All that I've got

di chemical_kira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The dreamer ***
Capitolo 2: *** Useless ***
Capitolo 3: *** I'm not him ***
Capitolo 4: *** Under Pressure ***
Capitolo 5: *** Drunk?! ***
Capitolo 6: *** Are you ok? ***
Capitolo 7: *** It's over ***
Capitolo 8: *** Unintended ***
Capitolo 9: *** Disenchanted ***



Capitolo 1
*** The dreamer ***


“ Ehy Quinny”

Quinny. Un patetico soprannome, nient'altro. Sei lettere poste a condanna del mio destino, quello di un semplice amico.

Sorrido leggermente aspettando che tutto passi. Jepha si siede di fianco a me fregandomi l' accendino dalle mani, la mia unica distrazione dal rumore del mio cuore che si spezza.

Già perchè sono destinato al fallimento, questa volta Cupido ha miseramente fallito la sua opera. La mia anima è disperatamente innamorata di un utopia, senza possibilità di essere ricambiata.

Accumulo i miei insani pensieri nell'angolo buio della mia testa mentre imburro una tartina. Spalmare quella crema sul pane mi crea un alibi, un impegno fittizio con cui posso fingere che le mie attenzioni siano rivolte tutte a lei, alla fetta di pane.

E invece no.

Le mie attenzioni sono tutte concentrate sul mio oggetto dei desideri, il mio cantante e migliore amico Bert McCracken.

I miei neuroni sono tutti impegnati nel fornirmi un minimo di autocontrollo, indispensabile autocontrollo.

Una risatina sconvolge il mio mondo, arriva dal divano su cui è seduto Bert.

Ma non è Bert che ride, potrei sopportarlo se fosse lui, no è il corpo intrecciato a lui che ride. È quella figura fragile e irrequieta, sexy e bambinesca a ridere mentre lui gli sussurra qualcosa nelle orecchie. È Gerard Way a ridere. È la perfezione ad essere abbracciata a lui, un essere contro cui non esiste alcuna possibilità di vittoria.

Ci sono delle volte in cui non puoi vincere, semplicemente.

Ci sono delle volte in cui devi cedere il passo, e anche se ci provi, anche se lo desideri con tutto te stesso alla fine non conta, perchè devi perdere.

“ Ragazzi prendetevi una camera d'albergo!”

tuona Jeph al mio fianco, il suo tono è ironico, ma la sua dichiarazione è semplice. Non vuole assistere a certi spettacoli.

Io invece si.

Non prendetemi per un maniaco, non lo sono.

Sono solo malato, ossessionato forse.

Schiavo di un desiderio imperante che mi spinge ad avere sempre la sua immagine sulla retina, una sorta di studio mentale con cui imparare a memoria i particolari del suo essere e cucirli addosso al fantoccio virtuale che popola i miei sogni.

Un unica differenza, lui mi ama.

Il mio Bert virtuale stringe me con lo stesso amore con cui stringe lui, il mio Bert virtuale sussurra a me con lo stesso ardore con cui ora parla a lui.

Il mio Bert virtuale è mio.

Il mio Bert virtuale non esiste.

“ Sei solo invidioso Jepha perchè ne vorresti un pò anche tu! Ma Gee è solo mio! Vero amore?”

alzo lo sguardo e incontro quello infantile del frontman dei My Chemical Romance che gli squittisce tra le braccia.

Dovrei odiarlo, mi sarebbe concesso.

Ma non ce la faccio.

La bellezza non merita odio, l' innocenza non merita di essere disprezzata, la purezza non può essere deturpata dall' invidia.

La sagoma di un cuscino attraversa la stanza e arriva a colpire le due figure sistemate sul divano.

Mi sento uno spettatore, inutile come una comparsa, patetico come una ragazzina che va al cinema per vedere il suo idolo sullo schermo, per nutrirsi di un immagine con cui riempire i sogni.

Ma io non sono sempre stato così, malato intendo.

Ho avuto anche una vita felice, un tempo.

Dio, sono ridicolo.

Fottutamente ridicolo.

Ancora quella risata, è come un pugnale nello stomaco.

Ma è una cosa di cui non riesco a fare a meno, perchè è una cosa di cui lui non riesce a fare a meno.

È il dolore con cui tempesto la mia anima per il lusso di pensarmi vivo.

Quando sai che non riuscirai mai ad avere una cosa, ha senso continuare a desiderarla?

Una persona normale risponderebbe che non ne vale la pena.

Un sognatore invece non smette di farlo.

E io sono un idiota.


**


Ehm...purtroppo non c'è una sezione dedicata ai The Used per cui posto qui, tra l' altro ha anche un senso perchè oltre a Gee ci saranno anche gli altri più avanti. Questa storia dovrebbe essere ambientata più o meno quando hanno fatto il tour insieme, quindi 2005.

Con “ Incantevole” nelle orecchie ho dato sfogo a un pò di malinconia, non so perchè ho pensato a Quinn ma mi è venuta così, nell'ispirazione del momento..

Spero che vi piaccia...

Non so neanche se portarla avanti in realtà, quindi fatemi sapere che ne pensate!!

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Capitolo 2
*** Useless ***


L' asfalto scorre sotto le nostre ruote, prossima destinazione Columbus, Ohio.

Rivolgo un occhiata distratta alla cartina degli Stati Uniti appesa sopra le nostre teste cercando di focalizzare il nostro prossimo obiettivo.

Appena individuo la piccola scritta persa nel verde della cartina la infilzo con una puntina dalla testa rossa beandomi dell'immagine virtuale di un enorme puntina che colpisce il cuore della città distruggendola.

Sogghigno pensando alle immagini che si formano nella mia mente senza controllo quando una voce mi distrae.

“ Ehy Quinn..ridi da solo ora?”

Quand'è che tutto cambia? Quand'è che l'amore ti incatena senza lasciarti scelta? Quand'è che smetti di respirare e inizi a boccheggiare come un pesce fuor d'acqua mantenendo un sorriso irrequieto di facciata?

Non so quale sia la regola ma per me il momento in cui il mondo cambia prospettiva è quando la sua voce lo invade. Quando i suoi occhi blu si posano su di me e mi analizzano senza troppa convinzione.

“ Ehm...no..io..ecco”

Quand'è che la normalità smette di appartenerti?

Quand'è che la salivazione diventa l'ultima delle tue funzioni vitali e il cuore pompa come un dannato?

Quand'è che ti senti avvampare come una ragazzina al primo amore?

Quando tutto questo circo di atteggiamenti e strategie non aveva ancora un senso, quando le emozioni erano vere e intense, quando l'unica cosa che desideravi era ridere e scappare dal tuo mondo per poi scoprire che il tuo mondo è quello che ti ha reso ciò che sei e abbandonarlo non sarà così facile. Non lo è mai, in fondo.

La sua figura mi seziona dolcemente adagiata al muro alle nostre spalle, sorseggia lentamente una birra mentre io sono ancora alle prese con una risposta da fornire al suo sguardo indicatore.

Ma il mio imbarazzo viene ignorato quando nell' aria appare lui.

La commiserazione che provo per me stesso non ha pari, la pressione che avverto ogni qualvolta la sua presenza ingombra l'aria che respiro mi immobilizza nel mio angolo, senza parole.

“ Ehy Quinn..ho fatto la colazione anche per te!”

sorrido conscio del fatto che il mio lieve increspamento delle labbra non avrà mai neanche la minima possibilità di essere parogonato al suo, soprattutto ai suoi occhi.

Quegli occhi blu che ora stanno fissando lui con una luce del tutto nuova rispetto a quando guardava me solo pochi istanti fa.

Sarà questo l'amore?


**


L'ennesima intervista intrattiene il nostro tempo facendolo consumare nel vuoto di parole che si ripetono ogni volta con la stessa freddezza.

Odio i giornalisti, ti accolgono con un sorriso ma in realtà nella loro testa stanno cercando solo un modo per fotterti e poterti sbattere in prima pagina.

Jeph e Bert intrattengono questo ragazzotto dal sorriso più falso mai visto giocando sulla sua presunta sessualità e Bert cerca persino di baciarlo.

In un altro momento avrei riso con Jeph ma non questa volta, eppure dovrei esserci abituato, in fondo Bert bacia tutti. Bacia tutti ma non ama nessuno, non ce la fa, non dopo la morte di Kate.

O almeno così credevo fino al suo arrivo.

Da quando è arrivato lui Bert è rinato e io sono morto, mi ha invaso il buio.

Non ho più avuto baci, non ho più avuto carezze, non ho più avuto notti passate a ridere o a parlare seriamente con Bert. Non ho più avuto nulla di tutto questo perchè tutto è diventato suo.

Ora tutto appartiene all'anima di Gerard Way e io non ho più appigli a cui agrapparmi, vorrei un porto in cui addormentarmi ma la realtà è che sono nel mezzo di una tempesta e il sorriso con cui nascondo tutto questo diventa ogni giorno più pesante da trascinare.


**


Dall' altro lato dello specchio la mia immagine mi fissa spenta. Percorro con lo sguardo la mia figura cercando una qualsiasi ragione per cui io non debba essere degno di essere amato.

In fondo, penso, non sono poi così malaccio.

I capelli biondi, gli occhi castani, le labbra carnose, le spalle larghe, il petto magro, non ho nulla che non va. Tocco compulsivamente il piercing sul ciglio e continuo a guardarmi, non ho assolutamente nulla che non va.

E poi sono un musicista, anzi un chitarrista, e faccio parte di una rock-band abbastanza famosa; molto più della metà della popolazione femminile impazzirebbe per uno come me, ne sono convinto.

Sospiro, in fondo forse farei meglio a cambiare obiettivo prima di distruggermi completamente. Eppure non riesco a fare a meno di amarlo, e non perchè io sia un masochista sfigato votato alla depressione, non è per questo. La ragione è semplicemente che non riesco a fare a meno delle emozioni che mi colgono ogni volta che lo vedo o che penso a lui.

Tra tutte le malattie che esistono al mondo l'amore è la peggiore, perchè è l'unica da cui non vuoi guarire. E ti crogioli in quel senso di depressione perchè ti illudi che le cose cambieranno prima o poi, ma non succede, e passa troppo tempo prima di accorgerti che hai perso la tua dignità, il tuo sorriso, il tuo cuore.

E tutto questo per una persona che non ha capito e forse non capirà mai nulla.

“ Ehy Quinn tra due minuti si va in scena, muoviti!!”

il nostro batterista mi risveglia dalla trance.

Mi infilo la maglietta e lo seguo verso il palco, almeno per un paio d'ore riuscirò a non pensarci.

Spero.


**


“ Make some noise!!!”

la folla acclamante ripete compulsivamente il nome di Bert. Sorrido godendomi l'adrenalina che mi attraversa sentendo migliaia di persone cantare a squarciagola le nostre canzoni, le parole con cui Bert ha cercato di esorcizzare le sue paure, le note in cui ho riversato il mio amore.

Lasciamo al nostro cantante qualche minuto per fare i suoi soliti discorsi senza capo nè coda, ogni volta frantuma tutta la mia determinazione a lasciarlo perdere quando si atteggia in questo modo sul palco.

Dio non guarirò mai.

Poi lo vedo avvicinarsi a me e abbracciarmi. Mi lascio andare al contatto con il suo corpo, consapevole che, come ogni volta, durerà qualche secondo, il tempo di disperdere nell'aria qualche sua frase geniale e averne come ricompensa un applauso.

“ Avete visto come è bello stasera il mio Quinn?”

Sorrido. So che il mio benessere non ha molto senso ma non posso evitare di sorridere e illudermi che le parole a caso che escono dalla sua bocca siano cose che pensa sul serio.

La sua mano che ora alberga sul mio fianco risale il suo percorso fino ad arrivare al mio volto e spingere il mio volto verso il suo e imprigionarmi in un bacio.

Il boato della folla mi risveglia dallo stupore, rispondo alle sue labbra con tutta la disperazione di cui sono capace lasciando andare le mie mani sulla sua schiena magra e approfondendo il bacio il più possibile.

Trattengo i miei neuroni dalla loro tendenza a formare un qualsiasi pensiero, non posso permettermi di analizzare quello che sta succedendo.

Non posso permettermi di credere che tutto questo possa valere qualcosa per l'uomo davanti a me. Non posso perchè un'altra illusione in cui credere potrebbe essere davvero troppo per il mio database emozionale e potrebbe mandarlo in corto circuito.

È inutile, vorrei ma non posso.

Quando tutto finisce mi ritrovo a guardarlo allontanarsi con una stretta al cuore mentre lui, incurante, sorride al pubblico davanti a noi.

Lascio alle note il potere di distrarmi da quanto appena successo, ma non voglio cedere alle illusioni. Fa tutto parte dello spettacolo in fondo.

