All that I've got di chemical_kira (/viewuser.php?uid=34993)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The dreamer ***
Capitolo 2: *** Useless ***
Capitolo 3: *** I'm not him ***
Capitolo 4: *** Under Pressure ***
Capitolo 5: *** Drunk?! ***
Capitolo 6: *** Are you ok? ***
Capitolo 7: *** It's over ***
Capitolo 8: *** Unintended ***
Capitolo 9: *** Disenchanted ***
Capitolo 1 *** The dreamer ***
“ Ehy
Quinny”
Quinny. Un patetico
soprannome,
nient'altro. Sei lettere poste a condanna del mio destino, quello di
un semplice amico.
Sorrido leggermente
aspettando che
tutto passi. Jepha si siede di fianco a me fregandomi l' accendino
dalle mani, la mia unica distrazione dal rumore del mio cuore che si
spezza.
Già
perchè sono destinato
al fallimento, questa volta Cupido ha miseramente fallito la sua
opera. La mia anima è disperatamente innamorata di un
utopia,
senza possibilità di essere ricambiata.
Accumulo i miei insani
pensieri
nell'angolo buio della mia testa mentre imburro una tartina. Spalmare
quella crema sul pane mi crea un alibi, un impegno fittizio con cui
posso fingere che le mie attenzioni siano rivolte tutte a lei, alla
fetta di pane.
E invece no.
Le mie attenzioni sono
tutte
concentrate sul mio oggetto dei desideri, il mio cantante e migliore
amico Bert McCracken.
I miei neuroni sono tutti
impegnati nel
fornirmi un minimo di autocontrollo, indispensabile autocontrollo.
Una risatina sconvolge il
mio mondo,
arriva dal divano su cui è seduto Bert.
Ma non è Bert
che ride, potrei
sopportarlo se fosse lui, no è il corpo intrecciato a lui
che
ride. È quella figura fragile e irrequieta, sexy e
bambinesca
a ridere mentre lui gli sussurra qualcosa nelle orecchie. È
Gerard Way a ridere. È la perfezione ad essere abbracciata a
lui, un essere contro cui non esiste alcuna possibilità di
vittoria.
Ci sono delle volte in cui
non puoi
vincere, semplicemente.
Ci sono delle volte in cui
devi cedere
il passo, e anche se ci provi, anche se lo desideri con tutto te
stesso alla fine non conta, perchè devi perdere.
“ Ragazzi
prendetevi una camera
d'albergo!”
tuona Jeph al mio fianco,
il suo tono è
ironico, ma la sua dichiarazione è semplice. Non vuole
assistere a certi spettacoli.
Io invece si.
Non prendetemi per un
maniaco, non lo
sono.
Sono solo malato,
ossessionato forse.
Schiavo di un desiderio
imperante che
mi spinge ad avere sempre la sua immagine sulla retina, una sorta di
studio mentale con cui imparare a memoria i particolari del suo
essere e cucirli addosso al fantoccio virtuale che popola i miei
sogni.
Un unica differenza, lui mi
ama.
Il mio Bert virtuale
stringe me con lo
stesso amore con cui stringe lui, il mio Bert virtuale sussurra a me
con lo stesso ardore con cui ora parla a lui.
Il mio Bert virtuale
è mio.
Il mio Bert virtuale non
esiste.
“ Sei solo
invidioso Jepha perchè
ne vorresti un pò anche tu! Ma Gee è solo mio!
Vero
amore?”
alzo lo sguardo e incontro
quello
infantile del frontman dei My Chemical Romance che gli squittisce tra
le braccia.
Dovrei odiarlo, mi sarebbe
concesso.
Ma non ce la faccio.
La bellezza non merita
odio, l'
innocenza non merita di essere disprezzata, la purezza non
può
essere deturpata dall' invidia.
La sagoma di un cuscino
attraversa la
stanza e arriva a colpire le due figure sistemate sul divano.
Mi sento uno spettatore,
inutile come
una comparsa, patetico come una ragazzina che va al cinema per vedere
il suo idolo sullo schermo, per nutrirsi di un immagine con cui
riempire i sogni.
Ma io non sono sempre stato
così,
malato intendo.
Ho avuto anche una vita
felice, un
tempo.
Dio, sono ridicolo.
Fottutamente ridicolo.
Ancora quella risata,
è come un
pugnale nello stomaco.
Ma è una cosa di
cui non riesco
a fare a meno, perchè è una cosa di cui lui non
riesce
a fare a meno.
È il dolore con
cui tempesto la
mia anima per il lusso di pensarmi vivo.
Quando sai che non
riuscirai mai ad
avere una cosa, ha senso continuare a desiderarla?
Una persona normale
risponderebbe che
non ne vale la pena.
Un sognatore invece non
smette di
farlo.
E io sono un idiota.
**
Ehm...purtroppo non
c'è una
sezione dedicata ai The Used per cui posto qui, tra l' altro ha anche
un senso perchè oltre a Gee ci saranno anche gli altri
più
avanti. Questa storia dovrebbe essere ambientata più o meno
quando hanno fatto il tour insieme, quindi 2005.
Con “
Incantevole” nelle orecchie
ho dato sfogo a un pò di malinconia, non so
perchè ho
pensato a Quinn ma mi è venuta così,
nell'ispirazione
del momento..
Spero che vi piaccia...
Non so neanche se portarla
avanti in realtà, quindi fatemi sapere che ne pensate!!
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Capitolo 2 *** Useless ***
L' asfalto scorre sotto le
nostre
ruote, prossima destinazione Columbus, Ohio.
Rivolgo un occhiata
distratta alla
cartina degli Stati Uniti appesa sopra le nostre teste cercando di
focalizzare il nostro prossimo obiettivo.
Appena individuo la piccola
scritta
persa nel verde della cartina la infilzo con una puntina dalla testa
rossa beandomi dell'immagine virtuale di un enorme puntina che
colpisce il cuore della città distruggendola.
Sogghigno pensando alle
immagini che si
formano nella mia mente senza controllo quando una voce mi distrae.
“ Ehy Quinn..ridi
da solo ora?”
Quand'è che
tutto cambia?
Quand'è che l'amore ti incatena senza lasciarti scelta?
Quand'è che smetti di respirare e inizi a boccheggiare come
un
pesce fuor d'acqua mantenendo un sorriso irrequieto di facciata?
Non so quale sia la regola
ma per me il
momento in cui il mondo cambia prospettiva è quando la sua
voce lo invade. Quando i suoi occhi blu si posano su di me e mi
analizzano senza troppa convinzione.
“
Ehm...no..io..ecco”
Quand'è che la
normalità
smette di appartenerti?
Quand'è che la
salivazione
diventa l'ultima delle tue funzioni vitali e il cuore pompa come un
dannato?
Quand'è che ti
senti avvampare
come una ragazzina al primo amore?
Quando tutto questo circo
di
atteggiamenti e strategie non aveva ancora un senso, quando le
emozioni erano vere e intense, quando l'unica cosa che desideravi era
ridere e scappare dal tuo mondo per poi scoprire che il tuo mondo
è
quello che ti ha reso ciò che sei e abbandonarlo non
sarà
così facile. Non lo è mai, in fondo.
La sua figura mi seziona
dolcemente
adagiata al muro alle nostre spalle, sorseggia lentamente una birra
mentre io sono ancora alle prese con una risposta da fornire al suo
sguardo indicatore.
Ma il mio imbarazzo viene
ignorato
quando nell' aria appare lui.
La commiserazione che provo
per me
stesso non ha pari, la pressione che avverto ogni qualvolta la sua
presenza ingombra l'aria che respiro mi immobilizza nel mio angolo,
senza parole.
“ Ehy Quinn..ho
fatto la colazione
anche per te!”
sorrido conscio del fatto
che il mio
lieve increspamento delle labbra non avrà mai neanche la
minima possibilità di essere parogonato al suo, soprattutto
ai
suoi occhi.
Quegli occhi blu che ora
stanno
fissando lui con una luce del tutto nuova rispetto a quando guardava
me solo pochi istanti fa.
Sarà questo
l'amore?
**
L'ennesima intervista
intrattiene il
nostro tempo facendolo consumare nel vuoto di parole che si ripetono
ogni volta con la stessa freddezza.
Odio i giornalisti, ti
accolgono con un
sorriso ma in realtà nella loro testa stanno cercando solo
un
modo per fotterti e poterti sbattere in prima pagina.
Jeph e Bert intrattengono
questo
ragazzotto dal sorriso più falso mai visto giocando sulla
sua
presunta sessualità e Bert cerca persino di baciarlo.
In un altro momento avrei
riso con Jeph
ma non questa volta, eppure dovrei esserci abituato, in fondo Bert
bacia tutti. Bacia tutti ma non ama nessuno, non ce la fa, non dopo
la morte di Kate.
O almeno così
credevo fino al
suo arrivo.
Da quando è
arrivato lui Bert è
rinato e io sono morto, mi ha invaso il buio.
Non ho più avuto
baci, non ho
più avuto carezze, non ho più avuto notti passate
a
ridere o a parlare seriamente con Bert. Non ho più avuto
nulla
di tutto questo perchè tutto è diventato suo.
Ora tutto appartiene
all'anima di
Gerard Way e io non ho più appigli a cui agrapparmi, vorrei
un
porto in cui addormentarmi ma la realtà è che
sono nel
mezzo di una tempesta e il sorriso con cui nascondo tutto questo
diventa ogni giorno più pesante da trascinare.
**
Dall' altro lato dello
specchio la mia
immagine mi fissa spenta. Percorro con lo sguardo la mia figura
cercando una qualsiasi ragione per cui io non debba essere degno di
essere amato.
In fondo, penso, non sono
poi così
malaccio.
I capelli biondi, gli occhi
castani, le
labbra carnose, le spalle larghe, il petto magro, non ho nulla che
non va. Tocco compulsivamente il piercing sul ciglio e continuo a
guardarmi, non ho assolutamente nulla che non va.
E poi sono un musicista,
anzi un
chitarrista, e faccio parte di una rock-band abbastanza famosa; molto
più della metà della popolazione femminile
impazzirebbe
per uno come me, ne sono convinto.
Sospiro, in fondo forse
farei meglio a
cambiare obiettivo prima di distruggermi completamente. Eppure non
riesco a fare a meno di amarlo, e non perchè io sia un
masochista sfigato votato alla depressione, non è per
questo.
La ragione è semplicemente che non riesco a fare a meno
delle
emozioni che mi colgono ogni volta che lo vedo o che penso a lui.
Tra tutte le malattie che
esistono al
mondo l'amore è la peggiore, perchè è
l'unica da
cui non vuoi guarire. E ti crogioli in quel senso di depressione
perchè ti illudi che le cose cambieranno prima o poi, ma non
succede, e passa troppo tempo prima di accorgerti che hai perso la
tua dignità, il tuo sorriso, il tuo cuore.
E tutto questo per una
persona che non
ha capito e forse non capirà mai nulla.
“ Ehy Quinn tra
due minuti si va in
scena, muoviti!!”
il nostro batterista mi
risveglia dalla
trance.
Mi infilo la maglietta e lo
seguo verso
il palco, almeno per un paio d'ore riuscirò a non pensarci.
Spero.
**
“ Make some
noise!!!”
la folla acclamante ripete
compulsivamente il nome di Bert. Sorrido godendomi l'adrenalina che
mi attraversa sentendo migliaia di persone cantare a squarciagola le
nostre canzoni, le parole con cui Bert ha cercato di esorcizzare le
sue paure, le note in cui ho riversato il mio amore.
Lasciamo al nostro cantante
qualche
minuto per fare i suoi soliti discorsi senza capo nè coda,
ogni volta frantuma tutta la mia determinazione a lasciarlo perdere
quando si atteggia in questo modo sul palco.
Dio non guarirò
mai.
Poi lo vedo avvicinarsi a
me e
abbracciarmi. Mi lascio andare al contatto con il suo corpo,
consapevole che, come ogni volta, durerà qualche secondo, il
tempo di disperdere nell'aria qualche sua frase geniale e averne come
ricompensa un applauso.
“ Avete visto
come è bello
stasera il mio Quinn?”
Sorrido. So che il mio
benessere non ha
molto senso ma non posso evitare di sorridere e illudermi che le
parole a caso che escono dalla sua bocca siano cose che pensa sul
serio.
La sua mano che ora alberga
sul mio
fianco risale il suo percorso fino ad arrivare al mio volto e
spingere il mio volto verso il suo e imprigionarmi in un bacio.
Il boato della folla mi
risveglia dallo
stupore, rispondo alle sue labbra con tutta la disperazione di cui
sono capace lasciando andare le mie mani sulla sua schiena magra e
approfondendo il bacio il più possibile.
Trattengo i miei neuroni
dalla loro
tendenza a formare un qualsiasi pensiero, non posso permettermi di
analizzare quello che sta succedendo.
Non posso permettermi di
credere che
tutto questo possa valere qualcosa per l'uomo davanti a me. Non posso
perchè un'altra illusione in cui credere potrebbe essere
davvero troppo per il mio database emozionale e potrebbe mandarlo in
corto circuito.
È inutile,
vorrei ma non posso.
Quando tutto finisce mi
ritrovo a
guardarlo allontanarsi con una stretta al cuore mentre lui,
incurante, sorride al pubblico davanti a noi.
