio sulle labbra; vedeva Lavanda riempire Ron di coccole, vedeva Dean, Seamus e Neville scambiarsi le novità e, stranamente allegri, organizzare un piano d'attacco.
Tutto era perfetto, se solo non avessero dovuto rischiare la vita ancora una volta, l'ultima, prima della vittoria o della sconfitta, quella definitiva.
 
 
"Paura Freddie?" chiese George, mentre prestavano difesa all'ala destra del Castello.
"Sto bene, e tu?" rispose Fred, la bacchetta salda in mano.
"Anche io, ho solo il terrore".
"Di morire per mano di uno stupido mangiamorte?".
"Morire... No Fred, non ho paura di morire. Ho paura di non rivedere più lei, di non poterla più sfiorare".
"Siamo sentimentali Georgie?" rise Fred.
Era più facile così, mascherare la sua più grande paura dietro una risata, perché anche lui, come George, aveva paura di non poter più vedere la cosa che amava di più, la sua piccola, ingenua, Hermione Granger.
 
 
"Ma è ovvio, la Camera dei Segreti!" li illuminò il cervello più brillante del trio.
"Hermione, cosa dovremmo fare nella Camera dei Segreti?" chiese Ron.
"Il Basilisco Ron, il suo veleno può distruggere gli Horcrux, e ci sono un centinaio di zanne impregne di esso che ci aspettano, andiamo!" sorrise lei, sempre più vicina alla soluzione finale, sempre più vicina alla pace e alla felicità.
 
 
La battaglia infuriava nella Sala Grande, Mangiamorte contro Alleati, il male contro il bene, la luce contro le tenebre.
Harry, Ron ed Hermione correvano insieme, due Horcrux erano stati distrutti, mancava solo il serpente, e l'impossibile poteva finalmente diventare possibile.
"Hermione!" sentì urlare la riccia. Si girò e vide Fred che le correva dietro, incurante delle maledizioni che quasi lo sfioravano da tutti i lati.
"Cosa fai? Non abbassare la difesa!" esclamò Hermione, con tono più preoccupato che accusatorio.
"Dovevo vederti, ora!" disse lui, abbracciandola e baciandola come se fosse l'ultima volta, come solo due innamorati che non sanno se sopravviveranno a un futuro così incerto sanno fare.
Gli occhi chiusi e tutto ciò che era intorno a loro era svanito; c'erano solo loro e i loro respiri, c'erano solo e il loro amore, che era, doveva essere più forte di qualunque maledizione.
"Ti amo Fred, qualsiasi cosa succeda, io ti amerò per sempre" sussurrò Hermione con voce strozzata, mentre una lacrima le rigava il viso sporco di sangue e polvere.
"Ti amo anche io Hermione, e ti amore oltre il per sempre. Ti amerò all'infinito" rispose lui, stringendola forte e baciandola sulla fronte.
Singhiozzando, Hermione si staccò da lui, avevano due missioni diverse in quel momento.
"Devo andare, ma stavolta torno presto, promesso".
"Io sarò qui ad aspettarti" promise lui, gli occhi velati da un misto di tristezza e speranza.
"Non ne avevo dubbio" disse lei, impastando un sorriso con le lacrime.
Fred la guardò allontanarsi. Infiniti, ecco cosa erano. Infiniti.
 
 
"Ah, ministro, volevo dirle che do le dimissioni!" disse Percy, combattendo contro O'Tusoe.
"Hai fatto una battuta Perce! - disse Fred allegro - hai davvero fatto una battuta! L'ultima che ti avevo sentito fare era..." non fece in tempo a completare la frase, perché un'esplosione lo separò da tutti, facendolo volare via.
Si dice che quando stai per morire tutta la tua vita ti passa davanti, a Fred Weasley invece vide solo un viso contornato da capelli cespugliosi e un sorriso che era stato la sua ancora di salvezza negli ultimi tre anni.
Involontariamente, in quella frazione di secondo in cui si rese conto che la sua vita finiva quel giorno, Fred non potè fare a meno di sorridere, perché l'aveva vista, perché l'avrebbe aspettata, come aveva promesso, perché l'amore che provava per lei era più forte anche della morte stessa. Poi, silenzio.
 