E io sono solo un burattino, un fantoccio che lui può utilizzare a suo piacimento.

Non sono certo Gerard Way.


**


All'entrata del backstage ci attende la figura bambinesca del mio rivale. Appena mi vede arrivare mi riserva un sorriso sincero e mi inonda di complimenti per lo show, e mentre gli rispondo mimando un sorriso non posso fare a meno di confrontarmi con lui e demoralizzarmi.

Non riuscirò mai a reggere il confronto, non riuscirò mai a sorridere come lui.

Non riuscirò mai ad incantare il mondo come fa lui.

Non riuscirò mai a far innamorare Bert come lui.

Quando lo allontano esausto dello sforzo a cui il mio autocontrollo deve sottoporsi ogni volta che si scontra con lui Bert arriva nella stanza.

Gerard gli va incontro buttandosi tra le sue braccia e coinvolgendolo in un bacio appassionato, li fisso e ancora una volta non posso fare a meno di confrontarmi.

Mi sento vuoto e inutile come i coriandoli che vengono lanciati a Natale, assolutamente fuori posto.

Il bacio che ho scambiato prima con Bert non è altro che una pallida imitazione di questo, sorrido amaro voltandomi verso il tocco che ho appena avvertito sul braccio.

Jeph.

“ Ti va una birra?”

Annuisco. L'alcol fa miracoli quando si vuole strappare qualcosa dal proprio cuore.



Eccomi qua...mi fa piacere che abbiate apprezzato il primo capitolo, spero che il secondo sia apprezzato in egual misura..


In ogni caso, io non ho mai visto i The Used dal vivo ( sigh sigh) ma vedendo i video su youtube pare che Bert si faccia Quinn quasi ad ogni concero cacciandogli un metro di lingua in bocca (giusto per essere fini), ma dico io Bert, al posto di fartelo tu, caso mai passaste dall' Italia, buttalo giù dal palco che poi vedi come ti torna su soddisfatto...eheh..scusate, forse dovrei mettere un filtro al mio cervello per decidere cosa far uscire e cosa no..aniway grazie per le recensioni a...


blaise_sl_tr07: ciao, grazie mille per i complimenti sul primo capitolo, dimmi che ne pensi di questo perchè a mio modesto parere non è all'altezza del primo..uhm, che dici?


Idra_31: eheh la continuo non preoccuparti..non so con che frequenza ma cercherò di farlo..


OoglOO: eh si Incantevole ha sempre il suo effetto.. ( brava brava convertiti ancora di più ai sub..eheh, ricordati che mi hai promesso un loro concerto..), in ogni caso sono contenta che ti piaccia anche questa...


Chrystal: eheh..Jepha? Ma no..non può consolarlo lui Quinn!! Si, ci sarà qualcuno che farà la sua comparsa e si andrà ad aggiungere al triangolo ma non sarà Jeph..eheh


linkin park: aw!! Sono contenta che ti piaccia! Quinn è tenero vero? Anche io mi ci rivedo sai..sarà perchè ogni volta prima di iniziare una storia se non passo per un periodo iniziale di ossessione,turbamento, pseudo-depressione non sono contenta..



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Capitolo 3
*** I'm not him ***



03

“ L'hai baciato!!”

Quando entro nell' aria satura del bus dei My Chemical Romance alla ricerca del mio cantante perduto sento la sua voce urlare.

“ Ma era solo un bacetto! Cosa dovrei dire io che tu ad ogni concerto fai una laringoscopia a Quinn?”

il mio nome pronunciato dalla voce irata di Gerard mi fa sobbalzare, fisso attonito la porta da cui le voci si propagano. Mentre le loro voci si rincorrono a voce sempre più alta una risatina fuori tono mi fa voltare verso un angolo nel buio.

Su un divano goticamente viola vedo i due occhi nocciola di Frank Iero fissi su di me.

“ Ciao Quinn!”

mi sorride. Lascio le mie labbra incresparsi leggermente per ricambiare la cortesia di quel sorriso, poi torno a dedicare le mie attenzioni alle frasi sconnesse che arrivano da oltre la porta chiusa.

Qualche secondo dopo la sagoma di una birra si materializza davanti a me, mi guardo intorno confuso e al mio fianco trovo ancora gli occhi di Frank ad accogliermi, lo stesso sorriso di prima stampato sul volto.

“ Se aspetti Bert temo che sarà una cosa piuttosto lunga..”

dopo aver pronunciato queste parole si lascia mollemente cadere sul divano e torna a puntare i suoi occhi su di me. Per un momento le parole che arrivano piene di rabbia dalle due figure al di là della porta fanno solo da sottofondo fastidioso al nostro silenzio.

Senza lasciar uscire un suono mi dirigo verso il divano permettendo alla mia sagoma di sedersi di fianco alla sua. Ci scambiamo uno sguardo rassegnato prima di far tintinnare le nostre due bottiglie e appropiarci del liquido all' interno.

“ Siamo la causa del litigio sai?”

le parole di Frank si imprimono nel mio database mentale non appena abbandonano la sua bocca rompendo l'accordo di tacito silenzio che avevamo pattuito.

Lo sguardo che mi riserva quando lo fisso in attesa di un' approfondimento è a metà tra l'ironico e il triste. Rabbrividisco quando mi rendo conto che guardarlo negli occhi è come guardarmi allo specchio, la stessa vena di tristezza mista a rassegnazione alberga nelle nostre pupille. Siamo due anime allo sbando, abbandonate a noi stesse dalle uniche persone che potrebbero salvarci.

“ E' sempre la solita storia no? “ le sue parole escono roche dalla bocca “ Baciano noi ma amano qualcun'altro..e non resta che continuare a fingere di essere un amico nell'attesa del prossimo attimo in cui saremo degnati ancora di attenzione..”

Sbarro gli occhi e sento la salivazione andare via, impianto tutti i miei sensi sul chitarrista di fianco a me cercando di scorgere tracce di speranza nella sua vita ma rabbrividisco capendo che anche lui è intrappolato in un vicolo cieco da cui non vuole uscire.

Il silenzio contorna le nostre due figure, non si sentono più urla arrivare dall'altra stanza. Un sorriso beffardo che si porta dietro litri di amarezza si impossessa del suo volto.

“ Hanno fatto pace”

Annuisco incerto senza sapere cosa dire di preciso. Non riesco a trovare nulla di sensato, non riesco a dargli una speranza o un'alternativa, non riesco a dirgli di lasciar perdere, non riesco a dirgli di insistere. Non riesco perchè quello che lui cerca è quello che cerco anche io. Una via di uscita. Ma entrambi siamo troppo legati a questo patibolo per poter solo sperare che la fine non sia dolorosa, o semplice.

“ Frank..”

una voce si sovrappone a quella dei miei pensieri, gli occhi del chitarrista chimico si spostano dai miei per andare a perdersi nell'adorazione di quelli di Gerard. Mi volto anche io alla ricerca della mia dannazione e la trovo appiccicata alla condanna di Frank, un quadro perfetto di due figure innamorate. Peccato che tutto questo equivalga a buttare sale su ferite profonde e inguaribili.

“ Ti dispiace se la camera di albergo che avevamo prenotato la dividessi con Bert?”

un sorriso malizioso nasce sulle labbra di Bert mentre le poggia sulla tempia di Gerard. La dolcezza di questo gesto esalta un'anima per trucidarne altre due.

Mi volto a guardare la reazione di Frank e lo vedo sorridere. Un brivido mi sale su nell'osservare la differenza di intenti tra il suo sorriso falso e i suoi occhi affogati nel dolore.

“ Ma certo Gee! Nessun problema..”

mi accorgo del tremore delle sue labbra dalla lieve vibrazione del suo piercing. Sul volto di Gerard compare il sorriso di un bambino, talmente puro da non riuscire a credere che quella stessa persona sia in grado di provocare così tanto dolore. Quando le sue labbra si scontrano con le guance di Frank noto un lieve scintillio negli occhi del più piccolo, una piccola lacrima è in attesa del suo destino ma le impedisce di lanciarsi nella sua discesa asciugandola con il dorso della sua mano.

“ Grazie Frank..ciao Quinn!”

l'anima di un bambino di otto anni ha occupato quella di Gerard, sorride con una tale innocenza da farmi vergognare persino di averlo considerato fastidioso qualche volta. Abbasso lo sguardo quando Bert fa collidere le loro labbra in un bacio appassionato subito prima di salutarmi e uscire dalla porta del bus.

“ Nessun problema...nessun problema..”

il silenzio viene interrotto dalla nenia di Frank che lascia uscire dalle sue labbra il remake della sua risposta a Gerard. Io intanto rivivo la scena , totalmente incapace di lenire il suo dolore. Forse sono solo rassicurato dal fatto di non essere l'unico a soffrire in questo modo, l'unico a credere nell'impossibile, l'unico a essere orgoglioso per il proprio niente.

“ Quinn..”

alzo lo sguardo dalla bottiglia ormai vuota incontrandone uno pieno di dolore. Occhi così belli non dovrebbero conoscere quel sentimento, dovrebbero solo essere pieni di gioia, ma si sa che il mondo è cattivo.

Cerco di concentrarmi sul dolore nei suoi occhi e neanche mi accorgo di quanto è vicino fino a che non sento la sua mano sfiorarmi la guancia. Rabbrividisco al contatto con quella pelle calda. Alzo gli occhi lentamente fino ad incastonarli nei suoi, ancora dolore sparso sulle sue pupille.

“ Ti prego..non voglio restare solo stanotte..”

quando il suo viso si avvicina al mio in cerca di un contatto disconnetto il cervello. Le sue labbra sulle mie hanno il sapore del dolore e della tristezza, hanno il sapore della rincorsa di un sogno fittizio. Dall'unione delle nostre labbra sento questo e sono certo che anche lui, davanti a me, avverte le stesse sensazioni.

Mi sento spingere lentamente sul divano, appoggio la mia sagoma a quel viola intenso, simbolo di peccato e morte. Quando il suo corpo si congiunge al mio sento suonare un canto struggente, è l'unione di due corpi che sanguinano dolore e stanno solo cercando un modo per non pensare. Due corpi che lottano per la sopravvivenza, consapevoli di essere da soli nella battaglia perchè cuore e mente hanno issato bandiera bianca ormai da troppo.

Quando il piacere ci raggiunge le nostre urla risuonano nel bus, riempiendo lo spazio e scontrandosi contro quei muri che solo qualche ora fa erano entrate in contatto con le loro.

Chiudo gli occhi e l'ultima cosa che vedo è il sorriso di Frank. Il sorriso triste di Frank, ma la cosa non mi stupisce.

In fondo io non sono Gerard Way.



Aiuto!!! Questa fic mi sta trascinando sempre di più verso il lato emo della forza...qualcuno mi salvi!! Anyway, siccome un semplice triangolo era troppo banale ho deciso per il quadrilatero..eheh


Colonne sonore per questo capitolo sono state: “ Giungla Nord” by SubsOnicA e la mitica “ All that I've got” dei The Used obviously...beh leggete e fatemi sapere cosa ne pensate...


E CHE LA EMO-FORZA SIA CON VOI!!


XanaX:ehehe..hai ragione! Se c'è al mondo una persona che non caccerebbe un metro di lingua in bocca a Quinn di certo non sono io!! Beh, comunque ho cercato di bilanciare le cose..forse dopo questo capitolo odierai anche un pochetto Bert..


giuxbouvier: grazie mille..beh si Quinn sembra un pò una ragazzina innamorata ma alla fine anche io sono così, mi deprimo e mando la mia autostima a zero incensando gli altri...che vita difficile!


Chrystal: eheh, ora puoi dormire sonni tranquilli, il quarto incomodo è Frankie!! l'avresti mai detto?


OoglOO: eheh, Quinn avrà ancora l'autostima sotto i piedi ma intanto si è fatto Frank..mi sembra di avergli tirato un pò su il morale no? Ehy, marzo e ville si avvicinano a grandi passi!!!


blaise_sl_tr07: è ovvio che sono sadica, dovrò pur tenere fede al mio titolo onorario di “Our lady of sadism” o no? Aniway grazie che apprezzi le mie opere...commossa me!


Linkin park: allora? Visto qualche video dei due usati che si sbaciucchiano sul palco? Roba che a confronto Gee e Frank sono dei dilettanti..aniway se casomai gli usati dovessero fare un concerto e non ci viene lanciato Quinn dal palco ho deciso che salgo a prenderlo..sisi

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Capitolo 4
*** Under Pressure ***


Quando Morfeo decide di abbandonarmi e riconsegnarmi alla veglia la prima cosa che avverto è l'odore di sesso consumato che impregna il divano. La pelle di Frank è ancora stretta intorno a me, le sue labbra hanno trovato asilo sulla mia scapola e le sue braccia sono legate intorno alla mia vita.