Lascio alle note il potere
di distrarmi
da quanto appena successo, ma non voglio cedere alle illusioni. Fa
tutto parte dello spettacolo in fondo.
E io sono solo un
burattino, un
fantoccio che lui può utilizzare a suo piacimento.
Non sono certo Gerard Way.
**
All'entrata del backstage
ci attende la
figura bambinesca del mio rivale. Appena mi vede arrivare mi riserva
un sorriso sincero e mi inonda di complimenti per lo show, e mentre
gli rispondo mimando un sorriso non posso fare a meno di confrontarmi
con lui e demoralizzarmi.
Non riuscirò mai
a reggere il
confronto, non riuscirò mai a sorridere come lui.
Non riuscirò mai
ad incantare il
mondo come fa lui.
Non riuscirò mai
a far
innamorare Bert come lui.
Quando lo allontano esausto
dello
sforzo a cui il mio autocontrollo deve sottoporsi ogni volta che si
scontra con lui Bert arriva nella stanza.
Gerard gli va incontro
buttandosi tra
le sue braccia e coinvolgendolo in un bacio appassionato, li fisso e
ancora una volta non posso fare a meno di confrontarmi.
Mi sento vuoto e inutile
come i
coriandoli che vengono lanciati a Natale, assolutamente fuori posto.
Il bacio che ho scambiato
prima con
Bert non è altro che una pallida imitazione di questo,
sorrido
amaro voltandomi verso il tocco che ho appena avvertito sul braccio.
Jeph.
“ Ti va una
birra?”
Annuisco. L'alcol fa
miracoli quando si
vuole strappare qualcosa dal proprio cuore.
Eccomi qua...mi fa piacere
che abbiate
apprezzato il primo capitolo, spero che il secondo sia apprezzato in
egual misura..
In ogni caso, io non ho mai
visto i The
Used dal vivo ( sigh sigh) ma vedendo i video su youtube pare che
Bert si faccia Quinn quasi ad ogni concero cacciandogli un metro di
lingua in bocca (giusto per essere fini), ma dico io Bert, al posto
di fartelo tu, caso mai passaste dall' Italia, buttalo giù
dal
palco che poi vedi come ti torna su soddisfatto...eheh..scusate,
forse dovrei mettere un filtro al mio cervello per decidere cosa far
uscire e cosa no..aniway grazie per le recensioni a...
blaise_sl_tr07:
ciao, grazie
mille per i complimenti sul primo capitolo, dimmi che ne pensi di
questo perchè a mio modesto parere non è
all'altezza
del primo..uhm, che dici?
Idra_31:
eheh la continuo non
preoccuparti..non so con che frequenza ma cercherò di farlo..
OoglOO:
eh si Incantevole ha
sempre il suo effetto.. ( brava brava convertiti ancora di
più
ai sub..eheh, ricordati che mi hai promesso un loro concerto..), in
ogni caso sono contenta che ti piaccia anche questa...
Chrystal:
eheh..Jepha? Ma
no..non può consolarlo lui Quinn!! Si, ci sarà
qualcuno
che farà la sua comparsa e si andrà ad aggiungere
al
triangolo ma non sarà Jeph..eheh
linkin park:
aw!! Sono contenta
che ti piaccia! Quinn è tenero vero? Anche io mi ci rivedo
sai..sarà perchè ogni volta prima di iniziare una
storia se non passo per un periodo iniziale di ossessione,turbamento,
pseudo-depressione non sono contenta..
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Capitolo 3 *** I'm not him ***
03
“ L'hai
baciato!!”
Quando entro nell' aria
satura del bus
dei My Chemical Romance alla ricerca del mio cantante perduto sento
la sua voce urlare.
“ Ma era solo un
bacetto! Cosa dovrei
dire io che tu ad ogni concerto fai una laringoscopia a
Quinn?”
il mio nome pronunciato
dalla voce
irata di Gerard mi fa sobbalzare, fisso attonito la porta da cui le
voci si propagano. Mentre le loro voci si rincorrono a voce sempre
più alta una risatina fuori tono mi fa voltare verso un
angolo
nel buio.
Su un divano goticamente
viola vedo i
due occhi nocciola di Frank Iero fissi su di me.
“ Ciao
Quinn!”
mi sorride. Lascio le mie
labbra
incresparsi leggermente per ricambiare la cortesia di quel sorriso,
poi torno a dedicare le mie attenzioni alle frasi sconnesse che
arrivano da oltre la porta chiusa.
Qualche secondo dopo la
sagoma di una
birra si materializza davanti a me, mi guardo intorno confuso e al
mio fianco trovo ancora gli occhi di Frank ad accogliermi, lo stesso
sorriso di prima stampato sul volto.
“ Se aspetti Bert
temo che sarà
una cosa piuttosto lunga..”
dopo aver pronunciato
queste parole si
lascia mollemente cadere sul divano e torna a puntare i suoi occhi su
di me. Per un momento le parole che arrivano piene di rabbia dalle
due figure al di là della porta fanno solo da sottofondo
fastidioso al nostro silenzio.
Senza lasciar uscire un
suono mi dirigo
verso il divano permettendo alla mia sagoma di sedersi di fianco alla
sua. Ci scambiamo uno sguardo rassegnato prima di far tintinnare le
nostre due bottiglie e appropiarci del liquido all' interno.
“ Siamo la causa
del litigio sai?”
le parole di Frank si
imprimono nel mio
database mentale non appena abbandonano la sua bocca rompendo
l'accordo di tacito silenzio che avevamo pattuito.
Lo sguardo che mi riserva
quando lo
fisso in attesa di un' approfondimento è a metà
tra
l'ironico e il triste. Rabbrividisco quando mi rendo conto che
guardarlo negli occhi è come guardarmi allo specchio, la
stessa vena di tristezza mista a rassegnazione alberga nelle nostre
pupille. Siamo due anime allo sbando, abbandonate a noi stesse dalle
uniche persone che potrebbero salvarci.
“ E' sempre la
solita storia no? “
le sue parole escono roche dalla bocca “ Baciano noi ma amano
qualcun'altro..e non resta che continuare a fingere di essere un
amico nell'attesa del prossimo attimo in cui saremo degnati ancora di
attenzione..”
Sbarro gli occhi e sento la
salivazione
andare via, impianto tutti i miei sensi sul chitarrista di fianco a
me cercando di scorgere tracce di speranza nella sua vita ma
rabbrividisco capendo che anche lui è intrappolato in un
vicolo cieco da cui non vuole uscire.
Il silenzio contorna le
nostre due
figure, non si sentono più urla arrivare dall'altra stanza.
Un
sorriso beffardo che si porta dietro litri di amarezza si impossessa
del suo volto.
“ Hanno fatto
pace”
Annuisco incerto senza
sapere cosa dire
di preciso. Non riesco a trovare nulla di sensato, non riesco a
dargli una speranza o un'alternativa, non riesco a dirgli di lasciar
perdere, non riesco a dirgli di insistere. Non riesco perchè
quello che lui cerca è quello che cerco anche io. Una via di
uscita. Ma entrambi siamo troppo legati a questo patibolo per poter
solo sperare che la fine non sia dolorosa, o semplice.
“
Frank..”
una voce si sovrappone a
quella dei
miei pensieri, gli occhi del chitarrista chimico si spostano dai miei
per andare a perdersi nell'adorazione di quelli di Gerard. Mi volto
anche io alla ricerca della mia dannazione e la trovo appiccicata
alla condanna di Frank, un quadro perfetto di due figure innamorate.
Peccato che tutto questo equivalga a buttare sale su ferite profonde
e inguaribili.
“ Ti dispiace se
la camera di albergo
che avevamo prenotato la dividessi con Bert?”
un sorriso malizioso nasce
sulle labbra
di Bert mentre le poggia sulla tempia di Gerard. La dolcezza di
questo gesto esalta un'anima per trucidarne altre due.
Mi volto a guardare la
reazione di
Frank e lo vedo sorridere. Un brivido mi sale su nell'osservare la
differenza di intenti tra il suo sorriso falso e i suoi occhi
affogati nel dolore.
“ Ma certo Gee!
Nessun problema..”
mi accorgo del tremore
delle sue labbra
dalla lieve vibrazione del suo piercing. Sul volto di Gerard compare
il sorriso di un bambino, talmente puro da non riuscire a credere che
quella stessa persona sia in grado di provocare così tanto
dolore. Quando le sue labbra si scontrano con le guance di Frank noto
un lieve scintillio negli occhi del più piccolo, una piccola
lacrima è in attesa del suo destino ma le impedisce di
lanciarsi nella sua discesa asciugandola con il dorso della sua mano.
“ Grazie
Frank..ciao Quinn!”
l'anima di un bambino di
otto anni ha
occupato quella di Gerard, sorride con una tale innocenza da farmi
vergognare persino di averlo considerato fastidioso qualche volta.
Abbasso lo sguardo quando Bert fa collidere le loro labbra in un
bacio appassionato subito prima di salutarmi e uscire dalla porta del
bus.
“ Nessun
problema...nessun
problema..”
il silenzio viene
interrotto dalla
nenia di Frank che lascia uscire dalle sue labbra il remake della sua
risposta a Gerard. Io intanto rivivo la scena , totalmente incapace
di lenire il suo dolore. Forse sono solo rassicurato dal fatto di non
essere l'unico a soffrire in questo modo, l'unico a credere
nell'impossibile, l'unico a essere orgoglioso per il proprio niente.
“
Quinn..”
alzo lo sguardo dalla
bottiglia ormai
vuota incontrandone uno pieno di dolore. Occhi così belli
non
dovrebbero conoscere quel sentimento, dovrebbero solo essere pieni di
gioia, ma si sa che il mondo è cattivo.
Cerco di concentrarmi sul
dolore nei
suoi occhi e neanche mi accorgo di quanto è vicino fino a
che
non sento la sua mano sfiorarmi la guancia. Rabbrividisco al contatto
con quella pelle calda. Alzo gli occhi lentamente fino ad
incastonarli nei suoi, ancora dolore sparso sulle sue pupille.
“ Ti prego..non
voglio restare solo
stanotte..”
quando il suo viso si
avvicina al mio
in cerca di un contatto disconnetto il cervello. Le sue labbra sulle
mie hanno il sapore del dolore e della tristezza, hanno il sapore
della rincorsa di un sogno fittizio. Dall'unione delle nostre labbra
sento questo e sono certo che anche lui, davanti a me, avverte le
stesse sensazioni.
Mi sento spingere
lentamente sul
divano, appoggio la mia sagoma a quel viola intenso, simbolo di
peccato e morte. Quando il suo corpo si congiunge al mio sento
suonare un canto struggente, è l'unione di due corpi che
sanguinano dolore e stanno solo cercando un modo per non pensare. Due
corpi che lottano per la sopravvivenza, consapevoli di essere da soli
nella battaglia perchè cuore e mente hanno issato bandiera
bianca ormai da troppo.
Quando il piacere ci
raggiunge le
nostre urla risuonano nel bus, riempiendo lo spazio e scontrandosi
contro quei muri che solo qualche ora fa erano entrate in contatto
con le loro.
Chiudo gli occhi e l'ultima
cosa che
vedo è il sorriso di Frank. Il sorriso triste di Frank, ma
la
cosa non mi stupisce.
In fondo io non sono Gerard
Way.
Aiuto!!! Questa fic mi sta
trascinando
sempre di più verso il lato emo della forza...qualcuno mi
salvi!! Anyway, siccome un semplice triangolo era troppo banale ho
deciso per il quadrilatero..eheh
Colonne sonore per questo
capitolo sono
state: “ Giungla Nord” by SubsOnicA e la mitica
“ All that I've
got” dei The Used obviously...beh leggete e fatemi sapere
cosa ne
pensate...
E CHE LA EMO-FORZA SIA CON
VOI!!
XanaX:ehehe..hai
ragione! Se c'è
al mondo una persona che non caccerebbe un metro di lingua in bocca a
Quinn di certo non sono io!! Beh, comunque ho cercato di bilanciare
le cose..forse dopo questo capitolo odierai anche un pochetto Bert..
giuxbouvier:
grazie mille..beh
si Quinn sembra un pò una ragazzina innamorata ma alla fine
anche io sono così, mi deprimo e mando la mia autostima a
zero
incensando gli altri...che vita difficile!
Chrystal:
eheh, ora puoi dormire
sonni tranquilli, il quarto incomodo è Frankie!! l'avresti
mai
detto?
OoglOO:
eheh, Quinn avrà
ancora l'autostima sotto i piedi ma intanto si è fatto
Frank..mi sembra di avergli tirato un pò su il morale no?
Ehy,
marzo e ville si avvicinano a grandi passi!!!
blaise_sl_tr07:
è ovvio
che sono sadica, dovrò pur tenere fede al mio titolo
onorario
di “Our lady of sadism” o no? Aniway grazie che
apprezzi le mie
opere...commossa me!
Linkin park:
allora? Visto
qualche video dei due usati che si sbaciucchiano sul palco? Roba che
a confronto Gee e Frank sono dei dilettanti..aniway se casomai gli
usati dovessero fare un concerto e non ci viene lanciato Quinn dal
palco ho deciso che salgo a prenderlo..sisi
|
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Capitolo 4 *** Under Pressure ***
Quando Morfeo decide di
abbandonarmi e
riconsegnarmi alla veglia la prima cosa che avverto è
l'odore
di sesso consumato che impregna il divano. La pelle di Frank
è
ancora stretta intorno a me, le sue labbra hanno trovato asilo sulla
mia scapola e le sue braccia sono legate intorno alla mia vita.