 
Hermione corse in Sala Grande, la tregua era iniziata e doveva vedere lui, doveva accertarsi che stesse bene.
Oltrepassando i tavoli ormai distrutti, arrivò fino alla pedana dei professori, dove scorse Ginny, la signora Weasley e Percy.
Ma lui, lui dov'era?
Rallentò il passo, e, vedendo tutti i membri della famiglia Weasley, tranne lui, rivolti verso il basso, capì.
"Hermione.." sussurrò Ginny, troppo forte per i suoi sedici anni, mentre sorreggeva George.
"No...".
Lo vide, allungato per terra. Sembrava che dormisse.
"Fred, ti prego... Non ora, non alla fine..." gemette lei, accasciandosi vicino al suo corpo.
Ma lui non rispondeva, l'unica cosa che constatò è che sorrideva, come a voler dire che andava tutto bene, che sarebbe andato tutto bene.
Hermione si appoggiò sul suo petto, bagnandolo con le lacrime che parlavano per lei, che esprimevano tutto il suo dolore, tutto il suo rancore.
Era come essere stata trafitta sul da un pugnale, anzi, era peggio, perché non moriva, perché le sue sofferenze non sarebbero cessate finché non sarebbe tornata con lui.
Poi, si rese conto di quello che doveva fare.
Lo baciò sulle labbra ancora calde per l'ultima volta, e si alzò, asciugandosi le lacrime.
"Ti aspetterò Fred, aspetterò anche l'infinito, ma tornerò con te, te lo giuro".
Ora doveva andare, la morte di Fred non sarebbe stata invano, avrebbe distrutto tutti i mangiamorte che si trovavano sul suo passaggio.
Lei era Hermione Granger, e lui sarebbe stato fiero di lei, per sempre.
 
 
 
Angolo autrice.
Niente da dire, niente epilogo, la storia finisce qui.
Scusatemi davvero tanto per averci messo così tanto, scusate per questo finale così, non so spiegarmelo, ma volevo caratterizzare la nostra Herm, che ormai non è più una Naive, ma è diventata una donna grazie a Fred.
Si ritroveranno tanto, un po' tipo Titanic! :')
Bene, è ora di ringraziare chi mi ha fatto compagnia in questo primo, sconclusionato, progetto:
Ringrazio chi ha messo Naive tra le preferite:
1 - AngelBlack17 
2 - anna hp 
3 - Bellatrix_Black_ 
4 - emma hermione watson 
5 - Fatto il misfatto 
6 - GinnyW 
7 - Giorgia_HP 
8 - Ilaconca1992
9 - Martinah Slytherin Horan 
10 - Peeves 
11 - SnapeDumbledore 
12 - vi_belieber 
13 - Wounded_Lonely 
14 - _Beaa_ 
Chi l'ha messa tra le ricordate:
1 - aleinadp
2 - Fatto il misfatto 
3 - luckylove 
4 - Mary_Sophia_Spurce 
5 - potter fan
6 - RenesmeeMellark
7 - Zia Palla
8 - _LenadAvena_ 
9 - _Lucrezia97_ 
e chi l'ha messa tra le seguite:
1 - aldina 
2 - Angiegabs 
3 - AniaS 
4 - cavallinobianco91 
5 - crivevale 
6 - Dream96 
7 - ElenMuffin 
8 - Eternity610 
9 - GossipGirl88 
10 - griphook 
11 - ILOVEHARRYPOTTER 
12 - Lady Lunete 
13 - LaSabriii 
14 - LilyGPotter 
15 - Luna storta 
16 - Luri07 
17 - MarieClair 
18 - Nikyblack 
19 - Pamphi 
20 - payneishappines 
21 - Queen_ 
22 - Ribelle 
23 - rosyta 
24 - S e r e n a 
25 - sery_93 
26 - shampina 
27 - smelly13 
28 - SnapeDumbledore 
29 - Tony Tony Chopper 
30 - tykisgirl 
31 - _Beaa_ 
32 - _hunter_ 
33 - _Raspberry 
 
Ringrazio anche chi ha recensito, e tutti voi mi avete fatto sentire meno sola durante questo scritto.
Alla prossima storia dunque,
UltravioletBliss
(Un ringraziamento speciale va a Silvia, che con i suoi complimenti mi ha quasi fatto piangere *-*)

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