Mi perdo ad osservare la bellezza del suo volto, la perfezione delle labbra, la poesia del suo corpo. Mi maledico pensando che lo spettacolo che ho davanti mi dona emozioni sfocate e appannate, nulla a che vedere con il fuoco che sento avvampare dentro ogni volta che Bert si trova nella mia stessa stanza.

“ Quinn...”

lo osservo muoversi, ha appena aperto gli occhi e sta cercando di abituarsi alla presenza del sole, oltre che alla mia probabilmente. Lo vedo sorridermi, ancora quel sorriso che mi danna facendomi sentire la coscienza sporca come il petrolio.

Mi deposita un bacio sulla guancia prima di girovagare per la stanza a cercare i suoi vestiti. Il dolore con cui abbiamo impregnato il nostro desiderio non ha lasciato spazio alla dolcezza, neanche per i nostri abiti. Lo osservo girovagare allegro per la stanza, il sorriso che alberga sul suo volto è talmente diverso da quello con cui mimava benessere ieri notte, ho paura della sincerità che vedo. Osservo il mio riflesso in uno specchio, io non riesco a sorridere così.

Il terrore che il suo benessere sia sintomo di qualcosa che non ho colto ieri notte e che possa avergli dato un altra illusione in cui credere mi annoda le viscere. Non voglio essere io a far soffrire nessuno.

Per questo la mia voce si tinge di tinte scure quando decido di bloccare ogni nascente sogno.

“ Frank io non provo niente per te..”

lo fisso osservando ogni sua piccola reazione al peso delle mie parole disperse nell'aria. Resto interdetto dal vedere che sul suo volto alberga ancora quel maledetto sorriso, sincero sintomo di benessere interiore che io non riesco a trovare.

“ Lo so..neanche io comunque..”

Il suo sguardo si disperde vacuo fuori dalla finestra, il sole illumina il suo volto donandogli un' aria malinconica difficile da gestire, ma il suo sorriso è ancora su quelle labbra.

“ Ciò non toglie che sia stata una gran bella notte di sesso..erano mesi che non me ne capitava una così!”

Chiudo gli occhi dandomi mentalmente dello stupido, allora è vero che il sesso aiuta a sentirsi meglio. Anche se non c'è amore, anche se non c'è sentimento.

Mi abbandono all' infame destino che mi attende e inizio a vestirmi, l'idea di vedere di nuovo Gerard portarsi addosso l'odore di Bert mi fa impazzire. Quando racchiudo il mio corpo nei vestiti sento le mani di Frank posarsi sui miei fianchi, avverto la sua testa posarsi delicata contro la mia schiena.

“ Io amo Gerard e voglio che tu sappia che farò di tutto perchè lasci Bert..”

Il mio cuore manca un colpo. Mi giro sconvolto verso il chitarrista chimico osservandolo da sotto i miei capelli biondi.

“ C-cosa?”

Dio, come può solo osare pensare di rovinare la vita dell'uomo che amo? E dell'uomo che ama lui? Come può solo pensare di restituire un cuore a due corpi diversi, consapevole che per farlo può solo spezzarlo a metà.

“ Cos'è quella faccia? Non sei d'accordo con la mia decisione?”

Un'altro aspetto del suo essere che non conoscevo, quella vena di decisione che attraversa repentina i suoi occhi non mi lascia dubbi sulla sua cruda sincerità.

“ M-m-ma ma..non puoi farlo!! Si amano!!”

Sto praticamente urlando, lascio scorrere tutta la rabbia e l'amarezza accumulata in questi mesi contro l'unica persona che mi abbia realmente aiutato, contro l'unica anima che comprenda la mia e che abbia provato a guarirla.

Un sorrisetto sarcastico impiastra il suo volto.

“ Non dire cazzate..litigano metà del tempo, l'altra metà sono ubriachi..”

abbasso il volto fissando lo sguardo a terra, penso alla realtà di una coppia che io ho incensato come perfetta. Nascondendo ai miei occhi ogni forma di imperfezione che potesse darmi una speranza. Ho ucciso ogni errore, cancellato ogni sbavatura. Ho impresso nella mia mente l'immagine della perfezione e della felicità, l'ho fatto perchè era l'unico modo con cui sopportare tutto questo.

Mi sono semplificato la vita, ho ridotto il carico emotivo che mi portavo dietro. Non ce l'avrei mai fatta a resistere fino ad ora se avessi pensato che Gerard non fosse alla sua altezza, se non avessi creduto al loro amore.

Sono stato cieco, e lo ammetto, ma tenere gli occhi aperti mi avrebbe distrutto.

“ Tu non hai idea di cosa voglia dire vedere Gerard distruggere così la sua vita ora che finalmente i suoi sogni si stanno realizzando..io non ce la faccio..”

l'orgoglio e la forza del ragazzo davanti a me mi sorprendono. I suoi occhi lucidi non si lasciano corrompere da nulla, sono fissi davanti a se e sfidano l'aria, non cambierà idea. Neanche i singhiozzi che lo attraversano rendono deboli le sue intenzioni. Sto assistendo a una sfida tra cuore e mente che lascerebbe ogni spettatore attonito di fronte alla testardaggine di entrambi.

Annullo la distanza tra noi e lo inglobo in un abbraccio stretto. Bacio leggermente i suoi capelli sentendo i tremiti che lo scuotono rallentare, i miei pensieri scelgono una tonalità bassa per disperdersi nel mondo.

“ Stai facendo la cosa giusta Frank, ma non ti aiuterò...non posso..”

mi stacco dal suo corpo caldo e mi volto verso l'uscita del bus, non concedo ai miei occhi di posarsi ancora su di lui. Mi fa troppo male sapere che c'è un altra creatura fragile che soffre come me, ma senza meritarselo.

I suoi occhi mi seguono senza ritegno, me li sento pesare addosso ma non mi volto. Non fino a che sono fuori e la porta viene richiusa alle mie spalle.

Osservo lo spazio intorno a me prima di estrarre una sigaretta e sacrificarla all'aria della mattina.


**


Chiudo gli occhi, lasciando che l'adrenalina si impossessi di me e mi lasci incapace di pensare a qualunque cosa non comporti suonare le corde della mia chitarra.

Ma questa sera la normale seduta di training autogeno non è sufficiente a spezzare il filo della mia malinconia.

In questo studio televisivo adibito a sala concerti è la voce di Bert quella che si fa strada per prima.

“ Questa canzone è per gli enormi danni provocati dall'immenso disastro dello Tsunami. Questa canzone è stata originariamente registrata da David Bowie e Freddie Mercury. “

lo guardo affascinato, incapace di distogliere l'attenzione dalla sua figura magra e irrequieta.

Una voce si sovrappone alla sua, finendo il discorso per lasciare via libera alla musica di impossessarsi di tutto lo spazio che ci circonda.

“ Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Vogliamo che battiate le mani non appena Bob e Branden iniziano a suonare!”

Nel suo solito completo in giacca, camicia e pantaloni neri Gerard arriva a posizionarsi di fianco a Bert. L'unica nota di colore è data dalla sua cravatta rossa, dello stesso colore della maglia di Bert. Un sorriso sarcastico mi appare sul volto, forse sono solo io a notarlo ma quell'appartenenza di colori mi sembra un rimando all' incrocio delle loro vite.

Il rosso domina la passione, l'amore, il sangue. Ed è l'esatto bagaglio di vita che condividono.

Mi volto un attimo verso Frank, lo trovo al mio fianco con la sua amata Pansy tra le mani. Il candore di quella chitarra è ipnotico, guardo la mia ma nonostante siano dello stesso colore la piccola Pansy sembra avere uno splendore innato, probabilmente è solo lo specchio dell'anima di Frank, non c'è da stupirsi che la mia sembri grigia.

Non appena si accorge che lo sto fissando mi sorride. Ha addosso gli stessi vestiti di Gerard, cravatta rossa, camicia e pantaloni neri. Tronco i miei pensieri prima di rivolgere un'occhiata piena di amarezza al loro front-man, da dietro quegli occhiali scuri sembra ipnotizzare le persone. Non c'è nessuno che possa notarti se il tuo rivale è Gerard.

“ Questa canzone si chiama Under Pressure!”

il ritmo della batteria da inizio alla canzone, finalmente posso disconnettere la spine dei pensieri tristi e abbandonarmi alla musica.


Pressure pushing down on me

Pressing down on you no man ask for

Under pressure that burns a building down,

splits a family in two, puts people on streets”


Mi guardo intorno cercando un diversivo all'unione perfetta delle loro due voci, mi infastidisce rendermi conto che non c'è una sbavatura nella loro unione, li rende ancora più perfetti. E irrangiungibili. E indivisibili.

Alla mia sinistra sulla pedana di fianco alla batteria di Branden c'è il piccolo Way armato di tamburello. Assurdo, penso, tre chitarre e un solo basso.


It's the terror of knowing

What this world is about

Whatching some good friends

screaming "Let me out!"

Pray tomorrow, gets me higher

Pressure on people, people on streets”


Le voci di Gerard e Bert si rincorrono e sovrappongono, incastrandosi perfettamente. Gli occhiali di Gerard schermano la visione del suo sguardo ma noto che non perde occasione per posarsi su Bert che, incurante di tutto continua a saltallare da un lato all'altro del palco.


Turned away from it all like a blind man

Sat on a fence but it don't work

Keep coming up with love

but it's so slashed and torn

Why, why, why... Love...tor


Il basso bianco e azzurro di Jepha è posizionato dall'altro lato del palco, di fianco alla chitarra di Ray e la batteria di Bob. Mi sento perso senza il mio amico al fianco.

Lancio di nuovo un occhiata a Frank, oramai inglobato dalla canzone.

Il ciuffo nero gli ricade sul volto scomposto mentre si agita con la sua Pansy e gli occhi sono chiusi, totalmente assorto nella musica che lui stesso sta contribuendo a creare.

Osservo le espressioni estatiche sul suo volto e la mia mente si diverte a mandarmi in replay le scene della notte passata insieme qualche giorno fa. Sorrido leggermente mentre un brivido di piacere percorre la mia schiena.


Insanity laughs under pressure we're cracking

Can't we give oursenai lves one more chance


Quando distolgo lo sguardo vedo Bert avvicinarsi a Gerard e fissarlo negli occhi continuando a cantare, lo vedo avvicinare il suo volto a quello dell'altro cantante con un sorriso malizioso sulle labbra. Ma se ne tiene lontano, saltano solo per qualche momento guardandosi negli occhi e continuando a cantare. Tiro un sospiro di sollievo, almeno per una volta mi è stato risparmiato lo scenario della loro vita perfetta .


Why can't we give love that one more chance

Why can't we give love give love give love

give love give love give love”


La voce di Gerard è quella che si occupa di cantare questa strofa, Bert si avvicina urlandogli in faccia quelle parole, senza microfono, come se dovesse sentirle solo lui, come se fossero rivolte solo a lui. “Why can't we give love give love give love”


Cause love's such and old fashioned word

and love dares you to care for the

people on the edge of the night

and love dares you to change our way of

caring about ourselves

This is our last dance, this is our last dance”


Mi volto verso Frank alla ricerca di un volto amico ma ha ancora gli occhi chiusi, completamente perso nella musica non presta attenzione a tutto quello che accade sul palco. Lo imito, scuotendo i miei capelli biondi e cercando in tutti i modi di disconnettermi da questo spazio e dalla visione della loro fusione.


This is ourselves

under pressure under pressure

Pressure

Pressure”


Ecco l'ultima nota, sono finalmente libero di scappare dalla tortura psicologica che questi quattro minuti hanno rappresentato per me. Riapro gli occhi di scatto trovandomi davanti lo spettacolo del pubblico che batte le mani a tempo sulle nostre note.


Thank you very much Popular!!”


Quando la canzone finisce Gerard accarezza leggermente Bert passandogli accanto ma non viene lasciato allontanare e viene avvolto in un abbraccio stretto, rivolgo un occhiata a Frank che ha assistito con me alla scena e scuotendo la testa ci allontaniamo insieme.




Chiedo umilmente scusa, lo so che questo capitolo fa schifo ma abbiate pietà, è da ore che stavo studiando per un esame roba pallosissima, un esame che ho ribattezzato “ vermologia applicata!”..comunque ho riguardato “ Under Pressure” e mi si è stretto il cuore a rivedere i My Chemical e i The Used sullo stesso palco, se penso che ora si odiano..comunque secondo me deve essere davvero successo qualcosa tra Bert e Gerard..andiamo, se no che senso avrebbe avuto litigare a quel modo?