Mi perdo ad osservare la
bellezza del
suo volto, la perfezione delle labbra, la poesia del suo corpo. Mi
maledico pensando che lo spettacolo che ho davanti mi dona emozioni
sfocate e appannate, nulla a che vedere con il fuoco che sento
avvampare dentro ogni volta che Bert si trova nella mia stessa
stanza.
“
Quinn...”
lo osservo muoversi, ha
appena aperto
gli occhi e sta cercando di abituarsi alla presenza del sole, oltre
che alla mia probabilmente. Lo vedo sorridermi, ancora quel sorriso
che mi danna facendomi sentire la coscienza sporca come il petrolio.
Mi deposita un bacio sulla
guancia
prima di girovagare per la stanza a cercare i suoi vestiti. Il dolore
con cui abbiamo impregnato il nostro desiderio non ha lasciato spazio
alla dolcezza, neanche per i nostri abiti. Lo osservo girovagare
allegro per la stanza, il sorriso che alberga sul suo volto
è
talmente diverso da quello con cui mimava benessere ieri notte, ho
paura della sincerità che vedo. Osservo il mio riflesso in
uno
specchio, io non riesco a sorridere così.
Il terrore che il suo
benessere sia
sintomo di qualcosa che non ho colto ieri notte e che possa avergli
dato un altra illusione in cui credere mi annoda le viscere. Non
voglio essere io a far soffrire nessuno.
Per questo la mia voce si
tinge di
tinte scure quando decido di bloccare ogni nascente sogno.
“ Frank io non
provo niente per te..”
lo fisso osservando ogni
sua piccola
reazione al peso delle mie parole disperse nell'aria. Resto
interdetto dal vedere che sul suo volto alberga ancora quel maledetto
sorriso, sincero sintomo di benessere interiore che io non riesco a
trovare.
“ Lo so..neanche
io comunque..”
Il suo sguardo si disperde
vacuo fuori
dalla finestra, il sole illumina il suo volto donandogli un' aria
malinconica difficile da gestire, ma il suo sorriso è ancora
su quelle labbra.
“ Ciò
non toglie che sia stata
una gran bella notte di sesso..erano mesi che non me ne capitava una
così!”
Chiudo gli occhi dandomi
mentalmente
dello stupido, allora è vero che il sesso aiuta a sentirsi
meglio. Anche se non c'è amore, anche se non c'è
sentimento.
Mi abbandono all' infame
destino che mi
attende e inizio a vestirmi, l'idea di vedere di nuovo Gerard
portarsi addosso l'odore di Bert mi fa impazzire. Quando racchiudo il
mio corpo nei vestiti sento le mani di Frank posarsi sui miei
fianchi, avverto la sua testa posarsi delicata contro la mia schiena.
“ Io amo Gerard e
voglio che tu
sappia che farò di tutto perchè lasci
Bert..”
Il mio cuore manca un
colpo. Mi giro
sconvolto verso il chitarrista chimico osservandolo da sotto i miei
capelli biondi.
“
C-cosa?”
Dio, come può
solo osare pensare
di rovinare la vita dell'uomo che amo? E dell'uomo che ama lui? Come
può solo pensare di restituire un cuore a due corpi diversi,
consapevole che per farlo può solo spezzarlo a
metà.
“
Cos'è quella faccia? Non sei
d'accordo con la mia decisione?”
Un'altro aspetto del suo
essere che non
conoscevo, quella vena di decisione che attraversa repentina i suoi
occhi non mi lascia dubbi sulla sua cruda sincerità.
“ M-m-ma ma..non
puoi farlo!! Si
amano!!”
Sto praticamente urlando,
lascio
scorrere tutta la rabbia e l'amarezza accumulata in questi mesi
contro l'unica persona che mi abbia realmente aiutato, contro l'unica
anima che comprenda la mia e che abbia provato a guarirla.
Un sorrisetto sarcastico
impiastra il
suo volto.
“ Non dire
cazzate..litigano metà
del tempo, l'altra metà sono ubriachi..”
abbasso il volto fissando
lo sguardo a
terra, penso alla realtà di una coppia che io ho incensato
come perfetta. Nascondendo ai miei occhi ogni forma di imperfezione
che potesse darmi una speranza. Ho ucciso ogni errore, cancellato
ogni sbavatura. Ho impresso nella mia mente l'immagine della
perfezione e della felicità, l'ho fatto perchè
era
l'unico modo con cui sopportare tutto questo.
Mi sono semplificato la
vita, ho
ridotto il carico emotivo che mi portavo dietro. Non ce l'avrei mai
fatta a resistere fino ad ora se avessi pensato che Gerard non fosse
alla sua altezza, se non avessi creduto al loro amore.
Sono stato cieco, e lo
ammetto, ma
tenere gli occhi aperti mi avrebbe distrutto.
“ Tu non hai idea
di cosa voglia dire
vedere Gerard distruggere così la sua vita ora che
finalmente
i suoi sogni si stanno realizzando..io non ce la faccio..”
l'orgoglio e la forza del
ragazzo
davanti a me mi sorprendono. I suoi occhi lucidi non si lasciano
corrompere da nulla, sono fissi davanti a se e sfidano l'aria, non
cambierà idea. Neanche i singhiozzi che lo attraversano
rendono deboli le sue intenzioni. Sto assistendo a una sfida tra
cuore e mente che lascerebbe ogni spettatore attonito di fronte alla
testardaggine di entrambi.
Annullo la distanza tra noi
e lo
inglobo in un abbraccio stretto. Bacio leggermente i suoi capelli
sentendo i tremiti che lo scuotono rallentare, i miei pensieri
scelgono una tonalità bassa per disperdersi nel mondo.
“ Stai facendo la
cosa giusta Frank,
ma non ti aiuterò...non posso..”
mi stacco dal suo corpo
caldo e mi
volto verso l'uscita del bus, non concedo ai miei occhi di posarsi
ancora su di lui. Mi fa troppo male sapere che c'è un altra
creatura fragile che soffre come me, ma senza meritarselo.
I suoi occhi mi seguono
senza ritegno,
me li sento pesare addosso ma non mi volto. Non fino a che sono fuori
e la porta viene richiusa alle mie spalle.
Osservo lo spazio intorno a
me prima di
estrarre una sigaretta e sacrificarla all'aria della mattina.
**
Chiudo gli occhi, lasciando
che
l'adrenalina si impossessi di me e mi lasci incapace di pensare a
qualunque cosa non comporti suonare le corde della mia chitarra.
Ma questa sera la normale
seduta di
training autogeno non è sufficiente a spezzare il filo della
mia malinconia.
In questo studio televisivo
adibito a
sala concerti è la voce di Bert quella che si fa strada per
prima.
“ Questa canzone
è per gli
enormi danni provocati dall'immenso disastro dello Tsunami. Questa
canzone è stata originariamente registrata da David Bowie e
Freddie Mercury. “
lo guardo affascinato,
incapace di
distogliere l'attenzione dalla sua figura magra e irrequieta.
Una voce si sovrappone alla
sua,
finendo il discorso per lasciare via libera alla musica di
impossessarsi di tutto lo spazio che ci circonda.
“ Abbiamo bisogno
del vostro aiuto.
Vogliamo che battiate le mani non appena Bob e Branden iniziano a
suonare!”
Nel suo solito completo in
giacca,
camicia e pantaloni neri Gerard arriva a posizionarsi di fianco a
Bert. L'unica nota di colore è data dalla sua cravatta
rossa,
dello stesso colore della maglia di Bert. Un sorriso sarcastico mi
appare sul volto, forse sono solo io a notarlo ma quell'appartenenza
di colori mi sembra un rimando all' incrocio delle loro vite.
Il rosso domina la
passione, l'amore,
il sangue. Ed è l'esatto bagaglio di vita che condividono.
Mi volto un attimo verso
Frank, lo
trovo al mio fianco con la sua amata Pansy tra le mani. Il candore di
quella chitarra è ipnotico, guardo la mia ma nonostante
siano
dello stesso colore la piccola Pansy sembra avere uno splendore
innato, probabilmente è solo lo specchio dell'anima di
Frank,
non c'è da stupirsi che la mia sembri grigia.
Non appena si accorge che
lo sto
fissando mi sorride. Ha addosso gli stessi vestiti di Gerard,
cravatta rossa, camicia e pantaloni neri. Tronco i miei pensieri
prima di rivolgere un'occhiata piena di amarezza al loro front-man,
da dietro quegli occhiali scuri sembra ipnotizzare le persone. Non
c'è nessuno che possa notarti se il tuo rivale è
Gerard.
“ Questa canzone
si chiama Under
Pressure!”
il ritmo della batteria da
inizio alla
canzone, finalmente posso disconnettere la spine dei pensieri tristi
e abbandonarmi alla musica.
“Pressure
pushing down on me
Pressing down on
you no man ask for
Under pressure
that burns a building
down,
splits a family in
two, puts people
on streets”
Mi
guardo intorno
cercando un diversivo all'unione perfetta delle loro due voci, mi
infastidisce rendermi conto che non c'è una sbavatura nella
loro unione, li rende ancora più perfetti. E
irrangiungibili.
E indivisibili.
Alla
mia sinistra
sulla pedana di fianco alla batteria di Branden c'è il
piccolo
Way armato di tamburello. Assurdo, penso, tre chitarre e un solo
basso.
“It's
the terror of knowing
What this world is
about
Whatching some
good friends
screaming "Let me
out!"
Pray tomorrow,
gets me higher
Pressure on
people, people on
streets”
Le voci
di Gerard e
Bert si rincorrono e sovrappongono, incastrandosi perfettamente. Gli
occhiali di Gerard schermano la visione del suo sguardo ma noto che
non perde occasione per posarsi su Bert che, incurante di tutto
continua a saltallare da un lato all'altro del palco.
“Turned
away from it all like a
blind man
Sat on a fence but
it don't work
Keep coming up
with love
but it's so
slashed and torn
Why, why, why...
Love...tor”
Il basso bianco e azzurro
di Jepha è
posizionato dall'altro lato del palco, di fianco alla chitarra di Ray
e la batteria di Bob. Mi sento perso senza il mio amico al fianco.
Lancio di nuovo un occhiata
a Frank,
oramai inglobato dalla canzone.
Il ciuffo nero gli ricade
sul volto
scomposto mentre si agita con la sua Pansy e gli occhi sono chiusi,
totalmente assorto nella musica che lui stesso sta contribuendo a
creare.
Osservo le espressioni
estatiche sul
suo volto e la mia mente si diverte a mandarmi in replay le scene
della notte passata insieme qualche giorno fa. Sorrido leggermente
mentre un brivido di piacere percorre la mia schiena.
“Insanity
laughs under pressure
we're cracking
Can't we give
oursenai lves one more
chance
Quando
distolgo lo
sguardo vedo Bert avvicinarsi a Gerard e fissarlo negli occhi
continuando a cantare, lo vedo avvicinare il suo volto a quello
dell'altro cantante con un sorriso malizioso sulle labbra. Ma se ne
tiene lontano, saltano solo per qualche momento guardandosi negli
occhi e continuando a cantare. Tiro un sospiro di sollievo, almeno
per una volta mi è stato risparmiato lo scenario della loro
vita perfetta .
“Why
can't we give love that one
more chance
Why can't we give
love give love
give love
give love give
love give love”
La
voce di Gerard è quella che si occupa di cantare questa
strofa, Bert si avvicina urlandogli in faccia quelle parole, senza
microfono, come se dovesse sentirle solo lui, come se fossero rivolte
solo a lui. “Why can't we give love
give love give love”
“Cause
love's such and old
fashioned word
and love dares you
to care for the
people on the edge
of the night
and love dares you
to change our way
of
caring about
ourselves
This is our last
dance, this is our
last dance”
Mi
volto verso
Frank alla ricerca di un volto amico ma ha ancora gli occhi chiusi,
completamente perso nella musica non presta attenzione a tutto quello
che accade sul palco. Lo imito, scuotendo i miei capelli biondi e
cercando in tutti i modi di disconnettermi da questo spazio e dalla
visione della loro fusione.
“This is
ourselves
under pressure
under pressure
Pressure
Pressure”
Ecco
l'ultima nota,
sono finalmente libero di scappare dalla tortura psicologica che
questi quattro minuti hanno rappresentato per me. Riapro gli occhi di
scatto trovandomi davanti lo spettacolo del pubblico che batte le
mani a tempo sulle nostre note.
“ Thank
you very much Popular!!”
Quando
la canzone
finisce Gerard accarezza leggermente Bert passandogli accanto ma non
viene lasciato allontanare e viene avvolto in un abbraccio stretto,
rivolgo un occhiata a Frank che ha assistito con me alla scena e
scuotendo la testa ci allontaniamo insieme.
Chiedo
umilmente
scusa, lo so che questo capitolo fa schifo ma abbiate pietà,
è
da ore che stavo studiando per un esame roba pallosissima, un esame
che ho ribattezzato “ vermologia
applicata!”..comunque ho
riguardato “ Under Pressure” e mi si è
stretto il cuore a
rivedere i My Chemical e i The Used sullo stesso palco, se penso che
ora si odiano..comunque secondo me deve essere davvero successo
qualcosa tra Bert e Gerard..andiamo, se no che senso avrebbe avuto
litigare a quel modo?