A parte questo io amo Quinn Allman, è completamente pazzo!! A parte le cazzate e le facce che riesce a fare nelle interviste dopo aver visto un pezzo del dvd “Berth” in cui si beve del detersivo sono giunta alla conclusione che è pazzo! E io adoro i pazzi... Pensandoci il Quinn di questa storia ha ben poco a che spartire con quello vero, però innamorarsi pesantemente di una persona che non ricambia renderebbe depresso chiunque, anche se in realtà non riesco a concepire una persona sana di mente che possa dare il 2 di picche a Quinn,ma dico lo avete visto?


Per chi abbia voglia di vederselo, questa è l'esibizione live di “Under Pressure” a cui mi sono ispirata: http://www.youtube.com/watch?v=QZev4cC7Qzg&feature=related


Aniway grazie a chi legge e recensisce, soprattutto, io devo andare che la vermologia applicata mi chiama..maledetta università!!


linkin park: uhm...già, supporto anche io la tua idea, anzi entrambe le tue idee, sia quella che bert e gerard hanno litigato perchè gerard era geloso, sia quella di consolare Quinn e Frank..io prendo Quinn ok?


Chrystal: eh si mi sa che mi hai un pò influenzato con i quadrati dopo la tua fic sui fob..


giuxbouvier: grazie...mi fa piacere che ti piaccia


OoglOO: no non diventarmi emo anche tu!! Mando superpete a consolarti vuoi? ( attenta però che potrebbe distruggerti casa..)


blaise_sl_tr07: un lieto fine? Hai presente con chi stai parlando? Comunque secondo me tutto rientrerà nell'ordine delle cose, ma essendo in quattro le due coppie che si formeranno potrebbero non essere così scontate...


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Capitolo 5
*** Drunk?! ***


Il tepore della tazza piena di liquido nero si diffonde alle mie mani mentre permetto ai miei pensieri di contoncersi pigri nella mia testa mentre osservando quello che accade fuori dal bus.

Non molto di interessante, a dire il vero.

Il solito vociferare confuso di tecnici che si avviano verso il palazzetto che ci vedrà sul palco stasera, il solito gruppetto di fan assiepato oltre i cancelli in trepidante attesa.

Davanti a noi il piccolo bus dei nostri colleghi. Mi sento stupido ma quando vedo la porta aprirsi il mio primo desiderio è che sia Frank a varcarla, ma resto deluso.

Da quella porta si materializza il mio nemico, o meglio, la persona su cui dovrei riservare tutto il mio odio e rancore per ripulirmene le vene, se solo ci riuscissi. Ma come ho già detto, è difficile odiare Gerard. Ha un'aria talmente indifesa, e timida e disarmante che sarebbe un delitto anche solo pensarne male, figuriamoci odiarlo.

Ma la sua immagine fissata sulla mia retina ha qualcosa di diverso, lo vedo traballare più del solito. Artiglia la porta del tour per impedirsi di cadere, e per poco non rovina a terra. Lo osservo incredulo, poi fisso l'orologio. Sono solo le due di pomeriggio.

Eppure sembra inequivocabilmente ubriaco.

“ B-Bert..”

chiamo il mio amico, incapace di distogliere lo sguardo dalla scena di Gerard che arranca per la strada rischiando di cadere ad ogni passo.

Sento il mio cantante sospirare pesantemente alle mie spalle, chiaramente infastidito dal fatto di dover interrompere la sua battaglia a biscotti volanti contro Jeph.

“ Umpf...che vuoi Quinnifer?”

la voce di Jeph si articola in una risata, mentre Gerard fuori dalla finestra cammina ancora barcollando e attirando l'attenzione dei presenti.

“ Credo che Gerard abbia dei problemi...non si regge in piedi”

Lo sento sbuffare, mentre il suo passo strascicato riempie il breve spazio tra i nostri due corpi avvicinandosi al mio. Sento il suo respiro addosso, e devo farmi violenza per restare incollato al problema che si profila davanti a noi.

Nella mia testa parte un breve corto dello scenario che potrebbe aprirsi nella realtà tra qualche secondo, ovvero Bert che esclama, si precipita fuori dal bus e corre dal suo amato a prenderlo tra le braccia cercando di fare tutto quello che è in suo potere per aiutarlo.

Ma la reazione che ho progettato non si fa vedere, sento solo un breve sbuffo di sufficienza, corredato di un sorrisetto ironico prima di sentire il calore del suo corpo allontanarsi da me e riprendere la sua posizione sul divano.

Mi giro verso di lui sconvolto. Osservo l'espressione insensibile del suo volto chiedendomi perchè non abbia reazioni. Mi volto di nuovo verso il finestrino e vedo la figura nera di Gerard crollare a terra, i lunghi capelli neri si scompigliano disordinati sul suo volto.

Guardo accorrere la gente intorno a lui, e rivolgo uno sguardo eloquente al mio cantante.

“ Bert!”

si volta verso di me, impiantandomi il suo sguardo azzurro addosso. Uno sguardo pesante e senza sfumature, plumbeo.

“ Quinn..”

la noia che aleggia nell'aria con le sue parole non mi scoraggia.

“ Il tuo ragazzo sta male! Alza quel culo e vai da lui!”

“ Non è il mio ragazzo..”

sento l'aria immobilizzarsi. Scambio uno sguardo confuso con Jeph che invece me ne regala uno rassegnato, come a suggerirmi di non potersi aspettare nulla di diverso dal nostro front-man.

“ C-cosa?”

riesco a balbettare, estorcendo questa parola al groviglio della confusione che attanaglia la mia mente.

“ Il fatto che me lo scopi non vuol dire che sia il mio ragazzo o qualcosa del genere...”

Non riesco a muovere un solo muscolo. L'orda di sentimenti che provo per il ragazzo davanti a me si sta chiedendo il perchè della mia scelta, si stanno interrogando sul motivo per cui io abbia deciso di consacrarli a lui. E, sinceramente, me lo sto chiedendo anche io.

“ E in ogni caso, se lui è un idiota che passa il tempo a ubriacarsi e a farsi non è certo affar mio..cioè, è divertente quando lo fa ma non quando si riduce come ora..mica sono la sua baby-sitter!”

Nausea. Eccolo qui il nome da affibbiare a quella sensazione che mi sta avvolgendo lo stomaco. Reputo inutile ogni ulteriore forma di conversazione con Bert e sto per uscire fuori e fare ciò che avrebbe dovuto fare lui, ma la sua voce mi ferma.

“ Ehy, tranquillo anima pia! Guarda che è già arrivato il suo amichetto a salvarlo..”

mi volto verso il vetro e vedo la figura di Frank inginocchiata di fianco al suo amico. Mi avvicino al finestrino per osservarlo meglio e leggere le espressioni sul suo volto.

Da quel volto preoccupato emergono numerevoli sensazioni, la paura, la preoccupazione, la delusione e l'impotenza. Mi incanto ad osservare i suoi occhi nocciola fissi sul corpo steso a terra.

Appoggio una mano sul finestrino, lasciandomi libero di pensare che io pagherei oro per avere una persona come lui al mio fianco. Lo vedo farsi carico del peso di Gerard e riportarlo nel bus, sul volto ancora quella maschera di umanità piena di sentimenti.

Mi volto verso Bert, sta ridendo.

Dio, quanto sono diversi.


**


Ciao!! So che questo capitolo è scandolosamente corto ma abbiate pietà..quella maledetta cosa chiamata ispirazione tarda a farsi vedere.

Comunque per questo capitolo ringraziate o incolpate ( a seconda che vi sia piaciuto o meno) youtube. Girovagando ho visto questo video sul warped in cui facevano vedere questa scena che ha me ha insieme messo tristezza e tenerezza, di Gerard steso a terra con Frank inginocchiato di fianco a lui che lo guardava con un espressione preoccupata, come a dire “ Ma che dobbiamo fare con te?” però era così tenero...

Aniway, per la colonna sonora di questo capitolo ringraziamo Muse e Placebo, ho di nuovo un infatuazione per Brian Molko, in questi giorni sto continuando a riguardare video dei Placebo, in particolare “ Taste in men”, e continuo a cantare “Meds” a ripetizione. Ovviamente la mia fissazione momentanea ha portato alla scrittura di una fic con pairing Molko/Bellamy, se vi va di leggerla...


E ora dopo aver sproloquiato passo ai ringraziamenti..grazie


emo_jess: ave nuova lettrice! Si, è triste, concordo, ma d'altro canto scrivo solo cose tristi...(è il lato emo della forza che mi guida mi sa..)

linkin park: Bene, sono contenta non ci siano problemi sulla divisione dei due uomini ( se se magari...), comunque Frank non avrà l'appoggio di Quinn ma ha il mio che sono la scrittrice..eheh, lo aiuterò io..ahah( scusami, delirio di onnipotenza:) )

OoglOO: Oh mio dio! Già qualche volta su msn ci capita di dire o pensare le stesse cose, ora anche qui..che dici dobbiamo preoccuparci? Aniway contenta che ti sia piaciuto il capitolo ( domenica Nightwish cara...)

Chrystal: eheh..già mi hai ceduto anche una vena per la tragedia dici? Naaa...quella sono sadica io di mio!

Giuxbouvier: già, sono d'accordo con te, non può essere amore se c'è alcol di mezzo..sono contenta ti sia piaciuto il capitolo, spero valga anche per questo..

blaise_sl_tr07: uehi!! Contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto..vero che quel video è troppo bello?? Che tristezza che abbiano litigato...




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Capitolo 6
*** Are you ok? ***


Il bus macina chilometri di asfalto disperso tra vallate deserta. Ho trovato approdo nella zona giorno dopo aver abbandonato la mia branda perchè non tolleravo più l'intreccio di risate e fruscii che provenivano dalla branda di fianco alla mia, quella del mio cantante e del suo amante ovviamente.

Cerco distrazioni e noia in una rivista di gossip finita chissà come sul divano. Ingoio notizie di flirt amorosi di gente definita famosa cercando di distogliere la mia attenzione da Bert. Ma non mi basta la foto di una biondona rifatta con l'ennesimo ragazzino ricoperto di fama per riuscirci.

“ Quinn...”

mi volto verso la voce fragile e insicura e ci trovo Gerard che mi guarda da dietro i suoi occhiali scuri. È da giorni ormai che i suoi occhi non incontrano più la luce del sole, e neanche quella dei neon ad essere sinceri.

“ ehy Gerard!”

sorrido, facendo appello a quel pò di razionalità che ancora mi appartiene. La sua sagoma si sposta dalla porta e prende posto al tavolo, rilassandosi su una sedia e guardandosi intorno incerto.

Il silenzio che cala su di noi riempie l'aria di imbarazzo statico, non ci eravamo mai trovati da soli. Ho la tentazione fortissima di mettermi a fare l'idiota come al solito, erigermi a clown della situazione e strappare un sorriso da quel volto spento e nascosto dietro lenti scure, ma non lo faccio.

Mi perdo invece nell'osservazione del capolavoro di Bert, cucio addosso a Gerard le parole di Frank, le sue lacrime, la sua disperazione nel vedere il suo migliore amico ridotto così.

Una vena sadica si impossessa di me inducendomi a pensare che non può essere colpa di Bert, io non mi farei mai ridurre così, non è da me.

Quando libera il suo volto dall'ingombro degli occhiali scuri e riporta alla luce i suoi occhi verdi tronco i miei pensieri. Non li ho mai visti così spenti.

“ Ehy..tutto bene Gee?”

Gee? Geee??Ma cosa sto dicendo? Perchè uso tutte queste premure con il mio rivale? Perchè mi preoccupo per le condizioni della persona che mi ruba l'amore? Perchè...

Ma i miei pensieri si fermano di nuovo quando lo vedo tremare.

“ Gerard..”

mi avvicino appoggiandogli lieve una mano sulla spalla, lo percepisco sussultare al lieve contatto.

“ I-io..t-tutto bene.”

abbozza un sorriso che non riesce a fare altro che donare alla sua espressione un senso di smarrimento in più.

“ Gerard..sei sicuro?”

la mia voce è piena di preoccupazione, accidenti a me, perchè cavolo mi faccio coinvolgere sempre? Anche con Bert,e con Jeph, ogni loro problema, ogni cazzata, ogni paranoia vengono a sfogarla con me. E quando sono tristi sono ancora io quello che cerca di riavvolgerli di allegria.

“ No davvero..sto bene! Sai, ho anche deciso di curarmi..è giusto no?”

annuisco, senza sapere cosa dire in realtà.

“ Curarti?”

un lieve sorriso si fa spazio sul suo volto sperduto. Gli occhi sorridono leggermente mentre ricomincia a parlare.

“ Si, mi ha convinto Frankie..anche Mike a dire il vero e beh, tutti. Mi sono reso conto che sto facendo del male a loro oltre che a me. Così dopo il tour ho deciso di andare in riabilitazione. “

lo guardo indeciso, lasciando che il fiume di parole invada lo spazio intorno a noi.