A parte
questo io
amo Quinn Allman, è completamente pazzo!! A parte le cazzate
e
le facce che riesce a fare nelle interviste dopo aver visto un pezzo
del dvd “Berth” in cui si beve del detersivo sono
giunta alla
conclusione che è pazzo! E io adoro i pazzi... Pensandoci il
Quinn di questa storia ha ben poco a che spartire con quello vero,
però innamorarsi pesantemente di una persona che non
ricambia
renderebbe depresso chiunque, anche se in realtà non riesco
a
concepire una persona sana di mente che possa dare il 2 di picche a
Quinn,ma dico lo avete visto?
Per chi
abbia
voglia di vederselo, questa è l'esibizione live di
“Under Pressure” a cui mi sono ispirata: http://www.youtube.com/watch?v=QZev4cC7Qzg&feature=related
Aniway grazie a chi legge e recensisce, soprattutto, io devo andare
che la vermologia applicata mi chiama..maledetta università!!
linkin park: uhm...già, supporto anche io
la tua idea,
anzi entrambe le tue idee, sia quella che bert e gerard hanno
litigato perchè gerard era geloso, sia quella di consolare
Quinn e Frank..io prendo Quinn ok?
Chrystal: eh si mi sa che mi hai un pò
influenzato con
i quadrati dopo la tua fic sui fob..
giuxbouvier: grazie...mi fa piacere che ti piaccia
OoglOO: no non diventarmi emo anche tu!! Mando
superpete a
consolarti vuoi? ( attenta però che potrebbe distruggerti
casa..)
blaise_sl_tr07: un lieto fine? Hai presente con chi
stai
parlando? Comunque secondo me tutto rientrerà nell'ordine
delle cose, ma essendo in quattro le due coppie che si formeranno
potrebbero non essere così scontate...
|
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Capitolo 5 *** Drunk?! ***
Il tepore della tazza piena di liquido nero si diffonde alle mie mani
mentre permetto ai miei pensieri di contoncersi pigri nella mia testa
mentre osservando quello che accade fuori dal bus.
Non molto di interessante, a dire il vero.
Il solito vociferare confuso di tecnici che si avviano verso il
palazzetto che ci vedrà sul palco stasera, il solito
gruppetto
di fan assiepato oltre i cancelli in trepidante attesa.
Davanti a noi il piccolo bus dei nostri colleghi. Mi sento stupido ma
quando vedo la porta aprirsi il mio primo desiderio è che
sia
Frank a varcarla, ma resto deluso.
Da quella porta si materializza il mio nemico, o meglio, la persona
su cui dovrei riservare tutto il mio odio e rancore per ripulirmene
le vene, se solo ci riuscissi. Ma come ho già detto,
è
difficile odiare Gerard. Ha un'aria talmente indifesa, e timida e
disarmante che sarebbe un delitto anche solo pensarne male,
figuriamoci odiarlo.
Ma la sua immagine fissata sulla mia retina ha qualcosa di diverso,
lo vedo traballare più del solito. Artiglia la porta del
tour
per impedirsi di cadere, e per poco non rovina a terra. Lo osservo
incredulo, poi fisso l'orologio. Sono solo le due di pomeriggio.
Eppure sembra inequivocabilmente ubriaco.
“ B-Bert..”
chiamo il mio amico, incapace di distogliere lo sguardo dalla scena
di Gerard che arranca per la strada rischiando di cadere ad ogni
passo.
Sento il mio cantante sospirare pesantemente alle mie spalle,
chiaramente infastidito dal fatto di dover interrompere la sua
battaglia a biscotti volanti contro Jeph.
“ Umpf...che vuoi Quinnifer?”
la voce di Jeph si articola in una risata, mentre Gerard fuori dalla
finestra cammina ancora barcollando e attirando l'attenzione dei
presenti.
“ Credo che Gerard abbia dei problemi...non si regge in
piedi”
Lo sento sbuffare, mentre il suo passo strascicato riempie il breve
spazio tra i nostri due corpi avvicinandosi al mio. Sento il suo
respiro addosso, e devo farmi violenza per restare incollato al
problema che si profila davanti a noi.
Nella mia testa parte un breve corto dello scenario che potrebbe
aprirsi nella realtà tra qualche secondo, ovvero Bert che
esclama, si precipita fuori dal bus e corre dal suo amato a prenderlo
tra le braccia cercando di fare tutto quello che è in suo
potere per aiutarlo.
Ma la reazione che ho progettato non si fa vedere, sento solo un
breve sbuffo di sufficienza, corredato di un sorrisetto ironico prima
di sentire il calore del suo corpo allontanarsi da me e riprendere la
sua posizione sul divano.
Mi giro verso di lui sconvolto. Osservo l'espressione insensibile del
suo volto chiedendomi perchè non abbia reazioni. Mi volto di
nuovo verso il finestrino e vedo la figura nera di Gerard crollare a
terra, i lunghi capelli neri si scompigliano disordinati sul suo
volto.
Guardo accorrere la gente intorno a lui, e rivolgo uno sguardo
eloquente al mio cantante.
“ Bert!”
si volta verso di me, impiantandomi il suo sguardo azzurro addosso.
Uno sguardo pesante e senza sfumature, plumbeo.
“ Quinn..”
la noia che aleggia nell'aria con le sue parole non mi scoraggia.
“ Il tuo ragazzo sta male! Alza quel culo e vai da
lui!”
“ Non è il mio ragazzo..”
sento l'aria immobilizzarsi. Scambio uno sguardo confuso con Jeph che
invece me ne regala uno rassegnato, come a suggerirmi di non potersi
aspettare nulla di diverso dal nostro front-man.
“ C-cosa?”
riesco a balbettare, estorcendo questa parola al groviglio della
confusione che attanaglia la mia mente.
“ Il fatto che me lo scopi non vuol dire che sia il mio
ragazzo o
qualcosa del genere...”
Non riesco a muovere un solo muscolo. L'orda di sentimenti che provo
per il ragazzo davanti a me si sta chiedendo il perchè della
mia scelta, si stanno interrogando sul motivo per cui io abbia deciso
di consacrarli a lui. E, sinceramente, me lo sto chiedendo anche io.
“ E in ogni caso, se lui è un idiota che passa il
tempo a
ubriacarsi e a farsi non è certo affar mio..cioè,
è
divertente quando lo fa ma non quando si riduce come ora..mica sono
la sua baby-sitter!”
Nausea. Eccolo qui il nome da affibbiare a quella sensazione che mi
sta avvolgendo lo stomaco. Reputo inutile ogni ulteriore forma di
conversazione con Bert e sto per uscire fuori e fare ciò che
avrebbe dovuto fare lui, ma la sua voce mi ferma.
“ Ehy, tranquillo anima pia! Guarda che è
già
arrivato il suo amichetto a salvarlo..”
mi volto verso il vetro e vedo la figura di Frank inginocchiata di
fianco al suo amico. Mi avvicino al finestrino per osservarlo meglio
e leggere le espressioni sul suo volto.
Da quel volto preoccupato emergono numerevoli sensazioni, la paura,
la preoccupazione, la delusione e l'impotenza. Mi incanto ad
osservare i suoi occhi nocciola fissi sul corpo steso a terra.
Appoggio una mano sul finestrino, lasciandomi libero di pensare che
io pagherei oro per avere una persona come lui al mio fianco. Lo vedo
farsi carico del peso di Gerard e riportarlo nel bus, sul volto
ancora quella maschera di umanità piena di sentimenti.
Mi volto verso Bert, sta ridendo.
Dio, quanto sono diversi.
**
Ciao!! So che questo capitolo è scandolosamente corto ma
abbiate pietà..quella maledetta cosa chiamata ispirazione
tarda a farsi vedere.
Comunque per questo capitolo ringraziate o incolpate ( a seconda che
vi sia piaciuto o meno) youtube. Girovagando ho visto questo video
sul warped in cui facevano vedere questa scena che ha me ha insieme
messo tristezza e tenerezza, di Gerard steso a terra con Frank
inginocchiato di fianco a lui che lo guardava con un espressione
preoccupata, come a dire “ Ma che dobbiamo fare con
te?” però
era così tenero...
Aniway, per la colonna sonora di questo capitolo ringraziamo Muse e
Placebo, ho di nuovo un infatuazione per Brian Molko, in questi
giorni sto continuando a riguardare video dei Placebo, in particolare
“ Taste in men”, e continuo a cantare
“Meds” a ripetizione.
Ovviamente la mia fissazione momentanea ha portato alla scrittura di
una fic con pairing Molko/Bellamy, se vi va di leggerla...
E ora dopo aver sproloquiato passo ai ringraziamenti..grazie
emo_jess: ave nuova lettrice! Si, è
triste, concordo,
ma d'altro canto scrivo solo cose tristi...(è il lato emo
della forza che mi guida mi sa..)
linkin park: Bene, sono contenta non ci siano
problemi sulla
divisione dei due uomini ( se se magari...), comunque Frank non
avrà
l'appoggio di Quinn ma ha il mio che sono la scrittrice..eheh, lo
aiuterò io..ahah( scusami, delirio di onnipotenza:) )
OoglOO: Oh mio dio! Già qualche volta su
msn ci capita
di dire o pensare le stesse cose, ora anche qui..che dici dobbiamo
preoccuparci? Aniway contenta che ti sia piaciuto il capitolo (
domenica Nightwish cara...)
Chrystal: eheh..già mi hai ceduto anche
una vena per la
tragedia dici? Naaa...quella sono sadica io di mio!
Giuxbouvier: già, sono d'accordo con te,
non può
essere amore se c'è alcol di mezzo..sono contenta ti sia
piaciuto il capitolo, spero valga anche per questo..
blaise_sl_tr07: uehi!! Contentissima che il capitolo
precedente ti sia piaciuto..vero che quel video è troppo
bello?? Che tristezza che abbiano litigato...
|
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Capitolo 6 *** Are you ok? ***
Il bus macina chilometri di asfalto disperso tra vallate deserta. Ho
trovato approdo nella zona giorno dopo aver abbandonato la mia branda
perchè non tolleravo più l'intreccio di risate e
fruscii che provenivano dalla branda di fianco alla mia, quella del
mio cantante e del suo amante ovviamente.
Cerco
distrazioni e noia in una rivista di gossip finita chissà
come
sul divano. Ingoio notizie di flirt amorosi di gente definita famosa
cercando di distogliere la mia attenzione da Bert. Ma
non mi basta la foto di una biondona rifatta con l'ennesimo ragazzino
ricoperto di fama per riuscirci.
“ Quinn...”
mi volto verso la voce fragile e insicura e ci trovo Gerard che mi
guarda da dietro i suoi occhiali scuri. È da giorni ormai
che
i suoi occhi non incontrano più la luce del sole, e neanche
quella dei neon ad essere sinceri.
“ ehy Gerard!”
sorrido, facendo appello a quel pò di razionalità
che
ancora mi appartiene. La sua sagoma si sposta dalla porta e prende
posto al tavolo, rilassandosi su una sedia e guardandosi intorno
incerto.
Il silenzio che cala su di noi riempie l'aria di imbarazzo statico,
non ci eravamo mai trovati da soli. Ho la tentazione fortissima di
mettermi a fare l'idiota come al solito, erigermi a clown della
situazione e strappare un sorriso da quel volto spento e nascosto
dietro lenti scure, ma non lo faccio.
Mi perdo invece nell'osservazione del capolavoro di Bert, cucio
addosso a Gerard le parole di Frank, le sue lacrime, la sua
disperazione nel vedere il suo migliore amico ridotto così.
Una vena sadica si impossessa di me inducendomi a pensare che non
può
essere colpa di Bert, io non mi farei mai ridurre così, non
è
da me.
Quando libera il suo volto dall'ingombro degli occhiali scuri e
riporta alla luce i suoi occhi verdi tronco i miei pensieri. Non li
ho mai visti così spenti.
“ Ehy..tutto bene Gee?”
Gee? Geee??Ma cosa sto dicendo? Perchè uso tutte queste
premure con il mio rivale? Perchè mi preoccupo per le
condizioni della persona che mi ruba l'amore? Perchè...
Ma i miei pensieri si fermano di nuovo quando lo vedo tremare.
“ Gerard..”
mi avvicino appoggiandogli lieve una mano sulla spalla, lo percepisco
sussultare al lieve contatto.
“ I-io..t-tutto bene.”
abbozza un sorriso che non riesce a fare altro che donare alla sua
espressione un senso di smarrimento in più.
“ Gerard..sei sicuro?”
la mia voce è piena di preoccupazione, accidenti a me,
perchè
cavolo mi faccio coinvolgere sempre? Anche con Bert,e con Jeph, ogni
loro problema, ogni cazzata, ogni paranoia vengono a sfogarla con me.
E quando sono tristi sono ancora io quello che cerca di riavvolgerli
di allegria.
“ No davvero..sto bene! Sai, ho anche deciso di
curarmi..è
giusto no?”
annuisco, senza sapere cosa dire in realtà.
“ Curarti?”
un lieve sorriso si fa spazio sul suo volto sperduto. Gli occhi
sorridono leggermente mentre ricomincia a parlare.
“ Si, mi ha convinto Frankie..anche Mike a dire il vero e
beh,
tutti. Mi sono reso conto che sto facendo del male a loro oltre che
a me. Così dopo il tour ho deciso di andare in
riabilitazione.
“
lo guardo indeciso, lasciando che il fiume di parole invada lo spazio
intorno a noi.
“ Sai, fino ad ora non avevo mai capito quanto loro
soffrissero per
me. Non sopporto più di vedere nei loro occhi
disapprovazione
e pena e tristezza quando mi guardano..”
resto in silenzio, ancora, interrompendo i pensieri e concentrandomi
solo sulle sue parole strozzate. Chissà perchè ha
scelto proprio me per confidarsi.
“ E questo è terribile, io non sopportavo i loro
sguardi e
allora mi rifugiavo nell'alcol. È stato Frank a farmi capire
che dovevo uscirne, che potevo uscirne. Io mi sento senza forze ma
con lui, con loro a fianco forse posso farcela..”
mi guarda riprendendo fiato, come in attesa. Gli sorrido
incoraggiante.
“ Ne sono sicuro Gerard..”
lui mi sorride prima di riabbassare lo sguardo e velarlo di nuovo di
buio, eppure aveva appena ripreso calore.
“ Però c'è un problema...”
mi guarda negli occhi, speranzoso che io possa capire senza che lui
sia costretto a parlarne. Ma non riesco proprio a capire dove voglia
andare a parare per cui gli riservo uno sguardo il più
interrogativo possibile.
“ Quale?” chiedo calmo.
“ Bert..” il nome esce fragile dalle sue labbra,
carico di un
intriso senso di angoscia e amore che non riesco a definire.
Lo guardo senza capire, o forse ho capito benissimo ma non posso
frantumare l'immagine della mia ossessione per dare ragione
all'emblema del mio odio.
“ Non fraintendermi, io lo amo..credimi, è solo
che..”
“ Solo che?” lo incalzo, voglio sapere.
“ Beh..non so..è che ho paura!”
“ Di cosa ?”
lui alza lo sguardo spaurito verso di me per qualche secondo, prima
di riabbassarlo velocemente e riprendere a fissarsi le mani.
“ Della sua reazione , forse lui non vuole che io vada in
riabilitazione, forse non pensa sia una buona idea. Io lo amo Quinn,
non posso stare lontano da lui, non..”
le sue parole si diluiscono in quelle che sembrano lacrime. Mi
avvicino istantaneamente a lui,maledicendomi per quello che sto
facendo nello stesso istante in cui lo faccio. E anche se illudere la
sua fragilità è una cosa che detesto, anche se
vorrei
che le sue paure si avverassero e mi lasciassero campo libero con
Bert, nonostante questo lo abbraccio, stringendolo a me e cercando di
calmarlo.
“ ssshh..andrà tutto bene Gerard, ne sono
sicuro”
il suo corpo scosso dai singhiozzi è fuso nel mio. E mentre
lo
consolo inizio a preoccuparmi sul serio, lo faccio perchè mi
rendo conto che la mia speranza è proprio questa. Che tutto
vada bene per loro.
Scusami Frank.
**
“ Quinn...”
nel dormiveglia confuso vedo l'immagine di un volto sbiadito che mi
pare familiare ma che non riesco a inquadrare subito con esattezza.
La sua risata argentina però invade lo spazio permettendomi
di
affibbiare subito un identità a quella macchia confusa.
“ Frank!”
sorrido prima ancora di aprire gli occhi, quando lo faccio la luce
che emana mi colpisce con forza. Sembra felice. Mi alzo a sedere sul
letto, guardandomi intorno e scoprendo con piacere che siamo soli.
Lui sembra intuire i miei pensieri perchè incarica le sue
parole di rispondere alla mia muta domanda.
“ Si, siamo soli, i tuoi compari sono nel nostro tour-bus a
sbronzarsi!”
sorride ancora prima di spingersi più vicino a me,
continuando
a tenere quei due fari fissi nei miei occhi.
“ Da come li ho lasciati dubito che verranno a
disturbarci..”
sto per ribattere ma le sue labbra tolgono alle mie la
possibilità
di farlo perchè le avvolgono lasciandomi senza respiro. La
sua
lingua che gioca con la mia è la molla che conivince la mia
lucidità a prendersi una pausa, lasciando tutti i pensieri
che
mi avvolgevano congelati e innocui. I suoi occhi scintillanti mi
incantano mentre scivolano voraci sul mio corpo ormai libero da
vestiti, così come il suo. I caldi sentieri tracciati dalle
sue labbra mi bruciano addosso come lava, la mia mente confusa si
esprime in confusi gemiti e respiri pesanti menter il mio corpo
concede alle sue mani tutto quello che chiedono.
Quando affondo dentro di lui percepisco la sua schiena inarcarsi, la
sua voce strozzata e grondante piacere aggiunge piacere al mio
orgasmo consumato e chiude definitivamente qualunque
autorità
decisionale al cervello. Mi sdraio accanto a lui, permettendo al mio
braccio di restare incollato alla sua vita. Il sorriso che lo
avvolge mi scalda le vene quando si posa su di me, mi lascia un bacio
umido di saliva sulla guancia prima di cominciare a parlare.
“ Volevo ringraziarti Quinn..”
un sorriso dolce si appropria del mio volto, il calore della sua
pelle irradia il mio corpo donandomi un senso di pace che non
sospettavo più possibile.
“ Di cosa Frankie?”
ride sentendosi chiamare con il suo vezzeggiativo, probabilmente
perchè non immagina che nonostante i vestiti neri e la moda
punk che ama tanto seguire gli unici aggettivi con cui viene voglia
di definirlo sono nomignoli stupidi e dolci.
“ Per Gee, mi ha detto che avete parlato e tu lo hai
tranquilizzato
su Bert, era così teso prima. Ora invece sembra
più
tranquillo e ha deciso che gli parlerà il prima possibile.
Voleva farlo stasera ma da come sono ridotti mi sa che non è
il momento migliore. “
“ Ma io non ho fatto nulla di così importante,
voglio
dire..lo avrebbe fatto chiunque!”
sorride di nuovo, puntandomi un dito addosso e impiantando quei due
occhi pieni di sentimento nelle mie iridi.
“ Ti assicuro che io non avrei mai trattato Bert a quel modo,
in
fondo è colpa sua se non posso stare con Gerard. Sei
fantastico Quinn!”
conclude la frase sigillandomi le labbra con le sue, guadagnandosi un
sorriso da parte mia. Nonostante non mi senta così puro e
fantastico come
questo amorevole ragazzo racconta in giro mi rilasso credendo alle
sue parole e beandomi di quel pò di autostima ritrovata.
Le sue dita si incollano a una sigaretta, seguo la brace della punta
trasformarsi in fumo mandando una mano a vagabondare sulla sua
schiena accarezzandola.
“ Ma secondo te Bert la prenderà bene sul
serio?”
Sospiro chiudendo gli occhi. No, cazzo, no che non la
prenderà
bene. Gli sembrerà un offesa e un insulto personale, non
tollererà mai una scelta del genere. Guardo Frank perdendomi
in quegli occhi pieni di speranza e ritrovata felicità. Non
sono un killer di sogni, non posso spezzare speranze, in fondo potrei
anche sbagliarmi.
Gli rubo la sigaretta dalle mani aspirando una boccata prima di
rispondergli.
“ Non lo so Frank. Ti giuro che non lo so”
**
Ciao a tutti!
Per farmi perdonare di aver postato un capitolo così corto
la
scorsa volta ho cercato di recuperare co questo, che è
abbastanza lungo e soprattutto arriva a poca distanza dall'altro.
Udite, udite l'ispirazione è tornata!! ( Festeggiamenti in
corso alle mie spalle!) Ho in mente tutta la storia fino alla fine,
che comunque non sarà tra tantissimo, e quindi devo solo
scriverla. Contente?
Giuxbouvier: beh in realtà io credo che
non si possa
scegliere di chi innamorarsi, anche se concordo con te che il bert di
questa fic è stronzo e non si merita assolutamente Quinny!!
Chrystal: Infatti Quinn non si è
disinnamorato affatto,
non ti preoccupare, non sei tu che sei sadica è l'amore che
rende stupidi! Comunque ti dirò che secondo me “
Disenchanted” è stata davvero scritta per Bert,
più
la ascolto e più ci penso e più me ne convinco,
in
fondo non è detto che parli di amore, può
benissimo
parlare della fine di un'amicizia no?? Ma che carino Patrick, lo vedo
sempre che mette i commenti alle tue recensioni..eheh
OoglOO: manca sempre meno a domenica!!! Per non
parlare di
Ville!! Uahh!!! VILLE!!!!
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Capitolo 7 *** It's over ***
Il sole pigro del mattino filtra le finestre arrivando a rischiarare
la tavola su cui campeggia una serie di cibi dall'aria
preoccupatamente sana.
“ Quinny!!!”
il sorriso di Frank mi accoglie luminoso, ha ancora i capelli
arruffati.
“ Ho preparato la colazione!”
gli sorrido, gettando un occhiata riluttante alle pietanze che
occupano la tavola mentre lui prende posto su una sedia cominciando a
servirsi.
“ Ehm...Frankie? Perchè questa torta è
verde?”
stacca le labbra dalla tazza ricolma di liquido nero e mi fissa
scioccato.
“ è tofu!!”
lo guardo riluttante, incapace di contraddire il suo sorriso
luminoso.
“ Tofu?”
“ Si!! Ho pensato di fare una bella colazione vegetariana! Ho
trovato un sacco di roba nella dispensa..non pensavo che voi foste
dei salutisti ragazzi..mi sono stupito!”
Sorrido sedendomi e versandomi un pò di caffè.
“ é Jeph quello fissato con ste
menate..sarà roba
sua!”
dico noncurante ammirando l'espressione imbronciata che si è
formata sul suo viso.
“ Ehi Frankie...ti sei offeso?”
mugugna qualcosa di incomprensibile prima di andare al lavello a
mascherare i tremiti che percorrono il suo corpo con la finzione di
preparare un altro caffè. Mi avvicino a lui preoccupato
quando
sento suoni enormemente simili a singhiozzi provenire dal suo tiepido
corpo. Poggio una mano sulla sua schiena, percependo ancora i suoi
tremiti e chiedendomi cosa ci sia che non va.
“ Frankie..”
ma la mia preoccupazione viene tagliata di netto quando mi ritrovo
completamente bianco e lo vedo sghignazzare con un pacco di farina in
mano. La mia mente intorpidita ci mette qualche secondo prima di
reagire e collegare tutti i pezzi del mosaico, portandomi velocemente
alla conclusione di essere stato preso per il culo.
“ Dio Quinn..sei anche più ingenuo di Gee..ahah
che tonto!”
mi levo la farina dal volto con una mano prima di tornare a
concentrarmi sul ragazzino davanti a me velando la mia mente del
dolce sapore di vendetta invocata.
“ Comincia a correre Iero..”
quello che segue è lo sfoggio di un viaggio nel tempo nei
meandri dell'infanzia, un tempo in cui si correva e gridava e rideva
senza motivo apparente. La corsa si conclude sul divano su cui frank
inciampa nel suo vano ma artistico tentativo di fuga. Gli finisco
addosso per evitare la sua nuova fuga, e mi ritrovo a perdere i miei
occhi nei suoi, enormemente teneri e scandolosamente attraenti.
I suoi occhi ridono ancora mentre le sua labbra che esprimono respiri
pesanti provocano il mio corpo in modo assolutamente indecente. Sto
per mandare a puttane il mio autocontrollo quando un colpo di tosse
ci distrae facendoci voltare verso la porta.
Il mio sguardo incontra quello infastidito di Bert e quello confuso
di Jeph, entrambi mi fissano a bocca aperta. Inchiodo le iridi negli
occhi azzurri di Bert, sperando di
trovare almeno un piccolo segnale che tutto questo possa dargli
fastidio, almeno una punta di gelosia. Ma la mia speranza risulta
vana, vedo i suoi occhi fissare con odio il punto sotto di me e so
che quell'odio malcelato non dipende da me, ma da qualcun'altro.
Qualcuno con gli occhi verdi e la pelle candida, qualcuno dai capelli
mori e lo sguardo da bambino.
“ Ehm..Quinn forse è meglio che io
vada..”
solo in quel momento la presenza di Frank sotto il mio corpo viene
recuperata come informazione dal mio cervello. Arrossisco
immediatamente prima di alzarmi e liberarlo, mi sorride intimidito
alzandosi e sparendo dietro la porta. Nel farlo passa accanto ai miei
due compagni e gli rivolge un timido ciao, solo Jeph risponde mentre
Bert ancora tiene inchiodato il suo odio su di me.
Volto il viso verso la finestra, cercando una scusa plausibile con
cui giustificare la scena e poter vivere senza il peso di quello
sguardo addosso.
“ Uuuuhhhh!! Roba vegetariana! Che meraviglia!!”