“ Sai, fino ad ora non avevo mai capito quanto loro soffrissero per me. Non sopporto più di vedere nei loro occhi disapprovazione e pena e tristezza quando mi guardano..”

resto in silenzio, ancora, interrompendo i pensieri e concentrandomi solo sulle sue parole strozzate. Chissà perchè ha scelto proprio me per confidarsi.

“ E questo è terribile, io non sopportavo i loro sguardi e allora mi rifugiavo nell'alcol. È stato Frank a farmi capire che dovevo uscirne, che potevo uscirne. Io mi sento senza forze ma con lui, con loro a fianco forse posso farcela..”

mi guarda riprendendo fiato, come in attesa. Gli sorrido incoraggiante.

“ Ne sono sicuro Gerard..”

lui mi sorride prima di riabbassare lo sguardo e velarlo di nuovo di buio, eppure aveva appena ripreso calore.

“ Però c'è un problema...”

mi guarda negli occhi, speranzoso che io possa capire senza che lui sia costretto a parlarne. Ma non riesco proprio a capire dove voglia andare a parare per cui gli riservo uno sguardo il più interrogativo possibile.

“ Quale?” chiedo calmo.

“ Bert..” il nome esce fragile dalle sue labbra, carico di un intriso senso di angoscia e amore che non riesco a definire.

Lo guardo senza capire, o forse ho capito benissimo ma non posso frantumare l'immagine della mia ossessione per dare ragione all'emblema del mio odio.

“ Non fraintendermi, io lo amo..credimi, è solo che..”

“ Solo che?” lo incalzo, voglio sapere.

“ Beh..non so..è che ho paura!”

“ Di cosa ?”

lui alza lo sguardo spaurito verso di me per qualche secondo, prima di riabbassarlo velocemente e riprendere a fissarsi le mani.

“ Della sua reazione , forse lui non vuole che io vada in riabilitazione, forse non pensa sia una buona idea. Io lo amo Quinn, non posso stare lontano da lui, non..”

le sue parole si diluiscono in quelle che sembrano lacrime. Mi avvicino istantaneamente a lui,maledicendomi per quello che sto facendo nello stesso istante in cui lo faccio. E anche se illudere la sua fragilità è una cosa che detesto, anche se vorrei che le sue paure si avverassero e mi lasciassero campo libero con Bert, nonostante questo lo abbraccio, stringendolo a me e cercando di calmarlo.

“ ssshh..andrà tutto bene Gerard, ne sono sicuro”

il suo corpo scosso dai singhiozzi è fuso nel mio. E mentre lo consolo inizio a preoccuparmi sul serio, lo faccio perchè mi rendo conto che la mia speranza è proprio questa. Che tutto vada bene per loro.

Scusami Frank.


**



“ Quinn...”

nel dormiveglia confuso vedo l'immagine di un volto sbiadito che mi pare familiare ma che non riesco a inquadrare subito con esattezza. La sua risata argentina però invade lo spazio permettendomi di affibbiare subito un identità a quella macchia confusa.

“ Frank!”

sorrido prima ancora di aprire gli occhi, quando lo faccio la luce che emana mi colpisce con forza. Sembra felice. Mi alzo a sedere sul letto, guardandomi intorno e scoprendo con piacere che siamo soli. Lui sembra intuire i miei pensieri perchè incarica le sue parole di rispondere alla mia muta domanda.

“ Si, siamo soli, i tuoi compari sono nel nostro tour-bus a sbronzarsi!”

sorride ancora prima di spingersi più vicino a me, continuando a tenere quei due fari fissi nei miei occhi.

“ Da come li ho lasciati dubito che verranno a disturbarci..”

sto per ribattere ma le sue labbra tolgono alle mie la possibilità di farlo perchè le avvolgono lasciandomi senza respiro. La sua lingua che gioca con la mia è la molla che conivince la mia lucidità a prendersi una pausa, lasciando tutti i pensieri che mi avvolgevano congelati e innocui. I suoi occhi scintillanti mi incantano mentre scivolano voraci sul mio corpo ormai libero da vestiti, così come il suo. I caldi sentieri tracciati dalle sue labbra mi bruciano addosso come lava, la mia mente confusa si esprime in confusi gemiti e respiri pesanti menter il mio corpo concede alle sue mani tutto quello che chiedono.

Quando affondo dentro di lui percepisco la sua schiena inarcarsi, la sua voce strozzata e grondante piacere aggiunge piacere al mio orgasmo consumato e chiude definitivamente qualunque autorità decisionale al cervello. Mi sdraio accanto a lui, permettendo al mio braccio di restare incollato alla sua vita. Il sorriso che lo avvolge mi scalda le vene quando si posa su di me, mi lascia un bacio umido di saliva sulla guancia prima di cominciare a parlare.

“ Volevo ringraziarti Quinn..”

un sorriso dolce si appropria del mio volto, il calore della sua pelle irradia il mio corpo donandomi un senso di pace che non sospettavo più possibile.

“ Di cosa Frankie?”

ride sentendosi chiamare con il suo vezzeggiativo, probabilmente perchè non immagina che nonostante i vestiti neri e la moda punk che ama tanto seguire gli unici aggettivi con cui viene voglia di definirlo sono nomignoli stupidi e dolci.

“ Per Gee, mi ha detto che avete parlato e tu lo hai tranquilizzato su Bert, era così teso prima. Ora invece sembra più tranquillo e ha deciso che gli parlerà il prima possibile. Voleva farlo stasera ma da come sono ridotti mi sa che non è il momento migliore. “

“ Ma io non ho fatto nulla di così importante, voglio dire..lo avrebbe fatto chiunque!”

sorride di nuovo, puntandomi un dito addosso e impiantando quei due occhi pieni di sentimento nelle mie iridi.

“ Ti assicuro che io non avrei mai trattato Bert a quel modo, in fondo è colpa sua se non posso stare con Gerard. Sei fantastico Quinn!”

conclude la frase sigillandomi le labbra con le sue, guadagnandosi un sorriso da parte mia. Nonostante non mi senta così puro e fantastico come questo amorevole ragazzo racconta in giro mi rilasso credendo alle sue parole e beandomi di quel pò di autostima ritrovata.

Le sue dita si incollano a una sigaretta, seguo la brace della punta trasformarsi in fumo mandando una mano a vagabondare sulla sua schiena accarezzandola.

“ Ma secondo te Bert la prenderà bene sul serio?”

Sospiro chiudendo gli occhi. No, cazzo, no che non la prenderà bene. Gli sembrerà un offesa e un insulto personale, non tollererà mai una scelta del genere. Guardo Frank perdendomi in quegli occhi pieni di speranza e ritrovata felicità. Non sono un killer di sogni, non posso spezzare speranze, in fondo potrei anche sbagliarmi.

Gli rubo la sigaretta dalle mani aspirando una boccata prima di rispondergli.

“ Non lo so Frank. Ti giuro che non lo so”


**


Ciao a tutti!

Per farmi perdonare di aver postato un capitolo così corto la scorsa volta ho cercato di recuperare co questo, che è abbastanza lungo e soprattutto arriva a poca distanza dall'altro. Udite, udite l'ispirazione è tornata!! ( Festeggiamenti in corso alle mie spalle!) Ho in mente tutta la storia fino alla fine, che comunque non sarà tra tantissimo, e quindi devo solo scriverla. Contente?


Giuxbouvier: beh in realtà io credo che non si possa scegliere di chi innamorarsi, anche se concordo con te che il bert di questa fic è stronzo e non si merita assolutamente Quinny!!

Chrystal: Infatti Quinn non si è disinnamorato affatto, non ti preoccupare, non sei tu che sei sadica è l'amore che rende stupidi! Comunque ti dirò che secondo me “ Disenchanted” è stata davvero scritta per Bert, più la ascolto e più ci penso e più me ne convinco, in fondo non è detto che parli di amore, può benissimo parlare della fine di un'amicizia no?? Ma che carino Patrick, lo vedo sempre che mette i commenti alle tue recensioni..eheh

OoglOO: manca sempre meno a domenica!!! Per non parlare di Ville!! Uahh!!! VILLE!!!!




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Capitolo 7
*** It's over ***


Il sole pigro del mattino filtra le finestre arrivando a rischiarare la tavola su cui campeggia una serie di cibi dall'aria preoccupatamente sana.

“ Quinny!!!”

il sorriso di Frank mi accoglie luminoso, ha ancora i capelli arruffati.

“ Ho preparato la colazione!”

gli sorrido, gettando un occhiata riluttante alle pietanze che occupano la tavola mentre lui prende posto su una sedia cominciando a servirsi.

“ Ehm...Frankie? Perchè questa torta è verde?”

stacca le labbra dalla tazza ricolma di liquido nero e mi fissa scioccato.

“ è tofu!!”

lo guardo riluttante, incapace di contraddire il suo sorriso luminoso.

“ Tofu?”

“ Si!! Ho pensato di fare una bella colazione vegetariana! Ho trovato un sacco di roba nella dispensa..non pensavo che voi foste dei salutisti ragazzi..mi sono stupito!”

Sorrido sedendomi e versandomi un pò di caffè.

“ é Jeph quello fissato con ste menate..sarà roba sua!”

dico noncurante ammirando l'espressione imbronciata che si è formata sul suo viso.

“ Ehi Frankie...ti sei offeso?”

mugugna qualcosa di incomprensibile prima di andare al lavello a mascherare i tremiti che percorrono il suo corpo con la finzione di preparare un altro caffè. Mi avvicino a lui preoccupato quando sento suoni enormemente simili a singhiozzi provenire dal suo tiepido corpo. Poggio una mano sulla sua schiena, percependo ancora i suoi tremiti e chiedendomi cosa ci sia che non va.

“ Frankie..”

ma la mia preoccupazione viene tagliata di netto quando mi ritrovo completamente bianco e lo vedo sghignazzare con un pacco di farina in mano. La mia mente intorpidita ci mette qualche secondo prima di reagire e collegare tutti i pezzi del mosaico, portandomi velocemente alla conclusione di essere stato preso per il culo.

“ Dio Quinn..sei anche più ingenuo di Gee..ahah che tonto!”

mi levo la farina dal volto con una mano prima di tornare a concentrarmi sul ragazzino davanti a me velando la mia mente del dolce sapore di vendetta invocata.

“ Comincia a correre Iero..”

quello che segue è lo sfoggio di un viaggio nel tempo nei meandri dell'infanzia, un tempo in cui si correva e gridava e rideva senza motivo apparente. La corsa si conclude sul divano su cui frank inciampa nel suo vano ma artistico tentativo di fuga. Gli finisco addosso per evitare la sua nuova fuga, e mi ritrovo a perdere i miei occhi nei suoi, enormemente teneri e scandolosamente attraenti.

I suoi occhi ridono ancora mentre le sua labbra che esprimono respiri pesanti provocano il mio corpo in modo assolutamente indecente. Sto per mandare a puttane il mio autocontrollo quando un colpo di tosse ci distrae facendoci voltare verso la porta.

Il mio sguardo incontra quello infastidito di Bert e quello confuso di Jeph, entrambi mi fissano a bocca aperta. Inchiodo le iridi negli occhi azzurri di Bert, sperando di trovare almeno un piccolo segnale che tutto questo possa dargli fastidio, almeno una punta di gelosia. Ma la mia speranza risulta vana, vedo i suoi occhi fissare con odio il punto sotto di me e so che quell'odio malcelato non dipende da me, ma da qualcun'altro. Qualcuno con gli occhi verdi e la pelle candida, qualcuno dai capelli mori e lo sguardo da bambino.

“ Ehm..Quinn forse è meglio che io vada..”

solo in quel momento la presenza di Frank sotto il mio corpo viene recuperata come informazione dal mio cervello. Arrossisco immediatamente prima di alzarmi e liberarlo, mi sorride intimidito alzandosi e sparendo dietro la porta. Nel farlo passa accanto ai miei due compagni e gli rivolge un timido ciao, solo Jeph risponde mentre Bert ancora tiene inchiodato il suo odio su di me.

Volto il viso verso la finestra, cercando una scusa plausibile con cui giustificare la scena e poter vivere senza il peso di quello sguardo addosso.

“ Uuuuhhhh!! Roba vegetariana! Che meraviglia!!”

Jeph prorompe in un esultanza isterica rendendosi conto di quello che Frank ha preparato e che ancora è sul tavolo. Si accomoda iniziando ad addentare qualunque roba verde che incontra sul suo percorso mormorando compiaciuti complimenti al cuoco. Lo sguardo tra me e Bert invece continua ancora nella sua immensa staticità, mi sento pervadere da un senso di inadeguatezza che non riesco più a sopportare quindi decido di dedicare le mie attenzioni alla forma di vita più socievole al momento che in questo caso è Jeph.