Jeph prorompe in un esultanza isterica rendendosi conto di quello che
Frank ha preparato e che ancora è sul tavolo. Si accomoda
iniziando ad addentare qualunque roba verde che incontra sul suo
percorso mormorando compiaciuti complimenti al cuoco. Lo sguardo tra
me e Bert invece continua ancora nella sua immensa
staticità,
mi sento pervadere da un senso di inadeguatezza che non riesco
più
a sopportare quindi decido di dedicare le mie attenzioni alla forma
di vita più socievole al momento che in questo caso
è
Jeph.
“ Meno male che te la mangi tu quella roba, credo che Frank
ci
rimarrebbe piuttosto male se la buttassimo..in fondo si è
impegnato tanto!”
rivelo con un sorriso raggiungendo il mio amico al tavolo.
“ Uuhh!! è stato Frank allora, in effetti mi
pareva strano
che tu fossi diventato vegetariano in una sola notte Quinny!”
sorrido, ripensando a quella che è stata la notte passata.
Altro che vegetariano, mi sono lasciato andare ai piaceri della carne
tutta la notte.
“ Uao che bravo il nostro nanetto! E levami una
curiosità,
Allmann, Iero ha soddisfatto anche altri tuoi appetiti oltre a quelli
culinari?”
la voce fuori campo di Bert mi distrae dal mio sterile tentativo di
ignorarlo, il veleno con cui ha ricoperto la sua frase mi ha irritato
enormemente, gli rivolgo un occhiata gelida.
“ Scusami?”
si avvicina sorridendo, un sorriso falso e canzonatorio, di quelli
che ti viene voglia di cancellare a pugni.
“ beh mi chiedevo se Iero ti avesse soddisfatto anche in
altri
modi. Sai, mi pare una domanda legittima dato che stavi per fartelo
sul nostro divano..e che mi dici? Ci sa fare quella
puttanella?”
la rabbia esplode costringendomi ad alzarmi di scatto dalla sedia che
rovina fragorosamente a terra. La mano si serra in un pugno mentre i
miei occhi si tingono di odio. Jeph dal basso ci guarda perplesso.
“ Non parlare così di lui Bert! Non osare
più!”
la mascella serrata e il pugno a pochi centimetri dal suo naso urlano
rabbia, ne constato gli effetti nel vedere la nota di sarcasmo
sparire dagli occhi di Bert per lasciare spazio a un espressione
incredula.
“ ehy bello, scherzavo! Chi ti scopi non sono fatti miei..ora
vado
a farmi una doccia!”
quando sparisce dalla mia vista infilandosi nel corridoio che porta
al bagno mi lascio cadere sulla sedia afflosciandomi come un sacco di
iuta vuoto. Jeph mi rivolge un occhiata preoccupata tra una
cucchiaiata di cereali e l'altra mentre io sono fermo in
contemplazione della mia mano destra che fino a qualche minuto prima
si trovava a pochi centimetri da Bert pronta a scaricargli addosso il
mio odio.
“ Quinn..”
alzo lo sguardo perso scontrandomi con quello di Jeph che mi guarda
apprensivo. Lo sguardo che gli rivolgo deve essere alquanto vuoto e
opaco perchè vedo la preoccupazione affiorare nelle sue
pupille. Faccio un lieve cenno con la testa per sostenere che va
tutto bene ma non pare funzionare.
“ Ehy, guarda che Bert scherzava. Lo fa sempre no?
Perchè te
la sei presa tanto?”
lo guardo e mi sento riscucchiare in un buco nero di confusione, mi
fisso il palmo della mano e una domanda mi si artiglia in testa.
“ Già, perchè me la prendo
tanto?”
**
Ultima data.
Domani sarà tutto finito. Finalmente i My Chemical Romance
non
saranno più presenti nella nostra vita ogni secondo. Non
dovrò
assistere più alla vista del mio cantante che infila la
lingua
nella trachea del signor Way. Non dovrò più far
finta
che Gerard o qualcun'altro di quella band mi stia simpatico. Non
dovremo più passare tutte le serate insieme. Non dovremo
più
ospitare Gerard nel nostro bus.
Insomma, una gran figata.
Sospiro.
Ma a chi la do a bere? L'odio che posso provare per tutte le cose che
ho elencato non minano minimamente la mia voglia che tutto questo
continui. Ed ho paura come un ragazzino alla prima cotta di ammettere
con me stesso tutto questo.
Sbuffo lasciandomi andare a testa in giù e perdendo i miei
pensieri nella comodità del divano che mi ospita.
L'unico pensiero che si artiglia in testa è che non
rivedrò
più Frank.
Il rumore di una porta che sbatte mi riscuote dai miei pensieri,
qualche secondo è il tempo che ci mette la sagoma di Bert
per
entrare nella stanza in cui è abbandonato anche il mio
corpo.
Lo sguardo che si porta appresso è spento, mi alzo
preoccupato
lasciando perdere la muta polemica che porto avanti con lui da quella
sua battuta su Frank. Mi degna a malapena di un occhiata mentre
l'attenzione che dedica alla bottiglia di birra che stringe tra le
mani è immensamente più elevata.
“ Ehy Bert..tutto ok?”
mi siedo al tavolo, avvicinando la mia sedia alla sua ed è
solo in quel momento che sembra accorgersi che ci sono anche io.
“ I-io..G-Gee..lui n-non e io non..cazzo..”
il suo sguardo è perso, ho l'impressione che il suo sistema
nervoso sia stato vessato dall'aggressione di qualche additivo
chimico negli ultimi minuti minando la sua lucidità mentale
e
insieme la capacità di fare un discorso sensato.
“ Bert calmati, cos'è successo con
Gerard?”
i suoi occhi azzurri sono due pozze liquide, spaventosamente vuote.
“ L-lui non mi vuole..lui mi odia...lui se ne
andrà via da
me..lo so lo so lo so!!”
lo guardo sbalordito mentre le sue parole escono nell'aria ad un tono
eccessivamente alto.
“ Ti ha lasciato?”
chiedo, sperando che il mio entusiasmo misto a speranza non sia
troppo eloquente.
“ No, ma lo farà non appena sarà
sobrio. “
la mia mente lavora riportandomi alla mente quello che mi aveva detto
Gerard, della sua volontà di entrare in riabilitazione per
abbandonare la dipendenza dall'alcol.
Quando la mia mente si riconnette con la realtà trovo Bert
con
la testa appoggiata sul tavolo, nascosta tra le braccia. Gli
accarezzo lievemente i capelli sorridendo e tentando di consolarlo.
“ Gerard ti ama Bert, non sta con te solo perchè
è
ubriaco..”
il suono delle sue parole si perde nella stoffa risultando solo un
mugolio indistinto. Sorrido.
“ Cosa?”
alza lo sguardo dalle braccia per fissarmi negli occhi
“ Nessuno sano di mente starebbe con me Quinn! Certo, sono
bravo a
letto, ma non sono proprio un uomo da sposare! Gerard se ne
accorgerà! Devo impedire che mi lasci! Gli dirò
di non
andare a disintossicarsi!!”
lo fisso scuotendo la testa, totalmente in disaccordo con questa sua
astrusa idea.
“ Non dire cazzate Bert!”
la durezza del mio sguardo deve convincerlo che quella che ha detto
è
davvero una cazzata.
“ Uff! E allora devo pensare a fare qualcos' altro per
impedire che
mi lasci!”
“ Si magari potresti cominciare a fare la persona
decente!”
lui mi guarda come per soppesare la mia idea, ma non ha molto
successo.
“ Naaa! Non funzionerebbe...come posso fare per impedire che
mi
lasci?”
“ Mollalo tu!”
mi giro verso la voce, alle nostre spalle Frank ci osserva appoggiato
allo stipite della porta. Il sole scintilla sul suo piercing labbiale
convogliando l'attenzione sulle sue labbra carnose, sento fortissima
la sensazione di appropiarmene ma poi riporto l'attenzione sulle sue
parole e mi perdo in un esclamazione all'unisono con Bert.
“ C-cosa?”
“ Mi avete sentito!” dice, sorridendo e
avvicinandosi al tavolo.
Si siede di fianco a Bert e mi sorride leggero.
“ Quinn potresti lasciarmi solo con Bert per
favore?”
cerco di oppormi ma il suo sguardo mi spiazza, è uno sguardo
che non ammette repliche. Mi allontano arpionando le sigarette ed
esco dal bus.
Getto un ultima occhiata al nostro camper prima di dirigermi verso il
palazzetto alla ricerca di qualche forma di vita con cui
intrattenermi.
Questa è la fine di tutto, ne sono perfettamente
consapevole.
Ciao ciao ciao!!
Scusate se è da tanto che non scrivo molto ma avevo un calo
di
ispirazione, poi Giovedì scorso c'è stato l'
EVENTO e
mi è tornato tutto, ispirazione, voglia di vivere, di
uscire,
di studiare, di ballare, di scrivere, ma soprattutto mi si è
risvegliato l'ormone...beh, provate voi a vedere Ville Valo per un
ora e mezza a poca distanza che ride, canta, parla e fuma e non avere
un sovraccarico ormonale! Beh, fatto sta che in questi giorni
aggiornerò tutto perchè la mia mente è
un cumulo
di idee..grazie Ville della tua esistenza...OOglOO tu si che mi
capisci vero?? E anche tutto il resto del mondo che era lì
all'alcatraz quella sera...vabè, basta cazzate, parliamo
d'altro...
Tipo, questa storia è agli sgoccioli care mie, la fine si
avvicina a grandi passi e anche se non avrà un finale
tragico
di morte e distruzione ( ho appena letto “il principe
mezzosangue”
e la fine mi ha un attimo scombussolata..) la fine sarà
comunque triste, o felice, non so dipende dai punti di vista. Quinn
Allman resta sempre tra i miei uomini preferiti al mondo ma al
momento Ville batte chiunque...dio quanta bava versata!!
E ora dopo aver mostrato che la mia componente da adolescente
arrapata è ancora viva e vegeta passo alle recensioni
ricordando a tutte che vi voglio bene e buona festa della donna
care...
ShiningFog: ciao nuova lettrice..o perlomeno
recensitrice!
Grazie mille dei complimenti...e per le due coppiette che dire? Bert
e Gerard sono un must ma Frank e Quinn all'inizio non convincevano
neanche me, però poi con l'andare della storia i due ragazzi
mi si sono affiatati e ora li trovo assolutamente perfetti..sisi,
sono fiera di loro! ( come se fossero miei, tra l'altro..beati
sogni!)
OoglOO: proteggiamo Gee? Ma dai sembra lo slogan di
una
campagna animalista! Ahahah...comunque io devo ancora riprendermi
dalla depressione post-ville, mi han detto che è un effetto
collaterale molto forte..a te come va?
blaise_sl_tr07: non ti preoccupare, ti capisco, la
scuola è
una piaga per tutti! Io poi mi ricordo il mio ultimo anno di liceo
è
stato stressantissimo quindi sei giustificata in pieno! Si si sul
video hai ragione, c'è anche nel dvd, era proprio quella la
scena! Tra un pò vedrai la fine della storia cara...poi mi
dirai che ne pensi..
Chrystal: eheh, guarda che Frank qui si è
offeso che
l'hai paragonato a patrick, dice che lui non l'ha fatto per
ringraziare Quinn ma perchè si annoiava e si sentiva
solo..ehm, Frank, questo è peggio...ecco ora si è
offeso! Santa pazienza...
giuxbouvier: eh si l'amore è un gran
casino, è
masochistico, non si può scegliere...uff! Quinn e Frank sono
i
più tenerelli in questa fic ma anche quelli che
più ci
stanno male..però si sono dolcini!!eheh..
Fallen: uehi! Chi si rivede!! Che bello che torni a
commentare
le mie storie, me tanto contenta e felice che anche questa ti
piaccia...
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Capitolo 8 *** Unintended ***
Le luci si spengono mentre gli ultimi rimbombi delle urla
accompagnano la nostra rotta verso il backstage. Il sudore ricopre i
miei vestiti e la mia pelle, segno della foga con cui ho voluto
incorniciare gli ultimi istanti di questo tour.
Bert, davanti a me, ha usato l'ora e mezza di parole mischiate con
suoni per sfogare tutta la sua delusione. Lo conosco da troppo ormai
per non sapere la natura esatta dei pensieri che occupano la sua
mente. E quando canta così bene vuol dire solamente che o
è
triste o arrabbiato, e questa volta mi sa che il responsabile
è
un frullato emozionale dei due. E l'origine della sua rabbia
inespressa è qui a pochi passi da noi che lo aspetta. Con un
occhiata a Jeph e Branden decidiamo di eclissarci e lasciare libero
spazio alle loro emozioni di confrontarsi e litigare. Saluto con un
cenno Gerard, giusto in tempo per vedere i suoi occhi verdi velati di
rassegnata tristezza.
La notte ci accoglie nel suo ventre, mentre disperdo pensieri e
parole in una bottiglia di alcool con Jeph vedo tre ombre familiari
avvicinarsi.
Sorrido riconoscendo tra loro anche quella di Frank.
“ Sapete dov'è Gerard?”
chiede Mikey, nella sua voce un tono di impalpabile preoccupazione
che tenta di nascondere.
“ E' dentro che parla con Bert!”
la voce di Jeph risponde sicura mentre il mio sguardo si ancora su
Frank, ripercorrendo come in un sogno ad occhi aperti ogni centimetro
della sua pelle disegnato sotto quella stoffa.
“ Forse dovrei andare a...”
ma Frank benda il tentativo di Mikey di andare a recuperare il
fratello con un sorriso furbo.