“ Meno male che te la mangi tu quella roba, credo che Frank ci rimarrebbe piuttosto male se la buttassimo..in fondo si è impegnato tanto!”

rivelo con un sorriso raggiungendo il mio amico al tavolo.

“ Uuhh!! è stato Frank allora, in effetti mi pareva strano che tu fossi diventato vegetariano in una sola notte Quinny!”

sorrido, ripensando a quella che è stata la notte passata. Altro che vegetariano, mi sono lasciato andare ai piaceri della carne tutta la notte.

“ Uao che bravo il nostro nanetto! E levami una curiosità, Allmann, Iero ha soddisfatto anche altri tuoi appetiti oltre a quelli culinari?”

la voce fuori campo di Bert mi distrae dal mio sterile tentativo di ignorarlo, il veleno con cui ha ricoperto la sua frase mi ha irritato enormemente, gli rivolgo un occhiata gelida.

“ Scusami?”

si avvicina sorridendo, un sorriso falso e canzonatorio, di quelli che ti viene voglia di cancellare a pugni.

“ beh mi chiedevo se Iero ti avesse soddisfatto anche in altri modi. Sai, mi pare una domanda legittima dato che stavi per fartelo sul nostro divano..e che mi dici? Ci sa fare quella puttanella?”

la rabbia esplode costringendomi ad alzarmi di scatto dalla sedia che rovina fragorosamente a terra. La mano si serra in un pugno mentre i miei occhi si tingono di odio. Jeph dal basso ci guarda perplesso.

“ Non parlare così di lui Bert! Non osare più!”

la mascella serrata e il pugno a pochi centimetri dal suo naso urlano rabbia, ne constato gli effetti nel vedere la nota di sarcasmo sparire dagli occhi di Bert per lasciare spazio a un espressione incredula.

“ ehy bello, scherzavo! Chi ti scopi non sono fatti miei..ora vado a farmi una doccia!”

quando sparisce dalla mia vista infilandosi nel corridoio che porta al bagno mi lascio cadere sulla sedia afflosciandomi come un sacco di iuta vuoto. Jeph mi rivolge un occhiata preoccupata tra una cucchiaiata di cereali e l'altra mentre io sono fermo in contemplazione della mia mano destra che fino a qualche minuto prima si trovava a pochi centimetri da Bert pronta a scaricargli addosso il mio odio.

“ Quinn..”

alzo lo sguardo perso scontrandomi con quello di Jeph che mi guarda apprensivo. Lo sguardo che gli rivolgo deve essere alquanto vuoto e opaco perchè vedo la preoccupazione affiorare nelle sue pupille. Faccio un lieve cenno con la testa per sostenere che va tutto bene ma non pare funzionare.

“ Ehy, guarda che Bert scherzava. Lo fa sempre no? Perchè te la sei presa tanto?”

lo guardo e mi sento riscucchiare in un buco nero di confusione, mi fisso il palmo della mano e una domanda mi si artiglia in testa.

“ Già, perchè me la prendo tanto?”


**


Ultima data.

Domani sarà tutto finito. Finalmente i My Chemical Romance non saranno più presenti nella nostra vita ogni secondo. Non dovrò assistere più alla vista del mio cantante che infila la lingua nella trachea del signor Way. Non dovrò più far finta che Gerard o qualcun'altro di quella band mi stia simpatico. Non dovremo più passare tutte le serate insieme. Non dovremo più ospitare Gerard nel nostro bus.

Insomma, una gran figata.

Sospiro.

Ma a chi la do a bere? L'odio che posso provare per tutte le cose che ho elencato non minano minimamente la mia voglia che tutto questo continui. Ed ho paura come un ragazzino alla prima cotta di ammettere con me stesso tutto questo.

Sbuffo lasciandomi andare a testa in giù e perdendo i miei pensieri nella comodità del divano che mi ospita.

L'unico pensiero che si artiglia in testa è che non rivedrò più Frank.

Il rumore di una porta che sbatte mi riscuote dai miei pensieri, qualche secondo è il tempo che ci mette la sagoma di Bert per entrare nella stanza in cui è abbandonato anche il mio corpo.

Lo sguardo che si porta appresso è spento, mi alzo preoccupato lasciando perdere la muta polemica che porto avanti con lui da quella sua battuta su Frank. Mi degna a malapena di un occhiata mentre l'attenzione che dedica alla bottiglia di birra che stringe tra le mani è immensamente più elevata.

“ Ehy Bert..tutto ok?”

mi siedo al tavolo, avvicinando la mia sedia alla sua ed è solo in quel momento che sembra accorgersi che ci sono anche io.

“ I-io..G-Gee..lui n-non e io non..cazzo..”

il suo sguardo è perso, ho l'impressione che il suo sistema nervoso sia stato vessato dall'aggressione di qualche additivo chimico negli ultimi minuti minando la sua lucidità mentale e insieme la capacità di fare un discorso sensato.

“ Bert calmati, cos'è successo con Gerard?”

i suoi occhi azzurri sono due pozze liquide, spaventosamente vuote.

“ L-lui non mi vuole..lui mi odia...lui se ne andrà via da me..lo so lo so lo so!!”

lo guardo sbalordito mentre le sue parole escono nell'aria ad un tono eccessivamente alto.

“ Ti ha lasciato?”

chiedo, sperando che il mio entusiasmo misto a speranza non sia troppo eloquente.

“ No, ma lo farà non appena sarà sobrio. “

la mia mente lavora riportandomi alla mente quello che mi aveva detto Gerard, della sua volontà di entrare in riabilitazione per abbandonare la dipendenza dall'alcol.

Quando la mia mente si riconnette con la realtà trovo Bert con la testa appoggiata sul tavolo, nascosta tra le braccia. Gli accarezzo lievemente i capelli sorridendo e tentando di consolarlo.

“ Gerard ti ama Bert, non sta con te solo perchè è ubriaco..”

il suono delle sue parole si perde nella stoffa risultando solo un mugolio indistinto. Sorrido.

“ Cosa?”

alza lo sguardo dalle braccia per fissarmi negli occhi

“ Nessuno sano di mente starebbe con me Quinn! Certo, sono bravo a letto, ma non sono proprio un uomo da sposare! Gerard se ne accorgerà! Devo impedire che mi lasci! Gli dirò di non andare a disintossicarsi!!”

lo fisso scuotendo la testa, totalmente in disaccordo con questa sua astrusa idea.

“ Non dire cazzate Bert!”

la durezza del mio sguardo deve convincerlo che quella che ha detto è davvero una cazzata.

“ Uff! E allora devo pensare a fare qualcos' altro per impedire che mi lasci!”

“ Si magari potresti cominciare a fare la persona decente!”

lui mi guarda come per soppesare la mia idea, ma non ha molto successo.

“ Naaa! Non funzionerebbe...come posso fare per impedire che mi lasci?”

“ Mollalo tu!”

mi giro verso la voce, alle nostre spalle Frank ci osserva appoggiato allo stipite della porta. Il sole scintilla sul suo piercing labbiale convogliando l'attenzione sulle sue labbra carnose, sento fortissima la sensazione di appropiarmene ma poi riporto l'attenzione sulle sue parole e mi perdo in un esclamazione all'unisono con Bert.

“ C-cosa?”

“ Mi avete sentito!” dice, sorridendo e avvicinandosi al tavolo. Si siede di fianco a Bert e mi sorride leggero.

“ Quinn potresti lasciarmi solo con Bert per favore?”

cerco di oppormi ma il suo sguardo mi spiazza, è uno sguardo che non ammette repliche. Mi allontano arpionando le sigarette ed esco dal bus.

Getto un ultima occhiata al nostro camper prima di dirigermi verso il palazzetto alla ricerca di qualche forma di vita con cui intrattenermi.

Questa è la fine di tutto, ne sono perfettamente consapevole.



Ciao ciao ciao!!

Scusate se è da tanto che non scrivo molto ma avevo un calo di ispirazione, poi Giovedì scorso c'è stato l' EVENTO e mi è tornato tutto, ispirazione, voglia di vivere, di uscire, di studiare, di ballare, di scrivere, ma soprattutto mi si è risvegliato l'ormone...beh, provate voi a vedere Ville Valo per un ora e mezza a poca distanza che ride, canta, parla e fuma e non avere un sovraccarico ormonale! Beh, fatto sta che in questi giorni aggiornerò tutto perchè la mia mente è un cumulo di idee..grazie Ville della tua esistenza...OOglOO tu si che mi capisci vero?? E anche tutto il resto del mondo che era lì all'alcatraz quella sera...vabè, basta cazzate, parliamo d'altro...

Tipo, questa storia è agli sgoccioli care mie, la fine si avvicina a grandi passi e anche se non avrà un finale tragico di morte e distruzione ( ho appena letto “il principe mezzosangue” e la fine mi ha un attimo scombussolata..) la fine sarà comunque triste, o felice, non so dipende dai punti di vista. Quinn Allman resta sempre tra i miei uomini preferiti al mondo ma al momento Ville batte chiunque...dio quanta bava versata!!

E ora dopo aver mostrato che la mia componente da adolescente arrapata è ancora viva e vegeta passo alle recensioni ricordando a tutte che vi voglio bene e buona festa della donna care...


ShiningFog: ciao nuova lettrice..o perlomeno recensitrice! Grazie mille dei complimenti...e per le due coppiette che dire? Bert e Gerard sono un must ma Frank e Quinn all'inizio non convincevano neanche me, però poi con l'andare della storia i due ragazzi mi si sono affiatati e ora li trovo assolutamente perfetti..sisi, sono fiera di loro! ( come se fossero miei, tra l'altro..beati sogni!)

OoglOO: proteggiamo Gee? Ma dai sembra lo slogan di una campagna animalista! Ahahah...comunque io devo ancora riprendermi dalla depressione post-ville, mi han detto che è un effetto collaterale molto forte..a te come va?

blaise_sl_tr07: non ti preoccupare, ti capisco, la scuola è una piaga per tutti! Io poi mi ricordo il mio ultimo anno di liceo è stato stressantissimo quindi sei giustificata in pieno! Si si sul video hai ragione, c'è anche nel dvd, era proprio quella la scena! Tra un pò vedrai la fine della storia cara...poi mi dirai che ne pensi..

Chrystal: eheh, guarda che Frank qui si è offeso che l'hai paragonato a patrick, dice che lui non l'ha fatto per ringraziare Quinn ma perchè si annoiava e si sentiva solo..ehm, Frank, questo è peggio...ecco ora si è offeso! Santa pazienza...

giuxbouvier: eh si l'amore è un gran casino, è masochistico, non si può scegliere...uff! Quinn e Frank sono i più tenerelli in questa fic ma anche quelli che più ci stanno male..però si sono dolcini!!eheh..

Fallen: uehi! Chi si rivede!! Che bello che torni a commentare le mie storie, me tanto contenta e felice che anche questa ti piaccia...


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Capitolo 8
*** Unintended ***


Le luci si spengono mentre gli ultimi rimbombi delle urla accompagnano la nostra rotta verso il backstage. Il sudore ricopre i miei vestiti e la mia pelle, segno della foga con cui ho voluto incorniciare gli ultimi istanti di questo tour.

Bert, davanti a me, ha usato l'ora e mezza di parole mischiate con suoni per sfogare tutta la sua delusione. Lo conosco da troppo ormai per non sapere la natura esatta dei pensieri che occupano la sua mente. E quando canta così bene vuol dire solamente che o è triste o arrabbiato, e questa volta mi sa che il responsabile è un frullato emozionale dei due. E l'origine della sua rabbia inespressa è qui a pochi passi da noi che lo aspetta. Con un occhiata a Jeph e Branden decidiamo di eclissarci e lasciare libero spazio alle loro emozioni di confrontarsi e litigare. Saluto con un cenno Gerard, giusto in tempo per vedere i suoi occhi verdi velati di rassegnata tristezza.

La notte ci accoglie nel suo ventre, mentre disperdo pensieri e parole in una bottiglia di alcool con Jeph vedo tre ombre familiari avvicinarsi.

Sorrido riconoscendo tra loro anche quella di Frank.

“ Sapete dov'è Gerard?”

chiede Mikey, nella sua voce un tono di impalpabile preoccupazione che tenta di nascondere.

“ E' dentro che parla con Bert!”

la voce di Jeph risponde sicura mentre il mio sguardo si ancora su Frank, ripercorrendo come in un sogno ad occhi aperti ogni centimetro della sua pelle disegnato sotto quella stoffa.

“ Forse dovrei andare a...”

ma Frank benda il tentativo di Mikey di andare a recuperare il fratello con un sorriso furbo.

“ Naa! Hanno bisogno di parlare, perchè invece non vai a farti una birra con Bob e Jeph già che siete qui? Io discuterò con Quinn di chitarre..se Gee urla corro a salvarlo!”