“ Naa! Hanno bisogno di parlare, perchè invece non
vai a
farti una birra con Bob e Jeph già che siete qui? Io
discuterò
con Quinn di chitarre..se Gee urla corro a salvarlo!”
Bob e Jeph scoppiano a ridere mentre Mikey tenta di rassicurarsi e
riuscire così a seguire il consiglio del suo amico. Io
invece
fisso Frank, sorridendo alla scusa che ha trovato per farci lasciare
soli ma perfettamente consapevole che se davvero Gerard avesse
bisogno di lui non ci metterebbe neanche due secondi a raggiungerlo.
Bob e Jeph si allontanano verso il bar a grandi passi, trascinandosi
dietro un esitante Mikey che lancia occhiate imploranti a Frank.
Quando sono abbastanza lontani dalla nostra visuale Frank infila la
testa nella tenda che ci divide dal backstage e dal luogo in cui i
nostri due cantanti stanno discutendo. Attendo pazientemente che
l'opera di supervisione sia finita affondando tutta la mia tensione
nella birra che stringo tra le dita, una gradazione decisamente
troppo bassa per riuscire nel mio intento.
Quando ritorna a sedersi vicino a me sta sorridendo.
“ Stanno litigando!”
lo guardo accigliandomi leggermente mentre nella realtà
vorrei
urlare.
“ E ne sei contento?”
chiedo con un tono più acido di quello che vorrei, ma lui
sembra non accorgersi neanche perchè mentre mi risponde quel
sorriso malevolo è ancora lì sul suo volto.
“ Certo! In fondo è stato solo merito
mio..”
mi sorride ancora mentre corona con una sigaretta lo spettacolo delle
sue dita sottili.
“ Come?”
la domanda che gli rivolgo è attraversata da una repentina
rabbia incredula. Così come la sua espressione si vela di
curiosa incredulità nel rispondermi.
“ Beh, te lo avevo detto che avrei fatto una cosa del genere
no? E
ora stanno litigando!! Non è fantastico? Dovresti
ringraziarmi, così potrai avere Bert tutto per
te...”
Sbarro gli occhi mentre le sue parole si infilano nel mio cervello
con una lentezza esasperante, le analizzo una per una cercando un
modo per ripulirle dal dolore che si portano dietro. Ma non lo trovo.
Un silenzio carico di tensione si insinua tra i nostri due corpi, ma
quasi fatico ad accorgermene, sono troppo impegnato a disciplinare i
pensieri che mi urlano in testa.
Fantastico? Ringraziare? Si, dovrebbe essere questa la reazione
normale. Dovrei rivedere le mie emozioni in Frank, dovrei sentirmi
legato a lui nella gioia di questo momento. Come quella sera in cui
le nostre due solitudini si sono incontrate, quella volta che leggere
nei suoi occhi era come guardarmi allo specchio. Eravamo
così
simili allora. E adesso? Perchè non sono felice nel sapere
di
avere finalmente una possibilità nella conquista di Bert?
Eppure lo amo così tanto. Dovrei essere felice che lasci
Gee!
Frank lo è in fondo. Si. Lui lo è, ma io no.
Perchè?
Il flusso confuso dei miei pensieri viene distratto da un suo sospiro
pesante. Alzo gli occhi incontrando i suoi, sembra rassegnato.
“ Perchè non sei felice Quinn?”
lo guardo terrorizzato. Non so la risposta, non la conosco e non
voglio saperla. Non voglio dare un nome all'emozione che mi si agita
dentro. Non voglio.
“ Non lo so Frank...so che dovrei essere felice, ma non ci
riesco.”
abbasso nuovamente la testa sentendo la sua mano accarezzarla
leggermente mentre i pensieri confusi che ho in testa decidono di
disperdersi per lasciare campo libero alla velocità dei
battiti del mio cuore.
“ Quinn..ehy..”
sento alzarmi il volto da due dita che mi costringono ad inchiodare i
nostri due sguardi. Come resisterò senza questi occhi?
“ beh, io voglio ringraziarti..è stato bello
quello
che..cioè, insomma...noi due intendo..”
lo guardo mentre i suoi occhi perdono quella pomposa vanità
che li possedeva. Riconosco nel suo volto delle note leggermente
più
rosse del suo normale e sorrido cogliendolo in questo lampo di tenera
vulnerabilità. Accarezzo leggero con una mano le sue guance
prima di tirarlo a me e posare le mie labbra sulle sue. Ma il nostro
bacio viene interrotto dalle tende che si aprono furiosamente alle
nostre spalle. Ci stacchiamo giusto in tempo per vedere Bert uscire
furente con Gerard coronato con un aria altrettanto cupa a pochi
passi dietro di lui.
Mi sento incenerire dal suo sguardo che si posa su di me.
“ Dove sono gli altri due?”
mi sento mancare il fiato mentre sento la mano di Frank posarsi sulla
mia per rassicurarmi. Lo fisso sconvolto, non riesco a credere che
non sia già attaccato a Gerard ma che la sua funzione
attuale
sia quella di rassicurare me.
“ Non lo so Bert..”
mando le parole a rispondere a Bert mentre i miei occhi restano
inchiodati a quelli di Frank. Alle nostre spalle Gerard non osa
disturbarci, o forse, semplicemente, non riesce a staccare le sue
pupille da Bert.
“ Valli a cercare e andiamocene! Non voglio restare qui un
secondo
in più..”
l'incanto del nostro sguardo si rompe mentre la figura di Frank viene
raccolta dalla mano di Gerard e condotta lontano da me.
“ Cos'è successo?”
chiedo a Bert non appena i due chimici si sono allontanati. Ma lui mi
guarda con sguardo vacuo, completamente inerte.
“ E' finita!”
lo vedo dirigersi verso il tour-bus. Aspetto che la sua figura si
infili completamente nella vettura e ripenso alle sue parole.
“ è finita”
mormoro a fior di labbra e le emozioni che mi assalgono non sono
gioia o amore o sollievo. L'emozione che mi avvolge è
malinconia.
E sullo sfondo dei miei pensieri una figura confusa si forma.
La riconosco non appena diventa più nitida.
É quella di Frank.
**
Un silenzio irreale permea il bus sparato verso le nostre case.
Armeggio con il cellulare continuando a scrivere e cancellare parole
con cui dare il mio addio a Frank. Dal divano su cui sono spalmato
assisto allo scontro di parole tra Jeph e Bert. O meglio, assisto
alla lotta tra le frasi di Jeph e i mugugni di Bert.
“ Ma perchè ce ne siamo andati così di
corsa?”
“ Umpf!”
“ Avevano organizzato una festa..”
“ Mmmhh..”
sorrido amaro, in fondo a quella festa volevo esserci anche io. Ma
forse non avrei retto al bagaglio emozionale che mi avrebbe
tormentato. L' addio con Frank. La tristezza di Bert. Non mi sarei
divertito sapendo le condizioni in cui il mio amico si trovava.
Torno a fissare lo schermo vuoto ancora intrappolato dalla ricerca di
parole. Mentre sono alla ricerca di qualcosa di sensato il cellulare
mi trema tra le mani annunciandomi l arrivo di un sms.
Quando vedo il nome di Frank come mandante il cuore perde un colpo,
apro titubante il messaggio.
“ Ehy, ma che fine avete fatto? Qui se lo chiedono
tutti..pensavo di rivederti, altrimenti ti avrei salutato meglio..”
sorrido leggendo l'ultima frase e perdendomi in tutti i possibili
doppi sensi che la mia mente malata riesce a elaborare. Ma poi decido
di ignorare quello che sento e rispondo al messaggio.
“ Siamo in rotta verso casa già da un'
oretta...Bert ci
ha imposto il ritorno immediato! Anche io avrei preferito avere
più
tempo per salutarti ma è andata così..non
possiamo
farci nulla, no?”
invio sospirando. Non ha senso flirtare per telefono, se non posso
toccare quella pelle è inutile perdere neuroni nel suo
ricordo. Anche perchè Frank non vuole il mio amore, quello
che
condividevamo erano solo i nostri corpi, non c'è nulla di
quello che eravamo che possa essere mantenuto vivo attraverso un
cellulare.
Osservo fuori dal finestrino mentre penso che tutto quello che
è
successo mi sembra già lontano anni luce. La vibrazione del
cellulare mi distrae nuovamente.
“ Già, non possiamo farci nulla, hai
ragione...senti,
come sta Bert? Gerard è ridotto uno straccio..comincio a
temere di non aver fatto la cosa giusta..”
inchiodo lo sguardo su Bert, ancora impegnato in quella ridicola
conversazione con Jeph. Una birra in una mano, la sigaretta
nell'altra. Il solito Bert, il solito certo..con molta luce in meno
però.
“ Anche lui è messo male, ma lo
rimetterò in
sesto. Tornerà ad essere il solito cretino arrogante e
allegro..hai fatto la cosa giusta, o perlomeno quella che volevamo.
Gerard starà meglio di così, non potrà
essere
altrimenti con te a fianco..”
invio senza neanche soffermarmi a riflettere sul reale senso delle
mie parole, farlo mi immobilizzerebbe. La sigaretta che stavo fumando
mi muore tra le dita, la vedo come una metafora della parabola
discendente di questo mese passato con Frank. Il tempo di accenderne
un'altra e sento vibrare nuovamente il cellulare.
“ Beh, anche Bert è fortunato ad averti
accanto, credimi.
Sai, pensandoci forse sarebbe potuta andare diversamente ma non si
può cambiare obiettivo quando sei a un passo dalla meta..
sorry!”
Un passo dalla meta? E pensare che con me la meta l'aveva
già
superata molto tempo prima che Bert e Gerard si lasciassero, ma so
che ha ragione. Le nostre due storie si sono incrociate soltanto per
caso, e per un motivo molto semplice, la nostra unione non era stata
contemplata dal destino. E prima accetterò questa cosa prima
sarò libero di arrivare alla mia meta.
Sorrido abbandonando il cellulare e sedendomi al tavolo con Jeph e
Bert. Anche se è passata solo qualche ora Frank è
già
passato.
Inutile spalmare ricordi sulla sua figura.
Mi porterebbe verso il fondo.
**
Ciau!!!! Anzitutto vorrei rendervi partecipi della mia scoperta del
giorno, ma lo sapevate che alle superiori in Costa Rica al posto
della Divina Commedia si studiano il Don Chisciotte??
Oggi in macchina di un mio amico ho battezzato i suoi peluchini,
poverini erano senza nome! Ora si chiamano Brian ( Molko), Matthew (
Bellamy), Ville ( Valo) e Gerardo!!! D'altronde dovrò pur
meritarmi l' appellativo di teenager che mi hanno affibiato, o no?
Ad ogni modo la storia procede sempre più veloce verso la
fine
e il titolo di questo capitolo non c'entra nulla..scusate ma questa
canzone dei Muse mi sta ossessionando! È per questo che il
capitolo è così triste ( seee, come se la storia
fosse
allegra di suo!), ma l'avete sentito quel capolavoro di canzone?
È
bellissima, ma anche so sadddd...
Come al solito chiedo scusa per le cazzate che sparo ma parlare
random è una cosa che mi piace quindi non credo
smetterò...
e ora grazie grazie grazie a..
Chrystal: ahahah!! Da ora in poi ti
chiamerò la
contessa Ugolina!! Ma povero Gee!! Lasciato in bianco solo per aver
espresso la sua opinione...meno male che c'è bertuccio a
consolarlo!! Ihihih!!
blaise_sl_tr07: Il concerto è stato
meraviglioso! Io te
lo racconterei anche ma non ci sei mai sul myspace!! Vabè
che
anche la sottoscritta latita da un pò..maledetti studi!! Dai
tieni duro che poi ti aspettano anni di divertimento assicurato! ( o
perlomeno il mio primo anno di università è stato
bellissimo, sempre in giro per concerti o locali..poi ho messo la
testa a posto che gli esami mica si fanno da soli nè!)
Comunque la storia va veloce verso la fine, direi due capitoletti al
max! Però se vuoi per farla finire più tardi
pubblicherò lentamente...per quanto riguarda Quinn togli
pure
il quasi..povero, è anche più sfigato di me in
amore!!
faith_:
eh già
Ville, cosa non risveglia quell uomo!! Già, il nostro
nanetto
preferito ha deciso di tirare fuori i cosidetti per il bene del suo
amore...
ShiningFog: eheh..grazie! Spero ti piaccia anche
questo...
OoglOO: ehy!! la mia compagnuccia di concerti!!
Peccato non ci
sia altro in vista a breve!! Eheh!!Il supporto morale era mio, ma il
supporto ormonale era di Ville..eheheh...ok, pessima, lo so..P.S.:
fatta la foto?
Fallen: ciauuuu!!Mi fa tanto piacere che ti
piacciano le mie
storie..mi dispiace ma è davvero agli sgoccioli, tempo due
capitoletti e sarà finita..
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Capitolo 9 *** Disenchanted ***
Il cielo grigio fa da cupola all'eco dei miei passi. Scorro le case
lasciando il tempo ai miei occhi di inquadrarle e riconoscere la
villetta che sto cercando.
L'inquietante banalità delle casette di provincia americane
mi
ferisce ogni volta.
Imbocco un piccolo sentiero e busso leggero alla porta verde che mi
si para davanti. L'assoluta mancanza di reazioni è l'unica
risposta che ottengo.
Impimo a fondo l'impronta digitale del mio indice sul campanello,
producendo un trillo infinito, ma nessuna traccia di movimenti
riempie l'aria.
Sto
per rinunciare e arrendermi all'evidenza di una casa vuota e richiusa
su se stessa ma mi concedo un ultimo tentativo. Appoggio la mano
sulla maniglia. Docile e con un
lieve
scricchiolio la porta si apre, permettendomi l'ingresso in casa
McCracken.
Appena metto piede sul parquet vengo investito da una melodia triste
condita con una voce melanconica che riveste quelle note dandogli una
tinta più marcata. Una voce dannatamente conosciuta. La voce
di Gerard.
“Well I was there on the day
They sold the cause for the queen,
And when the lights all went out
We watched our lives on the screen.
I hate the ending myself,
But it started with an alright scene.”
Mi faccio spazio nel buio cercando di ricomporre mentalmente la rotta
da seguire, cullato e guidato dalla voce di Gerard che impregna le
mura di graffiante astio.
“ It was the roar of the crowd
that give me a heartheche to sing
It was a lie when they smile
and said you won't feel a thing..”
“ Bert..?”
Una sagoma si muove nell'oscurità che ha anestetizzato anche
questa come le altre stanze della casa.
“If I'm so wrong
How can you listen all night long?
Now will it matter after I'm gone?
Because you never learn a goddamned thing.”
Muovo incerto i passi, respirando l'odore di nicotina che
appesantisce l'aria e che mi indica, inequivocabilmente, la sua
presenza.
“ Secondo te ha ragione?”
La voce del mio cantante sovrasta le note e mi informa che è
vivo. Sospiro di sollievo prima di occupare la mia mente nella
formulazione di una risposta alla domanda. Sto per chiedergli cosa
intenda ma la voce di Gerard mi blocca rivelandomi la risposta alla
mia domanda inespressa.
“ You're just a sad song with nothing to say
About a life long wait for a hospital stay
And if you think that I'm wrong,
This never meant nothing to you”
lo raggiungo sul divano sedendomi accanto alla sua anima ferita.
Imprigiono una delle sue mani tra le mie, accorgendomi solo ora del
fatto che stia tremando.
“ Ehy..Bert..”
tento di ridestarlo dall' oblio in cui è caduto ma non
ottengo
reazioni. Il suo sguardo si perde per la stanza alla ricerca di un
punto di appoggio, ma nel buio che anima queste mura non c'è
conforto per i suoi occhi.
“ Una canzone triste..sono una canzone triste..”
commenta ripiegato su se stesso, incastonato in un alone di
fragilità
che lo rende ancora più adorabile. Colgo le sue parole e mi
appresto a montare una dichiarazione che smonti la sua, ma la voce di
Gerard si intromette ancora tra noi.
“If I'm so wrong
How can you listen all night long?
Now will it matter long after I'm gone?
Because you never learn a goddamned thing.”
Toglie al mio apparato difensivo qualunque ragione di esistere con
quella sua verità schiacciante che amplifica il senso di
colpa
di Bert e lo rimanda al mondo esterno.
La fiamma di un accendino illumina per un istante il buio in cui
siamo avvolti, ma la sua luce dura poco, il tempo di accendere una
sigaretta e il buio torna a farci compagnia.
“ Non ha ragione. Bert, tu non sei una canzone triste con
nulla da
dire. È semplicemente incazzato con te, ma questo testimonia
solo quanto ti abbia amato..”
Sento lo sguardo di Bert posarsi su di me, incredulo e indagatore, ma
dura poco. Decide di liquidare la mia risposta con una risatina e
tornare a occuparsi della sua sigaretta.
Sta sfuggendo la discussione, sta tentando un modo per evitare lo
scontro. Ma ricoprirsi di sensi di colpa e ascoltare le parole di
delusione di un ex- amante non potrà farlo sentire meglio.
“ Bert..”
“ No Quinn, ti sbagli. Lui ha perfettamente ragione, io sono
una
canzone triste con niente da dire. Il motivo per cui l'ho
lasciato..io..non..sono un vigliacco..non sono stato abbastanza
coraggioso da stargli vicino.. Frank mi ha detto che se lo amavo
dovevo stare con lui e invece..io..”
Lo stringo, tagliando il suo fiume di parole pregne di malinconica
delusione e soprattutto per impedirmi di osservare quel volto rigato
dal dolore. Mentre in sottofondo la voce di Gerard non smetteva di
tormentarlo, e la stessa canzone ricominciava da capo. Bert si era
autoimposto una punizione ciclica di martellate sul cuore.
“ Ma..non è vero..che non abbia significato nulla
per
me...io..”
“And if you think that I'm wrong,
This never meant nothing to you”
“ Io lo amavo..lo amo ancora..”
Continuo a stringerlo, cercando di colmare con l'abbraccio la
distanza che le sue parole stanno contribuendo a creare tra le nostre
due anime.
“ Non è lui quello sbagliato..non..”
“If I'm so wrong
How can you listen all night long?
Now will it matter long after I'm gone?
Because you never learn a goddamned thing.”
Mi sciolgo lentamente dall' abbraccio, privandolo temporaneamente
della sua fonte di appoggio morale. Mi guarda stranito, con gli occhi
affogati nel dolore, mentre cerco a tentoni la strada fino al display
luminoso dello stereo e lo spengo, escludendo alla voce di Gerard il
potere di fargli male ancora.
Alla voce, certo, ma non al ricordo. Per quello non posso fare
nulla.
Quando il silenzio ricopre le mura decido che questa storia
è
durata persino troppo, ridono luce alla stanza aprendo la finestra e
guadagnandomi un grugnito di dissenso da Bert.
Mi volto a guardarlo e sorrido nel vederlo cercare di proteggersi
dalla luce del sole con una mano imprecando. Per la prima volta da
settimane sembra lo stesso.
Poi sposto l'attenzione su qualcosa che non mi piace per nulla. Il
tavolo davanti al divano è ricoperto di giornali
raffiguranti
un Gerard Way raggiante.
Biondo, con i capelli corti, i suoi compagni alle spalle. Un volto
deciso, occhi sicuri.
Non l'ho mai visto così. Afferro una rivista e lo esamino
per
bene, sembra che stia urlando “ Non ho bisogno di te. Ora
sono
forte!”
Dopo qualche secondo l'attenzione si sposta sull' uomo immediatamente
alla sua destra. Frank. Ha i capelli più corti ma
è
sempre lui, gli occhi sono sorridenti, rubano quella luce che viene
negata ad un sorriso per esigenze di copertina.
“ The Black Parade!” annuncia in tono pomposo la
scritta sotto la
loro foto.
La parata nera.
Mi volto a raccogliere tutti i giornali presenti sul tavolino e
condurli, tra le rimostranze di Bert, al cestino. Indugio solo un
attimo sui lineamenti di Frank e poi me ne libero, decidendo che
quell'immagine a due dimensioni non può corrompere il mio
stato d'animo.
È solo una foto, in fondo.
Torno sul divano.
Stringo di nuovo la mano di Bert tra le mie e lo guardo fisso negli
occhi.
“ Devi reagire!”
esclamo deciso. Lui fugge il contatto, cercando di raccattare parole
con cui rispondermi ma non lascio troppo tempo alla sua
banalità
di manifestarsi.
“ Tu non cap..”
tronco le sue parole con un bacio, dettato da chissà quale
insana pazzia. Quando mi allontano i suoi occhi blu sono
tremendamente confusi. Non gli lascio il tempo di razionalizzare e mi
avvicino di nuovo alle sue labbra. Dopo un' esitazione iniziale
dischiude le sue labbra permettendo alla mia lingua di esplorare la
sua bocca.
Quando ci stacchiamo sguinzaglia subito i suoi occhi lontano da me
alla ricerca delle sue sigarette, percepisco il suo nervosismo.
“ Quinn, io non..”
ma lo zittisco con un sorriso.
“ Oh andiamo Bert, stai una merda..non può che
farti bene..”
lui mi guarda confuso.
“ Si, ma..per te, tu..non sei come me..”
lo stringo a me nuovamente, tagliando le sue parole.
“ Sai Bert, tempo fa ho scoperto che il sesso può
aiutare a
guarire le ferite del cuore...”
si volta verso di me, con una nuova luce negli occhi. Perversa
curiosità oserei dire. Mi scruta per un attimo, poi sorride
e
mi tira a se.
**
Odio gli studi televisivi.
E odio l'ingombrante curiosità dei giornalisti.
Ora stanno bersagliando Bert con domande tornado sui My Chemical
Romance, avverto la presenza del nervosisimo calare su di lui al nome
di quella band.
“ Mi dispiace. Ma preferisco non parlare dei My Chemical
Romance al
momento.”
“ Ma perchè?” è stata
l'immediata domanda-risposta
dell' odioso ometto armato di microfono davanti a lui.
Bert sospira.
“ Non mi va di parlarne. So che gli altri miei compagni di
band
hanno ancora dei rapporti con loro ma io preferisco non averne.
“
**
Odio i giornalisti. Credo di averlo già detto questo. Neache
qualche ora e la notizia è stata ripresa da qualunque sito
web
e qualsiasi programma musicale.
Li odio.
Sto
praticamente bestemmiando davanti a internet e alle opinioni random
che leggo sul sito e che incolpano quasi tutte Bert dell' accaduto.
Senza
sapere nulla di quello che sta passando.
La risata di Bert mi giunge alle orecchie, chiudo immediatamente
tutte le finestre aperte e mi volto verso di lui con un sorriso,
accogliendo la birra che mi pone con una mano.
“ Che fa il mio biondino preferito?”
rido, perchè mentre lo dice comincia a baciarmi sul collo.
Avverto il suo odore di alcool e tabacco mischiati e ne sono come
inebriato.
“ Mah..niente, cazzeggiavo sul computer..”
mi riserva un'occhiata maliziosa e un sorriso con pochi sensi
possibili se non uno.
“ Non c'è nulla di più interessante da
fare?”
gli sorrido mentre si avvia in camera da letto. Mi alzo intenzionato
a raggiungerlo quando l'arrivo di un messaggio rallenta il mio
inseguimento. Lo afferro distrattamente e apro la letterina che
è
comparsa sullo schermo.
Quando vedo il nome del mittente però, mi blocco.
Frank.
Dopo qualche attimo di indecisione decido di dare alla mia
curiosità
il suo premio e leggo il messaggio. Una sola parola riempie lo
schermo. Una domanda.
“ Perchè?”
Resto interedetto per qualche secondo, fino a che la voce di Bert non
mi riscuote dal torpore condita di inequivocabile impazienza.
“ Non
si può cambiare obbiettivo quando si vede la meta...”
Resto a guardare il messaggio per qualche secondo prima di inviarlo.
Poi scorro la rubrica fino ad arrivare alla F ed elimino il suo
numero.
La ferita che albergava nel mio cuore si rimargina un pò.
Il sesso aiuta a dimenticare le ferite d'amore, ormai ne sono
convinto.
Ed è per questo che mi avvio sorridendo verso la camera in
cui
mi aspetta Bert.
Cerco solo un pò di cure.
La mia meta è svanita.
**
E' finita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Uff!! Meno uno, cioè scusate, lo so che a voi non
farà
piacere ma a me che ne stavo scrivendo 5 contemporaneamente l'averne
finita una mi mette di buon umore!! Eheh!!
E'
finita, dicevo, e sinceramente mi ha stupito il suo successo, era un
esperimento nato dal mio amore per Quinn e invece è
piaciuta!!
Aww!! Grazie!!
E'
finita, dicevo, ma voglio lasciarvi con l'immagine di questi due
uomini felici, e anche se ora non si sopportano e non si parlano
a noi piace ricordarli così..
http://www.youtube.com/watch?v=uCGs1cUnZ-Y&feature=related
Poi grazie a tutte quelle che hanno messo la fic tra le preferite e
grazie a..
ShiningFog: beh, ma alla fine è finita bene no?
Frank sta con
Gerard e Bert con Quinn..non è un lieto fine? Per un attimo
avevo avuto la tentazione di lasciare Quinn e Frank insieme ma alla
fine ho preferito così..mi sembrava più normale..
OoglOO: e invece amica mia la storia è proprio
finita! Mi
spiace per la mia latitanza su msn di queste sere..ma
ritornerò!
Come vanno le cose nel mentre? E poi c' è SuperPete che
scalpita per una nuova avventura e io ho visto per strada una
limousine rosa e voglio metterla in un episodio assolutamente..dio
che orrore!!
Chrystal: beh, non è esattamente manipolatore,
povero tatino,
te lo vedi? Lui ha semplicemente parlato con Bert e convinto a Gerard
di andare a fare riabilitazione, poi che si siano lasciati è
dipeso da questo, dal fatto che Gee abbia detto basta alla
bottigli...see, forse non era chiaro! Sorry!!
Fallen: beh, ora c'è un lieto fine, no? Beh,
è finita
ma ne sto scrivendo altre 4..abbi pietà di me!! ti bastano
vero?
Blaise_sl-tr07: allora attenderò il tuo ritorno
alla vita
virtuale sociale..nel mentre la storia è finita. Lo so che
non
è giusto, ma in fondo ho un nome da difendere no?
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