Bob e Jeph scoppiano a ridere mentre Mikey tenta di rassicurarsi e riuscire così a seguire il consiglio del suo amico. Io invece fisso Frank, sorridendo alla scusa che ha trovato per farci lasciare soli ma perfettamente consapevole che se davvero Gerard avesse bisogno di lui non ci metterebbe neanche due secondi a raggiungerlo.

Bob e Jeph si allontanano verso il bar a grandi passi, trascinandosi dietro un esitante Mikey che lancia occhiate imploranti a Frank. Quando sono abbastanza lontani dalla nostra visuale Frank infila la testa nella tenda che ci divide dal backstage e dal luogo in cui i nostri due cantanti stanno discutendo. Attendo pazientemente che l'opera di supervisione sia finita affondando tutta la mia tensione nella birra che stringo tra le dita, una gradazione decisamente troppo bassa per riuscire nel mio intento.

Quando ritorna a sedersi vicino a me sta sorridendo.

“ Stanno litigando!”

lo guardo accigliandomi leggermente mentre nella realtà vorrei urlare.

“ E ne sei contento?”

chiedo con un tono più acido di quello che vorrei, ma lui sembra non accorgersi neanche perchè mentre mi risponde quel sorriso malevolo è ancora lì sul suo volto.

“ Certo! In fondo è stato solo merito mio..”

mi sorride ancora mentre corona con una sigaretta lo spettacolo delle sue dita sottili.

“ Come?”

la domanda che gli rivolgo è attraversata da una repentina rabbia incredula. Così come la sua espressione si vela di curiosa incredulità nel rispondermi.

“ Beh, te lo avevo detto che avrei fatto una cosa del genere no? E ora stanno litigando!! Non è fantastico? Dovresti ringraziarmi, così potrai avere Bert tutto per te...”

Sbarro gli occhi mentre le sue parole si infilano nel mio cervello con una lentezza esasperante, le analizzo una per una cercando un modo per ripulirle dal dolore che si portano dietro. Ma non lo trovo. Un silenzio carico di tensione si insinua tra i nostri due corpi, ma quasi fatico ad accorgermene, sono troppo impegnato a disciplinare i pensieri che mi urlano in testa.

Fantastico? Ringraziare? Si, dovrebbe essere questa la reazione normale. Dovrei rivedere le mie emozioni in Frank, dovrei sentirmi legato a lui nella gioia di questo momento. Come quella sera in cui le nostre due solitudini si sono incontrate, quella volta che leggere nei suoi occhi era come guardarmi allo specchio. Eravamo così simili allora. E adesso? Perchè non sono felice nel sapere di avere finalmente una possibilità nella conquista di Bert? Eppure lo amo così tanto. Dovrei essere felice che lasci Gee! Frank lo è in fondo. Si. Lui lo è, ma io no. Perchè?

Il flusso confuso dei miei pensieri viene distratto da un suo sospiro pesante. Alzo gli occhi incontrando i suoi, sembra rassegnato.

“ Perchè non sei felice Quinn?”

lo guardo terrorizzato. Non so la risposta, non la conosco e non voglio saperla. Non voglio dare un nome all'emozione che mi si agita dentro. Non voglio.

“ Non lo so Frank...so che dovrei essere felice, ma non ci riesco.”

abbasso nuovamente la testa sentendo la sua mano accarezzarla leggermente mentre i pensieri confusi che ho in testa decidono di disperdersi per lasciare campo libero alla velocità dei battiti del mio cuore.

“ Quinn..ehy..”

sento alzarmi il volto da due dita che mi costringono ad inchiodare i nostri due sguardi. Come resisterò senza questi occhi?

“ beh, io voglio ringraziarti..è stato bello quello che..cioè, insomma...noi due intendo..”

lo guardo mentre i suoi occhi perdono quella pomposa vanità che li possedeva. Riconosco nel suo volto delle note leggermente più rosse del suo normale e sorrido cogliendolo in questo lampo di tenera vulnerabilità. Accarezzo leggero con una mano le sue guance prima di tirarlo a me e posare le mie labbra sulle sue. Ma il nostro bacio viene interrotto dalle tende che si aprono furiosamente alle nostre spalle. Ci stacchiamo giusto in tempo per vedere Bert uscire furente con Gerard coronato con un aria altrettanto cupa a pochi passi dietro di lui.

Mi sento incenerire dal suo sguardo che si posa su di me.

“ Dove sono gli altri due?”

mi sento mancare il fiato mentre sento la mano di Frank posarsi sulla mia per rassicurarmi. Lo fisso sconvolto, non riesco a credere che non sia già attaccato a Gerard ma che la sua funzione attuale sia quella di rassicurare me.

“ Non lo so Bert..”

mando le parole a rispondere a Bert mentre i miei occhi restano inchiodati a quelli di Frank. Alle nostre spalle Gerard non osa disturbarci, o forse, semplicemente, non riesce a staccare le sue pupille da Bert.

“ Valli a cercare e andiamocene! Non voglio restare qui un secondo in più..”

l'incanto del nostro sguardo si rompe mentre la figura di Frank viene raccolta dalla mano di Gerard e condotta lontano da me.

“ Cos'è successo?”

chiedo a Bert non appena i due chimici si sono allontanati. Ma lui mi guarda con sguardo vacuo, completamente inerte.

“ E' finita!”

lo vedo dirigersi verso il tour-bus. Aspetto che la sua figura si infili completamente nella vettura e ripenso alle sue parole.

“ è finita”

mormoro a fior di labbra e le emozioni che mi assalgono non sono gioia o amore o sollievo. L'emozione che mi avvolge è malinconia.

E sullo sfondo dei miei pensieri una figura confusa si forma.

La riconosco non appena diventa più nitida.

É quella di Frank.


**


Un silenzio irreale permea il bus sparato verso le nostre case. Armeggio con il cellulare continuando a scrivere e cancellare parole con cui dare il mio addio a Frank. Dal divano su cui sono spalmato assisto allo scontro di parole tra Jeph e Bert. O meglio, assisto alla lotta tra le frasi di Jeph e i mugugni di Bert.

“ Ma perchè ce ne siamo andati così di corsa?”

“ Umpf!”

“ Avevano organizzato una festa..”

“ Mmmhh..”

sorrido amaro, in fondo a quella festa volevo esserci anche io. Ma forse non avrei retto al bagaglio emozionale che mi avrebbe tormentato. L' addio con Frank. La tristezza di Bert. Non mi sarei divertito sapendo le condizioni in cui il mio amico si trovava.

Torno a fissare lo schermo vuoto ancora intrappolato dalla ricerca di parole. Mentre sono alla ricerca di qualcosa di sensato il cellulare mi trema tra le mani annunciandomi l arrivo di un sms.

Quando vedo il nome di Frank come mandante il cuore perde un colpo, apro titubante il messaggio.

Ehy, ma che fine avete fatto? Qui se lo chiedono tutti..pensavo di rivederti, altrimenti ti avrei salutato meglio..


sorrido leggendo l'ultima frase e perdendomi in tutti i possibili doppi sensi che la mia mente malata riesce a elaborare. Ma poi decido di ignorare quello che sento e rispondo al messaggio.


“ Siamo in rotta verso casa già da un' oretta...Bert ci ha imposto il ritorno immediato! Anche io avrei preferito avere più tempo per salutarti ma è andata così..non possiamo farci nulla, no?


invio sospirando. Non ha senso flirtare per telefono, se non posso toccare quella pelle è inutile perdere neuroni nel suo ricordo. Anche perchè Frank non vuole il mio amore, quello che condividevamo erano solo i nostri corpi, non c'è nulla di quello che eravamo che possa essere mantenuto vivo attraverso un cellulare.

Osservo fuori dal finestrino mentre penso che tutto quello che è successo mi sembra già lontano anni luce. La vibrazione del cellulare mi distrae nuovamente.


Già, non possiamo farci nulla, hai ragione...senti, come sta Bert? Gerard è ridotto uno straccio..comincio a temere di non aver fatto la cosa giusta..


inchiodo lo sguardo su Bert, ancora impegnato in quella ridicola conversazione con Jeph. Una birra in una mano, la sigaretta nell'altra. Il solito Bert, il solito certo..con molta luce in meno però.

Anche lui è messo male, ma lo rimetterò in sesto. Tornerà ad essere il solito cretino arrogante e allegro..hai fatto la cosa giusta, o perlomeno quella che volevamo. Gerard starà meglio di così, non potrà essere altrimenti con te a fianco..


invio senza neanche soffermarmi a riflettere sul reale senso delle mie parole, farlo mi immobilizzerebbe. La sigaretta che stavo fumando mi muore tra le dita, la vedo come una metafora della parabola discendente di questo mese passato con Frank. Il tempo di accenderne un'altra e sento vibrare nuovamente il cellulare.


Beh, anche Bert è fortunato ad averti accanto, credimi. Sai, pensandoci forse sarebbe potuta andare diversamente ma non si può cambiare obiettivo quando sei a un passo dalla meta.. sorry!


Un passo dalla meta? E pensare che con me la meta l'aveva già superata molto tempo prima che Bert e Gerard si lasciassero, ma so che ha ragione. Le nostre due storie si sono incrociate soltanto per caso, e per un motivo molto semplice, la nostra unione non era stata contemplata dal destino. E prima accetterò questa cosa prima sarò libero di arrivare alla mia meta.

Sorrido abbandonando il cellulare e sedendomi al tavolo con Jeph e Bert. Anche se è passata solo qualche ora Frank è già passato.

Inutile spalmare ricordi sulla sua figura.

Mi porterebbe verso il fondo.


**


Ciau!!!! Anzitutto vorrei rendervi partecipi della mia scoperta del giorno, ma lo sapevate che alle superiori in Costa Rica al posto della Divina Commedia si studiano il Don Chisciotte??

Oggi in macchina di un mio amico ho battezzato i suoi peluchini, poverini erano senza nome! Ora si chiamano Brian ( Molko), Matthew ( Bellamy), Ville ( Valo) e Gerardo!!! D'altronde dovrò pur meritarmi l' appellativo di teenager che mi hanno affibiato, o no?

Ad ogni modo la storia procede sempre più veloce verso la fine e il titolo di questo capitolo non c'entra nulla..scusate ma questa canzone dei Muse mi sta ossessionando! È per questo che il capitolo è così triste ( seee, come se la storia fosse allegra di suo!), ma l'avete sentito quel capolavoro di canzone? È bellissima, ma anche so sadddd...

Come al solito chiedo scusa per le cazzate che sparo ma parlare random è una cosa che mi piace quindi non credo smetterò...

e ora grazie grazie grazie a..

Chrystal: ahahah!! Da ora in poi ti chiamerò la contessa Ugolina!! Ma povero Gee!! Lasciato in bianco solo per aver espresso la sua opinione...meno male che c'è bertuccio a consolarlo!! Ihihih!!

blaise_sl_tr07: Il concerto è stato meraviglioso! Io te lo racconterei anche ma non ci sei mai sul myspace!! Vabè che anche la sottoscritta latita da un pò..maledetti studi!! Dai tieni duro che poi ti aspettano anni di divertimento assicurato! ( o perlomeno il mio primo anno di università è stato bellissimo, sempre in giro per concerti o locali..poi ho messo la testa a posto che gli esami mica si fanno da soli nè!) Comunque la storia va veloce verso la fine, direi due capitoletti al max! Però se vuoi per farla finire più tardi pubblicherò lentamente...per quanto riguarda Quinn togli pure il quasi..povero, è anche più sfigato di me in amore!!

faith_: eh già Ville, cosa non risveglia quell uomo!! Già, il nostro nanetto preferito ha deciso di tirare fuori i cosidetti per il bene del suo amore...

ShiningFog: eheh..grazie! Spero ti piaccia anche questo...

OoglOO: ehy!! la mia compagnuccia di concerti!! Peccato non ci sia altro in vista a breve!! Eheh!!Il supporto morale era mio, ma il supporto ormonale era di Ville..eheheh...ok, pessima, lo so..P.S.: fatta la foto?

Fallen: ciauuuu!!Mi fa tanto piacere che ti piacciano le mie storie..mi dispiace ma è davvero agli sgoccioli, tempo due capitoletti e sarà finita..


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Capitolo 9
*** Disenchanted ***


Il cielo grigio fa da cupola all'eco dei miei passi. Scorro le case lasciando il tempo ai miei occhi di inquadrarle e riconoscere la villetta che sto cercando.

L'inquietante banalità delle casette di provincia americane mi ferisce ogni volta.

Imbocco un piccolo sentiero e busso leggero alla porta verde che mi si para davanti. L'assoluta mancanza di reazioni è l'unica risposta che ottengo.

Impimo a fondo l'impronta digitale del mio indice sul campanello, producendo un trillo infinito, ma nessuna traccia di movimenti riempie l'aria.

Sto per rinunciare e arrendermi all'evidenza di una casa vuota e richiusa su se stessa ma mi concedo un ultimo tentativo. Appoggio la mano sulla maniglia. Docile e con un lieve scricchiolio la porta si apre, permettendomi l'ingresso in casa McCracken.

Appena metto piede sul parquet vengo investito da una melodia triste condita con una voce melanconica che riveste quelle note dandogli una tinta più marcata. Una voce dannatamente conosciuta. La voce di Gerard.


Well I was there on the day

They sold the cause for the queen,

And when the lights all went out

We watched our lives on the screen.

I hate the ending myself,

But it started with an alright scene.”


Mi faccio spazio nel buio cercando di ricomporre mentalmente la rotta da seguire, cullato e guidato dalla voce di Gerard che impregna le mura di graffiante astio.


It was the roar of the crowd

that give me a heartheche to sing

It was a lie when they smile

and said you won't feel a thing..


“ Bert..?”


Una sagoma si muove nell'oscurità che ha anestetizzato anche questa come le altre stanze della casa.


If I'm so wrong

How can you listen all night long?

Now will it matter after I'm gone?

Because you never learn a goddamned thing.”


Muovo incerto i passi, respirando l'odore di nicotina che appesantisce l'aria e che mi indica, inequivocabilmente, la sua presenza.


“ Secondo te ha ragione?”


La voce del mio cantante sovrasta le note e mi informa che è vivo. Sospiro di sollievo prima di occupare la mia mente nella formulazione di una risposta alla domanda. Sto per chiedergli cosa intenda ma la voce di Gerard mi blocca rivelandomi la risposta alla mia domanda inespressa.


You're just a sad song with nothing to say

About a life long wait for a hospital stay

And if you think that I'm wrong,

This never meant nothing to you


lo raggiungo sul divano sedendomi accanto alla sua anima ferita. Imprigiono una delle sue mani tra le mie, accorgendomi solo ora del fatto che stia tremando.


“ Ehy..Bert..”


tento di ridestarlo dall' oblio in cui è caduto ma non ottengo reazioni. Il suo sguardo si perde per la stanza alla ricerca di un punto di appoggio, ma nel buio che anima queste mura non c'è conforto per i suoi occhi.

“ Una canzone triste..sono una canzone triste..”

commenta ripiegato su se stesso, incastonato in un alone di fragilità che lo rende ancora più adorabile. Colgo le sue parole e mi appresto a montare una dichiarazione che smonti la sua, ma la voce di Gerard si intromette ancora tra noi.


If I'm so wrong

How can you listen all night long?

Now will it matter long after I'm gone?

Because you never learn a goddamned thing.”


Toglie al mio apparato difensivo qualunque ragione di esistere con quella sua verità schiacciante che amplifica il senso di colpa di Bert e lo rimanda al mondo esterno.

La fiamma di un accendino illumina per un istante il buio in cui siamo avvolti, ma la sua luce dura poco, il tempo di accendere una sigaretta e il buio torna a farci compagnia.

“ Non ha ragione. Bert, tu non sei una canzone triste con nulla da dire. È semplicemente incazzato con te, ma questo testimonia solo quanto ti abbia amato..”

Sento lo sguardo di Bert posarsi su di me, incredulo e indagatore, ma dura poco. Decide di liquidare la mia risposta con una risatina e tornare a occuparsi della sua sigaretta.

Sta sfuggendo la discussione, sta tentando un modo per evitare lo scontro. Ma ricoprirsi di sensi di colpa e ascoltare le parole di delusione di un ex- amante non potrà farlo sentire meglio.

“ Bert..”

“ No Quinn, ti sbagli. Lui ha perfettamente ragione, io sono una canzone triste con niente da dire. Il motivo per cui l'ho lasciato..io..non..sono un vigliacco..non sono stato abbastanza coraggioso da stargli vicino.. Frank mi ha detto che se lo amavo dovevo stare con lui e invece..io..”

Lo stringo, tagliando il suo fiume di parole pregne di malinconica delusione e soprattutto per impedirmi di osservare quel volto rigato dal dolore. Mentre in sottofondo la voce di Gerard non smetteva di tormentarlo, e la stessa canzone ricominciava da capo. Bert si era autoimposto una punizione ciclica di martellate sul cuore.

“ Ma..non è vero..che non abbia significato nulla per me...io..”


And if you think that I'm wrong,

This never meant nothing to you


“ Io lo amavo..lo amo ancora..”

Continuo a stringerlo, cercando di colmare con l'abbraccio la distanza che le sue parole stanno contribuendo a creare tra le nostre due anime.

“ Non è lui quello sbagliato..non..”


If I'm so wrong

How can you listen all night long?

Now will it matter long after I'm gone?

Because you never learn a goddamned thing.”


Mi sciolgo lentamente dall' abbraccio, privandolo temporaneamente della sua fonte di appoggio morale. Mi guarda stranito, con gli occhi affogati nel dolore, mentre cerco a tentoni la strada fino al display luminoso dello stereo e lo spengo, escludendo alla voce di Gerard il potere di fargli male ancora.

Alla voce, certo, ma non al ricordo. Per quello non posso fare nulla.

Quando il silenzio ricopre le mura decido che questa storia è durata persino troppo, ridono luce alla stanza aprendo la finestra e guadagnandomi un grugnito di dissenso da Bert.

Mi volto a guardarlo e sorrido nel vederlo cercare di proteggersi dalla luce del sole con una mano imprecando. Per la prima volta da settimane sembra lo stesso.

Poi sposto l'attenzione su qualcosa che non mi piace per nulla. Il tavolo davanti al divano è ricoperto di giornali raffiguranti un Gerard Way raggiante.

Biondo, con i capelli corti, i suoi compagni alle spalle. Un volto deciso, occhi sicuri.

Non l'ho mai visto così. Afferro una rivista e lo esamino per bene, sembra che stia urlando “ Non ho bisogno di te. Ora sono forte!”

Dopo qualche secondo l'attenzione si sposta sull' uomo immediatamente alla sua destra. Frank. Ha i capelli più corti ma è sempre lui, gli occhi sono sorridenti, rubano quella luce che viene negata ad un sorriso per esigenze di copertina.

“ The Black Parade!” annuncia in tono pomposo la scritta sotto la loro foto.

La parata nera.

Mi volto a raccogliere tutti i giornali presenti sul tavolino e condurli, tra le rimostranze di Bert, al cestino. Indugio solo un attimo sui lineamenti di Frank e poi me ne libero, decidendo che quell'immagine a due dimensioni non può corrompere il mio stato d'animo.

È solo una foto, in fondo.

Torno sul divano.

Stringo di nuovo la mano di Bert tra le mie e lo guardo fisso negli occhi.

“ Devi reagire!”

esclamo deciso. Lui fugge il contatto, cercando di raccattare parole con cui rispondermi ma non lascio troppo tempo alla sua banalità di manifestarsi.

“ Tu non cap..”

tronco le sue parole con un bacio, dettato da chissà quale insana pazzia. Quando mi allontano i suoi occhi blu sono tremendamente confusi. Non gli lascio il tempo di razionalizzare e mi avvicino di nuovo alle sue labbra. Dopo un' esitazione iniziale dischiude le sue labbra permettendo alla mia lingua di esplorare la sua bocca.

Quando ci stacchiamo sguinzaglia subito i suoi occhi lontano da me alla ricerca delle sue sigarette, percepisco il suo nervosismo.

“ Quinn, io non..”

ma lo zittisco con un sorriso.

“ Oh andiamo Bert, stai una merda..non può che farti bene..”

lui mi guarda confuso.

“ Si, ma..per te, tu..non sei come me..”

lo stringo a me nuovamente, tagliando le sue parole.

“ Sai Bert, tempo fa ho scoperto che il sesso può aiutare a guarire le ferite del cuore...”

si volta verso di me, con una nuova luce negli occhi. Perversa curiosità oserei dire. Mi scruta per un attimo, poi sorride e mi tira a se.


**


Odio gli studi televisivi.

E odio l'ingombrante curiosità dei giornalisti.

Ora stanno bersagliando Bert con domande tornado sui My Chemical Romance, avverto la presenza del nervosisimo calare su di lui al nome di quella band.

“ Mi dispiace. Ma preferisco non parlare dei My Chemical Romance al momento.”

“ Ma perchè?” è stata l'immediata domanda-risposta dell' odioso ometto armato di microfono davanti a lui.

Bert sospira.

“ Non mi va di parlarne. So che gli altri miei compagni di band hanno ancora dei rapporti con loro ma io preferisco non averne. “


**


Odio i giornalisti. Credo di averlo già detto questo. Neache qualche ora e la notizia è stata ripresa da qualunque sito web e qualsiasi programma musicale.

Li odio.

Sto praticamente bestemmiando davanti a internet e alle opinioni random che leggo sul sito e che incolpano quasi tutte Bert dell' accaduto.

Senza sapere nulla di quello che sta passando.

La risata di Bert mi giunge alle orecchie, chiudo immediatamente tutte le finestre aperte e mi volto verso di lui con un sorriso, accogliendo la birra che mi pone con una mano.

“ Che fa il mio biondino preferito?”

rido, perchè mentre lo dice comincia a baciarmi sul collo. Avverto il suo odore di alcool e tabacco mischiati e ne sono come inebriato.

“ Mah..niente, cazzeggiavo sul computer..”

mi riserva un'occhiata maliziosa e un sorriso con pochi sensi possibili se non uno.

“ Non c'è nulla di più interessante da fare?”

gli sorrido mentre si avvia in camera da letto. Mi alzo intenzionato a raggiungerlo quando l'arrivo di un messaggio rallenta il mio inseguimento. Lo afferro distrattamente e apro la letterina che è comparsa sullo schermo.

Quando vedo il nome del mittente però, mi blocco.

Frank.

Dopo qualche attimo di indecisione decido di dare alla mia curiosità il suo premio e leggo il messaggio. Una sola parola riempie lo schermo. Una domanda.

Perchè?

Resto interedetto per qualche secondo, fino a che la voce di Bert non mi riscuote dal torpore condita di inequivocabile impazienza.

Non si può cambiare obbiettivo quando si vede la meta...

Resto a guardare il messaggio per qualche secondo prima di inviarlo. Poi scorro la rubrica fino ad arrivare alla F ed elimino il suo numero.

La ferita che albergava nel mio cuore si rimargina un pò.

Il sesso aiuta a dimenticare le ferite d'amore, ormai ne sono convinto.

Ed è per questo che mi avvio sorridendo verso la camera in cui mi aspetta Bert.

Cerco solo un pò di cure.

La mia meta è svanita.


**


E' finita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Uff!! Meno uno, cioè scusate, lo so che a voi non farà piacere ma a me che ne stavo scrivendo 5 contemporaneamente l'averne finita una mi mette di buon umore!! Eheh!!

E' finita, dicevo, e sinceramente mi ha stupito il suo successo, era un esperimento nato dal mio amore per Quinn e invece è piaciuta!! Aww!! Grazie!!

E' finita, dicevo, ma voglio lasciarvi con l'immagine di questi due uomini felici, e anche se ora non si sopportano e non si parlano a noi piace ricordarli così.. http://www.youtube.com/watch?v=uCGs1cUnZ-Y&feature=related


Poi grazie a tutte quelle che hanno messo la fic tra le preferite e grazie a..

ShiningFog: beh, ma alla fine è finita bene no? Frank sta con Gerard e Bert con Quinn..non è un lieto fine? Per un attimo avevo avuto la tentazione di lasciare Quinn e Frank insieme ma alla fine ho preferito così..mi sembrava più normale..

OoglOO: e invece amica mia la storia è proprio finita! Mi spiace per la mia latitanza su msn di queste sere..ma ritornerò! Come vanno le cose nel mentre? E poi c' è SuperPete che scalpita per una nuova avventura e io ho visto per strada una limousine rosa e voglio metterla in un episodio assolutamente..dio che orrore!!

Chrystal: beh, non è esattamente manipolatore, povero tatino, te lo vedi? Lui ha semplicemente parlato con Bert e convinto a Gerard di andare a fare riabilitazione, poi che si siano lasciati è dipeso da questo, dal fatto che Gee abbia detto basta alla bottigli...see, forse non era chiaro! Sorry!!

Fallen: beh, ora c'è un lieto fine, no? Beh, è finita ma ne sto scrivendo altre 4..abbi pietà di me!! ti bastano vero?

Blaise_sl-tr07: allora attenderò il tuo ritorno alla vita virtuale sociale..nel mentre la storia è finita. Lo so che non è giusto, ma in fondo ho un nome da difendere no?

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